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[CoolMudkip] League of masters(1-*)


Guest Gingaehlf

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Guest Gingaehlf

Questa fan fiction parla di due ragazzi, ma nei primi quattro capitoli le loro storie sono divise da un'ondina. Spero che vi piaccia ma sopratutto commentatela (;

1 EPISODIO "Routine"

I ciliegi in fiori facevano da sfondo a quell'ozioso pomeriggio. Rodolfo era disteso sull'amaca, sul terrazzino di casa sua. L'aria lo cullava dolcemente fino a farlo assopire, fra le braccia di Morfeo. Il suo fletchling zampettava per la casa, nella vana speranza di una doppia porzione di crocchette.

Quando una folata di vento improvvisa fece cadere bruscamente Rodolfo, si ricordò dell'appuntamento con Sofia. Chi era Sofia? Sofia era la sua nuova ragazza. Si, anche a lui sembrava un sogno, un sogno destinato a realizzarsi.

Scese di fretta dalle scale, ed uscì per le vie di Rio Acquerello. Con la mano accarezzo i fiori di lillà  della vicina, strappandone un mucchietto da portare a Sofia.

Si incontrarono a Borgo Bozzetto, un quartiere residenziale limitrofo.

Lei era bella come sempre i suoi cappelli corvini leggermente ondulati che scendevano dolcemente sulle spalle risaltavano su di una carnagione candida come la neve. Degli occhi azzurri come il cielo, come un bellissimo cielo dorato da Ho-Oh. Teneva in mano il cellulare, che maneggia a freneticamente.

-Ciao...

Rodolfo si fece avanti. Il suo respiro divenne sempre più affannato, davanti a Sofia.

-Ah, ciao, non ti avevo visto. Aspetta un secondo, che sto messaggiando con Fede.

-Chi è Fede?

-Ah, uno.

Rodolfo decise che era meglio non approfondire. Uno di che?

-Ehmmm... Andiamo a prendere un Conostropoli? Ha aperto una nuova gelateria di Austropoli, in centro.

-Ah, si, ok. Giusto che mi incontro con Albi.

Con Albi??? Rodolfo non ci capiva niente. Prima Fede, poi Albi. Tutti uno???

Sofia non badò un secondo a Rodolfo. Tutto il tempo a messaggiare con il telefono. Ma cosa aveva di così importante da scrivere??

Arrivati in centro si sedettero, ed ordinarono un gelato. Tutto stava andando bene o almeno non stava andando male. Ogni tanto Sofia grugniva qualcosa del tipo "mmh","aha","ok" finché sull'orizzonte non comparvero due ragazzi in giacca di pelle e jeans. Avevano due occhiali che riflettevano il sole come due diamanti, e dei capelli fissati a colla.

-Ehi bambola, come butta?

Il biondo si rivolse a Sofia. Lei si girò e per la prima volta in quella giornata smise di messaggiare.

-Ciao Albi, come stai??

Si abbracciarono, come due veri amici. Poi si rivolse anche all'altro, un certo Michele. Durante il loro interessante discorso venne fuori una festa.

-Che festa?

Esclamò Rodolfo. Si sentiva escluso, tagliato fuori, come un magikarp fuor d'acqua.

-Ah una festa. Ma mi sa che non ti hanno invitato...

Fermò una risata. A Rodolfo quei due non piacevano. Quando arrivò il gelato Sofia non ci badò, e lo lasciò finire ad Albi. Verso le 17:30 se ne andarono, insieme a Sofia, lasciando Rodolfo solo.

Tornò a casa frustrato. Come aveva potuto pensare di avere un appuntamento con quella? Lei era troppo. Decise di rilassarsi, e di prepararsi. L'indomani c'era l'esame di allenatore. Una volta compiuti i 18 si ha la possibilità  di fare un esame, per diventare allenatore, o di proseguire con gli studi. Lui aveva prenotato per domani, alle 16:00. Decise di uscire fuori e di farsi una passeggiata, per schiarirsi le idee, insieme a fletchling. Durante il tragitto incontrò due rattata selvatici, che riuscì a sconfiggere unendo abilmente colpo d'ala a alacciao. Un effetto strabiliante. Era questa la sua tattica per domani. Avrebbe di sicuro passato l'esame.

Ben presto si fece sera, e il cielo divenne scuro come un pregiato velluto trapuntato di stelle.

L'Indomani fu svegliato da sua madre. Si alzò, ed uscì a fare jogging. Dopo un abbondante pic-nic al parco tornò a casa, per prepararsi all'esame.

L'arena era di dimensioni medie, in terra battuta, con qualche ostacolo. Il venerdì soltanto allestivano il campo PRO, per le certificazioni extra regionali come Sinnoh, Unima, ecc... L'esaminatore era un ragazzo sulla trentina, con una barba schiumata ed un completo comodo, da palestra. Sul tabellone, a rotazione, venivano scritti i nomi dei partecipanti, che avrebbero dovuto gareggiare.

Rodolfo si sedette, ed assistette a 3 incontri, con esiti decisamente negativi.

-RODOLFO KANE, RODOLFO KANE SI DEVE PRESENTARE AL CAMPO DUE PER L'ESAME. RIPETO RODOLFO KANE...

Rodolfo non sentì più nulla. Ogni suono era ovattato. Anche le persone sembravano deformarsi, passare in secondo piano, l'unica cosa che contava era vincere.

~

I the delle cinque della contessa Bougival erano ampollosi come sempre. Aly non sopportava stare ad ascoltare gli "entusiasmanti" safari in giro per Hoenn, a caccia di pokemon esotici, come se la loro casa non ne fosse piena. C'erano specie cromatiche sparse per tutte le stanze. Aly si alzò un attimo, e agitando dolcemente il ventaglio come diceva il bon-ton uscì in terrazzo. Ad aspettarla c'era, come sempre, il figlio minore della contessa. Era alto, bruno, con gli occhi scuri. Aveva una pelle abbronzata, stando la maggior parte dell'anno nella casa al mare. Le poche volte che tornava a Luninopoli erano per chiedere la mano di Aly, che ovviamente non avrebbe mai concesso. Aly era la figlia di uno dei più importanti banchieri di Kalos, che controllava mezza regione. Ogni pomeriggio si presentava ai the delle cinque, alla sera se capitava ad una festa danzante, mentre una mattina alla settimana poteva fare quello che le piaceva di più: lottare. I suoi genitori le regalarono un fennekin, per il suo 14 compleanno. Ormai aveva 18 anni, e voleva fuggire da quel mondo soffocante.

Finito il the si dovette recare dal sarto, per farsi cucire il suo vestito da gala, che avrebbe indossato alla festa per il suo 18 compleanno.

-Ahi, mi fa male!

Strillò al sarto, mentre stringeva il corpetto.

-Mi scusi signorina Luna, ma così è necessario.

-Beh se mi fa male non è necessario!

-Luna Adelaide Annabella! Non si risponde così!

Sua madre sbatté il tacco per terra. No, non stava chiamando le sue sorelle, lei si chiamava proprio così. Ma per comodità  si faceva chiamare Aly. O almeno lei voleva che la gente la chiamasse Aly.

-Ma perché non posso festeggiare un compleanno da persona normale?? Non va bene la pizza?

-Cosa sentono le mie orecchie?? Una pizza?? Come ti vengono queste idee plebee... Vado fuori a riprendermi dallo choc.

Mentre il sarto finiva di ricamare un merletto in prossimità  delle maniche Aly pensò al suo fennekin. Povero fennekin. Se ne stava tutto il giorno chiuso a casa.

In macchina, al ritorno, sua madre la sgridò molto per il comportamento avuto dal sarto.

-Ma..ma..

-Niente ma! Questa settimana te lo scordi la mattina libera! Così imparerai a comportarti come si vede.

-Sei ingiusta! Ti odio!

Uscì rabbiosa dalla limousine, sbattendone con forza la portiera.

Sali per le scale con il passo di un elefante, facendoli rimbombare per tutta la casa. Infine si chiuse in camera sua, a giocare con fennekin.

-Chi è il pokemon può carino in assoluto? Sei tu! Chi è il pokemon più moribidoso in assoluto? Sei tu!

Fennekin si stava rilassando, quando scivolò dalle sue mani, e si mise vicino ad un poster. Il poster raffigurava la lega di Kalos, e le sue 8 medaglie. Anche fennekin era impaziente di partecipare.

-Lo so, anche a me piacerebbe partecipare, ma non possiamo. Non posso uscire da questa casa, figuriamoci partecipare alla lega...

Portò lo sguardo in alto, all'enorme poster che rappresentava il cielo di Kalos alla sera. Così ogni notte avrebbe potuto sognare di dormire all'aperto, sotto un cielo così bello. L'indomani la aspettava una bellissima giornata, passata al country club. Che bello... Una passeggiata a rapidash con l'elite di Kalos, un caffè prima di pranzo, ed una bella p

Questa fan fiction parla di due ragazzi, ma nei primi quattro capitoli le loro storie sono divise da un'ondina. Spero che vi piaccia ma sopratutto commentatela (;

1 EPISODIO "Routine"

I ciliegi in fiori facevano da sfondo a quell'ozioso pomeriggio. Rodolfo era disteso sull'amaca, sul terrazzino di casa sua. L'aria lo cullava dolcemente fino a farlo assopire, fra le braccia di Morfeo. Il suo fletchling zampettava per la casa, nella vana speranza di una doppia porzione di crocchette.

Quando una folata di vento improvvisa fece cadere bruscamente Rodolfo, si ricordò dell'appuntamento con Sofia. Chi era Sofia? Sofia era la sua nuova ragazza. Si, anche a lui sembrava un sogno, un sogno destinato a realizzarsi.

Scese di fretta dalle scale, ed uscì per le vie di Rio Acquerello. Con la mano accarezzo i fiori di lillà  della vicina, strappandone un mucchietto da portare a Sofia.

Si incontrarono a Borgo Bozzetto, un quartiere residenziale limitrofo.

Lei era bella come sempre i suoi cappelli corvini leggermente ondulati che scendevano dolcemente sulle spalle risaltavano su di una carnagione candida come la neve. Degli occhi azzurri come il cielo, come un bellissimo cielo dorato da Ho-Oh. Teneva in mano il cellulare, che maneggia a freneticamente.

-Ciao...

Rodolfo si fece avanti. Il suo respiro divenne sempre più affannato, davanti a Sofia.

-Ah, ciao, non ti avevo visto. Aspetta un secondo, che sto messaggiando con Fede.

-Chi è Fede?

-Ah, uno.

Rodolfo decise che era meglio non approfondire. Uno di che?

-Ehmmm... Andiamo a prendere un Conostropoli? Ha aperto una nuova gelateria di Austropoli, in centro.

-Ah, si, ok. Giusto che mi incontro con Albi.

Con Albi??? Rodolfo non ci capiva niente. Prima Fede, poi Albi. Tutti uno???

Sofia non badò un secondo a Rodolfo. Tutto il tempo a messaggiare con il telefono. Ma cosa aveva di così importante da scrivere??

Arrivati in centro si sedettero, ed ordinarono un gelato. Tutto stava andando bene o almeno non stava andando male. Ogni tanto Sofia grugniva qualcosa del tipo "mmh","aha","ok" finché sull'orizzonte non comparvero due ragazzi in giacca di pelle e jeans. Avevano due occhiali che riflettevano il sole come due diamanti, e dei capelli fissati a colla.

-Ehi bambola, come butta?

Il biondo si rivolse a Sofia. Lei si girò e per la prima volta in quella giornata smise di messaggiare.

-Ciao Albi, come stai??

Si abbracciarono, come due veri amici. Poi si rivolse anche all'altro, un certo Michele. Durante il loro interessante discorso venne fuori una festa.

-Che festa?

Esclamò Rodolfo. Si sentiva escluso, tagliato fuori, come un magikarp fuor d'acqua.

-Ah una festa. Ma mi sa che non ti hanno invitato...

Fermò una risata. A Rodolfo quei due non piacevano. Quando arrivò il gelato Sofia non ci badò, e lo lasciò finire ad Albi. Verso le 17:30 se ne andarono, insieme a Sofia, lasciando Rodolfo solo.

Tornò a casa frustrato. Come aveva potuto pensare di avere un appuntamento con quella? Lei era troppo. Decise di rilassarsi, e di prepararsi. L'indomani c'era l'esame di allenatore. Una volta compiuti i 18 si ha la possibilità  di fare un esame, per diventare allenatore, o di proseguire con gli studi. Lui aveva prenotato per domani, alle 16:00. Decise di uscire fuori e di farsi una passeggiata, per schiarirsi le idee, insieme a fletchling. Durante il tragitto incontrò due rattata selvatici, che riuscì a sconfiggere unendo abilmente colpo d'ala a alacciao. Un effetto strabiliante. Era questa la sua tattica per domani. Avrebbe di sicuro passato l'esame.

Ben presto si fece sera, e il cielo divenne scuro come un pregiato velluto trapuntato di stelle.

L'Indomani fu svegliato da sua madre. Si alzò, ed uscì a fare jogging. Dopo un abbondante pic-nic al parco tornò a casa, per prepararsi all'esame.

L'arena era di dimensioni medie, in terra battuta, con qualche ostacolo. Il venerdì soltanto allestivano il campo PRO, per le certificazioni extra regionali come Sinnoh, Unima, ecc... L'esaminatore era un ragazzo sulla trentina, con una barba schiumata ed un completo comodo, da palestra. Sul tabellone, a rotazione, venivano scritti i nomi dei partecipanti, che avrebbero dovuto gareggiare.

Rodolfo si sedette, ed assistette a 3 incontri, con esiti decisamente negativi.

-RODOLFO KANE, RODOLFO KANE SI DEVE PRESENTARE AL CAMPO DUE PER L'ESAME. RIPETO RODOLFO KANE...

Rodolfo non sentì più nulla. Ogni suono era ovattato. Anche le persone sembravano deformarsi, passare in secondo piano, l'unica cosa che contava era vincere.

~

I the delle cinque della contessa Bougival erano ampollosi come sempre. Aly non sopportava stare ad ascoltare gli "entusiasmanti" safari in giro per Hoenn, a caccia di pokemon esotici, come se la loro casa non ne fosse piena. C'erano specie cromatiche sparse per tutte le stanze. Aly si alzò un attimo, e agitando dolcemente il ventaglio come diceva il bon-ton uscì in terrazzo. Ad aspettarla c'era, come sempre, il figlio minore della contessa. Era alto, bruno, con gli occhi scuri. Aveva una pelle abbronzata, stando la maggior parte dell'anno nella casa al mare. Le poche volte che tornava a Luninopoli erano per chiedere la mano di Aly, che ovviamente non avrebbe mai concesso. Aly era la figlia di uno dei più importanti banchieri di Kalos, che controllava mezza regione. Ogni pomeriggio si presentava ai the delle cinque, alla sera se capitava ad una festa danzante, mentre una mattina alla settimana poteva fare quello che le piaceva di più: lottare. I suoi genitori le regalarono un fennekin, per il suo 14 compleanno. Ormai aveva 18 anni, e voleva fuggire da quel mondo soffocante.

Finito il the si dovette recare dal sarto, per farsi cucire il suo vestito da gala, che avrebbe indossato alla festa per il suo 18 compleanno.

-Ahi, mi fa male!

Strillò al sarto, mentre stringeva il corpetto.

-Mi scusi signorina Luna, ma così è necessario.

-Beh se mi fa male non è necessario!

-Luna Adelaide Annabella! Non si risponde così!

Sua madre sbatté il tacco per terra. No, non stava chiamando le sue sorelle, lei si chiamava proprio così. Ma per comodità  si faceva chiamare Aly. O almeno lei voleva che la gente la chiamasse Aly.

-Ma perché non posso festeggiare un compleanno da persona normale?? Non va bene la pizza?

-Cosa sentono le mie orecchie?? Una pizza?? Come ti vengono queste idee plebee... Vado fuori a riprendermi dallo choc.

Mentre il sarto finiva di ricamare un merletto in prossimità  delle maniche Aly pensò al suo fennekin. Povero fennekin. Se ne stava tutto il giorno chiuso a casa.

In macchina, al ritorno, sua madre la sgridò molto per il comportamento avuto dal sarto.

-Ma..ma..

-Niente ma! Questa settimana te lo scordi la mattina libera! Così imparerai a comportarti come si vede.

-Sei ingiusta! Ti odio!

Uscì rabbiosa dalla limousine, sbattendone con forza la portiera.

Sali per le scale con il passo di un elefante, facendoli rimbombare per tutta la casa. Infine si chiuse in camera sua, a giocare con fennekin.

-Chi è il pokemon può carino in assoluto? Sei tu! Chi è il pokemon più moribidoso in assoluto? Sei tu!

Fennekin si stava rilassando, quando scivolò dalle sue mani, e si mise vicino ad un poster. Il poster raffigurava la lega di Kalos, e le sue 8 medaglie. Anche fennekin era impaziente di partecipare.

-Lo so, anche a me piacerebbe partecipare, ma non possiamo. Non posso uscire da questa casa, figuriamoci partecipare alla lega...

Portò lo sguardo in alto, all'enorme poster che rappresentava il cielo di Kalos alla sera. Così ogni notte avrebbe potuto sognare di dormire all'aperto, sotto un cielo così bello. L'indomani la aspettava una bellissima giornata, passata al country club. Che bello... Una passeggiata a rapidash con l'elite di Kalos, un caffè prima di pranzo, ed una bella partita a golf con il procuratore. Ah, il suo sogno si avverava: annoiarsi a morte per l'intera mattinata!

Si sveglio di buon ora, e si vestì elegantemente. Passò la mattina a cavallo di rapidash, ascoltando le lamentele sullo scadente servizio del bar "Le quattro stagioni".

Al pomeriggio, durante la partita di golf, una pallina si inoltrò nel bosco, e così dovette andare a riprenderla. Si era nascosta nel nido di un fletchling.

-Vieni bello bello. Vieni...

-Fletch! Flethc!

-Ok, così non va...

Non c'era modo si smuovere quel pokemon. O forse c'era...? Estrasse dalla tasca una pokeball, che lanciò scintillante nell'aria. Questa si aprì in due, rivelando un fascio luminoso fino al suolo che si delineò in un fennekin. Un combattivo fennekin.

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Guest Gingaehlf

Metto subito la seconda puntata perché su note sono arrivato alla 5. Spero vi piaccia e commentate (;

2 EPISODIO "Una svolta"

Rodolfo stringeva fiero la sua pokeball in mano. Le lanciarono in sincronia, ed una miriade di fasci luminosi si sprigionò. Froakie contro fletchling.

-Froakie usa bolla!

L'esaminatore partì con una mossa base. Voleva mettere a proprio agio Rodolfo.

-Fletchling schiva ed usa attacco d'ala!

Il pokemon prese a sbattere le ali con forza, tanto da sollevare un polverone. Adesso froakie non riusciva a vedere niente. Qualsiasi mossa risultava vana. Quando il polverone si diradò fletchling era scomparso. Froakie si guardava attorno con aria interrogativa.

-Fletchling usa alacciaio!

Fletchling si lanciò in picchiata verso froakie, per poi centrarlo alla schiena. Il pokemon cadde a terra svenuto.

-IL VINCITORE È RODOLFO KANE.

-Ci credi fletchling? Ci credi? Abbiamo vinto!

-Bravo. Hai fatto un buon lavoro con il tuo pokemon.

Intervenne l'esaminatore.

-Seguimi.

Entrarono in ufficio dalle pareti bianco panna. La luce filtrava da due ampie finestre poste alla destra, mentre alla sinistra vi era una scrivania in mogano scuro. L'esaminatore fece accomodare Rodolfo.

-Allora, ecco qui il tuo certificato. Dovrai portarlo in un centro pokemon che ti darà  la tessera allenatore e tutto il necessario.

Gli porse un foglio appena stampato, con tutti i dati di Rodolfo, ed una scritta a caratteri cubitali "PROMOSSO".

Rodolfo tornò a casa, per comunicare tutto a sua madre.

-Davvero? Bravo il mio Rodolfo! Sono così contenta.

-Anch'io, ma è stato merito anche di fletchling.

Disse mentre sbriciolava le crocchette nella ciotola. La posò a terra, e la avvicinò al nido di fletchling.

-Si lo so. Ora aspettami qua un attimo.

La madre si assentò un attimo, per poi tornare con una scintillante scatola in acciaio. Essa aveva fregio a forma di pokeball al centro.

-Tieni, è per te. Spero ti piaccia.

Rodolfo la aprì. Conteneva 5 pokeball nuove di zecca. Era felice come non mai.

-Vai in camera tua, forza. Ti ho già  preparato lo zaino.

-Davvero? Grazie mamma!

Rodolfo uscì, e si diresse verso il bosco di Novartopoli. Ci mise circa 4 ore ad attraversarlo tutto. Durante il tragitto incontrò nuovi tipi, che non aveva mai visto, e nuove persone, allenatori e non, che lo aiutarono e con cui si scontrò. Trovò anche nuovi pokemon, che aveva visto solo in TV.

Una volta fuori vide un panorama stupendo. L'aria era frizzante come lo spumante. Nel cielo vide uno stormo di fletchling, a formare una freccia, che volavano. Eseguirono alcuni movimenti eclittici, come loro solito fino a che non diventarono dei piccoli puntini neri sull'orizzonte. Era arrivato a Novartopoli!

~

Lo scontro era cominciato. Fennekin contro fletchling.

L'uccello selvatico sferrò un potente attacco d'ala, che colpì in pieno fennekin.

Aly corse ad aiutarlo, e lo aiutò a rialzarsi.

Si guardò attorno, e provò a pensare ad una tattica vincente quando vide un ramo, sul punto di spezzarsi, sopra il suo capo. E le venne un'idea geniale.

-Fennekin, usa braciere contro fletchling!

Il pokemon sferrò potenti braciere contro fletchling, che le schivò abilmente.

Intanto Aly aveva preso un sasso, che lanciò contro il ramo. Esso si spezzò, cadendo su fletchling e tramortendolo in pieno.

-Siiii! Abbiamo vinto! Ci credi fennekin?

Aly era felice. Aveva vinto, anche se per vie traverse, la sua prima lotta. Prese velocemente la pallina da golf e tornò dal procuratore.

Egli era un uomo sulla sessantina, con dei capelli corti brizzolati. Aveva un pelle chiara, che faceva risaltare su degli occhi cerulei. Era abbastanza irritato, ma lo nascondevano bene un paio d'occhiali ed un cappello.

Ridette la pallina al procuratore, e si sedette all'ombra di un salice piangente, cui rami a raggiera mantenevano l'ambiente fresco ed asciutto.

-Schiena dritta, schiena dritta. E non dimenticare la testa alta!

-Si mamma, lo so. Ma posso, almeno adesso, rilassarmi?

-Si che puoi, ma stando dritta. Oh, guarda, la contessa Bougival insieme a suo figlio. Trattalo bene, che è il tuo miglior partito.

Sua madre venne incontro loro, e li salutò con le solite sviolinate. Intanto Aly delegò i saluti al procuratore, e si inoltrò nella foresta.

-Vada pure a salutare mia figlia, Francois, si trova là , vicino al procuratore.

Francois si guardò attorno, ma non vide alcuna traccia di Aly.

-Mi scusi, ma sua figlia non si trova qua al momento.

La signora non prese bene quella notizia. Chiese informazioni al procuratore, e poi tornò dai Bougival, mascherando sapientemente la sua irritazione.

-Mia figlia la sta aspettando al ponte delle ninfee. Vada pure là .

Era vero. Aly si trovava là . Perché quel ponte era l'unico luogo dove poteva fuggire dalla vita quotidiana, dal country club e dai the delle cinque. Un bellissimo ponte in legno si specchiava dolcemente su di un corso d'acqua abbastanza stretto, che accoglieva una moltitudine di ninfee. Quando sentì un rumore di passi pizzicò le due estremità  del vestito, e corse via, fino a che il rumore non fu che uno spiacevole ricordo. Si trovava in una freschissima radura, ricolma di fiori e piante. Raccolse un fiore da terra, e se lo infilò in un orecchio, poi si sistemò i capelli dalla parte opposta. Continuò a camminare, ma più lentamente. Stava osservando gli alberi, ed i rari pokemon che li a abitavano, quando mise un piede nella melma. Una poltiglia di terra la inghiotti, ed Aly emise un urlo che scosse tutto il bosco. Sabbie mobili.

-AAAAAAAAAH!!!

Riuscì ad aggrapparsi ad una liana, che veniva tirata con forza dal suo fedele fennekin, finché fra l'ampia vegetazione non vide spuntare qualcuno.

-Ha bisogno d'aiuto?

-Francois?

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Guest Gingaehlf

Terza puntata! Ovviamente le prossime non avranno la stessa frequenza (;

3 EPISODIO "Aria di città "

Novartopoli si presentava come una cittadina molto vivace, ricca di vegetazione. Le sue case in pietra e le sue mura davano un'aria quasi fatata. La cosa che colpì maggiormente Rodolfo fu la sua maestosa fontana. Le sue molteplici bocche liberavano nell'aria una miriade di goccioline che, riflettendo la luce, generavano dei bellissimi arcobaleni.

Come prima cosa andò al centro pokémon dove si fece dare la tessera allenatore.

-Rodolfo...chen?

Lesse l'infermiera Joy. Inarcò le sopracciglia, e socchiuse gli occhi.

-No, chein. Si scrive Kane, ma si legge chein.

-Ah, scusa. Tieni la tua tessera. Per un piccolo problema burocratico sulla tua tessera allenatore c'è scritto Borgo Bozzetto, ma è ininfluente.

Uscito fuori si mise alla ricerca della palestra. Non fu difficile, grazie alle molte segnalazioni stradali. Essa si trovava in un bellissimo giardino, falciato molto rado. Le goccioline di rugiada posate sull'erba scintillavano, come piccoli smeraldi di rara foggia. All'entrata vide un uomo sulla sessantina, con capelli grigi e barba. Era appoggiato all'entrata, con le braccia conserte, intento a fissare l'erba.

-Mi scusi...

Non ottenne riposta. La sua voce si perse nell'aria. Decise di picchiettare dolcemente sulla sua spalla destra, per richiamare l'attenzione, ma come risposta ottenne solo dei grugniti. Ritornò a picchiettare.

-So quel che vuoi ragazzino.

Finalmente una riposta.

-Davvero?

-Si ragazzino.

A Rodolfo non piaceva come lo chiamava "ragazzino". Sembrava molto "moccioso".

-La capopalestra non c'è ragazzino.

Rodolfo si stupì. Come poteva non esserci?

-E vattene da questo prato ragazzino. Non voglio che la gente calpesti il mio prato all'inglese.

Smise di parlare, ma Rodolfo aveva capito. Se ne andò, ed incontrò lungo la strada una ragazza, di nome Violetta. Prese un caffè con lei. Era bruna, con i capelli riccioluti, che scendevano fino alle spalle. Due bellissimi occhi verdi, un verde gentile, come quello dell'erba. Aveva la carnagione chiara.

-E così tu saresti la sorella della capopalestra... Violetta. Giusto?

-Si, esatto. Lei al momento non c'è, la potrai trovare domani. È ad allenarsi.

-Grazie, vorrà  dire che riproverò.

Così Rodolfo decise di trovarsi una sistemazione per la notte, e di ritentare il giorno seguente. Si svegliò verso le 6:00, con la fronte imperlata di sudore. Non aveva dormito bene. Forse per il caldo, forse per l'agitazione. Scese presto, e si avviò verso la palestra.

L'atrio non era male, era semplice, banale. Ma poi quando entrò nella vera palestra, vide il complicatissimo sistema di ragnatele, al sommo del quale si trovava Alexia.

Rodolfo, con l'abilità  d'un trapezista, si fece strada fra quegli stretti spazi, fino all'incontro con la capopalestra.

Vide Alexia di spalle, bionda, con dei riccioli che scendevano fuori posto. Una carnagione dorata, derivata dalle giornate passate fuori, con i suoi pokemon coleottero.

-Ti aspettavo.

~

-Tua madre mi ha detto che ti avrei potuto trovare qua vicino. Non pensavo così.

-Beh, allora sbrigati ad aiutarmi.

Francois la tirò fuori, e la aiutò a ritornare da sua madre.

-Oh, per fortuna stai bene. Grazie Francois, sei essenziale nella vita di mia figlia.

Pronunciò le ultime parole con particolare enfasi. Lei prese questo salvataggio come un punto a favore per il loro matrimonio, così concedette la giornata seguente libera ad Aly.

Quel giorno si svegliò presto, per non sprecare neanche un secondo di quel tempo prezioso. Uscì velocemente e si dedicò a quello che preferiva: lottare.

Stava passeggiando quando vide in un cunicolo nascosto un meowth. Si stava leccando una mano, con aria prepotente. Aly decise che era il pokemon giusto.

-Esci fennekin!

Librò la pokeball in aria. Dopo qualche rotazione si aprì, rivelando fennekin. Meowth in risposta ringhio loro contro.

-Fennekin usa braciere!

Fennekin sputò con ferocia delle ardenti braciere. Meowth le schivò, rotolando a sinistra. Si rialzò di scatto, e corse incontro a fennekin con la bocca spalancata.

-Attenta a morso! Schiva e usa azione!

Fennekin lo schivò di poco. Aveva una ferita sul lato destro del collo. Si lanciò contro al pokemon mentre stava riprendendo fiato. Brutto colpo.

-Fennekin, finiscilo con braciere!

Fennekin si alzò, e sputò due fiammate potentissime contro il pokemon selvatico. Era sconfitto. Fennekin aveva vinto.

Mentre Aly si godeva la meritata vittoria ricevette una chiamata. Era suo padre. Voleva complimentarsi con lei per la buona riuscita con Francois, il giorno prima.

Per Aly era sempre un problema andare da suo padre, sopratutto nel suo ufficio. Essendo il propietario della più importante banca di Kalos, la sede centrale era altrettanto maestosa. Un palazzo in stile neoclassico, che si ergeva per un'altezza di 170m sul livello del mare. L'ufficio era all'ultimo piano.

TOCK TOCK

-Mi hai chiamato?

Disse flebilmente, dall'altro lato della porta.

-Entra pure.

-Eccomi papà , sono arrivata.

-Bene, brava Aly. Aspettami qua, che ti voglio fare una sorpresa.

Suo padre era l'unico a chiamarla Aly, ma non per questo doveva entrare nella sua top ten. Si alzò, e cominciò a gironzolare per l'ufficio. Stava osservando Luminopoli, dalla finestra quando il suo sguardo scivolò sul registro dei "grandi finanziamenti". Erano le aziende che avevano ottenuto i maggiori prestiti dell'anno. Ne lesse un paio:" Pokemon S.P.A.","Express Company","Pokeball S.R.L.".

-Eccomi, sono tornato.

Teneva in mano uno scrigno, grande quanto un portagioie, decorato con lapislazzuli ed oro. Al suo interno giaceva un ciondolo, un bellissimo ciondolo in quarzo bianco, abbellito dall'argento. Raffigurava un absol.

-Questo è per te.

Aly lo guardò sconvolta. Non aveva mai visto un regalo più bello, da quando le regalarono fennekin.

-Gra...grazie. È bellissimo.

Se lo mise al collo, e tornò a casa tutta contenta.

Domandine... Che pietra può essere il ciondolo regalato ad Aly?

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Guest Gingaehlf

Quarto episodio! Da oggi saranno a cadenza di cinque giorni uno, e sei l'altro (se non avete capito non importa) (;

4 EPISODIO "Una principessa caduta dal cielo"

Rodolfo era pronto.

Era sicuro di vincere. Davvero sicuro di vincere. Lanciò la sua pokeball. Vivillion contro fletchling.

-Vivillion, usa ventargenteo!

Il vivillion sbatté forte le ali, generando un polverone di argentato attorno a fletchling. Rodolfo ci pensò un attimo, e gli venne in mente una tattica geniale.

-Fletchling usa attacco d'ala!

Con due forti folate di vento il polverone scomparve. Quella tattica non funzionava più.

-Vai fletchling usa alacciaio a ripetizione!

-Schiva vivillion! Schiva!

Dopo molte alacciaio, e dopo molte schivate i due pokemon erano stremati. Così Rodolfo decise che era il momento giusto per sferrare l'attacco finale.

-Vai fletchling usa nitrocarica!

Rodolfo sapeva che nitrocarica aumentasse di molto la velocità  del pokemon. In questo modo vivillion, ormai stanco, difficilmente avrebbe potuto schivarla, e così fu. Vivillion cadde svenuto a terra, e per la sua prima volta, Rodolfo vinse una medaglia.

-Hai fatto un buon lavoro, vivillion. Rientra.

-Bravo fletchling sei stato fenomenale! Abbiamo vinto!

-Tieni, te la meriti.

Interruppe Alexia. Teneva in mano la medaglia Insetto. La porse a Rodolfo.

-Mia sorella mi aveva detto che non eri da sottovalutare.

Rodolfo si bloccò.

-Credevi non me l'avesse detto?

-Beh... Io non...

-Naturale, non potevi saperlo. Comunque sei stato molto bravo, ti voglio vedere alla Lega entro quest'anno, ok?

Si salutarono brevemente, e si lasciarono. Ora Rodolfo doveva passare per Luminopoli. Gli sarebbe piaciuto incontrare il famoso professor Platan.

Appena arrivato a Luminopoli, l'ufficio di Platan era a pochi metri verso destra. Lo accolsero due ragazzi, un maschio ed una femmina, che portarono dal prof.

-Buongiorno, io sono il prof Platan.

Vide un uomo sulla trentina, con dei capelli morì, che scendevano appena mossi sulla fronte. Aveva una pelle chiara, avorio, e degli occhi verde scuro. Con uno sbuffo si sistemò il ciuffo sulla fronte, e strinse la mano a Rodolfo.

-Io mi chiamo Rodolfo Kane, e vengo da Rio Acquerello.

-Oh, abbastanza lontano da qui. Sei per caso un allenatore?

Disse, avvicinandosi alla sua scrivania. Mentre Rodolfo gli stava parlando lui stava sistemando una scatola di medicinali, sparsi per l'ufficio.

-Si, ho appena vinto la mia prima medaglia.

-Bene, allora sarà  il caso che ti dia il pokedex.

Rodolfo non ci credeva. Un pokedex? Era il suo sogno. Mise la scatola a posto, dopodiché il professore entrò in una stanza, e se ne uscì con il pokedex in mano. Prese la tessera allenatore di Rodolfo, e la fece scorrere in un intersizio, all'interno del pokedex, che lo fece accendere.

-Ah, e se vedi qualche pokemon strano, che non conosci o che il pokedex non ti spiega, fagli una foto, ed inviamela, va bene?

-Certo. Grazie ancora per il pokedex.

Infine, per aiutarlo ad ambientarsi meglio gli regalò una cartina di Kalos, molto dettagliata e gli consigliò la palestra di Petroglifari, abbastanza vicina e adatta ai suoi livelli.

~

Al Palazzo Kalos avevano luogo i preparativi per la festa. La madre di Aly aveva in serbo per lei una sorpresa ancora più grande di quella del padre. Come per le sue sorelle, a suo padre Walt Montgomery piaceva far le cosa in grande.

Le ore passarono in fretta, e la sera non tardò ad arrivare. La madre introdusse.

-Benvenuti, miei cari ospiti. Come sapete quest'anno si celebra il 18 compleanno di mia figlia, e quale occasione migliore se non una festa?

Si sistemò un ciocca di capelli fuori posto, ed invitò la figlia ad avvicinarsi.

-Beh, quest'anno il mio regalo di compleanno sarà ...

I tamburi presero a rullare. La gente si chiedeva cosa fosse, sorseggiando spumante e rimpinzandosi di pizzette.

-...il matrimonio di mia figlia!

In quel momento Aly si sentì svenire, come in un incubo. Si guardò attorno, la gente che esultava, sua madre che continuava a parlare, ed il sorriso compiaciuto di Francois. Non doveva finire così. Non poteva finire così.

-Ti odio!

Ringhiò a sua madre. Uscì spintonando gli ospiti, e corse giù per le scale. Mano a mano che correva dal suo vestito si sfilavano le balze, rendendo la corsa più comoda. Prese a piangere, e senza guardare si scontrò contro un ragazzo: Rodolfo.

-Mi scusi signorina, sta bene?

-Si...sniff sniff...sto bene.

-Ma lei sta piangendo!

-Sto...sniff...bene...

Cadde a terra in un lago di lacrime. Rodolfo si concentrò su di lei, e ne vide la bellezza. Aveva dei capelli castano chiaro, a tratti dorati, che scendevano mossi fino a metà  schiena. Una pelle bianca, di un bianco bagnato dal sole. Degli occhi verdi, con sprazzi cerulei. La contemplò come si contempla un essere di rara bellezza. La distese su una panchina, e si sedette con lei. Stava tirando fuori un po' d'acqua dallo zaino quando la misteriosa ragazza si svegliò.

-Dove...dove sono...?

-Riposati. Poi, se vuoi, mi dirai tutto.

Quella ragazza si fermò a guardare Rodolfo. Era bruno, con dei riccioli molto leggeri che scendevano spettinati sulla fronte. Aveva una pelle color sabbia, ed un abbozzo di lentiggini sul viso. Aly si perse nel blu marino dei suoi occhi.

-Stai meglio?

Aly era ancora scombussolata. Aveva gli occhi semiaperti, ed una voce flebile.

-Hai...hai...

-Si?

-Hai dei bellissimi occhi...

Rodolfo ne fu sorpreso. Nessuno gli aveva mai detto qualcosa di così semplice, ma allo stesso tempo bello. Quando Aly capì il senso delle sue parole si alzò in fretta e si mise a posto i capelli.

-Non volevo proprio dire che hai dei bellissimi occhi, cioè volevo ma poi...

Vide che Rodolfo stava rimettendo tutto via.

-Te ne vai di già ?

-Cosa dovrei fare qua?

-Ma... Ma...

Con al coda dell'occhio vide il suo porta medaglie, e per lei si aprì uno spiraglio di salvezza.

-Haiunportamedaglie????

-Cosa?

Deglutì, e scandì meglio le parole.

-Tu hai un porta medaglie?

Rodolfo si mise lo zaino sulle spalle, e rispose.

-Si, sono un allenatore, perché?

-Mi porti con te?

Rodolfo non aveva capito bene. Non voleva aver capito bene. Una ragazza che conosceva così poco tempo, voleva seguirlo? La ragazza aveva messo le mani a preghiera, e lo guardava con la testa leggermente inclinata. Fece vibrare i suoi occhi.

-Non se ne parla proprio, non vieni con me.

Aly non poteva permettere che tutto si perdesse, come in una bolla di sapone. Decise di usare la sua arma letale: i soldi. Tutti sono attratti dai soldi.

-Se vuoi ti dico tutto di me. Mi chiamo Aly Montgomery e sono la figlia di un impo...

-Basta. Non ti porterò con me. Fine.

-Ma...

-Addio.

-Beh allora sarai responsabile di quello che potrà  succedermi.

Fece eco, incrociando le braccia a segno di disapprovazione.

Aly non poteva sopportare che il suo spiraglio di salvezza si chiudesse, così si sfilò una scarpa, e gliela lanciò contro.

-Ma sei pazza? Potevi colpirmi!

-E tu? Tu che mi lasci sola ed indifesa?? Come ti definisci?

-Indifesa tu? Ma stai scherzando?

-Guarda che la notte è pericolosa, qui a Luminipoli!

-Lasciami in pace.

Aly non si smuoveva.

-Ti preeeeego.........

Alla fine Rodolfo cedette, e decise di accompagnarla.

-E va bene, ti accompagnerò. Ma solo fino alla prossima città . Ok?

-Si! Grazie! Sei il mio eroe!

Rodolfo bofonchiò qualcosa. Quando vide che Aly non si alzava si chiese il perché, e probabilmente anche Aly lo capì. Così fece scivolare il suo sguardo sulla scarpetta a terra.

-No. No. Categoricamente no. Non sono il principe azzurro di nessuno.

-Ma io senza la mia scarpa potrei farmi male.

-Te ne basta una per far male a me, però.

-Dai......

Così Rodolfo fu costretto a prendere quella scarpetta ed a portarla ad Aly. Lei si mise in posa, convinta di essere la Cenerentola del momento. Stese una gamba, e la alzò leggermente. Ma Rodolfo, sul punto di mettergliela, la poggiò accanto, provocando una forte irritazione ad Aly.

-E tanti saluti alla magia del momento.

Disse scocciata.

-Una cartolina non basterebbe. E ora seguimi.

-Ha...ha...ha...mi sto slogando la mascella dal ridere...

-Allora smetti di ridere.

Quinto episodio, che posto subito perché così, ho voglia. Ma non dormite sugli allori...

5 EPISODIO "Strada in salita"

La serata passò presto, e la mattina fece capolino. La strada, che rischiarata dal chiarore lunare pareva tanto angusta, con l'aiuto del sole si faceva sempre più graziosa e solare. Erano arrivati al percorso 5.

Pensando all'enorme sforzo, davanti a quella ripida salita, Aly esitò non poco, prima di seguire Rodolfo.

-Sei sicuro che non ci siano altre strade?

-Questa è la più corta. Un minuto in più con te equivale ad un neurone in meno a me.

-Come mai tutta questa gentilezza? Hai fatto un corso di bon ton online, nelle ultime ore?

-Tutto, pur di metterti a tuo agio, e ora seguimi.

La prima salita fu abbastanza calma. Con l'aiuto della staccionata, la salita era certamente più comoda. Il problema venne dopo, quando un evento catastrofico, destinato a sconvolgere i governi mondiali, accadde proprio qui, a Kalos.

-Mi si è rotto un tacco!

Si lagnò Aly. Si sedette su di un sasso, ed aspettò che Rodolfo accorresse ad aiutarla. Speranza vana.

-E ti fai fermare da questo? Continua!

-Ma senza un tacco sono sbilanciata!

-Allora vai scalza.

Esclamò ovvio Rodolfo. Era la soluzione più semplice.

-Mi sporcherei i piedi.

-Trova una soluzione. Non ho tutta la mattina da perdere, io.

-Preferire farmi sbranare da un mightyena, piuttosto che passare un'ora con te.

-Nah, ti troverebbe troppo....aspra. Un sapore acido.

-Simpatia portami via....

Fece eco Aly, in tono canzonatorio.

-Lo spero tanto.

Aly, non trovando una via migliore, decise di continuare, senza un tacco. Con un passo un po' titubante raggiunse Rodolfo, che nel frattempo si era fermato.

-Cosa aspetti? Che un passante ti trasmetta un po' di gentilezza?

-No, stupida. Non lo vedi?

Aly scrutò attentamente l'orizzonte, ma non vide niente di particolare interesse.

-Dei motociclisti.

-E allora?

Chiese Aly.

-I motociclisti sono degli allenatori, prevalentemente buio, veleno e spettro, che posteggiano le strade interne.

-Grazie dell'interessante lezione di antropologia. Con ciò?

-Questi appena ci vedono, ci fanno fuori!

-Ti fai questo problemi? E poi sarei io?

-Io che?

-Spostati.

-Ma cosa fai?? Sei pazza.

Aly si avvicinò a quello più alto, e si aprì leggermente la camicetta.

-Senti bello, voglio parlare con il vostro capo.

Disse Aly, sputando sulle scarpe del tipo.

-Sono io il capo, pupa.

Aly allora si avvicinò agli altri, e portando un braccio in alto urlò.

-Ehi voi, questo qua mi ha detto di essere il capo, è così??

I motociclisti si guardarono, e risposero in coro.

-Sono io il capo!

Così si azzuffarono, senza più badare ad Aly, e di conseguenza a Rodolfo, permettendo loro di passare i disturbati.

-Grazie, sei stata molto utile.

Disse Rodolfo.

-Oh, è stato facile. Penso che adesso non dovremmo avere più problemi.

Rispose Aly, arrossendo.

Per una buona ora il cammino fu scorrevole. Non incontrarono gente strana, o pokemon strani, e la strada era abbastanza pianeggiante. A metà  percorso trovarono un bivio.

-Allora, qua c'è un bivio. Destra o sinistra?

Chiese Rodolfo. Aly studiò la mappa, e diede una breve occhiata alle due strade.

-Per me a destra. Innanzitutto non c'è nessuno, e poi è molto più pianeggiante rispetto all'altra. Non trovi?

-Si, ma c'è qualcosa che non mi convince. Perché la gente sceglie la più scomoda? Non ha senso.

-È come chiedersi perché la gente sceglie la collezione autunno-inverno di 2 anni fa, rispetto a quella di quest'anno, quando c'è solo una differenza di 500 poke. Non ha senso.

-Guarda che con 500 poke ti compri una bicicletta super accessoriata!

-Eviti di comprartela!

Ribatté Aly. Scelsero la strada a destra, che in effetti si rivelò più comoda.

Dopo una mezz'oretta sentirono strani suoni.

-Che cos'è questo rumore?

-Saranno dei pokemon...

Rispose Rodolfo. Aly si guardò attorno, ma non vide la minima traccia di pokemon.

-Io non vedo niente. Oh, aspetta, ecco che si vede qualcosa...

Lungo l'orizzonte comparve un branco di doduo, che correvano verso di loro.

-Oh oh. Dei doduo. Scappiamo!

Rodolfo prese la mano ad Aly, e la trascinò dietro ad un cespuglio.

-Cosa fai? Ma sei matto?

-Ti sto proteggendo. I doduo, in branco, sono pericolosissimi.

Ad un certo punto i pokemon si fermarono, e si guardarono attorno.

-Ecco perché questa strada non è frequentata. Ci sono i doduo!

-Ma cosa può averli spaventati a tal punto?

Si chiese Rodolfo.

-Forse altri pokemon. Non so...

-Strano. Di solito i doduo attaccano gli altri pokemon, non scappano. Ci deve essere qualcos'altro...

Da lontano videro arrivare una jeep, con a bordo due uomini. Quando la jeep si fermò, un tipo scese, con una frusta in mano, e colpì due esemplari.

-Ecco perché. I bracconieri!

Esclamò Rodolfo, in tono sprezzante. L'altro bracconiere scese, e con un fucile sparò a mezzo branco. I doduo caddero a terra, svenuti. Poi il tipo con la frusta passo di doduo in doduo, a catturare quelli svenuti. Il resto era scappato, ma i due bracconieri si fermarono. Rodolfo nel frattempo fece molti scatti, in modo da poter condannare quei due.

-Cosa facciamo, adesso?

Chiese Aly sottovoce.

-Li sconfiggiamo!

Rispose Rodolfo sicuro di sè. Si avvicinò a quei due ed Aly fu costretta a seguirlo.

-Ehi voi due! Due ragazzini come voi non dovrebbero stare qui. Smammate.

-Non così presto. Prima libera i pokemon.

-Rodolfo siamo ancora in tempo per scappare! Forza...

Sussurrò Aly. Ma Rodolfo non sentiva.

-Vuoi lottare eh? Allora preparati. A perdere intendo.

Rispose un bracconiere. L'altro uomo prese due pokeball dalla jeep, e le lanciò in segno di sfida.Rodolfo ed Aly fecero lo stesso. Dalle pokeball uscirono due manectric inferociti. C'era odio, rabbia nei loro occhi. Ringhiarono loro contro.

-Fennekin, usa braciere!

-Vai fletchling usa nitrocarica!

I due manectric in risposta lanciarono tuonoshock a ripetizione.

-Fletchling schiva, schiva, e attacca!

-Fennekin non farti distrarre! Attacca!

Fletchling roteò un paio di volte, e si lanciò infuocato contro un manectric, che perse i sensi. L'altro fu colpito da due potenti braciere, quasi più un lanciafiamme, e cadde svenuto. Si rialzò poco dopo, e nel vedere il suo compagno svenuto, si avventò contro fennekin, che schivò abilmente due potenti elettrodenti.

-Fennekin usa azione! Presto!

Fennekin si lanciò contro il nemico. KO. I due avevano vinto. Insieme.

-Stupidi pokemon da quattro soldi, avremmo fatto meglio a lasciarvi marcire!

Esclamò in tono sprezzante un bracconiere. Ci sputò sopra.

I due scapparono con la jeep, e Rodolfo raccolse i due pokemon svenuti.

Li portarono alla città  più vicina, Castel Vanità , dove li curarono.

Una volta usciti, si sedettero.

Il sole stava tramontando, i suoi raggi, dorati dal tramonto, si riflettevano nella fontana, abbagliando i passanti. I fletchling stavano tornando nei loro nidi, cibando i propri cuccioli.

-Abbiamo fatto un buon lavoro, insieme.

-Grazie.

Rispose Aly.

-Questa non mi sembra un vera e propria città . Facciamo che alla prossima vera città  ti lascio, ok?

-Ok.

Rispose felice Aly. Per lei si stava aprendo un nuovo capitolo di vita.

Al dilà  di quello che fu la strada in sè, in salita, in salita fu più che altro la loro piccola avventura, una salita difficile e impervia, piena di battibecchi e incomprensioni. Una salita morale, che portò anche ad una soddisfazione morale.

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Guest Gingaehlf

Nuovo episodio !!!!

6 EPISODIO "Psiche"

-Uff... Quest'audioguida non la smette di parlare...

Si lagnò Aly. Teneva in mano un mp4, con l'etichetta "Audioguida Maniero Sottotono". Rodolfo le venne vicino, e le sussurrò.

-La smetti di lagnarti? Qua c'è gente che ascolta.

-Lo so! E non capisco come facciano! È una tale noia!

-Perché per te cos'è divertente, leggere riviste di moda?

-Non ti rispondo nemmeno.

Aly si avviò verso il primo piano, mentre Rodolfo volle finire il giro.

Una volta usciti Rodolfo le chiese qualcosa di più, oltre al nome, per curiosità .

Si sedettero su di una panchina. Il sole si alternava alle nuvole, giocando con luci e ombre sulla fontana, che rifletteva arcobaleni. L'aria spirava leggera, cullando il volare dei fletchling dolcemente, mentre una scia di petali rosa si liberava leggera, chiudendo quel bellissimo panorama. Aly fece scivolare gli occhi a destra e sinistra, cercando di fuggire, almeno mentalmente, da quella situazione.

-Allora... Mi chiamo Aly Montgomery, e vivo a Luminopoli. Ho due sorelle...

Smise un attimo di parlare. Era indecisa sulle informazioni tipo "mio padre è il più grande banchiere di Kalos", "a breve dovrò sposarmi contro la mia volontà ", "ho tre nomi orribili e per comodità  mi faccio chiamare Aly". Così non glielo disse.

-Basta...?

-Si. Non c'è altro.

Rodolfo ci pensò su, e si ricordò di quello che gli disse quella sera.

-Quella sera, mi dissi: "mio padre è un impo"e non finisti la frase. Cosa volevi dire?

Aly ci pensò su. Fece ruotare gli occhi, ampliando la sua vista sul cielo. Ora scorgeva la foresta, ai lati, e le persone che passeggiavano dolcemente, immerse in quel paesaggio.

-Oh beh, volevo dire... Che...lui...

-Lui...?

-Lui è un impo...llinatore.

Rodolfo sgranò gli occhi, ed inarcò le ciglia a segno di stupore.

-Un impollinatore?

-Si, c'è qualcosa di strano?

-Non sono i combee che impollinano?

-Lui li aiuta. Ma non perdiamoci in chiacchiere, cosa facciamo adesso?

-Fammi pensare... Tu per caso vuoi partecipare alla Lega?

Aly rispose sicura. Voleva solo quello.

-Certo! Tu cosa vuoi fare scusa?

-No, anch'io, però mi chiedevo se tu avessi passato l'esame per allenatori...

-Quale esame scusa?

-Ok... Seguimi.

Si avviarono in cerca di uno sportello Lega, dove prenotare l'esame.

-Mi vuoi spiegare di che esame si tratta?

-Per partecipare alla lega devi passare un esame. Ma tu non lo hai fatto. Adesso andiamo a prenotarti, capito?

-Si, qualcosa.

Arrivarono allo sportello, e prenotarono l'esame per le 16:30. Verso le 16:00 si misero alla ricerca dell'arena, la quale si trovava al di fuori di Castel Vanità .

-Quanta poca gente che c'è in giro...

Constatò Aly. Si guardò attorno ed effettivamente la strada era vuota.

-Perché tu sei abituata alle mega città  come Luminopoli.

-Ok, ma ieri, Castel Vanità , era molto più indaffarata. C'era più gente. Adesso sembrano morti tutti.

-Vedremo.

Arrivarono al campetto, e si sedettero in prima fila. Assistettero a tre incontri, due positivi ed uno negativo, finché non si sentì una voce urlare.

-ALY MONTGOMERY, ALY MONTGOMERY SI DEVE PRESENTARE AL CAMPO TRE PER L'ESAME. RIPETO ALY...

-Vai, è il tuo turno!

Aly si alzò, e corse in direzione del campetto 3, ma non vide nessuno. L'esaminatore non c'era, e non era la sola. Anche al campo 4 mancava. Si diresse in segreteria, a chiedere un spiegazione.

-Mi dispiace, ma l'esaminatore è irraggiungibile. Le prenoto un altro esame per domani, stessa ora. Le va bene?

Disse la signora, mentre era intenta a telefonare con due persone diverse.

-Si, grazie.

-Prego. Ora mi scusi un attimo... No, l'appuntamento è annullato. Si sto parlando con lei, signor Page. No signora Flower, non era rivolto a lei. Si, lei può venire domani. No...

Aly decise di andarsene, per non peggiorare la situazione.

-Aly, come mai già  di ritorno? Cos'è successo? All'esaminatore non piacevano i tuoi tacchi?

-Qualsiasi persona con un po' di buon senso non ti risponderebbe.

-Dai, andiamo.

Tornati in città  si fermarono al centro pokemon, per riposarsi. Mentre stavano bevendo un succo di bacca videro un agente Jenny entrare. Si aggirava fra gli allenatori e si appuntava tutto su un taccuino. Arrivò anche da Rodolfo.

-Buongorno, sono l'agente Jenny di Castel Vanità , e avrei alcune domande da farvi.

-Ma certo, dica pure.

L'agente Jenny si sedette, e accavallò le gambe. Aly la squadrò dalla testa ai piedi.

-Ci dica.

-Bene. Avete notato qualcosa di strano nelle ultime ore?

Cominciò a tamburellare freneticamente la penna contro il suo blocchetto degli appunti. Il suo sguardo altalenante scivolava da Aly a Rodolfo.

-Beh, effettivamente si. Ci sembra quasi che la gente scompaia.

-Mmmhhh... Grazie dell'aiuto. Arrivederci.

Scrisse tutto nel suo blocchetto, e si dileguò. Aly si rivolse a Rodolfo.

-Pensi sia una cosa seria?

-Si, penso di si.

Uscirono dal centro pokemon, e si diressero fuori città , nel bosco.

-Perché siamo venuti qua, scusa?

-Perché prima, fra gli appunti di quell'agente ho letto la parola "bosco"

-Sai quanti boschi esistono a Kalos!

Ribatté Aly. Inciampò nella radice di un albero, e cadde, affondando la testa nel fango.

-AAAAAH!

Rodolfo si girò di scatto, e quando vide che Aly era solo caduta, tornò sui suoi passi.

-Ehi! Ma ci vedi?

-Dai alzati, che intravedo qualcosa.

-Ah davvero? E cosa? Il pugno che ti sta arrivando?

-No, qualcuno.

Aly nel frattempo si era già  alzata, e si stava pulendo i vestiti dal fango.

-Guarda, un uomo!

-Wow! Semplicemente fantastico. Ma adesso chi me li pulisci i vestiti?

Rodolfo non la ascoltava più. Si rivolse a quell'uomo, immobile di fronte ad un albero.

-Mi scusi signore...

L'uomo non rispose. Era un cinquantino, con un accenno di barba e dei capelli molto radi, bruni. Aveva la pelle chiara, a tratti abbronzata. Sembrava quasi ipnotizzato.

-Signore...

-Lascia fare a me. Sono una maga in queste cose.

Disse Aly, mentre si avviava da quell'uomo. Si fermò di fronte, e gli mollò due schiaffi, che lo fecero tentennare. Poi riprovò ancora, ma senza risultato. Quando fece per alzare la mano un'altra volta Rodolfo la bloccò, con un movimento fulmineo.

-Ma che sei pazza?

-È il metodo più veloce.

Ribatté scocciata Aly. Quando vide che Rodolfo si era allontanato, per consultare la cartina, le venne un'idea geniale. Estrasse dalla sua borsa un sacchetto, in tela, da qui prese un rossetto ed un mascara. Truccò quel signore come fosse una donna, e sul punto di mettergli lo smalto Rodolfo la richiamò.

-Ma cosa stai facendo?

-Sto provando i miei nuovi trucchi!

-Smettila e seguimi, che ho trovato un'uscita.

Però Aly pensò che a quel signore mancasse qualcosa, così gli fece indossare il suo cappello, ed i suoi tre braccialetti.

-Mmmh... Dici che va bene così?

Poi prese la sua collana, e gliela mise al collo.

-Così stai bene. Aspetta che ti faccio una foto...

Sul punto di prendere la macchina fotografica il suo ciondolo cominciò a brillare, facendo risvegliare quel signore. Quando Aly vide che stava sbattendo le palpebre, guardandola con degli occhi irritati, gli sfilò tutto e corse da Rodolfo.

-Ehi Rodolfo aspettami!

Lo raggiunse dopo qualche kilometro, correndo all'impazzata.

-Dov'eri finita?

-Hah... Hah...Dove? Hah... mi ero fermata...Hah...a bere.

-Adesso fermati qua, guarda cos'ho trovato.

Aly alzò gli occhi, e vide una distesa pianeggiante ricolma di manichini, come quello di prima.

-Uh, guarda quanti manichi...persone che ci sono!

-Ora dammi i trucchi.

-Perché scusa?

-Perché non vorrei trovarmi di fronte ad un esercito di jynx.

-Con me stai sicuro.

-Come...

Espirò Rodolfo.

-Sei più fastidiosa di un rattata!

-Un... Un rattata...?

Aly ci rimase molto male. Mentre Rodolfo si avventurava più in là , lei decise di fermarsi, e di sedersi sopra un sasso.

Intanto lui aveva visto qualcosa di molto strano.

-Ehi, Aly, vieni a vedere cosa c'è qui...

-Fai pure da solo. I rattata stanno bene lontano dalle persone simpatiche e altruiste come te. Rodolfo...

Non lo sentì più.

-Rodolfo... Dove sei??

Si alzò, e si mise alla ricerca di Rodolfo. Non le interessava molto di lui, ma dello zaino. Lo vide imbambolato mentre fissava il vuoto.

-Adesso hai un'aria più intelligente del solito, non trovi?

Non ripose. A quel genere di esclamazioni lui rispondeva sempre.

-Ma cos'hai?

-Esp esp...

Aly si girò di scatto, e vide un espurr di medie dimensioni, che la stava fissando.

-Un espurr?

-BIP espurr, il pokemon moderazione. Copre con le orecchie gli organi che presiedono ai suo grandi poteri psichici per non perderne il controllo.

Fece eco il pokedex.

-Ehmmmm... Ciao...

-Esp!

Il pokemon scagliò contro Aly un potente raggio psichico luminoso. Mentre il fascio stava per colpirla la sua collana cominciò a brillare, sprigionando attorno ad Aly dei fasci energetici che la richiusero in una bolla luminescente. Lo psicoshock non riuscì a scalfire quella bolla, con conseguente irritazione del pokemon.

-Esp..... Esp!

Ritentò con dei fasci ancora più forti, ma questa bolla energetica continuava a proteggerla, così Aly decise di avvicinarsi, per capire cosa fosse successo di tanto grave. In prossimità  del braccio si era conficcata un ago in metallo, dotato di una luce rossa che lampeggiava ad intermittenza. Aly mise le mani davanti, a segno di pace, ma il pokemon non capiva. Probabilmente quell'ago era il problema. Raccolse da terra un sasso, e lo scagliò contro quell'affare, spezzandolo in due. La luce smise di lampeggiare, facendo svenire il pokemon e tutta la gente che aveva ipnotizzato. Aly si avvicinò per rianimarlo.

-Come stai? Stai bene??

Aly lo scosse con forza, finché non aprì gli occhi.

-Stai bene? Allora?

Il pokemon alla vista di Aly la abbracciò, e non si staccò più. Le persone si svegliarono, simultaneamente ad espurr. Rodolfo la vide con espurr in braccio, e pensò di sognare.

-Cosa... Cosa... Quel...

-Stai tranquillo, non era colpa sua prima, ma di quell'affare.

Indicò un ago di metallo spezzato.

-E chi può averglielo messo?

-Boh... L'importante è che nessuno si sia fatto male.

Aly prese lo zaino, ed estrasse una pokeball.

-Cosa vuoi fare?

La fece scivolare lungo la sua gamba, finché non incontrò espurr. Dopo tre oscillazioni si fermò, con grande stupore di Rodolfo.

-Tu... Tu hai catturato in pokemon...?

-Se vuoi un giorno ti spiego come si fa.

Aggiunse, con un sorriso malizioso.

-Dovrei ridere?

Tornarono a Castel Vanità , e lei superò brillantemente l'esame.

-Ora che sei un'allenatrice a tutti gli effetti, che ne diresti di fare una lotta?

-Mmmhh... Non so... Poi dovrei concederti la rivincita, e si protrarrebbe troppo a lungo...

Finì, in tono di sfida.

-Non preoccuparti. Il mio fletchling non verrà  sfiorato.

-Ne sei così sicuro?

Ribatté Aly, mentre stava giocando con la sua pokeball.

-Esci espurr!

-Esci fletchling.

-Esp!

-Fletch!

Fecero eco i loro pokemon.

-Espurr, psicoshock!

-Fletchling, schiva ed usa alacciaio!

Il pokemon evitò abilmente il potente psicoshock, e si lanciò contro espurr.

-Espurr, schiva! Poi usa divinazione!

Espurr si concentrò, e poi si scansò da fletchling.

-Fletch!

-Anche tu sei ansioso di sconfiggerli eh? Bene. Usa nitrocarica!

-Espurr dai che vinciamo! Sferra psicoraggio dritto al petto!

Fletchling schivò abilmente i colpi di espurr, per poi planare circondato dalle fiamme sul nemico.

-Espurr attento!

Mentre fletchling era concentrato sul colpo, dall'alto apparì un bolide di energia, diretta all'uccello.

-Attento fletchling, attento a divinazione!

Ma era troppo tardi. Fletchling colpì con forza espurr, ma venne inevitabilmente a contatto con divinazione. Una coltre di sabbia e fumo si levò nell'aria. Lentamente si rischiarò, e rivelò le sorti. KO tutti e due.

-Parità .

Apostrofò Aly.

-È stato un buon incontro. Brava.

I pokemon rientrarono nelle rispettive pokeball, che furono portate al centro pokemon. Una volta fuori tornarono alla pensione, dove alloggiavano.

-Tu dici che quell'agente avrebbe potuto fare qualcosa?

Chiese dubbioso Rodolfo. Dopo l'incontro al centro pokemon, non l'avevano più vista. Aly lo guardò negli occhi, e rispose.

-Davvero ci hai creduto?

Rodolfo semichiuse gli occhi.

-A cosa? Non ti seguo.

-Era palese che quella non fosse un'agente Jenny. Prima di tutto le agenti Jenny girano in moto, e lei non girava in moto. Poi non aveva il classico cappello da agente Jenny. Ma la cosa più chiara era il suo equipaggiamento. Non aveva pokeball, ne pokemon liberi, ma solo una strana pistola. Gli altri ci avrebbero creduto, ma mi sa che l'infermiera Joy no, è per questo che non si rivolse a lei.

-Tu dici che fosse stata un impostore?

-Certo!

-Ora che ci penso è vero... Ma perché??

-Non lo fo.

Disse Aly con lo spazzolino in bocca.

-Ci dev'essere sotto qualcosa di losco.

-Forfe. Ora laffiami finire di lafarmi i denti.

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Guest Gingaehlf

7 EPISODIO "Problemi stradali"

La loro permanenza a Castel Vanità  era finita. Dopo aver studiato attentamente la cartina a colazione si misero in marcia.

-Allora, noi dobbiamo avviarci verso Petro...gliofari...?

-Glifari...

Fece eco Rodolfo.

-Petroglifari. Non Petrogliofari.

-Vabbè, per una vocale... Chi tiene la cartina?

-Tu. Io guardo la strada, e controllo le indicazioni.

-Perché io la cartina?

-Consideralo come un atto di fiducia verso di te.

-Consideralo come un atto di fiducia verso di te. Gne gne gne.

Lo scimmiottò Aly, quando fu allontanato abbastanza da non sentirla.

-Quanto lo vorrei... Uhhhh. Calmati. Le rughe non ti donano Aly, non ti donano.

Disse fra sè e sè. Lo raggiunse. Dopo una oretta incontrarono un bivio, ed indecisi sul da farsi consultarono la mappa. La brezza montana piegava gli angoli della cartina, rendendo la sua consultazione molto complicata ad Aly.

-Aly, ci sei?

Aly girò la cartina, ma non riusciva a venirne fuori.

-Vuoi un aiuto?

Le chiese stufo Rodolfo.

Senza neanche guardarlo gli rispose.

-No, so fare da sola.

Quando non ce la fece più, chiuse gli occhi, e con un dito puntò la strada.

-Destra!

Rodolfo da dietro non riusciva a vedere i suoi strani movimenti.

–Destra cosa? Non avrai mica tirato a caso...?

-N..n..no. Certo che no.

-Bene. Dammi un attimo la cartina...

-Perché scusa?

-Voglio controllare una cosa.

-Emmmhh... No. Mi dispiace, ma perderei la strada.

-Non preoccuparti.

-No. Mi dispiace. Andiamo.

Scelsero la destra.

Dopo una decina di kilometri videro un grazioso viale alberato, richiuso su se stesso, come se i tronchi fossero in preghiera. Un tunnel verde smeraldo, le cui fronde danzavano aggraziate sospinte dalla brezza. Il sole filtrava rado dalle fronde, ombreggiando quel lungo boulevard, mantenendolo fresco e placido. Dei campi di erba alta spaziavano ai lati, mentre i fletchling zampettavano da un pezzetto di pane all'altro. Il dolce fruscio della vegetazione contribuiva a rendere quel luogo un'oasi di pace, di calma.

-Uh ma che carini! Come state eh?

Aly si inginocchiò, per accarezzarli.

-Su, alzati. Non abbiamo tempo. Una volta arrivati a Perroglifari gli accarezzerai quanto vuoi.

Aly lo guardò disturbata. Si alzò, e proseguì. Per una buona mezz'ora non incontrarono niente di strano, finché Aly non si fermò.

-Cosa stai facendo?

Le chiese Rodolfo dubbioso. Aly stava fissando un cespuglio agitarsi freneticamente. Dalla penombra delle foglie si intravedevano due occhi, come due fari nella notte.

-Chissà  che bel pokemon abiti qui...

Allungò la mano verso la siepe, quando il pokemon le sputò un millebave al polso.

-Aaaaaah!

Rodolfo si girò, e vide Aly che si dimenava vicino al cespuglio.

-Cosa fai?

-Aiutami!! Non vedi che mi hanno attaccata!

-Veramente no...

-Uff... Fennekin esci!

Dallo zaino partì un fascio luminoso, che terminò a terra, in un fennekin. Con un potente braciere spezzò il filo, ed Aly si distanziò.

-Fennekin usa braciere contro il cespuglio!

-Aly cosa fai? Così è ancora peggio!

Dalla siepe uscì con forza un venipede, richiuso in se stesso a fare rulloduro. Si lanciò contro Aly, centrando in pieno il suo fennekin.

-Attenta Aly! È un venipede!

-BIP venipede, il pokemon centipede. Sonda l'ambiente circostante con le antenne del capo e della coda. Ha un carattere estremamente collerico.

-Di bene in meglio.

Aly girò la testa, verso fennekin, e lo vide svenuto al suolo. Accorse ad aiutarlo.

-Fennekin... Sniff... No...

-Fen! Fen...

-Fletchling usa nitrocarica! Schiva! Usa ancora nitrocarica!

Fletchling si lanciò contro il venipede, in un vortice di fuoco. Il nemico rotolò a destra, e, sfruttando millebave come una liana, tramortì fletchling. In seguito si appollaiò su di un ramo, osservando con sadismo le sue prede. Le scrutava, facendo scivolare il suo sguardo da fletchling a fennekin.

-Maledetto... Esci espurr!

Un altro fascio luminoso, dal quale si delineò espurr.

-Esp esp!

-Vai espurr, psicoshock a ripetizione!

Adesso una moltitudine di raggi luminosi assediava il pokemon selvatico, mettendolo in non poca difficoltà . Schivava a stento, finché non venne colpito.

Cadde svenuto a terra, sotto lo sguardo compiaciuto di Aly.

-Siiii! Bravo espurr!

Rodolfo richiamò dentro fletchling, e la stessa cosa fece Aly. Continuarono il loro cammino per un'altra oretta, finché non si videro davanti un'imponente reggia, un regno barocco. Un complesso di stucchi dorati, di affreschi pregiate e statue imponenti. Rodolfo era molto dubbioso sulle indicazioni. Petroglifari si trovava sul versante costiero di Kalos, e quella reggia era immersa nella pianura. Del mare nessuna traccia.

-Scusa per l'osservazione, ma questa non mi sembra esattamente il versante costiero di Kalos.

Aly si guardò attorno, e rispose.

-Non sembra. Ma lo è. Vedrai che tra poco il mare sarà  l'unica cosa.

-Mmmmhh... Non ne sono convinto. Chiediamo a quel giardiniere.

Si avvicinarono furtivamente. Quel giardiniere stava falciando con dei brevi movimenti l'erba alta.

-Mi scusi...

-Si?

Il giardiniere guardò loro dubbioso.

-Noi ci stavamo chiedendo se questa fosse la strada per Petroglifari.

-Vi sembra la strada per Petroglifari?

Aly lo interruppe, addossando la colpa sulla cartina.

-Certo! Qua la cartina dice...

-La cartina un corno.

La apostrofò Rodolfo. La stava consultando, e si vedeva chiaramente che quella era la strada sbagliata. Si allontanarono dal giardiniere e consultarono meglio la cartina.

-Certo che è sbagliata! Dobbiamo fare la strada inversa. E tutto per colpa tua!

-Ma io...

-Tu cosa? Tu sei solo una ragazzina viziata, che non sa fare niente!

-Io non...

-Certo, tu non volevi. Tu non vuoi mai. Si tratta solo di buon senso. Ma sto parlando con la persona sbagliata.

Finì Rodolfo. Aly corse via in lacrime, verso il giardino. Rodolfo invece si fece una visita guidata del palazzo. Le stanze erano molto decorate, con stucchi alle pareti, e mobili settecenteschi. Dei bellissimi drappeggi decoravano le ampie vetrate, che illuminavano a giorno quella bellissima reggia. Dal terrazzo si godeva una vista mozzafiato. Rodolfo pensò alle parole che aveva detto ad Aly. Era andato giù pesante, ma la leggerezza con cui faceva le cose lo innervosiva. Forse era quello che gli piaceva di lei, anche.

Aly sedeva su di una panchina, in prossimità  di una fontana. Prendendo una baccapesca dallo zaino, la sbriciolò sotto lo sguardo affamato di espurr e fennekin. Oggi con Rodolfo aveva sbagliato. Avrebbe dovuto dare la cartina a lui. Forse aveva ragione, in fondo. Forse era solo una ragazzina viziata. Cercò di scacciare quei pensieri dalla sua testa, e di godersi quel magnifico panorama.

Il sole stava tramontando, tingendo le nuvole di rosso e porpora. Brillava come un rubino in fiamme, lontano, in prossimità  dell'orizzonte. Un rubino che si accendeva ogni mattina, e che si spegneva ogni notte. Dicono che se si guardi bene il cielo, durante i tramonti e le albe si possa intravedere Ho-Oh.

Si alzò, e si fece una passeggiata per il labirinto. Rodolfo pensò di andarla a cercare, per farsi perdonare. Scese in fretta le scale, ed entrò anch'egli nel labirinto. Sebbene non fosse di un altezza considerevole, scovare Aly là  risultò più difficile del previsto. Chiamò anche fletchling, per rendere più facile quel compito.

Dopo un'ora a girovagare decise di salire, e di cercarla dalla terrazza. Salito la vide, intenta ad osservare il tramonto, ormai già  sfumato. Aveva un'aria pensierosa, dubbiosa. Sospirava a tratti.

-Scusa per prima.

La sua voce si perse nell'aria. Aly non si mosse di un millimetro.

-Scusa, è che quando fai così...proprio non ti sopporto.

-Non importa.

Rodolfo le si avvicinò.

-Si che importa. Non volevo dire quello che dissi prima. Della ragazzina viziata. Hai addirittura un pokemon più di me.

Aly rise, per qualche secondo. Continuava a fissare il vuoto.

-Ehi, Aly. Guardami.

Aly si girò leggermente, e si trovarono di fronte. Rodolfo si sbilanciò più avanti, fino a che fra le loro labbra non rimanesse che un flebile, sottile filo. Improvvisamente Aly girò il capo, e corse giù per la reggia.

-Aly aspetta...

Allungò un braccio, ma lei era già  scesa. Corse giù dalle scale, e non la vide.

Si avvicinò al giardiniere, per una informazione.

-Stai cercando una ragazza eh?

-Si. La ragazza che prima era con me. Se la ricorda?

Il giardiniere lo squadrò dalla testa ai piedi.

-E come mai non è più con te?

-È una storia lunga...

-La vidi andare verso il bosco. Corri. Se sei fortunato i luxray non l'hanno ancora trovata.

-I..i..luxray...?

Un sottile strato di velluto nero era calato sul cielo. La luna risplendeva opalescente fra le stelle. Un verso ripetuto riecheggiava nel silenzio della foresta.

Aly stava correndo nel bosco, con un'espressione disperata. Nel buio della notte tutto pareva più pauroso, anche il più piccolo fiorellino. Si fermò quando vide due occhi scintillanti, immersi nell'oscurità . Mano a mano quel pokemon si delineava sempre meglio, rivelando un luxray.

-Grrrrr... Lux!

Il pokemon ruggì.

-Aaaah! Un luxray!

-BIP luxray, il pokemon occhiluce. Vede attraverso le pareti per individuare le prede e i suoi cuccioli smarriti.

-Cosa?

Si girò di scatto, e vide Rodolfo.

-Aly, non preoccuparti! Fletchling usa nitrocarica!

I pokemon volteggiò in aria per qualche minuto, utile per distrarre luxray, che in seguito colpì invaso dalle fiamme. Il nemico reagì scaricando un potente elettroshock contro l'uccellino, che cadde svenuto.

-Espurr esci!

Espurr a sua volta scagliò un forte psicoraggio, colpendolo dritto al petto. Luxray cominciò a traballare, camminava a stento, quando cadde definitivamente. Rodolfo corse incontro ad Aly, e si abbracciarono.

-Aly come stai??

-Bene...sniff... Bene...

-Stai...stai piangendo...

-Sniff... Non importa... Andiamo...

Tornarono a Castel Vanità . L'indomani sarebbero partiti veramente per Petroglifari. Segnarono la strada sulla cartina, per non sbagliarsi.

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Guest Gingaehlf

8 EPISODIO "Nobiltà "

Una leggera brezza spirava verso ovest. Aly e Rodolfo si alzarono presto, e si incamminarono subito verso Petroglifari.

Dopo un'ora videro uno strano castello, che si ergeva fiero sulla sponda del fiume, in pietra. Poggiava sul punto di guado, ed arrivava oltre l'altra sponda. Rodolfo chiese ad Aly cosa potesse essere.

-Non so...

-Mmmmhh... Noi adesso dove siamo?

-Siamo...

Fece scivolare il suo sguardo lungo la linea tracciata in rosso, fino ad una macchia di caffè.

-...sulla macchia di caffè.

Il tempo che Rodolfo elaborò la risposta, e storse il muso.

-La macchia di caffè?

-Si. Guarda.

Porse la cartina a Rodolfo. La studiò brevemente, e fece scorrere il suo polpastrello lungo la linea rossa. Constatò anche lui il posto era quello, ma non si capacitava come fosse finita la macchia di caffè.

-Chi è che ha bevuto il caffè, oggi?

-Perché guardi me?

-Chi dovrei guardare? Siamo in due.

Si guardò attorno. A sinistra una distesa di fiori lillà  e dei pokemon che si rincorrevano, facendo oscillare gli steli come aggraziate danzatrici.

-Uff... Andiamo. Chiediamo qualche informazione.

Si inoltrarono in quella specie di castello. All'entrata due guardie li scrutarono con sguardo dubbioso. Nell'atrio centrale c'era una ragazza, a computer, che accoglieva gli ospiti.

-Buongiorno, benvenuti al castello lotta. Desiderate...?

Alla parola "lotta" i due drizzarono le orecchie.

-Qua si può lottare?

La signorina li squadrò con la bocca semichiusa, a segno di disprezzo. Socchiuse gli occhi, e rispose.

-Dipende.

-Dipende da cosa?

-Ecco, questo è un circolo riservato a persone nobili, con un titolo nobiliare. Non mi sembra che voi...

Non fece in tempo a finire la frase, che Aly la fulminò con lo sguardo.

-Come si permette? Guardi che io sono una contessa.

-Mi scusi? Non mi sembra proprio...

-Ah no? Scriva Luna Adelaide Annabella Montgomery sul suo computer, e legga. Si stampi il mio nome in fronte, in modo da non dimenticarselo.

Disse Aly, in tono fiero. Nessuno si era mai permesso di parlarle così.

La ragazza digitò sul computer il suo nome.

-Ecco. Fidanzata del conte di Bougival. È lei?

-Certo che sono io! E ora mi scusi, ma io avrei degli avversari da sconfiggere. Vieni battista, seguimi.

Rodolfo non ci capiva più niente. Lei fidanzata con un conte?

Una volta fuori dal raggio d'ascolto della ragazza Rodolfo la fermò, e pretese delle spiegazioni.

-Allora... Non so da dove cominciare...

-Oh da dove vuoi. Basta che passi per "fidanzata del conte Bougival", "Luna Adelaide Annabella" e se vuoi altro.

-Sediamoci.

Si sistemarono all'aperto, nel bar. Da lì si godeva di una vista meravigliosa. Un fiume che risplendeva come un diamante, incorniciato da un bosco smeraldino e da un cielo idilliaco. Uno stormo di spritzee si librava grazioso, accompagnato dalla brezza marittima.

-Ok. Aly non è il mio vero nome. Mi chiamo Luna Adelaide Annabella, ma preferisco Aly. Ero fidanzata con il conte di Bougival... Ma adesso non stiamo più insieme.

-E quanti anni di differenza?

-Oh, ha due anni in più. Suo padre è morto, e lui è il primogenito. Non sono la sua...

Rodolfo la interruppe, prima che potesse dirlo.

-Non intendevo questo.

-Meglio. E poi...

Cominciò a guardarsi attorno. Faceva scivolare il suo sguardo all'esterno, fuori dal campo visivo di Rodolfo. Si mise un'unghia in bocca, e prese a sgranocchiarla.

-...sono la figlia del più grande banchiere di Kalos.

Disse di getto. Calò il silenzio. Rodolfo le sputò l'acqua in faccia. Sgranò gli occhi, e

fissò, con la bocca tutta bagnata.

-Cosa c'è di strano?

Rispose Aly.

-Le ba..ba..banche Montgomery...?

-Si.

-Hanno finanziato la Lega di Kalos per tre anni di fila!

-Mi ricordo. Ora, che abbiamo la possibilità  di lottare, tutto grazie a me, andiamo?

-Aspetta un attimo. Ho incrociato una preda interessante.

Fece scivolare lo sguardo sullo stormo di spritzee. Aly lo guardò strano.

-Sei serio? Uno spritzee?

Rodolfo aveva già  preparato la pokeball. Fece uscire fletchling, che si lanciò verso i pokemon selvatici. Lo stormo si sfibrò, e gli esemplari si sparsero tutti attorno a fletchling.

-Cosa pensi vogliano fare?

Chiese Rodolfo preoccupato.

-Una strategia di difesa?

Gli spritzee cominciarono a sbattere le ali, generando un forte vento, che risucchiò fletchling. Aly fece uscire espurr, che riuscì a calmare il vortice, ma divenne subito bersaglio.

-Spritz spritz!

Gracchiarono infastiditi. Presero a volare sopra i loro capi, con fare minaccioso.

-Ti ricordo che siamo in un circolo nobiliare, non in un campo di fiori. Non puoi fare quello che vuoi!

Gli sussurrò Aly. Ma Rodolfo era testardo, non voleva rinunciare.

-Fletchling usa attacco d'ala!

Riuscì a stenderne un paio, ma gli altri si stavano già  preparando. Intanto espurr si stava concentrando. Poi si liberò. Gli spritzee cominciarono ad agitarsi, ed a languire. Alcuni non riuscivano più a volare. Era confusione. Rodolfo sfruttò quell'occasione per catturarne un esemplare. Lanciò la sfera, andando a colpirne uno adagiato sulla riva. Dopo tre oscillazioni finalmente si calmò, e Rodolfo capì di averlo catturato. Fletchling andò a riprendere la sfera, e gliela portò.

-Hai visto Aly? Ho catturato un pokemon!

Ma Aly si stava già  incamminando verso le scale. Decise di seguirla.

-Andiamo.

Salirono le scale, e si ritrovarono in un labirinto di stanze. La porta si chiuse da sola, appena furono abbastanza lontani, con loro grande stupore. Improvvisamente videro entrare un maggiordomo, che portava un vassoio in argento.

-I signori vorrebbero lottare...

Disse, con la bocca socchiusa. Aveva gli occhi semichiusi, e stava osservando con diffidenza il loro abbigliamento. Storse la bocca, e si avvicinò loro.

-Prego, il primo turno si gareggerà  con un solo pokemon. Scegliete con cura.

I due poggiarono sicuri una pokeball a testa. Le porte si spalancarono.

Nell'altra sala, ad aspettarli, vi era una coppia di visconti. Erano seduti a gambe accavallate su delle morbide poltrone, con le braccia penzolanti. I loro occhi riflettevano la calma, ripetitiva monotonia di tutti i giorni. Sembravano quasi stufi. L'uomo si alzò, e prese una pokeball. La donna fece lo stesso, ma in tempi più lenti.

-E voi chi sareste?

Chiese la donna. Lanciò scintillante la pokeball, dalla quale uscì un delcatty. L'uomo aveva un floatzel, invece. I due schierarono spritzee, ed espurr.

-Perché hai scelto spritzee? Pensavo scegliessi fletchling!

-Io la stessa cosa! Dopo saremo sbilanciati!

-Qualche problema?

Interruppe loro la donna. Le sue braccia erano conserte, in attesa di qualcosa.

-No. Siamo pronti.

Le rispose il più educatamente possibile, in tono di sfida, Aly.

Floatzel partì con un acquagetto. Un classico. Spritzee ripose con campo nebbioso, impedendo al nemico di continuare la sua mossa. Delcatty in riposta scagliò un palla ombra, mentre espurr si concentrava per uno psicoshock. La sfera squarciò le nebbie, lasciando uno spirale, come un tunnel, nel quale si intravedevano i visconti. Spritzee la schivò, e rilanciò un forza lunare, dritto al bersaglio. Il nemico perse i sensi, mentre floatzel si appresta ad un idropompa. Espurr aveva pronto l'attacco finale: psicoshock. Ancor prima che floatzel potesse attaccare, espurr lo stese, con un fascio di energia luminoso, che non lasciava scampo. Ormai la nebbia si era diradata. Delcatty si rialzò, e si lanciò verso spritzee. Con un forte sbigoattacco gli ferì un ala, guadagnando un forte vantaggio. Espurr si stava riprendendo, non poteva che assistere inerme. Il nemico, con passo aggraziato, si avvicinò a spritzee, pronto a lanciare l'attacco finale. Lo guardò deciso negli occhi, sfoderando tutto il suo charme. Attrazione.

-Spritzee via!

Suspense. Il pokemon non si mosse.

Dopo qualche secondo si risvegliò come da una catalessi, e si avventò sul nemico con attacco d'ala, stendendolo. L'avversaria, scocciata, uscì dalla porta laterale, dando le spalle ai vincitori. Suo marito la seguì, raccogliendo i pokemon svenuti.

Il maggiordomo si rivolse a Rodolfo.

-Bene, vogliono scambiare le pokeball?

-No grazie, continuiamo con loro.

Il maggiordomo era palesemente scocciato. Ripete con maggior volume.

-I signori vogliono scambiare le pokeball?

A quel punto non restava che scambiarle.

La gara successiva era contro due duchi, anch'essi comodamente seduti. Stavolta schierarono serperior ed arcanine. Data la presenza di due pokemon fuoco nella squadra di Aly e Rodolfo la vittoria sembrava già  in mano loro.

-Questi li stendiamo.

Affermò Rodolfo con convinzione.

-A me preoccupa molto arcanine. Essendo tipo fuoco, non abbiamo molte scelte.

-Non preoccuparti, Aly. Vai fletchling usa nitrocarica contro serperior!

Il pokemon si scagliò, accerchiato dalle fiamme, contro serperior, mentre arcanine si stava concentrando su fennekin. Il serperior la schivò, e con la coda abbatté il povero fletchling, che cadde. Arcanine stava mettendo in difficoltà  fennekin, con i suoi fuocobomba.

-Fletchling rialzati! Usa alacciaio!

-Tsk serperior, abbattilo.

Il serperior con un possente colpo di coda frustò ripetutamente fletchling, che stava tentando di rialzarsi. Quando finalmente ne schivò una, si librò in aria, e colpì il nemico. Intanto fennekin stava schivando a stento gli ultimi attacchi di arcanine, che non pareva cedere. Ad un certo punto fletchling riuscì a colpire, con nitrocarica, il serperior, facendolo cadere al suolo, svenuto. Meno uno. Adesso mancava arcanine, un osso duro.

-Che facciamo con arcanine?

Sussurrò Rodolfo.

-Non so. Prova un attacco d'ala. È l'unica cosa che potrebbe funzionare. Io adesso lo distraggo. Fennekin usa braciere!

Mentre fennekin lo distraeva, fletchling gli svolazzava sopra, per prendere il momento giusto. Quando arcanine corse contro fennekin con le fauci spalancate, fletchling agì.

-Vai fletchling! Attacco d'ala al massimo!

Il pokemon si scagliò ad una velocità  impressionante, centrando il nemico in pieno, e Fennekin lo finì con morso. Questa volta i due avversari si complimentarono per la vittoria, con modi gentili. Il turno successivo era separato, ma stavolta a due pokemon. Aly e Rodolfo si separarono, in due incontri singoli.

Rodolfo si ritrovò contro una donna di mezza età , con un tailleur viola scuro, ed un paio di scarpe con il tacchetto. Schierò un dewgong. Rodolfo in risposta mise spritzee.

Dewgong partì con un geloraggio. Spritzee lo schivò con agilità , e lanciò un potente forza lunare, che centrò il nemico in pieno. Dewgong era traballante. Spritzee lo finì con assorbibacio.

La donna lanciò un flygon. Bene. Con un altra forza lunare aveva vinto.

-Vai spritzee! Usa forza lunare a ripetizione!

-Flygon usa lanciafiamme!

Le due mosse si contrapposero, levando una cortina di fumo leggera, ma abbastanza fitta da impedire la vista.

-Coff...forza lunare!

Un altro forza lunare squarciò la coltre di fumo. Colpì dritto flygon, che stramazzò a terra. Aveva vinto.

-È stata una buona lotta, ragazzo. Arrivederci.

La donna uscì. Arrivò il maggiordomo, che lo inoltrò all'ultima lotta. Una volta finito uscì attraverso una bellissima porta, in mogano scuro, che dava al parco. Vide Aly seduta, che stava cibando i suoi pokemon. La panchina troneggiava sull'immensa distesa verde, appollaiata sulla cima di una collina. Un sentiero in mattonelle faceva strada. Fece scivolare il suo sguardo attorno. Al cielo, al ponte di legno, al prato. Era tutto così bello. Quelle distese di fiori, dei fiori bianco candido, ed un'acqua cristallina.

-Sei arrivato, ti aspettavo.

Si sposto leggermente a destra, facendo scivolare lo zaino a terra. Si mangiarono due panini che avevano portato, come pranzo. Stettero una mezz'ora a a fissare incantati il panorama. Era bellissimo. Una distesa di fiori, che percorreva i monti più aspri fino alla cornice, le increspature del ruscello, increspature di luce. La brezza che scorreva nei fitti boschi di steli, ed i petali che danzavano nel cielo, libero. La foresta che respirava.

Quando lo sguardo di Rodolfo scivolò sull'orologio, vide l'ora. 14:53. Tardi.

-Sono quasi le tre! Forza, andiamo!

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