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Poképasta[Sylveon45 e MasterGrovyle] LA TRISTE STORIA DI PARASECT,LA VENDETTA


MasterGrovyle

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LA TRISTE STORIA DI PARASECT, LA VENDETTA


 


Un' allenatrice correva senza sosta attraverso un bosco buio,come se qualcosa la stesse inseguendo. L'allenatrice era Lena, un'allenatrice che gia conosciamo. Dopo una corsa sfrenata,usci dal bosco e imboccò una strada stretta che terminava con un vicolo cieco. Il suo inseguitore la raggiunse. Ma appena lei lo guardò, un brivido le attraversò la schiena.


Era uno spirito.


Lo spirito di un Parasect, che lei conosceva molto bene.......


Lui si avvicinò minaccioso, scrutandola con attenzione e con un sorriso demoniaco le sussurrò qualcosa...


-...Vendetta.......vendetta......-


Lena non poteva credere a ciò che stava accadendo, quando improvvisamente Parasect la ricoprì di polveri velenose e spore paralizzanti, lei soffriva, non riusciva a muoversi e si sentiva strozzare. Dopo qualche infinito minuto degli occhi bianchi le si avvicinarono e una risatina si udì nell'aria. Lena riuscì finalmente a muoversi, l'effetto del paralizzante stava svanendo anche se il veleno era ancora abbastanza doloroso, cercò di gridare contro quello spirito, ma nulla le uscì dalla bocca, non riusciva a parlare. Proprio in quel momento Parasect ne approfittò per entrargli in gola. L'allenatrice cadde a terra svenuta.


Quando si risvegliò era già  mattina, le girava la testa e si sentiva confusa, non ricordava molto bene cos'era successo la notte precedente, solamente che era stata attaccata da qualcuno, ma non riusciva a ricordare chi... Si alzò da terra e s'incamminò verso casa, una volta arrivata fece colazione e si sedette sul suo letto a pensare. Poi si distese e si addormentò. Mentre era distesa si divincolava e mormorava qualcosa, come se in quel momento stesse avendo un incubo. Si svegliò di botto e notò una strana protuberanza sulla sua schiena, le ricordò qualcosa di familiare, ma non riusciva a ricordare cosa...


Con il passare del tempo quella protuberanza continuava ad aumentare, ma lei ormai non ci faceva più caso. Sembrava che non provasse più alcuna emozione, faceva sempre ogni giorno le stesse cose: camminava guardando sempre dritto, si nutriva, beveva e dormiva.


Un giorno si svegliò e quella cosa sulla schiena era cresciuta talmente tanto da non permetterle di stare in piedi. Perciò lei cadde a terra e strisciò fino ad uscire di casa, una volta fuori raggiunse un bosco. Il luogo era molto singolare, visto che era deserto e c'erano delle polveri velenose un po' ovunque.


Lena continuava a strisciare e a guardarsi intorno fino a quando ad un tratto si fermò.Si sentì stritolare, si voltò e vide la sua schiena ricoperta da un qualcosa di familiare. Lena si ricordò, quello era il Torchukasu, il fungo parassita che aveva Parasect, probabilmente glielo aveva trasmesso quella famosa notte.


Lanciò un urlo raccapricciante alla vista di quel fungo parassita sulla sua schiena. Cercò di alzarsi, ma non ci riuscì. Era senza energia. Le sue gambe tremavano e la sua schiena,a causa del fungo, diventò nera. Si accorse con terrore che tutto il corpo stava cambiando colore, diventava completamente nero, come se il sangue non circolasse più. Il sangue poi, cominciò ad accumularsi in un parte della gamba, ed era così forte che fece scoppiare carne e pelle, uscendo dal corpo e macchiando il terreno. La stessa medesima cosa successe con l'intero corpo. Il sangue sgorgava da tutte le parti, e Lena aveva aperture ovunque,come se avessero usato un bisturi su di lei. Il sangue sgorgava così velocemente da lasciarla senza vita. Tutto successe in pochi minuti. Lena, in fondo, aveva avuto quello che si meritava e Parasect aveva assaporato la sua vendetta.


 


Poképasta creata da Sylveon45 e MasterGrovyle.


 


p.s.Questo è il continuo dell'altra poképasta (sempre fatta da noi due) La triste storia di Parasect.


http://www.pokemonmillennium.net/forum/topic/19378-mastergrovyle-e-sylveon45pokepastala-triste-storia-di-parasect/

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Eh no, non ci siamo.

Va bene che questa storia è una sorta di sequel, ma prova ad immaginare che il lettore non abbia mai letto il racconto precedente.

A questo punto tre domande sorgono spontanee:

Chi è lena?

Cosa ha fatto per scatenare l'ira di quel parasect?

Cosa é successo in quella famosa notte?

Lo splatter è troppo veloce e indolore. Quella dovrebbe essere la parte più lunga, più angosciosa, talmente ricca di particolari che il lettore deve immaginarsi alla perfezione la scena.

Non impostate la narrazione in quel modo.

La voce narrante non deve dare vita ad un colloquio con il lettore. Deve narrare la storia affinché il lettore si senta parte integrante di essa.

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Eh no, non ci siamo.

Va bene che questa storia è una sorta di sequel, ma prova ad immaginare che il lettore non abbia mai letto il racconto precedente.

A questo punto tre domande sorgono spontanee:

Chi è lena?

Cosa ha fatto per scatenare l'ira di quel parasect?

Cosa é successo in quella famosa notte?

Lo splatter è troppo veloce e indolore. Quella dovrebbe essere la parte più lunga, più angosciosa, talmente ricca di particolari che il lettore deve immaginarsi alla perfezione la scena.

Non impostate la narrazione in quel modo.

La voce narrante non deve dare vita ad un colloquio con il lettore. Deve narrare la storia affinché il lettore si senta parte integrante di essa.

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I tempi verbali sono un po' scombussolati e ci sono molte ripetizioni poi

Eh no, non ci siamo.

Va bene che questa storia è una sorta di sequel, ma prova ad immaginare che il lettore non abbia mai letto il racconto precedente.

A questo punto tre domande sorgono spontanee:

Chi è lena?

Cosa ha fatto per scatenare l'ira di quel parasect?

Cosa é successo in quella famosa notte?

Lo splatter è troppo veloce e indolore. Quella dovrebbe essere la parte più lunga, più angosciosa, talmente ricca di particolari che il lettore deve immaginarsi alla perfezione la scena.

Non impostate la narrazione in quel modo.

La voce narrante non deve dare vita ad un colloquio con il lettore. Deve narrare la storia affinché il lettore si senta parte integrante di essa.

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