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[The_Karp] Pokémon Explorers: Origins. Fan-Fiction conclusa


The_Karp

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Spoiler

Ciao a tutti.

questa è una fan-fiction... credo...

Non ho mai tentato questa cosa. Scrivo per il mio sito (Indiereviews.it) ma creare una storia non ho mai tentato.

Non so neanche con quanto tempo scriverò i testi tra loro, quindi potrei scrivere, tra un capitolo e l'altro, ad una distanza di mesi, o forse anni...

 

Ah già. Un'ultima cosa.

Questo testo avrà tanti problemi grammaticali, lo so.

Motivo?

Spoiler

Son DSA

Se avete, comunque, voglia di dare consigli, suggerimenti e/o impressioni sui testi che scriverò qui potrete usufruire della discussione che comparirà qui sotto. 

Spero che il testo sia di vostro gradimento ^^ 

 

 

Questo testo è dedicato ai miei genitori ed alla loro forza.

è dedicato a tutti i ragazzi che hanno scoperto recentemente di essere DSA

In poche parole, è dedicato a voi DSA

Forza ragazzi! 

Prologo: L'antica battaglia

Tanti anni fa alcuni ragazzi, soprannominati "Dex Holder" avevano sconfitto ogni team malvagio: il team Rocket, il team Galassia, il team Flare e così via. Erano alcuni degli allenatori più forti esistenti ed avevano garantito più volte la pace nel mondo.

Col tempo, però, i membri più attaccati alle ideologie dei loro team hanno iniziato ad unirsi in un team più pericoloso, chiamato Genesis, con una quantità enorme di generali, capitani e membri, e le loro ideologie unite li rendevano molto pericolosi.

Segretamente avevano anche iniziato a catturare quasi tutti i pokémon leggendari esistenti e, grazie a loro, sono comparse delle vere e proprie calamità naturali: ad Hoeen, per esempio, era presente una incessante pioggia mentre il sole batteva forte, e Sinnoh ed Unima erano inginocchiate da un inverno perenne e a Jotho il tempo si era completamente fermato e la natura tendeva sempre di più a morire. Questa situazione è stata preoccupante sia per gli umani, sia per i pokémon: alcuni hanno avuto l'occasione di proliferare, altri erano ad un passo dall'estinzione.

I Dex Holder iniziarono a muoversi e, assieme ad altri giovani allenatori, si scontrarono contro questo team crudele e spietato.

La lotta durò quasi sei mesi e i Dex Holder sconfissero i capitani del team Genesis ed il team si è poi sciolto per mancanza di membri… Ma gli stessi Dex Holder, che avevano difeso ogni regione, sono stati uccisi.

In ricordo loro si è deciso di fare due azioni importanti che condizioneranno il futuro del mondo pokémon: Ogni regione ha scritto diverse leggi, che vi riporterò qui sotto ciò che serve sapere:

 

"…È proibito ad ogni singolo allenatore catturare un pokémon leggendario. Per evitare che ciò accada alcuni umani potranno diventare dei guardiani che controlleranno le attività del pokémon che devono proteggere, entrando in sintonia con loro. Ogni pokémon leggendario richiede un guardiano con caratteristiche differenti. Le capacità richieste saranno condivise con le Kimono girl della regione di Jotho che alleneranno ed aggiorneranno chiunque voglia diventare un guardiano…"

 

"… Entro il ج∑∞ Verrà costruita una statua in onore ai Dex Holder in ogni regione. Gli allenatori che nasceranno dopo questo evento, quando avranno tra i 15 e i 20 anni, dovranno visitare almeno cinque statue in ricordo all'antica battaglia…"

 

 

 

Durante questa guerra ogni regione è stata coinvolta e, di conseguenza, anche i suoi abitanti. 

Quindici innocenti ragazzi, che erano così giovani che non avevano ancora un pokémon, sono stati feriti così gravemente che sono rimasti in coma per quasi 12 anni in un ospedale lontano da ogni regione. Alcuni di questi non sono riusciti a resistere alle operazioni dei medici, che hanno dovuto anche amputare parti del corpo rimpiazzandole con arti meccanici... fino a quando qualcuno, per fortuna, ha riaperto gli occhi. Il primo era Bond Destiny: il settimo ragazzo colpito gravemente dalla guerra ed il primo umano-cyborg.

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Capitolo 1: Risveglio

 

Giorno ™∂, mese ™„

 

Era una giornata di inverno quando mi svegliai. Mi sentii particolarmente strano, come se ci fosse qualcosa di strano, anche se non sapevo ancora cosa.

Notai che ero in una stanza abbastanza grande, buia e piuttosto spoglia. C’erano solo un paio di finestre chiuse con le mandate alla mia sinistra e qualche strano arnese utilizzato per fare operazioni chirurgiche qua e là. 

Mi stupì di quanto il mio cervello fosse così rapido ad acquisire così tante informazioni in breve tempo, quindi pensai a cosa poteva essermi successo. Iniziai a fare qualche ipotesi:

  1. Avevo subito un'operazione, ma non riuscivo a capire per quale ragione.
  2. Ero stato rapito dagli alieni, idea scartata perché probabilmente non sarei stato capace di respirare senza l'ossigeno, e non credo che agli alieni serva.

Stavo anche iniziando a notare che non ricordavo niente di ciò che era successo prima. Almeno ricordo il mio nome: Destiny Bond.

Insomma, queste domande e supposizioni mi passavano in mente alla velocità di un tir e, a qualcuno sano di mente, potrebbe venire paura. Io… Ehm…

Io non provavo paura.

Iniziai dunque a guardarmi perché mi stavo comportando in maniera troppo strana: indossavo una tunica bianca, avevo i capelli troppo lunghi per i miei gusti ed avevo già la barba. Insospettito, pensai a come potevo essere invecchiato così rapidamente ma non avevo visto ancora niente. La stanza era buia, quindi come avevo fatto a vedere così tante cose? Mi bastò girare lo sguardo per capire.

…Emettevo io la luce…

Avevo sul mio braccio destro un numero di colore rosso sangue che illuminava la zona: un 07.

 

Dopo qualche minuto entrò nella stanza un medico ed iniziò a fissarmi. Era strano, non capivo se era entusiasta o spaventato, quindi chiesi:

-Domanda facile facile: Sa dirmi perché sono qui?-

-Ti risponderò volentieri- Mi disse il medico -Ma prima devo chiamare i miei colleghi qui. Bisogna festeggiare-

Dopo neanche un paio di minuti ero circondato da medici, scienziati e studiosi. Erano tutti entusiasti e qualcuno aveva pure proposto di fare un brindisi per il successo.

Ora, io non ero contrario a quella situazione di pura felicità, ma nessuno mi aveva ancora risposto, quindi richiesi:

-Domanda facile facile: Sapete dirmi perché sono qui?-

 

Questa domanda non li stupì ed iniziarono a spiegarmi tutto: ero una delle vittime della “grande battaglia” avvenuta anni fa dove alcuni potenti allenatori, i Dex Holder, hanno perso la vita per salvaguardare il mondo.

Continuarono raccontandomi che mi trovavo in un ospedale ultra specializzato lontano da ogni regione ed avevano lavorato su quindici ragazzi, tra cui il sottoscritto, per quasi 15 anni.

Qui li bloccai.

-Frenate. Cosa intendete dire?-

-Il vostro corpo era in brandelli ed abbiamo lavorato molto per riportarvi in vita, alcuni non ce l’anno fatta, altri si stanno riprendendo- raccontarono

-Eri in condizioni critiche. Ti abbiamo ricostruito da capo a piedi. Solo il 20% di te è, come dire, “originale”-

-Inoltre-, aggiunse una giovane medica, -per lasciarti in vita abbiamo dovuto modificare il tuo encefalo per renderlo compatibile con la tua nuova struttura corporea. Da adesso in poi potresti sentirti diverso: alcuni tuoi sentimenti, per esempio, potrebbero non esserci più-.

Questa era un'informazione molto utile per il sottoscritto: avevo capito come mai non riuscivo a spaventarmi, prima… ma non capivo ancora perché ricavavo così tante informazioni su ciò che mi circondava così rapidamente. Probabilmente era a causa della mia nuova natura "cyborg", quindi non ci pensai troppo e continuai:

-Interessante… Comunque, come mai ho sulla spalla questo numero luminescente?-

Arrivò un vecchio signore vestito in modo differente rispetto gli altri, che presumo fosse il capo dell’ospedale, e mi disse:

-Dovevamo catalogarvi per capire i vostri miglioramenti, quindi vi abbiamo assegnato un numero-

-Tu sei un ragazzo fortunato- continuò -sei il primo a risvegliarsi dopo quasi 15 anni di coma. Vieni, dai. Ti portiamo fuori. Avrai bisogno di aria fresca-

-Va bene, dai- risposi

 

Quell’anziano mi accompagnò fuori dall’ospedale e mi portò in un grande giardino. Era sera, ma vedevo tanti giovani che passeggiavano con i propri pokémon. Curioso, domandai se anche loro avevano vissuto la mia stessa situazione. Mi rispose:

-No, sono in viaggio-

-Come fa a saperlo?-

-Da anni è nata una nuova legge che sancisce che i ragazzi, dai 15 ai 20 anni, devono visitare almeno cinque statue dedicate ai Dex Holder sparse per il mondo. Loro si trovano qui perché il traghetto passa anche di qua, mostrando ai novizi ciò che sta succedendo qui-.

Avevo capito la situazione: gli allenatori che vedo qui sono di passaggio e stanno visitando delle statue in memoria di alcuni ragazzi chiamati Dex Holder. Calcolando che, si e no, avevo superato anche io i 15 anni era mio dovere visitare queste statue.

-Quando parte, il traghetto?- chiesi

-Tra quattro ore, come mai?-

-Perfetto. Ci vado anche io-

-Cosa? poffarbacco, ma è pericoloso! Non ti sei ancora abituato al tuo nuovo corpo-

-Beh, se ho resistito alle vostre operazioni direi che mi sono già abituato e, se non mi muovo adesso, non sapremo mai se l’operazione è andata a buon termine, no?-

Non rispose…

-Ho dormito abbastanza. Vorrei lavarmi e vestirmi, così faccio tutto in tempo. Sa dove devo andare?-

Mi guardò perplesso ma poi mi riaccompagnò dentro. Non penso fosse perplesso per la mia richiesta… Secondo me si domandava se sapessi che non avevo mai avuto un pokémon. 

Ero perfettamente conscio della situazione: mi ero risvegliato in un luogo apparentemente sconosciuto, senza memoria, mezzo cyborg ed in procinto di fare un viaggio. Mi sentivo anche diverso: ero più freddo, la mia quantità di sentimenti era diminuita drasticamente e le mie capacità di analizzare l’area circostante sembravano aumentate. Non volevo rispondere a così tante domande in quel momento, per ora sentivo che era importante prepararmi per il viaggio.

-Ecco qua- mi disse -Qui potrai lavarti e vestirti. C’è anche un rasoio, se vuoi sistemarti la barba. Non preoccuparti: mentre ti prepari noi ultimeremo il resto: borsa, carta d'identità, pokéball eccetera. Inoltre, avvertiremo il traghettatore che ci sarai anche tu-

-Perfetto. La ringrazio- risposi. 

 

-Dai- dissi fra me e me -Facciamo in fretta, così posso iniziare questo viaggio-

 

Un viaggio che cambierà la mia vita, per sempre.

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Capitolo 2: Traghetto

 

Giorno ™∂, mese ™„ 

 

Non avevo fatto fatica a lavarmi, per fortuna: non ho cavi o parti meccaniche scoperte e perciò sono sicuro di non andare né in cortocircuito, né mi arrugginisco. Ciò mi faceva sentire molto più umano.

Dopo aver sistemato anche la barba ed i capelli dovevo solo vestirmi. Sempre in quella stanza c'era Un armadietto con tanti vestiti differenti, alcuni anche belli e stravaganti, ma a lato avevo notato un bellissimo vestito bianco molto elegante.

Qualcuno potrebbe dire "L'occasione fa l'uomo ladro" ma, ad essere sincero, non sapevo neanche quanto costava quel vestito… E non mi interessava. Sentivo una sensazione, come se lo avessi già indossato, quindi lo presi.

 

Fuori mi aspettava il capo dell'ospedale con uno zaino a tracolla color blu elettrico. Me lo porse.

-Ecco qua, Bond. Ci sono alcuni degli oggetti che abbiamo trovato quando eri in condizioni critiche, tra cui un paio di occhiali. Ti auguriamo buona fortuna, giovanotto!-

L'informazione che mi aveva dato era strana: ad essere sincero non sentivo l'esigenza di portare degli occhiali. 

-Se li indossavo ci sarà stato un motivo- pensai, quindi frugai lo zaino. Dentro c'era:

  • Quattro pokéball
  • Una premierball (con anche un biglietto sopra: omaggio del pokémon market)
  • Un taccuino. Lo controllai velocemente. Conteneva informazioni sul combattimento pokémon e su come si cattura un pokémon selvatico. Conteneva anche alcuni dati su certi allenatori importanti chiamati "capipalestra", che consegnano delle medaglie a chi riesce a sconfiggerli… Mi bastò un attimo per assimilare tutte le informazioni, probabilmente grazie alle mie nuove capacità.
  • Una scatoletta con, al suo interno, un paio di occhiali a montatura leggera. Li indossai, sperando che mi dessero un'aria più matura… ma in realtà non sentivo la loro esigenza
  • Una tessera allenatore con su il mio nome, cognome, denaro, pokémon ottenuti, percentuale di vitorie/sconfitte e la propria classe allenatore (indicava "elegantone", probabilmente per il mio vestito)

Mentre osservavo la tessera il capo dell'ospedale mi spiegò il suo funzionamento:

-Questa è una tessera speciale: è come una carta d'identità che si aggiorna in tempo reale e fa anche da portafoglio: lo Stato finanzia gli allenatori donando loro un tot di soldi mensili per sostenerli economicamente-

-Mi scusi ma… Come fa lo Stato a sostenere così tanti allenatori? Gli allenatori sono tanti ed i soldi mica crescono sugli alberi-

-Hai ragione, Bond… infatti ci sono dei pokémon che creano soldi come se nulla fosse-

Che cosa curiosa! Pokémon che creano soldi… Mamma mia, quante novità ci saranno nel mondo? Mi stava venendo voglia di esplorare ogni regione che non ho mai potuto visitare…

-Beh, la ringrazio. Ora vad…-

-Piano, ragazzo: manca ancora un'oretta. Che ne dici di visitare un po' il giardino? Ci sono vari pokémon selvatici, magari ne catturi uno-

Non era una possibilità da escludere: ero ancora senza pokémon e dovevo cercarne uno il prima possibile, quindi lo ringraziai e mi incamminai per il parco.

 

Dopo mezz'ora di esplorazione trovai, davanti a me, un pokémon violaceo. Non sembrava velenoso e mi ricordava una gelatina. Il suo sguardo sembrava svanito nel nulla, come se non mi avesse notato, e si che gli ero davanti a 3 metri

-Perfetto- dissi tra mé e mé -è il momento. Sarai tu il mio primo pokémon!-

Sul mio taccuino avevo scritto che dovevo indebolire il pokémon prima di catturarlo ma, visto che non avevo nemmeno un pokémon, dovevo giocare il tutto per tutto sulle mie pokéball. 

Lanciai la prima.

Mancato.

La seconda.

Mancato.

La terza.

Mancato. Quel pokémon si mette a fischiettare. Mi sta rendendo nervoso.

La quarta.

Pure.

Sembrava vedere un film comico. Non riuscivo a capire come facevo a mancarlo, dato che era davanti a me

Raccolsi le altre pokéball e tirai fuori la premierball.

In quel motivo quel pokémon si riprese e mi fissò attentamente.

Lanciò un urlo e scappò via

-Eh no! Non ora!- urlai, e mi misi ad inseguirlo.

Avrò corso si e no una decina di minuti per raggiungerlo ma, ad un certo punto, inciampai.  

La premierball cadde dalla mia mano e rotolò davanti al pokémon. Si sentì un urlo:

-AAAAAAAAAAAAAhhhhhh! FrenaFrenaFrenaFrenaFrenaFrenaFrenaFRENAAAAAAAAAAH!-

Si sentì un tonfo e la premierball tentennò un po' per poi fermarsi, scintillando un po'. Non ci potevo credere

Avevo preso il mio primo pokémon: un esemplare di "gelatina violacea".

Ma… Aspetta un attimo…

Aveva parlato?

Nessuno era lì con me, quindi non potevo chiedere pareri. Non ci feci tanto caso e tornai verso il traghetto, che era ormai in procinto di partire.

 

Passai la serata con gli altri ragazzi presenti lì dentro. Conoscevano tutti la mia storia e mi portavano molto rispetto. Sembrava che per loro fossi un saggio.

Mi chiesero ciò che era successo prima dell'operazione, ma risposi che non avevo alcuna idea perché avevo perso la memoria.

Chiesi io, piuttosto, cosa era accaduto durante la mia "assenza" e mi raccontarono così tante storie che era impossibile ricordarsele tutte. Si, so che sono un umano-cyborg e dovrei ricordare, ma credo ci sia un limite a tutto, anche alla memoria.

Ricordo che mi raccontarono di nuovi avvenimenti: alcuni capipalestra avevano messo su famiglia, altri ragazzi erano diventati guardiani, altri ancora diventarono dei veri e propri mentori per i giovani allenatori…

 

Ad un certo punto, però, notai un bambino prendere per i fondelli una giovane ragazza. Avranno avuto si e no due o tre anni in meno di me. Mi allontanai dal gruppo che si era formato dinanzi a me ed avanzai verso quel giovanotto.

Mentre mi avvicinavo ottenevo informazioni dai due allenatori: il bambino si chiamava Louis, era della classe "bullo", aveva già una medaglia e la sua probabilità di vittoria era del 49%.

La ragazza, invece, non mostrava molti dati: non riuscivo a sapere il suo nome, non aveva una classe allenatore, cosa che ho ritenuto strana, non aveva medaglie e la sua probabilità di vittoria era del 40%

Mi chiesi come potevo ottenere queste informazioni ed ho ipotizzato che fosse sempre la mia nuova natura cyborg e magari, visto che non mi ero ancora abituato, non riuscivo ad ottenere tutte le informazioni che cercavo.

 

Mi avvicinai a loro ed iniziai a parlare:

-Ciao. Ragazzi. Cosa succede?-

La ragazza non rispose, rimase ferma con la sua ciocca di capelli biondo scuro che le copriva il volto. Il ragazzo, al contrario, si voltò di scatto

-Niente. Vattene via- urlò il ragazzino -… Ma aspetta… Chi sei tu?-

Avevo già capito che voleva fare il furbo. Ero sicuro che sapeva chi ero (anche perché il numero di serie color rosso sangue luminescente si nota ovunque e mi è stato detto che OGNI allenatore nel traghetto sa chi sono e sa della mia presenza).

Avevo in mente un piano provocatorio, quindi feci finta di stare al suo gioco del "non so chi tu sia"

-Sono Destiny Bond. Allora, raccontami che è successo, dai!-

-Bah, questa allenatrice non sa lottare. Ha un pokémon debolissimo, non sa dare i comandi giusti e non sa nemmeno allenarla. E dice di voler diventare una capopalestra… AHAHAHAAH-

C'era un silenzio bestiale. Nessuno fiatava. Lui si stava divertendo sulle spalle di una ragazza con un piccolo sogno nel cassetto.

Non ero arrabbiato, forse la rabbia è uno di quei sentimenti che avevo perso, quindi sembravo freddo e spaventoso. Guardai quel bulletto e gli dissi ciò che mi venne in mente:

-Ogni allenatore è come un pokémon: si è piccoli davanti al mondo, con i propri obiettivi ed ideali da seguire. Si impara dalle lotte e dalle sconfitte, evolvendosi e diventando più forte fino a quando si diventerà imbattibili. Ogni allenatore ha i suoi ritmi e le sue tecniche ma, in un modo o nell'altro, arriveremo tutti al nostro obiettivo. E poi non dovresti dirlo PROPRIO tu, che hai una probabilità di vittoria pari al 9% in più rispetto a questa ragazza. Quando dimostrerai di essere molto più bravo potrai permetterti di criticare gli altri.

Penso di essere stato chiaro, giovanotto-

Louis iniziò a scaldarsi

-Osi sfidarmi? Non ho paura di te solo perché sei un mezzo cyborg, eh? Sono pronto a lottare, quando vuoi-

Era ciò che volevo. Avevo capito che lui sapeva perfettamente chi ero e, convincendolo a sfidarmi in questo modo, sarebbe stato meno lucido in battaglia. Inoltre lui era stanco mentre io ero perfettamente lucido.

-Sfidiamoci adesso- guardai un attimo fuori dal finestrino per trovare un luogo per sfidarci, dato che il battello non è abbastanza grande -C'è un isolotto qui vicino. Che ne dici se avvertiamo il traghettatore e ci sfidiamo là? Ti va bene?-

-Ci saremmo fermati comunque, ma affare fatto! Preparati a perdere, Bond-

 

Si allontanarono tutti, ad eccezione di me e della ragazzina che stavo difendendo. Le dissi:

-Non temere, ora gli do io una lezione che non dimenticherà facilmente-

La giovane disse un leggero e timido -grazie… Ma perché mi stai aiutando? Non… Non… Non mi conosci neanche-

Era molto timida e spaventata. Per evitare di sembrare troppo rude feci una risposta semplice.

-Non c’è sempre bisogno di un motivo per aiutare qualcuno- Sorrisi e mi incamminai.

-Ah, già! Scusa, mi faresti un favore?-

-O… O… Okay… Cos’hai bisogno?-

-Vieni con me. Te lo spiego strada facendo-

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Capitolo 3: L'Isola Miraggio

 

Giorno ™∂, mese ™„ / Giorno ™√, mese ™„

 

Attraccammo su quell'isolotto e, prima di fare qualsiasi altra cosa, installammo le varie tende per dormire. Poi invitai Louis a seguirmi.

Andammo verso il centro dell'isola. Non era abitata e non sentivo minacce, quindi cercai con tranquillità una zona abbastanza aperta.

Ad un tratto Louis urlò:

-E basta! Stiamo camminando da un'ora. Fermiamoci qui-

Anche se stavamo camminando da 3 minuti e 42 secondi accettai, dato che la zona era particolarmente aperta.

Mi girai e notai anche che tutti gli altri allenatori, traghettatore compreso, ci stavano seguendo. la ragazza che stavo difendendo, però, era ultima ed avanzava lentamente tutta impaurita.

-Vogliamo venire pure noi- disse una allenatrice -Avrete bisogno di luce per vedere, no?-

Non aveva tutti i torti, quindi accettai.

 

In quell'istante tirarono fuori vari pokémon di tipo fuoco. Mentre li vedevo apprendevo varie informazioni, così come era accaduto prima con Louis e la ragazza. Riconoscevo ogni singolo pokémon, anche se li vedevo per la prima volta: Charmander, Chimchar, Ponyta, Heatmor e molti altri. Inoltre li sentivo… Chiacchierare?

Credo proprio di si, anche perché iniziò tra loro un discorso molto interessante. Lo ricordo come se fosse ieri:

-*Yahwn* Ragazzi, perché ci hanno tirato fuori?-

-Ah, io non lo so-

-Guarda! Ci sono degli allenatori che stanno per combattere!-

-Ma è buio… come faranno a vedere?-

-Un attimo. Ci hanno tirato fuori per illuminare la zona?-

-Io sono una candela, mica una lampada! Basta, vado a fare sciopero-

-Ahahah, sei sempre il solito burlone, Litwich-

-Ehm… Io ero serio…-

-Io invece ho fame. Sapete se qua ci sono dei Durant?-

-Basta darti al cannibalismo, Heatmor! Sei anche a dieta.-

-Ma io ho FAMEEEEEEEE… *grumble*-

-Bah, tu pensi solo a mangiare-

-Uhm… Magcargo… Devo dirlo a Ponyta che non sarebbe cannibalismo?-

-Lascia stare. È meglio-

-Se lo dici tu…-

Tralasciando il fatto che il loro discorso interessantissimo stava degenerando ero rimasto abbastanza stupito.

Sentivo la voce dei pokémon.

-Interessante- pensai -… Ora sfruttiamola in battaglia con il mio nuovo partner!-

Mi girai verso Louis, che mi stava aspettando con le braccia incrociate

-Sono pronto, Louis. Quando vuoi-

-Perfetto, era quello che volevo sentire- e lanciò una pokéball

Era iniziata la mia prima lotta.

Tirai fuori quel pokémon gelatinoso ed urlai:

-Forza, dimostrami quanto vali!-

Il pokémon avversario uscì dalla sfera poké e si mostrò in tutta la sua potenza. Era un pokémon piccolo di color arancione con una enorme mascella che ricordava una tenaglia. Era un esemplare di Trapinch!

Dalla mia parte, invece, questa specie di gelatina. Quando uscì dalla premierball scoprì che era un esemplare di Ditto.

Non avevo tante mosse a disposizione, solo trasformazione. Mi stupì questo fatto ma mi lasciò ancor più stupefatto quando iniziò ad agitarsi.

Analizzandolo scoprì che aveva un'abilità curiosa: sosia. Tale abilità permette al pokémon di copiare al 100% circa il pokémon avversario.

Passarono 10 secondi ma lui non si era fisicamente trasformato. Al contrario la sua abilità e le sue mosse diventarono quelle del mio avversario.

Ditto si girò verso di mé e sentì dire:

-Ehi, non riesco a trasformarmi del tutto, che ci posso fare?-

Beh, non era un enorme problema, quindi risposi:

-Vinceremo anche con questo piccolo problema. All'attacco!-

Io e Ditto eravamo calmissimi, quasi placidi. Dovevamo analizzare il nostro avversario, quindi iniziammo noi per vedere la sua reazione.

Il suo Trapinch (e quindi il mio Ditto) aveva:

  • Turbosabbia
  • Morso
  • Fintoattacco
  • Taglio

Questo era molto interessante per me. Sapevo che avrebbe attaccato il prima possibile da vicino, quindi era una buona occasione diminuirgli la precisione.

Tra l'altro sapevo che potevo vedere le mosse che utilizzavano i miei pokémon. Pensavo che la causa fosse ancora una volta la mia natura cyborg, quindi non ci feci caso.

-Ditto, usa turbosabbia!-

Ditto prese della sabbia da terra e la lanciò contro Trapinch, ma non sembrava funzionare.

-Trapinch vive nei deserti. È abituato alla sabbia- sghignazzò Louis -Ma ora è il notro turno. Vai anche tu di turbosabbia!-

Trapinch iniziò a mangiare sabbia per poi sputarla contro Ditto

Ditto non è velocissimo ma riuscì ad avvicinarsi senza prendere neanche un colpo.

Erano molto vicini. Il primo che avrebbe dato l'ordine al momento giusto avrebbe fatto il primo attacco.

Louis urlò: -Trapinch, il nemico è vicino. Morso!-

Trapinch aprì la sua enorme mascella e Ditto era lì vicino.

-Aspetta un attimo, Ditto- pensai -Devi essergli dentro-

Ditto sembrava aver capito ciò che avevo detto e saltò di proposito dentro la sua mascella.

Era la miglior situazione.

-è ora. Taglio!- dissi a Ditto.

L'attacco funzionò e bloccò la mossa di Trapich, tentennandolo e facendogli molto male.

-Benissimo. Siamo dentro, ormai. Ditto, fintoattacco!-

Ditto eseguì subito l’azione, danneggiando ancora una volta Trapinch.

-Il problema è stata la lentezza di Trapinch che non gli ha permesso di agire subito- dissi a Louis mentre il suo pokémon cadeva a terra, esausto.

Lui iniziò a scaldarsi.

-Grrrrr. Come ti permetti? Prinplup, abbattilo!-

Tirò fuori un secondo pokémon. Stavolta dovevo ripartire da zero per analizzarlo.

-Perfetto. Preparati, Ditto- pensai. Ditto annuiva ancora una volta, come se avesse sentito perfettamente ciò che dissi.

-Prinplup, ventogelato a raffica!- Urlò Louis.

Il suo pokémon eseguì l'attacco con molta rapidità e Ditto subì un paio di attacchi, subendo il malus in velocità.

Ora faticava a muoversi ed era vulnerabile all'avversario.

-Ditto, salta e carica taglio!- urlai. Lui saltò in aria per preparare l'attacco ma Prinplup balzò in aria, raggiungendolo dal basso.

-Beccata!- 

L'attacco centrò Ditto che si ritrovò volare in aria

-è finita per te. Bollaraggio!-

Prinplup caricò il colpo per lanciarlo contro il bersaglio. Ditto non poteva fare niente

-Ditto, ce la fai a reggere un paio di colpi?- pensai. Lui rispose:

-Non sono ancora abituato a fare lotte così lunghe e difficili. Ho bisogno di riposare-

-Perfetto, allora fai un'ultima cosa. Taglio è ancora caricato?-

-Si, certo. Quando vuoi eseguo il colpo-

-Ottimo. Rotea in orizzontale ed usa taglio. Ti girerà la testa e sarai esausto, ma danneggeremo Prinplup prima di scovare la nostra arma segreta-

-Quale arma? AAAhh, certo. Ho capito. Eseguo subito!-

Per "dovere" urlai: -Usa taglio, ora!-

Ditto iniziò a roteare in orizzontale mentre eseguiva l'attacco. Il bollaraggio di Prinplup danneggiò comunque Ditto, ma fu parzialmente rispedito al mittente, causando un po' di danni.

Quando cadde a terra Ditto era KO.

-Sei stato bravo, Ditto, per essere stata la tua prima lotta con me. Ora riposa pure, te lo sei meritato-

Guardai Louis. Aveva un ghigno nel volto.

-Eheheh, cosa c'è, Bond? Hai già finito i tuoi pokémon? Non mi sembri molto forte, sai?-

Voleva provocarmi ma non ci riuscì. piuttosto, replicai:

-Ho ancora un asso nella manica, Louis. Il pokémon che vincerà lo scontro!-

Tirai fuori una loveball.

Tutti iniziarono a domandarsi quale pokémon potevo ancora avere e, soprattutto, erano incuriositi sul tipo di pokéball.

-Sarà con lei che vincerò. Vai, Vee, e porta a casa la vittoria!-

 

Avevo già intuito fin dall'inizio che un pokémon non sarebbe stato sufficiente per sconfiggerlo; quindi, prima di attraccare, chiesi alla ragazza che stavo difendendo se mi poteva prestare il suo pokémon per combattere. Credo sia superfluo capire la risposta.

-Ti dimostrerò che hai sbagliato ad usare QUELL'Eevee- disse Louis -Perché non reggerà nemmeno il mio ventogelato! Vai!-

-BINGO!- pensai -Vee, hai già capito cosa vuole fare?-

Lei annuì

-Ed hai già capito cosa voglio fare io?-

-Più o meno, ma ti seguo! Attento a beccata e bollaraggio, le sue mosse più potenti- mi disse.

La strategia di Louis con Prinplup funziona una volta sola: rallenta a raffica con ventogelato per poi lanciare in aria l'avversario, magari con beccata, per poi massacrarlo con bollaraggio, la sua mossa migliore In quanto riceve pure il potenziamento dello stesso tipo dell'utilizzatore.

Eevee aveva queste mosse:

  • Desiderio
  • Colpocoda
  • Turbosabbia
  • Azione

Il piano era colpirlo con colpocoda e turbosabbia al momento giusto rendendolo innocuo per poi massacrarlo a suon di azione. Per riuscirci Eevee doveva essere molto rapida ed imprevedibile e la mossa desiderio sarebbe stata fondamentale. 

-Eevee, entra con colpocoda!-

Eevee iniziò a correr contro Prinplup

-Non mi fai paura. Para!-

Eevee saltò per eseguire l'attacco e Prinplup parò il colpo con tutte e due le pinne. Probabilmente sapeva che il malus della difesa lo avrebbe comunque subito e non aveva alcuna intenzione di lasciare aperta la guardia.

Ma la guardia era molto aperta, in basso.

-Eevee, è ora. Turbosabbia!-

Eevee si spostò in basso afferrando con le sue zampine del terriccio da buttare sul pokémon pinguino. La tecnica riuscì, bloccando Prinplup.

-Bene, ora siamo dentro. Colpocoda a raffica!-

Vee iniziò ad attaccarlo, danneggiandolo gravemente. Lo sguardo di Loius era sconvolto, come se non stesse capendo cosa stava succedendo. Avevo la partita in pugno ma Vee si stava stancando. Pure lei non era abituata a fare lotte così complesse e non avrebbe retto altri attacchi.

Era il momento di concludere. 

-Chiudiamo. Vee, desiderio, poi attacca con azione!-

-Chiudiamo anche noi la battaglia. Pulisciti con docciascudo, poi vai con bollaraggio, Prinplup!-

Dopo essersi pulito, anche Prinplup corse verso Vee eseguendo l'attacco.

Il pokémon emozione riuscì a schivare tutti gli attacchi ed aumentava sempre di più la sua velocità.

-Se vuoi lo scontro diretto- disse Louis -Allora lo avrai. Beccata!-

Sentivo Vee carica, e con lei pure io. Sentivo la sincronia ed il duro allenamento che aveva fatto e captavo che aspettava questo momento, forse da anni. Voleva vincere, e non era sola.

-VEE. VAIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!-

-PRINPLUP. FINISCILA!-

Lo scontro tra i due pokémon durò molto. Da una parte l'azione di Eevee, dall'altra la beccata di Prinplup. Chi poteva vincere?

Io avo già una idea, ma non ero totalmente sicuro.

 

Ad un certo punto i due pokémon si allontanarono. Eevee era fresca come una rosa grazie a desiderio, Prinplup... Beh.

Era esausto.

Non potevo crederci.

Avevo vinto. Ce l'avevo fatta!

Dissi a tutti quanti:

-Che questa lotta serva da lezione a tutti voi. Buonanotte ragazzi. A domani-

E mi incamminai verso le tende dando alla ragzza che avevo difeso il suo pokémon

-Grazie mille- le dissi -sei stata di grande aiuto. Buonanotte anche a te-

 

Quella sera io non dormì. Avevo "riposato" per oltre 15 anni, quindi si poteva capire che non sentivo l'esigenza di dormire; inoltre non volevo svegliare gli altri allenatori per colpa del mio numero fosforescente, quindi iniziai a fare quattro passi.

Sono stato soddisfatto del mio collega Ditto perché ha lottato in maniera eccellente. Devo solo abituarmi alla sua capacità particolare di "copiare" il nemico.

Intanto vedevo tanti pokémon selvatici guardarmi dai cespugli. Li osservai e scoprì che erano esemplari di Wynaut.

Ce n'erano a bizzeffe e mi stavano seguendo.

-Chissà cosa ci fa qui un umano a quest'ora- disse un Wynaut

-Non avrà sonno, a quanto pare- disse un altro

-magari ci sta cercando?-

-No, non credo-

-Yawn… Che c'è? Basta fare chiasso che c'è qualche pokémon che vorrebbe dormire… Ah! C'è lui! È stato bravo a lottare, prima-

-Hai ragione. è stato molto bravo con quel Ditto e con quella Eevee-

-Ma l'Eevee che ha usato non era suo, era di un'altra allenatrice. Chissà perché non ha lottato-

-Ve lo dico io, perché- dissi a loro.

Erano spaventati, come se avessero visto un mostro durante la notte

-Non preoccupatevi, mica vi mangio!-

-Ci… Ci… Vuoi catturare?- disse una Wynaut tutta rosa

-Macché. Non voglio catturarvi. Non farò sentire nessuno dei pokémon che avrò nella mia squadra obbligato-

-Che?- 

-Non voglio obbligare nessun Pokémon. L'ho già fatto con Ditto e non so se ho fatto bene. Da adesso in poi non catturerò nessuno senza il consenso del pokémon stesso-

Quei Wynaut mi guardarono curiosi. Poi mi chiesero:

-Perché l'allenatrice di quell'Eevee non era presente?-

Raccontai loro tutto quello che era successo prima perché sentivo di potermi fidare di loro; inoltre non è da tutti fare un discorso così lungo con dei pokémon Selvatici, no?

-Ascolta- disse un giovane Wynaut -ce la porteresti qui prima del pomeriggio?-

Io acconsentì, voltai le spalle e tornai verso gli altri.

Nessuno era sveglio, a parte la ragazza che avevo difeso.

Era vicino al mare e stava contemplando la sua loveball con, al suo interno, Eevee.

Mi avvicinai.

-posso?- chiesi

-Fai pure- mi disse

Mi sedetti vicino a lei ed aspettai un po'. Poi chiesi:

-Come mai sei sveglia a quest'ora?-

-Stavo riflettendo su Eevee- mi disse -è stata brava a lottare, prima. Eri molto in sintonia con lei…

Bond, secondo te sono una frana ad allenarla?-

Non si sentiva sicura di sé. Le risposi:

-Questa Eevee ha vinto grazie ai tuoi allenamenti. È rapida ad entrare in sintonia con l'allenatore. È un'eevee fortissima. Hai solo bisogno di tempo ma poi entrerete cn facilità in sinonia-

Lei si sentì sollevata

-Grazie… Grazie di tutto, veramente… Come posso sdebitarmi?-

-Puoi dirmi il tuo nome-

-Mi chiamo Yvonne-

 

-Bel nome. Vuoi venire con me un attimo?- le dissi

-Dove?- 

-Voglio farti conoscere qualcuno-

La portai dai Wynaut che mi stavano aspettando. Erano tutti nascosti tranne uno. Quel Wynaut dava l'impressione di essere calmo.

Avevo capito perché stava succedendo ciò, ma rimasi in silenzio.

Yvonne analizzò quel pokémon e disse:

-Wynaut… Di tipo psico… Devo catturarlo!-

Tirò fuori una ultraball e la lanciò sul Wynaut, catturandolo

-Evviva! Ce l'ho fatta! Ora ho un membro in più. Lo chiamerò Boba-

-Fammi indovinare, vuoi diventare una capopalestra di tipo psico?-

-Si, magari anche una superquattro, ma è abbastanza difficile. Per ora punto alla capopalestra… Però non so se ci riuscirò…-

-Come mai hai questo dubbio?- chiesi

-Per diventare capopalestra bisogna sconfiggerne oltre 50 e battere tre campioni differenti con un team mono-tipo (spettro, acciaio…). Per questo motivo ci sono pochissimi capipalestra giovani-

-Sembra una sfida molto difficile-

-... Il problema è che non sono brava a lottare e la mia Vee fa fatica ad evolversi. Vee si evolve in Espeon quando la sua felicità è al massimo di giorno ma le continue sconfitte non mi aiutano molto…-

Rimasi un attimo in silenzio e vidi Yvonne singhiozzare. Le asciugai le lacrime e chiesi gentilmente:

-Non piangere, Yvonne. Quando attraccheremo alla prossima regione?

-Tra… *sigh* tra una settimana, perché?-

-Voglio darti una mano per evolvere Vee. Dobbiamo farcela, così potrai iniziare a costruire il tuo sogno-

-GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!- e mi abbracciò forte.

Il suo volto era pieno di gioia. Le avevo finalmente dato quell'aiuto e quella fiducia che non aveva da tempo.

 

Passammo mezz'ora a fare una passeggiata per l'isola fino a quando Yvonne decise di tornare a riposare prima di partire. Io, invece, andai verso i Wynaut.

-Hai capito cosa vogliamo fare?- mi chiesero.

-Si. È perfetto per lei?- Domandai

-Ha un carattere calmo ma aperto, quel Wynaut. Riuscirà a toglierle un po' di timidezza e la aiuterà ad aprirsi-

-bene. Vi ringrazio. Domani partiamo ma tornerò in futuro volentieri da voi-

-Se ci riesci, però-

-Come mai? Perché non dovrei farcela?-

-No… Non è per quello… Ma…-

-Ehi, Bond!- si sentì in lontananza -Dove sei? Tra poco partiamo!-

-Arrivo- risposi -Amici, ci vediamo in futuro. Ciao e grazie ancora!-

-Ciao ciao- risposero in coro i Wynaut.

 

Passai il tempo a guardare l'isola fino a quando scomparì dall'orizzonte. Aspettai un po' e poi andai dal traghettatore. Non mi aveva notato subito, solo il suo Rattata.

-Buongiorno, signore-

-Ciao. Chiamami pure per nome, giovanotto!-

-O… Okay… Come si chiama?-

-Sono Gennaro, piacere-

-Piacere. Le volevo chiedere se era normale che in quell'isola ci fossero solo Wynaut. Ieri non ho dormito e sono andato a visitare l'isola. C'erano solo Wynaut-

-Solo Wynaut, hai detto?-

-Si, non c'erano altri tipi di pokémon, oltre ai nostri-

Mi guardò stupito, poi si rivolse al suo Rattata

-Rattata, passami il megafono-

Il pokémon roditore passò l'altoparlante a Gennaro e si sentì udire:

-Giovani allenatori, ho una notizia interessante da darvi: abbiamo attraccato all'isola miraggio, un'isola molto difficile da raggiungere. La probabilità di attraccare su quell'isola è la stessa di vincere alla lotteria-

Si sentì un viavai di gente che tentava di rivedere l'isola, ma ormai era troppo lontana.

Qualcuno disse che voleva vedere che segreti c'erano e quali pokémon nascondeva e, in quel momento, io ed Yvonne incrociammo lo sguardo capendo la fortuna che ci era capitata.

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Capitolo 4: Cresselia

 

Giorno Ø∞, mese ™„

 

 

Sono passate ormai oltre due settimane da quando ci siamo allontanati dall'isola miraggio e sono riuscito, assieme a Boba, di infondere coraggio ad Yvonne. Ho iniziato a vedere come lotta con Vee ed ho iniziato a correggerla, facendole notare ogni singolo dettaglio. Forse risultavo pignolo ma, analizzando attentamente ogni singola scena in battaglia, si può trovare il punto debole del nemico da colpire.

Avevamo, però, due problemi:

Il primo consisteva nella possibilità di allenarci: potevamo solo 2-3 ore al giorno, prima di dormire, perché Gennaro non vuole che gli allenatori usino i propri pokémon sul suo traghetto.

L'allenamento era anche molto stancante sia per Yvonne, sia per gli allenatori a cui chiedevo una mano, quindi non riuscivano a dare tutto il loro potenziale.

Il secondo problema è che Yvonne non riesce ancora a sincronizzarsi con Vee: tra gli ordini in battaglia e le azioni c’è o troppo ritardo, o troppo anticipo e senza questa sincronizzazione Vee non si potrà evolvere. Questo, però, non è ancora un problema gravissimo per ora perché ci alleniamo di sera, e se si evolvesse non sarebbe una Espeon, ma una Umbreon.

 

Un pomeriggio il traghetto si fermò in un'isola

-Siamo arrivati. Scendete tutti. Rimaniamo qui per qualche ora- disse Gennaro.

-Un attimo… Arrivati dove?- domandai

-All'isola Lunapiena-

 

Ci aspettava sul molo una ragazza con un Mismagius e con un Flygon vicino. Aveva un vestito strano, come se fosse vestita da un pokémon… 

-Buongiorno. Cosa ci fate qui?- chiese

-Oh, tu dovresti essere la guardiana, giusto?-

-Si, sono io. Mi chiamo Antema. Con chi ho l’onore di parlare?-

-Io sono Gennaro. Porto questi ragazzi in giro per le statue dei Dex Holder-

-Ah, ma è lei, allora! Buongiorno ragazzi, venite con me, voglio mostrarvi qualcosa!-

Ci portò nel cuore dell'isola dove trovammo un pokémon. Era molto bello ed aveva il corpo azzurro e due ciuffi che formano un arco sul petto; inoltre, ha un aspetto simile alla luna.

Lo analizzai e scoprì che era un esemplare di Cresselia, un pokémon leggendario.

-Antema… Quel pokémon è leggendario?-

-Si, si tratta di Cresselia, un pokémon psico-

Gli altri allenatori, vedendo Cresselia, si lanciarono su di lei per poterla accarezzare. Rimasi stupito da ciò: non avevano mai visto questo pokémon?

-è diventato difficile incontrare i pokémon leggendari, ormai- mi disse Gennaro -Ho deciso di fermarmi qui per darvi l'opportunità di vederne uno dal vivo. Non avrete tante altre occasioni per incontrarne un altro-

-Capisco. La ringrazio- risposi.

Gli altri allenatori erano entusiasti dell'evento e tirarono fuori i loro pokémon per giocare assieme a Cresselia. Era un bellissimo momento: decine e decine di pokémon giocavano e si divertivano insieme.

 

Ad un tratto Gennaro ci disse che potevamo esplorare l'isola ed io, dato che non avevo tanto altro da fare, decisi di fare quattro passi con il mio Ditto ma, prima di tirare fuori il mio compagno,

incrociai Yvonne ed i suoi due pokémon: Vee e Boba. Sembrava avessero trovato qualcosa di interessante. Chiesi:

-Ciao, Yvonne, ciao piccoli. Cosa avete trovato?-

-Ciao Bond. Abbiamo trovato questa strana campana. Sai a che serve?-

Guardai l'oggetto: era una piccola campana, di color argenteo, tenuta con un nastrino rosa. Non sapevo a cosa potesse servire e pensai he magari Antema sapeva qualcosa, quindi proposi di andare da lei. Yvonne accettò ed andammo dalla guardiana. 

Stava chiacchierando con Gennaro quando arrivammo e ci chiese:

-Hey, ragazzi. Cosa ci fate già qui? L'isola è grande, l'avete già esplorata tutta?-

-Buongiorno… Ehm… Abbiamo trovato questa piccola campana. Sai a che serve?- domandò Yvonne

-Fammi vedere, cara- prese l'oggetto, lo guardò attentamente e poi disse:

-è uno strumento: la calmanella. Aumenta la felicità del pokémon che la indossa-

Io ed Yvonne ci fissammo di colpo: forse avevamo trovato proprio ciò che serviva per Vee.

Tirò Fuori Vee e le diede l’oggetto. Aveva uno sguardo pieno di sorpresa, come se si aspettasse l'evoluzione da un momento all'altro, cosa abbastanza difficile, per ora.

Però lei non si era ancora sincronizzata con il suo pokémon evoluzione. Finché non entravano in sintonia l'evoluzione sarebbe stata difficile, se non impossibile.

-Maledizione!- pensai -Oggi è l'occasione giusta per farcela! Servirebbe solo uno stimolo…-

 

In quel momento, manco a fare apposta, si avvicinò Louis.

-Hey, Antema- disse -Posso farti una domanda?-

-Naturalmente. Dimmi pure-

-Per diventare guardiani bisogna saper combattere?-

-Certamente. Dobbiamo saper combattere per difendere il pokémon leggendario in ogni caso-

-Ottimo, perché volevo chiederle se posso sfidarla-

Lei accettò. Poi Louis mi guardò in modo minaccioso e mi disse:

-Bond, ti dimostrerò che quella lotta l'ho persa per puro caso-

Ero lì, completamente impassibile davanti le sue parole. Ad essere sincero potevo essere contento di ciò perché significava che aveva imparato dai suoi errori ma, come dice un vecchio proverbio, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. 

-Perfetto- dissi -Ma dimostramelo!-

-Allora...- disse -Antema, faremo una 1VS1. Il primo che perde il proprio pokémon ha perso. Va bene?-

-Ottimo. Non chiedo di meglio-

Il Flygon e la Mismagius di Antema erano impazienti a lottare, ma Antema li fermò.

-Traquilli, amici. Stavolta userò LUI. Vai, Rotom!-

Tirò fuori una scuroball ed uscì un pokémon molto strano: aveva una forma vagamente simile ad un ventilatore. Si chiamava Rotom.

Analizzandolo scoprì che è un pokémon molto curioso: ha la capacità di assorbire alcuni oggetti cambiando forma e mosse. Quella era una delle tante forme.

-Vai, Prinplup!-

 

Iniziò la lotta. Analizzai i due pokémon e predetti che Rotom avrebbe vinto per i seguenti motivi:

1) La combinazione di tipi era sfavorevole per Louis (volante-elettro VS acqua)

2) I livelli erano molto disequilibrati: Prinplup è al livello 27, Rotom è al 55

Inoltre Louis non aveva altre scelte: Trapinch sarebbe stato molto d'intralcio a causa delle sue mosse, ancora più inutili di quelle di Prinplup.

-Ventogelato!- urlò Louis. Iniziavo a prevedere la stessa combo della scorsa volta ma lei diede un ordine differente, che mi stupì:

-Rispedisci l'attacco al mittente, Rotom!-

Il pokémon ventilatore attivò la sua ventola e portò con facilità l'attacco al mittente. Poi, senza che Antema parlasse, si avvicinò al pokémon pinguino e lo bloccò con le sue manine al terreno. Era in trappola!

-Rotom, finiscilo-

Eseguì un eterelama debole debole, ma era sufficiente a mettere KO Prinplup. La battaglia finì così, di punto in bianco. Nessuno dei due allenatori ha sudato assieme al pokémon…

-Accidenti! Vabbé, ci ho provato. Non sono ancora abbastanza forte, per ora-

Sembrava cresciuto caratterialmente, aveva accettato la sconfitta riconoscendo l'elevata differenza di livello tra i due pokémon.

Antema non ritirò Rotom, ma fissò me e Yvonne.

-Hey, ragazzi. Volete fare un tentativo?-

Personalmente potevo rifiutare. Non sono un fanatico della lotta e combatto solo per difendermi, difendere qualcuno e per allenarmi. Ad Yvonne le si illuminarono gli occhi. Sembrava che questa fosse l'occasione della vita.

-Bond, se lottiamo adesso forse ci riusciamo-

Non aveva tutti i torti, anzi. Lei voleva lottare per far evolvere Vee; era la sua occasione.

-Va bene, ti aiuterò. Antema, propongo una lotta in doppio- dissi -Lei, però, può usare solo Rotom, così equilibriamo il problema del livello. Va bene per lei?-

-Non ho nulla in contrario-

-Perfetto. Allora vai, Ditto, ho bisogno di te!-

Avevo letto sul mio taccuino di fiducia che esiste un tipo di lotta chiamato "in doppio" dove due allenatori possono combattere contro uno o due altri allenatori avversari. Questa era la mia prima lotta di questo tipo. Non ero preoccupato, ma volevo assolutamente che Vee si evolvesse, quindi dovevo ideare una strategia sul momento.

La mia tecnica era semplice, anche se adesso la reputo stupida e troppo semplice:

Volevo bloccare Rotom grazie a Ditto, copiandogli le mosse. Nel mentre Yvonne e Vee avrebbero migliorato il loro sistema di combattimento fino a quando loro due entreranno in sintonia, facendo evolvere il pokémon evoluzione.

Ditto mi sentì, approvando la mia idea.

-Va bene, Bond. Vado all'attacco?-

-No, aspetta. Sarà lei ad iniziare. Voglio vedere su chi punta-

-Quando vuoi. Io sono pronto-

-Bond- disse Yvonne -impegniamoci fino in fondo, okay?-

-Certamente, ma forse è il caso di tirare fuori Vee, che ne pensi?-

-Ah già, che sbadata!- tirò fuori la loveball -Vai, Vee!-

Non so se Vee avesse sentito ciò che avevo detto, ma il mio obiettivo era molto semplice: dovevo difenderla, ad ogni costo. Potevo anche andare fuori gioco, non mi interessa perdere, ma Vee deve evolversi!

Intanto Ditto copiò le mosse di Rotom. Aveva:

  • Stordiraggio
  • tuononda
  • eterelama
  • Sbigoattacco

E, come abilità, levitazione. È strano vedere un pokémon volante con levitazione, ma magari in realtà ha senso, solo che per ora non lo so.

-Prima lei, Antema- dissi. Volevo vedere su chi puntava

-Rotom, Eterelama su Vee!-

-Accidenti. Ditto, blocca il colpo con eterelama!- potevo anche fare sbigoattacco, ma la mia tecnica sarebbe andata a rotoli, dato che la mossa avversaria sarebbe comunque andata a segno.

Ditto bloccò il colpo e Vee, nel mentre, uscì dal raggio d'azione di Rotom.

-Colpocoda!-

La tecnica era simile a quella che avevo usato quando sfidai Louis: colpocoda, turbosabbia e via di mazzate con azione… Peccato che lei aveva previsto ciò.

-Rotom, fai tuononda ad area-

Il ventilatore lanciò l'attacco in aria, propagandolo in tutta la zona. Non potevo farle subire il colpo quindi feci una cosa poco gradita ma necessaria.

-Ditto, Vee è nel raggio del colpo. Spingila ed usa stordiraggio. Dobbiamo guadagnare tempo e danni- gli dissi

Mi girai verso Yvonne -Scusami, ma devo farlo. Detto, spingi Vee ed usa stordiraggio!-

Ditto spinse Vee ma non colpì Rotom. Mi dispiaceva per il pokémon evoluzione, ma dovevo proteggerla ad ogni costo.

-Vee, salta per fermarti ed avvicinati per fare turbosabbia-

In quel momento Vee riuscì a fermarsi dalla spinta con un gran salto e si stava avvicinando a Rotom per mandare a segno l'attacco.

-Ditto, usa eterelama!-

-SubitOFFF… Coff… Coff… Coff…-

Rotom era stato rapido con quella mossa, sbigoattacco. Colpì Ditto in pieno, bloccandolo. Per fortuna che Ditto non ha uno scheletro, altrimenti avrebbe subito un attacco più dannoso e pericoloso.

Vee ed Yvonne pensarono la stessa cosa: 

-Oh, no. è troppo forte. Non ce la faremo mai!-

Stavano perdendo autostima e, di conseguenza, la voglia di vincere e sintonizzarsi. Dovevo fare qualcosa!

-Ditto!- urlai -Dobbiamo farcela e combatteremo fino alla fine! Rialzati! So che ce la puoi fare-

Ditto prese la manina di Rotom, si avvicinò il più possibile e mi disse:

-Eterelama sia! Ma non penso di poter reggere altri attacchi. Ho bisogno di una pausa-

Riuscì ad attaccare nonostante la botta presa. Rimasero tutti stupefatti, Antema, Rotom, Vee, Yvonne e chi ci guardava.

Ebbene si, la lotta ha interessato anche gli altri allenatori che, curiosoni come sono, sono venuti a vedere.

-Yvonne- urlai -Forza! È il momento!-

-Subito- mi disse -Vai, Vee. Azione!-

Iniziò a correre. Aumentava la velocità sempre più

-Non ti avvicinerai mai. Tuononda!-

Rotom iniziò ad attaccare ed Yvonne riusciva a vedere l'ordine degli attacchi.

-Sinistra, destra, destra, alto- pensò -Vee, schiva!-

Vee schivò il primo, il secondo, il terzo ed anche il quarto. Diventava sempre più rapida. 

Ero certo. Erano sincronizzati. Riuscivano a collaborare all'unisono. Potevano farcela!

-Rotom, stordiraggio-

Rotom le saltò sopra e la colpì. Era molto vicino, Vee non poteva evitarlo.

Cadde rovinosamente, danneggiata dalla confusione

-Rotom, carica eterelama. Poi finiscila!-

Rotom iniziò a caricare. Non potevo fare niente, solo stare a guardare. Ditto era ormai esausto.

Rotom era pronto per colpire da un momento all'altro. Vee era lì, per terra. Stava per prendersi un colpo dolorosissimo che l'avrebbe messa KO.

-Vee, rialzati- disse Yvonne

Si rialzò a fatica, con gli occhi ancora chiusi per il terriccio sul muso

-Vee, forza- urlò Yvonne -Forza! IO CREDO IN TE, so che puoi farcela!-

Il pokémon evoluzione aprì gli occhi e, in quel preciso istante, si illuminò tutta.

Chiesi ad un allenatore lì vicino:

-Hey. Che ore sono?-

-15:29… Perché-

-Ce l'abbiamo fatta. Si sta evolvendo!-

-Cosa?- disse Yvonne -Questo vuol dire che…?-

-Ebbene, sei entrata in sintonia con lei. Congratulazioni-

 

Quando finì il bagliore vidi Espeon in tutto il suo splendore: la sua pelliccia viola, Le sue due code, la perlina sul muso, le pupille bianche… Si sentiva che era sicura di sé, come se l'evoluzione l'avesse cambiata. Si credeva imbattibile in quel momento.

Sentì la sua voce

-Finalmente, era da tanto che aspettavo questo momento. Non vedo l'ora di tornare a casa da…-

-Rotom, tuononda!- disse Antema

Rotom eseguì l'attacco ma venne rispedito al mittente. Vee aveva cambiato abilità ed adesso aveva magispeccio: un'abilità potentissima in grado di rispedire al nemico ogni mossa di stato.

Vee caricò un nuovo attacco, mai usato. Con il potere della mente prese Rotom e lo buttò lontano, danneggiandolo gravemente.

-Che mossa è?- domandò Yvonne

-è… Psichico… Vee ha imparato psichico!- Disse Antema

Potete immaginare la mia felicità… Ma ero allo stesso tempo dubbioso.

Come cavolo ha fatto ad imparare Psichico al livello 17? Sono abbastanza certo che non c'entravo io, stavolta.

 

Ad un tratto sentì anche Rotom. Stava parlando tra sé e sé

-Bene bene… Ce l'ho fatta. Ora devo solo seguire il copione-

Detto questo, rotolò su sé stesso e cadde a terra, esausto.

Erano tutti contenti, Yvonne abbracciò forte Vee che, ora che era evoluta, poteva realizzare il suo sogno: diventare una capopalestra.

Ma stavo iniziando a pensare che tutto quello che era accaduto era una messa in scena. Rotom non sembrava esausto e quello che disse mi aveva lasciato perplesso… Ma se questo era il risultato, per me poteva anche andar bene, quindi non dissi nulla per non far star male né Yvonne, né gli altri.

Andai da Antema e le chiesi:

-Mi scusi, ma è normale che Espeon impari ad usare psichico al livello 17?-

-Ti risponderò se prima risponderai a me- mi disse -ti ricordi le MT e le MN?-

Dissi di si. Avevo letto qualcosa sul mio taccuino: erano dei dischi strampalati che permettevano al pokémon di imparare nuove mosse. Una volta erano monouso, ma cambiarono col tempo diventando infiniti.

-Ebbene, caro Bond, non esistono più-

Rimasi a bocca asciutta. Questa non me l'aspettavo!

-Devi sapere che, dopo la grande battaglia, tutte le MT e le MN sono state distrutte. Forse qualcuna è rimasta, in qualche museo…-

-Ma allora come ha fatto Vee ad imparare psichico?-

-Ogni MT è diventata come una sostanza che viaggia per via aerea. Non è dannosa e permette ad alcuni pokémon di imparare quella mossa, se stimolati. Inoltre le mosse delle MN non sono più necessarie, dato che i loro "poteri" al di fuori della battaglia possono essere sempre utilizzati-

Questa cosa mi aveva stupito: ora i pokémon potevano aiutare gli allenatori senza avere quella mossa… l'unico problema è capire le vie aeree di ogni MT…

Ma non era ora di pensarci. Volevo festeggiare con Yvonne e con gli altri!

 

Passai la serata con gli altri ragazzi, sul traghetto. Fu una giornata di divertimento rispetto le altre volte e, dopo un po' di baldoria, uscì un attimo per respirare un po' di aria fresca.

Era stata una giornata perfetta: Vee si era evoluta e Yvonne poteva iniziare a costruire il suo sogno. Mi sentivo molto bene ma, ad un tratto, notai un'isoletta. Era simile a quella dove si trovava Cresselia, ma speculare.

Riuscivo a vedere la zona di attracco e notai qualcosa di… Strano…

C'era una tizia, vestita di bianco con i capelli neri, che mi fissava. Pensai che posse una guardiana, quindi iniziai a cercare il pokémon leggendario.

Era dietro di me.

Lo fissai a lungo, cercando di capire chi fosse.

Era un pokémon tutto nero, con il volto bianco e gli occhi azzurri.

Darkrai!

Mi fissava stupito, come se si fosse aspettato una mia reazione. Forse si aspettava paura, stupore, panico… Io invece ero lì, che lo fissavo tranquillamente.

Dopo un po' se ne andò, tornando dalla sua guardiana. Non mi disse nulla, ma mi salutò con un cenno. Risposi allo stesso modo, poi tornai dentro con gli altri ragazzi, aspettando il giorno successivo.

 

 

Intanto, nell'isola lunanuova;

-era lui, Darkrai?-

-Secondo me si, Liliana, ma non è ancora riuscito a sentirmi-

-Forse non è ancora del tutto pronto-

-Probabile. Per ora aspettiamo, che ne dici?-

-Direi che è la soluzione migliore-

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Capitolo 5: Messa in scena

 

Giorno Ø∞, mese ™„ / Giorno ج, mese ™„

 

Era stata una bellissima giornata: Yvonne era riuscita a far evolvere Vee in Espeon ed avevamo avuto l’opportunità di incontrare anche Antema, una guardiana, con la sua Cresselia.

Quella notte riuscì a dormire per la prima volta… Ma un dubbio mi passò in testa, un dubbio assai preoccupante.

La lotta che aveva fatto Yvonne quel pomeriggio era una messa in scena? Né io, né lei lo sapevamo, ma ciò che disse Rotom mi continuava a rimbombare in testa:

-Bene bene… Ce l'ho fatta. Ora devo solo seguire il copione-

Quale copione? Che sia stata davvero una messa in scena? O forse sono solo miei pensieri?

L'obiettivo era semplice: chi ha organizzato ciò voleva che Vee si evolvesse… Ma la sincronizzazione è avvenuta per davvero in modo permanente, oppure era solo temporanea? Non potevo saperlo, erano solo idee che mi circolavano in testa.

Il mio grande dubbio era che, se Yvonne avesse perso recentemente qualche lotta contro un avversario molto più debole di quel Rotom, la sua autostima sarebbe scesa a picco e sarà molto difficile, poi, riportarla in sesto. Boba da il giusto sotegno, però, forse...

Magari sono solo io che penso troppo. Forse era il caso di riposarci sopra e decisi di aspettare il giorno successivo e di ripensarci dopo, dato che la notte porta consiglio.

 

Il giorno dopo passammo tutta la giornata nel traghetto. Gennaro ci spiegò che eravamo quasi arrivati e doveva fare un po' in fretta per farci un regalo, quindi ci permise di fare un po' di allenamento sul traghetto.

Non avevo bisogno di allenarmi, quindi lasciai il posto agli altri, analizzandoli mentre lottavano.

Alcuni erano molto bravi, altri un po' meno: Louis era migliorato molto e riusciva a vincere anche con uno svantaggio di tipi, un'allenatrice sapeva sfruttare la difesa del suo Nosepass per bloccare l'avversario, un'altro faceva fatica ad allenare il suo Cascoon ma sapeva usare la sua mossa Elettrotela, un'altro ancora non riusciva a dosare la velocità del suo Monferno, eccetera.

Arrivò il turno di Yvonne che, con la sua Vee, doveva sconfiggere un Slurpuff. È un pokémon che non avevo ancora visto, con una forma vagamente simile alla panna montata.

L'allenatrice gli diede l'ordine -Slurpuff. Panciamburo-

Iniziò, con le sue piccole zampine, a picchiarsi la pancia. Se la picchiava così forte che si faceva male, ma sembrava sempre più forte e minaccioso.

Sentì una voce bassa bassa accanto a me

-Allora sta usando quella tecnica…-

Mi guardai attorno e vidi Rattata. Gli chiesi:

-Scusami, ma sai cosa sta facendo? Non è pericolosa quella mossa? 

-Sa perfettamente cosa sta facendo. Potrebbe vincere in poco tempo-

-Spiegami, Rattata. Non capisco...-

-Conosci la sua abilità, agiltecnica?-

-No, mi spiace. Cosa fa?-

-È un'abilità potente che permette al pokémon che la usa di aumentare la sua velocità, se consuma uno strumento-

-Oh no! Quindi...- e ritornai ad osservare quel pokémon che si stava mangiucchiando una bacca.

Avevo capito tardi la sua tecnica: con panciamburo si aumentava l'attacco, poi mangiava uno strumento, come la bacca che stava masticando, per prendere parte della vita persa. Infine, sfruttava agiltecnica per aumentare la sua velocità.

-Vee- disse Yvonne -abbiamo battuto Rotom. Possiamo farcela contro ogni avversario. Psichico!-

Vee riesce a prendere e a sbattere per terra l'avversario. Lo fece un po' cautamente, perché altrimenti poteva spaccare il traghetto.

-Che botta! Possiamo farcela. Slurpuff, carineria-

Si avvicinò a Vee, colpendola svariate volte

-Il prossimo attacco viene da destra- pensò Yvonne -Vee, vai a sinistra-

Vee ricevette l'ordine alla perfezione, ma shivò troppo presto, dando il tempo a Slurpuff di girarsi e darle il colpo di grazia.

Vee cadde a terra, esausta.

Lo sguardo di Yvonne era, in quel momento, di facile interpretazione: non riusciva a capire come mai Vee non fosse riuscita ad eseguire il comando al momento giusto, e si erano sincronizzati, quando sconfissero Rotom.

Non saprò mai il risultato del suo rimuginare, lei prese la sua Vee e si ritirò dentro il traghetto, senza spendere una parola.

Andai da lei, tentando di aiutarla, ma mi bloccò.

-Lasciami da sola, per favore- mi disse.

Annuì e rimasi dov'ero. Rattata era era lì, che mi fissava

-Rattata- chiesi -per caso la lotta di ieri era truccata?-

Non mi rispose

-Rattata- continuai -rispondimi, per piacere-

-Si… Era truccata… Ma lo abbiamo fatto a fin di bene!- mi disse

-Volevate farlo per far evolvere Vee?-

-Si… Era anche l'occasione giusta. Gennaro si era messo d'accordo con Louis e con Antema per organizzare tutto-

-Fammi capire… Anche la lotta tra Louis e Antema era preparata?-

-…Si…-

-Vabbé. Ormai il dado è tratto. Ora come ora non ci possiamo fare nulla-

-Ocio-

-Che c'è?-

-Mi aspettavo che ti arrabbiassi-

-Probabilmente si, ma ho perso alcuni sentimenti, quindi non saprei risponderti-

Rattata rimase in silenzio

-Dai, ora dobbiamo inventarci qualcosa. Ti saluto- e me ne andai.

Intanto gli altri allenatori continuarono a lottare, come se nulla fosse accaduto.

Invece qualcosa era accaduto: una giovane allenatrice era stata psicologicamente colpita. Si sentiva forte, quando ha battuto quel ventilatore arancione... Ma penso che iniziò a chiedersi se stava sbagliando qualcosa lei: come aveva fatto a vincere contro Rotom, con un livello nettamente superiore al suo, e poi perdere dopo tre secondi contro uno Slurpuff?

Per tutto il giorno non la vidi, tranne quella sera che successe qualcosa di molto particolare... E spaventoso...

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Capitolo 6: Sharpedo

 

Giorno ج, mese ™„

 

Era una notte buia e tempestosa. 

Eravamo dentro il traghetto, tutti zitti per la paura dei tuoni e dei lampi. Io ero lì tranquillo, leggevo il mio taccuino, e cercavo ancora Yvonne che, da quel pomeriggio, non avevo ancora visto.

Il traghetto andava veloce in mezzo alla tempesta. Non mi sentivo a mio agio, probabilmente odiavo il mare aperto prima di diventare un umano-cyborg perché non c'era possibilità di stare vicino alla riva.

Ad un tratto si sentì Gennaro

-Giovani allenatori, vi invito a rimanere al vostro posto. Tra un po' si ballerà-

Iniziammo a sentire la barca saltellare, probabilmente a causa delle onde e, ad un tratto, sentì uno strano rumore.

Non saprei ben descriverlo... Era come se qualcosa avesse colpito l'imbarcazione... Qualcosa di ruvido.

Ipotizzai che il traghetto avesse sbattuto contro una roccia, quindi soprassedai; poi ci ripensai: 

-Siamo in mare aperto!- pensai -Come cavolo è possibile che qualcosa ci abbia colpito? E se fosse un pokémon?-

Mi girai. Avevo azzeccato, ma non come speravo.

C'era un branco di Sharpedo che ci stava inseguendo.

Tutti gli altri allenatori erano tranquilli, quindi pensai che era una seconda messa in scena... Ma per sicurezza andai da Gennaro a chiedere

-Gennaro- gli dissi

-Non dovresti stare qua. Vai dai tuoi amici, dai-

-Ehm... È normale che siamo inseguiti da un branco di Sharpedo?-

-COSA? Ripeti, per favore!-

-C'è un branco di Sharpedo che ci seg...-

-Rattata- urlò Gennaro -passami il megafono. Questa è una emergenza!-

Prese il megafono ed urlò

-Giovani allenatori, vi chiedo di rimanere ASSOLUTAMENTE ai vostri posti. Andremo più veloci, ora-

La sua voce era molto spaventata. Fece cadere il megafono, poi disse:

-Maledizione! Siamo nel loro territorio! Dobbiamo scappare! Tu!-

-I... Io?- chiesi

-Si, tu, Bond. Vai dagli altri e NON TI MUOVERE! Siamo in guai seri. Se quei Sharpedo si avvicinano troppo non riusciremo mai ad arrivare a destinazione.

Tornai dagli altri e rimasi a guardare il branco. Erano troppo veloci, non li avremmo mai battuti in velocità!

Usare un pokémon era l'idea peggiore: avrebbero sfruttato l'occasione per avvicinarsi di più, massacrandoci.

L'unica soluzione che mi rimaneva era tentare di contattarli. Li analizzai: erano sette, capitanati da un esemplare color fucsia-magenta con un enorme taglio sul volto. 

Con Rattata, Ditto, Vee e con i Wynaut ci sono già riuscito. Perché non dovrei farcela?

Mi alzai, corsi verso la porta e la aprì con una spallata, poi mi incamminai verso gli Sharpedo.

-Sharpedo, riuscite a sentirmi?-

In tutta risposta, uno dei sette esemplari mi lanciò un geloraggio in faccia. Era un colpo molto doloroso, ma ero rimasto in piedi.

Alzai la mano destra, facendo un 3 con le dita. Magari, così facendo, mi concentravo sul pokémon.

-Sharpedo, riuscite ad ascoltarmi?-

Non riuscivo a sentire alcun suono. Era tutto ovattato. L'unica cosa che sentivo era la mia concentrazione. Non sapevo se gli altri stavano vedendo ciò che stava accadendo, ma credo che quello che stavo facendo fosse giusto.

Qualche Sharpedo continuava a colpirmi con geloraggio, ma io rimanevo in piedi, resistendo ad ogni attacco.

Alzai anche l'altro braccio e continuai a fare la stessa cosa ed il risultato era subire costantemente attacchi. Tutto ciò durò quasi un quarto d'ora.

Iniziai a stufarmi.

-Sharpedo, mi ricevete o no?-

Ancora nessuna risposta… A parte l'esemplare vioola-magenta che stava caricando un enorme iper raggio che avrebbe distrutto l'imbarcazione.

-NO! NON TOCCHERAI MAI QUESTA BARCA FINCHÉ NON MI RISPONDERAI!-

Accadde una cosa assai strana che la scoprì solo dopo molto tempo: i miei occhi ed il mio numero iniziarono ad emettere un'aura azzurra e Shapedo bloccò l'attacco, cadendo rovinosamente in acqua.

-Lo ripeto per l'ultima volta… Riuscite a sentirmi?-

La risposta, finalmente, arrivò da uno di loro

-CIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBO-

-E allora!- continuai -Riuscite a sentirmi?-

-CIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBO-

-Non voglio usare le maniere forti!-

-CIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBOCIBO-

Dato che non riuscivo a risolvere il problema feci un gesto con la mano, come per lanciare qualcosa, anche se non avevo niente in mano. Lo Sharpedo che avevo "colpito" con il gesto, disse:

-Sento CIBOCIBOCIBO come se qualcosa CIBOCIBOCIBO mi stia ascoltando CIBOCIBOCIBO…-

Forse avevo capito cosa dovevo fare per farmi sentire.

Feci il gesto più ampio, "colpendo" ogni Sharpedo

-Riuscite a sentirmi, adesso?-

-Uh, c'è qualcuno che ci chiama!-

-È vero... Sharpedo, sei tu?-

-No, non sono io-

-Non parlo con te, Sharpedo. Parlo con l'altro Sharpedo-

-No. Non sono io. Capo, hai qualche idea?-

-Io credo che ci stia contattando quell'umano lì-

-È possibile, capo?-

-Tutto è possibile. Ascoltiamo cosa ha da dirci-

Direi che c'ero riuscito

-Perché ci seguite?-

-Ci avete colpito, prima! Potremmo essere arrabbiati, no?-

-Interessante... Ecco cosa avevamo colpito... Mi dispiace, Sharpedo, ma non era nostra intenzione farlo-

-Inoltre avete invaso il nostro territorio- continuò un altro

-Anche questo mi dispiace molto, vogliate scusarci... Abbiamo un po' di fretta, sapete-

-È inaccettabile come scusa!-

-Ma capo... Anche noi, quando facciamo tardi al banchetto serale, andiamo veloci come un treno-

-Zitto, idiota! E poi dove hai visto un treno?-

-Sott'acqua. Lo sai pure tu-

-Meglio che... Ehm... Tralasciamo questo discorso che è fuori argomento-

-Eh, ma il treno è bello- aggiunse un altro Sharpedo

-È molto bello-

-Eh si, eh?-

-è sempre bello-

-Uhm... Scusate... Posso?-

-AHGIÀÈVERODICAPURE- mi risposero in coro

Sembravano dei ragazzetti dal loro parlare poco serio, quindi tentai un approccio più semplice

-Tralasciando che il nostro colloquio sta leggermente degenerando... Mi sapete dire perché continuavate a dire CIBO, prima?-

-Ehm...-

-Cos'è, volevate mangiarci?- domandai ridendo

-...-

-Sabato vogliamo sempre fare il bis...-

-Oh, taci! Sai perché non possiamo farlo!-

-Perché?-

-Lo sai bene... Non ho voglia di ripeterlo…-

-Facciamo così: non voglio sapere perché potete o non potete… Ma che ne dite se facciamo finta di niente ed amici come prima?-

-Uhm...-

-è una soluzione accettabile per tutti, no?-

-Beh... È possibile-

-Anche perché si sta alzando l'acqua in modo strano e DOBBIAMO ANDARCENE! Buona fortuna!-

Quello Sharpedo aveva ragione: si alzò l'acqua in maniera allucinante, quasi anormale, formando un muro d'acqua. Gli Sharpedo se ne andarono via e, con quella strana onda, ricevemmo la spinta necessaria per scappare.

-Ce l'abbiamo fatta- dissi, ansimando con fatica. Mi girai verso gli altri e vidi di colpo Yvonne. Aveva uno sguardo molto concentrato ed i suoi occhi emettevano un'aura color magenta. Quando mi vide scappò via, forse intimorita. 

Penso che qualche domanda me la sarei posta, in quell'istante: cosa ero riuscito a fare? Cosa aveva fatto Yvonne? C'era solo un problema: non potevo chiedermelo.

Caddi come un sacco, svenuto. Mi risvegliai soltanto una settimana dopo, quando arrivammo a Sinnoh.

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Capitolo 7: Sinnoh

 

Giorno ™„, mese ™Ø

 

Quando mi risvegliai dallo svenimento ero in una piccola stanza. Il sole splendeva alto nel cielo e riusciva, da una piccola finestra, ad illuminare la stanza.

Era tutto tranquillo e non si sentiva alcun rumore. C'era un vero silenzio di tomba.

Mi alzai dal letto ed iniziai a cercare tutti i miei oggetti. Erano rimasti su un comodino lì vicino. Lo controllai e vidi che c'era tutto. Non avevo perso alcun oggetto.

Tirai un sospiro di sollievo, uscì dalla stanza e vidi che c'era Gennaro che mi aspettava su una sedia. Aveva lo sguardo stanco, ma sorrideva volentieri.

-Ciao, Bond. ora come va?-

-Beh… Tutto bene. Lei?- chiesi

-Sono molto stanco. Ho lavorato tutto il giorno per mettere a posto il battello-

-Come mai?-

-Vieni fuori con me. Ti faccio vedere-

Mi portò fuori e vidi le condizioni del traghetto. La parte inferiore era molto danneggiata ed in alcune parti era stata forata, alcuni vetri si erano rotti ed il pavimento era scheggiato da del ghiaccio. Comunque sia il battello, seppur malridotto, riusciva ancora a galleggiare, seppur con fatica.

-E pensa che la sto mettendo a posto da tre giorni!- mi disse Gennaro

-Ohibò. Che è successo?- chiesi stupito.

-Per arrivare qui abbiamo dovuto attraversare la tempesta. È stata dura, ma alla fine ce l'abbiamo fatta!-

Tirai un sospiro di sollievo ma mi saltò in mente una domanda piuttosto banale:

-Dove siamo, adesso?-

-Siamo a Sinnoh, per la precisione a Pratopoli-

 

Mi guardai attorno. Era una cittadina molto ampia ma con poche case. Alla mia destra vedevo un cartellone con su un pokémon giallo e viola che pubblicizzava una certa "zona safari". Probabilmente è la costruzione che gli si trova dietro!

Notavo anche un negozio di colore blu ed un luogo enorme di color rosso. Quest'ultima mi incuriosiva: cosa ci sarà mai stato dentro?

Davanti a me, invece, vedevo una strana costruzione. Dava l'impressione di essere una grande zona per fare sport, come può essere una palestra.

-Bond- mi disse ad un tratto Gennaro -… Volevo dirti grazie-

-Per cosa? Non mi sembra di aver fatto chissà che-

-Hai calmato gli Sharpedo che ci seguivano, ricordi?-

Mi girai verso il battello. Forse qualcosa ricordavo… Il ghiaccio, la tempesta…

-Gnnnn… Si, ora ricordo!-

-Mi hanno anche detto che ad un tratto i tuoi occhi ed il tuo numero si sono illuminati…-

Questa era una strana informazione. Che cosa mi era successo? Cosa avevo fatto? Non riuscivo a trovare una risposta.

-Beh, qualunque cosa tu abbia fatto, ti ringrazio, davvero. Senza di te chissà cosa sarebbe successo-

-La ringrazio, Gennaro, ma… Un attimo! E gli altri? Dove sono andati tutti?-

-Sono andati alla statua dei Dex Holder. Se l'unico che è rimasto qui-

Ricordai Yvonne ed i suoi occhi che si erano illuminati di magenta. Dovevo chiederle cosa aveva fatto. Magari sapeva anche cosa era successo a me.

-Sa dove si trova Yvonne? Devo chiederle una cosa-

-Non ne ho idea-

-Beh, poi torneranno qui, giusto?-

Quando feci questa domanda il suo volto si oscurò.

 

-No… Non mi dica che il battello rimarrà inagibile-

-è proprio così, invece- iniziò lui -il battello è molto danneggiato anche all'interno e mettere a posto tutto mi occuperà un paio di mesi. Se fossi in te partirei-

-Va bene, partirò… Ma dove si trova la statua?-

-A Memoride, a nord da qui circa. Prima, però, devi passare da Giubilopoli-

-Perché mai?- domandai

-Stanno facendo una promozione per gli interpoké. Ho visto che non hai alcun dispositivo, quindi pensavo che fosse l'occasione per prenderlo-

La parola interpoké mi riportò in mente alcune cose: in ogni regione era disponibile un dispositivo differente: l'Hovolox, l'Interpoké, il poké-Rotom e così via. Non mi aspettavo che tali apparecchi si fossero espansi anche in altre regioni! Mi ricordavo che erano dispositivi esclusivi per la propria regione…

-Ha una mappa? Così so dove dovrò andare- Chiesi

-Certamente. Dovrei avertene lasciata una da qualche parte- ed entrò nel battello.

Aspettai un paio di minuti fino a quando uscì.

-Mi dispiace, ma non la trovo. Ero convinto che fosse qui-

-Non si preoccupi- dissi -piuttosto… che cos'è quella costruzione rossa?-

-Ah, è il centro pokémon. Lì puoi curare i tuoi pokémon-

-Ma è a pagamento? è strano, se fosse gratis-

-Invece è un servizio gratuito. Devi sapere che il pokémon center è collegato con il pokémon market- e mi indicò la costruzione blu -i guadagni del pokémon market permettono al pokémon center di essere gratuito. Pensa che, in alcune regioni, sono stati uniti il pokémon center con il pokémon market, valorizzando questa collaborazione-

-è molto interessante… Per caso lì dentro hanno una mappa?-

-Penso di si, proviamo a vedere- e ci incamminammo verso il pokémon center.

 

Appena entrati notai il viavai di gente. Davanti c'era un'infermiera che, probabilmente, stava curando i pokémon, e ai lati c'erano due ascensori. A sinistra dell'infermiera, invece, c'era una grande mappa.

-Eccola! Venga, Gennaro, e mi mostri dove devo andare-

Ci avvicinammo e Gennaro iniziò a dire:

-Uhm… Se vuoi puoi passare da Flemminia, così puoi anche visitare uno dei laghi leggendari-

-Laghi leggendari... Sembra interessante. Va bene. Vado, allora! Quando ci rivedremo?-

-Eh, Bond- disse Gennaro ansimando -Probabilmente non ci vedremo per un bel po'. Se vuoi che rimaniamo in contatto quando vai a prendere l'interpoké di allo staff di registrarmi. Sono sicuro che avranno già il mio contatto ed inserirlo sarà un gioco da ragazzi, fidati-

-Capisco- risposi -… Beh, mi sa che dobbiamo salutarci-

-Arrivederci, Bond. Stammi bene.-

Lo salutai e stavo per uscire dal centro pokémon, ma mi bloccò ancora una volta.

-Un attimo, Bond!- mi disse

-Che c'è ora? Non mi dica che le manco già!-

-Forse so dove si trova Yvonne-

-Uh! Mi dica-

-Prima di andarsene stava dicendo che sarebbe andata ad incontrare i suoi genitori. Credo che sia andata da loro-

-Sa di preciso dove si trovano?-

-Non esattamente, ma diceva che doveva passare da nevepoli…-

Avevo, dunque, un'importantissima informazione. Sapevo che Yvonne si stava recando a Nevepoli. Dovevo batterla sul tempo, passando anche per la statua dei Dex Holder.

-La ringrazio. Arrivederci!- E me ne andai.

Una volta uscito ricapitolai tra me e me cosa dovevo fare: dovevo andare a ??? passando per ???. Facile, no?

Mi incamminai, iniziando così la mia avventura… E l’inizio di quella cosa…

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Capitolo 8: parco concordia

 

Giorno ™„, mese ™Ø

 

Ti aspetteresti che, in questi 4 percorsi per andare a Giubilopoli, siano successe tantissime cose, Eh? Ehm… Devo dirti di no. In tutti i percorsi non c’era traccia di alcun allenatore. In compenso sono stato molto a contatto con la natura. Ho incontrato dei Seedot, dei Kriketot, un gruppo di Starly… Mi sono allenato un po' con loro, ma non era ancora niente di speciale, questo piccolo viaggio…

… A parte una cosa…

Durante il viaggio verso Giubilopoli sono passato per Cuoripoli. È una grande città, nata come luogo di incontro tra gente e Pokémon che poi si è rivelata un centro importante per il commercio. Ha a disposizione un bel monumento dedicato a tutte le culture del mondo, una palestra dedicata ai pokémon di tipo spettro ed un parco: il parco Concordia.

Nel parco Concordia stava accadendo qualcosa di assai triste… E sarebbe stato l’inizio di tutto.

 

Passai al centro pokémon per prenotare una stanza per dormire (la giornata, ormai, stava volgendo al termine) e sentii un gruppo di gente borbottare qualcosa. Sentivo parlare di pokémon e ladri, discorso assai strano e poco comune per i miei gusti.

Mi sedetti in disparte ma abbastanza vicino per sentire il loro discorso. Più o meno faceva così:

-Ehi! Ma hai sentito?-

-Si! Sembra che non abbiano smesso-

-Nemmeno la polizia riesce a fare qualcosa… Non sono riusciti ancora a rintracciarli-

-Maledizione! Poveri Eevee cromatici. Se andremo avanti così non avranno scampo!-

Il discorso era abbastanza triste e non riuscivo a capire alcune cose: come mai si parlava di pokémon cromatici? E, soprattutto, perché ne parlavano al plurale?

Da quanto ho letto nel mio taccuino la probabilità di trovare un pokémon cromatico è una su 8000 circa, una percentuale assai bassa. Come è possibile che ci siano così tanti pokémon cromatici in una zona relativamente piccola? 

Mi guardai attorno: non c’erano giornali o, comunque, strumenti per capire meglio questo evento, quindi decisi di rivolgermi ad uno di loro, dato che non avevo altre opzioni.

 

Aspettai che si divisero e mi avvicinai ad uno di loro. Iniziai:

-Ehi, ciao-

-Oh, buonasera-

-Mi scusi, mi può spiegare cosa sta succedendo in questo periodo con gli Eevee? Sa, sono arrivato da poco e non riesco a capire l'accaduto. Inoltre non ho trovato dei giornali che spiegano i fatti-

-Eh, è una brutta faccenda- mi disse -dei mascalzoni hanno iniziato a catturare gli Eevee cromatici che abitano nel parco Concordia. Ormai è una zona insicura, quella. Bisogna starci alla larga-

-Beh, mi sembra strano che ci siano così tanti pokémon cromatici, non le pare?-

-Assolutamente no. è normale-

 

Mi sentii spiazzato da ciò. Era normale che ci fossero così tanti pokémon cromatici? E allora ciò che avevo scritto… Era falso?

Il signore continuò il discorso:

-Probabilmente non lo sai: i Dex Holder, prima di morire, hanno lasciato in vari luoghi dei cromamuleti, strumenti che permettono una maggior presenza di pokémon cromatici, ed un allenatore chiamato Diamante lo ha lasciato proprio qui, vicino al parco Concordia. Da quel momento ci sono così tanti pokémon cromatici nel mondo che consideriamo i cromamuleti come vere e proprie reliquie da proteggere. Nessuno deve toglierle perché modificherebbero la natura, stravolgendola. Anche il più malvagio dei ladri sa perfettamente che non è il caso di toglierle-

Si fermò un attimo, poi riprese, ansimando.

-Per sfortuna, però, qualcuno cattura continuamente i piccoli Eevee che abitano in quel parco e, come avrai intuito, sono tutti cromatici. La polizia sta ancora indagando sulla faccenda, ma non hanno trovato alcuna prova a riguardo-

 

Sentir parlare di pokémon allontanati e rapiti mi attivò una strana sensazione. Non so se era rabbia o odio verso queste persone malvagie, fatto sta che risposi in modo abbastanza secco:

-Beh, se non ce la fanno loro andrò io a risolvere la faccenda-

-Fermati, giovanotto!” mi disse “è troppo pericoloso. Attaccano di notte ed è difficile vederli. Molti allenatori ci hanno provato, ma hanno rischiato molto. Io stesso ci sono andato, ma il ladro è così fulmineo e potente che nemmeno il mio Accelgor è riuscito a vederlo. Perdi solo tempo. Non andarci!-

La sua espressione, però, diceva tutt'altro. Aveva uno sguardo strano, come se sperasse che facessi anche io un tentativo, come se sapeva che c’era bisogno di fare qualcosa, ma ormai tutti avevano perso la speranza. 

Capì che c'era qualcosa da fare, ma cosa? Cosa potevo fare?

 

Lo ringraziai della chiacchierata ed uscì dal centro pokémon. Se dovevo far qualcosa, innanzitutto era importante capire come sarei riuscito ad entrare nel parco e come è strutturato al suo interno.

Presi un volantino della città ed iniziai ad elaborare il tutto.

Il parco si trova nella zona a nord della città ed ha due entrate: una ad ovest ed una ad est. Una volta oltrepassata l'entrata ci si trova subito nel parco. Una parte è pianeggiante ed un'altra, più alta, è circondata da strane casette fatte con materiali naturali. Più in fondo, invece, c'è una zona che è stata recentemente accessibile al pubblico. Nel depliant non c'è scritto dove conduce quella zona, quindi ipotizzai che da quella parte si potevano trovare gli Eevee (e, di conseguenza, smascherare il colpevole).

Iniziai, allora, a pensare ad un piano.

L'idea era quella di uscire dal centro pokémon verso sera e stare vicino all'entrata del parco per tutto il tempo. Poi avrei aspettato l'occasione migliore per sgattaiolare dentro. 

Piano assai discutibile, ma d'altronde fu l'unica cosa che mi venne in mente in quelle poche ore che avevo. 

 

Mancavano due ore prima della mezzanotte quando uscì dal centro pokémon, ma mi ritrovai ad una situazione assai strana. Mi aspettavo di incontrare nemmeno un allenatore o, almeno, qualche poliziotto che vigilasse.

Invece no. Era tutto diverso... E assai inquietante… 

 

La cittadina, illuminata solo dalle luci dei lampioni, era piena di persone vestite tutte di nero. Indossavano un cappuccio, anch'esso nero, e stavano andando tutti verso il parco Concordia.

-Grrrr!- Pensai -Non mi aspettavo così tanta gente. Sono partito in ritardo?-

Queste persone si avvicinavano sempre di più al parco ma, ad un tratto, come se fossero delle marionette, si fermarono, circondando tutta Cuoripoli. Si muovevano tutti così silenziosamente che nessuno si sarebbe accorto della loro presenza.

-Okay, Bond- dissi fra me e me -A quanto pare per ora non ti hanno visto... Ora come fai ad entrare?-

In quel momento guardai il mio braccio destro e vidi che il numero si era illuminato di azzurro facendo fuoriuscire una strana aura azzurra, proprio come era accaduto quella volta con i Sharpedo.

In mio braccio iniziò a muoversi da solo, come se avesse vita propria, e mi indicò il tetto.

La domanda era più che lecita. Mi domandai se dovevo salire sul tetto ed il mio braccio, come se avesse sentito, alzò il pollice.

 

Ricapitoliamo la situazione per l'ultima volta:

La città era circondata da tizi vestiti di nero ed il mio braccio, che aveva stranamente preso vita, parlava con me, invitandomi di salire sui tetti. Cosa di tutti i giorni, no?

 

Dato che in quel momento le mie idee scarseggiavano pensai che forse ascoltare il mio braccio era la cosa migliore. Controllai se avevo ancora Ditto, così se dovevo combattere ero pronto, e mi avvicinai al muro.

Mi passò un flashback, come se stessi facendo una cosa che avevo fatto per tanti anni. 

Mi focalizzai su di esso ed iniziai a seguire quell'istinto che il flashback mi stava dando.

Piano dopo piano, arrivai sul tetto tutto integro. Quei strani tizi non mi avevano ancora notato, ma un dubbio mi passò sulla capoccia.

-Beh, ora sono quassù... Come faccio ad andare avanti?-

Guardai tutti i lampioni e il loro raggio di illuminazione. Alcuni tetti rimanevano più nel buio rispetto gli altri, quindi feci un percorso con la mente per entrare dall'entrata ovest.

 

Con dei salti da felino riuscì a non farmi notare dai tizi neri ed arrivai sul tetto dell'entrata del parco Concordia. Qui mi accorsi che non c'erano recinzioni per bloccare l'entrata dall'alto. 

-Beh, buon per me- mi dissi. Poi saltai giù, trovandomi dentro il parco. 

Beh, in realtà non saltai proprio, visto che non mi accorsi tardi che stavo tastando il vuoto, quindi caddi come una baccamodoro per terra, facendomi probabilmente male al fondoschiena…

Ma, ehi! Non potevo stare a rimuginare sulla caduta che avevo fatto. Dovevo riprendermi ed andare verso la foresta prima di quei brutti ceffi.

 

Avanzai lentamente, senza far rumore, verso l’entrata di quella zona che era nascosta sul depliant. Sentivo che almeno uno di quei tizi sarebbe venuto fino a qui... Magari sarebbero arrivati tutti quanti! Insomma, dovevo prepararmi al peggio. Strinsi forte la pokéball di Ditto, pensando che forse mi ero andato a cacciare in qualcosa più grande di me, e che ormai non era il caso di tirarsi indietro.

Ad un tratto sentì una voce femminile molto cupa, quasi cavernosa:

-Mew, Flash-

In quel momento saltai dentro un cespuglio, cercando di non farmi notare. Vidi una di quelle persone vestita di nero con un Mew. Poi ne comparve un'altra, poi un'altra ancora... Alla fine erano una decina, ognuno con un Mew in possesso.

Ora qualcuno può giustamente chiedersi perché questi tizi avessero un Mew, dato che è un pokémon leggendario assai misterioso... Ma in quel momento era l'ultimo dei miei problemi.

 

La tensione era alle stelle e stavo sudando freddo. Mi muovevo lentamente, sdraiato per terra. Sapevo che, se mi avessero trovato adesso, sarei stato in una netta posizione di svantaggio.

-Beh, però se li seguo magari potrò trovare gli Eevee- ipotizzai, ed iniziai a camminare, analizzando i Mew per cercare di ottenere qualche informazione.

I dati trovati erano raccapriccianti.

In battaglia i Mew sono molto versatili, dato che possono imparare ogni MT. Di conseguenza, se ricordiamo che ora le MT viaggiano viaggiano in aria... Beh... Sono delle vere macchine da guerra quando passa l’MT giusta!

 

Ad un tratto, mentre seguivo i tizi di prima, mi scontrai contro qualcuno. Sperai in un attimo che uno di quei tizi non mi avesse beccato, poi lo guardai l-e-n-t-a-m-e-n-t-e...

 

Era un Eevee... Cromatico, tra l'altro. Tirai un leggero sospiro di sollievo, poi mi collegai con lui, così come avevo già fatto tante volte con Ditto. Non potevo usare la voce, quindi dovevo sperare che il pensiero bastasse.

-Ehy, Eevee. Sto cercando di salvarvi. Sai portarmi dai tuoi amici?-

Non mi rispose, ma fece cenno di seguirmi.

 

Quatto quatto lo seguii e mi ritrovai in mezzo a tantissimi Eevee cromatici. Erano tutti diversi e notai solo in quel momento che l'Eevee che mi aveva portato lì aveva un ciuffo più grande rispetto gli altri.

-Perfetto, umano- mi disse uno di loro -Che cosa vuoi fare contro quelli là?-

L'idea arrivò da sola, senza nemmeno pensarci.

Gli Eevee avevano tutti un buon livello, erano quasi al livello 50, ed erano in tutto un centinaio. Facendo un calcolo rapido potevo combattere un mew con 10 eevee. Dovevo solo dividerli.

Passammo tre ore per attuare un piano più completo, dato che i tizi incappucciati non si erano fatti vedere, e ci dividemmo. Riuscivo a sintonizzarmi con ogni Eevee, quindi potevo coordinare ogni lotta anche a notevoli distanze. Ero stupito di questa mia abilità e la collegai con la mia natura cyborg.

I gruppi erano cinque, soprannominati Alpha, Bravo, Charlie, Delta e Gamma. Io ero nel gruppo Gamma, che avrebbe attaccato leggermente per ultimo. C'era lì vicino anche l’Eevee col ciuffo

-Posso stare qui vicino a te?-

-Certamente, a me non dai fastidio. L'importante è che segui il piano, va bene?-

Lui annuì.

 

Il piano era semplicissimo.

  • dividere i tizi neri (di conseguenza i loro Mew) 
  • Attaccarli uno per volta
  • Cacciarli via
  • (se avessero cercato di dare l’allarme) bloccarli con ogni mezzo

Tanto semplice quanto banale... Ma in pratica?

Ad un mio comando gli Eevee avrebbero rotto un arbusto, provocando rumore, e tutto il resto sarebbe arrivato da sé. 

-... Signori Eevee, diamo inizio alle danze!-

Il piano partì e, come da copione, i tizi si divisero. Dovevamo essere rapidi e precisi come il ticchettio di un orologio. Tutto doveva filare liscio e non avevamo la possibilità di sbagliare. 

Partì il team Alpha. Avevano tutti la mossa MORSO, quindi abbattere mew sarebbe stato relativamente facile. 

-Team Alpha... Andate con morso!-

L'attacco funzionò con estrema maestria che Mew non resse il colpo.

-Accidenti!- Esclamò il tizio nero nero tetro tetro -Devo avvertire gli altri. Questa è una...-

-Team Alpha, ricordatevi che non deve andarsene- dissi. 

Non voglio spiegarvi come fecero a fermarlo... Ma vi assicuro che è stato molto doloroso. Lascio a voi l'immaginazione su come è stato bloccato.

I team Bravo, Charlie e Delta avrebbero attaccato nello stesso istante. Due Eevee avrebbero usato altruismo, mentre i restanti avrebbero attaccato Mew con le mosse che avevano.

Noi, il team Gamma, eravamo subito dopo.

Noi eravamo un po' facilitati. L'Eevee che mi seguiva sapeva Asso, una mossa abbastanza potente combinata con la sua abilità ADATTABILITÀ... Ma venimmo colti di sorpresa.

Questo tizio vestito di nero si fermò di colpo, prese un apparecchio, lo guardò un attimo e disse a voce alta: 

-Interessante. Proprio adesso passa l'MT fuocobomba... Mew, impara questa mossa ed usala. Non posso uccidere, ma questo luogo non sarà accogliente per questi Eevee. Se non li possiamo avere noi, non li avrà nessuno!-

Contattai gli altri gruppi, capendo che la situazione stava diventando assai pericolosa.

-Eevee, cercate di rifugiavi. Qui stanno provando ad appiccare un incendio! Corro a cercare aiuto-

Ed iniziai a correre come se non ci fosse un domani. Appena mi mossi il tizio mi vide e mi inseguì, assieme a Mew che sparava fuocobomba a destra e manca.

Era una situazione disperata. Dovevo evitare ad ogni costo di far male ai piccoli Eevee. Sentivo una enorme responsabilità sulle spalle. 

Sudai le fantomatiche sette camicie prima di arrivare al pulsante per attivare l'allarme antincendio, schivando ogni mossa di Mew. Era coperto da del vetro e non avevo tempo di chiedere aiuto a Ditto per romperlo, dato che Mew mi stava tenendo sotto pressione.

-Bond, spera che i sentimenti di dolore non si attivino ora- dissi tra me e me, poi colpì con un diretto l'allarme. Il vetro si frantumò e l'allarme partì.

-Dai. Ora dev_YAAAAARGH-

Mew era arrivato, e mi aveva colpito con una tuononda, paralizzandomi. Era riuscito a bloccarmi. Non potevo fare nient'altro.

-Bene bene, vedo che un ragazzino ha provato a fare l'eroe. Beh, questa tua idea ti costerà caro. Mew. Finiscilo con iper raggio. Non ho tempo per certe cose-

Cavolo. Ero finito? A quanto pare si. A causa della paralisi non potevo difendermi. Era finita? Davvero?

 

*Ponf*

Mew cadde a terra, svenuto. Qualcuno lo aveva messo KO. Il tizio si girò attorno e ad un tratto cadde anche lui, stordito.

Vidi l’Eevee col ciuffo. Era venuto a salvarmi.

-Grazie, Eevee... Grazie...- dissi

-Umano, dovevo pur sdebitarmi del favore che hai fatto a tutti noi-

-Beh, eh eh… Posso darti ragione-

Ad un tratto il tizio si riprese ed iniziò a parlare a vanvera.

-Dalle ceneri di un team ne nasce uno ancor più forte. Ricordatelo- disse.

-Eevee, finiscilo- dissi. Lui capì, e con un altro Asso il brutto ceffo cadde a terra, completamente KO.

 

Rimasi in silenzio per un paio di minuti e riparlai con l'Eevee vicino a me.

-Eevee... Chiama gli altri qui. Dovete stare vicini fino a quando non arrivano i vigili a sistemare la situazione-

-Va bene, umano... Ma prima volevo chiederti una cosa-

-Dimmi pure. Son paralizzato e parlo con fatica, ma vedo cosa posso fare-

-Tu sei un allenatore? Hai viaggiato per il mondo?-

Aspettai un attimo, poi risposi

-Si, lo sono. Ho appena iniziato il viaggio per trovare tutte le statue dei Dex Holder. Non so se li conosci..-

-Whoa! Deve essere interessante!- mi disse.

-Sai- continuò -Non ne posso più di stare qui, in questo piccolo parco… Vorrei venire con te, se posso...-

-Ma certamente, ma devi decidere tu, non voglio vederti obbligato. Se hai deciso vai ad avvertire i tuoi amici della tua decisione, almeno-

Eevee era entusiasta e corse dagli altri. Lo fermai un attimo.

-Eevee-

-Si, umano?-

-Da ora in poi ti chiamerò Asso, viste le tue abilità con quella mossa-

-Perfetto. Allora posso chiederti il tuo nome?-

-Mi chiamo Bond; Destiny Bond-

Lui annuì e andò dagli altri. Intanto, il numero sulla mia spalla si illuminò di nuovo di azzurro...

 

Quando arrivarono i vigili del fuoco ormai non c'era quasi nulla da fare. Tutti gli esemplari di Eevee erano in salvo e la polizia arrestò i cinque tizi ed i loro Mew. Io non ero presente.

Il parco era impresentabile e rimase chiuso al pubblico per restaurarlo.

Ero già andato via perché altrimenti mi avrebbero scambiato per un criminale. Erano le ∆:™™, ovvero cinque ore dopo la mezzanotte, quando andai via da Cuoripoli. Nessuno mi poteva ringraziare, ma sapere che tutti gli Eevee cromatici del parco sarebbero stati bene da quel momento mi bastava. Inoltre, adesso avevo anche un nuovo amico con cui condividere le mie future esperienze.

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Capitolo 9: Furia

Inizio saga di Nevepoli

 

Giorno ™Ø, mese ™Ø / Giorno ™∞, mese ™Ø

 

Il viaggio per arrivare a Giubilopoli è stato, tutto sommato, tranquillo. Non ho avuto problemi per nascondermi da ciò che è avvenuto a Cuoripoli, quindi potevo proseguire senza pensieri…

Piano… Quella era l’occasione per riflettere sul da farsi.

Innanzitutto ripensai ai Mew. Sono pokémon leggendari molto misteriosi ed estremamente rari… Come mai non erano assieme ad un guardiano? E come mai erano così tanti e nelle mani di quei tizi?

Questa domanda non ebbe risposta per un bel periodo di tempo, ma mi diede un'idea su come allenare i miei pokémon. 

Prendendo spunto da come coordinai i piccoli Eevee a Cuoripoli, ripensai a cosa potrebbe accadere se dovessi scontrarmi contro di loro in futuro e come avrei gestito i membri del mio team.

Decisi che avrei allenato tutti i miei pokémon insieme, scontrandomi contro più avversari possibili nello stesso istante. Così facendo avrei imparato a coordinare i miei compagni, permettendomi di avere meno difficoltà a gestirli in situazioni di forte stress.

Ma ora basta tergiversare. Bisogna andare a Giubilopoli!

 

Dopo un po' di sano allenamento arrivai, finalmente, a Giubilopoli. L'intera città è stata costruita su una piana di roccia estratta da una montagna dagli abitanti di un'altra città. È anche la cittadina più moderna della regione, con i suoi 140 abitanti. Lì ci sono diverse costruzioni importanti, come il centro globale e la scuola pokémon, ma la più importante è il Giubilo TV.

Dato che non lo trovavo, presi il bigliettino per le guide turistiche per capire dove mi trovavo e ne ricavai tantissime informazioni:

Questo studio si è evoluto con gli anni, diventando un eccellente negozio di elettronica. All'inizio era strettamente affiliata alla PokéKron SpA, motivo per cui vendevano solo il PokéKron, ma adesso si sono ampliati, vendendo pure gli apparecchi delle altre regioni.

Era interessante notare che c'era pure un cartellone grande come un Wailord alla destra dell'entrata che evidenziava gli sconti della settimana. Mancava che ci fosse scritto anche qualcosa come: "Hey, Bond. Guarda che devi venire qui!" e saremmo stati a posto...

... In realtà c'era scritto, seppur in micruscolo... Ma lasciamo stare!

Una volta lì dentro vidi il caos più totale. Gente che correva a destra e manca, pokémon che svolazzavano di qua e di là... Insomma, era impossibile capire cosa stesse succedendo. Per fortuna avevo lasciato Ditto ed Asso dentro le loro pokéball perché qui rischiavano seriamente a farsi male.

C'erano 10 file che portavano a 10 casse differenti, ognuna specializzata per apparecchio: c'è chi comprava il C-Gear, chi comprava il PokéKron, chi il Vip, chi il PlayerSearchSystem e così via. C'era anche un ufficio informazioni che, per mia fortuna, era vuoto.

-Perfetto- pensai -Forse è il caso di fare qualche domanda lì- e mi incamminai.

Lì dentro trovai una vecchietta che gestiva il banco informazioni. Aveva gli occhi mezzi chiusi ed immaginai che era annoiata e che avrebbe iniziato a dormire da un momento all’altro.

Con molta calma, mi avvicinai a lei.

-Buongiorno-

-Gneh, si, buongiorhno- ed iniziò a guardarmi muovendo la testa a destra e a sinistra, come se fosse più addormentata di prima

-Uff... Partiamo bene- pensai. Poi mi rivolsi nuovamente a lei: -Mi scusi, vorrei sapere se c'è un Interpoké da ritirare per il signor Destiny-

-Gnnn, mi diha un secuondoh- ed iniziò a controllare sul monitor del computer.

Passò circa un minuto ma non dava cenni di aver trovato risultati.

-Mi scusi, signora, ma avrei un po' di fretta- le dissi

Silenzio di tomba

-Ehm... Scusi? Tutto okay? Non mi sente? Le chiamo un medico?- e la guardai attentamente, appiccicandomi al suo nasone…

...

...

...

...

-ZZZZZZZzzzZzZZzZzZzZz-

...Si era addormentata... Però dai, era stata brava: dormiva come un angioletto e non faceva alcun rumore.

-Ottimo, ci mancava pure questa- dissi -Ed ora come faccio a svegliarla? Se la sveglio io poi mi massacra... Uhm... Cosa posso fare?-

In quel momento arrivò un esemplare di Musharna che, con fare noncurante, iniziò a mangiarsi i sogni di quella signora. Dopodiché, se ne andò via.

Passarono cinque secondi, quando ad un tratto la vecchia si riattivò:

-CHIÈLEI??!?!?!?!!!?????-

-Ehm... Sono Destiny Bond. Le avevo chiesto per l'interpoké, ricorda?-

-QUINDISEITUDESTINYBOND! GNNN, ACAUSATUAHODOVUTOFAREGLISTRAORDINARIEPOI_-

Insomma, che ci crediate o meno, capì fino a qui. Il resto fu una marea di frasi dette così male e così veloci che erano indecifrabili. Presumo che mi abbia imprecato contro per chissà quale ragione. Bah.

Il suo "discorsetto" durò un'ora abbondante. Poi, di punto in bianco, lei si calmò e ritornò ad essere quella docile vecchietta (ed addormentata) di prima.

-Ecco qua l'Intercos'é- disse, tirando fuori un apparecchio color rosso -Adeshos ti mettoh i mumerih di Gennaro e di Ytonno-

Ad un tratto mi tornò in mente qualcuno con la parola Ytonno... Ma chi? Non era un pesce, ma un'allenatrice... Uhm...

YVONNE! Come ho fatto a sbagliarmi? Lei sapeva il suo numero? Ma come?

L'impulso di fare una domanda era lì, in attesa, ma mi fermai prima: se si fosse addormentata un'altra volta non avrei retto un'altra sua sfuriata.

Presi l'apparecchio, la salutai, e scappai dal Giubilo TV, incamminandomi verso Nevepoli, sperando che non sia già andata via. 

L'interpoké, tra le varie funzioni, ha anche una grande pregio: permette di localizzare i propri amici registrati. Ovviamente cercai Yvonne e segnò che la sua posizione era il percorso 216, molto vicina a Nevepoli.

-Forza!- e mi allontanai dalla cittadina.

 

Non lo notai, ma c'era la vecchietta di prima che, con Musharma, mi fissava. Disse:

-Quel ragazzo ci sa fare. Sono stata brava. Non mi ha fatto alcuna domanda. Yvonne sarà contenta. Sento che ho fatto bene a lasciargli il suo numero: almeno sarà protetta. È una ragazza giovane, ma ha tanto da imparare, soprattuto quella cosa...-

Poi guardò il cielo in alto e pensò

-In bocca al Galvantula, Nipotina-

 

 

 

Yvonne continuava il suo percorso, calma e tranquilla. Aveva già conquistato tre medaglie: quella di Pratopoli, quella di Evepoli quella di Mineropoli ed aveva già visitato la statua dei Dex Holder. Ora puntava alla medaglia di Nevepoli.

Dall'ultima volta che vide Bond il suo team cambiò molto: Boba si era evoluto e lei aggiunse tra i suoi membri anche uno Swoobat, chiamandolo Huffle. Vee era diventata molto potente ed Yvonne sembrava cresciuta: sembrava che avesse acquisito più coraggio.

Arrivò lentamente a Nevepoli. È una cittadina molto elegante, avvolta da una neve speciale e caratteristica che ricorda lo scintillio dei diamanti. Con i suoi 15 abitanti, è la città più a nord di Sinnoh. 

Oltre alla palestra pokémon di tipo ghiaccio, capitanata ancora dalla signora Bianca, c’è un antico tempio. Lì, anni fa, era la dimora di un Regigigas dormiente, ma ora nascondeva qualcos'altro... E solo gli abitanti di Nevepoli sapevano cos'era, ma non trapelavano questa informazione a nessuno straniero.

Yvonne passò la notte al centro pokémon e il giorno dopo si presentò nella palestra.

La palestra era molto elegante: ai lati c'erano quattro stalattiti di ghiaccio e le loro rispettive stalagmiti che formavano delle mastodontiche e maestose colonne di ghiaccio naturale il pavimento era cosparso di un ghiaccio finissimo che dava l'impressione di essere molto fragile.

Dall'altra parte si poteva vedere Bianca su quello che sembrava un vero e proprio trono di ghiaccio mentre leggeva un giornale. Yvonne urlò:

-Sono qui per sfidarti. Sono pronta- e tirò fuori la pokéball di Boba, preparandosi a lanciarla

Bianca, in tutta risposta, non la ascoltò. Sembrava immersa negli argomenti del giornale.

-Ehm- disse Yvonne -C'è qualcosa che non va?-

-Giovane allenatrice, non posso sfidarti-

-Cooosa? E perché mai?-

-Prendi al volo- e le lanciò il giornale. Per essere anziana era molto carica!

Yvonne non riuscì a prenderlo al volo ma le bastò leggere la prima parte del giornale. Più o meno recitava così:

 

Esemplare di Abomasnow maschio perde la ragione ed allontana tutti i pokémon con la sua furia. La polizia non è riuscita a rintracciarlo ma si sa che dove passa tutti gli alberi vengono sradicati. La polizia ha difficoltà con la neve e da massima allerta. “Se sarà troppo pericoloso dovremo abbatterlo” ha detto la poliziotta Jen, a capo delle indagini

 

Accanto alla scritta c’era una foto di Abomasnow, così chi lo avesse trovato avrebbe avuto l’occasione di starci lontano.

-Di solito non lo faccio- disse Bianca -Ma se catturi quell'Abomasnow e lo porti qui, da me, ti darò la medaglia senza lottare. Accetti?-

Yvonne accettò ad istinto e partì subito, capendo che non era il caso di prendere la medaglia in quel momento.

Il giornale non dava molte informazioni su dove potesse trovarsi quella bestia, quindi le rimaneva andare ad esclusione. Doveva ri-visitare il percorso 216, 217 ed il lago arguzia? Fece di meglio: tirò fuori Huffle.

-Carissima. Dobbiamo trovare Abomasnow- e le mostrò il giornale -Puoi rintracciarlo con le tue onde?-

-Swo, Swoobat!- rispose, ed iniziò a cercarlo. Risultò molto facile rintracciarlo perché non c’erano molti pokémon nella zona dove si trovava. Era vicino al lago Arguzia ed aveva creato una strada vicino al lago, sradicando gli alberi.

Dovete sapere che il Lago Arguzia si trova a sinistra di Nevepoli ed è legato al mito della creazione del mondo Pokémon, in particolare alla creazione riguardante i guardiani dei laghi. Lì, infatti, abita Uxie, l’essere della conoscenza, assieme al suo guardiano. 

Quando Yvonne arrivò notò stranamente che non grandinava più, e c’era una semplice aria fresca. Il lago dava la sensazione di pulito e le venne un po’ voglia di fare il bagno… Ma forse non è il caso: le temperature sono molto basse, può rischiare l’ipotermia ed era lì per calmare un Abomasnow, mica era lì per divertirsi!

-Swo. Swooo- Disse la compagna di Yvonne, indicando la bestia del gelo. La creatura era lì, e non era un bello spettacolo. Yvonne si nascose vicino a due alberi e guardò cosa stava facendo.

Vide una scena agghiacciante. Abomasnow sembrava totalmente impazzito. Attaccava qualunque cosa gli si parasse davanti. Prendeva gli alberi e li scaraventava giù con un solo colpo, sbatté i pugni sul terreno, facendo dei piccoli terremoti ed urlò di rabbia e furia. Dava l’impressione di essere un pokémon molto vecchio, ma vedendo la sua potenza sembrava l’incarnazione della distruzione.

Yvonne iniziò a spaventarsi ed incominciò a fare tanti passi indietro. Uno… Due… Tre… Quattro passi…

*Crick*

Yvonne aveva rotto un ramo per errore. Le si gelò il sangue. Ora aspettava solo che lui si girasse, la caricasse e puf. Game over.

Non accadde così. Abomasnow non si accorse di lei e continuò ad alimentare la sua rabbia.

-Yvonne, fatti forza- si disse la giovane allenatrice schiaffeggiandosi la faccia -Devo solo catturarlo. Ho già affrontato avversari simili. Questo sarà uno dei tanti-

Balzò fuori dal nascondiglio e si presentò davanti alla bestia. Lei cercava di farsi coraggio, ma in fondo aveva paura. Respirava affannosamente, forse perché aveva freddo, o forse perché si sentiva sul filo del rasoio…

-Swoobat, forza. COMBATTIAMO!-

Abomasnow indietreggiò e si mise in guardia, preparandosi a lottare.

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Capitolo 10: la bestia del gelo

Giorno ™∞, mese ™Ø    

 

Yvonne ed Huffle si sentivano sotto stress. Avevano davanti una vera e propria bestia che aspettava solo di attivarsi. Il silenzio era padrone, in quell'istante.

Yvonne iniziò per prima.

-Vediamo se sei abbastanza bravo. Huffle, iniziamo! Aereoassalto!-

Huffle si lanciò sul bersaglio, colpendolo dritto in faccia. Essendo una mossa infallibile Abomasnow non aveva occasioni di difesa e fu obbligato a prendersi il colpo.

Yvonne, presumibilmente, voleva puntare tutto su quella mossa perché è superefficace su quella creatura… Ma dall'altra parte, Abomasnow aveva un ottimo parco mosse per contrastare il pokémon cercamore.

Subito l'attacco, Abomasnow cadde a terra e ai rialzò con fatica. Sputò un po' di brina per terra e si preparò a caricare un gelopugno, sgranchendosi il braccio.

-Huffle. Chiudiamola in fretta. Doppioteam!-

Il pokémon psico-volante iniziò a sdoppiarsi sempre più, facendo comparire una ventina di cloni che circondavano il pokémon ghiaccio-erba. Lui, però, non era preoccupato sugli Swoobat, piuttosto stava cercando qualcosa...

-Forza Huffle. Aereoassalto!-

Tutti gli Swoobat iniziarono a lanciarsi sulla bestia ma, in tutta risposta, lui lanciò un geloscheggia che colpì tutti i fantocci facendoli svanire, rivelando così quello vero.

Sfruttò l'occasione: prese un albero e lo colpì. Probabilmente questa mossa era Mazzuolegno. Huffle fu gravemente danneggiato e stava per subire un secondo colpo fatale.

-Huffle. Protezione!- urlò Yvonne. Iniziava ad essere un po' disperata perché Swoobat stava per soccombere.

Il pokémon cercamore riuscì a difendersi e, sgusciando via, era riuscita ad allontanarsi dall'albero... Ma non scappò dal gelopugno di Abomasnow che aveva caricato mentre lei stava cercando di allontanarsi. Potete immaginarvi i danni: gelopugno, STABbato e superefficace. Inoltre, se contiamo che gli swoobat hanno difese mediocri... Insomma... Huffle era KO. Nulla da fare.

La furia di Abomasnow voleva probabilmente ammazzare quel pokémon. Yvonne lo capì subito e riuscì a ritirare Huffle prima di farle subire un altro colpo.

Abomasnow era impazzito e stava puntando sull'allenatrice. Yvonne iniziava a preoccuparsi e si disse:

-No, Yvonne. Non sei ancora pronta e non puoi farlo. Lo hai già fatto una volta e te ne sei pentita amaramente… Continuiamo a lottare nel modo coretto- Prese la pokéball di Boba -Boba, forza!-

Yvonne aveva capito che Abomasnow era troppo forte, quindi le venne in mente di sfruttare una delle mosse di Boba. Quella mossa l'aveva aiutata in quasi tutte le palestre e, presumibilmente, anche ora. Abomasnow corse verso Boba, tirandosi dietro un tronco di un albero per colpirlo.

-Bingo! Boba, destinobbligato!-

Boba usò la mossa ed il pokémon albergelo frenò di colpo. Per sua fortuna, non attaccò.

Era un faccia a faccia. La bestia gelida sapeva che non poteva attaccarlo perché avrebbe usato destinobbligato al primo colpo. In risposta, prese l'albero e gli staccò una foglia.

-Oh no! Boba, rientra!- e cambiò Wobbuffet con Vee. Yvonne è stata brava, durante quella lotta: aveva previsto che Abomasnow avrebbe usato Meloderba. Con quella mossa avrebbe distrutto il povero pokémon pazienza.

Abomasnow non si aspettò il cambio e ultimò la mossa. Grazie all'abilità di Vee l'attacco gli si rivoltò contro e si addormentò come un angioletto. Yvonne aveva la giusta occasione.

-Vee. Abbattiamolo. Psichico a non finire!-

Con i poteri psichici, Vee fece seri danni alla creatura. Yvonne prese una ultra ball e la lanciò.

Era fatta. Bastava che colpisse il pokémon ghiaccio-erba e tutto sarebbe finito.

 

Per sfortuna, però, Abomasnow si svegliò e distrusse la ultraball con geloscheggia. Poi, sfruttando l'occasione di shock, colpì Vee con gelopugno. Vee non resse il colpo e cadde a terra.

-Maledizione! Pure Vee- e la ritirò. Si guardò attorno, poi si disse: -Usare Boba non avrebbe senso. Mi ha sconfitto… Beh, non c'è nessuno, qui attorno. Non vorrei farlo, ma se devo...- Era impaurita... Ma sembrava sapere cosa fare.

I suoi occhi si illuminarono di magenta e si caricarono di un'aura misteriosa. Le mani, coperte da dei guanti a causa del freddo, si caricarono della stessa aura. 

Abomasnow le corse addosso, prendendo un albero per tirarglielo addosso.

-Protect- e si circondò di una cosa strana magenta che la difese dal colpo. Abomasnow non sapeva cosa stesse succedendo e la massacrò con qualunque attacco ma, fortunatamente, quella cosa strana non cadeva proprio.

-Fire punch!- la sua mano iniziò a bruciare ed assestò un gancio direttamente sulla faccia della bestia. Da notare che il fuoco le bruciò il guanto.

Il pokémon albergelo cadde a terra. Si guardò attorno e si sentì bruciare dentro ed iniziò ad urlare di dolore. Aveva subito lo status di bruciatura.

-Hex- Yvonne andò addosso ad Abomasnow e lanciò uno strano gas spettrale che aveva formato girando le mani sulla faccia della creatura. Abomasnow subì gravissimi danni ed era quasi KO.

Probabilmente Yvonne avrebbe potuto catturarlo in quell’istante, ma non riusciva a controllarsi. Sembrava che avesse perso il controllo e che fosse anche lei impazzita. Iniziò a ridere di follia, ma sotto sotto si sentiva un retrogusto di pura paura e panico.

-HEHEHEh... Finiamola in bellezza. Perish Song!- ed iniziò a cantare una canzone tristissima che non posso assolutamente trascrivere da quanto era, ehm, "distruttiva".

Abomasnow, però, la colpì con un montante misto a gelopugno.

Yvonne volò in aria e subì anche un geloscheggia dalla bestia che le lacerò la pelle. Poi, prima di cadere, Abomasnow fece un enorme balzo e la colpì una seconda volta con un gelopugno, puntando sul lago.

Fece centro. L'aura strana di Yvonne si spense e centrò il lago. Era tutta lacerata e coperta di sangue e cadde come corpo morto cade.

 

 

 

 

Ad un tratto, sul mio interpoké, la locazione di Yvonne si fermò per un bel po'. Immaginai che qualcosa non andava, quindi tirai fuori Ditto ed Asso e corsi verso il lago Arguzia. Fu mezz'ora di corsa sfrenata per superare oltre 4 percorsi. Inoltre avevo degli allenatori che mi stavano alle calcagna.

-Ehi, tu. Non scappare! Devi lottare quando incroci un allenatore-

-Eh, già. Devi lottare contro tutti noi-

-Non fingere. Sfidaci-

-Guarda qua. Non vuole lottare. Ha paura hahahah-

-Ora chiama la mamma uhuhuh-

-Ma CAVOLO. Non rompete, per favore!- urlai contro di loro e continuai la corsa. Noto solo ora che avevano una buona resistenza perché arrivai al lago arguzia con tutti gli allenatori dietro. Saranno stati una trentina circa. Insomma, era una buona occasione per allenarsi, ma non era il caso, vista la situazione.

-Asso, Ditto. Occupatevi voi di questi incompetenti- e li fermai lì. Mi fidavo di loro e delle loro capacità in battaglia, quindi non ero preoccupato a lasciarli soli per un po’

Scalai un tratto di strada con fatica ed arrivai al lago. A destra vidi parte del bosco disintegrato, con Abomasnow in mezzo che urlava di dolore, dall'altra il lago Arguzia, con Yvonne dentro. Capì che c’era qualcosa che non andava perché il lago iniziava a riempirsi di sangue

Dopo una imprecazione mi tuffai dentro il lago, sperando tre cose:

  1. Che non fosse troppo tardi per Yvonne
  2. (Meno importante) che ciò che avevo, corpo compreso, potesse reggere la pressione dell'acqua.
  3. Che non crepassi assieme a lei, anche perché avevo gli stessi vestiti che indossavo prima, quindi potevo tranquillamente diventare mister ghiacciolo

Yvonne era in fondo al lago e la tirai sulla riva con fatica. Feci la rianimazione (ho evitato la respirazione bocca a bocca perché, da quel che ricordavo, c'era maggior probabilità di salvezza senza quell'azione) e continuai senza farmi notare dalla creatura dei ghiacci. 

Con fatica, ad un tratto Yvonne sputò l'acqua a mo' di fontana ed iniziò a tossire pesantemente.

Abomasnow non ci notò e cercai aiuto.

Sperando di trovare qualcuno nei paraggi provai a cercarlo con la mente, concentrandomi come ho fatto con ogni pokémon… Ed in realtà un pokémon c'era: era dentro la grotta in mezzo al lago.

Lo contattai

-Uh? Chi sei tu? Chi mi chiama in questo modo?-

-Non so se te ne sei accorto- dissi -Ma qui c'è qualcuno che rischia di lasciarci le penne. So che sei dentro alla grotta e so che sei in questa zona. Che ne dici di contribuire?-

-Uhm... Chiedo al mio guardiano-

Capì che era un pokémon leggendario, dato che parlava di guardiani, ma continuai ad insistere.

-Ma da lì dentro sentite cosa succede fuori?-

-No, altrimenti avremmo contribuito a dare un'aiuto, o no?-

Accettai le scuse e lo perdonai frettolosamente e, subito dopo, uscì un pokémon piccino picciò con il suo guardiano. Il pokémon era prevalentemente giallo ed azzurro, teneva gli occhi chiusi ed aveva una gemma sulla capoccia gialla. Il guardiano, invece, aveva una carnagione mulatta. Indossava un lungo mantello che si divideva in due verso la fine e portava al collo una gemma simile a quella del suo compagno. I suoi capelli, inoltre, erano giallo oro, ma presumo che fossero tinti perché si notava la radice nera corvina del capello.

Mi corsero addosso, camminando sull’acqua, ed il guardiano ice una spiegazione frettolosa.

-Sono Uxbert. Guardiano di Uxie- mi disse. Lo salutai rapidamente e le mostrai la povera Yvonne.

-Ha bisogno di cure, forse si è formata una emorragia. Ci pensi tu?-

-Naturalmente- mi disse -Ma tu devi calmare quell'Abomasnow. Chiaro?-

Annui e lui tirò fuori un Venomoth dalla sua pokéball

-Venomoth, teletrasportaci a Nevepoli- e scomparvero assieme ad Yvonne. Ero da solo e, vicino a me, c'era un Abomasnow furioso. Contattai Asso e Ditto per sapere i loro progressi

-Ragazzi. Come siete messi?-

-Li abbiamo battuti quasi tutti. Questi qui non demordono-

-È vero, ma ce la faremo. Abbiamo abbastanza energia per contrastarli-

-Perfetto- dissi -Appena avete finito dovete venire qui da me, chiaro?-

-Cristallino- rispose Asso mentre schivava l'attacco di un Mankey, facendo svolazzare il suo formidabile ciuffo

Rimasi in silenzio per un po' e guardai la bestia del gelo. Ormai mi aveva notato e si stava preparando a lottare. Non avevo Asso e Ditto con me, quindi dovevo cavarmela da solo. Sarebbe stata dura, ma dovevo riuscire a fermarlo. Dovevo farcela!

 

 

 

 

Intanto, a Nevepoli...

-Uxbert, che ci fai qui?-

-Ho bisogno di soccorsi. Questa ragazza sta male-

-Ma... È l'allenatrice di prima-

-Come?-

Bianca chiamò i soccorsi -Fate presto. È una emorragia grave-

I soccorsi arrivarono e la portarono al centro pokémon.

-E adesso? Cosa faremo con quella bestia?-

-C'è un allenatore che è là, adesso. Sta provando a calmarlo-

-Chi è?-

-Non lo so... Ma aveva un numero sulla spalla destra-

-Un cyborg, quindi… Secondo te lo fermerà in tempo?-

-Forse, ma dobbiamo comunque prepararci. Secondo me quella cosa si attiverà-

Bianca si spaventò ed iniziò a sudare freddo -Chiamo gli allenatori migliori nelle vicinanze. Dobbiamo farcela!- e si divisero. Bianca andò a cercare alcuni allenatori, come detto prima, mentre Uxbert entrò nel tempio di Nevepoli dicendo queste parole: 

-Se si risveglia siamo morti tutti!- 

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Capitolo 11: Risveglio

Giorno ™∞, mese ™Ø

 

Prima di iniziare, caro lettore, devo fare alcune precisazioni nel caso questo diario venga ritrovato quando questo fatto non sia ancora accaduto (può succedere di tutto ormai!)

Dovete sapere, che col passare degli anni, dopo la cattura di Regigigas da parte di Perla, il tempio perse importanza per i turisti e Nevepoli fu economicamente sconfitta. Comunque sia il tempio non ha perso la sua funzione “sacra” ed è stato oggetto di molti studi da parte degli archeologi.

Un giorno, a causa di un terremoto, la grande statua Regi che si trovava al piano terra cadde, lasciando al suo posto un lungo tunnel buio e tetro che portava ad una stanza sconosciuta che nessuno aveva mai visitato. 

Ebbene, ora che vi ho riassunto i fatti, è il caso di continuare.

 

 

Uxbert entrò subito nel tempio e proseguì dritto, seguendo il tunnel nero nero tetro tetro che si era formato con la caduta della statua. Era decisamente preoccupato e Venomoth e Uxie lo seguivano con difficoltà da quanto andava veloce!

Proseguendo per il tunnel, lungo abbastanza da impiegarci 5 minuti di corsa per superarlo, si ritrovò in una zona enorme. Le fiaccole che erano state messe mesi fa non davano tantissima luce, ma abbastanza da poter ispezionare la zona. 

Il pavimento era riempito di sabbia che al tatto risultava più gelata del ghiaccio e sui muri, si notava una scritta fata con i pokéglifi degli Unown. Uxbert li decifrò con poca fatica e lesse a mente:

 

“Noi dall’antichità abbiamo bloccato questa bestia tra il tempo e lo spazio.

Ma non per sempre. Un giorno tornerà.

La creatura della distruzione, del sangue e del dolore.

MissingNo, il pokémon disperazione.

Quando la potenza di un pokémon si manifesterà

e l’antico ghiaccio eliminerà

MissingNo tornerà

E in quel momento, Sinnoh scomparirà.”

 

Una volta finito di leggere il guardiano si girò verso il centro della zona e notò la creatura. La sua forma era più o meno simile ad uno spettro di Lavandonia… Ma al posto delle mani aveva due enormi falci agghiaccianti pronte a fare a fette il primo malcapitato. La creatura sembrava che stesse dormendo ed era circondata da un enorme parallelepipedo di ghiaccio. 

Uxbert guardò quel ghiaccio e notò che era crepato e si spaventò… Ma quella bestia non si era ancora mossa… Che a momenti sarebbe tornata in vita? Non lo sapeva, doveva prepararsi al peggio.

Sentì un tonfo.

 

-Chi va là?- urlò Uxbert mentre stava per prepararsi ad ordinare a Venomoth un attacco.

Dalle zone buie che le fiaccole non illuminavano apparvero tanti tizi incappucciati vestiti di nero con un Mew vicino. Ebbene si, erano gli stessi tizi che avevo incontrato il giorno prima, a Cuoripoli, mentre salvavo gli Eevee cromatici. 

Erano tutti uguali ma solo uno si tolse il cappuccio. Aveva i capelli blu celeste, un occhio nero e l’altro color verde stagno ed aveva un pizzetto nero corvino. Era facile capire che era il capo, tra loro, perché possedeva un Mew cromatico.

-Gnnnn, Axort. Pensavo che il team Genesi fosse scomparso da ani, ormai… E noto con piacere che il vostro obiettivo è andato a buon fine- disse Uxbert sotto pressione e in modo sarcastico.

Il “capo” Iniziò a parlare con una voce stridula ed acuta, mentre la testa scatta a destra e manca. Di certo era possibile dire he sembrava pazzo, e probabilmente lo era…

-Beh, come vedi siamo tornati… E siamo qui per quella creatura-

-Perché? Dammi un motivo ragionevole e forse lo accetterò. In caso contrario preparati a lottare-

-Sono affari che non ti interessano, guardiano- rispose Axort -Ora vattene, o userò le maniere forti- e sputò dalla bocca una strana palla verde piena di una “aura”, anch’essa verde

-Non mi fai paura, Axort- rispose Uxbert mentre indietreggiava -Sai benissimo che non puoi uccidermi in alcun modo-

-è vero, ma posso cacciarti da qui, se voglio- ed alzò le braccia. Gli occhi si spensero di colpo e le sue mani si ricoprirono di strani disegni color verde scuro che sembravano lacerassero la sua carne. Inoltre, da quei segni uscivano fiumi di sangue.

-SPARISCI DALLA MIA VISTA- concluse prima di colpire il povero guardiano ed i suoi pokémon con la sfera che aveva formato. 

 

 

 

 

Io non ero nelle situazioni migliori: avevo davanti un Abomasnow impazzito e scottato che aveva quasi ucciso Yvonne ed io non avevo alcun pokémon nelle vicinanze. Non mi restava altro che affidarmi alle mie misteriose capacità che, per aggiunta, non sapevo ancora come funzionassero…

Insomma… La miglior situazione possibile, no?

Prima di pensare che piano seguire Abomasnow prese l’iniziativa e con prepotenza sradicò un albero, lanciandomelo addosso. Riuscì a schivare all’ultimo e capì che, finché i miei compagni non erano arrivati e finché non avevo alcuna strategia dovevo solo schivare.

Fui massacrato da varie mosse: gelopugni, mazzuolegni, e geloscheggie. Alcune sono riuscito ad evitarle con tranquillità ma, non essendo un campione in velocità e resistenza, mi toccava anche subire le mosse che faceva…  E vi assicuro che non è stato un gran bello spasso.

Dopo due ore di schivate io ero leggermente stanco ed avevo tutta la pelle lacerata. Non ero totalmente cosparso di sangue perché alcune parti del mio corpo, essendo meccaniche, coprivano molto bene gli organi vitali sottostanti… Però non nascondo che, se Abomasnow non avesse avuto la scottatura, forse sarebbe stato capace di perforarmi.

Tra i due Abomasnow era molto stanco e sentiva sempre più gli effetti della scottatura. Forse avevo un varco per contattarlo.

-Calma, Abomasnow- gli dissi a voce alta -Non serve lottare. Non esaurire le forze, adesso. Chiudiamola qui e nessuno si farà male. Che ne dici?-

Abomasnow non mi ascoltò e lanciò un boato bestiale che stava per farmi volare via.

-Uhmf, e va bene- mi dissi -Se non mi ascolti così, provo a connettermi!- e feci un gesto con la mano concentrandomi attentamente su di lui.

Abomasnow non collaborò troppo e cercò di attaccarmi con tutto ciò che era possibile… Ma riuscì ad evitarlo. Era stanco ed affannato, quasi esausto e mezzo morto a causa delle scottature… Per quale motivo doveva attaccarmi in quelle condizioni? 

La spiegazione più ragionevole era una sola: si stava difendendo. 

Era giusto chiedersi a cosa si doveva difendere, dato che c’ero solo io, in quel luogo, quindi cercai di connettermi a lui nel miglior modo possibile. Dagli occhi e dal mio numero uscì quella strana aura azzurra e solo sentendo la voce di Abomasnow capì più o meno il problema.

 

Una volta connesso, sentì solo urla di dolore, nient’altro. Era accecato dal male che qualcuno, presumibilmente, gli aveva fatto.

-Signor Abomasnow, calmati- gli dissi, ma lui si girò verso di me con uno sguardo infiammato dalla rabbia. La sua voce era possente ma assai anziana.

-Tu… Umano… Perché?- e mi venne addosso cercando di colpirmi con un gelopugno. Il colpo mi centrò, ma ormai era così esausto che non poteva più fare troppo male con un attacco singolo.

-Perché… Perché lo hai fatto?- mi disse versando lacrime di dolore

-Calmati, Abomasnow. Dimmi cosa è successo-

-COSA MI HAI FATTO?- e mi buttò per terra riempiendomi di geloschegge. Io ero lì indifeso, non potevo fare niente. Mi rimaneva subire.

La mia faccia era tutta lacerata e stava oltrepassando l’acciaio delle mie protesi. Intanto, la strana “aura” azzurra scomparve.

-Abomasnow, se vuoi uccidermi, fallo ora- gli dissi -Ma sappi che non so nulla sul tuo conto e non so cosa ti hanno fatto-

In quell’istante svenni di dolore.

 

 

 

Accade qualcosa, dopo quel momento. Non so quanto tempo passò, ma vidi come un sogno… Non saprei spiegarvelo… Era stranissimo! Ora ci provo, okay?

Mi ritrovai nel vuoto totale. Era tutto buio e c’ero solo io. In mezzo si trovava una fiamma azzurra, con un colore simile a quello delle fiamme he ho in alcuni momenti negli occhi e sul braccio.

Sentì le seguenti parole da una voce femminile che non avevo mai sentito. Era una voce calma ma solenne:

-Puoi fare di meglio, Bond. So che puoi farcela. Svuotati dai pensieri e dai sentimenti, ed il tuo potere rinascerà-

Poi la fiamma esplose, illuminando tutta la zona di una luce azzurra. Caddi dalla potenza dell’urto e veni trascinato per alcuni metri via.

La voce continuò:

-Tocca il nucleo dell’esplosione ed essa ritornerà sotto il tuo controllo-

Con fatica mi alzai e camminai verso il nucleo. Camminavo a fatica, mi sembrava di lottare contro una bufera di neve… Fino a quando arrivai.

Toccandola, la voce disse un’ultima cosa:

-Hai un grande potere, Bond. Usalo con saggezza-

 

 

 

Mi risvegliai subito dopo quelle parole e mi accorsi che non era passato tanto tempo, giusto un minuto. La buona notizia era che ero vivo, la cattiva era che Abomasnow mi aveva ancora bloccato e mi stava per colpire con un fatale gelopugno.

Accadde qualcosa di strano in quell’istante.

Il mio numero e i miei occhi sprizzarono all’ennesima potenza l’aura azzurra e riuscì a deviare il colpo usando solo una mano. La bestia del gelo, rimasta stupita dalla mia reazione, cadde all’indietro, liberandomi.

Sfruttai il suo tentennamento: corsi subito verso di lui e gli misi la mano sinistra sulla testa.

in poche parole mi collegai con lui in questo modo.

 

-Abomasnow, ora calmiamoci un attimo- gli dissi -E raccontami ciò che è successo-

-Waaaargh!- rispose -Ma tu... Come… Come fai a sentirmi?-

-Rispondimi, Abomasnow. Cosa è successo?-

-Io... Io... Non… Non… Non ci sento più!- e scoppiò a piangere.

Aspettai che si sfogasse per un po’ e poi continuai:

-Abomasnow… Lo so che è molto doloroso, ma ho bisogno di sapere cosa è successo. Potresti spiegarmelo?-

Lui si fece forza ed iniziò a raccontarmi l’accaduto

-Beh… Ero nel mio candido lettino di foglie che mangiavo qualche bacca… Ad un tratto arrivarono dei tizi strani vestiti di nero e mi attaccarono. Riuscì a sconfiggerli, ma uno mi attaccò di sorpresa, facendomi svenire. Mentre cercavo di riprendermi sentì queste parole: “Dopo mandiamo i nostri compagni a prenderlo” e sentii un BIP assordante. Quando finì mi accorsi che mi avevano fatto diventare sordo…-

-… E così ti sei infuriato ed hai attaccato me e l’altra allenatrice. Dico bene?-

-Urmf... Si…- Mi disse con un tono triste

Allontanai la mano e mi girai dietro, sentendo Ditto ed Asso che arrivavano. Mi aspettavo una loro reazione a come ero conciato, ma non fecero una piega. In quel momento non potevo saperlo… Ma la mia pelle si era rigenerata.

-Asso, Ditto. Come va? Tutto okay di là?-

-Mah, non è stato difficile- rispose Ditto -Non erano preparati a combattere insieme. In quel modo li abbiamo stracciati-

-Perfetto- risposi accarezzandoli. Poi mi rivolsi ad Abomasnow, concentrandomi di più

-Cosa pensi fare adesso?-

-Voglio trovare quei tizi. la pagheranno per ciò che hanno fatto-

-Sai Abomasnow? Li ho incrociati pure io. Magari li ri-incontrerò, in futuro Se vuoi aiutarmi sei ben accetto-

Non mi rispose e si infuriò per l’ultima volta. Sbatté le zampe contro il pavimento e così tre alberi con unageloscheggia, sradicandoli.

-Gnrf, grrr… Potrebbe essere una soluz_-

 

*SCRASH*

 

Ci girammo tutti di scatto verso destra e notammo qualcosa che partì verso il cielo come un missile… E cadde ad una velocità impressionante!-

La terra tremò e si sentì un urlo disumano, quasi raccapricciante.

-Quella è Nevepoli- disse la bestia dei ghiacci -Forse sono passati di là-

-C’è solo un modo per saperlo- risposi, incamminandomi -E se vuoi aiutarmi è l’ora di farlo-

-Non chiedo di meglio- E seguì Bond, verso la cittadina.

Non potevo ancora saperlo… Ma MissingNo si era risvegliato.

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Capitolo 12: MissingNo

Giorno ™∞, mese ™Ø

 

Per arrivare a Nevepoli dal lago Arguzia correndo ci vogliono si e no due minuti.

Beh, furono due minuti di terrore...

Ma non quel terrore comune di urla e panico… Era un terrore latente, pronto a comparire da un momento all'altro.

Avete presente i film dell’orrore dove uno dei protagonisti si nasconde dentro qualcosa, che ne so, magari un armadio, e non si sente alcun rumore? Dove vede solo la creatura malvagia che vuole farlo a fette ma quest'ultimo non lo trova e quindi si sente la sensazione di panico (e poi magari dopo arriva il jumpscare che alza l’urlo dello spettatore)? Ecco, c’era la stessa sensazione.

 

Nevepoli era deserta. Nessuno era fuori. Sembrava che qualcuno avesse eliminato tutta la popolazione in un lampo. Da notare che pure il Pokémon Center ed il Poté-Market erano chiusi, seppur l'orario. Non c’era nessun posto da visitare… A parte il tempio.

In quel momento non sapevo ancora cosa era... Pensavo fosse una costruzione in onore a qualche evento o chissà ché, ma sinceramente non mi interessava granché saperlo.

Non avendo altre scelte incoraggiai i miei tre compagni a seguirmi dentro quella strana costruzione. Una volta dentro potevo avanzare oppure scendere le scale. Scelsi l’ultima opzione e camminai lentamente.

 

Non sapevamo cosa aspettarci. Ditto si massaggiò le “zampine” per sgranchirle, Asso creò una carta da gioco usando la sua mossa asso per utilizzarla al primo istante in battaglia ed Abomasnow stava levigando una geloscheggia che si era portata dietro per tagliuzzare qualcuno.

Io, invece, ero stranamente teso e non avevo più le fiamme sul numero e sugli occhi. Rispetto la scorsa volta non avevo la più pallida idea di sapere cosa mi sarei aspettato. Pensavo solo una cosa:

-Che accidenti hanno fatto questi qua per aver allontanato tutta la popolazione?-

Non ci fu risposta a questa domanda, ma quando arrivai alla fine del tunnel capì alcune cose.

La stanza era più o meno rettangolare, illuminata da delle torce. Sui muri c’erano delle strane scritte, ma non ero interessato a quelle… Piuttosto, guardavo verso il centro…

 

C’era una creatura stranissima. Non avevo mai visto qualcosa del genere. Non sapevo nemmeno se fosse un pokémon o… Qualcos’altro.

 

Il suo corpo era simile ad uno spettro ed aveva una colorazione prevalentemente nera pece. Aveva una bocca e degli occhi completamente bianchi, delle strane falci come arti superiori e delle ali. Queste ultime erano raccapriccianti: era impossibile capire di che materiale fossero fatte perché erano cosparse di sangue, letteralmente. Il sangue gocciolava sul pavimento e sembrava ETERNO, come se quell’essere eliminasse il suo stesso sangue tramite le ali… E non chiedetemi se poi moriva dissanguato: non era una domanda a cui rispondere in quell’istante.

In quel momento non ci aveva visto. Sembrava stesse come recuperando le forze dopo una grande battaglia.

-Hey- mi disse Ditto sotto voce -Sai cos’è quello?-

-Cosa? Non sai che cosa sia?- risposi

-Credo sia un pokémon… Ma non ho mai visto qualcosa del genere in vita mia- continuò

-Ho vissuto per tanto tempo… Ma non ho mai visto una cosa del genere-

-Ditto. Intanto usa Sosia. Se ci attacca saremo pronti a sconfiggerlo-

-Ehm... Ci sto provando… Ma non riesco a copiare un bel niente-

Dannazione! Come faceva a non copiare nulla? Tralasciamo il fatto che non può cambiare forma… Ma le mosse… Come fa a non copiare le sue mosse? Forse non ne ha… Nemmeno una, quell’essere? 

Troppe domande, a cui non potevo rispondere in quell'istante

Provai a connettermi con quella creatura e risultò troppo facile l’esecuzione del tutto. Una volta connesso sentì solo un vuoto in quella creatura… Come se non avesse vita. Disse queste parole:

-è ora di portare a termine il mio compito-

Il collegamento si spezzò e quella creatura fece uno scatto rapidissimo verso l’uscita. Mi urtò contro e tentennò per un po’. Io, al contrario, ero caduto ed avevo le gambe per aria. Sembrava che un Tir mi avesse quasi travolto da quanto era potente lo schianto!

Abomasnow, Asso e Ditto si misero davanti a me e bloccarono l’avversario.

-Non uscirai da qui, essere!- urlò Abomasnow con un boato

-Bene bene… Allora volete fermarmi… In tal caso vi ucciderò uno per volta- ed abbassò le braccia, infilzandole nel terreno -Morirete tutti quanti, uno per uno, tra atroci sofferenze-

-Compagni… Preparatevi. Ora combattiamo!- dissi ai mei amici -E ricordatevi: i comandi non li darò a voce, mai più. Ho deciso che saranno solo tramite il collegamento. Okay-

La scelta era ben voluta: non volevo che il mio avversario potesse capire le mosse in anticipo. Senza parlare avrei avuto un bonus in iniziativa.

-Ricevuto- mi rispose Asso

-Come vuoi-

-Sono pronto-

Mancavano ormai pochi secondi all'inizio della mia prima vera battaglia... La lotta che darà l'inizio di tutto.

 

La creatura fece un balzo e puntò su Ditto cercando di colpirlo con le falci, usandole a mo' di ghigliottina. Asso prese l’iniziativa e lanciò la carta formata, eseguendo quindi la mossa asso, per poi andare a proteggere Ditto usando individua.

L’attacco entrò, ma non fece molti danni. Al contrario, sembrava che giovasse del colpo.

Il “pokémon” riuscì ad allontanarsi dai due pokémon usando le ali, coprendoli di sangue.

-Bleah, che schifo- disse Ditto cercando di pulirsi.

-Ragazzi, cercatevi di pulire. Abomasnow, Mazzuolegno-

Il pokémon Albergelo attaccò e l’avversario incassò perfettamente il colpo. A sua volta prese Abomasnow con le zampe e lo lanciò via, spaccando tutto il muro del tempio.

-Brrrr… Non farmi arrabbiare- ed utilizzò Geloscheggia senza l'ordine. La creatura schivò con tranquillità il colpo, ma non notò il Gelopugno di Abomasnow che lo colpì dritto in faccia con un buon diretto.

Intanto Asso, che era riuscito a pulirsi dal sangue, stava tornando in battaglia. 

Con le ali la creatura prese distanza e fece un’attacco strano: Sembrava caricarsi di una strana energia, probabilmente per fare un attacco potente.

-Non dobbiamo fargli completare l’attacco- dissi con il pensiero ai miei compagni -Va fermato. Tutti addosso!-

Abomasnow si lanciò con tutto il corpo, Asso usò Comete e Ditto… Ehm… Ditto…

-Cosa devo fare?-

-Ciò che ti riesce meglio in questi casi: Scontro!-

… E Ditto usò Scontro.

 

Tutti e tre attaccarono di prepotenza il bersaglio, facendolo tentennare. Abomasnow e Ditto respirarono affannosamente a causa del contraccolpo ma sembravano soddisfatti: la creatura non aveva completato il suo attacco.

-Forza!- pensai fra me e me -Forse riusciamo a debellarlo-… Ma quell’essere non sembrava stanco, anzi: era ancora fresco come una rosa e rideva in modo assai inquietante.

-Non siamo riusciti ad eliminarlo. Bond, idee?- mi disse Ditto

-Accidenti! Credevo che non avrebbe retto altri attacchi. Abomasnow. Meloderba!-

Abomasnow iniziò a suonare, ma quella creatura anticipò il suo attacco ricoprendosi con le ali. Tale mossa creò un campo protettivo per proteggersi dallo status.

-Potrebbe avere salvaguardia come mossa…- pensai -vediamo cos’altro ha in serbo-

-Continuare con l’offensiva?- chiese Asso

-Non rimane altra scelta. Ascoltatemi: mettetevi a formazione triangolo, poi seguite le mie indicazioni-

-Ricevuto- risposero in coro

i tre pokémon si misero nelle posizioni richieste dal proprio allenatore e la strategia nacque subito.

La creatura usava un metodo mordi-fuggi: attaccava con una combo e scappava via con le ali. La sua tecnica di riserva sta nello sfruttare le stesse ali per riempire di sangue i suoi avversari, costringendoli a fermarsi per riprendersi. Di conseguenza se le ali per lui erano tutto… Bisognava eliminarle.

Come? Bloccando le ali, almeno. In che modo? Il seguente:

-Abomasnow, Geloscheggia su Asso. Asso, con Attacco rapido inclina la traiettoria dei colpi verso Ditto. Ditto, prendi le geloscheggie e buttale sul nemico. Abomasnow, al primo momento dovrai saltare, pendere le schegge ed infilzare sulle sue ali. Come risultato non dovrebbe più muoversi. Mi racco mando: bloccalo al muro!-

Il team collaborò: gli attacchi riuscirono alla perfezione ed Abomasnow riuscì a fare il suo lavoro: saltò, prese le geloscheggie ed infilzò le ali del bersaglio, bloccandolo al muro.

La creatura urlò di dolore, mentre schizzava sangue da tutte le parti.

-Perfetto- pensai -Ora siamo in vantaggio!-

… Ma forse avevo parlato fin troppo presto

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Capitolo 13: ripresa

Giorno ™∞, mese ™Ø

 

L'urlo di quell'essere coprì tutta la stanza. Era in grido di dolore, e l'emorragia delle ali confermava...
... O forse no?
Con gli arti riuscì a cacciare via Abomasnow ma non era capace di liberarsi dalle schegge di ghiaccio. Erano infilzate così bene ed erano così in profondità che sembravano parte delle ali stesse.
-È indifeso- pensai -Ragazzi: Addosso!-
Tutto il team iniziò a colpire ripetutamente il bersaglio con rapidità ma, ad ogni colpo eseguito correttamente, il sangue delle ali copriva i bersagli.
-Dobbiamo attaccare a distanza- mi disse Abomasnow -Se continuiamo così saremo tutti coperti... E perché no? Magari anneghiamo pure!-
In effetti non aveva tutti i torti: Abomasnow, Asso e Ditto erano inzuppati fradici di sangue... E la stanza era inguardabile: sembrava un film dell'orrore. L'unica cosa che non era inzuppata ero io, che stavo dando gli ordini a dovuta distanza.
-Si, cerchiamo di chiudere qua. Asso, comete. Abomasnow, Geloscheggia. Ditto, vieni qua che almeno cerco di pulirti (anche se in realtà non ho nemmeno una pezza ma vedrò che fare)-
Passarono svariati minuti di lotta ed il mio team iniziava ad affaticarsi. Non ne potvano più di lottare ma quella creatura era ancora lì, più o meno KO.
-Se non vi dispiace, sarebbe il mio turno da un pezzo- ci disse.
Ditto si girò di scatto con uno sguardo che aveva dell'incredibile. Era possibile tradurlo come: "Ma come? Avrai perso litri e litri di sangue e sei ancora capace di parlare?"
Gli occhi della creatura si spensero ed il sangue iniziò a concentrarsi da ogni parte ad una velocità impressionante, formando come delle pustole 
-Toglietevele- urlai ai miei compagni
-Gnn... Non ci riesco... Sembrano appiccicare alla pelliccia- disse Abomasnow mentre cercava di cacciare via quelle cose
Poi, accadde l'impensabile.

Dopo essersi concentrato, il sangue esplose. Durò tutto in poco tempo ed era impossibile trovare una via difensiva per quella mossa.
Anche io fui colpito dall'onda d'urto della mossa e venni spazzato via, più in là, verso l'uscita del tempio.
-Ditto! Abomasnow! Asso!- urlai con tutto il fiato che rimaneva -Resistete, sto arrivando!-
Corsi dritto verso la zona di battaglia... E vidi che era tutto un cumulo di macerie.
Sperando che non fosse accaduto l'impensabile cercai di spostare i massi, cercando di ritrovarli.
Il primo che vidi era Abomasnow, che era poco turbato dalla faccenda ed aveva si e no un paio di macigni sulla schiena
-Uff. Che credi di fare, esserino? Ne ho viste di peggiori, io. Sono ancora pronto a lottare- mi disse con un forte boato.
-Perfetto ma piuttosto di parlare aiutami a cercare Asso e Ditto?-
La ricerca continuò per una decina di minuti fino a quando li trovai. Erano troppo esausti per poter fare qualsiasi altra cosa. Non rimaneva che metterli nella loro pokéball ed aspettare di andare al centro pokémon.
-Abomasnow, sei sicuro di voler continuare? Lo sai che ancora non ti ho catturato ufficialmente e non posso curarti, vero?-
-Bah, sinceramente non mi interessa. Piuttosto vorrei trovare quell'essere...-
Effettivamente non c'era traccia... E sicuramente non era uscito dal tempio.
-Ho un'idea su dove potrebbe trovarsi, sai?-
-Dimmi pure-
-E se fosse nei piani sotterranei?-
-Spiegati, umano-
-Ho notato che questo tempio ha delle stanze sotterranee. Se quella creatura vuole veramente farci fuori di certo non sarà fuggita. Magari si è nascosta negli altri piani per riprendersi. Ho notato mentre entravo in questo luogo la presenza di un piano inferiore. Per me è là-
-Allora non stiamo qui impalati e muoviamoci!-
Corsi via in un lampo, cercando di andare al piano inferiore. Abomasnow mi seguì con fatica, ma riusciva a tenere il passo.

La mia ipotesi era corretta: quell'essere si era nascosto nel piano inferiore. Presumibilmente tra il suo parco mosse ha pure fossa perché sopra di lui c'era un foro bloccato da un macigno.
La creatura, però, non voleva cedere. Aveva ancora gli occhi spenti e lo sguardo contento ma allo stesso tempo affaticato. Sembrava che la mossa che aveva usato prima per dileguarsi lo avesse messo al tappeto.
Invece non era così. Stava cambiando qualcosa.
Ad un tratto uscirono altri due arti, stavolta posteriori, identici a quelli anteriori... Inoltre, le sue ali si ingrandirono diventando enormi. Per darvi una idea della grandezza erano alte si e no metà stanza. Non stava più bipede ma si appoggiava tutto per terra come un ragno
-Ed ora? Che cosa possiamo fare?- mi disse Abomasnow
-Ciò che riusciamo fare meglio nel 70% dei casi. Combattiamo!-

 

Yvonne si stava riprendendo.
-Gnnn... Oh, la testa- si disse massaggiandosi la capoccia -... Che sta succedendo?-
Si guardò attorno: era in una stanza piuttosto semplice, tutta bianca con delle striature rosa; si ritrovava su un lettino piatto piatto. Alla sua destra c'erano delle finestre ed alla sua sinistra c'era la porta per uscire dalla stanza. Dentro quel luogo non c'era nulla di speciale, a parte il suo zaino, i suoi tre pokémon ed una borraccia d'acqua.
-Vee, Boba, Huffle... Come state? Cosa è successo?-
I tre pokémon si guardarono sconvolti, non capendo come mai la loro allenatrice non si ricordasse niente.
-Boba, aiutami... Stavamo lottando contro un Abomasnow, giusto?-
-Wooo_buff- disse facendo un cenno di si con la capoccia
-E poi... Poi... Che cosa era successo? Accidenti, non ricordo!-
-Woba woba...- disse il pokémon, dispiaciuto nel non sapere i fatti successivi.
Yvonne si alzò e guardò fuori dalla finestra: era all'ultimo piano del centro pokémon e poteva vedere Nevepoli dall'alto. C'erano solo due cose che l'avevano colpita:
1. Nessuno era fuori dalle proprie case
2. Parte del tempio di Nevepoli era caduta, per la precisione la zona dietro. 
-No, non può essere... Non dirmi che...-
Non fece in tempo di finire la frase che le squillò il pokégear.
Era sua madre.

 

Ad essere sinceri lei non se la ricorda molto bene, sua mamma: è sempre stata via per lavoro e raramente la vedeva a casa, a parte quando suo padre era via, anche lui per lavoro. È solo grazie a sua madre che Yvonne si è appassionata alle lotte e lei la spronava, ma un giorno le diede un limite...
Torniamo un attimo indietro nel tempo, quando Yvonne era molto più giovane, e sentiamo cosa è accaduto:
-Mammina... Secondo te diventerò forte come te?-
-Ma certamente, tesoro. Devi soltanto crederci e devi avere fiducia nei tuoi pokémon-
-E secondo te potrei diventare una capopalestra... O una superquattro?-
-Certamente. Secondo me puoi farcela... Ma...-
-Ma cosa? Dimmi, mamma-
-Non potrai diventare campionessa-
-Come? Ma... Ma...-
-Figliola, ormai sei grande. Penso che posso dirtelo...-
-Mamma... Mi stai spaventando... Cos'hai da dirmi?-
-Devi sapere che la nostra famiglia ha una profezia che la segue da anni... E colpisce chiunque di noi diventa campione o campionessa- si fermò, poi riprese con un tono più serio -Yvonne, devo chiederti di non diventare mai campionessa, per nessun motivo. Me lo prometti?-
-V... Va... Va bene, mammina...-

Non riuscì mai a trovare informazioni attendibili sulla profezia... Ma il sapere di non poter andare oltre, di non avanzare al livello di Campionessa... Le dava molto fastidio.
Non che le interessasse particolarmente, or ora, quell'obiettivo: a causa dell'antica guerra diventare un capopalestra risulta assai difficile... Figuriamoci il campione!
Ma sentire di avere un limite che non può superare... Questo le da fastidio. E se un giorno diventasse superquattro? E se poi decidesse di puntare al campione, un giorno? Forse, per ora, non daremo la risposta a questa domanda...

 

Prese il pokégear e rispose.
-Ciao mamma-
-Ciao tesoro!- Era una voce semplice e delicata. Non si potevano vedere tra loro, ma si capiva che la madre non era felicissima -Come va adesso?-
-B... Bene, grazie. Ora ho solo male alla testa-
-Mi hanno chiamato e mi hanno detto l'accaduto. Cosa è successo?-
-Io... Non ricordo bene... Ricordo Abomasnow... Poi... Gnnnn... Nulla-
-Figliola. Devi cercare di stare fuori dai guai! Te lo ho sempre detto!-
-Ma Bianca me lo aveva proposto per ottenere la sua medaglia...-
-Con lei ci penserò più tardi. Piuttosto, ora i tuoi pokémon come stanno?-
-Sembra stiano bene. Son qui con me-
-Sono felice, dai... Ora dimmi... Hai usato le tue abilità, per caso?-
Yvonne, spaventata, inizia a balbettare
-P... Per... Perché dici così, mamma?-
-Quell'amnesia... È uno dei sintomi, ricordi?-
-Beh... P... Può essere anche... Solo causa di una botta... N... No?-
-Non credo. Non devi usare le tue abilità quando sei sola, lo sai bene. Non sei ancora capace di controllare i tuoi poteri-
-Ma... Sono sicura di non averli usati! Mi hai sempre detto che non devo usarli, quello lo ricordo bene!-
-Mmmhhh... Non lo so. Stai attenta e non usare mai le tue abilità, va bene?-
-St... Sta... Starò attenta, mamma-
-Va bene, dai. Poi fammi sapere come stai. Ora vado a riposare, ho lavorato molto oggi...
Ah già. Non uscire dal centro pokémon, okay? C'è trambusto al tempio. Ci sentiamo-
-Ciao mammina- e spense il Pokégear. 

Yvonne si sedette sul letto ed accarezzò la pelliccia di Vee. Poi pensò:
-Chissà dov'è Destiny. Avrà capito che non voglio che mi segua?- e controllò i dati del pokégear.
Segnava il tempio, proprio quello di Nevepoli.
-Sembra essere nei guai grossi, ancora.... Ma... Al tempio c'è...-
Si illuminò come una lampadina e le venne in mente un ricordo molto lontano: lei sapeva di MissingNo e si era ben informata su quella creatura. Sapeva come sconfiggerla? Probabile, perché disse le seguenti parole:
-Devo andare. Sinnoh ha bisogno di NOI, in questo momento!-

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Capitolo 14: poteri nascosti

Giorno ™∞, mese ™Ø

Yvonne doveva andarsene da quel centro pokémon, costi quel che costi. Prese il suo zaino, mise i suoi tre pokémon nella rispettiva pokéball ed uscì dalla stanza.
Si trovò in un corridoio tutto bianco con, si e no, una decina di altre stanze. Il loro contenuto non era importante per lei ma, presumibilmente, c'erano altri pokémon od umani ricoverati.
Alla fine del corridoio c'erano delle scale che probabilmente portavano ai piani inferiori e l'infermiera del centro pokémon. Yvonne le andò incontro.
-Salve- disse -Vorrei scendere...-
-Mi dispiace, ma devo proibirtelo-
-E perché mai, scusa?-
-MissingNo si è risvegliato. Dovete rimanere qua per salvaguardare la vostra salute-
-Questo è un sequestro di persona bello e buono- rispose Yvonne, arrabbiata -Mi lasci uscire subito!-
-Il sindaco di Nevepoli ha già attuato i provvedimenti per queste azioni. La prego cortesemente di rientrare nella sua stanza ed aspettare nuove informazioni-
-Uff- rispose seccata, tornando nella camera.

Una volta dentro, Yvonne disse poche parole.
-È ora. Teleport-
In un battito di ciglia si ritrovò fuori dal centro pokémon
-Perdonami, mamma... Te l'ho promesso...- disse tra sé e sé -Ma adesso Sinnoh ha veramente bisogno di me e delle mie capacità. Non posso tornare indietro, ormai- e si incamminò verso il tempio.
Appena entrata si accorse subito che Bond si trovava al piano inferiore perché si sentivano diversi rumori, grida e qualche bam e sdeng qua e la.
-Fiuuu... Almeno non ho dovuto giocare a nascondino- di disse mentre scendeva le scale -Poi mi sentirà, quando questa faccenda sarà finita-

 


Ad essere sinceri, non notai la presenza di Yvonne perché ero troppo concentrato ad abbattere quella creatura. Abomasnow iniziava a dare cenni di affaticamento, mentre il suo avversario era ancor più carico dopo la "trasformazione" o qualunque cosa fosse...
Per dirla in poche parole, ero in grosso svantaggio
-MissingNo... Il pokémon disperazione...- sentì alla mia sinistra -Questa è una delle sue forme... Beh, almeno sei andato avanti!-
Mi girai di scatto, sperando di non trovare uno dei tizi vestiti di nero... E vidi Yvonne.
-Ma buongiorno, Yvonne- le dissi -Vedo che ti sei ripresa. Saresti così gentile da aiutarmi contro questo essere che tu chiami MissingNo?-
-Se prima mi ascolti, però-
-Allora parli pure, ma guarda che Abomasnow non resisterà ancora per molto, quindi se riesci a fare in fretta sarei leggermente soddisfatto-

-MissingNo sarebbe il pokémon numero 000 del pokédex nazionale. Le sue origini sono piuttosto scure: si racconta che ne siano esistiti tanti, di forme differenti. Comparivano all'improvviso e distruggevano ogni cosa si parasse davanti. L'isola Cannella di Kanto, per esempio, è stata attaccata da quella creatura dopo il suo avvistamento da parte di Rosso. Per le generazioni future si è deciso di coprire quell'evento con una eruzione vulcanica, in modo di non trapelare i fatti-
-E poi?-
-Già gli antichi riconobbero l'esistenza di questi esseri ma non erano in grado di debellarli. Per questo li hanno bloccati in aree confinate ed hanno sperato che non si riattivassero...-
-Ma il MissingNo di Kanto...? Che fine ha fatto?-
-Ad essere sinceri nessuno conosce l'ubicazione dei MissingNo... A parte questo che hai dinanzi a te... Compaiono e scompaiono all'improvviso, come se fossero fantasmi. Sono pokémon così strani e surreali che si è deciso di eliminarli dal pokédex e non considerarli neppure creature esistenti. Comunque sia, sono contrassegnati come "pokémon disperazione" a causa delle loro azioni malvagie-
-Quante cose che sai, Yvonne- dissi sorpreso
-Si chiama studio... Ed io so anche come sconfiggerlo, quel MissingNo-
-Allora non tergiversare e dimmelo subito!-
-Allontana quell'Abomasnow ed usa le tue abilità-

Non nascondo che la frase era quella sperata: forse avrei capito cosa aveva fatto durante l'assalto dei Sharpedo. Era questione di tempo e forse avrei avuto tutte le risposte che cercavo!
-Svuotati dalle emozioni e sarai pronto a lottare. Una volta svuotato, l'istinto ti guiderà- 
-Svuotarsi dalle emozioni... Lo aveva già detto qualcun'altro... Quella voce sconosciuta, se non ricordo male- pensai -Tentar non costa nulla, ora come ora- mi dissi, ed iniziai a concentrarmi per essere il più vuoto possibile. Non era assai complesso: son già mezzo vuoto di mio, non è mica difficile svuotarmi completamente dalle emozioni!
Yvonne, invece, si vedeva che era già pronta. I suoi occhi si illuminarono di Magenta ed iniziò ad essere ricoperta da una energia, anch'essa color magenta, sulle mani

Una volta svuotato accaddero varie cose in un lampo.
Gli occhi ed il mio numero si caricarono di una aura azzurra, come le altre volte, ma stavolta era diverso... Come se non fosse la stessa aura delle scorse volte... Forse era... Più forte?
Mi sentì investito da una qualche energia sconosciuta e sentì un dolore allucinante, come se ti accoltellassero un centinaio di volte in tre secondi... È difficile da spiegare, lo ammetto... Anche perché non ci vedevo dal dolore.
-Gyaaaaaaaaaaahh-
Penso che sia la prima ed ultima volta che sentito il dolore. Me lo ricordo come se fosse ieri: era così forte e pressante da poter perire.
-La prima volta è sempre una carica di dolori, Bond- disse Yvonne -Intanto io vado avanti-
Si tolse lo zaino e tutto ciò che le avrebbe dato fastidio e scattò verso Missingno.
-Thunder Punch!- disse con un boato mentre colpì la bestia dritta sul muso. Il pokémon disperazione urlò di dolore e cadde all'indietro cercando di mantenere l'equilibrio. 
Gli attacchi continuarono e la bestia non subiva volentieri.
Io, al contrario, mi stavo contorcendo dal dolore. Abomasnow aveva comunque capito che non stavo benissimo e cercò a modo suo di aiutarmi sfruttando qualche pezzo di ghiaccio ricavato dalla mossa geloscheggia. Non so cosa volesse fare, forse una fascia di ghiaccio? Mi credeva ammalato? Bah.

Dopo cinque minuti esatti, il dolore passò immediatamente. Al suo posto, sentì dentro di me un forte potere... E l'istinto che cercava di prevalere sulla mia ragione.
Ero piuttosto confuso: cosa fare adesso? Va bene che ho fatto ciò che mi ha chiesto Yvonne e, a quanto pare, ha funzionato... Ma ora?
Sentivo che l'istinto premeva dalla voglia di scoppiare e, dato che non avevo altre idee, lo lasciai fare.
Ciò che feci dopo era comandato dal mio istinto. Posso solo dire che non ero responsabile delle mie azioni, in quel momento... E sappiate che non lo dico per trovare scuse, veramente!

Mi lanciai sulla creatura, puntando alle ali
-Shadow Punch-
La mano si caricò di una energia oscura e colpì il bersaglio... Ma non sembrava avesse fatto qualche danno.
-Cosa credi di fare, umano?- disse Missingno mentre indietreggiava -Se vuoi morire per primo sarai accontentato-
Mi saltò addosso, bloccandomi con i suoi arti. Tentava di stritolarmi .
-Vediamo se questa ghigliottina ti farà fuori- continuò.
-Bond, arrivo- urlò Yvonne -Psychic-
Con un gesto di mani, come se stesse controllando il pokémon a distanza, riuscì ad allentare la presa, permettendomi di sgusciare via
-Ice punch- urlai mentre mi girai, dandogli un pugno sul faccione. Poi, lo spinsi via e presi distanza.
MissingNo era sorpreso e si notava che stava andando al tappeto. Per la prima colta lo vedevo in procinto di cadere
-È quasi esausto. Bond, dobbiamo...-
-Shift gear- dissi. Sentivo che le mie parti meccaniche si stavano muovendo, probabilmente a causa della mossa, caricandomi di potenza.
-Bond, ascoltami...-
-Freeze schock- e caricai una sfera di ghiaccio intrisa di elettricità. Non stavo assolutamente ascoltando Yvonne.
-Uff... Beh, quando lo fai per la prima volta, non riesci a controllare l'istinto... Helping hand!- e batté le mani, aiutandomi a caricare la mossa.
-Se credi di sconfiggermi ti sbagli di grosso. Turbine!- urlò Missingno mentre ci buttava addosso altro sangue.
-Concentrati, Bond- mi disse Yvonne -Ti proteggo io. Protect!- 
Corse verso di me e formò una barriera che evitò di sporcarci.

 

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-Vai. Adesso- mi urlò contro. Non me lo feci ripetere due volte e corsi verso la creatura, colpendola in pieno petto con la sfera. Si sentì un urlo di dolore e poi svanì.
-È... Anf... F... Anf... Fatta- dissi sperando al meglio.
-Stai attento Bond. La battaglia è appena iniziata!-

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Capitolo 15: Purogelo

Giorno ™∞, mese ™Ø

 

 

C’era troppo silenzio nel tempio… Un silenzio anormale, oserei dire, dopo tutto quello che era successo.

Mi giravo di scatto a destra e a sinistra, cercando di trovare MissingNo… Ma non c’era neanche l’ombra.

-Possibile che sia scappato…?- disse Yvonne mentre la strana aura che aveva sulle mani iniziava a diminuire.

In effetti era probabile… Ma ero certo che non lo avrebbe mai fatto! Prima doveva far fuori me, Yvonne ed Abomasnow, come aveva detto qualche ora fa.

Giusto… Ma dov’era finito Abomasnow? In quel momento non ci stavo neanche pensando, ero troppo concentrato a cercare il pokémon disperazione… Ma non si faceva vivo. Possibile che…?

Sentì un sibilo e notai che avevo un taglio sottile sulla guancia sinistra. Non usciva del sangue, ma era andato molto vicino.

-Attento!- mi disse Yvonne prendendomi per la spalla -Stai giù-

Io non mi accorsi di lei e stavo per farle un Ice Punch sulla faccia, ma per contrattaccare lei mi saltò addosso,facendomi cadere, e mi bloccò col peso.

Tentai di sgusciare via, ma mi aveva bloccato ed era impossibile muoversi. 

-Taci un attimo ed usa le orecchie- mi disse in malo modo -MissingNo è ancora qui-

Era impossibile non sentilo. Sembrava come se ci fosse un proiettile vagante che saltava a destra e manca, si poteva anche notare che dove passava si formavano dei buchi grandi come la faccia di Exeggutor. Se dovessi fare un paragone, posso dire che sembrava di vedere una biglia schizzare in ogni parte come un missile e con la discreta forza di 3 palle da Bowling lanciate dall’ultimo piano del grattacielo della città nera.

-Se vuoi rimanere vivo- mi disse -Mettiti lì e non azzardarti a tornare qua- e mi indicò l’uscita. Fortunatamente non me lo feci ripetere due volte e feci un cenno di sì con la testa.

-Perfetto, allora vattene- e mi scaraventò via. Caddi di pieno muso, ma almeno lei era contenta.

 

-MissingNo- disse Yvonne mentre ritornò la strana aura nelle sue braccia -Basta giochetti. Clear Smog!- e soffiò una polvere bianca e maleodorante che, in meno di 5 secondi, coprì tutta la stanza. 

Tutto questo si concluse dopo poco e notai una sfera alta più o meno mezzo metro. Era MissingNo, su questo non c’erano dubbi… Ma era diverso… Un’altra volta.

-Maledizione! Un’altra forma? Non esistono MissingNo registrati con oltre due forme. Possibile che…?-

In effetti era diverso rispetto a prima. Probabilmente aveva cambiato forma mentre sfruttava una mossa come mimetizzato, che permette di diventare molto piccoli ad occhio nudo… Ma ora non aveva arti e sembrava un comune spettro. Le ali si erano piegate e posizionate sul pokémon come quelle di una crisalide… Ma ciò che lo rendeva spaventoso erano le sue fauci. Aveva la bocca aperta e si potevano contare pure i denti (127, per la precisione). Inoltre, erano cosparse da un liquido rosso simile al sangue che lo sporcava tutto. 

-Ho ancora un’altra forma, ragazzina- disse -E se lotterai contro di me per altri 10 minuti potrò distruggere tutta Sinnoh. Fatti sotto, allora!-

Lei non poteva sentirlo ed iniziò ad attaccarlo. Io mi alzai e ragionai frettolosamente sul da farsi.

 

Teorizzai che MissingNo cambiasse forma quando subisce degli attacchi, quindi per concludere la lotta dovevo bloccarlo… Ma come?

I mio istinto voleva lottare… Ma feci prevalere la ragione.

Notai che stavo usando degli attacchi molto simili, se non uguali, a quelli dei pokémon. Immaginai che mi serviva un attacco che era in grado di concludere la partita senza permettergli di cambiare forma. Un attacco finale, da 1HKO.

Nel mentre, Yvonne attaccava continuamente.

-Forza, forza- continuò la creatura -Ancora un colpo e sarò pronto!-

 

Era il momento giusto.

Feci uno scatto e bloccai Yvonne, beccandomi non solo un Fire Punch sulla nuca, ma anche le ire funeste della ragazzina. La spinsi via e misi la mia mano sulla fronte di MissingNo.

-Fai un bel sonnellino, adesso. Sheer Cold-

La creatura si bloccò con uno sguardo che poteva dire “Ma che co_” ed iniziò a coprirsi di ghiaccio. Lentamente, come una tortura, diventò una scultura di ghiaccio.

Yvonne rimase con la bocca spalancata ed io, che mi ero totalmente ripreso dall’accaduto, mi misi a posto la camicia e me ne andai dicendo solo: -Grazie, Yvonne-.

Si vedeva che era in stato di choc, aveva solo bisogno di riprendersi. Immaginai che in cinque minuti si sarebbe calmata, quindi me ne andai senza paura.

Adesso avevo solo una priorità: ritrovare Abomsnow.

-Sicuramente si sta dirigendo verso il lago Arguzia- mi dissi -Devo parlargli-

 

Lo trovai in procinto di entrare e si poteva notare che era abbastanza scosso da qualcosa.

-Abomasnow- gli dissi -Io…-

-Stai lontano da me- mi disse, bloccando il mio discorso -Non so chi tu sia. Non so come tu fai a sentirmi… Ma dopo quello che hai fatto là… Vattene via, ora!-

-Abomasnow- continuai -Sei abbastanza anziano. Hai mai visto cose del genere?-

-Mai!- rispose -E, qualsiasi cosa sia, non voglio averci nulla a che fare-

-Ma non avevi detto che volevi distruggere coloro che ti avevano fatto diventare sordo?-

-C’ho ripensato! Sta accadendo qualcosa di strano, adesso, lo sento… E non voglio sapere niente sulla faccenda!-

Rimasi in silenzio per un po’ e po dissi:

-Hai ragione. Facciamo così, però: io adesso me ne vado. Ripasserò qua tra un mese, prima di andarmene per sempre da questa regione. Ti lascio il tempo per decidere. Mi troverai qui, ai piedi del lago Arguzia.

-Uff- disse Abomasnow, sbuffando -Certo che sei insistente. Come mai?-

-Perché se qualcosa sta accadendo le tue abilità in battaglia e la tua capacità di collaborare con gli altri membri di un team potrebbero essere fondamentali-. Mi voltai e tornai verso Nevepoli per vedere come stava la mia amica.

In effetti i miei calcoli erano esatti: si stava riprendendo.

-Ma… Come…? Come hai fatto?- mi disse, stupita

-Beh, non so. Ho provato a fare quello che mi hai detto tu… Svuotarmi dai pensieri-

-Ah già… Che sbadata che sono… Eh eh-

-Beh- dissi -Ora ho bisogno di spiegazioni…-

-No, non ancora- mi disse con un tono secco -… E poi lo stai chiedendo alla persona sbagliata-

-Allora dimmi a chi devo chiederlo- dissi -Vorrei delle risposte, ed al più presto-

-Te lo dico ma prima dobbiamo chiarire alcune cose- mi disse mentre mi prendeva la camicia e mi metteva con le spalle al muro

-Mi dica pure, tanto in questo momento non posso fare altro- risposi con un tono simpatico.

-Per prima cosa devi smetterla di seguirmi, altrimenti inizierò a prendere seriamente l’idea di denunciati per stalking…-

-… Okay, poi?-

-… E per ora basta- mi disse, mollandomi.

-Devi cercare una certa Sabrina- continuò -Credo sia ancora a Kanto, per la precisione a Zafferanopoli. Lei saprà darti le risposte che cerchi-

-Quindi le nostre strade si dividono, adesso- le dissi -Allora ti saluto. Arrivederci e mi racco mando, faccio il tifo per te-

-Per cosa?- disse, stranita.

-Per diventare capopalestra, mi pare ovvio-. La salutai di nuovo con un cenno e mi allontanai dalla cittadina.

-Uhm…- Pensai tra me e me -Sto trascurando troppo le statue dei Dex Holder. Forza! Prima Flemminia, poi si va a Kanto!-

 

 

Ora vi aspettate che vi racconti tutto ciò che è successo prima di arrivare a Flemminia… Ma in realtà, al tempio di Nevepoli, stava accadendo qualcos’altro.

Axort, assieme ai suoi seguaci, entrarono nel tempio qualche ora dopo la mia uscita, andando verso il MissinNo congelato.

-Non mi aspettavo che sarebbe successo una cosa del genere- disse -Ma questo MissingNo è ciò che cerchiamo… Inoltre non ha ancora attivato la sua quarta forma… Perfetto… Tutto procede a meraviglia...-

-Signore- disse una sua seguace -Ma i due ragazzi…? Li fermiamo?-

-No, tranquilla- rispose -Per un po’ di tempo non ci daranno fastidio, ne sono sicuro-

-Va bene, capo- fece lei con un inchino -Ora dove dobbiamo andare? A Kalos o ad Alola?-

-Penso che qualsiasi delle due regioni andrà bene… Studieremo la prossima mossa quando la prossima fase sarà ultimata-

-Signorsì- fecero tutti mettendosi sull’attenti

-… Ah già. Potete chiamarmi Class che ho bisogno di lui? Questo pokémon non riesco a portarlo via da solo senza frantumarlo- continuò Axort -E tu, seguace. Domani pomeriggio ti voglio nel mio ufficio. Devo parlare con te di una cosa-

-Certamente- rispose, allontanandosi con gli altri membri del team Genesi per prepararsi a spostare MissingNo.

Axort era lì, tutto solo, nel tempio, e disse solo una frase particolarmente interessante da mettere in questo diario: -Sono convinto. Nessuno ci fermerà. Riusciremo nell’intento, lo sento. tutto andrà come previsto. Tutto avrà fine!-

 

Fine saga di Nevepoli

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Capitolo 16: Rupepoli

Giorno „™, mese ™Ø

 

Sono passati sette giorni da quando me ne andai da Nevepoli... E furono settimane noiose con la N maiuscola. Avevo soltanto allenato i mei due pokémon, nient'altro...

No, in realtà mi ero perso durante il viaggio.

Avevo fatto si e no 200 e passa Km per cercare dii raggiungere Flemminia... Ma niente da fare. Non riuscivo più ad orientarmi in mezzo a tutti i cunicoli e grotte della regione. Inoltre, alcune zone erano inaccessibili, quindi sentivo che stavo andando a zonzo senza meta.

Il settimo giorno, mentre ero nel percorso 215 e mentre mi stavo preparando per andarmene da lì, sbucò dal nulla un allenatore. 

Si vedeva che era più grande di me di almeno 3-4 anni ed aveva una carnagione chiara come un cadavere. Ciò che lo rendeva particolare, invece, erano i suoi capelli color rosso che spuntavano come spine di qua e là. Aveva una maglietta nera ed indossava dei pantaloncini lunghi color bianco sporco.

mi fissò tenendo una pokéball in mano... E sinceramente non capivo cosa volesse fare.

-Senti- gli dissi -Io la saluto volentieri, guardi- e gli strinsi la mano -Ma se deve dirmi qualcosa me lo dica subito. Qui mi sto inzuppando tutto!-

Effettivamente non ero dalla parte del torto. Questo luogo è conosciuto proprio per gli acquazzoni incessanti, motivo per cui stavo tenendo Asso e Ditto nelle loro pokéball.

-Beh...- mi disse -Quando due allenatori si incrociano è il momento di sfidarsi, qui ed ora-

-Si... Si... Molto interessante- risposi -Ma non possiamo spostarci? Anche tu rischi di prendere il raffreddore in un posto come questo-

-Dimmi una cosa: quante medaglie hai in tuo possesso?- 

-Medaglie? Ah già... C'è una mia amica che le sta collezionando... Ma a me non interessa-

Appena pronunciai le seguenti parole mi si lanciò contro scuotendomi per due minuti.

-Che COOOOOSA?- urlò a squarciagola -Ma sei serio? veramente? Vuol dire che non hai provato l'emozione di una lotta contro un capopalestra?-

-Guarda, non parliamo di emozioni e sentimenti che non è il caso-

-Ma come! Che cappero stai dicendo?-

Insomma, la scena sarà durata oltre tre minuti e mezzo. Era una situazione degenerante e speravo che finisse il prima possibile.

-Facciamo così. Vieni un attimo con me e ti farò sentire l'emozione di una vera lotta- mi disse quel ragazzo.

-Piano- risposi -Va bene tutto, ma prima voglio sapere chi sei. Una volta che mi hai risposto, posso seguirti-

-Mi chiamo Frak Yukihira. Tu?-

-Sono Destiny Bond, piacere- e lo seguii.

 

Durante il tragitto mi fece una marea di domande. Mi chiese cosa avevo fatto, perché avevo un "07" sulla spalla... Cavolo, era assillante! Stavo per girarmi per tornare indietro, ma ormai era tardi.

-Eccoci qua. Questa è Rupepoli!-

Dovete sapere che Rupepoli era nota anni fa per il casinò... Ma col tempo nessuno ci andava e fu trasformato in una sala giochi che vanta di essere molto popolare in tutto il mondo, battendo a man basse la sala giochi "Gira e rigira, Voltorb!" di Jotho, nata poco dopo la bancarotta del casinò. Comunque, la città vanta ancora della sua perla migliore: il supermercato più grande di Sinnoh...

Ah già. Non dimentichiamoci della palestra di tipo lotta presente nella città.

-Frak... Mi hai portato qui per questo?-

-Si, se non si fosse capito. Forza, entra!- e mi tirò la manica per entrare. Non rimaneva altro che seguirlo, ormai.

La palestra era... Una palestra… Nel vero senso della parola. Vedevo Machamp e Bewear dappertutto. Alcuni facevano sollevamento pesi, altri si stavano sfidando e, verso la fine della palestra, c'era una signora che stava arbitrando una lotta tra due combat girl. Indossava una tuta azzurra, un paio di pantaloni lunghi color bianco, aveva gli occhi rosa ed i capelli cortissimi, anch’essi rosa. Si poteva notare che aveva anche una cintura ed aveva attaccato qualcosa simile ad un ciondolo.

-Marzia, vorrei presentarti un nuovo sfidante- disse Frak quando la lotta tra le due allenatrici si concluse -Non ha mai ottenuto una medaglia ed è venuto di sua spontanea volontà-

La voglia di pestargli il piede era alta per ciò che aveva detto, ma riuscì a resistere.

-Ciao, ex campione. Quindi questo è un allenatore alle prime armi? Allora vuol dire che dovrò andare cauta. Una 6VS3 ti va bene, giovanotto?- disse la giovine.

-Non approvo la sua decisione- dissi -Se voglio diventare forte, devo sempre stare in svantaggio. Solo in questo modo potrò veramente allenare il mio team per diventare sempre più forte. Propongo una 2VS6, prendere o lasciare-

-Ahahahah… Ma sta scherzando- disse Frak, immischiandosi nella discussione -Sicuramente Marzia sa cosa sta dicendo. Che ne pensi, Bond?-

-Sono venuto qua di mia spontanea volontà, quindi so cosa sto facendo- conclusi sfruttando la frase che aveva detto precedentemente. -Marzia, io sono già pronto-

-Allora vieni sul ring che lottiamo!-

 

Marzia era carica, io ero impassibile come sempre, ormai. Non sentivo che stavo per fare una lotta super importante, piuttosto mi sembrava di fare l’ennesima sfida contro l’allenatore che passa vicino e che mi rompe per 3000 volte di sfidarlo.

Tutti gli allenatori che si trovavano lì: i cinturanera, le compact girl e pure Yukihira stavano guardando la lotta, sperando che fosse sia avvincente, sia istruttiva.

Lei tirò fuori il suo primo pokémon: un Medicham. Io volevo tenermi Ditto per le fasi finali, per questo scelsi Asso.

Sapevo che avrei avuto per tutta la lotta lo svantaggio dei tipi, ma ero pronto a rischiare pure questo.

-Ora faremo faville- pensai -Asso, sei carico?-

-Sono pronto! Chi dobbiamo far fuori, oggi?-

-Un team di pokémon lotta. Partiamo svantaggiati fin da subito-

-Non chiedo di meglio. Iniziamo-

-Allora vai con Comete!-

La capopalestra rimase stupita dal fatto che Eevee faceva tutto senza che io dovessi dare alcun comando vocale (devo ricordare che uso le mie abilità per parlare col pensiero con i miei pokémon?) e ordinò al suo Medicham di schivare il colpo, cosa impossibile perché comete è infallibile in ogni caso.

-Asso. Attacco rapido. Prima di colpire cambia l’angolazione del colpo in modo da dargli spazio per un contrattacco-

-Subito- ed eseguì. Medicham schivò e trovò uno spazio per colpire.

-Perfetto. Medicham Calcinvolo- urlò Marzia.

Medicham si abbassò per poi fare un salto lunghissimo, raggiungendo Asso. Era pronto per colpire, ma non sapeva di essere entrato nella mia trappola.

-Bingo! Asso, vai con Individua! Poi usa Comete ancora una volta!-

Tutto andò come previsto: Asso schivò il colpo, il pokémon meditazione cadde a terra in malo modo, subendo gli effetti collaterali di calcinvolo, e poi si beccò sulla schiena i danni di Comete.

Era esausto. Marzia rimase sbigottita.

-Ma… Come fai? è la prima volta che vedo una cosa del genere. Allora andiamo sul pesante. Medicham, rientra. Machamp, vai!-

Machamp era carico, si sentiva… Ed avevo già intuito che mi avrebbe riservato belle sorprese.

-Machamp. Pietrataglio-

-Asso, schiva con attacco rapido-

Il pokémon evoluzione eseguì il colpo… Ma Machamp riuscì a prenderlo con una delle sue quattro mani e lo tirò su, colpendolo violentemente con la mossa.

Asso era immobilizzato. Se non si sarebbe liberato, la partita era conclusa.

-Vedo che sei in svantaggio, Bond- mi disse Marzia -Grazie all’abilità di Machamp, Nullodifesa, posso colpire sempre il tuo Eevee-

-Non per molto. Staremo a vedere, Marzia!- e mi concentrai sul mio pokémon -Asso. Riesci ad usare la tua mossa migliore sulla sua mano?-

-Quella dove mi tiene? Uff… Si, dovrei farcela-

-Allora colpisci con ASSO!-

Asso creò una carta da gioco e colpì perfettamente il polso di Machamp, che si trovò obbligato a lasciare la presa per colpa del dolore.

-Sei dentro, Asso. Attacco rapido. Punta alle gambe Per farlo cadere-

Eseguì, ma Machamp mise la mani per terra in tempo, evitando di farsi male con la caduta

-Bond, se redi che basterà questo per battermi sbagli di grosso. Dnamipugno!-

-Asso. Questo colpo devi prenderlo. Usa ASSO e cerca di infilarlo tra le dita di Machamp. In questo modo forse sentirà male alla mano e spero che il colpo sarà più debole. Comunque sia, preparati all'impatto!-

-Va bene, capo- e si preparò al contrattacco, incassandosi il colpo.

La mia idea era funzionata: Machamp subì la mossa ma l'attacco non diminuì di potenza. Il mio pokémon venne sbalzato via e si alzò a malapena. Inoltre, era pure confuso.

Asso era quasi KO e Machamp non era ancora fuori gioco… E non eravamo nemmeno a metà dell’opera. 

-No, non finirà così… Asso. Riesci a sentirmi?-

-Ohiohiohi… Tre più quattro fa sessantasei col resto di nove BlubBup-

Okay… Era decisamente il caso di scambiare il pokémon.

-Asso. Fai una pausa. Ditto, Andiamo!-

 

Facciamo il riepilogo della situazione: avevo un Machamp affaticato (con Nullodifesa) contro un Ditto fresco come una rosa… Peccato che non può contare al 100% su sosia, quindi bisogna stare attenti.

-Machamp. Dinamipugno!- disse.

-Ditto. Anche tu, Dinamipugno!-

I due pokémon corsero l’uno verso l’altro e si presero in faccia il colpo. Machamp cadde esausto, mentre Ditto rimase in piedi. Non sembrava che avesse subito danni ingenti… A parte la confusione.

-Accidenti. Gallade. Vai!- urlò Marzia, leggermente impaurita

-Okay. Il prossimo avversario è Gallade. Sei pronto, Ditto?- dissi al mio compagno

-Yeheho… è Cobalion, Bim Bum Bale giu’… Yoho!-

-Accidenti- e mi rivolsi a Marzia -Se non è un problema farei una seconda sostituzione-

-Fai pure. Io aspetto- rispose mentre il suo pokémon lama si limò le braccia

-Asso. Rientra in gioco!- e li scambiai. 

-Abbiamo solo quattro avversari, adesso- dissi al mio pokémon -Ora la tua mossa migliore dovrebbe essere abbastanza potente da buttarne giù almeno due. Sei pronto?-

-Dovrei farcela- rispose -Ma non penso che reggerò altri attacchi. Inizio ad essere un po’ esausto, sai?-

-Allora è una sfida contro il tempo. Usa attacco rapido per cercare una via di fuga!-

Il pokémon evoluzione scattò come un missile ed iniziò a roteare attorno all’avversario, cercando un punto debole.

-Gallade. Psicotaglio!-

Il pokémon psico-lotta caricò in alto le sue braccia per prepararsi a colpire. Si vedeva che voleva bloccare Asso perché non stava incrociando le braccia. Probabilmente voleva fare come un muro per bloccarlo… E poi poteva entrare nella sua guardia, indisturbato.

-Asso. Frena alla prima occasione. Ti vuole fare un muro!-

-E poi? Che faccio?-

-Apriti un varco con Comete e poi entra con ASSO! Dovresti farlo fuori con questi due attacchi-

Il mio pokémon frenò bruscamente, riuscendo ad evitare la strategia avversaria, e colpì il bersaglio con comete. Poi, come da copione, Lo colpì con ASSO, buttandolo fuori dal ring e mettendolo al tappeto.

-Gallade, rientra… Uff, Certo che sei forte, Bond… Lo sai?- mi disse la capopalestra

Non dissi nulla, attesi il prossimo avversario

-Andiamo, Infernape!- urlò mentre lanciava il pokémon successivo

 

-Infernape, pugnorapido!-

-Asso, individua-

Il pokémon evoluzione evitò il colpo e vide che il nemico non aveva la guardia alzata.

-Bond. Io posso colpirlo da qui-

-Allora vai di Attacco rapido!-

Asso lo colpì nel petto e lo fece cadere, mandandolo quasi KO in poco tempo.

-Possiamo entrare. Vai con ASSO!-

Lui si preparò a fare l'attacco ma Marzia diede velocemente un nuovo ordine

-Possiamo farcela. Infernape, sfrutta Aiutofoco per sconfiggere quell’Eevee. Fuococarica!-

Il pokémon fiamma si caricò di una strana aura rossa come e fiamme (badate bene che non è l’aura che ho nominato le scorse volte, sia chiaro) e si lanciò contro il mio piccolo pokémon, che subì violentemente il colpo. La polvere si alzò e tutti si coprirono gli occhi. Io, grazie agli occhiali, non avevo questo problema.

Il colpo fu così forte e così devastante che…Rimasero ambedue esausti.

-Cavolo- dissi fra me e me -Questa mossa è stata bestiale. Asso. Hai bisogno di una pausa… Ma è giusto che anche tu veda la fine della battaglia-. Presi il mio pokémon e lo diedi a Frak, che intanto aveva la mascella aperta da quando avevamo iniziato la lotta.

-Frak, se vuoi che io mi fida di te devi andare a curare il mio amico e fargli vedere il resto della lotta. Devi essere rapido ed efficente-

-V... Va bene- rispose -Ma come ci riesci?-

-Te l'ho già detto prima, non farmi domande a cui ti ho già dato risposta… E ora vai che sennò ti dimentichi ciò che ti ho appena detto-

-Subito!- e corse via.

 

-Marzia... Sei molto forte, lo vedo... Ma ora ho come l'impressione che siamo pari-

-Al contrario- mi rispose tirando fuori una pokéball -La vera sfida per te inizia ora! Lucario, stupiscici!-

-Ditto, combatti!-

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Capitolo 17: Megalucario

Giorno „™, mese ™Ø

 

-Bond- mi disse Marzia -Ti faccio una proposta: potenziamo al massimo i nostri due pokémon con Danzaspada e poi ci sfidiamo all'ultimo colpo. Che ne pensi?-

-Bah, perché no? Mi piacciono le sfide- risposi -Forza Ditto. Usa Danzaspada!-

I due pokémon danzarono per una decina di minuti, potenziandosi a vicenda. Era una scena molto bella, come se fosse un antico rituale mistico… Ma in realtà era tutta una trappola.

-Ci sei cascato, stolto! Lucario, Megaevoluzione!- urlò la capopalestra mentre alzava il ciondolo che aveva sulla cintura. -Abbattiamolo!!-

Il pokémon aura iniziò a coprirsi di una strana energia, che lo inglobò come un involucro. Poi, dopo pochi secondi, riapparve con una forma differente e comparì per un attimo un simbolo strano simile ad una S. Era abbastanza simile a com’era prima, tranne per il fatto che era ricoperto da tantissimi segni, facendolo sembrare più antico e maestoso... E non sembrava portare buone notizie per noi…

 

Feci un passo all'indietro, trovandomi colto di sorpresa.

-Allora Bond, che ne pensi? Ti piace questo giochetto?- mi disse Marzia con un leggero ghigno

-Sinceramente, non so nemmeno cosa siano le megaevoluzioni… Ma comunque sia non mi fermerò. Ditto! Possiamo comunque batterlo!-

-Iniziamo noi. Extrarapido!- urlò la capopalestra con grinta

Il pokémon aura corse ad una velocità impressionante e colpì costantemente il mio Ditto.

-Ditto. Sfrutta il suo Extrarapido per fare un balzo indietro ed usa il ring per lanciarti in alto! Poi, segui i miei prossimi comandi-

-Subito!- e si preparò ad eseguire la tattica… Ma Lucario anticipò prendendo il pokémon gelatinoso per la zampa per poi buttarlo violentemente a terra.

-Non scapperai da questo massacro. Zuffa!- urlò Marzia con una risata malvagia

-Ditto, agganciati al volto dell’avversario. Devi accecarlo!-

-Urgh! Ci provo- e si lanciò contro il muso del pokémon aura, appiccicandosi. Il nemico iniziò a tentennare, non vedendo niente.

-Pensi che sia un problema per noi? Lucario, puoi riconoscere l’aura di Ditto. Ebbene, fallo e poi colpiscilo con un'altra Zuffa!-

-Ditto, ingloba tutta la faccia e resta il più sottile possibile. Appena sentirai il colpo (che ti farà male, lo so) vai con una veloce Zuffa. Non deve essere forte, basta solo che lo colpisci-

-Okay!- ed iniziò ad allungarsi diventando sottilissimo. Lui, in tutta risposta, si colpì con una Zuffa sulla capoccia. Calcolando la Stab, le potenti statistiche offensive e la sua abilità (adattabilità) il danno era assai elevato. Il mio compagno, comunque, riuscì a staccarsi un po’ per poter colpire con la sua Zuffa. Non era potente, ma era abbastanza da fare buoni danni al bersaglio.

-Ditto, vai via da lì. Subito!-

Ditto si lanciò via dall’avversario, guadagnando le distanze necessarie per evitare di rimanere ancora senza guardia.

-Chiudiamola qua. Lucario, Zuffa!-

-Ditto. Io credo in te. Zuffa!-

I due pokémon si lanciarono uno verso l’altro, massacrandosi di colpi. Era un diretto? Un gancio? Un montante? Una gomitata? Impossibile capirlo. Erano troppo veloci!

-Ditto. Fai un bloccaggio alle gambe- dissi al mio compagno

-Non ci riesco. è troppo veloce e potente! Mi manderebbe al tappeto se abbassassi la guardia proprio ora!-

In effetti Ditto non era messo tanto bene: i suoi PS erano scesi drasticamente a causa di Machamp e le mosse di Lucario lo stavano mettendo alle strette. Bastava veramente poco per far cadere Ditto

-Riusciresti con un colpo a guadagnare distanza?-

-Assolutamente no. Sarebbe in grado di bloccarmi come prima!-

Insomma. Era una situazione di leggero stallo… Ma forse c’era un modo per risolvere il problema.

-Ditto. Extrarapido! Colpisci il petto-

-Ma ha una punta sul…-

-Non vorrei essere scortese, ma ti ricordo che Asso è già andato KO. O la va, o la spacca. Vai!-

-Glub... Va bene- e si lanciò sul bersaglio. Ditto si fece male con lo spunzone, ma Lucario subì il colpo e cadde a terra.

-Colpisci con Gelopugno, Ditto- dissi al mio compagno -E chiudiamola con Zuffa. Se regge questi attacchi, non so che Magikarp pigliare!-

-Subito- e fece ciò che chiesi. Avvicinandosi, Ditto saltò per poi buttarsi su Lucario. Zuffa e Gelopugno si rivelarono inutili: ormai era già al tappeto.

 

-Bond- mi disse Marzia -Ora dovrai sfidare il mio Toxicroak... Ma ti consiglio di rinunciare-

-E perché mai?- chiesi, stranito

-Il mio pokémon ha Sbigoattacco... E il tuo Ditto non ha abbastanza resistente per reggere il colpo. Chiudi la partita, ora, e nessuno si farà troppo male-

-Lei non mi conosce- risposi -Io non mi tiro indietro. Lei, piuttosto, si è fatta sconfiggere cinque membri da due pokémon, di tipo normale, per giunta. Anche se lei ha Sbigoattacco dalla sua parte, io vincerò!-

-Ti vedo sicuro di te… Allora dimostramelo. Toxicroak, vai!-

-Perfetto. Ditto, ti ricordi cosa dobbiamo fare quando il bersaglio può usare mosse ad alta priorità come Sbigoattacco?- dissi, rivolgendomi al mio compagno di squadra

-L'abbiamo provata oltre cento volte durante gli allenamenti. Funzionerà lo stesso, in un ring?-

-C'è solo un modo per saperlo. Forza! Gira attorno al nemico e preparati: alla prima occasione, scatena l'inferno!-

-Ma con piacere- ed iniziò a camminare, tenendo la guardia alzata e puntando verso il pokémon Veleno/Lotta. Continuò così per un paio di minuti, con Ditto che faceva finte a destra e manca e Toxicroak iniziava ad innervosirsi...

-Se non attacchi tu, ci penso io. Assorbipugno-

-Perfetto. Ditto, colpisci il terreno con un Gelopugno!-

-Subito!- ed iniziò a colpire il ring, spaccando alcune parti. Tra i vari detriti, Ditto era riuscito a staccare una parte del ring grande tanto quanto Toxicroak.

-Perfetto. Vai addosso al nemico ed usa quella lastra come scudo!- urlai, sapendo cosa sarebbe successo

-Eseguo!- e corse verso l'avversario spingendo la lastra.

-è finita per te. Sbigoattacco!- urlò Marzia... Ma Toxicroak non riuscì a fare la mossa.

-Cosa? Ma che...- disse la capopalestra, con gli occhi spalancati

-Abbiamo vinto. Gelopugno!- dissi schioccando con la mano sinistra.

In quell'istante, Ditto usò il suo attacco. Oltrepassando la lastra che aveva formato, colpì in pieno muso l'avversario. Potevo dedurre che non era particolarmente resistente perché non resse in alcun modo il colpo.

Insomma, era un one hit, KO.

 

C'era silenzio, nessuno parlava. Frank aveva la mascella ormai rotta da quanto era aperta la bocca e Marzia, incredula del risultato, inciampò e cadde all'indietro.

-Beh, direi che questo è un buon risultato- dissi alla mia avversaria -Sfruttando la lastra, sono riuscito ad avvicinarmi a lei senza subire lo Sbigoattacco perché non avevo ordinato di fare una mossa offensiva. Le faccio i complimenti e sono contento di averla sfidata... Ma ora devo andare via. Complimenti per la lotta, davvero- mi avvicinai a Ditto, lo misi dentro la sua pokéball e poi me ne andai via.

-Asso. Vieni con me- dissi al mio secondo compagno di squadra -Ho bisogno anche di te

-Arrivo subito- e saltò via da Frak che, nel mentre, lo aveva tenuto in braccio per tutto il tempo

-Ah, già. Marzia. Se poi hai bisogno di fondi per mettere a posto il Ring posso darti una mano-

-Ma... Ma no... Figurati... Non è un problema...- rispose.

-Allora tanti saluti. Arrivederci- e me ne andai al centro pokémon

 

 

Mentre Ditto si riprendeva arrivò Frank pieno zeppo di sudore. Si avvicinò e mi diede un oggetto a forma di pugno stilizzato.

-Uh, sembra un biscotto- dissi mentre lo ritirai dalle zampe del giovanotto -Che cos’è?-

-Ma che dici! Questa è una medaglia!-

-Ah, davvero? Beh, non mi interessa granché… Ma la terrò volentieri, non si sa mai-

-Ma come? Quella lotta non ti ha emozionato? Neanche un pochino? Non… Non ti viene voglia di sfidare un altro avversario pari al livello di Marzia se non di più?- mi domandò con gli occhi spalancati.

-Ehm... No. L'ho trovata una lotta come tutte le altre, solo che quella signora aveva usato la Mecha… Mesa… Lasa… Come si chiamava quella roba là?-

-Si chiama megaevoluzione. Sai che cos'è?-

-Ah già! Megaevoluzione... Uhm, non so cosa sia. Potresti spiegarmelo, in poche parole?-

-è come uno stadio aggiuntivo all'evoluzione. Attraverso due oggetti particolari, infatti, il pokémon si megaevolve, cambiando leggermente forma. Il pokémon aumenta le sue statistiche e, in generale, diventa molto più forte-

-Molto interessante. Come fai a saperlo?- chiesi, incuriosito

-Beh, me lo aveva spiegato una mia cara amica di Kalos…- ed arrossì leggermente.

-Interessante... Vedo che sai tante cose… Potresti essermi utile per viaggiare tra le varie regioni...-

-Hey! Un attimo! Che accidenti stai farneticando?-

-Sto dicendo che potresti viaggiare un po' con me. In questo modo scoprirei i segreti di ogni città. Cosa ne pensi?-

-Io in realtà...- 

-Vorrei una risposta secca ma precisa. Ho fretta. Devo andare alle statue dei Dex Holder e poi devo passare per Kanto-

-Quindi sei in viaggio?- mi disse, incuriosito

-Si, ed ho pure incontrato delle persone strane con millemila mew. Erano tutti vestiti di nero ed hanno provato più e più volte di catturare degli Eevee cromatici. Asso ne sa qualcosa-

-Uhm… È il team Genesi... Allora è ritornato per davvero…-

-Quindi sai qualcosa! Vieni con me, che io sono ignorante su queste cose e sento che devo sapere-

-... Va bene- mi disse -Ma devi promettermi che mi sfiderai. Noi due abbiamo un conto in sospeso da oggi pomeriggio-

-Non si preoccupi, ci proverò... Ed ora scusa, ma devo andare a ritirare Ditto- e mi allontanai.

 

Una volta ultimati i preparativi decisi con Frak il percorso da seguire

-... E poi passiamo per il lago Valore...- disse Yukihira mentre stava progettando il tragitto -... Arrivando così a Flemminia. Cosa ne pensi, Bond?-

-Uhm... Non passiamo nemmeno per un centro pokémon... Come faremo a nutrirci? E se i nostri pokémon si stancano?-

-Non preoccuparti. Io sono un cuoco. Nel mio zaino ci sono abbastanza provviste. Vuoi vedere? Magari decidiamo assieme i piatti da preparare-

-Volentieri- e mi avvicinai al suo zaino. In quell’istante saltò fuori un pokémon tutto nero simile ad una bambola che iniziò a sbraitare.

-BaneBaneBaneBaneBaneBaneBaneBaneBaneBaneBaneBanette!- urlò a squarciagola l’esserino appena sbucato fuori

-... Uh uh uh! Simpatico questo pokémon. Come si chiama?- dissi, rivolgendomi al suo allenatore, con un tono misto tra curiosità ed interesse.

-Si chiama Banette. è un pokémon di tipo spettro e si diverte a spaventare gli altri rimanendo nascosto nel mio zainetto-

-... Ed ora sono arrabbiato. Cacchio! Ho spaventato TUTTI QUANTI!- urlò Banette, tentando di bloccare Frak -TUTTI, TUTTI, TUTTI.. MA PROPRIO TUTTI! Ed ora TU sei capace di non dire nulla? nemmeno un salto, una parola? GRRRRR… Da ora in poi noi due abbiamo un conto in sospeso, sai??? Io ti spaventerò, fosse l'ultima cosa che faccio! RICORDATELO!!!!-

-Sai Frank? Il tuo Banette è veramente uno spasso. Sento la sua voce ed è molto burlone- dissi al suo allenatore

-Cosa? Ma come ti permetti? Gnnnn…-

-Sono contento che ti stia simpatico, Bond. Ora andiamo, forza!-

-Cosa? Non ti ci mettere anche tu, adesso!- disse il pokémon marionetta, sbuffando

E così, in questa aria di festa ed allegria, partimmo per Flemminia.

 

 

 

 

Lontano da noi, però, stava accadendo qualcosa particolare rilievo...

In un luogo sconosciuto, il team Genesis stava complottando qualcosa...

-... E così a Ferrum è comparso un Mewtwo nero, tempo fa?-

-Già. È opera di una strana pietra, ormai andata perduta nei secoli-

-Riusciamo a crearne una artificialmente?-

-I nostri scienziati sono già al lavoro... Ma non so se abbiamo abbastanza tempo-

-Dobbiamo riuscirci. La fase 1 è completata... Dobbiamo ultimare il tutto prima della prossima fase… Potremmo anche farlo dopo, però…-

-Axort, ti vedo perplesso...-

-Si, hai ragione. Stavo pensando a quei due tizi che hanno fermato MissingNo... Ci hanno fatto un favore, è vero... Ma mi preoccupano troppo…-

-Non devi spaventarti. La ragazza non é interessata alle nostre faccende, sta sconfiggendo le varie palestre di ogni regione... Quanto al ragazzo, non capiamo se ha un obiettivo da seguire...-

-Quel tipo... Secondo me ci distruggerà tutti...-

-È impossibile. Abbiamo preparato tutto in modo perfetto. Non ci scoprirà mai fino a quando ci faremo vedere noi-

-Hai ragione... Ma mi preoccupa... E io non voglio essere sotto pressione! E se scoprisse l'origine dei suoi poteri?-

-Questo non succederà mai. Abbiamo anche risolto quel problema-

-Perfetto. Continuiamo così, allora... E forse ce la faremo...-

-... E sarà così, Axort... Una volta iniziata la fase 2, nessuno ci batterà-

-Hai ragione, Morgana. Continuiamo così. Dobbiamo farcela!-

-E ce la faremo *kiss*-

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Capitolo 18: Lilì

Giorno „, mese ™Ø

 

 

Vicino al lago Valore stava per accadere qualcosa di strano... Qualcosa che mi avrebbe donato nuovi compagni di viaggio. Sia umani, sia pokémon.

C'era una donna che stava passeggiando tranquillamente vicino al lago. Indossava una veste tutta bianca ed aveva un grosso cappello elegante, anch'esso bianco. La cosa che risaltava di più, però, non era quel vestito... E sicuramente non era nemmeno il suo Spinda che non riusciva a reggersi in piedi da quanto traballava... La cosa che si notava di più erano i suoi capelli rosa fosforescente. Un colore che riesce a farsi notare anche a 30 Km di distanza...
Ma quel giorno, per lei, non fu così tanto fortunato.
Mentre camminava felice e beata, Spinda si fermò ed iniziò a guardarsi attorno, come se avesse sentito una strana presenza.
-Spinda, che cosa hai notato?-
Non fece in tempo a rispondere che fu attaccato da un attacco di tipo psico.
-Spinda!- urlò la signora, mentre cercava di soccorrere il suo pokémon... Ma all'improvviso sbucò fuori un Metapod e la colpì con un'elettrotela, bloccandola.
-YAAAAAAAAAH!-



In quel momento, ero finalmente arrivato a Flemminia. Posso dire che rimane una bella città, nonostante la sua decina di abitanti, ma ora è un punto di incontro per tanti allenatori che, durante il loro viaggio, passano di lì per trovare ogni statua dei dex Holder. Al momento, la statua si trova al posto della riproduzione della casetta di Celebi e mostra i Dex Holder di Sinnoh: Diamante, Perla e Platino.
Per Indicare che l'allenatore è passato bisogna passare nella casetta a nord-ovest della città. Lì si trova un guardiano (non quello dei leggendari, sia chiaro!) che segna tutti gli allenatori che passano.
-Embé? Tutto qui?- dissi a Frank, dispiaciuto.
-Eh già... Ma ora possiamo andare a Kanto, non è vero?-
-Si, hai ragione. Qui ho fatto tutto... Ma prima devo tornare a Nevepoli. Ho una faccenda da risolvere...-
-Apperò- rispose Frank, stupito -Ma è lontanissimo! Non so se ce la facciamo in tempo... Però posso provare a fare una cosa-
-Spiegami la tua idea-
-So che ad Alola si usa il Poképassaggio, che permette di richiamare alcuni pokémon allenati per questo servizio. Conosco qualcuno che potrebbe aiutarci-
-Allora che aspettiamo? Chiamalo subito!-
-Certamente- e tirò fuori il suo pokénav per tentare di contattare, appunto, questo suo amico. Fece svariati tentativi, ma non ci riuscì.
-... Niente da fare. Non mi risponde proprio-
-Allora dai, andiamocene da qua. Abbiamo fatto tutto-
-Oka_-
-YAAAAAAAAAH!-
L'urlo risuonò in tutta la città. Non si sentiva benissimo, ma si capiva che era un urlo di dolore e paura.
-Chi è stato?- dissi, tenendo alta l'allerta
-C'è solo un modo per capirlo. Proviene dal lago. Andiamo!-
Non me lo feci ripetere due volte. Scattai come un Linoone e tentai di inseguire la voce.
Più si avanzava verso il lago, più si alzava la nebbia. Era fittissima e non si vedeva nemmeno il palmo della propria mano.
-Accidenti! Di questo passo non localizzeremo mai il lago Valore!-
-Tranquillo, Bond- mi disse Frank, appoggiandosi sulla mia spalla -Tra poco tutto sarà chiaro. Gliscor, Scacciabruma!-
Tirò fuori dalla pokéball una creatura strana, tutta viola e con una lunga coda. Annuì ed eseguì l'ordine del suo allenatore, diradando la nebbia
-Ecco fatto. Ora vediamo meglio- mi disse, soddisfatto
-Vedo un'apertura, laggiù- ed indicai un varco -Può essere quella, l'entrata?-
-è molto probabile. Andiamo!-

Una volta arrivati, era impossibile non sentire le urla di prima. Risuonavano per tutto il lago.
-Maledizione- disse Frank -Proprio quando il guardiano ed Azelf sono a Unima...-
-Muoviamoci, Frank. Qualcuno è in pericolo. Non abbiamo tanto tempo a disposizione- e mi buttai in acqua, seguendo la voce.
-Bond, aspetta!- ma era troppo tardi. Ormai ero già andato.
L'urlo veniva dall'altra parte del lago… E lo spettacolo da vedere non era certo tra i migliori.
Su un albero, c’era una signora intrappolata da una ragnatela elettrica. con parte della pelle e dei vestiti lacerata. Ai lati, si trovavano diversi esemplari di tipo coleottero: Scizor, Metapod, Larvesta, Vivillon (motivo pluviale) e Vikavolt. 4 di questi stavano massacrando uno spinta che, indifeso, non sapeva cosa fare. Scizor, invece, stava usando dazaspada per poi colpire la ragazza.
Sentì un bisbiglio. Era Frank.
-Bond, io so chi sono-
-Uh, davvero?- domandai, sorpreso.
-Sono un gruppo di pokémon selvatici che si è stabilito in questa zona. Per qualche strano motivo, nessuno li ha mai trovati... Ma hanno fatto tantissime vittime. Qualcuno ha pure rischiato il coma! Eppure, anche se sembra strano, non hanno ucciso nessuno-
-... E tu che intenzioni hai, adesso?-
-Semplice. Li catturerò. Così si calmeranno-
-E non vuoi sentire neanche la loro opinione? Perché stanno facendo questo? perché sono diventati così ostili?-

-Senti Bond, non tutti hanno le tue capacità linguistiche- mi disse Frank, innervosito -E noi poveri umani dobbiamo fare ciò che ci riesce meglio-
-Allora io ti propongo una cosa: fammi da copertura. Distrai questi coleotteri ed io mi metterò in contatto con loro. Eri un campione, non dovrebbe essere difficile per te-
-Uff... E va bene... Ma sappi che se qualcuno si fa male tu ne sarai responsabile-
-Allora è il caso di muoversi- ed andai addosso ai pokémon coleottero.

-Uh? Che ci fa un umano qui?- disse Larvesta
-Probabilmente sta tentando il suicidio. Non può neanche tirare fuori un pokémon in quella situazione *ihihihihih*- continuò Vikavolt
-Allora accontentatelo. Vivillon, Vikavolt, pensateci voi. Io ho altro a cui pensare- disse Scizor, continuando a fare Danzaspada -Non voglio perdere tempo. Abbiamo una cena da preparare...-
-Facciamo subito!!- risposero in coro, per poi venirmi addosso.
I due prepararono due attacchi differenti: Vikavolt fece Falcecannone, Vivillon fece Sonnifero, aspettandosi di beccarmi grazie all’abilità Insettocchi.
Non potevo schivare. Ero obbligato a subire i due colpi...
...

… Improvvisamente...
-Gliscor! Protezione!-
Arrivò il pokémon terra/volante e bloccò ambedue gli attacchi. Ero sicuro che fosse il pokémon di Frank.
-Ho fatto la mia parte! Bond, ora pensa al resto!-
-Grazie- risposi. Poi, andai sott'acqua per svuotarmi con calma dai pensieri.
Nel mentre, Frank doveva pensare a come gestirli.
-Okay. Esci fuori dalla borsa, Banette. Ho bisogno delle tue capacità-
-baneBanett- rispose il pokémon spettro, saltando fuori dallo zainetto.
-Devi avvicinarti a quello Spinda s-i-l-e-n-z-i-o-s-a-m-e-n-t-e… Devi prepararti a colpirli con Sbigoattacco appena cercheranno di colpire Bond. Intesi?-
-BANETTE!- rispose con una movenza da "signorsì, capitano" per poi andare verso l'obiettivo.
-Nel mentre, devo tenere Gliscor come punto di riferimento per gli avversari. In questo modo posso dare a Bond abbastanza tempo per prepararsi. Durante il viaggio mi ha raccontato che per sfruttare i suoi poteri ha bisogno di tempo per svuotarsi la mente da ogni emozione rimasta...- pensò Frank tra se e se -Devo riuscire ad aiutarlo. Gliscor! Conto su di te! Acrobazia!-
Gliscor eseguì l'attacco con rapidità, ma non fece molti danni. In tutta risposta, si beccò un ronzio da parte di Vivillon.

-Veloce, Bond! Non ho tantissimo tempo!-

Io ero sott'acqua da svariati minuti e stavo ragionando su come risolvere quella situazione
-Dunque... Sono tutti pokémon coleottero e tutti, ad eccezione di Larvesta e Scizor, soffrono molto bene il tipo ghiaccio. Potrei fare una mossa come Bora perché è abbastanza potente da fare seri danni ad ogni avversario. Però potrei far male alla signora... Potrei chiedere a Frank di ordinare a Gliscor di usare protezione per difendere la ragazza... Si... Potrebbe funzionare... Ma Spinda? Subirebbe il colpo... Ma forse non subirà comunque nulla, se ci penso: Larvesta e Metapod sono in una posizione che mi permette di colpirli e sfruttarli come uno scudo per Spinda... Bene! Allora mi preparo ad entrare in scena- e mi svuotai da ogni emozione, attivando così la mia strana aura.

Ci fu una esplosione in acqua e, successivamente, saltai sopra la grotta del lago.
-Frank- dissi a voce alta -Di a Gliscor di usare Protezione vicino alla giovane per difenderla!-
-Gliscor, hai capito cosa devi fare- disse Frank al suo pokémon, assecondando i miei ordini.
Il pokémon annuì ed andò a difendere la giovanotta.
-Portiamo dell'aria fresca. Blizzard!- e, dopo aver alzato le mani in cielo, iniziò ad abbattersi una tempesta di neve dal nulla che colpì tutta la zona. Ciascuno dei pokémon coleottero non riuscì a reggere il colpo e cadde esausto. Pure Banette, che scoprì poco dopo che si trovava lì. Magari mi odierà per questo… Ma pazienza. Dovevo farlo per salvare la signorina.

-Cavolo! Credevo che potessero reggere meglio, questo attacco!- dissi fra me e me -ma non ce l’hanno fatta. Pazienza. Vorrà dire che ci impiegherò meno tempo- e mi collegai a tutti quei pokémon, facendo cenno a Frank ed alla ragazza di stare fermi.
-Coleotteri… Perché fate questo?- dissi con tono semplice e tranquillo -Perché siete così ostili nei confronti degli altri allenatori?-
-Perché? CI CHIEDI PERCHé? A NOI?- urlò Scizor, arrabbiata (solo in questo momento scoprì che Scizor era femmina… Non avevo tempo di guardare la sua coda!) -Noi qui presenti siamo stati tutti abbandonati a causa VOSTRA! CI SIAMO FIDATI DI VOI… ABBIAMO LOTTATO CON VOI… E CI RIPAGATE COSì?-
-Perché ci volete così male?- disse Larvesta, piangendo -Perché siete malvagi nei nostri confronti?-
-Per questo ci vogliamo vendicare… Vi massacreremo… Tutti quanti!- urlò Vivillon, usando Tifone.
-Protect!- e mi parai dall’attacco -… Ragazzi… Io… Sento che vi capisco, ma non so come… Ma so che è stato solo uno scherzo del destino…-
-Se è stato solo uno scherzo del destino- disse Metapod, polemizzando sul discorso -Allora dicci cosa dobbiamo fare!-
-Dovrete viaggiare, scoprire nuovi luoghi e, così, incontrerete nuovi umani e pokémon. Non tutti la pensiamo allo stesso modo e siamo capaci di fare degli errori, più o meno gravi… Ma sento che qualcuno, nel mondo, vi sta solo cercando… E vuole vivere una avventura assieme a tutti voi-
-E se questa ipotetica persona non ci fosse? Se dovessimo sempre rimanere da soli per sempre?-
-Vikavolt… Vivillon… Larvesta… Scizor… Metapod… Non lo avete ancora capito? Non siete più soli. Siete con qualcuno che, proprio adesso, sta vicino a voi. Siete un gruppo, un team vero e proprio. Anche se quello che avete fatto è complesso da perdonare, non potete nascondere che non siete più soli. Viaggiate, cari pokémon, viaggiate! Non ve ne pentirete…-
I pokémon coleottero non risposero. Si guardarono per un po'. Poi si girarono e, con tutta calma, se ne andarono.
-Fiu… Bravo Bond. Ce l’hai fatta!-
-A quanto pare si…- risposi mentre la mia strana aura scompariva -… Ma pensiamo ora alla ragazza!-
-Subito!- ed andammo a soccorrerla.

Dopo averla portata nel centro pokémon di Flemminia, ci sembrava duopo aspettare che si riprendesse. Decidemmo di rimanere lì per due giorni, fino a quando un’infermiera ci avvisò.
-Signori, la vostra amica si è ripresa-
Non avevamo alcuna intenzione di spiegare che non era nostra amica, quindi ringraziammo ed andammo verso la sua stanza.
Ora avevo tutta la calma per analizzare la giovane. Indossava una veste da ospedale. I suoi capelli color rosa acceso erano tutti spettinati, ma non sembrava farci caso. Aveva gli occhi grigi come la nebbia che avevamo incontrato vicino al lago valore e si poteva notare un neo sotto il suo occhio sinistro. Non so dirvi con certezza la sua età… Ma penso sia leggermente più grande di Frank.
non aveva un aspetto eccellente… Ma sembrava che stesse bene. Questo mi rincuorava molto
Ci fece un leggero sorriso.
-Grazie… Grazie davvero…- disse con un tono leggero -Non so come ringraziarvi… Credevo fosse giunta la mia ora… Per fortuna che siete arrivati voi… Come posso sdebitarmi?-
-Non si preoccupi- disse Frank -è stato solo un piacere. Quanto tempo le rimane ancora, qui?-
-Se tutto va bene, oggi posso uscire. È già passato troppo tempo, devo andare a Kanto il prima possibile-
-Anche lei va a Kanto?- dissi, incuriosito
-Eh si, devo andare a fare un concerto. Sa, sono una cantante-
-Una cantante, eh? Interessante... Se non le da fastidio, le chiederei il suo nome-
-Mi chiamo Lilì, piacere-
-Piacere. Io sono Destiny Bond e lui si chiama Frank- dissi stringendole la mano -Se vuole, potrebbe venire a Kanto con noi-
-Volentieri- mi disse, contenta -Datemi il tempo di riprendermi per bene e poi arrivo-
-Va bene. Noi, intanto, usciamo- e, dopo aver fatto un cenno al mio amico di seguirmi, uscimmo dal centro pokémon. Finalmente potevamo partire per Kanto, con una nuova amica a seguirci.




Dopo la lotta contro MissingNo Yvonne era diventata più strana... Come se fosse timorosa di qualcosa. Al momento si trovava nel traghetto che collega Sinnoh e Johto e, per la precisione, era nella sua camera. Aveva un libretto in mano e stava cercando di ideare qualche strategia per il suo team. A parte la presenza di un nuovo pokémon, Inkay, non c'erano grosse novità nel suo team rispetto l'ultima volta che l'abbiamo incontrata.
Nel mentre, le suonò il pokégear.
-Pronto?-
-Yvonne cara! Come stai?-
Era sua madre
-Io... Io bene, tu?-
-Bene, grazie. Dove stai andando di bello?-
-Ho preso il traghetto per andare a Johto. Ho preso tutte le medaglie di Sinnoh, ma la lega è ancora chiusa...-
-Johto? Allora ti farà piacere sapere che la tua amica Lucy sta per diventare guardiana!-
-Davvero? C'è riuscita?- esclamò Yvonne, sbigottita -Cavolo! Non lo sapevo! E... Sarà guardiana di chi?-
-È un pokémon psico e dovresti essere in tempo per vedere la cerimonia della creazione del legame.-
-Penso di avere una idea... Sono ancora in tempo?-
-Hai tempo cinque giorni-
-Cinque giorni... Sono abbastanza. Dovrei farcela!-
-Sono fiera di te, figlia mia... Ma... A Sinnoh... Cosa è successo?
-A... A che pro?-
-Il tempio di Nevepoli... Sei stata tu?-
-Io? Giammai!- disse, mordendosi la lingua. Non le piaceva mentire, ma era obbligata. Lei solo sapeva bene il perché
-Sicura?-
-Sono arcisicura! Dovrei mentirti?-
-Bah, hai già usato i tuoi poteri durante questa settimana... Non mi stupirei nel caso li avessi riutilizzati-
-Beh, non sono stata io. Lo sai che ci sono tante persone con queste capacità, nel mondo-
-Allora stai attenta, tesoro. Se i genitori di quei ragazzi non hanno insegnato loro che non è il caso di mostrare i propri poteri in pubblico... Potrebbero essere assai pericolosi...-
-... Starò attenta, mammina-
-Va bene, tesoro... Ah, già! Lo sai che tuo padre si trova lì? Penso sia vicino ad Olivinopoli...-
-Davvero? Ottimo! Magari ho l'occasione di sfidarlo!-
-Bene... Adesso devo andare *yawn* inizio ad essere stanca... Stammi bene-
-Anche a te. Ciao mamma- e spense il pokégear, preparandosi per arrivare a Johto.

 

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Capitolo 19: Parco lotta

Giorno „, mese ™Ø

Inizio saga: Immersione nell'ombra

 

 

Al fine di non annoiarvi nel raccontarvi il viaggio che ho fatto assieme a Frank ed alla nostra nuova amica Lilì per arrivare a Kanto, dato che non avviene nulla di veramente interessante da dover trascrivere in questo diario, penso sia il caso di continuare con gli avvenimenti di Yvonne, che reputo molto più interessanti e fondamentali per capire alcuni eventi futuri.

 

Yvonne era ormai giunta ad Olivinopoli, città portuale conosciuta per il suo porto funzionante grazie ad un Ampharos. Da quanto sono riuscito a sapere, l'Ampharos che al momento illumina il faro non è lo stesso che hanno incontrato Oro, Argento e Cristallo. Il nuovo arrivato, però, riesce ad illuminare al meglio solo quando è megaevoluto e, dato che la megaevoluzione si attiva soltanto quando il pokémon sta lottando, è stata istituita una nuova legge che sancisce che ogni cittadino di Olivinopoli deve allenarsi con questo Ampharos almeno una volta ogni due settimane ed è obbligatorio riuscire a sconfiggere questo Mega Ampharos per entrare nella palestra acciaio di Olivinopoli, capitanata tuttora da Jasmine.

Anche se può sembrare strano, però, Yvonne non era molto interessata alla palestra... Voleva prima incontrare suo padre, poi la sua amica ad Amarantopoli ed infine aveva tutta la calma per recuperare ogni palestra Che avrebbe perso durante il tragitto.

 

Che ci crediate o meno, suo padre era uno dei vari assi lotta di Jotho.

Voi non avete idea di quanti problemi ha avuto il parco lotta... Veramente. Mi permetto di spiegarvi le origini che ha avuto, la sua distruzione e la sua recente ripresa.

Ai tempi della nascita del team Magma ed Idro, infatti, un uomo appassionato di lotte competitive chiamato Scott decise che era ora di organizzare delle strutture per chi voleva diventare molto forte. All'inizio costruì delle strutture sparse per Hoeen e notò, con gran piacere, che tantissimi allenatori vi partecipavano! Grazie a questa elevata partecipazione, ricevette abbastanza fondi per costruire i parchi lotta: delle vere e proprie città specializzate nelle lotte.

Successivamente, però, iniziarono a succedere cose strane... I fondi scarseggiavano, i partecipanti diminuivano, e sicuramente anche l'antica guerra contro il team Genesi non favorì l'espansione del progetto, che finì col svanire quando il creatore di questo enorme progetto decise di scomparire dalla faccia della Terra. Alcuni raccontano che sia morto, altri pensano che stia lavorando ad un progetto ancora più grande... Ma nessuno sa che fine abbia fatto...

Comunque sia, dopo la fine della grande battaglia, c'era bisogno di allenarsi per essere pronti nel caso ritornasse una nuova minaccia... E fu proprio in quel momento che il padre di Yvonne si fece avanti, formando una piccola organizzazione che si occupa a riportare i parchi lotta nel mondo. Non posso dirvi chi fa parte di questo gruppo perché sono obbligato a tenere il segreto, giustamente, ma vi assicuro che questo progetto non cadrà tanto facilmente! Diciamo che l'unica cosa differente rispetto una volta è che per ogni struttura ci sono almeno due assi lotta, che si danno il cambio tra una lotta e l'altra.

Tornando a noi, Yvonne sapeva perfettamente dove andare: una volta scesa dal battello, infatti, le bastava uscire dalla città, tenendo la sinistra e seguendo il mare, per poi andare subito a destra appena trovava un tunnel. Molto vicino, no?

Scese dalla barca, fece un respiro profondo e partì per il parco lotta.

Era da molto che non vedeva suo padre... Da quasi un anno, a dirla tutta. D'altronde, lei e sua madre abitano ad Unima, che si trova abbastanza lontano da Johto.

 

Una volta entrata nel parco lotta, ammirò con grande felicità tutta la struttura nel suo complesso.

Il parco lotta è diviso, ancora oggi, in svariate strutture. Ogni struttura segue regole diverse e, dopo aver fatto una serie di lotte consecutive, bisognerà sfidare l'asso della struttura. Una volta battuto, il vincitore riceve una parte di uno stemma. L'obiettivo, quindi, è quello di raccogliere ogni pezzo dello stemma per formare quello definitivo. Gli stemmi completi del parco lotta sono una delle richieste fondamentali per diventare assi lotta, i quali devono essere già stati campioni di almeno una regione.

Questo significa che suo padre era stato un campione? Assolutamente no. Era già un asso lotta ancor prima della grande battaglia. Inoltre, a quei tempi, il campione portava una carica più alta. Al momento, invece, sono ambedue della stessa importanza.

Yvonne non aveva intenzione di sfidare tutti gli assi lotta, le avrebbero soltanto fatto perdere del tempo Perché lei non aveva come obiettivo di diventare un asso lotta... Piuttosto, voleva andare da suo padre, asso lotta del "maniero lotta".

Ancora adesso le modalità di gioco del maniero sono sempre le stesse: una volta completata la lotta, si riceve un giudizio e, a seconda della propria bravura, si ricevono dei punti chiamati PM (Punti Maniero). Questi ultimi possono essere sfruttati, per esempio, per scoprire i pokémon che userà il proprio avversario.

All'entrata del parco c'era il padre di Yvonne, che l'aspettava. Stava guardando l'orologio da taschino, probabilmente per tenere controllato l'orario. Si chiama Paride e la sua classe allenatore è "maggiordomo - asso lotta”. 

In quel momento indossava la sua divisa da asso lotta, molto simile a quella di un maggiordomo, per l'appunto, ed era impossibile non notare la sua strana capigliatura: i suoi capelli, color nero corvino, erano divisi da altre ciocche di biondo scuro. 

Paride notò Yvonne ed avanzò verso lei.

-Figlia mia- disse con un tono tranquillo e cordiale -Come stai? È da un po' che non ci vediamo-

-Beh, solo da un annetto...- rispose lei, un po' titubante -Ne è passato di tempo...-

Corse verso suo padre e lo abbracciò affettuosamente

-Papà... Mi sei mancato...-

-Anche tu mi manchi, sai? Però son felice che hai iniziato il tuo viaggio da allenatrice-

-Ma... Come sta andando qui? Non dovresti essere al lavoro?-

-Al momento sto facendo riposare la mia squadra di pokémon. Mi sta sostituendo un nuovo asso lotta. Si chiama Rakiox, è veramente molto bravo, anche se secondo me è un po' troppo testardo e punta troppo all'offensiva-

-Quindi... Quanto tempo abbiamo a disposizione?-

-Più o meno un quarto d'ora...-

 

Ci fu un attimo di silenzio tra loro; poi, lui riprese

-Vorrei farti una domanda: al tempio di Nevep_-

-Mi è già stata fatta questa domanda. No, non sono stata io- rispose con un tono leggermente seccato -Sarà stato qualcun altro, non so...-

-... Yvonne... Tu c'eri... Sii sincera...-

Respirò profondamente, come se si fosse tolta un peso di dosso

-Ehehheheh... Non riesco mai ad incastrarti, padre-

-Naturale, Yvonne. Non sei brava a mentire. Ora dimmi, cos'è successo?-

Iniziò a raccontargli tutti i vari avvenimenti: l'incontro con il sottoscritto, la lotta di MissingNo e l'utilizzo dei suoi poteri anche se sua madre glielo aveva proibito.

Paride iniziò a pensare sui fatti avvenuti. Poi, con un respiro profondo di chi deve dire qualcosa di triste, iniziò a parlare.

-Figlia mia... Ormai sai perché non vogliamo che tu usi i tuoi poteri... Il mondo non è ancora pronto per voi…-

-Lo so, padre… Non me la sento di parlarne- e si allontana.

Paride, dispiaciuto, la richiama vicino a sé

-Yvonne... Vorrei mostrarti una cosa-

-Cosa c’è?- disse lei, frustrata

-Tua madre mi ha mandato un pokémon. Vorrebbe che lo usassi tu durante la tua avventura…-

-Ah si?- rispose, incuriosita -E chi sarebbe?-

-è Bronzong. Te lo ricordi? Ci giocavi spesso da piccola… E ti dava sempre la buonanotte prima di dormire-

-… E poi usava ipnosi perché non mi addormentavo mai-

-Ahahahhah, hai ragione- disse Paride con una grossa risata -è proprio vero-

 

Ci fu un momento di silenzio. Da ambedue le parti non c'erano argomenti nuovi da proporre. Per questo, Paride iniziò a parlare dell'amica di Yvonne

-Ti ricordi Harmony, quella tua cara amica d'infanzia?-

-Vuoi dirmi che sta per diventare guardiana? Si, lo so già. Grazie per avermelo ricordato, comunque-

-Di nulla...-

...

...

...

Silenzio di tomba. Da ambedue le parti non c'erano nuovi argomenti da nominare... O magari non sapevano di che parlare... O magari erano pensierosi su ciò che avevano detto prima. Perché? Al momento non posso dirvelo.

...

...

...

 

-Beh, io allora vado- disse Yvonne, capendo che non c'era nulla né da dire, né da fare

-Allora ci vediamo. Fammi sapere col pokégear, poi, come è andata-

-Va bene... Non vieni, tu?-

-Mi dispiace, ma non posso proprio. tra l'altro, manca poco e poi Rakiox avrà finito il suo turno. Tra poco ricomincerò il mio lavoro-

-Allora… Beh… Ti saluto, papino- lo abbracciò per un po’ e poi, lemme lemme, uscì dal parco lotta

 

-Ottimo. Ora ho pure Bronzong nel team. Durante il viaggio vedrò se rinominarlo o meno... Ma comunque- continuò lei fra sé e sé -Ora devo solo andare ad Amarantopoli, completare ogni palestra e poi andare nella zona successiva-

... Però si accorgerà presto che non riuscirà appieno nel suo intento... Almeno per due anni...

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Capitolo 20: Harmony

Giorno Ø, mese ™Ø

 

 

Amarantopoli... Penso sia tra le mie città preferite di tutta Johto. È strettamente collegata al passato ed alle sue origini ed era una delle città più famose della regione; inoltre, dopo la grande battaglia, è diventata molto più importante di quel che era già.

Dovete sapere che, prima ancora che Oro incontrasse Ho-Oh, c'era una abitazione strettamente legata alle Kimono girl. Ora è diventata la scuola ufficiale per guardiani ed è il luogo peculiare per dimostrare di avere un legame con i pokémon leggendari, diventando, per l’appunto, guardiani.

Nemmeno io posso sapere gli studi che fanno per diventare guardiani, davvero... Ma sono certo che è possibile vedere la cerimonia della creazione del legame tra umano e leggendario.

Mi piace ricordare anche le origini di ottone. Una volta era il luogo di un antico pokémon leggendario ma, a causa di un incendio, tre pokémon sconosciuti persero la vita. Come presumibilmente saprete leggendo i libri di storia, Oh-Ho diede a loro una nuova vita, rendendoli pokémon leggendari. Questi esemplari vennero chiamati Entei, Raikou e Suicune; e furono i primi pokémon vaganti studiati.

Dopo gli avvenimenti che mossero il team Rocket tre anni dopo la loro comparsa, la torre di ottone fu ricostruita, ma il pokémon leggendario della torre non fece più ritorno, rimanendo nelle isole vorticose. Questo pokémon era Lugia, e sarà protagonista degli avvenimenti che andremo a descrivere adesso.

 

Yvonne si allenò un po’ durante il viaggio. Si accorse che Bronzong era troppo forte rispetto agli altri membri e per questo preferiva utilizzarlo per ultimo, dando priorità a tutti gli altri. Vee, Huffle e Boba accettarono volentieri il nuovo arrivato, dimostrando che tutti e tre provavano una forte competizione verso il pokémon squibronzo. L'allenatrice era molto soddisfatta e sfruttò l'occasione per vedere se la lentezza del nuovo arrivato compensava la sua forza. Analizzando il team, pensò che un set ottimo per Bronzong potesse essere proprio il setupper della Distortozona, che rende temporaneamente veloci gli esemplari lenti. Una situazione anomala, è vero... Ma che funziona molto bene al momento perché tutti i membri di Yvonne sono abbastanza lenti.

 

Una volta arrivata ad Amarantopoli, Yvonne notò che c'era qualcosa di strano, come una fiera. Le case erano addobbate di tantissimi gadget color azzurro celeste, e qua e là c’era qualche poster che voleva ricordare che la nuova guardiana del pokémon immersione era pronta, e sarebbe partita a giorni.

Non c’era alcun dubbio… Quella fiera indicava al 100% che Harmony stava per partire!

Iniziò a guardarsi attorno. C'era una gran folla vicino ad una grossa abitazione e capì al volo che era la scuola per i guardiani. Felice e soddisfatta, li seguì.

Davanti alla porta c'era una giovine, seguita da quattro Kimono girl. Provocava una sensazione solenne, quasi regale, ed aveva una veste molto particolare. Aveva i capelli bianco neve che arrivavano fino ai suoi polpacci. In testa, aveva due fiocchetti blu ai lati, vicino alle orecchie.

La sua veste era bianca come i suoi stessi capelli, ed aveva qualche fiocco e ricamatura qua e la. Verso le mani, inoltre, la veste si allungava molto, nascondendo le sue mani, riproducendo le grandi braccia del pokémon abissale. I suoi occhi violacei, infine, davano una sensazione di calma e serenità totale.

Yvonne, sgusciando tra la folla, voleva abbracciarla e farle qualche domanda del tipo "Macciao! Da quanto tempo che non ci vediamo!" Oppure "Vedo che stai diventando guardiana, complimenti" o ancora "Sono contenta del tuo risultato. Posso venire con te ad assistere alla cerimonia?" Ma si frenò. Non sapeva come avrebbero reagito le Kimono girl e non voleva fare una figuraccia.

Harmony, come se le avesse letto nel pensiero, parlò con la Kimono Girl alla sua destra.

-Scusate- disse con un tono calmo e pacato -Vi dispiace se porto con me una mia cara amica?-

-Va bene- rispose una delle quattro -Ma solo e soltanto lei. Nessun altro. Per Lugia avrai bisogno della massima concentrazione. Meno gente ti segue, meglio è-

-Certo. Lo ricordo bene- e tirò fuori dalla pokéball uno Staraptor. Era interessante vedere che Staraptor portava al collo una borsa, probabilmente utile per qualche motivo. Poi, Harmony, si avvicinò ad Yvonne

-Buongiorno, amica mia. Da quanto tempo non ci vediamo?-

-Eehehehh, eh già- rispose, un po' impacciata

-Vorrei che tu venissi con me durante la cerimonia. Ti va bene?-

-Ma certamente!-

-Allora sali sul mio Staraptor. Partiamo adesso- 

Senza dire nulla, le due ragazze salirono sullo Staraptor e, come un jet, partirono verso le isole vorticose, seguiti dai cittadini di Amarantopoli che continuavano ad augurare buona fortuna alla nuova guardiana

 

-Yvonne, raccontami- disse Harmony durante il viaggio -Che cosa stai facendo, adesso?-

-Beh, al momento sto cercando di diventare capopalestra. È un po' complesso, ma me la cavo-

-Vuoi diventare come tua madre, quindi-

-Non proprio. Lei è Ancora una superquattro. Una volta diventata capopalestra, vedrò se andare avanti-

-Brava, Yvonne. Continua così e vedrai che ce la farai. Che tipologia di pokémon usi?-

-Psico. Li adoro!-

-Sono molto soddisfatta per te. Io, come puoi ben vedere, sto per diventare una guardiana-

-Se non ti dispiace, potresti spiegarmi cosa hai studiato e cosa dovrai fare, adesso?-

-Per gli studi non posso rivelare niente, davvero... Ma adesso ci sarà la parte migliore: una volta arrivata al cospetto di Lugia, dovrò avviare la procedura del legame. A seconda del pokémon bisogna usare una tattica diversa. Veniamo preparati per ogni situazione. Ho già una idea su come fare-

-Puoi spiegarmelo, per favore?-

-Dalle mie ricerche ho scoperto che esiste una musica che è stata utilizzata molti anni fa per calmare Lugia. Ho portato il mio flauto traverso- e le indicò la borsa che aveva Staraptor al collo -Forse quello potrebbe funzionare... In alternativa, vedrò i suoi movimenti ed agirò di conseguenza-

-Molto interessante-

Arrivò una ventata di aria calda e, come se fosse un segnale, Staraptor iniziò a scendere.

Harmony chiuse gli occhi e si concentrò, mettendo le mani vicino al suo petto. Poi, li riaprì di colpo

-Strano... Davvero...-

-Cosa c'è, Harmony?- disse Yvonne, sorpresa

-Sento la presenza di Lugia... Ma non riesco ad individuare correttamente il suo luogo. Sarà complesso trovarlo...-

-Ci dividiamo?-

-No, sarebbe meglio di no. Questa potrebbe essere la sua prova...-

-Prova? Non capisco-

-Alcuni pokémon leggendari fanno delle prove ai guardiani. Bisogna interpretare la prova e risolverla senza errori. Se si sbaglia, il pokémon leggendario potrebbe non accettare il legame... Secondo me, devo capire quale isola è corretta senza sbagliare. Yvonne, ti chiedo cortesemente di non dire nulla. Devo risolvere questa prova tutta da sola-

Non rispose. Rimase in silenzio

 

Essendoci ben quattro isole circa, che insieme formano per l'appunto le isole vorticose, Harmony ha 1/4 di probabilità di indovinare dove si sta nascondendo Lugia.

-è impossibile capire dove si sta trovando- disse fra sé e sé -è strano che un pokémon leggendario laccia una prova basata totalmente sulla fortuna... A meno che... A meno che io debba capire se è in una di queste grotte. Sa benissimo che i guardiani, molto spesso, non hanno le stesse capacità come quelle di Yvonne... E se... E se fosse in alto, invece che in basso…?-

Ordinò a Staraptor di eseguire Volo per oltrepassare le nuvole. Lui acconsentì, schizzando in alto come un missile.

Mentre andava in alto, iniziò a notare che il clima si faceva sempre più teso.

-Non va bene... Sta succedendo qualcosa di strano... Yvonne, preparati-

-A cosa?- chiese lei, avendo capito che poteva parlare di nuovo

-A qualsiasi cosa!!!-

 

Superate le nuvole, il clima si fece troppo teso. Yvonne si guardò attorno, non capendo cosa stava accadendo.

-Oh, mio_-

-Cosa c'è, Harmony?- disse la sua amica, stranita

-Sopra di noi...-

Alzarono lo sguardo... E notarono qualcosa di tanto strano, quanto inquietante.

Sopra di loro si trovava Lugia... Ma i suoi colori erano negativi rispetto al normale. Stava volando in cerchio, come se stesse aspettando qualcuno.

Harmony strinse i denti

-Andiamo. Forza, Staraptor. Vai su- disse, decisa a capire cosa non andava

-Ma... Quello... Non è XD001? Lugia Ombra?- domandò Yvonne

-Sembra proprio di si...-

-Ma non era una forma corrotta creata dal team Cripto?-

-Si. Saranno passati oltre 30 anni da quel fattaccio-

-E allora mi sai spiegare perché è lì?- urlò Yvonne, spaventata.

-Yvonne! Cerca di contenerti!- rispose, zittendola con la bocca -Non so perché cavolo è così. Non resta altro modo di scoprirlo. Ora!-

Yvonne tacque, rimanendo dispiaciuta

 

Era proprio lui, Lugia Ombra... O XD001, come volete chiamarlo... E sul suo dorso... C'era... Qualcuno...?

Una tizia, coi capelli viola veleno e con degli occhi tanto neri quanto spaventosi, fissava le nostre due protagoniste con fare minaccioso. Sul suo volto, però, alleggiava una sensazione di... Divertimento.

-Chi sei, tu?- domandò Harmony, con tono di sfida.

-Se proprio ci tieni, il mio nome è Morgana- rispose, con una risata spaventosa -E sono una dei generali del team Genesi, se ti interessa tanto!-

-Gnnn... Allora spiegami cosa c'entra Lugia con voi. Il vostro obiettivo era trovare un modo per clonare i pokémon, e ci siete riusciti... Ma con Mew. Cosa vi interessa Lugia?-

-Non posso rispondere a questa tua domanda sciocca ed insulsa. Non sono così stupida nel raccontarti i nostri piani!- rispose lei, accompagnando sempre ogni suo discorso con una risata -Ma penso che ti interessi di più il fatto che il precedente guardiano non sta molto bene... è leggermente bagnato, sai?-

-Yvonne. Reggiti a Staraptor!-

-C... Cosa?- urlò lei, stupita dalla reazione della sua amica

-Tieni la situazione sotto controllo- e cadde dal dorso del suo volatile.

 

 

 

Yvonne aveva uno sguardo vuoto… Non capiva cosa stava succedendo… Troppe cose in poco tempo! Ci pensò Morgana a sbloccarla

-Quindi tu saresti Yvonne, una dei messaggeri...- disse, con una faccia da boia

-Gnnnn... Come lo sai?-

-Ma è ovvio, eheheheh... Nessuno sarebbe in grado di conciare MissingNo come hai fatto tu!-

-NON SONO STATA IO!- urlò Yvonne, caricandosi le mani di una "aura" magenta, come la scorsa volta.

-Interessante... Il tuo potere si basa sui sentimenti, sulle emozioni... Sarà un piacere lottare contro di te-

-Allora fatti sotto, se ne hai il coraggio!-

-Ad essere sincera, questo Lugia Ombra non mi interessa granché... Ma voglio comunque divertirmi, mica son venuta qui soltanto per fare scena... All'inizio volevo intrattenermi con la futura guardiana... Ma ahimè... Come puoi vedere, non è qui con noi... Quindi penso che sfrutterò l'occasione per lottare contro di te-

Yvonne iniziò a scaldarsi. Si vedeva che si stava infuriando

-Però non ho voglia al momento di lottare, anche perché siamo abbastanza scomodi per combattere tra noi… Quindi ti faccio una proposta. Che ne dici se ci sfidiamo in una lotta aerea? Tanto hai già una buona parte delle medaglie del mondo... Quindi non penso avrai problemi... Voglio proprio... VEDERE *ihihhihihi* LA TUA BRAVURA!-

Yvonne non voleva lottare… Ma sapeva che era una buona occasione sia per guadagnare tempo per la sua amica, sia per mantenere la promessa fatta a sua madre.

-Accetto la tua sfida, Morgana. Vai, Bronzong!-

-PERFETTO *ihihihihihih...* Vediamo cosa sai fare contro CROBAT!-

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Capitolo 21: XD001

Giorno Ø, mese ™Ø

 

La tensione era alle stelle. Yvonne era molto preoccupata e, anche se era in vantaggio tra i due esemplari calcolando i tipi, non si sentiva per niente tranquilla. Quella Morgana, quella sua risata... Non preannunciava nulla di buono.

Quando si fa una lotta aerea solo alcuni pokémon (per la precisione quelli di tipo volante e quelli con l'abilità levitazione) possono entrare in battaglia… Ed Yvonne ha solo due pokémon che possono seguire questa regola: Bronzong ed Huffle.

A causa di ciò, quindi, partiva in netto svantaggio: non sapeva quanti pokémon aveva Morgana Per combattere... Magari tutti i suoi pokémon erano adatti per la lotta aerea... Doveva sperare da questo punto di vista... Nient'altro.

Aveva notato che, guardando i tipi, il suo pokémon era molto avvantaggiato: essendo psico-acciaio, può annullare i veleni di Crobat e rispondere in modo efficace con mosse psichiche… Ma non sapeva cosa potesse fare il suo avversario. Non lo aveva mai sfidato un Crobat in vita sua.

La prima strategia che le saltò in mente era molto semplice ed assai banale: una volta inserita la Distortozona, poteva entrare con tranquillità sul nemico. Una volta addormentato con ipnosi, poi, Crobat poteva essere bersagliato da qualunque esemplare che mettesse in campo. Convinta che la sua tattica potesse funzionare, proseguì.

-Bronzong! Distor_-

-Iahahahahahah! Provocazione!-

Il pokémon pipistrello iniziò a punzecchiare il pokémon Squilibronzo, costringendolo ad usare solo mosse offensive. In altre parole, tutta la strategia di Yvonne era andata in fumo con una sola mossa.

-Accidenti!- disse fra sé e sé, mordendosi il labbro -Non me l'aspettavo. Devo trovare una nuova tattica... Bronzong! Usa Cozzata Zen-

-Schivalo ed usa Ventoincoda! Ora!-

Il pokémon veleno-volante iniziò ad alimentare il vento con la sua mossa, aumentando la velocità dei suoi compagni. Inoltre, grazie a questo potenziamento, riuscì ad evitare la mossa di Bronzong.

In poche parole, Yvonne era in netto svantaggio dopo solo due mosse... Pure di stato, per giunta!

-Bronzong! Colpiscilo ancora con Cozzata Zen!-

Con difficoltà, intercettò il bersaglio e lo colpì in pieno muso, facendolo tentennare.

-Se credi di vincere sfruttando il tipo, allora non hai capito contro chi stai lottando. Retromarcia!-

-è una mossa coleottero. Devo difendermi!- pensò -Bronzong, Protezione, ora!-

Bronzong eseguì l'attacco, formando in una barriera difensiva... Ma, stranamente, Crobat lo colpì comunque, provocandogli seri danni.

-Maledizione! Come ha fatto?-

-Ahhahahahahahaah- urlò Morgana -Mi aspettavo più da te... Non conosci l'abilità "Intrapasso"?-

Yvonne ricordò subito l'abilità, in grado di spaccare le protezioni degli avversari. Non sapeva che Crobat potesse avere questa abilità, credeva che avesse solo Forza interiore

-Dannazione! Non ci voleva!-

-Ma non preoccuparti... Presto il tuo pokémon sarà esausto. Salamence, distruggilo!-

Scambiando il suo pokémon per l’effetto della mossa, tirò fuori la sua bestia cromatica. Salamence era pronto all'azione... Ed era interessante sapere che indossava degli occhiali gialli…

-Questo Salamence ha la lentiscelta- disse Yvonne fra sé e sé -Quindi potrebbe usare solo una mossa potenziando il suo attacco speciale… Bronzong dovrebbe reggere un lanciafiamme, nel caso lo abbia... Anche se ha subito danni discreti dalla Retromarcia di prima… Provo ad attaccare. Bronzong è ancora sotto l’effetto di provocazione-

-Salamence, megaevolviti!-

Morgana alzò ambedue le braccia, incrociandole, e senza l'uso della megapietra Salamence cambiò forma... Le sue ali diventarono molto più curve, dandogli un aspetto più aerodinamico... Ai lati del petto si formarono due protuberanze, usate da questo esemplare per appoggiarci le sue piccolissime zampe... E la sua mascella si ruppe, mostrando la parte muscolare.

Esteticamente, Morgana cambiò leggermente: il suo sguardo si fece più minaccioso e spaventoso e dalle spalle fuoriusciva una aura scura, simile ad un gas tossico…

Yvonne aveva gli occhi sbarrati. Non tanto sui cambiamenti estetici di Morgana, ma su come come cacchio era possibile che Salamence si fosse megaevoluto senza l'ausilio della megapietra e della Salamencite (dato che, come abbiamo detto prima, aveva la Lentiscelta). Non riusciva a capire, era troppo confusa nel fare i calcoli di un Lanciafiamme in queste condizioni...

-E ora ti attaccherò con il solito, consueto e probabilissimo Lanciafiamme!- gridò Morgana, con la sua risata diabolica -Mi sa che devi dire ciao ciao a Bronzong! Ihihihhiihihihhiih...-

Salamence sparò una fiammata enorme dalla bocca che illuminò il cielo come un tuono in pieno giorno. Povero Bronzong... Non poteva far altro che subire il colpo, andando al tappeto.

Yvonne, comunque, riuscì a ritirare il suo pokémon prima che precipitasse nei vortici delle isole vorticose

-Bronzong, rientra subito!- urlò Yvonne, scambiandolo con Huffle.

-Poveretta IAAHHAHAHAHAH- ridacchiò Morgana -Sei VERAMENTE CONVINTA che quel COSO possa riuscire a sconfiggermi? Dai! Ho ancora tempo per divertirmi con te, ehehehehehhhhh-

Yvonne agitata, sapeva di avere le spalle al muro... Non poteva abbattere quella creatura nemmeno con la velocità: ventoincoda era ancora attiva.

In poche parole, era sotto scacco.

 

 

 

 

Nel mentre, che cosa stava facendo Harmony? Torniamo a quando stava cadendo, per scoprirlo

-Ludicolo! Sub! Ora!-

Mentre cadeva nel blu dipinto di blu riuscì a tirar fuori il suo compagno di squadra che attutì di molto la caduta nell'acqua. Poi, grazie alle grandi bolle che forma il pokémon quando esegue Sub, Harmony poté respirare sott'acqua senza paura.

Iniziò a ragionare sul da farsi.

-Morgana ha detto che il precedente guardiano è bagnato... Ma so perfettamente che non può averlo ucciso, non può farlo... Quindi potrebbe essere in una delle grotte… Ipotizziamo che Morgana abbia trovato il guardiano nelle isole vorticose. Potrebbe averlo sfidato, battuto e poi, con calma, potrebbe averlo messo KO ed averlo buttato in acqua. Una volta fatto ciò, aveva tutto il tempo per trasformare Lugia in XD001. Quindi il guardiano potrebbe essere proprio all’interno di una grotta delle isole vorticose-

Indicò, poi, a Ludicolo di entrare nella prima grotta che riusciva a vedere nel suo campo visivo e poi sarebbe dovuto tornare in superficie... Ma prima, doveva risolvere un problema: come contrastava i mulinelli?

Aveva una soluzione.

-Vieni fuori, Basculin!- e tirò fuori il suo terzo pokémon. Era un Basculin linearossa e stava cercando di capire cosa doveva fare.

-Ba Ba Bascul?- Disse, interessato nel sapere cosa ci faceva fuori dalla sua pokéball

-Basculin, fatti prendere da Ludicolo. Poi usa Mulinello per raggiungere quella grotta. Ho bisogno della vostra collaborazione, ora!-

I due esemplari eseguirono i comandi dati dalla loro allenatrice senza fare troppe domande.

 

Dopo una decina di minuti, i due pokémon avevano portato la loro allenatrice a destinazione. Arrivata a riva, cercò di rimettersi a posto la veste (tutta bagnata ed appiccicosa) e richiamò i due pokémon nelle rispettive pokéball

-Grazie amici, ottimo lavoro. Ora devo cercare di orientarmi. Sono già stata qui la settimana scorsa. Dovrei ricordare dove mi trovo, forse devo prima orientarmi. Spero solo di aver individuato la grotta giusta- e si incamminò.

 

 

 

 

Nel mentre, Yvonne stava provando a guadagnare tempo. Huffle non poteva tener testa a MegaSalamence in alcun modo, per questo motivo doveva provare a schivare ogni Lanciafiamme. Non aveva tanto tempo a disposizione prima che il suo pokémon cadesse a terra. Doveva riuscire a farselo bastare.

 

-Ma uffaaaaaaaaAAAAAAh!- disse Morgana, scalciando con le gambe -Io speravo di vedere una lotta movimentata, ricca di azione, suspence, amore, odio e tutte quelle cose che ci sono sui film... A meno che, ihhiihihihihihhh, tu non stia nascondendo il tuo esemplare migliore e che tutto questo sia una messa in scena. Uahahahahah!-

-Maledizione!- pensò Yvonne -Huffle non riuscirà mai a fare a quel pokémon un danno pressoché decente senza subire un potentissimo Lanciafiamme... Mi ha battuto... Però, forse... Forse posso ancora allungare questa lotta per qualche decina di minuti con qualche mossa...-

-EEEEhhiiiii! Ci sei? Woooo? Si è incantato il disco?- urlò la sua avversaria, cercando di riattivarla

-Si, ci sono... Huffle, vai!-

-Io però se tengo la mia megaevoluzione in campo ti sconfiggo anche quel pipistrello... Beh, tanto meglio per me, no?-

-Huffle- urlò Yvonne, precedendo la sua avversaria, zittendola -Turbine, adesso!-

il pokémon psico-volante iniziò a formare un turbinio, che colpì Salamence, rimandandolo nella sua pokéball. Crobat si ritrovò trascinato in battaglia.

-Allora okay, mi divertirò con lui ihihihihhihiihhh…-

-Huffle! Calmamente!-

Huffle chiuse gli occhi e si concentrò al massimo, focalizzandosi su qualcosa di diverso rispetto la lotta, come la forza del mare delle isole vorticose... Fatto ciò, aumentò le sue statistiche offensive e difensive

-Crobat! Non deve potenziarsi di nuovo! Superzanna!- urlò Morgana, capendo cosa voleva fare Yvonne

-Huffle! Usa la tua concentrazione per schivare i suoi attacchi e sfrutta l'occsasione per usare ancora Calmamente!-

-Ma che...? Non dirmi che ora mi sconfigge! Inseguilo!-

Iniziò una vera e propria gara di schivate fra i due pokémon volanti. Da una parte, Crobat cercava in tutti i modi di colpire l’avversario con la sua elevata velocità. Huffle, al contrario, rimaneva molto lenta, ma grazie a Calmamente era capace di intercettare l'avversario, tenendosi in vantaggio

-Crobat, dobbiamo aumentare la velocità. Ventoincoda!-

-Bingo!- esclamò Yvonne, soddisfatta del futuro risultato -Huffle! Vai con Veicolaforza!-

-No, no, nonononononnonoonno... Crobat, fermati, attacca, FAI QUALCOSA DI DIVERSO PRENDI UN TE MA NON USARE VENTOINCODAAAA!-

Troppo tardi. Mentre Crobat preparò il vento per velocizzare i suoi compagni, Huffle lo colpì con un fascio di luce psichica che lo investì dall'alto. A causa sia della superefficacia, sia della potenza della mossa, era impossibile per Crobat reggere un attacco simile.

In poche parole, cadde esausto.

 

Morgana ritirò il suo pokémon pipistrello per mandare di nuovo la sua megaevoluzione.

Yvonne tirò un sospiro di sollievo. Poteva ancora farcela... Forse...

-Bene bene bene... Iihhhihihihihi Non mi aspettavo una ripresa del genere da parte tua...-

Yvonne la guardò, soddisfatta.

-... Io però adesso devo lasciarti. Sai, mi sono divertita con te... Ma ora devo proprio scappare nella regione di Ferrum... Dobbiamo fare tante belle cose lì, noi del team Genesi-

Morgana saltò giù dal dorso di XD001 e fu presa dal suo Salamence, che si allontanò all'orizzonte rimanendo, comunque, megaevoluto

-Aspetta! Non abbiamo finito, qui! Se vuoi dimostrare le tue abilità, combatti!-

Sapeva che, se avessero continuato, Huffle sarebbe rimasta esausta. Era un modo per guadagnare altro tempo.

-Se ci tieni proprio- urlò Morgana, ormai lontana -Porta anche il tuo amico dagli occhi rossi... Ed ora DIVERTITI CON LUGIA OMBRA! Ahahaahahahah!-

Yvonne rimase di sasso... Perché cavolo voleva anche Bond? Ma soprattutto... Sarebbe riuscita a sfidare Lugia Ombra, XD001?

Non poteva saperlo... Sarebbe stata la sua prima lotta contro un pokémon leggendario... E sapeva perfettamente che non doveva sconfiggerlo. Doveva tenerlo lì, in un modo o nell’altro.

 

 

 

 

Harmony era messa abbastanza bene. Dopo un viaggio durato tre quarti d'ora, trovò una rientranza nella grotta delle isole vorticose.

-Ci siamo- disse fra sé e sé -Eccolo qua. Deve essere qui- ed entrò.

Dopo aver superato uno stretto corridoio, vide la grotta dove, di solito, abita il pokémon immersione.

Questa mini grotta, se così possiamo chiamarla, è piena zeppa di acqua. È possibile vedere un piccolo isolotto al centro di questa grotta, dove una volta le Kimono girl avevano richiamato il pokémon psico-volante. Davanti a questo isolotto, invece, è possibile notare una cascata... Ed un giovine che galleggiava sull'acqua... Era vestito come Harmony... Ma l'unica differenza evidente è che era maschio.

Non ci sono dubbi... Era il guardiano!

Harmony si lanciò in acqua e, dopo averlo preso, lo trascinò sulla terraferma. 

-Va bene- pensò tra se e se -Non è morto. Devo solo riprendersi. Forza!-

Iniziò a fare un massaggio cardiaco per permettergli di riprendersi. Dopo un po' lo scuoteva, lo chiamava, per vedere se era conscio. Continuò così per circa un paio di minuti, quando poi l'ex guardiano si alzò di scatto.

-BOWA!!!! ANF... ANF... GUAH!- urlò, sputando dell'acqua

-Ci sei?- chiese Harmony. 

-GUAF... ANF... ANF... SU... SU… SU…-

-Su cosa...?-

-ANF... DOBBIAMO ANDARE DA LUGIA! GUAH! COWGH!-

-Ci andremo. Concentrati a riprenderti, adesso!-

-ANF... ANF... GUAH!!!!-

 

 

 

 

Yvonne prese una decisione. Non doveva far allontanare XD001 dalle isole vorticose. Ritirò Huffle e poi parlò con il pokémon rapace

-Staraptor, aspetta la tua allenatrice giù, nelle isole vorticose-

-Starrr?- domandò il pokémon, sapendo che poi Yvonne non sarebbe riuscita a volare

-Non preoccuparti per me- e cadde dal rapace.

Staraptor la inseguì con una rapidità impressionante al fine di acchiapparla, quando sentì una frase strana...

-Telekinesis-

Non poteva credere ai suoi occhi. Yvonne stava... Levitando!

-Staaaaaa!- urlò, spaventato. Yvonne aveva le mani impregnate di un'aura magenta. Era la stessa aura che la circondava quando sfidò MissingNo.

-Staraptor. Fai quello che ti ho detto. Io tengo occupato XD001-

Lui annuì e se ne andò via.

-A noi due... Psychic!-

Con un gesto di mani, Yvonne coprì XD001 di una leggera aura fucsia, che lo bloccò

-Vediamo se scapperai, eh eh eh…-

Aveva parlato troppo presto. Si liberò e la attaccò con Ombrolancia

-Protect!- e bloccò l'attacco -Vedo che non hai perso il tuo animo combattivo, Lugia... Ma non scapperai da qui. Psychic!-

Ad essere sinceri, Yvonne ci stava prendendo gusto. Voleva lottare contro quel Lugia, ma sapeva molto bene che non era il caso. Doveva lasciarlo qui ed aspettare che Harmony arrivasse il prima possibile per completare il rituale del legame.

 

Ad un tratto, così, di punto in bianco, il vento si calmò ed iniziò a trasportare una melodia sublime, semplice, calma come il mare quando è piatto. XD001 usò tutte le sue energie per liberarsi dalla mossa di Yvonne e si lanciò verso le isole vorticose. Lei lo seguì.

Su uno degli isolotti c'era Harmony che stava suonando una melodia col suo flauto traverso. Vicino a lei c'era il suo Staraptor ed un tizio. Era il precedente guardiano di Lugia, che lasceremo nell'anonimato sia nel nome, sia nell'aspetto.

XD001 la guardò e poi lanciò un grosso boato, per poi buttarsi in acqua. Yvonne non si avvicinò, ma si appoggiò anche lei su un altro isolotto. Era stremata. Telekinesis le aveva assorbito molta energia. 

Il mare si colorò di un nero petrolio e poi, come una lampadina, si illuminò. Dopo poco uscì Lugia come tutti noi lo conosciamo. Con le sue grandi ali bianche, si avvicinò ad Harmony e le toccò la fronte. Era ufficiale. Era diventata la guardiana di Lugia.

-Ah... Tutto qui? Davvero?- si domandò Yvonne, stupita del risultato -Beh... Meglio così... Tutto è bene quel che finisce bene... Eh eh...-

Harmony indicò la sua amica e chiese al suo pokémon se poteva accompagnarla verso di lei. Lui eseguì.

-Harmony... Complimenti...- le disse, stanca

-Yvonne... Grazie, grazie davvero. Ma hai usato i tuoi poteri da messaggera, per caso?-

Non rispose. Sapeva che non doveva farlo. Aveva rotto per la seconda volta la promessa che aveva fatto

-Tranquilla. Non dirò niente a nessuno. Dovresti provare a conviverci, con questi pote_-

-Ed essere rigettata dalla società?- urlò Yvonne. Si era arrabbiata, all'improvviso... Ma nelle sue parole si sentiva una sensazione di paura

-Tranquilla, amica mia. Capisco bene il tuo problema. Vorrei aiutarti, ma non ho le capacità. Sei mai andata da Sabrina?-

Quel nome le ricordò ciò che aveva detto a Destiny Bond e, di conseguenza, il fatto che doveva cercarlo per portarlo nella regione di Ferrum.

-Giusto... Ci devo andare! Grazie, Harmony. Sei stata di grande aiuto!- era ritornata di buon umore, così, all'improvviso… Di nuovo…

-Bene, dai, ti accompagno-

-Tranquilla, non ne ho bisogno- e tirò fuori Huffle -Huffle. Usa Volo!-

Si aggrappò alla sua coda e, con una forza immane, Huffle si alzò in volo, portandola via

-Spero di rivederti presto- disse Harmony, salutandola

-Anche io. Ci vediamo!- e se ne andò via, verso l’orizzonte

 

-Beh, ormai qui non servo a niente. Me ne vado- disse l'ex guardiano, tirando fuori dalla pokéball un Drampa pronto a volare via -... Grazie per avermi salvato, prima-

-Di nulla. Addio- e lui se ne andò via. Cosa fece poi, però, non ci è dato saperlo.

-Va bene. Ora devo solo andare ad Amarantopoli ed ufficializzare il legame. Lugia, mi potresti accompagnare?-

Lui rispose, sapendo che avrebbe vissuto una nuova era con la sua nuova guardiana.

 

Fine saga: Immersione nell'ombra

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Capitolo 22: mistero in mare

Giorno „, mese ™Ø

 

Io ed il mio gruppo andavamo veloci e spediti. Qualche volta ci fermavamo, magari per allenarci tra noi oppure per aiutare Lilì a preparare qualche canzone da usare durante il suo concerto a Kanto... Ma in pochi giorni arrivammo dall'altra parte della regione, per la precisione al porto di Sinnoh.

La città in questione, Canalipoli, è ricordata per una vasta gamma di eventi. Oltre alla presenza del porto, appunto, ci sono anche una palestra ed una biblioteca. Quest'ultima, col tempo, è stata aggiornata con un vastissimo sito online. Pagando un tot al mese, infatti, è possibile accedere a tutti i libri della biblioteca tramite internet. Durante gli eventi che vi racconterò non ci sono passato perché ero troppo concentrato ad andare a Kanto. Al momento sfrutto moltissimo i suoi servizi e, perché no, mi son permesso di aggiungere qualche dato sotto anonimato per correggere od ampliare la mitologia del nostro mondo. Quando sarà necessario, amplierò questo diario citando alcuni testi per permettervi di capire alcuni fatti antecedenti a quelli avvenuti.

Tornando alla città, però, nessuno può dimenticare Cresselia e Darkrai. Era proprio qui che Diamante, Perla e Platino hanno incontrato questi due pokémon misteriosi. 

 

Eravamo lì da poco ed ero impaziente di partire a Kanto. Ci informammo sulla viabilità e se il clima era favorevole per un bel viaggio in barca e rimasi soddisfatto nel sapere che il traghetto che doveva portarci a destinazione stava per partire.

-Forza ragazzi- esultai -La barca parte a breve. Muoviamoci!-

-Arrivo!- disse Lilì, cercando di mettere a posto la sua borsa -Dammi un secondo!-

-Il secondo è già passato- aggiunse Frank, ridacchiando -dai, forza, vieni! Altrimenti perdiamo la barca-

-Puff, pant... Arrivo!- e ci raggiunse.

Il traghetto, in se, era decisamente più grande rispetto quello di Gennaro ed era diviso in tantissime stanze. Ciascuno di noi ne aveva una e si poteva fare più o meno quel che si voleva. Se volevi mangiare bastava andare nel bar; se volevi lottare c'erano delle stanze apposite e se volevi chiacchierare con gli ospiti la hall faceva al caso vostro.

La mia camera era molto minimale. C'era un letto, un cestino ed un armadio dove mettere i propri oggetti, una finestra di fianco al letto ed un bagno. basta. D'altronde non siamo su una nave da crociera, non siamo in un Hotel a quattro stelle e dobbiamo rimanere lì soltanto per due giorni; per questo era possibile accontentarsi.

Tirai fuori Asso e Ditto e provai a distendermi nel letto, avvolto nei miei pensieri. Una volta arrivato a Kanto, infatti, avrei capito l'origine delle mie capacità. Non riuscivo a pensare ad altro. Quel dubbio mi perseguitava da ormai troppo tempo. Era ora di risolverlo.

-Bond- mi disse Asso -C'è qualcosa che non va?-

-Si, amico mio... Sto pensano a quelle cose che mi succedono. Quell'aura, quelle mosse... Chissà da dove derivano...-

-Tra un paio di giorni lo sapremo, giusto?-

-Beh, si, hai ragione-

 

Ditto, invece, non parlava. Sembrava dubbioso...

-Ditto... Cosa c'è che non va?-

-... Non ho niente Bond, tranquillo-

-Puoi dirmelo, non ti mangerò, qualunque cosa sia-

-... Io... Io... Secondo te io potrò usare al completo la mia abilità, in futuro?-

-Certo che si. Io credo in te!-

-... Posso farti una domanda?-

-Certamente-

-Se io decidessi di non seguirti... Ti dispiacerebbe...?-

-... Perdonami, forse non è garbato rispondere ad una domanda con un'altra domanda... Ma potresti dirmi perché?-

-Beh... Io... Uhhm... Come posso dirlo...?-

-Stai tranquillo, amico mio. Fai un respiro profondo ed apriti con me-

-... Io vorrei saper usare al meglio la mia abilità. Pensavo, con te, di riuscire a risolvere questo problema... Ma mi sembra che tu sfrutti questa mia capacità, traendone un vantaggio in lotta-

Annuì. Aveva totalmente ragione ed era impossibile negarlo

-Io vorrei soltanto riuscire ad ottenere la possibilità di incontrare altri Ditto, altri pokémon, altri esemplari. Vorrei imparare ad usare al meglio la mia abilità... Bond... Mi puoi aiutare?-

Avevo capito che stavo per toccare un argomento abbastanza complesso. Mi avvicinai ai mei due pokémon, li abbracciao e dissi:

-Io non so quale sia il concetto dell'allenatore e del suo legame con i pokémon... Ad essere sincero non so nemmeno se posso considerarmi un allenatore... Ma non voglio obbligarvi a seguirmi. Ditto, Asso, se un giorno vorrete smettere di seguirmi io non vi obbligherò, anzi. Accetterò la vostra richiesta. Caro Ditto, esaudirei volentieri il tuo desiderio... Ma preferirei affidarti a qualcuno di cui possa fidarmi. Magari Frank conosce qualcuno in grado di aiutarti. Proviamo a chiederglielo- e mi incamminai verso la porta, invitando i miei due amici di tipo normale a seguirmi.

 

Bussai alla porta di Frank. Nessuno rispose. Provai ad aprire, ma era bloccato.

-Che strano... Non c'è...-

-Magari è uscito- ipotizzò Asso

-Hai ragione. Proviamo da Lilì. Magari è con lei-

Bussai da lei. Rispose.

-Chi è?- 

-Sono Bond. Posso parlarti un attimo?-

-Uh! Certamente. Ti apro-

Entrai nella stanza. Era tutto a soqquadro e Spinda stava cercando di mettere un po' a posto, fallendo miseramente

-Però. Non c'è un po' tanto di disordine, qui?- esclamai

-Eh, lo so. Non sono molto ordinata, eh eh eh...-

-Vuoi una mano?- chiesi

-No, grazie, faccio volentieri da sola. Intanto vai da Frank. Dovrebbe essere nella hall. Io vi raggiungo fra poco-

-Va bene. A dopo!- e me ne andai, seguendo il corridoio

 

 

-Ehm... Bond... Ma perché non le hai fatto quella domanda?- domandò Ditto, perplesso

-Semplice. Era già occupata e non volevo stressarla. Lo chiederemo a Frank-

-Va bene...-

-Stai tranquillo, Ditto. Farò in modo di esaudire il tuo desiderio il prima possibile-

-... Grazie...-

Improvvisamente, così, a caso, un pokémon elettrico ci investì. Caddi a terra, stupito dalla velocità del pokémon che mi aveva appena colpito

-Urca! Che rapidità- dissi fra me e me -Non me l'aspettavo proprio-

In lontananza, sentì una voce

-Siri, Siri! Torna qui, SUBITO!-

Si fermò davanti a me un tizio. Non lo ho riconosciuto bene, stavo cercando di riprendermi dalla batosta di prima, ma era possibile capire che non riusciva a tenergli il passo a causa del suo elevato peso, che lo rallentava drasticamente.

-Puff... Pant... TU...-

-... Io?- domandai-

-Tu... Perché non lo hai fermato?-

Il tipo era furioso, dovevo stare molto attento a ciò che dicevo

-Si calmi, signore...-

-NON MI CALMO!!!! VAI A PRENDERE IL MIO POKéMON! SUBITO! ALL'ISTANTE-

-Okay, okay... Intanto si sieda e respiri profondamente. Ci penso io-

-SARà MEGLIO PER TE! TU NON SAI CHI SONO!-

-Ehm... No... *e sinceramente non voglio neanche saperlo... Sei troppo agitato per i miei gusti*-

-Allora vai a prenderlo. MUOVITI!-

-Okay, okay... Bye bye- E me ne andai

 

Ditto ed Asso erano rimasti a bocca aperta dalla reazione di quel tizio

-Certo che è proprio antipatico- disse Asso -Perché vuoi aiutarlo?-

-Ci sono varie ragioni. Innanzi tutto, era un modo per togliermelo di torno... Ma la vera ragione è che voglio proprio vedere che pokémon sia. Era molto veloce, non lo ho notato molto bene-

-Sei troppo curioso rispetto al solito, Bond. Stai bene? Non è che hai preso la febbre, per caso?-

-Tranquillo, credo di star bene. È che sono rimasto impressionato dalla velocità che un pokémon possa raggiungere-

-Generalmente i pokémon elettro sono abbastanza rapidi- rispose Ditto -Quindi è normale che abbiano questa velocità-

-Hai ragione... Ma se ricordi Frank ci aveva parlato di un pokémon della regione di Alola, Vikavolt. Ha detto che è molto lento... Eppure è di tipo elettro-

-Potrebbe aver ragione, ma magari è soltanto un suo parere. Dovremmo incontrarne uno per poter constatare se è veloce o meno-

-Si, è vero...-

-Scusate se interrompo il vostro discorso- disse Asso -Ma secondo me lo abbiamo trovato-

In lontananza, infatti, c'era un pokémon palesemente elettrico. Mi sembrava di averlo già visto da qualche parte. Era arancione, con dei grandi occhi blu. Era circondato da dell'elettricità azzurra ed aveva alle estremità due piccole braccia a forma di saette, anch'esse azzurre

-Bond... Sbaglio o quello è un altro Rotom?- domandò Ditto

In effetti aveva ragione. Quella creatura era proprio Rotom. Avevo già incontrato un esemplare di questa specie, per la precisione quello di Antema, ma non me l'aspettavo di ritrovarlo. Forse è più comune di quanto m'aspettassi…

-Hai perfettamente ragione… Avviciniamoci con cautela, magari non ci no_-

 

Troppo tardi. Ci aveva visto.

-Buonasera, signore- mi disse.

-Ciao. Come stai?-

-Sono felice come il giorno prima di un aggiornamento-

-Ehm… Tutto bene?-

-Non so se ho capito bene- rispose

Dalla sua voce capivo che era un esemplare femminile... Ma al momento stavo cercando di capire se stava tentando di prendermi in giro o meno. Non che mi desse fastidio, ormai sapete che non riesco a provare tutti i sentimenti… Ma quel pokémon era… strano… insolito...

-Come ti chiami?-

-Siri. Piacere di conoscerla-

-Il piacere è mio-

-Scusa per prima. Non volevo scontrarmi contro di lei-

-Non preoccuparti. Piuttosto… Perché stavi scappando dal tuo allenatore?-

-Non mi preoccupo, signore-

-Chiamami pure Bond. Destiny Bond-

-D’ora in poi la chiamerò “Bond Destiny”. Va bene?-

-Ehm… Si…-

-Piacere di conoscerla, Bond Destiny-

-Il piacere è mio. Ora, puoi rispondermi?-

-Stavo cercando di sfogarmi. Noi pokémon elettro tendiamo ad andare in "surriscaldamento" quando immagazziniamo tanta energia. Per questo mi sono allontanata, cercando di evitare di coinvolgere qualcuno-

-Capisco. Torniamo dal tuo allenatore, adesso?-

-… Va bene…-

Quando mi rispose, vidi Rotom… Strana, triste. Non avevo mai visto un pokémon in queste condizioni. Nemmeno Vee, quando incontrai Yvonne per la prima volta, era così giù di morale. In quel momento non sapevo darmi una risposta, ma si vedeva molto bene che qualcosa non andava.

 

Dopo aver portato Siri dal suo allenatore, che era ancora infuriato per la fuga del suo pokémon, andai a cercare Frank, ma prima tornai con i miei amici nella nostra stanza.

-Bond… Perché siamo tornando in camera?- mi domandò Ditto

-Ho come un dubbio. Vorrei parlarne con voi-

-Ma certamente- rispose Asso, seguendomi -proveremo ad aiutarti-

Chiusi la porta, mi coricai sul letto ed iniziai a fare qualche domanda

-Quel Rotom non vi sembrava strano…?-

-A parte che aveva un nome che sembrava una assistente digitale?- domandò Ditto -No, non mi sembra-

-Mi sembrava... Come posso dirlo... Triste…-

-Uh! Allora non era solo una mia impressione!-

-Hai idea del perché era così triste, Asso?-

-Si… Ho una idea…-

-Dimmi pure-

-Non credo che si trovi bene con il suo allenatore-

-Tu dici?-

-Ho paura di si. Hai visto com’era arrabbiato per tutto il tempo che era fuggita? E ricorderai anche bene come ti ha trattato-

-Hai anche ragione, non posso negarlo… Possiamo fare qualcosa?-

-Non credo. Non sono affari nostri e non è il caso di intrometterci. Non possiamo farci niente-

-Ma magari se ne parliamo con...-

-Bond, capiamo la tua gentilezza verso quel Rotom… Ma non possiamo farci nulla, davvero-

-Uhm…-

-…-

-…-

-…-

-Bond... Andiamo da Frank, adesso?-

-Certamente. Me lo stavo dimenticando- e me ne andai di nuovo, incitando i miei due pokémon di tipo normale a seguirmi.

 

Passarono circa 10 minuti per arrivare alla Hall. Frank e Lilì stavano chiacchierando del più e del meno su una poltrona. C'erano anche altri allenatori e stavano facendo le cose più disparate: spazzolavano i loro pokémon, giocavano a carte, programmavano qualche lotta da fare e venivano serviti dal proprio mostriciattolo tascabile... 

Aspetta... Un attimo... Non mi sembra una cosa così normale!

Ebbene si, c'era qualcuno che si faceva servire e riverire dal proprio pokémon... E guarda caso era un Rotom... Lo stesso Rotom di prima

-Immagino che sia Siri, quel Rotom- pensai -Ecco perché aveva un comportamento singolare. È la "cameriera" del suo allenatore...-

Siri mi rendeva... Triste... Credo. Credo mi facesse compassione, ma non ne sono certo. Non riuscivo a vedere un pokémon comportarsi così. Mi dava fastidio. Volevo fare qualcosa, ma forse era il caso di seguire il consiglio di Asso per il momento...

-Hey! Bond!- urlò Frank -Cosa ci fai lì in piedi? Vieni qui!-

-Ah, si, certo- ed andai verso loro.

 

Mi misi in un angolo della poltrona, per la precisione sul manico, ed incitai i miei due pokémon a seguirmi, mettendosi sulle mie gambe.

-Ciao ragazzi- dissi -Come va?-

-Bene, grazie- rispose Lilì -Stavamo parlando dei misteri e delle caratteristiche che circondano Alola-

-Vi dispiace se mi intrufolo nell'argomento?-

-Assolutamente no. Stavamo parlando delle mosse Z...-

Il nome mi stupì. Mosse Z? Non ne avevo mai sentito parlare

-Mosse Z...?- domandai -Non le conosco...-

-Sono delle mosse potentissime che si possono usare una sola volta durante la lotta. Sono quasi sempre decisive e possono cambiare le sorti della battaglia- rispose Frank

-Hai ragione, Frank. Di solito durante i concerti le uso spesso per fare degli effetti molto spettacolari!-

-Ma da come le descrivete sembrano mosse devastanti... Non saranno mica pericolose per la popolazione?- dissi

-è vero, certo... Ma sono mosse utilizzabili soltanto in battaglia. Sono devastanti, è vero... Ma grazie a "qualcosa" non riescono a provocare danni così devastanti a persone, cose o pokémon-

 

Non riuscivo a capire. Come cavolo fanno queste mosse a provocare delle esplosioni senza, alla fine, provocare morte e distruzione? E nessuno si è mai fatto male? Non riuscivo a capirci nulla. Avevo bisogno di un esempio pratico

-Ad essere sincero faccio molta fatica a seguirti... Potresti farmi un esempio, per favore?-

-Lo farei volentieri... Ma non ho un bracciale Z-

-Nemmeno io- disse Frank -Non tutti possono averlo. Poche persone sono in grado di usare le mosse Z in maniera controllata. Se vuoi saperne di più devi andare ad Alola. Quella regione è conosciuta proprio per le mosse Z ed il suo giro delle isole-

-Interessante. Andrò a darci una occhiata, in futuro. Grazie ragazzi-

 

Continuammo a parlare dei misteri del mondo per tutto il tempo. Abbiamo parlato di Arceus, dei pokémon leggendari e di un mistero riguardante Kyurem. Dato che sarà fondamentale per capire qualche evento futuro ci tengo a riassumervelo.

Si racconta, infatti, che Kyurem sia il "guscio vuoto" del pokémon leggendario che solcò i cieli di Unima assieme ai suoi due re. Questi ultimi, però, seguivano pensieri differenti. Da una parte si cercava la verità, dall'altra gli ideali. Questa netta distinzione portò ad una guerra ed il pokémon leggendario si divise in Zekrom e Reshiram per seguire i due re... Ma ciò che rimase da questa scissione fu Kyurem.

Passarono tanti anni e si scoprì la presenza di un oggetto in grado di ridare a Kyurem la sua forma reale, seppur in maniera limitata. Questo marchingegno, chiamato Cuneo DNA, fu utilizzato una sola volta dal team Plasma per permettere a Kyurem di fondersi con Zekrom o con Reshiram, a seconda di come il fato avrebbe agito. I racconti narrano che, grazie alle potenzialità dei Dex Holder, Kyurem non riuscì a fondersi con uno dei due leggendari per più di due ore e fuggì via. Ancora oggi, però, non si sa che fine abbia fatto. Si dice che sia morto, ma nessuno ne ha la certezza. Un fatto strano, non c'è che dire, ma è importante ricordarselo. Sarà molto importante in futuro.

... Ma torniamo a noi.

 

Ormai si era fatto tardi ed era ormai il momento di chiedere a Frank se poteva aiutarmi

-Frank...-

-Dimmi pure- rispose

-Tu per caso conosci un luogo dove potrei tenere i miei pokémon in libertà, al contatto con la natura, permettendogli di incontrare anche altri esemplari?-

-Uhm... Ad Alola c'è un signore che fa questo lavoro. Non ricordo il nome, dovrebbe essere Paver, ma ti permette di lasciargli dei pokémon. Questi passeranno il tempo su delle isole tropicali create apposta per loro. Si sta bene, in quei posti, e si fa amicizia con tantissimi pokémon. Perché?-

-Ditto ha deciso di non seguirmi più. Io rispetto la sua scelta ma vorrei tenerlo in un luogo sicuro dove posso dire che "lo ho catturato". In tal modo Ditto non verrà rubato da altre persone. Pensi che sia adatto?-

-Si, sono abbastanza convinto-

-Perfetto- e guardai fuori. Era buio, forse erano le 22:30. Avevo voglia di riposarmi.

-Ragazzi, io vi saluto. Vado a dormire-

-Buonanotte- risposero in coro

-Buonanotte anche a voi- risposi

 

Dopo aver dato la buonanotte ad Asso e a Ditto mi coricai sul letto, ripensando a tutto ciò che era successo durante questi mesi. MissingNo, Yvonne, queste abilità strane... Tanti misteri giravano ancora nella mia testa e non avevo alcuna risposta... E ad essere sincero non ho risposto a questi quesiti ancora tutt'oggi.

Saranno passate si e no due ore... Quando ad un tratto sento bussare alla finestra

-Uff... Mi sa che oggi non dormo- e mi affacciai.

C'era Banette, che mi fissava con uno sguardo omicida.

-Ah, è Banette. Buonanotte anche a te- e me ne tornai a letto.

Bussò di nuovo

-Uffa! Cosa vorrà mai da me?- e mi riaffacciai di nuovo

C'era ancora Banette, stavolta megaevoluto, che mi fissava. Forse voleva spaventarmi ma ahimé, forse non aveva ancora capito che non poteva farcela in alcun modo

-Dai, Banette, entra- e gli aprì la finestra. Lui entrò e mi guardò sbalordito

-Cosa ti è successo? Frank ti ha cacciato via? O vuoi dormire con Asso e Ditto?-

-Naaaa-

-E allora cosa ci facevi là?-

-Volevo spaventarti. È da quando ci siamo incontrati che voglio farlo-

-Uhm... Mi dispiace, ma non riesco a spaventarmi-

-MA COME? CAVOLO, ho spaventato TUTTI!!!!!!!! Perché te no?????-

-Dai, Banette, te l'ho già spiegato. Torna da Frank. Ho bisogno di riposare, oggi-

-Eh no! Io non mi sposterò da qua finché tu non ti spaventerai!-

-Allora mi sa che rimarrai qui ancora per molto...-

La situazione si prolungò per un quarto d'ora, fino a quando, sempre dalla finestra, sentì bussare, di nuovo

Io e Banette ci guardammo. Se non era lui... Chi cacchio poteva essere?

-Banette, sappi che se è un tuo altro giochetto io mi arrabbio, sul serio-

-Ehm... Stavolta non sono io-

Il suo sguardo era leggermente terrorizzato. Stava dicendo la verità.

 

Mi avvicinai alla finestra e vidi qualcosa di... Strano... Una creatura simile ad un alga era appicciata alla finestra. Sembrava ferita ed era piena di mucillaggine.

Aprì la finestra. Il pokémon cadde di colpo e Banette saltò via. Asso e Ditto, invece, ronfavano alla grande e non si accorsero di nulla.

-Questo pokémon è ferito... Banette, ho bisogno del tuo aiuto-

-Ehm... O-o-o-okay...-

-Sai se Frank ha delle erbe curative?-

-Ehm... Ha delle iperpozioni, credo-

-Allora vai subito da lui e portamene almeno una decina-

-Ehm... Io non so s_-

-SBRIGATI!-

Banette corse via, capendo che non era assolutamente il caso di tergiversare.

Analizzai il pokémon. Dal suo braccio destro usciva un liquido scuro, simile al sangue. Non avevo luce, potevo usare solo quella che veniva dalla finestra. Inoltre, volevo che Asso e Ditto riposassero.

Mi concentrai, svuotandomi la mente dalle emozioni. Ero pronto.

-Ice ball-

Con la bocca formai una piccola palla di neve compatta.

Mi tolsi la camicia e la usai per avvolgere la sfera di neve. Volevo far uscire meno "sangue" possibile, provocando una possibile vasocostrizione. Ad essere sincero non sapevo nemmeno se stavo facendo qualcosa di intelligente. Dovevo improvvisare, sfruttando ciò che mi ha insegnato Frank durante i giorni che abbiamo passato insieme.

-Gnnnn...- disse il pokémon, sentendo il ghiaccio

-Tranquillo. Adesso ci penso io a rimetterti in sesto-

Non rispose. Era troppo stanco ed affaticato

-Va meglio, adesso?- domandai -Quando arriva un mio amico ti rimetterò completamente in sesto-

-... Gnnn... NNNNNNh...-

-Ti fa male il ghiaccio?-

-U-u-u-un po'. Sono di tipo drago ma spero che mi farai del bene-

Aveva capito che non era in grado di difendersi. Doveva sperare che le mie cure funzionasero

-Mi permetto di farti una domanda... Che pokémon sei?-

-M-m-m-m-mi chiamo Dragalge. Tu?-

-Io sono Destiny Bond. Piacere-

Bussarono alla porta. Era Frank, ancora in pigiama, con una quindicina di iperpozioni in mano

-Ecco a t_- e guardò Dragalge -Ehm... Cosa ci fa lì?-

-Ne parliamo dopo, ora non c'è tempo. Grazie per gli oggetti- e li presi -Vai pure a dormire-

-ma non vuoi una ma_-

-Buonanotte... E portati dietro il tuo pokémon- e chiusi la porta, trascinando MBanette verso il suo allenatore. Non volevo perdermi in chiacchiere. Dovevo risolvere la cosa... E da solo. Se chiamavo tanta gente qualcuno avrebbe provato a catturarlo. Era un rischio che non volevo correre

-Ice beam- e caricai l'attacco nelle mani. Era fondamentale non lanciare l'attacco perché volevo formare un recipiente unendo le mani. Così feci ed il risultato fu quello sperato.

Una volta formata la ciotola, ci versai dentro il liquido delle iperpozioni

-Ecco fatto... Mi servirebbe qualcosa per mescolare...-

Sfruttai di nuovo Ice Beam per formare un piccolo bastoncino di ghiaccio, che mi avrebbe aiutato a miscelare il tutto

 

Una volta finito di preparare il tutto mi avvicinai a Dragalge

-Prova a bere questo. Se tutto va bene dovresti sentirti meglio-

-V-v-v-v-va bene. *Glu... Glu*-

Passarono due minuti di silenzio, poi disse

-M-m-mi sento... Meglio, davvero-

-Sono contento per te- risposi -Mi sai dire cosa è successo?-

-Io te lo dico... Ma se mi togli tutte queste alghe. Sono tante, faccio fatica da solo-

-Non puoi uscire, pulirti in mare e poi tornare?-

-Ehm... È meglio di no-

Avevo capito due cose: innanzitutto che non avrei dormito, quella notte; inoltre c'era un serio motivo per cui non voleva tornare in acqua.

-Va bene- dissi -Prova ad alzarti. Ora ti pulisco-

 

Dopo una attenta pulizia dalle mucillagini (che sarà durata si e no un quarto d'ora) Dragalge iniziò a raccontarmi

-Sono stato attaccato-

-Da chi?-

-Da un gruppo di umani. Hanno provato a catturarmi usando i loro pokémon ma, nonostante la mia scarsa velocità, sono riuscito a scappare via... Portandomi dietro qualche ferita-

-Sai perché volevano catturarti?-

-... No, non lo so proprio. Però puntavano a questa barca. Inoltre, c'era una persona che stava assistendo la scena e non ha chiesto aiuto. Forse era lui che li coordinava-

-Sapresti dirmi chi sia...?-

-Mi dispiace, ma no... Ero troppo concentrato a scappare-

Era interessante. Quindi qualcuno, sulla barca, voleva che questi briganti catturassero Dragalge. Chissà perché...

-Ho una proposta da farti- dissi

-Illuminami-

-Sei certo che volessero catturarti?-

-Assolutamente si. Per questo non voglio uscire-

-Ti faccio una proposta. Per un po' ti tengo in custodia io-

-Un attimo... Vuoi catturarmi???- e cercò di allontanarsi da me, tenendosi sulla difensiva

-Lo so, lo so, ma ascoltami un secondo. Se giri con me come se u fossi un pokémon selvatico chi ti vuole catturare avrà la possibilità di prenderti. Se, invece, ti catturo io temporaneamente potrai stare tranquillo-

-Uhm... Come posso fidarmi...?-

-Quando faccio una promessa la mantengo sempre... Ma se hai un'altra idea dimmela adesso. Inoltre non penso di averti curato per catturarti. Se volevo prenderti lo avrei fatto quando eri vulnerabile, no?-

Dragalge era sotto scacco. La mia tesi era molto difficile da confutare in quel momento.

-... Dai, voglio fidarmi di te-

-Perfetto- e presi una pokéball -Il mio viaggio su questa barca dura un altro giorno. Ti terrò al sicuro-

-Va bene. Però alla prima occasione andrò via e se sarà necessario userò le brutte maniere, chiaro?-

-Limpidissimo!- gli lanciai la pokéball e lo catturai.

Ripresi l'oggetto e dissi:

-Adesso faccio una dormita. Riposati pure, lì dentro. Domani cerchiamo di capirci meglio in questa faccenda-

Prima di coricarmi, però, ripresi il camice. Lo indossai comunque, anche se era freddo, e sia la palla di neve, sia la mia ciotola iniziarono a sciogliersi

-Dai, guardiamo che ore sono- dissi fra me e me

Erano le 7:49 del mattino. Non ho dormito per tutto il tempo

-Se il buongiorno si vede dal mattino... Sarà una giornata moooooooooolto lunga e stancante...-

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Capitolo 23: Kanto, stiamo arrivando!

Giorno „, mese ™Ø

 

Non avevo dormito per tutta la notte. Avevo la faccia inguardabile, atroce. Sembravo un morto vivente.

-YAAAAWNNN... Buongiorno a tutti- disse Asso mentre si svegliava -Come stat_ OH CACCHIO! Bond, non hai dormito? ti vedo malconcio-

-Uhm... Diciamo di si... Zzzzzzz_-

-Bond! Svegliati, perdinci!- urlò Ditto -Cosa hai fatto durante questa notte?-

-Diciamo che sono successe tante cose... Ma non mi sento abbastanza sveglio per spiegarvelo-

Asso e Ditto erano preoccupati. Non mi avevano mai visto così.

 

Sentì bussare alla porta

-Bond? Ci sei? Devo parlarti!-

Era Frank

-Si... Ci sono... Forse... Non ne sono certo...-

-Ma hai lavorato tutta la notte?-

-Più o meno... Si-

-Allora rimani in camera. Ti porto del caffé-

Il nome mi incuriosì. Non avevo mai sentito quella parola in vita mia. Di sicuro non era un pokémon, forse una pietanza... Ma quale? Che dubbi! Magari in realtà sapevo cosa fosse... Ma non ero tanto sveglio per ricordarmelo...

-Un cosa?- domandai mezzo addormentato

Non sentì alcuna risposta. Probabilmente, ormai, era già andato via.

 

Ritornò dopo poco con una tazzina in mano

-Bevi questa. Ti sveglierà subito-

Guardai il contenuto. C'era solo un liquido color marrone scuro.

-E questo sarebbe il fantomatico caffè...?- domandai

-Si, e ti sveglierà-

Iniziai a berlo. La bevanda mi svegliò di colpo, come se qualcosa di strano fosse entrato subito in circolo

-URCA! Che cosa è successo? Mi sento particolarmente sveglio, al momento-

-Allora direi che il caffè ha funzionato-

-Interessante... Ma ora che sono sveglio ho bisogno di te. Asso, Ditto, venite pure voi-

-è per quello che è successo ieri notte?- mi domandò

-Esattamente-

-Raccontami-

Iniziai a spiegare tutto ciò che mi era accaduto durante la scorsa nottata e gli chiesi un consiglio. Frank ci pensò e poi mi disse:

-Uhm... Ho già vissuto situazioni simili. Innanzitutto, Dragalge è un pokémon molto raro ed è stato utilizzato tantissimo, un paio di decenni fa, nella medicina-

-Interessante...-

-Il suo veleno è ricercato per fare svariati antidoti e sieri. Sfortunatamente, però, sia lui, sia la sua forma base sono stati vittime dei bracconieri. Volevano vendere i loro arti, così come era successo con le code di Slowpoke. A quanto pare non riuscirono nel loro intento... Ma adesso Skrelp e Dragalge vivono in acque molto più profonde. A differenza di altri pokémon, però, non hanno cambiato la loro struttura genetica-

-Quindi... Cosa facciamo?-

-Per ora ti consiglio di tenere Dragalge con te. Poi, appena arriviamo a destinazione vediamo cosa fare-

-Va bene. Grazie-

-Di nulla. Ora andiamo fuori, non vorrai mica rimanere tutt'oggi in stanza, vero?-

-Hai ragione- e lo seguii

 

La giornata passò senza alcun problema. Tirai fuori Dragalge per fingere che fosse di mia proprietà (lui non era scemo, lo aveva capito), scoprendo senza volere che gli piaceva tantissimo raccontare le storie della sua gioventù.

Sapevo perfettamente che in futuro lo avrei liberato ma era riuscito ad adattarsi subito all'ambiente che lo circondava. 

-Eh, dopo devo raccontarvi cosa ho fatto con il mio cugino Psyduck. Aaaaah, che bei tempi quando cercavo di sfidare i Basculin e poi trovavamo Kyogre che ci sgridava per tre quarti d'ora-

-Sono delle storie molto interessanti- disse Asso -Non ho mai sentito nulla del genere. D'altronde non ho mai incontrato così tanti pokémon acquatici-

-Eeeeh, l'acqua è un bel posto dove possono avvenire delle avventure- continuò Dragalge -è sempre ricca di avvenimenti. Ovvio, devi aper nuotare e respirare sott'acqua... Altrimenti è leggermente difficile conviverci, no?-

-Hai ragione. Ehi, Bond! Guarda lì! C'è Siri-

 

Stava girovagando e, come la scorsa volta, non era accompagnata dal proprio allenatore. A differenza di quella volta, però, non sembrava agitata... O, come disse lei, in "sovraccarico".

-Hey, Siri-

-Buongiorno, Destiny Bond-

-Giri ancora da sola?-

-...-

-...-

-...-

-Ehm... Tutto okay...?-

-Ecco cosa ho trovato su internet cercando "Giri ancora da sola?"- 

-...-

-...-

-Ehm... Come dire... Io non vedo niente-

-Ecco cosa ho trovato su internet cercando "Io non vedo niente"-

Non riuscivo a capire. Mi stava prendendo per i fondelli? Che strano... Sembrava come se non volesse rispondere alle mie domande. Dovevo capire per quale ragione

-Tutto bene, Siri?-

-Io sto bene. Lei?- 

-Io sto bene, grazie. Ti vedo stanca, sai?-

-Con il mio lavoro è abbastanza normale-

-Lavoro? Di che gen_-

-Bene bene bene. Vedo che ti sei fatta dei nuovi amici, Siri- rispose il suo allenatore, che sbucò dall'angolo della stanza -Sei quello che l'ha trovata ieri, dico bene?-

-Si, sono proprio io-

-Vedo che hai un bel team. Un Eevee, un Ditto... E un Dragalge-

Il pokémon similalga si fermò a raccontare le sue mirabolanti avventure, ascoltando attentamente ciò che diceva quel tipo

-è un pokémon molto difficile da trovare- continuò -... Dove lo hai preso?-

-Me lo aveva dato un allevapokémon. Se non ricordo male era nella pensione di Hoeen... Giusto, Asso?-

-Vee Vee *giusto, proprio così*-

-UUUhhh, quindi hai dato un soprannome ai tuoi pokémon...-

-Al momento è solo Eevee che ha un soprannome. Per gli altri due ci devo ancora pensare... Uh!-

-Cosa c'è?- domandò

-Mi scusi... Mi sa dire che ore sono?-

-Ehm.. Sono le 17:23, perché?-

-Urca!- e mi misi la mano sulla capoccia -Devo assolutamente tornare nella mia camera! Devo andare a studiare!-

-Allora ti lascio ai tuoi studi. Poi raccontami le tue avventure. Son curioso-

-Certamente. Bye bye- e me ne andai, accompagnato dai miei tre pokémon.

 

Una volta arrivato dissi, a bassa voce

-State zitti un attimo-

-Perché?- domandò Dragalge

-Fidatevi di me- e, dopo aver aspettato un paio di minuti, mi avvicinai al buco della serratura

-Icy Wind-

Con un leggero soffio partì un vento freddo che passò per la serratura. Sentì un -AHIA!- e qualche passo rapido. Poi tornai dai miei compagni di ventura

-Okay, abbiamo fatto centro. Lo imaginavo, era abbastanza palese-

-Ehm... Non ti seguo...- Disse Ditto

-L'allenatore di Siri. È lui. È lui quello che vuole Dragalge-

-E che cappero! Lo dico così di punto in bianco, oppure hai almeno una prova?- domandò Dragalge.

-Semplice. Per prima cosa mi ha fatto TROPPE domande su di te. Sembrava che stesse cercando un modo di dimostrare che le mie argomentazioni erano fasulle. inoltre, era davanti alla nostra porta poco fa. Per questo ho usato Icy Wind-

-... Sei intelligente, umano... Ma adesso? Che pensi di fare?-

-Semplice! Ideiamo adesso uno stupido piano-

-... Ma chiamare le forze dell'ordine...? Non è una buona idea...?- domandò Asso

-Si, li chiameremo... Ma prima neutralizzeremo il tizio-

-Mi sembra una cosa complessa e difficile da attuare-

-è proprio per questo che funzionerà-

-Bah. Se lo dici tu-

-Perfetto. Vado a chiamare Frank e Lilì. Magari riusciranno ad aiutarci-

 

La giornata passò e venne la sera. Ero con i miei due amici nella hall e stavamo chiacchierando, ancora una volta, del più e del meno

-Yawn... Ragazzi, io sono un po' assonnato- disse Frank, stiracchiandosi le braccia

-Anche io... Oggi è stata una giornata stancante- disse Lilì

-Perfetto. Allora andiamo tutti a letto- conclusi -Dai! Domani arriviamo a Kanto-

-Buonanotte amici-

-Buonanotte- risposi assieme a Frank.

 

Dopo essere tornato in stanza Iniziai a sonnecchiare. Qualche ora dopo, però, sentì qualcosa muoversi vicino alla porta

-Ci siamo- pensai -Ora inizia il suo incubo. D'altronde se l'è cercata... Peccato-

La porta si aprì e vidi un tizio, coperto con un giaccone nero nero, muoversi silenziosamente. Aveva scassinato la porta ed era seguito da un Rotom. Si stava avvicinando alle mie pokéball

Mi lanciai addosso a lui e gli bloccai le braccia utilizzando delle leve articolari. Lo girai, mettendolo tra me e Rotom, sfruttandolo come scudo umano

-Hai fatto un grosso errore- gli dissi -Un grosso, enorme errore-

-GNNNN... Lasciami!- urlò -Altrimenti sarò costretto ad usare la forza-

-Fai pure. Non sarai capace di farmi paura- e lo scaraventai verso il pokémon plasma

-Urgh! Vediamo se riuscirai a fermare questo- disse lui, tirando fuori un coltello da cucina

-Va bene. Sheer Cold-

Appena lo dissi l'aria attorno alla stanza iniziò a raffreddarsi improvvisamente. Il coltello del furfante si congelò e, poco dopo, si ruppe in mille pezzi.

Il mio avversario indietreggiò ed i miei occhi ed il mio numero iniziarono a caricarsi di quella strana aura azzurra.

-Dove credi di andare?- dissi portandomi dietro le pokéball con Asso, Ditto e Dragalge -Vieni qui... Prova a prendere Dragalge, se tanto ti interessa-

-Gnnnn... Dovevo chiamare i miei sgherri, lo sapevo... Io me la squaglio!- e sgusciò via

-Affronta le tue paure!- urlai -Asso, Ditto! Fate il vostro lavoro!-

I due pokémon di tipo normale andarono verso le stanze di Frank e di Lilì mentre io, col pokémon similalga, inseguivo quel furbante. Non avevo alcuna necessità di correre. Sapevo sia cosa avrebbe fatto, sia dove si sarebbe fermato. Era un libro aperto, per me.

 

Il tizio continuò a correre e mi aveva seminato da molto tempo. Sospirò

-Fiu! Ce l'ho fatta. L'ho semi_ Oh no...-

Davanti a lui c'era Asso che si avvicinava lentamente, con uno sguardo molto spaventoso

-Siri, distruggilo con Fulmine!-

Rotom si caricò di elettricità e colpì il piccolo Asso con una scarica di elettricità... Ma non centrò il bersaglio. Eevee, al contrario, riuscì a colpirla con Palla Ombra che colpì perfettamente il bersaglio

-Accidenti! Ed ora?-

-Vee vehvehvehveeh! *Non scapperai, stanne certo!*-

Il criminale guardò dietro e mi vide arrivare. C'era solo un posto dove poteva andare. Alla sua sinistra, infatti, c'era una grossa porta aperta che portava all'arena di quella barca

-Siri, vieni con me, presto!-

-R... Ruooooo! *Ouch, che dolore... Arrivo!*-

 

Il luogo in cui si trovava era la zona di lotta della nave, come ho detto poco fa. aveva una forma ovoidale ed era possibile notare sul pavimento le strisce per posizionarsi in battaglia. c'era solo una cosa molto interessante: oltre all'entrata, non c'erano vie d'uscita!

Siri stava cercando di capire cosa poteva fare... Ma la Palla Ombra di Asso si era dimostrata troppo efficace e non aveva le forze per affrontare una lotta. Una cosa era assolutamente certa: non avevano alcuna via di uscita.

-E adesso... Cosa credi di fare...?- domandai, avvicinandomi sempre di più ai due tipi

-... Persian, vai!-

Tirò fuori un pokémon tutto nero con la faccia curiosamente rotonda. Sulla capoccia portava una piccola pietra blu

Asso voleva lottare ma lo frenai. Dovevo sconfiggerlo con QUEL pokémon

-Dragalge, abbattilo!-

Il pokémon similalga comparve dinanzi agli occhi dell'avversario. Già era spaventato dalla mia presenza, figuriamoci se aggiungiamo il fatto che doveva combattere contro chi voleva catturare.

-Persian, Bruciapelo!-

-Perfetto!- pensai -Dragalge, usa Tossina. Devi anticiparlo!-

In maniera abbastanza stupefacente il pokémon veleno-drago colpì l'avversario, iperavvelenandolo. L'avversario, però, era ancora in piedi

-Salta-

-Cosa?- domandò il pokémon, sorpreso

-Fai quello che ti ho detto. Salta!-

-Se lo dici tu- ed eseguì l'ordine

-Persian! Usa Sgranocchio!-

Il pokémon nobilgatto spiccò un gran salto per raggiungere il suo bersaglio. Non lo sapeva, ma stava per entrare nella mia trappola

-Bingo! Stritolalo col tuo corpo e, quando stai per cadere, sfruttalo per attutire il colpo-

-Mi piace. Eseguo!-

Si appiccicò all'avversario e lo scaraventò a terra, mettendolo KO. Quel furfante era sotto scacco. Non aveva altri pokémon da poter utilizzare.

I miei occhi erano ancora carichi di quell'aura e mi avvicinai, lemme lemme, al tizio. Volevo concludere la faccenda il prima possibile.

-Chi sei... Cosa diavolo sei!?!?!?!?!?-

-Io sono il tuo incubo peggiore. Sheer Cold-

-GWAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH!-

 

 

Passarono tre ore prima che la polizia venisse a ritirare quel furbante. Lo avevo ghiacciato in maniera temporanea, come un sonno criogenico. Dalla sua faccia si vedeva soltanto una emozione: terrore

-E così tu saresti Destiny Bond- disse un poliziotto -Interessante... Ho sentito parlare di te qualche mese fa sui giornali... Questa è opera tua, per caso?-

-Il fatto che sia ghiacciato? Si, è opera mia. Non mi dica come ho fatto e bla bla bla perché non lo so nemmeno io-

-Ah... Beh, ehm... Ci sei stato di grande aiuto-

-In realtà è grazie a Frank e Lilì. Sono stati loro a contattarvi. Dovreste ringraziare loro-

-Se è per quello lo abbiamo già fatto-

-Mi interessava una cosa: i suoi pokémon che fine faranno...?-

-Rimarranno con lui. Sono comunque di sua proprietà, non possiamo liberarli-

-Uhm... Vorrei parlare col suo Rotom-

-...Perché?-

-Non ve lo ha detto, Frank?-

-... Ah, si! Certo! Va bene, signor Bond-

Chiamò un altro poliziotto e gli disse qualcosa del tipo "porta qui Rotom" o simile... Fatto sta che, dopo un paio di minuti, trovai Siri accompagnata da due Arcanine

-Possiamo parlare in privato...?- domandai.

-Certo- e si allontanarono, tranne i due pokémon Leggenda

 

-Siri...- dissi al pokémon plasma -Vuoi davvero rimanere Con lui...?-

-Ecco cosa ho trovato su internet cercando "Vuoi davvero rimanere Con lui...?"-

-Eddai! Son serio, adesso!-

-Frena, frena-

-Io penso che il pokémon adatti la propria natura a seconda del suo allenatore e dei suoi bisogni. Io non penso che tu sia una furbante, lo vedo nei tuoi occhi-

Lei non rispose, ma guardò in basso. Continuai nel discorso.

-Ovvio, potrei sbagliare, ma voglio farti una proposta. Sei un pokémon molto singolare, devo ammetterlo... Per questo ti propongo di viaggiare con me. Ovvio, non devi sentirti obbligata, ma voglio darti questa opportunità- e guardai l'orologio -... Non per darti fretta, ma posso darti solo un'ora per scegliere. Scusate, Arcanine, vi restituisco Siri- e me ne andai.

La proposta, per Rotom, era molto allettante. Poteva continuare a viaggiare, con nuovi amici e nuove avventure... Ma si era abituata troppo a quel mascalzone. Certo, il fatto che la trattasse come una serva e che la utilizzava per scassinare le porte non era certo una cosa bellissima... Comunque sia, però, non voleva separarsi dal suo amico Persian. Erano una squadra inseparabile, quei due. Cosa era meglio fare...? Non lo sapeva bene perché se decideva di seguire Bond avrebbe iniziato una nuova vita... Ma avrebbe perso uno dei suoi più grandi amici.

Era dubbiosa ed aveva solo 60 minuti di tempo. Doveva decidere, e in fretta.

Si avvicinò ai due Arcanine e provò a parlare con loro

-R... Roty Rot....? *Ehm... Potrebbe venire anche Persian con noi...?*-

-Ar.... Arca! *No, mi dispiace. Non potrà andare con il signor Bond perché, poi, il suo allenatore non avrebbe più pokémon*-

-Nine Arca Nine! *Inoltre, da quel che so, il signor Bond ha provato a parlare con lui... Ma ha rifiutato la proposta*-

Siri non aveva scelta. Doveva decidere per sé.

 

-Sono passati 57 minuti- pensai -A momenti saprò il risultato-

Si avvicinò un Arcanine della polizia e mi fece cenno di seguirlo. Io lo seguì.

Mi portò da Siri, che guardava per terra. Aveva il volto scuro...

-Siri... Dimmi pure-

-...-

-Qualcosa non va...?-

-Io... Io... Ho paura...-

-Raccontami-

-Io... Io... Non ne posso più di quello che ho fatto, me ne vergogno... Vorrei ricominciare... Ma sento che mi mancherà Persian... *sigh*-

Non risposi, ma le accarezzai il volto, mostrandole la mia comprensione

-... Un giorno *sigh*... Possiamo incontrarli...?-

-Non posso darti una certezza, Siri. Mi dispiace-

Non disse altro, ci stava pensando su

-Non devi sentirti obbligata, ricordatelo-

-...-

-...-

-Puoi venire con me...?-

-Va bene- e la seguì.

Mi portò nella stanza del suo allenatore. Ormai era svuotata da ogni cosa, ma c'erano ancora degli oggetti singolari. Un frigorifero, un forno ed un tagliaerba. Tutti e tre avevano una cosa in comune: erano colorati con un arancione acceso.

-Questi erano alcuni degli oggetti che aveva rubato... Ma non mi ha mai permesso di usarli per cambiare forma... Se vengo con te... Posso Portarne uno dietro...?-

-Certo! Quale vuoi?- domandai

-... Il forno... Perché penso che mi aiuterà ad evitare di surriscaldarmi, dato che, così, diventerò elettro-fuoco...-

-Vai pure-

Si avvicinò all'apparecchio e, lemme lemme, si fuse con l'oggetto, cambiando forma. Non c'è nulla di particolare da dire sull'aspetto, dato che era la "fusione" tra il pokémon e l'oggetto... Ma sembrava contenta, rinata.

-Siri... Da ora in poi sei nel mio team. Congratulazioni-

 

La polizia internazionale se ne andò via con Persian ed il suo allenatore. Mi salutarono e scoprì che uno di loro si chiamava Bellocchio (Che, tra l'altro, lo reputo un nome strano...). Io andai a dormire con la nuova arrivata e, il giorno dopo, la barca attraccò ad Aranciopoli, a Kanto

-Perfetto, siamo arrivati- pensai -Finalmente... Ah, già. Devo risolvere delle cose, prima di partire!-

Incontrai Frank e Lilì e, una volta scesi, decidemmo che percorso seguire.

... E, passando per Lavandonia, arriveremo a destinazione. Chiaro?- domandò Frank

-Chiarissimo!- rispose Lilì

-Perfetto... Ora però è giunto il momento- e tirai fuori Dragalge

-Dragalge... È il momento di separarci. Come ti ho promesso, adesso sei libero-

-Grazie, umano... Ma rifiuterò-

-Come...? non volevi tornare dagli altri...?-

-Beh, si... Ma mi trovo bene con voi. Potrei essere utile nelle tue lotte e mi piace il tuo metodo creativo do combattere. Vorrei seguirti... E poi, beh, non vi ho ancora raccontato tutte le mie vicende in mare, eheheheh-

-Allora, se vuoi seguimi, ti propongo un soprannome...-

-Spara!-

-Quando ci siamo incontrati eri coperto di Mucillaggine... Allora ti chiamerò così: Mucillaggine. Ti va?-

-Che nome singolare... Mi piace! Affare fatto-

-Allora (ri)benvenuto nella squadra- lo ritirai nella pokéball ed aggiornai il gruppo sul nuovo arrivato. Poi, con gli altri due umani, me ne andai. Ormai ero a Kanto... Avrei scoperto le origini del mio potere... E tutti i miei dubbi se ne sarebbero andati... Forse...

 

 

 

 

Intanto, ad Alola...

-Come è possibile che qui Zygarde non ci sia???? Ma ufffaaaaaa!-

-Tranquilla, Morgana, te l'avevo detto che qui non ci sarebbe stato-

-Avevi ragione, Axort... Dovevo ascoltarti, accidenti!-

-Non è un problema. Il nostro capo sta guadagnando tempo...-

-Perfetto. Andiamo nella regione di Ferrum. Dobbiamo fare l'ultima cosa e poi la fase conclusiva sarà completata-

-Beh... Devi andarci tu. Io devo partire per Kalos-

-Ah già, è vero... Me lo stavo dimenticando, ihihihihihih-

-è normale, Morgana. Succede a tutti-

-... Ci dividiamo?-

-Si, direi di si-

-Buona fortuna, Axort-

-Anche a te-

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Capitolo 24: i messaggeri dell'equilibrio

 

Giorno Ø, mese ™Ø

 

Erano passati tantissimi giorni da quando eravamo a Kanto. Mancava poco, ormai, ed ero pronto di sapere la verità sulle origini del mio strano potere.

Nel mentre, non lontano da qui, Yvonne si stava avvicinando sempre più nella stessa città per "ritirarmi". Sapevo che l'ora sarebbe scoccata. Ero pronto!

 

Il nostro obiettivo era Zafferanopoli. Era una città molto conosciuta grazie alla Silph SPA alla palestra di Sabrina ed al dojo lotta… Al momento, però, è una delle città meno sviluppate di tutta Kanto. A causa della grande guerra, infatti, l'azienda della Silph SPA è stata abbattuta e Sabrina ha deciso di ritirarsi dalla carriera di capopalestra, lasciando il posto a sua figlia, che utilizza pokémon di tipo psico e lotta, in onore alla vecchia rivale della palestra di sua madre. è interessante pensare che la figlia di Sabrina è l’unica capopalestra specializzata nel doppio tipo

Non era facile capire dove si trovasse Sabrina, anche perché le case erano tutte uguali, e non avevo tanta voglia di andare da sua figlia per chiedere informazioni (non me la sentivo di fare una lotta, nel caso), quindi passai la giornata a chiedere le indicazioni a destra e manca assieme a Frank e a Lilì.

Non so se ero io che non capivo… Ma cappero! Gli abitanti continuavano a dire argomentazioni contraddittorie tra di loro!

-Dovete girare a destra e poi continuare dritto- diceva uno

-Eh no! Non abita mica alla nostra sinistra?-

-Naaa, impossibile! Sono sicurissimo!-

-State sbagliando tutti quanti! Abita vicino al centro pokémon-

-Sicuro? Non era dalla parte opposta del pokémarket...?-

Insomma... Un casino che non potete immaginare!

 

-Ehm... Bond- mi disse Lilì -Non è forse il caso di chiedere a sua figlia...?-

-Ad essere sincero non c'ho tanta voglia di lottare-

-Beh, non è mica detto che ti sfiderà...-

-Vedendo la determinazione di Frank nelle lotte, direi di si-

-Cosa?- domandò lui 

-Niente, niente, ti ho fatto un complimento *se lo vuoi considerare tale*-

-Fatto sta che non ho voglia di perdere una giornata, oggi. Dopodomani ho il concerto, ricordatelo!-

-Uff... E va bene, andiamo dalla figlia di Sabrina. Frank... Se per caso chiede di sfidarla… ci pensi tu?-

-Urca! Quale occasione per ribatterla. Certo!-

-Allora forza, andiamo-

 

 

Avete presente quando vi dicono che "portate iella"? Perfetto. Allora potreste immaginare che la palestra era chiusa per “manutenzione”

-Ehm… ho come l’impressione che abbiamo le mani legate…- dissi

-E adesso...? Che facciamo...? Bond, non puoi lasciar perde_-

-Assolutamente no, Lilì!- risposi -Sono venuto qui apposta. Se siete d'accordo, io propongo di dividerci. Ci vediamo stasera al centro pokémon. Per qualsiasi cosa, contattiamoci tramite interpoké o simili-

-Perfetto. Allora noi andiamo a Celestopoli ed iniziamo a fare tutti i preparativi, tanto non ci impiegheremo tanto. Bye bye, Bond- mi dissero in coro

-Ci vediamo dopo-

 

-Allora...- dissi tra me e me -Cosa potrei fare...? Qui non riuscirò ad ottenere informazioni, dovrò cercare altrove oppure continuare a girovagare a caso?-

-Hai bisogno di qualcosa?- mi domandò qualcuno. Mi girai di scatto e notai che stava parlando con me.

Era una ragazza, probabilmente sui 20 anni, ed indossava una giacca color beige. I suoi lunghi capelli erano biondo cenere ed era accompagnata da una donna. Quest'ultima, che presumibilmente aveva una cinquantina d’anni, indossava un completo abbastanza casual. Aveva, però, qualcosa di molto singolare: Indossava, sulle braccia, due grossi anelli color nero e verde fluorescente. non rimasi ad analizzarle oltre perché ero concentrato sulla domanda da fare.

-Uh, Buongiorno! Sto cercando la figlia della signora Sabrina, sa dirmi dove si trova...?-

Il mio obiettivo era semplice: volevo fare in modo di incontrare questa capopalestra. Mi serviva sapere dove era sua madre e di certo non potevo continuare a chiedere agli abitanti. Sarebbe stato come tergiversare.

-è davanti a te, allenatore- rispose la donna dal completo casual -Dovresti portare rispetto alla figlia di Sabrina-

-Stai tranquilla, madre. Probabilmente è un turista e non poteva sapere chi fossi-

-Scusate se vi interrompo... Ma lei è la figlia di Sabrina... Quindi lei col completo casual… è Sabrina... Dico bene?-

-Esatto-

-Uh! Perfetto, finalmente l'ho trovata- e le strinsi la mano -Avrei bisogno di lei, sa?-

-Ma come- disse la figlia -Non sei venuto per lottare in palestra?-

-Ad essere sincero no *e non sono nemmeno un allenatore che colleziona cianfrusaglie di metallo*. Ho dei dubbi su una cosa e mi è stato detto di rivolgermi a Sabrina-

-Uhm... Che genere di domande...?-

-Come dire… Quando mi svuoto da ogni pensiero mi accadono delle cose strane... Sembra che io riesca a fare le mosse dei pokémon-

I passanti si fermarono e mi fissarono, sbigottiti e spaventati

-Ehm… Che cosa ho detto di male…?- chiesi -Ho semplicemente fatto un quesito a questa signora-

-Aurora, Figlia mia, accompagnaci a casa. Questo è un argomento da discuterne in privato-

-Va bene- e si incamminarono.

Io le inseguii, ma non riuscivo a capire la reazione dei passanti… chissà perché…

 

 

 

Arrivati a casa di Sabrina (che si trovava nella parte opposta del pokémarket. Ringrazio chi mi aveva dato le informazioni esatte) la figlia mi invitò ad entrare. Senza pensarci tre volte entrai e fui accolto da tantissimi pokémon Lotta e Psico. Tra questi, mi ricordo Alakazam e Kommo-o.

-Buongiorno- dissi ai due mostriciattolo tascabili -Come state?-

-Ala kazam! *bene, grazie*-

-Kom, Kommo-o *bene, anche se ho un po' fame*-

-Ka zammmm *ma se hai mangiato tre minuti fa!*-

-Kommmowwwww *ma io ho fameeeeeeeee*-

-Eh eh eh, che simpatici- aggiunsi -Mi scusi, Sabrina... Le dispiace se tengo fuori i mie pokémon...?-

-Assolutamente no. Basta che mi dici quali sono-

-Un Eevee, un Ditto, un Dragalge ed un Rotom calore-

-Fai pure. Fai come se fossi a casa tua-

"Casa tua”… Quella frase mi colpì. Mi aveva ricordato che non sapevo ancora le mie origini, la mia famiglia… Ma non era ancora il momento per pensarci sopra, avevo altro da fare.

 

-Vuoi del tè?- mi domandò Sabrina

-Bah, perché no?-

Di tutta risposta guardò il suo Exeggutor. Senza dire alcuna parola, il pokémon nocecocco annuì, come se avesse recepito il messaggio

-Quella cosa… Riesco a farla pure io, sa?-

-Quindi riesci a sentire la voce dei pokémon…-

-Si, esatto. proprio le loro voci-

-… C’era un forte allenatore, di nome N, che era in grado. Lo conosci, per caso?-

-Un attimo… C’era un allenatore che si chiamava come una lettera dell’alfabeto?- domandai -Okay, penso di averle sentite tutte-

-Eh eheh… Mi dispiace per te, ma non sarà così, anzi. Scoprirai che io, tu, Yvonne e questo fantomatico N abbiamo una cosa in comune-

-Come?-

-Aurora, potresti uscire da qui? Devi controllare i lavori di manutenzione, no?-

-Certamente- e si allontanò

 

 

-Allora... Tu dovresti essere Destiny Bond... E ti ha mandato qui una certa allenatrice più piccola di te di nome Yvonne, dico bene?- disse Sabrina mentre guardava attentamente il tè che aveva portato Exeggutor

-Esatto... Ma come fa a saperlo?-

-Adesso capirai come posso farlo. Per farlo, ti racconterò una storia-

-Che genere di storia?-

-Psychic- ed iniziò a levitare un libro che si avvicinò a me. Era impossibile non intuire che aveva,  più o meno, le stesse capacità di Yvonne. Guardai il libro. Si chiamava “le origini del mondo”

-Destiny, devi leggere qui: capitolo 743, paragrafo 74, riga 12-

-Va bene- 

Il testo che riporterò qui sotto è una sintassi dell'originale, dato che questo paragrafo era lungo cinque pagine!

 

 

Tanti anni fa (si parla di miliardi o forse anche più) il mondo venne generato da una creatura mistica chiamata Arceus. Probabilmente lo conoscerete già: è il pokémon che ha generato tutto, Il pokémon primevo.

Tutti voi ricorderete, più o meno, la sua forma: è un pokémon quadrupede, con una "catena divina" sul ventre ed ha la possibilità di modificare il suo tipo a seconda della lastra che tiene.

Ebbene... Alle origini del mondo non era così.

La sua forma era più astratta ed aveva la struttura di uno spirito. La catena nel ventre non era presente ed era decisamente più grande. Per farvi un paragone, il suo occhio era tanto grande quanto il pianeta Terra.

Una volta nato decise di costruire il mondo per un motivo a noi sconosciuto... Ma si accorse in poco tempo che si sentiva un po' solo in mezzo a quell'universo in continua espansione.

Per prima cosa creò i "Pokémon leggendari" come Kyogre, Dialga ed il drago che seguiva gli ideali e la verità (se non ve lo ricordate ripassate le origini del mondo di Unima e dei suoi due re) che dovevano aiutarlo nel controllare tutto l’universo. Tra questi c'era un pokémon singolare: Mew.

 

Mew era nato con un unico scopo: far nascere nuove forme di vita che si adattassero nell’ecosistema della Terra. Molti di questi sono diventati i pokémon che conosciamo come Pikachu, Empoleon, Minior o Espurr a causa della loro struttura genetica in continua mutazione… Ma alcuni avevano un "errore di fabbricazione". Si sono modificati geneticamente in maniera molto diversa perdendo molte delle loro caratteristiche native, come il loro tipo e le loro mosse. Ebbene, il risultato lo conosci... Ed è vicino a te. è dentro di te.

Si... Tu, caro umano, nell’antichità, eri un Mew.

 

Arceus, però, ebbe una visione. Un umano, con in mano un oggetto sferico, stava per catturare il pokémon primevo.

Ovviamente lui non voleva dare agli umani tutto il suo potere (anche perché si stavano dimostrando creature molto violente) e, per questo, bloccò il suo potere con la "catena divina" diventando molto debole... Ma sapeva che così avrebbe portato l'equilibrio nel mondo...

 

Giusto... A proposito di equilibrio… Arceus, perdendo il suo potere, non era capace di tenere l'equilibrio perché aveva perso i suoi poteri originali... Doveva farlo qualcun altro... Ma chi? Chi poteva essere?

Adocchiò vari pokémon. Giratina, stando nel suo mondo, poteva essere un buon candidato... peccato che era abbastanza irascibile e ciò lo aveva portato alla solitudine.

Guardò pure Rayquaza che era già impegnato a tener sott'occhio Kyogre e Groudon, che se le stavano dando di santa ragione per vedere chi dovesse prevalere sull'altro... Quindi rifiutò l’offerta.

Arceus non sapeva a chi dare questo incarico finché non vide un esemplare molto singolare e solitario: Zygarde.

Quel pokémon era un sempliciotto e se ne stava tutto il tempo dentro una grotta. Teneva sotto controllo Xerneas ed Yveltal... Ma ambedue erano dei dormiglioni ed erano meno pericolosi rispetto ai loro amici di Hoeen. Il pokémon drago-terra, dunque, accettò l'incarico.

Arceus non solo gli diede la possibilità di tenere l'equilibrio tramite la sua nuova abilità, Sciamefusione, ma gli diede un potere ancora più importante: Zygarde era “colui che teneva l’equilibrio” in tutti i sensi.

Ti sei mai chiesto perché, nei capitoli precedenti di questo diario, nessuno è mai morto? Ebbene, è grazie a Zygarde, che vieta le uccisioni tra umani e pokémon. Questo “blocco” creato da Zygarde sembra sia fondamentale per mantenere l’universo sano.

Dopo questo gli storici non sono totalmente d'accordo, ma si racconta che la vera forma del pokémon primevo potrebbe portare l'apocalisse a causa della tristezza che prova nei confronti degli umani. Questa forma potrebbe ritornare se Zygarde, ipoteticamente, perderebbe i suoi poteri.

Per questo motivo NESSUNO ha il coraggio di incontrare il pokémon equilibrio. Nessuno vuole spezzare, per errore, i suoi poteri. La forma di Arceus, secondo questa tesi, sarebbe chiamata "Arceus apocalittico" ed avrebbe delle statistiche così immense che si pensa possano essere addirittura equivalenti all'infinito! Sarebbe l’inferno fatto a pokémon.

 

 

 

 

 

-... Una storia interessante, non c'è che dire... Ma non risponde alla mia domanda: come faccio ad avere questi strani poteri...?-

-Qui entro in gioco io. C'è una parte che non è mai stata trascritta e viene tramandata oralmente. Se vuoi, ti illumino-

-Dica pure. Son tutt'orecchi-

-Hai letto che Zygarde è colui che cerca di mantenere l'equilibrio. Non so se lo sai, ma Zygarde è diviso in millemila cellule sparse per il mondo. Queste cellule, assieme ai cinque nuclei, controllano che tutto vada per il verso giusto.

-Questo punto non lo sapevo... Ma ancora non riesco a capire…-

-Zygarde aveva progettato un altro modo per mantenere l'equilibrio. Questo perché poteva risultare utile quando assumeva la forma perfetta. Per far questo creò i "messaggeri dell'equilibrio"-

-Messaggeri... Dell'equilibrio...?-

-Alcuni Mew non erano in grado di cambiare totalmente la loro forma. Per questo, quando diventarono umani, acquisivano differenze molto elevate: erano in grado di utilizzare le mosse dei pokémon, sfruttandone i tipi e le proprietà... Ma avevano delle caratteristiche psichiche e fisiche differenti rispetto gli altri. Se vuoi degli esempi, i messaggeri dell'equilibrio posso essere dislessici, oppure potrebbero avere la trisonomia 21-

-Quindi questi Mew hanno mantenuto le mosse subendo delle modifiche quando sono diventati umani… Giusto?-

-Si, bravo! Ogni Mew si basava su un tipo peculiare, come il ghiaccio, l’acqua, l'elettro o il folletto. A seconda del tipo il messaggero può usare determinate mosse con più facilità-

-Quindi io, he uso principalmente mosse di tipo ghiaccio, avevo un antenato che era un Mew di tipo ghiaccio...?-

-Esattamente. I messaggeri trasferiscono i loro tipi al figlio. Se i messaggeri fanno famiglia tra di loro, inoltre, può nascere un figlio con ambedue i poteri dei genitori-

-... Ooookay, penso di aver capito-

-Psychic- e prese da uno scafale un altro libro, usando solo la forza della mente. Il libro in questione era brutto e consumato. Sembrava una lista di appunti.

Iniziò a sfogliare le pagine attentamente, come se fosse alla ricerca di qualcosa.

-... Il tuo tipo di potere dovrebbe essere il... Will-o-Wisper. Will-o-Wisper è un tipo non comune. Permette di usare le mosse di tipo ghiaccio quando le emozioni sono azzerate.-

-Quindi io sono un Will-o-Wisper… ed uso prevalentemente mosse di tipo ghiaccio. E se volessi usare, che ne so, una mossa di tipo acciaio?-

-In tal caso ti stancherai con molta facilità. I messaggeri dell’equilibrio sono abbastanza resistenti, ma è consigliato usare una piccola cerchia di mosse che non sono del tuo tipo. Per fare un esempio, potresti usare le tue mosse gelide assieme a Surf, Fly o Heat Wave. Se vuoi imparare a controllare certe mosse dovrai capirne le proprietà, sfruttandole a tuo vantaggio-

-… e come posso fare? C’è un libro, per caso?-

-Mi dispiace, ma dovrai provare sulla tua pelle. Solo tu potrai capre quali mosse puoi utilizzare, oltre a quelle di tipo ghiaccio, e quali no-

 

-... Ma c'è un "tipo" più potente rispetto gli altri?- Domandai

-Nessun tipo prevale sull'altro, proprio come i pokémon... Ma alcuni raggiungono il massimo in modo più facile rispetto gli altri-

-... Ma io continuo a non capire...-

-Che cosa? Hai bisogno di un ripasso?-

-No, no, grazie... Io non capisco… Se questi messaggeri sono importantI... Come mai non ne ho mai sentito parlare...?-

-... Purtroppo queste persone fanno paura agli altri... E se mostrano i loro poteri in pubblico rischiano di essere emarginati. La gente ha paura di ciò che è misterioso, è tipico dell’essere umano…-

Ci fu un attimo di silenzio. Poi, continuò

 

-Vedi questi bracciali che indosso? Li ho costruiti assieme alla professoressa Magnolia. Servono per bloccare il mio potere, limitandolo. Posso fare pochissime cose, come far levitare gli oggetti, ma nient’altro. Dovevo farlo, altrimenti non mi avrebbero accettata come capopalestra…-

-Non potrebbe toglierli, ora che non è più una capopalestra…?-

-Purtroppo rischierei di non saper controllare il mio potere... E potrei fare del male a qualcuno...-

-Quindi Yvonne...- dissi -... Ecco perché reagiva in quel modo...-

-Yvonne Pure è una brava ragazza, posso assicurartelo... Ma, come hai potuto notare, ha molta paura a mostrare i suoi poteri. Per questo, lei, ha un comportamento molto ambivalente. Da una ragazza docile potrebbe risponderti in malo modo di punto in bianco… Inoltre, è anche causato dal suo tipo di potere...-

-... Che sarebbe...?-

-Si chiama Lunar. Trae origine dalle emozioni della persona. Di conseguenza, infatti, cambia il tipo di attacchi che può usare. Se è docile userà principalmente mosse di supporto, se è arrabbiata, invece, attaccherà. Se Yvonne decidesse di convivere con questi poteri non agirebbe così… Ma, purtroppo, la società glielo ha imposto-

 

Mi sembrava tutto chiaro, ormai. Noi umani discendiamo da dei Mew che si sono sviluppati in maniera differente rispetto gli altri. Tra questi Mew, alcuni hanno mantenuto alcune caratteristiche dei pokémon come l'utilizzo delle mosse. Questi casi, chiamati "messaggeri dell'equilibrio", avevano l'obiettivo di mantenere l'ordine assieme a Zygarde… Ma a causa degli altri umani queste persone sono state emarginate. Per questo, infatti, non mostrano i loro poteri a nessuno, perdendone il controllo.

 

-... Penso di aver capito- dissi, concludendo il mio ragionamento -Mi interessa sapere una cosa: quel libretto che tiene in mano… Chi lo ha scritto?-

-Si chiamava Explor. È stato il primo, e l'ultimo, guardiano di Zygarde. Lo ha passato a e, dicendo che mi sarebbe stato utile-

-... Ma non esiste un guardiano per ogni leggendario...?-

-Non proprio. Non tutti i leggendari hanno un guardiano. Soltanto una ristrettissima élite agisce senza limiti-

-... Sarebbero...?-

-Al momento non me li ricordo tutti, ma ti posso assicurare questi: Arceus, Zygarde, Dialga, Palkia e Giratina. Non mi ricordo se ce ne sono altri...-

-Grazie molte, Sabrina. Mi è stata di grande aiuto. Ora mi sento molto sollevato-

-Figurati, Destiny Bond. Adesso che sai la verità… cosa farai?-

-Ho iniziato il giro delle regioni per trovare tutte le statue dei Dei Holder. Andrò a Lavandonia per visitare la statua di Kanto, e poi andrò in un’altra regione-

 

Bussarono alla porta

-Uh, chi sarà mai?- domandò Sabrina, curiosa -Non sono in tanti quelli che mi cercano, oggigiorno-

Aprì la porta e piombò per terra Yvonne

-AHIO!-

-... Ehm... Buongiorno Yvonne. Qual buon vento?-

-Ah, ehm, buongiorno anche a lei, Sabrina... BOND! Dove cacchio ti sei cacciato!?!?!?!?-

-Ehm... Sono davanti a te...- risposi

-Oh, non lo avevo notato. Hai fatto tutto, qua?-

-Ehm... Con Sabrina... S_-

-Perfetto. Dobbiamo andarcene di qua, e alla svelta!-

-Ma come! Sono appe_-

-Ascolta, Bond! Il team Genesis sta rendendo la regione di Ferrum un ammasso di fiamme. Vuoi sbrigarti o no?-

-Cacchio. Dammi un momento di tempo per...-

-Oh, ma INSOMMA! Vuoi uno stimolo in più per partire?- e mi trascinò verso il centro pokémon.

 

 

Una volta arrivati era impossibile non notare che la maggior parte della popolazione di quella città stava guardando la televisione del centro pokémon. Ciò che si vedeva era allucinante.

La notizia parlava di una donna che, assieme al suo Mega Salamence cromatico, stava incendiando intere città, distruggendole. I calcoli delle vittime indicavano 273 feriti e 190 feriti gravi. Nessuna persona era rimasta senza alcun graffio e, per fortuna, non c'erano morti.

Sempre lo stesso articolo riportava che sembra che siano i membri di un team malvagio, probabilmente capitanato da questa signora, e si invitava ogni persona di evitare assolutamente di andare nella regione di Ferrum. Ogni aeroporto è stato chiuso e e la polizia internazionale è già sul luogo per tentare di fermarli. Finito l'articolo, tutti se ne andarono

-Hai visto, Bond? Dobbiamo andare là!-

-... Perché noi...?-

-Perché solo noi due possiamo fermarla. Noi due siamo dei messaggeri, possiamo fermarli!-

Aveva parlato ad alta voce, forse anche troppo. Ci fu un silenzio di tomba e tutti ci guardarono. Qualcuno, lemme lemme, stava cercando di scappare da quella folla

La gente iniziò a borbottare cose come "ma chi è 'sto qua?" o "Ma è un messaggero? chi cacchio sono 'sti messaggeri?" o ancora "Questi qui potrebbero ucciderci, meglio scappare"

-Con permesso, vorrei andare con la mia amica via da qui- e, tenendo Yvonne per mano, mi allontanai dal centro pokémon

-M, M, MA VOI SIETE…?- domandò un passante

-Siamo due esseri umani, si. Ha mai visto un essere umano?-

-MA SE AV_-

-Con permesso, arrivederci- e mi allontanai.

Nel mentre, al telegiornale, parlavano di uno strano evento vicino a Nevepoli. Sembrava che un MegaAbomasnow stesse combattendo contro qualcosa…

 

-Yvonne, hai un pokémon con volo?-

-Io? Ehm… Si…-

-Allora preparalo. Ti raggiungo fra poco- e chiamai Frank e Lilì con l'Interpoké.

-Ragazzi, dove siete?- domandai

-Io? beh, sono qui con Lilì-

-E dove cacchio è Lilì?-

-Stai calmo! Siamo nella città vicina, Celestopoli. Stiamo preparando lo stand per domani-

-Un attimo... Ma fai il concerto domani?-

-No, ma prima prepariamo meglio è-

-... Probabilmente non posso venire-

-CCOOOOOOOSA???? E COME MAAAIIII?- Lilì sembrava troppo nervosa, non sembrava più la stessa. Probabilmente preparare lo stand era stressante

-Devo andare a Ferrum. Devo aiutarli-

-Ah, quindi adesso tu ti metti a giocare al supereroe... Hai detto che saresti venuto al mio concerto...-

-... Ma adesso la situazione è decisamente diversa e non posso più farlo. Verrò a vederti la prossima volta, dai-

-Uff, voi uomini-

-Ehi!- esclamò Frank

-Ah, già. Frank, vieni qui-

-E perché mai?-

-Dobbiamo dividerci. Ti affido Ditto-

 

Dopo un quarto d'ora arrivò da me. Dopo avergli ribadito che doveva portarlo dal signor Paver tirai fuori il mio pokémon gelatinoso.

-Caro amico, è giunta l'ora. Il mio amico Frank ti porterà da Paver. Lui ti darà l'occasione di poter usare al meglio la tua abilità, sosia-

-Grazie, Bond. È stato bello viaggiare con te. Mi darai l'occasione, in futuro, se vorrò continuare a seguirti?-

-Certamente. Accetterò ogni tua scelta- poi mi rivolsi a Frank

-Frank... Tu devi dare il mio numero a Paver. Devi dirgli di contattarmi se Ditto ha bisogno di qualcosa. Chiaro?-

-Certamente, amico!-

-Allora io me ne vado. Arrivederci, ragazzi- e seguì Yvonne, che aveva preparato Huffle per partire

-Ci vediamo!- risposero in coro.

 

Ancora non potevo saperlo... Ma sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto sia Frank, sia Ditto.

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