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Legacy of Kain: Nosgoth (NON COMMENTARE)


Zarxiel

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Questa è una fanfic che scrivo in onore a Nosgoth.

Spero che la possiate apprezzare e che la commentiate (per commentare fatelo qui CLICK)

 

ATTENZIONE! LA FANFIC TRATTA DI ARGOMENTI FORTI E CRUENTI IN QUANTO ISPIRATA APPUNTO AL GIOCO NOSGOTH DEL FRANCHISE DI LEGACY OF KAIN!

Buona lettura

 

CAPITOLO 1: La Caduta di Raziel

 

Santuario dei Clan – 1 agosto 1532 D.K. 00: 13

 

I membri del Consilio erano tutti riuniti al Santuario dei Clan, dove vi era il trono dell'Imperatore vampiro Kain, un vampiro temuto e leggendario, con i secoli il suo aspetto era cambiato e sebbene il corpo avesse ancora una fisionomia umanoide, la sua pelle ormai di colore verde/marrone non gli davano più l'aspetto di un tempo, le orecchie ormai avevano svariate punte e come ogni vampiro evoluto le dita delle mani avevano lasciato posto a tre spesse ed affilate falangi coperte dai suoi guanti, mentre i piedi ora avevano due enormi artigli. L'unica cosa che lo rendevano ancora vagamente umano era il suo volto, gli occhi dorati-castani, la lunga chioma di capelli bianchi e la cicatrice della sua morte che aveva in petto, il quale era scoperto eccetto dal medaglione che teneva il suo mantello rosso con il suo regale simbolo, fra le mani impugnava la Mietitrice d'Anime, un arma leggendaria con la guardia formata da un teschio di vampiro, corna in metallo, mentre l'elsa era costituita da un femore spezzato e avvolto da delle bende, mentre la letale lama aveva una forma serpentina.
L'imperatore sedeva sul trono costruito davanti al Pilatro dell'Equilibrio, distrutto quando Kain si rifiutò di sacrificarsi condannando il suo mondo: Nosgoth, alla rovina eterna. Gli altri Pilastri: Mente, Conflitto, Dimensione, Energia, Natura, Tempo, Stati e Morte, pure erano irrimediabilmente disturtti e ora si ergevano solo come segno del potere di Kain.
Lì nella sala vi erano riuniti gli altri Luogotenenti del suo impero: Melchiah, il più debole e giovane, tanto che aveva mantenuto la carne umana che aveva in vita, motivo per cui il corpo era in continua decomposizione costringendolo a sostituire la putrida carne con quella degli schiavi umani che lui riteneva più belli. Zephon, un vampiro subdolo e doppiogiochista, tanto che non si faceva problemi a spiare i fratelli per trarne vantaggi personali, il quale ama particolarmente vedere gli umani torturati nelle maniere più atroci. Rahab, differentemente dagli altri cercava di superare la debolezza naturale che i vampiri avevano per l'acqua, motivo per cui aveva sviluppato una pelle azzurra, branchie e occhi celesti, considerato il più intelligente fra i luogotenenti, nonché stratega e tattico personale di Kain. Dumah, vampiro arrogante e potente, nonostante l'enorme possenza fisica e capacità combattive sia nel corpo a corpo che con le armi, Dumah era il più ingenuo e stupido tra i fratelli e Turel, spietato e severo non solo verso i propri figli, ma anche verso quelli altrui, al punto da uccidere senza pietà i vampiri più deboli, tanto spietato e ambizioso quanto fedele verso il proprio imperatore.
Tutti loro erano lì perché convocati attraverso il Sussurro dal primo luogotenente Raziel, il più potente fra tutti i luogotenenti, glorioso e giusto, sia verso i vampiri che verso gli umani, i quali lui vedeva come risorse e non come "bestie" come gli altri fratelli.
Il luogotenente entrò dal cancello quando si fermo davanti a Kain si inchinò... solo a quel punto mostrò loro il motivo della chiamata mostrando loro la sua evoluzione... aveva sviluppato un paio d'ali da pipistrello, la sua evoluzione aveva raggiunto quella di Kain in solo un millennio, mentre il suo imperatore aveva impiegato oltre un millennio e mezzo.
Ci fu un momento di stupore e sgomento fra tutti, chi riteneva la cosa impossibile, chi invece non sapeva come reagire. Kain stupito si alzò dal trono avvicinandosi a Raziel stupito... poi... gli strappò le ossa delle ali, l'atroce dolore fece cadere il vampiro a terra privo di sensi, l'imperatore quindi ordinò a Dumah e Turel di prenderlo e seguirlo.

 

Lago dei Morti – 1 Agosto 1532 D.K. 00: 17

 

I luogotenenti si erano riuniti alle pendici del Lago dei Morti, un lago conosciuto perché al suo centro vorticava un enorme vortice, noto come l'Abisso, luogo dove venivano giustiziati i traditori dell'impero, Turel e Dumah si fecero avanti con Raziel... mentre Kain si allontanò, si guardò attorno per qualche secondo "Gettatelo dentro!" fu l'ordine secco che Kain diede ai due vampiri, i quali lo eseguirono senza fiatare condannando a morte il loro fratello maggiore.

 

Necropoli – 1 Agosto 1532 D.K. 03: 21


Melchiah si diresse verso la sala dove i membri del suo Clan, i Melchiahim, alcuni alchimisti di essi stavano sperimentando e torturando alcuni umani per trovare una cura alla loro decomposizione, Melchiah iniziò a ridere "E' morto... Raziel... è finalmente MORTO!" disse ridendo di gusto, il capo alchimista Laderic si avvicino al proprio patrirca "Mio signore, non mi aspettavo di vederla così presto, purtroppo però gli esperimenti non ci hanno portato a molto quindi sugg-" "Cessate ogni esperimento..." disse Melchiah interrompendolo "Raziel è stato giustiziato per essersi evoluto al punto da aver raggiunto se non forse superato il Maestro, se mai dovessi trovare una cura alla nostra condizione temo che Kain non esiterebbe a fare lo stesso con noi... ha condannato il suo figlio prediletto, mentre io... cosa sono per loro se non il più debole... un peso... non voglio correre tale rischio... chiudi tutto" disse il vampiro mentre stava per andarsene.
"Se mi concede mio signore, noi avremmo potuto comunque fare di più... non sono d'accordo con tale decisione... inoltre, lei ci permette l'uso solo di schiavi umani vecchi o malati... la carne e la pelle degli specimen più sani e belli invece li tiene per i propri trattamenti, ciò limita i nostri lavori, se mi concedesse solo-" "HO DETTO CHE OGNI FORMA DI ALCHIMISTA SULLA CARNE UMANA E' BANDITA! Osa solamente disubbirmi Laderic e non esiterò ad esiliarti, sei il mio miglior alchimista... chiudi tutto e riporta gli umani ancora in vita o in condizione di lavorare ai lavori... mentre gli altri... beh, oggi si festegga, banchetteremo con il loro sangue!" disse goiosamente Melchiah andandosene, Laderic si avvicinò al cadavere su cui stava lavorando "C'ero quasi riuscito questa volta...".

 

Sala del Consilio, Coorhagen – 7 Marzo 1533 D.K. 04: 32

 

"Nulla dunque?" disse Rahab, seduto in uno dei troni della sala assieme agli altri luogotenenti, "Nessuno di noi è riuscito ad individuare Kain... sono mesi che è scomparso, neanche con il Sussurro... è come fosse... sparito..." rispose Melchiah preoccupato. "Di certo non è da lui... non ha detto nulla a nessuno di noi... di conseguenza direi che sta a noi il compito di finire ciò che lui ha iniziato..." disse Turel mentre un bagliore gli si accese negli occhi "Cosa intendi dire?" domandò sospettoso Rahab, conoscendo l'ambizione del fratello "Raziel ormai è morto... dunque, come mi ha suggerito Zephon... che senso ha avere ancora i Razielim fra i piedi? Dopo la morte del loro signore, potrebbero ribellarsi, sono pericolosi... specialmente i più anziani, hanno sviluppato pure loro le ali, Kain li vorrebbe morti." continuò Turel "E' UNA FOLLIA! QUI SI STA PARLANDO DI UN GENOCIDIO DI INNOCENTI! Se quello che dici è vero, perché Kain non ha mai ordinato nulla di simile dopo mesi dalla morte di Raziel? Il clan di Raziel è sempre stato il più potente e temuto dagli umani, ucciderlo indebolirebbe l'impero e basta e per cosa? Per distruggere ogni traccia dell'unico luogotenete più forte di te?" continuò Rahab, mentre lo sguardo di Turel si fece più truce e severo.
"Sono pienamente d'accordo, sono pericolosi, averceli come nemici potrebbe portare una rovina a tutti noi..." disse Melchiah, il quale normalmente rimaneva sempre in disparte "I miei Dumahim spezzeranno le ossa di ognuno di loro, sarà davvero divertente vederli morire uno dopo l'altro" disse Dumah divertito "Voi agite semplicemente per invidia, brama di potere o di ricchezza, nulla di più... i Razielim possono tornarci utili, cercate di essere oggettivi per una volta!" continuò Rahab "Fai silenzio pescetto, i miei figli sono già nel loro territorio... mi informano riguardo alle vicende interne del clan... fratelli, credo che potremmo trarre parecchi vantaggi da questa situazione" disse Zephon in modo enigmatico e con un tono quasi raccapricciante, "Dunque alla fine le cose stanno così? Io sono contrario a questa decisione, ma se volete continuare, non ve lo impedirò, sappiate però che non voglio averci nulla a che fare!" disse Rahab alzandosi dal suo posto e andandosene, poi Zephon continuò "Ora che si siamo tolti il guastafeste, ecco come dovremmo agire...".

 

 

*D.K. Sta per Dopo Kain, ovvero 1532 anni dopo la nascita di Kain.

*Il Sussurro è una capacità naturale dei vampiri che sfruttano per comunicare telepaticamente fra loro e fra altri esseri anche a grande distanza.

*Il nome dei Clan è quello del loro patriarca con il suffisso "im" il quale in vampiresco significa "figlio di", quindi per esempio, "Razielim" significa "Figlio di Raziel".

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CAPITOLO 2: Lo Sterminio dei Razielim

 

Il Santuario, Sala del Trono di Raziel – 8 Marzo 1533 D.K. 21: 43

 

I Razielim erano tutti nella loro cittadella, ad ovest del Lago dei Morti, i membri più anziani avevano sviluppato le ali ormai, fra questi però c'erano tre che si distinguevano: Echidna, la spietata comandante a capo dell'esercito di Raziel, Sarakiel, consigliere e custode dei segreti di Raziel e del Clan e Lailah, matriarca dei Razielim che si era imposta il compito di proteggere ed aiutare i membri più giovani e deboli del proprio clan.

I Razielim erano noti non solo per essere i vampiri più forti, ma anche perché erano vampiri giusti e molto aperti, infatti fra questi c'erano filosofi, artigiani e custodi di enormi dispense di sangue per nutrire l'impero, tutte cose che gli altri Clan tendevano ad ignorare. Ad un certo punto Echidna noto la presenza di qualcuno che si stava avvinando, finché dall'ingresso non arrivò Baelrog, comandante dei Dumahim, come gli altri membri del suo Clan, anche lui indossava un armatura, la quale però era di colore viola e ben decorata, aveva i capelli rasati in segno di sottomissione al proprio patriarca e il volto tatuato, assieme a lui qualche altro Dumahim.

"Come osate mettere piede nel nostro territorio Dumahim!" disse Echidna con tono di disprezzo, Baelrog non disse nulla, si fece avanti osservando i vari Razielim, poi con un ghigno guardò la vampira "Ci mandano i Luogotententi!" disse con un sorriso beffardo, ma quando Echidna capì cosa volesse dire... era troppo tardi, dal soffitto balzarono addosso ai Razielim dei Dumahim che iniziarono a sbaranarli o lanciando bombe fumogeno o acide, mentre gli Zephonim, camuffati come Razielim o divenuti invisibili, iniziarono ad ucciderli pugnalandoli alle spalle, i Turelim invece irruppero con ferocia spaccando il terreno con le loro possenti braccia o caricando i nemici.

I Melchiahim non avendo abilità particolari attaccavano con i loro artigli, mentre i Rahabim tendevano a sputare un muco appiccioso o ad usare le affilate zanne, ma questi ultimi erano davvero pochi in confronto agli altri Clan.

I Razielim più anziani avendo le ali tendevano ad attaccarli dall'alto, spazzarli via con le ali o usandole per attaccae come fossero lame, ma nonostante la loro potenza, erano in netto svantaggio numerico... solo pochissimi anziani riuscirono a fuggire, tra questi Lailah e Sarakiel. Echidna e molti altri morirono.

 

Sentiero per il monte Erebus – 8 Marzo 1533 D.K. 22: 03

 

Lailah, Sarakiel ed altri membri anziani dei Razielim riuscirono a scappare dalle grinfie degli altri Clan volando nella cittadella sotterranea dove gli infanti l'altro giorno andarono per andare in letargo in attesa della loro evoluzione... Lailah sapeva bene che dovevano assisterli visto che quando si sarebbero svegliati come ogni altro vampiro appena evoluto avrebbero avuto bisogno di moltissimo sangue per sostenere la mutazione e solo lei aveva la chiave per aprire i cancelli di quel posto, tutti loro si spostavano via terra una volta allontanati per evitare di essere individuati facilmente.

"Avrei dovuto insistere... sapevo che mostrarsi a Kain non sarebbe stato saggio" disse Lailah visibilmente distrutta "Hai cercato di convincere Lord Raziel di non andare, lui si fidava di Kain... ma si sbagliava, per quanto avresti potuto insistere non avrebbe cambiato idea o non avresti potuto evitare tutto ciò. Comunque sei riuscita a mantenere il Clan unito nonostante tutto, lui sarebbe fiero di te, e sebbene ero contrario all'idea di non rivelare la posizione delle camere evolutive a Kain, devo dire che si è rivelata una mossa astuta" disse Sarakiel cercando di consolare la Matriarca.

Lei sorrise, ma il suo sguardo rimase comunque triste, ad un certo punto si ritrovarono circondati da forze dei Dumahim e degli Zephonim, queste erano capeggiate dal comandante Jehoel, noto per essere il figlio primogenito di Zephon, un comandante folle e spietato che godeva nel vedere le sue vittime torturate e vederle morire nei modi più atroci. Come ogni altro membro del Clan di Zephon, anche Jehoel indossava una maschera di metallo, la sua era decorata con delle corna puntante in avanti, mentre il suo corpo slanciato, di una magrezza quasi innaturale perfino per un vampiro e in una posizione distorta aveva un tratto che solo i più forti membri degli Zephonim avevano, porzioni del suo corpo erano prive di pelle, rivelano tessuti muscolari che pulsavano e sanguinavano, mentre le ferite erano tenute aperte da dei ganci per impedire che essa si possa rigenerare prima del tempo, un metodo che parecchi Zephonim usavano assieme all'alchimia per forzare la loro evoluzione e per diventare più forti e mortali.

"E così credevate di poterci sfuggire" disse Jehoel con un ghigno inquietante e muovendosi in maniera inquietante e disturbante, Lailah ebbe quasi l'impulso di affrontarli, ma erano in netta inferiorità numerica "Oggi mi sento generoso, quindi vi potrei anche lasciare in vita se mi rivelate la posizione degli infanti" disse Jehoel avvicinandosi a Lailah "Ho giurato a Lord Raziel di difendere quel posto con la mia vita... e poi sappiamo entrambi che non ci risparmierai" Johel sorrise e dal suo braccio si formò una lama d'energia Eldritch che conficcò sul polso di Lailah, il dolore fu imenso e la vampira cadde al suolo, gli altri fecero per proteggerla, ma i Dumahim si prepararono a balzargli addosso mentre gli altri Zephonim pure fecero apparire una lama energetica, quindi gli altri si fermarono.

Johel a quel punto calpesto con forza l'altra mano di Lailah "Il tuo maestro ti ha insegnato bene... allora eccoti un'altra proposta, tu mi riveli la posizione degli infanti e io vi risparmierò parecchio dolore" disse sorridendo "FOTTITl A CERCARLI PER TUTTE LE MONTAGNE ATTORNO A COORHAGEN DISGUSTOSO PARASSITA!" disse Lailah sputando in faccia a Jehoel, poi si volto a guardare Sarakiel e gli altri, Sarakiel annui, mentre Jehoel con la sua lama tagliò di netto la testa di Lailah.

"CATTURATELI E TORTURATELI TUTTI!!!" disse Jehoel in uno scatto d'ira, ma alcuni Razielim li spazzarono via con le ali, mentre altri decollarono immediatamante approfittando del momento, alcuni tuttavia vennero catturati. Sarakiel guidò i superstiti al sicuro... sperando di trovare un modo per salvare gli infanti ancora dormienti.

Ormai i vari Clan erano ovunque, atterrare sarebbe stata una condanna a morte, quindi il Razielim fece la scelta che gli parve più consona, recarsi a nord, al Dark Eden, terre dove gli umani più ribelli furono esiliati e dove solo i vampiri più stolti osavano entrare. Quando raggiunsero le vette innevate di quella zona così remota però loro fecero appena in tempo a vedere una pioggia di frecce infuocate dirette verso di loro... fu una carneficina, nessun Razielim riusci a sopravvivere.

 

Valeholm, santuario di Zephon – 8 Marzo 1533 D.K. 23: 57

 

Zephon era seduto sul suo trono, la sua sala era molto spoglia, piena di ragnatele e ragni... il vampiro era molto affascinato da questi aracnidi per la loro efficienza nell'intrappolare e uccidere la preda, per questo non si è mai dato problemi a sterminare gli innumerevoli nidi di ragni che ormai avevano iniziato a popolare la città. Mentre era seduto, alcune sue figlie armate di coltello erano intente a strappargli pezzi di pelle e ad inserire alcuni piccoli uncini per impedirne la ricrescita rapida della carne, il lavoro di automutilazione che Zephon si stava ponendo era molto più esteso rispetto a quelli di ogni altro membro del Clan, ma lui sembrava impassibile al dolore.

Ad un certo punto qualcuno busso alla porta, "Entra Jehoel" disse Zephon capendo subito chi fosse, il vampiro si fece avanti e si inchino umilmente "Padrone... ogni Razielim è stato ucciso, purtroppo non siamo riusciti a trovare gli infanti, ma senza sangue è impossibile che possano sopravvivere dopo il loro risveglio" disse il comandante in maniera umile tendendo di non mancare di rispetto al proprio patriarca. "Magnifico" disse lui, poco dopo le Zephonim smisero di lavorare e porsero al loro signore uno specchio, esso si guardò e sorrise, poi queste se ne andarono dopo un gesto del loro padrone.

"Nessun superstite quindi?" domando di nuovo "Beh... alcuni sono riusciti a fuggire e si sono diretti al Dark Eden... pare che siano stati uccisi dai ribelli umani che abitano quelle terra, li abbiamo trovati ai margini delle montagne morti con frecce in tutto il corpo... eccetto... Sarakiel, non abbiamo trovato il suo corpo, eppure nessuno di noi è riuscito a percepire la sua psiche... siamo certi che sia morto dunque" continuo il rapporto "Beh... potrebbe anche essere stato divorato da uno dei mutanti che abitano il Dark Eden, nulla di strano quindi, e per quanto riguarda..." continuo Zephon e prima che finisse la frase Jehoel gli lanciò la testa di Lailah, Zephon la afferrò al volo e rise di gusto a vederla "E' MORTA!!! Quanti secoli ho atteso prima di vederla in questo stato... ma Raziel mi avrebbe ucciso di sicuro, ancora faccio fatica a credere che sia morto..." continuò per poi immergersi nei propri pensieri.

 

Valeholm – 2 Febbraio 734 D.K. 02: 31 (Flashback)

 

I cittadini stavano pregando nella chiesa cittadina, quando poi le porte si spalancarono, Zephon e alcuni suoi uomini irruppero, mentre i fedeli si voltarono "Lord Zephon, cosa ci fa qui?" chiese un umano sorpreso nel vederlo, Zephon si mise a guardare alcuni simboli religiosi con sguardo serio e disgustato "Cosa sono questi?" domandò con tono minaccioso "Alcuni nostri santi mio signore, è qui che noi veniamo a pregare il nostro Dio" disse umilmente un prete. "Il vostro Dio..." disse Zephon, poi in un attimo butto giù tutto con gli artigli in un attimo di follia, mentre gli umani osservavano spaventati la scena "COME OSATE ADORARE QUALCUN ALTRO DEL NOSTRO IMPERATORE KAIN?" urlò furioso il vampiro "Mio signore, noi siamo sempre stati neutrali al vostro impero, non ci siamo schierati neppure con le altre città umane... siamo sempre stati fuori dal conflitto" continuò il prete "Credi che ciò mi interessa, un atto di blasfemia simile è INCONCEPIBILE" disse Zephon poi si avvicino ad un umano e gli spezzo il collo di netto, mentre gli altri erano sempre più terrorizzati "Voi verrete usati come esempio" Zephon e i suoi uomini uscirono dalla struttura, poi sbarrarono le porte "Date fuoco a tutto!" disse il Luogotenente vampiro, mentre gli Zephonim con delle torce diedero fuoco alla chiesa con i fedeli all'interno e iniziarono ad uccidere indistintamente ogni cittadino.

Tre ore più tardi Raziel assieme a Lailah e Sarakiel giunsero in città, "Zephon! Sono stato mandato da Kain... vuole sapere che cosa è successo qui" disse Raziel infuriato "Gli umani dimostravano un adorazione per un loro "Dio" se così possiamo definirlo, dovrebbero adorare solo Kain" si giustificò "Credi che io sia stupido? Volevi solo una scusa per ucciderli tutti, ma non lo capisci, gli umani sono risorse importanti per noi, se dovessero estinguersi non potremmo più nutrirci e sostentarci, commettere tali atti di genocidio solo per il tuo puro divertimento ci si ritorcerà contro! Cosa accadrà fra qualche secolo poi? Saremo costretti a vagare come sciacalli e a bere il sangue di qualsiasi cosa, la nostra è una nobile razza... ma pare che voi stiate facendo di tutto per trasformarci in bestie... gli umani ormai ci vedono solo come demoni..." disse Raziel "I tuoi discorsi idealisti non significano nulla per me, vampiri e umani non potranno MAI vivere insieme, ciò sin da quando i Sarafan hanno sterminato la nostra razza secoli or sono... Hanno ucciso milioni di noi..." spiego Zephon.

"Noi ne abbiamo uccisi miliardi di loro, non esistono innocenti in questo mondo, tutti siamo assassini lordi di sangue, non cercare di giustificare i tuoi folli atti con scuse così ridicole... farò rapporto a Kain di cosa è successo e sarà lui a decidere cosa fare..." detto ciò Raziel si voltò per andarsene, ma Zephon fece materializzare una lama energetica dalla mano per pugnalarlo alle spalle, Raziel si volto e afferrò la mano del fratello bloccando il colpo, poi con un colpo secco gli ruppe il braccio, mentre Zephon cadde a terra dal dolore "Codardo e subdolo come sempre..." detto questo Raziel se ne andò mentre Zephon lo guardò con odio sperando di veder morire quel suo fratello un giorno.

 

Valeholm, santuario di Zephon – 9 Marzo 1533 D.K. 00: 01

 

"Signore tutto bene?" domandò Jehoel, Zephon si riprese "Per quanto riguarda quell'arma umana, che sai dirmi?" domandò Zephon "La cattedrale dice? Abbiamo mandato mesi fa alcuni nostri uomini signore, i quali si sono camuffati fra la popolazione, ci hanno riferito che la struttura è costruita con canne in modo da creare degli ultrasuoni a frequenze mortali per la nostra razza, se dovesse essere completo ogni vampiro di Nosgoth potrebbe essere ucciso..." spiego diligentemente il comandante. "Domani attaccheremo quel posto, sono stufo di vivere in questa mediocre cittadina, una struttura così colossale come quella loro "arma" sarà un nido perfetto per il mio Clan... ora se vuoi scusarmi, il Concilio mi attende" disse Zephon uscendo dalla sua stanza, mentre Jehoel si fece da parte.

 

Necropoli, prigioni – 9 Marzo 1533 D.K. 00: 01

 

Melchiah entro nelle prigioni, ormai un suo occhio si era completamente putrefatto, mentre parte del volto aveva assunto un colorito nero preoccupante, quindi deve sostituirli, dirigendosi verso le sue prigioni iniziò a scrutare alcuni prigionieri, tuttavia noto che un intera cella molti di essi erano morti in condizioni terribili.

"COS'E' SUCCESSO?" domandò Melchiah, passò attraverso le grate come se esse non esistessero, un potere che lui sviluppò già pochi anni dopo la sua rinascita come vampiro per osservare i cadaveri... noti che qualcuno aveva lavorato con loro, guardò alcune sue servitrici che erano fuori dalla cella "Trovate Laderic e portatemelo!" disse infuriato, loro senza dire una parola eseguirono subito l'ordine.

 

Necropoli, sala del trono di Melchiah – 9 Marzo 1533 D.K. 00: 12

 

Laderic fu portato da alcune guardia di fronte a Melchiah, alcune scultrici della carne erano intente a sostituire l'occhio e la parte del volto putrefatta del loro padrone con quella di un prigioniero che giaceva nel tavolo operatorio accanto al trono. Con estrema precisione tolsero i punti che tenevano fissata la carne putrefatte del padrone per poi cucire quella nuova, mentre l'occhio fu strappato dal suo nervo e sostituito con precisione chirurgica con quello nuovo.

"Laderic... mi pare di averti vietato qualsiasi esperimento... specie sui miei prigionieri" disse Melchiah "Mio signore, pensavo che usare quegli specimen sarebbe stato più costruttivo... non era mia intenzione ucciderli e lasciarli in quelle condizioni, vi prego di-" "Voglio che tu e i tuoi sottoposti spariate immediatamente dall'impero, sei esiliato, se mai dovrai tornare qualsiasi Clan dovesse vedere te o tuoi complici vivi ti uccideranno..." quello fu l'ordine di Melchiah, Laderic guardò con sguardo vuoto il suo padrone, mentre le guardi lo trascinarono via.

Melchiah prese uno specchio e guardò i risultati dell'intervento chirurgico "Bene... ora devo andare... gli altri mi aspettano e sono in ritardo, occupatevi voi di Laderic" disse Melchiah andandosene mentre le scultrici si recarono a chiamare i membri più importanti del Clan.

 

Sala del Consilio, Coorhagen – 9 Marzo 1533 D.K. 00: 34

 

Melchiah entrò nella sala del Consilio, tutti gli altri Luogotenenti lo stavano aspettando "Finalmente... temevamo che ci avresti lasciato soli" commentò Zephon, Melchiah rimase in silenzio e si sedette "Ora che siamo tutti possiamo iniziare, Zephon, cosa ti ha riferito il tuo comandante?" domandò Turel "Ogni Razielim è ormai morto, gli ultimi superstiti sono gli infanti che purtroppo non siamo riusciti a localizzare, tuttavia..." disse mostrando una chiave che poggio sul tavolo "Senza la chiave non potranno uscire e senza sangue tutti noi sappiamo cosa accadrebbe ad un vampiro non appena svegliato dalla sua evoluzione" continuò Zephon e tutti si misero a ridere di gusto.

"Ora direi che dovremmo spartirne il bottino, dal momento che sono il secondogenito di Kain, e vista l'assenza di quest ultimo e di Raziel, direi che il trono ormai spetta a me, incluso la parte più grossa del bottino" disse Turel sorridendo "NO! I miei Dumahim sono stati in prima fila durante l'invasione, SPETTA A ME LA PARTE PIU' GROSSA! Tu non meriti di essere imperatore quanto me!" disse Dumah con arroganza, Turel a quel punto iniziò a strangolare il fratello telecineticamente per poi scaraventarlo via "Come osi sfidarmi insulso celebroleso?" continuò Turel infuriato "Solo perché sei il secondogenito non significa che tu sia l'ereda al trono, Kain non lo ha mai stabilito, anzi, ai suoi occhi eravamo tutti uguali, siamo tutti suoi eredi" disse Rahab diligentemente "Se proprio vogliamo dirla tutta, l'idea è stata mia, i miei Zephonim hanno spiato i Razielim... dunque, la parte più grossa è mia" disse avidamente Zephon, "Se proprio vogliamo essere giusti, il bottino dovrebbe essere spartito in base alla necessità del Clan, mentre una buona parte di questo deve essere mantenuto per il futuro" disse Melchiah, sperando di ottenere così le ricchezza del Clan distrutto a causa della decomposizione che affiggeva i Melchiahim.

"Melchiah, non siamo di certo così stupidi... o almeno non tutti" disse Rahab osservando Dumah "Siamo tutti uguali agli occhi di Kain, il bottino dovrebbe essere diviso in parti uguali per tutti, in modo che nessuno ne risenta" disse Rahab, ma nessuno nemmeno gli diede retta "Se voi non concordate sulla mia ascesa al trono... questo significa solamente una cosa... GUERRA!" disse Turel osservando tutti loro, Dumah si rialzò e con sguardò truce osservò il fratello maggiore "I Dumahim distruggeranno il tuo patetico esercito..." mentre gli altri tre rimasero a guardare quasi divertiti il conflitto fra i due.

 

Fu così che iniziò la guera civile tra i vampiri...

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CAPITOLO 3: Gli Schiavi si Ribellano

 

Il Santuario, Camera Evolutiva – 18 Dicembre 1709 D. K. 23: 13

 

Nella Camera Evolutiva dove i Razielim si riposarono qualcosa stava accadendo. Il posto era un enorme posto scavato nella roccia, pieno di bare dove i Razielim riposavano, in quanto differentemente dagli altri Clan non usavano metodi particolari per permettere al loro corpo di mutare. Nell'enorme stanza erano presenti varie vasche di enormi dimensioni dove venivano messi diverse centinaia di litri di sangue per poter sostenere i vampiri appena evoluti, in quanto la mutazione li rendeva anche terribilmente assetati.

Presto le bare iniziarono ad aprirsi, i Razielim che ne emersero erano estremamente simili agli umani, l'unica cosa che li differenziava era la pelle più pallida, artigli, canini più appuntiti e un grosso paio di ali che svariavano di colori e forme, alcuni sembrano un misto tra ali angeliche e da pipistrello, altre avevano zone più rinforzate per resistere ad eventuali danni e così via.

I Razielim si avvicinarono impazienti alle enormi vasche per scoprire che erano vuote. "Che succede? Dov'è il sangue? Dov'è la Matriarca?" iniziarono a chiedersi guardandosi attorno, alcuni provarono ad uscire dal cancello per poi scoprire con orrore che erano chiusi dentro...

Ci fu un attimo di sgomento e disperazione, in un primo momento cercarono di aprire il cancello con la forza... ma poi capendo che era del tutto inutile, i Razielim iniziarono a dare pugni ed artigliate al cancello, presto tutti loro iniziarono ad aiutare in qualche modo, alcuni addirittura provando a scavare nella roccia... erano troppo assetati per poter cominicare tramite il Sussurro con i loro simili... e se mai non fossero riusciti ad uscire, la sete li avrebbe uccisi di sicuro!

 

Valeholm – 15 Marzo 1714 D. K. 16: 41

 

Un uomo era in piedi a contemplare una figura religiosa dei mitici guerrieri Sarafan dentro la chiesa principale della città, la quale era stata ricostruita di recente. L'uomo indossava una divisa blu con ricamature in oro, grosso spallaci d'oro e una maschera in oro di una faccia demoniaca, in mano aveva una balestra già caricata, ma nonostante ciò era preso nella preghiera.

Un uomo con una divisa simile, ma con spallacci ben più piccoli e di ferro, una maschera simile ma d'acciaio e capelli neri legati con una corta coda di cavallo entro. "Comandante Adam... la disturbo?" chiese rispettosamente l'uomo "Generale Lucian... nessun disturbo, dica pure" continuò Adam. "Sono appena tornati i messaggeri, la guerra civile tra i vampiri ha permesso a parecchi prigionieri di sfuggire ai Campi del sangue, hanno accettato la proposta di unirsi alla nostra causa e ad addestrarsi per colpire il nemico... volevo solo chiederle il permesso di mandare alcuni dei nostri migliori uomini verso le città alleate per iniziare ad allenare le reclute" espose diligentemente Lucian.

"Certamente... questi sono tempi bui amico mio, avremmo bisogno del maggior aiuto possibile... quei vampiri pagheranno per il Massacro al Passo di Ferro... specialmente Zephon" continuò Adam "Oggi però dobbiamo festeggiare, Veleholm è tornata nelle mani umane, i nostri antenati sarebbero fieri di noi, ma ancora non bastiamo, dovremmo cercare altri alleati, altri superstiti, pianificare ed organizzarci ora che i Clan sono occupati ad ammazzarsi fra di loro, perché quando scopriranno cosa stiamo facendo... dubito che continueranno a lottare contro i loro simili" continuò il Comandante.

"Va bene signore" il Generale salutò e si ritirò, mentre Adam fece un segno di rispetto verso l'altare e si ritirò anche lui.

 

Isola dell'Esilio, Laboratorio di Laderic – 15 Marzo 1714 D.K. 16: 41

 

Vari Melchiahim erano presenti nel posto, una grotta con varie gabbie dove c'erano innumerevoli donne, le quali urlavano e si disperavano chiedendo pietà, una di esse però rimaneva ferma in silenzio a guardare e a studiare i suoi imprigionatori.

Alcuni cadaveri di donne rapite e orribilmente sfigurate dagli esperimenti di Laderic giacevano in alcuni grossi massi che fungevano da tavoli operatori improvvisati... mentre i Melchiahim erano ben diversi da come erano prima... senza l'aiuto delle scultrici della carne, il loro aspetto si era deteriorato, dalle semplici cicatrici ora quei vampiri mostrano parti in avanzato stato di decomposizione, ritrovandosi costretti a sostituire le parti più marce come meglio potevano, nonostante fossero inesperti su come gestire interventi chirurgici simili.

Mentre Laderic stava esaminando un cadavere, entrò un suo assistente "Signore, ho fatto quello che mi ha chiesto con i dati raccolti negli ultimi anni, i fallimenti per curarci ci ha permesso di creare un liquido particolare, a contatto con l'aria essa si incendia immediatamente, lo abbiamo chiamato Naptha" disse il vampiro mentre un altro entrò co un carrello improvvisato pieno di quei intrugli. La prigioniera osservò tutto molto interessata ed incuriosita, mentre Laderic ne prese una e un suo assistente prese da una gabbia una delle loro prigioniere, fu a quel punto che con orrore tutti videro come loro sperimentarono il liquido dando fuoco all'umana come nulla fosse.

"Con questo mi vendicherò di mio padre... dimostrerò a lui cosa sono realmente capace di fare... ottimo lavoro!" disse, poi osservò le prigioniere "Cercate di rapire altri specimen, dubito che le prigioniere che abbiamo basteranno per i prossimi esperimenti" disse Laderic per poi uscire.

La donna continuò ad osservare a lungo le pozioni... cosa gli passasse per la testa nessuno poteva saperlo...

 

Dark Eden – 15 Marzo 1714 D. K. 16: 41

 

Le montagne a nord di Nosgoth, dove si ergevano sterili terre, ormai innevate e prive di vita... eccetto i mutanti... quelle zone erano evitate dai vampiri a causa di quei mostri, orribili abomini creati da esperimenti e magie arcane potentissime le quali hanno dato via a mostri che variavano da esseri umanoidi che cacciavano sparando sangue ad alta pressione come proiettili da ogni orifizio, ibridi tra lumaconi e uomini con bava estremamente tossica, creature mezze insetto e mezze mammiferi che attaccano con lunghi arti privi di dita, creature simili a squali terrestri privi di occhi o bocca visibile che dal lungo muso spuntavano zanne che usavano per sminuzzare le prede senza alcuna pietà per boi berne i liquidi tramite un miscolo orifizio sulla punta del muso e grossi uccelli con ali da pipistrello, corna e con un terzo occhio sulla fronte.

Anche se questi esseri erano soliti uccidersi fra di loro, non è raro che qualche Dumahim così stupido da avventarsi li o altri vampiri troppo giovani per sapere cosa vi era in agguato in quelle terre, diventasse una prelibatezza per quei mostri.

Un branco di mutanti dal muso zannato avevano appena fatto a pezzi un Uomo-Lumaca, il branco si radunò per nutrirsi quando all'improvviso una frecca spaccò il cranio, o quello che doveva essere, della creatura, facendo spaventare i loro simili. Un umano ben nascosto dietro ad una roccia armato di arco con una sciarpa rossa, divisa grigia-bluastra con un cappuccio e la maschera di teschio, controllava la zona circostante. Presto dietro di lui si fece avanti un altro umano, vestito in modo simile, ma con la divisa meno ricamata e senza la sciarpa.

"Comadante Tychard... posso disturbarla?" domandò l'uomo "Si, ormai li ho fatti scappare... maledetti Musi Zannati, si erano avvicinati troppo all'accampamento, dimmi pure Generale Serg" disse il comandante ponendo l'arco sopra una roccia "Sono appena tornato da Coorhagen e... la città era quasi abbandonata, c'erano alcuni soldati Dumahim e Melchiahim, ma siamo riusciti a sterminarli facilmente e a liberare i prigionieri umani" Tychard era molto interessato della cosa, quasi sorpreso.

"Le voci quindi sono vere? Sono circa due secoli che vengono tramandate leggende su vampiri alati sterminati dai nostri avi, abbiamo sempre vissuto nel terrore che fosse una nuova arma di Kain... possibile che..." "C'è dell'altro" continuò Serg, mentre il suo superiore rimase zitto per sentirlo "I Persecutori che vivono nei deserti hanno chiesto per unirsi alla nostra causa... ci hanno detto che Valeholm e altre città sono state riconquistate da una fazione chiamata "La Guardia di Ferro", sembra che i Clan si stiano combattendo fra loro perché Kain è scomparso e ora i Luogotenti combattono per decidere chi dominerà Nosgoth" spiegò diligentemente "Allora è vero... Serg, se le cose stanno così non possiamo lasciarci sfuggire questa occasione, raduna i tuoi uomini, mandi i nostri migliori messaggeri a Valeholm, voglio parlare con il rappresentate della Guardia di Ferro e stringere un alleanza con questi guerrieri... la libertà è vicina amico... dopo anni di auto-esiliazione in questo inferno, finalmente possiamo tornare dai nostri simili" disse Tychard con un sorriso sulle labbra, Serg non si fece ripetere l'ordine e andò subito al villaggio.

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CAPITOLO 4: L'Allenaza degli Umani

 

Isola dell'Esilio, Laboratorio di Laderic – 18 Gennaio 1725 D.K. 21: 11

 

Elustra osservava la zona dalla sua cella, erano anni che rimaneva rinchiusa lì, ormai erano rimaste poche prigioniere, molte infatti erano state uccise ed usate per i folli esperimenti di Laderic, quest'ultimo era intento a parlare con alcuni suoi alchimisti, Elustra allora nota una fiala di Naphta, il fuoco liquido, creato da quei folli Melchiahim su una mensola proprio di fronte alla sua cella.

La ragazza si accascia a terra ed inizia ad urlare e a sbavare, come in preda ad un attacco epilettico o di follia pura "COSA DIAVOLO SUCCEDE?" chiese Laderic cercando di individuare la fonte delle urla finché non notò Elustra "Dannazione... fatele qualcosa, ne abbiamo già poche, non faciamo morire per nulla le poche prigioniere rimasta" disse, un Melchiahim aprì la cella per vedere cosa stesse succedendo, quando esso si avvicinò la ragazza gli diede una ginocchiata in volto tale da staccargli il naso malamente cucito. Essa balzò fuori dalla porta mentre i Melchiahim cercarono di fermarla, fu allora che lei prese la Naphta e la getto sul pavimento causando un enorme incendio.

Cercò di fuggire tra le fiamme del laboratorio che crearono una reazione a catena con altri intrugli e sostanze, mentre le urla di Laderic, degli altri Melchiahim e delle prigioniere rendevano tutto molto più sinistro.

Quando trovò l'uscita ci si fiondo fuori giusto in tempo prima che un enorme esplosione non distrusse ed uccise tutto... Elustra rimase orribilmente sfigurata in volto a causa delle ustioni e coprendosi il volto con della stoffa per creare un cappuccio improvvisato avvistò una barca che probabilmente i Melchiahim avevano usato per giungere sull'isola, fu così che lei fuggì.

 

Provance – 18 Gennaio 1725 D.K. 21: 30

 

Vari Esploratori e Cacciatori erano nella zona, i vampiri che tenevano la città di Provance erano ormai tutti morti, gli esplosivi dei Cacciatori, le trappole e le precisissime frecce degli Esploratori avevano permesso agli umani di riconquistare un altra città. Tychard, il leader degli Esploratori si fece avanti "Questa alleanza è stata la cosa migliore che potesse capitarci amico mio." disse ad Adam, esso si volto, e guardò un paio di cadaveri umani, le uniche perdite, ma con le condizioni attuali, una sola morte era un duro colpo. "Già... ma sia la Guardia di Ferro che gli Osservatori assieme non bastano, ci sono molti clan la fuori e abbiamo fatto tutto il possibile per mantenere le nostre vittorie in segrete, mentre i vampiri continuano a combattersi fra loro... se mai dovessero scoprirci non ci metterebbero molto ad allearsi nuovamente..." espose preoccupato Adam "Confido nella loro arroganza e sete di potere in questo" disse l'altro sorridendo.

Da un tetto scese un Esploratore il cui volto era coperto da una maschera d'oro, un soldato noto per le sue incredibili qualità da tiratore "Signore, io e i miei uomini abbiamo perlustrato tutta la città, tutti i vampiri sono morti" disse l'uomo "Se le cose stanno così allora dovremmo recarci a Freeport... riconquistarla sarà per noi un enorme vantaggio... per questo riguarda Provance... di sicuro sarà una base operativa migliore per i miei uomini, senza dubbio più sicura del Dark Eden, almeno qui non dovremmo preoccuparci dei mutanti" disse Tychard "Si concordo, la tua gente ha bisogno di un po di pace... avete praticamente vissuto nel terrore" aggiunse Adam approvando l'idea, poi tutti si misero in marcia per Freeport.

 

Il Santuario, Camera Evolutiva - 21 Gennaio 1725 D.K. 23: 51

 

Un muro crollò... da esso emersero creature del tutto diverse da quelle che anni fa si erano risvegliate. Da esseri molto simili ad umani, pelle pallida, liscia e bianca come il letto con ali da pipistrello magnifiche, ora si ergevano creature orribilmente deformate, pelle chitinosa che variava dai colori grigi, viola pallido o verde marcio, dita deformi con artigli innaturali perfino per un vampiro... creature che ora erano più demoniache che vampiriche con in mano le ossa dei loro compagni caduti.

Quello era il destino dei Razielim, per anni condannati a patire la sete di sangue, la quale iniziò a far marcire il loro sangue e a corrompere la loro carne... i più deboli non riuscirono a sopravvivere e in un disperato gesto di salvarsi alcuni provarono a bere il loro sangue... ma ormai esso era nero e putrido... assolutamente impossibile da bere, mentre le loro ossa vennero usate per scavare e dopo anni di duro lavoro, riuscirono a far crollare le spesse pareti rocciose di quel luogo sacro che era diventata la loro prigione.

"Siamo liberi..." disse uno di loro trascinandosi a fatica, Eskandor, il più forte di loro li osservò "Si fratello... torniamo nella nostra cittadella... i nostri fratelli ci aiuteranno" detto ciò si incamminarono verso la roccaforte del loro patriarca... troppo stanchi per volare, mentre i vampiri più forti aiutavano quelli più deboli, sperando che l'incubo era ormai finito.

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