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Che cosa ne stiamo facendo del nostro pianeta?


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Cosa ne stiamo facendo del nostro pianeta?


LO STIAMO DISRUGGENDO!


Tutto per colpa dei soldi!


Come quelli che offendono ******** dicendogli che è un moneygrabber!


I moneygrabber sono quelli che credono di fare il bene creando armi con i loro soldi per conquistare, cosi ottengono altri soldi, poi con essi fanno armi e conquistano con la guerra e distruggono tutto il pianeta!


Come per i killer!


Perche uccidete in ogni modo? Per soldi.


Come lo fate? Con le armi o con il fuoco.


Cosa causate? Incendi!


Oppure le fabbriche che scaricano i liquami nei fiumi.


Comunque gli animali non sono senza peccato, anche gia le mucche e i cani inquinano


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Cosa ne stiamo facendo del nostro pianeta?

 

 

Niente di buono,anzi,lo stiamo peggiorando.

Inquiniamo l'aria.L'aria sta diventando sempre meno respirabile ( non ho  detto tutte le cose "cattive" che facciamo al nostro Pianeta ) . Il bello è che continuiamo .Non ci fermiamo neanche.Se continuiamo finirà  male.

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Che +1 di classe,complimenti

Lui è il re dei +1, fa +1 in ogni discussione -.-

Anyway hai ragione riccardo ma l'uomo non la sa usare tutta l'intelligenza di cui è disposto e alla gente non gli importa niente del pianeta e di chi c'era prima e dopo, oramai il mondo gira intorno al dio denaro quindi se un cacciatore guadagna uccidendo delle povere volpi continuerà  a farlo e, anche se ci sono molti ecologisti o simili, nessuno mai farà  un'azione concreta a favore del pianeta.

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Premettiamo una cosa molto importante: l'uomo è superiore agli animali. Con ciò non intendo dire che noi abbiamo maggiori diritti di loro, ma che il nostro livello intellettivo ci permette di avere la meglio su di loro, pur non essendo dotati di mezzi per difenderci quali zanne o artigli.


Bene, chiarito questo, passiamo all'argomento principale. Cosa ne stiamo facendo? Lo stiamo usando per i nostri scopi. Perché la natura umana è fine a se stessa: mezzo pianeta vorrebbe abolire la caccia, l'inquinamento, lo sfruttamento minorile, senza però rinunciare a tutti i vantaggi, quali la carne sulla nostra tavola, l'automobile per spostarci o le scarpe firmate che tutti noi indossiamo. E finché si ha questo modo di pensare, le cose non cambieranno. Io sinceramente sono contento così: trovo inutile eliminare i prodotti di derivazione animale dalla mia dieta, spostarmi a piedi o vestirmi in maniera più sobria per avere la coscienza a posto. Perché tanto le cose non cambiano comunque, a meno che tutto il pianeta lo desideri. Non sono le inutili lamentele ambientaliste che fermano il bracconaggio, l'inquinamento acustico, atmosferico, dell'acqua e del terreno, gli abusi sui bambini del terzo mondo, perché altro non sono che semplici scintille su legna umida: la fiamma non divampa. Solo quando le scintille aumenteranno di numero e intensità  e si coordineranno tutte insieme forse si potrà  vedere traccia di fuoco. Tralasciando la stupidità  di fondo di alcune richieste per un sentimento tanto diffuso quanto falso: la compassione, la compassione per gli animali che muoiono nei macelli e che poi gustiamo con piacere, che porta molte persone a nutrirsi di soli prodotti vegetali. Come se le piante non fossero esseri viventi, vero? Come se le manifestazioni di questo tipo portino risultati, vero? Non capirò mai la gente che limita la propria vita per valori che non riesce neanche a capire, neanche a inquadrare, su un pianeta che si basa sulla contrapposizione tra predatori e prede. Perché, gli animali non si nutrono di carne? E allora perché non dovremmo farlo noi, che altro non siamo che animali dotati di un quoziente intellettivo un poco più alto? E questi sono solo alcuni esempi. Ci sono moltissimi altri fattori da tenere in considerazione.


In sintesi, non mi importa di quello che succede al pianeta. Io la mia vita la vivo al massimo, visto che ne ho solo una. Come hanno fatto i nostri antenati, che di certo non si sono fatti scrupoli a sfruttare altrettanto brutalmente la Terra per i loro scopi, come facciamo noi tuttora, come faranno le generazioni che verranno. Ognuno, in fondo, pensa a se stesso, sempre, anche se molti si nascondono dietro a false apparenze.


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Premettiamo una cosa molto importante: l'uomo è superiore agli animali. Con ciò non intendo dire che noi abbiamo maggiori diritti di loro, ma che il nostro livello intellettivo ci permette di avere la meglio su di loro, pur non essendo dotati di mezzi per difenderci quali zanne o artigli.

Bene, chiarito questo, passiamo all'argomento principale. Cosa ne stiamo facendo? Lo stiamo usando per i nostri scopi. Perché la natura umana è fine a se stessa: mezzo pianeta vorrebbe abolire la caccia, l'inquinamento, lo sfruttamento minorile, senza però rinunciare a tutti i vantaggi, quali la carne sulla nostra tavola, l'automobile per spostarci o le scarpe firmate che tutti noi indossiamo. E finché si ha questo modo di pensare, le cose non cambieranno. Io sinceramente sono contento così: trovo inutile eliminare i prodotti di derivazione animale dalla mia dieta, spostarmi a piedi o vestirmi in maniera più sobria per avere la coscienza a posto. Perché tanto le cose non cambiano comunque, a meno che tutto il pianeta lo desideri. Non sono le inutili lamentele ambientaliste che fermano il bracconaggio, l'inquinamento acustico, atmosferico, dell'acqua e del terreno, gli abusi sui bambini del terzo mondo, perché altro non sono che semplici scintille su legna umida: la fiamma non divampa. Solo quando le scintille aumenteranno di numero e intensità  e si coordineranno tutte insieme forse si potrà  vedere traccia di fuoco. Tralasciando la stupidità  di fondo di alcune richieste per un sentimento tanto diffuso quanto falso: la compassione, la compassione per gli animali che muoiono nei macelli e che poi gustiamo con piacere, che porta molte persone a nutrirsi di soli prodotti vegetali. Come se le piante non fossero esseri viventi, vero? Come se le manifestazioni di questo tipo portino risultati, vero? Non capirò mai la gente che limita la propria vita per valori che non riesce neanche a capire, neanche a inquadrare, su un pianeta che si basa sulla contrapposizione tra predatori e prede. Perché, gli animali non si nutrono di carne? E allora perché non dovremmo farlo noi, che altro non siamo che animali dotati di un quoziente intellettivo un poco più alto? E questi sono solo alcuni esempi. Ci sono moltissimi altri fattori da tenere in considerazione.

In sintesi, non mi importa di quello che succede al pianeta. Io la mia vita la vivo al massimo, visto che ne ho solo una. Come hanno fatto i nostri antenati, che di certo non si sono fatti scrupoli a sfruttare altrettanto brutalmente la Terra per i loro scopi, come facciamo noi tuttora, come faranno le generazioni che verranno. Ognuno, in fondo, pensa a se stesso, sempre, anche se molti si nascondono dietro a false apparenze.

Trovo interessante il tuo ragionamento e lo rispetto. Ma sono in disappunto totale su ciò che dici.

Secondo me è un ragionamento estremamente egoista e fine a se stesso.

Stavo valutando l'idea di citare punto per punto le frasi in cui sono in disappunto, rispondendo con la mia opinione personale, ma verrebbe troppo lungo. Tuttavia ti voglio fare una domanda, per vedere come rispondi.

 

Sostieni che in passato, così come tutt'ora e nel tempo che verrà , ognuno pensi a se stesso, ed è vero.

Però ti sei dimenticato di una variabile importantissima: che proprio grazie a questo egoismo, siamo arrivati (o si sta arrivando a breve), in un'epoca nella quale si è reduci di tanti anni di questo comportamento, nella quale non si potrà  più mantenere questo velo che abbiamo davanti gli occhi.

 

Dico, mio nonno che a 30 anni si è comprato la prima macchina, nemmeno si preoccupava del fatto di stare inquinando. Pazienza.

Mia madre, a 20 anni si è comprata la sua prima macchina. Qualche accenno c'era stato alla sua epoca dei danni che l'ambiente stava accusando di tutto l'inquinamento prodotto.

Oggi, io, i miei coetanei, quelli della mia generazione, chi prima o chi dopo, ci compreremo una macchina. A differenza di nonno e mamma, siamo consapevoli al 100% del periodo nel quale viviamo, dell'inquinamento presente nel pianeta e dei pericoli da esso derivato, che non possono più essere ignorati.

 

La mia domanda che ti volevo fare è questa: agendo secondo il tuo ragionamento, l'uomo dovrebbe continuare ad andare avanti così come si trova (per abitudini, stile di vita ed attività ) tutt'oggi.

Dici che la tua vita è una sola, e che te ne freghi del pianeta in quanto vuoi vivere al massimo la vita.

 

Non obietto, chi non vorrebbe? Ma tu pensa per assurdo che fra 50 anni (nel 2063), l'inquinamento sia arrivato all'estremo, il petrolio sia talmente raro da trovare, che il rapporto prezzo/litro sia alle stelle, e che probabilmente (questa è un'ipotesi azzardata, ma possibile) per queste cause sia necessario uccidere per trovare del cibo.

 

Tu, sia come padre (ammesso che tu voglia avere dei figli) sia come nonno, come ti sentiresti a raccontare ai tuoi figli/nipoti che la causa (ovviamente riprodotta per 7 miliardi di persone che non sono disposte a piccoli sacrifici oggi) del loro presente devastato era per permettere a te(x 7mlrd) di vivere al massimo la tua vita?

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La mia domanda che ti volevo fare è questa: agendo secondo il tuo ragionamento, l'uomo dovrebbe continuare ad andare avanti così come si trova (per abitudini, stile di vita ed attività ) tutt'oggi.

Dici che la tua vita è una sola, e che te ne freghi del pianeta in quanto vuoi vivere al massimo la vita.

 

Non puoi permetterti di rimanere indietro, è questo il nocciolo delle questione. Se la gente di fronte a te compra macchine volanti e tu rimani alle macchinine di latta a vapore..scusa se te lo dico, ma sei uno sciocco.

Capisco il senso del dovere di proteggere un pianeta che "non ci appartiene" (diciamo così, ma in quanto razza dominante c'è poco da fare, la legge la facciamo noi) è essenziale vivere appieno la propria vita.

La società  è quella che è, i problemi sono quelli che sono, e magari si possono anche combattere, ma non riuscirai mai a cambiare tutte le persone. Certe ideologie sono troppo radicate nella mente umana per venir soppresse con vuoti discorsi di tolleranza.

Prova a dire ad un razzista di smettere di odiare i neri. Lui magari ti dirà  che non lo farà  più, ma una volta girato l'angolo continuerà  a farlo, è questo il problema. I cambiamenti sono rari, non fidarti di poche buone azioni che tanti, tanti ipocriti compiono.

Prova a rinunciare alla macchina, o alla comodità  odierne, tanto è tutto inutile.

Ormai è troppo tardi, l'unica è vivere la propria vita al meglio. Giù la testa, pensa a te stesso e magari nel tuo piccolo combatti per quache causa, e spera che co progresso arrivi qualcosa che riesca a risolvere determinati problemi.

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Non puoi permetterti di rimanere indietro, è questo il nocciolo delle questione. Se la gente di fronte a te compra macchine volanti e tu rimani alle macchinine di latta a vapore..scusa se te lo dico, ma sei uno sciocco.

Capisco il senso del dovere di proteggere un pianeta che "non ci appartiene" (diciamo così, ma in quanto razza dominante c'è poco da fare, la legge la facciamo noi) è essenziale vivere appieno la propria vita.

La società  è quella che è, i problemi sono quelli che sono, e magari si possono anche combattere, ma non riuscirai mai a cambiare tutte le persone. Certe ideologie sono troppo radicate nella mente umana per venir soppresse con vuoti discorsi di tolleranza.

Prova a dire ad un razzista di smettere di odiare i neri. Lui magari ti dirà  che non lo farà  più, ma una volta girato l'angolo continuerà  a farlo, è questo il problema. I cambiamenti sono rari, non fidarti di poche buone azioni che tanti, tanti ipocriti compiono.

Prova a rinunciare alla macchina, o alla comodità  odierne, tanto è tutto inutile.

Ormai è troppo tardi, l'unica è vivere la propria vita al meglio. Giù la testa, pensa a te stesso e magari nel tuo piccolo combatti per quache causa, e spera che co progresso arrivi qualcosa che riesca a risolvere determinati problemi.

Il problema che sfugge sia a te, che ad Aiden, è che siamo NOI che dobbiamo far qualcosa. Non pensare agli altri.

E' un concetto difficile da capire, ma la pigrizia dell'uomo sopprime ogni possibile soluzione, facendoci rimanere nella passività .

 

Non esiste una globalità  che si muove, non esisterà  mai. 

La globalità  che protesta è un risultato, ottenuto dall'aggregazione dei singoli.

 

Liquidare il tutto con un "ormai è troppo tardi", è un velo fin troppi semplice da indossare, non trovi?

Io lo vedo come un artefatto per non scomodare la propria pigrizia, ahime.

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Trovo interessante il tuo ragionamento e lo rispetto. Ma sono in disappunto totale su ciò che dici.

Secondo me è un ragionamento estremamente egoista e fine a se stesso.

Stavo valutando l'idea di citare punto per punto le frasi in cui sono in disappunto, rispondendo con la mia opinione personale, ma verrebbe troppo lungo. Tuttavia ti voglio fare una domanda, per vedere come rispondi.

 

Sostieni che in passato, così come tutt'ora e nel tempo che verrà , ognuno pensi a se stesso, ed è vero.

Però ti sei dimenticato di una variabile importantissima: che proprio grazie a questo egoismo, siamo arrivati (o si sta arrivando a breve), in un'epoca nella quale si è reduci di tanti anni di questo comportamento, nella quale non si potrà  più mantenere questo velo che abbiamo davanti gli occhi.

 

Dico, mio nonno che a 30 anni si è comprato la prima macchina, nemmeno si preoccupava del fatto di stare inquinando. Pazienza.

Mia madre, a 20 anni si è comprata la sua prima macchina. Qualche accenno c'era stato alla sua epoca dei danni che l'ambiente stava accusando di tutto l'inquinamento prodotto.

Oggi, io, i miei coetanei, quelli della mia generazione, chi prima o chi dopo, ci compreremo una macchina. A differenza di nonno e mamma, siamo consapevoli al 100% del periodo nel quale viviamo, dell'inquinamento presente nel pianeta e dei pericoli da esso derivato, che non possono più essere ignorati.

 

La mia domanda che ti volevo fare è questa: agendo secondo il tuo ragionamento, l'uomo dovrebbe continuare ad andare avanti così come si trova (per abitudini, stile di vita ed attività ) tutt'oggi.

Dici che la tua vita è una sola, e che te ne freghi del pianeta in quanto vuoi vivere al massimo la vita.

 

Non obietto, chi non vorrebbe? Ma tu pensa per assurdo che fra 50 anni (nel 2063), l'inquinamento sia arrivato all'estremo, il petrolio sia talmente raro da trovare, che il rapporto prezzo/litro sia alle stelle, e che probabilmente (questa è un'ipotesi azzardata, ma possibile) per queste cause sia necessario uccidere per trovare del cibo.

 

Tu, sia come padre (ammesso che tu voglia avere dei figli) sia come nonno, come ti sentiresti a raccontare ai tuoi figli/nipoti che la causa (ovviamente riprodotta per 7 miliardi di persone che non sono disposte a piccoli sacrifici oggi) del loro presente devastato era per permettere a te(x 7mlrd) di vivere al massimo la tua vita?

Egoista lo è, non lo nascondo. Ma si può spiegare con una semplice riflessione: perché devo essere io a fare i sacrifici, quando gli altri non li hanno fatti, non li fanno e non li faranno? Io sono d'accordissimo con il ridurre gli sprechi, le emissioni dannose, cpn il salvaguardare l'ambiente. Il problema è che se solo un ristretto numero di persone pensa positivo, la situazione rimane tale e quale. E allora perché darsi tanta pena? Quando le persone usciranno da questa situazione di chiusura mentale, sarò io il primo a fare dei sacrifici. Ma per ora non è necessario, non serve rinunciare a qualcosa per perseguire un obiettivo che non può essere raggiunto al momento, visto che solo una minoranza degli abitanti della Terra ritiene l'ambiente (e gli esseri che lo popolano) una fonte importante e al tempo stesso si occupa di proteggerlo.

 

Ancora non ci siamo arrivati. Io comunque non aspetto altro: forse quando le risorse saranno esaurite, il lato stupido dell'umanità  penserà  al passato, agli errori che ha commesso, e proverà  a rimediare.

 

Infatti, ma come ho detto, solo io, te e pochi altri non possiamo fare nulla. L'ambiente, metaforicamente parlando, soffrirà  e morirà  a breve comunque.

 

No, non ritengo questo. A mio parere due sono le possibili vie: la prima è cambiare ora, in questo istante, modo di pensare e agire di conseguenza. Ma dato che non è possibile entrare nella mente delle persone, è da scartare, e si apre quindi la seconda via, lasciare tutto così com'è fino a che ci rendiamo conto da soli dei nostri errori. E questo avverrà  nel momento in cui non potremo più fare come stiamo facendo ora, purtroppo, perché la maggioranza delle persone che hanno il potere di fare qualcosa veramente, sperpera il denaro per futili motivi, o si nasconde dietro a false donazioni. Quante volte è capitato di sentire di VIP che affermano di sostenere le associazioni ambientaliste, e li si coglie in flagrante nel distruggere ciò che li circonda? Ecco, questa è la prova del fatto che l'Uomo ancora non è pronto per fare dei sacrifici di una così vasta portata.

 

Sarebbe una situazione spiacevole, ma alla quale si troverà  rimedio come si è sempre fatto. Abbiamo superato guerre e periodi che è meglio dimenticare, e lo sviluppo non si arresta: troveremo un modo per risanare la situazione, il che purtroppo allontanerà  inevitabilmente l'ora X, il momento di cui ho già  parlato prima, il momento in cui non potremo far altro che porre rimedio ai nostri sbagli.

 

Non bene, questo è certo. Ma il punto non è la mia vita, ma quella di tutti noi. Perché tutti, bene o male, abbiamo comodità  e servizi di cui potremmo privarci senza far calare troppo la qualità  della nostra vita. Cosa gli direi? Forse che il presente drammatico nel quale sono cresciuti è causato dalla negligenza dell'Uomo del passato e che la mia parola valeva quindi un numero molto prossimo allo zero. In quella situazione, avrei potuto da solo fare qualcosa? No, e infatti è così, infatti l'intera umanità  è ferma in questo campo, e lo rimarrà  fino a che le scintille si uniranno per accendere il fuoco.

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Il problema che sfugge sia a te, che ad Aiden, è che siamo NOI che dobbiamo far qualcosa. Non pensare agli altri.

E' un concetto difficile da capire, ma la pigrizia dell'uomo sopprime ogni possibile soluzione, facendoci rimanere nella passività .

 

Non è pigrizia, è prendere la vità  per quello che è. Guarda che io capisco quel che vuoi dire, e sono felice che tu non sia indifferente ai problemi che ci circodano, ma il fatto è che se vuoi davvero cambiare qualcosa devi pensare agli altri, altroché, come puoi pensare di cambiare qualcosa se pensi solo a quello che vuoi tu?

Tu da solo non puoi fare nulla, non sei che una formichina se paragonato alla vastità  dell'universo. Da soli non siamo niente, in tanti siamo più forti. La società  regna. Ma se quei tanti vivono la propria vita, come detto prima, tu non puoi rimanere indietro, sarebbe un errore.

Gli sciocchi che pensano di poter cambiare il mondo sono quelli che alla fine lo cambiano davvero, diceva qualcuno. Forse è vero. Poniti come obiettivo di cambiare la società , dunque. Il primo passo non è forse far aprire gli occhi a tutti? Voglio proprio vedere come ci riesci :omg:

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