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[Ryuki]Non so ancora che titolo dargli scusate


Ryuki

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Ero molto riluttante all'idea di postare questo, ma poi ho detto vabbè, posso sempre avere dei consigli per migliorarlo. Avverto che è un testo abbastanza complicato per i più piccoli e che in seguito conterrà  molto probabilmente sangue o altro non adatto a minori, poi se volete leggere lo stesso fate pure XD

Si, al momento posto solo il prologo. Vedendo come verrà  accolta questa prima parte deciderò se continuare a postare i capitoli o meno

PREMESSA:

A voi o madre… E al vostro erede… A colui che nel male sognava il bene… e nell’ uccidere amava… amava voi, o madre…

Lo sentite?

Piange.

PROLOGO:

Un mondo nuovo, appena nato, che non conosce ancora né il bene né il male, come può divenire scenario di tali atrocità ? Chi è che posa il primo tassello della fine? È come può divenire ciò male se il male non esiste?

Forse queste sono domande che un giovane kami come me non può comprendere. Forse è dato saperlo solo ad una divinità  superiore. A chi ha creato questo mondo. Ma se io fossi il padre di queste terre non le avrei private di ogni male?

Mio padre ha creato questo mondo… ma allora chi è che ha creato mio padre?

Queste domande mi assillano dal giorno della mia nascita. Cerco una risposta laddove non può essere trovata. Forse non la troverò mai, tuttavia “lui†forse si.

Lui, il più solo e triste tra tutti i kami… Lui che nacque dal fuoco e che nel fuoco ritornerà .

Kagutsuchi. Il mio nobile fratello. Uno dei tanti.

Era giunto al mondo poco prima di me.

A quanto pare ancora prima di aprire gli occhi si era già  macchiato di un atroce peccato che gli costò la vita.

Era morta. Era morta ed io nemmeno l’avevo vista. Lui l’aveva uccisa. La madre di queste terre. La nostra nobile madre. Izanami.

Questa storia mi fu raccontata solo in seguito da nostro padre.

Kagutsuchi era il primo kami del fuoco, delle fiamme che ardono distruggendo ogni cosa.

Sembra che i nostri destini vengano già  scritti ancor prima di esistere. Il suo lo aveva segnato.

Infatti nel buio che ancora regnava in un mondo senza sole. In quella fiaccola di luce. La nostra nobile madre divenne cenere tra le fiamme, dando vita al fuoco.

Izanagi, nostro padre, non poté sopportare la scomparsa della propria consorte. Prese la sua alabarda, la Amanonuhoko e si scagliò sul kagutsuchi neonato martoriando il suo piccolo corpo. Otto. Otto furono le parti in cui lo tagliò. E le vide.. le ombre che dal corpicino si distaccarono fuggendo via. Otto. Qualcosa era nato, ma cosa non lo sapeva nemmeno lui.

In seguito Izanagi cercò nostra madre. La cercò anche nel regno dei morti, lo Yomi, ma oramai era troppo tardi. Izanami si era cibata del cibo dei morti diventando la regina dei demoni dello Yomi. Izanagi sigillò la grotta e andò a purificarsi. Fu lì che io nacqui. Nell’ acqua bianca.

Ma come ho già  detto questa storia non parla di me.

In seguito il mio nobile padre mandò dei kami a cercare le otto ombre fuggite dopodiché abbandonò per sempre il regno terreno e tornò nel regno celeste colmo del proprio dolore.

Lui ci abbandonò.

6 delle 8 ombre furono trovate e uccise. Tutte esse erano immagini del bambino che sarebbe stato Kagutsuchi, ma ognuna di esse era incompleta.

Il primo fu trovato in uno stato di trance, non reagiva agli stimoli esterni, non si muoveva non comunicava, ma era vivo. Respirava. Il secondo era privo di entrambe le braccia. Il terzo era un ammasso privo di ossa, che si rigirava su se stesso in un miscuglio di carne e sofferenza. Il quarto era già  morto in quanto non aveva le narici del naso e non poteva quindi respirare. Il quinto era privo degli arti inferiori. Il sesto era quello messo meglio, aveva tutto ciò che serviva. Gli mancavano solo gli occhi.

Gli ultimi due risultarono introvabili.

Ora io so cosa avvenne realmente. Me lo raccontò lui dal mondo dei morti quando tutto fu finito.

La settima ombra di kagutsuchi era quasi completa, gli mancava il fuoco. Quella fiamma interiore che il dio del fuoco doveva per forza di cosa avere. Però lui aveva dalla sua l’ingegno. Trovò l’ottavo, colui che aveva il cuore, l’unico che poteva sopravvivere a lungo andare. Era perfetto. Tutto ciò che gli mancava era solo un ala. Si perché kagutsuchi alla nascita aveva due ali, due corna e persino una coda. Come dicevo sembra che il destino sia già  scritto per noi ancor prima di nascere, infatti anche da neonato, somigliava più ad un demone che a un dio.

Gli dei come noi hanno in genere fattezze umane, ma lui era più bestia che uomo.

L’ombra non si fermò mai, finché, rischiando sé stesso, attraversò una sottile striscia di terra circondata dall’acqua, che conduceva ad una piccola isola abbastanza lontana dalla riva che verrà  ricordata in seguito con il nome di Kyushu. Depositò il piccolo in una culla fatta di roccia ed eseguì l’ultimo passo necessario affinché il vero Kagutsuchi riacquistasse le forze.

La propria fine.

Entrò nell’acqua. Questa stridette. Si alzò un’intensa nebbia creata dal vapore e, quando si diradò...il nulla.

Solo allora il piccolo cominciò a piangere.

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