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[FraktheGhostrick] Naruto, Shinobi trip (NON COMMENTARE)


FraktheYukihira

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Salve a tutti, questa è la mia nuova FF, chiunque volesse entrarvi, me lo scriva in MP

Spoiler

Prologo

 

Molto prima della 4° Grande Guerra ninja

 

Luogo imprecisato, Villaggio della Cascata

 

Hoshigaki Kisame- Sei sicura di sentirti bene?
Ameyuri Ringo- Sto peggiorando, amore. Non supererò l’inverno.

Kisame- Ti ho già salvato da Raiga, non ti farò morire così.

Ameyuri- Mi dispiace. Perfavore, quando morirò, voglio che porti nostro figlio al villaggio della Cascata.

Kisame- Sarà fatto.

Poi un rantolo. Era morta.

Kisame si diresse al villaggio. Dei Genin della Cascata tentarono di fermarlo. Li uccise e proseguì.

Giunto dal Mizukage, gli chiese di accudire suo figlio, ma Yagura (ancora controllato da Obito) rifiutò e lo cacciò.

Kisame ebbe poco tempo per pensare a cosa fare. Si era da poco unito all’Akatsuki, non poteva permettersi di farlo cadere in mano Tobi, era pur sempre suo figlio.

Decise immediatamente- Suiton: Suikodan no jutsu!*

Mise il pargolo nello squalo, che sprofondò nell’oceano. Esso risalì le cascate e tornò al villaggio.

Crebbe e si sposò. Ebbe un figlio. Ci fu un grande omicidio alla nebbia, e il ninja venne ucciso assieme alla moglie. Il bamibino, ancora in fasce, venne nascosto in una caverna e crebbe in mezzo a squali e coccodrilli.

Il ragazzo crebbe e raggiunta l’età dei 15 anni, rientrò al villaggio

Arco I- Hoshigaki

Atto I: Vita nella Cascata

Capitolo 1°: Un ragazzo squalo

 

Ninja della Nebbia- Chi è quel tizio?

Ninja della Nebbia2- Non lo so, non l’ho mai visto prima.

Aveva i capelli lunghi, neri e spinosi. La pelle azzurrina e delle squame non completamente sviluppate sul collo. I denti aguzzi sporgevano dalla bocca conferendogli un’aria feroce. Nonostante ciò camminava con risolutezza, sembrava estremamente deciso.

Il ragazzo avanzava: un coccodrillo lo seguiva e tutti nel villaggio ne erano spaventati.

Arrivato finalmente all’edificio principale, si imbattè nel 6° Mizukage, Chojuro, che svolgeva commissioni importanti per fatti suoi.

Il ragazzo irruppe, sparando via tutti gli ostacoli sul suo cammino, comprese le persone. Esse però non cadevano a terra, bensì finivano nel lago poco distante.

Chojuro- Chi sei? Non hai i permessi necessari a stare qui!
Ragazzo- Si calmi, Mizukage dei miei stivali. Mi stia bene a sentire. Sono l’unico discendente di Kisame Hoshigaki e Ameyuri Ringo.

Chojuro- Tu sei…

Ragazzo- Beh, io sono il nipote di Kisame Hoshigaki e di Ameyuri Ringo. Io sono Hoshigaki Frakken!

 

 

*Arte dell’acqua: Proiettili marini

 

 

Capitolo 2°: La vita nel villaggio

 

Chojuro- Il tuo nome non ti rende così importante da venire così senza permesso nella mia sede.

Frakken- Ah, beh, non ho intenzione di farmi insultare dal nerd del villaggio della Cascata

Chojuro si stava innervosendo.

Chojuro- Senti, non farmi perdere tempo. Convocherò gli spadaccini e…

Frakken- E cosa gli dirai: “Andate, uccidete uno dei vostri! E anche senza 2 spade!”

Chojuro- Di che stai parlando?
Frakken- Beh, sai, posseggo la spada di mio nonno che ho rubato a Killer Bee quando è morto, la Samehada, nonché quelle di mia nonna, che ho rubato al figlio di quel bast***o di Raiga, le Kiba.

Chojuro- Non ci credo. Sei in pratica un ninja leggendario.

Frakken- In teoria. Comunque, da oggi prendo ufficialmente possesso di questo posto.

Chojuro- Scusami? Io sono il Mizukage, non ti lascerò il posto tanto facilmente.

Frakken gli puntò la Samehada al collo. Chojuro si ritrasse ed estrasse la Hiramekarei.

Stavano per ingaggiare uno scontro cruento, quando Ao, ormai anziano, irruppe nella stanza.

Ao- Fermatevi! Vi sembra questo il modo di comportarsi?

Chojuro- Ao! Questo ragazzo è entrato nella residen…

Ao- Non mi interessa. Se dovete combattere, fatelo fuori!

Frakken- Ma lui è nettamente più debole di me! A quest’ora se non ci fossi stato tu, lui sarebbe già morto.

Chojuro- La risolviamo al lago. Ci vediamo lì a mezzogiorno.

Frakken sparì in una pozza. Si diresse al lago, spalleggiato dal suo coccodrillo.

Aspettò, ma il Mizukage non si fece vedere.

Frakken- Sei veramente un idiota. Invece di venire, hai condannato il tuo villaggio. Suiton: Suishoha!*

Un’onda si propagò per la foresta, cominciando a distruggere tutti gli alberi che incontrava.

Ao percepì l’onda che arrivava e si fiondò a difendere il villaggio.

Ao- Suiton: Suijinheki!*- Creò un muro d’acqua colossale che contenne l’onda. O almeno, così pensava.

Frakken- Suiton: Suiryuu no jutsu!*

Il grande Drago d’acqua si avventò sul villaggio. In seguito all’esplosione, Chojuro era sulla porta, e stringeva la spada tra le mani: era riuscito a respingere l’attacco.

Frakken- Vieni qui, Mizukage!-urlando.

Chojuro giunse al lago. Chojuro- Non attaccare il villaggio. Mi dispiace di non essermi presentato, ma siamo stati attaccati dagli ANBU di Konhoa. Ho dovuto difendere il villaggio.

Frakken- Tu non sei in grado di essere il capo di questo villaggio. Teoricamente il ruolo di Kage spetta o al più forte o al più bravo a comandare. Io sono eccellente in entrambi.

Chojuro- Vorresti diventare il settimo Mizukage? Stai scherzando!- rise.

Frakken- Pensi non sia in grado? Bene, allora combattiamo: chi vincerà diverrà il Mizukage e potrà decidere sulla sorte dell’altro, chi perderà verrà allontanato o ucciso dal vincitore.

Chojuro- E su chi ti basi per rispettare questa promessa se mi uccidi?

Ao- Io assisterò.-era giunto in seguito al colpo di Frakken.

 

 

*-Tecnica dell’Onda Travolgente

-Tecnica del muro d’acqua

-Tecnica del drago acquatico

 

 

Capitolo 3°: Lo scontro

 

Chojuro acconsentì, anche se sapeva che sarebbe potuto morire in quello scontro.

Allora si lanciò all’attacco- Rilascia Hiramekarei!- la spada si riempì di chakra e Chojuro tentò un attacco frontale. Frakken si disciolse nell’acqua. Apparì dietro a Chojuro, mentre esso stava ancora attaccando, ed estrasse le Kiba, unendole in una sola spada.

Chojuro si voltò repentinamente e utilizzò la grandezza dell’Hiramekarei per bloccare l’affondo del ninja. Frakken si disciolse nuovamente nell’acqua.

Frakken-Hai i riflessi pronti, ma non sei alla mia altezza.- riemerse un braccio e afferrò la gamba di Chojuro. Non ebbe il tempo di liberarsi, e Frakken ne approfittò.

Frakken- Raiton: Jibashi!*- un fulmine si propagò per il corpo di Chojuro, paralizzandolo per pochi istanti. Il tempo fu sufficiente. Frakken riemerse dall’acqua cavalcando uno squalo.

Frakken- Andiamo Karamashi!* Suiton: Kara Deppou!*

Lo squalo emise un getto d’acqua, sbattendo Chojuro a terra. Rialzatosi, vide Frakken con la mano piena dei scariche elettriche.

Frakken- Raiton: Chidori*. Addio Chojuro.

Il sesto non poteva permettersi di morire, per questo cercò la fuga nella foresta. Rieccheggiò la voce di Frakken- Non puoi nasconderti, Sesto. Suiton: Mizu bunshin no jutsu!*

 

Sui rami comparvero le copie di Frakken. Chojuro era alle strette. Cercò di sparire, ma fu fermato dalle copie. Un secondo dopo, la nebbia calò e, Chojuro, tornò inavvertitamente, al lago, nelle grinfie di Frakken.

Chojuro- Non riuscirai a sconfiggermi! Sono ancora uno dei ninja più forti della cascata…

Frakken- Hai detto bene: uno. Io sono IL più forte. Suiton: Suiryuu no jutsu!*

Chojuro- Non verrò sconfitto!- ma non fece in tempo che venne travolto.

Alla fine, era disteso e Frakken gli puntava la Kiba al collo.

Ao- Frakken ha vinto. Ora puoi decidere delle sorti del tuo avversario.

Frakken alzò la spada e…la ritrasse- Non ho bisogno di ucciderti, morirai presto comunque. Ma qualcuno deve imparare ad usare la Hiramekarei.

Ao- Bene, vista la vittoria di Frakken, lo dichiaro Settimo Mizukage del villaggio della Cascata.

Frakken- Andiamo a comunicare la notizia.

 

 

*-Tecnica della scossa elettrica

- Lo squalo evocato da Frakken più spesso (inesistente)

- Storpiatura del getto d’acqua del rospo

- Mille falchi

- Moltiplicazione acquatica del corpo

- Tecnica del drago acquatico

 

 

Capitolo 4: Comparsa di Yabirama

 

Frakken ritornò al villaggio seguito da Ao. Chojuro era rimasto al lago, ancora sconcertato dalla sconfitta. Entrati al villaggio, Frakken fece l’annuncio; ne seguì un chiasso infernale.

Sapendo che urlare sarebbe stato inutile, si limito a sussurrare- Kuchyose no Jutsu: Yabirama!*

La nebbiolina dell’evocazione era gigantesca: un coccodrillo titanico dal colore verdognolo era ritto su due zampe; sul petto aveva 5 spirali blu sul ventre, portava una fascia come cintura e un giacchetto aperto smanicato blu e rosso; aveva una chiazza irregolare rossa in fronte e dalla bocca partiva una cicatrice profonda; la coda terminava in una pinna di squalo e dal resto del corpo spuntavano le classiche pinne, ma la dorsale era poco pronunciata rispetto alle dimensioni.

Il villaggio si zittì. Frakken- Questo è Yabirama. E’ il coccodrillo squaliforme con cui sono cresciuto. Non sembra, ma ha soltanto 13 anni. Essendo unico nel suo genere, è il più grande e potente Squalodrillo mai esistito. E’ anche più grosso di Gamabunta. Potrebbe distruggere da solo tutto il paese dell’acqua. Allora, qualcuno ha qualcosa da aggiungere?

Tutti tacquero. Frakken entrò nella sua nuova residenza. Finalmente aveva realizzato il sogno di suo nonno: diventare il miglior ninja del paese dell’acqua!

Frakken- Ao, ho saputo della recente morte del Settimo Hokage, Naruto Uzumaki. Questo presuppone che il chakra di tutti i Bijuu sia tornato nelle bestie, giusto?

Ao- Affermativo.

Frakken- Ci sarà quindi un picco di chakra nelle zone in cui il chakra è stato restituito, no?

Ao- Sì signore.

Frakken- Bene Ao, voglio che localizzi la posizione del Tricoda. Avvaliti pure della squadra tattica del villaggio se necessario.

Ao- Mi metto subito al lavoro- sparì.

Dopo 3 giorni, Ao era di ritorno

 

Ao- Eccomi Lord Mizukage. Ho il rapporto. Il demone si trova poco distante da qui, in una caverna vicina al lago.

Frakken- Benissimo. Ottimo lavoro. Ora, gentilmente, utilizzeresti il Byakugan su quella parete?- indicò il muro. Ao eseguì l’ordine e vide Chojuro che si stava avvicinando.

Ao- Chojuro sta venendo qui.

Frakken- Lo sapevo già, volevo solo sapere se sapevo ancora percepire bene il chakra. Perfavore, nasconditi e preparati: lo spazzerò via istantaneamente!

Ao si nascose. Poco dopo irruppe Chojuro: fece per sguainare la spada, ma vide la Mizukage Mei Terumi: era scioccato, la vedeva ancora bella come un tempo.

Frakken stava ridendo: la sua abilità nei Genjutsu non era molto raffinata, ma Chojuro c’era cascato come un allocco.

Chojuro continuava a guardare estasiato il corpo della donna coperto solo da nuvolette.

In quel momento, Frakken balzò dalla nebbia e gli tagliò un braccio (con la Samehada).

L’illusione sparì e Chojuro svenne. Ao era stupefatto: da una parte, l’orrore per quell’atto crudele, dall’altra l’abilità straordinaria di quel ninja!

Quando si svegliò, era all’ospedale. Frakken lo voleva morto, ma non lo stava uccidendo, lo stava proteggendo. Cominciò a capire: il Genjutsu serviva a fargli rivivere un’ultima volta l’amore; tagliargli un braccio serviva ad evitare che andasse in missione, vista la sua condizione mentale instabile. In quel momento, Chojuro capì che il villaggio non poteva essere in mani migliori.

 

 

*- Tecnica del richiamo: Yabirama

mi auguro vi piaccia

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Atto II: Cattura del Tricoda

 

Capitolo 1: Arrivo della squadra ANBU

 

Frakken si recò immediatamente con 5 ninja di scorta alla tana del Tricoda.

Sulla strada incontrò la squadra ANBU di Konhoa.

ANBU#1- Che fate qui? Chi siete?

Frakken- Io sono il Settimo Mizukage, Hoshigaki Frakken.

ANBU#2- Ma il Mizukage non era Chojuro?

Frakken- Ora sono io il Mizukage. Ora lasciateci passare.

ANBU#1- Scordatelo!- cominciarono a sparire.

Frakken- Non volevo arrivare a tanto…Samehada, andiamo.- Frakken si fuse con la spada, diventando un vero e proprio squalo, come suo nonno aveva fatto in passato.

Gli ANBU era spaventati, pensarono anche di ritirarsi…ma non ne ebbero il tempo.

Frakken li buttò tutti a terra: era molto abile anche con la Dislocazione Istantanea.

La squadra si mise in fuga, e la pattuglia si rimise in viaggio verso la caverna.

Dopo mezz’ora di cammino, giunsero finalmente alla caverna. Frakken ordinò alla squadra sensitiva della Cascata di intervenire e alla squadra tattica e a quella di rinforzo di sigillare l’area: lì si sarebbe combattuto uno scontro mostruoso.

Capitolo 2: Arrivo di Sora

 

All’arrivo della squadra sensitiva, vide una ragazza: aveva lo sguardo serio, ma al tempo stesso rilassato.

Frakken- Io sono il Settimo. Il tuo nome qual è?

???- Io sono Sora, Sora Farron.

Frakken- Bene, Sora. Tu verrai con me nella grotta. Ninja sensitivi qui.

Arrivarono tutti i ninja sensitivi. Frakken ne scelse altri 2, dopodiché entrarono nella grotta.

Sora- Settimo, il demone è molto vicino.

Frakken- Grazie. Katon: Onidoro.*

Prese le fiamme dai fiori esterni e fece luce nella grotta. C’era una grande pozza al centro. Scorsero lo sguardo: il Tricoda era quasi appisolato, l’unico occhio era socchiuso. Si avvicinarono.

La tensione era alle stelle, di lì a poco avrebbero ingaggiato uno scontro con il demone Tricoda.

Frakken-Demone, svegliati!- il Tricoda spalancò l’occhio. Dopodichè si avventò sui ninja.

Frakken- Suiton: Suiryuu no jutsu!*- Un drago d’acqua si avventò sulla bestia.

Esso non ne risentì, anzi, rimandò un getto d’acqua di duplice potenza. Frakken sparì nell’acqua sottostante.

Sora- Fuuton: Shinkugyaku!* - emise dei getti d’aria potentissimi che distrassero il Tricoda.

Frakken- Ottimo lavoro Sora. E adesso, Suiton: Baku Suishoha!*- Colpì il soffitto con un’onda potentissima, distruggendolo.

Sora- Katon: Gokakkyu no jutsu!*- Sparò due palle di fuoco in aria, radunando le nubi.

Frakken- Hai capito subito, eh? Raiton: Kirin!* - Il maestoso drago si scagliò sulla tartaruga, indebolendola. Frakken corse verso la bestia. Mise la mano sulla fronte del demone, e fra i due ci fu contatto.

Mente del Bijuu

 

Tricoda- Ah, così tu saresti il nuovo Mizukage?

Frakken- Così pare. Allora, ti ho disturbato per caso?

Tricoda- No, avevo bisogno di un po’ di movimento. A questo proposito, sei qui per sigillarmi, giusto?

Frakken- L’intenzione era quella.

Tricoda- Bene. Prima però, dato che io sono il più saggio fra le bestie codate, voglio farti un’offerta: se risponderai correttamente al mio quesito, mi farò sigillare senza storie; altrimenti, appena esci ti travolgo. Accetti?

Frakken- Chiaro.

Tricoda- Benissimo. L’enigma è:

Qual è quel ninja, appartenente al clan Uchiha, che data la sua velocità, era detto “il Fulmineo”?

Frakken- Dunque…Mi sembra di ricordare, un ninja molto potente… Ci sono! E’ Shisui Uchiha.

Tricoda- Corretto.

Frakken- Bene, un’ultima cosa…Arigatou, Isobu-chan!

Isobu- Ehi, non ti azzardare a chiamarmi così! Soltanto Yagura mi chiamava così!

Frakken- Beh, ti consiglio di farci l’abitudine.

 

 

*- Il nome italiano non lo so, quello inglese è Demon Lantern

- Sempre Drago d’acqua

- Sfere di vuoto

- Onda travolgente

- Palla di Fuoco suprema

- Kirin

Capitolo 3: Comparsa di Orochimaru

 

Di nuovo fuori

 

Frakken- Bene, SIGILLATELO!- I 3 ninja sensitivi si disposero intorno al Tricoda.

Ninja Sensitivi- Sigillo a 6 gambe!* - partirono 6 corde di chakra che bloccarono il demone. Immediatamente dopo, partirono altre 6 corde e bloccarono Frakken.

I corpi dei 3 ninja fecero da conduttore: tutta la forza, il chakra e la bestia vera e propria stavano letteralmente “entrando” nel corpo del Mizukage.

Una volta completato il sigillo, Frakken si mise subito in contatto con la tartaruga.

Frakken- Ehi Isobu!

Isobu- Finiscila, moccioso. Non hai il diritto di chiamarmi con quel nome.

Frakken- Non capisco qual è il problema.

Isobu- Il problema? Stavo tanto bene allo stato brado…

Frakken- Così ti sposterai più velocemente da un luogo all’altro: ho un corpo leggermente più piccolo del tuo io.

Isobu- Ciò non toglie che non potrò fare ciò che mi pare.

Frakken- Veramente, qui dentro puoi. Non ho bisogno di tenerti in gabbia, so che non uscirai.

Sora- Lord Mizukage, con chi sta parlando?

Frakken, tornando alla realtà- Ehm, stavo discutendo con la bestia…

Sora- Bene…Adesso muoviamoci, dobbiamo rientrare al villaggio!

Mentre uscivano, una biscia si avvicinò. Il Settimo lo vide e lo cercò di tagliare con le Kiba.

Ma la serpe esplose in una nuvoletta, e da essa uscì un uomo dalle caratteristiche femminili molto giovane.

Frakken- A giudicare dal tuo aspetto, deduco tu sia il fantomatico Sannin dei serpenti, Orochimaru, o sbaglio?
Orochimaru- Ha fatto centro Settimo. Mi permetta di darle il benvenuto in questa landa…

Frakken- Taglia corto.- sentiva già aria di discorso.

Orochimaru- E va bene, sono qui per proporle un affare: voglio impiantarle le cellule di Yagura e di Tobirama Senju.

Frakken- Il prezzo e il motivo?

Orochimaru- Ah beh, voglio che lei mi nomini Ott…

Frakken non gli fece nemmeno finire la frase- Pensi ti lascerò il villaggio, lurida serpe? Beh, ti sbagli di grosso!- si sciolse e apparì dietro al Sannin, puntandogli le Kiba al collo.

Orochimaru- Ah, beh io ci ho- ma mentre parlava, Frakken gli mozzò di netto la testa.

Frakken- Non posso permettere che il villaggio venga governato da te. Sora, brucia il cadavere perfavore.

Sora- Sìssignore!- e così fece. Quel corpo era sopravvissuto molto tempo, ed era stato fatto fuori in pochi secondi.

Frakken- Tu non puoi vivere qui, non in questo mondo. Il mondo che sto costruendo non ti contempla. Addio, re dei serpenti.

Testa di Orochimaru- Non pensare finisca qui…- la testa si mosse velocemente, ma Frakken la circondò con una massa d’acqua. Ne afferrò quindi la testa per i capelli.

Testa di Orochimaru- Sappi che non mi ucciderai così, Squalo.

Frakken- Taci, dannata serpe!- Il Genin tentò nuovamente di ucciderlo, ma il Sannin esplose in una massa informe di serpenti.

Capitolo 4: Caccia aperta.

 

Il Settimo e le squadre tornarono al villaggio. Ao li accolse.

Ao- Lord Frakken, le sue prossime mosse?

Frakken- Beh, andiamo alla ricerca degli altri Bijuu: questo villaggio diverrà il centro delle terre ninja!

Ao- Ma non le sembra azzardato? Se gli altri villaggi…

Frakken- Che vengano: sono come pesci nel mio grande mare…ed io sono lo squalo!

Sora- Signore, sono stata informata di una possibile locazione del demone a 2 code!

Frakken- Beh, direi di andarlo a prendere. Ao, ti lascio nuovamente al comando del villaggio. Mi duole lasciare il mio ruolo così spesso, ma devo occuparmi personalmente di queste faccende.

Ho bisogno di trovare 8 forze portanti…

Sora- Io sono pronta a seguirla signore!

Frakken- Benissimo. Ora mancano 7 forze portanti!- la ragazza spalancò la bocca, scioccata dalla notizia.

Sora- Bene, ma c’è un problema: il Duecode si trova dietro ad una montagna nel paese del Fulmine.

Frakken, scrocchiandosi il collo- Sono questi i momenti che mi divertono di più nella caccia.

 

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Atto III: Paese della Nuvola, cattura del Duecode.

Capitolo 1: Combattimento fra Kage

La squadra in attività di Frakken si dirigeva verso il villaggio della Nuvola.

Vennero interrotti da una pattuglia della Nuvola.

Genin della Nuvola-State entrando nel territorio del paese del Fulmine. Vi invitiamo ad andarv…- venne spazzato via dalla coda di Frakken (Isobu).

La comitiva continuò il viaggio, incontrò altre squadre provenienti dal villaggio e puntualmente Frakken le sconfisse. Pensavano sarebbe andata aventi per un po’, ma giunse una presenza inaspettata sul campo di battaglia.

Frakken- Benissimo, finalmente ecco il Quinto Raikage. Muoviti, devo passare!

Darui- Fermati, Mizukage. La tua situazione è già critica per te, ti consiglio di fermarti qui.

Frakken- Se mi lasci passare, diciamo non ti uccido. Che ne pensi?

Darui- Ranton: Reza Sakasu!*- sparò piccoli getti di laser velocissimi; Frakken materializzò la corazza della tartaruga per difendere tutta la pattuglia. Si mise a parlare con Isobu.

Frakken- Ehi Isobu, ho bisogno di parecchio Chakra.

Isobu- Scordatelo, non ti lascio il mio chakra. Te lo dovrai venire a prendere!

Frakken- Dai, devo dimostrare di essere un buon Kage, o non batterò mai uno con l’arte del Fulmine.

Isobu rimase zitto e Frakken si rassegnò ad usare solo il suo chakra.

Frakken- Samehada, vai.-sussurrò. La spada lo inghiottì. Ne riemerse un vero e proprio squalo, una trasformazione raggiunta anche da suo nonno Kisame.

Si scatenò, facendo uno scatto verso il Raikage, che tentò di tranciarlo con la spada, senza successo.

Ne seguì un combattimento senza pari, finchè Darui non decise di usare la sua tecnica segreta, un misto di arte della Tempesta e Fulmine nero.

Darui- Ranton: Sutairu Kuroi kiba!*- Le sue braccia e gambe si riempirono di fulmini neri. Divenne velocissimo, e avrebbe centrato di certo Frakken, se Sora non fosse intervenuta.

Sora- Fuuton: Tonsu Mukei!*- D’un tratto, lo squalo era intoccabile, tanto che Darui lo passò da parte a parte senza toccarlo; si affrettò dunque ad allontanarsi.

Darui- Non sapevo fossi così scorretto, Settimo.

Frakken- Non è stata una mia scelta. Hyoton: Aisu Gengo!*- una scia di ghiaccio bloccò Sora- mi dispiace, ma non puoi intrometterti.

Dopodichè, si lanciò in aria- Suiton: Daikoudan no Jutsu!*- Uscì uno squalo gigante fatto d’acqua si scagliò su Darui, che lo evitò per miracolo; tuttavia la sua tecnica continuava a funzionare.

Il Raikage arrivò davanti a Frakken, ormai prossimo a colpirlo, quando il Mizukage divenne una massa d’acqua e lo avvolse, facendolo fulminare. Nonostante ciò, tentò di liberarsi, ma non ci riuscì, date le proprietà della tecnica di Frakken.

Dopo poco, Frakken rilasciò la tecnica, tornando al suo aspetto normale (con la Samehada sulle spalle) e facendo cadere il Kage a terra.

Darui- Coff,coff…Sto soffocando. Sparisci dalla mia terra!

Frakken- Mi spiace, è mia intenzione proseguire- poi mise una mano a terra- prometto che non arrecherò danni alla Nuvola. Se non rispettassi la mia promessa, verrò personalmente e mi consegnerò come prigioniero direttamente a te.

Darui- E sia. Ma ti farò seguire da un Jonin della Foglia. Spedite subito un messaggio.

E i ninja proseguirono.

 

*-Tempesta: Proiettili Laser

- inventato, Tempesta: Stile zanna nera

- inventato, Vento: “Stazza” (ovvero corpo) Intangibile

-inventata, Ghiaccio: Lingua di Ghiaccio

- Acqua: Super proiettili marini

Capitolo 2: Il Rinnegato

Dopo un’ora di cammino, la pattuglia di Frakken si fermò per consumare i viveri.

D’un tratto una vite microscopica arrivò dietro di loro. Sora l’aveva già stoppata con due dita.

???- Eccellente lavoro, Gisei.

Sora- A cosa ti riferisci?

???- Gisei vuol dire “Sacrificio”

Sora- Beh, non capisco. Perché mi hai chiamata così?

???- Ma come, non ci sei ancora arrivata? Il tuo grande capo vuole sigillarti il demone a due code dentro.

Sora- Come?- guardò stupita il Kage, che non rispose, ma rimase con lo sguardo fisso sull’ospite.

???- Ah, già, non mi sono presentato: sono Kumakichi Zengawa, un “Ninja” della Foglia.

Frakken- Sei il Jonin di scorta?

Kumakichi- Sì e no. Diciamo che sono qui perché ho accettato il compito, ma non sono fedele al mio villaggio. In parole povere, fate ciò che vi pare, a me non interessa.

La compagnia si diresse verso la presunta montagna del Duecode

Capitolo 3: Sanbi Chakra no Modori

Arrivati alla montagna,il Settimo decise di applicare una tecnica- Suiton: Guraundo Umi!*- sembrava non fosse accaduto niente. Proseguirono.

Finalmente, si trovarono faccia a faccia col Duecode.

Frakken- Kuchyose no jutsu: Karamashi!*- nessuno si aspettava di vedere lo squalo, in quanto non c’erano fonti d’acqua li intorno.

Ma dalla terra saltò in aria il predatore marino: la tecnica di Frakken aveva reso il terreno stranamente liquido, come fosse divenuto acqua. Anche il demone sembrava più debole, proprio per la forte concentrazione di H2O per terra.

Isobu- Ehi, Frakken, vuoi il mio chakra giusto?

Frakken- Sì, ma stavolta lo prenderò senza permesso.- Si moltiplicò e colpì ripetutamente la bestia.

Isobu non accennava cedimenti, finchè il ninja non si decise a congelare le zampe del demone.

Cercò di tirare via il suo chakra, ma Isobu lo lanciò via. Tentò nuovamente un tiro alla fune col chakra, e stavolta, grazie ai proiettili marini, recupero il chakra di Isobu.

Frakken (tornato nella realtà)- Sanbi Chakra no Modori!*- Il suo corpo si ricoprì di fuoco azzurro.

Scattò intorno al Gatto, poi creò una pozza e lo affondò nel pantano. Si tuffò. Pochi secondi dopo, uscì dall’acqua, alla sua forma originaria, dietro Sora- Ora sigilliamolo.

Applicarono nuovamente il sigillo 6 gambe, impiantando il gatto dentro Sora.

La ragazza svenne. La comitiva prevedeva di tornare al villaggio, ma si fermò per una sosta.

Kumakichi- Ehi, Frakken, qual è il prossimo passo? Penso vi seguirò, dato che non ho niente di meglio da fare.

Frakken- Ah beh, io torno al villaggio, localizzerò gli altri bijuu e mi dedicherò all’eremitismo, per stringere un legame più grande con Isobu.

Kumakichi- Ah, con me c’è voluto tanto con Chomei…- dopo aver detto quella frase si tappò la bocca.

Frakken- COSA?!?!?! Sei la forza portante…(pensa ai nomi dei Bijuu) dell’Eptacoda!

Kumakichi- Beh, sì. Ma non lo sa quasi nessuno, e vorrei rimanesse così.

 

*- inventata, Acqua: Mare terreno

- Richiamo: Karamashi (squalo di Frakken)

- storpiatura del Kyubi chakra no modori di Naruto, questa versione è riferita al chakra di Isobu che è fatta di fuoco azzurrino

Capitolo 4: Bijuu Dama

Frakken- Beh, avresti potuto dirmelo. Ho un paio di domande da farti- mentre finiva di parlare, Kumakichi aveva messo le ali e se ne era volato via. Frakken ne rimase stupito, ma in quel momento percepì il suo chakra come una macchia che si espandeva a dismisura.

Frakken- Kuchyose no jutsu: Yabirama!*- fece la sua comparsa lo Squalodrillo; Frakken si trovava sulla sua testa.

D’un tratto scorse Kumakichi, che diventava un enorme insetto. Raggiunte le colossali(ma consone) dimensioni del Bijuu, egli si fermò.

Kumakichi, sussurrando- Sai, mi chiamano Bad Luck, letteralmente cattiva sorte o buona sfortuna, perché chi scopre il mio segreto, di solito non resta vivo. Addio. Bijuu Dama!*- detto questo sulla bocca del demone comparve una strana sfera rossa, che si ingigantì: la bestia la mangiò e la sparò contro lo Squalodrillo.

Frakken, ridendo- Davvero, pensi di uccidermi così? Sono responsabile delle vite di un intero villaggio e non mi farò ammazzare da una tecnica che esiste dall’origine dello Shinju.

Isobu- Ora vuoi che usi la mia Bijuu Dama per fermarlo, giusto?

Frakken- No, penso di farcela.- tornando alla realtà- Ti fermerò, con la determinazione dei miei predecessori!- cercò di incanalare qualcosa di vagamente simile alla sfera della bestia, ma il chakra si disperdeva in fretta.

Isobu, pensando- Ah, mi tocca aiutarti. E va bene.- mise la forma di una sfera al chakra di Frakken, creando una palla azzurra, ed essa si vedeva tipicamente intrisa di chakra dell’acqua.

Frakken- Suiton…- ma perse il controllo della palla, che finì addosso alla Bijuu Dama, esplodendo in una barriera d’acqua, rallentando la tecnica.

Frakken- Grazie Isobu.- Fece un sorriso al demone, poi guardò la sua mano, disidratata; immise un po’ di chakra al suo interno e la mano tornò normale.

Kumakichi, pensando- Rasengan?

 

*Teriosfera

 

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Atto IV: La nuova tecnica

Capitolo 1: Il Rasengan

Kumakichi- Non ci credo…come conosci il Rasengan?

Frakken- Io non “conosco” il Rasengan: l’ho usato per sbaglio!

Kumakichi, tornando umano- Bene, mi sembra che tu stia imparando una nuova tecnica.

Frakken- Veramente cercavo solo di usare la Bijuu Dama; poi il mio chakra è aumentato all’istante e la mia arte dell’acqua ha plasmato la sfera.

Kumakichi- Beh, allora dammi un Brofist [scusate, avrei voluto scriverlo da sempre XDXD]

Frakken- Bah- gli diede un Brofist e i Bijuu si incontrarono.

Chomei- Isobu?

Isobu- Scarafaggio mezzo cresciuto?

Frakken- E meno male che eri saggio Isobu. Perché stiamo così?

Kumakichi- Beh, quando due Forze portanti si danno un Brofist, i loro Bijuu si incontrano nelle loro menti. Sono qui per parlare con te e Isobu. Ehi, tartaruga, ormai sei il Bijuu di Frakken, direi che devi accontentarti. Quindi placati e sii rispettoso.

Chomei- Ha ragione! Devi aiutare il tuo possessore, non fartelo nemico.

Frakken- Allora: personalmente, voglio che Isobu mi segua da solo, non che lo convinciate voi.

Isobu- Non esiste che ora ti segua. Magari in futuro… comunque ora usciamo da questo posto!

I ragazzi tornarono alla realtà

Kumakichi- Beh, direi che devi imparare il Rasengan

Frakken- PERCHE’????? Sto bene con le mie tecniche, perché dovrei imparare il Rasengan?

Kumakichi- Perché avresti una mossa a corto raggio e veloce da utilizzare!

Frakken- Oh no…va bene. Ma in fretta, non ho voglia di impiegare troppo tempo.

Kumakichi- Beh, non che io lo sappia usare, però conosco l’allenamento. Per prima cosa prendi questo.

Frakken- Un uovo? Cosa caspita ci faceva un uovo nel tuo zaino?

Kumakichi- Forza, prendilo e immetti il tuo chakra al suo interno.

Frakken non fece in tempo a toccarlo che lo frantumò.

Kumakichi restò di sasso. Poi prese un altro oggetto, un po’ curioso.

Frakken- Devo mica far esplodere quello?
Kumakichi- Già. Non ho gavettoni e palle di gomma, quindi accontentati.

Frakken prese l’oggetto e vi concentrò il chakra, Pochi minuti dopo esplose.

Kumakichi- Ultima prova: devi immettere più chakra possibile in questo pallone di stoffa…senza distruggerlo

Frakken- Ecco, questa sarà tosta.

Capitolo 2: Effettiva applicazione del Rasengan

Dopo giorni d’allenamento, Frakken riuscì effettivamente a concentrare il chakra nella palla di stoffa.

Nonostante padroneggiasse il Rasengan, Frakken disse subito- Non ho intenzione di utilizzare questa tecnica in battaglia, non ha nulla di mio.

Kumakichi- Infatti sarà qui il difficile. Dovrai immettere il tuo chakra elementale nella tecnica, rendendola tua. Bene, arrivederci.- spiccò il volo.

Frakken- Cosa?! Ma dai!

Sora- Settimo, torniamo al villaggio?

Frakken- Non esiste. Questa tecnica va padroneggiata, qui e ORA! Sora, usa tutta la tua arte del Vento su di me.

Sora- Futon… - Cominciò a sferrare vari colpi. Frakken utilizzò il Rasengan, poi cercò di immettere il chakra, fallendo più volte.

Frakken- Ma dov’è che sbaglio?- si mise a fissare un lago, come le propagazioni dell’acqua si congiungevano; finalmente, pensò d’aver capito, avendo visualizzato nella sua testa la tecnica.

Sora- Katon…- sparò palle di fuoco per distrarlo, ma stavolta egli rispose prontamente.

Frakken- Suiton: Rasen Kaishin!*- la sua mano si illuminò di luce azzurra, il Rasengan non si ingrossò di molto, quindi non sembrava avesse funzionato; il Mizukage si avventò quindi su un clone di Sora, a cui aveva dato tangibilità maggiore con una tecnica, per dimostrare l’efficacia della tecnica. Il clone venne colpito e schiantato via: dapprima sembrava solo ferito gravemente, ma in breve tempo il corpo si disidratò. Aveva appena dimostrato che la sua arte dell’acqua poteva bloccare le cellule di chakra dell’utilizzatore per poi prosciugarle. Aveva inventato una tecnica micidiale.

 

*inventata, Acqua: Rasen Maremoto (più appropriatamente tsunami, ma non confondiamo le idee)

Capitolo 3: Darui si rimangia la parola, il ragazzo del Tuono

I ninja della cascata stavano tornando, quando il Raikage li fermò.

Darui- Ho scoperto solo ora le vostre intenzioni…quindi consegnaci la forza portante e nessuno si farà male

Frakken-  Sei fuori. Mi hai dato il permesso, e io non ho toccato il tuo villaggio!

Darui- Senti, non sapevo che un Bijuu si nascondesse nel mio paese. Vieni qui, Daiki.

Arrivò un ragazzo, dalla capigliatura molto simile a quella del Raikage, aveva una benda sull’occhio sinistro; aveva una spada uguale a quella di Darui. Prese subito la parola.

Daiki- Eccomi, Zio.- poi guardò Frakken.- Ah, quindi è questo il nuovo Mizukage?

Darui- Sì, ma aspetta un secondo Daiki…

Daiki- Giusto, dimenticavo. Per caso, mio zio ha utilizzato la tecnica Ranton: Sutairu Kuroi kiba?*

Frakken- Beh, l’ha usata contro di me e ha detto che era una tecnica che aveva padroneggiato negli anni.

Daiki scoppiò a ridere. Calmatosi, riprese a parlare- Davvero? Ancora? Sentitemi bene, quella tecnica l’ho inventata io, dopo essermi applicato il marchio del fulmine nero sulla spalla, attraverso un anno di allenamento ho inventato molte tecniche con l’arte della Tempesta e il Fulmine nero.

Frakken- Ah, bene, vuoi combattere con me quindi?

Daiki- Sembra una sfida interessante. Sembrerebbe interessante, che ne pensi Gyuki?

Frakken- Non ci posso credere. Ecco perché insisti, hai un altro Bijuu nel villaggio. Ti stai preparando per una guerra?

Darui- Sì. Pare che Uzumaki Boruto stia radunando un esercito di Ninja potentissimi, vuole scatenare la furia della Foglia contro gli altri villaggi.

Frakken- Beh, fatto sta che ho fatto fatica per confinare quel demone. Inoltre, non saranno i Bijuu ad essere determinanti, ma la forza dei ninja.

Darui- Daiki, distruggilo.

Daiki- senti, tu continui a spacciare le mie tecniche per tue. Da adesso mi unisco al Mizukage.

Frakken- Senti, non è che puoi decidere di fare ciò che ti pare, lo sai…

Daiki- Sono la forza portante del Bue a Ottocode, nonché manipolatore dell’arte della tempesta e del fulmine nero. Sarei un buon acquisto non trovi?

Frakken- Senza dubbio, ma trovo azzardato basarmi sulle parole. Ehi Sora, lo affronteresti?

Sora- Certo, Lord Settimo.


*inventata, Tempesta: Stile zanna nera

Capitolo 4: Battaglia di Bijuu

Daiki- Andiamo! Ranton: Sutairu Kuroi kiba!*- Braccia e gambe si ricoprirono di fulmini neri- Penso che il combattimento finirà presto.

Sora- Andiamo, Matatabi! Katon: Nezumi Kedama!*- sparò fante fiammelle blu, posizionando delle vere e proprie mine. Daiki non si perse d’animo- Gyuki, distruggiamoli! Ranton: Senden iwa   Dendo!*- fece passare delle correnti elettriche attraverso il suolo, ma Sora prontamente si rese intangibile. Si mosse rapidamente, e materializzò lo stato ad una coda del Bijuu; Daiki fece lo stesso.

Sora- Non c’è tempo per i convenevoli- rimase assente per pochi attimi.Tornò dopo pochi attimi molto più concentrata, la sua voce si fece profonda- Matatabi-kun, andiamo! Katon: Zettai Neko en!*- emise fiamme rosse e blu gigantesche, ma il ragazzo si materializzò dietro di lei fulmineamente- Ranton: Arashi Naguriai Shojun!*- in quel momento il gatto a due code protesse la sua forza portante, manifestandosi completamente nella realtà.

Matatabi- Gyuki! Vieni fuori, non torcerai un capello a questa ragazza. Lei è una Nii, nell’animo e nel sangue.

Il bue uscì- Ah, beh, se è per questo neanche tu puoi fare prediche, gli stai prestando tutto il tuo chakra. Io almeno ho aspettato a cedere il mio chakra, mi stavo divertendo tanto.

Frakken, sussurrando- Senti, Isobu, questi due stanno profanando questa battaglia. Esci, li colpirò entrambi.

Isobu- Non ho cambiato idea, sei comunque un moccios…

Frakken, perdendo la pazienza- Senti! Io sono diventato il Mizukage per difendere la mia terra. Ti ho sigillato perché tu divenissi la migliore risorsa del nostro Villaggio. Io…io…TI VOGLIO BENE ISOBU-CHAN!- questa frase riecheggiò per la vallata. I Bijuu si zittirono. Ci fu molto silenzio.

Poi, apparve Isobu, la tartaruga Tricoda.

Isobu- Arigatou, Frakken-senpai…anch’io ti voglio bene…- nuovo silenzio- E adesso, Suiton: Genshi Sosurifu!*- Sparò un getto d’acqua dalla forza inaudita; Daiki utilizzò la sua velocità e portò via sé stesso e Sora. Pochi nanosecondi dopo, la valle era completamente distrutta.

Frakken, tornando umano- Bene, torniamo al villaggio.

 

*- inventata, Tempesta: Stile zanna nera

- Nezumi Kedama, non so come si traduca, ma è la tecnica di Yugito Nii

- inventata, Tempesta: Conduzione di Folgorite

- inventata, fuoco: Fiamma felina assoluta

- inventata, Tempesta: Scazzottata Tempestosa Ascendente

- inventata, Acqua: Sorgente Corallina Primordiale

 

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Atto V: Campo di battaglia marino

Capitolo 1: Ritorno di Orochimaru

Il team del Mizukage si dirigeva verso il villaggio, quando calò la nebbia.

Isobu (testa di Frakken)- Ehi, sento un chakra molto potente qui intorno. E’ della foglia, ne sono certo.

Frakken (testa)- Sicuro? Non avverto nulla. Che sia “Bad Luck”?

Isobu- No, non è un Bijuu. Ma ha un chakra terribilmente potente e sento quell’odore caratteristico della foglia.

Frakken- Cosa? Fuoco forse?

Isobu- No, marcio

Una spada cadde da un albero; la compagnia prontamente schivò la lama, ma dall’albero scese una figura cadde un uomo dai capelli bianchi; alzò la testa, Isobu aveva ragione, era della foglia. Guardarono i suoi occhi.

Sora- Edo Tensei?!- gli occhi erano neri, e Sora se ne accorse subito. Poi si soffermarono sulla figura dell’uomo sceso dall’albero.

???- Buongiorno. Piacere, sono il Secondo Hokage, Tobirama Senju!- Frakken si inginocchiò e intimò agli altri di fare lo stesso.

Tobirama- Perché questo inchino?

Frakken- Lei è stato la mia fonte di ispirazione. Il mio Squalodrillo, Yabirama, si chiama così in parte per lei. Le migliori tecniche le ho imparate da lei.

Tobirama- Ne sono molto felice, ma non c’è molto tempo per parlare. Sono nuovamente vittima di questo dannato Edo Tensei. Vi dispiacerebbe sigillarmi- detto questo riassunse una posa di combattimento.

Frakken- Per me sarà un onore. Sanbi Chakra no Modori!*- il suo corpo assunse una forma azzurrina. Isobu- Perché non mi hai manifestato completamente?

Frakken- Voglio avere solo a disposizione il chakra, se diventassi te sarebbe troppo facile e non gusterei la battaglia più epica che mi possa capitare.

Ma sul campo di battaglia scese un’altra figura: era più bassa, capelli marroncini, un bastone con un fiore di loto in cima, un completo verdognolo.

???- Isobu! Che fai, chi è quello?

Frakken- Non ci credo. Anche TU?

???- Se ti riferisci all’Edo Tensei, sì anch’io. Ma scusate, non mi sono presentato. Sono il quarto Mizukage, Yagura.

Frakken- Sarà lo scontro del secolo. Ehi combriccola, chi si intromette gli taglio la gola.

Orochimaru- Beh, mi intrometto io. TI UCCIDERO’, MIZUKAGE!

Capitolo 2: Battaglia epica all’ultimo Tsunami

Prima che lo scontro cominciasse, scese dal cielo quello che sembrava Kumakichi, ma aveva una strana bavetta sulla bocca, come se fosse stato infettato dalla rabbia.

Orochimaru- Ah, ho usato il tuo amico come cavia per la mia pozione di controllo. E sta funzionando ottimamente.

Frakken- Grosso bast***o! Suiton: Chou Rasen Kaishin!*- stavolta dal Rasengan potenziato sbucò una grande testa di squalo fatta di chakra. La lanciò contro Orochimaru, ma egli lo schivò prontamente. La sua voce riecheggiò- goditi la battaglia, Settimo.

Frakken- Visti gli aggiornamenti, Daiki tu seguimi, e intervieni solo se necessario. Sora tu tieni occupato Kumakichi, non oso pensare cosa possa fare sotto il controllo di Orochimaru.

Sora- Chiamo una squadra?

Frakken- Negativo, ci penseremo noi. Per te va bene, ragazzo del Fulmine?

Daiki- Chiaro. Procediamo.

Tobirama e Yagura si fecero inseguire fino ad un grande lago. Poi si fermarono.

Tobirama e Yagura- Suiton: Umi ryu no Sango!*- Un enorme drago d’acqua ricoperto da chiazze di corallo uscì dall’acqua, rivolto verso Frakken.

Frakken- Proviamo la nuova tecnica. Suiton: Umi no Tate.*- Uno scudo di medie dimensioni si materializzò davanti a lui. Dapprima sembrò che il Drago avesse la meglio, ma, a mano a mano che il serpente marino si avvicinava, veniva assorbito da quella piccola massa d’acqua- Release!- dallo scudo partì un drago due volte più grande. Ma i due ninja non si persero d’animo [perché non ce l’hanno XD] e partirono al contrattacco.

Tobirama- Kuchyose no jutsu: Ginba!*- apparve un lupo bianco, con le zanne prominenti.

Yagura- Kuchyose no jutsu: Kojun!*- ne uscì un granchio rosso e azzurro, con una chela più grande.

Frakken- Giochiamo ad evocare bestie? Bene. Kuchyose: Yabirama!*- lo squalodrillo di Frakken, che era molto più grande di entrambe le creature.- Suiton: Yabi Dai denryu!*- lo squalodrillo sputò un getto d’acqua, ma prontamente un muro di corallo li difese.

Daiki- Kuchyose: Yuhi!*- ne uscì una pantera. Daiki si teletrasportò vicino ai tre Kage.

Frakken- Ehi Daiki, perdonami ma vorrei che andassi via. Devi informare la nuvola che Orochimaru ha ripreso ad usare l’Edo Tensei.

Daiki- Mi faccia divertire un po’! LARIAT!- il braccio materializzò il Bijuu pieno di forza del fulmine.

Prese in pieno l’Hokage, ma egli utilizzò uno speciale sigillo che bloccò Daiki a tempo indeterminato.

Tobirama- Frakken, conosci qualcuno con arte del fuoco e del legno?

Frakken- Sora ed Io sappiamo usare il fuoco, ma nessuno dei nostri sa usare il legno!

Shiro o sakujo!*- si avvicinò al Secondo e, toccandolo, distrusse il sigillo che lo legava al controllo di Orochimaru.

Tobirama- Bene, adesso seguimi. Release!- rilasciò il sigillo di Daiki- Ehi ragazzo, pensa a Yagura.

Frakken seguì l’Hokage, ed arrivarono in una grotta sotto il lago.

Tobirama- Bene, qui è perfetto. Ragazzo, Se vuoi impedire questa guerra, avrai bisogno di tutto l’aiuto possibile- detto questo prese un rotolo dalla tasca- Sennin: Keisho ha!*- il sigillo si illuminò, e dal corpo del ninja della foglia uscì un’anima, che entrò nel corpo di Frakken.

Non ebbe bisogno di altro; uscì dalla grotta e raggiunse Daiki.

 

*-inventata, Acqua: Grande rasen maremoto

-inventata, Acqua: Drago marino di Corallo

- inventata, Acqua: Scudo del mare

- Richiamo: un lupo bianco inventato con le zanne d’argento

- Richiamo: un granchio inventato di grande stazza

- Richiamo: il buon vecchio squalodrillo di Frakken

- inventata, Acqua: Grande corrente (Yabi è il prefisso di Yabirama)

-inventata, una pantera nera con tatuaggi azzurri

- inventata, Rimozione del sigillo

- inventata, Arte eremitica: eredità dell’onda

Capitolo 3: Eredità

Frakken uscì dalla grotta. Salì a galla con gli occhi chiusi, Yagura lo guardò; Daiki fece lo stesso.

I suoi occhi si contornarono di un grigio, due chiazze rosse lunghe e puntute gli apparvero sul viso, dal basso verso gli occhi.

Yagura e Daiki- Sennin?

Frakken- Ho raggiunto finalmente la forma eremitica. Suiton: Chou Odama Rasen Kaishin!*- materializzò nella mano la sfera, sempre avvolta dallo squalo; poi, la lanciò, centrando Yagura.

Yagura- Sono stupito, non pensavo disponessi di una tale potenza- mentre parlava, avendo schivato per miracolo quella micidiale tecnica, Frakken apparve dietro di lui a Kiba sguainate, rimanendo zitto e inespressivo. Il Kage si voltò istantaneamente e vedendo di nuovo la morte in faccia, si fece trafiggere la mano sinistra dalle lame, afferrandole; Frakken rimase comunque inespressivo.

Pochi secondi dopo vide uno squalo gigante sopra di lui.

Frakken, levando le spade e saltando via- Shiro o sakujo!*- Poi chiuse gli occhi- Realease!- sulla bocca dello squalo gigantesco apparve il sigillo.

Impatto.

Yagura era a terra, ma il sigillo era rimosso. Frakken si avvicinò al suo predecessore.

Yagura- Grazie- rivolse gli occhi al cielo, poi si morse un braccio e fece scorrere del sangue per terra- Ha fatto così Tobirama, no? Vai, penso tu sappia come usarla. Sennin: Keisho ha!*- tutto il chakra di Yagura entrò in Frakken- Ma non è finita. Ti ho passato i miei ricordi, in essi c’è la tecnica che stavo sperimentando con Isobu prima di morire. Ah, prendi questo- ancora steso, gli porse il suo bastone- E governa la Cascata, come nessuno ha mai fatto prima!- dopo questa frase, si mise a piangere, ridendo.- Addio, ragazzo…addio, Isobu. Trattalo bene ok?

Frakken- Cer…

Yagura- Non dicevo a te. Hai capito, Isobu-Chan?

(Isobu)- Sì, grazie Yagura-senpai, lo farò!

 

 

*-inventata, Acqua: Rasen Maremoto Titanico Eremitico

- inventata, Rimozione del sigillo

- inventata, Arte eremitica: eredità dell’onda

Capitolo 4: Liberazione di Kumakichi

Frakken si allontanò dalla salma di Yagura; liberò Daiki e si diressero da Sora.

Al loro arrivo, Sora stava combattendo ferocemente e aveva già materializzato la forza di Matatabi.

Kumakichi era avvolto da una strana aura violacea. Frakken utilizzò l’arte eremitica e capì: non gli era stato somministrato un veleno, ma un insetto che lo mordeva costantemente per lasciarlo sotto il controllo di Orochimaru.

Nonostante ciò, Sora era in difficoltà e Daiki utilizzò il suo Stile Zanna nera e centrò Kumakichi in piena faccia. Ma lo chiamavano Cattiva sorte per un motivo: lanciò una serie di viti, che si ingrandirono all’istante.

Sora- State indietro, quelle viti possono tranciare l’acciaio!- Poi guardò gli occhi di Frakken- Lord Settimo, voi…

Frakken- Le spiegazioni a dopo- Raggiunse il primo stadio incontrollato della tartaruga (1 coda). Poi si lanciò in aria, urlò – Suiton: Saku Hasu!*- dei petali di loto si materializzarono sotto Kumakichi, poi si chiusero- Hoshi!*- una polverina fece svenire il ninja. Frakken gli si avvicinò e afferrò l’insetto poco sotto le spalle, sulla schiena. Toccandolo, incendiò il parassita.

Frakken- Daiki, torna da tuo zio, devo occuparmi di questioni importanti, tu pensa al tuo villaggio. Darui non sarà mai in grado di fermare l’attacco della Foglia da solo.

Daiki- Hai ragione, grazie per avermi lasciato proseguire con lei. Devo riferire qualcosa a mio zio?
Frakken-Nient…anzi, sì. Digli che Orochimaru e il suo esercito di schiavi semi morti non è più un problema.

Detto questo prese il bastone di Yagura, materializzò un Rasengan sul fiore in cima allo strumento, poi lo fece girare e lo lanciò con forza verso un cespuglio; in tutta risposta, dal cespuglio sbucò fuori Orochimaru, materializzando dalla bocca una spada.

Frakken- Penso tu abbia vissuto abbastanza.- Si sentì un rantolo. Orochimaru aveva una spada ficcata in testa, in mezzo agli occhi. Frakken aveva solo alzato la mano destra, ancora fumante.

Il Sannin cadde a terra, agonizzante. Sora si alzò, prese la sua lama corta e tagliò le gambe del serpente. Frakken diede quindi il colpo di grazia, bucando il cuore di quel mostro con le Kiba.

Misero un sigillo piuttosto ampio intorno al suo corpo, in modo tale da respingere chiunque vi si fosse avvicinato eccetto i Bijuu.

 

*-inventata, Acqua: Fioritura del loto

- rilascio di spore attraverso la precedente tecnica, ovviamente inventata

 

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Atto VI: Il Re

Capitolo 1: Manipolazione delle ombre

Frakken aveva ormai appreso una rudimentale Dislocazione Istantanea, decise quindi di proseguire a piedi.

Una volta tornati al villaggio, Frakken si recò alla sua residenza, dove si era radunata una grande folla; il Kage si fece largo fra lo stupore generale, mentre uno strano tipo dai capelli viola e gli occhi verde oliva era seduto immobile sotto il sole. Il Settimo stava per ammonirlo, ma si interruppe bruscamente quando vide che il ragazzo aveva aperto la mano, e da essa scaturiva un liquame nero.

Frakken- Ehi! Cosa stai facendo?
???- Andiamo, si calmi. Non sto facendo nulla di male.

Frakken, brandendo le Kiba- Ti consiglio di smettere. Percepisco molto più chakra del necessario al tuo interno. E’ come se fossi più di una persona…

???- Io discendo dal Clan Naara e ho appreso le tecniche proibite di mio zio…Kakuzu.

Frakken- Anche tu sei parente di un ex-Alba? Io sono il nipote di Kisame Hoshigaki.

???- Ah, sì? Mi perdoni Lord Mizukage, non potevo immaginare. Beh io comunque sono Tamazu.

Frakken- Ah, tu vieni dall’ ex villaggio della Cascata, prima che lo incorporassi nel villaggio della Pioggia?

Tamazu- Precisamente. Stavo vagando tra le diverse terre ninja, ma sono stato attaccato da Boruto Uzumaki e da Sarada Uchiha e a momenti restavo ucciso dalla forza della ragazza.

Frakken- Beh, allora puoi restare quanto tempo vuoi. Ti do il benvenuto.

Kumakichi- Ehi Frakken, perché dovremmo fidarci di lui? E’ discendente di Kakuzu un uomo avido e interessato solo ai soldi.- venne interrotto.

Era sceso un gufo azzurro e bianco, gli occhi contornati da un verde muschio, e si era poggiato sul braccio di Frakken; velocemente, il Kage sfilò un piccolo rotolo di carta attaccato alla zampa.

Lesse velocemente,…lasciò cadere il messaggio.

Frakken- Andiamo alla foglia. Immediatamente!!

Capitolo 2: Abilità di Tamazu

Frakken rimandò Genkaze (così si chiamava il gufo) con un nuovo messaggio.

Subito uscì dal villaggio portandosi dietro Kumakichi, Sora e Tamazu, dicendo che le sue ignote abilità andavano scoperte; il ragazzo acconsentì.

Il team, che Sora aveva battezzato Team Isobu, si diresse velocemente verso la Foglia.

Ormai vicini al villaggio, vennero fermati da Boruto Uzumaki e da Sarada Uchiha, che si erano posti a difesa delle porte del villaggio.

Boruto- State indietro, forestieri.

Sarada- O vi pentirete amaramente di aver proseguito.- strinse i pugni.

Frakken stava per farsi avanti e distruggerli, ma Tamazu lo spostò.

Tamazu- Ho un conto in sospeso con questi mocciosi- detto questo dalla sua schiena uscirono 6 maschere bianche e colorate differentemente che, mentre si libravano nell’aria, prendevano sembianze di grandi figure nere che come teste avevano, appunto, le maschere.

Tamazu- Preparatevi, perché questa è la mia tecnica: Osoroshi sutairu no sosai masuku!*

 

 

*letteralmente, Stile funerario delle maschere orrende

Capitolo 3: Il signore indiscusso delle Ombre

Frakken- Ma, sono 6 maschere? Tuo zio non ne possedeva 4?

Tamazu- Ho evoluto la tecnica a livelli straordinari, ora controllo tutte le 7 manipolazioni del chakra

Sora- Ma lì ci sono solo 6 maschere…

Tamazu- Ovvio, la settima maschera…sono IO!- immediatamente sul volto comparvero dei segni viola- Dovete sapere che ad ognuna di queste maschere corrisponde un cuore, nonché una manipolazione del chakra differente; inoltre, data la mia scorta di cuori, io sono un essere immortale!

Le maschere del Fuoco e del Vento attaccarono subito, ma i due ragazzi evocarono il Susanoo di terzo livello e una forma incompleta del chakra della volpe a nove code, proteggendosi da una grande fiammata.

Proseguirono Acqua e Fulmine che, combinate, ebbero un effetto devastante, quasi eliminando il Susanoo di Sarada. Le successive furono Terra e Luce, che accecarono i due. Riaperti gli occhi, videro Tamazu in aria, intento a sputare un getto d’energia nera (arte dell’Oscurità).

Le manifestazioni spirituali dei due ninja della foglia li protessero, ma il loro chakra era diminuito esponenzialmente.

Il ragazzo, accortosi della loro perdita di energia piuttosto costante, si mosse in fretta.

Tamazu-  Kage mane no jutsu!*- bloccò i due giovani ninja con le loro stesse ombre, poi comandò alle maschere di creare combinazioni di chakra differenti.

Le maschere di Fuoco, Fulmine e Vento si unirono per formare un’ esplosione colossale mentre Acqua, Terra e Luce si mescolarono divenendo scoglio brillante [i nomi non sono riferiti a cosa diventano realmente, bensì a cosa sanno fare].

Tamazu- Ed ora…

Frakken- Basta, è sufficiente.

Tamazu- Dai, mi sto divertendo parecchio.

Sora- Hai sentito Lord Settimo? Finiscila.

Tamazu, riassorbendo le maschere- Uff,…-smise anche di controllare con le ombre i due ninja.

Capitolo 4: La trappola

Tamazu corse all’interno del villaggio, Frakken lo seguì a ruota.

Sora si muoveva sospettosa, Kumakichi giocherellava con due viti, nonostante ciò la Foglia sembrava deserta.

Frakken- Come mai non c’è nessuno?

Tamazu- Fammi disperdere le maschere, potrò percepire più chakra!

Frakken- Va bene, procedi.

Tamazu spedì le maschere nel sottosuolo attraverso il controllo dell’ombra. Dopo poco, le maschere avevano un resoconto: non c’era vita umana nel raggio di kilometri e kilometri.

Sora- Ma com’è possibile? Boruto e Sarada? Non percepisci neanche loro?

Kumakichi- Quelli erano semplici Kagebushin.

Frakken- Isobukun consigli?

Isobu- Siamo caduti evidentemente in una trappola. Dividiamoci e teniamoci in contatto attraverso una maschera di Tamazu ciascuno. Tu usa pure la mia forma chakra, così sarai più veloce, mentre Kumakichi userà le ali; Sora utilizzerà una coda di Matatabi. Che ne pensi?

Frakken- Allora ragazzi…-una volta spiegato il piano ai compagni, fecero come spiegato dalla tartaruga.

Dopo pochi minuti, avevano praticamente perlustrato tutto il paese del Fuoco.

Kumakichi- Trovato qualcosa?

Sora- Nulla. Eppure…

Frakken- Eppure cosa?

Sora- Nulla, percepisco un movimento sismico costante, nonostante la terra apparentemente non si stia muovendo.

Tamazu- Lo credi tu. Mentre le maschere erano sottoterra si sono incrociate più volte nonostante le abbia mandate in 6 direzioni diverse. Quindi l’unica soluzione è che la terra si muove.

Frakken- O forse non è la terra…

Kumakichi- Che vuol dire “Non è la terra”?

Frakken- Che qui qualcuno ci sta imbrogliando più subdolamente. Proviamo così- Creò 5 copie di sé stesso e si mise i compagni a cavalcioni. Poi si mise a camminare in tondo e…le copie cominciarono a seguire strane linee rette.

Tamazu- Ma certo! Una tecnica manda stimoli nervosi dal terreno per, diciamo, farci “perdere” la strada maestra- Frakken annuì.

Zengawa assunse la forma di Chomei e il Team Isobu si spostò in volo verso la Foglia…

 

*Tecnica del controllo dell’Ombra

 

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Atto VII: Tre Sannin

Capitolo 1: Scoperti

Frakken- Scusa, Kumakichi, potresti accelerare?
Kumakichi (Chomei)- Sto andando più veloce che posso, vorrei evitare di farvi stramazzare al suolo.

Frakken- Senpou- immediatamente attivò la modalità eremitica- Kuchyose: Genkaze!*- subito apprve il gufo. Frakken lo toccò e il gufo esplose nella classica “nebbiolina”, uscendone 5 volte più grande.

Frakken- Io proseguo su Genkaze, voi continuate così fino alla Foglia.

Isobu- Che stai facendo Frakken?

Frakken- Isobukun non te ne sei accorto prima? Quando mi sono moltiplicato per provare la mia teoria, il mio chakra si è azzerato per alcuni istanti.

Isobu- Me ne ero accorto. Può capitare se si è stanchi, a meno che…pensi si tratti di QUELLA tecnica? Ma solo i tre sannin o i loro allievi possono eseguirla!
Frakken- Abbiamo i figli degli allievi dei Sannin: Boruto (Jiraya), Sarada (Tsunade) e Mitsuki (Orochimaru). Quindi perché no?
Isobu- In questo caso, abbiamo pochi minuti prima che completino la tecnica

Frakken- No, il tempo è a loro favore, non sanno che li abbiamo scoperti; la cosa deve rimanere un segreto, non dire una parola, ok?
Isobu- Allora, ti basterà…

Frakken- Sì, ma, la fai facile tu. Mica ti tocca…beh, hai capito no?

Isobu- Hihihi sì, tranquillo non ne parleremo.

Frakken- Harem no jutsu!* Taijuu Mizu bunshin no jutsu!*- riempì la foresta di cloni provocanti- (Che mi tocca fare) Mira garasu no jutsu!*

In quel momento, tre alberi divennero inspiegabilmente donne prosperose; Frakken, ormai trovati gli utilizzatori della tecnica, annullò subito la tecnica precedente.

Frakken- Siete piuttosto prevedibili.

Mitsuki- Nan no Kaizo!*- si allungò, ma il Mizukage afferrò il braccio dello sprovveduto ninja, dopodiché schivò il Rasengan volatile e una palla di fuoco suprema.

Frakken- Suiton Seyryuu!*- sparò un drago d’acqua

Mitsuki- Triplo Rashomon!- fermò il drago velocemente, ma non si accorse che il Kage era sopra di lui.

Boruto- Raiton, Rasen Yajirushi!*- il rasengan prese la forma di una freccia elettrica, Frakken si teletrasportò via con la Dislocazione Istantanea, e la tecnica centrò Mitsuki, legando le sue cellule di chakra in modo tale da impedirne l’utilizzo, provocando inoltre danni notevoli al ninja della Foglia.

Mitsuki- Diamine Boruto! Impara a tirare i colpi prima di spararli!

Boruto- Dai, l’avrei preso se non fosse andato via. Ehi Kurama, prendiamolo!
Kurama- Dammi pochi ordini ragazzino!- Kurama emerse, ma Frakken rimase impassibile; si limitò ad entrare in modalità eremitica.

Pochi istanti dopo, Sarada aveva caricato un Chidori*, ed era sul punto di centrare Frakken, quando si dissolse e divenne acqua.

Riemerse dietro di lei- Mi dispiace, ma imbrogliarmi è stato veramente sciocco- la volpe si stava per avventare su di lui, quando il Kage materializzò la dura corazza di Isobu, fermando l’assalto di Kurama.

Boruto- Caspita, uno “scudo”- ridacchiò- Sul serio? Pensi di fermarmi così?

Frakken, con voce profonda- Ti consiglio di non dire altro

 

*-tecnica dell’Harem

-moltiplicazione acquatica estrema del corpo

- inventata, tecnica dello specchio

- tecnica del corpo flessibile

- drago d’acqua

- inventata, Fulmine, Rasen Saetta

- mille falchi

 

Capitolo 2: Morte di Mitsuki

Pronunciate queste parole, si fuse con la Samehada, materializzò il potere del Bijuu divenendo un essere mostruoso: gli occhi vuoti e i denti pieni di sangue ne esprimevano la rabbia.

Frakken- Allora?
Boruto- Notevole, ma non sufficiente.

L’essere alzò il braccio, si creò automaticamente un Rasengan, che diveniva sempre più grande.

Frakken- La perfetta unione fra arte del vento e arte dell’acqua: Suiton, RASEN HARIKEN!*- lanciò il colpo ad una velocità impressionante, e il colpo avrebbe centrato l’Uzumaki, se Mitsuki non si fosse messo in mezzo: in quel momento, le sue cellule di chakra si prosciugarono e spezzarono simultaneamente, lasciandolo senza vita.

Sarada e Boruto- Mitsuki!

Frakken- Il mio lavoro qui è finito. Se volete scusarmi…

Dietro di lui, Sarada stava materializzando il Susanoo perfetto e Boruto stava utilizzando la forma Eremitica di Kurama.

Boruto & Sarada- Enton, Kagutsuchi Bijuu Dama!*- quella sfera avrebbe ucciso chiunque.

Frakken si voltò, pensava di vedere la morte in faccia.

 

*-inventata, Acqua (e Vento) Rasen Uragano

-inventata, Fiamma, Teriosfera Kagutsuchi

Capitolo 3: Arrivo di Tamazu

Stava per essere ucciso, quando cadde dal cielo Tamazu che, una volta vista la tecnica, si vide costretto ad utilizzare qualcosa che nessuno gli aveva mai visto usare: due Sharingan.

Frakken- Così, sei anche un Uchiha?

Tamazu- No, ho rubato gli occhi ai ninja che ho ucciso. E adesso, fermiamo quella sfera.

Frakken- Tu sei in grado di utilizzare l’Amaterasu, giusto?

Tamazu- Sì, posso anche manipolarne le fiamme attraverso l’Arte della Fiamma.

Frakken- Beh, allora…

Tamazu- Ho capito.

Frakken & Tamazu- Enton, Kagutsuchi Bijuu Dama!*- riprodussero una sfera della medesima grandezza e potenza.

Le due sfere entrarono in collisione, annientandosi a vicenda in un esplosione colossale.

Quel colpo avrebbe dovuto travolgere l’intero paese del Fuoco, ricoprendolo di fiamme nere.

Così il Mizukage prese una decisione: sarebbe rimasto lì e avrebbe creato una barriera d’acqua colossale per contenere quell’esplosione.

Tamazu- Sei pazzo? Stiamo parlando in pochi nanosecondi ma è una follia!

Frakken- Mi dispiace, ma quell’esplosione raderà al suolo questo posto.

Tamazu- Conterrò io l’esplosione, ho 6 cuori extra. Perderò un cuore o due, mi aiuterai a recuperarli.

Frakken- E i tessuti epiteliali? Come li riprodurrai?

Tamazu- Finchè la maschera oscura è apposto, posso ricrearne a migliaia.

In quel momento si immise il cuore del fuoco al posto della maschera nera.

Tamazu- Ci rivediamo a lavoro finito.

Detto questo si lanciò in aria, e il suo corpo divenne enorme e i fili avvolsero l’esplosione, contenendola.

 

*- inventata, Fiamma, Teriosfera Kagutsuchi

Capitolo 4: Cuori leggendari

Frakken era sopra al suo gufo, Genkaze, -Tamazu…speriamo in bene…

Ma in quel momento quel mucchio di stoffa che era il corpo di Tamazu si corrose.

Il Kage scese, raggiunse il terreno coi piedi. Guardò quello che non sembrava più un corpo, perché il problema non era il cuore, bensì il resto.

Frakken- Ehi, Tamazu…-la sua voce si fece seria- Tamazu, ci sei?

Tamazu non rispondeva. Le 6 maschere si riunirono intorno al cadavere, poi si infilarono nel corpo del ninja.

Frrakken- Tamazu, adesso alzati dai- manteneva ancora un tono serio, nonostante sapesse che era questione di attimi prima che il suo compagno di squadra si sarebbe ripreso.

Tamazu, rialzandosi- Ah, mi fa male un orecchio.- si interruppe, scosse la testa- Andiamo devo recuperare un cuore di Fuoco ed uno di Vento.

Frakken- Direi di recuperare i primi criminali della foglia che incontriamo e ucciderli.

Tamazu- Ehi, i miei sono cuori di prim’ordine. Sono un profanatore di tombe che trae il massimo profitto da qualunque cosa. Figurati se mi accontento di due cuori qualunque.

Frakken- E allora chi hai in mente?

Tamazu- I due ninja leggendari. Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha.

Frakken- Ma sono morti!

Tamazu- Posso far battere il loro cuore il minimo necessario a trasformarli in maschere dalla forza inaudita.

Frakken- Aspettiamo Kumakichi e Sora?

Tamazu- No, loro stanno proseguendo verso la Foglia e la tua amica sensitiva penso cercherebbe di fermarmi; e il traditore potrebbe cercare di uccidermi.

Frakken- Allora muoviamoci. Genkaze!- il gufo scese- Alla Foglia. Muoviamoci.

 

 

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Atto VIII: Storie di trafuga tombe

 

Capitolo 1: I trafuga tombe

 

Frakken e Tamazu avevano raggiunto la Foglia, Kumakichi e Sora li aspettavano sulla soglia.

Sora- Perché ci avete messo tanto?

Frakken-Ah, beh…una lunga storia.

Kumakichi- Ora cosa facciamo? Io non dovrei neanche stare qui, se qualcuno mi riconosce sono fregato.

Frakken- Io direi: Kumakichi, tu…nasconditi, o comunque non farti riconoscere; Tamazu, io e te andiamo a trafugare tombe; Sora, tu…boh, divertiti?

Sora- Piano arguissimo, Lord Settimo.

Frakken- Ti prego finiscila, ora come ora siamo allo stesso rango, chiamami Frakken: è più che sufficiente.

Sora- Va ben, Frakken…devo farci l’abitudine- la combriccola si mise a ridere.

Tamazu si diresse immediatamente verso le teste degli Hokage: secondo lui, Naruto Uzumaki era sepolto lì.

Frakken percepiva una presenza forte all’interno delle teste, come se una forza dormiente si trovasse al suo interno.

Tamazu salì sulle maschere orrende e in poco tempo si ritrovarono davanti alle enormi pietre scolpite; Frakken percepiva comunque qualcosa di strano.

Tamazu- Inton!- espulse un getto d’ombra dalla bocca, distruggendo l’occhio destro dell’imponente macigno.

Scoperto che l’occhio era cavo, i due proseguirono fino ad una camera funeraria che recitava: “Non toccare un re, o sveglierai anche le guardie” Tamazu non ci stette a riflettere lì per lì.

Così, si avvicinò alla tomba- Uzumaki Naruto…- fece per aprire la bara, ma Frakken lo bloccò.

Frakken- Fermati, percepisco chiaramente un chakra mostruoso qui intorno e quella frase significherà pur qualcosa no?
Tamazu- Bah- fece per andarsene, ma si gettò sulla bara, levandone il coperchio.

Non successe nulla. Tamazu proseguì: fece battere il cuore di quel morto, poi in un secondo fabbricò una maschera Vento e la applicò al cuore; rituale compiuto.

Frakken- Usciamo di qui- non riuscì a finire la frase che un’onda di energia trasparente colpì a pochi millimetri da lui.

???- AAAAAAAAHHHH!!!!! Yoru no zo!*

 

 

* Elefante della sera

Capitolo 2: Do Lee

 

Frakken- Diamine, Tamazu, muoviti!!!

Tamazu- Ho finito, possiamo andare.

???- Il discendente della grande bestia non ve lo permetterà! Hirudora!*- partì un enorme tigre di chakra bianca, ma Frakken lo tagliò a metà con le Kiba.

Tamazu- Ora ci penso io. Fuuton/Raiton: Taifu no me!*- scatenò una tempesta in quella testa di roccia, facendo rintanare la figura.

I 2 ninja uscirono in fretta, ma dall’alto cadde nuovamente quel potente guerriero.

Frakken- Suiton: Rasen Kiaishin!*- lanciò il colpo verso il ninja, ma egli rispose prontamente- Arumajiro yugure!*- la sua pelle si fece indistruttibile ma allo stesso tempo veloce, così schivò l’attacco senza riportare danni.

Tamazu- Quella tecnica, deriva dall’apertura delle 8 porte del chakra. Non la conosco, quel ragazzo deve averla sviluppata da solo.

???- ESATTAMENTE! Io sono Do Lee, e sono qui per fermare il vostro barbarico saccheggiamento!- il ragazzo indossava una tuta verde scuro, una sciarpa gialla, bende su braccia e gambe e capelli corti, piuttosto aguzzi.

Frakken- Senti, non voglio problemi; non voglio neanche ucciderti, quindi gentilmente, ci puoi far riprendere la strada…

Do- NEGATIVO! Il mio compito è fermarvi e consegnarvi all’Hokage, Shikadai Naara.

Tamazu- Dai ci pen…- Frakken lo interruppe. Era veramente stufo, così materializzò il manto del demone al secondo stadio e si fiondò contro il combattente.

 Lui irremovibile, si limitò a colpirlo e schiantarlo addosso ad una roccia.

Frakken tornò normale.

Frakken- Questo è veramente troppo.

 

 

*-Tigre del mezzogiorno

-inventata, Vento/Fulmine: Occhio del Ciclone

-inventata, Acqua: Rasen Maremoto

-inventata, armadillo del crepuscolo

Capitolo 3: Bijuu power

 

Frakken- Isobu, voglio provare una cosa.

Isobu- Dimmi pure.

Frakken- Hai presente Uzumaki Naruto? Ricordi che con il chakra del Kyubi riusciva a forgiare Rasen shuriken con Bijuu Dama?

Isobu- Certo. Vuoi provare anche tu?

Frakken- Qualcosa del genere…

Il Kage aprì la mano e materializzò una Bijuu Dama grande come un palmo.

Frakken- Bijuu Rasen Kiaishin!*- il colpo si diresse verso Do, e lo centrò in pieno.

Tamazu- Whoa, che botta! Quel ragazzo non si sveglierà tanto bene domattina.

Frakken- Muoviti, troviamo anche l’altro cuore e torniamo al mio obbiettivo principale.

Tamazu- Ah, già, non me lo hai ancora detto. Qual è?

Frakken- Mi hanno scritto che…il corpo di mia nonna è stato ritrovato. E c’è un messaggio da parte sua diretto a mio nonno.

 

 

*- inventata, Rasen Maremoto del Bijuu

Capitolo 4: Un cuore di fuoco

 

Tamazu- Allora muoviamoci. Il cuore di Sasuke Uchiha è vicino al nascondiglio di Orochimaru.

Frakken- Hirayshin no jutsu*- in un momento i due sparirono e si ritrovarono al nascondiglio di Orochimaru.

A terra giaceva il corpo di Mitsuki, senza un braccio. Frakken si avvicinò e pose un braccio sulla salma, e il braccio cominciò a ricrescere; poggiò una mano sul petto e il cuore riprese a battere.

Tamazu- Ma come hai…

Frakken- Muoviti, se avessi il tempo di spiegartelo, lo farei.

I due si avventurarono nella foresta circostante, finchè non giunsero ad un’enorme caverna con un’incisione sopra “Non vedrai, non ti servirà e non ne avrai più la possibilità”.

In quel momento, una foglia di palma lì vicino prese le sembianze di Kumakichi che, piuttosto furioso, si avvicinò a Tamazu.

Kumakichi- Bene bene, qui abbiamo Tamazu eh?

Frakken- Che ti prende?

Kumakichi- Nulla, nulla…questo tizio ha una taglia di circa 600.000 yen sulla testa e non ce lo ha detto, comunque nulla…

Frakken- Sapevo già della taglia, mi sorprende non ne fossi al corrente; sei piuttosto informato sul conto di tutti noi.

Kumakichi- Ehm, sì, è che si è unito da poco al gruppo, le mie ricerche sono appena agli inizi…EHI, non è questo il punto! Io sono un traditore, se mi metto a girare con un mercenario con una taglia alta sulla testa, ci rischio di rimettere la pelle.

Frakken- Senti, finiamo questa cosa, e torniamo al nostro obiettivo principale: la salma dei mie nonni.

Kumakichi si fermò, interdetto. La compagnia proseguì, avanzando a tentoni: qualunque fuoco accendessero, quello si spegneva repentinamente, senza lasciare un barlume di luce.

Giunsero finalmente in un’ampia stanza, con fiaccole un po’ovunque, e si sedettero per rifocillarsi.

Tamazu gettò l’occhio verso una scritta: “Se hai osato proseguire, ad un gran potere potrai ambire. Ma se la soglia varcherai, il controllo su di te più non avrai”.

Frakken- Non avrei mai pensato a Sasuke come un gran poeta. Evidentemente, con un braccio solo a fare missioni di continuo, ti serve un hobby.

Tamazu- Lo sento…Il suo corpo è- annusò un attimo l’aria- VICINO, così vicino!- assunse un aspetto inquietante, ma i due ninja erano abituati ai pazzi, quindi seguirono l’ombra.

Dopo pochi minuti, raggiunsero la stanza del cadavere. Sulla parete c’era un gigantesco Rinnegan scolpito. Tamazu sollevò il coperchio della bara e cominciò il rituale.

Tamazu- Io ho finito, possiamo andare- corse verso l’uscita e Kumakichi lo seguì.

Kumakichi- Ehi Frakken, che fai, resti lì?

Frakken- E’ finita…Quella è…una proiezione del…MUGEN TSUKUYOMI!*

 

 

 

 

*-Volo del dio fulmine

-Tsukuyomi Infinito

 

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Atto IV: Incarnazione

Capitolo 1: Frakken differenti

Tamazu- COSA?

Frakken- GIRATEVI! NON GUARDATE DA QUESTA PARTE, PER NESSUN MOTIVO!

Kumakichi- Com’è possibile? Proiettare una tecnica così potente su una roccia è impossibile!

Frakken, rimanendo immobile- Non so come sia possibile, ma non posso muovere nulla all’infuori delle mie labbra. Non capisco come mai sono ancora in vita, dato che non sto respirando.

Tamazu- E ora? Come ti liberiamo?

Frakken- Non potete. Se smetto di guardare l’occhio, morirò all’istante.

Kumakichi- Deve esserci qualcosa che possiamo fare.

Frakken- C’è una cosa. E’ piuttosto semplice: dovete abbandonarvi e cercare gli altri Frakken.

Kumakichi- Le mie conoscenze sono vaste, ma non fino a questo punto. A cosa ti riferisci?

Frakken- Un tempo, esisteva un ninja potentissimo, temuto da molti e si credeva fosse il capo dell’Akatsuki; il suo nome era Pain, o Nagato che dir si voglia.

Tamazu- Lo conosco. Ma questo che c’entra?

Frakken- Ti facevo più svelto a fare i calcoli, dato che maneggi spesso il denaro. Beh, Nagato, grazie al suo Rinnegan, possedeva le cosidette “Sei vie” di Pain; grazie a questo potere controllava 6 corpi all’infuori del suo, legato dalle catene di Gedo. Questa proiezione ha come scopo donare grande potere e grande disgrazia…

In quel momento Sora cadde dal soffitto, e prese posto vicino ai due.

Sora- In tal caso, noi dobbiamo…

Tamazu- Sì ma, come?

Kumakichi- Non importa come, dobbiamo trovare gli altri 6 corpi di Frakken

Capitolo 2: 6 corpi, 1 anima

Frakken- Ragazzi, in questa condizione, ho la possibilità di scrutare l’intero mondo Ninja e posso darvi la posizione di tutti gli altri Frakken: 2 di loro si trovano nel paese del Fuoco, 1 nel paese del Vento, 1 nel paese della Terra e 1 è talmente veloce che non so darvene la posizione precisa; mi duole dirlo, ma non so chi di loro possa essere “l’originale”.

Tamazu- Bene, allora muoviamoci.

Sora- Allora: vi lascio 7 fiale di questo sedativo, è piuttosto potente, ma raro e difficile da preparare.

Kumakichi- Chiaro! Allora io vado verso il Paese della Terra.

Tamazu- Io al paese del Fuoco, è colpa mia se siamo in questa situazione, quindi cercherò i 2.

Sora- Allora io vado in quello del Vento.

Frakken- Penso di avere sufficienti forze per un’ultima tecnica. HIRAISHYN NO JUTSU!*- mentre la sua voce riecheggiava, i tre erano spariti.

Kumakichi si risvegliò su una montagna, mentre era in corso una tipica pioggia di roccia, piuttosto comune nel paese della Terra. Sgranò gli occhi, vedendo come era diventato il villaggio dalla sua ultima visita: era minimo 3 volte più grande e il complesso degli edifici era molto più alto.

Kumakichi- Diamine, mi ci vorrà di più di quanto pensassi.

Mentre varcava la soglia, udì un urlo. Lo Tsuchikage in carica stava cacciando qualcuno.

Tsuchikage- E NON FARTI PIU’ VEDERE- aggiunse poi- INGRATO!!!

Kumakichi guardò la scena: il ragazzo veniva colpito da un cumulo di rocce ripetutamente sulla schiena, nonostante fosse legato a mani giunte dietro la schiena.

Tsuchikage- Doton: Hokai Chikyu!*- la terra esterna al villaggio si concentrò nel palmo dell’uomo, sospeso a mezz’aria. Poi lo lasciò andare verso il ragazzo.

Ma Zengawa sapeva cosa volesse dire non essere accettati; così, tirò fuori un set di viti giganti che fermarono il fiume di pietra.

Tsuchikage- Ehi forestiero! Hai per caso qualche problema?

Kumakichi, sorridendo ingenuamente- Veramente sì- riaprì gli occhi e il suo sorriso divenne un ghigno- Non sopporto gli spacconi che se la prendono con gli indifesi.

Lo Tsuchikage scoppiò a ridere, poi riprese il suo atteggiamento serio, sempre levitando- Quel ragazzo è tutt’altro che indifeso: è un Senju.

Kumakichi al solo pronunciare quel nome ebbe un colpo: pensava che il ramo dei Senju fosse ormai scomparso dal mondo Ninja, nonostante chiunque ne conoscesse l’immensa forza.

???- Grazie, ma basta parlare. Perfavore, liberami dalle catene di roccia!- Kumakichi, per comodità, si fece apparire una coda e spezzò il giogo di roccia.

???- Grazie, sono Frakken Senju, discendente del clan Senju

Kumakichi- Senju?

Frakken- Sì. Sono l’ultimo dei suoi discendenti. Ah, e ora lascia fare a me- scostò Kumakichi, che si sentì un po’inutile.

Frakken- Mokuton: Seicho eien no yudaina ki!*- centinaia di radici vilupparono dal suolo.

I viticci si ingrossarono e bloccarono quella figura che poco fa aveva sparato quella serie di pietre con nonchalance.

Kumakichi- Wow, sei eccezionale! Quasi mi dispiace.

Frakken- Ti dispiace cosa?- ma non fece in tempo a finire che Kumakichi lo sedò e lui cadde a terra, svenuto.

 

*-Volo del dio fulmine

- inventata, Terra: Disgregazione terrestre

- inventata, Legno: Crescita eterna dell'albero maestoso

Capitolo 3: Un Frakken di sabbia

Sora era ricaduta nel deserto. Aveva ancora tutta la schiena piegata dal tonfo.

Sora- Adesso gliene canto quattro a quel Kage- stava per mandare un messaggio telepatico a Frakken, ma si interruppe, accortasi di essere stata afferrata da una gigantesca mano di sabbia.

???- Mi dispiace, ma ho ordine di fermarti, secondo il volere di Lord Kazekage.

Sora- AHI! Giù le mani!- si fece crescere una coda di fuoco azzurro e rese la sabbia vetro; le spuntarono gli artigli e si liberò.

???- Ehi, quella è la coda di Matatabi? L’hai vista anche tu Shukaku?

Shukaku- Sì! Matatabi-kun?!

Matatabi- Ehi Shukaku! Quanto tempo! Cosa fai?

Shukaku- Mah, niente. Sono il Bijuu di questo tizio, Frakken, che è piuttosto portato nel controllare la Sabbia e utilizzare i Burattini.

Sora- Hai detto Frakken?

Frakken- Sì, Shukaku parla sempre troppo. Sta’ un po’ zitto tu!

Shukaku- Dai pochi ordini eh!

Sora- Katon: Gokakkyu no jutsu!*- la palla di fuoco creò una copertura, nonostante fosse inefficace. Quando il fumo sparì, Sora gli puntava gli artigli alla gola: mentre i suoi compagni di squadra si davano al non fare nulla, lei si era allenata ad aumentare la sua velocità e la sua resistenza.

Frakken- Complimenti, non ho mai visto una ragazza tanto forte quanto bella- stava per divenire sabbia quando Sora lo sedò.

Sora- Taci zuccone!

Frakken- Almeno ci ho prova…aaa…aaa…- svenne. Ci mise un po’, la sua costante ubriachezza lo rendeva resistente al sedativo, ma alla fine cadde in un sonno profondo.

 

*-Fuoco, Palla di fuoco suprema

Capitolo 4: Il Frakken Vagante

Frakken (il Mizukage) cercò di lanciare un messaggio ai suoi compagni.

Frakken- Ragazzi, il Frakken vagante ha raggiunto il Paese del Fulmine, e si è fermato a mangiare. Prendetelo finchè siete in tempo.

Sora e Kumakichi tornarono al nascondiglio e, attraverso 2 copie, riuscirono a farli ipnotizzare dalla pietra.

Frakken (Hoshigaki)- Ben svegliati.

Frakken (Jotaname)- Che accidenti succede? Shukaku, idee?

Frakken (Senju)- Non è evidente? Siamo caduti in un Genjutsu, anche piuttosto potente affermerei.

Frakken (Hoshigaki)- Ne mancano 2 e l’originale. Speriamo in bene.

Intanto, Kumakichi e Sora

Kumakichi- Il Frakken che ho incontrato io era un esperto dell’arte del legno.

Sora- Il Frakken che ho incontrato era una forza portante, manipolava sabbia e burattini e ci ha provato con me, sperando che lo lasciassi andare.

Kumakichi, scrivendo- Burattini…donnaiolo…mh. Ho raccolto le informazioni su ben 3 di tutti i Frakken.

Sora- O mio dio- le partì un gran facepalm. Finalmente raggiunsero quello che sembrava essere il Frakken Vagante.

Kumakichi- Scusaci, sei di queste parti per caso?

Frakken-No, veramente sono qui solo di passaggio.

Sora- Il tuo nome?

Frakken- Maito Frakken. Perché?

Sora era già dietro di lui. Cercò di sedarlo, ma lui sparì istantaneamente.

Frakken- Così, è questo che volete? E sia. Kaimon, Kyumon, Seimon, Shomon, Tomon, Keimon, Kyomon, Shimon!*- il suo corpo si caricò di energie.

Sora- Sei pazzo? Ti stai praticamente suicidando! Aprire le 8 porte del chakra…Chi può essere così folle?

Frakken- Folle dici? Io ho aperto tutte le 8 porte da bambino e sono sopravvissuto grazie ad un sigillo applicato da mio nonno, Gai Maito; ora ho sviluppato le 8 tecniche proibite relative alle 8 porte.

Kumakichi- Che ninja…straordinario…ma non c’è tempo per gli elogi! Mahi eria!*- lanciò una nube paralizzante contro Frakken, che schivò istantaneamente.

Sora- Kumakichi, l’unico modo per fermarlo è combinare le nostre tecniche!

Kumakichi- Allora, andiamo!

I due si scambiarono uno sguardo di intesa. Poi i due si misero a correre nello stesso verso molto velocemente, avendo manifestato entrambi una coda del proprio Bijuu, così da lasciare una scia di polvere e spore mista al fuoco azzurro; Kumakichi mise le ali e si portò in aria, mentre Sora colpì Frakken che si trovava al centro del cerchio, lanciandolo a metà fra lei e Kumakichi.

Entrambi assunsero la loro forma Bijuu, poi entrambi cominciarono a roteare: Matatabi divenne una palla di fuoco blu mentre Chomei eseguiva un turbine di scaglie, poi i due si levarono dal turbine, tornando umani e utilizzarono un soffio di polvere combinato ad un getto di fuoco.

Frakken era a terra, le porte chiuse e i due lo sedarono, concludendo l’opera.

Kumakichi- Veramente bella questa tecnica. Dovremmo darle un nome…

Sora- Che ne pensi di questo? Bijuu Daburutorunedo bakuhatsu!*

Kumakichi- Il nome è piuttosto azzeccato…Muoviamoci, torniamo da Frakken con Frakken!

Sora- Basta scioglilingua Kumakichi!

 

*- i nomi delle 8 porte

- inventata, Zona paralizzante

- Doppio tornado esplosivo del Cercoterio

 

 

 

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Atto X: L’Uchiha

Capitolo 1: Rasengan di Frakken

Tamazu era arrivato proprio su una casa della Foglia, quando vide un ragazzo che seminava zizzania; capelli neri, occhi vispi e una velocità impressionante.

Tamazu- Dev’essere lui. Maschere!- le 6 maschere sbucarono fuori dalla schiena e circondarono il ragazzo.

Tamazu- Tu devi essere uno dei Frakken.

Frakken-Uno? Di che parli?

Tamzu- Nulla, lascia perdere. Piuttosto…- le maschere cercarono di fermare il ragazzo, ma egli spariva in un lampo giallo e ri appariva da altre parti tramite il Rajin volante.

Tamazu- Sei un Uzumaki?

Frakken- Già! Figlio di Uchiha e Uzumaki, porto l’eredità del clan Namikaze e del clan Haruno!

E adesso, Taijuu Kage Bunshin no jutsu!*- cloni di Frakken apparvero ovunque intorno alle maschere, rendendo impossibile riconoscerne l’originale.

Tamazu- Uff, mi toccherà impegnarmi.- la sua faccia divenne la maschera Ombra- Osoroshi sutairu no sosai masuku!*

Frakken- Caspita, parole che non hanno significato, mi stai spaventando.- si mise a ridere.

Tamazu- Non ti conviene sottovalutarmi ragazzino- nonostante fossero sopra una serie di palazzi, Tamazu non esitò- Sodaina haka!*- le maschere (Tamazu incluso) cominciarono a discernere dalla bocca un liquido corrispondente al loro chakra elementare. Formarono cascate di chakra colorato.

Frakken- Non mi dire, fiumi di bava colorata. Mi stai proprio spaventando.

Tamazu, mandando un messaggio con la mente- Frakken, davvero uno dei tuoi è un completo idiota?

Frakken (Hoshigaki)- Così pare…

Tamazu continuò, e in breve, dalla piscina di chakra colorato partì una nebbiolina; quando i cloni di Frakken la inalarono, esplosero. Frakken salì di quota, per evitare i devastanti effetti di quella tecnica.

Tamazu e le maschere smisero di emettere chakra. Poi disse- Quello è un effetto secondario, sai?

Frakken- E quello primario?

A quel punto, dai vari colori della pozza di chakra si delinearono dei tentacoli che si chiusero a fiore, impedendo la fuga della vittima.

Tamazu- E’ inutile che cerchi di fuggire, questa tecnica inibisce i Ninjutsu.

 

*- Tecnica estrema della moltiplicazione del corpo

- inventata, Stile funerario delle maschere orrende

- inventata, letteralmente Tomba spettacolare (l’avete capita? Spettacolo-Maschere…nessuno ha colto la battuta? XD)

Capitolo 2: Ne manca 1

Tamazu- Ehi Sora, riportami al covo.

In un attimo sparì e raggiunse il covo di Sasuke.

Sora- Bene e con questo siamo a 5.- aspettò, poi riprese- e tutti sono caduti nel Genjutsu.

Kumakichi- Ciò significa che l’originale è ancora nascosto.

Frakken (Hoshigaki)- Già, e sicuramente possiede un’arte oculare.

Tamazu- Come fai a dirlo?

Frakken- Beh, uno di noi ha l’arte dell’acqua, uno ha l’arte del legno, uno controlla la sabbia, uno i Rasengan, uno ha i Taijutsu ma nessuno ha un’arte oculare.

Kumakichi- Frakken, è solo una sciocca supposizione.

Sora- Dai Kumakichi! Se il suo sesto senso dice così, magari è vero- soffocò una risatina.

Frakken- Muovetevi, prima lo trovate, prima tutto questo finirà.

Tamazu- Dai pochi ordini, chiaro?

Poi sparirono. Il Rajin volante li aveva spostati in fretta.

Tamazu- Ancora? Deve avvertirmi quando mi teletrasporta.

I 3 si mossero velocemente, ma non avevano idea di chi cercare.

Kumakichi- Fermiamoci un secondo, analizziamo i caratteri comuni a tutti i Frakken: hanno i capelli neri aguzzi, sono tutti piuttosto slanciati e maneggiano lame.

Sora- Quest’ultima non aveva senso.

Kumakichi- Mica tanto. Se incontriamo uno senza lame, non è lui.

Capitolo 3: Occhi perfetti

Si divisero: Sora andò ad Ovest, Kumakichi ad Est e Tamzu divise le maschere fra Nord e Sud del paese del Fuoco.

I 3 cercarono per giorni e giorni, ma non riuscirono a far nulla.

Erano ormai senza speranze, quindi provarono a documentarsi alla grande biblioteca della foglia.

Lì era contenuto ogni sapere del mondo ninja.

Kumakichi- E’ bella come la ricordavo!

Sora- Ora non ti emozionare, siamo qui per uno scopo.

Tamazu- Cominciamo.

Si stabilirono in libreria, leggendo tomi su tomi per settimane.

Sfiniti, si fermarono.

Sora- Uff. Sono settimane che leggiamo e non abbiamo finito neanche metà biblioteca.

Kumakichi- Non credevo di potermi stancare di leggere.

Tamazu- Io ero stanco dopo i primi 10 libri.

Frakken (Hoshigaki)- Ragazzi, ho delle notizie da darvi.

Sora- PARLA!

Frakken (Hoshigaki)- Sono sicuro al 100% che l’originale possegga una forma di Rinnegan, ma è molto strana e potente non ne percepisco perfettamente il chakra.

Kumakichi- Ah, sì? Allora aspetta- recuperò uno dei libri- in questo libro c’è scritto tutto sul clan Uchiha e i loro occhi.

Sora- Vai al capitolo sul Rinnegan.

Kumakichi- Allora: “ In casi rarissimi, è possibile che si manifesti un Rinnegan a dir poco invincibile, dotato di 10 tomoe, in grado di leggere passato presente e futuro, di andare in ogni dove e di fare di tutto; ciò è possibile solo in seguito a duri anni d’allenamento, l’impiantarsi diversi Sharingan Ipnotici e avendo il sangue di Indra Ootsuki”.

Tamazu- Wow, è allucinante…

Kumakichi- Fammi finire: “Questo occhio è micidiale: dispone di un Izanami e di un Izanagi perfetto, che non rende cieco l’occhio utilizzato, bensì ne esaurisce un Tomoe; i Tomoe si rigenerano con lo scorrere del tempo, a meno che non si esauriscano. Qualora avvenisse, l’occhio diverrà un Rinnegan, soggetto agli effetti collaterali delle suddette tecniche”.

Sora- E’ veramente invincibile…

Kumakichi- C’è dell’altro “Qualora l’occhio in questione si sia evoluto da diversi Sharingan precedenti, ne manterrà e ne implementerà le tecniche, diminuendone il consumo del chakra; manterrà comunque tutte le tecniche del Rinnegan.” Ok, è veramente invincibile.

Capitolo 4: L’ultimo Frakken

Chiusero il libro e fecero per andarsene. Una figura avvolta in un mantello venne addosso a Tamazu, buttandolo a terra.

???- Mi scuso, non era mia intenzione colpirla.

Tamazu- Tutto ok, figurati.

???- Sul serio, perdonami, mi dispiace.

Tamazu- Stai tranquillo, non è successo niente.

Kumakichi- Ehi, ti è caduto questo- si fermò a guardarlo- cos’è questo?

???- Nulla, nulla…- riprese l’oggetto e se ne andò velocemente, ma Sora fece uno scatto e raggiunse il ragazzo, gli alzò il cappuccio. Lo fissò e quando lui aprì gli occhi la fece cadere in un Genjutsu.

???- NO, NO, NO!!!! Non doveva succedere!!! Rilascio!- Sora tornò alla realtà.

Sora- Ahi, la testa. Quel Genjutsu era micidiale! Devi essere veramente un ragazzo eccezionale per eseguire tecniche così potenti!

Il ragazzo richiuse gli occhi, poi corse via.

Sora- Ragazzi, quello è senza dubbio Frakken.

Tamazu- Come lo sai?

Sora- Stessa traccia di chakra, stessi capelli neri…stessa puzza.

Il ragazzo si era spostato velocemente, ma Kumakichi gli era davanti.

Kumakichi- Dunque tu sei il Frakken originale eh?

???- Beh, io, veramente…

Kumakichi- Sono mesi che ti cerchiamo. Ti rendi conto che gli altri tuoi 5 corpi ti stanno aspettando, immobili?

Frakken- Beh…Ma io non so controllare i miei poteri, sto tutto il tempo a occhi chiusi per non far partire Genjutsu. Prima era più semplice, con questi occhi non ho controllo…

Tamazu- Prima?

Frakken- Beh sì. Vi racconterò la mia storia che, essendo lunga, occuperebbe troppo tempo; quindi utilizzerò una tecnica per manipolare lo Spazio-Tempo e farvi essere partecipi della mia vita.

Sora- Puoi farci vivere un flashback?

Frakken- Esattamente. Jiku o tobikoemasu.*

 

*-inventata, Salto Spazio temporale

 

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Spoiler

Arco II- Storia di un Uchiha

 

Atto XI: Figlio di un immortale

 

Capitolo 1: Il padre di Frakken

 

Frakken- Bene, ragazzi, questo è un paesaggio di circa 40 anni fa. Quando un Uchiha consegnò l’ultima speranza del suo clan nel suo migliore amico e si suicidò. Anzi provò.

Kumakichi- Stai parlando del leggendario Shisui Uchiha, detto il Fulmineo?
Frakken- Esattamente. Quando cadde, pensava di morire: non aveva neanche più gli occhi; ma, durante la caduta, un ninja del villaggio della nuvola lo  mise in salvo in una casupola sotto la cascata.

Shisui- Ah diamine. Dove sono?

Otorune- Nella mia capanna- l’omaccione lo aveva preso appena in tempo, pochi secondi e si sarebbe spiaccicato- prendi un po’ di ramen. L’ho fatto io.

Shisui- Apprezzo che tu mi abbia salvato, ma io sarei dovuto morire: non ho più occhi, e sono un ricercato…per me non ha più senso vivere- l’uomo gli mollò un ceffone.

Otorune- Ragazzo, finiscila. C’è sempre un motivo per vivere.

Shisui riuscì a mangiare, nonostante ciò era senza forze: sentiva che la vita lo stava abbandonando.

Passarono alcuni mesi, ma la situazione non cambiava: lui mangiava, si deprimeva e dormiva.

Otorune si preoccupava per il suo stato, così chiese- Ti farebbe felice poter vedere di nuovo?

Shisui ebbe un tremito- Certo!

Otorune- Pare che il clan Uchiha sia stato sterminato e diversi cadaveri possedevano lo Sharingan Ipnotico. Sarei disposto a recuperare quegli occhi per te, ma dovresti farmi un favore: non te ne sarai accorto, ma questa casupola ha altre stanze. In una di queste, giace mia figlia Makoto. E’ una ragazza bellissima e in questo momento soffre di una grave malattia; se vado a cercare gli occhi per te, mi devi promettere che ti prenderai cura di lei.

Shisui- Io farò ciò che è in mio potere, con questi occhi non posso far nulla.

Prima di congedarsi, Otorune chiese- Grazie ragazzo. Ma in questi mesi non ti ho mai chiesto il nome.

Shisui- Beh, io sono Shisui, Shisui Uchiha.

Capitolo 2: Nuovi occhi

 

Otorune se ne andò, ripromettendo che in un mese sarebbe tornato.

Shisui si mosse lentamente e, a poco a poco, riuscì a trovare la stanza di Makoto.

Shisui- E’-è-è permesso?- non sapeva chi aveva davanti, era piuttosto esitante.

Quando Makoto lo vide, le brillarono gli occhi- Entra pure.

Udita quella voce, l’Uchiha rimase paralizzato: era una voce angelica, dolce e sonora.

Shisui- Tu, tu sai chi sono?

Makoto- No, è la prima volta che ti vedo. Chi sei? Da dove vieni?- nonostante ponesse quelle domande, il suo tono dolce non cambiava.

Shisui- Io sono Shisui, Shisui Uchiha. Tuo padre mi ha salvato prima che io potessi compiere un gesto estremo.

Makoto- Perché avresti dovuto compiere un gesto estremo?

Shisui- Beh, sono ricercato, non ho più gli occhi e non volevo far soffrire il mio clan per qualcosa che non aveva fatto.

Makoto- E’ per questo che non apri gli occhi- rimase a fissarlo per qualche istante- E adesso cosa farai?

Shisui- Beh, quando tuo padre tornerà, e mi darà due nuovi occhi non lo so, penso fuggirò verso il villaggio dell’uragano, luogo piuttosto ospitale.

Makoto- Non hai pensato che potresti trattenerti qui insieme a noi?

Shisui- Ne dubito, Otorune ha già fatto tanto per me, non voglio dargli ulteriore peso…

In quel momento, Makoto si alzò di scatto e gli diede un bacio sulla guancia. L’Uchiha arrossì.

Continuarono così tutta la settimana, parlando delle loro vite e altro.

Dopo due settimane, Otorune fu di ritorno.

Otorune- Ehi Shisui, sono tornato.

Capitolo 3: L’amore di Shisui

 

Shisui- Otorune! Finalmente! Ero in pensiero.

Otorune- Mi sono trattenuto un po’. Ho rimediato delle bende curative, così che tu possa adattarti a quegli occhi il più presto possibile.

Otorune entrò nella stanza e guardò Makoto: stava migliorando, non aveva più il colorito pallido e le erano sparite le occhiaie.

Diede gli occhi a Shisui, e il ragazzo in tre giorni si abituò e potè finalmente aprirli.

La prima cosa che fece fu andare a guardare Makoto; bella più di quanto immaginasse con lunghi capelli neri, occhi verdi e un sorriso bellissimo.

Shisui- Finalmente posso vederti eh?- la ragazza soffocò una risata.

Otorune- Shisui, che ne pensi di restare a vivere da noi? Ovviamente, dovrai lavorare, ma avrai un letto, cibo e una stanza. Che ne pensi?

Makoto- Ti prego, Shisui!

Non potè resistere alle parole della ragazza. Così si mise a vivere lì. Ogni giorno lavorava, si occupava della casa, si occupava di Makoto, si concedeva agli allenamenti (era pur sempre un ninja) e andava a dormire.

Dopo 4 anni di permanenza, Makoto si ristabilì. Shisui era ormai un uomo, così chiese Makoto in moglie. Lei accettò. Si sposarono e convissero per altri 5 lunghi anni.

Poi, nella primavera del 6° anno, Makoto rimase incinta.I due ebbero un bambino e gli diedero il nome di Frakken.

Il bambino era in ottima forma: quando nacque, a Shisui venne da piangere; lo stesso che 10 anni prima avrebbe abbandonato tutto ora stava piangendo perché aveva un figlio, un padre, una famiglia: lui aveva l’amore.

Capitolo 4: Infanzia di Frakken

 

Il pargolo ebbe un’infanzia piuttosto allegra.

La sua famiglia era in salute, non gli mancava mai nulla.

All’età di 6 anni, mentre vedeva il padre allenarsi, sviluppò la Palla di Fuoco suprema per difenderlo da un orso di passaggio.

I suoi genitori erano orgogliosi. Quando pochi anni dopo, Otorune venne a mancare. In quel momento sviluppò lo Sharingan.

Negli anni successivi, il padre decise che era giunto il momento di insegnargli a combattere.

Così lo allenò nella sua arte del Fuoco, del Fulmine e del Vento, nonché nell’utilizzo dello Sharingan.

All’età di 13 anni, si trasferì con la famiglia al villaggio della foglia e Shisui cambiò nome in Rukune, per non essere riconosciuto.

Lì si fece diversi amici, e si trovò in sintonia con un ragazzo di nome Frak.

Anche lui apparteneva al clan Uchiha, era un altro sopravvissuto allo sterminio ed era orfano.

I ragazzi crebbero insieme e crebbero forti, tanto che divennero Chunin poco dopo la loro ammissione all’accademia ninja.

La sua vita andava magnificamente, quando un nome, di cui si parlava tanto in quel periodo gli balenò in testa: Otubi Uchiha.

Atto XII: Mangekyo di Frakken

 

Capitolo 1: Pessime scelte

 

Frakken proseguiva i suoi studi all’accademia ninja, nonostante fosse tormentato dal pensiero di Otubi Uchiha. Un giorno, mentre lui e Frak bazzicavano nei pressi della residenza dell’Hokage, origliarono.

Naruto- Ho preso una decisione. Manderò una squadra d’assalto ad attaccare il presunto covo di questo Otubi. Fino ad allora, niente gesti sconsiderati, chiaro?

Tutti- Chiaro, Lord Settimo.

Frakken, teletrasportandosi dentro- Io vorrei partecipare alla missione.

Frak, sopraggiungendo- Anch’io mi aggregherei volentieri.

Naruto- Non esiste. E’ per la nuova generazione che voglio risolvere il problema, non voglio che restiate coinvolti.

Frakken- La finisca, Lord Hokage. Sa perfettamente che essendo noi Uchiha, siamo tra i migliori ninja del villaggio.

Naruto- Il vostro cognome non fa di voi grandi ninja. Inoltre, non vi lascerò andare così facilmente- dei cloni apparvero dal nulla, ma Frakken e Frak non si scomposero.

Frakken e Frak- Ginton: Supidozon!*- apparentemente non successe nulla. I cloni si avventarono sui ragazzi, ma vennero affettati da venti e fulmini.

Naruto- Una tecnica difensiva? Eccellente. Sareste così gentili da spiegarmela?

Frakken- Naturale. Ho sviluppato questa tecnica dopo essermi allenato anni e anni con mio padre. Consiste nella combinazione di chakra del Vento e del Fulmine, ovvero arte della Corrente, e nella concentrazione in diversi punti. Delineando una circonferenza immaginaria intorno al proprio busto, si ottiene il parallelo massimo di questa tecnica; la tecnica, quindi, riveste l’utilizzatore come un’armatura Raiton invisibile, ne aumenta la velocità e ne garantisce la protezione incondizionata.

Purtroppo, la tecnica non è infallibile: infatti si basa sul principio di velocità dell’attacco che si sta ricevendo. La velocità della Supidozon è equivalente ad un fulmine fratto un getto di vento. Se la velocità dell’attacco è minore del prodotto, l’attacco verrà a contatto con una corrente fulminante in grado di tagliare in due anche l’acciaio e ne verrà inevitabilmente investito; se però è maggiore, l’attacco subirà solo una diminuzione di potenza, dovuta al tentativo di fermarla della tecnica. La suddetta tecnica può essere attivata e disattivata molto velocemente per evitare il consumo di chakra, e colpire innocenti.

Naruto- Complimenti. Con una tecnica del genere, sarete sicuramente al sicuro. E sia, potete seguire la squadra, ma siete solo di supporto. E’ una missione di rango B, ma voglio evitare morti.

Frakken- Stia tranquillo, ho altri assi nella manica.

 

 

*-inventata, Corrente: Zona velocità (Speed zone suona benissimo)

Capitolo 2: La forza degli Uchiha

 

In pochi giorni, Naruto inviò Frak, Frakken e la sua squadra di 8 Jonin della Foglia dove si presumesse si trovasse Otubi. Raggiunto il luogo, i due Uchiha aspettarono prima di entrare nella cava: sapevano che il loro avversario era un Uchiha, quindi possedeva uno Sharingan, e i Genjutsu sarebbero stati onnipresenti.

Frakken- Aspettate!

Jonin della Foglia- Non darmi ordini ragazzino.

Frakken- Fa come ti pare.

Il Jonin entrò, venne travolto da fuoco e pietre; morì. Da quel momento tutti ascoltarono i consigli di Frak e Frakken.
Dopo pochi minuti, raggiunsero una stanza contenente un enorme statua di Madara Uchiha. Proprio in cima, un uomo con la faccia sfigurata, capelli neri raccolti in un codino, un Rinnegan nell’occhio destro e uno Sharingan nell’occhio sinistro, un enorme falce a tracolla e il vestito di Madara.

Frak, sussurrando- Frakken, hai notato? La mano destra…

Frakken- La vedo. E’ un tocco di legno. Cellule di Senju?- Frak annuì. Fecero segno ai Jonin di proseguire con prudenza.

Otubi- Altri ninja della Foglia? Non avete imparato nulla? Kuchyose: Edo Tensei!*- Apparvero 4 bare vicino a lui.

???- Ancora qui?

??2- Di nuovo in vita…Ma quando impareranno?

??3-Morto da una settimana e già mi riportano in vita?

??4- Perché qui? Non voglio commettere altri errori.

Frakken- Non ci posso credere! I 4 Uchiha più potenti che siano mai esistiti sono qui, davanti a noi.

Frak- Itachi, Madara, Sasuke e Obito. Che armata…

Otubi, Obito, Madara, Sasuke e Itachi- Katon: Moeru hakai!*- la fiammata era colossale, ma i Jonin la evitarono, indietreggiando.

Frakken- Beh, nonostante siano molto forti, penso sia il mio momento.

Frak- Tutti quanti, indietreggiate. Rischiate di restarci secchi.

I Jonin indietreggiarono ulteriormente. Quando furono a debita distanza, Frakken si mosse.

Frakken- Akuton: Nensho.*- schioccò le dita.

In un nanosecondo, un’esplosione distrusse la statua e provocò fiamme devastanti, che incenerirono i nemici…o almeno pensavano così.

 

 

*-Richiamo: Resurrezione impura

- inventata, Fuoco: Distruzione fiammeggiante

- inventata (proprio l’Arte è inventata), Scoppio (Fuoco+Fulmine): Combustione

Capitolo 3: Scontro esplosivo

 

Frakken- Che vi dicevo? E’ finita qui.- ma dalla nebbia fuoriuscirono le 5 figure degli Uchiha.

Otubi- Il Kamui di Obito, unito alla mia propagazione della tecnica (peculiare del mio Sharingan) ci ha concesso di salvarci.

Frak- Sono stati veloci, la tua arte è pressocchè istantanea. Jonin, pronti per lanciare l’offensiva?

Jonin della foglia- Siamo pronti. Dateci il segnale.

Frakken- Bene…ritiratevi, immediatamente aggiungerei.

Jonin- Cosa?! Volete affrontarli da soli?

Frak- Io posseggo due Mangekyo Sharingan e lui ha 2 abilità innate e 1 maggiore.

Jonin- UN’ABILITA’ MAGGIORE??

Frakken- Non me ne vanto tanto, comunque sì, io ho un’abilità maggiore.

Frak materializzò le costole del suo Susanoo- Io ti proteggerò, tu utilizza l’arte della Nova e distruggili.

Frakken- Andiamo! Ryuton: Furo ginga!*- un fiume di stelle si diresse verso gli Uchiha, ma Itachi scatenò un Amaterasu, frenandone la corsa.

Frakken- Adesso basta schivare le mie tecniche. Ginton: Supidozon!*- settò la tecnica e si avventò sui nemici.

Frak si mise in mezzo, sempre utilizzando il suo Susanoo per difendere l’amico.

Madara- Chibaku Tensei!*- lanciò un Matagama per respingerlo, ma fu inutile: la creazione del satellite era ormai inevitabile; così, Frak, in un momento di sconforto disse- Kotoamatsukami!*- lanciò la tecnica su Sasuke, nonostante il suo bersaglio fosse Otubi, e lo portò dalla sua parte.

Sasuke- Grazie ragazzi per avermi liberato dalla tecnica- materializzò il braccio sinistro con il Susanoo, poi si lanciò con Frak verso i nemici.

Frakken- Non lasciatemi indietro!!- utilizzò la Dislocazione Istantanea di suo padre e la sua velocità gli consentì di raggiungere i due in pochi istanti.

Sasuke- Quella Dislocazione…come fai a padroneggiarla così bene?

Frakken- Mio padre me l’ha insegnato.

Sasuke- Solo una persona ha una dislocazione istantanea del genere…Shisui! Ciò vuol dire che tu sei suo figlio eh?

Frakken- Già. Dietro di te!- Itachi era dietro il fratello- Akuton: Nensho!*- colpì Itachi, che si dissolse in una marea di corvi.

Frakken impugnò la spada che riempì con arte dello Scoppio. Lanciò lame di energia esplosiva verso i ninja avversari, ma puntualmente essi sparivano.

Frak, sussurrò- Allora, io colpirò Obito, lui userà il Kamui. Allora userai l’arte della Nova su entrambi, distruggendolo.

Frakken- Ma colpirò anche te!

Frak- Ti sbagli. Sasuke mi teletrasporterà all’ultimo istante. Sei d’accordo?

Sasuke- Io sono pronto, andiamo!

Frakken- E sia.- fu così che attuarono il piano. Frak scattò verso Obito. Ma in quel momento Madara si interpose fra i due e lo bloccò, ma Sasuke teletrasportò via il povero Uchiha.

Frak- Madara mi ha iniettato un proiettile di legno. Il mio cuore si spezzerà fra poco.

Frakken- Sta tranquillo, non mi sembra nulla di…- il legno fuoriuscì dalla cassa toracica- Ho parlato troppo presto.

Frak- Frakken…per me è finita. Ora tieni- si staccò gli occhi e glieli porse- i miei Sharingan contengono i miei 2 Kotoamatsukami. Aspetta a metterli, finchè non sarò morto.

Frakken- Ma non può finire così!! Sasuke, non puoi fare nulla?

Sasuke- Posso consentirti di salutarlo, respingendo quei 4. Ma tu fa’ in fretta.

Frak- Ehi- richiamò l’attenzione di Frakken- anche se muoio, i miei occhi saranno i tuoi.

Frakken- Ti farò tornare in vita lo sai?

Frak- Sì, lo so- i due risero. Poi la sua vita si spense.

Allora, gli occhi di Frakken cambiarono: sviluppò i 2 Mangekyo Sharingan!

 

 

*- inventata (anche l’arte è inventata), Nova (Fuoco+Fulmine+Vento): Flusso galattico

-inventata, Corrente: Zona velocità (Speed zone suona benissimo)

- Chibaku Tensei

- Kotoamatsukami

- inventata, Scoppio (Fuoco+Fulmine): Combustione

Capitolo 4: Frakken l’Invincibile

 

Frakken allora si alzò, guardò tutti quei potentissimi ninja e l’unica cosa che riuscì a dire fu “Ryuton: Yunibasaru kido*”. Immediatamente, 6 satelliti bollenti si crearono intorno a lui, orbitando intorno a lui come fosse un pianeta; erano grandi poco più di un pugno.

Frakken, con voce profonda- Ehi Sasuke.

Sasuke-Sì?

Frakken- Utilizza Amaterasu sulle mie sfere.- così fece, e i satelliti si riempirono di fiamme nere. Allorà Frakken ne lanciò uno contro Otubi; utilizzò nuovamente il Kamui. Stavolta però, la tecnica si interruppe di colpo, e Otubi dovette sacrificare il corpo di Itachi per difendersi; il contatto con la sfera lo trasformò in una nana bianca che si diresse verso il soffitto, distruggendolo.

Obito- Incredibile, ha interrotto il mio Kamui.

Frakken- Non l’ho interrotto, ma posseggo il tuo stesso potere: nei miei occhi c’è il Kamui.

Decise sul momento di impiantarsi gli occhi dell’amico, guadagnando i 2 Kotoamatsukami.

Allora, divenne rapidissimo e, utilizzando l’arte dello scoppio, annichilì anche Obito.

Erano rimasti 2 contro 2: Madara e Otubi contro Sasuke e Frakken.

Sasuke- Ora intendo finirla. Kuchyose: Edo Tensei!*- richiamò 2 bare.

Frakken- Ancora Edo Tensei?

Sasuke- Aspetta- dalle bare uscirono solo due teste: Obito e Itachi. Sasuke prese gli occhi da entrambi e li mise in un sacchetto di cuoio; poi staccò anche i suoi occhi e li depositò al suo interno.

Chiuse il sacchetto e disse solo “Non sconfiggerai mai quei 2 con il Kotoamatsukami, non è sufficiente, e il Kamui per quanto ottimo, non è infallibile e presenta lacune offensive non trascurabili. Utilizza questi occhi come nessun Uchiha ha mai fatto.”

Materializzò il Susanoo e si lanciò all’assalto (ricordo che la capacità di evocare il Susanoo una volta risvegliato non dipende dagli occhi bensì dal chakra dell’utilizzatore) utilizzando il Chidori*: l’attacco creò un buco e Otubi e Madara se la diedero a gambe.

*-inventata, Nova: Orbita Universale

-Richiamo: Resurrezione impura

- Mille Falchi

 

 

 

sono 2 capitoli, perciò è un po' lungo

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visto che la storia è sempre in questo "passato" direi di pubblicare altri 2 capitoli insieme

Spoiler

Atto XIII: La fine di Otubi

Capitolo 1: Sconfitta di Madara

Sasuke- Riesco a percepire i loro chakra, sono poco distanti da qui.

Frakken- Andiamo. Kamui!*- sparirono velocemente.

Madara e Otubi erano sopra ad un albero.

Madara- Liberami da questo controllo: non posso sfruttare al 100% la mia potenza.

Otubi- Scordatelo. So cos’è successo in passato. Non voglio farmi fregare dal peggiore del mio clan.

Madara- Va al diavolo. Ehi, percepisco qualcuno che si sta teletrasportando.

Frakken cadde dall’alto, mentre Sasuke utilizzava un approccio più diretto, cercando di tranciarli da davanti con la spada. Otubi rese la sua mano di legno e, apparentemente, bloccò Frakken; ma quando guardò il ninja sopra la sua mano, si accorse che Frakken era fermo immobile su una gamba sola ad occhi chiusi. Otubi fece divenire il suo secondo braccio un viluppo di rami, ma Frakken esplose in una serie di corvi.

Otubi- La tecnica di Itachi?!- il ragazzo ricomparve dietro al nemico brandendo le sue due katane e la lama corta del padre, riuscendo a tagliare il braccio destro di quel maligno.

Madara si lanciò contro Frakken, ma egli fu lesto e, resosi intangibile, evitò l’assalto e tagliò una gamba al ninja millenario. Era molto reattivo.

Sasuke- Ti sei impiantato gli occhi di mio fratello?

Frakken- Sì. Non sono per un Rinnegan, ma 3 mangekyo sharingan li controllo perfettamente.Ah- si interruppe e vide che i due stavano per fuggire- Amaterasu.*- diede fuoco all’altra gamba di Madara, ed egli si dovette fermare, mentre Otubi si dava alla fuga.

Frakken bloccò le braccia di Madara con le spade, poi ne cavò gli occhi e li mise nella bisaccia.

Madara- Hahahahaaha. E’ la terza volta che sono a questo mondo e non sono riuscito ancora ad ottenerne il controllo- guardò Frakken, poi riprese a ridere- Dannato ragazzino, vattene finchè sei in tempo. Quello è un’idiota ma si è trapiantato le cellule di Hashirama, non ti sarà facile sconfiggerlo.

 

*-Kamui

- Amaterasu

Capitolo 2: La nuova arma

Sasuke – Senti Frakken, ho bisogno di sapere una cosa.

Frakken- Dimmi.

Sasuke- Sai utilizzare le spade e gli shuriken piuttosto bene, no?

Frakken- Diciamo che me la cavo- non riuscì a non ridere sotto i baffi.

Sasuke- Allora tieni questo rotolo: contiene armi potentissime, che ti aiuteranno in caso di necessità.

Frakken prese il rotolo e fu investito dalla sua forza.

Frakken- Grazie Sasuke, ma adesso dobbiamo trovare Otubi.- il suo schakra fluì più rapidamente verso gli occhi. Mostrando gli Sharingan- Ce l’ho- in un secondo, i due sparirono.

Otubi era accucciato sotto un albero, aveva costruito un altro braccio con il legno flessibile del leccio che aveva vicino.

Frakken apparve proprio sul ramo sopra  di lui- Fa male?

Otubi- Come cavolo hai fatto a trovarmi ancora?

Frakken- Se te lo dicessi e mi scappassi ancora, come farei a seguirti?- rise.

Otubi si alzò, creò dei proiettili di legno e si fuse con l’albero, facendo perdere le sue tracce.

Frakken sparì e riapparve in aria- Mi dispiace, ma non è sufficiente. Akuton: Hono uzumakimasu!*- schiocchò le dita e provocò una combustione su un albero; essa crebbe e divenne un vortice di di fiamme scarlatte.

Otubi era scampato alle fiamme ma se ne stava andando verso un’altra grotta, e avrebbe potuto perdere la traccia di chakra. Così, preso alla sprovvista, prese il rotolo e applicò i segni sulle braccia, come un tempo fece Sasuke con gli Shuriken, e utilizzò il richiamo.

Uscì un’arma piuttosto strana: era un grande shuriken con tre punte molto allungate, come katane. Sul momento non seppe che fare, poi vide che c’erano dei Kanji sulle lame e c’era scritto “Sasuke Sarutobi”, ma in quell’attimo la scritta scomparve, rivelando un nuovo nome “Frakken Uchiha”.

Lanciò l’enorme Shuriken, che, ad una velocità impressionante, roteò più e più volte, e si sentì un grido: l’aveva centrato.

 

*-inventata, Scoppio: Vampa vorticante

Capitolo 3: L’ultima chance

Frakken, sorridendo- Preso!- utilizzò la dislocazione e afferrò lo shuriken, ma si stupì vedendo un tronco invece dell’odiato nemico. Prese l’arma e si allontanò. Mentre se ne andava, il tronco ritornò ad essere un braccio e dal terreno riemerse Otubi; continuò a scappare e, finalmente, trovò un cunicolo sotterraneo dove nascondersi.

Frakken si accorse dell’inganno e cercò di raggiungere Otubi, ma una volta giunto lì, lo vide sulla sommità di un colossale Golem di Legno, armato di grosse spade di fuoco.

Frakken- E così, utilizzi anche questi mezzucci eh?

Otubi- La tecnica del grande dio dei ninja sarebbe un mezzuccio?

Frakken-Mi riferivo al tronchetto veramente.

Sguainò i suoi due shurikatane e si preparò ad attaccare.

Otubi lanciò le sue spade di fuoco, ma lui schivò velocemente e, saltando di albero in albero, si portò all’altezza dell’energumeno.

Frakken- Ehi, idiota, prendimi!- cominciò a sparire ripetutamente, ma il bestione cercava ugualmente di colpirlo.

Il ragazzo, utilizzando le shurikatane, cominciò ad amputargli le diverse parti del corpo.

Riuscì a tranciare di netto una gamba e il braccio sinistro, ma Otubi le riprodusse perfettamente.

Allora, utilizzò ripetutamente l’arte dello Scoppio, ma essa non migliorava la situazione, perché era potente ma facilmente soffocabile perché composta di scintille e fiamme.

Decise così di incenerire l’essere in un modo semplice, ma efficace.

Frakken- Amaterasu.*- il mostro prese fuoco, e non potè far nulla: le fiamme nere continuavano a divorarlo- Avrei dovuto farlo subito- aggiunse riatterrando.

 

*-Amaterasu

Capitolo 4: Branchi di Zetsu

Otubi non aveva più vie di scampo: il chakra era al minimo, lo Sharingan nonostante le cellule di Hashirama gli stava prosciugando l’occhio, e non sapeva che altro fare.

Frakken si avvicinò a lui furtivamente.

Frakken, sussurrando- Era da tempo che volevo farlo- il chakra cominciò a manifestarsi- SUSANOO!- un enorme Susanoo di chakra verde pino [vi giuro, questo colore esiste] emerse da Frakken- Che cosa? Ancora il 2° livello? Con 2 Mangekyo Sharingan Superiori il 4° grado mi pare il minimo!- disse immettendo più chakra e manifestando il Susanoo alato, fornito dei suoi Shurikatana, di un’altra enorme Katana e di un set di Kamui Shuriken.

Otubi- Non mi resta altro da fare: Zetsu.- prima ne uscì uno, poi 2, 4, 8, 16, 32, 400, 4000.

Frakken- Finalmente posso testarti- cominciò a combattere contra quell’orda di esseri, ottenendo più volte vantaggi decisivi. Ma più ne uccideva, più ne comparivano.

Utilizzò anche il Kamui in blocco, ma esso non ebbe l’effetto desiderato: infatti, una volta entrati nell’altra dimensione, essi cercarono di prendere Frak e, per evitare che il cadavere dell’amico fosse trafugato, li riportò tutti nella sua dimensione.

Neanche i Matagama degli Yasaka no Matagama erano d’effetto, e l’Amaterasu produceva pochi risultati.

Frakken- Devo pensare in fretta…-guardò Sasuke ed ebbe il colpo di genio- Ehi, Sasuke-sensei, il Kotoamatsukami può essere usato addirittura una volta al giorno grazie all’utilizzo di certi metodi, giusto?

Sasuke- E’ corretto. Non serve che passino anni, ma solo giorni.

Frakken- Ottimo. Kotoamatsukami- fece perdere la voglia di vivere agli Zetsu, che si auto eliminarono.

Otubi- Oh, no, cavolo…

Frakken scattò rapidamente verso Otubi e lo trafisse con la spada del Susanoo.

Schizzò quel poco sangue che gli restava in corpo, poi morì e quell’incubo finì.

Atto XIV: Perseguire un obiettivo

Capitolo 1: Nuova luce

Frakken aveva da poco sconfitto Otubi e aveva intenzione di riportare in vita il suo amico Frak, ma gli era davvero difficile, in quanto non sapeva chi avrebbe potuto sacrificare: si trattava pur sempre della vita di qualcuno.

Decise di attendere che un criminale infimo si presentasse alla Foglia, con l’intento di catturarlo ed utilizzare la tecnica.

Purtroppo, passarono mesi ma nessun criminale gironzolava alla Foglia. Decise di smettere di perseguire questa possibilità, ma non volle rinunciare alla stima e all’affetto per l’amico: così eresse una statua e costruì una tomba nella dimensione parallela.

Frakken si mosse quindi verso il nascondiglio di Orochimaru, per rubare alcuni rotoli.

Sasuke lo seguì, nonostante fosse senza occhi, e cominciò a fargli da maestro.

Frakken- Grazie per aver accettato la mia offerta. Non capita tutti i giorni di avere un maestro come te.

Sasuke- Dai, muoviamoci. Appena recuperati questi rotoli, comincerà il tuo allenamento intensivo. Ti impianterai quegli occhi e diverrai l’Uchiha e forse il ninja più potente mai esistito.

Frakken- Non pensi che quegli occhi potrebbero causarmi dolore?

Sasuke- No. Sei un Uchiha, non farti questi problemi. Non dar peso al futuro, visto che lo controllerai; non pensare al passato perché è già sotto il tuo controllo ma pensa al presente, visto che potrebbe sfuggire a questo tuo controllo.

I due raggiunsero il nascondiglio e si intrufolarono, non ci misero molto e se ne andarono in fretta.

Sasuke- Cosa contengono?

Frakken- Tecniche e racconti…racconti che mi aiuteranno…

Capitolo 2: Mugen Rinnegan

Sasuke- Bene, ora procediamo.

Cominciò ad inserire altre pupille negli occhi di Frakken, che stava provando un dolore lancinante ma teneva la bocca chiusa. Infine, pose i 2 Rinnegan: furono i più difficili, data la scarsa compatibilità con Frakken; allora, il formidabile ninja rianimato, prese la spada e bucò ciò che restava del braccio sinistro. Cominciò a sgorgare del sangue (Frakken era appena stato fasciato agli occhi, quindi non poteva vedere) e Sasuke, nel totale silenzio, iniziò ad applicare una serie di sigilli sul ragazzo; sembrava un esorcismo.

Sasuke- Indra, trapassa la generazione!- il chakra di Sasuke entrava dentro Frakken- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!

L’operazione era completata. Avrebbero solo dovuto aspettare.

Passarono 3 giorni, ma Frakken non poteva aprire gli occhi, e Sasuke era in uno stato pietoso.

All’alba del 4° giorno, però, Frakken potè finalmente riaprire l’occhio destro.

Frakken- Io vedo…TUTTO!- chiuse un attimo l’occhio per lo shock, poi lo riaprì di colpo- Sasuke-sensei, che ne sarà del nostro allenamento?

Sasuke- Allenamento? Non ne sarà nulla! Hai il mio sangue, il mio chakra e i miei occhi. Inoltre, nella notte ti ho passato anche il mio sapere. Dovrebbe essere sufficiente.

Frakken- Allora mi permetterai di…?

Sasuke- Naturalmente! Utilizza la mia anima.

Frakken si trasportò con Sasuke nell’altra dimensione. Poi riesumò la salma dell’amico e pronunciò la formula- Juyona Denso!*- la vita di Sasuke uscì dalla bocca e fu trasferita nel corpo di Frak.

Frak, tornando in vita- Ero sicuro ce l’avresti fatta.

Frakken- Te l’avevo promesso no?- si misero a ridere.

Frak- Cos’hai agli occhi? I miei dovresti già esserteli impiantati.

Frakken- Veramente questi…- e gli raccontò la storia dei suoi occhi.

Frak- WOW!!! Ti rendi conto che ora sei praticamente come l’eremita delle sei vie, e più giovane!

Frakken, ridendo- Sei un’idiota!- i due continuarono a scherzare, poi i due tornarono nella dimensione normale.

Frak- E ora?

Frakken- Mi dispiace, ma ti ho riportato in vita solo perché ero in debito. Ti voglio bene, non fraintendermi, ma adesso devo imparare a governare questi occhi. Non posso pensare all’amicizia.

Frak- Sei sicuro? E va bene, ma ti applico un marchio, così una volta ogni tanto possiamo fare due chiacchiere ok?

Frakken- Va bene, ma ora devo andare- sparì.

 

*-inventata, Trasmissione vitale

Capitolo 3: Ritorno alla realtà

Proseguì con il suo eremitismo, ma dopo diversi anni, gli occhi lo portarono alla follia e fu costretto a ritirarsi verso le foreste, non più come eremita, ma come bestia.

E, questa è la mia storia…-concluse Frakken, facendo tornare tutto alla normalità.

Sora- Mi fa male la testa.

Kumakichi- Adesso direi che devi venire con noi però, o quei 5 poveracci rimaranno immobili per sempre.

Tamazu- La mia domanda è, se i tuoi poteri sono così grandi, perché non li dividi?

Frakken- Veramente, se non li avessi divisi in 5 incarnazioni, sarei molto più potente.

Kumakichi- Ecco perché Frakken era così abile!

Frakken- Io ho solo infuso parti minime di me in quei 5 pargoli, non gli ho dato chissà quali poteri. Hanno sviluppato da soli le loro tecniche.

Sora- Insomma…tu hai tanti poteri no?

Frakken- Beh, sì. Perché?

Sora- Che ne pensi di, sì insomma…donarcene un po’?

Frakken rimase scioccato, poi capì che gli altri avrebbero potuto sentirsi un po’ inutili e soprattutto, che era un po’ presuntuoso pensarlo. Quindi rispose.

Frakken- Mh, perché no?- i 3 amici spalancarono gli occhi- In fondo, ne ho tanti e mi provocano solo che guai, quindi, chiedete pure! Ma badate, vi concederò 1 potere, e non di più, quindi pensateci attentamente.

Sora- Io ho già scelto: voglio una velocità tale da rendere i miei Taijutsu impercettibili.

Frakken schioccò le dita- Fatto.

Kumakichi- Scusami, ma voglio rifletterci per bene.

Tamazu-Io…non che abbia bisogno d’altro potere, però pensavo…voglio il controllo assoluto sulla mente dell’avversario: insomma, l’abilità peculiare del clan Yamanaka!

Frakken- Fatto. Zengawa, la mia è un’offerta limitata, non aspetterò in eterno: dunque, scegli!

Kumakichi stava riflettendo: era un ninja che desiderava conoscere le 5 terre e tutti coloro che le abitavano, non gli sarebbe stato sufficiente UN potere. Lui voleva scoprire, lui ambiva a scoprire, così disse solo una parola “Conoscenza”.

Frakken- Capisco cosa intendi. Fatto.

Dalla mano di Kumakichi uscirono 18 palline minuscole violacee.

Kumakichi- Queste sono…- era sconvolto, non riusciva a crederci-…attrezzi dell’eremita delle sei vie, le leggendarie Gudodama?

Frakken annuì; sapeva che Kumakichi aveva un grande intuito e una capacità d’osservazione e di apprendimento molto elevata, ma temeva che sarebbe stato colto da morte prima di conoscere tutto ciò che il mondo ninja poteva offrirgli. E per fare tutto ciò, avrebbe avuto bisogno di una certa protezione: avendolo intuito, Frakken gli aveva regalato delle Gudodama espansibili potenti quanto quelle del leggendario eremita dei sei sentieri.

Capitolo 4: Le sei vie di Frakken

I 4 ripresero il cammino: dovevano recuperare in fretta gli altri Frakken.

Frakken- Ah giusto, ho delle cose per voi.- Schioccò nuovamente le dita.

Sora- Cosa ci hai dato?

Frakken- Beh, rispettivamente…A te ho donato una visione assoluta del chakra senza l’utilizzo di un Byakugan ma molto superiore, ovviamente mischiandolo con la velocità che ti ho donato potrai stendere chiunque all’istante; Tamazu, a te, dono lo “Stile Zetsu”, ovvero la manipolazione delle tecniche appartenute a quell’essere che un tempo chiamavano Zetsu; Kumakichi, come se non ti avessi già donato tanto, prendi questo- gli lanciò un taccuino- prendilo, ora è tuo.

Kumakichi- Di cosa si tratta?

Frakken- Scrivi una domanda su quel blocchetto, una qualunque.

Kumakichi- Ok, ma facciamone una difficile- impugnò la penna vicino al taccuino, che immediatamente si legò al suo braccio con un filo di chakra; poi si mise a scrivere- “Quanti occhi ha Frakken?”- ridendo, dopo aver scritto una domanda che per lui non aveva senso difatti. Ma poco dopo, il quaderno rispose scrivendo a sua volta “Circa 16” era anche piuttosto spiritoso insomma.

In quel momento, Kumakichi pensò che aveva in mano il potere assoluto: poteva chiedere di tutto e quello strano libretto gli avrebbe risposto, alle volte ironicamente!

Frakken- Ora andiamo.

Finalmente arrivarono al nascondiglio, e quando Frakken guardò l’occhio, gli altri 5 Frakken si poterono muovere di nuovo.

Frakken- Allora…mi sorge un dubbio: ma come faremo a chiamarci fra noi Frakken e voi come farete a distinguerci con i nomi?[e come farò io a scrivere ogni cacchio di Frakken e il cognome che voi non sapete?]

Kumakichi- Gli darai dei nuovi nomi.

Frakken guardò uno a uno tutti i Frakken, poi parlò- Allora- guardando Frakken Hoshigaki- tu, tu che possiedi l’arte dell’Acqua più potente su questo mondo, ti chiamerò Arashi, come la mareggiata che distruggerà ogni mio nemico; tu, invece- guardando Frakken Senju- tu grazie alla tua forza e al potere di dare la vita, ti chiamerai Seikatsu; mentre tu- guardando Frakken Jotaname- che controlli le marionette, ti chiamerò Ningyo; invece tu- guardando Frakken Maito- ti chiamerò Dageki, come il colpo che sfonderà chiunque mi vada contro; per ultimo, tu- guardando Frakken Uzumaki- visto che in te non trovo nulla di particolare, mi limiterò a chiamarti Kitsune.

Kumakichi- Ho segnato tutto. Uff- trasse un sospiro- mi fa ancora male la mano.

Frakken- Perché? Non sai che quando impugni la penna che ti ho dato, essa legge i tuoi pensieri e scrive automaticamente sul taccuino?

Kumakichi- Dirmelo prima no eh?

 

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Atto XV: Aria di cambiamenti

Capitolo 1: Armi dell’eremita

Kumakichi voleva esplorare ancora le terre ninja, ma Frakken aveva intenzione di recuperare gli attrezzi dell’eremita delle sei vie, che si trovavano dispersi fra i 5 paesi. Decise di dividere le squadre in coppie, mentre lui, che poteva spostarsi istantaneamente ovunque, andò da solo.

Kumakichi- Allora, Taccuino della Conoscenza, “Dove si trova la Zucca Rossa?”- il quaderno rispose- “Beh, al 99,999999%...all’interno di una cassa nella residenza del Raikage”

Arashi- Sarebbe una buona occasione per recuperare Daiki, era un tipo forte dopotutto e ci serviva un tipo un po’ “impulsivo”

Kumakichi- Come preferisci, a me non da problemi. Adesso muoviamoci.

Tamazu- E noi dove andiamo?

Dageki- Ci dirigiamo alla Cascata, dove si trova la Fune d’oro.

Sora- E invece noi?

Kitsune- Recupereremo l’Orcio d’ambra al villaggio della Roccia.

Seikatsu, guardando Ningyo- Noi invece andiamo al villaggio della Sabbia, per trovare la Spada delle sette stelle. Frakken, a te tocca il Ventaglio di Banano.

Frakken- Seikatsu, fai poco il capetto: sei l’unica delle mie incarnazioni che non è una forza portante.

Seikatsu- Ti sbagli, Dageki è privo di Bijuu.

Frakken- HAHAHHAHAHA, non te ne sei accorto?- continuava a ridere- Ho percepito Son Goku immediatamente, penso sia uno dei motivi per cui egli non crepa nonostante apra tutte le 8 porte del chakra.

Seikatsu rimase zitto.

Kumakichi-Io direi di mettersi in viaggio.

I gruppetti si trasportarono via. Arashi e Kumakichi arrivarono alla residenza di Darui e cominciarono a parlare.

Arashi- Ciao, Darui.

Darui- Ciao, Frakken.

Arashi- Mi dispiace, ma il mio nuovo nome è Arashi.

Kumakichi- Basta parlare di nomi! Siamo qui per la Zucca Rossa.

Darui- Siete matti. Non ho intenzione di darvi un oggetto leggendario potentissimo di questa portata…

Daiki, entrando- Ehi, zio, ti ho riportato la Zucca Rossa; l’ho usata per tenere il cibo, va bene no?

Darui, facendo un facepalm- O santissimo Hagoromo.

Daiki- Ehi ragazzi, che fate di bello?

Arashi- Nulla, siamo qui per la Zucca Rossa e per riprenderti nel Team, che ne pensi?

Daiki- Penso che sia una grande idea- si avvicinò a loro.

Kumakichi- Arrivederci Raikage- i tre sparirono.

Capitolo 2: La tecnica di Kitsune

Sora e Kitsune erano andati dallo Tsuchikage, intenti a recuperare l’Orcia d’ambra.

Kitsune- Ho fame…hai mica del Ramen?

Sora- Ma perché mi hanno messo in coppia con te?? No, non porto da mangiare in missione.

Kitsune- E se la missione copre più di un giorno, che fai? Non mangi?

Sora sospirò, ma entrò senza esitazione nella residenza del 5°.

Sora- Lord Tsuchikage, abbiamo bisogno dell’Orcia d’ambra che lei tiene in custodia.

Tsuchikage- Scordatelo, non posso cedere qualcosa di così prezioso.

Kitsune- Ma è importante! Non può proprio cederla?

Tsuchikage- Non che io me ne faccia molto, ma non è qualcosa che si da via così facilmente.

Sora- C’è qualcosa che le possa dimostrare che l’oggetto sarà riposto in ottime mani?

Tsuchikage- Mah, non saprei…aspettate! Ho un’idea- diede una lista ai due- dovete eseguire questi compiti.

Sora, contando rapidamente- Sono 40 richieste…perché tutto ciò?

Tsuchikage- Nessuno se ne occupa e sono cose importanti, quindi ho colto la palla al balzo.

Sora se ne andò con Kitsune e in breve finirono le richieste, soprattutto grazie ai cloni del secondo e l’intelligenza della ragazza, ma restava l’ultima mansione: distruggere senza lasciarne traccia il mitico Gero Bonto, un’enorme statua di rana obesa che portava sfortuna e di cui lo Tsuchikage voleva liberarsi. Qunado giunserro nel luogo in cui si trovava la statua, si accorsero che essa era veramente resistente: Sora provò diverse volte con le Bijuu Dama e con le fiamme blu, ma non scalfì minimamente quel pezzo di pietra.

Kitsune- Ora lascia provare me, ok?- Entrò in forma Chakra Kyubi Yin/Yang e creò un rasengan grosso come la sua testa, poi un copia, utilizzando la sua conoscenza dei punti del chakra del suo semi Byakugan, creò una vasta rete di chakra data dalle 64 chiusure intorno alla sfera, e un’altra utilizzò una mini Bijuu Dama. Sfruttò poi le sue mani di chakra per ingrandire ancora la sfera, che era ormai diventata veramente enorme; poi lo lanciò verso l’alto, e utilizzando l’Hiraishin no Jutsu delineò una circonferenza tridimensionale e vi inscrisse il Rasengan che aveva creato, che divenne una titanica sfera blu/arancione con una rete di chakra intorno. Quando tornò sotto la tecnica, a differenza dei normali Rasengan, la pesantezza della tecnica la fece ricadere interamente sul palmo del giovane, che non parve comunque risentirne. A quel punto si moltiplicò, creando all’incirca cento copie, tutte fornite del loro “Rasengan Gigante”, e li lanciarono simultaneamente contro la statua; Sora si accorse solo in seguito di ciò che stava succedendo, perché era accaduto tutto molto in fretta, ma utilizzò la sua velocità per arrivare addirittura fino al Paese del Fuoco in pochi nanosecondi.

All’impatto, l’onda d’urto inibì il chakra circostante, entro il raggio d’azione, all’infuori del suo.

Sora, ritornando istantaneamente- Wow, che tecnica devastante. Il nome? Devo riferire tutto a Kumakichi…

Kitsune- Chou Chaos Rasengan (singolo), Chou Chaos Rasengan Danmaku (multiplo).

Capitolo 3: Il ragazzo vivo

Kitsune- Bene, l’ho distrutto- Sora annuì e i due recuperarono l’Orcia d’Ambra.

Seikatsu e Ningyo erano quasi arrivati al villaggio della sabbia, quando un ragazzo dai capelli verdi  spuntò fuori dal nulla, lanciando una serie di Shuriken giganti; Ningyo pose davanti due sue marionette per difendere sé e il suo compare.

Ningyo- Seikatsu, tutto ok?

Seikatsu- Sì, grazie per avermi protetto- canalizzò il chakra in una mano- Ehi tu, ma che ti è preso?

???- Oh, nulla, ho solo percepito un membro del mio clan, e mi sembrava giusto dargli il benvenuto.

La nebbiolina che avvolgeva la figura si dissolse, svelando il volto del ragazzo: non sembrava molto anziano, probabilmente era sui sedici anni; aveva dei capelli verdi, occhi color rosso pesca e dal collo scendeva una serpe; inoltre vicino a lui era presente una faina.

Seikatsu aguzzò la vista e, sgranando gli occhi, quasi cadde sulla sabbia.

Seikatsu- Ma…ma…come fai…a essere ancora…vivo?

???- Sei stupito anche tu? Sai, non pensavo di sopravvivere, ma ho preso parte delle tue cellule prima di…beh insomma, lo sai.

Ningyo- Di cosa parli?

Seikatsu- Quello è…mio fratello, Hashiroku Senju.- Ningyo sgranò gli occhi- Pensavo fosse morto, nonostante le sue capacità, dato che…l’ho seppellito sotto un cumulo di alberi- Ningyo stavolta aprì la bocca, allibito.

Hashiroku- Già, pensavi, e lo pensavo anch’io. Ma la combinazione fra il mio Dna e il tuo ha provocato un istantaneo aumento di chakra in me, che mi ha permesso di sviluppare un nuovo potere: l’abilità maggiore dell’arte della Vita.

Seikatsu- COME? E’ impossibile! Io e te avevamo l’arte del Legno, ma quest’abilità leggendaria che nessuno ha mai padroneggiato è il prodotto di Arte del Vento, mischiata all’Acqua e alla Terra, non del Legno e Legno.

Hashiroku- Non so come sia possibile, fatto sta che sono divenuto immortale e ho guadagnato questo potere…e, beh, quella di Ashura…Perfect Body!*- Un enorme creatura verde chiaro umaniforme a sei braccia, privo di bocca e con tre teste fuoriuscì dal corpo di Hashiroku, proprio come un Susanoo.

Ningyo- Oh, cavolo. Beh, andiamo Shukaku- il tasso manifestò il secondo livello di chakra e Ningyo utilizzò una marionetta come armatura- Jiton: Daburu sensa!*- due fiumi di sabbia, uno d’oro e uno di sabbia nera sgorgarono dalle mani di Ningyo, e si scaraventarono contro Hashiroku.

Hashiroku- Kusaton: Juyona Yashinoki!*- i suoi palmi si illuminarono di luce verde e quando i fiumi di sabbia li toccarono, l’impatto produsse un’esplosione di linfa.

Ningyo, tornando normale- Caspita, ha distrutto la sabbia che gli ho sparato!

Hashiroku- Veramente…- toccando la sabbia, creò ciuffi d’erba e una radura- Questa tecnica non è… “esplosiva”, direi più che altro che si basa sul concedere o privare della vita qualcosa…e utilizzarne l’energia!

Seikatsu- Una specie di trasfusione vitale?- riflettè pochi secondi- Ehi, Hashiroku! Brandisci le spade di famiglia! So che le hai rubate tu!

Hashiroku- Ah, speravo non te ne accorgessi- prese le due spade nascoste dietro la schiena- bene, adesso dimostrami ciò che sai fare, fratellino!

 

*- Corpo perfetto

- inventata, Magnetismo: Doppio fiume di sabbia

- inventata, Vita: Palmi vitali

Capitolo 4: Scontro tra fratelli

I due si scambiarono una rapida occhiata, poi Seikatsu sguainò la sua katana e ingaggiò un combattimento sanguinoso con il fratello, che pareva nettamente superiore anche dal punto di vista tecnico.

Ningyo aprì i palmi e cominciò a muoverle piuttosto velocemente, e creò un piccolo quadrato trasparente, ma continuò a muovere le mani, e il quadrato assunse la forma di un solido pieno di punte; Seikatsu non distoglieva gli occhi dalla battaglia, che man mano proseguibìva su alture di legno che Hashiroku creava camminando.

Ningyo- Jinton: Tamentai Bunsan!*- lo strano solido venne lanciato contro i due ad una velocità impressionante, ma Hashiroku rispose prontamente- Kusaton: Jumoku no Uzu!*- e un tornado orizzontale verdognolo pieno di foglie si abbattè sul grosso prisma, distruggendolo.

Ningyo- Come è possibile?- era stupefatto- Una fra le mie tecniche più potenti, in grado di rendere polvere qualunque cosa…neutralizzata?

Hashiroku- Non te la prendere, in fondo, l’Arte della Vita compete anche con l’Arte della Nova del vostro capo, no?- in quel momento, Seikatsu tentò diversi affondi, ma Hashiroku combatteva e parlava con una certa nonchalance.

Seikatsu- Devo eliminarti, per il bene di tutti noi! Mokuton: Jomyaku ki!*- dai polsi fuoriuscirono dei rametti che bloccarono le mani sue e di Hashiroku- Presto, la tua tecnica più potente, ORA!

Ningyo non se lo fece ripetere: tirò fuori diverse marionette e ne scaturì diversi tipi di sabbia (normale, nera, oro, rossa), poi li mescolò, creando un altro tipo di sabbia.

Ningyo- Jiton: Suna purachina!*- la sabbia divenne di un grigio lucente, quindi ne ricoprì i due bersagli, inserendoli in un enorme sfera di sabbia; attinse al chakra di Shukaku- Jinton: Sen’en tojo no kapuseru no jutsu!*- mille cilindri di polvere di piccole dimensioni ricoprirono la sfera- PRESS!!- i cilindri entrarono velocemente nella sfera di platino, poi entrarono in collisione simultaneamente, esplodendo in un mucchio di polvere.

Ningyo- Frakken, vieni qui- subito l’Uchiha accorse.

Frakken- Hai notato?

Ningyo- Cosa?

Frakken- Che lo hai lisciato- in quell’attimo si voltò sguainando una katana e fermando la lama di chakra di Hashiroku. I due guerrieri sorrisero, sotto lo sguardo stupefatto di Ningyo.

Hashiroku- Complimenti…e così, tu saresti Frakken, eh?

Frakken- Così pare. Tu sei dunque il fratello di Seikatsu?- il giovane annuì, senza fermare l’attacco- Non ero a conoscenza della vicenda. Permettimi dunque di farti le mie scuse, non era mia intenzione farti seppellire vivo da una mia incarnazione- nonostante stessero parlando, i due non accennavano a fermarsi.

Hashiroku- Accetto volentieri le tue scuse, dato che ora mio fratello è polvere comunque, sei a corto di un membro, giusto?

Frakken- Già. Pensavi di unirti?- abbassò la spada.

Hashiroku- Già, la mia abilità maggiore potrebbe servirti.

Frakken- E sia, mi faresti veramente comodo, serve anche un’altra abilità maggiore nell’Akumarin.

Hashiroku- Akumarin?

Frakken- Già, la nuova Akatsuki!

 

*-inventata, Polvere: Poliedro della Dispersione

-inventata, Vita: Vortice Arboreo

-inventata, Legno: Vena lignea

-inventata, Magnetismo: Sabbia di Platino

-inventata, Polvere: Mille capsule cilindriche

 

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Atto XVI: Akumarin

Capitolo 1: Nuove divise

Si ritrovarono tutti al covo di Sasuke, che ribattezzarono come loro sede.

Frakken- Ragazzi, se non l’aveste capito, vi ho mandato a recuperare gli attrezzi per farvi migliorare come squadra; è andato tutto bene, anche Seikatsu è andato, ma siamo 10 lo stesso, il numero perfetto per la nostra formazione.

Kumakichi- Insomma, vuoi ricreare una sorta di nuova Akatsuki?

Frakken- Già, ma non la chiameremo così: l’Akatsuki, ovvero la Luna Rossa, aveva come scopo riattivare lo Tsukuyomi Infinito e risvegliare il Decacoda. Noi invece risveglieremo una parte del Decacoda, me la sigilleremo dentro e continueremo il lavoro di Sasuke, uccidere tutti i nemici in ogni dimensione. La parola Akumarin, è la derivazione delle parole Demone e Verde, cioè il proteggere i demoni che abbiamo dentro di noi, i Bijuu, dato che sento che anche dentro al nuovo arrivato è presente una bestia codata…Kokuo?

Hashiroku- Cerco di sopprimerne il chakra, ma un Rinnegan lo percepisce chiaramente, giusto?

Frakken- Già. Quindi sorgono diversi problemi: dobbiamo trovare i 10 anelli…-Kumakichi stava per contraddire, ma decise di chiedere al taccuino, che confermò che gli anelli erano effettivamente 10- poi recuperare il demone a 6 code, ma soprattutto, dobbiamo creare nuove divise!

Tutti si misero a fissare Sora, ma la ragazza sfoderò gli artigli- Non mi piace questo sessismo, non è che una donna deve per forza utilizzare ago e filo e cucire divise!- il gruppo stava per disperarsi- Ciò non toglie che…ho sempre voluto disegnare delle divise abbinate! Allora, idee?

Tamazu- Io sì! Allora, dovremmo metterci tutti lo stesso copri fronte, che io adornerei con l’incisione di uno Sharinnegan, che simboleggrebbe la fedeltà all’organizzazione.

Sora- Ma mi si righerebbero gli artigli! Io penso al cucire non all’incidere!

Arashi- Sarò io ad incidere- rise un po’.

Daiki- Io ho un’idea: un’uniforme grigia con dei simboli verdi, personalizzati per ogni membro…

Frakken- Mi piace l’idea! Ma in che senso personalizzati?

Daiki- Beh, io ad esempio potrei avere delle teste di pantere, Tamazu delle maschere kabuki, Hashiroku potrebbe avere dei ciuffi d’erba e così via…

Sora- Benissimo, mi metto subito al lavoro.

Capitolo 2: La tecnica di Kumakichi e Tamazu

Frakken e gli altri lasciarono Sora da sola, aveva specificatamente richiesto di non essere interrotta da niente e nessuno, e si diressero in una stanza piena di monitor.

Frakken, cominciando a digitare- Nono sono mai stato un gran patito tecnologico, l’industrializzazione dei paesi ninja non mi è mai andata a genio, ma offre diversi vantaggi…Ah, finalmente!- si erano aperte una serie di porte- Ragazzi, ho creato sezioni d’allenamento in dimensioni piuttosto ambigue per coppie di voi.

Si decise che Kumakichi sarebbe andato con Tamazu, fra loro non scorreva buon sangue e Frakken sperava che questo avrebbe aumentato il loro legame.

I due entrarono e si ritrovarono in un enorme foresta.

Tamazu- Questa la chiami “ambigua”? E’ solo una foresta!

Kumakichi prese il taccuino, chiuse gli occhi. La penna scrisse qualcosa e quando riaprì gli occhi, la risposta lo scioccò- SALTA!!
I due spiccarono un balzo, proprio nel momento in cui l’enorme creatura boschi forme si erigeva sulle zampe: la foresta era in realtà la schiena del mostro, la testa era di un gigantesco Golem e il suo corpo era composto di terra, ciottoli, spazzatura e legno.

Tamazu- Diamine, quell’affare è enorme! Kumakichi qualche idea?- non gradiva molto il cercare il suo aiuto, ma quando era necessario metteva l’orgoglio da parte- KUMAKICHI?!?!?!- ma la pazienza era la stessa.

Kumakichi, disegnando nell’aria- Allora…7+9:5x2+(64x38x9):77…- dopo pochi secondi finì il calcolo e con voce ferma disse solo- Ci sono.

Tamazu- E…?

Kumakichi- Ho un piano per distruggerlo nel tempo minore possibile e dedicarci ad un vero allenamento: sei pronto?- il ragazzo annuì.

Kumakichi- Cominciamo allora! Ginton: Jetto Kumo!*- sbattè le mani e ne fuoriuscì del vento; poi puntò il golem e produsse una raffica di vento e fulmini cilindrica.

Tamazu- Inton: Kage Nettowaku!*- un viluppo di ombre scaturì dalla mano di Tamazu e bloccò il mostro- Adesso?
Kumakichi- Questa è una tecnica nuovissima, che ho imparato di recente. Ninpo: Choju Giga!*- creò una serie di falchi di inchiostro, accecando il mostro.

Tamazu- Non serve a nulla! Fa qualcosa di utile!

Kumakichi- Fa parte del piano!Grrr- mordeva infuriato la carta del taccuino, poi si ricompose- Ninpo: Choju Zairyo!*- dal taccuino fuoriuscirono una serie di funi d’inchiostro, che rinforzarono la tecnica di Tamazu

Tamazu- Insisto, è inutile. Adesso però facciamo a modo mio- fece uscire le 6 maschere- ora Kumakichi, vola sopra il mostro e crea un po’ di quella polvere- il ninja eseguì- E adesso…- tutte le maschere spararono contemporaneamente- Nana Taiho!*- Kumakichi capì e si portò vicino a Tamazu.

Kumakichi- E va bene, penso sia giunta l’ora di unire le forze! Ginton: Taifu no me!*- una piccola sfera elettrica avvolta da un tornado sferico gli apparve nella mano.

Tamazu- Inton: Kurai Shin’en!*- nella mano si formò una palla nero/violacea. I due mischiarono le tecniche e le lanciarono contro il colosso.

Tamazu&Kumakichi- Kurai Arashi!*- l’enorme tempesta nerastra continuava a distruggere tutto, così i due conclusero la tecnica creando una lancia d’ombra e vento e lanciandola all’interno dell’uragano, creando un’esplosione di fulmini neri conclusiva.

Tamazu, sedendosi- Ah…finalmente!- guardò Kumakichi- Grazie, compagno di squadra.

Kumakichi- Grazie a te…amico.

 

*-inventata, Corrente: Getto di nuvole

-inventata, Ombra: Rete d’ombra

- Magica: Ultra illustrazione animale

- inventata, Magica: Ultra illustrazione materiale

-inventata, 7 Cannoni

-inventata, Corrente: Occhio del ciclone

-inventata, Ombra: Abisso Oscuro

-inventata, Tempesta oscura

Capitolo 3: Kumakichi contro Arashi

Una volta usciti dalla dimensione, Kumakichi e Tamazu si misero a parlare con Frakken, data l’interazione creatasi tra i due.

Erano di ritorno anche Arashi e Kitsune, stremati dall’allenamento.

Arashi- Diamine, Kurama è veramente terribile. Nemmeno con la Samehada e il chakra di Isobu ti ho tenuto testa in velocità.

Kitsune- Forse dovrei evitare di farmi catturare dalle tue trappole- risero.

Kumakichi si avvicinò a Frakken, lo scansò e armeggio con la tastiera. Creò una dimensione piena di pietre, una zona turbolenta. Poi raggiunse Arashi.

Kumakichi- Sai, da quando eravamo in viaggio, ho sempre desiderato sfidarti e ora, che padroneggio le Gudodama e ho padroneggiato una mia specialissima tecnica, sono pronto a combattere.

Arashi- Già, anch’io ho sempre voluto confrontarmi con te. Che campo hai scelto?

Kumakichi- Una zona pietrosa, in modo da non avvantaggiare la tua arte dell’acqua ne il mio fulmine e vento.

Arashi- Se non ti conoscessi, penserei a qualche mezzuccio, ma sei una persona corretta, non utilizzerai trucchi.

I due si diressero nella dimensione selezionata, poi si misero a 20 passi l’uno dall’altro e, come abili scacchisti quali erano, si diedero un minuto per pensare cosa fare.

Terminata l’attesa, si iniziò: Kumakichi prese le Gudodama e ne utilizzò 8 per formare due grossi bastoni, Arashi disegnò un grande cerchio con raggio circa 10m ed utilizzò tutte le sue bestie da richiamo (che erano ben 10) e le fece accomodare sulle pietre, nonostante la maggior parte di loro necessitasse d’acqua per vivere.

Kumakichi- Scelta azzardata sprecare il chakra per una serie di richiami, cos’hai in mente?- detto ciò, si mise a correre verso il Mizukage.

Arashi- Suiton: Suiryuu no jutsu!*- creò un drago, che Kumakichi schivò senza problemi; ma mentre il drago lo mancava, la testa del drago divenne una copia d’acqua di Arashi con le Kiba, intento a colpire Kumakichi. Ma il ragazzo utilizzò le Gudodama restanti e si parò.

Kumakichi- Non è così facile uccidermi- utilizzò l’arte del fulmine sui bastoni (Gudodama) e ne lanciò uno contro Arashi. Lui schivò e il bastone si conficcò nel terreno; poco dopo, dalle scariche presenti intorno all’arma, apparve una copia di Kumakichi che, brandendo l’arma, cercò di colpire nuovamente l’avversario, che utilizzò la sua vongola gigante per proteggersi.

Arashi- Non ti facevo così…copione- Isobu creò la corazza per difenderlo- Isobu? Cosa fai?

Isobu- Se quella roba ti tocca, non potrai più muoverti e non ti salverai dalle successive tecniche.

Arashi- Hai percepito quello strano chakra all’interno di Kumakichi?

Isobu- Sì, ultimamente ha soppresso Chomei e il suo chakra. Sento invece una grande forza che

Scaturisce dai suoi occhi…

Arashi- Dojutsu? Sharingan?

Isobu- No, è strano. Il chakra confluisce in modo differente dalle arti oculari…è come se…

Arashi- Cosa?

Isobu- Una variazione del chakra, al livello molecolare quasi…

Arashi- Fammi tornare al combattimento- Kumakichi aveva cominciato ad attaccare ripetutamente con i bastoni mentre Arashi si stava difendendo con il guscio di Isobu.

Kumakichi- Basta scherzare- cominciò a sferrare calci e pugni, rivestiti dalle Gudodama, mentre Arashi si chiudeva in difesa.

Poi guardò i 9 animali rimasti, e scagliò le Gudodama su di loro: tutti sparirono nella nebbiolina, ma Yabirama e Amegaki (coccodrillo) si salvarono.

Arashi- Cavoli ragazzi, siete ridotti piuttosto male eh? Però, grazie a voi potrò usare la tecnica per fermarlo! Grazie!- detto ciò, toccò le loro schiene (piuttosto distanti l’una dall’altra tra l’altro)- Yoton: Kyukei Jikan!*- il tempo soggettivo di Kumakichi si fermò- Non te lo aspettavi, eh? Ma mi sembra anche piuttosto logico, sono stato poco prevedibile: mentre il mizu bunshin usciva dalla testa del drago e ti distraeva, ho usato l’Hiraishin per applicarti questo sigillo. E’ venuta proprio bene la tecnica!- camminò verso di lui, sguainò le Kiba e le puntò al collo del Nukenin- Allora?

Pochi istanti dopo, Kumakichi si mosse repentinamente per colpire Arashi, ma il Kage divenne acqua e sparì.

Kumakichi- Complimenti, non me lo aspettavo. Purtroppo ho dovuto usarlo. Volevo mostrarti la mia abilità maggiore, ma dovrà aspettare. Sai, mentre non ci controllavi, ho prelevato Dna da Seikatsu e da Dageki, sperando di ottenere nuove tecniche…non ha funzionato molto bene, in compenso, mi ha fatto capire che mancavano delle cellule per completare il mio esperimento…le TUE. E, le ho prese mentre dormivi. Non ci ho messo tanto. Poi, i diversi Dna di Frakken hanno reagito e, data la loro affinità con il Rinnegan, me ne hanno donato uno. Ma era speciale…era giallo ocra, non ricopriva del tutto l’iride e, se in utilizzo, faceva comparire sulle mani dell’utilizzatore dei “segni”, che tutt’ora non decifro. Fatto sta, che ora sono molto più potente. E adesso, rivelati. Tanto, non puoi sfuggire al mio Kurengan!

 

*- Acqua, Tecnica del drago acquatico

- inventata, Luce: Spezza tempo

Capitolo 4: La forza del Kurengan

Arashi, apparendo più lontano, sussurrando- Allora si chiama Kurengan?

Isobu- Beh, non sappiamo il suo vero potere, ma hai applicato bene il sigillo, quindi deve poter rimuovere sigilli senza toccarli.

Arashi- Vediamo come se la cava…- mentre parlava, Kumakichi lo guardò per pochi secondi, ma lui, per evitare Genjutsu o Ninjutsu, si teletrasportò ancora.

Kumakichi si spazientì- Ora ti mostro la mia abilità maggiore! Taiton: Dai kozui enkei no jutsu!*- nel suo palmo apparve una piccola sfera di vento. Lo richiuse e provocò un’esplosione d’acqua, vento e fulmini sferica, con un raggio molto elevato; Arashi fu costretto ad indietreggiare e sparì più volte per evitare le diverse distruzioni.

Il campo di pietra non gli facilitava la vita, quindi decise di creare una cortina di fumo per riordinare le idee.

Kumakichi- Sozo Honyaku!*- la nebbia si raccolse istantaneamente nella sua mano, mentre Arashi restava a bocca aperta. Ma il ragazzo non smise e cominciò a manipolare ogni oggetto nelle vicinanze, disintegrando e trasportando con la forza del pensiero e l’imposizione delle proprie mani ogni cosa.

Arashi, pensando- Isobu, dev’essere veramente micidiale quell’occhio per consentirgli questo potere. Mi sembra anche superiore al Rinnegan, data l’incondizionata applicazione della tecnica sui bersagli.

Isobu- Arashi, vedo un’unica soluzione: la tecnica sviluppata con l’Orcia d’Ambra.

Arashi- Penso la schiverebbe facilmente. Sospetto che quell’occhio non possegga solo questo potere…

Kumakichi, gridando- Mi stai spazientendo, vieni qui! Dakkyu Sakusei!*- Arashi, che non era nel suo campo visivo gli apparve davanti. Repentinamente cercò di scappare, ma tutti i sigilli erano stati rimossi. Decise sul momento di utilizzare il chakra che gli restava per moltiplicarsi e attaccare con 4 copie che, attraverso le loro paia di Kiba, erano comunque temibili.

Kumakichi le guardò, ed esse esplosero in un tornado sferico.

Arashi allora si lanciò in aria per tentare una nuova offensiva; quando, grazie all’arte del fulmine, era a pochi centimetri dal Nukenin, esso disse solo “Sozo no kokan*”.

Sembrava non essere successo nulla, ma Arashi era rimasto sospeso a mezz’aria: le vene si stavano evidenziando, il corpo si faceva più asciutto e dalla bocca uscì un rantolo.

In un attimo, il suo corpo divenne pietra.

 

*-inventata, Tifone(Vento+Fulmine+Acqua): Tecnica del Cataclisma circolare

-inventata, Traslazione del creato

-inventata, Dislocazione del creato

-inventata, Sostituzione del creato

 

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Atto XVII: L’arte dell’Oblio

Capitolo 1: Kumakichi l’invincibile

Frakken e gli altri, nella sala monitor, erano stupefatti. Arashi era diventato un mucchio di pietre.

Kumakichi- Wow, era la prima volta che la testavo, ma ha funzionato perfettamente!

Frakken- Ningyo, tu controlli l’Arte della terra, giusto?

Ningyo- Sì.

Frakken- Ottimo! Allora…-gli spiegò il piano, e lo trasportò istantaneamente in un luogo distante all’interno della dimensione.

Ningyo utilizzò, senza farsi vedere, l’Arte della terra e manipolò le pietre appena cadute, facendogli prendere la forma di Arashi.

Poi uilizzò una strana tecnica e fece uscire la sua voce distorta dal corpo di roccia- Non basterà a sconfiggermi

Kumakichi-COME?

Arashi (Ningyo)- Non c’è limite a ciò che io possa fare.

Kumakichi, sussurrando- Non è possibile, è probabile che si tratti di Ningyo, o qualcuno con l’Arte della terra.

In quell’attimo, il corpo divenne una palla di pietra, poi eseguì la stessa tecnica di Arashi, ma fatta di terra non d’acqua: espulse un getto di pietra che poi assunse la forma del suo corpo.

Kumakichi- Sozo no kokan!*- non sapeva in cosa trasformarlo, ma attivando la tecnica, l’occhio scelse casualmente e lui divenne acqua. Il getto lo investì, facendogli riportare pochi danni.

Ma dietro di lui apparve la sagoma di Arashi, quello vero, con un Chidori nella mano destra.

Si protesse all’ultimo con le Gudodama, mentre Ningyo ritornò in sala monitor. Calò una fitta nebbia biancognola.

Frakken- Ottima mossa. Adesso vediamo come andrà a finire.

Arashi aveva capito cosa fare, ora conosceva quattro delle tecniche dell’occhio di Kumakichi, una delle quali consentiva anche la manipolazione dei sigilli, quindi poteva provare a difendersi.

Arashi- Orcia d’ambra!- si materializzò l’oggetto- Ed ora, KUMAKICHI!
Il ragazzo restò zitto, conosceva il potere dell’oggetto e sapeva che sarebbe stato risucchiato dall’orcia se avesse risposto.

Arashi- E’ inutile, Kumakichi, il tuo occhio potrà anche farmi qualunque cosa, ma grazie all’Orcio d’ambra e all’aiuto di Isobu posso evitarlo!

Kumakichi, ridendo- E’ impossibile.

Arashi si preparò ad incassare il colpo. Kumakichi utilizzò la dislocazione del creato, ma Arashi rimase fermo, come rimasto immune alla tecnica.

Kumakichi rimase di sasso- Non capisco come sia possibile…eppure…- si guardò intorno- Sento qualcosa…una presenza- chiuse gli occhi, poi li riaprì di scatto- Genjutsu!

Arashi si dissolse, solo per rivelare che era stato dietro Kumakichi, seduto su un trono di ghiaccio, tutto il tempo.

Arashi- Complimenti, vogliamo finirla? Il tuo scopo era uccidermi o provarmi le tue capacità?

Kumakichi- Quando? Quando mi hai colpito?

Arashi- La nebbia, quando è calata la nebbia è stato semplice farti cadere in un’illusione…a quanto pare non sai usare Genjutsu con quell’occhio…

Kumakichi- Cavoli, ancora non sono abbastanza forte da resistere ad un Genjutsu- rise schioccando le dita- Andiamocene- sparirono.

I due tornarono in sala monitor, con sorpresa non trovarono Hashiroku, Daiki e Dageki, che erano andati ad allenarsi.

Tamazu era stranamente tranquillo…

 

*-inventata, Sostituzione del creato

Capitolo 2: Il Trio del Taijutsu

Dageki, Daiki e Hashiroku erano andati in una landa desertica e pensavano bene di migliorare le loro tecniche in gruppo, data la loro particolare affinità nelle arti marziali.

Hashiroku- Ragazzi, voglio massimizzare i nostri Taijutsu, quindi utilizzando la mia abilità maggiore incrementerò la vostra forza vitale per farvi superare i limiti senza risentirne troppo.

Daiki- Ma io non ho limiti fisici da superare…

Hashiroku- Ti sbagli. Potresti rimuovere i limiti della velocità, divenendo il più veloce dell’Akumarin, e probabilmente uno dei più veloci tra le 5 terre ninja.

Daigeki- Ed io?

Hashiroku- Mai sentito parlare di nona porta del chakra?

Daigeki- Essendo io esperto, no, non l’ho mai sentita. Le porte del chakra sono 8, non 9.

Hashiroku- La nona porta, Romon, è la porta collegata all’encefalo, e risveglia istinti primordiali portando l’utilizzatore non solo alla morte, ma liberando la sua anima, in modo da non farla più tornare su questa terra, nemmeno attraverso l’Edo Tensei.

Daigeki- Wow, non ne sapevo nulla…

Hashiroku- Consente di utilizzare la tecnica Gurifin Tsu* e lo stile Kimera, in grado di manifestare le diverse bestie delle rispettive porte.

Daiki- E io?

Hashiroku- Io direi che potremmo ulteriormente aumentare la tua velocità, utilizzando le tecniche di Dageki. Invece vorrei imparare da te il richiamo istantaneo e la materializzazione di oggetti anche a lunghe distanze.

I tre cominciarono un addestramento ininterrotto, finchè non padroneggiarono le diverse tecniche e stili.

Daiki, ansimando- Ah…sono stanchissimo. Usciamo di qui.

Dageki- Già, muoviamoci.

Tamazu, entrando- Ragazzi, presto! Ningyo è scomparso!

 

*-inventata, Grifone del Giorno

Capitolo 3: La nuova tecnica di Tamazu

Tamazu era annoiato: non stava facendo nulla, e il suo tempo era denaro. Così chiese a Frakken una cosa- Puoi imprimermi i rombi sul palmo per apprendere l’Arte dell’Oscurità?

Frakken stava ancora premendo tasti ed era molto impegnato, nonostante ciò si girò e rispose- Ok- spalancò l’occhio sinistro che perse due tomoe, poi Tamazu cadde e quando si rialzò su entrambi i palmi aveva tatuati i rombi dell’Arte dell’oscurità.

Tamazu- E, ora posso sviluppare tutte le tecniche inerenti a quest’arte?

Frakken- Non che ne esistano tanti, ma sì.

Tamazu si mise a riflettere: certo aveva padroneggiato un nuovo potere, ma esso non era molto sviluppato. Decise dunque di combinare Arte dell’Ombra con Arte dell’Oscurità.

Kumakichi era da poco rientrato al covo, quando vide Tamazu esercitarsi a produrre sfere nere; dapprima non ci fece caso, poi si avvicinò al compagno di squadra e vide che non stava producendo sfere nere qualsiasi, bensì stava creando dei veri vuoti cosmici sferici (o buchi neri, che dir si voglia) e li risucchiava nei palmi ad una velocità impressionante.

Kumakichi- Che diamine stai facendo?- l’altro si prese un colpo e smise immediatamente; gli rispose- Scusami, sto provando una cosa…- poi si alzò e si avvicinò a Daigeki, ancora stanco dagli scontri precedenti e dagli allenamenti durissimi- Ehi, Daigeki, ti va di combattere?

Daigeki- Non rifiuto mai uno scontro. Che campo usiamo?

Kumakichi- Vi propongo la camera “Simulatore di Luna”: è veramente spettacolare!

Tamazu- Bene andiamo.

I due si diressero al campo, inconsci di ciò che stava per succedere.

Capitolo 4: La bestia nell’Oscurità

Daigeki, entrando, si accorse che nonostante il campo si chiamasse “Simulatore di Luna” e ne avesse tutto l’aspetto, la gravità non era particolarmente debole, anzi, sembrava che la massa della luna fosse circa 20 volte più grande.

Tamazu si posizionò vicino ad un cratere: fece uscire tre maschere, poi si voltò verso il guerriero.

Daigeki, assumendo una posa da combattimento- Cominciamo? Shomon*.- i capelli e le sopracciglia divennero di un rosso ardente.

Daigeki- Sekizo!*- il colpo, per quanto veloce, fu schivato dal ninja oscuro che, di tutta risposta, creò un buco nero molto piccolo sulla mano, dopodiché lo scagliò in un cratere poco distante.

Daigeki continuò a sparare Sekizo, cercando di stancare Tamazu, che evitava perfettamente ogni suo colpo.

Tamazu- Inton: Dakudoragon kanibaru!*- sparò una serie di draghi oscuri contro il ninja, che, di tutta risposta, mosse le mani velocemente e cominciò a scatenare una serie di tigri bianche di energia “Hirudora*”. Li distrusse tutti, ma si accorse che il suo chakra diminuiva a vista d’occhio.

Daigeki- La mia unica possibilità è…Romon!*- i capelli rossi si allungarono divenendo una criniera, i denti si appuntirono e il sangue fu pompato molto più velocemente. Cominciò anche a sbavare.

Tamazu- Così, è questo il tuo vero potere? Beh, che ne pensi della mia nuova tecnica? Bokuton: Burakkuhoru!*- toccò la superficie e creò un buco nero che, per pochi secondi si chiuse- Bokuton: Kurai ririsu!*- la massa ocura sparì e apparve alle spalle di Daigeki che, continuando ad essere una bestia, vi si tuffò dentro. Tamazu guardava incredulo: pensava che la sua tecnica lo avrebbe ucciso, ma la massa informe si distrusse in un’esplosione oro, seguita da un verso di grifone.

Daigeki- Oreno Tsugurifin*…- poi urlò versi animaleschi e dopo poco si trasportò davanti a Tamazu. Sferrò un pugno istantaneo, che gli fracassò la mandibola. Continuò spaccandogli l’intera faccia a pugni. Si calmò, senza chiudere la porta del chakra.

Tamazu- Ahhh, non pensavo che fossi così…deboluccio- il viso era intero, non aveva neanche un graffio- Un’altra abilità peculiare dell’Arte dell’Oblio e la dislocazione di ogni qualsivoglia oggetto o colpo o corpo che sia, alla velocità della propagazione dell’oscurità. Difatti, sono invincibile.

E, adesso, Bokuton: Fuku Akuma!*- proprio sotto Daigeki si aprirono due enormi fauci viola, con il raggio di circa un pianeta, che stavano per inghiottirlo, ma egli utilizzò il Grifone del giorno e ne risalì il palato oscuro e ne uscì indenne.

Daigeki- Kimeiru!*- un’enorme chimera di chakra corvino si materializzò intorno a Daigeki.

Tamazu- Bene, sarà una lotta di demoni. Kuchyose: Shitoru!*- sembrava non fosse successo nulla, ma dalla schiena del mercenario apparse una serie di fibre nere, controllate da uno spettro- E adesso, a noi!

 

*-ottava porta del chakra

- Elefante della sera

- inventata, Ombra: Carnevale dei Draghi Oscuri

- Tigre del Mezzogiorno

- inventata, Nona porta: Porta della bestia

- inventata, Oblio (Ombra+Oscurità): Buco nero     

- inventata, Oblio: Rilascio oscuro

- inventata, Grifone del Giorno. Oreno sarebbe “il mio”

- inventata, Oblio: Morsa Demoniaca

- inventata, Stile Kimera

- Richiamo: Shitoru (uno degli spettri che Tamazu ha rubato dall’inferno)

 

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Atto XVIII: La temerarietà del ninja

Capitolo 1: La Kimera

Tamazu era fisso sull’essere: era grande, molto grande, il suo Mangekyo Sharingan si attivò automaticamente ma, non sapendo cosa farne, si limitò a scrutare la bestia.

Guardò Shitoru, quel piccolo spettro che aveva strappato dalle viscere dell’inferno, che aveva assunto il suo colorito tendente al carminio.

Guardò le sue mani, i rombi rossi sui palmi, poi strinse i pugni e si lanciò contro il mostro.

Tamazu- Inton: Chuku ken!*- nel pugno destro si canalizzò dell’energia purpurea. Si lanciò contro l’essere, cercando di colpirlo: fallì, venendo fermato dalla gigantesca mano della Kimera.

Per tentare un nuovo attacco, utilizzò le sue fibre e creò una lancia; la scagliò contro quello che un tempo era Daigeki che, ovviamente, non riportò lesioni d’alcun tipo.

Il ragazzo si mise a ridere, mentre dalle fibre sgusciava fuori Shitoru che, essendo vissuto all’inferno molto al lungo e avendo posseduto più volte le fibre nere del corpo di Tamazu, poteva rendersi tangibile a suo piacimento: riuscì a colpire la bestia proprio sotto le “costole” e la fece indietreggiare.

Daigeki- GWAAAAAA!!!- urlò a tal punto che Sora, che stava cucendo le divise in un’altra dimensione, urlò agli altri di fare silenzio.

Finalmente, il signore dei Taijutsu si mise ad attaccare: dava zampate a destra e manca, mentre dal suo corpo uscivano bestie di chakra letali. Tamzu non aveva molte idee, si stava basando solo su Shitoru; così pensò bene di prendere una serie di pietre e delle sue fibre: cominciò a incastrarle in modo strano ma molto velocemente. Dopo pochi minuti, aveva costruito un pianoforte con fibre di sé stesso e roccia lunare di un’altra dimensione. Si mise a suonare e, dopo neanche un attimo, dalla superficie del satellite sbucarono più di 100 spettri, di ogni colore, forma e dimensione.

Tamazu, smettendo per pochi secondi di suonare il pianoforte e cominciando ad applicare i sigilli- Akuma no yona ikari!*- tutti gli spettri attaccarono il bestione simultaneamente, con tecniche di vario tipo. La Kimera crollò.

 

*-inventata, Ombra: Pugno vuoto

-inventata, Furia demoniaca

Capitolo 2: Frakken scende in campo

In seguito all’ultimo colpo Frakken, che era il “capo” e che morissero persone a vanvera leggermente gli seccava, decise di trasportarsi lì con l’Amenotejikara.

Giunto ad un passo da Tamazu, disse solo “Eccezionale”. Tamazu non seppe se prenderlo come un complimento o come un insulto, dato che la nuova incarnazione di Hagoromo Otsutsuki si sarebbe potuta aspettare di meglio.

Daigeki però non era stato distrutto, anzi, era vivo e vegeto, ma tutte le porte del chakra si erano chiuse da sole.

Daigeki- Non riesco ad aprire le 9 porte. Dovrò ricorrere ad una risorsa che in tutta la mia vita non ho mai usato…Son Goku, prestami la tua forza!

Son Goku- Speravo che un giorno me lo avresti chiesto! Come posso aiutarti?
Daigeki- Dobbiamo sconfiggere Tamazu.

Son Goku- Allora evocami direttamente! Ti prometto che sarò all’altezza.

Daigeki eseguì, diventando in tutto e per tutto il Tetracoda. Tamazu spalancò gli occhi, ma cercò di non farlo notare a Frakken, rimasto lì a fissare la bestia.

Frakken- Hai intenzione di affrontarlo?- Tamazu annuì.-Non posso permettertelo. Penso riusciresti a ucciderlo facilmente, soprattutto con un’orda di Demoni e Spettri a tua disposizione.

Le sue dita divennero scarlatte e Tamazu, avendone intuito le intenzioni, preparò i rombi per assorbire la tecnica.

Frakken- Akuton: Nensho!*- cercò di annichilire il povero mercenario che, di tutta risposta, assorbì la tecnica e gliela rilanciò contro. Ma l’Uchiha si trasportò immediatamente davanti a Tamazu, e spalancò l’occhio sinistro, facendone vedere i 9 tomoe.

Tamazu- NO! NON CI CREDO!- ma sapeva bene di aver ragione, perché, senza accorgerne, si ritrovò vicino a Frakken che, in quel momento, gli disse “Eccezionale”.

Poi, chiese “Hai intenzione di affrontarlo?” e lui non potè far altro che annuire “Non posso permetterlo” riprese. Utilizzò l’arte dello Scoppio e lui assorbì la tecnica, rispedendogliela contro.

E il ciclo ricominciò. Era caduto nell’Izanami.

 

*-inventata, Scoppio: Combustione

Capitolo 3: Frakken contro Son Goku

Mentre Tamazu era bloccato nell’illusione eterna, Frakken si mise a guardare il Bijuu: era stranamente più grande del solito e il colore rossastro era spento.

Lo fissò e vide che Daigeki era senza chakra e che stava per morire. Pensò in fretta, senza cambiare espressione. Poi richiamò il suo drago [di komodo, ma Komodo non esiste nelle terre ninja], Chusada, e gli carezzò la testa poi gli sussurrò “Katon, Koukka Mekkakyu*” il rettile inaspettatamente recepì il comando e sparò una fiammata di proporzioni titaniche. Lo scimmione indietreggiò, ma si riprese subito, cercando di schiacciarlo. Il ninja generò un Amaterasu sulla mano destra, poi lo mischiò con l’arte della Nova e fece sparare un’altra fiammata al suo drago: lanciò il composto, distruggendo metà di quella dimensione.

Son Goku- Presto, sconfiggimi. O il suo chakra si azzererà e moriremo entrambi!

Frakken, rimanendo freddo e impassibile- Non puoi fermarti da solo?

Son Goku- No, la Nona porta è ancora attiva. Non mi fermerò…

Allora, l’Uchiha scattò rapidamente verso la bestia, arrivandole all’altezza del volto in un istante.

Schivò due zampate, poi evocò il suo Susanoo di grado 4.5, una particolare tecnica a metà fra il Susanoo alato e quello potenziato da i 9 Bijuu, che consisteva nella trasformazione del demone in un’armatura che ricopriva l’utilizzatore, rendendolo difatti un Susanoo in miniatura.

Si mise a sparare Yasaka no Matagama, colpendo più volte il Tetracoda. Poi si lanciò all’assalto gridando- Kadori!*- colpì il bracciò del mostro che, piano piano, continuava a regredire di dimensioni. Decise di concluderlo, senza ucciderlo, lanciando un Susanoo Tsukumo, tecnica prerogativa del padre, che si basava sul lancio di aculei dalla spada del demone.

Daigeki tornò normale e svenne. Il ninja gli si avvicinò repentinamente e, mostrando i segni del clan Otsutsuki su entrambe le mani, gli toccò il cuore, facendolo tornare a battere.

Lo trasportò alla base e, solo dopo pochi minuti, liberò Tamazu dall’Izanami e lo trasferì nella loro dimensione.

 

*- Fuoco, Fiamma Sterminatrice

-inventata, Scoppio: (Variante del Chidori/Mille falchi) Mille fenici

Capitolo 4: Decisione improvvisa

Kumakichi era stupefatto: pensava che il suo Kurengan fosse eccezionale e molto superiore al Rinnegan, ma Frakken era stato decisamente proverbiale ed era senza dubbio molto più potente.

Allora, l’Uchiha camminò fra i presenti, tutti rimasti muti; poggiò su una amaca il corpo di Daigeki e si mise a parlare- Allora, ragazzi…ve lo dirò solo una volta. Basta cercare di uccidere a random. Non ho intenzione di salvarvi il fondoschiena ogni santissima volta perché qualche idiota vuole dimostrare che “è il più forte”- disse questa frase in modo lamentoso, fissando Kumakichi che, per nascondere l’imbarazzo, aveva posto il Taccuino sul volto- Da adesso, chiunque cercherà di toccare un compagno, anche solo con un dito, se la vedrà con me- il suo tono si fece molto serio- e vi assicuro, che preferirete morire, piuttosto che essere preda delle mie illusioni.

Calò un silenzio di tomba. Poi, l’entrata di Sora ruppe il ghiaccio: felicissima per l’operato appena compiuto, aveva confezionato delle splendide uniformi. Tutti cambiarono il proprio Outfit, indossando le divise: calzavano a pennello, il lavoro della forza portante del 2 code era stato impressionante. Misero anche i copri fronte, chi in un modo, chi in un altro. Poi Kumakichi prese parola- Ragazzi, scusatemi se ho attentato alla vita di Arashi. La verità è che voglio solo essere all’altezza di questa squadra, tutto qui…- Frakken lo guardò, poi una lacrima scese dal suo volto…Kumakichi si accorse repentinamente che non era una lacrima, bensì sangue. “Amaterasu” sussurrò l’Uchiha, centrando Kumakichi con le fiamme nere.

Tutti lo videro bruciare, senza lamentarsi del fuoco che lo stava carbonizzando. Poi, la sua figura svanì e il vero Kumakichi apparve dietro Tamazu e Daiki, intenti ad ascoltare.

Kumakichi- Che ne pensi?

Frakken- Genjutsu…Ottimo Zengawa, ma piuttosto prevedibile…la prossima volta, non fissarmi troppo gli occhi…non mi limiterò ad annichilirti…

Kumakichi era estremamente contento del complimento ricevuto dal boss, tuttavia non capiva cosa avrebbero fatto d’ora in poi.

Frakken, leggendogli nel pensiero (letteralmente) disse solo- Dobbiamo trovare l’Esacoda…e in fretta, aggiungerei.

 

 

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Atto XIX: La formazione completa

Capitolo 1: Shojo Nami

La ragazza guardava il mare, convinta di vedere qualcosa. Il tramonto roseo sul litorale era di una bellezza senza pari, ma lei era abitutata: prese il flauto del suo grande maestro, Utakata, si mise a suonare. Invece delle bolle che la vecchia forza portante del sei code faceva fuoriuscire, dallo strumento partì una dolce musica, che fece avvicinare la fauna della costa, deliziata da quel suono soave. Frakken osservava da sopra la scogliera la scena, deliziato anche lui dalla splendida melodia.

In quel momento arrivò Kumakichi, sempre al fianco dell’Uchiha, e fece per dire qualcosa, ma Frakken lo azzittì; Zengawa ascoltò il suono e ne fu estasiato. I due rimasero a sentire ancora quella musica poi, quandò il sole scomparve all’orizzonte e la ragazza smise di suonare, i due scesero dal picco e si avvicinarono: gli occhi blu e le chiome vermiglie riflettevano la luce argentea della luna.

???- Ehi voi! Dico a voi, lì impalati!- i due membri dell’Akumarin, ancora in divisa, si stupirono di essere stati riconosciuti- Venite qui, muovetevi!- si mise a recuperare i piccoli molluschi indifesi, che faticavano a restare sulla sabbia.

Kumakichi, che era un tipo molto più loquace del suo capo, prese la parola- Scusi la nostra impertinenza, signorina- fece un grosso inchino- non intendevamo disturbarla.

La ragazza si fermò un attimo, lo guardò e poi scoppiò a ridere: Kumakichi si sentì un po’ imbarazzato, nonostante i suoi modi alquanto aristocratici fossero oltremodo cortesi.

Frakken, che era un tipo molto più diretto e a cui non piacevano i mezzi termini, si limitò a dire- Buonasera.

???- Buonasera? Ma insomma, decidetevi. Siete discorsivi o timidi?

Frakken- Noi? Siamo semplicemente venuti qui per…come dire, “arruolarti”.- La ragazza si stupì di nuovo, erano veramente bizzarri quei tipi.

???- Comunque, io sono Nami, Shojo Nami.

Kumakichi, toccò un secondo il taccuino che rispose all’istante. “Il nome di questa ragazza ha origini piuttosto ambigue: è stata trovata in fasce dentro una conchiglia. E’ stata trovata da Utakata che le ha messo il nome di Nami, ovvero onda. Mentre, il cognome “Shojo” è l’unione delle parole Shio, marea, e Bishojo, che sta per bella ragazza. Ma non ho idea di come sia possibile questa sua abilità nel suonare il flauto, dato che Utakata l’ha accudita solo fino ai 3 anni.

Frakken allora le lanciò una katana, che la ragazza schivò magistralmente con un balzo; concluse il salto con un tuffo in acqua, sparendo.

Capitolo 2: Inseguire una sirena

Kumakichi era scioccato. Non tanto per il fatto che lei avesse saltato come fosse un canguro, quanto perché il suo capo l’aveva quasi uccisa! Solo dopo si accorse che la spada era rimasta a mezz’aria. Attivò il Kurengan e vide chiaramente un ninja della Roccia che, divenuto invisibile, li stava spiando. L’Uchiha, approfittando dell’assenza della ragazza, si divertì un po’: schioccò un paio di volte le dita e lo fece annichilire.

Zengawa, abituato ai modi rudi del Dio dei Ninja, non ci fece molto caso; pensò piuttosto di avvisare gli altri. In pochi istanti, l’intera Akumarin era sulla spaiggia.

Il primo a parlare fu Daiki, il Byakugan sotto la benda era in fremito e la traccia di chakra di Nami si faceva sempre più fievole- Muoviamoci, quella ragazza si muove a più di 80 km/h!

Tutti quanti lo guardarono, sperando che scherzasse, ma lui non solo confermò, ma richiamò una pantera per inseguirla.

Tamazu- Come pensi di inseguirla con quel…felino?

Daiki non rispose, si limitò a balzare su Yuhi e a cominciare a correre: tutti rimasero sorpresi che la pantera riusciva a correre a pelo d’acqua.

Si ricomposero e richiamarono una volpe (Sora), una faina (Hashiroku), un lupo (Kumakichi) e una serie di animali marini (Arashi). L’organizzazione partì all’inseguimento.

La notte si faceva più scura, ma l’Akumakrin era un’organizzazione pronta a tutto, non si sarebbe fatta fermare dall’oscurità.

Ma la stanchezza si faceva sentire: dopo un’ora di viaggio, tutti erano molto stanchi, dato il forte vento e il non vederci bene non facilitava le cose. Alchè, Frakken fece una cosa che si era ripromesso di non fare- Ninpou: Awajikan o suipu!*- e produsse una bolla verde, inglobando tutti i membri. Poi si fermò. Tutti si accorsero che, fuori dalla bolla, il tempo era fermo, mentre all’interno, potevano muoversi liberamente. Kumakichi disse di riposare, perché quello spazio garantiva la possibilità d’essere estraniati dal flusso temporale standard. Nessuno aveva capito nulla e Frakken riassunse in “Qui il tempo è fermo, potete dormire” e tutti si appisolarono.

Quando i ragazzi si furono rifocillati a dovere, Frakken fece ripartire il tempo. Utilizzò istantaneamente un Amenotejikara di massa per teletrasportarli tutti e si ritrovarono proprio davanti a Nami che, nel frattempo, si era fermata.

La ragazza si arrese e propose agli altri di stendersi sulla sabbia a guardare le stelle. Erano tutti estasiati e, mentre osservavano le stelle, Nami disse solo- La divisa è veramente bella.

 

*- inventata, Magica: Bolla spazza tempo

Capitolo 3: Un Bijuu per Tamazu

La formazione era ormai completa: gli 11 membri, ognuno con le sue divise e peculiarità.

Kumakichi- Ma, siamo tutti Forze Portanti? Perché ne Tamazu ne Frakken hanno un Bijuu al loro interno!

Frakken- Rimedieremo presto a questo- Tamazu lo guardò perplesso: difatti avrebbe potuto controllare 7 Bijuu allo stesso tempo, ma non aveva mai preso in considerazione di ospitare un demone dei 5 grandi paesi al suo interno- sta tranquillo, non ho intenzione di impiantarti a forza un demone, ma il nostro scopo è di proteggerli, quindi è probabile che ti narcotizzeremo e ti sigilleremo dentro una bestia…

Tamazu rise, poi disse- Ti ricordo che tutti i Bijuu sono in questa stanza! Se tu ti sigillerai il Decacoda, non sono più presenti Bestie codate all’interno delle terre ninja!

Frakken- Ti sbagli.- Kumakichi stava per imprecare contro il capo, quando il taccuino fece capolino dalla giacca. Lui lesse. Poi sbarrò gli occhi.- Parlo del demone a Zerocode, Hebi, la Sanguisuga.

Kumakichi- Ma non era stata uccisa da Naruto?

Frakken- Sai, la manipolazione spazio temporale è uno dei miei punti forti, infatti…-un Kagebunshin di Frakken apparve da chissà dove, poi scoppiò nella classica nebbiolina- ora è vivo. Si trova all’interno della cava dei serpenti.-tutti quanti lo guardavano allibiti, sconvolti dalla potenza di quel poderoso ninja.

Tutti presero le uniformi e i copricapi, li indossarono e sparirono, teletrasportati dall’Uchiha.

Arrivarono all’interno della grotta. Nami corrucciò la fronte: la fauna del luogo la infastidiva parecchio, non andava molto d’accordo con i serpenti. Daiki sbuffava come al solito mentre Hashiroku tastava il terreno, cercando di farne uscire fuori le creature viventi e…studiarle.

Kumakichi restava sempre alla destra di Frakken, mentre Tamazu era avanzato per percepire il chakra negativo di quel mostro. Arashi, Kitsune, Ningyo e Daigeki erano tornati al rifugio, data la loro costante voglia d’allenamento.

Ssssssssssss.

Il sibilo ruppe il silenzio. Tutti i serpenti si spostarono, creando una via per il “Re”.

Hebi si fece largo, alzando i filamenti presenti sulla testa ed erigendosi, fino quasi a toccare il soffitto. Poi, si abbassò tutto d’un tratto, cominciando a sgusciare intorno a Tamazu.

Il ninja appoggiò la mano sulla fronte della Sanguisuga, e il contatto si stabilì.

Hebi- Mmmh, sento l’odore del tuo chakra…MMMMH ed è così…dolce…

Tamazu era sopravvissuto grazie ai suoi 7 cuori per molti anni, non aveva mai avuto timore di nulla, ma in quel momento provò autentico terrore.

Tamazu- Ecco, io sono…

Hebi- So perfettamente chi sei, Tamazu. Grazie a quel ninja, sono rimasta viva per tutto questo tempo, quindi ho appreso molto su questo mondo.

Tamazu si era tranquillizzato, così riprese- Allora, tu ti nutri di rabbia?

Hebi- Una volta…ora non più. Adesso, manipolo il chakra oscuro e negativo e riesco a percepire le tecniche ad ampie distanze.

Tamazu- Sai perché siamo qui?

Hebi- Mi sembra scontato. Solo un favore, quando mi sigillate, cerca di rifornirmi di chakra oscuro di tanto in tanto, ok?

Capitolo 4: La prima missione

Frakken guardò il demone, i Rinnegan si illuminarono; Kumakichi fece lo stesso con il Kurengan. In un attimo, il demone venne impiantato dentro Tamazu.

Tutta la squadra uscì dalla grotta col teletrasporto, solo Kumakichi restò all’interno: stava studiando la strana conformazione delle rocce con il suo lupo al fianco, per evitare di essere aggredito dalle serpi.

I restanti 6 si fermarono a leggere una lettera recapitatagli da un passero nero. La missione, di Rango S, prevedeva una ricompensa di 112.347.000 ryo, una bella somma; lo scopo era attaccare e sconfiggere tutti i Nukenin del villaggio della Roccia infiltrati alla Cascata.

Frakken lanciò il pezzo di carta e lo bruciò: missione accettata!

L’Uchiha li richiamò e, tutti e 11, andarono al villaggio della Cascata.

Giunti lì, videro subito che qualcosa non andava: molte persone erano distribuite dentro al villaggio, ma non era possibile stabilire ad occhio se fossero i Nukenin o forze specializzate.

Frakken prese la Katana e disegnò un cerchio per terra- Bene, ci metteremo così: Daigeki, Kitsune, voi due alla porta del villaggio; Arashi, Ningyo, voi dietro la residenza dello Tsuchikage; Tamazu, tu area Sud e Sud|Est; Sora, Nami, voi area Nord e Nord|Est; Hashiroku, Daiki, coi due area Ovest e Sud|Ovest; Kumakichi, io e te copriremo il resto del luogo.- ad ordini impartiti, i ninja si disposero.

In pochi minuti, scoprirono il 60% dei Nukenin che, a dirla tutta, erano anche piuttosto scarsi.

Alcuni cercarono di scappare via mare, ma Sora e Nami balzarono su Buru, uno dei delfini di quest’ultima, e partirono all’inseguimento. Purtroppo, i Nukenin utilizzavano una formazione che garantiva estrema velocità, così Sora utilizzò la conoscenza dei punti del chakra donatagli da Frakken e osservò il punto debole della formazione; guardò Nami e le due si capirono al volo.

Sora&Nami- Chishi Nensho!*- Sora creò delle piccole sfere con l’arte della Vampa e Nami le ricoprì con gas corrosivo dell’arte dell’Ebollizione. Le lanciarono simultaneamente in diversi punti e, al contatto con i Nukenin, scoppiarono, facendo evaporare l’acqua circostante e arrecando danni ingenti ai nemici. Ma non si fermarono- Fushoku seien!*- le due ragazze crearono una Bijuu Dama ognuna nella propria mano; poi le congiunsero e le tirarono. Si fecero spuntare una coda ciascuna del proprio demone, poi Nami produsse il gas acido di Saiken a mezz’aria, mentre Sora sparò le fiamme blu di Matatabi, che reagirono con il gas che, all’impatto con le 2 Bijuu Dama, esplose, distruggendo l’area circostante. Le due risero e tornarono dall’Akumarin.

 

*-inventata, Combustione Letale

-inventata, Fiammata Corrosiva

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Spoiler

Atto XX: Il ritorno di Kaguya

Capitolo 1: Apparizione del Decacoda

Sgominata la minaccia dei Nukenin, l’Akumarin intascò la ricompensa e fece ritorno alla base.

Frakken- E’ giunta l’ora.

Kumakichi- Davvero?- stentava a crederci- Riporteremo il demone a dieci code su questa terra?

Frakken annuì, poi guardò la sua squadra: erano veramente persone grandiose e abilissimi ninja, non avrebbe mai permesso gli venisse torto un capello. Gli scese una lacrima.

In un attimo, si ritrovarono nella valle della fine, con le statue di Naruto e Sasuke.

L’Akumarin si mise in cerchio, Frakken si pose al centro; prese una delle sue katane e si fece un taglio sul braccio, cominciando a tracciare con il sangue una grande circonferenza, in cui i compagni si ponevano.

Poi si guardò i palmi, vedendo i due marchi del clan Otsutsuki risplendere, poi li congiunse e mostrò i suoi occhi a tutti. “Rikudo: Bijuu no ringo*”. Immediatamente, tutte le bestie codate si manifestarono spiritualmente dietro le rispettive forze portanti.

Il cerchio si illuminò di luce violacea, e cominciarono a sentirsi le urla delle bestie.

Daiki, che si preoccupava non poco- Ehi, ma questa “cosa” ci ucciderà? Cioè, sapevo che se il Bijuu è estratto, la forza portante muore.

Sora- No, non ci sta estraendo la bestia. Ne sta compattando il chakra.

Tamazu- Spiegati meglio!

Sora- Beh, forse Kumakichi lo saprà spiegare meglio, ma pare che lui stia prendendo in prestito la metà del chakra dei nostri Bijuu, per richiamare il Juubi.

Hashiroku- Ma, come farà a “ridarcelo”?

Kumakichi- E’ semplice. Lui…

Ma non fece in tempo a finire che tutti svennero. Solo Frakken rimase immobile, mentre il Decacoda appariva in mezzo alle statue.

 

*-inventata, Sei vie: Cerchio di Cercoteri

Capitolo 2: Kaguya

I ragazzi si risvegliarono e videro che l’Uchiha guardava il demone.

Frakken- Devo avvicinarmi. Kumakichi, prendi le Gudodama- il ninja eseguì. Frakken le toccò, ed esse si ingrandirono e diminuirono- Bene, ora sono Gudodama stabili, potresti trovare leggere differenze.

Kumakichi- Perché le hai “potenziate”?

Frakken- Perché come reincarnazione di Hagoromo devi essere in grado di utilizzare Gudodama perfette.

Kumakichi- Già, hai ragione- solo dopo realizzò ciò che gli aveva appena detto- COSA?! IO?! La reincarnazione di Hagoromo Otsutsuki, l’Eremita delle Sei Vie?!

Frakken- Kumakichi, muoviti, devo avvicinarmi al Juubi.- Kumakichi si riprese, manifestò il bastone dell’Eremita e creò due piattaforme di Gudodama. Si avvicinarono alla bestia. Frakken ne toccò l’occhio, e fra loro si stabilì un contatto.

Frakken- Juubi…

Juubi(?)- Frakken…Saresti dunque tu? Pensavo fossi morto.

Frakken- Ho la pellaccia dura- rise- Piuttosto, dov’è il sigillo?

Juubi(?)- Vuoi rimuoverlo?

Frakken- Sì, presto, indicamelo- il demone punto la coda più alta. Frakken scattò verso di essa, liberando la bestia.

Uno schianto. Frakken era stato respinto.

Kumakichi, afferrando l’Uchiha- Boss, che è successo?

Frakken, con gli occhi socchiusi- Sta arrivando…

Tamazu, raggiungendoli- Intendi…

Kumakichi&Tamazu-KAGUYA?!

Il mostro divenne un’enorme sfera bianca, poi si rimpicciolì. Dopo vari mutamenti, la dea coniglio, la madre del chakra, la principessa…Kaguya Otsutsuki, apparve davanti a loro.

Frakken fu il primo a parlare- Otsutsuki Kaguya, presumo.

Kaguya- SHIKAMI?!

Tutti (tranne Frakken e Kaguya)- SHIKAMI?

Kaguya sembrava sconvolta. L’Akumarin non sapeva cosa dire. Non tanto per lo shock, quanto perché non sapevano chi fosse questo Shikami.

Neanche il taccuino rispose a Kumakichi, non aveva idea di chi fosse questo Shikami.

Frakken- Forse dovrei spiegarvi…diciamo che, per i miei poteri, forse dovrei essere considerato il nuovo Hagoromo Otsutsuki…ma nessuno ha mai pensato che Hamura e suo fratello avessero un padre…eppure, l’avevano. Si chiamava Shikami, ed era nientemeno che il primo guerriero della principessa. Una notte, la difese da 40 assalitori nella sua stanza e, per un motivo o per un altro, i due si “diedero da fare”. In seguito, Shikami sposò Kaguya e, dato che sua moglie aveva mangiato il frutto dello Shinju, decise di fare lo stesso, ma non poteva (l’albero sarebbe fiorito solo dopo un nuovo Tsukuyomi Infinito); così, nella notte, fece eseguire una tecnica a Kaguya, inconscia di ciò che faceva, e si trasportò indietro nel tempo. Prese il frutto dello Shinju e lo spezzò a metà.

Dato che Kaguya però sarebbe stata pur sempre pari a lui in quanto a potenza, decise di mettere la sua metà nella linfa dell’albero, imbevendola completamente nel succo della pianta.

Dopo averla mangiata, divenne potentissimo e utilizzò un Genjutsu su Kaguya, facendole credere di aver mangiato tutto il frutto. Tornò al suo tempo, dove era molto più potente di sua moglie e dei suoi figli. Quando sua moglie divenne un demone, egli si limitò a scomparire. Solo in seguito si scoprì che aveva reso le tecniche della moglie molto più deboli utilizzando il Ninsho originario, una tecnica suicida che indeboliva di 100 volte la potenza di un essere- poi riprese fiato.

Tutti avevano la bocca spalancata, solo Kaguya stava piangendo, felice d’aver ritrovato il marito.

Ma Frakken non era Shikami, quindi sfoderò le sue Gudodama e le costole del Susanoo.

Kaguya- Shikami, vieni…

Frakken- Mi dispiace, ma il mio compito non è questo.- e cominciarono un battaglia feroce.

Capitolo 3: La forza di Shikami

Kaguya si allontanò, ancora triste, ma era pur sempre la dea del chakra, quindi invocò il Decacoda coniglio (ovvero la forma più potente del demone) e cominciò ad attaccare Frakken.

Kumakichi si interpose istantaneamente tra lei e il suo capo, utilizzando le sue Gudodama e il suo Kurengan.

Frakken- Lascia perdere Kumakichi, ci penso io- fece per scattare, ma aggiunse- Dimenticavo, sappi che sono fiero di te, Eremita dei Sei Sentieri- poi sparì.

Materializzò il Susanoo di grado 4.5 che divenne nero toccando le proprie Gudodama.

Frakken- Ryuton: Yashi no Inseki!*- la sua mano si riempì di potere delle stelle. Si scaraventò verso il demone, che rispose sparandogli 10 Bijuu Dama: la sua tecnica era potente, così non riportò lesioni.

Kaguya- Shikami…MUORI!- creò mani di chakra gigantesche che attaccarono Frakken. Il suo Susanoo gli consentiva di difendersi, ma era impossibile evitare tutte le mani di chakra.

Frakken- Chibaku Tensei!*- creò 20 satelliti sparsi. Poi li lanciò contro il demone, che venne colpito insistentemente.

Poi, i due usarono entrambi l’Ame no Minaka, la tecnica che manipolava lo spazio tempo e gli faceva cambiare dimensione, facendo collassare il luogo dove si trovavano.

Kaguya, aprendo lo Sharinnegan- Non ti lascerò il mio chakra!

Frakken- Infatti, ho intenzione di prenderlo con la forza…- pose la mano sul suo petto e si connesse con il demone coniglio.

Lo guardò, era veramente gigantesco, anche nella sua testa.

???- Così, tu sei Shikami?

Frakken- Chiamarmi in un modo o in un altro è irrilevante.

???- Il mio nome è Usagi, sono il Decacoda originale.

 

*-inventata, Nova: Palmo meteoritico

- Chibaku tensei

Capitolo 4: Sigillo del Decacoda

Frakken- Dunque, Usagi, ti piacerebbe divenire il mio Bijuu?

Usagi- Cosa ci guadagnerei?

Frakken- L’esistere…e il poterti muovere liberamente nella mia testa.

Usagi- Alquanto interessante…vediamo se riuscirai a sconfiggere Kaguya…

Frakken-E’ davvero così semplice?

Frakken tornò alla realtà. Prese 100 kunai dalla bisaccia, li ricoprì di marchi rossi e verdi e li trasformò in kunai a cinque punte. Aveva evoluto la tecnica di Minato Namikaze a livelli straordinari.

Ma non era finita, utilizzava anche la tecnica di Madara, il Rinbo Hengoku, e aveva creato 18 cloni nel limbo.

Frakken (voce profonda)- 10oku Fukusu Hakai Kami Rinbo*- tutti i cloni limbo spararono del fuoco, poi Frakken uso la moltiplicazione del corpo e creò 9.999.999.999 copie. Tutte le copie crearono gli Yasaka no Matagama e li potenziarono con Amaterasu, poi lanciarono i composti all’unisono, provocando un chaos immane. Ma non era finita. Tutti i cloni, tranne 9 e l’originale, caricarono un Yashi no Inseki e si lanciarono contro Kaguya: i 10 rimasti usarono 100 Chibaku Tensei per bloccarla ulteriormente. Per chiudere in bellezza, Frakken schioccò le dita (praticamente usò l’arte dello Scoppio) e fece implodere il tutto.

Kumakichi aveva gli occhi sbarrati, gli sembrava assurdo che in pochi secondi, Frakken avesse usato così tante tecniche e in modo “armonizzato”.

Kumakichi- E’ stato spettacolare…

Tamazu- E’ stato impeccabile…

Frakken- E’ stato inutile…- tutti lo guardarono, non capendo perchè lo avesse detto. Poi lui indicò un puntino microscopico bianco. Anche aguzzando la vista, i suoi compagni non capivano. Solo Daiki, in possesso del Byakugan, capì e restò scioccato: quel frammento microscopico era un capello di Kaguya.

Hashiroku, che tutto sommato era uno dei più giovani, si chiese il perché stupirsi tanto per un capello; Kumakichi spiegò, in modo molto banale data la situazione, che con tutta la roba che Frakken gli aveva sparato addosso, non ne sarebbe dovuto rimanere nulla.

Allora, Kumakichi si voltò di scatto, tenendo alte le Gudodama e vide Kaguya.

Kaguya- Muori…HAGOROMO!

 

*-inventata, 10 miliardi di distruzioni multiple del limbo divino

 

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Spoiler

Atto XXI: Combattimento senza tempo

Capitolo 1: Sconfitta di Kaguya

Kaguya stava per trafiggere Kumakichi, quando un kunai pentapunta [scusate la cacofonia] rosso e verde si interpose fra i due: era uno degli speciali kunai di Frakken che utilizzò il suo Hikaishin no Jutsu* per difendere l’amico.

Kaguya sparì, mentre Kumakichi era traumatizzato: non tanto per l’essere quasi stato ucciso, quanto per l’essere stato chiamato Hagoromo, ancora: essere la reincarnazione del dio dei ninja era snervante..

Kaguya- Ed ora…SPARITE!- teletrasportò quindi Sora, Hashiroku e Daigeki nella sua dimensione Lavica, Nami, Arashi e Ningyo nella dimensione ghiacciata e Daiki e Kitsune in quella con alta gravità. Kumakichi e Tamazu erano protetti dai Rinnegan di Frakken, quindi non poterono essere colpiti dall’Ame no Minaka. A quel punto, Frakken si preparò: stava per tentare un attacco definitivo contro la dea coniglio. “Akuton: Honu ringo*” e Kaguya venne ricoperta di fiamme. Si trasportò davanti a lei, utilizzò la sua mano destra per desigillare Ugebi e la sinistra per sigillare lei.

Lei scomparve, lui cadde per più di 70Km di altezza, svenuto. Tamazu lo afferrò e cercò di usare le medicine dategli da Sora. L’Uchiha si riprese e sentì la forza di Ugebi dentro di sé: lo Sharinnegan stava per aprirsi sulla sua fronte.

Riportò tutti i suoi compagni nella propria dimensione, dopodiché tentò di stabilire un contatto con il demone, visto che non gli era ancora riuscito a parlare.

Frakken- Ehi, Ugebi. Ci sei?

Kaguya- Mi dispiace, lui è alquanto impegnato- dietro alla figura sproporzionatamente enorme di Kaguya Ugebi era bloccato da catene rosse.

Frakken- Liberalo! Non gli torcere un capello!

Kaguya- Da adesso sei mio, SHIKAMI!

 

*-inventata, Volo del Dio Fiammante (variante dell’Hiraishin)

-inventata, Scoppio: Anello di fuoco

Capitolo 2: Frakken posseduto

Kaguya- Sappi che adesso sei bloccato qui, e non hai più il controllo sul tuo corpo esterno- allora, l’Uchiha provò a trasportarsi su di lei, ma non si mosse- Dimenticavo, ti ho privato di tutte le tue arti oculari- rise di gusto.

Nel frattempo, il corpo di Frakken all’esterno, si alzò e, con gli occhi completamente neri, si portò in aria e cominciò a distruggere tutto.

I compagni provarono ad opporsi, ognuno a modo suo, ma il ragazzo fu impietoso: tagliò le braccia a Daiki, spezzò la gamba di Hashiroku, tagliò la testa a Tamazu, recise le mani a Sora, distrusse l’intestino di Nami, e uccise Daigeki, Ningyo e Arashi.

Solo Kumakichi, che era rimasto in disparte, non era rimasto ferito. Raccolse le forze, afferrò il braccio sinistro di Daiki, che scoprì essere fatto interamente di metallo (il braccio, non Daiki), prese 2 maschere di Tamazu, una spada di Hashiroku, un set di sedativi di Sora e il flauto di Nami.

Riunito questo armamentario, si gettò contro Frakken. Rimase sorpreso dal fatto che i “pezzi” dei suoi compagni erano durati neanche mezzo secondo. Brandì le Gudodama e attivò i Kurengan.

Kumakichi- Frakken, fermati!

Frakken(?)- Ehi Kumakichi, sai non te l’ho mai detto…ti ho affidato le Gudodama, perché ho capito subito che tu, tu eri la reincarnazione di Hagoromo Otsutsuki. Ma come te le ho affidate, posso togliertele- schioccò le dita e le Gudodama di Kumakichi svanirono.

Allora, il Nukenin cominciò a tirargli contro tutto ciò che trovava con il Kurengan e che faceva esplodere con l’arte del Tifone. Inutile dire che Frakken rideva, dato che i suoi sforzi erano vani.

Kumakichi comprese che non avrebbe potuto farcela senza le Gudodama, così afferrò uno Shuriken e lo lanciò. L’Uchiha lo afferrò proprio davanti al volto con un solo dito.

Frakken- Tutto qui, Zengawa?- ma proprio in quell’attimo, al posto dello Shuriken apparve Kumakichi che, brandendo due katane molto sottili, tranciò di netto le mani a Frakken e lo spinse via con un doppio calcio in faccia. Spinse le mani del ninja contro le sue, sperando succedesse qualcosa; attese, attese, ma non succedeva nulla.

Kumakichi- Perché?- cominciò a scendere una lacrima dal suo volto- Perché non sono riuscito a proteggerli? Perché non sono riuscito ad evitare tutto questo?- diede un pugno forte a terra.

Quando tirò su la mano, vide che la terra appena colpita era improvvisamente divenuta lucente.

Guardò la sua mano destra, un sole, e la sinistra, una luna: i marchi del Clan Otsutsuki.

Forse erano meno potenti di quelli di Frakken, ma ciò non escludeva che lui avrebbe potuto vincere.

Quindi, creò le sue personali Gudodama e si preparò a combattere

Capitolo 3: Kumakichi e Frakken

Kumakichi si lanciò contro Frakken, al quale erano ricresciute le mani.

Il combattimento fu intenso ma, dopo svariati assalti, Kumakichi si portò davanti a Frakken, ad un passo dal sigillarlo. Ma non lo fece. Utilizzò un sigillo differente ed entrò nella sua mente.

Frakken- Kumakichi! Grazie a Shinju sei qui!

Kumakichi- Frakken! Che succede?

Frakken- Ti spiegherei tutto, ma ci metteremmo troppo e Kaguya ci ucciderebbe, quindi te la faccio breve. Kaguya ha preso il controllo della mia mente e non posso usare arti oculari o arti eremitiche.

Kumakichi- Wow…e ora?

Frakken- Beh, ora devo liberare Ugebi, per riavere un minimo di chakra…visto che ho il 15% del mio chakra complessivo attualmente.

Kaguya li guardò, poi cominciò a lanciare ossa. Kumakichi utilizzò le Gudodama per difendere se stesso e l’Uchiha. Frakken gli porse due kunai a cinque punte.

Kumakichi- E questi?

Frakken- Sono dei sigilli mobili, come quelli del lampo giallo della foglia. Quindi da ora puoi anche definirmi la fiamma verde del rinnegan!- poi pensò che in quel momento i suoi occhi erano comunissimi occhi e ci rimase di sasso.

Kumakichi- Bene, basta parlare, dobbiamo sconfiggere quel mostro.

I due si lanciarono all’attacco, combinando l’Hikaishin di Frakken con le tecniche eremitiche di Kumakichi. Non producevano alcun effetto, data la potenza di Kaguya.

Kumakichi-Tsk…dobbiamo fermarla, in qualche modo…

Frakken- Bisogna liberare Ugebi…penso che, riavendo un po’ più di chakra, magari potrebbero tornarmi i poteri…

Kumakichi- Hai ragione.- utilizzò un getto violaceo lucente con le Gudodama che distrusse il primo cancello che bloccava Ugebi. Frakken capì, poi usò il suo teletrasporto per posizionare Kumakichi sopra gli altri 10 cancelli per distruggerli.

Kaguya si avventò su Frakken che, di tutta risposta, fece scudo col suo corpo al demone e al suo amico. I due rimasero molto colpiti, non più di lui, ma senza dubbio colpiti.

Frakken- MUOVITI KUMAKICHI!!- il ninja non se lo fece ripetere due volte ed utilizzò la sua arte delle 6 vie per distruggere tutti i cancelli istantaneamente.

Il corpo di Frakken era quasi completamente distrutto; Ugebi lo toccò, ritornandone il Bijuu, e lo curò completamente: per la prima volta, il Rinne Sharingan di Frakken spuntò sulla sua fronte.

Frakken- Sento che…i poteri stanno tornando!- i suoi occhi mostrarono i primi Sharingan.

Kumakichi fece per annuire, quando sentì un dolore sul capo.

Kumakichi- Ottimo ma perché mi si sta aprendo un occhio in testa?

Frakken- Dimenticavo. Essendo tornato una forza portante, ti ho ridato parte del chakra che avevo preso…in parole povere, sei quasi invincibile.

Kumakichi- Ottimo, ma adesso? Che si fa?

Frakken- Dobbiamo sigillare Kaguya su un altro pianeta…trasformarla in un satellite non è sufficiente…

Kumakichi- Beh, ora quindi ho un Rinnegan in testa, i Kurengan, le Gudodama e il potere originale di Haogoromo Otsutsuki. Dovrebbe essere uno scherzo no?

Si lanciò contro la dea coniglio, sparendo più volte e colpendo l’avversaria con le Gudodama.

Frakken sparava Bijuu Dame a ripetizione, dato che Ugebi era molto più veloce e potente a fabbricare tecniche rispetto agli altri Bijuu, e utilizzava il Kamui per evitare che l’amico venisse colpito. Dopo diversi attacchi incessanti, Kaguya cominciò a cedere.

Capitolo 4: Sigillamento di Kaguya

I due ninja stavano riuscendo nell’intento, Kaguya barcollava sempre più, quasi sull’orlo di cedere.

Frakken cominciò ad utilizzare l’Arte della Fiamma a ripetizione, cercando di incenerirne il corpo.

Ma la dea coniglio utilizzava il Byakugan e ne intercettava la traiettoria, evitandoli.

Kumakichi- Sai Frakken, ho pensato molto durante questo viaggio…l’arte della Luce, l’arte dell’Ombra…il Rinnegan, il Kurengan…ci deve essere un nesso…- poi si mise a guardare l’Amaterasu generato da Frakken- E se…

Forse aveva capito. L’Amaterasu…la Kagutsuchi…erano il nesso che cercava…

Si portò all’orecchio di Frakken e gli sussurrò qualcosa. Lui annuì “Sì, l’arte della Fiamma è una diretta derivazione di arte del Fuoco e arte dell’Ombra”.

Kumakichi- Hoton: Kagutsuchi!*- generò delle lance di fuoco arancio aureo e le scagliò contro la dea, che ne rimase lesionata.

Frakken- Eccezionale! Dunque, questo è l’opposto dell’arte della Fiamma?

Kumakichi- In parole povere, sì- i due cominciarono a creare moltissime lance di fuoco nero e arancio, poi le scagliarono simultaneamente contro Kaguya.

Kumakichi, sorridendo- Ah, c’è dell’altro…- congiunse le mani. Intorno a sé, un essere spirituale grande quanto un Susanoo si materializzò; era di color zafferano e sembrava molto agguerrito. Portava sulla schiena uno scudo circolare con diametro basso e un Cho-gama molto lungo [il cho gama…beh cercatelo su Google, come ve lo spiego].

Kumakichi- L’ho battezzato Ookunin. E’ l’equivalente di un tuo Susanoo di grado 4.

Frakken era stupefatto- E’ incredibile…come ci sei riuscito?

Kumakichi- Devi sapere, che ad oggi, sono il primo, nonché unico, possessore del Kurengan. Quest’occhio…è uguale ed opposto ad un Rinnegan. Di conseguenza, nonostante non si basi sugli stessi campi d’azione, ha comunque le sue stesse potenzialità. Questo spiega anche il perché dell’arte del Sole…

Frakken allora, ridendo, materializzò il suo Susanoo. I due mescolarono la potenza dei due titani, divenendo giganteschi. L’enorme essere, che i due definirono Ninigi, era di color ambra ed era zeppo di armi, il Susanoo era diventato l’armatura dell’Ookunin, rendendolo invincibile, e le loro forze si erano combinate.

Frakken&Kumakichi- Senpou, Entohoton: Kurobi!*- il titano chiuse il palmo. Quando lo aprì, una sfera con diametro 4Km era apparsa. Costruì un arco di chakra e vi pose sopra la sfera.

Kumakichi- Questo colpo…

Frakken- …andrà a segno

Frakken&Kumakichi- Senpou, Entohoton: Shikami Arrow!*- la sfera divenne la punta di una freccia di fiamme nere e arancioni.- Shien!- scoccarono.

Kaguya- Non…è…finita…-prima d’esser colpita dall’attacco, richiamò Tamazu dall’altra dimensione. In pochi nanosecondi, Frakken (non ancora in pieno possesso delle sue abilità oculari) rallentò il tempo quanto più poteva.

Mosse solo una mano- Non avrei mai pensato di dirlo. Kagebunshin no jutsu!*- creò un solo clone, che fece rimanere vicino a Kumakichi per completare la tecnica. Guardò per l’ultima volta il suo amico: sapeva che la tecnica che avevano creato era pressocchè la più potente mai vista e che nemmeno con Izanagi si sarebbe salvato. Gli cadde una lacrima dal viso. Poi si mosse in fretta, dato che il tempo stava accelerando; arrivò davanti a Kaguya e ne trafisse l’occhio sulla fronte con una lama. Lei mollò la presa su Tamazu, e lui lo trasportò via, stringendo Kaguya a sè…proprio nell’attimo giusto per farsi colpire dalla sua stessa tecnica e distruggerla.

 

*-inventata, Arte del Sole (Fuoco+Luce): Controllo della fiamma

-inventata, Arte eremitica,Arte dell’Eclissi (Sole+Fiamma): Sole nero

-inventata, Arte eremitica, Arte dell’Eclissi: Freccia di Shikami

-tecnica superiore della moltiplicazione del corpo

 

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Ed eccoci, all'ultimo capitolo.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito e li elencherò per essere corretto: grazie Darken, grazie Zarx, fine.

Detto questo, eccovi l'ultimo capitolo della trama principale

Spoiler

Atto XXII: Un’ultima volta

Capitolo 1: Shikami

Kumakichi guardava con aria soddisfatta il colpo andato a segno e battè il pugno a Frakken, ancora vicino a lui all’interno del corpo spiritico.

Kumakichi- Gran bel lavoro, Frakken…- mentre gli dava quel ganascino, il clone esplose. Sbarrò gli occhi. Aveva praticamente distrutto l’Uchiha. Guardò ancora un secondo, sperava fosse uno scherzo.

Kumakichi- L’ho disintegrato…

???- Nah…ho rischiato, ma ripeto: non mi faccio ammazzare così facilmente.- Zengawa si voltò, avendo riconosciuto la voce. Si mise un po’ a ridere.

???- Nemmeno se mi uccidi riesci a fare un bel discorso smielato eh?

Kumakichi- Va bene, ho capito, ho capito. Mi chiedo solo, che fine faranno tutti gli altri a cui hai praticamente sventrato gli organi?

Frakken- Sai, ora che ho anche il Rinne Sharingan e sono una forza portante, sono praticamente il concetto di “invincibile”.- Strinse il pugno- Fatto. Ora ognuno ha di nuovo tutti gli arti a posto…anche Daiki, che non aveva un braccio già da prima.

I due se ne ritornarono nella loro dimensione, vedendo che tutti si erano ripresi. Tamazu si avvicinò ai due- La prossima volta, cercate di coinvolgermi, ok?- tutti si misero a ridere, di nuovo. Sembrava un perfetto Happy ending.

Frakken- Solo un’ultima cosa, Kumakichi…-un ghigno si dipinse sul suo volto- Ame no Minaka!- i due si ritrovarono nella dimensione originale di Kaguya.

Kumakichi- Che stai facendo?

Frakken- Ti ricambio il favore, considerando che hai cercato di uccidermi diverse volte. Per gli Uchiha, la cosa più importante è la vendetta e l’odio. E un Uchiha non dimentica mai.

Lanciò quindi un kunai a cinque punte. Kumakichi lo deviò con il bastone di Gudodama, ma apparve dietro lui Frakken- Sei diventato lento Kumakichi…- Kumakichi cominciò ad attaccarlo con attacchi serrati da vicino, ma lui schivava con estrema nonchalanche, col sorriso sulle labbra.

Kumakichi- Perché diamine lo stai facendo? Ti credevo un amico!- poi utilizzò l’Ookunin e ne miscelò il potere con Chomei.

Frakken- Ah, pensi di battermi così? UGEBI!- divenne Ugebi e manifestò il Susanoo per rivestirne il demone.

Frakken- RYUTON: SUSANOO BIJUU SOSU INSEKI!*- tutti i suoi palmi si illuminarono simultaneamente, poi emisero dei getti rossi e azzuri che, toccando la terra, la disintegrarono.

Kumakichi li evitò, poi decise che non sarebbe rimasto a guardare mentre le terre ninja venivano spazzate via.

Kumakichi- Tamazu, vieni qui. Preparalo.

 

*-inventata, Nova: Sorgente meteoritica del Cercoterio Susanoo

Capitolo 2: La mossa combinata dell’Eremita

Kumakichi, ancora bestia, chiamò Tamazu. Egli, divenendo il Zerocode, si portò sotto al demone.

Kumakichi- Daiki, Hashiroku, Nami, Sora…venite presto!

Sora- C’è un problema! Arashi, Ningyo, Daigeki e Kitsune si stanno coalizzando contro di noi.

Kumakichi “Come temevo, può esercitare un controllo sulle diverse reincarnazioni”

Mentre quegli 8 intraprendevano uno scontro furioso, Tamazu e Kumakichi erano faccia a faccia con il demone, Frakken.

Tamazu- Allora, che si fa?

Kumakichi- Sai, la mossa che una volta avevamo utilizzato? Penso dovremo crearne una nuova…che ne pensi di…-sussurrò qualcosa a quello che sembrava fosse l’orecchio della sanguisuga.

Kumakichi&Tamazu- Senpou, Entohoton: Kurobi!*- riprodussero la sfera.

Frakken- Ah, è così? Bijuu Nova!*- mescolando le dieci Bijuu Dame, ne creò una colossale.

I due si incrociarono, implodendo.

Kumakichi&Tamazu- Preparati alla nostra tecnica, che supera i confini dell’inferno e trascende l’aldilà! Bokuton, Hoton: Choshinsei kuraidesu!*- spararono una sfera piccolissima, neanche grande come un palmo umano, ad una velocità impressionante. La sfera colpì il rivestimento del Susanoo; dapprima, non sembrò succedere niente, poi Frakken crollò a terra, tornando umano.

Era staato investito da una forza superiore alla sua. Tamazu chiamò un paio di demoni, ed essi bloccarono l’Uchiha

 

*-inventata, Arte eremitica,Arte dell’Eclissi : Sole nero

-inventata, versione molto più potente della Bijuu Dama

-inventata, Oblio, Sole: Supernova oscura

Capitolo 3: Un ultimo grido

Kumakichi lo guardò ancora un secondo. Poi il suo sguardo si focalizzò sul collo del ninja, che pian piano diveniva blu. Non ne capiva il motivo. Poi si voltò- Genjutsu!

Frakken era dietro di lui- Sai, Kumakichi, sei un grandissimo ninja, pronto a tutto per difendere coloro che ami, non esiti a chiedere aiuto agli altri se necessario, sei potente, acuto e hai sempre la parola giusta al momento giusto. Sei il mio migliore amico…- poi chiuse gli occhi e alzò le mani-…ma cadi in Genjutsu facilissimi, ancora- i 2 si misero a ridere, mentre Tamazu era ancora bloccato nel Genjutsu- Sarà meglio liberare anche lui. Prima però, devo mostrarti una cosa.

I due sparirono. Si ritrovarono sopra ad un monte.

Frakken- Sai, Kumakichi, se avessi avuto un figlio, probabilmente lo avrei detto a lui…ma io non ho figli, quindi te lo dico: da adesso, tutto questo è tuo. Ti affido il comando delle 5 terre.

Kumakichi- Come? E’ teoricamente impossibile!

Frakken- Veramente, no. Conosci mio padre?

Kumakichi- Shisui Uchiha, uno degli Uchiha più potenti della storia. Certo che lo conosco.

Frakken- Quindi conoscerai la sua tecnica peculiare, il Kotoamatsukami?- Kumakichi annuì.

Frakken- Beh, io ne ho creata una versione più potente. Si chiama Mugen Kotoamatsukami, o Kotoamatsukami Infinito.- l’altro lo guardò perplesso- Non stupirti, non trasformerà le vittime in baccelli come lo Tsukuyomi infinito. E’ molto più…utile.

Kumakichi- Non capisco. Ricordavo che quel Genjutsu potesse manipolare la volontà di una persona senza che essa se ne accorgesse. Come funziona questa?

Frakken- Beh, è come un grande tasto di Reset. Permette di creare la storia nella mente delle persone colpite, permettendo di modificarne ogni contenuto. Voglio utilizzarlo per creare un mondo perfetto.

Kumakichi- E io cosa centro?

Frakken- Mi fido ciecamente di te, è un compito che solo tu puoi portare a termine. Inoltre, tu non sarai colpito dalla tecnica, non vorrei mai ti dimenticassi di questa grande avventura che abbiamo vissuto.- i due sorrisero.

Frakken- Preparati, fra pochi secondi lancerò la tecnica; io non esisterò per nessuno, solo tu ricorderai tutto. Cerca di non tradirti…il taccuino ovviamente ha annotato tutto, sia la vera sia la falsa storia. Fa attenzione.

Kumakichi- E va bene…ma…io…non so se posso assumermi questa responsabilità…non tanto per il governare i villaggi, quanto per i ricordi…non lascerai i ricordi all’Akumarin?

Frakken- Oh, non te l’ho detto…loro ricorderanno, ma solo se sarai tu a dirgli “Siamo ancora quegli 11 di una volta”. E’ la parola d’ordine.

Kumakichi- E tu, che farai?

Frakken- Io, viaggerò…vedrò come te la caverai…vivendo nell’ombra, potrò supervisionarti.

Kumakichi- E va bene. Allora, arrivederci…Frakken.

Frakken- Ciao, Kumakichi. MUGEN KOTOAMATSUKAMI!

Capitolo 4: La pace

???- Ehi! Kumakichi! Sveglia!- si svegliò di soprassalto.

???- Alzati, ti aspettano alla residenza.

Kumakichi- Chi mi aspetta? Quale residenza?

???- Ma sì caro, alla tua residenza, la residenza del Kami.

Kumakichi, pensando “Addirittura mi hai fatto chiamare Dio…non ti smentisci mai!” rise un po’.

???- Insomma, sbrigati!!

Kumakichi- Vado vado.- prese il taccuino della conoscenza e scrisse due cose. Il taccuino rispose “Tua moglie, una tipa un po’ così, che se vuole ammazzarti ti ammazza, se non vuole non lo fa…nell’altro universo non vi siete incontrati neanche una volta. E, sì, è proprio chi temi”

Kumakichi “Il nome almeno, non voglio chiamare tutto il giorno una che non conosco “Cara””

Il taccuino riprese “ Yin Uchiha”. Bene, almeno sapeva come chiamarla.

Yin- Prendi queste- gli porse un paio di buste- ti aiuteranno nella conferenza.

Kumakichi- Sì, va bene- annuiva, piuttosto confuso.

Poi uscì, dalla porta, come tutti i comuni mortali facevano. Ma in quell’universo, diciamo che…

Passante- Oh mio Kumakichi! Che sia lui?

Passante2- Lui che attraversa la strada camminando? IMPOSSIBILE!

Passante3- Eppure è molto simile a…

Kumakichi non ci fece troppo caso. Arrivato alla conferenza, si accorse che gli altri capi di stato (non era una monarchia in tutto e per tutto) erano i suoi compagni dell’Akumarin.

Appena lo videro si inchinarono. Lui tutto perplesso, si limitò a pensare a quel casino in cui l’aveva messo Frakken. Poi si ricompose. Provò a parlare, ma nessuno ci faceva troppo caso, tutti pensavano ad altro, come se lui fosse il loro babysitter o roba simile, o il loro capo scorbutico.

Kumakichi sbattè più volte il cranio contro la parete poi disse “Siamo ancora quegli 11 di una volta”. Dopo neanche 5 secondi, si accorse di ciò che realmente aveva detto.

I presenti ammutolirono.

 

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