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Pokémon Luce e Ombra (Non commentare)


SatoSerelover

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Episodio 29: Una spiacevole fioritura? La danza di rose del Varietà!

I nostri eroi sono arrivati finalmente alla città di Amatripoli, dove Serena affronterà il suo terzo varietà di Forsia. 

Essendo arrivati con un giorno di anticipo Ash e i suoi amici si erano appostati dentro il centro medico per Pokémon della città, in attesa del Varietà previso per il giorno dopo. 
"Ecco fatto!" disse l'infermiera Joy restituendo il pokédex alla giovane performer "Sei ufficialmente iscritta all'esibizione di domani!" 
"La ringrazio moltissimo" sorrise la proprietaria rimettendo l'enciclopedia in tasca. 
"Sai già che tipo di esibizione sarà richiesta?" le chiese l'addetta al balcone. 
"A dire il vero non proprio" ammise la neo iscritta, forse danza con il nastro? Non ricordava bene, ultimamente la sua testa era piena di altre questioni. 
"Beh come sai a Forsia ci sono esibizioni specifiche perciò ci sarà un tema anche questa volta. L’esibizione che ti attende sarà la danza con il nastro!” le comunicò l’infermiera.
“Danza con il nastro eh?” allora si era ricordata bene. Non era una ginnasta professionista ma si sarebbe inventata qualcosa, era estremamente positiva.
Joy annuì e le spiegò il regolamento "Già, oltre alla prima prova ci sarà una seconda fare in cui dovrai scegliere tre Pokémon con cui esibirti. Tre partecipanti su quattro dovranno danzare con il nastro, mentre un membro della squadra invece avrà il via libera. Di norma si sceglie la performer per questo ruolo ma puoi decidere tu!" 
"Oh ho capito! In altre parole dovrò cercare di far risaltare i nastri!” le arrivò la risposta affermativa dall’infermiera “Oh e in caso abbia dei Pokémon come Sylveon già muniti di nastro?”
“In quel caso devi presentarti con un’ora di anticipo e avvisare la segreteria che userai un Pokémon del genere. Dovranno darti il permesso e tenerne conto durante l’esibizione”
“Grazie è stata veramente gentile!" la ringraziò la ragazza dirigendosi verso i suoi amici.
"Figurati è sempre un piacere!" sorrise l'addetta sanitaria. 
In sala di attesa tutti gli amici di Serena sia umani che Pokémon la stavano aspettando per chiederle i dettagli "Allora?" domandò  paziente Ash vedendola tornare.
“Tutto a posto, sono iscritta!" disse lei facendo un piccolo gesto di trionfo. 
"Fantastico" ghignò il ragazzo con uno dei suoi classici sorrisi. 
"Ormai ci stai facendo l'abitudine ai Varietà di Forsia vero?" le chiese Lidia osservando i gesti di entrambi i ragazzi.
Serena annuì “Un po' si, sono tutti una sorpresa e un tantino più complicati ma in fondo hanno dei punti in comune con quelli di Kalos! Son sempre esibizioni e sono anche divertenti!" le rispose di rimando la giovane kalosiana.
"Ti hanno già detto in cosa ti dovrai esibire no?" Chiese curioso Brock a braccia conserte. 
"Si, l'infermiera Joy mi ha detto che questa volta sarà una specie di ginnastica ritmica l'argomento focale! Dovremo danzare con il nastro ed esibirci allo stesso tempo”
"Danza ritmica quindi... avrai bisogno quindi di molta agilità e grazia" disse la detective mettendo le mani in classica posa deduttiva. 
Ash rivolse uno sguardo più consapevole di quello di Lidia “Come se non lo fosse già di suo” Sorrise pensando con un’aria appena persa. 
"Hai qualche idea su chi userai?" continuò Brock risvegliando Ash dal suo trance temporaneo.
“Beh pensavo a Braixen e Sylveon" ammise Serena “Sylveon è perfetta, ha già dei nastrini tutti suoi e danzare non è un problema né per lei né per Braixen. Devo solo pensare ad un altro membro”
Pancham subito corse da lei alzando la zampina agitato. Era da un po' che non si esibiva e voleva tentare, anche se non era esattamente il suo genere. "No Pancham, mi spiace. So che vuoi esibirti perché è da un po' che non lo fai ma per questa esibizione pensavo a qualcosa di diverso, più aggraziato. Capisci?” 
“Cham” sospirò lui annuendo. In effetti non riusciva ad immaginarsi di stare bene in una danza tutta femminile come quella del nastro. 
La ragazza prima guardò Plarky che girò la testa contrariato, gli andava bene tutto ma non questo. In ogni caso non credeva Plarky veramente adatto a questo tipo di esibizione. 
Sentì qualcuno toccargli la gamba "Bu Bud! Wee!" gridò dolcemente la piccola piantina richiamando l'attenzione di Serena. 
"Uh? Weepbud? Vuoi esibirti con noi?"  
"Wee Wee!" annunciò con un sorriso la Pokémon di tipo erba.
"Sicura di sentirtela? L'altra volta ti ho messo un po' in difficoltà e non vorrei che ti venisse un po' di ansia. Vuoi davvero farlo?" le domandò Serena ricordando l’iniziale timore di Weepbud nella scorsa esibizione. Questa volta sarebbe stata molto energica e caotica e voleva essere sicura. 
Per tutta risposta la Pokémon iniziò a danzare spontaneamente muovendo il suo corpicino a destra e sinistra in mezzo a tutti. Serena sorrise, vedendo la scena, la prese delicatamente tra le braccia e l'accarezzò "Va bene, ho capito. Allora sarai tu la terza ad esibirti con me!" 
"Wee..." si lasciò cullare la giovane Pokémon sentendo il dolce tatto delle mani della sua allenatrice. 
"Bene allora, andiamo a preparare l'occorrente per domani!" disse poi l'allenatrice facendo cenno ai suoi Pokémon di seguirla. 
"Non vuoi una mano?" le chiese Ash vedendola allontanarsi. Non che avesse gran che da fare e doveva ammettere che era curioso. Voleva degli spoiler. 
"No grazie Ash! Voglio che sia una sorpresa e se ci fossi tu capiresti qualcosa!" rispose di rimando lei con un occhiolino sparendo poi dalla loro vista, mentre l'amico la seguiva solo con lo sguardo. 
"Vado anche io" disse Brock alzandosi "Voglio approfittare della permanenza per... studiare alcuni libri di medicina forsiana. La libreria del centro Pokémon chissà dove si trova…" disse sbrigativamente allontanandosi di soppiatto. 
Fu impossibile ignorare che un certo cuccioletto lo seguì per assicurarsi che fosse tutto vero, annusando già il classico odore di flirt che secerneva il medico.
"Osservazioni Ash?" disse Lidia una volta rimasti solo loro due con uno dei suoi classici sorrisi.
"Osservazioni su cosa?" chiese lui piuttosto confuso.  
"Serena mi sembra più solare del solito..." 
“Oh beh si! L’ho notato anche io, deve avere una grossa sorpresa per noi. Non vedo l’ora di vederla esibirsi domani”
“Come mai tutta questa eccitazione ogni volta che si esibisce? I Varietà sono diversi dalle lotte Pokémon eppure appena arriva il suo turno di mettersi in gioco sembra che l’emozione ti prenda. Ti immagino il tipo da guardare le lotte Pokémon e urlare per il coinvolgimento che ti danno, non per delle esibizioni”
L'allenatore a quella domanda rimase un attimo senza parole. Era vera l’osservazione di Lidia che era stata alzata per arrivare ad altro, anche se lui probabilmente non aveva capito “Uhm… vediamo… come posso spiegare…”
“Abbiamo tutto il tempo, tanto quei due ci hanno abbandonati” si sedette comoda sul divanetto. Erano amici in ogni caso, quindi una chiacchierata non sarebbe stato così male. 
Ash ragionò un attimo e poi parlò “Beh prima di tutto perché è mia amica e io sostengo i miei amici al 100% perché è come se fossero la mia famiglia. Quando si esibisce è sempre così felice e in fondo è una parte di lei quella di partecipare ai Varietà oltre che il suo sogno.  A me viene automatico emozionarmi per ciò che fanno i miei amici, soprattutto nel caso di Serena che ci mette tanta passione”
Lidia annuì, scrivendo qualcosa sul suo taccuino, tanto Ash era troppo preso a parlare e per lei si era manifestata un’altra occasione per studiare quella creatura complessa. 
“Inoltre sono sempre attività con i Pokémon e io le adoro tutte, non conta che siano lotte, Varietà, Contest o altre gare. Finché son coinvolti i Pokémon io adoro tutto. Che poi siano o non siano attività a cui prenderei parte non significa che non siano di mio interesse Ho pravo ad esibirmi in un Contest una volta, si avvicina appena alle lotte e mi sono divertito anche se non è qualcosa che davvero farei con abitudine. I Varietà sotto il punto di vista di legame Pokémon e allenatore sono molto più simili alle lotte di quel che si crede e mi piace il messaggio che danno”
Lei continuò a scrivere, impegnata nel suo studio “Uhm però c’è una cosa…”
“Ah si?”
“Non credi qui ci sia anche il caso di qualche favoritismo nei confronti di Serena?” fece un sorrisetto.
“Beh, è la mia migliore amica”
“Puoi fare di meglio”
“Sai che ho escogitato qualche nuova tattica per la mia prossima lotta??” sorrise lui nervosamente cercando di cambiare argomento. Non sapeva perché ma aveva la sensazione che non gli sarebbe stato molto buono rispondere alla precedente domanda.

Quella sera stranamente Ash faticò a dormire, forse era l'emozione per il giorno dopo o forse semplicemente il suo sesto senso. Una boccata d’aria gli avrebbe fatto bene. Si alzò piano dal letto facendo attenzione a non disturbando nessuno e si avviò lentamente verso la terrazza del centro medico ai piani superiori. 
Trovò la porta a vetrate aperta e curiosamente sbirciò per vedere chi avesse avuto la sua stessa idea. Non si sorpresa trovando Serena sul terrazzo a guardare il cielo con un sorriso soddisfatto. 
"Disturbo?" chiese Ash avvicinandosi a lei.
"O-Oh non sapevo che anche tu fossi qui!" si imbarazzò un pochino la ragazza vedendo l'amico uscire. 
"Non riuscivo a dormire" ammise lui "Così avevo pensato che un po' di aria mi avrebbe aiutato, tu invece?" 
"Nemmeno io" ammise anche lei "Immagino sia l'attesa per domani" 
"Probabile, sono sicuro che ci stupirai tutti! Mi sembri parecchio preparata!”
"Farò del mio meglio per far sorridere tutti!" sorrise lei pensando al programma del giorno seguente. Doveva ammettere che si era preparata bene "Anche Braixen, Sylveon e Weepbud sono prontissime ad esibirsi domani! Ci siamo preparate tutta sera!"
“Parlando di Weepbud..." fece notare Ash "E’ cambiata molto, in senso buono! Ti è fatta avanti da sola e non l’ha preoccupata la possibilità di un grosso pubblico e un’esibizione ancora più coinvolgente" 
"Già, in effetti ha stupito anche me. Sappiamo come è fatta Weepbud e non avrei mai immaginato lo facesse anche se ci speravo”
"Sai cosa?" pensò Ash "Credo proprio che sia la tua influenza ad aver permesso a Weepbud di fare ciò che ha fatto oggi" 
"Tu dici?" gli chiese lei con un sorriso.
"Certo! Rispetto a quando vi siete conosciute sembra già un’altra Pokémon! La prima volta nemmeno riusciva a parlare con i Pokémon, era terrorizzata di tutto e tutti. Di ogni singolo rumore! Certo è ancora un po' timida ma sta facendo passi da gigante. Non è la prima volta che riesci a far aprire un Pokémon, anche con Eevee hai fatto la stessa identica cosa e guarda ora Sylveon!" Si complimentò lui cercando di farle notare quanto fosse brava come allenatrice.
I due allenatori sorrisero guardando ancora per un po' il firmamento stellato, fino a che non fu il momento di rientrare. 

Il sole non tardò a dare il cambio alla luna e alle prime luci dell'alba i ragazzi si alzarono dai loro comodi letti. Si vestirono e si prepararono ad attraversare la via che dava al grande palazzo, ospite del Varietà previsto. 
“Pronta?" chiese Lidia tenendo un occhio su Serena e un occhio su alcuni movimenti sospetti da parte dell'amico dottore che curiosava con gli occhi qua e là. 
"Sono più che pronta" disse la biondina serrando il pugno. 
"Ehi Serena! Ci sei anche tu allora!" la chiamò una voce squillante molto familiare. La ragazza si girò e vide con piacere che anche una sua cara ma recente conoscenza era lì.
"Lucy? Sei tu?" chiese contenta la kalosiana vedendo l'amica raggiungere il gruppo a passo di carica.
La abbracciò lei con gioia per averla incontrata di nuovo. Era da prevedere che prima o poi sarebbe successo "Si! Che bello, significa che gareggeremo di nuovo insieme!"  
"Quindi anche tu ti sei iscritta per il varietà di Amatripoli?" domandò Serena ricambiando l’abbraccio.
"Si, sono arrivata ieri verso il tramonto! Mi ero persa nei meandri della città ma alla fine sono riuscita per il rotto della cuffia ad iscrivermi!"
Ash sorrise guardando la scena, trovava Lucy abbastanza differente da come l'aveva conosciuta qualche settimana fa, sembrava molto più solare e aperta, magari era un altra paziente dell’ effetto Serena, come gli piaceva pensare. 
"Noi stiamo andando appunto dove si terrà il Varietà. Ti va di accompagnarci?" chiese Lidia.
"Molto volentieri!" rispose Lucy.
"Ehi ma dov'è finito Brock?" domandò Ash. Del medico infatti sembrava esserci nessuna traccia. A quelle parole Spotpup uscì volontariamente dalla sua sfera poké e fece cenno loro di andare, se ne sarebbe occupato lui come al solito. Mostrò un sorriso pieno di canini e andò alla ricerca della sua preda.
Ci volle poco a raggiungere il palazzo dei Varietà che si estendeva esattamente dopo una bella scalinata di stampo reale. Una volta all'interno Serena e Lucy presero rispettivamente i loro numeri e separatesi dal resto del gruppo si diressero verso i camerini delle partecipanti. 
"Stavolta sono un po' più preparata" sorrise la performer più giovane facendo vedere all'amica più grande di aver imparato a tagliare e cucire fiocchi e vestitini per i suoi Pokémon. 
"Ti sei data da fare!" sorrise Serena vedendone l'entusiasmo, voleva considerare Lucy una degna rivale.
"Beh il merito è tutto di una certa persona che mi ha ispirata" rispose l'altra molto modestamente. Le due però vennero interrotte da un brusio fuori dalla porta. 
"Forza Hop Hop! I costumi delle mie due signorine non si portano da soli hop hop!" si sentiva impartire ordini fuori dalla porta. Da essa entrò una figura nota a Serena che sospirò capendo di chi si potesse trattare.
"Appoggiatela li" ordinò Jessilyn ai suoi facchini che fecero come eseguito "Perfetto e ora vi prego di andare, una diva come me deve avere il tempo di concepire in santa pace la sua bellezza!" disse poi con una certa aria snob. 
“Chi potevi essere se non tu?" disse Serena avvicinandosi porgendo la mano per stringergliela. 
Jessilyn si girò con una certa sorpresa e tono un po' seccato. Chi si rivolgeva a lei con tanta familiarità? "Uh chi è che parla con moi, la futura regina di... ah sei tu, biondina" si voltò la donna guardando la rivale, che conosceva fin troppo bene”
"Veramente mi chiamo Serena..." provò a ricordarle la kalosiana.
"Si, si, certo.." si affrettò a chiudere la conversazione la donna, poi guardò l'altra performer "E lei invece?" disse squadrandola da cima a fondo. 
"Mi chiamo Lucy" rispose la ragazzina offrendole la mano "Novellina eh?" le chiese di nuovo la donna facendo finta di ignorare il gesto.
"Ehm si ma non proprio novellina dato che non è la prima volta che partecipo" 
"Lo vuoi un consiglio? Cerca di non brillare troppo" 
"Come?" 
"Altrimenti rischi di togliere la luce che spetta a me di diritto!" rise la donna mettendo la mano sotto il mento allontanandosi e ridacchiando un po' ambiguamente. 
Lucy la guardò confusa poi rivolse lo sguardo a Serena chiedendole spiegazioni.
"E' particolare…" provò a spiegarle l'amica “Ma non è cattiva, non ha di certo problemi di autostima. Mi ci è voluto un bel po' per rientrare nella sua piccola cerchia di rivali riconosciute” 

Sugli spalti nel frattempo Ash e Lidia avevano trovato dei posticini niente male dal quale poter vedere lo spettacolo e si misero seduti in attesa trepidante di assistere al grande show della loro amica. Avevano tenuto pure un posto per Brock, in caso fosse scampato vivo dalla caccia di Spotpup "Non sto più nella pelle!" ammise Ash "Chissà cosa ci ha preparato!" 
"Sai Ash, a volte l'attesa è più bella della sorpresa stessa. Ti sta facendo aspettare apposta perché vuole stupirti" gli disse l'amica detective vedendolo tutto eccitato. 
I loro pensieri però vennero interrotti da una figura maschile che veniva trascinata a terra da un cane di loro conoscenza. Spotpup fieramente tirava la sua cattura tra le varie poltroncine, mentre Ash e Lidia osservavano con delle gocciolone di sudore dietro alla testa. 
"M-Mi sono perso qualcosa?" cercò di ricomporsi il dottore tirandosi sul proprio posto e cercando di apparire più naturale possibile. 
Lidia sospirò accarezzando il cagnolino chaperon che si era accucciato sulle sue gambe e chiedeva una piccola ricompensa. "Sei appena in tempo... brockolone"
“Da quando sono un vegetale?”
“Lo sei ogni volta che Spotpup ti trascina a terra e questo accade molto spesso. Quindi abituati al soprannome… Brockolo”
Ash cercò di cambiare argomento per calmare i due, anche se doveva ammettere che il soprannome si addiceva. 
"Beh ora non ci resta che aspettare l'inizio del Varietà" decretò Ash contento che l'amico fosse arrivato in tempo. 
Quando gli spalti risultarono pieni di gente tutto era pronto per l'inizio dello spettacolo, come al solito le luci si spensero e fu richiesto il silenzio del pubblico. 
"Buongiorno signori e signore e benvenuti al gran Varietà della citta di Amatripoli. Sono sempre io il vostro conduttore di fiducia Pietro, pronto a intrattenervi con la mia umile voce mentre il vero show spetterà alle signorine che si esibiranno tra poco! Ma che spettacolo sarebbe senza un fidato compagno? Ecco che arriva il mio vice conduttore, il beniamino del pubblico, Cupassion!"
"Passio Passio!" svolazzò dolcemente dall'alto il ben noto cupido che si appoggiò sul cappello del presentatore.
"Oh non hai con te oggi il premio?" notò il suo allenatore. Il pokemon annuì con un occhiolino e porse a Pietro l’ambito premio.
L’uomo la alzò davanti al pubblico e la telecamera zoomò per riprodurre l’immagine sul grande schermo sul palco “Ecco a voi la spilla Amaranta! Ispirata al fiore Amaranthus Caudatus che oggi simboleggerà la resistenza alla disperazione e la forza delle nostre concorrenti!”
Da sotto il palco apparirono piano piano in ordine numerico tutte le concorrenti. "E ora un attimo di attenzione. Come ben sapete la città di Amatripoli ha una tradizione rinomata in tutta la regione, è una cosa tipicamente nostra e oggi cercheremo di riproporla in tutte le salse!”
“Le performer si scambiarono degli sguardi confusi, nessuno aveva capito nemmeno nel pubblico”
“Uh… beh la prima prova sarà di cucina!" annunciò il presentatore chiarendo meglio il concetto. 
"Su questa va sicura Serena" disse Lidia facendo un occhiolino ai due compagni. 
"Certo! Non esiste un piatto che l'ha avuta meglio su Serena!" disse Ash "Oh e ovviamente lo stesso vale per te Brock!" aggiunse.
“Ora è Serena la stella quindi fa niente" minimizzò lui. 
"Mentre le concorrenti si ritirano noi prepareremo l'occorrente per la prima prova, aspettatevi di tutto qui al grande varietà di Amatripoli!" annunciò infine il presentatore chiudendo le tende.

Nei camerini tutte le performer si stavano cambiando d'abito e si stavano preparando ad indossare i grembiuli offerti dalla produzione "Come te la cavi in cucina Serena?" chiese Lucy mentre si faceva aiutare dai suoi Pokémon.
"Diciamo che ho una bella bocca da sfamare" rise lei pensando al suo allenatore preferito. 
“Io direi che con quella bella bocca vuoi farci altro…” commentò Jessilyn trattenendo una risatina isterica mentre passava oltre a loro. Si stava preparando e non aveva potuto trattenersi dal dirlo.
“C-COSA!?” 
“Ciccina bella, lo sa tutto il mondo meno lui, quindi non sorprenderti tanto quando te lo fanno notare” le rispose la donna voltandosi ed entrando nel suo camerino. 
Lucy rilasciò una risatina flebile e annuì, aveva completamente ragione, persino lei lo sapeva…
Serena cercò di spegnere il rossore che aveva in viso e rivolse la domanda a Lucy "E tu come te la cavi in cucina?" 
"Beh io ho preso qualche lezione da mia mamma che è una chef, anche se non più tanto. Me la cavo più di altri ma non sono una professionista. So che ci metterò di impegno!”
"Siamo pronti!" annunciò l'operatrice avendo con se la tabella dell'ordine di uscita. Quando disse i nomi, Serena fu subito menzionata nel primo gruppo, Lucy e Jessilyn molto più avanti. La ragazza dai capelli lunghi si scusò un attimo per andare a cambiarsi di abito e lasciò da sole Serena e la sua rivale. 
Jessilyn si avvicinò a Serena "Entusiasmo della novellina" disse osservandola.
"Secondo me è brava, ha solo bisogno di fare esperienza"  replicò Serena "Invece di giudicarla subito perché non la osservi all'opera? Chissà che non diventi una delle nostri rivali più agguerrite!" 
"Lo dici come se fosse una cosa positiva, tesoro" replicò la donna poco convinta.
"Beh bisogna essere amici tra di noi, no?" affermò la biondina con la sua innocenza.
Jessilyn scosse le spalle "Dipende dai punti di vista. Come può essere positivo perché aumenta il gusto della vittoria, diventa negativo quando ti causa l’uscita da un Varietà importante”
Serena colse il riferimento al Master Class che avevano fatto quasi due anni prima. Sapeva che Jessilyn non ce l’aveva con lei per quella storia ma le parole erano vere. “Trovo sia migliore se vince un’amica però, invece di una rivale con cui si hanno brutti rapporti”
“Giusto, ma in ogni caso la tua amica ne ha di strada da fare se vuole competere con moi. La osserverò" concluse la capelluta fucsia. 

Sul palco 3 postazioni di cucina erano pronte all'utilizzo e le performer apparirono sulle loro piattaforme. Serena si trovava nel primo gruppo e subito si ritrovò sul palco con i suoi due compagni Pancham e Plarky. Visto che non partecipavano alla seconda prova, potevano aiutarla nella prima.
"Vai Serena!" urlarono i suoi amici non appena la videro sul palco. 
“Concorrenti, avete a disposizione il tempo mostrato sullo schermo! Stupiteci!" dichiarò il signor Pietro "Pronte con i coltelli? Ricordate: cucina e spettacolo! Il tempo parte da... ora!"
Era una gara a prendere gli ingredienti che servivano. Serena subito iniziò a preparare la postazione e mandò Plarky a prenderle quello che serviva. L’ornitorinco subito alzò con la coda i guanciale e in una sberla lo fece volare in aria. Pancham subito saltò acchiappando il pezzo di carne e lo posò nella postazione. 
Gli altri Pokémon fissavano confusi, loro non avevano pensato di lanciare gli ingredienti. C’era chi faceva avanti e indietro e chi usava Psichico per far fluttuare tutto ma era comunque un’azione più lenta.
Poi fu il turno di un pezzo di formaggio di Mareep, Bacchemodoro e altri vari ingredienti. Quando fu tutto sul tavolo Plarky tornò indietro. 
“Pancham aiutami sminuzzando la polpa con Sberletese e tu Plarky ammorbidisci bene la carne con Colpo di Coda" chiese Serena "Io nel frattempo preparo gli altri ingredienti!”
Plarky iniziò il suo lavoro con Colpo di Coda, mentre dalla sua parte Pancham prendeva a pugni il contenuto della ciotola, creando la personale passata di pomodoro. Finì abbastanza in fretta e nel mentre Serena sminuzzava gli altri ingredienti decise di aiutare Plarky. 
Bisognava fare spettacolo? Lo avrebbero dato. Il Pokémon acquatico fece un sorrisetto e prese la carne, la alzò e di nuovo la lanciò verso Pancham. L’altro Pokémon rispose con Sberletese e divenne una specie di Pallavolo con un guanciale. 
Fu una sorpresa per tutti, anche se un po' stravagante, ma ben apprezzata l’originalità. I giudici potevano notare il perfetto lavoro di squadra tra i due Pokémon e la loro allenatrice. Si chiesero se non avessero già visto quella performer da qualche parte. 
Quando le preparazioni furono terminate fu il turno della cottura e Pancham si sbizzarrì usando un Neropulsar per alimentare la fiamma in maniera creativa. Plarky aiutava a girare bene la carne sulla goda, avendo una buona resistenza al calore e rendendo il tutto più facile. 
Tutte e tre le performer presentarono il loro piatto nello stesso momento, dando il via ai giudici per la degustazione.
"Sentite il profumo delle creazioni culinarie delle nostre signorine?" Anche se un po' lontani gli spettatori potevano sentire gli aromi, anche grazie ai responsabili organizzatori del Varietà, i quali avevano fatto installare dei diffusori in grado di usarli a loro vantaggio. 
I giudici e i loro Pokémon assaggiarono e confabularono tra loro, scrivendo in gran segreto il nome della vincitrice dentro una busta che consegnarono al presentatore. 
"Ecco a voi! Qui c'è la vincitrice di questa manche, ma prima un sonoro applauso dato che non è facile cucinare e intrattenere allo stesso tempo!” il pubblicò esultò scatenando un boato di mani che sbattevano. "Ora passiamo alla vincitrice della prima manche del primo turno! La performer che passerà al secondo è la numero 3: la signorina Serena!"
"Evvai!!" Festeggiò Ash saltando in piedi e beccandosi le occhiatacce di tanti spettatori attorno a lui. Non gli importava niente se tifavano un'altra e aveva vinto Serena. Lei era la migliore e tutti lo avrebbero saputo presto.
"Ash..." fece un facepalm Brock chiedendogli di risedersi. Era presto per festeggiare, anche se era normale l'entusiasmo del ragazzo.
Serena festeggiò con i suoi due Pokémon e andò via dal palco, tornando nella sala d'attesa delle performer. Alcune ragazze le fecero i complimenti, altre invece prepararono le loro cose per andarsene. Tra le molte che si avvicinarono c'erano anche Jessilyn e Lucy.
"Sei stata grande Serena!" Si complimentò l'amica dai capelli lunghi. 
"Non male, ma di sicuro avrei potuto far di meglio" espresse Jessilyn con fare un po' altezzoso.
"Beh potrai dimostrarlo a breve. Tu sei tra qualche manche" rispose Serena ormai abituata al suo carattere, lo prese come un complimento "Grazie ad entrambe comunque, io vado a prepararmi! In bocca al Mightyena per i vostri turni!"
"A dopo!" La salutò Lucy con la manina, mentre Serena correva a prepararsi per la seconda prova.
"Pfui... abbiamo tempo, ma devo ancora finire di preparare il bastone per Braixen" mormorò ai suoi Pokémon mentre afferrava il bastone dalla coda della volpina di tipo fuoco. "Per fortuna i nastrini di Sylveon valgono come veri nastri da gara! Servono tre partecipanti con il nastro, se prendo il posto di Weepbud come deciso andrà tutto per il meglio!"
Passarono i minuti, la performer rivestì il bastone di Braixen con uno speciale tessuto e il nastrino che fissò sopra era dello stesso materiale. Si era informata bene e aveva cercato di trovare qualcosa che fosse infiammabile ma non consumabile. Alla fine il nastro scelto era rivestito di una plastica speciale che bruciando produceva un profumo particolare combinabile a Vento di Fata di Sylveon. 
Illustrò di nuovo il piano alle sue tre Pokémon, che mosse fare e come agire in caso si dimenticassero qualcosa. Era tutto programmato alla perfezione, anche in caso di improvvisazione impegnandosi ce l'avrebbero fatta.
Una volta tutte pronte e vestite Serena si rivolse agli altri suoi due Pokémon maschi, chiedendo loro di stare attenti e fare il tifo. 
"Perfetto! Dovrebbero essere terminate tutte le prime fasi, andiamo  controllare!"
Si spostarono dai camerini alla sala d'attesa, dove i monitor trasmettevano cosa succedeva sul palco.
"Bene ecco l'elenco completo di chi passerà alle esibizioni di danza con il nastro!" 
Il monitor si oscurò e all'improvviso 10 performer apparirono su esso. Tra i visi ovviamente Serena era presente come annunciato in precedenza, ma non avendo visto le compagne a lei interessava sapere più l'esito per Lucy e Jessilyn.
Passò ogni viso e con suo grande sollievo... "Sono passate entrambe! Questo vuol dire che sarà uno scontro all'ultimo passo!" 
"Serena!" Si sentì chiamare da lontano. 
Lucy e Jessilyn camminarono verso di lei per parlarle, ma la ragazza si sentì attirata da un'altra voce. "Performer Serena?" 
La biondina si girò subito e incrociò lo sguardo di una delle addette al programma "Sei la prima, devi andare a prepararti sull'elevatore"
"Oh ok! Grazie!" Fece un piccolo inchino di ringraziamento e corse verso l'elevatore, non incrociando purtroppo le due performer che erano appena scese da un altro corridoio. Pazienza, le avrebbe viste dopo l'esibizione.
Sul palco, Pietro intratteneva gli spettatori che aspettavano la fine della pausa tra il primo e il secondo tempo del Varietà. Il presentatore controllò l'orologio e a quel punto si girò verso il punto in cui sarebbe spuntata la prima qualificata. 
"Inizia la seconda fase!" Si fecero tutti attenti, in particolare Ash e i suoi amici "Diamo un caloroso applauso alla nostra prima performer: Serena!"
Scoppiarono gli applausi, Brock, Lidia e Ash furono contenti di vederla subito, almeno l'ansia sarebbe sparita per la loro amica. 
L'elevatore iniziò ad alzarsi, Serena fece un respiro profondo, stringendo la zampa di Braixen da una parte e il nastrino di Sylveon dall'altra. Weepbud se ne stava sul dorso della volpe di tipo Folletto e aspettava solo di esibirsi. 
Appena spuntarono sul palco, partì il ruggito del pubblico, che come previsto diede un attimo di tensione alla piccola Pokémon vegetale. Tuttavia era solo questione di iniziare a ballare, poi sarebbe sparito il nervosismo. Doveva lasciarsi coinvolgere dalla danza, era con la sua famiglia, sarebbe andato tutto per il meglio. 
Voleva vincere, era sicura di potercela fare.
"Siamo pronte?" Chiese loro la ragazza mettendo mano al suo bastoncino con nastro. Aveva fatto in modo assomigliassero tutti a quelli di Sylveon. Un po' di pittura era stata sufficiente.
Si spensero le luci, a parte il faro che permetteva al pubblico ormai silenzioso di tenere d'occhio la concorrente. 
E finalmente la musica partì.
"Braixen usa Lanciafiamme!" Ordinò Serena iniziando a muovere il nastro circolarmente, creando un movimento vorticoso. 
"Braiiiixeeeenn!" Il nastro si accese di un colore rosso fiammante e prese fuoco, rizzandosi completamente grazie alle fiamme che lo animavano e continuavano ad uscire dalla punta del bastone.
Sylveon corse vicina all'altra volpe e iniziò ad emettere il suo Vento di Fata, il quale diede un improvvisa spinta alle fiamme che si propagavano dissolvendosi come tanta polvere di brillanti caldi. Come se un rubino fosse stato sgretolato e soffiato nell'aria.
Braixen iniziò a muovere la zampina, facendo roteare meglio quegli spruzzi focosi grazie anche all'aiuto di Sylveon "Braiaiaiaiai!" 
Serena prese Weepbud e la lanciò in aria "Usa le tue foglie magiche!" 
La piccola fece il suo attacco, caricandosi al massimo ed emettendo dal corpo delle foglie colorate, le quali si diressero verso Sylveon. La Pokémon rispose subito con Forza Lunare e la magia propagata dalla luna divenne di mille colori "Veoon!" 
Weepbud usò ancora il suo attacco e sparse foglie colorate formando un cerchio attorno alle partecipanti.
"Braiiiii!" Braixen iniziò a correre attorno il palco, infiammando le foglie e producendo un cerchiò infuocato di diversi colori "Braixen xen!" 
Serena, Sylveon e Weepbud continuavano a ballare circondate dalle fiamme colorate, fino a dividersi in due gruppi "Forza Braixen diamo più vivacità alla nostra esibizione! Usa Magibrillio!" Prese per mano la prima Pokémon e iniziarono a ruotare in tondo con i nastri tenuti saldamente attraverso i bastoni sugli arti esterni. 
"Braiiiiiii" la luce di Magibrillio si accese mentre Weepbud e Sylveon continuavano a ballare come Serena e Braixen, vicine seguendo movimenti circolari.
Il bastone di Braixen improvvisamente concentrò una gran parte di luce sulla sua estremità e in un attimo "IXEEEN!" esplose, creando una soffiata di fuoco enorme, propagata fino al cielo come una nube lucente. La nube continuava a produrre scoppietti come dei petardi e le lucine emanate lasciavano a bocca aperta il pubblico.
Quello si che era uno spettacolo.
Si stavano divertendo tutti, soprattutto le concorrenti. Weepbud non era mai stata così gioiosa, era parte di questo spettacolo, aveva avuto l'onore di sentirsi un membro della squadra che stava creando qualcosa di unico. Non avrebbe mai dato via questa sensazione per nulla al mondo. Non poteva staccare il sorriso dalle labbra, il calore della sua felicità continuava ad emergere man mano che ballava con Sylveon, altrettanto divertita.
Era una delle loro esibizioni migliori di tutti i tempi.
"Forza ragazze!" 
"Veon!" "Brai!" "Wee!" Iniziarono a saltare le tre Pokémon prese dalla musica e la frenesia. 
Sylveon fece un balzo in aria, aiutata da Serena che le fece da trampolino. La Pokémon fece delle capriole esibendo i propri nastrini, come previsto dall'esibizione. "Veoveoooo!" Vento di Fata la fece fluttuare metri dal terreno, senza toccare mai la superficie con le zampe. Il movimento rotatorio proseguiva e i Pokémon maschi del pubblico sembravo impazzire di fronte a quelle tre fantastiche Pokémon.
Pikachu ovviamente teneva d'occhio la situazione, perché sapeva di fatto che una era OFF-LIMITS anche se ci doveva lavorare... e un'altra era prenotata dal suo grande amico ancora in stato vegetativo. In suo onore avrebbe tenuto Braixen al sicuro da certi elementi.  
Weepbud si mise sotto il circolo ventoso fatato e iniziò ad usare Naturforza. Le fiamme intorno a loro cominciarono a dissolversi e spegnersi, soffiate dolcemente dall'ambiente dolce e armonioso.
Come il fuoco si placava anche Sylveon cominciava a scendere dal cielo. Appena le zampine si appoggiarono al terreno non perse tempo e saltò scivolando a pancia in su fino ad arrivare sotto a Braixen. "Veee!"
"Forza per il pezzo più importante!!!"
"BRAAAAAAIIIIIXXXXX!" Braixen puntò il bastone in alto e indicò il cielo, iniziò a ruotare il braccio così da muovere il nastro come un vortice "Xeeeeen!!" Il fuoco partì a razzo e prese a seguire il movimento delle fiamme circolari, sembrava un mulinello, anzi una colonna di fuoco o un tornado. 
"VEEEEEE OOOON!" Sylveon ripartì con Vento di Fata e lo puntò al bastone della compagna. Il flusso salì e le fiamme da grezze diventarono sfumate ma intense. Il flusso del tornado era più omogeneo ma si vedeva sempre la direzione e lo spessore aumentava. 
Uno spettacolo per gli occhi.
Serena abbassò lo sguardo alla sua Weepbud e le sorrise "Vai" 
La Pokémon vegetale ricambiò con un sorriso e corse davanti alle due amiche, sentiva tutti gli occhi puntati addosso ma non contava più "WeWeWeweeeeeeeee......!!!!!!" Si caricò d'energia e dal terreno incominciarono ad uscire delle radici. Si intrecciarono tra loro formando un ritmo ripetuto e iniziarono ad alzarsi all'interno del vortice…
"EBUUUU!" e il mazzo di radici si fermò con le estremità aperte.
Il fuoco continuava a circolare attorno e pian piano sfraccettava la superficie delle radici che formavano tanti filamenti colorati e splendenti. Le parti più grosse di radici si erano lisciate e si muovevano fluide. Era come un insieme di nastri infino. 
"Veoooo!"
"Buuuud!"
"Xeeeeeen!"
Continuava ad intensificarsi e la composizione divenne unica, unirono le forze in una sola e il mazzo di nastri divenne come un albero secolare che si carbonizzava. 
Eppure quell'effetto era stupendo, studiato alla perfezione. Bruciava di bellezza. Dagli spalti, dai camerini e la sala d'attesa, erano tutti senza fiato. 
"VAI SERENA!" esclamò Ash in preda all'entusiasmo. Si era superata, era stupendo!
"Vai Serena!" Si fece prendere pure Lidia.
"Forza!!!" anche Brock fu coinvolto in quel tifo sfrenato.
"Pipika!!!"
Tutti applaudivano, erano coinvolti da quella danza e movimento. Il palco era  tutto una tormenta di nastri. 
Weepbud aprì leggermente la bocca, era arrivata a tanto in così poco tempo. Il sostegno di chi l'amava l'aveva cambiata radicalmente. Tutta quell'energia dentro di sé da dove proveniva? Perché era così bella e frizzante? Cosa stava accadendo? 
Qualcosa di stupendo, lo sentiva, stava per sbocciare.
Si girò verso Serena ma davanti a sé trovò solo le compagne ore fatte da parte e l'albero che secondo il programma avrebbero distrutto assieme.
Lo guardo, il suo movimento... le sue fiamme circolari e l'intensità.
Sentiva così tante emozioni, gioia, frenesia, voglia di urlare, muoversi e... anche sentimenti per niente positivi. Tanti legami che si univano e poi si allontanavano, il muoversi dei nastri incominciò a diventare come prepotente ai suoi occhi.
*Sfoom* una fiammata un pochino più forse si accese e l'unione delle radici finì per sgretolarsi di più, creando una polvere di brillanti come quelli del Vento di Fata di Sylveon che ancora accompagnava lo spegnimento di quella fiaccola di vita.
Troppe emozioni... e lo sbocciò scoppiò come dentro di lei.
"WEEEEEE BUUUUUUUUUUUUUUUUU" 
L'urlo attirò l'attenzione di tutti per un attimo, altrettanto era il tempo in cui tacque. 
Una luce pervase il corpo di Weepbud, estendendo quella dell'occhio di bue che teneva illuminate le partecipanti aiutate anche dalle lucine che si spargevano dall'albero ormai morto.
Più forte diventava la luce e il corpo di Weepbud mutò.
"È fenomenale" mormorò Pietro al suo Cupassion.
Lucy dalla sala d'attesa mormorò in sincronia a Jessie "Si sta.."
"…Evolvendo" fu ciò che disse Serena. I suoi occhi si illuminarono e una strana sensazione di eccitazione la pervase, ma per qualche motivo... non del tutto. 
Quando il bagliore sparì Weepbud non c'era più, al suo posto si ergeva un Pokémon più alto e femminile, dai germogli sbocciati e l'eleganza di una kunoichi. 
"Tulipal" mormorò rilasciando un respiro e una spora profumata.
"Tulipal? Weepbud ti sei evoluta!" La salutò entusiasta Serena. Ora che era successa una cosa del genere l'esibizione sarebbe stata indimenticabile. Avevano ancora un'ultima cosa da fare. Bastava concludere l'esibizione e finire il tempo. "Che bello amica mia!"
"Veon!" "Brai!" Condivisero la gioia le compagne.
"Avanti! Tulipal proseguiamo!" La invitò Serena avvicinandosi. 
Braixen e Sylveon ripresero a danzare mostrando i nastrini, ma... Tulipal rimaneva ferma.
Cosa che non passò inosservata.
"Tulipal?" Le sussurrò Serena chiedendosi perché se ne stava ferma. Non sapeva che fare per caso? L'ansia da evoluzione? "Non preoccuparti, dobbiamo solo concludere assieme, ci siamo noi! Usa Naturforza!" 
"..." 
"T-Tulipal?" 
Le due compagne agitate guardarono il pubblico e poi Serena e Tulipal. Perché si era fermata? Perché non andava avanti?
Le gente iniziava a bisbigliare. Il tempo passava e loro erano ferme, a parte due Pokémon che per quanto coordinate erano fuori luogo con la performer e Tulipal ferme.
Le volpine si scambiarono uno sguardo. Dovevano far qualcosa per salvare l'esibizione. Braixen riprese a girare il bastone e con Fuocobomba iniziò a infiammare ancora il palco, Sylveon al suo fianco correva usando Vento di Fata. Stavano cercando disperatamente di coprire le altre due.
Dietro al muro di fuoco fatato che le Pokémon stavano facendo Serena si era accovacciata dietro a Tulipal, quest’ultima ancora contraria a girarsi. "Tulipal che succede? Se continuiamo così non ce la faremo! Dimmi cosa non va!"
"..."
"Possiamo risolverlo insieme!" 
"..."
"...Tu sai che puoi fidarti di me"
A quel punto Tulipal si girò lentamente e quando si incrociarono gli sguardi crollò tutto. Fu una doccia fredda, una ventata gelida. Era come se il loro legame si fosse interrotto in una sola occhiata. Dentro a quegli occhi inespressivi c'era una nota di indifferenza e ribellione. 
Un sorriso vuoto si formò sulle labbra della Pokémon, diventando sempre più consapevole e... quasi odioso. Era come se tutto ciò le facesse piacere. 
"T-Tulipal c-che ti succede?" 
"Tsu..." prese a camminare a caso, cercando qualcosa. Forse il modo di uscire? No, era come se appositamente volesse rendere tutto da perfetto ad un disastro. 
Sylveon e Braixen rimasero scioccate vedendo che Tulipal cercava di impedire loro di proseguire con la copertura. Stava facendo tutto di proposito.
"Veon????" 
"Braix!" Le disse di piantarla la volpe più saggia, cosa le saltava in testa? Avevano lavorato sodo e stava venendo bene. Era l'occasione di rendere tutto memorabile.
Come poteva fare questo a Serena?
"Brock..." Ash mormorò con un filo di voce. Tutto il pubblico era in silenzio ma non positivo. Sembrava un dejavou, ad Ash non piaceva per niente il ricordo che riaffiorava.
"Cosa sta succedendo...?" Lidia non poté che domandare preoccupata. Era assurdo. 
La preoccupazione li stava bloccando, era nel sangue e scorreva furiosamente. Brock fu l'unico a non dire niente, abbassando appena il capo con un'aria scura e turbata. 
"Tulipal..." Serena corse davanti alla Pokémon, dando le spalle al pubblico e impedendo all'amica di proseguire. Non importava perdere ma doveva capire perché faceva così. Stava male? Aveva un problema? "Parlami..." la implorò abbassandosi appena.
Nessuna risposta a parte quel sorriso... che traspariva rancore.
"...Ti prego..." Scese una lacrima alla sua allenatrice.
Un sorriso velenoso. 
"TU" un'unica frustata con la foglia. Dritta e diretta, abbastanza forte da far cadere Serena all'indietro. Si sentì un sussulto generale da parte del pubblico e di nuovo il silenzio calò.
Il significato arrivò a tutti, salendo su per le spine dorsali.
"[Ti odio]"
Ormai la musica proseguiva ma era stata abbassata dallo stesso addetto che non sapeva cosa fare.
Sylveon e Braixen rallentarono, sentendo l'impulso di fermarsi, ma il desiderio di fare qualunque gesto disperato per salvare l'esibizione... almeno arrivate alla fine... era troppo forte.
"Basta ragazze..." si sentì una voce flebile provenire da vicino. La ragazza, con il viso oscurato dalla ciocca di capelli della frangia le pregò di fermarsi.
Ormai era inutile, mancavano ancora 10 secondi, ma l'esibizione... era finita.
Le due rallentarono sempre più, fino a fermarsi in piedi a guardare l'allenatrice con la voglia di piangere dentro i loro corpo.
"...È finita..." le due placarono le loro mosse e camminarono verso la performer. Si scorgeva la guancia rossa ancora per il segno lasciato da Tulipal, ma a fare male non era né quello, né la sconfitta.
Pietro lanciò uno sguardo ai giudici, i quali tenevano le teste abbassate con dispiacere. Bastò la coda dell'occhio per comprendere i segni tracciati sui fogli con il profilo di Serena. 
Ash portò le mani in testa, piegandosi un po' in avanti e abbassando il cappello.
Con rammarico il presentatore chiuse gli occhi portando la voce flebile al microfono, rompendo quel silenzio straziante "La Performer Serena... è..."
E le braccia del ragazzo caddero sulle ginocchia, ora tutto il suo corpo era un peso morto.
"...Squalificata"
...
Il pubblico rimase attonito, nessuno si aspettava una conclusione del genere, la ragazza senza dire una parola si rialzò e andò via dagli spalti con le sue compagne, subito dopo che Tulipal aveva fatto la stessa cosa. Non scesero lacrime durante il tragitto anche se probabilmente dentro stava già provando una forte e amara tristezza. A poco servivano i tentativi di consolarla di Braixen e Sylveon, ogni volta che ci provavano lei diceva che stava bene. 
Quando arrivarono, trovarono la Pokémon pianta che se ne stava seduta e non curante di nulla. Come se nulla fosse. Non contavano gli sguardi delusi delle altre performer che sebbene contente di aver avuto una rivale in meno come Serena, erano dispiaciute per la figuraccia. 
In un colpo preciso si tolse l’abito e lo tranciò in due strappandolo. Lo sbatté a terra violentemente e incominciò a dirigersi verso l’uscita. Alla sola vista del gesto Pancham e Plarky si misero in mezzo al suo cammino e le ringhiarono contro con disapprovazione e chiara furia. 
“PLAR PLAR KY!” “PAN CHAMM!” ruggirono lanciando ingiurie a colei che credevano loro amica. Come poteva fare una cosa del genere? Un gesto così brutto e senza riconoscimenti per la loro allenatrice che l’aveva creato con tanto amore? Era tutta matta? Non bastava aver rovinato il loro duro lavoro, doveva anche fare la testa di Magikarp?
I due Pokémon sembravano pronti a saltarle addosso, anche Braixen e Sylveon cercarono di parlare ma con toni che dimostravano meno la loro rabbia. 
"Smettetela per favore” Serena chiese in verità esponendo un comando secco e chiaro. I suoi Pokémon subito divennero calmi e quieti di fronte a quel tono così duro ma triste "Ha bisogno di stare sola, non è attaccandola che migliorerete la situazione. Se ha fatto così probabilmente è colpa mia…" 
Subito Tulipal fece una smorfia e lanciò un altro sguardo disgustato verso la sua allenatrice, scomparendo poi alla vista di tutti mentre usciva all’esterno.
Serena si sedette sulla sua sedia con le mani posate sul grembo, apparentemente senza far nulla. Non sapeva come reagire ma aveva chiaro in mente quale era stato il vero disastro della competizione. Tutti i suoi Pokémon corsero da lei per consolarla ma fu difficile anche solo guardarla negli occhi. 
"S-Serena...!" si fece avanti Lucy correndo ad abbracciarla. Gettò subito le sue braccia intorno al collo della ragazza e si sedette senza rompere quell’abbraccio. "...M-Mi spiace..." 
"Fa lo stesso... non preoccuparti" provò a sminuire tutto l'amica senza lasciar trasparire nulla.
“Hai fatto un’esibizione fantastica, non è colpa tua se Tulipal…”
“E’ colpa mia e basta di quello che è successo” la interruppe Serena con gli occhi lucidi, ma senza ricambiare l’abbraccio da cui Lucy non voleva staccarsi. 
Jessilyn rimase a guardare tutta la scena con un le braccia incrociate e un’espressione un po' contorta. Non sapeva bene cosa dire alla ragazza, anche se non c’era gran che da esprimere riguardo alla faccenda.
Lucy lanciò un’occhiata con la coda dell’occhio, intimando Jessilyn di dire qualcosa per confortare Serena. La donna non apprezzò molto quel gesto, come se fosse obbligata a dimostrare amicizia o altre cavolate del genere. "Situazione spiacevole, non c'è che dire, ma succede nel mondo dello spettacolo e dei Pokémon. C'è chi è stella e chi è meteora. Oggi la biondina è stata meteora, non conta se a farla cadere è stata un’altra, è sempre lei ad essere caduta" si limitò a dire allontanandosi. 
Lucy aggrottò la fronte trovando il tutto assurdo e per niente rassicurante "I-Insofferente!" la punzecchiò lei ma la donna era già sparita.
"L-Lascia stare" le disse Serena "Purtroppo è così. Che sia stata Tulipal a farci perdere non vuol dire che non sia anche colpa mia, sono la sua allenatrice dopotutto. Ci ha rimesso l’intera squadra e come sta succedendo è giusto che ci metta io la faccia. E’ mia responsabilità, come performer devo prevenire queste cose e se accadono andare avanti e migliorarmi affrontando le conseguenze” 
"…Serena…”
Ancora ferme abbracciate, non si erano mosse. La ragazza cercava di trattenere le lacrime ma diventava sempre più difficile. Faceva male.
“Serena, ascoltami… tu sei una grandissima allenatrice, non hai fatto nulla di sbagliato”
“No… non capisci? E’ colpa mia… avrei dovuto capire meglio i suoi sentimenti, avrei dovuto far qualcosa. E’ mio compito di allenatrice sostenere e comprende i miei Pokémon!” provò a spiegare Serena con le lacrime agli occhi. 
Lucy non riuscì a trovare le parole per fermarla.
Stavolta portò e braccia sulla schiena dell’amica e ricambiò il gesto, non riuscendo più a tenere dentro tutto “E’ questo che mi fa male! Non l’aver perso… ma sapere che non ho potuto aiutare Tulipal! Sono io la causa della sconfitta, mentre gli altri miei Pokémon credevano in me e si sono impegnati tanto!” Ripensò a tutta la fatica che avevano fatto e ai sorrisi che avevano sui loro volti. Poi lo sguardo di Tulipal ritornò a infestare la sua mente. 
Come sempre Serena pensava agli altri e stavolta le si era ritorto contro. Non meritava di sentirsi tanto in colpa.
Ora stava davvero piangendo, non era riuscita più a trattenersi. Tutti i sensi di colpa, la delusione e la paura la stavano tormentando “L-Lei mi odia… non ho potuto far niente per impedirlo… per questo sono una terribile allenatrice. H-Ho fallito”
“No Serena! Non hai fallito e lei non ti odia!” provò a scacciarle dalla testa quei pensieri l’amica, ma fu tutto inutile.
“SI CHE MI ODIA! Ho letto il suo sguardo, era così chiaro. Persino le sue parole in quel momento erano talmente comprensibili. Lo hanno capito tutti quello, persino il pubblico l’avrà capito!” Le sue parole erano vere purtroppo e pensandoci nemmeno Lucy poteva contrastarle “H-Ho fallito come allenatrice, come amica… non merito di avere i m-miei Pokémon al m-mio fianco... E’ colpa mia se T-Tulipal mi odia e se non h-ho potuto a-aiutarla. S-Se non ho notato che q-qualcosa non a-andava…” 
Scoppiò in un mare di lacrime, il suo pianto era forte e incontrollato. Non riusciva spegnersi, si sentiva orribile. Non era nulla in confronto alla sua prima sconfitta dove era stata solo questione di orgoglio. Qui si trattava di buttare via anni di cammino. 
Come poteva Ash avere così tanta fiducia in lei?
Tra un singhiozzo e l’altro, la mano di Lucy passava sulla sua schiena per conforto. Fu così che iniziò un lungo pianto di sfogo e rammarico.

Tulipal nel frattempo era uscita da una porta sul retro, dirigendosi poi verso la barriera che la separava dal resto dell’ambiente e le scale d’emergenza. Era tutto calmo, anche se sentiva che probabilmente dentro al teatro si stava scatenando il mondo. Poco le importava, si mise a guardarsi in giro senza un preciso scopo. Quella specie piattaforma era parecchio grande, ma ad usufruirne c’era solo lei. Abbastanza normale visto che tutte le performer erano nel pieno delle preparazioni ed era accessibile solo a loro.
"Bel modo di comportarsi!" la schernì una voce da dietro. 
 Era Jessylin che l'aveva cercata in giro e trovata facilmente dietro alla porta che dava alle scale d’emergenza. “Allora cosa hai da dire al riguardo? Ma ti pare il modo di comportarti?”
“Mpf…” la ignorò Tulipal scocciata e annoiata. 
“Mpf un corno! Hai almeno un buon motivo per giustificare quello che hai fatto?” decise di darsi una calmata. Il suo tono assunse una forma fredda e senza sentimento. Molto critica e severa “Quella performer ti ha curata, presa con sé e cresciuta con tutta se stessa. Posso anche fregarmene di lei, ma non te, posso riconoscere un gesto ignobile come questo quando lo ho davanti”
Tulipal non rispose ignorandola completamente, ma ciò non fece scomporre la serietà di Jessilyn “Mi ignori? Beh allora lascia che te lo dica… 1: detesto essere ignorata. 2: Se sei qui oggi dovresti ringraziare la tua allenatrice non svergognarla davanti a tutto quel pubblico!"
Tulipal continuò a ignorarla fregandosene altamente di tutto ciò che le diceva quella donna, non erano affari suoi di quello che faceva alla sua allenatrice, non le sembrava nemmeno nella posizione di difenderla visto che non era veramente sua amica.
“Non si tratta di vincere o perdere, tu volevi di proposito farla passare per l’allenatrice fallita e convincerla di questo. Ti dovresti vergognare, non meriti di essere una Pokémon”
"Dovresti essere un fiore che sboccia, invece da te sono sbocciati solo tradimento, cattiveria e mancanza di rispetto verso il lavoro della tua squadra. Continuando così ti ritroverai sola e non ti piacerà affatto.
Improvvisamente la porta dell’uscita si aprì e sbatté con forza. Jessilyn rimase un attimo sorpresa dal rumore, facendo un balzetto. Quando si girò però fu meno colpita di trovarsi di fronte i Pokémon di Serena, ora si che veniva la parte meno piacevole della questione.
"CHA CHAMI!" la richiamò Pancham con rabbia. Tulipal sbuffò sentendo altri scocciatori, anche se se lo aspettava ad essere sincera. 
"CHA CHA CHAPA!" inveì furente il panda sul punto di esplodere. Sylveon lo spinse dietro con un nastrino, volendo evitare di finire in una rissa. A Serena non sarebbe piaciuto affatto vederli in quello stato. Era già complicato che tutti e quattro avessero deciso di confrontarla lo stesso contro il desiderio della loro allenatrice, quindi il minimo era evitare sciocchezze.
“Xen brai! [Allora spiegaci cosa ti è preso!]” subito la volpina più grande chiese spiegazioni per il comportamento “[Stavamo andando avanti benissimo! Avevamo la vittoria in tasca e ci divertivamo, perché hai fatto così dopo esserti evoluta?]” 
Tulipal non rispose, fece solo uno sbuffo senza degnarli nemmeno di una spiegazione. Ciò fece annoiare parecchio Plarky che non poteva evitare di farsi prendere dalla rabbia. L’aveva aiutata nei momenti di difficoltà perché credeva di capire cosa provava. Entrambi erano stati salvati letteralmente dalla loro allenatrice e trattarla così lo mandava in bestia. Serena era ciò che per lui contava di più, tra le poche cose che aveva importanti lei era tutto. “PLarr…..” ringhiò lui. 
“[Potresti almeno spiegarti! Siamo tuoi amici, perché non vuoi almeno dirci il motivo di ciò che hai fatto!?] le chiese Sylveon, forse la più sentita di tutti, era più emozionale degli altri, voleva tentare un approccio da amici “[Lo sai che con noi puoi parlare e pure con Serena! Non fa niente aver perso, ma non possiamo mandare all’aria tutto il nostro legame!]
"Pali...pali..." rispose la Pokémon pianta con un sorriso saccente. Fu quello che sentì Jessilyn dalla Pokémon.
A quelle parole i Pokémon rabbrividirono, Sylveon fece qualche passo indietro. Subito Plarky saltò in sua difesa, non contavano più nulla davvero? “[Sciagurata che non sei altro! E che dici di Serena!? E’ stata lei a farti aprire al mondo, ad impedirti di vivere come una miserabile! Ti ha cresciuta, amata, coccolata e dato coraggio! La tua famiglia non conta più!? Non conta più tutto ciò che ti ha donato!?]”
“…”
“PLAR!??”
“[Può anche sparire dalla faccia del mondo]”
Ci volle qualche minuto per registrare le parole della Pokémon, ma quando le ebbero ben catalizzate scoppiò il putiferio. 
“BRAI!?” “SYL!?” “PAAAN!?” “PLAR!?” Non servì tradurre per Jessilyn, aveva potuto capire che quelle pronunciate da Tulipal erano parole terribili. 
Pancham si liberò dalla presa di Sylveon e caricò Neropulsar “PAAAAANCHAAAAAM!!!”
Jessilyn corse ai ripari, nascondendosi dietro ad un muro che nascondeva il proseguimento del soppalco. Non credeva che le cose si sarebbero messe così male. 
Per Tulipal ci volle pochissimo a schivare il raggio, ma non fu l’unico attacco ad arrivare. Anche Plarky partì alla carica con Dragopulsar. “PLAAAAA!!!” mise tutta la sua frustrazione e sensazione di tradimento dentro a quel raggio. Ora persino i compagni di squadra sono inaffidabili, o almeno lo è lei. 
“TU!” schivò ancora saltando in aria e atterrando davanti all’ornitorinco. In un attimo sparò il suo Fogliamagica con forza bruta dritto contro il suo avversario. Gli altri tre e Jessilyn rimasero senza fiato, sconvolti dalla scena. 
Il colpo era tremendamente potente già di suo oltre che di effetto doppio per il tipo, ma la forza con cui lo aveva inflitto era davvero ciò che lasciava senza parole. 
Pancham corse a difendere il suo amico, mettendosi davanti a lui. Tulipal non sembrava voler attaccare ancora, forse credeva che a Plarky la lezione era bastata.  
Ma non fu così, lo starter forsiano iniziò a strisciare, cercando di rimettersi in piedi. Appena alzò lo sguardo Pancham rimase preso alla sprovvista. C’era collera totale nei suoi occhi, un fuoco così grande da poter intimorire anche un Pokémon grosso. 
Plarky era fuori di sé, nessuno toccava l’unica persona ad averlo davvero accolto nel suo cuore, ad avergli permesso di tornare a credere nella vita e nei sogni, di trovare una famiglia e che lo amasse per quello che era. La stessa a cui tutti dovevano la vita, che sorrideva a tutti e pensava agli altri. Se non fosse stato per lei, adesso lui si ritroverebbe ancora nella morsa dell’odio, lo stesso a cui lo avevano condannato i maledetti venuti prima di lei. 
“[Puoi colpirmi e ferirmi fisicamente o a parole, ma tu… maledetta che non sei altro… CHIUDI QUELLA BOCCA RIGUARDO A SERENA!!!]” Perse il controllo e con la rincorsa si gettò a capofitto contro la Pokémon, dandole uno spintone che la fece sbattere contro la ringhiera. 
“UIIPALLLL!” Tulipal reagì immediatamente e si alzò attaccando di nuovo con Fogliamagica, ma Plarky stavolta reagì. 
Non si sarebbe fatto colpire, infangare il nome della sua allenatrice e augurarle di sparire era un errore madornale e lo avrebbe fato capire a Tulipal con le cattive “PLAAAAAAAAAAAA” gridò con tutta la sua forza, mentre caricava Bollaraggio. Il flusso d’acqua si intensificò e la sua bocca si riempì di acqua “RKYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!” e sparò un potente getto d’acqua abbastanza forte da investire Tulipal e scaraventarla a terra. 
“Q-Quello è Idropompa…” mormorò Jessilyn, non era esattamente il momento più bello per imparare una nuova mossa al posto di Bollaraggio. Non era sicura che la mocciosa avrebbe gradito.
I tre amici sapevano che dovevano fermarli, ma per qualche motivo non riuscirono a farlo. Tulipal aveva mosse diverse, l’evoluzione l’aveva cambiata completamente. 
Entrambi Plarky e Tulipal sapevano una cosa però, era ora di chiudere quella lotta. 
“TUUUUUUUU!!!”  caricò le sue due mani a foglia, assorbendo un’aura oscura in esse. 
“PLAAAAA!” anche Plarky preparò la coda, pronto a partire. 
Entrambi scattarono, Colpo di Coda contro Nottesferza. Il primo colpo fu un testa a testa, finito in parità. Ma Plarky al contrario di Tulipal aveva una sola arma in quel momento e appena staccò la coda la Pokémon ne approfittò e lo finì con l’altra mano. 
“PAN!!” Pancham provò ad avvicinarsi ma arrivando tardi. 
Plarky venne preso in pieno e il suo ultimo sguardo rivolto alla Pokémon ricevette come risposta tanta freddezza e oscurità. Tanta quanta possedeva quell’attacco che in un attimo lo sbalzò via. Il suo corpo colpì il terreno, senza però fermarsi. 
Sylveon corse dietro di lui e lo prese al volo grazie ai suoi nastrini. Prima ancora che però potesse accorgersene un altro attacco di Fogliamagica, probabilmente diretto sempre a Plarky, arrivò e la prese in pieno fianco. 
Jessilyn non poteva guardare oltre, doveva far qualcosa. Prese coraggio e passò di fianco a loro, correndo verso la porta per rientrare e chiamare qualcuno. Non si sarebbero fermati di questo passo, sarebbe finita malissimo. 
Braixen di fronte alla scena dei suoi amici a terra si mise subito sulla difensiva. Aveva già nella zampa il bastone con la fiamma accesa. Non si era lasciata prendere dalla lotta perché sapeva che avrebbe portato a questo risultato, ma non poteva ignorare i suoi compagni in quella situazione. Era ora di piantarla. Non si portò all’attacco. Alzò solo la zampa libera facendo il segno dello stop, con uno sguardo fermo e calmo ma molto furente.
Se si fosse avvicinata, avrebbe dovuto schiacciarla con le sue forze… e sapeva che ci sarebbe voluto un attimo. Lo sapevano tutti, era letteralmente superiore.
Lo sapeva anche Tulipal e fu proprio questo a portarla ad attaccare. Braixen prese un respiro e fece un solo passo in avanti, bloccando con il bastone il Nottesferza di Tulipal. I loro occhi in quel momento furono fissi gli uni sugli altri. Se da Tulipal si leggeva una forte instabilità e forza sconosciuta, in quelli di Braixen si leggeva stabilità e calore. 
Pancham nel mentre corse verso i compagni feriti. Sylveon provò a mettersi in piedi ma riuscì a farlo con difficoltà, mentre Plarky non rispondeva ai richiami dell’amico. 
Era tutto quello che voleva evitare Serena…

Il gruppo di Ash dovette farsi largo tra il pubblico prima di raggiungere i camerini, lottando anche contro gli addetti alla sicurezza per convincere che non fossero solo dei fan scatenati che volevano chiedere l'autografo delle partecipanti. In qualche modo riuscirono ad entrare nel backstage e iniziarono a cercare la loro amica. 
Sapevano che avrebbero potuto trovare qualunque cosa una volta raggiunta. Ash poteva capire cosa provava la ragazza, dopotutto aveva perso una lega Pokémon per colpa di Charizard che non obbediva ai comandi. Tutto perché non era un allenatore di cui riconosceva il valore e potenza. Tuttavia Tulipal aveva anche avuto un comportamento diverso, quindi tentare l’approccio con l’amica sarebbe stata dura. 
Non importava cosa dirle, doveva andare da lei. Non c’era stato la prima volta che aveva avuto bisogno di lui alla prima sconfitta, invece lei sempre lo aveva aiutato e sostenuto, in entrambe le volte che aveva perso in palestra. Persino alla lega non era delusa della sua sconfitta, ma orgogliosa. Stavolta ci sarebbe stato.
Quando arrivarono però non fu per niente bello vedere la scena che li attendeva. Serena era abbracciata a Lucy e c’era un innaturale silenzio, che traspirava disagio. Non ci voleva un genio a capire che c’era stato un pianto. Rimasero fermi ad osservare per un momento, nessuno dei tre sapeva cosa dire all’amica. 
Ash in particolare voleva correre da lei e starle accanto: abbracciarla, consolarla e rassicurarla che andava bene. Tuttavia ora si sentiva completamente inutile. 
Non usciva parola dalle bocche di nessuno, bastò lo sguardo di Lucy che li osservava a far capire loro che Serena non era dispiaciuta per la sconfitta ma per ragioni ben più gravi. 
Lidia non riuscì più a tenere la bocca chiusa e provò a dire qualcosa "Serena io... non so cosa sia..." provò a consolarla, ma nemmeno lei riuscì a finire in quel silenzio che faceva tacere tutti. 
Il momento fu interrotto da una voce fuori contesto che però non intaccò l’atmosfera ormai caduta nel camerino "La performer Lucy è pregata di presentarsi sul palcoscenico..."
Lucy non voleva abbandonare l'amica ma quest'ultima la incitò ad andare sorridendole tristemente. Non doveva badare ad un peso come lei, stavolta era il suo turno di dare il meglio. 
"Combatterò anche per te..." le disse guardandola dolcemente ma con tristezza, tenendo le mani sulle sue spalle. Si alzò e passò di fianco ai ragazzi poi disse loro "Per favore, pensateci voi... io ci ho provato" soprattutto rivolse il suo sguardo ad Ash, il quale capì che in un momento del genere non c’erano se o ma. Doveva trovare le parole senza discussione. 
Il ragazzo si inginocchiò davanti a Serena, appoggiando una mano sulla sua spalla. Stava per aprire la bocca quando…
“SEI TU LA PERFORMER SERENA?” una voce che trasmetteva ansia la chiamò. 
Alzarono tutti lo sguardo e di fronte a loro trovarono un addetto della sicurezza, pareva essere molto urgente. Serena per la prima volta si scordò del pianto e osservò con occhi preoccupati. Non sembrava nulla di buono.  “S-Si sono io”
“Si tratta dei suoi Pokémon!”

Nello stesso momento all’esterno Tulipal e Braixen ancora spingevano l’un l’altra, una per attaccare i compagni e l’altra per difenderli. Lo staff chiamato da Jessilyn cercava di tenere la situazione sotto controllo anche se con poco successo. Uno di loro si era avvicinato a Plarky e Sylveon per controllare le ferite, mentre altri provavano a calmare il problema che solo Braixen sembrava riuscire a sostenere. 
Le porte si aprirono e Serena con orrore trovò davanti alla sua vista le sue due Pokémon che si scontravano. Subito il suo viso mutò nel terrore e portò una mano davanti alla bocca. Le sue braccia tremavano come delle foglie. Alla vista di Plarky e Sylveon sentì le lacrime formarsi agli occhi. 
Anche Ash e gli altri arrivarono, facendo un sobbalzo di fronte alla scena. Stava sfuggendo tutto dal loro controllo. 
Un altro sguardo e Serena non ce la fece più, strinse i pugni saldamente e andò a prendere tutta la voce che le era in corpo “FERMATEVIII!!!” gridò facendo girare immediatamente Braixen che la guardò con occhi disperati. Non dovevano arrivare a tanto. 
Quella distrazione fu di vantaggio per Tulipal, la quale riuscì a disarmare la volpe del suo bastone e preparò un altro colpo di Nottesferza. 
Quel colpo però non arrivò.
“CHUU!” Pikachu si mise in mezzo, difendendo con Codacciaio l’amica di tipo fuoco. Quel che è troppo è troppo. Fu inevitabile ormai il confronto con Serena, la quale corse dalle due. Solo Braixen si avvicinò alla performer con un muso dispiaciuto e le orecchie basse. 
“P-Perché…” chiese lei piangendo “Perché lo avete fatto!?” alzò la voce tremante. 
Braixen sentì una stretta al cuore e tanta vergogna, come gli altri suoi compagni. Non volevano arrivare a questo, ma era la loro allenatrice. Alzò la zampina e l’appoggiò sul petto di Serena “Ai…” rendendo chiaro a tutti cosa era successo. 
L’espressione di Serena divenne fragile, avevano litigato per lei. Erano arrivati allo scontro fino a farsi male per proteggerla. Non ci fu tempo per il pianto. 
“Signorina!” la richiamò uno degli assistenti. 
Tutti si voltarono e corsero verso l’uomo, che teneva Plarky tra le braccia, senza conoscenza. Serena subito si inginocchiò davanti a lui e prese il suo Pokémon tra le braccia “P-Plarky!?” lo chiamò lei col cuore in gola e il sangue raggelato. Lo scosse appena con cura, ma lui non rispose né accennò il minimo movimento. 
Il suo corpo era floscio, pieno di ferite e sembrava messo molto male. La ragazza iniziò a singhiozzare e lo strinse al petto cadendo ancora nel pianto “P-Plarky…” passò la mano sulla sua testolina accarezzandolo. Le dita passavano nel suo pelo morbido  ma scombussolato. Lo teneva al sicuro nella sua presa senza mollarlo, come se fosse il suo piccolo. 
Le lacrime e i richiami carichi di disperazione risuonavano nell’aria. Non si accorsero nemmeno dell’inizio della pioggia. Non riuscivano a parlare, persino Ash era sconvolto. Cosa era successo era fuori dal mondo.
Brock ritrovò la forza nelle gambe e corse dall’amica. Le lanciò uno sguardo rassicurante e la sua voce la convinse a interrompere il pianto “Andiamo… al centro Pokémon”
Serena annuì e si alzò in piedi. Ash si piegò verso Sylveon e la prese tra le braccia, anche lei aveva bisogno di cure mediche. Pikachu si arrampicò sul Braccio di Ash e con le orecchie piegate provò a parlare. Aveva una voce tristissima “P-Pichupi” 
“V-Veon” provò a rassicurarlo con un sorriso amaro e doloroso. DI risposta lui abbassò la testa e chiuse gli occhi con frustrazione. 
Iniziarono tutti a correre via, l’obbiettivo era arrivare subito al centro Pokémon. Fu in quell’istante che Pancham si avvicinò a Tulipal per l’ultima volta. C’era un silenzio da cimitero tra i due, ma bastava a far capire la situazione. Il panda colse da terra  una delle foglie avanzate da Fogliamagica e la tenne tesa di fronte a lei. Poi portò l’altra zampa sempre su essa e in un solo gesto la spezzò in due, lasciando cadere le parti a terra. 
“Champa [Con te abbiamo chiuso]”
...
Nel centro Pokémon c’era un silenzio tombale, peggiore di quello tra Pancham e Tulipal alla loro separazione. Serena non trovava la forza di tenere il capo alzato e le parole di conforto di Ash e Lidia non servivano a nulla, non arrivavano neanche a lei. I due amici se ne stavano seduti attaccati a lei, uno per fianco, tenendo le braccia avvolte intorno alla kalosiana. 
Di male in peggio. 
“Serena, andrà tutto bene… vedrai” la cercò di rassicurare Lidia. 
Ash però sapeva cosa la turbava davvero. Cosa poteva esserci di più terribile di vedere i propri Pokémon che si picchiavano tra loro e finivano in certe condizioni? Soprattutto scoprendo poi che l’argomento di discussione era proprio lei? “Non devi prendertela con te stessa Serena, non hai nessuna colpa di quello che è successo…”
“S-Si che è colpa mia. Per difendermi dai miei errori sono arrivati allo scontro. Dovrei evitare certe cose, sono la loro allenatrice. Non solo li ho delusi, h-ho permesso…” la sua voce divenne così debole e insicura che non riusciva quasi nemmeno a farla uscire “…Che a-accadesse tutto ciò…” coprì il volto con le mani cercando di fermare di lacrime. Non voleva piangere davanti ad Ash “N-Non m-merito di e-essere la loro a-allenatrice…”
Lidia e Ash subito si guardarono con preoccupazione e sgomento, non andava bene per niente “Serena no! Non devi pensare queste cose! Assolutamente non farlo! Sei un’allenatrice fantastica e una ragazza altrettanto grandiosa!” la pregò Lidia, facevano male quelle parole. 
La biondina scosse la testa, sentendosi ancora più avvicinata al corpo di Ash “Ti prego non piangere… non hai fallito in alcun modo. Siamo orgogliosi di come ti sei esibita e hai dato il cuore e l’anima per crescere i tuoi Pokémon! Sei straordinaria… non devi permettere a nessuno di dirti il contrario” la tirò verso di sé, le loro teste si appoggiarono l’una contro l’altra “Devi credermi…” 
“Veon...!” si sentì il verso di un Pokémon.
Guardarono in basso e videro Sylveon che chiamava la sua allenatrice. Non aveva più neanche un graffio se no un cerottone sul fianco dove era stata colpita. Sorrise dolcemente a Serena e le saltò il grembo, leccandola con dolcezza. 
“Sylveon…” l’abbracciò lei con dolcezza e affetto, tornando poi ad appoggiarsi alla spalla di Ash sembra guidata dal suo braccio. 
“Visto?” disse lui “Anche Sylveon te lo dice, non devi dubitare… sorridi ti prego” provò lui. Gli faceva troppo male vederla in quello stato.

Passarono le ore e la sera arrivò, Lucy tornò insieme a Jessilyn appena finito il Varietà. Alla fine aveva vinto Lucy, ma non aveva avuto nemmeno la minima intenzione di festeggiare o dirlo a Serena. Era stata lei a chiederglielo. Nonostante tutto era felice per la vittoria dell’amica e questo aveva fatto piangere la vincitrice. Non era così che voleva guadagnarsi la vittoria e sicuramente non voleva vedere la ragazza che tanto ammirava in quello stato.
Si sentì una musichetta rompere il silenzio in cui vagavano i ragazzi. Le luci che fino a prima erano rimaste spente si accesero un poco, dando un po' di calore a quell’aria triste. Brock uscì dalla sala cure e si avvicinò ai suoi amici. Balzarono tutti in piedi, abbastanza in fretta da farlo rallentare per la paura di essere travolto. 
“C-Come sta Plarky!?” gli chiese Serena tremante.
Brock le appoggiò le mani sulle braccia per calmarla “Si rimetterà” Non serviva dire tutto ciò che aveva dovuto trattare e cosa non andava bene o cosa era positivo. Serviva solo dire quello. 
La ragazza fece un respiro di sollievo. Dalla porta dove era arrivato Brock uscì anche Wigglytuff spingendo una barella. Serena si avvicinò d’impulso e trovò sopra il suo adorato Plarky. Aveva delle fasciature intorno al corpo ma non sembrava essere nient’altro di orribile, anche se per Serena era già brutale la scena come era. 
“Ky…” disse debolmente lui con un mezzo sorriso. 
Lei ricambiò il piccolo sorriso “Sei un matto…” Portò le mani ai fianchi di Plarky, evitando le zone presumibilmente dolorose e lo cullò tra le braccia. Sapeva che se fosse stato completamente cosciente si sarebbe lamentato di tanto affetto, ma stavolta lasciò fare. Non aveva né la forza né la volontà di porre fine a quell’affetto. Serviva ad entrambi, anzi… era lui che doveva darlo a lei in quel momento. 
Lucy si avvicinò all’amica, sapeva che non era il momento adatto per chiedere, ma non sapeva se era meglio starsene lì oppure se era inutile e doveva lasciarla sola. "Serena per caso vuoi che rimanga al centro Pokémon con voi? Potremmo parlare un po' e distrarci, roba da ragazze insomma..." lo sguardo e incrociò quello di Jessylin "Tu che ne pensi? Ti unisci a noi?"
Jessie per la prima volta rimase senza parole di fronte ad un invito del genere. Se non fosse che fuori dall'ambito esibizioni erano nemici giurati forse avrebbe anche pensato alla questione, ma non c'era assolutamente chance che dicesse si "Mpf... Ma figuri-..."
"Grazie ma non ne la sento stasera, preferisco stare con i miei Pokémon" si scusò Serena rifiutando l'idea, rivolgendosi poi a Lucy "Sei gentile ma oggi hai vinto e dovresti essere contenta. Io son felice per te, basta questo" le disse poggiando la mano sul cuore. “Ho bisogno di un po' di tempo…” mormorò tenendo ben vicino Plarky. 
Lucy sentì gli occhi inumidirsi e abbracciò Serena d'istinto ma con molta leggerezza "Serena, non buttarti giù per la storia di Tulipal. Mi hai insegnato ad aprirmi e non mollare, devi cercare di seguire la strada che tu stessa mi hai aperto"
La ragazza dai capelli color miele non rispose, guardando confusa l'amica "Oggi ti sei esibita in maniera fantastica, hai fatto emozionare tutti. Forse è stata la grande emozione a far evolvere Tulipal e in sé è una cosa meravigliosa. Che poi sia diventa quello che è bisogna ancora scoprirne le cause, ma tu non hai fatto nulla di sbagliato. L'hai amata con tutto il cuore e scommetto che ancora lo fai, prima o poi capirà tutto questo. Altrimenti i tuoi Pokémon non ti avrebbero difesa. Non sei una cattiva allenatrice, se lo hanno fatto è perché per loro sei la migliore"
Anche Plary appoggiò la zampina sul braccio di Serena e annuì. 
Serena sentì delle lacrime scenderle sulle guance "Grazie..."
Lucy indietreggiò e stavolta fu Jessylin ad avvicinarsi, certo non per abbracciarla, aveva ancora una dignità. "Ascolta tesoro" il termine non era amorevole, più saccente, come suo solito, ma ormai erano abituate "Non farti prendere troppo dalla questione. Non ho intenzione di vincere la corona così senza nessuno che si opponga e faccia così brillare la mia grandiosità"
"..." Lidia non disse nulla, si limitò al facepalm.
"Hai affrontato cose ben peggiori, quindi non farne un dramma e reagisci. Mi irrita vincere facile"
"Veramente oggi hai perso" puntualizzò Lidia.
Jessilyn la guardò torva "PARLAVO IN GENERALE!"
Questo portò un lieve sorriso sulle labbra di Serena e Lucy, almeno qualcosa non cambiava mai. Persino Plarky sbuffò.
Jessilyn appoggiò le mani ai fianchi e decise di andarsene, prima di sprecarsi troppo in una discussione inutile "BUON TUTTO!" 
Le ragazze sorrisero mestamente, Serena la guardò allontanarsi e alzò appena la voce senza però muoversi "Grazie"
La diva dai capelli fucsia si fermò un attimo, senza però girarsi o mostrare il volto "Si... figurati, non farci un abitudine però di tutta questa mia eccessiva generosità"
"Ma certo" rispose Serena sempre con la voce un po' bassa e vuota, ma sempre con il sorriso.
Jessy sospirò appena e una volta uscita dal centro si fermò. La sera regnava sovrana ma il silenzio fu interrotto dalla sua voce. Alzò la voce e all’improvviso da dietro un vaso apparvero i suoi compagni "Su muovetevi! Andiamo!"
"Aw Jessie, ci spiace tu non abbia vinto!" I due dissero provando a scampare dall'ira funesta della donna.
"Eh piantatela di fare i leccapiedi e piuttosto andiamo a mangiare qualcosa, tipo del buon ramen della catena del nostro caro amico"
Meowth e James si scambiarono una strana occhiata, ancora in terra in ginocchio, mentre Jessie camminava a testa alta con le braccia ben divaricate "E non statevene impalati! Andiamo che ho fame!"
"Subito signora!" I due corsero da lei e si misero al suo fianco.
James aveva un'osservazione ma non sapeva bene cosa dire per non farla arrabbiare "E-Ehm... ho visto come sei stata gentile con le mocciose! Sei una degna rivale e concorrente di cui tutti dovrebbero avere stima!"
"Già, consolare la mocciosa? Non è che stai diventando una tenerona?"
Jessie ringhiò "Osate dire ancora qualcosa al riguardo e ci mozzo le teste, CHIARO!?" 
"S-Si" squittirono i due mettendosi a terra strisciando.
La donna sbuffò e mormorò a bassa voce in modo da sentire solo lei "In fondo non c'è gusto a vincere in altro modo..." lo disse con calma, un po' frustrata quasi. Meowth e James sentirono tutto ma preferirono non parlare al riguardo, era meglio lasciarla sbollire.
E Jessie tornò a pensare... ma chi glielo aveva fatto fare di immocciosirsi con le mocciose? Ma guarda un pò se ora doveva anche essere tirata dentro il loro gruppo...
...
Quella sera Ash uscì dalla sua stanza, sperando che Brock avesse il sonno pesante. Non aveva voglia di domande, gli interessava solo bere un bicchiere di acqua e sedersi. Non riusciva a dormire e doveva dire che la delusione del risultato di quella giornata era stata enorme. Fosse chiaro, non era Serena di cui era deluso, lo era per come si erano concluse le cose. L'amica aveva dato tutta se stessa per crescere Weepbud, era ingiusto che le capitasse questo. Ma alla fine scervellarsi non serviva né a lui né a Serena. 
Adesso che ci pensava, era sicuro che stesse dormendo? Lui non aveva chiuso occhio per un bel po' dopo la finale di Kanto della lega, quindi poteva immaginare che fosse sveglia. 
Passò davanti alla rampa di scale del corridoio del centro, intento a scendere nella hall, quando nel suo raggio visivo comparve la figura della kalosiana. 
Era semplicemente seduta sulla moquette rossa che rivestiva i gradini.
Ash sapeva bene che non era delusa della sconfitta e il fatto che Tulipal la odiasse ancora voleva capirlo da sé. L’aveva detto persino cosa provava al riguardo. In tal caso sarebbe stato differente dalle sue esperienze passate, dove i Pokémon reagivano così o perché non volevano evolversi o non consideravano forte l'allenatore abbastanza da gestirli.
Il ragazzo dimenticò cosa voleva fare e scese in silenzio i gradini. Non fece alcun rumore, era stato leggero. Il suo braccio subito trovò appoggiò sulla spalla della ragazza, la quale nemmeno si girò per vedere chi fosse.
Bastava il tatto per capire che era la mano rassicurante di Ash.
Il kantoniano sporse appena la testa e vide che la ragazza teneva in mano una pokéball, probabilmente di chi sapeva lui. Allungò la mano e l'afferrò, portandola via dalla presa di Serena, fin troppo buona e altruista da pensare un attimo al suo di benessere. Si stava preoccupando di Tulipal  e dei suoi Pokémon e ora ciò non faceva che farle male.
A quel punto lui appoggiò la sfera su uno dei gradini dietro di loro e si sedette di fianco a Serena, completamente attacco. Era un gesto consapevole, non servivano parole, consolazioni o discorsi, ora lei aveva bisogno solo della sua presenza e del suo calore...
Non proferirono parole, né sguardi che non fossero solo di Ash verso Serena.
Se si sarebbe voluta appoggiare a lui... ci sarebbe stato.

Una giornata iniziata bene, finisce con una nota negativa, ma Serena può contare sui suoi amici per tirarla su e sostenerla. Quale è il motivo per cui Tulipal ha finito per odiare la sua allenatrice e perché questo suo repentino cambio di carattere? Cosa tormenta il passato di Plarky? Non ci resta che aspettare di vedere come evolveranno le cose ma per ora...
…il viaggio continua...

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ops

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Episodio 30: Finalmente ti ho ritrovato! Ora staremo per sempre insieme?!

I nostri eroi sono di nuovo in viaggio per arrivare a Tajopoli, luogo dove Ash affronterà la sua quarta sfida in palestra.

"Davvero non c'è un altro posto dove si possono fare dei Varietà? Prima di Tajupoli non c’è proprio nulla?" chiese Ash volendo essere certo che Serena si fosse ripresa del tutto dopo lo spiacevole evento che l'aveva coinvolta pochi giorni prima. Se c’erano altri Varietà e lei non voleva partecipare allora significava che ancora c’erano problemi. 
"No non ce ne sono. Meglio così, dopotutto tu hai una palestra da affrontare ed è il tuo turno! Io invece… beh avrò molto su cui lavorare" sorrise mestamente Serena cercando di non lasciarsi troppo avvilire dai fatti appena accaduti. Tra Tulipal che le aveva voltato le spalle, Plarky e Sylveon feriti e i litigi tra i suoi Pokémon… preferiva non parlare di sé.
"Sicura al 100%?" chiese ancora l'allenatore di Biancavilla “Guarda che se vuoi un attimo prenderti una pausa o parlarne sai che tutti noi ci siamo”
"Grazie Ash, ma sto bene” confermò l'amica di Borgo Bozzetto. 
Il passo continuava più o meno in silenzio nel gruppo che negli ultimi giorni si era molto calmato. L’unica persistenza era Ash che cercava di assicurarsi che Serena stesse bene. 
Dietro a loro anche Lidia faceva delle domande al compagno di viaggio originario di Plumbeopoli per non disturbare i due davanti "Hai una spiegazione per quello che è successo a Tulipal? Hai detto che avresti cercato sui tuoi libri, le tue esperienze di allevatore ci potrebbero aiutare”
"No purtroppo" scosse la testa Brock "Di sicuro non è una malattia, un Pokémon non odierebbe così di punto in bianco un allenatore, potrebbe non reputarlo degno o attraversare una crisi d’evoluzione ma nessuno dei due casi mi pare il nostro. Serena ha sempre trattato Weepbud con le massime cure, non l’ha mai forzata o altro. Sinceramente trovo già difficile di partenza odiare una ragazza come lei. Devo farmi un idea precisa della situazione per formulare qualche ipotesi" sospirò lui, rivolgendo poi la stessa domanda a Lidia “Tu hai nulla in mente?”
Lei scosse la testa negativamente "Lo stesso vale per me, non c'è uno straccio di indizio su cui possa lavorare. Detesto ammetterlo ma senza una buona pista non riesco a cavarci un Joltik dal buco..."
I due rimasero quieti per tutto il resto del tempo. Il sole toccò il punto più alto della sua giornata, portando il gruppo a decidere di sostare nei pressi di una collinetta. 
Erano rare le occasioni in cui Ash non mangiava di buon grado, questa era una. Sapeva bene che era tutto a causa della preoccupazione per Serena. Era sempre in ansia per i suoi amici, che venivano prima di ogni cibo, per quanto fosse un mangione. Era risaputo che per lui venivano prima di tutto amici e famiglia, appena un gradino più basso ci stavano il suo sogno e i Pokémon, tutto il resto a seguire. Pikachu e i suoi Pokémon ovviamente rientravano nella prima cerchia.
"Ash sicuro di stare bene?" chiese Serena notando il suo strano comportamento, l’ultima volta che le avevano detto che non mangiava era per un’estrema depressione. 
Lui subito scosse la testa per ritrovare l’attenzione e la tranquillizzò "Si, si, sto bene. Scusa se non sto mangiando più di tanto ma..." Si trattenne dal continuare, gli conveniva davvero farle sapere che era preoccupato per lei? Si sarebbe rattristata ancora di più.
In ogni caso non sarebbe riuscito lo stesso a proseguire, perché il silenzio fu rotto dal rumore dei cespugli in movimento. 
Tutto d’un tratto qualcosa sbuco fuori dalla massa verde e in rapido balzo si avvinghiò sulla coscia del ragazzo dal cappello rosso. L’impatto iniziale gli fece venire un colpo, ma subito dopo lo spavento divenne confusione totale. Era come se una calamita si fosse appena scaraventata su di lui "Ma che!?" si alzò di scatto provando la stessa sensazione di una ganascia di metallo che si chiude a pressa sul polpaccio. 
Per un attimo provò a scrollarsela di dosso, ma fu tutto vano.  Lanciò un’occhiata alla cosa e in quell’istante capì cosa fosse. Tirò un sospiro, sia di perplessità che di rassegnazione, almeno non si trattava di qualcosa di pericoloso "Sei sempre tu, non è vero?" un lieve sorriso si manifestò sulle sue labbra, mentre la cosa si stringeva sempre più forte alla sua gamba.
La risposta non tardò ad arrivare "Chaaaaa..." sospirò dolcemente una vocina acuta. 
Pikachu si mise la zampa sul muso disperatamente. Ci mancava solo lei, non bastava il dramma recente che dovevano affrontare, ci si metteva pure la fangirl. Non poteva scegliere momento peggiore per farsi viva quella bomba a orologeria. Gli sarebbe tanto piaciuto levarsela dai piedi ad essere sincero. Possibile che ogni volta finivano per incontrarla?
“Certo che ci incontriamo parecchie volte…” si grattò il capo Ash, sempre cercando di toglierla. Apprezzava l’affetto dei Pokémon, ma di questo passo gli si sarebbe bloccato il sangue alla gamba. 
"Ya cha.." sospirò ancora più sorridente la Pokémon di tipo spettro/folletto strusciandosi ancora di più sulla coscia del suo umano preferito. 
Se le mani non funzionavano forse le parole lo avrebbero fatto "Beh… non che non sia un piacere, però potresti staccarti? Comincio a non sentire più la gamba…” chiese il corvino con gentilezza, ma senza ottenere il risultato sperato. 
Yanchan non mollò, non si sarebbe staccata mai dal suo coraggioso salvatore e amatissimo ragazzo, non ora che si erano ricongiunti dopo tanta fatica per ritrovarla. Nessuno si sarebbe messo tra loro… nessuno.
"R-Ragazzi..." invocò debolmente Ash, era il suo richiamo disperato per farsi aiutare a toglierla dalla gamba.
Il gruppo capì al volo e tutti si avvicinarono per aiutarlo. Ognuno allungò le mani, la prima fu Lidia che iniziò subito a tirare, finendo ovviamente per fallire "Accidenti, ha una presa d'acciaio la piccola. Di questo passo dovremo amputarti la gamba" si sorprese mentre si rialzava. 
L’allenatore non sembrava però divertito dall’affermazione, non voleva separarsi dalla sua gamba “Molto divertente! Vi prego aiutatemiiii” 
Le sue parole continuarono a pregare per un soccorso. Provò Brock ma anche lui fallì nell'impresa come gli altri. Era davvero appiccicosa, peggio della colla Mukkak "E’ come se tra lei e te ci sia il cemento a presa rapida" disse il medico sudando. 
"Posso provarci io?" chiese Serena arrivando il suo turno, forse lei ci sarebbe riuscita. Non avrebbe tirato, al contrario avrebbe tentato di parlarle. Se no le rimaneva sempre l’opzione pokébigné. Si abbassò all’altezza della piccola e allungò la mano per richiamare la sua attenzione. 
Non appena toccò il corpo di Yanchan qualcosa sembrò ustionarla "Ahi!" gridò sorpresa mentre ritraeva l’arto. Non era una scossa, era più un qualcosa che pizzicava.
"Cosa c'è?" chiese preoccupato Ash "H-Ho sentito qualcosa non appena ho toccato Yanchan… sembrava pizzicare”
“Pizzicare?" chiese Lidia pensandoci su, nulla le sembrava quadrare "Yanchan come vedi non è di tipo fuoco e di certo non è capace di sprigionare calore! Sicura di non essertelo immaginato?" 
La kalosiana annuì con sicurezza, sapeva riconoscere qualcosa che scottava se lo toccava, che fosse o meno abituata alle fiamme di Braixen alle esibizioni o a scottarsi mentre cucinava "Sono sicurissima che ho sentito qualcosa! Come un’aura che si concentrava sul palmo della mia mano ed esplodeva" 
I compagni non capirono bene, dopotutto era molto strano. Pikachu invece sapeva bene cosa era successo, quella granata vivente ne aveva appena combinate un’altra delle sue. Non era certo di che attacco fosse o come avesse fatto a infondere calore nella mano di Serena, ma era chiaramente un’azione volontaria. A provarlo il suo sorrisetto soffocato nel tessuto dei pantaloni del suo allenatore.
"Pika!" gridò piuttosto infuriato il topino puntando la zampa verso la colpevole.
"Cha? Ya cha?" rispose innocentemente la Pokémon esibendo un’odiosa faccia da santarellina. Il gesto mandò in bestia il miglior amico di Ash, il quale improvvisamente caricò le sacche di elettricità e sparò a tutta forza un Fulmine puntandolo sul fondoschiena di quel diavolo in gonnella. “PIKAAAACHUUUUUUU!!!!!”
"CHAAAYAAAAAAA!" gridò lei aggrappandosi sempre più forte al kantoniano, anche lui purtruppo vittima secondaria dell’attacco elettrico. La scarica fu abbastanza forte da farli balzare in aria per poi entrambi finire a terra. 
"A-ASH!" gridò Serena avvicinandosi a lui e aiutandolo ad alzarsi. Sembrava un povero Pidgey messo K.O.
"C-Complimenti amico mio… e-era uno d-dei tuoi Fu-Fu... Fulmini migliori Pikachu" balbettò semincosciente lui con un pollice alzato: stava bene. 
Però un lato positivo quel colpo l'aveva tirato fuori. Yanchan si era finalmente staccata dalla gamba e si trovava a qualche metro più distante da Ash. Sbatté le palpebre e iniziò a riprendersi, sentiva ancora un po' di elettricità scorrerle per il corpo e i suoi capelli erano appena rizzati in aria. Si mise in piedi e subito puntò lo sguardo verso Ash e quel che vide scaturì in lei una sensazione di furore altissima. 
Non solo la scossa l'aveva staccata dalla sua preda d'amore… i suoi capelli erano un totale disastro, Ash si era beccato una potente scarica e, peggio di tutto, l'oca ne aveva approfittato per avvicinarsi e sottrargli il bottino. 
Provò ad avvicinarsi ma Pikachu le tagliò la strada e si mise in mezzo. Doveva solo provarci a metterci tra Ash e Serena. Non servì scambiarsi parole, tra i due non si udì il minimo verso. Tuttavia nell'aria era percepibile una sensazione di tensione e i loro sguardi bastavano per chiarire che l’odio era altissimo. Gli occhi di Pikachu emanavano rabbia, desiderio di protezione e soprattutto di giustizia. Quelli di Yanchan seppur coperti dai suoi ciuffi trasmettevano gelosia, risentimento, invidia, vendetta e odio...
"Ehi voi due..." cercò di calmarli Ash avvicinandosi ma senza intervenire.
Improvvisamente una gabbia spuntò dal nulla e si scaraventò sul terreno proprio nell'area in cui i due Pokémon si fronteggiavano. Un polverone impedì a tutti di vedere, ma si sentì un guaito "Pi!"
"Pikachu!?" Ash reagì chiamando il suo amico. Cercò si guardarsi in giro ma non ci fu modo di capire cosa stesse succedendo. Provò a fare qualche passo anche quello era difficile da fare. 
Si sentirono delle risuonare nell'aria e allora capì immediatamente cosa stava succedendo "Ancora loro..."
Il polverone sparì e si rivelarono i tre lestofanti a loro famosi. Pikachu era rinchiuso in una gabbia sotto la cesta della mongolfiera, mentre i ladri se la ridevano.

"Preparatevi a passare dei guai!"
"Guai molto grossi, non molleremo mai!"
"Proteggeremo il mondo dalla bambocissione!"
"Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione!"
"Denunceremo i mali di verità a amore!"
"E il nostro potere sarà pieno di ardore!"
"Jessie"
"James"
"Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luce!"
"Arrendetevi subito o preparatevi a combattere e a soffrire in agonia!"
"Meowth, proprio così!"

"È possibile che debbano esserci sempre loro a rompere le scatole?" Sospirò Ash prendendo in mano un pokéball e preparandosi a combattere.
Lidia scosse la testa ritrovandosi d’accordo "Manco sanno essere originali con i loro motti ultimamente"
"EHI MOCCIOSI COME VI PERMETTETE!?"
"CI PROVOCANO!" Esclamò scandalizzata Jessie.
Lidia roteò gli occhi "Beh a volte quando non esagerano sanno strappare un sorriso. Dopotutto con la loro monotonia rendono meno… monotone appunto  le giornate!" 
"Sono indignato!" Si lamentò James. "Vi ricordiamo che Pikachu è in mano nostra! Dovreste smetterla di prenderci in giro e aprire gli occhi! Siamo noi con il coltello dalla parte del manico, non siete nelle condizioni di scherzare!"
"Ancora per poco!" Rispose Ash prontamente, sapendo già come reagire. Ovvio che non c’era da scherzare, ma di sicuro avrebbe liberato il suo amico in un batter d’occhio "Pikachu usa Fulmine!"
Il topo elettrico lanciò una scarica che pervase la trappola in cui era rinchiuso, ma non ebbe alcun effetto. "Pi?" mormorò confuso, un’altra trappola contro i suoi attacchi?
"Anti elettricità! Visto? Abbiamo vinto!" Festeggiarono subito i tre credendosi già vittoriosi. Ad uccidere la loro gioia fu il secondo comando di Ash che arrivò con immediata reazione "Codacciaio!" Se non funzionava una strategia, via per il piano B.
Pikachu caricò la coda e la rafforzò. Subito dopo la tese e colpì le sbarre "Pikaaaaa chupi!" In un attacco il materiale si spaccò in tanti pezzi che caddero a terra in un tonfo sonoro e il topino fu libero di andare. Si trattenne dal saltare giù solo per l'altezza. 
I pezzi di gabbia rotolavano ancora sul prato, sotto gli occhi scioccati e fuori dalle orbite del Team Rocket. Non avevano pensato ad un materiale per contrastare ogni singola mossa della loro preda.
"Questo è giocare slealmente, non potete liberarvi così presto! Dovete aspettare almeno un tot di tempo da definire!" Puntò il dito Meowth accusandoli.
Lidia ridacchiò incrociando le braccia "Se è ancora da definire allora non abbiamo barato in nulla. Siete a corto anche di pretesti! Buffoni!"
“VILLANA MALEDUCATA!!” esclamarono i tre in preda alla collera. In verità i commentini di Lidia erano perfetti per far perdere loro la lucidità.
Il corvino ne approfittò e lanciò in aria la pokéball, mandando all'attacco il suo Pokémon "Vai Proujay! Usa Eterelama e poi prendi volo Pikachu!" Ordinò al tipo volante.
L'uccello subito prese il volo e si lanciò verso il veicolo aereo, abbastanza vicino per lanciare la sua mossa. Eterelama venne scagliato contro gli avversari in tutta la sua forza, facendo venire i brividi al trio. Sarebbe bastato quello a far perdere loro il controllo della mongolfiera e permettere a Pikachu di essere recuperato.
"Wobbuffet!" Il Pokémon blu si parò davanti, spinto da Jessie con forza per fare da protezione. Come armati di uno scudo, i membri del trio vennero difesi con Specchiovelo. Wobbuffet venne colpito dalla mossa avversaria, che tuttavia si bloccò per un attimo, venne incrementata e finì per essere rigettata sopra di loro. 
Jessie, James e Meowth provarono subito a spingere Wobbuffet verso Ash e i suoi, per dirigere da loro l'attacco, ma la reazione arrivò troppo tardi e la pancia del Pokémon verso l'alto fu anche segno della direzione di Eterelama. L'energia si concentrò nella base del pallone sopra le loro teste. Questo si gonfiò almeno per il doppio della sua misura originale, finendo poi per illuminarsi.
"AL RIPAROOO!" i tre gridarono abbassandosi e mettendo le mani sui loro capi. 
*KAAAABOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!!!!!!!!!*
La mongolfiera implose e un'ondata di energia fece sbalzare tutti indietro. Pikachu si ritrovò spinto verso l'alto da una pressione innaturale e sentì gli amici allontanarsi sempre di più. Il ventò iniziò a portarlo via e in un attimo si ritrovò a cadere lontano.
"Pikachu!!" gridò Ash cercando di seguirlo subito. 
"Fermo Ash!" lo prese per il bavero della maglietta Brock fermandolo sul punto. "Non ti sei accorto che stiamo sull'orlo di un crepaccio!?"
"Hai ragione" sospirò a denti stretti l'amico più giovane, alzando il capo non vedeva più nessuno. Dove era finito Pikachu? Sperava non si fosse fatto male. Doveva andare a cercarlo subito e trovarlo ad ogni costo. 
Ma dall’altra parte c’era Yanchan che ringraziava quel colpo di fortuna sfacciato, emise un sogghigno silenzioso abbastanza da non essere udibile per altri. Almeno uno dei due scocciatori era fuori gioco, doveva solo sistemare l'altra. 
"Sai benissimo che non posso lasciarlo da solo, io vado subito a cercarlo!" continuò Ash polverizzando ogni fantasia di Yanchan. Non aveva pensato che in effetti Ash era troppo buono per abbandonare qualcuno. La Pokémon lo guardò allibita. “Sono preoccupato per lui, ha fatto un volo pericolosissimo! Potrebbe essere ferito gravemente!" 
"Mandiamo Proujay dunque a scandagliare la zona!" suggerì Lidia "Almeno abbiamo una visuale dall’alto e se lo trova prima lui di sicuro può portarlo da noi! Dopotutto è abbastanza forte da poterlo trasportare!" capendo tutto al volo il pennuto blu aprì l'ala in segno di aver recepito il messaggio. Non attese nemmeno l’ordine del suo allenatore, prese il volo e si allontanò iniziando la sua ricerca. 
"Per quanto riguarda noi… dobbiamo tornare indietro e fare il giro lungo..." disse Serena indicando gli arbusti subito dopo lo spiazzo d’erba.
"Maledizione..." sbuffò Ash "Così perderemo tempo prezioso! Se non avesse fatto quel volo Pikachu non avrebbe problemi ma..." la mano dell'allenatore si chiuse in un pugno, segno che stava combattendo per non pensare negativamente. 
Gli stessi pensieri furono recepiti da Yanchan, che però li prese nella maniera opposta. Oh si che voleva qualcosa di negativo. Non ebbe neanche il tempo di pensare che la faccia di Ash le si parò davanti "Ti prego, aiutaci anche tu! So che prima stavate per litigare ma... Pikachu è il mio migliore amico in assoluto!"
Lo sguardo del ragazzo non lasciava molta scelta, Yanchan cercò di resistere, si morse la lingua per non cedere, ma lo sguardo così implorante d'aiuto non le diede tregua. Alla fine dovette accettare sebbene i suoi pensieri erano ancora contrastanti tra loro. Per l’allenatore avrebbe fatto di tutto, ma allo stesso tempo non voleva più vedere lo sporco muso di quel topastro, stesso per la biondina. 

Dall'altra parte del crepaccio i rimasugli della mongolfiera del Team Rocket erano appesi su un albero e con loro anche i suoi passeggeri. 
"Dovevi rinforzarla quella gabbia! Lo sapevi benissimo che il moccioso avrebbe tirato fuori altri Pokémon! Oltre che è risaputo che Pikachu ha altre mosse oltre a Fulmine!!" furono le prime parole che Jessie pronunciò in tono accusatorio nei confronti del collega umano.
"E come avrei fatto!? Sei tu quella che ha speso quasi tutte le nostre già misere finanze in accessori per il Varietà!" replicò James.
"Mi stai accusando di essere una spendacciona!?"
"Non sto accusando, sto solo dicendo le cose come stanno!"
In quel momento una delle solite vampe d'ira prese si impossessò della donna, la quale incominciò a dimenarsi per raggiungere il collega e strangolarlo.
"Ehi fatela finita!" disse Meowth cercando di calmarli "O finiremo per...-!"
Troppo tardi, un piccolo *crack* fece spezzare anche quell'ultimo sostegno che ancora permetteva ai ladri di non piantare le loro facce nella nuda e cruda terra. Ci fu un sonoro *thump* e come se non bastasse il telone della mongolfiera li avviluppò. 
"Tiratemi fuori di qui!" protestò Jessie cercando di uscire dal telo.
"AHIO! MI HAI PESTATO LA CODA!" urlò dal dolore Meowth. 
Dopo innumerevoli tentativi e pestato mal gradite… finalmente i tre furono liberi di respirare all’aria aperta "Uff...siamo fuori" sospirò James.
"Dovrò mettere il tampone sulla mia povera coda..." mugolò ancora il gatto massaggiandosi il segno lasciato del tacco della collega. 
"Allora… piani?" chiese Jessie incrociando le braccia. A questo punto toccava loro ricominciare le ricerche da capo… e gonfiare un altro pallone. Insomma, la solita fanfara.
"Il moccioso non può aver già ritrovato Pikachu. Considerando la tra qui e il luogo da cui ci hanno attaccati direi che il tragitto a piedi non è così breve. Di sicuro lo stanno ancora cercando, anche se con i loro Pokémon potrebbero metterci di meno" ragionò James. 
Meowth annuì "Sicuramente avrà mandato il pennuto a cercarlo”
"Allora mettiamoci in marcia! Non è tempo di battere la fiacca!" ordinò la donna, poi con passo simile a quello di un cowboy che balla la quadriglia si allontanò alla ricerca della preda.

La situazione nel gruppo di Ash e i suoi amici invece non sembrava cambiare di molto. Anche se il quartetto di allenatori era riuscito a compiere velocemente il giro lungo per scendere dall’altura, non erano riusciti neanche a trovare un indizio del possibile passaggio di Pikachu. Ash era teso e non proferiva parola, così come i suoi compagni. 
Yanchan provò a strusciarsi contro il biancavillino, cercando di confortarlo e sotto sotto convincerlo che sicuramente lei sarebbe stata meglio del sorcio giallo. I suoi sforzi però avevano un risultato pessimo. Ash continuava a pensare a cosa era successo a Pikachu e non le prestava la benché minima attenzione. 
La mano di Serena si appoggiò sulla sua spalla e ciò lo fece girare "Vedrai che lo troveremo, dopotutto Pikachu ha passato molto peggio..." gli disse la ragazza con un sorriso rassicurante. 
Ciò scaturì un sorrisino anche sul volto di Ash, il quale non riuscì a non annuire. Era lui a dover essere positivo, perché rimaneva così cupo e quieto? “Hai ragione! Non so come tu faccia ma ogni volta che cerchi di darmi sostegno riesci a farmi sentire meglio" 
La performer si limitò semplicemente ad annuire sorridendo a sua volta. Non era nulla di che, a volte persino i più ottimisti avevano bisogno di un piccolo sostegno. Non era un bel periodo di certo per nessuno.
L’interazione tra i due fece rizzare i capelli della yanderina. Dove è che sbagliava!? Perché l'oca riusciva a far star meglio il suo amato e lei no, nonostante usassero pressoché metodi identici!? Un bagliore si accese velocemente nei suoi occhi, le sarebbe saltata immediatamente alla gola. Lo avrebbe fatto sicuramente, ma con la stessa rapidità con cui era apparso quel bagliore svanì. 
La Pokémon semplicemente si allontanò imprecando come non mai "yand chan! Yanyenyen… [Miss perfezione sarebbe! Prima o poi giuro che te la faccio pagare razza di...]" erano più o meno i pensieri contorti che ronzavano nella sua testa...

"Ah quella Jessie" sbuffava pensieroso Meowth, incrociando le mani dietro la testa. Camminava nel bosco alla ricerca di tracce, come gli aveva ordinato la terribile megera. Doveva pattugliare ogni singolo centimetro e riferire. Pikachu doveva essere nei dintorni, bisognava solo trovarlo. 
"A volte non la capisco proprio. Dice di essere lei la mente del gruppo quando il più delle volte il lavoro sporco lo facciamo io e James. Pensare che una volta mi trattavano con rispetto! Io dicevo che ero il capo del trio e mi davano retta!” sospirò affaticato “Ora come ora l'unica cosa da fare è cercare quel topo" poi aggiunse "...Possibilmente senza altre uova di cucciolo di Pokémon che mi si parino davanti”
Il ricordo gli fece alzare la testa al cielo e mormorare con un filo di voce "Chissà come se la starà cavando il ragazzo..."
Il gatto continuò a camminare puntando lo sguardo all'aria, non badando minimamente a dove andava. Nel frattempo dall'altro lato pure Yanchan camminava a testa bassa continuando a mugugnare. Nessuno dei due si preoccupò di guardare in che direzione si muovevano e lo scontro fu inevitabile.
*Sbam*
"Ooof! Ehi, ma guarda dove metti i piedi razza di..." si lamentò Meowth massaggiandosi il fondoschiena, poi si rese conto di trovarsi di fronte una vecchia conoscenza. "Che ci fai tu qui!?" le chiese sorpreso. Certo era meglio di un Pokémon selvatico pericoloso, ma quella piccola streghetta lo irritava un sacco.
"Yan Yan Cha Cha!" ribatté lei a muso duro, constatando che la sua giornata stava diventando sempre più pessima, dato che ora c'era il gatto di quella stupida donna dai capelli buffi. 
"Innanzitutto piano con le parole, dato che era stata un’idea di Jessie di catturarti. Sinceramente io ti trovo irritante come il prurito di ortica sul sedere!” questo fece esprimere una smorfia dalla piccola, che disgustò sia il linguaggio che il paragone fatto di lei. 
Meowth però non aveva ancora finito. Alzò due dita davanti alla testa della yandere e proseguì “Secondo: non ho neanche tempo per stare a discutere, devo trovare quel topo prima dei mocciosi e tu mi sei solo d’intralcio. Levati dai piedi"
"Yan?" gli occhi della rosa si accesero quando il gatto menzionò il comune nemico. 
"Non mi hai sentito? Smamma, oggi son generoso" disse Meowth allontanandosi da lei e passando oltre. Non aveva chiacchiere da sprecare con lei. Era solo una pazza da cui voleva tenersi alla larga. 
"Cha Ya!" lo richiamo con un tono particolare che lo fece fermare.  
"Hmmm?"si girò Meowth squadrandola. 
Lei con un sorrisetto spiegò quello che aveva in mente, forse poteva aiutare entrambi, dopotutto avevano molto più in comune di quel che pensavano "Cha ya ya ya!"
Meowth sbarrò gli occhi e si cacciò un dito nell’orecchio per stapparlo bene e verificare di aver compreso le sue parole "Cioè fammi capire bene… tu vuoi aiutarci?" 
"Ya cha!" confermò lei.
"Hmm... scusami tanto… ma quale sarebbe il motivo di questa tua offerta?" si fece pensieroso il gatto “Hai frequentato i mocciosi e noto che hai un debole per il bamboccio, quindi perché danneggiarli e aiutarci a rubare Pikachu?”
“Ancha yan” girò lei la testa di scatto, non erano affari suoi.
“Motivazioni personali, capisco. Posso capire qui che abbiamo un odio comune” tentò lui, ricevendo solo un cenno di approvazione dall’altra. “Beh noi possiamo cavarcela da soli… ma una zampa ci aiuterebbe a velocizzare le cose, quindi per me non c’è grande problema”
Furono momenti di breve silenzio tra i due poi il gatto tese la zampa "Andata. Niente tiri sporchi, eh?"
Quello che doveva astenersi dai tiri sporchi era il gattaccio, non lei. Yanchan allungò la mano e afferrò quella di Meowth. I due si strinsero gli arti per rendere valido l'accordo e li scossero.  La Pokémon non si sarebbe fatta sfuggire di certo l'occasione; il Team Rocket era la sua garanzia per avere Ash tutto per sé. Sapeva che inizialmente sarebbe stato deluso di perdere Pikachu, ma si sarebbe consolato con lei.
"Bene, allora ci divideremo. Io vado a sud e tu a nord, se trovi Pikachu lo porterai nel luogo dove ci siamo scontrati prima. A quel punto arriveremo e lo prenderemo. Tu potrai far finta di scacciarci e spariremo dalla vista con lui"
Yanchan annuì approvando il piano. Detto ciò si girò e si allontanò in direzione della sua area di pattuglia. Non poteva sapere che Ash voleva scacciare il Team Rocket però tenendo Pikachu con sé e non lasciandolo a loro. O almeno non ci aveva pensato.
...
"Pi..." il topino annusava il terreno per ritrovare la via del ritorno, aveva già individuato una traccia familiare, anche se non era chiara. Sapeva che sarebbe bastato lanciare un Fulmine in aria per attirare l'attenzione di Ash, ma così avrebbe chiamato a sé anche il Team Rocket e non era decisamente nei suoi piani. 
Non voleva che Yanchan restasse nel gruppo senza la sua supervisione. Era certo che alcuni compagni come Proujay o i Pokémon di Serena avrebbero notato qualcosa più avanti, ma per ora solo lui era certissimo delle intenzioni della yanderina. A prima vista poteva sembrare solo una pazza un po' bizzarra ma nel profondo sapeva nascondeva qualcosa. Poteva essere pericolosa, soprattutto per Serena. Era suo compito proteggerla. 
Accelerò il passo, correndo tra i cespugli e tagliando pezzi di percorso per fare più in fretta. Improvvisamente sentì uno strano aroma e si fermò.
Non gli piaceva, era familiare "Pika.."
"Chan..." la voce rispose uscendo allo scoperto.
Pikachu la guardò con aria torba. Come mai non era ancora con Ash e gli altri? Non si sarebbe separata di sua volontà dall'allenatore di Pikachu, nemmeno se forzata. Qualcosa non quadrava.
"Yan chan chichan" spiegò lei dicendo che Ash aveva chiesto a tutti di separarsi per cercarlo e che ciò che desiderata il suo tesoro erano ordini.
Pikachu roteò gli occhi seccato "Chu ka [Non è il tuo tesoro]" 
Lei rispose con uno sguardo minaccioso. Oh certo per ora non era ancora del tutto suo, ma una volta che si sarebbe sbarazzata di Pikachu e Serena allora niente l'avrebbe fermata.
L'occhiata di Pikachu reggeva la contesa che i due sostenevano. Nonostante non fosse il momento di litigare lui era fortemente testardo per questa situazione. "Pika chu" 
"Chan" gli disse di seguirla per tornare dagli altri. Non era sicuro che fosse il caso di fidarsi, ma in effetti quella lì avrebbe fatto di tutto per rendere Ash felice e se lui le aveva chiesto di aiutarlo allora probabilmente lo avrebbe fatto.
Decise che le avrebbe dato retta per il momento.
Proseguirono il cammino, Pikachu cominciava a riconoscere l'ambiente che lo circondava. Si avvicinavano all'area del combattimento. Era questione di minuti prima di raggiungerla. Una volta trovati nello spazio aperto i due si guardarono in giro. Non si allontanarono troppo dalla vegetazione, soprattutto perché Pikachu non si sentiva al sicuro così alla scoperta.
Non c'era Ash, né erano presenti i suoi amici. "Pikapi chupi?"
"Yannnn" 
Il Pokémon subito si mise in posizione difensiva, sentì un improvviso boato e una sfera di plexiglas si avvicinò a lui. 
In un balzo la schivò, spostandosi velocemente sull'erba. Arrivò un secondo attacco e di nuovo riuscì ad evitare la cattura rotolando per terra. Come smise di girare si rimise sulle zampe automaticamente e iniziò ad emettere scariche elettrice. 
Si girò verso Yanchan "Pichacha chu pika chu pipi!" La intimò di aiutarlo. Era di certo il Team Rocket. Se volevano scamparla entrambi dovevano a tutti i costi collaborare, o sarebbero finiti in trappola. 
Pikachu carico il suo attacco Fulmine e lo scagliò tra gli alberi "PIKAAAA CHUUU!!!" Provò a mirare dove le foglie si muovevano di più. 
Yanchan rimase immobile a guardarsi in giro, aspettando il momento ideale per agire. Intanto l'altro Pokemon cercava di non farsi cogliere alle spalle. Non capiva da dove arrivavano gli attacchi, ma sapeva che dovevano per forza provenire dalla vegetazione. Non c'erano buchi nel terreno e il cielo era sereno.
"Pi?" Sentì uno spostamento di aria innaturale. Le orecchie fecero un accenno al suo istinto che scattava. Come una molla carica le zampe a molla e saltò in aria per evitare la sfera che guarda caso all'ultimo aveva colpito il terreno su cui poco prima si trovava. 
"Chaaaaan!!!" Improvvisamente sentì il verso della yanderina e prima di poterla anche solo squadrare, venne colpito da uno spintone e buttato a terra. 
Provò ad alzarsi o strisciare via, ma un'altra sfera più veloce di lui lo avvolse nella sua area e lo bloccò all'interno. "Pika!?" 
"Preso!" Festeggiò la voce del gatto criminale.
Pikachu non perse tempo a tentare la fuga, subito lanciò un Fulmine, che fu del tutto vano. "C-Chu..." Guardò attorno a lui. Il materiale che lo bloccava rendeva la visuale tutta sfocata, ma sapeva che nessuno fuori si muoveva. Volevano testare la trappola e capire se funzionava a dovere. 
Tentò di nuovo con Codaccio ma anche quello non creò nemmeno un danno al plexiglass. Abbassò le orecchie con frustrazione, sapeva che qualcosa non andava, perché doveva essere così  indulgente con tutti?
"Brava ottimo lavoro Yanchan, hai mantenuto la parola" si complimentò Meowth al fianco dei suoi compagni. Lanciò uno sguardo a Pikachu, ma sapeva che la preda sapeva tutto o almeno aveva sospettato "Ti fidi troppo. Devi imparare a vedere il lato cattivo, non solo quello buono"
Yanchan fece un sorrisetto,  le bastava quello. Non serviva aggiungere altro. Si girò con l'intento di chiamare aiuto per Ash e i suoi amici. Era ora di iniziare la sceneggiata in modo da poi godersi la vittoria. Era sempre più vicina, mancava solo sbarazzarsi di Serena, anche se per quello aveva tempo. "Yanyanyanyan" ridacchiò lei preparando il suo attacco. 
Alzò la testa verso il cielo e posizionò le braccine quando... qualcosa la intrappolò. Sentendosi rinchiusa so mosse agitata per capire cosa stesse succedendo. Era stata intrappolata anche lei come Pikachu. Era scioccata, perché doveva essere presa? Faceva parte del piano per sembrare più credibile?
Jessie sghignazzò "Pensavi davvero avremmo perso un altro Pokémon utile? Tu verrai con noi e ti daremo al capo come Pikachu" 
Lei si sentì improvvisamente fumare dalla rabbia, aveva mantenuto la parola, perché loro no? Erano solo degli infami a mettersi contro il suo amore eterno.
"Guardati le spalle la prossima volta, ah no... non ci sarà"
La pokemon iniziò subito a prendere a testate la gabbia ma l'unica cosa che ne ricavò fu un bel bernoccolo che si palesò sulla sua testa rosa. Pikachu l'avrebbe trovato divertente se non fosse per il fatto che anche lui era nella stessa condizione di prigioniero. 
"Forza mettiamoci subito in cammino! Dobbiamo montare la mongolfiera prima dell'arrivo dei mocciosi!" ordinò Jessie. “Prima lo facciamo, prima arriveremo dal capo. Cerchiamo di evitare lo scontro diretto. 
Dall'alto dei cieli però qualcuno incuriosito dal trambusto si era avvicinato e aveva visto tutto, Proujay velocemente fece retro front e spinto dalla corrente favorevole planò verso il suo allenatore. 

"Niente?" chiese Ash con un certo tono di apprensione.
"Niente neanche qui!" disse Lidia mettendo in tasca la sua fida lente "Cavolo ma dove sarà finito?" 
"Anche Yanchan ora è sparita..." fece notare Serena. “Si è allontanata un attimo e non è tornata”
"Uh è vero!" notò a sua volta Ash "Speriamo non si sia cacciata in qualche guaio!" 
"Ragazzi" li richiamo Brock "Vedo qualcosa in lontananza! Sembra… Proujay!"
"Ja Propro!" cinguettò affannato l'uccello non appena vide il suo padrone. 
Ash capì al volo cosa voleva dirgli Proujay e non gli piaceva affatto "PRESTO! Facci strada!" gli ordinò poi fece cenno agli altri di seguirlo. 
"Cosa c'è?" chiese la kalosiana "E' Pikachu! Lo hanno preso! C'è anche Yanchan con lui!" 
Nel frattempo la recluta dai capelli fucsia del Team Rocket spronava i suoi colleghi a velocizzarsi e darsi una mossa. Non avevano più palloni e quindi non restava che aggiustare quello vecchio fino al momento in cui avrebbero comprato il nuovo materiale "Più veloce con quell'ago e filo! La fortuna per una volta è dalla nostra!" 
"Saremmo più veloci se venissi a darci una mano!" ribatterono i due sarti. 
"Vi ho già concesso l'uso di Spidow quindi io ho fatto la mia parte!"  disse lei indicando la propria Pokémon al lavoro per riparare i danni. Con il suo aiuto era davvero un lavoro più rapido, ma ci voleva lo stesso un certo tempo. 
Finalmente in pochi minuti anche l’ultimo buco fu riparato e i membri maschi dell’organizzazione sospirarono lasciandosi andare sul terreno "Potevi anche evitare di mettere una pezza proprio sul mio bellissimo muso" si lamentò Meowth notando il lavoro. Una toppa era posizionata proprio sul naso del pallone. 
"Avevo solo quella e dovevamo sbrigarci! Forza a bordo!" rispose James saltando direttamente nella cesta, seguito poi dagli altri suoi compagni. Accesero la fiamma della mongolfiera che cominciò a divenire più leggera. Il pallone si gonfiò e pian piano si staccarono dal terreno.
"Evvai! Finalmente abbiamo preso Pikachu e lo stiamo portando al capo! Abbiamo pure un bonus!" esultarono i tre mimando un brindisi immaginario. Appena arrivati al quartier generale lo avrebbero fatto davvero. "Questa volta il Team Rocket ha fatto centro!"
Anche qualcos'altro fece centro in quel momento. Un sonoro *Fssss* fece eco nelle orecchie dei tre manigoldi, i quali sobbalzarono e si guardarono in giro "Ehi ma che!?" si sorpresero immaginando la causa.
"Forza un altro Eterelama!"ordinò Ash. 
"Pro!!" Proujay caricò un nuovo disco d'aria e lo sparò dritto in direzione della mongolfiera. 
James puntò il dito con fare drammatico "E' l'uccello del moccioso! Presto usa i razzi per schivare!" scosse Meowth per farlo agire prima di essere colpiti dall’attacco del Pokémon volante. Per un breve momento il veicolo zigzagò nell'aria cercando di sfuggire dalle varie lame che andavano contro di loro. 
In un modo o nell’altro però Proujay riuscì lo stesso a colpire il pallone “Jayyyyyy!” fu il verso gridato prima di scagliare l’ultimo colpo con successo.
*FSSSSSSSSSSSSS* divenne sempre più rombante il fischio prodotto dall’aria che usciva dal pallone. La mongolfiera iniziò a perdere quota e a sballottare di qua e di là senza controllo per la seconda volta in una giornata 
"NOOOOOOO!!!" gridò Jessie "Non stavolta! Spidow presto tessi le ragnatele e cuci la fenditura!" Lanciò in alto la ragnetta. Il Pokémon velenoso tempestivamente lanciò la sua rete contro il pallone e cercò di avvicinarsi, ma il vento era troppo forte e si ritrovò a venire tirata giù insieme agli altri. 
 *KABOOM!*
"Ottimo lavoro Proujay!" si complimentò Ash raggiungendolo e dandogli qualche piccola pacca sulla testa, ben gradita dal Pokémon che gracchiò fiero. 
"E’ già la seconda volta che ci fate smaciullare! Un po' di rispetto!" protestarono i tre.
"Liberate Pikachu o..." 
"Non senza una lotta moccioso!"
Ash chiese l'aiuto di Leafala che subito si presentò sul campo con un innata voglia di combattere. 
"Leafala? Bene, noi invece useremo... Pikachu e Yanchan!" proruppe Meowth con un ghigno.
"Eh!?" esclamarono i ragazzi confusi dall’esclamazione. Non vorranno usare ancora un controllo mentale come già fatto in passato? Ash serrò i pungi con nervosismo, ci dovevano soltanto provare…
"James tira fuori i dispositivi!” Presto dai rimasugli della mongolfiera vennero sganciati due dispositivi che si posarono sulle spalle di Jessie e James. In questi dispositivi vi erano bloccati i due Pokémon catturati in precedenza. Sembravano strani zaini. 
"Oh e ovviamente dato che tecnicamente non ci sono Pokémon in campo. Dovrete fare i conti anche con la mia Gourgeist!" annunciò Jessie con un ghigno malefico “Vai tesorina!” lanciò in ria la pokéball e da essa ne uscì Gourgeist. 
James pure lanciò una sfera "Nonchè il mio Inkay!" 
"Ma cosa?" fece appena in tempo a dire Ash quando James puntò contro di lui una strana pistola a parabola. 
"FUOCO!" gridò Meowth.

Si sentì un lamento dalla trappola che conteneva Pikachu, stranamente ora illuminata di giallo. Il topino lanciò un verso dolorante "PIIIII!!!”
Dal revolver di James partì una poderosa scarica elettrica in corsa verso Ash, che fortunatamente se ne accorse subito e fece in tempo a saltare via, schivandola per un soffio. Atterrò rotolando a terra, ma rimettendosi in fretta in piedi in caso fosse arrivato un secondo attacco.
"Piaciuta la sorpresa?" sghignazzò Meowth "E' il nostro duplicatron 3000!"
"C-Cosa avete fatto a Pikachu?!" si infuriò Ash con gli occhi in fiamme.
Meowth non perse tempo a spiegare la sua ultima infezione, fiero del risultato ottenuto "Semplice, diciamo pure che il nostro duplicatron stimola la potenza del Pokémon che si trova al suo interno e poi la riflette in un raggio!” 
“In pratica sono dei phaser che lanciano raggi potenti a seconda di quanta energia traiamo dai Pokémon catturati! Bello no!?”
“Ve la faccio pagare brutti maledetti…” Ash subito si tirò su in preda alla collera. I suoi occhi riflessero per un attimo un piccolo scintillio rosso che scomparve quasi subito. Era già successo di veder Pikachu soffrire e aveva promesso che non sarebbe accaduto ancora. Se ne sarebbero pentiti amaramente delle loro azioni.
"Proujay Attacco D'Ala su Gourgeist! Leafala attacco su..." Ash non fece in tempo a pronunciare il secondo l'ordine che un raggio ombroso gli passò di fianco non prendendolo per un pelo.
"Mancato!" sbuffò Jessie come una bambina che non era riuscita a vincere il suo peluche "Ma la prossima ti prendo!" pure dal suo contenitore si sentì un lieve lamento di Yanchan, la quale stava soffrendo a sua volta. 
"P-Pugnospine! WOAH!" ordinò l'allenatore schivando un altro colpo. Arrivavano raggi di continuo e più aumentavano, più i Pokémon a cui succhiavano energia ne risentivano. Di conseguenza anche la rabbia di Ash aumentava.  
"PRO! LEAF!" urlarono i due iniziando il loro attacco combinato.
"Gourgeist atta con Palla ombra! Inkay usa Psicoraggio!" fu la replica dei ladri. 
Proujay e Leafala schivavano egregiamente i colpi dei rivali, ma la situazione si complicò quando  le pistole del Team Rocket puntarono su di loro,  cogliendoli alle spalle. Era come affrontare 4 Pokémon tutti insieme e difficilmente riuscivano a reggere tale quantità di attacchi tutti insieme. Alcuni sembravano persino invisibili e arrivavano da destra e sinistra. 
Ash strinse i denti, pensando ad una soluzione. Qualcosa gli venne in mente, anche se sapeva che in qualche modo doveva intervenire di persona… se no sarebbe durata troppo. I suoi amici avevano già impugnato le pokéball per aiutarlo, ma lui con la mano dietro alla schiena faceva cenno loro di non intervenire. Lo avrebbero fatto solo in caso estremo. 
"Proujay lancia verso il terreno un Eterelama ma non colpirlo! Devi solo sfiorarlo, a raso terra!” Proujay ubbidì e prese la mira. 
“Prouuuujaaaa!!!” le lame sfiorarono il suolo e da esso si alzò un polverone di sabbia che coprì la visuale alla maggior parte dei presenti. Quella tecnica era familiare.
"E’ la stessa tecnica che ho usato io alla nostra lotta in palestra!" si sorprese Lidia genuinamente. Non si aspettava tanta sagacia da parte di Ash, ma le faceva piacere vedere la sua idea sfruttata in quel modo "L'ha replicata ma con un altro stile!"
I lestofanti incominciarono a tossire “Accidenti! Non si vede niente!" brontolò Jessie coprendosi gli occhi. 
Sentivano i passi intorno a loro ma non potevano capire da dove provenissero di preciso. La sabbia dava fastidio agli occhi e cercavano di non farla entrare in essi. Iniziarono a lanciare raggi a caso tutti intorno, per colpire alla ceca il moccioso, ma nessuno finì per centrare l’obbiettivo. Dagli zaini sulla schiena si sentivano altri lamenti e il continuo dimenarsi. 
Meowth comprendendo la situazione difficile strisciò a terra e cercò di arrivare alle gambe dei suoi colleghi. Afferrò dalle mani di James la pistola phaser e si concentrò per trovare il moccioso. Il terriccio sparso in aria gli dava meno fastidio ma anche per lui non era facile “Da qua! Ora ci penso io!”
Caricò il phaser, che iniziò ad illuminarsi. Non volendo limitare il suo potere, mise mano sulla manopolina e la girò sulla massima potenza. 
“PIIKAAAA!!!” fu l’urlo di Pikachu che iniziò a sentire tutta la sua energia uscire dal suo corpo, quasi come se lo svuotassero. Era una sensazione davvero terribile, non riusciva a muovere neanche un muscolo. Il phaser aumentava la sua potenza e le lucine che segnavano la quantità di energia assorbita si erano illuminate del tutto. 
“PIKACHU!” gridò Ash sentendo il suo amico sofferente. Si lanciò in direzione di James per afferrare lo zaino e liberare Pikachu, doveva salvarlo a tutti i costi. Sentire il suo migliore amico disperarsi per il dolore era terribile. 
Tuttavia Meowth fu più veloce e all’ultimo puntò il phaser contro Ash, toccandolo direttamente nel fianco. “Beccato!”
Si sentì un forte rumore e una piccola esplosione di energia “GRAAAAAAAAHHH!!!” Urlò Ash sentendo un dolore atroce trapassarlo in tutto il corpo. Non era decisamente come essere colpiti da una vera pistola, ma faceva male altrettanto. Cadde a terra, portando immediatamente la mano sul fianco, anche se il dolore si estendeva ovunque. Appoggiò l’altra mano sul terreno, stringendo l’erba  e la terra nel pugno, raschiandola come sfogo per il male.
“ASH!!!” Sentì le voci lontane dei suoi amici, che non sapevano cosa fosse successo, ma di certo comprendevano che era qualcosa di grave.
"PIKA PI!" urlò Pikachu sentendo le grida di dolore del suo allenatore. Provò a liberarsi preso da una foga incredibile ma ogni suo tentativo era vano. 
"Provaci quanto ti pare, è a prova d'urti stavolta. Sia interni che esterni!" lo canzonò di nuovo il gatto, per poi ammutolirsi. 
“Che ti prende Meowht?” chiese James confuso. 
Meowth si girò verso Jessie, muovendo appena le vibrisse, come se qualcosa fosse in fervore. I suoi occhi si spalancarono in preda al terrore e fece qualche passo indietro. 
Persino Jessie iniziò a sentire il corpo tremare, ma non di paura o emozione… era qualcuno a farglielo muovere, come se uno spirito si fosse impossessato di lei e un’oscura energia le gelasse il sangue. Aveva una paura che scavava nelle sue vene, come se fosse consapevole di contenere un mostro nella sacca dietro di sé.  
Yanchan bolliva sempre più, sentiva lo stimolo di distruggere che aumentava, un’aura oscura la stava pervadendo ed era emanata dal suo cuore.  Continuò ad aumentare il flusso d’energia, fino a che non si sentì il tutto esploder “YAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!”
Il botto fece mandare in frantumi tutta l'apparecchiatura di Jessie, quest’ultima finendo al tappeto colpita dalla violenta esplosione. Un fascio di luce pervase tutto il campo diradando la polvere e trasmettendo una strana aura triste e negativa ma anche ansiosa. 
"Ma cosa?!" si chiese Serena.
"L-Lo riconosco!" si sorprese Brock "E' il fascio dell'evoluzione!"
Lentamente il fascio invase il corpo di Yanchan che iniziò a mutare forma. Il corpo della Yandere era circondato da una specie di nube aurica nera e violetto spento. Il profilo non era visibile, la sua figura illuminata di un colore rosso sangue. La forma iniziò a slanciarsi e effemminarsi, le minuscole zampettine si allungarono diventando due gambe e due braccia dall'aspetto più pratico. Infine la sua testa si ingrandì e i ciuffi presero volume. 
Quando tutto si dissolse al posto di Yanchan c’era una nuova Pokémon. Il ciuffo che le copriva gli occhi era sparito, l'altro ciuffo-antenna a forma di cuore si ritrasse per lasciar spazio a due morbidi codini di media lunghezza. Aveva gli occhi rosa con un piccolo riflesso a cuoricino nelle pupille, una macchia rossa gli adornava la faccia, altre due simili erano all'altezze delle mani, mentre un’altra  ancora si trovava sul corpo che ora ricordava una gonna. 
"DERERERE!" urlò non appena aprì gli occhi assumendo uno sguardo competitivo e infuriato. Anzi, sembrava una bestia agli occhi del Team Rocket. 
Serena incuriosita da tutto ciò prese il pokédex e lo portò all’altezza della Pokémon scannerizzandola in lontananza:
"Maddere, Pokémon Malaffetto. I codini che possiede in realtà hanno una particolare capacità sensoriale che identifica la presenza dell'oggetto o persona dei suoi interessi o anche di un possibile nemico. Ha una natura possessiva e non ha problemi a passare alle maniere forti se qualcosa turba lei o il suo interesse. Esemplare: Femmina. Tipo: Spettro/Folletto.
Ash aprì un occhio e puntò lo sguardo sulla nuova arrivata, lei ricambiò con un’occhiata seria ma anche pronta a dare di matto. L’allenatore deglutì, vedendola poi partire in uno scatto che falciava letteralmente il terreno. 
Il corpo della maddere si scaraventò sulla Gourgeist di Jessie. La povera zucca di Halloween non fece neanche in tempo a vedere la sua avversaria che già quest'ultima le era dietro, pronta a lanciarle un feroce attacco; secco e rapido. Dalla mano di Maddere si materializzò un fascio nero che rapidamente prese la forma di un pugno che andò a colpire la povera nemica con sadismo. 
Era Pugnodombra. 
"DER!" urlò mentre faceva vibrare le sue nocche spettrali contro il carapace della sua avversaria. Gourgeist venne letteralmente scaraventata contro un albero e batté violentemente la schiena, finendo per accasciarsi al suolo.  
"G-Gourgeist!?" si spaventò Jessie riuscendo a malapena a seguire tutto ciò che era accaduto, poi volse lo sguardo davanti a sé.
Maddere era proprio di fronte lei, pronta a colpire di nuovo. La donna provò a mettere le mani in posizione di difesa come una pugile, ma fece solo una figuraccia e finì al tappeto come se nulla fosse. L'unica cosa che riuscì a vedere prima di finire nel mondo dei sogni furono due occhi vividi e fiammeggianti piombare su di lei. 
La furia vivente poi si rivolse a James le cui gambe stavano facendo letteralmente giacomo, giacomo. "A-Aspe...!" provò a dire, ma ricevette al volo una furiosa pedata che lo fece urlicchiare e cadere all’indietro, spaccando il vetro in cui era rinchiuso Pikachu. 
"Pika pi!" esultò lui uscendo finalmente allo scoperto. 
"Deremad" gli volse lo sguardo lei in un certo senso scocciata. Ignorò la sensazione e partì stavolta verso Inkay che nella foga si era nascosto dietro un sasso. Subito la medusina sentì una presenza a dir poco demoniaca sopra di lui e un altro pugno lo buttò a terra. 
Rimaneva solo Meowth che aveva cercato disperatamente di alzare la guardia "S-Sono un tipo normale! I-Il tuo pugno n-non ha effetto contro di..." ma si rese conto che Maddere era diventata tipo la sua ombra, rimaneva dietro di lui senza lasciarlo appena si muoveva. Lentamente il gatto girò la testa con uno sguardo negli occhi che implorava pietà, sapendo probabilmente che a lui sarebbe stato riservato il trattamento peggiore. 
La Pokémon spettro prese fiato e poi urlò "EEEERREREREREREREREREERE!" un eco spaventoso colpì primi i timpani del felino poi la potenza d’urto di questo gli fece perdere la presa sul terreno e volò lontano dritto sul mucchio di lestofanti che si era creato. 
Pikachu si mise al fianco di Maddere, pronto sulle sue quattro zampe. L’avrebbe aiutata… solo per stavolta e per Ash. Ci tenne a renderlo chiaro con un mormorio che ovviamente lei sentì. Per tutta risposta arrivò un sorriso beffardo sulle labbra di Maddere che caricò il suo Palla Ombra. “MADDEdedededede”
“PIkaaaaaaaaaaaa….”
“EEEEEREEEEE!!!!”
“CHUUUUUUUUUU!!!!!!”
La palla di oscurità elettrificata andò a scaraventarsi in tutta la sua potenza contro il trio di ladri che venne subito sbalzato via dalla poderosa esplosione. Il loro volo li portò ad alzarsi dal terreno e venire spinti verso il cielo come al solito.
"A-Arceus c-cosa è stato!?" chiese paonazza Jessie tremando come una foglia "Q-Quella pokemon... è-è stata..." 
"S-Sembrava una..." rispose tremando il collega uomo. 
"B-Bestia..." concluse Meowth coprendosi gli occhi. 
"QUESTA VOLTA E’ UN BENE CHE RIPARTIAMO ALLA VELOCITA’ DELLA LUCEEEEEEEEEE!!!!!!" urlarono mentre le loro voci si disperdevano nel cielo blu.
Fatto uno sbuffo di soddisfazione la neo evoluta rimase eretta nella posizione in cui si trovava, completamente silenziosa. 
"W-Wow..." si stupì Lidia "Che forza..." 
"E' stata incredibile!" disse solo Serena. 
Ash nel frattempo era riuscito in qualche modo a riprendersi dall'attacco subito in precedenza e lentamente si rialzò grazie anche all'aiuto dell'amica Serena che era corsa da lui preoccupata. "Sei stata fantastica Yan... cioè Maddere!" si complimentò subito il kantoniano. 
Al solo sentire quelle parole la Pokémon spettro si girò e corse subito dal suo amato pronta ad atterrarlo in una morsa d'affetto... a tratti letale.
"E-Ehi..." sorrise a malapena l'allenatore notando la foga con cui lo stringeva "M-Mi soffochi!" solo dopo un po', convinta dalle preghiere di Ash, Maddere staccò la presa e arrossì lusingata dalle belle parole che le erano state appena dirette. 
"Grazie Maddere per aver salvato Pikachu" continuò Ash "Senza di lui non saprei come fare" disse appoggiando la mano sulla testolina del topino e dandogli qualche carezza. 
In quel momento lo sguardo di Maddere assunse un’espressione strana e indecifrabile "Penso che anche Pikachu ti debba molto! Coraggio amico mio, perché non la vai a ringraziare?" furono le parole che sentì.
Pikachu sbuffò perché anche se sotto un certo senso il suo allenatore aveva ragione e in un modo o nell'altro Maddere gli aveva davvero salvato la vita, era stato più un incidente. Lei non voleva mica liberarlo o salvarlo, se fosse stato per Maddere adesso sarebbe in viaggio verso il covo del Team Rocket. 
Mise da parte il risentimento e si avvicinò tendendo la zampa, in fondo ciò che era giusto era giusto "Pi pika..." cominciò a dire lui cercando di sforzarsi di essere gentile.
"..." 
"...Ka pi pi pi..." Non arrivò risposta dal lato di Maddere e ciò iniziò ad innervosire Pikachu. Ci stava già mettendo tanto impegno, almeno si degnasse a accettare il ringraziamento senza fare tante storie. 
Maddere rimase ancora silenziosa e muta, poi all'improvviso alzò la zampa e la avvicinò furiosamente contro il topo elettrico che schivò in un balzo. L’attacco lanciato a tradimento era forte, se fosse stato colpito avrebbe fatto un bel danno. 
Il Pokémon di tipo elettro subito balzò all'indietro sulla difensiva, rizzando le orecchie e la coda innervosito "Pika!?" 
"Dere Ma Ma!" ringhiò la yandere agitando le mani e invitandolo ad attaccare. 
"Credo che il messaggio sia chiaro" intervenne Brock traducendo il gesto "Maddere vuole sfidare Pikachu in una lotta" 
"Eh?" chiese Ash "Sei sicuro?" 
"Beh il gesto che sta facendo è inequivocabile non trovi?" 
"Il punto è il perché" Lidia si avvicinò "Magari ha un picco di crescita di fiducia nelle sue capacità ora che si è evoluta e intende dimostrarlo?" propose senza immaginare l’astio che si nascondeva sotto. Il gruppo era ben lontano dal pensare a quale in realtà fosse la causa scatenante di questa improvvisa voglia di lottare.
Maddere ancora provocò Pikachu invitandolo a combattere. Il linguaggio usato non piacque allo starter di Ash, c’era da impazzire sentendo quello che la pazza gli stava proponendo. Aveva infatti lanciato una pericolosa scommessa sull'esito della lotta: se avrebbe vinto lei, Pikachu si sarebbe dovuto allontanare per sempre da Ash. In caso contrario sarebbe stata a lei a farlo.
C’era in gioco onore, amicizia e affetto ma dall'altra parte c'era anche la possibilità finalmente di liberarsi definitivamente di quella svitata, per se stesso e soprattutto per Serena. 
Rimase a riflettere per un po' ma alla fine conscio delle sue capacità accettò la tremenda scommessa. 
"Beh, allora se Pikachu è d'accordo… accettiamo la tua sfida Maddere!" disse Ash avvicinandosi al suo amico pronto a cimentarsi nella sfida. Non aveva ben capito come stavano le regole della lotta e infatti Pikachu lo bloccò "Ka pika..." 
Ash fu in parte scosso per essere respinto, non voleva che lottassero assieme? Era davvero una sfida solo tra Maddere e Pikachu? Che c’era in ballo? "V-Vuoi fare da solo? Sei sicuro?" gli chiese un po' preoccupato il ragazzo. 
Il topino annuì, quella sarebbe stata la SUA Sfida, che doveva risolversi tra Pokémon. Senza interventi esterni di alcun tipo “Pi”
 "Va bene, ho fiducia in te" lo accarezzò Ash prima di allontanarsi, accettando la richiesta del suo primo Pokémon.
"Pika" lo rassicurò lui, poi si girò pronto a combattere la sua avversaria.
Gli sguardi dei due Pokémon si incrociarono ed entrambi aspettavano che l’altro cominciasse. Passarono alcuni istanti durante i quali Pikachu non si mosse di una virgola, iniziando già ad irritare l’avversaria che decise di iniziare per prima ad attaccare. 
Maddere partì lanciando un Pugno D’Ombra in allungamento verso Pikachu, facilmente schivato. “Chu!” mormorò lui saltando in aria e atterrando subito sulle sue quattro zampe. Caricò il suo attacco migliore e poi lo rilascio “Pikaaaa chuuuuuuuuu!!” contrattaccò con il suo Fulmine.
Anche Madddere però riuscì  a schivarlo elegantemente, facendo un veloce passo laterale. “De!” incominciò a ridurre le distanze correndo verso Pikachu.
Il topo per non darle vantaggio caricò un Attacco Rapido velocissimo che la prese in pieno petto sorprendendola “Pikaachu!” subito lei reagì afferrando Pikachu per la coda pronta a menarlo con un feroce attacco Carineria. 
I due iniziarono ad azzuffarsi, spostandosi in tutte le direzioni con una rapidità impressionate. L’area in cui si muovevano era piccolissima, caratterizzando quello scambio di mosse e schivate con movimenti molto riduttivi. Maddere cercava in ogni modo di colpirlo, mentre lui con piccoli ma rapidissimi balzi schivava ogni pugno, calcio e capocciata che gli arrivavano addosso. 
Si alzò una nuvola di polvere mentre la facce di Pikachu e Maddere ogni tanto sbucavano da esse lottando per avere la meglio. Il continuo movimento stancava entrambi, ma Pikachu aveva molta più stabilità e controllo dei suoi movimenti. La sua esperienza gli permetteva di risparmiare le energie. 
Era ora di sfruttare la situazione a suo vantaggio “Pika!!!” individuando un colpo meno poderoso degli altri, il topino subito afferrò per il braccio la yandere. Il colpo ricavato non fu per niente problematico e il sorrisetto sul volto del Pokémon elettrico fece subito sorprendere l’avversaria. 
“Pikaaaaaaa chuuuuuuu!!!” scaricò su di lei un violento Fulmine che le rizzò i capelli rosa. 
“Maaaaa!!” gemette lei inginocchiandosi. Era davvero terribile quella mossa se usata per fare volontariamente male, o per essere meno crudeli nel linguaggio, per arrecare danni in lotta. Indispettita dal nemico, Maddere incominciò a lanciare una serie di Palle Ombra tutte in rapida successione.
Il topo però era furbo e aspettando il momento giusto usò Codacciaio per respingerne una dritta sulla faccia della sua avversaria che di nuovo si ritrovò con le gambe all’aria e un dolore forte al corpo. 
Pikachu a differenza della sua rivale aveva dalla sua un fattore fondamentale: l'esperienza. Fu proprio quella a ricordargli le varie debolezze e resistenze di mosse, oltre che era sempre attiva la possibilità di respingere gli attacchi al loro creatore. 
Ne approfittò per colpirne un’altra sempre in direzione della yandere, preoccupata di respingere il suo stesso attacco con una coppia di Pugni D’Ombra. La forza impresa da Codacciaio però era enorme e i suoi pugni fantasma si infransero, lasciandola completamente in balia del suo colpo originale. 
Di nuovo si alzò una nuvola di polvere e gli spettatori furono costretti a coprirsi gli occhi per evitare di restare accecati. Quando questa si diradò Pikachu era in piedi mentre Maddere era a terra immobile. Questo significava una sola cosa... 
"Pikachu ha vinto!" disse Serena contenta per la vittoria del suo amico. Doveva essere sincera, aveva tifato Pikachu fin dall’inizio, nemmeno era necessario chiedersi il perché.
Ash sorrise, sapendo di aver ben riposto la fiducia nel suo Pokémon, Pikachu era perfettamente in grado di badare a se stesso, sfruttare le esperienze passate a suo vantaggio o inventare nuove strategie. La sua forza era incredibile come sempre. Era semplicemente fiero del suo Pokémon. 
Il suo sorriso svanì presto, notando che Pikachu però fissava ancora Maddere, sempre in posizione d’attacco o difesa, non capiva bene. Percepivano tutti una strana sensazione, la stessa anzi, peggiore, di prima con il Team Rocket. Un’aura sinistra si stava alzando. 
Il corpo di Maddere prese un colorito strano, l’atmosfera intorno a lei divenne violacea e nera. Un flusso si stava avvampando attorno a lei e i lacci dei suoi codini si strapparono, liberando così i suoi capelli lentamente. Questi  furiosi incominciarono a librarsi in aria come mossi da una forza propria e diventando di un colorito fosforescente. 
Pikachu si mise sulla difensiva ma subito venne colpito alle spalle con un tremendo pugno che non sentì o vide arrivare, facendolo volare via. Guardò dove prima era Maddere, ma ora lei non c’era più. In agitazione provò a riconcentrarsi, ma prima di poter stabilirsi di nuovo sentì un altro pugno lanciarlo in aria, un altro ancora prima di toccar terra lo colpì e andò avanti fino a che non collise con il terreno “C-Chu!”
Lentamente e con fatica aprì gli occhi e vide uno spettacolo terrificante. Anche Ash e gli altri erano sbalorditi da tutto ciò. Davanti a loro sembrava ci fosse un altro Pokémon, decisamente più inquietante e sinistro.
"C-Che è successo!?" si spaventò Serena vedendo la creatura simile ma anche differente allo stesso tempo. Maddere era diventata una versione grottesca di se stessa. I capelli fluttuavano in aria come impazziti lampeggiando in varie gradazioni di rosa focoso, i suoi occhi a cuore si erano ridotti a due fessure sinistre e denti aguzzi erano spuntati dalla sua bocca: sembrava un vero demone in gonnella. 
Ash incuriosito da tutto ciò prese mano al pokédex cercando di capire cosa stesse succedendo:
"Maddere, Forma Ferox. Le Maddere hanno una peculiarità speciale; quando sono in difficoltà o si sentono minacciate da qualcosa o qualcuno il loro meccanismo di autodifesa interno fa nascere una seconda personalità molto più violenta, irascibile e decisamente superiore come forza rispetto alla precedente. In questo modo l'avversario viene colto alla sorpresa o addirittura spaventato. Tuttavia a fine battaglia, quando ritornano al loro stato originale, rimangono senza la minima cognizione di cosa sia successo. Si consiglia cautela se per qualche motivo ci si trova nel loro mirino durante una fase Ferox"
"E' pazzesco..." disse soltanto per poi giungere le mani davanti alla bocca e gridare "Fa attenzione Pikachu! Maddere non è da prendere sotto gamba!"
Come se Pikachu non se ne fosse già reso conto, se normalmente era già una mina vagante ora gli ricordava una bomba nucleare in continuo scoppiettamento. O come un chiodo fisso che veniva colpito di volta in volta e tormentava con il suo dolore. 
Si rialzò ma Maddere lo caricò di nuovo colpendolo ad una zampa. Il topino non poté far altro che stramazzare a terra di nuovo. "MA MA MA MA RERERERERERERE!" strillava impazzita la rivale mentre si lanciava in un altro feroce attacco.
Stavolta Pikachu aspettò l’ultimo momento e si lasciò rotolare su se stesso per schivare più in fretta ed evitare un secondo attacco diretto. Il problema era che sapeva che prima o poi non avrebbe retto quelle cariche extra veloci.
Si rialzò giusto in tempo per schivare un altro pugno che gli stava arrivando da destra. Poi incominciò a correre verso la sua avversaria cercando di colpirla durante il suo stesso attacco nel momento in cui si trovava scoperta. Maddere però svanì  ai suoi occhi, sparendo nel nulla. 
Si guardò in giro, non vedendo nessuno, ma qualcosa lo sorprese alle spalle e lo colpì da dietro afferrandolo in una morsa fantasma. Piegò appena la testa per incrociare il suo sguardo perfido, sentendo un brivido percorrergli tutto il corpo. Era bloccato e non lo shock per quella scena non lo aveva lasciato libero di pensare a come fuggire. 
La yandere prese fiato e… “MAAAAAAAAAADDDDEEEEEEEEEEE!!!!!!!!” urlò generando una tremenda onda sonora che colpì il povero topino e anche parte di campo, sollevando polvere e frasche degli alberi. Il Pokémon elettrico strinse i denti e chiuse gli occhi cercando di sopportare tutta la potenza. Rimase aggrappato al terreno e pensò ad una soluzione per salvarsi e poi contrattaccare. Con la coda dell'occhio vide un ramo di un albero abbastanza grosso sopra la sua testa e quella di Maddere. 
“Pikaaa chuuuuuppiiii!!!” Lanciò Energisfera su una zona marcia tranciandolo di netto e il ramo precipitò su di loro, colpendo in pieno la testa della rivale ed interrompendo il flusso sonoro che stava generando. In un attimo lui si spostò ed evitò di essere bloccato dal ramo caduto che ora aveva di sicuro fatto irritare ancora di più Maddere. 
Il bersaglio della sua rivale era lui e solo lui soltanto, se riusciva a imbrogliarla forse la vittoria sarebbe stata sua. Respirò profondamente dando a tutti l’impressione che stesse preparando un attacco super potente… ma si sorpresero quando alla fine rimase fermo e iniziò a farfugliare qualcosa per loro incomprensibile. 
I Pokémon capivano, bastava lo facesse Maddere, che a quanto pare sembrava percepire in pieno il messaggio. Pikachu continuò con la sua tattica e provocò la sua avversaria facendola la pernacchia. L'effetto fu come quello di un toro che vede il drappo rosso del torero. La Pokémon di tipo spettro/folletto lanciò un altro terrificante urlo che Pikachu schivò abbassandosi a raso terra. 
L'impatto bucò un tronco senza però romperlo del tutto. Poi il topo continuando a schernirla iniziò a girarle intorno mentre il demone in gonnella continuava a urlare come impazzito. La ferocia della sua onda sonora colpiva tutto meno che Pikachu e in rapida successione face collassare una serie di tronchi. “DEEEEEREMAAAAAAAAAAAAAAA!!!”
Pikachu si avvicinò nel momento in cui la yandere recuperava il fiato ormai perso. Lei provò a colpirlo con due Pugni D’Ombra ma il rivale li attese. Appena più vicini li afferrò con le zampe prendendo il tempo necessario per non fari colpire dagli artigli delle mani ombrose, poi con tutta la forza li girò su se stessi , di conseguenza facendo girare anche la sua rivale. Era molto simile alla tattica di Leafala e Spectrelish della lotta contro Romina. 
Maddere incominciò a perdere stabilità e cognizione visiva, tutto intorno a lei girava come una trottola.
“Ka!” Pikachu saltò su di lei  mentre era ancora intontita e lanciò un Fulmine a cupola che andò a scagliarsi contro tutti i tronchi nell'area sopra di loro. 
Quando Maddere si riprese dallo stordimento vide soltanto una pioggia di legno massiccio piombare su di lei sommergendola completamente nell'impatto.
Si sentì il collassare della struttura naturale e quando tutti guardarono stavolta Maddere era davvero K.O. 
Pikachu aveva vinto. 
“Pikaaa!!” Esultò lui saltando in aria con allegria. Il suo festeggiamento durò breve, vista la stanchezza che lo prese e lo costrinse a sedersi sull’erba. Era stanchissimo, certe giornatacce avrebbero dovuto essere proibite per legge. Anche se da adesso quella giornata sarebbe stata adorata per un’impresa davvero importante: liberarsi di Maddere una volta per tutte. 
“Sei stato grande Pikachu!” Si complimentò Ash abbracciandolo “Sapevo che ce l’avresti fatta, sono davvero fiero di te! Puoi benissimo cavartela da solo se serve!” 
Il topino arrossì, sentendo un’altra marea di commenti arrivare a sommergerlo e tante carezze gentili da parte di Ash e Serena. 
Poco più distante invece Maddere stava riaprendo gli occhi. La sorpresa la colse quando si ritrovò sommersa da un gruppo di rami enormi. Si sentiva disorientata, non ricordava nulla di ciò che era successo nella lotta, o almeno nulla dopo un breve inizio. Come mai Pikachu pareva così feli-…
Aveva perso, ecco perché.
Non sapeva come, non sapeva perché… ma era così. Questo significava che avrebbe dovuto dire addio per sempre al suo adorato Ash, come aveva promesso. 
Il gruppo di amici si avvicinò a lei e la approcciò. Ash con un sorriso si complimentò con lei per la bella lotta, apprezzando le sue doti da lottatrice “Quando vuoi lottare sai tirare fuori una grande grinta! Complimenti, è stato uno spettacolo! Anche se immagino che ricorderai poco…”
“Già, come dice il pokédex le Maddere dopo essere entrate nella loro fase più feroce ed essere tornate normali… dimenticano tutto” confermò Serena comunque anche lei complimentandosi per l’impegno che entrambi avevano messo. 
Maddere fece una smorfia con la testa bassa, solo visibile a Pikachu, che inizialmente aveva quasi scordato il patto. Ora che però aveva ancora sentito l’allarme Serena all’allerta non c’era alcuna chance di cambiare le cose. “Pika chu pi! Kaka!” disse con aria seria, sporgendosi appena. Il suo sguardo pareva serio e deciso. 
Lei sentì una stratta al cuore, la sconfitta faceva male, soprattutto contro uno sgorbio del genere che nemmeno meritava il suo principe azzurro. Ora nessuno avrebbe difeso il ragazzo da Pikachu e Serena… e lei non lo avrebbe rivisto mai più. 
Si alzò, scrollandosi di dosso la polvere e sbattendo appena la gonnellina. Ash e gli altri la guardarono confusi ma non dissero nulla, fino a che lei non mormorò qualcosa e si girò pronta ad andarsene. 
“Uh Maddere stai andando via?” chiese lui non capendo bene il gesto, visto che di norma si separava a fatica, mentre ora sembrava quasi rassegnata all’idea di doversene andare. 
La yandere rispose annuendo e tornò a camminare in direzione opposta, sotto lo sguardo severo ma quasi sollevato di Pikachu. Non era per essere cattivo, ma la sua priorità era mantenere l’armonia nella squadra e proteggere Serena. Se Maddere impediva queste due cose allora doveva occuparsene lui, non c’era chissà quale soluzione, anche perché Ash e gli altri suoi amici non sapevano nulla e Pikachu per ora non sentiva la necessità di essere infame e svelare tutto. 
La Pokémon iniziò a velocizzare per allontanarsi sempre di più e sparire prima di pentirsene “D-Dere…” pensò nella testa… era un addio. 
Un addio al sorriso stupendo del suo principe, alla sua voce e il suo spirito solare. Il suo eroismo e gentilezza. Avrebbe sentito la mancanza del suo posto sulla sua spalla, la mano che le toccava la testa per congratularsi e i momenti in verità inesistenti ma per lei esistiti d’amore tra loro. 
“D-Dere… [A-Addio…]” pianse ancora nella sua testa per l’ultima volta.
“A questo punto perché non ti unisci a noi?”
Non credevano di aver sentito bene i due Pokémon, perché così dal nulla la voce di Ash aveva parlato e sembrava una frase assolutamente inaspettata. Qualche minuto servì ai due per concepire bene il significato di quelle parole, scatenando poi una reazione all’apparenza simile, ma nel profondo completamente opposta.
“PIKA!?”
“DERE!?”
Pikachu guardava Ash con sguardo di disapprovazione completa. No, no, no… cosa diavolo gli saltava in mente? Chiederle di viaggiare con loro!? In pratica catturarla e sorbirsela per il resto dei suoi poveri giorni!?
Per Maddere invece era come un sogno che si realizzava. Il suo amore voleva chiederle di unirsi a lei in un legame per lei eterno ma che non era nemmeno lontanamente considerabile un matrimonio? Come poteva dire di no? Il suo principe la stava chiamando.
Lui si grattò la testa di fronte ai due Pokémon esplosi “Beh si, in fondo ogni volta sei così eccitata quando ci vedi e finiamo per incontrarci. Se ti separi da noi lo fai in malavoglia, a questo punto ti conviene seguirci nel nostro viaggio! Potresti venire con me, sai quando lottavi prima eri formidabile e penso che con molto allenamento e impegno riusciremo a sfruttare la tua forza grezza e trasformarla in un’arma vincente per le future lotte in palestra!” dichiarò con determinazione stringendo un pungo. 
La verità era che non sapeva minimamente cosa stava facendo, l’errore madornale che Pikachu aveva voluto evitare con tutte le forze e per un soffio era quasi scampato. Dopo una giornata di sofferenze come poteva fargli questo? Era come firmare un patto con il diavolo. Era una condanna eterna.  “PIKA!? CHU PI!?” contestò ancora Pikachu. 
Non faceva parte del patto che avevano stabilito. Non era così che funzionava, non era valido. Tuttavia pensandoci bene, lei aveva solo aderito a non inseguirli più e andarsene, era Ash che qui la voleva catturare. 
“So che voi due non sembrate andare molto d’accordo, ma lavoreremo anche su questo! Dopotutto siamo tutti una squadra e ancor di più una famiglia. Se ci son problemi tra di noi basta provare a risolverli!” Guardò entrambi “Allora, siamo d’accordo?”
“Deredere!” disse lei con un sorriso che pareva buono e dolce. Pikachu continuò a fissarla borbottando qualcosa per rispondere ad Ash, ma non perse mai il suo contatto visivo con il corpo della Pokémon che pian piano si girò e gli rivolse un ghigno crudele. 
Il Pokémon assunse un’espressione dura, sentendo i geloni nel corpo. Aveva un bruttissimo presentimento, quella Pokémon sembrava solo un piccolo e sciocco contrattempo, un problemino che avrebbero sopportato, la solita fangirl…
No… non era così… 
“Perfetto!” Ash prese una pokéball dalla tasca e la ingrandì, pronta per catturare Maddere. 
“Pikapi… [Ash…]” pregò Pikachu con la mente “chu pipi… [ripensaci bene…]” Era un grosso sbaglio.
Avvicinò la pokéball alla testa di un’entusiasta Maddere…
“Chuuu… chuchu [Non fare un errore… di cui ti pentirai]”
Sempre più vicina…
“Pi…pi… [ti prego…]”
*tick* collise con la testa di Maddere. Lei fu circondata da un’aura rossa, ma le bastò un attimo… il fuggente secondo prima di essere risucchiata… per dare un ultimo sorriso minaccioso a Pikachu. Poi bastò un click per confermare il tutto… 
“…” abbassò le orecchie Pikachu con disagio.
“Evvai!! Ho catturato una Maddere!!” esultò Ash, senza accorgersi che il momento di esultanza del suo migliore amico non arrivò mai.
Perché Pikachu non poteva festeggiare, non se la sentiva di farlo. Non si trattava solo di fastidio, gelosia… sapeva che la squadra ne avrebbe risentito… Serena ne avrebbe risentito. Lo sguardo di Maddere riapparve nella sua testa. 
Non era nulla di buono.

E-E… beh… così adesso Ash ha una nuova addizione al suo team: Maddere. Certo è una sorpresa che alla fine si sia unita a gruppo, ma forse Ash riuscirà a tirar fuori il buon potenziale prima che il presentimento di Pikachu si avveri? E’ davvero possibile una via positiva in tutto questo? Per scoprirlo restate con noi… perché è solo uno dei primi e tanti cambiamenti in arrivo… 
E perché in fondo
Il viaggio continua…

 

Spoiler

Episodio 31: Serena qui, là, su, già… è davvero lei? Malato di cuore, non di testa!
 

 

Con una nuova aggiunta nella squadra di Ash, sebbene il disappunto di Pikachu per questa sua scelta, il nostro gruppo di eroi fa sosta nella cittadina di Zenzidia, sempre con in viaggio per la loro nuova meta.

 

"Confesso che non vedo l’ora di arrivare nella prossima città per fermarci al Centro Pokémon” disse Ash stiracchiandosi le braccia.

"A chi lo dici!" lo assecondò Lidia imitandolo "Dormire all'aperto è sempre stupendo ma dopo un po' la senti comunque quell'irrefrenabile voglia di sdraiarti su un bel piumone… come quelli della pubblicità! Quella con il Musharna!"

“Certo! Mia mamma quando guarda i suoi programmi di cucina a volte vede la pubblicità. Quelli si che sono proprio dei signori piumoni!" sorrise Ash catturando con lo sguardo il suo amico elettrico, pareva avere due borse sutto occhi "Tranquillo Pikachu" gli disse "Finalmente ti potrai distendere in pace e tranquillità" finì con l’accarezzarlo un po' sulla testa. Non capiva bene cosa lo turbasse tanto durante il sonno, ma a breve avrebbero dormito su un letto comodo.

"Cha..." sbadigliò debolmente l'amico. Quel che Ash non sapeva era che da un po' di giorni, ogni notte puntualmente, Pikachu aveva degli scatti di ansia e saltava in aria dal suo sonno per fissare con ossessione la sfera poké contenente l'ultima arrivata nella famiglia. Non aveva idea di cosa avesse combinato catturandola.

"Zenzidia è piccolina ma almeno possiamo fare spesa e rifornirci di cibo e materiali. Ci sono molti mercatini” disse Serena consultando la mappa del suo pokédex. 

“Peccato che qui non ci sia un centro Pokémon con delle stanze per la notte…" si intrufolò nella discussione Brock. 

Lidi lo guardò male e scosse la testa "Per vedere una certa persona e rimanerci tutta la notte?" sbuffò la detective cogliendo subito al volo le intenzioni del ragazzo più grande. 

"Uh!? No, no, no! E' che dopo questi giorni volevo fare un check up più approfondito ai nostri Pokémon e con mio grande rammarico non posso!" mise le mani avanti lui cercando di negare il tutto. 

"Come no..." rispose alzando le mani l'amica. 

Infatti come volevasi dimostrare la deduzione della ex capopalestra di Collinopoli era più che corretta. Neanche mezzo secondo era passato da quando erano entrati nella struttura che già si sentiva puzza di provolone all'opera. 

"Joy, oh Joy se solo potesse curarmi questa malattia che da mesi e mesi ferisce nel mio uore, sono sicuro che lei brava com’è troverà la cura a queste mie penEEHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!" disse mielosamente il dottore prima di strillare come al solito quando le fauci del mastino infernale che ogni volta rompeva il suo paradiso si serrarono nel suo didietro. 

"U-Uh come posso aiutarvi?" disse l'infermiera cercando di riprendersi dall'accaduto.

"Se possibile potrebbe dare un’occhiata ai nostri Pokémon?" chiese l'allenatore mostrando le sue sfere poké.

"Certamente!" sorrise la donna mentre il suo assistente Wigglytuff preparava la barella con il porta pokéball. I ragazzi posarono le loro sfere e Lidia si prese la briga di farlo pure per Brock, visto il suo stato di semi incoscienza. Pikachu saltò su di essa e salutò con la zampina "Vi conviene aspettare li in sala di attesa mentre eseguo i controlli! Potete trovare un po'  di tutto per ingannare l'attesa!"

Il gruppo seguì il consiglio dell'infermiera e decise di intrattenersi ognuno in modo diverso. Lidia corse subito all' edicola del centro medico per procurarsi l'ultimo numero del suo fumetto preferito mentre Ash armeggiava con il pokédex, sfogliando con curiosità le pagine elettroniche dell'enciclopedia. Serena invece preferì andare nella zona aperta del centro a prendere una boccata d'aria. 

Ash vide l’amica allontanarsi ma non le andò subito dietro. Aspettò un po' di minuti e Pikachu tornò da lui balzando allegramente sulla sue zampine. Ora si che sembrava molto più attivo. Non si fermò troppo a pensare a cosa fare perché nella sua testa fu chiaro già il prossimo obbiettivo. 

Solo con Pikachu in spalla il ragazzo lasciò il centro Pokémon e andò alla ricerca di Serena. Nel giardinetto dell’edificio non c’era traccia della ragazza. Probabilmente era andata in paese a fare un giro, anche se non era sicuro fosse una buona idea lasciarla per conto suo. 

La cercò per qualche minuto, controllando ogni persona a cui passava accanto. Ci volle qualche minuto prima che iniziasse a salirgli un piccolo livello di ansia “Accidenti… dove è finita?”

"Al ladro! Al ladro!" urlava una vecchina mentre una figura indefinibile sembrava intenta a strapparle di mano una borsetta. 

Il ragazzo non perse tempo, girò la visiera del cappello all’indietro e si precipitò subito in aiuto della povera signora anziana che ormai aveva perso la presa ed era a terra, faticante a rialzarsi. "Che è successo!?" chiese preoccupato mentre aiutava la signora q rimettersi in piedi.

"Q-Quel mascalzone m-mi ha rubato la borsetta!" ansimò la donna mentre puntava il dito verso la direzione in cui il suo assalitore era fuggito. Ash generoso come era si propose subito di aiutarla a corse a recuperare la borsa.

Serena nel frattempo camminava in solitudine tra le bancarelle del paesino. Si era fatta pensierosa, ancora con la testa sull'incidente avvenuto in precedenza. Con il passare dei giorni il dolore sembrava essersi acquietato ma lasciava comunque una cicatrice che ancora faticava a rimarginarsi. 

"Perché? Perché si è comportata cosi?" si sforzò di pensare cercando una soluzione. All'improvviso una piccola folata di vento la colpì alzando il suo cappello che incominciò a prendere il volo.

"Il mio cappello!" si sorprese la ragazza vedendo il capo d’abbigliamento allontanarsi "A-Aspetta torna qui!" disse cercando di acciuffarlo mentre quest'ultimo si allontanava sempre di più...

Poco dopo Lidia e Brock si erano riuniti. La detective stava cercando di far appassionare il dottore alla sua lettura preferita, dato che Ash e Serena si erano dimenticati di riprendersi i loro Pokémon tranne Pikachu. "Vedi? Il bello è che lui non può farsi riconoscere altrimenti la banda di criminali che lo crede morto lo rintraccerebbe!" disse Lidia con gli occhi che brillavano dall'entusiasmo.

"Uhm... e quindi mi stai dicendo che tutto ciò è causato da una particolare polvere di qualche Pokémon raro che ha avuto un effetto ringiovanente invece di eliminarlo..." cercò di sforzarsi di capire Brock mentre nella sua testa provava ad immaginarsi la scena, aiutato dalle vignette del libricino “La cosa che mi lascia perplesso è che ovunque lui vada c’è della che muore. È tipo il simbolo della malasorte e delle disgrazie… avrà decimato la sua regione.

“Beh tecnicamente sono esigenze di trama… o non ci sarebbero misteri!”

"Mmmh... a proposito di misteri, Ash e Serena non sono ancora tornati e abbiamo ancora le loro borse e Pokémon" la interruppe lui. 

Si sentì una voce chiamare da lontano, alzarono gli sguardi e videro Ash venire incontro a loro. Subito quando si fermò si scusò con loro per la sua sparizione, massaggiandosi la testa con un po' di fiatone. "Scusate, un'anziana era stata scippata e così ho inseguito il rapinatore"

"Ash! Non sai che è pericoloso? Pensa se era armato!" Lo rimproverò Lidia, sapeva bene che un inseguimento poteva ritorcersi contro a chi lo effettuava.

Brock scosse la testa "Domanda inutile se rivolta ad Ash..." pensò lui attendendo la fatidica risposta.

"Beh ho agito d'istinto e non è successo niente! Dovevo pur aiutarla!" Ridacchiò ricevendo qualche sguardo perplesso dai suoi amici "Tanto Pikachu ha risolto tutto con un bel Fulmine! L'ha steso in pochissimo tempo!" 

"Pika!" Esultò lui godendosi il complimento. Per fortuna Maddere stava per la maggiore nella sua sfera. O sarebbe stato un inferno totale anche quel caso e addio complimenti.

Il ragazzo si guardò attorno, sembrando confuso e alla ricerca di qualcosa o meglio qualcuno. Si voltò verso i suoi amici e domandò loro “Uhm… Serena non è tornata da voi?” osservo la borsa dell’amica appesa al braccio sinistro di Lidia. 

"A dire il vero non l’abbiamo vista. Credo si sia allontanata dal centro mentre eravamo impegnati" iniziò Brock ricevendo subito uno sguardo omicida da Ash, impedendogli di dire altro. Non trovava altre parole, si sentiva in effetti nel torto, quindi non valeva la pena difendersi. 

"Vuoi... dirmi... che non vi siete domandati nulla in tutto questo tempo!? Almeno io la stavo cercando!" Alzò appena la voce lui freneticamente. Sembrava davvero infastidito dalla questione. "Mi fido di Serena e so che può allontanarsi benissimo da sola, ma con tutto quello che accade ultimamente preferirei starle accanto appena riesco e non correre il rischio che venga colta alla sprovvista dal Team Rocket mentre non ci siamo per aiutarla!” 

Lidia lo calmò un attimo, facendolo stare fermo "Lo sappiamo... e sappiamo anche che non vuoi che lei sia triste e sola"

"Esa-..."

"Però un po' di tempo per se stessa può farle bene. Altrimenti non ne uscirà mai" lo interruppe la detective con tono comprensivo e quasi materno. Non poteva aspettarsi di riuscire sempre a risolvere tutto "Come tu hai avuto il tuo tempo dopo quella faccenda di Malamar, lei ha bisogno del suo"

Rimasero un attimo in silenzio, quando lui ricominciò "Questo lo capisco bene e so che star da soli aiuta in tanti casi, l'ho provato sulla mia pelle, ma non sempre funziona. A volte serve l'appoggio dei nostri Pokémon o degli amici... o di se stessi. Lei crede di essere un'allenatrice incapace e non è una cosa che può risolvere da sola questa. Non cambierà idea solo pensandoci con una camminata, per quanto vorrei il contrario"

"Beh allora il compito spetta ai suoi Pokémon" rispose Lidia.

“I Pokémon che non ha con sé!?” sclerò lui. Non era iperprotettivo... si preoccupava come ogni amico dovrebbe fare. Esatto... come amico...

Riuscirono a convincerlo a sedersi un attimo in attesa di qualche notizia. La borsa era lì, quindi Serena non aveva il pokédex per contattarli così come non aveva Pokémon per difendersi. Pian piano l'attesa spazientiva Ash che tambureggiava le dita sulle gambe. "Perché non arriva?" pensò lui con una mano portata alla testa in frustrazione. 

“Ora basta!” Si alzò in piedi e mise lo zaino sulle spalle “Vado a cercarla ancora e stavolta la troverò! E’ passato troppo tempo!!" proruppe squarciando il silenzio generale di tutti. 

“Magari è tornata al centro Pokémon? Potremmo controllare” propose Lidia ora un po' preoccupata. In effetti era passato un bel po' e avrebbero già dovuto aver notizie. 

"Forse è meglio separarci" replicò l'allenatore "Così facciamo prima e controlliamo più aree del paese, io posso andare avanti a cercare qui in giro, mentre voi tornate al centro e cercato nelle vicinanze”

"E' una buona idea..." confermò Lidia “Tanto sappiamo come contattarci in caso di necessità”

Detto questo le loro strade si divisero. 

"Pika..." disse Pikachu guardandolo, sentiva abbastanza odori e di sicuro tra essi quello di Serena ma era confuso e non sapeva bene dove guidare il suo allenatore, che cominciava a preoccuparlo seriamente “Chu?”

"Si forse hai ragione, sto esagerando un po' e sembrerò ossessivo, ma davvero ho paura che Serena possa correre dei rischi da sola. È ovvio che non sia al massimo ancora, specie dopo quello che è successo ad Amatripoli e so bene quanto possa essere rischioso avere il morale a terra. Ho rischiato più volte di perdere te o di rimettere me stesso solo perché ero giù di tono" 

"Ka pi..." 

"Serena è forte, forse la più forte compagna e amica che abbia avuto, però in momenti come questi gli amici sono fondamentali e finché li hai al tuo fianco andrà sempre meglio. Per questo non ho intenzione di lasciarla"

"Chu pi" annuì il topino comprendendo il suo migliore amico. Ash era fatto così e le sue parole erano sensate. Giustificata era pure l’eccessiva affezione che provava in quel momento per la ragazza. "Ka chu"

I due andarono avanti con le ricerche, ma continuarono a non trovarla. Chiesero in giro alle persone se avevano visto la performer ma nessuno riuscì a rispondergli. 

Ash cominciò a diventare sempre più perplesso e frustrato. Per fortuna la camminata lo aveva calmato, perché sapeva di comportarsi un po' diversamente dalla norma. "Oggi non ne va bene una! Prima la vecchietta scippata, poi Serena svanisce nel nulla come usando Teletrasporto e ora questo...” sospirò e poi raccolse un po' di aria “Serena dove sei!?" gridò non riuscendo più a trattenersi. 

"Cercavi me?" disse una voce alle sue spalle. 

Ash e Pikachu si girarono di sobbalzo, dietro a loro c'era proprio la biondina, che li guardava come se niente fosse. Sembrava tranquilla, con le mani dietro alla schiena nella sua posa più consueta. Forse troppo consueta?

"Eccoti finalmente!" tirò un sospiro di sollievo il ragazzo "Temevo che..." 

"...Che fossi diventata improvvisamente invisibile?" disse lei interrompendolo con una risatina. 

Ash rallentò di colpo e rimase stordito dalla repentina risposta dell'amica, fece fatica a ritrovare le parole "No è che..." provò a dire ma subito venne di nuovo interrotto da lei "Su dai andiamo! Che gli altri ci aspettano!" e quest'ultima presa la mano dell’allenatore e lo trascinò con sé verso il centro Pokémon “Lidia e Brock ci staranno aspettando!”

Ash e Pikachu si diedero una fugace occhiata, il topo fece spallucce non sapendo nemmeno lui come spiegare questa improvvisa vitalità della loro amica.

"Niente?" Chiese Brock mentre controllava dietro ad una porta di uno sgabuzzino.

 "Niente" confermò Lidia mentre riponeva nella tasca la sua fidata lente. 

"Cavolo" si morse la lingua il dottore "Ma dove può essersi cacciata? Insomma per quel poco che la conosco non mi sembra la tipa da sparire chissà dove..." 

"...Quella è più una caratteristica di Ash..." affermò Lidia sospirando.

"...Già, quello è più tipico di Ash quando si eccita per qualcosa. Serena mi sembra molto più pacata e ragionevole" sorrise Brock pensando all'amico poi aggiunse "...Senti ma davvero credi che..." 

"...Che Ash abbia una cotta per lei? Non ne ho idea, è difficile capirlo. A volte lascia talmente tanti indizi per portarci a capirlo che sembra sia perdutamente perso per lei. Altre volte invece ti sembra sia semplicemente la sua natura semplice, innocente e amichevole”

“…” Brock rimase silenzioso, incrociando le braccia e piegando appena la testa di lato. Sembrava così strano parlare di questo a proposito di Ash.

“A volte sembra un Pidove colpito da Attrazione, altre volte un semplice Bidoof. Non so nemmeno se lui stesso se ne renda conto. Tuttavia può essere divertente vedere come reagisce, so per certo che Serena è innamorata di lui. Se la prendo in giro cerca di calmarmi ma non nega mai nulla. Io spero per lei che Ash ricambi o che almeno possa accorgersi di questo prima o poi perché li trovo perfetti assieme… oltre che ha bisogno di qualcuno di paziente e amorevole che lo tenga d’occhio”

“Su questo hai ragione, ma in anni in cui ho viaggiato con lui i casi in cui ha mostrato interesse romantico per le ragazze sono stati pochissimi. Forse all’inizio della sua avventura, poi credo che il suo sogno lo abbia totalmente offuscato da quella questione. Lo conosco bene… abbastanza per dire che l’amore è un arcano ormai”

Lidia chiuse un attimo gli occhi e fece un piccolo mugugno mentre ragionava. Poi li riaprì e lo guardò confusa “Scusa posso chiederti una cosa?”

“Certo”

“Tu non viaggi con lui da anni, no? Ad Unima e Kalos non c’eri e sono stati quasi 4 anni di distanza tra voi due, no?” domandò curiosa.

“Beh… si, ma con questo cos-…”

“Allora come fai ad escludere che qualcosa sia cambiato in tutto questo tempo?”

“Beh io…”

“Il tempo cambia molte cose, Ash è cresciuto e ora ha 18 anni. Prima o poi tutti devono andare avanti e i cambiamenti fan parte della vita. Lui è come tutte le altre persone, non è differente sotto questo punto di vista. Quindi il fatto che abbia aperto gli occhi e il cuore sulla questione dell’amore non mi pare tanto impossibile. Per te magari questo sembra un totale capovolgimento, ma magari la cosa si è sviluppata più lentamente durante la tua assenza”

Brock non seppe come rispondere a quell’affermazione, perché era totalmente vero. Ancora una volta gli si era posta davanti l’evidenza che lui poteva non conoscere più al 100% il suo amico. I loro discorsi filosofici sulla recente condotta del loro amico vennero interrotti da una voce che impedì ogni continuazione. 

"Ehi eccoci qua!" disse Serena mentre trascinava un Ash ancora un po' scosso. 

"Grazie ad Arceus" sospirò Brock guardandoli "Ma dove eri finita?" 

"Oh beh ero andata curiosare un po' in giro... e mi sono spaesata" disse lei scusandosi con gli amici. I due rimasero altrettanto stupiti da questo slancio di positività da parte di Serena, poi guardarono Ash che sembrava portare la loro stessa espressione. 

Fu dunque Lidia a prendere la situazione in mano. "Scusate, ma posso prendere Serena un attimo in prestito?" detto questo trascinò l'amica lontano dai due maschi e iniziò a parlarle a voce bassa ma un po' preoccupata. 

"Sicura di stare bene?" 

"Sicuro!" confermò la performer con troppo ottimismo "Mai stata meglio!" 

"Uh… Sicura, sicura? Cioè dopo quello che è successo le tue parole mi lasciano un po'…" 

"Alla fine ho capito che in fondo è una cosa che è successa e non posso farci nulla. Non devo guardare al passato, ma al presente e al futuro. L'ho capito mentre stavo un po' da sola a pensarci su. E’ dura ma non voglio siate condizionati dal  mio malumore, non serve a niente e anzi come dice Ash il sorriso è la migliore cura per le ferite più gravi! Mi spiace solo di essere stata un po' deprimente questi giorni"

"Hmmm... discorso tipico di Serena, specie con quello che dice su Ash" pensò Lidia "Forse ho solo preso un abbaglio..." poi si rivolse all'amica "Beh, per lo meno questa brutta fase è passata e la cosa non può che rallegrarci! Amatripoli ce la siamo messi alle spalle, non ci resta che andare avanti!" 

"Hai perfettamente ragione!" confermò Serena "Ora perché non andiamo dagli altri? Ci staranno aspettando no?"

"Si hai ragione" sorrise Lidia "Andiamo dai!"

Lidia si avvicinò a Brock e iniziò a dirgli qualcosa all'orecchio. Qualunque cosa fosse sembrava che solo loro due ne fossero a conoscenza e ciò lasciò perplesso Ash. Ancora più strana fu poi la reazione di Brock che subito inarcò le sopracciglia e imbarazzato annuì. 

"Pardon?" Domandò Ash sentendosi coinvolto.

"Niente" rispose Lidia con nonchalance "Beh, visto che Serena è a posto direi di continuare! Finalmente una nota positiva in questa triste melodia risuonata nei nostri giorni recenti!"

Ash voltò lo sguardo verso Serena e i suoi occhi si strizzarono nel vedere quel sorriso e occhi brillanti. C'era qualcosa di strano, erano dello stesso azzurro, con tanta luminosità... ma per qualche motivo non riusciva a perdersi dentro, sentire tutte quelle emozioni e leggerli apertamente "... Brock, Lidia... con me un attimo"

"Ma come adesso anche tu le sedute privaaa-.." si sentì tirato Brock per l’orecchio verso il ragazzo e allontanato da Serena. 

Lidia li seguì curiosa e attese la parola di Ash "Che ti prende Ash?"

"Serena si comporta in modo strano" affermò lui lanciando un'occhiatina all'amica che sorrideva dolcemente anche se un po' confusa. Lui subito si rigirò e ignorò gli occhi da cerbiatto "Si, ve lo dico io! È troppo... positiva"

"Star da sola le è servito" fece le spallucce Lidia.

Il corvino scosse rapidamente la testa contrario "Vi dico che è strano... Serena non è così superficiale e anche se è forte trovo innaturale il suo ottimismo improvviso! Mi preoccupa..."

Detective e medico si scambiarono un'occhiata ambigua e poi tornarono ad osservare Ash con un pizzico di noia "Credo tu stia prendendo troppo la mano nel farle da bodyguard!" Gli fece notare Lidia con tono accusatorio.

Brock le andò dietro annuendo "Calmati un attimo e abbi fiducia in lei"

Ash sbuffò sentendosi leggermente ignorato. Non gli davano nemmeno il beneficio del dubbio, sembrava che lo prendessero per pazzo "..."

"Uhm... tutto bene?" Arrivò la voce di Serena da dietro e il corvino si girò con un mini broncio. Non era la stessa voce che lo faceva girare con entusiasmo quando lo chiamava.  Non gli pareva fosse la sua immaginazione.

"Tutto bene!" Rispose Lidia senza badare al sussulto contrariato dell'allenatore "Pensavo di andare in una della aree appena fuori dal villaggio e cucinare qualcosa. Il signorino qui è affamato e vorrebbe mangiare qualcosa di particolare"

"Qualcosa di particolare uh? Posso dare una mano? Ho voglia di rimettermi ai fornelli" chiese il permesso a Brock, che rivestiva il ruolo di capo cuoco del gruppo.

"Certo!" Confermò lui.

Serena sorrise dolcemente e strinse a sé la borda appena passatagli da Lidia e fece cenno alla detective di guidarli. La ragazza più grande si fece seguire e portò gli amici dove avrebbero mangiato con tranquillità, sempre in compagnia di un Ash prettamente imbronciato e dallo sguardo truce. 

Quando si fermarono ognuno pensò a fare qualcosa per aiutare. Ash e Lidia prepararono il tavolo, mentre Serena e Brock si diedero alla cucina. Brock notò con piacere che anche dal modo in cui la compagna cucinava e trattava gli alimenti  il suo umore era nettamente migliorato. Non sembrava più così triste o delusa di se stessa e questo faceva di sicuro piacere. 

Presto anche Ash avrebbe capito e si sarebbe dato una calmata con l'iperprotettività. In un certo senso era certo che Lidia stava pensando alla stessa cosa e che avrebbe voluto che Ash usasse quel tipo di ossessione per altro. Un brivido lo avvisò e decise di cambiare pensieri. 

Ash nel frattempo guardava con la coda dell'occhio la kalosiana, senza notare la stessa Lidia che faceva lo stesso con lui. Il ragazzo era sicuramente senza speranze. 

Una volta tutto pronti si misero a tavola per mangiare, sempre con un'aria di lieve disagio causata da Ash. Non perdeva di vista Serena un attimo, qualunque movimento facesse gli puntava gli occhi addosso rendendolo davvero inquietante. 

Cacciò una polpetta in bocca, ammettendo mentalmente fosse buona, ma mancava qualcosa. Serena riusciva sempre a metterci dentro un non so che e lo faceva sentire a casa. Per quanto fosse eccellente se non sensazionale quello che aveva in bocca... non gli dava una completa sensazione di affetto.

"Ok, è davvero buono" ammise allentando appena la tensione e facendo sorridere i compagni. 

Brock e Lidia si alzarono e avvisarono i due "Andiamo a prendere da bere... voi continuate pure" li incitò Lidia con malizia.

Ash abbassò appena la testa con un lieve rossore, mentre Serena ridacchiò nervosamente. Quando i due furono soli si sentì un inconfortevole silenzio. Ash la squadrò per qualche attimo, abbassando di colpo il suo livello di stalkeraggio appena lei gli rivolse un dolce sorriso. Lui deglutì leggermente e la guardò con una strana paura... se si poteva definire quella. Il cuore batteva appena più veloce della norma. Prese la forchetta e azzannò un altro boccone per distrarsi, quando la voce dell'amica parlò.

"Sai..." si avvicinò lieve al suo orecchio, le labbra gli sfioravano i lobi e sentì le pelle d'oca. Improvvisamente Ash smise di masticare ma non si mosse di una virgola. "Son felice che ti piaccia... perché per te cucinerò ogni giorno della tua vita se lo vorrai"

"*COUGH COUGH*" sbalzò in piedi sentendo un groppo in gola che gli bloccava il respiro. Il cibo gli si era bloccato a metà strada e stava soffocando. La faccia era completamente rossa, sia per l'aria che mancava, sia per un altro motivo. 

Serena sobbalzò e iniziò a dargli delle pacche sulla schiena con agitazione. Anche Pikachu si mise in piedi e cercò di aiutare il suo allenatore.

Vedendo che niente funzionava il topino saltò dietro ad Ash e caricò la sua coda "Pikaaaaa chupi!" Colpì la schiena del suo allenatore con un potente Codacciaio e il ragazzo finì slanciato oltre il tavolo, cadendo di faccia a terra. La pressione fu abbastanza da fargli sputare il boccone che per poco non lo aveva ucciso.

"S-Stai bene?" chiese la ragazza correndo subito ad aiutarlo per rimettersi in piedi. 

"S-Si..." boccheggiò Ash cercando di riprendere fiato e coscienza dopo la tremenda botta che il suo Pokémon gli aveva dato "S-Solo un boccone di traverso... g-grazie Pikachu..." 

"Pika Pi" disse lui cercando di minimizzare, ancora preoccupato per il suo allenatore.

"Ma che cavolo è successo?!" disse Lidia lasciando cadere la bottiglia dell'acqua per terra “C’era un rumore, un urlo e… che avete combinato?”

"A-Avevo qualcosa in gola... menomale che Pikachu ha risolto tutto, anche se con metodi estremi " disse Ash sputacchiando ancora. 

"Ash..." lo ammonì Brock "Prima o poi ti ucciderai con quella tua foga nel  mangiare" 

"Ne prendo nota... comunque datemi un bicchiere d'acqua per favore" chiuse la questione l'allenatore allungando la mano. Una volta che Ash si sentì un po' meglio, siccome la giornata era abbastanza limpida, il gruppo decise di prendersela comoda. Per qualche motivo però il biancavillino non poteva affatto farlo e sembrava stralunato, con una faccia semi cadaverica. 

"Qualcosa non va?" chiese Serena avvicinandosi a lui.

"N-Niente! Assolutamente n-niente!"  rispose in fretta lui cercando una via di fuga dal suo sguardo e per sua fortuna a salvarlo fu un chiosco di gelati "C'è un chiosco! Magari possiamo prendere un gelato!" disse cercando subito di svicolarsi da quell'imbarazzante situazione. 

"Buona idea" concordò Lidia "Se mi aspettate vado subito a prenderli, ditemi solo che gusti volete"

 "Cioccolato!" disse Ash senza pensarci, troppo impegnato ad evitare Serena per essere originale.

"Vaniglia" disse Serena altrettanto semplicemente.

"Viva l’originalità… Brock vieni con me?" 

“Arrivo!”

Una volta presi i loro gelati il gruppo si fermò nei pressi di un parco a gustarseli "Proprio buoni" disse la detective leccando con piacere il suo cono" 

"Signorina!" esclamò Brock puntando gli occhi su una ragazza di passaggio "Lei sta gustando il gelatino alla panna, pistacchio e nocciolino! Mi permetta di essere il suo fragolinoooooooooh!!!!"

Lidia sospirò alzandosi "Vado a staccarli..." guardando la ragazza che scappava da Brock, quest’ultimo con un cane aggrappato saldamente al suo didietro.

Erano soli e Ash non sembrò accorgersene subito, troppo concentro sul suo cono e dalla sua golosità. Serena invece sembrò approfittarne subito e scivolò vicino a lui con leggerezza ma velocità. Il corvino se ne accorse solo all’ultimo e quando accadde fu tardi per spostarsi. Non era nemmeno così scortese.

"Sai?" esordì improvvisamente la ragazza guardando il cielo "Cioccolato e vaniglia stanno molto bene insieme. Specie quando si uniscono sotto i raggi del sole e creano la cioccovaniglia. Ecco... devo ammettere che il tuo sorriso mi fa la stessa sensazione... di due gusti distanti che però si combinano perfettamente. Hai un sorriso così solare e radioso che mi squaglio quando lo guardo"

Altro che sole, Ash a quella affermazione divenne più caldo di una supernova. Disperato cercò la cosa più vicina a lui che potesse essere fresca, stavolta contenendosi come poteva. In questo caso era il suo povero gelato, che gli si spiaccicò su tutta la faccia. 

Lei rimase un po' stranita ma prima che potesse aprir bocca lui si alzò improvvisamente e si allontanò a passo di carica "D-Devo andare al bagno!" disse mentre alzava i tacchi. 

"Uh? Ho detto qualcosa che non va?" si chiese Serena confusa.

"Eccomi scusate il... ma dove è sparito ancora Ash?" chiese Lidia mentre il suo Spotpup trascinava per la seconda volta il corpo esanime del dottore in amore. 

"Ha detto che andava in bagno..." fece spallucce Serena.

"Ma qui non ci sono bagni..." si interrogò la detective. 

Ash non era infatti andato al bagno, era letteralmente volato fuori dal campo visivo della ragazza sua coetanea e si era infischiato del resto. Si avvicinò ad una fontanella e si sciacquò la faccia mentre Pikachu lo guardava straniato, perché si comportava cosi? 

"P-pikachu... prendimi pure per matto ma... ma..." boccheggiava l'allenatore.

"Pi?" 

"Ma... qualcosa non va... n-non m-mi sembra..."

"Eccoti qua" lo interruppe la voce della detective da dietro facendolo sobbalzare "Ma si può sapere che hai oggi? Prima rischi di strozzarti, ora vai in cerca di bagni inesistenti" 

"R-Ragazzi... i-io.." 

"Tu cosa?" chiese Brock guardandolo con un sopracciglio alzato.

"Io... cioè lei... io..."

"Calma, riprendi fiato" gli poggiò le mani sulla spalla il dottore "Respira e inspira, prenditi un attimo di pausa e poi parla..." 

"...LEI NON E' SERENA!!!" urlò il biancavillino puntando il dito accusatore sulla kalosiana.

"CHE!?" sobbalzarono tutti.

"Ash ma stai bene? Hai fumato gli Oddish!?" lo ammonì la detective con severità "Come sarebbe che non è Serena!?" 

"G-Giuro che dico la verità! S-Serena non..." 

"Ash..." mormorò Serena ad avvicinarsi, sembrando naturalmente sconvolta. Allungò il braccio per toccarlo ma subito l'allenatore si scansò.

"N-No! Non ti comporti come la Serena che conosco! O almeno non del tutto! Non è possibile che tu ti sia ripresa così in fretta e sia tornata a sorridere come niente fosse. Oltre al fatto che sei sparita per ore oggi e mi pare assurdo fossi semplicemente a passeggio e sia tornata completamente risollevata!" si avvicinò con dito accusatorio, mentre lei fece un passo indietro.

Lidia e Brock subito si misero in mezzo con sguardo severo e arrabbiato "Ma si può sapere che hai!?" gli urlò Lidia furiosa.

"Forse lo so io" intervenne Brock "Secondo me ultimamente hai lavorato troppo Ash. Tra allenamenti, attacchi del Team Rocket e altri incidenti vari forse il tuo cervello ha sviluppato una sorta di paranoia dovuta allo stress. Basterà un po' di riposo e vedrai che andrà tutto bene”

“Ma che stress e stress! Sono sano come un pesce! Lo ripeto...” Alzò il braccio e puntò sulla performer “QUELLA NON E' SERENA!" gridò Ash diventando ancora più paonazzo di prima "P-Pikachu credimi almeno tu!"

Tutti lo fissarono come se fosse incredibilmente pazzo. In effetti Ash si era immaginato una reazione contrariata ma non di certo che Lidia e Brock lo guardassero con noia e rabbia "Perché mi guardate così?"

"Ash, detto in tutta franchezza... non ci sorprende la tua reazione" ammise subito Lidia "Dopo la discussione di prima non mi lascia nemmeno più di tanto sconvolta che tu tiri fuori un'altra paranoia. Quello che ci turba è il modo in cui stai accusando Serena"

"Paranoia!?" Ripeté lui sbarrando gli occhi e sentendosi appena offeso.

Lei annuì "É giorni che facevi l'iperprotettivo e secondo me ti sta dando troppo alla testa. Sei talmente convinto di voler aiutare Serena che arrivi a pensare non sia lei pur di non credere si sia ripresa"

Ash aggrottò la fronte, scuotendo la testa furiosamente, mentre Serena se ne stava in disparte un po' confusa e sentendosi a disagio. 

"Non é affatto vero! Credetemi, vi dico che quella é un’altra persona! La conosco più di chiunque altro e la riconoscerei tra mille! Lei NON é Serena!"

Lidia fece un cenno a Brock e dopo aver rilasciato un lungo sospiro passò di fianco ad Ash senza rivolgergli lo sguardo. Osservò solo Serena, appoggiandole una mano sulla spalla e incoraggiandola a muoversi "Forza Serena... Ash ha bisogno di mettere la testa a posto..." 

Le due avanzarono, ma prima di allontanarsi la biondina guardò indietro con tristezza l'allenatore. Lui inizialmente si sorprese, ma poi tornò a focalizzarsi su Brock.

Il medico, capendo le sue intenzioni decise di sistemare lo zaino e di seguire le ragazze. Ash, sentendosi ignorato, gli corse di fronte "Avanti Brock! Almeno tu devi credermi! Lo sai che in questi casi ti puoi fidare!" Cercò lui di convincerlo, almeno Brock doveva porgli una certa fiducia "Mi hai sempre creduto! E sono sicuro di non sbagliarmi, Serena é la mia migliore amica! Pensi davvero che non mi accorgerei se qualcosa fosse storto??"

"Ash..." il compagno lo guardò negli occhi, con un po' di perplessità per quelle richieste "Tu mi dici che devo fidarmi come ho sempre fatto... ma io... mi potevo fidare di quell’Ash! Non di questo!”

Quelle parole fecero indietreggiare Ash "In che senso scusa?"

"É anni che non viaggiavamo insieme Ash... pensavo sarebbe rimasto tutto uguale e in un certo senso non sei cambiato. Sei sempre lo stesso ragazzo con cui ho viaggiato. Come però sei anche cambiato totalmente allo stesso tempo. Anni fa potevo lo stesso vederti crescere e cambiare ma riuscivo a conoscerti in tutto per tutto essendo al tuo fianco. Però ora ti rivedo e mi pare ci sia un abisso dal vecchio al nuovo Ash, anche se alcune parti di te sono uguali!"

"..." il corvino non riuscì a controbattere a quelle parole.

Brock si avvicinò "Non puoi chiedermi di capire subito alla ceca quello che dici... perché non immagino nemmeno cosa tu stia pensando" alzò lo sguardo verso le ragazze già più avanti di metri "È giorni che ti vedo comportarti in modo diverso dal solito. Tu vuoi sempre aiutare gli amici ma ora sei diventato ossessionato dal farlo. O almeno nei confronti di Serena. Non so ancora cosa ci sia tra voi due, come sia il vostro legame e non posso basarmi su ciò che non conosco per essere certo che tu la riconosca ovunque. Ai miei occhi e quelli di Lidia stai esagerando..."

“Non ci siam visti per poco meno di quattro anni Brock, è normale provare questa sensazione ma non credo valga solo per te”

“Per noi era diverso e tre anni cambiano tante cose Ash! Non puoi pretendere che ci sia la stessa identica intesa. Devo ancora capire come tu sia cambiato e cosa sia successo, questo vale per tutti e per ogni cosa!”

"Brock... se c'è una cosa in cui non cambierei mai è il credere nei miei amici" confermò Ash con occhi pieni di determinazione e sicurezza.

"Beh... a me pare soltanto che tu sia troppo fissato con questa storia. Dici di conoscerla, apri gli occhi allora... o penserò tu abbia sbattuto davvero la testa!" Lo lasciò indietro, l'unico a tenergli compagnia era Pikachu. 

Ash guardò a terra sconfortato, si sentiva preso per un pazzo. Eppure lui era sicurissimo che qualcosa non andava.

Pikachu balzò sulla sua spalla e strofinò la sua guancia contro il collo del kantoniano per alzargli il capo. Con la zampina gli fece cenno di guardarlo e così il suo allenatore fece. Il Pokémon elettrico agitò gli arti per fargli capire qualcosa. 

"Mi credi almeno tu Pikachu?" Gli chiese Ash.

L'amico annuì indicando il proprio naso. L'odore di Serena non lo convinceva del tutto, oltre al fatto che si fidava del suo allenatore.

"Menomale... almeno tu mi dai un po' di fiducia" sorrise mestamente il ragazzo dandogli una grattatina dietro alle orecchie. "Forse ho reagito un po' bruscamente, ma ora devo trovare un modo per convincere tutti, compreso me stesso, che lei non è Serena.  Inoltre una volta provato quello devo anche cercare quella vera… spero stia bene”

Osservò i suoi compagni ormai più distanti. Una cosa era certa, non potevano andare via dal paese perché se Serena era lì in giro doveva trovarla. Andare via sarebbe stato un guaio. 

Purtroppo per  lui ogni suo tentativo di smascherare la finta Serena si rivelò insufficiente. Provò a chiederle i suoi gusti preferiti, cosa le piacesse fare ma non vi era modo di riuscire a far fare un piccolo passo falso alla presunta sosia. Quando insisteva troppo Lidia e Brock lo allontanavano dalla performer. Tutto si concludeva con un fallimento. 

“E basta Ash" sbottò Lidia prendendolo per un orecchio al suo successivo tentato interrogatorio "Oggi sei insostenibile! Non è possibile che ogni volta che facciamo un passo stai sempre a fare il quarto grado! Mi piace investigare ma c'è un limite a tutto!" 

"Ahia… mi fai male” si fece mollare, un broncio dipinto sulle sue labbra “Te l'ho detto mille volte e lo ripeterò ancora se necessario…" 

"Senti, secondo me sei stressato e basta... arrivati al centro medico ti lego con le corde sul letto e ti prendi una lunga pausa. Magari ti rinfreschi un po' le idee!" 

"Ma non volete capire che…” provò a obiettare lui.

"Niente ma!" concluse la capopalestra imitando il gesto del silenzio, Ash non poté far altro che abbassare il capo sconfitto. 

"E' inutile, non mi ascolta nessuno. Possibile che davvero sia diventato così paranoico?" pensò lui scoraggiato “Possibile che veda davvero problemi inesistenti e che lei sia la vera Serena? Io non ci capisco più niente..."

Pikachu lo osservò tristemente capendo la confusione che provava, anche lui in fondo aveva vissuto un’esperienza in cui non veniva ascoltato. Maddere era un grande esempio, anche se sapeva in cuor suo che Ash non aveva grandi colpe in quel caso. 

Lui quindi doveva stargli accanto e credergli fino alla fine “Pika chu pipi!” lo incoraggiò con occhi pieni di fiducia.

Il corvino sorrise "Si hai ragione, non possiamo mollare e nemmeno arrenderci! E' come una battaglia Pokémon questa che stiamo affrontando. Una che dobbiamo vincere per forza, a colpi di indizi e parole!" Pikachu non poté far altro che concordare "Però abbiamo sfoderato gran parte delle nostre mosse..." continuò l'allenatore "Quali altre risorse possiamo usare…”

Portò una mano sotto il mento e il topino lo imitò, cercando di trovare entrambi un modo per far venire a galla la verità. Passarono alcuni secondi e finalmente gli occhi color nocciola del ragazzo brillarono per l’illuminazione “Ho trovato! E' rischiosa perché se si rivelasse una falsa pista rovinerei tutto ciò che c’è tra me e Serena… e sembrerei un insensibile. Però se fosse giusta… beh diciamo che abbiamo fatto un passo avanti"

"Di un po' ma davvero volevi legare Ash al letto?" chiese Serena un po' preoccupata di quello che aveva appena sentito "Forse ho un tantino esagerato" ammise Lidia grattandosi la testa "Però l'intenzione di costringerlo a prendersi un periodo di pausa ci sta. Fare lo stakanovista a lunghi tempi è deleterio per la mente e come vedi già siamo in una fase bella critica..."

Il suo sguardo fu totalmente catturato da qualcos’altro che la fece fermare come un camion in frenata. Si trovavano di fianco ad un’edicola, per la precisione dove si trovava la sezione dedicata ai fumetti e ai manga "Oh cavolo..." sobbalzò all'istante "Hanno l’anteprima del prossimo numero di Detective Kid! A me una copia!" urlò eccitata correndo all'impazzata a comprare l'ultima avventura del suo personaggio preferito. 

Serena non poté far altro che osservarla leggermente divertita dal repentino cambio di personalità dell'amica. 

"Ehm… Serena?" chiese una voce dietro a lei.

"Oh Ash dimmi pure, ti serve qualche altra conferma che io sono Serena e non una sosia?" predette lei con tanta pazienza e un sorriso un po' rattristato. 

"No no è che mi dispiace, è solo che... solo che... forse avete ragione, forse in questo periodo ci sono state emozioni un po' troppo forti per tutti. Vittorie in palestra, catture e... beh lo sai, quello..." 

"Amatripoli?”

“Si. Penso di essermela presa più io con me stesso che...”

"Ehi... è acqua passata" lo rassicurò lei "Nessun ostacolo è insormontabile, lo hai detto tu! Certo non nego di non essere stata delusa nell’aver perso. Però una sconfitta è una sconfitta, non ha senso starci troppo a pensare” 

"Si, hai ragione" sospirò Ash lievemente "E... scusa ancora per esser stato così invasivo”

"Acqua passata anche quella, ti serviva solo una conferma e sono contenta che tu l'abbia trovata. Ora andiamo dai, che sennò Lidia comprerà l’intera edicola!" sorrise lei mentre si allontanava verso l’amica per trascinarla via. 

Ash la guardò un attimo poi si rivolse a Pikachu "Che te ne pare?" la risposta che arrivò fu un cenno con il capo "Si hai ragione, non ci sono più dubbi..."

"Evvai! Lo sapevo che il colpevole era il tizio  in nero! E’ sempre il tizio in tutina nera!" esultò la detective mentre leggeva con entusiasmo la fine della rivista “Divento ogni giorno più brava! E poi QUALCUNO dice che non ho talento..." 

"Chi è questo qualcuno?" si intromise Brock notando l’acidità e il risentimento con cui aveva pronunciato quella parola.

"Nessuno in particolare, sai le solite voci... oh ecco Ash e anche Serena!” Aveva chiaramente cercato di sviare dalla questione. In qualche modo però ci era riuscita perché Brock seguì il suo sguardo “Allora ti sei convinto o no che hai bisogno di riposo?" disse Lidia mettendo la rivista nella borsa e incrociando le braccia.

"Si" ammise lui "Avevi ragione, forse ero solo io che dovevo solo far mente locale. Un po' di riposo mi serve per davvero"

“Oh meno male, domani vedrai che ci rideremo sopra!" sospirò la forsiana "Almeno lo hai capito. Allora lo mettiamo a verbale? Che la qui presente Serena, sia davvero Serena?"

"Si, lei è Serena" dichiarò Ash solennemente. La kalosiana finalmente lo guardò con un sospiro di sollievo sentendo quell’affermazione.

"Già che ci siete, mettete pure a verbale che oggi la fortuna è dalla nostra!" disse una voce alle loro spalle poco prima di esser colpiti da una bomboletta di gas lacrimogeno. 

"Ma che!?" chiuse gli occhi Brock. 

"Perché per la leggi dei grandi numeri questa volta vinceremo!"

"*Coff Coff* non ditemi che..." sbuffò Ash tossicchiando ancora. 

"Esatto moccioso! Siamo noi!" 

 

"Preparatevi a passare dei guai! Le vostre vittorie sono ormai lontane"

"Guai molto grossi, tormentarvi è il nostro pane!"

"Proteggeremo il mondo dalla devastazione!"

"Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione!"

"Denunceremo i mali di verità a amore!"

"E il nostro potere arriverà fino al cosmo!"

"Jessie"

"James"

"Team Rocket, pronti a partire alla velocità della luci!"

"Arrendetevi subito perché siamo gli unici e temibili!"

"Meowth, proprio così!"

 

 

Il team rocket dall'alto della loro mongolfiera se la gongolava come sempre. O almeno come ogni volta che iniziava uno dei loro attacchi "E ora picchiata con le mascherine anti gas! Oggi si va a pesca di roditori elettrici!" annunciò Jessie.

"Subito Jessie! Oggi pesca grossa in apnea!" ubbidì con fare trionfante James mentre abbassava la mongolfiera a grande rapidità. 

"Eeee... oplà! Preso!" esultò Meowth mentre con un rapido movimento intrappolò Pikachu con un grosso retino e lo infilò in una gabbietta. "Godetevi il fumo gente perché è una specialità nostrana!"

"*Coff*cosa state?" tossì ancora Lidia prima di coprirsi anche il naso "B-Bleah c-che schifo! Cosa è questa..." 

"Estratto di Venomoth in polvere" spiegò James gongolante  “Una vera pestilenza vero?" 

"M-Maledetti" tossì ancora Ash cercando ad occhi chiusi la sua sfera poké "P-Prouj... p-puzza...t-toglila!" lanciò in aria la sua sfera. 

Purtroppo la puzza lo aveva stordito troppo e la sua mano aveva aggrappato la pokéball sbagliata. Quando ne uscì il Pokémon scoprirono che al posto di Proujay si trovava pronto all’azione Leafala. 

"Leaaaa..Fala..." disse lui poi rendendosi conto in che situazione fosse.

"L-Leafala? D-Diavolo s-scusa amico pensavo che..." 

"A-Ash ho un’idea" disse Serena cercando a tastoni una sfera poké e chiamando all’azione la sua amica. Per fortuna la ferita nello scontro con Tulipal era già guarita da un pezzo.

"Veon!" urlò la volpina infiocchettata uscendo dalla sfera. 

"Sylveon? che cosa?" chiese confuso Ash sentendo il verso della Pokémon.

Serena cercò di avvicinarsi ad Ash e di parlargli a bassa voce per non farsi sentire dal Team Rocket e coglierli alla sprovvista "Ascolta… *coff coff* forse con Vento di Fata possiamo *coff coff* far volteggiare Leafala e creargli un varco nella nube tossica e allo stesso tempo schermandolo!" 

"...Ehi è una buona idea...*coff* proviamoci!" Si stupì Ash "Vi servirà solo uno *coff* slancio! Avanti Sudowoodo!" disse Brock tirando fuori il finto Pokémon albero della sfera "Sudowoodo!"

Leafala prese la rincorsa e all'ultimo appoggiò le zampe sulla forti braccia del Pokémon roccia che lo sollevò in aria. “Wooodooo!”

"Ora Sylveon fagli cavalcare Vento di Fata!" disse Serena.

"Vyy!!!"Leafala si lasciò andare a peso morto e il vento fatato lo trasportò in alto, oltre la nube velenifera e più alto che poteva. Il flusso iniziò a diradare un po' i gas, abbastanza da permettere ad Ash di riacquistare la lucidità e prendere la pokéball giusta stavolta. 

“Proujay scaccia questa nube con le tue ali!” ordinò facendo uscire il compagno dalla sua sfera. In pochi battiti di ali la nube venne completamente scacciata e sparì dall’aria attorno ai ragazzi, permettendo loro di respirare. 

Quando il koala sbucò fuori dal nulla in diretto rapidamente verso i lestofanti, questi non fecero nemmeno a tempo a rispondere all’attacco "Ma cosa!?" si stupì Jessie girandosi di scatto verso il proiettile koaloso. 

I sentì il rumore di un pallone enorme che scoppia e in un attimo la gabbietta sfuggì di mano a James, rompendosi al primo contatto con il bordo della cesta. “Il nostro bottino!”

Pikachu e Leafala iniziarono a cadere, ma questa volta furono abbastanza preparati. Si presero per zampa per non allontanarsi l’uno dall’altro e all’ultimo vennero presi al volo da Proujay che poi procedette a riportarli a terra sul suo dorso. 

“Jay!”

“Pika!” “Fala!” ringraziarono i due per l’aiuto. 

Intano la mongolfiera del trio era totalmente fuori controllo e si muoveva in aria come un trottola impazzita. Si sentivano le urla dei tre mentre cercavano di stabilizzarsi ma in un attimo finirono sbalzati fuori, in direzione delle nuvole.

"Quella sostanza doveva essere a prova di qualsiasi naso! Avrebbe dovuto stendere chiunque al primo colpo! Perché non ha funzionato? L'abbiamo testata!”

"Ehm..." si fece avanti timidamente James, o almeno fluttuò verso di loro.

"Che c'è!?" 

"A dire il vero non l'abbiamo fatto!" 

"COSA!?" 

"E' che abbiamo avuto poco tempo di organizzare il tutto e mi sa che abbiamo anche dimenticato di parlare con una certa persona per avvisarla visto come è andata…"

"VUOI DIRE CHE!?" si fece paonazza la donna "IDIOTI!" strillò infuriata "Era un piano perfetto e voi l'avete rovinato! Ora sapete cosa accadrà vero!?"

“RIPARTIAMO ALLA VELOCITA’ DELLA LUCEEEEEE!!!” 

"Oh Pikachu!" disse Ash abbracciando il suo amico, per poi accarezzare sia Proujay che Leafala "Grazie ragazzi, siete sempre sempre in gamba" poi si rivolse a Serena "Ma soprattutto grazie a te!” si rivolse a lei con un sincero sorriso. “Se non fosse stato per quell'idea…" 

"Bazzecole..." minimizzò lei "Anzi, potrei anche usarla per la prossima gara!" 

"In effetti è vero, senti ti posso prendere in prestito questa tecnica? Magari mi tornerà utile nella prossima sfida in palestra!" chiese lui sperando non fosse un problema.

"Fa pure" lo tranquillizzò lei con un po' di timidezza, accorgendosi che era sempre più vicino a lei. Come mai si stava facendo sempre meno distante? Sembrava volesse far qualcosa…

"Ora ne ho proprio la conferma, scusa di nuovo se ho dubitato di te. Quello stile, quelle idee... non possono essere che della Serena che conosco io”

"Ash?" 

“Avrei dovuto crederti subito e ho fatto un madornale errore. Dopotutto a Kalos quel giorno abbiamo aperto i nostri cuori, ci siamo scambiati tutto ciò che provavamo, dato conferma e inizio di un rapporto di completa fiducia e dialogo...”

“…Cos…” mormorarono i due compagni che non comprendevano e avevano quasi timore di sentire quelle parole.

“Onesti come la promessa che ci scambiammo… come…” Chiuse gli occhi e li riaprì dolcemente “Come il bacio che ci scambiammo”

"COOOOSA!?" esclamò Lidia seguita a ruota di Brock "CHE COSA AVETE FATTO!!?!?!?!?!?!"

Serena rimase con gli occhi spalancati e una goccia di sudore le colò sulla guancia, non rispose subito, quasi a sembrare a corto di parole… ma poi dopo aver deglutito annuì "S-Si beh ci siamo scambiati un bacio" 

“A-ALLORA E' VERO CHE... ARCEUS! ARCEUS! ARCEUS!” 

"N-non ci credo..." disse a sua volta Brock, non nascondendo una certa nota di gelosia, dopotutto Ash aveva ricevuto un bacio e lui che da anni e anni aveva provato a strappare. Più che quello però era totalmente sconvolto.

“COME, QUANDO, DOVE… VOGLIO I DETTAGLI!” Lidia ormai era andata nel pallone, si aspettava tutto ma non qualcosa ai livelli di un bacio. Era come sganciare una bomba nella sua mente delicata. Altro che indizi vari di cotte e stracotte…

"Beh…" si imbarazzò Serena guardando Ash al suo fianco. Sembrava non saper cosa dire. 

Lui annuì e si mise al suo fianco e sorrise “Ci stavamo per salutare, lei era diretta ad Hoenn mentre io dovevo prendere dopo il volo per Kalos. Non volevo lasciare tutto così in sospeso, era da mesi che sentivo questo peso quasi piacevole sullo stomaco”

"Si… e avvicinandosi a me... m-mi ha baciata” 

"Ash ma davvero tu hai!?" si avvicinò tremante Brock "Tu l'hai!?"

Ash sorrise, lasciando pietrificato l'amico "Certo posso confermarlo. E' stato davvero un giorno speciale quello con tutto quello che è accaduto”

I due amici non riuscivano a parlare per quanto erano sconvolti dalla situazione. Ma Ash sembrò aver ancora qualcosa da dire. 

“Però c'è solo un piccolo dettaglio che non mi…” portò la mano sotto il mento e lo massaggiò con fare da finto pensieroso.

"Uh che cosa?" chiese confusa lei sudando appena di più.

"IO non ti ho mai baciata" disse con soddisfazione l'allenatore.

Serena sentì il corpo pietrificarsi di colpo. La sua bocca si era bloccata e non uscivano parole da essa.

“Aspetta… COSA!?” di nuovo Brock e Lidia si ritrovarono scioccati e anche confusi. Ma c’era davvero stato il bacio o no!?

“Sei TU che hai baciato me”

Si sentì un sussulto di sorpresa e shock. Tutto rivolsero i loro sguardi su Serena che era impallidita di colpo e non rispondeva.

"Non è un'altra delle sue paranoie... vero?" Chiese Lidia a bassavoce al compagno più grande. Più che una domanda era una richiesta di conferma al sio dubbio. Serviva a dimostrare che non era l'unica a pensarla così. Per quanto potesse sembrare assurdo ad uno sconosciuto, per loro sembrava fin troppo vero. Non ci avevano creduto in un primo momento da quanto sembrava strano e impossibile. Eppure...

"...Sembra...convinto" rispose Brock non sapendo che dire. In effetti quell'affermazione aveva spiazzato tutti.

Ash continuò a fissare Serena un mezzo sorriso misto tra il dispiaciuto e il soddisfatto. 

...

Serena inseguiva il suo cappello che sembrava come animato. Si muoveva di sua volontà e appena lei si allungava la distanza diventava maggiore. Cosa aveva che non andava? Le sembrava di inseguire un amo da pesca... eppure il vento non le pareva così forte a sentirlo sulla schiena. 

Continuò a correre con il fiatone, fino ad arrivare in una zona meno abitata. Intorno a sé c'erano solo piccole abitazioni dall'aria vissuta e non si sentiva volare una mosca. Improvvisamente il suo berretto perse quota e sparì attraverso una porta aperta. 

La performer fece uno scatto e si infilò dentro, trovando l'oggetto a terra davanti ai suoi piedi. Finalmente lo aveva preso, ora doveva solo tornare da Ash e gli altri, sperando che il suo umore fosse migliore e non creasse troppo sconforto. Sapeva di aver creato un certo disagio e che Ash era preoccupato per lei, doveva ritrovare il sorriso anche se molto forzato. Non era giusto tirarli nel suo cerchio di tristezza.

Si chinò per raccogliere il cappello ma ad un certo punto sentì un cigolio. Un grosso rimbombo le fece venire un colpo e cadde in avanti sulle braccia. Il rimbombo del rumore la fece spaventare incredibilmente e ci volle un po' prima di sentirlo sparire. Tolse le mani dalle orecchie e alzò appena la testa girandosi verso l'uscita. 

Con suo grande orrore la porta enorme e pesante ora era chiusa. Corse verso di essa e provò ad aprirla ma sembrava irremovibile. Non si mosse di un centimetro e in quel momento le sembrò che la sfortuna non volesse lasciarla. 

Non poteva essere stata lei, dopotutto si era mosse comunque con una certa leggerezza e la porta non l'aveva nemmeno sfiorata. Guardò meglio l'uscita bloccata e notò che gli spiragli erano totalmente assenti. I bordi sembravano isolanti, come per tenere dentro qualcosa che non doveva uscire.

E ad un tratto un brivido la fece raggomitolare su se stessa. Solo ora si era accorta del freddo che faceva, le sue braccia stavano congelando. Come poteva esserci uno sbalzo di temperatura del genere? Tale da farla tremare in quel modo?

Iniziò a respirare con pesantezza e dalla sua bocca uscivano le nuvolette di fiato che non riusciva a trattenere. Le sembrava di essere in un...refrigeratore.

Sbarrò gli occhi e con voce tremante e fredda guardò bene al resto della stanza. Le pareti erano isolanti, di un materiale bianchissimo e sopra vi erano mucchi di cristalli assomiglianti alla neve. 

Era davvero in un refrigeratore! E leggendo le scatole e gli scompartimenti sembrava essere una dispensa per una pasticceria.

"Q-Qualcuno mi sente!?" Provò ad alzare la voce come poteva anche se il freddo non le permetteva di urlare "A-Aiutatemi! S-Son ri-rimasta chiusa dentro!"

"Ahahahaha"

Si girò in direzione della porta. Si sentivano delle deboli risate. Lievi perché da lì si sentiva poco o niente e probabilmente da fuori era anche peggio e nessuno la poteva sentire.

Aveva bisogno di Braixen per scaldarla, o sarebbe congelata. Serena portò le mani ai fianchi ma la sua borsa mancava. I suoi occhi si spalancarono e tornò a frugare in giro freneticamente. Era vero, la sua borsa con i tutte le sue cose, compreso il pokédex, era rimasta al centro così come i Pokémon che riposavano..

Poteva già iniziare a sospettare chi c'entrava in tutto questo. Le mani arrivarono a posarsi sulle braccia per contenere il freddo ma era tutto inutile, così come lo erano la rabbia e la frustrazione. Non sarebbe uscita mai senza ragionare.

Non vi erano finestre, solo un'altra porta nella direzione opposta di quella che l'aveva intrappolata. Provò a spingere quella ma era chiusa come l'altra e impossibile da sfondare o aprire. Dovevano averla chiusa a chiave o in un altro modo. La finestrella era ricoperta di ghiaccio e non si vedeva gran che... provò a picchiarci sopra ma non arrivò mai risposta.

Scoraggiata si appoggiò con la schiena su di essa e si lasciò scivolare a terra, fino a chinarsi verso le ginocchia e rannicchiandosi per farsi calore.

Passarono minuti che parevano ore e ore che passavano sembravano giorni. Serena si sentiva un blocco di ghiaccio e a breve lo sarebbe diventato davvero. Sapeva per certo che Ash sarebbe arrivato a soccorrerla così come i suoi amici, ma il problema era il tempo che ci avrebbero messo. 

Si strinse ancora di più tra le sue braccia, pensando alla sfortunata serie di eventi che le erano capitati ultimamente e sprofondando in dubbi sempre più pressanti. Forse era davvero un peso, così come si era sentita in questi giorni ed era forse per questo motivo che Ash non sarebbe arrivato... o forse si? 

*Frush* *Frush* 

Qualcosa si mosse vicino alla parete.

Incuriosita Serena alzò il capo, osservando intorno a sé e mettendosi sulla difensiva.

"Fluf'" disse una vocina di una creatura che sbucò da un piccolo buco nella parete, nascosto da mille scatole e di certo molto piccolo per un’umana. Fecero entrambi un piccolo balzo di sorpresa alla visto l’uno dell’altra, ma appena fu passata i due si guardarono con curiosità. 

Il Pokémon sembrava un coniglietto dalle orecchie celesti e dalle punte gialle, tutto morbido e pieno di pelo batuffoloso. Il suo pelo sembrava più soffice di quello di un Bouneary. 

"Uh?" si chiese Serena, non conosceva quel Pokémon, o lo avrebbe riconosciuto. Probabilmente era proveniente da Forsia. Ignorandola anche se incuriosito dalla sua presenza, lui si fece un po' forza e uscì completamente dall’angolino da cui era sbucato e balzò in mezzo alla stanza.  Ora si poteva notare meglio il piccolo corpo ricoperto da un batuffolo di caldo pelo che sembrava lana, pareva così morbidoso da coprire in parte le sue zampette. 

Il Pokémon incominciò a muovere il suo piccolo nasino annusando qualcosa poi si rizzò e tutto contento si fiondò verso un piccolo contenitore lì vicino. "Fuf fuf" squittì entusiasta battendo velocemente le zampe sul terreno, sempre più rapido. Dal suo corpo provenne una piccola scarica elettrica che colpì la chiusura elettrica del freezer, aprendolo completamente.

"FLUFNY FLUFNY!" esultò con l’eccitazione chiara negli occhi, davanti a lui vi era un enorme torta di cioccolato che sembrava volesse dirgli mangiami. Il coniglietto batuffoloso non se lo fece ripetere due volte e compiuto un piccolo balzo afferrò la torta e iniziò a mangiarla con gusto. 

In tutto questo tempo Serena aveva osservato la scena senza dire nulla. Non sapeva chi fosse quel Pokémon, anche se lo trovava molto carino. Non voleva disturbarlo, dopotutto sembrava uno del luogo da come si muoveva e agiva. Inoltre non sapeva se esponendosi lo potesse spaventare. 

"Flufgnam flufgnam" continuava a ingozzarsi lui. Una volta mandato giù anche l’ultimo boccone rilasciò un ruttino e incominciò a pulirsi le zampine dal cioccolato, che però era finito anche sul pelo della schiena e lì era molto più dura toglierlo "Fluf!" le macchie erano appiccicose e non poteva lasciarle lì, ma la sua lingua non ci arrivava e nemmeno le zampette. 

"Fufny fluf..." finì per rotolare su se stesso ma senza raggiungere il suo obbiettivo. Si lasciò andare a terra drammaticamente, sembrava una scena tragicomica recitata alla perfezione. 

"Ti serve una mano?" lo richiamò Serena. Il Pokémon balzò su se stesso, guardando la strana umana sconosciuta.

"F-Fluf?" provò a mettersi sulla difensiva. 

"Tranquillo, tranquillo, non voglio farti del male! Voglio solo aiutarti a pulirti un po'!”

Il coniglietto però parve confuso. Di norma gli umani non si pulivano a leccate come tanti Pokémon “Nu?”

"Volevo dare una spazzolata ai miei Pokémon al centro medico e ho tirato fuori questa” tirò fuori la spazzolina dal taschino della giacchetta “Ho dimenticato di rimetterla via prima di andare a fare una passeggiata” provò a rassicurarlo Serena agitando lievemente l’oggetto in questione. 

"Fuf” Umana strana ma utile… e profumava di buono. Iniziò ad avvicinarsi e attese le sue intenzioni. 

"Posso?" si avvicinò sempre di più Serena con le braccia.

Il Pokémon annuì e la ragazza lo prese in grembo, incominciando a coccolarlo e a strigliarli il pelo morbido ma scombussolato che si ritrovava. "Tu non hai freddo qui?" provò a intrattenerlo la kalosiana mentre iniziava il suo lavoretto. Notò l’inutilità della sua domanda e si diede la risposta da sola "Ah certo... hai il tuo pelo che ti tiene al calduccio, è cosi soffice!".

Il coniglietto quando sentì la spazzola della ragazze passargli tra il pelo delicatamente si rilassò nella presa di Serena. Si lasciò andare senza ritegno e a farsi coccolare mentre mugugnava versi di piacere "Fluuuufff..." si lasciò cullare sospirando con beatitudine. 

Serena ridacchiò, continuando a spazzolarlo, fino a che non fu completamente pulito dalle macchioline. "Ecco fatto! Meglio, no?" tentò di sorridere nonostante in  quell'ambiente l'aria fosse gelida e stesse cominciando a sentirsi un po' male.

“FLUF FLUFNY!" esultò il Pokémon guardando il suo pelo scintillare come mai prima d'ora, sembrava molto più bianco del solito ed era candido come la neve soffice appena caduta. Contento sbatté le zampettine a terra come un tamburo e squittì ringraziandola. 

Serena sorrise mestamente, trovava davvero simpatico quel curioso gesto "S-Sono contenta che ora ti senta... me…m-m… *caugh*!" tossicchiando un po'. Cominciava a sentirsi sempre meno attiva, le sue palpebre si erano fatte pesanti e stanche. Di questo passo l’ipotermia avrebbe avuto la meglio. 

“Fluf?" la guardò il Pokémon subito allarmato un po'. Sapeva che gli umani non erano abituati a quel freddo, solo che non si era accorto di quanto effettivamente fosse gelida l’aria in quel momento. Era un tipo ghiaccio dopotutto. 

"S-Scusa… è che io a differenza di te… n-non ho il pelo e q-quindi…" Si sentiva sempre più stanca e questo lo aveva capito anche il coniglietto ora preoccupato. Riusciva a sentire il malessere della ragazza, sfrusciando la testa sotto la sua mano gli pareva così floscia e debole. 

Doveva far qualcosa.  D’istinto saltellò tra le sue braccia "Fluf fuf!" e le fece cenno di raggomitolarsi su di lui e scaldarsi con la sua pelliccia. Non era molta ma almeno poteva impedirle di congelare viva.

"S-Sei molto gentile" sorrise la ragazza accettando il gesto di amicizia.

Però anche questo non l’avrebbe aiutata a resistere per molto…

"Non ti ho mai baciata… sei tu che hai baciato me. Lo dovresti sapere bene” affermò Ash ora serio “Ma non lo hai fatto. Perché dire una bugia? Semplice, perché non  sapevi nemmeno ci fosse stato un bacio. Serena non dimenticherebbe mai una cosa del genere che c’è stata tra di noi, né confonderebbe così un dettaglio importante come questo”

“Ash forse stai…” provò ad intervenire Lidia, ma fu interrotta da una voce. 

"No..." abbassò il capo la ragazza bionda "Ha ragione..." poi si rivolse ad Ash "Hai vinto, io non sono Serena" e detto questo si tolse la parrucca rivelando una chioma castano scuro, quasi nera. 

"CHEEEEEE!?!?” Brock e Lidia spalancarono le bocche, trovando ancora più sconvolti di prima. Ash aveva avuto ragione tutto questo tempo?

Sebbene lui stesso avesse accusato la ora ufficiale falsa Serena… vedere questa ragazza togliersi la parrucca bionda gli aveva fatto lo stesso un effetto strano. 

“VUOI DIRE CHE SONO STATA... IO UNA DETECTIVE NON HO COLTO LA...!?" balbettò la capopalestra di Collinopoli non reggendo lo shock. "D-Detective Kid sarebbe così indignato di me..." disse poi raggomitolandosi in se stessa. 

"L-Lidia!" provò a tirarle su il morale Brock chinandosi con lei, era altrettanto sconvolto.

“Voglio sapere dove è Serena. Adesso.” Parlò Ash con freddezza e determinazione.

"...Mi chiamo Anita" disse la sosia tenendo ancora il capo abbassato “M-Mi spiace tanto ma... mi è stato detto di farmi passare per la vostra amica, dato che le somiglio" alzò la testa e incrociò gli sguardi di tutti i presenti che non poterono far altro che sussultare di fronte alla sputata somiglianza tra Serena e Anita. Avevano gli stessi tratti del viso e gli stessi identici occhi. Pure il taglio di capelli era simile anche se non identico e di un colore totalmente differente.  

"Due gocce d’acqua…” mormorò Brock. 

Ash perso un po' della freddezza e si avvicinò parlando in modo più pacato “Però ti ho riconosciuta… però non capisco. Chi ti ha chiesto di prendere il suo posto e perché? Ma più importante ti richiedo… dove è la vera Serena? Dove è la nostra amica?”

"Beh è successo questo…”

FLASHBACK

Anita stava camminando per la strada in piena calma, reggendo i pacchetti con la spesa fatta. Ormai era quasi arrivata a casa e non vedeva l’ora di mettersi all’opera. 

Era bastato pochissimo a sconvolgere la sua giornata.

“Signorina” una voce educata ma rigida la chiamò da dietro. 

La mora si girò subito e si ritrovò due figure composte ad osservarla. Più altre due più basse. Tutti e tre vestivano in abiti formali neri, giacca a maniche lunghe e cravatta, con dei pantalone lunghi e scarpe lucide nere. Portavano degli occhiali da sole altrettanto neri e degli auricolari. 

Sembravano spie o agenti segreti. Non credeva di azzeccarci. 

“S-Si?”

“Non deve temerci, non siamo qui per farle del male… siamo della polizia segreta forsiana” disse la donna tirando fuori il distintivo, seguita dai suoi colleghi “E’ possibile scambiare due chiacchere con lei?”

Lei li guardò un po' colpita, sembrava così veri e professionali, ma anche appena impacciati. “Uh… si abito giusto qui di fia-…”

“Bene andiamo!” si misero al suo fianco e la portarono ad agire molto più velocemente, fino a che non furono in casa della ragazza. Per fortuna i genitori non erano presenti, o si sarebbero fatti un sacco di domande. 

Una volta tutti seduti comodi, lei si mise di fronte a loro e domandò spiegazioni “Quindi… come mai vorreste parlare con me?”

“Quello di cui parleremo resterà in questa stanza, è confidenziale tra noi e lei. E’ chiaro?”

Deglutì nervosamente e annuì senza dire nulla.

La donna proseguì a parlare “Stiamo conducendo un’indagine segreta per conto dei nostri superiori. Nell’archivio nazionale sono stati registrati per aver derubato uno studio Pokémon di un esemplare di Pikachu molto speciale. Ha un potere davvero forte e stavano conducendo delle ricerche. Questo è successo molto tempo fa quando era ancora piccolo il Pokémon, quindi probabilmente è cresciuto a suo agio nel gruppo, ma non si può scordare il gesto e il fatto che non è loro proprietà. Il nostro compito è recuperare il Pokémon e ottenere una confessione dei fatti da uno di loro”

Anita annuì, seguendo il filo del discorso, ma che ruolo poteva avere lei in tutto questo?

L’uomo tirò fuori una foto raffigurante una ragazza bionda dagli occhi azzurri, con un berretto rosa e un vestitino “Vede questa ragazza?” 

La mora rimase inizialmente sconvolta, la somiglianza era decisamente incredibile. Sembravano identiche, a parte per i capelli “E’-E’ uguale a me…!”

“Si, infatti ed è questo ciò che può aiutarci” mise via la foto e parlò con aria misteriosa “Ci serve che tu prenda il suo posto”

“I-Io prendere il suo posto!?”

“Si, ti travestiremo e dovrai recitare la parte al meglio che puoi. Noi intanto prenderemo la ragazza e la interrogheremo per ottenere una confessione e una testimonianza. Poi recupereremo il prezioso esemplare di Pikachu. Quando sarà tutto finito potrai tornare a casa” concluse la donna. 

Continuò il più piccolo del gruppo a parlare “Non preoccuparti per i dettagli, conosciamo molte delle loro vicende, finché non dici nulla di troppo personale e cercherai di evitare risposte a noi scomode non ci saranno problemi. Faremo in modo di lasciarti i suoi Pokémon e darti tutte le informazioni possibili”

Anita sembrava un po' combattuta. Non aveva idea di cosa fare. 

“Noi ovviamente siam pronti a darti una ricompensa equa per il tuo prezioso aiuto, ma abbiamo davvero bisogno di questo favore. Sei la sosia più compatibile trovata, se non ci aiuti quei ragazzi potrebbero non pagare mai dei crimini commessi”

“…”

FINE FLASHBACK

Ash la ascoltò attentamente. Loro dei criminali? Sembrava una barzelletta. La sua attenzione fu però completamente catturata dalla descrizione dei misteriosi agenti “Uhm… per caso uno di loro sembrava un Pokémon?”

“Beh due di loro… un Wobbuffet e un Meowth, entrambi vestiti come i due tipi. Erano stravaganti ma sembravano pure così reali. Pensavo fossero agenti come mi han detto, avevano anche dei distintivi…”

“Team Rocket…” mormorarono i tre ragazzi. 

“Team Rocket?” ripeté confusa Anita. 

“Sono la banda di criminali che ci ha attaccati prima. Sono ladri Pokémon che derubano le persone dei loro compagni per degli scopi malvagi. Mi perseguitano da anni per portarmi via Pikachu perché è molto forte e potrebbero usarlo a loro vantaggio”

“E’ chiaro…” spiegò Brock “Volevano allontanare Serena e usare una sosia per essere aiutati in qualche modo a prendere Pikachu. Se fossero intervenuti in divisa avrebbero potuto farsi aiutare perché Anita li avrebbe riconosciuti. Un’infiltrata insomma”

Lidia si ritrovò a ridacchiare appena alla storia “Certo che pensarci dei criminali… sembriamo così minacciosi o sospettosi?”

Anita sorrise leggermente “Quei tipi mi hanno avvertita che non sembravate minacciosi, non so più cosa pensare ora. Mi spiace davvero, sono mortificata per averli aiutati. Non intendevo crearvi tutto questo casino” si chinò in avanti in un inchino di scuse. 

“Non fa niente, dimentichiamolo, non volevi far male a nessuno, sei solo stata ingannata. Anzi, ci hai persino aiutati nel momento del bisogno! Quindi ti ringraziamo!” disse Ash con un sorriso.

Brock continuò per lui “E finita tutta questa storia potremo anche fare amicizia come si deve!”

“Però prima… dobbiamo sapere cosa è successo a Serena. Non hai idea di dove la tengano o di cosa sia successo?” chiese Ash preoccupato. Se il Team Rocket le aveva fatto del male, gliel’avrebbe fatta pagare cara. 

Lei però scosse la testa con rammarico “Mi spiace, non ho idea di come l’abbiano presa e dove la tengano. Io ho solo preso il suo posto quando mi hanno dato l’ok. Potrebbe essere nascosta in qualche vecchio edificio del paese… ma ce ne sono tanti e alcuni sono pericolanti”

“Per me non le hanno fatto del male, vorranno usarla come seconda opzione per uno scambio. Quindi la tengono nascosta da qualche parte” pensò Lidia ad alta voce. 

“Purtroppo però è ancora utilizzabile…” rispose Brock.

 “Dannazione…” strinse i pugni Ash con frustrazione, dovevano trovarla il prima possibile. Il solo pensiero di lei nelle mani di quei mentecatti che a volte perdevano la ragione gli davano il voltastomaco. Aveva bisogno di ritrovarla e riabbracciarla, in particolare ora che un altro problema le si era attaccato addosso. Come se non fossero abbastanza. 

Aveva avuto ragione fin dall’inizio sul non lasciarla sola, il suo sesto senso aveva vinto… ma a quale prezzo?

"Aspettate!” li richiamò all’attenzione Anita, pensando e concentrandosi bene sulle parole sentite durante quella giornata da quei tizi “M-Mi viene in mente una cosa… li ho sentiti scherzare dicendo che l’avrebbero tenuta al fresco…”

“Quella però è un’espressione di uso comunque quando si tiene qualcuno prigioniero. Nel senso di tenere in una cella o in carcere” la corresse Lidia ragionando “Magari c’è una cella qui in giro?”

Anita scosse la testa “No… io credo si riferissero proprio ad un posto freddo! Anche perché qui non abbiamo celle da prigioni, ma una ne esiste ed è differente: una cella frigorifera!”

“Uh?”

“C'è un vecchio complesso nei paraggi, lo usano principalmente per conservare cibo e dolci anche se è di proprietà di una pasticceria abbastanza famosa qui! E’ un luogo isolato e uscire dall’interno è impossibile se chiusa da fuori! E’ isolante, quindi non passano rumori o arie fredde dalle porte”

"Allora può essere sia lì!” concordò Ash, ma quando realizzò cosa volesse dire ciò divenne quasi blu. Se Serena era chiusa in un posto del genere, sarebbe stata a rischio della vita per ipotermia… ed era da ore che Anita aveva iniziato a sostituirla “SERENA! E’ in pericolo! Dobbiamo andare subito da lei! Facci strada, non abbiamo tempo da perdere!!!”

Serena sospirò sentendosi appena meglio, ma il freddo era ancora tanto. Non poteva starsene lì per sempre, se voleva uscire doveva darsi da fare in qualche modo. Ci doveva pur essere qualche soluzione per questo tipo di emergenze. "Tu sei entrato da quella piccola apertura, giusto?" Chiese al coniglietto.

Lui annuì subito "E non credo io possa passarci, no?" Ancora lui annuì. Era impossibile per lei riuscire ad andarsene da lì per un buchino tanto piccolo. Nemmeno un bambino ci sarebbe riuscito… forse un neonato ma non era il loro caso.

"Non sai se c'è qualche altro modo per uscire? Un'uscita nascosta, un allarme da suonare o qualcosa che possa aprire le porte?"

"Fluf nyny" scosse la testa facendole capire che non c'erano altre vie d'uscita se non quelle che già conoscevano. Tuttavia dicendo questo lui si alzò e appoggiò le zampine alla porta, così come una delle orecchie.

La performer lo guardò un attimo confusa, non capendo con stesse facendo. Ad un certo punto dall'altro orecchio rivolto verso il centro della stanza fuoriuscì una piccola scarica elettrica. "Nyfluf!"

Serena si rialzò, quell'elettricità in qualche modo proveniva dalla porta e non dal Pokémon, altrimenti non lo avrebbe mostrato richiamando la sua attenzione. Alzò il capo e notò un rigonfiamento sotto al muro di fianco alla porta, probabilmente erano cavi elettrici che si collegavano all'impianto di sicurezza. Se era così allora le porte non si sarebbero aperte mai senza la disattivazione di qualcuno all'esterno con una password o altro.

Avrebbe potuto accorgersene da sola se ci avesse pensato, le sarebbe bastato più spirito d'osservazione. Anche se il freddo e la stanchezza la giustificavano. Menomale che quel piccolo Pokémon era lì. "Non credo tu sappia quale sia il modo per aprire questa porta dall'esterno... però forse so io come fare! Ci basterà usare la tua elettricità!"

Fece cenno a lui di seguirla, mentre percorreva la via segnata dai cavi. Arrivò ad un pannello piccolo ricoperto di ghiaccio, probabilmente mai usato dall'interno perché non era servito. Sembrava anche danneggiato, in modo che nessuno potesse usufruirne se rimasto bloccato. Probabilmente era tutta programmata quella presunta trappola, però se c'era una cosa imparata da Lem e le sue invenzioni in anni di viaggi era che prima o poi a giocare con l’elettricità qualcosa finisce per andare in corto circuito e possibilmente esplodere.

"Ascolta! Riusciresti a usare qualche tua mossa elettrica contro questo pannello. Penso che prima o poi se lo facciamo potrebbe reagire il sistema e far aprire la porta!"

Il coniglietto balzò direttamente sul tettino minuscolo del pannello e annusò un po'. Sembrava fattibile. "Flu" annuì portando le orecchie sui cavi e preparandosi "flulu" la avvertì di allontanarsi, non sapeva se avrebbe perso controllo di qualche piccola scintilla. 

"Ok! Proviamoci!" 

"Flu flu Flunyyyyyyyyy!!!" Il batuffolo che lo ricopriva si accese di giallo luminescente e le orecchie iniziarono a trasmettere elettricità come delle prese di corrente impazzite. Ogni cavo venne circondato di energia, percorso fino ad arrivare alla porta. 

Arrivarono alle loro orecchie degli strani suoni provenienti dalla chiusura della porta, fino a quando non si sentì un *clang* ed essa si mosse appena.

Fu udibile per entrambi, il Pokémon forsiano smise di scaricare energia e saltellò fino alla ragazza, la quale invece si avvicinò "Senti altra elettricità presente?" 

Lui la tranquillizzò, dandole il consenso ad aprire, non avrebbe preso la scossa. 

La biondina portò le braccia contro la porta enorme e stavolta riuscì a smuoverla. Con una spinta maggiore finalmente la luce iniziò a penetrare nella cella, fino ad illuminarla completamente. Lo spazio vuoto non fece entrare aria calda, piuttosto lasciò uscire quella fredda, ma comunque si stava molto meglio.

"Brrr...  non congelerò più ora almeno" Disse lei correndo verso l'interno del negozio.

Sembrava più un supermercato di dolci che una pasticceria ma non erano dettagli su cui soffermarsi "Grazie mille per avermi aiutata. Se non fosse stato per te probabilmente adesso sarei diventata un blocco di ghiaccio... per davvero!"

Lui strizzò gli occhi con felicità e si mise su due zampe, per poi fare un mini inchino in avanti usando un orecchio come braccio d'accompagnamento.

Serena ridacchiò al comportamento e si abbassò per accarezzarlo "Sai che ti dico? Appena risolta questa situazione ti darò qualcuno dei miei pokébigné visto che apprezzi tanto i dolci! Te ne farò alcuni solo per un tipo elettro come te!" Pressò il dito sul suo nasino e gli sorrise inclinando la testa. 

Lui alzò lo sguardò e sorrise mestamente "Si può fare" sembrava dire.

"Perfetto" ricambiò lei guardandosi meglio in giro "Parleremo con i proprietari spiegando la situazione e poi andremo dai miei amici... ma prima..."

...

"Gran bella prova ragazzi! Avete sprecato l'occasione di prendere Pikachu! Stavolta avevamo pure l'asso nella manica!" Si lamentò Meowth accusandoli.

Jessie subito lo squadrò con aria minacciosa "Noi!? Anche tu non hai aiutato gran che!" 

"Io ho pensato al piano per intrappolare la mocciosa e di tenerla sotto ghiaccio per quando ci servirà!" Replicò seccato "Grazie a me abbiamo il piano B! Usare la mocciosetta come riscatto oppure portarla al capo per mettere paura al suo fidanzatino!"

"Stanno insieme?"

"No ma non serve per l'accoppiamento" 

"Bleah!!! Ma ti ascolti quando parli? Va bene che hai l'istinto da gatto ma non é che si salta addosso ad una mocciosa così per..."

Lui la interruppe "Ehi! Guarda che anche per i Pokémon vale l'amore degli umani! Non siamo mica primitivi come un tempo! Dico solo che a volte gli istinti primordiali pulsano..."

"Se la spia ci avesse aiutati come previsto adesso non ascolterei queste cavolate"

"Ragazzi...?" Provò a chiamarli James ma fu ignorato.

"Fino a prova contraria la spia dovevate informarla voi!!"

"Sei tu che hai detto di non informarla o sarebbe saltata la copertura per sospetti!"

"Ragazzi..."

"No! Io ho detto di informarla su come riconoscerci quando necessario senza lasciare informazioni troppo confidenziali sul nostro conto! Non avendolo fatto prima quando abbiamo scontrato i mocciosi ci ha creduti veri criminali e ci ha combattuti!"

"Beh anche tu te ne sei scordato testa di Bidoof!"

"COME MI HAI CHIAMATO!?"

"RAGAZZI!"

I due ci girarono di scatto "CHE C'È!?" Ma le parole svanirono quando videro il portone esterno della cella aperto completamente. 

"LA BAMBOCCIA!"

Corsero dentro a controllare. La porta interna era chiusa e sembrava tutto intatto, mentre quella esterna stata trovata appena aperta, quanto bastava per far passare una ragazza della sua taglia.

"Siete degli idioti! L'avete fatta scappare!" Sbraitò Jessie battendo i piedi a terra. 

"Noi!? È anche colpa tua!" Puntualizzò Meowth, mentre James si chinò in avanti e raccolse da terra una spazzola. Dietro di lui si sentivano le litigate dei due colleghi... qualcosa non quadrava.

"Una spazzola?" Alzò la testa e vide che la porta interna che dava sul negozio sembrava più scura e la chiusura appena malmessa. Non sarà che...

*SBAAAAAM*

Si sentì un fragore che li fece balzare in aria e urlare come matti. Si abbracciarono per la paura e iniziarono a tremare, consapevoli che erano stati fregati.

E all'esterno Serena diede un batti cinque all'orecchio del nuovo amico "Ben fatto!"  il malinteso era stato spiegato ai proprietari, che avevano accordato nel lasciare al fresco la banda per punirli almeno per un po'. Non c’erano gravi conseguente per l’impianto elettrico quindi erano bastate delle scuse. 

Ora non restava altro che correre a cercare Ash e gli altri. 

"Quanto manca ancora!?" chiese un Ash con un tono misto tra l'affannato e il disperato mentre metteva le ali ai piedi per seguire Anita. 

"E' ad un isolato da qui, non manca molto!" rispose altrettanto affaticata la sosia della loro amica “Altre due svolte e ci siamo!" 

"Serena... stiamo venendo a salvarti resisti!" ripeté l’allenatore sperando che in qualche modo le arrivasse il messaggio e pregando non fosse troppo tardi. 

Poco dopo il gruppo raggiunse il casolare. Nemmeno si fermarono che Ash provò subito a forzare l’enorme porta, ma senza riuscirci "Serena! SERENA!?” gridò lui sperando lo sentisse ma non sembrava arrivare nessuna voce da dentro. 

“Le porte sono isolanti così come le pareti, noi non sentiamo quello che accade dentro e viceversa” lo avvisò Anita.

“Dannazione non si apre, provo a spintonarla!" e così fece il ragazzo capendo ciò che gli avevano detto ma all’apparenza ignorando tutto il resto. Prese la rincorsa e si scagliò sull’entrata, ma la porta era d'acciaio e l'unica cosa che rimediò fu un lividone sulla sua spalla "Ahi!!!!!" si lamentò massaggiandosi la zona contusa.

"Apprezziamo lo sforzo ma questa è una porta blindata! Non si può sfondare così su due piedi Ash!" gli ricordò Lidia "Nemmeno le fiamme di Hestric, Braixen e Fiyenne insieme la scalfirebbero”

Brock avanzò e indicò la chiusura con le dita "Comunque hai notato che c'è uno spazio d’inserimento di un codice? Bisogna trovare la password per aprirla!" 

"Password? Ma nessuno conosce la password e non abbiamo tempo per farlo! Serena potrebbe star male seriamente!" si lamentò Ash frettoloso. Non potevano aspettare oltre o perdere secondi preziosi. 

“Non c'è bisogno di chiamare il personale o qualcuno che la scassinare. Bastiamo noi" disse la detective "E' un sistema elettrico, porte del genere si disattivano se vanno in corto circuito o se il livello di energia elettrica è superiore ad un certo livello. Quindi ci basterà usare Pikachu!”

“Perfetto!” serrò il pugno Ash. “Sai già come agire?”

“Lascia fare a me! Forza Pikachu ti prendo in prestito un attimo!" disse intimandogli di avvicinarsi. 

Lui subito la raggiunse e si mise al suo fianco puntando sulla serratura "Pika pi" annui il topino. 

"Ok, colpisci il contatore qui In questo punto!" Pikachu ubbidì immediatamente e fece come richiesto ma l’energia sembrava metterci un po' a far funzionare il meccanismo. 

“Lidia… sei sicura di quel che fai?” le chiede Ash dubbioso e in ansia per la sua amica. 

"Ci vuole un attimo Ash, devi aver paz-…”

“Serena rischia la vita! So che volete aiutarla quanto me ma così ci stiamo mettendo troppo!” disse ormai spazientito e guardando il compagno che smise di trasmettere energia elettrica “Che corto sia… PIKACHU USA FULMINE!” 

“Aspetta Ash!” provò a fermarlo invano Lidia.

“PIKAAAAAAAAA-…!”

“Ragazzi!?”

Subito tutto si fermò e loro si girarono indietro. Ash sembrò pronto a mandare Pikachu all’attacco, credendo fosse il Team Rocket “Pikachu usa Ful… mi-…” ma appena aprì bene gli occhi dovette fermare l’attacco.

"Vengo in pace!" agitò le mani Serena con un mezzo sorriso misto tra lo scioccato e l'impaurito. 

"SERENA!" gridarono tutti. Pikachu fu il primo a lanciarsi tra le braccia della ragazza, seguito a ruota dai suoi amici, Ash in primis. 

Anche dopo che Lidia e Brock si furono staccati, Ash non si mosse e rimase ancora attaccato alla performer, che non riusciva a spegnere il rossore sul suo viso. In effetti un po' di calore non poteva che farle bene. Qualunque tipo fosse.

“M-Ma come? Credevo che tu fossi...? Come hai?" indicò la porta di ferro. Non pensava fosse fuori da essa. Pensare che stavano per forzarla. 

"A-Ash, io ero davvero bloccata lì, però all’ultimo momento ho avuto un aiutino esterno e un piccolo colpo di fortuna!" disse lei, ormai non tremando più dal gelo, ma avendo ancora le mani un po' pallide. Le tenne nascosta il più possibile per non farlo notare e non preoccupare i suoi amici. Oramai stava bene. 

"Aiuto esterno? Ma da chi? Non eri sola!?" 

"Si lo ero all’inizio” Ammise lei “Poi qualcuno è riuscito ad entrare e da lì abbiamo trovato modo di uscire, coraggio vieni fuori!" si rivolse poi all'indietro chiamando qualcuno.

"Fluf Fluf?" rispose una voce soffice che fece capolino dall'oscurità. 

"E' lui chi è?" si chiese curioso l'allenatore guardando lo strano Pokémon che si stava avvicinando con un sorriso. Sembrava davvero carino e tenerlo, su questo non ci pioveva. 

Fu Anita a rispondere per lui notando un qualcosa di familiare in quel coniglietto "Ah sei stato tu a liberarla Fluffny! Per una volta la tua bricconeria si è rivelata utile!"

"Fluf! Fluf!" sorrise il coniglietto facendo un inchino come se fosse diventato un briccone gentilconiglio. Si strofinò appena contro le gambe della figura familiare e poi tornò al suo posto. 

Serena sbatté appena le palpebre confusa “Vi conoscete?”

"Beh si, è un po la mascotte del villaggio, anche se non ufficialmente! Si chiama Flufny!" 

"Flufny eh?" e l'allenatore prese il pokédex per esaminarlo, mentre Anita restituì lo zaino a Serena, con dentro tutte le sue cose e i suoi Pokémon.

"Flufny, Pokémon cotoniglio. Vive spesso in zone fredde, tuttavia si mantiene caldo grazie alla sua pelliccia cotonosa. E' capace di generare energia elettrica battendo le zampe a terra in modo da essere caricata elettrostaticamente nel suo corpo. Tipo Ghiaccio/Elettro. Esemplare: maschio" 

"Flufny, è un golosone ma allo stesso tempo adora il freddo. Un giorno è apparso così dal nulla e gli addetti lo hanno trovato intento a spazzolarsi un’intera torta sacher dentro alla cella frigorifera. Non sembrava avere davvero intenzioni negative. Ha capito subito di aver sbagliato e si è scusato per la sua golosità. Ha conquistato la simpatia di tutti e alla fine si è deciso che avrebbe potuto mangiare le cibarie invendute e ormai non più di prima qualità. Di norma entra da uno spiraglio tutto suo quando non ci sono persone. E' stato un colpo di fortuna che si sia addentrato proprio nel momento in cui..." poi si bloccò ricordandosi del madornale errore che aveva commesso e si rivolse a Serena "Io… mi spiace! Mi hanno chiesto di prendere il tuo posto e sembrava dovessi fare qualcosa di giusto e invece era un imbroglio! Ti prego perdonami! Mi sento uno schifo a sapere che quello che stavo facendo era terribile!" e si inchinò più e più volte davanti alla biondina. 

“Non ne hai nessuna colpa! Non sapevi che il Team Rocket fosse un gruppo pericoloso di criminali, stavi pensando di agire per il bene, questo non fa di te una cattiva persona, al contrario!”

"Io però…”

"Acqua passata, ok? Non pensiamoci più" le tese la mano Serena "Amiche?"

Anita guardò la mano tesa e dopo un po' accettò il gesto sorridendo “Amiche" afferrò l’arto con felicità, ormai quel malinteso risolto senza grandi danni. 

"Parlando del Team Rocket" si intromise Brock "Che fine hanno fatto? Ti tenevano prigioniera e pensavamo che fossero venuti a giocarsi l'arma del ricatto ma non ci sono!" 

"Oh li abbiamo ripagati con la loro stessa moneta. Staranno al fresco per un pochino” lei e il coniglietto fecero un occhiolino a tutti, indicando la cella e facendo capire bene come stavano le cose. 

"Siete dei grandi!” si complimentò Lidia godendo della punizione inferta ai ladri, scatenando così il lieve rossore sulle guance di Serena e Fluffny. 

Brock portò le mani dietro al capo e si diede una stiracchiata esausto “Tutto è bene quel che finisce bene! Che giornatona" commentò sospirando. 

"Certo che a parte il colore dei capelli voi due siete identiche! Lo ammetto, sono stata fregata, io che sono una detective dovevo capirlo e invece oggi il detective è stato l'ultima persona che avrei mai immaginato riuscisse a riconoscere l'inganno al volo!" guardarono tutti Ash, in particolare Serena che sembrava confusa. 

Lidia tirò Ash un po' a sé e iniziò a strofinargli un punto in testa, scompigliandogli i capelli e il berretto “Il signorino qui non ha creduto nemmeno per un attimo che Anita fosti tu. Ha insistito fino a sembrare un pazzo paranoico! Aveva avuto ragione fin dall’inizio!” 

Lui ridacchio un po' imbarazzato ma fiero di aver seguito il suo istinto fino alla fine "Sentivo che qualcosa non andava e quindi ho voluto saperne di più" minimizzò Ash "Inoltre non importa quanto una persona possa somigliare ad un’altra, ciò che abbiamo dentro al cuore non sarà mai imitabile! Specie se si tratta di ciò che è Serena!"

La ragazza biondina arrossì sentendosi elogiata. L’atmosfera fu poi distrutta letteralmente da Lidia che sentì un dettaglio pulsarle nel cervello e farla svegliare completamente. Il suo sguardo fece venire a tutti i presenti i brividi “Tornando alle cose serie…”

Brock capì le sue intenzione finalmente, ma non fece nulla per fermarla “Cosa è questa storia che hai BACIATO Ash!?"

Quella domanda trasformò il lieve rossore della kalosiana in quello di un peperoncino piccante. Se avesse avuto in bocca dell’acqua l’avrebbe di certo sputata in uno spruzzo “C-CHEEEEEE!?”

Come faceva a sapere del bacio? Come mai soprattutto ne parlava di fronte a tutti e non tu per tu come le altre volte? Sapeva che Ash era presente, che razza di figure ci faceva? Era rovinata!

"Ah, ah! Quindi è vero! Lo si deduce dalla tua faccia che sta eseguendo un metamorphus blushus! Stai provando ch-…”

"...Che è una domanda scomoda" la interruppe al volo Ash "Specie se non è mai accaduto"

Tutti lo guardarono confusi dall'affermazione, Serena più di tutti. Ora non ci capivano più nulla anzi, sembravano dei Magikarp lessi, quindi l’espressione sulle loro facce era peggiore. 

"Ho detto una bugia perché non avevo altra scelta. Aveva bisogno di inventarmi qualcosa di importante, speciale ma che potesse sembrare abbastanza sconvolgente da tenere come segreto. Un bacio segreto è perfetto, anche se in realtà non è mai successo. Ho esagerato la cosa, quel che effettivamente è accaduto all'aeroporto è stato un semplice abbraccio tra amici, nient'altro"

"Ma… ma...allora" si demoralizzò subito la detective.

"Tutta fantasia necessaria" concluse Ash mettendosi a braccia conserte, seguito a ruota da Pikachu. Mostrava un sorriso compassionevole per la detective, quasi dispiaciuto per lei. 

Lei indossò un broncio e scosse la testa affranta. Pure Brock sembrò in un certo senso quasi deluso dalla notizia. Quindi Ash era rimasto lo stesso… anche se tirare fuori un bacio era una scusante molto particolare detta da lui.

I pensieri di Serena vennero però interrotti da un musetto che si strofinava sulla sua gamba, impedendole di intervenire nella questione "Flufff...." si stiracchiò il coniglio volendo altre carezze o cercando di richiamare la sua attenzione. Sembrava voler qualcosa.

"Ti si è proprio affezionato" notò Anita.

Serena ridacchiò accarezzandolo “A dire il vero gli ho promesso dei pokébigné e credo stia reclamando il suo premio, giusto?”

Lui annuì e aprì la bocca in attesa del suo dolcino. Lei scosse la testa ridacchiando di più. “Non ne ho subito alcuni con me, ma te li preparerò, promesso!”

“Perché non lo porti via con te?” propose Anita con dolcezza e allegria. Sembravano così carini assieme, catturarlo non era una cattiva idea. 

"C-Come!?" chiese sbalordita Serena attirando l'attenzione di tutti. 

"Beh conosco Fluffny e so che ci sono due cose che gli piacciono da morire. Una è battere le zampe, l'altra sono i dolci. Per come si sta comportando credo proprio che tu l'abbia conquistato”

"Io non saprei..." balbettò ancora sorpresa la ragazza bionda "Non so se... adesso sarei in grado di..." disse pensando ancora agli avvenimenti di quel terribile giorno, ma Flufny la chiamò di nuovo. 

Lui si mise in piedi e fece un salto mortale all’indietro. Atterrò con un po' di fierezza e allo stesso tempo aria volenterosa e sicura. Poteva andare davvero con lei, non era poi tanto male come umana. Si sarebbe divertito, avrebbe aiutato qualcuno e fatto qualcosa di divertente. Si toccò poi il pancino, indicando che così avrebbe dato lui molti pokébigné e non doveva limitarsi per forza a qualcuno… 

La performer sorrise e annuì il capo, se avesse compiuto un viaggio probabilmente sarebbe stato esclusivamente con lei. Un Pokémon sicuro di sé, un po' teatrale, volenteroso di lavorare, energico e pronto a mettersi al lavoro. Sarebbe stato un compagno perfetto e soprattutto un amico in più. "Sicuro?" chiese Serena mentre prendeva una pokéball vuota. 

Per tutta risposta il coniglio con un orecchio toccò la sfera poké e  si lasciò risucchiare al suo interno. Ci furono tre lampeggi luminosi e infine la sfera produsse un*click*. Era fatta ancora una volta. 

"Ho catturato un Fluffny!" esultò contenta la sua nuova allenatrice.

"Pi-Pikachu!" si unì a lei il Pokémon topo elettrico più raggiante del solito, forse per il fatto che avrebbe avuto un compagno con cui condividere i suoi pensieri elettrici e reconditi senza doverne per forza parlare con qualcuno.

Serena sorrise tenendo stretta la pokéball fra le mani. Avere un nuovo amico avrebbe aiutato a tenere l’amarezza per la questione di Tulipal lontana. Inoltre avrebbe rallegrato la loro famiglia e avrebbe costituito un elemento prezioso per le esibizioni. Non si sarebbe arresa, prima o poi avrebbe capito cosa era successo, ma fino ad allora la vita va avanti. Si sarebbe concentrata sui suoi Pokémon e i suoi amici. 

“Beh è stato un piacere conoscervi, ma purtroppo devo andare. Questo è il mio numero Serena, se vorrai chiacchierare un po' qualche volta!” Le passò un bigliettino con su una serie di numeri, che la performer avrebbe registrato nel dex appena possibile. 

“Certo! Mi farebbe piacere!” sorrise lei accettando il fogliettino.

“Mi scuso ancora per il grande caos che ho creato, vi auguro di fare un buon viaggio! Alla prossima!” li salutò porgendo la mano alla ragazza. Dopo una lieve stretta la lasciò e iniziò a correndo via. 

Entrambi le parti dirette altrove. Anita verso casa, mentre Serena e i suoi amici verso la loro meta successiva. 

Lidia non aveva ancora tolto la testa dal fatto accaduto quel giorno e in effetti non avrebbe mai davvero scordato l’affermazione di Ash, per quanto falsa o vera che fosse. Guardava l’allenatore di Kanto con un occhio scrutatore e cercava di leggerlo nel pensiero. Cosa che non sembrava riuscirle bene, in quanto lui si limitava a non capire e a piegare leggermente il capo come un Lillipup confuso.

Disse qualcosa e la ragazza dai capelli color carota si voltò di scatto verso il medico che voleva calmarla, per quanto fosse perplesso come lei. 

Ridacchiavano di qualcosa e del quarto grado che la detective non smetteva di fare ai due maschi, l’unica a rimanere in disparte era Serena che fissava Ash. Non sapeva bene come esprimersi sul commento dell’amico. Prima aveva svelato il bacio e poi lo aveva rinnegato del tutto come se non fosse niente di che. Era stato davvero così dimenticabile quel bacio, tanto da usarlo colo per il proprio tornaconto e non vederlo come qualcosa di importante?

Il suo fissare incessante sembrò non passare inosservato a lungo e dopo un po' Ash voltò la testa verso di lei, incrociandosi gli sguardi. Serena fece un mini squittio non udibile agli altri, non voleva essere beccata. Chissà a cosa avrebbe pensato ora Ash, o piuttosto cosa pensava del bacio. Non sapeva come, non sapeva se era un indovino o semplicemente se aveva agito per caso. Sta di fatto che nell’attimo in cui Lidia e Brock furono distratti tra di loro, lui inarcò le labbra e le fece un occhiolino.

Sembrava fatto totalmente a caso o forse era un modo per tirarla su di morale. Eppure dai suoi occhi non pareva nessuna delle due opzioni, piuttosto sembrava proprio riferito a quello che pensava lei. Con il cuore che batteva accelerato, la kalosiana aumentò il passo e raggiunse i suoi amici. 

Quando fu abbastanza vicina lui la guardò dolcemente e le fece un ghigno sempliciotto “Son contento sia tornata la vera Serena” le disse con estrema gentilezza e gratitudine nella sua voce. Tanta da sorprendere persino Serena che finì per ricambiare il sorriso.

“Anche io”

Si, per ora poteva benissimo restare un segreto tra loro.

Nella cella della pasticceria…

“Il f-freddo m-mi m-mantiene b-bella e g-giovane… lotta a-alla v-v-vecchiaia…”

“E’ l’animo del g-gruppo che s-scalda l-l’aria…”

“I-Il T-Team R-Rocket, buono a-anche s-surgelato, il f-fallimento… si riduce”

“C-CI IM-IMBRINIAMO A-ALLA V-VELOCITA’ D-DELLA L-L-L-LUCE”

“W-Wob-b-brrrr”

.

.

E così… dopo l’amara delusione legata al Varietò e Tulipal, il sole è tornato a illuminare la via dei nostri eroi. Serena ha un nuovo compagno e non possono che arrivare continue sorprese per i nostri eroi. Alcune magari piene di cambiamenti…

.

.

Mesi dopo… al villaggio…

“Ultimamente qui ne accadono di tutti i colori… prima quegli scellerati che hanno lottato nel parco… poi divento strabico”

“Ma si hai sentito?”

“Abbiamo visto un allenatore con un Pikachu”

“Qualche mese fa intendi?”

“No… è appena arrivato… Sarà lo stesso?!”

“Ha un berretto e se ne va in giro con un Pikachu sulla palla!”

“Sembra di si!”

“Non mi pareva il Pikachu avesse un ciuffo”

.

.

…Il viaggio continua…

 

Spoiler

 

 

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