Obiettivi di Spighetta
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Al giorno d'oggi, il problema maggiore è il retaggio, quello che lasciamo ai posteri.
In particolare, mi riferisco ai giovani - soprattutto frequentanti le medie. Noi li rimpinziamo di concetti assurdi come - lo prendo solo perché è una delle questioni umanistiche più diffuse - l'omosessualità. Gli si presenta davanti questo concetto e loro, con il loro esimio bagaglio di esperienze umane e sociali, non riescono a comprenderlo. Di conseguenza, capendone solo la concettualità, associano al "fenomeno" un'immagine visiva, che permetta loro di farsene un'idea generale. Ripeto, generale.
Ma così facendo, nessuno si fa più le domande più giuste, come "Ma gli omosessuali sono felici della loro condizione?" "Vogliono davvero questo?" "Come si sentono ad essere messi in discussione, o etichettati?"
Questo è il problema più grande. Fermarsi all'apparenza visiva, a un'immagine, dimenticandosi che quelli non sono fenomeni o errori, ma esseri umani.
L'uomo ha paura di ciò che non capisce. Ma quello, anzi, le persone che non vengono capite, non hanno paura di noi?

