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[Traduzione] How To Train Your Dragon [COMPLETO]


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How To Train Your Dragon

 

 

Una nota di Hiccup

 

 

 

C’erano i draghi quando ero bambino.

          C’erano grandi, feroci draghi del cielo che facevano il nido sui dirupi come giganteschi uccelli spaventosi. Piccoli draghi scuri velocissimi che davano la caccia a topi e ratti in branchi ben organizzati. Mastodontici Draghi Marini che erano venti volte più grandi della Grande Balenottera Azzurra.

          Dovrete credermi sulla parola, perché i draghi stanno scomparendo così in fretta che presto potrebbero estinguersi.

          Nessuno sa cosa stia accadendo. Stanno tornando in mare da qualunque posto provengano, senza lasciare un osso o una zanna sulla terra perché l’uomo del futuro li ricordasse.

          Così, affinché queste incredibili creature non siano dimenticate, racconterò questa storia vera della mia infanzia.

         Non ero il tipo di ragazzino che poteva addestrare un drago con il semplice sollevare il sopracciglio. Non avevo un talento naturale nel campo dell’Eroismo. Ho dovuto lavorarci sopra. Questa è la storia di come sono diventato un Eroe nel modo più duro.

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1. Prima Cattura il tuo drago

 

 

Molto tempo fa, sull'isola ventosa e selvaggia di Berk, un piccolo vichingo con un nome piuttosto lungo si trovava immerso nella neve fino alle caviglie.

          Hiccup Horrendous Haddock III, la Speranza e l’Erede della Tribù degli Hooligan Pelosi, si era sentito leggermente male da quando si era svegliato quella mattina.

          Dieci ragazzi, incluso Hiccup, speravano di diventare membri a pieno titoli della Tribù passando il Programma di Iniziazione del Drago. Si trovavano su una piccola squallida spiaggia nel punto più squallido di tutta la squallida isola. Una pesante neve stava cadendo.

          “PRESTATE ATTENZIONE!” urlò Skaracchio il Rutto, il soldato incaricato di guidare l'Iniziazione. “Questa sarà la vostra prima operazione militare, e Hiccup guiderà la squadra.”

          “Oh, non Hic-cup,” brontolarono AlitodiCane il Cervellone e molti degli altri ragazzi. “Non potete incaricare Hiccup, signore, lui è INUTILE.”

          Hiccup Horrendous Haddock III, la Speranza e l’Erede della Tribù degli Hooligan Pelosi, si pulì infelicemente il naso sulla manica. Sprofondò ancora di più nella neve.

          “CHIUNQUE sarebbe meglio di Hiccup,” sogghignò Moccicoso FacciadiMoccio. “Anche Gambedipesce sarebbe meglio di Hiccup.”

          Gambedipesce aveva uno strabismo che lo rendeva cieco come una medusa, e un’allergia ai rettili.

          “SILENZIO!” ruggì Skaracchio il Rutto. “Il prossimo ragazzo che parla avrà mignatte per pranzo per le prossime TRE SETTIMANE!”

          Ci fu assolutamente un silenzio assoluto. Le mignatte erano un po’ simili ai vermi e un po’ come il moccio e molto meno gustose di entrambi.

          Hiccup sarà in carica e questo è un ordine!” urlò Skaracchio, che non riusciva a fare rumori più bassi di un urlo. Era un gigante di due metri con un luccichio folle negli occhi e una barba come i fuochi d'artificio che esplodono. Nonostante il freddo gelido, indossava pantaloncini pelosi e un gilet di pelle di cervo piccino piccino che metteva in mostra la sua pelle aragosta e i suoi muscoli sporgenti. Teneva una torcia infuocata in un pugno gigantesco.

          “Hiccup vi guiderà, anche se è, ammettiamolo, completamente inutile, perché Hiccup è il figlio del CAPO, e così è come vanno le cose tra noi Vichinghi. Dove pensate di essere, nella REPUBBLICA DI ROMA? Comunque, oggi questo è l’ultimo dei vostri problemi. Siete qui per dimostrare di essere Eroi Vichinghi. Ed è un’antica tradizione della Tribù Hooligan che voi dobbiate”—Skaracchio fece una pesante pausa—“PRIMA CATTURARE IL VOSTRO DRAGO!”

          Ohhhh ora sì che sono dolori, pensò Hiccup.

          “I nostri draghi sono ciò che ci distingue!” mormorò Skaracchio. “Gli umani di livello inferiore addestrano i falchi a cacciare per loro, i cavalli a trasportarli. Sono solo gli EROI VICHINGHI che osano domare le creature più selvagge e pericolose della terra.”

          Skaracchio sputò solennemente nella neve. “Ci sono tre fasi nella Prova di Iniziazione del Drago. La prima e più pericolosa parte è una prova del vostro coraggio ed abilità nel furto. Se desiderate entrare nella Tribù degli Hooligan Pelosi, dovrete prima catturare un drago. Ed ecco PERCHÉ,” continuò Skaracchio a tutto volume, “vi ho portati in questo punto panoramico. Date un’occhiata alla Scogliera del Drago Selvaggio.”

          I dieci ragazzi piegarono indietro la testa.

          La scogliera incombeva vertiginosamente sopra di loro, oscura e sinistra. Durante l’Estate si riusciva a malapena a vedere la scogliera poiché draghi di tutte le forme e dimensioni vi si affollavano sopra, graffiando e mordendo e mandando una cacofonia di suoni che si poteva sentire in tutta Berk.

          Ma durante l’Inverno i draghi erano in letargo e la scogliera era silenziosa, fatta eccezione per il minaccioso e basso rombo del loro russare. Hiccup poteva sentirne la vibrazione attraverso i suoi sandali.

          “Ora,” disse Skaracchio, “avrete notato le quattro grotte poste all’incirca a metà strada della scogliera, raggruppate grossolanamente a forma di teschio?”

          I ragazzi annuirono.

          “Dentro alla grotta che sarebbe l’occhio destro del cranio si trova il Vivaio del Drago, dove ci sono, IN QUESTO PRECISO MOMENTO, tremila giovani draghi che si stanno godendo le loro ultime settimane di sonno invernale.”

          “OOOOOOOH,” mormorarono emozionati i ragazzi.

          Hiccup deglutì pesantemente. Si dà il caso che sapesse molto di più sui draghi di chiunque altro lì presente. Fin da quando era piccolo, era rimasto affascinato da queste creature. Aveva passato lunghe ore osservando in segreto i draghi. (Osservare i draghi era considerato da fanatici e da nerd, ecco il motivo della segretezza.) E quello che Hiccup aveva imparato riguardo i draghi gli diceva che camminare in una grotta con tremila draghi all’interno era un atto di follia.

          Tuttavia, nessun altro ne sembrava preoccupato.

          “In pochi minuti voglio che voi prendiate uno di questi cesti e iniziate ad arrampicarvi sulla scogliera,” ordinò Skaracchio il Rutto. “Una volta che vi troverete all’ingresso della grotta, sarete da soli. Io sono troppo enorme per farmi strada tra i tunnel che conducono al Vivaio del Drago. Dovrete entrare nella grotta SILENZIOSAMENTE—e questo vale anche per te Cotekone, a meno che tu non voglia diventare il primo pasto primaverile di tremila draghi affamati, AH AH AH AH!”

          Skaracchio rise di cuore al suo piccolo scherzo, poi continuò. “I draghi di queste dimensioni normalmente sono abbastanza innocui per l'uomo, ma in questi numeri si avventano su di voi come piranha. Non rimarrebbe nulla nemmeno di un ciccione come te, Cotekone—solo una montagna di ossa e il tuo elmetto. AH AH AH AH! Quindi… dovrete camminare SILENZIOSAMENTE attraverso la grotta ed ognuno di voi dovrà rubare UN solo drago dormiente. Prelevate GENTILMENTE il drago dalla roccia e sistematelo nei vostri cesti. Qualche domanda?”

          Nessuno aveva domande.

          “Nello sfortunato caso in cui voi SVEGLIASTE i draghi—e dovreste essere INCREDIBILMENTE STUPIDI per farlo—correte come fulmini verso l’entrata della caverna. Ai draghi non piace il clima freddo e la neve probabilmente li fermerà sui propri passi.”

          Probabilmente? Pensò Hiccup. Oh, beh, questo è rassicurante.

          “Vi suggerisco di trascorrere un po’ di tempo nella scelta del vostro drago. È importante prenderne uno delle giuste dimensioni. Questo sarà il drago che prenderà il pesce per voi, e abbatterà i cervi per voi. Catturerete il drago che vi condurrà in battaglia più tardi, quando sarete molto più vecchi e dei Guerrieri della Tribù. Ma, tuttavia, vorrete un animale impressionante, quindi in linea di massima, scegliete il drago più grande che riuscite ad infilare nella vostra cesta. Non indugiate per TROPPO tempo in questo—”

          Indugiare?? pensò Hiccup. In una grotta piena di tremila DRAGHI dormienti?

          “Non c’è bisogno di dirvelo,” continuò allegramente Skaracchio, “che se ritornerete in questo punto senza un drago, è difficile che valga la pena che torniate indietro. Chiunque FALLISCA questo compito verrà messo immediatamente in esilio. La Tribù degli Hooligan Pelosi non se ne fa nulla dei FALLITI. Solo i più forti possono appartenervi.”

Infelicemente, Hiccup guardò verso l’orizzonte lontano. Nient'altro che neve e mare a perdita d'occhio. Nemmeno l’esilio sembrava troppo promettente.

          “ADESSO,” disse deciso Skaracchio. “Ogni ragazzo prenda un cesto in cui mettere il proprio drago e poi partiremo.”

          I ragazzi corsero a prendere i loro cesti, chiacchierando allegramente e vivacemente.

          “Io voglio prendere uno di quegli Incubi Orrendi con gli artigli extra-estendibili, sono molto spaventosi,” disse Moccicoso.

          “Oh, sta’ zitto, Moccicoso, non puoi,” disse PungnoVeloce. “Solo Hiccup può avere un Incubo Orrendo, devi essere il figlio del capo.”

          Il padre di Hiccup era Stoick l’Immenso, il temibile capo della Tribù degli Hooligan Pelosi.

          “HIC-CUP?” sogghignò Moccicoso. “se è così inutile in questo come lo è nel Bashyball, saremo fortunati anche se riuscirà a prendere uno dei Marroncini Basici.”

          Il Marroncino Basico era il tipo più comune di drago, un animale servizievole ma senza molto fascino.

          “STATE ZITTI E METTETEVI IN RIGA MISERABILI GIRINI!” urlò Skaracchio il Rutto.

          I ragazzi si misero ai loro posti, i cesti sulla schiena, e si misero sull’attenti. Skaracchio camminava lungo la linea, accendendo la torcia che ogni ragazzo aveva davanti a sé dalla grande torcia che aveva in mano.

          “IN MEZZ’ORA SARETE DEI GUERRIERI VICHINGHI, CON I VOSTRI FEDELI LUCERTOLONI AL VOSTRO FIANCO… O A FARE COLAZIONE CON ODINO NEL VALHALLA CON I DENTI DI DRAGO NEL VOSTRO DIDIETRO!” urlò Skaracchio con orribile entusiasmo.

          “MORTE O GLORIA!” urlò Skaracchio.

          “MORTE O GLORIA!” urlarono otto ragazzi freneticamente in risposta.

          Morte, pensarono tristemente Hiccup e Gambedipesce.

          Skaracchio si fermò improvvisamente, con il corno sulle labbra.

          Penso che questo possa essere il momento peggiore della mia vita FINORA, pensò Hiccup tra sé, mentre aspettava il suono del corno. E se continueremo ad urlare così tanto sveglieremo quei draghi prima ancora di INIZIARE.

          “PARRRRRRRRRRRRP!” Skaracchio suonò il corno.

 

 

 

 

-I VICHINGHI E LE LORO UOVA-

 

Il Modestino e il Marroncino basico

 

Il Modestino o Marroncino Basico sono così simili che possono essere analizzati insieme. Sono le razze più conosciute— quelle a cui pensiamo immediatamente quando parliamo di ‘draghi’. Sono scarsi cacciatori, ma sono facili da addestrare. Questi draghi sono i migliori come animali da compagnia, anche se, così come un leone o una tigre, non devono mai essere lasciati da soli con i bambini.

 

_____________________

 

-Statistiche-

 

Colore: Verde e giallo, con qualche sfumatura di marrone

 

Armati di: Denti di base ed artigli

 

Fattore paura: ……….. 3

 

Attacco: ……….. 3

 

Velocità: ……….. 4

 

Taglia: ……….. 4

 

Disobbedienza: ……….. 1

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2. Dentro il Vivaio del Drago

 

 

Ormai avrete probabilmente intuito che Hiccup non era il vostro eroe vichingo ideale.

          Per cominciare, non SEMBRAVA nemmeno un Eroe. Qualcuno come Moccicoso, per esempio, era alto, muscoloso, ricoperto di tatuaggi di scheletri e aveva già un principio di baffetti. Questi consistevano in alcuni peli gialli e sparsi che si agganciavano al suo labbro superiore ed era profondamente sgradevole da guardare, ma comunque profondissimamente virile per un ragazzo non ancora tredicenne.

          Hiccup era di piccola statura e aveva un viso quasi del tutto non memorabile. Lui AVEVA i capelli di un Eroe, che erano di un rosso veramente brillante e stavano in piedi verticalmente, per quanto si cercasse di bagnarli con l'acqua di mare. Ma nessuno li vedeva mai perché erano nascosti sotto il suo elmetto per la maggior parte del tempo.

          Non avreste MAI scelto Hiccup tra quei dieci ragazzi per essere l'Eroe di questa storia. Moccicoso era bravo in tutto ed era un leader naturale. AlitodiCane era alto come suo padre e poteva fare cose divertenti come scoreggiare al ritmo dell’inno Nazionale di Berk.

          Hiccup era assolutamente nella media, il tipo di ragazzo irrilevante, magro e lentigginoso che era facile da ignorare in una folla.

          Quindi, quando Skaracchio suonò il corno e si spostò per andare a trovare una roccia comoda su cui sedersi e mangiare il suo sandwich di cozze e pomodori, Moccicoso, spintonò Hiccup da una parte e prese il comando.

          “OK, ascoltatemi ragazzi,” sussurrò in modo minaccioso. “IO sono il capo, non l’Inutile. E chiunque abbia da obiettare si prenderà un sacco di pugni da AlitodiCane il Cervellone.”

          “Ugh,” mugugnò AlitodiCane, martellando insieme i suoi pugni in modo allegro. AlitodiCane era la spalla principale di Moccicoso ed era enorme per essere un ragazzo.

          “Colpiscilo, AlitodiCane, per far vedere cosa intendo…”

          AlitodiCane fu onorato di obbedire. Diede ad Hiccup uno spintone che lo mandò a testa in giù nella neve, e poi ci ha schiacciato la faccia.

          Prestate attenzione!” sibilò Moccicoso. I ragazzi distolsero lo sguardo da AlitodiCane e Hiccup e prestarono attenzione. “Avvolgetevi insieme con le corde. Il miglior scalatore dovrebbe andare per primo…”

          “Beh, e saresti TU ovviamente, Moccicoso,” disse Gambedipesce. “Tu sei il migliore in tutto, non è vero?”

          Moccicoso guardò sospettosamente Gambedipesce. Era difficile dire se Gambedipesce stesse ridendo di lui o meno, a causa del suo strabismo.

          “Giusto, Gambedipesce,” disse Moccicoso. “LO SONO.” E, giusto nel caso in cui avesse riso di lui: “Colpiscilo, AlitodiCane!”

          Mentre AlitodiCane spingeva Gambedipesce a terra per unirsi a Hiccup nella neve, Moccicoso ordinò prepotentemente a tutti di legarsi insieme.

          Hiccup e Gambedipesce furono gli ultimi ad essere legati, proprio dietro ad un arrossato e trionfante AlitodiCane.

          “Oh perfetto,” mormorò Gambedipesce. “Sto per entrare in una grotta piena di rettili mangia-uomini legato insieme ad otto completi pazzi.”

          Se mai arriviamo alla grotta…” disse nervosamente Hiccup, alzando lo sguardo verso la scogliera nera a strapiombo.

          Hiccup mise la torcia tra i denti per lasciare libere le mani, e iniziò ad arrampicarsi dietro agli altri.

 

Era una scalata pericolosa. Le rocce erano scivolose per la neve e gli altri ragazzi erano super emozionati, rendendo la salita troppo rapida. Ad un certo punto Stordito mancò l’appoggio e cadde—fortunatamente sopra AlitodiCane, che lo prese per il retro dei pantaloni e lo rimise di nuovo sulla roccia, prima che li trascinasse tutti in fondo.

          Quando finalmente arrivarono all’ingresso della grotta, Hiccup guardò brevemente in basso verso il mare che si infrangeva sulle rocce sottostanti, e deglutì…

          “Sciogliete le corde!” ordinò Moccicoso, i suoi occhi che scoppiavano di eccitazione al pensiero del pericolo che li aspettava. “Hiccup entrerà per primo nella caverna perché LUI è il figlio del Capo…” sogghignò. “E, se uno qualsiasi dei draghi FOSSE sveglio, sarebbe il primo a saperlo! Una volta che saremo nella grotta, ognuno penserà per sé. Solo il più forte può appartenere…”

          Anche se non era il classico teppista senza cervello di un Hooligan, Hiccup non era nemmeno un fifone. Essere spaventato non era la stessa cosa di essere un codardo. Forse lui era coraggioso come chiunque altro lì presente, perché era venuto per catturare un drago pur sapendo cosa sono i draghi. E, quando si era arrampicato pericolosamente fino all'imboccatura della grotta e aveva scoperto che all'interno c'era un lungo e tortuoso tunnel, lo percorse lo stesso, nonostante non fosse molto appassionato di tunnel lunghi e tortuosi con draghi alla fine.

          Il tunnel era gocciolante e umido. Certe volte era alto abbastanza perché i ragazzi ci camminassero. Poi si chiudeva in in buchi stretti e claustrofobici in cui i ragazzi potevano appena infilarsi, contorcendosi a pancia in giù, tenendo le torce con la bocca.

          Dopo dieci lunghi minuti di camminare e strisciare dentro il cuore della scogliera, il fetore di drago—una puzza salmastra di alghe e vecchie teste di sgombro—diventava sempre più forte, fino a quando non diventò finalmente insopportabile e il tunnel si aprì in una gigantesca caverna.

          La caverna era era piena di molti più draghi di cui Hiccup avrebbe potuto immaginarne l’esistenza.

          Ce n’erano di ogni possibile dimensione e taglia, e includevano tutte le specie di cui Hiccup aveva sentito parlare, ed alcuni altri di cui non ne sapeva nulla.

          Hiccup iniziò a sudare mentre si guardava intorno per vedere una moltitudine di animali, aggrappati ad ogni possibile superficie; anche appesi a testa in giù dal soffitto come pipistrelli giganti. Erano tutti profondamente addormentati, e molti di loro stavano russando all’unisono. Era un suono così profondo e così forte che sembrava penetrare dentro il corpo di Hiccup e vibrare intorno alle sue morbide membra, agitando il suo stomaco e le sue interiora, e costringendo il suo cuore a battere allo stesso lento battito del drago.

          Se uno, solo uno, di queste innumerevoli creature si svegliasse, lancerebbe l’allarme a tutti gli altri e i ragazzi andrebbero incontro ad una morte orribile. Hiccup una volta ha visto un cervo che si era avvicinato troppo alla Scogliera del Drago Selvaggio che veniva fatto a pezzi in una manciata di minuti…

          Hiccup chiuse gli occhi. “NON voglio pensarci,” disse a se stesso. “NON LO FARÒ.”

          Nessuno degli altri ragazzi ci stava pensando.

          L’ignoranza è molto utile in queste circostanze. I loro occhi erano pieni di emozione mentre camminavano attraverso la grotta, le mani sopra ai loro nasi per cercare di coprire l’odore rivoltante, in cerca del drago più grande che riuscissero a trovare e che potesse entrare nelle loro ceste.

          Lasciarono le loro torce in un mucchio all’ingresso. La grotta era già ben illuminata dai Vermobrilli, animali enormi e pigri disseminati qua e là che brillavano di una fluorescenza costante ma fioca, come una lampadina a basso consumo. E gli Sparafuoco emettevano piccoli scoppi di luce extra che si accendevano e si spegnevano con l'inspirazione e l'espirazione.

          Com’era prevedibile, la maggior parte dei ragazzi si è diretta verso gli esemplari peggiori del mondo dei draghi.

          Moccicoso fece un gran trambusto nell'afferrare un Incubo Orrendo dall’aspetto feroce, sorridendo malignamente a Hiccup mentre lo faceva. Moccicoso era il figlio di GranBestia TrippadiBirra, il fratello più giovane di Stoick l’Immenso. Aveva intenzione di sbarazzarsi di Hiccup in futuro, in modo che lui, Moccicoso, diventasse il Capo della Tribù degli Hooligan Pelosi. E come Capo raccapricciante e terrificante, così come Moccicoso intendeva diventare, avrebbe avuto bisogno di un drago adeguatamente impressionante.

          Cotekone e AlitodiCane litigavano ad alta voce per un Gronkio, un animale pesantemente corazzato con zanne come coltelli da cucina che spuntavano in numero tale da non riuscire a tenere la bocca chiusa. AlitodiCane vinse, poi è riuscito a farlo cadere mentre cercava di metterlo nel suo cestino. L'armamento della bestia fece un rumore terribilmente forte quando atterrò sul pavimento della caverna.

          Il Gronkio aprì i suoi malvagi occhi da coccodrillo.

          Tutti trattennero il respiro.

          Il Gronkio fissava davanti a sé. Era difficile dire dalla sua espressione vaga se fosse sveglio o addormentato. Hiccup realizzò, in preda alla paura, che la terza palpebra, sottile come un velo, era ancora abbassata.

          E lì rimase per alcuni momenti da cardiopalma, fino a quando…

          Ha chiuso lentamente le palpebre superiori.

          Incredibilmente, nessuno degli altri draghi si svegliò. Alcuni brontolano stranamente prima di rimettersi a proprio agio. Ma la maggior parte era in un tale torpore che a malapena si muovevano.

          Hiccup ricominciò lentamente a respirare. Forse questi draghi erano così morti per il mondo che niente li avrebbe potuti svegliare. Deglutì, mormorando una preghiera a Loki, il santo patrono delle imprese subdole, e avanzò cautamente per afferrare il drago dall'aspetto più incosciente, in modo da poter uscire da questo incubo il più velocemente possibile.

 

È un fatto poco conosciuto che i draghi diventano più freddi quanto più profondamente dormono.

          È anche possibile che un drago entri in un Coma da Sonno in cui è freddo come il ghiaccio, senza polso, né respiro, né battito cardiaco. Possono rimanere in questo stato per secoli, e solo un esperto altamente qualificato può dire, guardandoli, se sono vivi o morti.

          Ma un drago che è sveglio o che dorme leggermente è davvero molto caldo, come il pane appena uscito dal forno.

          Hiccup ne trovò uno che era all’incirca della giusta dimensione e abbastanza fresco al tatto e l'ha introdotto nel suo cesto il più velocemente e attentamente possibile. Era un Marroncino Basico molto semplice, ma in quel momento ad Hiccup non importava. Anche se era a malapena mezzo cresciuto, era sorprendentemente pesante.

          “CE L’HO fatta,CE L’HO fatta, CE L’HO fatta!” canticchiava felicemente tra sé. Alla fine non sarebbe stato l’unico ragazzo della classe che non avrebbe avuto un drago. Ognuno sembrava averne catturato uno e si stavano tutti facendo silenziosamente strada verso l’uscita. Tutti, fatta eccezione per…

          ...Gambedipesce, che era già ricoperto in un'eruzione cutanea rossa e pruriginosa, e in quel momento si stava avvicinando a un mucchio di Uncinati aggrovigliati in un modo non propriamente silenzioso.

          Gambedipesce era anche peggiore nel furto di AlitodiCane.

          Hiccup si fermò sui suoi passi. “Non farlo, Gambedipesce—TI PREGO, non farlo!” sussurrò.

          Ma Gambedipesce era stanco delle continue prese in giro di Moccicoso e di essere deriso e schernito. Stava per prendere un drago molto forte che tutti gli altri ragazzi avrebbero rispettato.

          Strizzando gli occhi così tanto che riusciva a malapena a vedere il cumulo di draghi, e grattandosi violentemente, Gambedipesce si avvicinò lentamente al drago posto più in basso, prese una zampa in mano e delicatamente... tirò.

          L’intero mucchio crollò in un furioso groviglio di arti, ali e orecchie. Ogni ragazzo nella caverna trattenne il fiato.

          Molti degli Uncinati scattarono in modo incrociato l'uno con l'altro prima di rimettersi a dormire.

          Un bruto più grande degli altri aprì gli occhi e sbatté le palpebre.

          Hiccup notò, con enorme sollievo, che la terza palpebra era ancora abbassata.

          I ragazzi aspettavano che gli occhi si chiudessero.

          E poi Gambedipesce starnutì.

          Quattro GIGANTESCHI starnuti che risuonarono e rimbalzarono sulle pareti della caverna.

          L’enorme Uncinato osservava fisso davanti a sé, immobile come la statua di un drago.

          Ma molto debolmente, un inquietante rumore di fusa iniziò nella sua gola.

          E molto lentamente…

          ...la terza palpebra si sollevò.

          “Uh-oh,” bisbigliò Hiccup.

          La testa dell'Uncinato si girò improvvisamente verso Gambedipesce, i suoi occhi gialli da gatto si concentrarono sul ragazzo. Ha dispiegato le sue ali nella loro massima estensione e avanzò furtivamente, come una pantera che stava per scattare. Ha aperto la bocca abbastanza da mostrare la lingua biforcuta del drago e…

          “C-C-C-O-R-R-R-E-E-T-E!” urlò Hiccup, afferrando il braccio di Gambedipesce e trascinandolo via.

          I ragazzi correvano verso l’uscita del tunnel. Gambedipesce e Hiccup furono gli ultimi a dirigersi lì.

          Non c’era tempo per raccogliere le torce, quindi stavano correndo nell’oscurità più totale. Il cesto con il Marroncino Basico all’interno stava sbattendo contro la schiena di Hiccup.

          Avevano circa due minuti di vantaggio sui draghi perché ci sarebbe voluto un po’ al primo drago per svegliare tutti gli altri. Ma Hiccup poteva sentire un furioso ruggito e un battito d'ali quando i draghi cominciarono a riversarsi nel tunnel dietro ai ragazzi.

          Cominciò a correre più veloce.

          I draghi potevano muoversi più velocemente dei ragazzi perché riuscivano a vedere meglio nell’oscurità, ma venivano rallentati quando il tunnel si rimpiccioliva, perché dovevano ripiegare le loro ali per passarci attraverso.

          “Io… non ho… preso… un… drago,” sbuffò Gambedipesce, un paio di metri dietro ad Hiccup.

          “Questo,” disse Hiccup, mentre si arrampicava freneticamente sui gomiti attraverso un tratto stretto, “è L’ULTIMO… ow… dei nostri problemi. Ci stanno raggiungendo!”

          “Nessun… drago,” ripeté testardamente Gambedipesce.

          “Oh, per L’AMOR DI THOR!” sbottò Hiccup.

          Mise il suo cesto tra le braccia di Gambedipesce e ha preso quello vuoto dalla sua schiena. “Puoi avere il MIO, allora. Aspetta qui.”

          E Hiccup si girò e tornò indietro attraverso lo stretto tratto anche se il ruggito stava diventando sempre più forte e vicino ogni secondo che passava.

          “COSA… STAI… FACENDO???” urlò Gambedipesce, ballando freneticamente su e giù sul posto.

          Hiccup passò nuovamente attraverso il buco qualche prezioso attimo dopo. Gambedipesce gli ha afferrato un braccio per aiutarlo ad uscire. Potevano sentire un orribile sbuffo mentre quello che sembrava il naso di un drago entrava dall'altra parte del buco. Hiccup gli lanciò un sasso e lui squittì indignato.

          Girarono l’angolo e improvvisamente potevano vedere la luce dell’esterno e la fine dell’ultimo tunnel.

          Gambedipesce andò per primo, ma, proprio mentre Hiccup si stava inginocchiando per seguirlo, un drago gli piombò addosso con un balzo e un urlo. Hiccup lo colpì e cadde abbastanza indietro da permettergli di strisciare verso la luce. Un altro drago—o forse lo stesso—affondò i suoi denti nel polpaccio di Hiccup. Era così preso dalla disperazione di voler uscire che trascinò l’animale con sé.

          Non appena la testa e le spalle di Hiccup passarono attraverso la luce, trovarono Skaracchio. Afferrò Hiccup sotto le ascelle e lo trascinò fuori, i draghi che uscivano dietro di lui.

          “SALTATE!” urlò Skaracchio, mentre stordiva un drago con un solo colpo del suo potente pugno.

          “Cosa intendi per SALTATE???” esitò Hiccup mentre guardava giù verso la vertiginosa caduta in mare.

          “Non c’è tempo per scendere ,” sbuffò Skaracchio, sbattendo insieme la testa di un paio di draghi e facendone rimbalzare altri tre sulla sua gigantesca pancia. “SALTATE!!!”

          Hiccup chiuse gli occhi e si lanciò dalla scogliera. Mentre era in aria, il drago che era attaccato alla sua gamba rilasciò le sue mascelle con uno stridore di allarme e volò via.

          Hiccup stava cadendo ad una velocità così elevata che nel momento in cui colpì l’acqua quest’ultima non sembrava affatto acqua, sembrava più qualcosa di duro e doloroso, e così freddo che stava quasi per svenire.

          Sguazzò in superficie, stupito di scoprire che non sembrava essere morto, e fu immediatamente sommerso dal gigantesco schizzo di Skaracchio che atterrò a un paio di metri da lui.

          Strillando furiosamente, i draghi sciamarono fuori dalla grotta e attaccarono in picchiata i vichinghi galleggianti.

         Hiccup abbassò l'elmetto il più possibile. C'erano orribili suoni di sfregamento mentre gli artigli dei draghi raschiavano il metallo. Un altro atterrò, sibilando, sull’acqua proprio in fronte alla faccia di Hiccup. Se ne andò con uno stridio quando sentì come com’era freddo il mare. Ai draghi non piaceva volare attraverso la neve e, con sollievo, Hiccup osservò mentre volavano via per urlare terribili insulti dragoneschi dal caldo dell’ingresso della caverna.

          Skaracchio iniziò a tirare fuori i ragazzi dall’acqua, e li mise sulle rocce. I ragazzi vichinghi erano bravi nuotatori ma era difficile rimanere a galla quando avevi un cesto pieno di terrificanti draghi intrappolati sulla tua schiena. Hiccup fu l’ultimo ad essere salvato—appena in tempo, visto che l’acqua fredda stava iniziando a farlo addormentare.

          Beh, alla fine non è stata la MORTE, pensò Hiccup, mentre Skaracchio lo afferrò per il collo per salvarlo, facendolo quasi affogare nel processo—ma certamente non è nemmeno la GLORIA.

 

 

 

-I VICHINGHI E LE LORO UOVA-

 

Il Gronkio

 

Il Gronkio è l’esemplare più disgustoso del mondo dei draghi. Ma quello che gli manca nell’aspetto, lo compensa sul campo di battaglia. Possono essere lenti e, oserei dire, stupidi—e qualche volta diventano così grasse che non sono in grado di decollare. Sono anche inclini all’Acne del Drago

 

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-Statistiche-

 

Colore: Verde moccio, beige pantano, marrone cacca.

 

Armati di: Tutto il meglio delle armi di drago.

 

Zanne come pugnali, una punta in più sul collo, una palla con punte alla fine della coda.

 

Fattore paura: ……….. 7

 

Attacco: ……….. 8

 

Velocità: ……….. 8

 

Taglia: ……….. 7

 

Disobbedienza: ……….. 5

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3. Eroi o Esilio

 

 

I ragazzi si arrampicarono sui ciottoli viscidi sul bordo della spiaggia e risalirono il Burrone del Pazzo, la gola che avevano attraversato un paio d'ore prima. Si trattava di una stretta fessura nella scogliera piena di grandi rocce. Cercarono di muoversi il più velocemente possibile, ma era difficile quando si scivolava e si sfrecciava su enormi pietre coperte di ghiaccio, e facevano progressi dolorosamente lenti.

          Un drago che non era stato scoraggiato dalla neve scese urlando nella gola. Atterrò sulla schiena di Cotekone ed iniziò ad assalirlo, affondando le sue fauci nella spalla del ragazzo e incise delle linee rosse sul suo braccio. Skaracchio colpì il drago sul naso con il manico della sua ascia, e il drago lasciò la presa e volò via.

          Ma un'intera ondata di draghi lo rimpiazzò, riversandosi nel burrone con terribili grida stridenti, con il fuoco che usciva dalle narici e scioglieva la neve davanti a loro, con gli artigli spiegati malignamente mentre scendevano in picchiata.

          Skaracchio si mise in piedi, con le gambe divaricate, e fece roteare la sua grande ascia a due teste. Scostò la sua grande testa pelosa e lanciò un terribile urlo primordiale, che riecheggiò lungo i muri della gola e fece rizzare i peli sulla nuca di Hiccup come gli aculei di un riccio di mare.

          Individualmente, i draghi tendono ad avere un forte senso di auto conservazione, ma erano molto più coraggiosi quando cacciavano in gruppo. Ora loro sapevano che avevano il vantaggio dell’enorme numero, quindi per qualche momento non controllavano il loro volo. Continuavano soltanto ad arrivare.

Skaracchio lasciò andare l’ascia.

          Girando da un capo all'altro, l'ascia si sollevò attraverso la neve che cadeva dolcemente. Colpì il drago più grande del gruppo, uccidendolo all'istante, e poi continuò ad andare, atterrando in un cumulo di neve a centinaia di metri di distanza e scomparve.

         Questo fece pensare un po’ i draghi rimasti. Molti di loro si sono agitati l'uno sull'altro nella fretta di volare via, guaendo come cani. Gli altri si fermarono, librandosi incerti, gridando di sfida ma mantenendo le distanze.

          “Come sprecare una buona ascia,” mugugnò Skaracchio. “Continuate, ragazzi, potrebbero tornare indietro!”

          Hiccup non aveva bisogno dell’incoraggiamento per continuare. Non appena uscì dalla gola e raggiunse il terreno paludoso dietro di essa, si mise a correre incespicando, cadendo di tanto in tanto con la faccia nella neve.

          Qualche tempo dopo, quando Skaracchio calcolò che erano a distanza di sicurezza dalla Scogliera del Drago Selvaggio, urlò ai ragazzi di fermarsi.

          Molto cautamente contò ogni testa, per controllare di non aver perso nessuno. Skaracchio aveva passato dieci spiacevoli minuti in piedi davanti all’ingresso della grotta dei draghi chiedendosi perché ci fosse un baccano così terribile e quello che avrebbe detto a Stoick l’Immenso se avesse perso il suo prezioso figlio ed erede. Qualcosa di Tattile e Sensibile, supponeva, ma il Tatto e la Sensibilità non erano i punti forti di Skaracchio e si prese i primi cinque minuti per uscirne con “Hiccup è stato preso. MI DISPIACE,” e poi ha passato i successivi cinque minuti a strapparsi la barba.

          Conseguentemente, anche se segretamente era potenzialmente sollevato, non era di buon umore e, non appena riuscì a riprendere fiato, esplose, mentre i ragazzi stavano in piedi, tremando violentemente, in una fila sgangherata.

          “MAI… in QUATTORDICI ANNI… mi sono imbattuto in tali CIRRIPEDI SENZA SPERANZA come siete voi. CHI DI VOI INUTILI MOLLUSCHI È STATO IL RESPONSABILE DEL RISVEGLIO DEI DRAGHI????”

          Sono stato io,” disse Hiccup. Il che non era strettamente vero.

          “Oh, questo è GENIALE,” mormorò Skaracchio, “proprio GENIALE. Il nostro Futuro Leader ha mostrato le sue magnifiche Abilità di Comando. Alla tenera età di dieci anni e mezzo ha fatto del suo meglio per annientare se stesso e il resto di voi in un SEMPLICE ESERCIZIO MILITARE!”

          Moccicoso ridacchiò.

          “Ci trovi qualcosa di divertente in questo, Moccicoso?” chiese Skaracchio, con pericolosa dolcezza. “TUTTI AVRANNO PORZIONI DI PATELLE PER LE PROSSIME TRE SETTIMANE.”

          I ragazzi brontolarono.

          “Ottimo lavoro, Hiccup,” sogghignò Moccicoso. “Non vedo l’ora di vederti in azione sul campo di battaglia.”

          “SILENZIO!” urlò Skaracchio. “QUESTA È LA VOSTRA INIZIAZIONE, NON UN GIORNO A PASSEGGIARE TRA I CAMPI! SILENZIO, O MANGERETE LOMBRICHI PER IL RESTO DELLA VOSTRA VITA!”

          “Ora,” continuò Skaracchio, più calmo, “anche se questo è stato un assoluto casino, non è stato un completo disastro. PRESUMO che tutti voi ABBIATE preso un drago dopo questo fiasco?”

          “Sì,” dissero i ragazzi in coro.

          Gambedipesce diede uno sguardo traverso verso Hiccup, che stava fissando dritto davanti a sé.

          “Siete stati fortunati,” disse sinistramente Skaracchio. “Quindi tutti voi avete passato la prima fase della Prova del Drago. Ci sono, comunque, ancora due fasi che dovete superare prima che possiate diventare membri a tutti gli effetti della Tribù. Il vostro prossimo passo sarà addestrare il vostro drago. Questa sarà una prova sulla forza della vostra personalità. Affermerete la vostra volontà su questa selvaggia creatura e le mostrerete chi è il Maestro. Il vostro drago dovrà obbedire a semplici comandi come ‘vai’ e ‘fermo’, e procurarvi il pesce nel modo in cui i draghi hanno cacciato per i Figli di Thor da quando qualcuno riesce a ricordare. Se siete preoccupati riguardo il processo di addestramento dovreste studiarvi un libro chiamato ‘Come Addestrare il Tuo Drago’ del Professor Yobbish, che troverete nel camino della Grande Sala.”

          Improvvisamente Skaracchio sembrava molto orgoglioso di se stesso. “Ho rubato io stesso quel libro dalla Biblioteca Pubblica dei TestadiCarne,” disse modestamente, guardandosi le unghie davvero molto nere. “Proprio da sotto il naso del Bibliotecario Orrifiko Villoso… Non si è mai accorto di nulla… Ora QUESTO è un furto per voi…”

          Cotekone alzò la mano. “Cosa succede se non sappiamo leggere, signore?”

          “Niente vanterie, Cotekone!” esplose Skaracchio. “Prendi qualche idiota che lo legga per te. I vostri draghi inizieranno a riaddormentarsi, perché questo è ancora il loro periodo di ibernazione,”—alcuni dei draghi erano, infatti, diventati molto tranquilli all'interno dei cesti—“quindi portateli a casa e sistemateli in un posto caldo. Dovrebbero svegliarsi nelle prossime due settimane. Da allora avrete solo QUATTRO MESI per prepararvi per il Giorno dell’Iniziazione alle Celebrazioni del Giovedì di Thor e la parte finale della vostra prova. Se, in quel giorno, riuscirete a provare che avete addestrato il vostro drago con la soddisfazione mia e di altri anziani della Tribù, potrete finalmente chiamarvi Hooligan di Berk.”

          I ragazzi stavano in piedi molto dritti e cercavano di sembrare dei veri Hooligan.

          “EROI O ESILIO!” urlò Skaracchio il Rutto.

          “EROI O ESILIO!” urlarono otto ragazzi entusiasticamente in risposta.

          Esilio, pensarono tristemente Hiccup e Gambedipesce.

 

Io… odio… essere… un… Vichingo,” sbuffò Gambedipesce a Hiccup mentre tornavano, inciampando tra le felci, al villaggio degli Hooligan.

          Non si camminava davvero sull'isola di Berk, si guadava—attraverso l'erica o le felci o il fango o la neve, che si appiccicavano alle gambe e le rendevano difficili da sollevare. Era il tipo di paese dove il mare e la terra si mescolavano sempre l'un l'altro e si confondevano. L'isola era piena di buchi scavati dall'acqua, un labirinto di corsi d'acqua sotterranei che si incrociavano.

          Si poteva mettere il piede su un pezzo d'erba dall'aspetto solido e ritrovarsi a sparire fino alla coscia nel fango nero e appiccicoso. Ci si poteva fare strada tra le felci e trovarsi improvvisamente ad affrontare un fiume, alto fino alla vita e freddo come il ghiaccio.

          I ragazzi erano già zuppi fino alle ossa con l’acqua di mare, ed ora la neve si era trasformata in una pioggia battente orizzontale, che soffiava in faccia con la forza di uno dei venti di burrasca che sempre stridevano attraverso le terre desolate e salate di Berk.

          “Una breve fuga da una morte orribile come prima cosa Giovedì mattina,” piagnucolò Gambedipesce, “seguita da un completo rifiuto dalla metà più giovane della Tribù… Nessuno parlerà con me per ANNI dopo questo—a parte te, naturalmente, Hiccup, ma tu sei strano quanto me—”

          “Grazie,” disse Hiccup.

          “E per concludere,” continuò amaramente Gambedipesce, “una corsa di due miglia con un drago squilibrato sulla schiena”— il cesto sulla schiena di Gambedipesce si stava muovendo ampiamente da un lato all'altro, mentre il drago all'interno cercava maniacalmente di uscire—“e alla fine solo una cena di orribili patelle ad aspettare.”

          Hiccup concordò che non era una piacevole prospettiva.

          “Puoi riavere indietro questo drago se vuoi, Hiccup. Ti avverto, sono schifosamente pesanti quando sono bagnati e arrabbiati,” disse tristemente Gambedipesce. “Skaracchio si infurierà come un tifone quando scoprirà che non hai preso nessun drago.”

          “Ma io ne ho PRESO uno,” disse Hiccup.

          Gambedipesce si fermò ed iniziò a togliersi il cesto dalla schiena. “Lo so che questo È DAVVERO tuo,” sospirò. “Penso che passerò direttamente davanti al villaggio e continuerò a correre fino a raggiungere un luogo civilizzato. Roma forse. Ho sempre voluto andare a Roma. E comunque non ho nessuna speranza in tutto il Valhalla di passare l’Iniziazione, quindi—”

          “No, ho un altro drago, nel mio cesto,” insistette Hiccup.

          La mascella di Gambedipesce si aprì per l'incredulità.

          “L’ho preso quando sono tornato indietro nel tunnel,” spiegò Hiccup.

          “Beh, è incredibile,” disse Gambedipesce. “Come, in nome di Thor, facevi a sapere che fosse lì? Era così buio che non potevi vedere le corna davanti a te.”

          “È stato strano,” disse Hiccup. “L’ho percepito mentre stavamo correndo nel tunnel. Non potevo vedere nulla, ma mentre stavamo passando, sapevo che lì c’era un drago, e che era destinato ad essere il MIO drago. Stavo quasi per ignorarlo, in verità, perché eravamo un po’ di fretta ma poi tu hai parlato del fatto di non avere un drago ed io sono tornato indietro, e… era lì, che riposava su questa piattaforma nel tunnel, proprio dove l'avevo immaginato.”

          “Beh, davvero notevole,” disse Gambedipesce, ed i ragazzi iniziarono a correre nuovamente.

          Hiccup era pieno di lividi ovunque, tremava per lo shock, ed aveva una brutta ferita da drago nel polpaccio, che bruciava a causa dell'acqua salata. Stava congelando e c'era un irritante pezzo di alga in uno dei suoi sandali.

          Era anche preoccupato perché sapeva che non avrebbe dovuto rischiare la propria vita cercando di prendere un drago per Gambedipesce. Questa non era l’azione di un Eroe Vichingo. Un Eroe Vichingo avrebbe saputo di non dover intervenire tra Gambedipesce e il suo Fato.

          Dall’altra parte, Hiccup si era preoccupato del Giorno della Cattura del Drago più di quanto riuscisse a ricordare. Era assolutamente sicuro che sarebbe stato l’unico a tornare indietro senza un drago, e la vergogna, l'imbarazzo e l'orribile esilio sarebbero seguiti.

          Ed ora eccolo lì: un guerriero Vichingo CON un drago.

          Quindi, nel complesso, si sentiva abbastanza soddisfatto di se stesso.

          Le cose stavano andando per il verso giusto.

 

Sai, Hiccup,” disse poco dopo Gambedipesce, mentre le fortificazioni di legno del villaggio apparivano all’orizzonte, “questo sembra il Fato, tu che percepisci che il drago era lì così. Questo potrebbe essere il Destino. Potresti avere una specie di drago delle meraviglie lì dentro. Qualcosa che possa far sembrare un Incubo Orrendo una rana volante! Tu sei il figlio del Capo Stoick dopotutto, ed era ora che il Fato arrivasse con un segno del destino.”

          I ragazzi si fermarono, sbuffando per lo sfinimento.

          “Oh, sono sicura che sia un Modestino che si è allontanato dagli altri,” disse Hiccup, cercando di sembrare noncurante ma incapace di tenere l'eccitazione fuori dalla sua voce. Potrebbe esserci qualcosa di meraviglioso lì dentro!

          Forse il Vecchio MolteGrinze aveva ragione. Vecchio MolteGrinze era il nonno di Hiccup da parte di sua madre. Nella sua vecchiaia si era dato alla divinazione e continuava a dire a Hiccup di come aveva scrutato il futuro e che aveva visto che era destinato a grandi cose.

          Questo incredibile drago potrebbe essere l’inizio della sua trasformazione dall’ordinario vecchio Hiccup, che non era particolarmente bravo in nulla, nell’Eroe del Futuro!

          Hiccup si tolse il cesto dalla schiena e si fermò prima di aprirlo.

          “È veramente tranquillo, non è vero?” disse Gambedipesce, improvvisamente meno sicuro della teoria del Fato. “Voglio dire, non si sta muovendo per nulla lì dentro. Sei sicuro che sia vivo?”

          “È solo profondamente addormentato,” disse Hiccup. “Era freddo come la roccia quando l’ho preso.”

          Improvvisamente ha avuto la forte sensazione che gli dei fossero dalla sua parte. Lui SAPEVA che quel drago fosse vivo.

          Con le dita tremanti, Hiccup sciolse i lacci, tolse il coperchio del cesto, e sbirciò all’interno. Gambedipesce si unì a lui.

          Le cose non andavano più così tanto bene.

          Lì, rannicchiato sul fondo del cesto in un intricato nodo di drago, giaceva forse il più, giaceva forse il più piccolo Modestino che Hiccup avesse mai visto.

          L'unica cosa straordinaria di questo drago era quanto fosse straordinariamente PICCOLO. In questo era veramente straordinario.

          La maggior parte dei draghi che i vichinghi usavano per cacciare erano circa della taglia di un cane Labrador. I draghi adolescenti che i ragazzi avevano preso non erano poi così grandi, ma erano quasi completamente cresciuti. Questo drago era comparabile ad un West Highland Terrier.

          Hiccup non riusciva a pensare come avesse potuto trascurare questo quando aveva raccolto il drago nel tunnel. Suppose, tristemente, che fosse un momento piuttosto pressante, con tremila draghi che cercavano di ucciderlo in quel momento. E i draghi in Coma da Sonno tendono ad essere più pesanti di quanto non lo siano quando sono svegli.

          “Beh,” disse infine Hiccup, “questo è un segno, se vuoi. Tu hai cercato di prendere un Uncinato Mortale e cosa ottieni? Un Marroncino Basico. Io ho afferrato un drago nell’oscurità e cosa ottengo? Un Modestino. Il fatto è, che gli dei ci stanno dicendo che noi siamo gente da Modestini, Gambedipesce. Tu ed io, non siamo destinati ad essere Eroi.”

          “Non è importante per ME…” disse Gambedipesce, “ma tu sei destinato ad essere un Eroe. Ricordi? Figlio del Capo e tutto il resto? E tu lo sarai, so che lo sarai…”

          Gambedipesce rimise il cesto sulla schiena di Hiccup e arrancarono verso i cancelli del villaggio insieme.

          “...Almeno, SPERO sinceramente che lo sarai. Non voglio seguire Moccicoso in battaglia. Tu hai molte più idee sulle tattiche militari nel tuo piccolo dito di quelle che ha Moccicoso nella sua testa grossa…”

          Mentre questo poteva essere vero, non solo Hiccup non stava per diventare la futura stella nell'addestramento dei Draghi—ma con questo particolare drago sarebbe stato ancora più difficile per lui mantenere la sua posizione in famiglia senza essere denigrato.

          Era così piccolo che lo avrebbe fatto sembrare ridicolo.

          Era così piccolo che Moccicoso avrebbe sicuramente avuto qualcosa di spiacevole da dire a riguardo.

 

 

 

-I VICHINGHI E LE LORO UOVA-

 

L’Incubo Orrendo

 

L’Incubo Orrendo è un terrificante drago domestico. Volatori brillanti, magnifici cacciatori e temibili combattenti, possono essere selvaggi e difficili da addestrare. Per una Legge Vichinga non ufficiale, solo un Capo o il figlio di un Capo può possederne uno.

 

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-Statistiche-

 

Colore: Verde smeraldo, scarlatto brillante, viola profondo.

 

Armati di: Zanne spaventose, artigli extra estendibili.

 

Fattore paura: ……….. 6

 

Attacco: ……….. 7

 

Velocità: ……….. 9

 

Taglia: ……….. 5

 

Disobbedienza: ……….. 3

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4. Come addestrare il tuo drago

 

 

aH AH AH AH!” Moccicoso stava ridendo così forte che non riusciva a dire altro.

          I ragazzi erano davanti alle porte del villaggio, cogliendo l'occasione per mostrare i draghi che avevano catturato. Hiccup aveva cercato di camminare cercando di non essere notato, ma Moccicoso lo aveva fermato.

          “Vediamo quale patetica creatura ha preso Hiccup,” disse Moccicoso, e tolse il coperchio.

          “Oh, questo è GENIALE!—guardate un po’!” disse Moccicoso, quando finalmente riprese fiato dalle risate. “Cosa È questo, Hiccup? Un coniglietto marrone con le ali? Una fata floreale? Una rana volante? Giratevi tutti ed osservate il magnifico animale che il nostro Futuro Leader ha catturato da solo!”

          “Oh Hiccup, sei inutile,” disse PugnoVeloce. “Tu sei il figlio di un CAPO, per l’amor di Thor. Perché non ti sei preso uno di quei nuovi Incubi Orrendi con l’apertura alare di due metri e gli artigli extra estendibili? Sono dei perfidi assassini, davvero.”

          Io ne ho uno,” sogghignò Moccicoso, gesticolando verso l’animale dallo sguardo terrificante, rosso come le fiamme profondamente addormentato nel suo cesto. “Penso che la dovrei chiamare FIAMMALESTA. Come hai intenzione di chiamare il tuo, Hiccup? Belpancino? Dolcezza? Coccolone?”

          Il drago di Hiccup scelse quel particolare momento per fare un enorme sbadiglio, aprendo la sua piccola bocca per rivelare una lingua tremolante e biforcuta, gengive molto rosa e ASSOLUTAMENTE NESSUNA PRESENZA DI DENTI.

          Moccicoso rideva così forte, che AlitodiCane ha dovuto reggerlo in piedi.

          “SDENTATO!” urlò Moccicoso. “Hiccup ha trovato per sé l’unico drago SDENTATO in tutto il mondo non civilizzato! Questo è troppo bello. Hiccup L’INUTILE e il suo drago, SDENTATO!”

          Gambedipesce si intromise in difesa di Hiccup.

          Beh, a te non è permesso avere quell’Incubo Orrendo che hai lì, Moccicoso FacciadiMoccio. Solo al figlio di un Capo è permesso avere un Incubo Orrendo. Quella FiammaLesta è di Hiccup, per diritto.”

          Moccicoso strinse gli occhi. Afferrò il braccio di Gambedipesce e lo torse violentemente dietro la sua schiena.

          Nessuno ti sta ascoltando, testa di plankton, con le gambe da pesce, disastro della natura,” sibilò Moccicoso. “Grazie a te e alla tua disabilità piagnucolosa e starnutente, questa intera operazione militare è stata quasi un completo disastro. Quando sarò Capo di questa Tribù la prima cosa che farò sarà cacciare chiunque abbia un'allergia patetica come la tua direttamente in esilio. Non sei degno di essere un Hooligan!”

          Gambedipesce diventò molto bianco in faccia, ma riuscì comunque ad esprimersi con un rantolo, “Ma tu NON diventerai il Capo di questa Tribù. HICCUP diventerà il Capo di questa Tribù.”

          Moccicoso lasciò andare il braccio di Gambedipesce ed avanzò minacciosamente verso Hiccup.

          “Oh, è così, vero?” schernì Moccicoso. “Quindi, non mi è permesso tenere questo Incubo Orrendo, giusto? Il nostro Futuro Leader è molto silenzioso a riguardo, mi sbaglio? Andiamo, Hiccup, sto rubando la tua eredità. Cosa hai intenzione di fare a riguardo, eh?”

          I ragazzi sembravano preoccupati. Moccicoso aveva realmente infranto un’antica regola vichinga.

          “Hiccup dovrebbe sfidarti per il drago,” disse lentamente Gambedipesce, e tutti si girarono per guardare speranzosi Hiccup.

          “Oh, geniale,” mormorò sottovoce Hiccup. “Grazie Gambedipesce. La mia giornata va di bene in meglio.”

          Moccicoso era un grande bruto di un ragazzo che non aveva davvero bisogno dell’aiuto di AlitodiCane quando si trattava di picchiare la gente. Indossava sandali appositamente costruiti, con la punta di bronzo, per causare il massimo danno quando prendeva a calci le persone. Hiccup cercò di stargli lontano il più possibile.

          Ma non poteva ignorare questo insulto al suo status, ora che Gambedipesce lo aveva messo in evidenza, senza sembrare un codardo di fronte agli altri ragazzi. E se vieni conosciuto come un codardo dalla Tribù Hooligan, potresti anche fare il tutto esaurito e indossare una giacca rosa pallido, iniziare a suonare l'arpa, e cambiare il tuo nome in Ermitrude.

          “Io ti sfido, Moccicoso FacciadiMoccio, per il drago, FiammaLesta, che è mio di diritto,” disse Hiccup, cercando di nascondere la sua riluttanza cercando di parlare il più rumorosamente e formalmente possibile.

          “Accetto la tua sfida,” disse velocemente Moccicoso, sorridendo su tutta la sua orribile faccia compiaciuta. “Asce o pugni?”

          Pugni,” disse Hiccup. Perché le asce erano DAVVERO una pessima idea.

          “Non vedo l'ora di mostrarti come combatte un vero Eroe del Futuro,” disse Moccicoso, e poi ricordò qualcosa. “DOPO la cosa dell’Iniziazione nel Giovedì di Thor, comunque. Non voglio rompermi il dito o qualcos’altro mentre ti prenderò a calci per tutto il villaggio.”

          “Hiccup potrebbe vincere,” precisò Gambedipesce.

          “NATURALMENTE non vincerà,” si vantò Moccicoso. “Guarda le mie abilità sportive, il mio coraggio vichingo, la mia capacità di pura violenza. Sono sicuro di vincere così come sono sicuro che dovrei essere il Capo di questa Tribù un giorno. Voglio dire, guarda il mio drago e poi guarda il SUO drago.” Indicò beffardamente Sdentato. “Gli dei hanno parlato. È solo una questione di tempo.”

          Nel frattempo,” continuò Moccicoso. “Dovrò vivere nella paura di essere gommato a morte dalla terrificante tartaruga senza denti di Hiccup.”

          Mentre Moccicoso si allontanava in modo signorile, diede a Hiccup un brutto calcio sugli stinchi mentre lo faceva.

 

          Scusa per la sfida,” si scusò Gambedipesce, dopo aver lasciato i cesti con i draghi all’interno sotto ai loro letti nelle loro case.

          “Oh, non preoccuparti,” disse Hiccup. “Qualcuno mi avrebbe costretto comunque a farlo. Sai quanto loro amino il combattimento.”

          Gambedipesce e Hiccup si stavano dirigendo verso la Grande Sala per cercare il libro che gli aveva raccomandato Skaracchio: Come Addestrare il tuo Drago, del Professor Yobbish.

          “Si da il caso,” confidò Hiccup, “che io conosca già un po’ di cose sui draghi, ma non ho la minima idea di come addestrarne uno. Avrei detto che erano praticamente non addestrabili. Non vedo l'ora di ricevere qualche consiglio.”

          La Grande Sala era un baccano di giovani barbari che combattevano, urlavano e giocavano il popolare gioco vichingo del BashyBall, che era uno sport di contatto veramente violento con molto contatto e davvero poche regole. Hiccup e Gambedipesce trovarono il libro nascosto nel camino, praticamente nel fuoco.

          Hiccup non lo aveva mai notato prima.

          Aprì il libro.

          (Ho incluso una semplice replica di Come Addestrare il tuo Drago, del Professor Yobbish qui sotto,—in modo che possiate condividere l’esperienza con Hiccup che ha aperto quel libro per la prima volta, pieno di speranza, e interesse, ed aspettativa. Dovete immaginare che la copertina sia insolitamente spessa, con enormi chiusure dorate, e che qualche scriba l'abbia ricoperta di elaborate scritte dorate. Sembra davvero molto interessante.)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COME ADDESTRARE IL TUO DRAGO

 

-DI-

PROFESSOR YOBBISH

BA, MA Hons, Cantab, Etc.

 

LIBRI DELLA GRANDE ASCIA

Edizione del Decimo Anniversario

 

 

Vincitore del Premio Miglior Libro per Barbari d’Oro

 

Questo libro è dedicato alla mia Mamma, con amore dal tuo caro Yob…

 

 

Copyright Professor Yobbish, Anni Oscuri

 

Gli editori, Libri della Grande Ascia, vorrebbero sottolineare che non si assumono alcuna responsabilità per eventuali lesioni che potrebbero verificarsi come risultato a qualsiasi persona o persone che decidono di seguire i consigli dati in questo libro. Grazie per la vostra attenzione.

 

Come addestrare un drago?

Guarda all’interno per TUTTE le risposte nel libro estremamente divertente e informativo del Professor Yobbish. Segui i consigli e presto sarai sulla tua strada per diventare l’Eroe che sei sempre voluto essere…

 

Prezzo: 1 pollo, 20 ostriche

 

Elogio per Come Addestrare il tuo Drago

Questo libro ha cambiato la mia vita.” FacciadiSeppia il Terribile

Un libro fantastico.’ Il Mensile delle TestediCarne

Nessuno urla meglio del Professor Yobbish. Questo è un libro sensibile e ben studiato che contiene tutte le informazioni necessarie per trasformare il tuo drago in un gattino.’ L’Osservatore degli Hooligan

Yobbish è un genio.’ The Viking Times

 

Biblioteca Pubblica dei TestadiCarne

Una nota del Bibliotecario Orrifiko Villoso: ‘Si prega di restituire questo libro entro l’ultima data stampata o sarò MOLTO SECCATO. Penso che sappiate cosa intendo. NON PORTATE VIA QUESTO LIBRO O TI PICCHIEREMO!!!

 

Riguardo l’Autore

Il Professor Yobbish (BA, MA Hons, Cantab, Etc.) ha passato molti anni in natura osservando i draghi nel loro habitat naturale. Questo libro è il culmine della sua ricerca ed è il libro di testo definitivo sul tema di queste affascinanti creature.

 

Il Professor Yobbish vive da solo in una caverna sull’Isola del Destino. È l’autore di Prendersi cura della propria arca e Squali e altre grandi Creature. Attualmente sta scrivendo un libro sulle farfalle.

 

PRIMO CAPITOLO

(ED ULTIMO)

 

La Regola D’oro per Addestrare un drago è quella di…

URLARGLI CONTRO!

(Più forte è, meglio è.)

 

Fine.

 

 

 

TUTTO QUI??!” disse Hiccup furiosamente, girando il libro in tutti i versi e scuotendolo, cercando di vedere se ci fosse qualsiasi altra cosa piuttosto che un singolo figlio di carta all’interno.

          Hiccup mise a posto il libro. La sua faccia era insolitamente cupa.

          “OK, Gambedipesce,” disse, “a meno che tu non sia migliore ad urlare di quando lo sia io, siamo da soli. Dovremo lavorare sul nostro personale metodo di addestramento dei draghi.”

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5. Una Chiacchierata con Vecchio MolteGrinze

 

 

La mattina successiva Hiccup controllò il drago sotto al suo letto. Era ancora addormentato.

          Quando sua madre, Valhallarama, lo chiamò per la colazione, “Com’è andata l’Iniziazione ieri, tesoro?”, Hiccup rispose, “Oh, è andata bene. Ho preso il mio drago.”

          “Che bello, caro,” rispose vagamente Valhallarama.

          Stoick l’Immenso alzò brevemente lo sguardo dalla sua ciotola ed esplose, “ECCELLENTE, ECCELLENTE,” prima di tornare all’importante mansione di spalare il cibo in bocca.

          Dopo colazione, Hiccup andò a sedersi sul gradino anteriore accanto a suo nonno, che stava fumando una pipa. Era una bella mattina d'inverno, fredda e limpida, senza un alito di vento e con il mare tutto intorno piatto come il vetro.

          Vecchio MolteGrinze soffiava anelli di fumo con soddisfazione mentre guardava il sole sorgere. Hiccup tremava e lanciava rocce verso le felci. Nessuno di loro parlò per molto tempo.

          Alla fine Hiccup disse, “Ho preso quel drago.”

          “Ti ho detto che ci saresti riuscito, non è vero?” rispose Vecchio MolteGrinze, molto soddisfatto di se stesso. Nella sua vecchiaia si era dato alla divinazione, per lo più senza successo. Prevedere il futuro era un affare complicato. Quindi era particolarmente compiaciuto che questa volta avesse indovinato.

          “Qualcosa di straordinario, avevi detto,” si lamentò Hiccup. “Un drago davvero insolito, hai detto. Un animale che mi avrebbe davvero fatto notare tra la folla.”

          “Assolutamente,” concordò Vecchio MolteGrinze. “Le viscere erano incontestabili.”

          La sola cosa straordinaria riguardo questo drago,” continuò Hiccup, “è quanto sia straordinariamente PICCOLO. In questo è molto insolito. Sono ancora più ridicolo che mai.”

          Oh caro,” disse Vecchio MolteGrinze, ridacchiando in modo affannoso sulla sua pipa.

          Hiccup lo guardò con rimproverò. Vecchio MolteGrinze trasformò velocemente la risata in un colpo di tosse.

          “La dimensione è relativa, Hiccup,” disse. “TUTTI questi draghi sono veramente piccolissimi se comparati ad un vero Drago Marino. Un VERO Drago Marino è cinquanta volte più grande di quella piccola creatura. Un vero Drago Marino proveniente dal fondo dell’oceano può ingoiare dieci enormi navi vichinghe in un solo boccone e non accorgersene nemmeno. Un vero Drago Marino è un mistero crudele e incurante come il possente oceano stesso, un momento calmo come una capasanta, l'altro furioso come una piovra.”

          Beh, qui a Berk,” disse Hiccup, “dove non abbiamo nessun Drago Marino con cui confrontare qualsiasi cosa, il mio drago è solo considerevolmente più piccolo di quello di tutti gli altri. Stai andando fuori tema.”

          “Davvero?” chiese Vecchio MolteGrinze.

          “Il punto è, non vedo come potrò mai diventare un eroe,” disse cupamente Hiccup, “sono il ragazzo meno eroico di tutta la Tribù Hooligan.”

          “Oh, ma per favore, questa ridicola Tribù,” sbuffò Vecchio MolteGrinze. “OK, quindi tu non sei quello che tutti chiamiamo un Eroe nato. Non sei grande, duro e carismatico come Moccicoso. Ma devi solo lavorarci sopra. Dovrai imparare ad imparare ad essere un Eroe nel Modo più Duro. Comunque,” disse Vecchio MolteGrinze, “potrebbe essere proprio quello di cui questa Tribù ha bisogno, un cambio nello stile di comando. Perché il fatto è, che i tempi stanno cambiando. Non possiamo più cavarcela con l'essere più grandi e più violenti di tutti gli altri. IMMAGINAZIONE. Questo è quello di cui hanno bisogno e quello che farai. Un Eroe del Futuro dovrà essere intelligente e astuto, non solo un grosso ammasso di muscoli troppo sviluppati. Dovrà smettere di far litigare tutti tra di loro e convincerli ad affrontare insieme il nemico.”

          “Come potrei mai persuadere chiunque a fare qualsiasi cosa?” chiese Hiccup. “Hanno iniziato a chiamarmi HICCUP L’INUTILE. Questo non è un gran nome per un Leader Militare.”

          “Devi vedere le cose più in grande, Hiccup,” continuò Vecchio MolteGrinze, ignorandolo. “ Sei chiamato con diversi nomi. Non sei un talento al Bashyball. A chi importa? Questi sono davvero piccoli problemi nel grande schema della vita.”

          “Va benissimo che tu dica che sono piccoli problemi,” disse Hiccup, “ma io sono PIENO di piccoli problemi. Devo addestrare questo drago super minuscolo in tempo per il Giovedì di Thor o sarò cacciato dalla Tribù degli Hooligan Pelosi per sempre.”

          “Ah sì,” disse pensieroso Vecchio MolteGrinze. “C’è un libro su questo argomento, non è vero? Ricordami un po’, il grande Professor dell’Università dei TestadiCarne come pensa che dovresti addestrare un drago?”

          “Pensa che dovresti urlargli contro,” disse Hiccup, lanciando di nuovo le pietre in modo cupo. “Mostrare alla bestia chi e il Maestro attraverso la pura forza carismatica della tua personalità, questo genere di cose. Ho tanto carisma quanto una medusa arenata e urlare è solo un'altra cosa in cui sono inutile.”

          “Sì…” disse Vecchio MolteGrinze, “ma forse dovrai allenare il tuo drago nel modo più duro. Tu ne sai davvero tanto riguardo i draghi, non è vero, Hiccup? Tutto quell’osservare i draghi che hai effettuato nel corso degli anni?”

          “Questo è un segreto,” disse Hiccup, a disagio.

          “Ti ho visto parlare con loro,” disse Vecchio MolteGrinze.

          “Questo NON È VERO,” protestò Hiccup, diventando rosso in faccia.

          “OK, allora,” disse pacato Vecchio MolteGrinze, fumando tranquillamente la sua pipa, “non è vero.”

          Ci fu silenzio per un po’.

          “È vero,” ammise Hiccup, “ma per l’amor di Thor non raccontarlo a nessuno, non capirebbero.”

          “Parlare con i draghi è un’abilità veramente notevole e insolita,” disse Vecchio MolteGrinze. “Forse,” disse, “potresti addestrare un drago in modo migliore parlando con lui, piuttosto che urlargli contro.”

          “Questo è carino,” disse Hiccup, “e un pensiero molto toccante. Comunque, un drago non è un animale carino come un gatto o un cane o un pony. Un drago non farà quello che gli dici solo perché glielo chiedi gentilmente. Per quello che ne so sui draghi,” disse Hiccup, “sono propenso a dire che urlare sia davvero un buon metodo.”

          “Ma ha i suoi limiti, non è così?” puntualizzo Vecchio MolteGrinze. “Potrei dire che urlare è altamente efficace su qualsiasi drago più piccolo di un leone marino. E potenzialmente suicida se ci provi con qualcosa di più grande. Perché non cerchi di creare qualche schema alternativo di addestramento per conto tuo? Potresti essere in grado di aggiungere qualcosa al libro del Professor Yobbish. Ho sempre pensato che quel libro avesse bisogno di qualcosa di più… Ma non ho mai capito cosa fosse…”

          “PAROLE,” disse Hiccup. “Quel libro ha bisogno di molte più parole.”

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6. Nel frattempo, nel profondo dell’oceano...

 

Nel frattempo, nel profondo dell’oceano, ma non molto lontano dall’Isola di Berk, un vero Drago Marino così come Vecchio MolteGrinze lo aveva descritto giaceva dormiente sul fondo del mare. Era indescrivibilmente enorme. Era stato lì così a lungo che sembrava quasi essere parte del fondo dell'oceano stesso, una grande montagna sottomarina, ricoperta di conchiglie e cirripedi, alcune delle sue membra semisepolte nella sabbia.

          Generazione dopo generazione piccoli granchi eremiti erano nati e morti nelle orecchie di questo Drago. Aveva dormito centinaia e centinaia di anni, perché aveva avuto un pasto abbondante. Aveva avuto la fortuna di catturare una Legione Romana accampata su una scogliera—Erano completamente isolati e lui aveva trascorso un piacevole pomeriggio a sbranarli tutti, dall'ufficiale comandante al più umile soldato semplice. Cavalli, carri, scudi e lance, l'intero insieme è andato giù per la famelica gola del rettile. E, anche se cose come le ruote d'oro dei carri sono una fonte aggiuntiva di fibre per la dieta di un drago, richiedono un po' di tempo per essere digerite.

          Il Drago era tornato nelle profondità marine dell’oceano ed era entrato nel Coma da Sonno. I draghi possono restare in questo stato di sospensione per l’eternità, mezzi morti, mezzi vivi, sepolti sotto un metro dopo l'altro di acqua di mare ghiacciata. Nessun muscolo di questo particolare drago si era mosso per sei o sette secoli.

          Ma la scorsa settimana, una Balena Assassina che aveva seguito alcune foche inaspettatamente a fondo fu sorpresa di notare un minimo movimento nella palpebra superiore dell’occhio destro del drago. Una memoria ancestrale colpì la memoria della balena che nuotò via il più velocemente possibile. E, una settimana dopo, il mare attorno alla Montagna del Drago—che precedentemente brulicava di granchi, aragoste e banchi e banchi di pesce—diventò un enorme, deserto sottomarino. Non un mollusco si muoveva, non una capa-santa si agitava.

          Il solo segno di vita per chilometri e chilometri era il rapido movimento di entrambe le palpebre del Drago, sbattendo su e giù come se il drago fosse improvvisamente entrato in un sonno più leggero e stesse sognando chissà quali sogni oscuri.

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