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[Phoenic] Pokémon: il mistero di Mew - non commentare qui


Phoenic

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Benvenuti nella mia nuova fan fic. Per commentare basterà  andare qui ---> http://www.pokemonmillennium.net/forum/topic/95979-commenti-pok%C3%A9mon-il-mistero-di-mew/... Spero vi piaccia!
 

Il mistero di Mew
[Capitolo 1] Non si smette mai di sapere


Era una giornata come le altre nella piccola cittadina di Colle Principio, un luogo alquanto unico nel mondo perché ideale per una vita tranquilla e naturale. La maggiorparte dei cittadini erano Agricoltori e Ovicoltori, e lavoravano ventiquattro ore su ventiquattro nei loro terreni per offrire cibo alla popolazione del luogo.
Uno di questi agricoltori, però, era particolarmente famoso nella Kalos del Sud: si trattava di Conrad, famoso Capopalestra oramai andato in pensione; oramai dedicava la sua vita alla coltivazione di grano e simili nella sua baita situata nel colle più alto del paese. Viveva con sua moglie Eve e suo figlio Ariel di 15 anni. Quest'ultimo non sapeva però che il giorno seguente sarebbe diventato un allenatore di Pokémon, non prima di un particolare avvenimento.
Erano le due, e Ariel giocava a palla con il suo migliore amico Benjamin. D'un tratto il primo sbagliò il tiro e scaraventò la palla nella fitta foresta intorno alla cittadina.

"Vado a prendere la palla Benjamin, tu aspettami qui!" Ariel si inoltrò nel boschetto alla ricerca del pallone mentre il suo amico si sedette su una panchina accanto al campetto. "Tanto è inutile, vincerò io". Urlò l'amico concludendo con una breve risata.
Ariel era stato nel boschetto poche volte e non sapeva in che pericoli poteva imbattersi, mentre cercava la palla che sembrava introvabile.

"L'ho tirata davvero così forte?! Dannazione". Disse Ariel pentendosi, perché si stava inoltrando troppo nel fitto bosco per una semplice palla da quattro soldi, e decise di tornare indietro a mani vuote. Mentre camminava, inciampò su una pietra che lo fece cadere in un fiumicello quasi privo d'acqua. Si procurò una brutta ferita sul braccio sinistro, per fortuna facilmente curabile, e si alzò subito dopo. Ariel si guardava però intorno senza fare nessun passo... Ebbene sì, si era perso.
Decise di dirigersi verso la sua destra, e notò un piccolo edificio danneggiato, probabilmente antico, che si estendeva per circa quattro metri.
Ariel era anche un ragazzo curioso, ed entrò nella costruzione sulle quali pareti vi erano raffigurati immagini colorate di Pokémon a lui sconosciuti. Uno in particolare gli interessava, ed era un essere rosa e semplice, che fluttuava tra gli esseri umani raffigurati nella pittura. A terra c'erano quelli che sembravano detriti dell'edificio... Ma esaminò bene, e notò un manufatto rappresentante il Pokémon visto nella figura tra una pila di mattoni, e lo tenne con sé.

"Non so cosa sia, ma forse mi porterà  fortuna..." Uscì dal luogo e cercava una via di uscita. I raggi del sole stavano diminuendo però drasticamente e rivolse lo sguardo al cielo: stava giungendo la sera!
Ariel, nel panico, urlò "Aiuto!" senza nessuna risposta, finché non si sentì toccare sulla schiena da qualcosa; egli si girò di scatto e vide lo stesso Pokémon rosa raffigurato in una pittura! Il ragazzo provò a inseguirlo, ma l'essere scomparve in un piccolo portale bianco e una luce accecante si protrasse verso di lui facendolo svenire.
I genitori erano molto preoccupati, soprattutto la madre, che telefonava quasi ogni due minuti la stazione di polizia per ricevere notizie del figlio. In quel momento imperversava una pioggia torrenziale e passarono ben 5 ore da quando si era disperso Ariel.

"Dov'è, dov'è?! Voglio sapere dov'è!" Urlava la madre Eve al telefono, mentre il poliziotto le rispondeva di stare calma.
"Calmati tesoro, la polizia di Kalos Sud è molto intelligente, lo ritroveranno presto". Disse Conrad per calmarla, e si sedette sulla poltrona.
"V-va bene, spero che tu abbia ragione... Adesso devo buttare la spazzatura". Eve cercò di cambiare discorso e si diresse in cucina per prendere il sacchetto di spazzatura dal cestino per buttarlo; si munì anche di ombrello. Aprì la porta di casa e notò che accanto ad essa giaceva steso Ariel! Era ferito e completamente sporco di terra e bagnato, e il manufatto che aveva recuperato era per terra di fianco a lui.

"Oh mio dio, Con! Con, Ariel è davanti alla porta!" Esclamò la madre stupita, accovacciandosi subito vicino al ragazzo esausto. Quest'ultimo aprì gli occhi, e alzò il capo.
"Dove sono? Ero nel... Mamma?"
"Figlio mio, sei salvo! Come sei finito qui, cos'è successo? Mi racconterai tutto dentro, vieni..."

Eve prese in braccio il figlio e lo posò sulla poltrona; il padre corse subito verso di lui.
"Ariel stai bene? Cos'è successo?!"
"Mi ero perso nel bosco... E all'improvviso una luce... La statuetta?" Ariel cambiò discorso parlando della statuetta.
"La statuetta?"
"Sì, la statuetta... Era fuori, puoi andare a prenderla...?"

La madre trovò un manufatto accanto alla porta di casa, e lo portò da lui, sedendosi su un braccio della poltrona.

"E questa cos'è?"
"Questa l'ho trovata in un luogo distrutto o una cosa simile, ma poco dopo averla presa ho visto un essere rosa che è entrato nel cielo e una luce mi ha accecato... Non so dirti perché mi trovavo davanti alla porta".
"Figliolo, devi essere molto stanco e forse hai avuto delle allucinazioni... Ti porto a letto per fasciarti il braccio che è meglio, e domani ti farai anche un lungo bagno!" Parlò la madre pensando che il figlio avesse avuto delle allucinazioni e, dopo aver guardato misteriosamente Conrad negli occhi, portò Ariel a letto. Poco dopo i genitori scesero in soggiorno per discutere, in qualche modo conoscevano questo essere rosa.

"Ha parlato di un essere rosa, giusto? Non è possibile che l'abbia visto..."
"Ariel è un ragazzo intelligente, non credo avesse avuto allucinazioni. Bisogna indagare più a fondo".

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Il mistero di Mew
[Capitolo 2] L'archeologa Allison


"Aspetta, quella statuetta cosa rappresentava?" Eve andò a prendere la statuetta nella camera del figlio, e tornò in soggiorno per posarla sul tavolo.
"Sì, è un Mew. Non pensavo ce ne fossero ancora da queste parti, gli ultimi esemplari non evolutisi sono rimasti prevalentemente in Guyana... Molto strano. Dobbiamo contattare Allison al più presto".

Eve e Conrad parlarono per mezz'ora di quest'argomento, e se ne andarono anch'essi a riposare per svolgere la prossima giornata al meglio.
Erano le dieci del mattino, e Ariel si svegliò come di consueto. Il suo letto era posto accanto ad una grande finestra ed ogni mattina, prima di alzarsi, guardava quel bellissimo panorama che gli si presentava davanti. Come sempre, andava in bagno e si faceva una doccia veloce, per poi lavarsi i denti. Lui aveva dimenticato della giornata precedente, finché non tornò in camera e non notò sul comodino accanto al suo letto la statuetta di Mew, fatto di una pietra giallognola e con parti mancanti, e la fasciatura che aveva sul braccio, tolta dalla madre mentre dormiva perché si stava già  formando la cicatrice.
Ariel si ricordò immediatamente tutto quello che successe ieri, e decise di prendere la statuetta e buttarla via dalla finestra per dimenticarsi tutto ciò che gli era capitato, finché qualcuno non bussò alla porta della sua camera.

"Ariel, sei sveglio?" La madre lo chiamava per chiedergli se fosse sveglio, ma alla fine entrò ugualmente.
"Ho sentito tutto quello che avete detto ieri. La statua rappresenta un Pokémon di nome Mew, vero?"
"Esatto... Hai sentito tutto quindi. Allora posso dirtelo: probabilmente sei uno dei prescelti..."
"Mamma, di cosa parli? Prescelti?"
"Di sotto è appena arrivata Allison, probabilmente saprà  spiegarti cos'è successo ieri. Vieni". I due scesero le scale per giungere nel soggiorno, e si sedettero tutti al piccolo tavolo da cinque posti.
"Quindi sei tu Ariel". Parlò una giovane adulta dai capelli lunghi e neri, e un vestiario che ricordava quello di un archeologo. "Vorrei raccontarti una storia, se permetti".

Allison, senza nessuna presentazione, iniziò a raccontare una storia sul suo passato. A 10 anni, la ragazza, era abbastanza timida e voleva stare sempre in disparte... Parlava soltanto con il suo Chimchar, ed entrambi erano molto amici. Passava le giornate a giocare con lui in giardino, come nascondino, caccia al tesoro e cose simili... Finché non decise di partire per un'avventura da allenatrice; infatti, un giorno incontrò l'essere rosa che la fece teletrasportare in casa sua, senza apparente motivo. Un messaggio da parte sua?
Nei giorni seguenti, allora, Allison si informò su quell'essere e scoprì che si trattava di un Pokémon molto raro, Mew. Il luogo più popolato dai Mew era, ed è tuttora, la Guyana.
La ragazza scoprì anche che l'apparizione di quel Pokémon significava che si era prescelti per svolgere una missione speciale, o almeno questo era quello che dicevano gli indigeni della Guyana; essi, inoltre, affermavano che i Mew confidavano nell'anima di persone particolari, e aspettavano che esse diventassero amiche dei Pokémon. Ovviamente, Allison era ancora giovane e non capiva cosa significasse. Suo padre, archeologo, le spiegò che per avere una grande affinità  con i Pokémon doveva partire per un'avventura in compagnia dei Pokémon, per sconfiggere Capipalestra e diventare un esperto di Pokémon... Ma doveva farlo proprio nella regione della Guyana.
Esortata quindi dal padre, oltre a diventare un'allenatrice, si appassionò anche di archeologia; ella, infatti, era famosa per aver vissuto in comunità  indigene per studiarne la loro cultura.

"Quindi, essendo prescelto, il tuo destino è diventare forte per catturare Mew, e svolgere questa missione. Purtroppo il giorno in cui avverrà  non è ancora giunto, ma gli indigeni mi dicono spesso che a breve avverrà  qualcosa di speciale".
"Quindi devo partire per un'avventura in Guyana? Ma scherziamo?!" Esclamò Ariel al momento sbalordito, doveva partire per una regione a soli 15 anni!
"Esatto" il padre Conrad poggiò la mano sulla sua spalla "Seguimi, devo mostrarti una cosa".

Conrad raggiunse un banale muro, ma Ariel non si aspettava che spostando una lampadina, si fosse aperta una porta segreta con tanto di scale che portavano sotto terra. Entrambi sceserero, e Conrad gli mostrò un vecchio sgabuzzino polveroso, con molte foto appese ai muri lignei che mostravano l'uomo.

"Sapevo già  che il tuo destino fosse quello di affrontare un'avventura con i Pokémon in Guyana, infatti ho già  preparato tutto da tempo". Conrad gli mostrò una valigetta polverosa, contenente due mappe e sei Pokéball, tra cui una già  occupata. "In questa Pokéball c'è un Pokémon che non ho mai usato e aspetta da molto tempo che qualcuno lo alleni... Sta a te scoprire di chi si tratta. Prendi anche queste mappe, ti saranno molto utili".

 

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Ariel prese tutto quello che gli occorreva per iniziare l'avventura, e tornò di nuovo in soggiorno insieme al padre.

"Ariel, quando puoi, vieni a trovarmi all'Hotel di Costopoli". Disse Allison.
"Non mi è chiara una cosa, aspetta! Come mai è apparso qui Mew?" Urlò Ariel per fermare la ragazza.
"Beh, posso solo dirti che questo conferma che sei un prescelto". Disse Allison uscendo dalla porta, con un breve saluto.
"Figliolo, sei pronto?" Parlò la madre.
"Sì, mi avete convinto; partire all'avventura e battere le Palestre è sempre stato uno dei miei sogni più nascosti e non volevo dirvelo per non abbandonarvi... Ma adesso è importante che io lo faccia, quindi ripeto: sono pronto per partire!"

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Il mistero di Mew
[Capitolo 3] Dov'è Benjamin?


Ariel si diresse in camera per trovare un abito da indossare durante il viaggio, e si sorprese appena notò dei vestiti stesi sul suo letto.

"Li avranno messi qui i miei genitori..." Ariel indossò prima un'anonima maglietta bianca con impresso davanti un' Ultra Ball, poi sì infilò una giacchetta di colore blu e un paio di pantaloni con degli stivali neri; infine, un cappello rosso poggiato sul comodino aspettava ardentemente di essere indossato e portato in giro per il mondo.
Il ragazzo scese le scale volenteroso di iniziare la tanto ambita avventura, e sembrava strano perché poco prima rimase scandalizzato dal discorso di Allison.
Comunque, Ariel si avviò verso i genitori, che si erano messi davanti alla porta d'ingresso.

"Un'ultima cosa, Ariel" Disse Conrad, che gli donò uno zainetto con zip beige, abbastanza capiente e con vari beni all'interno. "Avevo dimenticato di dartelo! Mi raccomando figliolo, sconfiggi ogni persona che incontri e fammi diventare fiero di essere tuo padre!"
"Sono completamente d'accordo con tuo padre, Ariel. Mi raccomando, cambiati spesso e contattaci ogni tanto!" Parlò la madre, mentre l'aspirante Campione si dirigeva all'esterno.
Ariel non voleva perder tempo, poiché Allison lo aspettava a Costopoli, quindi aprì subito la mappa per capire quale fosse stata la prossima città ; si trattava del Villaggio dei Mareep, poco distante da Colle Principio.
Egli, però, non poteva andarsene senza salutare il suo migliore amico; difatti si diresse subito verso la casa di Benjamin per salutarlo, e bussò. Lo accolse una signora sulla quarantina.

"Ariel, come stai?"
"Ciao Joanna, sto bene! Dov'è Benjamin?"
"Benjamin? Non ti ha detto che è andato al Villaggio dei Mareep?"
"Cosa? Perché è andato lì?"
"Non lo so, a volte non lo capisco... Ha lasciato un biglietto con su scritto che sarebbe partito per un'avventura, o qualcosa di simile... Si è portato anche il suo Pokémon".

Dopo un breve saluto, Ariel lasciò il portico della piccola abitazione e uscì dalla sua città  natale, per andare da Benjamin. Attraversò l'arco in legno che aveva impresso il nome del paese, e si avviò per le stradine impervie situate fuori città . Era pomeriggio in quel momento, e faceva abbastanza caldo per essere inverno, infatti si tolse la giacchetta restando in maniche corte. Mentre pensava a che Pokémon catturare, gli venne in mente una cosa importante.

"Aspetta, ma mio padre non mi aveva dato un Pokémon?! Devo vederlo subito!" Ariel parlava da solo, e si sedette su un tronco abbattuto per scoprire quale creatura possedesse.

"Vai!" Urlò il ragazzo, lanciando per sbaglio la Pokéball contro un albero. La Pokéball si aprì e, dopo un suono curioso, fuoriuscì dalla sfera un essere, accompagnato da una luce azzurra. Ah, i prodigi della tecnologia!
Così gli si parò davanti un... Turtwig? Un Pokémon abbastanza raro, infatti Ariel rimase stupito da quello che vide in quel momento e gioiva saltellando a caso nella prateria. Il Pokémon saltò sulla testa dell'allenatore senza apparente motivo, bloccando il suo balletto.

"Scusami Turtwig! Ho deciso: per un po' ti tempo ti lascerò fuori dalla Pokéball per fare amicizia con te, perché in battaglia ti voglio determinato e sicuro di te stesso! Su, vieni".

Ariel si incamminò di nuovo, stavolta andando a spasso con il suo mostriciattolo. Dopo circa dieci minuti, raggiunse il Villaggio dei Mareep nel quale si dovrebbe trovare il suo amico.
Il paese era molto accogliente. Aveva raggiunto praticamente un borgo antico con tanto di castello in cima alla collina! Gli edifici erano rigorosamente medievali, tranne il Centro Pokémon, che spiccava tra le case in pietra per il suo aspetto futuristico.
Egli raggiunse proprio quest'ultimo, pensando che Benjamin si trovasse proprio lì; si accomodò su una delle poltrone, in mezzo ad un ragazzino e un pigliamosche.
Uno di loro lo toccava e lo punzecchiava in continuazione, e giustamente Ariel si irritò come una bestia.

"Ma ti stai ferm-" Ariel si bloccò all'improvviso, perché davanti a lui si celava un volto troppo familiare... Era Benjamin!
"Ariel, ma ti sei rimbecillito? Stavo accanto a te da molto tempo, volevo vedere se mi notavi!" Esclamò Benjamin concludendo con la solita risata. Ariel notò, oltre alla faccia, il suo vestiario molto colorato; infatti, indossava una giacca sportiva rossa e dei pantaloncini neri e blu, con un paio di scarpe da ginnastica verdi. Si era tagliato anche i capelli, perché aveva una piccola cresta.
"Benjamin? Tua madre mi ha detto che eri qui... Come mai sei partito anche tu per l'avventura?"
"Sai, guardando sempre documentari sui Pokémon ti viene la voglia di catturarli tutti... Ehi, vedo che hai un Pokémon. Che ne dici di inaugurare l'inizio del viaggio con una bella lotta?"
"Come vuoi, basta che sia una lotta veloce".

I due amici uscirono dal Centro Pokémon ed entrarono nel campetto proprio accanto ad esso. Entrambi si misero in posizione con le Pokéballs in mano. Ariel fece andare in campo il suo unico Pokémon, mentre Benjamin aveva un esemplare di Oshawott.

"Oshawott, vai!" Un giocatore di Baseball professionista sarebbe stato fiero di lui, perché il lancio della Pokéball era molto preciso. "Usa Azione!"

Il Pokémon correva verso il povero Turtwig, che fu scaraventato sulla recinzione che circondava il campo. Quest'ultimo si alzò senza difficoltà .

"Non vale, il tuo Oshawott è più allenato!"
"Non lamentarti, è il tuo turno!"
"Ehm... Turwig, usa anche tu Azione!"

L'Oshawott schivò l'attacco, ma il Pokémon Fogliolina si irritò e attaccava più volte contemporaneamente, riuscendo finalmente dopo tanti tentativi a colpire il suo avversario. La lotta proseguì a colpi di Azione, quando ad un tratto la foglia in testa al Turtwig non iniziava a brillare.

"Turtwig, cos'hai?!" Ariel si preoccupava, ma all'improvviso il Pokémon lanciò una tempesta di foglie che colpirono Oshawott in pieno, non preparato all'attacco; infatti, il piccolo Pokémon andò K.O.

"Ah, hai appena imparato Foglielama, grande!"
"Dannazione, non vale Ariel!"
"Cosa ci posso fare? Ahahahah!"
"Ariel, adesso devi dirmi come hai imparato a lottare". Disse Benjamin avvicinandosi a lui.
"Fino a ieri ho guardato un programma TV... Si chiamava 'Corsi di lotta' o qualcosa del genere".
"Capisco. Beh, ti meriti una bevanda fresca, andiamo!"

L'amico fece rimettere prima in sesto entrambi i Pokémon, e in seguito andarono al bar situato sull'altro lato della strada. Benjamin ordinò due Lemonsucco con ghiaccio, ma Ariel sembrava molto frettoloso.

"Ariel, adesso ti faccio anche io questa domanda: come mai sei partito?"
"Beh, praticamente sono il prescelto".
"Il prescelto?!"
"E' una lunga storia Ben, non ho tempo di raccontartela perché devo raggiungere Costopoli!"
"Domani ci vado anche io, vieni con me?"
"Non posso grazie, magari ci incontriamo lì".

Ariel bevette rapidamente la sua bevanda, e con un veloce saluto si avviò subito verso la prossima città .

"Ho già  perso molto tempo, ho paura che Allison se ne vada dal suo albergo!" Disse parlando tra sé e sé.

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Il mistero di Mew
[Capitolo 4] Costopoli


Così Ariel e Turtwig si avviarono per raggiungere il più presto possibile la città  di Costopoli, camminando con passo rapido. Egli, però, non sapeva che il percorso che stava seguendo attraversava il Bosco Grigio; difatti, quella zona è conosciuta per i suoi caratteristici alberi grigi e... La presenza di Pokémon fantasma. Gli scienziati ancora non hanno capito il perché di ciò, ma si sa solo che quella zona, tanti secoli prima, era stata attraversata da un incendio terribile che ha ucciso migliaia di persone.
In quel momento il sole stava tramontando, ma ad Ariel non fregava molto, finché non giunse la sera. Non si vedeva praticamente nulla ed il ragazzo era costretto a fare una sosta, oppure si sarebbe perso nel bosco fitto!
Prese il sacco a pelo dal suo zaino e fece tornare il suo Turtwig nella Pokéball.

"Turtwig, purtroppo dobbiamo sostare qui perché senza una fonte di luce non possiamo proseguire..."

Sembrava una serata come le altre, ma si sentivano troppi rumori strani che tormentavano il sonno di Ariel, che non riusciva ad addormentarsi. Egli cercava di entrare nel sacco il più possibile per non sentire rumori, ma era inutile perché non cambiava nulla; si sentivano rumori di rami scricchiolanti, cespugli mossi e passi, e si poteva notare anche una figura scura vagare da albero ad albero. Ariel pensava si trattasse di un Pokémon e così fece uscire il suo Turtwig per cercare di indebolirlo.

"Turtwig, cerchiamo di prendere quella cosa, chissà  cos'è!"

La figura era uscita dal boschetto e vagava per il percorso. Ariel ordinò silenziosamente a Turtwig di utilizzare Foglielama e così fece; le temibili foglie colpirono in pieno il povero essere sconosciuto. L'aspirante allenatore raggiunse il Pokémon e scoprì che si trattava di un piccolo Shuppet. Ariel lanciò la Pokéball, e lo catturò immediatamente e rinchiuse di nuovo il suo Turtwig.

"Bene, adesso posso dormire finalmente..." Stavolta non c'era nessun rumore, e riuscì ad addormentarsi.

Ariel si svegliò la mattina seguente, alle dieci circa. Chiuse il sacco a pelo, prese la cintura con le Pokéball, fece uscire il suo Turtwig e si avviò verso Costopoli. Dopo circa mezz'ora di cammino, arrivò finalmente all'entrata dell'enorme città , la capitale della Kalos del Sud.
Si trovava esattamente nella zona nord della città  costiera, circondato da alti condomini ed hotel lussuosi, e di fianco a lui c'era un enorme cartello, simile a quelli pubblicitari, con una scritta:

"Benvenuti a Costopoli, nella città  delle spiagge, dei ristoranti e dei giardini che fanno gola addirittura alla metropoli di Luminopoli [...] La città  può essere paragonata a una donna bellissima che indossa vestiti eleganti con al collo una collana dai più bei palazzi e giardini" 

Purtroppo per Ariel, però, non era giunto a Costopoli per visitare la città , ma per incontrare Allison nel più lussuoso degli hotel della città , ovvero l'"Hotel di Costopoli". Esso era situato a poche centinaia di metri dalla sua locazione, e lo raggiunse con facilità . Entrò nella Hall e si guardava intorno pensieroso, fin quando la ragazza al bancone lo interruppe.

"Mi scusi ragazzo, ha bisogno di qualcosa?"
"Ehm sì, sto cercando una donna di nome Allison, si trova qui?"
"Allison?" La ragazza controllò nel suo computer. "Sì, è nella stanza 44, al terzo piano".
"Va bene, grazie mille".
"Aspetti, la prego di far tornare il suo Turtwig nella Pokéball, i Pokémon non possono stare nei piani superiori".

Ariel preferì utilizzare le scale, e arrivò immediatamente al terzo piano, e bussò sulla porta 44. Egli notò che qualcuno utilizzava lo spioncino della porta, e aprì; si trattava proprio di Allison.

"Ariel, da quanto tempo!" Esclamò la donna con le braccia aperte.
"Ehm, sono passati solo due giorni..."
"Giusto... Non mi piace parlare qui, andiamo fuori". Entrambi uscirono dall'albergo e si misero a camminare per le viuzze della zona antica della città .

"Bel posto eh? Sono nata in queste strade".
"Meglio i paesini piccoli, non mi piacerebbe proprio vivere in città  così caotiche... Comunque, cosa dovevi dirmi?
"Sediamoci lì, poi ti spiego". Allison indicò una piazzetta e si sedettero su una panchina in pietra.
"Come ti abbiamo detto qualche giorno fa, devi andare in Guyana per completare questa missione". Allison aprì la sua borsetta e prese due biglietti. "Questi sono biglietti per una nave che partirà  tra una settimana per Brezzepoli, la capitale della Guyana. Infatti vengo anche io, devo fare delle... cose".
"Wow, ti ringrazio! Infatti già  pensavo a come ottenere questi biglietti, di certo non posseggo tanti soldi... Però tra una settimana?"
"Purtroppo l'unica nave disponibile parte tra una settimana, quindi dovrai restare a Kalos Sud ancora per un po'... A un paio di Kilometri da qui si trova la città  di Esploropoli. Ebbene, puoi perdere tempo conquistando una medaglia in quella città , per poi ottenere anche quella di Costopoli più tardi".
"Bene, avrò modo di perdere tempo. Allora sto un altro po' qui in città , poi vado".
"Ottimo, se hai bisogno di me mi trovi nell'Hotel di Costopoli". Allison se ne andò, mentre Ariel si rifugiò nel Centro Pokémon più vicino. Mentre Shuppet e Turtwig venivano rimessi in sesto, si accomodò ad un tavolo e controllava la mappa della regione: Esploropoli era situata a Nord-Ovest di Costopoli, ma non era troppo distante.
All'improvviso, sentì qualcuno urlare il suo nome da lontano: era Benjamin!

"Ariel! Ehi, Ariel, quando sei arrivato?"
"Ben! Sono arrivato qualche minuto fa... Piuttosto tu, quando sei passato?!"
"Sono arrivato anche io adesso. Ho voglia di vedere i tuoi progressi, facciamo una lotta veloce?"
"Sì aspetta, vado a prendere i miei Pokémon, tu inizia ad andare nel campetto". Benjamin uscì, mentre Ariel lo raggiunse poco dopo aver preso i suoi Pokémon dall'Infermiera.

"Eccomi, Ben". I due si misero in posizione, e mandarono in campo il loro Pokémon.
"Vai Shuppet, vediamo quanto sei abile!"
"Oshawott vai, Pistolacqua!"
"Shuppet, Stridio!"

Oshawott non attaccò in tempo, perché venne stordito dal temibile Stridio di Shuppet, e quindi incapace di fare alcuna mossa!

"Sei abile cavolo!" Disse Benjamin sorpreso.
"Privazione!" Il Pokémon di Ariel proseguì con una potente Privazione che fece inciampare l'avversario, per poi terminare con un'Ombra notturna! L'ombra dello Shuppet si espanse e fece spaventare così tanto l'avversario da farlo svenire.

"Oshawott, ritorna... Vai Ponyta!"
"Bel Pokémon, Ben. Shuppet, usa di nuovo Privazione!"
"Ponyta, Bracie-"

Benjamin non terminò neanche la parola, che Shuppet si avvicinò rapidamente a Ponyta, che venne colpito con forza!

"Adesso Ombra Notturna!"

Grazie ad Ombra Notturna, andò K.O anche l'ultimo Pokémon dell'avversario, quindi la vittoria andava ad Ariel!
Entrambi gli aspiranti allenatori ritirarono i loro Pokémon ed entrarono di nuovo nel Centro Pokémon per rimettere in sesto i loro Pokémon.

"Veramente strabiliante Ariel! Dove hai preso Shuppet?"
"In quel bosco con gli alberi grigi, appena dopo il Villaggio dei Mareep".
"Ah, scommetto che l'hai preso di notte! Beh, hai un Pokémon interessante adesso".
"Grazie mille. Tra poco vado ad Esploropoli, devo ottenere la mia prima medaglia".
"Vai ancora di fretta? Posso venire con te?"
"Certo!"
"Mi hanno detto che lì c'è un museo chiamato 'Città  dello Spazio', dobbiamo visita-"

Mentre chiacchieravano, si sentì un'esplosione provenire dal retro del Centro Pokémon. Tutti si misero al riparo, anche Benjamin, però Ariel decise di correre dall'Infermiera per chiederle cosa stesse succedendo!

"E' esploso qualcosa nel Centro Pokémon!" Urlò l'infermiera che chiamò la polizia.
"Benjamin, non mi dire che hai paura, dobbiamo andare a salvare tutti i Pokémon là  dietro!"
"Ma sei pazzo?!"
"Hai dimenticato che ci sono anche i nostri Pokémon? Andiamo!"

I due entrarono senza permesso nel cuore dell'ospedale per Pokémon, sfondando la porta, e si ritrovarono in un corridoio pieno di fumo proveniente dalla stanza nel fondo. Corsero proprio in quella stanza, dove i loro Pokémon insieme ad altri stavano riposando.
Mentre Ariel cercava di spingere fuori più mostriciattoli possibili, venne preso per il colletto della giacca da qualcuno: si girò e notò un uomo vestito completamente di nero.

"Sei tu il prescelto?" Disse l'uomo a bassa voce.
"Chi sei tu?! Lasciami stare!"
"Oshawott, usa Pistolacqua su quel tizio!"

L'uomo non aveva notato la presenza di Ben, e fu scaraventato via dal getto d'acqua. Egli svenne, e intanto Oshawott spense tutte le fiamme. Dopo aver fatto ciò, tornarono di nuovo all'entrata del Centro per parlare della polizia riguardo ad un uomo vestito di nero nella stanza di riposo.

"C'era qualcuno nella stanza, deve essere stato lui!" Disse Ariel che portò due agenti nella stanza.
"Non c'è nessuno qui!"
"Te lo giuro, c'era un tizio che mi ha preso con il colletto della giacca!"
"Va bene, indagheremo".
"Ariel, tutto sommato sono cose che non ci riguardano, andiamocene".

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Squadra: Ani387MS5.gif Ani353MS5.gif

Medaglie: //
 

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Il mistero di Mew
[Capitolo 5] La pensione Pokémon

Benjamin e Ariel uscirono dal Centro Pokémon, e si sdettero su una panchina; entrambi posarono il loro zaino su di essa.

"Wow, sono basito... E se quel tipo avesse fatto tutto quel casino solo per cercare me?" Disse Ariel mentre puliva il cappello.
"Per quale motivo avrebbe dovuto cercarti?"
"Bah... Non sembrava interessato ai Pokémon, ma meglio non scervellarci".
"Dove vai adesso?"
"Cosa mi dicevi prima riguardo ad Esploropoli?"
"Ah sì, lì ci sono mostre di cose spaziali, come razzi e simili. Sono molto curioso, andiamo?"
"Va bene, in marcia!"

I due allenatori, allora, presero lo zaino e partirono così verso la prossima città , Esploropoli. Visto che questa città  si trovava a Nord-Ovest, si diressero verso un'uscita che portava in questa direzione. Finalmente la breve vita metropolitana era terminata, perché una palestra li stava aspettando... Ed anche un museo tutto da esplorare!
Il percorso era, però, malandato e rovinato, pieno di sassi sui quali si rischiava di inciampare.

"E' un disastro questo percorso, Ben!"
"Già , e così ci metteremo anche un'eternità  a raggiungere la prossima città ..."

I due erano così presi dall'avventura, che si dimenticarono addirittura di riposarsi a Costopoli prima di partire; infatti, gli Hoothoot stavano già  annunciando l'arrivo della sera.

"Cavolo, sto morendo di sonno!" Disse Benjamin sbadigliando.
"Ehi guarda un po', qui c'è un cartello che dice 'Pensione Pokémon', potremmo trovare un letto".
"Ottimo, andiamo a chiedere".

Davanti alla porta di un piccolo edificio in legno, era seduta su una sedia una giovane ragazza che stava per addormentarsi; ella aveva capelli castani scuri e lunghi, e degli occhi azzurri che quasi quasi splendevano. Probabilmente stava lì da un po' di tempo, perché aveva ancora un cappello verde a tesa larga per proteggersi dai raggi del sole. Indossava anche un vestito attillato e corto, di colore verde scuro, e delle ciabatte beige.

"Mi scusi signora!" Esclamò Ariel avvicinandosi a lei.
"S-Signora, io? Sono solo..." La ragazza stava morendo dal sonno, non riusciva più a reggersi in piedi; allora Ariel iniziò a scuoterla con forza così da riuscire a svegliarla, ma lui si beccò un potente schiaffo dritto sulla guancia.
"Ma come ti permetti, volevo dormire beatamente! Cosa volete?!" Ariel restò scioccato da ciò, allora intervenne Benjamin.
"No signora, stavamo solo cercando..."
"Come osi chiamarmi 'signora'?!"
"Volevo dire solo che stavamo cercando un posto per dormire, ci scusiamo per l'impertinenza!"
"Ah, è così? Allora ve lo meritate solo se vincete una lotta in doppio contro di me!"
"Ma è tardi!"
"No, sono solo le 7 di sera. Forza, avrete mica paura?"
"Ci sto!" Ariel intervenne con una Pokéball in mano. "Ben, stracciamola".
"Ottimo, vado a prendere le Pokéball". La ragazza entrò in casa e portò fuori due Pokéball per lottare. "Mi raccomando, visto che ho solo due Pokémon, voi dovrete mandarne in campo solo uno a testa!"

I tre si misero in posizione in mezzo a quel percorso impervio, e mandarono in campo il loro Pokémon.

"Turtwig, tocca a te!"
"Oshawott, vai!"
"Bene, Turtwig e Oshawott... Uscite, Treecko e Absol!" Esclamò la ragazza, mandando in campo i suoi Pokémon preferiti.
"Treecko, Azione su Oshawott! Absol, Attacco Rapido su Turtwig!" Ella si sentiva sicura di sé, sfoggiando un sorriso intimidatorio, esaltato dal rossetto.
Il Treecko, con passo scattante, si lanciò verso il gracile corpo di Oshawott, ma quest'ultimo si parò con la sua conchiglia! Il Treecko tornò di nuovo in posizione, perché era intento nel guardare la mossa di Absol; infatti, esso scattò con una velocità  impressionante verso il Turtwig, che non poteva evitare in nessun modo il suo attacco! Cadde a terra ferito, ma per fortuna non era nulla di grave e poteva ancora combattere egregiamente.

"Turtwig, dai una lezione a quell'Absol con un Foglielama!"
"Oshawott, usa Pistolacqua contro Treecko!"

Il primo utilizzò così la sua mossa migliore; apparvero dal nulla delle foglie fluttuanti, apparentemente innocue, ma all'improvviso vennero scagliate contro l'avversario!

"No, Absol!" La ragazza corse preoccupata dal suo Pokémon, ma ormai era esausto: il colpo è stato molto forte!

Intanto Oshawott usò Azione, ma la lotta di Benjamin era già  finita in partenza perché non c'era nessuna speranza combattere con un Pokémon d'acqua contro un Treecko; infatti esso rispose subito con un attacco Assorbimento, che risucchiò le forze al povero Pokémon!

"Oh Arceus, me l'aspettavo... Sei stato bravo, ritorna!"
"Bene bene ragazzo con il cappello rosso, rimaniamo solo noi due!" Chiaramente si riferiva ad Ariel, e Benjamin si spostò di lato per osservare.

"Treecko, usa Azione!"
"Turtwig, Ritirata!"

Il primo era sul punto di attaccare, ma Turtwig si rifugiò rapidamente nel suo duro giuscio, che non venne minimamente graffiato.

"Finiscilo, Turtwig. Azione!"

Il Pokémon correva con tutte le sue forze verso Treecko, e lo lanciò in aria rendendolo esausto: Ariel aveva vinto.

"T-Treecko, ritorna!"
"Pff, troppo debole".
"Ariel, li hai mica dopati per caso? E' molto forte!"
"A dire il vero... Il Pokémon me l'ha dato mio padre, non so quanto l'abbia allenato. Comunque 'signora', ci offre una stanza e una bella cenetta coi fiocchi?"
"E va bene, sembrate ragazzi per bene, accomodatevi pure".

I ragazzi entrarono nella casetta: era molto accogliente, le pareti erano costruite con dei tronchi d'albero e il pavimento era fatto di un legno chiaro, quasi bianco. In fondo alla stanza c'erano varie porte, tra cui una che portava nel retro.

"... E lì ci sono i Pokémon che stiamo accudendo, anche se ultimamente tutti allenano i propri Pokémon personalmente e ce li affidano a noi solo in rari casi". La ragazza mostrò loro l'intera casa, e li portò infine in sala da pranzo.

"Wow, quanta roba buona!" Erano davanti ad una tavola imbandita a dovere: c'erano molte pietanze, da insalate a delle succulente cosce di... Torchic? Comunque sia, si misero a sedere contenti.

"Adesso che mi viene in mente, ho dimenticato di dirvi come vi chiamo! Io sono Rachel, e voi?"
"Io sono Ariel, e questo ghiottone accanto a me si chiama Benjamin!"
"Gestisci tu la pensione quindi?" Disse Benjamin, che si stava ingozzando.
"No, certo che no... Sono solo l'assistente di mio padre, che è andato via per degli affari a me sconosciuti".
"Capisco, noi vogliamo conquistare otto medaglie". Disse Ariel.
"Comunque mi scuso per prima, ma ero un po' nervosa! Ogni tanto passavano dei camion neri rumorosi che si dirigevano verso Esploropoli probabilmente, e hanno rovinato tutta la strada!"

Dopo una serata di mangiate e discorsi, tutti andarono a letto per prepararsi alla prossima giornata, o meglio... Ariel cercava di farlo.
I camion di cui ha parlato Rachel passavano anche di notte, e Ariel non riusciva a dormire, quindi andò fuori per controllare.
Essi erano così veloci che sembrava si stesse svolgendo una gara, ma notò che su tutti i camion neri c'era la scritta "Team S., un gruppo di ricercatori che conquisteranno il mondo!"

"Non so chi siano... Beh, vado a dormire, spero non ne vengano più". Ariel riuscì ad addormentarsi perché non passava più nessun autocarro o simili, quindi giunse la mattina.
Ariel si svegliò lentamente come sempre, finché qualcuno non sfondò la porta! Dopo aver sentito un rapido grido femminile proveniente dal cortile, Benjamin ed Ariel lo raggiunsero subito e notarono che Rachel era sparita.
Si affacciarono silenziosamente sui cardini della porta, e videro un gruppo di tre uomini: uno scriveva qualcosa su un blocco note, un altro spostava una rete piena di Pokémon nel retro di un camion, mentre l'ultimo trascinava la ragazza legata ai polsi nell'abitacolo del veicolo.

"Rach-" Ariel tentava di urlare il suo nome, ma Benjamin lo fermò subito, bisbigliando.
"Ma sei stupido?! Potevano sentirci! E poi che ne sai, avrebbero potuto tranquillamente ucciderci con qualche arma!"

I due che si trovavano all'esterno, senza essersi accorti della presenza dei due ragazzi, parlavano tra di loro prima di partire.

"Quindi gli altri sono ad Esploropoli? Cos'ha di interessante quella città ?"
"Se il vice-capo ha detto di andare lì, allora non possiamo rifiutare..."

I tre uomini, così, se ne andarono con i Pokémon della Pensione e Rachel.

"Dannazione, dobbiamo salvarli! Il tizio ha detto Esploropoli, giusto? Andiamo subito lì!"
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Il mistero di Mew
[Capitolo 6] Scienziati o ladri?

Si vedevano alcuni edifici in distanza: Ariel e Benjamin stavano raggiungendo la città  di Esploropoli. Appena entrati nel centro abitato, non si sentiva nessun rumore né c'era nessuno in strada: dove erano finiti tutti? Le uniche persone che si riuscivano ad incontrare erano dei tizi scontrosi vestiti come quelli che hanno rapito Rachel, e si comportavano come guardie. La maggiorparte di essi indossava camicie nere e pantaloni eleganti dello stesso colore, mentre alcuni avevano in più un camice di un rosso molto scuro.

"E adesso dove andiamo?" Parlava Ariel sottovoce, perché aveva paura di quelle persone.
"Io volevo andare un attimo al Centro Pokémon per far riposare velocemente la mia squadra, ma non penso sia il caso". Ogni edificio, infatti, era bloccato da questi uomini.

"Sbaglio o quella è Rachel?!" Esclamò Ariel, che la vide girovagare per i vicoli della città ; lì notò anche lei, e si avvicinò.
"Cosa ci fate qui?" Disse Rachel stranita.
"Piuttosto cosa ci fai tu qui! Comunque ti abbiamo visto mentre venivi rapita, come ti sei liberata?"
"E' difficile da raccontare... Comunque visto che vi trovate qui, dovete farmi un favore".
"Sarebbe?"
"Ebbene, ho scoperto che mio padre non è andato via per lavoro, ma è stato trascinato qui da questi tizi che fanno parte di questo Team S., però non ho ancora capito il motivo".
"Capisco. Beh, per scusarci di ieri faremo il possibile per te".
"Ma quale scusa, vi ho accolti volentieri! Comunque si tratta di quell'edificio laggiù, ovvero l'ingresso per la Città  dello Spazio".
"Aspetta. Tizi malvagi che sembrano scienziati i quali invadono una città  e rapiscono Pokémon e persone... Adesso si trovano in un posto pieno di aggeggi spaziali? Ho un brutto presentimento, dobbiamo fermarli".

I ragazzi non passavano di certo per le strade principali per paura di essere catturati, quindi si aggiravano con furbizia nei vicoli bui per raggiungere pian piano uno dei luoghi più importanti della città , insieme alla Palestra.
Essi non si diressero verso l'entrata, piuttosto volevano cercare di scavalcare l'alta recinzione del parco spaziale; difatti, Ariel fece uscire il suo Turtwig per utilizzare con astuzia le sue liane, per essere trasportati dall'altra parte.

"Sapete... Mio padre, oltre a gestire la nostra pensione, è anche il fratello del direttore generale della Città  dello Spazio, forse ho capito: sono venuti qui per farsi dare con la forza tutti gli strumenti spaziali".
"Su questo non ci piove, non ci sarebbe alcun motivo all'infuori di questo. Comunque stanno laggiù, andiamo".

Il parco era pieno di razzi, navicelle, tute spaziali ed altre macchine che una volta venivano ritenute fantascienza, ma che ormai venivano utilizzate e mostrate fieramente in questa grande 'Città '. Accanto al razzo più grande, chiamato 'Planet Discover 2', il quale si trattava del più grande costruito dotato anche di armi da fuoco, per proteggersi da eventuali Pokémon ostili situati nello spazio.
Probabilmente, questo Team S. voleva utilizzare questi prodigi della tecnologia per altri scopi, e infatti davanti a questo Planet Discover, era in corso una riunione tra i Vice-comandanti, il padre e lo zio di Rachel; questi ultimi erano legati a delle sedie.

"Niente denaro, non accettiamo nulla al di fuori di questa roba!" Urlava innervosito uno dei vice-comandati, dotati di bandane che coprivano il loro volto e con armi e Pokémon potenti come Bisharp pronti all'uso. "Allora, hai due possibilità : o ci lasci prendere questi macchinari, oppure le lame del mio Kabutops sgozzeranno il tuo fratellino, scegli".
"No perfavore, non farlo!" Esclamò il direttore generale baffuto, che tremava dalla paura!

Mentre chiacchieravano, degli elicotteri scuri che sorvolavano la città  da un po' di tempo sganciarono con sorpresa dei cavi con delle calamite, alle quali si congiunsero le pareti metalliche di molti dei macchinari presenti nel luogo.
Intanto Rachel e gli altri correvano verso il luogo della riunione.

"Ehi, aspetta!" Urlò Rachel. "A cosa è servita questa riunione se state comunque rubando i macchiari?!"
"Abbiamo fatto tutto questo discorso per perdere tempo, genio; dovevamo preparare gli elicotteri! Adesso ce ne andiamo, a mai più".
Una scaletta venne calata da un elicottero più grande degli altri, la quale serviva per far fuggire tutti i vice-comandanti.

"Vi sfido ad una lotta Pokémon!"
"Sei sicura? Ahahahah! Davvero credi di avere una chance di vittoria contro di noi? Ma smettila..."
"Absol, falli fuori!" La ragazza lanciò a terra con forza la Ball, dalla quale uscì il suo Absol.
"Pff... Kabutops, usa Cascata". Una colonna d'acqua spuntò sotto le zampe del Pokémon, e si scagliò contro il Pokémon avversario, il quale andò subito K.O.

"Kabutops, rientra. Non ho voglia di lottare contro una marmocchia come te, me ne vado".
"Dannazione!"

Tutti salirono sull'elicottero e fuggirono dalla città , senza lasciare alcuna traccia... Ad esclusione ovviamente del furto nella Città  dello Spazio, una cosa molto brutta considerando che la città  guadagnava soprattutto grazie alla mostra.

"Grazie, per averci slegati, vi dobbiamo la... Rachel?!" Gridò il padre di Rachel, molto gioioso perché la tragedia era finita.
"Papà , cos'è successo?!"
"Delle persone mi avevano fatto una grande offerta riguardo la pensione, ma ho scoperto che erano ostili e mi hanno rapito per usarmi come ostaggio... Comunque, come va alla pensione?"
"Hanno rapito tutti i Pokémon e anche me, ma sono fuggita".
"Cosa? Tutti i Pokémon?! Ora cosa mi diranno i proprietari.. E vabbé, non ci si può far nulla... Chi sono questi ragazzi insieme a te?"
"Sono Ariel e Benjamin, due aspiranti allenatori... Giusto?"
"Esatto, vogliamo vincere tutte le medaglie!" Disse Ariel con un tono ambizioso.
"Allora questa città  fa proprio al caso vostro, perché quic'è un capopalestra che è anche mio figlio! So che non avete fatto molto per noi due, ma vi vogliamo ringraziare per lo sforzo; detto ciò, chiederò a Tierre se vorrà  regalarvi la medaglia".
"No, non ce n'è bisogno, assolutamente! Vogliamo conquistarla con le nostre forze".
"Oh, siete molto intrapendenti! Allora fate quel che volete, io e Rachel torniamo alla Pensione per organizzare una bella cenetta di ringraziamento, buona fortuna".
"Ariel, Benjamin, forse non sarà  l'ultima volta che mi incontrerete. Ihihih!" Disse Rachel concludendo con una risata particolare.
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Il mistero di Mew

[Capitolo 7] La prima Medaglia

 

Così il Team S. è fuggito e i ragazzi non sono riusciti a far nulla se non infiltrarsi nella Città  dello Spazio ma, dopo aver riposato al Centro Pokémon, Ariel ricordò di dover battere il Capopalestra di Esploropoli per ottenere la prima medaglia.

 

"Oh, che sbadato! Ma non dovevo sfidare il Capopalestra?!" Egli si trovava in una stanzetta insieme al suo rivale, e dormivano entrambi in un letto a castello. "Sbrighiamoci!"

"Piuttosto sbrigati tu. Io adesso devo partire per la palestra di Costopoli!"

"Cosa? E la medaglia?"

"Dopo che ieri ti sei addormentato, verso le 9 circa, ho saputo che il Capopalestra era ancora disponibile e l'ho sfidato". Benjamin mostrò fieremente la sua Medaglia luccicante appena ottenuta vantandosene, e con un saluto scappò. "Io vado, ci incontriamo in giro".

 

Ariel uscì dal Centro Pokémon e, dopo essersi informato in giro, raggiunse la Palestra di Esploropoli. Era un grande edificio piramidale e probabilmente questo era collegato al tipo Terra del Capopalestra Terrie, visto che le piramide egizie erano completamente circondate da sabbia.

Senza perdere tempo, Ariel entrò nell'edificio e si trovava in un lungo corridoio illuminato da torce e steli rappresentanti degli Hippowdon, e pavimento e mura in pietra. Raggiunse così un portone di legno, e lo aprì: davanti a lui si presentò un vasto campo da battaglia e le luci dello stanzone si accesero.

 

"Uno sfidante?" Ariel sentì una voce proveniente da qualche parte, ma un ragazzo giovane spalancò un portone dall'altra parte del campo e si mise in posizione.

"Sei il Capopalestra Terrie?"

 

"Esatto". Terrie si presentava con un impermeabile elegante e marrone, con un paio di jeans neri e degli stivali grigi. I suoi capelli erano castani e lunghi fino alla fine del collo. "Possiamo iniziare quando vuoi".

 

"Bene, vai Turtwig!"

"Pare che tu non abbia ancora ottenuto nessuna medaglia, quindi utilizzerò i miei Pokémon più scarsi". Il Capopalestra si avvicino ad un macchinario contenente dieci Pokéball, e ne prese due. "Vai, Gligar!"

 

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Il Gligar iniziò la battaglia con un Attacco Rapido, ma Turtwig riuscì a proteggersi da quest'attacco grazie all'utilizzo di Ritirata, per poi proseguire con un attacco Azione. Terrie contrattaccò rapidamente usando una delle sue mosse più utili al momento, ovvero Tagliofuria, la quale potenza aumentava ogni volta che veniva utilizzata; l'attacco fu abbastanza fatale per il povero Pokémon fogliolina per la debolezza verso il tipo Coleottero della mossa, ma non demorse e attaccò con un'altra Azione, ma Gligar stavolta la schivò senza problemi, perché era più in forma rispetto all'avversario. Turtwig proseguì immediatamente con Foglielama; Ariel sapeva che non sarebbe stato un attacco fatale per il tipo Volante, ma il tipo Terra del nemico avrebbe reso l'attacco più efficace.

La scia di foglie riuscì a colpire in pieno Gligar, che si trovava in fin di vita quasi come Turtwig.

 

"Non pensavo che quel Turtwig fosse così resistente, allora devo usare le maniere forti. Gligar, usa Battiterra!"

 

Il Gligar nemico sbatteva a terra il suo corpo con tutte le sue forze provocante un piccolo magnitudo che colpì Turtwig, e quest'ultimo purtroppo andò K.O.

Ad Ariel era rimasto un solo Pokémon, Shuppet, che mandò subito in campo, e gli ordinò di usare Stridio; il nemico cadde a terra a causa del fortissimo suono udito solo dai Pokémon, e attaccò con Privazione, rendendo esausto anche Gligar.

Anche a Terrie era rimasto un solo Pokémon, che fece uscire fuori dalla sfera. Si trattava di Hippopotas, il quale usò Riduttore. Esso si scagliò con molta forza contro il nemico, ma... Lo trapassò!

 

"Ti sei dimenticato che Shuppet è di tipo Spettro?" Ariel concluse con una risata, ma Terrie giustificò lo sbaglio per il nervosismo.

 

Quindi Hippopotas era costretto ad usare l'unico attacco di tipo Terra che aveva, Battiterra, per sconfiggere il suo nemico. Quella mossa, però, era dannatamente utile perché riuscì a colpire in pieno il nemico che cadde a terra quasi esausto!

Il Pokémon non riusciva più a fluttuare, ma ad un tratto Shuppet iniziava ad avere degli occhi rossastri, dal quale pian piano si formarono delle sfere di fuoco: il Pokémon aveva appena imparato ad usare Fuocofatuo!

Queste sfere vennero scagliate contro l'Hippopotas nemico, che prese fuoco istantaneamente.

 

"Shuppet, concludi la battaglia con Ombra Notturna!"

 

L'Ombra Notturna del Pokémon spettro, così, mandò K.O. immediatamente l'avversario, aiutato anche dal fuoco che pian piano lo faceva svenire. Terrie fece ritornare nella sua Pokéball il Pokémon esausto, e si avvicinò ad Ariel con un cofanetto.

 

"Mi congratulo con te, ragazzo! Come ti chiami prima di tutto?"

"Io sono Ariel".

"Bene Ariel, posso darti ufficialmente la medaglia Sabbia, che aumenterà  l'attacco dei Pokémon della tua squadra. Tieni, voglio farti anche un regalo". Terrie diede al ragazzo non solo una medaglia, ma gli donò anche uno strano disco marroncino. "Questa è la Macchina Tecnica 78, ovvero Battiterra".

"Come posso insegnare questa mossa ad un Pokémon?"

"Basterà  dirigersi in un centro Pokémon e parlare con l'addetto alle Macchine Tecniche. Comunque sono sbalordito ragazzo, per essere alle prime armi sei molto bravo con i Pokémon".

"La ringrazio signore! Adesso devo dirigermi a Costopoli, buone battaglie!"

 

Così Ariel ottenne la sua prima medaglia, e con essa poteva dirigersi verso la prossima palestra che era situata a Costopoli, la città  visitata da lui precedentemente. Passò di nuovo dal percorso di prima, e fece una breve sosta alla pensione per salutare Rachel e il padre, bussando alla porta.

 

"Oh, Ariel! Cosa ci fai qui?"

"Sono venuto a salutarvi! Dov'è Rachel?"

"Rachel? Ha lasciato un biglietto... Dice che è partita per un'avventura tutta sua. Se vuole farla, chi sono io per fermarla? Se la incontri salutamela".

"Oh capisco... Allora ci vediamo".

"Aspetta, voglio darti una cosa!" L'uomo entrò in casa per andare a prendere qualcosa, e tornò al portico. "Mentre tornavo qui, ho trovato questa strana pietra per terra... Sembra di valore, vorrei darla a te perché prima hai cercato di aiutarci".

 

La strana pietra che l'uomo donò ad Ariel era di colore verde trasparente e al suo interno c'era una strana spirale somigliante ad un DNA; il ragazzo la depose in una tasca del suo zaino.

 

"La ringrazio, la tratterò con cura!" Ariel salutò, si allontanò dalla pensione e proseguì per raggiungere la seconda Palestra, ed infatti, già  si vedevano degli edifici in lontananza ed Ariel era molto eccitato all'idea di ottenere subito la seconda medaglia poco dopo aver vinto la prima.

Raggiunse così la città  di Costopoli, e si diresse subito al Centro Pokémon: con sua sorpresa, incontrò proprio Allison, che sedeva su una poltrona intenta a leggere il PokéGiornale.

 

"Signora Allison!"

"Ariel! Allora, hai preso la medaglia di Costopoli?"

"Ancora no, dovrai pazientare. Adesso vorrei fare una sosta al Centro Pokémon perché sono stanchissimo, domani otterrò sicuramente la seconda medaglia!"

"Nessun problema, ti aspetterò".

 

Dopo un vittorioso e meritato riposo, così, Ariel raggiunse anche la palestra di questa città , che si trovava a pochi passi dalla piazza principale; infatti la raggiunse in poco tempo, e si ritrovò davanti un edificio grigio molto esteso e con un tetto piatto, decorato da murales di Pokémon di tipo volante come Altaria o Pidgeot.

La prossima medaglia potrà  essere ottenuta facilmente e con pochi problemi come potrà  essere conquistata con molta difficoltà  ma, tralasciando ciò, la determinazione di Ariel non calò affatto, perché voleva avere a tutti i costi la seconda medaglia.

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Il mistero di Mew
[Capitolo 8] Battaglie complicate


L'interno della palestra era molto spazioso: le pareti erano celesti e decorate con immagini di nuvole ed altri Pokémon uccello e statue. Da ciò si capiva subito che era occupata da una Capopalestra che allenava Pokémon di tipo Volante, senza dubbio.
Ariel attraversava un lungo tappeto blu, circondato da statue che rappresentavano Pidgeot e Noivern, che portava verso una porta a due battenti. Mentre camminava, quella porta si aprì, e a fare ciò era stato proprio Benjamin!

"Ciao Ariel, ho appena ottenuto la Medaglia Ala!" Disse Benjamin con atteggiamento vanitoso.
"Adesso la otterrò anch'io! E dopo vorrei fare anche una sfida con te".
"Dopo non posso Ariel. Ho scoperto che in Guyana c'è uno studioso di Pokémon molto famoso, per cui vorrei incontrarlo! Magari un giorno potrai venirci anche tu, ma ti consiglio prima di vincere questa medaglia. Bye bye!"

Ariel proseguì nella prossima stanza, dove davanti a lui apparvero tre giovani ragazze indossanti un lungo abito celeste.

"Chi c'è, un allenatore? Per dindirindina, un altro sfidante, senza dubbio. Prego, Accomodati!" Il trio parlavano contemporaneamente, e lo scortarono verso il campo di battaglia per metterlo in posizione, mentre le ragazze si dirigevano dall'altra parte del terreno.

"Giovane ragazzo, come ti chiami?"
"Ehm... Sono Ariel".
"Giovane Ariel, la Capopalestra vuole sfidare solo allenatori degni, quindi devi sconfiggere prima noi una alla volta!"
"Ma io...!"
"Inizierò io. Vai, Pidgey!"

Una delle tre ragazze iniziò subito una battaglia alla quale Ariel era impreparato, ma secondo lui poteva batterle facilmente considerando che una di loro avesse un misero Pidgey. Egli mandò in campo, quindi, il suo Shuppet, al quale ordinò subito di usare Privazione, unico attacco utile a causa del secondo tipo Normale del nemico; il Pidgey tentò di schivarlo volando a destra e a manca, ma Shuppet fluttuava e quindi lo raggiunse e lo colpì senza problemi. A quanto pare quel povero uccellino era molto debole, perché era già  quasi stanco.

"Bene, se tu hai solo un Pidgey, le altre due lotte saranno facili: Shuppet, usa di nuovo Privazione!"

Così il suo Shuppet mandò K.O. il Pidgey avversario senza ostacoli e si fece avanti la prossima allenatrice; quest'ultima mandò sorprendentemente in campo un Pidgeotto, forma evoluta del Pokémon precedente.

"Cosa? Pensavo aveste Pokémon deboli!"
"Pidgeotto, usa Aereoassalto!"

Il Pidgeotto nemico si precipitò con prepotenza verso il Pokémon spettro e con un singolo colpo sconfisse rapidamente il Pokémon.
Ariel così non aveva altra scelta che mandare in campo il suo ultimo Pokémon, Turtwig, al quale fece utilizzare un Foglielama che, a quanto pare, è stato inutile: infatti, Pidgeotto era ancora in piena forma dopo l'attacco, e usò Beccata contro il Pokémon Tartaghina... Il quale andò subito K.O.!

"Mi dispiace ragazzo, ma non sei degno di sfidare la Capopalestra. Se vuoi sfidarci di nuovo, ti conviene allenare i tuoi Pokémon per bene. Pidgeotto, hai fatto un ottimo lavoro, ritorna!"

Ariel era molto deluso, non si aspettava tutta questa forza da parte di queste allenatrici, dunque non poteva neanche immaginare come fosse stata forte la Capopalestra!

"Quindi devo allenarmi di più... Bene!" L'aspirante Campione pensava tra sé e sé; per vincere doveva soltanto svolgere un duro allenamento!
Dopo aver curato la squadra al Centro Pokémon, si diresse sul percorso che portava al Villaggio dei Mareep, perché aveva deciso di catturare un Pokémon di tipo Elettro per contrastare il tipo Volante della palestra e il luogo più comune per trovarne era nei dintorni del paese.

"Dove trovare un Pokémon elettro..." Egli non sapeva proprio da dove iniziare a cercare.
Mentre passeggiava per una pianura circondata da una foresta, una strana scia azzurra attraversò il suo campo visivo ed egli si voltò; era Mew! Esso guardava Ariel, e sembrava gli stesse chiedendo di seguirlo. Così fece e, dopo essere entrati in una foresta, perse di vista il Pokémon rosa.

"Ma che... Dov'è andato?" Ariel si voltò e vide un Elekid apparso dal nulla vagare tra gli alberi, come se si fosse perso. Ariel si avvicinò a lui per aiutarlo, ma pensò anche tra sé e sé.

"Però potrei catturarlo..." Ariel poggiò la sua mano destra su una delle Pokéball poste sul suo cinturino ma si fermò bruscamente. "Mmh... Però è un peccato catturarlo all'improvviso. Ehi Elekid, vorresti..." Quest'ultimo si girò e d'un tratto scaricò un potente fulmine per scacciare il ragazzo e scappò.
"Ehi... Aspetta!" Egli iniziò ad inseguirlo e nel mentre cacciò dalla sfera il suo Turtwig, il quale si posò sulla spalla.
"Vai Turtwig, fermalo con le liane!" Dal guscio del Pokémon apparvero due liane che si potevano allungare per molti metri, e si avvolsero intorno al piccolo corpo dell'esemplare di Elekid. Ariel non voleva perdere tempo, quindi lanciò una Pokéball contro l'essere giallo; tre, due, uno... Preso, Elekid era suo! Ariel però era molto dubbioso: dov'era andato quel Mew? L'aveva forse aiutato a cercare un Pokémon?

"Beh, adesso devo allenarmi".

Quindi, dopo questa cattura, iniziò a cercare allenatori e si diresse verso il percorso che portava a Esploropoli, territorio preferito dai Pigliamosche di Kalos.
Difatti, trovò nel mezzo della foresta un accampamento di Pigliamosche, ma ce n'era solo uno; questi era seduto davanti alla sua tenda e stava lucidando le sue Pokéball con un panno, ma appena notò la presenza di una persona si alzò.

"Cosa vuoi?" Era un ragazzino dalla stessa età  di Ariel e, nonostante in quel momento fosse impaurito dalla presenza di uno sconosciuto nell'accampamento, sembrava gentile.
"Hai da fare per caso? Sto cercando qualcuno per allenarmi".
"Oh, in realtà  anche io ne stavo cercando poco fa, sei capitato proprio al momento giusto. Se vuoi saperlo io sono Gordon, Pigliamosche. Vai Beedrill!"
"Io sono Ariel. Turtwig, tocca a te!"

Turtwig non esitò e attaccò immediatamente con Azione, facendo slanciare il volo del Pokémon nemico. Quest'ultimo sembrava forte, ma in realtà  era abbastanza debole: infatti, Turtwig lo fece andare K.O. con un altra Azione.
Dunque Gordon fece ritornare nella sfera il suo Pokémon esausto, ed entrò in campo un Vivillon: questi utilizzò Assillo. Turtwig veniva infestato da dei batteri fuoriuscenti dal terreno, però in qualche modo riuscì a salire su una roccia e la mossa non poteva avere più effetto. Tramite il macigno sul quale era salito, usò Azione lanciandosi contro l'avversario e lo schiacciò rendendolo esausto. La battaglia era finita, ed entrambi gli allenatori ripresero dunque i loro Pokémon.

"Mh, Turtwig sembra già  più forte, ottimo".
"Ariel, non male! Che ne dici di un'altra battaglia!"
"Certo! Ma come curerai i Pokémon?"
"Beh, ho molte Superpozioni qui con me. Ci vorrà  giusto un attimo, tu aspettami fuori dalla tenda".

Ovviamente questa non era l'ultima lotta disputatasi dai due giovani, e combatterono fino a sera. L'ultima battaglia era quella decisiva per Ariel, perché nonostante abbia vinto tutte le lotte senza ferire il suo Turtwig, quest'ultimo sembrava si stesse stancando.

"Turtwig, puoi farcela! Usa Azione!" Il Pokémon fogliolina non aveva le forze per attaccare il Beedrill nemico, e si accasciò per terra. Ariel gli corse subito accanto preoccupato.

"Ariel, cosa succede?"
"Si comporta stranamente, questo non è causato dalla stanchezza!"
"Ehi ma... Cos'è quella cosa luccicante che ha sul dorso?"

Il Turtwig venne messo a pancia in su, ed entrambi videro uno strano oggetto tecnologico grigiastro fissato sul suo dorso: Ariel lo tolse facilmente, e il Pokémon tornò di nuovo in forze. Ariel, però, riuscì a capire immediatamente cosa stesse succedendo.

"No, aspetta... Vai Elekid!" Appena fece uscire il suo Elekid, notò che non era di colore giallo, bensì sembrava ricoperto d'oro. Era molto strano per un Pokémon essere ricoperto da un materiale simile. Ariel non si preoccupava molto, pensava che fosse solo un raro esemplare di Elekid, ma girandolo rimase basito... Sulla schiena aveva impresso la lettera "S".

"Questa lettera... Cosa voleva veramente Mew prima?"
"Quell'S l'ho già  vista da qualche parte! Prima ero in città , e dei camion di colore nero con sopra impressa questa lettera stavano entrando in Aeroporto!

"Dannazione, di nuovo quei tizi! Cosa vogliono adesso, non gli bastavano quei razzi?!"
"Non sono brave persone? Comunque Ariel, voglio dirti una cosa: riesco a capire che vuoi raggiungerli, ma ormai se ne saranno andati. Pensaci un'altra volta, adesso ti invito a dormire con me".
"Hai ragione... E va bene".

Ariel e Gordon combattevano ininterrottamente, o quasi, per due giorni. I suoi Pokémon erano ormai ben allenati, ed Ariel non poteva far altro che andare nella palestra di tipo Volante, ma Gordon gli disse una cosa riguardo ad Elekid.

"Quindi in Guyana c'è un laboratorio dove studiano Pokémon particolari? Grazie mille Gordon, quando sarò lì farò controllare il mio Elekid".
"Buona fortuna!" Gordon fece un breve saluto e tornò nella sua tenda.

Ariel intanto si avviò immediatamente verso la Palestra, perché voleva sfidare subito la Capopalestra. Raggiunse l'entrata della palestra e attraversò la porta: dopo esser passato anche dalla seconda, venne accolto dalle tre ragazze di prima.

"Bentornato, ragazzo. Stavolta riuscirai a batterci? Prima non eri degno".
"Sbrighiamoci, devo battere la Capopalestra". Ariel e la prima allenatrice si misero in posizione sul campo, ed iniziarono subito. Il primo mandò in campo l'Elekid, mentre la seconda il Pidgey di prima.

"Pff, se ho battuto già  prima quel Pokémon, adesso sarà  un gioco da ragazzi. Elekid, procedi con Tuonoshock". Il Tuonoshock di Elekid sembrava più potente del normale, ma Ariel non pensava di certo alla potenza della mossa, ma bensì a mandare K.O. il prima possibile il Pokémon avversario; infatti, cadde subito esausto.

"La prossima?"
"L'altra volta hai perso contro di me, riuscirai a vincere adesso? Vai, Pidgeotto!"

La ragazza mandò in campo il suo Pidgeotto, mentre Ariel rimase con Elekid; questi utilizzò nuovamente Tuonoshock, ferendo gravemente il nemico. Pidgeotto proseguiva con Aeroassalto, ma faceva ben pochi danni al Pokémon, a causa del tipo. Il Pokémon uccello ormai non aveva chance di vincere, e venne buttato giù senza sforzi da un altro Tuonoshock.

"Dai, sbrighiamoci".
"Dannazione, adesso hai un Pokémon potente eh?! Vai, Fearow!"

Dalla Pokéball della ragazza uscì un possente Fearow, che iniziò subito con Attacco Rapido. Elekid non schivò però l'attacco, perché con la sua abilità  Statico riuscì a paralizzare subito il nemico! Ariel gli ordinò di usare quindi Tuonoshock, il quale fece molto male a Fearow; quest'ultimo non poteva muoversi e quindi, non potendo attaccare, venne mandato K.O. da un semplice Attacco Rapido dell'Elekid.
Ariel riuscì quindi a sconfiggerle tutte e tre, gli aspettava soltanto la Capopalestra!

"Bravo. Sei degno, quindi hai il permesso di entrare nella stanza della Capopalestra". Tramite un telecomando, la ragazza aprì un portone metallico davanti ad Ariel, il quale lo attraversò senza perder tempo. Tutte le luci si accesero, segno della battaglia imminente: difatti, davanti a lui si presentò la Capopalestra. Anch'essa era giovane, aveva un paio di leggins e un abito rosso con ombelico scoperto, tra cui una tuta alare sotto le ascelle e degli stivali rossi.

"Piacere di conoscerti, Ariel. Io sono Fleye, la Capopalestra di Costopoli. So già  che Pokémon possiedi perché me l'ha detto Terrie, appena l'hai battuto".
"Esatto, non mi batterai facilmente. Iniziamo? Allison mi sta aspettando, non vorrei che se ne fosse andata".
"Allison? Comunque sono pronta. Vai, Emolga!"

Fleye mandò in campo il suo Emolga, un tipo Volante ed Elettro, una particolare combinazione. Ariel voleva usare Shuppet e quindi iniziò subito con un attacco Fuocofatuo, con il quale mandò a fuoco Emolga! Quest'ultimo contrattaccò con Aeroassalto, e prese in pieno Shuppet che venne sbattuto contro un muro della Palestra, ma non demordeva: Ariel gli ordinò di usare Sciagura, attacco imparato recentemente dal Pokémon durante l'allenamento.

"Conosci gli effetti di Sciagura, vero?"
"Già , credo di essere nei guai".

Tramite l'uso di Sciagura, Emolga subì più danni del solito a causa delle bruciature, e stava quasi per perdere i sensi. Fleye le ordinò di attaccare con Ondashock, la quale sembrava avere molto effetto su Shuppet! Anch'esso stava per svenire, e reagì con un Privazione, mandando definitivamente K.O. il Pokémon.

"Quello Shuppet è tosto eh... Noibat, fammi felice".

Fleye mandò in campo il suo Noibat, tipo Drago oltre che Volante, quindi molto duro da sconfiggere. Ariel certamente non voleva arrendersi, anzi, non gli conveniva affatto perché aveva svolto un duro allenamento per sconfiggerla; difatti, fece tornare nella sua Pokéball Shuppet per non farlo svenire, per poi mandare in campo Elekid. Quest'ultimo usò Tuonoshock contro il Pokémon avversario, anche se a causa del secondo tipo non gli fece un danno superefficace, tuttavia l'attacco risultò comunque brutale.
Noibat usò immediatamente Morso per non rischiare di essere attaccato, ma oltre al danno ricevette anche la beffa: infatti, subì lo Statico del Pokémon. Visto che al momento non poteva muoversi, ad Elekid conveniva attaccarlo subito con un Tuonoshock e così fece: il Pokémon andò K.O. senza problemi.
Ariel, così, vinse un'altra battaglia, e un'altra medaglia, la quale gli faceva venire sempre più voglia di essere il Campione.

"Noibat, sei stato bravo, ritorna. Mi complimento Ariel, sei proprio come ti ha descritto Terrie: tenace e sicuro! Non posso quindi far altro che donarti la medaglia Ala". La ragazza aprì la mano del ragazzo e poggiò sul palmo la medaglia che sembrava rappresentare per l'appunto un'ala di colore giallo.

"Finalmente ho la seconda medaglia! Adesso..."
"No aspetta, vorrei donarti anche la MT 34, Ondashock. Fanne buon uso, e buona fortuna per le tue avventure!"
"Grazie per tutto Fleye, magari un giorno ci reincontriamo!"

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Squadra: Ani387MS5.gif Ani239MS5.gif Ani353MS5.gif
Medaglie: FpK3m8X.png sSIzG0Q.png

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