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[Gosharp-Z]Racconti gialli-ocra


Gosh

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There is a fifth dimension beyond that which is known to man. It is a dimension as vast as space and as timeless as infinity. It is the middle ground between light and shadow, between science and superstition, and it lies between the pit of man's fears and the summit of his knowledge. This is the dimension of imagination. It is an area which we call the Twilight Zone.


 


E dopo questa magnifica intro, presa spurodotamente dalla serie The Twilight Zone, benvenuti nella mia discussione ufficiale dei miei racconti.


Per chi mi conosce, sa che ho una grammatica orrenda sono molto scherzoso, ma io adoro i gialli e il genere dark, quello misterioso "dove realtà  e fantasia si incontrano". Per questo nelle mie storie c'è sempre un po' di mistero che aumenta la suspense e la paura in tutto. 


 


Ogni tanto (non frequentemente, scrivo molto poco in realta, mi piace fare altre cose) aggiungerò le mie mini-storie, chiamate da me "giallo-ocra", poiche sono sia gialle che dark (giallo + nero = giallo ocra)


 


Ne avevo due gia pronte, ma non riesco a trovare la seconda, per questo intanto posto solo la prima


 


Ben



 


“Perchè lì?†pensava Ben. Poi si mise ad urlare “Cos’avete contro di me? Io non centro niente!â€. Urlava nel vuoto, oppure aveva già  le allucinazioni? Era veramente così pazzo da parlare con la sabbia, con i cespugli secchi? Ma soprattutto, perché era finito in quel posto deserto senza ricordarsi come? Chi lo aveva portato li? Quando? Perché? Troppe domande per Ben. Ma andiamo indietro, esattamente di 18 ore.


 


3 marzo 2014- Ore 12:30. “Uff, la stanchezza mi sta assalendo!†pensava Ben Wilson, ingegnere. Pensava Sperava solo di tornare a casa da sua moglie e dai suoi due figli.


Era un uomo alto e di peso medio, con capelli ricci, corti e castani.


Indossava il solito abbigliamento d’ufficio. Era abbastanza rispettato dai suoi colleghi. Non aveva nemici. Guadagnava bene ma la sua famiglia non si accontentava mai. Quel giorno era soleggiato, ma il meteo, che andava in onda proprio in quel momento in TV, prevedeva pioggia per il pomeriggio. “Strano†pensò Ben, “Non sembra proprio promettere pioggiaâ€.


Uscì dall’ufficio e si diresse alla fermata dell’autobus. Ben non sapeva guidare, al contrario di sua moglie. Eva era una donna piena di carattere, quasi egoista. “Ehi! Si stanno avvicinando delle nuvole!â€, pensò.


 


Tornato a casa, i suoi figli lo tormentarono per farlo giocare con loro, ma era stanco perfino per salire le scale e andare nella sala da pranzo.


Mangiò di gusto il pranzo fatto da sua moglie. Quando finì, guardò un po’ di TV. C’era il TG. Come notizia principale, un omicidio commesso non tanto distante da casa sua. Una donna affogata nella vasca. Si pensava che prima di annegarla le fosse stata buttata addosso molta acqua gelida, così che, per qualche momento, non avesse avuto proprio le forze per difendersi. La polizia sospettava di due persone. Niente indizi o impronte. “Astuti†commentò Ben. Si ricordò che, mentre era sull’autobus, delle vetture della polizia si avviavano verso la casa della vittima. Intorno alle 15, tornò al lavoro. Pioveva. Prese lo stesso autobus. Gli piaceva guardare la faccia della gente e capire a che cosa stessero pensando. C’era, come tutti i giorni, una signora abbastanza anziana, sulla sessantina. Era seduta nel solito posto, vicino alla porta d’uscita. Non aveva mai parlato con lei, ma probabilmente era una nonna che ogni giorno andava dai suoi nipoti. Lo si poteva notare dai biscotti che preparava e che portava dentro la sua borsa. Il suo sguardo cadde su due individui singolari. “Sembrano tantissimo i Blues Brothers!†commentò nella sua mente. Avevano tutti e due una giacca nera e una cravatta ancora più nera. Lo guardavano, e lui si girò dall’altra parte fingendo di osservare i palazzi. Non era solito che uno sguardo lo intimorisse fino al punto di girare la testa. Sceso dall’autobus, notò che anche quelle due persone scesero con lui. Era leggermente spaventato, e si avviò più velocemente del solito verso l’ufficio. Voleva correre, fuggire, e stare al sicuro con i suoi colleghi.


Poi fu un attimo. Un colpo terribile alla testa. Gli occhi gli si girarono. Non aveva il tempo di riflettere che svenne. Si ritrovò 12 ore dopo in una macchina che viaggiava verso il deserto. Era troppo stanco per guardare chi guidava. Un altro colpo alla testa lo stese. Si risvegliò nel deserto.


 


Il meteo quel giorno diceva “Corrente d’aria calda proveniente da nord. Temperatura massima: 30 C°. Rischio disidratazione leggero. Portare cappello e bottiglia d’acqua con sé.†Dopo il meteo, partì il TG. Notizia principale: ritrovamento di un cadavere nel deserto. La vittima si chiamava Ben Wilson.


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Ci sono un po' di errori di battitura tipo il "centro" iniziale, cerca di rileggerlo

In alcuni punti i tempi verbali sono usati male

Parlando del racconto, la trama è anche carina, a parte la mancanza di un filo logico, nel senso che tutto accade senza motivo, che ci sta anche in un racconto del paranormale, ma non in questo che sembra più un racconto fatto a casaccio

La resa...è meh

Insomma, non mette angoscia, non evoca forti emozioni, non suscita particolari riflessioni, di giallo non ha nulla, le parti più interessanti come l'agonia nel deserto o l'inseguimento non sono praticamente trattate mentre si parla di cose di cui non frega molto ( tipo l'omicidio al TG: c'è un collegamento o è messo a caso? O la vecchietta dei biscotti), insomma...si può fare di meglio

Inoltre mi sembra un po' cortino

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