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[Spin-Off] Raziel's Rivals (NON COMMENTARE)


Zarxiel

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Riunione Spettrale

Arceus attendeva, nuovamente davanti al suo tavolo. Questa volta però non aspettava i Leggendari, ma un gruppo di Pokémon ben diverso.
Finalmente, il portale si aprì, e ne uscì una Dusknoir.
“Ah, miss Dusknoir. Non pensavo sarebbe stata lei la prima ad arrivare.”
“L-Lord Arceus, io…”
“Si calmi, si calmi, e mi dia del tu. Siamo tutti Pokémon di Raziel dopotutto, sbaglio?”
“Io, certo, ha… hai ragione.” Rispose la Pokémon, con uno sforzo non indifferente per correggersi.
“Ottimo, ottimo. Dimmi,” Proseguì il Pokémon, passando a dare del tu “Come va il lavoro di raccolta anime, quindi?”
“Beh, ho guardato tutto JoJo nell’ultima settimana e…”
“Intendevo le anime, non gli anime.”
“Ah.” Rispose la Pokémon “Beh, ho raccolto quaranta anime vaganti di recente e…”
In quel momento un portale si aprì e una cacofonia mentale distrasse entrambi.
“Dobbiamo salutare Lord Arceus.”
“No, dobbiamo essere freddi.”
“No, dobbiamo farcelo amico.”
“SILENZIO!” Disse una voce molto più forte. Lo Spiritomb in quel momento si girò e si inchinò ad Arceus “Lord Arceus, le chiedo scusa per i miei subordinati. Noi siamo Spiritomb, e temo questo causi anche problemi.”
“Molto piacere, Spiritomb.” Rispose Arceus “Deduco che debba usare il plurale per parlare con voi.”
“Se potesse, ci farebbe un grande favore. Io conservo il mio ruolo di comando, ma preferiamo usare il plurale quando non sto dando ordini.”
“Confonderai Lord Arceus con tutti questi cambi di persona tra singolare e plurale.” Rispose Dusknoir.
“La Dusknoir!”
“Uccidila!”
“Catturala!”
“Sconfiggila!”
“Scappa!”
“SILENZIO! Dusknoir, ci farai venire un gran mal di testa con la tua presenza. Perché non sparisci?”
“Subito, perché non mi accompagni all’altro mondo? Sono certa ti troverai bene.”
I due si fissarono in cagnesco, e Arceus sospirò “Per favore, per favore, cerchiamo di mantenere la calma…”
In quel momento un altro portale si aprì e ne uscirono Shedinja e Ninjask. Si inchinarono e si girarono, e in quel momento si videro.
“Best bud!” Gridarono i due, abbracciandosi.
“Come va la pelle?” Chiese Ninjask sorridente.
“Come al solito, amico mio, è assolutamente perfetta! E tu, sei veloce come al solito?”
“Ti arriverei alle spalle, ma credo non sarebbe una buona idea.”
“Ehi, c’è spazio per due qua dentro. E se te lo dice lo spirito di un Aggron puoi crederci!”
“Grazie, ma preferisco evitare, Raziel potrebbe voler usarmi…” Il Pokémon sospirò “Prima o poi.”
“Oh andiamo, sono sicuro che userà anche te.”
“Lo spero, lo spero, ma se non mi sceglie neanche contro Fosco…”
“Andiamo, io so quanto vali, e sono sicuro lo sappia anche Raziel, il fatto che tu stia sempre nei box è uno… sfortunato incidente. E poi è una fortuna, ci siamo conosciuti tanto bene in realtà virtuale.”
“Ma niente batte conoscerti in realtà reale, amico.”
“Puoi dirlo forte.” Rispose l’altro, e i due scoppiarono a ridere.
Arceus si trovò a sorridere “Che bella cosa le amicizie tra mortali, tanto semplici eppure tanto complesse…”
In quel momento, il portale si aprì ancora, e stavolta uscì Banette, che s'inchinò.
“Lord Arceus.”
“Banette, è un piacere vederti.”
“La ringrazio, e… Volete stare zitti voi due?!” Gridò a Ninjask e Shedinja “Tutta questa gioia, ma come fanno a sopportarla??”
“Invidioso!” Risposero i due, poi scoppiarono a ridere ancora.
“Sì, sì, come vi pare…” Replicò lo Spettro “Comunque Lord Arceus, c’è qualche motivo per cui ha deciso di convocarci qui, nello Spazio Origine?”
“Sì, ma preferirei discuterne quando saranno qui anche gli altri. Deduco che Gengar non sarà dei nostri.”
“Lui è impegnato a proteggere Raziel. Ma credo lo sappia già.”
“Ho fortunatamente spento l’onniscienza, per evitare di sapere chi entrerà poi.”
Banette ci mise un momento per registrare l’informazione, e prima che potesse replicare dal portale uscirono Drifblim e Rotom.
“… Ed è per questo che preferisco volare con i venti caldi.” Stava dicendo Drifblim.
“Capisco, capisco.” Rispose il Rotom “Ma insisto nel dire che se potessi rimarrei sempre in forma Gelo. Raziel preferisce la Taglio, e rispetto la scelta, ma se devo scegliere, Gelo tutta la non-vita.”
“Come preferisci, caldo o freddo, è questione di gusti.”
Poi i due notarono Arceus – strano che non l’avessero fatto prima – e si inchinarono.
“Lord Arceus, che piacere.”
“Che onore conoscerla.”
“Deduco che voi siate in buoni rapporti?” Chiese Arceus.
“Diciamo che io riesco ad aprire il suo guscio.” Rispose Rotom “Senza di me, questo qui starebbe nel suo angolino per tutto il tempo.”
“Ehi, non esageriamo.” Rispose Drifblim “Parlo anche con Sableye, ogni tanto.”
“Da quando dirgli che non può continuare ad infilare le sue pietre preziose dentro di te è considerato parlare?”
“Io…” Iniziò Drifblim, ma in quel momento da un nuovo portale uscì proprio Sableye. Senza convenevoli, la Pokémon infilò un braccio dentro Drifblim e ne tirò fuori un diamante, che cominciò a sgranocchiare.
“Ehi! Da quanto tempo era lì?!”
“Che giorno è oggi?”
“Mercoledì.”
“Un paio di mesi.”
“AAAARGH!”
“Ho una strana sensazione di déjà vu.” Commentò Arceus.
Sableye a momenti sputò il diamante che stava masticando “L-Lord Arceus, mi scusi, non l’avevo notata…”
“Devo cominciare a chiedermi come sia possibile, considerato che non sono esattamente facile da perdere di vista.” Replicò il Leggendario, ridacchiando.
Sableye borbottò qualcosa che suonava come un timido “Avevo fame.” Ma prima che potesse esprimersi ad alta voce, dal portale sbucarono Mismagius e Froslass. Le due s'inchinarono, e Arceus ripeté loro la frase ormai di rito sull’usare il tu.
“Ma certo, Lord Arceus.” Risposero le due, poi si girarono verso Sableye “Ehi Sableye, c’è una cosa di cui volevamo parlarti, è vero che tu e Spiritomb…”
“No, no, no, no, no! Troppo strano, ho accettato di andare a quell’appuntamento ed è stato un errore. Ha passato metà del tempo a litigare con sé stesso eeeee adesso è dietro di me, non è vero?”
Le due annuirono e la Pokémon si girò trovandosi davanti Spiritomb.
“L'avevo detto, io.” Disse una voce.
“Ho il cuore a pezzi.” Commentò una seconda.
“Meglio, non era il nostro tipo.” Disse una terza.
“Possiamo provare con Drifblim…” Replicò una quarta, femminile.
“SIAMO MASCHI PER MAGGIORANZA, QUINDI NO!” Risposero una torma di voci, che Arceus riuscì a stimare essere sessantatré.
“SILENZIO! Per favore Sableye, dacci una possibilità, ti prometto che non…”
“Mi dispiace Spiritomb ma…”
Il Pokémon Spettro sospirò “No, no, capiamo, capiamo benissimo.”
“Ehi, se ti senti giù, sai cosa ti tirerebbe su? Un giro nell’Oltretomba!” Gridò Dusknoir dall’altra parte del tavolo.
“Oh adesso ci hai fatto arrabbiare!” Gridò Spiritomb di rimando.
“Poverini.” Disse Froslass, con le lacrime agli occhi. Cadendo, si trasformavano in fiocchi di neve “Che storia tragica e romantica…”
“Ehi, non è mica una cosa che mi fa piacere. Non tutti possiamo essere come Gengar e Mismagius.”
“A proposito…” Disse Froslass “Come vanno le cose tra voi due?”
“N-non so di cosa parliate.” Rispose Mismagius sulla difensiva.
“Oh suvvia, l’hanno notato tutti…”
Arceus decise che aveva avuto abbastanza gossip per un mese, perciò si allontanò prudentemente. E finalmente, si aprì l’ultimo portale, da cui uscì Giratina.
“Troppi presenti.” Commentò il Drago “Inefficiente.” Tuttavia s'inchinò comunque ad Arceus. I presenti continuarono ad ignorarlo.
“Organismo Giratina presente. Inchino atteso.” Disse il Drago. Spiritomb fece un inchino, ma gli altri continuarono a parlare.
“Organismo Giratina presente! INCHINO ATTESO!” Gridò il Drago.
“Oh per favore, ci fai inchinare tutte le volte che ci vediamo.” Gridò Ninjask.
“Inutilità di organismo Ninjask considerata. Organismo Ninjask non deve compiere inchino. Non degno.”
“Ehi bello!” Esclamò Shedinja “Qualcosa da ridire al mio amico Ninjask?”
“Organismo Shedinja appare deciso di andare in altro mondo. Considerata presenza di organismo Dusknoir, viaggio in altro mondo scelta efficiente.”
“SILENZIO!” Gridò Arceus “Ora che ci siamo tutti, direi che possiamo riunirci. Sedetevi. E Giratina, loro si inchinano a me per rispetto, guadagnatelo e lo faranno anche con te.”
Giratina mugugnò qualcosa e si sedette a sinistra di Arceus. Accanto a lui si piazzò Spiritomb, mentre Sableye e Dusknoir si piazzavano dal lato opposto del tavolo. Gli altri presero posto a piccoli gruppi.
“Bene, ora che ci siamo tutti, direi che possiamo discutere di quello per cui vi ho convocato. Il vostro futuro.”
“Il nostro… futuro?”
“Sì. Siete Pokémon del Prescelto di Arceus, e come tali avete un diritto speciale. Potete prendere lezioni da un Leggendario.”
Ci fu un coro di sorpresa.
“Possiamo cosa?!”
“Da quando?”
“Cosa vuol dire ‘prendere lezioni’?”
“Ehi Drifblim, mi sa che ti è caduto un diamante.”
“Mio!”
Arceus attese che la discussione si calmasse e sorrise “Sì, potete recarvi da un Leggendario e apprendere da lui una mossa Peculiare.”
“Posso imparare Giudizio?” Chiese Shedinja.
“Se credi di poterlo reggere…” Rispose Arceus, e il suo anello prese a brillare.
“Ho cambiato idea!” Rispose il Pokémon.
“Ci coglie di sorpresa, Lord Arceus.” Rispose Mismagius “Tutto ciò è… nuovo, per noi. Il nostro istinto ci dice come dovremmo comportarci per certe cose, ma non ci dice tutto.”
“Ma certo, non mi aspetto che accettiate subito. Non dovete neanche farlo per forza. Si tratta solo di una possibilità che ho deciso di illustrarvi.”
La Pokémon annuì, poi Drifblim alzò un arto “Mi scusi se sembro scortese, Lord Arceus, ma è solo per questo che ci ha convocato oggi?”
“No, no, questo era meramente il primo argomento. C’è una questione molto più importante: è giusto che sappiate cosa Raziel dovrà combattere.”
E cominciò a spiegare.

Quando ebbe finito, per qualche minuto tutti rimasero zitti. Tutti tranne Giratina, che Arceus sentì ridacchiare borbottando qualcosa che suonava come “Guarda che facce, non se lo aspettavano. Sorpresa efficiente.”
Poi Mismagius parlò “Lord Arceus, questo è… tremendamente importante. Perché lo rivela a noi?”
“Perché è giusto lo sappiate. Se qualcuno di voi vuole fuggire, me lo dica, e chiederò a Raziel di liberarlo.”
I presenti si guardarono, poi uno a uno scossero la testa. Spiritomb fece per dire qualcosa, ma Giratina lo fulminò con lo sguardo e il Pokémon rimase zitto.
“Bene, mi fa piacere che siamo tutti d’accordo.” Disse Arceus “Spero che potremo collaborare a lungo.” Aggiunse, poi si rivolse a Spiritomb “Voglio che sappiate che la vostra collaborazione sarà tenuta in grande considerazione, il giorno in cui inevitabilmente Dusknoir farà il proprio dovere, sperando che esso arrivi il più tardi possibile. Inoltre, sono certo che Giratina apprezzerà la vostra fedeltà alla causa.”
“Organismo Giratina apprezza. Organismo Spiritomb unico Pokémon di organismo Raziel degno di stare a fianco di organismo Giratina, oltre a organismo Gengar.”
Gli occhi di Spiritomb si illuminarono.
“Ci ha fatto un complimento.”
“Siamo a Rapidash gente.”
“Saremo l’esercito di Giratina.”
“SILENZIO! Grazie, Lord Giratina, lo apprezziamo davvero. E grazie anche a lei, Lord Arceus.”
“Bene, è stato un lungo pomeriggio.” Disse Arceus “Potete tornare dove eravate prima, i portali vi ci ricondurranno in automatico. Arrivederci.”
Uno dopo l’altro i Pokémon sparirono nei portali. Giratina se ne andò per ultimo, e Arceus rimase da solo.
“Bene. Bene. Questa è fatta. Spero che Gengar e quelli di Unima ci siano la prossima volta, ma non potevo aspettare ancora.” Sospirò “E adesso, a ricontrollare la Memoria Universale.” E così dicendo, sparì dalla sala.

 

Squadra: Litwick094MMS.png

Leggendari:Giratina2m42kox.png

Box: Mismagius291MS.png292MS.png302-m.pngibbfv7.png20940b_8018d44716a54e73b2731affaea96e2a~mv2.pngFroslassDrifblimSpiritombRotom

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Giuls VS Aloè

“E così sei una cantante?” Chiese Giuls, mentre i tre camminavano verso Zefiropoli.
“Non proprio, diciamo che adoro la musica e mi piacerebbe diventare una cantante in futuro.” Rispose l’altra sorridendo.
“E possiamo sentire?” Domandò Marisio.
Ibis sorrise e cominciò a cantare una sinfonia di dolci note che parlavano di sere calde davanti a un camino, durante i freddi inverni del nord, di cioccolata calda, di notti in un letto morbido e ben imbottito.
Giuls si sentì crollare, ma si riprese appena in tempo.
“Cosa…” Chiese Marisio, che aveva evidentemente le palpebre pesanti.
“Scusate, quella canzone ha sempre questo effetto sulla gente. Aiuta a conciliare il sonno, ma non era quello che serviva. Aspettate…” La ragazza si schiarì la voce, e cantò una seconda volta. Stavolta la musica parlava di combattimenti, adrenalina che corre nel sangue, scontri all’ultimo respiro e fiammate che brillano nel cielo nero.
Giuls e Marisio si sentirono entrambi di nuovo in piena forma, come se l’incidente di poco prima non fosse mai successo.
“Come hai fatto?”
“Beh, la musica ha questo potere, no? Sono qui a Unima per questo. Dicono che in questa regione viva una leggendaria Pokémon Cantante che conosce un canto ormai perduto. Desidero incontrarla e provare a scrivere una canzone sulle sue note.”
“Ti riferisci a Meloetta, immagino.” Rispose Marisio “Cresselia mi ha parlato di lei qualche volta. Ma non la definirei esattamente attendibile, a quanto pare hanno litigato qualche secolo fa.”
La ragazza lo fissò, sorpresa “E saprebbe anche dove vive oggi?”
“Purtroppo, lo ignoro.” Rispose Marisio “Non credo abbia motivo di saperlo.”
“Capisco…” Rispose la ragazza, giù di morale.
“Mi piacerebbe dirglielo, ma non lo so neanche io.” Commentò Latias nella mente di Giuls.
“Non fa niente, è stato un bel pensiero.” Rispose Giuls.
“Grazie mamma.” Rispose Latias.
“Grazie madre.” La corresse Lucario, che in quel momento si stava allenando contro un Audino.
“Sei troppo formale, per essere suo figlio.”
“E tu troppo poco, per essere una Leggendaria.”
“Se fossi lì...”
“Calmatevi tutti e due.” Disse Giuls “Non è litigando che andrete da qualche parte. Vorrei che i miei…” Faticò a trovare il coraggio di dirlo, perché si sentiva sempre un po’ in imbarazzo “I miei figli andassero d’accordo.”
“Sì mamma.”
“Sì madre.”
La ragazza sospirò e decise di ignorare i due. Si guardò intorno e con un sorriso vide Glaceon, Espeon e Jolteon tornare verso di lei, dopo aver sconfitto i loro avversari.
“Tutto a posto?” Chiese.
“Ovviamente.” Rispose Espeon “Non c’è nulla di cui preoccuparsi.”
“Non sei quasi stata sconfitta dalla Nemesi di quel…” Iniziò Glaceon, ma fu interrotta bruscamente.
“Ho detto, non c’è niente di cui preoccuparsi.” Rispose Espeon, fulminandola con lo sguardo.
“E tu Jolteon.”
“Ho vint… tutt… incontri…” Rispose l’altro.
La ragazza sospirò “Un giorno riuscirò a capire tutto quello che dici.” Nonostante il suo allenamento, c’erano ancora diversi Pokémon con cui, per qualche motivo, non riusciva a comunicare bene, o persino comunicare del tutto. Togekiss, Lapras, Jolteon, Arcanine… Persino con Venusaur e Thyplosion, i suoi primi starter, il che era abbastanza deprimente. Secondo il suo maestro, dipendeva dal fatto che con le sue abilità non erano ancora sviluppate al massimo.
Marisio le posò una mano sulla spalla e sorrise “Ce la farai, ne sono sicuro.”
La ragazza gli sorrise, poi concentrò la propria attenzione su Oshawott. Anche con lui non riusciva a comunicare, ma almeno con lui il motivo poteva essere che si conoscevano da poco.
“Bravo.” Disse la ragazza, sorridendogli per aver sconfitto il suo decimo Lillipup “Stai diventando forte, direi che sei arrivato al punto di sfidare la tua prima Palestra.”
Il Pokémon sorrise e la ragazza percepì che voleva dire qualcosa, ma non riuscì a capire.
Dopo aver richiamato la propria squadra, i tre entrarono in città e, dopo essersi diretti al Centro Pokémon, andarono alla Palestra, che si trovava dentro il museo. Superato agevolmente il test per accedervi, scesero le scale e si trovarono davanti Aloé.
“Benvenuti, sfidanti!” Esclamò la donna. Marisio spiegò che lui non era uno sfidante e si diresse agli spalti. Giuls fissò Ibis. “Vuoi andare tu per prima?”
La ragazza sorrise e si fece avanti.
“Molto bene. Medaglie?”
“Una.” Rispose la ragazza, sorridendo.
“Ottimo, allora sarò un due contro due.”
La ragazza annuì e schierò un Wigglytuff contro Herdier. Il Pokémon cominciò subito a cantare. Il Pokémon crollò al suolo, addormentato.
La Pokémon Normale si lanciò subito all’attacco con Megapugno, ma Aloè sorrise ed Herdier si rialzò e incassò il colpo.
'Baccastagna…' Pensò Giuls, mentre Herdier colpiva con Morso la Pokémon Normale. Wigglytuff incassò bene il colpo e rispose con un inaspettato Fuocobomba, che scagliò via l’avversario e lo fece crollare.
Aloé sorrise e mandò in campo Watchog. Il Pokémon lanciò un'Ipnosi, e stavolta fu Wigglytuff ad addormentarsi. Poi Nemesi la colpì e la lanciò via, sconfiggendola definitivamente.
'Nemesi è la sua mossa più pericolosa.' Rifletté Giuls 'Se ti colpisce dopo che hai mandato al tappeto il suo Herdier, ti manda giù facilmente.'
Ibis richiamò Wigglytuff e schierò Chatot, che schivò Ipnosi e lanciò subito una Baraonda, mettendosi a cantare una qualche canzone hard rock.
“Con Baraonda non si può dormire, buona mossa.”
“Ma dovrà continuare a farlo ogni turno.” Rispose Marisio.
Il Nemesi successivo andò a segno, ma Chatot resistette e scagliò ancora Baraonda. Watchog si lanciò ancora in avanti, ma stavolta il Pokémon Volante deviò di lato e lanciò uno Schiamazzo. Watchog crollò.
“Ottimo!” Esclamò Aloé “Hai veramente un buon Chatot.”
'Già.' Pensò Giuls 'Chissà con che Pokémon ha combattuto allora per farlo conciare in quel modo quando l’abbiamo incontrata.'
Poi la ragazza prese la Medaglia e ringraziò Aloé, scambiandosi con Giuls.
La donna sorrise e dopo le domande di rito iniziò schierando Stoutland. Giuls annuì e mandò in campo Oshawott.
“D’accordo Oshawott, Conchilama!” Esclamò. Oshawott sorrise e ruotò su se stesso, poi si lanciò verso lo Stoutland. Sorprendentemente, anziché provare a schivare l’attacco, il Pokémon ci si lanciò contro e la attraversò, incassando il colpo per colpire direttamente Oshawott con Fulmindenti. Il Pokémon, sorpreso, deviò e arretrò.
“Stai bene Oshawott?”
Il Pokémon Acqua sorrise
“Ok, fagliela vedere, ancora Conchilama.”
Oshawott annuì e lanciò nuovamente l’attacco Acqua. Stavolta, Stoutland si mise a correre, facendosi inseguire dal colpo per un po’, per poterlo incassare dopo che il Pokémon Acqua si fosse stancato, in modo da ridurne la forza. Poi balzò dritto in avanti e aprì la bocca per lanciare Fulmindenti.
Oshawott resistette, ma Giuls capì che era stanco. Il Pokémon Acqua scagliò ancora Conchilama, ma a fatica. Stoutland riuscì così a rispondere con Fulmindenti, ed uscì vincitore dalla lotta.
“Non c’è problema Oshawott, è stato un buon primo incontro.” Rispose Giuls, per poi schierare Lucario. Il Pokémon Lotta colpì con Palmoforza lo Stoutland, che crollò subito.
“Ok… Bene, vediamo come se la caverà con Watchog.”
Il Pokémon Normale entrò in campo ed incassò Palmoforza, ma in quel momento morse la zampa anteriore di Lucario. Il Pokémon arretrò e Giuls capì che doveva essere stato colpito in un punto particolare.
“Cos’è stato?” Chiese la ragazza.
“Non lo so ma… mi sento parecchio più stanco.”
“Superzanna.” Capì Giuls. Aloé sorrise e Watchog si lanciò ancora all’attacco. Lucario lanciò una Forzasfera, ma Watchog si abbassò. La sfera deviò e lo colpì alla schiena, lanciandolo proprio verso Lucario e consentendogli di colpire ancora con Superzanna.
'In due colpi ha ridotto malissimo Lucario… in modo da colpirlo con Nemesi.' Capì Giuls. “Lucario, devi batterlo subito!”
Il Pokémon sorrise “Vedrai madre, andrà tutto bene.”
“Se perdi contro quel topo troppo cresciuto te lo rinfaccerò per sempre.” Commentò Latias.
Lucario sorrise e lanciò una Forzasfera. Quello fece la stessa manovra di prima, abbassandosi… ma la sfera fece lo stesso, quando Lucario piegò una zampa verso il basso, guidandone l’aura.
“A quanto pare non servirà.” Rispose
“Tutta fortuna.” Commentò Latias.
Aloé si avvicinò e strinse la mano a Giuls “Ottimo lavoro, ragazza mia.” Rispose la donna “Hai un ottimo Lucario. Sembrate essere molto affiatati.”
“Lo siamo.” Disse la ragazza. Aloé sorrise e le porse la medaglia. “Adesso…”
“Buongiorno.” Disse una voce maschile. Frak si fece avanti, e Giuls sorrise. A quanto pareva c’erano altri incontri a cui assistere.

 

Squadra: OshawottJolteon20940b_adf33a7df2ab4753ae1fc62f48abbfaa~mv2.pngEspeonMagmortarLucario

Leggendari: Latias

Medaglie:Trio BadgeBasic Badge

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Draconix VS Artemisio

Draconix fissò il telefono, e lesse il messaggio.

"Team Rocket avvistato ad Austropoli. Abbiamo mandato qualcuno a prenderti, preparati a partire. Chissà chi è questo qualcuno…" Si chiese, guardandosi intorno. Poi un’ombra gli passò sopra la testa e un Crobat gli atterrò davanti.

“Ehilà!” Esclamò Argento, scendendo dal Pokémon “Come va Draconix?”

“Bene Argento. Tu come stai?” Chiese il ragazzo in risposta.

“Non c’è male, ma starò meglio quando avremo affrontato il Team Rocket.”

Draconix annuì e fece uscire dalla Ball il proprio Charizard, per poi seguire Argento. Volarono sopra due città, prima di atterrare in mezzo a un deserto.

“Quindi questo è il Deserto della Quiete.” Disse Draconix “Ma non erano ad Austropoli i membri del Team Rocket?”

“Sì, ma prima dobbiamo incontrare una persona.” Rispose Argento, indicando una torre che sporgeva dalla sabbia del deserto e dirigendosi verso di essa. Draconix lo seguì e quando entrarono si trovarono davanti una stanza circolare, con sabbia ovunque sul pavimento.

“Chi…” Iniziò Draconix, ma dall’ombra uscì una donna che sorrise

“Argento, signore. Tutto bene?”

“Atena.” Disse Argento sorridendo “Come procede?”

“Tutto in regola signore, gli altri hanno circondato l’edificio sospetto senza farsi notare. Dovremmo riuscire a fare irruzione senza problemi.”

“Atena?!” Esclamò Draconix “Credevo fossi…”

“In galera? Sì, ma il signorino Argento mi ha tirato fuori.”

“Ho solo riscosso un paio di favori, niente di particolarmente difficile. Avrei tirato fuori anche gli altri, ma sono spariti prima che potessi farlo.”

“In che senso sono spariti?” Chiese Draconix.

“Risulta siano evasi.” Replicò Atena “Ma io non me la bevo. Archer non stava bene di testa, e gli altri due fanno un cervello in coppia. Forse neanche tutto. No, qualcuno li ha fatti evadere.”

“Beh, se li prenderemo, li riconsegneremo alle autorità.” Rispose Draconix “Anche se ad essere onesto, credo dovremmo riconsegnare anche te.”

“Ah, sì, immagino tu ce l’abbia con noi per il tuo Fearow.”

“Lo sai?!”

“Certo che lo so, Archer ha passato almeno mezz’ora a lodare la recluta che l’ha rubato. Tutta questa manfrina per un uccello come tanti…”

Draconix strinse il pugno, e Atena sorrise “Per noi, intendo dire. Sono certa che per te sia stato difficile perderlo.”

“Se avete finito, facciamo quello per cui siamo qui e finiamola.”

“Sì signore.” Rispose la donna, tirando fuori dalla tasca un’Iramella. I due la seguirono fuori dalla torre e fino a un gruppo di statue. Qui la lanciò verso una di esse, che improvvisamente si alzò. Le fiamme sulla sua fronte si accesero ed il Darmanitan li fissò, masticando l’Iramella.

“Ehilà, bello.” Disse Atena, avvicinandosi “Se non sbaglio manca uno di voi.” Hai voglia di andarlo a riprendere?”

Il Pokémon annuì e Atena sorrise, indicandogli la città.

“Cosa…”

“I membri dell’altro Team Rocket hanno rubato uno dei Darmanitan.” Spiegò Argento “Questi Pokémon hanno un’abilità rarissima, chiamata Stato Zen. Venderne uno ai collezionisti può fruttare un sacco di soldi. Tuttavia, con Stato Zen i Darmanitan ottengono poteri psichici che usano per chiamare i propri simili in aiuto. Non possono muoversi finché non guariscono, ma l’Iramella accelera i loro tempi di recupero.”

“Capisco… Quindi volete usare il Darmanitan per confermare che i membri del Team Rocket sono ancora lì.”

“E anche per creare una distrazione ed entrare.”

“Capito.” Rispose Draconix. Poi i tre seguirono il Darmanitan, che in quel momento era entrato ad Austropoli e si era lanciato contro un edificio, cominciando a scalarlo. La guardia alla porta era chiaramente confusa. E distratta.

“Dentro!” Esclamò Argento. I tre entrarono, e vedendoli entrare altri li seguirono dentro, approfittando della folla che si stava formando intorno all’edificio per vedere l’inusuale spettacolo.

“Tranquillo, sono membri del nostro Team Rocket.” Disse Atena a Draconix

“E perché questo mi dovrebbe far piacere?” Domandò Draconix in risposta. La donna sospirò e proseguì. Il gruppo salì le scale, e a quel punto i primi membri del Team Rocket cominciarono a comparire. Draconix fece per aprire le proprie Poké Ball, ma Argento lo fermò e puntò un dito ai suoi compagni, che cominciarono ad aprire le proprie. Vari Raticate, Furret, Honchkrow, Houndoom e simili si lanciarono sui Pokémon delle Reclute nemiche, mentre il resto del gruppo proseguiva.

Arrivati al terzo piano, videro il Darmanitan che prendeva a pugni il vetro per aprirlo, perciò dedussero di essere al piano giusto. Si guardarono intorno, e videro una stanza con una grossa porta. Argento sorrise e schierò Feraligatr, che infilò gli artigli nell’apertura e cominciò a tirare finché la porta non si spezzò. I tre fecero irruzione, e si trovarono davanti diversi membri del Team Rocket intenti a spostare svariate casse. Una di esse, ancora aperta, conteneva il Darmanitan, mentre altre contenevano varie Poké Ball.

Draconix non ci vide più dalla rabbia e mandò in campo Charizard, che lanciò un ruggito. I membri del Team Rocket si tirarono indietro, e la maggior parte sembrò indecisa sul tirare fuori o meno i propri Pokémon.

“Che nessuno si muova!” Gridò Argento “In qualità di alleato della Polizia Internazionale, sono qui per farvi arrestare. Se opporrete resistenza…” Proseguì il ragazzo, e Feraligatr si fece avanti e aprì le mandibole minaccioso “Sarà peggio per voi.”

In quel momento anche il Darmanitan entrò nella stanza e, afferrato il proprio compagno, corse via, lanciandosi giù dalla finestra.

La maggior parte dei membri del Team Rocket parve indecisa, ma una si fece avanti.

“Bene, bene, bene… Vedo che il figlio traditore si è deciso ad opporsi a noi.”

“Siete voi che vi state opponendo al volere di mio padre.”

“Credo di conoscere il volere del signor Giovanni meglio di un bambino scappato di casa.” Replicò la donna “E tu, Draconix… Lo sapevo che degli amici di Raziel non c’è da fidarsi. Molto bene.” Allungò la mano dietro la schiena e tirò fuori quella che sembrava una Ball, per poi lanciarla verso di loro. Argento ci mise un attimo a riconoscerla.

“Draconix, giù!” Gridò.

Il ragazzo obbedì d’istinto e la Fiammosfera gli volò sopra la testa, esplodendo. Un'enorme fiammata si diramò nella stanza, poi l’impianto anti incendio entrò in funzione. L’acqua spruzzò ovunque, e Draconix dovette richiamare Charizard, per sicurezza. Nel frattempo, il vapore prodotto dalle fiamme invase la stanza e i tre non riuscirono a vedere nulla di ciò che avevano intorno.

Atena lanciò un grido e si lanciò addosso a qualcuno, mentre rumore di passi rimbombava tutto intorno.

Quando il vapore si diradò, la stanza era vuota, salvo per loro tre, Feraligatr, e una recluta trattenuta dalla donna.

“Dove…” Iniziò Draconix, poi vide diversi Pokémon Volante sparire verso nord dalla finestra sfondata da Darmanitan.

“Sono scappati!” Gridò Argento.

“Non tutti.” Replicò Atena “Ci sono ancora questo e quelli al piano di sotto.”

“P-Per favore, non ho fatto nulla, sono solo una recluta.”

“Contrabbando di Pokémon, non lo definirei nulla.” Rispose Argento.

“M-ma abbiamo solo catturato dei Pokémon!”

“Per venderli, il che è vietato nella regione di Unima.”

La recluta sospirò “V-vi giuro che non so niente! Davvero. Lasciatemi andare…”

“Assolutamente no.” Rispose Argento “Saprai pure dov’è la vostra base.”

“Non qui ad Unima! Questo posto era l’unica base che conoscevo, perché sono qui da quando abbiamo cominciato.”

Argento sospirò “Lascia che ti chieda una cosa. Neo o Team Rocket.”

“Neo, neo.” Rispose il ragazzo.

“Capito. Bene, almeno sappiamo quale dei due è qui a Unima. Chi era la ragazza?”

“Domino, signore.”

“Domino… Mio padre mi ha parlato di lei. Fedelissima al Team Rocket, diceva. Pure troppo, rispondo io.” Poi annuì verso Atena “Portalo via.”

La Recluta non poté far altro che farsi trascinare via.

“Vuoi dirmi che è davvero già finita?” Chiese Draconix “Quelli sono scappati!”

“Credi di poterli inseguire? Se sì, partiamo subito.”

Draconix sospirò. Non si poteva certo seguire un oggetto in volo, una volta che era sparito alla vista.

“Guarda il lato positivo.” Rispose Argento posando una mano sulla spalla del ragazzo “Abbiamo tutti questi Pokémon salvati. Li passerò alla sede locale della fondazione di Karen, che probabilmente li libererà.”

“Ottimo…” Disse Draconix, ma non pareva convinto.

“Senti, so che in città c’è una Palestra. Perché non vai a sfidarla? Intanto io cercherò informazioni.”

Draconix annuì e salutò il ragazzo, poi uscì. Chiese indicazioni e si diresse verso la Palestra.

“Salve, sono qui per sfidare il Capopalestra.” Disse all’ingresso.

“Ma certo. Sai, è appena tornato dalla città qui vicino, ma dovrebbe riuscire ad accettare la sfida.” Rispose l’uomo all’ingresso. Entrò e poco dopo uscì annuendo e facendogli segno di procedere.

Draconix proseguì ed entrò nel labirinto della Palestra. Arrivato in fondo, il Capopalestra gli sorrise.

“Ah, un Asso del Parco, che onore.” Disse Artemisio “Pronto per una sfida?”

“Prontissimo.” Replicò Draconix. L’uomo sorrise e schierò Crustle. Draconix rifletté un momento per poi mandare in campo Gliscor. Il Pokémon Volante si lanciò all’attacco con Forbice X. Il Crustle rispose con Protezione, ma Draconix sorrise e ordinò di usare Terremoto. Crustle arretrò, danneggiato, per poi rispondere con Cadutamassi. Diverse pietre furono scagliate verso Gliscor, che riuscì a schivarne due ma fu colpito dalle altre tre. In ogni caso, Crustle restava il più danneggiato. Draconix lanciò un nuovo Terremoto, che però fu fermato da Protezione, e sorrise colpendo un’ultima volta con Terremoto, mandando l’avversario al tappeto.

Artemisio lo richiamò e mandò in campo Leavanny. Draconix ordinò un Aeroassalto, ma stavolta fu Artemisio a sorprenderlo colpendo con Fendifoglia. L’Aeroassalto lanciò via Leavanny, che però si rialzò e colpì ancora con Fendifoglia. Gliscor, già danneggiato a causa del Cadutamassi subito in precedenza, crollò al suolo.

Draconix richiamò il Pokémon e schierò Deino.

“Scelta sorprendente.” Disse Artemisio “Mi aspettavo il tuo famoso Charizard.”

“Temo oggi abbia avuto abbastanza da fare.”

“Sì, ho sentito che non è stata una buona giornata neanche qui.” Poi Leavanny lanciò un Fendifoglia. Deino incassò e subito dopo colpì con Rogodenti, lanciandola via. La Pokémon crollò.

“Eccellente!” Esclamò Artemisio “Una battaglia degna di un dipinto. Mi sarà di grande ispirazione, sicuramente. E vedo che il titolo di Asso del Parco è ben meritato.”

Draconix sorrise e accettò la medaglia, poi salutò il pittore ed uscì.

“Tutto bene Draconix?” Chiese in quel momento Rayquaza.

“Ehi Rayquaza, dov’eri?”

“Oh, ho avuto un impegno. Ho però visto che ti sei confrontato con il Team Rocket? Com’è andata?”

“Male, sono scappati in volo.”

“Non preoccuparti.” Rispose il Drago, e Draconix lo sentì sorridere “La prossima volta che provano a volare via, li aspetterò fuori dalla finestra.”

“Draconix ridacchiò, poi sospirò “Senti Rayquaza, oggi non ho avuto una sola visione, hai idea del motivo?”

“No, temo di no.” Rispose il drago “Ma in fondo è una cosa positiva, no?”

“Già…” Rispose il ragazzo. “E allora perché mi sento come se mi fosse mancato qualcosa…” Si chiese, stringendo il pugno.

 

“Non mi importa come, ma vedi di tenerlo sotto controllo!” Gridò Pierce al telefono.

“E cosa vorresti che facessi?!” Esclamò Dragozard dall’altra parte.

“Non lo so, ma sei tu il suo amico! Se non riesci a tenercelo fuori dai piedi tu…”

Dragozard sospirò “Quanti ne abbiamo persi?”

“Otto, gli altri sono scappati. Ma ho già abbastanza a cui pensare senza che il figlio di Giovanni e il tuo amicone si mettano in mezzo.”

“Era necessario rubare quei Pokémon?”

“Non è rubare, erano Pokémon selvatici! Cosa ne so io che vendere Pokémon è illegale?”

“Già, cosa ne sai tu?”

Pierce ringhiò “Bah, vedi di finire la tua missione e poi dedicati al tuo amico. Ciao!” E sbatté giù il telefono.

“Che succede Pierce?” Chiese Matori.

“Il solito, non ne posso più di questi ragazzi che si mettono in mezzo al lavoro di noi adulti.”

“Hai chiesto a Kain di…”

“Sì, ma ha detto che non devo toccare Draconix fino a nuovo ordine, e che al momento ha meno soldi di quanto vorrebbe. Ce ne sta ancora passando, ma sono un po’ calati.”

“Credi rimarremo a secco?”

“No, ma credo mi verrà mal di testa a gestire tutto ciò? Come faceva Giovanni?”

Matori sospirò “Senti hai pensato a… unirci ai White Rocket?”

“NO! Mai. Non mi fido del figlio di Giovanni, e Kain mi ha dato ragione. C’è qualcosa che non quadra.”

Matori sospirò ed annuì “La missione di Dragozard?”

“La sta svolgendo giusto ora. Sono sicuro la terminerà presto.”

 

Squadra:DeinoGliscorPorygon-ZGyaradosCharizardGarchomp

Leggendari:RayquazaHeatran

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Darken VS Aloé

Darken sorrise osservando i suoi nuovi Pokémon. Unima aveva una fauna veramente particolare, ricca di Pokémon diversi. Sorrise osservando i due Sewaddle fissare il suo starter, già evolutosi in Swadloon, che si mostrava orgoglioso delle cicatrici che aveva da quando il ragazzo lo conosceva.

“Beh, direi che ci siamo tutti.” Commentò Darken “Ed è anche tardi. Mi hanno detto che c’è stato qualche problema oggi nel Bosco Girandola, ma sono arrivato troppo tardi.”

“Oh, non preoccuparti.” Rispose Lucinda “Hai sentito, ci hanno pensato Raziel, Giuls e Frak.”

“E i due Capopalestra.” Aggiunse Dialga.

“Lo so, lo so, ma mi dispiace non averli aiutati.”

“Perché, vorresti anche metterti in mezzo agli affari del Team Plasma?” Chiese una voce alle loro spalle. Il ragazzo e la ragazza si girarono all’unisono e si trovarono davanti N.

“N!”

“Darken. Il catturatore.”

“Potresti smetterla di chiamarmi così?” Chiese il ragazzo “Sembra che io faccia qualcosa di sbagliato.”

“Non lo fai?”

“No che non lo fa!” Rispose Lucinda “Darken è uno degli allenatori più gentili che conosca con i suoi Pokémon.”

“E tu saresti?”

“Sono Lucinda.”

N rifletté un momento, poi annuì “AH, la ragazza del Catturatore.”

Lucinda ringhiò ma Darken le posò una mano sulla spalla “Senti N, non so perché tu ce l’abbia con me, ma…”

“Io non ce l’ho con te. Ma voglio capirti. Voglio capire il tuo mondo. Voglio capire qual è la tua verità.”

“La mia… verità?”

“Mostrami il tuo starter.”

Darken non sapeva perché, ma si sentì sicuro di potersi fidare. Swadloon si fece avanti ed N gli posò la mano sul capo.

“Sento… gioia, sicurezza… non è triste… ma allora perché… perché…” Si alzò in piedi e scosse la testa. “Ti ringrazio. Credo di star vedendo un pezzo in più della tua verità. Addio.”

E così dicendo si allontanò e sparì.

Per un minuto nessuno parlò, poi la voce di Entei ruppe il silenzio nella mente di Darken “Beh, avete intenzione di restare lì come stoccafissi ancora a lungo?”

Darken ridacchiò “No ma… mi domando perché mi sento triste. E soprattutto perché N riesca sempre a calmarci.”

“Si chiama carisma.” Rispose Dialga “Ce l’hanno tutti i grandi uomini e i grandi Pokémon. Il tuo Tauros, Ros, è un ottimo esempio. Se hai carisma puoi farti seguire in fondo al Mondo Distorto con il sorriso sulle labbra.”

Darken annuì, poi scosse la testa “In ogni caso, qui abbiamo finito. Vogliamo andare?”

Lucinda annuì e lo seguì di nuovo in città. Raggiunsero la Palestra di Aloé, e qui Darken superò facilmente i vari test, raggiungendo la Capopalestra.

“Benvenuto.” Disse Aloé sorridendo “Pronto ad una sfida?”

Il ragazzo sorrise e schierò in campo il proprio Swadloon quando la donna mandò Stoutland.

Stoutland esordì con Attacco Rapido, ma l’attacco si schiantò contro la Protezione di Swadloon. Il Pokémon Normale arretrò poi caricò in avanti con Sdoppiatore. Swadloon incassò il colpo ed una raffica di Foglielama colpì l’avversario, che si tirò indietro e caricò di nuovo con Sdoppiatore, colpendo però di nuovo la barriera.

 

“Non capirò mai perché non ci sia un contraccolpo dalla protezione.”

“Ha a che fare con i campi di energia e roba così.” Rispose Azelf.

“Wow, complimenti, sei molto preciso.” Replicò la ragazza sarcastica.

“Ehi, io sono quello che si occupa di Volontà, la conoscenza è compito di mio fratello.” Rispose il Pokémon Psico.

“Non è che ti farebbe male studiare un po’.” Rispose la ragazza.

“Sì, mammina.”

“Funziona meglio su un maschio quella battuta.”

“Oh, ma Groudon la usa sempre.”

“Rayquaza ha una mentalità maschile no?”

Azelf non rispose.

Intanto, Stoutland aveva colpito ancora Swadloon con Sdoppiatore ed il Pokémon aveva lanciato un’ultima Fendifoglia poi era crollato. A quel punto, Darken aveva schierato il proprio Hariyama. Yoko si era lanciato all’attacco con Palmoforza ed aveva mandato al tappeto con un colpo Stoutland, già danneggiato.

“Quindi ha optato per il vantaggio di Tipo.” Commentò il Leggendario, che a quanto pareva aveva deciso di fingere di non aver provato a fare la battuta.

“Non è che tu possa far molto con i Tipo Normale, o vai di mosse Lotta o vai di danno Normale.”

“O vai di Spettro.”

“Cioè usi mosse neutrali o Lotta comunque.”

Azelf sospirò “Sì, sì. Comunque wow, gli Watchog sono veramente strani.”

“A me piacciono.”

“Non ho mai detto che tu non sia strana.”

Lucinda ridacchiò. Watchog lanciò un’Ipnosi, ma Hariyama ruotò su sé stesso per ignorare l’attacco e colpì con Vitaltiro. Il Pokémon fu scagliato via e si rialzò a fatica. Lanciatosi all’attacco colpì con Superzanna, ma subito dopo un nuovo Vitaltiro lo mandò al tappeto.

“Beh, è finita.” Disse Lucinda.

“Già." Rispose Azelf. "Ma parliamo di altro Lucinda. Hai deciso?”

La ragazza scosse la testa, poi si rese conto che il Pokémon non poteva vederla, perciò rispose “No.”

“Non c’è problema, non c’è problema. Però, prima o poi dovrai farlo.”

La ragazza sospirò “Lo so, ma quello che mi chiedi è tanto.”

“Spero non troppo.”

Lucinda si passò una mano tra i capelli, nervosa “Lo spero anche io.”

 

Squadra: CottoneePetililSewaddleSewaddleSwadloonHariyama

Leggendari: EnteiDialga

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Dragozard VS Silvestro

Dragozard si guardò intorno e annuì. La città di Mistralopoli era a sud, ancora illuminata dalle ultime luci del tramonto. Ma quello che interessava a lui e a coloro che aveva intorno era il grande edificio che avevano davanti.

La Torre Dragospira.” Disse l’anziano che aveva accanto. Si chiamava Giano, uno dei Sette Saggi del Team Plasma “In questo luogo, il nostro Re dovrà risvegliare il Leggendario del Re, provando ad Unima che è lui l’erede e colui che dovrà governare.”

'Come no.' Pensò Dragozard, ma si guardò bene dal parlare. La sua missione era solo quella di aiutare il Team Plasma a sconfiggere il Team Rocket, che a quanto pareva aveva piazzato la propria base nella torre. Pierce aveva preso accordi con uno dei Sette Saggi, tal Verdanio, che aveva accettato l’aiuto dell’uomo. Era fondamentale che si dimostrassero utili, in modo da poter stringere una solida alleanza tra Neo Team Rocket e Team Plasma. “In parole povere, devo aiutare un team di svitati fissati con Re Artù a far fuori i membri di un team malvagio in modo che il loro Re possa completare una quest per ottenere il trono perduto. L’ultima volta che ho controllato, questa storia non era un fantasy.”

Sai, detto da uno che è il Prescelto di una divinità suona parecchio poco credibile.” Commentò Palkia.

Dragozard sospirò “Sì, hai ragione, hai ragione, sono l’ultimo che può criticare. Comunque il Neo Team Rocket deve essere parecchio disperato per aver bisogno di questi tizi.”

Un alleato è un alleato, non importa quanto potente, sbaglio?” Domandò il Leggendario.

Dragozard annuì, anche se non era del tutto convinto. Poi Giano osservò l’orologio e indicò Dragozard.

L’ora è prossima. I tuoi uomini sono pronti?”

Vera ha già preparato tutto. Noi attaccheremo dal basso, lei dall’alto. Intrappoleremo il Team Rocket e li costringeremo a fuggire.”

Giano annuì e diede un ordine. Dragozard aprì una ball ed il suo Charizard lanciò un Fuocobomba verso il cielo. Subito dopo, attaccarono.

All’interno trovarono numerosi membri del Team Rocket, che risposero all’attacco lentamente ed in maniera disorganizzata, colti di sorpresa com’erano. Dragozard lasciò che fossero il Team Plasma e le sue reclute ad occuparsene, mentre lui e Giano salivano le scale.

Proseguirono al secondo piano, dove trovarono solo Pokémon in gabbia e cose del genere.

Che facciamo, li liberiamo?” Chiese Giano.

Dragozard lo fissò “Mi sta mettendo alla prova.” Il ragazzo aprì una Ball e ne uscì Rhyperior, che cominciò a spezzare le sbarre delle gabbie.

Andiamo, Rhyperior può occuparsene tranquillamente da solo.”

Giano annuì e seguì il ragazzo in cima alle scale del terzo piano, dove trovarono altri membri del Team Rocket. Tra loro però il ragazzo riconobbe come Inagawa.

Dragozard, il traditore!” Gridò l’uomo riconoscendolo all’istante. Poi mandò in campo un Dewgong.

Traditore? Non direi. Mi pare di far parte del Team Rocket giusto.”

Giano non fece commenti, ma puntò il dito contro l’uomo. “Avete infangato questo luogo sacro. Andatevene subito, e la furia del Re non si abbatterà su di voi.”

Inagawa rise “E di quale furia staremmo parlando?”

Giano non rispose, ma subito dopo un Krookodile sbucò da sotto il pavimento e colpì con Fossa il Dewgong, sorprendendo sia il Pokémon che l’allenatore.

Questa furia.”

Credi che un pokémon Terra possa essere pericoloso per un Pokémon Ghiaccio ed Acqua?”

No, se conoscesse solo mosse Terra.” Replicò l’uomo, e Krookodile colpì con Fulmindenti dopo aver schivato un Geloraggio, mandando al tappeto l’avversario.

Capisco.” Pensò Dragozard “Ha sfruttato i movimenti impacciati di Dewgong sul terreno per annullare lo svantaggio di tipo. Non sembra, ma questo vecchietto sa il fatto suo.”

Avevi dubbi?” Chiese Palkia.

No, ma è utile avere la conferma.” Rispose Dragozard, poi aprì le proprie Ball. Charizard, Raichu, Tynamo e Cacturne uscirono dalla Poké Ball.

L’avversario studiò la situazione, poi sorrise “Bene, bene, riconosco la sconfitta. Non ha senso cercare di combattervi quando sarei certo di perdere. Perciò…” Aprì una Ball da cui uscì Jynx. La Pokémon gli posò una mano sulla spalla e sparì.

Teletrasporto!” Gridò Dragozard, lanciandosi in avanti, ma riuscì ad afferrare solo l’aria. Il resto del Team Rocket cominciò a fuggire in preda al panico, mentre dai piani alti scendeva Vera.

Ottimo!” Esclamò l’anziano raggiante. “Il nemico è stato scacciato da questo luogo sacro.”

Avremmo dovuto catturarlo.”

Non ci interessa.” Rispose l’uomo “In ogni caso, ringraziamo il Neo Team Rocket per l’aiuto. Sono certo sia l’inizio di una buona collaborazione.”

Dragozard decise di fingersi soddisfatto. La sua missione era comunque quella di aiutare il Team Plasma, e tanto aveva fatto. Inoltre, avrebbero catturato tutte le reclute.

 

Un paio d’ore dopo, Dragozard aveva inviato di nuovo le reclute alla base e salutato il Saggio del Team Plasma, restando da solo con Vera.

Beh, è stato molto più facile di quanto credessi.” Commentò la ragazza.

Concordo. Ma direi che è un bene, abbiamo potuto fare una buona impressione su di lui senza sforzarci troppo. Anche se Mesprit, Manaphy e Mew ci sono rimaste male.”

Perché, io no?” Chiese Palkia “Pregustavo già un grande ingresso contro il nemico.”

Lascia perdere, Palkia, non ti avrei usato se la situazione non fosse stata disperata.”

Vera sorrise “Immagino cosa ti ha detto. E ora?”

Ora la Palestra direi.” Rispose Dragozard sorridendo.

Il ragazzo entrò nell’edificio, ormai prossimo alla chiusura, e superò i vari allenatori, mentre Vera si dirigeva agli spalti.

Ah, uno sfidante.” Commentò il Capopalestra “Immagino tu abbia sei medaglie.”

No, in realtà ne ho solo due.”

Silvestro sollevò un sopracciglio “Sei di Boreduopoli? Non mi pare di averti visto usare draghi.”

Infatti non lo sono. Diciamo che non sto seguendo esattamente il percorso.”

Silvestro sorrise “Interessante. Quante medaglie hai dunque?”

Una sola.”

L’uomo sorrise “Ah, devi essere uno di quelli provenienti da Kanto, dico bene?”

Dragozard sorrise ed annuì. Silvestro schierò quindi Beartic.

Molto bene, vediamo che sai fare.”

Dragozard schierò Basculin, aprendo la piscina. Il Pokémon Acqua si lanciò all’attacco con Sgranocchio, nonostante la Grandine nemica, poi si ributtò in acqua. Beartic sorrise e colpì con Slavina, lanciando una serie di sfere di ghiaccio sul Pokémon Acqua, che lo investirono nonostante fosse sott’acqua. Il Pokémon però si lanciò fuori e colpì con Idrondata, per poi essere colpito ancora da Slavina. Il pesce con la linea blu colpì ancora con Sgranocchio, mentre l’avversario scagliava un Alitogelido. Dopo un ultimo Sgranocchio, Basculin crollò.

Un buon Pokémon.” Rispose Silvestro “Ma il prossimo dovrà fare meglio.”

Dragozard sorrise e schierò Charizard. Il Pokémon Fuoco lanciò un Fuocobomba che investì e sconfisse l’avversario.

 

Ha scelto il vantaggio di tipo.” Commentò Vera.

Già.” Dissero all’unisono i tre Leggendari.

Tutto lì quello che avete da dire?” Chiese mentre in campo entrava Cryogonal.

Nah, Dragozard vincerà.” Rispose Mesprit.

Concordo.” Risposero le altre due.

Potreste mostrarvi un po’ felici a riguardo.”

Beh, non è facile quando la tua prima missione da supereroina doppiogiochista finisce in un fallimento.” Rispose Mesprit “Stavo già immaginando me stessa come la “supercattiva” Mysterious M.”

Ehi, io ero Mysterious M!” Rispose Mew “Tu eri Malinconic M!”

Malinconic M ero io!” Rispose Mesprit “Manaphy era Mighty M!”

Allora dev’esserci un errore davvero…” Commentò Mew.

Potreste smetterla di litigare voi tre?” Chiese Vera “Vorrei seguire l’incontro.”

Dragozard vince in tre…” Iniziò Mew.

Due…” Proseguì Manaphy.

Uno…” Concluse Mesprit.

Ora!” Esclamarono le tre insieme, e in quel momento una Fuocobomba centrò Cryogonal mandandolo al tappeto. Charizard si liberò del ghiaccio che lo aveva quasi del tutto ricoperto ed atterrò soddisfatto.

Come avete fatto?”

Meh, era prevedibile, quel Cryogonal era forte ma Charizard è troppo ben allenato.” Rispose Mesprit “Adesso potresti darci una mano con i nomi?”

Vera sospirò.

 

Perché?!” Tuonò Surtur battendo il pugno sul tavolo.

Modera il tono, Surtur.” Disse Moebius, alzando la mano “E spiega la ragione della tua rabbia.”

Lord Moebius, signore, oggi il Team Plasma ha danneggiato il mio Team Rocket. La prego, mi spieghi perché ha lasciato che accadesse.”

Surtur, non mi risulta che  il Team Rocket abbia subito particolari danni. Ho contattato Ghecis, che ci assicura che i Saggi hanno agito di propria iniziativa, e non può certo punirli per aver liberato la torre da un’… infestazione.”

Come osa! Quel piccolo verme…”

Surtur, il tono.”

Mi perdoni Lord Moebius.” Rispose l’uomo “Tuttavia, la situazione è problematica.”

Non per molto.” Rispose l’altro “Non preoccuparti. Presto il Neo Team Rocket non sarà un problema. Quanto al Team Plasma, sarà un utile strumento ancora a lungo. Pertanto, cerca di non finirgli in mezzo ai piedi. Sei stato tu a decidere di spostare ad Unima il Team Rocket, per inseguire i Neo, in un momento così delicato. Prenditene le responsabilità.”

Surtur annuì, e piegò il capo per uscire.

Garm, presente nella sala, scosse la testa. Vedere quell’idiota di Lord Surtur sprecare le sue pedine in quel modo continuava a farlo infuriare.

Ma presto, presto saranno mie.” Si ripromise. “Presto, sarà tutto mio, al servizio solo del nostro signore.”

 

Squadra:TynamoBasculinCacturneRaichuRhyperiorCharizard

Leggendari: Palkia

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Frak VS Aloé

Frak osservò Aloé e sorrise, entrando nell’Arena.

“Molto bene, Frak. Vediamo se sei all’altezza della tua amica Giuls.” Disse Aloé sorridendo e osservando la ragazza assieme a Marisio sugli spalti, per poi schierare un Cinccino.

Frak rispose schierando Banette. Il Pokémon Spettro cominciò scagliandosi all’attacco con Finta, a cui Aloé rispose con un Solletico. Poi Aloé lo richiamò, schierando invece Stoutland.

“Niente Watchog quindi.” Pensò Frak.

Il ragazzo ordinò al Pokémon di colpire ancora con Finta, mentre Stoutland si limitava ad annusare. Poi il Pokémon colpì con Sdoppiatore, scagliando indietro lo Spettro.

“Segugio…” Disse Frak.

“Esatto. Ogni Spettro a una qualche forma di nucleo. La bambola di Banette, la roccia di Spiritomb… Persino il gas di Gengar in certi punti è semisolido. Segugio permette di fiutare quei punti e colpirli con precisione. Inoltre, il naso dei Pokémon in grado di usarlo rilascia una sostanza che ogni altro Pokémon può percepire. Da questo momento, anche Cinccino può colpire quel Banette.”

“Ah, ti ha fregato.” Commentò Groudon “Cosa pensi di fare adesso? Banette è passata dall’essere pari all’essere in completo svantaggio.”

“Zitto, non è la prima volta che mi capita.”

“Sono proprio curioso.” Commentò il Pokémon Terra.

Frak lanciò un ordine e Banette aprì la bocca lanciando una Tossina. Stoutland ne fu investito, ma rispose comunque con Attacco Rapido. Banette arretrò, e rispose colpendo nuovamente con Finta. Stoutland resistette all’attacco e sorprendendo Frak colpì con Morso. Banette crollò, ma lo stesso fece il Pokémon a causa del veleno.

“Capisco, non potendo annullare il suo vantaggio hai deciso di finirla con un pareggio.” Commentò Groudon “Abbastanza furbo.”

“Ho scommesso sulla resistenza di Banette.” Rispose Frak, poi schierò Pignite contro il Cinccino.

Il Pokémon Normale incassò una Nitrocarica per colpire con Solletico, poi schivò una Breccia e attaccò con Nemesi. Pignite volò all’indietro ma si rialzò per colpire nuovamente con Breccia. La velocità del Pokémon Fuoco colse di sorpresa il Cinccino, che fu scagliato indietro e sbatté contro la parete. Il Pokémon rimase al tappeto.

“Ottimo!” Esclamò la donna “Un combattimento eccellente. Eccoti la Medaglia.”

Frak sorrise e ringraziò la donna per poi allontanarsi verso gli spalti per raggiungere Astrid. In quel momento, qualcun altro entrò.

“B-Buongiorno.” Disse il ragazzo “Io sono Soffiolieve, di Komor… No cioè, sono Komor di Lievesoffio… No cioè, io…”

“E smettila!” Esclamò Belle dietro di lui, colpendolo sulla schiena con una pacca “Ti sei meritato questa Svegliopacca!”

“Ahi, ha fatto male.”

“Sei un tipo Normale, è ovvio che faccia male, zitto e sveglia.” Rispose Belle, sorridendo.

“Comunque, io sono Komor, di Soffiolieve.” Rispose il ragazzo, sorridendo “E sono qui per la lotta in Palestra.”

Aloé sorrise “Molto bene. In tal caso, possiamo cominciare anche subi…”

In quel momento ci fu un rumore dal piano di sopra. Un uomo con gli occhiali si precipitò nella stanza.

“Tesoro! Un gruppo di cavalieri ha rubato il teschio del Drago!”

Aloé lo fissò “Sai, amore, credo dovresti spiegarti meglio.”

“Hanno rubato il teschio del Dragonitus Maximus!”

“COOOOSA?! Hanno idea di quanta fatica ho fatto a procurarmi quel teschio?! Ho dovuto cercare per mesi in fondo al mare ad ovest! Non li lascerò scappare! Hai visto dove sono andati?”

“Io no, ma Artemisio passava di qui e li ha visti correre verso il Bosco!”

“Allora muoviamoci. Scusate ma dovremo rimandare…” Aggiunse rivolgendosi a Komor e Belle.

“No anzi, vogliamo aiutare!”

“E anche noi!” Esclamò Giuls mentre lei, Frak, Marisio ed Astrid correvano verso di loro.

“Ottimo. Allora andiamo, forza!”

Frak annuì, ed il gruppo si mise in marcia.

 

Squadra:PigniteSandslashGastrodonGliscorLucarioBanette

Leggendari: GroudonDarkrai

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Enemy VS Aloé

Enemy sorrise arrivando, mentre il sole calava, nella città di Zefiropoli. Aveva passato la giornata ad allenarsi, ed ora era pronto allo scontro in Palestra. Sorrise ed entrò nell’edificio, chiedendo come stesse andando a Komor e Belle. Loro due erano partiti prima, quindi a quell’ora avevano sicuramente già finito. Avrebbe telefonato finita la lotta.

Il test per entrare era semplice, poche lotte e una serie di libri in cui trovare i quesiti sbloccavano il passaggio al piano inferiore. Entrato, osservò l’arena e gli spalti. Doveva anche essere lo studio di Aloé, dato che diverse librerie e una scrivania si trovavano poco lontano.

“Ah, un ultimo sfidante per oggi, che bellezza!” Disse Aloé “Ho avuto molte lotte divertenti, anche se ha rischiato di essere una brutta giornata. Ma dimmi, con chi ho il piacere di lottare?”

Enemy sorrise “Mi chiamo Francesco, ma mi chiamano tutti Enemy.”

“Nome di Rursus. Ma credo ti chiamerò Enemy anche io. Quante medaglie hai?”

“Una soltanto.”

“Bene, un due contro due. D’accordo?”

“Nessun problema.” Replicò il ragazzo. La donna sorrise ed iniziò schierando Herdier. Enemy rifletté un momento e schierò Lillipup. Il Pokémon Normale alzò lo sguardo fissando la propria evoluzione, ma non si tirò indietro. L’avversario esordì con Sdoppiatore, e Lillipup rispose con Morso. L’impatto lo scagliò via, ma il danno del morso e del contraccolpo indebolirono notevolmente Herdier, che arretrò.

“Un Pokémon coraggioso. Non sono in molti quelli che invece di schivare il colpo attaccano.” Commentò Aloé.

Lillipup sorrise e si lanciò alla carica, al comando di Enemy, usando ancora Morso. Herdier incassò rispondendo poi allo stesso modo, e Lillipup crollò.

“Ma questo non basta a risolvere il gap che c’è tra di loro.”

Enemy annuì e schierò Servine, che girò le spalle all’avversario. L’allenamento non aveva fatto evolvere Lillipup, ma Snivy sì. La Pokémon sorrise e colpì con Frustata, centrando Herdier prima che potesse colpire con Sdoppiatore. Herdier crollò, già indebolito dallo scontro con Lillipup.

Aloé mandò quindi in campo Watchog. Il Pokèmon Normale usò Ipnosi, ma Enemy sorrise. Servine rimase girata ed ignorò l’Ipnosi, colpendo intanto alla cieca con Frustata.

“Servine è abituata a combattere girata di spalle. Perciò, Ipnosi su di lei non può funzionare se l’avversario non si sposta. Ma per farlo, dovrebbe spostarsi verso una delle fruste.” Rifletté Aloé “Ottima strategia. Sapevi già di Watchog?”

“So tutto sulla maggior parte dei Capopalestra. I loro Pokémon principali, le strategie più usate…”

“Allora, come reagirai alla Nemesi?” Chiese Aloé, e Watchog si lanciò in avanti.

Enemy sorrise “Nemesi mi farà subire molti danni, ma deve colpire direttamente. Perciò posso sfruttarla per questo.” Rispose, e Servine all’ultimo momento girò su se stessa colpendo con Vorticerba e scagliando via Watchog. Il Pokémon fece per rialzarsi, ma qualcosa lo afferrò per la gamba. Servine lo sollevò di peso per poi scaraventarlo contro il pavimento. Il Pokémon crollò.

“Eccellente!” Esclamò Aloé “Hai usato la mossa a corta distanza per assicurarti che il tuo colpo sarebbe andato a segno. Veramente perfetto!”

La donna prese una medaglia e gliela porse “Oggi i giovani di Unima mi hanno sorpreso. Siete un’ottima generazione.”

Il ragazzo sorrise e afferrò la medaglia, ringraziando la donna. 'E due.' Pensò 'Mancano solo sei medaglie al giorno in cui potrò affrontarlo.'

 

“Quindi ha cominciato il suo viaggio, eh?”

“A quanto pare.” Replicò la voce al telefono “Sei contento?”

“Lo sarò quando arriverà da me.” Replicò l’uomo “Ho grandi speranze per il suo futuro, ma non voglio arrivare a conclusioni affrettate. Ma se riesci, fagli sapere che sono contento e lo aspetto.”

Dopo pochi convenevoli, la persona dall’altra parte chiuse la telefonata. L’uomo sorrise “La nuova generazione, eh? Forse dopotutto, ha ancora senso per uno come me tenere questo posto.”

 

Squadra: LillipupWoobatServine

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Giuls VS Artemisio

Giuls osservò la grande città che sorgeva oltre il ponte. Austropoli era una delle città più densamente popolate al mondo, e le sue dimensioni lo dimostravano. Marisio sorrise. Lui era già stato ad Unima una volta, ma doveva ammettere che era sempre sorprendente. Quanto ad Ibis, lei ed il suo Chatot sembravano sinceramente ammirati. Giuls però si fermò ad osservare la ragazza. Il giorno prima, durante la lotta di Frak, era sparita. Si era scusata dicendo di essere andata in bagno, ma il problema era che né Giuls, né Marisio l’avevano vista andarsene. “Forse mi preoccupo troppo, magari non voleva avere a che fare con il Team Plasma e si è allontanata.” Poteva essere un motivo sensato.

Entrarono in città dall’ingresso oltre il ponte, e si trovarono davanti, vicinissimi, gli alti grattacieli, che dominavano il porto alla loro sinistra. Si incamminarono, procedendo lungo il viale principale e raggiungendo il Centro Pokémon. Entrati, curarono i propri Pokémon e fecero scorta di strumenti, poi si diressero alla Palestra. Essendo ancora presto, la raggiunsero facilmente ed entrarono. Giuls affrontò i vari allenatori e raggiunse il Capopalestra.

“Ah, Giuls, è un piacere rivederti così presto. Mi aspettavo anche Raziel e Frak.”

“Frak ha detto che doveva fare qualcosa, e Raziel stava ancora dormendo quando siamo partiti. Come al solito. Arriveranno probabilmente nel pomeriggio.”

“Che peccato. Ma devo ammettere che mi fa piacere sapere arriveranno. Bene, so che hai due medaglie, quindi pronta alla lotta per la terza?”

Giuls annuì, e l’uomo esordì schierando Scolipede, a cui la ragazza rispose con Crobat. Il Pokémon Volante si scagliò all’attacco colpendo con Aeroassalto quello Coleottero, che però si difese con Protezione.

Giuls lanciò un ordine e Crobat attaccò ancora con Aeroassalto. L’impatto però, anziché centrare Scolipede, andò a segno su Crustle, che di conseguenza si mostrò ben poco preoccupato.

“Che faccio ora capo?” Chiese il Pokémon.

“Niente, ritorna e preparati per la prossima lotta.” Rispose Giuls, richiamandolo.

“Sissignora.” Rispose il Pokémon rientrando.

Giuls sorrise e schierò Lapras, che atterrò nella piscina con un tonfo. Il Pokémon Acqua lanciò un’Idropompa, che però Crustle bloccò con Protezione.

“Ancora, ma Idropulsar.” Disse Giuls. Lapras annuì ed attaccò nuovamente, stavolta con la mossa Acqua. Crustle reagì scagliandosi all’attacco con Forbice X. L’Idropulsar lo investì in pieno, ma il Pokémon non fermò la propria corsa e mandò a segno l’attacco.

Lapras arretrò, sorpresa. Giuls fissò Crustle e Lapras, poi lanciò un nuovo ordine ancora. L’Idropompa centrò però la Protezione.

'Sta usando Protezione per evitare il KO in un colpo, mentre accetta di incassare gli attacchi che non possono sconfiggerlo per colpirmi. In tal caso…' La ragazza lanciò un ordine e Lapras scagliò un nuovo Idropompa, ma il colpo centrò ancora Protezione. Il terzo attacco colpì di nuovo Protezione.

'Quante volte può usarla ancora? Sicuramente non più di una.' La ragazza sorrise e diede un ultimo ordine. Idropompa impattò con Crustle, che con un ultimo gesto scagliò delle rocce tutto intorno. Poi crollò.

'Ha usato il suo ultimo attacco per piazzare Levitoroccia. Il che vuol dire che adesso mandare in campo Crobat sarà pericoloso.'

Scolipede entrò di nuovo in campo. Giuls annuì e ordinò a Lapras di usare Idropulsar. Il Pokémon scagliò l’attacco, che centrò in pieno il Pokémon Veleno. Tuttavia, questi rispose attaccando direttamente l’avversario con Velenocoda. Lapras arretrò mentre il veleno entrava in circolo, poi rispose con un Geloraggio. Scolipede attaccò con Megacorno, scagliandolo verso l’alto, e concluse colpendo l’avversario con Velenocoda mentre scendeva. In risposta, Lapras lanciò un Idropulsar, ma l’attacco mancò il Pokémon e Lapras crollò.

“Ottimo lavoro Lapras.” Rispose Giuls, sorridendo, per poi mandare in campo Dewott. Visto che il suo avversario non era in forma, probabilmente Dewott poteva risolvere lo scontro per conto proprio.

Il Pokémon Acqua attaccò con Conchilama, che andò a segno. Scolipede rispose con Velenocoda, e Dewott arretrò per il colpo. Poi con una nuova Conchilama attaccò e sconfisse l’avversario, per poi crollare a causa del veleno.

'Ottimo lavoro.' Pensò Giuls. Poi mandò in campo Crobat.

“Ok, vediamo di finir…” Iniziò, poi fu trafitto dalle rocce sul campo. Il Pokémon si rialzò in volo, ansimando “Ok, mi piacciono le sfide difficili.”

Leavanny entrò in campo e fissò l’avversario. Sulla carta, Crobat era perfetto per affrontarla, ma Giuls sapeva che con i danni che aveva subito, Crobat rischiava di non farcela.

Perciò ordinò subito di colpire con Aeroassalto. L’attacco andò a segno e Leavanny arretrò, ma sorprendentemente non crollò. Crobat, colpito da un Forbice X in risposta, lanciò un insulto alla Pokémon e si rimise in posizione.

“Può farcela?” Chiese Latias.

“Non lo so, ma ci conto.” Rispose Giuls. Crobat attaccò ancora con Aeroassalto, e ancora Leavanny colpì con Forbice X.

'Chiaramente, Artemisio mira a un pareggio. Se Leavanny e Crobat si sconfiggono a vicenda, il vincitore sarà lui, in quanto Capopalestra.' Pensò Giuls. Crobat e Leavanny si fissarono… Poi la Pokémon Coleottero crollò.

Artemisio la richiamò e annuì “Una grande lotta, veramente ben fatto. Eccoti la medaglia, te la sei meritata.”

Giuls sorrise, poi ringraziò il Capopalestra e si diresse agli spalti, mentre Ibis entrava in campo.

La ragazza schierò prima un Exploud, poi un Wigglytuff, ed infine Chatot, per affrontare gli stessi Pokémon affrontati da Giuls. Alla fine, il Chatot la condusse alla vittoria ancora, anche se a fatica.

Artemisio applaudì “Un grande lavoro! La musica è la miglior forma d’arte, dopo i dipinti ovviamente, e credo tu e i tuoi Pokémon ne siate una grande espressione.”

Ibis sorrise, e in quel momento Giuls si rese conto che la ragazza possedeva solo Pokémon con mosse legate alla musica e al suono. Non capì come aveva fatto a non farci caso prima.

“Ottimo lavoro.” Disse Marisio stringendole la mano.

“Grazie.” Rispose la ragazza “Non è stato facile.”

“Confermo.” Rispose Giuls “Artemisio sa il fatto suo.”

E i tre si allontanarono parlando della lotta.

 

“Decisamente abile.” Commentò uno dei due uomini “Capisco perché la stiate tenendo d’occhio.”

“Credi sarebbe una buona candidata?”

Quello rifletté ed annuì “Se soddisfa le condizioni, non vedo perché no.”

Il secondo sorrise “Bene, bene, ma in fondo anche quello attuale non è poi così male.”

“Sì, ma c’è sempre qualcosa di strano in lui.”

L’altro non sapeva come rispondere, perciò si limitò a continuare a fissare il loro bersaglio.

 

Squadra: Dewott20940b_adf33a7df2ab4753ae1fc62f48abbfaa~mv2.pngCrobatLaprasMagmortarLucario

Leggendari: Latias

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Draconix VS Aloé

Draconix si alzò e osservò il telefono. Non c’era niente di nuovo, quindi decise di mettersi in marcia verso Zefiropoli per recuperare la medaglia di Aloé, che aveva dovuto saltare per via della lotta con il Neo Team Rocket.

In risposta, in quel momento il telefono squillò. Il numero era privato, ma il ragazzo intuì che conveniva rispondere comunque.

“Ehi Draconix?” Chiese una voce femminile dall’altra parte.

“Sì, chi…” Rispose il ragazzo.

“Perfetto. Senti, volevo dirti che l’ho completato. La macchina per entrare nel Dream World è pronta!”

“Cosa…”

“Mi serve solo il tuo aiuto per…”

“Aspetta!” Gridò il ragazzo “Chi sei, e di cosa stiamo parlando?”

“Come, non ti ricordi di me? Sono Zania. Z-A-N-I-A. Zania. La ragazza che ti ha dato quell’apparecchio da mettere al polso!”

“Oh. OH! Sì ora mi ricordo! Scusa, ho avuto una brutta giornata...”

“Sono le sette del mattino.”

“Ah.” Rispose il ragazzo, un po’ imbarazzato. “Senti, comunque mi dicevi sul Dream World…”

“Esatto! Non è incredibile? Possiamo entrare nei sogni dei Pokémon! O quantomeno, possiamo entrare in una sorta di spazio che mischia il sogno dei Pokémon con la mente dell’umano, connettendole per creare un ambiente che…”

“Quindi in parole povere posso visitare il sogno del Pokémon e mischiarlo con il mio, per produrre un sogno in cui siamo insieme?”

“Bingo! E non solo, una parte del sogno può comunicare con i sogni di altri Pokémon, permettendoti di interagire con altre persone!” Esclamò la ragazza “E ti farà piacere sapere che i risultati sono positivi nel 90% dei casi ora.”

“Voglio ancora sapere cosa succede in quel 10%.”

“Quisquilie, dettagli tecnici, robetta… Ho già contattato gli altri tester e sono certa che saranno entusiasti di aiutarti. Forse ti aspettano già nel Dream World.”

“Sì ma…”

“Per favore, per favore, per favore…”

“Beh non è che posso mettermi a dormire per strada!”

“Ah già… In effetti, me l’hanno detto anche gli altri… Forse non ti stanno aspettando ancora dopotutto… Beh, vorrà dire che provvederai stanotte. Vero?”

Draconix sospirò “D’accordo, d’accordo.”

“OTTIMO! Mi raccomando, passa la giornata a riflettere su quale Pokémon vuoi schierare!”

“D’accordo.” Rispose il ragazzo, poi salutò e chiuse la chiamata.

“Beh, è stato interessante.” Commentò Rayquaza.

“Puoi dirlo forte. Vedremo se funziona davvero.” Rispose Draconix, avviandosi “Chi credi dovrei portare?”

“Non ne ho idea onestamente. Però… Ha detto che sarà un misto tra il sogno del Pokémon e i tuoi giusto?”

“Sì…”

“Quindi, forse ti conviene portare qualcuno di quelli che ti hanno causato una visione. Potresti riuscire a scoprire qualcosa.”

“Però non ho avuto visioni ieri in Palestra.” Commentò Draconix “Forse mi stanno passando.”

“Beh, lo scopriremo presto no? La lotta in Palestra non sarà molto tardi, no?”

“Già.” Rispose Draconix “Grazie per aver tolto la pressione, eh.”

“Non c’è di che.” Rispose Rayquaza ridacchiando.

 

Qualche ora dopo, avevano raggiunto Zefiropoli. Dopo il Centro Pokémon, Draconix entrò direttamente in Palestra. Superato il test e gli allenatori affrontò Aloé, che sorrise.

“Benvenuto, sfidante. Un Asso del Parco non è un partecipante comune, ma sono certa sarà una bella sfida.” Rispose la donna, iniziando schierando Cinccino. Draconix rispose con Deino.

Il Drago si lanciò all’attacco con Morso, ma l’attacco si rivelò inutile quando il Pokémon attaccò in risposta con Spazzasberla, scagliandolo via. Deino si rialzò e lanciò un Dragospiro, che impattò contro l’avversario. Quello però rispose colpendo ancora, sempre con Spazzasberla, e lanciando via l’avversario per la seconda volta. In risposta, Deino caricò con Bottintesta, sorprendendo l’avversario che non riuscì a rispondere in tempo. Il tentennamento durò un momento, ma bastò a Draconix e Deino per colpire a distanza ravvicinata con Dragospiro.

In quel momento, una nuova Spazzasberla colpì Deino, che a quel punto crollò.

Draconix, sorpreso, lo richiamò comunque e mandò in campo Gliscor. Il Pokémon colpì il bersaglio con Velenodenti, e quello crollò prima di poter attaccare con qualunque altra mossa.

Subito dopo in campo entrò Watchog, che lanciò Ipnosi. Tuttavia, Gliscor si lanciò direttamente verso l’avversario e colpì con Terremoto, centrandolo in pieno… Pur avendo gli occhi chiusi.

“Come ha fatto?” Chiese Aloé, mentre Watchog si rialzava.

“Io e Gliscor ci siamo allenati con gli Assi e con diversi sfidanti; addormentare con Ipnosi è una strategia che questi ultimi usano spesso. Quindi ci siamo preparati.”

Aloé sorrise, poi cambiò strategia ed ordinò a Watchog di colpire con Superzanna. Gliscor si piegò per provare a schivare, ma il balzo del Watchog fu troppo veloce e le zanne lo centrarono.

Gliscor rispose a quel punto con Forbice X, decidendo di approfittare della distanza ravvicinata.

In quel momento, davanti a Draconix apparve un campo di battaglia, ed un Gliscor che si lanciava contro un Watchog, in mezzo ad una valle spoglia e profonda. Il Gliscor colpì con Forbice X ma il colpo dell’avversario lo colpì per primo, ed il Pokémon precipitò, morto.

Draconix vide di nuovo il campo di lotta normale, e vide il proprio Gliscor centrare l’avversario. Ansimò leggermente, ma cercò di nasconderlo ad Aloé mentre il Watchog della donna si rialzava, Gliscor concluse con Velenodenti, mandandolo al tappeto.

“Beh, era troppo sperare che fosse finita immagino.” Commentò.

“A quanto pare...” Disse Rayquaza.

A quel punto, Aloé richiamò il Pokémon e schierò Stoutland, che senza troppe cerimonie caricò con Nemesi e mandò al tappeto l’avversario all’istante.

Draconix richiamò Gliscor e mandò in campo Ninetales. La Pokémon allargò le code fissando lo Stoutland, poi lanciò un Fuocobomba. L’avversario cercò di schivare, ma fu comunque sfiorato. Si lanciò alla carica con Nemesi, ma Ninetales rispose con Fuocofatuo. Le fiamme spettrali partirono dalle code e colpirono l’avversario in carica, prima che questi impattasse. A causa delle scottature, i suoi movimenti si fecero più difficili e di conseguenza l’impatto fece meno danni di quelli che avrebbe causato altrimenti. La Pokémon approfittò della vicinanza dell’avversario e scagliò un nuovo Fuocobomba, che lo scagliò via. Quello si rialzò, ma subito dopo crollò per colpa delle scottature.

“Ottimo lavoro.” Disse la donna, sorridendo “Eccoti la medaglia, e congratulazioni, il titolo di Asso è ben meritato.”

Draconix sorrise, la ringraziò, ed uscì. Si allenò per qualche ora, poi tornò al Centro Pokémon, dove cenò per poi dirigersi alla propria camera.

A quel punto, dopo essersi steso sul letto, cominciò a osservare il tasto del Dream World. Poi afferrò la Ball di Gliscor, decidendo che visto che aveva avuto una visione con lui, era meglio usare lui, e premette il tasto del Dream World sullo schermo dell’apparecchio che aveva al polso.

Subito dopo, crollò addormentato.

 

Draconix fissò il luogo in cui si trovavano lui e Gliscor. Il Pokémon stava volando contento intorno ad una casetta, in mezzo a un’isola sospesa nel nulla. Dall’isola partivano tre ponti, uno più grande e gli altri due più piccoli. Quello più grande leggeva solo ‘al sogno’, mentre i più piccoli avevano diversi nomi.

“Komor, Belle… Immagino siano gli altri tester…”

Poi fissò il ponte verso l’avventura. “Gliscor!” Gridò, e il Pokémon scese verso di lui. “Che ne dici, ci avventuriamo nel tuo sogno?”

Il Pokémon sorrise.

 

Zania fissò la macchina. Sapeva perfettamente quando funzionava bene. In quel momento, non stava funzionando bene. Per niente.

“Oh, andiamo, andiamo… Dai…” Disse, dandole dei colpetti con la mano sinistra mentre la destra volava sulla tastiera. “No, no, no, cos’è questo… Cosa vuol dire ‘sogno sovrascritto’… No, no, no…”

Poi, senza preavviso, il computer si bloccò. Lo schermo mostrava ancora le immagini, ma non riusciva a far niente.

“Ho tre persone bloccate in uno spazio virtuale!” Esclamò alzandosi in piedi “Questo è Pokémon non Digi…” Poi, nuovamente senza preavviso, il computer si sbloccò, e i dati tornarono normali.

“Oh, grazie ad Arceus.” Pensò la donna, sospirando. E riprese a lavorare. Senza rendersi conto che i dati che vedeva ora erano contraffatti.

 

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Dream World

Belle si guardò intorno preoccupata mentre insieme a Munna attraversava il maniero tetro. Vedeva altre ombre muoversi, ma quando si girava per guardarle sembravano scomparire.

“M-Munna, sei sicura sia un sogno e non un incubo?”

La Pokémon si girò e le sorrise, facendole cenno di seguirla. La ragazza annuì e continuò a camminare.

Raggiunsero il centro del maniero, un grande giardino. Da uno dei cespugli spuntò uno Yamask, che fluttuò via. Poi Munna sorrise e indicò a Belle un punto, in cui un attimo dopo comparve una Musharna. Belle la fissò.

“Munna, questa è la tua mamma, vero?”

Munna sorrise e sia lei che la ragazza si avvicinarono alla Pokémon, che sorrise ed abbracciò Munna.

Belle si sentì gli occhi lucidi, e se li sfregò con la mano.

“Quindi sogni di rivedere tua mamma, Munna? Ti prometto che se posso realizzerò il tuo sogno.” Decise la ragazza, sorridendo.

Munna sorrise. Poi fece per avvicinarsi a Belle… e in quel momento il sogno cominciò a tremare.

Non era la stessa sensazione di un terremoto. Belle si sentiva più come se lei e Munna fossero gli unici punti fermi mentre il resto del mondo si muoveva. Poi tutto sparì. Il maniero, il giardino, Musharna… tutto fu sostituito da una grande pianura. Poco lontano, notò due enormi accampamenti di tende. Le ricordarono l’immagine di un campo medievale che aveva visto in un libro. Indecisa su cosa fare guardò Munna.

“Allora… Un altro tuo sogno?”

La Pokémon scosse la testa.

“Beh forse Zania intendeva questo quando diceva che i nostri sogni si fondono, anche se non ricordo di aver mai fatto un sogno del genere. Beh, andiamo a vedere quel campo?”

Munna annuì, e seguì la ragazza.

 

Komor sorrise passeggiando insieme a Herdier nel parco. Si chiese quanto di quello fosse parte del sogno del Pokémon e quanto fosse parte del suo. Non ricordava di essere mai stato in un parco simile, ma la tranquillità del posto gli sembrava inusuale per il carattere dell’Herdier.

Avanzarono incontrando diversi Pokémon. Uno Slakoth in particolare si mostrò molto simpatico, anche se ogni tanto doveva interrompere il gioco con Herdier e Komor per riposarsi.

'Molto bello.' Pensò il ragazzo. 'Sicuramente avrà un grande successo.'

Poi, il Parco cominciò a tremare. Lo Slakoth, e tutti i Pokémon intorno, cominciarono a scomparire. Poi sparì anche il parco stesso.

Komor ed Herdier si ritrovarono spaesati in mezzo a una piana. Poco lontano due grandi accampamenti si affrontavano.

“Cosa… Herdier, dove siamo?” Chiese il ragazzo “Hai dei sogni ben strani.”

Herdier scosse la testa, e Komor capì che non era un sogno del Pokémon.

“Un sogno mio?” Si chiese il ragazzo “Non ricordo niente del genere nei miei ultimi sogni.” Dopo aver riflettuto un po’, decise di recarsi all’accampamento più vicino.

 

Draconix aprì gli occhi sentendo una voce chiamare.

Sbadigliando, sollevò un braccio per stropicciarsi gli occhi ma vide con stupore che su entrambe portava guanti di metallo. Poi realizzò che l’intero corpo era coperto da un’armatura.

La seconda cosa che capì era che era seduto, non disteso. Doveva essersi addormentato su una sedia. Con attenzione si alzò e si guardò intorno. La stanza – la tenda, si corresse dopo un momento – era piuttosto affollata. Un grande tavolo coperto di mappe, diverse sedie, un mobiletto, il letto… e Gliscor, che dormiva a testa in giù appeso al soffitto. Il Pokémon aprì gli occhi e si guardò intorno, spaesato quanto Draconix.

Il richiamo si ripeté, più insistente. Draconix si sentì aprire la bocca – e fu certo di non averla aperta per conto proprio, ma di averla sentita aprirsi – e rispondere “Avanti.” Con un tono di voce ben diverso da quello normale. Era più autoritario. Era una voce che domandava rispetto.

Un uomo in armatura entrò e s'inchinò. Ancora una volta, la bocca di Draconix parlò per conto proprio “Ebbene, qual è la situazione?” Chiese.

Il cavaliere si alzò e sorrise “L’attacco andrà come programmato. Se tutto procede per il verso giusto, la vittoria sarà nostra.”

“Ne dubitavi?” Chiese la bocca di Draconix.

“No, mio signore. Eppure, non posso fare a meno di chiedermi se saremo ancora vivi domani. Rayquaza dovrà affrontare una dura battaglia, non potrà proteggerla come al solito.”

“Mi è forse occorsa la protezione di Rayquaza, nelle mie prime guerre, prima che lo conoscessi?”

“No, mio signore. Mi perdoni.” Rispose l’uomo, inchinandosi ancora.

“Nessun problema, Rolando. Ma ora vai. Voglio restare solo ancora un poco prima della battaglia.”

L’uomo annuì e si inchinò ancora una volta, per poi uscire.

Appena se ne fu andato, una voce potente gli rimbombò in testa.

“E così, non avresti bisogno di me, eh?” Chiese la voce “Se è così, posso anche andarmene, dopotutto.”

“No, amico mio, mi hai frainteso. Tu sei uno dei miei più importanti compagni. Ma non ho bisogno di te come scudo, ho bisogno di te come spada.”

Draconix sentì lo sguardo del drago su di sé, nonostante non fossero nemmeno visibili. Poi percepì l’umore della creatura tornare normale.

“Molto bene, molto bene. Sarà un piacere aiutarti, come sempre.” Rispose l’altro. Il tono di Rayquaza era molto diverso da quello che Draconix aveva conosciuto. Era più calmo, più deciso, e lo faceva sembrare molto, molto più pericoloso.

Appena fu certo che il drago non stesse più parlando, Draconix si portò le mani alla testa, nel panico.

“Che sta succedendo?!” Chiese, fissando Gliscor, che pareva spaesato quanto lui “Dove sono finito? Chi sono io? E cosa…”

In quel momento, qualcun altro chiamò dall’ingresso della tenda. La voce prese il controllo “Chi è?”

“Sono io, mio signore. Abbiamo catturato delle spie, ma negano, quindi volevamo sapere che farne.”

“Rinaldo, conosci il modo di procedere con le spie.”

“Sì, mio signore, ma queste sono vestite in modo strano. E hanno dei Pokémon. Pensavo le interessassero.”

Draconix riuscì a prendere il controllo per la prima volta “Molto bene, portale qui!” Riuscì a dire, quasi urlando. Se il cavaliere notò qualcosa di strano, non disse nulla, limitandosi ad aprire la porta. Ad entrare furono Komor e Belle, entrambi con i polsi legati, e Munna ed Herdier, legati tra loro. Il cane aveva anche la bocca chiusa con una corda.

I tre si fissarono. Komor e Belle si illuminarono entrambi riconoscendo il ragazzo. Evidentemente, loro lo vedevano come sé stesso, nonostante i due cavalieri non vedessero la stessa persona.

“Uhm… molto bene. Lasciami da solo con loro.” Disse Draconix dopo il primo attimo di sconcerto.

“Da solo con due spie, mio signore? Ma…”

“Niente ma.” Rispose Draconix, stavolta con la voce dell’uomo che stava impersonando “Credi non possa occuparmi di loro?”

“Non abbiamo mai visto Pokémon simili, mio signore.”

“Io li conosco, vengono da… molto lontano. Ora, lasciaci.”

Il cavaliere annuì, lanciando un’ultima occhiata sospettosa ai due, prima di andarsene.

“Draconix, cosa sta succedendo?” Chiese Belle, alzandosi in piedi.

“Già, e perché sei vestito così?” Chiese Komor. Belle lo guardò male “Cosa? Sono solo rimasto sorpreso.”

“Se non avessi i polsi legati ti prenderei a Sberletese. Come fai a pensare a come è vestito in questo momento lo sai solo tu.”

“Beh, potrebbe essere importante.”

“Sai cosa potrebbe essere importante? Slegarci!”

Draconix annuì e sciolse i nodi.

“Grazie.” Commentò la ragazza “Ora… che facciamo?”

“Non ne ho idea!” Rispose il ragazzo “Sono entrato qui dentro e mi sono ritrovato in un sogno che né io né lui abbiamo mai fatto!” Disse indicando Gliscor.

“Beh, nessuno di noi l’ha fatto.”

Draconix rifletté “Qualcuno ha qualche idea?”

“Non potremmo svegliarci?” Chiese Belle.

“Non da qui.” Rispose Komor “Il sogno finisce, e noi ci svegliamo. Almeno questa è la teoria. Di fatto però non sappiamo quanto durerà ancora il sogno.”

I tre cominciarono a pensare. Poi, una voce lo interruppe “Mio signore, il nemico avanza, dobbiamo muoverci.”

La voce rispose per Draconix “Arrivo subito!”

“E io?” Chiese Rayquaza.

“Aspetta che si veda.”

“D’accordo. Ascolta, dopo la battaglia parleremo di quella cosa, dico bene?”

“Sì, certo.” Rispose la voce.

“Ottimo. Il tuo supporto sarà fondamentale.” Disse il drago. Poi sparì.

Belle e Komor lo guardarono “Beh Draconix, che si fa?”

Il ragazzo rifletté “Io devo andare, forse questo potrà aiutarmi a trovare un modo per uscire. Voi…”

“Veniamo con te.” Risposero insieme Belle e Komor.

“Stiamo andando in battaglia.”

“In battaglia dentro un sogno, non dimenticarlo.”

Draconix annuì.

“Guardie!” Chiamò. Due soldati entrarono. Indicò Komor e Belle “Dategli qualcosa per proteggersi e poi portateli da me. Sono dalla nostra parte.” Disse. Le guardie annuirono.

Poi uscì, con Gliscor al seguito. E si diresse verso il campo di battaglia. In qualche modo sapeva dove andare, perché raggiunse un gruppo di cavalieri, che lo aspettavano.

“I nostri uomini sono pronti.”

Draconix si trovò a sorridere e dare ordini. Uno dopo l’altro, i cavalieri si allontanarono, eccezion fatta per quello chiamato Rinaldo.

“Tra poco arriveranno. Avevi ragione, erano spie, ma erano mie spie.”

“Non li avevo mai visti, signore.”

“Perché ho cercato di tenerli segreti più tempo possibile.”

“Capisco. Un ottimo piano.” Disse il cavaliere.

Draconix sorrise. Poi, il mondo cominciò a tremare.

 

Belle e Komor fecero appena in tempo ad infilarsi l’armatura, quando il mondo prese a tremare.

 

Draconix si sollevò, guardandosi intorno. Era nel suo letto. Gliscor era al suo fianco, un po’ confuso.

Afferrò il telefono e chiamò Komor, di cui aveva il numero. Il ragazzo rispose subito.

“Draconix, tutto bene?”

“Sì, tu e Belle?”

“Stiamo bene, ho appena sentito Belle svegliarsi nell’altra stanza. E poi in fondo non eravamo davvero in pericolo.”

“Già, ma non si può mai sapere. Qualche idea su cosa possa essere stato?”

“No, lo chiederemo a Zania.”

Draconix annuì, e dopo aver parlato un po’ chiuse il telefono. Si chiese cosa fosse successo.

 

“Non ha funzionato.” Commentò Rayquaza.

“Non del tutto almeno.” Commentò il primo Pokémon.

“Quindi non ha funzionato.” Replicò la seconda.

“Andiamo, andiamo.” Disse una voce più antica e profonda “In parte ha avuto successo. Sappiamo che possiamo sfruttare il Dream World per portarlo sulla strada giusta. Dobbiamo solo assicurarci che lo usi e che stavolta vada in una parte utile del sogno.”

“Dovrò ringraziare il Porygon-Z. Un tipo simpatico, in effetti.”

“Indubbiamente ci è stato d’aiuto.” Commentò una quarta voce “Altrimenti Zania li avrebbe forzati fuori prima.”

Rayquaza annuì 'Mi dispiace ragazzo. Sopporta ancora un po’.' Pensò. E per favore, cerca di capire qual è la scelta giusta prima che il momento arrivi.'

 

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Darken VS Artemisio

Darken osservò la città di Austropoli. Era enorme, espandendosi su una superficie enorme e ad un’altezza enorme. Lui e Lucinda proseguirono, ed entrarono direttamente nella Palestra. Il ragazzo proseguì e raggiunse il Capopalestra.

Attraversò le varie parti dell’edificio e raggiunse Artemisio, che sorrise.

“Molto bene, Darken direi? Esatto, esatto. Bene, vediamo cosa sai fare!” Esclamò l’uomo, sorridendo “Hai due medaglie giusto?”

“Esatto.” Rispose Darken. Artemisio annuì e cominciò schierando Crustle.

Darken rifletté un momento poi schierò Basculin Forma Lineablu. Il Pokémon, il cui nome era, guarda caso, Blu, si gettò in acqua, nella piscina aperta dal ragazzo. Subito dopo si lanciò fuori colpendo con Idrondata. Crustle rispose con Terremoto, ma subì comunque danni molto ingenti. Basculin tornò in acqua, si trascinò indietro prendendo la rincorsa, e poi si lanciò in avanti… colpendo con Idrondata Leavanny. La Pokémon Erba rispose con Fendifoglia, e il Pokémon crollò.

'Dannazione, è stato troppo veloce.' Pensò Darken, schierando Rotom, in forma Calore. Heat esordì con Vampata… centrando però Crustle, che incassò e rispose con Abbattimento. Il Pokémon Elettro precipitò, e Darken lo ritirò per schierare Boss. Il Pokémon Volante riuscì così a evitare il Terremoto che l’avversario aveva chiaramente inteso usare contro Heat e rispose con Aeroassalto, finendo il Crustle. Subito dopo in campo entrò Scolipede. Il Pokémon fu colpito da Aeroassalto, ma subito dopo rispose con Megacorno, che su un Honchkrow ha un discreto effetto. Al successivo Aeroassalto però Scolipede mancò il bersaglio e Boss ne approfittò per colpire ancora, stavolta andando a segno e finendo l’avversario. In quel momento però crollò.

“Cosa?!” Chiese Darken, poi si rese conto che Scolipede aveva centrato Honchkrow nel momento in cui questi aveva colpito con Aeroassalto, mandandolo al tappeto mentre colpiva.

Darken schierò quindi Heat, contro Leavanny. La Pokémon colpì per prima con Forbice X, ed Heat sembrò sul punto di cedere, poi Vampata partì ed investì Leavanny, che andò al tappeto.

“Sul filo del rasoio.” Commentò Artemisio “Ma un’ottima lotta. Eccoti quindi la medaglia.”

Darken sorrise e ringraziò il Capopalestra.

Poi uscì insieme a Lucinda.

“Beh, è ancora presto. Cosa vogliamo fare ora?”

“Lailah dice che Raziel sta finendo di allenarsi nel deserto. Ha catturato un paio di Pokémon, forse ti interessano.” Rispose la ragazza.

“I Pokémon mi interessano sempre. Andiamo?” Chiese il ragazzo, e i due si avviarono. Arrivati all’uscita della città, si guardarono intorno, ma non videro nessuno, perciò si avviarono nel deserto. Non incontrarono Raziel e Lailah, ma Darken catturò numerosi Pokémon.

Poi raggiunsero un luogo che la mappa indicava come Castello Sepolto. L’ingresso era controllato da diverse statue. Entrando, si trovarono davanti delle sale illuminate da torce piazzate chiaramente lì di recente. C’erano alcune persone nella sala sotterranea, viaggiatori che si stavano riparando dalla sabbia per recuperare le forze in primis, ma anche allenatori e studiosi.

Uno di loro, un uomo enorme e muscoloso con un grande cappello che sembrava fatto di pietra, aveva a terra un telo su cui erano posate due pietre. Darken riconobbe due fossili, dato che si vedevano un guscio ed una piuma.

L’altro notò subito l’interesse del ragazzo e sorrise “Interessato ad un Fossile? Li ho trovati nel deserto, ma possiedo già entrambi. Quindi ho pensato di darli a qualche allenatore.”

Darken sorrise “Beh, se insisti…” E allungò la mano verso il Fossiltappo, quando una mano lo fermò.

“N?!” Esclamò, riconoscendo l’allenatore ed il suo Zoroark.

“Mi spiace molto, ma temo di doverti fermare. Beh, in effetti non mi dispiace. Non è mia intenzione lasciare un altro Pokémon finire nelle mani del Catturatore.”

“Prima di tutto, SMETTILA DI CHIAMARMI IN QUEL MODO. Secondo, non sto facendo niente di male. Io sono un allenatore, se non te ne fossi accorto. E qui c’è un Pokémon – beh, un Pokémon in potenza – che desidero conoscere.”

“E se lui non volesse questo? Se volesse essere libero? Lasceresti andare un Tirtouga?”

Darken rise “Credi che non l’abbia mai fatto? Ho un accordo con l’associazione di Karen per aiutarla a recuperare Pokémon difficili. Non forzo i miei Pokémon ad evolvere, e anzi molti dei miei Pokémon sono non evoluti per loro scelta. Per esempio, questo Sandile” Disse mostrando la Ball “Non vuole evolversi. Li riconosci subito i Pokémon così – hanno un comportamento anomalo, e in genere sono più aggressivi. Questo non faceva eccezione. E ne sono sicuro, perché ho visto pochi Pokémon così felici di ricevere una Pietrastante.”

N lo fissò, sorpreso “Mi sorprendi.” Disse il ragazzo “Ma dimmi, perché allora non limitarti ad agire come un ranger, non catturando ma solo aiutando i Pokémon?”

“Perché sono convinto che i Pokémon crescano meglio accanto alle persone. E perché sono convinto che io, come persona, possa crescere meglio con il legame che ho stretto con i miei Pokémon. Certo, non posso dire di conoscerli tutti allo stesso modo, ma sono convinto che ognuno dei miei Pokémon provi per me una qualche forma di affetto.”

“Posso assicurarti che per noi Leggendari è così.” Disse Entei, nella mente di Darken.

“Persino per quelli un po’ più antichi.” Aggiunse la voce di Dialga.

N rimase in silenzio per un po’, lasciando il polso di Darken “Umani e Pokémon… in pace insieme… No, questo è contrario a ciò che ho visto…” Il ragazzo continuò a riflettere, poi annuì “Darken, sono certo che è destino per me incontrarti ancora in futuro. Adesso però, guardati intorno. Questo è il Castello Sepolto. La casa dei miei antenati. Ero qui per cercare la strada per la Verità, e credo tu sia stato mandato qui per mettermi alla prova. La tua Verità e la mia sono inconciliabili, per ora. Forse riuscirò a trovare la mia strada quando troverò il punto d’incontro tra me e te. Fino ad allora, grazie per gli spunti di riflessione. E a presto.” Disse il ragazzo, allontanandosi. All’ultimo, si girò “Sento che è destino, per noi, incontrarci ancora. Allora, spero di aver trovato la Verità che unisce me e te.” E detto ciò si allontanò.

“Posso dire che non lo sopporto?” Disse Lucinda.

“Dovresti.” Commentò Entei, espandendo la propria voce per farsi sentire anche dalla ragazza “Ma quel ragazzo è particolare. C’è in lui più di ciò che appare.”

“Già.” Commentò Dialga “Forse, lui stesso è più di ciò che appare. Ma non importa. Piuttosto, Darken, scegli questo fossile.”

“Ah!” Esclamò il ragazzo, girandosi verso l’avventuriero, chiaramente un po’ confuso dalla situazione. “Prenderò il Fossiltappo, se non ti dispiace.”

“Figurati, nessun problema. E tu, signorina, lo vuoi il Fossilpiuma?”

Lucinda rifletté un momento, poi annuì e lo prese.

“Ottimo!” Esclamò l’uomo “Abbiatene cura.”

Darken sorrise, poi si guardò intorno. Percorrendo un corridoio, notò un gruppo di Yamask, e ne catturò due. Poi uscì, seguito da Lucinda.

 

“Avrei dovuto raccontargli di te, Volcarona?” Chiese il venditore di fossili, alzandosi.

“No, non ancora.” Disse la Pokémon “Aspetta che Larvesta venga al mondo, poi potrà catturarmi.”

“Come vuoi.” Disse l’altro “Comunque, sarà stato un piacere conoscerti.”

“Non parlarne come se dovessi morire. Abbi un po’ di fiducia negli allenatori.”

“Sono degni di fiducia gli umani?”

“Direi di sì, se il cavaliere della roccia arriva a dar loro dei fossili.”

Terrakion, in forma umana, sorrise “Li sto mettendo alla prova. Non dirlo agli altri, mi raccomando.”

“Ehi, sei l’unico che viene fin qui a farmi compagnia. Se mi chiedessero qualcosa, risponderei che non ne so nulla.”

Terrakion sorrise e fissò la Pokémon.

Volcarona era antica. Quando, secoli fa, un meteorite aveva colpito una regione lontana, con tanta forza che Arceus, nella fretta di fermarlo, si era ridotto in fin di vita, l’impatto aveva prodotto sconvolgimenti globali. Un vulcano aveva eruttato lì, ad Unima, e Volcarona, l’ultima Volcarona da quel lato dell’Oceano, si era lanciata a difendere la regione, riscaldandola e consumando tutto il proprio potere. Allora erano nati i tre spadaccini di cui faceva parte Terrakion, per salvare i Pokémon più deboli dagli incendi prodotti sia dalle eruzioni sia dagli uomini che cercavano di divorarli.

Tornato in salute, Arceus creò i Kami, per bilanciare i cataclismi e la fertilità, e poi decise di premiare Volcarona e i tre spadaccini. A tutti donò l’Immortalità, anche se Volcarona la accettò rifiutando di perdere la possibilità di generare prole. Arceus acconsentì, anche perché tanto esistevano diverse popolazioni di Larvesta aldilà dell’oceano, quindi non era certo eleggibile come Leggendario. Poi offrì a tutti la possibilità di scegliere un secondo dono.

E tutti scelsero. Virizion e Terrakion chiesero di poter acquisire forma umana anche al di fuori dalle dimensioni dei grandi Leggendari. Cobalion chiese di poter scegliere, se mai ce ne fosse stato il bisogno, nuove leve da presentare ad Arceus per aspirare al titolo.

Quanto a Volcarona, chiese solo di poter vivere in tranquillità. Arceus fece in modo che il popolo di Unima la adorasse.

E infine, dopo la caduta dei Re di Unima, Volcarona si era stabilita in fondo al Castello Sepolto, lontano da occhi indiscreti. Aveva fatto nascere diversi Larvesta, che erano poi cresciuti, e gli avvistamenti di Volcarona aveva ampliato le leggende sulla regina del sole.

“E quindi, hai deciso davvero di scegliere un allenatore?”

“Se arriva fin qui e si mostra degno, perché no? Ho vissuto una vita lunga. Voglio sperimentare nuove cose, e voglio vedere com’è il mondo là fuori.”

Terrakion sorrise “Buon per te Volcarona. Mi fa piacere sapere che io e te non siamo poi tanto diversi.”

E così dicendo, si allontanò.

 

Squadra: SandileDarumakaSwadloonBasculinHonchkrowRotom

Leggendari: EnteiDialga

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Dragozard VS Anemone

Dragozard proseguì il proprio viaggio, camminando verso sud. In alternativa sarebbe potuto andare verso la città di Boreduopoli, ma poi sarebbe stato più complicato tornare indietro, perciò decise che si sarebbe diretto prima verso le altre Palestre.

Perciò si mise in marcia, ma presto lui e Vera si trovarono davanti una barriera inaspettata. Il Monte Vite si ergeva tra loro ed il loro obiettivo.

“Dici che possiamo entrare?” Chiese Vera.

“Ma sì, in fondo aggirarlo è quasi impossibile.” Commentò Dragozard indicando i fitti boschi tutto intorno “Certo, potremmo provare a volarci sopra, ma…”

“Lascia stare, è meglio di no. Pare ci sia brutto tempo dall’altra parte.” Commentò la ragazza “Non vorrei che volare con il brutto tempo ci causasse problemi.”

Dragozard fece spallucce, ed i due s'inoltrarono nella grotta.

 

La caverna si rivelò piuttosto labirintica, con grandi aperture che conducevano a passaggi morti, in fondo a cui si interrompevano gli scavi. Fu un percorso lungo e complesso ma alla fine sbucarono dall’altra parte, dove come detto da Vera, infuriava una tempesta, la quale flagellava la zona con tuoni e fulmini. Il vento soffiava all’impazzata, e la pioggia cadeva fitta, impedendo loro di vedere a un palmo dal naso. Si fermarono a poca distanza dall’uscita, al riparo, e si misero a ponderare come fare.

“Potrei spostarvi io.” Commentò Palkia “Posso traslarvi davanti al Centro Pokémon.”

“Sei sicuro sia sicuro?”

“Se nessuno sta uscendo da lì…”

“Bocciata. Altre idee?”

“Aspettiamo che passi?” Suggerì Vera.

“Prova pure se credi, ma pare stia andando avanti da due giorni.” Commentò Dragozard.

“Uh, uh, io ho un’idea!” Gridò una voce nella testa di Vera.

“Quale Mew… voglio dire, Mysterious M?”

“Beh, ho preparato un piano geniale, in pieno stile da leader di un trio malvagio...” Rispose la Pokémon.

“Nessuno ha mai detto che sei tu la leader…”

“…Ma prevede che io venga lì da te.” Concluse la Leggendaria, ignorando la lamentela di Manaphy.

Vera sorrise e premette sul bottone della Ball, ed un attimo dopo Mew comparve.

“Ottimo, ora lascia che ti illustri il piano. Hai la MT Giornodisole?”

“Sì.” Disse Vera tirandola fuori “Eccola.”

“Bene.” Rispose Mew, e la infilò nel Dex. Un attimo dopo i suoi occhi si illuminarono e scoppiò a ridacchiare “Fa il solletico. Bene, adesso, posso calmare la tempesta per un po’.”

“Ma non funziona così, Giornodisole può solo creare una piccola zona senza pioggia o altri eventi atmosferici, ma non può certo placare una tempesta di queste dimensioni.” Commentò Dragozard, che poteva percepire quello che diceva Mew quando era lì, dato che la Pokémon comunicava con la telepatia.

La Pokémon sorrise, ed uscì. Allargò le braccia ed un lampo di luce investì la zona circostante. La pioggia cessò, il vento si placò.

“Questo perché non l’hai mai visto fare ad un Leggendario.” Rispose la Pokémon.

“Buuuh, non te la tirare!” Gridò Mesprit.

“Tutta invidia, perché voi non ce l’avreste mai fatta.” Replicò Mew ridacchiando.

“Beh, non ce l’hai fatta neanche te, espertona.” Commentò Manaphy.

“Cosa?” Chiese Mew, e in quel momento sentì una goccia, poi un’altra.

“Sta ricominciando, muoviamoci!” Esclamò Vera, e lei e Dragozard si misero a correre, seguiti dalla Pokémon Psico, piuttosto scocciata ed intenta a litigare con Manaphy e Mesprit. Arrivarono a Ponentopoli appena in tempo, mentre la pioggia riprendeva a scrosciare a pieno ritmo sul Percorso alle loro spalle ed il vento riprendeva ad ululare.

“Ce l’abbiamo… fatta…” Commentò Vera, ansimando.

“Merito di Mew.” Disse Dragozard “Certo però che non ho mai visto una tempesta così forte.”

“Neanche io.” Commentò la Pokémon, poi si illuminò “OH, ho capito!”

“Cos'hai capito?”

“Niente, niente, diciamo che probabilmente questa tempesta non è naturalissima. Cosa stia facendo chi ha il compito di fermarla non lo so, ma sono certo lo farà presto. Beh, io vado invece, chiama se ti serve aiuto.”

“No chiama me la prossima volta.”

“No me!”

“D’accordo, ho capito, grazie a tutte. A presto.” Disse Vera, e Mew svanì.

“Complicato?” Chiese Dragozard.

“Non puoi immaginare.”

Il ragazzo ridacchiò e sorrise. Era felice di aver recuperato un po’ del rapporto che aveva con la ragazza prima di… beh, di Porto Selcepoli. Pensarci però lo fece ripensare ad Orthilla. Che fine aveva fatto? Perché lo aveva tradito? Non lo sapeva, e decise di non pensarci. Entrò nel Centro Pokémon, preparò la squadra e puntò alla Palestra.

Qui superò un labirinto assai particolare, in cui dei grandi cannoni lo spararono letteralmente in giro – fortunatamente facendolo atterrare su comodi materassi – finché non raggiunse Anemone.

“Benvenuto sfidante!” Esclamò la ragazza “Sono Anemone, e questa è la tua…”

“Terza lotta in Palestra.” Rispose il ragazzo.

“Oh, sorprendente. Boreduopoli?”

“No, solo un giro strano.”

“Accettabile come risposta.” Replicò la ragazza ridacchiando. “Pronto alla sfida tre contro tre per la tua terza medaglia?”

Dragozard annuì e schierò come prima scelta, contro lo Swanna della Capopalestra, Rhyperior.

“Ahi ahi, pessima scelta.” Commentò la ragazza, ordinando alla Pokémon di scagliare Surf. Dragozard sorrise e il Pokémon Roccia incassò il colpo, per poi scagliare un Devastomasso. Colta di sorpresa, Swanna fu centrata e precipitò. Non fu sconfitta, ma si rialzò molto a fatica.

“Come hai fatto?” Esclamò la ragazza, stupefatta.

“Il mio Rhyperior apprezza l’acqua.” Spiegò il ragazzo.

“Ah davvero, vediamo come prende questa!” Esclamò, e ordinò un nuovo Surf, che investì in pieno… il Dragonite.

Dragozard sorrise ed ordinò al Pokémon di colpire con Tuonopugno. Quello annuì e si lanciò all’attacco, andando a segno… ma venendo in cambio colpito da un Geloraggio proprio mentre il pugno faceva contatto. Sconfitta, Swanna precipitò, ma Dragonite aveva subito parecchi danni da quell’attacco.

In campo entrò allora Braviary, che si lanciò all’attacco con Aeroassalto. Dragonite rispose con un Tuonopugno, ma mancò il bersaglio e si ritrovò colpito. Poi Braviary si risollevò in cielo e si allontanò dal bersaglio, studiandolo. A un comando di Anemone, attaccò ancora, stavolta con Alacciaio, da un’angolazione tale che il Drago precipitò.

Dragonite si rialzò a fatica e lanciò un’onda di energia elettrica. La Tuononda investì e paralizzò Braviary, il cui attacco successivo mancò di efficacia. Il Tuonopugno mandato a segno da Dragonite fu un bel colpo, ma Braviary rispose con un nuovo Alacciaio e mandò al tappeto l’avversario.

Rhyperior entrò in campo e colpì per primo, approfittando della paralisi nemica, con Sassata. Fu sufficiente a far crollare Braviary.

L’ultimo Pokémon ad entrare in campo fu Unfezant, che esordì con Alacciaio e mandando al tappeto Rhyperior a sorpresa.

“So che Alacciaio è andata fuori produzione.” Commentò Dragozard.

“Si, ma io colleziono MT, inoltre, viaggio molto.” Rispose Anemone “Spesso faccio acquisti poi.”

Dragozard sorrise e, dopo un attimo di riflessione, mandò in campo Raichu. Il Pokémon Elettro lanciò un Fulmine centrando Unfezant, che replicò attaccando a propria volta con Acrobazia. Dragozard sorrise, ed Unfezant si rialzò in modo impacciato.

“Cos…” Si chiese la ragazza, poi Fulmine colpì il Pokémon Volante, che crollò.

“Statico.” Rispose Dragozard, richiamando Raichu.

“Capito.” Commentò la ragazza “Non mi capita spesso come abilità. Su un Pokémon non Volante, almeno. E non essendo abituata a combattere i Raichu…”

“Esistono Pokémon Volante con Statico?”

“Mai sentito parlare di Emolga?” Chiese Anemone “Ti assicuro che è un buon Pokémon.”

Dragozard rifletté, poi prese la medaglia e ringraziò la ragazza.

 

Squadra:TynamoBasculinRaichuRhyperiorDragoniteCharizard

Leggendari: Palkia

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Il Centro di Ricerca Multiversale

Frak guardò la città e sorrise. Quello era il luogo in cui avrebbe incontrato il professor Tilerond.

'E dove potrò aiutare Kain.' Pensò nervoso.

Il ragazzo ed Astrid avanzarono nella città, e raggiunsero il Centro Pokémon. Rimessa in condizione la squadra, sorrise ad Astrid.

"Bene, io ho un appuntamento qui in città. Spero non sia un problema se vado da solo."

Astrid scosse la testa "Anche io ho un impegno. Quindi, non ti preoccupare e fai quello che devi."

Frak si chiese cosa dovesse fare la ragazza, ma decise di non chiedere. Meglio non farle credere che il ragazzo non si fidava di lei. E poi, lei non l’aveva chiesto a lui.

Perciò, poco dopo, si allontanò dirigendosi all’indirizzo inviatogli. Osservò l’alto palazzo, poi entrò e si presentò alla reception.

“Buongiorno, mi chiamo…”

“Frak Walmen, sbaglio? Sì, ho il suo appuntamento. In realtà, è un po’ in ritardo. Ma nessun problema. Prego, salga al decimo piano, il professor Tilerond la aspetta.”

Frak annuì ed entrò nell’ascensore, che subito cominciò a salire.

“Nervoso, Frak?” Chiese Groudon.

“Puoi dirlo fort… Non provare a fare quella battuta!”

“Oh, ma andiamo, Rayquaza la fa sempre.”

“Rayquaza l’ha inventata, da quello che mi hai detto.”

Groudon sospirò “Comunque, tu ti fidi di quel Kain?”

“Beh, se tu ti degnassi di dirmi se la sua storia è vera o no…”

“Non è questo il mio compito. Posso fare tante cose, ma informarti del futuro di questo mondo non è tra queste.”

Frak sospirò. Poi sentì un’altra presenza. Un soffio di emozioni. Tristezza, preoccupazione, ma anche fiducia.

“Darkrai?”

Il tutto sparì subito dopo, ma Frak sorrise. Secondo Groudon, Darkrai poteva parlare solo nei sogni, mentre nel mondo reale poteva solo far percepire al ragazzo le sue emozioni. Perciò, lo rendeva felice che lo facesse.

Poi la porta del decimo piano si aprì e Frak rimase a bocca aperta, si era aspettato un ufficio, o un laboratorio ma il piano si apriva su un’enorme sala, con le pareti tappezzate di libri, almeno tre macchinette del caffè e di merendine, e persino videogiochi e fumetti disposti in certi punti. A tavoli diversi erano seduti scienziati intenti a parlare tra loro. Con la coda dell’occhio, notò due ragazzi e una ragazza, ma prima che potesse chiedersi chi fossero, qualcuno lo salutò.

“Ah, ecco il nostro grande ospite. Frak, amico mio!” Esclamò il Professore, dandogli una pacca sulla spalla “Che ne dici ragazzo? Ti piace? Questo è il salone principale, dove i nostri soggetti e i nostri scienziati possono riposarsi e scambiarsi opinioni ed idee. Ovviamente, l’ingresso è aperto a chi ha un permesso tutti i giorni a tutte le ore. Praticamente, puoi andare e venire quando vuoi. Ti piace l’idea?”

“Abbastanza.” Rispose Frak, ma doveva ammettere che era veramente interessante.

“Ottimo!” Replicò Tilerond, con una nuova pacca sulla spalla “Ma ora parliamo di accordi. Se lavorerai per noi, otterrai uno stipendio mensile a quattro zeri – ovviamente preceduti da un altro numero tra 1 e 9. In pratica, sarai sistemato alla grande. Non solo, ma il tuo lavoro consisterebbe solo nel sottoporsi a test fisici e di lotta Pokémon, sei volte al mese. In pratica, una visita e un po’ di scontri d’allenamento. Niente che faccia male. Potremmo chiedere di prelevare un po’ di campioni di tessuti…”

“Cosa?”

“Sai, pelle, capelli, sangue... dobbiamo pur studiare la differenza tra gli umani del nostro mondo e il vostro.”

Frak deglutì “Non so se…”

“Stai tranquillo, non è niente di invasivo, solo piccoli campioni.”

Frak annuì “Siamo sicuri sia solo questo? Sembra un po’ troppo bello per essere vero?”

Tilerond ridacchiò “Vedi, i nostri sponsor desiderano solo avere risultati, e sono molto generosi. Il mese scorso abbiamo solo dimostrato che la pelle dei nostri soggetti è lievemente più spessa di quella di una persona normale.”

“Suona troppo bello per essere vero.”

“Lo dicono tutti. Allora, sei a bordo?”

“Prima voglio sapere due cose.”

“Dimmi.”

“La prima è: quanti siamo?”

“Al momento abbiamo cinque partecipanti di altrettanti universi. Ma oltre a te, ci sono altri due candidati. Perciò, potremmo arrivare a ben otto.”

“Altri due?”

“Beh, sì. Tu, un ragazzo di Sinnoh, e…”

In quel momento l’ascensore si aprì. Tilerond si girò e sorrise.

“Beh, parli del diavolo...”

Frak si girò. E spalancò gli occhi.

“Astrid?”

“Frak?”

“Cosa ci fai qui?” Chiesero all’unisono.

 

Hoopa ridacchiò “E poi dicono che non mi so divertire.”

“Ma tu non hai fatto tutto, sbaglio?” Chiese Tapu Lele. “L’altra Hoopa ha portato la ragazza.”

“Questione di punti di vista.” Rispose il Pokémon “Ma ora, mia bellissima, mi permetti di offrirti una cena nel miglior ristorante di Hau Ol…”

“HOOOOOOOPA!!!!” Gridò una voce nella sua testa.

“Cosa…” Iniziò, poi una Hoopa cromatica gli saltò addosso da un portale.

“Ahia!” Esclamò, atterrando e rialzandosi rapidamente “Che succede?”

“Hai idea di cosa sta per succedere tra Frak ed Astrid?”

“Assolutamente sì. Hanno appena scoperto che vengono da due universi diversi da questo.”

“E come fai a non essere preoccupato? Perché non mi hai permesso di avvisare Astrid?”

Hoopa sorrise “Mia cara me stessa femminile cromatica, se gliel’avessi detto, avresti causato danni.”

“Cosa?”

“Parola di Celebi.” Commentò il Pokémon “E comunque, non sarebbe stato divertente.”

“Ti pare divertente?”

“Moltissimo.”

La Hoopa sospirò e si allontanò “Il mio tempo qui è agli sgoccioli Hoopa. Mi restano cinque giorni, anche con la proroga che ho ottenuto da Arceus. Poi rimarrà tutto nelle tue mani. Vedi di tenere d’occhio Astrid.”

Il Leggendario si fece serio “Non intendo deludere nessuno. Il fatto che mi diverta non significa che prendo le cose poco seriamente.”

Era la prima volta che sia l’altra Hoopa che Tapu Lele vedevano Hoopa serio. Aveva un’aria molto diversa. Sembrava… imponente.

“Grazie.” Disse la Pokémon, e sparì in un portale.

Hoopa sospirò, poi si girò verso Tapu Lele “Vogliamo andare, mia bella?”

La Pokémon ridacchiò e prese la zampa del Pokémon “Certamente.”

E i due si allontanarono.

 

Squadra:PigniteSandslashGastrodonGliscorLucarioBanette

Leggendari: GroudonDarkrai

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Ricerche sul Multiverso

“Quindi tu saresti di un altro universo?” Chiese Frak.

“E anche tu?” Rispose la ragazza.

I due si guardarono a lungo, sorpresi. Poi, scoppiarono a ridere.

“Non riesco a credere che tu mi abbia tenuto nascosta una cosa del genere.” Disse Astrid.

“E io nemmeno, ma a quanto pare pensavamo entrambi che un simile ‘dettaglio’ fosse qualcosa di ignorabile.”

I due risero ancora un po’, poi si girarono verso il Prefossor Tilerond.

“Bene, sono felice l’abbiate presa bene, francamente temevo il peggio, per questo vi ho dato due orari separati. Anche se è stato tutto rovinato dal ritardo.” Commentò l’uomo, tirando un sospiro di sollievo.

“Voglio dire, sarebbe un po’ ipocrita arrabbiarsi con lui quando gliel’ho tenuto nascosto.” Rispose la ragazza.

“Bene, bene. Comunque, lasci che le spieghi…” E ricominciò a dire quello che aveva già spiegato a Frak.

Quando ebbe finito, Astrid annuì “Quindi, avete davvero altre persone arrivate da diversi universi?”

“Assolutamente sì.” Replicò l’uomo, sorridendo “Seguitemi.”

I due lo seguirono ai tavoli, e il professore fece slalom tra essi fino a raggiungere il gruppetto già notato da Frak.

C’erano due ragazzi e una ragazza. Aveva lunghi capelli bruni raccolti in una treccia, e sembrava parecchio triste. Frak notò che aveva un portamento molto regale.

“Cominciamo con lei.” Disse Tilerond, posandole una mano sulla spalla “Vi presento Shuko. Viene da Ransei, un universo parallelo al nostro in cui esiste un continente a forma di Arceus, Ransei, la cui cultura è simile al Giappone feudale. Hoopa l’ha trascinata qui cinque anni fa.”

La ragazza si limitò a salutarli scuotendo la mano.

“Scusatela.” Aggiunse il professore “Ma cercate di capire, era una regina a Ransei, appena ascesa al trono dopo aver unificato i diciassette regni, quindi…”

“Grazie per aver rigirato il coltello nella piaga.” Commentò la ragazza. Tilerond sospirò.

“Gli abitanti di Ransei sembrano in grado di collegare le proprie emozioni a certi Pokémon. Stiamo cercando di capire cosa determini questo potere. Sembra che il tipo dei Pokémon abbia qualche legame, ma non sembra essere l’unico fattore.”

Poi il professore indicò il primo dei due ragazzi, uno biondo con una felpa gialla.

“Questo è Spark. Viene da un mondo particolare: anzitutto è molto più grande, e i Pokémon non si comportano come nel nostro. Sembrano essere attirati da certi luoghi, e le Palestre sono condotte da team organizzati in una sorta di gara di conquista. Una società interessante, in cui catturare Pokémon non è vitale come nel nostro mondo, ma un utile hobby.”

Spark ridacchiò “In effetti, il numero di allenatori nel mio mondo sta un po’ calando, mentre i Pokémon pare stiano aumentando. O almeno, lo erano quando sono stato trascinato qui.”

“Spark è arrivato l’anno scorso. Quindi, è nuovo da queste parti. Pare tuttavia conosca metodi per potenziare i Pokémon che meritano uno studio approfondito. E questo…” Aggiunse infine indicando un terzo individuo, un ragazzo con capelli bruni e occhi scuri “è Alan. Viene da un mondo in cui le lotte Pokémon si svolgono uno contro uno, e sono molto più complesse. Stiamo studiando le sue strategie.”

Frak spalancò gli occhi, sorpreso. Aveva creduto per tanto tempo di essere solo, e ora scopriva che altra gente come lui esisteva.

“Parlando di voi, com’erano i vostri mondi?” Chiese Alan.

“Io vengo da un mondo in cui tutti i Pokémon possono megaevolvere.” Rispose Astrid.

Tilerond spalancò la bocca “Oh, questo è molto interessante. Veramente. Dobbiamo assolutamente discuterne di più!”

“Io invece da un mondo in cui i Pokémon sono cromatici. Da quel che ho visto, è simile alla vostra Europa medievale. Ma avevamo alcune tecnologie che qui sono più recenti.”

“Oh… molto interessante, molto interessante, in un certo senso è simile a Ransei.” Rifletté Tilerond “I Pokémon cromatici sono una curiosa differenza, che non ricordo aver sentito in nessun altro… Sarà interessante studiarvi, sicuramente. Sempre che vogliate essere dei nostri.”

Frak annuì “Io lo sarò se mi sarà permesso di viaggiare.”

“Ovviamente, ovviamente. E lei miss Astrid?”

“Anche io, se posso viaggiare va bene.”

L’uomo sorrise “Ottimo! Firmate i documenti, e potrete andare.” Disse, tirando fuori quasi dal nulla due fogli.” Poi si batté una mano sulla fronte “Dimenticavo! Avete qualche Pokémon arrivato con voi dal vostro mondo?”

Frak ed Astrid scossero entrambi la testa.

“Bene, bene, in tal caso non vi tratterò oltre.”

“Qualcuno aveva Pokémon con sé?” Chiese Frak.

“Io avevo i miei Pokémon.” Commentò Shuko.

“Io avevo il mio.” Rispose Alan.

“Capisco…” Disse Frak “No, non avevo nessuno con me.”

“Peccato, peccato, i Pokémon degli altri universi ci possono insegnare tanto quanto le persone.”

Frak annuì e firmò i documenti, poi alzò lo sguardo “Per curiosità, chi sono gli altri due che collaborano con voi?”

“Due allenatori che come voi stanno girando il mondo. Diversamente da questi tre, che passano tutto il tempo qui.”

“Ehi!” Esclamarono i tre all’unisono. Tilerond scoppiò a ridere e colpì scherzosamente Spark in testa con il retro della cartellina in cui aveva infilato i documenti.

“Non che mi dispiaccia.” Aggiunse poi “Voi siete il centro delle mie ricerche in fondo.”

Frak sorrise. Sembrava proprio un bell’ambiente.

“Terra chiama Frak.” Esclamò Groudon “Letteralmente. Non farti fregare, lo hai sentito il ragazzo del drago.”

“Ma potrebbe essersi sbagliato.” Rispose il ragazzo.

“Ne dubito.” Commentò il Leggendario, poi si zittì di nuovo.

Frak ed Astrid scambiarono un po’ di convenevoli con Tilerond, poi salutarono gli altri e se ne andarono.

“Wow…” Disse Astrid “Non riesco a credere che tu sia…”

“Neanche io a te. Incredibile.”

“Beh, forse era destino. Dopo dobbiamo fare una chiacchierata però. Intanto, Palestra?”

Frak sorrise “Non potrei fare altrimenti.”

 

La mano afferrò il telefono e iniziò a scrivere un messaggio.

I ragazzi sono stati qui. Tutto in regola. Io continuo la mia opera. A presto. Premette invio e sorrise. Poi tornò alla propria lettura.

 

Kain fissò il messaggio e sorrise.

Poi guardò il territorio davanti a sé.

“Sei sicuro di voler andare?” Chiese il suo compagno.

“Sì. Gli altri vivono nelle basi del Team Blood, ma lui gira il mondo quando non è in missione. Lo rintraccerò.”

“Sei sicuro di poter partire, allora?”

“Ho lasciato tutto in mano alla mia ragazza. Ce la possiamo fare. E se il peggio dovesse accadere, lei saprà combattere al posto mio.” Rispose Kain.

“E allora andiamo.” Commentò il drago. E i due partirono.

 

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Frak VS Artemisio

Frak entrò in Palestra e superò il labirinto di celle d’ape, raggiungendo infine il Capopalestra. L’uomo sorrise.

“Benvenuto Frak, ti aspettavo.”

“La ringrazio signor Artemisio.” Rispose il ragazzo, sorridendo.

“Ma bando ai convenevoli: questa sarà la tua terza sfida in Palestra. Vediamo come te la cavi.” Disse, e schierò Scolipede.

Frak rifletté un momento, poi mandò in campo Pignite. Il Pokémon Fuoco cominciò colpendo con Nitrocarica, riscaldando così i muscoli ed infondendovi l’energia per farli scattare più rapidamente.

Scolipede in risposta attaccò con Velenocoda, scagliandolo via ed avvelenandolo. Pignite si rialzò, e a un comando di Frak attaccò ancora l’avversario con Nitrocarica. Tuttavia, stavolta l’attacco si schiantò su Protezione.

Il ragazzo scosse la testa e decise di richiamare il Pokémon, per poi schierare Gliscor. Il Pokémon Terra incassò Velenocoda e colpì con Terremoto. Scolipede arretrò, ma resistette abbastanza da colpire con Tossina, poi Aeroassalto lo mandò al tappeto.

A quel punto fu sostituito da Crustle, che esordì con Abbattimento. Gliscor precipitò al suolo, che però colpì comunque con Terremoto. Il Pokémon Coleottero, colpito, riuscì a resistere e scagliare Sassata. Gliscor resistette, ma subito dopo crollò per il veleno.

Frak lo sostituì con Banette. Il Pokémon colpì con Palla Ombra, e Crustle crollò.

Subito dopo entrò in campo Leavanny. Il Pokémon Erba esordì con Fendifoglia, colpendo l’avversario, che però incassò e rispose con Ombrartigli. Leavanny arretrò e attaccò con un Fendifoglia. Banette resistette, colpendo con Ombrartigli ancora, e a quel punto cominciò uno scontro costante di Fendifoglia ed Ombrartigli.

Alla fine, Banette crollò.

Frak mandò in campo Pignite, che caricò con Nitrocarica. Allo stremo per lo scontro precedente, Leavanny crollò.

“Ottima lotta!” Esclamò Artemisio, consegnandogli la medaglia.

Frak lo ringraziò, poi uscì e si riunì con Astrid.

Per un po’, entrambi rimasero in silenzio. Andarono al Centro Pokémon, cenarono, parlando di altro, ma alla fine l’argomento tornò, come se fossero stati costretti.

“Quindi… Com’era il tuo mondo?” Chiese Frak.

“Non lo so bene.” Rispose Astrid “Ero una bambina quando Hoopa… beh, mi ha portata di qua. Però è stata molto gentile. Mi ha supportato tanto. Non so se senza di lei ce l’avrei fatta.”

“Aspetta, lei?”

“Sì, Hoopa è una femmina.”

“Impossibile, l’Hoopa che conosco io è un maschio!” Esclamò Frak.

Astrid lo fissò a bocca aperta, poi annuì “Significa che ce n’è più di uno suppongo.”

“Uno per universo?”

“Può darsi.”

“L’idea dell’esistenza di altri Hoopa mi fa venire i brividi.” Commentò Groudon. Frak scoppiò a ridere.

“Cosa c’è?” Chiese Astrid.

“Groudon dice che l’idea che esistano altri Hoopa gli dà i brividi.” Disse Frak.

“Davvero? Deve conoscere un Hoopa ben diverso da quella che conosco io.”

“Immagino di sì.” Commentò Frak. Poi la fissò “Quindi…”

“No, tocca a me fare una domanda.”

“Ok.” Rispose il ragazzo “Mi sembra giusto.”

“Cos'hai di diverso dalle persone di questo mondo?” Chiese.

Frak la fissò “Che intendi?”

“Beh c’è… c’è una cosa che io so fare, e che le persone di questo mondo non riescono a fare. Pensavo che… che tu fossi così.”

Frak rifletté “Non mi viene in mente nulla onestamente. Può darsi che semplicemente venga da un universo molto simile. Ma quindi… cos’è che sai fare?”

“Stai dicendo quindi troppe volte.” Disse Astrid, ridacchiando “Ma vieni con me, ti faccio vedere.”

Frak la seguì fuori dal Centro Pokémon, fino al percorso vicino. La ragazza aprì una Ball, da cui uscì Kangaskhan. Premette sul Megacerchio, e lo fece megaevolvere.

Poi, sorprendendo Frak, aprì una seconda Ball, da cui uscì Absol. E premendo sul Megacerchio, fece megaevolvere anche lei.

“Questo è quello che posso fare. Posso far megaevolvere più di un Pokémon contemporaneamente con un solo Megacerchio. Fino a tre è facile, ma poi diventa sempre più pesante. Non penso di poter andare oltre i sei.”

Frak guardò a bocca aperta il MegaKangaskhan ed il MegaAbsol.

“Incredibile, vero?”

“Già.” Disse il ragazzo “Ma io non ho niente del genere. Che io sappia, almeno.”

“Chissà, il mondo è grande, potresti avere capacità che non conosci.” Disse la ragazza.

Il ragazzo annuì, poi i due si abbracciarono e si scambiarono un bacio. Poi, ripartirono verso il Centro Pokémon.

 

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Enemy VS Artemisio

Enemy sorrise guardando Austropoli. Ci era già stato altre volte, ma gli faceva impressione ogni volta. Vedere la grande metropoli di palazzi di vetro e grandi strade era sempre un grande salto dalla piccola città da cui proveniva.

S'inoltrò nella città, guardandosi intorno e ammirandola in tutte le sue parti. Comprò un Conostropoli per sé e due per i suoi Pokémon, poi si fermarono insieme a mangiarlo su una panchina. Seduti lì, osservarono l’esibizione di un gruppo di ballerini e le loro scimmie elementali, uno spettacolo di foglie, fiammelle e acqua. Poi, si diressero al porto, dove il ragazzo guardò per un po’ le navi che partivano ed attraccavano. Gli era sempre piaciuto il mare, e il porto era un gran bel posto.

Poi, finalmente, guardò l’ora e si rese conto di quanto era tardi. Dandosi dell’idiota si mise a correre. Raggiunse la Palestra ed entrò. Guardandosi intorno, superò i vari allenatori e raggiunse il Capopalestra.

“Benvenuto, sfidante!” Esclamò l’uomo “Sei pronto alla sfida?”

“Certamente.” Rispose Enemy. Il Capopalestra annuì e dopo aver determinato lo scontro tre contro tre iniziò schierando Dwebble, che si trovò a fronteggiare Servine. La Pokémon, girata di spalle, esordì con Vorticerba, investendo l’avversario. Dwebble volò indietro, ma si rialzò e colpì con Tagliofuria. Servine incassò e colpì ancora con Vorticerba. Allo stesso modo Dwebble colpì ancora con Tagliofuria, che si rafforzò la seconda volta, costringendo Servine ad arretrare. La Pokémon ruotò su sé stessa e schivò il nuovo Tagliofuria, poi sembrò riprendersi, ed attaccò nuovamente con Vorticerba. Dwebble sembrò resistere, poi crollò al tappeto.

“Cosa… Parassiseme.” Disse l’uomo notando una macchia verde sulla schiena di Dwebble “Li hai scagliati in un punto che io e Dwebble non notassimo.”

“E ne ho anche fatti scagliare di meno. Era importante non crescessero, o li avresti visti sicuramente.

“Capisco.” Disse l’uomo, schierando Whirlipede. Il Pokémon Veleno si difese con Protezione da Parassiseme, poi caricò all’attacco con Velenocoda, usando uno degli spuntoni in luogo della coda che non possedeva. Servine arretrò e ansimò, sull’orlo della sconfitta “Ma un solo trucco non è abbastanza.”

“Oh lo so.” Rispose Enemy sorridendo. Servine scagliò Parassiseme, poi fu sconfitta. A quel punto, entrò in campo Herdier. Il Pokémon Normale schivò una Velenocoda, colpendo con Nemesi, poi ne incassò una seconda, restando fermo. Quando la terza caricò contro di lui, rispose con Attacco Rapido, centrando in pieno l’avversario. Che crollò all’istante.

“Cuordileone?” Chiese il Capopalestra.

Il ragazzo annuì.

“Come sapevi che sarebbe bastato contro Whirlipede? Lo sanno tutti che ha una buona difesa.”

“Per questo nel bosco mi sono allenato contro gli Whirlipede.” Rispose il ragazzo, sorridendo ad Herdier “Abbiamo testato più volte quanti colpi ci vogliono per mandarne al tappeto uno con e senza Cuordileone, per capire se conveniva più usare Nemesi, Cuordileone e Attacco Rapido o Nemesi, Cuordileone e un altro attacco ancora, e abbiamo determinato che questa era la combo migliore.”

“Partivi però da uno svantaggio.” Disse Artemisio “Dovevi perdere Servine.”

“Già, abbiamo fatto due conti e capito che in questa Palestra Servine sarebbe stata molto in difficoltà, quindi l’avrei usata contro Dwebble ma non contro Leavanny.”

“Per fare tutte queste previsioni, devi conoscermi bene.” Disse Artemisio “Complimenti. Ma come farai con lei?” Chiese, schierando Leavanny.

In risposta, Attacco Rapido colpì Leavanny scagliandolo via. La Pokémon Erba si rialzò e centrò il Pokémon Normale con Fendifoglia. Herdier resistette, grazie alle forze recuperate per via del Parassiseme, e attaccò ancora con Attacco Rapido. Leavanny crollò.

“Puro attacco.” Rispose Enemy “Quando ci vuole ci vuole.”

Artemisio scoppiò a ridere “Mi piace, mi piace, mi piace! Hai un futuro ragazzo. Eccoti la medaglia e l’MT.” Disse porgendogli gli oggetti. Poi gli diede una pacca sulla spalla.

“Continua a lottare e vincere, ragazzo.” Disse “E vedrai che la Lega ti incoronerà Campione.”

Enemy sorrise, ringraziò Artemisio ed uscì.

Sorrise e si diresse al Centro Pokémon. Entrò e si preparò a passare una buona serata.

 

“Sai, è raro vederti pensieroso.” Disse Raikou.

“No non lo è.” Disse Entei “Lui è quello sempre pensieroso di noi tre.”

“Si dice riflessivo.” Replicò Suicune.

“Si dice noioso.” Commentò Raikou.

“Si dice ‘Quello che non lotta con qualunque cosa gli dia una scusa.” Rispose Entei ridacchiando.

“Vuoi che ti dica come esprimo il mio disappunto?” Chiese Raikou.

“Appunto.”
“Scusate, io starei pensando.” Rispose Suicune.

“Se ci dicessi a cosa, potremmo aiutarti.” Rispose Raikou.

“Sto pensando che tu non hai ancora scelto il tuo Prescelto dopo tre anni da quando hai cominciato ad osservarlo.”

“Se non risolvo il problema con l’altro Raikou…”

“Bene, io sto pensando a chi scegliere. E viaggiando per Unima ho trovato un candidato adatto, credo. L’ho notato oggi. Adesso lo dovrò tenere d’occhio.”

“E sei pensieroso perché…” Iniziò Entei.

“Perché ho paura di sbagliare.”

“Ma non ha senso!” Esclamò il Pokémon.

“Sei il più abile di noi tre, credi di non poter giudicare un Prescelto?” Aggiunse Raikou.

“Mesprit può leggere le emozioni, e ha sbagliato.”

“Tu non puoi.” Disse Entei “Quindi fidati del tuo giudizio. Io l’ho fatto. E non c’è giorno che passi che non ne sia felice.”

Suicune sospirò “Forse hai ragione.”

 

Squadra: CottoneePanpourWoobatHerdierServine

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Giuls VS Camelia

Giuls controllò la mappa, che Ibis fissò a propria volta.

“Ormai ci siamo, no?” Chiese la ragazza. Giuls annuì. E proprio in quel momento, girando una curva, si trovarono davanti la grande città di Sciroccopoli, che si fece più grande man mano che si avvicinavano. Diversi edifici sportivi torreggiavano sulla parte nord della città, mentre al centro si trovava una cupola sotto cui si svolgeva, da quel che aveva detto Ibis, un famoso evento teatrale Pokémon.

Entrati in città si diressero al Centro Pokémon, e curati i Pokémon chiesero indicazioni per la Palestra. Fu loro indicato il parco divertimenti ad est.

Arrivati, trovarono la Palestra ed un curioso cartello. A quanto pareva, gli sfidanti potevano entrare solo uno alla volta. Ovviamente, il pubblico poteva passare da un altro ingresso, ed entrare in qualunque momento.

“Che strano, è la prima volta che vedo una cosa del genere.” Commentò Marisio, osservando il cartello.

“Beh, non importa, vorrà dire che decideremo l’ordine tirando una moneta.” Rispose Ibis, tirando fuori un Pokédollaro.

Un testa o croce dopo, fu Giuls ad uscire vincitrice. Sorridendo, lei ed Ibis si misero in fila, in attesa che la sbarra che impediva l’ingresso si sollevasse. Marisio, da parte sua, si diresse all’ingresso per gli spalti. Poco dopo, la sbarra si rialzò, e Giuls entrò.

A quel punto capì perché occorreva entrare uno alla volta: il percorso per raggiungere la Capopalestra era fatto di ottovolanti monoposto. Perciò, li utilizzò uno dopo l’altro per affrontare prima i vari allenatori.

Arrivata in fondo – con non poche urla nel mentre – scese e osservò la Capopalestra, che riconobbe da numerosi servizi televisivi e copertine di giornali di moda.

Camelia la salutò sorridendo “Benvenuta. Devi essere Giuls.”

“Mi conosce?”

“Tengo sempre d’occhio le allenatrici carine. Sai, non si sa mai chi può decidere di fare il mio lavoro.” Disse la donna. Giuls arrossì e la donna ridacchiò. “Ma seriamente, veniamo al sodo. Quante medaglie hai?”

“Tre.”

“In tal caso ci aspetta un tre contro tre. Pronta?”

La ragazza annuì. Sorridendo, Camelia schierò uno Stunfisk aprendo la piscina. Giuls fissò il pesce. Poi la ragazza. Poi di nuovo il pesce. Notando la sua faccia Camelia scoppiò a ridere. “Ahahaha, immagino sia… shockante.” Disse la Capopalestra.

Giuls ci mise un momento a rendersi conto della battuta. Poi sorrise e ridacchiò. “Abbastanza.” A quel punto, schierò Lanturn. Il Pokémon si gettò, e lo stesso fece quello di Camelia.

“Elettro contro Elettro.” Commentò Camelia “E tu hai il vantaggio dell’immunità. Molto bene.”

Giuls rifletté un momento, poi ordinò a Lanturn di attaccare con Idropompa. L’attacco acqua investì Stunfisk, che fu spinto via con parecchi più danni di quanto Giuls si aspettasse. Poi il Pokémon colpì il terreno e scagliò un Terremoto. Le onde si trasmisero attraverso l’acqua e centrarono Lanturn.

Il Pokémon Elettro subì molti danni, ma a quel punto Giuls capì e ordinò di lanciare un Geloraggio. Stunfisk crollò.

“Ah, vedo che hai capito che Stunfisk è Terra.” Commentò la Capopalestra.

“Tu lo sapevi, vero Lanturn?” Commentò la ragazza a bassa voce.

“Eh, non è divertente darti la soluzione, non credi?”

“E ti stava bene andare KO?”

“Come se non lo facessi ogni volta.”

Giuls sospirò.

“Qualcosa non va?” Chiese Camelia.

“No, niente, grazie.”

Camelia annuì e schierò Emolga. La Pokémon Elettro schivò un Geloraggio e colpì con Acrobazia, finendo Lanturn.

“Te l’avevo… detto…” Commentò il Pokémon, svenendo. Giuls lo richiamò senza commentare, poi schierò Persian chiudendo la piscina. Il Pokémon Normale colpì con Ombrartigli ed incassò Invertivolt. Subito dopo, al posto di Emolga entrò in campo Zebstrika. La Pokémon Elettro incassò il successivo Lacerazione per poi colpire con Nitrocarica. Persian resistette e colpì con Ombrartigli, costringendo Zebstrika a tirarsi indietro.

“Ce la fai a continuare, Persian?”

Il Pokémon annuì, ma ovviamente non ci fu risposta. Era uno di quelli che Giuls non riusciva a capire. La Pokémon colpì con Nitrocarica di nuovo, e Persian fu scagliato via, ma essendo un gatto atterrò sulle zampe, e scagliò subito indietro un Giornopaga. Giuls si portò la mano alla cintura e sentì il portafoglio senza monete. Solo in quel momento si rese conto di quanto tempo era passato da quando aveva portato Persian con sé l’ultima volta.

“Mi dispiace.” Commentò.

“Niente paura, piccola.” Disse il Persian “Tutti facciamo errori.”

Giuls rimase a bocca aperta “Cos…”

“Oh, hai sentito?” Disse il Pokémon, schivando Nitrocarica “Bene, perché non ne potevo più di non poterti parlare e Lucario sì. Quel tipo dovrebbe imparare il suo posto. Ero già un partecipante alla Lega prima che lui nascesse.”

Persian schivò Nitrocarica e colpì con Lacerazione, mandando al tappeto Zebstrika “E questo è per farvi capire cosa vuol dire essere stati alla Lega.”

“Oh per favore.” Disse Lucario “Come se io non ci fossi stato.”

“La mia Lega è stata più difficile.”

“Hai perso contro un Pokémon contro cui sei immune.”

“Ah, sì, e con chi hai perso tu?” Commentò Latias, intromettendosi nella conversazione.

Lucario sospirò “Non ha senso litigare con… Acrobazia.”

“Cosa?” Chiese Persian, poi un’Acrobazia lo centrò in pieno: l’Emolga era entrato in campo. Già allo stremo, il Pokémon scagliò un’ultima Lacerazione, poi Aeroassalto lo centrò e lo mandò al tappeto. Giuls sentì Lucario ridere.

'Chissà cos'è successo…' Si chiese Giuls, fissando il Pokémon al tappeto. Poi richiamò Persian e schierò Lopunny.

“S.. Sei sicura che vada bene mandare me?” Chiese la Pokémon, arrossendo sotto la pelliccia.

“Non preoccuparti, puoi batterlo, ne sono sicura.”

“D… Dici?”

“Sicuramente!” Esclamò Giuls.

“Ha ragione, sai.” Disse Latias. “Fidati di te stessa.”

“T… Tu sei un Leggendario, è facile per te.”

“Lopunny. Stordipugno.” Disse Giuls. La Pokémon annuì e colpì con un pugno l’Emolga. Confusa, quella cominciò a svolazzare e mancò Lopunny di due metri abbondanti, centrando una parete.

“Lopunny. Rimbalzo.” Continuò la ragazza. Lopunny annuì e un secondo dopo l’Emolga la mancò con Aeroassalto, finendo invece sul pavimento. La Pokémon Normale lo colpì dall’alto con entrambi i piedi, mandandola al tappeto.

“Visto?” Chiese Giuls.

“M… Ma è stata solo fortuna… se non si fosse confusa…”

Giuls sospirò “A volte è veramente difficile avere a che fare con te Lopunny.”

Alla Pokémon vennero gli occhi lucidi “M... Mi dispiace…”

“No no no, non piangere. Ho sbagliato io ok? Adesso riposati.” Disse Giuls. La Pokémon annuì e si fece richiamare.

“Cos'è successo?” Chiese Camelia.

“Lopunny non ha ancora molta fiducia in sé stessa. Nonostante sia probabilmente uno dei miei Pokémon più forti.”

“… Beh, dicono sempre che i bravi allenatori capiscono bene i propri Pokémon. Anche se ho visto solo un’altra persona che li capiva così.” Disse Camelia. Poi batté le mani “Bene, la sfida è stata elettrizzante. La tensione era alle stelle, e se lo dico io che sono Capopalestra Elettro…” Disse Camelia, ridacchiando. Giuls capì la battuta e sorrise. Camelia le porse la medaglia e premette un bottone. Poco dopo, quando Giuls era già sugli spalti, arrivò Ibis.

La ragazza esordì con Exploud, che sconfisse Stunfisk per poi essere sconfitto da Emolga. La risposta a questo secondo Pokémon fu Wigglytuff, che si trovò ad affrontare Zebstrika, addormentandolo dopo diversi tentativi per poi addormentarlo. Poi, quando Wigglytuff fu sconfitta da Emolga, sorprendendo Giuls, mandò in campo Palpitoad.

“Ma non era specialista Normale?” Chiese Marisio.

“Pensavo anche io.” Disse Giuls “Ma evidentemente non è così. Ma allora cosa…”

Palpitoad cominciò con Coro, ed Emolga rispose con Aeroassalto. Il Pokémon Acqua incassò e replicò con Coro di nuovo. Stavolta, però, l’attacco a Giuls per un attimo sembrò più forte, come se ci fossero due voci che cantavano. Si chiese cosa fosse stato, ma scosse la testa.

Ibis ottenne la medaglia ed i due la raggiunsero.

“Per curiosità.” Chiese Marisio mentre i tre uscivano “Non eri specialista Normale?”

“No no.” Disse la ragazza “Lo pensano in tanti, ma io non sono una Specialista. Io adoro i Pokémon musicali. Chatot, Exploud, Wigglytuff… Palpitoad. Tutti i Pokémon che hanno a che fare con mosse canore. Il fatto è che molti Pokémon Normale hanno forti legami con il suono.”

Giuls annuì. In effetti, aveva senso. La ragazza amava la musica, e aveva dato per scontato fosse Specialista Normale solo per la sua ricerca di Meloetta, che però in effetti era una Pokémon legata alla musica.

I tre ripresero a parlare mentre camminavano, sorridendo. E si diressero in città, per vedere gli spettacoli e cenare.

 

Squadra: DewottPersianLanturnLopunny20940b_adf33a7df2ab4753ae1fc62f48abbfaa~mv2.pngLucario

Leggendari: Latias

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Draconix VS Camelia

Draconix aveva l’aria pensierosa, preoccupando parecchio Rayquaza.

“A cosa stai pensando, ragazzo?” Chiese il Pokémon.

“A quello che è successo nel Dream World. Quando l’ho raccontato a Zania non sapeva cosa pensare. Ha detto che non le era mai capitato niente del genere. Ed era molto agitata per questa scoperta. Mi ha chiesto di riprovare ancora in futuro.”

“E hai intenzione di farlo?”

“Tra qualche tempo, sì. Ma per ora non voglio pensarci.”

Rayquaza annuì, e lasciò il ragazzo ai propri pensieri. Draconix proseguì, affrontando allenatori e Pokémon, marciando speditamente verso Sciroccopoli. Il ragazzo si chiese quando gli White Rocket l’avrebbero chiamato di nuovo, ma fino ad allora poteva soltanto aspettare.

In quel momento il telefono squillò. Colto di sorpresa il ragazzo si trovò a saltare, chiedendosi se non fosse proprio il White Rocket.

A chiamarlo era invece Lino.

“Ehilà, Draconix.”

“Lino, che succede?”

“Volevo dirti che ho perso e qualcuno ha vinto il simbolo.”

Draconix rimase a bocca aperta. “Davvero?” Chiese sorpreso “Non me l’aspettavo.”

“Dillo a me.” Rispose il ragazzo “Aveva tre Pokémon che non avevo mai visto prima. Erano veramente interessanti. Da quel che capisco viene da Alola.”

“Alola? Mi pare di averla già sentita...”

“Si trova nel mezzo dell’oceano, è un gruppo di isole senza una Lega ufficiale. Scott diceva che avevano intenzione di aprirci un edificio, ma non so se poi hanno portato avanti il progetto.”

“Ho capito.” Rispose Draconix “Comunque, hai una sola sconfitta, non dovresti buttarti giù.”

“E chi dice che mi sono buttato giù?” Chiese il ragazzo ridacchiando “Pensavo solo che volessi saperlo.”

“Certo, grazie mille.” Rispose Draconix “Hai altre notizie?”

“Beh, in verità no. Solo cinque persone finora sono riuscite a completare la sfida dei piani e raggiungermi, e soltanto una mi ha sconfitto.”

“Bene allora, direi che stai andando bene. A presto.”

“A presto.” Rispose il ragazzo riattaccando.

 

“Chissà chi era questo ragazzo di Alola…” Si chiese Draconix, mentre passeggiava per le vie di Sciroccopoli. Ormai era più che pronto a sfidare la Capopalestra, ed era solo indeciso su chi usare. Sapeva che era un’allenatrice di tipo Elettro, ma sapeva anche che certe volte il vantaggio di tipo non era tutto.

Dopo aver riflettuto un po’ entrò nel Centro Pokémon e scelse la squadra. Si diresse quindi alla Palestra.

Prima di lui in fila c’era una ragazza.

“Scusa, ma perché c’è la coda?” Chiese, osservando il cartello che chiedeva di entrare uno alla volta.

“Non ne ho la minima idea.” Rispose quella “Ma non ci vedo nulla di male, in fondo. Le Palestre hanno il diritto ad avere le proprie regole.”

Il ragazzo annuì ed attese. Quando fu entrata la ragazza, sapeva che non mancava molto. E finalmente, dopo una decina di minuti, la sbarra si alzò di nuovo.

A quel punto capì che la causa dell’attesa erano i percorsi formati da ottovolanti monoposto, che costringevano quindi ad attendere che ognuna di esse tornasse al suo posto. Dopo averle percorse ed aver affrontato i vari allenatori, giunse infine dalla Capopalestra.

“Ah, un terzo sfidante così di fila, che sorpresa. E tu saresti...?” Chiese Camelia, sorridendo.

“Draconix.”

“Dopo Giuls quindi un altro dei ben noti Dexholder. Ottimo, veramente ottimo. Quante medaglie hai?”

“Tre.”

“In tal caso ci attende un deciso tre contro tre per la medaglia. Cominciamo.” Commentò, e così dicendo schierò Emolga. Draconix rispose con Gliscor. I due Pokémon Volante si squadrarono per poi colpirsi a vicenda con Aeroassalto.

Entrambi furono spinti all’indietro dall’impatto. Emolga si riprese per primo e rispose con Acrobazia. Gliscor sembrò subire, poi sorrise e approfittando della spinta subita a causa dell’attacco colpì il terreno per creare i massi necessari per colpire con Frana. Le rocce volarono verso Emolga, ed il Pokémon Volante crollò.

“Ammetto che la situazione è spinosa.” Commentò Camelia “Ma io sono sempre preparata.” Aggiunse, e schierò un secondo Emolga, che cominciò colpendo con Codacciaio. Gliscor volò indietro, colpito dalla mossa, e subito dopo lanciò una Frana. Il secondo Emolga però non sembrò subire una grande quantità di danni, cogliendo di sorpresa Draconix, finché osservandolo meglio non lo vide masticare furiosamente una Bacca.

“Capisco, era questo che intendevi.” Disse “Ha la bacca che riduce il danno delle mosse superefficaci di tipo Roccia. Ma perché proprio quella?”

“Perché di solito le mosse Roccia sono le più comuni con cui mi scontro usando Emolga, dato che di solito chi mi sfida prepara Pokémon Terra, che usano mosse Roccia quando capiscono che contro Emolga le mosse Terra sono inutili.” Spiegò la donna. Subito dopo, Emolga colpì con Acrobazia e mandò il Gliscor al tappeto.

Draconix richiamò il Pokémon e schierò Rhyperior, sorridendo.

“Non so perché ma me lo aspettavo.” Commentò la donna. Emolga colpì con Codacciaio, poi una Frana lo mandò al tappeto. Era comunque riuscito a fare buoni danni al Pokémon.

A quel punto in campo entrò Stunfisk, anche se chiaramente la donna non era convinta nell’usarlo. Entrambi i Pokémon colpirono con Terremoto, ed entrambi andarono al tappeto di conseguenza.

“Beh, come pensavo, neanche usando Stunfisk sono riuscita a far molto contro un Pokémon così resistente. A questo punto, avrei potuto usare Zebstrika.” Poi richiamò il Pokémon e sorrise “Congratulazioni per la vittoria. Eccoti la medaglia.” Aggiunse.

Draconix sorrise e la prese. Ringraziò la Capopalestra, ed uscì, soddisfatto.

 

Squadra:DeinoGliscorRhyperiorGyaradosCharizardGarchomp

Leggendari:RayquazaHeatran

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Darken VS Camelia

Darken e Lucinda furono colti di sorpresa da due cose quella mattina. La prima fu quando Azelf si teletrasportò direttamente nel caffè della ragazza.

“Ehi.” Disse il Pokémon, guardandone il volto stupefatto.

“Ti rendi conto che hai un piede nel mio caffè?” Chiese la ragazza, posando la tazzina.

“AH, CHE SCHIFO!” Esclamò il Pokémon, cominciando ad agitare la zampa e scagliando così gocce di caffè verso Darken, Lucinda e qualunque cosa ci fosse intorno. Quando si fu calmato, sospirò, si schiarì la voce e ricominciò a parlare. “Quindi, come stavo dicendo… Ehi.”

“Ehilà.” Disse Lucinda, mettendo da parte il resto della bevanda “Cosa fai qua?”

“Niente di speciale.” Commentò il Pokémon afferrando una brioche – anche quella della ragazza – e cominciando a masticarla rumorosamente “Uhm, Baccapesca, deliziosa.”

“Lo so, è per questo che l’avevo presa.”

“Quisquilie, quisquilie.” Commentò il Pokémon “Come dicevo, niente di speciale. Diciamo che Unima si sta rivelando un centro importante per parecchi miei affari, quindi ho pensato che già che sono qui tanto vale io mi metta anche a viaggiare con te.”

“Oh, ehm…” La ragazza fissò Darken, che si trovava dietro le spalle del Pokémon, mentre scuoteva energicamente la testa “Sì, non c’è problema.” Il ragazzo si colpì la faccia con il palmo della mano.

“Ottimo, ottimo.” Disse quello, afferrando poi un dolcetto dal vassoio di Darken senza fare complimenti, e infilandoselo in bocca “Yum, Baccacao. Sapete, non ho fatto colazione stamattina.”

“Non ce n’eravamo accorti.” Commentò Darken sarcastico.

“Infatti è per questo che vi sto informando.” Replicò il Pokémon. Poi si chinò verso Lucinda, e sussurrò in modo che Darken non lo sentisse “E tra parantesi, tu mi devi dare la tua risposta.”

La ragazza annuì.

 

La seconda cosa inaspettata fu la comparsa di Dialga fuori dal Centro Pokémon di Sciroccopoli, alcune ore dopo, proprio mentre i due uscivano per dirigersi alla Palestra. Anche se bisogna riconoscere che ciò sorprese anche qualunque altra persona che lo vide.

“Dialga?!”

“Ehilà, Darken. Sono venuto a prenderti.”

“A prendermi?”

“Beh ragazzo mio, abbiamo un lavoro da fare, non vorrai mica tirarti indietro.”

“Aspetta, un lavoro?”

“Proprio così, dobbiamo tornare indietro nel tempo per risolvere un piccolissimo problema temporale.”

“… Posso farlo dopo la Palestra? Ci vorrà poco, mentre mi pare di capire che ci vorrà parecchio per completare il tuo lavoretto.”

Dialga rifletté un momento, poi annuì “D’accordo, ma fa' in fretta.”

Il ragazzo annuì. “Lucinda, puoi restare con lui? Giusto per evitare che ci siano problemi mentre non ci sono.”

“Non puoi chiedere ad Entei?”

“Credo che Dialga da solo attiri già abbastanza l’attenzione. Entei aggiungerebbe un po’ troppa gente.”

La ragazza sospirò “Ok, ma mi devi raccontare tutto.”

Il ragazzo sorrise, le diede un bacio sulla guancia e si diresse in Palestra.Sapeva come arrivarci dato che si era informato il giorno prima, e si piazzò in fila. Davanti a lui c’era solo un ragazzo che non conosceva. Passò poco tempo e quello entrò, poi fu finalmente il turno di Darken.

Il ragazzo superò con rapidità i vari allenatori e raggiunse Camelia.

“Un altro dexholder?” Chiese la donna quando si fu presentato “Siamo già a quattro oggi.”

“Quattro?”

“Giuls, Draconix, Raziel, e ora Darken, solo tra i dexholder, più altri tre sfidanti. Una giornata veramente interessante. Ma bando alle ciance, vogliamo cominciare?”

Il ragazzo annuì e schierò Eon, il proprio Jolteon, per confrontarsi con Emolga. Il Pokémon esordì con Scarica, a cui l’avversario rispose incassando senza problemi per poi colpire con Aeroassalto. Jolteon resistette e scagliò Ondashock. L’attacco elettro colpì in pieno Emolga. A quel punto, Camelia lo richiamò e schierò invece Stunfisk. Il Pokémon Terra non subì danni dall’Ondashock.

Darken richiamò a propria volta Eon per schierare Thors. Il Tropius non fu colpito da Terremoto, e lanciò invece un Vorticerba che danneggiò l’avversario. Camelia richiamò il Pokémon e schierò Emolga, che lanciò un Aeroassalto… colpendo Eon, che incassò senza problemi.

“Vedo che stiamo entrambi facendo lo stesso gioco.” Replicò la donna, e richiamò Emolga, lasciando che Stunfisk subisse senza danni l’attacco successivo, Scarica.

Darken sorrise e mandò in campo, anziché Thors, Donan. Il Pokémon Terra incassò il Terremoto e rispose con il proprio. Lo Stunfisk resistette e scagliò una Fanghiglia, sorprendendo sia Donan che Darken. Il Pokémon Terra cercò di schivarla ma fu colpito e ridotto allo stremo. I due si fissarono, poi al comando degli allenatori scagliarono contemporaneamente Fanghiglia e Terremoto, risultando in un doppio KO.

Darken sospirò e mandò in campo Eon, che si trovò davanti Emolga. Il Pokémon Elettro lanciò Ondashock incassando Acrobazia, e colpì con Scarica incassando Aeroassalto. Il risultato finale fu la sconfitta di Emolga, e l’ingresso in campo di Zebstrika. Il Pokémon colpì con Nitrocarica e Jolteon rispose con Missilspillo. La Nitrocarica caricò attraverso gli aghi e centrò il Jolteon mandandolo al tappeto.

A quel punto entrò in campo Thors. Il Pokémon Erba si sollevò in aria con Volo per schivare Nitrocarica, precipitando poi su Zebstrika con tutta la propria mole. L’avversario fu colto di sorpresa, e la successiva Nitrocarica mancò l’avversario di una buona spanna. La situazione era comunque difficile per entrambi.

Darken rifletté ed annuì. Tropius allargò le ali e scagliò verso l’alto una sfera di calore, creando Giornodisole.

“Hai deciso di scommettere sul fatto che puoi resistere a Nitrocarica anche sotto il sole e colpirmi con Solarraggio?” Chiese la donna. Sorrise “Bene. Vediamo se hai ragione.”

Zebstrika colpì con Nitrocarica. Tropius volò all’indietro, colpito… poi un raggio di luce solare concentrata partì dalla sua bocca, dopo essere stato rapidamente assorbito dalle foglie, e scagliò via Zebstrika. Il Pokémon Elettro crollò sconfitto.

“Una gran lotta all’ultimo respiro!” Disse la donna, inforcando un paio di occhiali da sole per ripararsi dai rimasugli di Giornodisole. “Congratulazioni.” Aggiunse, e gli porse la Medaglia e l’MT per Invertivolt.

“Onestamente è stata una scommessa.” Commentò Darken “Ma ora devo andare. Grazie.”

E così dicendo uscì.

 

Raggiunto il Centro Pokémon, si rese conto che era circondato da una folla. Stava per chiedersi perché, poi si diede dello stupido per non aver pensato che forse Dialga che compare in mezzo a una delle maggiori metropoli di Unima ha questo effetto.

Si fece largo tra la folla e raggiunse il Pokèmon, che stava tranquillamente sonnecchiando appoggiato alla parete del Centro.

“Ehi, Dio del Tempo!” Gridò “Sono tornato.”

“… Ancora cinque minuti papà…” Borbottò il Pokémon.

“Dialga!”

“Eh, chi cosa come? Quando?”

Il Pokémon si guardò intorno poi vide Darken e tossicchiò “Oh, eccoti qua. Bene, sei pronto alla più grande avventura della tua vita?”

“Mi pare un po’ un’iperbole considerato tutto quello che mi è capitato in questi anni.”

“Quante volte hai viaggiato nel tempo?”

“… Una sola? C’eri anche tu, dovresti saperlo.”

“Ok, ok… Comunque, ci si prospetta un viaggetto.”

“Sì ma dove, e quando?”

Beh vedi…” Poi il Pokémon si guardò intorno, notando la folla “Ahem, vorrei discuterne in privato, se non ti spiace. Porterò te, Lucinda, Azelf, e anche Entei, se vuole venire…”

“Certo che voglio venire.” Replicò la voce del Pokémon Fuoco.

“Nella mia dimensione. Va' a depositare i tuoi Pokémon e andiamo.”

Il ragazzo annuì ed uscì subito dopo, notando che la folla stava aumentando pericolosamente.

“Bene, andiamo.” Commentò il Pokémon, e così dicendo sparì, insieme agli altri.

 

Squadra: SandileDarumakaSwadloonTropiusDonphanJolteon

Leggendari: EnteiDialga

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I Cristalli del Tempo

“Quindi, perché ci hai portato qui?” Chiese il ragazzo, fissando la dimensione in cui si erano ritrovati. Era un’ampia pianura con in lontananza una serie di montagne.

“Questo è il posto dove vengo quando penso.” Disse Dialga “A meno che non mi serva un libro. In quel caso, uso la biblioteca.”

“E siamo qui perché…” Insistette il ragazzo, fissando Lucinda, Entei ed Azelf.

“Bene, visto che ci tieni tanto… Ho un problema. Qualcuno sta raccogliendo i Cristalli del Tempo e li sta usando per cercare le armi dei popoli antichi.”

“Cos’è un Cristallo del Tempo?” Chiese Lucinda.

“Stavo per chiedere la stessa cosa.” Rispose Darken.

In risposta, il diamante sul petto di Dialga s'illuminò. Darken sentì una sorta di energia passargli attraverso. Poi accanto a sé vide una propria copia esatta.

“Tu sai che io colleziono immagini temporali.”

“Sì.”

“Beh, guarda ai tuoi piedi.”

Il ragazzo abbassò lo sguardo. E con sorpresa vide che a terra c’era un piccolo cristallo, non più grande di un dito, bianco con una piccola parte blu, sulla punta che guardava verso di lui. “Quello è un Cristallo del Tempo. Una cristallizzazione dell’energia contenuta nell’oggetto che ho copiato.”

“E perché è un problema?”

“Oh, non è un problema. Di solito, queste sono piccole pietruzze. Le nuvole, un grande eroe, un Pokémon particolare… Al massimo ti produrranno una pietra di quella stazza. Ma cosa succede quando prendo qualcosa di grosso?”

“Beh immagino tu ne ottenga uno più grosso.”

“Già. Le armi dei popoli antichi sono enormi, e cariche, come quando ho preso l’immagine io, sono anche potenti. Il risultato è una pietra come questa.” Disse, aprendo uno squarcio. Davanti a loro cadde un cristallo simile a quello che Darken teneva in mano, ma grande come la testa di Darken.”

“Non è pericoloso, vero?” Chiese Entei.

“No, certo che no.” Disse Dialga “In fondo è solo energia cristallizzata, non è che può esplodere radendo al suolo una cittadina.”

“So riconoscere il sarcasmo.” Rispose il Leggendario.

“Ne sono contento.” Replicò il drago. “Anche se era sarcasmo solo a metà. Il problema principale non è la pietra in sé. Farla esplodere non è facile, dovresti sottoporla a una fortissima energia che… insomma, per farla breve, non ha senso provare a usarla come arma.”

“Il che ci rende tutti felici.” Rispose Lucinda “Ma vogliamo arrivare al problema?” Chiese la ragazza.

“Bene, vedi la pietra di Darken? Ha una parte blu, giusto?” La ragazza annuì. “Prova a spostarla.”

Lucinda prese la pietra e la mosse. E la parte blu si spostò, continuando ad essere dal lato rivolto verso Darken. Lucinda se la girò tra le mani, ma non cambiò mai posizione, continuando a puntare dritta verso il ragazzo.

“Capito? L’energia che c’è li dentro cerca sempre di tornare all’originale. Un po’ come una bussola punta sempre al nord.”

“Aspetta aspetta…” Disse Darken “Se è così, vuol dire che una pietra come quella è… una bussola per le armi degli antichi!”

“Bingo.” Disse il Pokémon “Adesso non indica nessuna direzione, perché siamo fuori dalla dimensione in cui si trova l’originale, ma se la riportassi sulla Terra ricomincerebbe subito a puntare verso la fonte dell’energia originale.”

“Che sarebbe?”

“Adesso arriviamo al nocciolo del problema. Questa me l’ha riportata Hoopa. Vedi, mio padre mi ha sempre chiesto di raccogliere i cristalli, ma io sono diventato un po’… poco attento quando si è addormentato. Diciamo che non ho sempre raccolto le pietre. Anche perché non è un gran problema di solito. Se l’oggetto a cui sono legate viene distrutto, si dissolvono. Non pensavo sarebbe mai stato un problema. Le opere umane in fondo sono piuttosto effimere. Anzi, di solito le più grandi le ho regalate ai signori dei vari popoli.”

“Ma adesso qualcuno lo sta usando per cercare le armi vero?”

“Già. L’ho scoperto quando Hoopa si è presentato da me, poco tempo fa, proponendomi uno scambio. Questa, per la posizione di un certo tesoro perduto. Però ha fatto i conti senza l’oste. Gli ho… chiesto dove l’avesse presa. E mi ha raccontato che l’ha rubata a Celestia.”

“Il Team Rocket?”

“Proprio loro, ha detto di averla trovata nascosta nella sala di comando.”

“Quindi fammi capire, il Team Rocket ha messo le mani su questo Cristallo, e l’ha usato per trovare Celestia. Ma perché credi ci sia il pericolo che altre armi siano ritrovate così?”

“Io non CREDO che ci sia il pericolo, io lo SO. Tuttavia, siamo parzialmente al sicuro. Sette di quelle pietre le ho raccolte davvero, e una è questa.”

“Oh, ottimo, quante ne mancano?”

“…tidue.”

“Cosa?”

“Ventidue.” Ripeté il drago, un po’ più forte.

“Oh.” Rispose Darken “E come dovrei fare a trovarle? Mi riporterai indietro nel tempo per recuperarle?”

“No. I Cristalli non possono viaggiare nel tempo. Sono refrattari ai mutamenti temporali.”

“E quindi COSA vorresti che facessi?”

“Ascolta, è facile. Ti manderò indietro nel tempo. Ti mostrerò le varie armi e popoli al tempo della loro grandezza. E tu dovrai convincerli a nascondere i cristalli che gli ho donato.”

“E dove dovrebbero nasconderli?”

“Questo è il punto. Devono nasconderlo in un posto in cui tu possa poi ritrovarle al giorno d’oggi, chiaro?”

“Capisco. Se le trovo nel nostro tempo, poi tu puoi prenderle e metterle al sicuro. Ma non sarebbe più facile se venissi con me e le nascondessi nella dimensione di quel tempo?”

“No, è pericoloso. Non so che effetto farfalla causerà anche solo mandarti indietro e far nascondere quegli oggetti. Ma addirittura farli sparire? Troppo pericoloso.”

“E non verrai con me?”

“Non posso, ci sarebbero due Dialga contemporaneamente da quella parte e nessuno da questa. Gli effetti sul continuum sarebbero tremendi. Il Dialga di quell’epoca avrà la mia memoria, ma non so se ti aiuterà. Non posso saperlo finché non andrai indietro. Diciamo che la mia personalità a volte è stata un po’… eccessiva.”

Darken sospirò “Posso portare con me almeno Entei e i miei Pokémon?”

“Ci ho già pensato io. Quando tornerai indietro nel tempo farò in modo che con te arrivino i tuoi Pokémon più adatti. E ovviamente ci saranno anche Entei, Lucinda, Azelf e i suoi Pokèmon. Quindi, che ne dici?”

“Ci sto.” Rispose il ragazzo, sospirando “Sono il tuo Prescelto in fondo. E comunque se ti aiuterò, aiuterò anche il mio tempo. Non mi piace quello che sta succedendo nel nostro mondo. Troppi gruppi pericolosi, troppe battaglie… Se io potrò fare la mia parte, anche se è solo nascondere delle pietre, sono con te.”

Dialga annuì “Sapevo di aver scelto bene.” Disse il drago “Preparatevi.”

I quattro si avvicinarono. Lucinda sorrise e strinse la mano di Darken. Azelf si posò sulla spalla della ragazza. Entei posò il corpo contro Darken.

Poi ci fu una luce, e i quattro sparirono.

 

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L'Isola degli Wingull

Darken era preparato a molte cose.

Ritrovarsi però su un’isola deserta non era una di quelle. Si guardò intorno. L’isola era rocciosa, con poche piante che si aggrappavano al terreno più all’interno e numerosi Wingull intenti a volare intorno ad essa, fuggiti appena resisi conto della presenza di due umani e due Pokémon Leggendari.

“Dove siamo?” Chiese Lucinda.

Il ragazzo aprì la mappa come faceva di solito, ma la mappa digitale indicava mancanza di segnale, ovviamente. Lo stesso valeva per il telefono.

“Avete qualche idea, voi due?” Chiese ad Entei ed Azelf.

“Sicuramente non è Sinnoh, fa troppo caldo.”

“E non è Johto.” Aggiunse Entei, indicando gli Wingull “Non ci sono mai stati tanti Wingull a Johto fino ad anni recenti… O meglio, anni futuri.”

“Tranquilli, ci penso io.” Disse una voce nella testa dei quattro.

“Dialga?”

“Già.” Rispose la voce. “Non posso venire nel passato, ma perlomeno posso parlarvi.”

“Non avevi detto che avresti parlato con il te del passato?”

“Sìììì… diciamo che dove siete voi è meglio non averci troppo a che fare.” Darken si chiese cosa intendesse, ma prima che potesse farlo il Leggendario proseguì “Comunque, il fatto è che questo è il luogo in cui incontrerete il primo obbiettivo.”

“E chi dovrei…” Iniziò Darken, ma in quel momento vide qualcosa in cielo. All’inizio era un solo puntolino, ma ben presto furono decine e decine di figure volanti. E la cosa straordinaria era che si trattava di navi. Grandi navi d’aria, che volavano anziché navigare. Alcune erano piccole come una barca a remi, altre veri e propri galeoni. Il più grande veniva per primo, circondato da decine di Pokémon Volante che gli volavano intorno. La grande nave cominciò a scendere, ed in quel momento si udì un suono simile a un fischio.

E la terra cominciò a tremare. Darken e Lucinda si aggrapparono ad Entei, salendogli sulla schiena per essere al sicuro nel caso affondasse.

Invece l’isola cominciò ad emergere dal mare. Sorprendendoli tutti, crebbe sempre più verso l’alto, salendo e salendo, trasformandosi ben presto in una montagna. “No, non una montagna…” Pensò Darken “Questa è una fortezza.”

“Esattamente. Ricordi? L’hai sicuramente vista tra le varie armi antiche. Questa è l’arma del Popolo dell’Aria, la grande fortezza nascosta di Wignal Lipprep, l’Isola degli Wingull.” Disse Dialga, sorridendo.

Darken fissò l’isola a bocca aperta, e in quel momento da essa uscirono cinque cannoni, più piccoli di quello di Celestia, ma anch’essi fatti di cristallo.

Poi altre strutture cominciarono ad uscire dalle tantissime porte che in quel momento Darken notò sui fianchi della montagna. Grandi strutture di legno simili a moli, ma sospesi a mezz’aria. Ponti di corda e legno che si srotolarono, permettendo di muoversi per tutta la lunghezza.

Poi dalle navi si staccò un gruppo di persone.

“Che facciamo? Se ci vedono qui potrebbero non prenderla bene.” Commentò Lucinda.

“Ci penso io!” Esclamò Azelf, e Darken sentì dell’energia psichica investirli. I Tropius – quelle erano le creature che avevano visto – passarono oltre i tre, cominciando a volare lentamente intorno all’Isola degli Wingull e lanciando Giornodisole a ripetizione. Rapidamente il calore del sole cominciò a far seccare le Baccalghe cresciute sull’isola, e ad asciugare il legno delle scale. Poi Darken vide che sulla schiena alcuni Tropius avevano delle persone, altri corde e assi di legno. Le persone lanciarono dei fischi e i Pokémon scesero, dividendosi in gruppi formati da un Tropius con una persona ed un Tropius con assi e corde.

Con mano esperta, cominciarono ad esaminare tutte le assi e le corde. Alcune le lasciavano, altre le sostituivano con assi e corde nuove, probabilmente perché marce o rovinate. Poi lanciarono un nuovo fischio ed i Tropius ripresero il volo, stavolta verso le navi, che lentamente cominciarono ad atterrare.

Poco dopo, c’era almeno una nave agganciata ad ogni molo, ancora sospesa a mezz’aria. Il trucco, capì Darken ad un esame più attento, erano alcuni grandi palloni legati al centro della nave, a prua, e a poppa, e l’uso di Pokémon Volante per fornire ulteriore spinta verso l’alto quando le navi erano in movimento.

“E ora che facciamo?”

“Andate a parlare con il Re ovviamente.” Rispose Dialga.

“E come facciamo per la lingua?”

“Tranquilli, ci ho già pensato. Da quando siete arrivati in quel mondo state parlando nell’antica lingua del Popolo dell’Aria.”

Darken rimase a bocca aperta e provò a pronunciare una frase. Effettivamente, nonostante nella sua mente parlasse ancora nella propria lingua, stava in realtà parlando quella del Popolo che viveva sull’isola.

“E… credi che ci riceverà?”

“Avete Entei ed Azelf con voi, se non vi lasciasse passare ci sarebbe qualcosa di strano.”

Il ragazzo annuì e fece un cenno ad Azelf, che li fece tornare visibili.

“Vorrei solo che Phione fosse qui…” Commentò Lucinda “Mi spiace escluderlo.”

“Meglio di no.” Commentò Dialga “In quest’epoca non può esistere, se lo vedessero potrebbe causare problemi. Ho già fatto tanto a permettervi di avere con voi le Ball ed Entei in effetti, ma per lui faccio un’eccezione perché avrete bisogno del suo aiuto.”

La ragazza annuì, a malincuore, e i quattro scesero verso la città, cavalcando Entei.

Vedendoli arrivare in molti si fecero da parte, cominciando a sussurrare fra loro a bassa voce. Poi quattro soldati in armatura si fecero avanti.

“Fermi là! Chi siete e cosa volete.”

“Mi chiamo Darken, e questa è Lucinda.” Rispose il ragazzo “Dialga mi manda per parlare con il vostro Re.”

“E come mai dovremmo chiedervi.” Continuò quello che aveva parlato prima, un uomo piuttosto alto.

“Se non credi a loro credi a me.” Disse Azelf, parlando telepaticamente alla folla e facendo in modo che lo vedessero bene. L’uomo fece un passo indietro notandolo “O metti in dubbio anche la mia di parola?”

L’uomo annuì e fece cenno alle guardie di far loro strada.

“Wow, grazie Azelf. Hai reso tutto molto più facile.”

“Figurati, ma non aspettarti possa aiutarti tutte le volte. I Popoli antichi erano molto attenti ai rapporti di Tipo. Con il Popolo dell’Aria sono neutrale, ma se sarà un tipo che ha problemi con lo Psico, o con cui lo Psico ha dei problemi…”

“Non preoccuparti.” Rispose Darken.

I quattro seguirono le guardie, percorrendo vasti corridoi che ospitavano case e negozi, come una vera città, fino ad arrivare alla sala del trono. Entrati, si trovarono davanti il Re del Popolo Volante. E accanto a lui era posato un grande cristallo che brillava di luce blu.

'Ok, è importante, tanti saluti all’idea di farcelo dare per nasconderlo da qualche parte.' Pensò il ragazzo, poi s'inchinò, imitato dagli altri.

“Mi riferiscono” Iniziò il Re, un ragazzo dalla pelle scura e gli occhi chiari, i lunghi capelli bruni che giungevano alle spalle “Che venite in nome di Dialga, e accompagnati da Azelf e da una Bestia Sacra sconosciuta.”

“Bestia Sacra?” Chiese Darken nella propria mente.

“Uno dei tanti nomi dei Pokémon per gli antichi.” Rispose Dialga “Concentrati sul resto.”

“Ebbene, cosa volete?” Chiese intanto il Re.

“Vostra maestà, ci manda il grande Dialga per quel cristallo.” Disse Darken, indicandolo. Il Re si volse a guardarlo.

“La Luce di Wignal? Ma è il nostro tesoro sacro, donato da Dialga al Re mio padre quando la fortezza fu costruita, cinquant’anni fa. Si tratta di un tesoro inestimabile che ci guida sempre verso la Fortezza. Perché ora vorrebbe riaverlo?”

“Non riaverlo, solo pregarvi di tenerlo ben nascosto.”

“Teme per la sua sicurezza? Non deve preoccuparsi. Finché il Popolo dell’Aria avrà respiro, nessuno potrà toccare la Bussola.”

'Ed è questo che ci preoccupa.' Pensò Darken, ma non disse nulla. Dubitava avrebbe fatto bene al continuum spazio temporale raccontare al Re che il suo Popolo era destinato ad estinguersi. Invece disse: “Re dell’Aria, la prego, Dialga le chiede di non usare più il tesoro, ma di nasconderlo ed informare solo noi della sua posizione. La prego.” Ripeté.

L’uomo si passò una mano tra i capelli. “E come dovrei fare poi ad orientarmi? Le stelle ed il Sole possono essere coperte dalle nubi. Ma la Luce ci guida sempre verso la Fortezza, e con essa sappiamo sempre dove siamo.”

Darken annuì “Vostra maestà, se vi insegnassi come orientarvi, mi promettete di nascondere il Cristallo?”

L’uomo lo fissò, poi annuì “Dimmi ciò che ti serve e sarà fatto.”

Darken sorrise, poi aprì una Poké Ball, da cui uscì un Nosepass. “Lo sapevi Dialga?”

“Avevo i miei sospetti, per quello te l’ho mandato.” Disse il Pokémon, ridacchiando.

Le guardie lo fissarono fulminandolo con lo sguardo. “Un Pokémon Roccia?” Chiese il Re.

“Ma un amico di tutti i naviganti. Osservate. Il naso dei Nosepass punta sempre verso nord.” Disse. Spostò Nosepass, ruotandolo, ma subito dopo il Pokémon tornò a guardare a nord “Perciò, seguendone il naso, potrete sempre trovare la via.”

Le guardie rimasero a bocca aperta, ed anche il Re era sorpreso “Ma dimmi, dove possiamo trovare questi… Nosepass?” Chiese.

Darken sorrise “Prima ditemi, la terra nota come Hoenn è molto lontana?”

“Tre giorni di volo a nord.” Rispose il Re “Si trovano forse lì?”

“Proprio così.”

“Se fosse vero… Potremmo aver risolto tutti i nostri problemi. Potremmo usare i Nosepass invece della Luce…” L’uomo annuì “Molto bene. Nasconderò il Cristallo. Seguitemi.”

Il Re guidò i quattro fuori dalla Sala del Trono, e verso una piccola nave, su cui li invitò a salire. Spinta dal Ventoincoda di un Pidgeot, la nave prese il volo, e navigò verso est. Poi il Re indicò una piccola isola.

“Quella è Weslwol Lipprep.” Disse il Re, atterrando. Poi indicò loro la piccola collina al centro dell’isola. Seguendolo, lo videro addentrarsi nella caverna.

“In questo luogo, da secoli, vengono sepolti i Re dell’Aria.” Disse, e infatti alla fine della caverna si trovarono davanti una catacomba “Ed io intendo nascondere qui la Luce.” Aggiunse. E con attenzione la posò nella tomba più vicina. “Questa è la tomba di mio nonno. Se qualcuno merita di tenerla questo è lui, che era il Prescelto di Lugia, il Costruttore della Fortezza e l’Amico di Dialga.” Il Re sospirò “Vi ringrazio per ciò che ci avete rivelato. Potremo usare il segreto dei Nosepass per navigare, anche se non sono entusiasta di usare un Pokémon Roccia.”

Darken sorrise, poi aprì di nuovo la Ball di Nosepass “Dimmi Sepss, ti piacerebbe restare qua con il Re?”

Sia il Re che il Pokémon rimasero sorpresi. Nosepass lo fissò, poi guardò il Re, e di nuovo Darken. Poi emise qualche verso.

“Dice che se a te va bene, e se il Re non lo farà evolvere, a lui sta bene.” Tradusse Entei.

“Ah sì, non porti i Nosepass in luoghi magnetizzati, o… beh si evolveranno. E lui non vuole.”

Il Re sorrise “Prometto di non farti evolvere. Va bene?” Disse, chinandosi verso il Pokémon Roccia. Nosepass annuì, soddisfatto.

“Dialga, puoi liberarlo?”

Il Drago annui, e la Ball che Darken aveva in mano sparì. Il ragazzo abbracciò Nosepass e si asciugò le lacrime “Buona fortuna.” Gli disse.

“Anche a te.” Tradusse Entei.

“Stai piangendo?” Chiese Azelf, notandone gli occhi lucidi.

“No, mi è andato il sole negli occhi.” Rispose il Pokémon Fuoco.

“Siamo in una grotta. E sei un Pokémon Fuoco.”

“Dettagli!” Replicò il Pokémon.

 

Poco dopo, il Re li aveva lasciati insieme a Nosepass, mentre i quattro erano rimasti sull’isola.

“Sei sicuro sia stata la cosa giusta?” Chiese Lucinda.

“Sì.” Disse Darken “Il loro popolo avrà una nuova bussola, e Sepss avrà un posto in cui sarà più importante che nella mia squadra.” Poi si asciugò le lacrime.

E i quattro sparirono in un lampo di luce.

 

Dialga afferrò un libro e lesse.

“Il Popolo dell’Aria era un Popolo di navigatori del cielo. Il loro trentesimo Re scoprì un nuovo modo per navigare, seguendo la guida dei Nosepass… quindi è così che è andata.” Pensò, rimettendolo a posto “Affascinante. Il testo del libro non è cambiato, il che apre due scenari interessanti. Era già scritto che il Re scoprisse i Nosepass, o era già scritto che Darken glieli rivelasse? Chi lo sa…” Si chiese il Drago. Poi controllò e sorrise. Ora che sapeva dove cercare, percepiva distintamente l’energia del Cristallo del Popolo dell’Aria, dove era stato lasciato millenni prima, nella tomba nascosta. Avrebbe mandato qualcuno a recuperarlo.

'Se vanno tutte così le missioni, siamo a posto.' Pensò soddisfatto.

In futuro, si sarebbe pentito di questa frase.

 

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La Città delle Tenebre

"Beh, è un bel cambiamento dall'Isola degli Wingull a... questo." Commentò Darken fissando la città che avevano davanti.

La valle tetra, di rocce scure, circondava una grande città. Sopra di essa alleggiava una nube scura, che annullava la luce del sole, facendo cadere città e valle nell'oscurità.

"Questa è la Città delle Tenebre." Disse Dialga nella mente di Darken "Per la cronaca, siamo quarant'anni nel futuro rispetto a quando sei stato sull'isola."

"Per curiosità, è ancora vivo Nosepass?"

"Assolutamente, ed è ancora un Nosepass. Ha rifiutato di evolversi per tutto questo tempo."

"Grazie." Disse Darken, sorridendo "Mi fa piacere sapere che l'ho lasciato nelle mani giuste."

Dialga ridacchiò, poi il gruppo si avviò verso la città. Non ci volle molto per capire a chi apparteneva. Due Mightyena cominciarono a ringhiare verso di loro, tenuti al guinzaglio da due guardie in armatura.

"Chi siete, e cosa volete?" Chiese la guardia.

"Digli che siete qui per cercare di comprare un servizio." Disse Dialga. Darken ripeté la frase, e gli uomini annuirono.

"In tal caso, benvenuti. Vi consiglio di rivolgervi alla Lama Spezzata. Troverete ogni genere di offerte al prezzo giusto." Rispose una delle guardie, poi li lasciò passare. Darken si chiese perché non dicessero niente riguardo ad Azelf, ma guardando nel punto dove si trovava fino a poco prima non vide nulla. Quanto ad Entei, chiaramente non lo conoscevano, quindi dovevano pensare fosse solo qualche grosso Pokémon esotico.

Le vie della città erano illuminate da lampade, ed erano eleganti e ben lastricate, ma si percepiva un'atmosfera oppressiva, una sorta di forza oscura che pendeva sopra di loro come un macigno.

"Cos'è questo posto?"

"Az Liyvtla, la Città delle Tenebre. Il Re delle tenebre governa la città della tribù del Buio, e la loro arma è qui."

"Qui dove?"

"Qui, ovunque. Az Liyvtla produce senza sosta oscurità, una nube tetra che avvolge chiunque, e si accumula sopra di essa bloccando la luce del sole. Adesso è al minimo, perciò vi farà sentire un po' pesanti, ma se venisse portata al massimo, chiunque si trovasse in città o nella valle circostante scoppierebbe in lacrime come un bambino per le emozioni negative sopportate."

"Ma è orribile."

"E infatti la gente si tiene ben lontana dalla Tribù del Buio se può. Ma la Tribù ha un modo tutto suo per guadagnarsi da vivere. Furti e rapine, ovviamente, ma anche mercenari per la guerra."

Darken annuì. In effetti era comprensibile.

"Quindi quando ho detto di essere qui per comprare un servizio..."

"Vuol dire che stai cercando o un ladro o dei mercenari. Invece, noi ci dirigiamo al castello."

Darken annuì, e insieme a Lucinda, Entei, ed un invisibile Azelf, continuò a marciare verso il castello. Arrivato, le guardie lo fermarono.

"Altolà. Chi sei e cosa vuoi?"

"Mi chiamo Darken. Mi invia il Grande Dialga per conferire con il vostro Re."

"Il grande Dialga?" Chiese la guardia di sinistra, scettica. Darken annuì.

"Puoi provarlo?"

Darken si frugò in tasca e sorrise, poi estrasse un telefono "Questo è uno strumento che non avete mai visto, giusto? Viene dal futuro."

Le guardie lo fissarono, poi uno dei due entrò nel castello. Poco dopo tornò, dicendo loro che il Re li aspettava. Seguirono i guerrieri in mezzo ad un corridoio affollato di statue, quadri e altri oggetti preziosi, probabilmente il bottino di numerose guerre.

"Come convinco il Re a cederci il suo tesoro?"

"I suoi."

"Cosa?"

"Ne ha tre, due le ha rubate a popoli sconfitti."

"Oh beh, se ce ne sono anche altre così..."

"Non ce ne sono."

"Era troppo bello per essere vero. Che armi sono le altre due?"

"Il Tempio del Mare e la Fortezza di Oblivia."

"Insomma, posti che conosciamo già."

"E che è meglio restino ben nascosti. La Fortezza è affondata e solo i ranger sanno le coordinate esatte, e assicurarci il suo Cristallo sarà loro di grande aiuto. Quanto al Tempio del Mare, gli unici a poterci arrivare sono Manaphy e Phione, meglio che le cose restino così."

Darken annuì e in quel momento entrarono nella sala del trono.

La prima cosa che notarono fu il Re, un uomo alto e muscoloso, con un gran pizzetto nero ed occhi che sembravano passarli ai raggi x.

Accanto a lui, si trovava un ampio tavolo, su cui era posto uno scrigno.

"Benvenuti." Disse il Re "Mi dicono che siete inviati da Dialga. Qual è il motivo di questa vostra visita? Non credo di aver fatto nulla che possa far infuriare il Signore del Tempo."

"Non siamo certo qui per punire." Rispose Darken "Ma veniamo a chiedere aiuto. Per favore, dobbiamo nascondere al sicuro i Cristalli di Dialga in suo possesso."

L'uomo schioccò le dita, ed un servitore aprì il baule. In esso erano riposte le tre pietre. Una brillava di luce blu. Le altre avevano una parte blu, rivolta in due direzioni diverse. Evidentemente, il primo era quello della Città, gli altri due quelli del Tempio e della Fortezza.

"Intendete questi due?" Chiese il Re "Ma sono al sicuro, riposte nelle profondità del tesoro del castello. Credete davvero qualcuno potrebbe rubarle?"

Darken rifletté. In effetti, nel suo tempo i Cristalli non erano stati usati per trovare la Fortezza ed il Tempio del Mare, quindi sicuramente non erano stati trovati. Forse il Re aveva ragione?

"Vostra maestà, sono certo abbiate ragione, ma vi chiedo almeno di tenere i tre Cristalli separati, in parti diverse del tesoro, o addirittura nel resto del castello."

"Bene, non vedo perché rifiutare." Disse il Re.

Darken parlò mentalmente a Dialga "Dici che avrei dovuto insistere per farli spostare?"

"Onestamente, non mi viene in mente un modo per convincere il Re in questa situazione. Ho mandato con te diversi Pokémon Buio o legati al Furto come Persian, ma erano pensati nel caso il Re decidesse di sfidarti ad uno scontro o di vedere la tua abilità di ladro. Ma che fosse accondiscendente, non me lo sarei mai aspettato."

Darken sospirò, si inchinò, e ringraziò il sovrano.

"Non preoccupatevi, mi fa piacere essere utile al Sommo Dialga. Forse benedirà anche me, come fece con mio nonno quando gli donò il Cristallo."

"Sono sicuro che lo farà." Replicò Darken, inchinandosi. I tre furono scortati fuori dal palazzo e fino alle mura cittadine, dove uscirono.

"Beh, è stato veloce." Commentò Darken.

"Già." Rispose Lucinda. "Ma che fine ha fatto Azelf?"

"Sono qui." Disse il Pokémon, comparendo dal nulla. "Avrei attirato attenzioni indesiderate tra il Popolo dell'Oscurità. Loro e la tribù dello Psico sono sempre stati nemici, e vedere un Leggendario Psico tra voi non avrebbe aiutato la vostra causa."

Darken annuì "Grazie. Spero solo che sia stato utile."

 

'Quindi, vediamo...' Pensò Dialga chiudendo gli occhi. E a quel punto li spalancò per ciò che non percepì. Una delle tre pietre, quella per il Tempio era al suo posto. Le altre però erano sparite.

"Dove... Dove sono?!" Tuonò, cercando nei meandri del tempo. Trovò l'abbandono della città da parte dei pochi abitanti rimasti in vita dopo un'epidemia. Vide un uomo spegnere la macchina che teneva attiva la città, la nube disperdersi e lentamente le piante continuare a crescere. E nulla cambiò per secoli. Dialga arrivò fin quasi ai giorni nostri, poi finalmente vide qualcuno o qualcosa sgusciare nella città ed uscirne con due sfere.

"Chi è?" Si chiese, ma non poteva avere risposta. Capì solo che era un uomo, e che quello che stava vedendo doveva essere avvenuto all'incirca in contemporanea allo scontro con Palkia.

Ma il punto era che le Pietre erano state trafugate. E chiunque fosse stato, ora aveva i mezzi per arrivare sia alla Fortezza di Oblivia, sia di tornare alla Città delle Tenebre.

"Male, molto male." Commentò il Drago.

 

Squadra: PersianHariyamaDewgongRaichuDrifblimCrobat

Leggendari: EnteiDialga

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Dragozard VS Rafan

Dragozard controllò la mappa ed annuì. Quella davanti a lui era una della Sette Meraviglie Naturali del mondo, la Cava Pietrelettrica, con le sue rocce volanti, i suoi campi magnetici misteriosi e la grande abbondanza di Pokémon Elettro.

“Tutto bene?” Chiese Vera.

“Direi di sì. Questa grotta è l’unica cosa che ci separa dalla città di Libecciopoli. Beh, oltre a un breve percorso, ma non credo questo ci creerà qualche problema.”

La ragazza annuì e i due entrarono nella grotta. I vari Pokémon Elettro ed Acciaio della grotta si muovevano intorno a loro, chi cadendo dal soffitto, chi fluttuando, chi sulle pareti. Era veramente un luogo unico nel suo genere, e Dragozard e Vera persero molto tempo ad ammirarla. Poi, a sorpresa, la ragazza parlò.

“Dragozard… Sei sicuro di quello che hai fatto?”

“Non sono più sicuro di nessuna mia scelta da quando ho lasciato il Team Rocket la prima volta. Continuo a chiedermi se tutto ciò che ho fatto da allora non fosse un errore.”

La ragazza sorrise “Mi fa piacere sapere che non sono l’unica. Sai, ho passato molto tempo a riflettere. Sul Team Rocket, sulla mia scelta di unirmi a loro per cercare i Pokémon di mio padre e provare a guarirlo dal suo terrore cronico… su di me… e su di te.”

“E cosa hai deciso?” Chiese Dragozard, sorpreso. Era la prima volta che la ragazza gli parlava in quel modo.

“Molte cose. Prima di tutto, che non ha senso frustrarsi sulle scelte passate, perché è il futuro a importare. E poi, che devo smetterla di pensare che sia stata tutta colpa tua. Non hai rubato tu i Pokémon di mio padre, e non avevi alcun motivo per dirmi che eri stato nel Team Rocket. La mia reazione… Forse è stata eccessiva.”

“Ma comprensibile.” Disse Dragozard.

Vera sorrise. “Digli il resto!” Esclamò la voce di Mesprit nella sua testa.

“Il resto, il resto!” Gridò Manaphy.

“Devi decisamente dirgli il resto.” Commentò Mew.

“Ah, e, Dragozard, io…” Iniziò la ragazza, ma in quel momento il telefono del ragazzo squillò. Le frasi seguenti dei tre Leggendari Vera decise che nel caso avesse mai scritto cosa le era successo quel giorno sarebbero state censurate per preservare l’innocenza dei posteri.

“Pronto?” Chiese il ragazzo.

“Dragozard? Sono io.” Rispose la voce di Pierce dall’altra parte “Ho una pista per te.”

“Cosa?”

“Orville è qui ad Unima.” Replicò l’uomo “A quanto pare ha fatto carriera.”

“Se mi stai dicendo questo, significa che alla fine abbiamo cominciato, giusto?”

“Già. Mi è arrivato un messaggio dalla nostra informatrice. Ha detto che è ora.”

“Molto bene.” Rispose Dragozard “Qualche idea su dove cominciare?”

“Oh sì.” Rispose l’uomo “Ma non oggi. E ricordati una cosa” Aggiunse “Potresti non riuscire a raccogliere tutte le Medaglie. Avrai molto da fare, Generale Dragozard.”

“Lo so.” Rispose il ragazzo “E ne sono felice.”

Pierce sorrise “Bene. Mi fa piacere vedere che la tua combattività è la stessa dei tempi del vecchio TR.” Rispose l’uomo, e riagganciò.

“Ora di cosa?”

“Della guerra. Da questo momento in poi, noi del Neo Team Rocket ci concentreremo su un solo scopo: distruggere il Team Rocket ed il White Rocket, e riunirli tutti sotto una sola bandiera.”

“E a denunciare i mali della verità e dell’amore?” Chiese la ragazza, ridacchiando.

“Ma certo, e anche ad estendere il nostro potere fino alle stelle.” Rispose Dragozard, dopo un attimo di confusione.

“Vera.”

“E Dragozard.” Rispose il ragazzo. I due si misero in posa davanti ad un Tynamo molto confuso dalla situazione.

“Che Mio Fratello state facendo voi due?” Chiese Palkia, confuso. Da parte loro Manaphy, Mesprit e Mew stavano ridendo troppo per esprimersi.

“Niente di che.” Rispose Dragozard, tossicchiando “Soltanto ripetendo il motto ideato dal Generale Archer del Team Rocket originale. In realtà, non lo usava seriamente quasi nessuno. Era diventato uno scherzo, che poi è passato anche al Neo Team Rocket.”

“Ah davvero? Pensavo fosse nato nel Neo Team Rocket.” Rispose Vera “Infatti mi chiedevo da dove venisse…” Poi fissò Dragozard “Dimmi, com’era far parte del vecchio Team Rocket?”

Dragozard ci pensò un momento, poi sorrise “Onestamente? Non so descriverlo. Alcune delle cose che il vecchio Team Rocket fece furono orribili. Lavandonia, in primis. Ma... i membri erano persone che conoscevo. Io mi fidavo di loro, e loro di me. C’erano dentro persone che consideravo fratelli o sorelle, allievi e maestri… E poi c’era Giovanni. Lui era... Una persona unica. Oh, non mi fraintendere, era malvagio, anche se non credo fosse la malvagità a spingerlo a fare quello che faceva. Ma Giovanni era intelligente, abile, carismatico. Non aveva bisogno di schiavizzare i suoi seguaci come Cyrus, o di cercare dei fissati come Max o Ivan. Lui era un leader naturale, e una figura importantissima per tutti noi. Per molti, era colui che ci aveva salvato dalla strada e dato qualcosa a cui appartenere. Non credo tu possa capire. Eravamo miserabili che pensavano solo a sé stessi. Ragazzini che pensavano di non avere un posto nel mondo. Era così sbagliato volerlo trovare ovunque, anche sotto qualcuno come lui?”

Il ragazzo solo in quel momento realizzò di aver parlato di getto, e detto molto più di quello che voleva dire. Fissò Vera, e la vide sorpresa, ma non arrabbiata.

“Dragozard.” Disse la ragazza “Se Giovanni fondasse un nuovo Team Rocket, ti uniresti a lui?”

Dragozard rifletté un momento, poi scosse la testa “Al Neo Team Rocket mi sono unito per necessità. Ma non voglio tornare nel Team Rocket davvero. Quel mondo è morto, e non risorgerà mai più. Devo andare avanti. Devo fermare i miei amici, anche se mi chiamano traditore perché lo faccio… E nel farlo devo anche salvare me stesso dal mio passato.”

Vera sorrise. Poi, senza preavviso, baciò il ragazzo. Dragozard inizialmente non sapeva come reagire. Ma alla fine la abbracciò e lasciò continuare il bacio.

“Beh, ehm, io… credo andrò a fare qualcos’altro.” Disse Palkia, e la sua presenza sparì. Le grida di trionfo del trio di Leggendari rischiarono di far diventare sorda Vera.

Poco dopo, Dragozard lasciò andare Vera, e la ragazza sorrise. Dragozard ricambiò il sorriso. Era veramente felice per la prima volta da molto tempo.

 

Percorsa la Cava Pietrelettrica ed il Percorso 6, i due arrivarono a Libecciopoli. Qui, si diressero al Centro Pokémon, dove Dragozard si preparò alla sfida. Entrato nella Palestra, affrontò i vari allenatori, scendendo nel frattempo ed infine raggiungendo il Capopalestra. Rafan sorrise vedendolo arrivare.

“Tu devi essere Dragozard. Ho sentito parlare di voi del gruppo di Raziel. Ma vediamoti all’opera.” Disse l’uomo. “Quante medaglie?”

“Tre.” Replicò il ragazzo.

“Sfida tre contro tre, dunque.” Replicò Rafan, e schierò subito Krookodile. Dragozard mandò in campo Vileplume, che scagliò subito una Tossina. Krookodile fu colpito, poi rispose con Dragartigli scagliando via il Pokémon Erba. Vileplume si rialzò e lanciò un Parassiseme, per poi incassare Sgranocchio.”

“Capisco, vuoi resistere ed incassare mentre subisco danni.” Disse Rafan, e sorrise “Molto bene! Accetto la sfida.”

Krookodile cominciò ad attaccare furiosamente con Dragartigli e Sgranocchio. In contrasto, tutto ciò che fece Vileplume fu restare fermo e fare del proprio meglio per resistere.

Rafan sorrise. Krookodile era abbastanza forte da mandare al tappeto qualunque Pokémon che non attaccasse.

Ma proprio mentre pensava questo, il Pokémon crollò.

“Cosa?!” Esclamò l’uomo “Ma è stato troppo veloce per essere opera solo di Tossina e Parassiseme.”

E in quel momento, l’uomo vide che sul davanti delle gambe di Krookodile c’erano liane verdi, che affondavano sotto terra e rispuntavano sotto i piedi di Vileplume. L’uomo sorrise.

“Capisco. Hai usato Megassorbimento, ma dai piedi del Vileplume. Poi l’hai fatto spuntare sul davanti, in modo che non potessi accorgermene. E dato che le piante dell’assorbimento erano piantate nel terreno, il tuo Vileplume non correva il rischio di essere spinto via, in una posizione in cui avrei notato le radici dell’assorbimento. Ottima idea. Peccato l’abbia scoperta tanto in fretta.”

'Ha ragione.' Pensò Dragozard 'Specialmente in quell’ultima frase.'

Rafan sorrise e mandò in campo Golurk. Lo Spettro esordì con Pugnodombra, scagliando via Vileplume. Il Pokémon Erba si rialzò e lanciò Parassiseme, ma il Golurk ignorò la pianta che gli cresceva sull’addome e colpì a sorpresa con Fuocopugno, mandando al tappeto Vileplume.

Dragozard rifletté e schierò Gengar. Era una scommessa, perché il Pugnodombra avrebbe fatto parecchio male allo Spettro. Tuttavia, lo stesso valeva per le sue mosse Spettro.

Gengar cominciò quindi con Palla Ombra, ed effettivamente Golurk arretrò. Poi il Pugnodombra arrivò come previsto. Gengar volò indietro, si stabilizzò di nuovo e ripartì all’attacco, sorridendo. Lo Spettro scagliò una nuova Palla Ombra, e stavolta Golurk aprì la mano per bloccarla. La sfera esplose producendo una notevole polvere.

“Nasconderti non ti aiuterà.” Commentò Rafan, e ordinò un Pugnodombra. Ma subito dopo, Golurk tirò un pugno in faccia a sé stesso. Rafan rimase a bocca aperta, poi capì e scoppiò a ridere “Ma certo. La Palla Ombra e la polvere servivano solo per nascondere lo Stordiraggio.” Commentò “Ma come sapevi che l’avrebbe fermata?”

“Ovviamente non lo sapevo.” Rispose Dragozard “Se l’avessi saputo, non avrei certo corso un simile rischio. Ma ero certo fosse la scommessa migliore.”

Rafan sorrise mentre Golurk si tirava un pugno di nuovo e crollava.

Poi in campo entrò Excadrill. Il Pokémon Acciaio colpì con Ferrartigli, e Gengar crollò. Dragozard si aspettava non reggesse molto, dato che era stato colpito dal Pugnodombra di Golurk, ma non che crollasse al primo colpo.

Rifletté, poi sorrise e schierò Charizard. Il Pokémon si lanciò all’attacco con Lanciafiamme, che Excadrill incassò per poi colpire con Frana. Charizard resistette, a fatica, e lanciò Fuocobomba contro il Pokémon. I due Pokémon si fissarono intensamente, per un attimo. Poi il Pokémon Terra crollò.

“Ottima lotta ragazzo!” Esclamò Rafan, consegnadogli la medaglia. Dragozard lo ringraziò ed uscì, riunendosi a Vera. Abbracciando la ragazza, si disse che le cose giravano di nuovo dalla sua parte, forse.

 

Squadra:TynamoBasculinRaichuVileplumeGengarCharizard

Leggendari: Palkia

Medaglie:Trio BadgeFreeze BadgeJet BadgeQuake Badge

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Frak VS Camelia

Sciroccopoli era una grande città, dedicata al divertimento e allo spettacolo. Perciò, Frak ed Astrid ne furono subito ammaliati, come molti altri. Il ragazzo si recò al Centro Pokémon, ma prima di andare in Palestra decise, avendo tempo a disposizione con Astrid, di girare per la città.

I due passarono quindi un’ottima giornata all’insegna del divertimento. Un giro sulla ruota panoramica, due zuccheri filati all’ombra del parco divertimenti… Fu solo verso sera che Frak realizzò che ore erano.

Il ragazzo balzò in piedi “Devo andare in Palestra!” Gridò.

“Oh wow, è vero!” Esclamò Astrid “Ti conviene sbrigarti! Io ti raggiungo!”

Il ragazzo si mise a correre “Potevate dirmi qualcosa!” Gridò a Groudon e Darkrai.

“Cosa sono, una sveglia?” Chiese Groudon “E comunque pensavo gradissi un po’ di privacy.” Darkrai fece percepire i propri sentimenti offesi.

“Ok, ok ,scusate. Solo che ho paura sia troppo tardi.”

“Nah, non ti preoccupare, hai ancora un’oretta, ti dovrebbe bastare.” Rispose Groudon.

“E non potevi dirmelo?”

“Sono il Leggendario della Terra, non del Tempo. Il segnale orario non è compito mio.”

Frak si lanciò verso la Palestra, e non trovò fila, quindi cominciò subito ad affrontare i vari allenatori e percorrere il percorso di veicoli monoposto fino alla Capopalestra.

“Benvenuto!” Esclamò Camelia “Mi domandavo proprio perché solo pochi compagni di Raziel si fossero presentati oggi.”

Il ragazzo sorrise, e Camelia continuò “Quante medaglie hai?”

“Tre.” Replicò lui.

“Molto bene.” Replicò la donna “Vediamo allora.”

E così dicendo schierò Stunfisk, aprendo la piscina. Il Pokémon si trovò ad affrontare Tyranitar.

“Tch, questo non è il miglior match up che mi potesse capitare.” Commentò Frak.

“Oh, conosci Stunfisk?” Chiese la donna.

“Ne ho affrontato qualcuno.” Rispose Frak, e richiamò il Pokémon per schierare Banette, che subì un Bollaraggio ma resistette. Frak sorrise ed ordinò al Pokémon di colpire con Ombrartigli, danneggiando l’avversario Terra. Il Pokémon rispose con un Fulmine, ma Banette resistette e rispose con un nuovo Ombrartigli. Subito dopo il Pokémon incassò Bollaraggio e con una Finta chiuse la sfida.

Camelia sorrise e schierò Emolga. Il Pokémon colpì subito con Codacciaio, e Banette fu sconfitto prima di potersi muovere una sola volta.

Frak rimase sorpreso un attimo, poi annuì “Ovviamente, Bollaraggio rallenta i movimenti, ed Emolga è un Pokémon molto veloce anche di proprio. Perciòòò…”

Sorrise e schierò Tyranitar. Il Pokémon Roccia ruggì, incassò Codacciaio e rispose con una Frana che danneggiò enormemente di più Emolga.

Camelia richiamò il Pokémon Elettro per schierare Zebstrika, che esordì colpendo con Doppiocalcio. Tyranitar ripiegò su Terremoto, colpendo il terreno e danneggiando di molto il Pokémon Elettro. Tuttavia, quello resistette e colpì nuovamente con Doppiocalcio. Questa volta, il Terremoto lo mandò al tappeto.

Emolga rientrò in campo e colpì con Codacciaio. E subito il Pokémon crollò.

Frak schierò Sandslash, che concluse lo scontro balzando e colpendo con Tritartigli.

“Ottimo lavoro. Quel Tyranitar era bello tosto.” Commentò Camelia.

“Anche Zebstrika.” Rispose Frak, accettando la medaglia e sorridendo. Poi uscì e si riunì con Astrid.

“Te l’avevo detto che avresti fatto in tempo.” Commentò Groudon.          

Frak decise di non replicare.

 

“Quindi, come procede?” Chiese Garm.

“Metteremo Frak sotto osservazione al più presto. Lewis sta osservando Draconix, che comunque abbiamo sotto controllo. Giuls era già tenuta d’occhio, ma abbiamo aggiunto qualcuno dei nostri per sicurezza. Dragozard è un po’ più difficile, perché i suoi movimenti sono difficilmente prevedibili, ma ci stiamo lavorando. Raziel è facilissimo da tenere d’occhio. Quanto a Darken, ci risulta sia sparito, insieme a Dialga, e per il momento non è ricomparso.”

“Ci tengo ad essere aggiornato.” Rispose “Se fosse solo un viaggio nel tempo sarebbe dovuto ricomparire subito dopo. Deduco che Dialga abbia i propri motivi per aspettare a farlo tornare. Nella peggiore delle ipotesi sa di noi. Altro?”

“Niente da dichiarare, signore, salvo che le attività del Neo Team Rocket sembrano essere aumentate.”

“Quello non è più un mio problema, è affare di Lord Surtur.”

Il messaggero s'inchinò ed uscì.

'Affare suo, ma solo per ora.' Pensò il ragazzo 'Solo per ora.'

 

Squadra:PigniteSandslashGastrodonLucarioBanetteTyranitar

Leggendari: GroudonDarkrai

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Enemy VS Camelia

Enemy osservò Sciroccopoli. Era stato in città alcune volte, ma arrivarci da allenatore era tutta un’altra cosa. Invece di dirigersi agli stadi o al teatro, si diresse al Centro Pokémon e poi alla Palestra.

Il ragazzo si guardò intorno e in quel momento notò Belle e Komor, insieme a un uomo che riconobbe come il padre della ragazza.

“Belle, per favore, torna a casa! Non capisci quanto è pericoloso il mondo là fuori?”

“Pericoloso? Il mondo è meraviglioso. Lo so che ci sono pericoli papà, ma non posso restare per sempre in una cupola di vetro.”

Komor fece cenno ad Enemy di avvicinarsi.

“Solita discussione?” Chiese il ragazzo a bassa voce.

“Peggio del solito. Il padre di Belle stavolta è deciso a riportarla a casa costi quel che costi.”

Enemy sospirò. Era amico fin da bambino sia di Belle che di Komor. Perciò sapeva bene che tipo era il padre della ragazza. Belle aveva raccontato ai due il motivo: sua madre non poteva avere altri figli, dopo aver fatto nascere lei, e il padre di conseguenza la considerava un tesoro da difendere a tutti i costi.

“Non penserai davvero questo? Torna a casa, forza. Ti faremo lavorare nel laboratorio della professoressa Aralia, se lo vorrai, ma stavolta senza lasciare la città.”

“NO!” Rispose Belle “Sono stufa di essere costretta a restare in casa. I miei amici stanno viaggiando. Quindi perché non dovrei anche io?”

Il padre in quel momento guardò Enemy e Komor “Voi due non tornerete a casa, dico bene?”

“Di tanto in tanto.” Rispose Enemy.

“Ma non per restare temo.”

“E i vostri genitori sono d’accordo?”

“Sì.” Risposero i due all’unisono.

L’uomo fece per replicare, ma Belle lo precedette “Visto? Se loro possono farcela, perché io no?”

“E voi avete vinto medaglie, giusto?” Chiese l’uomo.

Enemy e Komor si guardarono, poi annuirono.

“E tu, Belle?”

“E questo cosa c'entra?” Chiese la ragazza.

“Beh, te lo dico io cosa c'entra. Loro sono forti e lo stanno dimostrando, tu invece…”

“Io non sarei forte secondo te?”

“Quante medaglie hai?” Chiese l’uomo.

“Ma non è giusto! Non è detto che per viaggiare occorra sempre essere forti.”

“Ma tu hai detto di poter badare a te stessa lontano da casa. Dovresti dimostrarlo.”

“Io…”

“Aspetti!” Disse Enemy “Forse Belle non è una combattente, ma ha qualcos'altro, vero?”

“Sì, sì!” Disse la ragazza “Sto studiando i Pokémon. Sto aiutando la professoressa Zania con gli studi del Dream World, e la professoressa Aralia con il dex.”

L’uomo fece per rispondere, ma una voce lo interruppe “Mi pare che sia già stato detto tutto.”

I quattro si girarono in direzione della voce, e videro una donna alta, con capelli biondi lunghi.

“E lei chi si crede di…”

“Mi chiamo Camilla.” Rispose la donna “Sono Campionessa della Regione di Sinnoh, ma mi trovo in vacanza qui ad Unima. Ho finito casualmente per ascoltare il suo discorso, e ho deciso di intervenire visto che mi pare non stiate andando da nessuna parte. Sono sicura che se fosse qui, Camelia direbbe lo stesso.”

L’uomo la fissò, poi annuì “Molto bene. Molto bene. Tuttavia… Belle.” Aggiunse, e posò una mano sulla spalla della ragazza “Voglio che tu sappia che, se mai vorrai tornare in un luogo sicuro, la tua casa ti aspetterà.”

La ragazza annuì ed abbracciò il padre, poi questi guardò Komor ed Enemy “Per favore, fate quel che potete per tenerla al sicuro.”

I due ragazzi annuirono, e l’uomo si allontanò.

Belle sorrise e si girò per ringraziare Camilla, come anche i due amici. La donna sorrise “Non preoccuparti. Sono sempre felice di aiutare giovani avventurieri a scegliere la propria strada. Buona fortuna.”

I tre la guardarono allontanarsi, poi decisero di avviarsi insieme verso la Palestra.

Si misero in fila, e Komor entrò per primo, mentre Belle si dirigeva agli spalti.

Poco dopo, fu Enemy ad entrare. Affrontò i vari allenatori e superò l’ostacolo della monorotaia, e raggiunse Camelia.

La Capopalestra sorrise “Benvenuto.” Disse, “Immagino tu sia Francesco. Aralia mi ha parlato dei tre nuovi allenatori, e visto che Komor è appena passato…” Disse indicando gli spalti.

Il ragazzo annuì “Sì, ma mi chiami pure Enemy. Lo fanno tutti.”

“Scelta bizzarra.” Disse la donna, sorridendo “Ma interessante. Vogliamo cominciare?”

“Certo.” Rispose il ragazzo. Dopo che ebbero scelto un tre contro tre, essendo la quarta medaglia, Camelia schierò Emolga.

Enemy sorrise e mandò in campo Cottonee. Il Pokémon Erba scagliò un Parassiseme contro Emolga, che rispose con Aeroassalto. Cottonee volò all’indietro, danneggiato ma ancora in piedi, e fu sostituito da Herdier, che incassò il successivo Aeroassalto. Poi il Pokémon colpì con Morso. Il Pokémon Elettro fu spinto all’indietro dall’impatto, ed ebbe parte della propria energia risucchiata ed inviata ad Herdier. Il Pokémon Normale si scagliò all’attacco con Attacco Rapido, poi fu colpito da Invertivolt mentre un nuovo Emolga entrava in campo. La Pokémon colpì con Codacciaio, a cui Herdier rispose con Attacco Rapido. Lo scontro proseguì con Morso contro Codacciaio, ma quando l’Emolga fu allo stremo, la mossa cambiò con Invertivolt e Zebstrika entrò in campo. Fu colpito da un Attacco Rapido, ma subito dopo con Nitrocarica mandò al tappeto Herdier.

Enemy rifletté. Sia Zebstrika che Emolga erano in vantaggio su tutti i Pokémon che gli erano rimasti. Panpour e Woobat non potevano lottare contro due Pokémon Elettro. Perciò…

Sorrise e mandò in campo Cottonee. Già stanco, il Pokémon riuscì però ad incassare un Doppiocalcio e riprese le forze grazie alla Baccarancia datagli da Enemy. Riuscì anche a scagliare un Parassiseme, assorbendo altra energia. Al turno successivo però fu colpito da Nitrocarica e mandato al tappeto.

Serperior entrò quindi in campo. La Pokémon Erba scagliò un Vorticerba, e Zebstrika ne fu investito, prima di poter colpire con Nitrocarica.

“Cosa?! Ma dovrebbe essere più veloce.”

Enemy non disse nulla, ma Camelia osservò meglio il Serperior e notò, tra le sue spire, una bandana legata. Sorrise.

“Stolascelta.” Commentò mandando in campo Emolga “Mossa rischiosa.”

Enemy sorrise “Bisogna saper scommettere certe volte.” E così dicendo Serperior colpì ancora con Vorticerba. L’Emolga resistette e colpì con Aeroassalto, ma un secondo Vorticerba lo sconfisse.

Enemy guardò la seconda Emolga entrare in campo, e lanciò l’ordine. L’Attacco Rapido della Pokémon colpì per primo, vanificando la Stolascelta, ma il Vorticerba andò a segno. E quello crollò.

“Ottimo lavoro!” Esclamò Camelia “Una sfida al cardiopalma. Ma dimmi, come mai non hai scelto Pokémon più adatti? Ho sentito da altri Capipalestra che sembri molto preparato su di noi.”

Enemy ridacchiò “Non volevo scegliere i miei Pokémon solo in base all’utilità in lotta. Perciò ho scelto quelli con cui penso di trovarmi meglio.”

“Capisco, e immagino nessuno fosse molto adatto allo scontro.”

“Non contro tipi Elettro. Questo è stato il piano migliore che sono riuscito a concepire.”

“E meno male.” Rispose Camelia ridendo “Anche se sarebbe… elettrizzante vedere come sarebbe andata se avessi scelto Pokémon più adatti.”

Enemy sorrise, ed accettò medaglia ed MT, poi raggiunse Komor e Belle, ed insieme i tre si allontanarono.

 

“Non può davvero averci mollato così!” Esclamò Wes.

“Io invece credo proprio che sia nel suo stile.” Replicò Foglia. Rosso annuì.

“Non preoccupatevi comunque.” Rispose Umah “Tornerà, dopo aver causato un grosso danno al nemico.”

“O non tornerà.” Rispose Wes “E ci toccherà scegliere un nuovo capo.”

Quelle parole rimasero sospese su di loro come un sudario. Il dubbio sul destino di Kain stava già cominciando a crescere.

 

Squadra: CottoneePanpourWoobatHerdierSerperior

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