Vai al commento



[LadyHikari92]Ikarishipping bye me


LadyHikari92

Post raccomandati

Era una mattina di gennaio,la neve danzava sopra Sinnoh, in particolare a Nevepoli, che prende il nome proprio dalla neve presente in tutto l'anno.

Una ragazza di quattordici anni con occhi e capelli dello stesso color del mare e vestita con un giubotto rosso, Lucinda, era in viaggio lì, per conquistare la sua settima medaglia della lega di Sinnoh, da quando aveva dieci anni si è dedicata alle gare pokémon viaggiando con due ragazzi, Ash e Brock, provenienti da Kanto.

Dopo l'esperienza vissuta con loro Lucinda restò un po' a casa a DueFoglie ma quando ebbe dodici anni iniziò nuovamente a viaggiare per partecipare sia alle gare che alle lotte in palestra.

Era sulla riva Arguzia per allenarsi e ora doveva tornare al centro pokémon per far riposare la sua squadra.

Mentre aspettava vide davanti a lei un ragazzo camminare, lo aveva già  visto molte volte, era vestito di blu scuro e indossava una sciarpa bianca, aveva i capelli color lavanda e gli occhi pieni di indifferenza e freddi come un iceberg, camminava verso l'infermiera Joy e le consegnò le sue pokéball, si chiamava Paul, Lucinda se lo ricordava perfettamente, ma conoscendolo non gli rivolse la parola.

"So benissimo come andrà  a finire!

Quello lì o mi ignorerà 

o mi guarderà  per un secondo per poi andarsene via!"

Paul cercò un posto in cui sedersi dato che era molto stanco,girandosi vide Lucinda, si avvicinò a lei e iniziò a parlarle:"Lucinda…".

La ragazza sbatté le palpebre più volte e non sapeva cosa dire, ma decise lo stesso di rispondere come meglio poteva:"Paul…ti ricordi il mio nome?".

Lui si sedette vicino a lei e rispose:"Certo,vorrei proprio chiedermi se dopo quattro anni non me lo ricordassi,eppure ci siamo incontrati poche volte da quando Ash è partito".

Lucinda vide in lui una strana simpatia ma comunque nascosta dal suo essere lupo solitario, aveva troppa voglia di continuare la conversazione nonostante il lieve imbarazzo:"Si,da quel momento mi sono dedicata alle lotte in palestra oltre alle gare". "Lo sapevo già ". Rispose Paul con un piccolo sorriso.

Lucinda mostrò un espressione di incredulità , solo una volta in tutta la sua vita aveva visto una cosa simile, ricambiò il sorriso e lo guardò negli occhi, Paul sapeva che lei era felice e voleva continuare anche lui quella magnifica conversazione:"Poi lui dovrebbe essere andato a Unima, a conquistarsi altre medaglie per sembrare più forte, ma quando cambierà  quel bambino?". Lucinda ridacchiò:"Credo proprio che non cambierà  mai!Ha ha!".

Il sorriso di Paul si spense subito dopo che lei parlò e guardò in giù, dopo aver visto il suo capo inclinato verso il pavimento anche quello di Lucinda si spense:"Paul…va tutto bene?".

Lui non rispose, sembrava triste, Lucinda si sentì profondamente in colpa e il suo cuore sembrava essere inghiottito dal nulla, guardò anche lei in basso.

"Ma…che succede?

Perché all'improvviso sembra essere triste?

Sarò stata io di sicuro!

O magari gli è venuto in mente qualcosa di brutto?

Comunque sia mi sento male…"

All'improvviso mentre fu assalita dalla vergogna sentì qualcosa che la toccava dolcemente, alzò lo sguardo, era la mano di Paul che l'accarezzava, lei provò l'imbarazzo mescolato con la felicità , il risultato della ricetta era la faccia di Lucinda rossa come una ciliegia, lui riprese a sorridere e le chiese:"Vuoi andare fuori a camminare un po'?". Lo aveva chiesto in un modo veramente invitante, Lucinda non poté fare a meno di accettare.

"Wow, come mai all'improvviso mi ha accarezzata?

Avrà  sicuramente visto il mio volto pieno di vergogna!

Ma perché allora non voleva vedermi così?

Forse gli piaccio…"

Camminavano in giro per la città  innevata fianco a fianco e parlavano, Paul sembrava sempre più diverso, i loro occhi non si guardavano ma i loro cuori si, ad un certo punto Paul le chiese:"Lucinda,a te,piace questa neve?","Tantissimo,a te invece?","Si,è lieve,pura e dolce",rispose Paul, un attimo di silenzio, poi Lucinda riprese la conversazione:"Hai ragione Paul!", "Proprio come te".

Lucinda rimase come fulminata da quelle parole, guardò timida Paul e arrossì di piacere, Paul non smise di sorriderle, prese le sue mani, le diede un bacio sulla fronte.

La ragazza si emozionò così tanto da non parlare più, temeva che se avesse parlato si sarebbe lentamente messa a piangere e che se avesse voltato lo sguardo Paul sarebbe diventato triste.

"M-mi ha baciata?

Mi ama così tanto?

In fin dei conti…mi è piaciuto tantissimo!

Cosa sta succedendo?

Sento il mio cuore battere felice!

Mi chiede di andare avanti, ma non per lui o per me!

PER PAUL!"

Allora lei prese fiato e disse:"Trattami come vuoi tu, io risponderò come posso". Lui allora l'abbracciò per calmarla.

Mentre erano stretti tutto sembrava non esistere, mentre la neve cadeva sembrava che esistessero solo loro, erano andati oltre la città , vicino al lago Arguzia, nessuno era nelle vicinanze, ebbero un attimo di pace, i loro cuori brillavano come due stelle.

"NON CI POSSO CREDERE!!!

Mi sta stringendo forte, ma dolcemente!

So cosa fare!

Devo solo scoprire come reagirà ."

Lucinda alzò lo sguardo, vide Paul con gli occhi chiusi, aveva lo stesso volto di un bambino che stava dormendo e che faceva sogni tranquilli.

Lei appoggiò lentamente la sua bocca su quella di Paul.

Si baciarono, ma non sentivano la loro bocca appoggiata su un altra, solo un gran calore in un giorno d'inverno.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Archiviata

La discussione è ora archiviata e chiusa ad ulteriori risposte.

Visitatore
Questa discussione è stata chiusa, non è possibile aggiungere nuove risposte.
  • Utenti nella discussione   0 utenti

    • Nessun utente registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea...