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[.alphafire.] Foxy, The pirate fox


.alphafire.

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Premessa:


Questa è una fiction che avevo iniziato tempo fa, senza però averla ancora portata a termine.


Ne scriverò qui i pezzi già  esistenti, ma non assicuro che la continuerò. Dipende se riuscirò a trovare l'ispirazione.


Penso che potrebbe essere apprezzata anche da coloro che non conoscono l'indie horror Five Nights at Freddy's, ma se lo conoscete, meglio.


Vi lascio alla storia; non è un granchè, ma spero in bene.


 


Volete lasciare un commento? Questa è la vostra discussione, potrete scrivere cosa vorrete, nei limiti concessi: http://www.pokemonmillennium.net/forum/topic/93338-alphafire-foxy-the-pirate-fox-commenti/


 


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Foxy, the pirate fox


 


"Perchè lo hai fatto? Dovevi controllarti. E' tua la colpa. Siamo stati tutti condannati... quando solo tu meritavi la distruzione".


 


Aprii gli occhi di scatto. La benda sull'occhio sinistro si alzò e con quelle due luminescenti, gialle pupille riuscii a riconoscere le tende viola tappezzate da sagome di stelle, il tessuto che mi confinava sul mio piccolo ed isolato palco.


Sospirai. Ancora un incubo, lo stesso tormento dal lontano '87.


Mi invase la mente, facendomelo ricordare come se fosse stato ieri.


Era una bambina, si era allontanata dai ragazzi che con attenzione ed incanto ascoltavano i miei compagni Freddy, Chica e Bonnie. Per una volta pensai di essere apprezzato da qualcuno, ma sbagliavo: lei si avvicinò a me solamente per prendermi in giro, come tutti.


Non potevo più condizionare così la mia esistenza e l'istinto prese su di me il sopravvento.


Bastò un unico poderoso morso e questa cadde a terra sgorgante di liquido rosso. Non lo avevo mai visto prima, ma ci volle poco per accorgermi che anche le mie fauci meccaniche erano rimaste intrise del medesimo rosso scarlatto.


Rimasi inorridito da me stesso, me ne pentii amaramente... Ma ormai era tardi.


Da allora la pizzeria Fazbear chiuse per un lungo periodo e il proprietario mi isolò maggiormente.


Ancora più solitudine.


«Non continuate a starmi lontano, non volevo» continuai a ripetere ai miei compagni, anche se io per loro non ero altro che un assassino.


Da quella sera, ogni notte mi svegliavo a causa di incubi perpetui. Non volevo più continuare così; avrei trovato un amico, dimostrando di essere diverso da come tutti mi vedevano e finendo una volta per tutte questa vita che mi portava alla distruzione interna dei miei meccanismi.


 


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Questo ovviamente non è tutta la storia, soltanto un "primo assaggio", per magari vederne le prime reazioni. Perdonatemi se è veramente corto, ma ho poche pagine scritte (sul cellulare) perciò vorrei provare a dividerle in più parti possibili, ma credo che il prossimo sarà  l'ultimo fra cosa sono riuscita a scrivere.


Forse dopo mi verrà  l'ispirazione e la voglia per continuare.


Nel frattempo, i commenti sono graditi. Grazie della lettura.


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Che bella notizia giunse un giorno: "Riapertura Pizzeria Fazbear" indicavano alcuni volantini.


Chica e Bonnie fremevano per l'emozione, Freddy era più controllato ed io... io ero agitato.


La notte sarebbe sicuramente arrivata una guardia notturna. Sarebbe potuto diventare lui il mio nuovo amico?


Il tempo passò lento, non si vedeva nessuno nella pizzeria.


Tutti si ricordavano di me e chi mai sarebbe entrato nel locale?


 


"Foxy..."


Mi sentii chiamare. Un'illusione.


"Foxy"


Riudii il mio nome. Qualcuno mi stava cercando?


"Foxy!"


Sgranai gli occhi alzandomi dal freddo pavimento di legno del mio piccolo ed oscuro palcoscenico.


Non c'era nessuno, eppure ero sicuro di aver udito una voce. Però pareva umana.


Sbirciai da dietro le tende e notai Bonnie avvicinarsi all'ufficio del locale; cosa stava facendo?


Rimasi silenzioso a guardare per tutta la nottata. Vidi solo Chica e Bonnie. Freddy si trattenne sul palco principale con il suo prezioso microfono in mano.


Tornai fra le tenebre che ormai mi conoscevano e mi accoglievano fra le loro enormi braccia.


 


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E nuovamente mi fermo con un "capitolo" molto breve, scusatemi. Per stavolta però penso possa bastare, altrimenti rovinerei il pezzo successivo. Premetto e prometto che il prossimo sarà  l'ultimo fra le cose che ho già  scritto (L'ho già  letto e non avrei modo di suddividerlo).


Se leggete, fatemi sapere con un commentino cosa ne pensate, nonostante le scarse righe postate.


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"Foxy. Vuoi restare solo per sempre?"


Stavolta sentii chiaramente la voce e la domanda mi fece alzare scattante dal pavimento.


«Chi ha parlato?!» gridai, ma mi spaventai nell'udire il suono stridente che provocarono le mie fauci.


Quelle parole furono solo un vano tentativo di parlare. Ormai era passato troppo tempo, i miei meccanismi si erano arruginiti e non potevo più emettere frasi comprensibili... soltanto un terrificante urlo.


Sentii passi fuori dalla mia tenda.


Forse erano nuovamente i due animatronics alla ricerca di una pizza da mangiare. Chica adorava la pizza.


Mi rannicchiai nella parte più immersa dalle tenebre della mia piattaforma e chiusi gli occhi, riposando e cercando di non pensare più a niente, non alle parole della voce in sogno, non alla mia bocca che non poteva più parlare, assolutamente a niente...


 


"Non ignorarmi, so che mi senti... devi solo venire da me. Aiutami. Chica e Bonnie, sono vicini!"


Di nuovo! La mia benda stette per staccarsi per quanto violentemente fu alzata da sopra l'occhio, che immediatamente si illuminò di un giallo intenso e fluorescente.


La voce era stata chiara; pareva chiedere aiuto. Ma chi poteva mai essere?


Mi affacciai quasi completamente dalla mia tenda e vidi nuovamente Bonnie muoversi.


Stava andando ancora una volta verso l'ufficio.


'No, stavolta ci andrò per primo' pensai, ed uscendo dalla tenda mi venne spontaneo aprire le fauci in una specie di risata.


Non so nemmeno io il perchè della mia risata, forse stavo prendendo coscienza del fatto che avrei probabilmente trovato qualcuno lì dentro. Bonnie e Chica non erano tanto stupidi da cercare una pizza in un ufficio; doveva nascondersi dell'altro. 


Ero pronto.


Partii di corsa.


 


Ancora poco. 


Superai Bonnie, notai il suo sguardo contrario e quasi furioso nei miei confronti, ma lui non era capace di correre come me. 


Ormai ero arrivato alla porta dell'ufficio. C'era luce!


Le fauci spalancate, mancavano pochi passi, soltanto un altro pezzo di corridoio e...


*Lock*


Cosa? Mi avevano appena chiuso la porta nel muso.


Cosa? Quindi dentro c'è qualcuno.


Cosa... cosa stavo veramente per fare?


Correre in quel modo, la voglia di richiudere le fauci allegramente aperte e l'istinto di bloccarle su qualcosa che non fosse del secco legno.


Volevo ripetere quel episodio! Non potevo crederci... tutte futili convinzioni le mie?


Volevo uccidere in quel momento, stavo per riuscirci, lo avrei fatto se non fosse stato per la prontezza di chi dal dentro mi chiuse la porta.


 


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E ciò è quanto avevo scritto sul mio telefono. Semmai farò un continuo, sarà  tutto nuovo, ovvero dovrò inventarmelo sul momento. Ad ogni modo ci terrei che qualcuno commentasse, giusto per farmi sapere che ne pensa.


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