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[MoonlightUmbreon] L'esperto di Eeveeluzioni


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La mania dello scrittore ha contagiato anche me e ho deciso di provare a scrivere la mia fanfiction, sono un dilettante, spero possiate perdonare le mie lacune e sarò lieto di migliorarmi grazie ai vostri suggerimenti. Potrete commentare nella sezione che vi linko qui sotto. La copertina della fanfiction è opera di SerenaAAsylveon, vi invito a visitare la sua art gallery.

 

EDIT che trovo doveroso. Questa fanfic nasce ormai tre anni fa, nel periodo in cui ero particolarmente ispirato dall'idea di una fanfic a tema pokémon. La iniziai e la portai avanti per ben 40 capitoli, quando a causa di alcune discussioni sgradevoli con un utente persi il piacere di scriverla. Di conseguenza la interruppi, per oltre un anno, cosa che comportò la chiusura di questo topic. Pensai che fosse giusto così, poiché ormai era una faccenda morta e sepolta, o almeno così credevo. In questi giorni ho ritrovato quella voglia di scrivere questa storia che mi era mancata anni addietro, così ho chiesto la riapertura della discussione per proseguire. Mi sembra giusto dirvi che ho anche deciso di revisionarla in modo consistente e la ragione è semplice, rileggendo questi capitoli mi sono messo le mani nei capelli per l'orribile grammatica che sfoggiavo:XD:. Quella che andrete a leggere è una fanfic essenzialmente fedele alla sua anima originaria, la storia è la stessa di tre anni fa solo arricchita, ma spero scritta meglio. Buon divertimento e spero commenterete in molti:XD:

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Capitolo 1: L'inizio dell'avventura

Spoiler

 

Questa è la mia storia, un racconto fatto di molte gioie ed altrettanti dolori, che io voglio condividere con voi.

 

Tutto ebbe inizio a Zafferanopoli, ore 6.00 del mattino, giorno 5 del mese di maggio 1997.

Stavo dormendo profondamente quando all'improvviso fui svegliato dal maggiordomo Carlisle, un uomo di mezza età alto e di corporatura robusta.

<<Signorino Kevin svegliatevi>>disse agitato

<<Che c'è perché mi svegli a quest'ora?>> chiesi io in tono seccato

Senza perdere troppo tempo mi disse di prepararmi, dovevo incontrare mio padre a Biancavilla.

Ricordavo bene che giorno fosse, era il giorno in cui il professor Samuel Oak periodicamente insigniva del titolo di allenatori alcuni giovani ragazzi. Io non avevo mai intrapreso quel cammino, non per mancanza di possibilità ma per un'ossessione che attanagliava la mia anima sin da quando avevo 6 anni.

10 anni erano trascorsi da allora, la mia ossessione non si era placata ed anzi se possibile era cresciuta. Il mio sogno era quello di diventare un Maestro Pokémon, ma io avevo un profondo desiderio di specializzarmi nelle cosiddette Eeveeluzioni ossia le forme evolute del pokémon Eevee.

Questa mia passione nacque un decennio prima, quando io e mio padre ci trovavamo a Plumbeopoli per degli affari di famiglia. Il mio vecchio era il dirigente della Silph S.p,A. e quindi viaggiava molto, in quel viaggio decise di portarmi con sè.

Una sera mentre stavo giocando con alcuni amichetti in un centro pokemon, durante una delle nottate al lavoro di mio padre, guardando fuori dalla finestra fui incuriosito da alcuni Caterpie che si rintanavano a passo lento nel Bosco Smeraldo. Io decisi di seguirli senza esitazione e da solo, allontanandomi di conseguenza dal luogo sicuro in cui stavo trascorrendo il tempo in compagnia.

Mi addentrai nel fitto del bosco senza nemmeno rendermene conto, e quando lo feci ero ormai immerso completamente in quel meraviglioso panorama lussureggiante.

Non riuscivo a trovare la via d'uscita e così Il panico mi assalì immediatamente. Scoppiai a piangere, ero disperato e pensavo che non sarei mai più uscito da quel bosco, quando all'improvviso dinanzi a me apparve una figura che non avevo mai visto prima. Quella misteriosa creatura era nera e piccola, con degli occhi rossi che nel buio inquietavano e dei cerchi gialli su tutto il corpo.

Pensai volesse farmi del male, invece si avvicinò a me come per calmarmi. Improvvisamente i suoi cerchi gialli si illuminarono e ci guidarono nel buio fino all'uscita del bosco, dove un uomo anziano piuttosto alto elogiò l'operato del suo fedele compagno. Quest'ultimo si strusciava affettuosamente sulla gamba dell'uomo e quindi pensai fosse il suo allenatore.

<<Come stai piccolo?>> mi chiese il vecchio signore.

<<Voglio il mio papà>> risposi io in tono soffocato.

Lui mi disse che Umbreon, questo  il nome del mio salvatore, era l'evoluzione del pokémon noto come Eevee. Quell'affabile signore aveva compreso la mia curiosità verso il suo compagno, così si mise a parlarmi di lui senza che io nemmeno chiedessi. Ero rapito da quella creatura, ma lui precisò che quel tipo di evoluzione era ancora sconosciuta a Kanto, lui infatti era originario di Johto.

Mio padre accorse spaventato, ma fu immediatamente sollevato del fatto che fossi incolume. Io intanto mi ero calmato grazie alla rassicurante presenza dei miei due salvatori.

Il mio vecchio ringraziò quel signore con una sentita stretta di mano,  e nel farlo il suo sguardo si soffermò con aria interrogativa sul misterioso pokémon.

Da quel giorno il mio desiderio fu di possedere un Eevee cosicché diventasse poi un Umbreon.

Purtroppo il mio desiderio non era facilmente realizzabile, poiché Eevee era quasi introvabile a Kanto e Umbreon era una mutazione derivata da metodi evolutivi ancora sconosciuti. 

Dopo aver ripercorso mentalmente quegli eventi mi vestii e feci colazione in fretta e furia, ormai troppo incuriosito dai motivi che mi avevano buttato giù dal letto. I miei capelli castani faticavano a prendere una forma definita dopo l'alzataccia, mentre i miei occhi verdi erano ancora appannati dal sonno. Davanti allo specchio faticai persino a riconoscermi, tanto ero sconvolto da quell'improvviso risveglio.

<<Mi vuoi dire che sta succedendo?>> chiesi a Carlisle con tono impaziente.

<<Signorino oggi realizzerà il suo sogno>> mi rispose.

<<Quale sarebbe?>> dissi io con voce arrogante. 

<<Quello di diventare allenatore di Eevee>> rispose lui.

Io ero scettico e gli chiesi di non scherzare su quell'argomento, ma la sua espressione seria mi fece immediatamente capire che non mi stava prendendo in giro.

<<Vostro padre vi attende a Biancavilla, dove il professor Oak vi consegnerà il vostro adorato partner>>.

Non potevo credere a quelle parole, quindi mi mise in mano 3000 pokedollari e mi disse di andare lì immediatamente.

Appena giunto a Biancavilla, dopo un volo sul fidato Pidgeot di famiglia, mi recai dal professore. 

Una volta entrato nel laboratorio vidi i miei tre amici Julian, Cedric e Fiamma coi loro pokemon, rispettivamente Charmander, Bulbasaur e Squirtle. L'ambiente era piuttosto caotico in realtà, con un mucchio di carte sparse per la stanza e gli assistenti dell'illustre professore che cercavano di riordinare il più in fretta possibile. Certamente mi aspettavo più ordine, visto di chi parliamo.

I tre giovani, miei vecchi compagni stanno lì a guardarmi con aria soddisfatta. Julian, nonostante non lo vedessi da tempo, aveva come al solito un taglio molto corto di capelli, ed il biondo della sua chioma faceva ben risaltare i suoi occhi azzurri. Cedric invece portava i capelli neri raccolti in una coda di cavallo, mentre con i suoi occhi marroni mi fissava con sguardo stoico ed infine Fiamma ossia l'unica ragazza del gruppo.

Che dire di lei, era una ragazza dai capelli rossi lisci e molto lunghi, avvenente e con due occhi verdi che parevano smeraldi. Un'amicizia di lunga durata quella con quei tre matti.

<<Tu devi essere Kevin suppongo>> disse il prof Oak mentre si avvicinava con passo lento. Uno scienziato di mezza età, con occhi neri e capelli di un colore a metà tra il grigio e il castano. Alla sua domanda io annuì timidamente, mentre mio padre Maximilian  mi guardava con aria felice. Lui, l'uomo che per me era sempre sembrato lontano ed irraggiungibile, che mi fissava con i suoi occhi marroni, resi ancora più scuri dal contrasto coi capelli castano scuro.

<<Suppongo che tu ormai avessi perso le speranze eh ragazzo? Il pokémon che desideravi è molto raro, perciò ho dovuto avere molto tempo libero per dedicarmi alla sua ricerca. Hai aspettato davvero a lungo e forse avremmo potuto fare prima, ma un impegno tira l'altro ed alla fine si finisce sempre per rimandare alcune cose. Ciò nonostante dovevo a tuo padre un grande favore, e per un amico di lunga data questo ed altro. Ecco a te giovanotto>> dalla pokeball del professore, ora nella mia mano, uscì un piccolo pokemon dal pelo color beige, fatta eccezione per la punta della coda e del collo dove era bianco e più folto. Era meraviglioso e appena mi vide mi balzò addosso con aria giocosa.

<<Sembra che tu gli piaccia>> disse Oak, che poi dal suo cassetto estrasse piccoli aggeggi noti come Pokedex per affidarli ad ognuno di noi. Particolarità di questo strumento era quella di catalogare tutte le specie di pokemon esistenti.

<<Questo viaggio che state per intraprendere non serve solo ad incoronarvi Campioni, ma è anche un percorso alla scoperta di voi stessi e del mondo in cui vivete. Lo strumento che vi ho affidato, il Pokedex, servirà a registrare ogni pokémon che incontrerete sul vostro cammino. La conoscenza è importante, ed ora non vi trattengo oltre. Buon viaggio a tutti voi>> il discorso dell'anziano Oak fu di ispirazione, pronunciato peraltro con un tono quasi solenne.

Riposi lo strano oggetto nel mio zaino blu, dopo averlo preso dalle mani del professore. A seguito di questo mio padre Maximilian si avvicinò a me, mi abbracciò e mi disse di godermi al massimo il viaggio che stavo per intraprendere.

La sua felicità ed affettuosità, il suo sincero augurio, tutto pareva così strano ai miei occhi. Non era mai stato un genitore molto presente nella mia vita, a causa del suo lavoro, ma in quei pochi istanti lo sentii vicino come mai prima di allora. Risposi alle sue parole con il miglior sorriso, e promisi di fare quello che mi aveva chiesto.

Nemmeno il tempo di congedarmi da mio padre che subito Julian mi lanciò una sfida pokémon, sembrava molto fiducioso della vittoria grazie al suo Charmander.

Non esitai un attimo, accettai immediatamente e, dopo esserci spostati all'aperto ed aver salutato il caro Oak, la lotta ebbe inizio.

Lo scontro fu un monotono susseguirsi di attacchi azione e graffio, entrambi i nostri partner erano ancora alle prime armi all'epoca, perciò dotati di un arsenale di attacchi alquanto scarno.

Il momento decisivo, che volse la battaglia a mio favore, arrivò quando il mio fedele compagno riuscì a sferrare un attacco azione dopo aver schivato agilmente l'offensiva nemica. Il colpo fu particolarmente forte e mise al tappeto l'avversario.

Julian prese la sconfitta in maniera sportiva e si precipitò a stringermi la mano, mentre gli altri ragazzi mi guardarono e mi sorrisero. Erano i migliori amici che potessi desiderare, tanto che pur di onorare una promessa fatta da piccoli decisero di aspettare che anche io avessi il mio partner. Quel giuramento consisteva nell'iniziare tutti insieme il viaggio da allenatori, e per mantenere quella promessa furono disposti ad aspettare molto più del previsto, nonostante avessero la possibilità di cominciare il viaggio molto prima di me. Anche io replicai a quei sorrisi e decisi che la mia prima tappa sarebbe stata Plumbeopoli, dimora del primo capopalestra Brock.

Sebbene io volessi viaggiare assieme ai miei compagni, questi ultimi dissero che non sarebbe stato giusto nei confronti di nessuno farlo. Erano stati felici di aspettarmi, ma ognuno doveva andare per la propria strada, poiché quel viaggio doveva essere innanzitutto una scoperta di noi stessi e della nostra individualità. La cosa in un primo momento mi rattristò, ma poi mi resi conto che avevano ragione, ognuno doveva assaporare quell'avventura a modo proprio e in solitaria. Ci abbracciammo tutti quanti e ci promettemmo di sfidarci nuovamente durante i nostri prossimi incontri. Del resto era solo un arrivederci, poiché avevamo tutti lo stesso obiettivo di diventare Campioni della Lega Pokémon e presto o tardi ci saremmo confrontati di nuovo gli uni con gli altri.

Prima di andare però tornai dentro il laboratorio e chiesi al professor Oak come evolvere Eevee in Umbreon, ma lui mi guardò stranito e mi disse che quanto chiedevo era ancora oggetto di studi da parte sua. Seguitò a spiegarmi che il mio partner aveva ancora molte potenziali evoluzioni di cui si sapeva poco, e disse che il pokémon di cui gli avevo appena chiesto era proprio una di queste. Così gli chiesi se potesse fare delle ulteriori ricerche in merito e lui rispose che l'avrebbe fatto con piacere. Con aria felice e grata uscii e decisi di tenere il mio nuovo amico fuori dalla pokeball. Con lui osservai il tramonto, conscio che sarebbe stato l'inizio di una grande avventura.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 2: Il Bosco Smeraldo

Spoiler

 

La mia prima vera sfida come allenatore era la palestra di Plumbeopoli, il cui capopalestra Brock era specializzato nel tipo roccia.

La sfida sulla carta risultava piuttosto impegnativa, vista la resistenza dei suoi pokémon contro gli attacchi di Eevee, ma poco male, non mi erano mai piaciute le sfide facili. 

Per arrivare a Plumbeopoli dovevo passare dal Bosco Smeraldo, che ospitava brutti ricordi, ma forse era finalmente ora di affrontare quel trauma.

Lungo il percorso 1 io e il mio partner affrontammo alcuni Rattata e Caterpie, avversari che Eevee sconfisse facilmente. Mentre camminavamo insieme rafforzavamo il nostro legame, il tutto con la mia mente che ripercorreva il passato.

Aver rivisto dopo tanto tempo i miei amici d'infanzia Julian, Cedric e Fiamma mi fece ricordare delle scorribande da bambini. Eravamo inseparabili e ci proteggevamo sempre a vicenda, li consideravo come i fratelli che non avevo mai avuto.

Julian, Cedric ed io eravamo dei matti scatenati, quante sgridate ci eravamo beccati. Fiamma d'altro canto era molto più calma e controllata, insomma era la responsabile del gruppo.

La mia mente poi si spostò verso mia madre Laura, un'importante ricercatrice pokémon che viaggiava per tutto il mondo e che quindi vedevo di rado. Nonostante ciò era comunque una madre fantastica che non mi aveva mai fatto mancare il suo affetto. Un lato positivo del suo lavoro poi c'era, quello di avere sempre regalini particolari dai suoi viaggi.

Entrambi i miei genitori hanno sempre avuto lavori impegnativi, che per forza di cose li hanno spesso portati a trascurare me. Nonostante le loro numerose assenze hanno però fatto del loro meglio.

Mio padre in particolare, iniziò senza niente e finì per creare una delle aziende più importanti e rinomate del mondo........la Silph S.p.A. partendo dal basso, senza soldi e con parecchi sogni. Quando pensavo a lui mi era inevitabile provare ammirazione, era l'esempio perfetto di uomo realizzato.

Giunsi dopo poco a Smeraldopoli, ma mi ci soffermai giusto il tempo di far riposare il mio compagno al centro pokémon. Non era ancora il momento di dedicarsi a quella città.

Imboccai rapidamente il percorso 2, l'anticamera del luogo che più temevo di affrontare........il Bosco Smeraldo.

Anche qui finii per imbattermi in alcuni mostriciattoli selvatici, carne da macello per il mio amico, che così diventava sempre più forte in vista della prima palestra.

Il tragitto fu costellato di numerosi ricordi, ma tornai bruscamente alla realtà quando mi trovai dinanzi all'entrata del bosco. Non era più il momento di distrarsi e perciò, con passo deciso, entrai nel bosco. 

La luce del sole che filtrava dagli alberi li faceva risplendere come fossero smeraldi, ora capivo cosa gli era valso quel nome. Mi imbattei in altri Caterpie e qualche Weedle, ma per Eevee non furono un problema.

Nonostante i miei timori la mia avanzata fu costante e piuttosto rapida.

<<Fermo tu>> la voce misteriosa mi fece sobbalzare, mi voltai e vidi un pigliamosche che voleva sfidarmi.

<<Sarà un vero piacere, il mio Eevee non vede l'ora di annientare i tuoi pokémon>> le mie parole provocarono stizza nel pigliamosche, ma senza ulteriori indugi la sfida cominciò. 

Come prevedibile aveva solo un Caterpie e un Weedle, che furono sconfitti velocemente dal mio partner.

Proseguii deciso e nel bosco incontrai altri pigliamosche che sconfissi altrettanto facilmente, per me non erano altro che un riscaldamento per la vera sfida che mi attendeva a Plumbeopoli.

Ad un tratto mi fermai quando vidi un albero con delle incavature nel tronco, e capii che ero già stato lì. Quella era più o meno la zona in cui mi ero perso dieci anni prima.

I brutti ricordi mi assalirono all'istante, come sbalzato indietro nel tempo, mi ritrovai a quella notte. Il panico, il puro terrore che dominava la mia anima quella sera non li dimenticherò mai.

Per un bambino cresciuto negli agi della grande città, un'esperienza simile ebbe un effetto ulteriormente amplificato rispetto al normale.

Tuttavia non potrò mai dimenticare il senso di sollievo che provai quando mi imbattei in Umbreon, o meglio quando capii che era lì per aiutarmi.

In un primo momento il pokémon nero pece mi spaventò ed inquietò, anche se sembrava impossibile provare ancora più paura di quella che avevo quella notte, ma quando attraverso i gesti mi fece capire di essere lì per soccorrermi.........un'emozione indescrivibile. Tutta quella paura dissolta in un istante, come cenere al vento.

Dopo aver toccato quel tronco con la mano destra, ed aver ripercorso il viale dei ricordi per alcuni minuti, mi rimisi in marcia e mi lasciai alle spalle una volta per tutte gli eventi di quel giorno. Troppo a lungo avevo aspettato a fare questo.

Verso l'uscita del bosco incontrai una pupa con un Pikachu, finalmente qualcosa di interessante.

Il nemico cominciò ad attaccare con dei tuonoshock, che Eevee grazie alla sua velocità schivò senza problemi. Il mio partner poi lo attaccò con azione ferendolo, ma non era sufficiente poiché Pikachu non arretrava e riprese ad attaccare con tuonoshock su ordine della sua allenatrice. La mia avversaria aveva capito che il mio pokémon sarebbe stato temibile nello scontro ravvicinato, perciò cercava di tenerlo a distanza.

Le strategie a quel punto erano due, o sfinivamo Pikachu prolungando quella battaglia più del necessario, oppure oscuravamo la sua visuale per poi colpire.

Ordinai quindi ad Eevee di usare turbosabbia. Il nemico fu accecato ed iniziò a barcollare, perciò il mio partner lo attaccò ripetutamente con azione e quando dissi al mio amico di sferrare il colpo decisivo, questo si lanciò in una carica dalla velocità inaudita.

Dopo un primo momento di smarrimento compresi che si trattava di attacco rapido, una mossa piuttosto discreta che permetteva sempre di colpire per primi. Pensai che fosse provvidenziale l'apprendimento di una simile mossa, vista la sfida che mi attendeva in palestra. 

La pupa si complimentò con me e ci congedammo. 

Uscii finalmente dal bosco e mi ritrovai a Plumbeopoli, era esattamente come la ricordavo. 

Senza esitazioni mi diressi verso il centro pokemon per curare Eevee, se lo meritava dopo la sequela di vittorie che mi aveva garantito.

Dopo che fu curato, il mio pokémon si ritrovò in forma smagliante, pronto per la sfida.

Chiesi all'infermiera un alloggio per la notte, così io e il mio amico avremmo potuto riposare adeguatamente e nel mentre spendere il resto della giornata ad allenarci per conto nostro.

La signorina Joy mi parlò di una pensione appena fuori dal centro, che avrebbe potuto garantirci una stanza per la notte. Ringraziai sentitamente la donna e senza perdere tempo andai a pernottare una camera dove mi era stato consigliato.

Una modesta pensione, gestita da un'amabile coppia di anziani, ma con stanze di tutto rispetto. L'arredamento era di legno pregiato, ed il letto sembrava paragonabile a quello di casa mia.

Il tragitto fino a Plumbeopoli fu tutto sommato più breve del previsto, e finimmo per arrivare a destinazione intorno a mezzogiorno.

Dopo un buon pasto ci rimettemmo subito ad allenarci senza battere la fiacca, ed io mi proposi di fare il bersaglio vivente per i colpi del mio simpatico amico peloso.

Non era il massimo fare da punching ball, ma se non altro serviva a fortificare sia me che il piccoletto.

Il pomeriggio volò e la notte giunse in fretta, l'allenamento ci aveva fatto perdere la cognizione del tempo.

Dopo aver cenato, io ed Eevee ci coricammo insieme nel letto. Non volevo in alcun modo che il mio pokémon dormisse per terra, lo volevo accanto a me.

Il piccolo sembrò molto contento di ciò, e passò buona parte della serata a cercare di giocare con me.

Io a differenza sua ero esausto, perciò riuscii a divertirmi con lui solo per poco, ma furono momenti di svago assolutamente apprezzabili.

Ormai, allo scoccare delle undici, sentivo le forze venire meno e quindi diedi la buonanotte al mio amico. Nonostante tutto lui aveva ancora le forze per giocare, ma gentilmente cercai di spiegargli che era ora di dormire.

A fatica riuscii a farmi comprendere, ma poi mi abbandonai al sonno con il mio compagno stretto tra le braccia. La sua espressione rassegnata mi lasciò un senso di amarezza, ma ero davvero al mio limite.

Il giorno successivo avrei affrontato la mia prima vera sfida come allenatore.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 3: La medaglia sasso

Spoiler

 

La mattina io ed Eevee ci svegliammo ben riposati e pronti per la grande sfida. 

Mentre facevo colazione meditavo sulla strategia migliore per sconfiggere Brock, essendo lui specializzato nel tipo roccia gli attacchi di Eevee sarebbero risultati del tutto inefficaci e quindi dovevo pensare a qualcosa e in fretta.

Non avevo mai amato le sfide facili, quindi più che ansia e timore c'era invece adrenalina ed eccitazione.

Ma il tempo di rimuginare era ormai terminato, c'era ben poco senso nell'arrovellarsi il cervello in cerca di una soluzione, così decisi di prendere il mio compagno e di recarmi in palestra. Ero pronto anche all'eventualità della sconfitta, ma di certo avrei fatto del mio meglio per portare a casa la vittoria.

Un allenatore degno di tal nome lotta sì con lo scopo di vincere, ma nel contempo considera anche l'eventualità di perdere.

Una volta entrato mi trovai davanti uno spettacolo incredibile, l'edificio all'interno era immenso, le proporzioni dall'esterno suggerivano dimensioni decisamente più modeste. 

La palestra in pratica era una specie di enorme giardino zen, con sabbia e piccole rocce come ornamento, a cui si aggiungevano poi dei massi molto più imponenti che cingevano il suddetto giardino. La resa visiva complessiva dava l'idea di un enorme stadio fatto interamente in pietra, uno spettacolo suggestivo a dir poco.

Gli spalti situati poco più in alto rafforzavano l'idea di stadio che la palestra suggeriva.

Quello spettacolo imponente mi mise un po' in soggezione, ma abbandonai presto i timori e cominciai a camminare avanti. 

Fui fermato all'ingresso da un bizzarro uomo con baffi e capelli neri, che mi mise in guardia sul capopalestra e mi suggerì quali erano i tipi migliori per fronteggiare i pokémon di Brock. 

<<Ragazzo, se vuoi affrontare i temibili pokémon roccia di Brock dovrai avvalerti di pokémon terra, acqua, erba o lotta. Questi tipi sono avvantaggiati in questa palestra>> l'espressione dell'affabile vecchio trasudava un desiderio sincero di vedermi trionfare.

<<Possiedo un Eevee e mi sarà più che sufficiente>> l'uomo mi guardò sbigottito, il suo sguardo di speranza si tramutò in uno di totale inquietudine sulle sorti della battaglia. Come me, era ben conscio che il mio compagno sulla carta fosse già spacciato.

Avanzai sicuro verso la postazione del capopalestra, ma prima dovetti affrontare la sua prova.

Un allenatore determinato fermò il mio incedere sicuro, sfidandomi ad una lotta e dicendomi che non avrei potuto proseguire senza batterlo. Pareva giovane, aveva tutta l'aria di essere un campeggiatore poiché indossava una divisa che rimandava ai boy scout.

Le regole delle palestre contemplavano sempre delle prove, per dimostrare l'abilità dello sfidante, perciò fui ben lieto di accettare lo scontro. Sarebbe senz'altro servito come test, per capire le effettive difficoltà del mio compagno contro i tipi roccia.

La battaglia cominciò e il giovane allenatore di nome Alex mandò in campo un Diglett. 

Io non consultai nemmeno il pokédex, poiché avendo iniziato il mio viaggio di allenatore così tardi avevo ripiegato sullo studio approfondito dei pokémon. Estrassi l'oggetto solo per lo scrupolo di registrarlo e lo riposi immediatamente, d'altronde sapevo già tutte le particolarità dell'avversario dinanzi a me.

Lo scontro cominciò, con il Diglett avversario che utilizzò l'attacco fossa. 

Io dissi ad Eevee di osservare attentamente il terreno, così da prevedere dove sarebbe sbucato il nemico. Il mio pokémon riuscì ad evitare la mossa saltando in aria, e poi sferrò un attacco azione dall'alto che mise immediatamente ko l'avversario. Un colpo in testa bello forte per il nemico, tale da non lasciargli scampo.

Il mio sfidante allora schierò il suo ultimo alleato, un Sandshrew, ed io di nuovo estrassi il pokédex solo per registrarlo.

L'avversario esordì con un attacco rotolamento, ed io ordinai al mio compagno di evitarlo.

Il nemico però non demordeva e sfruttava le superfici rocciose come trampolini per rilanciarsi all'attacco, cosa che rese assai difficile imbastire una strategia offensiva.

Il terreno sabbioso rendeva difficoltosi i movimenti del mio alleato, mentre Sandshrew appariva perfettamente a suo agio su quel campo.

Allora dissi ad Eevee di usare turbosabbia, e lui con le sue piccole zampe riuscì a smuovere un pò di terra contro l'avversario. Quest'ultimo per un attimo si fermò a causa dell'accecamento, fu in quel breve lasso di tempo che dissi al mio compagno di sferrare il suo attacco più poderoso.

Il mio simpatico amico peloso caricò il nemico con velocità inaudita, attacco rapido era una mossa sulla carta più debole di azione, ma la velocità della carica la rendeva una mossa più insidiosa.

La mia mossa si rivelò vincente e mi consegnò la vittoria contro Alex. Quest'ultimo con aria sconfitta ritirò il suo compagno e mi disse che potevo proseguire verso la mia ultima sfida. 

Non me lo feci dire due volte e mi diressi verso il capopalestra con passo deciso.

Un uomo di media altezza, dai capelli marroni e gli occhi severi mi scrutò, dopo che alcuni riflettori puntarono luce contro di lui.

Una particolarità che balzò subito all'occhio era l'assenza della maglietta, sfoggiava infatti un fisico scolpito come la pietra ed indossava solo un paio di pantaloni lunghi marroni.

Non mi ero minimamente accorto che lui fosse sempre stato lì, poiché prima la zona in cui stava era in ombra. Questo significava che aveva osservato lo scontro con il suo sottoposto, quindi possedeva già un ulteriore vantaggio su di me dato dal conoscere il mio modo di combattere.

<<Così sei tu il mio sfidante. Sarà una battaglia davvero interessante, ma il tuo Eevee non ha possibilità contro i miei pokémon roccia.>>

Alle sue parole intimidatorie io replicai solo con uno sfacciato "vedremo".

La sfida cominciò con Brock che mandò in campo Geodude. Sapevo di dover stare attento data la poca efficacia delle mosse del mio amico.

L'avversario esordì con rotolamento, ma io ero consapevole del fatto che il capopalestra fosse stato testimone del mio precedente incontro, ciò significava che la stessa strategia di poco prima non avrebbe funzionato. 

Ordinai quindi al mio pokémon di subire il colpo ed il mio piccolo incassò molto bene. Fu in quel momento che dissi al mio compagno di utilizzare l'attacco azione, approfittando del fatto che i contendenti fossero muso a muso. 

Il mio attacco ebbe l'esito sperato e l'avversario finì scaraventato contro le rocce. Lo stordimento di Geodude doveva essere sfruttato, pertanto dissi al mio amico di proseguire l'offensiva con altri attacchi azione. Altri due colpi e l'avversario finì ko. 

<<Credi di aver vinto, ma la vera sfida comincia ora>> Brock pareva leggermente infastidito e non esitò a mandare in campo il suo ultimo alleato ossia Onix.

Anche qui mi ritagliai un secondo per registrare i due pokémon avversari e poi seguitai ad osservare l'imponente serpente di roccia.

Il nemico era davvero enorme, così tanto che mi fece temere per le sorti della battaglia.

Eevee, nonostante l'abissale differenza di mole, guardava l'avversario con tono di sfida e fu proprio la sua grinta a restituirmi lo spirito combattivo.

Onix esordì con un attacco azione che Eevee riuscì a schivare senza problemi, il nemico era indubbiamente forte ma lento.

Compresi allora che proprio la velocità sarebbe stata la chiave della vittoria.

Dissi quindi al mio compagno di usare un attacco rapido contro l'avversario, mossa che non sortì grandi effetti. A quel punto l'avversario ordinò al proprio alleato di usare un attacco sassata.

Il serpente di pietra con un veloce colpo di coda frantumò un piccolo masso proprio dietro di lui, e con rapidità impressionante lo scagliò contro il mio compagno.

La velocità dell'offensiva nemica rese impossibile la schivata da parte del mio amico, che incassò il colpo con grande fatica. Non credevo che il gigante di pietra fosse tanto rapido in fase di attacco.

Un unico attacco e già ero sul punto di perdere, Onix era lento ma quando colpiva lo faceva con grande forza. Senza contare il rotolamento del Geodude di prima, cosa che aveva già indebolito il mio Eevee.

Il mio piccolo alleato non sembrava però essersi perso d'animo, difatti continuava ad osservare il nemico con uno sguardo grintoso.

Ogni cosa giocava contro di noi, il tipo del pokémon nemico, il terreno ed infine l'abissale differenza fra i potenziali offensivi dei nostri due compagni. Tuttavia né io né il mio amico eravamo pronti ad arrenderci.

Mi presi un minuto per riordinare le idee, mentre Brock mi osservava con sguardo stoico.

Ebbi l'idea di ribaltare il grosso serpente, ma per farlo era necessario colpirlo in un punto che gli facesse perdere l'equilibrio. La mole di Onix era assurda, ma ero moderatamente fiducioso che un colpo sul muso avrebbe potuto fare al caso mio.

Il mio compagno era notevolmente sull'orlo del ko dopo la sassata nemica, ma sentivo la sua determinazione a vincere la battaglia.

Gli ordinai di prendere la rincorsa con attacco rapido,  in modo da usare la spinta della corsa per sollevarsi in aria. 

Eevee eseguì i miei comandi e, dopo essere arrivato a distanza ravvicinata, gli ordinai di sfruttare lo sprint per volare e colpire il mento del serpente di pietra.

Una combinazione eseguita alla perfezione, il serpentone subì un poderoso azione sul mento, così forte da fargli perdere l'equilibrio e schiantare con un enorme tonfo sul terreno.

La rovinosa caduta distrusse un gran numero di rocce nell'arena e, mentre il nemico era stordito dalla botta, ordinai al mio compagno di finire l'avversario con svariati attacchi azione.

Ce ne vollero almeno cinque, ma Onix era ormai impossibilitato ad agire, e quindi il mio pokémon ebbe tutto il tempo di sfinire il gigante roccioso a suon di colpi poco efficaci.

Uno scontro di sfinimento che si concluse con la mia vittoria.

<<Sono impressionato dalle tue abilità. Avevi uno svantaggio di tipo e pertanto hai ripiegato sulla strategia. Ti sei soffermato a valutare le debolezze dei miei compagni, in modo da volgere a tuo favore la lotta. Si vede decisamente che la tua età, superiore alla media degli allenatori in erba, ti abbia conferito un certo senso strategico. Hai dimostrato che si può vincere anche quando tutte le condizioni sono sfavorevoli, è con grande piacere che ti conferisco questa medaglia sasso>> Brock mi porse l'oggetto ed io lo presi, ringraziandolo.

Mi congedai amichevolmente da lui, ma un attimo prima che me ne andassi il capopalestra mi fermò nuovamente.

<<Perdona la mia sbadataggine, ma avrei anche una MT da conferirti. Normalmente dovrei elargire la MT pazienza, ma sarebbe inutile visto che il tuo pokémon non può impararla. Siccome per regolamento ho facoltà di scelta tra questa e la MT bottintesta, allora direi che la seconda fa più al caso tuo. Prendila e fanne buon uso, almeno fino a che non avrai deciso in cosa evolvere il tuo fedele compagno>>

<<Grazie mille Brock, ne farò sicuramente un buon uso. Spero di poterti sfidare nuovamente un giorno>> le mie parole dipinsero un sorriso sulla faccia del mio interlocutore, e con una stretta di mano ci salutammo definitivamente.

La lotta fu emozionante, ma il mio amico avevo bisogno di riposare dopo l'impresa titanica che aveva compiuto. Lo portai di corsa al centro pokémon, ma credevo che fosse ben più stanco di quanto in realtà fosse.

Appena arrivati dall'infermiera Joy il timido Eevee balzò vivacemente sul balcone, pronto a farsi curare.

L'infermiera ed io ci guardammo in faccia e ci sorridemmo, dopodiché il Chansey infermiere prese gentilmente tra le braccia il mio pokémon per curarlo.

Una volta rimesso in sesto il mio amico, decisi di non perdere tempo e di mettermi in marcia alla volta di Celestopoli. Ero andato in palestra di prima mattina, e siccome erano solo le dieci non era il momento di bighellonare. Avrei voluto fermarmi al museo di Plumbeopoli, ma per quello ci sarebbe stato tempo, ora la priorità era conquistare anche la seconda medaglia.

 

 

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Capitolo 4: Il Monte Luna

Spoiler

 

Dopo la vittoria alla palestra di Plumbeopoli il mio prossimo obiettivo era la seconda medaglia, ma per arrivare a Celestopoli avrei dovuto deviare verso il Monte Luna, situato esattamente a metà strada tra le due città. 

Giravano molte voci riguardo quel monte, si diceva infatti che fosse l'unico posto della regione in cui poter incontrare e catturare Clefairy, un pokémon rarissimo e si vociferava fosse anche pieno di pietrelunari, delle pietre evolutive molto rare.

Il cammino per raggiungerlo non era molto tortuoso, ed il tragitto costellato di lotte fu un'occasione per rafforzare ulteriormente il legame con Eevee.

La lotta contro Brock, la più difficile affrontata finora, era servita per stabilire una connessione più profonda con il mio piccolo amico.

Durante lo scontro ero riuscito a percepire le emozioni del mio alleato, la sua paura ma anche la sua determinazione a vincere ad ogni costo. Ero sempre stato scettico sulle persone che parlavano di legami straordinari con i propri pokémon, ritenendoli fin troppo esagerati, ma ora mi rendevo conto di quanto fossi in errore.

Anzi, quelle voci erano persino riduttive, un legame ed un empatia simili non le avevo mai provate prima. Poteva sembrare assurdo, visto il poco tempo trascorso con il mio amico peloso, ma era quel tipo di connessione che nasce fin da subito.

Il cammino verso il monte fu ostacolato dai classici Rattata, a cui si aggiunsero anche i Pidgey, ma non erano altro che esperienza facile per il mio compagno.

Arrivammo finalmente all'entrata occidentale del monte e fui sorpreso di trovarvi un centro pokémon, non si può negare che la posizione fosse ottimale visto il cammino impervio che gli allenatori dovevano affrontare.

Feci curare Eevee e mi preparai ad addentrarmi nel Monte Luna, non prima di essere stato messo in guardia dall'infermiera, che mi elencò dettagliatamente tutte le minacce che avrei affrontato.

La ringraziai, mi congedai da lei e partii alla volta di quel luogo affascinante.

Fortunatamente all'interno c'era una buona luce e quindi procedetti con passo deciso, trovai anche qualche allenatore armato di Zubat. Quegli odiosi pipistrelli non erano una seccatura solo durante il cammino all'interno della grotta, ma anche da combattere quando posseduti dagli allenatori.

Il luogo era angusto, ma non troppo, i miei passi erano resi difficoltosi solo dallo svolazzare incessante dei pokémon pipistrello, allarmati dalle presenze umane. All'esterno era pieno giorno, pertanto preferivano sonnecchiare e le loro reazioni erano dettate solo dallo spavento.

Per mia enorme fortuna la marcia proseguì senza intoppi, se fosse stato il tipo di grotta che necessitava della mossa flash avrei avuto enormi problemi.

Sconfissi tutti gli ostacoli sulla mia strada senza problemi, ed in poco tempo mi ritrovai in profondità.

Mi fermai bruscamente solo quando notai dei tizi con aria losca che indossavano divise nere, con una grossa R scarlatta sul petto.

In principio non mi ricordarono nulla, ma dopo alcuni secondi mi ritornò alla mente il notiziario che mio padre guardava frequentemente.

Nei giorni precedenti alla mia partenza le notizie più importanti riguardavano appunto un'organizzazione criminale nota come Team Rocket, dedita ad ogni genere di affare losco nella regione di Kanto.

Le divise in particolare mi aiutarono nell'associazione, poiché ricordai chiaramente le foto di alcuni malfattori arrestati dalle forze dell'ordine vestiti allo stesso modo.

Non si erano accorti di me e quindi osservavo attentamente cosa facevano, alcuni di loro scavavano nella roccia alla ricerca di qualcosa. 

Uno di loro blaterava qualcosa sul trovare fossili, dunque erano quelli l'oggetto della ricerca.

In un primo momento pensai di farmi i fatti miei e di proseguire indisturbato la mia marcia verso l'uscita, ma poi pensai che non fosse giusto lasciare dei delinquenti liberi di fare quello che volevano.

Di certo non stavano ferendo innocenti, ma per quanto fosse divertente vederli scavare a vuoto, non era corretto da parte mia voltarmi dall'altra parte.

<<Ma tu guarda se non sono quelle canaglie del Team Rocket. I notiziari non vi rendono giustizia, dal vivo siete ancora più brutti>> le mie parole sprezzanti infastidirono tutti i presenti, 3 uomini che avevano tutta l'aria di essere bassa manovalanza.

Non persero tempo e si apprestarono a sfidarmi, non nascondendo lo sdegno di doversi occupare di un ragazzo molto giovane. L'avermi sottovalutato fu il loro errore più grande.

Mandarono in campo un Koffing e due Ekans, pokémon di tipo veleno a cui Eevee dovette prestare molta attenzione visto il rischio di essere avvelenato.

Mi ricordai di non aver comprato alcun tipo di rimedio, il che mi avrebbe costretto a tornare indietro in caso di sconfitta o di problemi di status. Un ulteriore incentivo per lottare con cautela.

Quei farabutti non si curarono minimamente di stare lottando in contemporanea contro un singolo avversario, la lealtà era una virtù a loro sconosciuta.

Il primo ad attaccare fu un Koffing, che lanciava furiosamente del fango. Data l'agilità del mio compagno non fu difficile evitare i colpi nemici, e bastò un singolo attacco azione ben piazzato per mettere fuori gioco il primo avversario.

Le reclute si resero conto che non fosse il caso di sottovalutarmi, pertanto ordinarono ai loro due pokémon di attaccarmi in contemporanea.

Il primo Ekans tentò di stritolare il mio amico con avvolgibotta, mentre il secondo serpente si premurò di attaccare dalla distanza con velenospina.

Ordinai al mio pokémon di saltare in aria e lasciare che i due nemici si colpissero da soli, la strategia fu un successo poiché i due Ekans finirono avvinghiati l'uno all'altro, una scena imbarazzante da vedere sia per me che per le reclute padroni di quei pokémon.

Fu ancora più ridicolo vedere la velenospina nemica colpire uno dei suoi alleati, prima che i due serpenti finissero aggrovigliati insieme.

A quel punto comandai ad Eevee un attacco azione per finirli in un colpo solo, ma il mio compagno mi sorprese lanciando una serie di attacchi dalla forma di stelle.

Un colpo potente che mise ko in un colpo solo entrambi gli Ekans, si trattava dell'attacco comete.

<<No, com'è possibile che noi del team Rocket abbiamo perso contro un moccioso? Questi inutili sgherri che ci hanno affibbiato sono stati buoni solo a farci fare una figuraccia. E' vero che siamo solo delle reclute, ma potevano darci degli alleati più forti. Se non altro sarà divertente alleviare il bruciore della sconfitta frustando queste nullità che hanno perso.>> quelle parole mi mandarono il sangue al cervello, ancor di più dopo aver visto le altre due reclute ridere sguaiatamente di quelle atrocità.

<<Voi siete solo feccia, sfruttate i pokémon senza pietà per commettere qualsivoglia illecito, e poi quando fallite vi rifate su quelle povere creature innocenti? Mi fate solo ribrezzo, ed io giuro sul mio nome che farò del fermarvi per sempre una delle mie priorità>> la furia mi stava dominando in quel momento. La tentazione di farli attaccare da Eevee era forte, ma usare un pokémon contro un essere umano era una bassezza degna di loro.

Non fu per niente facile calmarmi.

Le mie minacce andarono a vuoto, e loro si ritirarono non perché spaventati, ma semplicemente perché avevano fallito nei loro propositi.

Uno di loro mi disse che un giorno me l'avrebbe fatta pagare per l'umiliazione ma, come per le mie minacce, anche le sue andarono a vuoto.

Quasi bramavo di avere l'occasione di fargli mangiare la polvere una seconda volta, ma qualcosa mi diceva che non avrei mai più rivisto quelle tre brutte facce.

Dopo lo spiacevole intermezzo procedetti lungo la grotta, finché non giunsi in un antro dove vidi uno scienziato che cercava di difendere qualcosa, il tutto mentre un altro del Team Rocket cercava di sottrarglielo.

<<Due volte in un giorno ma che fortuna. Non dovresti prendere ciò che non ti appartiene, non te l'ha insegnato la mamma?>> la recluta si voltò verso di me e furibonda mise in campo il suo Koffing, che monotonia.

Anche lui non volle tempo, e perciò mandò in campo anche un Ekans. Eevee non ebbe problemi a sistemare entrambi i nemici con l'attacco comete appena imparato.

Pensai fosse finita, ma l'avversario mandò in campo anche un Rattata.

Il topo non poté far altro che attaccare con azione, ma il mio amico lo mise fuori gioco con un poderoso morso.

Stava per imparare un'altra nuova mossa, ma per insegnargliela completamente dovevo fargliene dimenticare una tra le conosciute fino a quel momento.

La scelta fu semplice ed optai per azione, nonostante tutto il turbosabbia poteva ancora essermi utile in caso di nemici ostici.

La recluta, dopo la sconfitta cocente, se la diede a gambe ed io mi avvicinai allo scienziato per rassicurarlo.

In un primo momento egli credette che fossi uno di loro, solo dopo averlo calmato e rassicurato si rese conto che non facevo parte dei cattivi.

<<Non sei uno di loro>> disse con voce rincuorata. 

<<No infatti. Ho avuto la sfortuna di imbattermi in quei brutti ceffi anch'io, ma ho dato a tutti loro una bella lezione. Mi chiamo Kevin, tu come ti chiami piuttosto? E cosa stavi difendendo?>> chiesi io in tono curioso

.<<Piacere, m-mi chiamo Jack e stavo proteggendo questi fossili. Uno è il Domofossile, mentre l'altro è l'Helixfossile. Come ricompensa per avermi aiuto te ne regalerò uno dei due a tua scelta. Nelle mani di un buon allenatore staranno sicuramente meglio, io sono solo uno studioso alla fine.>>

Il bizzarro studioso, alto, gracile e con gli occhiali così spessi da non farmi vedere gli occhi , mi guardava con aria riconoscente ed impaziente.

Alla fine scelsi il Domofossile, che sapevo contenere il pokémon Kabuto.

E' vero che il mio sogno era diventare esperto di Eeveeluzioni e quindi di affermarmi in quel campo, ma non volevo precludermi la possibilità di catturare molti altri pokémon anche solo per fini collezionistici.

Dopotutto io amavo tutti i pokémon e volevo possederne moltissimi per prendermi cura di loro.

Avevo scelto una specializzazione, come molti maestri del settore, ma questo non voleva dire trascurare tutte quelle creature non facenti parte della categoria da me scelta. 

Jack mi disse che avrei potuto rivitalizzarlo in un laboratorio all'Isola Cannella, quindi lo ringraziai per il dono e continuai la mia marcia verso Celestopoli.

Procedetti ancora un pò, quando finalmente imboccai l'uscita del monte.

Era bello rivedere la luce del sole, anche se mi era dispiaciuto non imbattermi né in Clefairy né in pietrelunari di sorta.

Senza perdere tempo, dopo una breve sosta per far riprendere fiato sia a me che ad Eevee, ripresi la mia camminata trionfante verso Celestopoli, dove mi attendeva la seconda medaglia.

 

 

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Capitolo 5: Lotta per la Medaglia Cascata

Spoiler

 

Ero finalmente giunto a Celestopoli e il cielo si stava tingendo di tinte arancio, il sole era prossimo al tramonto e quindi dovevo sbrigarmi se volevo sfidare Misty prima che la palestra chiudesse.

Avrei potuto aspettare l'indomani, ma la brama della lotta si era impossessata di me. Non sarei mai riuscito a chiudere occhio senza aver prima tentato di ottenere la seconda medaglia.

La traversata del Monte Luna e le lotte al suo interno avevano sfiancato sia me che il mio pokémon, così decisi di fare una capatina al centro medico per rimettere in sesto Eevee.

Una volta curato il mio amico feci per andarmene, ma sul momento mi venne in mente di rifornire le mie scorte di rimedi.

Comprai circa cinque pozioni e dei rimedi per gli status. Fui tentato di comprare direttamente le cure totali, in modo da avere un rimedio universale per qualunque problema di stato, ma erano troppo costose per le mie finanze in quel momento, perciò ripiegai sui classici antiparalisi, antidoti, sveglia, antigelo ed antiscottatura.

Con una scorta rimpolpata di strumenti curativi, potevo ora sostenere in tutta tranquillità la lotta contro Misty.

Appena uscito dal centro mi diressi immediatamente alla palestra, ma non ebbi la possibilità di entrare a causa di un furto avvenuto nella casa adiacente alla palestra.

Le indagini avevano bloccato l'accesso alla struttura istituzionale, e fino alla fine dell'investigazione sarebbe rimasta chiusa.

Una bella seccatura, peggiorata dal fatto che le indagini avrebbero potuto protrarsi per giorni, se non settimane.

Decisi allora di contribuire alla risoluzione del caso e dopo aver chiesto indicazioni mi recai a casa della vittima.

Qui il malcapitato, un signore sulla cinquantina stempiato e dalla corporatura robusta, mi disse che un ladro gli aveva sottratto una preziosa mt contenente fossa, mossa che avrebbe voluto insegnare al suo Diglett.

Gli promisi che l'avrei recuperata e quindi cercai in tutta casa degli indizi, l'abitazione era completamente a soqquadro dopo l'intrusione, e le impronte lasciate suggerivano che il ladro si fosse defilato dal retro della casa usando la finestra.

Le impronte trovate in casa erano ancora freschissime, segno che il ladro era passato di lì pochi minuti prima.

Basandomi su questa constatazione guardai attentamente ogni centimetro del retro della casa, dopo aver usato la finestra per spostarmi all'esterno. Lì alcuni scatoloni impilati in maniera confusa parevano sospetti. 

Erano un luogo ideale per nascondersi, nell'eventualità in cui il rapinatore fosse ancora nei paraggi dell'abitazione al mio arrivo.

Il nascondiglio non era propriamente perfetto, ma come sistemazione di fortuna era l'ideale, poiché avrebbe permesso al delinquente di usare quelle stesse scatole come diversivo per la fuga qualora si fosse fatto beccare.

Mi avvicinai con passo lento, in modo da non allarmare l'indesiderato visitatore.

Il ladro, ormai alle strette, smosse violentemente le scatole contro di me, ma io ordinai al mio Eevee di bloccarlo con l'attacco comete.

Un attacco scagliato davanti al losco figuro, come avvertimento.

Quest'ultimo, ormai alle strette, mandò in campo un pokémon che non avevo mai visto prima, era simile a una melma verde con una specie di piuma gialla sul capo.

Tentai di visualizzare le info sul pokédex, ma non ottenni alcun risultato. C'era da aspettarselo, dopotutto il congegno era stato caricato con le informazioni in possesso del prof Oak, pertanto qualsiasi cosa sconosciuta allo studioso lo sarebbe stata di conseguenza per l'enciclopedia elettronica.

Appresi il nome del misterioso mostriciattolo solo quando il ladro pronunciò il suo nome...Gulpin.

La frenesia degli eventi mi aveva distratto da un dettaglio importantissimo, la divisa del malfattore era quella del Team Rocket.

In un solo giorno mi ero imbattuto in quell'organizzazione fin troppe volte.

Non fui intimorito dall'avversario sconosciuto, ed Eevee batté il nemico con un solo attacco rapido, del resto quella melmina verde non dava l'idea di essere molto veloce.

<<Hai vinto ecco la tua stupida MT>> il ladro la lanciò a terra, per poi darsi alla fuga.

La riportai al proprietario, che mi disse di tenerla come ringraziamento per l'aiuto.

Ora che il caso era risolto la palestra poteva riaprire.

<<Così sei tu l'eroe del giorno, appena rientrata in città e scopro che un giovane ragazzo ha permesso la riapertura in tempi brevi della mia palestra. Come premio per il tuo lavoro ti concederò di sfidarmi fuori dall'orario ufficiale, questa sera al calar del sole, così avrai un pò di tempo per prepararti>> mi voltai per capire chi mi avesse appena parlato, e mi trovai di fronte un'avvenente ragazza dai capelli arancioni raccolti in una coda.

Indossava una maglietta bianca senza maniche, abbinata a dei pantaloncini blu con particolari motivi azzurri, un look nel complesso piuttosto sportivo.

Non mi ci volle molto per unire i puntini e capire che la ragazza di fronte a me era proprio la capopalestra che volevo sfidare......la famigerata Misty. La ringraziai per l'opportunità e mi congedai da lei per incontrarci poi la sera.

Al calar della notte entrai finalmente in palestra, avevo avuto la possibilità di rilassarmi ed ora ero più concentrato che mai..

La palestra era un enorme piscina al coperto e due allenatori nuotatori mi separavano da Misty, sapevo non sarebbe stata una sfida facile visto che Eevee in acqua non aveva grandi doti combattive.

Sfidai il primo allenatore, che mandò in campo uno Shellder. Dato che era immerso nell'acqua, solo portandolo fuori sarei riuscito ad avere la meglio, così mentre l'avversario bombardava Eevee con bollaraggio io riuscii a sfruttare una sporgenza. Da lì mio pokémon si lanciò con attacco rapido centrando in pieno il nemico e mettendolo KO senza bisogno di ulteriori strategie.

Il secondo avversario fu un Horsea, che fu sconfitto facilmente poiché Eevee riuscì a colpirlo con morso battendolo in velocità.

Il secondo allenatore, una nuotatrice, schierò invece un Goldeen.

Il nemico si avventò sul mio partner usando l'attacco furia, ma il mio compagno riuscì a schivare alcuni attacchi, finendo però con l'essere centrato in pieno dagli ultimi colpi del corno del pokémon pesce.

Non poter entrare in acqua fu un enorme svantaggio per me, dal momento che lottare nell'habitat naturale dei tipo acqua era un suicidio annunciato.

Eevee ricevette qualche danno dal colpo nemico, ma fortunatamente niente di grave.

Ebbi l'idea di sfruttare attacco rapido per balzare tra le varie sporgenze, perciò ordinai di seguire quella strategia e così facendo riuscii a confondere Goldeen il tempo necessario per combinare un attacco comete ed un morso, in una combo fatale che mi fece aggiudicare la vittoria.

Ora solo Misty mi separava dalla medaglia, la lotta iniziò senza indugi e lei schierò uno Staryu, che esordì con rapigiro colpendo Eevee ripetutamente.

Il mio compagno sembrava affaticato ed in difficoltà, per la prima volta da quando eravamo insieme anche i miei nervi cominciavano a cedere, ora cominciavo a comprendere la difficoltà di avere un solo pokémon contro tre.

La mia scelta di specializzarmi nelle Eeveeluzioni mi parve sbagliata per la prima volta in assoluto.

Io e il mio amico però non ci demmo per vinti e contrattaccammo con svariati attacchi rapidi, che riuscirono a colpire Staryu.

Il pokémon stella rimase stordito dal mio colpo, ed io ne approfittai per tempestarlo di attacchi comete in rapida successione, che lo portarono al ko.

Il secondo sfidante fu un altro pokémon che non avevo mai visto prima, che Misty chiamò Corsola.

Il nemico non perse tempo e cominciò a sferrare bollaraggio, attacco che Eevee non riuscì a schivare del tutto vista la stanchezza.

Il piccolo guerriero però fece una bella rimonta, avvalendosi del suo morso, e mise Corsola in seria difficoltà o almeno così credevo.

L'avversario non demordette e sferrò una mossa di nome sparalance, che Eevee subì a causa della sua eccessiva stanchezza.

Rimasi fermo ad osservare il mio compagno mentre subiva passivamente, credevo sarebbe finito al tappeto. 

Non potendo sopportare che il mio piccolo soffrisse ulteriormente, mi misi davanti a lui e feci da scudo con il mio corpo prendendo io in pieno l'ultimo atto del colpo avversario.

Misty voleva interrompere la sfida, era stata commessa un'infrazione al regolamento della lotta in palestra. 

Ero pronto ad accettare le conseguenze del mio gesto, quando una strana luce bianca apparve alle mie spalle. 

Mi voltai e vidi Eevee avvolto da quella luce, il suo corpo stava cambiando e in un istante apparve dinanzi a me il pokémon che mi aveva salvato anni prima...Umbreon.

Sia io che Misty eravamo attoniti, ma Umbreon sembrava rinvigorito e sul piede di guerra.

La capopalestra, comprese le ragioni del mio gesto e sorpresa dall'evoluzione di Eevee, mi concesse di utilizzare dei rimedi per rimettere in sesto il mio alleato, mentre lei avrebbe fatto lo stesso con i suoi amici.

Fu dichiarata la mia sconfitta per irregolarità, ma mi fu immediatamente concessa una rivincita.

La rivincita iniziò subito, dopo che curai il mio partner con un paio delle pozioni acquistate poc'anzi.

Senza esitazione il mio compagno sferrò un raggio di luce funesta che confuse Corsola, poi con un attacco rapido incredibile mise KO anche il secondo avversario.

Sul momento non mi resi conto di quale mossa fosse, ma poi il pokédex mi segnalò che si trattava di stordiraggio, una mossa appresa grazie all'evoluzione.

Dovetti cancellare un'altra mossa, per assicurarmi di poter riutilizzare quel nuovo incredibile attacco ed io optai per eliminare turbosabbia stavolta.

Misty non poteva crederci e schierò la sua risorsa migliore, nonché ultimo alleato...Starmie.

Umbreon si avvicinò a me come per vedere se stessi bene, dopo il colpo ricevuto dall'avversario. 

<<Sto bene amico mio, mi ha rovinato un poco i vestiti, ma lo rifarei mille volte se necessario>> 

Avevo solo piccoli dolorini, ma non persi tempo ed ordinai un nuovo attacco stordiraggio, che confuse Starmie.

Umbreon fu colto da una frenesia improvvisa, ed iniziò a scagliarsi con ferocia contro l'avversario. Passò in rassegna tutte le sue mosse offensive a disposizione, attacco rapido, comete, morso e tutto senza che io ordinassi alcunché.

Fui spaventato da quell'aggressività, ma osservando attentamente compresi che quella violenza era un modo per vendicare il fatto che io mi fossi fatto male.

Il mio compagno si stava sfogando contro il nemico ed in breve tempo Starmie finì ko, senza possibilità di sferrare nemmeno un attacco.

<<Sono senza parole, il tuo pokémon è prodigioso e non l'ho nemmeno mai visto prima. Si è evoluto da Eevee ma non conoscevo l'esistenza di questa forma. Quello che sicuramente salta all'occhio è che il tuo compagno si è evoluto in risposta al tuo atto di amore nei suoi confronti. Hai usato il tuo corpo come scudo ben consapevole che fosse una violazione delle regole, ma hai anteposto il suo benessere alla vittoria. Dimostri una nobiltà d'animo rara>> le parole di Misty mi lusingarono molto, ed a stento io trattenni l'imbarazzo.  

<<Si chiama Umbreon, ed è un'evoluzione di Eevee ancora avvolta dal mistero, nemmeno il prof Oak ne sa nulla. Dal canto mio io so solo il nome del pokémon, perché è identico ad un esemplare che mi salvò la vita anni fa.>>

<<Capisco, beh difendendo il tuo pokémon da quell'attacco hai dimostrato di essere un vero allenatore e di avere un grande legame con il tuo compagno. Meriti questa medaglia Cascata complimenti>> 

<<Grazie mille, soprattutto per avermi concesso immediatamente la rivincita. Farò tesoro di questo oggetto, e sarà un tassello ulteriore verso la mia ascesa al ruolo di Campione>> presi l'oggetto dalle mani del capopalestra, posizionandolo accanto alla medaglia Sasso nell'interno della mia giacca blu scuro.  

Non mi andava di usare un banale raccoglitore per questi splendidi oggetti, così decisi di appuntarle tutte all'interno della mia giacca blu, abbinata alla mia camicia nera preferita.

Non ero un esperto di moda e nemmeno volevo esserlo, perciò non mi importava di quanto quella combinazione di vestiti potesse essere discutibile. 

Rimisi in spalla il mio zaino blu ed esternai ad alta voce il nome della mia prossima tappa...Aranciopoli.

Prima di andarmene, Misty mi consigliò di fare una visita al ponte dorato a nord della città. Mi disse che procedendo in quella direzione, dopo aver affrontato qualche allenatore, avrei trovato un certo Bill che forse avrebbe potuto avere cose interessanti da dirmi riguardo l'immagazzinamento pokémon.

Mi ero documentato su quel fenomeno, che si verificava quando venivano catturati più di sei pokémon.

Il suo inventore era un prodigio, perciò la mia curiosità di conoscerlo era molto alta. La sua creazione aveva rivoluzionato la società moderna, eliminando quelle limitazioni sulla quantità di pokémon a disposizione degli allenatori.

Poco prima di varcare l'uscita della palestra Misty mi chiese di fermarmi un altro istante. Si avvicinò a me e mi porse la mt bollaraggio come premio per la mia vittoria. La accettai e ringraziai sentitamente la ragazza, per poi andarmene.

La priorità al momento era il riposo assoluto, perciò tornai al centro medico per curare il mio compagno, mentre l'indomani avrei fatto visita a quel giovane prodigio di nome Bill.

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 6: Bill

Spoiler

 

Il giorno successivo alla conquista della mia seconda medaglia decisi di recarmi da quel tale Bill.

Misty me ne aveva parlato subito dopo la lotta, e ne parlò quasi come di un genio folle.

In effetti quell'uomo era l'inventore di un sistema di immagazzinamento pokémon, una scoperta rivoluzionaria che sconvolse la società per come la conoscevamo prima.

Prima di andare da lui, rientrai brevemente per una rapida telefonata al prof Oak, ero elettrizzato all'idea di comunicargli dell'evoluzione di Eevee.

Non soltanto per la notizia in sé, quanto più per il fatto che anche l'illustre era carente di conoscenze sul mio Umbreon.

Il video telefono, di un verde scintillante, creava un piacevole contrasto con le pareti beige del centro medico. Svariati squilli, prima che la chiamata ebbe effettivamente inizio.

<<Oh buongiorno Kevin come va?>> mi chiese il professore, con la sua aria persa tra le nuvole, quell'uomo era davvero ammirevole, sempre una buona parola ed un sorriso per tutti.

 <<Molto bene professore, spero che anche lei stia bene. Non l'ho chiamata solo per informarla della mia seconda vittoria in palestra, ma anche per mostrarle il mio nuovo-vecchio compagno>> e il mio nuovo amico nero pece si sporse davanti al video telefono per farsi vedere meglio. La sua vivacità di quando era Eevee per fortuna non era mutata con l'evoluzione. Non è raro che i pokémon cambino radicalmente comportamento evolvendosi, ma ero lieto che non fosse questo il caso.

<<Oh ma quello è un Umbreon>> rimasi sorpreso dalla risposta.

<<Come fa a conoscerlo professore? Quando al suo laboratorio le chiesi di lui mi disse che non ne aveva mai sentito parlare>> replicai io confuso.

<<Ed era così figliolo, dopo avermi fatto quel nome la mia sete di conoscenza mi ha imposto di saperne di più. Ho studiato giorno e notte ed ho scoperto di Umbreon e della sua correlazione ad Eevee. A quanto pare si tratta di un'evoluzione innescata esclusivamente durante la notte, ed il fattore scatenante è il legame con l'allenatore. Un metodo evolutivo di cui non si ha alcuna traccia qui a Kanto, ma a quanto pare conosciuto a Johto. Che affascinante mutazione, generata dal legame fra uomo e pokémon, la quintessenza della comunione spirituale con i nostri simpatici amici. Ancora più prodigioso se si pensa che ti ho dato quell'Eevee solo pochissimi giorni fa, significa che sei stato davvero bravo a prenderti cura di lui.>>

L'ultima frase del professore trasudava un certo orgoglio, come se fosse fiero dell'impresa da me inconsapevolmente compiuta. In quel momento i suoi sentimenti mi arrivarono forti e chiari, e lo vidi quasi come un nonno che si complimentava con il giovane nipote. Una punta di tristezza mi assalì, al pensiero di non avere mai avuto la possibilità di vivere appieno i miei nonni. Sia i materni che i paterni sono morti quando io ero molto piccolo, perciò non ho quasi alcun ricordo di loro. Visi e voci sfocate popolano la mia mente.

Oak notò il mio improvviso cambiamento d'umore e mi chiese preoccupato cosa avessi, ma io gli dissi di stare bene e riportai il discorso al mio nuovo amico.

Le parole del professore mi fecero riflettere, e compresi allora che il mio gesto di protezione in palestra aveva sancito un legame ormai indissolubile, tale da innescare l'evoluzione. Il pensiero riportò il sorriso sulle mie labbra.

<<E non è finita qui ragazzo, ho fatto ricerche ancora più approfondite su Eevee, grazie alla collaborazione con altri miei colleghi di altre regioni. Ho scoperto che Eevee non ha solamente queste quattro forme evolute, ne ha altre quattro e forse altre di cui ancora non sappiamo nulla. Che pokémon affascinante, unico nel suo genere. Il suo DNA potrebbe racchiudere i segreti dell'evoluzione stessa.>>

Lo stupore mi assalì e chiesi ulteriori dettagli.

<<Ebbene sì ragazzo, una di queste evoluzioni recentemente scoperte è speculare ad Umbreon, poiché viene innescata di giorno. Il suo nome è Espeon ed è di tipo psico Per quanto riguarda le altre evoluzioni ne so ancora poco, sono stato molto indaffarato con altre ricerche e non ho potuto approfondire l'argomento. Ti farò sapere quando ne saprò di più, il che avverrà molto presto, sai come sono fatto. A proposito, il tuo nuovo compagno è di tipo buio, un tipo di cui non si hanno tracce nella nostra regione....affascinante.>> disse fiero Oak.

Addirittura di un tipo ancora sconosciuto in questa regione? La felicità traboccava in me, così tanto che a stento riuscii a contenermi.

<<E' improprio definirlo nuovo ad onor del vero, solo non è conosciuto a Kanto, a quanto pare è diffuso in altre regioni tutto qui. Comunque sei ancora a Celestopoli giusto?>> domandò il professore.

<<Si professore, dopo la conquista della medaglia mi appresto ad incontrare BIll, l'inventore del sistema di immagazzinamento pokémon>>.

<<Oh sì Bill, un ragazzo davvero eccezionale, la sua invenzione è stata rivoluzionaria. Salutalo da parte mia e digli che spero di incontrarlo presto, ora devo andare e buon viaggio figliolo>> nel professore emerse un improvviso senso di urgenza, perciò anche io fui rapido nei saluti e mi congedai in fretta.

Eevee si dimostrava un pokémon sempre più straordinario e la mia ambizione di affermarmi come allenatore di Eeveeluzioni cresceva ulteriormente,. Avrei ottenuto una ad una tutte le eeveeluzioni e sarei diventato il migliore nel settore.

Mi recai al Ponte Pepita dove affrontai alcuni allenatori, ed incontrai alcuni pokémon che ancora non avevo visto come Bellsprout, Oddish, Nidoran maschio e femmina, Machop e Metapod.

Le sfide furono facili, niente di impegnativo, ma alla fine del ponte incontrai un tizio che mi diede una pepita, salvo poi rivelarsi una recluta del Team Rocket.

Mi sfidò con un Ekans e uno Zubat che sconfissi facilmente  e scappò via. Quei tizi cominciavano a diventare fin troppo fastidiosi, e il ripensare alle loro malefatte faceva montare in me una rabbia incredibile.

Giunsi finalmente a Miramare, il promontorio di Celestopoli, e mi recai alla casa di Bill.

Bussai due volte ma nessuno rispose, allora provai ad entrare.

La porta era aperta e mi ritrovai in una casa piccola, che sembrava più un laboratorio che un'abitazione.

Era disseminata di server e scatoloni ovunque, totalmente alla rinfusa e che creavano un'atmosfera caotica. Mi ricordò il laboratorio del prof Oak, ma qui il disordine era portato al non plus ultra. Sul fondo dell'appartamento, in prossimità dei muri, c'erano due stranissime capsule ma di Bill nemmeno l'ombra. C'era solo un Clefairy con aria smarrita, mi avvicinai alla creatura e ad un tratto udii una voce.

<<Ehi tu allenatore aiutami>> mi guardai in giro, alla ricerca della persona che aveva parlato, ma non vidi nessuno a parte me e il pokémon. Solo allora realizzai che, se non ero io, allora solo un altro poteva aver parlato......il Clefairy. Abbassai lo sguardo verso di lui, quasi terrorizzato dalla malsana idea che avevo avuto.

<<Si sto parlando con te, non mi sembra ci sia qualcun'altro qui.>> era stata proprio la creatura a parlare.

Pensai tra me e me di essere impazzito, ma il bizzarro mostriciattolo ci tenne a rincuorarmi sulla mia sanità mentale.

<<Non sei matto tranquillo, io sono Bill, stavo facendo un esperimento quando mi sono trasformato in un Clefairy, non so nemmeno come e perché. Rimediare al fattaccio dovrebbe essere semplice, devi andare al mio computer e premere l'opzione SEPARAZIONE CELLULARE quando sarò entrato nella capsula a destra tutto chiaro? Prego il cielo che funzioni, non ne sono sicuro, ma voglio riprendere le mie vere sembianze>>.

Io risposi di aver compreso, e mi avvicinai al computer mentre l'ormai ex umano entrava nella capsula.

Una volta dentro io premetti la voce indicata dallo strambo scienziato.

Un fascio di energia elettrica si diffuse tra le due capsule e poi dalla capsula a sinistra uscì un Bill di nuovo umano, un ragazzo giovane dai capelli castani e dagli occhi di un misto tra il marrone e il nero.

Quando lo vidi rimasi sconvolto, aveva si e no la mia età o era di poco più grande. Nonostante fosse ben più giovane di quanto mi aspettassi, aveva creato un sistema a dir poco rivoluzionario nella società dei pokémon e la sua età me lo fece solo ammirare di più.

Lui si mise a ringraziarmi per averlo ritrasformato, ed io allo stesso tempo esprimetti la mia ammirazione per la sua invenzione.

Il ragazzo sembrò in imbarazzo per le mie parole, e mi disse che il nome ufficiale della sua creazione era Sistema Memoria Pokémon. Non pareva molto abituato alle lusinghe, ma fu estremamente contento della mia ammirazione verso di lui.

Mi resi subito conto di non essermi ancora presentato, così rimediai subito. Anche lo scienziato ci tenne a ripresentarsi formalmente.

Il suo sguardo poi venne catturato dal mio Umbreon, e mi chiese se poteva accarezzarlo. Risposi di sì e il mio nuovo amico si lasciò coccolare volentieri dal bizzarro scienziato.

<<Non si vede tutti i giorni un Umbreon a Kanto, direi anzi che è un evento unico nel suo genere. Sono un appassionato di Eevee e delle sue evoluzioni, le studio ancora tutt'oggi. Un pokémon a dir poco affascinante, che ha ancora molte forme evolute di cui non siamo a conoscenza. Una scelta inconsueta come primo partner la tua, così com'è altrettanto singolare il fatto che viaggi al tuo fianco e non dentro alla sua apposita ball>>

Rimasi sorpreso dal fatto che conoscesse il mio compagno, ma poiché era appassionato di Eevee la cosa trovò presto una giustificazione.

Lui ci tenne anche a precisare di essere originario di Johto, dove il mio amico era un pokémon ben conosciuto assieme alla sua controparte Espeon.

Io gli parlai della mia passione verso le cosiddette eeveeluzioni, e della mia intenzione di specializzarmi in quella categoria.

Bill rimase sorpreso ed ammirato dalla mia scelta, e fu per questo che volle premiare le mie aspirazioni.

<<Beh tu mi hai aiutato a riprendere le mie sembianze umane, quindi devo ripagarti il favore. Oltretutto mi sembri un bravissimo ragazzo, con un sogno bellissimo che ti auguro di realizzare. Accetta questo regalo da parte mia, voglio che tu ne abbia la massima cura e te lo affido proprio perché so di potermi fidare>>

Mi porse una pokéball, da cui uscì nientemeno che un Eevee.

<<Questo è il tuo pokémon preferito e tu vuoi darlo a me? Ne sei davvero sicuro?>> chiesi io in tono interrogativo, si stava privando di un compagno per lui preziosissimo.

<<Sono uno studioso e non un allenatore, di certo con te sarà molto più felice. Questo piccolino ha sempre voluto vedere il mondo e lottare, con me non potrebbe mai farlo. Te lo affido con dispiacere, non voglio negarlo, ma proprio perché gli voglio così bene devo guardare a quello che vuole lui ed anteporlo a ciò che voglio io. Con me vivrebbe una vita alquanto monotona e non se lo merita. Prendi anche questo biglietto, è per la MN/ANNA che salpa da Aranciopoli. E' una crociera rinomata per le lotte pokémon ed anche questo esula dalle mie competenze. Prenditi cura del mio amico e passa a trovarmi di tanto in tanto>>

Ero commosso dal suo gesto, e le sue parole dimostrarono una maturità notevole malgrado la sua età. Prima di quel momento ammiravo più la sua invenzione che lui, ma ora era tutto il contrario. Quell'uomo era ben più straordinario della sua creazione.

<<Grazie davvero Bill, mi prenderò la massima cura del tuo Eevee stanne certo. Tornerò ben volentieri a trovarti, e sono onorato di aver fatto la tua conoscenza. Sei un uomo straordinario.>>

<<Suvvia non esageriamo, solo solo un ragazzo come tanti altri in fin dei conti. Anche per me è stato un autentico piacere conoscerti. Sono certo di stare parlando con il futuro Campione della Lega Pokémon. Un allenatore tanto determinato, con il fuoco negli occhi, non si vede poi così spesso come si crede. Ti auguro buona fortuna Kevin.>> parole, le sue, pronunciate quasi con solennità.

Dopo gli ultimi saluti, mi congedai da Bill con grande dispiacere, e ripresi la mia marcia verso la prossima tappa...Aranciopoli.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 7: Verso Aranciopoli

Spoiler

 

Dopo aver parlato con Bill la mia prossima meta era Aranciopoli, dove avrei affrontato il temibile Lt Surge, specializzato nel tipo elettro e terzo capopalestra di Kanto.

Ripercorsi i miei passi a ritroso sino a ritrovarmi di nuovo a Celestopoli e da lì andai verso sud, dove trovai una piccola costruzione simile ad una casetta, che in realtà era un passaggio sotterraneo che collegava Celestopoli e Aranciopoli.

Avevo sentito parlare di quel particolare passaggio, ideato anni addietro allo scopo di collegare più agevolmente le due città.

Era prima mattina, mi ero recato dal giovane scienziato di buon'ora, in modo da poter dedicare il resto della giornata alla mia meta successiva.

L'impazienza di guadagnare le altre medaglie mi attanagliava, ed ora avevo anche un nuovo inaspettato alleato.

L'Eevee di Bill fu un regalo estremamente gradito e nella mia testa il mantenere la promessa di trattarlo benissimo era imperativo. A differenza di Umbreon fui mio malgrado costretto a tenerlo nella ball, non avrei potuto viaggiare comodamente tenendo ogni mio singolo amico fuori dalla sfera.

Mi addentrai nel sotterraneo, sembrava una strada interminabile e molto angusta, le pareti marrone scuro, abbinate al pavimento dello stesso colore, contribuivano a creare un'atmosfera piuttosto lugubre. Quel luogo era estremamente silenzioso, si potevano a malapena udire i rumori di superficie.

Mi ci volle circa mezz'ora per tornare alla luce del sole.

Una volta uscito mi ritrovai nel percorso 6 pullulante di allenatori. Poco male, sarebbero stati un riscaldamento per la lotta in palestra, oltre che un modo per allenare il mio nuovo Eevee.

Prima di iniziare la sequela di lotte mi ricordai del regalo di Brock...la mt bottintesta, fino ad allora l'avevo conservata, evitando di insegnarla al mio primo Eevee in quanto ritenuta poco utile in quel momento.

Consultai il pokédex per capire il moveset del mio nuovo amico, e scoprii che possedeva attacchi quali azione, colpocoda, turbosabbia e comete.

Un moveset bruttino, ma del resto Bill non era un allenatore e quindi compresi il tutto.

Senza esitazione insegnai la mossa bottintesta al mio nuovo alleato, così da dargli un'ottima mossa offensiva utile a farlo crescere velocemente, facendogli scordare il superfluo colpocoda.

Lungo il cammino fui fermato da un pigliamosche, che con aria sicura mi sfidò. Accettai la lotta ed iniziammo subito dopo.

In principio Umbreon si fece avanti pronto a combattere, ma io lo richiamai indietro. Lui si voltò verso di me con aria interrogativa, ma dopo qualche secondo il mio sguardo gli fece comprendere le mie intenzioni.

Il pigliamosche schierò come primo alleato un Weedle, mentre io decisi di far scendere in campo il nuovo arrivato nella mia squadra.

Il nemico cominciò ad attaccare con velenospina, ma notai con molto piacere che anche questo Eevee sembrava piuttosto rapido, quindi gli feci usare il suo attacco comete, che mandò ko il piccolo insetto in un solo colpo.

L'avversario successivo fu un altro weedle, che cercò di rallentare il mio pokémon con un millebave. La sostanza viscosa del coleottero fu schivato agevolmente dal mio compagno, che poi lo finì con un secondo comete.

L'ultimo opponente fu un Caterpie, che tentò il tutto per tutto con un coraggioso attacco azione. Per Eevee non fu un problema stendere il nemico con un attacco bottintesta.

Il mio nuovo compagno prometteva assai bene, era sicuramente un'ottima risorsa per la mia squadra in costruzione.

Un secondo allenatore si parò sulla mia strada, mandando in campo un Butterfree, dopo alcuni avversari mediocri finalmente un pokémon un po' più impegnativo.

L'avversario esordì con un attacco raffica che per poco non spedì via il mio compagno.

Eevee ebbe l'idea di arpionarsi al terreno utilizzando le sue piccole unghie, e creando di conseguenza un appoggio sicuro che gli impedisse di venir sbalzato via dal vento.  

Rimasi stupefatto dalla sua pensata spontanea, a quanto pare il piccoletto aveva anche un certo senso tattico.

Il mio partner controbatté prima con un comete, che funse da diversivo, e poi con un bottintesta che mandò al tappeto la bella farfalla.

<<L'ultimo a ridere sono io a quanto pare>> dissi in tono arrogante all'umiliato sfidante.

La terza sfidante fu una campeggiatrice che mandò invece un Weepinbell.

Il nemico non perse tempo e attaccò con un foglielama molto rapido e preciso che colpì in pieno Eevee, arrecandogli un ingente quantitativo di danni.

Il piccolo guerriero non si dava per vinto e usava comete a non finire, in modo da ferire e nel contempo distrarre l'avversario, per poi finirlo con un bottintesta.

Il quarto e penultimo avversario prima di arrivare ad Aranciopoli fu un'altra campeggiatrice, che schierò un Cubone. 

Decisi stavolta di schierare Umbreon, per non stancare eccessivamente il mio nuovo alleato, peraltro provato dal precedente scontro.

La lotta fu brevissima, poiché il mio fedele amico utilizzò un attacco morso che fu fatale per il piccolo pokémon di tipo terra.

L'ultimo avversario fu un altro campeggiatore, che cercò di fare lo sbruffone e che io invece ignorai.

Lui decise di iniziare con uno Spearow, mentre io rimandai in prima linea Eevee, convinto dalla determinazione di cui mi diede dimostrazione il piccoletto.

L''uccellaccio cominciò a sferrare un attacco furia, menando il becco con grande agitazione e veemenza, ma Il mio partner riuscì a schivare gli attacchi, pur con qualche impaccio.

Finito l'assalto Spearow sembrò sfinito dalla sua precedente offensiva, e fu l'occasione propizia per assestare una combo di comete e bottintesta che gli fu fatale.

Per la lotta successiva schierai Umbreon, per quanto il mio nuovo amico fosse forte e determinato, era meglio non tirare troppo la corda.

L'ultimo pokemon fu Pidgey, che fu mandato KO con un singolo attacco comete di Umbreon.

La maratona era finita piuttosto in fretta, quegli allenatori non furono che carne da macello per i miei due pokémon, un mero riscaldamento per ciò che sarebbe venuto dopo.

Mi dispiacque arrivare così presto ad Aranciopoli, per una semplice ragione, i suoi tramonti.

La città era da sempre nota per i suoi splendidi tramonti ma io, giunto prima di mezzogiorno, non ebbi la possibilità di ammirarli immediatamente.

Una volta arrivato in città andai subito al centro medico, per far riposare i miei amici.

Appena rimesso in sesto Eevee, lo tenni fuori dalla ball per coccolarlo un po' e premiarlo per l'ottimo lavoro in battaglia.

Comprai poi dei gustosi croccantini per i miei due amici, che si meritavano ogni elogio per quanto fatto fino ad allora. Io presi un panino al volo e, dopo aver mangiato, mi fermai a riprendere fiato su uno dei divanetti del centro medico.

La giornata era ancora lunga perciò non escludevo di affrontare Lt Surge nel primo pomeriggio, ma intanto un po' di riposo non avrebbe fatto male.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 8: Lotta elettrizzante per la Medaglia Tuono

Spoiler

 

Senza nemmeno rendermene conto avevo finito per addormentarmi su quel comodo divanetto.

Mi svegliai dopo svariate ore e, dopo aver osservato l'orologio, notai che erano le otto di sera, avevo dormito davvero molto.

Fuori dalla finestra potevo scorgere le tinte arancio del tramonto, lo spettacolo che tanto volevo vedere era finalmente arrivato, dopotutto era piena primavera e quel particolare momento del giorno tendeva ad arrivare molto tardi.

Uscii di gran corsa dal centro medico per ammirare quella meraviglia più da vicino, e feci uscire dalla ball anche il mio Eevee.

Assieme ai miei due pokémon ci soffermammo ad osservare quel meraviglioso cielo arancione, mentre il sole cominciava ad abbassarsi all'orizzonte, dando l'impressione di venire inghiottito dal magnifico mare che bagnava Aranciopoli.

<<E' uno spettacolo meraviglioso non è vero?>> disse un'anziana signora appena avvicinatasi a me.

<<Può ben dirlo signora, io vengo da Zafferanopoli, e lì il tramonto non ha lo stesso sapore di qui. Potrei osservare tutto questo per ore, ma il tramonto è alquanto fugace purtroppo. Si potrebbe fotografare è vero, ma immortalarlo in fotografia non gli rende giustizia, questo fenomeno va ammirato nella sua fugacità, perché il suo fascino risiede proprio nell'essere il punto di transizione tra il giorno e la notte.>> senza rendermene conto avevo iniziato a sproloquiare, ma la signora pareva ascoltarmi rispettosamente e con aria intrigata.

<<Che parole profonde e mature da parte di un giovanotto, sembri uno dei ragazzi dei miei tempi. Ora i giovani sono così scalmanati, vanno così tanto di fretta da aver perso il piacere delle piccole cose. E' bello sapere che esistono ancora delle persone come te figliolo, non perdere mai la capacità di godere delle cose semplici o potresti pentirtene un giorno. Io mi chiamo Margaret e tu invece?>>

<<Io mi chiamo Kevin, è un piacere fare la sua conoscenza>> e nel presentarmi le presi la mano per farle un baciamano.

La signora rimase colpita dal gesto, quasi imbarazzata direi.

Avrei continuato a conversare con quell'amabile donna, quando fui scosso dall'arrivo a frotte di pokémon con forti sintomi di elettroshock. Il centro medico stava affrontando una grave emergenza, o almeno pareva così.

<<A quanto pare Surge si è fatto prendere di nuovo la mano. Questo è quello che succede a chi sfida il nostro capopalestra ragazzo. Sei molto determinato, lo vedo nei tuoi occhi, ma fai attenzione ai suoi pokémon, lui è un militare dopotutto ed è addestrato a lottare sempre come se ne andasse della sua vita.>> le parole dell'anziana Margaret avevano il sapore di avvertimento, così la ringraziai per le parole, mi congedai da lei e corsi verso la palestra.

Ero ancora in tempo per affrontare la lotta prima che la palestra chiudesse, perciò volevo tentare.

Senza esitazioni varcai la soglia dell'edificio pronto alla sfida, la palestra all'interno era molto particolare, infatti c'erano all'incirca quindici bidoni dei rifiuti e tre allenatori, mentre quattro fasci di laser sigillavano un'entrata in fondo alla sala, presumibilmente lì si trovava Lt. Surge.

<<Per dissolvere i laser e sfidare il capopalestra devi trovare due interruttori all'interno di questi cestini, ma bada bene che se riesci a trovare il primo e a sbloccare il primo pannello dovrai trovare il secondo senza sbagliare. Se commetti un errore dovrai ripartire dall'inizio, ogni volta che premi un interruttore questo si disattiva e dovrai trovarne un altro, ma bando alle ciance e lottiamo>> e così partì la sfida del primo allenatore della struttura, un rockettaro dai folti capelli neri.

Lui schierò un Voltorb ed io schierai Eevee, il nemico cominciò ad attaccare con azione ma il mio alleato non aveva difficoltà a schivare data la goffaggine dell'avversario.

Con un attacco comete ed un bottintesta il primo pokémon finì al tappeto.

La sua seconda scelta fu un altro Voltorb, ma questo attaccò con uno stridio fastidiosissimo che infastidì anche me.

Eevee finì deconcentrato da quel suono, e il nemico ne approfittò per attaccare con azione, un colpo che inflisse un buon numero di danni al mio pokémon.

Lo stridio di poco prima aveva drasticamente abbassato la difesa del mio compagno, rendendo quindi ogni attacco nemico più efficace su di lui, ma non ci demmo per vinti.

Utilizzammo l'attacco comete sia come offensiva che come distrazione, per impedire all'avversario di sfruttare nuovamente quell'attacco sonoro. Eevee così facendo riuscì a mandare al tappeto l'ultimo pokémon avversario, decretando la vittoria della nostra prima sfida.

Fu il turno del secondo allenatore, un marinaio che schierò l'ennesimo Voltorb.

Stavolta io optai per Umbreon e non persi tempo, così ordinai al mio amico di usare un attacco rapido, tanto fulmineo da consegnarmi subito la vittoria contro il secondo allenatore.

Giunse l'ultimo avversario, un gentiluomo, prima di potermi dedicare alla risoluzione dell'enigma. 

Quest'ultimo schierò un Pikachu ed io utilizzai nuovamente Umbreon. 

L'avversario esordì con svariati tuonoshock che il mio partner schivò senza problemi, ma così facendo rese impossibile l'avvicinamento per un attacco fisico.

Ebbi l'idea di ordinare al mio compagno un attacco comete in contemporanea con il colpo nemico, cosicché la collisione dei due attacchi creasse una finestra d'azione per il mio pokémon.

La mia strategia si rivelò vincente, poiché Pikachu rimase distratto dal diversivo abbastanza da subire una combo di morso e attacco rapido che lo stese.

Anche il terzo allenatore era andato e adesso potevo dedicarmi alla risoluzione dell'enigma.

Setacciai i bidoni fino a quando trovai un interruttore, i fasci laser da quattro erano diventati due, in quel momento però dovevo stare attento a non prendere l'interruttore sbagliato. 

Dopo aver premuto il primo pulsante avevo udito un altro clic in lontananza, probabilmente dell'altro interruttore e mi restava solo da capire da dove provenisse. 

Mi avvicinai ai bidoni accanto ai fasci laser, il clic che avevo sentito pareva provenire da quella zona.

Andai d'istinto, e fui talmente fortunato da beccare l'interruttore giusto al primo colpo, le ultime barriere sparirono ed il capopalestra era ad un passo da me.

Davanti mi si parò un vero e proprio gigante, con la divisa da militare e dei capelli biondissimi.

<<Bravo ragazzo, hai sconfitto tutti i miei allenatori e risolto l'enigma, ti sei guadagnato la sfida contro di me, ma devo avvertirti che non ci andrò leggero>> disse lui in tono severo. 

<<Lo spero bene, non ci sarebbe gusto nel vincere contro un avversario che non dà il massimo>> replicai io in tono sicuro.

Il tenente parve compiaciuto dalla mia risposta, e la lotta iniziò senza ulteriori indugi.

Il suo primo pokémon fu un Pikachu, mentre io optai per Umbreon.

Io esordii con un attacco rapido, ma l'avversario mi fermò subito colpendomi con un attacco fulmine, che centrò il mio alleato infliggendogli un bel pò di danni.

Non ci demmo per vinti e così chiesi al mio amico di sferrare uno stordiraggio che confuse il roditore, così approfittammo della confusione per colpire con attacco rapido.

Il mio compagno sembrava veramente furioso, motivato dalla rabbia attaccava con un vigore inaudito, soprattutto dopo il colpo ricevuto, e mise ko Pikachu ripetendo continuamente la stessa mossa.

Surge sembrò sorpreso e nel contempo compiaciuto.

La seconda scelta avversaria fu un Elekid, pokémon sconosciuto a Kanto.

<<Ragazzo la lega di Kanto ci ha permesso di avvalerci di pokémon di altre regioni, per testare l'abilità degli allenatori in situazioni ignote, vedremo come te la caverai con questo.>>

Ora finalmente si spiegava anche l'utilizzo da parte di Misty di un pokémon non nativo della nostra regione, poco male, ciò rendeva la sfida solo più stimolante.

Schierai Eevee stavolta, il mio Umbreon aveva bisogno di riposo e mi serviva in forma per l'ultimo pokémon avversario, che di certo era il più potente.

L'avversario esordì con un tuonopugno che mancò Eevee per un pelo, dissi al mio pokémon di utilizzare comete, che colpì facendo appena indietreggiare Elekid.

Il nemico seguitò ad attaccare furiosamente con quei pugni carichi di elettricità, ed il mio amico finì per essere colpito, subendo parecchi danni.

Con le ultime forze rimaste si lanciò in un attacco bottintesta che fu decisivo per la sconfitta di Elekid, ma che ebbe come prezzo la sconfitta in contemporanea del mio partner.

Il nemico aveva immesso le sue ultime forze in un debole tuonopugno, sufficiente a mandare ko il mio già provato compagno.

Arrivò il turno dell'ultimo avversario e Surge schierò un Raichu, mentre io adoperai inevitabilmente di nuovo Umbreon.

La strategia era sempre stata quella fin dall'inizio, ma mi preoccupava oltremodo di non avere alcun rinforzo da parte di Eevee, avevo commesso l'errore di sottovalutare il capopalestra ed avevo agito con leggerezza.

L'avversario fece subito terra bruciata con un fulmine di potenza inaudita, che mancò Umbreon per un pelo e distrusse tutte le vetrate della palestra.

Ero basito e la cosa peggiore era che Raichu non sembrava affatto provato da quell'attacco.

Decisi quindi di puntare sulla velocità, così chiesi ad Umbreon di usare attacco rapido non per colpire, quanto più per disorientare Raichu. Quest'ultimo infatti seguiva con fatica i movimenti fulminei del mio pokémon.

Nella sua distrazione il mio amico lo colpì direttamente questa volta, ma su ordine del suo allenatore l'avversario incassò il mio attacco.

All'inizio non compresi il perché di una mossa simile, ma quando Raichu colpì con un violento tuonopugno il mio compagno io capii.

Aveva fatto in modo di averlo a distanza ravvicinata per poterlo colpire con la maggior forza possibile, ed il pugno fu talmente violento da scaraventare il mio partner contro una sporgenza. Non solo, l'estrema vicinanza dei due pokémon rese impossibile qualunque tentativo da parte mia di evitare l'offensiva avversaria.

Il mio amico sembrava essere al limite, dopotutto era già provato dalle sfide precedenti, quindi rischiai il tutto e per tutto.

Così, mentre Raichu si avventava con un altro tuonopugno, Umbreon si lanciò all'assalto finale con un attacco rapido.

Sembravano sul punto di collidere, quando all'ultimo secondo dissi al mio pokémon di slanciarsi verso destra.

Il nemico rimase scoperto sul fianco, ed il mio alleato lo colpì in pieno con attacco rapido, ma non si fermò qui ed infatti gli ordinai di usare comete e subito dopo morso.

Il roditore elettrico incassò la tripletta di colpi, finendo esausto sotto lo sguardo attonito mio e di Surge.

<<Complimenti davvero ragazzo, era da tanto tempo che non mi divertivo così, meriti questa medaglia tuono ed anche questa mt fulmine>>

<<La ringrazio tenente>> risposi io in tono riconoscente.

<<Ma voglio farti un altro regalo giovanotto, ho visto che possiedi un Eevee e quindi penso che questa pietratuono possa tornarti utile>>.

<<Ha ragione mi tornerà utile, molte grazie tenente>> e così mi congedai dal capopalestra, dopo aver fatto il saluto militare assieme a lui in segno di rispetto.

Dopodiché mi chinai a prendere Umbreon in braccio, poiché era stremato, e mi diressi verso il centro medico mentre le porte della palestra si chiusero dietro di me.

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 9: Lotte di lusso sulla M/N Anna

Spoiler

 

Dopo aver sconfitto Surge volevo fare una pausa ed approfittare dell'occasione di visitare la lussuosissima M/n Anna, grazie al biglietto che mi aveva regalato Bill.

La lotta in palestra si protrasse fino a notte conclamata, perciò il riposo dopo la faticata era d'obbligo.

Non volli spendere soldi per una stanza in una pensione, perciò passai la notte su quel comodo divanetto del centro medico che già ore prima mi aveva fatto dormire come un re.

Il nuovo giorno arrivò in fretta, e al mio risveglio vidi Umbreon dormire sereno sulle mie gambe, era stato grandioso un'altra volta contro Surge.

Gli feci qualche delicata carezza, che sfortunatamente lo svegliarono.

Feci colazione velocemente con i miei due pokémon, poiché avevo sentito da alcune persone dell'arrivo della M/n Anna al porto.

La lussuosa nave attraccava raramente ad Aranciopoli, quindi era un'occasione da prendere al volo.

Giunsi a passo veloce sul molo, mostrai il biglietto e salii a bordo.

L'interno della nave era meraviglioso, ogni camera era come una suite extra lusso.

Un marinaio mi disse che potevo sfidare ogni allenatore presente, ma mi avvertì che le lotte sarebbero durate solo fino a che non avessero levate nuovamente le ancore. Sfortunatamente non si trattava di una vera e propria crociera, perciò non persi tempo ed iniziai subito da un altro marinaio con un Machop.

Il lottatore cercò di colpire Eevee in ogni modo, fallendo, e il mio piccolo amico lo stese in modo pulito con qualche attacco comete senza quindi esporsi più del dovuto.

Il secondo pokémon fu uno Shellder, ed era proprio il caso di dirlo, un pesce fuor d'acqua, infatti l'impaccio che il pokémon provava sulla terraferma gli valse la sconfitta dopo un solo attacco rapido del mio Umbreon.

<<Complimenti ragazzo per la vittoria, io non sono un bravo allenatore, ma tu sei destinato a grandi cose perciò vorrei farti un presente. Questa mi fu regalata da un'amabile vecchina, ma io ho deciso di non utilizzarla dal momento che amo il mio Shellder così com'è, sarà sicuramente più utile a te.>> e mi porse una pietraidrica. 

Ringraziai di cuore l'allenatore per il regalo e lo salutai cordialmente. Ora avevo ben due pietre evolutive da poter utilizzare sul mio nuovo amico, ma dovevo decidere con parsimonia quale eeveeluzione ottenere per prima fra Jolteon e Vaporeon.

Mentre tenevo in mano la pietra vedevo Eevee, che nel frattempo avevo lasciato fuori dalla ball, che la fissava come incantato.

Mi accovacciai e gli avvicinai quella pietra di un colore che ricordava le acque più cristalline.

<<Sei consapevole piccolo mio che non si torna indietro? Hai davvero scelto chi vuoi essere da ora in poi?>> i dubbi mi assalirono, non ero sicuro che fosse la scelta più saggia, ma il piccolo mi sorrise e allora usai la pietra su di lui.

Una luce bianca lo avvolse e in pochi secondi si trasformò in un meraviglioso Vaporeon, mentre Umbreon osservava la scena con il mio stesso stupore.

Ero felicissimo ed anche il mio ex piccoletto, nel corpo era cambiato, ma la sua anima era ancora la stessa. Appena evoluto mi saltò addosso con fare giocoso, ora era leggermente più pesante di prima però.

Un gentiluomo passò di lì e vide la scena, e con fare educato mi domandò una lotta. Io accettai senza riserve, curioso di provare la nuova potenza del mio compagno.

L'avversario schierò un Growlithe ed io mandai in campo Vaporeon.

Il nemico esordì con un attacco rapido, ma Vaporeon non ne fu intimorito e con mia grande sorpresa lanciò un getto d'acqua dalla bocca che non lasciò scampo al povero Growlithe, il mio pokémon aveva appreso pistolacqua.

Come al solito fui chiamato a scegliere quale mossa fargli scordare per confermare l'apprendimento del nuovo attacco, e la scelta fu alquanto semplice, poiché decisi di sovrascrivere l'attacco azione.

Fu schierato un altro Growlithe ed io ribattei con Umbreon. 

Il cagnolino utilizzò un braciere, che il mio amico schivò senza problemi, per poi ribattere con un comete che mise KO l'ultimo pokémon del gentiluomo.

L'allenatore accettò la sconfitta con gran classe, dimostrando effettivamente di essere degno del suo titolo e augurandomi il meglio.

Mi imbattei in altri marinai armati di altri Machop e Growlithe, che furono tutti messi al tappeto con facilità.

Giunto sul ponte di comando udii una voce alle mie spalle.

<<Così saresti tu il prodigio descritto da mio nonno>> mi voltai e alle mie spalle trovai una persona inaspettata.

Un ragazzo alto con una camicia nera a maniche corte, abbinata a dei pantaloncini verdi, dagli occhi e capelli marroni che mi scrutava con aria di sufficienza.

Si trattava di Blu, nipote del prof Oak ed allenatore di grande fama piuttosto conosciuto all'estero, che aveva viaggiato fin da quando aveva preso il suo primo pokémon anni addietro.

A quanto ne sapevo non aveva mai affrontato i capopalestra di Kanto, preferendo concentrarsi prima sui viaggi nelle altre regioni del mondo.

<<Beh non mi piace vantarmi Blu>> risposi io con aria di sbeffeggio.

<<Oh così mi conosci il mio nome, quale onore, si dà il caso che anche io conosca il tuo...Kevin>> replicò lui in tono altrettanto beffardo.

<<Il prof Oak parla molto bene di te, dice che sei un allenatore molto abile e voglio davvero vedere se è così>> continuai io in tono di sfida

<<Beh anche io ho sentito parlare molto bene di te da mio nonno, nonostante la tua carriera di allenatore sia iniziata da poco, e sono mosso dalle tue stesse intenzioni Kevin>> quel clima di sfida sfociò in un'accesa lotta.

Lui schierò per primo un Pidgeot ed io misi in campo Vaporeon.

La battaglia iniziò con un potente attacco raffica del nemico, che per poco non sbalzò giù dalla nave il mio pokémon.

Quest'ultimo utilizzò la sua nuova coda per appendersi al bordo della nave, ed evitare di essere spazzato via. Dopo quello il mio amico replicò emettendo dalla bocca un potente getto d'acqua che colpì in pieno Pidgeot, facendolo cadere a terra.

Mentre il volatile era a terra dissi a Vaporeon di proseguire con comete in sequenza, che finì per mandare ko il fastidioso uccello.

Il danno subito dal mio compagno era stato notevole, e peraltro la raffica del pokémon volante aveva sbalzato via tutti i tavolini posizionati sul ponte di comando, con gran disappunto dei turisti intorno a noi.

<<Non male, forse non erano solo chiacchiere quelle sul tuo conto>> disse Blu in tono calmo.

La sua seconda scelta fu un Raticate, mentre io feci riposare Vaporeon e misi in campo Umbreon.

Il ratto iniziò con un attacco superzanna, che ferì il mio pokemon, ma non abbastanza da impedirgli di usare uno stordiraggio.

L'attacco nemico aveva fatto più male di quanto pensassi, ma il mio compagno non demordette ed utilizzò un attacco comete, dopo che l'avversario si colpì da solo a causa della confusione.

Il colpo finale Raticate se lo diede infine da solo, subendo per due volte di fila gli spiacevoli effetti della confusione.

Blu cominciò ad innervosirsi ed io lo notai, ma senza indugio egli schierò un Charmeleon.

<<Questo pokémon è il figlio del Charmander con cui anni fa partii da Biancavilla, ora divenuto un magnifico Charizard. Vediamo se sarà all'altezza del genitore>> 

Io per tutta risposta schierai Vaporeon.

Il nemico cominciò a sferrare lacerazione ad una velocità impressionante, tanto che Vaporeon fu preso in pieno e subì parecchi danni. Purtroppo i danni di prima iniziavano a farsi sentire.

Il mio compagno, con le sue ultime forze, riuscì per fortuna a sferrare un ultimo pistolacqua ed il getto fu così forte da scaraventare Charmeleon contro un muro, mettendolo ko dopo un brutto colpo. 

Per mia grande sfortuna anche il mio amico finì esausto a causa dello sforzo.

<<Bene, siamo rimasti entrambi con un solo pokemon, vedremo chi avrà la meglio>> il tono del mio avversario, dal nervoso di prima, parve invece tornare calmo. Anzi, se possibile, appariva quasi sicuro e questo mi fece capire che il suo ultimo pokémon era davvero temibile.

Lui schierò Alakazam ed io Umbreon.

<<Ma tu guarda, pare che io sia in svantaggio, ma sarà davvero così?>> domandò a me Blu con uno sguardo maligno.

<<Che vorresti dire?>> chiesi io con aria confusa.

<<Andiamo bene, non sai nemmeno che il tuo Umbreon è di tipo buio?>> continuò a domandarmi l'avversario con tono di scherno.

<<Certo che lo so, ma non so che cosa intendi dire sul fatto che tu sia in svantaggio>>

<<Oh cielo, i pokémon di tipo buio sono naturalmente immuni agli attacchi di tipo psico, vanto del mio Alakazam. Certo che è davvero imbarazzante avere un pokémon come quello e non sapere nemmeno quali siano i suoi punti di forza e di debolezza, la mia opinione su di te si è leggermente abbassata.>>

Non ne potevo più delle sue offese, pertanto ordinai al mio compagno di usare un attacco rapido, che fu schivato agevolmente dal nemico grazie ad un attacco doppioteam.

Svariate copie illusorie dell'avversario si materializzarono, circondando Umbreon e dopo quello tutti i nemici attaccarono in contemporanea con una palla di energia verde, che colpì in pieno il mio alleato.

Non conoscevo quella mossa, ma ero certo che avesse fatto male.

La mia concentrazione stava venendo meno, mentre Blu era invece calmissimo e sicuro di sé.

Prima di tutto dovevo sbarazzarmi di tutte le copie del nemico, in modo da rimanere con il vero Alakazam, perciò comandai un attacco comete ad area.

Umbreon balzò in aria e tempestò il ponte di raggi a forma di stelle, che spazzarono via tutti i falsi, colpendo nel mentre anche l'originale.

Blu fece una smorfia di fastidio, ma non perse interamente la compostezza.

Io approfittai del momento favorevole per ordinare un attacco morso, ma per evitare di avere sorprese chiesi al mio alleato di combinarlo all'attacco rapido.

Umbreon scattò con passo bruciante verso l'avversario, coprendo in un attimo la distanza che li separava e colpendo con un morso alla spalla Alakazam.

Il pokémon psico però, prima di accasciarsi al suolo, eseguì su ordine del suo allenatore un attacco focalcolpo.

Anche questo era un attacco a me sconosciuto, ma il nemico materializzò grazie alla forza psichica una sfera di pura energia, che scagliò contro il mio amico, impossibilitato a schivare poiché attaccato con i denti alla pelle dell'avversario.

Ne risultò in un ko reciproco, che di fatto fece terminare la lotta con un pareggio.

<<Beh è stata una lotta divertente, nonostante il risultato finale. Sappi che non ho dato il mio massimo, sarebbe stato scorretto da parte di un allenatore veterano usare la piena potenza contro un novellino. Quando sono tornato a Kanto mi sono ripromesso di ripartire da zero, creando una squadra ex novo da addestrare in vista della sfida alle palestre di questa regione. Diciamo che ho applicato questa mia filosofia anche a questa lotta. Ciò nonostante mi sono divertito, e non vedo l'ora di fare sul serio con te. Prendi questa e stammi bene>> Blu mi porse la mn taglio con aria svogliata ed io lo ringraziai.

Lui, per tutta risposta, mi fece un cenno con la mano mentre era di spalle e così ci salutammo.

Il comandante venne sul ponte ad avvertirmi che stavano levando le ancore, così io scesi di corsa dalla nave dopo aver fatto rientrare Umbreon nella ball per trasportarlo più comodamente.

Mi fiondai al centro medico per curare i miei pokémon esausti, e decisi che subito dopo sarei ripartito alla volta di Lavandonia.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 10: Lavandonia

Spoiler

 

Per arrivare a Lavandonia dovevo passare dal tunnel roccioso, delle caverne che si erano formate naturalmente sottoterra nel corso del tempo.

Appena entrati notai che non si vedeva un palmo di naso, così chiesi ad Umbreon di fare un pò di luce. 

I cerchi gialli sul suo corpo si illuminarono permettendoci di proseguire in sicurezza.

Passai all'incirca un'ora in quei tunnel e nel mentre incontrai molti allenatori, che sconfissi senza il benché minimo problema. 

Giunto all'uscita sud del tunnel che mi avrebbe portato a Lavandonia, proprio un istante prima di imboccare l'uscita, fui fermato da un lamento straziante.

Procedetti seguendo il lamento e mi ritrovai davanti uno scenario agghiacciante.

Un Cubone piangeva davanti al corpo ormai senza vita della madre. La scena era da incubo, ma la cosa più straziante fu vedere il piccolo mentre tentava invano di scatenare una reazione nell'ormai esanime madre, incapace di accettare una realtà troppo dolorosa per lui.

Rimasi impietrito davanti a quel macabro scenario, e passarono alcuni minuti prima che io ritrovassi la forza di muovermi per aiutare il piccolo pokémon.

Quando ebbi di nuovo il coraggio di muovermi, mi precipitai dal piccolo Cubone e cercai di rassicurarlo sulle mie buone intenzioni.

Il cucciolo fu allarmato dalla mia intrusione, e cominciò ad agitare con fare minaccioso il suo osso, pronto a dar battaglia.

Non era mia intenzione lottare, tutto il contrario, e cercai di farglielo capire in ogni modo.

Il piccolo, nonostante i miei tentativi di rassicurarlo, si avventò su di me e cominciò a picchiarmi duramente con l'osso, al punto che Umbreon volle intervenire per aiutarmi.

Io lo fermai prima che potesse fare alcunché, se avesse sferrato un attacco saremmo diventati la minaccia che quel povero cucciolo cercava di combattere.

Subii parecchi colpi d'osso, prima che il piccolo si stancasse e smettesse di attaccare per riprendere fiato.

Fu in quel momento di riposo che mi avvicinai con fare rassicurante, prendendolo in braccio nonostante le sue resistenze.

Solo allora comprese che io non ero uno dei cattivi, quando con alcune carezze cercai di calmare e confortare quel Cubone.

Finalmente si placò, ma quando mi avvicinai al cadavere della madre lui fu pronto a proteggerla di nuovo. Solo quando vide che non volevo fare altro che caricarla in spalla egli si tranquillizzò definitivamente.

Misi Cubone in groppa ad Umbreon, mentre io mi caricai sulle spalle il cadavere della defunta Marowak, volevo assolutamente portarli via da quel luogo tetro.

Usciti dal tunnel mi ritrovai a Lavandonia, non persi tempo e portai il piccolo Cubone al centro pokémon.

Appena varcata la soglia del centro tutti i presenti si voltarono verso di me impietriti, l'infermiera prese subito il cucciolo in braccio e fece per aiutare anche Marowak, ma io la fermai e feci cenno di no con la testa. Purtroppo non c'era più niente da fare per quella povera madre.

In quel momento una profonda tristezza mi assalì, al punto che scoppia in lacrime dinanzi a tutte le persone nel centro medico.

Quella gente mi guardava con aria compassionevole, e sui volti di ognuno potevo scorgere una tristezza simile alla mia.

Il fare caotico tipico dei centri medici si interruppe per alcuni momenti, e il silenzio tombale calò all'interno della struttura.

Quella povera madre defunta meritava almeno un minuto di silenzio.

La funerea quiete fu interrotta quando l'infermiera Joy si avvicinò a me per farmi una domanda.

<<Te la sentiresti ragazzo di portare il cadavere alla Torre Pokémon e consegnarlo a Mr Fuji, affinché le dia degna sepoltura?>> domandò l'infermiera con aria afflitta.

<<Certamente, è il minimo che possa fare, chi ha fatto questo giuro che la pagherà.>>

Tutti i presenti rivolsero i loro sguardi verso di me, come se avessi detto qualcosa di strano.

<<Giovanotto perché pensi che qualcuno sia responsabile della morte di questa poveretta?>> domandò nuovamente l'infermiera.

<<E' molto semplice, guardate i segni sul corpo di Marowak. Il suo corpo è mortificato da numerose ferite, che secondo me sono riconducibili a delle fruste. Se fossero stati dei pokémon avremmo trovato segni di morsi o di contusioni, qui la carne è stata lacerata in un modo che nessun pokémon avrebbe potuto provocare.>> le mie parole fecero riflettere i presenti, e poi un giovanotto alto e dai capelli neri si avvicinò a me per dirmi che secondo lui avevo ragione.

 <<Io ho notato che durante la notte dei tizi poco raccomandabili hanno profanato la torre, indossavano divise nere con una grossa r scarlatta sul petto. Mi ero affacciata per caso alla finestra di casa quando ho visto tutta la scena, ragazzo le tue parole mi hanno fatto ricordare di un particolare a cui non avevo prestato attenzione ieri sera...alla cintura sembrava portassero degli oggetti simili a fruste.>> disse un'anziana signora, parole che sembravano confermare la mia versione e smascherare i colpevoli. 

Ancora una volta c'erano di mezzo quei delinquenti, ma stavolta si erano spinti fin troppo oltre.

<<Erano affiliati al team Rocket signora, conosco quei delinquenti perché li ho già affrontati e prometto che pagheranno tutto con gli interessi>> la rabbia latente che avevo verso quei criminali si riaffacciò nuovamente, ma stavolta mi ribolliva il sangue in un modo nuovo e ancora più violento.

Furioso lasciai il centro con Marowak in spalla ed Umbreon al seguito.

Mi recai alla Torre Pokemon, quel luogo emanava una sensazione di morte che era quasi tangibile, ma io entrai comunque, deciso a portare a termine la mia missione di dare a quella poveretta una degna sepoltura.

Una volta entrato notai che il luogo era costellato da numerose tombe, l'edificio si componeva di 7 piani e perciò cominciai la marcia.

Incrociai subito il primo allenatore, un medium.

<<Lo senti il richiamo degli spiriti ragazzo?>> 

<<Non ho tempo per queste idiozie, lottiamo e basta>> l'ultima cosa che volevo in quel momento era sentire le farneticazioni di quegli esaltati che credevano di essere in contatto con gli spiriti.

Seccato l'allenatore schierò un Gastly, mentre io schierai Vaporeon. Volevo evitare che Umbreon partecipasse alla lotta, poiché avevo posato Marowak in groppa a lui per alleggerire il carico sulle mie spalle.

Lo spettro esordì con un attacco leccata che Vaporeon evitò senza problemi,  ed io finii lo scontro con un singolo pistolacqua.

Ripresi il cammino tra quelle lapidi costellate di fiori, molte erano frequentate dai vecchi allenatori dei poveri pokémon defunti.

La tristezza permeava quel posto, e mentre io camminavo la mia ira aumentava, avevo un unico proposito ossia quello di farla pagare a quella feccia del team Rocket.

L'atmosfera era veramente spettrale e una strana nebbia assediava ogni angolo dell'edificio, le tombe sembravano quasi sbiadite poiché offuscate dalla foschia.

Lungo la mia salita incontrai altri allenatori con dei Gastly, che vennero sconfitti facilmente da Vaporeon.

Durante uno di quegli incontri il mio pokémon d'acqua volle imparare raggiaurora, ed io gliela feci imparare sacrificando turbosabbia.

Il suo set era in quel momento totalmente offensivo, componendosi di comete, pistolacqua, raggiaurora e bottintesta.

Umbreon continuava a trasportare il cadavere, ed io potevo percepire la sua preoccupazione per il mio stato d'animo, non mi aveva mai visto così furioso e stava scoprendo nuovi lati della mia personalità.

Incontrai anche alcuni Gastly e Haunter selvatici, che sembrarono essersi svegliati dal sonno eterno a causa dell'intrusione dei Rocket.

Quei farabutti avevano profanato un luogo di riposo e portato alla morte una povera madre, gli spiriti comprendevano la mia rabbia e perciò non mi attaccarono, poiché non riconobbero in me un altro intruso ma una persona giusta.

Un allenatore di Haunter mi si parò davanti e mi sfidò, Vaporeon lo sconfisse facilmente ed io proseguii.

Avevo ormai raggiunto la cima quando vidi un uomo anziano con le mani legate, che si opponeva a tre membri del team Rocket, rimproverandoli di aver profanato un luogo di riposo.

Loro ridevano, come se il povero signore avesse fatto una battuta divertente.

<<Vigliacchi che non siete altro, non provate nemmeno un minimo di rimorso? Avete portato alla morte una povera madre e voi ne gioite pure? Non contenti, avete anche profanato un luogo di riposo. Posso garantirvi che quelle di poc'anzi saranno le vostre ultime risate>>

Loro si fecero beffe delle mie parole, ma si prepararono comunque a combattere.

La prima recluta mandò in campo uno Zubat, che fu facilmente sconfitto da Vaporeon.

Umbreon continuava a stare in disparte, ma io decisi di poggiare delicatamente il cadavere di Marowak a terra cosicché anche lui potesse combattere.

Il secondo pokémon mandato dalla recluta fu un Golbat, che fu anch'egli sconfitto facilmente da un raggiaurora del mio compagno. 

Anche i miei partner sembravano arrabbiati e più forti, sentivano che stavano facendo la cosa giusta ed erano ancora più motivati a vincere.

La prima recluta fu sconfitta, perciò  nella lotta subentrò la seconda, la prima donna che vidi affiliata al malvagio team.

Lei mandò un Koffing e stavolta fu Umbreon a lottare.

Io sentivo che voleva farlo, e con un solo attacco rapido il pokémon velenoso finì ko.

Il secondo avversario fu un altro Zubat, sconfitto da un solo comete.

Adesso restava solo una recluta, che mandò in campo un Rattata. Quest'ultimo venne messo fuori uso da un solo attacco rapido e poi fu la volta di Raticate.

Il ratto nemico subì prima un attacco comete, e poi tentò invano di colpire Umbreon con un attacco iperzanna, a cui il mio amico replicò con un fatale morso.

L'ultimo avversario da battere fu un Golbat, ed io decisi di schierare nuovamente Vaporeon.

Il mio amico esordì con un raggiaurora, ma il pipistrello rimase in piedi per colpire con un attacco d'ala, che fece male al mio compagno.

Quel colpo nemico non bastò a stendere il mio amico, che finì l'avversario con un comete ben piazzato.

Le tre reclute si guardarono fra loro sbigottite, chiedendosi come potessero essere stati battuti così facilmente da un ragazzo.

<<Io lotto per ciò che è giusto, ecco perché sono così motivato a punirvi per i vostri orrendi crimini. Vaporeon usa comete sulle funi e libera Mr Fuji>> l'anziano fu liberato e mi ringraziò per l'aiuto.

<<Ragazzo sei arrivato fin qui da solo?>> chiese sorpreso Mr Fuji.

<<Si signore, sono qui per liberarla da questi parassiti e per chiederle la cortesia di seppellire quella povera Marowak qui nella Torre>> ed indicai la sventura madre, a terra esanime.

Lui diresse il suo sguardo verso il povero pokémon.

<<No, non ci credo che l'abbiano uccisa, era un pokémon dolcissimo. Con il suo Cubone era così affettuosa, nonostante non fosse nemmeno la sua vera madre. Anche verso le persone era così aperta e bendisposta, maledetti>> e fece per avventarsi su di loro, ma io lo fermai.

<<No signor Fuji, lasci che me ne occupi io, Vaporeon ed Umbreon tenetevi pronti a colpire>> 

Il signor Fuji intuendo le mie intenzioni mi fermò.

<<Non puoi fermare me e poi farlo tu, non sei come loro non commettere questo sbaglio>> il vecchio fu sinceramente preoccupato dal mio stato d'animo. 

Io ero accecato dalla rabbia, gridando ed inveendo furiosamente contro quei malfattori.

Stavo per avventarmi io personalmente contro di loro, quando notai che l'aria intorno a noi era diventata stranamente molto fredda. 

Degli inspiegabili lamenti cominciarono a riecheggiare nella torre, ed improvvisamente davanti a noi apparve il fantasma di Marowak.

Lei mi guardò dolcemente, comprendendo che fossi un'anima pura, e poi rivolse il suo sguardo verso i suoi assassini.

Quegli occhi compassionevoli e dolci si tramutarono all'istante in occhi colmi d'ira. 

A dare manforte al fantasma arrivarono anche altri Gastly ed Haunter, usciti dalle loro tombe per punire gli intrusi.

Le reclute cercarono di fuggire, ma gli Haunter e i Gastly li fermarono, strappando le loro anime, mentre i loro corpi caddero al suolo privi di vita.

Subito dopo i fantasmi scomparvero e Marowak si congedò da noi con sguardo sereno, potendo finalmente riposare in pace.

<<Grazie mille per il tuo aiuto ragazzo, mi dispiace tu abbia dovuto assistere a questo orribile spettacolo. Come ti chiami?>> domandò Fuji.

<<Kevin signore, e non si preoccupi, anzi dovrei essere io a scusarmi per le mie reazioni impulsive. Sarà anche brutto da dire, ma quei malfattori hanno ricevuto il giusto castigo, mi domando se altri pokémon seppelliti qui siano delle vittime di quelle orribili persone. Non provo la minima pena per il loro infausto destino>>. le mie furono parole dure, ma il vecchio Fuji mi rivolse uno sguardo comprensivo.

<<Per sdebitarmi lascia che ti dia questo pokeflauto, a proposito dov'è il piccolo Cubone?>>

<<L'ho lasciato alle cure dell'infermiera Joy, era ancora molto scosso dai tristi avvenimenti.>>

<<Bene allora andiamo a prenderlo>> concluse l'anziano signore.

Ci recammo al centro pokémon e mi fu chiesto di presenziare alla sepoltura di Marowak.

La cerimonia fu molto triste, ma almeno finalmente quella povera madre poteva riposare in pace.

Odiavo il team Rocket già da prima di quegli eventi, ma da quel momento in poi mi ripromisi di fermarli prima che facessero altre vittime innocenti.

Un'idea utopica, l'attimo dopo mi resi conto di quanto fosse idealista il mio desiderio. Chissà quanti altri sarebbero morti prima che quelle bestie fossero consegnate alla giustizia.

Dopo questo evento mi congedai da Mr Fuji, ed entrambi ci rammaricammo di esserci incontrati in circostanze così infauste.

Prima che me andassi Cubone picchiettò delicatamente il suo osso sul mio piede, in segno di saluto.

Diedi l'arrivederci anche all'adorabile cucciolo e, mentre varcavo la soglia della Torre Pokémon, la mia mente si divideva tra il pensiero del team Rocket e la mia prossima meta...Azzurropoli

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 11: Azzurropoli

Spoiler

 

Da Lavandonia mi ero diretto ad ovest per arrivare ad Azzurropoli, lungo il cammino la mia mente tornò di frequente agli eventi di Lavandonia, il mio desiderio di farla pagare al team Rocket era sempre più forte.

Un giorno era ormai trascorso da quegli infausti eventi, ma sentivo ancora il loro peso nella mia anima.

Sentivo che non sarebbe stato facile andare oltre ciò che era successo in quella città, non ero preparato ad affrontare tutte quelle cose.

Lungo il cammino mi imbattei in diversi allenatori che sconfissi senza problemi, prima di giungere ad una piccola casetta che era un altro sotterraneo come quello di Celestopoli. 

Entrai e percorsi per una ventina di minuti quelle stradine anguste, che mi davano sempre un senso di claustrofobia.

Uscito da lì giunsi finalmente ad Azzurropoli, e decisi di recarmi in primo luogo al suo famoso e rinomato centro commerciale per fare qualche acquisto.

La città era meravigliosa, coloratissima e costellata di alti edifici, dava proprio l'idea di una metropoli, quasi come la mia città natia Zafferanopoli.

L'unica sostanziale differenza era il non possedere quel grigiore tipico della mia città natale, ad Azzurropoli le cose sembravano prese molto più alla leggera, le persone davano l'impressione di vivere alla giornata e di prendere tutto con molta più calma rispetto alla gente a cui ero abituato io.

Entrai nel centro commerciale e mi recai a fare provvista di qualche medicinale che poteva sempre servire in battaglia, come ad esempio le pozioni e le superpozioni.

Andai poi al quarto piano, dove vendevano mt e pietre.

Lì acquistai una pietrafocaia e sul fronte mt comprai doppioteam, mentre la commessa mi informò che non era più necessario comprarne molteplici copie poiché la ricerca tecnologica aveva permesso la creazione di mt ad utilizzo illimitato.

Rimasi sorpreso di questo, soprattutto del fatto che mio padre non me ne avesse mai parlato, essendo che anche la Silph era una dei maggiori esponenti nel mercato delle mt.

Il mio vecchio però, ripensandoci, non mi aveva mai parlato poi molto del suo lavoro, ritenendo che fosse un argomento troppo noioso per un giovane.

Chiesi alla commessa se la mt fulmine in mio possesso fosse monouso e lei mi informò di si, purtroppo quelle nuove erano appena giunte sul mercato ed erano ancora un'esclusiva del centro commerciale, quindi la mia era una delle ultime della vecchia guardia. 

Questo spiegava anche l'aver perso dopo un singolo uso sul secondo Eevee la mt bottintesta.

Prima di andare la commessa mi disse di avere anche una mt molto particolare di nome neropulsar che forse avrebbe potuto interessarmi, ma purtroppo non era molto informata sul tipo buio che rappresentava quella mossa.

Seguitò ad informarmi sulla provenienza della macchina tecnica, dicendomi che proveniva dalla lontana regione di Sinnoh.

Era incredibile poter constatare come le regioni del mondo pokémon stavano gradualmente abbattendo le barriere che le separavano, permettendo di conseguenza una libera circolazione di merci provenienti anche da molto lontano.

Il mondo stava indubbiamente cambiando, in positivo per alcune cose ed in negativo per altre.

Acquistai senza remore quella particolare mt, conscio che avrebbe fatto comodo al mio partner di tipo buio.

Uscito dal centro commerciale mi fermai su una panchina per sbrigare alcune formalità, come l'insegnare bollaraggio ad Vaporeon e neropulsar ad Umbreon.

Decisi di eliminare bottintesta dal moveset di Vaporeon, mentre per Umbreon andai su attacco rapido, in favore di attacchi dello stesso tipo dei miei fedeli compagni.

Indubbiamente avrebbero potuto sfruttare appieno l'affinità elementale delle mosse che stavo andando ad insegnare loro.

Dopo aver fatto questo, decisi di recarmi al casinò, nel tentativo di distrarmi prima della sfida nella palestra locale.

La mia mente continuava a tornare agli eventi della Torre Pokémon, soffermandosi in particolare sulla tragedia di Marowak e sulla rabbia che sentii montare in me in quei momenti concitati.

Più pensavo a quelle emozioni negative da me provate e più ne avevo paura. Mi domandavo se avrei avuto davvero il coraggio di usare i miei pokémon contro degli esseri umani, per quanto indubbiamente spregevoli.

Quell'ira e quell'aggressività non avevano mai fatto parte di me, o almeno così credevo.

Non avevo più certezze, perciò era lecito domandarsi se quelle cose non fossero solamente sepolte sotto la superficie, in attesa di affiorare.

Ma decisi di non dare ulteriore peso ai pensieri negativi, così mi avviai verso il casinò.

Appena entrato notai subito i miei amici Julian, Cedric e Fiamma, che non esitarono un attimo ad invitarmi ad unirmi a loro.

<<Che ci fate qui ragazzi?>> chiesi io sorpreso.

<<A dire la verità le nostre avventure come allenatori si muovono di pari passo con la tua, siamo qui per la quarta medaglia come te. Certo abbiamo affrontato le nostre sfide in tempi diversi.>>  rispose Julian. 

<<Adesso che ne dici di fare un po' di follie come ai bei vecchi tempi eh fratello?>> disse invece Cedric, come al solito lui era sempre il primo a farsi avanti quando si parlava di divertimento.

<<Siete sempre i  soliti, volete capire che non siete più bambini? Dovreste maturare un poco e capire che la vita non è solo divertimento, ma anche responsabilità.>> e Fiamma affondò il colpo decisivo.

Come al solito lei era la responsabile del gruppo, sempre pronta a rimproverarci quando combinavamo guai.

In quegli istanti ebbi la sensazione che non fosse cambiato assolutamente nulla, che fossimo ancora quei quattro ragazzini affiatati ed inseparabili che non pensavano ad altro che a divertirsi.

Quelle sensazioni mi regalarono nuovamente un po' di felicità, e per quanto la negatività premeva per entrare nuovamente, non glielo permisi e decisi di godermi quella fugace ed effimera felicità.

Il casinò era davvero pittoresco, con un sacco di insegne luminose, slot machines e tavoli da gioco in ogni dove.

Il chiasso delle persone che esultavano per la vittoria, la frustrazione e le invettive di quelli che invece perdevano, un concerto di rumori e vivacità.

Mi sedetti con i miei amici e giocai con loro per un po', vincendo anche un bel gruzzoletto.

Me la cavavo bene al poker, grazie ai bluff avevo spennato un pochetto i miei amici.

<<Accidenti Kevin, non solo mi batti nelle lotte pokémon, per cui tra parentesi è in sospeso una rivincita, ma anche al gioco d'azzardo. Sempre a fare la primadonna eh? Non ce la fai proprio a non fare il primo della classe.>> disse Julian con un tono a metà tra la serietà e lo scherzo.

<<Non sono io ad essere bravo amico, sei tu ad essere pericolosamente scarso.>> affondai io con una risata di gusto, che si accompagnò a quelle di Cedric e Fiamma.

Persino Julian la prese sul ridere, dopo un iniziale momento di stizza.

Continuammo poi a provare i vari giochi del casinò ed arrivò il momento di ritirare i premi, con l'addetta al bancone che chiese quali pokémon volessimo.

Julian prese un Scyther, Fiamma un Dratini e Cedric che invece aveva sbancato il casino poteva permettersi addirittura un Porygon.

Io invece convertì semplicemente la vincita in denaro contante, che mi avrebbe senz'altro fatto comodo in futuro.

Fui insospettito però dalla faccenda di Porygon. Quest'ultimo era un pokémon rarissimo, impossibile che un casinò potesse averne uno. 

Fu allora che notai un tizio strano vicino ad un poste, al quale mi avvicinai e che poi si rivelò essere una recluta Rocket.

La battaglia con lui iniziò e terminò velocemente.

Il suo Zubat fu steso da un singolo raggiaurora di Vaporeon, mentre Raticate cadde grazie al neo appreso neropulsar di Umbreon.

Notai che dietro al poster c'era un pulsante, e dopo averlo premuto proprio sotto il bancone si aprì una scaletta nascosta. 

Chiesi alle due addette di allontanarsi e loro lo fecero con molto sollievo e piacere, presumibilmente erano state costrette a stare al loro sporco gioco.

<<Noi veniamo con te, non vorrai mica divertirti tutto da solo? Poi non abbiamo alcuna intenzione di lasciarti tutta la gloria>> disse Julian.

Con un sorriso accennato da parte mia scendemmo la scaletta per ritrovarci in una specie di rifugio, che ricordava per certi un magazzino.

Le reclute furono allarmate dall'intrusione e vennero a prenderci, in tre vennero a prenderci ma noi eravamo in quattro. 

<<Vai avanti tu, a queste mezze calzette ci pensiamo noi.>> disse Cedric, ed io ringraziai i miei amici per la collaborazione.

Una delle reclute fece per avanzare verso di me, ma fu fermato dal Wartortle di Cedric

<<Tu non vai da nessuna parte>> disse il mio amico.

Decisi di tenere anche Vaporeon fuori dalla ball, così sarei stato pronto in caso di lotta, mentre avanzavo a passo sicuro e deciso con i miei due pokémon al fianco, dopotutto avevo un conto in sospeso con i Rocket.

Il rifugio era interamente attrezzato di sensori di movimento e scanner palmari che aprivano le porte sigillate.

Dopo un lungo vagare giunsi ad una porta che aveva ben due scanner palmari, ero nei guai non avendo l'accesso e quindi optai per soluzioni più drastiche.

Chiesi a Vaporeon di usare pistolacqua, magari l'acqua avrebbe fuso i circuiti e ad Umbreon domandai un neropulsar come rinforzo.

I miei pokemon attaccarono in perfetta sincronizzazione e riuscimmo ad aprire la porta.

Sul fondo della sala, che era molto grande, notai un uomo alto dall'aria losca.

Quello sconosciuto figuro indossava un elegante completo nero, in tinta con i capelli, neri anch'essi e piuttosto corti. 

<<Non capita tutti i giorni di trovare uno scienziato della Silph a bazzicare da queste parti, dimmi dov'è custodita la master ball cervellone da quattro soldi>> il tono dispregiativo usato da quell'uomo mi confermò le sue cattive intenzioni, chissà perché era interessato alla master ball in progettazione nell'azienda di mio padre.

Il pover'uomo che stava subendo l'interrogatorio aveva il volto sanguinante, capelli bianchi, barba bianca in disordine ed occhi spenti.

 <<Non te lo dirò mai criminale, preferisco morire piuttosto>> la tenacia di quello scienziato era ammirevole, ma continuai ad ascoltare in disparte la conversazione ancora per qualche istante.

<<Puoi star certo che accadrà se non mi dici tutto quello che voglio sapere>> il delinquente, diverso dai tipici criminali che avevo affrontato finora, emanava un'aura minacciosa.

Avvicinandomi di soppiatto notai che lo scienziato era Bertrand, il braccio destro di mio padre alla Silph. Sul momento non lo avevo riconosciuto, a causa dell'occhio destro nero e del naso sanguinante. 

Non potevo più sopportare le vessazioni a cui era sottoposto quel buon'uomo, perciò decisi di palesare la mia presenza.

<<Ehi tu, lascia in pace il mio amico.>> entrambi gli uomini si voltarono verso di me, e così ebbi la conferma di trovarmi davanti ad un uomo pericoloso.

Ora che lo vedevo in faccia potevo scorgere chiaramente la malvagità emanata da quel losco figuro, i suoi occhi neri come il carbone mi scrutarono intensamente e mi misero un po' in soggezione.

<<Kevin, che ci fai qui? Vattene subito>> all'udire il mio nome il volto del criminale si animò all'improvviso.

<<Dunque tu saresti il famigerato Kevin, il ragazzo che ha dato così tante grane ai miei sottoposti.>> disse l'uomo losco. 

<<Già, a considerare dal tono arrogante da padrone del mondo e dai completi costosi posso ipotizzare tu sia il capo del team Rocket. Hai anche parlato di sottoposti un secondo fa>> 

<<Che acume ragazzo, il mio nome è Giovanni.>> finalmente quell'uomo aveva rivelato il suo nome.

 <<Il mio nome lo hai già detto tu, esauriti i convenevoli passiamo alla parte in cui ti do una sonora lezione per tutti i tuoi crimini>> il fatto di trovarmi davanti al capo di quei malfattori fece nuovamente montare in me quella rabbia pericolosa, che fino a quel momento avevo con fatica represso.

<<Effettivamente mi hanno detto che sei bravo, potresti perciò non essere una completa perdita di tempo, bensì un piacevole passatempo>> la sua aria di superiorità, il suo tono di sufficienza, tutto di quell'uomo mi faceva imbestialire. 

La sfida iniziò con lui che schierò Onix, mentre io scelsi Vaporeon.

Il serpente di pietra fece a pezzi velocemente alcune colonne nella sala, e con un colpo di coda altrettanto rapido le lanciò addosso al mio pokémon, che le schivò agevolmente.

Dovetti scansarmi anche io per evitare di essere colpito, ma il muro dietro di me finì quasi in pezzi a causa del colpo. 

Allora dissi al mio amico di usare pistolacqua su Onix, e il getto d'acqua colpì in pieno il gigante roc, non lasciandogli alcuno scampo.

<<I miei subalterni avevano ragione a quanto pare, sarà davvero divertente alla fine.>> 

<<Per me non è un divertimento, dovete pagare per tutte le vostre malefatte e lo farete con gli interessi>> la mia minaccia non scalfì minimamente Giovanni, al contrario lo fece scoppiare in una risata di gusto.

Il secondo avversario fu un Rhyhorn, che si mise a pestare vigorosamente il terreno, scatenando un terremoto che cominciò a minare l'intera struttura in cui stavamo.

Iniziavo a notare le crepe sul soffitto e sul pavimento, ma l'attacco nemico impediva anche al mio compagno di controbattere, tutto ciò non turbava minimamente quel losco uomo che avevo davanti.

La terra smise di vibrare ed io ne approfittai per ordinare al mio partner un attacco bollaraggio alla massima potenza.

Il rapido getto di bolle del mio alleato non lasciò scampo all'avversario, ma in tutto questo Giovanni non si scompose per nulla.

Nonostante avesse già perso due alleati pareva calmissimo, e questo mi portò a pensare che non stesse facendo sul serio.

La cosa mi dava sui nervi, ma l'unica cosa che desideravo in quel momento era vincere lo scontro.

Giovanni mandò in campo un Persian, meraviglioso pokémon gatto con un pelo color crema e un grosso rubino incastonato sulla fronte.

Il felino eseguì gli ordini del padrone attaccando a velocità impressionante con un attacco sfuriate, che non lasciò scampo al mio Vaporeon.

Gli affilati artigli dell'avversario continuarono a ferire il mio compagno, che fu però finito da un attacco lacerazione.

Richiamai il mio povero Vaporeon e mandai in campo Umbreon.

Non persi tempo e gli ordinai un neropulsar, che fu abbastanza rapido da cogliere di sorpresa Persian e colpirlo. 

Il nemico cercò di usare lacerazione senza successo, il mio compagno era troppo veloce e ne approfittai per controbattere con uno stordiraggio.

Persian era ormai disorientato dalla confusione, al punto da sfregiarsi il volto con le sue stesse unghie, ma fu un poderoso morso a dargli il colpo di grazia.

Umbreon affondò i suoi denti nella carne del felino con gran vigore, come se volesse vendicarsi di qualcosa, ed io capii subito che voleva fare giustizia per l'altro mio compagno andato ko.

<<Sono impressionato, hai battuto tutti i miei pokémon, ma non pensare sia finita qui. Questo scontro mi è servito per capire come combatti, non mi sono impegnato minimamente, perciò non ti montare la testa. Ci rivedremo presto ragazzino.>> le parole di Giovanni mi confermarono che durante tutto lo scontro non aveva mai fatto sul serio, e la cosa mi fece ribollire il sangue.

Un blackout improvviso oscurò l'edificio e, quando la corrente tornò dopo alcuni minuti, notai che Giovanni era sparito con tutti i suoi scagnozzi.

Bertrand mi disse che per fortuna non aveva ottenuto le informazioni che cercava, ma mi disse anche che non si sarebbe fermato e quindi la nostra era una vittoria temporanea.

Tirai fuori dallo zaino alcuni fazzoletti, ed aiutai lo scienziato a ripulirsi dal sangue sul volto.

Lui mi ringraziò sentitamente e si congedò dopo pochi minuti, preso dall'urgenza di informare mio padre dell'accaduto.

Mi premurai di raccomandargli di dire che io stavo bene, e l'uomo promise di riferire il messaggio.

Io mi ricongiunsi ai miei amici, ed insieme uscimmo dal casinò ormai liberato dai Rocket.

Una volta fuori decidemmo di restare insieme ancora per un po', mentre io iniziai i preparativi della sfida contro Erika.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 12: Lotta nel paradiso dei fiori per la Medaglia Arcobaleno

Spoiler

 

Dopo aver momentaneamente messo i bastoni tra le ruote al team Rocket ora potevo concentrarmi sulla lotta contro Erika.

<<Ehi stai davvero procedendo a passo spedito per diventare maestro di eeveeluzioni, ne hai già due, di cui una pressoché sconosciuta qui. Come al solito vuoi metterti in mostra eh Kevin?>> disse Julian in tono scherzoso.

<<Me la cavo discretamente, ora devo solo procurarmi altri Eevee, ma la cosa non è così facile>> dissi io.

<<Se può interessarti so che a Villazzurra, quel bel condominio laggiù, c'è una simpatica vecchina che sembra ne possieda uno. Magari può darti delle dritte su come trovarne altri.>> disse invece Cedric, appena introdottosi nel discorso, indicando il lussuoso complesso a pochi passi da noi.

Lui puntualizzò di aver visto quella donna passeggiare in compagnia del pokémon poco prima di entrare nel casinò, ed aggiunse di averla poi vista entrare proprio in quel complesso.

Ringraziai il mio amico, e mi congedai da tutti quanti dicendo loro che ci saremmo rivisti dopo.

Entrai nel condominio e al piano terra vidi una simpatica vecchina che giocherellava con alcuni Eevee, non solo uno, certamente si trattava della donna di cui mi avevano parlato.

Quella scena mi colpì profondamente, aveva un sapore diverso rispetto a quello che avrebbe dovuto trasmettere a primo impatto.

La donna giocava allegramente con quei piccolini, ma non potei fare a meno di percepire una sorta di tristezza di fondo.

Mi avvicinai, le sorrisi timidamente e lei ricambiò.

L'anziana signora notò immediatamente il mio Umbreon, e non tardò a complimentarsi con me.

 <<Che meraviglioso esemplare di Umbreon>> disse lei con voce tremolante.

Fui sorpreso che lo conoscesse e, prima ancora che potessi chiedere, lei mi disse che avendo viaggiato molto in gioventù ebbe la fortuna di vederne uno.

Io domandai con aria curiosa dei tuoi piccoletti con cui stava giocando, e lei iniziò a raccontarmi la loro storia.

<<Questi due piccolini di Eevee non sono miei, sono dei fratellini trovatelli. Un giorno li trovai nascosti in una scatola, intenti a farsi calore a vicenda per fronteggiare le intemperie. Quel giorno pioveva a dirotto e faceva freddissimo, immagino che se non li avessi trovati io, questi due pokémon sarebbero morti di stenti. Mi chiedo con che cuore si possano abbandonare queste adorabili creaturine.>> l'ultima frase della donna trasformò il suo volto e la sua voce. Fino ad allora era stata molto calma e gentile, ma quelle ultime parole furono pronunciate con una grande rabbia.

Dopo essersi ricomposta si presentò, dicendo di chiamarsi Shirley.

<<Piacere signora, il mio nome è Kevin. Purtroppo di gente cattiva ne è pieno il mondo, ed il massimo che possiamo fare noi è cercare di rimediare alle ingiustizie se ne vediamo o subiamo una. Lei ha fatto una bellissima azione salvando questi Eevee, ed ha tutto il mio rispetto per questo.>> le mie sincere parole compiacerono l'amabile vecchina.

Discutemmo a lungo del più e del meno, fui anzi contento di passare del tempo in compagnia di una donna con così tanto da raccontare.

Passò circa un'ora senza che me ne accorgessi, ma rimasi rapito dai racconti di Shirley della sua gioventù.

Come avevo immaginato la solitudine era la compagna di quella donna, poiché stava parlando a ruota libera con un ragazzo appena conosciuto, aprendosi e sbandierando i suoi fatti privati con assoluta naturalezza.

In particolare rimase colpita quando le parlai della mia intenzione di specializzarmi nelle eeveeluzioni, io che ero sempre stato introverso, mi stavo aprendo con una signora appena conosciuta.

Fu più forte di me, ma sentivo quasi di stare parlando con quella nonna materna di cui a malapena ricordavo il volto......Julie.

<<Questa è stata a grandi linee la mia gioventù figliolo. Questi cuccioli, trovati ormai un anno fa, sono stati la mia unica compagnia da quando sono entrati nella mia vita. Mio marito è morto dieci anni fa e le mie due figlie vivono nella regione di Hoenn, ho avuto un rapporto burrascoso con entrambe e a causa di questo le loro visite sono molto sporadiche.

In fondo non posso biasimarle, per inseguire i miei sogni e le mie aspirazioni le ho spesso trascurate, ed ora mi ritrovo qui, con una malattia incurabile e allo stadio terminale, ad affrontare tutto questo da sola.>> il racconto della donna si interruppe a causa del pianto improvviso.

Quella notizia mi aveva sconvolto molto più di quanto pensassi. Era una donna appena conosciuta, eppure provavo una profonda tristezza al pensiero delle difficoltà che stava affrontando senza il sostegno della sua famiglia.

Nel mio piccolo cercai di spronarla a cercare di riallacciare i rapporti, dopotutto finché c'era vita c'era speranza. Non era giusto che lei stesse vivendo quel calvario in totale solitudine.

<<Forse hai ragione giovanotto, per lungo tempo ho ignorato le mie evidenti colpe, e quando ho capito i miei errori non ho mai avuto il coraggio di parlare con loro per sistemare le cose. Sarei felice di potermi ricongiungere alle mie figlie prima di lasciare questo mondo.

A tal proposito voglio che tu mi faccia una promessa Kevin, prenditi cura di questi due piccoli. Io ormai non ho più molto tempo, e loro meritano di poter vivere un sacco di avventure con un ragazzo di buon cuore come te.

Ti ho appena conosciuto, ma ho capito come sei fatto, e non potrei affidarli in mani migliori.>> le sue parole mi lasciarono di stucco.

 <<Ma Shirley, sono la sua unica compagnia ed io non me la sento di privarla di ciò. E' vero che ero venuto a chiedere informazioni su dove poter trovare altri esemplari di Eevee, ma non posso prendere proprio loro due.>> dissi io con voce rammaricata.

<<Oh non ti preoccupare ragazzo, ora che mi hai spronata a recuperare i rapporti con le mie figlie, farò in modo di godere della loro compagnia per il tempo che mi resta, cercando di recuperare anche quello perso. Grazie ancora per le tue parole, forza, catturali e prenditi cura di loro.>>

<<E' una promessa Shirley, grazie mille, non farò mai mancare loro niente.>> e dopo queste parole che fecero sorridere l'anziana donna, completai la cattura dei due pokémon.

Salutai quell'amabile vecchina, sapendo che probabilmente non avrei mai avuto modo di rivederla.

La tristezza mi assalì, ma ci pensarono i due nuovi acquisti della mia squadra a tirarmi su il morale.

Li feci uscire dalle ball per farli respirare e prendere confidenza con loro, con l'obiettivo di usarli eventualmente nell'incombente lotta con Erika.

Erano veramente scatenati e giocosi e, proprio mentre cercavano di attirare la mia attenzione strofinandosi contro le mie gambe, mi fecero cadere a terra.

Dal mio zaino fuoriuscirono la pietratuono e la pietrafocaia, ed i due piccoli, incuriositi da quegli oggetti, ci si avventarono contro pensando fossero commestibili. 

Io le presi appena in tempo, sotto lo sguardo dispiaciuto dei due cuccioli.

Come ogni Eevee il loro istinto li avvertiva che quelle erano cose a loro legate, ma mi sembrava troppo prematuro farli evolvere di già.

I piccoletti però fissavano le pietre intensamente, quindi le avvicinai un pochino. 

<<Guardate che questi non sono giochi, se lo fate non si torna indietro, ma se siete davvero sicuri allora scegliete quella che vi attira di più.>> e misi davanti a loro le pietre, lasciando ad entrambi la scelta sulle pietre di cui usufruire.

L'Eevee alla mia destra toccò la pietrafocaia divenendo Flareon, mentre quello a sinistra si trasformò in Jolteon.

Insegnai all'eeveluzione di tipo elettro sia la mt fulmine di Surge che doppioteam, sovrascrivendo azione e colpocoda.

Decisi inoltre di dare doppioteam anche ad Umbreon, approfittando delle nuovissime macchine tecniche ad uso illimitato.

Ora che il mio compagno di tipo buio aveva dimenticato comete ero pronto per la lotta contro Erika.

Ero un po' perplesso su Flareon, ma non era il caso di insegnare la mossa elusiva anche a lui, o le mie strategie con i miei vari compagni avrebbero finito per diventare tutte uguali e monotone.

Ognuno dei miei partner doveva avere una strategia che si confacesse a loro e che sfruttasse al massimo i vari moveset di ognuno.

Entrai in palestra e mi trovai dinanzi ad un giardino meraviglioso che sembrava un labirinto.

La prima lotta fu contro un Bellsprout  e quindi decisi di schierare Flareon, così da avere un'assaggio delle sue capacità.

Il nemico iniziò con delle foglielama abilmente evitate dal mio pokémon, e questo poi ribatté sorprendentemente con un attacco rogodenti.

Il suo morso infuocato mise ko l'avversario in un solo colpo.

Prima di procedere fui come al solito chiamato a decidere se far imparare perennemente o meno la mossa di tipo fuoco.

Senza alcuna esitazione decisi di sì, e cancellai il superfluo turbosabbia in favore di un attacco infuocato di tutto rispetto.

Il secondo avversario fu un Bulbasaur, che si scagliò con un attacco frustata tanto forte da ferire in modo considerevole il mio compagno, nonostante il vantaggio di tipo di quest'ultimo.

Flareon non demordette, ma vista l'abilità avversaria ad evitare il contatto fisico dovetti adottare un'altra strategia.

Con mia sorpresa fu Flareon a risolvere la situazione, usando un turbofuoco.

Un vortice di fiamme sconfisse l'avversario, fui sorpreso dall'apprendimento di una seconda mossa, per giunta del suo stesso tipo, ma capii in fretta che era stata l'evoluzione a "sbloccare" quelle mosse, poiché il mio partner aveva l'esperienza sufficiente ad apprenderle.

La seconda avversaria fu un'altra allenatrice, armata questa volta di un Yvysaur.

Schierai Jolteon nonostante lo svantaggio di tipo, poiché volevo avere un assaggio anche delle sue capacità, e nel contempo preservare il vantaggio dell'elemento fuoco per lo scontro più impegnativo.

Fu di nuovo l'avversario ad iniziare, colpendo il mio partner con una frustata rapidissima, tanto che nemmeno la grande velocità di Jolteon fu sufficiente ad evitarla. Il mio pokémon si arrabbiò molto dopo aver subito così tanti danni e fu allora che usò una nuova mossa, ossia missilspillo.

Cancellai dal moveset del mio amico elettrico la mossa turbosabbia, eliminando di conseguenza ogni mossa superflua. 

I peli del collo del mio partner si rizzarono di colpo e furono scagliati rabbiosamente come aculei sull'avversario, che ne fu travolto.

Lo scontro terminò con un attacco rapido del mio nuovo compagno, un colpo all'apparenza debole, ma che poteva sfruttare a dovere la gran velocità dell'eeveeluzione di tipo elettro.

L'ultima avversaria prima di Erika fu piuttosto semplice, tanto che Vaporeon trionfò sull'Yvysaur nemico senza troppi sforzi nonostante lo svantaggio di tipo.

Arrivai da Erika mentre lei si dilettava con delle composizioni floreali, opere dalla bellezza indescrivibile che mi lasciarono rapito.

<<Dunque sei qui per sfidarmi ragazzo, direi che te lo sei meritato ma lascia che finisca prima questi ultimi ritocchi>> chiese la capopalestra ed io acconsentì con piacere alla richiesta, poiché il suo lavoro coi fiori era uno spettacolo per gli occhi.

Dopo un paio di minuti lo scontro iniziò e lei schierò un Tangela, mentre io mandai Flareon.

Il mio pokémon cercò di avvalersi dei suoi attacchi di fuoco per vincere, ma l'avversario si rivelò estremamente elusivo, tanto da riuscire a mettere a segno svariate combinazioni di foglielama e frustata che alla fine mandarono ko Flareon.

Ero sorpreso dall'esito di questo primo confronto, Erika si era rivelata un'avversaria ben più insidiosa di quanto pensassi in principio.

La mia seconda scelta fu Jolteon, che grazie al suo attacco rapido riuscì a colpire Tangela svariate volte.

L'avversario però, prima di finire ko per mano del fulmine del mio compagno, riuscì a piazzare un parassiseme.

Non ci voleva proprio quella mossa, da quel momento avevo i minuti contati per fare più danni possibili prima di perdere il mio secondo alleato.

L'opponente successivo fu un Jumpluff, pokémon non originario di Kanto, che non fece fatica a finire il mio amico visto l'indebolimento del parassiseme.

Un solo attacco foglielama fu sufficiente, poiché la rapidità del mio partner fu intaccata dalle liane emerse dai semi piantati a terra.

Schierai dunque Vaporeon, nonostante lo svantaggio di tipo, ma decisi di affidarmi al suo raggiaurora.

La mia scommessa fu vincente, vista l'efficacia del tipo ghiaccio sul tipo erba, tant'è che fu sufficiente un singolo attacco a mettere ko il nemico.

Il terzo pokémon fu un Vileplume, che esordì con un attacco petalodanza che colpì il mio pokémon, arrecandogli seri danni.

Noi non ci demmo per vinti, e contrattaccammo con un raggiaurora che fece qualche danno all'avversario.

La strategia si rivelò tutto sommato efficace, perciò ordinai di usare lo stesso attacco, ma sorprendentemente l'alleato di Erika utilizzò il suo attacco petalodanza per difendersi dalla mia offensiva usando i fiori come uno scudo.

Quell'aggraziata danza in un turbinio di fiori era spettacolare alla vista, ma diventava insidiosa quando quei petali venivano scagliati come coltelli.

Erika aveva fatto un uso molto intelligente di quel colpo, tanto da utilizzarlo sia come attacco che come difesa.

La mossa avversaria aveva però un serio malus, ossia il costringere l'utilizzatore a ripetere la stessa mossa da due a tre volte sino a provocare la confusione.

Vileplume aveva già usato in scioltezza quella mossa per ben due volte, il che significava schivare la terza ripetizione per garantirci la vittoria approfittando dello stato di confusione del nemico.

La mia strategia si rivelò vincente, tanto che un secondo raggiaurora fu più che abbastanza per mettere al tappeto anche il terzo pokémon.

L'ultimo alleato di Erika fu Victreebel, che mise al tappeto facilmente un Vaporeon ormai stremato con megassorbimento, mossa curativa che in quel caso servì solo in modo offensivo poiché l'avversario era ancora a piene forze.

Ormai era un uno contro uno, Umbreon era il mio asso nella manica.

L'avevo volutamente tenuto in disparte in modo che fosse nel pieno delle forze per l'ultimo pokémon di Erika che, come previsto, era il più forte.

Flareon e Jolteon si erano fatti valere, ma l'inesperienza nella lotta si era fatta sentire.

Non bastava l'evoluzione a renderli dei guerrieri, avrei dovuto lavorare su quello in futuro.

Ora era una lotta fra titani, il nemico esordì con un sonnifero, mossa insidiosa che se fosse andata a segno avrebbe addormentato il mio pokémon.

Per mia fortuna la bassa precisione della mossa, combinata alla naturale agilità del mio compagno, mi permise di rimanere incolume dopo l'offensiva avversaria.

Chiesi poi ad Umbreon di contrattaccare con uno stordiraggio, in modo da rendere inoffensivo il nemico grazie alla confusione.

La mossa andò a segno e Victreebel, dopo essersi colpito da solo a causa del suo nuovo status, subì in pieno anche il potente neropulsar del mio alleato.

Il fumo sollevato dall'attacco però fu intelligentemente sfruttato dall'avversario che, superando la confusione ed approfittando della mia disattenzione, colpì con un potente foglielama Umbreon. 

Il mio partner fu atterrato dalla mossa, un brutto colpo per giunta, ma non era finita qui poiché il nemico usò anche avvolgibotta sul mio compagno.

L'intero corpo di Victreebell stritolò il mio pokémon e lo indeboliva sempre di più.

L'avversario pareva ormai uscito dallo stato confusionale ed io pensai che fosse finita, quando ad un tratto pensai che il contatto fisico e visivo con Victreebel dato dalla vicinanza poteva tornare a mio favore.

Quindi chiesi ad Umbreon, con le poche forze rimaste, di usare nuovamente stordiraggio.

La mossa ebbe successo e Victreebel mollò la presa in preda alla confusione.

Erika gli ordinò di reagire ed attaccare, ma ottenne solo di ferire il proprio alleato a causa del disorientamento dato dalla mia mossa.

Così Umbreon, con le sue ultime energie, sferrò un potentissimo e decisivo neropulsar che concluse l'incontro decretando la mia vittoria.

<<I miei complimenti ragazzo, ecco a te la medaglia arcobaleno e la mt megassorbimento, chissà che non ti torni utile in futuro.>> e la capopalestra mi porse i due oggetti.

Io ringraziai Erika e presi le mie ricompense, per poi uscire dalla palestra.

Ora il mio totale medaglie saliva a quattro, e ciò significava che ero già a metà del percorso verso la Lega Pokémon. 

Fuori dalla struttura incontrai di nuovo i miei amici e mostrai loro la medaglia.

Tutti e tre mi guardarono compiaciuti e mi dissero che, dopo essersi svagati, toccava a loro darsi da fare.

Senza ulteriori indugi mi congedai da loro, augurandogli buona fortuna per la lotta in palestra, mentre io intrapresi il cammino verso la prossima tappa...Fucsiapoli.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 13: Svago alla Zona Safari

Spoiler

 

Dopo aver trionfato ad Azzurropoli ora la mia meta era Fucsiapoli.

Tuttavia, lungo la strada, cominciai ad accusare una certa stanchezza e quindi decisi che una volta giunto a Fucsiapoli mi sarei svagato con la rinomata Zona Safari.

Si trattava di una riserva che ospitava pokémon rarissimi, ed era mia intenzione catturarne molti.

Il mio allenare le eeveeluzioni ed il volermi specializzare in esse non sopiva certo il mio desiderio di catturare molte altre creature.

Si trattava di una specializzazione prevalentemente sul fronte della lotta, ma l'ambito collezionistico era un'altra cosa.

Avevo ancora il Domofossile, che non vedevo l'ora di rivitalizzare al laboratorio dell'Isola Cannella, e poi riflettevo spesso sul fatto che affermarsi nel mondo degli allenatori non era cosa facile, soprattutto quando si era così giovani come me. 

Non ultimo, specializzarsi in un campo così particolare come le eeveeluzioni, avrebbe richiesto parecchio tempo ed io non volevo che questo mi assorbisse così tanto da non potermi concentrare anche sugli altri miei desideri.

Per arrivare a Fucsiapoli dovetti attraversare la pista ciclabile, ma non possedendo una bici mi fu difficile, quindi ne noleggiai una e attraversai la pista.

Lungo il cammino sfidai numerosi centauri armati di Weezing, fu divertente sfidarsi su una pista ciclabile.

Io schierai Flareon e Jolteon, dovevano impratichirsi nella lotta affinché diventassero determinanti in battaglia quanto Umbreon e Vaporeon.

Riuscii a vincere tutte le sfide, pur con un po' di fatica, ma alla fine giunsi a Fucsiapoli abbastanza presto.

Si trattava di una città molto interessante, con la zona safari e la sua insegna che svettavano sulla città, mi sembrava anche giusto visto che era l'attrazione principale.

Era pomeriggio inoltrato, ed io non mi posi nemmeno il dilemma se andare prima in palestra oppure andare alla Zona Safari, avevo bisogno di staccare la spina per un attimo.

Fui peraltro informato del fatto che Koga, il capopalestra locale, era via e sarebbe tornato l'indomani.

Meglio ancora, in questo modo non avrei avuto il benché minimo rimpianto.

Senza perdere tempo entrai nella riserva dopo aver pagato 500 pokedollari, e in cambio ricevetti 30 safari ball.

La cattura era un po' diversa all'interno della Zona Safari, infatti non potevo schierare i miei pokémon e avevo solo la possibilità di usare sassolini o esche per catturare.

La prima opzione portava al rischio di fuga del pokémon, mentre la seconda aumentava le possibilità di cattura.

Una volta entrato mi trovai di fronte ad un'immensa distesa erbosa, intervallata da alcuni meravigliosi specchi d'acqua.

Me l'ero sempre cavata bene con la "pesca", infatti da piccolo con mio padre andavo a pescare di frequente e me la cavavo discretamente, questo non era poi così diverso alla fine.

Avevo tempo 30 minuti per catturare qualcosa prima che l'altoparlante mi segnalasse la fine della sessione.

In lontananza vidi alcune sagome muoversi con aria insidiosa tra l'erba, o almeno questa fu la mia impressione.

Magari gli abitanti della zona mi stavano studiando, nello stesso modo in cui io studiavo loro.

Lasciai la prima esca in un quadretto d'erba e dopo pochi secondi un Cubone abboccò.

Io gli lanciai a sorpresa la ball e riuscii a catturarlo.

La storia vissuta a Lavandonia mi aveva fatto entrare nel cuore quel pokémon, ed anzi dopo aver preso il primo esemplare di quella specie mi rammaricai di non aver preso proprio QUEL Cubone.

Mi addentrai ancora di più nell'erba finché, mentre ero acquattato, vidi un Nidorino.

Persino in quel posto non era così facile trovarne uno, perciò non persi tempo e lanciai la ball, stavolta fallendo. 

Mi aveva sentito prima che lanciassi la sfera ed era fuggito a gambe levate, anche se in un primo momento temei che potesse attaccarmi.

Continuai a vagare a vuoto per alcuni minuti, fino a quando mi imbattei in un rarissimo Scyther, dovevo prenderlo assolutamente.

Era uno dei pokémon più rari in quel luogo, così mi assicurai di non fare rumore e lanciai l'esca in un ciuffo d'erba vicino a lui.

Incuriosito dal rumore il Scyther si avvicinò fino ad entrare nel range di lancio della sfera, perciò non esitai e lanciai nella speranza di prenderlo.

La ball fece tre movimenti e poi si fermò, segno che lo avevo preso, mi sembrava un sogno.

Erano trascorsi 10 minuti e ne rimanevano altri 20.

Passai altri 5 minuti abbondanti a girovagare, fino ad imbattermi nuovamente in un Nidorino. 

Stavolta fui più furtivo di un ninja e con l'esca lo feci avvicinare a sufficienza, tanto da coglierlo di sorpresa, riuscendo a catturarlo stavolta.

Dopo poco mi imbattei in un altro rarissimo pokémon ossia Venomoth.

Quel giorno la fortuna mi stava sorridendo, fino ad allora avevo incontrato solo creature di una certa rarità, peraltro tutte quelle da me sognate.

Con il coleottero ebbi una certa difficoltà, ma dopo un po' riuscii finalmente a catturarlo.

Mi rimanevano circa 10 minuti e cercai altre creature interessanti, fino a che trovai un Tauros.

Dovevo fare molta attenzione con lui perché era pericoloso, ma nell'avvicinarmi calpestai un rametto che segnalò la mia presenza.

Il toro fu immediatamente allarmato, ed iniziò a caricarmi a gran velocità.

Corsi come un forsennato, se mi avesse preso con il suo attacco incornata probabilmente ci avrei rimesso le penne.

Nella frenesia della corsa mi cadde una safari ball, io me ne accorsi ma ovviamente la lasciai indietro, non potevo certo fermarmi in quel momento.

Tauros però senza accorgersene calpestò la sfera e finì catturato con facilità, quanto era appena successo aveva dell'incredibile.

Avevo corso parecchio e senza accorgermene ero entrato in un'altra zona, dove trovai un Rhyhorn intento a bere in uno specchio d'acqua. 

Mi avvicinai per mirare e lanciai l'esca sul bordo dell'acqua, proprio lì accanto a lui.

Il pokémon fu incuriosito dalla cosa e si avvicinò per fiutarla, ed in quel momento lanciai la ball nel tentativo di catturarlo.

Sfortunatamente fallii e la mia preda scappò, ma poiché mancavano due minuti alla fine del safari, decisi di dedicare gli ultimi momenti all'ostinata cattura di Rhyhorn.

Gli lanciai tutte le safari ball che mi erano rimaste mentre lo inseguivo, ed alla fine ebbi la fortuna di prenderlo.

Fu indubbiamente la cattura più tosta in quei 30 minuti, e poi l'altoparlante segnalò la fine della mia sessione di esplorazione.

All'accettazione portai le ball con i pokémon catturati, fu una sessione proficua in fin dei conti. 

Avevo catturato Cubone, Scyther, Nidorino, Venomoth, Tauros e Rhyhorn, un bottino decisamente niente male.

L'addetto al bancone mi consegnò i pokémon ed io me ne andai contento come un bambino il giorno di Natale.

Varcai la soglia del centro medico e mi recai al telefono per fare una breve chiamata al professor Oak.

<<Oh ciao Kevin, come ti vanno le cose?>> chiese il professore.

<<Benissimo professore, sono a Fucsiapoli ed ho appena partecipato ad una sessione nella zona safari. 30 minuti ben spesi a dire il vero, ho catturato ben sei pokémon>> la mia felicità in quel momento era talmente esagerata da incuriosire il mio interlocutore.

 <<Oh davvero niente male, cosa avresti catturato?>> chiese incuriosito Oak.

<<Dunque un Cubone, un Scyther, un Nidorino, un Venomoth, un Tauros ed un Rhyhorn>> risposi io soddisfatto.

<<Accipicchia un colpo che vale doppio, sono tutti pokémon molto rari persino in quella zona. Credo di sapere già la risposta ma, ne terrai qualcuno in squadra?>>. <<No professore, glieli mando tutti quanti e lei sa il perchè>> continuai io.

<<Capisco, a proposito come ti va con le eeveeluzioni?>>

<<Molto bene a dire il vero, ora ho un Vaporeon, un Jolteon ed un Flareon, oltre ad Umbreon ovviamente>> dissi io in tono compiaciuto.

<<Come come? Ne hai già così tante? Sono la metà di quelle attualmente conosciute nel mondo, anche se ho come la sensazione che ce ne siano molte altre che ancora non conosciamo. Hai avuto una fortuna sfacciata ad incontrare così tanti Eevee, se penso alla fatica che io ho fatto per procurartene anche solo uno>> la sua ultima frase fu detta con un tono d'ilarità, come se il professore si stesse beffando di se stesso.

<<Già ho incontrato le persone giuste, la fortuna mi ha decisamente baciato non posso negarlo. Ora mi riposerò per la sfida contro Koga, so che è un avversario tosto. Ad ogni modo, se dovesse sentire i miei genitori, faccia loro sapere che va tutto bene. A causa dei loro lavori ho sempre molta difficoltà a contattarli>> una punta di tristezza si fece largo nella mia voce, al proferire quelle ultime parole ed il mio interlocutore se ne accorse.

<<Tranquillo, farò in modo di fargli sapere che stai benone. Ora posiziona una ad una le ball con i pokémon del safari su quella piccola piattaforma accanto al telefono>> disse Oak, ed io lo feci immediatamente. 

Una ad una le ball si smaterializzarono davanti ai miei occhi, e dall'altra parte mi fu confermato il loro arrivo.

La conversazione era ormai terminata e, dopo aver esaurito i convenevoli, salutai il professore augurandogli un buon proseguimento.

Lui mi augurò lo stesso e ci salutammo.

La giornata giungeva ormai al termine e, dopo aver chiesto rifugio al centro medico per passare la notte, mi preparai mentalmente per la mia imminente sfida contro Koga.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 14: Lotta contro il Maestro Ninja per la Medaglia Anima

Spoiler

 

Dopo la giornata di svago alla Zona Safari mi riposai per il resto della giornata.

L'indomani ero pronto alla sfida contro Koga, e mentre facevo colazione fui informato che il capopalestra era tornato e pronto a ricevere nuove sfide.

Ero concentrato nonostante non avessi dormito benissimo, poiché avevo trascorso una notte agitata a causa dei ricordi legati ai fatti di Lavandonia. 

Quei pensieri mi tormentavano ancora nonostante mi sforzassi di non ammetterlo, ma non potevo lasciare che mi perseguitassero in eterno.

Indubbiamente avevano lasciato un segno in me, ma dovevo andare avanti nonostante ciò che avevo vissuto.

Riportai la mia mente al presente e così presi il mio zaino, le mie pokeball e mi diressi in palestra al fianco di Umbreon. 

La struttura della palestra era molto particolare, sembrava infatti una villa in stile ninja.

Era stranamente spoglia, nessun tipo di impedimento per la porta che mi avrebbe condotto al capopalestra, il che era parecchio strano.

Camminai al fianco del mio pokémon con passo cauto, ma deciso, finché non sbattei la faccia contro una specie di muro invisibile.

Avevo preso una bella botta e fu allora che dalle pareti fuoriuscirono alcuni shuriken, che schivai con mosse da acrobata.

Come se quello non fosse già abbastanza dal nulla apparvero due ninja, pronti alla lotta.

<<Dovrai vedertela prima con noi due e poi, se ce l'avrai fatta, affronterai l'ultimo ostacolo prima di Koga>> e alle sue spalle apparve improvvisamente un altro dei loro.

<<Solo allora dimostrerai di essere meritevole di sfidare il nostro maestro>> concluse l'allenatore mascherato che, una volta svelato in volto, si rivelò essere una donna.

La ragazza schierò un Koffing ed io scelsi Flareon, mantenendo fede ai miei propositi di farlo impratichire nella lotta.

Lo scontro iniziò stavolta con il turbofuoco del mio alleato, mentre l'avversario replicò con del fango.

I due attacchi si annullarono a vicenda, ma in quella finestra d'azione ordinai un rogodenti al mio compagno, tanto violento da mandare subito ko il nemico.

Flareon stava migliorando a vista d'occhio, e ciò non poteva che farmi piacere, considerando che le sfide sarebbe diventate sempre più impegnative.

Il secondo avversario fu invece un Venonat, che il mio pokemon mise ko con un solo rogodenti sfruttando il vantaggio di tipo.

La prima avversaria era sconfitta ed io mi mossi in avanti verso gli altri due, trovando l'accesso tra quei muri invisibili grazie a movimenti cauti.

Solo il cielo sapeva quali altre trappole avrei potuto innescare con un atteggiamento imprudente.

Gli altri scontri mi portarono via un po' di tempo, con i miei pokémon che furono messi un pò in difficoltà dagli avversari.

Alla fine riuscii a trionfare, pur con qualche sforzo.

Quegli avversari furono più tosti del previsto, ed i miei pokémon erano debilitati.

Non erano le condizioni migliori per sfidare Koga, quindi utilizzai alcune superpozioni su di loro affinché recuperassero un po' di energie.

<<Bene bene ragazzo, vedo che te la sei cavata bene contro i miei sottoposti, riuscirai a prevalere anche su di me?>> disse il mio avversario con tono interrogativo.

Lui schierò un Weezing, forma evoluta di Koffing, ed io risposi con Jolteon.

L'avversario mi attaccò con del fumo velenoso, che colpì il mio pokémon avvelenandolo, nonostante un vano tentativo di evitare quella mossa.

L'avvelenamento era uno status insidioso, ma non demordevo e così il mio amico tentò di utilizzare un attacco di nome fulmindenti, al posto del programmato attacco rapido.

La nuova mossa fece un buon danno, ed io decisi di tenerla nel moveset al posto di missilspillo.

Nonostante tutto decisi di tenere l'attacco rapido, una mossa poco potente ma potenzialmente insidiosa se abbinata alla gran velocità del mio amico.

Sfruttai anche i muri come sporgenze per colpire da più lati con attacco rapido, e fare del danno extra, ma Weezing si dimostrò coriaceo.

Il nemico riuscii a sferrare svariati attacchi di fango, che inflissero seri danni a Jolteon, ormai sul punto di essere sconfitto. 

Fino a quel momento avevo evitato di fargli usare l'attacco fulmine per cautela, essendo una mossa potente temevo che avrebbe avuto dei contraccolpi sul fisico giovane del neo evoluto Jolteon, già debilitato a causa del veleno.

Ormai il mio compagno era sul punto di finire esausto, perciò gli chiesi di utilizzare fulmine convogliando in esso ogni energia residua.

L'attacco produsse l'effetto sperato ed entrambi i nostri pokémon andarono ko contemporaneamente.

Lui sorrise e schierò immediatamente un Arbok, forma evoluta di Ekans a cui io replicai con Vaporeon.

L'avversario attaccò prontamente con velenospina, ma il colpo fu schivato ed il mio pokémon ribatté invece con un pistolacqua che scaraventò Arbok alla parete, distruggendola. 

La mia mossa era stata particolarmente potente, e lo scontro si era spostato all'esterno, nel giardino dietro la palestra, dotato peraltro di un meraviglioso stagno. 

Il nemico recuperò con velocità sorprendente, utilizzando un rapido avvolgibotta sul mio Vaporeon, che non ebbe modo di evitare l'attacco.

Il cobra strinse il mio pokémon nella sua morsa con gran vigore, prosciugando lentamente le sue forze.

La stretta fu così forte che il mio compagno non riuscì a servirsi di alcuna mossa.

Con le poche forze residue il mio amico utilizzò un lieve raggiaurora, che gli permise di liberarsi dalla morsa del serpente.

Una volta libero colpì a ripetizione Arbok con comete, infliggendo qualche danno, e solo dopo aver recuperato un po' le forze utilizzò un raggiaurora a piena potenza che sconfisse il cobra.

Koga sembrò cominciare a temere, forse mi aveva un po' sottovalutato e fu allora che chiamò Ariados, pokémon non originario di Kanto.

Sembrava un nemico insidioso, forse anche più degli altri, perciò mandai Flareon al posto di Vaporeon.

L'avversario con grande velocità mi attaccò con velenospina, che fu schivato dal mio amico, tuttavia compresi presto che l'obiettivo di Koga era creare un diversivo.

Il suo reale intento era cogliere di sorpresa il mio alleato con un micidiale attacco di nome fangobomba, che non lasciò scampo al mio povero amico.

Avevo commesso un errore madornale a non usare rimedi su Flareon prima della lotta contro il capopalestra, il mio alleato perse con facilità poiché debilitato dalle sfide precedenti.

Schierai allora Umbreon e, prevedendo la grande rapidità dell'avversario, gli feci usare doppioteam e delle copie illusorie del mio pokémon apparvero.

Ariados e Koga sembrarono entrambi un po' confusi, e cominciarono ad attaccare una dopo l'altra le copie per svelare l'originale.

Nel mentre che facevano questo Umbreon eseguì il suo attacco neropulsar, che centrò in pieno il nemico con forza tale da scaraventarlo ad un albero.

Nella finestra di ripresa avversaria il mio compagno non lasciò scampo ad Ariados, mordendolo con grande foga fino a che non fu esausto.

Koga allora schierò il suo ultimo pokemon, un Muk.

Ero veramente nei guai poiché si trattava di un pokemon molto insidioso a causa del suo corpo viscido.

Avrebbe infatti potuto assorbire facilmente l'impatto dei miei colpi, anche di neropulsar.

Dovevo pensare in fretta, ma scelsi di guadagnare tempo con doppioteam nel mentre che pensavo a qualcosa.

Koga, avendo già sperimentato la mia tecnica, riuscì a sventarla con facilità ordinando a Muk di usare un fangobomba simil mitragliatrice, che in pochi secondi disperse tutte le copie illusorie.

Umbreon cercò di controbattere con neropulsar, ma come avevo previsto Muk assorbì il colpo con grande facilità, replicando poi con un ulteriore fangobomba che fece molto male al mio partner.

Approfittando dello stordimento del mio compagno Muk utilizzò anche un inibitore che mise fuori uso l'attacco neropulsar di Umbreon.

Avendo perso la mia mossa offensiva migliore avevo solo un ultimo tentativo, e così utilizzai stordiraggio sull'avversario.

Il colpo andò a segno e il nemico fu confuso, tuttavia riuscì a vincere il suo stato e a sconfiggere il mio fedele compagno con del fango.

Ero nei guai ora, poiché mandai in campo solo Vaporeon allo stremo delle forze, mentre Jolteon era finito ko negli scontri precedenti.

Vidi la sconfitta vicina stavolta, ma qualunque fosse stato l'esito avrei combattuto fino alla fine.

Muk riuscì a sferrare un altro attacco nonostante la confusione, che fu a malapena evitato dal mio pokémon ormai quasi esausto.

Come se non bastasse il nemico non era più confuso, un ulteriore problema sulla lista.

L'enorme ammasso di fango non sembrò per nulla affaticato e fu allora che ebbi un'idea, se riuscivo a far interagire Vaporeon con l'acqua forse avrei avuto qualche possibilità in più. 

Il problema era che il colosso melmoso si frapponeva fra il mio partner e lo stagno presente nel giardino.

Fu così che ebbi la malsana idea di far usare al mio partner pistolacqua sul terreno, così da mandarlo in aria e farlo piombare in acqua scavalcando l'ostacolo.

La mia strategia fu un azzardo, poiché non ero certo che il mio amico avesse la forza sufficiente per fare ciò che avevo pianificato, ma per fortuna tutto filò liscio.

Koga ordinò al suo alleato un attacco di fango, ma una volta in acqua Vaporeon, con mia grande sorpresa, apprese scudo acido, una mossa che gli permise di "sciogliersi nell'acqua".

Non esitai un istante a fargli dimenticare l'ormai superfluo comete per fargli apprendere quella mossa, che mai come in quel momento parve provvidenziale.

Muk allora si avvicinò e cominciò a lanciare fango nello stagno sperando di colpire il mio amico ormai invisibile.

Tutti i suoi attacchi fallirono e fu allora che il mio alleato lo attaccò di sorpresa con un pistolacqua, colpendolo in pieno.

Il getto d'acqua emerso dallo stagno sembrava stesse funzionando sul corpo melmoso dell'avversario. 

Vaporeon sfruttò anche svariati bollaraggio colpendo a ripetizione il nemico, ad ogni attacco Muk sembrava risentirne sempre più.

Fu allora che Koga ordinò al suo compagno di sferrare il suo fangobomba più potente raccogliendo ogni energia residua, mentre io ordinai al mio amico di fare la medesima cosa con pistolacqua.

Sfortunatamente per attaccare avevo perso l'invisibilità data dallo scioglimento in acqua, ma ormai non aveva più importanza.

I due pokémon lanciarono i loro colpi alla massima potenza, e la loro collisione creò un enorme contraccolpo che per poco non abbatté l'albero vicino.

Io e Koga per poco non fummo sbalzati via a causa dell'onda d'urto.

L'esplosione oscurò la visuale mia e del capopalestra per qualche secondo e, quando finalmente fummo in grado di vedere, notammo Muk inerme al suolo mentre Vaporeon era ancora in piedi.

Pochi secondi dopo però il mio compagno crollò esausto a sua volta, perciò mi interrogai su quale fosse stato l'esito della battaglia.

Koga risolse il mio dilemma consegnandomi la medaglia Anima.

<<Anche se solo pochi secondi prima è il mio pokémon ad essere caduto per primo, quindi meriti pienamente questa medaglia. Complimenti ragazzo, una battaglia simile non la combattevo da tempo, spero che un giorno avremo l'opportunità di combattere di nuovo>> e il capopalestra mi strinse la mano, non prima di avermi consegnato anche la mt tossina.

Ringraziai Koga e, dopo aver preso la medaglia e la mt, richiamai Vaporeon nella pokéball per portare tutti i miei compagni al centro medico e curarli.

Una volta rimessa in sesto la mia squadra partii immediatamente alla volta della mia città natia...Zafferanopoli.


 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 15: Feroce battaglia alla Silph S.p.A.

Spoiler

 

Dopo aver battuto Koga ero ora diretto verso la mia città natia Zafferanopoli, alla conquista della sesta medaglia.

Dopo un paio d'ore, giunto ai confini della città trovai i suoi cancelli chiusi e la cosa mi parve molto strana.

<<Mi dispiace non si può entrare, oh signorino Kevin che ci fa qui? Se ne deve andare subito, la situazione qui è pericolosa>> la guardia la conoscevo da sempre, mi aveva praticamente visto crescere.

Un uomo un po' basso, con la pancia pronunciata e un paio di baffoni che gli davano un'aria affabile. I capelli biondicci che sfoggiava facevano risaltare però i suoi occhi verdi, un contrasto interessante.

<<Seamus cosa sta succedendo? Perché non si può entrare in città?" domandai io con tono allarmato.

<<Una cosa terribile, quei farabutti del team Rocket hanno preso d'assalto la Silph S.p.A. Come se non bastasse hanno preso tutti i dipendenti come ostaggi ed ordinato che gli accessi alla città venissero chiusi con la scusa di alcuni lavori, in modo da evitare i disordini causati dai media>> chissà perché quello che mi disse la guardia non mi colse affatto di sorpresa, del resto Giovanni mi aveva promesso che ci saremmo rivisti presto.

Prendere d'assalto l'azienda più importante della regione, una delle più influenti al mondo, ero certo che il capo dei Rocket fosse coinvolto in prima persona. 

L'ansia e l''inquietudine mi assalirono ferocemente, ero preoccupato per tutti i dipendenti e soprattutto per mio padre, a quest'ora di solito era ancora in ufficio.

Avevo visto di cosa fossero capaci quei malfattori, non avrebbero esitato ad uccidere persone in caso di ribellione da parte degli ostaggi.

<<Capisco ma tu devi lasciarmi entrare, io li ho combattuti finora, non posso né voglio tirarmi indietro perciò apri i cancelli>> chiesi io.

La guardia fu riluttante ad ascoltarmi, mostrando una preoccupazione evidente nei miei confronti.

 <<Apprezzo la tua preoccupazione per me, dico davvero, ma ti ho detto di aprire i cancelli Seamus, se non lo fai li dovrò sfondare io>> brontolai con tono impaziente, mentre Umbreon iniziò a digrignare i denti nel tentativo di intimidire il mio interlocutore.

Lui si rassegnò e li aprì, non prima di avermi raccomandato di fare attenzione, avvertimento a cui io replicai con un sorriso rincuorante.

Corsi immediatamente alla Silph e con un po' di fatica sfondai la porta, evitai di usare i miei pokémon poiché non sapevo se avrei potuto trovare gente già all'entrata.

Gli ostaggi erano la mia priorità assoluta, dovevo agire con la massima cautela conoscendo i sequestratori, ma per fortuna al piano terra non c'era nessuno, anche se udii un vociare provenire da lontano.

Probabilmente c'erano delle reclute anche a guardia del piano terra.

Mi misi ad ispezionare la zona con cautela, e trovai solo alcune lievi tracce di sangue, il che significava che qualcuno era rimasto ferito.

L'urgenza di risolvere quella situazione si fece ancora più impellente, perciò mi misi a pensare al piano d'azione e decisi di richiamare Umbreon dentro la ball per praticità.

Se volevo eludere quei balordi l'avere il mio compagno appresso poteva essere un problema.

Mi tornò poi alla mente l'interesse di Giovanni verso la Master Ball, e fu allora che realizzai che fosse ancora quello il suo obiettivo.

Non aveva estorto nulla a Bertrand ad Azzurropoli, perciò era facilmente immaginabile che avrebbe rivolto le sue attenzioni alla fonte.

L'azienda aveva 10 piani certamente sovraffollati di reclute, se avessi perso tempo a sfidarle tutte avrei potuto rimetterci anche qualche ostaggio.

Mio padre, che sapevo per certo essere ancora in ufficio, era certamente tenuto in ostaggio da Giovanni in persona. 

Del resto il capo del team Rocket voleva mettere le mani sul prototipo di Master Ball appena costruito, e sui suoi progetti in modo da produrne su vasta scala, perciò il capo della compagnia era l'ostaggio ideale.

Io dovevo impedirglielo, ma sfidare tutte le reclute mi avrebbe preso troppo tempo, e sapevo che gli ostaggi più a rischio erano quelli del reparto progetti.

Gli impiegati dei piani inferiori avevano mansioni meno delicate e non attinenti a ciò che cercavano, quindi non erano in pericolo di vita. 

Perciò stabilii la mia priorità di occuparmi di quel reparto per prima cosa, il problema era arrivarci senza intoppi.

Il settore progetti era all'ottavo piano, ma quei farabutti si erano assicurati di togliere corrente all'edificio, quindi l'ascensore non funzionava.

Dovevo riuscire ad attivare il suo interruttore di emergenza, perciò in modo furtivo mi avvicinai all'ascensore e, nel mentre che le reclute pattugliavano il piano terra, riuscii grazie al mazzo di chiavi di casa mia ad aprire le porte dell'ascensore usandole come attrezzi da scasso.

Una volta dentro staccai il quadro della pulsantiera e chiamai Jolteon, poiché mi serviva l'elettricità.

Con un po' di contatto tra i fili e la collaborazione del mio compagno di tipo elettro riuscii a farlo partire, e lo indirizzai verso l'ottavo piano.

Gli ultimi due piani li avrei fatti usando le scale, ma dovevo prima trarre in salvo le persone adibite alle mansioni più delicate.

L'ascensore si fermò al piano desiderato ed io uscii senza farmi vedere dalle reclute.

Durante la ronda dei criminali liberai tutti gli ostaggi, e dissi loro di rifugiarsi nell'ascensore senza scendere al piano terra, visto che le altre reclute li avrebbero visti e sarebbe finita male.

Fortunatamente le persone impiegate in quel settore presenti in ufficio a quell'ora erano solo sette, sufficienti da rientrare nella capienza massima dell'ascensore.

Tutti gli ostaggi liberati mi ringraziarono e mi supplicarono di seguirli, ma io dissi loro di avere ancora delle cose da fare prima.

Al ritorno delle reclute non trovarono nessuno eccetto me e i miei pokemon, tutti fuori dalle pokéball e sul piede di guerra.

Ingaggiammo quindi una lotta totale, molto più sbrigativa del solito, durante la quale infliggemmo parecchi danni agli uffici.

Dopo aver vinto le reclute tentarono la fuga, ma io ordinai a Jolteon di fulminarli a bassa potenza per non farli scappare, e poi procedetti a legarli.

Salii al nono piano ed elusi tutti quanti, fino a salire al decimo e ultimo piano dove stava il mio obiettivo.

Una volta arrivato vidi mio padre legato e malmenato da Giovanni, che lo torturava per avere informazioni, ma mio padre non diceva una parola.

<<Fermati, lascia stare mio padre maledetto>> dissi io con tono furente.

<<Oh ma guarda chi si rivede, sei riuscito ad arrivare fin qui tutto da solo? Accidenti ragazzo ti avevo davvero sottovalutato, stavolta non ci andrò leggero quindi preparati>> il nemico ghignò in modo malvagio, questo nuovo scontro sarebbe stato ben più violento del precedente.

Mio padre mi guardò preoccupato, ma io sfoggiai un sorriso ottimista che lo rincuorò parzialmente.

La sfida iniziò con il boss che schierò il suo Rhyhorn, a cui io risposi con Vaporeon.

L'avversario esordì con una vigorosa carica che fece tremare l'intero piano, e il mio pokémon a causa dei tremori non riuscì a far nulla, se non subire passivamente il colpo nemico e finendo scaraventato contro una colonna.

Il mio alleato aveva subito danni considerevoli, dovevo pensare ad una strategia. 

L'avversario rifece la stessa mossa e così io pensai di sfruttare l'ambiente a mio vantaggio per fermare la sua carica.

Ordinai al mio compagno di usare bollaraggio a piena potenza per far crollare il soffitto addosso a Rhyhorn, l'attacco funzionò e il soffitto crollò addosso al grosso rinoceronte, ed in quei pochi istanti di calma Vaporeon usò un pistolacqua che mise KO il nemico.

Giovanni non si scoraggiò, sfoggiò la stessa calma del nostro primo incontro e schierò Nidorino.

Quest'ultimo esordì con un rapido attacco furia che colpì ripetutamente il mio partner, il quale finì ko a causa dei danni subiti anche prima.

Schierai dunque Jolteon e gli ordinai di usare fulmine contro l'avversario, ma quest'ultimo si riparò velocemente dietro una scrivania su ordine del suo allenatore, che finì in frantumi assorbendo l'attacco del mio amico.

Nell'esplosione di polvere che ne conseguì il nemico approfittò del caos del momento per attaccarmi con velenospina, colpendo in pieno il mio Jolteon, ma l'attacco fu lieve e quindi il mio pokémon approfittò della vicinanza per sferrare un fulmindenti.

I detriti e il caos in cui versava l'edificio mi impedivano di sfruttare la rapidità del mio partner, mentre l'avversario si dimostrava piuttosto resistente.

L'unica alternativa era quella di usare fulmine di nuovo, ma il rischio di demolire l'edificio era concreto se avesse subito altri ingenti danni.

L'ufficio di mio padre era già in condizioni disastrose, altri attacchi come quelli sferrati finora e sarebbe stata la fine.

Sia io che il malvagio boss ci eravamo mossi costantemente durante la lotta, per evitare di essere travolti dalla distruzione che stava scaturendo dalla nostra lotta.

L'unico modo di fare pochi danni alla struttura era quello di usare attacco rapido, ma tutte le macerie mi erano d'intralcio, quindi ebbi l'idea di usare il soffitto come trampolino.

Così ordinai a Jolteon di saltare sul cumulo di detriti e di appendersi al soffitto rovinato, avvalendosi delle sue unghie.

Giovanni fu sorpreso della mossa e così, sfruttando il soffitto, il mio pokémon riuscì a piombare sul nemico dall'alto causando un buon numero di danni.

Ciò non fu sufficiente, poiché l'avversario incassando il colpo approfittò della vicinanza fisica per sferrare doppiocalcio, e con i suoi poderosi arti prese a calci il mio amico.

Mentre il mio compagno era a terra Nidorino infieriva con crudeltà, e pensai che fosse finita per il mio alleato.

Jolteon riuscì però con le poche forze che gli erano rimaste a sferrare un fulmine mirato, che sconfisse il nemico anche a causa dell'estrema vicinanza con la violenta scossa.

Il terzo sfidante fu Kangaskhan, di bene in meglio, era rinomato per la sua grande forza fisica quindi era un bel problema.

Il mio alleato di tipo elettro era ormai sul punto di finire ko, difatti bastò un semplice attacco ira da parte dell'avversario per metterlo al tappeto.

Sapevo che lo status di scottatura era noto per ridurre le capacità d'attacco di chi lo subiva, quindi mi prefissai l'obiettivo di infliggerlo a Kangaskhan così da diminuire il suo potenziale offensivo.

L'unico che poteva permettermi questo era Flareon, perciò non persi tempo e lo schierai immediatamente.

Il suo attacco rogodenti aveva una bassa probabilità di scottare l'avversario, inoltre era una mossa fisica che quindi non avrebbe fatto altri danni all'ambiente, l'unico problema stava nell'avvicinarsi all'avversario senza essere martoriato.

Perciò sfruttai una lampada che si stava staccando dal soffitto situata proprio sopra il nemico, ed ordinai a Flareon di farla cadere con comete.

Lui lo fece e la lampada crollò addosso all'avversario, creando così una finestra d'azione in cui il mio amico si avventò sull'avversario con un riduttore, che mise l'avversario in ginocchio. 

Senza perdere tempo lo morse poi con i suoi denti infuocati, ed ebbi un gran colpo di fortuna poiché infliggei la scottatura.

Kangaskhan reagì prontamente sferrando un cometapugno che scaraventò il mio amico contro il muro, aveva fatto parecchio male nonostante il malus avesse ridotto la sua forza.

L'edificio continuò a subire danni, ormai sembrava che si fosse consumata una guerra in quello spazio ristretto, e la stabilità dell'intero palazzo mi sembrò venire meno dopo ogni attacco.

 Il mio compagno era molto debilitato, perciò l'unica alternativa per tenere il nemico a distanza, poiché avevo intuito fosse provvisto di sole mosse fisiche, era usare turbofuoco.

Chiesi al mio alleato di farlo in modo mirato, l'attacco andò a segno e il nemico sembrò sul punto di cedere.

Con mia grande fortuna la mole di Kangaskhan aveva catalizzato interamente l'attacco infuocato di Flareon, impedendo altri danni strutturali.

Il mio pokémon seguitò ad attaccare con comete in rapida successione, mandando sull'orlo del ko il nemico che, con un colpo di coda finale, riuscì a scaraventare una lampada distrutta contro il mio partner mettendolo ko.

Subito dopo anche il gigante avversario si accasciò al suolo esanime.

<<Che bella lotta, io mi sto entusiasmando tu no? Questa è la quintessenza di un vero scontro fra pokémon, ed ora avrai l'onore di cadere per mano del mio alleato migliore>> le parole di Giovanni mi inquietarono oltremodo, fino a quel momento avevo pensato che il nemico appena battuto fosse il suo asso nella manica, ed ora lui mi stava dicendo che c'era qualcosa di peggiore.

Un brivido di terrore mi percorse la schiena, e ciò non sfuggì all'occhio attento del capo del team Rocket.

Fu allora che mandò un Nidoqueen, pokemon fortissimo improntato sull'attacco fisico.

Di bene in meglio, fino ad allora avevo fatto il possibile per evitare danni irreparabili alla struttura, ed ecco che appariva un avversario dalla forza fisica esagerata.

Tutto sembrò suggerire che l'edificio ci sarebbe crollato addosso, uccidendo tutti i presenti al suo interno.

La cosa che mi sconcertò maggiormente fu notare la calma quasi serafica di Giovanni, se la Silph ci crollava sulla testa sarebbe finito vittima anche lui del crollo, a meno che non avesse già pronto eventualmente un piano di fuga.

Ma non era il momento di pensare a quello, adesso dovevo restare concentrato sulla lotta.

Umbreon era la mia ultima risorsa, la sfida iniziò con un attacco frana dell'avversario che, sfruttando le macerie, scagliò una colonna distrutta contro il mio pokémon.

Per fortuna il mio partner era minuto ed agile, perciò evitò senza problemi l'attacco nemico, ed anche io fui costretto a scansarmi di colpo per non rimanere travolto dal colpo.

Dovevo fare attenzione, mi sembrava di sentire il terreno scricchiolare sotto i miei piedi e l'enorme mole di Nidoqueen non faceva che peggiorare le cose.

L'intero piano era letteralmente devastato, con numerose scrivanie e lampade distrutte, macerie in ogni dove e colonne quasi polverizzate.

Il pavimento era la sola cosa ancora in buono stato, ma le numerose crepe che lo costellavano sembravano suggerire una situazione assai precaria.

Per impedire a Nidoqueen di sfruttarle di nuovo chiesi ad Umbreon di mandare in frantumi le ultime colonne rimaste con neropulsar, poteva sembrare una mossa stupida ma se l'avversario le avesse sradicate e lanciate sarebbe stato peggio.

La struttura era comunque già fragile e scelsi il male minore, quindi il mio amico fece ciò che gli chiesi e le colonne si sbriciolarono davanti agli occhi sorpresi di Giovanni.

Mio padre rischiò quasi di rimanere travolto dalle macerie, ma io corsi rapidamente verso di lui e riuscii a trarlo in salvo appena in tempo, approfittandone anche per slegarlo e dirgli di andarsene da lì.

<<Sei matto Kevin? Pensi davvero che potrei lasciarti qui?>>

<<Papà non c'è tempo di discutere, adesso devi andare e muoviti.

Raggiungi l'ottavo piano usando le scale, ammesso che siano ancora intatte, ed entra nell'ascensore, è fermo a quel piano e al suo interno sono nascosti alcuni ostaggi del reparto progetti.

Non so quanto sia sicuro scendere al piano terra, potrebbero esserci ancora alcune reclute dei Rocket, ma i vari tremori potrebbero averli fatti fuggire. Scegli tu, ma ora vattene. Ci rivediamo tra poco, te lo prometto>> le mie parole lasciarono attonito mio padre, ma a malincuore fece ciò che gli chiesi e se ne andò.

Almeno avevo una preoccupazione in meno e potevo tornare a concentrarmi sulla lotta.

Giovanni rise di gusto della scena, e la definì anche un esilarante siparietto, ma non raccolsi la provocazione e feci il punto della situazione, arrivati a questo punto la sua reazione mi sembrava solo un modo per deconcentrarmi.

Il mio attacco di prima aveva eliminato qualsiasi oggetto lanciabile, anche se non cambiava la situazione, poiché il nemico si scagliò violentemente contro Umbreon facendo di nuovo tremare tutto.

Per fermare l'avanzata inesorabile il mio partner attaccò con un neropulsar, che fece pochi danni a causa della pelle coriacea del nemico, ma perlomeno lo fermò.

Fu allora che l'avversario fece una cosa che non mi aspettavo, fece un balzo in aria servendosi delle sue vigorose gambe e colpì il mio pokémon con un doppiocalcio. 

Una mossa di lotta, tipo verso cui Umbreon era debole e che infatti per poco non gli costò la sconfitta.

Il mio minuto partner riuscì a divincolarsi dalle grinfie nemiche, e ad usare stordiraggio approfittando della vicinanza fisica.

Con Nidoqueen in preda alla confusione avevo un vantaggio, infatti il mio amico riuscì a sferrare da vicino il neropulsar cosicché il suo potere non si disperdesse e non arrecasse danni alla struttura.

L'avversario cadde in ginocchio e fu allora che Umbreon colpì con vigorosi morsi che segnarono la fine del coriaceo opponente.

Giovanni era attonito e progettava di scappare, ma io corsi con tutte le mie forze rimaste verso di lui e lo placcai, facendolo cadere.

L'urto di entrambi i nostri corpi con il fragile pavimento ne fece crollare un pezzo, fu in quell'attimo di distrazione che il boss mi diede un vigoroso pugno per liberarsi dalle mie grinfie.

Dopodiché lo vidi gettarsi dalla finestra e pensai fosse impazzito, ma poi lo notai di sfuggita aggrappato alla scaletta di un elicottero, mentre sul suo volto si dipinse uno sguardo collerico che prometteva vendetta.

Avrei sicuramente sentito parlare nuovamente di lui, con fatica mi rialzai e mi diressi verso l'uscita dell'ufficio ormai devastato di papà.

Notai subito che non vi era più alcuna traccia delle reclute, probabilmente se l'erano data a gambe dopo i primi tremori.

Passai in rassegna tutto il decimo ed il nono piano, liberando tutti gli ostaggi che mi capitavano a tiro e li direzionai verso il piano terra tramite le scale.

Tornai all'ottavo piano, dove vidi che per fortuna l'ascensore era rimasto in buone condizioni.

Urlai per chiedere se fosse tutto a posto, e mio padre rispose affermativamente.

Ormai certo che la struttura fosse sicura gli dissi di scendere al piano terra, mentre io setacciavo con le scale i vari piani per liberare tutti gli ostaggi.

Lui ubbidì e, mentre scendeva in ascensore, io passai in rassegna tutti i piani per liberare ogni persona presente nel'edificio.

Una volta al piano terra io e mio padre ci ricongiungemmo, abbracciandoci teneramente.

Non sentivo un abbraccio così caloroso da molto tempo, ma mi fece felicissimo.

<<Figlio mio sei stato un vero eroe oggi, non solo hai battuto Giovanni, ma hai anche salvato tutti i presenti. Kevin, sei cresciuto così tanto ed io non potrei essere più fiero di te>> disse lui in tono orgoglioso.

<<Grazie papà, non sai quanto mi rendano felice queste parole.>> risposi io con una voce quasi commossa.

Mi voltai verso tutte le persone che avevo salvato, e tutta quella gente mi accerchiò per ringraziarmi sinceramente.

Non sapevo nemmeno io come avessi fatto a compiere una simile impresa, ma l'importante era esserci riuscito.

Assieme a tutti quanti uscii dalla Silph ed una volta fuori io, con sguardo triste, osservai come l'azienda di mio padre fosse malconcia dopo quei terribili eventi, ma felice del fatto che non ci fossero state vittime.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 16: Battaglia per la Medaglia Palude

Spoiler

 

Dopo i fatti della Silph il team Rocket ed il suo capo Giovanni erano ora latitanti, le forze di polizia gli davano una caccia spietata.

Non erano passate nemmeno 24 ore da quegli orribili eventi, ma ora si stava cominciando a tornare alla normalità.

Era una giornata uggiosa, ed il cielo grigio e piangente creava un perfetto sfondo per la Silph, devastata a seguito del mio scontro con il boss di quei malfattori.

 L'orologio di casa segnava le quattro di pomeriggio, ma prima che uscissi di casa per andare in palestra il telefono squillò ed io risposi.

<<Kevin, figlio mio come stai? E tuo padre? Ho appena saputo della Silph, ero preoccupatissima. Qui a Sinnoh la notizia è arrivata solo da poco>> era da un po' di tempo che non sentivo la voce di mia madre Laura, e mi rese felicissimo farlo in quel momento.

Il suo tono era reso tremolante dall'angoscia, lo percepivo chiaramente anche dal telefono.

In quel momento non so perché immaginai i suoi lunghi capelli biondi mossi dal vento, mentre gli occhi verdi che avevo ereditato da lei erano solcati da lacrime di preoccupazione.

<<Tranquilla mamma stiamo entrambi bene, è bello sentirti. Spero che tornerai presto a casa, manchi parecchio sia a me che a papà. Ci sono un sacco di cose che vorrei raccontarti, ma ora avrei da fare, perciò lascerò che ti dica tutto papà. Un grosso abbraccio>> e passai la cornetta a mio padre.

Mi fermai un attimo a bere un sorso d'acqua, e sentii il resoconto dettagliato del mio vecchio a mia madre.

Il tono orgoglioso con cui parlava della mia piccola impresa mi fece quasi commuovere, da tanto non sentivo una simile emozione nella sua voce.

Salutai mio padre ed anche il maggiordomo Carlisle, per poi dirigermi verso il mio prossimo obiettivo.

Ora la mia attenzione era rivolta interamente alla palestra cittadina, governata dalla temibile Sabrina.

Pensai però di avere un vantaggio enorme che mi avrebbe garantito la vittoria senza alcuno sforzo, Umbreon.

Il mio pokémon era di tipo buio, perciò totalmente immune agli attacchi psichici di Sabrina, e per di più possedeva una potente mossa buio che avrebbe messo ko la capopalestra senza problemi.

Volevo sudarmi quella medaglia, perciò decisi di non schierare Umbreon nella lotta contro Sabrina, al fine di avere una sfida equa.

Mi voltai verso di lui, non potevo non sorridere vedendo l'aria buffa che gli dava quell'impermeabile giallo, che gli avevo comprato per farlo camminare al mio fianco anche in caso di intemperie.

Lui mi guardò facendomi capire di comprendere le mie ragioni, e si strusciò sulla mia gamba per segnalarmi di non essere arrabbiato con me, cosa di cui fui enormemente felice.

Poco male, avrei affinato le capacità combattive degli altri miei compagni. 

Entrai finalmente in palestra e notai subito le sue particolarità, era buia con svariate piattaforme di teletrasporto, avrei dovuto usufruire di quelle pedane per arrivare da Sabrina.

Iniziai la giostra e mi imbattei in molti allenatori armati di potenti pokémon psico, li sconfissi tutti con qualche sforzo e finalmente dopo un lungo girovagare giunsi finalmente dalla capopalestra.

Particolarità di quegli sfidanti affrontati poc'anzi era il possesso di capacità telecinetiche particolari, avevo sentito parlare delle straordinarie abilità di coloro che frequentavano quel luogo.

Anche di Sabrina si parlava molto, non sempre in modo positivo però, anzi attorno alla sua figura si crearono svariate storie dai toni alquanto cupi.

La stanza della mia ultima sfida era molto tetra, ed io richiamai Umbreon nella ball poiché non avrebbe lottato.

il campo di battaglia non presentava nessun tratto particolare, se non delle piccole scale sul fondo dell'arena.

Da quella gradinata scese lei, Sabrina, e mentre si avvicinava le torce di cui era costellata l'arena si illuminarono.

Pochi istanti e lei era ormai davanti a me, ai lati opposti dell'arena.

La sua figura era alquanto intimidatoria, il suo sguardo vacuo mi mise in soggezione, ma non potei non rimanere affascinato dalla sua bellezza.

<<Dunque il figlio di Maximilian viene qui a sfidarmi, sento che sarà interessante, ma farai meglio ad offrirmi una sfida degna. Non vorresti sapere che accade a chi mi fa perdere tempo>> quella sua ultima frase mi inviò un fortissimo brivido lungo la schiena, ma cercai di mascherarlo come potevo.

Ero sorpreso che si ricordasse di me, ma d'altro anche io avevo un vago ricordo di una bambina poco più grande di me, che di tanto in tanto frequentava la nostra casa con i suoi genitori.

Lei schierò un Kadabra ed io puntai su Flareon, ma notai che l'arena totalmente spoglia non mi forniva un ambiente con cui interagire, era un bel problema.

Ciò significava un confronto faccia a faccia, senza mezzi termini, che si confaceva al carattere della capopalestra.

L'avversario esordì con un potente attacco confusione, e con il suo potere psichico sollevò il mio pokémon per poi scaraventarlo contro il muro.

I poteri dei nemici erano davvero insidiosi, poiché avrebbero potuto farmi male senza alcun contatto fisico.

Puntai sulla rapidità per far sì che il mio alleato non subisse passivamente gli assalti avversari, perciò chiesi al mio amico di usare un turbofuoco, che fu prontamente deviato psichicamente dall'avversario.

Il mio scopo era per l'appunto creare un diversivo, infatti mentre Kadabra era impegnato a deviare il colpo precedente Flareon scagliò un rogodenti, combinandolo al riduttore per massimizzare il danno grazie anche alla velocità della rincorsa.

L'attacco aveva fatto parecchio male, ma non abbastanza, il nemico scagliò prontamente un psicoraggio che però non colpì il mio pokémon.

Fu allora che il mio amico attaccò con un secondo rogodenti, che fece molto male, ma Kadabra prima di andare ko eseguì un potente attacco psichico.

 Il colpo nemico con violenza inaudita scaraventò dall'altra parte dell'arena il mio compagno, mettendolo ko a sua volta.

Ero stupefatto che avesse un simile asso nella manica, ma forse era il suo piano fin dall'inizio. 

La situazione era di parità ma Sabrina sembrava impassibile, il fatto di aver perso un compagno non la preoccupava minimamente.

<<A quanto pare non sei solo un bel faccino, sembra che le mie sensazioni su di te fossero giuste dopotutto>> l'algida avversaria mi aveva appena fatto un complimento, a modo suo, per un attimo la sua aria impassibile era venuta meno.

Lei schierò dunque il suo secondo pokemon, un Mr Mime mentre io chiamai Jolteon.

Fui meravigliato dal fatto che lanciò la sua sfera in campo senza nemmeno toccarla con le mani, come se avesse usato poteri telecinetici, forse le dicerie sul suo conto erano vere alla fine.

Il nemico iniziò lo scontro creando una barriera psichica chiamata schermoluce, in grado di indebolire gli attacchi speciali, un bel problema visto che l'attacco più potente di Jolteon era proprio fulmine, un attacco speciale appunto.

Non mi lasciai scoraggiare e decisi di far leva invece sulla rapidità del mio partner, così gli ordinai di usare un attacco rapido e Jolteon mi parve più rapido del solito, ma ciò non bastò affatto poiché Mime reagì prontamente con uno psicoraggio che colpì in pieno il mio pokémon. 

L'avversario si era infatti assicurato che io fossi abbastanza vicino, così da rendermi impossibile la schivata e la strategia funzionò.

Il mio compagno non si diede per vinto e decisi di usare di nuovo la strategia del diversivo, così ordinai al mio amico di usare doppioteam per creare molteplici copie illusorie.

Sabrina osservò il tutto attentamente cercando di scovare l'originale, e con mia grande sorpresa ci riuscì ordinando a Mime di attaccare sulla sua destra con psichico.

O era stato intuito o qualcosa di diverso, ma sta di fatto che colpì al primo tentativo il mio amico tra almeno dieci cloni, era davvero un'avversaria fuori dal comune.

Jolteon sembrava sul punto di cedere, ma con le poche forze che aveva si scagliò fulmineo sul nemico per colpirlo con fulmindenti. 

Con sorpresa sia mia che della capopalestra l'attacco produsse seri danni all'avversario, fu in quel frangente che chiesi al mio amico di usare fulmine.

Mi era parso infatti di notare che la barriera psichica si stesse indebolendo, quindi dovevo approfittarne e l'attacco fece parecchi danni paralizzando anche il nemico.

La mia intuizione si era rivelata corretta, ed il volto impassibile di Sabrina si scompose per la prima volta dall'inizio della lotta.

Jolteon colpì duramente con attacco rapido, approfittando della paralisi e ciò mise ko Mr. Mime.

Sabrina più che preoccupata sembrò divertita, e procedette schierare il suo terzo pokémon ossia Xatu.

Anche questo avversario non era nativo di Kanto, ma quello che mi lasciò più sorpreso fu l'aver messo fuori gioco il mio compagno senza il minimo sforzo, con uno psicoraggio potentissimo.

Suppongo che fosse facilitato dal fatto che il mio amico era già allo stremo di suo.

La situazione non era delle migliori, a me restava solo un pokémon ovvero Vaporeon, mentre dovevo fronteggiare ben due avversari molto temibili, con l'asso nella manica ancora non calato sul tavolo.

Quella situazione di difficoltà mi fece tentennare sulla scelta di non usare Umbreon, non ero sicuro di vincere senza il suo supporto, ma poi pensai all'insoddisfazione che mi avrebbe dato una vittoria così facile e tornai ai miei originali propositi.

Mandai in campo il mio tipo acqua e la sfida iniziò con l'avversario che adoperò stordiraggio, confondendo Vaporeon.

Chiesi al mio partner di concentrarsi attentamente per cercare di superare la confusione, ma Xatu non perse tempo e attaccò il mio amico con un colpo mai visto prima.

Il volatile scagliò dalle ali delle specie di lame di vento, che inflissero non pochi danni a Vaporeon, mentre la capopalestra chiarì di aver usato la mossa eterelama.

Senza volerlo però, l'avversario con il duro colpo aiutò il mio pokémon ad uscire dalla confusione.

Il nemico seguitò ad usare psichico per sollevare in aria il mio compagno, tuttavia nello schema d'attacco individuai una pecca, infatti la concentrazione che la mossa richiedeva era altissima, e notai che Xatu non sembrava pienamente concentrato.

Allora intuii che forse il mio alleato aveva delle possibilità di movimento, perciò aspettai che il nemico avvicinasse a sé il mio compagno abbastanza da poter attaccare.

Un pensiero insano sfiorò la mia testa, forse l'obiettivo di Sabrina era di sfruttare la vicinanza dei nostri due alleati per confondere facilmente il mio amico, e poi martoriarlo più facilmente.

Vicino al punto giusto ordinai al mio amico di usare raggiaurora, con enorme stupore di Sabrina che per la seconda volta uscì dallo stoicismo che l'aveva caratterizzata per gran parte della battaglia.

L'attacco schiantò Xatu al suolo, quindi ordinai al mio pokémon di martoriare l'avversario con svariati raggiaurora in sequenza che mi fecero aggiudicare l'incontro.

Ora io e lei avevamo entrambi un solo alleato, e lei schierò subito Alakazam.

L'avversario non perse tempo e utilizzò di nuovo schermoluce, la stessa mossa che poco prima mi aveva dato dei problemi.

Come se non bastasse non potevo nemmeno sfruttare la mossa scudo acido, non avendo acqua a disposizione, ero veramente nei guai.

Per la seconda volta ebbi la tentazione di schierare Umbreon, ma di nuovo il momento durò poco.

Se avessi vinto con facilità non avrei mai potuto godere del traguardo raggiunto, allontanai di nuovo quei pensieri con la volontà di non soffermarmici più.

Mi presi qualche istante per ragionare sul da farsi, l'unico modo per vincere era interrompere il campo visivo di Alakazam per impedirgli di usare psichico.

Era certo che l'alleato più potente di Sabrina fosse dotato di quella mossa, perciò dovevo giocare il più possibile sull'elusività.

 Il nemico attaccò con psicoraggio, a cui io replicai con raggiaurora.

I due attacchi si scontrarono e generarono un'enorme quantità di polvere, dovevo approfittare di quegli istanti e così ordinai a Vaporeon di usare pistolacqua a ripetizione.

L'avversario non fece in tempo a schivare i colpi e lì subì tutti quanti, pur non subendo troppi danni grazie a schermoluce.

Avere un alleato dal moveset esclusivamente speciale era un problema, ma colpo dopo colpo avrei mandato ko anche quel nemico insidioso.

Chiesi al mio compagno di usare bollaraggio, e così il mio amico scagliò molteplici bolle in successione, che l'avversario gli ritorse contro grazie ai suoi poteri psichici.

Il mio tipo acqua non aveva subito molti danni per fortuna, ma questo cambiò quando Alakazam usò un altro attacco a me sconosciuto.

Quest'ultimo materializzò un raggio fatto di pura elettricità, scagliato con rapidità disarmante sul mio pokémon, che non ebbe modo di evitarlo.

Un attacco di tipo elettro su un tipo psico, certo a Sabrina non mancava la fantasia.

Mi rivolsi verso di lei e notai un ghigno quasi sadico sul suo volto, stava traendo piacere da quella situazione di vantaggio.

Ebbi fortuna a non perdere, considerando l'incompatibilità elementale della mossa elettrica con il pokémon della capopalestra, ma di sicuro ero sull'orlo della sconfitta.

Il mio nemico cominciò l'ultimo assalto usando psichico su un Vaporeon ormai stremato, che non tentò nemmeno di opporsi.

Alakazam lanciò il mio pokémon contro il muro con violenza inaudita, perfino superiore a quella di Kadabra di prima.

Pensai che fosse la fine, ma fu proprio negli istanti immediatamente precedenti lo schianto che mi venne in mente l'idea di far usare al mio compagno pistolacqua contro il muro.

In questo modo avrebbe evitato la collisione con il muro, utilizzando la forza propulsiva del getto d'acqua per lanciarsi di nuovo all'attacco dell'avversario.

Era una mossa molto rischiosa, poiché il mio alleato non avrebbe avuto modo di direzionare i suoi movimenti.

Oltre a ciò andava considerato anche il rischio che Vaporeon non avrebbe potuto muoversi dato l'enorme potere psichico avversario, ma non era più il momento dei dubbi quindi chiesi al mio compagno di attuare il piano.

Avevo capito che la concentrazione era l'elemento fondamentale dei tipi psico, perciò poco prima di attuare la mia strategia ordinai al mio alleato di dar fondo alla sua voce lanciando un vigoroso grido, poter indebolire la morsa psichica avversaria..

Il mio amico fece ciò che gli chiesi, e grazie all'improvvisata strategia riuscì a deconcentrare il nemico abbastanza da sputare acqua contro il muro, con una forza tale da proiettarlo a velocità incredibile contro l'avversario.

Sabrina era sbigottita e il suo compagno altrettanto, ma la mia mossa poteva anche ritorcersi contro di me, quegli ultimi istanti sarebbero stati decisivi.

Il mio alleato si schiantò violentemente contro Alakazam, facendo finire entrambi al suolo.

Dopodiché con le poche forze residue il mio partner usò l'ultimo raggiaurora, che fermò il nemico una volta per tutte.

Vaporeon si accasciò l'istante dopo il nemico, decretando la mia vittoria con lo scarto di appena un paio di secondi.

Sabrina si avvicinò a me, con un sorriso genuino stavolta.

<<Sei davvero un grande allenatore Kevin, mi hai sorpreso. Da tempo non vedevo uno sfidante tanto fantasioso, questo elemento ha reso la lotta molto coinvolgente. Prendi questa medaglia palude e questa mt psiconda, se vorrai passare a farmi visita informalmente in futuro ne sarei lieta.>> le parole della capopalestra mi colpirono molto, soprattutto la parte in cui si dichiarò lieta di ricevere nuovamente una visita da parte mia.

Presi le mie ricompense con una punta di imbarazzo, o avevo frainteso il tutto o Sabrina si era dichiarata disponibile ad un appuntamento o cose simili.

La cosa non mi sarebbe dispiaciuta, in fin dei conti era una ragazza bellissima, ma fui comunque molto imbarazzato.

Mi congedai in fretta da lei e mi fermai a riposare a casa, dove mio padre disse di volermi parlare.

Mi sedetti temendo qualche brutta notizia, ma fu tutto il contrario.

Lui mi disse che durante la telefonata con la mamma quest'ultima lo aveva informato del suo prossimo ritorno a casa.

Continuò dicendo che mia madre, dopo i fatti della Silph, aveva deciso di prendersi una pausa dal lavoro per passare un po' di tempo con la famiglia.

Io fui felicissimo della cosa, e perciò decisi di fermarmi qualche giorno a casa per trascorrere un po' di tempo con entrambi i miei genitori, una cosa che non accadeva da moltissimo tempo.

Per la prima volta mi sentii quasi grato verso il team Rocket, che con le sue malefatte aveva permesso alla nostra famiglia di riunirsi.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 17: Il Mistero della Villa Pokémon

Spoiler

 

Era passata circa una settimana dalla mia vittoria contro Sabrina ed io e la mia famiglia avevamo trascorso del tempo insieme.

Fui felicissimo di potermi godere un po' papà e mamma, dopo aver passato gran parte della vita separato da loro a causa delle loro ingerenti responsabilità nei rispettivi campi.

Ora però era tempo per ognuno di tornare alle proprie faccende, la ricostruzione della Silph era ormai a buon punto nonostante fosse passato pochissimo.

Tutti i cittadini di Zafferanopoli contribuirono ad aiutare nei lavori di riparazione, poiché grati del contributo dell'azienda di mio padre alla città e alla regione.

All'apparenza fu solo l'ultimo piano, teatro del mio scontro con Giovanni, a venire devastato, ma all'atto pratico l'intera struttura era stata parzialmente compromessa.

Per questo fu chiusa fino a lavori ultimati, per evitare che dei disagi strutturali potessero fare dei feriti o peggio tra gli impiegati.

Mia madre dovette tornare a Sinnoh per continuare le sue ricerche sui miti della creazione ad opera del Trio dei Draghi, ed io ripresi la mia marcia alla conquista del titolo di Campione.

Salutai entrambi i miei genitori, facendogli promettere che non servisse un'altra tragedia per farci riunire in quel modo meraviglioso.

<<Figliolo aspetta voglio darti questa, potrebbe tornarti utile per il viaggio>> disse mio padre porgendomi la mn surf poco prima che lasciassi casa mia.

<<Ne ho fatta fare una apposta per te, ti servirà per arrivare all'Isola Cannella e dovrai recarti a Biancavilla, per poi surfare verso sud fino alla tua destinazione, per questo potrai usare Estelle la nostra fedele Pidgeot, che ti scorterà di nuovo a Biancavilla nel giro di pochi minuti. 

Estelle non può portarti direttamente all'isola, a causa di un divieto di volo dovuto alla presenza del vulcano, voluto dagli abitanti stessi allo scopo di assicurarsi che nessuno si facesse male>> accettai il dono da parte di mio padre con grande gioia. 

<<Lo capisco, grazie mille papà e anche tu mamma, ricordate che vi voglio tanto bene>> dissi io con voce strozzata, lasciarli di nuovo mi fece più male di quanto pensassi.

<<Anche noi ti vogliamo bene figliolo>> dissero all'unisono e poi varcai la soglia di casa senza guardarmi indietro.

Non persi tempo e prima di volare via insegnai surf a Vaporeon, facendogli dimenticare il bollaraggio.

Con Pidgeot il volo durò pochissimo, ed in pochi minuti arrivai a Biancavilla.

Ne approfittai e andai a fare un saluto al professor Oak, a cui mostrai anche il pokédex.

<<Oh ragazzo mio ne hai fatta di strada, guarda che bella squadra di pokémon hai e quanti ne hai visti. Complimenti, per questo voglio farti un regalo, prego scegli una delle tre pokéball>> disse lui ed io scelsi quella nel mezzo senza esitare, sapendo già quale creatura conteneva.

Fu strano essere sottoposto alla scelta dello starter in un momento così avanzato della mia avventura, ma il mio viaggio fu un po' diverso da quello degli altri allenatori.

<<Charmander ottima scelta, ecco prendilo e curalo per bene>> mi porsi la sfera, ma io gli dissi di conservarla per me assieme agli altri compagni catturati al safari, con la promessa che sarei tornato per giocare con loro una volta vinta la Lega..

Mi congedai anche da lui e dal piccolo paesino, saltai in groppa a Vaporeon e mi diressi verso l'isola Cannella.

Lungo il tragitto incontrai alcuni allenatori che sconfissi senza problemi, fu divertente lottare in groppa a Vaporeon.

In mezz'ora circa giunsi finalmente all'Isola Cannella.

Era molto piccola a dire il vero, prima di tutto svettava l'enorme vulcano, altre strutture di rilievo erano ovviamente la palestra, il laboratorio pokémon e un antico maniero noto come Villa Pokémon.

Mi recai senza perdere tempo alla palestra, ma notai subito che era chiusa.

<<Caro ragazzo se vuoi entrare in palestra devi prima trovarne la chiave, e quest'ultima è custodita all'interno della Villa Pokémon">> mi disse un vecchietto del posto.

<<Capisco, ed è possibile entrare per recuperarla, visto lo stato della villa?" chiesi io guardando preoccupato la fatiscente struttura.

<<Certamente, ma lo dovrai fare a tuo rischio e pericolo vista la fragilità della struttura. Nessuno viene a sfidare Blaine da anni, ma se vuoi puoi farlo senza problemi>> mi parve strano che nessuno sfidasse il capopalestra locale, dal momento che ogni anno c'erano molti contendenti alla Lega Pokémon, che per giungere lì dovevano per forza avere tutte e otto le medaglie.  

Ebbi come la sensazione che il simpatico vecchietto davanti a me stesse in qualche modo gonfiando le sue parole per scoraggiarmi.

Poi l'anziano aggiunse dettagli inquietanti.

<<Fossi in te non entrerei in quella villa, ha ospitato orrori indicibili e nessuno vuole ricordare quegli avvenimenti. Quell'incendio che l'ha ridotta così forse fu una benedizione dopotutto.>> tuonò il vecchietto.

Lo ringraziai per l'avvertimento ed entrai nel maniero senza esitare minimamente, sotto lo sguardo un po' perplesso del mio interlocutore.

Era una villa gigantesca, di cui ora non restavano altro che le macerie.

Un passato che l'incendiò cancellò, ma non dalla mente e dal cuore degli abitanti del posto.

La villa aveva un'aria quasi spettrale ed il silenzio regnava sovrano, intervallato occasionalmente dagli scricchiolii della struttura.

Il fuoco aveva letteralmente consumato ogni cosa, sarebbe stato arduo trovare quella chiave in un posto così enorme.

Notai che erano presenti alcune statue raffiguranti un pokémon dalle sembianze umanoidi, che non avevo mai visto prima.

Feci uscire Umbreon dalla ball, era rimasto chiuso lì dentro anche troppo a lungo, ed insieme ispezionammo il piano terra alla ricerca della famosa chiave.

La ricerca fu infruttuosa, ma in compenso mi imbattei in alcuni diari.

Il fuoco aveva consumato solo la copertina, mentre le pagine erano ancora più o meno leggibili.

Quel passato indicibile da cui era stato messo in guardia era ora lì tra le mie mani, la curiosità mi vinse irrimediabilmente e così iniziai a leggere.

Diario di Fuji 20 Agosto 1995

Dopo un lungo peregrinare abbiamo finalmente trovato quello che sembra essere il fossile di Mew, il più antico pokémon del mondo, progenitore di tutte le specie pokémon attuali.

Da questo fossile avremmo potuto estrarre il DNA necessario alla clonazione, per creare il super pokémon che Giovanni aveva richiesto come contropartita per finanziare le nostre ricerche.

Il resto non era leggibile, ma comunque appariva il nome di Giovanni, ed io ero certo che si trattasse del capo del team Rocket.

Creazione di un super essere, decisamente nelle corde di quel megalomane per come l'avevo conosciuto fino a quel momento.

Conservai il diario e continuai la ricerca, stavolta spostandomi su un altro piano ed ancora della chiave nessun segno.

Nonostante la luce abbagliante del giorno, all'interno era tutto buio e perciò chiesi ad Umbreon di accendere i suoi cerchi gialli, in modo da fare luce.

Proseguii nelle ricerche e rinvenni altri diari, quella storia mi intrigava sempre di più.

Questi erano datati settembre 1995

L'esperimento sta incontrando qualche difficoltà, i cloni non reagiscono agli stimoli esterni e le onde cerebrali sono piatte, non hanno coscienza né consapevolezza, alcuni sono già morti e molti altri moriranno presto se non troviamo il modo di stabilizzarli.

Alcune pagine risultavano illeggibili, perciò sfogliai il diario sperando di trovare altre informazioni ancora visibili.

Dopo molte pagine bruciate ed illeggibili una, datata 25 settembre, sembrava invece ancora abbastanza intatta.

Finalmente dopo molti tentativi e fallimenti un clone sembra si sia stabilizzato, cresce bene e le onde cerebrali segnalano una grande attività cerebrale, forse siamo vicini al successo.

Il diario si interrompeva lì, la storia assumeva tratti sempre più macabri e raccapriccianti.

Più informazioni scoprivo e più provavo disgusto e ribrezzo verso Giovanni, addirittura clonazione, non c'era limite alla malvagità di quell'uomo.

La ricerca continuò per ore, al punto che il sole tramontò, mentre la mia ricerca non sembrava vicina alla sua conclusione.

Nel buio la villa apparve ancora più spettrale di quanto già non fosse di giorno, ed io ancora non avevo trovato nulla relativamente alla chiave.

Dopo aver perlustrato tutti i piani superiori decisi invece di ispezionare il seminterrato della struttura, unico luogo ancora inesplorato.

Nonostante tutto, una parte di me bramava di trovare altre informazioni su quel misterioso progetto, la curiosità si era ormai impossessata di me.

Mentre mi muovevo mi imbattei in alcuni pokémon selvatici, che si limitarono semplicemente a scappare da me.

Fortunatamente i cerchi sul corpo di Umbreon brillavano e mi facevano luce, permettendomi di proseguire speditamente e senza esitazioni.

Scesi nel seminterrato, quando mi imbattei in un altro diario, questa volta datato novembre 1995.

La gestazione prosegue bene e il clone, a cui abbiamo dato il nome di Mewtwo, migliora continuamente. I suoi parametri vitali sono ottimi e le onde cerebrali segnalano un'attività in costante crescita, superiore persino a quella di un essere umano. Giovanni non smette di fare pressioni, vuole il suo pokémon il prima possibile, ma io continuo a temporeggiare dicendogli che se vuole una creatura perfetta dovrà attendere ancora un po'.

Il diario da lì in poi diventava illeggibile, ma conservai anche quello, stavo portando con me ogni diario.

Intanto la chiave ancora non spuntava fuori, e scendendo nell'angolo più basso della villa d'un tratto inciampai su qualcosa.

Umbreon si avvicinò per fare luce e mi trovai a muso duro con un cadavere carbonizzato.

Io terrorizzato mi rialzai in fretta, e chiesi al mio amico di illuminare la zona, anche se avevo il terrore di cosa avrei potuto vedere.

Mi trovai di fronte ad uno spettacolo agghiacciante, vari cadaveri, ne contai una decina, erano disseminati nella stanza completamente carbonizzati.

Altri invece erano impiccati con quello che sembrava una specie di cordone ombelicale, una scena che non avrei mai dimenticato.

Il pavimento era pieno di vetri e di liquido amniotico di quelle che sembravano vasche di gestazione, completamente in frantumi.

Riuscii anche qui a ritrovare un diario, stavolta datato Dicembre 1995 

Mewtwo si è finalmente svegliato e comincia ad interrogarsi su chi sia e cosa ci faccia lì.

Il suo potere è tanto grande da permettergli di comunicare con noi telepaticamente, mentre comincia a sviluppare una consapevolezza di sé ed una coscienza.

Cosa ancora più incredibile non solo comprende il linguaggio umano, ma lo parla anche, ci troviamo di fronte ad un pokémon unico e straordinario.

Io mi presento a lui come Dr Fuji, mentre Mewtwo chiede cosa vogliamo da lui.

Io gli rispondo che lui è nato per fare grandi cose, ma egli mi guarda con sospetto come se percepisse che gli sto mentendo. 

D'un tratto si volta verso il presunto fossile di Mew e mi chiede chi è quello.

Io sono costretto a dirgli tutta la verità, sul fatto che lui fosse nato dal DNA di Mew e che quindi fosse un suo clone.

Lui si guarda intorno e si infuria, comincia ad inveire contro di noi e con i suoi enormi poteri psichici comincia a distruggere il laboratorio, io ordino a tutti di lasciare l'edificio il prima possibile e comincio a scappare, alcuni miei colleghi vengono uccisi soffocati dai cordoni ombelicali dei cloni morti, mentre altri cominciano a bruciare nel fuoco che ormai attanaglia la struttura.

Mi insegue e consapevole che mi ucciderà presto scrivo queste ultime righe in memoria della mia amata figlia Amber, la ragione per cui ho accettato di fare questa follia. 

Se solo fossi riuscito a concludere l'esperimento avrei potuto riportarla in vita.

Bambina mia, dovunque tu sia ora, spero che potrai perdonarmi per ciò che ho fatto

Il diario da lì in poi divenne illeggibile, il manufatto più importante, viste le informazioni in esso contenute, era anche quello che il fuoco aveva intaccato meno. Quindi il Dr Fuji aveva accettato di fare questo esperimento nella speranza di trovare un modo per clonare sua figlia morta. Giovanni probabilmente lo sapeva e aveva fatto leva sulla disperazione di quel povero uomo per ottenere ciò che voleva.

Non avevo più parole ormai per descrivere quell'essere, che non meritava nemmeno di essere chiamato uomo.

Il cognome del dottore a capo del progetto mi fece suonare un campanello nella testa, l'anziano della Torre Pokémon di Lavandonia aveva lo stesso cognome.

Pensai subito che si trattasse di omonimia, l'uomo di cui leggevo in quei diari non poteva certamente essere lo stesso che avevo incontrato io.

Ormai rassegnato presi anche quel diario e feci per uscire dalla villa, la chiave non saltò fuori e quindi decisi che sarei tornato con la luce. 

Forse avrei avuto più successo, anche se avevo potuto constatare da me che la luce all'interno della villa filtrava poco anche di giorno.

Per pura casualità, mentre stavo per uscire, la luce di Umbreon illuminò la statua principale di quello che ormai sapevo essere Mewtwo.

Uno strano scintillio proveniva dal fondo della scultura, a malapena notabile, mi avvicinai e dopo aver cercato con la mano trovai una chiave.

Uscii dalla struttura, ridendo del fatto che l'oggetto della mia ricerca fosse proprio all'ingresso.

Ma non avevo affatto perso tempo, avevo infatti scoperto cosa avesse portato la villa a bruciare e una storia veramente orribile, che sicuramente meritava di essere conosciuta.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 18: Battaglia rovente per la Medaglia Vulcano

Spoiler

 

Ero ancora sconcertato da ciò che avevo appreso alla villa pokémon, tanto che quella stessa notte non dormii bene a causa degli incubi.

Nel sonno continuarono a perseguitarmi le immagini di quei cadaveri carbonizzati nel seminterrato, la gente del luogo era tanto spaventata da quel posto che non aveva nemmeno osato avvicinarcisi dopo l'incendio.

L'indomani decisi che fosse il momento di sfidare Blaine, avendo trovato la chiave della palestra, così feci colazione in fretta ed uscii di corsa.

Umbreon sembrava particolarmente impaziente di lottare, probabilmente per il fatto di essere stato lasciato in panchina contro Sabrina.

L'isola Cannella era un posto particolare, una piccola isoletta con poche persone tutte molto gentili e amabili, ed i suoi punti d'interesse si contavano sulle dita di una mano: il vulcano, il laboratorio pokémon, la palestra e forse anche la villa che poteva risultare attraente per i turisti, me per primo.

Mi veniva difficile che un passato tanto oscuro fosse sepolto tra le macerie di quel fatiscente rudere, ormai ridotto all'osso del fuoco.

Arrivai alla palestra e usai la chiave, dopo aver sentito un clic la porta si aprii.

La struttura era molto particolare, sorvegliata da un gran numero di scienziati che mi dissero che dovevo prima rispondere a dei quiz.

In caso di risposta errata li avrei dovuti sfidare.

Io cercavo la sfida e quindi sbagliai di proposito tutte le risposte per sfidarli, li sconfissi tutti quanti senza troppa fatica ed arrivai finalmente dal capopalestra. <<Eccoti qui ragazzo, ho sentito dire che un giovane allenatore mi stava cercando per una sfida e finalmente sei giunto da me, ma che ne dici di rendere la sfida più interessante?">> chiese lui.

<<Certo, mi farebbe molto piacere>>risposi io con un tono sia sicuro che curioso, e lui mi disse di seguirlo con un viso compiaciuto.

Scendemmo nei sotterranei della palestra fino ad arrivare ad una porta.

Una volta aperta ci trovammo d'un tratto nel cuore del vulcano, rimasi sconcertato dallo spettacolo dinanzi a me.

<<Proprio così, la mia palestra ha un accesso diretto al vulcano stesso ed ora seguimi>> ci trovammo poco dopo in un arena situata proprio nel cuore del vulcano. Un piccolo appezzamento di terra sospeso su un fiume di magma incandescente, uno scenario meraviglioso e spaventoso al tempo stesso.

Io espressi il mio apprezzamento con un tono calmo, che parve compiacere il mio sfidante.

Senza ulteriori indugi iniziammo a lottare, e lui schierò per primo un bellissimo Ninetales, a cui io replicai con Jolteon.

Il nemico esordì con un attacco agilità che lo rese fulmineo, e senza preamboli si avvalse della sua nuova rapidità per attaccare il mio amico con un potente lanciafiamme che il mio alleato non schivò per tempo.

Il mio pokémon incassò bene il colpo, ma ora era tempo di reagire e compresi che dovevo essere più rapido del nemico, cosa resa ora più difficile dalla sua incrementata velocità.

Quindi ordinai al mio amico di usare doppioteam, in modo da avere una finestra di tempo per studiare la strategia migliore.

Ninetales sbaragliò le copie illusorie in fretta con un lanciafiamme, ma era troppo tardi comunque, poiché il mio Jolteon si avventò contro una parete di roccia in modo da sfruttarla come trampolino per un attacco rapido.

La mia offensiva colpì in pieno il nemico e, senza nemmeno perdere tempo, gli ordinai di approfittare della guardia bassa avversaria per usare un attacco fulmine, che non lasciò scampo al nemico.

<<Molto interessante, hai sfruttato intelligentemente l'ambiente circostante. La tua età superiore alla media dei miei sfidanti non è solo un fatto numerico a quanto pare>> Blaine mi fece un complimento che io apprezzai molto, anche se cercò di mascherarlo dietro un tono quasi di scherno.

Il suo secondo pokémon fu un Rapidash che, non perdendo tempo, esordì con un doppioteam.

Sfruttai la precedente strategia avversaria e con un fulmine sbaragliai in fretta le copie, ma non era altro che un diversivo il suo, anche l'avversario aveva usato la mia stessa strategia precedente.

Mentre il mio compagno era impegnato a sbaragliare le copie, Rapidash si avventò sul mio amico con un violento attacco pestone che fece tentennare Jolteon, per poi approfittare del mio stordimento in modo da usare a ripetizione lo stesso attacco fino a mandare ko il mio partner.

<<Ironico che entrambi abbiamo usato la strategia dell'altro non trovi?>> disse lui con lo stesso tono di scherno di prima.

 Era evidente che puntava a darmi sui nervi, per minare la mia concentrazione, ma io non raccolsi le sue provocazioni.

La temperatura lì dentro diventava sempre più insopportabile col passare dei minuti, stavo sudando moltissimo mentre Blaine non sembrava risentirne minimamente.

Chissà quante volte aveva già lottato in questo scenario, e quanto tempo extra ci spese per forgiare una simile resistenza a temperature così elevate.

Dopo un attimo di distrazione schierai Flareon, rispondendo al fuoco con il fuoco.

Ora avevo una panoramica della strategia avversaria, basata molto sull'offensiva fisica, quindi dovevo cercare di tenerlo alla larga.

Blaine ordinò al suo compagno di attaccare con pestone e Rapidash si lanciò alla carica con grande rapidità.

Per evitare qualsiasi reazione avversaria dovevo coglierlo di sorpresa, quindi chiesi a Flareon di non muoversi ed il capopalestra mi guardò stranito.

Solo quando i nostri alleati furono quasi faccia a faccia dissi finalmente al mio partner di muoversi per saltare in groppa al nemico.

L'avversario rimase sbigottito da questa mossa, e mentre il mio pokémon "cavalcava" l'avversario, gli dissi di usare comete in modo da far cadere Rapidash a terra.

Dopodiché il mio amico attacco ripetutamente con riduttore l'ormai inerme nemico e ciò mi consegnò la seconda vittoria.

<<Sei davvero in gamba ragazzo per essere così giovane, non mi divertivo così tanto da molto tempo>> il tono compiaciuto del mio avversario spinse anche me a congratularmi per la sfida stimolante.

Era un duello leale, che con il passare dei minuti faceva crescere la stima reciproca.

Il suo terzo alleato fu un Magcargo, creatura non originaria di Kanto, mentre io tenni Flareon.

L'avversario esordì con un attacco turbofuoco, a cui replicai nello stesso modo.

La collisione dei due colpi generò della polvere e fu in quel momento che l'avversario fece la sua vera mossa, infatti si avvalse di alcune rocce presenti nell'arena e me le scagliò contro.

Il mio pokémon non poté evitarle a causa del ridotto campo visivo scaturito dalla polvere, Blaine aveva previsto fin dall'inizio che avrei replicato con un altro attacco fuoco e aveva agito di conseguenza.

Aveva pensato a una contromisura alla mia contromisura, un senso tattico da farmi provare ammirazione verso di lui.

Le rocce colpirono duramente il mio compagno, che finì ko a causa dei violenti impatti con gli elementi dell'arena.

Fu il turno di Vaporeon e l'avversario non ne sembrò affatto intimorito nonostante lo svantaggio di tipo.

Io esordì con un pistolacqua che Magcargo schivò, seppur con fatica, il capopalestra allora gli ordinò di usare gettaguscio ed io rimasi sorpreso dato che non sapevo di che mossa si trattasse.

Il nemico si liberò letteralmente del guscio e divenne molto più veloce, tanto da colpire di sorpresa il mio alleato che, come me, non aveva previsto questa mossa.

Il corposcontro nemico sbalzò il mio compagno contro le pareti rocciose del campo di battaglia.

L'avversario era diventato in pochi istanti molto più veloce, e questo era un bel problema, quindi dovevo pensare a qualcosa. 

Ordinai a Vaporeon di usare pistolacqua contro delle rocce situate in alto, che caddero sul campo di battaglia.

Blaine non capì il perché della mia scelta ed osservò smarrito.

La mia intenzione era di "allagare" il terreno di sfida per quanto possibile, in modo da complicare i movimenti nemici e nel contempo creare un terreno più congeniale per il mio alleato, anche se tutto quel calore avrebbe fatto evaporare l'acqua quasi subito e quindi dovevo agire in fretta.

Il mio partner cominciò ad usare pistolacqua come propulsore per lanciarsi in aria e sparare getti d'acqua ripetuti sul terreno, che Magcargo schivò facilmente e cominciò ad inumidire il terreno.

Il capopalestra non si rese subito conto che il terreno umido cominciava a rallentare il suo pokémon, per non parlare delle rocce precipitate poco prima sull'arena che rendevano i movimenti nemici meno lineari e molto più difficoltosi.

Quella grande velocità di cui faceva sfoggio poc'anzi era di colpo diventata il suo peggior nemico. 

Approfittando della situazione dissi a Vaporeon di sferrare il suo migliore pistolacqua, che l'avversario sembrò intenzionato a schivare, ma purtroppo l'umidità lo rese impossibile e gli procurò un colpo diretto che lo mise ko.

Blaine si complimentò con me per la strategia e si apprestò a schierare il suo ultimo alleato, nonché asso nella manica, ovvero Arcanine.

Il meraviglioso pokémon esordì con un attacco extrarapido che non lasciò scampo al mio Vaporeon, ormai al limite a causa delle ferite riportate nello scontro precedente.

Rimasi anche io con un solo alleato ossia Umbreon, che non vedeva l'ora di combattere essendo rimasto in disparte troppo a lungo.

I due avversari si osservarono attentamente, si stavano studiando a vicenda e noi allenatori facevamo lo stesso.

Arcanine poi esordì con un fuocobomba, un potentissimo attacco fuoco che fece letteralmente terra bruciata, e che nel mentre asciugò il terreno dall'acqua di Vaporeon.

Umbreon non ebbe problemi a schivarlo, ma l'avversario con quella mossa voleva solo distrarmi, per poi colpire con extrarapido.

La vera offensiva avversaria colpì in pieno il mio amico

Il capopalestra aveva studiato il mio compagno e, nonostante la sua brevissima presenza sul campo, aveva capito che era molto rapido, perciò aveva usato un diversivo con la consapevolezza che non sarebbe riuscito ad attaccarlo altrimenti.

Il mio avversario aveva una grande capacità tattica, e la sfida era veramente entusiasmante.

La rapidità supersonica di Arcanine era un bel problema, l'unica strategia possibile era confonderlo con stordiraggio, ma come facevo a colpirlo se era così veloce? La strategia del doppioteam l'avevo ampiamente sfruttata nel duello, e quindi sarebbe stata inutile, dovevo inventarmi qualcosa di meglio.

Il nemico non perse tempo e si lanciò in una nuova offensiva con lanciafiamme, che mancò Umbreon, ma anche qui lo scopo era un altro ossia colpire delle rocce che erano sul punto di cadere, per farle piombare sul mio pokémon situato proprio sotto di esse.

La strategia del nemico funzionò ed il mio compagno subì un'altra bella porzione di danni, mentre io non ero ancora riuscito nemmeno a sfiorare l'avversario.

La situazione diventava sempre più complicata, ed io vedevo la sconfitta sempre più vicina.

Quindi chiesi ad Umbreon di usare neropulsar, nella speranza che Blaine usasse un attacco di potenza simile per generare una collisione di colpi.

Per mia fortuna l'avversario usò lanciafiamme e la collisione stavolta fu ancora più violenta, generando di conseguenza ancora più polvere.

In quel momento forse sarei riuscito ad avvicinarmi abbastanza da usare stordiraggio, ma con mia grande sorpresa l'avversario utilizzo un altro extrarapido, proprio nel momento in cui il mio compagno stava preparando il suo attacco.

Quindi non era stata pura fortuna, anche qui lui l'aveva adottato una contromisura alla mia mossa.

Il grosso pokémon nemico sovrastava Umbreon, ma avevo ottenuto comunque di farlo avvicinare abbastanza da permettermi di usare stordiraggio, per confondere l'avversario.

Stavolta avevo fregato io il mio sfidante, facendo leva sul suo senso di sicurezza esagerato.

Oramai disorientato e confuso il nemico sembrava diventato inoffensivo, colpendosi svariate volte da solo sotto lo sguardo preoccupato del suo allenatore. 

Quindi, approfittando della situazione, chiesi al mio partner di usare neropulsar a ripetizione, che colpì violentemente l'avversario.

Il colpo decisivo però il nemico se lo diede da solo quando, preso dalla confusione, usò extrarapido contro un grosso masso finendo ko.

<<Ti sei ampiamente meritato questa medaglia vulcano e la mt fuocobomba, è stata una delle lotte più entusiasmanti degli ultimi tempi.>> il mio sfidante fu enormemente felice di ricompensare il mio sforzo, ed io accettai con immensa soddisfazione gli oggetti.

<<Che ne diresti di fermarti per un altro paio di giorni qui sull'isola? Così potrò mostrarti il laboratorio pokémon e potrai godere delle specialità culinarie del luogo>> mi propose lui.

<<In effetti questo posto mi incuriosisce molto, accetto volentieri>> risposi io.

Insieme uscimmo dalla palestra e lui mi disse di prendermi il resto della giornata libera, poiché l'indomani mi avrebbe mostrato il famigerato laboratorio.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 19: Il laboratorio Pokémon

Spoiler

 

Dopo la vittoria in palestra contro Blaine avevo trascorso il resto della giornata a rilassarmi sull'Isola Cannella.

Il mattino seguente feci colazione con l'attempato capopalestra, prima di visitareil laboratorio pokémon come promesso.

<<Ehi ragazzo hai l'aria sbattuta, non hai dormito bene?>> chiese lui con sincera preoccupazione.

<<No infatti, da qualche giorno ho degli incubi che mi fanno svegliare nel cuore della notte>> risposi io.

Il mio interlocutore si offrì molto gentilmente di ascoltarmi, ma io troncai subito il discorso deviandolo su altri temi.

I miei incubi riguardavano sempre lui, Mewtwo, lo sognavo mentre uccideva tutte quelle persone alla villa ed era così dannatamente realistico da sembrare vero, le descrizioni minuziose del Dr Fuji mi avevano fatto immaginare per bene quel macabro scenario.

Pensai anche a quel pover'uomo, disperato per la perdita della figlia al punto di invischiarsi con Giovanni.

Per non parlare del fatto che, coraggiosamente, scelse di trascrivere quegli eventi traumatici piuttosto che pensare a salvarsi.

Di nuovo il dubbio sull'identità del vecchio di Lavandonia mi assalì, ma lo allontanai per concentrarmi sulle incombenze.

Finimmo la colazione ed andammo al laboratorio, io ero emozionato come un bimbo il giorno di Natale.

All'interno era una struttura enorme, molto più di quanto l'esterno suggerisse, dotata dei più avanzatissimi macchinari e che pullulava di ricercatori.

Su una parete in fondo svettava il ritratto del dr Fuji, e Blaine fece presto a dirmi chi fosse.

Appena lo vidi ebbi la conferma che si trattasse proprio del vecchio che avevo conosciuto io, più giovane di un paio d'anni, con i capelli bianchi fino alle spalle e la barba incolta.

Nel presente era pelato e sbarbato, ma i lineamenti erano indubbiamente quelli.

Decisi che fosse meglio non parlare dei diari trovati nella villa, quindi ascoltai con curiosità.

L'uomo del ritratto appariva molto più sofferente rispetto a quello che avevo conosciuto io, forse dedicarsi alla cura dei pokémon passati a miglior vita gli aveva fatto ritrovare un minimo di serenità, così da generare la persona che conobbi io.

Il dolore racchiuso nell'espressione di quel dipinto era percepibile, ma Il racconto di Blaine mi permise di conoscere nel dettaglio tutte le imprese di Fuji, e ciò mi diede la conferma che fosse un uomo buono aldilà degli orrori della villa pokémon.

Dopotutto i diari mi avevano permesso di comprendere le ragioni dietro le sue azioni, una profonda disperazione di cui un uomo senza scrupoli aveva approfittato. Non mi sentii di biasimarlo, solo un uomo meritava tutto il mio biasimo ossia Giovanni, che aveva sfruttato una persona fragile per i suoi loschi affari.

Blaine nel suo racconto tralasciò però i fatti della villa, forse non ne era a conoscenza o forse li riteneva troppo macabri per parlarne con un ragazzo, ma qualcosa cominciò a non tornarmi nel suo atteggiamento.

Accantonai i miei dubbi del momento, per dedicarmi invece al tour del laboratorio.

Dopo il racconto la mia "guida turistica" mi illustrò anche un macchinario da cui si potevano rivitalizzare i fossili, e mi ricordai di averne uno con me.

Lo estrassi dallo zaino eenza esitare lo diedi al capopalestra, che a sua volta lo affidò ad un ricercatore.

Ci vollero circa 10 minuti, durante i quali Umbreon si mise a giocherellare per tutta la struttura, nonostante i miei tentativi di frenare la sua esuberanza.

Al termine dell'attesa ricevetti un Kabuto, rivitalizzato dal domofossile.

Era fantastico e lo adoravo, ma lo avrei adorato ancora di più una volta evoluto in Kabutops.

Continuammo con il giro turistico, durante il quale scoprii anche che Porygon, il pokémon artificiale, fu creato proprio lì.

Il tour proseguii spedito ed io ebbi modo di vedere tutto nel dettaglio, la struttura era veramente affascinante.

Il mio Cicerone mi chiese se avevo apprezzato, ed io replicai di sì con grande entusiasmo.

Mi invitò a pranzare con lui in un ristorante, ed io accettai con piacere, ero curioso di assaporare le specialità locali.

Una volta a tavola io decisi di esternare la verità circa i diari ritrovati nella villa, e lui un po' controvoglia decise di raccontarmi la verità, sapevo che tirando fuori l'argomento avrebbe vuotato il sacco.

I miei sospetti si erano rivelati fondati dopotutto, ma non avevo ancora ben chiaro se fosse stato solo un passivo spettatore oppure no.

<<Sei un ragazzo davvero acuto, mi chiedo come tu abbia fatto a capire che ti stavo nascondendo qualcosa, ma a questo punto tanto vale dirti tutta la verità, visto che grazie ai diari conosci a grandi linee la storia.

I tuoi sospetti sul mio coinvolgimento nei fatti di quel maniero maledetto erano fondati, io sono stato il braccio destro di Fuji per tutto il processo di creazione di Mewtwo.

A differenza dell'illustre professore però io non fui così pieno di riserve, ero un uomo senza scrupoli, spinto da una sete di conoscenza che usavo per giustificare anche i mezzi più ignobili.

Giovanni era l'uomo che poteva aiutarmi a soddisfare i miei bisogni in quel momento, quindi non ebbi problemi a lavorare per lui.>> le parole del capopalestra cominciarono a far vacillare la stima che avevo maturato nei suoi confronti, ma prima di giudicare scelsi di stare a sentire tutto quanto per bene, anche se il mio fastidio fu palese al mio interlocutore, che decise però di proseguire senza esitare.

<<L'esperimento produsse notevoli cavie fallimentari, che morirono dopo poco tempo in quanto imperfette, c'era un passaggio che continuava a sfuggirci nel processo di clonazione.

Fu allora che io capii che i fallimenti derivavano dal fatto che il materiale genetico di Mew non fosse sufficiente per completare Mewtwo.

A quel punto, con grande rischio, scelsi di mettere una parte del mio DNA dentro il pokémon clonato per completarlo, e l'esperimento procedette da quel punto in poi senza intoppi.

Quel mio atto sconsiderato creò una connessione mentale fra di noi, eravamo quasi una cosa sola.

Ebbi la fortuna di scampare alla sua furia omicida, ma dopo la sua fuga iniziai a percepire i suoi pensieri, la sua posizione e perfino le sue emozioni.

Avevo una paura dannata di poter un giorno essere trovato ed ucciso dalla nostra creazione, perciò cominciai a cercare un modo per liberarmi del mio legame con lui.>> l'attempato uomo che avevo davanti era terrorizzato a dir poco, così tanto che la sua voce prese a tremare vigorosamente.

Io volevo esprimere i miei pensieri, ma il vecchio scienziato mi disse di non avere ancora terminato, e si fece coraggio per continuare.

Quello che era chiaro era il suo pentimento e la sua vergogna verso le sue azioni, a malapena riusciva a guardarmi in faccia.

<<Sai perché mi sono specializzato nei pokémon di tipo fuoco ragazzo? Beh perché fu proprio una di quelle creature a salvarmi.

Dopo innumerevoli ed incessanti ricerche scoprii che il leggendario Entei aveva il dono di purificare ogni impurità attraverso le sue fiamme speciali, quindi iniziai un'estenuante viaggio per trovare quella creatura leggendaria, e quando alla fine riuscii nel mio intento egli mi liberò dalla mia maledizione.

La mia gratitudine verso quella magnifica bestia leggendaria mi spinse a specializzarmi nel tipo che lui rappresentava.

Da quel giorno cominciai a viaggiare a lungo, nel tentativo di far perdere le mie tracce a Mewtwo, e solo quando fui certo di essere al sicuro tornai qui all'Isola Cannella.

Tuttavia non passa giorno senza che io mi guardi intorno, nel timore che lui possa usare qualcuna di queste persone per farmi del male.

Questo è tutto, ora puoi parlare liberamente Kevin>> le sue ultime parole mi fecero capire ancor di più il suo sincero pentimento, ed il suo timore del mio giudizio.

Io mi limitai a dirgli che non aveva senso giudicarlo, poiché vivere con la coscienza appesantita da quelle orribili azioni era una punizione sufficiente.

Lui mi ringraziò per la mia discrezione e mi disse che avevo ragione da vendere, ciò che aveva fatto era un peso sul suo cuore.

D'un tratto iniziai a sentirmi male, cominciai ad avvertire una spiacevole sensazione, come se le mie viscere fossero sul punto di squagliarsi.

Un urgente bisogno di vomitare si fece largo in me, e non riuscivo a spiegarmi a cosa fosse dovuto.

Il panico iniziò ad assalirmi, mentre il capopalestra cercò di capire cosa stesse succedendo.

La mia testa ed il mio stomaco bruciavano, durò poco ma parve un'eternità, mentre io cominciai ad avvertire un turbinio di emozioni che però non sentivo mie.

All'improvviso sentii come una sorta di blackout, come se il mio cervello stesse venendo pilotato a distanza da qualcuno, ed iniziai a parlare dicendo cose apparentemente senza senso.

<<Ciao Blaine, ti ricordi di me? Sono passati ormai due anni, ti vedo un po' sciupato.

Ho ricordi molto dolci della tua persona, soprattutto di quando correvi come un topo in trappola mentre tentavi di sfuggirmi, un peccato che tu alla fine ci sia riuscito>> qualcosa parlava attraverso di me, sentivo che c'era un intruso nella mia testa ma non riuscivo ad oppormi.

Blaine sembrò terrorizzato da quelle parole, era come pietrificato ed io capii presto di chi si trattava.

<<Non è possibile, come mi hai trovato Mewtwo? E soprattutto perché stai usando proprio questo ragazzo davanti a me?>> domandò il vecchio scienziato al frutto dei suoi esperimenti.

<<Beh, dopo aver tranciato il nostro legame mentale, sei stato parecchio difficile da trovare non lo nego, ma da lungo tempo ti tengo d'occhio vecchio>> il malvagio clone continuava a parlare, ed io non riuscivo ad oppormi alla sua enorme forza.

<<E perché aspettare solo ora per farti vivo?>> domandò giustamente il vecchio.

<<All'inizio fu perché adoravo vedere il terrore e l'angoscia che ti attanagliavano ogni giorno, ma poi pensai che per completare quel meraviglioso quadretto mancasse ancora qualcosa, ucciderti tramite una persona a cui volevi bene. 

Questo ragazzo lo conosci da pochissimo, ma è palese che provi un sincero affetto nei suoi confronti, malgrado il poco tempo trascorso con lui.

In fin dei conti la vendetta è un piatto che va servito freddo, e dopo due anni direi che è congelato ormai.>>

Riuscivo a sentire un profondo odio dentro di me verso il capopalestra, ma quelle sensazioni non erano mie, bensì di Mewtwo che mi stava usando come tramite.

Cercai in ogni modo di fare resistenza, ma più mi dimenavo e più il mio malessere aumentava, come se mi stesse annichilendo lentamente.

Blaine, dopo un primo tentativo di imbastire una conversazione, cedette al completo panico e smise di parlare.

Il suo terrore potevo quasi toccarlo, tanto era forte.

<<Ancora fremo di rabbia quando penso al fatto che sei riuscito a sfuggirmi proprio mentre ero ad un passo dal finirti, quegli schiavi dei tuoi pokémon che si sacrificarono per te, ancora mi fanno ribollire il sangue se penso che ti hanno permesso la fuga. Se non altro hanno pagato per la loro intromissione >>.

Dopo quelle ultime taglienti parole il vecchio scienziato uscì dal suo stato di panico, e si avventò su di me prendendomi per il collo della maglietta, ma sapevo che non voleva fare del male a me.

Era furente per il fatto che Mewtwo avesse sminuito il sacrificio dei suoi compagni, ma l'indesiderato ospite lo rimise al suo posto usando la mia mano come veicolante di potere psichico.

Blaine era bloccato da un potere psichico fortissimo, che stava premendo con forza sulla sua gola, al punto che cominciò ad assumere un colorito bluastro.

 <<Ora è il momento tu ti faccia da parte miserabile, esci dalla mia testa e smettila di usarmi come un burattino. Blaine colpiscimi con forza e fammi perdere i sensi>> il mio interlocutore fu riluttante a seguire le mie direttive.

<<Devi farlo maledizione, non potrà controllarmi se perdo i sensi, sbrigati, non riuscirò a trattenerlo ancora a lungo>> le mie parole lo convinsero e l'uomo mi colpì con un violento pugno in faccia che mi fece svenire.

Mi ritrovai steso in un letto, un orologio davanti a me segnava le due di pomeriggio, ero rimasto senza sensi per un'ora e mezza e il capopalestra mi portò una tazza di caffè fortissimo per farmi riprendere.

<<Perdonami per quel pugno Kevin, ho solo fatto come mi hai chiesto. Direi che gli eventi di oggi hanno reso chiaro che sono condannato comunque.

Il mio peggior incubo è divenuto realtà, sono stato trovato e soprattutto ho scoperto che da tempo mi osservava, se prima guardavo le persone intorno a me spinto solo da un sospetto, d'ora in poi lo farò con una certezza.

Finirà quello che ha iniziato oggi, e ancora non ho idea di come tu abbia fatto ad opporti al suo controllo. In pochi secondi hai mostrato più coraggio di me in tutta una vita.

Quello che è certo è che tu devi andartene prima di subito, se vuoi evitare di farmi del male, prima che lui possa tornare.

Posso solo sperare che il nostro incontro non ti trasformi in un suo bersaglio, ma non credo dopotutto.>> dopo quelle parole mi sbalzò bruscamente giù dal letto e mi disse di andarmene all'istante, con un sincero dispiacere nel cuore.

Presi le mie cose in un secondo e mi congedai dal vecchio capopalestra, con lo stesso dispiacere di quest'ultimo.

La mia inquietudine si tramutò in terrore, e potevo solo sperare che Blaine avesse ragione sul fatto che Mewtwo mi avrebbe lasciato in pace.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 20: L'ultima Medaglia

Spoiler

 

Dopo la vittoria contro Blaine ora mi restava solo un'ultima medaglia da vincere per poter accedere alla Lega Pokémon.

Estelle, la nostra Pidgeot di famiglia, mi trasportò verso Smeraldopoli, dove avrei affrontato l'ultima sfida in palestra.

Nella mia testa riecheggiò ancora il terrore sperimentato durante la possessione di Mewtwo, e sperai con tutto me stesso che Blaine avesse ragione sul fatto che io fossi stato solo la pedina di quel momento, senza ripercussioni future per me. 

Una volta giunto alla meta ebbi un'intuizione che forse collegava tutti i puntini sui piani del team Rocket.

Giovanni aveva finanziato l'esperimento che creò Mewtwo, e dai diari già sapevo che voleva servirsi del suo potere per i suoi scopi.

Tuttavia il clone si rivelò fin troppo potente per essere controllato, ed ecco che entrava in scena la master ball creata dalla Silph.

Mio padre mi disse che quella ball era infallibile su qualunque pokémon, perciò Giovanni era ben consapevole che Mewtwo non si sarebbe piegato e quindi intendeva costringerlo catturandolo.

Il mio discorso tutto sommato tornava, ma non era il momento di concentrarsi su quello.

Mi diressi senza perdere tempo alla palestra, e lì appresi con piacere che il capopalestra era tornato.

Una volta dentro la struttura, le luci illuminarono improvvisamente tutta l'arena, e notai dei pannelli con alcune frecce direzionali.

Vidi svariati allenatori posizionati al termine dei pannelli direzionali, e sul fondo dell'immensa struttura si trovava una porta che mi avrebbe condotto al detentore della medaglia.

Cominciai questa folle corsa verso la battaglia finale, e nel mentre sconfissi grazie a Vaporeon i numerosi ostacoli che mi si pararono davanti, poiché la palestra aveva la specializzazione nel tipo terra.

Dopo aver varcato la porta sul fondo della stanza coi pannelli a forma di freccia, mi trovai nella vera arena, che avrebbe ospitato la mia ultima sfida.

Un immenso campo sabbioso, senza grandi particolarità, ma tanto grande da mettere in soggezione.

<<Dunque eccoti qui alla fine, sapevo ce l'avresti fatta, dopotutto sei in gamba>> riconobbi subito quella voce, alzai la testa e vidi lui... Giovanni, con il suo solito ghigno..

Ero scioccato, dunque era lui l'ultimo capopalestra, ma quel farabutto si comportò come se niente fosse scendendo dalle scale per arrivare davanti a me.

<<Mi hai messo i bastoni fra le ruote fin troppo a lungo, oggi sfrutterò il mio ruolo istituzionale di capopalestra per toglierti di mezzo una volta per tutte.>> il suo tono era estremamente agguerrito, qualcosa mi suggeriva che sarebbe stato uno scontro senza esclusione di colpi. 

<<Puoi giurarci che lo sarà, non la passerai liscia per tutto quello che hai fatto, ho giurato che ti avrei fermato ed oggi manterrò quella promessa.>> 

La sfida cominciò con lui che schierò un Dugtrio, mentre io andai subito con Umbreon.

L'avversario si muoveva solo sotto terra e perciò dovevo stare attento, oltretutto quel campo sabbioso riduceva la mobilità, per cui dissi al mio pokémon di saltare sulle piccole rocce in mezzo alla sabbia in modo da avere una superficie solida da cui poi lanciare degli attacchi.

Il nemico stava usando fossa, per cui la piccola roccia su cui il mio alleato poggiava sarebbe potuta crollare da un momento all'altro.

Chiesi al mio compagno di seguire i lievi spostamenti del terreno per scovare il nemico ed Umbreon ci riuscì.

Quando Dugtrio sbucò il mio pokémon lo colpì con neropulsar e lo stordì a sufficienza, in modo da usare anche un morso per metterlo fuori gioco.

Giovanni osservò la scena compiaciuto, come se nulla fosse accaduto.

Il suo secondo alleato fu un Rhydon, il suo Rhyhorn a quanto pare si era evoluto dal nostro ultimo scontro.

Io decisi di ritirare Umbreon e misi in campo Vaporeon, dovevo giocare molto con le sostituzioni avendo a disposizione solo tre pokémon, Jolteon infatti era inutilizzabile in questa lotta poiché i suoi attacchi elettrici erano inefficaci sui tipi terra.

L'avversario esordì con un potentissimo attacco cadutamassi e prese a lanciare alcune rocce presenti sul campo, niente di impegnativo per Vaporeon, che grazie alla sua agilità avrebbe potuto facilmente evitare la mossa.

Notai subito però che il suo obiettivo non era colpirmi, ma cercare di disseminare l'intera arena di massi in modo da rendermi difficoltoso il movimento.

Ebbi un deja vu della strategia impiegata contro Blaine, e mi venne un senso di nausea a pensare che Giovanni avesse pensato nel mio stesso modo.

Era sicuramente riuscito nel suo intento, poiché l'arena era ora stracolma di rocce che mi avrebbero seriamente ostacolato nei movimenti. 

Ora toccava a me colpire e chiesi al mio amico di usare pistolacqua per proiettarsi verso l'alto e assaltarlo dal cielo, ma Giovanni aveva previsto la mia mossa e chiese al suo pokémon di usare pietrataglio per colpire in volo Vaporeon.

Il nemico prese una delle rocce sul terreno e la scagliò in aria a grandissima velocità con precisione incredibile, io chiesi al mio pokémon di frantumarla con pistolacqua ma egli non ci riuscii.

L'impatto fece precipitare il mio compagno rovinosamente al suolo, non era finito ko ma aveva subito parecchi danni e il nemico si era anche premurato di piantare due grosse pietre a terra, in modo da usarle come scudi, il che rese impossibile un'offensiva diretta.

Osservai la sabbia e compresi che avrei potuto inumidirla ai piedi del grosso avversario, così da crearmi una finestra di azione.

Vaporeon lanciò un getto d'acqua sulla sabbia ai piedi dell'avversario, e questo sembrò tentennare, perciò mi lanciai all'assalto nello stesso modo di prima.

Il mio compagno si proiettò in aria e prese la mira per poi sferrare un potentissimo pistolacqua, approfittando del fatto che Rhydon fosse più concentrato a liberarsi dalla sabbia bagnata, e stavolta il mio colpo lo centrò in pieno, scagliandolo con violenza contro un masso situato alle sue spalle che si frantumò a causa della mole del nemico.

Bastò un singolo attacco ben piazzato per mettere fuori uso il secondo alleato del capopalestra, dopotutto aveva una debolezza estrema all'acqua.

Giovanni di nuovo osservò tutto sorridendo, perché sorrideva? Ero in netto vantaggio ed a quel punto pensai che si stesse trattenendo per qualche motivo.

Forse i primi due pokémon servivano solo per stancare i miei e la strategia stava riuscendo, Vaporeon dopo il colpo subito e la fatica data dall'aver usato i suoi attacchi era sul punto di cedere.

Schierò dunque il suo terzo compagno, quella vecchia conoscenza di Nidoqueen.

L'avversario esordì con un velenospina che mancò il mio pokémon, non era altro che un diversivo per usare il suo vero attacco ossia velenoshock.

Un poderoso pugno intriso di veleno mise fuori gioco il mio primo alleato.

Mandai in campo Flareon e la situazione non era delle migliori, poiché il mio amico era debole alle mosse di tipo terra, anche se non al punto da essere inutilizzabile come Jolteon.

Giovanni non perse tempo ordinando a Nidoqueen di usare terremoto, ed il terreno cominciò a tremare perciò dissi al mio pokémon di saltare su una roccia, ma era una strategia temporanea.

Il forte sisma stava già facendo crollare alcune rocce, ed anche quella su cui mi ero appoggiato cominciava a venire inghiottita dalla sabbia, dovevo inventarmi qualcosa e in fretta.

Ordinai al mio partner di usare un comete per disturbare la visuale avversaria e la strategia funzionò, poi gli chiesi di saltare e mentre era a mezz'aria comandai un turbofuoco.

Il mio alleato mi sorprese usando invece lanciafiamme.

Una mossa del genere faceva comodo in questa situazione, ma non spaventò affatto Nidoqueen che, incrociando le braccia davanti a sé, si fece scudo riducendo notevolmente i danni subiti.

Io insegnai permanentemente la mossa a Flareon, sovrascrivendo l'ormai superfluo comete.

<<Sei davvero bravo ragazzo, ma stavolta non sarà così facile come alla Silph>> parole verissime le sue, poiché questa lotta si stava rivelando ben più complessa del previsto.

Il nemico riprese con un pietrataglio, e così generò intorno a sé delle pietre affilatissime, che poi sradicò dal terreno e lanciò contro il mio compagno.

A quel punto dopo aver schivato il colpo ebbi l'idea folle di attaccare direttamente Nidoqueen, perciò dopo ordinai al mio amico di usare riduttore per guadagnare velocità e scagliarsi sul nemico.

Il coriaceo avversario non si scompose e incassò pienamente il mio riduttore, per poi replicare con il suo velenoshock ,che scaraventò in alto il mio pokémon con un violento montante.

Il mio partner si riprese abbastanza in fretta dalla botta e, mentre era a mezz'aria, gli ordinai di usare lanciafiamme puntando alla testa di Nidoqueen.

Avevo di fronte un nemico molto coriaceo, perciò ebbi l'idea di concentrarmi sulla testa, l'unico punto che probabilmente era sensibile.

La mia intuizione si rivelò corretta ed il mio attacco mise in ginocchio l'avversario, che fu poi steso definitivamente da un riduttore del mio amico, usato dopo aver sfruttato una roccia come trampolino per darsi più potenza.

Questo evento tolse il sorriso dal volto di Giovanni, questa non se l'aspettava davvero ed ora era ancora più vicino alla sconfitta.

Non era ancora il momento di cantar vittoria, poiché sentivo che il bello doveva ancora arrivare.

Schierò il suo quarto pokémon ossia un Nidoking, anche il suo Nidorino si era evoluto dall'ultima nostra lotta.

Di bene in meglio, io ritirai Flareon e schierai nuovamente Umbreon per permettere al mio tipo fuoco di riprendere il fiato.

La battaglia si preannunciava ardua, poiché immaginavo che il nemico disponesse di un parco mosse simile a Nidoqueen, e ciò non era positivo.

Fui smentito visto che il nemico usò un fulmine, non sapevo nemmeno potesse imparare quella mossa.

Il mio pokémon lo schivò a malapena, la sorpresa lo aveva fatto reagire più lentamente.

Era il momento di contrattaccare, anche se non sapevo come, la strategia usata precedentemente non avrebbe funzionato di nuovo e quindi dovevo elaborarne una nuova.

<<Che ti succede ragazzo? Ti vedo un po' in difficoltà>> Giovanni si mise a schernirmi, era ovvio che volesse far diminuire la mia già bassa concentrazione provocandomi.

Non raccolsi alcuna provocazione da parte sua e ripresi a pensare.

Data la robustezza del nemico potevo tentare di sfruttare il fattore confusione, ammesso di riuscire ad avvicinarmi abbastanza da farlo, quindi chiesi al mio amico di usare un doppioteam.

Giovanni non ne fu affatto sorpreso e infatti chiese al suo compagno di usare terremoto, il sisma che ne scaturì fu molto più violento di quello precedente ed eliminò in un istante tutte le copie illusorie del mio pokémon.

Umbreon subì notevoli danni dall'attacco, ed anche la palestra stessa cominciò a subire dei danni, le vetrate cominciarono ad infrangersi una dopo l'altra a causa delle vibrazioni e anche alcuni riflettori cominciarono a crollare.

La palestra ora era per metà nel buio, ed ebbi l'idea di sfruttare proprio questo fattore a mio vantaggio.

Il boss dei Rocket mi aveva inconsapevolmente fornito una strategia nuova di zecca, ed io mi riproposi di sfruttarla al massimo per portarmi a casa la vittoria. Umbreon era a suo agio nelle tenebre, per cui gli ordinai di usare nuovamente doppioteam.

Ero consapevole di quanto fosse rischioso usare di nuovo la stessa mossa di prima, poiché il mio nemico avrebbe potuto nuovamente usare terremoto, ma cercai di sfruttare le copie in modo diverso stavolta.

Sia Nidoking che Giovanni cercarono di individuare l'originale fra i cloni illusori, l'oscurità che si era abbattuta sulla palestra mise il capopalestra più sulla difensiva.

Forse non voleva usare di nuovo terremoto con questa scarsa visibilità, temendo di poter rimanere in qualche modo coinvolto nella sua stessa offensiva.

Gli Umbreon illusori cominciarono a sbucare fuori dall'oscurità e ad avventarsi sul nemico, quest'ultimo non perse tempo e li abbatté con grande rapidità, ma proprio mentre lo faceva un poderoso neropulsar sbucò da un angolo buio della palestra.

Il mio poderoso attacco colpì in pieno l'avversario, schiantandolo contro una roccia e poi in velocità Umbreon colpì di nuovo con un attacco morso.

I denti del mio partner affondarono con fatica nella coriacea carne dell'opponente, ma inflissero un buon numero di danni.

Approfittando della vicinanza ordinai al mio compagno di usare anche stordiraggio e così riuscii a confondere il bersaglio.

Lo stato confusionale di Nidoking non gli impedì di usare velenoshock, e con un poderoso pugno il mio pokémon fu schiantato contro numerose rocce in sequenza. Umbreon aveva subito parecchi danni e gli restavano poche forze, quindi gli ordinai di usare neropulsar ed il capopalestra ordinò a sua volta un attacco fulmine. Anche stavolta il nemico riuscì ad attaccare nonostante la confusione, e i due attacchi colpirono in pieno entrambi i nostri alleati, che caddero a terra esausti nello stesso momento.

Pensai di aver vinto, avevo battuto quattro alleati dell'avversario e a me restavano due pokémon, ma Giovanni si mise a ridere fragorosamente.

<<Credevi che fosse finita qui ragazzino? Mi spiace deluderti, ma hai ancora un avversario da battere>> incredibile, fui scoraggiato dalle parole del boss dei Rocket, ma avevo ancora Flareon dalla mia parte e perciò lo rischierai in campo.

Lui mi guardò con sguardo compiaciuto e schierò Steelix, altra creatura a me sconosciuta, chel'avversario mi disse essere l'evoluzione di Onix.

La situazione per me non era delle migliori, poiché il mio partner era ancora provato dallo scontro precedente, mentre il suo era fresco come una rosa.

Non solo, dovevo anche considerare che se avessi perso il mio tipo fuoco avrei praticamente perso l'incontro, poiché Jolteon non avrebbe mai potuto abbattere un tipo terra.

Ora dovevo restare concentrato sulla lotta, mentre pensavo a come abbattere quel colosso.

Il nemico attaccò per primo con frana, e prese a lanciare violentemente le poche rocce rimaste sul campo con rapidi colpi di coda.

Il mio amico le schivò con relativa facilità, ma la struttura fu colpita nuovamente, ed i muri iniziarono a crollare dopo la collisione con le rocce lanciate.

Flareon cercò l'approccio a distanza approfittando della lentezza nemica, ed utilizzò un turbofuoco giusto per non sprecarsi subito in attacchi potenti e faticosi, la serpe metallica invece mi sorprese schivando con facilità disarmante il mio attacco e rifugiandosi sottoterra.

Nonostante l'enorme mole né io né il mio compagno riuscimmo a vedere i movimenti della terra per capire dove fosse il nemico, e fu allora che Steelix sbucò proprio sotto Flareon centrandolo in pieno e facendogli parecchio male.

Pensai di non avere più speranze ormai, un attacco terra su un tipo fuoco non lasciava scampo.

Il mio partner si voltò verso di me con sguardo preoccupato, sembrava comunicarmi che ormai non ce la faceva più ed io gli dissi che non importava come sarebbe andata, ero comunque fiero di lui.

Giovanni osservò la scena con sguardo quasi disgustato, come se avere un rapporto d'amicizia con i pokémon fosse una cosa deplorevole.

Non sopportavo il suo vedere quelle creature come semplici strumenti, e come me non lo sopportavano nemmeno i miei alleati.

Il malvagio allenatore commise il suo errore più fatale nel denigrare il mio rapporto con i miei amici, poiché quell'atteggiamento di sdegno fece infuriare Flareon.

Quest'ultimo fu quasi rinvigorito dalla rabbia che provava verso il capopalestra, e si voltò nuovamente verso di me per farmi capire di essere in attesa di ordini.

Ero sorpreso dal suo spirito combattivo, e mi apprestai ad elaborare l'assalto finale.

Probabilmente avevo a disposizione un attacco o poco più, il mio partner era pur sempre stremato.

Vedendo una roccia ancora intatta ai piedi di Steelix io pensai fosse ottima come trampolino, perciò chiesi al mio compagno l'ultimo grande sforzo di usare riduttore per proiettarsi in aria usando quella sporgenza.

Il mio amico eseguì gli ordini e con gran vigore caricò la roccia, così in fretta che il nemico non ebbe il tempo di reagire e finì quasi ad altezza soffitto. Dall'alto gli chiesi di usare l'ultimo attacco lanciafiamme, e con ogni briciolo di energia residua sferrò un poderoso lanciafiamme a cui Steelix controbattè con cannonflash.

Il getto di luce della serpe metallica e il fuoco di Flareon si scontrarono per alcuni secondi, era un confronto alla pari.

Il mio compagno raccolse fino all'ultima briciola di forza per pompare le sue fiamme, ed alla fine vinse il confronto colpendo Steelix alla testa e facendolo sbilanciare verso il suolo.

Nel polverone che scaturì dalla collisione dei due colpi non vidi precipitare Flareon, che probabilmente si era schiantato a terra senza alcun tipo di appoggio finendo ko.

Il polverone aveva reso impossibile vedere se Steelix si fosse accasciato prima che il mio pokémon toccasse terra, ma a sorpresa fu Giovanni a sciogliere i miei dubbi consegnandomi la medaglia terra e la mt terremoto.

<<E' stato il mio pokémon ad accasciarsi per primo, l'attimo prima che il tuo toccasse terra e finisse ko a sua volta, eccoti la medaglia>> rimasi sconcertato da quell'inaspettata dimostrazione di sportività e presi la mia ricompensa, per poi correre immediatamente a soccorrere il mio focoso compagno precipitato rovinosamente.

Mi congratulai con lui per la vittoria che mi aveva regalato, e lo richiamai nella ball con l'intenzione di curarlo al centro medico assieme al resto della squadra.

<<Non pensare che finisca qui moccioso, il team Rocket è ancora intatto, ma mi sono reso conto che devo riorganizzarlo se voglio evitare che un impiastro come te mi rovini i piani>> il momento di sportività di Giovanni durò poco, ed in un secondo era tornato il malvagio boss che avevo osteggiato fino a quel momento.

<<Non pensare di scappare, ti farò arrestare ora che ne ho la possibilità>> replicai io.

<<Non disturbarti, sarò svanito prima che la polizia arrivi, ma non è il nostro ultimo incontro te l'assicuro>> dopo quelle parole fui messo al tappeto da un colpo alla testa, mentre mi accasciai vidi di nuovo quel malefico ghigno sulla bocca del mio nemico.

Ripresi i sensi poco dopo e notai che Giovanni era sparito, avevo perso un'occasione preziosa per fermarlo, ma di certo prima o poi quel criminale avrebbe pagato per i suoi crimini.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 21: Le fasi preliminari della Lega Pokémon

Spoiler

 

La mia vittoria su Giovanni mi aveva portato alla conquista dell'ottava e ultima medaglia, perciò ora avevo diritto ad entrare alla Lega Pokémon.

Un senso di amarezza si mescolava alla mia gioia, non avevo fermato del tutto Giovanni e desideravo fermare quella mina vagante di Mewtwo.

Dopo essere stato posseduto mentalmente da lui, avevo potuto capire fino a che punto era malvagio quell'essere, ed in più avevo il terrore che quanto successo all'Isola Cannella potesse avvenire di nuovo. 

Con Estelle, la Pidgeot di famiglia, volai all'altopiano blu, dove avrei ottenuto l'accesso al torneo della lega pokémon.

Due uomini mi chiesero di mostrar loro le medaglie e fu con enorme piacere che aprii la mia giacca, per mostrarle tutte quante.

Senza indugi mi diedero il benvenuto alla Lega e mi augurarono buona fortuna.

Percorsi un lungo tunnel che sbucò proprio sugli spalti dell'arena in cui si sarebbero tenuti gli incontri, era enorme e l'emozione pervadeva tutto il mio corpo.

C'erano un sacco di persone che tifavano vivacemente, avevo quasi timore di affrontare delle sfide davanti ad un pubblico tanto vasto, ma da un lato l'eccitazione era soverchiante.

Dopo la verifica delle medaglie avrebbero provveduto alla registrazione dei miei dati come contendente alla lega.

Passò un'ora circa, quando il grosso tabellone che svettava sull'arena mostrò la mia faccia contrapposta a quella di Julian, il mio amico.

<<Ma che?>> non feci in tempo a dire altro che alle mie spalle apparve una mia conoscenza.

 <<Sei sorpreso eh Kevin? Non te l'aspettavi che saremmo stati avversari anche su questo grande palco, stavolta vedrò di avere la rivincita per le mie precedenti sconfitte. Vado a finire di sbrigare le questioni burocratiche, ci si vede dopo amico>> non ebbi nemmeno il tempo di aprire bocca che lui era già svanito.

Se lui era qui, allora anche Cedric e Fiamma erano da qualche parte lì intorno, anche se avevamo fatto tutti quanti il nostro percorso eravamo sempre arrivati ai traguardi importanti tutti insieme.

Trovai quasi ironico il fatto che probabilmente avrei dovuto lottare contro ognuno di loro per arrivare al titolo di Campione.

Ora fremevo dall'impazienza come i miei pokémon, sentivo le pokéball vibrare alla mia cintura e non vedevo l'ora di iniziare.

Umbreon accanto a me era particolarmente emozionato, potevo leggere nel suo cuore e sentire quello che provava.

Dopo altri 10 minuti finalmente fui chiamato per la sfida, e scesi i gradini arrivando all'arena dove il mio amico mi attendeva con il sorriso.

Ci fu brevemente illustrato il regolamento e poi la sfida cominciò, con lui che schierò un Pidgeot mentre io scelsi Jolteon.

L'avversario esordì con un attacco raffica che generò un vento molto potente, forte abbastanza da ricoprire l'intera arena e gli spalti, ma il mio compagno si era ancorato al terreno con le unghie su mio ordine.

Quella raffica fu di una potenza mostruosa, tanto che persino io e Julian dovemmo assicurarci di non venire sbalzati via.

Io passai al contrattacco con un fulmine, sfruttando il vantaggio di tipo, che avrebbe fatto parecchio male se avesse colpito il nemico.

Non avevo però considerato un elemento, ossia l'enorme velocità di PIdgeot, che schivò tutti i miei attacchi senza problemi riuscendo persino a sferrare un attacco d'ala che per fortuna non fece molti danni al mio pokémon.

Dovevo trovare un modo di ridurre la velocità dell'avversario, ma visto che il suo ambiente era il cielo, la cosa non era molto facile.

Decisi quindi di guadagnare tempo con un doppioteam, cercando di sfruttare gli attimi di distrazione dell'avversario a mio favore ma Julian, con sorriso beffardo, disse al suo pokemon di usare raffica in modo da spazzare via tutte le copie in un solo istante.

Io ghignai, poiché il mio amico d'infanzia aveva fatto esattamente ciò che volevo.

Nell'istante in cui il nemico attaccò con il vento io replicai subito con il fulmine, in quel modo sfruttando le correnti d'aria a mio favore, avrei dovuto raggiungere il nemico, approfittando anche del fatto che il nemico fosse impegnato in un attacco per poter schivare la mia offensiva.

Così il Pidgeot avversario fu colpito violentemente dalla scarica elettrica, e precipitò esausto al suolo. 

<<Non mi aspettavo niente di meno da te amico mio, ma la sfida è appena iniziata>> disse Julian con una voce estremamente sicura. 

Lui mandò in campo il suo secondo pokémon ossia Lapras, una scelta che mi lasciò interdetto poiché la creatura acquatica non avrebbe potuto lottare efficacemente sulla terraferma. 

Non feci nemmeno in tempo a terminare il mio pensiero che l'arena si aprì sotto i nostri piedi, svelando un'enorme vasca d'acqua in cui il pokémon entrò.

Ero stupefatto da questa cosa, mentre il mio amico evidentemente ne era già al corrente per fare quella scelta.

Io decisi di tenere Jolteon, nuovamente avvantaggiato sul nemico.

L'avversario esordì con un geloscheggia e, dopo aver materializzato delle schegge congelate, le lanciò con rapidità incredibile contro il mio alleato, che non ebbe modo di schivarle.

Avevamo subito un buon danno, ma io ordinai al mio amico di usare fulmine, sfruttando il fatto che l'acqua conduce l'elettricità.

Come previsto il mio colpo fece molto male a Lapras, e sul volto di Julian si materializzò un'espressione che sembrava voler comunicare biasimo verso se stesso, per aver schierato quel pokémon nel momento sbagliato.

Il nemico non finì al tappeto e quindi si scagliò violentemente contro di me, uscendo dall'acqua con un corposcontro che colse di sorpresa me e il mio amico .

L'offensiva nemica fece parecchio male, al punto da paralizzare anche il mio compagno.

Questa svolta non l'avevo prevista e il volto di Julian si illuminò di nuovo, con un sorriso che tradiva una nuova speranza.

Lapras seguitò poi a richiamare la pioggia con pioggiadanza, e delle nubi oscurarono il cielo azzurro.

Ora la sfida era sotto la pioggia e la paralisi del mio amico non ci voleva, in questo modo correvo il rischio di non poter attaccare a causa dell'insidioso status.

Il nemico ne approfittò per usare un idropulsar, scagliando degli anelli d'acqua a velocità incredibile sul mio pokémon, la cui velocità era limitata dal suo status e ciò lo portò infatti ad essere colpito.

Julian stava facendo sfoggio di mosse che avevo solo sentito di nome, mi chiedevo dove potesse averle apprese, ma non era il momento di pensare a quello.

Jolteon era gravemente danneggiato, ma si infuriò talmente tanto da lanciare una potentissima scarica elettrica tra le nubi, che poi ripiombò con ancora più violenza sull'avversario mettendolo ko.

Sia io che il mio vecchio amico eravamo sconcertati, quella era la mossa tuono e Jolteon l'aveva appena appresa.

Io non esitai un attimo a fargliela apprendere al posto di doppioteam, sebbene fossi conscio del fatto di stare insegnando al mio compagno una mossa non proprio infallibile.

Lo sforzo però mise ko il mio partner e quindi lo ritirai congratulandomi con lui, chiamando invece Vaporeon mentre l'avversario schierò un Venomoth.

Il nemico esordì utilizzando un attacco sonnifero, che Vaporeon riuscì ad evitare tuffandosi in acqua, era una delle poche volte in cui il mio partner poteva combattere nel suo ambiente naturale.

Ero sicuro che avrebbe fatto un lavoro egregio sia contro Venomoth che contro Charizard, il probabile ultimo alleato del mio amico.

Dal tabellone infatti avevo notato 4 pokeball dal suo lato, perciò ero sicuro che avesse solo un altro pokémon dopo quello attuale, e non poteva essere altro che il suo fedele starter.

Approfittando del fatto che combatteva nel suo ambiente chiesi al mio amico di usare scudo acido, e così sotto gli occhi increduli della folla scomparve quasi come se si fosse sciolto nell'acqua.

Sia Julian che il suo partner guardarono ogni singolo centimetro d'acqua nella speranza di scorgere qualche movimento o vibrazione, così da segnalare la posizione del mio compagno, ma senza successo.

La mossa di Vaporeon infatti non lo aveva solo celato agli occhi nemici, lui era diventato tutt'uno con l'acqua.

All'improvviso si sollevò dalla vasca un'onda gigantesca, e tutta la folla guardò la scena con il terrore che l'intero stadio venisse sommerso.

L'onda travolse in pieno il nemico, che cercò invano di volare abbastanza in alto da evitare la possente massa d'acqua.

Julian era ancora confuso da quanto successo, come tutto il pubblico, ma io corsi in loro soccorso dicendo a tutti i presenti che si trattava della mossa surf del mio Vaporeon.

Fino ad allora non avevo ancora avuto modo di usarla, poiché non mi era capitato di lottare in acqua da che il mio amico l'aveva appresa.

Ero strabiliato dalla sua potenza, alla lega una mossa del genere sarebbe stata molto preziosa.

L'avversario non era ancora esausto, quando dalla vasca riemerse Vaporeon, che tentò di usare un altro attacco sul nemico, venendo però colpito dal ventargenteo di un Venomoth ancora in buona forma.

L'opponente sfruttò poi l'occasione per usare velenpolvere sul mio pokémon, che andò a segno avvelenando il mio compagno. 

Quest'ultimo non demordette e infatti scagliò dalla bocca un getto d'acqua molto più forte di quello di pistolacqua, e compresi quindi che aveva imparato idropompa.

Ero stupefatto che ben due dei miei pokémon avessero imparato nuove e potentissime mosse proprio in un momento di difficoltà.

Io eliminai con grande rischio il pistolacqua per far spazio alla nuova mossa.

L'attacco mise ko l'avversario ed ora arrivava l'ultimo compagno del mio sfidante, il più forte.

<<Lo sapevo che sarebbe stata una sfida difficile Kevin, sei un allenatore formidabile, ma io non mi rassegno facilmente>> ed ecco che sul campo apparve Charizard.

Decisi di ritirare Vaporeon per schierare Umbreon, visto l'avvelenamento non avrebbe fatto un gran match pur con il vantaggio di tipo.

L'avversario si avventò a gran velocità sul mio pokémon con un dragartigli, ed io decisi di confondergli le idee.

Perciò utilizzai doppioteam proprio pochi istanti prima che il colpo raggiungesse il mio amico, e l'avversario finì per colpire una copia.

Poi il mio partner assaltò il nemico con un neropulsar, scagliato in contemporanea anche da tutti i suoi cloni illusori.

Charizard incassò bene il colpo multiplo, e reagì immediatamente con un lanciafiamme molto rapido, che spazzò via ogni copia e colpì anche il mio compagno infliggendogli danni consistenti.

La reattività del mio nemico mi aveva sorpreso, perciò pensai di applicare la strategia della confusione in modo da finire in fretta la battaglia. 

L'avversario tentò di nuovo un assalto fisico, e stavolta chiesi ad Umbreon di non reagire, con il pubblico e Julian confusi da questa scelta.

Le mie intenzioni si palesarono presto quando il nemico fu vicino abbastanza da subire lo stordiraggio del mio pokémon, gli avevo ordinato di usarlo all'ultimo secondo proprio per non dare al mio opponente alcuna possibilità di schivata.

Approfittando della confusione di Charizard ordinai al mio partner di saltare in groppa alla creatura alata, che spiegò le ali verso il cielo preso dal panico derivato dal suo stato confusionale.

Erano ormai ad un'altezza tale da rendere difficile scorgere i due sfidanti, ma io gridai al mio compagno di usare un morso e quest'ultimo eseguii, mordendo il nemico proprio al collo per farlo poi precipitare rovinosamente al suolo.

Lo scontro era terminato, ed io avevo guadagnato la mia prima vittoria alla lega.

Io e Julian ci abbracciammo, scanditi dalla folla che ci applaudiva fragorosamente.

<<Sapevo di non poterti battere, sono arrivato qui quasi per miracolo, però questa esperienza mi è servita per capire che le lotte non fanno per me>> le parole del mio amico mi lasciarono di stucco.

<<Ma no non dire così, sei un bravo allenatore, e poi i più grandi maestri nell'arte della battaglia non sono mica nati imparati>> pensavo davvero ciò che stavo dicendo, la lotta era un'arte che andava affinata con il tempo, anche io ero diventato bravino partendo praticamente da zero come tutti. 

<<Hai ragione, ma ho capito di apprezzare molto di più l'allevamento dei pokémon mentre viaggiavo, perciò mi dedicherò a quello. Buona fortuna amico mio, che tu possa trionfare su tutti e diventare Campione. Lungo la strada potresti imbatterti anche in Cedric e Fiamma, non avrai mica pensato che fossi arrivato qui solo io? Comunque farò il tipo per te dagli spalti.>> dopo un primo momento di apparente sconforto ora a Julian era tornato il sorriso, ed io ne ero felicissimo.  

<<Non mi aspettavo di meno da loro, mi sa che me la dovrò vedere anche con quei due. Ti ringrazio infinitamente del sostegno che mi darai da ora in poi, e i miei migliori auguri per il tuo futuro amico mio>> quelle ultime parole d'affetto da parte mia furono coronate da un abbraccio.

Dopo la mia vittoria ero passato al secondo turno, e sul tabellone stava per apparire il nome del mio prossimo sfidante.

Pochi secondi e con mia sorpresa scoprii che si trattava di Fiamma, la mia vecchia amica.

Avrei dovuto riposarmi bene per la prossima sfida ed era ciò che intendevo fare, avevo mosso il primo passo verso il  ruolo di Campione, ma la strada era ancora lunga.

 

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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