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[Spin-Off] Raziel's Rivals (NON COMMENTARE)


Zarxiel

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Giuls VS Petra

Giuls si alzò e osservò la mappa. La prima opzione era andare a Ferrugipoli attraverso il Bosco Petalo. La seconda era prendere una nave per Bluruvia. Dopo averci riflettuto un po’ e controllato con cura la mappa, si rese conto che poteva anche prendere la nave da Porto Selcepoli, perciò le conveniva andare a Ferrugipoli.
“D’accordo ragazze, si parte per Ferrugipoli!” Esclamò soddisfatta girandosi verso Skitty e Ralts. L’interesse delle due apparentemente non era proprio altissimo: Skitty era intenta a correre dietro la sua coda, e Ralts applaudiva ai tentativi della Pokémon.
“Wow, siete davvero d’aiuto.” Commentò la ragazza richiamandole entrambe.
Superò il percorso 104 e si addentrò nel Bosco Petalo. Stava percorrendo il sentiero che attraversava la foresta quando cominciò a sentire puzza di bruciato. Inizialmente la cosa la preoccupò solo parzialmente, dato che aveva visto numerosi Wingull e Pelipper che sicuramente potevano spegnere un eventuale incendio. Ma uscita dalla foresta, si rese conto che a bruciare non era il bosco, ma un edificio fuori da essa. Sembrava un negozio di fiori, a giudicare dalle piante che due ragazze stavano portando fuori tenendo gli occhi sul tetto, dove alte fiamme si stavano sollevando. Alcuni Lotad lanciarono dei Pistolacqua per provare a spegnerle, ma furono fermati da un Electrode. Il Pokémon Elettro sorrise, mentre accanto a lui un Rapidash lanciò un Lanciafiamme verso l’abitazione per assicurarsi che il fuoco bruciasse.
“Perché lo stai facendo?!” Gridò la proprietaria, una ragazza in lacrime, guardando verso il tetto. Qui, avvolto dal fumo, si stagliava una figura in rosso. Quella osservò le fiamme e si girò verso la donna. “Mi hanno dato un ordine. Prendi quella pianta e fai sparire il resto. Ora ho quella pianta” disse sollevando un vasetto “e devo far sparire tutto il resto.”
In quel momento, si girò verso Giuls, appena uscita dal Bosco. Anche diversi altri allenatori, si stavano facendo avanti. La persona in rosso strinse i denti, poi lanciò un comando e una Poké Ball. Balzò su uno Skarmory, richiamò Rapidash ed Electrode rotolò in avanti. Resasi conto di cosa stava per accadere, Giuls corse verso le due ragazze e le trascinò via, mandando in campo Ralts. La Pokémon capì la situazione e usò Protezione appena in tempo. Poi il negozio esplose. Gli allenatori intorno erano fortunatamente ancora lontani, e i pochi Pokémon ancora in zona furono scagliati in acqua, dove Giuls mandò subito Lanturn a ripescarli e metterli al sicuro.
La fiorista e la sua assistente, accanto a lei, stavano piangendo.
“Tutto quel lavoro… Tutto quell’impegno… distrutto…” Sussurrò la donna.
“Si può sapere chi era? Cosa voleva?” Chiese Giuls.
La donna non rispose, ma la sua assistente si asciugò gli occhi e parlò. “Si è presentato come inviato per ritirare una bacca rara. Vedi, il nostro negozio si occupava anche di… di coltivare piante rare. Avevamo gli ultimi esemplari conosciuti di diverse Bacche. Baccakuo, Baccatouga, Baccaniniku, Baccadrash, Baccaeggant, Baccastrib… Bacche che erano quasi estinte in tutto il mondo… E che ora lo sono davvero. Siamo riuscite a salvare solo alcune piante di Baccacinlan. Tutto il resto è andato in fumo.”
“E quale di queste voleva?”
“Proprio questo è il punto. Non voleva nessuna di quelle. Voleva una… una strana bacca che sinceramente non ha nulla di speciale. Anzi, a dirla tutta era un vero e proprio mistero. Al punto che era stata battezzata Baccaenigma.”
“E cos’ha di enigmatico?”
“La crescita. La Baccaenigma consuma un’enorme quantità d’acqua per crescere, come poche altre che conosco. Inoltre... non so come dire, ma lascia una sensazione di tristezza e solitudine. Non so da dove venga, ma…”
“Sinnoh.” Rispose freddamente la proprietaria “Era un dono di un mio caro amico, uno scienziato di Alamos. L’ha trovata nei giardini della città in cui vive, cresciuta spontaneamente, e ha pensato mi sarebbe piaciuta. Certo, non poteva immaginare tutto questo.”
“Capisco. Mi domando cosa vogliano farne.” Disse Giuls.
“Niente di buono, anche se non so come. Comunque, ti devo i miei ringraziamenti per averci salvato.” Disse la donna “Non ho molto da offrirti, ma… ecco, prendi questo.” Disse, estraendo dalla tasca del grembiule un annaffiatoio “Si chiama Vaso Wailmer. Potresti usarlo per coltivare Bacche. O tenerlo come ricordo.”
Giuls annuì e la ringraziò, poi si offrì per aiutare a piantare le piante superstiti insieme a Ralts e Skitty, anche se l’aiuto di Skitty si fermò a dare una leggera spinta a uno dei vasi, scuotere la testa e rimettersi a correre dietro alla coda.
Verso sera si accomiatò dalle due donne, che la ringraziarono per l’aiuto e le promisero di non lasciarsi abbattere. Poi, raggiunse la città di Ferrugipoli. Qui dopo una rapida visita al Centro Pokémon entrò in Palestra. Superò rapidamente i pochi allenatori presenti e raggiunse Petra.
La ragazza la salutò.
“Benvenuta, sfidante. Tu sei Giuls, dico bene?” Chiese Petra, sorridendo.
“Proprio io. Mi conosce?”
“Ho visto le tue lotte in televisione. Quante medaglie hai?”
“Soltanto una.”
“Petalipoli, eh? Un ottimo risultato.” Commentò la ragazza sorridendo “In tal caso avremo un due contro due. D’accordo?” Chiese, e Giuls annuì.
Petra schierò subito un Nosepass, cui Giuls rispose con Skitty. La Pokémon Normale si lanciò all’attacco, cosa che non preoccupò Petra… finché non realizzò che l’attacco era un Codacciaio. Nosepass fu scagliato all’indietro, ma si rialzò e a un comando dell’allenatrice lanciò un Rocciotomba centrando Skitty, che arretrò. Il danno subito era grosso, ma un secondo Codacciaio riportò la situazione in vantaggio per la Pokémon Normale. Poi, a un comando di Petra, Nosepass lanciò un Falcecannone. Skitty si slanciò di lato, ma la Rocciotomba di prima era in mezzo ai piedi, grosse sfere di pietra che bloccarono la ritirata alla Pokémon Normale, che fu così colpita dal Falcecannone.
Skitty volò all’indietro, ma si rialzò, con molta fatica. Giuls la guardò preoccupata, ma Skitty si girò verso di lei e annuì, mostrando di voler continuare.
Giuls rifletté. Attrazione era un rischio, e le rocce del Rocciotomba rallentavano Skitty, come dimostrato dal Falcecannone. Attaccare a distanza ravvicinata non sarebbe servito. Quindi…
“Skitty, Assistente!” Gridò. Skitty annuì e una sfera di luce apparve sulla sua fronte. Poi, dalla sfera partì una Protezione, che bloccò il secondo Falcecannone di Nosepass.
“Ancora!” Esclamò Giuls. Skitty obbedì, e dalla sfera stavolta partì un’Idropompa, identica a quella di Lapras. Nosepass, colto alla sprovvista, ne fu investito e crollò.
Petra lo richiamò e mandò in campo Armaldo. Skitty fece per usare Assistente di nuovo, ma Giuls le ordinò di usare Codacciaio. Aveva tentato solo perché aveva a disposizione diverse mosse Acqua, ma contro Armaldo era meglio non fare troppo affidamento sulla fortuna.
Skitty colpì con Codacciaio, danneggiando l’Armaldo, che rispose con Ferrartigli. Skitty incassò e colpì con Codacciaio ancora, ma Armaldo la sconfisse con un secondo Ferrartigli.
Giuls strinse i denti e aprì la piscina schierando Lapras. Avrebbe preferito usare solo i suoi nuovi Pokémon, ma Ralts non poteva battere il Pokémon Coleottero.
Lapras incassò un nuovo Ferrartigli e colpì con Surf, danneggiando gravemente l’Armaldo. Questi insistette con Ferrartigli, ma Lapras lo deviò con il corno e colpì con Idropompa a distanza ravvicinata. Armaldo crollò.
“Ottima lotta.” Disse Petra. Dopo essersi congratulata con la ragazza, le consegnò MT e Medaglia. Poi Giuls uscì e si diresse verso il Centro Pokémon.
 
“E così si sono mossi anche loro…” Commentò Kain, al telefono “No, non preoccupatevi, avete fatto bene a non intervenire.”
Si trovava nella casa del vecchio marinaio del Percorso 104, il Signor Marino. Fischiettando, frugò nei sacchetti finché non ne uscì una vecchia mappa. La fissò con gioia, poi vide il nome del luogo indicato e la gioia si mutò in moderata soddisfazione.
“Inoltre, la mia pista è quantomeno più sicura…” commentò, riponendo la mappa.

 

Squadra: RaltsSkittyLanturnLapras

Medaglie:Balance BadgeStone Badge

 

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Draconix VS Rudi

Draconix osservò la mappa.
“Per andare a Bluruvia devo prendere una nave. Quindi… direi che mi conviene sbrigarmi.” Si disse, dirigendosi al porticciolo vicino alla spiaggia. Qui, al molo, erano ancorati una decina di traghetti, che mantenevano il collegamento tra Petalipoli e Bluruvia. Uno era chiaramente già partito, come dimostrava l’attracco vuoto, ma gli altri erano ancora al loro posto. Osservò i vari orari e saltò sul primo.
Poco dopo, la nave lasciava il porto per addentrarsi nel percorso marino. Draconix si sporse dal ponte per guardare in basso, verso l’acqua. Vide diversi Sharpedo nuotare sotto il pelo dell’acqua, oltre a un enorme Mantine parecchio fuori dal suo habitat. Probabilmente era stato spinto fin là da una tempesta. Darken l’avrebbe saputo di sicuro.
Continuando a osservare il mare, si rese conto che accanto a lui si era piazzato un omone biondo, vestito con canottiera e cappellone di paglia.
“Uff, certo che qui ad Hoenn fa caldo.” Disse l’uomo “Da dove vengo io almeno è un po’ più secco, ma qui c’è davvero tanta acqua. Non mi stupisco che la guida turistica non abbia dato alla regione un punteggio altissimo.”
“Quanto le hanno dato?” Chiese Draconix, che in effetti sentiva parecchio caldo quella mattina.
“7.8.”
“Eh, un po’ bassino.” Rispose il ragazzo “Ma non mi lamenterei. Possono fare anche di peggio.”
“Già, già.” Rispose l’uomo “Se ti capita però dovresti visitare la mia regione. Ecco, un piccolo souvenir.” Aggiunse, lanciandogli una statuetta. Draconix osservò lo strano ninnolo. Era scolpito come una statua tribale che aveva visto in una vecchia foto, anche se non ricordava dove.
“Beh, grazie.” Rispose il ragazzo, sorridendo.
“Figurati, si comprano a pochissimo in tutti i negozi per turisti delle isole. Ne ho una ventina con me.”
“Perché?”
“Beh, il primo motivo è che li produco io. Sai, per arrotondare. L’altro… Mia moglie è il tipo di persona che colleziona di tutto. Ho pensato che se le avessi portato un po’ di souvenir dai miei viaggi sarebbe stata contenta. Le cose non vanno benissimo tra noi, e non riesco neanche a vedere i miei figli. Ho due figli all’incirca della tua età, sai? Sono tanto dei bravi ragazzi...”
Draconix annuì. Nella sua famiglia non c’erano mai problemi, ma questo non gli impediva di capire quelli degli altri.
Stava per rispondere qualcosa, quando sentì una folata d’aria fortissima. Anche l’uomo la sentì, afferrandosi il cappello per evitare che volasse via. Per un attimo, a Draconix parve che l’acqua accanto alla nave si fosse increspata. Poi tutto tornò normale.
“Uff, brutto colpo di vento. Beh, è stato un piacere conoscerti. Al… Arrivederci!” Disse l’uomo, salutandolo. Draconix lo salutò e ritornò a fissare il mare. Nel frattempo, si infilò il souvenir in tasca.
Alcune ore dopo, sbarcò al porto di Bluruvia. Si addentrò nelle vie cittadine, e raggiunse rapidamente il Centro Pokémon.
Dopodiché si addentrò nella Grotta Pietrosa, seguendo i cartelli. Affrontò numerosi Pokémon, poi finalmente arrivò il momento della Palestra. Percorrendo il labirinto buio, disseminato di attrezzi da ginnastica che la facevano somigliare più a una palestra vera e propria, si rese conto che probabilmente l’avversario usava Pokémon Lotta. Sorrise e proseguì, affrontando i vari allenatori.
Arrivato in fondo, si trovò davanti un uomo muscoloso intento a lucidare una tavola da surf, evidentemente Rudi. Vedendolo, questi ripose la tavola e sorrise.
“Eccolo qua, il famoso Draconix!” Esclamò.
“… Mi conosci?”
“Se ti conosco? Non fanno altre che parlare dei ragazzi di Raziel! Specialmente qui sull’isola. Anche se a volte ne farei volentieri a meno. Bene, in ogni caso ci aspetta una sfida. Medaglie?”
“Una.”
“Petra o Norman?”
“Norman.”
“Niente male. Comunque, sarà un due contro due. Va bene per te?”
Draconix annuì e sorridendo Rudi schierò un Medicham. Draconix rispose con Grovyle. Il Pokémon Erba esordì con Attacco Rapido, cui l’avversario rispose con Psichico. Grovyle arretrò, e a un cenno di Draconix cambiò mossa, lanciandosi all’attacco con Tagliofuria. Il Pokémon attaccò a ripetizione, incassando gli attacchi del Pokémon Lotta ed uscendo faticosamente vincitore dalla sfida.
Rudi annuì e mandò in campo Hariyama. Il grosso Pokémon Lotta incassò il Tagliofuria successivo e rispose con Vitaltiro, lanciando via Grovyle. Draconix allungò la mano verso la Poké Ball, ma anche se a fatica il Pokémon si rialzò e si rivolse a Draconix facendo cenno di voler continuare.
Draconix sorrise, poi vide che l’avversario stava preparando un altro attacco. Sorrise, e ordinò a Grovyle di usare il suo nuovo attacco. Grovyle annuì e con Fendifoglia colpì l’Hariyama, costringendolo a interrompere la carica del Centripugno. Grovyle sorrise, notando che l’avversario stava sentendo davvero il danno, poi si lanciò all’attacco, ma Draconix gli diede un ordine diverso. Un secondo prima di essere colpito da Vitaltiro, il Pokémon scomparve sottoterra con Fossa.
L’avversario si guardò intorno, e Draconix rifletté. Sapeva che il Vitaltiro successivo avrebbe sicuramente colpito Grovyle. Quindi, o tutto o niente. Grovyle emerse dal terreno colpendo con Fossa, costringendo Hariyama ad arretrare. Il Pokémon riprese posizione, fece per lanciare un nuovo Vitaltiro… e crollò a terra, esausto.
“Cosa?!” Esclamò Rudi “Nessuna di quelle mosse era forte abbastanza per…”
“Di per sé è vero. Anche se quel Tagliofuria era al massimo della potenza, non poteva bastare. Però io ho questo.” Disse, mostrando all’uomo un Miracolseme che staccò dalla schiena di Grovyle.
“Fendifoglia…” pensò Rudi, rendendosi conto che con quello il colpo di tipo Erba doveva essere stato abbastanza efficace da danneggiare seriamente Hariyama “Capisco. Normalmente me ne sarei accorto, ma Hariyama è uno che quando subisce danni stringe i denti e va avanti. In un certo senso, è per questo che ho perso.”
Draconix lo osservò, poi Rudi sorrise “Bene, hai dimostrato forza e hai usato a tuo vantaggio la forza dell’avversario. Eccoti la Medaglia Pugno e l’MT Granfisico. Sono certo che ti tornerà utile.
“Però sono sorpreso.” Disse il ragazzo prendendole “Con Granfisico avresti vinto. Perché non l’hai usata?”
“Perché mi sono preparato a sfidare un’altra persona. Ho rinunciato a quella mossa per Preveggenza.”
“Oh, capisco. Raziel. Sì, hai fatto bene. Buona fortuna.” Rispose Draconix, annuendo.
Rudi sorrise e gli diede una pacca sulla schiena, poi lo salutò vedendolo uscire.
“Uhm… Medicham, cosa ne dici?” Chiese, indicando il ragazzo che si stava allontanando lungo il corridoio al Pokémon, ripresosi da poco.
Il Medicham osservò Draconix e annuì.
“Già, già… Effettivamente Angelo non fa mai le cose a metà.” Commentò indicando il piccolo movimento nell’ombra “Spero solo che non se ne accorgano, altrimenti potrebbero sospettare della persona sbagliata.”

Squadra:GrovyleCharizardTyranitar

Medaglie:Balance BadgeKnuckle Badge

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Darken VS Rudi

Darken uscì dal Centro Pokémon e respirò a pieni polmoni l’aria fresca, ascoltò il fruscio di foglie ed erba, sentì in lontananza i versi di alcuni Pokémon… E subito dopo fu investito ancora da Entei.
Tempo di pronunciare una frase disarticolata, e si ritrovò… non sapeva bene dove. Era una grossa struttura abbandonata, sommersa per metà. Estrasse la mappa lanciando intanto uno sguardo di odio puro ad Entei e controllò cosa diceva. Ciclamare, si chiamava quel posto, sul percorso 108.
“108?! Mi hai portato dalla parte opposta di Hoenn!”
“Abbiamo un altro lavoro da fare.”
“In mezzo all’oceano? Ma non sarebbe giurisdizione di Zapdos, Moltres o Articuno?”
“Questo è territorio condiviso da Ho-Oh e Lugia. E un allenatore del tuo livello mi farà comodo contro il Pokémon di cui dobbiamo occuparci.”
Darken sospirò “Posso almeno catturar…”
“NO!”
Il ragazzo borbottò qualcosa che suonava molto simile a un’imprecazione, poi si affiancò ad Entei e i due si avventurarono nella struttura.
Entei fiutò l’aria percorrendo un breve tratto, poi entrò in una stanza. Qui, in mezzo a numerosi macchinari, si trovavano alcune pietre di vario tipo. Darken lo fissò con occhi imploranti, ed Entei sospirò per poi annuire. Il ragazzo procedette a farne man bassa. A un certo punto, però, si rese conto che in mezzo a tutte c’era una pietra che non conosceva. La osservò cautamente. Era molto pesante e aveva l’aspetto di un cono senza punta e con una spaccatura al centro.
“Sembra proprio una…” Iniziò, poi gli venne un atroce sospetto “Ehi, Entei, mi togli una curiosità?”
“Dimmi.”
“Qual è il problema di questo posto?”
“Uno Spettro problematico che da ieri sera aggredisce gli altri Pokémon. Stavo seguendo il suo odore fin qua ma ora non lo trovo più.”
“L’ho trovato io.” Rispose Darken, appoggiando la pietra mentre quella cominciava ad agitarsi. Appena si fu allontanato, dalla Roccianima emerse uno Spiritomb.
“Ok, cosa Giratina ci fa uno Spiritomb a Hoenn? Quelle cose sono rarissime!” Chiese il ragazzo, rendendosi conto che la situazione non era affatto buona.
“Se devo fare un’ipotesi, direi che l’hanno portato qui per studiarlo e poi l’hanno abbandonato quando la base è stata evacuata.”
“Oppure qualcuno che collezionava rocce ha commesso un errore parecchio grosso…” Rifletté Darken, indicando un libro rovinato su cui si leggeva ‘Minerali di Sinnoh – ricerca del Professor Cos—‘.
Spiritomb intanto stava studiando il duo. Darken pensò che, non fosse stato per Entei, sarebbe stato in una situazione davvero pessima.
“Che si fa adesso?” Chiese Entei.
“E me lo chiedi? Sei tu il leggendario! Fa’ qualsiasi cosa facciano i leggendari!”
“Normalmente gli farei un lungo discorso sul corretto comportamento per una convivenza civile tra umani e Pokémon, ma temo che non mi ascolteranno.” Disse.
“Sì, questo è poco ma sicuro. Mettere d’accordo 108 anime potrebbe essere problematico. E sono abbastanza sicuro che la principale non sia del tutto in centro.” Rispose Darken.
Spiritomb non prese bene il commento e scagliò un Funestovento, ma Entei rispose con un’Ondacalda. I due attacchi si scontrarono annullandosi.
“Quindi?” Chiese Entei “Mettiamo che io lo batta. Cosa succede?”
“In teoria… niente, si ritira nella Roccianima in attesa di recuperare energia.” Rispose Darken “Scusa, in non so quanti anni non hai mai avuto a che fare con uno Spiritomb?”
“L’ultima volta l’ho sconfitto, e una medium, la mia Prescelta dell’epoca, lo ha incatenato alla pietra. Scommetto che quel tipo è parecchio arrabbiato con me.” Commentò Entei “Però adesso non è possibile, dato che tu non sei un medium.”
“Non sono un medium… Bingo!” Disse Darken “Possiamo risolvere la cosa! Prima però devi batterlo!”
“Speravo che lo dicessi.” Rispose Entei lanciandosi all’attacco. La lotta fu breve, perché nonostante la forza dello Spiritomb Entei restava una spanna sopra a lui in termini di potenza. Stremato, il Pokémon si ritirò nella pietra. “E ora?” Chiese il Pokémon Fuoco.
“Bluruvia.” Rispose Darken, saltandogli in groppa “Ci vive una famiglia di allenatori provenienti dalla regione di Alola, di cui fa parte una Superquattro di Hoenn, Ester. Sono esperti di esorcismi.”
Entei lo fissò “E tu come lo sai?” Chiese.
“Potrei aver avuto una cotta adolescenziale per una certa celebrità che potrebbe essere stata Ester, che mi avrebbe portato a informarmi su di lei.”
Entei emise un verso che suonava parecchio simile a una risatina poi corse via, con la Roccianima stretta tra i denti. Raggiunsero Bluruvia in un battito di ciglia, ed Entei individuò la casa dal forte odore di Spettri.
Entrati, capirono subito perché. Alcuni Gengar evidentemente fungevano da condizionatore, dato che all’interno c’era un piacevole fresco. Un paio di Misdreavus e un grosso Dusclops vagavano per la stanza. A un tavolo era seduta una donna intenta a osservare un oggetto che pareva un lungo bastone di legno.
“Salve, io…” Iniziò Darken, incerto su come comportarsi, ma Entei fu molto più diretto. Entrò nella stanza, facendo strabuzzare gli occhi alla donna e agli spettri presenti – incluso Dusclops, cosa che Darken non riteneva possibile – e lasciò cadere la pietra sul tavolo. Poi uscì.
La donna si ricompose rapidamente, nascondendo la sorpresa e spostò il bastone per osservare la pietra. Evidentemente la riconobbe subito, perché ebbe un brivido e chiamò Darken con un gesto della mano.
“Tu sei il Prescelto di Entei, vero?” Chiese la donna.
“Sì.” Rispose Darken, semplicemente.
“E questa è una Roccianima. Sai cosa c’è dentro?”
“Ho combattuto con quello che c’è dentro.”
“Questo rende tutto più facile. Praticherò un sigillo, per impedirgli di uscire. A Sinnoh, potrai ottenere informazioni dalle medium locali per legarlo a questo mondo nel luogo chiamato Pozzo Memoria. Tutto chiaro?”
“Cristallino.” Rispose Darken, segretamente al settimo cielo per l’ottenimento di uno Spiritomb. Osservò ammirato la donna eseguire il complesso rituale e vide distintamente una luce viola circondare per un momento la Roccianima. Ci fu un movimento, poi la pietra rimase immobile e la donna gliela porse.
“Tienila lontana da un Dusclops o un Dusknoir, altrimenti sentirà il bisogno di riportare nell’altro mondo le 108 anime rinchiuse.” Aggiunse la donna. Darken la ringraziò, infilò la roccia nello zaino ed uscì.
Entei non c’era. Questa fu la prima cosa che realizzò Darken. Subito dopo, realizzò che il Pokémon lo aveva lasciato a sé stesso sull’isola di Bluruvia. E subito dopo realizzò che non aveva nessun Pokémon in grado di trasportarlo per mare. Il che non lo rese felice.
Infuriato, si diresse alla Grotta Pietrosa. Catture e allenamento, questo ci voleva. E infatti ci rimase fino a sera, quando si diresse alla Palestra.
Qui superò agevolmente il labirinto e si trovò davanti a Rudi. Questi lo osservò e sorrise.
“E così, tu sei Darken, dico bene?” Disse osservandolo “Devo dire che ti facevo più alto. Il maestro era molto soddisfatto di te, al telefono.”
“Il maestro Furio è stato molto gentile ad allenarmi.” Rispose Darken, ricordando i sei mesi trascorsi come allievo dell’uomo per allenarsi. Erano stati sei mesi infernali ma ne era valsa la pena.
“Comunque,” Proseguì Rudi “Quante medaglie hai?”
“Una sola.” Replicò Darken.
“Petra, Norman o Walter?”
“Alice.”
“… Cosa?”
“Oh, è una lunga storia.” Rispose Darken sospirando “Non credo vorresti sentirla.”
“Sono quasi certo del contrario, ma non siamo qui per questo. Due contro due per la Medaglia Pugno. Pronto?”
“Prontissimo.” Rispose Darken. Il Medicham di Rudi entrò in campo, confrontandosi con Melody, la Feebas, per cui Darken aprì la piscina. Senza scomporsi, Medicham creò una tavola da surf usando la propria energia psichica.
Feebas esordì con Surf, generando un’onda d’acqua che investì il Medicham, ma quello riuscì a surfarci sopra e uscirne pressoché indenne.
“Avrei dovuto aspettarmelo.” Commentò Darken. Poi Melody fu mancata di un soffio da uno Psichico lanciato a lunga distanza dal Medicham.
Darken cambiò quindi approccio. Melody aprì la bocca e scagliò un Geloraggio, che mancò Medicham. Il Pokémon sorrise e attaccò con Psichico danneggiando la Feebas. Si fece avanti per colpire a distanza ravvicinata, ma la tavola non si mosse. Il Geloraggio della Feebas non aveva congelato Medicham, ma aveva congelato l’acqua intorno alla tavola per appesantire l’oggetto. Medicham perse l’equilibrio e cadde. La Pokémon Acqua ne approfittò e scagliò un Surf, spingendo l’avversario lontano dalla tavola. Quello rispose con Psichico, danneggiando la Pokémon, che però lanciò un nuovo Geloraggio stavolta centrando l’avversario al petto. Medicham si ritrovò congelato e fu sconfitto da un Flagello seguito da un Surf.
Rudi annui, compiaciuto nel constatare che il suo maestro aveva scelto bene, poi schierò Hariyama. Il Pokémon incassò un Surf poi si lanciò su Melody balzando di piattaforma in piattaforma e la lanciò via con Vitaltiro, sconfiggendola.
Darken la richiamò e mandò in campo Swamp. Il Marshtomp esordì con Colpodifango, bloccando il caricamento di Centripugno. Proseguì con Surf. L’ondata d’acqua fuoriuscì dalla sua bocca e investì Hariyama, che però resistette e replicò con un Vitaltiro, lanciando via Swamp nonostante questo si fosse preparato a incassare il colpo. Il Pokémon Acqua si rialzò e colpì il terreno scatenando un Terremoto. Hariyama arretrò sorpreso, e il Marshtomp ne approfittò per concludere con Surf.
O almeno questo sperava, ma dall’onda emerse il Pokémon attaccando con Vitaltiro. Darken si preparò al peggio, ma Swamp si rialzò faticosamente e concluse la lotta con un Colpodifango. Darken sorrise mentre Hariyama crollava all’indietro.
Rudi e il ragazzo si scambiarono complimenti e l’uomo gli porse la medaglia e l’MT Granfisico, poi Darken uscì dalla Palestra soddisfatto, dirigendosi al Centro Pokémon in modo che lui e la sua squadra potessero riposarsi per la traversata del giorno dopo. ‘Sempre che Entei non abbia altri piani.’ Pensò.

Squadra:WurmpleFeebasPoochyena263WingullMarshtomp

Leggendari: Entei

Medaglie: Feather BadgeKnuckle Badge

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Dragozard VS Rudi

Dragozard si alzò e lasciò la propria stanza, con Ralts e Beautifly dietro di sé. Fece colazione, poi osservò la mappa. Poteva andare in diverse direzioni da quel punto in poi. Poteva provare a passare dal Tunnel Menferro, ma a quanto pareva era incompleto per problemi con l’udito degli Whismur. A nord poteva provare a passare le Cascate Meteora, ma da quel che sapeva era un’operazione molto difficile. Perciò restavano…
“Ehilàààà.” Disse una voce familiare alle sue spalle. Dragozard si girò spaventato e si trovò davanti Vera, sorridente. La ragazza osservò la mappa che l’allenatore stava fissando e sorrise “Stai decidendo dove andare?”
Dragozard non riuscì a trattenersi dal sorridere nel vederla “Già, ma non ho ancora fatto una scelta.”
“Se posso consigliarti… Prendi la strada da Bluruvia, a Porto Selcepoli, a Ciclamipoli, e da lì decidi se vuoi tornare a Petalipoli.”
“Beh, in realtà pensavo di passare da Petalipoli, poi a Bluruvia.”
“Oh, che peccato, in tal caso dovremmo prendere due strade diverse. Dato che mi interessano i dati per il Pokédex, e che ora ho un Wailmer…”
“MA ho appena deciso che Bluruvia potrebbe essermi utile per… per… allenare Ralts! Sì, esatto, allenare Ralts. Palestra Lotta e tutto, sai… E poi potrò catturare un certo Pokémon… E poi ho sentito che Norman preferisce avversari con più esperienza…” Disse Dragozard. ‘Che diavolo sto dicendo?’ Si chiese mentalmente ‘Io ho diciassette medaglie, ho tutta l’esperienza del mondo!’.
“Lo so, te l’ho detto io. Comunque ne sono molto felice. In tal caso possiamo fare la strada insieme.” Rispose Vera sorridendo e girandosi verso l’uscita. Dragozard sospirò, e si girò notando che Ralts, seduta vicino a lui, stava ridendo mentre il suo corno si illuminava di un tenue color rosa. Arrossendo, il ragazzo la richiamò e si mise in cammino raggiungendo la ragazza. Camminarono lungo il Percorso 104 e il Bosco Petalo per poi sbucare sulla spiaggia vicino a Petalipoli. Qui Vera mandò in campo Wailmer. La Pokémon cetaceo lanciò un verso, poi abbassò una delle pinne per lasciar salire la ragazza. Dragozard fece per salire a propria volta, ma la Pokémon spostò la pinna facendolo scivolare in acqua. Bagnato fradicio, il ragazzo salì sulla Wailmer dopo che Vera l’ebbe convinta a riabbassare la pinna.
“Staremo un po’ strettini, spero che non ti dispiaccia.” Disse Vera. Dragozard riuscì ad emettere a malapena un ‘ah-ah’ poco convinto, concentrato sulla spalla di Vera appoggiata contro la sua.
‘Cosa sto facendo? Cosa sta succedendo? Perché il mio cuore sta battendo così all’impazzata?’ Si chiese, mentre la Wailmer si staccava dalla costa e cominciava a nuotare verso sud. Per qualche tempo i due rimasero in silenzio a osservare il panorama – o nel caso di Dragozard a fingere di guardare il panorama – poi Vera batté le mani facendolo sussultare e arrivando a tanto così da farlo cadere in acqua.
“Ecco, perché non facciamo uscire i nostri Pokémon dalle Ball? Almeno quelli che possono. Un po’ di aria fresca farà loro bene!” Disse, e subito dopo uno Swellow volò fuori dalla sua Poké Ball. Dragozard sospirò, sollevato, poi lasciò uscire Beautifly. Poi Vera fece uscire anche Torchic, che si appollaiò tra le sue gambe. Dragozard aprì allora la Poké Ball di Ralts. Fu un errore, perché la Pokémon uscì con il cono illuminato di un rosa fluorescente, rotolandosi dal ridere sulle ginocchia del ragazzo, stando attenta a non cadere.
“Wow, non ho mai visto un corno di quel colore. Dici che è cromatico?” Chiese la ragazza.
“Sono… Sono piuttosto sicuro che stia solo pensando a qualcosa di divertente che ha visto...” Commentò Dragozard balbettando, mentre la Pokémon smetteva di ridere e faceva del suo meglio per darsi un contegno. Beautifly si avvicinò, confusa, e Ralts si girò verso di lei. Poco dopo, avendo evidentemente ricevuto spiegazioni telepatiche dalla Ralts, anche la Pokémon Coleottero si mise a ridere, sbattendo le ali freneticamente per non cadere.
“Deve essere davvero una cosa divertente.” Commentò Vera.
“Dipende dai punti di vista…” Bofonchiò Dragozard. Dopodiché il viaggio procedette tranquillamente, anche se al ragazzo non sfuggì che di tanto in tanto Beautifly e Ralts erano scosse da risolini e che Torchic, Swellow e Wailmer gli lanciavano spesso occhiate sospettose.
‘Seriamente, se la loro allenatrice fosse come loro, io sarei nei guai fino al collo…’ Pensò il ragazzo, che nel frattempo per fortuna era riuscito a calmarsi almeno un po’.
“Allora…” Disse Vera, riaccendendo la conversazione “Quindi vuoi sfidare la Palestra?”
“Esatto, tu no?”
“No. Niente contro il raccogliere medaglie, ma dopo la sfida di ieri contro Petra ho deciso che voglio fare qualcos’altro. Oltre a completare il dex, s’intende.”
“E cosa?”
“Se te lo racconto che gusto c’è? Lo vedrai.” Rispose la ragazza con un occhiolino. Il cuore di Dragozard riprese a battere all’impazzata, e Ralts non riuscì a trattenersi dal ridere di nuovo.
Nel complesso, Dragozard non era mai stato così felice di approdare da qualche parte come lo fu all’arrivo a Bluruvia. Richiamò Ralts e Beautifly – che gli lanciarono entrambe un occhiolino – e Vera fece lo stesso con Wailmer, Swellow e Torchic, che invece lo guardarono male prima di tornare nelle rispettive Poké Ball.
“Allora, che Pokémon vorresti catturare?” Chiese Vera, mentre i due si addentravano nella cittadina.
“Eh?”
“Hai detto che volevi catturare un Pokémon. Quale?”
“Oh, ah, ehm…” Disse Dragozard, che in realtà non aveva alcun’idea in mente “Voglio un…” pensò in fretta ai Pokémon che sapeva vivere sull’isola e improvvisamente ricordò che Raziel gli aveva detto che c’era anche uno Spettro “Sableye. Sì, Sableye.”
“Oh, ottimo. Allora ce n’è uno proprio là, e sembra aver bisogno di aiuto.” Commentò Vera indicando un Pokémon dall’aria molto stanca che scivolava all’ombra dei palazzi, evitando il sole più che poteva.
Dragozard borbottò qualcosa e schierò Cacnea. Il Pokémon si lanciò all’attacco e poco dopo Sableye era nella Poké Ball del ragazzo, stanchissimo.
“Credo ti convenga portarlo al Centro Pokémon, e subito dopo hai la Palestra. Quindi, io intanto andrò a catturare Pokémon. Ci vediamo più tardi davanti al Centro.”
Dragozard annuì, poi si diresse verso il Centro Pokémon, curò Sableye, e subito dopo si diresse alla Palestra. Superò gli allenatori e il percorso buio, raggiungendo infine il Capopalestra. Rudi sorrise salutandolo.
“Quindi, Dragozard giusto?”
“Come hai fatto a capirlo?”
“Ti ho visto in televisione alla Lega. Allora, la sfida sarà… Hai solo una medaglia suppongo.”
“Sì, Petra.” Rispose il ragazzo.
“Lo immaginavo, anche gli altri ragazzi ne avevano una sola. Quindi, direi che possiamo cominciare.” Rispose, mandando in campo Medicham. Dragozard rifletté. Sableye era allettante, ma non si erano ancora allenati abbastanza insieme. Ralts era meglio lasciarlo per un avversario più adatto. Tra Cacnea e Beautifly…
“Ok Beautifly, è il momento del tuo grande esordio.” Disse il ragazzo. La Pokémon farfalla entrò in campo… ridacchiando. Rudi fissò l’allenatore con sguardo interrogativo, ma quello si limitò a scuotere la mano. Poi il Pokémon riuscì ad assumere un atteggiamento serio e si preparò a combattere. Medicham esordì con Psichico, ma Beautifly incassò e rispose con Raffica, danneggiando il Medicham. Quello passò all’attacco ravvicinato con Dinamipugno, ma fu centrato al volto da una raffica di Paralizzante. Riuscì comunque a mandare a segno il colpo, poi si allontanò. A quel punto creò una barriera di luce. Lo Schermoluce ridusse la potenza della Raffica successiva, ma quando Medicham provò ad attaccare fu rallentato dalla Paralisi e colpito da una nuova Raffica, anche se anch’essa ebbe la potenza ridotta dallo Schermoluce.
Il Medicham attaccò con Psichico, scagliando l’avversaria all’indietro. A quel punto una nuova Raffica lo colpì, facendolo arretrare a propria volta. I due Pokémon si fissarono, poi si lanciarono all’attacco. E grazie alla Paralisi, la più rapida fu Beautifly, che mandò al tappeto l’avversario con Raffica.
Rudi richiamò il Pokémon annuendo, poi mandò in campo Hariyama. A quel punto, le ali di Beautifly
s’illuminarono e la Pokémon recuperò energia con Mattindoro. In quel modo, resistette agevolmente al Vitaltiro dell’avversario, cui rispose con Velenospina. Con un sorriso Dragozard vide il veleno fare effetto, poi vide lo sguardo di Rudi e del Pokémon. E vide un Vitaltiro molto potente scagliare via Beautifly, gravemente danneggiata.

‘Dentristretti…’ Pensò il ragazzo, sentendosi un idiota per non averci pensato. Beautifly usò una nuova Raffica, ora non più indebolita dallo Schermoluce, scomparso poco prima, danneggiando il Pokémon Lotta. Subito dopo un Vitaltiro la mandò al tappeto. Dragozard la richiamò soddisfatto. Si era comunque comportata molto bene.
Poi mandò in campo Ralts. La Pokémon esordì con Psichico, scagliando via l’Hariyama, poi come Dragozard si aspettava arrivò un nuovo Vitaltiro. Fu un colpo fortissimo, ma Ralts resistette.
“Doppioteam non funzionerà… D’accordo, allora farò così.” Si disse, dando un comando. Ralts schivò un inaspettato Sberletese dell’avversario, poi colpì con Psichico. Hariyama si rialzò e colpì con Vitaltiro nuovamente. Ma il colpo s’infranse contro la Protezione di Ralts. La Pokémon Psico sorrise, vedendo il veleno avere effetto nuovamente su Hariyama. Poi lanciò un nuovo Psichico. Hariyama fu lanciato via ancora e stavolta non si mosse.
“Ottimo lavoro!” Esclamò Rudi, lanciandogli un’amichevole ma dolorosissima pacca sulla schiena. Poi gli consegnò Medaglia Pugno ed MT congratulandosi. Dragozard sorrise, poi guardò Ralts. Una luce la avvolse, e subito dopo al suo posto si trovava una Kirlia. Beautifly, in volo lì accanto, la fissò sorpresa, poi fece spallucce in un modo che diceva chiaramente ‘tanto l’ho fatto prima io’. Lei e Kirlia si fissarono in cagnesco, ma a quel punto Dragozard richiamò entrambe. Era già abbastanza stanco senza dover dividere quelle due.
Uscito dalla Palestra soddisfatto, si diresse al Centro Pokémon.

Squadra: KirliaCacneaSableyeBeautifly

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Frak VS Petra

“Bene, adesso dovrei proseguire per Ferrugipoli.” Disse Frak osservando la mappa mentre camminava sul Percorso 104. In tal caso dovrei arrivare in poco temp…” Iniziò, poi sentì un rombo terribilmente familiare. “No.” Disse, e accanto a lui Sandshrew si guardò intorno con terrore “No.” Il rombo si fece più vicino. “NO!”
“Helloooooo, Frakky boy!” Disse una voce che conosceva fin troppo bene, mentre accanto a lui si fermava uno dei mezzi più assurdi che avesse mai visto. Aveva una sola ruota, posteriore, e sotto il sidecar un congegno per tenerla in equilibrio nonostante l’evidente instabilità. Davanti, c’era un motore con sei enormi tubi di scappamento. Il tutto era decorato da fiamme nere coperte di polvere e sporco.
Alla guida c’era un ragazzo coi capelli grigiastri e gli occhi coperti da una visiera. Al braccio sinistro aveva un macchinario bizzarro, e indossava un lungo abito blu e nero.
“Oh, ciao, Wes.” Disse Frak “Cosa fai ad Hoenn?”
“Ma come, Frakky boy, io e il mio team siamo venuti a controllare che la situazione sia sotto controllo.” Rispose, facendo un cenno al sidecar, in cui, Frak realizzò in quel momento, si trovava una ragazza con i capelli rossi e due codine.
“Allora, che ne dici Frakky boy?” Gli sussurrò Wes all’orecchio “Ho sempre buon gusto in fatto di ragazze o no? Non la trovi perfetta?”
“Preferisco le ragazze con i capelli bio… VOGLIO DIRE, chi è la tua amica?”
La ragazza in quel momento si avvicinò, sorridendo “Molto piacere, io sono Rui. E tu sei… Frakky boy?”
“Frak. Sono Frak. L’unico che mi chiama Frakky boy è lui, e non per mia scelta.”
“Oh, suvvia Frakky boy, non mi dirai che sei ancora arrabbiato con me?”
“Solo perché l’ultima volta che sei venuto a casa mia in vacanza te ne sei andato con metà della mia collezione di carte? Noooo, cosa ti viene in mente?”
“Avevo tipo quattordici anni.”
“E io ne avevo dodici, ed è stato un trauma!”
“Beh, mi dispiace…”
“Perché non me le restituisci se ti dispiace.”
“Giààààà, non credo sia un’opzione. Le ho vendute credo tre anni fa. Scusa tanto Frakky boy.”
“Hai almeno il videogioco che ‘ti ho prestato’ quattro anni fa? Sai no, il Mistery Dungeon per Game Boy Advance. Quello più difficile da trovare funzionante…”
“Ooooh, ecco da dove veniva! Nope, venduto.”
Frak stava per esplodere, ma per fortuna Rui deviò la conversazione “Quindi, Frak, stai sfidando la Lega? Ad Auros ne abbiamo appena istituita una, e le giovani leve cominceranno proprio quest’anno, approfittando del fatto che i Pokémon stanno finalmente ripopolando la regione.”
“Cos’era successo?”
Rui si girò verso Wes, che annuì “Alcuni anni fa, un’organizzazione chiamata Cripto riuscì a catturare, direttamente o attraverso il Team Clepto, quasi tutti i Pokémon di Auros. I rimanenti migrarono in massa, e stanno ritornando solo ora, anche grazie all’introduzione di nuove specie da Kanto, Johto ed Hoenn.”
“Wow. Beh, sono contento che abbiate risolto tutto.”
“Già, anche io. In ogni caso Wes, credo sia ora di andare.”
“Certo. Oh, Frakky boy” aggiunse il ragazzo mentre si calava di nuovo la visiera sugli occhi “Se per caso ti imbattessi in qualcosa di strano, telefonami. Hai il mio numero in rubrica.” Disse, lanciandogli un telefono. Che Frak scoprì essere il suo quando gli atterrò in mano. Si portò la mano alla tasca dove lo teneva sempre e scoprì che non c’era più.
“Alla prossima Frakky boy.” Disse il ragazzo, accendendo il motore e dando gas. La moto sgommò e poco dopo scomparve verso il Bosco Petalo.
Frak la guardò sparire tra gli alberi “Come Giratina pensa di attraversare il bosco con una moto?” Si chiese, poi si rese conto che stava parlando di Wes. Era una domanda stupida.
Infatti, entrato nel bosco scoprì che, a parte la lunga traccia di pneumatico, non c’erano segni di danni. Quindi, il ragazzo doveva aver attraversato il tutto senza problemi. Il che dimostrava come sempre che era un pilota abilissimo.
Frak attraversò il Bosco allenando Sandshrew e Shuppet, poi uscì. Si trovò la fiorista Belpetalo, poi proseguì fino a Ferrugipoli. Qui fu raggiunto da un forte odore di bruciato da sud, e si chiese cosa stesse succedendo, ma non sapeva esattamente da dove venisse il fumo e comunque non aveva i mezzi per tornare verso di esso in fretta. Se ne sarebbero di certo occupati degli specialisti.
Arrivato a Ferrugipoli, si recò al Centro Pokémon, poi alla Palestra. Qui affrontò gli allenatori e arrivò da Petra. La ragazza lo salutò.
“Benvenuto, sfidante. Quante medaglie hai?”
“Una, quella di Petalipoli.”
“Capisco. In tal caso sarà una lotta due contro due. Sei pronto?”
“Prontissimo.” Rispose Frak. La ragazza iniziò mandando in campo un Geodude. Frak annuì e mandò in campo Sandshrew. Shuppet uscì dallo zaino del ragazzo per guardare la lotta, e il Pokémon Terra gli lanciò uno sguardo di sfida.
“Che sta succedendo?” Chiese Petra, curiosa.
“Shuppet ha vinto due lotte in più di Sandshrew venendo in qua. Quindi Sandshrew vuole battere entrambi i tuoi Pokémon per pareggiare. Credo almeno, con i Pokémon non so parlare.”
Petra ridacchiò, poi diede un ordine. Geodude esordì con Rocciotomba, ma Sandshrew schivò e colpì con Velenospina. Non fu molto efficace, ma non era a quello che Frak mirava mentre Sandshrew colpiva ancora con la stessa mossa. Geodude reagì peggio questa volta, e quando arretrò i segni dell’avvelenamento divennero chiari.
Geodude attaccò allora con Azione, ma Sandshrew ridusse i danni con Ricciolscudo, per poi colpire ancora con Velenospina. La successiva Azione di Geodude ebbe effetto, ma Sandshrew la incassò e rispose con una nuova Velenospina. L’avversario resistette ancora, ma cominciava a dare segni di cedimento. Sandshrew schivò Rocciotomba e attaccò con Azione. Geodude arretrò, poi crollò al tappeto a causa del veleno.
“Buona strategia, ma vediamo come farai contro questo.” Disse Petra, mandando in campo Nosepass. Frak sorrise e a un suo comando Sandshrew esordì con Velenospina. La mossa andò a segno ma fece pochissimi danni, mentre l’avversario con Riduttore danneggiò parecchio il Pokémon Terra. Frak ordinò al Pokémon di usare ancora Velenospina, poi schivò immediatamente un Rocciotomba.
A quel punto, l’avversario aveva subito l’effetto del veleno, ma Frak sapeva che non era sufficiente.
‘Preferivo non prendere il rischio, ma…’ Pensò poi diede un ordine e Sandshrew usò Fossa.
Per fortuna, l’avversario non conosceva Terremoto, quindi Fossa ebbe effetto. Il Pokémon arretrò, danneggiato gravemente, e subito dopo fu finito dal Veleno.
Petra sorrise “Ottimo, anche se avresti dovuto usare prima Fossa. Il rischio era alto, ma avresti vinto. Comunque, questa lotta è stata utile.” Disse la ragazza indicando il Pokémon. Frak lo fissò e vide Sandshrew avvolto da luce. Poco dopo, un Sandslash si trovava al suo posto.
Il ragazzo sorrise e dopo aver ricevuto medaglia ed MT uscì, dirigendosi al Centro Pokémon.
 
“Tunnel Menferro? Ma è chiuso.” Disse Rui, mentre la moto entrava nel tunnel.
“Correzione, Rui.” Rispose Wes, sorridendo e tirando fuori una Poké Ball, indicando la parete che separava i due lati del muro “ERA chiuso.”
La Poké Ball si aprì e ne uscì un Quagsire, che ruotò su se stesso e sfondò la parete con uno Spaccaroccia. Il ragazzo rise, richiamò il Pokémon e accelerò, mentre il rombo della moto scompariva nel tunnel.
“E poi dicono che il vandalismo nelle opere pubbliche è sempre un danno.” Disse. Rui rimase in dignitoso silenzio.

Squadra:ShuppetSandslash

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Giuls VS Rudi

Giuls ponderò la situazione, poi annuì. Sarebbe potuta andare a Ciclamipoli adesso che qualcuno aveva terminato il tunnel Menferro, ma poi sarebbe stato un problema tornare a Bluruvia senza perdere tempo. Quindi era molto meglio andare all’isola e da lì proseguire verso la costa, fino a Porto Selcepoli e da lì a Ciclamipoli.
Perciò percorse all’indietro il percorso 104 ed il Bosco Smeraldo, arrivando sul Percorso 105, dove balzò sul suo Lapras e si diresse verso sud. Il Percorso 105 fu rapido da attraversare, e l’arrivo alla costa nord dell’isola di Bluruvia fu tranquillo.
“Vediamo, ora dove dovrei andare…” Si chiese la ragazza, osservando la mappa. Poi ci fu un’esplosione dalla Grotta lì vicino. E un’altra. E un’altra ancora. Giuls richiuse la mappa e sospirò “Immagino di là.” Si disse girandosi per correre verso l’ingresso della caverna, da dove provenivano altre esplosioni. Per fortuna non sembrava essere crollato, anche se per sicurezza fece uscire Ralts dalla Poké Ball e la mise sulla sua spalla. Nel caso fossero cadute delle rocce, le avrebbe bloccate.
L’interno della grotta era un inferno di polvere e detriti, ma era chiarissimo che le esplosioni non erano state accidentali. Chiunque le avesse causate, si era assicurato di lasciare un passaggio.
Inoltrandosi nella caverna, si rese conto che dove le pareti erano crollate si era scoperto un enorme graffito. Aveva sentito parlare dei due graffiti di Kyogre e Groudon nella grotta, ma questi erano molti di più e raffiguravano scene molto diverse. Non erano stati del tutto scoperti, il che dimostrava che chi stava facendo saltare le pareti stava cercando qualcosa di particolare.
Su una parete, proprio accanto a lei, erano dipinte una serie di figure di varie forme, ognuna con un motivo a punti diversi sul viso. Il più grosso sembrava avere delle corde sulle spalle, mentre gli altri tre lo seguivano in fila.
Su un’altra, un uomo guardava verso l’alto mentre un piccolo essere con tre punte sulla testa e un grande occhio sul petto scendeva verso di lui, circondato da quella che doveva essere luce.
Avanzando ancora, altre pitture di vari Pokémon non leggendari coprivano le pareti. Ralts indicò il dipinto di un suo simile e fissò affascinata quella che doveva essere la sua catena evolutiva. Eppure, notò Giuls, c’era qualcosa di strano. Non c’erano solo due figure accanto a Ralts, ma ben cinque. Sfortunatamente, tre di esse erano ancora parzialmente coperte dalla terra mista a roccia usata da chiunque avesse coperto secoli fa i dipinti.
Continuando, sentì delle voci davanti a sé. Fece cenno a Ralts di far piano e si spostò radente alla parete. Muovendosi nell’ombra, vide un gruppo di uomini intenti a scattare foto a una parete che stavano ripulendo con cautela.
“Dovremmo usare ancora l’esplosivo?” Chiese uno di loro.
“Non dire idiozie, se lo facessimo ancora rovineremmo sicuramente le pitture. Lavora con quel martelletto e fai silenzio.” Rispose una voce femminile. L’uomo fece spallucce e prese a colpire la roccia con un piccolo martello, rimuovendo i pezzi di pietra che coprivano il dipinto.
“Spero sia questo però. Abbiamo quasi finito l’esplosivo al plastico, e stiamo cominciando anche ad esaurire il tempo.” Disse un terzo uomo, sollevando quelle che sembravano tre piccole sfere.
“Se il Campione se ne fosse andato prima…”
“Ci saremmo ritrovati Raziel tra i piedi. Il boss è stato chiaro. Non farsi coinvolgere in lotte con Raziel e cercare di tenere un basso profilo.”
“Quale parte di far saltare in aria le pareti di una grotta è basso profilo?” Chiese un altro uomo, intento a spostare di lato alcuni massi.
“… Oh, stai zitto Hun.”
“Comunque ci siamo ragazzi, è questa la parete.” Disse una seconda ragazza, questa volta con una voce che Giuls conosceva. Ci fu una serie di flash, chiaramente quelli di una macchina fotografica, poi tutti i presenti cominciarono a raccogliere gli strumenti.
“Fermi!” Disse Giuls, balzando fuori dal suo nascondiglio “Chi siete e cosa state facendo qui? So che siete voi ad aver causato queste esplosioni, quindi ditemi subito il vostro obbiettivo.”
“… E perché dovremmo farlo?” Chiese la ragazza bionda “Ma aspetta, tu sei Giuls vero?”
“E se così fosse?”
“Il boss ha detto di non farci coinvolgere in una lotta con te. Quindi, ce ne andremo subito.” Rispose quella, afferrando la roba sparsa a terra.
“Eh, no, non credo. Non vi lascerò semplicemente andare via.”
“Sì, c’ero arrivata. Vediamo di risolvere il problema.” La donna fece un cenno, e un Sableye apparve dall’ombra della parete e si lanciò su Giuls, afferrandola. Ralts lanciò di riflesso uno Psichico, ma il Pokémon Spettro si limitò ad ignorarla.
“Ok, ho preso tempo, ora muoversi, veloci!” Gridò, e i suoi compagni non se lo fecero ripetere.
Giuls fissò meglio la ragazza mentre questa le si avvicinava e riconobbe la donna del Team Rocket del Parco Lotta di Johto.
“Sei fortunata che gli ordini sono di non toccarti. Fosse per me, noi del Neo Team Rocket dovremmo farti molto di peggio. A te, e a tutti i tuoi amici.” La donna diede un ordine e corse via, lasciando la ragazza sola a lottare con la stretta del Sableye. Quando i passi dei fuggitivi furono scomparsi, Sableye lasciò la presa e si gettò nella parete, svanendo ad eccezione del luccichio degli occhi e delle pietre sulla schiena, che però si ridusse fino a scomparire mentre si muoveva lungo la parete.
Giuls si grattò la testa, poi si girò verso la parete. Su di essa erano raffigurati quelli che sembravano due draghi. Erano in volo sopra un villaggio di capanne. Intorno ad essi erano presenti numerosi geroglifici ignoti alla ragazza.
Percorrendo all’indietro il tunnel, Giuls si chiese cosa significasse tutto ciò.
“Questo Neo Team Rocket è chiaramente l’erede del vecchio Team. Ma sapevo già della sua esistenza e della loro presenza ad Hoenn, visto che se lo sono lasciati scappa… Aspetta… Hanno detto che l’ordine è quello di non toccare noi. Quindi… Che possano aver detto apposta per attirarmi ad Hoenn che avevano intenzione di spostarsi qui? Ma a che scopo? Uhm…” La ragazza rifletté a lungo mentre riferiva agli agenti intervenuti cosa era successo nella grotta. Dopo aver ricevuto i ringraziamenti, si diresse da Rudi.
La Palestra era buia, ma la ragazza la superò facilmente affrontando gli allenatori. Poi giunse dal Capopalestra.
“Benvenuta! Tu sei Giuls vero?” Chiese, sorridendo.
“Esatto.” Rispose la ragazza.
“Piacere di conoscerti. Quante medaglie hai?”
“Due.” Rispose la ragazza.
“In tal caso, ci aspetta un tre contro tre. Sei pronta?”
Giuls annuì, e mandò in campo Skitty. Rudi la guardò sorpreso, chiedendosi perché mandare in campo Skitty contro il suo Medicham. Lo comprese un attimo dopo, quando la Pokémon esordì con Attrazione. Medicham arretrò, poi rimase fermo a fissare la Pokémon mentre questa lo colpiva con Doppiasberla numerose volte. Poco convinto, lanciò uno Psichico, ma quello colpì il terreno a due metri di distanza dalla Skitty, che non ricambiò la cortesia colpendo invece con Codacciaio. Medicham resistette e rispose con Granfisico, aumentando la propria forza fisica sciogliendo i muscoli, ma subito dopo fu colpita ancora da Ritorno. Il colpo fu fortissimo, e lo scagliò via, sconfitto.
“Cos… Come può essere già così forte quel Ritorno?”
“Io e Skitty siamo molto in sintonia.” Rispose Giuls. Lei stessa non era sicura di come fosse successo in realtà, ma visto che funzionava valeva la pena continuare.
Il Pokémon successivo fu Breloom. Giuls annuì e ordinò a Skitty di colpire con Attrazione, ma il Pugnorapido dell’avversario fu più rapido e lanciò via la Pokémon. Skitty riuscì a rialzarsi a malapena, e sorrise. Giuls si chiese perché, poi fissò Breloom e capì, sorridendo a propria volta. Il Breloom fissava Skitty come sotto Attrazione, e ciò non cambiò quando un forte Ritorno lo centrò al petto, lanciandolo via.
“Cosa…”
“La mia Skitty è Incantevole.” Spiegò Giuls ridacchiando, mentre la Pokémon Normale sembrava arrossire.
Rudi diede un ordine e di malavoglia Breloom lanciò un Pugnorapido, che si schiantò innocuo contro la parete accanto a Skitty, che rispose con Codacciaio. A quel punto però Breloom lanciò su ordine di Rudi un nuovo Pugnorapido. Vuoi per sfortuna, vuoi perché per un attimo si era ripreso dall’Attrazione, il colpo andò a segno mandando al tappeto Skitty.
Giuls la richiamò e mandò in campo Ralts. Fu abbastanza sicura che Rudi avesse imprecato tra i denti a vederlo, ma non ne fu sicura perché in quel momento Ralts scagliò via Breloom con Psichico sconfiggendolo.
Rudi sorrise e schierò il proprio asso nella manica. Un grosso Hariyama entrò in campo, ma Giuls rispose subito. A un ordine di Giuls, Ralts usò Attrazione.
Questa volta sentì chiaramente l’imprecazione di Rudi, mentre il Vitaltiro di Hariyama puntava al pavimento. Ralts proseguì con Psichico e subito dopo con Ipnosi. Hariyama crollò addormentato e fu sconfitto dall’attacco di Ralts.
Giuls sorrise, ma subito dopo vide Ralts avvolta da una luce bianca. La Pokémon si fissò, mentre il suo fisico cambiava. Un attimo dopo, al suo posto si trovava una Kirlia.
Giuls lanciò un grido di gioia. Skitty, dal canto suo, esultò inseguendo la propria coda. Anche Rudi fece le sue congratulazioni, oltre a consegnare Medaglia Pugno ed MT Granfisico. La ragazza lo ringraziò e si allontanò.
 
“Quindi, c’erano davvero, dico bene?” Chiese Kain al telefono.
“Sì, e come richiesto abbiamo fotografato quelli sui draghi.” Rispose Pierce “Saranno al posto concordato.”
“Eccellente. Se è tutto…”
“Ah, una cosa. Giuls si è imbattuta nei nostri. Non le hanno fatto alcun male, ma…”
“Se non è successo nulla di grave, non c’è problema. Cercate di attirare meno l’attenzione. Questo è tutto.”
“D’accordo.” Rispose Pierce, riattaccando.
“Come procede, Matori?” Chiese, rivolgendosi alla donna.
“Tutto in regola signore. Siamo riusciti a reclutare anche Gideon, come richiesto dal signor Kain.”
“E per le nostre operazioni?”
“Stiamo prendendo il controllo di tutta la produzione della zona. Presto, saremo al comando. Rimane il problema dei due Team.”
“Eradicateli, ma attraverso squadre secondarie. Non dobbiamo attirare troppo l’attenzione.”
“Come desidera.” Rispose Matori, prendendo appunti e aggiustandosi gli occhiali con l’altra mano.
“Altro?”
“La prossima grossa operazione.”
“Dove?”
“Porto Selcepoli.”
“Eccellente. Chi c’è al comando?”
“Orville.”
Price sbarrò gli occhi “Lui…”
“Ritengo sia l’unica scelta sensata.”
“Dovrai risponderne se qualcosa va storto.” Disse l’uomo.
“Me ne assumo la piena responsabilità, signore.” Rispose Matori. Price annuì.
“E speriamo che Dragozard sia molto, molto lontano.” Si disse, incrociando le dita.

Squadra: SkittyKirliaLanturnLapras

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Draconix VS Walter

Draconix osservò il porto della città. Porto Selcepoli ruotava tutto intorno alle navi. Il suo mercato era il luogo in cui si accumulavano merci da ogni dove. La sua spiaggia era una meta turistica. I suoi cantieri erano noti in tutto il mondo. Sarebbe stato sicuramente interessante visitarla, ma a Draconix interessava molto di più la città a nord: Ciclamipoli, dove lo attendeva la Palestra. Ma soprattutto, sentiva che qualcos’altro lo aspettava una volta raggiunta la città. Si chiese cosa fosse quella sensazione.
Comunque, si mise subito in marcia. Il percorso si poteva superare in due modi. Da terra, attraverso il sentiero, o dall’alto, passando sulla pista ciclabile. Inoltre, da un certo punto in poi si poteva attraversare via mare. Ma dopo averci riflettuto un momento, il ragazzo decise che l’idea migliore era passare dal percorso normale.
Perciò attraversò il sentiero, allenandovi Grovyle con successo. Poi arrivò alla città. Era molto particolare, perché quella che era la capitale di Hoenn appariva come un unico, gigantesco edificio. A quanto pareva, la vecchia città era stata rasa al suolo da un tifone. Alla ricostruzione, Walter aveva proposto e ottenuto di costruire una nuova città organizzata in maniera unica. E il risultato era meraviglioso. La città offriva un gigantesco quartiere commerciale al “piano terra”, e le case per gli abitanti ai piani superiori.
Draconix non poté fare a meno di guardarsi intorno, stupito. Percorse in lungo e in largo il quartiere commerciale, si recò al Centro Pokémon, visitò il grande Pokémon Market, e infine raggiunse la Palestra. Nell’edificio, lo attendevano numerose porte elettrificate attivate da interruttori, e ovviamente vari allenatori. Li sconfisse tutti, percorrendo nel frattempo il percorso corretto, e raggiunse Walter.
L’uomo sorrise.
“Benvenuto, ragazzo. Sei uno di quelli di Kanto vero? Draconix, mi pare.”
“Sì, sono proprio io.”
“Ottimo, ottimo. Il ragazzo con quel bell’Electrode?”
“No signore, quello è Dragozard.”
“Draco, Drago, sempre lì siamo.” Rispose l’uomo ridacchiando “Comunque, spero sarà una lotta interessante. Medaglie?”
“Due.”
“E allora avremo una sfida tre contro tre. Va bene?”
“Certamente.” Rispose Draconix, anche se pianificava di usare solo il suo starter.
Walter mandò quindi in campo la sua prima scelta, Electrode. Il Pokémon esordì con Schermoluce, ma questo non ebbe alcuna utilità quando il Grovyle di Draconix entrò in campo ed esordì con Fendifoglia, danneggiandolo gravemente. L’Electrode rispose con Ondashock, ma Grovyle resistette tranquillamente e colpì con Fendifoglia nuovamente, sconfiggendolo prima che potesse usare Autodistruzione.
“Perfetto.” Disse Draconix ‘I Grovyle sono tipo Erba, resistono bene all’elettricità.’ Pensò il ragazzo, mentre il Magneton di Walter entrava in campo. Grovyle colpì con Fendifoglia senza fare particolare danno, ma allo stesso tempo incalzò senza problemi un forte Falcecannone. A quel punto Draconix diede un nuovo ordine e il Pokémon Erba fece un passo indietro per schivare un secondo Falcecannone, poi colpì con Breccia.
“Ooooh” Disse Walter, sorpreso “Come facevi a sapere che avevo un Magneton?”
“Non lo sapevo, ma Breccia è utile contro Pokémon di tipo Acciaio che resistono a Fendifoglia. Il che spiega perché gliel’ho insegnata.” Rispose Draconix, mentre una nuova Breccia costringeva Magneton ad arretrare ancora. Il Pokémon lanciò un’Ondashock che Grovyle incassò, anche se cominciava ad essere un po’ affaticato, poi Grovyle colpì con un’ultima Breccia e lo sconfisse.
“Ottimo, ma vediamo ora.” Disse Walter, mentre il suo Manectric entrava in campo. Il Pokémon esordì con un Tuono che l’avversario schivò per colpire con Fendifoglia, ma l’attacco di prima era una finta. Quando Grovyle fu sul punto di colpire, il Pokémon rilasciò un’Ondashock molto più forte delle precedenti, lanciando il rettile contro il muro. Grovyle si rialzò, Draconix gli lanciò un comando e il Pokémon annuì, prima muovendosi un po’ avanti e indietro come per delle finte, poi balzando verso l’avversario e colpendo con Fendifoglia, che questa volta andò a segno. Seguì rapidamente con un secondo Fendifoglia, ma il prezzo fu incassare un Tuono. A quel punto, entrambi i Pokémon arretrarono, fissandosi.
Sono entrambi veloci. Questa sfida la deciderà il prossimo colpo.’ Pensò Draconix, ed era chiaro che Walter la pensava allo stesso modo.
A quel punto Draconix lanciò un comando e nello stesso istante Walter diede il proprio. Grovyle e Manectric si scagliarono all’attacco, uno con Fendifoglia, l’altro con Morso. La foglia affilata ed il corpo carico di elettricità si scontrarono, e ci fu un’esplosione di fumo.
Quando questo si diradò, entrambi i Pokémon rimasero in piedi per un momento. Poi, Manectric collassò.
“Come… Agilità?” Chiese Walter rendendosi conto che i movimenti fatti dal Pokémon prima di attaccare con Fendifoglia quando si era rialzato dal primo colpo dovevano essere quelli per preparare Agilità. In quel modo era diventato più veloce di Manectric.
Draconix sorrise, poi osservò Grovyle mentre questi veniva avvolto da una forte luce e lanciò un grido di gioia mentre al suo posto si ergeva uno Sceptile.
“Ottimo lavoro e congratulazioni.” Disse Walter “Eccoti la Medaglia Dinamo e l’MT, che come penso tu abbia intuito contiene Ondashock. Usala bene.”
“Certo.” Rispose Draconix. Si diresse poi al Centro Pokémon, e sorridendo si chiese da che parte andare. C’erano molte possibilità, perciò decise che per cominciare avrebbe controllato i vari percorsi il giorno dopo. E poi magari sarebbe anche riuscito a incontrare qualcuno, dato che non vedeva i suoi compagni dalla partenza, stando lì a Ciclamipoli per un po’ di più mentre controllava i percorsi.

Squadra:GrovyleCharizardTyranitar

Medaglie:Balance BadgeKnuckle BadgeDynamo Badge

 

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Darken VS Fiammetta

Darken sbadigliò, uscendo da Porto Selcepoli per inoltrarsi nel Percorso a nord.
“Certo, mi viene a prendere quando potrei viaggiare tranquillamente, ma quando devo farmi a dorso di Swamp tutto il braccio di mare tra Bluruvia e Porto Selcepoli noooo, in quel caso non si fa vedere.” Borbottò, osservando il Percorso “Beh, almeno posso catturare qualche Pokémon. Finora è stata una causa persa catturare tutti come al solito. Voglio dire, dovrei aver tempo anche dopo il mio viaggio principale, ma 27? Solo 27 Pokémon catturati? Alla seconda medaglia? Questo risultato è ridicolo. Assurdo. Inaccettabile. Devo mettermi al lavoro e catturare nuovi Pokémon. E comincerò da te!” Esclamò Darken osservando un Electrike balzare fuori dall’erba. Il ragazzo mandò in campo Swamp, attaccò con Pistolacqua per indebolire il Pokémon… E subito dopo sentì l’ormai famigliare sensazione di un treno peloso intento a investirlo. La frase successiva fu difficile da dire, fortunatamente, perché riportarla via testo avrebbe sicuramente causato una censura.
“Aspetta, aspetta, aspetta, aspetta, aspett…” Disse Darken, prima che il Pokémon frenasse di botto mollandolo all’ingresso di una grotta. Il ragazzo scivolò a terra.
“Ok. Aspetto. Che c’è?”
“Allora, vediamo un attimo di stabilire un paio di cose. Primo, fammi salire sulla tua groppa quando mi vieni a prendere, invece di trascinarmi via. Credo di avertelo già detto.”
“Non me ne ricordo.”
“IO me ne ricordo.”
“Ok. Ci proverò. C’è altro?”
“Hai lasciato Swamp indietro!”
“Oh, è vero, scusa…” Disse il Pokémon, correndo via. Ricomparve dopo un minuto con un urlante Marshtomp tenuto per la collottola.
Darken a quel punto lo fissò, sorpreso. C’era qualcosa di strano nel suo comportamento. “Entei, che cos’hai oggi? Di solito sei… più entusiasta, quando mi porti in giro.”
“Oggi non c’è niente di cui essere entusiasti.” Rispose il Pokémon, la cui voce suonava ancora più cavernosa del solito.
Darken si alzò e si guardò intorno. Si trovava su un’isola, ma non era Bluruvia. Era molto più piccola e solitaria. Guardò verso l’alto ma non vide il famoso centro spaziale, quindi non poteva essere Verdeazzupoli.
“Ok, ci rinuncio. Dove siamo?”
“Questo è il Monte Cordone. Il luogo in cui risiedono Ho-Oh e Lugia quando si recano a Hoenn, visto che è nel Settipelago a sud di Kanto e Johto. Un luogo sacro in cui possono entrare solo Prescelti e Leggendari. Quindi, perché qualcuno ha osato varcarne la soglia?”
Darken rimase a bocca aperta “Vuoi dire che qualcuno è arrivato fin qui? Come?”
“Esiste una rotta che il grande Lugia ha donato a uno dei suoi prescelti passati, un grande navigatore chiamato Cook. Lui la tramandò a uno dei suoi marinai più fidati, e questi ai suoi figli. L’ultimo dei loro discendenti decise però di guadagnare dalla scoperta del suo antenato, e creò una linea turistica per visitare questo luogo sacro. Vendette tonnellate di “Biglietti Magici”, come li chiamò. Ma Ho-Oh e Lugia non la presero bene. La sua nave fu affondata insieme a lui. E così il segreto della rotta sarebbe rimasto tale. O almeno così doveva essere.”
“Non vorrai dire che qualcuno ha messo le mani sulla rotta.”
“E ora si trova proprio qui. Potremmo essere davvero in pericolo questa volta, perché chiunque sia sa il fatto suo. Sei certo di voler venire con me? Posso capire che tu non voglia rischiare la tua vita.”
Darken lo fissò e sorrise “Ehi, io sono il tuo Prescelto. Se me ne andassi adesso che hai bisogno di me, come dovrei sentirmi?”
“Grazie.”
“Di niente.” Rispose Darken “Andiamo però. Potrebbero andarsene.”
“Non credo proprio.” Disse Entei indicando il cielo, dove si stavano rapidamente addensando delle nuvole. Ci fu un fulmine e Darken scorse attraverso di esse tre figure alate.
“Zapdos, Moltres e Articuno…” Realizzò “E Raikou e Suicune?”
“A quanto pare, è successo qualcosa in un'altra parte del mondo, e sono intervenuti là.”
“Capisco.” Disse Darken. Salì sulle spalle di Entei e i due si addentrarono nel tempio. La pietra era rovinata, ma si vedevano ancora mosaici in oro e argento dedicati ad Ho-Oh e Lugia, oltre che alle Bestie e agli Uccelli.
“Però è un peccato che un luogo così bello rimanga abbandonato.”
“Non c’è scelta. All’epoca d’oro, qui vivevano dei sacerdoti, che lo tenevano in ordine.”
“Non avevi detto che…”
“I figli dei prescelti erano ammessi. E i loro discendenti, di generazione in generazione. Sfortunatamente, sempre meno di loro rimasero a vivere qui. Verso il 1000, erano rimasti un centinaio. Per il 1700, quando siamo nati noi, erano una decina. E nel 1751 l’ultimo di loro è morto. Da allora, questo tempio è rimasto abbandonato.”
“Non potevate scegliere nuovi prescelti?”
“L’abbiamo fatto, di tanto in tanto. Ma non possiamo più chiedere a loro di far vivere per sempre qui la loro famiglia. Nessuno farebbe un tale sacrificio.”
“Non potrebbero andarsene se non volessero più vivere qui?”
“Ovviamente, ma non potrebbero più tornare.”
“Capisco…” Disse Darken “Capisco…” Ripeté, cominciando a riflettere. Riflessione che fu interrotta quando emersero sulla cima del tempio.
Qui trovarono una grande caverna, che si rivelò essere in realtà un tempio abbandonato a un’osservazione meno superficiale. C’erano anche colonne spezzate e quello che pareva un altare posto sotto una grande apertura nel soffitto, quasi sicuramente creata da un crollo. E intorno ad esso erano riunite una sessantina di figure. Circa la metà indossava un costume rosso, l’altra…
I pirati di Porto Selcepoli?’ Si chiese Darken, mentre lui ed Entei si nascondevano in una parte nascosta dell’edificio, insieme al grosso leggendario. Le due fazioni per fortuna sembravano troppo concentrate a guardarsi in cagnesco, ma nessuno di loro osava muoversi. E tutto ciò per via della figura accanto all’altare. L’uomo in nero osservò il luogo e scosse la testa “Soltanto questa inutile Ceneremagica. Come se avessimo bisogno della polvere di un servo di quell’essere.” Disse, gettando a terra il sacchetto di polvere che si trovava al centro dell’altare “A quanto pare non è neanche qui.”
La ragazza probabilmente al comando dei rossi lo fissò interrogativa “Cosa stiamo cercando esattamente, signore? Max ci ha ordinato di aiutarvi ma non ci ha dato dettagli.”
“Lo stesso per Ivan.” Rispose la donna al comando dei pirati.
L’uomo in nero si girò e le fissò entrambe “Signore, signore, il vostro supporto qui è puramente numerico. Siete qui per guardarmi le spalle da quei tre.” Spiegò indicando verso l’alto, dove le figure di Zapdos, Moltres e Articuno si stagliavano contro il cielo.
“E come dovremmo fare esattamente? Se quelle cose ci attaccassero tutte insieme…”
“Me ne occuperei io.” Rispose l’uomo scuotendo la testa “Voi dovete solo darmi supporto e guardarmi le spalle, ve l’ho detto. Non preoccupatevi.”
Le due donne annuirono e si squadrarono “Non so cosa abbia in mente Max,” disse quella in rosso “Ma sono certa che voi del Team Idro stiate facendo qualcosa di stupido.”
“Lo stesso posso dire io di voi Magma.” Rispose la donna in blu.
Le due si fissarono con odio, ma bastò uno sguardo dell’uomo in nero per zittirle entrambe.
“Che facciamo Entei?” Chiese Darken, fissando il leggendario.
“Attacchiamo.” Rispose Entei “Li sconfiggiamo e li cacciamo via. Semplice e veloce.”
“Mi chiedo come siano arrivati qui.” Disse Darken.
“Secondo i tre lassù in cielo, hanno due grossi elicotteri.” Rispose Entei.
“Bene. Allora il nostro obbiettivo è costringerli a prendere il volo, dico bene? Li cacciamo via e siamo a cavallo.”
“Più o meno. A quel punto i tre Uccelli li costringeranno a scappare o a ingaggiare un combattimento aereo con loro.”
“D’accordo. In tal caso, direi che ci conviene attaccare.” Rispose Darken “Fa’ solo attenzione a non fargli troppo male. Non voglio ucciderli.”
“Neanche io.” Rispose Entei “Anche se quell’uomo in nero…”
“Non davanti a me.” Replicò Darken, poi i due si lanciarono in avanti, Darken contro gli uomini in blu, Entei contro quelli in rosso. Il rumore non passò inosservato e i presenti si girarono. Fu una pessima scelta per quelli che si trovavano in fondo al gruppo dei pirati, che si beccarono un pugno ciascuno crollando a terra.
“Darken, il Prescelto dell’Araldo di Fuoco!” Esclamò l’uomo in nero, mentre Darken mandava in campo Swamp e Melody per affrontare i Pokémon delle reclute. Il ragazzo avrebbe preferito usare altri Pokémon, ma gli conveniva tenere i migliori per l’uomo. C’era qualcosa che non andava in lui, se ne rendeva conto. Dava una sensazione totalmente diversa da chiunque altro avesse conosciuto. Salvo forse…
“Idi?”
“Oh, conosci mio fratello!” Esclamò l’uomo, sorridendo.
“Una volta ho avuto un… incontro con lui.”
“Se sei vivo per raccontarlo, non devi essere male. Io comunque mi chiamo Thiazi.” Rispose quello, sorridendo. Intanto, il Marshtomp e la Feebas si erano presi cura della maggior parte degli avversari più deboli, ed erano intenti ad affrontare un grosso Sharpedo. Dal lato opposto, Entei stava sconfiggendo tutti gli avversari senza battere ciglio. Di quel passo avrebbe presto caricato Thiazi.
“Cosa state facendo qui?” Chiese Darken “Cosa volete da questo luogo sacro?”
 “Qualcosa che non riusciamo a trovare da nessuna parte. Una coppia di campane, che il mio signore desidera. Tutto qui.”
“Campane?” Si chiese mentalmente Darken, pensando a quella datagli dalle Kimono Girls. Scosse la testa. Non era il momento. Swamp era in difficoltà e un Pelipper stava dando problemi a Melody. Il ragazzo annuì e mandò in campo Free. Il Pokémon Coleottero, dopo avergli sorriso, si lanciò all’attacco. Uno Psichico sconfisse il Pelipper e allo stesso tempo l’attacco combinato di Melody e Swamp sconfisse lo Sharpedo.
“D’accordo.” Commento Thiazi, notando che contro Entei reggevano ormai solo un Magcargo e il Graveler di una recluta “Non ho ordine di attaccarvi per ora, ed Entei non è in cima alla nostra lista. Perciò, ritirata!” Ordinò “Agli elicotteri.”
Le reclute non se lo fecero ripetere, richiamarono in massa i loro Pokémon e si misero a correre. Il ragazzo con il Graveler attese ancora un attimo, per assicurarsi che tutti si fossero ritirati, poi richiamò il Pokémon e li seguì.
Thiazi rimase indietro un momento e aprì una Poké Ball nera da cui uscì un Braviary.
“Molto bene, Prescelto dell’Araldo delle Fiamme, ti sei comportato bene.” Rispose l’uomo, balzando sul Pokémon Volante. Entei lanciò un Fuocobomba, ma Braviary la schivò, e il Pokémon sparì in cielo. Gli elicotteri intanto sparirono verso sud, inseguiti dalle tre figure alate.
“Beh, è stato facile.” Disse Darken, raccogliendo il sacchetto di Ceneremagica e posandolo sull’altare. Free gli si avvicinò, guardandolo storto. Darken capì cosa intendeva. Il ragazzo non lo aveva praticamente usato dall’incidente di Celebi in una lotta.
“Scusa Free, lo so che vorresti combattere di più. Ma sappi che è stata una fortuna averti qui con me oggi. Grazie.” Disse il ragazzo. Free sorrise e gli strusciò la testa addosso, poi Darken lo richiamò.
“Sei un bravo allenatore Darken.” Disse Entei “Adesso però andiamo. Gli abbiamo dato una lezione, e abbiamo protetto il tempio. Penso sia ora che tu ritorni al tuo viaggio.”
“Grazie.” Disse Darken, sorridendo e salendo sulla schiena del Pokémon Fuoco. Che si avviò all’uscita. Arrivatoci, ripartì verso Hoenn, e poco dopo stava lasciando Darken nella città di Cuordilava.
Il Leggendario fece per allontanarsi, ma Darken gli fece un cenno “Aspetta Entei. Ascolta… Credi che la campana di cui parlava quel Thiazi sia…”
“Probabilmente sì. Tienila d’occhio.” Rispose Entei, capendo la preoccupazione del ragazzo. Poi si allontanò.
Darken annuì e si diresse alla Palestra di Cuordilava. Attraversò il percorso agevolmente con Swamp e Melody, poi raggiunse la Capopalestra.
“Benvenuto sfidante.” Disse la ragazza, Fiammetta “Dimmi, hai già esperienza? Mi pare di averti visto da qualche part… aspetta… Tu sei Darken! Prescelto di Entei! Ommioddio! Ommioddioommioddioommioddio! Com’è essere il Prescelto di un leggendario Fuoco? Le sue mosse Fuoco sono molto più potenti di quelle di un Pokémon normale? Davvero Entei può correre anche sull’Acqua nonostante sia di tipo Fuoco?” Chiese la ragazza, bombardandolo di domande. Imbarazzato, Darken rispose al meglio.
A quel punto, Fiammetta tornò in sé “Ti chiedo scusa. Comunque, quante medaglie hai?”
“Due.” Rispose Darken, tirando un sospiro di sollievo.
“Tre contro tre per la medaglia allora.” Rispose Fiammetta. Darken annuì e la ragazza esordì con Magcargo. Il ragazzo rispose aprendo la piscina – qui Fiammetta sospirò – e mandò in campo Melody. La Feebas esordì con un Pistolacqua che causò ingenti danni al Magcargo, ed incassò un Lanciafiamme senza problemi.  Il Magcargo incassò una seconda Pistolacqua e rispose con Frana. Colta di sorpresa, Melody arretrò colpita, e Magcargo ne approfittò per lanciare una Vampata. Melody incassò e a un comando di Darken colpì con Cascata. L’attacco ebbe effetto e mandò al tappeto il Pokémon Fuoco, ma il corpo rovente di Magcargo scottò la Pokémon.
“Ok, vediamo come te la cavi con questo.” Disse la ragazza schierando Camerupt. Darken si chiese cosa intendesse e ordinò a Melody una nuova Cascata, che la Pokémon eseguì. Ma subito dopo fu investita da un Terremoto che la mandò al tappeto.
Darken annuì, chiuse la piscina e schierò Swamp. A entrare in campo fu uno Swampert, che ruggì contro il Camerupt. Il Pokémon avversario lanciò un forte grido, ma subito dopo Darken diede un ordine. Lo Swampert annuì e spalancò la bocca da cui fuoriuscì un’ondata d’acqua mista a fango. La Fanghiglia mandò al tappeto Camerupt.
Fiammetta annuì e schierò Torkoal. Il Pokémon lanciò una Vampata, ma nonostante i danni ingenti, soprattutto considerata l’inefficacia della mossa, non riuscì a reggere contro Swamp e la sua Fanghiglia.
“Beh, ottimo lavoro.” Disse Fiammetta “Eccoti la Medaglia e l’MT Vampata.”
Darken la ringraziò e uscì. Guardò la mappa e sorrise “Da qui posso arrivare a Ciclamipoli in pochissimo.” Si disse sorridendo. Almeno avrebbe potuto catturare Pokémon.
 
“Quindi, che te ne pare?” Chiese Thiazi alla donna dalle lunghe trecce brune seduta al computer a osservare le riprese di Entei e Darken.
“Che il MIO piano ha funzionato.” Rispose quella “Sei stato bravo, Thiazi. Non tutti avrebbero il coraggio di invadere il Tempio di Ho-Oh e Lugia. E non molti potrebbero tornare per raccontarlo.”
“Mi sono divertito.” Spiegò Thiazi. Poi si allontanò soddisfatto.
La donna si guardò intorno, per assicurarsi che nessuno la osservasse, poi estrasse una chiavetta.

'E questi sono per Kain.' Pensò, sorridendo.

 

Squadra:FeebasPoochyena263WingullButterfreeSwampert

Leggendari: Entei

Medaglie: Feather BadgeKnuckle BadgeHeat Badge

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Dragozard VS Walter

Dragozard sospirò scendendo dal Wailmer e ammirando la spiaggia di Porto Selcepoli. Il viaggio era stato duro, perché il suo cuore batteva all’impazzata e il percorso era persino più lungo di quello da Petalipoli. Per fortuna però ora erano sbarcati e per un pezzo non si sarebbe più dovuto preoccupare di dover viaggiare incollato a Vera. ‘Per quanto, starle molto vicino…’ Pensò. Durante il viaggio fin lì si era reso conto che era chiaro come il sole che tipo di sentimenti provava. La domanda che gli restava era però come confessarsi alla ragazza.
Dovrei aspettare l’occasione opportuna? O farlo di getto? Forse in un bel momento? Ho sentito che le Cascate Meteora sono uno spettacolo incredibile…’ Era immerso nei suoi pensieri, al punto che senza rendersene conto stava ignorando Vera, che comunque dal canto suo sembrava molto eccitata per qualcosa. Poi la ragazza si fermò di botto. Dragozard non fu altrettanto fortunato, e andò a sbattere contro una persona.
“Mi scusi…” Disse il ragazzo rialzandosi, poi vide che davanti a lui non c’era solo l’uomo che ora lo fissava in malo modo, ma anche una discreta folla. Erano riuniti intorno a un edificio, e il ragazzo sentì delle voci da più avanti.
“Ehi Vera, dove siamo?”
“Questa è l’Arena delle Virtù!” Disse la ragazza sorridendo “Qui si tengono le Gare Pokémon.”
“Gare… Pokémon?”
“Oh già, a Kanto e Johto non sono molto famose, vero? Beh, le Gare sono esibizioni di Pokémon in cui ci si sfida in base alla bellezza delle mosse e a quanto esse sono adatte al Pokémon. Conta anche l’aspetto del Pokémon, ma non nel senso che un Pokémon vince solo se è bello per il concetto comune di bellezza.”
“Non credo di capire.”
“Vedrai! Andiamo?”
Dragozard ci pensò un momento, poi annuì. Poteva essere divertente in fondo, e sapeva che con la Pista Ciclabile si poteva recuperare la distanza fino a Ciclamipoli in poco tempo.
I due si fecero strada tra la folla, arrivando alla prima fila. Davanti all’ingresso però si trovava una ragazza vestita in maniera piuttosto eccentrica, tutto un tripudio di nuvole e paillettes. Ma la cosa che Dragozard notò subito fu l’accessorio tra i capelli della ragazza, in cui uno dei gioielli era in realtà una Pietrachiave.
“C-I-A-O a tutti, amici telespettatori!” Gridò la ragazza rivolta alla telecamera “Oggi siamo qui a Porto Selcepoli, il porto d’incontro tra uomini e Pokémon! E quest’oggi, siamo qui per scegliere tre fortunati partecipanti per una Gara di Livello Normale a cui parteciperà anche la vostra idol preferita, Orthilla! Forza Porto Selcepoli, fa’ sentire il tuo entusiasmo!” Esclamò, e il pubblico tutto intorno lanciò un ruggito di entusiasmo. Dragozard notò che in diversi portavano fasce, magliette e cappelli con la foto e il nome di Orthilla. Si girò verso Vera e la vide con gli occhi illuminati.
“Quella è Orthilla, Dragozard!” Esclamò la ragazza afferrando il ragazzo per le spalle e scuotendolo “ORTHILLA! Una delle coordinatrici più famose del mondo!”
“Molto bene, vediamo quindi chi parteciperà oggi alla Gara. Uhmmm…” Disse, enfatizzando il suono mentre fissava la folla. Poi sorrise e puntò il dito verso Dragozard e Vera. “Voi due, la ragazza super entusiasta e il ragazzo sulle sue! La coppia perfetta!” Esclamò, per poi riprendere a cercare l’altro partecipante facendogli cenno di avvicinarsi. Dragozard obbedì, come Vera, anche se per fortuna nessuno si era accorto che all’ultima frase di Orthilla il ragazzo era arrossito.
“E poi… Sì, tu, ragazzo col cappuccio.” Disse indicando un tizio piuttosto alto con il volto coperto.
“La ringrazio, ma io…”
“Non hai Pokémon?”
“No, ma…”
“E allora niente no ad Orthilla. Forza, vieni avanti!” Disse, afferrandolo per il braccio e trascinandolo accanto agli altri due. “Allora, questi sono i nostri tre partecipanti. Possiamo sapere i vostri nomi?” Chiese.
“Io sono Vera!” Disse la ragazza, raggiante.
“Dragozard.” Rispose il ragazzo.
“Orrin!” Disse l’incappucciato. A Dragozard parve familiare, quantomeno dalla voce, ma non gli venne in mente dove potesse averlo già visto.
“Ottimo. Orrin, Dragozard e Vera! Ecco i nostri tre partecipanti per la Gara di oggi. Sarà una sfida di Acume, in modo da concedere ai partecipanti un piccolo vantaggio. Vantaggio contro chi, vi state chiedendo? Ma contro la mia Alty ovviamente!” Esclamò la ragazza, e dall’alto discese una Pokémon il cui aspetto fece immediatamente pensare a Dragozard che era davvero bellissima. Sulla fronte l’Altaria portava una coroncina con una Megapietra incastonata.
“Come potete vedere, Alty non è preparata ad una gara di Acume, ma ad una di Bellezza – anche se invece le mosse sono adatte alla gara. Ciò detto, lasciamo ai nostri tre amici tempo di prepararsi. Restate sintonizzati per la gara!” Esclamò Orthilla. Poi il cameraman fece un segno e Orthilla sospirò, sorridendo. Richiamò l’Altaria e si rivolse ai tre sorridendo “Uff, che fatica, essere una idol è davvero un lavoro duro. Comunque, seguitemi! Vi accompagnerò ai vostri camerini.” Disse, guidando i tre all’interno dell’Arena. Ognuno di loro fu fatto entrare in una stanza diversa.
Dragozard si guardò intorno. C’erano diversi costumi di scena, e sul tavolo davanti al grande specchio per trucco c’era un piccolo libretto. Il ragazzo lo guardò. “Istruzioni per la Gara di Acume per principianti – include lista delle mosse migliori e peggiori…” Lo sfogliò rapidamente, poi fissò i suoi Pokémon, che fece uscire dalla Poké Ball. Cacnea si limitò a guardarlo storto, e il ragazzo scosse la testa richiamandolo. Restavano Kirlia e Beautyfly. Dopo aver ponderato la scelta, Dragozard optò per la prima, che sorrise soddisfatta.
Dopo aver usato una MT, il ragazzo sentì bussare alla porta. Aprì e si presentò Orthilla. La ragazza guardò la Kirlia e annuì, poi fissò Dragozard e scosse la testa. “No, no, no, no, no! Non ci siamo affatto! Il tuo aspetto non trasmette alcunché! Devi indossare qualcosa che rappresenti la tua voglia di intrattenere e vincere… vediamo…” Disse, girando per il camerino e scorrendo i costumi. Poi ne afferrò uno, che a Dragozard fece venire in mente un rockettaro “Ecco, prova questo!” Disse la ragazza uscendo. Dragozard fissò l’abito, poi fece spallucce e lo provò. Dopo averlo indossato, si rese conto che gli stava alla perfezione. Si chiese come fosse possibile, poi sentì di nuovo bussare alla porta, si infilò le scarpe e aprì, aspettandosi di trovarsi davanti Orthilla. Rimase di sasso quando gli comparve davanti Vera. Con un abito rosa simile a quello di Orthilla. Il cuore di Dragozard prese a battere più forte, poi anche Orthilla comparve “Eheheheheh, Orthilla non perde un colpo! Ti sta a pennello! Assomigli proprio a lui…” Disse, poi scosse la testa “Comunque, complimenti! Forza, in marcia! Il vostro amico vi sta già aspettando!”
Orthilla li accompagnò – leggi, trascinò – fino al retro del palcoscenico. Dragozard cominciò solo a quel punto a sentirsi un po’ nervoso, anche se per fortuna lui era abituato alle Leghe. Vera, per converso, non stava nella pelle, agitatissima. Accanto a lei anche Combusken sembrava aver perso la sua solita aria composta. Quanto al tizio con il cappuccio, il Pidgeot che aveva accanto a Dragozard parve familiare. Il ragazzo si chiese se fosse Darken, ma la voce era chiaramente diversa.
Apparve a quel punto Orthilla, con Altaria, e mostrò loro l’ordine di esibizione: Vera, poi Dragozard, poi Orrin e infine Orthilla.
Dragozard sorrise alla ragazza piazzandosi in piedi al suo posto tra lei e Orrin, con Kirlia davanti a sé. Si girò verso Orrin per augurargli buona fortuna… e vide su di sé uno sguardo di puro odio rivoltogli dall’uomo. Chiedendosi cosa avesse fatto per meritarselo si girò in avanti, mentre il sipario si alzava.
La folla applaudì ai quattro, poi uno alla volta i giudici chiesero ai Pokémon di avanzare, e diedero a ciascuno un punteggio in basse all’Acume dimostrato. COME valutassero l’Acume, Dragozard non ne era certo. Comunque, Kirlia arrivò seconda, subito dopo Combusken e prima di Pidgeot. Altaria arrivò ultima come previsto, dato che come aveva detto Orthilla era adatta a una gara di Bellezza.
A quel punto, i giudici chiesero a ogni partecipante un’esibizione. Dragozard aveva studiato la teoria, quindi aveva capito come funzionava: venivano valutate l’attinenza delle mosse al tema scelto – in questo caso, l’Acume -, la varietà di mosse usate e anche come venivano utilizzate. Però era curioso di vederle messe in pratica, quindi sospirò di sollievo quando realizzò che almeno avrebbe visto l’esibizione di Vera.
La ragazza tratteneva a stento l’entusiasmo, mentre saliva sul palco con Combusken. Con un grido, ordinò alPokémon di lanciare verso l’alto una Rocciotomba, seguita da Tossina. Combusken eseguì e le rocce colorate di viola dal veleno sfrecciarono verso l’alto, poi presero a ricadere. Il pubblico le guardò angosciato mentre crollavano sul Pokémon, e lanciò un grido quando sembrò che l’avessero investito. Per un attimo nulla si mosse, poi Combusken balzò fuori dal terreno in cui si era interrato con Fossa e concluse scagliando intorno a sé una brillante Introforza. Il pubblico applaudì e i giudici assegnarono alla ragazza un punteggio, che però sarebbe rimasto segreto fino alla fine. Le due conclusero con una posa che gli fece capire che si erano preparate tempo prima per la gara.
Dragozard applaudì e le strinse la mano, sorridendo. La ragazza gli sorrise a propria volta. ‘Forse, dopo questa gara…’ Pensò il ragazzo con il cuore che batteva forte. Poi salì sul palco.
Fu travolto da un’ondata di emozioni: gioia, nervosismo, anche un pizzico di paura. Ma si sentiva benissimo, come se fosse nato per il palco.
Kirlia iniziò con Palla Ombra ripetuto più volte, creando tre sfere di energia oscura. Poi, Dragozard le fece usare Psichico, e le sfere presero a ruotare tra le sue mani come se ci stesse facendo la giocoliera. Un Calmamente, e le sfere presero a ruotare più veloci. Ovviamente il trucco non era perfetto, e un paio di volte una sfera finì fuori corso, ma nel complesso era comunque spettacolare, a cui Kirlia aggiunse tre Tossine che, avvolte intorno alle sfere, le facevano apparire di una tonalità di viola unica. Il pubblico applaudì entusiasta quando la Pokémon concluse facendo esplodere le tre sfere. Dragozard sorrise e senza pensarci alzò un pugno in aria in segno di vittoria, imitato dalla sagace Kirlia, che capì al volo, facendo sembrare che anche quello fosse calcolato.
Il partecipante successivo, Orrin, se la cavò bene all’inizio, quando esordì facendo creare a Pidgeot dei Turbini e muovendoli con Raffica, ma quando usò Volo per spostarsi sopra di essi Pidgeot ne colpì uno e fu costretto a spostarsi di lato facendo perdere coerenza all’esibizione. Si riprese scagliando una Speculmossa che imitò la Tossina di Kirlia, che si disperse nei Turbini colorandoli di viola. Era meno spettacolare dopo che altri due partecipanti l’avevano usata allo stesso modo, ma faceva ancora un po’ di effetto.
Orthilla salì sul palco, seguita da Altaria, ma con sorpresa di tutti Orrin non fece segno di spostarsi. Nessuno sapeva come comportarsi, ma Orthilla si avvicinò con decisione “Allora, un bell’applauso per il nostro amico. Ti capisco, non è la prima volta che mi capita di avere qualcuno con un attacco di panico da palcoscenico, ma sei andato bene. Ora però dovresti scendere.”
“Spiacente, ma ho altri piani.” Chiese quello. In quel momento, quando il suo tono di voce si fece più minaccioso, Dragozard ebbe un’illuminazione “Orville…” Disse a bassa voce “Orville!” Esclamò, guardando verso il palco, ma la folla lanciò un grido e l’unica a sentirlo fu Vera. Quanto al grido, era stato causato dal fatto che Orville si era lanciato su Alty e aveva strappato la coroncina della Pokémon. Dragozard capì che aveva intenzione di rubare l’Altarite.
Lanciò un avvertimento, ma diversi uomini tra il pubblico si alzarono in piedi liberando Koffing, Grimer, Raticate, Linoone, Zubat e altri Pokémon tra la folla, che presa dal panico cercò di correre via.
A quel punto, Dragozard fissò Vera, ma si rese conto che la ragazza sembrava sotto shock.
“Tu… lo conosci?” Chiese, indicando il ragazzo che teneva ben salda la coroncina staccata alla testa della proprietaria, impegnata a combattere con il Pidgeot.
Orville si girò verso il sipario “Allora, Dragozard, non vieni a giocare con me?”
Dragozard fissò Vera. Pensò a una scusa da inventare, ma poi scosse la testa. Non poteva mentire anche a lei. Perciò si limitò a farsi avanti lasciandola ai suoi dubbi.
“Orville. Ne è passato di tempo.”
“Troppo, Dragozard. O forse dovrei ancora chiamarla Tenente?” Chiese quello levandosi il cappuccio e rivelando un uomo con occhi dorati e capelli biondi. Non c’erano più i baffi e la barba che portava una volta, e i capelli erano corti e nascosti dal cappuccio, quindi era ovvio che Dragozard non l’avesse riconosciuto.
“Che diavolo state facendo, Orville? Sai benissimo che il Team Rocket si è sciolto.”
“AH! Non sai niente, Tenente Zard. Il Team Rocket è più forte che mai adesso. Ed è il momento di punire i traditori!” Esclamò quello, mentre Pidgeot costringeva Alty a ritirarsi e attaccava Kirlia. La Pokémon a un comando di Dragozard rispose con Psichico scagliando via il Pidgeot.
“Non ho tradito nessuno. Ho lasciato il Team capendo il mio errore, non per tradimento. E dopo che vi siete sciolti ho solo…” Rispose Dragozard, azzardandosi a parlare solo perché il pubblico era troppo impegnato per sentirlo. L’unica era Orthilla, e sicuramente sarebbe riuscito a convincerla a non rivelare il suo segreto.
“Hai mandato in prigione decine dei tuoi ex-compagni. Non lo chiami tradimento?!”
“Ho fatto quello che era giusto fare!” Rispose Dragozard.
“Hai fatto quello che ti conveniva! Credi davvero che ciò che hai fatto nel Team Rocket verrà dimenticato, Tenente? Dragozard, l’Incubo del Monte Luna, il Flagello del Ponte Pepita, il Terrore del Casinò, il Distruttore della Silph, il…”
“BASTA! Orville, sai bene che sono tutti esagerati!”
“Di quanto? Sei stato tu a ideare l’operazione al Monte Luna. Tu a creare il Ponte Pepita. Tu a rubare i Porygon per il casinò. Tu il primo a irrompere alla Silph. Tu a…”
“IO a capire che sbagliavo!” Rispose Dragozard infuriato, mentre Kirlia sconfiggeva Pidgeot.
Orville sorrise, poi mandò in campo uno Skarmory “Tu, il primo a tradire i tuoi sottoposti.” Concluse, dando un secco ordine. Il Pokémon si lanciò verso il soffitto, sfondandolo e tagliando i detriti con le ali affilate per evitare che cadessero su Orville, ma lasciando che si schiantassero intorno a Dragozard. Per fortuna, Kirlia lo protesse fermandoli con Psichico.
“Bene, me ne vado Tenente. E porto con me questa!” Aggiunse, mostrandogli l’Altarite ancora incastonata nella corona. Dragozard lo vide balzare sul suo Skarmory e prendere il volo. Di riflesso portò la mano alla sfera dove teneva Charizard, ma realizzò che adesso non l’aveva con sé. Aveva lasciato tutte le sfere nel camerino dove si era cambiato.
“Prendi Alty!” Esclamò Orthilla “Andrei io ma non sono brava a combattere!”
“E chi ti difenderà?” Chiese Dragozard, guardando diverse Reclute avvicinarsi con fare minaccioso.
“Ci penso io.” Disse Vera, mettendosi tra loro con Combusken.
“Vera…” Iniziò Dragozard, ma la ragazza non rispose. Il ragazzo ebbe un tuffo al cuore, poi saltò su Alty e prese il volo. Per fortuna, lo Skarmory era ancora in vista. Alty volò a tutta velocità e il ragazzo ordinò a Kirlia, in piedi davanti a lui, sulla testa del Pokémon Volante, di scagliare delle Palle Ombra. Le vide andare a segno, e pensò di averlo quasi raggiunto… poi un attacco proveniente da terra centrò l’Altaria. Dragozard guardò in basso ma non vide nessuno. Guardò davanti a sé, ma lo Skarmory era già sparito.
Frustrato, ritornò all’Arena delle Virtù. Le reclute se l’erano squagliata quando avevano visto Orville sparire e avevano iniziato a perdere, quindi non ne era rimasta nessuna. C’erano alcuni Pokémon sconfitti, lasciati indietro, ma a parte quello sul palcoscenico restava solo Orthilla.
Dragozard e Alty atterrarono, sconsolati. L’Altaria grattò il muso sul collo della ragazza.
“Grazie comunque…” Mormorò quella, cercando di sorridere, ma si vedeva che era triste.
Dragozard annuì poi si guardò intorno.
“Se cerchi la ragazza, è corsa via appena le Reclute se ne sono andate.” Rispose Orthilla.
“Ma… perché…”
“Non lo so. Ma ascolta, è vero che eri un membro del…” Iniziò, ma Dragozard era già corso via. Orthilla sospirò e si girò verso Altaria “Perché mi piacciono sempre i cattivi ragazzi?” Chiese, e la Pokémon si limitò a emettere un mormorio.
Orthilla annuì.
 
Dragozard corse a perdifiato e raggiunse Vera a metà del Percorso 111. La ragazza era seduta a curare i propri Pokémon dopo una lotta. E aveva l’aria arrabbiata.
“Vera, io…” Iniziò Dragozard, ma Vera scosse la testa.
“Scusa Dragozard, ma al momento non voglio sentire nulla. Solo, eri davvero un membro del Team Rocket?” Chiese.
Dragozard sospirò, poi annuì. A Vera vennero le lacrime agli occhi.
“Quindi è vero! Sei un malvagio! E ti sei comportato gentilmente con me! Perché?! Vuoi i miei Pokémon?! I miei strumenti?! Ho viaggiato con un membro del Team Rocket!”
“Ascolta, io…”
“Sai perché me ne sono dovuta andare prima da Kanto e poi da Johto? Perché per due volte il Team Rocket ha rubato a mio padre alcuni dei suoi Pokémon più forti! E mai affrontandolo, ma sempre usando sporchi mezzucci! Io odio il Team Rocket! Io… Io… Io ti odio!” Gridò.
“Io invece ti amo.” Rispose Dragozard. Si chiese cosa gli fosse saltato in mente un nanosecondo dopo. Forse era stata la paura, forse la vergogna, forse entrambe le cose, ma la frittata ormai era fatta. Vera lo guardò in volto, arrossì violentemente, gli tirò un ceffone e poi scappò via in lacrime.
Dragozard rimase lì, in piedi, dandosi dell’idiota. Sentì le gambe cedergli e crollò a terra, e solo a quel punto, sedendosi, si rese conto che era ancora vestito per lo spettacolo. Non aveva né i vestiti, né lo zaino, e nemmeno la cintura.
Si chiese cosa fare, poi una voce lo chiamò sopra di lui.
“La Grande Orthilla è qui!” Disse la ragazza sorridendogli e porgendogli il suo zaino e la cintura delle Poké Ball. Kirlia, sulla spalla della ragazza, saltò giù e fece per protestare per l’essere stata lasciata indietro, quando sentì le emozioni del ragazzo. Il suo corno divenne viola, e la Pokémon si limitò ad abbracciarlo.
“Grazie.” Disse Dragozard.
“Di niente.” Rispose Orthilla. Si sta facendo tardi. Stai sfidando le Palestre?”
“Sì. Come…”
“Ho capito chi sei adesso. Dragozard, uno dei compagni del famoso Raziel. Perciò ho pensato che stessi sfidando la Lega. Vuoi un passaggio a Ciclamipoli?”
Dragozard annuì. Orthilla lo fece accomodare su Alty e si sedette davanti a lui, portandolo fino alla città e lasciandolo davanti alla Palestra. Poi con sorpresa del ragazzo lo seguì all’interno. Dragozard affrontò gli allenatori con aria quasi assente, poi raggiunse Walter.
“Brutta cera, ragazzo.” Commentò l’uomo “Sicuro di…”
“Sì.” Rispose Dragozard. Gli serviva una distrazione, una qualunque.
“Come vuoi.” Replicò Walter “Sei uno degli amici di Raziel, vero? Medaglie?”
“Due.”
“Tre contro tre allora. Cominciamo.” Rispose l’uomo, schierando Magneton. Dragozard mandò in campo Sableye, che sconfisse l’avversario in pochi colpi, pur subendo ingenti danni.
Walter annuì poi mandò in campo Electrode. Il Pokémon sconfisse Sableye per poi essere sconfitto da Cacnea. Per tutto il tempo Dragozard rimase poco concentrato, ma poco alla volta almeno una parte del suo spirito combattivo ritornò. Walter mandò allora in campo Manectric. Cacnea iniziò con Pugnospine ed incassò un Tuono, cui Dragozard ordinò di far seguire un Missilspillo. Manectric incassò e rispose con Ondashock, danneggiando Cacnea lievemente. Il Pokémon Erba proseguì con Pugnospine e Missilspillo, incassò un’Ondashock e un Tuono e concluse la lotta con un nuovo Pugnospine.
“Beh ragazzo, eccoti Medaglia ed MT Ondashock.” Disse Walter “Ma cerca di fare qualcosa per quel tuo stato d’animo. Mi sembri scosso.” Disse. Poi indicò Cacnea “Pensò che quello aiuterà.”
Cacnea si illuminò e poco dopo era diventato un Cacturne. Questo sì che fece tornare un sorriso in volto a Dragozard. Il ragazzo ringraziò Walter, poi uscì.
Orthilla gli si avvicinò “Senti, Dragozard, mi chiedevo, potrei venire con te?”
Dragozard fu colto di sorpresa “… Perché?”
“Beh, ecco… sei promettente come coordinatore. Vorrei aiutarti.”
Dragozard pensò a come si era sentito sul palco. L’emozione di gioia, nervosismo, paura, che l’aveva fatto sentire vivo. E poi…
“D’accordo. Ti ringrazio molto. Ma non ti creerà problemi con il tuo show televisivo?”
“Quisquilie, quisquilie.” Disse la ragazza, nascondendo il fatto che aveva inventato una scusa e aveva chiesto un paio di settimane di ferie.
“In tal caso volentieri.” Rispose Dragozard, cui il sorriso della ragazza fece tornare almeno un po’ il buonumore. E all’improvviso si sentì esausto. Salutò Orthilla e prese una camera. Orthilla gli sorrise, poi entrò nella propria.
 
“Ottimo lavoro, Orville.” Disse Pierce, guardando l’Altarite.
“Grazie signo…”
“O questo ti direi se non avessi reso nota la nostra esistenza, tra tutti, proprio a Dragozard! Giuls lo sapeva? Bene! Mi sarebbe andato bene anche Draconix! O Darken! Raziel magari no, lui vuol dire guai. Ma Dragozard! Sei matto?!”
“Signore, io…”
“Va’ via. Ne parleremo ancora.”
L’uomo biondo uscì. Matori si fece avanti.
“Avevamo un patto.”
“Non ha fatto niente di grave. Nessuno sa del Neo Team Rocket.”
“Tranne Dragozard.”
“No, lui sa solo che Orville e alcune reclute sono in circolazione. Certo, è furbo, ma se teniamo un basso profilo…”
“Non posso, tenere un basso profilo. Kain vuole risultati. Chi credi mi abbia fatto rubare questa pietra?”
“Lo so. Tuttavia…”
“Tuttavia niente.” Rispose Pierce. Poi fece un gesto e la donna si congedò. L’uomo si portò le mani alla fronte.
Kain, cosa vuoi davvero da noi? Si chiese.

Squadra: KirliaSableyeBeautiflyCacturne

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Frak VS Rudi

Frak sbarcò sull’isola, guardandosi intorno. Bluruvia era la parte di Hoenn più difficile da raggiungere sulla costa ovest, quindi aveva deciso di andare da quella parte piuttosto che dirigersi a Ciclamipoli. Il ragazzo si diresse a nord, dove si trovava la Grotta Pietrosa… e si trovò davanti un gruppo di poliziotti.
“Spiacente ragazzo, ma non possiamo lasciarti passare. C’è stato un incidente e hanno scoperto diversi nuovi resti archeologici. Sembra che per un po’ solo pochi autorizzati potranno entrare.”
“Oh, ma a me serve un Pokémon che possa imparare Spaccaroccia! Ho sentito che ci sono parecchie frane nella zona a sud del percorso 111, e un Pokémon del genere è utile.”
“Spiacente ragazzo, ma solo gli autorizzati possono passare.”
“Capisco, io… Aspetti, per caso i dexholder sono autorizzati?”
“Ovviamente. In qualità di ricercatori scientifici e allenatori selezionati, loro…”
“Ecco il mio Pokédex, questo è il mio starter, queste sono le mie due medaglie, questa è la mia tessera allenatore.” Disse il ragazzo mostrando i vari oggetti e Shuppet all’uomo.
Questi lo fissò incredulo, poi si fece da parte. Frak avanzò soddisfatto.
“Ok, ora devo scegliere con cautela chi…” Iniziò, per poi essere interrotto da un Aron che si lanciò all’attacco. Il ragazzo sospirò e schierò Shuppet. Poco dopo, Aron era entrato nella squadra.
“Bene, fatto. Fine del mio interesse.” Commentò il ragazzo, sbadigliando e uscendo dalla grotta. Non gli interessava per nulla la storia antica, quindi non aveva interesse nemmeno per i murales. Sicuramente ci sarebbe stata gente più preparata sull’argomento.
“Vediamo, adesso… Beh, Palestra time!” Esclamò.
Entrò nella Palestra, ne attraversò i corridoi bui e raggiunse il Capopalestra. L’uomo sorrise.
“Un giovane sfidante che non conosco. Come ti chiami, ragazzo?”
“Frak.”
“Medaglie?”
“Due.”
Eccellente! Allora, Frak, sarà un tre contro tre per la medaglia Pugno. Pronto?”
“Prontissimo.”
“Ottimo, cominciamo!” Disse Rudi, mandando in campo un Breloom. Frak annuì e schierò Shuppet. Era una scelta abbastanza obbligata, dato che il tipo Erba e Lotta lo rendevano un avversario ostico per entrambi gli altri suoi Pokémon. Shuppet esordì con una Privazione, e una bacca rotolò sul pavimento. L’avversario non rimase fermo, ma rispose con Tossina.
Frak sorrise e Shuppet colpì con Facciata. Non sperava di usarla così presto, ma l’occasione si era presentata subito. Shuppet proseguì schivando un Megassorbimento e colpendo con una nuova Facciata. Il Breloom arretrò, danneggiato, poi colpì con Megassorbimento nuovamente. Shuppet resistette e colpì con Facciata mandandolo al tappeto, poi crollò per avvelenamento.
Con entrambi un Pokémon al tappeto, i due afferrarono la seconda Poké Ball. Medicham ed Aron si fissarono, il primo diverse spanne più in alto del secondo.
Medicham colpì con Dinamipugno, ma Aron era già sparito sottoterra con Fossa. Sbucò subito dopo alle spalle del Pokémon, colpendolo, per poi essere scagliato via da uno Psichico. Si rialzò e si lanciò alla carica colpendo con Bottintesta. Colto di sorpresa dal colpo, Medicham arretrò e Frak proseguì ordinando ad Aron un Ferrartigli. Aron colpì con successo. Poi il Dinamipugno lo spedì contro la parete e il Pokémon crollò. Frak annuì, richiamandolo. Non si aspettava certo di meglio da una lotta così chiaramente a suo svantaggio. Poi Sandslash entrò in campo.
Medicham esordì con Dinamipugno, ma Sandslash lo schivò e colpì con Lacerazione. Gli artigli andarono a segno e Medicham fu abbattuto.
Rudi annuì, poi mandò in campo Hariyama. Di fatto, la situazione era di perfetta parità, dato che Medicham era andato al tappeto senza far danni al Sandslash. L’intera sfida si decideva in quel singolo scontro.
Sandslash colpì con Lacerazione, andando a segno, ma subito dopo un Vitaltiro lo scagliò via.
Frak ripensò mentalmente ai suoi appunti. Si era informato meglio che poteva sui Pokémon principali dei Capipalestra. Slaking per Norman aveva come punto debole l’abilità Pigrone. Il Nosepass di Petra era lento a schivare. E sapeva che il problema degli altri due era lo stesso dell’Hariyama di Rudi.
Vitaltiro è lento, quindi colpisce sempre dopo l’attacco di Sandslash, ma è molto potente ed è praticamente impossibile da schivare, grazie alla posizione in cui si trova chi lo riceve. Ma c’è un modo per fermarlo…”
Frak diede un ordine e il Pokémon Terra si lanciò all’attacco, colpendo con Frana. La mossa Roccia era una fortuna. Non tanto per la potenza, ma per l’effetto che aveva sul nemico. Incerto su come comportarsi con la sassaiola, infatti, Hariyama tentennò nel colpire, e Frak ne approfittò facendo colpire ancora Sandslash con Lacerazione. Subito dopo un Vitaltiro lo centrò, ma il Pokémon lo incassò e riuscì a rialzarsi, per poi scagliare ancora Frana. Hariyama tentennò ancora e subito dopo una Lacerazione lo sconfisse.
“Ottimo!” Disse Rudi “Esattamente! Vitaltiro è forte, e non si può schivare, ma ha due svantaggi: richiede un lungo tempo per essere lanciato e si può fermare con mosse che fanno tentennare il Pokémon come Frana. Ma come fai a conoscerla?”
“Il mio Sandslash viene da lontano, da quel che dice il Pokédex. E sono sicuro che il suo proprietario precedente l’ha lasciato andare, o lui è scappato. Gli avranno insegnato un sacco di roba.” Rispose Frak “Sinceramente penso che conosca anche mosse sconosciute qui ad Hoenn.”
“Potrebbe darsi… Beh, eccoti Medaglia ed MT.” Disse Rudi “Buona fortuna per il tuo viaggio.”
“Grazie.” Rispose Frak sorridendo. Poi uscì e si diresse al Centro Pokémon.
 
“Mi ricevfzzz osso?” Chiese la voce al ricevitore disturbato. Dall’altra parte ci fu un mormorio che poteva voler dire sì. L’uomo borbottò qualcosa poi proseguì “Ascolta, il prossimo passo è il fzzzore di Ciclanova. Devi fzzztivare il motore centrfzzz. Riteniamo che lo fzzzsino per i loro scopi criminali. O almfzzz ì dice il rapporto di Kain.”
Un altro mormorio. Forse un sì. L’uomo sospirò e annuì “Bene, allorfzzz lascio nelle tue mani. Saprai cosa fare, il terreno te l’ha già preparatfzzz. Per ogni evenifzzz tattami.”
Dall’altro lato ci fu un assenso, poi la comunicazione fu chiusa. Il ragazzo si sistemò il cappello e si incamminò.

 

Squadra:ShuppetAronSandslash

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Giuls VS Walter

Giuls osservò Porto Selcepoli. C’era un edificio chiuso, che a quanto pareva era l’Arena delle Virtù, quel posto dove si facevano le Gare. Si chiese cosa fosse successo, poi notò alcuni uomini al lavoro lì accanto. Stavano innalzando un tendone arancio.
“Buongiorno. Cos’è quello?” Chiese, avvicinandosi.
“Questo è, o meglio sarà, un Tendone Lotta. Il Parco Lotta di Hoenn ormai è aperto da tempo, il Parco Lotta di Sinnoh – Johto è già famoso, quindi abbiamo deciso di aprire piccole filiali anche fuori dall’isola. Speriamo invoglieranno altri partecipanti a visitare il Parco.”
“Capisco. Che edifici ci sono nel Parco?”
“Beh, anzitutto la Torre Lotta, che è una sorta di istituzione irrinunciabile. Poi l’Azienda, il secondo edificio del Parco ad essere stato ideato. Poi abbiamo la Cupola, il Palazzo, la Serpe, la Piramide e il Dojo. Ognuno di loro ha le proprie regole. E i Tendoni che abbiamo intenzione di costruire presenteranno gli edifici di cui è possibile esporre il regolamento senza dover ricostruirlo interamente.”
“Quali?”
“L’Azienda qui a Selcepoli, il Palazzo a Mentania e il Dojo a Brunifoglia. Così magari quel posto avrà qualcosa per cui vale la pena visitarlo.” Rispose quello ridacchiando.
“Sembra interessante…” Disse Giuls, pensando all’invito consegnatole a Petalipoli dall’uomo in camicia Aloliana ‘Forse l’ho giudicato male.’ Pensò.
Giuls ringraziò l’uomo e si allontanò, dirigendosi a nord. Arrivata a un bivio, si diresse immediatamente a Ciclamipoli. Lungo il percorso, si fermò ad allenare le sue due Pokémon e a pescare.
Allora, per avere un Milotic, ci vuole un Feebas. Per avere Feebas, devo pescarlo. Da quel che ho letto, i Feebas si pescano soprattutto nel fiume del Percorso 119, ma talvolta può capitarne uno più a valle. Perciò, se pesco qui potrei riuscire a trovarne uno. E male che vada potrò almeno allenare Skitty e Kirlia.’ Pensò. Poi si rivolse a Skitty, che aveva fatto uscire dalla Poké Ball apposta.
“A proposito, dobbiamo anche procurarci una Pietralunare per farti evolvere. Ti sconfinfera l’idea?” Chiese, sorridendo. Skitty espresse il proprio travolgente entusiasmo correndo dietro la propria coda.
“Lo prenderò come un sì.” Concluse la ragazza. Trascorse il mattino a pescare, anche spostandosi sull’acqua a cavallo di Lapras. A pranzo, si fermò sotto la Pista Ciclabile, all’ombra. Poi fece per riprendere le ricerche ancora un po’, quando s’imbatté in una vista bizzarra: un tizio sulla moto più assurda che avesse mai visto, con una ragazza nel sidecar accanto a lui, intento a guidare a tutta velocità sul Percorso.
Il tizio la sorpassò, poi frenò davanti al bizzarro edificio poco oltre. Subito dopo fece retromarcia e si avvicinò a Giuls.
“Ehilà, dolcezza. Come va? Tutto bene?” Chiese, abbassando la strana visiera a specchio per mostrare i propri occhi.
“Tutto bene, grazie.” Rispose Giuls, impassibile, notando che la ragazza accanto a lui stava cominciando adarrabbiarsi.
“Oh, suvvia, non fare così. Volevo offrirti un giro sul mio bolide nuovo fiammante. Cosa ne pensi?”
“Penso che la tua amica abbia già preso tutto il posto disponibile. Una ragazza basta.”
“Diciamo che sono un uomo di larghe vedute.” Rispose quello, sorridendo.
Giuls riuscì a trattenersi dal tirargli un ceffone, ma per poco. Poi la ragazza con le treccine nel sidecar saltò in piedi “Oh, piantala Wes, adesso mi sto arrabbiando!”
“Uffa, certo che le ragazze non sanno stare agli scherzi.” Commentò il ragazzo “Salta su dolcezza. Abbiamo un lavoretto da fare a Ciclanova. Reddy Boy ci sta già aspettando.”
“Prego?”
“Sali. Sulla. Moto. Ci serve. Il tuo. Aiuto. Devo fare lo spelling anche lettera per lettera?”
“Ascoltami bene, cafone incivile…” Iniziò Giuls, ma la ragazza la interruppe con un gesto della mano.
“Scusa questo scemo, non sa davvero come comportarsi con le ragazze. Ti assicuro che quando lo conosci scopri che sotto sotto è molto diverso.”
“Immagino che sotto la pagina di cafone si nasconda uno str…”
“Ehi, linguaggio, miss.” La interruppe Wes “Comunque, Reddy Boy e Dragon Boy hanno detto di venirti a prendere perché hai un Lanturn e ci potrebbe essere utile, visto che secondo Wingy Girl eri in zona.”
“E chi diavolo sarebbero questi tre?”
“Giusto, non posso dirtelo. Comunque questa dovrebbe convincerti.” Rispose, estraendo una tessera dalla tasca.
“L’iscrizione al club Amici della Pizza dovrebbe convincermi a venire con voi?” Chiese la ragazza fissando la tessera.
“Wops, tasca sbagliata.” Commentò Wes estraendo una tessera. Questa volta Giuls rimase a bocca aperta.
“TU saresti un agente della Polizia Internazionale? Agente Speciale, per di più!”
“Proprio così, Agente Speciale Wes, specializzato in furti di Pokémon!”
“Vuoi dire specializzato a impedire furti?”
“… Sìììì, diciamo di sì.” Commentò Wes.
Rui sorrise a Giuls e le fece posto nel sidecar. La ragazza salì a bordo. Poteva essere una trappola, ma era inutile pensarci. Se qualcosa fosse andato storto, poteva sempre uscirne.
Il ragazzo sorrise, si calò la visiera sugli occhi e diede gas. La moto rombò dritta davanti a sé, le sei marmitte che sbuffavano fumo, e subito dopo balzò direttamente oltre il muretto e sull’acqua. Giuls chiuse gli occhi pensando che qualcosa fosse andato storto, ma subito dopo si rese conto che la moto stava sfrecciando sull’acqua, spinta dalla ruota posteriore.
“Come…”
“Il congegno sotto al sidecar potrebbe far volare un transatlantico se lo accendessi a piena potenza.” Spiegò Wes, sorridendo “Al minimo, posso guidare su terra e acqua una moto con una ruota sola come quella su cui sei ora.”
Giuls osservò il veicolo, ammirata. Poi, Wes frenò parcheggiando la moto davanti all’ingresso di un’isoletta.
“Ed eccoci qua, Ciclanova. Reddy Boy dovrebbe essere qui in giro, ma non lo…” Iniziò, poi un ragazzino con un cappello bianco e rosso e un Pikachu sulle spalle si avvicinò sorridendo.
“Rosso?” Chiese Giuls, che ricordava il ragazzo come ex-Campione di Kanto “Cosa ci fai qui?”
“Reddy Boy!” Esclamò Wes, sorridendo “L’avevo detto che era qui Rui.”
“Non ti ho mai contraddetto.”
“A volte è meglio sottolineare che si ha ragione.” Rispose Wes ridacchiando “Quindi, Reddy Boy, che dobbiamo fare?”
Rosso in risposta si avviò entrando nella grotta. Wes fece spallucce e lo seguì. Rui si avviò subito dietro. Giuls ponderò un momento la situazione, poi proseguì a propria volta.
I quattro si addentrarono in quella che pareva una grotta artificiale scavata sotto al lago, come dimostravano diverse infiltrazioni di umidità.
“Cos’è questo posto?” Chiese Giuls, osservando un trio di Magneton svolazzarle sopra la testa.
“Questo posto” rispose Rui “Era una centrale elettrica. Alimentava l’intera Ciclamipoli finché…”
“Finché c’è stata quella tempesta che ha raso al suolo la vecchia Ciclamipoli. Poi hanno ricostruito il tutto e si sono dimenticati del vecchio impianto, preferendogliene uno più sicuro ed ecologico.”
“E il nostro scopo qui sarebbe?”
“Il NOSTRO scopo non ti deve interessare.” Rispose Wes “Il TUO è quello di aiutare Reddy Boy a spegnere il Generatore.”
“Togliendo la luce a Ciclamipoli?”
“Te l’ho detto, questo generatore non alimenta nulla” Spiegò Rui “Il motivo per cui dobbiamo spegnerlo è che Walter, il Capopalestra di Ciclamipoli, ha fatto richiesta all’Associazione Pokémon, che ha girato la richiesta a noi.”
“Le prove?”
“Carta bollata dell’Associazione Pokémon.” Rispose la ragazza mostrandole un documento estratto dalla tasca. Poi arrivarono a un bivio. Il cartello che indicava a sinistra diceva “Uffici”, quello a destra “Generatore”. Rosso e Giuls imboccarono il secondo, Wes e Rui il primo. Giuls si chiese perché, ma decise di non indagare. E poi Walter aveva fatto richiesta, quindi era meglio aiutarlo. La ragazza seguì il ragazzo silenzioso nei meandri dell’edificio, e insieme raggiunsero un enorme generatore. L’oggetto scaricava fulmini tutto intorno, e la ragazza capì perché le avevano chiesto di portare Lanturn. Lanciò in campo il pesce e lo sollevò faticosamente piazzandoselo sopra la testa. In quel modo, i fulmini si abbattevano innocui su di lui, e lei poté raggiungere il bottone dello spegnimento. Lo premette e i fulmini si fermarono. Richiamò Lanturn e sospirò, girandosi verso Rosso, che applaudì incoraggiante.
“E tu cosa avresti fatto mentre io facevo questo?” Chiese la ragazza. Il ragazzo indicò una ventina di Magnemite e Magneton, e un Raichu, esausti. La ragazza aprì la bocca per chiedere come aveva fatto così in fretta, poi la richiuse e si limitò a fargli i complimenti. I due uscirono e incrociarono Wes e Rui.
“Tutto fatto?” Chiese Wes. Rosso annuì e il ragazzo sorrise “Ottimo lavoro, Reddy Boy. Oppure, dovrei forse chiamarti Silent Boy? No, Reddy Boy va bene. Mi ricordi mio cugino, Frakky Boy.”
I quattro uscirono. Wes chiese a Giuls se voleva un passaggio, ma la ragazza scosse la testa. Anche Rosso rifiutò, balzando su un Lapras e allontanandosi.
“Forse però se lo merita davvero il nome Silent Boy. Beh, ci vediamo… Serious Girl!” Disse Wes, dando gas prima che la ragazza potesse rispondere.
Interdetta, la ragazza fece uscire Lapras e ritornò sul Percorso. Ormai era tardi, quindi puntò dritta alla Palestra.
Superate le porte elettriche e gli allenatori, raggiunse Walter. L’uomo sorrise.
“Benvenuta sfidante, oggi sono davvero di buon umore. Sei pronta? Quante medaglie hai?”
“Tre.” Rispose Giuls.
“Tre contro tre allora. Pronti, via!” Esclamò Walter. Un Magneton entrò in campo, e contro di esso Giuls schierò Kirlia. La Pokémon esordì con Palla Ombra, per poi schivare un Falcecannone. Il successivo Psichico andò a segno, ma il Magneton rispose con Ondashock che centrò in pieno la Pokémon Psico. Quella però si rialzò e colpì con Palla Ombra. Magneton incassò e rispose con Ondashock ancora, che colpì Kirlia… che svanì. La vera Kirlia, invece, era alle spalle con un Palla Ombra pronto a colpire. Il colpo centrò in pieno Magneton, che crollò.
Kirlia ansimò. La lotta l’aveva sfiancata molto. Nonostante ciò, colpì l’Electrode appena entrato in campo con un forte Psichico. Subito dopo però un’Ondashock la mandò al tappeto.
La ragazza annuì e mandò in campo Skitty. La Pokémon concluse l’incontro con un solo Ritorno. Walter la osservò ammirato, poi mandò in campo Manectric. Il Pokémon incassò Ritorno e rispose con Ondashock, danneggiando gravemente Skitty. Ma il secondo Ritorno sconfisse l’avversario.
“Un po’ ridondante, ma la potenza dimostra il forte legame con quel tuo Pokémon. Così forte in effetti che mi verrebbe da pensare tu lo possegga da anni. Ma non mi risulta sia così.”
“No, in effetti solo da pochi giorni.”
“Immaginavo, me ne aveva parlato Birch: una ragazza di Kanto con uno Skitty. Giuls, del gruppo di Raziel. Dico bene?”
“Già.” Rispose Giuls.
“Beh, grazie. Oh, e grazie per Ciclanova. Tu e i tuoi amici mi avete risparmiato la fatica di contattare l’Associazione Pokémon.”
“… Cosa?”
“Sì, non avevo ancora mandato all’Associazione la richiesta per un intervento, ma tu e gli altri tre avete risolto tutto subito. Grazie mille.”
 
“Non ho capito perché abbiamo anche spento il Generatore però.” Disse Wes, consegnando a Kain i documenti recuperati negli uffici. Molti avevano il logo della Smogon Industries.
“Dato che i Capipalestra non sanno se fidarsi di noi, dobbiamo compiere buone azioni che ci permettano di fargli capire che siamo con loro. Ma ci serve una copertura, e Raziel e i suoi amici sono l’ideale.”
“Capito, capito.” Commentò Wes “E adesso?”
“Voi, andate verso Cuordilava. Dovete incontrare Lewis. Io, ho un impegno.” Rispose Kain, volando via su Dragonite.

 

Squadra: SkittyKirliaLanturnLapras

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Draconix VS Petra

Draconix stava volando sul suo nuovo Pokémon a velocità sostenuta, sopra il Percorso con la Pista Ciclabile. Avrebbe anche potuto andare a tutta velocità, ma al momento era troppo scosso per farlo.
“Quindi… Ora ho un Latios.” Commentò, guardando il drago blu e bianco sotto di lui.
“Confermo.” Rispose quello, rischiando di far cadere Draconix per la sorpresa.
“Aspetta, tu puoi parlare?” Chiese il ragazzo. Non l’aveva ancora fatto, quindi la cosa lo sorprendeva parecchio.
“L’avrei fatto anche prima, ma hai una mente davvero refrattaria. Entei con il suo Prescelto è riuscito a comunicare immediatamente, e non è nemmeno di tipo Psico. Io invece ho passato l’ultima mezz’ora a distruggere le tue resistenze.” Rispose Latios, sbuffando.
“Ah. Beh, mi dispiace.”
“Non è colpa tua, sei semplicemente meno adatto di altri a comunicare. Ho già avuto Prescelti del genere in questi 300 anni.”
“Quanti, scusa?”
“323. Sono un giovanotto, a confronto di altri leggendari, ma noi Eoni non siamo molto longevi. Ironico, vero?”
“Ma di preciso quanti anni vive uno di voi?”
“Oh, di solito arriva a 325 – 330 anni. Il che mi rende un vecchietto con un piede nella fossa purtroppo. Ma non temere, se dovessi morire probabilmente mio figlio ti sceglierà come Prescelto. Probabilmente.”
“Non mi piace l’enfasi su quel probabilmente.”
“Però è necessaria. Mia sorella ha accettato il fatto che ci resta poco da vivere. Io… Io faccio più fatica a pensarci. Ho avuto una vita lunga, ma non lunga quanto l’avrei voluta. Suona assurdo detto a voi umani, che non vivete neanche cent’anni di solito, vero?”
Draconix sospirò, accarezzando il Pokémon “Non suona assurdo, suona semplicemente umano. Sarà un onore essere il tuo Prescelto, sia per un mese o per un secolo. Non ti preoccupare.”
“Grazie Draconix, io…” Iniziò Latios, poi qualcosa attirò la sua attenzione, una figura alata in volo verso di loro. Fece appena in tempo a scansarsi di lato, prima che un Dragospiro lo colpisse. Draconix si tenne ben saldo, per evitare di cadere.
Davanti a loro si presentarono un Dragonite e, su di esso, un ragazzo coi capelli bianchi, che a Draconix parve familiare. Familiare e molto arrabbiato.
“Tu… Tu… Hai idea di cos’hai fatto?!” Disse quello, fissandolo.
“Ce l’ha con me o con te?” Chiese Draconix al Latios.
“Io non lo conosco.” Replicò il Drago.
“Nemmeno io… E sì che di gente che mi porta rancore ce n’è parecchia… Lewis, i Generali Rocket, e un po’ di allenatori che ho sconfitto senza dubbio… Ma questo tizio…”
“Tu hai catturato Latios!” Esclamò quello “Ti rendi conto di cosa significa... Di cosa questo comporta?!”
“… Un aiutino?”
“Dragospiro!” Esclamò il ragazzo con i capelli bianchi, e Dragonite lanciò l’attacco che venne schivato agilmente da Latios.
“No, sono abbastanza sicuro che non comporti Dragospiro, ma potrei sbagliarmi.”
“Ascoltami bene, io ti sfido a duello. Il tuo Latios contro sei dei miei Pokémon. Vinci, e ti lascerò andare. Perdi, e mi dovrai cedere Latios.”
Latios e Draconix si fissarono “Si può fare questa cosa?” Chiese Draconix.
“Tecnicamente parlando sì. Successe una volta con i Prescelti degli spadaccini leggendari di qualche secolo fa, due spadaccini molto famosi… Anche se il loro fu un duello di spada. Oh, e poi ci fu quella volta in cui…”
“Capito. Devo accettare?”
“Nessuno ti obbliga, credo. Ma potrebbe essere un buon modo per sgranchirmi queste vecchie ossa.”
“Pensi che potresti perdere?”
Latios sorrise “Neanche se fossero 600.”
Draconix annuì “Accetto.”
“Ottimo. Sì, davvero eccellente. Cominciamo.” Disse il ragazzo, afferrando quattro Poké Ball contemporaneamente. Una di esse cadde dalla sua mano e precipitò verso il golfo sotto di loro, ma capelli bianchi non ci fece nemmeno caso. Era troppo infuriato.
“Dovremmo dirgli che gli è caduta una Poké Ball?” Chiese Draconix.
“Eh, se voleva usarla qui sarà un Pokémon Volante. La Poké Ball si aprirà e lo farà uscire. Poi probabilmente lo aspetterà laggiù.”
“E se non fosse un Pokémon Volante?”
“Allora spero che sia caduta in acqua.” Rispose Latios “Adesso però concentrati, Prescelto. Siamo in ballo per una bella sfida.”
Draconix osservò i Pokémon usciti dalle Poké Ball dell’altro. Un Altaria dal piumaggio giallo con una coroncina sulla fronte, un Vibrava, un Charizard e il Dragonite su cui si trovava facevano quattro Pokémon. Ne mancavano quindi altri due.
“Ehi, non vale quattro contro uno.”
“Io ti ho sfidato a un SEI contro uno. Non ho mai specificato contro quanti avversari alla volta.”
Draconix borbottò qualcosa, poi l’altro puntò il dito contro Latios “Ultima possibilità, Eone Maggiore. Unisciti a me, anziché a questo inetto, e non ti farò del male.”
“Inetto?” Chiese Draconix “Ora sta diventando personale.”
“Così inetto che non sai neanche evitare che ti rubino un Pokémon. Fearow è stato fortunato.”
“… Giusto, ADESSO sì che è diventato personale. Andiamo Latios?”
“Andiamo.” Rispose il Drago. Kain diede gli ordini, e il Charizard, l’Altaria e il Vibrava si lanciarono alla carica. Il Dragonite rimase indietro, con Kain sulle spalle.
“Ok, idee per la strategia?” Chiese Latios.
“Colpiscili molto forte.”
“Mi piace il tuo stile.” Rispose Latios invertendo la direzione all’ultimo momento e sorprendendo Charizard. IlPokémon colpì con Dragartigli, ma Latios fu più rapido e lo centrò al petto con Abbagliante, lanciandolo via. Draconix sorrise entusiasta, ma Latios dovette subito dopo scansarsi per evitare il Dragospiro del Vibrava. Altaria, dal canto proprio, lanciò una Cottonspora, che mancò il Pokémon per pochi centimetri.
“Giusto, non rilassarti per neanche un secondo.” Pensò Draconix.
“Lieto di sentire che lo sai.” Rispose Latios, avvicinandosi ad Altaria e colpendo con Dragartigli. Il Drago lanciò un verso, poi arretrò, mentre Vibrava sotto di lui sfregava le zampe creando un mulinello di sabbia. La Sabbiotomba si innalzò verso Latios, che per schivarla dovette volare verso l’alto. E in quel momento si trovò Charizard davanti.
Il Pokémon Fuoco piombò su di lui con Dragartigli pronto, ma Latios e Draconix sorrisero.
“Se mi vieni dritto addosso…” Commentò Latios “Posso prevedere la tua traiettoria…” E così dicendo si scansò di lato, evitando l’attacco “E subito dopo…”
“Colpirti mentre sei scoperto!” Continuò Draconix, mentre Latios si girava e lanciava un Abbagliante verso il basso. Charizard fu investito in pieno “E inoltre, se ti piazzi dritto sopra il tuo compagno, possiamo anche danneggiare lui.” Concluse, mentre l’Abbagliante proseguiva la propria corsa e investiva Vibrava, che si era ritrovato proprio sotto di esso. Erano solo gli avanzi dell’Abbagliante che aveva colpito Charizard, ma furono sufficienti a mandarlo al tappeto.
“Ok, adesso…” Iniziò Latios, ma Altaria fu su di lui con Perforbecco. Il Drago rispose con Dragartigli, e i duePokémon si avvinghiarono l’uno all’altro. In quel momento, ci fu un movimento tra l’Altaria e il Latios, ma Draconix vi prestò scarsa attenzione, concentrato sullo sconfiggere il Drago. A interrompere lo scontro arrivò un Dragospiro, che Latios schivò arretrando e separandosi dall’Altaria. La fonte sembrava il Dragonite, rimasto a distanza ma pronto a colpire.
“Adesso?” Chiese Latios, fissando l’Altaria, il Charizard allo stremo e il Dragonite.
“Adesso noi…” Iniziò Draconix, ma Latios lanciò un grido mentre veniva colpito da un attacco, un Inseguimento.
“Cos…” Si chiese Draconix, poi capì “Hai un Pokémon sul petto. Staccalo!” Esclamò, sporgendosi per guardare sotto il petto del Pokémon, dove un Treecko stava preparando un nuovo colpo. Latios annuì e si alzò in verticale per poi ruotare su se stesso, ma il Treecko sembrò non sentirlo nemmeno, come fosse incollato a Latios. Approfittando della situazione, Charizard e Altaria gli si lanciarono alla carica.
“Veloce, veloce, staccalo!”
“Posso colpirlo? Non vorrei si facesse male precipitando!”
“Cerca di non farlo cadere troppo lontano dall’allenatore, ma devi staccarlo!”
Latios annuì, poi colpì con Psichico. Treecko fece resistenza, ma alla fine fu lanciato via dalla forza psichica, esausto. Latios lo vide sparire nella Poké Ball del suo allenatore, sollevato.
“Devo ammettere che è stata una buona mossa. Da dove è venuto?” Chiese a Draconix.
“Dall’Altaria penso.”
“Buono a sapersi.” Rispose Draconix “Stai attento, potrebbero esserci altri trucchi. Dovresti cercare di recuperare la tua salute.” Disse, mentre Latios evitava per un soffio sia un Dragospiro sia un Dragartigli.
“Posso farlo, ma ho bisogno di un attimo di calma.” Rispose il Pokémon.
Draconix rifletté, poi annuì “Ok, ho un’idea. Quanto in alto puoi andare?”
“Perché?”
“Rispondi e basta.”
“Fino all’Ozonosfera, ma tu non ce la faresti.”
“Non importa, sali e basta!”
“D’accordo.” Rispose Latios, non sicuro di cosa volesse fare il ragazzo. Partì verso l’alto, inseguito dai tre Pokémon. Salirono, e man mano che salivano l’aria si faceva sempre più fredda e rarefatta. Draconix cominciò a respirare più a fatica.
“Draconix, non puoi farcela, scendiamo!”
“Ancora… un po’…” Disse il ragazzo, guardando dietro. Con un sorriso, finalmente vide ciò che voleva. “Ok, basta…” Disse. Si trovavano a circa 6000 metri di quota, ancora ben lontani dall’ozono. Ma abbastanza in alto da avere un’aria già molto rarefatta.
“Perché siamo saliti fin qua?” Chiese Latios.
“Guarda.” Disse il ragazzo. Latios guardò e vide sia Altaria che Charizard battere freneticamente le ali, mentre di Dragonite non c’era più traccia. “A questa quota, l’aria è più rarefatta. E per un Pokémon normale…”
“Questo vuol dire che volare è molto più difficile” rispose Latios sorridendo e lanciando un Abbagliante. Il Charizard fu centrato in pieno dall’attacco e precipitò, sconfitto. Draconix sospirò quando vide un puntolino di luce rossa molto, molto più in basso, dove evidentemente era stato richiamato.
L’Altaria intanto si guardava intorno incerto. Poi, scese in picchiata verso il basso. Latios fece per seguirlo, ma Draconix lo fermò “Ripresa, adesso.”
“Ma Draconix, sei…”
“Ho detto Ripresa. Posso resistere ancora un po’.”
Il Latios annuì, e si rimise in salute con Ripresa. Poi si lanciò alla carica. Piombò verso il basso, mirando al Dragonite… ma dalla sua destra spuntò un’Altaria diverso dal normale.
“Cosa diavolo è quello?” Chiese Draconix, fissando il Pokémon azzurro con ali e testa coperte di piume simili a cotone.
“Un MegaAltaria.” Rispose Latios “E questo vuol dire cattive notizie. Quei cosi sono immuni alle mosse Drago.”
“Cosa?”
“Sì, non so perché ma è così.” Rispose il leggendario, schivando un nuovo Dragospiro, proveniente dalle sue spalle, dove si trovava il Dragonite.
“Dobbiamo sconfiggerlo subito allora. Quanti Abbaglianti puoi lanciare ancora?”
“Due. Poi dovrò aspettare un po’.”
“Ti fidi ad avvicinarti?”
“Non abbiamo scelta.” Rispose il Leggendario, lanciandosi in avanti… per arretrare appena in tempo, prima che un Geloraggio da sotto di loro lo colpisse. Il lampo di gelo passò oltre, lasciandosi dietro piccolissimi cristalli di ghiaccio.
“Cosa?!” Disse Draconix, guardando in basso. Vide una figura azzurra a malapena riconoscibile sul mare al tramonto.
“Si era detto sei, sbaglio? Per tutto questo tempo ti sei concentrato sulla mia forza aerea” Disse Kain “E non hai pensato al mio cecchino.”
Draconix ripensò alla Poké Ball che era caduta a Kain. O che quello poteva aver fatto cadere di proposito. Poi pensò a tutti i Dragospiri. In effetti, dopo il primo, non aveva più visto Dragonite lanciarne, ma soltanto i colpi venire dalla sua direzione. Aveva dato per scontato fossero del drago, ma si era sbagliato.
“Quindi abbiamo un Dragonite in perfetta salute, un Drago immune alle mosse Drago e un Pokémon Acqua che ci prende di mira con Geloraggio dal basso. Non suona bene come situazione.”
“Sei preoccupato?” Chiese Latios.
“Sono con te. Facciamogli vedere cosa vuol dire mettersi contro un Leggendario ed un Prescelto.”
Latios sorrise “Hai un’idea?”
“Una sola. Ma prima devi sconfiggere Altaria.”
Latios annuì e lanciò uno Psichico verso Altaria, che fu scagliato via. Il Pokémon rispose con un Dragospiro, ma Latios lo schivò e colpì con Abbagliante. Altaria fu colpita ma non crollò. Poi, un Geloraggio costrinse Latios a scansarsi… finendo dritto sulla linea di tiro di un nuovo Dragospiro del Pokémon azzurro. Ma a quel punto, Latios colpì con Psichico. L’Altaria precipitò, esausto, e il ragazzo dai capelli bianchi la richiamò.
“Ok, adesso attacca il Dragonite. Mira alla pancia.” Disse Draconix. Latios non capì ma annuì, e in un lampo chiuse sul Pokémon Drago colpendo con Dragartigli. Il Pokémon ansimò ma resistette. Draconix però sospeso a testa in giù, non guardava sopra di sé, ma sotto. E come prevedeva, vide arrivare ciò che gli serviva.
“Via, adesso!” Esclamò. Latios annuì e si scansò… lasciando che il Geloraggio colpisse il Dragonite subito sopra.
“Ora in picchiata. Vai, vai, vai!” Gridò Draconix. Latios annuì e si lanciò verso il basso. Kingdra fece appena in tempo a vederlo arrivare, poi un Abbagliante la centrò in pieno. La Pokémon cercò di resistere, ma subito dopo un Dragartigli concluse l’opera.
Draconix tornò verso l’alto, dove Dragonite, ormai allo stremo, riusciva a malapena a reggersi in volo con il proprio allenatore sulle spalle.
“Hai perso, capelli bianchi.” Disse Draconix, sorridendo.
Quello non rispose. Poi puntò un dito contro Latios “Ti pentirai di non aver scelto me. E lo farai presto.” Disse. Poi diede un ordine e Dragonite si girò, volando via.
“Lo inseguiamo?” Chiese Latios.
“No, adesso hai bisogno di riposarti. Portami a Ferrugipoli, poi puoi andare.”
Latios annuì, sollevato, e si diresse ad ovest. Atterrò davanti al Centro Pokémon, tra lo stupore dei passanti, poi lasciò scendere Draconix e volò via. Il ragazzo guardò l’ora e puntò alla Palestra.
Qui affrontò gli allenatori e raggiunse la Capopalestra, Petra. La ragazza sorrise e gli pose le solite domande.
“Bene, sarà un tre contro tre. Contro il famoso Draconix.” Disse mandando in campo un Golem. Draconix sorrise e schierò Sceptile. Il Pokémon colpì con Fendifoglia, schivò una Sassata e concluse con una seconda Fendifoglia.
“Wow.” Disse Petra, schierando subito dopo Nosepass. Il Pokémon Roccia lanciò un Rocciotomba, che Sceptile incassò per poi colpire con una rapida Fendifoglia. Nosepass lanciò ancora Rocciotomba, che a causa dei molti massi sparsi per l’arena costrinse Sceptile a rallentare un po’ i movimenti, ma a quel punto Sceptile concluse con un secondo Fendifoglia.
Petra borbottò qualcosa sul fatto che i Pokémon Erba così veloci erano sempre una spina nel fianco, poi schierò un Armaldo, che esordì con Ferrartigli. La mossa si scontrò con Fendifoglia e i due Pokémon arretrarono. Poi iniziarono uno scambio. Ferrartigli si face più forte, ma Fendifoglia era più forte in partenza. Alla fine, fu Sceptile ad uscirne vincitore, pur se a fatica. Il Pokémon Erba sorrise.
Petra fece a Draconix i complimenti e gli consegnò la medaglia e l’MT, poi il ragazzo uscì. Guardò la mappa e rifletté. ‘Beh, già che sono qui potrei anche andare a Mentania.’ Pensò il ragazzo ‘Quattro passi attraverso il tunnel mi faranno bene. E poi, potrò anche catturare qualcuno magari.’
 
“Mandagliele.”
“Sei certo che sia una buona idea?” Chiese la ragazza con le trecce.
“Ho detto, mandagliele. Tutte le informazioni su Orocea e sul suo sistema di difesa. Mandagliele.”
“Ma se lo faccio, il signor Smogon…”
“Non m’importa. IO devo essere l’Ascendente. E se questo Latios non mi vuole… Allora devo assicurarmi che sia il prossimo a farlo.”
“Sei sicuro che andrà come credi?”
“Se andrà in modo diverso lo deciderà il destino. Tu fa in modo che i rimanenti del Team Rocket fedele a Smogon ricevano le informazioni. Se li conosco, cercheranno di usare quella macchina. E Latios dovrà impedirglielo. E c’è un solo modo per farlo.”
“Kain… Io…”
“Fallo, Gwyn. Per il bene di questo mondo, io non posso fallire.” Disse Kain.
Per un attimo, il telefono rimase muto, poi la ragazza sospirò “D’accordo. Se è per un bene più alto, lo farò.” Rispose, per poi riattaccare.
“Ti pentirai di non avermi scelto, Latios. Ma non preoccuparti, la tua morte non sarà vana.” Concluse Kain “Sarà per salvare l’intero mondo.”

Squadra:SceptileCharizardTyranitar

Leggendari:Latios

Medaglie:Balance BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeStone Badge

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Darken VS Petra

Darken si alzò e uscì dal Centro Pokémon in silenzio. Era ancora l’alba. Si guardò intorno. Nessuno. Attraversò le strade ancora vuote di Cuordilava. E si diresse verso Ciclamipoli, percorrendo il sentiero in discesa da Cuordilava. Soddisfatto, camminò verso sud, fino alla città – mercato. Da lì si diresse a est e cominciò a catturare Pokémon dal Percorso 118. Attraversò il fiume per catturare i Pokémon nell’erba, poi tornò indietro e si diresse a est. Si era ormai fatta mattina inoltrata, e vide con piacere che la Pensione stava aprendo. Entrò e consegnò Ditto e Hutt, il suo Wobbufett, insieme a un Aroma. Gliel’aveva consegnato una signora di Cuordilava che aveva conosciuto la sera prima e che riteneva fosse il metodo giusto per far nascere la pre-evoluzione di Wobbufett chiamata Wynaut.
Se è vero, sarà la mia più grande scoperta da quando ho scoperto che i Nidoqueen sono sterili, ma si prendono solo cura dei piccoli nati quando erano Nidoran.’
Catturò i Pokémon del Percorso, ed entrò a Mentania. Superò la città in fretta, e raggiunse il Tunnel Menferro. Catturati i tre Whismur che gli servivano, proseguì sul Percorso successivo. Dopo aver catturato tutti i Pokémon che gli servivano proseguì a sud e arrivò a Ferrugipoli.
Qui attraversò la città senza fermarsi alla Palestra, e raggiunse il Bosco Petalo e il percorso 104. Arrivato a Petalipoli, ormai alle due del pomeriggio, finalmente si fermò.
“Fiuu, è stata una mattinata intensa, ma ne è valsa la pena. Credo di aver recuperato quasi tutti i giorni che ho perso per via di tutti i lavori che ho dovuto sbrigare per Entei. Che a proposito, non si è ancora visto oggi. Oh beh, vorrà dire che andrò a catturare anche sul Percorso 102. Poi, Palestra.”
Ci vollero un paio d’ore, ma soddisfatto Darken arrivò alle quattro di pomeriggio con quattro Ralts catturati, oltre agli altri Pokémon che non aveva ancora preso. Fischiettando, ritornò in città, fece un salto al Centro Pokémon, dove riorganizzò la squadra, ed uscì per andare alla Palestra.
“Ah, che bellezza, un’intera giornata senza essere trascinato via daaaaaaaaaaah!” Disse, mentre quello che ormai riconosceva come Entei lo sollevava di peso, lo metteva sulla propria schiena e subito dopo partiva a tutta velocità.
“Almeno questa volta se n’è ricordato…” Borbottò Darken mentre Entei correva a tutta velocità verso nord, per fermarsi arrivati all’ingresso di una grotta.
“Quindiiii, dove siamo.”
“Cascate Meteora.”
“Ok. Perché?”
“Un gruppo di tizi che sta causando problemi ai Solrock e Lunatone della grotta. Non ho idea del perché. SonoPokémon senza particolari pregi.”
“Suona come roba che farebbe il Team Rocket.”
“Come hai fatto a indovinare?” Chiese Entei.
Darken sospirò e i due entrarono nella grotta.
Si trovarono davanti i segni di un combattimento. E soprattutto i resti di una qualche sorta di macchinario.
“Quindiiiii sei sicuro che nessuno degli altri mi abbia preceduto?”
“Per quello che so, Giuls è diretta a Ciclamipoli, Draconix era diretto a ovest di Ciclamipoli, mentre Raziel e Dragozard sono a Brunifoglia.”
“Beh, comunque qualcuno si è già occupato di questo posto. Idee?”
“Uhm… Beh, immagino sarà la prossima Palestra.”
“Che Palestra è?”
“Non so, Ferrugipoli credo. La più vicina.”
“Che tipo di Palestra è?”
“Roccia, perché?”
“… Credi che accetterebbero di far partecipare un Leggendario?”
Darken lo fissò a occhi sgranati “Fammi capire, vuoi sfidare una Palestra?”
“Beh, sai, è dalla lotta contro quel falso Entei che non ho un combattimento come si deve.”
“E i nostri tre combattimenti da quando siamo arrivati ad Hoenn?”
“… Come stavo dicendo, non ho avuto un combattimento come si deve dai tempi del falso Entei.”
“Beh, non so se sarebbero d’accordo nel farti partecipare così presto. Forse nelle Palestre più avanti.”
“Ok, ok, volevo solo proporre qualcosa.”
“Non ho detto che è una brutta idea. Ho solo detto che al momento se mandassi in campo te potrei radere al suolo la Palestra.”
“Già. Beh, d’accordo, aspetterò. Mi mancano i vecchi tempi, tipo gli Stati Combattenti. Allora sì che potevo combattere quanto mi pareva.” Commentò Entei.
“Ha combattuto negli Stati Combattenti?”
“Certo che sì. Credimi, se c’è una guerra, i leggendari ci sono in mezzo.”
“Oh. Com’era Tokugawa Ieyasu?”
“Chiedilo a Rayquaza. Lui era quello che si vantava in continuazione di avere il Prescelto imperatore.” Rispose Entei, con una nota di disprezzo.
“Chi era il tuo Prescelto?”
“… Shimazu Toyohisa.”
“Oh. OOOOOOOOOOH!”
“Già, Sekigahara non è esattamente il mio posto preferito. E Tokugawa non è esattamente un tipo che mi stesse simpatico.”
“Immagino. Altri Prescelti famosi?”
“Beh, io… Ehi, perché stiamo avendo questo discorso?”
“Non so, non è che abbia molto da fare, ho già catturato Solrock, Lunatone e un Bagon, devo solo trovarne due che non vogliano evolversi e…” Rispose Darken mostrando le tre Velox Ball.
“Ehi aspetta, quando hai preso quei tre?”
“Mentre non guardavi.”
“Quand’è che… io… Ok, non voglio saperlo. Va bene. Ti do una mano a cercare i Bagon che ti mancano.”
“Oh, ma io volevo sentire ancora un po’ dei tuoi Prescelti.”
“Beh, c’è stato uno che ti assomigliava abbastanza. Ha catturato tutti i Pokémon che poteva, si è costruito un’armata e ha provato a conquistare Unima.”
“Ha funzionato?”
“Oh no, Kyurem e il Re di Unima hanno usato me e lui per pulire il pavimento. Col senno di poi, avrei dovuto pensarci prima di scegliermi lui come Prescelto, ma si era dimostrato molto abile ed era una persona con cui era un piacere stare.”
“Qualcuno che non sia morto in battaglia?”
“… Mi manca un nome così su due piedi.”
“Mi stai dicendo che tutti i tuoi Prescelti muoiono in battaglia?”
“Beh…”
“Oh mio Arceus.” Disse Darken.
“Ehi, credo che questo Bagon vada bene. Non credi?” Disse Entei sviando il discorso ed indicando un Bagon intento a fissarlo.
“Uhm… Sei sicuro che abbia capito che se viene con noi non potrà volare perché mi serve uno Shelgon?”
Entei si rivolse al Bagon, e i due si scambiarono qualche frase, poi Entei si girò “Dice che la sola idea di alzare i piedi dal suolo gli fa schifo, che non cambierà mai idea e che tutti i suoi amici sono dei cog…”
“Ok, ho afferrato il concetto. Ecco.” Rispose Darken lanciando la Velox Ball. Bagon ci entrò e la Poké Ball si chiuse.
“Perfetto, meno due. Ora devo trovarne un altro che non voglia volare.”
“Non ti basterebbe catturarne uno a caso e non farlo evolvere?”
Darken scosse la testa “Per quanto sarebbe più facile, vorrebbe dire mancare di rispetto a quel Pokémon. Tutti i miei Pokémon che restano allo stadio base lo fanno perché non gradiscono qualcosa della loro forma evoluta. Succede anche allo stato selvatico, solo che lì di solito se non si evolvono sono destinati a fare una brutta fine. Per questo quando offro loro di venire con me di solito accettano.”
“Mi stai dicendo che ci sono così tanti Pokémon che NON vogliono evolversi?”
“Beh, no, sono pochissimi. Per la legge dei grandi numeri ce n’è qualcuno, tutto lì. Quello che bisogna avere è la pazienza di cercarlo.”
“Suona come una cosa estremamente complicata.”
“Flash news: lo è. Voglio dire, per certi Pokémon non tanto. Un sacco di Dragonair non vogliono evolversi in Dragonite per esempio.”
“Perché?”
“Oh, sai, se cresci a contatto con gli umani finisci per condividere il loro concetto di bellezza.”
“Ma tu pensa, non ci avevo mai pensato…”
“Oh, io ci penso in continuazione. Adesso, potresti chiedere a quel Bagon se ne conosce altri che non vogliono volare? Sarebbe meglio se non volessero proprio evolversi." Disse, facendo uscire Bagon dalla Poké Ball. Entei si rivolse al Pokémon e quello annuì, guidando i due attraverso la grotta. Arrivarono a una strana scena. Diversi Bagon si stavano buttando giù da una roccia, e uno di loro stava facendo di tutto per non buttarsi.
Darken si fece avanti. La maggior parte dei Bagon si limitò a correre via, ma quello sul bordo del precipizio era troppo spaventato. Il Bagon di Darken – anzi, la Bagon, si corresse Darken controllando il dex – si avvicinò alPokémon e indicò il ragazzo, poi il precipizio.
“Cosa gli stai dicendo?”
“Che deve decidere se preferisce venire con te o continuare a buttarsi di sotto come un imbecille.”
“Beh, se la metti così…”
Il Bagon annuì e Darken gli porse una Velox Ball, in cui il Pokémon entrò.
“Eccellente. Ora Ferrugipoli.” Disse Darken. Un momento dopo, Entei correva via. Un altro momento, e Darken si ritrovava davanti alla Palestra.
“Ok. Grazie Entei. Chiederò a Petra anche dove…”
“Far combattere un leggendario?” Chiese Petra poco dopo, quando Darken ebbe raggiunto la Capopalestra “Credo ci sia una regola a riguardo. Fammi pensare… Sicuramente occorre avere almeno quattro medaglie.”
“Ok, quindi niente sfida oggi.”
“E penso che la sfida possa essere con al massimo un altro Pokémon contro il team del Capopalestra. Al completo.”
“Quindi dovrei fare un sei contro due?”
“Precisamente.”
“Mi piace come suona.” Rispose Darken “Scommetto che Entei sarà entusiasta. Comunque, se ne parlerà prossimamente.”
“Già. Tre contro tre.”
“Ottimo, allora cominciamo.” Disse Petra schierando Golem.
Darken annuì, schierando un Loudred.
“Ok, Pipe, farti evolvere è stato difficile, quindi falle vedere!”
“Aspetta, quando hai catturato quel Loudred?”
“Questa mattina.”
“Nel Tunnel Menferro?”
“Già.”
“Come Whismur?”
“Già.”
“… Oh.” Commentò Petra. Poi diede un ordine e Golem colpì con Sassata. Il Loudred incassò per poi rispondere con Breccia. Golem subì grossi danni, poi si lanciò di nuovo all’attacco con Sassata. Loudred questa volta schivò e colpì con Terremoto. Petra sospirò e diede un nuovo ordine. Golem si lanciò in avanti ed esplose. Entrambi iPokémon crollarono.
La ragazza e il ragazzo afferrarono entrambi una Poké Ball, poi mentre Armaldo entrava in campo Milotic si gettò in acqua.
“Oh, hai un Milotic.”
“Ho comprato una Squama Bella a Ciclamipoli e ho fatto uno scambio evolutivo con un altro allenatore. Una ragazza che doveva far evolvere un Schyter.”
Milotic emerse dall’acqua e lanciò un’ondata d’acqua con Surf. Armaldo incassò e rispose con Forzantica, poi schivò per un pelo Surf prima di colpire con Ferrartigli. Ripeté l’attacco, ma Milotic incassò e lanciò un Geloraggio, che congelò il bersaglio. A quel punto, Surf concluse la lotta.
“Ok…” Commentò Petra, mandando in campo anche Nosepass. Il Pokémon incassò Surf dopo aver lanciato una Rocciotomba, poi Milotic lanciò un nuovo Surf e pose fine allo scontro.
“Sai vero che esistono altre mosse oltre a Surf.”
“Sto lavorando su Idropompa, ma ci vuole tempo.”
“Capisco. Beh, ecco la medaglia.”
Darken ringraziò e sorrise, poi uscì dalla Palestra. “Ok, ora devo soltanto allenare la mia squadra. Mi domando che nome dovrei dare a Bagon, Shelgon e Salamence… E forse dovrei anche studiare un po’ Solrock e Lunatone…”
In quel momento, gli venne in mente la grotta “Mi domando cosa sia successo.” Si disse. Poi fece spallucce. Forse non era così importante.

 

Squadra:WynautBagonLoudredButterfreeMiloticSwampert

Leggendari: Entei

Medaglie: Feather BadgeKnuckle BadgeHeat BadgeStone Badge

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Dragozard VS Fiammetta

Cuordilava, osservò Dragozard mentre lui e Orthilla atterravano, era una cittadina termale situata alle pendici del Monte Camino. L’Altaria della ragazza atterrò elegantemente davanti al Centro Pokémon. Un paio di persone riconobbero Orthilla, ma lei dopo aver fatto un paio di foto e firmato alcuni autografi riuscì a liberarsene gentilmente. Dragozard notò diverse persone osservarlo, ed ebbe la distinta impressione che alcuni lo fulminassero con lo sguardo.
“Credo che si siano fatti l’idea sbagliata…” Commentò Dragozard.
Orthilla lo prese a braccetto senza rispondere, sorridendo. “Sai, è un peccato che ci tocchi anche venire in questo posto prima di andare a Brunifoglia. Ti divertiresti sicuramente alle… Oh mio Arceus!” Esclamò la ragazza battendosi una mano sulla fronte “Me n’ero dimenticata!” Continuò tirando fuori una Poké Ball e porgendola a Dragozard.
Il ragazzo la prese e la aprì d’istinto. Ne uscì una bizzarra Pikachu vestita da scienziata. La Pokémon si girò verso Dragozard e gli accarezzò la gamba con il muso.
“Awwww, che dolce. Quindi è questa una Pikachu Cosplay. Sono forme di Pikachu allevate appositamente per le gare. Non ne avevo mai vista una perché sono ancora nuove!”
“E perché la consegni a me?”
“Non io, sciocchino, ma una tua fan. Una ragazza tra il pubblico ha detto che sei stato incredibile sia nell’esibizione che nella lotta. E mi ha chiesto di consegnarti questo. L’ho incontrata nel camerino mentre recuperavo la tua roba.”
“Wow, grazie. Sono davvero stato tanto bravo in quella gara?”
“Oh beh, certo, altrimenti non… OMMIODDIO!” Esclamò, battendosi nuovamente il palmo della mano sulla faccia “Dimenticavo anche questo!” Esclamò estraendo un fiocco.
“Oh wow, ho vinto?” Disse il ragazzo facendo uscire Kirlia dalla Poké Ball per metterle il fiocco.
“Beh, sì. Orrin era andato maluccio e comunque non gliel’avrebbero certo dato, io non ho partecipato e Ver... ops.” Si interruppe la ragazza portandosi la mano alla bocca “Mi dispiace…”
Dragozard scosse la testa “Non fa nulla. Non ti preoccupare. Ti sono grato per essere stata così gentile con me.”
“Non ti preoccupare, qualunque cosa per aiutarti.” Disse Orthilla sorridendo “Qualunque cosa.” Aggiunse mentalmente. Poi si rese conto che la Kirlia aveva capito, perché la Pokémon, mentre l’allenatore era intento a fare conoscenza con la Pikachu Cosplay, indicò Dragozard, scosse la testa e le fece una linguaccia.
“Brutta piccola…” Borbottò Orthilla.
“Hai detto qualcosa?” Chiese Dragozard, alzando lo sguardo.
“No, niente.” Disse la ragazza. Da dietro la gamba dell’allenatore, la Kirlia le fece una seconda linguaccia.
Poi Dragozard si alzò sorridendo e osservò il Pokédex “Secondo questo, ho catturato Pikachu a Porto Selcepoli. Immagino ti consideri solo corriere e non allenatrice.” Commentò.
“Già, immagino di sì.” Disse la ragazza.
Poi i due si diressero verso la Palestra. L’edificio era costruito a ridosso di una parete. Entrarono, e superarono i vari passaggi. Dragozard affrontò gli allenatori, e alla fine raggiunsero la Capopalestra.
“Benvenuti!” Esclamò quella sorridendo. Poi riconobbe Dragozard. E subito dopo Orthilla.
“Ommioddio! Orthilla! La grande Orthilla! La bellissima Orthilla! La leggendaria Orthilla! Un autografo, ti prego! Cinque! Dieci! Cinquanta!”
Orthilla sorrise, imbarazzata, poi le firmò un paio di fogli e si fece una foto con lei. Poi la Capopalestra rivolse la propria attenzione al ragazzo, arrossendo rendendosi conto della scena appena fatta.
“Ahem, q-quindi, tu sei Dragozard vero? Quello con un bellissimo Charizard. Ho visto i tuoi incontri alle Leghe di Kanto e Johto. Quante medaglie hai?”

“Tre.”
“Ottimo, allora la nostra sfida sarà un tre contro tre.” E così dicendo schierò Magcargo. Dragozard rifletté un momento per poi schierare Kirlia. La Pokémon esordì con Psichico, ma Magcargo ne fu solo infastidito. Il Pokémon doveva essere molto resistente, perché riuscì a rispondere facilmente con Frana. Kirlia schivò la mossa con una piroetta, poi rispose con un Palla Ombra. La mossa di energia spettrale colpì il guscio, con un’esplosione che spinse indietro l’avversario. Quello però non si arrese e replicò con Vampata.
Dragozard sorrise e, dopo che Kirlia ebbe incassato Vampata, le ordinò di usare Calmamente. La Pokémon obbedì, poi fu colpita da una seconda Vampata, a cui però resistette facilmente.
“Capisco, sai che Vampata consuma una grande energia e ti sei assicurato di poterci resistere.”
“E anche di poter attaccare con più forza.” Completò Dragozard, facendo colpire Kirlia con Psichico. Il colpo lanciò via Magcargo stavolta, facendolo crollare esausto.
“Palla Ombra riduce la capacità di resistere a mosse a distanza. Unendola con Calmamente… capisco.” Rispose la ragazza annuendo. Poi mandò in campo Camerupt. Il Pokémon fu subito colpito da una forte Palla Ombra. Kirlia procedette schivando un’Eruzione per un soffio, e proseguì con un secondo Calmamente. Incassò il colpo successivo, ancora Vampata, e colpì con Psichico. Camerupt provò a resistere, ma una Palla Ombra concluse la lotta prima che questi potesse attaccare ancora.
A quel punto in campo entrò Torkoal, che esordì con Ondacalda. Il colpo centrò Kirlia mandandola al tappeto.
Dragozard la richiamò e rifletté ‘Cacturne non può fare nulla, Beautifly men che meno, Kirlia è al tappeto…’ il ragazzo annuì e schierò Sableye. Il Pokémon si lanciò all’attacco colpendo con Privazione e facendo cadere una Bacca. Incassò poi una nuova Vampata, per colpire subito dopo con Palla Ombra. Seguì una Fossa per schivare l’Ondacalda lanciata dall’avversario. Ricomparve proprio sotto Torkoal, che fu sollevato verso l’alto e lanciato via. Il Pokémon Fuoco si rialzò e lanciò un’Ondacalda, ma Sableye incassò e usò Ripresa. Poi colpì con Palla Ombra ancora. Torkoal lanciò una Vampata, ma era più debole di prima e, anche se a fatica, Sableye resistette, riuscendo così a rispondere con un’ultima Palla Ombra e mandando a tappeto l’avversario.
“Ottima lotta, solo due Pokémon per batterne tre dei miei!” Esclamò Fiammetta. La ragazza gli porse una Medaglia e l’MT Vampata, poi sorrise. Appena i due si girarono estrasse il cellulare, sorridendo.
“Bene, e adesso?” Chiese Orthilla.
“Beh adesso pensavo che potremmo… Ehi ma quello è Draconix!” Esclamò il ragazzo salutando l’amico.
Quello si girò verso di lui e sorrise. Dragozard si avvicinò e gli strinse la mano “Allora, come va? Medaglie?”
“Tre.” Rispose Draconix “Tu?”
“Quattro.”
“Ottimo, non vedo l’ora di raggiungerti. Allora, come sta andando il tuo viaggio?”
“Beh… Alti e bassi, come al solito. Il tuo?” Chiese. Fu solo a quel punto che notò l’individuo in impermeabile accanto a Draconix. La cosa bizzarra era che l’uomo era altissimo, due metri circa, come un giocatore di basket, e nonostante ciò portava un’impermeabile talmente lungo che strisciava per terra e gli copriva le maniche, una sciarpa che ne nascondeva il collo – che doveva essere molto largo, giudicandone la larghezza – e un cappello largo a coprire il viso.
“Anche io.” Rispose Draconix, sorridendo.
“Chi è il tuo amico?” Chiese Dragozard, indicando l’uomo.
“O lui è… un conoscente. Ma dimmi, chi è piuttosto la tua amica? Piacere.” Disse Draconix stringendo la mano ad Orthilla.
“Piacere mio. Mi chiamo Orthilla, e sono una Coordinatrice. Sto seguendo Dragozard per insegnargli.”
“Oh, ottimo, scommetto che…” disse, poi scosse la testa “Beh scusate, ma devo andare. A presto.” Disse, e lui e l’uomo coperto si allontanarono.
“Chissà chi era quell’altro.” Commentò Dragozard, guardandoli sparire dietro un angolo.
“Boh, un suo amico?”
“Pensavo di conoscerli quasi tutti, e giocatori di basket non ce n’erano.”
“Beh, immagino lo scoprirai prima o poi.”
“Già. Adesso, andiamo a Brunifoglia? Mi pareva di capire volessimo partecipare a una gara.”
“Assolutamente!” Esclamò Orthilla, facendo uscire Alty dalla Poké Ball. L’Altaria spiccò il volo. Poco dopo, arriravano in una città con poche case, l’Arena delle Gare e il Centro Pokémon. Fine.
“Ah. Me la facevo più affollata.”
“Beh, stanno costruendo qualcosa.” Disse Orthilla indicando un gruppo di operai intento ad erigere un tendone “Insomma, è già un pezzo in più.”
“Se lo dici tu.” Rispose Dragozard “Che Pokémon dovrei usare?”
“Kirlia o Pikachu. Forse anche Beautifly. Gli altri hanno bisogno di un po’ di addestramento ancora prima di essere pronti a partecipare. Specie il tuo Cacturne.”
“Già, Cacturne e io non andiamo esattamente d’accordo. Forse dovrei credere a Giuls. Lei mi ha raccontato di aver avuto gli stessi problemi con la sua Venusaur.”
“E chi sarebbe questa Giuls?” Chiese Orthilla.
“Oh, una mia amica. Una brava allenatrice.”
Orthilla annuì, poi indicò al ragazzo l’Arena delle Virtù e gli spiegò come iscriversi. Appena quello si fu allontanato, afferrò il telefono e avviò il motore di ricerca internet.
“Ok… Giuls… Dragozard… Giuls X Dragozard…” Cercò, navigando sul forum dedicato a Raziel e i suoi amici. Trovò il sondaggio che le interessava e sospirò di sollievo. Il vincitore non era Dragozard secondo gli utenti, e loro erano gente che se ne intendeva. Quindi soddisfatta entrò nell’Arena, tra il pubblico, cercando di non dare nell’occhio.
“Primo punto della giornata una volta usciti da qui, trovare il modo per non essere così riconoscibile. Secondo, trovare il modo per stare un po’ da sola con Dragozard. Beh, di più di quanto io sia stata finora. Terzo…” E la ragazza arrossì “Ma cosa vado a pensare, è ancora presto…”
Poi l’annunciatore elencò i concorrenti della gara di Bellezza. Dragozard iniziò con Beautifly. Non fu una grande presentazione iniziale, secondo Orthilla, ma rimediò con una grande esibizione. Beautifly iniziò con Salvaguardia, che la coprì con un velo brillante, proseguì aumentando la brillantezza grazie a una combo di Giornodisole e Mattindoro e concluse con Ventargenteo, che risplendette intorno alla Pokémon per effetto della forte luce. Orthilla applaudì entusiasta quando i giudici lo dichiararono vincitore.
Poi fu il turno della Gara di Acume, dove Kirlia vinse usando Calmamente per aumentare la propria forza per poi usare una variante della tecnica già usata a Selcepoli, facendo ruotare le Palle Ombra in ben due orbite intorno alla sua testa, come fosse il nucleo di un atomo.
Infine, toccò alla Gara di Grinta. Dragozard era iscritto con Pikachu, che quando entrò in scena portava un abito da wrestler. Fece subito ottima impressione sui giudici, con sollievo di Orthilla. Anche l’esibizione fu ottima. La Pikachu concentrò elettricità nelle guance per poi lanciarla verso l’alto. L’elettricità statica fece concentrare le molecole d’acqua creando una lieve pioggierella. Seguendo la Pioggiadanza, la Pokémon si lanciò verso l’alto usando la coda come propulsore grazie a Schianto e subito dopo piombò verso il basso. Atterrata sul palco, si rialzò e si mise in posa, sorridendo. Vinse senza sforzo.
Orthilla applaudì, felicissima. C’erano altri Pikachu Cosplay in gara, e specie contro Beautifly erano stati avversari tosti, ma erano riusciti a concludere con tre vittorie su tre. ‘E quando anche Sableye e Cacturne saranno in grado di gareggiare… uhuhuh, ci sarà da divertirsi.’ Pensò la ragazza. Vide Dragozard rivolgere in quel momento la parola a qualcuno, un ragazzo con i capelli mori, e fece per dirigersi verso di lui, ma una persona la riconobbe e si ritrovò presto circondata da suoi fan. Li ringraziò e firmò altri autografi e foto, ma quando ebbe finito Dragozard era di nuovo solo ad aspettarla.
“Eccomi.” Disse la ragazza sorridendo “Ottimo lavoro Dragozard.”
“Grazie Orthilla.”
“Oh, no, grazie a te per il grande spettacolo.” Rispose. Il ragazzo fece per continuare il discorso, poi osservò i quadri appesi alla parete che rappresentavano i vari vincitori della giornata. Tra quelli della Gara di Grazia, spiccava un Combusken che la targhetta indicava come “Combusken di Vera, da Albanova.”
Il ragazzo sorrise e guardò gli altri. Tra i vincitori della Gara di Classe c’era uno Swellow, tra quelli di Bellezza una Wailmer e tra quelle di Acume una Breloom. Probabilmente avrebbe trovato qualcuno anche per la Grinta se avesse cercato bene, ma non se la sentiva.
Accanto a lui Orthilla sospirò. Ne aveva ancora di strada da fare.
Ma questa volta non fallirò.’ Pensò la ragazza ‘Questa volta, ce la farò. Non sarà come l’altra.’ Si disse. Prese Dragozard a braccetto e i due uscirono per andare ad allenarsi.

Squadra: KirliaPikachuSableyeBeautiflyCacturne

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Frak VS Walter

Frak camminò lungo il percorso 110, guardandosi intorno. Voleva catturare un altro Pokémon in quei giorni, e non era sicuro di quale scegliere.
“Vedi niente Aron?” Chiese il ragazzo al Pokémon Acciaio. Quello indicò un Plusle e un Minun.
“Nah, troppo piccoli. Ma puoi combatterli.” Disse. Aron trottò verso di loro e dopo un paio di Bottintesta e Ferrartigli tornò vincitore.
A quel punto fu Shuppet a indicare un Electrike. Ma Frak scosse la testa di nuovo.
“No ragazzi, non voglio un Pokémon Elettro per ora. Preferirei un Lotta, o Buio. Anche Acqua sarebbe carino, perché dover usare sempre i traghetti è una fatica inutile.”
I Pokémon si guardarono intorno, ma trovarono solo Pokémon Elettro o Veleno. In compenso, fu un’ottima occasione d’allenamento per tutti.
Arrivato a Ciclamipoli, Frak sospirò. Gli piaceva la sua squadra, ma avrebbe voluto ottenere un quarto Pokémon presto.
In quel momento, un uomo fece cenno al ragazzo con la mano. Indicando i suoi Pokémon, si fece avanti. “Ehilà, sei un allenatore? Io sono dell’Associazione Adozione Pokémon di Karen. Sai, la Superquattro di Johto.”
“Certo, la conosco, l’associazione che si occupa di trovare una casa ai Pokémon abbandonati o i cui allenatori sono deceduti senza parenti stretti, sbaglio?”
“Esattamente. Allora, ti interessa un Pokémon?” Chiese l’uomo, indicando un piccolo recinto in cui diversiPokémon si aggiravano, tenuti d’occhio da un paio di Blissey che impedivano loro di combattersi.
Il ragazzo si avvicinò e li osservò. La maggior parte erano Pokémon comuni, come Zigzagoon, Poochyena o Wurmple, probabilmente catturati da allenatori alle prime armi che li avevano poi abbandonati quando avevano trovato Pokémon migliori. Avrebbero trovato probabilmente un bambino che li voleva come cuccioli, o un allenatore della zona che cercava Pokémon provenienti da altre parti di Hoenn. Ma nel gruppo c’erano anchePokémon interessanti. Uno Zangoose stava dormendo appoggiato alla parete del recinto. Un grosso Pokémon, Raticate capì il ragazzo dopo un momento, stava passeggiando in giro per la gabbia. Un vecchio Ursaring dalla pelliccia macchiata di bianco per l’età si guardava intorno, cauto.
Stava ponderando ancora se sceglierne uno quando scorse un Meditite. Il Pokémon era seduto a meditare su una roccia, ignorando un paio di Poochyena che abbaiavano accanto a lui. Frak lo fissò un momento, poi lo indicò all’uomo.
“Quindi vuoi il Meditite? L’abbiamo trovato non lontano da qui, e non da molto. Quindi potrebbe essere ancora un po’ incerto sull’ubbidire.”
“Nessun problema.” Rispose Frak. L’uomo annuì con un sorriso e andò a prendere alcuni documenti. Poi gli indicò il Pokémon e gli disse che poteva catturarlo con una delle sue Poké Ball. Il ragazzo annuì e balzò nel recinto. Attraversò con decisione il terreno, ignorando gli altri Pokémon che aveva intorno, e si avvicinò al Meditite, in meditazione. Poi si sedette accanto a lui.
“Allora, cosa ne dici, vuoi venire con me?” Chiese al Pokémon. Quello aprì gli occhi e lo fissò. “Capisco che tu possa non fidarti, ma vedrai: io non sarò come il tuo vecchio allenatore.”
Il Pokémon annuì e si alzò mettendosi in guardia. Frak sorrise e schierò Banette, in cui il suo Shuppet si era evoluto poco prima. Poteva sembrare eccessivo, ma secondo lui era una questione di rispetto. Meditite non si tirò certo indietro, ma Banette era una spanna sopra quanto a forza, perciò resistette facilmente a confusione e sconfisse l’avversario in poco. A quel punto, Frak lanciò una sfera e Meditite vi entrò. Subito dopo, fu catturato dalla Poké Ball. Il ragazzo sorrise e la raccolse, poi uscì dal recinto. Ci furono diversi applausi e numerosi passanti si avvicinarono incuriositi. Frak notò un anziano indicare l’Ursaring e un bambino sporgersi verso gli Zigzagoon, tirando il braccio alla madre.
“Mi hai usato per farti pubblicità per caso?” Chiese Frak all’uomo che gli aveva indicato il recinto.
“Diciamo che ho pensato che una bella lotta avrebbe attirato qualche spettatore.” Replicò quello, sorridendo.
Frak sorrise a propria volta “Beh, felice di essere stato d’aiuto…” Si sporse a leggere la targhetta “Isaac.”
“Grazie. Volevo che il mio ultimo giorno qui ad Hoenn fosse un successo. E se riuscirò a trovare un nuovo padrone alla maggior parte di loro, partirò contento.” Disse, sorridendo mentre l’Ursaring entrava nella Poké Ball dell’anziano e il bambino andava via con uno Zigzagoon in braccio.
“Ah, vai via da Hoenn?”
“Già, mi trasferiranno ad Almia per un po’. Poi, Sinnoh. Porterò con me i Pokémon che non siamo riusciti a far adottare qui, sperando che siano più ben accetti in un’altra regione. Spero che siano pochi, però.”
“Oh, bello. Mi piacerebbe visitare Sinnoh.”
“In tal caso, se capiti a Sinnoh davvero, fammi un saluto.” Disse l’Alleva Pokémon, sorridendo.
“Senz’altro.” Disse Frak, per poi salutarlo.
Dopo una visita al Centro Pokémon e aver introdotto Meditite ai suoi compagni di squadra, il ragazzo si diresse alla Palestra. Sfidati i vari allenatori e aperte le porte elettriche, raggiunse Walter. L’uomo lo salutò e gli chiese quante medaglie avesse.
“Tre.” Rispose Frak sorridendo.
“Ottimo, allora sarà un tre contro tre. Pronto alla sfida?” Chiese Walter. Frak annuì e il Capopalestra schierò Magneton. Il ragazzo sorrise mandando in campo Meditite. Il Pokémon esordì con Breccia, causando grossi danni all’avversario. Meditite incassò il conseguente Ondashock, e colpì ancora con Breccia, mandando al tappeto l’avversario. Walter sorrise e mandò in campo Electrode.
Il Pokémon colpì subito con Ondashock. Già destabilizzato dai colpi precedenti, Meditite crollò. Frak lo richiamò e sorrise, contento che avesse esordito con un KO, poi mandò in campo Aron. Il Pokémon colpì con Bottintesta, incassò una Scintilla e colpì nuovamente, con Spaccaroccia. Electrode, allo stremo, esplose. L’Autodistruzione mandò Aron al tappeto.
Walter annuì, poi Manectric entrò in campo. Lo stesso fece Sandslash.
“Tenere un Pokémon Terra per ultimo è prova di grande sportività.” Disse Walter annuendo “Molto bene.”
Il ragazzo annuì, poi Sandslash esordì con Terrempesta. Manectric si lanciò all’attacco con Morso, ma Sandslash resistette e colpì con Terremoto, colpendo il terreno e causando un’onda sismica. Il Pokémon Elettro fu gravemente danneggiato, e colpì ancora con Morso. Poi saltò per schivare un nuovo Terremoto e colpire con Morso una terza volta. A quel punto però un Lacerazione lo mandò al tappeto.
“Ottimo lavoro.” Disse Walter richiamando Manectric “Eccoti Medaglia Dinamo ed MT Ondashock.” Disse, consegnandogli i due oggetti.
Frak sorrise ed uscì, ringraziando. Poi si diresse al Centro Pokémon.

 

Squadra:MedititeAronSandslashBanette

Medaglie:Balance BadgeStone BadgeKnuckle BadgeDynamo Badge

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Giuls VS Fiammetta

Giuls ritirò l’amo, sconsolata. Anche qui nulla. Non che si aspettasse di trovare un Feebas così facilmente, ma cominciava a domandarsi se ce ne fossero davvero nei fiumi di Hoenn. Certo, sapeva che il luogo più probabile era il fiume che scorreva da nord di Forestopoli verso sud, ma poteva sempre essercene qualcuno in fondo.
La ragazza in ogni caso ritirò la canna da pesca, accorciandola e riponendola nello zaino, poi riprese a camminare verso nord. Per qualche motivo, aveva la sensazione di essere osservata, anche se non capiva perché.
Proseguendo lungo la strada, Giuls raggiunse il deserto. Da qui poteva procedere attraverso esso, a condizione di avere gli occhialoni, oppure poteva dirigersi al Monte Camino e a Cuordilava. Dato che oltre il deserto non sapeva ci fosse nulla di interessante, tanto valeva procedere verso il Monte Camino. Ma nel momento in cui si girò sentì un grido dal deserto.
La ragazza vi si addentrò subito, anche se senza Occhialoni era a dir poco un’impresa. A quanto pareva, il deserto era soggetto a tempeste di sabbia pressoché continue.
Avanzò praticamente alla cieca finché davanti a lei non comparve una grande torre. L’edificio era stranissimo, perché sembrava fatto di sabbia. La ragazza rifletté un momento. Provare a proseguire sarebbe stato un errore, almeno finché la tempesta di sabbia non si fosse fermata brevemente, perciò tanto valeva entrare. L’urlo forse era solo immaginario. Forse era solo l’ululato del vento tra le rocce.
In quel momento la ragazza realizzò che ai piani superiori della torre c’era qualcuno. Si avventurò con cautela nell’edificio, e si chiese come potesse reggersi su se stessa una torre che sembrava veramente essere composta solo da sabbia.
Scalò i due piani ed arrivò in cima. Qui vide una ragazza legata, che riconobbe come Vera, la figlia di Birch, in un angolo della stanza. Aveva un bavaglio, il che voleva dire che probabilmente era stata lei ad urlare. Davanti a lei, in piedi al centro dell’altare, erano presenti tre persone: due donne del Team Rocket e un uomo. Quando Giuls lo riconobbe, le mancò il fiato.
Thiazi era in piedi al centro della stanza, intento a dare ordini alle due ragazze.
“Ahah, questo sì che è davvero un bel colpo. Mentre il Team Magma e il Team Idro si occupano del Monte Camino, io provvederò qui nel deserto.” Disse l’uomo “Anche se mi dispiace un po’ per il fatto che così non potrò combattere con quel Raziel. Avrebbe bisogno di una lezione.”
“Ma signore, non ha detto che gli ordini dall’alto sono di non toccarlo?”
L’uomo sospirò “Il grande signore si sta facendo influenzare negativamente dal giudizio di Kain. Non dovrebbe fidarsi del ragazzo, quella serpe in seno al nostro sacro ordine. Certo, la Smogon non…”
A quel punto, Giuls fece un passo leggero, e un pezzo della parete cadde a terra. Thiazi si girò all’istante. In quel momento la ragazza notò che teneva in mano un Bagon. Era vivo, anche se non sembrava in buone condizioni.
“Chi va là?” Chiese l’uomo. Giuls si chiese cosa fare, mentre le due ragazze del Team Rocket iniziavano ad avanzare verso le scale, poi un Baltoy sfrecciò in avanti e caricò verso Thiazi. Quello lo vide arrivare, poi sorrise. Afferrò Bagon e lo usò come una mazza usandolo per colpire Baltoy, scagliando via entrambi i Pokémon. Per fortuna il Pokémon Drago aveva la testa dura, dato che altrimenti sarebbe stato un colpo fatale. Il Baltoy invece era a terra, accanto a Vera, che cercò di avvicinarglisi piangendo.
“Signore, non aveva detto che voleva tenere quel Bagon per lei?” Chiese una delle due.
“Un Bagon che non desidera volare è utile quanto un Blaziken zoppo. Non che io possa usare un Blaziken.” Commentò l’uomo.
A quel punto, Giuls era davvero tentata di lanciarsi all’attacco e tirare un pugno a quella faccia da schiaffi di Thiazi, ma farlo voleva dire solo fare il suo gioco. Le serviva aiuto contro quelle tre.
Ho Skitty, Kirlia, Lapras e Lanturn, e l’ultimo non può combattere sulla terraferma. Come Giratina si suppone che faccia?’ Si chiese. Guardò Vera. Se era stata catturata, doveva voler dire che i suoi Pokémon erano al tappeto. E comunque non sapeva se fossero forti o adatti ad affrontare Thiazi.
Nel frattempo, Thiazi e le due donne stavano analizzando la parte centrale della stanza, dove si trovava un altare con due pietre posate sopra e delle incisioni tutto intorno.
Ok,’ pensò Giuls ‘Niente panico. Mi serve aiuto. Aiuto. Aiuto…’ Si disse, guardandosi intorno, e i suoi occhi si fissarono su Baltoy e Bagon.
Baltoy… Se ce n’è uno…’ Pensò, poi uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò lentamente ai due Pokémon. Li guardò. Il Baltoy era svenuto, ma la ragazza usò un Revitalizzante, spremendolo addosso al Pokémon, e quello si rialzò. Sfortunatamente, a quel punto emise un verso istintivo, e una delle donne del Team Rocket si girò a guardare. Non fu soddisfatta di ciò che vide.
“Abbiamo compagnia.” Disse, rivolta a Thiazi e l’altra ragazza. I due si girarono. Giuls nel frattempo borbottò qualcosa e lanciò in campo tutti i Pokémon che poteva. Kirlia, Skitty e Lapras si rivolsero contro Thiazi; ilPokémon Ghiaccio in particolare sembrava parecchio arrabbiato. Nel frattempo, Baltoy fuggì.
“Oh, la ragazzina che ha paura di volare.” Commentò l’uomo “Coraggioso da parte tua sacrificarti solo per quel Baltoy.”
“Non è solo per lui.” Disse Giuls, spremendo una Baccacedro addosso a Bagon, che si rialzò, acciaccato ma ripresosi un po’.
“Oh, vedo che sai farci con queste cose.” Disse l’uomo, aprendo una Poké Ball. Uno Skarmory entrò in campo, lanciando un grido metallico.
Le due donne in divisa si fecero da parte, ma mandarono comunque in campo Espeon ed Ariados.
Ok…’ Si disse la ragazza, poi diede un ordine e tutti i suoi Pokémon, insieme al Bagon, si lanciarono all’attacco. Il Drago non era davvero previsto, ma Giuls fu felice di un aiuto in più per i suoi Pokémon.
Nel frattempo, la ragazza si precipitò verso Vera e la liberò dal bavaglio.
“Hai qualche Pokémon in grado di combattere?” Chiese, mentre la slegava.
“Nessuno, tranne Breloom e Wailord. Ma uno non poteva davvero vincere e l’altro…”
“Lo so, lo so, ma manda in campo anche Breloom. Falli uscire tutti anzi, li curerò!” Esclamò. La ragazza annuì e Breloom entrò in campo appena in tempo per colpire Ariados con un Pugnorapido, visto che il Pokémon si era lanciato verso le due. Nel frattempo, Vera fece uscire i suoi Pokémon. Giuls infilò un Revitalizzante in bocca a Swellow, e la Pokémon lo ingerì, riprendendosi, anche se non completamente, quanto bastava per attaccare l’Espeon. Giuls si affrettò a curare anche Blaziken, che scosse la testa e caricò contro Ariados.
“Tutto qui?”
“A meno che tu non voglia far uscire Wailord.”
“Allora incrociamo le dita.” Rispose Giuls. Sapeva benissimo che non poteva vincere contro Thiazi con una squadra del genere. L’unica speranza…
E in quel momento, mentre Skarmory sconfiggeva Skitty e costringeva Kirlia ad arretrare, ci fu un fortissimo rombo dal piano sottostante. Poi, un autentico sciame di Baltoy eruppe dalle scale invadendo la stanza e attaccando Skarmory, Espeon ed Ariados. Thiazi imprecò, contando il numero di nemici. La stanza si stava saturando in fretta, per la gioia di Giuls che poté così approfittarne per correre verso i suoi Pokémon. Nel frattempo, Thiazi mandò in campo un Honchkrow. Il Pokémon Buio attaccò i Baltoy, sconfiggendone diversi, poi Thiazi fissò Giuls con odio.
“Signore, la missione l’abbiamo conclusa, dovremmo…” Iniziò una delle due donne, quella con i boccoli enormi, ma Thiazi la interruppe.
“Tu, ragazza, hai rischiato di rovinare tutto. Mi hanno detto di non toccare Raziel, ma nessuno ha detto nulla di te e  i tuoi Pokémon. Perciò…” L’uomo aprì una Poké Ball nero pece, da cui uscì un Charizard. L’uomo diede un ordine e quello lanciò un Fuocobomba, una fiamma molto più rossa e ardente di quelle normali. Giuls si lanciò di riflesso a proteggere Kirlia, proprio nel mezzo della linea di tiro, e chiuse gli occhi. Poi sentì qualcosa crescerle tra le braccia, un calore enorme dietro di sé… E subito dopo era ancora viva.
Guardò la Pokémon che stringeva, non più Kirlia ma Gardevoir. La Pokémon Psico guardò Giuls e sorrise, poi si rivolse al Charizard. Aprì la mano, rivelando una minuscola sfera nera. Thiazi lanciò un grido e richiamò ilPokémon.
“Sei pazza?! Non farlo! Rischi di ucciderci tutti!”
Gardevoir si limitò a staccarsi da Giuls e avanzò lentamente verso Thiazi, sempre tenendo dritto davanti a sé la sfera. L’uomo si guardò intorno, disperato, poi aprì la Poké Ball di un altro Pokémon, un Braviary stavolta. Richiamò Honchkrow e saltò sul Pokémon Volante, cui ordinò di sfondare la parete. Quello eseguì e sparì subito dopo in volo.
Gardevoir sospirò, la fronte imperlata di sudore, e la sfera che teneva in mano scomparve.
A quel punto, Giuls si guardò intorno. Le due ragazze del Team Rocket erano sparite, probabilmente sfruttando l’Honchkrow. Vera era china su diversi Baltoy, intenta a curarli. I suoi Pokémon erano lì accanto, stanchi ma ancora in piedi.
A quel punto, Giuls si concesse un sorriso, poi si ricordò del Bagon. La Pokémon Drago – era una femmina, realizzò Giuls a un esame più attento – era a terra svenuta. La ragazza temette il peggio, ma non sembrava essere ferita seriamente per fortuna. Le diede un’Iperpozione e la lasciò lì un po’, una volta che ebbe ripreso i sensi. Poi si rivolse a Vera.
“Meno male. Se non ci fossi stata tu…” Iniziò, ma la ragazza di Albanova scosse la testa.
“Starai scherzando. Sei TU che mi hai salvata.”
“Sì, ma solo perché quel Baltoy ha voluto aiutare te.” Rispose Giuls, indicando il Pokémon Terra, che si era spostato accanto a Vera.
La ragazza lo fissò, poi annuì ed estrasse una Poké Ball, ma Giuls la fermò. La ragazza scavò nel proprio zaino ed estrasse una delle due Friend Ball che un anno prima Franz le aveva costruito, e la porse alla ragazza. Vera annuì e la mostrò a Baltoy. Quello si limitò a toccarla ed entrarvi. La Friend Ball si agitò leggermente, poi si fermò. Giuls sorrise. Franz le aveva consigliato di usarle per qualcosa di speciale, e decisamente usarla per il Baltoy che aveva salvato le loro vite sembrava appropriato.
Vera fece per dire qualcosa, ma a quel punto a interrompere ci pensò un verso e uno strattone ai pantaloni di Giuls. La ragazza guardò in basso, verso la Bagon.
“Ma certo, devo ringraziare anche te. E devo riportarti a casa.” Commentò la ragazza, ma Bagon scosse la testa. Indicò Giuls, poi se stessa, poi la Friend Ball di Vera. Era un messaggio molto chiaro.
Giuls annuì, poi estrasse la seconda Friend Ball e vi fece entrare la Bagon. Dopo un paio di vibrazioni, la sfera si fermò.
“Beh, ho usato più Poké Ball di Franz oggi che nell’ultimo anno.” Commentò Giuls, pensando che ora le restavano solo un’Esca Ball e una Peso Ball.
A quel punto, Vera le strinse la mano, gli occhi che le brillavano “Oh mio Arceus, sono stata salvata dalla grandissima Giuls. E non solo, ma mi ha addirittura regalato una delle sue Poké Ball. Oggi è il giorno più felice della mia vita!”
“Ecco, io… Come mai tutto questo entusiasmo improvviso? Non è la prima volta che c’incontriamo!”
“Beh, siamo appena passate attraverso una situazione disastrosa e ne siamo uscite vive, questo mi mette di buon umore. E in effetti ci siamo già incontrate, ma l’altra volta c’erano tutti i ragazzi ed era un po’ imbarazzante. Ma io sono una tua grande fan!” Disse la ragazza.
Giuls arrossì, imbarazzata. Sapeva che esisteva un Fan club dedicato a Raziel e in misura minore a lei, Darken, Draconix e Dragozard, ma non pensava fosse così famoso.
“Comunque, cos’è successo prima? Thiazi sembrava terrorizzato.” Commentò Giuls, fissando Gardevoir.
“Oh, quello… I Gardevoir possono giungere a misure estreme.”
“Quanto estreme?”
“Aveva in mano un piccolo oggetto nero?”
“Sì.”
“Era… Era un buco nero. Non distruttivo quanto un vero buco nero, ma avrebbe disintegrato Thiazi e qualunque altra cosa Gardevoir avesse voluto distruggere.”
Giuls la fissò a bocca aperta. Poi si girò verso Gardevoir. La Pokémon si limitò a sorridere ed alzare il pollice.
“Beh, ce la siamo cavata.” Commentò Giuls, lasciando perdere il discorso “Ti serve aiuto? Io sto andando a Cuordilava.”
“No, grazie. Stavo andando a Mentania ma mi sono persa nella tempesta, e Baltoy mi ha guidato fin qui. Immagino di aver davvero perso tempo.”
“Sempre meglio che finire dispersa nel deserto, no?”              
“In effetti hai ragione. E dire che ieri è andato così bene a Brunifoglia. Spero di arrivare per gli spettacoli pomeridiani.”
“Te lo auguro.” Disse la ragazza. Le due guardarono fuori, e per fortuna la tempesta si era calmata quanto bastava per permettere alle due di uscire.
Giuls osservò curiosa l’altare, prima di andarsene. Su di esso si trovavano due fossili. Per un attimo fu tentata di prenderli, poi scosse la testa. Se erano lì, lì dovevano stare.
Le due ragazze uscirono, e fecero qualche passo, poi sentirono una forte ventata alle loro spalle, si girarono, temendo di vedere una nuova tempesta di sabbia troppo forte… e la Torre era sparita.
Le due si guardarono, stupefatte, poi si limitarono ad uscire dal deserto. Ne avevano decisamente avuto abbastanza. A quel punto si salutarono e Giuls si diresse verso il Monte Camino. Si trovò davanti un blocco della polizia, ma le bastò presentare il Pokédex per poter passare. La funivia la condusse in cima, dove trovò chiari segni di combattimento. Ripensò alla frase di Thiazi sul Monte Camino e quei due “Team Magma e Team Idro”. Poi si diresse sul Passo Selvaggio. Lo superò faticosamente e arrivò a Cuordilava. Dopo una visita al Centro Pokémon si recò in palestra. Superò gli allenatori e raggiunse Fiammetta.
La Capopalestra la salutò calorosamente, poi le pose le domande di rito.
“Medaglie?”
“Quattro.”
“Allora avremo un quattro contro quattro. Va bene?”
Giuls annuì e iniziò schierando Bagon. La Pokémon sbuffò, preparandosi ad affrontare il Magcargo schierato da Fiammetta, ed esordì con Dragospiro. Le fiamme violacee paralizzarono il Magcargo, che però rispose con Lanciafiamme.
A quel punto Bagon si lanciò alla carica e colpì con Bottintesta. Magcargo arretrò sorpreso, e Bagon ne approfittò per un secondo Bottintesta. A quel punto però Magcargo rispose ancora con Lanciafiamme, costringendola a fare un passo indietro. L’avversario ne approfittò e colpì con Vampata, scagliandola via in un’esplosione di fiamme. Ma Bagon resistette. Giuls sorrise ed incoraggiò la Pokémon ad usare ancora Bottintesta. Il drago annuì, caricò… e piombò addosso a Magcargo su quattro zampe, come Shelgon. Sfortunatamente, questa nuova forma si rivelò controproducente. Impreparata alla situazione, Shelgon capitombolò in avanti, e finì alla mercé della Frana di Magcargo, finendo al tappeto.
Giuls la richiamò, sorpresa. Sapeva che sul Passo Selvaggio si erano allenate, e che Bagon non era comunque debole già prima, dato che, da quel che era riuscita a ricostruire Giuls usando il Pokédex, Thiazi l’aveva presa alle Cascate Meteora e portata con sé senza catturarla, probabilmente per decidere cosa farne. Forse l’aveva persino allenata. Ma cominciava a pensare ci fosse qualcosa di strano, anche se non capiva cosa esattamente fosse fuori posto.
In ogni caso, Giuls proseguì con Skitty, che colpì con Ritorno mandando al tappeto Magcargo. Poi entrò in campo un Camerupt.
Giuls iniziò con Ritorno, che per fortuna fece danni, anche se non quanti sperava. Subito dopo però arrivò l’Eruzione, che fece parecchio più male alla Pokémon Normale. Skitty arretrò, una scottatura che le ricopriva il pelo. A quel punto, Giuls sorrise, imitata da Skitty, che colpì con Facciata. Il colpo spostò Camerupt di diversi centimetri, dimostrandone la forza, poi Camerupt colpì con Vampata. Skitty resistette e colpì con Facciata, mandandolo al tappeto, ma subito dopo crollò per la scottatura.
Giuls la richiamò annuendo, e mandò in campo Gardevoir. Aveva anche Lapras e Lanturn, ma preferiva tenere uno dei due, Lanturn probabilmente, come ultima carta da giocarsi.
Contro Gardevoir, Fiammetta schierò un Ninetales. Il Pokémon Fuoco lanciò un Lanciafiamme, ma fu subito colpito da uno Psichico. Un secondo Psichico lo scagliò via, e un terzo concluse la lotta.
Giuls fissò Gardevoir, la cui fronte era imperlata di sudore per gestire quell’immenso potere che aveva in mano ora. La Pokémon alzò il pollice e sorrise, ma era un sorriso tirato come quello di una persona allo stremo delle forze. Giuls rifletté un momento. Poi scosse la testa e la richiamò.
“Scusa, ma potresti contarlo come un doppio KO? Credo di dover parlarle un attimo.” Disse la ragazza.
Fiammetta annuì. Poi il Lanturn della ragazza entrò in campo contro Torkoal. Nonostante lo svantaggio, Torkoal mise su una discreta lotta, ma alla fine fu sconfitto quando una sua Vampata mancò il bersaglio e fu ricambiata da un’Idropompa.
Fiammetta consegnò a Giuls medaglia ed MT, e la ragazza ringraziò per poi uscire. A quel punto fece uscire Gardevoir dalla Poké Ball. Quella fissò Giuls con sguardo interrogativo.
Giuls le posò una mano sulla spalla “Ascolta, io so come ti senti. Hai avuto paura. Paura per te e paura per me. Ti sei evoluta, hai usato un potere straordinario e mi hai salvata. Ma non per questo devi autodistruggerti. La fatica che hai fatto là dentro non era normale. Hai messo una forza psichica due, tre volte maggiore del necessario in quegli attacchi, vero?”
La Gardevoir abbassò gli occhi ed annuì. Giuls sorrise, ripensando alla Ralts che aveva incontrato sul Percorso 102 tanto tempo prima. Poi abbracciò la Pokémon.
“Grazie per avermi salvata. Ma ricordati che non voglio che per farlo tu ti distrugga. Continua a comportarti come al solito. Se verrà il momento, saprai cosa fare. Ma fino ad allora, in una lotta in Palestra o alla Lega, non hai bisogno di fare una cosa del genere. Non voglio vederti così. Mai più.”
La Pokémon rispose timidamente all’abbraccio. Giuls sorrise. Poi sentì un “Ti voglio bene.” risuonarle in testa. Si guardò intorno, ma non c’era nessuno. Guardò Gardevoir, ma la Pokémon sembrò confusa. La ragazza scosse la testa. Se lo doveva essere immaginato.
 
“E quindi non c’era nulla Thiazi?” Chiese l’uomo all’altro capo del telefono.
“Niente signore.” Rispose l’uomo sul Braviary.
“Capisco. Ottimo lavoro comunque. E hai detto di aver avuto un incontro con uno di quei ragazzini?”
“Sì signore. La ragazza.”
“Ah, ottimo. Dimmi, pensi sia pericolosa?”
“No signore.” Rispose Thiazi, sorpreso.
“Quello che volevo sentire. Bene, rientra alla base.” Disse la voce dall’altro lato. Thiazi richiuse la telefonata.
Dall’altro lato, un uomo con la lunga barba se la lisciò con la mano, pensoso. “Non pericolosa... Beh, se lo dice lui. In fondo, non è mai riuscita fare più che salvarsi la vita.” Si disse Surtur. Eppure aveva la strana sensazione che qualcosa stesse andando per il verso sbagliato.

 

Squadra: SkittyLanturnShelgonGardevoirLapras

Medaglie:Balance BadgeStone BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeHeat Badge

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Draconix VS Fiammetta

Draconix aprì gli occhi. Fuori il sole era alto nel cielo, il che voleva dire che aveva dormito più del previsto.
Beh, non è un problema, al massimo mi farò dare un passaggio da Latios.’ Si disse il ragazzo, controllando l’ora. Erano comunque solo le nove, quindi non c’era da preoccuparsi. Stava chiudendo il telefono quando con la coda dell’occhio scorse la data.
“Quindici… Perché non mi suona corrett…” Iniziò, poi si fermò di botto “Ma oggi dovrebbe essere il quattordici!”
Il ragazzo riguardò il calendario del telefono, ma quello continuava impietoso a segnare il quindici. Perciò, l’unica spiegazione era che… ‘Ho dormito un giorno intero?!’ Si chiese, correndo fuori ‘Non è possibile, non è possibile! A parte che l’infermiera mi avrebbero svegliato…’
In quel momento, gli venne un’idea. Si fermò al bancone e mentre porgeva alla donna la chiave della sua stanza chiese, con tutta la calma che riusciva a trovare, “Perché non mi avete svegliato, ieri mattina?”
L’infermiera lo osservò, stupita “Ma signor… Draconix, da quello che risulta nei registri, lei è arrivato solo ieri sera. Perciò, ieri mattina non potevo svegliarla, perché sarebbe stato… problematico.”
Draconix fece per dire qualcosa, poi realizzò che qualcosa non andava. Se avesse dormito un giorno intero, ci sarebbero state chiamate perse, messaggi non risposti… E soprattutto Sceptile l’avrebbe svegliato. Si scusò con la donna e si precipitò fuori.
Corse verso il Tunnel Menferro, e decise di controllare con un metodo scientifico. Premette il tasto della Poké Ball, e subito dopo Latios si precipitò verso di lui dal cielo. Il Pokémon Leggendario si guardò intorno sorpreso.
“Draconix,” Disse, osservandolo “Credevo tu fossi abbastanza saggio da non chiamarmi senza motivo. C’è qualche emergenza?”
“Sì, in realtà. Dimmi, che giorno ci siamo incontrati io e te?”
“Beh, ieri, il quattordici del mese. Perché?”
“Perché apparentemente manca un giorno della mia vita.” Rispose Draconix “Vedi, io ti ho catturato il quattordici. Invece, secondo me, era il tredici. Quindi, un giorno, quello del tredici, è andato perso. E non so perché.”
Latios rifletté un momento, poi annuì “Anzitutto, controlliamo se è vero. Qual è l’ultima cosa che ricordi prima del nostro incontro?”
“Mi ricordo di essere arrivato sulla spiaggia dove poi ho incontrato Rocco e Raziel. Ma secondo la mia memoria questo è successo nel pomeriggio del tredici. Subito dopo, abbiamo avuto quell’incontro con il tizio dei Draghi e la sfida a Ferrugipoli.”
“Non abbiamo perso tempo, in effetti. Quindi, supponendo che questo sia vero, il salto temporale dev’essere avvenuto mentre andavi verso la spiaggia. Allora, vediamo… Qual è l’ultima cosa certa che hai fatto quel giorno?”
“Vincere la medaglia di Walter.”
“Puoi controllare in che data hai ottenuto le tue medaglie?” Chiese Latios. Draconix annuì e controllò la scheda allenatore. La data di Walter era il dodici, quella di Petra il quattordici.
“E questo dimostra che ti manca effettivamente un giorno.” Disse Latios “La domanda è: cosa è successo in quel giorno?”
Draconix era troppo preoccupato per rispondere. Tirò fuori il telefono e chiamò Giuls.
“Giuls!” Esclamò, appena la ragazza rispose.
“Draconix? Che succede?” Chiese l’allenatrice dall’altra parte.
“Quante medaglie hai?”
“Sto andando a prendere la sesta. Sono proprio davanti alla Palestra di Forestopoli. Secondo Lailah, Raziel è poco più indietro, lungo il percorso. Ah, mi ha anche detto che proprio ieri hai catturato Latios. Congratulazioni! Ma vedrete, tu e Darken mi avete lasciato indietro, ma non per molt…”
“Grazie Giuls, scusa ma devo andare, ciao.” Disse Draconix, riattaccando. Si trovò davanti lo sguardo di Latios.
“Tutta qui la tua preoccupazione?” Chiese il Pokémon, fissandolo “Essere indietro con le medaglie?”
“Ma è importantissimo!”
“TI POSSO PORTARE IO A PRENDERE LE MEDAGLIE CHE TI MANCANO!” Tuonò mentalmente Latios, esasperato “Quello che mi interessa è capire perché al mio Prescelto manca un giorno dalla memoria.”
Draconix annuì, scusandosi. In effetti, le medaglie erano importanti, ma quell’ammanco nella sua memoria era preoccupante anche per altri motivi.
“Adesso, vediamo se c’è qualche indizio.” Disse il Pokémon “Per esperienza personale, ci sono solo due motivi per cui puoi aver perso la memoria. Un qualche shock, o un Pokémon che ha deciso di cancellarti la memoria. Se fossimo a Sinnoh andrei subito da Uxie, ma questa è Hoenn. Quindi, dobbiamo capire cos’è successo. Controlla lo zaino, voglio sapere se c’è qualcosa fuori posto.”
Il ragazzo annuì e si mise a frugare nel proprio zaino. Non c’era nulla di strano apparentemente, ma quando stava per rinunciare tirò fuori qualcosa di strano. Un grosso paio di Occhialoni, che era sicuro di non possedere. Erano ancora sporchi di sabbia, quindi erano stati usati.
Latios li osservò e annuì “Bene, il nostro primo indizio è nel deserto.”
“Un po’ vago come indizio.”
“Sì, ma ho una mezza idea di cosa cercare.” Rispose il leggendario facendogli cenno di mettersi gli Occhialoni e salire. Il ragazzo ubbidì e i due presero il volo.
Arrivati sopra il deserto in pochissimo tempo, Latios scese in picchiata e si avvicinò a una grande costruzione di roccia consumata dal tempo fino a sembrare un gigantesco masso, poi atterrò scuotendo la testa “La mia prima idea si rivela errata.” Commentò “Il blocco dei tre Regi è ancora al suo posto.”
“Il blocco dei tre Regi?”
“Sì, una vecchia storia. Non importa comunque, quello che ci interessa è altro per esclusione.” Disse Latios “Adesso devo sperare di trovare la Torre Miraggio. Tu aspetta qui. Dovrò evocarla se non è apparsa, e per farlo è necessario che non ci siano umani nei paraggi.”
Draconix annuì, sospirando e chiedendosi cosa fare. Fece uscire dalla Poké Ball Sceptile, che si guardò intorno. IlPokémon fece un passo avanti e davanti a lui si aprì una buca, in fondo a cui lo aspettavano le mascelle di un Trapinch.
Nonostante la sorpresa però il Pokémon Erba non si fece prendere dal panico, come Draconix del resto, e quando l’allenatore ordinò un Fendifoglia il Pokémon prontamente eseguì, lanciando fuori dalla sabbia il Trapinch.
L’allenatore fissò il Pokémon, mentre quello si preparava a combattere con Sceptile, e di riflesso afferrò una dellePoké Ball vuote e la lanciò al Trapinch. Il Pokémon fece resistenza ma alla fine fu catturato.
“Cosa c’è?” Chiese Draconix a Sceptile, che lo fissava poco convinto “Ha incassato un tuo Fendifoglia ed era pronto a lottare ancora, mi sembrano buone basi per un Pokémon.”
Sceptile sbuffò, poco convinto, ma in quel momento Latios ritornò scuotendo la testa.
“Purtroppo nella Torre Miraggio c’è stato di recente uno scontro, e qualunque prova potesse esserci è andata persa.” Disse il Latios sconsolato.
Draconix rifletté. Se era così, allora erano punto a capo. Tuttavia… “Il cellulare!” Esclamò il ragazzo afferrandolo e aprendolo, mentre Latios lo sollevava in volo sopra il deserto e la tempesta di sabbia, mantenendosi in volo statico. Draconix scorse le chiamate ma non trovò nulla di strano. Poi passò ai messaggi. Tra questi, uno catturò la sua attenzione. Il motivo era semplice. Era stato inviato, senza risposta, a un numero sconosciuto.
Lo aprì e lesse “Cuordilava, Terme.” L’aveva inviato lui, quindi doveva aver avuto un motivo per scriverlo.
Il ragazzo fece cenno a Latios e il drago annuì, puntando alla città alle pendici del Monte Camino.
Poco dopo, i due atterravano davanti al Centro Pokémon. Draconix attraversò l’edificio e raggiunse la piscina, dove diversi anziani si stavano riposando per far passare gli acciacchi.
Draconix si guardò intorno, rivolgendosi a tutti i presenti, ma nessuno di loro sembrava conoscerlo.
Il ragazzo sospirò e uscì dalle terme. Scosse la testa, e Latios sospirò.
A quel punto, senza nient’altro da fare, Draconix si diresse alla Palestra. Era una Palestra Fuoco, il che significava che Sceptile era parecchio in svantaggio. Perciò entravano in gioco i suoi vecchi Pokémon e il suo nuovo acquisto. Fatta scorta di Antiscottature, l’allenatore affrontò uno per uno tutti gli avversari. Arrivato da Fiammetta, si preparò alla lotta.
“Benvenuto sfidante! Tu sei Draconix vero? Ho sentito che hai catturato un Latios. Sai, è un leggendario che mi piace anche se non è Entei o un altro Fuoco.”
“Come fai a saperlo?”
“Stai scherzando? Ne parlano tutti sul forum!” Esclamò la ragazza.
Draconix rifletté. Sapeva che esisteva un forum su di loro, e che detto forum era molto ben informato, ma pensare che sapessero già di Latios… Era un po’ sconcertante.
“Comunque, quante medaglie possiedi?” Chiese Fiammetta.
“Quattro.”
“Ottimo.” Proseguì la Capopalestra “Allora avremo un quattro contro quattro.” Concluse, schierando Ninetales.
Draconix mandò in campo Vibrava. Aveva fatto evolvere il Pokémon con un lungo allenamento, ma non era riuscito ad arrivare a Flygon. Nonostante ciò, il Pokémon esordì con Terrempesta, seguito dalla schivata di Lanciafiamme e da un Dragospiro.
Il Pokémon resistette, per poi colpire con un nuovo Lanciafiamme, ma Vibrava la incassò con calma e colpì con Dragospiro ancora.
“Non è un Coleottero?” Chiese Fiammetta, che non ne aveva mai affrontato uno prima.
“Fortunatamente no.” Rispose Draconix, mentre il Pokémon colpiva con Dragospiro di nuovo. Ninetales non cedette e colpì con Fuocofatuo. Le fiamme spettrali esplosero a contatto con Vibrava, ma quello uscì illeso e colpì nuovamente con Dragospiro.
“Cosa…” Iniziò Fiammetta, poi scorse il Pokémon masticare qualcosa. La Baccafrago sparì subito nella sua gola, insieme alla scottatura.
Solo a quel punto Ninetales riuscì ad andare a segno con Lanciafiamme. Il Pokémon arretrò, e subito dopo la Introforza di Ninetales lo centrò, destabilizzandolo. A quel punto, entrambi colpirono, uno con Dragospiro, l’altra con Introforza. I due attacchi collisero ed entrambi i Pokémon furono gravemente danneggiati. Ma grazie alla Terrempesta, solo Ninetales crollò.
A quel punto entrò in campo Camerupt, che resistette a un Dragospiro e schivò il secondo per poi attaccare con Eruzione. L’attacco incandescente travolse Vibrava, abbattendolo.
Draconix annuì, poi mandò in campo Kabutops. Il Pokémon lo fissò e Draconix credette di vederlo sorridere. Il Pokémon doveva essere felice di combattere dopo un bel po’ di tempo.
Kabutops si lanciò all’attacco con Lacerazione, ma Camerupt si limitò ad attaccare con Eruzione, incassando senza sforzo l’attacco Normale.
Fu a quel punto che Draconix sorrise e diede un ordine. Kabutops allargò le lame e scagliò Idropompa. Il colpo investì Camerupt e lo mandò a tappeto. A quel punto, Fiammetta capì che Kabutops si era avvicinato solo per poter mirare meglio, mascherando il colpo con un attacco.
La ragazza rifletté e schierò Torkoal, che cominciò con Giornodisole. Il calore avrebbe ridotto la potenza degli attacchi di tipo Acqua, ma cosa peggiore potenziò anche l'Ondacalda che ne seguì. Per la sorpresa, Kabutops arretrò, e Fiammetta fece subito seguire all’attacco una seconda Ondacalda. I due Pokémon erano entrambi stanchi, ma a quel punto Fiammetta ordinò Vampata, mentre Kabutops colpiva con Idropompa.
I due attacchi collisero in una nube di vapore, e quando essa si diradò entrambi i Pokémon erano a terra.
Fiammetta borbottò e schierò Magcargo, contro cui entrò in campo Aerodactyl. Il Pokémon Volante vinse senza sforzo, con una serie di Frane e schivando le Vampate.
“Ottimo lavoro.” Disse Fiammetta “Addirittura in soli tre contro quattro. Davvero bravissimo.”
Draconix sorrise, poi uscì dalla palestra con in mano Medaglia ed MT.
Guardò l’ora. Erano le tre di pomeriggio, il che voleva dire che aveva tutto il tempo per indagare ancora un po’. Si diresse verso le terme quando un anziano lo fermò.
“Ehilà ragazzo, ci si rivede. Eppure oggi non hai con te il tuo compare in impermeabile.”
Draconix non riconobbe l’uomo, ma sapeva fare due più due. Perciò sorrise “Buongiorno a lei. Mi scusi, volevo verificare una cosa.”
“Certamente, dimmi pure.”
“Che tipo di informazioni mi ha dato ieri?”
Il sorriso del vecchio si allargò “Tutte esatte, ovviamente. Il Team Rocket è stato visto sul percorso 114. Erano almeno undici membri. Perché? Qualcosa è andato male?”
“No, nulla.” Rispose Draconix. Uscito da Cuordilava, chiamò Latios e gli raccontò tutto.
“Direi che ci conviene andare sul Percorso 114.” Rispose il Pokémon.
 
“Sì signore, con un Latios.” Disse il vecchietto al telefono.
“Ottimo, grazie per l’informazione. Riceverai il tuo solito compenso.” Disse la voce dall’altro lato prima di riattaccare.
“Un nuovo Prescelto.” Rifletté Surtur “Per quanto apprezzi che Kain non sia l’Ascendente, questa notizia è problematica. Dovrò tenere d’occhio la situazione.” Si disse.

Squadra:VibravaKabutopsAerodactylSceptileCharizardTyranitar

Leggendari:Latios

Medaglie:Balance BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeStone BadgeHeat Badge

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Darken VS Tell & Pat

Darken si guardò intorno, sbadigliando. Un altro giorno di levataccia, ma almeno avrebbe potuto catturare qualche altro Pokémon. Ammirò l’alba con gioia, poi sentì il rumore famigliare, sospirò e si spostò di lato, schivando per un pelo Entei. Il Pokémon leggendario si girò, visibilmente sorpreso.
“Come hai fatto?”
“Sono quattro giorni che mi porti via Entei.” Commentò Darken, scuotendo la testa “Alla fine mi sono messo a pensare. Visto che Entei è così veloce, deve esserci qualche rumore. E così mi sono accorto che c’è sempre un rumore simile a quello del vento. Perciò, quando l’ho sentito mi sono scansato.” Concluse, salendo in groppa al Pokémon.
“Sei parecchio più intelligente di quanto pensassi.” Commentò Entei.
“Grazie. Adesso, dove pensavi di portarmi in questa bellissima giornata?”
“Abbiamo una visita da fare, nel mare a nord est.”
“E allora andiamo. Vedi com’è facile se me lo chiedi gentilmente?” Commentò Darken. Entei sbuffò e il Pokémon partì a tutta velocità. Poco dopo, il ragazzo e il leggendario si fermavano davanti all’ingresso di una grotta.
La Grotta Ondosa…” Si disse Darken, osservando la caverna “Cosa facciamo qui di preciso?”
“Oh, è facile.” Rispose una voce alle sue spalle “Siete qui per incontrare me.”
Darken si girò. Si trovò davanti un uomo muscoloso con il volto e le braccia ricoperte di tatuaggi, che sembravano proseguire anche sul corpo coperto da una maglietta.
Entei annuì, poi si rivolse a Darken “Dovrai tradurre ciò che dico, dato che lui non è in grado di capirmi. E non fare errori. Lord Ho-Oh considera molto importante questo incontro.”
Darken annuì, poi appena Entei iniziò a parlare si rivolse all’uomo, ripetendo parola per parola “Mi chiamo Darken, e sono il Prescelto di Entei, Araldo del Fuoco.”
“Molto piacere. Io sono Kavaris, ultimo sacerdote delle tre fortezze. Quando Ho-Oh si è presentato alla mia porta, sono rimasto sorpreso. A cosa devo l’onore?”
“Mi occorre conoscere il segreto della Sala Incisa.” Rispose Darken, ripetendo ancora ciò che diceva Entei.
“E per quale motivo vorreste liberare nuovamente coloro che furono rinchiusi?”
“Perché grandi cose si prospettano davanti a noi. Ormai è giunto il momento per i reclusi di tornare dal loro riposo.”
“Quello che dici mi inquieta, tuttavia questo segreto è stato celato a lungo, e per buoni motivi. Se fossero rilasciati sul mondo…”
“Io e i miei fratelli ci assicureremo che nulla di male avvenga.” Rispose ancora Darken.
L’uomo rifletté, poi annuì “E sia. Il segreto della Sala Incisa è che occorre portare due Pokémon dentro di essa.”
“E quali?”
“Primo Relicanth, ultimo Wailord.”
“Grazie.” Disse Darken, ripetendo senza volere ciò che disse anche Entei.
“Mi dispiace di non poter essere di maggior aiuto. Tuttavia, posso dirvi altre due cose. La prima, è che la Sala Incisa si può raggiungere solo usando Sub. Vi arriverete immergendovi sul Percorso 134, al limite est.”
“E la seconda?”
“Questa grotta fu la nostra casa. Ai Pokémon dobbiamo tutto. Ma dovemmo rinchiuderli in un luogo segreto. Ne avevamo paura. Se avrai coraggio e speranza, dietro ad una porta troverai un Pokémon eterno.”
“Cosa significa?”
“Questa è l’antica leggenda che il mio clan ha tramandato fino a me. Ricordatevi che questa vostra azione avrà delle conseguenze sul mondo.” Disse l’uomo. Senza aggiungere altro, chinò il capo e si allontanò. Arrivato all’acqua aprì una Poké Ball da cui fuoriuscì un Wailord. L’enorme balena lasciò salire l’allenatore per poi avviarsi verso l’orizzonte.
Darken sospirò “Adesso spiegami, cosa…”
“Non posso. Fidati di me quando ti dico che è necessario. Cosa ti serve per completare le condizioni per la Sala?”
“Un Relicanth e far evolvere Lorod.” Disse.
“Pensi di farcela?”
“Sai, mi sono informato sulla Palestra di Tell e Pat, e anche sull’areale dei Relicanth. Con queste due cose penso di potercela fare. Prima di tutto, andiamo al Centro Pokémon. Vado a prendere Lorod e andiamo alla Palestra.” Disse Darken indicando a sud, verso Verdezzupoli. Riordinata la squadra, il ragazzo si diresse all’edificio dove si trovava la Palestra. Fu dirigendosi da quella parte che s‘imbatté per caso in un uomo. O per meglio dire, si scontrò. Le pietre che quello stava trasportando rotolarono a terra. Darken lo aiutò a rialzarsi, scusandosi, poi si mise a raccoglierle.
“Uhm… Non ti ho già visto da qualche parte?” Chiese quello, squadrandolo.
“Sa, ho avuto la stessa impressione.” Rispose Darken.
“AH, ma certo! Tu sei il prescelto di Entei, Darken? Dimmi, dove hai messo il tuo Leggendario?”
“Entei non è mio, io sono il suo Prescelto. Quando non stiamo viaggiando insieme, è libero di andare dove vuole.”
“Capisco. Ti chiedo scusa. Provvederò a dirlo sul forum.”
“Forum?”
“Oh sì, c’è un forum su Raziel, te e gli altri, e io sono iscritto. Sai, da esperto di leggendari non posso perdermi le novità su un gruppo in cui un membro è un Prescelto.”
“Aspetti… esperto di leggendari… e queste rocce… Ma lei dev’essere Rocco Petri!” Esclamò Darken, finalmente riconoscendo il Campione di Hoenn, una celebrità nel campo degli studi sui fossili e sull’archeologia. Non l’aveva capito subito perché non pensava di poterlo incontrare così casualmente.
“Proprio io. Invece… Dimmi, tu sei quello che alleva tutti i Pokémon esistenti, sbaglio?”
“Faccio quello che posso.” Rispose Darken, annuendo orgoglioso.
“Ottimo. In tal caso, vorrei che accettassi un regalo.” Disse Rocco, staccando dalla cintura una delle proprie Poké Ball e porgendola al ragazzo. All’interno, rivelò il Pokédex a Darken, si trovava un Beldum.
“Questo Beldum è uno a cui piace fare le cose in grande. Quindi penso che ti troverai bene con lui.”
Darken sorrise, ringraziò Rocco e gli porse le pietre che stava trasportando prima, che l’uomo prese rapidamente per poi avviarsi.
Poi Darken si fermò a guardare il Beldum, facendolo uscire dalla Poké Ball.
“Un Beldum a cui piace fare le cose in grande. Quindi un Metagross… Metagross… Meta… Mecha…” Il ragazzo sorrise “Ti chiamerò Lagann. Va bene?”
Il Beldum si mostrò soddisfatto, e Darken lo richiamò, mettendo la Poké Ball nello zaino. Poi si diresse allaPalestra per davvero.
Superati i vari allenatori usando solo Lorod, arrivò davanti ai due Capipalestra, i giovanissimi Tell e Pat.
“Benvenuto, Darken.” Disse Tell.
“Ti stavamo aspettando.” Aggiunse Pat.
“Sappiamo che hai cinque medaglie. E sappiamo cosa vuoi fare.” Disse Tell.
“Quindi ti informiamo che, essendo questa una lotta in doppio, sarà permesso a uno dei tuoi Pokémon di combattere al suo fianco.”
Darken sorrise. Proprio come sperava.
“Chi sarà dunque?” Chiese Tell.
“Ho scelto il mio Wailmer, Lorod.” Rispose Darken.
“Ottimo. In tal caso, che la lotta cominci!” Esclamò Pat, schierando uno Xatu. Suo fratello mandò in campo un Chimecho.
Darken sorrise. Wailmer entrò in campo atterrando nella piscina. Poi il ragazzo premette un bottone, e dalla porta,praticamente sfondandola, entrò in scena Entei.
“FINALMENTE!” Ruggì il Pokémon, lanciandosi alla carica. Tell e Pat deglutirono palesemente. Xatu si limitò a fissare il vuoto, mentre Chimecho, Darken ci avrebbe giurato, stava sudando freddo.
Poi Entei esordì con un Fuocobomba che travolse Xatu. Il Pokémon Volante rimase fermo e si lasciò investire, ma a Darken era chiaro che si trattasse di strategia. Intanto, Wailmer colpì Chimecho con Corposcontro, mentre notò che Xatu usò Schermoluce.
Capisco, hanno ridotto la potenza delle mosse speciali.’ Pensò Darken, osservando Xatu che si era rialzato da un colpo che l’avrebbe normalmente messo KO. Entei lo fissò, lievemente sorpreso, dalla sua posizione sopra una delle piattaforme.
“Ci vuole strategia, Entei!” Esclamò Darken “Comincia dal Chimecho, se dovesse conoscere Riflesso e riesce ad usarlo abbiamo finito. E stai attento a Divinazione, non è normale che quello Xatu rimanga immobile davanti a uno dei tuoi colpi, a meno che non sapesse che avrebbe resistito.”
Entei annuì, poi si lanciò di nuovo all’attacco colpendo Chimecho con un Morso che bastò a mandare a tappeto il Pokémon. Intanto, Xatu colpì Lorod con Psichico, ma il Pokémon rispose ancora con Corposcontro.
Tell richiamò il Chimecho e schierò Claydol, che per sua fortuna avendo occhi da tutte le parti vide cosa stava arrivando. Xatu probabilmente lo vide lo stesso, in quanto capace di prevedere il futuro, ma tutto quello che riuscì a fare fu girarsi e, Darken ci avrebbe giurato, sospirare. Poi il Fuocobomba centrò il Pokémon Volante superando lo Schermoluce come fosse burro e mettendolo al tappeto.
Claydol lanciò un Iper Raggio verso Entei, che lo schivò, e Darken sorrise. Come sperava, si stavano concentrando troppo su Entei. “Mossa sbagliata.” Si disse mentre a un suo ordine Lorod emergeva da sotto Claydol colpendo con Mulinello. Il tornado d’acqua investì Claydol, intrappolandolo e danneggiandolo.
A quel punto, Entei fu su di lui con Morso, mandandolo fuori combattimento.
Tell e Pat richiamarono entrambi i Pokémon, schierando rispettivamente Solrock e Grumpig. Il Pokémon suino fece appena in tempo a entrare che fu colpito da un Fuocobomba seguito da un Corposcontro. Entei sorrise.
“Non mi divertivo così da un sacco!” Esclamò, schivando il Lanciafiamme di Solrock saltando da una piattaforma all’altra.
“Non ti distrarre!” Gridò Darken.
Il Pokémon Fuoco annuì e accelerò, mettendosi a correre sui muri della Palestra. Grumpig si rialzò, infuriato, ma fece appena in tempo a iniziare la concentrazione che un nuovo Fuocobomba lo centrò, mandandolo al tappeto.
Pat non perse tempo, schierando Lunatone, e Darken si illuminò “Entei, sei pronto?” Chiese il ragazzo. Entei annuì e l’allenatore lanciò un comando. Wailmer ruggì e una gigantesca ondata d’acqua, un Surf, si abbatté su Solrock e Lunatone. I due Pokémon Roccia Psico si ritrovarono gravemente danneggiati, mentre Entei, pur investito dall’onda, non subì danni particolari.
“Come…” Iniziò Pat, poi osservò la bocca di Entei, intento a masticare qualcosa “Baccapasflo.” Disse, mentre Entei piombava su Solrock e Lunatone, incassava uno Psichico e un Lanciafiamme combinati e, pur ansimando, poneva fine alla lotta con Morso.
“Uff, è stato faticoso ma entusiasmante.” Commentò Entei, girandosi verso Tell e Pat “Grazie mille Capipalestra, per avermi donato questa fantastica lotta.”
Darken fece per ripetere la frase, ma i due ragazzini chinarono il capo verso Entei. Probabilmente avevano letto il pensiero di Darken, che a propria volta aveva letto quello di Entei. Il ragazzo si chiese se lo facessero anche durante le sfide.
“No, durante le lotte evitiamo.” Rispose Tell.
“Non sembra leale.” Aggiunse Pat.
Darken fece per richiudere la piscina, poi vide la luce proveniente da essa e impallidì. Si lanciò sulla leva e la tirò al massimo, in modo che il campo si trasformasse del tutto in una vasca piena d’acqua.
Un attimo dopo, detta vasca era interamente occupata da un Wailord sorridente. Darken lo richiamò nella Poké Ball, sorridendo a proprio volta.
Prese medaglia ed MT e salutati i Capipalestra, balzò in groppa ad Entei.
“Adesso?” Chiese il Pokémon.
“Il mare fuori Ceneride.” Rispose Darken, preparando intanto la MT Sub, inserendone i dati nella mente di Melody tramite il Pokédex.
Entei annuì, e poco dopo i due si trovavano fuori Ceneride. Il grande vulcano spento si stagliava alto, ma a Darken importava solo ciò che stava sotto. Dopo aver lasciato Lorod fuori dalla Ball in modo che Entei potesse appoggiarsi su di lui, si preparò a scendere.
Immergendosi a cavallo dell’elegante Milotic, respiratore alla bocca per non affogare, si trovò davanti una vera e propria foresta di corallo. Approfittando del fatto che Entei non guardava catturò un trio di Clamperl e un Luvdisc, poi si mise a cercare il Relicanth. Ci volle un po’, ma alla fine ne individuò uno intento a mangiare parte della roccia corallina. Il ragazzo sorrise ed estrasse una Sub Ball. Caricò il tiro al massimo e la scagliò. Sott’acqua lePoké Ball non potevano coprire la stessa distanza, ma le Sub Ball erano fatte apposta. La Poké Ball speciale sfrecciò verso Relicanth, che finì per essere catturato. Darken sorrise, raccolse la sfera e risalì in superficie, dove trovò Entei con uno sguardo torvo.
“… Mi hai visto, vero?”
“L’acqua è molto pulita.” Commentò Entei.
“E dai, ho solo catturato tre Clamperl e un Luvdisc, sono anche Pokémon comuni. Guarda, c’è anche il Relicanth che ci serve.”
Entei borbottò qualcosa sui giovani allenatori, poi lasciò che Darken gli rimontasse in groppa. Il ragazzo richiamò Wailord e il Pokémon Fuoco ripartì di corsa verso il percorso 134. Arrivatoci in pochi minuti, lasciò scendere Darken, che aprì la Poké Ball di Milotic. Poi il ragazzo si rivolse al leggendario.
“Ti toccherà…”
“Lo so, lo so.” Rispose Entei, lasciandosi richiamare nella propria Ball. In quel modo, Darken poteva portarlo con sé durante l’immersione.
Raggiunto il fondo, il ragazzo individuò una grotta. Entrato, si trovò davanti solo una parete, ma sopra di sé vide una fioca luce. Risalì, per poi scendere sulla spiaggetta davanti, illuminata dalla luce di numerose pietre brillanti. Si chiese cosa fossero ma decise di non approfondire, preferendo addentrarsi. C’erano diverse incisioni, scritte in un idioma sconosciuto. Arrivato in fondo, osservò una lastra al centro di una grande stanza e lasciò uscire Entei.
“Bene, adesso tocca la lastra.” Disse il Pokémon Fuoco. Darken annuì, e appena l’ebbe sfiorata una luce emanò dalle sfere di Reloh – il suo Relicanth – e Lorod. Poi non successe nulla.
“Adesso mi spieghi…” Disse Darken, ma Entei scosse la testa.
“Questa volta devi fidarti di me.” Rispose Entei. Darken sospirò e annuì. In fondo, tutti avevano diritto ai loro segreti.
Poco dopo, mentre risaliva verso la superficie, il ragazzo sentì una corrente fredda sulla pelle, proveniente da nord.

Squadra:LoudredButterfreeRelicanthWailordMiloticSwampert

Leggendari: Entei

Medaglie: Feather BadgeKnuckle BadgeHeat BadgeStone BadgeMind Badge

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Dragozard VS Norman

Questo messaggio non ha senso!” Esclamò Orthilla, uscendo dal Centro Pokémon.
“Quale messaggio?” Chiese Dragozard. La ragazza arrossì, afferrandosi nervosamente una ciocca di capelli.
“Beh, sai del forum su di voi, vero?”
“… Sì, me l’hanno fatto notare. Cos’è successo?”
“Beh, è uscito un thread stranissimo. L’unico testo che contiene è un'accozzaglia di simboli:20940b_d825ca85e21949c8aafc151da5c047b3~mv2.png, e l’autore si chiama con un'altra accozzaglia di simboli︎: 20940b_871611ea03e34e7db44a5a2d10c17fe9~mv2.png
“… Ok, questo è strano. Ha spiegato qualcosa questo tizio?”
“No, non risponde agli MP e neanche nel thread. Penso che lo chiuderanno presto…” Commentò la ragazza, scuotendo la testa “Mi domando soltanto perché la gente perda tempo a far certe cose.”
“Boh, noia probabilmente.” Rispose Dragozard, osservando il messaggio e scuotendo la testa, confuso.
“In ogni caso ci sono anche cose più interessanti qua in mezzo.” Spiegò la ragazza “Per esempio ci sono un sacco di fanfiction, anche a fumetti. Per esempio, ecco, ne scelgo una a caso” Disse, cliccando su una di esse senza neanche leggerne il titolo e cominciando a leggerla rapidamente “Ci siete tu… e Giuls… e Darken… e Raziel… e Draconix… e Lailah… Oddio, cosa… Oh Arceus, ma Gardevoir… Non so neanche se sia possibile…  E questo è illegale credo… Come Giratina stanno… Woah, ok, ha tirato fuori un Tentacruel, almeno QUELLO so dove va a parare! Ritiro tutto quello che ho detto prima di ‘ci siete tu… e Giuls…’!” Disse chiudendo in fretta la pagina, arrossendo violentemente. Accanto a lei, Dragozard stava facendo del suo meglio per non morire dal ridere. Fallendo miseramente.
“Scriverò ai moderatori dicendo che ci vorrebbe un bottone che sottolinei la presenza di contenuto NSFW. Intanto, questa è la sezione principale, dove si parla dei Pokémon catturati, delle Palestre e delle lotte sostenute da voi.” Spiegò la ragazza, ancora rossa.
“Oh wow, ci sono persino le mie Gare.” Disse Dragozard “… Inclusi i video di tutte le mie esibizioni. Evvai. Immagino che dovrò inventarmi qualcosa di completamente nuovo. Beh, avrei dovuto farlo comunque, ma saperlo mette un po’ di agitazione...”
“Non preoccuparti.” Disse Orthilla sorridendo “A Mentania riuscirai sicuramente a imbastire una grande esibizione.”
“Sì, ma prima devo andare a Petalipoli. La lotta in Palestra viene sempre prima.”
“Certamente.” Disse la ragazza, aprendo la Poké Ball. Alty sorrise, strofinando il muso gentilmente contro il volto della ragazza. Fece lo stesso a Dragozard, poi lasciò salire entrambi.
La Pokémon volò verso sud, aggirando il Monte Camino con una lunga curva, superando Mentania e atterrando infine a Petalipoli. Dragozard sorrise. Era molto più comodo viaggiare così, anziché a piedi, anche se si perdeva la possibilità di catturare nuovi Pokémon o di affrontare nuovi allenatori. In ogni caso, era ancora mattina, perciò potevano tranquillamente affrontare la Palestra e poi dirigersi a Mentania.
Perciò, senza esitare, il ragazzo si diresse alla Palestra. Affrontò gli allenatori presenti all’interno, per assicurarsi che tutta la squadra fosse pronta, poi raggiunse il Capopalestra.
Norman lo salutò sorridendo “Benvenuto, Dragozard!” Esclamò “Oggi mi aspetto ben due ottimi sfidanti. Non solo Dragozard, finalista di Kanto e semifinalista di Johto, ma secondo Fiammetta anche Raziel ha raccolto le medaglie che gli avevo chiesto per fare una sfida degna.”
“E gli altri?”
“Giuls e Draconix mi hanno già sfidato. Darken invece sta affrontando in questo momento la Palestra di Verdeazzupoli, secondo quanto mi hanno detto Tell e Pat poco fa quando ho provato a chiamarli.”
“… Come è arrivato a Verdeazzupoli senza sfidare lei?”
“Non lo so, ma vuole semplicemente dire che mi aspetta una sfida ancora più impegnativa. Tuttavia, adesso direi che possiamo cominciare con questo.” Disse, schierando un Linoone.
“Ma non mi ha chiesto quante…”
“Oh, so perfettamente quante medaglie hai. Mi sono tenuto informato grazie al forum che mi ha mostrato qualche tempo fa la figlia del mio amico Birch.”
“… Ah.” Si limitò a rispondere Dragozard, mandando in campo Pikachu. La Pokémon sorrise, mostrando i muscoli in un costume da luchador.
“Oh, un Pikachu Cosplay, scelta peculiare.” Commentò Norman. Diede poi un comando, e Linoone si lanciò all’attacco con Bottintesta, ma Pikachu schivò l’attacco sorridendo con un salto. Atterrata, mostrò nuovamente i muscoli, per poi al comando di Dragozard colpire con Schianto. Ruotando su se stessa, la Pokémon colpì con la coda l’avversario. Il Linoone incassò mentre Pikachu ruotava su se stessa con una capriola a mezz’aria ed atterrava in piedi.
Il Linoone fissò la Pokémon, poi si lanciò contro di lei scagliandovisi di testa di nuovo. Dragozard e la Pokémon sorrisero all’unisono e l’allenatore diede un ordine.
“Corposcontro celeste!” Gridò. La Pikachu Cosplay si girò e precipitò verso il basso, mostrando la propria pancia e schiacciando quindi il povero Linoone. Il danno fu molto forte e Linoone crollò al tappeto.
“Eccellente!” Esclamò Norman “Ma cos’era l’ultimo attacco?”
“Non lo sappiamo in realtà.” Rispose Dragozard “Probabilmente viene da qualche regione da cui devono ancora arrivare i dati ufficiali. Voglio dire, da certe parti come Sinnoh li stanno ancora raccogliendo, quindi non è facile dire se abbiamo creato una mossa nuova. L’abbiamo chiamato Corposcontro celeste perché ci ricorda Corposcontro.”
“Un nome azzeccato. Bene, fine del riscaldamento. Exploud!” Esclamò l’uomo schierando il Pokémon. Quello lanciò un verso a cui Orthilla ed Alty poterono solo reagire tappandosi le orecchie.
“Ok, ce la fai Pikachu?” Chiese Dragozard, conscio che la Pokémon aveva comunque subito grossi danni per la Bottintesta del Linoone. Quella si girò e mostrò i muscoli del braccio destro, mentre con la sinistra alzava il pollice. Dragozard sorrise, e Pikachu tornò alla carica. La Pokémon colpì con Schianto, ma subito dopo una Baraonda la scagliò via. L’urlo continuo di Exploud era doloroso, ma a quel punto Dragozard la fissò e la Pokémon annuì e si lanciò alla carica. Avvolta dall’elettricità, colpì a piena potenza con Locomovolt, resistendo alle onde sonore dell’avversario. Tuttavia, dopo che l’esplosione di elettricità ebbe scagliato entrambi via, a rialzarsi fu solo il Pokémon Normale.
Speravo resistesse…’ Si ritrovò a pensare Dragozard, prendendo la Poké Ball per richiamare Pikachu Cosplay. A quel punto però ci fu qualcosa di particolare. Un movimento della coda, uno sforzo delle braccia, ed un’acciaccata ma ancora in grado di continuare Pikachu si rialzava mostrando i muscoli, seguendo con un grande sorriso ed entrambi i pollici in su.
“The show must go on, dico bene Pikachu?” Disse l’allenatore sorridendo. La Pokémon annuì e a un comando del ragazzo si lanciò all’attacco con Codacciaio. Exploud, che nel frattempo aveva terminato la Baraonda per riprendere fiato, fu centrato e mandato al tappeto. A quel punto Pikachu alzò il pugno al cielo, crollando in ginocchio. Dagli spalti Orthilla applaudì alla perfetta esibizione.
Norman sorrise, schierando poi Castform. Il Pokémon esordì con Palla Clima. Il colpo non fu particolarmente duro, ma bastò per Pikachu, già allo stremo.
Poi, Dragozard schierò Sableye. Il Pokémon Spettro iniziò con Furto, rubando la Rocciacalda del Pokémon e danneggiandolo, mentre Castform lanciava Giornodisole. Il Sableye si girò per colpire ancora, stavolta con Finta, ma fu intercettato dalla Palla Clima potenziata dal calore di Castform. Il colpo lo scagliò via, ma il braccio di Sableye si allungò come l’ombra che era e centrò comunque l’avversario, che nel frattempo si era trasformato per adattarsi al nuovo clima, con l’attacco Buio. A quel punto, Castform aveva subito diversi danni, ma caricò comunque l’energia per scagliare una nuova Palla Clima. Sableye rispose lanciandosi all’attacco con Finta nuovamente, e arrivò a contatto con l’avversario quando Palla Clima partì. Quando il fumo creato dall’esplosione della sfera di energia si diradò, però, Castform e Sableye erano entrambi a terra.
Dragozard sospirò e richiamò Sableye. Il Pokémon era sempre molto felice di combattere, e a Dragozard spiaceva un po’ vederlo messo in secondo piano.
A quel punto, entrò in campo Slaking, il Pokémon che Dragozard si era aspettato. Mandò in campo Beautifly, e la Pokémon sorrise esordendo con Ventargenteo. Che Slaking incassò, nonostante un forte colpo che lo mandò contro il muro, e a cui rispose con Iper Raggio. Colta di sorpresa, la Pokémon Farfalla fu centrata e crollò al tappeto.
“Cosa?!” Riuscì a dire Dragozard, richiamando Beautifly. Quell’Iper Raggio era stato velocissimo, tanto che Beautifly non era riuscita a vederlo e schivarlo in tempo, cosa quantomeno preoccupante.
Dragozard rifletté. Con Pikachu al tappeto, non aveva Pokémon veloci nel suo team. Con Sableye al tappeto, non aveva Pokémon immuni alle mosse Normali. E con Beautifly al tappeto aveva perso il controllo aereo. Perciò decise di giocarsi il tutto per tutto. Cacturne entrò in campo un momento dopo, mettendosi in posizione.
Slaking si grattò la pancia, mentre un Pugnospine lo centrava senza impensierirlo particolarmente. Poi alzò il braccio e lo abbatté sull’avversario colpendo con Inseguimento. Cacturne lo deviò con Pugnospine, anche se finì per danneggiarsi comunque, e con un secondo Pugnospine insistette a colpire Slaking, stavolta al mento. Il Pokémon sentì il colpo decisamente di più, ma a quel punto si girò verso Cacturne, aprendogli la bocca davanti agli occhi. Ci fu un lampo, e l’Iper Raggio volò dritto nel punto in cui si trovava Cacturne.
Per fortuna nella frazione di secondo precedente il colpo Cacturne era riuscito a chinarsi all’indietro. L’Iper Raggio gli spezzò la punta della formazione di foglie grasse sulla testa, ma il Pokémon riuscì a rialzarsi e colpire con un altro Pugnospine, seguito però da una Finta.
A quel punto, Slaking stava cominciando a essere stanco di quella storia. Perciò sbadigliando si alzò in piedi e colpì ancora con Inseguimento. Che Cacturne schivò colpendo poi con Pugnospine.
Per tutto il tempo, notò Dragozard, Cacturne aveva continuato a ripetere il proprio verso in modo diverso, e ogni volta sembrava che Slaking fosse un po’ più arrabbiato.
Cosa sta facendo?’ Si chiese. Provocazione non la conosceva, e comunque non avrebbe potuto usarla. A meno che non stesse semplicemente provocando per il gusto di far arrabbiare Slaking, che in effetti sembrava parecchio alterato.
Il Cacturne continuò colpendo con Pugnospine, ma a un comando di Dragozard deviò il colpo colpendo il volto di Slaking anziché il fianco che il Pokémon aveva coperto. Slaking proseguì aprendo la bocca e lanciando Iper Raggio, ma una Finta lo colpì sotto al mento costringendolo a scagliare il colpo verso l’alto, ben lontano da Cacturne, che proseguì approfittando della lentezza dell’avversario con un Missilspillo a sorpresa e lanciato a distanza ravvicinata.
Slaking arretrò, evidentemente furioso nonostante la lentezza che lo contraddistingueva, e colpì con Breccia. Cacturne la parò ancora con Pugnospine, e ancora per questo subì danni. Ma sfruttando il momento del colpo, ruotò su se stesso e colpì con Vendetta. Il pugno riuscì a scagliare via Slaking, che crollò al tappeto.
“Eccellente!” Esclamò Norman “Non pensavo conoscesse Vendetta, ma devo ammettere che è stato talmente inaspettato da funzionare egregiamente. Inoltre è bravissimo a schivare.” Aggiunse, richiamando Slaking “E a provocare, direi. Ma come ha fatto?”
“Non ne ho idea. Se potessi capire il linguaggio dei Pokémon, non avrei tutti i problemi che ho con lui.” Commentò, mentre Cacturne si girava dall’altra parte anziché guardare l’allenatore.
Norman sorrise “Successe anche a me con Slaking. Beh, quando era ancora un Vigoroth. Dagli tempo e imparerete a conoscervi. Intanto, eccoti la Medaglia Equilibrio e la MT Facciata che non sono riuscito a usare una sola volta in questa lotta.” Disse l’uomo, ridacchiando.
Dragozard lo ringraziò, poi si diresse al Centro Pokémon. Uscito, si trovò davanti un’entusiasta Orthilla, che lo abbracciò.
“Cinque medaglie!” Esclamò la ragazza “Grande lavoro, a… Campione! Sì, futuro Campione di Hoenn!”
“Grazie mille. E adesso, Mentania?” Chiese il ragazzo. Orthilla sorrise facendogli segno di salire su Alty, che si alzò in volo. Poco dopo, i due atterravano a Mentania. Passato il pomeriggio ad esercitarsi sotto la supervisione di Orthilla ed Alty, che alla fine decretarono che Dragozard e i suoi Pokémon erano pronti a partecipare alla gara, il ragazzo si recò al banco d’iscrizione per le gare. Diversamente da Brunifoglia, Mentania era aperta alle gare 18 ore su 24, con la sola clausola che ci fossero almeno partecipanti e la sola chiusura tra mezzanotte e le sei del mattino.
Per fortuna di Dragozard, quella sera c’era un gran pubblico e c’erano numerosi partecipanti. Il ragazzo consultò l’ordine degli spettacoli. Data l’altra presenza, le esibizioni erano state scaglionate. Lesse la lista dei vari contendenti, e in quel momento un nome lo colpì al cuore.
Vera.
Si guardò intorno sorpreso, e alla fine scorse la ragazza in un angolo della stanza. Facendosi largo tra la folla si diresse verso di lei, e alla fine se la trovò proprio davanti.
Lo sguardo della ragazza, di disprezzo misto a risentimento e paura, lo lasciò raggelato, ma il ragazzo non si fermò.
“Mi dispiace.” Disse semplicemente, chinando la testa “Per quello che ho fatto in passato come membro del Team Rocket non posso fare nulla, tranne agire come ho fatto e fare ammenda. Perciò, ti chiedo di permettermi di fare ammenda anche per ciò che ho fatto a te.”
La ragazza lo fissò, poi scosse la testa “Mi dispiace Dragozard, ma… Non ci riesco. Non sei tu. Tu mi sei simpatico. Mi eri… Non lo so in effetti. Ma eri un membro del vecchio Team Rocket. Questo per me è imperdonabile. Non m’importa quante cose hai fatto per farti perdonare. Io odio profondamente il Team Rocket e coloro che ne hanno fatto parte.”
Dragozard rimase di sasso, e si sentì sull’orlo delle lacrime. Poi guardò la ragazza dritta negli occhi e le strinse la mano “Ascolta, non posso far nulla per farti perdonare di essere stato membro del Team Rocket? Sembra di no. Ma se mai dovessi volermi dare una possibilità, io sarò pronto a coglierla. Sempre.”
Vera lo fissò, poi annuì incerta e si allontanò senza dire una parola. Il ragazzo sospirò, ricacciando indietro le lacrime, poi sentì il suo nome chiamato dal banco, e a quel punto capì che ciò che poteva fare e dire l’aveva fatto. Perciò si diresse alle gare.
L’esibizione di Pikachu fu perfetta. Vestita da rockstar combaciando con il costume di Dragozard, iniziò mettendosi in perfetto equilibrio sulla coda con Codacciaio, per poi prendere a dondolare sempre più veloce grazie ad Agilità, accelerando sempre di più. Subito dopo, il suo corpo, eccetto la coda stessa, si ritrovò coperto dalla carica di Locomovolt. Ondeggiando sempre di più, finì per sembrare un arco di elettricità, ipnotizzando il pubblico. Poi senza preavviso, si fermò. L’elettricità rimase intorno a lei per un attimo, poi la Pokémon alzò il pugno al cielo, ed essa fu sparata verso l’alto. Concluse con una elegantissima capriola in avanti, mentre una pioggia di scintille cadeva intorno a lei e Dragozard, atterrando con i pollici alzati ed un sorriso stampato sulle labbra come quello di Dragozard.
Cacturne si esibì nell’Acume. Il Pokémon cominciò lanciando quattro Punte verso l’alto, e usando Pugnospine le mantenne in aria colpendole dal basso. A un certo punto, il pubblico rimase sorpreso quando le lasciò cadere, ma applaudì quando lo vide chinarsi fino a sfiorare il suolo con i pugni e rilanciarle più in alto completando la Finta. Quando tornarono giù la volta successiva, furono mandate in frantumi da una rapida serie di Pugnospine. Il risultato non era ancora perfetto, ma bastò a vincere.
L’esibizione di Sableye lo vide iniziare rubando la giacca di Dragozard con Furto senza che il pubblico se ne rendesse conto. Poi il Pokémon si mise in posizione. Per un attimo, nessuno si rese conto di cosa volesse fare, poi un solo, fortissimo pugno fu scagliato verso l’alto. Il Centripugno bucò il soffitto e alcuni pezzi caddero verso il basso. La folla lanciò un grido, ma era tutto calcolato. Sableye si lanciò verso l’alto e con Sfuriate li fece a pezzi. Atterrò e si girò verso il pubblico, che applaudì entusiasta.
Per la Bellezza fu il turno di Kirlia. La Pokémon iniziò con un Giornodisole, avvolgendosi di luce. Salvaguardia, e il manto di energia che l’avvolse, la rese ancora più brillante. Flash, e il pubblico dovette chiudere gli occhi, abbagliato. Quando li riaprì, intorno a Kirlia ruotava un’elegante composizione di Fogliemagiche, perfettamente controllate e anch’esse luminose grazie alla Salvaguardia che le avvolgeva e al Giornodisole che ancora brillava.
Infine, venne il turno di Beautifly e della gara di Grazia. Iniziò con un’Attrazione che volò intorno a Dragozard, ovviamente senza avere effetto. Simulando un bacio, Beautifly lo colpì con Facciata, che il ragazzo schivò fingendo fosse un’avance non voluta, e commentando “Ma Attrazione non dovrebbe aver effetto su di me?”. LaPokémon ripeté ancora e ancora, poi sembrò stancarsi e si girò dall’altra parte, con Frustrazione. A quel punto Dragozard chinò la testa scusandosi, e la Pokémon si rivolse nuovamente a lui abbracciandolo con Ritorno. La folla rise di gusto.
Nel complesso, Dragozard ottenne il fiocco in tutte le categorie, anche se la vittoria di Cacturne fu molto risicata. Soddisfatto il ragazzo uscì. Si guardò intorno, ma di Vera nessuna traccia. Scosse la testa. Forse era meglio così. Si riunì ad Orthilla, che si congratulò con lui, e i due si avviarono verso il Centro Pokémon. Eppure il ragazzo si sentiva insoddisfatto.

Squadra: KirliaPikachuSableyeBeautiflyCacturne

Medaglie:Stone BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeHeat BadgeBalance Badge

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Frak VS Fiammetta

Frak sbadigliò, si alzò e si vestì. Controllò che tutta la squadra fosse pronta ad andare ed uscì dalla stanza accompagnato da Sandslash. Uscì dal Centro Pokémon, e a quel punto si trovò davanti la moto di Wes. Con sopra Wes.
“Ehilà Frakky Boy! Andiamo da qualche parte?”
“Beh sì, stavo andando a Cuordila…”
“Ottimo! Ti dispiace se ti do un passaggio?”
“In realtà preferirei andare a piedi, e…”
“Insisto.” Disse Wes, calcando molto sulla parola. Il ragazzo si chiese perché fosse così insistente, ma si infilò comunque nel sidecar insieme a Rui, stringendosi parecchio. Dovette anche far rientrare Sandslash nella Poké Ball. Poi Wes mise in moto verso nord.
La moto superò rapidamente il settore sud del Percorso 111, poi entrò nel deserto. Rui e Wes non ci fecero caso, ma Frak dovette coprirsi gli occhi, il che fu ben poco piacevole. Per altro, quella non era la strada giusta per raggiungere Cuordilava, cosa che avrebbe fatto notare subito al cugino se così facendo non avesse rischiato di riempirsi i polmoni di sabbia.
Arrivato dall’altro lato, Wes frenò poco dopo l’Ostello della Nonnina, il famoso albergo per allenatori, sotto alle rocce. Poi si guardò intorno, grattandosi la testa per far cadere la sabbia dai capelli.
“Uhm… Eppure giurerei che il punto d’incontro fosse questo.” Si disse. In quel momento, la parete di roccia si aprì, e ne uscì un uomo con cappello da cowboy, una t-shirt bianca e pantaloni corti strappati alla base. A questo si aggiungeva il pizzetto biondo e i capelli, anch’essi biondi, portati legati. La cosa peculiare però era il grande cinturone, in cui teneva delle bandierine di vari colori al posto delle pistole.
“Oh, riesco a sentirlo! Odore d’avventura!” Disse, poi guardò i tre ragazzi “Ebbene, giovani, che state facendo lì a terra? In piedi, forza. Tu sei Wes vero? Mi hanno contattato per quella questione, ma mi avevano detto che con te c’era solo una bella ragazza.”
“L’altro è mio cugino. Sta partecipando alla Lega, quindi ho pensato potesse esserci d’aiuto.”
“Eccellente. Allora dimmi, cos’è che ti serve esattamente da Iperio, il maestro delle basi segrete?”
“Solo informazioni sulla Base Segreta di un certo Idi.”
“E come faccio a trovarla, giovane?” Chiese l’uomo.
Wes lo fissò per qualche momento, sorpreso, poi Iperio scoppiò a ridere. “Bene, vediamo dove si trova questa base segreta…” Commentò “Sei sicuro che sia su questo percorso?”
“Quasi. Se non è qui è sul Percorso 112 o 113. Comunque vicino al Monte Camino.”
“Ottimo, allora vediamo…” Disse, e si guardò intorno “Ci sono altri tre posti adatti a costruirne una, oltre al mio. Abbiamo un nascondiglio nel deserto, ma da quel che mi hai detto non è una buona posizione.”
“No infatti. Secondo Dragon Boy, il suo nascondiglio dev’essere in un posto da cui un Pokémon può prendere il volo in sicurezza.”
“Bene, allora… C’è un grosso albero sul Percorso 111, ma quello è troppo in vista e troppo piccolo per la base di più persone come quella che mi hai descritto. Sul 112 non ce ne sono… Quindi, Percorso 113 sia. Avete Pokémon Volanti?”
“Nope.” Rispose Wes indicando la moto “La mia piccolina può portarmi ovunque.”
“Io non ho proprio Pokémon.”
“Io sono stato trascinato qui senza neanche sapere perché.” Rispose Frak.
“Bene, allora vi farò strada io e voi mi seguirete via terra.” Disse Iperio, aprendo una Poké Ball da cui fuoriuscì Flygon. “Ok, bello mio, abbiamo un’avventura per le mani. Pronto?” Chiese, balzandogli sulla schiena.
Il Flygon lanciò un verso che a Frak suonò simile a un “Hi - yah!” e prese il volo. Wes balzò sulla moto, Rui e Frak si strinsero nuovamente sul sidecar e la moto partì all’inseguimento.
“Ehi Rui, mi spieghi cosa sta succedendo.”
“Beh, hai presente quello che Wes ha fatto ad Aurus?”
“… Prima o dopo far parte del Team Clepto?”
“Dopo.”
“Ah, allora intendi quando ha catturato i Pokémon Ombra.”
“Esatto. Beh, quello che stiamo facendo adesso è simile. Solo non con il Team Clepto.”
“E io cosa c’entro?”
“Bella domanda…” Commentò Rui “Wes voleva semplicemente coinvolgerti, credo.”
Frak annuì. Suonava proprio da Wes. Ricordava ancora quando erano bambini e il cugino – quando non stava giocando con i SUOI videogiochi – lo trascinava in giro per i Percorsi vicini a Mentania, o quella volta che l’aveva portato nel Tunnel Menferro. Era una cosa che i due avevano in comune, la passione per le avventure.
“Anche se il fatto che il me di questo mondo sia morto quand’ero bambino mi fa pensare che forse fosse un po’ troppo pericoloso.” Si disse con un sospiro, e accarezzò la Poké Ball di Sandslash.
Nel frattempo, Flygon superò in volo lungo il Percorso 113 seguito dalla moto, che non ebbe alcun problema ad attraversare il terreno coperto di cenere vulcanica. Poi si fermò davanti a una parete in cui si vedeva quella che sembrava una piccola apertura. Poco lontano una ragazza con l’ombrello si allontanò spaventata dalla moto.
“Ora,” Disse Iperio “Ricordate che non sappiamo cosa ci aspetta lì dentro. Non sentite anche voi il brivido dell’avventura? In tal caso, balziamo dentro!” Esclamò, e con un gesto deciso, si lanciò contro il buco a cavallo di Flygon… scomparendovi per intero.
“Come Giratina ha fatto?”
“Non lo so Frakky Boy. Di base, Forzasegreta crea uno spazio nascosto in cui si può fare… di tutto, in effetti.” Disse Wes, poi caricò con tutta la moto all’interno dell’apertura.
Frak chiuse gli occhi. Quando li riaprì, la moto stava rombando in un enorme salone. La prima cosa che notò furono numerosi scatoloni. La seconda, alcuni uomini e donne in divisa intenti a scaricarli, che poi passarono a fissarli con aria esterrefatta.
“Devono averla ingrandita lavorando le pareti con Pokémon e picconi.” Commento Wes “O così oppure Forzasegreta è davvero una mossa strana.”
Nel frattempo Frak notò la terza cosa: il gigantesco omone che balzò contro di loro.
“Rui, è quello Idi?” Chiese Wes senza fermarsi ma continuando a sfrecciare verso Iperio, intento a combattere con alcune reclute che l’avevano aggredito.
“No, credo sia quell’altro… Gangr.” Disse Rui, scorrendo una lista sul suo telefono. Nel frattempo, Frak si stava mentalmente domandando cosa avesse fatto di male per ritrovarsi in quella situazione.
“Ok, quello che prende a pugni i Pokémon. Mi piace il suo stile. Quagsire, Misdreavus, Forretress!” Esclamò, aprendo tre Poké Ball. Ne uscirono i Pokémon appena nominati. Gangr tirò un pugno al Quagsire, che però si chinò prima che il colpo connettesse e rispose con Pistolacqua, investendo l’avversario. Quello portò la mano alla cintura e ne fece uscire uno Shedinja, ma a quel punto Misdreavus si lanciò all’attacco.
“Ok, lo lascio a voi due!” Gridò Wes, accelerando. I tre Pokémon annuirono.
Nel frattempo, Iperio si trovava in seria difficoltà. Flygon stava facendo piazza pulita degli avversari con facilità, ma tra di loro c’erano alcuni ossi duri. Il Goodra per esempio, o il Tyranitar. Perciò fu felice quando vide Wes arrivare a tutta velocità per poi frenare proprio sotto di lui, i nemici che si gettavano da parte per non essere investiti.
“Qualche idea Frak?” Chiese Wes.
“Sì, perché non cominci a spiegarmi cosa ci faccio qui?!”
“Mi piace, ma io ho un’idea migliore, si chiama combatti per evitare di restarci secco!” Disse il ragazzo, aprendo le altre tre Poké Ball che aveva alla cintura. Un Thyplosion, un Espeon e un Granbull. Lanciò una settima Poké Ball a Rui, da cui la ragazza fece uscire un Umbreon.
“Ok, Rui, tu e Frak andate e recuperate quello che ha chiesto Dragon Boy. Umbreon verrà con voi per la vostra sicurezza.”
“E quell’Idi?” Chiese la ragazza.
“Oh, lui sta arrivando.” Disse il ragazzo, indicando un punto da cui stava avanzando un uomo alto quanto l’altro, con un sorriso enorme e scintillanti denti d’oro.
“Bene, allora non dobbiamo farci trovare qui. Frak, sbrighiamoci.” Disse la ragazza scendendo dal sidecar. Poi si avvicinò a Wes e gli diede un bacio sulla guancia. “Non farti ammazzare.”
“Come se potesse farcela.” Commentò Wes “Ho pur sempre i miei due assi nella manica.” Disse, mostrando l’arnese sulla mano sinistra e dando un colpetto al sedile della moto con la mano destra.
Rui sorrise, poi lei e Frak si avviarono grazie ad Umbreon, che aprì loro un passaggio colpendo un impreparato Alakazam con Neropulsar.
Nel frattempo, Frak aveva fatto uscire l’intera squadra. Sandslash correva sul lato destro, Banette gli fluttuava sopra la testa, Lairon correva a sinistra di Rui, proteggendo quel lato, e Meditite era seduto sulla schiena del Lairon.
“Ok, adesso ti prego, spiegami qualcosa.” Disse Frak mentre Rui gli indicava una parte della Base Segreta dove si trovava un piccolo edificio.”
“D’accordo. Siamo stati incaricati di recuperare alcuni documenti per una persona, diciamo un membro dell’Interpol, anche se non è del tutto corretto…”
“WES lavora per l’Interpol?”
“Non proprio, ma quasi. Comunque, questi documenti ci servono, e si trovano secondo il nostro capo in possesso di un uomo chiamato Idi.”
“Quello con i denti d’oro.”
“Bingo.”
“Ok, ho capito.” Disse Frak. Per un attimo considerò l’idea di scappare, poi scosse la testa e continuò a correre. Le guardie sulla loro strada furono tutte sconfitte dall’Umbreon, talvolta con l’aiuto dei Pokémon di Frak. Un grosso Tyranitar sbucò da sottoterra cercando di colpire il Pokémon di sorpresa, ma a quel punto fu colpito in contemporanea dalla Breccia di Meditite e dal Codacciaio di Lairon. I due Pokémon si sorrisero mentre l’avversario crollava, poi furono entrambi avvolti da una forte luce. Subito dopo, al loro posto si ergeva un Aggron con in precario equilibrio sulla testa un Medicham.
“Ok, se non muoio mi toccherà ringraziare Wes. Subito prima di strangolarlo.” Commentò Frak. Rui ridacchiò, poi i due si trovarono davanti una porta chiusa. Aggron e Frak si guardarono e sorrisero. Medicham saltò giù dalla testa del Pokémon, poi quello caricò in avanti. Il Riduttore abbatté la porta e anche il Machamp che la stava tenendo ferma. Il Pokémon Lotta provò ad alzarsi, ma fu colpito da Sandslash con Tritartigli e da Banette con Palla Ombra. Incassò entrambi i colpi, ma subito dopo arrivò Medicham con uno Psichico.
“Ok, adesso veloce a trovare quel documento!” Esclamò Frak, mentre la recluta rimasta se la dava a gambe.
La ragazza annuì e si gettò verso il PC più vicino. Nel frattempo si sentivano esplosioni, imprecazioni e urla da dove si trovavano Wes e Iperio.
“CI SEI?!” Chiese Frak, guardando fuori, da dove venti altri Pokémon stavano caricando il piccolo edificio. Umbreon abbatté un Gengar. Diciannove altri Pokémon stavano caricando il piccolo edificio. Erano comunque tanti.
“Non preoccuparti, ho preso lezioni negli ultimi anni. Wes sarebbe più bravo, ma è abbastanza impegnato. Comunque ci sono quasi… Ecco!” Disse soddisfatta, mentre una serie di foto cominciavano a comparire sullo schermo. Estrasse una chiavetta e la inserì nel PC, cominciando a copiarle.
Intanto fuori Aggron se la stava vedendo con due Vileplume e un Arbok, Medicham con uno Weezing e due Raticate, Banette con tre Golbat e due Crobat, Umbreon e Sandslash con praticamente tutto il resto, il che voleva dire un paio di Machamp, un Aggron e un Goodra.
“Ok, questo è strano…” Si disse il ragazzo mentre Medicham colpiva un Raticate e lo scagliava via, per poi rivolgersi al Weezing.
“CI SONO!” Esclamò Rui, staccando la chiavetta dal PC “Possiamo andare.”
“Era ora!” Rispose Frak, lanciando un comando. I suoi Pokémon aprirono un passaggio e si rimisero a correre, lasciando gli avversari interdetti. Quelli ci misero un momento a realizzare cosa fare, e solo a quel punto si misero a correre loro dietro.
Frak guardò i Pokémon. Banette era allo stremo, come Sandslash del resto. Medicham e Aggron sembravano resistere. Umbreon era affaticato ma non pareva essere ridotto male come gli altri.
Il ragazzo lanciò ai Pokémon una Baccacedro ciascuno, e quelli si affrettarono a mangiarla, recuperando almeno un po’ di energia. Era solo un rimedio temporaneo, ma almeno avrebbe permesso loro di non crollare.
“Wes, abbiamo i dati!” Gridò in quel momento Rui, raggiungendo il ragazzo ancora in piedi accanto alla moto. Thyplosion era allo stremo, Espeon se la passava a malapena meglio e persino Granbull non era in forze.
“Ottimo, adesso…” Disse, indicando Idi e i suoi Pokémon, una Salazzle, un Cofagrigus e un Alakazam “Confermi che posso catturarli tutti?”
La ragazza li fissò e i suoi occhi brillarono. Poi annuì.
“Ottimo.” Rispose Wes, afferrando una Poké Ball dalla tasca e mettendola nella mano sinistra. Quella fu avvolta da una forte luce e subito dopo volò contro il Salazzle. Appena lo colpì, attorno allo strumento di cattura una gigantesca mano di luce che chiuse a forza la sfera, impedendole di rigettare il Pokémon di un allenatore. Subito dopo ci furono i normali tre colpi, e poi la cattura avvenuta.
“Cosa?!” Esclamò Idi, mentre Wes ripeteva il procedimento con Cofagrigus e Alakazam.
“POSSIAMO ANDARE ORA?!” Chiese Iperio, il cui Flygon era allo stremo.
“Ok, andiamo!” Disse Wes, saltando sulla moto, poi notò Idi caricare contro di loro scansando reclute e Pokémon al tappeto.
“Ok, piano B.” Commentò Wes premendo un bottone mentre la moto partiva. Una caterva di Poké Ball fuoriuscirono da sotto il sedile, liberando una trentina di Pokémon.
“E quelli cosa sono?” Chiese Frak, osservando i Pokémon attaccare le reclute creando una confusione ideale per la fuga dei quattro.
“Pokémon che ho preso ad alcuni criminali negli ultimi anni. Sono tutti classificati come pericolosi e non si possono né reintrodurre in natura né cedere a un altro allenatore.” Spiegò Wes “Ho pensato potessero essere utili per… aspetta un momento.” Disse, aprendo tre Poké Ball mentre passavano accanto al punto in cui Quagsire, Misdreavus e Forretress stavano combattendo l’omone che, a quanto pareva, aveva anche tirato fuori altriPokémon. Il Forretress e il Quagsire erano allo stremo, il Misdreavus andò al tappeto proprio mentre Wes lo richiamava trascinando con sé anche un Muk di Alola.
Gangr, che stava tirando un pugno a Quagsire, perse l’equilibrio non trovando il bersaglio e crollò in avanti. Vedendo i quattro allontanarsi provò a inseguirli, ma a quel punto Flygon e la moto sfrecciarono fuori dall’uscita e partirono a tutta velocità verso ovest lasciandosi alle spalle quel covo degli orrori.
Tutti e quattro si fermarono solo superato il deserto, quando curvarono per maggior sicurezza verso il Percorso 112.
“Avete trovato quello che vi serviva?” Chiese Iperio.
“Assolutamente sì.” Replicò Rui.
L’uomo biondo sospirò “Bene, è stata una bella avventura, mi sono divertito, ma non chiamatemi ancora. Penso che mi nasconderò in una base segreta nel Deserto per un po’. Se mi cercate… Beh, sapete dove trovarmi.” Disse, con Flygon che sospirò, sapendo che quello era il suo ultimo volo per quella giornata prima di un po’ di riposo.
Wes fissò Frak e sorrise “Beh, Frakky Boy, direi che ti è andata bene. Adesso, visto che ogni promessa è debito, ti porterò a Cuordila…”
“NO!” Esclamò Frak. “Cioè, voglio dire, non ti disturbare, prenderò la funivia, ahahahah.” Proseguì con una risata forzata. Poi si lanciò verso la funivia e avviò la salita.
Wes scosse la testa “Che strano.”
“Preferisco non commentare.” Rispose Rui “Sbrigati adesso, Dragon B… Kain ci aspetta.”
“AAAAAAH, lo stavi per chiamare Dragon Boy.”
“Non hai prove.” Rispose Rui, arrossendo. Poi Wes avviò la moto e i due ripartirono.
 
Arrivato a Cuordilava Frak si recò al Centro Pokémon e si preparò alla lotta in Palestra. Al suo team mancava un Pokémon Acqua, ma era comunque abbastanza vario da sopperire. Aggron non sarebbe stato d’aiuto, ma anche quello non sarebbe stato un problema probabilmente. D’altra parte, in quel momento il ragazzo aveva altro per la testa. Perciò si diresse alla Palestra. Affrontò gli allenatori, e raggiunse Fiammetta. Dopo le solite domande di rito, la ragazza esordì nella loro lotta quattro contro quattro con Ninetales.
Medicham entrò in campo e i due Pokémon si affrontarono. Nonostante il Fuocofatuo, Medicham riuscì a vincere, soprattutto per merito di Psichico.
A quel punto entrò in campo Camerupt. Medicham non riuscì a batterlo, andando al tappeto a causa della scottatura, e Frak schierò subito Banette. Il Pokémon Spettro rimase scottato a causa di una delle Eruzioni, ma riuscì comunque a battere il Camerupt.
Fiammetta continuò mandando in campo Magcargo. Banette lo danneggiò gravemente, ma alla fine crollò per la scottatura. Approfittando dei danni subiti dall’avversario, Frak mandò in campo Aggron. Il Pokémon acciaio subì ingenti danni, ma alla fine uscì vincitore dalla lotta… per essere subito dopo mandato al tappeto da un’Ondacalda di Torkoal.
Frak schierò quindi Sandslash, che concluse la lotta vincendo.
Fiammetta annuì e gli fece le sue congratulazioni, ma Frak praticamente non le sentì. Era troppo concentratosullo scontro avuto poco prima con quegli individui misteriosi. Accettate le medaglie e riscossosi per ringraziare, si diresse verso l’uscita. Si domandò cosa l’avesse lasciato tanto interdetto in quello scontro, poi scosse la testa e sorrise.
“Perfetto, cinque medaglie!” Commentò entusiasta. Poi si diresse verso il Centro Pokémon.

 

Squadra:MedichamSandslashBanetteAggron

Medaglie:Balance BadgeStone BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeHeat Badge

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Giuls VS Alice

Giuls gettò ancora la lenza in acqua, un po’ scoraggiata. Sembrava che trovare un Feebas fosse impossibile. Aspettò un po’, ma quando sentì uno strattone e tirò su il Pokémon si trovò davanti un Magikarp. Con un sospiro lo ributtò in acqua, mise una nuova esca e si mise ancora in attesa.
Cos’è successo ieri? Si chiese, guardandosi alle spalle, dove Gardevoir, insieme al resto della squadra, si stava allenando. Il ricordo della voce che aveva sentito nella sua testa era ancora lì, ma non era sicura di cosa volesse dire. Forse se l’era solo immaginata, eppure era incredibilmente reale.
Sentì uno strattone alla lenza che interruppe il filo dei suoi pensieri, la tirò su piena di entusiasmo… e si trovò davanti un Tentacool.
Il Pokémon fece per attaccarla, ma subito dopo uno Psichico lo rilanciò in acqua. Giuls si girò e vide Gardevoir sorriderle con il pollice alzato.
A quel punto, Giuls decise che era inutile continuare, considerato peraltro che il percorso 119 era parecchio lungo e lei era solo a metà, e si mise in marcia. Sentiva ancora la sensazione di essere osservata, ma era abbastanza sicura che con Gardevoir, Shelgon e Skitty in giro, fosse una sensazione normale.
Guardò i suoi Pokémon. La Pokémon Psico era intenta a sconfiggere un Gloom che aveva avuto la pessima idea di attaccarla. Intanto, la Pokémon Drago si era lanciata a testa bassa contro un Tropius e se la stava vedendo bene. Giuls le diede un paio di ordini e subito dopo Shelgon trotterellò via, soddisfatta, mentre il Tropius fuggiva via sconfitto.
Intanto, Skitty aveva morso la coda ad un Linoone, il quale l’attaccò, salvo restarne infatuato e finire sconfitto.
Giuls rifletté. Forse era il momento di procurarsi una Pietralunare. Solo che non sapeva davvero dove. Aveva sentito che alle Cascate Meteora qualche volta se ne trovava una, ma non poteva certo fare tutto quel giro. Sospirando, si limitò a dirigersi verso nord fino alla fine del percorso. Qui si trovava un laghetto. Vedendo Forestopoli poco lontana, decise di buttare la lenza un’ultima volta.
Con poche speranze si mise in attesa. E quasi istantaneamente ne uscì un Feebas. La ragazza fu sul punto di lasciar andare la canna da pesca per la sorpresa, ma subito dopo riprese il controllo. Guardò il pesce che si dimenava e capì che se le fosse sfuggito avrebbe perso la sua unica chance. Perciò con la mano libera frugò nello zaino fino ad estrarne l’Esca Ball di Franz. Sorrise, ringraziando mentalmente il maestro costruttore, poi lanciò la Ball. La Feebas vi entrò e fu catturata subito. Con quello, le restava solo una Peso Ball.
Giuls lanciò un grido di trionfo e si girò verso le altre. Gardevoir applaudì educatamente, ma fu l’unica. Shelgon non ebbe alcuna reazione, mentre Skitty aveva ricominciato a rincorrere la propria coda. La ragazza sospirò e le richiamò tutte e tre. Controllato il Pokédex e scoperto che anche Feebas era una femmina, si diresse a Forestopoli.
La città sugli alberi era un’opera d’arte, una vista come poche al mondo. Altissimi alberi ospitavano una vera città sospesa. Gli unici edifici a terra erano il Centro Pokémon, il Pokémon Market, e più in là un altro edificio che a Giuls parve la Palestra.
La ragazza entrò subito nel Centro Pokémon per farvi curare la squadra, poi si diresse alla Palestra. Nel farlo però andò a sbattere contro un ostacolo invisibile. Per fortuna, la ragazza era sveglia. Osservando attentamente, notò una striscia rossa a zig zag, apparentemente sospesa a mezz’aria. Fece uscire Shelgon dalla Poké Ball e la indicò alla Pokémon, che la caricò subito con Bottintesta. Il Kecleon volò via e appena rialzatosi si diede alla fuga. Giuls sorrise richiamando Shelgon, dopodiché fece per entrare in Palestra. A quel punto, sentì il telefono squillare. Lo afferrò e rispose alla chiamata.
“Pronto?”
“Giuls!” Gridò la persona dall’altra parte.
“Draconix? Che succede?” Chiese l’allenatrice, sorpresa dalla telefonata.
“Quante medaglie hai?”
“Sto andando a prendere la sesta. Sono proprio davanti alla Palestra di Forestopoli. Secondo Lailah, Raziel è poco più indietro, lungo il percorso. Ah, mi ha anche detto che proprio ieri hai catturato Latios. Congratulazioni! Ma vedrete, tu e Darken mi avete lasciato indietro, ma non per molt…”
A quel punto la telefonata s’interruppe. Indecisa su come prenderla, Giuls la prese malissimo. Si ricacciò il telefono in tasca ed entrò in Palestra. Qui, la ragazza affrontò i vari allenatori, approfittandone per far acclimatare Feebas alla squadra, poi raggiunse Alice. Solo in quel momento si ricordò qual era la specialità della ragazza.
“Benvenuta sfidante!” Disse intanto la Capopalestra.
Giuls sorrise a propria volta, un po’ incerta. Sperava vivamente che la lotta restasse ben piantata per terra, perciò appena ebbero stabilito le regole dello scontro ed Alice ebbe schierato Swellow, una Pokémon dalle ali verdi, si disse che le conveniva iniziare con Skitty.
La Pokémon Normale schivò un Attacco Rapido della Swellow in picchiata e rispose con Codacciaio, costringendola ad arretrare e riprendere quota. A quel punto, Skitty proseguì con Assistente, ma stavolta la cosa le si ritorse contro, perché si lanciò verso l’alto con Bottintesta, che Swellow schivò con abilità.
Giuls strinse i denti. Anche se la Pokémon non poteva salire troppo in alto, dovendo comunque restare abbastanza vicino da colpire senza essere facilmente schivabile o parabile, restava il fatto che Skitty non aveva attacchi a distanza. Inoltre, la sua strategia basata sull’Infatuazione non aveva alcuna utilità contro un altro Pokémon femmina.
Perciò, Giuls rimase in attesa. Quando Swellow piombò verso il basso, ordinò a Skitty di schivare e la Pokémon obbedì. Ma Swellow cambiò direzione all’ultimo momento, cogliendo di sorpresa la Pokémon.
“Cos… Aeroassalto!” Esclamò Giuls. Skitty arretrò, danneggiata, mentre Swellow si preparava a lanciarsi in picchiata ancora. Quando venne, Giuls dovette pensare in fretta. Schivare non serviva, perciò…
“Finta!” Gridò la ragazza, e Skitty annuì. I due colpi collisero, ed entrambe le Pokémon arretrarono, allo stremo. Si guardarono per un secondo, poi entrambe si lanciarono di nuovo all’attacco, una con Aeroassalto e l’altra con una seconda Finta. I due colpi infallibili si scontrarono, e quando ebbero effetto entrambe le Pokémon furono scagliate indietro, sconfitte.
Alice annuì e mandò in campo Pelipper. Giuls rispose aprendo la piscina e facendovi entrare Feebas. La Pokémon Acqua fissò la Pelipper, poi quella piombò dall’alto con Aeroassalto. In risposta, Feebas scomparì sotto il livello dell’acqua con Sub, rendendo inutile l’attacco. Quando riemerse, però, andò a sbattere contro la Protezione dell’avversaria e ripiombò in acqua.
La stessa scena si ripeté subito dopo. Feebas poteva schivare Aeroassalto con Sub, ma a quel punto Pelipper poteva bloccarlo con Protezione.
La ragazza cambiò strategia, ed ordinò a Feebas di restare sott’acqua. In quel modo in teoria avrebbe potuto schivare gli attacchi dell’avversario. Tuttavia, in quel momento Pelipper cominciò a lanciare Supersuoni. Attese, e appena Feebas balzò fuori per colpire con Flagello rispose con Aeroassalto.

I due attacchi collisero ma fu subito chiaro che era stata Feebas ad uscirne peggio.
Come ha fatto?’ Si chiese Giuls, poi vide la Pokémon ricominciare a lanciare Supersuoni. “Ma certo!” Esclamò “Sta usando i Supersuoni come radar!”
A quel punto era chiaro cosa fare. Quando Feebas riemerse la volta successiva, Giuls diede un nuovo ordine, e la Pokémon incassò Aeroassalto. Poi s’immerse di nuovo sott’acqua.
Pelipper riprese con i Supersuoni, ma apparve confusa. Si girò verso Alice e lanciò un grido, ma la Capopalestra inizialmente non capì. Poi guardò la piscina, e vide che si stava trasformando in un blocco di ghiaccio. Da sotto, Feebas stava usando Bora per congelarne la superficie e rendere inutile il Supersuono.
Pelipper si guardò intorno, preoccupata, poi usò Protezione. Quando la mossa finì, il ghiaccio alle sue spalle si spezzò e Feebas colpì con Flagello, spedendo via l’avversaria. La Pokémon Acqua ricadde in acqua, infreddolita ma ancora in piedi, mentre Pelipper andò a sbattere contro il muro.
“Ottima tecnica, ma come hai fatto ad insegnarla a Feebas?”
“Non le ho insegnato io. Io le ho fatto imparare Bora e le ho detto di usarla sott’acqua. Il resto l’ha capito lei.” Rispose Giuls, mentre Alice annuiva e richiamava Pelipper.
“Apprezzo gli allenatori che sanno lasciare al proprio Pokémon maggiore libertà d’azione.” Rispose Alice “Ma adesso vediamo come te la caverai contro questa!” Esclamò, lanciando in campo una Skarmory. Giuls rifletté un momento, poi richiamò Feebas. La Pokémon era troppo debole per reggere contro Skarmory, perciò era meglio aspettare.
Giuls tirò la leva, e la piscina si richiuse, anche se a fatica a causa del ghiaccio, frantumandolo. A quel punto, Shelgon trottò in campo. Skarmory la fissò, poi esordì facendo collidere le proprie ali. Ne uscì una pioggia di schegge di metallo che ricoprì l’arena. Shelgon poteva schivarle, ma a Giuls era chiaro che le Punte avrebbero indebolito il Pokémon successivo.
Shelgon rispose con Bottintesta balzando verso l’alto, ma tutto ciò che Skarmory dovette fare fu sollevarsi più in alto per schivare il colpo.
A quel punto, Giuls capì che era inutile e ordinò a Shelgon di passare alla contraerea. La Pokémon annuì e subito dopo lanciò un Dragospiro. Skarmory fu colpita a un’ala, ma resistette e piombò verso il basso con Aeroassalto. Con una rapida giravolta schivò il torrente di fiamme draconiche e colpì con l’ala, facendo arretrare Shelgon, che tuttavia approfittò della posizione dell’avversario per fissarlo con Visotruce. Skarmory si spaventò visibilmente, risollevandosi in volo. Poi si lanciò all’attacco con Alacciaio, ma quella incontrò un nuovo Dragospiro. Con sorpresa di Giuls, tuttavia, l’ala d’acciaio della Pokémon volò attraverso le fiamme draconiche tagliandole in due e colpì direttamente al volto Shelgon.
Giuls fissò Shelgon, che scosse la testa e trottò di nuovo in avanti. Skarmory lanciò un forte grido, e caricò con un nuovo Aeroassalto. Quando vide l’attacco che si caricava in bocca all’avversaria, si limitò a correrci incontro. Quello fu il momento in cui il Lanciafiamme la investì.
Giuls sorrise ancora, soddisfatta. Aveva fatto bene a spiegare a Shelgon su quali Pokémon usare quel piccolo trucco. Con Pokémon Acciaio, Erba o simili poteva davvero essere un salvavita.
Infatti, Skarmory fu centrata. Peccato che questo non bastò a frenarne la corsa, che finì con l’impatto con Shelgon. Le due Pokémon rotolarono via scompostamente, e quando il polverone sollevato si diradò a sufficienza fu chiaro che Shelgon era allo stremo e Skarmory impossibilitata a continuare.
A quel punto, Giuls e Alice schierarono entrambe un nuovo Pokémon. Gardevoir ed Altaria si fissarono, poi Altaria cominciò con Lanciafiamme. Gardevoir si difese con Protezione e rispose con Psichico, ma così facendo, pur spedendo l’Altaria contro il muro, si lasciò scoperta a un nuovo Lanciafiamme. Che questa volta la ustionò. Tuttavia, Gardevoir riuscì a rispondere ancora con Palla Ombra, attaccò che impattò contro Altaria senza grossi effetti. Altaria approfittò della condizione dell’avversaria per effettuare una Dragodanza, mentre il successivo Psichico della Pokémon Psico fu schivato dall'avversaria, subendo al contempo danni dall'ustione.
Giuls rifletté, poi sorrise, richiamando Gardevoir per Shelgon approfittando della seconda Dragodanza di Altaria. La Pokémon Drago si lanciò all’attacco con Lanciafiamme, riuscendo a danneggiare l’avversaria Volante, ma a quel punto Altaria colpì con Aeroassalto mandandola al tappeto.
Giuls mandò nuovamente in campo Gardevoir, che schivò per un pelo un nuovo Lanciafiamme, per poi colpire con un velocissimo Psichico che spedì Altaria contro il soffitto e di nuovo giù a terra.
Alice la fissò, sorpresa. In quelle condizioni sarebbe stato impossibile per la Pokémon resistere così a lungo.
A meno che…’ Si disse la ragazza “Traccia!” Esclamò, ricordando che la Gardevoir si era trovata davanti per prima l’Altaria. Perciò, doveva averne copiato l’abilità con la propria. E Alternacura l’aveva curata al cambio.
“Altaria, devi…” Iniziò Alice, ma era troppo tardi, Altaria caricò con un Aeroassalto che fu bloccato da Protezione, e subito dopo una Palla Ombra le esplose sul petto, lanciandola all’indietro. Psichico concluse l’opera.
“Ottima lotta.” Ammise Alice richiamando Altaria “Quasi un peccato che ci tocchi fermarci qui, ma credo sia comunque un ottimo incontro.” Concluse la Capopalestra, porgendo alla ragazza la medaglia e l’MT Aeroassalto.
“Grazie mille.” Rispose Giuls.
“Nessun problema. Spero anzi d’incontrarti ancora.” Disse.
Poi Giuls uscì e sorrise. Per una volta era bello avere una giornata normale.
 
“Ebbene, com’è andata?” Chiese Umah, sorridendo.
“Mi vedi a cavallo di un Latios?” Chiese Kain “Come vuoi che sia andata.”
“Non fare lo scorbutico con me Kain. Piuttosto, abbiamo preparato tutto per l’altro. Vogliamo procedere?”
“D’accordo.” Rispose il ragazzo “Tu continua a tenere d’occhio lei, e fammi rapporto se dovesse succedere altro.”
Umah annuì, fissando Giuls. Scosse la testa, poi si limitò a guardare Kain volare via sul proprio Dragonite.

 

Squadra: FeebasSkittyShelgonLanturnGardevoirLapras

Medaglie:Balance BadgeStone BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeHeat BadgeFeather Badge

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Draconix VS Alice

Altre idee?” Chiese Draconix mentre Latios volava verso Forestopoli, dove il ragazzo avrebbe avuto il suo secondo match della giornata, in modo da recuperare il tempo perduto.
“Nessuna. Pensavo si potesse essere attivato qualcosa se per caso avessi azionato il sistema di sicurezza della Torre Miraggio o della grotta del Golem, ma non è questo il caso.”
“Sai che non ho capito molto?”
“Sono segreti piuttosto importanti, quindi è meglio così. Diciamo comunque che non c’è niente, ad Hoenn, che possa farti perdere la memoria. Non c’è nessun Leggendario Psico abbastanza abile. A parte… No, lei è dormiente, quindi no, non c’è nessuno ad Hoenn.”
“Tu e tua sorella…”
“Prima di tutto lo saprei. Inoltre, le nostre capacità psichiche si limitano a telepatia e a una blanda forma di telecinesi. Lavorare nella mente di una persona o di un Pokémon è parecchio più complesso.”
Draconix annuì “Insomma, quel giorno mancante è inspiegabile.”
“Temo proprio di sì.”
“Beh, buono a sapersi. Adesso… vediamo… Stamattina ho battuto Fiammetta, e questo poco dopo aver catturato questo Trapinch.” Disse, toccando la Poké Ball, e mettendosi a riflettere “Contro Alice, non ho davvero idea di come andrà. Whismur è vicino ad evolvere, ma Sceptile non è comunque in grado di reggere altri avversari. Quanto a Vibrava, potrei farlo evolvere…”
“Hai sempre i tuoi altri Pokémon, no? Quelli da Kanto.”
“Certo, ma preferirei non dover fare troppo affidamento su quelli. Non che a loro dispiaccia, ma preferisco concentrarmi sui miei nuovi compagni.”
“Temo che dovrai fare un’eccezione.” Rispose Latios “Io…” Poi frenò, rischiando di far cadere Draconix “Dannazione, ecco cosa!” Esclamò, girandosi e volando verso ovest a tutta forza.
“Latios?!” Chiese Draconix, facendo del suo meglio per tenersi ben stretto.
“Scusa Draconix, ma ho appena realizzato che esiste qualcun altro che potrebbe essere un colpevole.”
“E chi?”
“I Lunatone e i Solrock delle Cascate Meteora. Mi ero completamente dimenticato di loro, dato che sono molto elusivi, e soprattutto dato che avevo pensato fosse dovuto a qualche Pokémon Leggendario.”
In quel momento, il Pokémon si rese conto di star sorvolando Brunifoglia. In effetti, era quasi arrivato a Forestopoli quando si era ricordato dei Pokémon, perciò ora doveva curvare verso sud.
Procedette, ma fu una deviazione un po’ troppo brusca. In quel momento, lo zaino di Draconix si staccò dalla spalla del ragazzo, e precipitò verso il basso, cadendo nel fiume sottostante.
“Ehi!” Esclamò Draconix “Latios, lo zaino!”
“Scusa!” Esclamò di rimando Latios, gettandosi in picchiata. In quel momento, vide lo zaino sollevarsi dal fiume e volare verso di lui. La cosa ebbe molto più senso quando vide lo Swablu che lo stava riportando verso i due.
“Grazie mille.” Disse l’allenatore, afferrando lo zaino. Swablu cantò soddisfatta. Il ragazzo aprì la borsa e le porse una Baccacedro, poi si diresse verso sud.
Arrivato all’ingresso della grotta, Latios lasciò scendere il ragazzo e si precipitò dentro senza dargli spiegazioni. Draconix si chiese se funzionasse così con tutti i Leggendari. Da quando l’aveva catturato, si era ritrovato strattonato qua e là senza poter dire la sua in materia.
Scommetto che a Darken con Entei queste cose non succedono…’ Pensò, calciando un sasso. La cosa successiva che si sentì, quando il sasso sparì dentro un cespuglio, fu un lieve rimbalzo. Poi uno Zangoose infuriato saltò fuori dal cespuglio.
“Ok, questo non era previsto.” Commentò Draconix, portando la mano alla cintura. In quel momento però una macchia azzurra piombò sul Pokémon Normale colpendolo.
La Swablu attirò l’attenzione dello Zangoose, e Draconix ne approfittò per far uscire Sceptile. Al vederlo, lo Zangoose capì che buttava male e si ritirò.
La Swablu lanciò un cinguettio di vittoria poi si girò verso Draconix, posandoglisi sulla spalla.
“Beh, grazie, io…” Iniziò il ragazzo, poi la Pokémon gli indicò la cintura, poi Draconix, poi se stessa. Il ragazzo annuì, estrasse una Poké Ball e la avvicinò al muso della Swablu. Quella ci entrò soddisfatta.
“Oh beh, un nuovo elemento del team.” Commentò Draconix. Sceptile annuì, poi nella testa del ragazzo risuonò la voce pacata di Latios.
“Draconix!” Esclamò “Vieni subito!”
Il ragazzo annuì, un po’ sorpreso, e procedette ad addentrarsi nella caverna, dopo aver richiamato Sceptile. Aveva fatto due passi, che sentì il rumore di qualcosa che cadeva dall’alto. Alzò lo sguardo e saltò indietro appena in tempo, poi qualcosa si schiantò davanti a lui.
Il qualcosa si rivelò un Bagon, che trovandosi davanti il ragazzo gli si lanciò addosso. Draconix di riflesso portò la mano allo zaino e gli tirò il primo oggetto che si trovò tra le mani. Che si rivelò essere una Poké Ball. Subito dopo, lo strumento di cattura fece i tre canonici movimenti e si fermò, con il Pokémon ben saldo al suo interno.
… Questa giornata si sta rivelando produttiva, visto che ho raddoppiato la mia squadra.’ Si disse, raccogliendo la Poké Ball. Diede uno sguardo al Pokédex. Secondo quello, Bagon si lanciava dalle rupi per provare a volare. E si evolveva in Salamence. Il che dava al ragazzo un buon motivo per…
“DRACONIX!” Gridò Latios, nella sua mente “SMETTILA DI PENSARE AD ALTRO, TU E LA TUA MENTE CHIUSA SIETE UN PROBLEMA CHE NON MIGLIORA SE TI CONCENTRI SU ALTRE COSE!”
Il ragazzo si mise a correre, ubbidendo a Latios, e poco dopo arrivò dal Pokémon. Quello indicò un Lunatone e un Solrock.
“Dicono che ti hanno visto.” Spiegò Latios “Per la precisione, ti hanno visto combattere contro un gruppo di uomini in nero.”
“Ah bene, c’erano anche degli alieni?”
“Beh, tecnicamente uno di loro aveva un Cleffa…”
“Stavo scherzando. Possiamo tornare al discorso principale?”
“Certo. Beh, la cattiva notizia è che non sanno chi fossero quegli uomini, o come abbia fatto tu a perdere la memoria. La buona è che abbiamo una nuova traccia.” Disse, mandandogli subito dopo un’immagine mentale. A Draconix apparve davanti agli occhi un uomo in impermeabile e borsalino. Molto alto. La cosa strana era…
“Cosa sta facendo?” Chiese Draconix.
“Apparentemente, sta sospeso a mezz’aria. Il che deve voler dire che abbiamo a che fare con un esperto di telecinesi di un certo livello.”
“Potrebbe essere quindi stato lui?”
“Lo considero probabile. Purtroppo, il fatto che questi due siano scappati dopo averlo visto solo un momento ci impedisce di vederne i tratti fisici.” Rispose. Solrock e Lunatone si sarebbero probabilmente messi a sudare, se avessero potuto, ma si limitarono a dire qualcosa per via telepatica a Latios. Il Leggendario annuì ed entrambi se la squagliarono.
“Bene, questo era quanto, e temo sarà tutto. Sei stato qui, hai combattuto contro questi tizi in nero, insieme a qualcuno molto alto e con il viso coperto, e in quel periodo devi anche aver perso la memoria.”
Draconix annuì “Questa indagine ha solo creato più domande.”
“Temo di sì. Ma adesso, a Forestopoli. Ti ho fatto una promessa e la manterrò.” Disse il Pokémon, prendendo il volo. Poco dopo, i due erano alla città arborea. Draconix si precipitò al Centro Pokémon e a malincuore fece alcuni cambiamenti alla squadra. Sapeva che Alice era considerata una delle più abili Capipalestra di Hoenn, perciò doveva andare con una squadra adatta. Si ripromise di dedicarsi solo al team di Hoenn una volta recuperato il tempo perduto, poi si diresse alla Palestra.
Ovviamente, con la squadra che aveva con sé, superare i vari allenatori fu semplice. Arrivato da Alice, però, non riuscì a trattenersi.
“Quindi, vorresti che usassi un team adatto, dato che hai con te la tua squadra più allenata?” Chiese la donna.
“Sì, ho quattro Pokémon che hanno combattuto alla Lega o che comunque alleno da anni, perciò pensavo potesse essere più equilibrata una lotta in cui anche lei potesse dare il massimo.”
Alice annuì “Mi stai quindi chiedendo di usare il mio miglior team da quattro o il mio miglior team da quattro al massimo potenziale?”
“… Non sono lo stesso?”
“Nì.”
“Allora sceglierei il secondo, se non le spiace.”
“Al contrario, spero non dispiaccia a te.” Rispose Alice. Poi sorrise “Mi fa piacere comunque vedere uno sfidante così sportivo.”
“La ringrazio.” Replicò Draconix. Alice sorrise e cambiò le Poké Ball che aveva alla cintura, aggiungendone tre e togliendone altrettante. Poi ne lanciò una in campo. Un Tropius ne uscì ruggendo.
Draconix annuì e schierò Charizard. Alice scosse la testa e richiamò subito Tropius, mandando in campo Altaria. La Pokémon incassò la Lacerazione successiva.
Draconix sorrise, osservando il Drago avversario, poi premette sulla Megapietra. Con un ruggito, MegaCharizard X si lanciò all’attacco. Il Pokémon colpì con Dragartigli. Altaria arretrò, danneggiata, poi l’allenatrice lanciò un comando. Altaria allargò le ali, e in quel momento Draconix notò il porta pietra incastrato sotto l’ala. Alice premette sulla propria Pietrachiave, e un MegaAltaria lanciò un grido, scagliandosi all’attacco.
Draconix rifletté, poi ordinò a Charizard di colpire con Lanciafiamme, ma Altaria schivò il colpo e attaccò con Dragospiro. MegaCharizard subì danni, ma il vantaggio di Draconix, di cui Alice non poteva sapere, era che lui era conscio dell’immunità dell’avversario al Drago. Non aveva idea se fosse un’abilità o altro, ma gli bastava sapere che non doveva usare mosse di quel tipo. Perciò mandò il Drago all’attacco con la loro nuova mossa. Charizard ruggì e allargò le ali, aprendo intanto la bocca e lasciandone uscire solo il calore. Sbattendole, creò un’Ondacalda che colpì l’Altaria, costringendola ad arretrare. La Pokémon cercò di riprendersi, ma Charizard fu su di lei con Lacerazione, colpendola ancora. A quel punto, Altaria rispose con Dragospiro, centrando il Pokémon al petto e lanciandolo via.
MegaCharizard e MegaAltaria si squadrarono. Entrambi avevano riportato parecchi danni, ma era la Pokémon immune ad avere il vantaggio. A quel punto, Dragozard decise di osare il tutto per tutto. A un suo comando, MegaCharizard si lanciò verso l’alto, inseguito subito dall’avversaria. Poi, arrivato all’apice, si gettò in picchiata con Lacerazione. Altaria lo vide arrivare, ma fu troppo lenta a reagire con una mossa adatta, e il suo Alacciaio non riuscì a mandare al tappeto l’avversario. Invece, Lacerazione riuscì a causarle enormi danni, resa più forte grazie alla picchiata.
A quel punto Draconix capì che aveva ragione: Altaria non poteva battere Charizard in uno scontro ravvicinato. Perciò, trasformò la lotta in una mischia di Lacerazione. A quella distanza, Charizard poteva schivare il Dragospiro lanciato dal becco della Pokémon.
Alice sorrise “Mi sbaglio o mi stai sottovalutando?” Chiese. A un suo ordine, Altaria piegò il collo, puntando il volto verso il basso. Quando Charizard colpì con una Lacerazione, Altaria lanciò un Dragospiro. Le fiamme draconiche colpirono entrambi, in quanto lanciate in un punto in cui Charizard non poteva schivarle e Altaria era vulnerabile. Ma solo Charizard precipitò sconfitto.
“Come…”
“Altaria quando Megaevolve è immune alle mosse Drago. Perciò, può usare contro il proprio corpo una mossa Drago, e quella non avrà effetto.” Spiegò la ragazza.
Draconix annuì, richiamando il proprio starter. Sospirò, ma vide con piacere che era riuscito a ridurre Altaria al limite. Poi, in campo entrò Porygon2. Il Pokémon esordì con Tripletta, e l’esplosione tripla conseguente spedì l’avversaria contro la parete. Prima che potesse riprendere il controllo, colpì ancora finendola.
“Bene, uno pari.” Commentò la donna, per poi mandare in campo Tropius. Draconix annuì. Più o meno se l’era aspettato, dato che era l’unico altro Pokémon che aveva già visto.
Porygon2 proseguì con una nuova Tripletta, ma l’avversario incassò e rispose con Foglielama, seguito da un Volo che gli permise di schivare una nuova Tripletta e lanciarsi all’attacco. Draconix lanciò un ordine. Quando Tropius fu sul punto di colpire Porygon2, quello rispose con Geloraggio. Il risultato fu un impatto devastante da cui entrambi uscirono al tappeto.
“Due pari.” Rispose Alice, richiamando Tropius. Poi in campo entrò un Ninjask. Draconix sorrise, mandando in campo Aerodactyl, ma Alice non si scompose. Invece, la prima cosa che il Coleottero fece fu usare Doppioteam, schivando così la Frana scagliata dall’avversario. Ripeté la mossa altre due volte, finché intorno ad Aerodactyl non si trovarono almeno un centinaio di cloni. Poi procedette ad attaccare con Tagliofuria.
Aerodactyl ne colpì più che poteva, ma erano davvero troppi. Quello vero, nascosto chissà dove, lo stava chiaramente colpendo, e sebbene all’inizio non fosse niente di che, il danno si stava accumulando.
Draconix tuttavia sapeva cosa fare. Aerodactyl non era uno con cui fosse facile avere a che fare, lo sapeva bene. Tuttavia, era un Pokémon su cui si poteva contare quando ce n’era davvero bisogno. E quel momento era davvero di bisogno. Perciò, diede un ordine e il Pokémon Roccia obbedì, ruotando su se stesso e usando Attacco d’Ala. La mossa colpì tutte le copie che aveva addosso, e nel frattempo gli permise di guardarsi intorno. Quando ne vide uno spostarsi, lo aggredì con Frana, e il Ninjask crollò al tappeto, mentre le copie svanivano.
Aerodactyl ruggì in trionfo… poi la Salamence di Alice entrò in campo e lo colpì con Dragartigli, sconfiggendolo.
Draconix richiamò il Pokémon, poi osservò il drago. Porygon2 e Charizard, le sue prime scelte, erano al tappeto. Restavano solo tre Pokémon tra cui scegliere. Dopo aver ponderato la scelta annuì, e in campo entrò Tyranitar.
Il suo starter di Johto si lanciò all’attacco colpendo con Frana. Il Salamence, colto di sorpresa, arretrò, ma Tyranitar non si fermò. Anzi, proseguì con Sgranocchio, facendo lanciare un grido a Salamence, che in risposta attaccò con Dragartigli. Tyranitar incassò e rispose con un nuovo Sgranocchio, per poi incassare anche un secondo Dragartigli.
A quel punto la sfida divenne di resistenza. Alice ordinò a Salamence di usare Oltraggio, per sprigionare tutta la sua forza, ma non bastò. Tyranitar aprì la bocca e lanciò un Iper Raggio. Salamence fu spedito contro la parete e non si mosse.
“Ottimo lavoro!” Esclamò Alice. Draconix sorrise, ricevendo medaglia ed MT. Ringraziò la Capopalestra per la fantastica lotta ed uscì, moderatamente soddisfatto.
Alice lo guardò allontanarsi poi annuì “Capisco cosa intendevano gli altri…” Disse, sorridendo.

Squadra:KabutopsPorygon2AerodactylSceptileCharizardTyranitar

Leggendari:Latios

Medaglie:Balance BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeStone BadgeHeat BadgeFeather Badge

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Darken VS Walter

Darken a quel punto decise che non valeva neanche la pena provare a evitare di essere investito da Entei. Piuttosto, visto che gli era ben chiaro cosa stava per succedere, quando sentì il famigliare rumore del vento, si preparò a schivare. Con sua sorpresa però il Pokémon gli si fermò davanti, sorridendo.
“Il trucco lo sai già, non serve che io ci provi.” Commentò Entei. Darken ridacchiò, poi gli saltò in groppa. Entei si preparò e un attimo dopo stava correndo via, Darken che si teneva ben stretto.
Ovviamente, la corsa non durò molto, dato che subito dopo i due si ritrovarono alla base del Monte Camino.
“Oh, non me l’aspettavo. Dove dobbiamo andare?”
“Poco lontano, sul Percorso 112. A quanto pare ieri c’è stato un grosso scontro qua vicino, e c’è bisogno di assicurarsi che tutti i Pokémon siano riusciti a mettersi al sicuro.”
“Che tipo di lotta?”
“Un qualche tipo di organizzazione militare contro un gruppetto di nemici sul Percorso 113. Ha vinto il gruppetto. Poco dopo è arrivata la Polizia Internazionale e ha portato via un sacco di Pokémon e persone, combattendo contro alcuni qui sul 112 e facendo parecchi danni.”
“Ah.”
“Già, ah. Bene, assicuriamoci che sia tutto a posto.” Disse, facendo scendere il ragazzo. Darken si mise a controllare la zona. C’erano indubbiamente impronte e zone d’erba calpestata da numerose persone e Pokémon, ma non gli sembrava niente di grave. Fece uscire dalla Poké Ball Rose, la sua Roselia, che lanciò un’Aromaterapia sul terreno. Diverse piante si raddrizzarono, o comunque mostrarono un miglioramento.
Non penso che Entei avesse bisogno del mio aiuto solo per questo.’ Pensò intanto Darken, fissando il Pokémon Fuoco, intento a parlare con alcuni dei Pokémon del Percorso ‘Non è niente che non abbia mai dovuto gestire, anzi…’ Si disse. In fondo, era pur sempre un Leggendario. Anche da solo, un problema di quella gravità era a dir poco irrisorio.
Non capisco, finora almeno abbiamo sempre fatto qualcosa di importante…’ Pensò, riflettendo sulle sue missioni passate con il Pokémon. A parte quella volta a Johto quando avevano affrontato il finto Entei, c’erano state quella volta al tempio, quella in cui avevano incontrato quel sacerdote, quella dello Spiritomb e quella di quel gruppo che stava pescando dei Feebas. Contò mentalmente ‘Anche se in effetti anche quell’ultima era stata parecchio inutile. Entei ha fatto praticamente tutto da solo.’
In quel momento, scorse un Numel. Si guardò intorno. Entei era impegnato. Guardò il Pokédex. Guardò di nuovo il Numel. Entei. Il Dex.
Poco dopo, stringeva in mano una Velox Ball all’interno di cui si trovava il Pokémon.
“Ok, ecco fatto.” Disse, mentre Rose curava l’ultima zona in cui si vedevano segni di lotta. Poi si girò verso Entei “C’è altro?”
Il Pokémon Fuoco scosse la testa, poi i due sentirono il rombo di una moto. Darken evocò immagini mentali poco eleganti, mentre il mezzo motorizzato più strano che avesse mai visto si avvicinava a tutta velocità. Con una sgommata, si fermò proprio davanti a loro.
“Ah, ma allora il capo aveva ragione.” Disse quello alla guida “Valeva la pena tenere d’occhio il tutto.” Commentò “Ehi Entei, è un pezzo che non ci si vede.” Aggiunse, salutando il Pokémon Leggendario.
“Lo conosci?” Chiese Darken, indicando il ragazzo.
“Mi ha salvato da una brutta situazione qualche anno fa nella regione di Aurus.”
“Dall’altro lato dell’oceano?”
“Già. Io, Suicune e Raikou ce la siamo vista brutta. Gli dobbiamo davvero molto. Anche Lord Ho-Oh l’aveva preso in considerazione come Prescelto. Solo che… è un po’… rude.”
“Ehi, sono pur sempre il ragazzo che ha salvato Aurus, dammi un punto per quello.” Rispose Wes.
Darken lo fissò, sorpreso “Riesce a capirti?”
“Sì, gliel’abbiamo permesso in quanto dovevamo lavorare insieme. E una volta fatto, non si può rompere il legame. Non si tratta della stessa cosa di un Prescelto, visto che lui per esempio non ha quella sensazione che hai tu che ti dice che siamo legati, ma sì, può sentirmi.” Rispose Entei “Cosa vuoi, Wes?”
“Niente, solo dare al tuo Prescelto questa.” Disse, tirando fuori una lettera dalla tasca. Darken l’afferrò, sorpreso.
“Beh, ci vediamo.” Disse Wes “Presto.”
Darken lo guardò andare via, poi mentre Roselia si affannava a far ricrescere l’erba schiacciata aprì la lettera. La lesse.
“Caro Darky-boy, mi farebbe piacere se accettassi una sfida. Se vinco io, mi consegnerai il tuo titolo di Prescelto. Se vinci tu, ti consegnerò un oggetto che ti interesserà di sicuro. Ciao. Wes.”
Darken fissò la lettera, e in basso notò un’altra riga di testo, scritta con una calligrafia chiaramente diversa. “P.S. Quasi dimenticavo, la sfida si terrà sul Percorso 119 alla mattina. Dato che ha una pari quantità d’acqua e di suolo, riconoscerai che non sto dando uno svantaggio ad Entei e al contempo non lo sto neanche mettendo in condizione di vantaggio assoluto. Sarà un uno contro sei tra Entei ed il mio team. Spero che gradirai quest’offerta. A presto.”
Darken continuò a fissare la lettera, poi si rivolse ad Entei “Quindi, dovremmo…”
“Solo se vuoi tu. Non è mia intenzione forzarti.”
“Ma t’interessa?”
“Mentirei se dicessi il contrario.”
“E allora è deciso.” Rispose il ragazzo “Ho fiducia in te Entei. Abbiamo passato molto tempo insieme, e sono convinto di poter contare su di te.”
“Per me è lo stesso, Darken. Certo, a volte fai di testa tua, per esempio per quel Numel,” Disse, e Darken arrossì, convinto che il Pokémon non l’avesse visto “Ma sono convinto di potermi fidare di te. Sei un ottimo Prescelto. Insieme, Wes non dovrebbe riuscire a metterci i bastoni tra le ruote."
“Ottimo, allora ne parleremo domani. Adesso, posso farti una domanda?”
“Certo, dimmi.”
“Volevo sapere… Perché mi hai fatto fare missioni che avresti potuto portare a termine anche da solo?” Chiese Darken “Per esempio con i Feebas, o qui oggi. Anche con lo Spiritomb, non credo fosse di importanza assoluta.”
Entei lo fissò un momento, poi emise un sospiro “Beh, vedo che l’hai capito alla fine.”
“Era difficile non notarlo.” Replicò Darken.
“Vedi Darken, io sono un Leggendario. Vivo una vita dalla durata indefinita, grazie a Lord Ho-Oh. Io e i miei fratelli non siamo come gli altri Pokémon, e per questo sappiamo che qualunque Prescelto con cui stringiamo un legame morirà prima di noi.” Spiegò il Pokémon “E come ti ho detto, nel mio caso è ancora peggio. Per questo ho voluto portare avanti le mie missioni con te, anche se non serviva. Perché so quanto sia importante spendere ogni secondo possibile con il proprio Prescelto.”
Darken sentì una lacrima agli occhi, poi non poté fare a meno di stringere il Pokémon. Entei sorrise, poi si girò dall’altra parte, con un colpetto di tosse “E poi, tu sei simpatico, il che non è da sottovalutare.” Bofonchiò. Darken rise, poi gli saltò sulla schiena.
“Bene, vogliamo andare adesso? Credo di avere una sfida in Palestra.”
“Onestamente non mi ricordo, quali Palestre ti mancano?”
“Petalipoli, Ceneride, e… oh wow, Ciclamipoli, ci sono passato ma non ci ho combattuto.”
“Quale preferisci?”
“Ciclamipoli, se posso.”
“E Ciclamipoli sia.” Rispose Entei, correndo verso sud. Poco dopo, il Pokémon Fuoco si fermava davanti alla porta del Centro Pokémon. Il ragazzo scese, si guardò intorno ed entrò nell’edificio. Curata la squadra, si diresse alla Palestra.
Ne attraversò i corridoi e le porte elettrificate, affrontando i vari allenatori, poi finalmente raggiunse il Capopalestra.
“Benvenuto. Tu devi essere Darken. Mi hanno detto che si è visto Entei in città, e poi tutti i tuoi amici sono passati di qua. Quindi…”
“Sì, sono io.”
“Ah, ottimo. Quante medaglie hai?”
“Cinque.”
“Oh, una lotta per la sesta medaglia?” Sono rare con me. Quattro contro quattro va bene?”
“Perfetto.” Rispose il ragazzo.
“Ottimo. In tal caso, cominciamo.” Rispose l’uomo schierando Raichu. Il Pokémon Elettro fronteggiò Ectir. Il Manectric si lanciò all’attacco con Morso. Il Raichu incassò per poi rispondere con Codacciaio. Com’era prevedibile, a quel punto la lotta diventò un lento confronto corpo a corpo. Il Manectric ne uscì vittorioso, anche se gravemente danneggiato. E a quel punto, quando il Manectric di Walter lo attaccò, Ectir crollò.
Darken lo richiamò, poi mandò in campo Swamp. A entrare fu uno Swampert, che lanciò un verso di sfida mentre Darken apriva la piscina. Walter lo fissò sorpreso, specie quando subito dopo l’avversario esordiva con Colpodifango.
Manectric saltò di piattaforma in piattaforma per schivare l’attacco e rispondere con Morso, ma quando arrivò dove si trovava prima l’avversario non lo vide da nessuna parte. Si era immerso con Sub mentre l’avversario era impegnato a correre contro di lui.
Il Pokémon Elettro si guardò intorno, poi sentì un rumore alle proprie spalle. Si girò, ma troppo tardi. Davanti ai suoi occhi emerse lo Swampert, che lo colpì scagliandolo via. Il Pokémon Elettro fece per rialzarsi, ma a quel punto Swampert sfruttò l’acqua sporcata dal Colpodifango per lanciare una Fanghiglia. L’ondata d’acqua sporca investì Manectric, che crollò.
Walter studiò l’avversario, poi annuì e mandò in campo Lanturn.
Il Pokémon esordì con Idropompa, che centrò in pieno Swampert. Il Pokémon atterrò in acqua, ma ne balzò fuori subito dopo lanciando un Colpodifango. Il bombardamento di terra centrò l’avversario, che fu costretto ad arretrare. Soddisfatto, Swampert si arrampicò su una piattaforma. In quel momento, l’altro s’immerse.
Swampert non si fece prendere dal panico, ascoltando con le proprie pinne i movimenti circostanti. Anche se in acqua sapeva di non poter reggere il confronto con l’altro, sulla terraferma purtroppo non aveva la stessa capacità sensoriale. Perciò si dovette avvicinare all’acqua. E quello fu il momento in cui ventidue chili e mezzo di Lanturn lo centrarono al mento, facendolo cadere all’indietro. In sua difesa, Swamp fu rapido a rialzarsi e lanciare un Colpodifango, ma questo non bastò a fermare il Geloraggio dell’altro. Riuscì comunque a scagliarlo via.
Lo Swampert però rimase al tappeto, al contrario del pesce. Darken lo richiamò, poi rifletté un momento. Anche indebolito, Lanturn restava un difficile avversario per quasi tutti i Pokémon che aveva con sé. Perciò, alla fine schierò l’unico che poteva reggere ai suoi colpi.
Pipe entrò in campo con un ruggito che squassò le pareti, poi schivò un’Idropompa. Il Loudred si lanciò all’attacco, esordendo con un Granvoce che attraversò l’intera Palestra e spedì Lanturn a schiantarsi sul muro. Approfittandone, il Pokémon si lanciò in avanti. Fu intercettato da un Tuono, ma non si fermò, anche se con il corpo percorso da scariche elettriche, e balzò verso il Lanturn.
Walter per un momento si chiese cosa stesse per fare, poi lo vide chiudere la bocca e abbassare la testa. A quel punto capì, ma era troppo tardi. Loudred lanciò comunque una Facciata. Il Lanturn crollò al tappeto, e Loudred ritornò sulla propria piattaforma ruggendo trionfante.
“Quindi, come facevi a sapere che sarebbe rimasto paralizzato?”
“Pensavo che visto che aveva schivato il tuo Idropompa, avresti usato un’altra mossa. Sapevo che conosceva Geloraggio, Sub e appunto Idropompa, quindi doveva avere una mossa Elettro. Pensavo però fosse Ondashock, ad essere onesto.”
“Ma allora perché hai usato Facciata, visto che Ondashock non paralizza?”
“… Cosa?”
“Sì, è una delle poche mosse Elettro che non paralizzano.”
Darken lo fissò a bocca aperta. Poi Walter scoppiò a ridere “Beh, a volte la fortuna vale più di una tattica, dico bene? Lanturn è il mio Pokémon con le mosse da danno, quindi ho preferito Tuono a Ondashock. E come puoi vedere mi si è ribaltato contro.”
Darken annuì, anche se si vergognava un po’ di non sapere una cosa del genere.
Poi Walter chiuse la piscina, mandando in campo Magneton. Il Pokémon Acciaio colpì con Ondashock. Loudred provò a scansarsi, ma la paralisi si fece sentire, costringendolo a restar fermo e farsi colpire. Subito dopo però si lanciò all’attacco con Facciata, che sfortunatamente non inflisse molto danno. A quel punto arrivò una seconda Ondashock, abbastanza per mandarlo al tappeto.
Darken lo richiamò, poi schierò il suo Numel. Cameron lo guardò, indeciso, ma il ragazzo annuì. Il Pokémon Fuoco sbuffò, piegando la schiena per colpire con Lanciafiamme. La colonna di fuoco investì il Magneton, ma non fu abbastanza forte da mandarlo al tappeto.
Subito dopo, Cameron fu colpito da un Supersuono. Darken strinse i denti, e incoraggiò il Pokémon a mirare dritto davanti a sé. Poi, una pioggia di fiamme esplose. La Vampata centrò il Magneton, che crollò al tappeto.
Darken sorrise, poi guardò Cameron. Il Pokémon fu avvolto da una forte luce. Al suo posto si erse un Camerupt.
“Ottimo lavoro e congratulazioni!” Disse Walter “Eccoti medaglia ed MT Ondashock. Che ricordati, non paralizza!” Esclamò Walter dandogli una fragorosa pacca sulla spalla. Darken sorrise, poi uscì e si diresse al Centro Pokémon.
Sulla strada ripensò al ragazzo in moto. E si chiese cosa volesse da lui. E cosa volesse dargli.
 
“Quindi, sei davvero sicuro?” Chiese Wes, guardando l’oggetto traslucido.
“Sicurissimo. Ho avuto tutti i permessi.” Rispose quella dall’altra parte della linea.
“Perfetto allora.” Disse il ragazzo “Basta che poi non diano la colpa a me.”
“Pensi di perdere?” Gli domandò la donna all’altro capo. Wes sorrise e strinse il pugno.
“Non credo proprio.”

Squadra:LoudredButterfreeCameruptManectricMiloticSwampert

Leggendari: Entei

Medaglie: Feather BadgeKnuckle BadgeHeat BadgeStone BadgeMind BadgeDynamo Badge

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Dragozard VS Tell & Pat

Dragozard guardò il Percorso 119 scorrere sotto di loro, mentre Altaria raggiungeva Forestopoli.
“Adesso cosa vuoi fare? Andiamo a Porto Alghepoli o…”
“In realtà, pensavo di andare a Verdeazzupoli oggi.” Rispose il ragazzo.
“Come mai?”
“Beh, è semplice. Mi serve un giorno di allenamento per i miei Pokémon, e a Verdeazzupoli possiamo allenarci tranquillamente. E poi, abbiamo fatto sia gare che scontri in Palestra per giorni, oggi ci conviene prendere una pausa. Anche perché gli altri hanno le gare di livello Iper, e c’è una gara di livello Master per Gardevoir.”
“D’accordo.” Rispose Orthilla, sorridendo. Forse era meglio così. Negli ultimi giorni, Dragozard aveva dato qualche segno di cedimento, in effetti. Occhiaie, sbadigli… Tutto perché passava notte e giorno ad allenarsi per le Gare e le Palestre, o a preparare nuove idee per le esibizioni. Non che le dispiacesse tanto interesse, ma preferiva vedere il ragazzo prendersi un giorno di relativa tranquillità – buffo come una Palestra fosse da considerarsi tranquilla – che non vederlo stramazzare sul palco delle Gare.
Diede un segnale ad Altaria e la Pokémon sbatté le ali puntando verso ovest. Sorvolarono la Zona Safari, superarono il Monte Pira e Porto Alghepoli, e in capo a tre ore avrebbero raggiunto l’isola.
Durante il volo, Dragozard provò a fare conversazione, ma la sua mente continuava a rimbalzare tra due argomenti. Il primo ovviamente era Vera. Voleva trovare quantomeno il modo di far pace con lei. Il secondo era Orville e il Team Rocket, ed era probabilmente il più importante, se si guardavano le cose dal lato oggettivo. Aveva cercato di nascondere il problema, perché temeva di farsi spingere in una nuova caccia ad Argento, per così dire.
“Ma cosa dovrei fare? Il Team Rocket è mia responsabilità. Ero un Tenente, e…” Si disse, senza rendersi conto di star pensando ad alta voce.
“Dragozard.” Lo interruppe a quel punto Orthilla “Senti, credo dovremmo parlare.”
“Di cosa, Orthilla?” Chiese il ragazzo, sorpreso.
La ragazza esitò un attimo prima di parlare, poi sospirò “Di questa storia del Team Rocket.”
“… E di cosa vorresti parlare esattamente?”
“Ascolta io… Io forse so qualcosa che potrebbe aiutarti a scovare questo… Team Rocket.”
“TU COSA?!” Esclamò Dragozard “Se sai qualcosa devi dirmelo subito! Devi…”
“Io non DEVO fare nulla!” Replicò Orthilla “Specialmente non per qualcuno che neanche si accorge di quello che…” Iniziò, poi scosse la testa “Comunque, c’è una possibilità. Non è molto in realtà, ma ti potrebbe servire. Un annetto fa, o giù di lì, ho conosciuto un ragazzo di nome Brendan.”
“Brendan… Ho già sentito un nome simile…”
“Era il figlio del Capopalestra di Petalipoli. C’incontrammo per caso alle Gare di Mentania, dove lo scelsi per il mio spettacolo. E da lì, c’incontrammo diverse altre volte. E finimmo per avere una… discreta relazione.”
“Capisco, ma cosa c’entra, con…”
“Lasciami finire.” Rispose Orthilla “Comunque, un giorno di poco più di un anno fa, all’improvviso, non si fece più sentire. Andai a chiedere a suo padre, ma mi rispose che suo figlio era partito, senza aggiungere altro. Fu molto dura, ma riuscì a rimettermi in sesto. E quello fu il momento in cui mi arrivò una sua telefonata. Mi disse solo tre cose. La prima era che non dovevo dire a nessuno che l’avevo contattato. La seconda, che si scusava ma doveva rompere con me. La terza è quella che ti interessa. Mi disse che era stato contattato da una persona e che aveva deciso di unirsi al Team Rocket. Quando gli chiesi perché, mi rispose che la causa di quei criminali era giusta. Sembrava una persona totalmente diversa. Inorridii e gli chiusi il telefono in faccia. Piansi molto. Non potevo credere che la persona che amavo fosse un criminale.”
A quel punto Dragozard provò a lambiccarsi, ma un anno fa aveva già lasciato il Team Rocket da parecchio. Inoltre, non aveva senso. La “causa” del Team Rocket era ritrovare Giovanni, o prima di quello fare soldi. Difficile pensare che qualcuno di onesto potesse essere attratto da una cosa del genere.
“Io decisi comunque di fare come mi aveva detto, e non dissi a nessuno della telefonata. Passarono i mesi, e pensavo avessimo finito. Poi, due settimane fa, arrivò una seconda telefonata. Mi disse ancora di non raccontare niente a nessuno. Poi mi disse che, se mai avessi incontrato Raziel, Giuls, Draconix o Darken avrei dovuto dirgli di recarsi a Ceneride ‘dopo che il Team Idro e Magma avranno fatto la loro mossa’. Disse esattamente queste parole.”
“Non fece il mio nome, però.”
“Assolutamente no, zero totale. Per questo non avevo idea di chi fossi, mentre conoscevo le facce degli altri quattro perché mi sono informata.” Rispose Orthilla “Ammetto che rimasi sorpresa. Anche solo il nome di quei quattro era ben conosciuto… Beh, un po’ ovunque a Kanto, Johto, Hoenn e simili. Tu sei un po’ meno famoso, ma dubito fosse per questo che non voleva che tu avessi quel messaggio.”
“No, certo.” Disse Dragozard “E immagino anche il perché.” Aggiunse, riflettendo.
“Davvero?”
“Sì. Grazie per avermi detto tutto. Davvero. Adesso almeno ho un’idea su cosa fare.”
Orthilla sorrise, arrossendo lievemente, ma non disse nulla.
Per un po’ i due rimasero in silenzio, poi Alty lanciò un verso, e davanti a loro si delineò l’isola di Verdeazzupoli. L’Altaria ruotò, atterrando davanti al Centro Pokémon, e i due scesero. Orthilla sorrise, richiamando il Pokémon, poi si rivolse a Dragozard “E adesso?”
“Beh, intanto ho la Palestra. Poi vedrò di decidere cosa fare con quel che mi hai detto… Ah, e la Palestra è di tipo Psico, vero?” Chiese il ragazzo.
“Sì.”
“E sarà un quattro contro quattro… Ok.” Disse, aprendo le sue Poké Ball. I vari Pokémon uscirono, stiracchiandosi. Gardevoir e Beautifly presero subito a fissarsi in cagnesco, mentre Pikachu faceva del suo meglio per separarle. Dragozard sospirò. Con Gardevoir di nuovo in vantaggio nel numero di vittoria, e con un fiocco in più di cui vantarsi, le cose non potevano che andare così.
Sableye si limitò a sbadigliare, e Cacturne accanto a lui fece lo stesso, appoggiandosi alla parete del Centro Pokémon e fissando il ragazzo da sotto la copertura della testa. Se non fosse stato impossibile, Dragozard avrebbe pensato che stesse cercando di fare il figo.
Il ragazzo li fissò, poi annuì e batté le mani. “Bene, credo sia tutto a posto. Oggi abbiamo solo la lotta in Palestra, poi siete liberi. Tutti d’accordo?”
I Pokémon annuirono, con l’unica eccezione del Pokémon Erba, che rimase sulle sue. Dragozard scosse la testa, e li richiamò. Sperava che il Pokémon si calmasse, perché era comunque un membro importante della sua squadra.
Poi si diresse alla Palestra. Affrontò i vari allenatori senza troppi problemi e raggiunse i gemelli. Tell e Pat si piazzarono davanti a lui.
“Benvenuto Dragozard.” Disse Tell.
“Benvenuto, Coordinatore.” Disse Pat.
“Ti stavamo aspettando.” Dissero all’unisono.
Dragozard annuì.
“La nostra sfida sarà un quattro contro quattro.” Disse Tell.
“La nostra sfida sarà per la sesta medaglia.” Disse Pat.
“Che la lotta abbia inizio.” Dissero entrambi, schierando uno Xatu e un Claydol.
Dragozard deglutì, sorpreso, poi mandò in campo Sableye e Gardevoir. E la lotta ebbe inizio.
A un suo ordine, Sableye esordì con Privazione e Gardevoir con Palla Ombra, mirando entrambi allo Xatu. A metà strada però Sableye cambiò idea, e colpì invece se stesso. Dragozard lo fissò confuso, poi vide gli occhi di Xatu brillare e capì che doveva aver confuso lo Spettro. Subito dopo, il Pokémon Volante fu colpito da un Palla Ombra… E contemporaneamente Claydol si buttò sul pavimento generando un Terremoto. Sia Sableye che Gardevoir arretrarono, cercando di ridurre i danni causati dall’onda d’urto, ma erano comunque danneggiati.
Dragozard rifletté. Poteva richiamare Sableye, ma a quel punto o mandava Pikachu o mandava un Pokémon debole contro Xatu se questi avesse avuto mosse Volante. Inoltre, c’era l’incognita del loro Pokémon successivo. Se fosse stato qualcuno di resistente all’Elettro…
“Stai perdendo tempo.” Dissero Tell e Pat all’unisono, e gli occhi di Claydol e Xatu brillarono, poi una sorta di luce avvolse entrambi.
Dragozard li fissò sorpreso, poi decise di passare all’attacco. Gardevoir lanciò un nuovo Palla Ombra, mentre Sableye, apparentemente di nuovo in sé, colpiva Xatu con Privazione. Le due mosse superefficaci riuscirono a indebolire quello, che arretrò, ma non bastarono a mandarlo al tappeto, al contrario di quanto si aspettava Dragozard.
Poi, Xatu allargò le ali, e una forte luce prese a brillare nella stanza. Dragozard non ci badò, e lanciò entrambi i suoi Pokémon nuovamente all’attacco. Sableye si colpì nuovamente, stavolta al mento, danneggiandosi pesantemente, ma la Palla Ombra sconfisse Xatu.
“Buon lavoro.” Commentò Tell, richiamando il Pokémon.
“Ma ti sei dimenticato che in campo c’erano due Pokémon.” Aggiunse Pat. Dragozard batté gli occhi e improvvisamente realizzò che il Claydol si era messo apposta in disparte, per non farsi notare. Gardevoir e Sableye si girarono entrambi verso di lui, giusto in tempo per vedere una pioggia di rocce volargli addosso. La Forzantica investì entrambi. Gardevoir riuscì a difendersi in tempo con Protezione, ma Sableye crollò al tappeto.
Dragozard lo richiamò e schierò Beautifly, mentre Tell mandava in campo un Solrock.
“… Oh no. Beautifly, Ventargenteo! Gardevoir, Palla Om…”
In quel momento, Solrock e Claydol si mossero come un sol Pokémon. Un Forzantica piovve su Gardevoir e Beautifly da un lato, un Lanciafiamme sulla Pokémon Coleottero dall’altro.
Ci fu un’esplosione, e quando il fumo si sollevò il pavimento dell’arena era coperto di rocce in fiamme.
“Credo tu possa mandare il tuo ultimo Pokémon.” Disse Tell.
“E richiamare gli altri due.” Aggiunse Pat.
Dragozard sorrise “E perché? A me sembra stiano benissimo.” Rispose Dragozard, mentre dall’alto un Ventargenteo investiva sia Solrock che Claydol e una Palla Ombra colpiva il secondo.
I Capipalestra alzarono lo sguardo. Si trovarono davanti una scena inusuale: Beautifly stava sorreggendo Gardevoir. Le due erano sospese sopra le rocce e le fiamme, che il Ventargenteo spense, permettendo loro di atterrare.
“Quando…” Dissero i due Capipalestra all’unisono.
“Secondo Orthilla, certe regioni hanno Gare in doppio, e ho pensato fosse carino lavorare su una combinazione tra queste due. Siamo solo all’inizio, ma a quanto pare ci posso contare anche nelle lotte.” Disse, mentre Gardevoir lanciava una Palla Ombra. A un suo segnale, anche Beautifly colpì con un nuovo Ventargenteo. E le due mosse si unirono: le particelle finissime sospese nel Ventargenteo si dispersero nella sfera, che brillò di mille colori mentre colpiva Claydol, mandandolo al tappeto prima che potesse usare ancora Forzantica. Inoltre, Solrock dovette incassare un’altra dose dell’attacco Coleottero.
“… Sorprendente.” Dissero i due, poi Pat richiamò Claydol schierando invece Lunatone.
Lunatone e Solrock.’ Pensò Dragozard, chiedendosi cosa sapessero fare insieme i due Pokémon.
I Capipalestra lanciarono un segnale, e uno Psichico di Lunatone scagliò via Gardevoir talmente in fretta da sorprendere tutti. Beautifly si girò, preoccupata per la sua rivale… e non vide arrivare il Lanciafiamme. Potenziato da Giornodisole, l’attacco mandò al tappeto la farfalla.
Gardevoir si rialzò e lanciò una Palla Ombra verso il Solrock, ma il Pokémon riuscì ad incassarla.
Come fanno ad essere così resistenti?’ Si chiese Dragozard. Poi ebbe un’illuminazione.
“Calmamente!” Esclamò, richiamando Beautifly.
“Esatto, ma ormai è tardi.” Disse Pat.
“Non credo proprio.” Rispose Dragozard, aprendo l’ultima Poké Ball. Ne uscì Cacturne, che batté tra loro i pugni spinosi e si preparò a combattere. Guardò la Gardevoir in difficoltà, poi si girò a fissare il Lunatone e il Solrock e si passò un pugno sulla gola.
“Cos… Ohhhhhh!” Esclamò Dragozard “Lo sai vero che non siete compatibili?” Chiese. Il Cacturne in risposta si lanciò all’attacco e colpì con Pugnospine il Solrock, cogliendo di sorpresa tutti e mandandolo al tappeto.
“Deduco di sì.” Commentò Dragozard, fissando il Pokémon Erba.
Lunatone si girò verso Cacturne, per fronteggiarlo, ma in risposta gli arrivò da dietro una Palla Ombra. A quel punto si girò e con Psichico colpì Gardevoir.
La Pokémon crollò al tappeto, e il Pokémon Roccia sorrise soddisfatto. Poi contemporaneamente lui, Tell e Pat realizzarono la stessa cosa.
“Non sono l’unico che si dimentica dei Pokémon avversari. Cacturne, colpisci!” Esclamò Dragozard. E subito dopo un Pugnospine lanciato da un Cacturne molto arrabbiato colpì Lunatone tanto forte da lanciarlo contro la parete. Il Pokémon si rialzò a fatica, ma Cacturne non aveva ancora finito, chiudendo la distanza e colpendo con Finta.
A quel punto il Lunatone crollò, ma Dragozard realizzò cosa stava per succedere e lanciò un grido.
“Cacturne, no!” Esclamò, vedendo il Pokémon alzare ancora il braccio “Non è questo che Gardevoir vorrebbe. E poi non è mica morta!”
Cacturne si fermò subito sentendo il nome della Pokémon Psico. Pat tirò un sospiro di sollievo e richiamò immediatamente il Lunatone.
“Bene sfidante.” Dissero i due all’unisono “Anche se per un soffio, hai superato la sfida.” Dissero i due.
“Pertanto eccoti la medaglia…” Disse Tell.
“E l’MT Calmamente.” Concluse Pat. Dragozard accettò entrambi gli oggetti, poi guardò Cacturne aiutare Gardevoir ad alzarsi e ridacchiò. Forse adesso qualcosa per convincerlo ad ascoltarlo ce l’aveva.
Uscito, si diresse al Centro Pokémon, dove lo aspettava Orthilla. ‘Adesso, la mia prossima meta… Porto Alghepoli e Forestopoli.’ Decise ‘Ceneride dovrà aspettare qualunque cosa debba succedere.’ Si disse “E per allora sarò pronto.”
 
Armonio ansimò “Boss, per favore, potrebbe aspettare un attimo?” Chiese. Rosso, davanti a lui, in tutta risposta, continuò a correre.
“Lo prenderò per un no.” Commentò Armonio, riprendendo a correre. Il ragazzo davanti a lui aveva solo un anno di più, eppure era il capo. Perciò, sia lui che Typhlosion ripresero a correre. Armonio si domandò perché. Certo, Rosso era stato il Campione di Kanto, ma Armonio aveva battuto Lance. Tecnicamente era stato quello di Johto. ‘Anche se poi ho mollato tutto per quello che mi ha raccontato il tizio con i draghi.’ Pensò, ricordandosi di quel che aveva detto il ragazzo con i capelli bianchi.
“Mi spiega cosa stiamo facendo?” Chiese. In risposta, Rosso si fermò e gli fece cenno di abbassarsi e abbassare la voce. Armonio annuì, sempre più sorpreso, richiamando anche Thyplosion per sicurezza, e i due scivolarono tra i cespugli, in silenzio.
Poi Rosso gli indicò quello che voleva fargli vedere. C’erano una radura e una grotta nascoste tra le fronde, e da essa diversi uomini con divise nere, evidentemente del Team Rocket, stavano caricando casse su alcuni grossi fuoristrada. Armonio ci mise un attimo a riconoscerli.
“Il Team Rocket? ANCORA?” Chiese il ragazzo. Nel corso del suo viaggio a Johto aveva affrontato alcuni rimasugli dell’incidente dell’anno prima, perlopiù agenti solitari. Tipo quell’idiota del Teatro di Amarantopoli…
Rosso scosse la testa, e indicò l’uomo alto con il Braviary intento ad urlare contro uno dei presenti. Subito dopo, quello saltò sul Pokémon e volò via. In compenso, c’erano altri tre tizi con un mantello nero.
“Quindi, cosa dovremmo fare? Qualche idea?” Continuò Armonio, fissando il ragazzo.
Rosso sorrise. Aveva un’ottima idea.
Armonio si passò una mano sul viso. Il che voleva dire che stavano per finire in una pessima situazione.

Squadra: PikachuSableyeBeautiflyCacturneGardevoir

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Frak VS Alice

Frak sbadigliò, aspettando con calma che qualcosa abboccasse. Era in fondo al Percorso 119, sulle rive del laghetto, mentre il sole calava all’orizzonte.
E dire che non stava certo cercando un Feebas. Tutto quello che voleva era un buon Pokémon per la Palestra di Alice. Considerato che Cacnea e Medicham erano fuori discussione, aveva bisogno di almeno un altro Pokémon oltre ad Aggron, Banette e Sandslash.
Girandosi, si mise a guardare i suoi Pokémon. Medicham stava meditando, seduto accanto alla riva, e il ragazzo si chiese se valesse la pena provare a imitarlo. Ci avrebbe fatto un pensiero. Aggron era intento a… scavare una buca. Frak sospirò, sperando che nessuno avesse da lamentarsi. Si sarebbe assicurato comunque che ilPokémon la coprisse bene.
Quanto a Sandslash, era intento ad allenarsi. Accanto a lui, Cacnea lo stava imitando. Frak sospirò. Aveva catturato il Pokémon quella mattina, quando un Trapinch l’aveva aggredito nel deserto. La cosa l’aveva colpito parecchio, ma per fortuna il Cacnea era intervenuto per scacciare il Pokémon. Frak si chiedeva ancora perché, ma ad ogni buon conto l’aveva catturato. Peccato che anche lui in Palestra avrebbe solo rischiato di farsi del male. Banette era… da qualche parte.
E dai, abbocca…’ Pensò il ragazzo. Ci fu uno strattone, e tirò su immediatamente, ma si trovò davanti soltanto un Magikarp. Cacnea provvide subito a mandarlo via, poi tornò al proprio allenamento. Sospirando, Frak ributtò la lenza in acqua.
Forse dovrei accontentarmi di un Linoone…’ Pensò. Di quelli ne aveva visti diversi, e doveva ammettere che l’idea di acchiapparne uno non era poi così male. Però avrebbe preferito un Pokémon d’Acqua. Uno che non fosse un Gyarados o un Tentacruel, magari.
In quel momento, ci fu un nuovo strattone. Frak sorrise, incrociando mentalmente le dita, e tirò su la canna. E immediatamente dopo un Carvanha coperto di cicatrici gli saltò addosso, pericolosamente vicino al braccio. Per fortuna, Cacnea intervenne subito e attaccò con un forte Pugnospine, spedendolo via. Frak non perse tempo e lanciò una Poké Ball, che intrappolò l’avversario.
Frak sorrise al Pokémon, che in risposta gli si lanciò contro, abbracciandolo. Fu parecchio doloroso, e il ragazzo dovette sopportare. Con un sospiro, guardò il resto del team e fece un fischio per richiamarne l’attenzione. Poi aprì la Poké Ball e ne fece uscire il Carvanha, che atterrò nel laghetto e lo fissò con sospetto.
“Beh, ecco il nostro nuovo compagno di squadra ragazzi.” Commentò Frak sorridendo. Aggron si abbassò a fissarlo, poi lanciò un ruggito di sorpresa quando il Pokémon provò a morderlo. Rialzatosi, scoppiò a ridere.
“Bene, direi che almeno ad Aggron piace. Voi che ne dite?” Chiese agli altri. Medicham lo fissò un momento, poi annuì. Sandslash fece lo stesso. Banette si fece vivo in quel momento, comparendo da dietro il bosco. Vedendo il Carvanha lanciò un verso di spavento, ma quando capì che il Pokémon era di Frak si calmò. Lo guardò comunque con sospetto.
Infine, fu Cacnea ad avvicinarsi. Alla sua vista, il Pokémon Acqua cambiò totalmente espressione, sorridendo e, Frak ci avrebbe giurato, sudando freddo.
“Ok, direi che nella squadra si troverà bene. Vediamo di allenarci un po’.” Esclamò. Guardò l’ora. Erano le sei di sera. Aveva ancora tre ore prima che la Palestra chiudesse ad ulteriori sfide. Il che voleva dire una cosa sola: era ora di mettersi al lavoro.
Due ore e mezza dopo, Frak entrava nel Centro Pokémon, consegnava la sua squadra, finalmente completa, all’Infermiera, e poco dopo entrava anche nella Palestra.
Affrontò i vari allenatori e giunse dalla Capopalestra. Alice lo accolse come da programma, e saputo che era la sua sesta lotta propose un quattro contro quattro che Frak accettò.
Alice sorrise schierando Pelipper, e Frak rispose mandando in campo Carvanha. Il Pokémon si lanciò nella piscina che il ragazzo aprì, e si preparò al combattimento contro il Pokémon Volante.
Frak esordì ordinando al Pokémon di colpire con Morso, ma l’avversario incassò senza fatica per poi usare Supersuono. Il Pokémon Acqua ricadde confuso nella piscina, e Frak scosse la testa, richiamandolo.
“Ti farai valere dopo.” Commentò, chiudendo la piscina e mandando invece in campo Banette. Lo Spettro schivò un secondo Supersuono, e colpì il Pelipper con Tossina. Mentre il Pokémon arretrava cercando inutilmente di ripulirsi dal veleno, lo Spettro afferrò lo strumento che aveva intravisto addosso al Pokémon, degli Avanzi, infilando il braccio direttamente attraverso il becco e mostrandolo all’allenatore, per poi rimetterlo al loro posto.
Frak non si fece sfuggire la cosa, e usò immediatamente Furto. Il Pokémon stavolta prese lo strumento, e nel processo danneggiò anche l’avversario. Poi, aprì la cerniera sulla bocca e vi infilò lo strumento. Schivato un’Idropompa, proseguì con una Palla Ombra. Il Pelipper arretrò, danneggiato, ma resistette, per poi colpire con Aeroassalto. L’attacco prevedibilmente andò a segno, spedendo Banette all’indietro, ma il Pelipper era evidentemente allo stremo. Banette ne approfittò e lanciò una nuova Palla Ombra, cui l’avversario rispose con Idropompa. La sfera di energia spettrale esplose, e l’acqua, anche se indebolita, investì il Pokémon Spettro.
Banette si rialzò a fatica, poi con un sorriso vide l’avversario crollare, esausto.
Subito dopo, entrò in campo uno Skarmory. Frak capì immediatamente perché Alice avesse scelto il Pokémon, perciò ordinò al suo Spettro di usare Palla Ombra. L’avversario la incassò senza fatica e rispose con Alacciaio.
Frak sorrise, e mandò ancora in campo Carvanha, aprendo nuovamente la piscina. Il Pokémon vi entrò e subito dopo si lanciò all’attacco con Morso, poi si ributtò in acqua prima di essere colpito da un Alacciaio. Quando emerse la volta successiva, però, fu accompagnato da una decina di altri Carvanha. Il Doppioteam usato sott’acqua colse di sorpresa sia Skarmory che Alice, permettendo a Carvanha di colpire ancora con Morso. Subito dopo però arrivò l’Aeroassalto. Con una veloce picchiata, Skarmory colpì tutte le copie e colpì il vero avversario.
Carvanha arretrò e s’immerse, pesantemente danneggiato, e quando emerse di nuovo per usare Morso, Skarmory lo colpì con Aeroassalto, mandandolo al tappeto.
Frak lo richiamò e chiuse la piscina, facendo entrare in campo Sandslash. L’avversario usò quel tempo per scagliare delle Punte fatte da frammenti delle proprie ali sul terreno. Poi Sandslash balzò verso di lui, usando Lacerazione, cui l’avversario rispose con Alacciaio. I due attacchi si scontrarono, ed entrambi i Pokémon crollarono a terra, ma solo Sandslash si rialzò.
“Cosa?! Ma non era così danneggiato da…” Iniziò, poi realizzò cosa non andava “Cartavetro!” Esclamò. Evidentemente, l’Abilità del Carvanha era riuscita a danneggiare l’avversario nonostante l’armatura di piume metalliche.
Alice lo richiamò, e mandò in campo Altaria. La Pokémon Drago si lanciò all’attacco, esordendo con un Dragospiro che Sandslash schivò per poi colpire con Lacerazione ancora una volta al petto dell’avversaria. Proseguì con Terrempesta, sfregando fra loro e sul terreno le punte sulla schiena per produrre una tormenta di granelli di sabbia che ben presto coprì l’intero campo.
Alice indossò subito gli occhiali da aviatore che portava sulla testa, e Altaria colpì con Aeroassalto il Pokémon mentre questi si metteva a correre, ma a quel punto la Pokémon fu colta di sorpresa vedendolo afferrare delle grosse rocce e lanciarle contro di lei. La Rocciotomba centrò Altaria, che si lanciò in risposta all’attacco… senza però trovare l’avversario.
Sandslash infatti, muovendosi a proprio piacimento nella tempesta di sabbia, era riuscito a spostarsi velocemente, e subito dopo colpì ancora con Rocciotomba. Incassò un nuovo Aeroassalto, ma al successivo rispose con una rapida Lacerazione che, nonostante i danni subiti, mandò al tappeto solo l’avversaria.
A quel punto, entrò in campo lo Swellow cromatico di Alice, suo ultimo Pokémon. Di solito a quel punto gli allenatori avevano qualche reazione, ma Frak sembrò non dare affatto peso alla cromaticità del Pokémon.
“Non ti sorprende?”
“No, anzi. Da dove vengo io…” Il ragazzo scosse la testa “Beh, lasciamo perdere.” E Sandslash si lanciò all’attacco, con Rocciotomba. Swellow schivò rapidamente gli attacchi e colpì con Aeroassalto. L’avversario di tipo Terra si rialzò a fatica, danneggiato pesantemente dal confronto con l’Altaria, ma riuscì comunque a usare ancora Rocciotomba, che Swellow ancora una volta evitò agilmente.
Subito dopo, Aeroassalto mandò al tappeto il Sandslash. Frak lo richiamò, e Alice sorrise… Poi Aggron entrò in campo. La ragazza non si perse d’animo, e un Aeroassalto seguito da un secondo colpirono l’Aggron, dimostrando la grande agilità del Pokémon. Poi quello colpì con Codacciaio, scontrandosi con un terzo Aerossalto… e Swellow crollò al tappeto.
“Bene, ottima lotta.” Disse Alice, sorridendo “Direi che hai ampiamente meritato la medaglia e l’MT.” Disse, scendendo dalla propria postazione e consegnandogli lo strumento.
Frak sorrise e lo accettò, poi uscì dalla Palestra e si diresse al Centro Pokémon. Arrivato, vi entrò e, fatti curare i propri Pokémon, si diresse alla propria camera. La aprì, entrò… e subito dopo stava precipitando.
Per un attimo, urlò, poi realizzò cosa stava succedendo e sospirò rassegnato.
La caduta s’interruppe, e un Pokémon famigliare gli comparve davanti.
“Hoopa. Ancora? Non avevi fatto un discorso sul fatto che non ci saremmo più rivisti?”
“Già, e ora mi sento un idiota. Però, però, ho un lavoro da farti fare. Vedi, accidentalmente ho usato l’anello sbagliato mentre provavo a rubare una cosa al Monte Pira, qualche tempo fa, e per errore mi è scappato un nucleo di Shuppet dal tuo vecchio universo.”
“Almeno era solo uno Shuppet.”
“Già, a Coronopoli non mi andò altrettanto bene, per fortuna Ho-Oh era nel posto giusto al momento giusto… Beh, bando alle ciance, a quanto pare la cosa sta causando problemi. La gente gli sta dando la caccia, lui è spaventato, gli altri Shuppet lo incolpano di attirare energie positive, e la cosa non sembra volersi risolvere.”
“E io in tutto ciò c’entro perché…”
“Beh, pensavo che se tu lo catturassi io potrei riportarlo dall’altro lato.”
“Fammici pensare… no.”
“Oh andiamo, si tratta di fare del bene a un povero Shuppet che…”
“Si tratta di un guadagno da parte tua, mi sbaglio?”
Hoopa guardò dall’altra parte “Beh, potrei essere stato minacciato da Yveltal di qualche brutta conseguenza se non metto le cose apposto… Ok, ho capito, cosa vuoi? Excalibur? Ama no Murakamo? Una di quelle di Masamune o di Muramasa? La Durlindana?”
“… Veramente pensavo che potessi darmi qualcosa per i miei Pokémon.”
Hoopa sospirò di sollievo “Meno male, ahahahah, e io che temevo volessi chissà cosa… Fammi controllare…” Disse aprendo un passaggio con uno degli anelli e infilandovi la mano. Ne tirò fuori una pietra rotonda che lanciò al ragazzo.
Quello la afferrò e la fissò. “Questa è…”
“Banettite. Per il tuo starter. Oh, e ovviamente ti serve anche questo MegaBracciale.” Aggiunse, aprendo il portale nuovamente e porgendolo al ragazzo.
“Grazie mille.” Disse Frak, sorpreso.
“Figurati, e buon lavoro.” Disse. Poi un passaggio si aprì sotto Frak, facendolo precipitare in maniera incerimoniosa in un prato sul Monte Pira. Il ragazzo si massaggiò la schiena, infilò il MegaBracciale nello zaino insieme alla MegaPietra, per provarla dopo, e si mise alla ricerca.
 
Mezz’ora dopo, Hoopa stava guardando stupefatto mentre lo Shuppet veniva catturato dal ragazzo degli Spettri, quello interessante.
Borbottando qualcosa sulla sua collezione incompleta e sull’ingiustizia di certe cose, se ne tornò al lavoro. Adesso doveva rubarne una nuova, e sarebbe stato un lavoraccio.
"Forse a Kalos…" Si disse. E aprendo un portale vi ci si buttò.

 

Squadra:CarvanhaCacneaMedichamSandslashAggronBanette

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