Eleventh_ Inviato 18 giugno, 2014 Condividi Inviato 18 giugno, 2014 La saga di gregor è un "remake" della fiaba "alice nel paese delle meraviglie" (senza le meraviglie xD) scritto da Suzanne Collins, l'autrice di Hunger Games. Parla del giovane Gregor che finisce nel Sottomondo, un mondo abitato da ratti, pipistrelli, scaraffaggi e altri animali che non sto a citare giganteschi e in grado di parlare. Gregor scopre che suo padre è imprigionato nelle terre dei Rodenti, così intraprende un viaggio per salvarlo. Così ho pensato di provare a scrivere l'avventura del padre di gregor, che chiamerò....... Jonathan. Quella sera Jonathan era veramente distrutto. Dopo aver passato l'intera mattinata ad insegnare scienze in un' università ed essersi preso cura di sua figlia, la piccola Lizzie per l'intero pomeriggio, si ritrovava ad essere senza energie. Non che tutto questo non gli piacesse, adorava la sua vita così com'era. Sua moglie Margaret aspettava una bambina e non vedeva l'ora che nascesse. Quella sera era il suo turno di portare la biancheria sporca in lavanderia, aspettare che si lavasse e riportarla in casa. Subito dopo aver dato il bacio della buona notte ai due figli Gregor e Lizzie, all'anziana madre e alla stanchissima moglie, l'uomo raccolse la montagna di vestiti sporchi e si incamminò verso la lavanderia nel sottoscala del silenzioso palazzo. Arrivato nella piccola stanza iniziò ad inserire nel piccolo imbocco i vestiti, a versare il detersivo e ad azionare il timer. Era una serata veramente afosa, Jonathan aveva bisogno di prendere un po' d'aria fresca. E proprio in quel momento una bella folata di aria fresca colpì l'uomo. Proveniva dal condotto dell'aria. "Che strano" pensò il padre. Oltre a quella leggera brezza, dal condotto dell'aria fuoriusciva una strana nebbiolina che sprigionava una luce pallida. L'istinto da scienziato di Jonathan ebbe il sopravvento, quindi decise di aprire ed entrare nel condotto. Non pensava che la brezza lo trasportasse via. Subito il panico travolse Jonathan "che succede? Dove sto precipitando? Che succederà alla mia povera famiglia?" A causa della strana foschia Jonathan non riusciva a vedere ad un palmo del suo naso né capiva quanto veloce stesse precipitando. La caduta continuò a lungo. Per fortuna Jonathan aveva un orologio, e cronometrò la caduta. Erano ormai passati 4 minuti quando sotto di lui iniziò a vedere qualcosa: luci. "Hey c'è qualcuno! Aiutatemi!" gridò con tutto il fiato che aveva. Nessuna risposta. Iniziò nuovamente a preoccuparsi, si sarebbe spiaccicato al suolo! Quando ormai mancavano pochi metri all'impatto una nuova folata di vento rallentò la sua caduta e si ritrovò disteso su un pavimento di pietra. Alzò lo sguardo e trovò davanti a sé 4 persone: un uomo dalla folta barba, una donna in armatura e due guardie. Tutti avevano una chiarissima pelle color neve, dei capelli platino e degli occhi dall'iride dell'inusuale color viola. L'uomo barbuto parlò: "Salve, Sopramondo. Benvenuto nel Sottomondo. Mi presento, sono Vikus e lei è mia mogle Solovet. L'abbiamo avvistata mentre precipitava e abbiamo pensato che le servisse il nostro aiuto." Jonathan rimase di stucco. "Mi potreste aiutare a tornare su?" chiese con voce roca. Fu la donna a rispondere "Le correnti non aiuterebbero. Meglio che ci segua, ha bisogno di riprendersi". Detto questo Jonathan seguì i quattro umani per un tempo che gli parve interminabile. L'unica cosa a cui pensava era la paura che avrebbero provato i suoi familiari se non fosse tornato entro quella mattina. Doveva tornare a casa. Altrimenti l'intera famiglia sarebbe andata in rovina. "Bene, siamo arrivati" disse Vikus subito dopo essere uscito dalla galleria in cui avevano camminato fino a poco prima. Nel campo visivo di Jonathan si presentò uno spettacolo straordinario e bizzarro allo stesso tempo: si trovavano in un immenso stadio di pietra, con un campo di soffice muschio al posto dell'erba. Oltre esso riusciva a vedere Guglie di pietra ed enormi palazzi, anch'essi intagliati nella roccia. Non aveva parole."Dove ci troviamo?" chiese sbalordito. "Questa è Regalia, Il più grande stabilimento di umani del Sottomondo. Ora seguitemi, dovete riposare. Le daremo una stanza all'interno del Palazzo" disse con dolcezza il sottomondo. Per tutto il resto del tragitto Vikus raccontò a Jonathan la storia del Sottomondo, di come fosse stato creato dopo l'arrivo di Bartholomew Sandwich e della continua lotta contro i Rodenti, ovvero i ratti, e delle tre entrate per il Sottomondo, una delle quali si trovava nella "Distesa d'Acqua", come aveva detto l'uomo. Jonathan ascoltò attentamente ogni cosa, ma non era realmente interessato alla storia del luogo, no, lui voleva fare buona impressione a Vikus, che evidentemente era molto importante in città . Così avrebbe potuto fuggire durante la notte senza destare sospetti. Entrarono così nell'enorme palazzo levigato attraverso una piattaforma calata da una grande terrazza. "Il palazzo è così levigato per impedire ad eventuali nemici di entrare arrampicandosi. Come vedi, non c'è un'entrata al piano terra, ma solo attraverso la terrazza, poiché spesso ci serviamo degli Alati - i vostri pipistrelli- per viaggiare e quindi anche per varcare la soglia del palazzo" disse Vikus. Con uno schiocco di dita il sottomondo fece entrare due giovani ragazzi, probabilmente servitori, che accompagnarono Jonathan in un bagno. C'era una vasca con acqua corrente. E lì l'istinto da scienziato dell'uomo si riattivò: evidentemente c'era un fiume o qualcosa del genere che causava quel movimento dell'acqua, gli bastava raggiungerlo, prendere un'imbarcazione e fuggire verso la Distesa d'Acqua. Dopo essersi lavato, essersi cambiato con degli strani abiti di un tessuto leggero ma resistente e aver cenato con delle strane verdure, Jonathan fu accompagnato in una stanza per coricarsi. Cercò di non addormentarsi e aspettò ardentemente di non sentire più alcun rumore nei corridoi per poter fuggire. Silenziosamente raccolse una delle torce alle pareti e sgattaiolò fuori. Ci impiegò molto a trovare il fiume, ma quando lo raggiunse si tuffò in una delle barche attraccate al molo e partì alla volta della Distesa d'acqua. L'acqua del fiume si muoveva ad una velocità impressionante, con una tale potenza da spostare massi enormi come se fossero palle da bowling. Con grande attenzione Jonathan manovrò l'imbarcazione, fino a quando non sentì in lontanaza delle grida. Vikus aveva scoperto la sua fuga e probabilmente aveva mobilitato le guardie. A causa di quel pensiero Jonathan si distrasse e colpì una roccia in mezzo al fiume. L'impatto fece volare Jonathan in una Spiaggia ricca di cristalli luminosi, ma non era solo: assieme a lui c'erano due ratti. "Che profumino, vero Fangor?" "Hai proprio ragione Shed!" ridacchiarono tra loro i ratti. "E che strana colorazione che ha quest'umano.... così scuro! Che sia un sopramondo?" ringhiò il ratto di nome Fangor. Terrorizzato Jonathan si alzò. I ratti lo superavano in altezza di almeno dieci centimetri. "Buona...sera Rodenti. Sono Jonathan" si presentò tremando "Parla perfino!" gridò Shed. "Come mai hai il coraggio di parlarci?" ringhiò. Jonathan ragionò alla svelta. Era un insegnante dell'università . Doveva pur avere un po' di sale in zucca! "So che siete in guerra contro gli umani" rispose, mentre una piccola speranza si formava nella sua mente. "Potrei procurarvi qualcosa per sconfiggerli" disse infine. Gli occhi dei ratti brillarono. Lo attaccarono, ma senza ferirlo e lo portarono in una terra buia, sporca e maleodorante: La terra dei Rodenti. Prima di pronunciare ai due ratti Fangor e Shed quelle parole a Jonathan sembrarono una grande salvezza, una possibilità di sopravvivere, ma invece furono una condanna. Non sapeva che per i successivi due anni e venti giorni sarebbe rimasto rinchiuso in una fossa, con poco cibo e poca luce a costruire armi da fuoco inutilizzabili dai ratti. Fino all'arrivo del Guerriero della profezia. Come vi sembra? è il primo prequel che scrivo, non penso di essere così bravo però avevo appena letto di un vecchio contest in cui bisognava proprio scrivere un racconto del genere e mi è venuta voglia :3 Vi prego, non siate troppo severi con il mio racconto >.< Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
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