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lucamar

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Obiettivi di lucamar

  1. TITOLO: Misteri e Leggende a Porto Mela! Breve descrizione: Se mai dovessero fare un videogioco Pokémon ambientato in Italia, non possono di certo escludere le località marine. Il mese scorso sono andato in vacanza a Milazzo, una bellissima città in provincia di Messina, famosa per la sua storia secolare, le bellezze del suo paesaggio, le acque cristalline che la bagnano e soprattutto per il suo porto dal quale è possibile salire a bordo di una barca o di un traghetto e visitare le meravigliose Isole Eolie. Personalmente, sono sempre stato affascinato dal mare e ritrovarmi in questi ambienti marini mozzafiato ha ispirato la creazione di questa mia storia legata al mondo Pokémon e, appunto, al mare, che è sempre stato protagonista di misteri e leggende che si sposano benissimo con il nostro amato brand. Foto 1: la città in questione si chiama Porto Mela (Milazzo), una bellissima cittadina di mare famosa soprattutto per il suo porto dalla quale è possibile prendere il pokétraghetto per visitare le isole vicine, mete per allenatori esperti nelle quali è possibile trovare Pokémon rari ma anche molto pericolosi. La città di Porto Mela deve il suo nome ad un antico fiume che passava al centro della città , ora coperto dalle nuove costruzioni, che gli antichi avevano ribattezzato Mela per un particolare Pokémon che abitava le sue sponde. Questo Pokémon era benevolo con i cittadini, che per ringraziarlo gli offrivano sempre molto cibo, ma non sempre veniva mangiato. L'unico cibo di cui il Pokémon andava ghiotto infatti erano le bacchemela. Grazie a lui la città era felice, i pescatori erano sempre con le reti piene di pesci, i campi davano frutti buonissimi e in generale la vita era meravigliosa. Dopo la costruzione delle nuove abitazioni sopra il fiume, il Pokémon non si fece più vedere e da quel momento ci furono periodi di crisi. Fortunatamente, però, i cittadini rimasero sempre col sorriso sul volto e, ancora oggi, di tanto in tanto nelle umide notti estive, qualcuno afferma di veder passare quel Pokémon. Ma Porto Mela è famosa anche per il suo cibo! Ci sono tantissime pasticcerie e gelaterie e naturalmente non può mancare l’ottima granita. Ci sono tantissimi locali in cui poter degustare in tranquillità queste prelibatezze, ma per chi invece preferisce passare all’azione è possibile ordinare il dolce con un “bonus” e cominciare una sfida Pokémon proprio al centro del locale sfidando niente poco di meno che il cuoco stesso! Il bonus per la vittoria? Puoi ordinare quello che vuoi gratuitamente, ma non è finita! Nel punto più alto della città è presente una palestra di tipo acqua/spettro ed è possibile raggiungerla solamente se si riesce a battere tutti i pasticceri, gelatai e cuochi della città! Saranno capaci gli allenatori a compiere quest’impresa? Noi per ora siamo a caccia di leggende per cui andiamo avanti, verso il porto e l’isola vicina! Foto 2: Dopo aver preso il pokétraghetto Corona ci siamo diretti verso l’isola più vicina, Isola Pietralava (Vulcano). Su quest’isola è possibile trovare Pokémon al livello 50! e infatti non è per nulla una passeggiata il suo attraversamento. Per questo ci muniremo di Surf e gireremo la costa, che per quello che stiamo cercando forse è anche più interessante. Si narrano molte leggende legate a quest’isola, se vi siete chiesti perché la palestra della città abbia sia il tipo acqua che il tipo spettro è proprio per le coste che la circondano. Qui infatti sono molti i Pokémon che sono affondati insieme ai loro partner, sia in tempi antichi che recenti. I fondali sono pieni dei relitti delle loro navi e durante la notte si dice si possano vedere o addirittura sentire i loro fantasmi vagare su queste acque in cerca della tranquillità che ormai non possono più riavere. In particolare una storia è rimasta legata al cuore di molti. È una storia molto antica di cui ormai non si conosce più la data, ma è stata tramandata fino ai giorni nostri grazie ai racconti dei nonni e dei pescatori. Si narra infatti di come in tempi antichi, quando Pokémon ed esseri umani erano ancora separati e gli uni temevano gli altri, vi fosse una famiglia di pescatori. A quei tempi erano molti i pescatori e anzi chi lo faceva di mestiere era considerato di alto rango all’interno della comunità. Questa famiglia era formata da 4 componenti: il nonno, il capo famiglia, sua moglie e il loro figlioletto, un piccolo bambino di nome Luca di appena 3 anni. Questa famiglia era molto fortunata, avevano infatti trovato una porzione di mare in cui il pesce non finiva mai. Essi ci andavano tutti i giorni e trovavano sempre le reti piene fino a scoppiare! Gli affari andavano a gonfie vele e portavano il pesce fresco anche sull’isola vicina di Pietralava. Avevano una imbarcazione coi fiocchi e potevano permettersi di andare ovunque senza il timore delle acque. Un giorno in cui il capo famiglia era assente per via di alcuni viaggi, Luca e sua madre decisero di andare verso l'isola per vendere il pesce che era rimasto. Una volta arrivati Luca vide una luce in lontananza e si distaccó dalla madre. Ad un certo punto nota una strana creatura che sembrava un Pokémon, ma non ne aveva mai visto uno così! Era luminoso e molto giocherellone e così i due fecero subito amicizia, diventando migliori amici. Da quel momento l'andare tutti i giorni sull’isola per giocare con lui era diventato un appuntamento fisso. La sua famiglia era ovviamente all’oscuro di tutto questo ma Luca non aveva paura, anzi si sentiva protetto. Il padre di Luca, che aveva un bellissimo rapporto col figlioletto, notò qualcosa di strano nel suo comportamento, ma pensò non fosse nulla di grave e continuò col suo lavoro. Una triste sera però la madre di Luca scomparve nel nulla. Era andata da sola verso l’isola più lontana per provare ad ampliare il loro mercato. Quella sera il mare era agitato ed era impossibile partire alla sua ricerca. Mentre il padre, preso dalla disperazione, cercava un modo per trovare sua moglie, Luca vide in lontananza una luce. Non capiva cosa stesse succedendo e non gli era stato detto nulla di sua madre. La sua unica preoccupazione era quella di trovare il modo di andare a trovare il suo amico Pokémon. Vista la luce, decise di prendere una delle sue barchette per avvicinarsi. Pensava fosse il suo amico e che quindi non avrebbe dovuto avere paura del mare. Si allontanò anche lui dalla terra ferma, non curandosi delle condizioni del mare in tempesta. Ma non avrebbe mai più fatto ritorno come sua madre. Il padre rimase così solo per il resto della sua vita, conservando sempre nel cuore la speranza di rivedere un giorno la sua famiglia. Questa storia è molto radicata nella cultura della città, e dalle varie descrizioni sembra proprio che la luce vista dal bambino venisse da questa roccia, che probabilmente sia la casa del Pokémon misterioso? Era qui che venivano a giocare? Molti dicono di sentire un bambino ridere durante la notte; ormai nessuno osa avvicinarsi per paura o scaramanzia, ma per questa volta proveremo noi ad andare in avanscoperta e proveremo a passare quell’arco. Foto 3: Sfortunatamente anche passando l’arco non è successo nulla. Forse bisogna aspettare un momento più adatto? Torniamo a Porto Mela, e andiamo nella punta più esterna della città, un pezzo di terra che fuoriesce e si immette in mezzo al mare, si chiama Capo Mela. Qui la roccia ha preso una forma molto particolare che ricorda quasi il profilo di un essere umano. Si dice sia il volto del capo famiglia della leggenda precedente, che da quella sera continua a guardare verso le isole nella speranza di rivedere sua moglie e suo figlio. Il nome Capo infatti deriva proprio dalla leggenda, in onore e in ricordo di quel pescatore che ha perso tutto. Da qui si ha una splendida vista sul mare e sulle isole. Che il segreto del Pokémon misterioso si debba risolvere da questa scogliera? Si sta facendo sera, in lontananza si vede una luce … che sia…?!
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