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[Sapphire e StarVictini98] Nashi e Tono: La leggenda di Yunion


Kleis

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Cap. 1

Nashi

La campanella del liceo era ormai suonata e tutti gli alunni stavano rientrando in classe.

-Kleis! Kleis! Aspettami!- urlò una ragazza in lontananza che correva a perdifiato.

Una studente si voltò a quel richiamo: -Ciao Hikari! Non correre così o ti farai male!

-Non preoccuparti ormai ci sono abituata!- disse Hikari raggiungendo l’amica.

-Hai fatto firmare l’avviso per l’uscita al museo?

-Oh no! Me ne sono completamente dimenticata! Stamattina mi sono svegliata così tardi che non mi è neanche passato per la testa.

-Vedi che succede a giocare tutta la notte a Pokemon Bianco?

-Esatto, mi servirà  di lezione per la prossima volta! Comunque non mi preoccupo, per una volta posso anche provare a falsificare la firma.

- Va bene ma che non si ripeta, ok?

- Sì, sì, lo so!

Hikari sobbalzò guardando oltre Kleis.

-Che ti prende?- Chiese Kleis confusa.

- Sbaglio o il nostro pullman sta partendo?

-Cos…- Kleis non riuscì neanche a finire la frase che Hikari le prese la mano e la trascinò per non perderlo.

-Sbrighiamoci! Non ho nessuna intenzione di rimanere a scuola!

- Non correre così o mi farai cadere!

Le due compagne inseguirono il pullman gridando più che potevano e, fortunatamente, si fermò. Salirono imbarazzate chiedendo scusa al conducente che iniziò a sgridarle tra le risate generali degli studenti:-La prossima volta non sarò così clemente! Andate immediatamente ai vostri posti.-

-Certo che te mi fai passare un mucchio di guai. – disse Kleis a Hikari esasperata.

-Perdonami!- rispose Hikari ridendo.

-Visto che abbiamo mezz' ora prima di arrivare al museo, dimmi: dove sei arrivata con Pokémon Bianco ieri? Io in Nero sono ancora a Mistrapoli... Con Serperior non riesco a battere Silvestro…

-No! Sei ancora lì? Io sono arrivata a Boreduopoli, se vuoi ti presto il mio Simisear!

-Si Grazie, quindi…

Rimasero a parlare amichevolmente finché uno scocciante compagno di classe le interrompe.

-Ma parlate ancora di Pokémon? Ah - ah! Guardate che è roba da mocciosi!

Hikari reagì subito:

-Ma che dici! Se ci giocassi anche tu capiresti!

-Si, capirei quanto sono infantili! Hahahahahah!

-Pfh… Guarda che…

Kleis fermò Hikari per evitare che passasse alle maniere forti:

-Lascia stare, non vuole ascoltare, è una battaglia persa in partenza…

Dopo un lungo sospiro disserò:

-Se solo i Pokémon esistessero!

Continuarono a giocare ridendo e scherzando.

Il tempo volò, il pullman arrivò a destinazione e il conduttore riprese a gridare per avvertire i ragazzi:

-Siamo arrivati, tutti giù forza! O vi riporto in classe!

I ragazzi scesero dal veicolo in pochi secondi pur di non avere a che a fare con quel uomo.

-Come urla! Penso di esser diventata sorda.- Si sgolò Kleis, tappandosi le orecchie, per farsi sentire da Hikari.

-Già , andiamocene via.

-Buongiorno! Mi chiamo Sara e sarò la vostra guida per la visita al museo, vi prego di seguirmi.- Spiegò gentilmente una bionda signorina.

-Qui possiamo ammirare degli antichi vasi canopi. Gli egizi li utilizzavano per conservare gli organi interni dei…

-Hikari, basta fare foto e segui la spiegazione!- la rimproverò Kleis.

-Non ce la faccio a stare ferma in piedi ad ascoltarla! In fondo sono tutte cose che abbiamo già  fatto a scuola! Che ne dici di visitare quella sala laggiù? E’ piena di riproduzioni interessanti! Altro che vasi canopi…

- Ma ci allontaneremo dal gruppo! Non è un po’ troppo rischioso?

- Dai, si vede che ti stai annoiando a morte! Ho anche preso una cartina all’ingresso così non ci perderemo ed è anche indicato tutto il percorso della guida.

-Hai ragione, non ce la faccio più a sentire sempre le stesse cose. Se sei proprio sicura che dopo riusciremo a ritrovare la guida, allora ci sto! Ma non dilunghiamoci troppo.

-Perfetto! Dai andiamo!

Si misero a osservare tutte i reperti e dipinti egizi, a leggere tutte le descrizioni e farsi delle fotografie con dietro una riproduzione di una sfinge. Ormai persero la cognizione del tempo e incominciarono a girare per tutto il museo finchè…

-Guarda Kleis! Hanno lasciato aperta una porta con accesso vietato ai visitatori, che dici, entriamo?

-Non saprei… Mah sì,dai! Basta che non ci scoprano.

-Non essere così pessimista!

Entrarono cercando di fare meno rumore possibile. C’era una sala enorme, poco illuminata, con migliaia di scaffali e scatoloni piene di oggetti da esporre alla mostra. L’aria era stantia e c’era polvere ovunque e anche qualche ragnatela.

-Questo posto mi da i brividi, da sola non avrei mai il coraggio di venire qui, per favore, andiamocene al più presto.- Sussurrò Kleis ma le sue parole rimbombarono in tutta la stanza e fecero trasalire le due amiche.

-Tranquilla- Disse ancora più piano Hikari - Ormai siamo qui,andiamo avanti.-

Proseguirono in punta di piedi finché qualcosa catturò l’attenzione di Hikari: un grosso libro appoggiato su un tavolino.

-Guarda, Kleis! Quel libro enorme! Che dici, lo leggiamo?

-Quello lì? Sembra così vecchio e rovinato, non trovi strano che lo abbiamo isolato da tutto il resto?

-Mmh, muoio dalla curiosità !

-Facciamo così: lo portiamo con noi e lo leggiamo in un posto tranquillo… Tipo la biblioteca! Adesso dobbiamo raggiungere gli altri, abbiamo perso troppo tempo!

-Ok, andiamo!

Kleis lo infilò nello zaino e insieme si avviarono verso l’uscita. Si ricongiunsero con i loro compagni che avevano terminato la mostra e stavano per salire sul pullman.

Fuori pioveva a dirotto. Tornate a scuola, si diressero velocemente verso la biblioteca per non bagnarsi troppo. Quando si furono finalmente sistemate in un tavolino,Kleis sollevò lentamente la copertina scricchiolante ed uscì una nuvola di polvere che fece tossire le due compagne per diversi minuti. Hikari scacciò via la polvere con la mano e Kleis iniziò a leggere la prima pagina facendo attenzione a non rovinarla.

- Ok, inizio: "Al giorno d’oggi esistono due mondi gemelli: Nashi e Tono.

Essi prima erano un unico mondo chiamato Yunion. In questo mondo Umani e Pokémon vivevano insieme felici e tranquilli; quando un giorno, un cattivo giorno…"

-A-aspetta… Ho sentito bene? Pokémon?

-Si ma… continuiamo a leggere.

-Aspetta, hai detto un cattivo giorno… Venerdì 13? Ahahahah!

-Hahahahah! Spiritosa! Dai fammi continuare! Allora:

"Un cattivo giorno, Jaaku separò Yunion. I Pokémon, al contrario degli Umani che si erano divisi, andarono tutti a Tono; e a Nashi i Pokémon non esistettero più"

-Bhé, se Nashi è il nostro di mondo questo spiegherebbe perché i Pokémon non esistono qui!

-Aspetta a dirlo, fammi continuare:

"Questo evento fu rimosso dalle menti di Umani e Pokémon da Arceus. Gli unici che ricordarono sono gli avi di noi tre persone che conosciamo la verità  raccontataci dai nostri antenati."

-Arceus è il Pokémon che, secondo il gioco, ha creato Pokémon e Umani!

-Si, ma chi saranno queste tre persone?

-Non lo so, continua a leggere!

-Però non interrompermi ogni tre righe! Vado:

"Ci raccontarono questo:

Arceus disse loro che Jaaku era stato rinchiuso in un terzo mondo creato da lui stesso, e che un giorno, ormai non troppo lontano, gli Angeli di Luce provenienti da Nashi avrebbero riunito i mondi con l’aiuto di due Maestri di Tono: uno della Psiche e l’altro del Buio".

-Angeli di Luce e Maestri… Gli Angeli non lo so, ma probabilmente i Maestri sono Allenatori Pokémon!

-Già , quindi dovrebbero essere un allenatore di tipo Psico e un allenatore di tipo Buio…

-Va bene, continua.

-Si:

"Uno di noi ha fatto in modo che anche a Nashi i Pokémon esistessero, anche se solo come gioco."

-Quindi una delle tre persone è il creatore dei Pokémon!

-Uffa! Aspetta che continuo a leggere:

Noi tre, scrittori del libro, andiamo da un mondo all’altro recitando questa formula:

" Watashi wa hoka no sekai, raito-shÅ, masutÄzu, watashitachi ni subete no seimei o ataeta idaina aruseusu no tenshi ni ikitai."

Hikari ripeté la frase sperando di capirci qualcosa di più.

All’improvviso si sentì un fragoroso tuono che spaventò le ragazze.

-Non ho mai sentito un tuono così forte in vita mia!- Gridò Kleis.

-Caspita! Era assordante! Propongo di rimanere qui finché non termina la pioggia.

Passarono il tempo leggendo qualche libro e giocando al ds ma non sapevano cosa era veramente accaduto quello stesso giorno…

Cap. 2

Tono

In un altro mondo, contemporaneamente alle avventure di Kleis e Hikari…

Era una soleggiata mattina a Sinnoh, Ruby stava passeggiando tranquillamente, insieme alla sua Ralts, per le vie di Giubilopoli. Notò una folla di persone che si era fermata davanti allo studio di Giubilio Tv, si avvicinò per controllare meglio. Nello schermo, situato sopra l’entrata dello studio, c’era un ragazzo che stava urlando come un matto:

-Il mio nome è Black! Ricordatevelo perché sarò il nuovo campione della lega di Sinnoh!

-Zoruaaa!- Lo sostenne il Pokemon al suo fianco.

L’agente Jenny intervenne cercando di catturare l’intruso ma questo la schivò e la poliziotta cadde fragorosamente a terra.

-Vieni immediatamente qui! O giuro che ti sbatto in prigione!-

L’agente era su tutte le furie, afferrò Black per un bracciò e lo portò via con la forza.

-Io batterò i superquattro e…

-Su, andiamo "campione".- Ironizzò Jenny –Arcanine, prendi quel Zorua .

Arcanine eseguì gli ordini e afferrò Zorua per la collottola nonostante lui si dimenasse vigorosamente.

La gente che stava ammirando la scena era rimasta allibita, compreso Ruby. Ralts cominciò a tirarlo per i pantaloni cercando di dirgli di seguirlo dentro allo studio.

-No, Ralts! Non vorremo fare la stessa fine di quel allenatore?!

Ralts insistette. Ruby, rassegnato, gli diede retta finché non sentì gridare.

Dall’entrata sbucò fuori Black, che stava fuggendo dall’agente Jenny, seguito a ruota da Zorua.

Il ragazzo sbatté contro Ruby e entrambi caddero a terra.

-Ahia! Ehi sta attento dove vai!- Si lamentò Ruby massaggiandosi la testa.

Black non lo ascoltò neanche e si guardò indietro per vedere se lo stavano ancora inseguendo.

-Fermi voi due!

- Perché adesso mette in mezzo anche me? Non ho fatto nulla!

-Zitto e corri! Quella non vuole sentire ragioni!

Si alzarono in fretta e continuarono a scappare, riuscirono a seminarla nascondendosi dietro a delle casse sul molo. Rimasero seduti in silenzio per recuperare fiato, Ruby si sforzò di parlare:

-Ma… sei pazzo?

-Forte, vero?- Rispose Black sogghignando ma sfinito.

Ruby rimase senza parole con una faccia che lo fece ridere ancora di più. Riposarono ancora per qualche minuto, senza aprir bocca, fissando il vuoto. Ad un certo punto Black si alzò e si presentò:

-Scusa, non ti ho ancora detto come mi chiamo! Piacere, il mio nome è Black!- e porse la mano a Ruby.

-Non si era capito… Comunque io sono Ruby.- Disse stringendogliela.

-Lui invece è il mio socio Zorua.-

Zorua alzò la testa orgoglioso.

-Piacere di conoscerti, lei, invece, è il mio Pokemon: Ralts.-

Ralts fece un inchino.

-Perfetto! Abbiamo fatto le presentazioni, adesso mi accompagni a Canalipoli!

-Cosa?

-Su, forza! Ormai siamo diventati grandi amici! Devo assolutamente conquistare la mia sesta medaglia!

-Grandi amici? Ma se ci siamo appena conosciuti! E poi perché mai dovrei farlo?

-Su! Non voglio perdere tempo!

-E va bene… Ma a una condizione: ci dovremo sfidare a una lotta Pokemon!

-Ok, iniziamo subito!

-Qui? Adesso?

-Ovvio!

I due allenatori si sistemarono ai lati opposti del molo e mandarono in campo Ralts e Zorua. Prima di iniziare Ruby domandò:

-Black, hai soltanto Zorua come Pokemon?

-No, tutti gli altri sono stati colpiti da una malattia. Se non sbaglio si chiamava Pro… Po…

-Pokerus?

-Si! Esatto!

- Anche tutti gli altri miei Pokemon hanno fatto la stessa fine, ieri ho sentito alla radio che questa infezione si sta diffondendo abbastanza velocemente.

Finita la conversazione, iniziarono il combattimento.

Zorua attaccò per primo con Ripicca, ma Ralts lo bloccò a mezz’aria con Psichico facendolo schiantare contro il suolo. Il Pokemon si alzò velocemente e contrattaccò con Urtoscuro, un’onda d’urto oscura colpì in pieno Ralts che la spazzò via. Essa utilizzò Forzasegreta che, a contatto con l’acqua, si trasformò in Idropulsar e fece considerevoli danni a Zorua. Successivamente Zorua usò Palla Ombra e Ralts si difese con Fogliamagica, le due mosse si scontrarono causando un esplosione che mise KO entrambi i Pokémon.

Gli allenatori corsero ad aiutarli facendogli i loro complimenti per l’ottimo lavoro. Diedero ad entrambi una Ricarica Totale e le creature tornarono subito in forma, Black si congratulò con Ruby:

-Sei davvero abile! Quante medaglie hai già  vinto?

-Anche tu sei formidabile! Per ora ne ho cinque.

-Allora anche tu devi andare a Canalipoli per la sesta!

-Veramente ho battuto la sua palestra qualche giorno fa, per questo sono a Giubilopoli! Avevo saltato la palestra di Mineropoli per indisponibilità , ma ti accompagnerei molto volentieri!

-Perfetto! Allora muoviamoci a prendere il traghetto!

Si imbarcarono, Black iniziò ad agitarsi per l’impazienza:

-Sesta medaglia, sto arrivando! Questo affare non può andare un po’ più veloce?-

-Calmati! Ormai non manca molto.

Quando la barca attraccò, Black, si precipitò giù e per poco non cadde.

-Ma si può sapere che cos’è tutta questa fretta?- Si chiese Ruby.

Arrivarono alla palestra ma la trovarono chiusa.

-Cosa? Chiusa? Non può essere!

- A quanto pare il capopalestra è andato all’Isola Ferrosa.

-Allora andrò personalmente su quell’isola!

-Non penso che sia una buona idea, piuttost…

Ruby si interruppe vedendo Zorua che si stava allontanando da loro, se ne accorse anche il suo allenatore.

-Zorua! Dove vai? Torna indietro!- Lo richiamò Black ma il Pokemon scomparve tra la folla di gente.

-Zorua!- Insisté.

-Che gli è preso?

-Non lo so, non si è mai comportato così! Dobbiamo trovarlo!

Si fecero largo tra le persone continuando a chiamare il Pokemon. Cercarono e cercarono ma nulla. Si stava facendo sera. Black si infuriò e tirò un calcio a un palo e lo fece traballare.

-Accidenti!

-Non ti preoccupare- lo consolò Ruby – Lo ritroveremo sicuramente.

-Ralts! Ralts!- Ralts cercò di attirare l’attenzione dei due ragazzi.

-Che succede? Non avrai intenzione di andartene anche te?

Ralts gesticolò un po’ poi fece segno di seguirli.

-Vuoi dire che hai trovato Zorua?

- Come? Come ha fatto?

- Penso grazie ai suoi poteri psichici!

Ralts li guidò verso una vecchia casa apparentemente abbandonata non molto distante.

-Perché Zorua dovrebbe venire qui?- Disse Ruby, guardando Black, aspettando una risposta.

-Ma certo! Zorua adora questo genere di posti! Però non capisco perché se ne è andato così all’improvviso… Comunque, grazie mille Ralts!

Ralts annuì con il capo.

La porta era rotta in diversi punti, appena Ruby appoggiò la mano sulla maniglia, crollò.

-Oh…

Black non ci fece caso ed entrò.

Numerosi detriti coprivano il pavimento che scricchiolavano ad ogni passo dei ragazzi.

Ragnatele ovunque, non era presente neanche un oggetto integro. Tutto distrutto.

Si sentì un verso in lontananza.

-Zorua?

Si avvicinarono sempre di più a quel suono.

-Zorua! Finalmente ti ho trovato! Non farlo mai più, capito?- Il suo allenatore era al colmo della gioia, si avvicinò ma il Pokemon non si girò neanche.

-Che hai? Guarda che eravamo molto preoccupati per te!

Non ci fu una reazione. Sotto le sue zampe c’era un vecchio libro e lui non faceva altro che fissarlo scodinzolando.

-Hai visto Black? Sembra attratto da quel libro…

Black sollevò il suo Pokemon ma questo si mise a ringhiare cercando di afferrare lo scritto.

-Forse dovresti prendere con te il libro così, almeno, sta buono.- Consigliò Ruby.

-Va bene. Prima di metterlo in borsa, però, voglio darci un’occhiata.

Lo aprì ma restò deluso quando vide che tutte le scritte erano in pokeroglifici.

-Ah! Non ci capisco niente!

-Andiamo alla biblioteca, là  ci sarà  sicuramente qualcosa che ci potrà  aiutare.

-Bene.

Uscirono da quel posto terrificante e andarono nel luogo prestabilito.

Arrivati, Ruby cercò i dei vocabolari sui pokeroglifici e, insieme a Black, tradusse la prima pagina.

-Ok, ho finito di scrivere, ti leggo la traduzione, Ruby?

-Vai.

-E tu, Zorua, ascolta!

Il Pokemon si avvicinò contento e drizzò le orecchie, anche Ralts era particolarmente interessata.

-Bene, inizio: "Al giorno d’oggi esi…

-Leggi prima il titolo!

-Ah, giusto! Il titolo è Yunion.

-Continua.

-Rileggo da capo: "Al giorno d’oggi esistono due mondi gemelli: Nashi e Tono.

Essi prima erano un unico mondo chiamato Yunion. In questo mondo Umani e Pokémon vivevano insieme felici e tranquilli; quando un giorno, Jaaku separò Yunion. I Pokémon, al contrario degli Umani che si erano divisi, andarono tutti a Tono; e a Nashi i Pokémon non esistettero più.

Questo evento fu rimosso dalle menti di Umani e Pokémon da Arceus. Gli unici che ricordarono sono gli avi di noi tre persone che conosciamo la verità  raccontataci dai nostri antenati.

Ci raccontarono questo:

Arceus disse loro che Jaaku era stato rinchiuso in un terzo mondo creato da lui stesso, e che un giorno, ormai non troppo lontano, gli Angeli di Luce provenienti da Nashi avrebbero riunito i mondi con l’aiuto di due Maestri di Tono: uno della Psiche e l’altro del Buio. Uno di noi ha fatto in modo che anche a Nashi i Pokémon esistessero, anche se solo come gioco."

-Un mondo dove non esistono i Pokemon… Ti pare possibile?

-Magari abbiamo sbagliato a tradurre qualcosa…

-No, è tutto giusto. Ho ricontrollato più volte. Va avanti.

- "Noi tre, scrittori del libro, andiamo da un mondo all’altro recitando questa formula:

" Watashi wa hoka no sekai, raito-shÅ, masutÄzu, watashitachi ni subete no seimei o ataeta idaina aruseusu no tenshi ni ikitai.â€.

-Cosa? Fammi controllare!

Ruby prese il foglio e lo rilesse a bassa voce. Si senti il rombo di un tuono, i Pokemon caddero dal tavolo per lo spavento.

-Un tuono? Come è possibile? Fuori non c’è neanche una nuvola!- Disse Black alzandosi di scatto dalla sedia.

-Ralts! Ralts!- Ralts stava indicando l’uscita, voleva controllare cosa fosse accaduto.

Black prese foglio e libro, li infilò nella borsa a tracolla e,insieme a Ruby e a Zorua, corse fuori dalla biblioteca. Non c’era nulla. Il cielo era sereno e, come aveva detto Black, non c’era neanche una nuvola. Cercarono con lo sguardo qualsiasi cosa che possa aver fatto quel rumore.

Ralts li chiamò indicando di seguirlo. Finirono nel retro della biblioteca e rimasero a bocca aperta alla vista di un enorme squarcio azzurro elettrico a pochi metri da loro. Emetteva un fievole bagliore blu scuro, quasi viola. Ralts si avvicinò lentamente e fece per toccare quello squarcio, Zorua fece lo stesso.

-Voi due! Tornate subito qui!- Ordinò Ruby

I Pokemon non lo ascoltarono e appena sfiorarono lo squarcio, vennero risucchiati e sparirono all’istante.

-Zorua!- Gridò Black correndo verso il suo amico. Ruby gridò:

-No! Non farlo!

Black venne risucchiato ugualmente dallo squarcio. Ruby, allora, fece lo stesso senza esitare… Sapeva cosa si provava a perdere una persona speciale.

Cap. 3

Nashi

Sono circa le 6:00 del mattino, gli uccelli cinguettano.

Black e Ruby dopo aver oltrepassato lo squarcio erano svenuti su una collina verdeggiante non lontana dalla città , Ralts e Zorua cercavano di svegliare i propri allenatori.

- Uh… Dove siamo? Ma che… ? Black, svegliati!

- Umh? Ruby… Che?

Ralts e Zorua stavano davanti ai loro allenatori contenti.

- Zorua! Stai bene? Ti sei fatto male? Sei ferito?

- Ralts, tu come stai?

Entrambi i Pokémon erano in perfetta salute e gli allenatori si guardarono sorridendo.

Poco dopo Ruby guardò l’orologio e prese la parola.

- Ok, sono le 6:00 del mattino e stiamo tutti bene, ma… Dove siamo?

- Io l’ultima cosa che mi ricordo è di essere entrato nel…

Ruby lo interruppe

- Hai ragione! Black, hai ancora il libro? Quello che Zorua ha trovato.

- Si, ce l’ho… Aspetta, tu pensi che ci troviamo a Nashi?

- Esattamente.

- E… Come torniamo a Canalipoli?

- Per il momento non saprei… Forse nel libro… Uh?

Un uomo di passaggio distrasse Ruby mentre questo veniva verso di loro.

- Black! Rimetti Zorua nella Pokéball!

- Perché?

- Una persona sta venendo da noi. Ti ricordi cosa dice il libro, no?

Black e Ruby rimisero i loro Pokémon nelle Pokéball, fortunatamente quel signore vestito di tutto punto, con la cravatta color rosso bruciato e i capelli marroni a scodella, non si accorse di nulla.

- Buondì ragazzi. Come mai svegli a quest’ora?

Ruby sussurrò a Black

- Fai parlare me, d’accordo? Non voglio che finisca come con l’agente Jenny.

Sogghignando, Black mosse la testa in segno di approvazione

Rivolgendosi al signore, che iniziava a diventare sospettoso, Ruby disse:

- Stavamo soltanto facendo una passeggiata… Lei chi è? Cosa la porta da queste parti?

- Io sono il direttore del liceo scolastico più rinomato di tutta la città  e di solito vengo qui a passeggiare la mattina, ma non vi ho mai visto da queste parti… Siete appena arrivati?

- Si, esatto… Ci siamo appena trasferiti.

- E in che scuola vi siete iscritti per continuare gli studi?

- Be’… Ecco… Noi… Diciamo…

- Come pensavo… Venite con me, vi iscrivo al mio liceo, ci sono esattamente due posti liberi, così ricomincerete già  da subito a studiare.

Black disse sottovoce a Ruby

- Studiare… Che brutta parola…

- Ma dai, tranquillizzati, riusciremo a…

L’uomo li interruppe:

- Solo una cosa: Quali sono i vostri nomi?

Black aprì la bocca, ma Ruby gliela tappò con la mano e rispose:

- Io mi chiamo Angelo e lui, invece, è Lucifero.

- Complimenti, sono dei nomi bellissimi. Ora andiamo.

Black sussurrò a Ruby:

- Perché non abbiamo detto i nostri veri nomi? E poi come ti sono venuti in mente?

- Non si sa mai. Ho pensato a "Angeli di Luce", così Angelo per me e Lucifero per te.

- D’accordo, ma la prossima volta consultami…

Arrivarono in città , davanti alla scuola. Entrarono in questo imponente edificio e sull’uscio il direttore disse loro:

- Ancora una cosa: Non è permesso indossare cappelli in classe, metteteli nei vostri zaini.

Black si tolse il cappello, ma invece Ruby chiese:

- Da-davvero? Quindi dovrei togliermelo?

Il direttore accennò un severo si con la testa.

- Ehi Ru… Angelo, c’è qualche problema?

- Nessuno… Non ti preoccupare…

Ruby si tolse il cappello mostrando i suoi capelli neri controvoglia,Il direttore disse:

- Va bene, non indagherò. La vostra classe è quella in fondo al corridoio e le lezioni iniziano tra 20 minuti.

Detto questo, se ne andò nel suo ufficio.

- Senti Ruby… Che ti è successo?

- Niente… Niente…- Rispose guardando malinconicamente il cappello

Ruby mise il cappello nello zaino

- Mmmh… Comunque non voglio stare qui impalato per così tanto tempo. Scendiamo, così conosciamo qualche studente!

- Ottima idea.

Intanto due ragazze correvano disperatamente verso la scuola.

- Hikari! Continua a correre e non rallentare!

- Si, Kleis! Ci sto provando ma lo zaino mi sta scivolando dalla spalla!

- La prossima volta svegliati prima!

- Te l’ho già  detto! La sveglia non ha suonato!

- Si, lo so, scusa! E’ che dobbiamo correre tutte le mattine! Ehi, vedo la scuola!

- Già , la vedo anch’io! Ma chi saranno quei due ragazzi vicino all’ingresso?

- Quali?

- Quelli vestiti in modo particolare.

- Non so, saranno nuovi. Andiamo a conoscerli?

-Ok, ma in fretta.

Hikari e Kleis ripresero fiato e si avviarono verso Ruby e Black, ovvero Angelo e Lucifero, per presentarsi. Cominciò Kleis.

- Ciao! Io sono Kleis e lei è Hikari, voi chi siete?

- Io sono Angelo e questo vicino a me è Lucifero.

- Angelo e Lucifero… Che bei nomi!

Hikari, dopo essersi sistemata bene la cartella, si unì alla conversazione.

- Piacere di conoscervi! Siete nuovi?

- Si, veniamo da…- Ruby si mise in mezzo, per evitare che rivelasse la loro vera identità :

- Da molto lontano.

- In effetti il vostro abbigliamento è un po’ particolare.- Notò Hikari e, successivamente, anche Kleis.

- Già â€¦ Mi ricorda qualcosa…

- Comunque…

Hikari venne interrotta dal suono della campanella.

- Ora sarà  meglio entrare. Angelo, Lucifero, qual è la vostra classe?

- Quella in fondo al corridoio

- E’ anche la nostra!

- Bene! Sbrighiamoci però, è il nostro primo giorno qui.

Le lezioni cominciarono e "Angelo" e "Lucifero" vennero presentati alla classe.

All’iniziò del intervallo, Hikari e Kleis si sistemarono davanti ai loro armadietti, in corridoio, per parlare di Pokemon. Black era poco distante da loro e stava ascoltando i loro discorsi, Ruby fece lo stesso ma un alunno catturò la sua attenzione.

- Ehi Ru… Angelo! Hai sentito le nostre amiche? Stanno parlando di Pokémon!

- Si, me n’ero accorto… Ehi… Ma quel ragazzo che va verso di loro che intenzioni avrà ?

Era lo stesso che aveva dato fastidio a Kleis ed Hikari sul pullman, si avvicinò e continuò a beffarsi di loro:

- Ancora a parlare ancora di Pokémon? Non sapete proprio parlare d’altro voi due!

Hikari ribatté seccata:

- Ancora tu?! Smettila e lasciaci in pace!

- I Pokémon sono roba da sciocchi e poi sono anche orribili da guardare! Non posso non prendervi in giro! Ahahahah!

- Adesso basta!

Serrò i pugni pronta colpirlo alla prossima offesa, Kleis cercò, invano, di calmarla finché qualcuno non si intromise nella lite.

- Smettila di dire queste cose!

Lucifero si era messo in mezzo per proteggere le ragazze e presto arrivò anche Angelo a sostenerlo.

- Concordo con il mio amico! Non è roba da sciocchi, sono bellissime creature!

Angelo sussurrò a Lucifero:

- Non potevi consultarmi poco fa?

- Ora siamo pari.

- Altri due mocciosi vedo! Smettetela di bisbigliare tra di voi! Quindi piacciono anche a voi quelle cose orribili!

- Ma come osi? Non ti permetto di parlare in questo modo, chiaro?- Lucifero iniziò a tremare dalla rabbia.

- E che mi fai?

Ormai era su tutte le furie, Angelo cercò di trattenerlo inutilmente, e tirò un pugno a quel ragazzo, tanto forte da farlo cadere.

- Lucifero!- Lo richiamò il suo amico allibito da quel gesto.

- Non ce la facevo più! E poi sta bene, si è rialzato!

Il rompiscatole scappò via con la coda tra le gambe, Kleis andò a ringraziarli:

- Grazie per averci difeso.

Hikari, invece, non era meno infuriata di prima, non sopportava essere difesa dagli altri, e se la prese con Lucifero:

- Perché non ti fai gli affari tuoi? Potevamo benissimo stenderlo da sole, cosa credi?

Kleis cercò di farla ragionare nonostante lei non volesse sentire ragioni. Black, dispiaciuto, stava per scusarsi ma le parole gli morirono in gola quando sentì dei passi pesanti rimbombare nel corridoio avvicinarsi. La folla di studenti che si era fermata ad ammirare la scena si diramò per far passare la vicepreside, non aveva l’aria di una persona particolarmente simpatica, i quattro amici la guardarono avanzare immobili e muti. La signora si fermò a pochi centimetri da loro osservandoli attentamente con espressione severa, Lucifero non riusciva a fare a meno di fissare le rughe che le ricoprivano il volto. All’improvviso urlò così forte che la sua voce si sentì in tutto l’istituto, sputando addirittura sul povero Ruby:

- Angelo! Lucifero! In punizione! Ora!

Ruby, disgustato, si asciugò con la manica protestando:

- Io che centro? Non ho dato pugni!

Kleis cercò di discolparli:

- Professoressa, ci stavano solo difendendo!

- Non sono autorizzati ad usare le maniere forti! Ma visto che sono nuovi e voi siete loro amiche, ragazze, vi do un incarico: Dovete spiegare a Lucifero ed Angelo come funzionano le cose qui! Mi sono spiegata?

Kleis e Hikari risposero: - Si, vicepreside.

- Bene… Inizierete domani! La ricreazione è finita!

Fortunatamente niente punizione e niente 5 in condotta.

La giornata proseguì tranquillamente e al termine delle lezioni, Hikari e Kleis, tornarono da Angelo e Lucifero che stavano passeggiando per il cortile della scuola.

- Grazie ancora.- Disse Kleis

- Di nulla! Scusami Hikari, non pensavo…

-Fa niente, non preoccuparti. Bisogna avere tanta pazienza con me: ho un caratteraccio!- Si giustificò Hikari ridendo imbarazzata -Da quel che ho capito anche a voi piacciono i Pokémon, giusto?

- Si, esatto.

- Che bello! Voi che giochi avete?

- Gi-giochi? Angelo, che giochi abbiamo?

- Non ti vergognare a dirlo Lucifero! Noi non abbiamo giochi, ce li aveva un nostro amico e lui ci ha insegnato tutto quello che sapeva sui Pokémon.- Si inventò Ruby.

- Peccato, noi abbiamo ne tantissimi.- Disse Kleis con una punta di delusione.

- Adesso dove andate? Se non tornate subito a casa potreste venire con noi a in quella di Kleis! I suoi genitori sono in giro con i miei e abbiamo il campo libero per 5 ore!- Cambiò discorso Hikari.

- 5 ore? E che vanno a comprare?

- Non lo sappiamo, ma penso che a loro piaccia girare senza meta nei negozi!

- In effetti non abbiamo niente da fare… E abbiamo detto ai nostri genitori che saremo stati fuori tutto il giorno.

Hikari e Kleis li guidarono a casa di quest’ultima attraverso un viale circondati da enormi ciliegi in fiore che rendevano il cammino davvero piacevole.

- Allora venite! Siamo appena arrivati!- Gridò Hikari correndo sotto il cancello del palazzo di Kleis.

Aperta la porta del 5° piano, i nostri amici entrarono in casa. Un posto gradevole sul bianco, semplice e di buon gusto. Nell’aria si sentiva un profumo che ricorda la mentuccia selvatica

- Che posto accogliente!- Si congratulò Angelo.

- Grazie! L’ho arredata con i miei genitori!

- E questo profumo?- Chiese Lucifero.

- E’ stata una mia idea! C’è un profumo simile anche da me!- Svelò Hikari.

- Buono!

- Volete venire in camera mia?- Propose Kleis.

- Si, ti seguiamo.

- Attenti a non spaventarvi!- Avvertì Hikari.

- Spaventarci?

La stanza di Kleis era di forma quadrata con un armadio a parete, direttamente sulla sinistra della porta, con vicino una scrivania con mensole e cassetti. Invece sulla destra c’era il letto a castello e sotto di esso una specie di minirifugio con libri, ricariche, giochi e una lampada.

Poi anche una piccola TV, sulla parete opposta del letto, dove si trovavano tre cappelli in stile Ruby (Verde, Rosso e Blu), due bambole di Piplup e Shaymin e un computer portatile bianco. Tutto intonato sul bianco celeste con qualche tocco d’arancione vivace e tutto in ordine. C’erano anche due poster: uno con Plusle e Minun sulla porta e l’altro con alcuni Pokémon di 3° Generazione sopra il letto.

- Che bella camera! Ehi Angelo! Hai visto quei cappelli sul tavolo?

- S-si… Li ho v-visti…

Angelo prese quello rosso in mano

- Ti piacciono? Li ho fatti io! Li indossa il mio personaggio preferito: Ruby. Io adoro Hoenn e i suoi Pokémon!

- E’ il tuo p-personaggio preferito?

- Si! Vuoi provarne uno?

- Non saprei…

- Hikari, invece qual è il tuo personaggio preferito?- Domandò Black incuriosito.

- Mmmh… Forse Black… Oppure Red… Non saprei.

- Black? Wow! Cioè, piace anche a me.

Intanto Kleis aveva messo il cappello rosso ad Angelo.

- Wow! Sembri proprio Ruby!

- Certo che sei brava a fare i cappelli… è morbido come il mio…

Hikari fece qualche giro intorno a Angelo per osservarlo meglio.

- Hai ragione Kleis! Anche l’abbigliamento è quello!-

- Si, è ovvio! Ahahahah!- Black ridacchiò.

- Va bene, però ora è meglio se lo tolgo, non vorrei…

- Aspetta… C’è qualcosa che non mi convince…- Kleis diventò dubbiosa, aguzzò un po’ la vista per poter cogliere dei particolari che confermassero i suoi sospetti. Hikari, quando si accorse di questo suo strano comportamento, fece lo stesso.

- Anche lo zaino è lo stesso… Da dove venite? Mi deve essere sfuggito…- Chiese Kleis circospetta.

- Già â€¦ Anch’io non me lo ricordo…- Disse Hikari diffidente.

- Da… Da molto lontano- Ruby fu impacciato.

- Precisamente?

Non sapeva più che dire, quindi…

- Be’… Mi rassegno… Diciamo la verità .

- La verità ?- Hikari aveva lo sguardo intimidatorio fermo su di lui.

- Bene, perché io non ce la facevo più!- Black, al contrario, non vedeva l’ora di confessarsi, odiava mentire.

- Ch-che intendete?

I due allenatori si rimisero i loro cappelli.

- Che razza di scherzo è mai questo?- Hikari cercò un punto d’appoggio con la mano, aveva paura di svenire –Non ci state prendendo in giro, vero?

- No.

- Ma… Come?

- Ieri, quando eravamo a Canalipoli, abbiamo trovato questo libro.

Black tirò fuori dal suo zaino il libro in Pokéroglifici e Hikari glielo strappò dalle mani incredula.

- Kleis! E’ come quello che abbiamo trovato ieri al museo! Solo che è in Pokéroglifici.

- Si! E’ proprio lo stesso!- Lo prese in mano esaminandolo.

- Lo avete anche voi?

- Si, è nel primo cassetto

Kleis prese il libro delicatamente dal cassetto della scrivania e lo porse a Black.

- Il vostro è scritto normalmente!

- Quindi sapete già  tutto.

- Si, ma come siete arrivati?

- Dopo aver letto il libro abbiamo sentito un tuono e Ralts con i suoi poteri psichici ha trovato uno squarcio azzurro elettrico ed è entrata con il mio Zorua, così li abbiamo seguiti e ci siamo ritrovati il giorno dopo non lontani da qui…- Spiegò Black.

Hikari e Kleis si guardarono per qualche secondo, il loro stupore si trasformò in un entusiasmo incontenibile.

- Fermi tutti! Ha-hai detto… Zorua?!

- Hai detto a-anche Ralts… Giusto?!

- Si, io mi sono portato dietro la mia Ralts e Black il suo Zorua.

- Possiamo vederli?- Chiesero le ragazze in coro.

- Ma si certo! Aspettate che…

- No, Black, aspetta. Non facciamoli uscire qui, andiamo sulla collinetta di stamattina.

- Va bene

Hikari e Kleis erano impazienti di vedere i due Pokemon.

- Allora sbrighiamoci! Non sono mai stata così emozionata in vita mia!!!

- Si, anch’io, Hikari!

- Come biasimarle- disse Ruby accennando un sorriso.

Uscendo dall’appartamento continuarono a tempestarli di domande e, appena misero piede in strada, iniziarono a correre rapidamente per arrivare il prima possibile, i due allenatori facevano addirittura fatica a starle dietro, e, infatti, ci impiegarono pochi minuti.

Black e Ruby mostrarono i loro Pokemon facendoli uscire dalla Pokeball, i piccoletti si sgranchirono e si stiracchiarono, non erano abituati a stare tanto tempo dentro la sfera, poi andarono incontro alle sconosciute. Il cuore battè forte nel petto di Kleis e Hikari alla loro vista.

- Che emozione indescrivibile…

- Sono proprio come li conosciamo!

Black accarezzò la testolina di Zorua e propose:

- Ehi, ho un idea! Ruby, ti va di lottare di nuovo?

- Veramente…

Un’idea balenò nella mente di Hikari e interruppe Ruby:

- Aspettate! Ci potreste fare un grosso favore?

- Quale?

- Voglio provare a lottare con Zorua contro Kleis e Ralts! Che ne dite?

- Come mi piacerebbe!- Ammise Kleis.

- Io non… Tu che ne pensi Ralts?

Lei voleva provare.

- E tu Zorua?

Anche lui era d’accordo.

- Perfetto, allora potreste iniziare subito la lotta!

Hikari e Kleis accarezzarono i Pokemon per prendere un po’ di confidenza, Zorua si trasformò in Hikari che esclamò:

-Ehi! Come ti permetti di imitarmi? Ahahahah!

Ralts, invece, sollevò da terra Kleis con psichico.

-Wow! E’ pazzesco!

Adesso erano pronte per lottare, si allontanarono per dar spazio al campo di battaglia, Ralts e Zorua si schierarono rispettivamente con Kleis e Hikari. Ruby le fermò:

- Un attimo! Le conoscete le regole?

- Si, certo che le conosciamo!

- Cominciamo dai!

-Perfetto, allora vi modero io!- Si offrì Ruby.

- Io farò da spettatore.- Black si sedette sul prato ad ammirare.

- Bene… Ralts sa usare Fogliamagica, Psichico, Forzasegreta e Teletrasporto. Invece Zorua sa usare Urtoscuro, Ripicca, Palla Ombra e Rogodenti. Pronti… Via!

Che succederà ? Chi vincerà ? Ruby e Black torneranno a casa?

Questo e tanto altro nel prossimo Capitolo!

Cap. 4

Kleis e Hikari iniziarono la lotta.

- Forza, Zorua! Usa Ripicca!- Ordinò Hikari.

Zorua avanzò verso Ralts preparando l’attacco.

- Ralts usa Teletrasporto poi Fogliamagica!

Zorua stava per colpire la Pokémon ma questa scomparve e si materializzò alle sue spalle e utilizzò il suo prossimo attacco.

- E’ dietro di te! Usa Rogodenti!

Zorua si accorse di Ralts appena in tempo e riuscì a bloccare Fogliamagica poi diresse il suo attacco verso la sua avversaria, andato a segno.

- Ralts, devi mantenere le distanze! Riutilizza Teletrasporto!

Ralts obbedì e si allontanò di diversi metri da Zorua.

- Bene, adesso usa Forzasegreta!

Il Pokémon Sensazione lo fece addormentare dato che stavano combattendo sul prato.

- Zorua, apri gli occhi! Avanti!

- E’ la nostra occasione! Ralts, Fogliamagica!

L’attacco colpì in pieno Zorua scagliandolo via ma, così, si svegliò.

- Perfetto! Ora usa… Black, che stai facendo?

L’allenatore era subentrato nel campo per prendere il suo Pokémon.

- Presto, presto! Zorua, vieni! Ho trovato un Pokémon, devo catturarlo!

-Cosa?- Domandarono gli altri tre all’unisono pur avendo sentito benissimo.

- Black, lascia stare Zorua, stai interrompendo la lotta! Qui non esistono i Pokémon!- Gli ricordò Hikari, voleva assolutamente terminare l’incontro.

- Invece si! Ne ho visto uno adesso! Se non ci sbrighiamo scapperà !

Hikari, Kleis e Ruby lo guardarono perplessi poi lo seguirono fino ad arrivare ai piedi di un albero.

- Eccolo! Un Pidove!- Disse Black indicando un piccione appollaiato su un albero- Fra poco sarà  mio!

- Hai ragione! E’ proprio un Pidove!- Confermò Ruby

- Quello è un piccione!- Li avvertì Kleis.

- Si, è il Pokémon Piccione: Pidove!

Black estrasse una Pokéball dal suo zaino e la scagliò contro il volatile.

- No, non farlo!- Kleis e Hikari gridarono così forte che l’uccello volò via spaventato e la Pokéball sbatté contro il ramo spezzandolo.

- Che ti avevamo detto? Si sarebbe potuto rompere un’ala! Certi Animali sono meno robusti dei Pokémon!- Hikari sgridò Black sottolineando la parola "Animali". Voleva continuare ma la sua voce fu coperta dal suono delle campane della chiesa. Kleis diede un’occhiata all’orologio:

- Caspita, sono già  le 6, dobbiamo tornare subito a casa, non abbiamo nemmeno fatto i compiti per domani.

Detto questo, rivolse lo sguardo verso Ruby e Black:

- Voi due avete intenzione di ritornare nel vostro mondo?

- No… Non sappiamo nemmeno come fare…- Le rispose Ruby amareggiato.

- Allora avete bisogno di un posto dove dormire! Ma non penso che abbiate dei soldi per permettervi un albergo…- Disse Hikari.

- Ho trovato!- Dichiarò Kleis dopo averci pensato un po’ –Hikari, tua nonna possiede una villetta! Ed è abbastanza grande per loro! Inoltre è in mezzo a un boschetto, l’ideale per farci giocare i Pokémon!

- Si, ma… che le dico? Non sospetterà  qualcosa quando lasceremo loro due a casa sua mentre noi torniamo nella nostra? Insomma, si aspetterà  che noi rimanessimo con loro.

- Ci inventeremo una storia… Tipo che i loro genitori sono andati in viaggio e hanno portato con loro le chiavi di casa così non possono più entrare.

- Mmh… Spero tanto che ci creda, di certo non possiamo lasciarli per strada. Mia nonna, ormai, è già  abbastanza anzianotta, ci potrebbe cascare.

- Un attimo! Siete sicure che non saremo di disturbo? Possiamo sempre accamparci qui per la notte, facciamo sempre così durante i nostri viaggi.- Si espresse Ruby.

- Qui non è come nel vostro mondo! Di notte girano persone poco affidabili e i ragazzi sono i bersagli preferiti.- lo informò Hikari –Poi mia nonna è sempre contenta di ricevere visite.

- Allora è deciso!- Esultò Kleis contenta - Avanti, vi facciamo strada!

Ruby e Black le ringraziarono poi quest’ultimo chiese:

- Useremo i nostri falsi nomi?

Hikari gli rispose:

- Si, penso che sia meglio. Voi siete conosciuti come Angelo e Lucifero.-

Attraversarono la periferia e arrivarono ad un sentiero che conduceva dentro a un boschetto poco fitto. Diversi scoiattoli si arrampicavano sugli alberi, per poco Black non li confuse con degli esemplari di Pachirisu. Arrivarono davanti a un cancello di una villa molto graziosa, con balconi adorni di fiori di tutti i colori e svariate specie di piante, tutte in splendida forma. Il giardino era piena di alberi fioriti e di cespugli di rose, c’era addirittura un’altalena un po’ arrugginita e una bicicletta appoggiata al muretto. Hikari suonò il campanello, si sentì una voce al citofono:

- Si? Chi è?

- Nonna, sono io, Hikari con un paio di amici.

- Oh! Prego entrate, vi do il tiro.

Il cancello si aprì e i ragazzi si fermarono a guardare un po’ in giro.

- Il giardino è tenuto benissimo!- commentò Ruby.

- Dopo dobbiamo assolutamente mostrarvi una cosa!- Disse Kleis.

-Cosa?- Domandò Ruby.

La porta dell’ingresso si aprì e sbucò una anziana signora sorridente con i capelli bianchi raccolti in un chignon, molto più bassa dei ragazzi, lei li accolse subito:

- Buongiorno Hikari e Kleis! Che piacere vedervi! E chi sono questi ragazzuoli?

- Buongiorno, signora!- Salutarono cordialmente Black e Ruby.

- Ciao, nonna!- Hikari la abbracciò e continuò –Loro due sono Lucifero e Angelo.

- Piacere di conoscervi!

- Nonna, ascolta, avremo bisogno di favore…

- Certo, che ne dite di parlarne davanti a una tazza di the con i biscotti?

- Si, si! Con molto piacere! Ho una fame…- Rispose prontamente Black, Ruby gli diede una gomitata e gli mormorò:

- Sii più cortese!

- Scusa…- Disse Black toccandosi la testa un po’ imbarazzato

I ragazzi entrarono in casa, era spaziosa, arredata con mobili all’antica ma svariati vasi di fiori rallegravano l’ambiente. Black sussurrò a Hikari:

-A tua nonna piacciono molto le piante, eh?

- Già ! Le adora, una volta faceva la fioraia in giro per il mondo.

Salirono al piano superiore e si accomodarono su un divanetto. La signora servì il the con dei pasticcini su un tavolino poi si sedette anche lei su una poltrona di fronte ai ragazzi.

Black e Ruby si fiondarono sul cibo, Ruby, però, con più moderazione.

- Allora nonna, ti stavo dicendo…

Hikari guardò Kleis come se volesse dirle "sei sicura che funzionerà ?".

Kleis fece un piccolo cenno con la testa.

- Be’, i genitori di Angelo e Lucifero sono in vacanza per qualche giorno e, per sbaglio, si sono portati con loro le chiavi di casa così adesso i nostri nuovi compagni di classe non possono più entrare in casa e ci stavamo chiedendo se avresti potuto ospitarli.

I ragazzi restarono col fiato sospeso aspettando la decisione della vecchietta. Essa sorseggiò un po’ la bevanda poi appoggiò delicatamente la tazza sul piattino e disse:

- Ma certo! Se volete vi mostro subito le stanze!

Loro tirarono un sospiro di sollievo.

- Grazie infinite, sappia, però, che se siamo di disturbo, noi leveremo le tende.

Non ti preoccupare Angelo, sono certa che non lo sarete!

- E se avrà  bisogno di qualcosa, noi saremo pronti ad aiutarla!

- Grazie Lucifero, sei un bimbo molto caro!

Hikari e Kleis ridacchiarono. Finirono di bere e mangiare con calma, Kleis si alzò e annunciò:

- Bene, adesso vi mostreremo un posto che in pochi conoscono!

Black fu sommerso dalla curiosità :

- Davvero? Quale? Quale?

- Calmati! E’ un luogo dove possiamo stare in pace! Dobbiamo parlarvi.- Rispose Hikari seria.

Le ragazze li guidarono nel bosco fino ad arrivare davanti ad una enorme quercia. Su di essa vi era costruita una casetta per niente piccola, da un lato vi era appesa una scaletta per salire. Se si osserva bene, si possono notare un pallone da calcio sgonfio e polveroso incastrato tra i rami e un frisbee che aveva fatto la stessa fine. Hikari, con tre balzi da un ramo all’altro, raggiunsero facilmente la casetta. Black le chiese stupito:

- Ma come fai a saltare così in alto?

- Eheh… Vivere a stretto contatto con il bosco ha i suoi vantaggi!

- Non ti smentisci mai…- Commentò Kleis.

Salirono ed entrarono insieme nella costruzione.

Era sorprendentemente estesa. Al centro c’era un tavolo in legno con sei sedie, alla parete si trovavano numerosi scaffali con diversi libri, mappe, fogli e matite colorate e all’ingresso un attaccapanni con un binocolo e due giacche a vento con ai piedi un piccolo zaino. Tutto era in perfetto ordine. Quattro larghe finestre erano distribuite sui lati della stanza, tra cui una collegava a delle scale in legno che portava su una piattaforma in legno sulla cima della quercia, da là  si vedeva benissimo la città  in lontananza. Kleis appoggiò il suo zaino sul tavolo rumorosamente, per la sua pesantezza, poi tirò fuori il vecchio libro.

- Bene, ora, tirate fuori il vostro.

Black fece come aveva detto Kleis, prese il suo e lo mise di fianco a quello delle ragazze, insieme al foglio della traduzione. Hikari prese il foglio e lo confrontò con la prima pagina del loro manufatto.

- Sono identici… Com’è possibile? Come diavolo avete fatto ad arrivare qui?

- Io e Black stavamo leggendo il libro e quando abbiamo finito l’ultima frase, scritta in modo strano, si è sentito un tuono fortissimo quindi…

- Fermo un attimo! Anche noi avevamo sentito un tuono! Ma stava piovendo.

- No, nel nostro mondo no. Per questo siamo usciti dalla biblioteca di Canalipoli! Sul retro era comparso un enorme squarcio e ci siamo entrati, ed eccoci qui!

Ci fu un lungo minuto di silenzio.

- Sentite… Avrei un’idea…- Propose Kleis attirando l’attenzione del gruppo - Il libro dice che una volta i due mondi erano uniti e… Che ne dite se proviamo a riformare Yunion?

Hikari ci rifletté un momento:

- Non lo so Kleis…

- Pensaci un attimo! Così i anche noi potremo avere dei Pokémon e diventeremo delle allenatrici!

- Potrebbe sconvolgere la nostra società , però…- Poi si rivolse verso Black e Ruby – Se noi decidessimo di riunire i mondi, voi ci aiutereste?

- Ma noi non abbiamo la più pallida idea di come si faccia!- Disse Ruby.

- Il libro parla di due maestri: uno di tipo Buio e l’altro di tipo Psico. Potreste essere voi due…

Black rimase alquanto sorpreso:

- Noi? Perché noi?

- Perché i vostri Pokémon sono Ralts e Zorua, non penso che sia un semplice caso.- Intervenne Kleis.

- Se è per questo cita anche degli Angeli di Luce che aiuteranno i maestri ma non sappiamo chi sono!

- Li troveremo sicuramente, intanto proviamoci!

- Che ne dite se leggiamo anche la seconda pagina? Potrebbe chiarirci un po’ le idee.- Suggerì Ruby, Hikari approvò:

- Hai ragione! Leggiamo nel nostro, almeno quello è scritto normalmente!

Kleis prese il libro e recitò le scritte:

Arceus si è raccomandato però di non pronunciare contemporaneamente nei due mondi la formula, poiché Jaaku tornerebbe, non sappiamo dove, per dividere completamente i mondi mettendo in uno i Pokémon e nell’altro gli Umani e dobbiamo impedire che questo accada a tutti i costi.

Il compito di questo libro è di far conoscere gli indizi ai Maestri e agli Angeli di Luce per riunire i due mondi:

Dovranno farsi dare i Frammenti sacri dai Custodi superando delle prove.

Questi tutti insieme si fonderanno e creeranno la Sfera Bianca, lo stesso oggetto che Arceus ha usato per creare Pokémon ed Umani.

Le prove servono ai Custodi per capire se gli Angeli di Luce e i Maestri sono in grado di riunire i mondi.

Esistono tanti custodi e tante prove, ma qualunque cosa accada, siamo certi che i Maestri e gli Angeli di Luce avranno la forza e la determinazione per affrontarli… Uh? E qui cosa c’è?

In mezzo alla pagina c’era una piccola lista, Kleis lesse anche quella:

1. Mew & Mewtwo; (Frammento Novaspece & Clone)

2. Articuno, Zapdos, Moltres e Lugia; (Frammento Alighiaccio, Alituono, Alifuoco e Argento)

3. Unown; (Frammento Simbolo)

4. Raikou, Entei, Suicune e Ho-oh; (Frammento Tempesta, Vulcano, Ventonord e Arcobaleno)

5. Celebi; (Frammento Selva)

6. Regirock, Regice, Registeel e Regigigas; (Frammento Pietra, Ghiacciato, Acciaio, Materiale)

7. Latias e Latios; (Frammento Gemello Rosso e Gemello Blu)

8. Kyogre, Groudon e Rayquasa; (Frammento Mare, Terra e Cielo)

9. Jirachi; (Frammento Stella)

10. Deoxys; (Frammento DNA)

11. Spiritomb; (Frammento Ribelle)

12. Rotom; (Frammento Elettroscherzo)

13. Uxie, Mesprit e Azelf; (Frammento Sapere, Emozione e Volontà )

14. Dialga, Palkia e Giratina; (Frammento Tempo, Spazio e Distorto)

15. Cresselia e Darkrai; (Frammento Sogno e Incubo)

16. Phione e Manaphy; (Frammento Oceano e Tempiomare)

17. Heatran; (Frammento Eruzione)

18. Shaymin; (Frammento Gradicea)

19. Victini; (Frammento Vittoria)

20. Reshiram, Zecrom e Kyurem; (Frammento Verità , Ideale e Gelodentro)

21. Cobalion, Virizion, Terrakion e Keldeo; (Frammento Ragione, Rapido, Potente e Giustizia)

22. Meloetta; (Frammento Melodia)

23. Genesect; (Frammento Preistorico)

24. Arceus. (Frammento Divino)…

- Riporta i nomi dei vari frammenti… Quindi, in teoria, dovremo battere tutti questi leggendari? E’ un’impresa impossibile!

Hikari prese per mano Kleis per avvicinarla e le sussurrò:

- Sarà  anche impossibile, ma così potremo visitare Tono e diventare delle vere allenatrici!

L’idea piacque parecchio a entrambe. Ruby disse:

- Allora è deciso? Volete veramente venire a Tono e recuperare questi "Frammenti"?

-Si!- Risposero.

- E va bene… Allora noi vi aiuteremo!

Black protestò:

- Ma io devo battere i capopalestra!-

- Li batterai dopo! Quindi per ritornare a Tono basterà  ripetere quella strana frase nella prima pagina?

- Si, forse… Kleis, prova a leggerla.

-Ok- Riprese il libro e cercò il punto in cui era scritto la formula -" Watashi wa hoka no sekai, raito-shÅ, masutÄzu, watashitachi ni subete no seimei o ataeta idaina aruseusu no tenshi ni ikitai."

Tutti e quattro aspettarono che successe qualcosa.

- Forse abbiamo sbagliat…- Black fu bruscamente interrotto da un fortissimo rumore, la terra tremò per qualche istante. Scesero velocemente dall’albero e trovarono davanti a loro lo stesso squarcio che avevano visto Ruby e Black.

- Forza, andiamo! Tranquille, non per niente pericoloso!- Black invitò le ragazze che erano rimaste paralizzate a fissare lo squarcio.

- Tentiamo…- Hikari lo osservò meglio e si avvicinò lentamente, Kleis la raggiunse.

- A-aspettami, Hikari!

Loro due entrarono per prime, Ruby e Black si assicurarono che tutto andasse bene poi le raggiunsero. Appena furono tutti dentro, lo squarcio sparì…

Arriveranno sani e salvi a Tono? Riusciranno a trovare i vari frammenti?

Hikari e Kleis diventeranno allenatrici?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo!

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Cap. 5

Una lieve e fresca brezza marina soffiava su Canalipoli, la gente girava spensierata tra le bancarelle del mercato nel centro della città  mentre i marinai legavano le funi, delle loro navi, al porto. Su di loro erano proiettate le ombre di numerosi Wingull che volavano allegri versificando rumorosamente. I quattro amici erano distesi sul prato nel retro della biblioteca.

Che male… Dove sono? Che è successo? Non ricordo…

-Che forza! Saranno degli alieni!

Chi ha parlato?

Black aprì gli occhi di scatto e si ritrovò davanti il volto di un bambino dai capelli e occhi castani chiari con una giacca azzurra che lo stava fissando divertito, sulla sua spalla si trovava un simpatico Meowth. Black tirò un urlo fortissimo:

-Aaaaah!

-Wow, sei vivo! Hai visto, Mister Socko?

-Meooo!- Miagolò il Pokemon.

Gli altri tre si svegliarono sentendo Black ma erano ancora storditi con un doloroso mal di testa, specialmente Kleis e Hikari. Guardarono verso il ragazzino, massaggiandosi la testa, ma senza capire cosa stesse accadendo. Il bambino proseguì eccitato:

-Non ci posso credere! Vi siete materializzati a mezz’aria e poi… Boom! Siete caduti a terra! Come avete fatto? Siete dei maghi?

Black cercò di mettere insieme qualche parola ma con scarso risultato:

-Ma… Ma… Tu… Chi… Eh?- Si prese un po’ di tempo per concentrarsi e riprovò. – Chi sei? E cos’è Mister Socko?

- Io mi chiamo LegendGabry! Mister Socko è il mio Meowth!Sembrate degli allenatori! Quel è il vostro nome? Volete fare una lotta con me?

-Hai detto "una lotta"? Certo! Io sono Black!

Ruby, intanto, aiutò le ragazze a rialzarsi poi andarono dal loro amico.

-Hai detto di chiamarti LegendGabry? Io sono Ruby e loro due sono Kleis e Hikari.

-Ciao…- Salutarono con poco entusiasmo per il dolore.

-Legend mi ha sfidato in una lotta! Devo assolutamente recuperare i miei Pokemon dall’infermiera Joy! Ormai saranno guariti!

-Idem per me.- Disse Ruby.

Attraversarono la città  per arrivare al Centro Pokemon, Hikari e Kleis non si stupirono più di tanto nel vedere Canalipoli e i Pokemon poiché li conoscevano benissimo dal gioco.

Appena entrarono nell’edificio la prima cosa che videro fu un ragazzo biondo che indossava una giacca a righe bianche e arancioni ed una sciarpa verde che correva verso di loro.

-Fate largo!

Stava per investire Hikari ma lei schivò all’ultimo e il ragazzo inciampò nei suoi piedi cadendo addosso a Kleis. Lui si rialzò subito e diede la colpa a Kleis dell’accaduto.

- Ehi! Perché non ti sei spostata quando ho detto "fate largo"? Sei sorda forse? Mi dovrai pagare una multa salatissima per questo! Tra cinque, quattro, tre, due…

Hikari lo prese da parte e gliene cantò quattro:

-Ma sei impazzito?! Non puoi correre così inoltre la colpa non è di Kleis ma, bensì, tua! Se ti fossi fermato non saresti inciampato! E adesso dille scusa!

-Una multa? Non sei neanche un poliziotto! Fortunatamente…- Si unì Black ripensando all’agente Jenny.

LegendGabry si godè la scena dell’accesa discussione mentre Ruby aiutò Kleis a rialzarsi:

-Va tutto bene?

-Si… Non preoccuparti!

-Ok. Voi tre finitela!

-Tsk… - Sbuffò Hikari, Kleis si avvicinò a lei osservando attentamente il biondino.

-Hikari, hai visto? Lui è…

-Pearl.- concluse.

-Esatto! Ma come fate a sapere il mio nome?

-Eheh…- Sghignazzarono le due amiche.

LegendGabry non voleva più aspettare e sbottò:

-Allora? Quando prendete questi Pokemon? Io voglio lottare!

Pearl, sentendo quello che aveva appena detto Gabry, cambiò del tutto l’umore:

- Ehi, ehi, ehi! Così anche voi siete degli allenatori! Allora per saldare il debito con me sfiderò qualcuno di voi!

-Perché ovviamente te sei la vittima…- disse a bassa voce Hikari incrociando le braccia e guardando storto Pearl.

Black propose:

- Potremo fare una lotta in doppio! Io e Ruby contro LegendGabry e Pearl. Che ne dite?

Ruby ci pensò un po’, stava per rispondere ma LegendGabry fu più veloce di lui:

-Mi sembra un’ottima idea!

Ruby e Black ritirarono i loro Pokemon guariti dall’infezione poi tutti e sei uscirono dal centro Pokemon per lottare. Si sistemarono in un viale abbastanza largo ma dove non passasse la gente.

Hikari e Kleis si sedettero su dei scalini di un palazzo.

-Forse era meglio se andavamo nel Pokemon Market per comprarci delle Poke Ball…

-Hai ragione! Presto Hikari! Andiamo mentre loro lottano!

Avvisarono gli altri che si sarebbero assentate per un po’ intanto iniziò l’incontro.

Black e Ruby mandarono in campo rispettivamente Charmender e Salamence mentre LegendGabry e Pearl mandarono Carracosta e Skarmory.

-Forza Penta Penguin! Vediamo di vincere!- LegendGabry incoraggiò il suo Pokemon.

-Cosa? E chi sarebbe?

- E’ il soprannome che ho dato a Carracosta! E adesso cominciamo! Penta Penguin usa Idropulsar!

Carracosta utilizzò l’attacco su Charmeleon. Black commentò:

-Non sarà  di certo questa misera mossa a stenderci!

Charmeleon salì in groppa a Salamence che spiccò il volo, raggiunse una tale altezza da scomparire agli occhi degli allenatori.

-Charmeleon, muro di fumo!

-E tu Salamence usa Dragopulsar!

Il Pokemon drago scese in picchiata, Charmeleon fece la sua mossa. Un’enorme nuvola di fumo avvolse il campo. Salamence ne approfittò per usare Dragopulsar che colpì in pieno Carracosta poi risalì in cielo.

-Skarmory, raggiungi in volo Salamence e usa Alacciaio!

Skarmory fece come aveva ordinato Pearl, sbucò fuori dalla nuvola di fumo e si ritrovò di fronte a al Salamence, attaccò con Alacciao che fece sbilanciare il suo avversario che cadde a terra, Charmeleon era rimasto bloccato dal suo corpo pesante.

-E’ il nostro momento! Penta Penguin usa Acquagetto!

Carracosta si ricoprì d’acqua e caricò Salamence e Charmeleon, sembrava finita per loro.

-Allora hai capito dove siamo?- Chiese Hikari.

-Più o meno… Canalipoli è molto diversa da quella del gioco.- Kleis stava guardando la mappa per capire dove fosse il Pokemon Market. Stavano camminando nel centro città  o più probabilmente stavano girando in tondo.

-Forse ci sono!- Esclamò Kleis indicando la via alla loro destra –Per di là !

-Bene, Andiamo!

Hikari seguì Kleis fino ad un edificio dal tetto blu con il simbolo della Poke Ball.

-Ci siamo!

-Evvai!

Entrarono, diversi allenatori osservavano gli scaffali colmi di pozioni e altri strumenti per i Pokemon. Le due amiche presero sei Poke Ball a testa e si avviarono dalla cassiera.

-Sono 2.400 P-

-"P"? Ma noi non abbiamo questo tipo di moneta…- Disse Hikari sconsolata, Kleis controllò il portafoglio nella sua borsa:

-Abbiamo 20.000 yen…

-Quindi che facciamo?

-Scusate, potrei dare un’occhiata ai vostri soldi?

-Certo.- Kleis li tirò fuori e li mostrò alla cassiera.

-Sentite, potrei fare uno strappo alla regola e accettarvi quei soldi.

-Sul serio? Grazie mille!- Ringraziò Hikari.

Misero i loro acquisti nelle loro borse e fecero per tornare dai loro amici.

La lotta stava proseguendo. Charmeleon nonostante fosse schiacciato riuscì ad attaccare con Pirolancio , l’esplosione fermò Carracosta e si ritrovò addirittura scottato.

-Skarmory, Cannonflash!

Skarmory iniziò a raccogliere l’energia, Charmeleon cercava di liberarsi ma non ci riusciva, Salamence non si muoveva ma non era ancora KO.

-Forza Salamence! Non mollare!

Il Pokemon sentendo le parole del suo allenatore cercò di rialzarsi, Cannonflash era già  pronto e diretto verso di lui. Carracosta continuava a soffrire per la scottatura ma, nonostante ciò, usò idropulsar. Salamence riuscì a spiccare il volo all’ultimo secondo con in groppa Charmeleon evitando entrambe le mosse che si scontrarono creando un’esplosione.

-Sì!- Gridarono Ruby e Black.

-E ora il gran finale! Charmeleon usa Dragofuria!

-E tu Salamence Lanciafiamme!

Charmeleon saltò giù dal suo compagno e caricò contro Carracosta scaraventandolo via, Skarmory venne colpito da un’intensa fiammata provocata da Salamence e precipitò a terra. Si alzò una fitta nuvola di polvere, i quattro allenatori incollarono lo sguardo sul campo di lotta per vedere l’esito. Carracosta e Skarmory erano KO.

-Fantastico, ce l’abbiamo fatta!- Esultò Black dando il "cinque" a Ruby.

-Accidenti! Non sarete così fortunati la prossima volta! Vi saluto!- Pearl rimise il suo Pokemon nella Poke Ball e corse via.

-Che tipo…- disse Ruby.

-Questa volta non è andata bene ma alla prossima vi batterò di sicuro, potete contarci! Ci vediamo!

-Arrivederci Legend!

Anche lui se ne andò, Ruby e Black diedero delle Ricariche Tot ai loro Pokemon complimentandosi con loro per l’ottimo lavoro.

-A proposito, dove sono finite Hikari e Kleis?- Chiese Black.

-Erano andate al Pokemon Mark… Ah, eccole là !

-Siamo qui!- Kleis e Hikari stavano correndo verso di loro.

-Ci eravamo perse di nuovo ma… dove sono LegendGabry e Pearl? E la lotta come è andata a finire?- Domandò Hikari guardandosi intorno.

-Loro due se ne sono già  andati e abbiamo vinto!- Rispose Ruby.

-Complimenti! Ma adesso dobbiamo trovare Cresselia e Darkrai, dovrebbero trovarsi su delle isole qui vicino.- disse Kleis riprendendo la mappa – Che a quanto pare non sono segnate…

-Scusate ma perché quell’uomo vicino ad una barca sta chiedendo aiuto?- Hikari indicò un signore vestito da marinaio. Black si girò per guardare-

-Non ne ho idea, vediamo cosa vuole.

Chi sarà  quest’uomo? Cosa vorrà ?

I quattro ragazzi ce la faranno a trovare Darkrai e Cresselia? Prenderanno i due frammenti?

Continuate a seguirci!

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Cap. 6

Il marinaio continuava a chiedere disperatamente aiuto ai passanti ma questi lo ignoravano. Kleis, insieme a Hikari, Black e Ruby, si avvicinò per sentire il suo problema:

-Scusi signore, va tutto bene?

L’uomo di mare, appena notò i quattro ragazzi, sembrava che stesse per scoppiare a piangere, non si capiva se di gioia o di tristezza.

-Grazie al cielo! Finalmente qualcuno disposto a darmi una mano!

-Ok, adesso si calmi e ci dica chi è e che cosa succede.- cercò di tranquillizzarlo Hikari. Il marinaio si passò la manica sugli occhi per asciugarsi le lacrime e iniziò a spiegare:

-Vedete… Mio figlio è da giorni che non si sveglia più. Io e mia moglie abbiamo fatto di tutto per svegliarlo ma non ha funzionato niente! Si agita spesso nel sonno mormorando delle parole che non riesco a comprendere…

L’uomo cominciò a singhiozzare, Black gli diede qualche pacca sulla spalla mentre Ruby lo consolò un po’. Hikari ne approfittò per dire a Kleis senza che nessuno la notasse:

-Hai sentito? E’ successa la stessa cosa anche nei videogiochi! Deve essere Darkrai.

-Già â€¦ Però dovremmo accertarcene…

Hikari si rivolse al marinaio:

-Signore, forse sappiamo come aiutare suo figlio!

-Davvero? Allora venite con me! Vi porto a casa mia. Comunque non mi sono ancora presentato: mi chiamo Elfio e sono un marinaio, anche se probabilmente l’avrete già  notato.

Elfio li portò fino a casa sua, fortunatamente, non era molto lontana. L’arredamento era molto semplice:

l’entrata portava direttamente al salotto composto da un tavolo rettangolare per un massimo di otto persone e numerose fotografie erano appese ai muri in compagnia di qualche quadro. Subito a sinistra, accanto ad un comodino con un vaso azzurro chiaro contenente dei fiori bianchi, c’era la cucina da cui proveniva un dolce profumo di biscotti al cioccolato, accompagnato da un tenero motivetto, che stava preparando la moglie del marinaio per suo figlio.

A destra c’era la stanza del ragazzo: la porta aveva appesi dei disegni raffiguranti alcuni pokémon di tipo acqua, probabilmente i suoi preferiti.

Entrarono nella cameretta: c’era una finestra sul muro opposto alla porta da cui si riusciva a vedere uno dei numerosi canali di Canalipoli, una scrivania con sopra fogli, quaderni, matite colorate e non, disegni ed una lampada stravagante a forma di Chinchou, il tutto un po’ in disordine. Infine a sinistra c’era il letto con il bambino che mormorava e si agitava dormiente sopra le coperte dai motivi marini. Elfio, vedendo suo figlio ancora in quello stato, si rattristò.

-Provare a svegliarlo è inutile…

-Non si preoccupi!- disse Black –Faremo tut… Ruby che ha Ralts?

Il Pokémon si stava agitando sulla spalla del suo allenatore.

- Che cos’hai? - domandò Ruby.

Ottenuta l’attenzione generale, Ralts si teletrasportò vicino al bambino ed incominciò a gesticolare. Hikari le si avvicinò per riuscire a comprenderla dopodiché disse convinta:

-Ho l’impressione di sapere che cosa vuole dirci

-Cosa?

-Elfio- Kleis si rivolse al marinaio -ci può accompagnare con la sua barca all’isola di Cresselia?

-L’isola di Cresselia? Intendi… - fu interrotto da un ragazzo alto, con i capelli neri e gli occhi castani, entrato all’improvviso nella stanza facendo sbattere violentemente la porta.

-Ho sentito la notizia- disse con il fiatone- e sono corso subito qui…

-Ragazzi, questo è Jordan, il migliore amico di mio figlio. E’ un allenatore molto abile- spiegò Elfio- Jordan, questi sono Ruby, Hikari, Kleis e Black. Loro sanno come svegliarlo.

-Davvero?- chiese Jordan sorpreso ansimando.

-Si: dobbiamo incontrare Cresselia sull’Isola Lunapiena- lo informò Kleis- Io ed Hikari sosteniamo che Darkrai sia nel suo sogno…

-Che adesso è un incubo…- pronunciò serio Ruby.

-Per caso- suppose Jordan- avete intenzione di trovare Cresselia per farvi dare un’ Alalunare?

-Io credo che l’Alalunare non basti…- disse Ruby

-In effetti io so che queste cancellano gl’incubi provocati da Darkrai, ma se lui è dentro l’incubo non credo che servano un granché…- rifletté Black.

-Comunque vi porterò sull’Isola Lunapiena- fece Elfio – C’è ancora una speranza in fondo

-Ben detto! Ed io verrò con voi!- disse Jordan.

-Va b…- Elfio zittì Black.

-No, tu devi restare qui a tener d’occhio il mio ragazzo

-Ma… Va bene- Jordan era piuttosto pensieroso, Black non riusciva più ad aspettare.

-Allora? Ci muoviamo? All’Isola Lunapiena e alla svelta!

Lasciarono la casa con Jordan che stava controllando la temperatura del suo amico, il traghetto era nel canale di fianco, i ragazzi vi si sistemarono, Elfio andò nella cabina di pilotaggio e la barca partì. Il mare era calmo e la barca proseguiva velocemente, diversi Finneon saltavano su e giù nell’acqua mentre affioravano gruppi di Wailord e Wailmer. Hikari ne approfittò per scattare delle foto con la sua inseparabile macchina fotografica. Erano in viaggio già  da parecchie ore, il sole stava tramontando, il cielo e il mare si erano tinti di arancione.

- Uff…Quanto manca?- disse Black che era sul punto di addormentarsi.

-Calmati- disse Ruby- Fai come Zorua e Ralts che sono tranquilli, ci vorrà  ancora un po’

-Mpfh…

Poco lontano le ragazze stavano guardando il panorama, Hikari era impaziente di arrivare.

-Ma quanto ci stiamo mettendo?!

-Smettila! Stai facendo come Ash quando doveva andare all’Isola Ferrosa!- la rimproverò Kleis.

-Accidenti, non posso comportarmi come quell’ignorante, ne va della mia dignità !

Zorua stava gironzolando allegramente,ad un certo punto drizzò le orecchie e iniziò ad annusare per terra.

-Che succede?- chiesero i ragazzi.

Il Pokémon si avviò verso il retro della nave seguito a ruota da Ralts e gli altri, si affacciò sulla scialuppa di salvataggio e poi ci saltò dentro.

Subito dopo la volpe venne scaraventata su Ruby, Jordan saltò fuori dalla scialuppa mortificato.

-Ahi! Ma che…?!

-Zorua…

-Tranquillo, non lo hai fatto apposta, ma…-Ruby fu interrotto da Elfio che era accorso per vedere cosa fosse successo.

-Rag… Jordan! Che ci fai qui?! Non ti avevo detto di… Ormai è troppo tardi per tornare indietro…- era alquanto contrariato.

-Volevo aiutarvi! Non riesco a guardare il mio migliore amico in quello stato non potendo fare niente…

-Allora vieni con noi!- propose Kleis.

-Ormai sei qui, non hai altra scelta e… un po’ d’aiuto in più non farà  di certo male!- disse Hikari.

-Allora resta, non manca molto.-decise Elfio, buttò l’occhio sul mare e gridò indicando qualcosa:

- Guardate laggiù!

L’isola si vedeva a malapena a causa della nebbia che la avvolgeva. La barca si addentrò nella foschia che si faceva sempre più fitta.

Ruby commentò nervoso:

-Ormai non si vede più niente.

Kleis si stava tormentando le mani agitata.

-Forse ci siamo persi… Faccio addirittura fatica a distinguere il mare dal cielo, anzi… Non li distinguo proprio più!

Hikari cercò di calmarla:

-Rilassati, prima abbiamo visto l’Isola Lunapiena, no? Ormai ci siamo.

Il traghetto rallentò e iniziò a traballare. La nebbia stava scomparendo velocemente.

-Venite, presto!- li chiamò Black guardando l’acqua. Era cristallina e limpida, si riusciva a vedere nitidamente la barriera corallina. Rimasero tutti affascinati da quello spettacolo eccezionale. Ci fu un ultimo scossone e la barca si fermò.

-Ok, tutti giù!- disse Elfio uscendo dalla cabina, Ruby gli chiese:

-Lei verrà  con noi?

-No, penso che rimarrò qui di guardia. Non vi dispiace, vero?

-No, no. E’ la cosa migliore.

Jordan scese subito.

-Accidenti…

-Che succede?- domandò Kleis. Saltarono giù anche tutti gli altri e capirono immediatamente. L’isola era meravigliosa. La soffice sabbia bianca era decorata da numerose conchiglie dai più svariati colori e tutte perfettamente intatte. Più avanti la vegetazione era abbastanza fitta, l’erba e le piante erano di un bel verde smeraldo brillante senza neanche una foglia appassita. Nell’aria c’era un dolce profumo emesso da innumerevoli fiori caratterizzati da molteplici tinte vivaci. Sembrava il paesaggio di una fiaba… o di un sogno. Rimasero tutti incantati.

-Be’… Direi di andare…- Propose Ruby.

-Sì…- concordò Hikari. Si incamminarono su un sentiero che si addentrava nel bosco.

-Non ci sono molti Pokemon.- Notò Black.

-Già , è abbast… Aaaah!- Kleis cadde all’indietro sbattendo forte a terra, Hikari la aiutò subito ad alzarsi.

-Va tutto bene? Come hai fatto a cadere così?

-Ahi… - Fu tutto quello che riuscì a dire massaggiandosi la schiena. Jordan si inginocchiò davanti ad un piccolo germoglio che Kleis aveva pestato.

-Questo affare si sta muovendo!

Lo toccò e la piantina sparì sottoterra.

-Ma che…?

Il terreno tremolò un po’ e dal buco saltò fuori un Pokemon che per poco non colpì in faccia il ragazzo, lui si alzò di scatto per lo spavento.

-Un… Un Budew?

Budew era paralizzato dalla paura e tremava, probabilmente non aveva mai visto un essere umano, Kleis si avvicinò di più all’esemplare e decise:

-Che carino! Devo assolutamente catturarlo!

Lanciò una Pokéball che aveva comprato al Market ma il Pokémon si liberò immediatamente.

-Devi prima indebolirlo! Ci penso io, vai Grovyle!

Budew stava per scappare, ma Grovyle lo bloccò con grande velocità .

-Usa Fendifoglia!

L’attacco prese in pieno il piccolo Pokémon che volò a terra quasi esausto.

-Ok, adesso riprovo!- Kleis tirò la Pokéball ma mancò il bersaglio –No! Budew si potrebbe riprendere a momenti!

Hikari recuperò la sfera che era finita in mezzo ad un cespuglio e la passò all’amica.

-Kleis, presto, riprova! Prendi bene la mira!

Ritentò e questa volta ci riuscì. La sfera iniziò ad oscillare tra la tensione generale.

Uno, due, tre… Click!

-Sì, ce l’ho fatta! Ho preso il mio primo Pokemon!

-Fantastico!- Hikari diede il cinque a Kleis – Credo proprio che anch’io dovrò fare la mia prima cattura ma…

Non riuscì a finire. Da un albero sbucò una potente Forzasfera diretta alla neoallenatrice. Hikari le diede una spinta per evitare che venisse colpita e si scansò anche lei. Il fogliame si stava muovendo, chiunque avesse usato quella mossa, stava scappando.

-Che sta succedendo?- chiesero tutti gli altri.

-Ehi! Perché lo hai fatto?- domandò Kleis confusa.

-Un Pokemon deve aver usato Forzasfera contro di te.- Spiegò Black guardando l’albero da cui proveniva la mossa. Anche Hikari fece così.

-Devo inseguirlo!

-E’ pericoloso! Potresti perderti- L’avvertì Jordan. Ruby suggerì:

-Allora andremo tutti. Non penso che sia una buona idea dividerci.

-No, se ci andiamo tutti si potrebbe spaventare e se dovessi perdermi farò una chiamata sul cellulare di Kleis!- Detto questo, Hikari lasciò il sentiero per trovare il Pokemon. Lo trovò dietro dei cespugli in un piccolo spiazzo d’erba mentre stava riposando.

-Eccolo!

Era un piccolo Riolu, appena si accorse della presenza della ragazza, cercò di fuggire ma Hikari fu più veloce e l’afferrò per un braccio.

-Allora, mi spieghi perché hai usato quella mossa?

Riolu si calmò, smise di dimenarsi e si sedette insieme a Hikari sul prato. Il Pokémon aveva un’aria triste.

-Va tutto bene?

Non ebbe risposta. Hikari pensò un po’ e provò ad indovinare:

-Tu conoscevi quel Budew? E ti sei arrabbiato perché è stato catturato?

Riolu annuì sorpreso.

-Be’, questo non ti da il diritto di attaccare Kleis! Lei non poteva saperlo!

Il Pokémon sembrava dispiaciuto. Hikari gli sorrise e disse:

-Che ne dici di unirti a noi?

Riolu saltò in piedi e accettò tutto contento.

-Bene! Vorrà  dire che tu sarai il primo Pokemon!-

Lanciò la Pokéball e il Pokémon si fece catturare senza opporre resistenza.

-Evvai! Adesso sono anch’io un’allenatrice!

Tornò trionfante dai suoi amici. Black quando la vide le chiese:

-Come andata? Chi era il Pokemon?

Kleis notò che teneva in mano una sfera Pokè.

-Lo hai catturato?

-Esatto! Riolu si unisce alla compagnia!

-Un Riolu? Che fortuna che hai avuto!- disse Ruby

-Sono contento per te- pronunciò Jordan sorridendo- Ora è meglio se arriviamo alla vetta dell’isola per trovare Cresselia.

-Vetta? Non mi sembra che…- Black girò lo sguardo verso l’alto e vide nella nebbia una parte montuosa piuttosto alta.

-Come non detto… Cominciamo a salire?

Le ragazze fecero uscire i loro Pokémon che volevano accompagnarle in prima persona.

Iniziarono a scalare la roccia, c’erano numerose sporgenze a cui aggrapparsi. Budew e Riolu andavano sicuri, lo avevano fatto più volte ma i ragazzi facevano più fatica e diverse volte qualcuno rischiò di cadere.

-Ehi, Hikari! Perché non ci fermiamo un attimo? Io non ce la faccio più…- chiese sfinita Kleis

-Tranquilla!- rassicurò Hikari- Vedo il piedistallo!

Con un ultimo sforzo, i ragazzi raggiunsero la vetta si misero davanti all’altare. Black incalzò:

-Bene, e ora che si fa?

La terra cominciò a tremare e una luce squarciò all’improvviso la nebbia nel cielo mostrando le stelle ma la mezzaluna spiccava su tutte, apparve in un fascio di luce il Pokémon Falcato, Cresselia. La sua voce rimbombò nella testa degli allenatori, stava usando la telepatia.

-Voi giovani che siete arrivati fin qui, cosa vi porta al mio cospetto

Nessuno disse niente dallo shock così si fece avanti Hikari:

-Abbiamo bisogno del tuo aiuto! Il migliore amico di Jordan è stato addormentato da Darkrai e abbiamo scoperto che questo è nel suo incubo…

-Capisco…

-E… Poi ci sarebbe un'altra cosa…- confessò Kleis -Siamo qui anche per guadagnare il Frammento Sogno

-Frammento Sogno? Che cos’è?- chiese Jordan.

-Sai, in effetti me ne ero scordato- disse Black ridendo imbarazzato.

-Jordan, è una storia troppo lunga- Ruby cercò di non incuriosirlo più di tanto, i ragazzi aspettarono il provvedimento di Cresselia, brillava sotto il chiaro di luna e stava scrutando ognuno di loro con uno sguardo severo.

-Ho deciso

Cosa avrà  in mente Cresselia?

Riusciranno a svegliare il ragazzo e a mandare via Darkrai?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo

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Cap. 7

-Dovrete entrare nell’incubo e scontrarvi con Darkrai. Se vincerete avrete il mio Frammento- continuò Cresselia.

-Ma come entriamo nell’incubo?- chiese scoraggiato Black.

Cresselia fece apparire quattro Alilunari davanti ai nostri amici che erano rimasti a bocca aperta.

-Queste Alilunari sono speciali. Vi faranno entrare facilmente nel sogno rovinato. Ce ne è una a testa.

Ognuno prese delicatamente una piuma, tutti tranne uno:

-Ma io non ce l’ho!- protestò deluso Jordan.

-Tu non sapevi della loro missione, quindi non puoi partecipare. Sono le mie regole. Ora andate. Se uscirete vittoriosi dall’incubo apparirò io stessa per darvi il Frammento Sogno.

Detto questo Cresselia sprigionò una luce così forte che i ragazzi furono costretti a chiudere gli occhi. Quando li riaprono del Pokemon non c’era più traccia.

-Uff… -sospirò Jordan.

-Ora torniamo da Elfio per dargli la notizia- disse Ruby -Ralts, ce la fai a teletrasportarci direttamente sulla barca?

Ralts annuì, in un istante si ritrovarono davanti ad Elfio che non fece altro che fare domande su ciò che era successo. Decisero infine di tornare a casa del marinaio. Arrivarono quando era già  notte fonda, non c’era nessuno in giro per Canalipoli tranne qualche gracchiante Murkrow. Entrati in casa,Hikari, Kleis, Ruby e Black si misero davanti al bambino con le Alilunari in mano e queste cominciarono a levitare a mezz’aria. Iniziarono a girare formando un cerchio. I ragazzi vennero risucchiati da questo e si ritrovarono davanti ad uno spettacolo raccapricciante… L’incubo del ragazzo era ambientato in una Canalipoli fantasma avvolta nell’oscurità , l’acqua era nera come l’inchiostro, gli edifici erano distrutti, sembrava che ci fosse appena stato un bombardamento, non c’erano forme di vita e si intravedeva una nebbiolina inquietante cremisi. Nel cielo splendeva la luna piena con un’insolita colorazione tendente al rosso, non v’erano stelle nonostante ci fossero poche nuvole.

Zorua, Ralts, Riolu e Budew erano spaventati, proprio come i loro allenatori ma loro non potevano farlo notare per il bene dei Pokemon, quindi si fecero coraggio e cominciarono a parlare.

-Allora, dobbiamo trovare e sconfiggere Darkrai… Come facciamo?- chiese Ruby

-Darkrai è un Pokemon di tipo Buio!- disse Hikari -Quindi potremmo farci aiutare da Riolu!

-Hikari, - disse Kleis -ti ricordo che Budew e Riolu non sono molto forti… Non credo che ce la possano fare contro un Pokemon simile

-Già  â€¦

-Ruby, ricordo che alla lotta contro LegendGabry e Barry il tuo Salamence sapeva usare Breccia. - disse Black – Potresti usare lui!

-Si, aspetta che…

Ruby prese la Poke Ball e premette ripetutamente il pulsantino per aprirla ma non succedette niente.

-Perché non ti apri Pokéball!

-Cosa?!- dissero Black, Hikari e Kleis insieme.

Black prese la Pokéball di Charmeleon e neanche la sua si apriva.

-Questo è un incubo!- esclamò Black.

-Ma guarda un po’ …- rispose ironicamente Hikari.

-U-un problema alla volta!- propose Kleis -Cerchiamo Darkrai, poi vedremo che fare

Iniziarono a camminare ammirando intimoriti quel terribile paesaggio cadente, soltanto Hikari riuscì a rimanere tranquilla, non si faceva spaventare facilmente, solo una cosa la terrorizzava…

Stavano camminando da parecchi minuti finché…

-Certo che così non arriveremo da nessuna parte…- fece Hikari.

-Abbi pazienza- consolò Kleis -Troveremo presto Darkrai… Ma dove…?

Le due ragazze si girarono e Ruby e Black non c’erano più.

-Cosa?! E quando ci siamo divisi? - chiese Kleis allibita.

-Non so, ma la cosa non mi piace… - confessò Hikari.

Si guardarono intorno circospette, in tutto quel disordine ci si poteva nascondere facilmente ma quello non era decisamente il momento di scherzare.

-Dobbiamo ritrovare i ragazzi, insieme saremo sicuramente più forti! -propose Kleis

-E come?

-Stiamo tutti cercando Darkrai, no? Allora basterà  trovare lui per trovare gli altri!

-Sembra una buona idea… Ehi! Da quel che ricordo Riolu può percepire le emozioni! Forse può sentire le onde negative di Darkrai!

-Ottimo Hikari! Facciamoci guidare da Riolu!

Il Pokémon Emanazione, determinato ad aiutare le due allenatrici, scese dalla spalla di Hikari e si concentrò a fondo. Cominciò a correre verso sinistra e Hikari e Kleis con Budew in braccio lo seguirono

 

Intanto i ragazzi…

-Di questo passo non troveremo mai Darkrai…- Black era ormai stufo di camminare.

-Abbi pazienza.- disse Ruby -Lo troveremo prima di quanto pensi… Ma che…?

Si guardò intorno e Hikari e Kleis erano scomparse.

-Cosa?!Dove sono finite? - chiese Ruby stupito.

-Non so, ma non è un buon segno… - dichiarò Black.

-Dobbiamo ritrovare le ragazze, l’unione fa la forza!

-Come?

-Anche loro staranno cercando Darkrai… Allora se troviamo lui troviamo anche loro due!

-Sembra una buona idea… Ehi! Non è che Ralts con i suoi poteri psichici può sentire la presenza di Darkrai?

- Si Black! Senza dubbio! Ralts, te la senti?

Ralts, con un po’ di coraggio, scese dalla spalla di Ruby e si mise in ascolto, iniziò a correre verso destra e Ruby, Black e Zorua la seguirono.

Dopo pochi minuti Ralts e Riolu si scontrarono di faccia a causa della nebbiolina.

-Eccovi! Dove eravate finiti?- chiese Hikari.

-Dovrei farvi la stessa domanda- disse Black.

-Molto probabilmente è stato Darkrai a dividerci- pensò Ruby.

-A proposito di lui, dovrebbe essere nei paraggi!- suppose Kleis.

Una voce profonda riecheggiò tra le abitazioni crollate.

-Infatti…

Darkrai apparve all’improvviso in una nube nera lasciando tutti di stucco.

-Darkrai! Devi andartene da qui! E devi anche darci il tuo Frammento! -disse Hikari mezza convinta.

-E secondo te io vi accontenterò così facilmente?- ironizzò Darkrai.

-Provare non costa nulla- sdrammatizzò lei.

-Comunque avevate ragione, sono stato io a dividervi… Facciamo un gioco… Ora vi darò una sfida a testa: se tutti la vincerete, io me ne andrò e voi avrete il Frammento Incubo, ma se perderete sarete costretti a restare nella vostra sfida per l’eternità ! Nemmeno Cresselia potrebbe fare qualcosa per aiutarvi!

-Che dite, accettiamo?- chiese Ruby.

-Io non mi tiro certo indietro!- disse Black.

- Tsk, figurati se rifiuto!- esclamò Hikari sfidando Darkrai.

-Io sono d-d’accordo, anche se ho un po’ di fifa- confessò Kleis.

-Va bene- disse Ruby- Accettiamo le tue condizioni!

Darkrai imprigionò i Pokémon in gabbie fatte di un resistente metallo nero.

-Dovrete vedervela da soli contro le vostre peggiori paure!

Ognuno venne teletrasportato in uno spazio buio, vuoto, senza confini…

Kleis

-Dove sono finita? Dov’è Hikari? Dove sono i ragazzi?

Kleis si guardò intorno agitata.

-Come… Non… Non c’è nessuno…

Iniziò a camminare senza meta nel buio.

-Mmh… Uh? Sento… Sento qualcosa…? Ri-risate?

Si guardò intorno e le risate si facevano sempre più forti. Dopo poco tempo riuscì a mettere a fuoco meglio le parole.

-Guardatela! A quest’età  ancora gioca coi pokémon! Roba da poppanti! Ahahah!

-Ma… M-mi stanno prendendo in giro…

Kleis entrò nel panico, iniziò a correre per sfuggire alle risate, ma più lo faceva più queste si intensificavano. Ad un tratto inciampò e cadde di faccia. Si mise in ginocchio e delle lacrime le scesero lungo il viso.

-Perché… Da sola… Di nuovo… Proprio come…!

Kleis incominciò a ricordare un evento passato: era alle elementari e stava giocando con delle carte Pokemon in giardino quando un ragazzino iniziò a deriderla. Non era e non è molto forte di carattere, quindi non riusciva a fare niente. In quel momento arrivò Hikari che diede un pugno in faccia al bambino per poi andare da Kleis. Quello fu il loro primo incontro.

Kleis si rialzò e disse ad alta voce:

-Smettetela! Almeno io ho il coraggio di essere me stessa! Si, mi piacciono i pokémon, e allora? A qualcuno piacerà  qualcos’altro! Nessuno è uguale a nessuno, ma dobbiamo rispettarci a vicenda! E’ proprio ciò che mi ha detto la mia migliora amica quella volta…

Le risate cessarono di colpo. Kleis aveva superato la sua prova: essere giudicata

Black

-Dove mi trovo? Dove sono gli altri?Ci sono solo io? Ehilà !

Le sue parole rimbombarono nel buio e Black, non sentendo risposta, iniziò a camminare senza meta.

-Mmh…Uh? Ma che…?

Lui, sentendo dei passi, si girò subito e vide…

-L… l’agente Jenny?! Perché è così grande?!

Una gigantesca Agente Jenny stava inseguendo Black e questo cominciò a correre più che poteva per sfuggirle.

-E’ inutile scappare, tanto ti prenderò!- Ripeteva senza fine la Gigagente Jenny

-Lo vedremo! Corri, corri, corri!

Black ormai correva da più di mezz’ora e non ce la faceva più. I suoi passi si fecero fiacchi, iniziò a rallentare e si fermò a riprendere fiato.

-Ora sei mio!

-E’ vero… Scappare è inutile…

Black si girò verso l’Agente.

-Mi dispiace! Anche se non ho fatto niente qui! Se ho sbagliato qualcosa me lo dica! Farò in modo che non si ripeta!

L’agente sparì e Black si sedette a riprendere fiato. Aveva superato la sua prova

-Odio dare ragione agli altri, soprattutto se si tratta di un poliziotto… E’ la cosa che detesto di più al mondo! Mpfh…

Hikari

-Dove sono finita? Dov’è Kleis? E i ragazzi? Ma ci sono solo io? C’è qualcuno?

Le parole rimbombarono nel vuoto ed Hikari non ebbe risposta. Visto che non voleva rimanere con le mani in mano, iniziò a camminare in giro.

-Uff, non c’è proprio nulla… Uh? Sento qualcosa sulla testa… Che…?

Hikari portò le mani alla testa per prendere quello strano oggetto, quell’affare si stava muovendo.

-Un ragno?!

Diventò pallida come un fantasma e lanciò con tutte la forza che aveva l’aracnide che fuggì nel buio. Fece un grande respiro per calmarsi e alzò lo sguardo. Davanti a lei c’era un piccolo bambino sorridente di 6 anni con i capelli castani chiari e gli occhi dello stesso colore. Era inginocchiato e stava osservando qualcosa.

-Matt? Matt!- gridò Hikari, conosceva bene quel ragazzino…

Si paralizzò e cadde all’indietro tremante quando vide che cosa stava guardando il suo vecchio amico: era un ragno nero con un macchia rossa sul dorso grande almeno quanto un’automobile. Delle voci le risuonarono nella testa.

-Hikari, quanto ci metti a recuperare il frisbee?

-Guarda Matt! Vieni qui! Com’è carino questo ragno!

-Sì, hai proprio ragione!

-No, no! Basta!- Hikari si tappò le orecchie per non sentire quelle parole e strinse le ginocchia al petto. Conosceva quella conversazione a memoria.

-Voglio provare a prenderlo!

-Sicuro che non sia pericoloso?

Quella scena risale a tanto tempo fa, quando Hikari aveva solo 6 anni e stava giocando con il suo amico, nonché vicino di casa, Matt nel bosco. Videro un piccolo ragno e il bambino lo prese in mano inconsapevole che fosse una vedova nera. Fu inevitabilmente morso e morì poco dopo che era arrivato in ospedale. Fu un’esperienza traumatica per Hikari e non volle mai più vedere un aracnide in vita sua.

Adesso stava per riaccadere la stessa cosa. L’ingenuo bambino allungò la mano verso la vedova nera gigante.

-No! Non farlo! Fermo!- urlò Hikari con tutta la voce che aveva. Il cuore le martellava nel petto e numerose lacrime le rigarono il volto, non riusciva a muoversi dal terrore. Matt sembrava non sentirla, come se non ci fosse, e continuò ad avvicinarsi. A quel punto la rabbia e l’odio sostituirono la paura di Hikari.

-No… Non succederà  di nuovo!

Tirò un potentissimo calcio alla testa del ragno staccandogliela, finalmente era riuscita ad affrontare la sua più grande paura.

Prova superata.

Ruby

-Dove sono finito? Dov’è Black? Dove sono le ragazze?

Ruby iniziò a camminare nel buio.

-E’ tutto nero… E poi… Cos’è questo rumore?

Si riusciva a sentire un fuoco ardere. Ruby si mise in ascolto. Poco dopo riuscì a vedere qualcosa bruciare. Si avvicinò a questo e si accorse che non era un fuoco qualunque… Una casa stava bruciando: era un incendio.

-Qu-quella casa va a fuoco… Aspetta… Non è una casa qualunque, è quella dove abitavo io prima de…! Quindi vuol dire che dentro c’è…! Devo sbrigarmi! Non come quella volta!

Ruby corse alla porta della casa e cercò di aprirla a splallate, ma senza successo. Si stava quasi bruciando a forza di provare.

-Non mi fermerò finché ci sarà  una speranza! Non voglio rinunciare!

Ruby provava invano a sfasciare la porta finché non cadde a terra sfinito.

-Non… Non ci riesco… Lo perderò come quella volta!

Ruby incominciò a piangere davanti alla casa in fiamme. Ormai non sapeva più che fare… Quando ad un tratto si ricordò di una persona, una persona a lui molto cara, che gli diceva sempre:

-Tirati su! Sai che odio vederti piangere! Ricorda che la speranza è sempre l’ultima a morire e non la devi abbandonare mai!

- E’ vero… Non posso permettermi di perderti… Continuerò a provare senza scoraggiarmi!

A queste parole la casa e le fiamme svanirono nel nulla.

Ruby aveva superato la prova: non arrendersi mai.

I ragazzi vennero teletrasportati davanti a Darkrai.

-Complimenti… Forse non avrei dovuto sottovalutare il vostro coraggio e la vostra volontà â€¦ Comunque i patti sono chiari. Eccovi il Frammento Incubo!

Avevano tutti gli occhi rossi dal pianto ma cercavano di non farlo notare, davanti a loro apparve un cristallo contenente dell’energia nera a forma di fiamma come il buio più assoluto. Kleis lo prese esitante e lo ripose nel suo zaino. Darkrai sparì e, insieme lui, le gabbie che imprigionavano i Pokemon. L’incubo si tramutò in sogno, Canalipoli era tornata quella di sempre.

-Che bello! Acqua, Pokémon, luce, allegria! Questo si che è un bel sogno!- esclamò soddisfatta Kleis.

-Ottimo lavoro!- Cresselia apparve davanti a loro.

-Avete superato le prove di Darkrai, e anche la mia! Ecco, vi consegno seduta stante il Frammento Sogno!

Anche questo Frammento aveva la forma di un cristallo e conteneva un energia rosea sottoforma di luce.

-Fantastico!- disse Hikari.

-Ora vi porterò fuori dal sogno! Buona fortuna prescelti!

Cresselia teletrasportò i ragazzi davanti a Jordan ed Elfio che stavano attendendo il loro ritorno.

-Ciao, siamo tornati!- salutò Black. Il figlio del marinaio si svegliò sbadigliando e parlò con voce rauca:

-* Che strano incubo che ho fatto… Papà , Jordan, chi sono questi quattro? Che bei Pokemon!

-Figliolo! Finalmente! Darkrai voleva farti dormire per l’eternità , ma questi ragazzi con i loro Pokemon ti hanno salvato!- Elfio aveva le lacrime agli occhi dall’emozione.

-Grazie per aver aiutato il mio migliore amico- disse Jordan –Com’è andata a finire quella storia dei "frammenti" poi?

-Non è importante!- fece Hikari -Ora però dobbiamo andare! Chi lo sa, forse ci rincontreremo!

-Come, così presto?- chiese il bambino -Dal buon odorino sembra che la mamma abbia cucinato i biscotti al cioccolato per ringraziarvi!

-Io quasi quasi resto qui! In effetti ho un certo languorino! -disse Black sostenuto da Zorua.

-Magari un'altra volta…- Ruby tirò il colletto della giacca di Black- Andiamo di fretta. Forse torneremo a farvi visita!

-Vi aspetteremo!- dissero Elfio e suo figlio.

-Promettetemi che quando ci rincontreremo lotterò contro uno di voi!- Jordan era determinato più che mai.

-Non c’è alcun dubbio!- rispose Kleis.

Fatti i saluti e tornati a Nashi, i nostri amici decisero di tornare nelle proprie case.

-Allora ci vediamo domani a scuola, d’accordo?- chiese Kleis.

-Se riuscirò a svegliarmi!- rispose Black.

-In quel caso ci penserò io! Fidati della mia parola…- replicò Ruby con un ché di minaccioso.

-Va bene, allora a domani!- salutò Hikari.

Hikari e Kleis andarono a casa loro mentre Ruby e Black andarono nella villa della nonna di Hikari.

Messi il pigiama e andati nella stanza per gli ospiti, l’attenzione di Ruby cadde su un vaso azzurro chiaro contenente dei bei fiori bianchi su un comò.

-Ehi Black, non sembra anche a te d’aver già  visto quei fiori?

-Probabilmente li avrai visti entrando, questo posto è pieno zeppo di fiori!

-Sarà â€¦

Spensero le luci e si misero a dormire.

Quali saranno i prossimi Frammenti?

Che il dubbio di Ruby possa significare qualcosa?

Continuate a seguirci e lo scoprirete!

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Cap. 8

Hikari stava pedalando sulla sua bicicletta blu chiara il più velocemente possibile zigzagando tra le persone sui marciapiedi, diretta verso la casa di Kleis. Si fermò davanti al cancello, scese al volo dalla bici, e suonò il campanello.

-Sì? Chi è?- Rispose una voce femminile al citofono.

-Kleis,sono qui, scendi!

-Ecco, lo immaginavo. Arriv…

-Aspetta! Per caso ho dimenticato il libro di inglese da te?

-Sì, infatti stavo per dirtelo! Porto lo zaino… e il tuo libro…

-Perfetto! Vieni!

Kleis uscì dalla porta correndo, prese la sua bicicletta arancione chiaro metallica appoggiata sul muro di fianco all’entrata, lanciò il libro a Hikari che lo mise dentro al cesto del veicolo. Erano dirette alla casa della nonna di Hikari per andare a trovare Black e Ruby. Erano passati già  diversi giorni da quando sono andati a Tono alla ricerca dei frammenti e tutti i pomeriggi allenavano i loro Pokemon nel bosco, lontani da occhi indiscreti. I due amici le stavano aspettando davanti alla casa sull’albero mentre Zorua e Ralts si stavano rincorrendo allegramente tra gli alberi.

-Siamo arrivate!- gridò Kleis appena li intravide.

-Finalmente!- fece Black, aveva in mano il libro antico e lo stava sfogliando, Hikari lo notò e gli chiese:

-Che stai facendo? Riesci a capire quella scrittura?

-Magari! Stavo pensando che forse è ora di ritornare a Tono per cercare il prossimo frammento, ci siamo allenati molto in questi giorni!

-Bene! Mentre decidete il prossimo frammento da cercare, io e Hikari ci alleniamo, che ne dici?- propose Kleis cercando il libro normale nel suo zaino.

-Per me va benissimo!- accettò Hikari – E Ruby farà  da arbitro!

Kleis porse il libro antico a Black che si sedette all’ombra di un albero per decidere il prossimo Pokemon leggendario da affrontare. Hikari e Kleis fecero uscire dalle loro Pokéball Riolu e Budew. Erano impazienti di combattere. A quanto pare nessuno si accorse che qualcuno nascosto tra i cespugli e li stava spiando…

Ruby si schiarì la voce e annunciò:

-Siete pronte? Ai posti… COMINCIATE!

Riolu digrignò i denti e iniziò a ringhiare ma Budew non si scompose.

-Riolu, Doppioteam!

Decine di copie del Pokemon si materializzarono circondando l’avversario.

-Budew, usa Energipalla, devi colpirli tutti!

Tutti i doppioni si dissolsero tranne uno.

-Perfetto, Pallaombra!

Budew eseguì l’attacco ma Riolu spiccò un balzo schivando la mossa, caricò Forzasfera che sferrò violentemente contro il Pokemon Germoglio, ma questo la schivò per un soffio. L’impatto alzò una nube di polvere.

-Budew, Extrasenso!

Riolu fu scaraventato a terra e subì gravi danni ma riuscì a rialzarsi.

-Non ti scoraggiare! Usa Danzaspada!

L’attacco del Pokemon salì notevolmente

-E ora Ombrartigli!

Intanto Black aveva appena concluso la sua ricerca, lasciò entrambi i libri sotto all’albero e andò a comunicare la sua decisione a Ruby.

-Ruby, Ruby, ascolta!

-Sì?- disse senza distogliere lo sguardo dalla lotta.

-Il nostro prossimo avversario sarà  Heatran! Si trova nel Monte Ostile, non è estremamente forte quindi è alla nostra portata.

-Ok, fammi dare un’occhiata al Pokedex…

“Vive nelle cavità  dei vulcani. Scava con i suoi piedi a croce per scalare pareti e arrampicarsi sui soffitti.â€

-Abbiamo il nostro prossimo obbiettivo!

All’improvviso si sentii un fruscio e Zorua iniziò ad abbaiare e ringhiare rumorosamente attirando l’attenzione dei ragazzi, pure Kleis e Hikari smisero di lottare. Tutti guardavano attoniti il Pokémon. Quest fissava l’albero dove poco prima era seduto Black. All’allenatore non restò altro che andare a controllare.

-Oh no…

Lo raggiunsero i suoi amici e si accorsero che uno dei due libri, lasciati sul prato, era sparito.

Hikari raccolse l’unico rimasto: era quello di Ruby e Black scritto in Pokéroglifici.

-Siamo in guai grossi…- commentò – chiunque abbia preso il libro può facilmente andare a Tono.

-E adesso che facciamo?- Chiese Kleis preoccupata.

-Non può essere andato lontano, dividiamoci e perlustriamo tutto il bosco. Black, tu rimarrai qui nel caso il ladro tornasse.

-D’accordo!

Non persero tempo, Ruby, Kleis e Hikari fecero entrare i Pokemon nelle loro Pokeball e presero strade diverse. Kleis continuava a correre ma non scorse niente di strano, si fermò per riprendere fiato e disse fra sé:

- E se ci fossimo sbagliati? Magari non c’è un ladro…

Le cose non stavano andando meglio per Ruby e Black.

Hikari stava camminando piano per cercare di sentire ogni singolo rumore, infatti sentii un ramoscello spezzarsi. Si bloccò, si voltò dalla parte da cui proveniva il suono e vide una figura muoversi dietro ad una siepe. Raccolse un bastone da terra e lo impugnò a mo’ di mazza da baseball. Si avvicinò a si preparò a colpire ma…

-RUBY!- gridò riconoscendo il ragazzo.

-Ehi, non gridare!- fece lui girandosi –co-cosa vuoi fare con quel ramo?

-Ehm... Niente!- E buttò via il bastone con noncuranza.

Uno strillo ruppe il silenzio del bosco.

-Era Kleis?- Chiese allarmata Hikari. Ruby stava fissando qualcosa in lontananza diventando pallidissimo, Hikari lo imitò. Si intravedeva un bagliore azzurro tra gli alberi.

-IL VARCO E’ STATO APERTO!- Gridarono all’unisono e senza pensarci due volte sfrecciarono verso quella luce. Arrivarono troppo tardi, lo squarcio si stava rimpicciolendo e in pochi secondi diventò una scintilla e scomparii. Subito dopo arrivò Kleis, non dissero parola, stavano ancora fissando il punto dove poco prima si trovava il varco. Ruby si sforzò a parlare:

-Torniamo da Black…

-Cosaaa?- disse Black appena i suoi amici gli raccontarono tutto – E adesso che facciamo? Chi potrebbe essere questo ladro? Come lo scoviamo?

-Calmati!- si affrettò Kleis – la cosa migliore da fare, secondo me, è quella di tornare a Tono e cercare il prossimo frammento, il resto si vedrà â€¦

-Bene, useremo la traduzione.

Così fecero, attraversarono lo squarcio ma questa volta non furono catapultati a Canalipoli…

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Cap. 9

Faceva caldo, il sole splendeva e le foglie delle palme venivano cullate dolcemente dal vento...

-Ahia!- gridò Kleis.

Il vortice si era aperto verticalmente e tutti caddero addosso alla ragazza.

-Tutto a posto?- chiese Hikari rialzandosi e porgendo la mano all’amica.

-Sì sì, solo che non me lo aspettavo- rispose afferrandola e tirandosi su.

-Ottimo- disse Ruby -Ma... Dove siamo? Questa non è Canalipoli...

I ragazzi si guardarono intorno disorientati. Si trovavano in una città  caratterizzata da casette bianche e diverse palme. C’era un clima tropicale, si vedeva qualche allenatore dirigersi verso un centro Pokemon ma nel posto regnava una pace assoluta. Hikari si fermò a guardare una strana montagna a degli alberi, ma la sua concentrazione venne interrotta da Black.

-Mah... L'unica cosa di cui sono certo è che ho fame...

-Tu devi avere sempre fame?- fece Ruby leggermente seccato.

-Ruby, non abbiamo mangiato molto 'stamattina e io ho ancora un buco nello stomaco- rispose Black avvilito. Mentre i due ragazzi discutevano, Kleis chiese ad Hikari:

-Ehi, cos'avevi visto?

-Vedi quella montagna?- disse Hikari indicandola -Ha un ché di familiare...

-Mmh...

-Ma guarda che... Ehi Ralts, che fai?- disse Ruby

Ralts aveva sentito la presenza dell'altro libro e stava cercando di attirare l'attenzione generale.

Cominciò a teletrasportarsi alla sua destra seguita dagli altri a fatica.

-Ralts, rallenta!- gridò Hikari -Non è che... Ah!

Hikari correndo inciampò su un ragazzino che era caduto a terra.

-E due... - rantolò il ragazzino dolorante, il gruppo tornò indietro a vedere che era successo.

-Non ti avevo proprio visto...- si scusò Hikari contrariata della caduta rialzandosi -Ma che ci facevi a terra?

-Io sono stato travolto da un ragazzo che correva come un matto e portava con se uno strano libro...- disse il ragazzo mettendosi in piedi e spolverandosi la giacchetta blu scura e i capelli neri spettinati.

-Uno strano libro?- chiese Ruby -Sei riuscito a leggere la copertina?

-Sì più o meno... Era La leggenda di... qualcosa... Correva così veloce che non sono riuscito a vedere altro

Ruby, Black, Hikari e Kleis si guardarono, Kleis aprì ma non riuscì ad esprimersi, poiché lo stomaco di Black l'aveva preceduta.

-Scusate... - disse imbarazzato

-Hai fame?- chiese il ragazzo -Tieni, ho un panino in più, se vuoi lo puoi mangiare

-Davvero?! Grazie mille!- rispose Black con l'acquolina in bocca afferrando il sandwich.

-Almeno sta zitto...- sussurrò Ruby.

-Senti, noi dobbiamo andare subito. Quel ragazzo che ti ha travolto lo stiamo cercando. Sai per caso dove è andato?- domandò Kleis.

-Mmh...- pensò il ragazzo -No... Quando mi ha travolto sono caduto e ho perso l'orientamento-

Hikari si voltò verso Ralts, ma questa le fece capire che aveva perso le tracce.

-Bene... Abbiamo perso il ladro e non sappiamo dove ci troviamo...- concluse Hikari seccata e leggermente amareggiata.

-Ladro? Quel libro era vostro? Mi spiace... Sentite, io mi chiamo Dragonfly, abito qui all'Area Provviste da quando sono nato.

-Ah! Quant'era buono!- fecee Black soddisfatto -Scusa, dicevi?-

Ruby si imbarazzò leggermente e si coprì il volto con una mano.

-Oh, sono Ultrahappy sul fatto che ti sia piaciuto- disse Dragonfly -Dicevo che mi chiamo Dragonfly, abito qui all'Area Provviste da quando sono nato ed è mia madre a fare i panini.

-Area Provviste? E' il posto dove dovevamo andare! Che fortuna!

-Quindi quella montagna che avevamo visto io e Kleis era il Monte Ostile!- disse Hikari.

-Penso di sì- rispose allegramente il nuovo amico -Se dovete andare lì, io so come arrivarci! Vi posso fare strada!

Ruby lanciò un’occhiataccia a Black.

-Grazie, ma non ti siamo di disturbo? Hikari è inciampata su di te, Black si è mangiato il tuo panino...

-Bhé, non c'è due senza tre! Su, tanto ci dovevo andare anch'io!

-Allora a me va bene!- disse Kleis -Andiamo ragazzi?

Dragonfly li guidò per un sentiero circondato da delle rocce appuntite fino ad arrivare davanti ad un vasto bacino d'acqua pieno di Spheal, Seel, Wingull e altri Pokémon. Si riusciva a vedere un pezzetto di terra dietro una casa, stranamente costruita sull'acqua.

-Ma chi può vivere in una casa così lontana dalla riva? Come nel gioco...- si disse Hikari

-Qualcuno deve avermi preso la barca! - avvertì Dragonfly arrabbiato e deluso -Deve averla presa quel ladro che mi aveva fatto cadere...-

-Non c'è un altra via per il Monte Ostile? Magari via terra?- chiese Ruby.

-No- rispose Kleis -L'unico modo è andare dietro quella casa. Ci dovrebbe essere un passaggio.

-Siete già  stati qui?- chiese Dragonfly -Conoscete benissimo il posto

-Più o meno...- rispose ridendo Hikari.

-Sentite, io ho un idea per oltrepassare quel lago...- disse Black, tirò fuori una Pokéball da cui uscì uno splendido Lapras sull’acqua. Kleis e Hikari lo guardarono meravigliate.

-Wow! Un Lapras!

-Lapras,- disse Black -ci porti sulla sponda del Monte Ostile?

Il Pokémon annuì e fece un verso melodioso. I ragazzi salirono sul dorso facendo attenzione a non cadere e Lapras seguì le indicazioni che gli dava Dragonfly per arrivare sull’altra sponda. Più si andava avanti, più l’aria diventava calda, Ruby si passò la manica sulla fronte e Hikari si bagnò le braccia, l’acqua era molto tiepida.Scesi a terra, Ruby chiese a Black:

-Ma da quando hai un Lapras?

-Invidioso?- disse sogghignando Black facendo ritornare il Lapras nella Pokéball.

-Era solo per chiedere...- rispose Ruby sotto le risatine degli altri.

Imbarazzato tirò gli occhi al cielo e vide un Pokémon volare a gran velocità  verso l'entrata del Monte.

-Lo avete visto anche voi?

-Cosa? Non ho visto niente...- disse Kleis

-Mi sembrava un Pigeot...

-Ora incamminiamoci,- disse Dragonfly - la strada è complicata

-Ci credo- sussurrò Hikari a Kleis.

Il calore era diventato quasi insopportabile, la vista era ostacolata da nubi di cenere e ai lati del sentiero si trovavano numerosi tizzoni di lava. Hikari tirò una gomitata a Black.

-Grazie per averci portato in questo luogo infernale

Dopo venti minuti di cammino riuscirono a trovare l’entrata del Monte Ostile. Black iniziò ad esultare:

-Finalmente! Pensavo d'esserci persi!

-Hai molta fiducia nella tua guida...- disse Dragonfly un po' contrariato.

Black rispose imbarazzato con una risata.

Se all’esterno il caldo era insopportabile, dentro era inimmaginabile, ognuno utilizzò un po’ dell’acqua della proprio borraccia per bagnarsi la testa. Lì c’erano diversi Pokemon di tipo fuoco e roccia, sembravano un po’ irritati per la loro presenza.

-Wow! E' proprio grande... Ehi, ma...

-Che hai visto Ruby?- chiese Hikari andando verso di lui, Dragonfly, Black e Kleis fecero lo stesso.

-Uh? Ma quello è... ?!

PS Scusate il ritardo cry.gif.pagespeed.ce.721bKRJS1A.gif

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Capitolo 10

In fondo all'entrata c'era un ragazzo dai capelli castani rivolti in avanti vestito con una maglietta a maniche corte viola, dei pantaloni lunghi neri e delle scarpe da ginnastica. Stava esaminando due diverse strade per proseguire.Sentendosi osservato, il ragazzo si girò verso il gruppo rivelando i suoi profondi occhi verdi ma dopo tornò alle sue faccende.

-Sì!- disse Hikari che sembrava al colmo della gioia -E' proprio Green!

- Chi è?- chiese Black confuso.

Non ebbe risposta poiché le ragazze erano già  andate a conoscere l'allenatore, i ragazzi si scambiarono uno sguardo perplesso e alla fine decisero di seguirle.

-Ciao! Io mi chiamo Hikari, lei è Kleis e quelli laggiù sono Dragonfly, Black e Ruby.

- Piacere di conoscervi.- rispose senza distogliere lo sguardo dai due passaggi -Io sono Green e vengo da Kanto

-E' un gran piacere conoscerti- disse Kleis.

Green aveva una espressione seria e non sembrava dar molta importanza ai cinque amici, Ruby e Black erano abbastanza riluttanti all’idea di rivolgerli la parola così, alla fine, lo fece Dragonfly:

-Non ti ho mai visto, come mai sei da queste parti?

-Sapete anche voi che qui ci abita un Pokémon leggendario il cui nome è Heatran. Lo sto cercando per catturarlo e raccogliere dati su di lui.

-Ho capito- si fece avanti Black -Anche noi quattro lo stiamo cercando, ma per un fin...- Hikari gli tappò la bocca e gli diede uno scappellotto sulla nuca.

-Tieni quella boccaccia chiusa o non ci arrivi vivo da Heatran, chiaro?

Black annuì energicamente.

-Senti,- chiese Ruby -sei venuto qui con un Pigeot? Mi sembra d'averti visto...

-Sì, esatto. Ora vado, voglio trovare Heatran il prima possibile.

Detto questo, si incamminò per il percorso verso destra. Hikari diventò allegra di colpo, avrebbe voluto saltare dalla gioia ma il caldo la stava opprimendo:

-Che bello! Finalmente conosco Green!

-Fammi indovinare,- disse Ruby -era il personaggio di...- Kleis lo bloccò annuendo.

Hikari li guardò sospettosa, Dragonfly si grattò la testa imbarazzato dopodiché anche lui prese a osservare le due vie. Le stava osservando attentamente decidendo sul da farsi. Le due corsie sembravano uguali e i quattro ragazzi non capivano perché la loro guida non procedeva.

-Dragonfly, potremo andare a destra come ha fatto Green, sicuramente sarà  la strada giusta per arrivare da Heatran- propose Hikari.

-Portano entrambi da Heatran ma il punto è un altro

-Ovvero?

-Be’… Quello per sinistra è più lungo ma più sicuro siccome non ci sono molti Pokemon o almeno non quanti ce ne siano in quello di destra il quale è più corto e pieno di pozze di lava. E vi avverto: i tipi fuoco che abitano questo monte non sono molto amichevoli, anzi, è molto facile che ci attacchino-

Nessuno di loro aveva intenzione di affrontare lava, erano sudati e distrutti e i loro vestiti erano già  asciutti nonostante si fossero bagnati pochi minuti fa. Dragonfly capì dalle loro facce stanche e sconvolte che era il caso prendere la strada verso sinistra. Il corridoio che stavano percorrendo era largo, caratterizzato da delle colonne di roccia che collegavano il pavimento fino al soffitto. Le pareti erano piene di buchi di varie dimensioni in cui riposavano diversi Pokemon di tipo fuoco. Ruby, camminando, diede involontariamente un calcio a un sasso che colpì due diverse rocce, l’eco fu talmente forte da svegliare un Darmanitan che iniziò a sbuffare fuoco dalle narici minaccioso. I ragazzi aumentarono il passo per sfuggirgli, facendo attenzione a non prendere contro a nulla, poi tornarono alla loro camminata lenta straziata dal calore. Il percorso adesso si fece in salita, gli allenatori non ebbero nemmeno il fiato per lamentarsi. A Hikari e a Kleis iniziò a girare la testa e la vista si stava annebbiando. Loro non erano abituate a queste temperature mentre Ruby e Black, nei loro viaggi, avevano già  affrontato situazioni del genere mentre Dragonfly veniva spesso nel Monte Ostile infatti, tra i cinque, era quello meno malmesso. Black notò che le ragazze stavano vacillando e avrebbero potuto perdere i sensi da un momento all’altro.

-Sentite, che ne dite di fermarsi un po’? In fondo abbiamo fatto un bel po’ di strada…

-Si può fare.- concordò Dragonfly. Hikari e Kleis ringraziarono Black con lo sguardo e si appoggiarono sulle ginocchia ansimando. Ruby si sedette su una roccia ma balzò in piedi gridando dal dolore:

-Ahia! Questi massi sono incandescenti!

-Ah, già , dimenticavo di dirvelo, non toccate assolutamente niente, potreste ustionarvi! – avvertì Dragonfly che rispose ad una occhiataccia di Ruby con un piccola risata. Un improvviso frastuono li fece trasalire.

-Che è stato?- chiese allarmata Kleis. Il rumore era amplificato terribilmente dall’eco anche se era molto lontano, si tapparono tutti le orecchie. Seguì a quel baccano un verso di trionfo che Black e Ruby riconobbero subito: era un Magmortar. Si voltarono verso Dragonfly aspettandosi una spiegazione.

-Be’, capita spesso che dei Pokemon si mettono a lottare per difendere il proprio territorio, non agitatevi ma… occhi aperti!

Dragonfly sperava di averli calmati ma le facce di Kleis e Hikari rimasero comunque spaventate.

-Un Magmortar? Quello, se ci trova, ci fa fuori! E, a giudicare da tutto il casino che ha fatto, direi che è abbastanza feroce!

-Dai, Kleis. Anche se ci trovasse, saremo sempre in cinque contro uno! Non c’è speranza che ci sconfigga!- Hikari cercò di rassicurare Kleis e anche se stessa. Ripresero il cammino. Il percorso era monotono e per giunta più faticoso dato che era in salita. Erano arrivati in un punto tutto distrutto di quell’interminabile corridoio. Le pareti erano in frantumi, le macerie ricoprivano il suolo. I ragazzi intuirono che in quel luogo era avvenuto lo scontro tra Magmortar e un altro Pokemon. Kleis non resistette più e tirò fuori dal suo zaino una borraccia d’acqua ma tutto quello che ne uscì fu una goccia che evaporò appena toccò il terreno.

-Ho – ho – finito tutta l’acqua!- disse con voce tremante sentendosi improvvisamente la gola più secca e la sete la stava uccidendo. Gli altri erano nella stessa situazione.

-Non preoccupatevi, ci penso io- Dragonfly tirò fuori una Pokéball -Vieni fuori Buizel e usa Pistolacqua verso il soffitto!

Un Buizel dal pelo brillante rinfrescò il gruppo grazie alla sua mossa.

-Oh sì, molto meglio- disse Black contento

-Sono Ultrahappy del tuo lavoro Buizel, ritorna!

-Ultrahappy... Che parola divertente!- disse Kleis.

Dragonfly sorrise. Una specie di rantolo interruppe quel breve momento felice.

-Cosa è stato?- chiese Ruby.

-GIU’!- urlò Hikari inginocchiandosi e coprendosi la testa, i suoi amici seguirono il suo esempio e un’enorme fiammata li sfiorò.

-Chi ci ha attaccato?!- chiese Black seccato.

Una Ponyta saltò fuori da dietro un enorme masso e sembrava parecchio infuriata.

-Che vuole quella Ponyta da noi?- domandò Ruby controllando che il suo cappello non abbia preso fuoco.

-Forse Buizel l'ha colpita con il suo Pistolacqua...- pensò Dragonfly. Si sentì un altro verso strozzato.

-No, non penso- disse Kleis -Per me ha colpito una sua amica. Ci deve essere qualcun altro dietro a quella roccia.

Ponyta si calmò come per affermare la frase di Kleis. Hikari si avvicinò cautamente e vide una piccola Vulpix rannicchiata con numerose ferite e faticava a muoversi.

-Poverina, non credo proprio che sia stato Pistolacqua a ridurla così anche se ha peggiorato la situazione. Scommetto che ha combattuto contro Magmortar.

-Mi dispiace molto. Parlo anche a nome di Buizel- si scusò Dragonfly.

-Qui non possiamo curarla- disse Ruby -Dobbiamo portarla fuori di qui

-Potrei far entrare Vulpix in una Pokéball, così quando usciamo la portiamo al Centro Pokémon!- propose Hikari. A Ponyta sembrava piacere l'idea. Hikari fece entrare Vulpix nella Pokéball. Infine Ponyta si rivolse verso Kleis.

-Uh? Vuoi venire con noi per tenere d'occhio la tua amica? Va bene allora!- Kleis tirò fuori la Pokéball e catturò Ponyta.

-Due Pokémon in un colpo solo- fece Black leggermente geloso -Come l'ultima volta in fondo

-Ok, ora continuiamo, siamo vicini alla meta!

La guida indicò un sentiero in avanti in cui le pietre iniziavano a prendere un colorito rossastro e in fondo si vedeva una uscita.

-Non farà  troppo caldo lì?- domandò Ruby.

-Più caldo fa, più è probabile che ci sia Heatran!- rispose Dragonfly.

-Ok allora...

Che cosa li aspetta alla fine del percorso?

Troveranno Heatran?

E Green che fine ha fatto?

Scopritelo nel prossimo capitolo!

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Capitolo 11

Camminarono fino a raggiungere una sala dalla temperatura altissima con numerosi tizzoni di lava, roccia incandescente e vapore che ostacolava la vista. Il terreno scottava così tanto che non lo si poteva toccare con un dito.

- Ehi, ho la sensazione che le suole delle mie scarpe si stiano sciogliendo.- disse Kleis guardandosele.

- Non sei l’unica- ribatté Hikari.

- Oramai siamo arrivati- disse Dragonfly - Heatran dovrebbe…

Il ragazzo venne interrotto da una forte esplosione poco più avanti a loro. In quella direzione si sentiva una voce familiare:

- Heatran! E’ inutile! Ti catturerò!

Era inconfondibilmente quella di Green. Davanti a lui c’era Charizard, che ansimava soddisfatto, e Heatran. Entrambi i Pokemon non erano al pieno delle loro forze.

- Accidenti! Green è arrivato prima di noi! - fece Black amareggiato.

- Se cattura Heatran non riusciremo a prendere il Frammento! - disse Ruby.

- Il Frammento? Che Frammento? - chiese Dragonfly disorientato.

- Si, si, è una storia lunga, ora dobbiamo sbrigarci! - disse Hikari senza perdere tempo.

Raggiunsero Heatran e Green giusto in tempo, poiché il ragazzo stava per lanciare la Pokéball.

- E ora vai, Pokéball! - disse convinto Green accanto al suo Charizard.

- Ferm… Ahia! - Ruby venne colpito dalla Pokéball di Green in piena faccia cadendo, ma balzò subito in piedi - Come scotta il terreno! - gridò con le mani roventi e di un rosso acceso.

- Ehi tu! Guarda che io volevo catturare Heatran, non te! Spero ci sia una buona ragione del perché … Ehi, dove vai! Non ho ancora finito con te! Ritorna Charizard!

Ruby raggiunse gli altri che si erano raggruppati intorno a Heatran, il quale stava a malapena in piedi.

- Heatran, siamo qui perché vogliamo il tuo Frammento! - disse Hikari.

Green si interessò alla conversazione:

- Frammento? Di che sta parlando?

Heatran un po’ malconcio comincio a scrutare i ragazzi.

- E così voi siete venuti fino a qui per il mio Frammento? – disse con la sua voce profonda, roca e metallica.

- Béh, mi sembra ovvio - disse Black.

- Fermi tutti! Da quando gli Heatran sanno parlare?! - chiese scioccato Dragonfly.

Green non si faceva domande e ascoltava.

- Bene, allora vorrei che prima della prova mi faceste un favore. - disse Heatran.

- Un favore? - chiesero tutti perplessi.

- Sì, visto che mi ha ridotto così male, voglio che anche quel ragazzo sbruffone partecipi alla prova, e già  che c‘è, anche quel vostro amico dietro di voi. Senza alcun premio, sia chiaro. - disse Heatran girando la testa.

I cinque ragazzi guardarono Green, ma lui non li prese molto in considerazione.

- Va bene Heatran, come vuoi, ma prima mi devi rispondere: A che serve il Frammento che questi quattro vogliono da te?

- Oh, il mio Frammento da solo serve a poco, ma messo insieme agli altri sprigiona una grande energia.

- Agli altri? Ce n’è più d’uno? - chiese interessato Green.

- Senti Heatran, vogliamo sbrigarci? Stiamo morendo di caldo! E poi non c’è bisogno che lui sappia tutto! - disse Hikari spazientita.

- Io avrei voluto sentire di più… - disse Dragonfly sottovoce.

- E va bene, ecco la prova!

Tutti erano tesi e con il fiato sospeso in attesa della descrizione della prova.

- Dovrete superare il Monte Ostile - disse lasciando tutti sorpresi.

- Heatran… - disse Kleis - Lo abbiamo già  superato, siamo qui da te…

- Oh, be’, si, hai ragione… - Heatran si girò di spalle e rimase qualche minuto in silenzio.

-Credo che i colpi di Charizard lo abbiano un po’ rimbambito…- sussurrò molto piano Hikari a Kleis.

-Bene, può andare!

Heatran si rivolse verso i ragazzi.

- Va bene: Dovrete superare il Monte Ostile al contrario!

- Al contrario? - chiese Ruby.

- Sì, - Heatran cominciò ad andarsene camminando - e attenzione ai Pokémon, saranno molto meno amichevoli di prima d’ora in poi …

- Molto … meno … amichevoli? - disse Dragonfly un po’ preoccupato.

- Io non vedevo l’ora di uscire da qui! – tirò un sospiro di sollievo Hikari - E’ anche la prova! Ora… Uh? -

La terra cominciò a tremare a suon di passi. Tutti si rivolsero verso l’entrata della sala di Heatran e videro un ombra minacciosa avvicinarsi.

- Quello è… - Kleis non disse altro.

L’ombra minacciosa alzò il braccio sinistro facendo partire un Pirolancio molto potente. I ragazzi riuscirono a schivare il colpo sparpagliandosi per la sala, il Pokémon si mostrò.

- Ma sì! E’ il Magmortar che abbiamo sentito lottare! - esclamò Hikari.

- Meglio uscire da qui!- consigliò Black.

Ruby si guardò frettolosamente intorno

- Sì, ma dove?! Quella è l’unica entrata!

Si sentì un forte botto, rocce volarono ovunque e si alzò un gran polverone: un Machamp aveva fatto un enorme buco nella parete.

- Ci vogliamo sbrigare? - disse Green facendo tornare Machamp nella Pokéball.

- Ottimo! Che aspettiamo! Usciamo da qui! - esclamò Dragonfly.

Cominciarono a correre nel Monte mentre il Magmortar, anche se con passo lento, li inseguiva. Imboccavano i sentieri che sembravano più comodi. I Pokémon, appena li vedevano, attaccavano senza pensarci due volte, esplosioni di fuoco ovunque. Gli attacchi colpirono tutti, chi più (le ragazze) e chi meno (Green). Dopo un po’ di tempo che correvano…

- Ehi Dragonfly! Stiamo correndo sotto gli attacchi dei Pokémon da un ora! Dov’è l’uscita?! - disse Black esasperato abbassandosi per evitare un lanciafiamme.

- Calmo, non siamo lontani… Almeno credo - disse Dragonfly imbarazzato.

Ci fu un momento di silenzio, senza contare gli attacchi e i fiati affannati dei ragazzi che correvano e schivavano i colpi.

- E quindi stiamo correndo senza meta da più di un ora?! - esclamò Black arrabbiato.

- Ehi, smettila di dire così! - disse Hikari - Ricordati chi è che ci ha portato qua!

Black fece scena muta.

- Questo posto è un vero labirinto e con tutti questi Pokemon non è più facile orientarsi. - disse Green.

- Io sono stanca di correre, - disse Kleis - non ce la faccio… - inciampò su un sasso e Ruby la soccorse facendosi però prendere da un Lanciafiamme di Growlite sulla testa.

- Aaaah! Ho la testa in fiamme! - disse mentre continuava a correre.

- Togliti il cappello se non vuoi che la tua testa bruci! - gli disse Kleis.

- Non voglio! - rispose.

- Buizel, Pistolacqua! Ora! - il Buizel di Dragonfly spense il cappello di Ruby in braccio al suo allenatore.

- Grazie mille Dragonfly e Buizel. - disse Ruby.

In quei pochi minuti in cui si fermarono, balzò fuori un Rapidash da una piccola via laterale bloccando il passaggio e si preparò a caricare.

-E … e adesso? Buizel non potrà  mai competere!- osservò Dragonfly terrorizzato.

-Exeggutor, vieni fuori!- Green lanciò la Pokeball e il Pokemon scelto venne fuori.

-Ma sei matto? Un Pokemon d’erba in un v…

-Usa Psichico!

Rapidash si mise a levitare dimenandosi inutilmente e venne schiantato contro la parete di roccia.

-Poverino…

-Si riprenderà  presto.- rassicurò Green facendo ritornare Exeggutor nella Pokeball.

Continuarono a correre, sembrava non finire mai, le ragazze rimasero indietro e vennero sfiorate da diversi Lanciafiamme.

- Ehi! Non sembra anche a voi che sia passato troppo tempo rispetto a quello che ci avete messo per arrivare da Heatran? - fece notare Green.

- Sì, infatti le strade sono cambiate, per questo non sono più sicuro di dove stiamo andando… - confessò Dragonfly.

- Quindi vagheremo qua dentro per sempre?! - disse spaventato Black.

- Ho un idea! - disse Kleis - Black, fai uscire il tuo Charmeleon e Green, tu fai uscire il tuo Machamp. Charmeleon camminando sul terreno ci dirà  se la temperatura cambia, mentre Machamp ci aprirà  la strada! -

- E’ un ottima idea! - disse Ruby.

- Sì! Mettetela subito in pratica! - disse impaziente d’uscire Hikari.

Il piano di Kleis funzionò a meraviglia e grazie all’aiuto comune riuscirono ad uscire.

- Finalmente! Sei stato grande Charmeleon! - disse entusiasta Black.

- Perché vi fermate?! - disse Dragonfly - Non siamo ancora del tutto fuori dal Monte Ostile! Sbrighiamoci prima che qualche altro Pokémon ci attacchi! Ma… - Dragonfly si fermò di colpo e gli altri lo raggiunsero.

- Siamo in altissimo! - dissero tutti. Davanti a loro c’era uno strapiombo. Era difficile dire a che altezza erano, la cenere era troppo fitta.

-Ehi, non lo sentite?- chiese Hikari guardando il terreno.

-Cosa?- fece Ruby.

-Il pavimento… mi sembra che stia tremando…

-Ah ah, non dire assurdità - Black le diede una piccola pacca sulla spalla –Figurati se il…

Black si interuppe, il tremore si faceva più forte e aumentava sempre di più, diventava addirittura difficile rimanere in piedi.

-Che cos’è? Un terremoto?- azzardò Kleis aggrappandosi a una roccia sporgente.

-No. Peggio, molto peggio! Il vulcano potrebbe eruttare da un momento all’altro!- Urlò Dragonfly in modo che sentissero tutti.

- E ora che facciamo? - chiese Hikari - Non ci sono altre vie, siamo bloccati!

- Il mio Pidgeot non può portarci tutti. - disse Green.

- Ma il Salamance di Ruby può! Fallo uscire!- disse Hikari.

- Hai ragione! Vieni fuori amico! - disse determinato Ruby - Forza, saliamo in fretta!

Quando furono tutti in groppa, Salamence decollò a fatica. Il suo volo era lento e irregolare a causa della cenere e del peso di sei persone. Si udirono dei boati provenienti dalla cima e in seguito dei fischi. Dei lapilli precipitarono non lontani dai ragazzi che guardavano attoniti. Ruby, invece, cercava di rimanere concentrato a dare indicazioni al suo Pokemon.

Più si allontanavano dal Monte Ostile, più la cenere diminuiva. Salamence riuscì ad atterrare in prossimità  del lago da cui erano arrivati.

- Yu-uuuuh! Ce l’abbiamo fatta! - disse Black.

-No! Dobbiamo avvertire gli abitanti dell’Area Provviste che il vulcano sta per eruttare!- esclamò Kleis agitata in preda al panico.

-Non… più…- disse piano e lentamente Hikari che tutt’a un tratto era diventata pallida.

-Non è possibile! Dove sono finiti i lapilli, i boati e… e tutto il resto!- chiese meravigliato Ruby osservando il Monte Ostile.

- Ce l’avete fatta, molto bravi.- la voce di Heatran risuonò nella testa dei ragazzi.

- Sì, e ora ci dai il Frammento?

-Ma come Hikari, ti sei già  ripresa dallo shock? - chiese Kleis sorpresa – E poi l’eruzione è stata opera tua, vero Heatran? E sai usare perfino la telepatia- aggiunse.

- Certo! Anche questo faceva parte della prova e, per vostra informazione, sono stato io a fermarla alla fine- disse orgoglioso- Comunque sia eccovi il mio Frammento!

Avvolto da una luce rossastra, davanti ai loro occhi apparve un cristallo dal colore del magma con macchie argentate imprecise: il Frammento Cratere. Black lo prese in mano.

- Wow! E’ caldo! - disse.

- Ora che la prova è finita, - disse Green - perché non mi dite qualcosa di più su questi Frammenti? A cosa vi servono? Heatran ha parlato di una grande energia… -

- Mi dispiace, è un segreto, - disse Black - noi non ti diremo nulla. -

- Mmh… E va bene, tanto ho avuto ciò che mi serviva in fondo. Ora vado a Kanto per riferire al Prof. Oak ciò che ho scoperto

- Ah! Come vorrei venire anch’io! - disse Hikari sognante.

- Anche a me piacerebbe conoscere di persona il professore! - disse Kleis.

Green se ne andò in groppa al suo Pidgeot sorridendo.

- Anche se è un po’ sbruffone, Green è simpatico. - disse Ruby.

- Ora è meglio se pensiamo ad un’altra cosa: - disse Dragonfly - I nostri vestiti. E abbiamo diverse ferite e ustioni.

I ragazzi si guardarono l’un l’altro. Erano tutti ridotti molto male: giacche e felpe lacerate, il cappello di Ruby era ormai inutilizzabile ma lui si ostinava a non toglierlo, la borsa di Black aveva una brutta scottatura e rischiava di rompersi da un momento all’altro, Kleis aveva una ustione molto estesa sul braccio destro e Hikari aveva dei graffi profondi sulle gambe e i suoi stivali non erano più degni di essere chiamati tali.

- Dovremo andare al centro Pokemon per curare Vulpix e le nostre ferite-suggerì Kleis.

- Va bene! - disse Black – Però prima accompagnerei Dragonfly all’Area Provviste

- Mi sembra giusto - disse Ruby contento.

-Vi ringrazio ma è meglio se correte subito al Centro Pokemon, è stato bello vivere questa avventura insieme a voi! Non avevo mai fatto un’escursione del genere al Monte Ostile! Ci vediamo!

Finiti i saluti, si avviarono verso la nuova destinazione. Entrati nel Centro, l’infermiera Joy li accolse subito da dietro il balcone:

-Buongiorno ragazzi, posso esservi d’aiuto? Oh, ma che vi è successo?

-Non si preoccupi per noi, piuttosto potrebbe rimettere in sesto questo Pokemon?- Hikari porse la Poke Ball di Vulpix all’infermiera.

-Ma certo! Dia pure a me- le disse la voce gentile di Joy. Diede anche una scheda elettronica a Hikari – Intanto potete andare a riposare in una stanza al piano di sopra, ne avete proprio bisogno!

-Grazie mille.

Si accomodarono nella loro camera. Era molto semplice: quattro letti affiancati e ognuno aveva il proprio comodino.

-Bene, suggerirei di farci la doccia a turno e di riposarci finchè non ci verrà  restituito Vulpix, non possiamo farci vedere a casa in questo stato…- propose Kleis.

-E dobbiamo trovare una scusa per le ferite- aggiunse Hikari – Ah, e dimenticavo, vado io per prima a fare la doccia!

-No aspetta, non è giusto! Ho avuto io l’idea…

Ma ormai Hikari aveva già  occupato il posto.

-Uff…

Quando furono tutti si distesero ognuno sul proprio letto ma senza addormentarsi.

- Oramai quel ladro sarà  già  lontano con il nostro libro… - disse seria Kleis.

- Sì, se solo sapessimo chi è stato… - disse Hikari.

- Meglio non pensarci, adesso facciamo come ha detto Dragonfly: Torniamo indietro e cambiamoci, domani penseremo al libro. - disse Ruby.

- E poi quello che ha più bisogno di cambiarsi sei tu Ruby! – rise Black- Hai un cappello di ricambio? -.

- Ehm… Temo di no… - rispose imbarazzato.

- Ehi! Ci sono sempre quelli che ho fatto io! - propose Kleis - Intanto aggiusto il tuo! Sono molto brava a cucire! -.

Si interruppero quando sentirono la porta bussare e una voce familiare:

-Il vostro Vulpix è tornato in perfetta forma! Adesso potete riprenderlo!

-Fantastico! Prendiamo Vulpix poi filiamo a casa!- affrettò Hikari.

- E così… Questa dove mi trovo è Tono? Perché mi è così familiare… C’è qualcosa che non va… -

Il ladro si aggirava quatto quatto nella strada verso l’Area Sfida evitato dai Pokémon selvatici.

- Pokémon… Odio quei mostriciattoli già  da quando li pensavo finti… Se quei quattro riusciranno a prendere tutti i Frammenti, io non potrei sopportarlo… Vedere tutti i giorni queste creature irritanti… Devo impedirlo. Se quello che dice il libro è vero, allora sarà  un gioco da ragazzi-.

- Ottimo Green! Mi hai portato tutto ciò che mi serviva! - disse un uomo anziano con i capelli bianchi brizzolati, portava un lungo camice bianco: il Prof. Oak.

Green era in piedi a guardare fuori dalla finestra. Erano in un piccolo studio con un computer molto sofisticato sopra una scrivania e la stanza era stracolma di scaffali pieni di libri.

- Che succede nipote? A che stai pensando? - chiese.

- Nonno, tu che cosa sai dei Frammenti? - chiese serio Green.

- Ma tu come?! - disse sbalordito.

Chi è il misterioso ladro?

Cosa sa il Professore?

Riusciranno a riprendere il libro?

Quale sarà  il prossimo Frammento?

Continuate a seguirci!

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Mi scuso in anticipo per la dimensione ^^'''

Capitolo 12

“Dov’è? Insomma, dov’è? Eppure …â€

Kleis stava mettendo sottosopra il suo armadio, si faceva largo tra i vari vestiti che buttava con noncuranza sul letto. Spostò delle borse e qualche paia di scarpe dal fondo e le si presentò un sacchetto tipico di quelli che ti danno nei negozi di indumenti. “Finalmente…â€

-Kleis, tesoro? Io vado al lavoro, a che ora pensi di tornare stasera?- gridò una voce femminile dal salotto.

-Non lo so mamma, se non vengo non ti preoccupare, vuol dire che resto a dormire a casa di Hikari!

-Ok, allora avvisami con messaggio, io vado. Ciao!

-Ciao!

Si sentì il rumore della porta chiudersi.

“Bene, prendo il sacchetto e vado anch’io†. Kleis lo afferrò e uscì di corsa.

Hikari non viveva molto distante, attraversò qualche incrocio e arrivò nella via in cui abitava. Su entrambi i lati della strada c’erano delle villette moderne bianche tutte molto simili tra loro. Kleis si fermò davanti alla terza a sinistra, stava per suonare il campanello ma si interruppe vedendo un ragazzo che chiudeva a chiave la porta.

-Ehi! Ciao Lucas, come va?

Il ragazzo si girò, aveva i capelli neri ribelli e gli occhi blu scuri, molto simile a Hikari; infatti era suo fratello maggiore.

-Ehilà  Kleis! E’ da un po’ che non ti fai viva!

-Eh già , Hikari è in casa?

-Sì, dovrei aver lasciato una portafinestra sul retro aperta, puoi entrare da lì

-Ok, graz…

-Aspetta un attimo! Come procede l’aula di chimica a scuola?

-L’aula di … chimica?

-Sì! L’esplosione in cui siete rimasti coinvolti tu, Hikari e altri due ragazzi se non ho capito male.

-Oh!

“Deve averlo raccontato come scusa per le scottatureâ€

-Ehm, bene! E’ tutto tornato normale!

Lucas pareva chiaramente sospettoso.

-Ok, non indagherò oltre perché sto per far tardi, ci vediamo!

Lucas salutò con gesto della mano e se ne andò, Kleis fece come lui gli aveva detto: entrò dalla portafinestra sul retro del giardino.

Finì nel salotto, c’erano due divani in pelle nera e una poltrona affacciati ad un televisore al plasma dove in mezzo c’era un tavolino in vetro con diverse riviste sopra e un telecomando.

Salì le scale arrivando al primo piano in un corridoio con sei stanze. Kleis aprì la porta in fondo che era semiaperta.

La camera di Hikari era piuttosto disordinata: uno scaffale che occupava tutta una parete della stanza era piena di fotografie, libri e cd. Vicino alla finestra che conduceva al terrazzo si trovava una scrivania con un computer, stereo e penne, matite o fogli sparsi un po’ qua e là . I muri erano pieni di disegni e poster.

Hikari era avvolta nella coperta e dormiva con la faccia contro al cuscino.

“Come fa a respirare così?†pensò Kleis. Afferrò una estremità  del lenzuolo e lo tirò con forza, così Hikari volò per terra.

-Svegliaaa! Il sole splende, gli uccellini cinguettano e altre cose del genere. Ehi, ma che combini?

-Ma che diamine …? – Hikari si alzò a fatica, era tutta sconvolta – CHE FAI A QUEST’ORA A CASA MIA?

-Ahah, scusami ma lo sai che cercare di svegliarti è un’impresa, guarda cosa ho portato!

Kleis lasciò il sacchetto sul letto, Hikari diede un’occhiata dentro.

-Ma sono i vestiti che usavamo la scorsa estate per fare i cosplay di Blue e Sapphire…

-Esattamente! Pensavo che sarebbero stati perfetti, in fondo gli allenatori si vestono così, no?

Hikari afferrò la maglietta azzurra senza maniche e la minigonna rossa, Kleis le passò il cappello bianco con lo stemma rosa di una Pokéball.

-Su! Cambiamoci! Poi andiamo da tua nonna

-Ok- rispose ancora intontita.

-Black, piantala di ingozzarti!

-Ruby… Ma ho fame…

I due ragazzi erano in sala da pranzo a fare colazione, Black aveva già  divorato tre portate di biscotti e brioche.

-Scusi signora, ce n’è ancora, vero?- chiese sorridente.

-Mi dispiace caro, ho finito tutto… - rispose amareggiata l’anziana signora.

Si sentì suonare al cancello.

-Devono essere arrivate, andiamo Black!

Ruby prese la sua borsa con dentro il libro e scese in giardino, Black lo seguì con ancora una fetta di pane in bocca.

-Eccoci! Un attimo, quelli sono dei veri vestiti da allenatrici! Dove li avete presi?- notò Ruby.

-Li abbiamo da un po’ e gli altri erano inutilizzabili- rispose Kleis sistemandosi meglio la bandana sulla testa.

-Black, prima o poi farai morire d’infarto mia nonna- disse Hikari guardandolo torvo mentre lui finiva di mangiare –Comunque, forza! Usiamo il libro e torniamo a Tono, chissà  quale sarà  il prossimo frammento da prendere…

-Non ci resta che scoprirlo!- esclamò felice Kleis.

-Non volete allenarvi un po’ prima?- propose Black. Kleis e Hikari si scambiarono un’occhiata.

-Nah, direi che possiamo andare

-Contente voi…

Si allontanarono abbastanza in modo che nessuno potesse vederli e fecero come al solito: aprirono il portale e vi entrarono. Non avevano la più pallida idea di dove sarebbero finiti ma poco importava.

Il varco comparve a mezz’aria e tutti caddero sul cemento.

-Come al solito tutti su di me…- si rassegnò Kleis.

-Scusa! Scusa!- Hikari si alzò subito e aiutò la sua amica. Si trovarono davanti una enorme statua in bronzo raffigurante Palkia e Dialga ed era rovinata e arrugginita. Vicino c’era una piccola città  tranquilla avvolta da immensi alberi: era costituita da diversi condomini e da casette in legno. Dava molto nell’occhio un negozio di biciclette, quelle esposte fuori erano tenute molto bene.

-Sì, sì, me la ricordo questa città , è Evopoli! Avevo vinto una medaglia qui- disse Black.

-Chi dobbiamo cercare? Palkia e Dialga?- domandò Ruby osservando la statua.

-Impossibile, si trovano da tutt’altra parte e non abbiamo gli strumenti necessari…- rispose sovrappensiero Hikari.

-Come fai a saperlo?

-Eh? Oh, lascia stare

-Ruby mi passeresti il libro con la traduzione?- chiese gentilmente Kleis.

-Certo

Ruby glielo porse, Kleis esaminò attentamente l’elenco.

-Mmh… Strano, lo noto solo ora…

-Sì potrebbe prendere quello di Rotom, non è molto lontano. Ma… Sbaglio o non è riconosciuto come leggendario?- intervenne Hikari.

- No infatti…

-Magari io e Black abbiamo sbagliato qualcosa nella traduzione- ipotizzò Ruby.

-Penso di no… Non ci resta altro che scoprirlo andando al Bosco Evopoli- concluse Kleis.

Andarono verso il centro città  e passarono davanti alla palestra di Evopoli: fuori c’èra una lunga fila di allenatori intenzionati a sconfiggere la capopalestra.

Quando stavano imboccando la via per il bosco e lasciare la città , una guardia sulla quarantina corse verso di loro gridando di aspettare.

-Non abbiamo fatto niente, siamo innocenti!- si affrettò a dire Black e Hikari gli pestò violentemente il piede per zittirlo. Fortunatamente l’agente non aveva sentito. Li guardò attentamente; sembrava essere arrabbiato ma anche preoccupato.

-Dove pensate di andare voi quattro?

-Al Bosco Evopoli, signore- rispose Ruby.

- Me ne ero accorto, ma qual è la vostra destinazione?

-L’Antico Chà¢teau

-Mi dispiace, allora non posso lasciarvi passare

- E perché?

-La casa è infestata. Ci sono stati diversi omicidi e strane sparizioni, forse continuano tutt’ora. Non si è ancora scoperta la causa.

I ragazzi si scambiarono uno sguardo perplesso, intervenne Kleis:

-Quindi in pratica ci sta vietando di andarci?

La guardia annuì.

- La prego, è molto importante, noi…- Hikari la stoppò e fece con voce solenne:

-Bene, non fa niente se non possiamo andarci. Vede, volevamo soltanto fare una ricerca sui Pokemon spettro che vi abitano, a questo punto ritengo che sia meglio rivolgersi al prof. Rowan. Sfortunatamente non abbiamo delle biciclette e non possiamo di certo permettercele, costano troppo, non crede anche lei? Quindi non possiamo passare per la pista ciclabile, dobbiamo per forza attraversare il bosco.

- Umpf, fate come vi pare, io vi avevo avvertiti

L’agente se ne andò imbronciato.

-Fantastico, ci ha creduto! Bella recita Hikari!- disse Kleis.

-Eheheh…

-Scusate, non so se avete ascoltato quello che ha detto ma… omicidi? Sparizioni?- ricordò Black.

-Non avrai mica paura di qualche storiella per spaventare i bimbi, vero Black?- fece Ruby.

-No, assolutamente. Volevo ricordarvelo...

Intanto…

-Cavolo, se l’Agente Jenny non fosse intervenuta con il suo maledetto Arcanine la rapina sarebbe riuscita. – disse un losco figuro in un vicolo sporco e buio.

-Già , se solo non avessero con loro quei maledetti Pokémon poliziotti … - disse un altro non molto lontano dal primo -Bisognerebbe toglierli tutti di mezzo. – aggiunse.

-Sì, ma come? – si immischiò un terzo uomo.

-Forse potrei esservi d’aiuto … - disse un ragazzo con in mano un libro molto vecchio –A patto che voi mi aiutiate. –

-Chi sei tu moccioso!? – disse il primo dei tre avvicinandosi a lui con un coltello – Non sono fatti che dovrebbero interessarti se … - Il ragazzo alzò il braccio e scaraventò infondo al vicolo l’uomo, il quale finì su dei sacchi di spazzatura. Dopodiché il misterioso ragazzo riabbassò il braccio sorridendo malignamente.

-Allora … Ci state?

La loro traduzione è giusta?

Il frammento di Rotom è quello giusto da prendere nonostante il Pokemon non sia un leggendario?

Cosa li aspetta nel Bosco Evopoli?

Le voci sull’Antico Chà¢teau sono vere?

Che cos’ha in mente il misterioso ragazzo con il libro dei nostri eroi?

Questo e tanto altro nel prossimo capitolo! =D

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