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[Cherrim93]La volontà  di un cuore puro


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"Tutti noi sappiamo quanto può essere forte il legame della famiglia: per essa, per l'amore verso essa, saremmo disposti a rischiare tutto, anche la nostra stessa vita... soprattutto se tale, possibile sacrificio serve a salvare qualcuno a cui si tiene molto"

Capitolo 1: La bufera

- "Bianco... Nient'altro che bianco..." così diceva una misteriosa figura in ombra con voce stanca e tremolante, probabilmente per il freddo o per l'aver gridato a perdifiato fino ad allora, durante la bufera.

- "Ancora solo bianco" ripeteva ella nel mezzo di tutta quella neve, finché non si accasciò lentamente a terra, esausta, fino a cadere completamente su quel candido e pericoloso manto: tutto quel bianco che aveva finora visto, cambiò poco a poco tonalità  sinché non divenne completamente nero...

- "Ehi... Ehi! Come stai?" disse una voce dolce e femminile, da parte di una giovane ragazza dai capelli castani e dagli occhi zaffirei, accompagnata dal suono dello scoppiettio del fuoco che si sentiva in sotto fondo - "Allora? Tutto bene?" insistette, finché la nota figura non aprì gli occhi e riprese conoscenza: si trattava di un ragazzo alto e magro, dalla pelle pallida, quasi grigiastra, ma la cosa che più colpiva erano gli occhi; di un colore rosso scarlatto, che sembravano esser capaci di penetrare nell'animo di chiunque li guardasse, in contrasto con i capelli dai colori freddi, sull'azzurro, con dei curiosi ciuffi che sporgevano verso l'alto, a mo' di Kemonomimi... ricordavano molto delle ali.

"Meno male... Mi è preso un colpo quando ti ho visto lì, in mezzo alla neve, svenuto. Ero preoccupata che non ti riprendessi più: addormentarsi nel bel mezzo di una bufera è una delle cose più sconsiderate che si possano fare!" disse lei con un sospiro di sollievo misto ad un tono di rimprovero - "Lo so benissimo, figurati se l'avessi fatto apposta" rispose il ragazzo ironicamente scocciato, ma mostrando anche un briciolo di gratitudine verso colei che lo aveva portato in salvo - "Per di più io e il freddo non andiamo per niente d'accordo: la mia specie non l'ha mai tollerato!".

- "Ah... Specie?!" chiese l'altra incuriosita - "Sì... la mia famiglia insomma, è per essa che sono in viaggio: devo ritrovare qualcuno di importante!" confessò lui, quasi pentito per ciò che aveva appena detto, abbassando lo sguardo pensieroso, lasciando la ragazza per un attimo senza parole, mentre la stanza venne invasa da un profondo silenzio, fino a quando non venne rotto da un leggero verso acuto.

- "Oh, questa è la mia Espeon! E' stata lei a trovarti dopo la bufera" riprese la ragazza.

- "Oddio, che maleducata, non mi sono ancora presentata! Piacere, mi chiamo Sakura!" continuò lei sorridente, facendo avanzare la propria mano verso l'altro - "Io invece sono... Talios. Sì, chiamami Talios!" rispose lui, mentre le stringeva la mano - "Talios, eh? Certamente un nome molto particolare!" commentò Sakura, leggermente divertita, ma sempre mostrando lo stesso sorriso sincero e solare di poco prima, mentre si alzava, per poi allontanarsi lentamente da Talios, assieme alla sua Espeon - "Noi andiamo alla ricerca di qualcosa da mangiare, tu riposati nel frattempo" concluse ella mentre attraversò l'uscio della porta ancora in compagnia del Pokémon Sole.

Dopo che le due uscirono, Talios prese una piccola sfera di vetro, più o meno della stessa grandezza di una biglia, la quale risplendeva di un blu intenso e animato, che neppure le pietre più preziose avrebbero potuto eguagliare, e si mise ad osservarla pensieroso, per poi voltare lo sguardo verso la finestra: si mise ad analizzare per un po' il suo riflesso e poi chiuse gli occhi, sospirando, come se volesse ottenere un po' di fiducia in se stesso.

- "Ti ritroverò... Latias!".

Capitolo 2: Memorie di un non così lontano passato

Alzò un attimo lo sguardo e, nel vedere quel cielo, ora sereno, chiaro e luminoso, la mente di Talios venne invasa dai ricordi, soprattutto di quando giocava allegramente sotto, o meglio, in quello stesso cielo insieme alla sua adorata sorellina, la stessa che stava cercando per mari e monti, Latias.

Ricordava quel magnifico posto, il Bosco Speranza, dove erano cresciuti pacificamente assieme agli altri Pokémon; quel rinfrescante specchio d'acqua cristallina che rifletteva sempre un cielo terso e dove spesso adoravano bagnarsi e giocherellare; quel fresco praticello sempre verde coperto dai fiori, i quali sarebbero troppi da elencare, più belli mai visti; quegli alberi, rifugio per i Pokémon più piccoli e fonte d'ombra durante i giorni più afosi, e luogo dove si poteva udire il dolce canto degli Swablu accompagnato da quelle stupende voci da soprano degli Altaria: insomma, un vero e proprio locus amoenus.

Purtroppo riemersero non solo ricordi felici, ma anche quelli più crudi e dolorosi per il povero Talios: la distruzione di quel paradiso terrestre e la separazione da Latias.

Accadde tutto non molto tempo prima, i due Pokémon Eone stavano eseguendo delle acrobazie in cielo aperto, seguendo il ritmo delle canzoni dei Pokémon Volanti, divertendo loro stessi e gli altri Pokémon che vivevano nella foresta, si trattava della solita festa di tutti i giorni, fino a quando il vento non iniziò a soffiare più forte, la pressione diminuì, mentre l'umidità  aumentava, e il cielo iniziò ad oscurarsi... la conclusione era ovvia: stava arrivando un temporale. Ma non si trattava un temporale come gli altri, era qualcosa di molto, molto peggio...

Tutto ad un tratto un forte bagliore invase il cielo e, pochi secondi dopo, un fulmine cadde a terra, colpendo uno degli alberi più grossi della foresta e provocando l'inizio di un distruttivo incendio.

Quel fulmine non era certamente di origini naturali, era fin troppo potente e preciso per esserlo... allora il Pokémon Eone blu iniziò a riflettere: chi mai era capace di provocare tale caos?

Non ci volle molto per capire che il responsabile di tutto ciò si trattava del Fulminante Thundurus, ma perché mai dover venire a distruggere quel luogo di pace così ad un tratto?

No, non poteva essere il solo responsabile della situazione, ci doveva essere per forza lo zampino di qualcun'altro...

- "Avanti uomini! Catturate quanti più Pokémon potete!" urlò un'ombra dalla voce roca, standosene bella comoda sopra una piattaforma che sorvolava la zona - "Saranno i nostri nuovi alleati per completare la nobile missione del Team Lighting!" continuò.

- "Ricevuto Generale!" risposero in coro diversi uomini e donne in divisa, mentre distruggevano la foresta e intrappolando quanti più poveri Pokémon potevano, per poi catturarli uno ad uno senza lasciargli possibilità  di fuga.

In sintesi, la situazione era la seguente: un Team stava sfruttando il potere distruttivo di Thundurus, polverizzando tutto ciò che incontravano sul percorso e catturando, o forse sarebbe più corretto dire schiavizzando, dei Pokémon indifesi.

Come potevano chiamare tutto ciò "nobile missione"? I due leggendari fratelli erano increduli nel vedere, e nel sentire, una cosa del genere... Non potevano rimanersene lì a guardare, dovevano subito intervenire!

Il maggiore non si ripensò due volte e si precipitò a salvare i sopravvissuti da quella che oramai stava diventando una vera e propria tragedia, seguito dalla sorella. Ma non fecero in tempo... purtroppo qualcuno li aveva avvistati.

- "Generale! Guardi!" gridò un uomo in uniforme - "Quelli non sono i leggendari Latios e Latias?".

L'uomo che chiamavano "Generale" alzò lo sguardo verso i due Pokémon e disse - "Bene Team Lighting, vedo che abbiamo dei volontari" mentre cercava con la mano qualcosa nella tasca, dalla quale prese una minuscola sfera rossa e bianca, con un piccolo pulsante esattamente al centro, dove le due parti colorate confinavano l'una dall'altra, del piccolo oggetto sferico: una Pokéball.

Il Generale premette il pulsante al centro, facendo così moltiplicare le dimensioni della Pokéball e la lanciò: essa si aprì e dal suo interno uscì uno dei Pokémon più temibili finora conosciuti, tanto da meritarsi il titolo di "Pokémon Brutale", si trattava di un ferocissimo Hydreigon!

(Se pensate che i fulmini di Thundurus erano già  abbastanza, vi sbagliate di grosso.)

Hydreigon era capace di distruggere qualunque cosa gli capitasse a tiro, le sue tre teste erano capaci di lanciare attacchi simultanei contro alberi e Pokémon, tanto potenti da atterrare dei Leggendari, infatti Latios venne subito preso in pieno da un attacco Tripletta, che lo paralizzò, rendendogli difficile poter schivare le altre mosse da parte dell'Idra e i fulmini di Thundurus.

Gli attacchi dei due, e dei Pokémon delle reclute, non fecero altro che divampare ancora di più le fiamme, polverizzando tutto quello che restava del Bosco Speranza, il quale sembrava più un ossimoro che un nome, e ferendo sempre più i due fratelli, custodi di quel luogo che stava finendo in miseria.

I due fratelli, però, non volevano darla vinta, continuarono a lottare con le unghie e coi denti, ma servì a poco.

Latios, che era già  paralizzato, cercò di usare una serie di attacchi Dragopulsar contro Hydreigon, mentre Latias sfruttò il suo Geloraggio nel tentativo di fermare Thundurus, ma entrambi attacchi non diedero i risultati voluti: Hydreigon contrastò il Dragopulsar di Latios con la medesima mossa, mentre i tuoni di Thundurus lo proteggevano dal Geloraggio di Latias. Oramai i Pokémon Eone erano allo stremo delle forze.

- "Coraggio Team Lighting! E' giunto il momento di catturarli" riprese il Generale, ma stavolta non ebbe intenzione di frugare nelle sue tasche alla ricerca di qualche Pokéball, ordinò invece ai suoi uomini di prendere quella "cosa" e poco dopo venne allo scoperto un gruppetto di persone con in mano una specie di Bazooka grande almeno cinque volte il normale; presero la mira e spararono.

Da quell'arma uscì fuori una gigantesca rete elettrificata, anzi, erano due, ed erano dirette contro Latios e Latias, ma entrambi riuscirono a scansarle per un soffio. Ma, poco dopo, un albero cadde sopra Latios, ferendogli l'ala destra: non bastava la paralizi, ora non poteva nemmeno volare decentemente per quell'ala fratturata.

Un altro colpo e una nuova rete venne lanciata contro Latios... oramai non poteva fare più niente per evitarla, quindi chiuse gli occhi, irritato, e si lasciò catturare, o meglio, lo avrebbe stupidamente fatto, se solo sua sorella non si fosse messa tra lui e la rete: Latias si era fatta catturare al posto del fratello, si era sacrificata per lui.

Latios rimase a bocca aperta quando vide cosa sua sorella aveva fatto, non riusciva a crederci; finora, era sempre stato lui a proteggerla e mai il contrario, almeno sino a quel momento.

- "Bene bene" commentò ancora una volta il Generale - "Preso uno, ora tocca all'al... *ring* *ring*" si interruppe all'improvviso.

- "Sì, pronto? Mhh mhh, sì certo, ricevuto! Benissimo! Operazione conclusa, torniamo alla base" ordinò il Generale alle reclute, un po' sbigottite per l'ordine, visto che stavano per lasciarsi sfuggire un'opportunità  più unica che rara, ma seguirono il Generale senza contraddirlo.

La piattaforma iniziò ad allontanarsi, assieme alle truppe e a quei Pokémon distruttivi che avevano causato non pochi problemi, portandosi con sé la povera Latias imprigionata nella rete. Ma Latios, nonostante l'immenso dolore che stava provando, sia fisicamente che psicologicamente, provò con le poche forze rimaste a seguirli, ma invano; ormai erano già  scomparsi, al di là  del cielo, che era tornato limpido come sempre, senza però infondere maggiore speranza a Latios, il quale riuscì a vedere nient'altro che le figure sfocate di quello che era rimasto, poi solo le ombre, sinchè non divenne tutto completamente buio...

- "... Talios svegliati, su Talios apri gli occhi! Talios... Talios... Sveglia LATIOS!".

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Davvero bella XD

L'unico errore che ho trovato è questo:

"che neppure le pietre più preziose erano capaci di mostrare una tale brillantezza"

La frase corretta sarebbe:

"che neppure le pietre più preziose avrebbero potuto eguagliare".

Comunque, davvero un bell'inizio :D

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Davvero bella :D

L'unico errore che ho trovato è questo:

"che neppure le pietre più preziose erano capaci di mostrare una tale brillantezza"

La frase corretta sarebbe:

"che neppure le pietre più preziose avrebbero potuto eguagliare".

Comunque, davvero un bell'inizio :D

Ah ecco XD la frase infatti mi tornava poco... correggo subito :)

Comunque grazie ^^

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Mi sa molto di perdita di pokèmon ..

Questo è un caso per Bellocchio ! LoL ! Comunque molto bella :)

LOL beh, la cosa mi pare più che ovvia :) tuttavia nel prossimo capitolo (che dovrei riuscire a pubblicare domani) verranno spiegate un po' di cose ^^

Comunque grazie a tutti ^_^

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Aggiunto il secondo capitolo ^^

P.S. perdonatemi se ci sono degli errori (e sicuramente ci sono >.<), ma con febbre e raffreddore non riesco ad essere molto lucida à§_à§

Non fa niente se ci sono quei piccoli errorini, per lo più di battitura (per esempio nelle prime righe hai scritto rifrescante invece di rinfrescante), a noi interessa solo il contenuto (ora non prendete tutto alla lettera però! Meglio ne vedo e meglio sto ^^ )
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Bella storia!! ^^ e nn ti precupare è il contenuo ke conta , gli errori (se nn gravi) si possono anke lasciar stare! Ovviamente sarebbe meglio correggerli poi (parlo io ke nelle mie FF ne faccio a palate di errori xDDDD)

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Perdonatemi, ma il capitolo è andato parecchio a rilento ^^"" (visto che ho iniziato a scriverlo non appena la febbre mi è passata, quindi non appena sono "tornata" mentalmente stabile XD anche se devo dire che me la sono presa parecchio comoda >.<)

Comunque penso che entro stasera dovrei riuscire a pubblicarlo ^^

EDIT: Aggiunto Capitolo 3 XD

XD

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