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[Kyouko] Akamatsu's adventures [Capitolo 2/--]


Skadi

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E nulla (?)

Questa è una ff su danganronpa in cui i personaggi presi in modo completamente casuale dalle varie stagioni diventano allenatori, non ci sono riferimenti alla trama degli anime/videogiochi, se non i personaggi (spoiler free)

 

Qui trovate il posto per i commenti (?)

 

PROLOGO

Era stata questione di pochi istanti; tutto ciò che circondava la ragazza; il pianoforte, i grandi armadi, le spoglie pareti e il tavolino con gli spartiti, era diventato scuro e indefinito, per poi scomparire... Lei confusa aveva tentato di muoversi, ma una forte corrente l'aveva spinta verso il basso, dove fino a qualche secondo prima si trovava il vecchio pavimento nero, ingrigito dalla polvere.

Ormai erano passati anni dai tragici avvenimenti del killing game, dei quali non poteva avere memoria... non sapeva nemmeno se era ancora in vita... 

Risucchiata dalla corrente, smise di muoversi, capendo che le era inutile e chiuse gli occhi, svenendo poco dopo.

Ci mise pochi minuti a riprendersi, e quando si svegliò capì subito di essere in un luogo, o forse una dimensione, a cui era estranea: era finita in una foresta di bassi arbusti, dalle foglie ingrigite, quasi come se fossero prive di vita... Il suolo sotto, sotto il suo corpo, era congelato, non si vedeva traccia di un filo d'erba.

La giovane cercò di alzarsi, ma i muscoli, dolenti, opposero resistenza, appoggiò quindi le spalle alla corteccia umida di un albero e cadde.

Sentì qualcosa muoversi alle sue spalle, e, nonostante il dolore, tentò di muovere la testa e vide un felino simile ad un piccolo gatto, il corpo della creatura era tozzo, rosa nella parte superiore e panna nel resto del corpo. Aveva la testa molto grossa, se paragonata al resto del corpo, il suo volto era simile ad una mezzaluna color crema e su di esso erano posate delle orecchie viola. La sua coda era sottile e terminava con un batuffolo di pelo rosa, dal quale uscivano tre peli più lunghi.

La ragazza guardò la creatura, spaventata...Il bizzarro animale non sembrava preoccupato, si diresse anzi verso di lei, sfiorandole con la soffice coda la mano sinistra. La ragazza tentò ancora una volta di muoversi, per poter accarezzare la creatura, ma il dolore si fece sentire ancora una volta, riuscì solo a bisbigliare qualche parola, con un filo di voce:

"I-io, sono K-kaede Akamatsu... p-piacere di conoscerti, esserino."

Poi, stremata, si addormentò. Il tozzo felino si rannicchiò accanto a lei, facendo le fusa.

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CAPITOLO 1

 

"Finalmente! Una zona abitata!" pensò Kaede, entusiasta, cominciando a correre. Voleva informazioni, ne aveva bisogno.

Al suo seguito c'era il felino, al quale aveva dato il nome di Silky.

Oramai camminavano da ore; aveva passato qualche giorno nella foresta a causa del dolore che la tormentava, e, nonostante tutte le ore di riposo, ogni tanto le ferite, causate dal violento impatto col suolo, tornavano a sanguinare. Durante quelle giornate la piccola creatura pareva essersi affezionata a lei. La giovane le aveva parlato spesso, le aveva espresso tutte le sue preoccupazioni e le aveva confidato il suo forte e costante timore di non riuscire a tornare nel posto da cui proveniva, e del quale non aveva memoria. Non appena i dolori si erano fatti meno intensi aveva cominciato ad accarezzarla. Varie volte Silky era andata alla ricerca di cibo, che condivideva con Kaede.

La ragazza era rimasta stupita dalle bacche che il gattino le aveva portato: forme e colori le rendevano simili ad alcuni frutti che conosceva, ma sapori e odori erano spesso differenti.

Erano partite appena Kaede era stata in grado di muovere qualche passo: inizialmente costrette a fare molte pause, poiché la giovane non era ancora in forma, non ci avevano messo molto a prendere un buon ritmo. Durante le soste, il gattino si allontanava per poi tornare con bacche e simili, sempre di odore e forma differente; le aveva anche portato delle erbe, molto amare, ma dall'odore intenso, simile a quello delle spezie.

 

Un rumore improvviso distolse Kaede dai sui pensieri; si girò di scatto, e vide un'altra strana creatura. Aveva le fattezze di un piccolo rapace, con un becco a uncino e delle penne rigide. Le zampe erano rosa scuro, ed ognuna di queste era munita di tre artigli; le ali, di un colore rosso acceso, terminavano con delle penne rosate. La parte inferiore del corpo era beige.

L'uccello corse verso di loro con fare minaccioso: Kaede, terrorizzata, tentò di fuggire, ma si fermò appena vide che Silky si era precipitata contro l'avversario; le due creature, a pochi centimetri di distanza, si guardavano intensamente. Rimasero immobili a fissarsi per qualche interminabile secondo, poi la gattina cominciò a colpire con la coda l'altro, che tentava invece di ferire il felino con il becco. Quest'ultimo era apparentemente stremato, ma Kaede non poteva far altro che assistere, impotente.

Poi udì un rumore di passi: un ragazzo veniva nella sua direzione, accompagnato da un altro bizzarro esserino. Il giovane indossava un berretto nero, sotto il quale si notavano spuntare dei capelli corti e scuri. Aveva gli occhi grigi, delle ciglia femminili, e la sua pelle era estremamente pallida; indossava un'uniforme scolastica, chiusa da sette bottoni: cinque sulla parte sinistra e gli altri due verso destra. Come il resto dell'abbigliamento, pantaloni e scarpe erano nere. La creatura dal manto scuro che gli stava accanto aveva coda e orecchie molto lunghe e sottili; sulle sue cosce, sulla sua fronte e sulle sue spalle si trovavano delle ellissi gialle. Su orecchie e coda si notavano invece anelli del medesimo colore, mentre gli occhi scarlatti erano a mandorla.

Il ragazzo la fissò per qualche secondo, poi gridò:

<<Umbreon, usa Neropulsar su quello Sperow!>>

Silky, dopo aver sentito quelle parole, corse a nascondersi dietro alla ragazza, che prima di chiudere gli occhi ebbe solo il tempo di vedere un raggio nero colpire il rapace, il quale cadde a terra, esausto.

Dopo qualche secondo, Kaede riaprì gli occhi, poi si avvicinò al ragazzo che aveva salvato il suo gattino e lo ringraziò. Lui arrossì e rispose:

<<Dovresti stare più attenta, la tua Skitty non è ancora abbastanza forte>>

<<Skitty?>> Chiese la giovane, perplessa.

<<Oh, è il nome di quel Pokemon>>

Il ragazzo notò l'espressione confusa sul volto di Kaede e si affrettò a spiegare:

<<Insomma... Queste creature che ci circondano... Si chiamano così...Non lo sapevi?>>

<<Io... Non lo so, non ricordo nulla su di me.>>

La ragazza gli racconto brevemente la sua storia, da quando la corrente la aveva portata via, fino all'incontro con lo Spearow, mentre lui la guardava incredulo.

<<Mh... non so cosa ti sia successo, ma, se lo desideri, posso aiutarti a scoprirlo e farti da guida in questo posto. A proposito, non mi sono presentato... sono Shuichi Saihara, piacere di conoscerti>>

Le pareva di aver già sentito quel nome, ne era sicura, anche se non ricordava dove e quando.

<<Oh... giusto, Kaede Akamatsu>>

Gli occhi del ragazzo si illuminano:

<<Kaede? Sei davvero tu? Com'è possibile?>> esclamò.

Shuichi si avvicinò alla ragazza e le sfiorò timidamente il viso, sembrava confuso; quella che le stava davanti non era la giovane dagli occhi viola che egli ricordava... O almeno, riconoscerla, in quelle condizioni, gli sarebbe risultato impossibile: i suoi abiti erano laceri, sporchi di sangue e terriccio e i suoi capelli erano coperti dal fango, come buona parte del corpo.

Kaede arrossì e, guardandolo negli occhi, gli sussurrò:

<<Vorrei tanto potermi ricordare di te...>>

<<Tranquilla, non importa. Sembri stanca...Vuoi che ti accompagni nel luogo in cui vivo con Umbreon? Non è molto distante da qui>> le rispose lui, con un filo di voce.

<<Volentieri, ma... Ora dove siamo?>> gli chiese Kaede.

<<A Kalos, nel percorso 15; Se te la senti ora partiamo per Frescovilla, non sarebbe molto prudente rimanere qui a lungo>> Rispose Shuichi.

<<Va bene>> Disse Kaede, chiamando Silky, che stava giocando con la coda di Umbreon.

E i due si misero in marcia.

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Scusate il ritardo (?)

 

CAPITOLO 2

 

"Maledizione, ancora!" aveva pensato Kaede non appena aveva capito cosa le era successo.

La giovane aveva aperto pigramente gli occhi e si era resa conto di essere in una piccola stanza, arredata semplicemente con una libreria, un piccolo tavolo in legno e un paio di sedie: su una di esse si trovava Shuichi, che con Sliky e Umbreon sulle ginocchia, la fissava con aria preoccupata.

<<Kaede! Va tutto bene?>> aveva esclamato lui, notando che la ragazza si era svegliata.

<<Credo di sì. Dove siamo?>> 

<<Oh... beh... questo è casa mia...anche se è raro che mi capiti di rimanere qui a lungo, dato il mio lavoro di detective mi costringe a girare Kalos... Ti ho portata qui mentre dormivi, tu e la tua Skitty non avreste potuto continuare a camminare>>

"Ha fatto questo? Per me? da quando sono con lui mi sento più tranquilla... comunque... detective? Detective. Io... credo..." 

Un potente boato distolse Kaede dai suoi pensieri: la giovane aveva visto Shuichi precipitarsi alla porta del locale, ma ormai era troppo tardi.

Un ragazzo la aveva sbattuta con violenza, entrando nella stanza. 

<<Nishishi>> aveva sussurato il nuovo arrivato, che non si era accorto della presenza di Kaede, ancora sdraiata sul letto.

<<Maledizione, Kokichi!>> Aveva sbraitato allora Shuichi, guardando l'intruso con aria rassegnata.

Solo allora gli occhi della giovane avevano incrociato lo sguardo del nuovo arrivato: era piuttosto basso ed indossava un lungo mantello nero, sotto il quale si potevano intravedere una camicia bianca, strappata sull'orlo e chiusa da cinque bottoni di colori differenti. I pantaloni ,del medesimo colore, erano stretti da varie cinghie; la sua pelle era estremamente pallida, sul suo viso era stampata un'espressione innocente, i suoi grandi occhi viola erano gonfi di lacrime.

<<Shuichi io, non volevo... O forse sì... Sono un bugiardo, del resto... nishishi>> disse Kokichi, fingendo di piangere

<<Non è successo nulla, non preoccupatevi>> S'era intromessa Kaede, che aveva notato un'espressione nervosa e piena di ira sul volto del suo amico

<<Oh, lei chi è? non la ho mai vista da queste parti>> chiese il bizzarro individuo

 Ora pareva estremamente interessato alla ragazza e a Silky, la quale stava giocando con l'orlo del mantello di Kokichi

<<Lei è Kaede Akamtastu, la ho travata qualche giorno fa nel bosco, rimarrà qui per un po'.>> aveva tagliato corto Shuichi

<<È davvero bella, sei migliorato molto, Saihara!>> disse il ragazzo dai capelli viola, strizzando l'occhio destro.

La giovane lo aveva ringraziato per il complimento e aveva sorriso con dolcezza al suo amico, il quale, arrossendo, aveva provato a rispondere:

<<I-io... Maledizione! Non è come pensi!>> 

<<Nishishi... comunque non mi sono presentato... Sono Kokichi Oma, l'uomo a comando della famosa DICE, una setta che conta più di 10000 membri... o forse no... del resto sono un bugiardo...>> 

"Leader supremo, dunque? perché la cosa non mi è nuova? lo conoscevo?" Kaede aveva scosso la testa, non le importava tutto sommato, ora che Shuichi era con lei sapeva che nulla sarebbe potuto andare storto. Pur conoscendolo poco, sapeva di potersi fidare di quel ragazzo, che forse aveva incontrato in passato.

<<Akamatsu, va tutto bene? a cosa stai pensando?>> Ancora una volta Kokichi era riuscito a interrompere i suoi pensieri

<<Oh, a nulla, sono solo un po' stanca>>

<<Riposa ancora un po', non devi stancarti troppo>> le aveva detto Shuichi con dolcezza

<<Ha ragione, noi togliamo il disturbo, quando ti sarai ripresa avremo modo di conoscerci meglio, nishishi>> disse allora il ragazzo dai capelli viola, uscendo dalla stanza.

Saihara, invece, si era seduto sul letto in cui riposava Kaede: i due non avevano parlato per tutto il tempo, il giovane si era limitato ad accarezzarle i bei capelli biondi e a starle accanto fino a quando lei non si era addormentata. Allora il ragazzo si era alzato e, accompagnato da Umbreon, aveva raggiunto Kokichi nell'altro locale della piccola casa.

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