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Ritorno Pokèpaste


Antonio98

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Non è un video

Quando i primi Pokémon Rosso e Blu uscirono, si sparse la voce di moltissime leggende su cosa si potesse fare e si potesse trovare nei giochi. Sicuramente tutti abbiamo sentito la storia del Mew sotto il camion di Aranciopoli. Ma in pochi sanno della leggenda sul giardino segreto di Bill.

Ne sentii parlare nella mia vecchia scuola elementare, all’epoca avrò avuto nove o dieci anni. La storia consisteva, dato che Bill adorava gli Eevee, nell’andarlo a trovare e se avessi avuto un Flareon, un Jolteon, un Vaporeon e un Eevee in squadra ti avrebbe lasciato entrare nel suo giardino segreto. In questo posto, saresti stato in grado di catturare ogni genere di pokémon. Ebbene, a quel tempo non ci feci troppo caso, quindi non mi preoccupai di catturare tutti quei pokémon.

Nove anni dopo , un pensiero mi attraversò per la testa. Essendo uno studente del college abbastanza annoiato, ho pensato che, diamine, ci avrei provato. Presi così una versione vecchia sia di Rosso che di Blu, tirai fuori il mio gameboy advance, inserii Rosso e iniziai. Fu abbastanza facile ottenere tutto quello di cui avevo bisogno: una pietrafocaia, una pietraidrica e una pietratuono. La parte più difficile fu ottenere gli Eevee. Avendo però sia Rosso che Blu, e avendo anche un cavo, tutto quello che dovevo fare era arrivare a Villazzurra, prendere l’Eevee, passarlo su Rosso (Rosso era mio mentre Blu era di mio fratello), usare la pietra giusta su di esso e andare da Bill una volta ottenuti tutti e quattro.

Non avevo molto tempo tra una lezione e l’altra per andare a casa di Bill, così andai avanti con la mia giornata, decidendo di giocare quando fossi stato a casa.

Dopo aver finito tutti i compiti, erano le 8 circa, non c’era nessuno a casa a parte me. Dunque presi il mio gameboy di nuovo e ci giocai.

Come avanzai verso casa di Bill, capii che qualcosa non andava… Nonostante non fossi mai stato lì prima d’allora nessun allenatore mi sfidò. Provai allora a parlare ad uno di loro, ma tutto quello che disse fu “… Tu povero pazzoâ€. Fu tutto. L’allenatore non avrebbe più parlato in seguito, dunque premetti avanti.

Entrai nella casa di Bill, e lo aiutai a ritornare normale dal Clefairy. Dopo averlo fatto, uscii dalla casa, vi rientrai e gli parlai. Dopo aver detto le sue solite cose, disse “Oh? Tu hai tutte e tre le evoluzioni di Eevee?†Apparve il box col SI e NO, e selezionai SI ancora una volta.

Bill parlò di nuovo, “Grande! Lascia che ti mostri il mio giardino… Dove vedrai le nuove evoluzioni sulle quali… Ho lavorato.†Ciò mi scioccò di nuovo. Bill, creando –nuove evoluzioni-? Non ne esistevano altre oltre a quelle tre a quei tempi! Bill andò al pc e la macchina fece dei rumori quasi come se stesse scrivendo molto velocemente. Qualche istante dopo, una porta si aprì nel retro e Bill vi entrò. Così lo seguii.

Il giardino era… Beh, non era esattamente qualcosa del genere. Effettivamente. Assomigliava di più a una prigione, fatta totalmente di pietra nera. C’erano delle gabbie, oh così tante gabbie... C’erano schizzi rossi su tutto il pavimento, e teschi nelle gabbie, così come delle ossa. “Questi saranno i nuovi sprites…†Mormorai, “Da dove sono spuntati?†Dentro ogni gabbia vi era seduto uno sprite generale di ogni mostro. Ad ogni modo, ognuno aveva varie macchie rosse e delle linee nere che deturpavano gli sprite.

Mi sentii molto a disagio, e guardai la mia stanza più volte. Niente di strano, anche se giuro che per un istante, vidi qualcosa vicino lo sgabuzzino. Lo ignorai, e continuai a giocare. Come mi guardai intorno vidi infine Bill, immobile accanto ad un tavolo rosso. Vi era uno sprite smembrato su di esso. Dietro c’era uno schermo con diversi tubi su ogni lato. C’era qualcosa dentro di essi, ma non so dire cosa. â€œÈ assolutamente impossibile che tutto ciò sia vero...†Ma non riuscii a convincermi in nessun modo che stessi sognando.

“Perché non giochi con uno? Scoprirai che sono coccoloni come quelli originali!†Si sentì un lungo suono agghiacciante, lo schermo lampeggiò come se fossi entrato in una sfida. Diceva “Bill vuole lottare!†Aveva sei pokémon, contro i miei sei. “*censura*… Perderò…†Mormorai. Avevo solo dei pokémon al livello 30 al momento. Prima che la battaglia iniziasse, Bill parlò di nuovo. “Prima che la battaglia inizi, stabiliamo le regole! Sconfiggimi, e potrai andartene liberamente. Perdi, e sarai il mio nuovo esperimento!†Stavo per cagarmi addosso.

Guardai di nuovo in giro per casa accendendo tutte le luci. “Giuro di aver visto qualcosa.†Tornai al gameboy, e iniziò la battaglia. Iniziò lui per primo. Lanciò un Pokémon chiamato “Meequir.†Era livello 20. Guardare lo sprite mi fece dolere il petto. Le sue zampe posteriori erano quelle di un Flareon sul quale erano state cucite le zampe anteriori di un Vaporeon. La testa era peggio. Una metà  era di un Eevee cucita assieme all’altra, che era di una allenatrice. Sul lato sinistro la testa dell’allenatrice aveva una cicatrice dalla quale spuntava un terzo braccio era stato allungato, quasi a raggiungere le orecchie della creatura. Aveva dei denti estremamente affilati, da quel che sembrava. Ma la bocca non era curvata in un fottuto ghigno malefico, anzi, sembrava come se stesse soffrendo molto. E gli occhi della creatura mancavano. Infine, la metà  inferiori della testa di Eevee era stata tagliata, e poi ricucita. Con un altro braccio. Sembravano le braccia che troveresti su una bambola.

Scelsi il mio starter, un Charmeleon. Si sbarazzò di lui senza fatica. Lanciò un altro Pokémon, aveva lo stesso sprite, ma era al livello 30, e si chiamava “llsha ebâ€. Di nuovo, venne sconfitto velocemente. Tuttavia, quello successivo mi prese alla sprovvista. Era al livello 100 e si chiamava “AGIFEHâ€. Lo stesso sprite degli altri due. Con alcuni cambiamenti di poco conto, sembrava che stesse sgocciolasse un sacco di sangue sul pavimento. La sua coda era stata rimossa e rimpiazzata con una enorme coda di scorpione. AGIFEH batté velocemente tutta la mia squadra. Ma invece di sparire nel nulla come al solito, il mio sprite ricomparve.

E insieme a questo, apparve anche il menù lotta. Selezionai “Fugaâ€, ma diceva “Affronta il tuo destino.†Al posto del solito “Non si scappa!†Terrorizzato, selezionai “mosseâ€. Non avevo alcuna “mossaâ€, così usai scontro. Non provocai nessun danno, e non danneggiai nemmeno me stesso. Ma lo sprite di AGIFEH venne sostituito dopo il mio turno, rimpiazzato da Bill. Il quale brandiva un’enorme mannaia. “Bill usa Smembramento!†E il mio sprite cadde a pezzi. â€œÈ Superefficace!â€

Lanciai il gameboy all’aria a quell punto, frantumandolo e lanciai la cartuccia contro il muro. â€œÈ qui… È qui, lo so, da qualche parte…†Finii per correre attraverso la casa, accendendo luci ovunque fosse buio. Non c’era niente… Appena mi sedetti a scrivere sul mio laptop nella mia stanza, improvvisamente divenni consapevole che le fondamenta della casa… Cigolavano… La porta principale si era aperta… I cani abbaiavano.

oddio O.O mi fa paura. le pokepaste e le creepypaste mi piacciono un sacco, ma mi fanno paura, eppure continuo a leggerle. ho una fobia à§.à§

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oddio O.O mi fa paura. le pokepaste e le creepypaste mi piacciono un sacco, ma mi fanno paura, eppure continuo a leggerle. ho una fobia à§.à§

Se ti piacciono sappi che ci sono molte pagine su FB che ne hanno pubblicate molte e davvero belle: il problema che inventarsi pokepaste belle ed originali è davvero faticoso ma gratifica non poco parlo per esperienza personale XD

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ne posto qualcuna, non tutte.


Era giovedì. Me lo ricordo bene. Era l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze invernali. Quel giorno non lo dimenticherò mai perché ho vissuto una delle esperienze più paurose della mia vita!


La giornata era iniziata con il solito tempo pessimo che c’era già  da una settimana. Quel giovedì era ancora peggio.


All’uscita da scuola, sulla strada del ritorno verso casa, udii un tuono spaventoso, più forte degli altri. Molto più forte!


La terra tremò. I vetri scricchiolarono. Tutti gli abitanti della città  erano terrorizzati.


All’improvviso si sentì un albero cadere. I cittadini corsero a vedere cosa fosse successo e trovarono dei Mienfoo schiacciati dall’albero, purtroppo ormai senza vita.


Cominciò a piovere più forte. Le persone  ritornarono alle proprie case. Io però ero rimasta, perché quei Mienfoo erano miei amici e volevo ripararli dalla pioggia, anche se ormai erano senza vita.


“Poveri cuccioliâ€, pensai.


All’improvviso scorsi un’ombra venire verso di me. Era Mienshao, la madre dei piccoli.


Vedendomi vicino a loro pensò che fossi io la causa della morte dei suoi piccoli. Così mi attaccò.


All’improvviso si udì uno sparo che colpì Mienshao. Anche lui cadde a terra senza vita.


Era Huner, il cacciatore di Pokemon.


Quando sparò a Mienshao, pensai che volesse proteggermi…Invece era solo l’inizio della mia paurosa avventura.


Huner mi spiegò che usava i Pokemon catturati per i suoi esperimenti.


Voleva prendere i corpi senza vita dei Pokemon, ma io cercai di impedirglielo. Lui, a questo punto, mi catturò e mi portò nel suo rifugio segreto, dove uccideva i Pokemon facendo i suoi esperimenti.


Mi legò, mise il corpo di Mienshao su un tavolo e prese un grosso coltello da macellaio. Cominciò a tagliare lentamente le zampe del povero Pokemon, facendo sgorgare il suo sangue che sporcò il pavimento. Spaventata urlai di terrore….


Arceus stava controllando che sulla Terra fosse tutto sereno,  ma Egli sentì il mio urlo agghiacciante!


Arceus capì che proveniva dal rifugio segreto di quel folle. Entrò e vide che il cacciatore stava torturando il corpo senza vita di Mienshao. Davanti a quello scempio Arceus si infuriò.


Volò via. Tutto sembrava tornato alla calma, quando scoppiò un terribile temporale. Subito dopo, il temporale si trasformò in tornado. Dopo circa un’ora il tornado si allontanò. Gli abitanti si tranquillizzarono e uscirono all’aria aperta per controllare gli eventuali danni con tutta calma.


Il cacciatore, nel frattempo, riprese i suoi esperimenti. A un certo punto il tornado ritornò, ancora più violento. Nel suo vortice portava Pikachu feriti, insanguinati e liberò una pioggia.


Huner si fermò e guardò fuori dalla finestra. Notò immediatamente la pioggia di Pikachu.


Si girò verso di me e mi urlò: “ Tu sei la causa dell’ira di Arceus!!!â€. Prese il coltello e si avvicinò a me. Me lo ritrovai davanti e, come un fulmine, mi colpì al petto….


Mi svegliai spaventata, sudata!


Il vetro della mia camera tremava, i miei cani stavano abbaiando….........


 




 




Era un pomeriggio d’inverno. Faceva freddo. Avevo appena finito i compiti e chiesi ai miei genitori il permesso di uscire. Mi diedero il permesso. Indossai l’impermeabile, misi gli stivaletti da pioggia e andai fuori. Settembre era quasi alla fine, e l’aria si era fatta molto più fresca, cosa che a me faceva piacere perchè non sopportavo il caldo. Appena fui fuori, feci una passeggiata e cominciai a saltare tra le pozzanghere. Mentre giocavo serena, scorsi un’ombra che veniva verso di me. Cominciai ad avere paura, era tardo pomeriggio e stava per fare buio. Appena venne un po’ di luce vidi la sagoma dell’ombra.


Era nero, senza braccia, basso, aveva le ali di un Charizard: era lui, Luxor.


Sapevo di lui, ma pensavo fosse solo una leggenda, invece era vero.


Mi spaventai e cominciai a  tremare. â€œÈ un bug, può essere capace di tutto†pensai.


Feci uscire dalla pokeball Ninetales, e gli ordinai di usare codacciaio, ma Luxor usò una mossa sconosciuta e fece sparire il mio Ninetales. Non sapevo dove fosse finito e cominciai a puntare la pokeball da tutte le parti per riuscire a farlo ritornare, ma invano. Il mio Ninetales era sparito e non sapevo che cosa fare. Mandai in campo Persian, gli ordinai di usare sfuriate, ma come Ninetales, anche Persian sparì nel nulla. Ero agitata e preoccupata per i miei pokemon, ma la paura era troppa e scappai via. Cercavo di sfuggire a quel dannato bug, ma mentre correvo pensavo ai miei pokemon, che erano rimasti nelle sue mani.


All’improvviso il senso di colpa mi assalì. Avevo lascito i miei pokemon a Luxor. Non li avevo aiutati. Non riuscì a resistere e tornai indietro. Trovai Luxor e i miei pokemon feriti e sanguinanti. Cercavo di farli ritornare nella pokeball per poi curarli. All’improvviso Luxor disse: “ Non potrai mai più liberarti di meâ€. Lanciai un urlo agghiacciante, ma era troppo buio e la strada si era fatta deserta e nessuno mi sentì. Mi avvicinai a Luxor e lo attaccai per allontanarlo dai miei pokemon, prenderli e fuggire. Ma fu una pazzia. Luxor mi tenne per aria, usando una specie di psichico e disse “ la tua fine è arrivata†e in un attimo, mi fece sparire. Mi svegliai gridando, era tutto un sogno. Ma all’improvviso la porta della mia camera si aprì da sola e un’ ombra si avvicinava. Pensai: “non può accadere realmente, è stato solo un sogno……


 


 


 


 


 


Era un pomeriggio d’inverno. Stavo intraprendendo il mio viaggio per diventare allenatrice di pokemon.Andai dalla professoressa Aralia per scegliere il mio starter. Scelsi snivy . La professoressa Aralia mi diede il pokedex e il portamedaglie e mi misi in cammino. Dopo aver visitato parecchie città , giunsi in un bosco. Non avevo mai visto un bosco  cosi prima d’ora. Gli alberi e le piante erano completamente secchi. I pokemon erano tutti di tipo spettro, e c’erano dei tipi coleottero morti o feriti., sparsi qua e là . La nebbia oscurava il cielo e per questo non si vedeva quasi niente. Per un attimo esitai a proseguire, ma poi mi feci coraggio e cominciai a inoltrarmi nella foresta. Mentre camminavo, avevo sempre l’impressione di essere seguita, ma quando mi giravo, non c’era nessuno. Camminando arrivai davanti a un castello. Aveva delle torri, ma una di loro, la più alta, mi colpì particolarmente. Era rossa, mentre tutte le altre torri, erano nere. Era come inzuppata di sangue. La parte superiore della torre era ricoperta da teschi umani, quella inferiore, da teschi pokemon. Mi avvicinai al castello ma prima che io potessi aprire il portone,un gengar mi attaccò. Era di sicuro lui che mi seguiva. Mandai in campo tutti i miei pokemon, che purtroppo furono sconfitti, uno dopo l’altro. Ormai mi credevo spacciata,ma per qualche ignoto motivo, scomparve, lasciandomi passare. Entrai nel castello. Le pareti erano macchiate di sangue, c’erano teschi dappertutto, e cadaveri di pokemon e di umani putrefatti. C’erano un sacco di scale da salire per arrivare alla torre più alta. Mentre salivo, delle voci che provenivano da ogni parte del castello, dicevano:<< Non salire sulla scala della morte. Il pokemon supremo ti ucciderà . MORIRAI>> Erano voci spettrali, che mi fecero rabbrividire. Non so cosa mi trattenne lì. Anche se avevo una paura tremenda, qualcosa mi spingeva a proseguire. Alla fine della scala, arrivai in una stanza, dove c’era un trono. E con mio grande stupore, sul trono era seduto un  lucario. Era di sicuro lui il pokemon supremo di cui parlavano quelle strane voci. Mi parlò con una voce che mi fece gelare il sangue:<< Tu hai osato oltrepassare la scala della morte. Avrai la punizione che meriti!>> In un attimo, lucario mi lanciò un fozasfera potentissimo. Caddi per terra, svenuta. A quel punto, i suoi sudditi mi portarono in una prigione, dove stetti per mesi. Un giorno, vennero a prendermi le guardie del lucario supremo e mi portarono davanti a lui. << GIUSTIZIATELA!>>.A quel punto, mi legarono mani e piedi, mi portarono dentro una gabbia e chiusero a chiave. Dopo un po’ intravidi nell’oscurità  degli occhi rossi, iniettati  di sangue. Era un luxray. Si avvicinò a me e mi divorò! Quel luogo pieno di malvagità  era stato per secoli nascosto a tutti, e nessuno avrebbe raccontato la sua storia…………


 


 


 


 


 


 


Era una bella giornata di sole. A quel tempo ero ancora un esploratore dilettante,inesperto e impulsivo. Ma allo stesso tempo,pieno di curiosità . I miei pokemon,nonché i miei aiutanti, erano un Excadrill e un Volcarona. Excadrill,il mio migliore amico,ci aiutava quando esploravamo miniere e grotte,scavando. Invece Volcarona,ci aiutava a far luce nelle tombe,o negli spazi bui,ci faceva volar via in caso di pericolo,e quando dovevamo accamparci o sentivamo freddo,lui accendeva un bel fuoco. Un giorno,sul giornale, leggemmo di una piramide egiziana,situata al centro dell’Egitto. Era una  piramide misteriosa,che si poteva aprire solo con un sigillo a forma di occhio,che molti in passato avevano cercato,senza risultato. Il luogo in cui trovare il sigillo,era sconosciuto. Pare che quel sigillo,fosse proprio il simbolo della piramide. Cominciai a prepararmi subito per partire,ma all’improvviso,un mare di  dubbi mi assalirono. Perché quella piramide era così misteriosa? Che mistero ci celava dietro di lei? Avrei potuto affrontare i pericoli che nascondeva? Ma soprattutto, dove si trovava il sigillo? Quei dubbi mi tormentavano,ma potevo avere una risposta,solo se partivo per esplorare la piramide. Preparai il mio zaino con  le provviste e tutti gli attrezzi che mi servivano,feci ritornare Excadrill e Volcarona, e misi  le loro pokeball nello zaino. Presi un aereo, e il giorno dopo arrivai in Egitto e mi incamminai verso l’ignoto. La prima cosa da fare era trovare il sigillo. Ma come? Non sapevo che cosa fare. Per sicurezza,esplorai l’intero Egitto,senza trovare nulla. Ormai ero quasi scoraggiato,quando mi accorsi di aver tralasciato due punti del deserto. Il centro,e uno sperduto angolino,pieno di sabbia e senza oasi. Quasi tentato dalla voglia di arrendermi, mi incamminai verso l’angolo sperduto,sapendo che nel centro del deserto c’era la piramide che cercavo,ma senza il sigillo non potevo entrare nella misteriosa tomba. Arrivai all’angolo sperduto del deserto. Mi guardai intorno. Sembrava tutto normale, quando vidi una cosa che mi fece gelare il sangue. Era il sigillo. L’occhio del sigillo mi stava fissando. Lanciai un grido agghiacciante per la paura!  La pupilla dell’occhio si muoveva e mi fissava. Era come l’occhio di un assassino,pronto ad uccidere la sua vittima. A un certo punto però,tutto tornò normale. Il sangue che colava dall’occhio era sparito. L’occhio non mi fissava più. Era come pietrificato. Armato di coraggio,sollevai il sigillo,lo misi nello zaino e mi incamminai verso la piramide. Dopo ore di cammino,fece buio,ma il mio desiderio di arrivare alla piramide era più forte che mai. Non mi accampai per riposare. Era come se il desiderio di esplorare la piramide fosse diventato un’ossessione. Feci uscire Volcarona dalla pokeball,che mi fece luce. Passata la dura notte,fece giorno. Feci ritornare Volcarona nella pokeball e mi incamminai verso la piramide. Non mangiavo e non dormivo dal giorno prima, stessa cosa per i miei pokemon,ma era come se non mi importasse. Volevo solo arrivare alla piramide. Dopo ore di cammino,cominciai ad aver fame,ma non riuscii a fermarmi. Dovevo gia essere arrivato alla piramide. Ma poi  capìì tutto. Il sigillo era maledetto. Prima aveva fatto diventare un’ossessione raggiungere quella piramide,tanto da non farmi ne mangiare ne dormire. E poi mi ha fatto sbagliare strada,in modo che continuassi così,fino a morire di fame. Ma il sigillo capì che avevo scoperto tutto,e in un attimo,mi teletrasportò davanti alla piramide. Ormai conoscevo i suoi poteri,ma ci tenevo lo stesso a esplorare la piramide. Mi avvicinai alla piramide,e scorsi un piccolo foro,proprio della forma del sigillo. Infilai il sigillo dentro il foro. Si aprì una porta,come per magia. Senza esitare,entrai. Quella piramide era piena di corpi putrefatti e tombe,probabilmente di faraoni morti,sepolti nella stessa piramide. La piramide era enorme. La esplorai tutta,senza trovare nulla di strano. Certi muri erano sigillati e non si vedeva niente,quindi dovevo farmi aiutare da Excadrill  e da Volcarona. Giunto alla cima della torre,trovai solo un buco nel muro,che aveva la forma del sigillo. Stavo per andarmene,ma quando mi voltai,vidi il sigillo davanti a me. Mi fissava e la sua pupilla aveva ricominciato a sanguinare. Il sigillo si incastrò dentro il buco nel muro,e fece una forte luce nera.All’improvviso,il suo occhio diventò completamente nero. Tutto subito finì. Sembrava tutto a posto,quando vidi che i miei pokemon si stavano sbriciolando. La testa,le zampe si staccavano e cadevano,formando una pozza di sangue. Presto i miei pokemon furono diventati una poltiglia di sangue. Mi girai verso il sigillo e mi accorsi che le mie braccia e tutto il mio corpo si stavano staccando e sbriciolando. L’unica cosa che feci,fu lanciare un grido: AHHHHHHHHHH!

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