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[Traduzione] How To Train Your Dragon [COMPLETO]


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How To Train Your Dragon

 

 

Una nota di Hiccup

 

 

 

C’erano i draghi quando ero bambino.

          C’erano grandi, feroci draghi del cielo che facevano il nido sui dirupi come giganteschi uccelli spaventosi. Piccoli draghi scuri velocissimi che davano la caccia a topi e ratti in branchi ben organizzati. Mastodontici Draghi Marini che erano venti volte più grandi della Grande Balenottera Azzurra.

          Dovrete credermi sulla parola, perché i draghi stanno scomparendo così in fretta che presto potrebbero estinguersi.

          Nessuno sa cosa stia accadendo. Stanno tornando in mare da qualunque posto provengano, senza lasciare un osso o una zanna sulla terra perché l’uomo del futuro li ricordasse.

          Così, affinché queste incredibili creature non siano dimenticate, racconterò questa storia vera della mia infanzia.

         Non ero il tipo di ragazzino che poteva addestrare un drago con il semplice sollevare il sopracciglio. Non avevo un talento naturale nel campo dell’Eroismo. Ho dovuto lavorarci sopra. Questa è la storia di come sono diventato un Eroe nel modo più duro.

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1. Prima Cattura il tuo drago

 

 

Molto tempo fa, sull'isola ventosa e selvaggia di Berk, un piccolo vichingo con un nome piuttosto lungo si trovava immerso nella neve fino alle caviglie.

          Hiccup Horrendous Haddock III, la Speranza e l’Erede della Tribù degli Hooligan Pelosi, si era sentito leggermente male da quando si era svegliato quella mattina.

          Dieci ragazzi, incluso Hiccup, speravano di diventare membri a pieno titoli della Tribù passando il Programma di Iniziazione del Drago. Si trovavano su una piccola squallida spiaggia nel punto più squallido di tutta la squallida isola. Una pesante neve stava cadendo.

          “PRESTATE ATTENZIONE!” urlò Skaracchio il Rutto, il soldato incaricato di guidare l'Iniziazione. “Questa sarà la vostra prima operazione militare, e Hiccup guiderà la squadra.”

          “Oh, non Hic-cup,” brontolarono AlitodiCane il Cervellone e molti degli altri ragazzi. “Non potete incaricare Hiccup, signore, lui è INUTILE.”

          Hiccup Horrendous Haddock III, la Speranza e l’Erede della Tribù degli Hooligan Pelosi, si pulì infelicemente il naso sulla manica. Sprofondò ancora di più nella neve.

          “CHIUNQUE sarebbe meglio di Hiccup,” sogghignò Moccicoso FacciadiMoccio. “Anche Gambedipesce sarebbe meglio di Hiccup.”

          Gambedipesce aveva uno strabismo che lo rendeva cieco come una medusa, e un’allergia ai rettili.

          “SILENZIO!” ruggì Skaracchio il Rutto. “Il prossimo ragazzo che parla avrà mignatte per pranzo per le prossime TRE SETTIMANE!”

          Ci fu assolutamente un silenzio assoluto. Le mignatte erano un po’ simili ai vermi e un po’ come il moccio e molto meno gustose di entrambi.

          Hiccup sarà in carica e questo è un ordine!” urlò Skaracchio, che non riusciva a fare rumori più bassi di un urlo. Era un gigante di due metri con un luccichio folle negli occhi e una barba come i fuochi d'artificio che esplodono. Nonostante il freddo gelido, indossava pantaloncini pelosi e un gilet di pelle di cervo piccino piccino che metteva in mostra la sua pelle aragosta e i suoi muscoli sporgenti. Teneva una torcia infuocata in un pugno gigantesco.

          “Hiccup vi guiderà, anche se è, ammettiamolo, completamente inutile, perché Hiccup è il figlio del CAPO, e così è come vanno le cose tra noi Vichinghi. Dove pensate di essere, nella REPUBBLICA DI ROMA? Comunque, oggi questo è l’ultimo dei vostri problemi. Siete qui per dimostrare di essere Eroi Vichinghi. Ed è un’antica tradizione della Tribù Hooligan che voi dobbiate”—Skaracchio fece una pesante pausa—“PRIMA CATTURARE IL VOSTRO DRAGO!”

          Ohhhh ora sì che sono dolori, pensò Hiccup.

          “I nostri draghi sono ciò che ci distingue!” mormorò Skaracchio. “Gli umani di livello inferiore addestrano i falchi a cacciare per loro, i cavalli a trasportarli. Sono solo gli EROI VICHINGHI che osano domare le creature più selvagge e pericolose della terra.”

          Skaracchio sputò solennemente nella neve. “Ci sono tre fasi nella Prova di Iniziazione del Drago. La prima e più pericolosa parte è una prova del vostro coraggio ed abilità nel furto. Se desiderate entrare nella Tribù degli Hooligan Pelosi, dovrete prima catturare un drago. Ed ecco PERCHÉ,” continuò Skaracchio a tutto volume, “vi ho portati in questo punto panoramico. Date un’occhiata alla Scogliera del Drago Selvaggio.”

          I dieci ragazzi piegarono indietro la testa.

          La scogliera incombeva vertiginosamente sopra di loro, oscura e sinistra. Durante l’Estate si riusciva a malapena a vedere la scogliera poiché draghi di tutte le forme e dimensioni vi si affollavano sopra, graffiando e mordendo e mandando una cacofonia di suoni che si poteva sentire in tutta Berk.

          Ma durante l’Inverno i draghi erano in letargo e la scogliera era silenziosa, fatta eccezione per il minaccioso e basso rombo del loro russare. Hiccup poteva sentirne la vibrazione attraverso i suoi sandali.

          “Ora,” disse Skaracchio, “avrete notato le quattro grotte poste all’incirca a metà strada della scogliera, raggruppate grossolanamente a forma di teschio?”

          I ragazzi annuirono.

          “Dentro alla grotta che sarebbe l’occhio destro del cranio si trova il Vivaio del Drago, dove ci sono, IN QUESTO PRECISO MOMENTO, tremila giovani draghi che si stanno godendo le loro ultime settimane di sonno invernale.”

          “OOOOOOOH,” mormorarono emozionati i ragazzi.

          Hiccup deglutì pesantemente. Si dà il caso che sapesse molto di più sui draghi di chiunque altro lì presente. Fin da quando era piccolo, era rimasto affascinato da queste creature. Aveva passato lunghe ore osservando in segreto i draghi. (Osservare i draghi era considerato da fanatici e da nerd, ecco il motivo della segretezza.) E quello che Hiccup aveva imparato riguardo i draghi gli diceva che camminare in una grotta con tremila draghi all’interno era un atto di follia.

          Tuttavia, nessun altro ne sembrava preoccupato.

          “In pochi minuti voglio che voi prendiate uno di questi cesti e iniziate ad arrampicarvi sulla scogliera,” ordinò Skaracchio il Rutto. “Una volta che vi troverete all’ingresso della grotta, sarete da soli. Io sono troppo enorme per farmi strada tra i tunnel che conducono al Vivaio del Drago. Dovrete entrare nella grotta SILENZIOSAMENTE—e questo vale anche per te Cotekone, a meno che tu non voglia diventare il primo pasto primaverile di tremila draghi affamati, AH AH AH AH!”

          Skaracchio rise di cuore al suo piccolo scherzo, poi continuò. “I draghi di queste dimensioni normalmente sono abbastanza innocui per l'uomo, ma in questi numeri si avventano su di voi come piranha. Non rimarrebbe nulla nemmeno di un ciccione come te, Cotekone—solo una montagna di ossa e il tuo elmetto. AH AH AH AH! Quindi… dovrete camminare SILENZIOSAMENTE attraverso la grotta ed ognuno di voi dovrà rubare UN solo drago dormiente. Prelevate GENTILMENTE il drago dalla roccia e sistematelo nei vostri cesti. Qualche domanda?”

          Nessuno aveva domande.

          “Nello sfortunato caso in cui voi SVEGLIASTE i draghi—e dovreste essere INCREDIBILMENTE STUPIDI per farlo—correte come fulmini verso l’entrata della caverna. Ai draghi non piace il clima freddo e la neve probabilmente li fermerà sui propri passi.”

          Probabilmente? Pensò Hiccup. Oh, beh, questo è rassicurante.

          “Vi suggerisco di trascorrere un po’ di tempo nella scelta del vostro drago. È importante prenderne uno delle giuste dimensioni. Questo sarà il drago che prenderà il pesce per voi, e abbatterà i cervi per voi. Catturerete il drago che vi condurrà in battaglia più tardi, quando sarete molto più vecchi e dei Guerrieri della Tribù. Ma, tuttavia, vorrete un animale impressionante, quindi in linea di massima, scegliete il drago più grande che riuscite ad infilare nella vostra cesta. Non indugiate per TROPPO tempo in questo—”

          Indugiare?? pensò Hiccup. In una grotta piena di tremila DRAGHI dormienti?

          “Non c’è bisogno di dirvelo,” continuò allegramente Skaracchio, “che se ritornerete in questo punto senza un drago, è difficile che valga la pena che torniate indietro. Chiunque FALLISCA questo compito verrà messo immediatamente in esilio. La Tribù degli Hooligan Pelosi non se ne fa nulla dei FALLITI. Solo i più forti possono appartenervi.”

Infelicemente, Hiccup guardò verso l’orizzonte lontano. Nient'altro che neve e mare a perdita d'occhio. Nemmeno l’esilio sembrava troppo promettente.

          “ADESSO,” disse deciso Skaracchio. “Ogni ragazzo prenda un cesto in cui mettere il proprio drago e poi partiremo.”

          I ragazzi corsero a prendere i loro cesti, chiacchierando allegramente e vivacemente.

          “Io voglio prendere uno di quegli Incubi Orrendi con gli artigli extra-estendibili, sono molto spaventosi,” disse Moccicoso.

          “Oh, sta’ zitto, Moccicoso, non puoi,” disse PungnoVeloce. “Solo Hiccup può avere un Incubo Orrendo, devi essere il figlio del capo.”

          Il padre di Hiccup era Stoick l’Immenso, il temibile capo della Tribù degli Hooligan Pelosi.

          “HIC-CUP?” sogghignò Moccicoso. “se è così inutile in questo come lo è nel Bashyball, saremo fortunati anche se riuscirà a prendere uno dei Marroncini Basici.”

          Il Marroncino Basico era il tipo più comune di drago, un animale servizievole ma senza molto fascino.

          “STATE ZITTI E METTETEVI IN RIGA MISERABILI GIRINI!” urlò Skaracchio il Rutto.

          I ragazzi si misero ai loro posti, i cesti sulla schiena, e si misero sull’attenti. Skaracchio camminava lungo la linea, accendendo la torcia che ogni ragazzo aveva davanti a sé dalla grande torcia che aveva in mano.

          “IN MEZZ’ORA SARETE DEI GUERRIERI VICHINGHI, CON I VOSTRI FEDELI LUCERTOLONI AL VOSTRO FIANCO… O A FARE COLAZIONE CON ODINO NEL VALHALLA CON I DENTI DI DRAGO NEL VOSTRO DIDIETRO!” urlò Skaracchio con orribile entusiasmo.

          “MORTE O GLORIA!” urlò Skaracchio.

          “MORTE O GLORIA!” urlarono otto ragazzi freneticamente in risposta.

          Morte, pensarono tristemente Hiccup e Gambedipesce.

          Skaracchio si fermò improvvisamente, con il corno sulle labbra.

          Penso che questo possa essere il momento peggiore della mia vita FINORA, pensò Hiccup tra sé, mentre aspettava il suono del corno. E se continueremo ad urlare così tanto sveglieremo quei draghi prima ancora di INIZIARE.

          “PARRRRRRRRRRRRP!” Skaracchio suonò il corno.

 

 

 

 

-I VICHINGHI E LE LORO UOVA-

 

Il Modestino e il Marroncino basico

 

Il Modestino o Marroncino Basico sono così simili che possono essere analizzati insieme. Sono le razze più conosciute— quelle a cui pensiamo immediatamente quando parliamo di ‘draghi’. Sono scarsi cacciatori, ma sono facili da addestrare. Questi draghi sono i migliori come animali da compagnia, anche se, così come un leone o una tigre, non devono mai essere lasciati da soli con i bambini.

 

_____________________

 

-Statistiche-

 

Colore: Verde e giallo, con qualche sfumatura di marrone

 

Armati di: Denti di base ed artigli

 

Fattore paura: ……….. 3

 

Attacco: ……….. 3

 

Velocità: ……….. 4

 

Taglia: ……….. 4

 

Disobbedienza: ……….. 1

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2. Dentro il Vivaio del Drago

 

 

Ormai avrete probabilmente intuito che Hiccup non era il vostro eroe vichingo ideale.

          Per cominciare, non SEMBRAVA nemmeno un Eroe. Qualcuno come Moccicoso, per esempio, era alto, muscoloso, ricoperto di tatuaggi di scheletri e aveva già un principio di baffetti. Questi consistevano in alcuni peli gialli e sparsi che si agganciavano al suo labbro superiore ed era profondamente sgradevole da guardare, ma comunque profondissimamente virile per un ragazzo non ancora tredicenne.

          Hiccup era di piccola statura e aveva un viso quasi del tutto non memorabile. Lui AVEVA i capelli di un Eroe, che erano di un rosso veramente brillante e stavano in piedi verticalmente, per quanto si cercasse di bagnarli con l'acqua di mare. Ma nessuno li vedeva mai perché erano nascosti sotto il suo elmetto per la maggior parte del tempo.

          Non avreste MAI scelto Hiccup tra quei dieci ragazzi per essere l'Eroe di questa storia. Moccicoso era bravo in tutto ed era un leader naturale. AlitodiCane era alto come suo padre e poteva fare cose divertenti come scoreggiare al ritmo dell’inno Nazionale di Berk.

          Hiccup era assolutamente nella media, il tipo di ragazzo irrilevante, magro e lentigginoso che era facile da ignorare in una folla.

          Quindi, quando Skaracchio suonò il corno e si spostò per andare a trovare una roccia comoda su cui sedersi e mangiare il suo sandwich di cozze e pomodori, Moccicoso, spintonò Hiccup da una parte e prese il comando.

          “OK, ascoltatemi ragazzi,” sussurrò in modo minaccioso. “IO sono il capo, non l’Inutile. E chiunque abbia da obiettare si prenderà un sacco di pugni da AlitodiCane il Cervellone.”

          “Ugh,” mugugnò AlitodiCane, martellando insieme i suoi pugni in modo allegro. AlitodiCane era la spalla principale di Moccicoso ed era enorme per essere un ragazzo.

          “Colpiscilo, AlitodiCane, per far vedere cosa intendo…”

          AlitodiCane fu onorato di obbedire. Diede ad Hiccup uno spintone che lo mandò a testa in giù nella neve, e poi ci ha schiacciato la faccia.

          Prestate attenzione!” sibilò Moccicoso. I ragazzi distolsero lo sguardo da AlitodiCane e Hiccup e prestarono attenzione. “Avvolgetevi insieme con le corde. Il miglior scalatore dovrebbe andare per primo…”

          “Beh, e saresti TU ovviamente, Moccicoso,” disse Gambedipesce. “Tu sei il migliore in tutto, non è vero?”

          Moccicoso guardò sospettosamente Gambedipesce. Era difficile dire se Gambedipesce stesse ridendo di lui o meno, a causa del suo strabismo.

          “Giusto, Gambedipesce,” disse Moccicoso. “LO SONO.” E, giusto nel caso in cui avesse riso di lui: “Colpiscilo, AlitodiCane!”

          Mentre AlitodiCane spingeva Gambedipesce a terra per unirsi a Hiccup nella neve, Moccicoso ordinò prepotentemente a tutti di legarsi insieme.

          Hiccup e Gambedipesce furono gli ultimi ad essere legati, proprio dietro ad un arrossato e trionfante AlitodiCane.

          “Oh perfetto,” mormorò Gambedipesce. “Sto per entrare in una grotta piena di rettili mangia-uomini legato insieme ad otto completi pazzi.”

          Se mai arriviamo alla grotta…” disse nervosamente Hiccup, alzando lo sguardo verso la scogliera nera a strapiombo.

          Hiccup mise la torcia tra i denti per lasciare libere le mani, e iniziò ad arrampicarsi dietro agli altri.

 

Era una scalata pericolosa. Le rocce erano scivolose per la neve e gli altri ragazzi erano super emozionati, rendendo la salita troppo rapida. Ad un certo punto Stordito mancò l’appoggio e cadde—fortunatamente sopra AlitodiCane, che lo prese per il retro dei pantaloni e lo rimise di nuovo sulla roccia, prima che li trascinasse tutti in fondo.

          Quando finalmente arrivarono all’ingresso della grotta, Hiccup guardò brevemente in basso verso il mare che si infrangeva sulle rocce sottostanti, e deglutì…

          “Sciogliete le corde!” ordinò Moccicoso, i suoi occhi che scoppiavano di eccitazione al pensiero del pericolo che li aspettava. “Hiccup entrerà per primo nella caverna perché LUI è il figlio del Capo…” sogghignò. “E, se uno qualsiasi dei draghi FOSSE sveglio, sarebbe il primo a saperlo! Una volta che saremo nella grotta, ognuno penserà per sé. Solo il più forte può appartenere…”

          Anche se non era il classico teppista senza cervello di un Hooligan, Hiccup non era nemmeno un fifone. Essere spaventato non era la stessa cosa di essere un codardo. Forse lui era coraggioso come chiunque altro lì presente, perché era venuto per catturare un drago pur sapendo cosa sono i draghi. E, quando si era arrampicato pericolosamente fino all'imboccatura della grotta e aveva scoperto che all'interno c'era un lungo e tortuoso tunnel, lo percorse lo stesso, nonostante non fosse molto appassionato di tunnel lunghi e tortuosi con draghi alla fine.

          Il tunnel era gocciolante e umido. Certe volte era alto abbastanza perché i ragazzi ci camminassero. Poi si chiudeva in in buchi stretti e claustrofobici in cui i ragazzi potevano appena infilarsi, contorcendosi a pancia in giù, tenendo le torce con la bocca.

          Dopo dieci lunghi minuti di camminare e strisciare dentro il cuore della scogliera, il fetore di drago—una puzza salmastra di alghe e vecchie teste di sgombro—diventava sempre più forte, fino a quando non diventò finalmente insopportabile e il tunnel si aprì in una gigantesca caverna.

          La caverna era era piena di molti più draghi di cui Hiccup avrebbe potuto immaginarne l’esistenza.

          Ce n’erano di ogni possibile dimensione e taglia, e includevano tutte le specie di cui Hiccup aveva sentito parlare, ed alcuni altri di cui non ne sapeva nulla.

          Hiccup iniziò a sudare mentre si guardava intorno per vedere una moltitudine di animali, aggrappati ad ogni possibile superficie; anche appesi a testa in giù dal soffitto come pipistrelli giganti. Erano tutti profondamente addormentati, e molti di loro stavano russando all’unisono. Era un suono così profondo e così forte che sembrava penetrare dentro il corpo di Hiccup e vibrare intorno alle sue morbide membra, agitando il suo stomaco e le sue interiora, e costringendo il suo cuore a battere allo stesso lento battito del drago.

          Se uno, solo uno, di queste innumerevoli creature si svegliasse, lancerebbe l’allarme a tutti gli altri e i ragazzi andrebbero incontro ad una morte orribile. Hiccup una volta ha visto un cervo che si era avvicinato troppo alla Scogliera del Drago Selvaggio che veniva fatto a pezzi in una manciata di minuti…

          Hiccup chiuse gli occhi. “NON voglio pensarci,” disse a se stesso. “NON LO FARÒ.”

          Nessuno degli altri ragazzi ci stava pensando.

          L’ignoranza è molto utile in queste circostanze. I loro occhi erano pieni di emozione mentre camminavano attraverso la grotta, le mani sopra ai loro nasi per cercare di coprire l’odore rivoltante, in cerca del drago più grande che riuscissero a trovare e che potesse entrare nelle loro ceste.

          Lasciarono le loro torce in un mucchio all’ingresso. La grotta era già ben illuminata dai Vermobrilli, animali enormi e pigri disseminati qua e là che brillavano di una fluorescenza costante ma fioca, come una lampadina a basso consumo. E gli Sparafuoco emettevano piccoli scoppi di luce extra che si accendevano e si spegnevano con l'inspirazione e l'espirazione.

          Com’era prevedibile, la maggior parte dei ragazzi si è diretta verso gli esemplari peggiori del mondo dei draghi.

          Moccicoso fece un gran trambusto nell'afferrare un Incubo Orrendo dall’aspetto feroce, sorridendo malignamente a Hiccup mentre lo faceva. Moccicoso era il figlio di GranBestia TrippadiBirra, il fratello più giovane di Stoick l’Immenso. Aveva intenzione di sbarazzarsi di Hiccup in futuro, in modo che lui, Moccicoso, diventasse il Capo della Tribù degli Hooligan Pelosi. E come Capo raccapricciante e terrificante, così come Moccicoso intendeva diventare, avrebbe avuto bisogno di un drago adeguatamente impressionante.

          Cotekone e AlitodiCane litigavano ad alta voce per un Gronkio, un animale pesantemente corazzato con zanne come coltelli da cucina che spuntavano in numero tale da non riuscire a tenere la bocca chiusa. AlitodiCane vinse, poi è riuscito a farlo cadere mentre cercava di metterlo nel suo cestino. L'armamento della bestia fece un rumore terribilmente forte quando atterrò sul pavimento della caverna.

          Il Gronkio aprì i suoi malvagi occhi da coccodrillo.

          Tutti trattennero il respiro.

          Il Gronkio fissava davanti a sé. Era difficile dire dalla sua espressione vaga se fosse sveglio o addormentato. Hiccup realizzò, in preda alla paura, che la terza palpebra, sottile come un velo, era ancora abbassata.

          E lì rimase per alcuni momenti da cardiopalma, fino a quando…

          Ha chiuso lentamente le palpebre superiori.

          Incredibilmente, nessuno degli altri draghi si svegliò. Alcuni brontolano stranamente prima di rimettersi a proprio agio. Ma la maggior parte era in un tale torpore che a malapena si muovevano.

          Hiccup ricominciò lentamente a respirare. Forse questi draghi erano così morti per il mondo che niente li avrebbe potuti svegliare. Deglutì, mormorando una preghiera a Loki, il santo patrono delle imprese subdole, e avanzò cautamente per afferrare il drago dall'aspetto più incosciente, in modo da poter uscire da questo incubo il più velocemente possibile.

 

È un fatto poco conosciuto che i draghi diventano più freddi quanto più profondamente dormono.

          È anche possibile che un drago entri in un Coma da Sonno in cui è freddo come il ghiaccio, senza polso, né respiro, né battito cardiaco. Possono rimanere in questo stato per secoli, e solo un esperto altamente qualificato può dire, guardandoli, se sono vivi o morti.

          Ma un drago che è sveglio o che dorme leggermente è davvero molto caldo, come il pane appena uscito dal forno.

          Hiccup ne trovò uno che era all’incirca della giusta dimensione e abbastanza fresco al tatto e l'ha introdotto nel suo cesto il più velocemente e attentamente possibile. Era un Marroncino Basico molto semplice, ma in quel momento ad Hiccup non importava. Anche se era a malapena mezzo cresciuto, era sorprendentemente pesante.

          “CE L’HO fatta,CE L’HO fatta, CE L’HO fatta!” canticchiava felicemente tra sé. Alla fine non sarebbe stato l’unico ragazzo della classe che non avrebbe avuto un drago. Ognuno sembrava averne catturato uno e si stavano tutti facendo silenziosamente strada verso l’uscita. Tutti, fatta eccezione per…

          ...Gambedipesce, che era già ricoperto in un'eruzione cutanea rossa e pruriginosa, e in quel momento si stava avvicinando a un mucchio di Uncinati aggrovigliati in un modo non propriamente silenzioso.

          Gambedipesce era anche peggiore nel furto di AlitodiCane.

          Hiccup si fermò sui suoi passi. “Non farlo, Gambedipesce—TI PREGO, non farlo!” sussurrò.

          Ma Gambedipesce era stanco delle continue prese in giro di Moccicoso e di essere deriso e schernito. Stava per prendere un drago molto forte che tutti gli altri ragazzi avrebbero rispettato.

          Strizzando gli occhi così tanto che riusciva a malapena a vedere il cumulo di draghi, e grattandosi violentemente, Gambedipesce si avvicinò lentamente al drago posto più in basso, prese una zampa in mano e delicatamente... tirò.

          L’intero mucchio crollò in un furioso groviglio di arti, ali e orecchie. Ogni ragazzo nella caverna trattenne il fiato.

          Molti degli Uncinati scattarono in modo incrociato l'uno con l'altro prima di rimettersi a dormire.

          Un bruto più grande degli altri aprì gli occhi e sbatté le palpebre.

          Hiccup notò, con enorme sollievo, che la terza palpebra era ancora abbassata.

          I ragazzi aspettavano che gli occhi si chiudessero.

          E poi Gambedipesce starnutì.

          Quattro GIGANTESCHI starnuti che risuonarono e rimbalzarono sulle pareti della caverna.

          L’enorme Uncinato osservava fisso davanti a sé, immobile come la statua di un drago.

          Ma molto debolmente, un inquietante rumore di fusa iniziò nella sua gola.

          E molto lentamente…

          ...la terza palpebra si sollevò.

          “Uh-oh,” bisbigliò Hiccup.

          La testa dell'Uncinato si girò improvvisamente verso Gambedipesce, i suoi occhi gialli da gatto si concentrarono sul ragazzo. Ha dispiegato le sue ali nella loro massima estensione e avanzò furtivamente, come una pantera che stava per scattare. Ha aperto la bocca abbastanza da mostrare la lingua biforcuta del drago e…

          “C-C-C-O-R-R-R-E-E-T-E!” urlò Hiccup, afferrando il braccio di Gambedipesce e trascinandolo via.

          I ragazzi correvano verso l’uscita del tunnel. Gambedipesce e Hiccup furono gli ultimi a dirigersi lì.

          Non c’era tempo per raccogliere le torce, quindi stavano correndo nell’oscurità più totale. Il cesto con il Marroncino Basico all’interno stava sbattendo contro la schiena di Hiccup.

          Avevano circa due minuti di vantaggio sui draghi perché ci sarebbe voluto un po’ al primo drago per svegliare tutti gli altri. Ma Hiccup poteva sentire un furioso ruggito e un battito d'ali quando i draghi cominciarono a riversarsi nel tunnel dietro ai ragazzi.

          Cominciò a correre più veloce.

          I draghi potevano muoversi più velocemente dei ragazzi perché riuscivano a vedere meglio nell’oscurità, ma venivano rallentati quando il tunnel si rimpiccioliva, perché dovevano ripiegare le loro ali per passarci attraverso.

          “Io… non ho… preso… un… drago,” sbuffò Gambedipesce, un paio di metri dietro ad Hiccup.

          “Questo,” disse Hiccup, mentre si arrampicava freneticamente sui gomiti attraverso un tratto stretto, “è L’ULTIMO… ow… dei nostri problemi. Ci stanno raggiungendo!”

          “Nessun… drago,” ripeté testardamente Gambedipesce.

          “Oh, per L’AMOR DI THOR!” sbottò Hiccup.

          Mise il suo cesto tra le braccia di Gambedipesce e ha preso quello vuoto dalla sua schiena. “Puoi avere il MIO, allora. Aspetta qui.”

          E Hiccup si girò e tornò indietro attraverso lo stretto tratto anche se il ruggito stava diventando sempre più forte e vicino ogni secondo che passava.

          “COSA… STAI… FACENDO???” urlò Gambedipesce, ballando freneticamente su e giù sul posto.

          Hiccup passò nuovamente attraverso il buco qualche prezioso attimo dopo. Gambedipesce gli ha afferrato un braccio per aiutarlo ad uscire. Potevano sentire un orribile sbuffo mentre quello che sembrava il naso di un drago entrava dall'altra parte del buco. Hiccup gli lanciò un sasso e lui squittì indignato.

          Girarono l’angolo e improvvisamente potevano vedere la luce dell’esterno e la fine dell’ultimo tunnel.

          Gambedipesce andò per primo, ma, proprio mentre Hiccup si stava inginocchiando per seguirlo, un drago gli piombò addosso con un balzo e un urlo. Hiccup lo colpì e cadde abbastanza indietro da permettergli di strisciare verso la luce. Un altro drago—o forse lo stesso—affondò i suoi denti nel polpaccio di Hiccup. Era così preso dalla disperazione di voler uscire che trascinò l’animale con sé.

          Non appena la testa e le spalle di Hiccup passarono attraverso la luce, trovarono Skaracchio. Afferrò Hiccup sotto le ascelle e lo trascinò fuori, i draghi che uscivano dietro di lui.

          “SALTATE!” urlò Skaracchio, mentre stordiva un drago con un solo colpo del suo potente pugno.

          “Cosa intendi per SALTATE???” esitò Hiccup mentre guardava giù verso la vertiginosa caduta in mare.

          “Non c’è tempo per scendere ,” sbuffò Skaracchio, sbattendo insieme la testa di un paio di draghi e facendone rimbalzare altri tre sulla sua gigantesca pancia. “SALTATE!!!”

          Hiccup chiuse gli occhi e si lanciò dalla scogliera. Mentre era in aria, il drago che era attaccato alla sua gamba rilasciò le sue mascelle con uno stridore di allarme e volò via.

          Hiccup stava cadendo ad una velocità così elevata che nel momento in cui colpì l’acqua quest’ultima non sembrava affatto acqua, sembrava più qualcosa di duro e doloroso, e così freddo che stava quasi per svenire.

          Sguazzò in superficie, stupito di scoprire che non sembrava essere morto, e fu immediatamente sommerso dal gigantesco schizzo di Skaracchio che atterrò a un paio di metri da lui.

          Strillando furiosamente, i draghi sciamarono fuori dalla grotta e attaccarono in picchiata i vichinghi galleggianti.

         Hiccup abbassò l'elmetto il più possibile. C'erano orribili suoni di sfregamento mentre gli artigli dei draghi raschiavano il metallo. Un altro atterrò, sibilando, sull’acqua proprio in fronte alla faccia di Hiccup. Se ne andò con uno stridio quando sentì come com’era freddo il mare. Ai draghi non piaceva volare attraverso la neve e, con sollievo, Hiccup osservò mentre volavano via per urlare terribili insulti dragoneschi dal caldo dell’ingresso della caverna.

          Skaracchio iniziò a tirare fuori i ragazzi dall’acqua, e li mise sulle rocce. I ragazzi vichinghi erano bravi nuotatori ma era difficile rimanere a galla quando avevi un cesto pieno di terrificanti draghi intrappolati sulla tua schiena. Hiccup fu l’ultimo ad essere salvato—appena in tempo, visto che l’acqua fredda stava iniziando a farlo addormentare.

          Beh, alla fine non è stata la MORTE, pensò Hiccup, mentre Skaracchio lo afferrò per il collo per salvarlo, facendolo quasi affogare nel processo—ma certamente non è nemmeno la GLORIA.

 

 

 

-I VICHINGHI E LE LORO UOVA-

 

Il Gronkio

 

Il Gronkio è l’esemplare più disgustoso del mondo dei draghi. Ma quello che gli manca nell’aspetto, lo compensa sul campo di battaglia. Possono essere lenti e, oserei dire, stupidi—e qualche volta diventano così grasse che non sono in grado di decollare. Sono anche inclini all’Acne del Drago

 

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-Statistiche-

 

Colore: Verde moccio, beige pantano, marrone cacca.

 

Armati di: Tutto il meglio delle armi di drago.

 

Zanne come pugnali, una punta in più sul collo, una palla con punte alla fine della coda.

 

Fattore paura: ……….. 7

 

Attacco: ……….. 8

 

Velocità: ……….. 8

 

Taglia: ……….. 7

 

Disobbedienza: ……….. 5

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3. Eroi o Esilio

 

 

I ragazzi si arrampicarono sui ciottoli viscidi sul bordo della spiaggia e risalirono il Burrone del Pazzo, la gola che avevano attraversato un paio d'ore prima. Si trattava di una stretta fessura nella scogliera piena di grandi rocce. Cercarono di muoversi il più velocemente possibile, ma era difficile quando si scivolava e si sfrecciava su enormi pietre coperte di ghiaccio, e facevano progressi dolorosamente lenti.

          Un drago che non era stato scoraggiato dalla neve scese urlando nella gola. Atterrò sulla schiena di Cotekone ed iniziò ad assalirlo, affondando le sue fauci nella spalla del ragazzo e incise delle linee rosse sul suo braccio. Skaracchio colpì il drago sul naso con il manico della sua ascia, e il drago lasciò la presa e volò via.

          Ma un'intera ondata di draghi lo rimpiazzò, riversandosi nel burrone con terribili grida stridenti, con il fuoco che usciva dalle narici e scioglieva la neve davanti a loro, con gli artigli spiegati malignamente mentre scendevano in picchiata.

          Skaracchio si mise in piedi, con le gambe divaricate, e fece roteare la sua grande ascia a due teste. Scostò la sua grande testa pelosa e lanciò un terribile urlo primordiale, che riecheggiò lungo i muri della gola e fece rizzare i peli sulla nuca di Hiccup come gli aculei di un riccio di mare.

          Individualmente, i draghi tendono ad avere un forte senso di auto conservazione, ma erano molto più coraggiosi quando cacciavano in gruppo. Ora loro sapevano che avevano il vantaggio dell’enorme numero, quindi per qualche momento non controllavano il loro volo. Continuavano soltanto ad arrivare.

Skaracchio lasciò andare l’ascia.

          Girando da un capo all'altro, l'ascia si sollevò attraverso la neve che cadeva dolcemente. Colpì il drago più grande del gruppo, uccidendolo all'istante, e poi continuò ad andare, atterrando in un cumulo di neve a centinaia di metri di distanza e scomparve.

         Questo fece pensare un po’ i draghi rimasti. Molti di loro si sono agitati l'uno sull'altro nella fretta di volare via, guaendo come cani. Gli altri si fermarono, librandosi incerti, gridando di sfida ma mantenendo le distanze.

          “Come sprecare una buona ascia,” mugugnò Skaracchio. “Continuate, ragazzi, potrebbero tornare indietro!”

          Hiccup non aveva bisogno dell’incoraggiamento per continuare. Non appena uscì dalla gola e raggiunse il terreno paludoso dietro di essa, si mise a correre incespicando, cadendo di tanto in tanto con la faccia nella neve.

          Qualche tempo dopo, quando Skaracchio calcolò che erano a distanza di sicurezza dalla Scogliera del Drago Selvaggio, urlò ai ragazzi di fermarsi.

          Molto cautamente contò ogni testa, per controllare di non aver perso nessuno. Skaracchio aveva passato dieci spiacevoli minuti in piedi davanti all’ingresso della grotta dei draghi chiedendosi perché ci fosse un baccano così terribile e quello che avrebbe detto a Stoick l’Immenso se avesse perso il suo prezioso figlio ed erede. Qualcosa di Tattile e Sensibile, supponeva, ma il Tatto e la Sensibilità non erano i punti forti di Skaracchio e si prese i primi cinque minuti per uscirne con “Hiccup è stato preso. MI DISPIACE,” e poi ha passato i successivi cinque minuti a strapparsi la barba.

          Conseguentemente, anche se segretamente era potenzialmente sollevato, non era di buon umore e, non appena riuscì a riprendere fiato, esplose, mentre i ragazzi stavano in piedi, tremando violentemente, in una fila sgangherata.

          “MAI… in QUATTORDICI ANNI… mi sono imbattuto in tali CIRRIPEDI SENZA SPERANZA come siete voi. CHI DI VOI INUTILI MOLLUSCHI È STATO IL RESPONSABILE DEL RISVEGLIO DEI DRAGHI????”

          Sono stato io,” disse Hiccup. Il che non era strettamente vero.

          “Oh, questo è GENIALE,” mormorò Skaracchio, “proprio GENIALE. Il nostro Futuro Leader ha mostrato le sue magnifiche Abilità di Comando. Alla tenera età di dieci anni e mezzo ha fatto del suo meglio per annientare se stesso e il resto di voi in un SEMPLICE ESERCIZIO MILITARE!”

          Moccicoso ridacchiò.

          “Ci trovi qualcosa di divertente in questo, Moccicoso?” chiese Skaracchio, con pericolosa dolcezza. “TUTTI AVRANNO PORZIONI DI PATELLE PER LE PROSSIME TRE SETTIMANE.”

          I ragazzi brontolarono.

          “Ottimo lavoro, Hiccup,” sogghignò Moccicoso. “Non vedo l’ora di vederti in azione sul campo di battaglia.”

          “SILENZIO!” urlò Skaracchio. “QUESTA È LA VOSTRA INIZIAZIONE, NON UN GIORNO A PASSEGGIARE TRA I CAMPI! SILENZIO, O MANGERETE LOMBRICHI PER IL RESTO DELLA VOSTRA VITA!”

          “Ora,” continuò Skaracchio, più calmo, “anche se questo è stato un assoluto casino, non è stato un completo disastro. PRESUMO che tutti voi ABBIATE preso un drago dopo questo fiasco?”

          “Sì,” dissero i ragazzi in coro.

          Gambedipesce diede uno sguardo traverso verso Hiccup, che stava fissando dritto davanti a sé.

          “Siete stati fortunati,” disse sinistramente Skaracchio. “Quindi tutti voi avete passato la prima fase della Prova del Drago. Ci sono, comunque, ancora due fasi che dovete superare prima che possiate diventare membri a tutti gli effetti della Tribù. Il vostro prossimo passo sarà addestrare il vostro drago. Questa sarà una prova sulla forza della vostra personalità. Affermerete la vostra volontà su questa selvaggia creatura e le mostrerete chi è il Maestro. Il vostro drago dovrà obbedire a semplici comandi come ‘vai’ e ‘fermo’, e procurarvi il pesce nel modo in cui i draghi hanno cacciato per i Figli di Thor da quando qualcuno riesce a ricordare. Se siete preoccupati riguardo il processo di addestramento dovreste studiarvi un libro chiamato ‘Come Addestrare il Tuo Drago’ del Professor Yobbish, che troverete nel camino della Grande Sala.”

          Improvvisamente Skaracchio sembrava molto orgoglioso di se stesso. “Ho rubato io stesso quel libro dalla Biblioteca Pubblica dei TestadiCarne,” disse modestamente, guardandosi le unghie davvero molto nere. “Proprio da sotto il naso del Bibliotecario Orrifiko Villoso… Non si è mai accorto di nulla… Ora QUESTO è un furto per voi…”

          Cotekone alzò la mano. “Cosa succede se non sappiamo leggere, signore?”

          “Niente vanterie, Cotekone!” esplose Skaracchio. “Prendi qualche idiota che lo legga per te. I vostri draghi inizieranno a riaddormentarsi, perché questo è ancora il loro periodo di ibernazione,”—alcuni dei draghi erano, infatti, diventati molto tranquilli all'interno dei cesti—“quindi portateli a casa e sistemateli in un posto caldo. Dovrebbero svegliarsi nelle prossime due settimane. Da allora avrete solo QUATTRO MESI per prepararvi per il Giorno dell’Iniziazione alle Celebrazioni del Giovedì di Thor e la parte finale della vostra prova. Se, in quel giorno, riuscirete a provare che avete addestrato il vostro drago con la soddisfazione mia e di altri anziani della Tribù, potrete finalmente chiamarvi Hooligan di Berk.”

          I ragazzi stavano in piedi molto dritti e cercavano di sembrare dei veri Hooligan.

          “EROI O ESILIO!” urlò Skaracchio il Rutto.

          “EROI O ESILIO!” urlarono otto ragazzi entusiasticamente in risposta.

          Esilio, pensarono tristemente Hiccup e Gambedipesce.

 

Io… odio… essere… un… Vichingo,” sbuffò Gambedipesce a Hiccup mentre tornavano, inciampando tra le felci, al villaggio degli Hooligan.

          Non si camminava davvero sull'isola di Berk, si guadava—attraverso l'erica o le felci o il fango o la neve, che si appiccicavano alle gambe e le rendevano difficili da sollevare. Era il tipo di paese dove il mare e la terra si mescolavano sempre l'un l'altro e si confondevano. L'isola era piena di buchi scavati dall'acqua, un labirinto di corsi d'acqua sotterranei che si incrociavano.

          Si poteva mettere il piede su un pezzo d'erba dall'aspetto solido e ritrovarsi a sparire fino alla coscia nel fango nero e appiccicoso. Ci si poteva fare strada tra le felci e trovarsi improvvisamente ad affrontare un fiume, alto fino alla vita e freddo come il ghiaccio.

          I ragazzi erano già zuppi fino alle ossa con l’acqua di mare, ed ora la neve si era trasformata in una pioggia battente orizzontale, che soffiava in faccia con la forza di uno dei venti di burrasca che sempre stridevano attraverso le terre desolate e salate di Berk.

          “Una breve fuga da una morte orribile come prima cosa Giovedì mattina,” piagnucolò Gambedipesce, “seguita da un completo rifiuto dalla metà più giovane della Tribù… Nessuno parlerà con me per ANNI dopo questo—a parte te, naturalmente, Hiccup, ma tu sei strano quanto me—”

          “Grazie,” disse Hiccup.

          “E per concludere,” continuò amaramente Gambedipesce, “una corsa di due miglia con un drago squilibrato sulla schiena”— il cesto sulla schiena di Gambedipesce si stava muovendo ampiamente da un lato all'altro, mentre il drago all'interno cercava maniacalmente di uscire—“e alla fine solo una cena di orribili patelle ad aspettare.”

          Hiccup concordò che non era una piacevole prospettiva.

          “Puoi riavere indietro questo drago se vuoi, Hiccup. Ti avverto, sono schifosamente pesanti quando sono bagnati e arrabbiati,” disse tristemente Gambedipesce. “Skaracchio si infurierà come un tifone quando scoprirà che non hai preso nessun drago.”

          “Ma io ne ho PRESO uno,” disse Hiccup.

          Gambedipesce si fermò ed iniziò a togliersi il cesto dalla schiena. “Lo so che questo È DAVVERO tuo,” sospirò. “Penso che passerò direttamente davanti al villaggio e continuerò a correre fino a raggiungere un luogo civilizzato. Roma forse. Ho sempre voluto andare a Roma. E comunque non ho nessuna speranza in tutto il Valhalla di passare l’Iniziazione, quindi—”

          “No, ho un altro drago, nel mio cesto,” insistette Hiccup.

          La mascella di Gambedipesce si aprì per l'incredulità.

          “L’ho preso quando sono tornato indietro nel tunnel,” spiegò Hiccup.

          “Beh, è incredibile,” disse Gambedipesce. “Come, in nome di Thor, facevi a sapere che fosse lì? Era così buio che non potevi vedere le corna davanti a te.”

          “È stato strano,” disse Hiccup. “L’ho percepito mentre stavamo correndo nel tunnel. Non potevo vedere nulla, ma mentre stavamo passando, sapevo che lì c’era un drago, e che era destinato ad essere il MIO drago. Stavo quasi per ignorarlo, in verità, perché eravamo un po’ di fretta ma poi tu hai parlato del fatto di non avere un drago ed io sono tornato indietro, e… era lì, che riposava su questa piattaforma nel tunnel, proprio dove l'avevo immaginato.”

          “Beh, davvero notevole,” disse Gambedipesce, ed i ragazzi iniziarono a correre nuovamente.

          Hiccup era pieno di lividi ovunque, tremava per lo shock, ed aveva una brutta ferita da drago nel polpaccio, che bruciava a causa dell'acqua salata. Stava congelando e c'era un irritante pezzo di alga in uno dei suoi sandali.

          Era anche preoccupato perché sapeva che non avrebbe dovuto rischiare la propria vita cercando di prendere un drago per Gambedipesce. Questa non era l’azione di un Eroe Vichingo. Un Eroe Vichingo avrebbe saputo di non dover intervenire tra Gambedipesce e il suo Fato.

          Dall’altra parte, Hiccup si era preoccupato del Giorno della Cattura del Drago più di quanto riuscisse a ricordare. Era assolutamente sicuro che sarebbe stato l’unico a tornare indietro senza un drago, e la vergogna, l'imbarazzo e l'orribile esilio sarebbero seguiti.

          Ed ora eccolo lì: un guerriero Vichingo CON un drago.

          Quindi, nel complesso, si sentiva abbastanza soddisfatto di se stesso.

          Le cose stavano andando per il verso giusto.

 

Sai, Hiccup,” disse poco dopo Gambedipesce, mentre le fortificazioni di legno del villaggio apparivano all’orizzonte, “questo sembra il Fato, tu che percepisci che il drago era lì così. Questo potrebbe essere il Destino. Potresti avere una specie di drago delle meraviglie lì dentro. Qualcosa che possa far sembrare un Incubo Orrendo una rana volante! Tu sei il figlio del Capo Stoick dopotutto, ed era ora che il Fato arrivasse con un segno del destino.”

          I ragazzi si fermarono, sbuffando per lo sfinimento.

          “Oh, sono sicura che sia un Modestino che si è allontanato dagli altri,” disse Hiccup, cercando di sembrare noncurante ma incapace di tenere l'eccitazione fuori dalla sua voce. Potrebbe esserci qualcosa di meraviglioso lì dentro!

          Forse il Vecchio MolteGrinze aveva ragione. Vecchio MolteGrinze era il nonno di Hiccup da parte di sua madre. Nella sua vecchiaia si era dato alla divinazione e continuava a dire a Hiccup di come aveva scrutato il futuro e che aveva visto che era destinato a grandi cose.

          Questo incredibile drago potrebbe essere l’inizio della sua trasformazione dall’ordinario vecchio Hiccup, che non era particolarmente bravo in nulla, nell’Eroe del Futuro!

          Hiccup si tolse il cesto dalla schiena e si fermò prima di aprirlo.

          “È veramente tranquillo, non è vero?” disse Gambedipesce, improvvisamente meno sicuro della teoria del Fato. “Voglio dire, non si sta muovendo per nulla lì dentro. Sei sicuro che sia vivo?”

          “È solo profondamente addormentato,” disse Hiccup. “Era freddo come la roccia quando l’ho preso.”

          Improvvisamente ha avuto la forte sensazione che gli dei fossero dalla sua parte. Lui SAPEVA che quel drago fosse vivo.

          Con le dita tremanti, Hiccup sciolse i lacci, tolse il coperchio del cesto, e sbirciò all’interno. Gambedipesce si unì a lui.

          Le cose non andavano più così tanto bene.

          Lì, rannicchiato sul fondo del cesto in un intricato nodo di drago, giaceva forse il più, giaceva forse il più piccolo Modestino che Hiccup avesse mai visto.

          L'unica cosa straordinaria di questo drago era quanto fosse straordinariamente PICCOLO. In questo era veramente straordinario.

          La maggior parte dei draghi che i vichinghi usavano per cacciare erano circa della taglia di un cane Labrador. I draghi adolescenti che i ragazzi avevano preso non erano poi così grandi, ma erano quasi completamente cresciuti. Questo drago era comparabile ad un West Highland Terrier.

          Hiccup non riusciva a pensare come avesse potuto trascurare questo quando aveva raccolto il drago nel tunnel. Suppose, tristemente, che fosse un momento piuttosto pressante, con tremila draghi che cercavano di ucciderlo in quel momento. E i draghi in Coma da Sonno tendono ad essere più pesanti di quanto non lo siano quando sono svegli.

          “Beh,” disse infine Hiccup, “questo è un segno, se vuoi. Tu hai cercato di prendere un Uncinato Mortale e cosa ottieni? Un Marroncino Basico. Io ho afferrato un drago nell’oscurità e cosa ottengo? Un Modestino. Il fatto è, che gli dei ci stanno dicendo che noi siamo gente da Modestini, Gambedipesce. Tu ed io, non siamo destinati ad essere Eroi.”

          “Non è importante per ME…” disse Gambedipesce, “ma tu sei destinato ad essere un Eroe. Ricordi? Figlio del Capo e tutto il resto? E tu lo sarai, so che lo sarai…”

          Gambedipesce rimise il cesto sulla schiena di Hiccup e arrancarono verso i cancelli del villaggio insieme.

          “...Almeno, SPERO sinceramente che lo sarai. Non voglio seguire Moccicoso in battaglia. Tu hai molte più idee sulle tattiche militari nel tuo piccolo dito di quelle che ha Moccicoso nella sua testa grossa…”

          Mentre questo poteva essere vero, non solo Hiccup non stava per diventare la futura stella nell'addestramento dei Draghi—ma con questo particolare drago sarebbe stato ancora più difficile per lui mantenere la sua posizione in famiglia senza essere denigrato.

          Era così piccolo che lo avrebbe fatto sembrare ridicolo.

          Era così piccolo che Moccicoso avrebbe sicuramente avuto qualcosa di spiacevole da dire a riguardo.

 

 

 

-I VICHINGHI E LE LORO UOVA-

 

L’Incubo Orrendo

 

L’Incubo Orrendo è un terrificante drago domestico. Volatori brillanti, magnifici cacciatori e temibili combattenti, possono essere selvaggi e difficili da addestrare. Per una Legge Vichinga non ufficiale, solo un Capo o il figlio di un Capo può possederne uno.

 

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-Statistiche-

 

Colore: Verde smeraldo, scarlatto brillante, viola profondo.

 

Armati di: Zanne spaventose, artigli extra estendibili.

 

Fattore paura: ……….. 6

 

Attacco: ……….. 7

 

Velocità: ……….. 9

 

Taglia: ……….. 5

 

Disobbedienza: ……….. 3

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4. Come addestrare il tuo drago

 

 

aH AH AH AH!” Moccicoso stava ridendo così forte che non riusciva a dire altro.

          I ragazzi erano davanti alle porte del villaggio, cogliendo l'occasione per mostrare i draghi che avevano catturato. Hiccup aveva cercato di camminare cercando di non essere notato, ma Moccicoso lo aveva fermato.

          “Vediamo quale patetica creatura ha preso Hiccup,” disse Moccicoso, e tolse il coperchio.

          “Oh, questo è GENIALE!—guardate un po’!” disse Moccicoso, quando finalmente riprese fiato dalle risate. “Cosa È questo, Hiccup? Un coniglietto marrone con le ali? Una fata floreale? Una rana volante? Giratevi tutti ed osservate il magnifico animale che il nostro Futuro Leader ha catturato da solo!”

          “Oh Hiccup, sei inutile,” disse PugnoVeloce. “Tu sei il figlio di un CAPO, per l’amor di Thor. Perché non ti sei preso uno di quei nuovi Incubi Orrendi con l’apertura alare di due metri e gli artigli extra estendibili? Sono dei perfidi assassini, davvero.”

          Io ne ho uno,” sogghignò Moccicoso, gesticolando verso l’animale dallo sguardo terrificante, rosso come le fiamme profondamente addormentato nel suo cesto. “Penso che la dovrei chiamare FIAMMALESTA. Come hai intenzione di chiamare il tuo, Hiccup? Belpancino? Dolcezza? Coccolone?”

          Il drago di Hiccup scelse quel particolare momento per fare un enorme sbadiglio, aprendo la sua piccola bocca per rivelare una lingua tremolante e biforcuta, gengive molto rosa e ASSOLUTAMENTE NESSUNA PRESENZA DI DENTI.

          Moccicoso rideva così forte, che AlitodiCane ha dovuto reggerlo in piedi.

          “SDENTATO!” urlò Moccicoso. “Hiccup ha trovato per sé l’unico drago SDENTATO in tutto il mondo non civilizzato! Questo è troppo bello. Hiccup L’INUTILE e il suo drago, SDENTATO!”

          Gambedipesce si intromise in difesa di Hiccup.

          Beh, a te non è permesso avere quell’Incubo Orrendo che hai lì, Moccicoso FacciadiMoccio. Solo al figlio di un Capo è permesso avere un Incubo Orrendo. Quella FiammaLesta è di Hiccup, per diritto.”

          Moccicoso strinse gli occhi. Afferrò il braccio di Gambedipesce e lo torse violentemente dietro la sua schiena.

          Nessuno ti sta ascoltando, testa di plankton, con le gambe da pesce, disastro della natura,” sibilò Moccicoso. “Grazie a te e alla tua disabilità piagnucolosa e starnutente, questa intera operazione militare è stata quasi un completo disastro. Quando sarò Capo di questa Tribù la prima cosa che farò sarà cacciare chiunque abbia un'allergia patetica come la tua direttamente in esilio. Non sei degno di essere un Hooligan!”

          Gambedipesce diventò molto bianco in faccia, ma riuscì comunque ad esprimersi con un rantolo, “Ma tu NON diventerai il Capo di questa Tribù. HICCUP diventerà il Capo di questa Tribù.”

          Moccicoso lasciò andare il braccio di Gambedipesce ed avanzò minacciosamente verso Hiccup.

          “Oh, è così, vero?” schernì Moccicoso. “Quindi, non mi è permesso tenere questo Incubo Orrendo, giusto? Il nostro Futuro Leader è molto silenzioso a riguardo, mi sbaglio? Andiamo, Hiccup, sto rubando la tua eredità. Cosa hai intenzione di fare a riguardo, eh?”

          I ragazzi sembravano preoccupati. Moccicoso aveva realmente infranto un’antica regola vichinga.

          “Hiccup dovrebbe sfidarti per il drago,” disse lentamente Gambedipesce, e tutti si girarono per guardare speranzosi Hiccup.

          “Oh, geniale,” mormorò sottovoce Hiccup. “Grazie Gambedipesce. La mia giornata va di bene in meglio.”

          Moccicoso era un grande bruto di un ragazzo che non aveva davvero bisogno dell’aiuto di AlitodiCane quando si trattava di picchiare la gente. Indossava sandali appositamente costruiti, con la punta di bronzo, per causare il massimo danno quando prendeva a calci le persone. Hiccup cercò di stargli lontano il più possibile.

          Ma non poteva ignorare questo insulto al suo status, ora che Gambedipesce lo aveva messo in evidenza, senza sembrare un codardo di fronte agli altri ragazzi. E se vieni conosciuto come un codardo dalla Tribù Hooligan, potresti anche fare il tutto esaurito e indossare una giacca rosa pallido, iniziare a suonare l'arpa, e cambiare il tuo nome in Ermitrude.

          “Io ti sfido, Moccicoso FacciadiMoccio, per il drago, FiammaLesta, che è mio di diritto,” disse Hiccup, cercando di nascondere la sua riluttanza cercando di parlare il più rumorosamente e formalmente possibile.

          “Accetto la tua sfida,” disse velocemente Moccicoso, sorridendo su tutta la sua orribile faccia compiaciuta. “Asce o pugni?”

          Pugni,” disse Hiccup. Perché le asce erano DAVVERO una pessima idea.

          “Non vedo l'ora di mostrarti come combatte un vero Eroe del Futuro,” disse Moccicoso, e poi ricordò qualcosa. “DOPO la cosa dell’Iniziazione nel Giovedì di Thor, comunque. Non voglio rompermi il dito o qualcos’altro mentre ti prenderò a calci per tutto il villaggio.”

          “Hiccup potrebbe vincere,” precisò Gambedipesce.

          “NATURALMENTE non vincerà,” si vantò Moccicoso. “Guarda le mie abilità sportive, il mio coraggio vichingo, la mia capacità di pura violenza. Sono sicuro di vincere così come sono sicuro che dovrei essere il Capo di questa Tribù un giorno. Voglio dire, guarda il mio drago e poi guarda il SUO drago.” Indicò beffardamente Sdentato. “Gli dei hanno parlato. È solo una questione di tempo.”

          Nel frattempo,” continuò Moccicoso. “Dovrò vivere nella paura di essere gommato a morte dalla terrificante tartaruga senza denti di Hiccup.”

          Mentre Moccicoso si allontanava in modo signorile, diede a Hiccup un brutto calcio sugli stinchi mentre lo faceva.

 

          Scusa per la sfida,” si scusò Gambedipesce, dopo aver lasciato i cesti con i draghi all’interno sotto ai loro letti nelle loro case.

          “Oh, non preoccuparti,” disse Hiccup. “Qualcuno mi avrebbe costretto comunque a farlo. Sai quanto loro amino il combattimento.”

          Gambedipesce e Hiccup si stavano dirigendo verso la Grande Sala per cercare il libro che gli aveva raccomandato Skaracchio: Come Addestrare il tuo Drago, del Professor Yobbish.

          “Si da il caso,” confidò Hiccup, “che io conosca già un po’ di cose sui draghi, ma non ho la minima idea di come addestrarne uno. Avrei detto che erano praticamente non addestrabili. Non vedo l'ora di ricevere qualche consiglio.”

          La Grande Sala era un baccano di giovani barbari che combattevano, urlavano e giocavano il popolare gioco vichingo del BashyBall, che era uno sport di contatto veramente violento con molto contatto e davvero poche regole. Hiccup e Gambedipesce trovarono il libro nascosto nel camino, praticamente nel fuoco.

          Hiccup non lo aveva mai notato prima.

          Aprì il libro.

          (Ho incluso una semplice replica di Come Addestrare il tuo Drago, del Professor Yobbish qui sotto,—in modo che possiate condividere l’esperienza con Hiccup che ha aperto quel libro per la prima volta, pieno di speranza, e interesse, ed aspettativa. Dovete immaginare che la copertina sia insolitamente spessa, con enormi chiusure dorate, e che qualche scriba l'abbia ricoperta di elaborate scritte dorate. Sembra davvero molto interessante.)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COME ADDESTRARE IL TUO DRAGO

 

-DI-

PROFESSOR YOBBISH

BA, MA Hons, Cantab, Etc.

 

LIBRI DELLA GRANDE ASCIA

Edizione del Decimo Anniversario

 

 

Vincitore del Premio Miglior Libro per Barbari d’Oro

 

Questo libro è dedicato alla mia Mamma, con amore dal tuo caro Yob…

 

 

Copyright Professor Yobbish, Anni Oscuri

 

Gli editori, Libri della Grande Ascia, vorrebbero sottolineare che non si assumono alcuna responsabilità per eventuali lesioni che potrebbero verificarsi come risultato a qualsiasi persona o persone che decidono di seguire i consigli dati in questo libro. Grazie per la vostra attenzione.

 

Come addestrare un drago?

Guarda all’interno per TUTTE le risposte nel libro estremamente divertente e informativo del Professor Yobbish. Segui i consigli e presto sarai sulla tua strada per diventare l’Eroe che sei sempre voluto essere…

 

Prezzo: 1 pollo, 20 ostriche

 

Elogio per Come Addestrare il tuo Drago

Questo libro ha cambiato la mia vita.” FacciadiSeppia il Terribile

Un libro fantastico.’ Il Mensile delle TestediCarne

Nessuno urla meglio del Professor Yobbish. Questo è un libro sensibile e ben studiato che contiene tutte le informazioni necessarie per trasformare il tuo drago in un gattino.’ L’Osservatore degli Hooligan

Yobbish è un genio.’ The Viking Times

 

Biblioteca Pubblica dei TestadiCarne

Una nota del Bibliotecario Orrifiko Villoso: ‘Si prega di restituire questo libro entro l’ultima data stampata o sarò MOLTO SECCATO. Penso che sappiate cosa intendo. NON PORTATE VIA QUESTO LIBRO O TI PICCHIEREMO!!!

 

Riguardo l’Autore

Il Professor Yobbish (BA, MA Hons, Cantab, Etc.) ha passato molti anni in natura osservando i draghi nel loro habitat naturale. Questo libro è il culmine della sua ricerca ed è il libro di testo definitivo sul tema di queste affascinanti creature.

 

Il Professor Yobbish vive da solo in una caverna sull’Isola del Destino. È l’autore di Prendersi cura della propria arca e Squali e altre grandi Creature. Attualmente sta scrivendo un libro sulle farfalle.

 

PRIMO CAPITOLO

(ED ULTIMO)

 

La Regola D’oro per Addestrare un drago è quella di…

URLARGLI CONTRO!

(Più forte è, meglio è.)

 

Fine.

 

 

 

TUTTO QUI??!” disse Hiccup furiosamente, girando il libro in tutti i versi e scuotendolo, cercando di vedere se ci fosse qualsiasi altra cosa piuttosto che un singolo figlio di carta all’interno.

          Hiccup mise a posto il libro. La sua faccia era insolitamente cupa.

          “OK, Gambedipesce,” disse, “a meno che tu non sia migliore ad urlare di quando lo sia io, siamo da soli. Dovremo lavorare sul nostro personale metodo di addestramento dei draghi.”

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5. Una Chiacchierata con Vecchio MolteGrinze

 

 

La mattina successiva Hiccup controllò il drago sotto al suo letto. Era ancora addormentato.

          Quando sua madre, Valhallarama, lo chiamò per la colazione, “Com’è andata l’Iniziazione ieri, tesoro?”, Hiccup rispose, “Oh, è andata bene. Ho preso il mio drago.”

          “Che bello, caro,” rispose vagamente Valhallarama.

          Stoick l’Immenso alzò brevemente lo sguardo dalla sua ciotola ed esplose, “ECCELLENTE, ECCELLENTE,” prima di tornare all’importante mansione di spalare il cibo in bocca.

          Dopo colazione, Hiccup andò a sedersi sul gradino anteriore accanto a suo nonno, che stava fumando una pipa. Era una bella mattina d'inverno, fredda e limpida, senza un alito di vento e con il mare tutto intorno piatto come il vetro.

          Vecchio MolteGrinze soffiava anelli di fumo con soddisfazione mentre guardava il sole sorgere. Hiccup tremava e lanciava rocce verso le felci. Nessuno di loro parlò per molto tempo.

          Alla fine Hiccup disse, “Ho preso quel drago.”

          “Ti ho detto che ci saresti riuscito, non è vero?” rispose Vecchio MolteGrinze, molto soddisfatto di se stesso. Nella sua vecchiaia si era dato alla divinazione, per lo più senza successo. Prevedere il futuro era un affare complicato. Quindi era particolarmente compiaciuto che questa volta avesse indovinato.

          “Qualcosa di straordinario, avevi detto,” si lamentò Hiccup. “Un drago davvero insolito, hai detto. Un animale che mi avrebbe davvero fatto notare tra la folla.”

          “Assolutamente,” concordò Vecchio MolteGrinze. “Le viscere erano incontestabili.”

          La sola cosa straordinaria riguardo questo drago,” continuò Hiccup, “è quanto sia straordinariamente PICCOLO. In questo è molto insolito. Sono ancora più ridicolo che mai.”

          Oh caro,” disse Vecchio MolteGrinze, ridacchiando in modo affannoso sulla sua pipa.

          Hiccup lo guardò con rimproverò. Vecchio MolteGrinze trasformò velocemente la risata in un colpo di tosse.

          “La dimensione è relativa, Hiccup,” disse. “TUTTI questi draghi sono veramente piccolissimi se comparati ad un vero Drago Marino. Un VERO Drago Marino è cinquanta volte più grande di quella piccola creatura. Un vero Drago Marino proveniente dal fondo dell’oceano può ingoiare dieci enormi navi vichinghe in un solo boccone e non accorgersene nemmeno. Un vero Drago Marino è un mistero crudele e incurante come il possente oceano stesso, un momento calmo come una capasanta, l'altro furioso come una piovra.”

          Beh, qui a Berk,” disse Hiccup, “dove non abbiamo nessun Drago Marino con cui confrontare qualsiasi cosa, il mio drago è solo considerevolmente più piccolo di quello di tutti gli altri. Stai andando fuori tema.”

          “Davvero?” chiese Vecchio MolteGrinze.

          “Il punto è, non vedo come potrò mai diventare un eroe,” disse cupamente Hiccup, “sono il ragazzo meno eroico di tutta la Tribù Hooligan.”

          “Oh, ma per favore, questa ridicola Tribù,” sbuffò Vecchio MolteGrinze. “OK, quindi tu non sei quello che tutti chiamiamo un Eroe nato. Non sei grande, duro e carismatico come Moccicoso. Ma devi solo lavorarci sopra. Dovrai imparare ad imparare ad essere un Eroe nel Modo più Duro. Comunque,” disse Vecchio MolteGrinze, “potrebbe essere proprio quello di cui questa Tribù ha bisogno, un cambio nello stile di comando. Perché il fatto è, che i tempi stanno cambiando. Non possiamo più cavarcela con l'essere più grandi e più violenti di tutti gli altri. IMMAGINAZIONE. Questo è quello di cui hanno bisogno e quello che farai. Un Eroe del Futuro dovrà essere intelligente e astuto, non solo un grosso ammasso di muscoli troppo sviluppati. Dovrà smettere di far litigare tutti tra di loro e convincerli ad affrontare insieme il nemico.”

          “Come potrei mai persuadere chiunque a fare qualsiasi cosa?” chiese Hiccup. “Hanno iniziato a chiamarmi HICCUP L’INUTILE. Questo non è un gran nome per un Leader Militare.”

          “Devi vedere le cose più in grande, Hiccup,” continuò Vecchio MolteGrinze, ignorandolo. “ Sei chiamato con diversi nomi. Non sei un talento al Bashyball. A chi importa? Questi sono davvero piccoli problemi nel grande schema della vita.”

          “Va benissimo che tu dica che sono piccoli problemi,” disse Hiccup, “ma io sono PIENO di piccoli problemi. Devo addestrare questo drago super minuscolo in tempo per il Giovedì di Thor o sarò cacciato dalla Tribù degli Hooligan Pelosi per sempre.”

          “Ah sì,” disse pensieroso Vecchio MolteGrinze. “C’è un libro su questo argomento, non è vero? Ricordami un po’, il grande Professor dell’Università dei TestadiCarne come pensa che dovresti addestrare un drago?”

          “Pensa che dovresti urlargli contro,” disse Hiccup, lanciando di nuovo le pietre in modo cupo. “Mostrare alla bestia chi e il Maestro attraverso la pura forza carismatica della tua personalità, questo genere di cose. Ho tanto carisma quanto una medusa arenata e urlare è solo un'altra cosa in cui sono inutile.”

          “Sì…” disse Vecchio MolteGrinze, “ma forse dovrai allenare il tuo drago nel modo più duro. Tu ne sai davvero tanto riguardo i draghi, non è vero, Hiccup? Tutto quell’osservare i draghi che hai effettuato nel corso degli anni?”

          “Questo è un segreto,” disse Hiccup, a disagio.

          “Ti ho visto parlare con loro,” disse Vecchio MolteGrinze.

          “Questo NON È VERO,” protestò Hiccup, diventando rosso in faccia.

          “OK, allora,” disse pacato Vecchio MolteGrinze, fumando tranquillamente la sua pipa, “non è vero.”

          Ci fu silenzio per un po’.

          “È vero,” ammise Hiccup, “ma per l’amor di Thor non raccontarlo a nessuno, non capirebbero.”

          “Parlare con i draghi è un’abilità veramente notevole e insolita,” disse Vecchio MolteGrinze. “Forse,” disse, “potresti addestrare un drago in modo migliore parlando con lui, piuttosto che urlargli contro.”

          “Questo è carino,” disse Hiccup, “e un pensiero molto toccante. Comunque, un drago non è un animale carino come un gatto o un cane o un pony. Un drago non farà quello che gli dici solo perché glielo chiedi gentilmente. Per quello che ne so sui draghi,” disse Hiccup, “sono propenso a dire che urlare sia davvero un buon metodo.”

          “Ma ha i suoi limiti, non è così?” puntualizzo Vecchio MolteGrinze. “Potrei dire che urlare è altamente efficace su qualsiasi drago più piccolo di un leone marino. E potenzialmente suicida se ci provi con qualcosa di più grande. Perché non cerchi di creare qualche schema alternativo di addestramento per conto tuo? Potresti essere in grado di aggiungere qualcosa al libro del Professor Yobbish. Ho sempre pensato che quel libro avesse bisogno di qualcosa di più… Ma non ho mai capito cosa fosse…”

          “PAROLE,” disse Hiccup. “Quel libro ha bisogno di molte più parole.”

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6. Nel frattempo, nel profondo dell’oceano...

 

Nel frattempo, nel profondo dell’oceano, ma non molto lontano dall’Isola di Berk, un vero Drago Marino così come Vecchio MolteGrinze lo aveva descritto giaceva dormiente sul fondo del mare. Era indescrivibilmente enorme. Era stato lì così a lungo che sembrava quasi essere parte del fondo dell'oceano stesso, una grande montagna sottomarina, ricoperta di conchiglie e cirripedi, alcune delle sue membra semisepolte nella sabbia.

          Generazione dopo generazione piccoli granchi eremiti erano nati e morti nelle orecchie di questo Drago. Aveva dormito centinaia e centinaia di anni, perché aveva avuto un pasto abbondante. Aveva avuto la fortuna di catturare una Legione Romana accampata su una scogliera—Erano completamente isolati e lui aveva trascorso un piacevole pomeriggio a sbranarli tutti, dall'ufficiale comandante al più umile soldato semplice. Cavalli, carri, scudi e lance, l'intero insieme è andato giù per la famelica gola del rettile. E, anche se cose come le ruote d'oro dei carri sono una fonte aggiuntiva di fibre per la dieta di un drago, richiedono un po' di tempo per essere digerite.

          Il Drago era tornato nelle profondità marine dell’oceano ed era entrato nel Coma da Sonno. I draghi possono restare in questo stato di sospensione per l’eternità, mezzi morti, mezzi vivi, sepolti sotto un metro dopo l'altro di acqua di mare ghiacciata. Nessun muscolo di questo particolare drago si era mosso per sei o sette secoli.

          Ma la scorsa settimana, una Balena Assassina che aveva seguito alcune foche inaspettatamente a fondo fu sorpresa di notare un minimo movimento nella palpebra superiore dell’occhio destro del drago. Una memoria ancestrale colpì la memoria della balena che nuotò via il più velocemente possibile. E, una settimana dopo, il mare attorno alla Montagna del Drago—che precedentemente brulicava di granchi, aragoste e banchi e banchi di pesce—diventò un enorme, deserto sottomarino. Non un mollusco si muoveva, non una capa-santa si agitava.

          Il solo segno di vita per chilometri e chilometri era il rapido movimento di entrambe le palpebre del Drago, sbattendo su e giù come se il drago fosse improvvisamente entrato in un sonno più leggero e stesse sognando chissà quali sogni oscuri.

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7. Sdentato si sveglia

 

Sdentato si è svegliato circa tre settimane dopo. Gambedipesce e Hiccup erano a casa di quest’ultimo. Tutti gli altri erano fuori, quindi Hiccup decise di cogliere l’opportunità per controllare il cesto di Sdentato. Lo tirò via da sotto il suo letto. Un sottile spruzzo di fumo grigio-azzurro usciva da sotto il coperchio.

          Gambedipesce fischiò. “È sveglio e sta bene,” disse. “Ci siamo.”

          Hiccup aprì il cesto.

          Il fumo si alzò e fece tossire Hiccup e Gambedipesce. Hiccup lo sventolò via. Una volta che i suoi occhi avevano smesso di lacrimare riuscirono a scorgere un drago molto piccolo e ordinario che lo guardava con enormi, innocenti occhi verde erba.

          Ciao Sdentato,*” disse Hiccup, in quello che sperava fosse un buon accento Dragonese.

 

*Questo dovrebbe, ovviamente, essere letto ‘Cometelastaipassandolìdentro Sdentato,’ ma l’ho tradotto in italiano a beneficio di quei lettori il cui Dragonese è un po’ arrugginito. Per favore, leggete il libro di Hiccup, Imparare a parlare il Dragonese, per un corso intensivo di questa affascinante lingua.

 

          “Cosa stai facendo?” chiese curiosamente Gambedipesce. Il Dragonese è caratterizzato da grida stridenti e rumori schioccanti e suona in MODO straordinario quando è parlato da un umano.

          “Sto solo parlando con lui,” mormorò Hiccup, molto imbarazzato.

          “Solo parlando con lui???” sobbalzò Gambedipesce per lo stupore. “Cosa intendi con ci stai parlando? Non puoi parlare con lui, è un ANIMALE, per l’amor di Thor!”

          “Oh, sta’ zitto, Gambedipesce,” disse impaziente Hiccup, “lo stai spaventando.”

          Sdentato sbuffò ed emise alcuni anelli di fumo. Si gonfiò il collo per sembrare più grande, cosa che i draghi fanno quando sono spaventati o arrabbiati.

          Alla fine trovò il coraggio di spiegare le sue ali e volare sul braccio di Hiccup. Si avvicinò alla sua spalla e Hiccup girò il viso verso di lui.

          Sdentato premette la sua fronte su quella del ragazzo e guardò profondamente e solennemente negli occhi di Hiccup. Rimasero lì, muso a naso, senza muoversi, per almeno sessanta secondi. Hiccup dovette sbattere più volte le palpebre perché lo sguardo di un drago è ipnotico e dà la snervante sensazione che ti stia risucchiando l’anima.

          Hiccup pensava, Wow, questo è incredibile—Sto davvero creando un contatto! Quando Sdentato si chinò e lo morse sul braccio.

          P-p-pesce,” sibilò Sdentato, librandosi in aria davanti ad Hiccup. “V-v-v-voglio del pesce ORA!

          Non ho alcun pesce,” disse in Dragonese Hiccup, sfregandosi il braccio. Fortunatamente Sdentato non aveva denti ma i draghi hanno possenti mascelle quindi è stato comunque doloroso.

          Sdentato lo morse sull’altro braccio. “P-P-P-PESCE!” disse nuovamente.

          “Stai BENE?” chiese Gambedipesce. “Non posso credere di stare per chiedertelo, ma cosa ha detto?”

          “Vuole mangiare,” rispose Hiccup, strofinandosi tristemente entrambe le braccia. Aveva cercato di fare in modo che la sua voce fosse decisa ma confortevole; per dominare la creatura con la sola forza della sua personalità, aveva detto Skaracchio. “Ma NOI NON ABBIAMO PESCE.

          Ok allora,” disse Sdentato. “Mangerò il g-g-gatto.”

          Fece uno scatto verso Cippalippo, che si arrampicò sul muro più vicino con un guaito di terrore.

          Hiccup riuscì appena ad afferrare Sdentato per la cosa mentre volava all’inseguimento. In drago si dimenava, urlando, “VOGLIO IL P-P-PESCE ADESSO! VOGLIO C-C-CIBO ADESSO! I GATTI SONO APPETITOSI E VOGLIO MANGIARE ADESSO!

          Noi non ABBIAMO pesce,” ripeté Hiccup, a denti stretti, sentendo che tutta la sua calma lo abbandonava, “e non puoi mangiare il gatto—gli voglio bene.

          Cippalippo miagolò indignatamente da una trave sul soffitto.

          Misero Sdentato nella camera da letto di Stoick dove c’era un problema con un topo.

          Per un po’ fu felice di volare in picchiata verso i topi che squittivano disperatamente, ma poi si è annoiato ed ha iniziato ad attaccare il materasso.

          FERMATI!” urlò Hiccup.

          “AAAAAARGH!” disse Stoick l’Immenso, che entrò nella stanza in quel preciso momento.

          Sdentato si lanciò verso la barba di Stoick l’Immenso, che scambiò per un pollo.

          “Fallo scendere!” disse Stoick.

          Non vuole fare quello che gli dico,” disse Hiccup.

          “URLAGLI molto forte,” urlò Stoick, MOLTO FORTE.

          Hiccup urlò più forte che poteva. “Potresti per favore smettere di mangiare la barba di mio padre?

          Come Hiccup aveva sospettato, Sdentato non ci ha fatto assolutamente caso.

          LO SAPEVO sono completamente incapace di urlare, pensò tristemente Hiccup.

          “SCENDIATERRAORRIBILEPICCOLORETTILE!” urlò Stoick.

          Sdentato cadde a terra.

          “Hai visto?” disse Stoick. “Così è come devi comportarti con i draghi.”

          AlitodiTritone e ZannaCurva, i draghi da caccia di Stoick, arrivarono zampettando nella stanza. Sdentato si irrigidì mentre camminavano intorno a lui, i loro occhi gialli scintillavano malvagiamente. Ognuno era circa della taglia di un leopardo, ed erano così contenti del suo arrivo che una coppia di gatti giganti potrebbe essere contenta di un gattino carino.

          Benvenuto, collega sputa fuoco,” sibilò AlitodiTritone, mentre dava al nuovo arrivato un’annusatina.

          Dovremo aspettare,” ZannaCurva fece le fusa minacciosamente, “fino a quando saremo da soli e potremo darti un benvenuto appropriato.

          Con una zampa diede un colpo violento a Sdentato. Un artiglio affilato come un coltello da cucina sfiorò appena Sdentato sulla schiena e il piccolo drago gridò e saltò nella tunica di Hiccup, finché solo la sua coda spuntò dal collo.

          ZANNACURVA!” gridò Stoick.

          Mi è scivolato l’artiglio,” piagnucolò ZannaCurva.

          “ANDATEVENEDAQUIPRIMACHEVITRASFORMIINBORSEPERLEMANI!” urlò Stoick, e sia AlitodiTritone che ZannaCurva sgattaiolarono via, mormorando oscene maledizioni dragonesche sottovoce.

          “Come stavo dicendo,” disse Stoick l’Immenso. “COSÌ è come ci si deve comportare con i draghi.

          Stoick stava osservando Sdentato con un’insolita ansia.

          “Figliolo,” disse Stoick, sperando che ci potesse essere una sorta di errore, “questo drago è il tuo drago?”

          “Sì, padre,” ammise Hiccup.

          È molto… beh… è molto… PICCOLO, non è vero?” chiese lentamente Stoick.

          Stoick non era una persona osservante, ma anche lui non poteva non notare che questo drago era notevolmente piccolo.

          “...e non ha nessun dente.”

          Ci fu uno strano silenzio.

          Gambedipesce accorse in aiuto di Hiccup.

          “Questo perché è una razza insolita,” disse Gambedipesce. “Una specie unica… e… violenta chiamata Sognatore Sdentato, lontano parente dell’Incubo Orrendo, ma molto più spietata e così rara che è praticamente estinta.”

          “Davvero?” Stoick osservava dubbioso il Sognatore Sdentato. “A me sembra più simile ad un Modestino.”

          “Ahh, con tutto il rispetto, Capo,” disse Gambedipesce, “è qui che si SBAGLIA. Per un occhio inesperto e, ovviamente, per la sua preda, sembra esattamente identico ad un Modestino. Ma se lo si osserva più da vicino, il caratteristico segno del Sognatore”—Gambedipesce indicò una verruca posta all’estremità del naso di Sdentato—“lo distingue dalla razza più ordinaria.”

          “Per Thor, hai ragione!” disse Stoick.

          E non è nemmeno un normale Sognatore Sdentato.” Gambedipesce si stava facendo trasportare. “Questo particolare drago è di SANGUE REALE.”

          “No!” disse Stoick, veramente impressionato. Stoick era un incredibile snob.

          “Sì,” disse solennemente Gambedipesce. “Suo figlio è andato solo a derubare la progenie del Re ZannaFatale in persona, il dominatore rettiliano della Scogliera del Drago Selvaggio. Il Sognatore Reale tende ad essere piccolo all’inizio, ma crescono diventando creature di IMPRESSIONANTI—anche GIGANTESCHE—dimensioni.”

          “Proprio come te, eh, Hiccup,” disse Stoick, facendosi una grossa risata e scompigliando i capelli del figlio.

          La pancia di Stoick lasciò uscire un rumore simile ad una lontana esplosione. “Credo sia il momento di mangiare. Pulite questa confusione ragazzi, va bene?”

          Stoick uscì fuori, sollevato per aver ritrovato la fiducia nel suo ragazzo.

          “Grazie, Gambedipesce,” disse Hiccup. “Sei stato geniale.”

          “Non del tutto,” disse Gambedipesce. “Ti dovevo un favore dopo averti costretto a partecipare a quello scontro con Moccicoso.”

          “Mio padre lo scoprirà comunque ad un certo punto,” disse tristemente Hiccup.

          “Non necessariamente,” disse Gambedipesce. “Guarda tutta quella cosa del parlare che stavi facendo con questo Sognatore Sdentato. È stato INCREDIBILE. SENSAZIONALE. Non ho mai visto niente del genere. Lo allenerai in un baleno.”

          “Stavo parlando con lui, va bene,” disse Hiccup. “ma non ha ascoltato una parola di quello che gli ho detto.”

 

Quando fu pronto per andare a dormire quella sera, Hiccup non voleva lasciare da solo Sdentato di fronte al fuoco insieme a AlitodiTritone e ZannaCurva.

          “Posso portarlo a dormire con me?” chiese a Stoick.

          “Un drago è un animale da lavoro,” disse Stoick l’Immenso. “Troppi baci e abbracci gli faranno perdere la sua natura violenta.”

          “Ma AlitodiTritone lo ucciderà se lo lascio da solo con loro.”

          AlitodiTritone emise un ringhio di apprezzamento. “Sarebbe un vero piacere,” sibilò.

          “Sciocchezze,” disse Stoick, inconsapevole dell’ultima affermazione di AlitodiTritone, visto che non parlava il Dragonese. Diede al drago un amichevole buffetto tra le corna. “AlitodiTritone vuole solo giocare. Questo tipo di rudezza è un bene per un giovane drago. Gli fa imparare a difendersi da solo.”

          ZannaCurva estese i suoi artigli come coltelli a scatto e li tamburellò sul terreno.

          Hiccup finse di dire la buonanotte a Sdentato al fuoco, ma lo portò nella sua camera sotto alla sua tunica.

          Devi stare assolutamente in silenzio” disse severamente a Sdentato mentre salivano sul letto, e il drago annuì con vigore. Infatti, russò rumorosamente tutta la notte, ma ad Hiccup non importava. Hiccup passava le tipiche notti invernali di Berk in vari stati di ‘veramente freddo’, passando da ‘abbastanza freddo’ a ‘congelamento assoluto’. Durante la notte, troppe coperte erano considerate da femminuccia, quindi Hiccup solitamente giaceva sveglio per un paio di ore fino a quando si immergeva in un sonno leggero.

          Ora comunque, mentre Hiccup allungava i suoi piedi contro la schiena di Sdentato, sentiva ondate di calore provenire dal piccolo drago, salire gradualmente verso le sue gambe e riscaldare il suo stomaco congelato e il cuore, viaggiando perfino fino a raggiungere la sua testa, che non era stata veramente calda per quasi sei mesi. Anche il suo cuore bruciava di contentezza. Ci sarebbe voluto il russare di sei enormi draghi per svegliare Hiccup, da quanto dormiva profondamente quella notte.

 

 

 

 

 

 

 

 

Imparare a parlare il Dragonese

 

-Introduzione

 

Per addestrare il tuo drago senza usare il metodo tradizionale di urlare, devi prima imparare a parlare Dragonese. I draghi sono le sole altre creature che parlano un linguaggio così complicato e sofisticato come gli umani.

 

Qui di seguito ci sono alcune delle frasi più comuni con cui puoi iniziare.

 

Nee-ah crappa inna di hoosus, pishyou.

Non fare la cacca dentro casa, per favore.

 

Mi Mama no likeit yum-yum on di bum.

A mia madre non piace essere morsa sul sedere.

 

Pishyou keendlee gobba oot mi freundlee?

Per favore saresti così gentile da sputare fuori il mio amico?

 

Doit a wummortime.

Proviamoci di nuovo.

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8. Allenare il tuo drago nel modo piu duro

 

Hiccup era ancora assolutamente certo, conoscendo i draghi, che urlare era il metodo più facile per addestrarli. Quindi, nelle due settimane successive, ha provato ad urlare a Sdentato per vedere se poteva funzionare. Ha provato a gridare forte, con fermezza, con rigore. Cercava di apparire più arrabbiato che poteva. Ma Sdentato non lo prendeva sul serio.

          Hiccup smise di urlare quando Sdentato gli ha rubato un'aringa dal piatto una mattina a colazione. Hiccup lanciò il suo urlo più feroce e spaventoso e Sdentato gli lanciò solo un'occhiata malvagia e fece cadere tutto il resto sul pavimento con un colpo di coda.

          Questo era tutto con le urla, per quanto riguardava Hiccup.

          “OK, allora,” disse Hiccup, “Proverò ad andare all'altro estremo.”

          Quindi è stato gentile con Sdentato il più possibile. Gli ha dato la parte più comoda del letto mentre lui giaceva pericolosamente in equilibrio sul bordo dello stesso.

          Gli dava da mangiare tutta l'aringa e l'aragosta che voleva. Lo fece solo una volta, però, perché il piccolo drago continuò a mangiare finché non si ammalò gravemente.

          Giocava con lui per ore ed ore. Gli raccontava le barzellette, gli portava da mangiare il gelato, grattava la parte che Sdentato non riusciva a raggiungere tra le scaglie della sua schiena.

          Ha reso la vita di quel drago il più vicino possibile al Paradiso dei Draghi.

 

A metà Febbraio, l'inverno stava finendo su Berk, e la stagione delle nevi si era trasformata in quella delle piogge. Era quella specie di tempo in cui i tuoi vestiti non si asciugavano mai, a prescindere da tutto. Hiccup appendeva la sua tunica bagnata su una sedia davanti al fuoco prima di andare a letto la sera, e al mattino era ancora bagnata—calda e bagnata era meglio che fredda e bagnata, ma tuttavia BAGNATA.

          Il terreno tutto attorno al villaggio si era trasformato in fango fino alle ginocchia.

          “Cosa, in nome di Odino, stai facendo?” chiese Gambedipesce, quando si imbatté in Hiccup che scavava una grande buca appena fuori casa.

          “Sto costruendo una pozza di fango per Sdentato,” ansimò Hiccup.

          “Tu stai viziando quel drago, davvero,” disse Gambedipesce, scuotendo la testa.

          “Si tratta di psicologia, vedi,” disse Hiccup, “È intelligente ed è sottile, non come quell'urlo da cavernicolo che fai con OrridaMucca.”

          Gambedipesce aveva chiamato il suo drago OrridaMucca. La parte ‘orrida’ era per far sembrare la povera creatura almeno un po' spaventosa. La parte ‘mucca’ era perché per essere un drago era davvero molto simile a una mucca. Era una creatura grande, pacifica, marrone, con una natura rilassata. Gambedipesce sospettava che potesse perfino essere vegetariana.

          “La sorprendo sempre a sgranocchiare la falegnameria,” si lamentò. “SANGUE, OrridaMucca, SANGUE—questo è quello che dovresti volere!”

          Tuttavia, forse Gambedipesce era un urlatore migliore di Hiccup, o forse OrridaMucca era un soggetto più pigro e servizievole di Sdentato, ma si stava dimostrando molto facile da addestrare con il metodo delle urla.

          OK, Sdentato, è pronta,” disse Hiccup. “Fatti una bella sguazzata.

          Sdentato smise di cercare di prendere le arvicole e saltò nel fango. Si rotolò più e più volte nella melma vischiosa, spiegando le sue ali e contorcendosi felicemente.

          “Sto legando con lui,” disse Hiccup. “quindi vorrà fare quello che dico.”

          “Hiccup,” disse Gambedipesce, mentre Sdentato aspirò una buona boccata di fango e la sputò direttamente in faccia a Hiccup, “posso non saperne molto sui draghi, ma so che sono le creature più egoiste sulla terra. Nessun drago farà mai quello che vuoi per gratitudine. I draghi non sanno cosa sia la gratitudine. Lascia perdere. Questo NON FUNZIONERÀ MAI.”

          La cosa riguardo noi d-d-draghi,” disse Sdentato, cordialmente, “è che noi siamo s-s-sopravvissuti. Non siamo come i gatti r-r-rammolliti o i cani s-s-stupidi che si i-i-innamorano dei loro padroni e cose del genere. L'unica ragione per cui facciamo sempre quello che vuole un u-u-uomo è perché è più g-g-grande di noi e ci dà da mangiare.

          “Cosa sta dicendo?” chiese Gambedipesce.

          “Più o meno quello che hai detto tu,” disse Hiccup.

          M-m-mai fidarsi di un drago,” disse Sdentato, saltando allegramente fuori dalla tana e aiutandosi con una delle lumache che Hiccup aveva trovato per lui (Sdentato era particolarmente ghiotto di lumache—“P-p-proprio come mettersi le dita nel n-n-naso, disse). “Questo è quello che mia madre mi ha insegnato nel nido, e lei dovrebbe saperlo.

          Hiccup sospirò. Aveva ragione. Sdentato era carino da osservare, e un’ottima compagnia—anche se un po’ esigente. Comunque, bastava guardare i suoi grandi occhi innocenti e pieni di ciglia per rendersi conto che era totalmente privo di morale. Gli occhi erano antichi, gli occhi di un assassino. Tanto vale chiedere a un coccodrillo o a uno squalo di essere tuo amico.

          Hiccup si tolse il fango dalla faccia.

          “Penserò a qualcos’altro,” disse.

 

Febbraio si trasformò in Marzo e Hiccup stava ancora pensando. Alcuni fiori commisero l’errore di fiorire e furono immediatamente spazzati via dall'esistenza da un paio di dure gelate che si erano trattenute proprio per questo scopo.

          Gambedipesce poteva ora far obbedire OrridaMucca ai comandi ‘vai’ e ‘resta’. Hiccup si stava ancora sforzando di insegnare a Sdentato le basi dell’addestramento per il bagno.

          NON SI FA LA CACCA IN CUCINA,” disse Hiccup per la centesima volta, trasportando Sdentato all’esterno dopo aver combinato un altro guaio.

          È p-p-più caldo in cucina,” si lamentò Sdentato.

          Ma la cacca va fatta FUORI, lo SAI,” disse Hiccup, al limite della sopportazione.

          Sdentato ha prontamente fatto la cacca sulle mani di Hiccup e sulla sua tunica.

          È FUORI, è FUORI, è FUORI,” acclamò Sdentato.

          In questo momento inopportuno, Moccicoso e AlitodiCane passeggiarono accanto alla casa di Stoick sulla via del ritorno dalla spiaggia, con i loro draghi sulle loro spalle.

          “Bene, bene, bene,” ghignò Moccicoso, “guarda se non è l’INUTILE, ricoperto di cacca di drago. Devo dire che ti dona molto.”

          “Uh, uh, uh,” sbuffò AlitodiCane.

          Quello non è un drago,schernì Lumacone, il drago di AlitodiCane, che era un orribile enorme Gronkio con un naso da carlino e un carattere cattivo, “quello è un tritone con le ali.

          Quello non è un drago,” schernì FiammaLesta, il drago di Moccicoso, che era tanto prepotente quanto il suo padrone, “quello è un coniglietto neonato con un patetico problema di cacca.

          Sdentato emise un rantolo di rabbia.

          Moccicoso mostrò ad Hiccup l’immenso ammasso di pesce che aveva avvolto nel suo mantello.

          “Guarda quello che FiammaLesta e Lumacone hanno catturato giù alla spiaggia. E ci sono volute solo un paio d’ore…”

          FiammaLesta tossì, flettendo uno o due muscoli scintillanti e guardando i suoi artigli con finta modestia. “Oh, per favore,” commentò. “Non mi stavo nemmeno CONCENTRANDO. Se ci avessi almeno PROVATO, avrei potuto farlo in dieci minuti, con un’ala legata dietro la schiena.

          “Scusatemi mentre vomito,” mormorò Sdentato a OrridaMucca che guardava FiammaLesta con disapprovazione nei suoi grandi occhi marroni.

          “Pensiamo che FiammaLesta potrebbe essere una specie di LEGGENDA DELLA CACCIA,” sorrise Moccicoso. “Ho sentito che OrridaMucca ha un debole per le carote… Sdentato il Magnifico ha trovato il coraggio di attaccare un vegetale? Le carote sono un po' croccanti, ma forse potrebbe gestire il cetriolo spiaccicato… Potresti darglielo attraverso una cannuccia forse…”

          “UH, UH, UH.” AlitodiCane rise così forte che il moccio iniziò ad uscirgli dal naso.

          “Stai attento, AlitodiCane,” disse educatamente Gambedipesce, “ti sta uscendo il cervello.”

          AlitodiCane lo colpì forte e i due ragazzi si dileguarono, FiammaLesta fece un balzo verso Sdentato che quasi gli ha cavato un occhio mentre passava.

          Non appena furono fuori portata di ascolto, Sdentato saltò fuori dal braccio di Hiccup e tossì fuori pezzi di fiamma in un modo minaccioso.

          “Bulli! Pance gialle! Avvicinatevi e Sdentato vi ridurrà in poltiglia! Sdentato vi strapperà le interiora e ci giocherà con un’arpa! Sdentato vi… Sdentato vi… Sdentato vi… beh, fareste meglio a non avvicinarvi ecco tutto!

          “Oh, molto coraggioso Sdentato,” commentò sarcasticamente Hiccup. “Se gridi più forte potrebbero anche sentirti.

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9. Paura, vanita, vendetta e stupidi scherzi

 

Marzo si trasformò in Aprile e Aprile diventò Maggio. Dopo il commento di FiammaLesta riguardo al patetico coniglietto, Sdentato non fece più la cacca in cucina. Ma Hiccup non aveva fatto nessun progresso nell’addestrarlo.

          Stava ancora piovendo, ma non era una pioggia calda. Il vento stava soffiando, ma era un vento meno violento. Era quasi possibile stare in piedi.

          Le uova dei gabbiani si stavano schiudendo sulle rocce e i gabbiani genitori hanno attaccato in picchiata Hiccup e Gambedipesce quando arrivavano alla Grande Spiaggia per fare pratica.

          “UCCIDI, OrridaMucca, UCCIDI,” disse Gambedipesce a OrridaMucca, che stava tranquillamente appollaiata nella sua spalla. “Potresti mangiare quel gabbiano dal dorso nero per colazione, è a malapena la metà di te. Onestamente, Hiccup, lascio perdere, non so come potrò passare la sezione di caccia della prova, OrridaMucca semplicemente non ha l’istinto omicida. Non sopravviverebbe mai nella natura selvaggia.”

          Hiccup rise a vuoto. “PENSI di avere dei problemi? Io e Sdentato stiamo fallendo fin dall'inizio: i comandi di obbedienza di base, il recupero, gli esercizi obbligatori, la caccia—tutto.”

          “Non può essere tanto male,” disse Gambedipesce.

          “Osserva,” disse Hiccup.

          I ragazzi si spostarono un po’ sulla spiaggia, fuori dalla portata dei gabbiani.

          Iniziarono a fare pratica del più basilare comando di tutti: ‘vai’. Il drago sarebbe dovuto stare in piedi, dritto, sul braccio teso del conduttore. Il conduttore avrebbe allora annunciato il comando il più forte possibile, mentre contemporaneamente sollevava il braccio per lanciare il drago in aria. Il drago avrebbe dovuto librarsi con grazia in volo quando il braccio del conduttore raggiungeva il suo punto più alto.

          OrridaMucca sbadigliò, grattandosi e andandosene lentamente, brontolando tra sé e sé.

          Sdentato era perfino meno obbediente.

          VAI!” urlò Hiccup.

          Hiccup alzò il braccio. Sdentato rimase appeso.

          Ho detto VAI!” ripeté Hiccup con frustrazione.

          P-p-perché a-a-andare?” rabbrividì Sdentato, aggrappandosi ancora più stretto.

          Vai VAI VAI VAI VAI VAI!!!!” urlò Hiccup, muovendo il braccio in alto e in basso freneticamente, con Sdentato che si aggrappava sempre di più per la vita.

          Sdentato rimase.

          Sdentato,” disse Hiccup, il più ragionevolmente che poteva, “ti prego, vai. Se non inizi a volare quando ti dico di farlo, saremo entrambi mandati in esilio.

          Ma io non v-v-voglio andare,” puntualizzò Sdentato, altrettanto ragionevolmente.

          Gambedipesce osservò l’intero processo in preda allo stupore. “Hai davvero dei problemi,” disse con voce stupefatta.

          “Già,” disse Hiccup. Riuscì a sciogliere la presa degli artigli di Sdentato, che allentarono la loro presa per un attimo, e lo spinse via. Sdentato atterrò sulla sabbia con con un urlo di sdegno, ed immediatamente si aggrappò alla gamba di Hiccup, facendo una buona presa sui sandali con i suoi artigli, ed avvolgendo le sue ali attorno al polpaccio di Hiccup.

          N-n-non vado,” disse testardamente Sdentato.

          “Non può andare peggio di così,” disse Hiccup, “quindi proverò un altro metodo.”

          Tirò fuori il taccuino in cui aveva annotato tutto quello che sapeva sui draghi nella speranza che potesse essere utile.

          “MOTIVAZIONE DEL DRAGO…” lesse Hiccup ad alta voce, “1. GRATITUDINE. I draghi non sono mai grati,” Hiccup sospirò. “2. PAURA. Questo funziona, ma non posso farlo. 3, 4, 5, AVIDITÀ, VANITÀ, e VENDETTA. Queste meritano tutte un tentativo. 6. BARZELLETTE E DISCORSI ENIGMISTICI. Solo se fossi disperato.”

          “Questo può essere un inizio,” disse Gambedipesce, “ma sono d’accordo con Skaracchio il Rutto su questo. Perché non provi ad urlare un po’ più forte?”

          Hiccup lo ignorò.

          OK, Sdentato,” disse Hiccup al piccolo drago, che stava fingendo di essere addormentato mentre si aggrappava alla gamba di Hiccup. “Per ogni pesce che mi prenderai io ti darò altre due aragoste quando tornerai a casa.”

          Sdentato aprì gli occhi. “V-v-vivo?” chiese impaziente. “Sdentato p-p-può ucciderli? P-p-per favore? Solo questa volta?

          No, Sdentato,” disse fermamente Hiccup, “Continuo a dirti che non è gentile torturare creature più piccole di te.

          Sdentato chiuse nuovamente gli occhi. “Sei così n-n-noioso,” disse imbronciato.

          Sei un drago intelligente e veloce, Sdentato,” lo lusingò Hiccup, “Scommetto che potresti prendere più pesci di tutti gli altri nel Giovedì di Thor se solo volessi.

          Sdentato aprì gli occhi per considerare la questione. “D-d-due volte di più,” disse modestamente. “Ma non v-v-voglio farlo.

          Questo non aveva risposta. Hiccup cancellò VANITÀ dalla sua lista.

          Lo sai quel grande drago rosso, FiammaLesta, che è stato così scortese con te?” disse Hiccup.

          Sdentato sputò sul terreno con indignazione. “Ha d-d-detto che ero un tritone con le ali. Ha d-d-detto che ero un c-c-coniglietto incontinente. S-s-sdentato la u-u-ucciderà. Sdentato la g-g-graffierà a morte. S-s-sdentato—

          Sì, sì e sì,” disse duramente Hiccup. “Quella FiammaLesta e il suo padrone che assomiglia ad un maiale pensano che quella FiammaLesta catturerà molto più pesce di chiunque altro nelle Celebrazioni del Giovedì di Thor. Pensa a quanto saranno stupidi quando TU vincerai il premio per il Miglior Drago Esordiente invece di lei.

          Sdentato scese dalla gamba di Hiccup. “Ci P-P-PENSERÒ,” disse Sdentato. Si allontanò di un paio di metri e ci pensò.

          Cinque minuti dopo stava ancora pensando. Ogni tanto si lasciava scappare una risatina, ma ogni volta che Hiccup chiedeva, “Quindi, cosa ne dici, allora?” lui rispondeva solo, “C-c-ci sto ancora pensando. Vai via.

          Con un sospiro, Hiccup tracciò una linea su VENDETTA.

          “OK,” disse Gambedipesce, guardando oltre la spalla di Hiccup. “Hai provato tutto il resto. Che ne dici delle BARZELLETTE E I DISCORSI ENIGMISTICI? Presumo che tu sia disperato.”

          Sdentato,” disse Hiccup. “Se mi prenderai uno sgombro grande sarai il drago più intelligente e più veloce di Berk E farai sembrare quel drago FiammaLesta un idiota E avrai tutte le aragoste che riuscirai a mangiare quando torneremo a casa E ti racconterò una barzelletta davvero bella.

          Sdentato si girò. “S-s-sdentato adora le barzellette.” Volò nuovamente sul braccio di Hiccup. “Va bene. Sdentato ti aiuterà. M-m-ma NON perché io sia gentile o perché sia un po' stupido…

          No, no,” disse Hiccup. “Certo che no.

          Noi d-d-draghi siamo crudeli e spietati. Ma ci piacciono le b-b-barzellette. Raccontamela ORA.

          Hiccup rise. “Non ci penso proprio. DOPO che tu mi avrai portato uno sgombro.

          OK, allora,” disse Sdentato. Saltò in aria dal braccio di Hiccup.

          Un drago che caccia è uno spettacolo impressionante, anche un cucciolo scheletrico come Sdentato. Volava attraverso la spiaggia nella sua solita, disordinata, sbilenca maniera, gridando qualche insulto lungo la strada a qualsiasi cormorano che sembrava più piccolo di lui. Ma non appena raggiunse il mare, Sdentato sembrò crescere un po'. Il sale marino risvegliò in lui qualche ricordo ancestrale dei grandi mostri cacciatori di sangue che erano i suoi antenati. Distese le ali come un aquilone e volò abbastanza velocemente sulla superficie delle onde increspate, mantenendo il corpo e le ali ferme mentre cercava un movimento di pesci. Individuò qualcosa, e si alzò in cerchio verso l'alto fino a quando fu così in alto che Hiccup, piegando il collo all'indietro sulla spiaggia, riuscì a vederlo solo come un minuscolo granello. Il granello rimase immobile per un secondo, e poi Sdentato si tuffò, con le ali ripiegate sui fianchi, cadendo come una pietra dal cielo.

          È scomparso nell'acqua ed è stato via per un bel po'. I draghi possono stare sott'acqua per almeno cinque minuti, se vogliono, e Sdentato si distraeva parecchio là sotto, inseguendo un pesce e poi un altro, incapace di decidere quale fosse il più grande. Hiccup si era annoiato e stava cercando delle ostriche, quando Sdentato sbucò trionfalmente dal mare portando un piccolo sgombro.

          Lasciò cadere lo sgombro ai piedi di Hiccup, fece tre capriole di fila e atterrò sulla testa di Hiccup. Ha emesso il grido di trionfo del drago, che è un po' come il canto di un gallo, ma molto più forte e soddisfatto di sé.

          Poi si chinò e fissò gli occhi di Hiccup, a testa in giù.

          Ora r-r-raccontami una barzelletta,” disse Sdentato.

          “Per tutto gli dei,” disse Hiccup. “L’ha fatto. Ha funzionato davvero.”

          R-r-raccontami una BARZELLETTA,” disse nuovamente Sdentato.

          Cos’è nero e bianco e rosso dappertutto?” chiese Hiccup.

          Sdentato non lo sapeva.

          Un pinguino scottato dal sole,” rispose Hiccup.

          Era una barzelletta veramente molto vecchia, ma a quanto pare non era conosciuta alla Scogliera del Drago Selvaggio. Sdentato pensava che fosse istericamente divertente.

          È volato via per catturare altri pesci in modo da poter ascoltare altre barzellette.

          È stato un pomeriggio divertente. La pioggia aveva smesso di cadere, il sole brillava, e Sdentato non se la cavava affatto male con la caccia. Ha fatto cadere qualche pesce e, a un certo punto, si è allontanato del tutto per inseguire i conigli sulle cime delle scogliere. Ma tornava indietro quando Hiccup lo chiamava, alla fine, e nel giro di un paio d'ore aveva catturato sei sgombri di medie dimensioni e un palombo. Tutto sommato, Hiccup poteva ritenersi soddisfatto.

          “Dopotutto,” disse a Gambedipesce, “non è che io mi aspetti di vincere il premio per il Miglior Drago Esordiente o altro. Tutto quello di cui ho bisogno è dimostrare che Sdentato è essenzialmente sotto il mio controllo e che prenda qualche pesce. Ci renderemo ridicoli rispetto a Moccicoso e alla sua bestiale Leggenda di Caccia, ma almeno avremo superato l'Iniziazione.”

          Inoltre, mentre Sdentato lasciava cadere l'ultimo sgombro sul mucchio di fronte a Hiccup, Gambedipesce notò qualcosa di affilato e scintillante nella mascella inferiore del drago.

          Sdentato ha il suo primo dente!” disse Gambedipesce.

          Sembrava un ottimo presagio.

 

Mentre si stavano dirigendo verso casa passarono Vecchio MolteGrinze, che stava seduto su una roccia e li stava osservando da un paio d’ore.

          Molto impressionante,” disse Vecchio MolteGrinze, mentre i ragazzi gli mostravano i pesci avvolti nel mantello di Hiccup.

          “Pensiamo che Hiccup potrebbe davvero passare il Test Finale dell'Iniziazione nel Giovedì di Thor,” disse emozionato Gambedipesce.

          “Quindi ti stai ancora preoccupando di quel pidocchioso Test, vero, Hiccup?” chiese Vecchio MolteGrinze. “Esistono preoccupazioni maggiori, lo sai. C'è una tempesta gigantesca che si sta preparando, per esempio. Dovrebbe colpirci tra circa tre giorni.”

          “Pidocchioso piccolo Test?” disse indignato Gambedipesce. “Cosa intendi dire con pidocchioso piccolo Test??? Il Festival del Giovedì di Thor è il più grande evento dell’anno. CHIUNQUE sia QUALCUNO sarà presente, tutti gli Hooligan Pelosi e i TestadiCarne. In più, questo non potrebbe sembrare importante per TE, ma chiunque fallisca questo pidocchioso piccolo Test sarà mandato in esilio per essere divorato dai cannibali o qualcosa di altrettanto raccapricciante.”

          “Mi chiamerò HICCUP L’UTILE e il suo drago DENTELLATO,” disse Hiccup, inchinandosi. “L’ho inventato proprio adesso e sono molto contento di questo. È solido, affidabile, non troppo appariscente e non troppo all'altezza.”

          “Questo rettile finalmente si è dato da fare e ha catturato un po’ di pesce,” disse Gambedipesce, indicando Sdentato che si stava grattando il naso con una zampa. “Per quanto incredibile possa sembrare, Hiccup potrebbe passare questo Test, dopotutto.”

          “Oh, io penso sia quasi certo,” disse Vecchio MolteGrinze, osservando Sdentato, che ora stava cercando di incrociare gli occhi e fallire nel processo.

          “Quasi,” ripeté Vecchio MolteGrinze pensieroso.

          E i ragazzi tornarono a casa, con Sdentato che li seguiva lamentandosi, “Oh P-P-PORTAMI CON TE, PORTAMI CON TE… non è giusto… le mie ali mi fanno male…”

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10. Il Giovedi di Thor

 

BENVENUTI ALLE CELEBRAZIONI PER IL GIOVEDÌ DI THOR!

 

PROGRAMMA DEGLI EVENTI

 

9.00 Lancio del martello solo per gli Over 60

Incontrarsi alla Roccia del Naufrago con il proprio martello o con quello di qualcun altro

(Elmetti protettivi obbligatori per gli spettatori)

 

10.30 Quante uova di Gabbiano puoi mangiare in un minuto?

GranBestia TrippadiBirra è il campione in carica in questa competizione molto combattuta.

 

11.30 Concorso per il Bambino più Brutto

 

12.30 Mostra di Combattimento con l’ascia

Ammira la delicata arte del combattere con le asce

 

2.00 Test Finale di iniziazione dei Giovani Eroi

Guarda gli Eroi Vichinghi di domani mentre si sfidano.

Quale drago sarà il più obbediente, e quale catturerà il numero maggiore di pesci?

Sangue, denti, grida rumorose—questo sport ha tutto.

 

3.30 Grande Lotteria e Cerimonia di Chiusura

 

 

 

Le Celebrazioni per il Giovedì di Thor erano un'occasione davvero spettacolare. Gli agguerriti rivali degli Hooligan Pelosi, i TestadiCarne, della vicina isola dei TestadiCarne, ha navigato attraverso l'Oceano fino all'isola di Berk per questo grande raduno.

          I visitatori avevano allestito un campo nella Baia Cuore Nero, che si è trasformata in una notte da un deserto vuoto di gabbiani echeggianti in un vivace villaggio di tende fatte di vele troppo rattoppate per essere usate in mare.

          La mattina dopo la Spiaggia Lunga era piena di bancarelle, giocolieri e chiromanti. C’era una felice confusione di vichinghi che individuavano i vecchi amici, o praticavano il loro gioco con la spada, o urlavano ai bambini di smettere di colpirsi l'un l'altro IN QUESTO MOMENTO per l’amor di Thor no questa volta LO PENSO DAVVERO… o… o… o… ALTRIMENTI.

          Enormi uomini vichinghi si sedevano su rocce scomode ridacchiando rumorosamente come giganteschi leoni marini in vena di vacanze. Impressionanti donne vichinghe raggruppate in gruppi che schiamazzavano come gabbiani e che bevevano intere tazze di tè in un solo sorso.

          A discapito delle fosche previsioni del Vecchio MolteGrinze su terribili tempeste e tifoni, era una giornata di giugno gloriosamente calda, senza nemmeno un accenno di nuvola in arrivo. Il test Finale di           Iniziazione dei Giovani Eroi non sarebbero iniziate fino alle 2 di quel pomeriggio, quindi Hiccup passò la mattina ad ascoltare con gli occhi bassi i cantastorie che raccontano storie di Danesi Sporchi e principesse pirata.

          Era in preda ai nervi, per cui gli fu difficile godersi l'occasione come aveva fatto negli anni precedenti.

          Anche Skaracchio che vomitava durante la gara di ‘Quante uova di Gabbiano riesci a mangiare in un minuto?’ non riuscì a suscitare più di un debole sorriso sul suo viso pallido e teso.

          La famiglia di Hiccup aveva organizzato un pranzo al sacco con vista sulla Mostra di Combattimento con l’Ascia. Hiccup non riuscì a mangiare nulla, e nemmeno, insolitamente, Sdentato, che era di umore difficile e rifiutò il panino al tonno offerto da Valhallama.

          “È bene mantenere l'appetito del tuo drago per il gioco,” disse Stoick l’Immenso, che era di ottimo umore. Aveva appena vinto una scommessa con RospoStrabico nel Concorso per il Bambino più Brutto e non vedeva l'ora di vedere la brillante esibizione di suo figlio durante il Test d’Iniziazione.

          Mentre la giornata proseguiva, un vento caldo iniziò improvvisamente a soffiare dal nulla. Era ancora caldo, ma delle minacciose nuvole grigie si stavano addensando all'orizzonte. C'era uno strano rombo di tuono nell'aria. Forse Vecchio MolteGrinze aveva ragione, pensò Hiccup mentre guardava verso l'alto, e Thor avrebbe fatto la sua tradizionale apparizione alle celebrazioni del Giovedì di Thor.

          “P-P-P-P-A-R-P! Tutti i giovani che sperano di essere introdotti nelle Tribù quest'anno sono pregati di recarsi nel terreno a sinistra della spiaggia.”

          Hiccup sobbalzò, dando un colpetto a Sdentato, e si alzò. Era giunto il momento.

 

Hiccup fu uno degli ultimi ad arrivare al terreno, che era una grande area di sabbia bagnata sulla riva del mare. I ragazzi della sua stessa Tribù erano già radunati, i loro draghi che si libravano un paio di metri sopra di loro. Tutti stavano chiacchierando con entusiasmo e perfino Moccicoso appariva nervoso.

          I ragazzi dei TestadiCarne e i loro draghi sembravano essere ospiti giganteschi, dall'aspetto grezzo, molto più tosti degli Hooligans. Uno in particolare era un grande e massiccio pezzo di ragazzo, che sembrava avere almeno quindici anni.

          Hiccup suppose che fosse Thuggory, il figlio del Capo Mogadon il TestadiCarne, a causa dell’Incubo Orrendo grigio-argento alto circa un metro appollaiato su una delle sue spalle. Guardava FiammaLesta come un Rottweiler con pensieri malvagi.

          FiammaLesta ha reagito senza preoccuparsi.

          Un aristocratico non ringhia mai,” disse dolcemente. “Devi essere uno di quegli Incubi Orrendi. Noi purosangue verde discendenti dal grande ZannaFatale non ci sogneremmo mai di fare qualcosa di così comune.

          Il ringhio dell'Incubo argentato aumentò di volume.

          La folla si stava radunando alla linea laterale. Hiccup cercò di non fare caso al fatto che Stoick l’Immenso si stava facendo strada verso la prima linea gridando a gran voce. “Fuori dai piedi, io sono il CAPO.”

          “DIECI A UNO CHE MIO FIGLIO PRENDERÀ PIÙ PESCI DI TUO FIGLIO IN QUESTA PROVA,” ESPLOSE Stoick, dando al suo vecchio nemico Mogadon il TestadiCarne un bel pugno nello stomaco.

          il TestadiCarne strinse gli occhi e si chiese se colpirlo o meno. Forse DOPO la Prova.

          “E quale,” chiese Mogadon il TestadiCarne,” è tuo figlio?È quello alto che assomiglia ad un maiale con i tatuaggi di scheletri e l’Incubo Orrendo rosso?”

          “No,” disse felicemente Stoick. “Quello è il figlio di mio fratello GranBestia. MIO FIGLIO è quello magro laggiù con il Sognatore Sdentato.”

          Mogadon il TestadiCarne scoppiò in un enorme risata.

          Colpì Stoick sulla schiena ed urlò, “ACCETTO LA TUA SCOMMESSA E LA RADDOPPIO!”

          “ACCETTO!” urlò Stoick e i due grandi capi si strinsero le mani e sbatterono le pance sulla scommessa.

 

Skaracchio il Rutto era incaricato di questa fase finale del Test d'Iniziazione. Era ancora un po’ verde a causa della sua spiacevole esperienza nella competizione del ‘Quante uova di Gabbiano riesci a mangiare in un minuto?’. Questo non aveva migliorato il suo umore.

          “VA BENE, ORRENDE MASNADE!” urlò Skaracchio. “Qui è dove scopriremo se siete la materia di cui sono fatti gli Eroi. Uscirete da quest'arena come membri a pieno titolo delle nobili Tribù degli Hooligan Pelosi e degli spietati TestadiCarne O andrete in miserabile esilio per sempre dalle isole Interne. Vediamo cosa accadrà, che ne dite?”

          Sorrise orribilmente ai venti ragazzi che si trovavano davanti a lui.

          “Inizierò ispezionando voi ed i vostri animali, come se foste guerrieri pronti ad andare in battaglia. Vi introdurrò ai membri osservanti delle Tribù in cui sperate di entrare. Poi inizierà il Test. Dimostrerete come vi siete imposti su queste creature selvagge e le avete domate con la sola forza della vostra eroica personalità. Inizierete eseguendo i comandi di base come ‘andare’, ‘restare’ e ‘prendere’. finirete per ordinare al vostro rettile di cacciare il pesce per voi, come hanno fatto i vostri antenati prima di voi.”

          Hiccup deglutì nervosamente.

          “Il ragazzo e il drago che impressioneranno maggiormente il giudice, e quello sono IO”—Skaracchio digrignava i denti in modo truce—“riceverà l’ulteriore gloria di essere chiamato Eroe degli Eroi e Drago più Promettente. I ragazzi e i draghi che FALLIRANNO questa prova diranno addio alle loro famiglie per sempre e alla Tribù per andare da qualsiasi parte a cui a noi non importa.” Skaracchio si fermò.

          “Poesia,” mormorò Gambedipesce, abbastanza forte perché Skaracchio sentisse. Lui lo guardò.

          “EROI O ESILIO!” urlò Skaracchio il Rutto.

          “EROI O ESILIO!” urlarono urlarono diciotto ragazzini emozionati in risposta.

          “EROI O ESILIO!” urlarono le Tribù degli Hooligan e dei TestadiCarne che osservavano.

          Per favore, permettimi di essere un po' un eroe, solo per questa volta, pensarono Hiccup e Gambedipesce ciascuno per se stesso. Niente di troppo spettacolare o simile, solo per passare questa prova.

          “SULL’ATTENTI, CON I VOSTRI DRAGHI SUL VOSTRO BRACCIO DESTRO!” urlò Skaracchio il Rutto.

          Skaracchio camminava lungo la fila dei ragazzi per l'ispezione.

          “Bella presenza,” si congratulò Skaracchio con Thuggory il TestadiCarne per il suo Incubo Orrendo, Killer, che ha disteso le sue ali splendenti per mostrare un'apertura alare di circa un metro.

          Skaracchio si fermò bruscamente quando arrivò ad Hiccup.

          “E COSA in nome di Odino,” domandò Skaracchio, sbiancando un po’, “è QUESTO?”

          “È un Sognatore Sdentato, signore,” mormorò Hiccup.

          “Piccolo ma feroce,” aggiunse Gambedipesce, in modo utile.

          “Sognatore Sdentato???” arrossì Skaracchio. “Questo è il Modestino più piccolo che io abbia mai visto. Chi pensi che io sia, un’idiota?”

          “No, no, signore,” mormorò in modo rassicurante Gambedipesce, “solo un po’ troppo lento.”

          Skaracchio l’ha guardato pericolosamente.

          “Un Sognatore Sdentato,” spiegò Hiccup, “assomiglia ad un Modestino fatta eccezione per la verruca sulla punta del loro naso.

          “SILENZIO” disse Skaracchio, in un sussurro molto rumoroso. “Oppure ti lancerò fino alla terraferma. SPERO,” continuò, “che questo drago cacci meglio di quanto sembri. Tu e il tuo amico pesciolino siete i peggiori candidati per l'iniziazione a cui io abbia mai avuto il dispiacere di insegnare. Ma tu sei il futuro di questa Tribù, Hiccup, a se tu ci ridicolizzerai di fronte ai TestadiCarne, io, personalmente, non ti perdonerò mai. Chiaro il concetto?”

          Hiccup annuì.

          Ogni ragazzo fece poi un passo avanti per inchinarsi e tenere in alto il proprio drago per l'applauso degli spettatori. Ci fu un enorme applauso per Moccicoso FacciadiMoccio e il suo drago, FiammaLesta, rivaleggiato solo dal potente tifo per Thuggory il TestadiCarne e il suo drago, Killer.

          “E ora, ultimo ma non meno importante,” Skaracchio il Rutto stava cercando di mettere un po’ d’entusiasmo nel suo urlo, “il temibile... il terrificante... l'unico figlio di Stoick l’Immenso… HICCUP L’UTILE E IL SUO DRAGO DENTELLATO!”

          Hiccup fece un passo avanti e sostenne Sdentato più in alto che poteva per farlo sembrare un po' più grande.

          Ci fu un silenzio un po' sconcertato.

          Le persone avevano visto draghi così piccoli prima, naturalmente, normalmente sgambettando dietro ai topi di campagna in natura, ma NON come nobili draghi cacciatori che competono nell'Iniziazione.

          “LE DIMENSIONI NON SONO TUTTO!” esplose Stoick, così forte che saresti riuscito a sentirlo a diverse spiagge di distanza, e sbatté insieme le sue mani per far partire gli applausi.

          Tutti erano spaventati dal famoso carattere di Stoick, quindi si unirono con un tifo educato e selvaggio.

          Sdentato era ancora di cattivo umore, ma era felice di essere al centro dell'attenzione, e gonfiò il petto e si inchinò solennemente a destra e a sinistra.

          Alcuni dei TestadiCarne sghignazzavano.

          Ho cambiato idea, pensò Hiccup, chiudendo gli occhi, QUESTO è il peggior momento della mia vita fino ad ora.

          “OK, Sdentato,” sussurrò nel piccolo orecchio del drago, “questa è la nostra grande occasione. Ora cattura più pesci che puoi ed io ti racconterò molte più barzellette di quante tu ne abbia ascoltate in tutta la tua vita. Il che renderà il grande drago rosso FiammaLesta MOLTO arrabbiato.

          Sdentato guardò di traverso FiammaLesta. Si stava affilando gli artigli sull’elmetto di Moccicoso con il compiacimento certo di un drago che sta che vincerà il premio come Miglior Drago Esordiente.

          “P-P-PARP!”

          Il Test iniziò.

 

Sdentato non se la cavò tanto male nei primi esercizi di obbedienza, anche se chiaramente pensava che fosse estremamente noioso. Ora stava piovendo abbastanza pesantemente e Sdentato odiava la pioggia. Voleva tornare a casa e rilassarsi di fronte ad un bel fuoco caldo.

          FiammaLesta e Killer ‘andavano’ e ‘recuperavano’ non appena Moccicoso e Thuggory lo comandavano, e si tuffavano e sputavano fuoco mentre lo facevano, solo per mettersi in mostra. FiammaLesta ha fatto alcune capriole acrobatiche che hanno fatto urlare e battere i piedi alla folla.

          “INIZIATE LA VOSTRA CACCIA!” urlò Skaracchio il Rutto.

          Tutti i draghi tranne Sdentato si alzarono in volo verso il mare.

          Sdentato è tornato a fluttuare sulla spalla di Hiccup.

          “S-S-Sdentato ha mal di p-p-pancia,” si lamentò. Hiccup cercò di non notare la sorpresa di suo padre tra la folla. Cercò di non fare caso alla folla che sussurrava tra di loro: “Quello laggiù è il figlio di Stoick—no, non quello alto con i tatuaggi con gli scheletri che assomiglia ad un maiale, il piccoletto magrolino che non riesce a controllare nemmeno il suo minuscolo drago.”

          “Non dimenticartelo, Sdentato,” disse Hiccup a denti stretti. “il PESCE. Ti racconterò tutte le barzellette che conosco, ricordi?

          “R-r-raccontamele ORA,” disse Sdentato.

          L’aiuto provenne da un luogo inaspettato.

          Moccicoso interruppe le urla “UCCIDI, FIAMMALESTA, UCCIDI!” per sporgersi e sogghignare a Hiccup. “Cosa STAI facendo Hiccup? Non starai PARLANDO con quel tritone con le ali, vero? Parlare con i draghi è contro le regole ed è proibito per ordine di Stoick l’Immenso, il tuo sdolcinato padre…”

          “T-t-tritone con le ali?” ripeté Sdentato. “T-T-TRITONE CON LE ALI???

          “Tu non sei un tritone con le ali, vero, Sdentato?” disse Hiccup. “Tu sei il miglior cacciatore del mondo, vero?

          “CERTO che lo sono,” disse trionfante Sdentato.

          “Allora MOSTRA a quel Moccicoso FacciadiMoccio e al suo drago snob quello che un VERO drago da caccia può fare,” disse sbrigativo Hiccup.

          “VA BENE, allora,” disse Sdentato.

          Hiccup lasciò uscire un sospiro di sollievo mentre Sdentato si allontanò in modo disordinato nella direzione generale del mare.

          “Questo è troppo bello per essere vero,” disse a se stesso Hiccup dieci minuti dopo mentre Sdentato ritornava da un secondo viaggio, chiaramente troppo annoiato per le parole, ma lasciando cadere un paio di aringhe ai piedi di Hiccup. “In circa mezz’ora, io, Hiccup, diventerò un membro a pieno titolo della tribù degli Hooligan Pelosi.”

          Era troppo bello per essere vero. FiammaLesta era appena tornata da Moccicoso con il suo ventesimo pesce, i suoi verdi occhi da gatto sbattevano trionfanti, quando Sdentato disse:

          “S-s-sciatta snob.

          FiammaLesta si fermò a mezz’aria. Girò la testa, e suoi occhi si strinsero.

          “COSA hai detto?” sibilò FiammaLesta.

          “Oh no,” disse Hiccup.”No, Sdentato, non farlo…

          “S-s-sciatta snob,” schernì Sdentato. “Questo è il meglio che sai fare? È patetico. Senza speranza. I-i-inu-tile. Voi I-i-incubi pensate di essere tanto malvagi ma siete impediti e l-l-lenti come delle cozze.

          “TU,” sibilò FiammaLesta, le orecchie pericolosamente basse mentre avanzava nell'aria come un leopardo in procinto di scattare, “sei un piccolo BUGIARDO.

          “E T-T-TU,” disse tranquillamente Sdentato, “sei uno SNOB dal cuore di c-c-coniglio, con la t-t-testa di alga e che mangia la l-l-littorina.

          FiammaLesta andò a prenderlo.

          Sdentato se ne andò veloce come un fulmine, e la mascella massiccia di FiammaLesta scattò insieme con uno scricchiolio nauseante su nient'altro che aria sottile.

          Ne seguì il caos.

          FiammaLesta perse completamente il controllo. Si tuffò selvaggiamente nell'aria, con gli artigli in fuori, mordendo tutto ciò che si muoveva, ed emettendo grandi raffiche di fiamme.

          Sfortunatamente, durante il processo graffiò accidentalmente Killer, un drago con un pessimo carattere. Killer allora attaccò ogni drago Hooligan a distanza di morso.

          Presto i draghi furono coinvolti in un combattimento tra draghi in piena regola, con i ragazzi che correvano da tutte le parti urlandogli di fermarsi e cercando di separarli senza farsi uccidere. I ragazzi urlavano—e Thuggory e Moccicoso erano veramente rossi in faccia a causa delle impressionanti urla.

          Skaracchio il Rutto andò su tutte le furie dalle retrovie. “QUALCUNOPUÒDIRMICOSAINNOMEDITHOREDI ODINO STA SUCCEDENDO?”

          Sdentato era nel suo ambiente in questo tipo di confusione, schivando gli affondi rabbiosi di Fireworm con facilità, mordendo vivacemente AligaTigre qui e graffiando UnghiaLustra là, ovviamente godendo enormemente della lotta.

          Anche OrridaMucca ha mostrato una grande quantità di spirito per un drago che era presumibilmente vegetariano. Riuscì a dare a FiammaLesta un morso davvero impressionante sul sedere mentre lei e Killer rotolavano nell'aria mordendosi l'un l'altro.

          Skaracchio il Rutto è entrato nella mischia, afferrando la coda di FiammaLesta. FiammaLesta emise un urlo di sdegno, si contorse e si mandò la barba di Skaracchio in fiamme. Con una possente mano spense il fuoco e con l’altra ha serrato le mascelle di FiammaLesta in modo che non potesse né mordere né bruciare. Ha infilato l'animale furioso sotto un braccio, tenendo ancora la bocca chiusa.

          “FFFERMIII!!!!!” urlò Skaracchio il Rutto con un urlo da far rizzare i capelli, da far accapponare la pelle, da far cadere le zanne, che riverberava sulle scogliere, rimbalzava sul mare, e i cui deboli echi si potevano sentire sulla terraferma.

          I ragazzi cessarono le loro urla inutili. I draghi si fermarono a mezz’aria.

          Ci fu uno strano silenzio.

          Anche la folla che osservava diventò silenziosa.

          Questo non era mai successo prima. Tutti e venti i ragazzi avevano dimostrato di non aver minimamente il controllo sui loro draghi durante il Test d’Iniziazione.

          Tecnicamente, questo significava che tutti loro sarebbero dovuti essere cacciati dalle rispettive Tribù verso l’esilio. E l’esilio in questo clima orribile significava la morte. Il cibo era scarso, il mare era pericoloso, e c’erano certe Tribù selvagge che si diceva fossero cannibali…

          Skaracchio il Rutto rimase lì, senza parole, la sua barba ancora fumava..

          Quando alla fine parlò, la sua voce era profonda per l'orrore della situazione.

          “Devo parlare con gli Anziani delle Tribù,” fu tutto quello che disse. Lasciò andare FiammaLesta sul terreno. Era rinsavita e ora scivolava verso Moccicoso, con la coda tra le gambe.

          Gli Anziani delle Tribù erano Mogadon e Stoick, Skaracchio stesso, ed alcuni dei più terrificanti guerrieri, come il Terribile TestadiTufo, i Malvagi Gemelli, e il bibliotecario Orrifiko Villoso della Biblioteca Pubblica dei TestadiCarne. La folla e i ragazzi rimasero assolutamente immobili mentre gli Anziani si consultavano nella tradizionale Riunione degli Anziani, che sembrava un po’ una mischia di Rugby.

          Nel frattempo, la tempesta stava peggiorando. Enormi rombi di tuono scoppiarono sopra le loro teste, la pioggia si riversò e non avrebbero potuto essere molto più bagnati se si fossero buttati tutti in mare.

          Gli Anziani si consultarono a lungo. Mogadon ad un certo punto si arrabbiò e agitò un pugno contro TestadiTufo. Un gemello si è aggrappato a ciascuna delle sue braccia finché non si è calmato di nuovo. Alla fine Stoick uscì dalla Riunione e stava di fronte ai ragazzi, che avevano le teste abbassate in segno di vergogna, i loro draghi ai loro piedi.

          Se Hiccup fosse stato in grado di guardare suo padre, avrebbe visto che Stoick non era nel suo solito essere normale, allegro e violento. Sembrava invece molto solenne.

          “Novizi delle Tribù,” cominciò torvamente, “ questo è veramente un brutto giorno per tutti voi. Avete FALLITO il Test Finale del Programma d’Iniziazione. Per la Legge Ferrea delle Isole Interne ciò significa che dovreste essere cacciati dalle tribù in esilio PER SEMPRE. Non vorrei fare questo, non solo perché il mio stesso figlio è tra di voi, ma anche perché significherebbe la perdita per le Tribù di un’intera generazione di guerrieri. Ma non possiamo ignorare la nostra Legge. Solo il più forte può restare, nel caso in cui il sangue delle Tribù dovesse essere indebolito. Solo gli Eroi possono essere Hooligan o TestadiCarne.”

          Stoick puntò il suo grosso dito verso il cielo. “In più,” continuò, “il Dio Thor è davvero molto arrabbiato. Questo non è il momento di indebolire le nostre Leggi.”

          Thor emise un gran rombo di tuoni come per sottolineare la cosa.

          “In circostanze normali,” disse Stoick, “la cerimonia di esilio inizierebbe in questo momento. Ma andare per mare con un tempo simile significherebbe morte certa per tutti gli interessati. Come atto di clemenza, vi concederò un’ulteriore notte al sicuro sotto il mio tetto e come prima cosa domani mattina sbarcherete sulla terraferma per cavarvela da soli. Da questo momento in poi, siete tutti banditi e non potrete parlare con gli altri membri della vostra Tribù.”

          Il tuono si è schiantato attorno ai ragazzi mentre stavano in piedi, a testa china, sotto la pioggia.

          “Compatitemi, perché questa è la cosa più triste che abbia mai dovuto fare, bandire il mio stesso figlio,” disse tristemente Stoick.

          La folla mormorava con simpatia, applaudendo la nobiltà del loro Capo.

          “Un Capo non può vivere come le altre persone,” disse Stoick, osservando quasi supplicante Hiccup. “Deve decidere cosa è giusto per il bene della Tribù.”

Improvvisamente Hiccup era veramente arrabbiato.

          “Beh, non aspettarti che IO ti compatisca!” disse Hiccup. “Quale specie di padre pensa che le sue stupide Leggi siano molto più importanti del suo stesso figlio? E comunque che tipo di Tribù è questa, dove non ci possono essere persone comuni al suo interno?”

          Stoick rimase in piedi ad osservare suo figlio sorpreso e shockato per un istante. Poi si girò e se ne andò. Le Tribù si stavano già allontanando dalla spiaggia e stavano procedendo verso le colline e i rifugi del villaggio, i fulmini che cadevano tutt’attorno a loro.

          “Ti ucciderò,” sibilò Moccicoso a Hiccup, FiammaLesta ringhiò minacciosamente dalla sua spalla. “La prima cosa dopo che saremo stati banditi, ti ucciderò,” e corse dietro agli altri.

          “Ho perso il mio d-d-dente,” piagnucolò tristemente Sdentato. “È v-v-venuto via quando ho morso quel drago F-f-fiammaLesta.

          Hiccup non ci fece caso. Alzò lo sguardo verso il cielo, fuori di sé dalla rabbia mentre il vento raccoglieva l'acqua di mare a manciate e gliela gettava direttamente in faccia.

          “SOLO UNA VOLTA,” urlò Hiccup. “Perché non mi hai permesso di essere un eroe SOLO UNA VOLTA? Non volevo niente di incredibile, solo passare questo STUPIDO TEST così sarei potuto diventare un vero vichingo come tutti gli altri.”

          Il tuono di Thor esplose e scoppiò sopra di lui in modo oscuro.

          “OK, ALLORA,” urlò Hiccup. “COLPISCIMI con i tuoi stupidi fulmini. Fai qualcosa per dimostrare cosa ne pensi di me ALLA FINE.”

          Ma non ci fu nessun lampo di luce per Hiccup. Thor chiaramente non pensava che fosse abbastanza importante per una risposta. La tempesta si spostò verso il mare.

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11. Thor e Arrabbiato

 

La tempesta imperversò per tutta la notte. Hiccup giaceva incapace di dormire mentre il vento si scagliava sui muri come cinquanta draghi che cercavano di entrare.

          “Lasciaci entrare, lasciaci entrare,” gridava il vento. “Siamo molto, molto affamati.”

          Nel buio e in direzione del mare, la tempesta era così selvaggia e le onde così gigantesche che disturbavano il sonno di un paio di Draghi Marini molto antichi.

          Il primo drago era mediamente enorme, circa la dimensione di una grande scogliera.

          Il secondo drago era incredibilmente grande. Era quel Mostro menzionato prima in questa storia, la grande Bestia che aveva dormito dopo il suo picnic Romano per gli ultimi seicento anni circa, quella che recentemente entrata in una fase di sonno più leggera.

          La grande tempesta aveva spostato gentilmente entrambi i draghi dal letto marino come una coppia di bambini addormentati, e li portò sulla scia di un'onda indescrivibilmente enorme sulla Spiaggia Lunga, fuori dal villaggio di Hiccup.

          E lì rimasero, dormendo tranquillamente, mentre il vento urlava orribilmente intorno a loro come selvaggi fantasmi vichinghi che partecipavano ad una festa rumorosa nel Valhalla, finché la tempesta non si spense e il sole sorse su una spiaggia piena di draghi e molto poco altro.

 

          Il primo drago era abbastanza per far venire gli incubi.

          Il secondo drago era abbastanza per farti venire gli incubi degli incubi.

          Immagina un animale di circa venti volte più grande di un Tirannosaurus Rex. Più simile ad una montagna che ad una creatura vivente—una grande montagna scintillante, e malvagia. Era così incrostato di cirripedi che sembrava indossare una specie di armatura ingioiellata ma, dove i piccoli crostacei e il corallo non riuscivano a fare presa, nelle giunture e nelle fessure di lui, si poteva vedere il suo vero colore. Un verde glorioso e scuro, era il colore dell'oceano stesso.

          Ora lui era sveglio, ed aveva sputato fuori l’ultima cosa che aveva mangiato, lo stendardo dell’Ottava Legione, con i suoi patetici nastri che volano ancora coraggiosamente. Lo stava usando come uno stuzzicadenti e l'aquila si stava dimostrando molto utile per estrarre quei fastidiosi pezzetti di carne che si incastrano tra i denti posteriori di venti metri.

 

La prima persona a scoprire i draghi fu AlitoFetente lo Spiccio, che si era svegliato molto presto per controllare come i suoi nidi se l’erano cavata nella tempesta.

          Diede uno sguardo alla spiaggia, corse verso la casa del Capo, e lo svegliò.

          “Abbiamo un problema,” disse AlitoFetente.

          “Cosa vuoi dire, UN PROBLEMA?” scatto Stoick l’Immenso.

          Stoick non aveva dormito per nulla. Era rimasto sveglio a preoccuparsi. Quale padre anteponeva le sue preziose Leggi alla vita del proprio figlio? Ma poi quale figlio avrebbe infranto le preziose Leggi che suo padre aveva osservato e in cui aveva creduto per tutta la sua vita?

          In mattinata Stoick aveva preso l’incredibile decisione di invertire il solenne annuncio che aveva fatto sulla spiaggia, e non bandire Hiccup e gli altri ragazzi. “È DEBOLE da parte mia, DEBOLE.” disse tenebroso a se stesso Stoick. “Calamaro il Terribile avrebbe bandito il proprio figlio in un colpo d’occhio. Gottoso il Ruggente si sarebbe addirittura divertito. Quindi qual è il mio problema? Dovrei essere bandito anche io, e senza dubbio questo è quello che Mogadon il TestadiCarne suggerirebbe.”

          In tutto questo, Stoick non era nello stato per occuparsi di altri problemi.

          “C’è una coppia di giganteschi draghi sulla Spiaggia Lunga,” disse AlitoFetente.

          “Digli di andarsene,” disse Stoick.

          “Diglielo tu a loro,” rispose AlitoFetente.

          Stoick si diresse alla spiaggia. Tornò poco dopo apparendo molto pensieroso.

          Glielo hai detto?” chiese AlitoFetente.

          “Dirlo a LUI,” disse Stoick. “Il drago più grande si è mangiato quello più piccolo. Non volevo interrompere. Penso che dovremo convocare il Consiglio di Guerra.”

 

Gli Hooligan e i TestadiCarne quella mattina si svegliarono con il terribile suono dei Grandi Tamburi che li convocava per il Consiglio di Guerra, usati solo in tempi di crisi spaventose.

          Hiccup si svegliò di soprassalto. Aveva dormito a malapena. Sdentato, che era sgattaiolato nel letto con Hiccup la notte precedente, non si vedeva da nessuna parte e il letto era freddo come la pietra, quindi evidentemente se n’era andato da un bel po’.

          Hiccup si è infilato i vestiti in fretta e furia. Si erano asciugati durante la notte ed erano così rigidi di sale che era come mettersi una camicia e dei pantaloni di legno. Non era sicuro di quello che doveva fare, visto che quella era la mattina in cui sarebbe dovuto andare in esilio. Seguì gli altri verso la Grande Sala. I TestadiCarne avevano comunque passato lì la notte, visto che non era il tempo adatto per un accampamento.

          Durante il tragitto si scontrò con Gambedipesce. Sembrava che avesse dormito male come Hiccup. I suoi occhiali erano storti.

          “Cosa sta succedendo?” chiese Hiccup. Gambedipesce scrollò le spalle.

          “Dov’è OrridaMucca?” chiese Hiccup. Gambedipesce scrollò di nuovo le spalle.

          Hiccup si guardò intorno verso la folla che si stava facendo strada verso la Grande Sala e notò che non c’era nessun drago domestico nei paraggi. Normalmente non si trovavano mai troppo lontani dai piedi o dalle spalle dei loro padroni, sbadigliando, ringhiando e sogghignando l'un l'altro. C’era qualcosa di sinistro riguardo la loro improvvisa scomparsa…

          Nessun altro lo notò. C’era un tremendo borbottio di eccitazione e una tale calca di enormi vichinghi che non tutti potevano entrare nella Grande Sala, e fuori c'era una grande accozzaglia di barbari che urlavano e spingevano.

          Stoick richiamò al silenzio.

          “Vi ho chiamati qui oggi,” iniziò Stoick, “perché abbiamo un problema tra le mani. Un drago piuttosto grande si trova presso la Spiaggia Lunga.”

          La folla non sembrava molto impressionata.

          “I Grandi Tamburi vengono usati solo in casi di pericolo mortale,” disse Mogadon sbalordito. “Ci hai richiamati qui a quest’orribile ora del mattino,” (Mogadon non aveva dormito bene, sul pavimento di pietra della Grande Sala con solo il suo elmetto come cuscino) “solo a causa di un DRAGO? Spero che tu non stia perdendo il controllo, Stoick,” sogghignò, sperando che fosse così.

          “Questo non è un semplice drago,” disse Stoick. “Questo drago è ENORME. Gigantesco. Incredibilmente grande. Non ho mai visto niente di simile. Questo è più una montagna che un drago.”

          Non avendo mai visto il drago-montagna, i vichinghi rimasero indifferenti. Erano abituati a comandare i draghi.

          “Il drago,” disse Stoick, “deve, naturalmente, essere spostato. Ma è davvero un grosso drago. Cosa dovremo fare, Vecchio MolteGrinze? Tu sei il pensatore della Tribù.”

          “Mi lusinghi, Stoick,” disse Vecchio MolteGrinze, che sembrava piuttosto divertito dall'intera faccenda. “Quello è un drago degli Abissi Giganticus Maximus, e uno di quelli particolarmente enormi, direi. Molto crudele, molto intelligente, con un appetito mostruoso. Ma il mio campo è la Poesia Islandese Antica, non i rettili giganti. Il Professor Yobbish è l’esperto vichingo dei draghi. Forse potreste consultare il suo libro sull’argomento.”

          “Ma certo!” disse Stoick. “Come Addestrare il Tuo Drago, non è vero? Credo che Skaracchio abbia rubato proprio quel libro dalla Biblioteca Pubblica dei TestadiCarne…” Ha dato un'occhiata maliziosa a Mogadon il TestadiCarne.

          “Questo è un oltraggio!” esplose Mogadon. “Quel libro è di proprietà dei TestadiCarne… Ordino che venga immediatamente restituito o dovrò dichiarare guerra sul posto.”

          “Oh, sta’ zitto, Mogadon,” disse Stoick. “Con dei bibliotecari idioti come i tuoi, cosa ti aspettavi?”

          Il Bibliotecario Orrifiko Villoso arrossì di un rosa delicato e tremò nelle sue scarpe numero diciotto.

          “GranBestia, prendimi il libro dal camino,” urlò Stoick.

          GranBestia allungò una delle sue braccia di polpo e prese il libro dallo scaffale. L’ha lanciato attraverso le teste della folla e Stoick l'ha preso, tra gli applausi. Il morale era alto. Stoick si inchinò alle orde e lo passò a Skaracchio.

          “SKARAC-CHIO, SKARAC-CHIO, SKARAC-CHIO,” urlò la folla. Era il momento di gloria di Skaracchio. Una crisi richiedeva un eroe e lui sapeva di essere l’uomo adatto per questo compito. Il suo petto si gonfiò di presunzione.

          “Oh, non è nulla, davvero…” ha mormorato modestamente, “è solo un po’ di Furto di Base sapete… mi tiene in allenamento…”

          “Sssssh,” sibilò la folla come serpenti marini, mentre Skaracchio si schiariva la gola.

          “Come Addestrare il Tuo Drago,” annunciò solennemente Skaracchio. Fece una pausa.

          “URLARGLI CONTRO.”

          Ci fu un’altra pausa.

          “E…?” disse Stoick. “Urlargli contro, e…?”

          “Tutto qui,” disse Skaracchio. “URLARGLI CONTRO.”

          “Non c’è nulla riguardo un drago degli Abissi Giganticus Maximus?” chiese Stoick.

          Skaracchio cercò nuovamente nel libro. “Per nulla,” disse. “Solo la parte dell’urlargli contro, davvero.”

          “Hmmm,” disse Stoick. “È un po’ breve, non credi? Non ci avevo mai fatto caso prima, ma è breve… Breve ma conciso,” aggiunse frettolosamente, “come noi vichinghi. Grazie Thor per i nostri esperti. Ora,” disse Stoick, nei suoi modi da Capo, “dato che questo enorme drago—”

          “Gigantesco,” interruppe felicemente Vecchio MolteGrinze. “Immenso. Meravigliosamente incredibile. Cinque volte più grande della Grande Balenottera Azzurra.”

          “Sì, grazie, Vecchio MolteGrinze,” disse Stoick. “Visto che è, indubbiamente, di larga scala, avremo bisogno di un urlo enorme. Voglio tutti quanti sulla scogliera ad urlare nello stesso momento.”

          “Cosa dovremmo urlare?” chiese GranBestia.

          “Qualcosa di breve e conciso. VATTENE,” disse Stoick.

 

Le Tribù dei TestadiCarne e degli Hooligan si riunirono in cima alla scogliera della Spiaggia Lunga e guardarono in basso verso l’incredibilmente enorme serpente che si allungava sulla sabbia, schioccando le labbra mentre divorava gli ultimi bocconi del suo ultimo sfortunato compagno. Era così grande che difficilmente sembrava che potesse essere vivo, fino a quando non lo vedevi muovere come un terremoto o un inganno degli occhi.

          Ci sono momenti dove le dimensioni sono importanti, pensò Hiccup tra sé. E questo è uno di quelli.

          I Draghi erano creature vanitose, crudeli e immorali, come ho detto. Questo va bene quando sono molto più piccoli di te. Ma quando la pessima natura di un drago e moltiplicata in qualcosa delle dimensioni di una collina, come ti comporti?

          Skaracchio il Rutto avanzò e condusse l’urlo, essendo l’urlatore più rispettato tra tutti loro. Il suo petto si muoveva con orgoglio.

          “Uno… due… tre…”

          Quattrocento voci vichinghe urlarono all’unisono: “VATTENE!” ed aggiunsero per sicurezza un Urlo da Guerra Vichingo.

          L’Urlo da Guerra Vichingo era progettato per raffreddare il sangue dei nemici vichinghi all'inizio della battaglia. È un urlo orribile ed elettrizzante che inizia imitando l'urlo furioso di un predatore in picchiata, che poi si trasforma nell'urlo di puro terrore della vittima, e termina con un'imitazione orribilmente realistica dei gorgoglii della morte quando si strozza con il suo stesso sangue. È un rumore spaventoso nel migliore dei casi, ma gridato da quattrocento barbari alle otto del mattino era sufficiente a far cadere il martello al potente Thor e a farlo piangere come un bambino.

          Ci fu un impressionante silenzio.

          L’imponente drago girò la sua imponente testa nella loro direzione.

          Ci furono quattrocento sussulti mentre un paio di occhi gialli, malvagi, grandi quanto sei uomini, si strinsero in piccole fessure.

          Il drago aprì la sua bocca e lasciò uscire un suono così forte e così terrificante che quattro o cinque gabbiani caddero morti di paura sul posto. Era un rumore che rendeva l’Urlo di Guerra dei Vichinghi il debole pianto di un neonato in confronto. Era un terribile rumore alieno di altri tempi che prometteva MORTE e NESSUNA PIETÀ e TUTTO L'ORRIBILE.

          Ci fu nuovamente un impressionante silenzio.

          Con un delicato movimento del suo artiglio, il drago strappò la tunica e i pantaloni di Skaracchio dalla testa ai piedi come se stesse sbucciando della frutta. Skaracchio emise il grido più anti-eroe di pudore oltraggiato.

          Il drago mise lo stesso artiglio in posizione verticale davanti a Skaracchio il Rutto e lo lanciò come una palla di pelo, molto, molto lontano, sopra la testa dei vichinghi e sopra le fortificazioni murate del villaggio.

          Il drago mise la sua vasta e vecchia zampa screpolata alle sue labbra rettiliane e lanciò un bacio ai vichinghi. Il bacio ha attraversato il cielo e ha piazzato un colpo diretto su entrambe le navi di Stoick e           Mogadon, che erano sopravvissute alla tempesta ed erano ancorate in sicurezza nel porto degli Hooligan. Tutte e cinquanta scoppiarono istantaneamente in fiamme.

          I vichinghi corsero via da quella scogliera veloci tanto quanto le loro ottocento gambe potevano permetterglielo.

 

Skaracchio il Rutto ha avuto la fortuna di atterrare sul tetto della sua casa. Gli spessi strati si erba fradicia avevano interrotto la sua caduta mentre li attraversava, e si è ritrovato seduto nudo nel suo stesso letto davanti al fuoco, stordito ma illeso.

          “OK, allora,” disse Stoick ai quattrocento vichinghi che sembravano spaventati ma super emozionati, “a quanto pare urlare non funziona.”

          Si erano radunati al centro del villaggio.

          “E, dato che la nostra flotta è fuori uso, non abbiamo mezzi per fuggire dall'isola,” continuò Stoick. “Quello di cui abbiamo bisogno ora,” disse, cercando di sembrare come se avesse la situazione sotto controllo, “è che qualcuno vada a chiedere al mostro se è venuto in PACE o per COMBATTERE.”

          “Andrò io…” si propose Skaracchio che si riunì a loro in quel momento, ancora determinato ad essere l’eroe del momento. Stava cercando di sembrare nobile e dignitoso ma era davvero difficile sembrarlo con l’erba tra i capelli ed indossando l’abito di tua cugina Agatha—che era l’unica cosa che Skaracchio era riuscito a trovare da indossare in casa.

          “Parli il Dragonese, Skaracchio?” chiese sorpreso Stoick.

          “Beh, no,” ammise Skaracchio. “Nessuno qui parla Dragonese. È proibito per ordine di Stoick l’Immenso, Ascoltate il suo nome e Tremate, Ugh, Ugh. I draghi sono creature inferiori a cui urlare. I draghi potrebbero essere superiori a se stessi se parliamo con loro. I draghi sono ingannevoli e vanno tenuti al loro posto.”

          “Hiccup può parlare Dragonese,” disse Gambedipesce molto tranquillamente, dal centro della folla.

          “Sssh, Gambedipesce,” mormorò Hiccup, colpendo disperatamente il suo amico sulle costole.

          “Beh, è vero, puoi,” disse coraggiosamente Gambedipesce. “Non lo capisci? Questa è la tua occasione di essere un Eroe. E tutti noi moriremo comunque, quindi potresti almeno provarci…”

          “Hiccup può parlare Dragonese!” urlò Gambedipesce, stavolta molto rumorosamente.

          “Hiccup?” disse Skaracchio il Rutto.

          “HICCUP?” disse Stoick l’Immenso.

          “Sì, Hiccup,” disse Vecchio MolteGrinze. “Piccoletto, capelli rossi, lentiggini, lo stavi per spedire in esilio questa mattina.” Vecchio MolteGrinze sembrava severo. “In modo tale che il sangue delle Tribù non venisse indebolito, ricordi? Tuo figlio, Hiccup.”

          “So chi è Hiccup, grazie, Vecchio MolteGrinze,” disse Stoick l’Immenso, a disagio. “Qualcuno sa dove si trovi? HICCUP! Vieni avanti.”

          “Sembra che tu possa essere utile dopotutto…” mormorò a se stesso Vecchio MolteGrinze.

          “Eccolo qui!” gridò Gambedipesce, colpendo Hiccup sulla schiena. Hiccup iniziò a muoversi tra la folla fino a quando qualcuno non lo notò e lo trascinò, e fu passato sopra le teste di tutti e messo giù davanti a Stoick.

          “Hiccup,” disse Stoick. “È vero che tu riesci a parlare con i draghi?”

          Hiccup annuì.

          Stoick emise uno strano colpo di tosse. “Questa è una situazione imbarazzante. So che stavamo quasi per bandirti dalla Tribù. Comunque, se farai ciò che ti chiedo, mi assicurerò di parlare a nome di tutti quando dico che ti puoi considerare non bandito. Ci troviamo in un terribile pericolo e nessuno qui può parlare Dragonese. Andresti da questo mostro a chiedergli se è venuto in PACE o per COMBATTERE?”

          Hiccup non disse nulla.

          Stoick tossì ancora. “Puoi parlare con me,” disse. “Ti ho tolto il bando.”

          “Quindi l’esilio è cancellato, Padre?” chiese Hiccup. “Se andrò a farmi uccidere parlando con questa Bestia dell’Inferno, sarò considerato Eroico abbastanza da unirmi alla Tribù degli Hooligan?”

          Stoick sembrava più imbarazzato che mai. “Assolutamente,” disse.

          “OK, allora,” disse Hiccup. “Lo farò.”

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12. Il Morte Verde

 

Una cosa è avvicinarsi a un incubo primordiale quando fai parte di una folla di quattrocento persone. Un’altra è farlo quando sei da solo. Hiccup ha dovuto sforzarsi di metter un piede davanti all’altro.

          Stoick si offrì di mandare una delle sue guardie migliori, ma Hiccup aveva preferito andare da solo. “Meno possibilità che qualcuno faccia qualcosa di eroico e stupido,” disse.

          Anche se questa è la parte della storia su cui i bardi tendono a concentrarsi come la parte in cui Hiccup è stato particolarmente eroico, non sono d'accordo. È molto più facile essere coraggiosi quando sai di non avere alternative. Hiccup sapeva in fondo al cuore che il Mostro intendeva ucciderli tutti comunque. Quindo non aveva molto da perdere.

          Ciononostante, stava sudando mentre scrutava oltre il bordo della scogliera. Lì, sotto di lui, c'era il drago incredibilmente grande, che riempiva la spiaggia. Sembrava che stesse dormendo. Ma un canto inquietante proveniva dalla direzione del suo ventre. La canzone faceva più o meno così:

 

          “Guardami, Grande Distruttore, mentre mi sistemo per il pranzo,

          le orche sono gustose perché sono molto croccanti.

          Gli squali bianchi sono deliziosi, ma ecco un piccolo consiglio:

          quei minuscoli denti appuntiti possono dare un brutto colpo…”

 

Che strano, pensò Hiccup. Riesce a cantare con la bocca chiusa.

          Hiccup quasi saltò fuori dai suoi pantaloni quando il drago aprì entrambi i suoi occhi di coccodrillo e gli parlò direttamente.

          Perché è così strano?” chiese il drago che sembrava essere divertito. “Un drago con gli occhi chiusi non necessariamente è addormentato, quindi ne consegue che un drago con la bocca chiusa non sta necessariamente cantando. Non tutto è come sembra. Quel rumore che senti non sono affatto io. QUESTO, mio eroe, è il suono di una cena che canta.

          Una cena che canta?” fece eco Hiccup, ricordandosi che non dovresti mai e poi mai guardare negli occhi di un drago enorme e malvagio come questo qui. Bloccò invece il suo sguardo deciso su uno degli artigli del drago.

          Questo fu un errore, visto che improvvisamente Hiccup realizzò che il drago stava tenendo un gregge di pecore che belavano pateticamente prigioniere sotto un artiglio massiccio. Finse di concedere ad una di loro di scappare, lasciando che il povero animale raggiungesse la sicurezza delle rocce, poi la prese per la lana con un delicato movimento a zampa e la lanciò molto, molto in alto nell'aria.

          Questo era un trucco che Hiccup aveva fatto spesso lui stesso, ma con le more. Ora il drago spostò indietro la sua enorme testa e il batuffolo di lana cadde nelle terribili fauci, che si chiusero dietro di lui con uno schianto possente. Ci fu un orribile suono di scricchiolii mentre masticava e ingoiava la sfortunata pecora.

          Il drago vide che Hiccup lo stava osservando in preda all'orrore e avvicinò la sua testa ridicolmente enorme al ragazzo. Hiccup quasi svenne mentre il suo offensivo alito di drago si riversava in un disgustoso vapore giallo-verde. Era la puzza della MORTE stessa—un fetore profondo, da far girare la testa, di materia in decomposizione, di teste di asinello in decomposizione e di balene sudate, di squali morti da tempo e di anime disperate. Il vapore rivoltante si fece strada intorno al ragazzo in spire repellenti e si fece strada fino al suo naso fino a quando tossì e farfugliò.

          Alcune persone dicono che dovresti disossare una pecora prima di mangiarla,” sogghignò il drago in modo tranquillo, “ma io penso che aggiunga quella croccantezza a quello che altrimenti sarebbe un pasto un po' molliccio…

          Il drago ruttò. Il rutto si presentò come un perfetto anello di fuoco che si librò nell'aria come un anello di fumo e si posò sull'erica che circondava Hiccup, incendiandola, così che per un momento si trovò proprio nel mezzo di un cerchio di fiamme verde brillante. L'erica era umida, tuttavia, e la fiamma divampò solo per pochi istanti, poi si spense.

          Ooops,” sorrise malignamente il drago. “Perdonami… un piccolo trucco da festa…

          Poi mise una gigantesca zampa contro il bordo della scogliera su cui si trovava Hiccup.

          Gli umani, comunque,” continuò pensieroso il drago, “gli umani dovrebbero davvero essere sfilettati. La spina dorsale in particolare può fare molto solletico quando scende in gola…

          Mentre il drago parlava, allungò le sue zampe, gli artigli emergevano lentamente dai grossi monconi delle sue dita e si alzavano fino a somigliare a nient'altro che a giganteschi rasoi, larghi sei metri e lunghi venti, con punte all'estremità come il bisturi di un chirurgo.

          Rimuovere la spina dorsale umana è un lavoro delicato,” sibilò il drago con cattiveria, “ma è una delle cose in cui sono più bravo… una piccola incisione alla base del collo”—indicò il collo di Hiccup—“un rapido colpo verso il basso, poi un movimento verso l'esterno… è praticamente indolore. Per ME…

          Gli occhi del drago si illuminarono del più puro piacere.

          Hiccup iniziò indubbiamente a pensare molto velocemente. Non c’era nulla come vedere la Morte in faccia per accelerare i tuoi pensieri. Cosa sapeva sui draghi che avrebbe potuto funzionare contro un Mostro Invincibile come questo?

          Poteva vedere la pagina di Motivazione del Drago che aveva scritto nella sua mente. GRATITUDINE: i draghi non sono mai grati. PAURA: chiaramente senza speranza. AVIDITÀ: non è una buona idea a cui appellarsi in questo particolare momento. VANITÀ E VENDETTA: potrebbe essere utile ma non riusciva a pensare come. Questo lasciava BARZELLETTE E DISCORSI ENIGMISTICI. Questo drago sembrava un po' esaltato per gli scherzi. Ma dal suo modo di parlare si credeva chiaramente un po' filosofo. Forse Hiccup poteva guadagnare un po’ di tempo se lo avesse coinvolto in una conversazione enigmatica…

          Ho sentito parlare di cantare per la tua cena,disse Hiccup. “ma cos'è una cena cantata?

          Una buona domanda,” disse il drago, sorpreso. “Una domanda ECCELLENTE, in verità.” Ritirò gli artigli e Hiccup sospirò di sollievo. “È da molto tempo che la cena non mostra una tale intelligenza. Di solito sono troppo presi dalle loro piccole vite insignificanti per preoccuparsi delle domande veramente importanti.

          Ora lasciami pensare,” disse il drago e, mentre pensava, ha inforcato una pecora protestante con l'estremità di un artiglio, poi l'ha masticata in modo riflessivo. Hiccup era dispiaciuto per la pecora ma profondamente grato che non fosse lui a scomparire giù per la gola del famelico rettile.

          Come posso dirlo, ad un cervello MOLTO PIÙ PICCOLO e meno intelligente del mio… Il fatto è, che siamo tutti, in un certo senso, una cena. Una cena che cammina, respira e parla, questo è quello che siamo. Prendiamo te, per esempio. TU stai per essere mangiato da ME, questo ti rende una cena. È ovvio. Ma anche un assassino omicida come me potrebbe essere una cena per vermi un giorno. Stiamo tutti strappando momenti preziosi dalle pacifiche fauci del tempo,” disse allegramente il drago. “Ecco perché è così importante,” continuò, “che la cena canti nel modo più bello possibile.

          Fece cenno al suo stomaco, da dove la voce poteva ancora essere ascoltata cantare, anche se molto più debolmente.

 

          Gli umani possono essere insipidi, ma se avete del sale a portata di mano,

          un po' di salamoia, li renderà divi-I-I-I-namente gustosi…

 

Questa particolare cena,” disse il drago, “che tu senti cantare adesso, era un drago molto più piccolo di me, ma molto pieno di sé. Me lo sono mangiato circa una mezz’ora fa.

          Questo non è cannibalismo?”chiese Hiccup.

        “È delizioso,” disse il drago. “Comunque, non puoi definire un ARTISTA come me un CANNIBALE.” Sembrava un po’ esasperato adesso. “Sei molto scortese per essere un piccoletto. Cosa vuoi, Piccola Cena?

          Sono venuto,” disse Hiccup, “per scoprire se sei venuto in PACE o per COMBATTERE.

          Oh, in pace, penso,” disse il drago. “Anche se ho intenzione di uccidervi,” aggiunse.

          TUTTI noi?” chiese Hiccup.

          Tu per primo,” disse teneramente il drago. “ E poi tutti gli altri quando avrò fatto un sonnellino e ripreso l'appetito. Ci vuole un po' di tempo per svegliarsi completamente da un Coma da Sonno.

          Ma questo è così ingiusto!” disse Hiccup. “Perché TU devi mangiare tutti, solo perché sei più grande di tutti gli altri?

          È il modo in cui va il mondo,” disse il drago. “Comunque, scoprirai che ti adatterai al mio punto di vista una volta che sarai dentro di me. Questa è la cosa meravigliosa riguardo la digestione… Ma dove sono le mie maniere? Lascia che mi presenti. Io sono il Morte Verde. Qual è il tuo nome, Piccola Cena?

          Hiccup Horrendous Haddock III,” disse Hiccup.

          E poi la cosa più straordinaria successe. Mentre Hiccup pronunciava il suo nome il Morte Verde tremò, come se un’improvvisa folata di vento lo avesse fatto rabbrividire. Né il Morte Verde né Hiccup ci fecero caso.

          Hmmm…” disse il Morte Verde. “Sono sicuro di aver sentito quel nome da qualche parte prima d’ora. Ma è troppo lungo quindi mi limiterò a chiamarti Piccola Cena. Ora, Piccola Cena, prima che ti mangi, raccontami il tuo problema.

          Il mio problema?” chiese Hiccup.

          Esatto,” disse il drago. “Il tuo Perché-Non-Posso-Essere-Più-Come-Mio-Padre? problema. Il tuo È-Difficile-Essere-Un-Eroe problema. Il tuo Moccicoso-Sarebbe-Un-Capo-Migliore-Di-Me problema. Ho aiutato con i problemi di molte cene. In qualche modo incontrare un problema davvero grande come me sembra mettere tutto il resto in proporzione.

          Lasciami capire bene,” disse Hiccup. “Tu sai tutto riguardo mio padre, e sul mio fatto di non essere un eroe e tutto—

          Posso vedere cose del genere,” disse modestamente il Morte Verde.

          —e vuoi che ti racconti i miei problemi e poi mi mangerai?

          Siamo tornati di nuovo all’inizio,” sospirò il Morte Verde. “TUTTI verremo mangiati ad UN CERTO MOMENTO. Puoi guadagnarti un po’ di tempo extra, anche se sei un granchietto intelligente. Alcuni scarti del processo di combustione…

          Il Morte Verde sbadigliò.

          Improvvisamente mi sento molto stanco,” disse. “Sei DAVVERO un granchietto intelligente, mi ha fatto parlare per ANNI…” e il drago sbadigliò ancora. “Sono troppo stanco per mangiarti in questo momento, dovrai tornare fra un paio d’ore… e ti dirò come affrontare i tuoi problemi. Ho la sensazione di poterti aiutare…

          E il terribile mostro si addormentò davvero in quel momento, e russava rumorosamente. Le sue possenti zampe si rilassarono e si aprirono, permettendo alle pecore rimaste di scappare con terrore sulla cima dei terribili artigli e scattarono sul percorso della scogliera.

          Hiccup rimase in piedi ad osservare pensieroso il drago per un secondo, poi arrancò indietreggiando lentamente attraverso l’erica verso il villaggio.

          Tutti applaudirono quando attraversò i cancelli. Fu sollevato e trasportato a spalla e fu fatto scendere di fronte a suo padre.

          “Beh, figlio,” disse Stoick. “La bestia è venuta in PACE o per COMBATTERE?”

          “Dice che è venuta in pace,” disse Hiccup. Ci furono grandi urla e pesanti battiti di piedi.

          Hiccup alzò la mano per fare silenzio.

          “Anche se ha comunque intenzione di ucciderci tutti.”

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13. Quando urlare non funziona

 

Il drago dormiva mentre il Consiglio di Guerra decideva il da farsi.

          “Scriverò una lettera con parole forti al professor Yobbish,” disse Stoick l’Immenso. “Questo libro ha bisogno di molte più PAROLE che ti dicano cosa fare se urlare non funzionasse.”

          Questo mostrava quanto Stoick fosse arrabbiato—non scriveva mai lettere se poteva farne a meno.

          Stoick, infatti, era davvero sconvolto, per la prima volta nella sua vita.

          Questo è quello che accade a non seguire la Legge, pensò tra sé. Se avessi bandito i ragazzi l’altra notte come avrei dovuto fare, non sarebbero qui a morire con noi. Avrei dovuto riporre la mia fiducia in Thor.

          Mogadon il TestadiCarne non aveva ancora capito la gravità della situazione. Pensava fosse una questione di costruire una qualche specie di megafono per far sembrare l’Urlo più potente.

          “Un drago enorme ha bisogno di un Urlo egualmente enorme,” disse.

          “Ci abbiamo già PROVATO, Testa di Plankton,” disse Stoick.

          “CHI HAI CHIAMATO TESTA DI PLANKTON?” chiese Mogadon ed andarono di baffo in baffo come una coppia di trichechi furiosi.

          Hiccup sospirò e camminò fuori dal villaggio.

          Aveva la sensazione che gli adulti non avrebbero inventato niente di diabolicamente intelligente.

          Con sorpresa, Hiccup si accorse di essere seguito, non solo da Gambedipesce ma da tutti i Novizi di entrambe le Tribù, Hooligan E TestadiCarne.

          Erano tutti in cerchio attorno a Hiccup.

          “Quindi, Hiccup,” disse Thuggory il TestadiCarne. “Cosa abbiamo intenzione di fare, adesso?”

          “Perché dobbiamo chiederlo a HICCUP?” domandò arrabbiato Moccicoso. “Non starai chiedendo all’INUTILE di tirarci fuori da questo casino, vero? Ha appena fatto fallire a tutti noi, da solo, il Test di Iniziazione Finale. Stavamo quasi per essere tutti banditi e mangiati dai cannibali a causa SUA. Non riesce a controllare nemmeno un drago delle dimensioni di un auricolare.”

          “TU sai parlare con i draghi allora, FacciadiMoccio?” chiese Gambedipesce.

          “Sono contento di dire di non saperlo fare,” disse Moccicoso, con dignità.

          “Beh, allora sta’ zitto,” disse Gambedipesce.

          Moccicoso ha preso il braccio di Gambedipesce ed ha iniziato a torcerlo.

          “Nessuno, proprio NESSUNO, dice a MOCCICOSO FACCIADIMOCCIO di stare zitto,” sibilò Moccicoso.

          “Lo faccio io,” disse Thuggory il TestadiCarne. Afferrò Moccicoso per la maglia e lo sollevò da terra. “Il TUO drago ci ha fatto fallire tanto quanto il SUO. Non ho mai visto il drago di nessuno seduto e implorante come un bravo ragazzo nel mezzo di una battaglia fra draghi. STAI zitto o ti strapperò un arto dopo l'altro e ti darò in pasto ai gabbiani, MAIALE dal cuore tenero e dal cervello di alga, mangiatore di patelle.”

          Moccicoso guardò gli occhi severi di Thuggory.

          Moccicoso si zittì.

          Comunque,” disse Thuggory. “Anche MIO padre è in quello stupido Consiglio di Anziani. Io sto con Hiccup. Quale padre antepone le sue stupide Leggi alla vita del suo stesso figlio? E che tipo di stupido test è mai quello, comunque? Se noi salvassimo tutte quelle persone da un VERO drago come questo qui, forse ci lasceranno entrare nella loro stupida Tribù dopotutto.”

          BENE, BENE, BENE, pensò Hiccup. Questa è una svolta per i libri. Forse quel drago aveva ragione e mi aiuterà con il mio È-dura-essere-un-Eroe problema. Prima di mangiarmi, naturalmente.

          Un solo incontro con il Morte Verde e diciannove ragazzini barbari, molti di loro più grossi e forzuti e tosti di Hiccup, contavano su di lui aspettando che gli dicesse cosa fare.

          Hiccup si mise in punta di piedi per cercare di somigliare ad un Eroe.

          “OK,” disse Hiccup. “Ho bisogno di tempo per pensare.”

          FATE AL RAGAZZO UN PO’ DI SPAZIO!” urlò Thuggory, spingendo indietro tutti gli altri. Sfregò una roccia e fece cenno a Hiccup di sedersi.

          “Pensa per tutto il tempo che vuoi, ragazzo,” disse Thuggory. “Questa è una situazione che richiede molto pensare ed io ho la sensazione che tu sia l’unico qui che può farcela. Chiunque riesca ad avere venti minuti di conversazione con uno squalo alato delle dimensioni di un pianeta ed uscirne vivo è un miglior pensatore di me.”

          Hiccup si trovò a simpatizzare con Thuggory il TestadiCarne.

          “SILENZIO!” gridò Thuggory. “HICCUP STA PENSANDO!”

          Hiccup pensò.

          E pensò.

 

Dopo mezz’ora, Thuggory disse, “Qualunque cosa tu stia pensando sullo sbarazzarsi di quel mostro sarà meglio che funzioni su entrambi.”

          “C’è un ALTRO drago?” chiese Hiccup.

          Thuggory annuì. “Sono salito al Punto più Alto e l'ho avvistato mentre tu stavi avendo quel discorso con quello Verde e Grosso.”

          “OK,” disse Hiccup. “Questa è una buona notizia. Andiamo a controllare il nuovo Mostro.”

          Il sentiero fino al Punto più Alto era disseminato di conchiglie di capesante e di ossa di delfino portate dalla gigantesca tempesta. Lungo la strada passarono anche davanti al relitto di una delle navi preferite di Stoick, la Pure Adventure, persa in mare sette anni prima, e ora appollaiata follemente su una roccia a tre quarti della collina più grande di Berk.

          Una volta arrivati in cima, era possibile vedere la maggior parte della costa di Berk e il mare che ti circondava su tutti i lati. Una volta arrivati in cima era possibile vedere, proprio all'altra estremità dell'isola, un Drago che riempiva interamente la Baia Impraticabile e si riversava sui lati.

          Appoggiava il suo vasto mento malvagio sulla scogliera come un cuscino. Grandi pennacchi di fumo viola eruttavano dalle sue narici russanti.

          Era un altro drago degli Abissi Giganticus Maximus, questa volta di un profondo colore viola e, semmai leggermente più grande di quello sulla Spiaggia Lunga.

          “Il Morte Viola, presumo,” bisbigliò Hiccup, tremante. “Questo è proprio quello di cui avevamo bisogno. Sei sicuro che non ce ne siano altri?”

          Thuggory rise, leggermente isterico. “Penso che ci siano solo queste due macchine assassine da incubo. Due non sono abbastanza per te?”

 

Una volta tornati al Punto più Alto, Hiccup definì il suo Piano d’Azione.

          Era molto intelligente – anche se un po’ disperato.

          “Non siamo grandi abbastanza per affrontare questi draghi,” disse Hiccup, “ma loro possono combattersi A VICENDA. Dobbiamo farli arrabbiare molto l'uno con l'altro. Noi Hooligans potremo concentrarci sul Morte Verde e voi TestadiCarne vi occuperete del Morte Viola.”

          “L’unica cosa di cui abbiamo bisogno sono i nostri draghi, che sembrano essere scomparsi,” disse Hiccup, “quindi faremo meglio ad iniziare a richiamarli.”

          Iniziarono a chiamare i loro draghi, più forte che potevano, e poi ancora più forte perché non ci fu risposta.

          I venti draghi che appartenevano ai Novizi non erano, infatti, affatto lontani. Avevano fatto pace dopo il combattimento e ora si nascondevano in un pezzo di felce paludosa a circa un centinaio di metri da dove i ragazzi si trovavano sulla Punta più Alta. Erano accovacciati come gatti giganti tra le felci, con occhi malvagi che brillavano. Erano esattamente all'ombra di un ciuffo di felci che sembravano essersi sciolti interamente nella palude. Se fossi stato un coniglio o un cervo non li avresti notati fino a quando non avresti sentito gli artigli sulla tua schiena e il fuoco caldo sul tuo collo.

          Stavano seguendo i ragazzi da un po’.

          Quindi,” mormorò FiammaLesta, la sua lingua oscillava minacciosamente. “Cosa dobbiamo fare adesso? Il potere sta cambiando su quest’isola. I Maestri non saranno tali ancora per molto. Sono in trappola, come aragoste in pentola. Noi no. Noi possiamo volare dovunque vogliamo. Dobbiamo obbedire o disertare?

          I draghi non erano il tipo di creature che tornavano dai perdenti.

          Qualsiasi cosa faremo,” brontolò UnghiaLustra, “facciamola IN FRETTA, le mie ali si stanno congelando.

          Potremmo uccidere i ragazzi adesso e portarli come offerta al Nuovo Maestro,” suggerì Lumacone, con un grugnito di avido piacere.

          Che, quell’enorme Diavolo verde sulla spiaggia?” disse OrridaMucca tranquillamente. “Non mi piace il suo sguardo, a mio parere. Ha un appetito molto grande. Potremo ritrovarci noi stesso come sua prossima offerta.

          Allora voleremo via,” disse UnghiaLustra, e gli altri mormorarono il loro accordo.

          S-s-silenzio,” mormorò FiammaLesta. “ Queste isole sono pericolose,” sogghignò. “Potremo volare via da un pericolo dritto nella bocca di un altro. Io dico che obbediremo, fino a quando non saremo SICURI che loro perderanno. Quando accadrà lancerò il segnale per noi di disertare.

          E così, da nulla, FiammaLesta e Lumacone, OrridaMucca e Killer, UnghiaLustra e AlligaTigre e tutti gli altri draghi volarono via dal loro nascondiglio e volteggiarono lentamente fino al Punto più Alto, atterrando sul braccio teso di ogni ragazzo.

          Per ultimo arrivò Sdentato, lamentandosi orribilmente.

          Draghi,” disse Hiccup.

          E poi spiegò il suo Piano Diabolicamente Intelligente.

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14. Il Piano Diabolicamente Intelligente

 

I draghi protestarono un po’, ma i ragazzi gli urlarono per metterli in riga.

          Tutti fatta eccezione per Sdentato, che si rifiutava assolutamente di unirsi a loro.

          S-s-spero tu stia s-s-scherzando,” sogghignò il piccolo drago. “Mi rifiuto di A-A-AVVICINARMI ad un drago degli Abissi Giganticus Maximus. Quei cosi sono p-p-pericolosi. Preferisco rimanere qui ed osservarvi.

          Hiccup l'ha persuaso, corrotto e minacciato invano.

          “Vedete?” disse Moccicoso. “L’Inutile non riesce nemmeno a convincere il suo stesso drago a portare avanti il suo patetico piano. E QUESTA è la persona su cui contate per tirarvi fuori da questo casino?”

          Ugh,” disse AlitodiCane il Cervellone.

          “Oh, STA’ ZITTO, Moccicoso,” gridarono in coro il resto dei ragazzi.

          Hiccup sospirò e si arrese. “OK, allora, Sdentato, puoi rimanere qui e perderti tutto il divertimento. Ora, voglio che tutti scendano giù verso il Luogo di Nidificazione del Gabbiano e raccogliate più piume d’uccello possibile per le bombe di piume—”

          “Bombe di piume!” sbuffò Moccicoso. “Questo smidollato pensa che si possa combattere un animale come QUELLO con le piume d’uccello! Il freddo metallo è il solo linguaggio che una creatura come quella comprende.”

          “I draghi hanno la tendenza a soffrire di asma,” spiegò Hiccup. “A causa di tutto quello sputare fuoco che fanno. Il fumo va nei loro polmoni.”

          “Quindi pensi che questo mostro morirà di asma proprio in quel momento lì a causa di alcune BOMBE DI PIUME? Perché non dargli da mangiare aringhe fritte e vedere se cade morto di infarto in una ventina d’anni?” schernì Moccicoso.

          “No,” disse pazientemente Hiccup, “le bombe di piume servono solo per confonderlo così che non uccida nessuno. Moccicoso, Thuggory, ho bisogno di istruire FiammaLesta e Killer su cosa dovranno dire,” continuò Hiccup.

          Non metterò il mio drago a rischio in questo folle piano,” disse Moccicoso.

          “OH SÌ, INVECE LO FARAI,” sibilò Thuggory, attraverso i denti stretti, brandendo un enorme pugno contro Moccicoso.

          “Questo ragazzo è davvero una ROTTURA, Hiccup, non so come fai a sopportarlo. Ascolta, BelFaccinodiMoccio, per qualche miracolo sei riuscito ad ottenere un drago decente. FARAI fare a quel drago ciò che vuole Hiccup o avrò l’immenso piacere di prenderti a pedate PERSONALMENTE fino alla Punta delle Focene, andata e ritorno.”

          Ok, allora,” disse Moccicoso. “Ma non incolpate me quando verremo tutti fatti arrosto a causa della pessima idea dell’Inutile.”

 

Hiccup supervisionava la fabbricazione delle bombe di piume.

          I ragazzi raccolsero una grande quantità di piume dal Luogo di Nidificazione del Gabbiano.

          Hanno poi rubato tutto il materiale che sono riusciti a trovare: i pannolini di RospoOcchialuto, i pigiami di Skaracchio, la tenda di Mogadon il TestadiCarne, il reggiseno di Vallhallarama—qualsiasi cosa su cui riuscissero a mettere le mani. Gli adulti erano troppo impegnati a consultarsi tra loro per notare qualcosa.

          Moccicoso si rallegrò un po’ perché aveva potuto mostrare le sue capacità superiori nel Furto. È riuscito a rubare le mutande di TrippadiBirra che aveva addosso mentre era in piedi in un gruppo a discutere un Piano d’Azione. TrippadiBirra non notò nulla, nemmeno quando allungò una mano pelosa verso il basso per grattarsi inconsciamente il suo enorme didietro— era troppo impegnato a parlare di un metodo di Urlare Migliorato e più Grande.

          I ragazzi poi avvolsero le piume nel materiale, in modo che volassero via quando la bomba veniva sganciata.

          Ogni squadra di dieci ragazzi erano armati con un centinaio di queste bombe di piume, avvolte in un grande pacco ricavato da una vecchia vela.

          Hiccup guidò gli Hooligans verso la Spiaggia Lunga, mentre Thuggory prese i TestadiCarne verso la Baia Impraticabile.

          L’esile colonna di ragazzi chiacchierava eccitatamente mentre si avviava dietro a Hiccup, Cotekone e Stordito trasportavano la vela nella parte posteriore, i draghi giravano e si tuffavano un paio di metri sopra le loro teste. I vichinghi non hanno praticamente paura, essendo stati cresciuti per essere guerrieri, quindi perfino Hiccup e Gambedipesce avevano un po’ di entusiasmo al pensiero della battaglia che li aspettava.

          Ma non appena il mostro fu di nuovo in vista, i ragazzi e i draghi si gettarono immediatamente a pancia in giù e si contorsero in avanti, con il cuore che batteva forte.

          Era impossibile che QUALSIASI COSA potesse essere COSÌ grande.

          Hiccup li condusse il più vicino possibile al bordo della scogliera che circondava la Spiaggia Lunga.

          Abbassarono lo sguardo verso la terribile creatura che russava di fronte a loro. Solo le sue narici erano grandi come sei porte d'ingresso, e la puzza che ne fuoriusciva rendeva difficile per i ragazzi respirare.

          Cotekone, che aveva sempre avuto lo stomaco delicato, ha vomitato in modo disgustoso nell'erica.

          Hiccup, Gambedipesce e Stordito scartarono le bombe di piume e ne diedero una ad ogni ragazzo. I ragazzi chiamarono i draghi, il più silenziosamente possibile, e ognuno mise una bomba di piume nella bocca del suo drago. Poi si alzarono sul bordo della scogliera con i loro draghi sulle loro braccia tese.

          Questo ha richiesto circa la stessa quantità di coraggio che ci vorrebbe per te per saltare da una montagna a mille piedi. Anche con il mostro addormentato, la reazione naturale era di rimanere nascosti tra le felci.

          Hiccup cercò di non respirare.

          Alzò il braccio per dare il segnale d’inizio.

          “Via,” bisbigliò Hiccup.

          “VIA!” urlarono in risposta i ragazzi, e dieci draghi volarono e circondarono l’enorme testa dormiente.

          Proprio mentre il Morte Verde inalava, Hiccup urlò “ADESSO!” e i draghi lasciarono andare le bombe di piume.

          Il Morte Verde fece un respiro che era metà aria e metà piume. Si svegliò con un gigantesco starnuto, mentre sussultava e tossiva, FiammaLesta, che stava percorrendo l'aria vicino al suo orecchio destro, fece un discorso che faceva più o meno così, ma molto più irritante:

          Saluti, o Drago degli Abissi Pusillanimous Minimus, da mio Padre, il Terrore dei Mari. Ha voglia di banchettare con i barbari e se ti metterai sulla sua strada, banchetterà con TE. Nuota via, piccolo mollusco, e sarai al sicuro—ma rimani su quest’isola e proverai l’affilatura dei suoi artigli e la potenza del suo fuoco.

          Il Mostro Gigante cercò di ridere sarcasticamente e tossiva allo stesso tempo, ma questo era virtualmente impossibile, e le piume andarono dalla parte sbagliata, facendolo tossire ancora di più.

          Poi FiammaLesta lo morse sul naso.

          Doveva sembrare il morso di una pulce, ma il mostro era indignato. A causa dei suoi occhi lacrimanti, il Morte Verde cercò di colpire quella pulce volante e mancò il bersaglio. Un artiglio gigante demolì invece una parte della parete rocciosa.

          Gli altri nove draghi erano ormai tornati per raccogliere altre bombe di piume dai ragazzi sulla scogliera.

          “ORA!” urlò Hiccup e, con un tempismo da frazione di secondo, hanno lasciato cadere le loro bombe. Colpirono il loro obiettivo, le narici della Morte Verde e lui crollò tossendo di nuovo.

          Non puoi vincere, gracile vermetto,” schernì FiammaLesta, “Torna a dimenarti nel mare a cui appartieni e lascia che il mio Maestro abbia la sua cena.

          Ora il Morte Verde era davvero arrabbiato. Ha saltato sbilanciandosi dietro FiammaLesta come si potrebbe fare se si cercasse di prendere un moscone a mani nude I draghi sono migliori degli umani in questa specie di gioco ma il Morte Verde continuava a mancarla perché i suoi occhi lacrimavano tanto.

          Mancato ancora!” sibilò FiammaLesta, divertendosi immensamente—e si è lanciata appena fuori dalla portata degli artigli del Morte Verde. Il Morte Verde fece un altro balzo selvaggio verso di lei, mentre FiammaLesta volava dietro l'angolo della scogliera, dirigendo il mostro in direzione della Baia Inaccessibile.

          Hiccup e i ragazzi corsero dietro a loro più veloce che potevano, ma non avevano speranza di raggiungerli. Correre attraverso l’erica non è come correre attraverso una melassa profonda fino alle ginocchia, e continuavano a sparire fino alle ginocchia nella palude.

          Mentre FiammaLesta e il mostro si allontanavano sempre di più nella loro corsa attraverso la costa, ci volle sempre più tempo perché gli altri draghi volassero verso i ragazzi e tornassero con altre bombe di piume.

          I comandanti militari tra di voi riconosceranno il tipo di problemi che si verificano quando la linea di rifornimento non può più raggiungere le forze al fronte.

          Alla fine ci stava mettendo così tanto a ricaricare che arrivò un momento in cui non c'erano più piume a solleticare le narici della Morte Verde e i suoi occhi smisero di lacrimare e improvvisamente poté vedere chiaramente la pazza FiammaLesta…

          Il Morte Verde fece un colpo di riflesso fulmineo al drago rosso e la prese con un artiglio gigantesco. Fu una fortuna per FiammaLesta che proprio in quel momento il Morte Viola sbucò da dietro l'angolo e colpì il Morte Verde pesantemente allo stomaco. La sua presa su FiammaLesta si allentò un secondo e lei volò via, sospirando di sollievo.

          Il Morte Verde cadde pesantemente nel mare e lottava per respirare.

          Il Morte Viola fece praticamente lo stesso.

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15. La battaglia alla Testa della Morte

 

Mentre Hiccup e la sua squadra avevano fatto infuriare il Morte Verde, Thuggory e la sua squadra avevano fatto infuriare il Morte Viola.

          I due mostri si sono scontrati l'uno con l'altro quando si sono incontrati all'angolo della Testa della Morte.

          Una delle ali di FiammaLesta si era rotta in due parti dalla sua esperienza con la presa del Morte Verde ma coraggiosamente volava indietro e fece il suo discorso finale nel suo orecchio, mentre era seduto a boccheggiare nelle acque basse.

          Eccolo qui,” urlò FiammaLesta. “Il mio Maestro, l’Orrore Viola, che ti farà a pezzettini e sputerà le unghie dei piedi!

          E FiammaLesta volò via in modo sbilenco il più veloce possibile, trascinandosi dietro un’ala.

 

Il Morte Verde stava avendo una pessima giornata.

          In genere, un drago degli Abissi Giganticus Maximus non si sognerebbe mai di attaccare un altro animale della stessa specie. Evitavano di combattersi l’un l’altro perché sapevano benissimo che entrambi erano così pesantemente armati che la battaglia rischiava di terminare con la morte di tutti e due.

          Comunque, il Morte Verde era stato attaccato e schernito da creature minuscole che avevano acceso ed offeso la sua vanità. Questa creatura, che sembrava pensare di essere più duro dello stesso Morte Verde, lo aveva colpito pesantemente al petto.

          Il Morte Verde non ci stava pensando troppo.

          Balzò verso il Morte Viola con gli artigli protesi, emettendo una grande esplosione di fuoco che illuminò il paesaggio tutt'intorno come un fulmine.

          Il terreno e il mare tremavano in grandi scossoni, mentre i due mostri giganteschi si scagliavano follemente l'uno contro l'altro, pronunciando i giuramenti più irripetibili in Dragonese.

          Il Morte Verde distrusse completamente gli Scogli del relitto con un solo, enorme, colpo della sua zampa.

          Le ali del Morte Viola causarono grandi frane che sono venute giù dalle scogliere del promontorio della Testa della Morte.

          Ora che il loro lavoro era stato fatto, i ragazzi vichinghi se ne andarono via correndo più veloce che potevano, i loro occhi spalancati di terrore, nel caso che uno dei due draghi sopravviva allo scontro. Anche adesso, ogni tanto, si guardavano indietro per vedere come procedeva la battaglia.

          Con grida spettrali e inquietanti, i draghi fendevano, mordevano e strappavano pezzi l'uno dell'altro.

          Il drago marino è la creatura più ben difesa che sia mai vissuta su questo pianeta. La sua pelle è spessa più di un metro in alcuni punti, ed è così incrostata di conchiglie e cirripedi che ha quasi l'effetto di un'armatura.

          Adesso entrambi i draghi avevano ferite terribili, e la loro verde linfa vitale sgorgava da loro.

          Il Morte Verde afferrò il Morte Viola al collo con una Presa StrozzaCollo.

          Il Morte Viola avvolse il Morte Verde attorno al petto con un mortale Abbraccio SpezzaRespiro.

          Nessuno dei due lasciava la presa—e la presa di un drago è una cosa terribile. Ricordavano ad Hiccup di quel dipinto si uno degli scudi di suo padre: di sue draghi che formavano un cerchio perfetto mentre si mangiavano a vicenda, ognuno con la coda dell’altro in bocca.

          I draghi si agitavano selvaggiamente nelle onde, con conati di vomito e di sangue, con gli occhi che brillavano, e le loro code provocavano onde così forti che i ragazzi erano bagnati, anche se si stavano allontanando dal promontorio il più velocemente possibile.

          Finalmente, con alcuni ultimi sussulti e gorgoglii lugubri, entrambe le bestie migranti giacevano immobili nell'acqua.

          Ci fu silenzio.

          I ragazzi smisero di correre. Rimasero senza fiato, guardando le bestie immobili con timore. I draghi dei ragazzi, che stavano volando in qualche modo sopra di loro, si girarono, e rimasero fermi in aria.

          Le Terribili Creature non si muovevano.

          I ragazzi attesero due lunghi minuti, mentre le onde si infrangevano contro i corpi enormi, e immobili.

          “Sono morti,” disse infine Thuggory.

          I ragazzi iniziarono a ridere, a tratti istericamente, ora che il terrore era sparito.

          Ma Hiccup sembrava preoccupato. Stava stringendo gli occhi e cercava di ascoltare qualcosa. “Non riesco a sentire nulla,” disse ansiosamente Hiccup.

          “Non puoi sentire nulla perché sono MORTI,” disse Thuggory allegramente. “Tre urrà per Hiccup!”

          A metà del tifo dei ragazzi, FiammaLesta emise un rumore terribile. “RITIRATA!” gridò. “Ritirata, ritirata, ritirata, ritirata!

          La testa del corpo del Morte Verde si stava lentamente alzando e girando nella loro direzione.

          “Oh-oh,” disse Hiccup.

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16. Il Piano Diabolicamente Intelligente va storto

 

Hiccup aveva ascoltato il canto di morte del Morte Verde, ma non lo stava ancora cantando.

          Il Morte Verde stava morendo, ma non era ancora morto.

          Invece era davvero molto, molto arrabbiato.

          Dalla sua bocca sanguinante sibilò debolmente, “Dov’è?

          E poi si sollevò in piedi, sibilando un po’ più forte, “DOV’È? Dov’È la Piccola Cena? Sapevo di riconoscerlo, era il mio destino, non c'è da meravigliarsi. La Piccola Cena ha fatto di ME una cena, il Morte Verde stesso!

          Mentre il drago parlava, si stava avvicinando molto lentamente e dolorosamente, i suoi occhi fissi sulla cima della scogliera, dove poteva vedere piccoli umani iniziare di nuovo a correre verso l’interno dell’isola.

          Il drago tirò indietro la testa ed URLÒ un grido agghiacciante di pura e semplice VENDETTA, oscura e straziante.

          LO MANGERÒ prima di andarmene, lo farò,” disse il drago, mentre balzava in avanti.

          “C-O-O-O-R-R-E-T-E!” urlò Hiccup, ma tutti stavano già correndo, più veloce che potevano.

          In lontananza, Hiccup poteva vedere quattrocento guerrieri delle Tribù degli Hooligan e dei TestadiCarne che venivano verso di loro dal Punto più Alto. Devono essersi accorti dell’assenza dei ragazzi e devono essere usciti a cercarli.

          Ma non arriveranno mai in tempo, pensò Hiccup, ed anche se ci riuscissero, cosa potrebbero fare?

          Proprio allora, il drago atterrò con un frastuono sulla cima della scogliera ed improvvisamente il sole fu cancellato.

          Venti ragazzi corsero verso il riparo delle felci.

          Il drago catturò il più vicino con una zampa e lo rigirò.

          Era AlitodiCane. Nel tempo che il drago lo aveva spostato da una parte, mormorando “Non tu,” gli altri ragazzi erano scomparsi dentro al cespuglio.

          Il drago era ferito, ma rideva debolmente. “Non sei al sicuro lì, oh no, perché anche se non posso vederti per ucciderti, POSSO usare il mio… FUOCO!

          Il cespuglio presero fuoco con il primo respiro del drago e i ragazzi corsero fuori da esso più veloce che potevano.

          Hiccup rimase lì un po’ più a lungo perché sapeva che il drago stava aspettando lui.

          Finalmente il caldo divenne insopportabile e, prendendo un respiro profondo, chiuse gli occhi e corse fuori verso l’aperto.

          Corse appena un centinaio di metri prima che due artigli del drago si chiudessero intorno al suo petto e lui venisse sollevato. Molto, molto in alto, così gli altri ragazzi sembravano piccole macchioline sotto di lui.

          Il drago teneva Hiccup di fronte a sé.

          Ora siamo ENTRAMBI cena, Piccola Cena,” disse, e lanciò Hiccup in alto, su per il cielo.

          Mentre Hiccup saltava per la seconda volta, pensò tra sé e sé, ora QUESTO è il momento peggiore della mia vita.

          Poi iniziò a cadere.

          Guardò in basso. C’era la bocca del drago, spalancata come una grande, oscura, gigantesca caverna.

          Stava per caderci dentro.

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17. Nella Bocca del Drago

 

Hiccup cadde nella bocca del drago e i suoi denti si chiusero a scatto dietro di lui come sbarre di una prigione.

          Stava cadendo verso la totale oscurità, circondato da un odore così orribile che era soffocante.

          Si fermò di colpo quando la parte posteriore della sua maglietta si impigliò in qualcosa e si bloccò.

          Hiccup rimase appeso lì nell'oscurità, ondeggiando dolcemente. Per un caso su mille la sua camicia si era impigliata in una lancia ancora conficcata nella gola del drago dal suo banchetto Romano. Il piede di Hiccup sfiorò la parete di quella che presumeva fosse la gola del drago. I succhi digestivi del drago bruciavano come acido, e lui scostò il piede.

          Sopra di lui, Hiccup poteva sentire l’enorme lingua del drago che si agitava e affondava nella sua bocca, cercando di trovarlo per poterlo schiacciare a morte… Non aveva intenzione di ingoiarlo intero.

          Un rivoltante fiume di una sostanza appiccicosa verde gocciolava giù per l'interno rosso e gonfio della gola del drago. Proprio di fronte a dove Hiccup era appeso, del vapore verde-giallo sbuffava da due piccoli fori nel muro viscido. Ogni tanto una piccola esplosione mandava piccole scintille di fuoco al di fuori dai fori.

          Interessante, pensò Hiccup, che stranamente era calmo, perché non poteva credere che questo stava davvero accadendo. Queste devono essere le fonti del loro fuoco.

          I biologi vichinghi si sono chiesti per anni da dove provenisse il fuoco che emettevano i draghi. Alcuni dicevano dai polmoni, altri dallo stomaco. Hiccup era il primo a scoprire i fori del fuoco, che erano troppo piccoli da vedere ad occhio nudo in un drago di taglia normale.

          Molto al di sotto di lui, Hiccup poteva sentire il lontano brontolio del canto del precedente pasto del drago. Un drago degli Abissi Giganticus Maximus evidentemente impiega molto tempo per digerire, pensò Hiccup.

          Era infatti ancora forte:

 

          Gli umani possono essere insipidi, ma se avete del sale a portata di mano,

          un po' di salamoia, li renderà divi-I-I-I-namente gustosi…

 

La lancia stava lentamente scendendo a causa del peso di Hiccup. Era solo una questione di tempo prima che si spezzasse e lui cadesse per unirsi al vivace ottimista nello stomaco lì sotto…

          Quello che era peggio, i fumi e il calore e l’odore stavano iniziando a confondere Hiccup così tanto che non gli IMPORTAVA più molto. Il terribile rumore del cuore del drago che batteva gli era entrato nel petto e aveva obbligato il suo cuore a seguire lo stesso ritmo.

          Un drago deve vivere, dopotutto, si trovò a pensare. E poi si ricordò le parole che il drago gli aveva detto mentre si trovava sulla cima della scogliera: “Scoprirai che ti adatterai al mio punto di vista una volta che sarai dentro di me…

          Oh no! Pensò Hiccup. La digestione del drago! Sta già agendo!

          “Ho bisogno di vivere, devo sopravvivere,” ripeté a se stesso, molte volte, cercando disperatamente di cacciare via i pensieri del drago.

          Ci fu un orribile rumore scricchiolante mentre la robusta lancia Romana iniziava a spezzarsi in due…

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18. Lo straordinario coraggio di sdentato

 

E quella sarebbe stata la fine per Hiccup, se non fosse stato per lo straordinario coraggio di un certo Sognatore Sdentato.

          Sdentato, se ricordate bene, si era rifiutato di unirsi alla battaglia alla Testa della Morte. Era intenzionato a volare via da qualche parte giù per la costa e rimanere lì fino a quando tutto non sarebbe stato di nuovo sicuro, ma rimase al Punto più Alto per un po’, a terrorizzare uccelli e topi.

          Evidentemente si stava divertendo davvero tanto nel farlo, perché non si accorse dell’avvicinarsi di Stoick e dell’intera Tribù degli Hooligan e dei TestadiCarne fin quando Stoick non lo afferrò per il collo.

          DOV’È MIO FIGLIO?” chiese Stoick.

          Sdentato scrollò le spalle rudemente.

          “DOV’È MIO FIGLIO???” gridò Stoick con un urlo così forte da far tremare le orecchie di Sdentato.

          Sdentato indicò verso la Testa della Morte.

          “MOSTRAMI,” disse cupamente Stoick.

          Sotto lo sguardo fiero di Stoick, Sdentato si allontanò con riluttanza verso il promontorio della Testa della Morte, seguito dalle due Tribù.

          Arrivarono giusto in tempo per vedere il Terribile Mostro lanciare in aria Hiccup e afferrarlo in bocca come un mollusco.

          Alla faccia del Piano Diabolicamente Intelligente, pensò Sdentato.

          Stava quasi per approfittare dell’opportunità della distrazione di Stoick per sgattaiolare via in un posto più sicuro quando qualcosa lo fermò.

          Nessuno sa cosa fosse quel qualcosa.

          Fu un momento che cambiò l'intera visione del mondo della Tribù degli Hooligan. Per secoli avevamo creduto che era impossibile per i draghi considerare un gesto altruista o un'azione generosa. Ma quello che Sdentato fece successivamente era impossibile da spiegare come se fosse nel suo interesse in quel momento.

          Tutti i suoi compagni draghi domestici stavano ora volando da qualche parte sopra l'Oceano Interno. Non appena udirono l’urlo di FiammaLesta “Scappare!”, quelli che si stavano nascondendo nelle caverne o tra i crepacci accovacciati tra le felci si alzarono in un grande stormo e abbandonarono i loro precedenti Padroni più velocemente di quanto le loro ali potessero portarli.

          I draghi selvatici della Scogliera del Drago Selvaggio se n’erano andati ore prima.

          Ma qualcosa trattenne Sdentato dal volare insieme a loro—forse è stato grido straziante e impotente di Stoick “N-N-NOOOOO!!!” che ha causato il suo fermo. O forse da qualche parte in quel suo egocentrico cuore di drago verde, si era davvero affezionato a Hiccup e gli era grato per le ore che aveva passato a prendersi cura di lui, a non sgridarlo, a raccontargli barzellette e a dargli le aragoste più grandi e succose.

          I draghi sono E-E-EGOISTI,” sosteneva Sdentato tra sé e sé. “I draghi sono senza cuore e non hanno p-p-pietà. Questo è quello che ci r-r-rende s-s-sopravvissuti.

          Ciononostante QUALCOSA lo fece voltare e QUALCOSA gli fece ripiegare le ali e volare simile ad una macchia di drago verso il Grande Mostro sulla cima della scogliera. Il che non era davvero negli interessi migliori di Sdentato, come ho detto prima.

          Sdentato volò proprio nella narice sinistra del mostro e cominciò a volare su e giù per l'interno del suo naso, solleticandolo con le sue ali.

          Il Drago degli Abissi andò su e giù, stropicciandosi il naso come un pazzo e mugolando.

          A-A-A-AAAAAAAH...

          La creatura si infilò il suo grande artiglio nel naso in modo disgustoso e cercò di stropicciare la pulce solleticante che lo irritava.

          Sdentato non ha fatto in tempo a scansare l'artiglio che l'ha graffiato sul petto. Non l’ha quasi sentito, era così eccitato, e continuò a fare il solletico a prescindere, schivando l'artiglio del drago.

          A-A-A-A-A-A-A-A-A-AAAAAAAAH...” mugolò il Drago degli Abissi.

          Nel frattempo Hiccup veniva gettato di qua e di là nella gola del drago che scuoteva la testa da una parte all'altra. Cercava disperatamente di aggrapparsi alla lancia che rischiava di staccarsi da un momento all'altro.

          ...CHOOOOOOOOOOOO!

          Il drago finalmente starnutì e Hiccup, la lancia, Sdentato e una grande quantità di moccio rivoltante vennero sparsi sul territorio circostante.

          Sdentato si ricordò, mentre era stato sparato in aria, che i ragazzi non possono volare.

          Piegò le ali e si tuffò dietro a Hiccup, che si stava rapidamente dirigendo verso il suolo.

          Sdentato afferrò Hiccup per un braccio e cercò di sostenerne il peso. Gli artigli di un drago sono straordinariamente forti e riuscì ad attutire la caduta di Hiccup, non del tutto, ma abbastanza perché nel momento in cui Hiccup si schiantò contro l'erica stava procedendo ragionevolmente lento.

          Stoick arrivò piombando freneticamente tra l'erba.

          Afferrò suo figlio e affrontò il Mostro, posizionando il suo scudo davanti al corpo incosciente di Hiccup. Sdentato si nascose dietro a Stoick.

          Il Morte Verde si riprese dal suo starnuto. Si trascinava in avanti, sanguinando orribilmente a causa delle ferite fatali al petto e alla gola. Abbassò la sua enorme testa in modo che fosse allo stesso livello della cima della scogliera, e i suoi occhi gialli e malvagi guardavano direttamente Stoick.

          È tempo di morire per tutti NOI,” fece le fusa il Morte Verde. “Ora non puoi salvargli la vita, lo sai. Sei davvero, davvero impotente. Il mio FUOCO scioglierà quello scudo come burro…

          Il Morte Verde aprì la sua bocca. Lentamente prese fiato. Stoick cercò di afferrare velocemente dei ciuffi d’edera per rimanere fermo, ma Stoick, Hiccup e Sdentato venivano risucchiati lentamente ma certamente verso il gigantesco tunnel oscuro che erano le fauci aperte del Mostro.

          Il Morte Verde di fermò per un momento prima di soffiare di nuovo, godendo del loro terrore.

          Questo è quello che s-s-succede quando non si rispettano le Leggi del Drago…” strillò Sdentato a se stesso in orrore, mentre sbirciava attraverso il lato del mantello di Stoick.

          Il Mostro gonfiò le guance e Stoick e Sdentato aspettarono che il fuoco li consumasse.

          Ma non giunse nessuna fiamma.

          Il Morte Verde sembrava molto sorpreso. Gonfiò nuovamente le sue guance e soffiò un po’ più forte.

          E ancora, niente fuoco.

          Ci provò ancora una volta, e ora la sua testa sembrava diventare di uno strano colore violaceo con lo sforzo di soffiare, e sembrava gonfiarsi, sempre più grande, come se gli si pompasse aria dall'interno.

          Il Mostro non aveva nessuna idea di quello che stava succedendo. Si agitava ampiamente e i suoi occhi diventavano sempre più grandi finché con un botto che poteva essere sentito per centinaia di miglia in ogni direzione…

          ...il Morte Verde è esploso, proprio davanti ai loro occhi.

          Questo poteva sembrare una specie di miracolo, o un intervento di qualche specie degli dei. Ma alla fine c’era una spiegazione logica. Quando Hiccup era appeso nella gola del Drago degli Abissi, ripetendo disperatamente “devo vivere, devo vivere” a se stesso, si era tolto l’elmetto e aveva posizionato i corni più profondamente che riusciva dentro ai fori del fuoco.

          Era un incastro perfetto.

          Quindi, quando il Drago cercava di usare il suo fuoco, il blocco ha causato un aumento di pressione che è aumentato così tanto che il Drago Verde è semplicemente esploso.

          Ora c’erano pezzi di drago che volavano in tutte le direzioni. Stoick e Sdentato furono incredibilmente fortunati a non essere colpiti da nulla, trovandosi molto vicino a dove era avvenuta l’esplosione.

          Ma un singolo dente infiammato del drago, lungo otto metri (uno di quelli più piccoli del drago), esplose diretto in direzione di Hiccup. Il ragazzo era stato trascinato fuori da sotto il riparo dello scudo di Stoick dal respiro del Mostro, ed ora giaceva sul terreno un paio di metri di fronte a Stoick e Sdentato, completamente esposto.

          Stoick colse il movimento del dente con la coda dell’occhio e si lanciò in avanti con il suo scudo. Solo un vichingo poteva riuscirci in tempo. Sparare alla beccaccia con un arco e una freccia sviluppa riflessi           molto rapidi.

          Quindi lo scudo di Stoick ha salvato la vita di Hiccup dopotutto. Se non fosse stato lì, il dente avrebbe trafitto Hiccup come un gambero su un bastone. Così com'era, affondò profondamente, molto profondamente nel centro di bronzo dello scudo, e vibrò lì, bruciando con fiamme di drago dai bordi verdi.

          Stoick alzò lo scudo, terrorizzato che il dente potesse essere trapassato attraverso suo figlio. Ma Hiccup era sano e salvo. I suoi occhi erano aperti e stava ascoltando qualcosa. Stava ascoltando uno strano suono che proveniva dallo stesso dente infiammato. Era il suono di un canto echeggiante e affannoso, come il vento che soffia nelle grotte di corallo, e faceva più o meno così:

 

          Dico alla potente Grande Balenottera Azzurra che la sua vita finirà presto,

          con un colpo di questa coda corazzata ho spento il sole e la luna…

          I venti e le burrasche fremono, quando comincio a ruggire,

          le onde stesse stanno tremando e tornando a riva…

 

          Ascolta,” disse Hiccup, felicemente, poco prima di svenire. “La cena sta cantando.”

 

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19. Hiccup l’Utile

 

I quattrocento vichinghi che ora erano riuniti sulla cima della scogliera scoppiarono in un tifo sfrenato per Hiccup e Sdentato.

          Erano uno strano, barbaro spettacolo, tutti coperti di disgustoso moccio e bava verde di drago, ma raggianti e urlanti con la gioia selvaggia di coloro che sono appena stati salvati da morte certa.

          Tutt’attorno a loro, il terribile combattimento che aveva devastato il paesaggio circostante. Un soffocante fumo grigio-verde si aggirava intorno rendendo difficile la vista, ma grandi pezzi del promontorio della Testa della Morte sembravano essersi staccati dalla lotta. Valanghe di rocce erano ammucchiate sulla spiaggia. Il terribile ed enorme corpo del Morte Viola giaceva nelle acque profonde. Pezzi delle interiora e delle ossa del Morte Verde erano sparsi per tutto il luogo, mentre grandi porzioni di erica e felci erano ancora in fiamme.

          Comunque, per qualche straordinario miracolo, quasi tutti i vichinghi ed i loro draghi erano sopravvissuti alla tremenda battaglia.

          Ho detto ‘quasi tutti’ perché, quando Sdentato si avvicino per leccare il volto del suo Maestro con una lingua biforcuta e tremolante, Stoick notò un’orribile ferita sul piccolo petto del drago, da cui stava fuoriuscendo sangue color verde brillante. L’artiglio del Morte Verde aveva trafitto il cuore stesso del presunto drago senza cuore.

          Sdentato seguì lo sguardo di Stoick e guardò in basso per la prima volta. Lasciò uscire uno squittio di terrore e svenne senza vita.

 

          Due giorni dopo, Hiccup si svegliò, dolorante dappertutto, e molto, molto affamato. Era notte fonda. Era sdraiato nel letto enorme di Stoick. La stanza sembrava essere affollata con un gran numero di persone. Stoick era lì, e Valhallarama, e Vecchio MolteGrinze, e Gambedipesce e molti degli Anziani della Tribù.

          C’erano anche i draghi: AlitodiTritone e ZannaCurva correvano attorno alle gambe di Stoick, e OrridaMucca era appollaiata alla fine del letto di Hiccup. (I draghi erano tornati indietro non appena avevano udito l’esplosione e realizzato che i Maestri di Berk erano Maestri ancora una volta. Essendo draghi, non avevano dovuto dare una spiegazione alla loro sparizione, ma hanno avuto la grazia di apparire un po' imbarazzati.)

          È vivo!” urlò trionfante Stoick, e tutti iniziarono ad esultare. Valhallarama diede ad Hiccup un pugno entusiasta sulla spalla, che era l’equivalente per una madre vichinga ad un enorme abbraccio.

          “Siamo tutti qui,” disse Valhallarama, “aspettavamo che ti svegliassi.”

          Hiccup si sedette sul letto, improvvisamente molto sveglio. “Ma non siete tutti qui,” disse. “Dov’è Sdentato?”

          Tutti guardavano in modo sfuggente, e nessuno guardava Hiccup. Stoick si chiarì la gola in modo strano.

          “Mi dispiace, figliolo,” disse Stoick. “Ma non ce l’ha fatta. È morto qualche ora fa. Il resto della Tribù gli sta dando il Funerale da Eroe in questo momento. È un grande onore,” continuò velocemente Stoick.           Sarà il primo drago a cui verrà celebrato un vero funerale Vichingo—”

          “Come sai che era morto?” domandò Hiccup.

          Stoick sembrava sorpreso. “Beh, lo sai, il solito: niente battito, niente respirazione, al tatto freddo come il ghiaccio. Era chiaramente morto, mi dispiace.”

          “Oh, ONESTAMENTE, Padre,” disse Hiccup, in un delirio di esasperazione, “non sai NULLA sui draghi? Quello potrebbe essere stato un SONNO DA COMA, che è un BUON SEGNO, probabilmente significa che si stava curando da solo.”

          “Oh, Thor,” disse Gambedipesce. “Hanno iniziato quel funerale mezz’ora fa…”

          “Dobbiamo fermarli!” urlò Hiccup. “I draghi sono solo leggermente resistenti al fuoco. Lo bruceranno vivo!”

          Hiccup scese dal letto con estrema energia, viste le circostanze. Corse fuori dalla stanza e fuori dalla casa, seguito da vicino da Gambedipesce e OrridaMucca.

          Giù al Porto degli Hooligan, l’incredibile cerimonia del Funerale Militare Vichingo era quasi giunta alla fine.

          Era una vista incredibile, se Hiccup fosse stato dell’umore giusto.

          Il cielo era pieno di stelle. Il mare era piatto come il vetro. Entrambe le Tribù degli Hooligan e dei TestadiCarne erano riunite immobili sulle rocce, ed ogni singola persona stava trasportando una torcia accesa in mano.

          Anche Moccicoso era lì, cercando si apparire solenne, con il suo elmetto davanti al petto per rispetto, e i suoi capelli un po’ pettinati.

          “Una bella liberazione del tritone con le ali,” stava bisbigliando furtivamente a AlitodiCane il Cervellone, e AlitodiCane sghignazzava.

          Gli serva da lezione per aver infranto la Legge,sogghignò FiammaLesta a Lumacone, che si stava sfregando il naso sulla spalla di AlitodiCane.

          Una replica di una nave vichinga era stata messa in mare, e stava scivolando lentamente lontano dall’isola di Berk attraverso il sentiero del riflesso della luna, passando le sagome della flotta bruciata di Stoick e Mogadon.

          Hiccup riusciva solo a vedere il piccolo corpo di Sdentato che giaceva sulla barca. Accanto a lui c’era lo scudo di Stoick, con il dente del drago ancora incastrato come una gigantesca spada aliena.

          Skaracchio il Rutto suonò un segnale funebre con il suo corno. Non si era ancora ripreso completamente dal suo volo inaspettato.

          “P-P-PARP!”

          Ventisei dei migliori arcieri di Stoick, in piedi sull’attenti alla destra del Porto, alzarono i loro archi in aria. Ogni arco era pronto con una freccia infuocata.

          “N-N-NOOOO!!!” urlò Hiccup, con il miglior urlo che avesse mai fatto.

          Ma era troppo tardi.

          Le frecce infuocate si librarono con grazia nell'aria. Atterrarono sulla nave e la incendiarono.

          Alcune persone della folla sulla riva si erano girati ed avevano alzato lo sguardo, chiedendosi chi osasse disturbare questo rito solenne.

          “HICCUP!” urlò Thuggory il TestadiCarne, riconoscendo allegramente la figura all’orizzonte. Ci fu un mormorio meravigliato dalla folla, mentre bisbigliavano “Hiccup?” tra di loro, poi urlarono ed applaudirono e chiamarono il suo nome ad alta voce.

          La mascella di Moccicoso si spalancò. Sembrava profondamente deluso di vedere Hiccup decisamente vivo e vegeto. Moccicoso potrebbe accettare Hiccup come un Eroe morto, ma un Hiccup Eroe in vita sarebbe stato parecchio d’intralcio…

          Hiccup stava osservando la barca in fiamme, le lacrime che gli scendevano sulla faccia.

          La barca si ribaltò e lo scudo di Stoick e il dente sprofondarono nell’acqua. Proprio mentre l’ultimo pezzo della barca stava per scivolare sotto le onde, per essere consumate dal fuoco e dall’acqua, le fiamme si alzarono di venti metri nel cielo. E, spuntando da quelle fiamme, con le ali spiegate come una fenice e il fuoco che usciva dalla sua coda come una cometa, apparve... Sdentato.

          Si librava in alto, verso le stelle, creando un percorso di fiamme mentre volava. Si tuffò giù, verso il mare, e risalì in picchiata all'ultimo minuto, tra le grida di meraviglia degli spettatori. Hiccup era ansioso che potesse soffrire, fino a quando Sdentato sfrecciò abbastanza in basso sopra la sua testa perché Hiccup potesse sentire il grido di trionfo del piccolo drago.

          Qualsiasi fosse stata la colpa di Sdentato, bisogna ammirare il suo senso dello spettacolo. I Modestini non sono solitamente conosciuti per le loro spettacolari abilità di volo, ma perfino un Modestino in fiamme è già di per se uno spettacolo. Sdentato bruciava nel cielo notturno come un fuoco d'artificio vivente, eseguendo capriole infuocate e giri della morte infuocati. La folla, che fino ad un momento prima stava per piangere la possibile morte di Sdentato ed Hiccup, era ormai fuori di sé, esultando istericamente, mentre Sdentato li inondava di scintille.

          Alla fine il fuoco divenne troppo caldo per lui e Sdentato si lanciò in acqua per spegnersi, solo per uscire nuovamente e volare dritto sulla spalla di Hiccup. Poi riconobbe il selvaggio applauso con inchini solenni a destra e sinistra, rovinando leggermente la sua dignità con il curioso “Cock-a-doodle-doo!” di compiacimento ed auto-celebrazione.

          Stoick fece cenno alla folla di tacere, ma solo in modo tale che potesse urlare a gran voce il suo discorso:

          “Hooligans e TestadiCarne! Terrori del Mari, Figli di Thor e Maestri dei Draghi più spaventosi! Mi sento onorato di presentarvi il più recente membro della Tribù degli Hooligan. Ecco a voi mio figlio—HICCUP L’UTILE!”

          E le parole “Hiccup l’Utile” echeggiarono dalle colline retrostanti e vennero gridate di nuovo dalla folla festante, e vennero raccolte e trasportate dalla brezza notturna, affinché il mondo intero sembrò dire a Hiccup che forse sarebbe stato utile, dopo tutto.

          E questo, amici miei, questo, è il modo più duro per diventare un Eroe.

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Epilogo di Hiccup Horrendous Haddock III, l’ultimo dei piu grandi eroi

 

vichinghi

 

La storia non finisce qui, naturalmente.

          Ai diciannove ragazzi che parteciparono all’Iniziazione con me tanti anni fa venne permesso di accedere alle Tribù degli Hooligan e dei TestadiCarne come risultato delle loro azioni eroiche nello sconfiggere due Draghi degli Abissi Giganticus Maximus in un giorno. La battaglia al Promontorio della Testa della Morte era stata tramandata nelle leggende vichinghe e sarà cantata dai bardi finché ci saranno ancora bardi da cantare.

          Naturalmente, oggigiorno esistono veramente pochi bardi. Inoltre, nessuno ha più visto un Drago degli Abissi Giganticus Maximus da allora, e le persone hanno già iniziato a non credere che una tale creatura sia esistita. Sono stati scritti articoli colti, suggerendo che qualcosa di così grande semplicemente non avrebbe potuto sostenere il proprio peso. I draghi che potevano essere stati la mia prova sono tornati in mare dove gli uomini non possono seguirli e, con l'Eroismo che è così fuori moda al giorno d'oggi, nessuno crederà alla semplice parola di un Eroe come me.

          Ma la cosa sui draghi—ed io sono la persona che ne sa sui draghi—è che potrebbe benissimo essere che stiano semplicemente dormendo laggiù nelle nere, oscure profondità. Ce ne potrebbero essere e migliaia di loro, tutti congelati in un Coma da Sonno, con i pesci inconsapevoli che nuotano dentro e fuori i loro tentacoli, che si nascondono nei loro artigli e depongono le uova nelle loro orecchie.

          Ci può essere ancora un momento in cui ci sarebbe nuovamente bisogno di Eroi.

          Ci può essere ancora un momento quando i draghi torneranno.

          Quando verrà quel momento, gli uomini avranno bisogno di sapere come si addestrano e come si combattono, ed io spero che questo libro sarò più utile agli Eroi del Futuro più di quanto un certo libro con lo stesso nome lo è stato con ME tanti anni fa.

          È facile dimenticare questi mostri siano esistiti.

          A volte me lo dimentico io stesso, ma quando alzo lo sguardo, come sto facendo adesso, vedo nell'occhio della mia mente uno scudo, stranamente trasformato da una ricca incrostazione di cirripedi e coralli d'acqua fredda simili a gioielli, con un dente di otto piedi che spunta proprio nel mezzo. Allungo la mano e il bordo di quel dente è ancora così mordacemente affilato dopo tutti questi anni che solo una leggera pressione con le dita potrebbe far cadere una pioggia di sangue su queste pagine. E piego la testa, non troppo vicino, e sono sicuro di poter sentire molto, molto debolmente:

 

          Una volta incendiai il mare con un solo respiro ardente...

          Una volta ero così potente che pensavo che il mio nome fosse Morte...

          Canta a squarciagola finché non sarai mangiato, canzone di malinconica beatitudine,

          Perché il possente e il mediocre tutti verranno a QUESTO…”

 

          La Cena sta ancora cantando.

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