Vai al commento


gruppo degli elementali


-Gokudera

Post raccomandati

Pawniard è basato sul pedone degli scacchi, raffigurato spesso come un componente della fanteria di uno schieramento militare, per la somiglianza, per l'origine del suo nome, e per il fatto che Bisharp è ispirato ad un alfiere. Si basa inoltre sui banditi giapponesi, ma potrebbe trarre ispirazione anche dagli ashigaru,fanti medioevali giapponesi, o dai kaijin di alcune serie tv giapponesi, ovvero mostri umanoidi che si comportano come furfanti.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Golurk sembra basato sui golem, uomini di argilla che secondo alcune versioni della mitologia possono essere animati da incantesimi scritti su una pergamena posta al loro interno, che potrebbe corrispondere all'energia misteriosa che anima Golurk. Data la sua postura e la capacità  di imparare Volo potrebbe essere stato concepito anche traendo ispirazione di vari robot giganti d'animazione. Golurk pare aver preso ispirazione da un golem della mitologia ebraica, il Golem di Praga in quanto entrambi hanno una spaccatura sul petto e un cinturino su di essa.


 


secondo te da dove ho fatto copiaincolla? ._.

da li

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

pokemarcha 1


l suo aspetto grottesco e il modo in cui il Pokedex definisce la sua pelle, ovvero "rocciosa", fanno pensare che Druddigon sia basato su un gargoyle, mentre il suo aspetto fisico lo fa sembrare un drago europeo.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

ahhhhhhhhhhhhhhh Mienshao potrebbe basarsi su un ermellino e sulle lotte rituali con le fruste, come su altri tipi di arti marziali come il Kung fu, il Taekwondo e il KokondÅ. Il pelo sulle sue braccia potrebbe inoltre ispirarsi alle shuixiu, delle maniche bianche lunghe che vengono attaccate al costume al livello del polso nell'opera cinese.


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Nelson Mandela

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
 
30px-Crystal_Clear_action_lock8.png
« Non c'è nessuna strada facile per la libertà . Â» (N. Mandela, Lungo cammino verso la libertà ) Nelson Mandela 225px-Nelson_Mandela-2008_%28edit%29.jpg Presidente del Sudafrica Durata mandato 27 aprile 1994 â€“

14 giugno 1999 Predecessore Frederik Willem de Klerk Successore Thabo Mbeki Segretario Generale del Movimento dei paesi non allineati Durata mandato 3 settembre 1988 â€“

14 giugno 1998 Predecessore Andrés Pastrana Arango Successore Thabo Mbeki Dati generali Partito politico African National Congress

20px-Nobel_prize_medal.svg.png Nobel per la pace 1993

Nelson Rolihlahla Mandela (Mvezo18 luglio 1918[1] â€“Johannesburg5 dicembre 2013[2]) è stato un politicosudafricano, primo presidente a essere eletto dopo la fine dell'apartheid nel suo Paese e premio Nobel per la pace nel1993 insieme al suo predecessore Frederik Willem de Klerk.

Fu a lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid ed ebbe un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell'attivismo anti-segregazionista. Protagonista insieme al presidente Frederik Willem de Klerk dell'abolizione dell'apartheid all'inizio degli anni Novanta, venne eletto presidente nel 1994, nelle prime elezioni multirazziali del Sudafrica, rimanendo in carica fino al 1999. Il suo partito, l'African National Congress, è rimasto da allora ininterrottamente al governo del paese.

Mandela è il cognome assunto dal nonno. Il nome "Rolihlahla" (letteralmente "colui che provoca guai") gli fu attribuito alla nascita; "Nelson" gli fu invece assegnato alle scuole elementari.[3] Il nomignolo Madiba è il suo nome all'interno delclan di appartenenza, dell'etnia Xhosa.[4]

 

 

Biografia Gli anni giovanili
170px-Young_Mandela.jpg
magnify-clip.png
Nelson Mandela a 19 anni.

Nelson Mandela mosse i primissimi passi verso la conquista della libertà  degli uomini nel 1941, all'età  di ventidue anni, quando insieme al cugino Justice fu messo di fronte all'obbligo di doversi sposare con una ragazza scelta dal capo Thembu Dalindyebo. Questa imposizione di matrimonio combinato era una condizione che né Mandela né il cugino volevano tollerare. La scelta era molto delicata: o si sposava e andava contro il suo massimo principio, cioè la libertà , oppure non si sposava mancando così di rispetto alla sua tribù e alla famiglia. Così decise di scappare insieme al cugino, in direzione della città  diJohannesburg.

Da giovane studente di legge, Mandela fu coinvolto nell'opposizione al minoritario regime sudafricano, che negava i diritti politici, sociali, civili alla maggioranza nera sudafricana. Unitosi all'African National Congress (ANC) nel1942, due anni dopo fondò l'associazione giovanile Youth League, insieme aWalter SisuluOliver Tambo e altri.

Dopo la vittoria elettorale del 1948 da parte del Partito Nazionale, autore di una politica pro-apartheid disegregazione razziale, Mandela si distinse nella campagna di resistenza del 1952 organizzata dall'ANC, ed ebbe un ruolo importante nell'assemblea popolare del 1955, la cui adozione della Carta della Libertà  stabilì il fondamentale programma della causa anti-apartheid. Durante questo periodo Mandela e il suo compagnoavvocato Oliver Tambo fondarono l'ufficio legale Mandela e Tambo fornendo assistenza gratuita o a basso costo a molti neri che sarebbero rimasti altrimenti senza rappresentanza legale.

Inizialmente coinvolto nella battaglia di massa, fu arrestato insieme ad altre 150 persone il 5 dicembre 1956, e accusato di tradimento. Seguì un aggressivo processo, durato dal 1956 al 1961, al termine del quale tutti gli imputati furono assolti. Mandela e i suoi colleghi appoggiarono la lotta armata dopo l'uccisione di manifestanti disarmati a Sharpeville, nel marzo del 1960, e la successiva interdizione dell'ANC e di altri gruppi anti-apartheid.

Nel 1958 aveva sposato in seconde nozze Winnie Madikizela, da cui poi si separò nel 1992.

Arresto e detenzione
180px-Mandela_burn_pass_1960.jpg
magnify-clip.png
Mandela nell'atto di bruciare il suo pass book, un documento richiesto ai neri dalle leggi razziali (1960).

Nel 1961 divenne il comandante dell'ala armata Umkhonto we Sizwe dell'ANC ("Lancia della nazione", o MK), della quale fu co-fondatore. Coordinò la campagna di sabotaggio contro l'esercito e gli obiettivi del governo, ed elaborò piani per una possibile guerriglia per porre fine all'apartheid. Raccolse anche fondi dall'estero per il MK, e dispose addestramenti para-militari, visitando vari governi africani. Nell'agosto 1962 fu arrestato dalla polizia sudafricana, in seguito a informazioni fornite dalla CIA, notizie che però lo stesso Mandela nella sua biografia ritiene non attendibili, e fu imprigionato per 5 anni con l'accusa di viaggi illegali all'estero e incitamento allo sciopero.

Durante la sua prigionia, la polizia arrestò importanti capi dell'ANC, l'11 luglio1963 presso la Liliesleaf Farm, di Rivonia. Mandela fu considerato fra i responsabili, e insieme ad altri fu accusato di sabotaggio e altri crimini equivalenti al tradimento (ma più facili per il governo da dimostrare). Joel JoffeArthur Chaskalson e George Bizos fecero parte della squadra di difesa che rappresentò gli accusati.

Tutti, a eccezione di Rusty Bernstein, furono ritenuti colpevoli e condannati all'ergastolo, il 12 giugno 1964. L'imputazione includeva il coinvolgimento nell'organizzazione di azione armata, in particolare di sabotaggio (del cui reato Mandela si dichiarò colpevole) e la cospirazione per aver cercato di aiutare gli altri Paesi a invadere il Sudafrica (reato del quale Mandela si dichiarò invece non colpevole). Per tutti i successivi 26 anni, Mandela fu sempre maggiormente coinvolto nell'opposizione all'apartheid, e lo slogan "Nelson Mandela Libero" divenne l'urlo di tutte le campagne anti-apartheid del Mondo. Mentre era in prigione, Mandela riuscì a spedire un manifesto all'ANC, pubblicato il 15 giugno 1980. Il testo recitava[5]:

« Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l'incudine delle azioni di massa e il martello della lotta armata dobbiamo annientare l'apartheid! Â» (Nelson Mandela)

Rifiutando un'offerta di libertà  condizionata in cambio di una rinuncia alla lotta armata (febbraio 1985), Mandela rimase in prigione fino al febbraio del 1990. Le crescenti proteste dell'ANC e le pressioni della comunità  internazionale portarono al suo rilascio l'11 febbraio 1990, su ordine del Presidente sudafricano F.W. de Klerk, e alla fine dell'illegalità  per l'ANC. Mandela e de Klerk ottennero il Premio Nobel per la pace nel 1993. Mandela era già  stato in precedenza premiato con il Premio Lenin per la pace nel 1962 e il Premio Sakharov per la libertà  di pensiero nel 1988.

Durante la sua detenzione, durata appunto 26-27 anni, Mandela lesse molti testi, poemi, poesieliriche, libri in lingua afrikaner (olandese) e inglese, lingua che nel corso della detenzione imparò a perfezione conoscendo grammatica e parlato del gergo comune. In particolare come spiegò il presidente dopo l'elezione come capo-guida della Repubblica del Sud Africa, una poesia in inglese del poeta Britannico William Ernest Henley, del 1875, dal nome Invictus, dal latino "invitto", o "invincibile" della raccolta Vita e Morte (Echi), pubblicata per la prima volta nel1888 all'interno del libro Book of Verses. Questa poesia per Mandela è stata la principale causa del suo continuare la vita in prigione nell'arco di 26 lunghi anni. La poesia viene anche presa come fonte d'ispirazione per il lungometraggio di Clint EastwoodInvictus, con la partecipazione dell'attore Matt Damon, nel ruolo del capitano degli Springbok, anno 1990-1995Franà§ois Pienaar, e di Morgan Freeman.

Presidenza dell'ANC e presidenza del Sudafrica

Divenuto libero cittadino e Presidente dell'ANC (luglio 1991 - dicembre 1999) Mandela concorse contro De Klerk per la nuova carica di presidente del Sudafrica e vinse, diventando il primo capo di stato di colore. De Klerk fu nominato vice presidente. Come presidente, (maggio 1994 - giugno 1999), Mandela presiedette la transizione dal vecchio regime basato sull'apartheid alla democrazia, guadagnandosi il rispetto mondiale per il suo sostegno alla riconciliazione nazionale e internazionale. Tale transizione fu portata avanti tramite l'istituzione, da parte dello stesso Mandela, di un tribunale speciale, la cosiddetta Commissione per la Verità  e la Riconciliazione (Truth and Reconciliation Commission, TRC). Un ruolo particolare Mandela svolse nell'ispirare e consigliare i rappresentanti dello Sinn Féin irlandese, impegnati nelle trattative di pace con il governo britannico [6].

Alcuni esponenti radicali furono delusi dalle mancate conquiste sociali durante il periodo del suo governo, nonché dall'incapacità  del governo di dare risposte efficaci al dilagare dell'HIV/AIDS nel Paese. Mandela stesso ammise, dopo il suo congedo, che forse aveva commesso qualche errore nel calcolare il possibile pericolo derivante dal diffondersi dell'AIDS. Anche la decisione di impegnare le truppe sudafricane per opporsi al golpe del 1998 inLesotho fu una scelta controversa.

Il 18 luglio 1998, giorno del suo ottantesimo compleanno, si sposò (per la terza volta) con Graca Machel.

Ritiro dalla vita politica
200px-ClintonMandela.jpg
magnify-clip.png
Bill Clinton e Nelson Mandela il 4 luglio1993.

Dopo aver abbandonato la carica di presidente nel 1999, Mandela ha proseguito il suo impegno e la sua azione di sostegno alle organizzazioni per i diritti sociali, civili e umani. Ha ricevuto numerose onorificenze, incluso l'Order of St. John dalla Regina Elisabetta II e la Presidential Medal of Freedom da George W. Bush.

Mandela è una delle due persone di origini non indiane (l'altra è Madre Teresa) ad aver ottenuto il Bharat Ratna, il più alto riconoscimento civile indiano (nel 1990). A testimonianza della sua fama va ricordata la visita del 1998 in Canada, durante la quale allo Skydome di Toronto parlò in una conferenza a 45.000 studenti che lo salutarono con intensi applausi. Nel2001 ha ricevuto l'Ordine del Canada, primo straniero a ricevere la cittadinanza onoraria canadese.

Nel giugno 2004, all'età  di ottantacinque anni, Mandela ha annunciato di volersi ritirare dalla vita pubblica e di voler passare il maggior tempo possibile con la sua famiglia, finché le condizioni di salute glielo avessero concesso. Ha comunque fatto un'eccezione nel luglio 2004 confermando il suo duraturo impegno nella lotta contro l'Aids recandosi a Bangkok per parlare alla XV conferenza internazionale sull'AIDS. Il 23 luglio 2004, con una cerimonia tenutasi a Orlando, Soweto, la città  di Johannesburg gli ha conferito la più alta onorificenza cittadina, il "Freedom of the City", paragonabile alla consegna delle chiavi della città .

Il 27 giugno 2008 a Londra, in Hyde Park, si è svolto un grande concerto per ricordare i suoi novant'anni, il suo impegno nella lotta contro il razzismo e il suo contributo alla lotta contro l'AIDS. A sorpresa Nelson Mandela ha voluto essere presente al concerto, accolto da una straordinaria ovazione di circa 500 000 persone. Ai lati del palco campeggiava il numero 46664, il numero che era scritto sulla sua giubba durante la permanenza in carcere. Mandela ha pronunciato un breve discorso in cui ha ribadito le ragioni del suo impegno civile e politico, dopo aver ringraziato per la straordinaria manifestazione di affetto e di rispetto nei suoi confronti.

Il 18 luglio 2009, giorno del suo novantunesimo compleanno, un fantasmagorico tributo chiamato "Mandela Day" gli hanno riservato i grandi dello spettacolo, della politica e della cultura mondiale (tra cui Carla Bruni col maritoNicolas SarkozyStevie WonderAretha FranklinGloria Gaynor, l'italiano Zucchero, ecc.) al Radio City Music Hall di New York (USA). Durante i mondiali di calcio in Sudafrica del 2010, da lui fortemente voluti[7], non ha potuto presiedere alla cerimonia di apertura a causa di un grave lutto in famiglia: la nipote tredicenne, infatti, ha perso la vita in un incidente automobilistico proprio alla vigilia della manifestazione;[8] tuttavia ha presenziato, a sorpresa, alla cerimonia di chiusura, poco prima che le due finaliste scendessero in campo.

La casa in cui Mandela abitò a Soweto è oggi sede del Mandela Family Museum, dedicato alla vita di Mandela.

Il 28 marzo 2013 viene ricoverato in un ospedale di Pretoria per una grave infezione polmonare, connessa ad una tubercolosi subita durante il periodo di prigionia; viene dimesso dopo pochi giorni, il 6 aprile 2013[9] Due mesi dopo, l'8 giugno 2013, viene nuovamente ricoverato in condizioni preoccupanti ma stabili.[10].

Nella notte del 24 giugno 2013 le condizioni di Madiba si aggravano notevolmente, sempre in relazione alla grave infezione polmonare connessa alla vecchia tubercolosi. La mattina del 27 giugno, la famiglia viene convocata d'urgenza all'ospedale di Pretoria. La figlia maggiore, Makaziwe, ha parlato alla radio pubblica SABC, dichiarando: "Non voglio mentire. Mio padre è in uno stato molto critico. Può accadere da un momento all'altro - ha annunciato la primogenita di Madiba -. Papà  è ancora tra noi, risponde al contatto. Dio sa quando sarà  il momento. Aspettiamo con lui, con papà , che è ancora con noi, aprendo gli occhi e reagendo quando viene toccato"[11]. Il 4 luglio 2013 viene dichiarato in stato vegetativo permanente, ma la notizia viene successivamente smentita.[12]

Nelson Mandela è morto il 5 dicembre 2013 nella sua casa di Johannesburg all'età  di 95 anni; a darne per primo l'annuncio è stato il presidente del SudafricaJacob Zuma, in diretta televisiva.[2] Cinque giorni dopo allo Fnb Stadium di Johannesburg, si è tenuta una commemorazione pubblica alla quale hanno partecipato i maggiori leader mondiali insieme a migliaia di sudafricani.

Vita privata

Mandela si è sposato tre volte. La prima moglie è stata Evelyn Ntoko Mase dalla quale ha divorziato nel 1957, dopo tredici anni di matrimonio. Il suo secondo matrimonio con Winnie Madikizela, che lo aveva sostenuto negli anni di carcerazione, è terminato con una separazione nell'aprile 1992 e il definitivo divorzio nel marzo 1996, alimentato da forti contrasti politici. A ottant'anni Mandela ha poi sposato Graà§a Machel, vedova di Samora Machel, presidente fondatore mozambicano e alleato dell'ANC morto in un incidente aereo sedici anni prima.

Convinzioni religiose

Mandela fu per tutta la vita un convinto cristiano, di confessione metodista. Sua madre, dopo la conversione al cristianesimo, fece battezzare il piccolo Rohilala nella Chiesa metodista, e soprattutto lo iscrisse nelle scuole di questa chiesa: fu proprio la prima maestra a decidere che il nome Rohilala era troppo complicato e a ribattezzare il ragazzo con il nome, molto inglese, di Nelson. L'ingresso nella chiesa e nelle scuole metodiste sarebbe stato decisivo per tutta la vita di Mandela.

Ragazzo dotato, Mandela venne poi avviato alle scuole medie e superiori, sempre all'interno della Chiesa metodista. Mandela scrisse: «Vedevo che nella pratica tutte le conquiste degli africani sembravano realizzarsi attraverso il lavorio missionario della chiesa. [...] L'ambiente educativo delle scuole missionarie — egli scrive — era molto più aperto di quanto non lo fossero le scuole governative».[13]

Le scuole metodiste erano allora rette da rigidi missionari anglosassoni, ma Nelson notò che essi avevano comunque il coraggio di dare la parola a intellettuali antiimperialisti, e che pastori e professori neri avevano il coraggio di resistere ai dirigenti bianchi.

Mandela rimase metodista per tutta la vita, come metodista era la sua terza moglie, Graà§a Machel, vedova del presidente del Mozambico: il rito evangelico di benedizione del matrimonio venne officiato dall’amico Desmond Tutu, vescovo anglicano, in presenza di amici hinduisti e musulmani.

Dopo i ventisette anni di prigionia, quando il 10 maggio 1994 diventò il primo presidente nero del Sudafrica, dopo aver prestato giuramento, Mandela concluse il suo breve discorso alla nazione con le parole di un inno evangelico: God bless Africa, "Dio benedica l'Africa".

Edizioni italiane degli scritti e dei discorsi di Mandela
  • La lotta è la mia vita, Reggio Emilia, Comitato unitario per l'amicizia, la cooperazione e la solidarietà  con i popoli, 1982; 1985.
  • La non facile strada della libertà , Roma, EL, 1986. ISBN 88-7910-180-3.
  • Tre discorsi, Viterbo, Ed. del Centro di ricerca per la pace, 1991.
  • Lungo cammino verso la libertà . Autobiografia, Milano, Feltrinelli, 1995. ISBN 88-07-17000-0.
  • La violenza e la legge, Roma, Manifestolibri, 1995. ISBN 88-7285-087-8.
  • Contro ogni razzismo. Discorsi in Africa, Europa e Nordamerica, Milano, A. Mondadori, 1996. ISBN 88-04-41480-4.
  • Mai più schiavi! Sudafrica e Cuba nel mondo d'oggi, con Fidel Castro, Milano, A. Mondadori, 1996. ISBN 88-04-41828-1.
  • Le mie fiabe africane, Roma, Donzelli, 2004. ISBN 88-7989-892-2.
  • Io, Nelson Mandela, Milano, Sperling & Kupfer, 2010. ISBN 978-88-200-4959-1.
  • Un mondo senza apartheid, Roma, L'espresso, 2011.
  • Un nero nei tribunali dei bianchi, Roma, Castelvecchi, 2013. ISBN 978-88-6826-061-3.
  • Parole per il mondo, Milano, Sperling & Kupfer, 2013. ISBN 978-88-200-5224-9.
Onorificenze Onorificenze sudafricane 80px-Ord.GoodHope-ribbon.gif Gran Maestro dell'Ordine della Buona Speranza     80px-Order_of_Mapungubwe_%28RSA%29_-_rib Ordine di Mapungubwe in Platino   — 10 dicembre 2002[14]Onorificenze straniere 80px-AUS_Order_of_Australia_%28civil%29_ Compagno Onorario dell'Ordine dell'Australia (Australia)   — 9 giugno 1999 80px-StaraPlaninaRibbon.gif Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Stara Planina (Bulgaria)     80px-Order_of_Canada_%28CC%29_ribbon_bar Compagno Onorario dell'Ordine del Canada (Canada)   Â«È un simbolo universale del trionfo sull'oppressione che ha ispirato le persone in tutto il mondo a lavorare per porre fine pacificamente all'intolleranza e all'ingiustizia. Figura torreggiante nella transizione dall'apartheid alla democrazia in Sudafrica, che è emerso come uno dei più grandi e umanitari statisti di questo secolo, riconosciuto in tutto il mondo per la sua dignità , la forza morale, e l'integrità . La sua lotta, lunga tutta la vita, per la libertà , la giustizia e l'uguaglianza garantisce la sua presenza nei libri di storia delle generazioni a venire.»

— nominato il 3 settembre 1998, investito il 24 settembre 1998[15]80px-Gold.Olimpicorder1.png Collare d'Oro dell'Ordine olimpico (CIO)     80px-Ribbon_jose_marti.png Ordine di José Martà­ (Cuba)     80px-DEN_Elefantordenen_BAR.png Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca)   — 18 febbraio 1996 80px-EGY_Order_of_the_Nile_-_Grand_Cordo Gran Cordone dell'Ordine del Nilo (Egitto)   — 1997 80px-Order_of_Jamaica.gif Membro Onorario dell'Ordine della Giamaica (Giamaica)     80px-IND_Bharat_Ratna_BAR.png Bharat Ratna (India)   — 1990 80px-Ord.Lion.Nassau.jpg Cavaliere dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Lussemburgo)   — 1999 80px-MLI_National_Order_-_Grand_Cross_BA Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale del Mali (Mali)     80px-MEX_Order_of_the_Aztec_Eagle_2Class Gran Croce dell'Ordine dell'Aquila Azteca (Messico)   — 2010 80px-Order_Sint_Olaf_1_kl.png Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav (Norvegia)   — 1998 80px-Ord.Lion.Nassau.jpg Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone d'Oro di Nassau (Paesi Bassi)   — 1999 80px-Ord.Nishan-i-Pakistan.ribbon.gif Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Pakistan (Pakistan)   — 3 ottobre 1992[16]80px-POL_Order_U%C5%9Bmiechu_BAR.png Cavaliere dell'Ordine del Sorriso (Polonia)     80px-PRT_Order_of_Prince_Henry_-_Grand_C Gran Collare dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo)   — 9 marzo 1996 80px-Order_of_merit_nastrino.png Membro Onorario dell'Ordine al Merito (Regno Unito)   — 21 marzo 1995 80px-Order_of_St_John_%28UK%29_ribbon.pn Balivo di Gran Croce del Venerabile Ordine di San Giovanni (Regno Unito)   — 2004 Drosvfr1.png Grande Stella dell'Ordine della Stella dell'Amicizia tra i Popoli (Repubblica Democratica Tedesca)   — 1984 80px-Presidential_Medal_of_Freedom_%28ri Medaglia presidenziale della libertà  (Stati Uniti)   — 2002 Orden_of_Friendship.png Ordine dell'Amicizia (Russia)   — 1995 29px-Prince_of_Asturias_Foundation_Emble Premio Principe delle Asturie per la cooperazione internazionale (Spagna)   — 1992 80px-Order_of_Isabella_the_Catholic_-_Sa Collare dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna)   — 1999 80px-Seraphimerorden_ribbon.svg.png Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia)   — 3 marzo 1997 80px-EGY_Order_of_the_Nile_-_Grand_Cordo Cavaliere di I Classe dell'Ordine di Jaroslav il Saggio (Ucraina)   — 3 luglio 1998

OmaggiNote

di che?

pokemon, donami un misero pokepoints

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

lo sapevo!


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Archiviata

La discussione è ora archiviata e chiusa ad ulteriori risposte.

Visitatore
Questa discussione è stata chiusa, non è possibile aggiungere nuove risposte.
  • Utenti nella discussione   0 utenti

    • Nessun utente registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea...