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Il magico mondo dei giochi di ruolo (D&D, Pathfinder, Vampiri e dintorni)


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A seguito di una piccola discussione in chat in cui ho visto che sul forum è presente qualche utente che gioca ai giochi di ruolo cartacei, ho pensato che potesse essere una buona idea aprire una discussione nel quale si parlasse di questa fantastica attività ludica che non solo permette di viaggiare con la fantasia favorendo l'inventiva, ma anche di trascorrere un'allegra serata in compagnia degli amici divertendosi insieme e socializzando, così da scambiarsi pareri sulla stessa, ai giochi ad essa afferente ai quali si è giocato o si è sentito parlare (suppongo che sia molto difficile che qualcuno non abbia mai sentito parlare almeno una volta di D&D) e delle proprie esperienze di gioco.

Per i profani del gioco di ruolo potrebbe essere una buona idea dare qualche informazione sul quali siano le caratteristiche di tale attività (quello che presento è un insieme abbastanza riduttivo di ciò che bisogna sapere, poi alcune cose sono dipendenti dai singoli giochi di ruolo che potrebbero avere meccaniche molto diverse. Elencare tutto potrebbe essere molto molto lungo...). In maniera semplicistica un gioco di ruolo può essere inteso come una grande narrazione dagli elementi dinamici nella quale un gruppo di personaggi (definiti PG, ossia Personaggi Giocanti), interpretati dai giocatori, interagisce con gli eventi e i personaggi che vengono loro presentati di volta in volta dalla voce narrante (che in base al gioco di riferimento può essere chiamato Dungeon Master (DM), Game Master (GM), narratore, o in altri modi), che oltre a narrare gli accadimenti che vengono proposti interpreta anche gli altri personaggi che caratterizzano la narrazione stessa e che i PG incontrano (siffatti personaggi sono definiti PNG, ossia Personaggi Non Giocanti), influenzandoli in una qualche misura con le loro azioni o agendo in un determinato modo in base alla situazione che gli viene presentata.
In taluni giochi di ruolo, detti skill based, il successo di una determinata azione intrapresa da un PG potrebbe non essere automatico ma potrebbe essere necessario eseguire dei tiri di dado a cui vengono aggiunti determinati modificatori. In casi siffatti il risultato ottenuto verrà comparato con una CD (Classe di Difficoltà) nota alla voce narrante. Se il risultato ottenuto è pari o superiore alla CD l'azione intrapresa è un successo, e in base al grado di superamento della CD potrebbero esserci vari gradi di successo via via migliori, altrimenti la stessa può essere un fallimento parziale o totale. Alcuni giochi, non skill based, invece prevedono un approccio di taglio più narrativo alle azioni intraprese e non coinvolgono tiri di dado.
Ovviamente i personaggi interpretati in un gioco di ruolo difficilmente sono persone comuni. Di fatto molto spesso si tratta di personaggi che hanno acquisito competenza in particolari abilità magari per via di uno specifico addestramento nell'ambito delle armi o delle arti, perché hanno studiato molto, perché sono entrati in contatto con il divino, hanno seguito la via ascetica oppure semplicemente hanno scoperto di avere la magia che scorreva nelle proprie vene. Ciascuno di questi personaggi è caratterizzato da un insieme di caratteristiche alle quali è associato un punteggio che ne definisce il loro grado di abilità in siffatto ambito, logicamente maggiore è il punteggio, migliore sarà quella caratteristica del personaggio. Avere punteggi alti in una caratteristica può favorire in certe situazioni, allo stesso modo avere punteggio bassi può sfavorire e ciò potrebbe avere altre ripercussioni come essere avvantaggiati o sfavoriti in una prova. Ciò influenza anche la componente interpretativa del personaggio, ad esempio un personaggio con un basso punteggio di destrezza (o equivalente) tenderà ad essere goffo mentre un personaggio con un alto punteggio di saggezza (o equivalente) tenderà ad essere maggiormente attento nei confronti del mondo circostante e a notare cose che gli altri non notano, anche se potrebbe non avere coscienza del loro significato o della loro utilità perché magari ha un punteggio di intelligenza (o equivalente basso). Ovviamente è molto difficile che il personaggio abbia punteggi alti in tutte le caratteristiche e ciò dipende molto anche dal gioco di ruolo e dal metodo che esso utilizza per la creazione dei personaggi. Ad esempio in un gioco di ruolo che utilizza i tiri di dado per determinare le caratteristiche dei personaggi una persona a cui i dadi sorridono potrebbe essere molto fortunata e avere tiri alti a cui corrispondono caratteristiche di partenza alte.

Io personalmente fino ad ora ho giocato solamente a D&D 3.5 e Pathfinder e sto prendendo dimestichezza con il gioco di ruolo di Doctor Who, ma la scena dei giochi di ruolo è molto vasta, basti pensare ai giochi ambientati nel mondo di tenebra come Vampiri: The Masquerade, dal quale è stato tratto anche un videogioco.

Voi avete mai giocato ad un gioco di ruolo cartaceo o avete intenzione di provare a giocare ad uno di questi in futuro? Vi è piaciuto e vi ha divertito? A quali avete giocato o a quali avete intenzione di giocare? Che parere avete su questa attività di per sé? Diamo il via alle danze

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Io non ho mai giocato a questi giochi di ruolo, però mia sorella, al tempo delle superiori, ha giocato per qualche anno a Vampiri. Ogni mese si comprava un vestito stile gothic nuovo con tanto di accessori, non sapevamo più dove metterli!! Mi ha raccontato che a questi raduni non è che partecipavano ragazzini col latte alla bocca come crede la stragrande maggioranza della gente, ma persone anche di mezza età, oltre i 40/50 anni, fior fior di avvocati, medici e altri professionisti che, se li vedi di giorno, non ti sembra che possano avere una passione del genere. E' un pò come con le fiere del fumetto: tutti credono che siano fatte per i bambini, poi ci vai e trovi cosplayer anche 60enni (giuro, è successo alla mia prima Cartoomics quattro anni fa) che partecipano tranquillamente ai contest insieme a ragazzi più giovani. 

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3 ore fa, ValerieTownshend ha scritto:

Io non ho mai giocato a questi giochi di ruolo, però mia sorella, al tempo delle superiori, ha giocato per qualche anno a Vampiri. Ogni mese si comprava un vestito stile gothic nuovo con tanto di accessori, non sapevamo più dove metterli!! Mi ha raccontato che a questi raduni non è che partecipavano ragazzini col latte alla bocca come crede la stragrande maggioranza della gente, ma persone anche di mezza età, oltre i 40/50 anni, fior fior di avvocati, medici e altri professionisti che, se li vedi di giorno, non ti sembra che possano avere una passione del genere. E' un pò come con le fiere del fumetto: tutti credono che siano fatte per i bambini, poi ci vai e trovi cosplayer anche 60enni (giuro, è successo alla mia prima Cartoomics quattro anni fa) che partecipano tranquillamente ai contest insieme a ragazzi più giovani. 

Il fatto che il gioco di ruolo sia prerogativa esclusiva dei ragazzi è solamente una fantasia che in genere si sviluppa in ambienti che tendono a denigrare determinate attività ludiche senza comprenderle pienamente e a imputare alle stesse problematiche generate soltanto dalla propria mente, vedi cosa è accaduto con D&D che è stato accusato di favorire l'occultismo e l'esecuzione di riti oscuri quando poi quegli stessi detrattori non sapevano neppure come funzionasse il gioco. Non è raro che gli adulti si dedichino agli stessi, soprattutto considerando che D&D è nato negli anni Settanta del secolo scorso, da cui gran parte dei ragazzi che ha cominciato a giocare al tempo è ormai è adulta da un bel pezzo, e poi difficilmente determinati gruppi di gioco si sfaldano del tutto, alcune campagne durano davvero anni. Non è affatto assurdo che un professionista serio abbia l'hobby di giocare ai giochi di ruolo, al più potrebbe essere pregiudizievole dire che quel medesimo professionista è scadente solamente perché ha un siffatto hobby. E poi certamente giocare di ruolo è un'attività decisamente più sana di alcune di quelle poi praticate da quegli stessi detrattori che tendono a denigrarle

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13 minuti fa, Serrafollower95 ha scritto:

E poi certamente giocare di ruolo è un'attività decisamente più sana di alcune di quelle poi praticate da quegli stessi detrattori che tendono a denigrarle

 

Ah beh, sicuramente ci sono cose ben peggiori dei giochi di ruolo a questo mondo. Mia sorella paragonava le sessioni di Vampiri a delle specie di spettacoli teatrali e credo sia per questo che a lei, amante del teatro, piaceva tantissimo giocarci.

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39 minuti fa, ValerieTownshend ha scritto:

 

Ah beh, sicuramente ci sono cose ben peggiori dei giochi di ruolo a questo mondo. Mia sorella paragonava le sessioni di Vampiri a delle specie di spettacoli teatrali e credo sia per questo che a lei, amante del teatro, piaceva tantissimo giocarci.

Devo dire che trovo l'analogia proposta da tua sorella con gli spettacoli teatrali molto calzante con quello che effettivamente è una sessione di un gioco di ruolo, pertanto non mi stupisce che giocarci le piaceva molto. Io preferisco l'analogia con la narrazione, ma rimane comunque decisamente calzante. Di fatto non è per nulla scorretto comparare i giocatori a degli attori che recitano una parte in uno spettacolo e la voce narrante al regista dello stesso. La vera differenza con uno spettacolo teatrale classico è che gli avvenimenti non seguono un copione strettamente prestabilito e non modificabile durante la messa in atto dello spettacolo stesso, bensì si è di fronte ad una narrazione aperta influenzata in larga parte dalle azioni degli attori stessi a quanto il regista mette loro di fronte, quindi in questo caso anche il regista deve adattarsi a quanto avviene e saper improvvisare in relazione ad una situazione originariamente non contemplata ma che in base alle dinamiche di sviluppo degli accadimenti alla fine è giunta a concretizzarsi

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