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Le cause del suo riflesso


SatoSerelover

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Ciao di nuovo! Eccovi un'altra fanfiction, questa però è una one-shot.  Storia partecipante al Contest "Per ogni citazione una storia" indetto da i love ace 30 sul forum di EFP.

 

E' una one-shot per lo più triste e romantica, sempre all'esplorazione dell'Amourshipping!;)

Ultimamente mi sono sempre chiesta come sarebbe stato il finale di Kalos, che ormai è alle porte.. o almeno in Giappone. Io ho un'altra versione, che però è più triste di quella che inizialmente avevo progettato!

Spero vi piaccia!

 

Trama:

A volte si passano dei momenti indimenticabili nella propria vita, talmente belli che te la sconvolgono e ne diventano parte. Purtroppo però quasi tutto ciò che ha un inizio deve anche avere una fine... quasi tutto.

Una volta finito il viaggio a Kalos, Ash non può più rimandare la partenza e comunica ai suoi amici la notizia... una notizia che sconvolgerà una certa ragazza, che non riesce proprio a lasciarlo andare.

 

 

Le cause del suo riflesso
 


Il sole raggiante stava calando. Il cielo si era dipinto di sfumature di rosso, arancione, giallo e azzurro, con i riflessi rosa sulle piccole nuvolette. Sembrava come una grande tela di un pittore, bruciata da quella sfera di fuoco che si stava preparando a nascondersi dietro al quella distesa di mare blu, profondo e infinito. E il riflesso sul pelo d’acqua si avvicinava sempre più alla sua controparte che si reggeva sempre meno al cielo. Era proprio il lavoro di un grande artista.

Ogni persona che fosse passata si sarebbe incantata da quello spettacolo, ma per quanto potesse colpire al cuore tutti coloro che volgevano anche il minimo sguardo, non si poteva definire in quale verso questo potesse accadere.

E ci sono persone che si legano a questo sole, finendo col essere trascinate allo stesso modo in un buio profondo. Trascinati nel dolore e nella tristezza, tramontando ogni sorriso.

La ragazza fece un passo dopo l’altro, con il respiro che lasciava le sua bocca pesantemente. Con lentezza e tranquillità salì sul pontile e lo percorse tutto, fino ad arrivarne al termine. Si sedette sul bordo, con i piedi nel vuoto, almeno due metri sopra il livello del mare.

Serena rivolse uno sguardo perso sull’oceano, con il riflesso e la luce che le brillavano gli occhi..o forse erano le lacrime a farle quell’effetto. Quelle lacrime che le rendevano gli occhi vitrei e la vista appannata. E sempre quelle stesse lacrime, che non volevano decidersi a scendere sulle candide guancie e scorrere liberamente. Una cosa la tratteneva, o forse delle persone. Persone davanti le quali non voleva piangere, davanti alle quali non voleva far vedere la sua amarezza e dolore, con il rischio di contagiare loro stessi.

Quella mattina, le aveva sconvolto la vita, l’intera esistenza. Per mesi e mesi aveva sperato con tutto il cuore che non arrivasse mai quel giorno. Poteva rincuorarsi al sorgere del sole, ma ad ogni tramonto si toglieva una preziosa giornata con i suoi amici. Fino ad arrivare all’ultima, l’ultima di una lunga e indimenticabile avventura.. ma anche finita.

Il terrore che sentiva nel profondo in quei giorni passati, era la paura che stesse per accadere qualcosa, che il momento fosse vicino. Ora quel terrore era diventato  un terribile dolore che le aveva spaccato il cuore a metà.

FLASHBACK

“Allora ragazzi? Che si fa oggi? Andiamo a vedere i negozi? Esploriamo una parte di Kalos che non abbiamo ancora visitato? Catturiamo o curiamo dei Pokémon? Lottiamo con degli allenatori? Oppure aiutiamo il professore con le sue ricerche?” Come al solito, Clem era sempre la solita bambina solare e vivace. Niente la stancava ed era sempre pronta a mettersi in gioco dalla mattina, fino all’ora di andare a dormire: l’unico momento in cui crollava, esaurita delle forze spese nella giornata.

Lem ridacchiò, cercando di chiudere quella bocca che non finiva mai le parole “Calma! Calma! Abbiamo fatto tutte queste cose negli ultimi due mesi. Non saprei più cosa proporre. Serena?”

Serena scosse la testa “Niente da fare, non saprei proprio che attività svolgere…” La ragazza rivolse lo sguardo alla sua destra, dove sedutosi con aria pensierosa, c’era Ash. Cercava sempre di affidarsi all’allenatore, di chiedere consiglio a lui o lasciarlo decidere. Qualunque cosa facesse le andava bene, a patto non fosse mettersi nei guai.

Eppure, tra il chiacchierare di Lem e Clem, lei non sentiva alcuna risposta da Ash.. il ché le dava un po’ di sconforto. Però non era l’unica cosa a darle un po’ di disagio. Da quella mattinata Ash non rivolgeva la parola a nessuno di loro, nemmeno a Pikachu. E oltre ad essere più silenzioso del solito… un mal di gola avrebbe potuto spiegare questo fatto… non mangiava neppure la colazione! Cosa che niente poteva giustificare, o almeno di cui lei fosse a conoscenza o che potesse intuire.

Mal di pancia? No, mangia anche col mal di pancia. Malato? No, anzi, serve proprio il cibo per aiutarlo a rimettersi. Preoccupato o depresso? Strano, non aveva perso nessuna battaglia ultimamente, Pikachu era lì con lui e stava bene, il Team Rocket veniva giornalmente scacciato alla velocità della luce… cosa poteva mai essere il motivo di questo comportamento?

Doveva scoprirlo…

“Ash…” Serena iniziò, ma non ebbe tempo di continuare, poiché vide l’amico alzarsi in piedi con l’atteggiamento di chi ha qualcosa da comunicare.

L’allenatore con sguardo basso aprì bocca “Domani torno a Biancavilla.. a Kanto”

E ogni singolo brusio, parola o rumore vene interrotto, come  se il tempo si fosse fermato. I Pokémon e i loro allenatori smisero di mangiare, con occhi pieni di dubbio.. chi di sconforto.. di chi sorpresa… chi di incredulità… chi di disperazione.

Solo Pikachu rimaneva al suo posto, sulla spalla di Ash, nemmeno sorpreso da quella notizia. Con le orecchie e la coda afflosciate e con un musetto addolorato. Era di sicuro stato il primo a saperlo.

Il sorriso era ormai scomparso dai volti degli amici di Ash. Dovevano essere felici per lui.. che tornava a casa.. che iniziava una nuova avventura. Eppure quella notizia li aveva talmente presi alla sprovvista e sconvolti che erano senza parole.

Clem stava per scoppiare a piangere, voleva lamentarsi o pregare ad Ash di non partire. Si era talmente affezionata a lui che era come un fratello.. come poteva lasciarlo andare? Eppure, come stava per accumulare le lacrime negli occhi, sentì un piccolo calcetto colpirla sulle gambe. Proveniva dal posto di fronte a lei e subito si girò in quella direzione, non che le avesse fatto male, ma ne era semplicemente sorpresa. Si sarebbe aspettata Lem a trattenerla, non Serena.

Si, quella Serena che sebbene sarebbe dovuta essere la prima a scoppiare in un pianto o in un’altra reazione negativa, evidentemente e soprattutto stranamente, non aveva nessuna reazione. Aveva abbassato lo sguardo sul tavolo e l’unica cosa che faceva era rimanere ferma e composta sulla sedia. Proprio lei che reagiva così? No, la sua “sorellona” non avrebbe mai lasciato andare Ash in quel modo, non con tutti i forti sentimenti che tratteneva dentro a sé.

Greninja e Hawlucha furono i primi ad alzarsi e corsero verso l’allenatore, seguiti poi da Noivern, Talonflame e Goodra. Tutti cominciarono a parlare nella loro “lingua”, chiaramente esprimendo disapprovazione e confusione.

“M-Mi spiace… ma come avete detto, ormai a Kalos non c’è più nulla da fare. E per quanto mi faccia male pensarci, io devo tornare a casa. Mia madre mi aspetta da tanto e così anche il Professor Oak e i miei Pokémon al suo laboratorio. Non posso stare qui per sempre, probabilmente partirò per un nuovo viaggio….” I suoi Pokémon cominciarono a agitarsi meno, stando fermi ad ascoltare, ma senza spegnere quella fiamma accesa dentro di loro “Ho cercato il più possibile di rimandare, ma ormai non posso più continuare a farlo….”

I Pokémon di Ash lasciarono così andare la tensione, sostituita dall’amarezza e la consapevolezza che il loro allenatore aveva ragione. Il viaggio a Kalos era terminato, così come il tempo a disposizione.

E Lem, che per tutto il tempo aveva cercato di trovare delle parole da mormorare, si alzò come Ash.. cercando di non balbettare e di non mostrare tristezza “H-Hai ragione….”

Ash alzò lo sguardo cercando di rispondere “M-Mi spiace.. io..!”

Lem lo interrupe “Non devi scusarti.. non possiamo trattenerti qui per sempre. Ti sosteniamo qualunque sia la tua scelta!”

Clem stava per controbattere, ma questa volta fu lei stessa a trattenersi. Vide la mano di Lem stringersi in un pugno, accostato al suo fianco. E capì cosa provava suo fratello, non potendo che dargli ragione per come stava cercando di reagire a quella “scossa”.

Fu poi il turno di Clem ad alzarsi “Vero… pensiamo a goderci questo ultimo giorno qui a Luminopoli!” Riuscì solo a dire questa frase, che faceva ancora più male della notizia di Ash.. si ma faceva male a chi? Probabilmente a Serena, che non riusciva a reagire quello shock.

Ash annuì e poi girò a malincuore lo sguardo su Serena. La sua reazione era quella di cui aveva più paura. Non quelle paure tipo un fantasma, una reazione di mamma o papà. Aveva il timore di averla ferita, perché sperava con tutto il cuore di non lasciarla andare.

Un sguardo preoccupato cominciò a formarsi sul suo volto, quando vide che Serena proprio non faceva nulla. Non reagiva. E come reazione, era più preoccupante di qualunque altra possibile risposta. Quello era il vero segno che l’aveva ferita. “S-Serena?”

La voce di Ash la risvegliò, dandole un piccolo sussulto. Così, fece come gli altri e si mise in piedi, rivolgendo uno sguardo ad Ash. Sorrideva…  Sorrise ed annuì, senza proferire lettera.

La cosa lasciò Ash esterrefatto, non voleva farla soffrire, ma si aspettava forse qualcosa di più? Meno… indifferenza? Eppure quel sorriso…. Gli ricordava qualcuno, quel volto che voleva dare felicità, ma che non era altro che dolore… l’aveva già visto. Ash voleva chiederle qualcosa, perché proprio non mandava già quell’accenno, quel terribile sorriso che in qualche modo lo feriva come un pugnale nel cuore. Ma sembrava che una piccola forza lo spingesse lontano da lei.

La guardò negli occhi ancora e ancora, come era solito fare, dove trovava sempre una meravigliosa luce di azzurro, dove restava incantato nel momento in cui sentiva un calore in tutto il corpo. Quella luce si era spenta.

FINE FLASHBACK

Come tutto quel dolore l’aveva trattenuta, a momenti sarebbe scoppiato… secondi e secondi e nel loro susseguirsi non lasciavano spazio a lacrime, sconforto e nient’altro. Tutto racchiuso dentro a sé e per qualche ragione non si spiegava il perché.

E con tutti i suoi dubbi, quando mai avrebbe confessato ad Ash quello che provava per lui? Quando avrebbe liberato dal suo cuore quel segreto che da tanti anni l’aveva accompagnata, progredendo sempre più. Quella cotta innocente, nata come bambina… trasformata in un amore vero.

Ormai il viaggio era finito.. quando gliel’avrebbe detto? Non c’erano altre chance. Non avrebbe mai trovato la forza di farlo.. e anche se l’avesse trovata sarebbe stato ormai tardi. Avrebbe dovuto farlo prima, ma non ce l’aveva fatta e il rimorso cresceva. Forse era meglio così, forse aveva evitato un rifiuto che avrebbe potuto rovinare una bellissima amicizia.

…. Improvvisamente sentì dei passi leggeri calpestare il legno del pontile, non ebbe l’istinto di girarsi, non aveva si poneva nemmeno il problema di domandarsi chi fosse. Era troppo occupata a trattenere quelle lacrime che volevo uscire.. almeno mentre era da sola.. poteva piangere da sola, no? No, ora stava arrivando qualcuno, non poteva piangere davanti a nessuno: aveva promesso di non arrendersi mai fino alla fine.

“..Serena….?” Domandò una voce calda e familiare. La sua voce preferita avrebbe potuto osare.. ma il momento le pareva decisamente inopportuno. Da quella che sembrò una piccola e piacevole sorpresa, divenne un imponente disagio.

La performer girò la testa verso l’amico, che aveva in lieve sorriso.. un po’ dolce, un po’ triste. Pikachu non c’era, probabilmente era al centro Pokémon. Non ci fu nessuno scambio di parole o gesta, il solo a parlare era il vento e il suo sussurro che continuava a soffiare e a muovere i capelli di entrambi. Un silenzio che pareva abbastanza imbarazzante o così sarebbe parso nella norma. Serena era ancora talmente scioccata che per la prima volta non arrossiva o si emozionava alla presenza di Ash da solo con lei. Ash invece era troppo preso dalla situazione per badare a cose di cui già difficilmente ci faceva caso.
Il ragazzo si sedette di fianco alla compagna di viaggio, occupando il restante spazio sul bordo del pontile. Nessuno avrebbe potuto sedersi con loro, nemmeno volendo.

“Sai…” Cominciò lui “Ti ho cercata per un bel po’… eri sparita e Luminopoli è grande, non è stato facile trovarti” aspettò un attimo, come per aspettare una risposta, ma come precedentemente non arrivò. Sentiva come il bisogno di sentire la voce di Serena o perlomeno di dire qualcosa. “….… e-ecco… i-io… e-ero…. p-preoccupato…”

E quelle parole si che le diedero un piccolo sollievo, accesero una piccola scintilla. Parlando aveva marcato il soggetto. Lui era preoccupato, non anche Lem e Clem. Poteva essere una coincidenza, oppure no.

Ash decise di continuare, ora che aveva più o meno rotto il ghiaccio “Va tutto bene?”

“Uh?” Serena alzò lo sguardo e gli rivolse un’aria interrogativa “Che intendi dire?”

“Non eri te stessa, è tutta la giornata che ti comporti in modo diverso dal solito. Normalmente sei allegra, solare e sorridi spesso. È proprio il tuo sorriso una delle tue caratteristiche che ti rende speciale.”

Serena sentì le guancie scaldarsi, probabilmente stava arrossendo. Eppure sentiva qualcos’altro crescere dentro a lei, man mano che il discorso continuava. “Ash, io non..”

“Per tutto il giorno hai cercato di sorridere, ma non eri spontanea, vero?” Ash cercò di scavare nel profondo di Serena, tuttavia nel più docile e rincuorante dei modi.

Mentire non serviva, non l’avrebbe convinto del contrario, no? “Come te ne sei accorto?”

Ash abbassò la testa per qualche secondo chiudendo gli occhi, per poi riaprirli in direzione del mare “Perché è un abitudine che ho pure io” Sospirò come sentendosi in colpa, in effetti potrebbe dire che non è una cosa positiva “Stamattina quando ti ho guardata, mi sembrava di vedere qualcuno di familiare. Ho capito che era come guardare me allo specchio.”

Serena rimase zitta, zitta, ascoltando attentamente quello che le diceva. Eppure le uniche volte in cui l’aveva visto deluso, lui aveva chiaramente espresso quello che provava.

“Si, sembra strano, ma faccio così anche io. Ci sono volte in cui cerco di non far vedere cosa provo dentro di me e allora sorrido, per non preoccupare gli altri, per cercare di essere un buon amico. E sembra sciocco di me, quando gli altri cercano di fare lo stesso… io me ne accorgo subito”

Di nuovo non c’era parola adatta da dire. Sapeva dove sarebbe andato a parare.

Ash parlò con tono serio e dispiaciuto “Hai fatto lo stesso anche tu, non è vero?”

“…”

Non voleva esagerare, non voleva spingerla troppo, ma non voleva neanche essere la causa del suo dolore. Se era così, voleva saperlo e far qualunque cosa per rimediare. “Per caso… ha a che vedere con… l-la mia partenza?”

Il tentativo di Ash ebbe uno strano effetto, Serena sentì una specie di fuoco accendersi in tutto il suo corpo, come un Pokémon di tipo fuoco infuriato. Scattò in piedi, sulle sue gambe, in preda alla collera. Qualcosa era scattato in lei.. e non si era mai arrabbiata con Ash. Solo dopo l’ottava lotta in palestra, quando al primo incontro aveva cominciato a perdere fiducia in se stesso. Ora era totalmente diverso.

Capendo quel che stava per accadere, Ash si mise in piedi come lei, per guardarla negli occhi e… perché sapeva che aveva bisogno di lui.

“PERCHE’ PENSI DI ESSERE PER FORZA TU LA CAUSA!?”

“Perché è evidente”

“CHI TI CREDI DI ESSERE?!”

“Un amico che ora è qui per te”

“C-COME PUOI SAPERE SE IO SONO M-ME STESSA O MENO?”

“Perché ti conosco meglio di chiunque altro..”

“C-COSA T-TI RENDE TANTO C-CONVINTO?”

“Perché lo leggo nei tuoi occhi…”

….E sebbene avesse una risposta pronta per ogni sua domanda, non fiatò. Rimase zitto, i suoi occhi parlavano al suo posto, sempre più addolorati e severi. Aspettava… e aspettava… e aspettava…..

“…I-IO NE SONO CONSAPEVOLE.. SO SE SONO ME STESSA O MENO!”

“Certo che ne sei consapevole.. e sei consapevole di cosa provi, ma lo vuoi negare”

E vederlo lì davanti a lei, così calmo e controllato, non ricevendo risposta. La stava facendo impazzire.. Perché lei sapeva che Ash stava cercando di completare uno scopo e che non aveva altro modo per farlo. E sentiva che stava arrivando…

Come poteva anche se era vero, dargli le colpe? Come poteva dirgli quanto l’addolorava la sua partenza? Come poteva dirgli che lo amava? Eppure la rabbia scendeva, ma c’era qualcos’altro di peggiore che voleva scoppiare.

“N-Non p-potrei m-mai d-darti l-la c-colpa d-di q-quello c-che p-provo… non potresti mai essere la causa, con tutto quello che hai fatto per me..” la suo voce divenne quasi ironica “Perché dovrei soffrire nel vederti andare?”

Gli occhi della ragazza cominciarono a diventare lucidi. E mentre lei si malediceva per quello che stava accadendo, lui rimaneva sempre fermo come era. Con lo sguardo fisso e concentrato, sebbene stesse soffrendo quanto l’amica in quel momento.

Le parole stavano prendendo il sopravvento e ormai non riusciva più a trattenersi, i pugni cominciarono a tremarle all’impazzata. E sentiva il cuore pulsare il sangue sempre con più foga, come se volesse scoppiarle. “C-Come puoi capire quello che provo?! F-Fin da quando h-ho iniziato questo viaggio con voi, anzi, fin da q-quando ti ho conosciuto… è cambiato tutto. L-La mia vita s-si è trasformata! E-Ero partita per a-andare via da casa, s-senza un sogno p-preciso o una meta….”

“S-Serena..” Ash non poté che mormorare basito, cominciava a farcela ma quello che Serena stava dicendo la feriva e questo feriva lui stesso a sua volta.

“P-Però poi è cambiato tutto.. da quando mi hai chiesto di unirmi a voi per il vostro v-viaggio. In tutto per tutto è c-cominciata u-una nuova vita. H-Ho cominciato a sentirmi speciale, diversamente dal solito.. D-Dai momenti belli a q-quelli brutti, e-eravamo sempre t-tutti assieme”

Nella mente di Serena cominciarono a passare una moltitudine di immagini, di tutti i loro momenti, tutto quello che avevano passato assieme e che le avevano dato un sorriso, una risata, calore e affetto.. altri invece in cui vi erano pianti, discussioni o scontri. Però ogni momento era diverso e speciale.

Il momento in cui Ash l’aveva aiutata da piccola.. quando lo aveva incontrato di nuovo dopo tutti quegli anni, sentiva ancora la gioia immensa che provava…. Quando l’aveva invitata ad unirsi a loro nel viaggio… quando aveva realizzato che voleva diventare una Performer…. La foto con Ornella…. “l’appuntamento” con Ash….. la sua prima gara e con quella il suo primo fallimento……. Le sembrava di sentire ancora il vento soffiare sui suoi capelli che man mano si liberavano in aria, dopo aver dato un taglio al passato….

…la sua lotta con Ariana e l’evoluzione di Fennekin in Braixen… la sua prima vittoria al Varietà…….le liti con Meringa….. tutte le sue esibizioni….. tutti i suoi momenti speciali con Ash…… tutti gli abbraccia con Clem…….la sua sconfitta contro Aria…….

Le lacrime cominciarono a formarsi ai suoi occhi, ma non stavano ancora scendendo “S-Saremo amici per sempre ed è vero, m-ma è diversa la situazione….. p-potremo r-rivederci, m-ma non è la s-stessa cosa….….. adesso questo v-viaggio, i-il p-periodo più bello della mia v-vita…. è t-terminato…”

“……”

“E-E voi siete la mia vita…. e non sarà più come prima… non trascorreremo p-più o-ogni momento assieme….. n-noi non siamo solo c-compagni di viaggio…..”

E rivide i momenti in cui camminavano tutti assieme….

“….S-Siamo m-migliori a-amici….”

Rivide i momenti passati a ridere assieme……
“……… S-Siamo…… una casa…”

Vide le lotte in palestra, i varietà, gli scontri con il Team Rocket, mentre mangiavano tutti assieme, mentre guardavano il cielo sotto la volta stellata…..
“…………….S-Siamo…… u-una f-famiglia…….!”

E infine un’immagine cominciò a sovrapporsi sulle altre. Lem, Clem, Serena, Ash e Pikachu che univano le mani e poi le alzavano al cielo.…

Ash si avvicinò di qualche passo a lei, ma non fece nulla di più. C’era quasi…. Ma quello che arrivò dopo, non se lo aspettava proprio…

 “…M-Ma… s-soprattutto ….t-tu….. p-perché t-tu s-sei c-così i-importante p-per m-me…”

La vista di Serena era vitrea e confusa, alzò lo sguardo e finalmente Ash poté vedere che di nuovo i suoi occhi erano tornati lucenti, più che mai, ma diversi comunque da quello che voleva. Il sole rifletteva chiaramente nei suoi occhi lucidi da pianto, dando ad Ash come un pugno nello stomaco. “T-Tu p-per m-me….. i-io………………”

Non riusciva più ad andare avanti, né a trattenersi. Tutto quello che aveva tenuto nascosto per tanto tempo si liberò.

E arrivò.. Scoppiò, cadendo in un pianto disperato. Per fortuna Ash era lì e la afferrò saldamente e con dolcezza, avvolgendola in un caldo abbraccio.

Come una diga che si era rotta, ora le lacrime che prima non volevano solcare il suo viso, scendevano a dirotto, in gran quantità e incontrollabili. Affondò la testa sulla spalla di Ash, che non accennava a spostarsi o parlare. Sempre con le braccia avvolte intorno a lei, che teneva le sue sul suo petto, aggrappandosi e stringendo tra le sue mani la giacca dell’allenatore.

Ora si pentiva di averla spinta a quel pianto, che però non poteva che farle bene.. oltre che male. Doveva sfogarsi. Ash non era uno che amava pianti, che si lasciava prendere dalle lacrime e faceva di tutto per impedire agli altri di farlo. Ma non gli era nemmeno mai capitato di arrivare a questa situazione. Nessuno dei suoi amici aveva mai dimostrato un legame così stretto, da portarlo ad un pianto incontrollato.
Ma che differenza faceva? Semplice, Serena era la differenza… e Clem e Lem… ma soprattutto Serena. Non era come gli altri, non avrebbe mai potuto esserlo… perché lui….grazie a Serena... per la prima volta……aveva provato un nuovo sentimento….

E invece le sue lacrime grossolane, dall’essere scatenate per il dolore e la paura di perdere Clem, Lem e Ash in particolare… erano diventate lacrime di vergogna e delusione in se stessa. Era una pessima amica, aveva promesso di non piangere e di non arrendersi mai e non solo non aveva mantenuto la promessa, ma aveva permesso che i suoi sentimenti diventassero egoisti e che prendessero il sopravvento su di lei…

Avrebbe voluto non farlo preoccupare, non fargli pesare la partenza, come era giusto che fosse e invece non ce l’aveva fatta. Aveva pensato solo a sé stessa e non era nemmeno in grado di dichiararsi a lui. Come al solito… ma era tale l’amore che provava per Ash, da portarla a tenergli più di chiunque altro al mondo. E Proprio questi sentimenti erano più forti di lei. Piangeva perché teneva troppo a quell’allenatore, era scoppiata e non aveva mantenuto la promessa per il medesimo motivo.

Ma perché? Perché proprio davanti a lui, in quel momento, dopo tutta la fatica fatta quella giornata?

Cominciò a stringere sempre più la presa delle mani.. perché l’aveva portata a piangere? Perché lo stava facendo? Non bastava tutto quello che stava accadendo?

I singhiozzi incontrollati continuavano a ripetersi senza sosta e Ash sentiva le lacrime bagnate della ragazza cadergli sulla spalla. Non c’era bisogno di farla parlare, quello che provava e pensava arrivava direttamente al cuore di lui.

Dopo qualche minuto passato in quella posizione, improvvisamente Serena mormorò “T-Tu h-hai viaggiato tanto…. S-sei abituato a-agli addii…. m-ma io……”

“No… non è così… ti assicuro, che ogni è addio è stato doloroso. Tuttavia…” Ash cominciò a stingere di più l’abbraccio, come se fosse in uno stato molto più emotivo di prima “Questa volta… anche per me è differente… T-Ti assicuro  che fa davvero male… faceva già male prima ancora di dirvelo, tutte le volte che ci pensavo con Pikachu. È stato un viaggio diverso, non ho mai davvero stretto un legame così forte con i miei compagni di viaggio prima della nostra avventura”

Serena non poteva vederlo, ma gli occhi di Ash vennero oscurati dall’ombra della visiera dal berretto e una lacrima scese dai suoi occhi. C’era stato bisogno di arrivare a tanto per capire quanto contasse Serena per lui?

Quel momento continuò ancora a lungo. Il sole non era ancora completamente tramontato e il ragazzo lasciò al vento il compito di asciugargli le lacrime, perché non voleva rompere l’abbraccio. Andando avanti così, non sarebbe più riuscito a staccarsi probabilmente.

Però non fu lui a separarsi, ma Serena, ormai alquanto imbarazzata e dispiaciuta per la reazione. Nonostante la piccola delusione che entrambi provavano per l’abbraccio terminato, Ash sorrise lo stesso, tirò fuori il famoso fazzoletto azzurro alla tasca e le asciugò le poche lacrime rimaste sul suo volto, che si colorava di rosa. Non era opera del riflesso del sole.

“Non piangere perché è finita, sorridi perché è accaduto”

La ragazza sentì quelle parole entrarle nel cuore. Ash le afferrò una mano e lei sentì il cuore fare un balzo, come quando sulle montagne russe la pressione fa il suo gioco. Da rosa le guance divennero rosse e stranamente questa volta lo stesso effetto avevano quelle dell’amico.

Lui deglutì un attimo, cambiando per una frazione di secondo la sua espressione. “Sai, io sorrido perché è accaduto, perché se no non ti avrei mai rivista… e ora non potrei sorridere di quello che sto per fare” Un sorriso dipinse il volto dell’allenatore, lasciando pietrificata Serena, che non capiva cosa stesse accadendo.

“.. E spero tu mi donerai il tuo meraviglioso sorriso… dopo…. Questo….”

La distanza tra i due si azzerò e Serena sentì le sue labbra congiungersi a quelle di Ash. Come la scossa di un Pikachu, solo molto più forte e intenta, ma allo stesso tempo piacevole, meravigliosa. Il sangue pulsava ad entrambi come un Rapidash al trotto, quasi pronto a far scoppiare loro la gabbia toracica. Sentirono un calore dolcissimo dentro a tutte le parti del corpo, da capo a piedi e di nuovo la pressione al cuore. Il primo e vero bacio che entrambi abbiano mai dato.

Per lui, che si era sentito come spinto dentro a farlo, non sapeva nemmeno dove avesse trovato il coraggio di agire in quel modo. Per la prima volta aveva pensato ad una cosa del genere e aveva sentito il bisogno di farlo. Come la migliore delle lotte Pokémon, anzi meglio. Non credeva fosse così simile, visto che non aveva mai provato quei sentimenti prima di allora.

Lei invece non sapeva né perché l’avesse fatto, né riusciva a focalizzare nulla intorno a loro. Lo shock scomparve e ricambiò il bacio. Aveva sempre pensato di essere lei quella a baciarlo o a dichiararsi per prima. Fino a poche ore prima pensava che non l’avrebbe nemmeno mai fatto. E ora cosa stava accendo?

I due si staccarono da quel bacio con i volti rossissimi. Evitarono il contatto visivo per qualche secondo, ma poi sentirono come l’attrazione di tornare a guardarsi negli occhi, come se fossero incantati l’uno dall’altra.

Ash si schiarì la voce e tornò a parlare “Uhm….. i-il viaggio….. purtroppo può terminare. Però proprio perché termina, lo rende speciale. Come la vita, entrambi terminano prima o poi e il perché può essere un mistero, ma è proprio questo che ti fa vivere ogni attimo e momento e lo rende indimenticabile. Ad esempio, se adesso non fosse terminato, forse non avrei trovato il coraggio di parlartene apertamente.. a volte gli addii o le conclusioni ti danno la forza di fare cose che in genere non riusciresti a fare. Ci sono cose che iniziano e cose che finiscono… ma solo una non finirà mai ed è………”

Serena sentì una grande curiosità salterellare dentro al corpo “….Ed è….?”

Ash diventò improvvisamente rosso e cominciò a balbettare “Beh……. N-Noi”

“Noi…?!” gli occhi di Serena cominciarono a brillare, aveva un’idea di cosa volesse dire, ma non riusciva a crederci.

“Si, Noi… il nostro legame.. ti assicuro che è indissolubile e non finirà mai… non voglio lasciarti..” la guardò un po’ esitante e timido, non capiva da dove gli venissero quelle parole.. era la prima volta che le usava in quel modo. Sentiva come dei Vivillon volare nel suo stomaco e uno stormo di Pokémon uccello cinguettare. Era come se Serena avesse usato la mossa Attrazione su di lui. Oh ma non era affatto temporanea come nelle lotte!

Serena gettò le proprie braccia al collo di Ash, che lasciò un sospiro di sollievo e liberazione per aver detto quello che voleva.
Poi però un cipiglio si formò sul suo volto “Però.. per quanto io voglia…. c-chiederti di venire con me a Kanto.. non posso farlo…”

Serena sentì ora un macigno cadere sopra di lei.. cosa faceva? Sembrava un momento d’amore tra di loro, diceva di non volerla lasciare, che il loro legame non sarebbe terminato.. e ora?

“N-Non posso mettermi in mezzo tra te e il tuo sogno, non l’hai mai fatto, perché dovrei io?”

“Cosa vuoi dire Ash? Il mio sogno?”

Ash tirò fuori dalla tasca un bigliettino dorato e lo mostrò, porgendolo a lei “L’ho trovato oggi per terra al centro Pokémon, vicino al tuo zaino…”

Serena sbarrò gli occhi “Ma quello è…”

“È una grande occasione, io non sono nessuno per mettermi in mezzo, non voglio condizionare la tua scelta. Per quanto vorrei averti al mio fianco, potrei anche rovinare le tue chance di diventare una Performer Pokémon!”

“Ash…” Serena inarcò le labbra in un piccolo sorriso. Prese il biglietto e lo strappò in due metà, per poi lasciarlo volare via col vento, sotto gli occhi scioccati di Ash “Paloma, una ex regina di Kalos, mi ha offerto di farmi da tutor tempo fa, ma io lo rifiutai fin da subito. Mi lasciò il suo numero in caso volessi consigli in futuro o cambiassi idea, ma io sapevo che non avrei avuto bisogno finché ero con te. Ho scelto i miei amici e sono contenta di questa scelta, se non fosse per voi, non sarei nemmeno arrivata dove sono!”

“M-Ma il tuo sogno?”

“Posso diventare una grande performer anche senza Paloma, voglio farcela con le mie forze e con te accanto! E poi…… il vero sogno… è sempre stato un altro”

Ash alzò un sopracciglio confuso “Un altro sogno? E quale sarebbe? Tu all’inizio del nostro viaggio…”

“Si lo so..” Lo interruppe “Ma io non sono partita da casa solo per non gareggiare nelle formule di mia madre… come ti dissi in passato.. sono partita perché…. Il mio sogno era rivederti, quello è il vero motivo. Io avrei comunque scelto te, anche senza aspettarmi tutto quello che è accaduto nell’ultima….. mezzoretta?” portò la mano sul suo fiocco, parlando sinceramente e con il cuore, anche se un pochino imbarazzata.

Ash arrossì di nuovo, portò la mano destra alla nuca e cominciò a grattarsela, mentre con l’indice della mano sinistra fece lo stesso sulla guancia.. era in preda all’emozione e all’imbarazzo.

“I-Il mio sogno eri tu….” Concluse la performer con la testa bassa e fumante.

E anche la testa di Ash cominciò a fumare dal caldo e il rossore, come un treno a vapore o un forno… o meglio un Emboar. “Q-Quindi.. ti andrebbe di venire con me a Kanto?” allungò la mano e la offrì a Serena.

Lei abbassò la mano di Ash, che non ebbe nemmeno il tempo di preoccuparsi di un rifiuto, perché subito portò le mani sulle guance arrossate del ragazzo che ebbe pochissimo tempo per osservarle mentre toccavano la sue pelle, spalancando gli occhi tremanti, venendo poi sorpreso e “attaccato” da un bacio…. Questa volta donato da Serena.  

Un’inizialmente paralizzato Ash, ricambiò il ben apprezzato gesto, appoggiando le mani sui fianchi di Serena e dando anche lui la sua parte in quel bacio.
La brezza marina riprese a danzare dolcemente sui due, accompagnando gli ultimi riflessi e le ultime luci del sole, che scomparve dietro al mare.. ma pronto a risorgere sempre sul loro inseparabile cammino.
 

FINE

 

Lem e Clem? Non si sa se andranno con Ash... probabilmente nella mia storia no (anche se avevo ideato di farli partire. Non l'ho scritto perché ho preferito intrigare un po' e perché la storia si incentrava sul rapporto tra  Ash e Serena e una reazione per un loro eventuale addio (che poi non c'è stato :3)
Il titolo è “Le cause del suo riflesso” perché nella storia Ash cita spesso che lui riesce a capire cosa prova Serena solo guardandola negli occhi. Il riflesso varia a seconda di come si sentono entrambi. Sembra spegnersi quando si sa che dovrebbe avvenire un imminente addio e torno mentre piange. Diventa chiaro e bello quando invece sono felici ;)

 

 

 

 

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Bella la storia! Anche se personalmente non credo che abbiano l'età per baciarsi e che Ash capisca che piace a Serena. Comunque hai saputo rendere loro più grandi e Ash più intuitivo complimenti!   ^^Però credo che Ash andrà ad Alola con Serena non a Kanto ma dato che è una Fanfict e non le previsioni della serie animata si può scrivere tutto quello si vuole quindi io non sono nessuno per giudicare.

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1 ora fa, SerenaAAsylveon ha scritto:

 non credo che abbiano l'età per baciarsi

Hanno 16 anni. :mki2:

Comunque molto bella, se non fosse che é una FF pro-Amour(perché la sto leggendo se io sono pro-Advance...?). :)

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6 ore fa, L-ucien ha scritto:

Hanno 16 anni. :mki2:

Comunque molto bella, se non fosse che é una FF pro-Amour(perché la sto leggendo se io sono pro-Advance...?). :)

Che abbiano sedici anni non è ufficiale io personalmente credo che ne abbiano di meno. Ma ognuno ha la sua opinione , no?

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41 minuti fa, SerenaAAsylveon ha scritto:

Che abbiano sedici anni non è ufficiale io personalmente credo che ne abbiano di meno. Ma ognuno ha la sua opinione , no?

Ma Ash viaggia da troppo per essere 10-12 anni.

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Avevo letto tue storie anche su quel sito, ma non avevo mai avuto l'occasione di recensire, dunque vengo qui. 

La prima cosa che mi lascia perplessa è... il mare. Sono a Luminopoli no? Tuttavia tutta l'acqua che c'è lì è un fiume che attraversa la città, se non erro.

Un'altra cosa è Ash. Il carattere di Serena lo hai reso molto bene, davvero, ma ho sempre visto quel ragazzo più "tonto" da questo punto di vista, non so se mi spiego. Insomma, non mi sarei mai aspettata una reazione simile da uno del genere... 

Dal punto di vista grammaticale non mi pare di aver trovato errori a parte l'uso dei puntini di sospensione (andrebbero usati solo tre alla volta, ma forse è meglio che smetta di fare così la pignola, eh?)

In ogni caso la storia è narrata bene, dai paragoni usati all'alternanza dei pensieri alle parole, senza troppe ripetizioni.

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On 28/8/2016 at 06:14, SerenaAAsylveon ha scritto:

Bella la storia! Anche se personalmente non credo che abbiano l'età per baciarsi e che Ash capisca che piace a Serena. Comunque hai saputo rendere loro più grandi e Ash più intuitivo complimenti!   ^^Però credo che Ash andrà ad Alola con Serena non a Kanto ma dato che è una Fanfict e non le previsioni della serie animata si può scrivere tutto quello si vuole quindi io non sono nessuno per giudicare.

Beh prima di partire per una nuova regione Ash si ferma sempre a Kanto per salutare sua mamma e lasciare i Pokémon al laboratorio! 

Comunque grazie! :)

On 28/8/2016 at 07:26, L-ucien ha scritto:

Hanno 16 anni. :mki2:

Comunque molto bella, se non fosse che é una FF pro-Amour(perché la sto leggendo se io sono pro-Advance...?). :)

Ahahaha se non lo sai tu :P 

 

Comunque si, io sono dell'idea che Ash cresca anche in età. Dopotutto l'errore in Nero e Bianco era stato fatto perché era una serie remake e considerata non canonica. Mentre in XY ha detto chiaramente che "da anni allena Pokémon". Quindi io mi sono più o peno aggirata intorno ai 15-16 anni in questa fic! ^^ 

 

17 ore fa, Sapphire ha scritto:

Avevo letto tue storie anche su quel sito, ma non avevo mai avuto l'occasione di recensire, dunque vengo qui. 

La prima cosa che mi lascia perplessa è... il mare. Sono a Luminopoli no? Tuttavia tutta l'acqua che c'è lì è un fiume che attraversa la città, se non erro.

Un'altra cosa è Ash. Il carattere di Serena lo hai reso molto bene, davvero, ma ho sempre visto quel ragazzo più "tonto" da questo punto di vista, non so se mi spiego. Insomma, non mi sarei mai aspettata una reazione simile da uno del genere... 

Dal punto di vista grammaticale non mi pare di aver trovato errori a parte l'uso dei puntini di sospensione (andrebbero usati solo tre alla volta, ma forse è meglio che smetta di fare così la pignola, eh?)

In ogni caso la storia è narrata bene, dai paragoni usati all'alternanza dei pensieri alle parole, senza troppe ripetizioni.

Grazie mille! 

Si, ho pensato di rendere Ash un pò più consapevole? Tanto per sfogo personale, se capisse di più e si aprisse con i suoi sentimenti allora si che sarebbe bello!

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27 minuti fa, SatoSerelover ha scritto:

Beh prima di partire per una nuova regione Ash si ferma sempre a Kanto per salutare sua mamma e lasciare i Pokémon al laboratorio! 

Comunque grazie! :)

Ahahaha se non lo sai tu :P 

 

Comunque si, io sono dell'idea che Ash cresca anche in età. Dopotutto l'errore in Nero e Bianco era stato fatto perché era una serie remake e considerata non canonica. Mentre in XY ha detto chiaramente che "da anni allena Pokémon". Quindi io mi sono più o peno aggirata intorno ai 15-16 anni in questa fic! ^^ 

 

Grazie mille! 

Si, ho pensato di rendere Ash un pò più consapevole? Tanto per sfogo personale, se capisse di più e si aprisse con i suoi sentimenti allora si che sarebbe bello!

Ah grazie non la sapevo questa cosa :blush: Comunque prego !^^

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41 minuti fa, SatoSerelover ha scritto:

Grazie mille! 

Si, ho pensato di rendere Ash un pò più consapevole? Tanto per sfogo personale, se capisse di più e si aprisse con i suoi sentimenti allora si che sarebbe bello!

Sarebbe bello, sì :'( giusto per abbandonare il suo titolo di maestro della friendzone 

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2 ore fa, Sapphire ha scritto:

Sarebbe bello, sì :'( giusto per abbandonare il suo titolo di maestro della friendzone 

Fino a che gli autori non si decideranno a cambiare questo piccolo dettaglio, mi sa che dovremo sognare. :cry:E' anche a questo che servono le fanfiction, no? ^^ 

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3 ore fa, Pokélulu ha scritto:

Mi piace molto la storia che hai creato complimenti! Peró penso che Ash non farebbe mai una cosa del genere non é nel suo carattere

Grazie mille! Come ho spiegato Ash qui è un pò più riflessivo e mostra di più i suoi sentimenti. E' anche più maturo. L'obbiettivo era creare un finale diverso da quello che potrebbero proporci gli autori ^^ 

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