Post-lega di Kanto (Darken)
Darken sorvolò quello che rimaneva della Torre Pokémon, scuotendo la testa. Il terremoto l’aveva destabilizzata, e il maremoto era stato così gentile da abbatterla e disperderla per chilometri e chilometri, sia in mare che sulla terraferma.
“Almeno non dobbiamo preoccuparci che i Gastly siano affogati.” Si disse con un sospiro, fissando i grandi sciami di Pokémon gassosi nascosti all’ombra di rocce, edifici distrutti o caverne. La colonia di Cubone invece era stata evacuata ore prima che il maremoto colpisse la città, come del resto gli abitanti. Poi fece segno a Peat di scendere. La città stava venendo lentamente ripulita dal fango grazie a squadre di uomini e Pokémon. Davanti alla casa, con una pala in mano, l’anziano si stava dedicando al duro lavoro a propria volta.
“Quindi, cosa ne pensi?” Chiese il vecchio vedendolo atterrare.
“Niente da fare, andrà ricostruita da zero.” Rispose, scuotendo la testa.
“Lo supponevo, a questo punto, mi conviene accettare la proposta di Radio Johto.”
“Quale proposta?”
“Tempo fa ci fu chiesto di costruire una Torre Radio a Kanto. L’idea era di convertire la Torre Pokémon, ma la cittadinanza decise che l’idea era pessima. Quindi provarono ad Aranciopoli, ma i lavori non poterono cominciare per via di alcune difficoltà. Adesso, però, la Torre è crollata. Non ci vedo nulla di male nel sostituirla.”
“No infatti. Raziel come l’ha presa? Ho provato a telefonargli ma…”
“Sì, è troppo impegnato. Con il fatto che ha annunciato il suo ritiro, un sacco di aspiranti si sono presentati sull’Altopiano Blu per sfidarlo. Tutti quelli che vincono il torneo possono ritentare la scalata al Campione quante volte vogliono, e un sacco di gente si stava preparando per sfidare lui. Dopo l’annuncio, ovviamente, vogliono tutti fare un tentativo.”
“Beh, immagino che vista la situazione sia un bene.”
“Sì, la prima volta che gli ho parlato dicendogli del crollo era distrutto. Sono abbastanza sicuro che stesse piangendo, e posso capirlo. La seconda, quando gli ho detto della possibilità della Torre Radio, mi ha urlato contro per dieci minuti buoni, ma alla fine credo abbia capito.”
“Speriamo.” Rispose Darken “Cosa ne sarà dei Gastly e degli Haunter?”
“Oh, troveranno dove andare. Piuttosto, c’è una questione di cui dovrei discutere con te.”
“Certo, mi dica.”
“Vedi, la Torre Radio richiederà notevoli quantità di elettricità per funzionare. Perciò, vorremmo riattivare la Centrale Elettrica abbandonata che si trova a nord di qui. Il problema è che Zapdos ci ha fatto il nido.”
“Quindi cosa farete?”
“Beh, Zapdos è un leggendario con cui si può ragionare, almeno secondo le leggende. Un buon allenatore potrebbe andare da lui e chiedergli di lasciare la Centrale, senza scacciarlo a forza. Però quell’allenatore dovrebbe essere preparato a combattere un leggendario. E per una lotta del genere ci vuole l’arsenale adatto.”
Darken annuì “Quindi lei vuole che io vada da Zapdos, con una squadra in grado di resistere contro di lui, e lo convinca, senza forzarlo, a lasciare la Centrale.”
“Sì. Radio Johto aveva già fatto firmare tutti i permessi all’Associazione Pokémon per far organizzare una task force e riprendersi la Centrale con la forza, ma preferirei che non si dovesse arrivare a tanto.”
“No certo. Me ne occuperò io. Preparo il team e parto.”
Fuji annuì, ringraziando il ragazzo.
Darken valutò rapidamente le opzioni. Ovviamente, ci volevano Pokémon Terra. Ricordava fin troppo bene come era finita l’ultima volta contro Moltres, e non voleva ripetere l’esperienza. Sorrise, e cambiò rapidamente la squadra. Volò poi sul lato opposto del Tunnel Roccioso, dove depositò anche Peat, e nuotò fino alla centrale sul dorso di Rhydon. Non aveva la minima idea di come potesse il Pokémon nuotare, ma aveva deciso che non era il momento di interrogarsi su queste cose.
Il ragazzo sorrise. Entrato nella Centrale, ne percorse i lunghi corridoi labirintici, e al centro di essa, vicino a un buco nel soffitto, trovò Zapdos nel nido. Il Pokémon era sveglio, e lo seguì con lo sguardo mentre si avvicinava.
“Zapdos, sono qui a nome degli abitanti di Lavandonia. Hanno bisogno di riaprire questa Centrale, e questo significa che devi spostare il tuo nido. Ti prego.”
Il Pokémon lo fissò per un momento, poi si alzò in volo. Soddisfatto, il ragazzo uscì dalla Centrale… e si trovò davanti uno Zapdos infuriato intento a combattere quelli che sembravano membri del Team Rocket.
“Ehi, che diavolo state facendo?!” Gridò.
“Non impicciarti, ragazzo.” Rispose uno dei cinque “Con Giovanni scomparso, saremo noi a rifondare il Team, non quegli altri idioti.”
“E per farlo ci prenderemo Zapdos.” Aggiunse il secondo.
Darken fissò i Pokémon che stavano usando, e si trattenne a stento dal ridere. Erano tutti Pokémon di tipo Terra, anche abbastanza deboli, come Diglett, Geodude e Graveler. Come era prevedibile, il leggendario, anche se svantaggiato, li sconfisse tutti.
“Cosa?!” Esclamò quello che aveva parlato prima.
“Oh, che cosa inaspettata. Che sorpresa. Non l’avrei mai detto.” Commentò Darken, con un tono marcatamente ironico, mentre Zapdos si limitava a volare via, ignorando i membri del presunto Team Rocket.
“Cos’è, vuoi fare il simpatico?”
“No, voglio che ve ne andiate subito. Non me la sento di infierire, quindi per oggi potete andare.” Rispose il ragazzo.
“Con chi credi di avere a che fare, ragazzo?”
“Beh, voi avete a che fare con un finalista della Lega. Con chi ho a che fare, io?”
I cinque arretrarono, sorpresi “Aspetta, io lo conosco, è il ragazzo del Monte Luna!” Esclamò uno.
“E della Torre Pokémon!” Aggiunse un secondo.
“Ehi, ero anche alla Silph. Non se lo ricorda mai nessuno, potrei offendermi.”
“D’accordo. Ritirata!” Rispose quello che doveva essere il capo. Gli altri non se lo fecero ripetere due volte. Darken ridacchiò. Quei ladruncoli non valevano nulla, inutile preoccuparsene.
Si diresse al fiume sorridendo, percorrendolo, quando scorse una figura intenta ad osservare i cinque Rocket in fuga. L’uomo scosse la testa, e imboccò il Tunnel Roccioso mentre il ragazzo sbarcava, diretto al Centro Pokémon.
“Chissà chi era.” Si chiese. Per un momento si domandò se non potesse essere Giovanni, ma da quel che sapeva l’uomo non era neanche più a Kanto.
“Oh beh, non lo scoprirei comunque, tanto vale non pensarci.” Decise, soddisfatto. Poi tirò fuori il telefono, e mentre entrava nel Centro Pokémon chiamò Fuji. Aveva parecchio da raccontargli.
Squadra:
Medaglie: