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[Magmadon92] Storia di un aspirante allenatore - Chronicles (Spin-Off Collection)


Magmadon92

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Amici lettori! :D Bentornati nella mia Fan Fiction! Ma soprattutto... benvenuti in questa nuovissima e straordinaria serie Spin-Off, progetto ispirato alla serie "Pokémon Chronicles", formata da episodi a loro stanti e narranti storie di vita di personaggi diversi tra loro e, quindi, non legati alla serie principale e non riguardanti direttamente il protagonista. Ebbene ho fatto la stessa cosa: tutto ciò che non fa parte della principale serie di "Storia di un aspirante allenatore" (e sequel) e che il protagonista non vive in prima persona... verrà  raccontata qui, in una raccolta di capitoli speciali (alcuni dei quali narranti storie a loro stanti) dove tutti i misteri trovano il loro fondamento oppure la loro risoluzione. :) Anche qui la storia potrebbe coinvolgere voi, utenti di Pokémon Millennium! ^^ Sì, voi: ricordate, come vi ho già  detto nella serie principale, se volete entrare nella storia come personaggio di supporto oppure come una semplice comparsa basta chiedere! Scrivetemi in privata oppure nella sezione dei commenti dedicata a questa nuova Fan Fiction (da notare che ogni serie ha una sezione dei commenti a sé stante per evitare confusioni).

 

Trama

 

Nel mondo Pokémon, le apparenze spesso ingannano e quello che voi già  conoscete potrebbe non essere lo stesso, in realtà . Ciò vale anche per Magma, un ragazzo di Zafferanopoli dal passato triste e misterioso: lui non può vedere quello che succede all'infuori della sua vita da allenatore di Pokémon dalle incredibili doti. Le storie di tutti i personaggi, le loro impressioni, il loro passato e futuro, la nascita di intriganti misteri, le verità  nascoste, le delicate introspezioni su amori, dolori e orrori... tutto ciò che entra ed entrerà  nella vita del protagonista della storia principale verrà  raccontato in una raccolta di capitoli speciali, di cui alcuni narranti storie a loro stanti, in questa nuova serie "Chronicles". Questo progetto ambisce a rendere la storia principale più corposa e completa, arricchendola di particolari che non possono essere inseriti in una storia in prima persona.

 

 

NOTA DELL'AUTORE: Il progetto è basato su un intreccio tra anime, manga e videogioco: alcuni contenuti originali possono venir stravolti e alcuni personaggi possono avere caratteristiche leggermente differenti dai personaggi originali. Nonostante tutto, spero che la serie, frutto di un duro lavoro di studio e delicate modifiche a volte non volute, sia di vostro gradimento.

 

Aggiunto, finalmente, a un mese dalla sua creazione, lo Speciale 1! :D Stavolta, la malvagità  sarà  protagonista!

Buona lettura! ^^

 

Speciale 1 - Saffron Exodus (parte prima)

 

Ultima revisione: 04/06/2014
[immagine di copertina migliorata; piccoli miglioramenti dal punto di vista grammaticale e lessicale e l'aggiunta di piccoli dettagli minori]

 

Piccola anteprima: Cosa è successo realmente, prima dell'invasione della città  di Zafferanopoli da parte del Team Rocket? A cosa ambisce, esattamente, la principale Organizzazione criminale della regione? All'apparenza non sembra ma dietro a tutta la crudeltà  che si è manifestata nella capitale di Kanto nei confronti di Pokémon innocenti c'è un applicato e notevole studio basato sulla strategia militare. Qualcosa bolle in pentola nel Quartier Generale del Team Rocket e il Capo vuole fare affidamento alla sua squadra più potente, per compiere questa delicata e fruttuosa missione. La vita dei principali esponenti dell'Organizzazione cambierà  drasticamente, dopo aver eseguito il loro importante compito; nonostante tutto, anche loro sono umani... e come tali, hanno dei sentimenti e una loro vita privata! Come vivono, in realtà ? E cosa pensano del loro «lavoro»?

 

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Nel cielo notturno di Azzurropoli, le stelle brillavano come gioielli prismatici. Era la prima sera d’estate; l'aria era fresca e rilassante e gli abitanti stavano invadendo la città  con feste, balli in maschera e falò, attorno ai quali erano raccolte decine e decine di ragazzi che cantavano e suonavano chitarre, con i loro amici mostriciattoli al fianco che ululavano cantando nel loro linguaggio insieme agli umani. In città  si stava tenendo l'annuale festa «Amici dei Pokémon». Si tratta di una festa estiva dove umani e Pokémon dimostrano il loro ferreo legame in una serie di prove logiche, di forza e di fiducia. Se state pensando che queste prove consistano nelle solite lotte Pokémon, beh... sappiate che siete fuori strada! L’unica parola che questa festa non vuole sentir nominare è «lotta» (ciò non vuol dire che i Pokémon di tipo LOTTA non siano ammessi a tale festa, eh? Precisiamo!): qui, la sola cosa che si deve fare è divertirsi insieme ai propri amici Pokémon con attraenti e sfiziosi giochi a premi.
"Drowzee, allora, da che parte dobbiamo andare per uscire da questo labirinto?", disse al suo Drowzee un partecipante della «Prova del labirinto», la quale consisteva nell'uscire il prima possibile da un intricato percorso sfruttando le abilità  e l'istinto del proprio Pokémon e, soprattutto, la fiducia e l'affetto reciproci.
"Drow! Drowzee!", il Pokémon del partecipante alla gara usò i suoi poteri psichici per scandagliare l'area e trovare la giusta strada per l'uscita.
"Ottimo lavoro, amico! Ho sempre avuto fiducia nelle tue capacità ! Forza! Vinciamo quei dolci!!!", esultò il ragazzo alzando un pugno in segno di vittoria.
"DROW!!!", saltò gioioso il Pokémon Ipnosi del ragazzo e tutti e due iniziarono a correre seguendo il percorso giusto e, alla fine, vinsero il primo premio: una provvista di un anno intero di dolcetti.
Che dire della corsa nei sacchi? La forza d'animo e nelle gambe è la chiave per la vittoria. Chi vi partecipa, deve saltare nel sacco insieme al suo Pokémon per vincere l’ambito premio. Quel giorno, il premio consisteva in un trofeo d’oro con dei biglietti omaggio per assistere al «Gran Festival» della regione di Sinnoh.
"Forza, Machamp!", urlò determinata una lottatrice, "Sono anni che desideriamo di visitare la regione di Sinnoh e di assistere al Gran Festival! Avanti, io credo in te; possiamo vincere! Le nostre gambe sono le più forti!".
"Champ!", il Pokémon Megaforza della donna usò tutte le sue energie per saltare deciso con il sacco insieme a lei e raggiungere il traguardo per primi.
Ah, non dimentichiamo i giochi di società , i quali premiano l'intelligenza con targhe, riconoscimenti, videogiochi e strumenti per Pokémon in quantità .
"Psyduck, ma che fai???", disse, esasperato e con le mani tra i capelli, un bambino al suo Pokémon, "Non puoi mettere tra le carte di gioco anche i biglietti delle istruzioni e i cioccolatini!".
"PSAY...", il Pokémon Papero aveva le zampe sulla sua enorme testa a patata, confuso, e beccava le carte tutte stropicciate di cioccolato; ormai, il primo premio non lo vedevano nemmeno con il cannocchiale.
 
Nell’enorme piazza della città , oltre la grande fontana, c’era anche una zona da ballo, dove la gente danzava a ritmo di musica leggera; erano tutti vestiti da Pokémon diversi: un ragazzo vestito da Electabuzz ballava con una ragazza vestita da Jinx, un uomo Scyther danzava con una donna Butterfree, un bambino Eevee teneva per mano la sorellina Squirtle, eccetera. Molte altre persone conobbero il loro amore in quell'occasione, soprattutto durante un Tango.
"Mi concede questo ballo, Milady Articuno?", disse un ragazzo inchinandosi elegantemente e tendendo delicatamente una mano ad una ragazza seduta su una panca di legno. Lui era vestito da Moltres, con un lungo becco finto sul naso, stivaletti marroni con finti artigli da uccello sulle punte dei piedi, portava una camicia arancio fuoco, alle quali maniche aveva attaccato una fila di piume rosse, e un paio di bermuda dello stesso colore della camicia, con attaccato al fondoschiena un tessuto ondulato tagliato fino a dargli la forma di una fiamma di colore rosso, il quale tessuto era presente anche sulla sua testa come cresta; lei, invece, era vestita con lo stesso stile di lui, solo che il Pokémon che impersonava era Articuno.
"Oh, la ringrazio ma non so se è una buona idea, Milord Moltres...", disse la ragazza tirandosi indietro con fare scherzoso, "Le sue fiamme potrebbero sciogliermi.".
"Può darsi...", sorrise il ragazzo facendo l’occhiolino, "Il suo potere glaciale è forte ma debole al fuoco; però... la sua grazia e la sua bellezza ardono molto più delle mie fiamme: sarà  il mio cuore a sciogliersi al suo contatto.", disse con tono romantico, senza muoversi dopo l'inchino già  compiuto.
"Oooh, che romantico!", disse sorridente la ragazza, tutta rossa in viso, "Allora, balliamo. Che aspettiamo?", si alzò strizzando affettuosamente un occhio, prese la mano di lui e ballò con il ragazzo Moltres per tutta la sera, chiacchierando nel frattempo per conoscersi meglio: era sbocciato l'amore e di certo un bacio alla fine della danza non si fece attendere.
 
Approfittando della festa cittadina, il Centro Commerciale era ancora aperto e metteva a disposizione strumenti, abiti, cibo e souvenir a prezzi stracciati per tutti!
"WOW! Con quella Pietrafocaia posso finalmente evolvere il mio Eevee in un Flareon! Lo desiderava da tanto tempo, il mio Pokémon!", esclamò una ragazza, "Queste Pietre solitamente sono così costose e non posso permettermele! Ma adesso posso finalmente comprarne una! Il mio Eevee sarà  felicissimo!".
"NON CREDO AI MIEI OCCHI!!!", urlò dalla gioia un allevatore, "Cibo raffinato e energetico per Pokémon a soli 5 Pokédollari??? WOW! Un vero affare! Prendi 3 e paghi 1!".
"Ottimo!", disse l’Infermiera Joy del luogo con il luccichio negli occhi, "Pozioni, Ferro, Proteine e molto altro scontati del 60%! Il Centro Pokémon aveva proprio bisogno di rifornimenti! Dico bene, Chansey?".
"Chan! Chansey! Chan!", la sua Chansey rispose felice battendo le sue... piccole mani.
"Che belle, queste scarpe da corsa! Le voglio subito!", disse un ciclista mentre osservava un paio di scarpe rosse da ginnastica, "Solo 70 Pokédollari! Da altre parti le trovo a 250!".
"MAMMA, PAPÀ!!!", urlò un ragazzo, "L'HO TROVATA!!! FINALMENTE L'HO TROVATA!!! È L'ULTIMA RIMASTA!!!".
"Cosa c'è? Hai trovato cosa?", urlò confusa la madre del ragazzo, correndogli incontro e allontanandosi con il marito dal reparto dei gioielli.
"La Pokébambola Mew, quella in edizione limitata!!!", urlò gioioso il ragazzo, con in mano una bambola a forma di Mew, "Quella che Duplica desiderava tanto! La cercava da quando era nata! Lei adora Mew! Mi diceva sempre: «Quando ero molto piccola, sognavo sempre di trovarmi tra le sue braccine!».".
"SSSHH!!! Magma, non urlare; ci fai fare una brutta figura!", disse imbarazzato il padre.
"OPS! Scusa, papà .", sussurrò il ragazzo, guardandosi intorno.
"Oh, bravo, Magma!", disse sorridente la madre, "Sono sicura che la tua amichetta sarà  felicissima di avere un regalo di compleanno come questo!".
"Già !", disse il ragazzo, "Da un certo punto di vista è meglio che non sia venuta con noi, per provare il suo spettacolo di imitazione. Almeno posso farle una bellissima sorpresa!".
"20 Pokédollari?", la madre osservò il prezzo della bambola, "Bene. Ora te li do.", concluse mentre frugava nella sua borsetta.
"No, mamma, pago io! Voglio che il regalo sia interamente da parte mia!", disse felice il ragazzo estraendo un portamonete dalla tasca e tirandovi fuori una banconota, "Ecco, sono giusto 20!".
"Oh, OK! Visto che ci tieni tanto...", disse la madre con un sorriso, dando una carezza sulla testa al figlio e accompagnandolo alla cassa per comprare la bambola.
 
Intanto, la Palestra della città  era aperta ai visitatori ma non disponibile per le lotte. Erika, Principessa e Capopalestra esperta nel tipo ERBA, figlia dell'uomo più ricco della città , grande intenditrice di profumi e Manager di Aziende di profumeria d'alta classe, accompagnava comitive di ragazze nella sua Palestra, ove vi era anche un enorme negozio di profumi. Erika fece provare alle visitatrici nuove essenze tratte da spore, foglie, piante, radici e fiori dei suoi Pokémon, dei quali andava molto orgogliosa.
"Questo profumo si chiama «Solfato fiorito»!", disse, con un sorriso e con una boccettina di cristallo in mano, la giovane Capopalestra in kimono giallo e dai capelli neri a caschetto tenuti dal suo caratteristico frontino rosso, "L'essenza è tratta da spore velenose di Vileplume esposte allo zolfo della solfatara dell'Isola Cannella. Lo zolfo profuma ulteriormente le spore, le quali perdono il veleno, e poi l'essenza viene distillata in poche gocce d'acqua dolce purissima della sorgente fresca del Monte Argento. Avanti, amiche. Provate! Sentirete una grande sensazione di freschezza!".
Le visitatrici spruzzarono sul loro collo poche gocce di profumo e, poco a poco, l'ambiente si inebriò di un profumo rilassante e gradevole.
"Straordinario! Che profumo! Ne voglio subito uno!", esclamarono alcune ragazze con il luccichio negli occhi.
"Il mio fidanzato ne andrà  pazzo! Ne compro dieci!".
"Io ne voglio venti!".
"Calme, ragazze! Mh mh!", esclamò Erika con un sorrisino, "Dopo vi accompagno al negozio vero e proprio. Concludiamo prima il giro, così vi mostro anche alcuni profumi per uomo, ottime idee regalo per i vostri ragazzi!".
"Hai ragione, Erika!", disse estasiata una delle ragazze, "Per favore, mostraci altre essenze. E poi, possiamo conoscere i Pokémon che ti aiutano nel tuo eccellente lavoro?".
"SIIIIIIII
Ì!!! DAI, FACCELI CONOSCERE!!!", urlarono con gioia le ragazze.
"Ma... eh... certo che ve li farò conoscere...", disse imbarazzata la Capopalestra, "State calme, però... un po' di pazienza. Mh mh mh!".
 
Purtroppo, il luogo più affollato di tutta la città , specialmente in quell’occasione... era, senza ombra di dubbio, il Casinò Rocket. Chiunque metteva piede dentro quell'edificio veniva assalito da suoni di monete cadenti, tintinnii di Slot Machines ed effetti sonori di flipper in tilt. Spesso, la gente vi entrava con il portafogli pieno e vi usciva con le tasche vuote. Ma alcuni avevano la fortuna dalla loro parte, vincendo come minimo 50.000 Pokédollari ad ogni leva tirata alle Slot Machines e scambiandoli, se volevano, con ricchi premi quali Pokémon e Macchine Tecniche (MT).
"WHOOOOOHOOOO!!!", urlò gioioso un uomo che aveva appena vinto 100.000 Pokédollari alla Slot Machine con un triplo Raichu, "HO VINTO! HO VINTO!!! E ho usato solo un gettone!!! Che fortuna che mi gira, oggi! Ora non mi resta che convertire questi gettoni in soldi veri... oppure mi compro la MT Iper Raggio? Ci rifletterò meglio a stomaco pieno!", concluse alzandosi con tutti i suoi gettoni nel suo largo cappello.
"Guarda quello lì...", un vecchietto che aveva perso tutto al Pokéblack-Jack si esasperò nell'osservare quell'uomo, "Lui è entrato, si è seduto, ha infilato un gettone nella Slot Machine... e ha vinto 100.000 Pokédollari. SIGH... o le macchine sono truccate oppure io sono veramente sfortunato. Al Pokéblack-Jack mi sono capitate solo Carte Magikarp. Che iella!!!".
"Punto tutto sul Cubone rosso!", un uomo facoltoso, con una marea di bracciali in oro al polso, sigaro in bocca e occhiali da fricchettone sulla fronte, fece la sua puntata alla Pokéroulette.
"Rien ne va plus!", disse il groupier facendo ruotare la Pokéroulettes, la quale smise di girare dopo un po' e la pallina andò a finire proprio sul simbolo puntato da quel riccone.
"Cubone rosso! Il Cubone rosso vince!!!", urlò il groupier.
"AH AH AH!!! Ho vinto un altro milione!!!", il riccone sorrise mentre prendeva tutti i suoi gettoni e li ammucchiava dentro una ciotola di cristallo; "Tenga, buon uomo; questi sono per il disturbo.", l'uomo, prima di andarsene, mise una banconota da 100.000 Pokédollari nel taschino della giacca del groupier, il quale ringraziò per la sua generosità .
Molti si lamentano ancora adesso dell'esistenza di questo Casinò, a prescindere dall’evento di quella sera: dicono che di notte tiene sveglia la città  con suoni troppo fastidiosi, che rovina l’aspetto e la reputazione dell’attraente città  che è Azzurropoli e che riduce in mutande parecchie povere persone che cercano di rifarsi una vita con un pizzico di denaro in più. Il gioco d'azzardo è una vera e propria droga, questo è vero, e nessuno vuole capire che i soldi non fanno la felicità , purtroppo. Però... non sono solo questi i motivi per cui molti si lamentano di questa struttura: quel posto... nasconde qualcosa... qualcosa che bolle in pentola, dietro quell'apparente normalità  che circola in quel tipo di ambiente.
 
Ma ecco che un individuo sospetto fece il suo ingresso al Casinò, vestito di nero, con mantello e cappuccio che gli copriva il volto; si incamminò con passo molto lento verso il banco per il ritiro premi. La cassiera si avvicinò a lui, non appena lo vide.
"Dovrei andare lì dentro, mi aspettano.", disse la figura sospetta con una voce dal tono molto basso, quasi sussurrando.
"Parola d'ordine del suo rango?", chiese la cassiera con un tono serio.
"«Tutti i Pokémon esistono per la gloria del Team Rocket».", enunciò l'individuo.
"Ah, buonasera, Sottogenerale!", la donna si inchinò, "Prego, prema pure il pulsante dietro al solito poster.".
L'individuo superò il bancone, dietro al quale c'era un poster che raffigurava un tavolo da Pokéblack-Jack ove giocavano personaggi famosi, tra cui attori, attrici e ricconi provenienti anche da altre regioni. Esaminando il poster, l'individuo focalizzò la sua attenzione sulla figura di una giovanissima e bellissima ragazza dagli occhi blu contornati da ombretto celeste, corti capelli grigio scuro con piccoli ciuffi sulla fronte; sulla nuca, invece, erano sistemati a mò di stella a sette punte arrotondate; la ragazza era interamente vestita di un elegante abito bianco candido: maglia chic, pantaloncino alla moda che terminava all'inizio delle sue cosce, lasciandole interamente scoperte le gambe, giacca vellutata con due cuscini cotonati sporgenti sulla schiena sistemati a mò d'ali d'angelo e, ai piedi, un paio di eleganti e attraenti scarpe con tacco alto e cavigliera; infine, portava al braccio una borsetta rosa alla moda. La ragazza sorrideva e mostrava sulla sua mano le sue carte, tra le quali era presente l'Asso di Zapdos. L'individuo sospetto pigiò con il dito il punto sul poster ove era raffigurata questa carta e qualcosa si aprì nel pavimento, coperto dall'alto bancone del Casinò: una scalinata in discesa si mostrò ai piedi di quello strano tipo.
"La copriremo noi. Vada pure con calma.", disse la cassiera affiancata da due energumeni in frac nero, i quali coprirono il losco individuo, consentendogli di scendere furtivamente i gradini che portavano al piano inferiore.
"Benvenuto, Sottogenerale! Il Capo la sta aspettando.", disse, alzando il braccio sinistro, un uomo con al petto un cartellino con su scritto 110, non appena il Sottogenerale ebbe sceso l'ultimo gradino, "Ecco a lei la chiave dell'ascensore per il sotterraneo.", tese al Sottogenerale una scheda magnetica.
Il Sottogenerale aprì la porta di un ascensore, entrò nella cabina e infilò la scheda magnetica in una fessura, attivando il meccanismo. L'ascensore iniziò a muoversi lentamente verso il basso superando tre piani; infine, la cabina si fermò e il Sottogenerale si trovò in un’ampia stanza poco illuminata e piena di porte; la stanza era sorvegliata da molte altre persone con armi in mano e Poké Ball sulle cinture: erano dei soldati.
"SOTTOGENERALE!!!", tutti i presenti si inchinarono alla vista di quell'individuo sospetto.
"Fatemi passare.", disse il Sottogenerale con il solito tono basso quasi come un sussurro, "Dove sta Giovanni?".
"Prego, da questa parte.", un soldato mostrò una porta, bussò e urlò: "Capo, è arrivato!".
"Fallo entrare.", disse una voce all'interno. Il soldato aprì la porta e il Sottogenerale entrò; la porta si chiuse da sola con un tonfo sordo. La stanza ove si trovava il Sottogenerale era abbastanza ampia, con al centro una robusta scrivania, dietro la quale vi era una poltrona dallo schienale rivolto verso il Sottogenerale. Da dietro la scrivania provenivano dei versi: sembrava che un Pokémon stesse facendo le fusa.
"Ce ne hai messo, di tempo.", parlò di nuovo la stessa voce di prima ma con un tono molto più serio.
"Scusi, Giovanni. Ma lei lo sapeva che potevo metterci molto tempo.", disse, con tono sempre basso di voce, il Sottogenerale.
"Poco male.", rispose l'uomo di nome Giovanni, "Noi del Team Rocket non sopportiamo i fallimenti. Per i ritardi, però... possiamo fare delle eccezioni. «Chi va piano va sano e va lontano».".
"Giustissimo.".
"Una curiosità : come mai non hai usato il teletrasporto, per arrivare qui?".
"Non mi ha detto lei che dovevo entrare secondo le regole della discrezione?".
"AH AH AH AH!!!", rise a crepapelle Giovanni, "È vero. Hai fatto bene.", da dietro la poltrona si vide che chi vi era seduto si stava accendendo e fumando una sigaretta; Giovanni continuò a parlare, "Allora... Sabrina. Che buone nuove mi porti?".
Il Sottogenerale si spogliò del suo lungo abito nero e rivelò il suo aspetto: una graziosa ragazza alta con lunghissimi capelli lisci di un colore verde scuro tendente al blu notte che le scendevano fluenti dietro la schiena fino alle caviglie, lungo abito fucsia che le andava dal collo fino alle punte di mani e piedi, con sopra una tenuta bianca a mezze maniche, con una grossa «R» rossa all'altezza del petto, che terminava a gonnellina (mantenuta da una sottile cintura bianca) poco prima delle ginocchia; alle mani, aveva dei guanti bianchi e, ai piedi, stivaletti fucsia con tacchetto; gli occhi della ragazza erano blu, penetranti, dallo sguardo vuoto e senza pupille. Improvvisamente, il corpo della ragazza si contornò una sottile luce biancastra e cominciò a staccarsi lentamente dal pavimento: la ragazza stava levitando, rimanendo a una distanza di pochi centimetri da terra, mentre osservava un punto indefinito di fronte a sé.
"Ho ottenuto l'ufficialità  della Palestra di Zafferanopoli come mi ha ordinato, Giovanni.", disse la ragazza con un tono pacato, "Il Maestro del Dojo Karate non poteva nulla, contro di me.".
"Molto bene. Che ne è stato di lui, poi?", chiese l'uomo.
"Ha detto che sarebbe partito per Johto per allenarsi da solo, per diventare più forte e riacquistare in futuro il titolo di Capopalestra. Giusto ieri se n’è andato. Senza la sua presenza, portare a compimento la nostra missione sarà  più semplice e posso così monitorare la città .".
"Notevole.", disse Giovanni, "Non male, per una ragazza di appena 11 anni. Non solo sei diventata Sottogenerale membro della famosa «Triade d’élite del Team Rocket» dopo aver sostenuto una serie di prove alle quali persino i più coraggiosi hanno rinunciato ma... ora sei addirittura Capopalestra, proprio come gli altri tuoi due colleghi. Complimenti.", concluse soddisfatto l’uomo con un tiro di sigaretta.
"Sono lusingata, Giovanni.".
La poltrona si voltò lentamente, rivelando chi vi era seduto: un uomo alto, dai capelli neri molto corti, vestito interamente di nero e con una piccola «R» rossa sul lato destro del petto; un Persian fece capolino da dietro la scrivania.
"MUOEEEEEEEEEEEOOOOOOWWWWWW!!!", il Pokémon, dopo aver miagolato rumorosamente, camminò con passo calmo verso il divanetto situato al lato opposto della stanza, ci saltò sopra e si accucciò su un cuscino. Il padrone si alzò, spense la sigaretta in un posacenere e andò vicino alla ragazza.
"Incredibile... cosa si riesce a fare con i poteri psichici, ragazza mia.", disse Giovanni osservando Sabrina dalla testa ai piedi, "Quanto sei bella. I tuoi poteri ti hanno reso una giovane donna già  in tenera età .".
"Grazie... Signore.", Sabrina rimaneva sempre immobile, con un'espressione vacua, senza neanche un sorriso, osservando il nulla con i suoi penetranti occhi blu.
"Ricordo ancora il giorno in cui seppi di come avevi ridotto in macerie la «Scuola per allenatori» di Zafferanopoli semplicemente toccando le colonne portanti, quando eri a malapena una bimbetta.", disse nostalgico Giovanni mettendo una mano sotto al mento della ragazza, accarezzandolo, ma lei girò la testa come per allontanare la sua mano; Giovanni capì che quel gesto poteva darle fastidio e continuò tranquillamente il suo discorso ritirando piano la mano, "Già  da allora avevo in mente di farti entrare nel Team ma ho voluto aspettare che crescessi un po’ prima di sottoporti, un anno fa, a diversi test... che tu hai superato senza il minimo sforzo.".
"I miei poteri andavano ben oltre gli insegnamenti di quella Scuola.", rispose seccata Sabrina, "Ho ereditato tutto da mio padre, compresi la conoscenza, l'intelligenza e la capacità  di allenare i Pokémon utilizzando poteri extrasensoriali. Così, dopo quello che ho fatto, mi hanno espulsa dalla Scuola e sono rimasta sola a concentrare i miei poteri, facendoli diventare sempre più potenti e impenetrabili persino da chi mi ha messa al mondo; mio padre è debole ed è sotto il mio stesso potere in modo che non mi crei problemi. Mia madre, invece... ora fa parte del gioco, insieme ad altre persone. Sto giocando con loro.".
"Stai... giocando?", chiese Giovanni.
"Posso fare molte più cose contemporaneamente e in diversi posti. Sono qui... così come potrei essere altrove e... in questo momento, altrove sto giocando.".
"Capisco...", Giovanni si grattò incredulo il mento.
"Ma non vedo l'ora di portare nel mio gioco...", disse la ragazza con un tono di voce più cupo, abbassando la testa ma senza cambiare espressione.
"Non mi dire che stai pensando ancora a quel bambino!", disse Giovanni con un tono serio, "Sono passati 5 anni, ormai! Le vecchie abitudini sono dure a morire, eh?".
"Mi ha abbandonata...".
"Cosa puoi aspettarti da un bimbo di 1 anno, Sabrina? Cerca di ragionare!", ringhiò Giovanni, "Dopotutto, hai un cervello molto più sviluppato del mio; possibile che ragioni più io su queste cose, che non tu?!?".
"L'unico amico che avessi mai avuto; 1 anno... sembrava ne avesse di più...".
"Beh, ora siamo noi i tuoi amici, ragazza mia!", disse con un sorriso Giovanni, "Guardare al passato non serve a niente. Dobbiamo pensare al presente e lavorare al nostro progetto.".
"Signore!", un soldato bussò alla porta, "Sono arrivati gli altri due!".
"Bene. La Triade riunita.", disse soddisfatto Giovanni, "Possiamo iniziare ad organizzare il piano. Falli entrare.".
La porta si aprì e due uomini entrarono nella stanza con passo calmo. Il primo era alto e molto muscoloso, dai capelli a punta, biondi e ribelli, con occhiali da sole sulla fronte, un bazooka sulla spalla, alcune Poké Ball e dei veri Voltorb ed Electrode appesi alla larga cintura che andava dalla sua spalla sinistra fino a scendere sul suo fianco destro, canottiera verde e pantaloni mimetici militari verdi; il secondo era molto più snello del primo, con capelli a punta di colore nero ed era un ninja: la tipica rete che gli vestiva l’intero corpo, sormontata da una tenuta viola da ninja, mantellina rossa e cavigliere di metallo che si fermavano alle ginocchia, proteggendole; alla fascia rossa che gli fungeva da cintura portava appeso un sacchetto contenente delle Poké Ball.
"Molto bene.", esordì Giovanni, "Abbiamo il cervello, il ninja e il duro. Luogotenente Surge, Koga! Benvenuti!".
"Salve, Capo!", disse, col suo caratteristico tono perennemente esclamativo, il Luogotenente Surge alzando una mano sugli occhiali da sole.
"È un piacere essere qui.", disse Koga con le braccia incrociate.
"Ehi! C'è anche la piccola recluta cervellotica!", disse beffardo Surge non appena notò Sabrina, "Allora, ragazza! Come va?", posò una mano sulla spalla della ragazza ma lei si spostò levitando a sinistra di qualche centimetro.
"Non sono così piccola.", disse Sabrina senza guardare negli occhi a nessuno, "Preferirei non essere toccata, grazie.".
"Ehi, ehi! Stai calma! EH EH EH!", disse Surge, sempre con un sorriso beffardo, "Volevo solo salutarti cordialmente!".
"Ora capisco perché quel bambino l'ha abbandonata.", pensò Koga con gli occhi chiusi.
"Non sono affari che la riguardano, Koga.", disse Sabrina con tono quasi furibondo senza cambiare espressione né muovere la testa verso di lui: lei sapeva leggere nel pensiero! Il ninja osservò Sabrina con la coda dell'occhio e fece finta di niente; rimase immobile ad aspettare ordini.
"Muoeow...", Persian stava miagolando mentre dormiva beato sul divano.
"Bene. Allora, vogliamo cominciare?", tagliò corto Giovanni, fermo davanti alla sua poltrona, mentre srotolava e stendeva un'enorme mappa della regione di Kanto sulla sua scrivania; i membri della Triade si avvicinarono a quest'ultima e il Capo iniziò a parlare, "Dunque, il punto nevralgico della regione è di sicuro Zafferanopoli. La Silph S.p.A. è la principale struttura della città  e, per ottenere il controllo del monopolio regionale di Poké Ball, non penso ci sia posto migliore da invadere. Ma quel che ci occorre... è un diversivo. Avanti, ragazzi. Illuminatemi. Come pensate di procedere?".
"Attuare un diversivo non sarà  difficile!", disse Surge indicando vari punti sulla mappa, "Le truppe «A» e «B» inizieranno a bloccare rispettivamente l'uscita Nord e Sud; stessa cosa per le truppe «C» e «D» per le uscite Est e Ovest! Quello che occorre è creare caos e panico in tutta la città , cosicché noi possiamo agire senza che tutti i cittadini oppongano resistenza!".
"Giusto.", intervenne Koga, "E mentre i soldati setacciano le varie case e rubano i Pokémon che trovano, io e Sabrina saremo già  all'ultimo piano della Silph S.p.A., ove risiede il Presidente dell'Azienda. Nessuno si accorgerà  della nostra irruzione: in quanto ninja, sarò invisibile e, intanto, Sabrina si teletrasporterà  lì senza problemi alcuni.".
"Ma prima non c’è bisogno che l’Azienda venga evacuata? Altrimenti la sicurezza ci scoprirà  immediatamente e potrebbe fermarci.", disse Giovanni.
"Allora mi sa che dovrò entrare in gioco io, per primo! EH EH EH!", rise beffardo Surge tastandosi i Voltorb e gli Electrode sulla sua cintura, "I miei Voltorb e i miei Electrode saranno davvero un ottimo diversivo! Basta un colpo di bazooka dall’esterno oltre le vetrate dell'Azienda e... BOOOOMMMM!!! Via alla mossa ESPLOSIONE! Vedrete che l’Azienda si svuoterà  in pochi minuti e loro due possono entrare indisturbati eludendo persino le telecamere di sorveglianza della Centrale di Polizia cittadina e portuale di Aranciopoli!", continuò indicando i suoi due colleghi, "Nel frattempo, i soldati avranno già  iniziato a fare terra bruciata di Pokémon, in città !".
"VOLTORB! TORB! VOL!!!".
"ELE!!! TROOOOODE!!!", i Pokémon Ball di Surge risero malignamente sulla cintura del Luogotenente.
"Grazie al teletrasporto di Sabrina, non sarà  difficile neanche trattenere dentro la struttura il Presidente dell'Azienda durante l'evacuazione.", disse Koga, "Dopo tutto ciò, gli scienziati ci seguiranno, occuperanno le zone di lavoro e costruiranno gli strumenti che hanno progettato; primo tra tutti, il «fischietto a onde Alfa» che permetterà  alle Poké Ball di aprirsi da sole tutte in una volta e far uscire allo scoperto i contenuti Pokémon. Sarà  utile per setacciare Pokémon forti e di ottimo mercato da quelli inutili, per poi riuscire a catturarli in un colpo solo prima ancora che i loro allenatori si accorgano di ciò che accada. Spesso, rubare direttamente le loro Poké Ball può risultare sconveniente: non puoi sapere cosa contengano e, se il posto dove sono collocate è abbastanza sicuro, possono essere scomode da prendere. Con questo nuovo metodo, basta una rete da caccia per catturare i Pokémon piccoli e qualche nuovo potente e malefico strumento per la cattura di Pokémon più grossi, visto che non possono essere toccati da Poké Ball diverse da quelle dei rispettivi proprietari.".
"Molto bene.", disse soddisfatto Giovanni, “Ma ci saranno sicuramente dei piantagrane. Come ci difendiamo da loro?".
"Beh...", intervenne Surge indicando Sabrina, "Prima di tutto, il Mr. Mime della ragazza qui presente potrebbe innalzare una potente barriera sopra la città , di modo che nessuno possa entrare, neanche dall’alto! E poi... il Team è formato da centinaia di migliaia di membri! I Pokémon degli abitanti della città  verranno rubati e schiavizzati tutti; nessuno potrà  fermarli, poi!".
"Faremo in modo che i cittadini collaborino, minacciando di sterminare i loro Pokémon se non dovessero obbedire. Piegheremo tutti i cittadini al nostro volere, con le buone o con le cattive.", disse Koga con un ghigno, "Non sei d’accordo, Sabrina?".
Sabrina non disse niente; quelle parole la struggevano. Lei non amava lottare... né tantomeno avrebbe ucciso Pokémon innocenti o picchiato persone indifese. Ma allora... perché si trovava lì, in quella cospirazione tanto folle? Avrebbe potuto continuare ad allenare i suoi poteri psichici a fini benevoli... avrebbe potuto giocare come tutti i ragazzi della sua età ... avrebbe potuto avere degli amici con cui passare il tempo! A quanto pareva, Giovanni, Surge e Koga erano i suoi unici amici: da piccola, la ragazza è sempre stata vista come un demonio, per via dei suoi poteri, tutti la allontanavano, la facevano sentire come un’aliena; ma la ragazza non si lasciava trasportare dalle alternative della vita: guardava solo il presente per quello che era e non rifletteva mai sul passato né sul futuro... né di come sarebbe andata la sua vita se lei avesse trascorso più tempo con gli amici piuttosto che isolarsi per via della sua dote; voleva avere amici... eppure, non li voleva avere, così da continuare a pensare a sé stessa e ad affinare le sue tecniche psichiche. In base alle sue reazioni e a quanto detto da lei al suo Superiore poco prima, solo una cosa non le andava giù, una cosa... che la costringeva a ricordare: un bambino, il suo unico vero amico, di appena 1 anno... l’aveva lasciata tempo addietro, dopo che avevano trascorso diverso tempo a giocare insieme. Perché? Perché l’aveva lasciata, facendo subire alla povera ragazza tale destino? Tra l’altro, Sabrina era diventata la nuova Capopalestra di Zafferanopoli! Non aveva scelta che compiere la cosa che non amava fare: lottare spudoratamente. L’orgoglio dei suoi poteri psichici, la disperazione, la vendetta contro quelli che non volevano avere niente a che fare con lei... le divoravano l’anima, le facevano compiere inconsciamente azioni diametralmente opposte alla sua vera persona, comportandosi come mai avrebbe voluto! Ma ci doveva essere qualcos'altro, sotto a tutto questo; quale intricato mistero si nascondeva dietro la sua maledizione?
"Pronto???", per Giovanni sembrava che la ragazza si fosse distratta e la richiamò, "Sabrina! Se falliamo, per noi è finita! Occorre che tu rimanga partecipe!", batté forte un pugno sulla scrivania, arrabbiato. Il suo Persian si spaventò e ruggì contro Sabrina, la quale alzò lo sguardo e annuì senza chiudere gli occhi.
"Bene! Allora...", riepilogò Surge, "Ricapitoliamo: le truppe «A», «B», Â«C» e «D» occuperanno le quattro entrate della città ; io sparerò dall’esterno i miei Voltorb ed Electrode ai vetri dell’Azienda Silph S.p.A. in modo da farla evacuare e i soldati invaderanno l’intera città , rubando tutti i Pokémon per la realizzazione dei nostri scopi; non appena l’Azienda si sarà  svuotata, Sabrina e Koga entreranno in fretta e bloccheranno il Presidente, per poi tenerlo buono nel suo ufficio all’ultimo piano; intanto, il Mr. Mime della ragazza qui presente verrà  messo all’entrata dell’Azienda e userà  RIFLESSO per rendere la città  inaccessibile da tutti i lati, anche dall’alto; alla fine, faremo entrare gli scienziati e loro inizieranno a lavorare! Penso che dovremmo mettere sentinelle e guardie dappertutto, affinché non venga risparmiato neanche un Pokémon! Se poi dovessero presentarsi persone che vogliono fare gli eroi... EH EH EH... vedranno cosa sarà  capace di fare il Team Rocket!", concluse il Luogotenente, stringendo un pugno.
"Poi...", continuò Koga, "Noi dovremmo allestire le nostre personali stanze, alimentate a dovere con pura energia leggendaria.".
"Energia leggendaria?", trasalì Giovanni; l’uomo sorrise subito dopo, "Avete catturato Articuno, Zapdos e Moltres, i tre Uccelli Leggendari, come vi avevo ordinato?".
"Ovvio, Capo.", rispose con un ghigno Koga.
"Bene, molto bene.", esultò il Capo, "Sono fiero di voi. Questo è un grande passo per la nostra Organizzazione. Come avete pensato di controllarli, poi?".
"Grazie all’amplificatore d’energia delle Medaglie, possiamo controllare i tre Uccelli.", rispose Koga, "Nessuno sa che le Medaglie della Lega dell’Altopiano Blu sono state fabbricate dalle geniali menti del Team Rocket. Dentro di loro scorre un’energia oscura talmente potente che è capace di controllare persino i Pokémon Leggendari. Aahh, la scienza e la tecnologia moderne... che prodigio.".
"AH AH AH AH!!! Io sarò il Signore del Tuono!!! Grazie al mio talento nei Pokémon ELETTRO, comanderò a dovere Zapdos! E con l'amplificatore potrò gestire e regolare la sua infinita risorsa di energia elettrica!", disse Surge vittorioso, "Quando l'ho trovato alla Centrale Elettrica abbandonata del Percorso 10, il furbastro stava cercando di sfuggirmi sin da subito ma... alla fine non è stato difficile bloccarlo! EH EH EH! Il Pokémon sarà  di grande aiuto nel distribuire corrente gratuita all’Azienda, cosicché la produzione degli strumenti non abbia alcun costo aggiuntivo!".
"Io comanderò Articuno.", disse Koga, "Sono stato io a catturarlo durante la mia ultima missione alle Isole Spumarine; mi sembra più che giusto che lo comandi io. Per lo stesso ragionamento, Sabrina potrebbe controllare il Moltres che ha catturato nelle viscere di Via Vittoria.".
"Certo!", disse Surge, "L’energia dei nostri Pokémon Leggendari può tornare utile anche in altre occasioni, specialmente contro chi si metterà  contro di noi! EH EH EH!".
"Però, quei soldati incapaci non sono stati in grado di rapire quel traditore di Blaine come avevo ordinato loro.", Giovanni si innervosì, "Neanche sfruttando il Moltres che gli avevamo prestato sono riusciti a portare a termine un semplice incarico. Si vede che quel vecchio ci sa fare, con i Pokémon FUOCO. Blaine poteva essere un aiuto prezioso, per il nostro futuro scopo.".
"Sicuramente. Uhm...", rifletté Koga, "Forse so come rimediare: il Professor Oak potrebbe lavorare per noi al posto di quel traditore. Che ne dite?".
"Aahh! Davvero un’ottima idea, Koga!", si stupì il Capo.
"AH AH AH! Giusto! Quel vecchiaccio tiene troppo alla salute dei mostriciattoli; non si farà  pregare per collaborare ai nostri progetti!", intervenne Surge, "Si lascerà  persuadere senza troppi indugi! Per ora, lasciamo perdere quel traditore di Blaine: ci penseremo con calma più avanti!".
Sabrina, improvvisamente, si voltò verso la porta: percepiva una nuova presenza, nella stanza; anche gli altri si voltarono e persian alzò la testa oltre il divano per vedere chi fosse.
"Mh mh mh! I miei complimenti, Triade; un piano davvero ben congegnato. Ma il fine qual è?", una donna con lungo vestito bianco con la classica «R» rossa sul lato destro del petto e gonna lunga con spaccature ai lati fino agli stivaloni anch’essi bianchi, lunghi capelli rosso fuoco, orecchini triangolari, ghigno malefico e braccia conserte era appoggiata con la schiena al muro. La porta era rimasta aperta e la stanza di fuori era ormai vuota.
"Generale Atena!", Koga e Surge si inchinarono. Sabrina, senza inchinarsi e senza dire niente, lanciò un’occhiata vacua al Generale e inclinò la testa. Persian si alzò e andò vicino alla donna, strofinandosi affettuosamente il ventre sulle sue gambe.
"Ah, Atena. Che bello vederti.", disse Giovanni con un sorriso.
"Salve a tutti.", disse Atena, "Ero solo venuta a vedere come procedeva il piano ma... non credo che l'obiettivo principale sia solo quello di costruire oggetti progettati dai nostri scienziati. Qualcuno di voi conosce il vero fine di questa nostra impresa?", concluse osservando la Triade.
Calò il silenzio per qualche secondo; Surge e Koga si scambiarono un’occhiata e, da dietro la scrivania, Giovanni osservò quel momento apparentemente imbarazzante ma... era sicuro che almeno uno tra i presenti sapesse rispondere con certezza alla domanda di Atena.
"La «Master Ball».", disse Sabrina, alzando lo sguardo verso Atena. Tutti i presenti si stupirono dell’intervento della ragazza: era rimasta in silenzio per l’intera riunione e finalmente aveva iniziato a partecipare.
"Mh mh mh, molto bene, ragazzina.", disse sogghignando Atena, "Tu sai tutto, di quello che succede a Zafferanopoli. Avanti, dicci cosa hai scoperto grazie ai tuoi poteri.".
"Alla Silph S.p.A. hanno progettato diversi strumenti per gli allenatori, i quali strumenti possono essere utili per migliorare potenzialità  e caratteristiche dei Pokémon, come Integratori, Pozioni e Revitalizzanti.", disse Sabrina con un filo di voce, "Poi, recentemente hanno ultimato con successo la loro ultima creazione: la Spettrosonda, per rendere visibili i Pokémon SPETTRO ove si sentano strane presenze.", Sabrina si voltò verso la scrivania e focalizzò la sua attenzione sulla figura dell’Azienda al centro della grande mappa che vi era poggiata sopra, "Ma ho scoperto che hanno dato il via ad un progetto segretissimo, noto col nome di «Progetto M Beta», il quale permetterà  a tutti gli allenatori di catturare Pokémon senza fatica alcuna usando una Poké Ball speciale, una Sfera dalla cattura infallibile denominata... «Master Ball».", la ragazza si voltò di nuovo verso i suoi colleghi, "Il Presidente ha concesso la progettazione di tale tipo di Sfera ma solo a livello sperimentale: se si dovesse arrivare a dei risultati concludenti, per l'Azienda non sarà  difficile progettare nuovi tipi di Sfere di minore potenza. La costruzione del prototipo è andata a buon fine e la produzione della prima Master Ball definitiva è già  in corso.", Sabrina si osservò il dorso della mano destra, "Ma ho saputo che il Presidente non ha alcuna intenzione di proseguire con lo sviluppo di questo tipo di Poké Ball, dopo la produzione della prima: dice che il progetto potrebbe cadere in mani sbagliate e, se così fosse... il mondo dei Pokémon sarebbe in pericolo.".
"Uhm... è chiaro!", disse Surge ad occhi chiusi, braccia incrociate e un ghigno stampato sul volto, "Quindi, l’obiettivo effettivo sarebbe quello... di far produrre Master Ball in quantità  industriale per poter prendere il controllo totale di tutti i Pokémon che vogliamo! Veloce, sicuro e indolore! Schiavizzarli alla solita maniera non servirà  più, dato che spesso si ribellavano e facevano una brutta fine! Bene, risparmieremo fatica, vite e tempo preziosi! AH AH AH!!!".

"Già . Prenderemo molti più Pidgey con una fava.", aggiunse Koga, "Approfittando della produzione su larga scala di Master Ball, gli scienziati Rocket potrebbero nel frattempo lavorare anche ai loro altri progetti.".
"Un ottimo lavoro, Triade. Mh mh mh.", disse Atena con grande soddisfazione con il suo solito indelebile ghigno malefico, "Penso che siamo pronti per dare inizio all’Operazione «Saffron Exodus»...".
"Un momento!", intervenne Giovanni.
"Giovanni.", si stupì Atena, "Cosa c’è?".
"Nessuna fretta. Prima di tutto dobbiamo informare tutta l’armata Rocket del piano architettato: l’organizzazione dell’esercito, delle armi  e dei Pokémon ha bisogno di almeno un paio di giorni di tempo.".
"Giusto, non ci avevo pensato.", sospirò Atena.
"E poi, abbiamo mancato un particolare: come faranno i soldati ad agire indisturbati fino alle entrate della città ?", Giovanni sembrava particolarmente preoccupato, "Non possono muoversi in elicottero e i soldati sono migliaia: possono dare nell’occhio e la polizia li localizzerebbe, se partissero da Azzurropoli a Zafferanopoli in massa. Rischiamo di fallire ancor prima di cominciare. Ciò che dovremmo fare è agire ancor prima che possano farlo le forze dell’ordine!".
"Posso pensarci io.", disse Sabrina, "Le truppe già  menzionate in precedenza verranno teletrasportate insieme a me in pochissimo tempo da qui alle entrate che dovranno invadere e poi superare. Sarà  un gioco da ragazzi. Nessuno avrà  il tempo di reagire, vista l’azione improvvisa.".
"Mi sembra una buona idea, Sabrina. Brava.", disse orgoglioso Giovanni, "La tua intelligenza sarà  il nuovo orgoglio del Team Rocket.".
"Ho fatto... solo il mio dovere.".
"Modesta come sempre; vero, ragazzina? Mh mh mh. Bene, direi che il piano si possa definire ultimato, vero?", sorrise Atena. Persian continuava a strofinarsi affettuosamente sulle gambe della donna.
"Oh, sì. Questa sarà  l’operazione del secolo, la più delicata che il Team Rocket abbia mai fatto nella storia della sua esistenza!", esultò il Capo; quest’ultimo, alla fine, si avvicinò ad Atena, "Generale Atena, informa pure i soldati dell'imminente missione, insieme ad Archer, Milas e Maxus: voglio che gli altri tre generali Rocket sostengano direttamente la Triade, uno per membro; voglio anche che nel frattempo tengano occupato il Presidente mentre i tre ragazzi sono occupati con gli Uccelli Leggendari; Milas penserà  poi a comandare i cittadini: tra i tre, lui è di sicuro il generale più autoritario; tu dovrai rimanere qui, al sicuro, al Quartier Generale di Azzurropoli, a monitorare tutto quello che succederà  a Zafferanopoli. Mi sono spiegato?".
"Sarà  fatto, Giovanni.", disse la donna con un sorriso.
Giovanni si voltò verso la finestra del sotterraneo, che dava su un laboratorio di ricerche chimiche, e si avvicinò al vetro con il suo Persian alle calcagna.
"Agiremo tra due giorni, è deciso. E non tollero fallimenti! Chiaro?", concluse serio l'uomo con un filo di voce.
"SISSIGNORE!!!", tutti, eccetto Sabrina, urlarono e alzarono il braccio sinistro.
"Prendetevi pure tutto il tempo che vi serve, nella Silph S.p.A., tanto nessuno potrà  metterci i bastoni fra le ruote, data la nostra altissima potenza militare.", continuò Giovanni, "Aspetterò che nell’Azienda abbiate spianato la strada, organizzato le stanze e iniziato i lavori, prima che io possa venire a fare una visitina al Presidente. Solo lui dovrà  rimanere in Azienda, a collaborare con noi. Se necessario, prendete in ostaggio i suoi familiari, così capirà  che facciamo sul serio.".
"Agli ordini, Capo!", dissero Surge e Koga all’unisono.
"Ordinate ai soldati di non limitarsi al furto di soli Pokémon: qualunque altra cosa che possa avere un notevole valore può esserci utile.", disse il Capo alzando un dito all'altezza della testa.
"Ovvio, Capo.", disse Koga, "Faremo razzia di tutto, non si preoccupi.".
"Ah, Sabrina!", Giovanni si voltò verso la ragazza, "Che ne è stato di quell’Eevee geneticamente modificato? Sei riuscita a riprenderlo?".
"No, quel ragazzo l’ha preso con sé.", rispose seccata Sabrina, "Ero con il mio Kadabra mentre spiavo il ragazzo quando era di passaggio qui, ad Azzurropoli. So che lo ha depositato per sicurezza nel PC di quel programmatore di Miramare.".
"Quel ragazzo di Biancavilla sta iniziando a stancarmi!", disse serio Giovanni con un tono impetuoso, "Avevo inizialmente avuto l’occasione di conoscerlo meglio, un po’ di tempo fa ma... non è bastato: ha scoperto il nostro covo segreto, si è intrufolato e mi ha sconfitto miseramente, per poi rubarmi la Spettrosonda. Avevo capito sin da subito che sarebbe risultato una seria minaccia per il Team Rocket... specialmente quando ho saputo che lui, un altro ragazzo arrogante e una ragazza ficcanaso avevano sconfitto Koga e il Luogotenente Surge senza alcuna difficoltà . VOI DUE!!!", tuonò indicando Koga e Surge, i quali rabbrividirono, "Avete per caso intenzione di fallire come una volta per mano di tre mocciosi???".
"Certo che no, Signore! NOSSIGNORE!!!", i due membri della Triade risposero rigidi e con voce tremante ma riacquistarono sicurezza in poco tempo.
"Quel maledetto ragazzo ha scoperto il mio traffico illecito di Pokémon sulla M/N Anna, quella volta che arrivò ad Aranciopoli!", fece nervoso Surge mentre prendeva in mano una ad una le sue Poké Ball, "I miei Voltorb e Electrode fungevano da allarme ed esplosero non appena percepirono la presenza di un intruso, ovvero il moccioso! Quando ci incrociammo, iniziammo a lottare duramente e stavo anche per finirlo ma... nonostante la mia esperienza... elettrizzante, ha sconfitto i miei Magneton con diversi LANCIAFIAMME del suo Charmeleon. Come diamine avrà  fatto? Eppure... il tipo ELETTRO non è debole al tipo FUOCO! Solo il mio fedele Raichu sembrava particolarmente in grado di affrontare il ragazzo ma, con un Poliwhirl, quel maledetto me lo ha congelato giocandomi un tiro mancino... e con lui, anche il mio Electabuzz, dopo che quel maledetto Pokémon Girino si è evoluto in un dannato Poliwrath!!!", batté violentemente un pugno sul muro dalla rabbia.
"Ehi. Datti una calmata, Surge.", disse Koga, "Che devo dire, io... che sono stato miseramente sconfitto dall’altro ragazzino, quello più presuntuoso, nella Torre Pokémon di Lavandonia? Il suo Sandshrew ha letteralmente tranciato a metà  il mio Arbok. Ma fortunatamente, grazie alla sua abilità  unica, il mio Pokémon è riuscito a rigenerare senza difficoltà , anche se dopo moltissimo tempo, il suo corpo.".
"Mi dispiace, Koga.", disse Surge arrabbiato, calmandosi un po’.
"Poco male; e poi, posso sempre contare anche sui miei Grimer e Golbat. Sono tutti sempre al mio fianco.", concluse il ninja.
Infine, Surge si rivolse di nuovo a Giovanni, "Capo, le assicuriamo che stavolta sarà  diverso: abbiamo dalla nostra gli Uccelli Leggendari, no? L’avremo già  detto svariate volte ma... con loro, nulla potrà  più fermarci, lo sento!", il Luogotenente strinse davanti a sé i pugni, sicuro e vittorioso. Giovanni si voltò di nuovo verso la finestra.
"Vero.", commentò il Capo, "E poi, c’è quella ragazza che non fa altro che ficcare il naso in faccende che non la riguardano. Ricordate quella volta in cui aveva rubato un dischetto contenente informazioni preziose sul Pokémon Mew? Il dispositivo è andato in frantumi ma, alla fine, tutti i dati sono stati miracolosamente recuperati dal Dottor Fuji. Mh mh mh!", Giovanni osservò sorridente il suo orologio da polso, "A quest’ora, starà  continuando il processo di clonazione nel suo laboratorio alla Villa Pokémon, sull’Isola Cannella. Ci vorranno mesi, forse anche anni, prima che quest’altro delicato progetto venga ultimato. Ma non c'è fretta, per questo. Le cose, se devono essere fatte bene, meritano tutto il tempo di cui hanno bisogno.".
Calò per un po’ il silenzio. Surge e Koga bevvero un sorso d’acqua dal distributore vicino, Sabrina rimase immobile continuando ad osservare il vuoto con il suo sguardo penetrante e levitando a pochi centimetri da terra, Atena si allontanò dal muro e raggiunse il centro della stanza e Persian miagolava al padrone come per chiedergli cosa stesse pensando.
"Uhm... riprenderci la nostra base segreta, dopo quella miserabile sconfitta da parte di quel maledetto ragazzino ed il suo Charmeleon, non è stato affatto facile.", riprese a parlare Giovanni, "Può anche darsi... che lo rincontreremo, insieme ai suoi amici.", Giovanni abbassò la testa, "Ma non possiamo preoccuparci solo di loro: anche tutto il popolo di Azzurropoli è ostile nei nostri confronti; il loro Capo, la Capopalestra Erika, non ha mai potuto sopportare l’esistenza della nostra Organizzazione e non perderà  l’occasione di tramare qualcosa per infangare il nostro Team e... distruggerlo; è colpa sua, se quell’Eevee geneticamente modificato è in altre mani. Ma, in ogni caso, noi siamo pronti. Con l’energia degli Uccelli Leggendari a portata di mano persino l’ira di un Gyarados sembrerà  un semplice vagito di neonato. Mh mh mh.", sogghignò, "Per quanto riguarda Eevee, beh... trovandovi a rapire il Professor Oak, lo ruberete dal suo PC, chiaro?".
"Ci penserò io a rubare Eevee e rapire il Professore, Giovanni.", Sabrina si fece avanti levitando; il Capo si voltò verso di lei, la quale continuò, "Conosco tutte le mosse di quel ragazzo che ha catturato il nostro Pokémon. Ho letto nel suo cervello che nei giorni a venire avrebbe visitato la Zona Safari di Fucsiapoli, avrebbe attraversato il mare fino all’Isola Cannella e poi sarebbe tornato a Biancavilla sempre via mare per sbrigare una faccenda al Laboratorio di Oak; ci metterà  come minimo un paio di settimane, conoscendo il suo modo di fare e... il suo futuro. Resterà  fuori dei piedi per un bel po’ e potremo agire indisturbati. Quando il ragazzo arriverà  al Laboratorio di Oak, scoprirà  tutto; io farò in modo... di fargli trovare una bella sorpresa: ho un conto in sospeso con lui e gli farò assaggiare le mie capacità  psicocinetiche e le abilità  di trasmutazione... del mio Kadabra.", concluse la ragazza con un tono più impetuoso del solito.
"OH OH OH, Sabrina! Non ti ho mai vista così attiva!", disse Giovanni con grande orgoglio, "Bene, allora domani svolgerai il tuo incarico a Biancavilla. Per il resto, siamo tutti d’accordo. Penso che possiamo concludere pure qui la riunione dei principali esponenti del Team. Organizzate alla meglio i preparativi in questi due giorni e poi attaccheremo. Potete andare, adesso. Vi voglio freschi e riposati, per quando inizieremo. Va bene?".
"SIGNORS
Ì, SIGNORE!!!", tutti, esclusa Sabrina, urlarono e alzarono il braccio sinistro.
"Io vado ad organizzare i generali, le guardie, i soldati e le sentinelle. Buon riposo. Vi terrò d’occhio, come sempre.", disse Atena con un sorriso, voltando le spalle e uscendo dalla stanza. La Triade la salutò inchinandosi, sempre con Sabrina esclusa.
"Bene! Io vado a riposarmi!", disse Surge, "Anche se penso sarà  difficile, con tutto il caos che stanno facendo fuori, in città , per via di quella scemenza di festa!".
"Per me non sarà  un problema. In quanto ninja, riesco senza problemi ad isolarmi da qualunque rumore concentrando il mio Chakra al massimo.", commentò Koga, il quale osservò successivamente Sabrina, "Tu non fai testo, ragazzina. A parte che riusciresti ad isolare i tuoi sensi come vuoi ma... penso che tu tornerai a Zafferanopoli, giusto?".
"Vorrei tanto non tornarci, almeno per questi giorni...", disse la ragazza senza voltarsi verso il ninja, "Ma devo farlo, per tenere a bada mio padre e... occuparmi di me stessa.".
Giovanni, Persian e gli altri osservarono increduli la ragazza, senza capire di cosa lei stesse parlando. Alla fine, Surge e Koga salutarono e uscirono dalla stanza camminando all’indietro e con il braccio sinistro alzato. Sabrina li seguì levitando verso la porta.
"Sabrina.", Giovanni la richiamò e lei si fermò, senza voltarsi verso il Capo, "Mi raccomando. Il tuo compito di domani è importante. Rendimi orgoglioso di te... amica mia.".
«Amica»... l’unica parola che Sabrina non voleva sentire... una parola che la faceva davvero star male. La ragazza uscì dalla stanza senza dire niente e raggiunse la cabina dell’ascensore, ove Surge e Koga la aspettavano; salirono tutti e tre al piano superiore, dove risiedevano le camerate.
"Ti salutiamo, ragazzina. Stacci bene.", disse Koga con un ghigno; la ragazza non disse niente né li osservò mentre il ninja e Surge sparivano dentro una stanza; l’ascensore si richiuse, trasportando Sabrina al piano principale che porta alla scalinata del Casinò. La ragazza poggiò i piedi a terra, si ricoprì con abito, cappuccio e mantello neri, uscì dall’ascensore e, accompagnata da alcuni suoi sottoposti, si ritrovò dietro al bancone per il ritiro premi del Casinò, ormai quasi vuoto. Erano passate più di quattro ore da quando lei era entrata lì!
"Buonanotte, Sottogenerale.", la cassiera salutò Sabrina con un inchino.
La ragazza uscì dal Casinò e si illuminò di una lieve aura violacea, scandagliando l’area affinché non si trovasse sotto l’occhio di qualche individuo sospetto; in città , la festa stava volgendo ormai al termine e poteva passare chiunque, da quelle parti. Sicura di non essere vista, sparì.

Nelle camerate del rifugio Rocket, gli altri due membri della Triade si stavano preparando per andare a dormire ma uno di loro non si sentiva molto tranquillo.
"Sai, Koga, sono un po’ preoccupato!", disse Surge, impalato davanti alla porta, pensieroso e con le braccia incrociate, dopo aver poggiato i suoi Voltorb e i suoi Electrode su un tavolo.
"VOLT???".
"TRODE???", i Pokémon Ball sembravano ascoltare con interesse quello che il loro padrone stava per dire.
"È assolutamente normale ma stai tranquillo. Il piano è ben architet...", disse Koga ma Surge lo interruppe.
"Parlo di Sabrina, Koga!".
"Sei preoccupato per quella ragazzina?", disse calmo il ninja mentre si toglieva la mantellina rossa, "Bah... non ci pensare. Sa badare a sé stessa. Non per niente è Maestra PSICO a soli 11 anni...".
"Non intendo questo!", lo interruppe di nuovo il Luogotenente.
"Ma allora si può sapere di che parli?".
"Se tu non mi fai finire di parlare, come faccio a spiegartelo???", rimbeccò impetuoso Surge al collega e continuò, "Comunque, dico solo... che quella ragazza può crearci dei problemi, in futuro!".
"Perché pensi questo?".
"Ma non la vedi? Sembra troppo pensierosa e distratta, nonostante le sue capacità  mentali! È fissata con il gioco, con la telecinesi, la trasmu... mara... trasforma... insomma, quella cosa lì! E poi, quel bambino di cui parla e pensa sempre... secondo me, ce li troveremo contro entrambi, un giorno di questi!".
"Suvvia. Hai davvero paura che ci possa tradire?", disse Koga con un tono severo, "Sabrina ci ha aiutato già  in diverse occasioni e non abbiamo mai fallito. La colpa non sarà  sua, se dovessimo fallire la nostra missione (cosa pressocché impossibile) ma dell'intero Team... oppure, eventualmente, di quei ragazzini. Pensa solo a impegnarti nel tuo compito e a sconfiggere quei piantagrane oppure, in casi estremi, a ucciderli. Ricorda: se falliamo, il Team Rocket sarà  costretto a sciogliersi.".
“Hai ragione! Devo pensare a come sfruttare l’energia di Zapdos, piuttosto! Per il bene e la gloria del Team Rocket!â€; Surge prese un’Ultra Ball da dentro la sua tasca e la osservò con un ghigno, “Già ! Con lui sarò... il padrone dell’elettricità !!! AH AH AH AH AH!!!â€, concluse alzando in aria la Sfera e ridendo malignamente insieme a Koga che faceva lo stesso con la Sfera dell’ormai suo Articuno.
 
Intanto, Giovanni si trovava ancora nel suo ufficio, a rilassarsi mentre accarezzava il suo Persian accucciato sulla poltrona del padrone.
"Uff... certo che è faticoso, non trovi, vecchio mio?", disse l'uomo.
"Muoeow.", Persian miagolò affettuosamente al suo padrone.
"Ma ne vale la pena, visto il risultato che ne trarremo. Presto, avremo il controllo del mondo intero, oltre che dei Pokémon. Ci vorrà  ben altro che dei mocciosi, per fermarci. Mh mh mh. Mi fido della mia perfetta Triade, sono degli ossi duri. E con il potere degli Uccelli Leggendari, la vittoria sarà  triplice.".
"Muao! Miaeo!", Persian si sentì felice per il suo padrone.
La porta della stanza, improvvisamente, si aprì e Atena vi entrò
.
"Cos’è successo, Atena?", chiese Giovanni.
"Ho informato via radio tutta l’armata della missione.", rispose Atena mentre richiudeva la porta, "Si organizzeranno tutti quanti alla meglio.".
"Bene. Fai però in modo che le nuove reclute non partecipino a questa operazione delicata; sono ancora in prova: non sono abbastanza preparati.".
"Già  fatto, Giovanni.".
"A proposito, come procede l’addestramento delle nuove reclute?", Giovanni si alzò, prese due bicchieri, li riempì d’acqua tramite il distributore e ne diede uno ad Atena.
"Né bene né male.", rispose la donna prendendo il suo bicchiere e bevendo un sorso insieme all’uomo, "In base a ciò che il Sergente Viper mi ha riferito, alcuni si sono dimostrati dei grandissimi imbranati; però ci sono due squadre che si stanno dando da fare: la prima è la squadra blu, formato da un ragazzo dal nome strano, tipo Bluff o Bort, se non ricordo male... insieme a una certa Cassidy, entrambi accompagnati dal loro Raticate; e poi, c’è la squadra rossa, forse la più dinamica... non ricordo i nomi: sono un ragazzo e una ragazza accompagnati dal loro Meowth parlante, forse li hai sentiti nominare.".
"Ah, sì... quelli lì.", Giovanni si grattò il mento, riflettendo, "Sì... promettono... promettono bene... almeno per ora.".
Giovanni osservò Atena: la donna non aveva più il suo solito sguardo malefico; sembrava più seria e preoccupata, oltre che arrabbiata.
"Qualcosa non va? Non mi sembravi così sovrapensiero, prima.", le chiese.
"Non amo parlare dei miei fatti privati in pubblico, lo sai. Comunque, sono preoccupata per Silver.", disse lei con un sospiro.
"Perché? Che ha combinato?".
"Oh, lo sai benissimo di che parlo! Sono giorni che si comporta in modo strano, non te ne sei accorto? Oggi mi ha fatto davvero infuriare! Sta diventando sempre più ribelle del solito, risponde male, è scontroso! Perché, secondo te?".
"Ah, beh... sono suo padre, lo sai bene.", disse Giovanni con un sorriso, "Buon sangue non mente: anche io ero così, alla sua età . Pensa che, quando mia madre, Madame Boss, era al potere dell’Organizzazione, mi ordinava sempre di non ficcare il naso nel suo lavoro. Io protestavo, volevo sapere cosa tramasse ma... niente da fare: mia madre aveva la testa dura. Dopo mesi in cui venivo tenuto all’oscuro di tutto, mi intrufolai nel Quartier Generale senza essere visto e spiai cosa lei stesse tramando. Così ho conosciuto il vero lavoro di mia madre e mi ci sono subito appassionato. Nonostante tutto, mia madre mi scoprì ma non mi punì, perché sapeva che prima o poi avrei agito così e mi considerava già  come suo potenziale successore.".
"La tua è una storia diversa! Silver sembra davvero arrabbiato, nervoso, irritato, deluso... qualcosa deve averlo infastidito e non vuole parlarne con nessuno, né tantomeno con Martes! Qui, Persian ci cova... è un modo di dire, Persian!", concluse Atena al Pokémon di Giovanni, non appena lo vide fare una faccia strana nell’aver sentito le sue parole. Giovanni e Atena si sedettero vicini sul divano; lei aveva uno sguardo arrabbiato e pensieroso.
"Beh, in effetti... non sto tenendo nascosto niente, a Silver.", Giovanni si grattò ancora il mento, "Conosce già  il nostro Team, cosa trama e a cosa mira; ma non capisco... perché ti preoccupi tanto?", chiese infine alla donna.
"Perché mi fai una domanda così sciocca???", tuonò Atena alzando di parecchio la voce, "In quanto sua madre, ho il diritto, se non il dovere di essere preoccupata per mio figlio! Dovresti provare lo stesso anche tu, no? Non dobbiamo pensare solo al lavoro!".
"EHI! EHI! Stai calma!", Giovanni, pur di calmare l’ira di Atena, le scrollò le spalle, "Prima di tutto, è necessario pensare principalmente alla nostra missione, così la nostra vita cambierà  del tutto, è una promessa.", sorrise, "E poi... conosco molto bene nostro figlio: è in gamba, se la caverà  in qualsiasi cosa, così come me la sono cavata io alla sua stessa età , ti assicuro; è una caratteristica di famiglia.", Giovanni fece l’occhiolino alla donna, "È anche tipico di chi fa e farà  parte del Team Rocket. Fidati, Silver è forte; in futuro, diventerà  un ottimo Capo, non hai nulla da temere. E poi, devi anche pensare che sta crescendo: tutti i ragazzi, più o meno, attraversano questa frazione di vita. Infatti, anche tu ti comportavi così, se non ricordo male, no? Basta guardare Martes: ha preso molto, da te; non trovi?
"Sì... è vero... non ci avevo pensato.", disse la donna leggermente più sollevata, guardando il pavimento, "Forse... Silver sarà  anche nervoso... per via della delicata missione che dobbiamo compiere.".
"Può darsi: lui sa già  tutto e probabilmente è in ansia per noi.", Giovanni accarezzò il viso di Atena e la strinse a sé con un abbraccio, "Avanti, tesoro. Stai tranquilla; non stai facendo nulla di male, dopotutto: pensare alla famiglia è naturale, in questi casi, nonostante ciò che ci aspetta sia rischioso ma... non c’è bisogno di agitarsi tanto per una cosa del tutto normale come la crescita di nostro figlio.", l’uomo baciò affettuosamente la fronte della donna e chiuse gli occhi.
Atena non disse niente. Rimase seduta sul divano, tra le braccia di Giovanni, stringendosi al suo uomo e cercando di calmarsi. Persian osservò la scena ma poi si accucciò sulla poltrona, facendosi gli affari suoi. Tutti erano ignari del fatto... che qualcuno stava origliando dietro la porta della stanza: un ragazzo alto, dai capelli di stessa forma e colore di quelli di Atena, più o meno, con una camicia nera e un jeans blu scuro. Teneva un orecchio appiccicato alla porta e aveva sentito tutto. Si sentiva divorare dalla rabbia e dalla frustrazione.
"Idioti...", pensò il ragazzo, "Voi non capirete neanche lontanamente il perché di tutto questo. Se anche mia sorella sapesse cosa vi è successo sarebbe molto più furibonda di me.", strinse un pugno dalla rabbia, "Da quando mio padre ha perso contro un bambino, mi sta deludendo. Organizzazione storica? PUAH!!! Ma se neanche la nonna è riuscita a suo tempo a conquistare il mondo, con la sua «Organizzazione»!"; il ragazzo si allontanò dalla porta e si diresse verso l’ascensore, continuando a pensare, "Papà ... non voglio mettermi contro di te, che ti ho sempre visto come un Super Capo, una leggenda, uno stratega professionista! Ma se ti fai battere da un ragazzino in una lotta di Pokémon... nel Quartier Generale «Segreto», per giunta... significa che stai diventando debole e che diventeranno così anche tutti i tuoi sottoposti, inclusa la mamma. Io non sopporto i deboli: sono inutili, nella società  odierna; non sanno andare avanti nella vita!"; il ragazzo premette il tasto dell'ascensore con un pugno abbastanza forte mentre pensava ancora con grandissima rabbia, "Non tollero un altro fallimento da parte tua, papà : cerca di vincere, stavolta! O giuro sul mio onore... che non vedrai più i tuoi figli come tuoi successori ma... come tuoi nemici. Parola di Silver!", l'ascensore arrivò e il ragazzo entrò nella cabina, si voltò e osservò la porta della stanza dove si trovavano i suoi genitori e contrasse tutti i muscoli del viso per la rabbia... finché le porte dell’ascensore non gli si chiusero davanti.
 
A Zafferanopoli, davanti alla sua nuova casa e futura Palestra del luogo, Sabrina riapparì facendo rimbombare nell’aria un suono molto acuto. Era notte fonda e in città  non c'era anima viva; tirava una brezza leggera e fresca e quasi tutte le case erano già  immerse nel buio. Sabrina levitò avvolta nell'oscurità , percorrendo il lungo viale della Palestra, circondato da aiuole ellittiche mal tenute; improvvisamente, la ragazza si fermò e rimase immobile per un po', si scoprì il viso dal suo cappuccio nero e osservò da lontano la casa accanto, con ancora le luci accese, percependo con i poteri psichici i discorsi dei suoi inquilini.
"Non vedo l’ora di vedere la faccia che farà  Duplica quando si troverà  davanti la bambola che ha sempre desiderato!", disse il ragazzo che aveva comprato quella Pokébambola rara al Centro Commerciale di Azzurropoli.
"Sono sicuro che la tua amichetta sverrà  dalla gioia, Magma.", disse la madre del ragazzo.
"Portale anche un cuscino, allora, figliolo! AH AH AH! Così, almeno... cadrà  sul morbido!", disse il padre con un tono divertito e tutti scoppiarono a ridere.
"Grau! Graulì!", si sentì abbaiare un Growlithe.
"OK, figliolo. Adesso dormi, su. 
È stata una giornata stressante.", disse il padre.
"Lo so, lo so. YAAAWN!!!", sbadigliò il ragazzo, "Va bene; buonanotte. Andiamo, Growlithe. A nanna.".
"Grauuuuu...", sbadigliò anche il Pokémon.
"Buonanotte!", salutarono i genitori all'unisono.

Sabrina rimase ancora ferma nel viale, sospesa in aria a due centimetri dal pavimento, a sentire i discorsi di quell’allegra famigliola. Non era né triste né allegra né arrabbiata mentre osservava la casa e assisteva alla scena che percepiva telepaticamente. Semplicemente era... era Sabrina, la ragazza dagli occhi vuoti, dai lunghissimi capelli scuri e dal sorriso inesistente, sola, malvagia e capace di compiere azioni anche solo pensandole; aveva ancora quello sguardo vacuo e senza pupille; sembrava molto più grande, rispetto all’età  che aveva; un bel viso, naso piccolo e delicato, frangetta accuratamente tagliata e un corpo snello e attraente... povera ragazza. Continuava ad osservare quella casa vicina, cercando di non pensare a quell’unico momento del passato in cui... si sentiva normale.
"Molto presto...", pensò, "Giocheremo insieme... di nuovo.".
"Non farlo, Sabrina.", disse calma una voce alle spalle della ragazza, "Non puoi rovinare le vite di chiunque... solo per un tuo sfogo personale. Non ti basta quello che hai fatto a tua madre?". Sabrina si voltò ma... già  sapeva chi fosse che le stava parlando: un uomo alto e dalla nera barba incolta, vestito con una tuta da ginnastica color verde scuro e un cappello beige sulla testa con la visiera che gli copriva gli occhi. Anche lui era avvolto nel buio.
"Ciò che va bene per la mia vita lo decido io.", rispose Sabrina con un tono seccato, guardando l’uomo con occhi pieni di odio, “Non mi serve la tua tutela.â€.
"Sì, che ti serve, invece. Sei mia figlia. Ed io, in quanto tuo padre, ho il dovere di aiutarti e a farti passare ogni tua sofferenza.", disse calmo l'uomo.
"Per te è già  un miracolo se vivi ancora qui insieme a me. Per cui, se non vuoi che ti sbatta fuori, vedi di non darmi fastidio. Io non ho bisogno dell’aiuto di nessuno. Sono cresciuta da sola grazie ai miei poteri... quindi sono sicura di andare avanti ancora da sola. Ho già  tutto quello di cui ho bisogno qui, nella mia futura Palestra, dove chiunque abbia capacità  psichiche potrà  liberamente entrare.".
"Tutto quello di cui hai bisogno... è di un po’ di sano buonsenso, Sabrina!", tuonò il padre di Sabrina, "Non puoi continuare a vivere così! Guarda che so già  tutto, eh? Cosa fai? Ti metti ancora a fare la bulletta insieme a quelli del Team Rocket? Volete invadere la città ... andando incontro ad un tragico destino?!!?? Sul serio pensi... che quelli possano essere degli amici veri? Eh? È COS
Ì CHE LA PENSI???", l’uomo era fuori sé. Alzò la voce, piena di disperazione.
"Questi non sono affari tuoi.", rispose decisa la figlia, sempre col solito tono seccato.
"No, stavolta non ci sto. Ho sopportato anche troppo questo tuo atteggiamento.", l’uomo alzò lo sguardo e si intravidero gli occhi divenuti brillanti di un rosso acceso; parlava con un tono leggermente più calmo, "Mi spiace, figlia mia; devo fermarti. Perdonami, ti prego. Lo faccio per il tuo bene.".
"Non riuscirai a battermi.", sussurrò la figlia spalancando gli occhi e facendoli brillare di rosso.
Il padre alzò un braccio e lo tese verso la figlia: si alzò un vento incredibilmente forte per diverso tempo. Sabrina parve per niente intimorita dalla faccenda; i suoi capelli ondeggiavano impetuosi, in mezzo a quella tromba d’aria che si era alzata. La ragazza rimase immobile, osservando il padre con concentrazione. L’aria che l’uomo stava comandando con i suoi poteri psichici si compresse fino a formare una grigia, gigantesca e solidissima mano, la quale avvolse il corpo della figlia.
"Illuso.", sussurrò Sabrina alzando un dito: la mano gigantesca la mollò all’istante ed esplose, scatenando un vento ancor più impetuoso verso l’uomo, il quale, sbigottito e urlante, generò una barriera davanti a sé allungando entrambe le braccia, proteggendosi dal vento.
"ARGH!!!", l’uomo urlò: il vento era troppo forte e la sua barriera si infranse immediatamente. La figlia aprì al massimo i suoi occhi brillanti di rosso e il suo corpo venne avvolto da un’aura rossastra.
GHYYYAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!", il padre iniziò ad urlare dal dolore. Una specie di morsa invisibile gli avvolgeva il corpo ormai circondato da una luce bianca: Sabrina lo stava stritolando con il pensiero.
"Adesso mi hai scocciata.", disse la ragazza con rabbia.
"GHAAAAHHH!!! BASTA... PER FAVORE... AAAHHHH!!!", l’uomo non riusciva a respirare. Si sentiva troppo male... più nel profondo del suo cuore, che fisicamente. Sabrina alzò un braccio e strinse una mano.
"Sabrina... figlia mia... ti prego... fermati... OH... AAAAHHHHHH!!!", pensò il padre, implorando telepaticamente la figlia ma... più pensava o parlava, più Sabrina lo stritolava. La ragazza, con la mano, poté regolare la forza della sua azione. L’uomo si sentì sollevare: la figlia controllava il suo corpo con un semplice movimento del braccio; lo agitò velocemente verso l’entrata della Palestra e l’uomo, ancora urlante di dolore, venne scaraventato con violenza verso l’interno della struttura, rompendo la porta di vetro automatica e rotolando a terra.
La ragazza osservò la scena senza il minimo stupore e senza nessun rimorso verso ciò che aveva appena fatto a suo padre. Abbassò il braccio e si rilassò: l'aura rossastra che la avvolgeva sparì e i suoi occhi persero la luce, tornando ad essere blu.
"Ma che succede, lì fuori???", si sentì urlare dalle case a fianco. Sabrina si teletrasportò velocemente nel corridoio della sua Palestra poco prima che qualcuno si affacciasse alla finestra per vedere cosa stesse succedendo nel viale. Dopo essersi assicurata che nessuno avesse visto niente, la ragazza si tolse l’ingombrante abito nero, si avvicinò all’arcata d’ingresso e, con un semplice movimento di mani, fece levitare tutte le schegge di vetro verso l’entrata, fino a ricostruire per intero la porta rotta. Alla fine, si voltò verso suo padre, il quale era disteso con la schiena per terra, ferito da alcune schegge di vetro. Era senza fiato, respirava affannosamente, tremava e osservava stupito, con gli occhi spalancati pieni di terrore e lacrime, il soffitto del lungo corridoio buio della Palestra. La ragazza non provava alcuna pietà , nel vederlo in quelle condizioni. Si sollevò a mezz’aria e lo superò.
"In questa Palestra... possono venire tutti gli psichici del mondo e gli allenatori degni di potermi sfidare.", disse Sabrina, "Nei giorni a venire, bisogna allestirla. Ma adesso... è giunta l'ora di giocare."; la ragazza scomparve nell’oscurità .
L’uomo era ancora lì, immobile, con il cuore pieno di dolore che gli batteva all'impazzata e con la schiena a terra, a pensare alla figlia ormai vittima di sé stessa. Era sbalordito: lui, suo padre, colui che l’ha messo al mondo... trattato male e rischiato di essere ucciso... dalla sua bambina?! Non voleva a farsene una ragione; voleva agire... voleva aiutare sua figlia... voleva farla tornare felice come lo era prima di diventare fissata e appassionata dei suoi poteri; ma non ci riusciva: lei era diventata di gran lunga più forte del padre e sembrava che lo controllasse, anche se non direttamente.
"Papà ...", l’uomo rimase ancora steso a terra, mentre una voce fanciullesca femminile rimbombò nell’aria; qualcosa gli fece ombra sul viso; "Giochiamo? Ti stavo aspettando.", continuò la voce con un tono delicato e gentile. Papà ??? Chi gli stava parlando? Dalla voce non sembrava Sabrina! Possibile che chiunque gli stesse parlando fosse un altro figlio (o figlia) di quell'uomo? O era tutto un sogno? No, l’uomo sentiva realmente dolore... non poteva essere un sogno. Non mosse né occhi né testa verso chi gli stava rivolgendo la parola: rimase completamente immobile, cercando di respirare più piano ma senza successo.
"Alzati, papà .", continuò la vocetta, "Forza. Giochiamo insieme. Anche la mamma vuole giocare. Mh mh mh.", la voce iniziò a ridere innocentemente.
"A-a... Al-bert...", l’uomo parlò tra sé e sé con voce soffocata dalla disperazione e dal dolore, "A-amico mio... p-er... favo-vore... pre-nditi... cura di... t-tuo figlio... è la... n-nostra... unica s-s-speran...", alla fine, svenne.

 
 
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Personaggi, squadre e Pokémon importanti:

Giovanni
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Il Capo dell'Organizzazione segreta sta tramando qualcosa di malefico, al fine di ottenere il completo controllo del mondo dei Pokémon per i suoi loschi scopi. Dopo il suo miserabile fallimento per via di un ragazzino e dei suoi amici, si sente minacciato e, con lui, tutto il Team Rocket; vuole rifarsi un onore e una reputazione con una missione "leggendaria" molto rischiosa: invadere Zafferanopoli insieme alla sua Azienda principale. Se tale missione dovesse fallire, il Team Rocket sarà  costretto allo scioglimento. Grazie alla collaborazione, a questa delicata operazione, della famosa "Triade d'élite del Team Rocket", formata da membri dalle doti uniche, Giovanni è sicuro di avere la vittoria in pugno. L'unico Pokémon che sappiamo Giovanni possieda, per ora, è il suo fedelissimo Persian, molto coccolone solo nei confronti suoi e del Generale Atena. Giovanni e Atena hanno avuto un figlio di nome Silver e una figlia di nome Martes.
 
 
Atena
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È il primo tra i quattro Generali Rocket dell'armata e il subalterno di rango immediatamente successivo a quello di Giovanni, nonché sua compagna di vita. Le sue ambizioni di diventare Generale Rocket erano fondate sin da quando era ragazzina e non ha esitato ulteriormente nel seguire il suo... sogno, per così dire. Ha l'incarico di monitorare le missioni dell'Organizzazione, di curarsi della "Triade d'élite" e di informare l'armata in caso di nuove missioni insieme ai suoi tre colleghi Archer, Milas e Maxus. Da Giovanni ha avuto due figli: Silver e Martes, verso i quali si dimostra molto protettiva e preoccupata, nonostante la sua apparente malvagità . Beh, tutte le madri sono così, dopotutto.

 
Silver
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Si conosce ancora molto poco, di lui. Figlio di Giovanni e Atena, vedeva il padre come il più forte del mondo ma, quando ha saputo della sua sconfitta da parte di un ragazzino, Silver ne è rimasto deluso profondamente e ha iniziato a diventare scontroso, ribelle e scostumato a tal punto da mandar fuori dei gangheri la madre, la quale non sa per quale reale motivo il figlio si comporti così. Secondo Giovanni, è un fatto di sangue; ma siamo sicuri che le cose stiano così? Di sua sorella Martes non sappiamo ancora nulla.
NOTA DELL’AUTORE: il fatto che Silver sia anche figlio di Atena non è ufficiale! L'autore si è basato sulle caratteristiche fisiche del personaggio, testimonianze e informazioni generali per poterlo associare genealogicamente (e anche per via della trama orginale) alla figura di Atena come madre: Atena è il sottoposto più vicino a Giovanni, nonché suo braccio destro e, in alcuni casi, Capo provvisorio del Team Rocket... quindi non è escluso che lei e lui possano anche essere compagni di vita. E poi, i capelli di Silver sono simili a quelli di Atena sotto molti aspetti. Coincidenze? Lo stesso discorso vale anche per la figura di Martes (primo comandante del Team Galassia) come sorella di Silver.

 

Lt. Surge
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Nessuno si sarebbe mai aspettato che il Luogotenente Surge, Capopalestra di Aranciopoli, fosse in realtà  il primo tra i membri della "Triade d'élite del Team Rocket". Inizialmente battuto ad Aranciopoli da un ragazzino ed i suoi Pokémon durante un contrabbando illegale di Pokémon di sua iniziativa sulla M/N Anna, è tornato e sta cercando vendetta. In base al piano architettato per l'invasione di Zafferanpoli, sarà  lui ad accendere la miccia che farà  esplodere la bomba (è una metafora, eh?), grazie ai suoi Voltorb ed Electrode che fungeranno da proiettili del suo enorme bazooka da usare contro la struttura della Silph S.p.A.. Tra i Pokémon che sappiamo possieda troviamo (oltre ai già  menzionati Voltorb ed Electrode) Magneton, Raichu ed Electabuzz, miseramente (ma anche astutamente) battuti, nonostante la loro incredibile potenza, dai Pokémon del ragazzino. Inoltre, si è saputo che, alla Centrale Elettrica abbandonata del Percorso 10, il Luogotenente abbia catturato Zapdos, il primo tra gli Uccelli Leggendari, col quale godrà  di una fonte illimitata di corrente elettrica, inestimabile per la produzione e l'alimentazione dei macchinari degli scienziati Rocket che richiedono parecchia energia. Ma Surge sarà  davvero in grado di controllarlo, vista la sua eccezionale capacità  nel governare i Pokémon di tipo ELETTRO?

 

 

Koga
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Il ninja più velenoso della regione, proveniente dalla città  di Fucsiapoli, di cui è anche Capopalestra. È agile, veloce ed invisibile, grazie alle sue infallibili tecniche di camuffamento. È il secondo membro della "Triade d'élite del Team Rocket", un tempo battuto da un ragazzino ed i suoi amici nella Torre Pokémon di Lavandonia e, come Lt. Surge, vuole vendetta e non esiterà  davanti a niente, pur di sconfiggere o, addirittura, uccidere chi gli mette i bastoni fra le ruote. Si è saputo che Koga possieda un Golbat, un Grimer e un Arbok, quest'ultimo con un'insolita abilità  che gli permette di rigenerarsi in caso di perdita di alcune sue parti del corpo. Su ordine di Giovanni, Koga è partito in missione, giorni prima, alla volta delle Isole Spumarine per catturare uno degli Uccelli Leggendari: Articuno; grazie alla sua illimitata riserva di energia, il Team Rocket potrà  sfruttarla per i suoi loschi piani.
 
 
Sabrina

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La famosa e problematica ragazza dai poteri psichici. Sin da piccolina, ha dimostrato di possedere poteri psichici, ereditati dal padre insieme alla conoscenza, l'intelligenza e la capacità  di controllare i Pokémon tramite la telepatia. In pratica, non ha mai avuto bisogno di una Scuola... anche perché, in passato, ne ha distrutta una semplicemente toccandone le colonne portanti. Divorata dal suo stesso orgoglio di Maestra PSICO, la ragazza sembra come posseduta ed è cresciuta da sola, senza amici, abbandonata da tutti, ad affinare le sue capacità  psicocinetiche affinché diventassero sempre più potenti. La ragazza non vuole avere niente a che fare con amici (anche se, paradossalmente, li vorrebbe avere) e nemmeno con i suoi genitori, i quali non possono nulla contro di lei. Sabrina, inconsciamente, compie azioni diametralmente opposte alla sua vera personalità : compiere atti malvagi per il Team Rocket e lottare spudoratamente per la sua Palestra. In contraddizione a ciò, si dice che a suo tempo fosse stata una bambina dolce e gentile, non amante delle lotte e sempre vogliosa di giocare; anche se non sembra, vista la sua malvagità  attuale, non ha mai perso la voglia di giocare con chi le capita a tiro ma... lo fa a modo suo. All'età  di 10 anni, viene ingaggiata da Giovanni come un prezioso terzo membro della "Triade d'élite del Team Rocket", approfittando dello stato e della potenza della ragazza, sottoponendola a degli impegnativi test che lei superò senza alcuna difficoltà , tra cui l'obiettivo di ottenere, tempo dopo, il titolo di Capopalestra di Zafferanopoli per poter tenere d'occhio la sua città  natale per il suo Capo. Sappiamo che la ragazza possiede un Kadabra, con il quale comunica telepaticamente, e il terzo Uccello Leggendario Moltres (catturato da lei durante una sua missione nelle profondità  di Via Vittoria), sfruttato una volta per rapire il Capopalestra dell’Isola Cannella ed ex scienziato Rocket Blaine, al fine di farlo collaborare all'Operazione «Saffron Exodus» ma senza successo. La ragazza sembra molto ostile nei confronti del ragazzino che ha sconfitto i suoi due colleghi e Giovanni ma... prova qualcosa di strano e di diverso solamente nei riguardi di un altro ragazzino, suo unico probabile amico, il quale l'aveva abbandonata quando lui aveva appena 1 anno e lei solo 6. Di chi si tratterà ?

 

 

Il padre di Sabrina
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Il padre di Sabrina (dal nome ancora sconosciuto) è un uomo più affezionato alla sua famiglia che non ai suoi poteri psichici, trasmessi alla figlia rendendola malvagia e incontrollabile. Nonostante tutti i suoi sforzi, non riesce mai ad avere la meglio su Sabrina, di gran lunga più potente di lui. L'uomo è convinto che, oltre ai poteri, anche la rabbia, la frustrazione, la solitudine e l'abbandono abbiano fatto di Sabrina una ragazza il cui cuore non ha trovato spazio nella sua vita, ormai controllata solo dal cervello, rendendola spietata verso il prossimo. Dopo la riunione del Team Rocket ad Azzurropoli, Sabrina fa ritorno alla Palestra di Zafferanopoli, dove ha un faccia a faccia con suo padre, il quale perde miseramente, venendo menato e sbattuto dentro la Palestra con violenza dalla sua bambina. Secondo lui, solo il passato potrà  salvare la figlia da tale maledizione, che lei lo voglia oppure no.

 
 
Non perdetevi il secondo Speciale, dal titolo... "Saffron Exodus (parte seconda)"! :P
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Salve a tutti, amici lettori!!! :mki: Sono davvero tantissime settimane che non ci sentiamo! Dovete scusarmi per il mostruoso e lungo periodo di assenza ma sto avendo un mucchio di impegni; durante il tempo libero, sto sottoponendo la Fan Fiction ad un lunghissimo e severissimo processo di revisione e di ristrutturazione, aggiungendo anche dei particolari migliori, rispetto alla versione precedente. Sia la prima serie che la serie chronicles verranno riaggiornate a breve (mi mancano solo 2 capitoli da rivedere e poi ho concluso, dopodiché, l'attuale capitolo 8 dovrò cancellarlo per revisionarlo in maniera più particolare, rispetto agli altri). Ci saranno tante novità  che spero saranno di vostro gradimento. Abbiate solo un po' di pazienza e tutto tornerà  come prima, migliorato, aggiornato e definito! Ricordate che sto lavorando per voi, per intrattenervi alla meglio! :D


 


Anche a costo di parlare come Favij (:XD: ???), ricordate: come al solito, se la Fan Fiction vi è piaciuta, lasciate pure un Like nei post dei capitoli oppure un commento nella sezione apposita, il cui link, come in ogni capitolo, lo trovate nella descriz... cioè... volevo dire, in fondo al capitolo stesso... :XD: Noi ci risentiremo presto, amici! Tanto, come ho già  detto, manca davvero pochissimo, questione di poche altre settimane, salvo problemi con lo studio o bug di Firefox che mi annullano ogni aggiornamento fatto e non salvato. :sweat:


 


Saluti da Magma, Kazìm e dai loro amici! E buona lettura, come ogni volta (mi mancava tanto dirvelo! :XD: ). :D


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