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[Candidature] Miss Pokémon Millennium


Frablue

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Nickname: KandrakarHeart

Secondo te perché dovrebbero votarti?: Non saprei, sono qui da poco, e per quanto mi riguarda, ho conosciuto poche persone, e tutte bravissime! 

Cerco e spero di fare amicizia con tutti voi, e di farvi vedere che posso essere una buonissima amica, ed una bravissima persona :D 

so cantare,ma non sto qui a postarvi un video in cui lo faccio XD ; sono una brava disegnatrice, e qui sotto, ve ne lascio una prova! 

Ciaoooo! <3 

Allegato: Disegno di Usui e Misaki - Maid Sama <3

Spoiler

 

 

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Nick: Cardamomo (un nome, una garanzia :cool:)

Secondo te perché dovrebbero votarti?: Sembro pazzo okay non posso dirti niente, ma non darmi del ragazzo apposto, colto e diligente. Cit. 

Spoiler

Se non mi votate per la cit a Nitro vi spiezzo in due.

In più so cucinare (dote NECESSARIA per poter far parte di questa community), parlo diverse lingue tra le quali il veneto e l'italiano, e che dire, sono qui da troppo tempo e la gente non mi sopporta più ormai, è tempo che io vinca e che non rompa più i cosiddetti a nessuno u.u 

Detto questo vado a dormire che domani devo dormire.
Allegato:* Sono iniorante e l'unica cosa che so fare è bere prosecco, mi dispi

 

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On 31/7/2017 at 15:36, Blue ha scritto:

Miss Pokémon Millennium

 

Mr-Miss-PM-2017-Anteprima.jpg

 

Benvenuti a questa edizione estiva di Mister e Miss Pokémon Millennium 2017! Il contest decreterà  il vincitore dell’edizione estiva di Mister Pokémon Millennium!
 
 

Spiegazione e Svolgimento
 
Miss Pokémon Millennium è un contest di fama, i giudici siete voi e quindi sceglierete voi il vincitore!
Il vostro obiettivo è quello di conquistare la fiducia degli altri utenti mettendo in risalto le vostre qualità  migliori!
Al termine della candidatura verrà  effettuata una votazione che decreterà  il vincitore dell’edizione estiva del 2017!
 
 

Regolamento Candidature
 
1) Le ragazze che si iscrivono devono compilare il seguente modulo e rispondere a questa discussione solamente una volta.
 

 

 

Nick: *scrivere il proprio nick sulla community*

Secondo te perché dovrebbero votarti?: *un breve commento su di te e per quale motivo gli altri dovrebbero votarti.*
Allegato:*

 

 

Su Pokémon Millennium sono premiate anche le abilità  degli utenti: per conquistare il pubblico e aumentare i mi piace, puoi allegare alla presentazione, come se fosse un contest universale della community, un tuo disegno, una poesia, delle fotografie scattate, un video mentre suoni, canti, balli o quant'altro possa aiutarti a vincere e mostrare un tuo talento! L'importante che il lavoro sia fatto da te! Puoi allegare solo una prova!

 

 

2) Avrete tempo fino alle ore 23:59 di mercoledì 02 agosto 2017
3) 
Possono iscriversi tutte gli utenti di sesso femminile appartenenti alla Community.
4) Per passare alla fase successiva è necessario che il vostro post di candidatura superi i 30 Mi Piace.

Ricordiamo che l'uso di multi account, acquisto di mi piace attraverso PP, distribuzioni di Pokémon o altri metodi sleali e scorretti nei confronti degli altri candidati è severamente vietato.

Oltre all'esclusione dal contest verranno presi provvedimenti quali aumento del warn.

 

 

Premi in palio
 
I premi in palio per il vincitore sono:

  • 20 Poképoints da utilizzare nella community di Pokémon Millennium.
  • Una bambola speciale che decorerà il tuo profilo!

 

 

Responsabile
 
Il corretto svolgimento dell'iniziativa verrà controllato da me, Blue.

 

 

Domande e Assistenza
 
Per qualsiasi domanda scrivete 
quiLo staff cercherà di chiarire ogni vostro dubbio o perplessità, non esitate a chiedere!
 

Invitiamo inoltre a rispondere a questa discussione solamente per presentare le vostre candidature! Altri post non inerenti al tema verranno cancellati.

Nick: Maria_1999

 

Perchè dovrebbero votarmi?: Sinceramente non ne ho la benchè minima idea. Sono su questo forum da pochi mesi, e non credo di aver fatto nulla degno di nota qua sopra in questo arco di tempo. Mi sto candidando piú per curiosità che altro, e non mi aspetto certo di vincere, anzi. Ma presumo di dover dare almeno una motivazione (in)sensata, quindi ecco:

....

.......

.............

.................

Ho una spada a casa u.u E non ho paura di usarla. E con questo penso di aver detto tutto.

 

Allegato:

 

(Sarebbe l'inizio di una raccolta di racconti brevi. Riporto il prologo e la prima storia. Non è certo un capolavoro, ma mi piace scrivere, e quindi lo faccio anche se non sono esattamente definibile brava)

 

Prologo:

15 Settembre 1989, ore 07:46 - Stazione di Torino

Un solo suono, indefinibile. Un fischio, uno sferragliare, uno spostamento d'aria. Treni che partono. Treni che arrivano. Treni che passano, senza fermarsi.

Ragazzi che corrono come forsennati, uomini che si affrettano a ingerire gli ultimi bocconi al bar, donne che cercano disperatamente i loro bambini persi di vista in un attimo di distrazione. Tutti per prendere un treno. Un treno che ormai ha probabilmente già iniziato la sua corsa.

Giovani che aspettano. Aspettano treni, persone, qualcosa che stravolga loro la vita. Aspettano i loro cari. Aspettano l'amore, la fine, un cambiamento, qualcuno con cui parlare. 

Tra questi, vi è un anziano signore. Avrà vissuto già quasi un secolo, per lo meno. Un'intera vita. Sotto i suoi occhi ha visto nascere, crescere, morire, cose e persone. Ha visto la vita e la morte. Ha visto l'esistenza senza vita. Ha visto il vuoto negli occhi delle persone. Ha visto il dolore e la felicità, mancata per un soffio. Quella la ha potuta solo scorgere al suo orizzonte.

Una ragazza: sedicenne, capelli tinti di un colore tra l'azzurro ed il blu raccolti in una coda, occhi profondi, ma apparentemente vuoti, sguardo perso, giacchetta di jeans, gonna scozzese con sotto calze alte fin sopra il ginocchio a coprire la pelle nuda. 

Corre, la ragazza. Corre anche lei per prendere un treno già passato. Guarda l'orologio appeso al muro: 07:49. E' arrivata tardi.

Il vecchio legge il giornale. E' seduto sulla panchina in pietra, e legge. 

Gli sguardi dei due si incrociano. E' un attimo.

«Credo che il suo treno sia già passato, mi spiace. Se fosse arrivata qualche minuto prima, forse avrebbe fatto a tempo. Ah... complimenti. E' proprio una bella signorina.»

«Oh... salve. Beh, grazie.»

«Così bella che mi verrebbe voglia di raccontarle una storia. Posso?»

«Mi scusi?»

«Una storia. Le racconto una storia. Spesso mi sono domandato se siano le persone a fare le storie, o le storie a fare le persone. Non credo esista una risposta. O almeno, in tutti gli anni in cui ho lavorato qui non sono mai riuscito a darmene una assoluta. Io credo semplicemente che le storie facciano le persone, ma che allo stesso tempo siano proprio le persone a fare le storie. E, se hai una storia da tacere, sappi che verrai ascoltato.»

«Oh... lei è davvero una persona interessante. Che cosa significa l'ultima frase?»

«E' quello che ho fatto io durante questi anni. Ho ascoltato storie di persone, in silenzio. Ho assistito a tutto, senza mai parlare, ed ho letto tra le righe. Ho ascoltato quello che non hanno detto. Ed è quello che farò anche con lei, se me lo concede.»

«Veramente dovrei andare a scuola. E, a ben pensarci, dovrei essere già lì. Mi scusi, ma proprio non ne ho il tempo ora. La ringrazio molto comunque.»

«Oh, no, non se ne vada... resti qui, mi tenga compagnia. La prego.»

«Oh, non so se... e va bene, ormai il treno lo ho già perso intanto.»

«Allora le racconto una storia. Ah, se ripenso ai tempi in cui io ero giovane... di occhi stanchi ne ho visti, ma mai come i suoi. Cara, si goda quest'età, ha tutta la vita davanti, non la sprechi cosi.»

Silenzio.

«Mi racconterebbe questa storia, dunque?»

«Quale storia?... oh, sì, giusto, la storia... sa, quando avevo proprio la sua età andavo a scuola a piedi, non esistevano ancora tutte queste tecnologie moderne. Qualche anno dopo ho iniziato a prendere il treno per andare all'università. Alla fine non sono riuscito a fare quello che avrei voluto nella vita, ma in compenso ho passato metà della mia vita proprio qui, in questa stazione, a vedere passare treni, ed a volte ci salivo anche, sa? Ho conosciuto così tante persone in questi anni... toccato così tante vite da lontano, osservando, senza mai toccare la mia. Avrei dovuto osservare di meno, e vivere di più.»

«...»

«Ma si avvicini, suvvia, si sieda, che le racconto.»

Da quel giorno la ragazza si recò ogni mattina in stazione ad aspettare il treno, che l'avrebbe portata a scuola, come d'abitudine, arrivando sempre con un quarto d'ora d'anticipo.

Ogni giorno l'anziano sedeva con lei e le raccontava una storia nuova.

Ogni giorno, per i seguenti quattro giorni.

 

Prima storia:

C'era una ragazza. Veniva qui ogni venerdì verso le 16:30, si appoggiava al muro ed aspettava ascoltando la musica. Prendeva sempre il treno delle 16:55, sul binario 3. Il treno era diretto a Milano, sostando a Chivasso, Cigliano, Galliate e Magenta. Quella ragazza era sempre sorridente quando veniva qui. Si chiamava Alyson.

Un giorno il treno tardò ad arrivare, così pensai bene di tenerle compagnia. Quando le chiesi perchè sorridesse sempre, mi disse che il suo ragazzo amava davvero tanto il suo sorriso e glielo faceva notare ogni qualvolta si incontravano, perciò le piaceva sorridere. Le piaceva piacere a lui. Ed era da lui che era diretta ogni venerdì, era da lui che l'avrebbe portata quel treno. Si incontravano sempre a metà strada circa, alla stazione di Cigliano. Continuammo a parlare per un quarto d'ora, prima che il treno arrivasse. Salì nel vagone centrale, e mi fece un cenno in segno di saluto.

Il venerdì seguente tornò come d'abitudine, e così pure quello dopo e quello dopo ancora. Finchè un giorno  non la vidi arrivare. Erano le 16:59 e lei ancora non si era vista. Ammetto di aver provato un certo sollievo nel vederla comparire in stazione poco dopo. Ormai mi ero affezionato alla sua presenza lì. Il suo treno chiaramente era già partito, così la vidi recarsi verso uno dei telefoni appesi al muro ancora col fiatone, probabilmente per comunicare al suo ragazzo che sarebbe arrivata più tardi avendo perso il treno. Dopo aver composto il numero e non aver ricevuto risposta, riprovò ancora, e ancora, senza ottenere risposta. Dopo dieci minuti riprò nuovamente. Questa volta qualcuno dall'altro capo del telefono risposte. A giudicare dalla sua faccia però non sembrava essere qualcosa di rassicurante. Ascoltando la conversazione da lontano e spiando i movimenti di lei, capii che si trattava di uno sconosciuto. Restai di sasso quando la vidi scoppiare in lacrime, cadere a terra e coprirsi la bocca, disperata. Non mi ci volle molto a capire cosa stesse succedendo, perchè proprio in quel momento un ragazzo iniziò a urlare una notizia che mi sconvolse: il treno diretto a Milano si era scontrato con quello proveniente appunto da lì e diretto proprio qui, a Torino. Gente che correva in preda alla paura, altra che si avvicinava per sentire meglio, altra ancora piangeva, probabilmente per i loro cari presenti su quei treni. Il caos più totale. Su quel treno era presente anche il ragazzo di Alyson. Stava andando ad incontrarla. 

Iniziarono i lavori alla ferrovia, e bloccarono tutte le coincidenze tra le due città. La ragazza non smise mai, neanche una volta, di venire qui. Ogni venerdì arrivava, si appoggiava al muro come suo solito e si infilava le cuffiette nelle orecchie. Non la vidi più sorridere. Si vedeva che ci provava a volte, ma era tutto inutile. Voleva sorridere per lui, ma lui non c'era più, ed infondo, non c'era più neanche lei.

Vedevo spesso persone curiose avvicinarsi a lei, probabilmente domandandosi cosa aspettasse sempre lì, proprio dove un treno non sarebbe più arrivato. Molti cercavano di intraprenderci un dialogo, ma lei non rispondeva mai. 

Un giorno incise nella pietra contro cui poggiava la schiena e la testa una frase, chissà perchè proprio  quel giorno.

"Riesci ancora a vedere i fiori senza pensare che appassiranno?"

Passarono mesi e mesi. Ormai era quasi un anno che andavano avanti i lavori. Finalmente conclusero. I treni tornarono ad essere a disposizione. Anche quello che prendeva sempre la ragazza era tornato alla sua corsa.

Il giorno dopo, giovedì, arrivò in stazione e come al solito si lasciò andare contro il muro in attesa del treno. E, questa volta, sarebbe arrivato. Quel giorno sorrise, sorrise forte, come non la vedevo fare da ormai quasi un anno. Stava andando all'appuntamento. Stava andando da lui. Ma questa volta non sarebbe più tornata indietro.

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Nick: Sapphire

Secondo te perché dovrebbero votarti?: Perché sono un gatto che mangia sushi, e tutti amano i gatti.

Effettivamente, come avrà scritto la maggior parte delle altre candidate, non ne ho idea: nell'ultimo periodo non sono neanche stata molto presente, ma per me questo forum è comunque un posto importante, qui ho conosciuto delle persone che si sono rivelate davvero speciali e che mi hanno aiutata a superare periodi difficili. Qui ho pubblicato anche una ff che spero di riuscire a finire e ho aperto una gallery che in effetti non aggiorno da molto a causa del poco tempo a disposizione, ma che non vedo l'ora di riprendere :3
Allegato: 

Spoiler

 

 

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