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[Torkoal Fumante] The Legend is Real


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THE LEGEND IS REAL

Prologo:

Sul Monte Brace ormai era sorta la notte, la pioggia batteva sempre più forte e il fragore dei tuoni era udibile a chilometri di distanza ma sotto quel terribile diluvio si intravedeva l'ombra di una persona abbastanza alta, con una folta capigliatura e abbastanza snello, era Jack un ragazzo di circa 17 anni che correva con tutta l'energia che aveva in corpo, sul suo volto scendevano lente gocce di pianto, dentro di se era distrutto, quella chiamata l'aveva sconvolto ma voleva salvare la persona che gli era più cara nella sua vita. Sotto lo pioggia correva senza fermarsi mai con sopra alcuni Noctowl che guardavano il ragazzo cercare di raggiungere la cima, ma poco prima che potesse arrivare in fondo inciampò, fece per rialzarsi ma noto che non era un comune sasso o un noioso Geodude quello su cui era caduto ma aveva una particolare forma e inoltre sembrava sprigionare calore, nel buio non riusciva ben a capire cosa fosse ma quando notò quelle enormi ali e intraviste una enorme coda con una piccola fiammella simile a un candela che ormai era destinata a spegnersi capì che non poteva essere nient'altro che un Charizard, ma non un comune Charizard, quello era Charry il maestoso pokèmon fiamma di suo padre, vedere uno dei suoi eterni compagni di gioco e la creatura prediletta del padre a terra, ansimante aspettando la sua ora spezzò il cuore di Jack che per la disperazione cadde a terra, ma Charry gli sembrò dire: “Charizardd†con quel poco di voce che gli era rimasta e Jack si ricordo che aveva una missione da compiere, cercare di salvare suo padre. Di istinto il ragazzo si tolse il suo impermeabile color blu marino e lo appoggiò sulla coda di Charry per non far spegnere la fiamma del povero pokèmon, quest'ultimo sembrò ringraziare e Jack riprese la sua corsa correndo verso uno spiazzo del monte Brace, quando lo raggiunse notò che era immenso, aveva una strana forma pentagonale ed la parte centrale di questo spiazzo era delimitata da 5 enorme colonne di fuoco, che non accennavano di spegnersi nonostante la pioggia battente, Jack rimase incredulo vedendo quelle colonne infiammate resistere alla pioggia ma poi si ricordo che una volta il Professor Oak, uno dei migliori amici del padre, gli disse che nel monte Brace viveva un pokèmon leggendario, con un incredibile forza e faceva parte di un trio, il trio degli uccelli, e il pokèmon del monte Brace si chiamava Moltres e alcune leggende narravano che il suo fuoco non si spegneva neanche con i peggiori acquazzoni, forse non tutte le leggende sono completamente inventate penso Jack e si convinse che quelle colonne erano avvolte nel fuoco del pokèmon leggendario. Il ragazzo a un certo punto fu disturbato da un enorme rumore che sentì venire dal centro della piazzola, sembravano gridi di sofferenza, Jack smise di pensare a Moltres e dopo aver preso un po' di coraggio inizio a correre verso la piazzola. Dopo un centinaio di metri il giovane arrivò la al centro e vide una scena surreale che neanche la sua incredibile immaginazione poteva pensare. Vide il padre , un uomo sulla quarantina di corporatura robusta, occhi color verde Celebi, quasi calvo volteggiare in aria, Jack si spaventò a quella visione, oltre al padre che volteggiava a mezz'aria c'èra uno strano tipo, abbastanza alto, con una sciarpa nera dove era presente uno stemma di color rosso che gli copre gran parte del viso, si potevano vedere solo i suoi occhi che emettevano malinconia, paura, rabbia e sopratutto odio, al suo fianco c'èra un pokèmon piccolino, abbastanza leggero, con un corpo rotondo, delle piccole ali ed una testa appuntita verso l'alto nella parte posteriore, aveva le sembianze di un pokèmon carino e giocoso ma quel colore tutto nero e quelli occhi che esprimevano disprezzo come il padrone incutevano il terrore. A un certo punto il ragazzo con la sciarpa schioccò le dita e il padre di Jack scomparse nel nulla, Jack cercò di chiedere qualcosa a quel ragazzo ma lui scappò con una velocità  e agilità  straordinariamente impressionante. Jack crollò sulla terra per la disperazione e la paura di non poter più rivedere suo padre.

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CAPITOLO 1: RICERCA DELLA VERITA'

Jack era lì, in ginocchio per la disperazione, non riusciva a credere a quello che aveva visto, il terrore si stava impossessando di lui, non sapeva più cosa fare e quindi pensò che era meglio tornare al laboratorio e chiedere consigli al professor Oak ma a un certo punto si ricordò che doveva comunque provare a salvare Charry, non poteva lasciarlo solo. Si rialzò e sotto quel terribile diluvio inizio a correre per raggiungere il tanto amato pokèmon del padre , quando lo raggiunse notò che nonostante l'impermeabile la coda del povero pokèmon continuava a spegnersi , non sapeva cosa fare, non aveva con se pokèball e Charry era troppo grande per essere trasportato per tutto il Monte Brace, l'unica soluzione era quella di chiamare Oak e farsi venire a prendere e salvare Charry. Prese dal suo pantalone un telefono e digitò il numero del laboratorio sperando che Oak fosse la dentro, siccome quando usciva per fare delle ricerche non portava il telefono per non essere disturbato , il telefono squillò e a un certo punto sentì una voce rispondere:

Jack: Professore è lei?

Oak: Si Jack cosa succede?

Jack: Sto sul monte Brace, mio padre è scomparso ….....

Oak: Cosa??????? Perchè non mi hai avvisato ???????? Non sei abbastanza forte per andare da solo su quella montagna

Jack: Aspetti professore le spigherò tutto più tardi, adesso c'è un'emergenza, Charry sta male, ho paura che sta morendo, deve aiutarlo …...........

Oak:Vengo subito, dimmi dove vi trovate

Jack:Vicino alla cima, nella parte est della montagna

Oak:Aspettami la

Il professore Oak prese il suo tanto amato furgone e cercò di raggiungere nel minor tempo possibile Jack, voleva cercare di salvare Charry e anche capire cosa era successo al padre di Jack. Dopo pochi minuti arrivo da Charry e Jack e vide il povero pokèmon in condizioni disperate, quella pioggia e la lotta che aveva subito lo stavano consumando, dovevano portarlo immediatamente in un'ospedale, con l'aiuto di Jack cercarono di sollevare il Charizard per farlo salire sul furgone, ma era troppo pesante, serviva un aiuto e fece uscire dalla pokèball il suo Blastoise ma a un certo punto si udì uno strano rumore, una parte della montagna sopra di loro iniziò a franare, Oak,Jack e Blastoise riuscirono a mettersi in salvo ma la frana colpi in pieno il povero Charizard, ormai non c'èra nulla che potevano fare per lui, le sue condizioni si aggravavano sempre di più, con un enorme sforzo grazie all'aiuto del pokèmon di Oak lo caricarono nel furgone e partirono per l'ospedale più vicino, una volta arrivati lì Charry fu soccorso dalle Infermiere Joy e portato in sala operatoria. Oak si fece raccontare tutto quello che era successo da Jack, quest'ultimo aveva ricevuto una chiamata proprio dal padre, che che gli aveva parlato di un misterioso Progetto Black e doveva venire subito sul monte Brace che gli doveva mostrare una cosa prima che gli potesse succedere qualcosa, Jack si mise a piangere e continuò il racconto …..... . Oak chiese al ragazzo perchè non l'aveva avvisato prima e Jack rispose che non c'èra tempo e poi gli disse che comunque non gli avrebbe dato il permesso di salire in cima alla montagna. I due rimasero in sala attesa aspettando di avere notizie su Charry. Dopo un paio di ore usci dalla sala operatoria un'infermiera Joy accompagnata dal suo Blissey che comunicò a Jack e a Oak che Charizard stava bene, ma era molto debole e adesso aveva solamente bisogno di riposo. I due presero il furgone e ritornarono nel laboratorio posizionato sulla Primisola, l'edificio era imponente con mura tutte bianche e un'enorme insegna con cui era scritto: “Laboratorio Ricerca Settipelagoâ€, i due entrarono nel laboratorio e si sistemarono nell'ufficio del professore che disse a Jack che lo avrebbe aiutato a scoprire cosa era successo a suo padre e per iniziare voleva scoprire quale pokèmon aveva visto il ragazzo sulla cima del Monte Brace. Oak prese un enorme e impolverato libro dalla sua libreria, erano descritte tutte le leggende pokèmon e tutti i pokèmon leggendari delle maggiori regioni del mondo pokèmon, fece vedere a Jack il libro e gli chiese se riusciva a indicare quale era il pokèmon visto. Dopo aver sfogliato una trentina di pagine Jack ebbe un sussulto e indicò un piccolo pokèmon dal nome Celebi ma spiego a Oak che era sicuro che Celebi fosse quel pokèmon ma era tutto nero e aveva gli occhi pieni di rancore e odio. Il professore fu sorpreso da quanto gli stava dicendo Jack e non riusciva a capire come mai esistesse un Celebi del genere, dopo qualche secondo guardò Jack negli occhi e gli disse che dovevano andare ad Aranciopoli, la conosceva un esperto sui pokèmon leggendari, il professor Arched e magari poteva essere d'aiuto. Jack si andò a preparare e dentro di se sperava di poter scoprire qualcosa di più su quella maledetta sera. Quando ritornò in laboratorio prima che Jack e Oak potessero entrare in macchina quest'ultimo gli consegnò una pokèball e gli disse:

Oak: Jack se vuoi scoprire la verità  su tuo padre molto probabilmente dovrai affrontare un viaggio e mille pericoli, questo piccolo pokèmon ti sarà  certamente d'aiuto

Jack: Professore è sicuro che io sia già  in grado di usare i pokèmon????

Oak: Certo, ti sei allenato duramente in questi mesi con i pokèmon del laboratorio aspettando questo momento

Jack: Grazie professore, posso chiedere di che pokèmon si tratta????

Oak: Certo, è un Charmender, ma non uno comune, uno speciale, questo è uno dei figli del Charry di tuo padre.

Jack fu commosso e gli scesero alcune lacrime, non vedeva l'ora di affrontare mille sfide con il suo nuovo pokèmon ma sopratutto scoprire la verità  sulla scomparsa del padre.

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CAPITOLO 2: CHE L'AVVENTURA ABBIA INIZIO

Jack e Oak erano in viaggio verso Aranciopoli per scoprire di più su quel strano Celebi Nero, la strada verso Aranciopoli era molto lunga ma il panorama era stupendo, dal finestrino dell'automobile si intravedevano pokèmon di ogni specie, partendo dai pidgey che giocherellavano in aria tra di loro ai comunissimi Rattata che cercavano di rubare un po' di cibo in giro, dopo un paio d'ore arrivarono a destinazione. Il laboratorio del professore Arched era situato all'incirca un chilometro a nord di Aranciopoli. L'edificio era abbastanza piccolo e aveva un aspetto rude, inoltre affianco era situata un'enorme area delimitata da un recinto color bianco. In questa zona si potevano intravedere vari pokèmon, dai Taurous e i Bouffalant che facevano a gara a chi investiva più pokèmon d'erba, a un monello Cyndaquil che cercava di infiammare un gruppetto di Bulbasaur che gli aveva rubato un paio di bacche che stava mangiando; era veramente spettacolare ammirare tutti quei pokèmon pensava tra se e se Jack. Oak si avvicinò al laboratorio e suonò il piccolo campanello blu che era posizionato a est della porta, dopo poco aprì una giovane ragazza, aveva all'incirca l'età  di Jack, indossava un camice bianco, aveva gli occhi color celeste, era alta di statura e magrolina, portava i capelli biondi sciolti che gli conferivano una grazia invidiabile.

“Posso fare qualcosa per voi??? “ Chiese

“Si, vorremmo parlare col professore Archen, le dica che sono Oakâ€

“ Vado ad avvisarlo, voi intanto rimanete qui “

Poco dopo alla porta spuntò una persona di mezza età  che inizio a conversare con Oak.

“Non ci si vede da tanto tempo carissinoâ€

“Eh si, mi sa che hai proprio ragione Archenâ€

“Posso fare qualcosa per te?â€

“Si, prima però vorrei farti conoscere Jack, è un ragazzo che sto addestrando per far si che diventi un futuro campioneâ€

Archen guardò in direzione di Jack:

“Piacere, io sono Archen, il professor Archen, una vecchia conoscenza di Oakâ€

“Sono felice di poter fare la sua conoscenza, io sono Jack†disse il ragazzo

“Accomodatevi, cosi mi spiegherete il perchè di questa visitaâ€

Il gruppetto entrò dentro il laboratorio e si diresse verso una piccola stanza, decorata con molti quadri raffiguranti pokèmon leggendari e mobili antichi di inestimabile valore, sembrava l'ufficio del professsore che gli fece accomodare e chiese a Rachael la sua assistente di portare un po' di caffè per tutti.

“Allora Archen devi sapere che ieri è successa una cosa alquanto strana e speravo che tu potevi aiutarmi†disse Oak

“Spiegami tutto e vedrò cosa posso fare per teâ€

Oak spiegò tutto quello che era successo il giorno prima , dalla chiamata del padre di Jack a quel Celebi nero.

“Volevo chiederti se sapresti dirci di più su quel Cel...†Oak non riuscì a finire la frase che sentì un fortissimo rumore dietro di lui, si girò e vide tutto il caffè, insieme alle tazzine e a un piccolo contenitore che conteneva lo zuccherò sulla terra e Rachael dal volto sembrava terrorizzata.

“Va tutto bene?†Chiese Oak

“Certamente, scusi per il disastroâ€

Archen si intromise tra la conversazione tra la sua assistente e il suo amico

“Dovete sapere che è successa una cosa abbastanza simile anche alla madre di Rachael, mentre stavano curando dei pokèmon nel giardino è apparso uno strano tizio, incappucciato e con una sciarpa nera con lo stesso simbolo da te descritto e questo Celebi nero aveva fatto scomparire la madre di Rachael†Riprese fiato e continuò a parlare: “anche lei lavorava a questo progetto Black , ma purtroppo l'unica cosa che so e che spesso lavorava nella regione di Kyoshima, credo che li si possa scoprire di più su questo progetto Black e su questi strani personaggiâ€

“Devo partire, per scoprire di più†Disse il ragazzo

“Non credo che tu possa fare qualcosa†Disse Oak

“Invece ha ragione, dovremmo partire per scoprire di più su mia madre e su suo padreâ€

“Dovremmo??? Non capisco perché usi il pluraleâ€

“Perché vengo con teâ€

“E quando ti ho avrei invitato?â€

“Non me ne frega nulla se mi inviti o no, abbiamo lo stesso scopo e l'unione fa la forzaâ€

“Uff, tanto è inutile discutere con una ragazzina e va bene partiamo per Kyoshimaâ€

“Ragazzina a chi???? Guarda che ti faccio pentire di quello che hai detto brutto mocciosoâ€

“Ragazzi non siete ancora pronti per affrontare dei criminali del genere , pure se l'idea che fate un viaggio a Kyoshima, non è una brutta idea, potreste imparare molto e diventare abbastanza forti per sconfiggere questi criminali†Si intromise Oak anche per evitare che la discussione degenerasse

“Hai ragione†Rispose il collega.

Archen si avvicinò a Rachael:

“Credo che sia giunta l'ora che ti consegni un pokèmon tutto tuoâ€

“Noâ€

“Cosa hai detto Rachael?â€

“No, il mio primo pokèmon si deve legare a me, sarà  amore a prima vista , ne sono certa “

“Se lo dici tu, senza che provo a convincerti siccome sei testarda come un Bouffalantâ€

Il gruppetto si mise a ridere quando a un certo punto un'altro assistente del professor Archen corse da loro e gli informò che un gruppetto di Doduo era scappato e bisognava ritrovarli. Il gruppetto corse nell'area recintata e decisero che per recuperare i Doduo era meglio dividersi, ne erano scappati ben 7, si divisero in due gruppi: Uno formato dai due professori e uno formato dai due ragazzi. Jack e Rachael si diressero in direzione di un promontorio siccome lungo la strada per il promontorio trovarono alcune penne di Doduo, ad un certo punto si udì un: “Duoo†poco distante, la ragazza si mise a correre verso il promontorio seguita da Jack. A un certo punto arrivarano davanti a un burrone molto alto, Doduo si era fermato e Rachael stava cercando di riportarlo in un posto sicuro siccome l'area sembrava abbastanza pericolante. Mentre stava recuperando il pokèmon biuccello la terrà  inizio a sgretolarsi e un pezzo di terreno su cui stavano sopra la ragazza e Doduo crollò nel burrone. Jack quando vide quella scena rimase di pietra, non sapeva cosa fare e come aiutare la ragazza ma a un certo punto sbucò fuori da un cespuglio un pokèmon che sembrava avere un lungo vestito bianco e un casco in testa che usò confusione su Rachael e Doduo portandoli al sicuro sulla terraferma. La ragazza dopo essersi ripresa dallo shock voleva ringraziare il pokèmon che gli aveva salvato la vita ma questo era fuggito. I due ragazzi ritornarono al laboratorio con 4 Doduo recuperati, uno era quello del promontorio mentre gli altri 3 gli avevano incontrati lungo la strada. Nell'edificio incontrarono l'altro gruppetto composto da Archen e Oak che aveva ritrovato i 3 Doduo mancanti. Il gruppetto passò tutta la giornata insieme e Jack e Rachael si preparavano a partire, un traghetto che partiva da Aranciopoli gli avrebbe portato nella città  di Porto Rovado che si trovava a sud di Kyoshima.

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