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[Ryuki]My Heart Gold[cap. 1-2-3]


Ryuki

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In realtà  ho un po' di ansia a postare qui XD ma vabbè, mal che vada...no. Non pensiamo al mal che vada, che è meglio XD

Comunque. Ho scoperto da poco, proprio grazie ad una discussione in "discussioni pokèmon", dell' esistenza di queste Nuzlocke Challenge, ed ho deciso di farne una in pokèmon heart gold per l'appunto e di scriverci in tanto una storia.

Questa ripercorre esattamente ogni mio movimento importante nel gioco, compresi i pokèmon contro cui lotto, quelli catturati, le mosse usate ed imparate. Le evoluzioni eccetera. Come saprà  chi conosce le Nuzlocke Challenge, se uno dei miei pokèmon rimane esausto dalla lotta dev'essere considerato morto ed io rispetterò queste regole, quindi se ciò accadrà , accadrà  anche nella storia. Giuro solennemente di rispettare tutte le regole della Nuzlocke Challenge, però, quelle della versione soft (essendo la mia prima volta ^^'). Quindi a parte la regola sui pokèmon esausti, tutti saranno soprannominati, potrò catturare solo il primo pokèmon che incontrerò in ogni percorso e solo uno per percorso.

Ovviamente tutti i fatti rappresentati sono fedeli, ma costruiti a formare una vera e propria storia, con tutte le aggiunte necessarie XD.

Premetto già  comunque che nel primo capitolo non succederà  quasi niente, ma migliorerà  dal prossimo, che sto già  scrivendo :D

Non abbiate pietà  se notate errori :O

Scusate per tutta questa paccottiglia di parole di cui probabilmente non ve ne frega niente ed iniziamo finalmente con il primo capitolo :D

Qui trovato la sezione per i commenti

http://pokemonmillen...t-goldcommenti/

Capitolo 1

My Heart Gold

Cap 1: Borgo Foglianova: l’inizio di una grande avventura!

Giorno 1 – 3 Marzo 2013 - Domenica

Ryuki: maestra di pokemon e campionessa della lega Pokemon! O almeno tra poco lo sarebbe diventato. Ancora uno; non restava altro che un pokemon da sconfiggere e il suo sogno si sarebbe coronato.

Ryuki si appresta così a lanciare il suo ultimo attacco…

Driin driin driin…!

Eccola. La solita sveglia che si diverte a rovinare l’atto finale di un sogno meraviglioso.

Ryuki carcò di tirarsi su, ma il caldo e accogliente tepore del letto la tenne incollata al suo posto, a rimuginare sul sogno che non riusciva mai a concludere.

<<Ma se non posso essere una campionessa nella realtà  perché non posso esserla almeno in sogno?>> borbottò fra se e se.

<<Ryuki sei ancora a letto? È tardissimo, alzati!>> la voce della madre le arrivò fioca dal piano inferiore, doveva essere già  mattino inoltrato.

La ragazza si alzò di malavoglia dal letto e senza cambiarsi, ne darsi un’ acconciata, scese al piano inferiore.

All’uscita delle scale l’attendeva sua mamma <<È passato poco fa il tuo amico Armonio con il suo Marill e a proposito anche il nostro vicino, il professor Elm ti cercava. Pensa che voleva chiedere un favore espressamente a te. Il laboratorio è proprio qui accanto e..>> la madre di Ryuki fece una pausa pensierosa e poi come illuminata riprese <<ma che sciocca sono, lo sai benissimo dov’è il laboratorio, vivi qui da tutta la vita!>> ridacchiò tra se e se mentre Ryuki la guardava storto.

Finì la sua colazione con estrema calma dopodiché tornò al piano superiore per vestirsi e sciacquarsi la faccia.

Stava quasi per uscire quando la madre la richiamò nuovamente << aspetta tesoro dimentichi la borsa, potrebbe servirti qualcosa, sarà  meglio che te la porti dietro>>.

La ragazza sbuffò e risalì nuovamente le scalinate in legno per prendere il suo zainetto color rame; qua e la rattoppato con stoffe colorate.

Uscita dalla porta di casa, venne travolta da un forte vento, ma del resto se l’aspettava: lì, a Borgo Foglionova, 2 giorni e mezzo su 3 soffiavano forti raffiche, facendo agitare gli alberi del boschetto che circondava il piccolo villaggio, composto solo da poche casette umili.

Ma d’un tratto qualcos’altro piombò su Ryuki oltre al vento. Un lampo blu si scontrò contro la gamba della ragazza: era Marill; il migliore amico di Armonio, il vicino di Ryuki. Subito dopo ecco apparire anche Armonio stesso, appena uscito di casa. Il ragazzo richiamò a se il piccolo pokèmon e corse per non farsi acciuffare. Erano così tenere mentre giocavano.

Senza perdere ulteriore tempo, Ryuki si diresse al laboratorio e dopo pochi passo, ecco che già  si trovava di fronte al piccolo laboratorio. Piccolo, ma comunque l’edificio più grande del villaggio. Dopo qualche secondo di esitazione bussò alla porta. Subito venne invitata ad entrare da uno degli assistenti del professor Elm.

<<Ah Ryuki! Finalmente! Prego,vieni. Il professor Elm ti stava aspettando>>

Il laboratorio era diviso in sole due stanze: una d’ingresso e una dove lavorava il professore.

L’assistente la guidò nella seconda stanza attraverso svariati scaffali pieni zeppi di libri e riviste pokemon.

<<Oh! Ryuki!>> Esclamò il professore entusiasta non appena la vide.

<<Mi cercava signore? >> chiese timidamente la ragazza.

Il professor Elm emanava un aria calorosa e simpatica. Aveva un atteggiamento giovanile, eppure Ryuki si sentiva inquieta nel parlare con una persona tanto famosa e stimata.

<<Si avevo proprio bisogno di chiederti un favore! Sei al corrente delle mie ricerche,no? Vedi, al giorno d’oggi è normale portare con sé i pokemon nelle pokeball, no? Ma vedi, prima dell’invenzione delle pokeball tutti portavano i pokemon a spasso a piedi! Proprio come il tuo amico Armonio col suo caro Marill! Naturalmente le pokeball rappresentano una comodità , ma io penso che una passeggiata insieme ad un pokemon abbia un qualche significato. Può anche darsi che questo abbia a che fare con l’evoluzione e la crescita del pokemon!>> il professor Elm parlava senza fermarsi un solo attimo per riprendere fiato. Sembrava seriamente preso dal suo discorso, tanto da essersi dimenticato perché stesse dicendo quelle cose a Ryuki.

La ragazza si chiese dove volesse andare a parare, ma non si permise di interrompere il monologo dello studioso.

<<Dunque…>> si affrettò a concludere il professore notando il suo nervosismo<<Ehm...si,dunque. Dunque...Dunque darò un pokemon anche a te!>> esclamò alla fine con enfasi.

Inizialmente la ragazza non riuscì ad afferrare ciò che gli era appena stato detto. Dopo qualche secondo sgranò gli occhi e non riuscì a nascondere il suo entusiasmo, che si rivelava evidente sul suo volto paonazzo.

Soddisfatto della reazione di Ryuki il professore riprese <<Prova a tenerlo al tuo fianco. Vorrei proprio scoprire se tra pokemon e umani possono nascere legami o sentimenti speciali, e vorrei che tu mi aiutassi!>>

<<Io…Io non so davvero come ringraziarla professor Elm>> esclamò Ryuki incapace di trattenersi oltre.

<<Bene>> indicò col dito un complicatissimo meccanismo in fondo alla stanza <<Il pokemon che ti darò si trova in quel dispositivo…>>

Mentre concludeva la frase si sentì un bip bip e subito il professore corse ad un computer sulla scrivania, lasciando Ryuki incantata dall’aggeggio che le era stato indicato.

<<ehy, ho ricevuto un messaggio!>>

Rispose al messaggio commentando a voce alta come se fosse da solo <<Ehm…Ah ah…Ok…>> dopodiché tornò dalla sua ospite.

La ragazza era impaziente perché voleva ricevere subito il suo primo pokemon.

<<Scusami per l’attesa. Vedi, ho un amico che si chiama Mr. Pokemon. È uno scienziato, un vulcano di nuove scoperte! Mi ha scritto un messaggio in cui dice che è una cosa seria… chissà , forse un’altro uovo pokemon?>> chiese, più a se stesso che a Ryuki <<In effetti sembra una scoperta affascinante, ma noi siamo troppo presi dalla ricerca. ma… >> si fermò pensieroso dopodiché riprese, folgorato da una nuova idea <<Ma certo! Perché non ci vai tu? Sarebbe perfetto! Allora, mi raccomando! Prendi pure il pokemon che preferisci da quel dispositivo!>>

Eccolo, finalmente! Il momento era finalmente giunto anche per la piccola Ryuki. Stava per ricevere il suo primo pokemon! Si avvicinò con cautela al macchinario. La tensione la stava irrigidendo ed ogni passo era più pesante, ma allo stesso tempo più felice. Quando fu ad un palmo dalla teca di plexiglass, poté notare le tre piccole sfere pokè che luccicavano, nuove di zecca. Sembrava che nessuno le avesse mai tirate fuori di li.

<<Premi quel pulsante rosso davanti a te>> disse il professore.

Ryuki ubbidì e subito la teca si sollevò. Ora il dilemma più grande: quale scegliere?

Vicino ad ogni pokèball vi era un etichetta che mostrava il contenuto.

“Chikorita, Cyndaquil e Totodile†lesse mentalmente.

Quale scegliere? Era a dir poco impossibile decidersi.

Decise di farsi guidare dall’istinto. Chiuse gli occhi e si concentrò. All’improvvisò la sentì; l’assoluta convinzione nella scelta che stava per compiere. Riaprì gli occhi ed afferrò la sfera sul lato sinistro. Era lui! Totodile! Ryuki aveva scelto lui! Non stava più nella pelle di fronte al suo primo pokemon e senza perdere tempo lo fece uscire dalla sua sfera.

Come piombò fuori il pokemon mascellone prese un enorme boccata d’aria, felice di essere fuori e prese a saltellare allegramente.

<<Mmm… ottima scelta! È un buon pokemon!>> commentò il professore <<Perché non gli dai un soprannome?>>

Ryuki ci pensò su. Ma si, era un idea carina dargli un nome, ed inoltre lo avrebbe distinto dagli altri pokemon suoi simili.

<<mm… >> ci pensò e ripensò, ma non era mai stata brava in queste cose. Alla fine si ricordò di un nome che aveva letto da qualche parte e che l’aveva colpita <<Roscuro>> affermò con un gran sorriso mentre si piegava sulla ginocchia per accarezzare la testa del Totodile.

<<TO TO TO TO DILE!!>> esclamava senza tregua il piccolo pokemon.

<< Oh, fantastico>> Approvò il professore con un gran sorriso <<Allora Ryuki! Non è fantastico portare a passeggio il proprio pokemon?>>

<<Altro che se lo è!!>>

<<Bene, ora prosegui fino a casa di Mr. Pokemon. Lui è sempre in giro alla ricerca di rarità . Abita un po’ oltre Fiorpescopoli verso nord. Mi raccomando Ryuki!>>

<<Starò attenta e porterò a termine la missione>> rispose con un lieve inchino <<Grazie mille di tutto!>>

Detto questo si volse per andarsene, ma l’assistente la chiamò a se.

<<Prendi questo, ti sarà  utile durante il viaggio>> disse porgendo a Ryuki una pozione.

La ragazza ringraziò anche lui e corse fuori seguita dal suo nuovo amico.

Appena uscita dal laboratorio incontrò Armonio, sempre in giro con Marill. Appena il ragazzo si accorse del piccolo Totodile al seguito di Ryuki si entusiasmò a sua volta.

<<Incredibile! Ora anche tu hai un pokemon! Hai ricevuto un Totodile, eh? Mi pare un pokemon fantastico!>>

<< Lo credo anch’io!>> rispose la ragazza. Totodile si mordicchiò la coda nervoso sentendo tutti gli sguardi su di lui.

<< Perché non lo fai vedere a tua mamma?>> propose Armonio <<sono sicuro che ne sarà  contenta!>>

<<Certamente, ci vado subito>> rispose.

I due si salutarono, e mentre l’amico si allontanava, Ryuki si rivolse al suo pokemon <<Sei pronto a conoscere la mamma? Attento a non sporcargli il pavimento, altrimenti diventa una furia e usa l’attacco Ira!>> Totodile inclinò la testa senza capire, ma lei parve comunque soddisfatta e, con una nuova gioia nel cuore, si diresse verso casa.

Appena la madre la vide fu colta dalla commozione.

<< Ma che pokemon carino che ti porti dietro! Te l’ha dato il professor Elm, vero? Allora era per questo che ti cercava il professore?>>

Ryuki raccontò alla madre della missione che le era stata affidata.

<<Ah, la situazione è particolare! E se qualcuno conta su di te è importante non deluderlo>> la madre parlava con disinvoltura, ma Ryuki sapeva che sarebbe potuta scoppiare a piangere da un momento all’altro, perché sapeva che la sua figliola presto sarebbe probabilmente partita per andare oltre alla casa di Mr. Pokèmon.

<<Ah giusto!>> riprese la mamma fermando le lacrime <<Me ne stavo per dimenticare, ma… hanno riportato il tuo pokegear riparato. Ecco, prendi!>>

<<Grazie mamma>> anche la figlia faticava a trattenere le lacrime.

<<Ora potrai chiamarmi quando vuoi, mi raccomando fatti sentire qualche volta>>

<<Certo mamma>>

<<Sta attenta agli sconosciuti e ai pokemon selvatici>>

<<Lo farò mamma>>

<<Non accettare caramelle rare da persone che non conosci, intesi?>>

<<Mamma...>>

<<Bene…Quindi arrivederci piccola mia>> disse mentre abbracciava forte la figlia.

Ryuki si incamminò verso la porta, ma sull’uscio poté vedere con la coda dell’occhio le prime lacrime scendere silenziose sul volto della madre.

Il vento fuori si era attutito e tutto era tranquillo. Ormai era pieno pomeriggio e il sole era più alto nel cielo.

La ragazza sorrise nel vedere il suo nuovo amico e compagno alzare il muso con aria beata per riscaldarsi al sole.

Ormai avviata per la strada che portava fuori città  venne fermata nuovamente da una voce familiare che la chiamava a gran voce. Era il professor Elm. <<Ehy Ryuki, segnati il mio numero di telefono! Ti chiamo se succede qualcosa, ok? >> e datogli il numero se ne andò di gran corse. Chissà  perché in quel piccolo paesino avevano tutti così tanta fretta. Ryuki invece non corse. Gustò ogni singolo passò verso il mondo sconosciuto.

La fantastica nuova avventura di Ryuki per i territori “d’oro†ebbe iniziò con un piccolo passo, senza fretta, affiancata dal suo unico compagno.

Ma anche se il viaggio era appena iniziato i guai erano già  in agguato dietro l’angolo.

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Ecco il secondo capitolo, un po' più corto del precedente, ma prima qualcuno mi dice come faccio a modificare il titolo della discussione in modo da mettere capitolo 1-2? Ovviamente rispondendo nella sez. commenti. Scusate l'ignoranza à§_ৠcomunque

CAPITOLO 2

Cap 2: percorso 29: iniziando con una buona battaglia!

Ryuki non era mai uscita fuori dal villaggio e quindi si rese presto conto di non avere idea sulla direzione da prendere.

Il piccolo Totodile continuava a seguirla senza lamentarsi. Chissà  cosa lo spingesse a fidarsi così tanto di lei, visto che in fondo non la conosceva che da poche ore.

Sapeva per certo che quello era il percorso 29, che collegava Borgo Foglianova a Fiorpescoli, ma lo conosceva solo come riportato sulle cartine e le mappe. Ora che si trovava circondata da sentieri e cespugli, lasciati crescere in modo selvaggio, non sapeva più che fare.

La cosa certa era una: tenersi sempre sulla strada. Lo sapevano tutti, persino lei, che non bisogna mai allontanarsi da un sentiero e, soprattutto, non avventurarsi nelle zone in cui l’erba era particolarmente alta, perché era lì che si annidavano i pokemon selvatici, pronti ad attaccare se spaventati.

Fin qui Ryuki procedeva bene, restando sul sentiero e cercando di non far troppo rumore… peccato che avesse sbagliato direzione, come capita sempre ai protagonisti di storie per ragazzi. Se ne rese presto conto anche lei, quando si ritrovò in un passaggio intermediario, in cui un gentile impiegato le spiegò che proseguendo in quella direzione si arrivava al percorso 46, mentre lei doveva andare a Fiorpescoli, per l’appunto.

Con passo titubante si apprestò a fare dietrofront, ma nel voltarsi vide qualcosa in cima ad una roccia. L’ombra di un pokèmon si stagliava contro il sole mattutino e quando si spostò Ryuki poté veder bene che era un sentret peloso; tenero e peluscioso come il pupazzo che si trovava a riposo in camera sua. Emozionata decise di avvicinarsi per osservarlo meglio. Era risaputo che i sentret erano creature dolci e pacifici... ma purtroppo questo aveva dormito male o molto probabilmente era di natura ardita, poiché non appena vide avvicinarsi Ryuki le saltò addosso a braccia aperte, appiccicandole gli artigli in faccia. Roscuro, confuso e spaventato da tanto trambusto, prese a correre in tondo isterico.

La ragazza, dimentica del suo pokèmon, cominciò ad urlare ed a cercare di staccarsi il piccolo pokèmon dalla faccia.

Il pokèmon di Ryuki continuava a correre intorno sbraitando e ripetendo il suo nome all’infinito.

Alla fine fu proprio sentret il primo a stancarsi. Mentre Ryuki si agitava e Roscuro non la smetteva di correre ripetendo <<To-to-to-to-dile!>>, si staccò dalla faccia della nostra protagonista e si appoggiò a terra ansimante.

Ryuki, grondante di sangue su tutta la faccia, prese Roscuro in braccio e lo lanciò contro sentret urlando imprecazioni. Il totodile, confuso, si aggrappò a sua volta con gli artigli all’avversario già  esausto.

<<Graffialo! Graffialo in faccia!>> Gli urlò Ryuki furente.

Roscuro ubbidì e con un attacco graffio finì il piccolo sentret che si era già  stancato da solo.

<<Bene, andiamo via Roscuro!>> Indignata Ryuki, si volse e a passò rigido riprese il sentiero, ripulendosi la faccia con un fazzoletto. La sua avventura non era iniziata col migliore auspicio, ma Ryuki sapeva che sarebbe sicuramente migliorata, ed infatti, dietro qualche curva, fu così fortunata da trovare un pozione abbandonata per terra. Qualcuno doveva averla persa.

Aveva ancora la faccia piena di graffi e si chiese dunque se per caso non potesse aver effetto anche sulle persone. Guardò il suo compagno <<Tu che ne dici?>> gli chiese, facendogli annusare la boccetta. In tutta risposta, Roscuro aprì le fauci e cercò di ingurgitare la pozione, ma Ryuki la tolse dalla sua portata appena in tempo. E alla fine ci provò, a spruzzare giusto una goccia di pozione sulla guancia, ma quella non fece altro che bruciare e provocargli grosse bolle rosse sulla pelle. Urlante di dolore la gettò per terra... per poi riprenderla e posarsela nello zaino. Anche se con lei non funzionava, non voleva dire che doveva andare sprecata!

La strada per Fiorpescopoli era ancora piuttosto lunga e non ci volle molto perché Ryuki incontrasse altri pokèmon selvatici sul suo cammino. Fu di nuovo un sentret di sentinella, il suo secondo incontro con la natura selvaggia. Questi esserini dovevano essere molto stressati dal loro compito, poiché passavano subito all’attacco senza che gli si facesse proprio nulla. Questa volta, però, Ryuki fu pronta.

Consultando il pokèdex, seppe che il suo totodile conosceva due mosse al momento: graffio e fulmisguardo. Decise di puntare sulla tecnica e non sull’attacco diretto, così ordinò a Roscuro di utilizzare come prima mossa l’attacco fulmisguardo. Lo eseguì così bene che fece paura persino alla sua padrona. Con gli occhi gialli dilatati, i denti digrignanti ed un’aria feroce.

Il nemico intimorito abbassò la difesa, ed allora Ryuki ordinò un attacco graffio e poi un altro, ed un altro ancora, finché sentret non batté in ritirata. Per festeggiare la vittoria, Roscuro alzò il muso e spruzzo un getto d'acqua al cielo.

<<Roscuro! Ma dai, questa è nuova! Era un pistolacqua quello? Ma che bravo il mio piccolo!>> esclamò dando tenere pacche al suo pokèmon tutto contento.

Sconfisse altri due sentret, innaffiandoli con forti getti d'acqua.

La zona sembrava popolata solo da sentret e Ryuki cominciava a prenderci gusto nel vincere quegli piccoli scontri.

Incrociò anche un paio di forestieri, che conoscevano i luogo meglio di lei e a cui chiese quindi informazioni sul sentiero giusto da prendere.

Solo quand'era ormai pomeriggio inoltrato vide qualcos'altro. Un pidgey le volò sopra la testa per poi posarsi poco più in là  alla ricerca di larve e, magari, qualche caterpie. I pidgey già  li conosceva; si trovavano ovunque e si appoggiavano anche sui tetti e sulla strada della sua città  natale.

Estasiata dalle sue precedenti vittorie, volle sfidare anche lui.

Decisa si pose di fronte all'uccellino, che alzò lo sguardo con aria arrogante. Lo scontro ebbe inizio.

Subito l'avversario agitò le ali, gettando sabbia su Roscuro e rivelandosi pronto e agile.

<<TOTODIIILE!>> Urlò il pokèmon d'acqua chiudendo gli occhi e agitando zampe e testa.

Pidgey, rapido come il vento che cavalcava, ne approfittò e usò il suo attacco azione, andando a colpire Roscuro dritto nello stomaco. Quest'ultimo cadde a terra, per poi rialzarsi ed iniziare a spruzzare pistolacqua ovunque.

<<No Roscuro concentrati! Devi concentrarti!>>

Ma il Totodile non accennava a calmarsi e pidgey stava per tornare all’attacco con un altro azione.

<<Roscuro non ti farai battere da un piccione! Non fare lo scemo e spara dritto!>> Ryuki non voleva essere severa. Infondo il suo pokèmon e lei stessa erano alle prime armi, solo che si era fatta prendere dall’agitazione ed era risaputo, che il panico, non porta mai a nulla di buono.

Roscuro si fermò. Guardò la padroncina di traverso e quando pidgey stava ormai per colpirlo in picchiata, sfoderò gli artigli e, con un attacco graffio, scaraventò l’avversario di lato, che agitando le ali volò via.

Ryuki corse ad abbracciarlo trionfante, ma il pokèmon d’acqua la guardò con una luce irritata negli occhi. La ragazza si fermò a qualche passo di distanza spaventata.

<<Roscuro cosa...?>> Allungò un braccio, ma egli fece per morderglielo e dovette ritrarlo.

<<Sei arrabbiato per quello che ho detto? Mi dispiace, non volevo, mi è sfuggito e...>> ma il totodile si girò dall’altra parte.

<<Su non fare così. Vedrai mi farò perdonare. Ormai siamo arrivati e al centro medico per pokèmon. Potrò prenderti molte cose da mangiare, vedrai>>. Cercò di sorridere, ma Roscuro non la degnò di uno sguardo. Tuttavia si avviò sul tratto di strada che ancora li separava dalla loro meta.

Ryuki non era sicura di come fosse cominciato quel viaggio, ma era sicura che si sarebbe fatta perdonare, perché non poteva perdere quel caro amico appena conquistato.

Poco dopo, ecco spuntare i tetti rossi tra gli alberi. Ancora qualche passo, ed ecco che la vista si aprì su Fiordoropoli: la città  dei fiori profumati.

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Capitolo 3

Capitolo 3: Fiordoropoli, la città  dei fiori profumati

La nuova città  non era come Ryuki se l’era immaginata. Era molto meglio. Nell’aria alleggiava il profumo dei fiori dopo una fresca pioggia. Le tegole dei tetti spioventi brillavano ai raggi del sole, alto nel suo splendore.

Stava ammirando un aiula particolarmente graziosa, quando un vecchietto dall’aria molto gentile, le si avvicinò.

<<Oh piccolina, vieni da Borgo foglia nova per caso? Bè shicuramente visto che arrivi da qui...Scommetto che shei agli inizi come allenatrice di pokèmon, vero? Non ti preoccupare: per tutti c’è un inishio!>> mentre parlava il vecchietto, masticava la propria dentiera e le parole usciva come da un risucchio, inoltre continuava a fare l’occhiolino a Ryuki ad ogni frase finita. Sebbene la ragazza fosse sicura che quella fosse una brava persona era leggermente preoccupata per cui arretrò di un passo e strinse la zampa di Roscuro a farsi forza. L’altro non sembrò farci caso e continuò

<<She vuoi ti posso inshegnare un paio di cose. Va bene! Sheguimi piccina!>>

Ryuki era riluttante all’idea di seguire quello sconosciuto, ma non voleva sembrare maleducata e decise quindi di accettare. Appena assentì, il vecchietto fece un largo sorriso e partì di corsa a nord della città . Correva una velocità  incredibile per un vecchietto del genere e Ryuki rimase imbambolata al suo posto incredula. Roscuro invece non se lo fece ripetere due volte, ed inseguì l’anziano signore pensando ad una gara da dover vincere.

Non ci volle molto che il vecchietto tornasse indietro, accortosi dell’immobilità  della ragazza.

<<Ah, shcusha!>> disse <<Non avevo notato che tu non avevi le shcarpe da corsha! Shai con queshte bellezze ho vinto i 300 metri intorno alla città  per ben 54 anni conshequtivi. Shono così consumate che mi vedo il ditone del piede. Eh eh. Su, sharà  difficile per queste gambe arzille, ma cercherò di andare piano, perciò cerca di starmi dietro>>.

Ed insieme i tre andarono verso un grande edificio, sicuramente il più grande della città .

Era una costruzione squadrata, molto diversa dalle semplici casette in legno lì attorno. La facciata presentava larghe vetrate e in alto stava una luminosa insegna a forma di sfera pokè. Un cartello accanto all’ingresso diceva “Centro pokèmon†e infatti lo confermò anche l’anziano.

<<Queshto è un centro pokèmon. Qui puoi curare i tuoi pokèmon. Una volta avevo chiesto se potevo essere ricoverato qui per un unghia incallita, ma l’infermiera mi ha reshpinto. Quindi ricorda. Qui Shi curano sooolo pokèmon>> e ammiccò <<Ed ora la prosshima fermata. Chuuf chuuf>> ed eccolo ripartito verso un altro edificio.

Questo era più piccolo del precedente, ma ugualmente stonato nell’ambiente circostante. Aveva il tetto blu cielo e al suo fianco un alto palo portava l’insegna con la medesima rappresentazione di una sfera pokè. Questa volta sul cartello c’era scritto “Pokèmon-marketâ€.

<<Queshto è un pokèmon market. Qui vendono Ball per catturare i pokèmon selvatici e altri strumenti, tra cui le mie pillole per dormire>>

Ed eccolo che già  ripartiva per andare oltre. Si fermò difronte ad una lunga strada che si perdeva in mezzo ad altri alberi ed erba alta.

<<Il percorsho 30 è in questa direzione. Lì troverai altri allenatori che fanno lottare i loro cari pokèmon, ma non ti preoccupare, shono tutti nabbi. Li ho battuti in shacco di volte in gare di velocità  contro i loro rattata e quegli altri lì...come si chiamavano? Quelli sulla pelliccia di mia moglie...mmm vabbè. Ho offerto il tè ad ogniuno di loro dopo averli stracciati. Shono pur sempre uno sportivo. Shpecie a Gennaro che continua a sfidarmi con quel topo. Oh, più avanti c’è anche la casa di Mr. Pokèmon. Povero disgraziato. Sua madre doveva odiarlo per chiamarlo coshì>>.

Ryuki era stordita. Non capiva se quel vecchietto avesse perso qualche rotella o fosse solo molto spiritoso.

Lo seguì fino alla prossima tappa e questa bisogna dire che fu proprio la sua preferita. Lucente e azzurro, davanti a lei, il mare si perdeva all’infinito. Ryuki sarebbe rimasta lì ad ammirarlo per ore. Anche a Borgo Foglianova c’era un’insenatura sul mare, ma non era paragonabile a quella spiaggia bianca ed alle isolette che si vedevano in lontananza. Vi erano addirittura alcuni pescatori intenti a riassettare le canne da pesca. Roscuro si era già  gettato nell’acqua a riva, schizzando gocce ovunque continuando col suo incessante “To-to-to-to-dile!â€.

<<Oh queshto è solo acqua. E nemmeno buona da bere. Passhiamo avanti>>

Alla ragazza si spense tutta la fantasia e con una smorfia richiamò il suo pokèmon e gli andò dietro. Perché continuasse a seguirlo, non lo sapeva nemmeno lei.

L’ultima tappa del vecchietto si decise finalmente ad arrivare. Una graziosa casetta in legno di quercia, con una semplice porticina dipinta di mogano.

<<Ecco...Shono arrivato a casha! Per ringraziarti della tua compagnia guarda un po’! Ti regalo le mie shcarpe da corsha!>> l’uomosi tolse tranquillamente le scarpe martoriate a ciel scoperto e le porse a Ryuki, che riluttante ne afferò i lacci col pollice e l’indice, non riuscendo a nascondere una smorfia disgustata. Ma il vecchietto sembrava continuare a non farci caso. Quelle scarpe emanavo un tanfo insopportabile e Roscuro si tappò il naso e corse a nascondersi in un cespuglio fiorito. Per l’appunto la città  dei fiori...profumati? Inoltre erano piene di buchi e toppe per niente in armonia col colore sbiadito delle stesse.

<<Grazie signore>> disse Ryuki cercando di essere educata

<<Mi raccomando abbine cura! Shono 54 anni che non mi tolgo quelle scarpe! Nemmeno per dormire, no shignore! Adesso ti inshegno come usarle! Allora, per usare le scarpe da corsa, devi muovere i piedi più velocemente di quando cammini! Ecco e tieni queshti insegnamenti per te, mi raccomando>> Detto questo, si congedò ed entrò in casa propria.

Ryuki tirò un sospiro di sollievo.

<<Che facciamo Roscuro, andiamo a vedere un po’ il mare?>>

<<To-to-to-to-dile!>>

Ryuki infilò le sudice scarpe nella borsa e corse anche senza di esse verso l’acqua cristallina, dove si sedette sulla bianca sabbia a godersi il sole mentre Roscuro si faceva una bella nuotata nell’acqua bassa (giacché in verità  ancora non sapeva nuotare) e fece persino amicizia con un magikarp, con cui sembrò fare dei discorsi molto intelligenti con tanti “To-to-to-to†e “Ma-gi-maâ€.

Quando infine furono esausti entrambi, decisero di andare al centro pokèmon per riposare un po’ prima di riprendere il viaggio.

Solitamente i viaggiatori approfittano dei centri pokèmon anche per passare la notte, ma Ryuki aveva sentito dire che di notte vi erano specie di pokèmon assenti durante il giorno, perciò decise di dormire un po’ finché ancora c’era luce e ripartire poi più tardi.

Dirigendosi al grande edificio, passò accanto al market e solo allora si ricordò che finalmente poteva comprare delle pokeball. Per questa occasione si era messa da parte un bel gruzzoletto ed ora finalmente avrebbe potuto spenderli. Entrò ed uscì col sorriso più largo che la sua faccia avesse mai sopportato. Aveva speso tutti i suoi risparmi in sfere per stare sul sicuro, anche se forse avrebbe dovuto prendere anche qualche pozione. Ma in fondo che importa?

Ora si, che la giornata era veramente completa e, soddisfatti entrambi, varcarono la soglia del centro pokèmon.

Ryuki lasciò Roscuro nelle mani di un infermiera perché potesse riposare nei migliori dei modi e per assicurarsi che fosse in forma, mentre lei, dopo aver chiesto, si diresse al piano superiore (dato che in quello inferiore stavano riverniciando le pareti) e si accomodò in una delle stanze per gli ospiti.

Prima di addormentarsi attese che l’infermiera le riportasse il suo pokèmon con la conferma che era in piena salute, così i due poterono restare riposare ancora fianco a fianco. Ben presto sarebbero partiti alla volta del percorso 30, fino alla casa di Mr.Pokèmon.

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