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[Jack-o-Lantern] Pokémon Saga: Green, Red & Blue [Cap. 2/]


Jack-o-Lantern

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Prologo

In una Kanto che cerca di dimenticare gli orrori di una guerra conclusasi solo pochi anni fa, tre giovani ragazzi legati alla cittadina di Biancavilla, spronati dal magnanimo Professor Oak, iniziano la loro grande, unica, e irripetibile avventura: diventare maestri di Pokémon. La strada non sarà semplice: i tre giovani dovranno confrontarsi tra loro, coi loro Pokémon e soprattutto con loro stessi, mentre una misteriosa organizzazione, le cui azioni vanno rintracciate nel cruento passato della regione, danza nell'ombra...

 

Capitolo 1: la corsa

 

Era decisamente un bel mattino, quello che si stava godendo la cittadina di Biancavilla. Il sole autunnale rischiarava la piccola comunità, non più di ottomila anime sparse nel verde, e irradiava l’aria di una piacevole tiepidità di inizio stagione, quella temperatura frizzante e tuttavia piacevole che aiuta a far cominciare bene la giornata.

Le onde scorrevano con pigrizia e si frangevano con delicatezza sulla piccola porzione di spiaggia che gli abitanti di Biancavilla si erano permessi di sottrarre alla foresta che circondava, e in un certo senso inglobava, la cittadina intera. Era davvero una chicca: un bosco vero e proprio, con alberi alti e tutto il resto, che si estendeva fino al mare. Aria pulita e natura incontaminata, non c’è da stupirsi che Biancavilla fosse stata ripetutamente nominata “la città più vivibile di Kanto”.

Eppure, a ben vedere, c’era qualcosa che disturbava la quiete mattutine della deliziosa località. Tre giovani ragazzi si stavano inseguendo per le stradine del paese, facendo decisamente un gran baccano.

- Sono primo, sayonara belli! – urlò il più in testa dei tre. Aveva una sacca portata a tracolla, una t-shirt sportiva bianca immacolata, un paio di pantaloni scuri -forse di fibra sintetica- e un bel paio di scarpe sportive bianche calzate ai piedi, già irrimediabilmente rovinate dalla polvere e dal terriccio.

- Blue! BLUE! – l’unica ragazza del gruppo, che si posizionava in seconda posizione, cercava disperatamente di raggiungere il ragazzo, ma lui si distanziava sempre di più, nonostante lei, i lunghi capelli castani che oscillavano furiosamente a ogni falcata assieme alla grande borsa bianca e rossa, ce la stesse mettendo davvero tutta.

L’ultimo del drappello era ormai parecchio indietro rispetto agli altri due, ed era l’unico sembrato deciso a non sprecare fiato. Correva sostenuto, senza accelerazioni improvvise. Indossava un cappello rosso con la visiera bianca e una maglietta a maniche corte a bottoni, rossa e bianca eccetto che per le maniche, che erano invece nere. Correva mantenendo sempre lo stesso ritmo nei suoi blue jeans, senza badare troppo agli altri due più avanti. Gli occhi color nocciola erano invece fissati su un obiettivo più lontano: una grande costruzione bianca, molto più grande delle case circostanti.

- Arrivato! – esultò il primo ragazzo, ormai giunto alla soglia del grande edificio, la cui porta era aperto.

- Eccomi nonno, sono il primo! –

- Tu non conosci proprio il significato della parola “cavalleria”, Blue! – disse la ragazza, che lo raggiunse dopo pochi secondi, ansimante.

- Green, Blue! Che piacere vedervi! Non vi aspettavo prima delle nove ma… beh… - A parlare era stato l’unico uomo già presente all’interno della costruzione. Si trovava dalla parte opposta rispetto alla porta d’entrata, dietro una enorme scrivania di legno. Un uomo dall’aspetto decisamente benevole, alle soglie dell’anzianità, il sorriso venato di rughe di saggezza e spirito acuto.

Le pareti erano riempite di archivi, fogli, macchinari grandi e piccini, computer e macchinette da caffè. Lui era il Professor Oak, la più grande autorità vivente nel mondo Pokémon, e la grande costruzione era il suo laboratorio di ricerca.

- Riesco a vedere Red sulla strada, direi che il ragazzo ha sposato il detto “chi va piano, va sano e va lontano”- continuò il Professore.

-Nonno, perché ci hai fatto venire qui?-

-Ogni cosa a suo tempo, Blue… Bene, ora che anche Red ci ha raggiunti sono pronto a svelare l’arcano-

Il Professore sorrise, e invitò i tre ragazzi ad avvicinarsi alla scrivania. Sulla scrivanie erano poggiati tre oggetti dalla forma sferica; la parte superiore della sfera era rosso brillante, la parte inferiore bianca, e al centro presentavano una sorta di bottone schiacciabile.

- Mi dispiace di avervi fatto affaticare, sento che avete tutti il fiatone, ma avevo bisogno di un ordine per non farvi bisticciare. L’ordine alfabetico avrebbe potuto costarmi un’accusa per nepotismo, e il “prima le donne” un po’…

-Nonno!- interruppe Blue.

-Hai ragione, è la vecchiaia. Ebbene, oggi sono qui per annunciare la mia intenzione che voi iniziate il vostro viaggio per diventare “maestri di Pokémon”!-

I tre ragazzi guardarono il Professore, esterrefatti.

- Mi aspettavo questa reazione – il sorriso del professore si fece raggiante – ma è così. Ho dedicato la mia vita alla ricerca e allo studio dei Pokémon, è ciò che mi ha salvato dall’andare in guerra, e adesso voglio che voi giovani possiate realizzare il vostro sogno, a patto che mi aiutate… -

- Nonno! Stai scherzando? –

- Assolutamente no Blue. Biancavilla è una piccola cittadina, e voi tre vi conoscete da sempre. Oh sì, sono anni che vi sento, nel parco, sognare di diventare grandi allenatori di Pokémon, sconfiggere gli otto Capopalestra, affrontare l’ardua Via Vittoria per poi scorgere l’Altopiano Blu… e io ve ne darò l’opportunità. Blue e Red, le vostre famiglie sono d’accordo con me, e Green… - il professore ammiccò alla ragazza.

- Andando al dunque, su questo tavolo sono presenti tre Pokéball. Ognuna di esse contiene un Pokémon davvero raro, di quelli che sono fiero di essere riuscito a scovare e allevare. Ma ormai sono vecchio, e questi Pokémon sono giovani, come voi. Quindi, desidero che ognuno di voi ne prenda uno. Sono tutte creature ugualmente fantastiche, e qualunque di loro voi scegliate, credetemi, non ve ne potrete pentire! Allora, comincia chi ha vinto la corsa, quindi, Blue! – con un cenno della mano il professore invitò il nipote a scegliere.

Blue prese in mano la Pokéball più a sinistra.

- Quella Pokéball contiene Bulbasaur. È un Pokémon molto schivo all’inizio, ma giorno dopo giorno diventerà un compagno sempre più saggio e fidato –

Blue spostò la mano sulla Pokéball più a destra. -Questa è la Pokéball di Squirtle. È un Pokémon che tende ad affezionarsi molto al suo allenatore, e a non deluderlo mai. –

Blue strinse la Pokèball nella sua mano e fece un passo indietro. La sua scelta era fatta.

- Molto bene, davvero! Green, signorina, è il suo turno! –

Lei si diresse subito verso la Pokéball che fino a poco prima era stata in posizione centrale.

- Charmander, un bel peperino! È un Pokémon dalla personalità davvero forte, ma attenzione, non è scontato da domare! –

La mano di Green si spostò subito verso la Pokéball rimanente. Anche lei la strinse e fece un passo indietro.

- Bene Red, ti resta Charmander!- disse il Professor Oak, che gli consegnò la Pokéball personalmente.

-Che la vostra avventura abbia inizio!-

 

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Capitolo 2: la prima battaglia

 

Circa 15 secondi dopo che il Professor Oak pronunci la frase “Che la vostra avventura abbia inizio!”

-Ci sono ancora un paio di cose da dirvi!- cinguettò il Professor Oak, beandosi dell’entusiasmo dei tre ragazzi. Ognuno di loro stringeva fiero la Pokéball in pugno, e sembravano tutti sul punto di far uscire fuori i loro nuovi compagni.

-Ragazzi – Il Professor Oak, titubante, tentò di alzare il proprio tono di voce. -Ho la vostra attenzione?-

-Molto bene. Come prima cosa, consegno ad ognuno di voi dieci Pokéball. Sono certo che avrete la possibilità di incontrare tantissimi Pokémon durante il vostro viaggio, e sono altrettanto sicuro che, con ognuno di essi, stabilirete un legame unico e profondissimo. Come immagino sappiate, la cattura e il mantenimento del legame con un Pokémon richiedono uno sforzo fisico e psicologico non indifferente. Ecco perché l’Associazione Pokémon ha stabilito la famigerata “regola del 6”: a nessun allenatore è concesso tenere più di 6 Pokémon nella propria squadra. Ah, ma i tempi avanzano, per cui non dovrete preoccuparvi di nessuna “cattura extra”. Se avrete già sei Pokémon con voi, il settimo catturato sarà automaticamente trasferito nel “Sistema di Memoria Pokémon”, comodamente accessibile da ogni PC di ogni Centro Pokémon!-

-Un ultima cosa: ho un favore enorme da chiedervi – Il Professore si fece serio, e per qualche istante non riaprì più bocca.

- Di cosa si tratta? – domandò Green.

-Quando ero giovane non ero solo uno scienziato neofita, ma anche un allenatore di Pokémon, come voi vi state accingendo a diventare. Il connubio tra queste due mie enormi passioni, e l’aver incontrato tanti altri giovani allenatori come me, ha dato frutto a un’invenzione a dir poco straordinaria: il Pokédex!-

Il professore aprì un cassetto dell’enorme scrivania, e tirò fuori uno strumento metallico, rosso, a forma di tavoletta. Il Professore schiacciò il pulsante blu che si trovava sull’angolo in alto a sinistra dello strumento, e questo si aprì come un libro.

I tre ragazzi fissarono lo strumento increduli. Da un lato, il Pokédex presentava uno schermo, uno schermo a led più piccolo posto immediatamente sotto a quello principale, e una croce direzionale. Dall’altro, un altro schermo e una serie di pulsanti.

- Il “Progetto Pokédex” è nato tantissimi anni fa. L’obiettivo era quello di creare una vera e propria enciclopedia portatile che potesse contenere tutti i dati rilevanti circa i Pokémon. Questa è una versione di prova: racchiude i dati di tutti i Pokémon che ho catturato e conosciuto durante la mia giovinezza, ma ormai sono troppo vecchio per testarlo. Vorrei che foste voi a condurre la fase dell’esperimento. Il Pokédex vi darà ogni informazione su qualunque Pokémon vediate, basterà puntarlo verso il Pokémon in questione. Se il Pokémon in questione non è mai stato visto dal sottoscritto o dagli aderenti al progetto, cosa di cui mi permetto di dubitare, allora sarà sufficiente catturarlo per avere subito i dati a lui riguardanti. Il Pokédex vi avvertirà ogni qualvolta un vostro Pokémon imparerà uno nuova mossa, e non è una cosa da poco! –

Il Professore tuffò una mano nel medesimo cassetto da cui aveva estratto il primo Pokédex, e ne tirò fuori altri due. Li consegnò ai tre ragazzi.

- Diamine, che sbadato! Ho un ultimo dono da farvi: la mappa della regione di Kanto! Il modo più veloce per orientarsi, e scoprire la posizione delle Palestre! – Il Professor Oak ammiccò.
- Adesso siete davvero pronti! Che la vostra avventura abbia inizio! –

                                                                                               

                                                                                                                *

I tre ragazzi hanno speso qualche ora per dire addio ai propri familiari, e sono tutti diretti verso l’ingresso del Percorso 1.

 

- Sapete, coppietta, non c’è bisogno che seguiate ogni mio passo! –

- Quanto sei stupido, Blue! Se tu non te ne fossi accorto, esiste solo una strada che porta al Percorso 1! –

- Però non neghi che siate una coppietta – sogghignò Blue.

Green strinse i pugni con una smorfia, mentre Red, che le camminava accanto, sembrava totalmente assorbito dal suo Charmander. Ognuno di loro camminava infatti col proprio Pokémon a fianco.

- Potete anche seguirmi, del resto lo sapete già: sarò io a diventare Campione della Lega Pokémon, proprio come mio padre! – disse Blue, con un tono piuttosto sprezzante.

- Hai iniziato la tua avventura da nemmeno mezza giornata e già sai predire il futuro? – Osservò Green.

- Beh, sento che tra me e Squirtle scorre già un sacco di feeling, non so se capisci –

- Cosa dovrei capire? –

- Non prendertela troppo, ma il tuo Pokémon è, come dire… una pianta! –

-E quindi?! –

- Non è che le piante siano riconosciute per la loro amichevolezza o potenza – ribatté Blue, girandosi verso Green con una vistosa linguaccia.

- Ah si? Sai che ti dico? Vediamo un po’ chi è il migliore! –

- Non starai dicendo… -

-Eccome Blue! Green e Bulbasaur ti sfidano a una lotta! –

-Molto bene, ma non prendertela troppo quando perderai. Red può fare da arbitro, in modo che se ci fossero delle irregolarità…-

 

I due allenatori presero le loro posizioni, in uno spiazzo accanto alla via che conduceva al Percorso 1. Red si mise sul ciglio della strada, sempre in silenzio, nella posizione ideale per vedere la scena.

- Ok, Bulbasaur, usa Azione! –

- Squirtle, rispondi con lo stesso attacco! –

Entrambi i Pokémon si scaraventarono l’uno contro l’altro, per poi essere sbalzati all’indietro dalla violenza dell’urto.

- Tutto bene Squirtle? – Il Pokémon tartaruga si rialzò da terra – Allora andiamo con Colpocoda!-

Squirtle si scagliò contro Bulbasaur, la coda rivolta verso il muso del Pokémon seme.

- Bulbasaur, usa Ruggito! – Il piccolo Pokémon emise una sorta di prolungato suono gutturale, che sorprese Squirtle, facendolo ricadere a terra.

- Così si fa! Bulbasaur, Azione! –

- Squirtle, metticela tutta in questo attacco Azione o giuro che ti riporto al Laboratorio del nonno!-

Entrambi i Pokémon cozzarono nuovamente l’uno contro l’altro, ma stavolta Bulbasaur assorbì il colpo in maniera meno precisa.

- Nemico a terra Squirtle, Azione! –

Bulbasaur provò a rimettersi in piedi, ma il bulbo era pesante. Fu investito dall’attacco del Pokémon tartaruga, e non riuscì più ad alzarsi.

- Bulbasaur è KO! Vincono Blue e Squirtle! Tra parentesi Red, questo dovresti dirlo tu! – esultò Blue.

- Adesso ci credi che diventerò il Campione? – domandò maliziosamente Blue, rivolto a Green.

Lei sbuffò e poi prese Bulbasaur tra le sue braccia. Sarebbe dovuta tornare indietro a farlo curare dal Professor Oak, che umiliazione…

- Sayonara belli! Ci vediamo all’Altopiano Blu, sempre che riusciate ad arrivarci! – E nel dire ciò Blue si allontanò dal duo rimasto, addentrandosi nell’erba alta del Percorso 1.

Green era immobile, Bulbasaur tra le braccia, gli occhi brucianti di lacrime. Red le si avvicinò e le poggiò una mano sulla spalla.

- È così ingiusto! – Green tirò su col naso.

- Red, puoi accompagnarmi dal Professor Oak a rimettere in sesto Bulbasaur? –

Red la guardò con i suoi profondi occhi color nocciola, e senza dire una parola si avviò con lei.  

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