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[Meylor] Journey [Cap.1]


Meylor

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Questa è la mia prima Fan Fiction e quindi non sono molto esperta. Spero che piaccia

The Sea, the Island and the Professor

Il mare color zaffiro risplendeva sotto i caldi raggi del sole mattutino, mentre le sue onde si infrangevano sullo scafo di una nave, creando attraverso quel suono un ritmo rilassante e calmo. L'odore della salsedine veniva portato dalla brezza marina, che seffiando rinfrescava l'ambiente. L'imbarcazione creava un dolce dondolio, il quale però non era gradito a un pokémon dal colorito un po' pallido. Accanto a lui , uno splendido esemplare di Eevee cromatico , dallo stupendo manto argentato , cercava di distrarlo dal pensare alle onde, anche se non sembrava aver effetto su Trapinch. Una ragazza dai capelli lilla osservava il paesaggio mozzafiato che li circondava, anche se i suoi occhi color della notte non potevano nascondere la preoccupazione per il compagno.

<<Quindi soffri anche di mal di mare>> commentò per l'ennesima volta sospirando <<C'è qualcosa che non ti provoca spiacevoli conseguenze?>>. <<Probabilmente no>> disse con un pizzico di ironia alla ragazza con i capelli raccolti in due chignon <<Almeno io non mi vesto in tinta unita>>. Sospirando la giovane rispose << Solo perchè indosso quasi tutto di blu tranne la gonna-pantalone non puoi farmi la predica>> infatti , indossava una maglia senza maniche e delle scarpe da ginnastica di quel colore <<Per la cronaca tu non ti vesti neanche>>. La piccola cromatica intervenne prima che il pokèmon trappola potesse ribattere <<Cà¯an so che odi il mare, i mezzi di trasporto, le altezze e via dicendo, ma potresti resistere solo un altro po'?>> la sua voce calma e rassicurante riuscì a mettere tregua tra i due<<Ren, che ora è?>>.La ragazza guardò il C-Gear blu e nero al polso sinistro. Mancava un quarto d'ora alle dieci, ma ormai erano arrivati alla loro meta: l'Isola Cannella.

Il terreno dell'isola era per lo più pianeggiante e il clima tropicale permetteva la crescita di piante esotiche, anche se anni prima un'eruzione vulcanica aveva completamente raso al suolo il territorio tranne per un centro pokèmon. Ora l'isola era un'enorme cantiere fatta eccezione per qualche casa ultimata e le aree boschive. Per ricostruire la loro casa uomini e pokèmon lavoravano l'uno accanto all'altro, creando con i continui scambi di chiacchiere e ruggiti un caotico vociare. <<Ora dobbiamo trovare il Laboratorio Pokèmon>> disse l'Eevee <<Ren sai che strada dobbiamo prendere?>>.
La ragazza con il sorriso di una che ha fatto qualcosa rispose <<Speravo di esplorare prima, in fondo non abbiamo un orario prefissato e poi anche Cà¯an sta meglio!>>. <<Yuzuki lo sai anche tu che non possiamo non esplorare con lei, poi potremmo passarci davanti no?>> così il pokèmon trappola diventò complice dell'amica, la povera cromatica così si ritrovo a seguire due bambini al posto di due esseri maturi.
Girarono per tutta l'isola dalle pendici del vulcano alle spiagge, di cui Cà¯an non era molto entusiasta, per poi ritrovarsi nel pomeriggio inoltrato ancora in giro. Così Yuzu , stufa di dover rimandare il loro impegno , decise di andare per conto suo e fu ovviamente seguita a ruota dagli altri due. Visto che non riuscirono a trovare il Laboratorio chiesero ad un passante, un uomo anziano con un cappello nero in testa e due strani baffi bianchi, che li mandò presso un'edificio che era situato neanche dieci metri più in là . Il Laboratorio Pokèmon era uno dei pochi edifici completati, vantava delle grandi finestre che non permettevano di guardare all'interno, i muri erano di uno strano color latte che, p
erò davano alla struttura un senso di sobrietà , anche se era all'avanguardia riguardo le tecnologie.

Quando entrarono nella sala d'aspetto trovarono subito la persona che cercavano. il Professor Oak, che si preparava ad uscire dall'edificio. Così Ren decise di fare subito ciò che doveva. <<Mi scusi, lei è il Professor Oak, giusto?>> il tono della ragazza era molto formale <<Sono qui da parte del Professor Shirou>>.<<Bene aspettavamo le carte da molto, ti ringrazio>> rispose il professore notando i due accompagnatori<<Quei pokèmon sono tuoi...>>. Dopo quella frase Ren scoppio <<Non sono MIEI, non sono oggetti e non appartengono a nessuno!Perchè continuate a insinuare una cosa del genere!>> non sopportava quando gli allenatori dicevano così, le sembrava che li trattassero come oggetti e non come esseri viventi quali erano. Oak rimase stupito dalla reazione <<Non intendevo questo, quando dico così parlo dei tuoi compagni>> spiegò <<tornado a prima sei un'allenatrice, visto che ti accompagnano dei pokèmon>>. La ragazza diventò rossa <<Scusi, comunque non sono un'allenatrice>> avrebbe voluto sprofondare dall'imbarazzo. <<Davvero?>> la faccia di Oak diventava sempre più sorpresa <<Vorresti diventarlo?>>; Ren si illuminò di colpo, avrebbe potuto esaudire il desiderio del suo amico d'infanzia <<Certamente>>.
Il professor Oak dopo le dovute presentazioni le diede dieci Pokéball, un pokédex e le chiese un favore: molti allenatori catturavano i pokémon per cercare informazioni su di loro ma nessuno guardava all'habitat, così Ren avrebbe analizzato gli ambienti dove vivono. La ragazza ne era molto felice perchè non era un problema per lei. Il professore domandò come mai aveva dei pokèmon con lei se non era un'allenatrice, allora la ragazza disse che la accompagnavano dappertutto e così anche in questo viaggio l'avevano seguita.
Il Professor Oak il giorno dopo sarebbe tornato a Biancavilla e Ren decise di accompagnarlo per iniziare il suo viaggio come allenatrice di pokémon.

KcMDawO.gif Ren133.gifYuzuki 328.gif Cà¯an


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