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MILLENNIUM GAY PRIDE [1 EDIZIONE SE CONOSCI ACCETTI][NON COMMENTARE]


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Io e @CorruptedDiamond abbiamo pensato ad un Gay Pride versione Pokèmon Millennium,per quelli che odiano gli sfarzi del gay pride

Questo non sarà così, il nostro compito e obiettivo è quello di rendere consapevoli che i Gay e la propria comunità non sono da discriminare e che sono come voi  che NON SIAMO DIVERSI da voi. 

Lo so molti di voi diranno "Ma io non sono Omofobo" non preoccupatevi potete aver fatto la faccetta carina e poi nella vita vera tirate fuori il peggio di voi. Vogliamo solo eliminare  l'omofobia 

"Se conosci accetti" è il motto di quest'anno,il primo e potrebbero essercene degli altri nei prossimi anni,magari fatti anche meglio e meglio organizzati.

Abbiamo scelto questo motto semplicemente perchè come per tutte le cose se si conosce si accetta, lo abbiamo fatto in passato con gli scuri di pelle, 

è ora di farlo con la comunità LGBT.

In questa disccussione troverete molte curiosità spiegazioni che vi vogliono far capire il mondo LGBT, siete pregati per una questione di spazio di NON COMMENTARE QUA, ma di farlo in un apposita sezione che verrà creata e poi linkata subito qua sotto.

 

 

Speriamo che vi possa piacere quest'iniziativa e che vi  permetta di evolvere e di capire

L'omofobia lasciatela a casa

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L’identità di genere non è la stessa cosa dell’orientamento sessuale, nonostante siano spesso due concetti confusi e sovrapposti. L’identità di genere, infatti, si riferisce al sentirsi appartenente al genere maschile o femminile, mentre l’orientamento sessuale si riferisce alle preferenze in merito alla scelta del partner.Quindi gli omosessuali non vogliono “cambiare sesso”. Essere omosessuale, preferire persone dello stesso sesso, non ha niente a che fare con la volontà di appartenere al sesso opposto. Una persona omosessuale generalmente si trova a proprio agio con il proprio sesso di nascita.

La bandiera LGBT non è uguale alla bandiera della Pace. Tra le differenze è subito palese il fatto che la bandiera Arcobaleno ha 6 colori, mentre quella della Pace ne ha 7; e le due bandiere, oltre ad avere colori differenti, sono anche fatte “al contrario”.

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Bandiera Arcobaleno
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Bandiera della Pace
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L’acronimo completo è LGBTQI e sta per Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer, Intersessuale.

Ma cosa significano questi termini? Iniziamo con il primo:

L come Lesbica!

Il termine lesbica deriva dall’isola di Lesbo dalla quale proveniva Saffo la poetessa che esaltò l’eros tra donne. Dal 1889 pare si siano sviluppati decine e decine di termini per definire le nostre sorelle, tra cui: uraniste, tribadi, unringhe, saffiche.
Solo nel 1971, grazie a Charlotte Wolff, psichiatra tedesca, si ha lo sdoganamento del termine lesbismo che indica l’omosessualità femminile°° (vedi definizione di omosessualità).
Negli anni settanta si radica il pensiero che lesbica lo sia ogni donna che si voglia definire tale a prescindere dall’oggetto sentimentale/sessuale desiderato. Sempre negli anni settanta le lesbiche separatiste vollero rivendicare l’utilizzo del termine “lesbica” per definirsi in modo da separarsi dal termine generico (e “maschile”) gay. Inoltre la vecchia sigla GLBT, con le prime due lettere invertite, è ormai in declino perché a un certo punto le lelle hanno voluto avere il primo posto nella sigla in quanto donne e quindi meritevoli di galanteria…

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G come Gay!

Il termine gay deriva dal provenzale gai: “allegro”, “gaio”, termine che tra il settecento e l’ottocento divenne sinonimo di “dissoluto”, “lussurioso”, “depravato”. Nel 1969 negli USA il nuovo movimento di liberazione omosessuale decise di rifiutare la terminologia utilizzata dagli etero (omofilo) e decise di adottare il termine Gay per definire la comunità omosessuale. Quindi come riporta wikipedia (da dove sto rubando tutte queste informazioni, se non altrimenti specificato) l’idea che Gay derivi dall’acronimo di Good As You (buono quanto te) è solo una leggenda metropolitana. Ad oggi il termine gay in Italia è utilizzato come sinonimo della parola omosessuale come infatti riporta la Treccani.it “Agg., … – Omosessuale” e Omosessuale sta a indicare: il comportamento o l’attrazione sentimentale e/o sessuale tra individui dello stesso sesso, a livello situazionale o in un’indole duratura°

B come Bisessuale!

Il termine nasce nel 1809 da parte di alcuni botanici con l’intento di definire piante che avessero organi riproduttivi sia maschili che femminili, il termine, nell’accezione che ci interessa, indica l’orientamento sessuale del soggetto che trae piacere dall’avere rapporti sessuali e/o è in grado di provare attrazione o sentimenti erotico-affettivi nei confronti di persone sia del proprio stesso sesso che di quello opposto. Interessante è il fatto che per rientrare in tale categoria non c’è bisogno della prova del nove… Anche a partire da questo la bisessualità trova varie forme d’espressione:

Bi-permissivo: quello che dice di essere disponibile a nuove esperienze qualora capitassero;

Ambisessuale: quello che indiscriminatamente prova attrazione per ambo i sessi… il bisessuale come lo conosciamo quindi;

Bi-curioso: quegli etero che sono occasionalmente attratti o interessati ad esperienze omosessuali;

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T come Trans!

Il termine Transesuale nasce nel 1923°°° e indica il desiderio, in soggetti che dal punto di vista genotipico e fenotipico appartengono a un determinato sesso, di appartenere al sesso opposto°°. Possiamo quindi avere una MtF (maschio alla nascita che si sente donna) o un FtM (femmina alla nascita che si sente maschio).
La grammatica da usare con questo termine crea non pochi imbarazzi. Infatti un po’ tutti ci saremo chiesti “ma come si dice: la o il trans?” Effettivamente non è molto chiaro come ci si debba comportare. Se difronte a me ho Marco che in realtà è nat* come Maria e che non si è ancora operat* che faccio? E dopo che ha transitato, ma non ha ancora ottenuto il cambio di sesso all’anagrafe? E dopo il riconoscimento nei documenti? Il trans Marco o La trans Marco, La trans Maria? Quale modo dovrebbe essere quello “formalmente” corretto? Dovremmo far riferimento alla letterina M o F dell’anagrafe e solo dopo il riconoscimento legale definitivo dovremmo accordare articoli, aggettivi e sostantivi al sesso che è ora congruente all’identità di genere sentito? L’Accademia della crusca e il dizionario Devoto-Oli si limitano a specificare che la parola Transessuale può essere declinabile sia al maschile che al femminile senza specificare oltre e senza toglierci il dubbio. Ebbene ci hanno pensato le stesse persone trans a specificare che il trans Mario (che è nato come Maria) si declina al maschile, in qualsiasi momento della sua transizione, in quanto è questo il genere d’identità sentito dallo stesso.

Q come Queer!

Queer come “strano”, “insolito” che deriva dal tedesco “quer” che significa “di traverso, diagonalmente”. In Italia tale parola indica le persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere differisce da quello strettamente eterosessuale… non stiamo quindi parlando di G L B T? A quanto pare no, pare che queer non sia un sinonimo della sigla LGBT (anche se i pareri sono contrastanti) e allora cos’è? A dire il vero non l’ho capito neanche io… c’è chi dice che siano i travestiti, chi invece dice che Queer indichi chi è politicamente attivo nel rifiutare le tradizionali identità di genere e le categorie dell’orientamento sessuale, chi si sente oppresso dall’eteronormatività che rende “minoranza” gli altri comportamenti.
Forse il problema è che dentro la parola Queer alla fine ci possono stare tutti e tutte e nessuno e nessuna. E chiudo la questione con le parole di Wark Mc Kenzie, teorico e scrittore queer:

“Non è possibile rappresentare ciò che la comunità esclude. Rappresentare significa definire ciò a cui appartiene l’oggetto della rappresentazione e ciò a cui non appartiene. Rappresentare coloro che non sono rappresentati vuol dire definire una loro comunità di appartenenza e, il che è anche peggio, magari contro il loro volere. Non si fa un piacere a qualcuno dandogli un nome che non vuole. L’outing è sempre violenza e perciò non ha nessuna giustificazione etica. (…)
Poiché questa è, in ultima analisi, la violenza della comunità: essa costringe la realtà a conformarsi alla rappresentazione, escludendo tematiche, corpi e possibilità che non si accordano alla sua immagine. In ogni comunità, ognuna senza eccezioni, c’è un armadio in cui sono chiusi quelli che sentono di dover nascondere la loro imperfetta corrispondenza con l’immagine che definisce la loro appartenenza. (…)
Io non appartengo all’appartenenza, ma forse appartengo alla non-appartenenza“.

 

 

ringrazio @CorruptedDiamond per queste definizioni che già regalato e per la prossima

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I come Intersessuale!

Il termine Intersessuale indica quelle persone i cui cromosomi sessuali, i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili.
Devo dire che mi è sembrato alquanto strano trovare questo gruppo di persone rappresentate all’interno della comunità principalmente perché non immaginavo l’esigenza di questi di dover essere rappresentati da associazioni e movimenti… a quanto pare invece ci sono molti dibattiti aperti in merito all’intersessualità prevalentemente in merito al protocollo medico di medicalizzazione di queste persone e sugli stereotipi socio-culturali di genere attraverso cui viene definito ciò che è “normalmente” femminile o maschile.

Non ci provo nemmeno a riportare altre decine di lettere che in vari convegni, incontri e vicissitudini ho sentito aggiunte a queste descritte, come per esempio la E di Eterogenei proposta da “Arcietero” (Eterogenei a favore degli omosessuali) o chi vuole aggiungere la U per “Unsure” (insicuro), però ci tenevo a dare una definizione comune, se pure in modo blando e leggero, di certi termini con i quali abbiamo quotidianamente a che fare.

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La storia della bandiera LGBT

Abbiamo parlato e dato spiegazioni sulla sigla LGBT, è arrivato il momento di parlare della bandiera, in particolare della sua storia, che abbiamo reperito su Wikipedia

Già nei primi anni settanta ci furono alcuni usi di simili bandiere multicolore negli USA come simbolo di internazionalismo e di unità di tutte le persone della Terra, ma dalla fine degli anni settanta negli Stati Uniti il collegamento della bandiera arcobaleno con il Gay pride è diventato generalmente noto.La bandiera arcobaleno originale fu dipinta da Gilbert Baker.Sventolò per la prima volta a San Francisco nella marcia del Gay pride del 25 giugno 1978. La bandiera consisteva in otto strisce; Baker assegnò un significato specifico ad ognuno dei colori nel modo seguente:

rosa - sessualità
rosso - vita
arancione - salute
giallo - luce del sole
verde - natura
turchese - magia
blu - serenità
viola - spirito

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Dopo il 27 novembre 1978, con l'assassinio del consigliere comunale Harvey Milk, gay dichiarato, la richiesta della bandiera arcobaleno aumentò notevolmente.Per soddisfare le richieste, la Paramount Flag Company iniziò a vendere una versione della bandiera in stoffa consistente in sette strisce di rosso, arancione, giallo, verde, turchese, blu, e viola.Quando iniziò a produrre la sua versione della bandiera, Baker abbandonò a sua volta la striscia rosa perché la stoffa rosa non era facile da reperire commercialmente. Oltre a ciò, la Paramount Flag Co., di San Francisco, iniziò a vendere una rimanenza di stock di bandiere arcobaleno di una associazione chiamata "International Order of the Rainbow for Girls" nel suo negozio di Polk Street, che si trovava in un quartiere gay.

  • Nel 1979, la bandiera fu modificata di nuovo. Quando era appesa verticalmente ai lampioni di Market Street a San Francisco, la striscia centrale era oscurata dal lampione stesso. Cambiando il disegno ad uno con un numero pari di strisce, fu il modo più semplice di risolvere il problema, venne quindi tolta la striscia turchese, ottenendo così una versione della bandiera a sei strisce - rossa, arancione, gialla, verde, blu, e viola.
  • Nel 1989, la bandiera arcobaleno fu al centro dell'attenzione negli USA, dopo che John Stout fece causa ai suoi padroni di casa e vinse, poiché questi gli avevano proibito di mostrare la bandiera dal balcone del suo appartamento di West Hollywood.
  • La bandiera arcobaleno ha celebrato il suo 25º anniversario nel 2003. Durante le celebrazioni del gay pride nel giugno di quell'anno, Gilbert Baker riportò la bandiera arcobaleno alla sua versione originale a otto strisce e da allora chiede agli altri di fare lo stesso. Tuttavia la versione a otto strisce ha visto una scarsa adozione da parte del grosso della comunità gay che è rimasta fedele alla più nota versione a sei strisce.
  • Nell'autunno del 2004 a diverse attività commerciali gay di Londra venne ordinato dal Consiglio comunale di Westminster di rimuovere la bandiera arcobaleno dalle loro pertinenze, perché l'esposizione di una bandiera necessita di autorizzazione. Quando un negozio presentò la richiesta per poter sventolare la bandiera arcobaleno, il sottocomitato preposto la respinse (19 maggio 2005), decisione che venne condannata dai consiglieri gay di Westminster e dal sindaco di Londra, Ken Livingstone.
  • Nel giugno 2015 il Museum of Modern Art (MOMA) di New York ha acquistato la bandiera originale ad otto colori, esponendola nella galleria di design contemporaneo.

220px-Gay_flag_8.svg.png La bandiera arcobaleno a otto strisce (1978)

 

220px-Gay_flag_7.svg.pngLa bandiera arcobaleno a sette strisce (1978–1979)

 

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