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Ciò che ci accomuna


SatoSerelover

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Ciao a tutti! Questa storia è una fanfiction che ho iniziato non molto tempo fa :) 

Ho pensato di fare una specie di serie "Amourshipping" chiamata "Never give up until the end". Ogni storia (a più capitoli) corrisponde ad un episodio. Unendoli si potrà formare una specie di finale alternativo di XYZ. Una specie di versione molto più romantica. 

Non ci saranno molte lotte, perché non sono brava a farle, o almeno in questa storia. La maggiorparte degli episodi sarà perlopiù romantico:love_emote:/azione:yeah:/drammatico:cry:

 

Ho già cominciato a pubblicare la storia su EFP, quindi se volete leggere tutti i capitoli fatti fino ad ora, vi consiglio di andare là a leggerla. Se no posterò un capitolo o due al giorno qui e la leggerete con calma ;) 

Non mi soffermo troppo! Eccovi la trama del primo episodio: Ciò che ci accomuna.

 

Dopo uno dei soliti attacchi del Team Rocket, mentre Serena cerca di salvare Pikachu da un fiume in piena, finisce col venire coinvolta e i due si separano dal gruppo, finendo in una situazione alquanto complicata. E proprio in questa occasione, Ash capirà che forse Serena per lui è più importante di quanto credesse.

 

Non mi soffermo più! Eccovi la storia!

 

Capitolo 1: Sotto una pioggia

Capitolo 2: Chi meglio sa comprenderti

Capitolo 3: Fratture

Capitolo 4: Non lascerò mai la tua mano

......

 

 

Capitolo 1: Sotto una pioggia

 


In un centro pokémon, seduti su un divano, i nostri eroi erano intenti a parlare con l’agente Jenny e l’infermiera Joy, o almeno, non tutti erano presenti…

Clem era seduta. Con la mano destra, infilata nella borsetta, coccolava il piccolo criceto elettrico, che aveva un aria dispiaciuta in volto. La bambina guardava la finestra alla sua destra, come sperando che arrivasse qualcuno, ma nessuno sembrava farsi vivo. La pioggia rigava il vetro del centro pokémon, di acqua. C’era un vero e proprio diluvio lì fuori e il pensiero che i suoi amici erano lì fuori, da qualche parte, sperduti, non la faceva stare per niente bene. Si sentiva talmente male, che voleva piangere, ma non voleva che poi anche Lem e Ash, si rattristassero più di quanto lo fossero già.

Afferrò, con la mano sinistra, il braccio del fratello, che in un primo momento le rivolse uno sguardo un po’ sorpreso, ma che poi la accarezzò dolcemente sulla testa, per tranquillizzarla. Anche lui ora era preoccupato, mai quanto però l’amico che se ne stava al suo fianco.

Ash all’apparenza poteva sembrare calmo, in pena, ma controllato, consapevole delle sue azioni e dei suoi sentimenti. No, non lo era per niente e questo, tutti i suoi amici e i pokémon lì presenti, lo capivano. In quel momento Ash stava implodendo, di rabbia, tristezza e sensi di colpa. La visiera di cappello, faceva ombra sui suoi occhi, coprendoli completamente e rendendoli non visibili alla vista altrui. Meglio così, pensava lui, forse non avrebbero visto i suoi occhi lucidi.

Tutti i pokémon erano fuori dalle loro pokèball e se ne stavano in piedi o seduti, calmi, attenti, con espressioni sui loro volti molto provate. Uno mancava all’appello. Tre di loro erano i più agitati e in pena. Sylveon, Braixen e Pancham, se ne stavano più vicini agli allenatori, cercando di non scoppiare a piangere.

Ash, però era diverso dagli altri. Le sue mani, tremavano ed erano saldamente aggrappate a qualcosa. In mano teneva qualcosa di molto importante, che gli era caduto in un momento che avrebbe preferito non ricordare, ma che ora come ora, lo tormentava. Il fazzoletto che aveva usato anni orsono, per aiutare Serena.

“Tutta mia.. è tutta colpa mia” Si ripeteva nella testa. Se si fosse allungato un po’ di più forse adesso, loro due sarebbero lì con loro e forse, non proverebbe così tanto sconforto. Non avevano notizie degli amici da ormai 2 giorni, che sembravano settimane. Nulla avevano trovato e ciò peggiorava solo la situazione, erano come scomparsi. Il peggio era che non sapevano se stavano bene o meno, l’ultima volta che li avevano visti, erano in una situazione in cui avrebbero potuto.. beh ecco… meglio non pensarci. Il solo pensiero faceva andare nel panico il ragazzo dai capelli corvini.

“Allora, spiegatemi bene la dinamica dei fatti, ho bisogno di sapere cosa è successo nei minimi dettagli, in modo da scoprire di più in quanto è accaduto. Almeno così ci sarà più facile scoprire dove sono i vostri amici e cercarli!” L’agente Jenny prese un blocchetto degli appunti, una penna e aspettò che uno dei ragazzi raccontasse. La risposta però non arrivava, erano troppo pessimisti e stavano perdendo ogni singola briciola di speranza. La poliziotta scosse la testa “Ragazzi…”

Ash, Lem e Clem alzarono la testa. Sembravano zombie, con i volti stanchi e tristi. Jenny sospirò “Lo so che è dura raccontare momenti difficili come questo e che siete preoccupati, ma se volete che li troviamo, dovete darci una mano. Prima cominciamo le ricerche, prima potremo trovarli!”

Ash espirò e annuì “Si, mi scusi, adesso ci penso io a dirle cosa è successo…vede…”

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Visto che il primo capitolo è corto, vi posto anche il secondo! 

 

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Capitolo 2: Chi meglio sa comprenderti

 

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Ash si stava allenando con Greninja, cercando di controllare la sua forma speciale, o almeno, cercava di attivarla. Uno scontro con Lem, era la cosa ideale. I due allenatori erano in piedi in mezzo ad una distesa di erba. In piedi davanti a loro, invece si trovavano Luxrey e Greninja, pronti a lottare. Il vento soffiava sul campo da lotta, dando un’ideale atmosfera di sfida.

“Sei pronto alla lotta, Lem?” Ash alzò un pugno, sorridendo con determinazione.

Lem si sistemò gli occhiali “Mai stato così pronto!” 

Un po’ più distanti dall’area usata per la lotta, Clem e Serena erano sedute, pronte ad osservare la lotta. Braixen, Pancham e Sylveon erano fuori dalle loro sfere, perché avevano appena finito di allenarsi nelle loro esibizioni e adesso stavano mangiando dei pokébigné. 

Pikachu invece, era seduto sulle gambe di Serena, tra le braccia della ragazza, che lo tenevano vicino a lei. Gli piaceva Serena, anche di più di quanto gli piacesse Misty anni prima. Serena era dolce, gentile, una bravissima cuoca, ragazza e performer. Riusciva sempre a mantenere la calma con Ash e a sostenerlo sempre. Si prendeva cura spesso dello stesso Pikachu, coccolandolo, spazzolandolo o dandogli dei dolcetti da mangiare. 

In quel momento però, per quanto cercasse di sorridere, sul volto del topino giallo era raffigurato un triste musetto. Non riusciva a sorridere o ad essere felice, voleva solo sospirare. Si sentiva trascurato ultimamente. Ash pensava solo a far lottare Greninja e la cosa lo faceva sentire messo in disparte, come se fosse stato sostituito nel suo ruolo da “migliore amico” dell’allenatore. 

Non veniva utilizzato da….settimane. Più o meno da quando quell’allenatore, Jimmy, non aveva sfidato Ash. Che più che Ash, Serena. Era lei che aveva accettato la sfida e aveva lottato sempre con lei. Se il Team Rocket non si fosse intromesso, avrebbero di sicuro vinto la sfida e quindi la lotta sarebbe finita, di conseguenza, non avrebbe lottato con Ash dopo mangiato. Beh, almeno aveva lottato. Però, pensandoci bene, se non fosse arrivato Jimmy? Nemmeno avrebbe lottato, perché Ash di sicuro avrebbe continuato ad allenare Greninja, cosa per cui aveva una specie di ossessione ultimamente. 

La cosa che l’avrebbe sicuramente consolato, era che non era l’unico dei pokémon di Ash ad essere in quella situazione. Invece non era così. Hawlucha e Talonflame erano molto utilizzati da Ash, non come Greninja, ma anche loro avevano varie chances per lottare. Persino Noiver, anche lui molto trascurato, aveva lottato più del topo elettrico… e ciò lo faceva davvero deprimere. Aveva tanta energia da scaricare, da liberare.. 
Si sentì improvvisamente un’esplosione, segno che la lotta era iniziata senza che se ne fosse accorto. Alzò lo sguardo e vide il suo allenatore, immerso nella lotta.

“Greninja usa doppioteam!” Ash comandò. La rana ninja scattò verso l’avversario, sdoppiandosi in una ventina di suoi simili.

Lem si rivolse al suo pokémon “ Luxrey rimani fermo dove sei e non abbassare la guardia!”

“Lux!”

Gli occhi di Pikachu cominciarono a socchiudersi, fino a che non si addormentò tra le braccia di Serena, che sentendo il pokémon appoggiarsi a lei, abbassò lo sguardo. 

Sorrise dolcemente, come Clem, che ridacchiò “Awwwwwwwwwww che carino!!!! Pikachu si è addormentato, vero? Non è adorabile????!!!” chiese curiosamente, muovendo avanti e indietro le gambe.

Serena girò la testa verso la ragazzina, portò il dito alla bocca e le fece l’occhiolino “shhhhh!!!” tornò a guardare Pikachu “Non disturbiamolo!”

Clem annuì e tornò a guardare l’incontro, mentre Serena cominciò ad accarezzare il piccolo pokémon che riposava.

Serena era particolarmente affezionata a Pikachu, per vari motivi. Uno dei tanti è perché lo trovava adorabile, un altro motivo era che era uno dei pokémon dei suoi amici, ciò lo rendeva quindi un suo automaticamente. Il motivo più importante era che è il migliore amico di Ash, quindi anche per lei era importante e sentiva di condividere una specie di legame. Spesso si occupava di lui, quando Ash non poteva e le faceva piacere, Pikachu era di buona compagnia. Si era accorta di essersene affezionata tanto, fin dall’incontro contro Jimmy. Pikachu fin dall’inizio l’aveva aiutata nell’incontro e sebbene lei non lottasse come Ash, i due non se l’erano affatto cavata male.

Era talmente occupata a riflettere e a coccolare il topino giallo, che non si accorse che Ash e Lem stavano facendo rientrare i loro pokémon nelle sfere poké. L’incontro era finito e il tempo era passato in fretta.

“Allora? Come vi è parso l’incontro?” Chiese Ash sorridendo. Lui aveva usato il plurale, ma il suo sguardo era più diretto a Serena. Personalmente puntava al parere della performer. 

Serena sorrise, cercando di far finta di nulla. Praticamente si era persa l’intero incontro, quindi non poteva davvero esprimere il suo parere, ma non voleva nemmeno deludere Ash, che aspettava una rosposta. “Bello! Un bellissimo incontro! Siete stati entrambi bravissimi!” Disse, cercando di sembrare il più naturale possibile.

Probabilmente Ash se l’era bevuta, infatti, sorrise di più “Grazie!”. 

L’allenatore poi puntò lo sguardo sulle braccia di Serena, o per essere precisi, su colui che si era appisolato tra le sue braccia. Un sorriso dolce comparve sulla faccia di Ash “Si è addormentato vedo!” si avvicinò al suo Pikachu e lo accarezzò sulla testa. 

Serena ricambiò il sorriso “Si, a quanto pare!”

In quel momento Pikachu sbadigliò e aprì gli occhi, per poi stiracchiarsi un po’ “Chaaaaaa..”. 

“Ben svegliato, amico mio!” disse Ash.

“Pika-pi!” Pikachu slatò via dalle braccia di Serena e poi si arrampicò sulle braccia di Ash, arrivando alla spalla, dove si posizionò “Pika!”


“Hey Serena, Clem, mi date una mano a preparare il pranzo?” Lem chiese.

“Certo!” Entrambe si alzarono in piedi. 

Tutti e quattro prepararono il pranzo. In mezzora circa era tutto pronto. Ogni pokémon venne mandato fuori dalla sua sfera e iniziarono tutti a mangiare.

“Allora, Ash, tra poco saremo a Luminopoli, cosa hai in mente di fare?” Serena chiese appoggiando il cappello sul tavolo.

“Beh, avevo in mente di allenarmi ancora un po’ oggi, magari potrei fare qualche nuovo tipo di allenamento per Greninja!” Ash pure si levò il cappello “Ormai manca poco alla Lega Pokémon e vorrei arrivare preparato al meglio! Sento che questa è la volta buona per vincere, quindi ho bisogno di allenarmi tutto il tempo possibile!”

“Sempre il solito” Pensò ridacchiando Serena. “Mi pare una buona idea! Ma non dimenticarti che anche il riposo a volte è utile! Se ti alleni troppo poi sarai stanco!”

“Stanco io? Io non sono mai stanco di lottare!” Ash afferrò un tramezzino.

“Si, di questo ne sono sicura” Serena lo guardò perplessa. 

“Sai, ho notato che Pikachu ti si è molto affezionato, Serena!” Disse Lem. “Si, l’ho notato anche io!” Clem aggiunse.

Serena si grattò la guancia “Si, in effetti”

Ash annuì “Sai, mi fa piacere! Non ho mai visto Pikachu affezionarsi così tanto ad uno dei miei compagni di viaggio!” Ash appoggiò la mano sulla spalla di Serena “Grazie per esserti presa cura di lui!”

Serena arrossì e cominciò a a giocherellare con gli indici, imbarazzata “Non c’è di che.. è un piacere!”

Clem sorrise e ridacchiò “Tranquilla Serena, puoi diventare rossa quanto vuoi, ma Ash non se ne accorgerà mai!”

Serena si irrigidì, diventando ancora più rossa. Ash invece piegò la testa confuso “Uhm?” 

“Visto?” Clem cercò di trattenersi per non scoppiare a ridere. “Cosa ti avevo detto?” 

Lem appoggiò una mano sulla testa della sorellina, alquanto confuso “Ma di cosa stai parlando?” 

Clem si schiaffeggiò la faccia con la mano “Anche tu sei un caso perso…”

Lem e Ash si scambiarono uno sguardo ancora più confuso. Clem scosse la testa borbottando “..Questa è quella che si chiama… ingenuità maschile…” Pensò lei. E così pensava perché era sicura che Serena non avrebbe mai confessato ciò che provava facilmente. Aveva bisogno di una mano e a costo di sudare sette camicie, lei avrebbe aiutato la Serena. Era come una sorella per lei e Ash come un fratello, non c’era nulla di meglio che aiutarli a mettersi assieme. 

Pikachu saltò sul tavolo di fianco a Clem e come lei, incrociò le braccia e scosse la testa “Pika-pika-chu…”

“Ahah! Anche Pikachu ci capisce più di voi!” Clem lo grattò sulla coda.

Pikachu adorava farsi grattare sulla coda “chaaaaa!!” Saltò giù dal tavolo e tornò dagli altri pokémon.

Ash si scrollò le spalle e riprese a mangiare in fretta “Prima finisco, prima continuo ad allenarmi con Greninja!”

“Sembra grande…. P-però…” Serena iniziò “C-Ci sarebbe una cosetta che ho notato…”

Ash stava per azzannare un tramezzino, ma si fermò e guardò “l’amica”. Amica era un termine non proprio adatto, perché lui provava qualcosa di più profondo dell’amicizia per lei. Che non è il classico “Migliori amici”. Qualcosa di diverso, speciale. Smise di pensare ai fatti suoi, ricordando che Serena gli stava parlando, quindi le prestò attenzione.

“Tranquilla! Dimmi pure!” Ash la incoraggiò.

“Forse… dovresti usare anche altri pokémon, oltre a Greninja.” Serena si sentiva imbarazzata “I-o non sono un’allenatrice esperta come te, ma ho notato che Pikachu non lotta da un po’ e… vedo che sembra triste…”

Ash rimase un attimo in silenzio. In effetti nell’ultimo periodo prestava spesso e solamente attenzione a Greninja e nelle lotte con più pokémon, Pikachu era spesso lasciato fuori. Non che lo facesse apposta, non se ne era mai semplicemente accorto. Purtroppo però la ragazza aveva ragione e per non essersene accorto da solo, dopo anni di viaggio con il suo migliore amico, doveva proprio aver perso la testa. Serena, invece, che nemmeno conosceva benissimo Pikachu, se ne era accorta in men che non si dica. 

“I-In effetti…” Ash abbassò la testa un po’ imbarazzato. “Ultimamente credo di aver lasciato un po’ da parte Pikachu. Mi sono lasciato troppo coinvolgere da questa storia della trasformazione speciale” 

Clem e Lem si scambiarono un sorriso dispiaciuto “Semplicemente sei un po’ ingenuo Ash, non te ne sei accorto, ma Pikachu sa che gli vuoi bene!” Clem disse con tono un po’ infantile.

Ash cercò di smorzare un sorriso colpevole “Certo che gli voglio bene! È stato il mio primo pokémon e abbiamo passato un sacco di avventure, è il mio migliore amico!”

Serena d’istinto appoggiò la mano sulla spalla di Ash “Allora credo che tu sappia cosa fare!” gli rivolse un sorriso dolcissimo.

Ash si immobilizzò, non aveva problemi ad incoraggiare Serena o ad aiutarla, o a farle anche complimenti. Perché con lei gli veniva automatico. Ma se era lei a farlo, sentiva come un formicolio, tipo imbarazzo. Non imbarazzo spiacevole, ma quello piacevole, emozionante. Fece di tutto per non arrossire, cosa in cui era diventato bravo. “G-grazie Serena. Sei fantastica!” si grattò la guancia. 

Serena si accorse di ciò che aveva appena fatto, così pensò a ritrarre la mano e tornò a mangiare silenziosamente “Grazie” arrossì.

 

 

 

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Spero vi abbia incuriositi questa storia e che vi sia piaciuta! A domani con il prossimo capitolo! ;) 
 

 

 

 

 

 

 

 

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Ecco i due capitoli successivi! ^^ 

 

 

Capitolo 3: Fratture

 

Una volta finito di mangiare, misero via tutto. Aspettarono qualche oretta, rimanendo a riposare un po’. Clem e Lem erano seduti su delle rocce. Mentre Ash e Serena erano sotto un albero, seduti sul prato, uno vicino all’altra.

 

“Hey Ash?” Serena mormorò.

 

“Si, Serena?” Ash chiese, mentre se ne stava sdraiato contro il tronco dell’albero.

 

“Cosa te ne pare per ora del tuo viaggio qui a Kalos?” Serena pure era sdraiata, una leggera brezza rinfrescava l’aria, muovendole i capelli.

 

Lei non se ne accorse, ma Ash la stava guardando. Non capiva bene ciò che significava rimanere imbambolati a guardare una ragazza, né perché lo stesse facendo. Gli venne solo l’istinto di sorridere.

 

“Ash?” Serena ripeté. “Tutto bene?”

 

Ash sbatté le palpebre un paio di volte e poi ridacchiò nervoso “Si, si, scusa. Mi avevi chieso come trovo il mio viaggio a Kalos, no?”

 

“Si” Serena annuì sorridendo.

 

“Beh, mi piace moltissimo viaggiare con voi! Credo che questo sia uno dei viaggi più belli mai fatti, tra tutti quanti. Devo dire che mi sono divertito un sacco e ho vissuto bellissime esperienze. Soprattutto voi tutti siete la parte migliore, ho conosciuto molti amici, pokémon e umani. Tu, Lem e Clem siete speciali e credo di non essere mai stato così unito a degli amici o compagni di viaggio! Siamo come una grande famiglia!”

 

Serena rimase zitta ad ascoltare, sorridendo. Era come affascinata da quello che raccontava Ash, era così interessante e le sue avventure rappresentavano in gran parte la sua personalità e coraggio.

 

“Ad esempio i miei compagni di viaggio erano tutti fantastici, ma diversi da voi!”

 

Serena si incuriosì, chissà che Ash non fosse innamorato di una delle sue vecchie compagne di viaggio. L’argomento la faceva pure sentire un po’ irrequieta.

 

Ash alzò lo sguardo al cielo “Misty e Brock furono i primi ad accompagnarmi nei miei viaggi! Con loro ho attraversato Kanto e Jotho. Misty è una tipa.. scottante. Litigavo sempre con lei, perché se la prendeva con tutto ciò che facevo. In un certo senso era divertente, perché come lei non esitava ad attaccare briga, nemmeno io ero da poco!”

 

Serena cominciò a sudare freddo.. e se era quella colei che piaceva ad Ash?

 

“…Però a volte era davvero seccante!” Ash concluse ridacchiando.

 

Serena sospirò rilassata.

 

“Poi Brock, mi ha accompagnato anche per Hoenn e Sinnoh! Siamo diventati davvero molto uniti, grandi amici! Ama prendersi cura dei pokémon ed è gentile con tutti, ma ha un difetto. È fissato con le ragazze, un po’ come Clem! Sempre, appena vedeva una ragazza carina, si inginocchiava e chiedeva un appuntamento, ovviamente però lui lo faceva per sé. Solo che lui veniva fermato da uno dei suoi pokémon o da i nostri compagni di viaggio”

 

Serena ridacchiò “Beh, più o meno è come Clem!” Serena rivolse lo sguardo sulla bambina “Non è vero?”

 

Clem fece una faccia ambigua “Lo faccio per il mio fratellone! Ha bisogno di una mano seriamente!”

 

Lem sbuffò “Ma perché?? Voglio trovarmela da solo una ragazza! Perché non provi a farlo a Serena e ad Ash?”

 

I due ragazzi, sentendosi menzionati, girarono la testa “Hey!”

 

“Non posso!” Clem scosse la testa “ Non ce n’è bisogno, loro due sono fatti già l’uno per l’altra!”

 

“COOOOSA?!” Serena e Ash esclamarono arrossiti completamente.

 

“Clem….” Lem implorò la sorella, imbarazzato al suo posto.

 

Serena cercò di cambiare argomento “Ash, cosa stavi dicendo?”

 

“Ah si, dei miei compagni! Vediamo.. dopo Brock.. c’erano Vera e Max! Vera è una coordinatrice e Max è suo fratello minore. Vera ed io siamo un po’ come fratelli, io insegnavo a lei qualcosa e lei faceva lo stesso! Max invece è un po’ sfacciato, ma ama i pokémon e prendersene cura, perché è troppo giovane per mettersi in viaggio!”

 

“Ma guarda, dalla descrizione sembra... l’anima gemella per Clem!” Serena alzò la voce, per farsi sentire anche dalla bambina, poi fece un ghigno d’intesa con Ash, che ricambiò.

 

Gli occhi di Clem uscirono dalle orbite “HEYYYY!!!! Io non devo trovare per un fidanzato! Sono già impegnato a trovarne una a Lem!”

 

Ash e Serena si diedero il cinque, finalmente soddisfatti della loro piccola “vendetta”.

 

“Poi dopo.. c’è Lucinda! Anche è una coordinatrice e lei è una tipa dolce ma anche testarda. Amava mettersi in competizione con me, come io del resto lo facevo con lei! Il suo Buneary aveva una cotta per Pikachu!”

 

Serena guardò Pikachu che annuì come esasperato. Il solo ricordo lo faceva un po’ rabbrividire. Non che non gli piacesse la compagnia della coniglietta, ma a volte gli dava davvero fastidio, visto che lui non ricambiava i suoi sentimenti. Al massimo poteva dire di provare quel genere di feeling, con… Sylveon.

 

“Poi ho viaggiato con Iris e Spighetto. Tipi eccentrici! Iris la detestavo a momenti, anche se eravamo amici, mi prendeva sempre in giro e mi faceva innervosire davvero tanto! Spighetto invece era davvero strano, anche se esperto di un sacco di cose, fin troppo! In fin dei conti però tutti e due erano dei grandi amici!”

 

Ash sospirò “Però voi siete davvero i più cari amici che ho! Clem è una ragazzina simpatica, esuberante, sorprendente e tenera! Ama i pokémon e credo che sia come una sorellina per me! Lem è un ragazzo gentile e simpatico, soprattutto quando lavora con le sue macchine! È un rivale davvero forte e riesce a capirmi tante volte!”

 

Serena sorrise, come se ormai avesse parlato di tutti, ma invece vide Ash allungare la mano su un fiore e raccoglierlo “E poi ci sei tu”

 

Serena arrossì, vedendo Ash che le porgeva il fiore “Sei una ragazza meravigliosa. Ti prendi cura dei tuoi pokémon al meglio, una bravissima cuoca, non te la prendi mai esageratamente con me o attacchi briga, hai uno stile tutto tuo e davvero unico. Sei gentile, generosa, sensibile e dolce. Il tuo sorriso è davvero…………..”

 

Ash si accorse che ora tutti lo guardavano. Lem con una faccia da pesce lesso e un po’ perplessa, ma ridacchiò. Clem invece aveva un ghigno enorme sul viso e stava cercando di trattenersi il più possibile per non scoppiare e cadere all’indietro, per ridere come una matta. Pikachu roteò gli occhi sorridendo. Anche Braixen, Greninja, Sylveon, Pancham e tutti gli altri pokémon, reagirono così. Serena era completamente rossa, come un vulcano in eruzione. Ash si bloccò un po’ imbarazzato, sperando di non aver fatto una figuraccia.

 

“Ehmmm… tieni..” Diede il fiore a Serena ancora un po’ nervoso per la figura fatta, davanti a tutti.

 

Serena sorrise, mentre il cuore le batteva forte. Allungò la mano e afferrò il fiore, gli staccò il gambo e si infilò il fiore tra i capelli “Allora? Come mi sta?” Chiese arrossendo.

 

Ash le sorrise e alzò il pollice all’insù “Benissimo!”

 

Si sentirono delle gocce di pioggia cadere. Da una ad una, divennero migliaia. In pochi secondi la pioggerella era diventata un diluvio.

 

“Sta diluviando! È meglio ripararci sotto qualcosa, altrimenti ci bagneremo! Non faremo mai a tempo a montare le tende!”

 

Un fulmine tuonò nel cielo, cogliendo tutti di sorpresa. Clem si aggrappò a Lem, come Braixen si aggrappò a Greninja e Serena ad Ash. Serena, subito si rese conto di essersi aggrappata ad Ash e così si staccò, cercando di non dare troppo nell’occhio, cosa un po’ impossibile.

 

Di nuovo si sentì un rumore forte, ma non sembrava essere un tuono. Improvvisamente arrivò un palla ombra che colpì in pieno l’albero nel mezzo, facendolo crollare. Ash e Serena, gli unici due nel perimetro di caduta, si levarono in fretta. Riuscirono a scansarsi appena in tempo, evitando di finire molto male.

 

Ash, con aria furiosa guardò nella direzione da cui proveniva l’attacco “Chi diamine è stato? Poteva essere pericoloso!”

“Chi siamo noi?”

 

“Eppure siamo indimenticabili!”

 

Una mongolfiera si materializzò in cielo davanti al gruppo di ragazzi.

 

“Oh no, ancora loro….” Disse annoiata Clem.

 

“Noi siamo sempre alla ricerca di un modo per realizzare il nostro obbiettivo!” James disse.

 

Jessie continuò per lui “E quale miglior modo per farlo se non andare direttamente al nostro obbiettivo e attaccarlo in ogni modo possibile! Pikachu sarà nostro!”

 

“Scordatevelo!” Ash si mise in posizione difensiva “Pikachu! Usa fulmine!”

 

“HEY MOCCIOSO!” Meowth interruppe Ash “Come ti permetti di non lasciarci fare il nostro motto!?”

 

“E a chi pensano che interessi?” Clem commentò borbottando.

 

Jessie urlò “SE ORA CI LASCIATE FARE IL NOSTRO MOTTO, NE SAREMMO CONTENTI!”

 

 

Preparatevi a passare dei guai

 

Guai molto grossi

 

Proteggeremo il mondo dalla devastazione

 

Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione

 

Denunceremo i mali della verità e dell’amore

 

Estenderemo il nostro potere fino alle stelle

 

Jessie

 

James

 

Team Rocket, pronto a partire alla velocità della luce

 

Arrendetevi subito, o preparatevi a combattere

 

Meowth, proprio così!

 

 

“Pikachu usa fulmine! Greninja usa acqualama!” Ash ordinò sena perdere tempo. Il Team Rocket lo aveva già stressato abbastanza  in una giornata.

 

“Inkay usa psicoraggio!” James comandò al calamaretto.

 

Psicoraggio e fulmine si colpirono, finendo per creare un’esplosione.

 

“Greninja prova con doppioteam e circonda la mongolfiera! Pikachu tu usa energisfera!”

 

“Pikaaaaaaaaa-chu-pi!”

 

“Greeeeeee-ja!!!!!”

 

I due pokémon fecero come comandato, però il Team Rocket non sembrava spaventarsi.

 

James alzò le braccia “Ma come, tutto qui?” portò poi la mano sotto il mento “Che delusione.. Inkay usa psicoraggio e colpisci Greninja!”

 

“Kayyy!!!”

 

Ash non perse un momento e subito reagì “Greninja usa taglio!”

 

Il raggio si scontrò contro le braccia di Greninja, che cercava di respingere l’attacco. In quel momento Jessie e James si scambiarono un sorrisetto.

 

Jessie puntò il dito su Wobbuffet “Gourgeist usa Neropulsar su Wobbuffet!”

 

“COSA?” Ash e i suoi amici esclamarono nello stesso momento.

 

Ma Jessie non aveva finito “Wobbuffet sai cosa fare!”

 

Gourgeist lanciò Neropulsar contro Wobbuffet, che però attivò specchiovelo. Si girò verso Ash e il colpo di Gourgeist divenne doppiamente potente. Il raggio era evidentemente diretto all’allenatore, con tanto di terrore per Serena e tutti gli altri. Ash non si mosse, come aspettando il colpo, ma qualcuno impedì che ciò accadesse. Pikachu corse verso il suo allenatore e saltò davanti a lui, proteggendolo dal colpo, però rimanendone coinvolto.

 

“PIKACHU!” Ash gridò, vedendo il suo migliore amico, venir colpito in pieno dall’attacco.

 

L’onda d’urto provocata, scaraventò il pokémon in aria. Forse era troppo tardi, ma si accorsero che non troppi metri dietro di loro, c’era un dirupo non molto alto, che dava su un fiume. Se Pikachu avesse continuato a quella velocità, sarebbe di certo caduto dentro ad esso. Sembravano passare minuti, ma in verità erano passati solo un paio di secondi, nei quali tutti rimasero impietriti e impauriti. Ash cercò di correre verso il suo pokémon, ma era troppo lontano per raggiungerlo prima che potesse precipitare nell’acqua del fiume.

 

Ma non tutti erano troppo lontani. Serena corse subito verso il pokémon giallo e prima che potesse superare il perimetro “toccabile” con i piedi, la ragazza saltò e lo afferrò al volo. Temeva che sarebbe caduta con lui, ma riuscì a fermarsi sulla sporgenza, con gran sollievo di Ash, Lem, Clem, Braixen, Sylveon e Pancham.

 

“Serena!” Ash la chiamò preoccupato, correndo verso di lei.

 

Serena aprì gli occhi, per notare che dietro a lei si vedeva bene il fiume, che scorreva con una potenza davvero grande, probabilmente in piena. L’acqua era turbolenta e sporca, con una corrente davvero forte. La performer rabbrividì, stringendo a sé sempre più Pikachu, che giaceva privo di sensi tra le sue braccia. Cercò di alzarsi il più in fretta possibile, vedendo che il terreno cominciava a sbriciolarsi. Il cuore cominciò a batterle sempre più forte, sperando di riuscire a levarsi da quella zona.

 

Purtroppo però non era intenzione di Jessie, James e Meowth, lasciarli andare. Il loro piano era di ferire gli amici di Ash, in modo da provocare la sua ira e fargli perdere la lucidità. Jessie ridacchiò “Gourgeist usa Neropulsar sulla mocciosetta!”

 

Ash si fermò di colpo, non potevano davvero volerla colpire. “EH?!” esclamarono lui, Lem e Clem. I loro pokémon si scambiarono sguardi preoccupati, mentre Gourgeist lanciò un potentissimo neropulsar.

 

“NO!” Ash riprese a correre verso Serena, cercando di raggiungerla. Purtroppo la ragazza non aveva via di fuga, visto che Wobbuffet e Inkay l’avevano costretta a stare ferma dov’era.

 

Ash non fece a tempo a muoversi abbastanza, perché l’attacco fu troppo veloce. Guardò con orrore il pulsar, passargli davanti alla faccia, come a rallentatore, mentre si avvicinava pericolosamente alla sua amica. Serena non fece nemmeno tempo a reagire, che sentì una forte esplosione sotto i suoi piedi, poi nemmeno un secondo dopo, si sentì precipitare. Il terreno aveva ceduto e ora stava precipitando con Pikachu in una delle sue braccia. Vide i suoi amici scomparire dietro al terreno che sembrava innalzarsi davanti a lei, mentre invece era Serena a scendere.

 

Lem, Clem e tutti gli altri invece, rimasero inorriditi e in preda al panico, vedendo Serena scomparire dietro al terreno.

 

 

Capitolo 4: Non lascerò mai la tua mano

 

Un Ash velocissimo, si precipitò verso la sporgenza. Serena si preparò all’impatto con l’acqua, ma invece sentì uno strattone e il suo corpo si fermò. Sentì che qualcosa l’aveva afferrata per il braccio libero, fu lì che alzò lo sguardo e vide che Ash l’aveva afferrata.

“Aggrappati a me!!!!” Urlò Ash, cercando di tenere la presa. 

Serena annuì e afferrò il braccio di Ash. Sentì subito quando era scivoloso, per via della pioggia. Inoltre non era facile, reggersi con un solo braccio e con un pokémon privo di sensi nell’altro. “A-Ash… non ce la faccio!”

Ash si era immaginato quelle parole, ma non aveva intenzione di mollare la presa “NO! DEVI FARCELA! Non mollare la presa, qualunque cosa accada!”

La presa cominciava a cedere. Le braccia dei ragazzi erano troppo scivolose e le loro mani, scivolavano facilmente. Ash cercò di stringere la presa, ma sapeva che facendo ciò, avrebbe potuto anche far scivolare di più la mano e perdere la presa. Non poteva lasciarla cadere, non l’avrebbe fatta cadere.

Serena sentì il terrore nelle vene, sentiva il corpo tremare per il freddo e la paura. Sentiva che questa volta era davvero nei guai, che non ce l’avrebbe fatta, sebbene Ash fosse lì con lei.

“Non mollare! Resisti!” Ash implorò Serena, cercando di tirarla su. Improvvisamente il ragazzo sentì il braccio Aipom di Lem aggrapparlo alla vita. Vide con la coda dell’occhio Lem e Clem che lo reggevano, cercando di aiutarlo. 

Il Team Rocket non si sentiva, questo voleva dire che Greninja probabilmente li aveva cacciati via “alla velocità della luce”… E quindi un lato positivo c’era… Il problema però era che solo Ash riusciva a vedere questo lato positivo…. 

Serena al contrario stava peggio di prima, cominciava a sentire le forze abbandonarla. La mano le faceva male e il cuore batteva talmente forte e velocemente che poteva sentirlo rimbombare fuori dal corpo. La ragazza guardò meglio Ash, che la reggeva con tutte le sue forze. Continuando così, sarebbe caduto anche lui.. e lei non voleva questo. Avrebbe voluto almeno salvare Pikachu… ma purtroppo nemmeno quello era possibile. 

Non importava se reggeva o meno… Sia lei che Pikachu sarebbero comunque caduti prima o poi. Per quanto Ash fosse convinto del contrario, la verità era evidente. Se avesse mollato, forse lei e Pikachu si sarebbero dispersi, non pensando al peggio… ma almeno Ash si sarebbe salvato di certo. Se fosse rimasta attaccata, Ash sarebbe potuto cadere con loro… e lì sarebbe stato ancora peggio. 

Fu proprio quel pensiero a farle prendere la decisione. Mollò la presa, preparandosi a cadere, ma invece no. Ash aveva ancora una forte presa, forse più di prima e non aveva intenzione di lasciarla andare. La ragazza, cominciava a non capirci più niente. “ASH! LASCIA LA PRESA!” gridò lei, senza aggrapparsi al braccio del ragazzo, mentre lui teneva avvolta la sua mano sul polso della performer.

Ash la guardò sconcertato “Ma cosa dici!? Non ti lascerò cadere!!! Non devi nemmeno pensare a lasciarti andare! Non te lo permetto!!” 

“N-Non riusciremo mai a farcela! Se continuiamo di questo passo… cadrai anche tu!” 

Ash la guardò con un’espressione di rimorso, perché lei era consapevole che stava andando di male in peggio.. e sebbene fosse terrorizzata… e lui lo capiva, avrebbe fatto di tutto per non coinvolgerlo. Questo era davvero imperdonabile, che lui non fosse nemmeno riuscita ad incoraggiarla. “Serena.. non ha importanza cosa accadrà… ti basti sapere che io non mollerò mai la presa!”

“…Ash…”

“Costi quel che costi… io non lascerò mai la tua mano!!! Quindi per favore, aggrappati al mio braccio, prima che sia troppo tardi!!!!”

Serena non aveva il coraggio di aggrapparsi.. aveva troppa paura…

“Serena…. Non permetterò che ti accada mai nulla, mai e poi mai. Lo prometto…”

Serena era quasi commossa, si sforzò per chiudere la mano intorno al braccio di Ash, ma un tuono la spaventò, facendole ritrarre la mano.

“Ricorda, non arrenderti mai, fino alla vera fine!” Le urlò il ragazzo, tra i gemiti di fatica. 

Serena sentì di nuovo il coraggio di tentare e chiuse la presa. Quelle parole, quell’incoraggiamento, furono molto utili, ma purtroppo il risultato fu pessimo. Come la ragazza si aggrappò al braccio dell’allenatore, la sua mano scivolò con uno scatto, facendo perdere di più la presa tra i due e quella poca stabilità che avevano.. I due erano ormai mano nella mano, entrambi sfiniti.

“Serena!!!!!!!” Ash le strinse la mano, non volendo lasciarla andare per nulla al mondo. No, non l’avrebbe persa così, davanti ai suoi occhi, in quel modo.

Ash la guardò negli occhi, cercando di tranquillizzarla, di incoraggiarla a tenere duro, a fidarsi di lui. Ma non si aspettava poi di avere un tale colpo al cuore. Gli occhi di Serena cominciarono a diventare lucidi e stanchi. Poteva chiaramente leggere nella ragazza il terrore e la paura, la resa o la preghiera di tirarla su subito, perché lei non ce la faceva più. Sentì persino il cuore di Serena battere all’impazzata, era terrorizzata. Ciò lo colpì duramente, creando sul volto del ragazzo, un’espressione addolorata, sforzata, perché lui non poteva vederla in quello stato. Non l’aveva mai vista così impaurita. 

Improvvisamente le mani cominciarono a perdere la presa, scivolando sempre di più e perdendo il loro contatto. Il terrore e l’angoscia aumentavano nel cuore di Ash, più perdeva la presa, consapevole che la stava perdendo. 

I suoi occhi divennero pietra, quando voltò lo sguardo alla sua sinistra. Stava arrivando un’ondata di acqua più forte e alta delle alte, che avrebbe trascinato via tutto. E con tutto, intendeva tutto ciò che per lui contava davvero in quel momento: Serena e Pikachu.

E di nuovo, come a rallentatore, sentì accadere la fatalità. La presa scomparve, perse ogni forza nelle dita e la mano della ragazza si staccò dalla sua, giusto un attimo prima di finire travolti entrambi dalla fortissima ondata. Lui non cadde, Lem e Clem lo reggevano ancora, però quando aprì gli occhi, Serena e Pikachu non c’erano più. Erano scomparsi sotto quella corrente turbolenta di acqua sporca, che con violenza aveva strappato via ogni speranza e fiducia dal cuore del ragazzo, portando dolore, sgomento e disperazione.

L’istinto gli diceva di saltare e di andare a cercarli in balia alla corrente. Cercò di buttarsi, ma il braccio Aipom di Lem, non glielo permetteva. Si dimenò come poteva, urlando in preda allo shock “SERENAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!! PIKACHUUUUUUUUUU!!!!!!!!!!!”

Lem si aggrappò saldamente al terreno, con l’aiuto di Clem e gli altri pokémon che guardavano ancora sotto shock la scena. Clem piangeva spaventata e traumatizzata. Ash invece, non smetteva di dimenarsi “LASCIATEMI! DEVO ANDARE A SALVARLI! NON POSSO PERMETTERE CHE ACCADA LORO QUALCOSA!”

Lem scosse la testa, cercando di far cambiare idea all’amico “Non fare sciocchezze! Ormai è tardi! Se ti butti potremmo perdere le tue tracce e poi ritrovarli sarebbe più difficile! Non li lasceremo andare, ma ora devi farti forza e non fare sciocchezze! Non essere impulsivo!”

“Ma io… loro….” Ash strinse i pugni, con una grande rabbia e risentimento nei suoi stessi confronti.

“Ash…” Lem mormorò “Non puoi fare più nulla….” Persino il capopalestra aveva un nodo in gola a dire ciò. Non poteva essere davvero successo.. non potevano aver perso davvero i loro amici….

Quelle parole facevano molto male.. ma con tutta furia e il dolore addosso, il ragazzo annuì e cominciò ad arrampicarsi. Come poteva essere, aveva permesso di perdere il suo migliore amico in assoluto e… beh… lei…. Serena era molto speciale per lui, quanto Pikachu.. ed entrambi erano… andati. Cosa era successo a loro, non potevano saperlo. Né se stavano bene, poco probabile. Il solo pensiero lo faceva rabbrividire e infuriare con sé stesso ancora di più. Era tutta colpa sua… solo sua… aveva fallito come amico e come allenatore.

Non riuscivano a non pensare al peggio. Il fiume era in piena e la corrente fortissima, probabilmente con parecchie rocce e dislivelli su tutto il percorso. Il territorio era vasto e il corso d’acqua era parecchio lungo. Senza contare i pokémon selvatici che si aggiravano in zona.
Una volta che Ash arrivò nella zona sicura, Clem e Lem riuscirono a riprendere fiato un attimo. Ma nessuno riusciva a parlare o a dire nulla, erano tutti scioccati, con il cuore in gola. I pokémon di Serena erano impietriti e non riuscivano né a muoversi, se ne stavano in piedi, in pena per la loro allenatrice. 
Ash però non si alzò, era ancora inginocchiato nella stessa posizione in cui era arrivato, con le mani che stringevano l’erba bagnata. La pioggia scendeva incessantemente, tanto che non si sarebbero nemmeno viste le lacrime, se qualcuno si fosse messo a piangere. La piccola Clem, riusciva solo a singhiozzare, tra le braccia del fratello.

Con la coda dell’occhio, Ash vide qualcosa sul terreno. La sua vista era vitrea, perché tratteneva a stento le lacrime. Si avvicinò all’oggetto e lo raccolse. Ora si che lo vedeva, ma desiderava non averlo mai fatto. Era il fazzoletto che aveva usato al campo del Professor Oak, a Kanto, per aiutare Serena. Probabilmente l’aveva perso mentre si era precipitato ad aiutare la ragazza. In quel momento sentì come se il peso in corpo dovesse uscire, come se dovesse esplodere. 

Non reggendo più tutto lo sconforto, strinse stretto il fazzoletto e poi sbatté fortemente il punto sul terreno “DANNAZIONE!” urlò, grattando il terreno, sollevando quindi un po’ di terra. 

Era sempre stato un allenatore estremamente positivo, che teneva la testa alta, ottimista, testardo, che incoraggiava tutti, allegro… ma in quel momento poteva anche seppellire ogni istinto positivo e lasciarsi sprofondare dalla frustrazione.

Una cosa però la sapeva, era che lui non si arrendeva mai… e quindi, li avrebbe trovati, non si sarebbe arreso, fino a che non si sarebbe ricongiunto con loro.. a qualunque costo. Aveva fatto una promessa a Serena e l’avrebbe mantenuta. Lei e Pikachu, si sarebbero salvati, o non avrebbe più saputo che fare.

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