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[Sayaka Miki][FanFiction] La maga


Sayaka Miki

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                                                                                LA MAGA


Capitolo 1: Un triste evento.


La nostra storia comincia così. Con una famiglia caduta nella disperazione.


Vi presenterò la famiglia. Il padre faceva il mercante. Era un uomo molto buono. Era sempre generoso e aiutava i bisognosi donando parte della sua merce. Amava la sua famiglia e portava sempre regali alle due figlie.


La madre era una bellissima donna. Gestiva una locanda. Era anche lei molto buona e generosa ma era più ferma di suo marito. Non approvava l'abitudine del marito di portare sempre regali alle figlie, anche se qualche volta faceva un'eccezione.


Poi c'era Viana, la figlia più grande. Era legatissima alla sua famiglia, in particolare a sua sorella. Le piaceva aiutare e darsi da fare. Quando la mamma o il papà  le chiedevano aiuto, non sbuffava e non si lamentava, ma eseguiva subito ciò che le era stato chiesto.


Infine c'era la più piccola, Silver. Era una bambina energica, vivace, che non si perdeva mai d'animo. Era molto legata alla sua famiglia. Possedeva moltissime doti: amava scrivere, leggere e studiare. Era buona e gentile e stringeva amicizia facilmente. In più amava molto gli animali. Aveva un cuore d'oro, o come diceva sua sorella facendo riferimento al suo nome, un cuore d'argento.


Purtroppo però, la famiglia negli ultimi anni si era impoverita tanto da perdere la casa . Persero tutta la merce e la madre fu costretta a chiudere la locanda. Si ridussero così male che furono costretti a mangiare ciò che gli capitava prima e a cercare giorno e notte un riparo. Una notte, mentre stavano attraversando una strada, passò un grande camion che per sbaglio investì i due genitori. Le due figlie, fortunatamente, riuscirono ad evitare il camion. Piansero per giorni. Non riuscivano a dimenticare il trauma. Avevano assistito alla morte dei loro genitori. Passarono i mesi. Viana era riuscita a comprare una casa guadagnando i soldi che si era procurata lavorando come cameriera in un ristorante. La casa non era un granchè, ma sempre meglio di vivere in strada in mezzo ai pericoli. Silver, dopo aver subito quel trauma, non voleva più staccarsi da Viana per paura di perdere anche lei. Poi cominciò ad uscire da sola e a non seguirla più dovunque andasse. Un giorno, Silver era uscita di casa per fare una passeggiata, ma al suo ritorno, trovò la casa in fiamme e capì subito che era successo un incidente. Sentì le urla disperate della sorella che bruciava nell'incendio. Voleva fare qualcosa, ma era impotente. Si mise a piangere, ma, ad un certo punto, una strana creatura le apparve davanti.


-<<Io sono Kyubey. Fa un contratto con me e diventerai una maga in cambio di un desiderio.>>- Disse lo strano animale.


Silver in quel momento non aveva capito molto, ma accettò di fare il contrattò e desiderò che sua sorella si salvasse. Il suo potere era il fuoco e usandolo riuscì a spegnere le fiamme, ma ormai era troppo tardi. La sorella era già  morta.


-<<Io avevo desiderato che mia sorella si salvasse!>>- Gridò infuriata.


-<<E' vero, e io ti ho dato il potere del fuoco per salvarla. La colpa è la tua. Sei tu che non sei riuscita a salvarla prima che fosse troppo tardi.>>- Detto questo Kyubey sparì.


Silver si isolò dall'intero mondo. Non si fece avvicinare da nessuno e divenne solitaria e fredda. Questo è il triste destino di chi perde la propria famiglia.


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Capitolo 2: Elly entra in scena.


Silver continuò a star sola per molto tempo. Era disperata. Sembrava che volesse solo morire, ma nonostante questo, la sua incessante caccia alle streghe continuava ogni santo giorno. Se soltanto avesse avuto degli amici. Da quando la sua famiglia era morta tutti si erano allontanati da lei perchè nessuno voleva consolarla. Non erano veri amici. I veri amici ti aiutano, ti consolano nei momenti di difficoltà , e soprattutto non ti abbandonano mai. E invece loro l'avevano abbandonata. Quello che nutriva Silver nei loro confronti in questo momento era solo odio. Atroce odio. L'odio, già . Un sentimento che grazie al suo cuore puro, Silver non aveva mai provato. Lei aveva sempre pensato che essendo amica di tutti avrebbe vissuto meglio, che tutti sarebbero stati felici e che se tutti fossero amici degli altri il mondo sarebbe stato un posto migliore. Credeva che nessuno abbandonasse gli altri nel momento del bisogno. Credeva che tutti si aiutassero a vicenda. Credeva che in ogni situazione difficile ci sarebbe stato sempre un lieto fine. Credeva nel bene, una cosa che purtroppo non esiste. Esiste soltanto nelle fiabe. E ora Silver se ne era resa conto.


Un giorno, mentre vagava solitaria a caccia di streghe, Silver si imbattè in un'ombra che le sbarrava la strada. Era l'ombra di una ragazza alta e slanciata. La ragazza venne illuminata dalla luce del sole. Aveva un corpo magrissimo ed esile. Il suo viso era leggermente ovale. Aveva una bocca e un nasino piccoli. I suoi capelli le coprivano gli occhi. Aveva un vestito giallo a maniche corte con dei ricami di lana nera e delle scarpe gialle. I suoi capelli, lunghissimi e neri come la pece, erano raccolti in due code laterali. La ragazza venne verso Silver. -<<Sei per caso tu la maga a cui era morta la famiglia e che adesso si è isolata completamente dal resto del mondo?>>- Chiese la ragazza.


-<<Si, sono io. Come fai a sapere tutto questo?>>- Chiese Silver.


-<<Beh, sai, la voce gira.>>- Disse la ragazza. -<<Immagino che adesso mi caccerai via senza motivo.>>-


Silver cominciò a perdere la pazienza. Voleva solo stare sola e non le andava di conversare. -<<Vattene immediatamente.....>>- Disse arrabbiata.


-<<Silver, voglio soltanto diventare tua amica. Come ho detto prima, ho sentito che sei molto sola, e non sopporto quando una maga è sola e triste. Le maghe hanno già  una vita dura, triste e breve e la solitudine è l'unica cosa che manca per cadere nella disperazione totale. Voglio soltanto aiutarti.>>- Disse la ragazza sorridendo.


A Silver non pareva vero. Quella ragazza che all'inizio le era sembrata così antipatica, adesso stava completamente cambiando carattere. Avrebbe potuto fidarsi di lei? Sarebbe diventata una vera amica? Silver di solito faceva amicizia appena glielo chiedevano, senza esitare, ma in quel momento ebbe timore che si ripetesse quello che le era successo con i suoi vecchi “amiciâ€. Ma in fondo non poteva mica stare da sola per tutta la vita. Doveva riprendere la sua vita, perchè a tutti succede di essere traditi dagli amici. E' una cosa naturale. La ragazza in più le era sembrata simpatica e sincera e decise che era ora di riprendere una vita normale, e non più isolata.


-<< Va bene, diventiamo amiche.>>- Disse Silver. -<<Come ti chiami?>>-


-<<Io mi chiamo Elly.>>- Disse la ragazza con un dolce sorriso. <<Che ne dici di formare una piccola squadra e di combattere le streghe insieme?>>- Chiese Elly. -<<Potremo intraprendere un nostro viaggio, dato che qui le streghe scarseggiano e non abbiamo niente da fare in questa città . Viaggeremo insieme, come una squadra!>>-


Silver accettò. -<<Va bene.>>- Disse sorridendo.


Le due ragazze si incamminarono, con tanti sogni nella testa e idee per il futuro. E Silver finalmente, si sentiva risollevata. Sentiva di avere accanto una vera amica, e questo la faceva sentire forte, capace di affrontare qualsiasi pericolo. Ormai la disperazione, era solo un brutto e lontano ricordo.

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Capitolo 3: Una misteriosa, nuova conoscenza.


Silver continuava il suo viaggio insieme ad Elly. Le due ragazze viaggiarono attraversando boschi, foreste e città . La prima città  in cui arrivarono era molto grande: aveva grattacieli altissimi, di cui non si vedeva la cima. Era piena di negozi e di gente che camminava tra la folla. Le due maghe si inoltrarono nella città . La città  era piena di streghe, e loro ne uccisero la maggior parte. Quella sera, mentre le due amiche stavano passeggiando, sentirono un mormorio dietro una grande roccia. Si avvicinarono e con la coda dell'occhio scorsero un ombra che sembrava intenta a pregare. L'ombra, notando le due sconosciute, si volatilizzò in un attimo, e fu così veloce a sparire che le ragazze non capirono neanche cosa fosse successo. La mattina dopo discussero sul fatto: -<<Secondo te cosa diavolo era quell'ombra, Silver?>>-


-<<Cosa vuoi che ne sappia io!>>-


-<<Hai ragione. Ma adesso non pensiamoci più e andiamo a caccia di streghe.>>-


Silver ed Elly iniziarono la loro caccia alle streghe. Ne sconfissero molte, ed Elly aveva suggerito di fermarsi.


-<<Fermiamoci per adesso e riposiamoci. Riprenderemo più tardi.>>-


-<<Neanche per sogno!>>- Disse Silver. -<<Io non sono affatto stanca! Avanti, andiamo a cercare altre streghe!>>-


Elly sospirò. -<<E va bene, cara maghetta, andremo a cercarne un'altra. Ma solo una. Io sono sfinita.>>-


Le due maghe, nella loro ricerca, incontrarono una strega. Una strega diversa dalle altre. Aveva una potenza enorme. Elly e Silver ce la misero tutta per sconfiggerla, ma nessuna delle due ci riuscì. Elly saltò sopra la strega attaccandola con la sua frusta, ma la strega era gigantesca, afferrò la maga e la scaraventò a terra con tutta la sua forza. La poverina svenne per il duro colpo. Silver era rimasta da sola. Doveva combattere da sola quell'enorme mostro. Ma fortunatamente, non era una che si perdeva così facilmente d'animo. La attaccò con i suoi coltelli, ma la strega non si arrendeva e prima che Silver la potesse colpire, la afferrò per il braccio, bloccandola, e scaraventando anche lei a terra. Intanto Elly si era svegliata e aveva assistito alla scena.


-<<E' la fine......>>- Mormorò Elly.


Sembrava davvero finita per le due ragazze, quando, ad un certo punto, una sagoma nera apparve davanti a Silver ed Elly, come per proteggerle. La strana sagoma scagliò una freccia dal suo arco. La freccia sembrava fatta di polvere nera che svolazzava vicina. La strega venne colpita e ad un tratto, ella cominciò a diventare nera, fino a svanire nel nulla.


-<<Ci hai salvato, grazie tante.>>- Disse Silver.


Scomparsa la barriera della strega, Silver ed Elly poterono guardare meglio la sagoma nera e capirono subito che si trattava di una ragazza. Una bellissima ragazza. I suoi capelli erano morbidi, lisci e neri come la notte, il suo vestito era lunghissimo e nero, decorato con delle rose altrettanto nere ai fianchi.


La ragazza si voltò e fece per andarsene, quando Elly la trattenne afferrando il suo braccio. -<<Perchè non ti unisci alla nostra squadra?>>- Propose alla ragazza.


La ragazza guardò Elly con uno sguardo freddo, poi disse: -<< Va bene, mi unirò a voi.>>. Disse. -<<Io sono Elsa Maria, e sono anche l'ombra che voi avete visto ieri. Vi ho seguito di nascosto e quando vi ho visto in pericolo ho deciso di aiutarvi.>>-


-<<Allora, benvenuta nella squadra!>>- Disse Silver sorridendo.


Anche Elsa Maria sorrise.


Le tre ragazze si incamminarono verso una nuova città , in cerca di nuove avventure.


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Capitolo 4: Leggiadra come una farfalla.


Silver ed Elly continuavano il loro viaggio. Con loro c'era una nuova compagna, Elsa Maria. Silver era sempre incuriosita da lei. Aveva un carattere freddo e misterioso. Secondo Silver nascondeva qualcosa, anche se non capiva cosa. L'avrebbe scoperto dopo. Arrivarono in una grande foresta. Mentre camminavano, sentivano il vento che accarezzava dolcemente il loro viso, il sole che illuminava il loro cammino, il profumo dei fiori degli alberi che suonava nell'aria come un dolce tintinnio, il canto delle cicale. La foresta era popolata da diverse specie di animaletti: coleotteri, formiche, cicale, cardellini, lucertole, ma le forme di vita più affascinanti di quella foresta erano senza dubbio le farfalle. Piene di colori, volavano libere nel cielo sfoggiando la bellezza delle loro ali. Ad un certo punto, le tre ragazze si trovarono la strada sbarrata da alcune farfalle. Erano messe in una posizione strana, come a formare un grande triangolo. All'improvviso, gli insetti volarono via e le maghe videro che dietro alle farfalle era nascosta una ragazza. La ragazza era inginocchiata e stava accarezzando una farfalla che le si era posata su un dito. La giovane aveva dei lunghi capelli verdi, con una rosa posta su un lato della testa, il suo abito era verde con tante rose che lo decoravano, e infine, aveva un paio di grandi ali da farfalla colorate i colori più belli esistenti al mondo. La ragazza, accorgendosi di Silver e delle altre, volò su un albero con le sue grandi ali e si nascose dietro la folta chioma di foglie. Elsa Maria guardò la ragazza come se l'avesse già  conosciuta. Credeva di averla già  vista, da qualche parte, tanto tempo prima. All'improvviso, ebbe come un flash back. Un mare di ricordi le passò davanti alla mente, come se stesse rivivendo tutto il suo passato, e ad un certo punto gridò: -<<Gertrud! Gertrud! Sono io, Elsa Maria! Ti ricordi di me?>>-


La ragazza la guardò e sembrò che anche lei si fosse ricordata di Elsa Maria. -<<Sei....sei proprio tu? Elsa Maria? Sono così felice di vederti!>>- La ragazza scese dall'albero e abbraccio forte Elsa. -<<Insomma, ci spiegate cosa succede?>>- Chiese Elly. -<<Vi spiegheremo tutto questa sera.>>- Disse Elsa Maria. Quella sera accesero un falò ed Elsa Maria cominciò a parlare.


-<<Ecco la mia storia e come ho conosciuto Gertrud. I miei genitori mi odiavano. Fin dalla mia nascita non sopportavano di dovermi accudire. Per loro ero solo un peso. Mi abbandonarono in una chiesa dove fui accudita dalle suore. Quando crebbi, incontrai Getrud, e diventammo inseparabili amiche. Quando però le suore vennero a sapere della mia amicizia con Gertrud, mi rimproverarono e mi dissero che non dovevo più parlarle. Getrud era già  una maga quando l'ho conosciuta e loro credevano che fosse una strega per via delle ali da farfalla. Ci allontanarono e non ci parlammo più per molto tempo. Le suore intanto, mi avevano punito. Ogni volta mi assegnavano un compito faticoso, come pulire tutta la chiesa da cima a fondo, ristrutturarla e riparare i danni. A un certo punto non ce la feci più e scappai. E poi, oggi, io e Gertrud ci siamo incontrate di nuovo, per pura coincidenza.>>-


Silver ed Elly rimasero sbalordite. -<<Che storia affascinante!>>- Esclamò Silver e chiese a Gertrud se volesse unirsi alla squadra. Gertrud accettò, e, con un nuovo membro in squadra, Silver ripartì per il suo viaggio.

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Capitolo 5: Un'opera d'arte umana.


Silver continuava il suo viaggio con le sue amiche. Arrivarono in una nuova città . Entrarono, e la prima cosa che notarono furono le statue disseminate in ogni strada. Rappresentavano Dei, personaggi importanti della storia, le persone importanti della città  e molto altro. Ogni statua era separata dall'altra da una piccola aiuola piena di fiori. Quella città  era immensa e piena di musei. Non c'era una via dove non ce ne fossero. Su ogni balcone c'era il modellino di un'opera d'arte, come quadri, statue, oggetti antichi e altro. Le ragazze continuarono ad esplorare la città . Era molto affollata ed era difficilissimo camminare. Le maghe si rifugiarono in un vicolo.


-<<Caspita, com'è affollato qui!>>- Disse Elly.


-<<Diavolo, non metterò mai più piede in questo posto! Dovunque guardi ci sono opere d'arte! Chissà  chi è il matto che ha fondato questa città !>>- Disse Silver.


A un certo punto, videro una sagoma alla fine del vicolo. La sagoma si avvicinò alle maghe. -<<Ma bene, abbiamo qualche forestiero che insulta la nostra città .>>- Il sole illuminò la sagoma nera rivelando che era una ragazza. I suoi capelli neri erano raccolti in una lunga coda. Aveva un lungo vestito bianco ricoperto delle foto delle più importanti opere d'arte.


-<<Io sono Izabel.>>- Disse la ragazza. -<<Sono una maga. Suppongo che anche anche voi lo siate, dati i vostri strani abiti.>>-


Le ragazze si presentarono.


-<<Vi consiglio di andarvene da qui. Non siete neanche all'altezza di guardarmi. Io sono un'opera d'arte umana, di una bellezza insuperabile, e voi, stupide maghette straccione, vorreste mettervi a dialogare con me? Ma sparite, insulse!>>- Disse acida Izabel.


-<<Chi ti credi di essere, eh?>>- Disse Silver, che non sopportava le persone vanitose.


-<<Come ti permetti di rispondermi così sfacciatamente?>>- Disse Izabel.


-<<Qui ci vuole una bella lezione per te, cara Silver.>>-


Izabel fece apparire cinquanta fucili attorno a lei. Molto probabilmente erano le sue armi magiche. Cominciò a spararle.


-<<Non così facilmente, nonnina!>>- Disse Silver schivando i colpi.


Izabel si irritò ancora di più e cercò in tutti i modi di ucciderla.


-<<Ecco la fine che fa la gente vanitosa come te, vecchia strega!>>- Disse Silver. La maga accese un incendio usando il suo potere e intrappolò Izabel in un cerchio di fuoco.


-<<Adesso sta calma e piantala di spararmi, o finisci arrostita!>>- Minacciò Silver con aria di sfida.


-<<E va bene, e va bene, hai vinto tu.>>- Disse Izabel sconsolata.


Silver spense il fuoco.


-<<Izabel, perchè non ti unisci alla nostra squadra?>>- Chiese Gertrud.


-<<Io? Unirmi alla vostra squadra? Ma neanche per idea! Preferisco stare da sola!>>- Disse Izabel infuriata, voltandosi e uscendo dal vicolo.


-<<Che caratterino!>>- Affermò Elly.


-<<Non mi piace affatto quella Izabel!>>- Disse Silver.


-<<Lasciamo perdere. Non siamo venute qui per litigare, ma per andare a caccia di streghe, perciò andiamo.>>- Disse Elsa Maria con la solita calma.


Le maghe uscirono dal vicolo e andarono per la loro strada. Quella sera, mentre erano a caccia di streghe, sentirono un grido agghiacciante.


-<<Sbaglio o era la voce di Izabel?>>- Chiese Elly.


-<<Non sbagli!>>- Confermò Gertrud.


-<<Potrebbe essere in pericolo, andiamo ad aiutarla!>>- Disse Elsa Maria.


.-<<Io quella non la salvo. Mi rifiuto di aiutare una persona come lei.>>- Disse Silver.


-<<Silver, il primo dovere di una maga è aiutare umani e maghe. Non possiamo abbandonarla al suo destino.>>- Disse Elsa Maria.


-<<E va bene......>>- Rispose l'altra.


Le maghe seguirono il grido e trovarono Izabel ferita che cercava disperatamente di combattere contro una strega. La poverina sanguinava a causa delle ferite che le aveva procurato la lotta contro la strega, quando Silver e le altre, combinando i loro attacchi, riuscirono ad eliminare la rivale di Izabel.


-<<Potevo farcela anche da sola!>>- Disse Izabel prima di svenire.


-<<Ma guarda che ingrata! Noi la salviamo e lei ci risponde così!>>- Disse Silver arrabbiata.


-<<Su, non ricominciare! Dobbiamo assolutamente medicarle le ferite.>>- Disse Elsa Maria.


Le maghe presero Izabel e la portarono in una grotta li vicino, dove Elsa Maria la medicò con delle erbe curative.


Izabel si svegliò e si alzò di scatto.


-<<Adesso basta! Potevo benissimo cavarmela da sola! Sparite e non fatevi più rivedere!>>- Disse Izabel.


-<<Ora smettila! Tu dovresti esserci grata! Ti abbiamo salvato la vita! Senza di noi saresti morta, vuoi capirlo o no?>>- Gridò Silver.


Izabel guardò fredda Silver e le altre maghe, poi capì che era vero. Non sarebbe sopravvissuta senza di loro. Ci pensò per una attimo, poi disse: -<<D'accordo, è vero, non ce l'avrei fatta senza di voi e vi ringrazio. E ripensandoci, mi unirei volentieri alla vostra squadra.>>-


-<<Izabel che ringrazia qualcuno? Una cosa più unica che rara!>>- Pensò Silver.


Izabel entrò a far parte della squadra e tutte insieme ripartirono verso nuove avventure.


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Capitolo 6: Una maga argentea come la luna.


Nel loro viaggio, le maghe arrivarono in un piccolo villaggio. Aveva poche case ed era completamente deserto e desolato. Le case erano vecchie e cadevano a pezzi. I negozi erano quasi tutti chiusi. La nebbia copriva tutto e non si vedeva quasi niente.


-<<Mi spiegate cosa dovremmo fare in questo dannato villaggio?>>- Chiese Izabel.


-<<Il fatto che sia desolato non dimostra che non ci siano streghe!>>- Affermò Silver.


-<<E va bene, andiamo a cercare streghe. Anche se ritengo che non ne troveremo.>>-


-<<Invece di stare a lamentarti aiutaci!>>- Disse Silver.


-<<Zitta nanerottola!>>- Rispose Izabel.


-<<Vecchia strega!>>- Gridò l'altra.


-<<E smettetela voi due! Mi fate saltare i nervi!>>- Gridò Elly.


Izabel e Silver sbuffarono e si zittirono.


Passarono tutto il giorno a cercare delle streghe ma non ne trovarono nemmeno una. Quella notte, le maghe non si arresero e continuarono a cercare.


-<<Ecco, cara Silver, io l'avevo detto che non avremmo trovato neanche una strega. Ma no, tu dovevi comunque provare a cercarle. Sei una stupida! Sappi che io ho sempre ragione!>>-


Silver si irritò. Cercò di trattenere la rabbia ma non ci riuscì. Mollò un pugno dritto in faccia a Izabel.


-<<Ma cosa ti salta in mente!>>- Gridò Izabel.


Le due si misero a litigare.


-<<Zitte! Guardate lassù!>>- Sussurrò Elsa Maria alle amiche indicando il tetto di una casa.


Sul tetto era seduta una sagoma argentata, illuminata dal chiarore della luna. La strana figura si girò verso le amiche, poi, in un attimo, sparì.


-<<Cosa diavolo era?>>- Chiese Gertrud.


-<<Non lo so, ma sembrava una figura umana. Che sia un'altra maga?>>- Chiese Elsa Maria pensierosa.


-<<Sinceramente non mi interessa. Avanti, usciamo da questo villaggio e riprendiamo la nostra strada.>>- Disse Izabel.


Ma proprio quando stavano per voltarsi e andare via, la figura argentata le fermò.


Era una ragazza dai capelli corti e argentati. Il suo vestito era argentato e indossava degli stivali grigi.


-<<Chi diavolo sei?>>- Chiese Silver.


La ragazza fece apparire dei tonfa. Era sicuramente una maga. Cominciò ad attaccare le maghe senza motivo, prima Elsa Maria, poi Elly, poi Gertrud, poi Izabel e infine Silver.


Le maghe cercarono di batterla, senza alcun risultato. Elsa Maria cerco di colpirla con le sue frecce, ma lei era velocissima e schivò tutti i colpi. Elly cercava di bloccarla con la sua frusta ma quella continuava a schivare. Tutte le maghe cercarono di fermarla, finchè non le mise tutte al tappeto. Rimaneva solo Silver. La maga la attaccò, ma Silver aveva un'agilità  straordinaria e riuscì a schivare i colpi. Fece apparire i suoi coltelli magici e con quelli circondò la ragazza, bloccandola.


-<<Si può sapere perchè ci attacchi senza motivo?>>- Chiese Silver alla ragazza.


-<<Il mio obiettivo era uccidere le altre maghe. Per via di una lite passata, giurai a me stessa che non mi sarei fermata dall'uccidere le maghe finchè non ne avessi trovato una più forte di me. E tu hai dimostrato di esserlo. Mi fermerò. Io sono Gisela.>>-


Silver la liberò e risvegliò le sue amiche che intanto erano svenute, spiegando loro il fatto.


-<<Gisela, visto che hai deciso di fermarti dal cacciare le maghe, perchè non ti unisci alla nostra squadra?>>- Chiese Silver.


-<<Volentieri.>>- Rispose Gisela.


Le maghe uscirono dal villaggio e ripartirono con una nuova amica.


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Capitolo 7: Addio, Elly!


Le amiche viaggiavano con un nuovo membro in squadra, Gisela. Arrivarono in un bosco buio e fitto. Non si vedeva niente e per uscire da lì impiegarono tutta la giornata. Quando finalmente ci riuscirono si fece buio. Silver illuminava il cammino tenendo acceso un fuocherello. A un certo punto, un urlo agghiacciante risuonò nelle orecchie delle maghe. Si voltarono, e videro Elly a terra. La portarono sotto un albero per ripararla dalla pioggia, visto che nel frattempo si era messo a piovere. Elly respirava a fatica. Stette in agonia per tutta la notte.


-<<Elly, mi senti? Elly!>>- Gridava continuamente Silver. Elly non sentiva più nulla. Era come se le parole delle sue amiche non arrivassero più alle sue orecchie.


Le maghe non sapevano cosa fare. Non sapevano come aiutare la loro amica. Elsa Maria preparava continuamente medicine con erbe curative diverse, sperando che una di queste avrebbe aiutato Elly a guarire, senza risultato.


Passarono i giorni, ed Elly non si decideva a star meglio. Non riusciva a respirare, eppure viveva. Era come una grave influenza che faceva soffrire ma non uccideva.


Le amiche rimasero bloccate in quel bosco. Non potevano abbandonare Elly, e furono costrette a rimanere lì. Passarono le settimane. Le maghe cominciavano a scoraggiarsi credendo che Elly ne avesse ancora per poco. Un giorno, mentre le maghe cercavano per l'ennesima volta di rianimare Elly, un grande labirinto si aprì intorno a loro.


Un sacco di figure si mescolavano tra di loro e strani rumori suonavano nell'aria. Lì regnava il chaos.


-<<E' la barriera di una strega, non c'è dubbio.>>- Affermò Elsa Maria.


-<<Come facciamo con Elly? Non possiamo lasciarla qua da sola e non possiamo nemmeno far scappare la strega!>>- Disse Silver.


-<<Qualcuno resterà  qua a sorvegliarla, le altre andranno ad uccidere la strega.>>- Disse Elsa Maria. Ma neanche finì di pronunciare la frase, che una sagoma gigante apparve davanti a loro. Era proprio la strega!


La prima cosa a cui pensarono le maghe fu Elly. Dovevano assolutamente proteggerla. Le si misero davanti come a formare uno scudo.


Silver, senza esitare, salto sopra la strega e cominciò a pugnalarla con il suo coltello, ma la strega non badava a lei. Non puntava a Silver. Puntava ad Elly, l'anello debole.


La strega si liberò di Silver lanciandola da un'altra parte, poi, senza scrupoli, afferrò Elly e cominciò a stritolarla. Lei già  non riusciva a respirare di suo. Questo le diede il colpo di grazia.


Elly lottò con tutte le sue forze, le sue amiche cercavano disperatamente di salvarla, ma non ci fu speranza per lei. La strega lanciò Elly a terra e si volatilizzò. Le maghe corsero da Elly. Aveva ancora gli occhi aperti e respirava, anche se a malapena. Elsa Maria cercò di rianimarla, ma Elly non ce la fece. Emise l'ultimo respiro.

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Capitolo 8: Una disgrazia dopo l'altra.


Elly era morta. Se ne era andata. Aveva lasciato le amiche immerse nell'angoscia.


-<<Perchè? Perchè è successo proprio a lei?>>- Si ripeteva continuamente Silver.


Le maghe passarono interi giorni a piangere sul corpo dell'amica. Ma un giorno, un'altra maga se ne andò. Le maghe erano già  disperate, e questo peggiorò la loro situazione.


Aveva cominciato a fare molto freddo. Le ragazze erano rimaste lì per una settimana intera.


-<<Dobbiamo andarcene da qui!>>- Disse Gertrud tremante per il freddo.


-<<Ma.....>>- Disse Silver. Non voleva andarsene. L'idea di abbandonare l'amica morta la faceva sentire in colpa.


-<<Niente ma, Silver, dobbiamo andarcene. Rischiamo di morire se non lo facciamo.>>- Disse Gisela.


Silver abbassò la testa in segno di rassegnazione.


Si misero in cammino. Mentre viaggiavano, Elsa Maria sentì come un urto di vomito.


-<<Ragazze, fermiamoci...>>- Disse.


-<<Stai bene?>>- Chiese Silver preoccupata.


-<<Sì, ho solo bisogno di riposarmi un po', ma non è niente.>>- Mentì Elsa Maria.


Le ragazze si rifugiarono in una caverna. Elsa Maria si sedette. Si sentì ancora peggio. A un certo punto, le venne di nuovo quell'urto di vomito, ma vomitò sangue. Un mare di sangue. Gertrud, presa di coraggio, mise una mano sul petto di Elsa Maria.


-<<Il suo cuore batte veloce come una scheggia, e invece di mandare il sangue alle vene lo spinge alla testa. Se continua così potrebbe morire!>>- Gridò allarmata.


Elsa Maria non migliorò affatto. Per ore continuò così, senza fermarsi. Le amiche assistevano impotenti alla terribile scena. Poi, ad un certo punto, la sofferenza di Elsa Maria finì. Il suo cuore si fermò. Cadde a terra, immersa in un sonno profondo. Un sonno dal quale non si sarebbe più svegliata.


-<<Nooooooo!>>- Gridò Silver strattonando Elsa Maria. -<<Non puoi morire anche tu! Elsa Maria! Non......morire...>>- Poi si rese conto che era finita. Scoppiò in lacrime.


-<<Prima Elly, ora lei... non puo' essere vero! Perchè sta succedendo tutto questo? Perchè?>>- Gridava.


A Gertrud mancò un battito. Elsa Maria era sempre stata sua amica, fin dall'infanzia. Quante ne avevano passate insieme! Scherzi, marachelle, rimproveri, litigi, risate, giochi, passeggiate...


Non riusciva a crederci. Era così disperata che si mise a delirare.


-<<No..lei è ancora viva...ne sono sicura! Non può essere morta!>>- Si mise a gridare il nome della sua amica, a dirle di svegliarsi e a piangere. Il trauma era troppo grave. Ebbe una reazione isterica: si mise a dar pugni da ogni parte, a gridare parole insensate e cercò perfino di strangolarsi da sola. Elsa Maria era la sua migliore amica, che l'aveva vista crescere. Le maghe non si stupirono della reazione di Gertrud.


Gisela afferrò il braccio di Gertrud per fermarla. Comprendeva la sua disperazione e cercò di consolarla: -<<Gertrud, anche noi siamo molto dispiaciute per Elsa Maria, ma la vita va avanti. Siamo tutte addolorate. Comprendiamo la tua tristezza ma non puoi restare in queste condizioni. Andremo avanti, sia quel che sia. Ormai Elsa Maria con il corpo non c'è più, ma sarà  sempre con noi, nei nostri cuori.>>-


Gertrud, a quelle parole si calmò. Si rimise a piangere, ma ormai aveva capito che non c'era più niente da fare.


Molto addolorate, le amiche si rimisero in viaggio.


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Capitolo 9: Perdonami...


Gertrud non riusciva a calmarsi. Per quanto ci provasse e per quanto le sue amiche cercassero di consolarla, non riusciva a riprendersi dal trauma. Izabel, intanto, si era fatta strana. Non parlava più con nessuno e sembrava sempre seria e solitaria. Non era mai stata così. Di solito era sempre vivace e piena di energia, ma in questo periodo sembrava sempre triste. Le maghe ne rimasero sorprese.


Silver cercava continuamente di stuzzicarla, non per litigare, ma per vedere come reagiva e se le tirava su il morale. Purtroppo niente riusciva a risollevare Izabel.


Quando Silver le dava fastidio, faceva finta di niente. Quando le maghe cercavano di parlarle, non rispondeva. Le amiche cominciarono a preoccuparsi.


-<<Probabilmente è triste per quello che è successo ad Elsa Maria e ad Elly...>>- Disse Gisela.


Un giorno, mentre le maghe stavano andando a caccia di streghe, visto che era da un po' che non ne uccidevano qualcuna, a Izabel venne un capogiro e cadde. Aveva un forte dolore alla testa.


-<<Un momento...fermiamoci...non mi sento bene...>>- Disse Izabel.


Silver si irrigidì. Elsa Maria ed Elly si erano sentite male prima di morire. Che toccasse la stessa sorte anche a Izabel? Ormai di tutto poteva accadere, visti gli ultimi eventi. Silver cercò, di aiutare Izabel, ma neanche il tempo di alzarsi che quella si irrigidì completamente.


-<<Aiuto.....>>- Disse Izabel con deboli parole. Era evidente che stava per morire.


Silver capì che ormai non c'era più niente da fare.


-<<Perdonami..>>- Disse sussurrando. -<<Perdonami per tutto ciò che ti ho fatto. Prima non ti consideravo neanche come un'amica. Ora me ne sto pentendo. Non sopportavo il tuo carattere, ma ora rimpiango di aver litigato tutte quelle volte con te.


Solo quando stai per perdere un amico ti accorgi di tutti gli errori che hai commesso. Perdonami...>>-


-<<Sarò per sempre tua amica, Silver. Per quanto ci saremo potute odiare, io ti considero lo stesso mia amica.>>- Disse Izabel abbracciando Silver.


A Silver sembrava impossibile. Si erano sempre odiate, eppure in quel momento sembrava che fossero state amiche da tempo.


Ma ad un certo punto, Izabel ricadde a terra, senza vita.


-<<Izabel....>>- Sussurrò Silver. Il suo viso si riempì di lacrime.


-<<Adesso basta. Perchè tutte queste morti? Ci deve essere qualcuno o qualcosa che le causa! Silver, Gertrud, dobbiamo assolutamente scoprire chi è che causa queste morti e fermarlo prima che uccida anche noi! Da sei siamo rimaste solo in tre, non è normale!>>- Disse Gisela.


Silver, in quel momento, era troppo triste per pensare a quello.


-<<Dobbiamo andare, Silver, non possiamo restare qui..>>- Disse Gertrud.


Silver fece cenno di si con la testa. Salutò per l'ultima volta Izabel: -<<Addio, cara amica. Addio...>>- Disse.


Le amiche ripartirono, sconsolate e spaventate, temendo per la loro sorte.


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Capitolo 10: Un'altra vita si spegne.


Silver cercava di farsi forza. Ormai le erano rimaste solo due amiche, e doveva tenersele care. Non poteva lasciare che se ne andassero.


-<<Gisela ha ragione. Ci deve essere qualcosa che provoca le morti. Tutto ciò non può essere una coincidenza. Prima Elly, poi Elsa Maria, adesso Izabel...>>- Diceva continuamente Silver.


La maga si mise in testa che doveva cercare di proteggere le sue amiche. Non poteva riuscirci dato che non conosceva la minaccia che incombeva su di loro, ma il trauma che aveva subito era troppo grande. Ogni notte, quando Gisela e Gertrud andavano a dormire, lei restava sveglia a fare la guarda alle amiche. Restava alzata tutta la notte, se necessario.


-<<Silver, adesso smettila! Non puoi mica proteggerci in questo modo!>>- Le ripeteva Gisela, ma lei non sentiva ragioni.


Una notte, mentre Silver, come al solito, faceva la guardia, Gertrud uscì dalla sua tenda.


-<<Che ci fai qui, Gertrud?>>- Chiese Silver.


-<<Ho fame. Queste ultime disgrazie mi hanno tolto l'appetito, ma ora mi è tornato.>>- Disse Gertrud. -<<Mangerò quelle bacche.>>- Disse indicando un cespuglio di bacche. Ne raccolse cinque e le mangiò.


Sembrava tutto a posto, ma all'improvviso, Gertrud cominciò ad avere delle allucinazioni. Vedeva Elly, Izabel, Elsa Maria, tutte le sue amiche morte.


-<<Elly, allora non sei morta! Elsa Maria, sei qui!>>- Diceva.


-<<Ma cosa dici?>>- Chiese Silver perplessa.


Gertrud uscì di senno. Quelle bacche le avevano completamente guastato il cervello. Probabilmente erano velenose.


Gertrud cominciò a gridare contro Silver e ad attaccarla. Silver di difese tirando un pugno a Gertrud, ma non voleva neanche farle del male. Non sapeva cosa fare.


Gertrud diventò violenta e afferrò Silver per la gola, cercando di strangolarla.


Silver non voleva attaccare per paura di farle del male, così la implorò di non ucciderla: -<<Gertrud, cosa diavolo ti è preso? Ti prego, lasciami, non voglio farti del male!>>- Diceva, ma quella non la stava a sentire.


A un certo punto Silver non ce la fece più, diede un calcio a Gertrud dritto nello stomaco. Quella cadde. Morta. E non era stato per il calcio di Silver, ma perchè le bacche l'avevano avvelenata.


Gisela aveva seguito la scena ed era intervenuta per fermare Gertrud, ma ormai era troppo tardi.


-<<Oh no....anche lei! E' tutta colpa mia!>>- Gridava Silver.


-<<Ma no, non è colpa tua, Silver. Sono state quella bacche maledette bacche!>>- Disse Gisela, cercando di tranquillizzare Silver.


Silver strinse i pugni.


-<<Insomma, perchè stanno morendo tutte le nostre amiche?>>- Gridava. -<<E' colpa mia, non sono riuscita a proteggerle!>>-


-<<Silver, basta! Non è colpa tua!>>- Le diceva Gisela.


Silver si sentì mancare. Aveva appeno compreso che aveva perso tutto ciò che aveva. Le rimaneva solo Gisela. Ma lei non doveva morire. L'avrebbe protetta. Anche a costo della sua stessa vita.


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Capitolo 11:Ormai non ho più nulla.


Silver e Gisela si rimisero in viaggio. In quel momento non si poteva descrivere la disperazione di Silver. E anche Gisela era molto triste, ma non quanto Silver. La ragazzina sentiva un vuoto dentro. Era una sensazione bruttissima. Si sentiva inutile. Persa. Cominciava ad odiare la sua stessa vita. Vedeva una sorte triste e nera per loro.


Un giorno, mentre Gisela e Silver stavano cacciando le streghe, Gisela ebbe un formicolio sulle braccia. Silver si accorse che non stava bene. Posò una mano sul braccio di Gisela e stava per chiederle cosa c'era che non andava, quando si accorse che il suo braccio tremava come una foglia. Le sue vene si stavano gonfiando. -<<Ma cosa...>>- Disse Silver. Gisela stava per svenire, quando nel suo braccio si aprirono delle ferite sulle vene e da lì cominciò a sgorgare un mare di sangue. Lo stesso accadde sull'altro braccio. Gisela urlava di dolore. Silver era inorridita. Assistere a quella scena l'aveva consumata. Non poteva fare niente per salvare Gisela.


A un certo punto, la sua agonia finì. Chiuse gli occhi e morì. A Silver gelò il sangue. Si buttò a terra e cominciò a strattonare Gisela.


-<<Svegliati, Gisela svegliati! Non mi lasciare anche tu!>>- Gridava. Scoppiò in lacrime. Quello era davvero troppo. Aveva perso tutto ciò che aveva.


-<<Non è possibile... Tutte le persone a cui volevo bene se ne sono andate per sempre...Ormai non ho più nulla...La mia vita non ha più senso!>>- Gridò.


Prese la sua Soul Gem e cominciò a stringerla nella sua mano. La stringeva sempre più forte. Voleva distruggerla e mettere fine alla sua triste vita. Non ce la faceva più.


-<<Voglio morire! Desidero solo morire!>>- Disse.


-<<Il tuo desiderio sarà  avverato, Silver!>>- Disse all'improvviso una voce sconosciuta. Silver sobbalzò. Aveva già  sentito quella voce. Le era familiare. Presto avrebbe scoperto di chi era l'acida voce che aveva pronunciato quelle parole.       


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Capitolo 12:La fine di tutto.


-<<Chi è che parla?>>- Chiese Silver spaventata, guardandosi intorno.


-<<Ma come, non mi riconosci?>>- Continuò la misteriosa voce. Silver tremava di paura.


-<<E va bene, visto che non ti ricordi di me, non mi resta che uscire allo scoperto.>>- Detto questo, la voce si zittì e davanti a Silver apparve uno strano animale. Silver sgranò gli occhi. -<<Non è possibile... Sei di nuovo tu!>>- Gridò. La strana creatura che era apparsa davanti a Silver era Kyubey! L'essere che l'aveva trasformata in una maga tanto tempo prima era tornato.


-<<Si, sono io, Kyubey. Sai, adesso che sei rimasta sola, senza le tua adorate amiche a proteggerti, posso raccontarti tutta la verità .>>- Disse Kyubey. -<<Di che cosa stai parlando?>>- Chiese Silver. -<<Sei sempre la solita ingenua. Non sei cambiata affatto dall'ultima volta che ci siamo visti. Ricordi l'incendio? Quello che uccise tua sorella? Sono stato io a provocarlo. Usando la mia magia, incendiai la tua casa. Avevo un preciso piano in mente. Sei caduta nella trappola come una stupida. Hai accettato di fare il contratto e sei diventata una maga. Era da tempo che ti osservavo e avevo notato che tu avresti avuto un potenziale enorme, se ti fossi trasformata. Ma il mio vero obbiettivo era farti diventare una strega, così avrei potuto sfruttare i tuoi poteri. Uccisi tua sorella e tu ti disperasti, ma riuscisti comunque a sopravvivere e a non diventare una strega, grazie alla tua forza. Quando incontrasti le tue amiche, ho lasciato che il vostro legame crescesse, così che la disperazione non ti avrebbe lasciato scampo quando le avrei uccise. Si, sono stato io ad uccidere le tue amiche. Sono stato io a far venire loro quegli strani sintomi che le hanno portate alla morte e sono stato io a far mangiare le bacche avvelenate a Gertrud. Tu, tuttavia, sei troppo resistente e non ti sei ancora trasformata in strega, perciò adesso tocca a me stesso ucciderti e risucchiare i tuoi poteri!>>- Disse Kyubey.


Silver rimase sbalordita. Tutto ciò che le era successo era stato causato da Kyubey. La colpa era solo di quel maledetto Kyubey...


-<<Quindi, la colpa è tua...Hai ucciso le mie amiche e ora vuoi uccidere anche me...Se devo morire, morirò combattendo!>>- Gridò Silver più agguerrita che mai.


-<<Non mi sconfiggerai!>>- Disse Kyubey. Silver si preparò a combattere, quando venne avvolta da una strana luce rossa. Improvvisamente, sentì come una voce nel suo cervello che le diceva di piangere. Kyubey stava controllando la sua mente. Per quanto ci provasse, Silver non riuscì ad opporsi a quell'ordine e cominciò a piangere. Ma dai suoi occhi non uscivano lacrime. Usciva sangue.


-<<Il sangue che stai piangendo rappresenta la disperazione che era dentro di te. Quando raggiungerà  il tuo cuore, tu sarai spacciata!>>- Disse Kyubey. Le lacrime di sangue attraversarono il viso di Silver e quando la prima goccia di sangue toccò il cuore di Silver, quella cadde a terra, lanciando un urlo agghiacciante.


-<<Pensavi davvero di potermi battere?>>- Disse di nuovo Kyubey.


Silver era come immobilizzata. Riusciva a malapena a muovere la testa.


-<<Silver, rassegnati, stai morendo. Ormai è inutile cercare di opporti al tuo destino. Per te è finita.>>- Disse Kyubey.


Silver ebbe come un tuffo nel passato. In un secondo le passarono davanti tutti i suoi ricordi più belli, della sua famiglia e delle sue amiche. -<<Addio Viana, Elly, Elsa Maria, Gisela, Gertrud, Izabel....Addio a tutte. Magari ci rivedremo, un giorno....>>- Disse Silver. Queste furono le sue ultime parole. Dopo averle pronunciate, chiuse gli occhi. Per sempre.


E così finisce la storia. Non è un bel racconto, ma insegna che la vita non è sempre rose e fiori e che il nemico può essere chiunque. Anche da chi non ci aspettiamo può venire un tradimento o una delusione.


Addio.


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