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[Traduzione] How To Train Your Dragon - How To Be a Pirate


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How to Train your Dragon

 

How to Be a Pirate

 

 

1. Combattimento con la spada in mare

(Solo per Principianti)

 

Thor era SERIAMENTE irritato.

          Aveva inviato una potente tempesta estiva a gonfiare i mari attorno alla piccola Isola di Berk. Un vento oscuro risuonava in un oceano selvaggio ed arrabbiato. Un tuono furibondo rimbombò sopra la testa. Un fulmine si infranse nell’acqua.

          Solo un folle potrebbe pensare che fosse il tempo ideale per una piacevole navigata.

          Ma, incredibilmente, c’era una nave che veniva scagliata violentemente da un'onda all'altra, l'oceano affamato che le morsicava i fianchi, sperando di rovesciarla e di inghiottire le anime a bordo e frantumare le loro ossa nella sabbia.

          Il folle al comando di questa nave era Skaracchio il Rutto. Skaracchio gestiva il Programma di Formazione dei Pirati dell’Isola di Berk e questo pazzo viaggio era, di fatto, una delle lezioni di Skaracchio, Combattimento con la spada in mare – (Solo per Principianti).

          “OK, VOIALTRI CHE SGOCCIOLATE!” urlò Skaracchio, un lunatico peloso e muscoloso di un metro e mezzo, con una barba come un furetto che ha un attacco e bicipiti grandi come la tua testa. “METTETECI LA SCHIENA, PER L’AMOR DI THOR. NON SEI UNA GRAZIOSA MEDUSA… HICCUP, STAI REMANDO COME UN BAMBINO DI OTTO ANNI… LA PARTE GROSSA DEL REMO VA IN ACQUA… NON ABBIAMO TUTTO L’ANNO PER ARRIVARCI…” etc.etc.

          Hiccup Horrendous Haddock III strinse i denti mentre un’enorme onda arrivò stridendo oltre il fianco e lo colpì in pieno in faccia.

        Hiccup è, di fatto, l’Eroe di questa storia, anche se non lo avreste mai detto osservandolo. Era uno dei più piccoli ed aveva quel tipo di faccia che era quasi completamente dimenticabile.

          C’erano altri dodici ragazzi che stavano lottando con i remi su quella nave, e praticamente tutti loro sembravano più Eroi Vichinghi di quanto lo sembrasse Hiccup.

         Cotekone, per esempio, aveva solo undici anni, ma aveva già un bel mucchio di brufoli adolescenziali gorgoglianti e un problema di odore individuale. AlitodiCane poteva remare come chiunque altro con una mano, mentre con l'altra si scaccolava il naso. Moccicoso era un leader nato. Stordito aveva i peli nelle orecchie.

          Hiccup era assolutamente nella media, il tipo di ragazzo irrilevante, magro e lentigginoso che era facile da trascurare in una folla.

          Al di sotto delle banchine dei rematori, tredici draghi erano ammassati, uno per ogni ragazzo.

          Il drago che apparteneva ad Hiccup era molto, molto più piccolo degli altri. Il suo nome era Sdentato, era un Modestino color verde smeraldo con occhi enormi ed un’espressione imbronciata.

          Si stava lamentando con Hiccup in Dragonese. (Il Dragonese era la lingua nativa dei draghi. L’ho tradotta in Italiano per il beneficio di quei lettori il cui Dragonese è un po’ arrugginito. Solo Hiccup poteva comprendere questo affascinante linguaggio.)

         “Questi vichinghi sono p-p-pazzi. Sdentato h-h-ha del sale sulle sue ali. Sdentato è seduto in una grossa ed enorme pozzanghera. Sdentato è a-a-affamato...N-N-NUTRIMI.” Ha tirato i pantaloni di Hiccup. “Sdentato ha bisogno di c-c-cibo ADESSO.

          “Mi dispiace, Sdentato,” Hiccup trasalì mentre la barca precipitava maniacalmente verso il basso sul dorso di un'altra onda mostruosa, “ma questo non è un buon momento…

          “SOLO THOR SA,” urlò Skaracchio, “come voi INUTILI siate stati introdotti nella Tribù degli Hooligan Pelosi… ma ora affronterete quattro duri anni nel Programma di Allenamento Pirata prima che possiate chiamarvi veramente VICHINGHI.”

          Oh grandioso, pensò tristemente Hiccup.

          “Inizieremo con la più importante abilità di tutte… COMBATTIMENTO CON LA SPADA IN MARE.” sorrise Skaracchio.

       “Le regole del Combattimento con la Spada Pirata sono… CHE NON CI SONO REGOLE. In questa lezione, mordere, scorticare, graffiare e qualsiasi altra cosa particolarmente disgustosa vi farà ottenere punti extra. Il primo ragazzo che griderà ‘Mi arrendo’ sarà il perdente.”

          “O affogheremo tutti,” mormorò Hiccup, “a seconda di quale dei due eventi si verifichi prima.”

          “ADESSO,” urlò Skaracchio. “NOMINO IL PRIMO RAGAZZO, ALITODICANE IL CERVELLONE. CHI LO AFFRONTERÀ?”

          AlitodiCane il Cervellone grugnì felicemente al pensiero di versare sangue. AlitodiCane era un teppista senza cervello con nocche pelose che praticamente sfioravano il terreno mentre camminava, e piccoli occhi malvagi e un grande anello nelle sue narici svasate lo faceva sembrare un cinghiale irto con un brutto carattere.

          “Chi combatterà con AlitodiCane?” ripeté Skaracchio il Rutto.

          Dieci dei ragazzi alzarono le loro mani urlando ‘Oooosignoreiosignoreioperfavorescelgamesignore,’ selvaggiamente eccitati al pensiero di essere ridotto in poltiglia da AlitodiCane il Cervellone. Questo era prevedibile. Così erano molti degli Hooligans.

          Ma quello che era ancora più sorprendente era che anche HICCUP balzò in piedi gridando, “Io nomino me stesso, Hiccup Horrendous Haddock III!”

          Questo era insolito perché mentre Hiccup era l’unico figlio del Capo Stoick L’Immenso, non era quello che potreste definire ‘naturalmente sportivo’. Era terribile al Bashyball, Thugger, e tutti gli altri violenti giochi vichinghi come il suo migliore amico Gambedipesce.

          E Gambedipesce aveva uno strabismo, zoppicava, numerose allergie e nessun tipo di coordinazione.

          “Cosa ti è preso?” bisbigliò Gambedipesce. “Siediti, lunatico… Ti ucciderà…”

          “Non preoccuparti, Gambedipesce,” disse Hiccup. “So quello che sto facendo.”

          “OK, HICCUP,” esplose Skaracchio sorpreso. “ Alzati, ragazzo, e mostraci di che pasta sei fatto.”

          “Se MAI diventerò il Capo di questa Tribù,” bisbigliò Hiccup a Gambedipesce, mentre iniziava a togliersi la giacca e infilandosi la spada, “dovrò essere un Eroe in qualcosa…

          “Credimi,” disse Gambedipesce, “QUESTO NON È IL TUO CAMPO… Idee geniali, sì. Parlare con i draghi, sì. Ma il combattimento singolo con un bruto come AlitodiCane? Assolutamente NO, NO, NO.”

          Hiccup lo ignorò. “Gli Horrendous Haddock hanno sempre avuto un dono nel combattimento con la spada… Guarda il mio trisavolo BarbaTorva lo Spettrale. Il miglior spadaccino di SEMPRE…”

          “Sì, ma HAI mai fatto qualche combattimento con la spada prima d'ora?” chiese Gambedipesce.

          “Beh, no,” ammise Hiccup. “ma ho letto libri a riguardo. So tutti i movimenti… L’Affondo Perforante… La Difesa Distruttiva… Il Rampino di BarbaTorva… Ed ho quest’incredibile spada nuova…”

          La spada era, indubbiamente, un pezzo eccellente, una PuntaSaetta FiordiTerrore con strisce per la velocità e un manico affilato come uno squalo martello.

          “Comunque,” disse Hiccup, “Non sarò mai in completo pericolo…”

          I Pirati in Allenamento facevano pratica con casse di legno sulle loro spade. “Coccole, non l’abbiamo mai fatto, AI MIEI TEMPI,” fu l’opinione di Skaracchio. Comunque, SIGNIFICAVA che nella Tribù Hooligan rimanevano molti più Pirati alla fine del Programma.

          Gambedipesce sospirò. “Ok, pazzo. Se devi farlo… continua a guardarlo negli occhi, mantieni la tua spada alta tutto il tempo… e dì un enorme preghiera a Thor il Tuono perché avrai bisogno di tutto l’aiuto che potrai ottenere…”

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2. Il Combattimento con AlitodiCane il Cervellone

 

AlitodiCane si trovava in piedi, scalpitando sul ponte in attesa.

          UCCIDILO, ALITODICANE!” urlò Moccicoso FacciadiMoccio, Amico di AlitodiCane e bullo fedele.

          Moccicoso DETESTAVA Hiccup.

          “Lo faro,” sorrise AlitodiCane.

          Sarà un massacro,” sibilò il drago di AlitodiCane Lumacone, un enorme orrendo Gronkio con un naso da carlino e un pessimo carattere. “Il mio padrone strapperà questo Hiccup un arto dopo l'altro e lo getterà in pasto ai gabbiani.

          N-n-non ci scommetterei,” disse Sdentato, senza molta convinzione, e diede a Lumacone un morso netto sulla coda prima di arrampicarsi al riparo sotto una delle panchine dei rematori.

          Hiccup si è spinto in avanti verso la figura massiccia di AlitodiCane, deglutendo. Cercò di ricordarsi quello che diceva il Manuale dell’Eroe riguardo combattere con la spada contro un avversario molto più grande di te… Qualcosa sull’abbassarsi, lasciare che il nemico si stanchi, usare il suo stesso peso contro di lui…

          N-n-non lasciare che ti p-p-prenda!” avvisò Sdentato, apparendo per un momento da sotto la panchina e tornando poi nel suo nascondiglio mentre Lumacone si scagliò verso di lui con uno scricchiolio di denti affilati come rasoi.

          Hiccup avanzò con leggerezza e tranquillità, guardando AlitodiCane dritto negli occhi piccoli e cattivi da maialino.

          AlitodiCane sorrise malignamente verso di lui, e ha rivolto un enorme colpo alla sua testa.

          Hiccup si abbassò.

          “Sì, Hiccup!” esultò Gambedipesce. “Questo è il modo di fare.”

          AlitodiCane sembrava piuttosto sorpreso. Cercò nuovamente di colpire Hiccup, perfino più violentemente.

          Ed ancora Hiccup si abbassò.

          Questa volta è stato così veloce a riguardo che AlitodiCane si sbilanciò e perse quasi l’equilibrio.

          “HIC-CUP! HIC-CUP! HIC-CUP!” urlarono la maggior parte dei ragazzi. (Hiccup era popolare con gli altri ragazzi al tempo perché un mese prima aveva ucciso da solo un Drago Marino che aveva minacciato l’intera Tribù. Leggetevi Come addestrare il tuo Drago, il primo volume delle memorie di Hiccup.)

          Hiccup sentì una piccola bolla di felicità da qualche parte dentro di lui.

          Questo era magnifico.

          Ora AlitodiCane si stava arrabbiando. Sbuffò furiosamente, e si lanciò diretto verso il cuore di Hiccup. Hiccup si scansò agilmente e… scivolò su un pezzo viscido del ponte e… AlitodiCane allungò un pugno carnoso e… afferrò Hiccup per il retro della maglia e lo prese.

          Questo non era magnifico.

          Ok, pensò Hiccup. Quindi mi ha catturato. Cosa dovrei fare adesso?

          Sdentato uscì fuori di corsa da sotto alla panchina e si librò per un secondo o due, a pochi centimetri dal naso di Hiccup, stridendo, “S-S-SOTTOMETTITI! S-S-SOTTOMETTITI! S-S-SOTTOMETTITI!” al massimo della sua voce prima di scappare di nuovo verso la sicurezza.

          “Non posso sottomettermi,” disse indignato Hiccup. “Dovrei essere un Eroe Pirata. I pirati non si sottomettono.”

          “Oh, bene,” disse felicemente AlitodiCane prima di colpire vivacemente Hiccup sull’elmetto qualche volta con la sua spada. Hiccup cercò di fermarlo, ma ogni volta era troppo lento per proteggere se stesso.

          Questo è proprio imbarazzante, pensò Hiccup mentre la spada di AlitodiCane colpì il suo elmetto per la terza volta. È il momento di provare alcune mosse.

          Ha provato con la Difesa Distruttiva. Poteva vedere se stesso nella sua testa, elegante, stiloso. Ma quando il suo cervello ha provato a dire al braccio quello che doveva fare, il suo braccio rispose in questo modo goffo e maldestro, e AlitodiCane ha afferrato la fantasiosa PuntaSaetta FiordiTerrore e l’ha lanciata oltre il bordo dentro l’oceano.

          Ci furono risate e fischi da parte degli altri vichinghi.

          Gambedipesce e Sdentato trasalirono. “Sdentato non può g-g-guardare,” si lamentò Sdentato, con le ali sopra agli occhi. “S-S-SOTTOMETTITI, stupido umano.

          “Cos’hai intenzione di fare, Hiccup?” sogghignò Moccicoso. “Lo combatterai a mani nude? O ti ARRENDERAI?”

          “Non esiste,” disse testardamente Hiccup.

          AlitodiCane si è mosso per uccidere con alcuni colpi allo stomaco che toglievano il fiato. “Oh per L’AMOR DI THOR, Hiccup,” urlò esasperato Skaracchio. “Stai combattendo come un neonato. Non andrai da nessuna parte rimanendo sul pavimento a lamentarti. Mordilo sulla caviglia o QUALCOS’ALTRO.”

          “È INUTILE,” gridò allegramente Moccicoso. “Hiccup l’Inutile, non te lo avevo detto? Tutto quel fatto di Uccidere i Draghi del mese scorso è stato solo un colpo di fortuna. INU-TILE, INU-TILE, INU-TILE…”

          I ragazzi erano molto volubili. La popolarità di Hiccup scomparve all’istante. Iniziarono a gridare in coro “INU-TILE, INU-TILE, INU-TILE…”

          I draghi si unirono allegramente al coro.

          “Graffiagli gli occhi!” strillò UnghiaLustra.

          “Strappagli le ali!” Ululò FiammaLesta.

          “A-a-arrenditi,” si lamentò Sdentato.

          Con uno sbuffo di soddisfazione, AlitodiCane lanciò via la sua stessa spada e si abbassò a fare ciò che davvero gli piaceva, il combattimento a mani nude. AlitodiCane era un artista a modo suo. Gli piaceva sentire la carne delle sue vittime tra le mani, come uno scultore con la sua argilla.

          AlitodiCane iniziò sedendosi su Hiccup, tra gli applausi del resto dei ragazzi. A seguire grattò la faccia di Hiccup sul ponte e gli torse l'orecchio allo stesso tempo.

          “Oh, maledizione,” disse Gambedipesce, chiudendo gli occhi. “Non posso guardare. PUOI ANCORA FARCELA, HICCUP!” urlò. “USA IL PESO DEL SUO CORPO CONTRO DI LUI!

          “E come,” chiese Hiccup da un angolo della sua bocca schiacciata, “dovrei fare con lui che mi sta seduto addosso?”

          Mentre tutti erano concentrati ad osservare questo massacro, Moccicoso prese furtivamente la spada di AlitodiCane e rimosse la protezione di legno.

          “SOTTOMETTITI! SOTTOMETTITI! SOTTOMETTITI!” urlò AlitodiCane, saltando allegramente su e giù.

          “No,” disse Hiccup.

          “Forse il piccolo Hiccup sta per piangere,” gridò Moccicoso.

          “INU-TILE, INU-TILE, INU-TILE.” echeggiarono i ragazzi.

          Sdentato emerse da sotto la panchina di Cotekone. Guardò a destra e a sinistra in cerca di un qualsiasi segno di Lumacone. E lì, solo a pochi centimetri, c’era il gigantesco e tremolante sedere di AlitodiCane. Era troppo allettante. Sdentato aprì le sue mascelle più che poteva.

          Come suggeriva il suo nome, Sdentato era completamente senza denti. Ma le sue piccole e dure gengive potevano affettare il guscio di un'ostrica e schiacciare le chele di un granchio…

          Si allungò e MORSE quel posteriore traballante più forte che poteva.

          “OOOOOOOOW!” gridò AlitodiCane, lasciando andare Hiccup, che si spostò dalla sua traiettoria il più veloce possibile.

          Ora AlitodiCane era davvero davvero arrabbiato.

          Afferrò la sua spada, non realizzando o interessandosi del fatto che non avesse più la protezione in legno, e si allungò verso Hiccup. Hiccup si tolse di mezzo, ma la punta affilata della spada trapassò la maglia e lo graffiò.

          “Oh-oh,” disse Hiccup, realizzando immediatamente che era in Grossi Guai. “AlitodiCane, la tua spada ha perso la sua…”

          Ma AlitodiCane non stava ascoltando. Emise un ruggito furioso, e fece un grande colpo di fendente verso la testa di Hiccup. Hiccup si abbassò e la lama malvagiamente affilata si è conficcata nell'albero della barca, tagliando la cima di uno dei corni dell'elmo di Hiccup nel processo.

          “STOP!” urlò Hiccup da dietro l’albero, mentre AlitodiCane tirava furiosamente la sua spada per liberarsi. “La tua spada ha perso la protezione, mi UCCIDERAI…”

          Ma AlitodiCane era così arrabbiato che non riusciva a sentire nulla. Diede una grande spinta con i suoi muscoli possenti e la spada si liberò così improvvisamente che il povero bruto si sedette pesantemente sul suo sedere, proprio su quel punto tenero dove Sdentato aveva dato un grande morso.

          “YOOOOOOOOOW!” urlò AlitodiCane.

          “AH AH AH AH AH!” risero i ragazzi.

          AlitodiCane si rialzò in piedi, arrabbiato quanto una balena arpionata. Si lanciò verso Hiccup con grandi sbuffi di rabbia. Anche se Hiccup riuscì ad evitarlo di nuovo, questa volta scivolò nel processo. AlitodiCane lo immobilizzò a terra con un’enorme mano, e sollevò la sua spada sopra la testa con l’altra.

          “NON FARLO!” urlò disperatamente Hiccup, ma gli occhi di AlitodiCane erano pieni della gioia della battaglia ed iniziò ad agitare la spada giù verso il petto di Hiccup.

          E quella sarebbe stata la fine di Hiccup se non fosse per coincidenza straordinariamente fortunata che in quel preciso momento la nave si è impennata stranamente sull'onda gigante successiva, è rimasta per un secondo sul bordo ed è precipitata istericamente verso il basso… dritta verso un enorme oggetto galleggiante che perforò la barca.

          “Abbandonare la nave!” gridò FiammaLesta, e tredici draghi si alzarono in aria come giganteschi pipistrelli. “I draghi sono leali ai loro Padroni solo fino ad un certo punto.)

          La nave si spezzò in due sul posto, gettando i vichinghi in mare. Poi affondò, con un sospiro di sollievo, sul fondo dell’oceano in circa dieci secondi.

          Un minuto Hiccup era in un abbraccio non così amorevole di AlitodiCane il Cervellone, quello successivo stava pagaiando in un'acqua così fredda da mozzare il fiato, da far venire i brividi, da fermare il cuore, che era difficile pensare a domande come: ‘Cosa in nome di Odino dovremo fare adesso?’

          Qualcosa atterrò con un tonfo sulla punta dell’elmetto di Hiccup. Gli occhi di Sdentato lo osservavano dall’alto in basso.

          “B-b-bel combattimento, Maestro,” disse. “O-o-ora, dov’è il mio p-p-pranzo?

          “Potresti non averlo notato,” disse Hiccup, deglutendo un’enorme boccone di acqua di mare visto che il peso di Sdentato lo spingeva sotto la superficie, “ma qui sto avendo una piccola crisi. Ora potresti volare via, e vedere cosa è successo a Gambedipesce, non sa nuotare.

          Hiccup poteva nuotare ma le onde erano mostruosamente dure. Stava davvero facendo fatica a restare a galla.

          Sdentato tornò qualche momento dopo sembrando ansioso.

          “G-g-gambedipesce ha d-d-decisamente bisogno del tuo aiuto Maestro. G-g-grossi problemi. Seguimi.

          E scomparve di nuovo.

          Hiccup si mise a pensare, Beh non so cosa nel Valhalla lui pensa che io possa fare a riguardo, quando accadde il miracolo.

 

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3. Una possibilita su un milione

 

L’oggetto che aveva perforato la barca, oltre a salvare Hiccup dalla Morte per le mani di AlitodiCane il Cervellone, era una grande, pesante, cassa di due metri per tre.

          Ora galleggiava fino a raggiungere il punto in cui Hiccup stava camminando sull'acqua. C’erano un paio di maniglie di ferro ai lati, molto utile per afferrarsi.

         Circa venti minuti prima, alcuni membri sorridenti della Tribù dei TestadiCarne avevano gettato questa cassa in mare sull’isola dei TestadiCarne, che era ad un paio di miglia di distanza. I venti l’avevano trascinata per una distanza considerevole in quel poco tempo.

          E le possibilità che quella particolare cassa viaggiasse per tutta quella distanza, e poi nel mezzo del selvaggio e solitario oceano accadesse che forasse la barca giusto in tempo per salvare la vita di Hiccup, dovevano essere state migliaia, no, milioni ad uno.

          Se fossi stata una persona fantasiosa, potresti aver detto che era quasi come se quella cassa stesse cercando Hiccup.

          Ma non siamo persone fantasiose, e questo sarebbe stato ridicolo.

          Non appena Hiccup afferrò una delle maniglie di ferro con un sospiro di sollievo, un'onda gigantesca sollevò lui e la cassa molto, molto in alto, e poi li depositò a terra a pochi metri da dove Sdentato stava cercando di impedire a Gambedipesce di andare sotto per la terza e ultima volta.

          Il drago aveva una presa salda sul retro della maglia di Gambedipesce, le sue ali stavano sbattendo furiosamente, e la sua piccola faccia verde era diventata rosso vivo per lo sforzo di cercare di impedire a Gambedipesce di affogare.

          Gambedipesce aveva afferrato un pezzo di un remo rotto che lo stava tenendo un po’ più a galla, ma poteva resistere molto più a lungo, e sarebbe affondato se non fosse stato per l’improvviso arrivo di Hiccup e la misteriosa cassa.

          Ci fu una pausa in mare per qualche momento, in cui Hiccup e Sdentato riuscirono a sistemare un esausto Gambedipesce sulla cima della cassa.

          E lì si aggrappò, come un ansioso Papà Gambalunga, terrorizzato ma vivo.

          Cinque interminabili e freddi minuti dopo, furono lanciati dalla violenza del vento sulle rive della Spiaggia Lunga. Incredibilmente, tutti e tredici i ragazzi e Skaracchio stesso erano sopravvissuti al naufragio.

          Skaracchio non diede loro esattamente un abbraccio, enorme e confortante.

          “Mmmm, ottimo lavoro, suppongo,” disse con riluttanza, tirando son il naso. “Anche se vi siete presi il vostro tempo. Passo svelto, Gambedipesce, Siamo orribilmente in ritardo per la lezione successiva.”

          Non appena Gambedipesce si trascinò lontano dalla cassa, e collassò sulla spiaggia, Skaracchio smise di essere irritato.

          Perché la cassa non era propriamente una cassa.

          Era una bara.

          Un’enorme, galleggiante bara di due metri per tre, con le seguenti parole incise sul coperchio:

          ATTENZIONE! NON APRIRE QUESTA BARA.

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4. Di chi e’ questa bara?

 

I ragazzi si riunirono attorno alla cassa, dimenticando, nella loro curiosità, della loro piccola fuga dall’annegare.

          “È una bara, signore.”

          “Sì, riesco a vederlo, grazie, Cotekone,” esordì Skaracchio il Rutto. “La domanda è, di chi?”

          La risposta era scritta proprio sotto le parole ‘Non Aprire Questa Bara’, in parole incise con qualche specie di coltello, e macchiate con qualcosa che una volta potrebbe essere stato sangue.

          ‘MALEDETTO SARÀ CHI DISTURBERÀ I RESTI DI BARBATORVA LO SPETTRALE IL GRANDE PIRATA CHE ABBIA MAI SEMINATO IL TERRORE NELLE ISOLE INTERNE.’

          Hiccup sentì un brivido freddo ed umido scendergli sulla schiena, ed improvvisamente sapeva che qualcosa di molto brutto stava per accadere.

          BarbaTorva lo Spettrale era il trisnonno di Hiccup.

        ‘Il tesoro perduto di BarbaTorva lo Spettrale’ era una Saga popolare tra gli Hooligan. Raccontava di come BarbaTorva aveva vinto un glorioso tesoro attraverso la sua genialità nella pirateria e nel combattimento con la spada, un tesoro che includeva la sua famosa spada, la StormBlade. Ma dopo vent’anni di glorioso regno, BarbaTorva era scomparso in una misteriosa missione, e né lui ne il tesoro furono più visti.

          Ed ora qui, dal nulla, cento anni dopo, la sua bara era riapparsa sulle spiagge di Berk… Era spaventoso.

          “OOOOOOOOH,” esclamò Cotekone emozionato. “ Pensa che qui all’interno ci possa essere il TESORO, signore? Possiamo aprirlo, signore? Perfavoresignore, perfavoresignore, possiamo aprirlo?”

          Tutti gli altri ragazzi si unirono nel clamore… tranne Hiccup.

          Hiccup sapeva che BarbaTorva era stato il MIGLIORE della pirateria, il vichingo più AVIDO, più MACABRO e più PERICOLOSO che avesse mai navigato, ucciso e scorreggiato per i mari del nord.

          Tesoro o non tesoro, se un uomo come BarbaTorva lo Spettrale ti stava dicendo di non interferire con la sua bara, era opinione personale di Hiccup che avresti dovuto ascoltare.

          Anche se era morto da centinaia di anni.

          In particolare se era morto da centinaia di anni.

          “Giusto,” disse Skaracchio, emozionato come chiunque altro, “dovremo dimenticarci della lezione Avanzata di Scortesia. Questa è un’importante scoperta e penso che dovremo portarla direttamente a Stoick l’Immenso e al consiglio di Anziani. Orsaccio, Affilato, Cotekone, Stordito, afferratela e trasportatela verso il villaggio degli Hooligan…”

          I ragazzi posizionarono la bara sulle loro spalle.

          “Non statevene lì a tremare, pigroni,” disse Skaracchio. “Questo è l’Allenamento Pirata, non una vacanza con vostra madre sulla Terraferma. MARCIA VELOCE, uno-due, uno-due, uno-due…”

          Partì con un trotto vivace verso il Villaggio degli Hooligan.

          I ragazzi sospirarono ed iniziarono a seguirlo.

          Moccicoso e AlitodiCane il Cervellone si avvicinarono a Hiccup, che stava seduto cercando di riprendere fiato su una grande roccia, tremando violentemente.

          “Una vergogna che AlitodiCane sia stato interrotto,” schernì Moccicoso, “proprio quando le cose si stavano facendo interessanti, non credi, AlitodiCane?”

          “Già,” sorrise AlitodiCane il Cervellone.

          “Credo che,” disse pensieroso Moccicoso ai ragazzi rimasti, “che Hiccup debba essere il più patetico spadaccino che io abbia Mai visto, cosa ne pensate, ragazzi? Andiamo, affrontalo, Hiccup, qualcuno che combatte come una nonna con un problema alla schiena non sarà MAI il Capo di questa Tribù…”

          “Oh, e quindi chi dovrebbe essere il Capo di questa Tribù se Hiccup non lo sarà?” chiese Gambedipesce, continuando a giacere a gambe aperte sulla spiaggia nell’esatta posizione di quando è caduto dalla bara. “Lasciami indovinare… TU, suppongo?”

          Moccicoso ha flesso i suoi muscoli, facendo in modo che lo scheletro tatuato sul suo bicipite destro sorridesse malignamente.

          “IO SONO la scelta più ovvia,” disse, “Ho sangue nobile…” (Moccicoso era il cugino di Hiccup, il figlio di GranBestia TrippadiBirra, il fratello più giovane del Capo) “carisma… buon aspetto…” (Moccicoso si strofinò i peli un po' sgradevoli sul suo labbro superiore che stava cercando di far crescere in un paio di baffi) "...e sono GENIALE in praticamente tutto…”

          Sfortunatamente questo era vero.

          Moccicoso era portato per la Violenza Senza Cervello, superbo nella Scortesia Avanzata e praticamente in tutto il resto.

          “...in particolare nel combattimento con la spada,” disse Moccicoso, estraendo la sua spada dal suo fodero.

          Gli altri ragazzi sussultarono.

          “Wow,” sospirò PugnoVeloce. “L’ultima Spada a doppia lama super Mordente. Bordi interni curvi, finitura a punta d'argento… da dove l’HAI presa, Moccicoso?”

          “Questa è la Flashcut,” esplose Moccicoso, oscillando la bellissima spada intorno così che tutti potessero osservarla bene. “Rende quella stupida PuntaSaetta FiordiTerrore che AlitodiCane ha perso per te sembra piuttosto debole, non è vero, Hiccup? Lascia che ti mostri come il combattimento con la Spada. Questo,” schernì Moccicoso, allungandosi atleticamente, “è la Puntata Perfetta…”

          Hiccup si scansò.

          “E questa è la Difesa Distruttiva…” Moccicoso lanciò un grido animale e portò la spada in basso verso la sua testa, fermandosi giusto poco prima di tagliare Hiccup a metà.

          “E questa,” schernì Moccicoso, fendendo il Flashcut con perizia da un lato all'altro e poi balzando in avanti all'improvviso, la spada arrivò a pochi centimetri dal cuore di Hiccup, “questo è il Rampino di BarbaTorva… Ma mi aspetto che un perdente come te, che non riesce a battere nemmeno un bambino di tre anni nei pisolini, non abbia mai sentito di mosse del genere.”

          Hiccup non disse nulla.

          “QUESTO, caro cugino,” schernì Moccicoso, “è come SI COMBATTE CON LA SPADA.” Ha rimesso la sua spada nel fodero.

          “Sì,” disse, molto contento di se stesso, “Sono un genio. Diventerò il miglior Capo che questa Tribù abbia mai avuto.”

          “È solo una vergogna,” disse Gambedipesce, “che il tuo cervello non sia grande quanto una delle tue narici.”

          Moccicoso sembrava irritato per un secondo mentre tutti gli altri ragazzi ridevano. Afferrò Hiccup per il colletto e lo sollevò dal terreno.

          “Incredibile come la protezione di legno sia scomparsa, non è vero?” ha sputato dritto in faccia a Hiccup. “Sei stato fortunato questa volta… ma la domanda è, potrai essere fortunato TUTTE le volte? Pensaci su, PERDENTE. Andiamo, AlitodiCane. Lasciamo che le ragazze facciano il loro sonnellino di bellezza.”

          Lasciò cadere Hiccup e mentre se ne andava, calpestò pesantemente e deliberatamente una delle mani di Gambedipesce.

          “Ooops,” rise Moccicoso.

          “Ah ah ah ah,” sbuffò AlitodiCane il Cervellone.

          E si allontanarono di corsa.

          “Se Moccicoso sarà MAI Capo di questa Tribù, io emigrerò,” disse Gambedipesce, scuotendo la mano.

          “Va tutto bene, Gambedipesce?” chiese preoccupato Hiccup, mentre osservava Gambedipesce che giaceva ancora sulla sua schiena.

          “Perfettamente,” gracchiò Gambedipesce, tossendo fuori un po’ di acqua di mare, “Adoro farmi una nuotata al mattino presto. E tu?”

          “Oh, non potrebbe andare meglio,” disse tristemente Hiccup, togliendosi uno dei suoi stivali e facendo uscire un getto di acqua di mare e un paio di piccoli pesci. “Il mio primo giorno dell’Allenamento Pirata e sono già stato umiliato per il mio pessimo combattimento con la spada, picchiato pesantemente, naufragato, e quasi scappato alla morte per annegamento. E non sono ancora le dieci del mattino.”

          “Forse era la SPADA che era il problema,” suggerì gentilmente ma non sinceramente Gambedipesce.

          Hiccup si illuminò.

          “Potresti aver ragione,” disse con impazienza. “sembrava un po’ leggera tra le mie mani. Forse ho bisogno di qualcosa di più grande, sai, per avere un po' di peso dietro il mio movimento.” Fece alcuni affondi immaginari in aria. “Dev’essere questo, perché ho ancora la sensazione che il combattimento con la spada sarà la mia caratteristica, sai?”

          “Ehm, ceeeerto,” disse Gambedipesce, non volendo urtare i sentimenti di Hiccup dicendogli che era stato il peggior spettacolo di combattimento con la spada che avesse MAI visto. “E tu hai bisogno di molta più PRATICA, non pensi?”

          Hiccup annuì entusiasticamente. “Comunque,” disse, “dobbiamo seguire gli altri. Sto congelando, ed ho un’orribile sensazione che qualche idiota stia per suggerire di APRIRE quella bara che dice chiaramente di NON DOVER ESSERE APERTA. Sarebbe proprio il tipo di cosa senza cervello che potrebbero fare.”

          “Cosa pensi che possa esserci all’interno?” chiese Gambedipesce.

          “Non lo so,” disse Hiccup, “ma un pirata come BarbaTorva lo Spettrale non avrebbe nascosto il tesoro all’interno senza nasconderci all’interno delle bombe esplosive in qualche modo. Hai letto cosa c’era scritto sopra… Un uomo come lui potrebbe aver pensato ad ogni TIPO di spiacevoli sorprese.”

          Gambedipesce sospirò e si rialzò in piedi. Si avviarono lentamente verso il villaggio Hooligan, Sdentato che scroccava un passaggio sull’elmetto di Hiccup.

          “Loro non l’apriranno, vero?” si preoccupò Gambedipesce. “Sicuramente, sicuramente, SICURAMENTE loro non possono essere così stupidi?”

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5. Non aprire una bara che recita ‘non aprire’ sul coperchio

 

Non appena arrivarono al villaggio Hooligan, Hiccup e Gambedipesce si cambiarono in abiti (più o meno) asciutti. (Berk era uno di quei posti umidi dove gli abiti non asciugavano mai veramente. Diventavano semplicemente caldi e umidi piuttosto che freddi e bagnati.)

          Si affrettarono più veloce che potevano verso la Sala Grande.

          Nel momento in cui arrivarono, Stoick aveva convocato un Grande Incontro di Tutti e la Sala Grande era già piena fino a scoppiare di Hooligans Pelosi che si spintonavano a vicenda per una vista migliore della bara, che era stata sistemata su un tavolo davanti al fuoco.

          Passo dopo passo Hiccup e Gambedipesce riuscirono a farsi strada attraverso la folla fino alla cima.

          “Ah, Hiccup, eccoti qui.” disse distrattamente il padre di Hiccup, Stoick l’Immenso, mentre si consultava con gli altri Anziani di fronte alla bara.

          Stoick era un terrificante uomo dai capelli rossi la cui pancia girava l'angolo un buon piede o due prima del resto di lui.

          “Che scoperta interessante che hai fatto, ragazzo mio,” disse Stoick, arruffando orgogliosamente i capelli di suo figlio, “Il Tesoro Perduto di BarbaTorva lo Spettrale, eh?”

          “Sì, padre, ma…” disse Hiccup.

          “Stavamo giusto per aprirla,” disse Stoick.

          “Ma quello che sto cercando di dire è,” interruppe il Vecchio MolteGrinze (il più furbo e più anziano degli Anziani della Tribù degli Hooligan), “che sul coperchio c’è scritto chiaramente, ‘NON APRIRE QUESTA BARA, Maledetto sarà colui che disturberà i resti di BarbaTorva lo Spettrale, il più grande pirata che abbia mai seminato il Terrore nelle Isole Interne’… nella mia considerevole esperienza è sempre un’ottima idea NON APRIRE una bara che dice ‘NON APRIRE’ sul coperchio…”

          “Sono d’accordo,” disse nervosamente Hiccup. “BarbaTorva lo Spettrale era un brutto ceffo. Chiunque apra quella bara potrebbe trovarsi di fronte a un orribile shock.”

          “Stupidaggini,” sbuffò Stoick l’Immenso. “Un avvertimento come quello per spaventare i ladri di tombe non dovrebbe spaventare dei vichinghi senza paura come noi. Noi, che ridiamo in faccia alla Morte e sputiamo negli occhi del Grande Tifone, esitare ad una semplice maledizione per spaventare bambini e anziani?”

          Cori di “No!” e “Neanche per sogno, Capo!”

          “Tutti quelli a favore dell’apertura della bara e del vedere quale Tesoro Perduto di BarbaTorva lo Spettrale vi sia all’interno dica SÌ!”

          “SÌ!!!” gridò ogni membro della Tribù Hooligan, ad eccezione di Gambedipesce, Vecchio MolteGrinze e Hiccup.

          “C-c-correte per le vostre vite!” gridò Sdentato, e si nascose nella maglia di Hiccup. Gambedipesce indietreggiò nella folla.

          “NON è una buona idea, NON è una buona idea, NON è una buona idea,” ripeté Hiccup. Iniziò ad allontanarsi dalla bara mentre Stoick armeggiava maldestramente con i ganci di metallo.

          “NON è una buona idea, NON è una buona idea, NON È UNA BUONA IDEA,” ripeté Hiccup, mentre Stoick a-p-r-i-v-a lentamente il coperchio…

          Il coperchio che cadde con un forte rumore.

          Stoick saltò via per evitare di essere bagnato dall’acqua di mare che fuoriusciva da tutte le parti.

          Gli altri cercarono fortemente di non apparire nervosi.

          Stoick sbirciò nella bara.

          Ci fu una pausa.

          “Non è stato bello, vero?” disse Stoick l’Immenso, cercando di mostrare quanto stava ridendo in faccia alla Morte.

          “Oh, non saprei, signore,” disse Skaracchio il Rutto, avvicinandosi. “Penso di riuscire a vedere una qualche somiglianza di famiglia.”

          “So cosa vuoi dire,” disse GranBestia TrippadiBirra, girando pensieroso la testa. “C’è una somiglianza con la prozia Heftythighs.”

          Hiccup si sforzò di aprire gli occhi. Se aveva intenzione di diventare un pirata si sarebbe dovuto abituare a questo genere di cose. Si avvicinò per sbirciare oltre il bordo e dentro la bara.

          Lì, in uno stato di decadimento verdognolo e giallastro, giaceva il corpo di BarbaTorva lo Spettrale. Non era male, a dire il vero. La faccia era viscida e gocciolante, ma non brulicava di vermi o quant’altro di disgustoso. Piuttosto pacifica in realtà, stando così immobile…

          E poi Hiccup era certo di aver visto una delle pallide dita muoversi leggermente.

          Sbatté gli occhi e le fissò intensamente.

          Niente per un secondo.

          E poi… eccolo di nuovo, un tremolio deciso…

          “Il c-c-corpo!” balbettò Hiccup, “si sta m-m-muovendo!”

          “Assurdità, ragazzo!” scattò Skaracchio il Rutto. “In che modo potrebbe muoversi? È MORTO, no?” e diede al corpo un colpetto con il suo grasso indice.

          Il corpo di BarbaTorva lo Spettrale si alzò di scatto, spinto da una forza spaventosa dal suo interno, occhi gialli sporgenti, la faccia verde e gocciolante contorta in una smorfia orribile.

          “Aaaaaaargh,” gorgogliò il corpo di BarbaTorva lo Spettrale in faccia a Skaracchio il Rutto.

          “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!” gridò Skaracchio il Rutto, saltando quasi tre metri in aria con la barba e i capelli dritti in tutte le direzioni per lo spavento.

          “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!” urlò il resto della Tribù.

          Per quanto indubbiamente gli Hooligan ridessero in faccia alla Morte e sputassero nell’occhio del Grande Tifone, avevano una paura matta del SUPERNATURALE.

          Stoick si nascose sotto al tavolo con le braccia sopra la testa nella vaga speranza che se lui non poteva VEDERLO, allora LUI non poteva VEDERLO.

          L’acqua di mare fuoriusciva dalla bara. Il corpo di BarbaTorva lo Spettrale emetteva strani rumori di soffocamento. Le vene sui suoi pulsanti occhi giallastri sporgevano fuori, la sua bocca grigia tremava.

          Solo Vecchio MolteGrinze rimase calmo.

          “State calmi,” disse Vecchio MolteGrinze, “questo NON È il corpo di BarbaTorva lo Spettrale…”

          Hiccup si bloccò nel terrore più puro. Ma si fidava di Vecchio MolteGrinze, ed aprì gli occhi.

          Nessun altro prese nota di tutto ciò. Continuavano a farsi prendere dal panico come pazzi.

          “Odino mi salvi dalla stupidità terminale,” mormorò Vecchio MolteGrinze sottovoce, e poi iniziò ad urlare, come se questo fosse l’unica lingua che gli Hooligan capivano veramente. “STATE CALMI! QUESTO           NON È IL CORPO DI BARBATORVA LO SPETTRALE!”

          Mentre urlava diede dei forti colpetti al corpo-che-non-era-un-corpo sulla schiena. L’acqua di mare fuoriuscì in tutte le direzioni, uscendo fuori dal naso, bocca e orecchie.

          Non era il corpo di BarbaTorva lo Spettrale. Ora che si era ripreso dal tossire, era chiaramente un uomo alto, di bell’aspetto, molto in vita, anche se un po’ verde a causa dell’acqua di mare.

          “Quindi…” disse Stoick, da sotto al tavolo, “questo SICURAMENTE NON è il corpo di BarbaTorva lo Spettrale?”
          Il corpo-che-non-era-un-corpo scosse la testa.

          “Oh no,” disse debolmente, “sicuramente no. Sbaglio facile da fare, ma no, non lo sono.”

          E uscì lentamente dalla bara in un onda di acqua di mare. Si tolse l’elmetto e, date le circostanze, fece un grazioso inchino.

          “Il nome è Alvin. Alvin il… ehm… Fattore-Povero-ma-Onesto.”

          Alvin aveva occhi veloci, intelligenti e sorridenti. Aveva baffi lunghi ed eleganti, un po’ mosci per l’acqua di mare. Aveva un sorriso affascinante e disinvolto (anche se una persona pignola potrebbe pensare che forse aveva troppi denti al suo interno).

          Alvin avanzò con grazia in avanti e diede una pacca sulla testa di Hiccup.

          “E TU chi dovresti essere, figliolo?”

          “Hiccup Horrendous Haddock III,” balbettò Hiccup.

          “Saluti,” disse Alvin il Fattore-Povero-ma-Onesto.

          Si fermò per sbirciare sotto al tavolo. “Presumo dalla tua aria di forte autorità che tu dovresti essere il Capo di questa Tribù?”

          “Stoick l’Immenso,” rispose Stoick.

          Alvin si mise la mano sulla fronte.

          “Non QUEL Stoick l’Immenso, Terrore dei Mari, Altissimo Sovrano degli Hooligans, Solo sentire il suo nome e tremerai, Eh, Eh? Per una FORTUNATA coincidenza, tu sei proprio l’uomo che stavo cercando.”

          Stoick rotolò fuori da sotto il tavolo, si alzò in piedi e gonfiò il petto.

          “Sono io,” disse Stoick l’Immenso, in gran parte del suo vecchio modo cordiale. “E, se posso chiedere, se tu non sei il corpo di BarbaTorva lo Spettrale, nel nome di Odino cosa ci facevi nella sua bara?”

          “Che domanda brillante,” rispose entusiasticamente Alvin, “e, se posso chiedere, potrei sedermi su questa sedia dall’aspetto confortevole? È stata una lunga giornata...”

          “Ma certo, certo,” disse Stoick, spolverando il suo trono.

          “…Sarei onorato di raccontarvi la mia Storia…” disse Alvin.

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6. La Storia di Alvin il Fattore-povero-ma-onesto

 

L’intera Tribù degli Hooligan Pelosi si sedette a cerchio, in silenzio, mentre Alvin si sistemò sul trono di Stoick e raccontava la sua Storia.

          “Sono stato messo nella bara,” iniziò Alvin, “da della gente molto scortese che non solo non credeva alla storia che sto per raccontarvi ma sospettavano anche che io fossi un comune ladro. Mi hanno gettato oltre il bordo del porto della loro isola con molte risate maleducate…”

          “TestadiCarne,” disse consapevolmente Stoick, “Erano guidati da un uomo alto, con un occhio solo, l’alito pessimo, che risponde al nome di Mogadon?”

          “Questo mi ricorda qualcosa,” ammise Alvin.

          “Ma come si sei imbattuto inizialmente nella bara?” chiese Stoick.

          “Sono un fattore povero ma onesto,” disse Alvin, “e molto tempo fa nel Paese Pacifico, molto molto lontano, stavo smuovendo un po’ il terreno per… ehm… piantare delle patate quando mi sono imbattuto in questa bara che… ehm… mi si è aperta tra le mani.”

          “E quando hai aperto questa bara che dice piuttosto chiaramente ‘NON APRIRE’ sul coperchio,” chiese Vecchio MolteGrinze pensieroso, “non c’è stata una qualche specie di sorpresa?”

          “Si potrebbe dire così,” ammise Alvin con un sorriso bonario che forse non raggiungeva i suoi occhi. “Ho aperto la bara, mi sono allungato innocentemente per afferrare qualcosa al suo interno… e la bara si è chiusa a scatto con la forza di una mascella di squalo e in un solo colpo mi ha tagliato la mano.”

          Alvin ha alzato il suo braccio destro.

          Lì, dove la sua mano sarebbe dovuta uscire dalla manica, c’era un artiglio di ferro.

          Gli Hooligan sussultarono in preda all’orrore.

          “Oh cielo,” Stoick fece una smorfia. “TRAPPOLA ESPLOSIVA. Mi scuso per il mio bisnonno. Aveva un pessimo senso dell’umorismo.”

          “Sììììì,” disse Alvin, sorridendo ancora una volta, “ma fortunatamente per noi il Fattore-povero-ma-onesto sta stare allo scherzo… E questo,” indicò l’artiglio, “è molto utile per aprire le ostriche… Ora, torniamo alla mia storia. Sono stato attento la volta successiva quando ho aperto la bara per disinnescare la trappola esplosiva per prima cosa, ma non c’era segno di nessun tesoro all’interno, nemmeno il corpo di BarbaTorva lo Spettrale… quello che c’era…”

          L’intera Tribù degli Hooligan Pelosi si avvicinarono con impazienza, bocche spalancate, occhi spalancati…

          “… era questa mappa, e questo enigma.”

          Alvin ha messo la mano nella tasca sul petto ed ha tirato fuori la mappa e l’enigma per farli vedere a tutti.

          “Oh,” disse Stoick, molto deluso. “Niente BarbaTorva? Niente tesoro? Niente StormBlade? Solo due piccoli pezzi di carta?”

          “Ah, ma Stoick,” disse astutamente Alvin, “questi due pezzi di carta ci CONDURRANNO al tesoro di BarbaTorva.”

          “CI?” disse Vecchio MolteGrinze. “Qualcosa mi lascia perplesso. Hai l’enigma, hai la mappa, perché semplicemente non vai e trovi il tesoro da solo? Perché venire qui da noi?”

          “Ma questo sarebbe disonesto!” disse virtuosamente. “Tutti noi conosciamo la Saga del ‘Tesoro Perduto di BarbaTorva lo Spettrale’… Questo tesoro appartiene a voi, i suoi discendenti. Comunque, c’è il piccolo problema nell’enigma. L’enigma rende chiaro che questo tesoro non può essere trovato da chiunque.”

          Alvin si schiarì la gola.

 

Osi sfidare la tomba d'acqua?

La Testa della Morte, la punta del fuoco e il sonno?

Se hai il coraggio sei il mio Erede

Perché la Bestia del mio erede lo fiuterà lì

Ed egli mi dirà sottoterra

Sono smarrito o sono ritrovato?

 

          “Vedete quindi?” disse Alvin, “Sembra solo che l’Erede di BarbaTorva lo Spettrale possa trovare il tesoro… E solo la sua bestia possa fiutarlo. Presumo che con il termine ‘bestia’ intenda un drago.”

          I draghi erano eccellenti fiutatori e cercatori di Tesoro. Un buon drago potrebbe fiutare oro e metalli preziosi anche quando fossero sotterrati molto sotto al terreno.

          “Ed io non posso trovare il tesoro da solo,” disse Alvin, “perché non ci so fare con i draghi. Io NON GLI PIACCIO, non so cosa sia. Comunque, mi chiedo se qualcuno di voi ha una qualche idea di cosa stia parlando l’enigma? Tu, per esempio, Stoick, con il tuo cervello veloce e vivace?”

          Stoick si sforzò di sembrare intelligente. “Hmmmm, questa è difficile…”

          Hiccup osservò la mappa.

          “Non pensate che la Testa della Morte possa riferirsi all’Isola degli Skullion, Padre?” suggerì Hiccup. “Una Testa Morta è un teschio, dopotutto…”

          “Ma certo!” esplose Stoick. “L’isola degli Skullion! Ecco dove si trova!”

          L’Isola degli Skullion era una piccola isola al largo della costa occidentale di Berk che ha la forma di un teschio con ossa incrociate. Era questa forma che BarbaTorva aveva adottato per la sua bandiera e, più notoriamente, il suo elmetto.

          “Quindi questa è l’Isola degli Skullion, giusto?” fece le fusa Alvin allegramente, indicando la mappa. “E qui è dove troveremo il nostro tesoro?”

          Con sorpresa di Alvin gli Hooligan iniziarono a ridere.

          “Oh, non è possibile trovare il tesoro se è sull'Isola degli Skullion,” disse allegramente Stoick. “Nessuno è mai tornato dall’Isola degli Skullion VIVO. Hiccup, tu sei l’esperto sui draghi, spiega ad Alvin degli Skullion…”

          “Lo Skullion,” disse Hiccup, sempre felice di poter rispondere su una domanda di storia naturale,” è una specie molto rara, molto selvaggia di draghi che non possono volare. A scapito dell’essere ciechi e molto probabilmente sordi, è uno dei predatori più pericolosi di tutti i draghi, caccia in branchi usando solamente un senso dell’olfatto molto sviluppato…”

          “OK, OK” disse velocemente Stoick, “ci siamo fatti un’idea…”

          “Ha questo artiglio lunghissimo e super affilato,” continuò Hiccup, “il quale disabilita le sue vittime tagliandone il tallone d’Achille sul retro dei loro talloni, lasciandoli incapaci di camminare. Poi li mangia vivi.”

          NON molto bello.

          “Ahhhhhh,” disse Alvin. “Ora capisco il problema. Ma sono sicuro che un uomo intelligente come te, Stoick, sarà capace di condurre una missione verso l’Isola degli Skullion per trovare comunque il tesoro.”

          “Una missione sull’Isola degli Skullion sarebbe un totale suicidio,” disse fermamente Vecchio MolteGrinze.

          “La spada di BarbaTorva lo Spettrale, la StormBlade, farebbe parte di questo tesoro,” incuriosì Alvin. “e se tu avessi la StormBlade il nome degli Hooligan sarebbe temuto nuovamente attraverso il mondo barbarico…”

          Stoick si strofinò pensieroso la barba.

          “E tu, Stoick,” tubò Alvin, “ immaginati con diamanti incastonati nella tua barba, un pettorale dorato, la StormBlade fiammeggiante in una mano, bracciali per quei meravigliosi polsi. Ti posso già vedere,           Mogadon si inginocchierebbe umilmente davanti a te. Che visione saresti!”

          Stoick ha pompato la sua pancia e ha flesso i suoi muscoli. Si era sempre immaginato con un paio di orecchini.

          “LO FARÒ!” urlò.

          “SEGUACI HOOLIGANS!” esultò. “Vi condurrò in una missione per trovare il tesoro dei nostri antenati!”

          “Ma è da pazzi!” urlò Hiccup. “Chiunque poserà un piede su quell’isola sarà mangiato vivo in pochi attimi! È da suicidio solo pensarlo!”

          Tutti stavano esultando troppo forte per sentire Hiccup.

          “Gloria e ricchezze saranno nostre,” proclamò Stoick, colpendo Alvin dolorosamente sulla schiena.

          “Oh, ci siamoooo…” mugugnò Hiccup a se stesso.

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7. Praticando il combattimento con la spada e fiutare il tesoro

 

Secondo l’opinione di Hiccup, tutto andò per il peggio dal momento in cui Alvin il Fattore-povero-ma-onesto venne fatto uscire dalla bara. Non era colpa di Alvin, naturalmente. Era una compagnia molto divertente e piacevole.

          Faceva arrossire le donne lodando i loro muscoli e le loro grasse trecce gialle. Faceva ridere gli uomini con esilaranti barzellette farneticanti e imitazioni di Mogadon il TestadiCarne. Si faceva adorare dai bambini raccontando storie di imbrogli e battaglie di eroi morti da tempo.

          Piaceva anche ad Hiccup.

          Un giorno Alvin si avvicinò ad Hiccup, che si stava allenando nel suo combattimento con la spada per la seconda deprimente ora di fila.

          Hiccup stava cercando di fare il ‘ Rampino di BarbaTorva’, e falliva miseramente ogni volta. Stoick gli aveva donato un’altra spada per rimpiazzare la Scaremaker, con una esageratamente grande e pesante chiamata Stretchapoint.

          “È molto LUNGA, ragazzo mio,” aveva detto Stoick, “Compenserà la tua pochezza di braccia. Ti darà un raggio d’azione migliore.”

          Ma Hiccup aveva difficoltà a mantenerne la stabilità, e quando arrivava all’affondo finale tendeva a cadere. Si era appena rialzato e debolmente aveva re-impugnato la Stretchapoint per un altro tentativo, quando Alvin il Fattore-povero-ma-onesto apparve improvvisamente dietro di lui e disse, “Hiccup, non è così?”

          Hiccup si spaventò così tanto che per poco non cadde di nuovo. Non aveva realizzato di essere osservato.

          “Tu sei l’Erede di Stoick l’Immenso, no?” sorrise Alvin.

          Hiccup sospirò. “Beh, lo spero,” disse. “Questa è l’idea generale, comunque. Ma a meno che io non migliori in questo combattimento con la spada, non sarò mai l’erede di nessuno. Sono SENZA SPERANZA.”

          “No, no,” disse rassicurante Alvin, “hai questo talento naturale, posso vederlo. Hai solo bisogno di qualcuno che ti alleni, ecco tutto. Lascia che te lo mostri.”

          Alvin mise delicatamente il suo elmetto a fianco delle felci per tenerlo al sicuro. Hiccup osservò, affascinato, mentre si toglieva l’artiglio attaccato al suo braccio destro. Al suo posto sistemo un meccanismo ‘porta-spada’. Poi ha estratto la sua spada e ha mostrato ad Hiccup come posizionarla nel meccanismo. L’ha poi stretta per fare in modo che non cadesse.

          “Un piccolo ma intelligente marchingegno che ho disegnato io stesso,” disse Alvin. “Penso che combatto perfino meglio ora di quanto facessi prima dell’incidente…” Si è attorcigliato i baffi ed ha dimostrato il Rampino lui stesso.

          “Vedi,” disse Alvin, “il peso dovrebbe restare sul piede sinistro.”

          Hiccup lo imitò attentamente… e cascò di nuovo.

          “BRAVO!” applaudì Alvin, con sorpresa di Hiccup.

          “Ma sono caduto nuovamente,” disse Hiccup.

          “Ma con un tale STILE,” disse Alvin. “Non puoi insegnarlo, è nel sangue.”

          Alvin rimpiazzò la spada con l’artiglio e riprese l’elmetto. Fece una smorfia mentre se lo rimetteva sulla testa. Se lo tolse di nuovo e sbirciò all’interno. “Sembra esserci una qualche specie di MELMA qui dentro, una specie di melma molto PUZZOLENTE…”

          “È anche tutta sulla vostra testa, sono spiacente, signore,” disse Hiccup.

          Alvin apparì terrorizzato. Era molto attento al suo aspetto personale. Corse lontano per lavarsi.

          Sdentato, che aveva dato la caccia ai ratti tra le felci, arrivò e si posò sulla spalla di Hiccup. Stava sorridendo.

          Infine, quando riuscì a riprendere fiato, sputò fuori, “Ho fatto la c-c-cacca nel suo elmetto…

          SDENTATO!” rimproverò Hiccup. “Questo è rivoltante e scortese. Perché hai fatto la cacca nell’elmetto di Alvin?

          È-è-è un UOMO CATTIVO,” rispose Sdentato.

          Chi, Alvin il Fattore-povero-ma-onesto?” chiese sorpreso Hiccup. “Non essere così prevenuto, Sdentato, solo perché non è di queste parti non lo rende un uomo cattivo…

          C-c-come preferisci,” rispose Sdentato, controllando le sue ali per le pulci di drago. “Sdentato pensa che lui sia un E-E-Esiliato.

          Hiccup iniziò ad innervosirsi.

          Gli Esiliati erano vichinghi così malvagi, così terribili, subdoli e disonesti, che erano stati cacciati dalla normale società vichinga, ed avevano formato una straordinaria e feroce tribù di loro stessi. Si vociferava pure che alcuni Esiliati divorassero i loro nemici.

          Oh, ANDIAMO,” protestò Hiccup. “Lui non ASSOMIGLIA per nulla ad un Esiliato.

          N-n-ne hai mai visto uno?” chiese Sdentato.

          Beh, no,” ammise Hiccup, “ma nemmeno tu, e non hai uno straccio di prova. Andiamo a prendere da mangiare e dimentichiamo questa robaccia.

          Quella conversazione instillò il piccolo seme del dubbio della mente di Hiccup.

          Si stava già sentendo a disagio perché sapeva che lui e tutti gli altri ragazzi si sarebbero dovuti unire a questa missione suicida verso l’Isola degli Skullion, che sarebbe iniziata non appena Stoick e Alvin avessero elaborato un piano per evitare il piccolo problema che tutti venissero mangiati vivi nel momento in cui sarebbero giunti sull’isola.

          E sapeva che lui, Hiccup, essendo l’Erede degli Hooligan Pelosi, sarebbe dovuto essere quello che avrebbe trovato il tesoro. Quindi quando non era impegnato nel combattimento con la spada, o non veniva sgridato da Skaracchio nel Programma di Addestramento, era indaffarato a spingere Sdentato fuori dalla porta per esercitarsi a fiutare il tesoro.

          La prima giornata era tipica. Gambedipesce arrivò con il suo drago OrridaMucca, e rimasero ad osservare in educato stupore mentre Hiccup procedeva nell'elaborato gioco di cercare di far uscire Sdentato fuori dalla porta principale.

          Inizialmente, Hiccup procedeva attraversando la casa urlando il nome di Sdentato.

          Nessuna risposta.

          In seguito, Hiccup ha rubato dello sgombro dalla dispensa.

          Ohhhhh, Sdentato,” cantò astutamente, sventolando attorno la puzza di pesce per attirare l’interesse di Sdentato. “Ho un delizioso pezzo di sgombro per te.

          Una voce camuffata ma riflessiva rispose, “S-s-sdentato sta male. S-s-sdentato non può uscire perché è M-M-MOLTO MOLTO malato.

          Allora non vuoi questo sgombro,” cantò Hiccup.

          Un’altra pausa.

          Lo s-s-sgombro fa bene ai malati. Voglio lo sgombro ma NON ESCO.

          Hiccup era riuscito a capire da dove provenisse la voce. Sbirciò su per il camino, e lì c’era Sdentato, che era appeso a testa in giù in una nuvola di fumo.

          NO, Sdentato,” disse con voce ferma Hiccup. “Vuoi lo sgombro, devi uscire, QUESTO è l’accordo. E tu devi PROMETTERE.

          OK, allora,” disse Sdentato, volando fuori dal camino, “Sdentato p-p-promette.

          Hiccup teneva lo sgombro.

          Al grido di “S-S-SDENTATO INCROCIA I SUOI ARTIGLI!” Sdentato afferrò il pesce, spinse pesantemente Hiccup sul petto, e scomparì ad alta velocità nell’altra stanza, lasciando cadere Hiccup nel camino in una nuvola di cenere.

          Non ci volle molto ad Hiccup per trovarlo di nuovo.

          Una scia evidente di fumo grigio-azzurro stava uscendo da sotto al letto di Stoick.

          Hiccup si avvicinò in punta di piedi e lo tirò fuori da sotto le coperte.

          Con uno squittio di oltraggio, Sdentato afferrò uno dei pomelli del letto con le sue potenti mascelle.

          Hiccup lo prese per la coda e lo tirò.

          ANDIAMO, Sdentato,” disse Hiccup. “è il momento per la pratica di fiutare…” Fece il solletico sotto un’ala di Sdentato. Sdentato si dimenò un poco, diventando rosso in faccia. Hiccup lo solleticò sotto l’altra.

          Sdentato lasciò la presa, sorridendo, e ci fu un breve tafferuglio, in cui Sdentato morse Hiccup svariate volte, prima che Hiccup riuscisse a tenerlo sotto controllo, infilandolo sotto un braccio e tenendogli la bocca chiusa con l’altra.

          “Ora,” disse Hiccup, “sai che ci dobbiamo esercitare a fiutare. Vuoi che troviamo il tesoro, no, non FiammaLesta o Lumacone? Vuoi che siamo noi a mostrare a tutti quanto incredibili siano i Sognatori Sdentati, non è vero?

          Sdentato annuì, con Hiccup che ancora gli stava tenendo la bocca,.

          “Bene allora,” disse Hiccup, “dobbiamo far pratica. Promettimi che non mi morderai più, e niente gioco di artigli?

          Non appena Hiccup tolse le dita Sdentato divenne tutto moscio e floscio.

          “S-s-sdentato è così d-d-debole… non può fiutare quando è così d-d-debole…” si lamentò pateticamente.

          “GIUSTO,” disse Hiccup, “puoi avere l’altra metà dello sgombro se ti COMPORTERAI BENE DA ORA IN POI.

          “OK, allora,” brontolò Sdentato, scuotendo le ali. “I S-s-sognatori Sdentati sono dei b-b-bravi fiutatori e non

devono fare p-p-pratica, ma OK.

          Hiccup e Gambedipesce raschiarono il resto del disgustoso pasticcio dei resti dello sgombro dal fondo del letto di Stoick—Stoick NON ne sarebbe stato contento— e lo diedero a Sdentato, così come una piccola torta al merluzzo e tre o quattro ostriche.

          “Non sarà in grado di VOLARE di questo passo,” disse Gambedipesce.

          Si incamminarono verso le colline e le paludi di Berk, con Sdentato che si lamentava continuamente, “P-p-portami, p-p-portami, le mie a-a-ali fanno male… Ancora no siamo nemmeno v-v-vicini?

          Berk è sempre stato un luogo dall'aspetto selvaggio, senza alberi e paludoso, pieno di erica e felci. E, naturalmente, pioveva praticamente sempre, da una pioggerella leggera e persistente a un acquazzone inzuppante. (Ci sono ventotto parole che significano ‘pioggia’ nel linguaggio Hooligan.)

          Ma se vi piacciono i paesaggi tetri e drammatici, Berk era attraente a modo suo, e questo era ora rovinato dalle grandi buche fangose che gli Hooligans stavano scavando ovunque, da quando erano diventati ossessionati dalla caccia al tesoro.

          Evitando le buche, e guadando attraverso ginestre e felci alte fino alla vita, i ragazzi impiegarono un'ora o giù di lì anche solo per andare sulle colline ad esercitarsi. E non appena arrivarono, OrridaMucca era caduta in un sonno così profondo sulla spalla di Gambedipesce che era impossibile svegliarla.

          Hiccup tirò fuori un vecchio braccialetto di sua madre perché lo annusasse Sdentato.

          “Questo è l’odore che devi trovare,” disse.

          “N-n-non c’è problema,” disse Sdentato. “Un gioco da ragazzi.

          Dopo due ore calde e senza fiato passate a correre dietro a Sdentato e a scavare dove lui diceva di riuscire ad annusare qualcosa, i ragazzi esaminarono ciò che avevano trovato.

 

          1 Rapa

          3 Conigli (Non riusciva a prenderli)

          1 Piccolo cucchiaio rotto

 

          Ehm… tutto qui, davvero.

          Hiccup scosse mestamente la testa. “Non è buono, non è vero?”

          “Non è buono? NON È BUONO??” Esclamò una voce beffarda dietro di loro. “È patetico, ecco quello che è.”

          Hiccup si girò, e lì c’erano Moccicoso, che rideva così di gusto che AlitodiCane lo doveva tenere in piedi.

          “Voglio dire, un VEGETALE e un PEZZO DI POSATERIA?” Moccicoso si asciugò una lacrima che gli scendeva dall’occhio. “È tutto così brillantemente Inutile…”

          “Davvero pensi,” ridacchiò Moccicoso, una volta che era riuscito a riprendersi un po’, “che quella microscopica ameba,” Moccicoso indicò Sdentato, “sarà in grado di condurti al TESORO? Non riuscirebbe a fiutare il proprio sedere.”

          Sdentato si infuriò.

          “Ma dopotutto lui è solo un Modestino…” sbuffò Moccicoso.

          “Sdentato-non-si-ripete-lui-non-è-un-M-m-modestino” brontolò Sdentato. “Sdentato è una razza MOLTO RARA c-c-chiamata Sognatore Sdentato…

          “Ora, FiammaLesta qui è un Incubo Orrendo, una dei verdi purosangue cacciatori… Guarda cosa un VERO drago può trovare se mette il suo naso su questo…” Moccicoso ha infilato la mano in una borsa che portava in vita e ha tirato fuori un grande piatto d'argento, un pugnale con rune antiche incise sul manico ed un paio di bellissime collane di perline.

          “E questo dopo un pomeriggio di lavoro,” disse Moccicoso.

          FiammaLesta fece le fusa con piacere. Scrollò le sue bellissime, brillanti, spalle rosso sangue.

          “Per il naso di un’aristocratica come me,” sibilò, “la cosa puzzava come un merluzzo vecchio di una settimana.

          “Naturalmente,” disse Sdentato, “sei hai il naso delle d-d-dimensioni di un elefante marino le cose sono più f-f-facili.

          Le narici di FiammaLesta si infiammarono furiosamente. “Io ho un naso bellissimo e proporzionato,” disse.

          “Via, via, FiammaLesta” rimproverò Moccicoso, che non capiva il Dragonese ma sapeva che era uno scambio di insulti, “non lasciare che i contadini ti facciano arrabbiare. Pensa solo a quando saremo sull’Isola degli Skullion e fiuterai il tesoro e tutti sapranno che io sono il vero erede degli Hooligan Pelosi… Bel pensiero, non credi, Inutile?”

          Moccicoso si avvicinò, e con il bordo della placca che stava tenendo, spinse Hiccup indietro molto delicatamente fino a quando non si sbilanciò dentro la melma.

          “Ah ah ah ah ah!” risero Moccicoso e AlitodiCane, e si allontanarono.

          È stato molto deprimente.

          Tutto sommato, da quando Alvin è arrivato, Hiccup aveva una sensazione di malessere nello stomaco e una sensazione di paura che strisciava come un ragno lungo la sua nuca.

          Non era solo il pensiero della missione verso l’Isola degli Skullion (anche se stava già avendo gli incubi riguardo essere fatto a pezzi da creature simili a pantere con denti che rompevano il vetro). Era quella sensazione che c’era qualcosa di malvagio, qualcosa di VELENOSO in agguato sull’Isola di Berk.

          E quel qualcosa di veramente terribile stava per accadere… un giorno o l’altro…

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8. Nel frattempo, in una caverna in profondita’, nel sottosuolo

 

Nel frattempo, in una caverna in profondità, nel sottosuolo, un piccolo Uncinato Mortale stava piangendo per la sua mamma.

         Si era allontanato dalla sua casa nelle accoglienti gallerie del Vivaio del Drago, e si era perso nel labirinto delle grotte del Calibano sottostanti.

         Gradualmente, mentre svolazzava freneticamente giù per una svolta sbagliata dopo l'altra, i sibili e gli starnazzi felici dei suoi compagni draghi erano diventati sempre più deboli. Durante l’ultima ora aveva sentito solo gli infelici echi di se stesso mentre si insinuava sempre più profondamente nell’oscurità.

         Per di più, ha avuto la sfortuna di imbattersi in una caverna abitata da una creatura gigantesca che custodiva qualcosa di prezioso. Questa era una macchina per uccidere molto più grande e spaventosa di un semplice Skullion. Aveva almeno un centinaio di anni, e vivere per un secolo a tali profondità aveva fatto ben poco per la sua anima o il suo cervello. Era triste e amareggiato, e aveva un enorme bisogno di luce, che non aveva mai visto. Ma soprattutto era perennemente affamato.

         Il piccolo Uncinato pianse di nuovo per sua madre, e saltellò ancora più avanti.

         Un unico, un tentacolo fangoso poco piacevole si è arricciato intorno al piccolo drago e lo ha sollevato per aria.

         La creatura fece qualcosa all’Uncinato per ucciderlo, qualcosa di sgradevole, e il povero piccolo animale lasciò uscire un piccolo grido di terrore assoluto…

         E poi rimase solo il silenzio.

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9. la lezione avanzata di Scortesia e interrotta

 

Questo snervante periodo di attesa e di preparazione è finalmente terminato circa due settimane dopo.

         Era a metà di una delle lezioni di Scortesia avanzata di Skaracchio nella Sala Grande.

         Moccicoso era di fronte al resto della classe, e stava avendo una Battaglia di Scortesia contro TestadiTufo Junior. TestadiTufo Junior era in difficoltà. Era un ragazzo di natura buona e gentile, e gli insulti non erano il suo punto forte.

         “Tu,” disse TestadiTufo Junior, cercando di apparire sgradevole, “sei un grande e grasso… e intendo davvero, davvero grasso… BULLO… e tua nonna è una… tua nonna è una… tua nonna è una… persona molto sgradevole…”

         “Oh, per l’amor di Thor, TestadiTufo Junior!” esplose furiosamente Skaracchio, strappandosi la barba. “Questo è un esercizio semplice, non puoi fare meglio di QUESTO? La nonna di Moccicoso è una vecchia ostrica decrepita dal ventre giallo, la nonna di Moccicoso è un vecchio tricheco pazzo che abbaia…”

         “Che cosa?” ululò Moccicoso, così eccitato per la lezione che non gli interessava chi stava attaccando.

         “No, no, Moccicoso,” lo calmò Skaracchio, “non realmente, stavo solo dicendo a TestadiTufo… che si suppone di pensare a qualcosa di ESTREMAMENTE MALVAGIO e poi far uscire le parole… mostraglielo Moccicoso.”

         “Con piacere,” sussurrò Moccicoso. Si chinò in avanti fin quando il suo naso era a solo pochi centimetri da quello di TestadiTufo. Afferrò TestadiTufo per il collo per una maggiore enfasi. I suoi piccoli occhi malvagi si strinsero con minaccia, le sue narici fremevano di rabbia.

         “Tu,” disse con un disprezzo selvaggio, “sei una seppia codarda che si rannicchia…”

         “BRILLANTE, Moccicoso, BRILLANTE,” applaudì Skaracchio.

         “...con il cuore di una medusa, il cervello di un plankton, e la puzza di un barile pieno di teste di sgombro.”

         “Oh, BRAVO,” esplose Skaracchio, “andrai direttamente tra i primi della classe. Di questo passo, Moccicoso, non avrai nessun problema a diventare un pirata, il che è più di quello che potrei dire per il resto di voi…”

         ETC, ETC, ETC…

         Hiccup alzò gli occhi al cielo. Continuò a disegnare distrattamente nel suo Libro degli Insulti.

         Fu inaspettatamente interrotto dall’arrivo di Stoick l’Immenso, e dietro di lui, sorridendo educatamente, Alvin il Fattore-povero-ma-onesto.

         “Mi scuso per aver disturbato la tua lezione, Skaracchio,” disse Stoick.

         “Nient’affatto, nient’affatto,” disse Skaracchio.

         “Ma porto BUONE NOTIZIE. Stiamo per partite per la nostra gloriosa MISSIONE SULL’ISOLA DEGLI SKULLION!!”

         Ci fu un breve silenzio, in cui Gambedipesce diventò bianco come un foglio e emise deboli gemiti.

         E poi tutti gli altri iniziarono ad esultare.

         Hiccup alzò la mano.

         “E per quanto riguarda gli Skullion?” chiese.

         “Sono contento che tu lo abbia chiesto,” rispose entusiasticamente Stoick l’Immenso. “Come tutti sappiamo,” disse, accarezzando affettuosamente Hiccup sulla testa, “gli Skullion sono creature terribilmente feroci…”

         “Selvagge al di là dei tuoi sogni più selvaggi,” mormorò Hiccup.

         “MA,” sorrise Stoick, “non solo hanno perso la loro abilità di volare, ma anche il loro senso della VISTA. Indubbiamente, sono guidati verso le loro prede interamente tramite l’odore soltanto. Quindi è teoria di Alvin che se noi ci facessimo un BAGNO completo prima di partire—insolito, lo so, ma bisogna soffrire per essere ricchi—dovrebbe andare tutto per il meglio.”

         Gambedipesce alzò la mano. “Teoria? Dovrebbe? Quello che state dicendo è che Alvin in realtà non SA, e potremmo ritrovarci a pancia all'aria ad essere masticati a morte molto lentamente da un branco di rettili famelici.”

         Stoick annuì.

         “In quel caso entrerai nel Valhalla come Eroe della Tribù! E qui posso dire,” disse solennemente Stoick, “che chiunque morirà nel corso del proprio dovere verrà premiato con un Elmetto Nero postumo.”

         “Oh urrà,” mormorò Hiccup.

         “MORTE O GLORIA!” urlò Stoick l’Immenso, eseguendo il complicato saluto Hooligan, che consiste nel fare un movimento di fendente sulla propria gola mentre si emette una scoreggia simile ad un tuono.

         “MORTE O GLORIA!” urlò Skaracchio il Rutto, ed undici dei ragazzi hanno gridato entusiasticamente, “MORTE O GLORIA!” e fecero il saluto in risposta.

         “OH, non DI NUOVO!” gemettero Hiccup e Gambedipesce a loro stessi.

         Il piano di Stoick e Alvin era davvero tanto semplice. Gli Hooligan e i draghi avrebbero dovuto farsi un bagno completo. Dovevano presentarsi il giorno successivo alla Sala Grande, dove Alvin si sarebbe assicurato che passassero quello che Alvin chiamava ‘il Test dell’Odore’. Questo consisteva in Alvin, che era bravo in questo genere di cose, che cercava di capire se riuscisse a fiutarli o meno, e la spedizione sarebbe iniziata.

         Hiccup si preparò a parlare con suo padre, un compito mai facile.

         “Padre,” disse Hiccup a Stoick, dopo essersi fatto indubbiamente un bagno completo per sé e per Sdentato.

         “Hmmmm?” rispose distrattamente Stoick. Stava cercando di asciugare il proprio drago, AlitodiTritone, di fronte al fuoco.

         AlitodiTritone era un Gronkio verde fangoso ricoperto di acne della taglia di un piccolo leone. Detestava l’acqua. Ci erano voluti quaranta minuti a Stoick per catturarlo e immergerlo nella vasca. Ora stava cercando di fare un affondo feroce verso Stoick, afferrando il suo avambraccio sinistro tra le sue massicce mascelle. Stoick rise allegramente e gli diede un forte colpo sul naso con la spazzola.

         “Ora, calma, AlitodiTritone,” rimproverò Stoick, “non essere scontroso.”

         “Sono preoccupato,” continuò Hiccup, “che potremmo partire per la missione sbagliata. Pensi davvero che dovremmo cercare il tesoro? Siamo abbastanza felici e tranquilli senza tutte quelle monete.”

         Stoick arruffò affettuosamente i capelli di Hiccup.

         “Non capisci,” disse entusiasticamente Stoick, “TU sarai quello che troverà questo tesoro. Questo è quello che diceva l’enigma ‘Solo il vero erede potrà trovarlo.’ Mi ha creato problemi per un po’ che GranBestia e Moccicoso abbiamo messo gli occhi sul tuo trono. Quando TU troverai il tesoro, li metterà a tacere per sempre. Sto facendo questo soprattutto per TE più che per l’oro e la gloria, anche se mi ci vedo con un paio di orecchini sfarzosi, devo ammetterlo…”

         “Ma se NON trovassi il tesoro?” chiese Hiccup.

         Ma Stoick non stava ascoltando. Si allontanò per prepararsi.

         “Oh, figuriamoci,” disse Hiccup.

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10. Il peggior giorno della vita di Hiccup finora

 

All’alba del giorno della Missione, Hiccup si vestì decisamente controvoglia. Si allacciò la spada che suo padre gli aveva dato, sperando che non gli sarebbe stata troppo d’intralcio. Ha infilato una pala in una imbracatura sulla schiena, dove normalmente avrebbe potuto portare un arco e una freccia. Era così nervoso che non poteva mangiare il suo porridge.

         Finalmente riuscì a trascinare Sdentato fuori dal letto e dirigersi verso il porto Hooligan, dove tutti si sarebbero incontrati.

         Sdentato si sedette sulla sua spalla, strofinandosi rabbiosamente il sonno dagli occhi con un’ala.

         “Sdentato non V-V-VUOLE andare in Missione,” si lamentò. “È s-s-stupido. È s-s-sciocco. È p-p-pericoloso.

         Hiccup non poteva essere più d’accordo con lui, ma tutto quello che disse fu, “Andrà tutto bene. TU hai le ali. Uno Skullion ti attacca, e tu semplicemente voli via.

         “Sì, ma a S-s-sdentato non piace la vista del s-s-sangue…” si lamentò Sdentato. “Tu verrai fatto a pezzi e Sdentato si sentirà m-m-male…

         “Tutti abbiamo i nostri problemi,” scattò Hiccup, in modo polemico.

         Gambedipesce si trovava già al porto, con sguardo furioso. Il suo drago, OrridaMucca, sedeva ai suoi piedi, masticando tranquillamente.

         Tutti gli altri ragazzi erano in giro a bighellonare, i loro draghi combattevano tra di loro o volavano sopra le loro teste. Ognuno era sovreccitato a scapito del prospetto molto realistico di essere mangiati vivi.

         “Chi di voi ricorda chi vincerebbe se uno Skullion dovesse affrontare un Crocoraptor Sanguinoso in un combattimento uno contro uno?” chiacchierò Cotekone.

         “Oh, lo Skullion vincerebbe OGNI VOLTA,” replicò Stordito. “Senza dubbio. Mio padre dice che lo Skullion è una delle creature più feroci del pianeta. Tirerebbe fuori quel famoso artiglio lunghissimo e colpirebbe… Sarebbe buonanotte Crocoraptor…”

         “Ah,” disse astutamente Cotekone, “ma se lo Skullion avesse una zampa legata dietro la schiena, allora chi vincerebbe?”

         “Idioti,” fumigò Gambedipesce. “Idioti!! Sono circondato da gente con il cervello di un alga.”

         Oltre ai ragazzi, c’erano all’incirca cinquanta pirati adulti nella squadra di sbarco Skullion, tutti i guerrieri migliori e più grandi di Stoick. Alvin stava facendo battute, stringendo furiosamente le mani e colpendo tutti sulla schiena.

         Stoick l’Immenso era felice di partire per un'operazione militare e marciava urlando ordini.

         “BENE, gente. Una volta arrivati ci divideremo in gruppi di due. Ci sparpagliamo a ventaglio sull'isola e faremo fiutare i nostri draghi. Noterete che tutti siete stati equipaggiati con un fischietto—Skaracchio, puoi fare una dimostrazione?”

         Skaracchio soffiò un colpo secco sul fischietto.

         “P-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-ep!”

         “Una volta che sentirete questo suono capirete che qualcuno ha trovato il tesoro. Fatevi strada verso il suono più velocemente possibile in modo che possiamo aiutare tutti a trasportarlo alla nave. RICORDATE, i draghi dormiranno durante il giorno e non importerà quanto rumore farete perché gli Skullion sono fortemente sordi. Comunque, cercate di non calpestarli e non dimenticate che il loro olfatto è indubbiamente sviluppato. Quindi una volta sbarcati sull’isola, NON CI SARÀ ASSOLUTAMENTE NESSUN TIPO DI SCOREGGIA. Avete capito?”

         I guerrieri annuirono solennemente.

         “Bene, allora,” disse Stoick. “Morte o Gloria.”

         “MORTE O GLORIA!” urlarono tutti.

         E la squadra di ricerca del tesoro di BarbaTorva lo Spettrale salì sulla buona nave Lucky Thirteen per partire verso l’Isola degli Skullion.

         AlitodiCane il Cervellone ha ‘accidentalmente’ inciampato su Hiccup mentre salivano e o fece cadere sul pavimento della nave, dove Moccicoso lo calpestò.

         “Che sbadato,” sorrise Moccicoso, oscillando la Flashcut in un movimento elegante. “Buona fortuna, Inutile.”

         La Lucky Thirteen partì lentamente dal porto attraversando una nebbia spessa e minacciosa che avvolgeva tutte le Isole Interne. Era difficile vedere a più di qualche metro davanti a sé.

         Dopo tre o quattro ore avvistarono l’Isola degli Skullion spuntare oltre la nebbia. E i pensieri immediati di Hiccup furono, senza un particolare ordine. “Andiamo a casa! Torniamo indietro! ABBANDONARE LA NAVE!”

         “Non sudare,” si disse. “Gli Skullion possono sentire il sudore.” Ma poteva sentire di star diventando sempre più caldo con il mal di mare e la paura mentre l’isola si avvicinava sempre di più…

         Infatti, anche i più coraggiosi e chiacchieroni degli Hooligan diventarono silenziosi mentre si addentravano più in profondità nelle acque a cui la loro Tribù era stato proibito di entrare per centinaia di anni.

         Perché l’Isola degli Skullion era un posto veramente sinistro.

         Le scogliere nere nelle loro strane formazioni a colonna e la terra rosso sangue sembravano sussurrare la parola, ‘Morte’.

         Tutt’attorno c’erano torri pazzesche di gusci di mignatte impilati in colonne pericolosamente alte, come tante fantastiche sculture. Essendo incapaci di volare e nuotare, gli Skullion erano intrappolati sull’Isola. Avevano sterminato tanti anni fa ogni piccolo mammifero, rettile o uccello che una volta viveva lì. Per anni hanno dovuto sopravvivere con i crostacei, le mignatte in particolare perché erano così abbondanti.

         Non c’era nessun segno di vita da nessuna parte. No conigli, topi o altre piccole creature che correvano attorno alle colline. Nessun uccello che chiamava dalle alte scogliere. Non c’erano nemmeno segni degli Skullion. C’erano, comunque, dei buchi preoccupantemente enormi sparsi per tutto il paesaggio.

         Queste devono essere le loro tane, pensò Hiccup.

         Erano più larghe di qualsiasi cunicolo Hiccup avesse mai visto prima. Alcuni dei buchi erano grandi quanto la porta principale della Grande Sala.

         Devono essere da qualche parte qua sotto, pensò Hiccup, deglutendo pesantemente.

         Perché non c’erano animali ne uccelli, e nessun vento in una giornata così calma, c’era un silenzio inquietante.

         Ad eccezione di un singolo, terrificante, suono.

         Immagina lo stridore di un gesso che gratta su una lavagna che ti fa stringere i denti moltiplicato per centinaia di volte. Era il genere di suono che potresti ottenere se stessi affilando mille coltelli su mille pietre, ma era molto più lancinante di così. Fece trasalire e sussultare tutte le terminazioni nervose di Hiccup, anche quando si rese conto di quanto fosse orribile il ritmico scritch-scratch.

         Era il suono degli Skullion che stavano affilando quei loro artigli extra lunghi su una roccia in profondità nelle loro tane. Questa era una pratica che Hiccup conosceva, ma di cui non aveva mai udito nella vita reale finora, chiamata ‘Affilatura dormiente’.

         Hiccup fece un respiro profondo. Beh, almeno sappiamo che stanno dormendo, pensò.

         Gli Hooligan dovettero remare tre quarti del percorso attorno all’isola prima di trovare un luogo dove le barche potessero attraccare sicure. Era una baia ampia e aperta, di nuovo con una strana sabbia rosso sangue.

         Alvin si alzò per fare un discorso.

         Ogni drago sulla nave sibilò e ringhiò minacciosamente mentre parlava.

         “Voglio augurare a tutti la miglior fortuna Vichinga,” disse, sorridendo senza problemi e facilmente. “Con mio grande, grande dispiace, non sarò in grado di unirmi a voi in questa parte della Missione. Niente mi darebbe più piacere che rischiare la mia vita in questa gloriosa impresa. Ma anche se mi sono fatto un bagno completo ho paura che il mio odore sia così forte che i draghi potrebbero mettere l’intera operazione in pericolo. Dovrei solo rimanere qui e tenere d’occhio le barche.”

         “Ed è stata tutta una s-s-sua idea all’inizio!” disse Sdentato, offeso, nell’orecchio di Hiccup. “V-vedi quello che intendeva Sdentato? Un Esiliato E un c-c-codardo…

         Stoick diede amichevolmente una pacca sulla schiena al suo amico. “Molto nobile da parte tua, Alvin,” bisbigliò rumorosamente. (Era difficile non sussurrare anche se le creature non avevano orecchie per sentire.” “Mi dispiace che ti debba perdere tutto il divertimento. OK, uomini, trovatevi un compagno, sparpagliatevi a ventaglio per l’isola e se nessuno trova niente, ci incontreremo qui tra un’ora.”

         FiammaLesta era in una frenesia di eccitazione non appena sono attraccati. Chiaramente aveva già fiutato qualcosa, e stava morendo dalla voglia di seguire la traccia, la sua coda che stava martellando, mugolando e sbavando con la sua smania di scendere.

         “Ora, che nessuno CI segua,” sorrise Moccicoso, dando un calcio ad Hiccup mentre lui e AlitodiCane corsero dietro di lei.

         Hiccup e Gambedipesce rimasero in piedi ad osservare Sdentato, ma Sdentato non stava mostrando nessuna gioia nella missione che lo aspettava. Sedeva tranquillamente sulla sabbia leccandosi la coda in modo riflessivo. Il drago di Gambedipesce, OrridaMucca, si era già addormentato sotto una panchina sulla barca, quindi LEI non sarebbe stata di nessun aiuto.

         “Non riesci a fiutare nulla?” chiese speranzoso Hiccup.

         Sdentato fiutò.

         “POOH,” disse disgustato. “Patelle lercificate e Skullion c-c-cotti dal sole... B-B-B-B-BLEAH. A-a-a-a-andiamocene da qui.

         “No, no, no,” disse Hiccup. “Tesoro. Oro. Gioielli. Questo genere di cose.

         Poi aggiunse astutamente, “Sono sicuro che un SOGNATORE SDENTATO come te possa fiutare meglio di un misero Incubo Orrendo.

         Sdentato si gonfiò di indignazione mentre si ricordava le guance di quel FiammaLesta. Fiutò ancora di più.

         “Sdentato HA preso un leggero r-r-r-raffreddore,” disse con dignità, “ma questo non d-d-d-disturba noi aristocratici. Ci P-P-POTREBBE essere qualcosa che proviene da quella parte.

         Ed ha gesticolato vagamente con una zampa verso sinistra.

         Quindi Hiccup ha estratto la sua spada troppo grande, e sono partiti, tenendo gli occhi aperti per un qualsiasi Skullion che potrebbe essere sveglio.

         Hanno guadato attraverso felci ed edere ad altezza fianchi, tanto quanto avrebbero potuto fare su Berk. Ad un certo punto hanno oltrepassato un’impronta GIGANTESCA nella melma. Hiccup si è inginocchiato per esaminarla.

         “Odino ci protegga,” mormorò. “Questo significa che lo Skullion è all’incirca DUE volte più grande di quando abbiamo precedentemente pensato.”

         “Allora non c’è nessun dubbio che questo batta il Crocoraptor Sanguinario in un combattimento uno contro uno,” disse Gambedipesce, incapace di contenere la sua risata isterica. “Oh, questo è grandioso, in cima a tutto il resto, sto diventando PAZZO.”

         Hiccup si sentiva nervoso riguardo così tante cose che gli era difficile concentrarsi su cosa preoccuparsi di più. DOVEVA trovare il tesoro. Era già abbastanza essere il peggior apprendista spadaccino DI SEMPRE, ma se non dovesse trovare il tesoro che l’Erede avrebbe dovuto trovare, allora suo padre ne sarebbe stato veramente deluso. Hiccup odiava deludere suo padre, anche se aveva molta esperienza in ciò.

         E se MOCCICOSO trovasse il tesoro? Hiccup gelò e tremava al pensiero.

         Guardò dubbiosamente Sdentato, che faceva l'autostop appollaiato sulla vanga di Gambedipesce. Non aveva mostrato nessuna speranza durante il loro addestramento a Berk.

         Ma Sdentato aveva trionfato in una precedente crisi. Quando Hiccup era stato ingoiato da un drago degli Abissi Giganticus Maximus, Sdentato era volato fino alle radici del Mostro, facendolo starnutire, e salvando la vita di Hiccup. Quindi AVEVA dei lati nascosti e sorprendenti.

         Forse era un fiutatore nascosto così come un Eroe nascosto. Forse aveva catturato DAVVERO un odore o qualcosa… Forse.

         Sdentato si grattò riflessivamente il naso, esaminando la cimice su una punta della zampa, e la ingoiò. Improvvisamente si alzò in volo dalla vanga ed iniziò a dirigere la piccola processione, preoccupantemente senza meta. Ad un certo punto li condusse in un cerchio senza senso. In un altro momento Hiccup dovette afferrarlo per la collottola per impedirgli di svegliare tutti gli Skullion facendo la cacca. Finalmente si fermò su una piccola zona d’erba in cima ad una piccola collina. Si sedette e si grattò l’orecchio.

         D-d-dovrebbe essere qui,” disse distrattamente.

         Il cuore di Hiccup iniziò a battere più veloce.

         Qui?” chiese. Sdentato annuì in modo casuale. I ragazzi presero le loro vanghe e, dimenticandosi degli Skullion, iniziarono a scavare.

         Dopo circa dieci minuti di spalatura, hanno colpito un nascondiglio sotterraneo di gusci di patelle.

         “Freya santissima,” disse Gambedipesce. “Questi Skullion mangiano TANTISSIME patelle. Scommetto che l’intera COLLINA è fatta di patelle. Scommetto che l’intera ISOLA è fatta di patelle…”

         La vanga di Hiccup colpì qualcosa di duro e largo e pesante proprio sotto la superficie. Hiccup trattenne il fiato. Ha punzecchiato di nuovo. Sì, era sicuramente duro e pesante.

         “Penso di aver trovato qualcosa qui,” sussurrò.

         Sdentato saltava su e già emozionato.

         “T-T-TESORO! T-T-TESORO!” canticchiò. “Sarai un Eroe! E S-s-sdentato sarà il drago dell’Eroe! Sarai…

         Hiccup si abbassò, afferrò il bordo del duro oggetto e, usando entrambe le mani, lo t-i-r-ò fuori dalla terra…

         Il più grosso guscio di patella che chiunque abbia mai visto.

         Nell’esatto momento in cui Hiccup si sedette improvvisamente a terra, ad osservare la patella, ci fu il debole ma chiaro suono di un fischietto che era stato usato non molto lontano.

         “P-e-e-e-e-e-e-e-e-ep!”

         “Inutile,” disse Hiccup, fissando il guscio. “Sono davvero INUTILE. Questa è la seconda volta che gli dei mi mandano un segno. La prima volta mi mandarono un minuscolo drago tre volte più piccolo di chiunque altro…”

         “Grazie,” disse Sdentato, fissando dentro al buco. “N-n-n-non capisco. Ho veramente FIUTATO il m-m-m-metallo…

         “… QUESTA volta mi hanno mandato una patella gigante.”

         “È la patella più grande che io abbia mai visto,” disse meravigliato Gambedipesce. “Penso che tu possa aver scoperto una nuova specie.”

         “Oh emozionante,” disse sarcasticamente Hiccup. “questo impressionerà la Tribù. Sono così AMANTI DELLA NATURA.”

         Si sentiva molto a disagio.

         “Una patella,” disse Hiccup, “PER QUANTO sia grande, è solo una patella. Non è il TESORO, giusto? Non ho mai sentito una saga dove l’Eroe scopra un nuovo tipo di mollusco…”

         “Nel frattempo,” continuò Hiccup, “Ho sentito che il VERO Erede della Tribù degli Hooligan Pelosi ha trovato il tesoro. TI PREGO, fa che non sia Moccicoso.”

         Hiccup continuò a ripeterlo a se stesso continuamente mentre si dirigevano verso il suono continuo del fischio.

         “Per favore, fa che non sia Moccicoso, TI PREGO fa che non sia Moccicoso, per favore, ti prego, TI PREGO fa che non sia Moccicoso…”

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11. Il Tesoro di BarbaTorva lo Spettrale

 

Naturalmente era Moccicoso che aveva trovato il tesoro.

         Si trovava lì, petto esposto, narici dilatate, un enorme e grasso sorriso sulla sua brutta faccia. FiammaLesta, il suo drago, si era gonfiata fino a quasi il doppio delle sue dimensioni con orgoglio.

         Era circondato da una folla di vichinghi, che gli stavano cantando l’Hoorah degli Hooligan: “MOCCI-COSO, MOCCI-COSO, MOCCI-COSO, UGH UGH UGH.”

         Moccicoso sorrise ancora più ampiamente quando vide Hiccup arrancare, cercando di sembrare poco appariscente (difficile quando sei seguito da un amico che sta trasportando un enorme patella).

         “Guarda quello che io ho trovato, Hiccup,” disse Moccicoso.

         Moccicoso aveva trovato un enorme cassa di legno, molto rovinata e graffiata e rosicchiata pesantemente dagli Skullion. Riportava le parole ‘PROPRIETÀ DI BARBATORVA LO SPETTRALE. NON APRIRE.’ scritte su di essa in lettere dorate.

         Hiccup sospirò. Non c’erano possibilità che NON fosse il tesoro, quindi.

         “Bene, allora,” disse Stoick, sfregandosi insieme le mani in modo affaristico. “Apriamola.”

         Hiccup ha trascurato lo stare zitto e mantenere un profilo basso.

         “Padre,” sussurrò urgentemente, “Non dovremo aprirla qui. Ascolta, dice ‘NON APRIRE’ sul davanti. Ricordi cos’è successo l’ultima volta?”

         “ASSURDITÀ,” mormorò Stoick, che non era mai stato così deluso di suo figlio. Perché non era stato LUI a trovare il tesoro? COSA ci faceva il suo strano amico con quella conchiglia ridicolmente grande?

         Ora GranBestia avrebbe iniziato a suggerire che Moccicoso era il legittimo Erede della Tribù, e che Stoick avrebbe dovuto zittirlo combattendo con lui, ed era tutta colpa di Hiccup.

         “Ma certo che lo apriremo ADESSO. Che senso ha cercare un tesoro se non puoi aprire la cassa quando la trovi?”

         “Per favore,” supplicò Hiccup, “non pensi che un pirata astuto come BarbaTorva lo Spettrale lasci una cassa in giro senza averci messo qualche specie di trucco all’interno? Sarà una TRAPPOLA ESPLOSIVA. Guarda cosa è successo quando Alvin ha aperto la bara la prima volta—gli ha mozzato la mano—e poi quando l’abbiamo aperta successivamente tutti sono quasi morti di paura…”

         Stoick alla fine perse la pazienza con suo figlio.

         “CHI è quello in carica qui?” gridò. “Io sono il Capo degli Hooligan Pelosi, non tu, ragazzino.”

         Hiccup sussultò.

         “Quelle erano coincidenze, non TRAPPOLE ESPLOSIVE. Ed io non ho intenzione di trascinare un grande e pesante cassa come questa per tutta la strada verso casa solo per scoprire che è piena di pietre.”

         Gli occhi di Stoick brillavano già di una strana avida luce che Hiccup non aveva mai visto prima.

         “Ottima osservazione, Capo,” disse Skaracchio il Rutto. “Posso?” Skaracchio sollevò la sia ascia sopra alla testa e la fece cadere sulle catene avvolte intorno alla cassa, rompendole in due.

         “Moccicoso dovrebbe aprirla visto che è stato LUI a trovarla,” disse GranBestia TrippadiBirra.

         Stoick sospirò. “VA BENE, allora,” disse.

                  Moccicoso avanzò orgogliosamente in avanti. Questo era il suo grande momento.

         Diede uno sguardo maligno a Hiccup.

         “Non è una buona idea, NON è una buona idea, NON È UNA BUONA IDEA,” dissero Hiccup e Gambedipesce a se stessi mentre Moccicoso allungava le sue braccia tatuate verso la cassa…

         “Non è una buona idea, N-N-NON è una buona idea, NON È UNA BUONA IDEA,” disse Sdentato, chiudendo gli occhi mentre Moccicoso sollevava lentamente il coperchio…

         Cr-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-e-ak…

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12. Fuga dall’isola degli Skullion

 

La cassa non era piena di pietre.

         Era piena fino all’orlo di un meraviglioso tesoro. Fasce di gioielli, tazze d’oro, oggetti abbaglianti più luminosi di qualsiasi altra cosa gli Hooligans avessero mai visto prima.

         “È s-s-sicuro guardare a-a-adesso?” chiese Sdentato, ancora con gli occhi chiusi.

         Hiccup aprì gli occhi. “Penso di sì,” disse incertamente.

         Aveva estratto la sua spada mentre Moccicoso apriva la cassa, ed ora ci sbirciava dentro.

         “Sembra,” disse sospettosamente, “Sembra essere solo una cassa piena di tesori.”

         “MA CERTO che è così,” disse Stoick. “Cosa ti avevo detto? Niente TRAPPOLE ESPLOSIVE. Hai troppa immaginazione, ragazzo mio. Ogni tanto devi lasciare le cose all’esperienza di chi è più anziano e migliore di te.”

         Moccicoso si era già allungato all’interno ed aveva tirato fuori una spada magnifica, il fodero riccamente decorato con draghi, teschi e le onde di un mare in tempesta.

         QUELLA era la spada adatta per un Re Pirata. Fece un leggero sibilo come un serpente quando Moccicoso la estrasse gentilmente dal fodero, e mentre la luce del sole brillava sulla lama ancora luminosa e crudele, riuscivi a vedere quanto fosse affilata, anche dopo tutti questi anni sottoterra.

         Sul manico c’era il ritratto di un furioso Thor il Tuonatore con una barba aggrovigliata di alghe, e sopra la lama c’era un motivo a zig-zag di un tuono in argento più chiaro.

         “La StormBlade…” sussurrò GranBestia TrippadiBirra.

         Era, indubbiamente, la StormBlade, la famosa spada di BarbaTorva lo Spettrale, con la quale aveva regnato su tutte le Isole Interne in un modo così spietato.

         Mentre Moccicoso la ondeggiava gentilmente avanti e indietro, sembrava produrre una fiera, affamata luce propria.

         Gentilmente, Stoick si allungò e la prese da sua nipote.

         “MIA, credo che capirai” disse Stoick in modo calmo. “La StormBlade appartiene al CAPO degli Hooligan Pelosi, e a lui SOLTANTO.”

         Ci fu uno sguardo astuto e avido nei suoi occhi mentre gettava via la sua spada e migliorò la presa sulla StormBlade.

         Sdentato arricciò il naso e annusò.

         “Cos’è questo o-o-o-o-odore?

         “Quale odore?” chiese Hiccup.

         “QUELL’odore,” replicò AlitodiTritone, storcendo la faccia.

         Hiccup guardò verso FiammaLesta, la più grande fiutatrice di tutti loro. Il drago, normalmente rosso fuoco, si stava afflosciando sulla spalla di Moccicoso, in una straordinaria tonalità di verde pallido.

         “Oh per l’amor di Thor!” urlò Hiccup, “Gli Skullion!!! CHIUDETE LA SCATOLA!” E si lanciò verso il coperchio della cassa, cercando di chiuderlo.

         “Il ragazzo sta impazzendo,” disse GranBestia TrippadiBirra, impedendo facilmente che Hiccup lo chiudesse tenendolo aperto con un enorme indice.

         “Pazzo di gelosia,” schernì Moccicoso.

         “CHIUDETE LA SCATOLA! CHIUDETE LA SCATOLA! CHIUDETE LA SCATOLA!” urlò Hiccup, agitandosi nelle braccia di GranBestia.

         “Via, via, ragazzo mio,” disse Stoick, irritato, ma cercando di tranquillizzare suo figlio, “potrai trovare qualche tesoro la PROSSIMA volta, ne sono sicuro. E poi siamo al sicuro, gli Skullion non possono vederci o sentirci…”

         “Ma possono SENTIRE il nostro ODORE!” urlò Hiccup. “BARBATORVA HA POSIZIONATO UNA TRAPPOLA ESPLOSIVA NELLA SCATOLA CON UN ODORE CHE SVEGLIERÀ GLI SKULLION!”

         “Cosa intendi, sentire il nostro odore?” chiese Stoick.

         Diede una sniffata profonda. Ora la puzza era così forte che perfino gli umani riuscivano a notarla. FiammaLesta si era già gettata nell’edera. Gli Hooligan iniziarono ad annusare, ed eccola lì, un’inconfondibile puzza di pesce in decomposizione e di tricheco morto da tempo, con forse un pizzico di polpa di granchio vecchia di un mese.

         “CHE SCHIFO,” mormorarono gli Hooligan, la loro attenzione si stava spostando dal tesoro.

         “CHIUDETE… LA… SCATOLA!” urlò Hiccup, viola in faccia dalla rabbia per la loro stupidità. Improvvisamente lo stupido volto di Stoick l’Immenso si illuminò.

         “Ahhhhh… Capisco cosa intendi… CHIUDETE LA SCATOLA. Velocemente, veloce!” Alla fine realizzò la gravità della situazione e chiuse la cassa, sedendocisi sopra per ulteriore sicurezza.

         Ma non fece alcuna differenza.

         La puzza stava diventando sempre più forte più i minuti passavano, un’inimmaginabile orribile puzza.

         Se gli Skullion riuscissero a percepire un minimo SENTORE di quella orribile puzza non gli ci vorrebbe molto per svegliarsi e… il pensiero era troppo atroce da contemplare.

         E poi Hiccup percepì che l’orribile graffiare dell’affilatura dormiente si era fermato… e questo voleva dire… voleva dire…

         “C-C-C-O-O-O-R-R-E-E-E-T-E!” gridò Hiccup.

         Precisamente nello stesso momento FiammaLesta urlò, “R-I-T-I-R-R-R-R-A-T-A!

         “Andiamocene da qui,” disse Stoick l’Immenso. Lui e Skaracchio il Rutto trasportavano insieme la cassa. Gli Hooligan non ebbero bisogno dell’ordine. Stavano già correndo più veloce che potevano verso la spiaggia dove si trovavano le barche…

         “Lascia la cassa qui, Padre,” ansimò Hiccup mentre saltellava a fianco di suo padre. “Loro cercheranno la cassa, non noi.”

         “NON ESISTE,” disse Stoick, i suoi occhi ancora brillavano con quel bagliore che Hiccup non aveva mai visto prima. “Pensa alla delusione di Alvin. Comunque, questa è la mia occasione di GRANDEZZA,” sbuffò, spostando una grossa torre di gusci mentre avanzava a tentoni.

         “Tu sei GIÀ grande, Padre,” esortò Hiccup, “non hai bisogno di questo tesoro…”

         Ma Stoick non l’avrebbe lasciato indietro.

         Mentre attraversavano i cunicoli Hiccup poteva iniziare a sentire gli orribili rumori di sbuffi provenire dall’interno.

         Iniziò a correre più veloce.

         Il suo cuore batteva con terrore, ha saltato attraverso l’edera e si è schiantato tra le felci, cadendo ad un certo punto sulla faccia.

         L’odore a questo punto era così forte che stava diventando visibile, uscendo dalle ammaccature e dalle fessure che Skaracchio aveva fatto nella cesta in un denso vapore giallo-verde.

         Le colline della spiaggia erano in vista. Avevano passato l’ultimo cumulo di Skullion. Forse ce l’avrebbero fatta dopotutto.

         E poi Hiccup udì un rumore che gli fece rivoltare lo stomaco di terrore. Il rumore di animali simili a enormi cani o leoni che gli correvano dietro, saltando attraverso l’erica.

         “C-c-c-o-o-o-r-r-e-e-e-t-e!” gridò Sdentato, che stava volando tre o quattro metri sopra la testa di Hiccup.

         Hiccup, Gambedipesce, Stoick e Skaracchio erano in ritardo rispetto agli altri, Hiccup e Gambedipesce perché non erano dei gran corridori, Stoick e Skaracchio perché erano ostacolati dalla cassa che stavano trasportando.

         Così ci prenderanno per primi, pensò Hiccup.

         Gli Skullion ora erano così vicini a loro che potevano sentire gli orribili rumori di sbuffo che facevano nei loro nasi e lo scatto dei loro denti.

         Hiccup raggiunse la cima delle dune e si lanciò con un enorme salto sulla sabbia sottostante. Atterrò BENE, ma inciampò nella sua enorme Stretchapoint. Rotolò sulla schiena per alzare lo sguardo alla vista orribile di uno Skullion gigantesco e bavoso, artigli tesi, che stava saltando proprio sopra di lui. La sua enorme testa era a pochi centimetri sopra la faccia di Hiccup.

         Era la cosa più terribile che Hiccup avesse mai visto, e gli avrebbe procurato incubi fino a quando sarebbe stato molto, molto vecchio. Era una faccia che non era una faccia, niente occhi o orecchie, solo questo enorme naso ed una bocca sgocciolante, puntellata da scintillanti denti d’argento. Saliva nera gocciolava sulla faccia di Hiccup in una bava disgustosa. Lo Skullion lo stava mantenendo a terra con una zampa artigliata, mentre annusava il resto del suo corpo, in cerca del tendine delle caviglie, la luce del sole che scintillava su un artiglio ridicolmente troppo grande…

         Hiccup ha cercato la sua spada, ma la Stretchapoint era caduta fuori portata.

         Hiccup aprì la bocca per gridare aiuto, ma nessun suono ne uscì.

         “Aiutatemi,” boccheggiava senza suono. “AIUTATEMI.”

         Qualcuno apparve dal nulla, afferrò lo Skullion attorno la gola, e lo uccise con un fendente della sua spada.

         Era Stoick l’Immenso.

         La strana presa che il tesoro aveva su Stoick si allentò non appena vide che la vita del proprio figlio era in pericolo.

         Lasciò GranBestia TrippadiBirra a trasportare la cassa verso la nave. Stava tenendo la StormBlade nella sua mano destra ed un ascia nella sinistra.

         “MUOVITI!” urlò Stoick l’Immenso.

         Hiccup si mosse. Inciampò nella sabbia.

         Riusciva a sentire molte più creature che si stavano avvicinando.

         Non… riuscirò… ad… arrivare… in tempo alle barche, pensò.

         C’era un tronco d'albero cavo sprofondato nella sabbia di fronte a lui.

         “Mettiti sotto l’a-a-albero! Mettiti sotto l’a-a-albero!” gridò Sdentato.

         Hiccup si è nascosto all’interno appena in tempo. Riusciva a sentire gli artigli dello Skullion che cozzavano tra loro proprio mentre lui tirava la caviglia attraverso l'avvallamento nella sabbia sotto l’albero.

         Lo Skullion era troppo grande per seguirlo ma spinse il suo rivoltante e tremolante naso attraverso lo spazio ed iniziò a rosicchiare il legno intorno al buco.

         Hiccup afferrò un osso che giaceva sul terreno e l'ha spinto più forte che poteva in una narice gigantesca.

         Lo Skullion indietreggiò con un ululato d’angoscia.

         Ci fu uno schianto nauseabondo dall’alto mentre uno Skullion atterrò sulla cima dell’albero… e poi un altro… e un altro… Hiccup riusciva a sentire l’orribile graffiare mentre si affannavano con i denti, cercando di sfondare il legno.

         Molto al di sopra, Sdentato stava gridando continuamente, “A-a-aiuto! Aiuto! A-A-A-A-AIUTO!

         Hiccup ha colpito un altro naso che appariva nel buco.

         Tutt’attorno a lui ai bordi del tronco d’albero riusciva a sentire il graffiare delle creature che scavavano attraverso la sabbia.

         Era solo una questione di tempo prima che uno di loro riuscisse a farcela a passare…

         Attraverso una spaccatura a livello dell’occhio Hiccup poteva vedere suo padre farsi strada combattendo verso di lui sulla spiaggia. Il suo drago non l’aveva abbandonato. Il nobile AlitodiTritone stava sconsideratamente squarciando la schiena di uno Skullion tre volte più grande di lui che stava per balzare su Stoick.

         Un artiglio di uno Skullion attraversò il tronco d’albero, così vicino ad Hiccup che gli ha sfiorato il petto mentre entrava.

         La testa e le spalle dello Skullion apparvero nel buco aperto che l'artiglio aveva fatto. Aprì le sue mascelle così ampie che Hiccup riusciva a vedere dritto nella sua gola nera.

         Hiccup gridò e cadde all’indietro.

         Proprio mentre la creatura si allungò per ucciderlo, Hiccup fu preso per la caviglia da una delle mani pelose di Stoick, e tirato indietro attraverso il buco da cui era entrato.

         Stoick lo trascinò, e lo sollevò.

         “Alza le mani!” urlò Stoick.

         AlitodiTritone, che si stava librando sopra di loro, afferrò le braccia con i suoi artigli e lo trasportò in aria. Sdentato afferrò una gamba, impaziente di aiutare.

         AlitodiTritone spalancò le sue enormi ali alla loro massima estensione.

         Gli Skullion li inseguirono mentre volevano, allungandosi per mordere Hiccup come cani dietro ad un bocconcino. AlitodiTritone gemeva per lo sforzo di cercare di guadagnare abbastanza altezza per mantenere Hiccup fuori dal raggio d’azione delle loro mascelle scattanti.

         Ogni tanto, lo sforzo diventava troppo per lui, e con orrore per Hiccup, precipitava improvvisamente verso la spiaggia. C'è stato un momento particolare quando Hiccup ha fatto oscillare il suo corpo giusto in tempo mentre uno dei mostri ha fatto per allungarsi ed ha quasi preso la sua gamba quasi al ginocchio.

         Nel tempo che ci hanno impiegato per arrivare al mare, la forza di AlitodiTritone era svanita, e le caviglie di Hiccup venivano trascinate in acqua.

         Ma erano al sicuro.

         Gli Skullion non potevano nuotare, e detestavano l’acqua.

         Qualche battito d’ali in più di AlitodiTritone, e lasciò cadere Hiccup sul ponte della Lucky Thirteen. Poi si è girato stancamente e si è voltato indietro per cercare di aiutare il suo Maestro.

         Stoick se la stava cavando sorprendentemente bene senza il suo aiuto, considerando che stava combattendo una battaglia solitaria contro un crescente numero di Skullion. Normalmente, questo avrebbe avuto come risultato un Capo morto in quasi dieci secondi netti. Dovete tenere a mentre che Stoick aveva quarant’anni ed era molto, molto grasso.

         Ma con la StormBlade nelle sue mani, Stoick sembrava essersi trasformato.

         Era incredibile.

         Gridando l’urlo agghiacciante degli Hooligan, occhi spalancati con sete di sangue, ha eseguito il ‘La Manovra di Combattimento contro un Numero Maggiore’, con spettacolare successo.

         Questa era un’abilità di Combattimento Pirata altamente complicata che solo il più coordinato e brillante combattente poteva portare a termine.

         Il pirata prese la Super Ascia a due teste nella sua mano sinistra e la oscillò attorno al sua testa in un cerchio continuo che i nemici erano incapaci di oltrepassare senza farsi tagliare le teste. Allo stesso tempo, con la mano destra il pirata affondò attraverso il cerchio difensivo con la sua spada per attaccare il nemico.

         Come potrete immaginare se avete mai provato a grattarvi la pancia con una mano mentre vi accarezzate la testa con l’altra, questa abilità di Attacco mentre Difendi può essere eseguita solo dal più brillante e coordinato dei vichinghi.

         Gli Skullion caddero uno dopo l’altro attorno a Stoick mentre camminava lentamente in avanti. Ma un'ondata continua e splendente di creature si era riversata sulla spiaggia e gli tagliava la strada verso le barche. Sembrava impossibile che riuscisse a passare attraverso la fitta massa del branco, e AlitodiTritone, anche se cercava di volare il meglio che poteva, era comunque troppo lontano per essere di qualche aiuto.

         E poi, con la completa incredulità degli Hooligan che stavano osservando, il loro corpulento e scricchiolante vecchio capo saltò SULLA SCHIENA dello Skullion più vicino. La creatura si contorceva e si sbracciava follemente, cercando di buttarlo giù, ma Stoick si aggrappava torvamente, afferrando solo con le sue potenti cosce, in modo da poter raggiungere il basso a destra e a sinistra, facendo fuori gli Skullion con la spada e l’ascia.

         Si fece strada attraverso la folla, cavalcando la bestia impazzita fino al mare, per tutto il mondo come se fosse a cavallo di un vecchio drago. Quando la creatura finalmente lo ha disarcionato nelle secche, ha trasformato la caduta in un salto di pancia in avanti, si fermò un momento per riporre la spada e l'ascia, e nuotò come una furia verso la barca.

         Tutta l'ampia baia e l'orizzonte era ora piena di migliaia e migliaia di queste bestie infernali. Era come una visione dei tuoi peggiori incubi.

         Ma gli Skullion si fermarono al bordo dell’acqua, e rimasero lì, ululando e gridando furiosamente. Erano così arrabbiati che iniziarono a prendersela con i membri più deboli del loro branco, e alcuni di loro furono fatte a pezzo davanti agli occhi di Hiccup.

         Gli Hooligan esultarono, ed esultarono, ed esultarono.

         Stoick era molto compiaciuto di se stesso.

         Riconobbe i frenetici applausi, tolse il sangue dalla StormBlade con la sua maglia, e baciò la lama pulita.

         E poi lanciò indietro la sua testa pelosa e GRIDÒ come un animale, e così selvaggiamente osservò la spada nelle sue mani e il sangue sulla sua maglia, che Hiccup riconobbe a malapena il suo stesso padre.

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