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[MoonlightUmbreon] Fate Stay Night: The Chronicles of Lasair


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Capitolo 24

Spoiler

Collera bruciante

Il momento del confronto con Selina è infine giunto, e ci sono parecchie cose di cui parlare.

La sconvolgente rivelazione della mia ex mi ha lasciato parecchio frastornato, ma a sovrastare la confusione c'è un altro sentimento ancora più forte...la rabbia.

Quindi la piccola Eileen è mia figlia, una figlia che non ho visto nascere, a cui non ho mai potuto fare da padre per l'egoismo di sua madre, come posso stare calmo dopo questo?

Il fuoco della cieca furia divampa nelle mie vene, posso quasi sentirlo scorrere al posto del sangue.

Selina, pur essendo ancora debole a causa del confronto con Ra, si alza dal letto facendo appello ad ogni briciola di energia.

Nonostante sia in torto marcio ha lo sguardo fisso su di me, nemmeno un'ombra di esitazione o pentimento per ciò che ha fatto.

<<Se pensi che mi scuserò per averti nascosto l'esistenza di una figlia, beh ti sbagli di grosso.

Ho scoperto di essere incinta poco dopo la nostra rottura, o dovrei dire poco dopo la tua fuga improvvisa.

Ero ancora infuriata per essere stata mollata senza uno straccio di spiegazione, ma non è questa la ragione per cui ho deciso di mantenere il segreto, bensì per quanto accaduto al Cairo.

Per poco non hai raso al suolo l'intera città, e divorato tra le fiamme ogni singolo essere vivente nel raggio di chilometri, eri una bomba nucleare vivente in pratica.

Era la prima volta in assoluto che perdevi il controllo in quel modo, ed io ero terrorizzata dinanzi a quello scenario infernale.

Da quella volta cominciai a pensare che tu fossi un pericolo costante per me e chi ti stava intorno.

Questo anche prima di scoprire di essere in dolce attesa, figurarsi come potevo ragionare dopo.

All'inizio ho anche pensato di non tenerla, ma poi ho capito che non avrei mai potuto sbarazzarmi del frutto del nostro amore, ragionavo aldilà della rabbia che provavo nei tuoi confronti, mossa dall'amore che provavo ancora per te.>> la mia interlocutrice smette di parlare per un momento, ed io ne approfitto per afferrarla e portarla sul tetto dell'ospedale grazie alla smaterializzazione.

La ragazza mi rivolge uno sguardo assassino, facendomi chiaramente intendere che non si tirerà indietro qualora volessi ingaggiare battaglia.

Non ha perso neanche un grammo della grinta che aveva in passato, da questo punto di vista sono quasi lieto che la maternità non l'abbia cambiata.

I suoi lunghi capelli rossi ondeggiano mossi dalla brezza, e gli abiti ospedalieri svolazzano altrettanto freneticamente.

Eppure lei non batte ciglio, mi sta osservando con uno sguardo pieno di rancore.

In passato forse avrei anche abbassato gli occhi, conscio di meritare il suo odio, ma la rabbia in questo momento mi fa tenere gli occhi ben alzati.

<<Se prima ti detestavo per essere stata lasciata senza spiegazioni, quindi più per ragioni d'orgoglio, ora invece ti odio per aver ucciso mio fratello.

Mi è crollato il mondo addosso quando mi è giunta la notizia della sua morte, ed un macigno ulteriore mi ha schiacciato quando ho saputo che eri tu il suo assassino.

Certo aveva i suoi difetti, ma era la mia famiglia e tu non avevi il diritto di portarmelo via.>> ecco che finalmente viene tirato fuori un argomento cruciale, quel maledetto di Byron porta guai anche da morto.

<<E' vero l'ho ucciso io e non me ne pento affatto, poiché il mondo sta meglio con uno schizzato omicida in meno.>> all'udire le mie parole di scherno, pompate ulteriormente dalla mia rabbia, la ragazza perde le staffe e si avventa su di me con una rapidità incredibile.

Nonostante le ferite riportate nello scontro con Ra, o Lasair ormai non lo so più, le sue capacità fisiche non sembrano minimamente diminuite.

I bendaggi sulle braccia e attorno al busto non paiono infastidirla affatto.

Tuttavia, dopo lo sprint iniziale che mi ha sorpreso, posso già iniziare a notare dell'affaticamento in lei.

Una debolezza che si traduce in un pugno debolissimo da parte sua, che paro senza alcuna difficoltà.

Dopodiché surriscaldo la mia mano, e rilascio una lieve ondata di calore che sbalza la ragazza un po' più indietro, senza però ferirla.

<<Se vuoi affrontarmi almeno riprenditi come si deve prima, non sono tanto vile da combattere una donna che avrà sì e no un decimo della sua piena forza, se non meno.

Scoprirai ben presto che non sono più l'uomo di un tempo, in ogni senso possibile.

Fatto sta che ora che so dell'esistenza di Eileen non intendo farmi da parte.

Non importa se dovrò scavalcarti e marciare sul tuo corpo riverso a terra, io sarò un padre presente per quella ragazzina.

Poi vieni proprio tu a farmi la morale sulla mia inadeguatezza come genitore a causa dei mie poteri? Che dovrei dire io di te, che anche dopo essere diventata madre hai continuato a servire quegli ignobili Black Wolves?>> le mie parole paiono scalfire la corazza della mia interlocutrice, per la prima volta dacché è iniziato questo confronto.

<<Che madre sei tu? Hai lasciato tua figlia alle cure di alcune persone che poi sono state uccise dallo stesso uomo che tu stessa hai affrontato, quindi non sei nella posizione di farti portavoce dei valori di genitore.

Se il nemico ti avesse ucciso avresti lasciato orfana tua figlia, perché hai anteposto il tuo orgoglio di guerriera al benessere di Eileen, laddove io invece avrei pensato prima alla sicurezza della piccola, scappando come il re dei codardi se necessario.

L'errore più grande che hai commesso è stato pensare che l'avere un figlio non cambiasse nulla nella tua vita, perché invece cambia tutto.>> ed è in quel momento, dopo il mio discorso, che Selina si spezza del tutto.

La giovane donna scoppia in un pianto a dirotto che mi spiazza, credo sia la prima volta in assoluto che la vedo piangere.

<<Hai ragione sul fatto che sia stata sconsiderata ad approcciare il nemico, ma ti assicuro che non c'entra affatto l'orgoglio guerriero.

Durante l'assalto alla torre tutti i migliori maghi sono periti senza imbastire alcuna lotta contro l'incappucciato.

Quando ho deciso di scendere in campo, io ero la maga più forte rimasta nella struttura, perciò ho pensato che forse avrei potuto dare il tempo di scappare alle persone a cui avevo lasciato Eileen, poiché quel mostro sarebbe presto giunto nei sotterranei dove stava la piccola.

Purtroppo sono stata messa fuori gioco in un attimo, e i miei amici non hanno avuto il tempo materiale di scappare come gli avevo chiesto.

Non ragionavo troppo lucidamente in quei momenti concitati, ed infatti ho commesso un errore dietro l'altro, errori di cui mi pento, e poi mia sorella minore mi ha pure seguita nello scontro.

C'è molto che non sai Lasair, molto è accaduto dacché te ne sei andato, ed ora non ce la faccio a spiegarti tutto.

Posso senz'altro dirti che la mia permanenza attuale nei Black Wolves non è voluta, ed ho delle ragioni ben precise anche per non averti mai parlato di Reina, forse un giorno ti spiegherò tutto.

Ora piuttosto c'è una cosa che voglio sapere da te, prima hai parlato di uomo quando ti riferivi al nemico incappucciato, come fai ad essere così sicuro che sia un uomo?>> accidenti, sono stato incauto mentre parlavo alla mia ex, ho detto più di quel che volevo dire.

Selina non deve conoscere l'identità del nemico per nessuna ragione al mondo, quindi devo trovare il modo di tirarmi fuori da questo pasticcio.

Cerco subito di chiudere la questione facendola passare per una semplice intuizione, ma la mia interlocutrice non sembra credermi affatto.

Per sviare il discorso torno a parlare dei segreti che mi ha nascosto, biasimandola nuovamente per non avermi detto di Eileen.

<<Siamo sinceri Lasair, per quanto con me tu avessi ritrovato una parvenza di normalità, non eri assolutamente in grado di fare il padre all'epoca.

Posso anche scusarmi con te per averti nascosto questa verità, ma sarei assolutamente ipocrita, poiché non mi pento della scelta fatta.

Sono rimasta a dir poco terrorizzata dallo sfogo dei tuoi poteri al Cairo, avevo paura di te, di quello che potevi fare quando perdevi il controllo, ed ho pensato al bene della piccola in primis, quella è la ragione principale per cui decisi di non dirti nulla.

Oltretutto mi hai piantata in asso senza nemmeno darmi una spiegazione, se ti avessi detto di essere incinta forse ti avrei trattenuto giusto qualche giorno, e poi te la saresti data a gambe come fanno tanti uomini.>> quanto detto dalla mia ex mi offende oltremodo, non avrei mai fatto una cosa simile.

Ero giovane allora e lo sono pure adesso, ma sono abbastanza uomo da prendermi le mie responsabilità, perciò questo lo vedo solo come un tentativo da parte sua di giustificare l'ingiustificabile, per stare apposto con la sua coscienza.

Intanto la ragazza si è calmata, e si è asciugata ogni residuo di lacrime rimasto sul suo volto.

<<E che mi dici di Reina? Perché non mi hai mai parlato di lei quando stavamo insieme?>> è il tempo delle risposte dopotutto, ed anche questa domanda è importante.

<<Ai tempi della nostra relazione Reina era ancora piccola, ma stava già seguendo un rigido addestramento segreto per entrare nei Black Wolves.

La nostra famiglia, come la tua del resto, ha molti nemici, ed è per questo che l'esistenza stessa di Reina è stata nascosta fin da quando è nata, per proteggerla da ogni pericolo fino a quando non fosse stata in grado di difendersi da sola.

Quando siamo nati io e Byron erano altri tempi, i Whitmore erano in lotta aperta con altre famiglie, perciò non era possibile nascondere la nostra esistenza, ma mia sorella è nata in un tempo di pace che ha potuto permetterlo invece.

Molte volte avrei voluto parlarti di lei, proprio perché volevo avere il minor numero di segreti con te, ma avevo giurato a mio padre di non parlarne con nessuno.>> nonostante le spiegazioni non riesco proprio a perdonare Selina.

Posso anche soprassedere sulla vicenda di Reina, ma avermi nascosto l'esistenza di una figlia è imperdonabile.

<<Ti senti tradito per la seconda volta vero Lasair? Cinque anni fa scopristi l'indole crudele della tua donna e per questo decidesti di lasciarla, ed ora addirittura questo.

Sei stato arbitrariamente privato della possibilità di fare da padre ad Eileen, e questo solo per una ignobile vendetta della tua ex, non senti il fuoco della collera divampare dentro di te?>> che strano, per qualche istante ho avuto l'impressione di sentire una voce nella testa, e mi sembrava proprio quella di Ra.

Le parole che mi ha detto sembravano atte ad aizzarmi contro Selina, e la cosa peggiore è che ci sta riuscendo.

La collera che prima ho a fatica soffocato sta riemergendo con prepotenza, tanto che sento che potrei perdere il controllo da un momento all'altro.

Non riesco a capacitarmi di come la mia vecchia fiamma abbia potuto essere tanto ignobile, non solo con me, ma anche con quella stessa figlia che dice di amare tanto.

Il fuoco mi ribolle nelle vene al posto del sangue, riesco a percepirlo, perciò sarà meglio che me ne vada di qui prima di ripetere il disastro del Cairo.

Prima che possa fare alcunché i miei pugni si infiammano da soli e subito si tingono di nero, sotto lo sguardo terrorizzato della mia ex, del resto lei ha visto il fuoco nero solo durante quell'inferno in Egitto.

<<Sta succedendo di nuovo, rischio di perdere il controllo.

Non posso smaterializzarmi non avendo padronanza delle mie azioni, perciò devi colpirmi con tutta la forza che hai e farmi perdere i sensi, muoviti Selina.>> dietro i miei incitamenti la ragazza si decide ad usare tutte le energie che ha per fermarmi.

Le sue mani si avvolgono di energia fredda, e in un istante l'aria intorno a noi si fa improvvisamente gelida.

La mia ex non ha mai avuto rivali nella magia del ghiaccio, ed anche se mi sono addestrato a sopportarla, sono certo che la sua sia più potente della mia resistenza.

Selina mi scaglia addosso una raffica di ghiaccio combinando le mani, così da raddoppiare la potenza.

Sfortunatamente nemmeno quello basta a raffreddare il mio corpo, che di secondo in secondo diventa sempre più incandescente.

La ragazza spinge al massimo il suo potere, tuttavia è evidente che sia ancora provata dallo scontro con l'incappucciato.

Io cerco di fermare le fiamme con tutta la volontà che ho in corpo, ma più passa il tempo e più queste diventano forti.

Sono ormai una torcia umana, non serve nemmeno che muova le mani per sprigionare calore.

<<Reina vieni subito qui, ho bisogno di te.>> la mia ex lancia un grido esasperato rivolto alla sorella, credo di aver capito cosa vuole fare.

Spero solo che il destinatario di quella richiesta d'aiuto riceva il messaggio forte e chiaro.

Passano pochi secondi ed un turbinio di vento si sprigiona alla presenza mia e di Selina.

In quella mini tromba d'aria si intravede una figura femminile, che alcuni istanti dopo si rivela essere proprio Reina.

La ragazza ha udito il richiamo della sorella e, intuendo immediatamente la situazione, si avvicina a me per portarmi via.

Le fiamme del mio corpo però si intensificano ancora, come se avessero una volontà propria e avessero capito che qualcuno sta cercando di estinguerle.

Gli sforzi combinati delle sorelle cercano di raffreddarmi il tempo necessario a farle avvicinare, ma tutto sembra comunque inutile.

Io vorrei aiutarle con tutto me stesso, eppure il massimo che riesco a fare è contenere a malapena il fuoco che divampa dal mio corpo.

Ormai sono a tutti gli effetti una torcia umana, i miei vestiti non si sono consumati solo grazie all'aura protettiva che sono a malapena riuscito a creare.

Le due sorelle cominciano a risentire del calore estremo, tanto che alcuni brandelli dei loro vestiti iniziano bruciarsi, senza però lasciarle troppo scoperte per fortuna, altrimenti finirebbero incenerite all'istante.

Loro stanno strenuamente tentando di raffreddarmi combinando il potere del ghiaccio e del vento, ma i loro sforzi non sono assolutamente sufficienti a risolvere la situazione..

Mi domando come abbia fatto a sentire la voce di Ra nella mia testa, o del Lasair del futuro che dir si voglia.

Non è la prima volta che capita, poiché successe anche quando Rin venne a casa mia per stipulare una nuova alleanza poco dopo il mio breve soggiorno al tempio Ryuudou.

Fu dopo il primo confronto con il grande nemico, avevo il morale a terra e perciò pensai che fosse stata solo la mia immaginazione, ma se così non fosse?

Dopotutto lui è il me del futuro, quindi è verosimile che abbia una sorta di connessione con il me stesso del presente

E' stato in grado di scatenare la furia del fuoco dentro di me facendo leva sulle mie emozioni, gli sono bastate poche parole per riuscirci, questo è forse il suo potere più temibile.

<<Le tue fiamme finiranno per uccidere queste due splendide donne, ma tu puoi ancora salvarle.

Ti basta accettare una piccola condizione, io posso fermare tutto questo all'istante.>> quelle eloquenti parole non le odo più nella mia testa.

Ho chiuso gli occhi per un istante, per non vedere Selina e Reina venire divorate dal mio fuoco, ma appena li riapro mi ritrovo in una landa desolata avvolta da un'atmosfera lugubre, e su cui regna un crepuscolo perpetuo.

Da un angolo buio alle mie spalle ho sentito le parole del mio alter ego del futuro, lui è qui.

Ma che cos'è questo luogo esattamente? E dove si trova? Che fine hanno fatto le ragazze?

<<Così tante domande ti frullano per la testa, smettila o farò fatica a rispondere a tutto quanto.

Rispondendo al primo quesito, questa è una ricostruzione piuttosto fedele della Fuyuki del futuro, ed è uno spazio separato che ho creato sul tetto dell'ospedale.

Le due ragazze stanno bene e sono all'esterno, probabilmente chiedendosi che fine tu abbia fatto.

Fintanto che sarai qui non diventerai una bomba nucleare che raderà al suolo Londra, puoi tirare un sospiro di sollievo e rilassarti per il momento.>> dopo quelle parole sento una mano poggiarsi sulla mia spalla destra, e subito mi giro per vedere in faccia il mio nemico.

Lui è proprio lì, con uno sguardo glaciale che mi trafigge il petto.

Subito dopo mi sorpassa per mettersi proprio davanti a me, c'è qualcosa di diverso in lui stavolta.

A differenza dell'altra volta al tempio Ryuudou il suo sguardo pare ancora più freddo, poiché intriso di rabbia e dolore.

Questi sentimenti non potrebbero mai appartenere ad una divinità, perciò suppongo di essere di fronte al Lasair del futuro, per la prima volta dacché questo inferno è iniziato.

Oltretutto ha risposto con una precisione impressionante alle domande nella mia testa, perciò significa che può leggermi nel pensiero, un altro problema da aggiungere alla lista.

<<Ecco davanti a te la Fuyuki del futuro, ecco a che cosa porterà l'avidità e l'egoismo dei maghi.

Nient'altro che morte e distruzione, gli esseri umani possono essere più mostruosi dei mostri stessi, ed io l'ho capito a mie spese purtroppo.

Ra ha accettato di farsi da parte per lasciare che fossi io a parlare con te, poiché è evidente che tu sia contrario all'idea di consegnarti al dio egizio.

Ti ho rinchiuso in questo spazio separato cosicché tu vedessi coi tuoi stessi occhi ciò che aspetta l'umanità intera, a partire da quella piccola cittadina giapponese nota come Fuyuki.

In questo momento sei congelato nel mio spazio separato e pertanto la tua combustione è ferma, tuttavia quando ti rispedirò indietro gli eventi riprenderanno da dove si sono interrotti, perciò prendi questa chiacchierata informale come una pausa ed un'opportunità di salvezza.>> il suo tono, così simile al mio eppure così tremendamente diverso nel contempo.

La sua voce sembra più profonda e sporca rispetto alla mia, ed è assurdo se penso che siamo la stessa persona.

Non è Ra quello davanti a me, eppure la sua presenza mi mette in soggezione quasi allo stesso modo del dio egizio.

La sua aura magica ha un'imponenza fuori dal comune, è un mago con un potere vicino al divino, ora capisco perché Ra lo ha scelto come contenitore.

Senza esitare mi avvento su di lui, poiché non intenzionato ad ascoltare niente di quello che mi dirà.

Tuttavia il mio assalto frontale viene stroncato sul nascere da una bordata di fiamme dalla potenza straordinaria che mi scaraventa a terra.

<<Povero me, provo pena nel vedere quanto fossi terribilmente avventato, suppongo che sia l'ardore della gioventù.>> il suo tono derisorio mi fa imbestialire.

<<Vuoi parlare maledetto? Allora comincia dicendomi perché hai assaltato la Torre dell'Orologio.>> l'altro me socchiude gli occhi per un attimo e poi si gira a contemplare un nebuloso orizzonte.

Mi vengono i brividi a pensare che quella davanti a me sia la Fuyuki del futuro, macerie a perdita d'occhio e una desolazione senza precedenti.

Le auto devastate e abbandonate, gli edifici in rovina, l'assenza di anima viva, nel senso più letterale del termine.

La presenza di una moltitudine di cadaveri sparsi qua e là è l'elemento che più mi inquieta, quindi questo è un assaggio del futuro che incombe su di noi.

Il cielo poi sembra preda di un crepuscolo perenne, con il sole completamente assente, ma suppongo che questa sia una sorta di fotografia interattiva creata dall'altro me usando i suoi stessi ricordi.

Ha eretto uno spazio separato e plasmato uno scenario verosimile nel giro di pochi secondi, è dunque questo il potere del Lasair del futuro?

Nonostante non riesca a riconoscermi nel mio alter ego, posso chiaramente capire che questi poteri sono suoi, poiché vedo ancora in lui l'orgoglio del guerriero.

Con questa convinzione ferrea sono certo che non userebbe i poteri di Ra, ma solo quelli che sono propri della sua persona, quindi ha fatto come me e si è specializzato nella magia in generale, abbandonando l'utilizzo esclusivo del fuoco.

Nel tentativo di diventare abbastanza forte da fronteggiare il dio egizio ho finito per intraprendere la stessa strada del me futuro, che ironia.

Tuttavia non voglio che il mio destino sia quello di fare da contenitore ad una divinità, mi impegnerò al massimo per scongiurare tutto ciò.

<<Vuoi sapere perché ho assaltato la torre? Semplice, per lanciare un segnale forte alla comunità magica, sul fatto che nessun mago sia al sicuro.

Ho volutamente lasciato in vita parecchi testimoni, cosicché si sapesse la reale potenza che possiedo.

Il mondo è andato in rovina a causa della magia, perciò il modo migliore per garantire un futuro luminoso all'umanità è quello di eradicarla completamente, e quell'assalto è stato un primo passo.

E' naturale che una missione simile comporti parecchi sacrifici, ma si parla di un numero irrisorio rispetto alla moltitudine di vite che verrà salvata in questo modo.

Pensaci, non è così diverso da ciò che abbiamo fatto ai tempi dei Black Wolves, abbiamo già ucciso per salvare della gente.

Io sono semplicemente tornato alla mia vecchia filosofia di vita “il fine giustifica i mezzi”, dal mio punto di vista l'anomalia sei tu.

Ti sei accontentato di una vita tranquilla, quando invece avresti potuto continuare a fare grandi cose grazie ai tuoi poteri, solo ora capisco quanto sono stato sciocco in passato.>> il tono dell'altro me è diventato nuovamente derisorio, ed a questo si accompagna anche uno sguardo di rimprovero.

<<Osi fare a me la morale sul fatto che abbia cercato una vita tranquilla? Fino a prova contraria non sono io quello che si è fatto una famiglia e, per quanto mi possa dispiacere che tu l'abbia persa, non giustifica la tua reazione.>> appena finita la frase vengo colpito in faccia da un calcio fortissimo.

Il mio interlocutore si è mosso ad una velocità assurda e mi ha attaccato senza che potessi controbattere.

Dopo quel calcio segue una serie di pugni velocissimi e molto forti, che spaziano dal volto allo stomaco.

Ho toccato un nervo scoperto a quanto pare, ed ora il Lasair del futuro ha abbandonato la compostezza che l'aveva contraddistinto fino ad ora.

Nel giro di un minuto scarso sono ridotto ad uno straccio, come se fossi stato picchiato da una decina di persone.

Dopo il pestaggio mi rendo però conto di una cosa, come facevo a sapere della famiglia dell'altro me e della tragedia che l'ha colpito?

Né lui né Ra hanno mai accennato nulla al riguardo, che la nostra connessione mi abbia dato accesso alle sue stesse memorie?

Avrebbe senso, dopotutto le connessioni mentali non sono mai a senso unico, ma il Lasair del futuro è troppo sopraffatto dalla rabbia per accorgersi di quanto appena successo.

<<Non mi pento di essermi fatto una famiglia razza di idiota, soffro terribilmente per averla persa che è diverso, ma tu non sei nessuno per rimproverarmi di come abbia reagito alla tragedia.

Se avessi seguito il mio primo istinto avrei dato alle fiamme il mondo intero, eppure ho deciso di donare a queste persone indegne un futuro migliore, nonostante io avessi perso il mio.

Ho sacrificato la mia vita a Ra perché non avevo più desiderio di vivere in questo mondo così orrendo, un mondo che avevo imparato ad amare proprio grazie alla mia famiglia, e che senza di essa era tornato ad apparirmi oltremodo disgustoso.

Non mi pento di essere stato felice grazie a mia moglie e alle mie figlie, il ricordo di quella felicità vivrà per sempre in me, ma sono disposto a rinunciare al mio avvenire se significa poter salvare le vite dei miei cari e donare un mondo migliore a quei pochi esseri umani che se lo meritano davvero.

Dal tuo punto di vista è facile condannare le mie azioni, eppure sai bene quanto me che c'è un limite a quello che un uomo può sopportare.

La nostra vita è stata caratterizzata costantemente dalla perdita, abbiamo visto i nostri cari morire uno dopo l'altro, e proprio quando ho iniziato a convincermi che anche per me fosse possibile essere felice, ecco che il mio infausto destino mi presenta di nuovo il conto.>> il discorso del Lasair del futuro mi sconvolge nel profondo, fino ad ora lo avevo condannato a prescindere, ma ora comincio quasi a provare pena per lui.

Le vittime che ha mietuto non posso perdonargliele, tuttavia non riesco più a vederlo allo stesso modo dopo questa conversazione.

Però non posso permettere alla compassione di minare la mia determinazione, lui è il mio nemico.

Ho entrambi gli occhi neri, il naso e la bocca pieni di sangue, forse qualche costola rotta, eppure devo rialzarmi e combatterlo.

Adesso che si è calmato si è reso conto di quanto accaduto poco fa, ossia di come io abbia parlato di cose che non potevo nemmeno sapere, se non per bocca sua, anche se il tutto pare lasciarlo indifferente.

Dopo essermi rimesso in piedi a fatica sferro un pugno all'aria, poiché l'avversario lo schiva agilmente.

Un ulteriore pugno in pancia mi piega nuovamente al suolo, mi ha ridotto malissimo.

<<La bella chiacchierata finisce qui, adesso è tempo che tu mi dia una risposta.

Posso fermare la tua autodistruzione con un semplice gesto della mano, in cambio però devi lasciare che io ti vincoli ad un giuramento, ossia quello di consegnare il tuo corpo a Ra quando verrà il momento...cosa mi rispondi Lasair?>> è assurdo, dev'essere davvero folle se pensa che io possa accettare una simile condizione.

Piuttosto che chinare la testa in questo modo preferisco bruciare fino a morire.

Tuttavia sono certo che il mio interlocutore stia bluffando, lui mi dovrà salvare comunque, per il bene del suo stesso piano.

Se io morissi adesso anche lui cesserebbe di esistere e andrebbe tutto in fumo, perciò sta solo cercando di fregarmi in modo da vincolarmi ad un giuramento.

La magia dei vincoli è un tipo di magia molto potente, che comporta la morte in caso di disubbidienza.

Perciò vuole mettermi in condizione di scegliere tra la mia vita e le mie convinzioni, che sia dannato.

<<Non fare il martire mio alter ego del passato, è decisamente un ruolo che non ti si addice.

So che starai pensando al fatto che io debba salvarti comunque, per il bene del nostro piano, ma il contenitore del dio egizio non deve per forza essere vivo al momento della fusione per funzionare, poiché l'essenza divina può riportare la vita in un corpo morto e per giunta Ra domina anche l'oltretomba.

Oltretutto il mio passato è cambiato grazie alle leggere modifiche che il dio egizio ha operato sul presente, perciò non vi è più garanzia che io sia davvero il tuo futuro.

Pertanto la tua morte non è così scontato che porti anche alla mia, dal momento che c'è una possibilità che io sia diventato un futuro alternativo per te.

Sei davvero disposto a correre questo rischio? Se dovessi sbagliarti tu moriresti senza risolvere proprio niente, e la tua morte comporterebbe automaticamente la nostra vittoria.

Forte di questa consapevolezza potremmo ucciderti seduta stante e semplificarci di molto le cose, ma noi vogliamo che tu ti offra spontaneamente, che tu capisca davvero la bontà dei nostri propositi.

Che tu ci creda o no teniamo alla tua persona, perché non riesci a vedere che stiamo cercando di salvarti?.>> dannazione, mi ha proprio messo all'angolo.

Speravo di poterlo battere in astuzia, ma lui è sempre dieci passi avanti a me.

A quanto pare ho solo una possibilità di uscire da questa situazione: devo impedire da solo la mia autodistruzione.

L'ultima volta fui fermato dall'intervento dei miei compagni, ed anche stavolta sto contando sull'appoggio di altre persone, ossia Selina e Reina.

<<Sai che ti dico? Puoi andare al diavolo e bruciare assieme a me.>> dopo le mie parole sprigiono dal corpo tutto il fuoco a mia disposizione, ed in un istante l'intero spazio separato viene consumato dalle fiamme.

Quando riapro gli occhi sono tornato alla realtà, con le due sorelle Whitmore intente a cercare di fermarmi.

Nei loro sguardi regna la più totale confusione sul come io sia riapparso così all'improvviso, ma non domandano e vanno avanti con il ghiaccio e il vento nel tentativo di raffreddarmi.

La mia pelle è ad un passo dal consumarsi come al Cairo, se non mi fermo nei prossimi istanti per me sarà la fine.

Nel mio animo si fanno largo molte emozioni, tutte diverse eppure di eguale intensità.

In questo momento convivono in me l'intenso desiderio di fermare il me stesso del futuro, quello di rivedere Maya ed infine quello di fare da padre alla piccola Eileen.

Non conosco per niente quella bambina, ma è mia figlia e voglio essere per lei una figura genitoriale migliore di quella che ho avuto io.

<<Stai pure a vedere Ra, stavolta mi fermerò da solo prima che sia troppo tardi.>> dopo quelle parole invoco la runa del ghiaccio Isaz, e concentro la sua forza nel petto.

Il potere del ghiaccio primordiale di Niflheimr sembra produrre effetti immediati sul mio corpo in fiamme, tanto da dipingere lo sconcerto sui volti delle sorelle Whitmore, che non capiscono come sia possibile.

Nel giro di qualche secondo uno spesso strato di ghiaccio mi avvolge dai piedi fino al collo, soffocando qualsiasi residuo di fuoco.

Sono stato così sciocco a non averci pensato prima, ma quando la combustione si è innescata ero troppo sopraffatto dalla rabbia per ragionare lucidamente.

Suppongo di dover essere grato alla conversazione con l'altro me nello spazio separato, poiché congelando temporaneamente la mia autodistruzione ho potuto riprendere il controllo.

Per una volta sono stato io un passo avanti al mio nemico, ed ho volto a mio vantaggio una situazione apparentemente senza speranza.

Dopo essermi accertato di non sentire più alcun ardore, procedo a liberarmi dal ghiaccio di Isaz avvalendomi delle fiamme di Naudhiz, evocate mentalmente.

Il ghiaccio runico può essere contrastato solo dal fuoco runico, ed è meglio per me non utilizzare le mie stesse fiamme al momento.

Per fortuna mi sono fermato in tempo, ed ho persino la fortuna di non aver incenerito i miei stessi vestiti.

Dopo essermi rialzato in piedi rivolgo lo sguardo verso Selina, ma lei lo sostiene senza battere ciglio.

<<Ho capito che non serve a niente stare qui a vomitarci addosso colpe di ogni sorta, non ti perdonerò tanto facilmente per i segreti che mi hai nascosto, ma ora che so dell'esistenza di Eileen le farò da padre, sarà meglio che lo accetti.

Un'esperienza traumatica come quella di poc'anzi ti fa capire molte cose.>> le mie parole piene di determinazione sembrano infastidire la mia ex, ma quest'ultima si rende presto conto che non sto scherzando, e quindi sotterra malvolentieri l'ascia di guerra.

Reina d'altro canto sembra quasi appoggiare me, almeno a giudicare dallo sguardo che mi ha rivolto un istante fa.

Terminata la dichiarazione d'intenti, varco la porta del tetto per tornare ai piani inferiori ed abbracciare Eileen, dopo che la zia l'ha lasciata temporaneamente alle cure degli infermieri.

<<Sarà bene che tu mantenga la promessa di poc'anzi Lasair Strathmore, poiché se non lo farai mi assicurerò di fartene pentire amaramente.>> la dolce voce di Reina interrompe la mia camminata sulle scale.

Mi giro per guardarla in faccia ma, prima che possa farlo, lei mi sbatte con violenza contro il muro.

Ora che il suo sguardo severo è puntato su di me posso capire che fa sul serio, non erano minacce a vuoto quelle di poco fa.

E' giovane ma ha una ferrea determinazione, la rispetto per questo.

<<Non ti preoccupare, non sono il tipo d'uomo che fa promesse a vuoto.

So bene cosa si prova a crescere senza un padre, il mio non c'è mai stato nel modo che avrei voluto, perciò non ripeterò i suoi stessi errori.>> dopo aver finito di parlare mi divincolo dalla presa della ragazza e ribalto la situazione, mettendo lei al muro.

<<Però non minacciarmi mai più dolcezza, sarai pure una donna, ma io non sono un gentiluomo.>> in risposta alle mie parole la mia interlocutrice accenna un sorriso, e poi scosta il mio braccio con fare sprezzante.

<<Tranquillo, parlerò io con Selina e cercherò di farla ragionare, ci vorrà del tempo ma credo che alla fine accetterà questa svolta degli eventi.

Comunque io non ti porto rancore per aver ucciso nostro fratello, al contrario te ne sono grata.

Era la feccia della feccia, perciò se non l'avessi ucciso tu lo avrei fatto io presto o tardi.>> le parole di Reina sono molto forti, non immaginavo che potesse odiare tanto Byron, ma sono ben lieto di avere qualcuno che non condanna quella mia decisione.

Per tutta risposta le rivolgo un sorriso, e dopodiché continuo la mia marcia verso Eileen.

Dopo un paio di minuti finalmente trovo la piccola alla reception e questa, appena mi vede, si dirige verso di me con un sorriso innocente dipinto sul volto.

Io mi abbasso e accolgo con gioia il suo sincero abbraccio, sembra che si sia affezionata a me in poco tempo, ma è reciproco.

Debbo ammettere che dopo aver scoperto la verità sulla sua identità è tutto diverso, e l'unica cosa che so è che voglio esserci per lei.

Sarà parecchio difficile per Maya accettare questa nuova realtà, ma confido nella sua maturità, dopotutto non significa che tornerò con Selina o cose simili.

Lei soffre da tempo per lo spettro della mia ex, però posso rassicurarla fin da ora che non ci sarà mai più niente con la mia vecchia fiamma, specie dopo quanto ho appreso oggi.

Quel sentimento residuo che avevo nei suoi confronti è stato sovrastato dalla rabbia e dal rancore, le sue colpe sono troppo grandi per essere perdonate.

Sono immerso nel calore di quell'abbraccio padre-figlia quando noto alle porte dell'ospedale delle furenti Rin e Maya, mi sa che sto per passare un brutto quarto d'ora.

Saranno furiose perché le ho mandate a girare a vuoto mentre io mi introducevo nella torre.

Tuttavia, prima che possa parlare con loro, uno stridio fortissimo bombarda il cervello di tutti i presenti nella struttura.

Quel rumore mi porta a perdere i sensi, ma prima di chiudere gli occhi vedo che la stessa cosa accade anche alle ragazze.

Appena mi risveglio mi è subito chiaro che non siamo più a Londra, bensì ai piedi di un castello in rovina sconosciuto.

Una volta tornato in piedi noto che anche Reina e Selina sono state portate qui, e sono prive di sensi esattamente come le mie due compagne.

Il mio sguardo vaga freneticamente alla ricerca della piccola Eileen, ma poi la scorgo ad alcuni metri di distanza da noi, adagiata su una piccola formazione rocciosa nei pressi delle rovine del castello.

Prima che possa raggiungerla una figura incappucciata si frappone davanti a me, ostruendo il mio campo visivo.

<<Mi hai giocato un bello scherzetto poco fa, ma adesso ti impartirò una lezione esemplare.>> la voce profonda dell'incappucciato risuona minacciosa attraverso l'aria.

Dopo aver dichiarato le sue intenzioni il mio interlocutore si rivela, mostrando il volto del Lasair del futuro.

Probabilmente si era coperto perché sono presenti anche Selina e Reina, ma deve aver cambiato idea sul nascondere il proprio volto...e poi perché trascinare tutti quanti qui?

Conoscendo la sua predilezione per la teatralità vorrà prendermi a calci in presenza di un pubblico, che a breve sarà sveglio, ma non deve azzardarsi a far del male alla bambina.

<<Tranquillo, la piccola Eileen sta dormendo beatamente grazie ad un incantesimo del sonno, perciò non sarà spaventata dalla nostra piccola battaglia.

Nonostante tu ora abbia un quadro più chiaro della situazione, ti ostini a negare il bene che Ra può fare all'umanità, è ormai chiaro che dovrò inculcarti un po' di buon senso con le maniere forti.>> dopo quella minaccia palese l'altro Lasair serra i pugni, chiaro segnale che lo scontro è imminente.

Dalla nostra ultima battaglia sono cambiate delle cose, ho appreso la magia runica, ed ora è tempo di mettere in pratica quegli insegnamenti.

Sono consapevole di essere ancora ben lontano dal livello dell'avversario, ma questo non significa che non darò il mio massimo.

Al tempio Ryuudou ho affrontato un dio, stavolta invece affronterò davvero me stesso, ed ho come il sentore che questa nuova sfida sarà più difficile della precedente per tutta una serie di motivi.

 

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Capitolo 25

Spoiler

Un nemico inarrivabile

Io e il mio avversario siamo a distanza di sicurezza, mentre i nostri sguardi si incrociano e squarciano a vicenda.

Un silenzio tombale regna sovrano sull'area circostante, con solo il sibilo del vento ad animare quella tensione quasi palpabile.

Gli occhi del Lasair del futuro sembrano scrutare fin nel profondo della mia anima, e la cosa mi mette a disagio.

Quelle lance di ghiaccio sembrano trafiggermi a ripetizione, non ho mai visto tanta durezza condensata in un solo sguardo, persino quello di Ignis era meno pesante da sostenere.

I capelli del mio avversario ondeggiano a causa del vento, ad una prima occhiata la loro lunghezza supera leggermente le spalle, ed inoltre gli donano un'aria ancora più minacciosa.

Ormai il tempo degli indugi è finito, perciò serro i pugni per segnalare di essere pronto a combattere.

Subito dopo invoco il potere di Thurisaz, la runa del fulmine, e delle scintille cominciano ad adornare i miei pugni serrati.

L'altro Lasair osserva la scena con lieve sorpresa, ma subito dopo pare dipingersi sul suo volto un ghigno compiaciuto.

Prima che possa dirigermi contro l'avversario, è lui a muoversi, con uno scatto fulminante che mi lascia esterrefatto.

Mi è bastato battere le palpebre per ritrovarmi il nemico ad un palmo dal naso, ha coperto una distanza considerevole nel giro di un secondo, forse anche meno.

Alzo la guardia pensando che punti al volto, ma commetto un errore, poiché il mio sfidante mi colpisce in pieno stomaco con un pugno elettrificato.

Il colpo mi piega in due, e successivamente delle scintille sprigionate dal pugno mi scaraventano verso l'oceano che fa da sfondo alle rovine del castello.

Sebbene sia intontito, riesco a riprendermi a mezz'aria, e subito dopo mi preparo per la controffensiva.

Un fulmine però squarcia l'aria e mi raggiunge subito, per poi travolgermi con una scarica di potenza inaudita che mi fa precipitare verso l'acqua.

Prima di sprofondare negli abissi invoco il potere di Isaz e creo un pavimento di ghiaccio su cui atterro a fatica.

Quello non era un fulmine normale, è apparso come tale ai miei occhi, ma la verità è che probabilmente si trattava del mio nemico.

La sua velocità è pericolosamente al confine con il mondo del divino, non sono contro Ra, eppure mi trovo dinanzi ad un avversario quasi del suo calibro.

Una sorta di meteora cerca di piombarmi addosso per farmi sprofondare, ma grazie al potere del ghiaccio estendo il pavimento gelato per schivare con agilità.

Almeno sono riuscito a fare qualcosa di diverso dal prenderle malamente e, dopo aver elettrificato ancora una volta i pugni, mi avvento sull'avversario, ora di nuovo a portata di tiro.

Il mio scatto improvviso pare sorprendere l'altro Lasair, tanto da permettermi di sferrargli un bel pugno in faccia.

Subito dopo congiungo le mani per proiettare un getto di ghiaccio, e la mia mossa pare avere successo.

L'energia gelida si concretizza in un pilastro ghiacciato che fa schizzare in aria il nemico, almeno sto riuscendo a combinare qualcosa.

Tuttavia, prima che possa proiettarmi a mezz'aria per continuare la mia offensiva, un getto di fiamme scioglie il pilastro di ghiaccio, ed a seguito di ciò una figura avvolta dal fuoco mi travolge.

Grazie al potere di Isaz evito di nuovo il contatto con l'acqua, e stavolta riparto subito al contrattacco, seppure io sia alquanto stordito.

Avvicinandomi al nemico noto che quest'ultimo è avvolto da un'aura fiammeggiante, che pare aver modificato leggermente il suo aspetto.

Il forte calore emanato sembra aver tramutato i suoi abiti in una veste fiammeggiante, e persino i capelli ora sembrano lingue di fuoco.

Bisogna combattere le fiamme con l'acqua, perciò senza perdere tempo invoco il potere di Laguz.

Dall'oceano si solleva una mini onda che si avvolge attorno al mio corpo come uno scudo e subito dopo, forte di quella protezione, mi scaglio senza timori addosso al mio avversario.

Fuoco e acqua collidono generando una coltre di vapore, rendendo difficile ad entrambi vedere l'altro.

In questo vapore creatosi all'improvviso io e lui continuiamo a scambiarci colpi senza sosta, un pugno io ed uno lui, ormai è una comune lotta corpo a corpo in cui entrambi stiamo riversando le nostre frustrazioni.

Detesto ammetterlo, ma non posso farcela da solo, perciò mi auguro che le mie compagne si sveglino presto.

Gli attacchi incessanti dell'avversario mi costringono a battere in ritirata e perciò, invocando il potere della runa del vento Wunjo, genero un turbine che mi spinga verso la terraferma.

Il nemico, noncurante del vento avverso, cavalca l'aria per raggiungermi e colpirmi con un'esplosione generata dalla mano destra.

La sua offensiva riesce alla perfezione, ed io vengo sbalzato violentemente contro alcune formazioni rocciose sulla terraferma, frantumandole come fossero di carta.

I colpi subiti finora hanno distrutto la mia camicia preferita, mentre il mio avversario è fresco come una rosa.

Sono impressionato da quella veste di fiamme che ha materializzato, il calore distorce completamente i colori del suo vestiario, che da nero sembra aver assunto una colorazione rossastra/arancione, proprio come il fuoco stesso.

Ora se ne sta lì impalato sulla superficie dell'oceano, mentre il fortissimo calore da lui emanato fa evaporare porzioni d'acqua intorno a lui.

Mi giro con fatica verso le ragazze e vedo che queste stanno iniziando a risvegliarsi, la prima a farlo è Maya, a cui poi seguono Rin, Selina ed infine Reina.

Sono tutte quante intontite, e la prima ad accorgersi di me è proprio Maya, che subito accorre in mio aiuto.

<<Lasair che cosa ti è successo? Dove siamo? Chi ti ha fatto questo?>> la confusione della giovane è comprensibile, ma io non ho nemmeno la forza di risponderle dopo la botta di poco fa.

Mi limito ad indicare l'oceano, più precisamente il Lasair del futuro, ancora lì fermo in lontananza ad osservare.

La ragazza pare accennare un'espressione di terrore appena intuisce di chi si tratta, anche se cerca subito di mascherarla.

Le altre, incuriosite da cosa stiamo guardando, si voltano nella stessa direzione, solo per scoprire di essere nel pieno di una battaglia.

Siamo piuttosto lontani dall'oceano, perciò nessuno riesce a vedere con chiarezza le fattezze dell'avversario.

Prima che riesca a rialzarmi, il nemico mi ha già raggiunto con un altro scatto fulmineo, ora ha abbandonato la veste infuocata.

Egli mi prende per i capelli al fine di schernirmi, per poi voltarsi verso le mie accompagnatrici.

<<Bentrovate splendide fanciulle, Selina vedo che ti sei ripresa in fretta.>> dopo quelle parole il Lasair del futuro fissa lo sguardo solo sulla ragazza da lui menzionata.

Questa è ovviamente molto confusa, la sua faccia mostra la tipica espressione di chi ha appena capito qualcosa, e lo shock che ne consegue è considerevole.

<<Dunque tu sei? L'incappucciato eri tu? Ma come?>> dopo avere a stento proferito quelle parole, Selina si porta le mani alla bocca.

Reina è sconcertata quanto la sorella, mentre Rin è sì sorpresa, ma non quanto le due sorelle, poiché lei conosceva già l'identità dell'incappucciato, avendogliela rivelata io.

Ciò nonostante dev'essere difficile anche per lei, dopotutto è la prima volta che vede in faccia il grande nemico, colui che ha ucciso il suo fidato compagno Archer.

Rin, Selina e Reina, dopo alcuni momenti di confusione si riprendono, per poi lasciarsi sopraffare dall'impeto e partire alla carica contro il nemico.

Maya d'altro canto cerca disperatamente di sottrarmi alla ferrea presa del mio alter ego futuro, senza successo però, poiché viene sbalzata a terra con un semplice cenno della mano.

Una minuscola tempesta di calore generata dalla sola volontà atterra anche le altri attaccanti, nessuno di noi può far nulla contro di lui.

<<Stai guardando Lasair? Il potere che possiedo e che tu raggiungerai un giorno, io ho deciso di usarlo per un bene superiore.

Sembra paradossale, ma a volte per fare del bene bisogna far prima del male, ed io in questo contesto non sono altro che un male necessario per eliminare tutto il marciume che permea questo mondo.

Ra correggerà gli errori dell'umanità attraverso di me, non potrei essere più onorato del fatto che lui mi abbia reputato meritevole di essere la forza motrice per questo grande cambiamento.

Perché sei così cieco da non vedere il mondo ideale che lui può creare? Ciò che hai visto nello spazio separato non era altro che un assaggio di ciò che il futuro riserva, hai forse bisogno di vedere di più per convincerti?>> lo sproloquio dell'altro me non fa che confermare quanto ormai sia sprofondato nelle tenebre, ha da tempo passato il punto di non ritorno.

Egli oscilla pericolosamente al confine tra la consapevolezza e la follia vera e propria, e mi fa quasi pena se penso che tutto ciò scaturisce da un profondo dolore.

I miei pensieri però si traducono in alcune espressioni facciali che a quanto pare il nemico non gradisce, a giudicare da come mi sta guardando.

<<Non osare guardarmi con compassione maledetto, non devi proprio permetterti.>> la collera lo sta accecando, e a farne le spese sono io, che subisco un pestaggio violento e selvaggio.

Riesco a malapena a vedere che le ragazze sono completamente pietrificate, stanno lasciando vincere il terrore di combattere questo mostro.

Ormai ho preso talmente tanti pugni in faccia da essere sul punto di perdere i sensi, quasi lo preferirei a tutto questo.

Vedere me stesso in queste condizioni mi fa più male del dovuto, e non sento più la forza di combattere.

Tuttavia non posso arrendermi, sarebbe troppo facile comportarsi in questo modo, non sono cresciuto come un arrendevole smidollato.

Il pensiero di far vergognare mio padre con questo atteggiamento solca la mia mente, e mi ridona la carica.

Con un rinnovato vigore fermo l'ennesimo pugno dell'altro me, e subito dopo gli tiro una violenta testata che fa malissimo anche al sottoscritto.

Approfittando dello stordimento dell'avversario combino i poteri di Naudhiz e Isaz per generare un turbinio di ghiaccio e fuoco, che poi spedisce in orbita il mio alter ego del futuro.

Se non altro ho guadagnato un attimo di respiro dai suoi attacchi continui, almeno un istante posso rallentare.

<<Da quando tu usi il ghiaccio Lasair? Non ci sto capendo più niente, sono molto confusa e so solo che quel tizio è troppo potente, non abbiamo speranze contro lui.>> lo smarrimento di Selina è perfettamente comprensibile, ma ora non c'è tempo per discuterne.

<<Per quanto altro tempo volete starvene a terra a piangervi addosso? Muovete quei bei fondoschiena che vi ritrovate e aiutatemi contro il Lasair del futuro, quando avremo tempo spiegherò tutto per bene a voi Selina e Reina.

Siete tutte quante maghe molto potenti, sono certo che se uniamo le forze potremo imbastire uno scontro dignitoso.>> le mie parole sembrano infondere un rinnovato vigore nelle mie compagne, che si rialzano con uno sguardo di sfida che adoro.

Tuttavia, prima che possiamo imbastire un'offensiva di spessore, veniamo interrotti dal ritorno del nemico, che piomba sul terreno con la potenza di una meteora.

L'impatto col suolo genera un'enorme onda d'urto che ci sbalza tutti via, anche se stavolta torniamo quasi subito in piedi.

Il semidio ha il volto leggermente macchiato dal sangue, ed i vestiti quasi a brandelli.

Con un gesto stizzito egli si leva la camicia per restare a torso nudo, rivelando una forma fisica assolutamente invidiabile per la sua età.

La cosa pare imbarazzare tutte le fanciulle presenti, anche se queste si ricompongono all'istante.

<<E bravo mio alter ego del passato, hai ritrovato la forza di combattere e me ne compiaccio, stavo iniziando a stancarmi di pestarti gratuitamente.

Direi che ci siamo scaldati abbastanza, perciò adesso è ora di fare sul serio.>> che cos'ha appena detto? Tutto questo per lui è stato solo un riscaldamento?

Avevo ragione a considerarlo quasi un dio, ormai quest'uomo davanti a me ha trasceso l'umanità in ogni suo aspetto.

Dopo essersi sgranchito le mani procede ad attaccarci tutti quanti con una folata di vento dalla potenza inaudita, ma stavolta siamo tutti quanti pronti.

Combinando le nostre forze ergiamo uno scudo intriso del potere del vento, del fulmine, del ghiaccio, del fuoco ed infine anche di pura energia magica grazie al supporto di Rin.

Nonostante sia uno scudo fatto di molti elementi, sembra che sia a malapena sufficiente a contenere la potenza dell'avversario.

<<Ragazze continuate a sostenere la nostra difesa in questo modo, mentre io cerco di prenderlo di sorpresa alle spalle, approfittando del fatto che è impegnato contro di voi.>> le mie compagne fanno un cenno d'approvazione, ed io mi sottraggo alla difesa.

Subito dopo mi smaterializzo tra le fiamme, per poi riapparire a mezz'aria alle spalle del nemico, pronto ad una nuova offensiva.

Mi preparo a colpire attingendo al potere di Naudhiz e di Thurisaz, combinando di nuovo il fuoco ed il fulmine.

Congiungendo le mani scateno di nuovo la forza del mio fendente del fulmine fiammeggiante, come l'ho ribattezzato io.

Una saetta azzurra, contornata dal fuoco nero che mi appartiene ed amplificato ulteriormente dall'essenza del fuoco runico, si abbatte inesorabile sull'altro me dopo aver squarciato l'aria.

Il mio colpo crea di nuovo una violentissima deflagrazione che spazza via una buona parte delle rocce circostanti.

Immediatamente il mio sguardo preoccupato si rivolge verso Eileen, che è stata trascinata qui a sua insaputa.

Alcuni frammenti di roccia volano verso di lei ma, prima che possano colpirla, questi impattano contro uno scudo invisibile.

Sembra proprio che il Lasair del futuro abbia creato una protezione attorno a lei, una premura che in un primo momento mi sorprende, ma che poi comprendo, considerando che è comunque figlia sua quanto mia.

Per quanto siamo diversi a volte me ne dimentico, ma quello che sto combattendo è comunque il mio alter ego del futuro e, che sia o meno un futuro alternativo, la questione è ancora nel dubbio, è pur sempre me.

Non capivo perché avesse trascinato fin qui anche Eileen, ora però mi è chiaro.

Avendo portato tutti i suoi cari qui non voleva lasciarla sola in una città grande come Londra, esposta ad ogni genere di pericoli.

Da questo punto di vista gli sono grato, le ha indotto il sonno attraverso un incantesimo e poi ha creato uno scudo attorno a lei così da estraniarla dal nostro combattimento.

Queste cose mi fanno capire che in fondo la sua umanità non è del tutto perduta, anche se purtroppo egli è ben aldilà della redenzione.

Con questo scontro egli non vuole far altro che dimostrare la sua soverchiante forza, non ha intenzione di uccidere nessuno per il momento, ma solo di farmi capire quanto la mia lotta sia futile.

Una volta dissipato il fumo scaturito dal mio colpo, posso constatare come il nemico sia quasi illeso, ha soltanto qualche graffio sul torace.

Da un angolo leggermente più lontano anche le ragazze osservano sconcertate la scena.

<<Bel colpo Lasair, hai combinato sapientemente il fuoco e fulmine, i miei più sinceri complimenti.

Hai però peccato di ingenuità pensando che io non ti avessi notato alle mie spalle, poiché avevo captato i tuoi movimenti fin dal principio.

Perciò, consapevole di questo, ho indebolito la potenza della mia offensiva basata sul vento, e con la mano destra libera ho eretto una piccola barriera che mi ha protetto quanto bastava.

Naturalmente una barriera eretta con una sola mano non è molto potente, ed è per questo che il tuo attacco mi ha comunque ferito.

Mi compiaccio del vostro lavoro di squadra, fatemi vedere di più ora che comincio a divertirmi.>> incredibile, la mentalità del guerriero propria della mia persona non si è minimamente affievolita nemmeno nel futuro.

Ha una capacità di analisi e gestione del pericolo di molto superiore alla mia, siamo distanti come il cielo e la terra.

Selina e Reina si fanno largo sul campo di battaglia e scatenano una folata di vento intriso del potere glaciale della mia ex.

Una mossa interessante che però il nemico para senza difficoltà, anche se nel farlo lascia un'apertura che potrei sfruttare.

Prima che possa muovermi è però Maya a sbucare nel pieno della confusione, e canalizzando il potere di Uruz placca ed immobilizza l'avversario.

Da un angolo appartato piomba a gran velocità anche Rin, che afferra il braccio del mio alter ego del futuro e comincia a sovraccaricarlo di energia magica.

Adesso ho capito tutto quanto, le sorelle Whitmore hanno creato un diversivo, consce che il nemico si sarebbe concentrato su di loro, e così facendo hanno permesso a Rin e Maya di agire indisturbate.

Non contente di ciò hanno saputo sfruttare anche il momento in cui io stavo parlando con l'altro me, permettendo alle altre due ragazze di defilarsi senza allarmare l'avversario.

La forza che la mia attuale compagna sta usando grazie a Uruz è immensa, si tratta del potere primordiale dopotutto, e persino un mostro come quello avrà delle difficoltà a liberarsi.

Rin poi ha sfruttato quell'apertura per dargli una bella overdose di magia, sperando che ora funzioni ovviamente.

Si sono coordinate alla perfezione senza nemmeno bisogno del mio aiuto, ne sono profondamente orgoglioso.

La mia ex e la mia attuale compagna sapevano già giocare in squadra, ma noto con piacere che anche Reina e l'ex Master si sono integrate alla perfezione nel gruppo.

<<Lasair vai, ora mettici tutta la forza che hai e colpiscilo con un attacco dalla potenza inaudita, approfittane fintanto che riesco a tenerlo immobilizzato.>> Rin ha ragione, non c'è tempo per compiacersi del lavoro di squadra.

Il nemico nel frattempo pare iniziare a soffrire gli effetti di un eccesso di magia, sta funzionando davvero, mi compiaccio che l'apporto della giovane Master si stia rivelando fondamentale.

Intanto io voglio provare qualcosa di nuovo, così da non rendermi troppo prevedibile.

Sfruttando il potere di Laguz genero dell'acqua, che poi faccio filtrare nel sottosuolo senza che l'avversario se ne accorga.

Pochi secondi dopo dal terreno emergono moltissime radici giganti, che subito cominciano a frustare il mio alter ego del futuro, poiché manovrate mentalmente da me.

Rin e Maya riescono ad allontanarsi appena in tempo dal raggio d'azione del mio attacco.

Selina e Reina per fortuna sono già abbastanza lontane, perciò non devono preoccuparsi di venire colpite.

Il nemico subisce in pieno i miei ripetuti attacchi, sembra che questa sia la prima offensiva che va completamente a segno dacché è iniziato il combattimento.

Dopo alcuni minuti comincio a sentirmi affaticato, perciò mi trovo costretto a terminare il mio attacco.

Le radici rilasciano il corpo del nemico, poiché nel frattempo lo avevano stritolato, e quest'ultimo si riversa a terra quasi esanime.

Sembra che non si rialzerà tanto a breve, o almeno questo è ciò che vedo, stavolta l'ho conciato proprio male.

Le ragazze si fermano un attimo per riprendere fiato, ed io le raggiungo per riunirci.

Dobbiamo pensare ad un modo per imprigionarlo adesso che è privo di conoscenza, anche se l'alternativa migliore rimarrebbe quella di ucciderlo.

Non vorrei arrivare a tanto, ma devo pur considerare che così facendo fermerei definitivamente Ra, anche se è verosimile che prima che io arrivi a compiere i miei propositi il dio emerga per difendersi.

Non dobbiamo dimenticarci che due entità condividono il mio corpo, perciò se una delle due è incosciente l'altra può comunque agire.

<<Bel lavoro tutte quante, come avete fatto a coordinarvi così bene se alcune di voi si sono incontrate per la prima volta proprio qui?

Comunque direi di sfruttare questo momento per immobilizzarlo, tu Selina potresti usare la tua bara di ghiaccio.>> era da almeno un quarto d'ora che volevo fare la prima domanda, ed intanto mi è venuto in mente anche un metodo di contenimento.

<<Beh sarà il girl power Lasair, non saprei dirtelo.

Comunque è un'ottima idea la tua, procedi con i preparativi Selina, contiamo su di te.>> a prendere la parola è Maya, e la sua risposta mi fa sorridere.

La mia ex intanto pare infastidita dall'ordine appena ricevuto da Maya, del resto non le andava a genio nemmeno ai tempi dei Black Wolves che lei fosse a capo della nostra unità, fino a quando non subentrai io al suo posto.

Tuttavia ella non esita a mettere da parte i suoi sentimenti personali, e a cominciare i preparativi dell'incantesimo.

<<Uh uh, ahahahahah, dovreste pensare di darvi al cabaret, siete davvero uno spasso tutti quanti.>> il nostro momento di leggerezza viene interrotto dal nemico, che a quanto pare sembra si sia divertito alle nostre spalle per tutto il tempo.

La sua perdita di sensi suppongo fosse una farsa, messa in atto per poter riprendere fiato anch'egli e nel contempo farsi beffe di noi.

Prima che possa rialzarsi completamente, io mi avvento su di lui con uno scatto bruciante, per poi scagliargli addosso una saetta.

Il mio colpo lo centra in pieno, ma non sortisce per niente l'effetto sperato, anzi al contrario ne produce uno piuttosto inaspettato.

Una volta entrato in contatto con la saetta, il mio alter ego del futuro comincia a trarre energia dal fulmine stesso.

Nel giro di pochi secondi egli sembra tornare ad essere fresco come una rosa, come se la battaglia non fosse mai avvenuta.

E' impossibile, ad una prima occhiata sembra che stia usando una variante del mio Flame Healing, solamente sfruttando il fulmine al posto del fuoco.

<<Ti ringrazio per la ricarica mio alter ego del passato, anche se ad onor del vero non ho sprecato così tante energie da averne bisogno.

Immagino che starai pensando alle ovvie similitudini tra il Flame Healing e questa capacità che ho appena manifestato, beh concettualmente è la stessa cosa, solo che si sfrutta il fulmine come base energetica.

Se volessimo dargli un nome, direi che Lightning Healing è quello più appropriato.>> dopo aver terminato la sua spiegazione, con il solito tono derisorio, il nostro avversario si prepara al secondo round.

Siamo tutti a dir poco sconcertati dal fatto che lui sia di nuovo al massimo delle forze, mentre noi al contrario siamo sfiniti.

Il Lasair del futuro procede ad attivare una nuova modalità elementale, simile a quella del fuoco, ma basata sul fulmine invece.

Nel giro di qualche istante l'intero corpo dell'altro me si carica di elettricità, tanto da far fuoriuscire quella in eccesso sotto forma di saette, che creano un'impenetrabile difesa peraltro.

<<Non notate anche voi che sia una giornata magnifica? Sarebbe un peccato se il tempo dovesse guastarsi all'improvviso qui sull'Isola di Skye, ai piedi del castello di Dunscaith.>> con un ghigno sadico il nemico punta il dito al cielo terso, e bastano pochi secondi affinché questo si riempia di minacciose nubi nere.

A quanto pare vuole evocare una tempesta, sembra che piaccia molto farlo sia a lui che a Ra stesso.

Dopo alcuni rombi di tuono che fanno da preavviso, ecco che un fulmine piomba sul nostro nemico.

Un bagliore accecante segue a quella scena sconcertante, ed ho come il sentore che il peggio debba ancora arrivare.

Appena la luce si dissipa, l'avversario è ancora lì fermo in piedi, con le saette attorno a lui più forti e brillanti che mai.

Sul suo torace si è inoltre manifestato un simbolo che riconosco immediatamente, ossia la runa del fulmine Thurisaz, che cosa significa tutto ciò?

<<Lo stai vedendo mio alter ego del passato? Questo è lo stadio ultimo di chi ha perfezionato la magia runica.

Il fulmine che è piombato su di me poco fa l'ho evocato io, ed è stata quella folgore a disegnare sul mio petto il simbolo di Thurisaz.

Quando entri così tanto in intimità con le rune e con i loro stessi significati, puoi diventare tu stesso il tramite per l'immenso potere arcano racchiuso in quei simboli.

In maniera analoga a quanto fa Maya con le rune Uruz ed Eihwaz, anche io sono in grado di inciderle sul corpo, con l'unica differenza che io non lo faccio in modo permanente, ma al contrario lo faccio ogni qualvolta ne ho necessità.

I simboli vengono scolpiti nella mia carne dagli stessi elementi che rappresentano, ed appena hanno esaurito la loro utilità, quelle stesse forze della natura recuperano la runa dalla mia pelle su mio comando.

Sono divenuto un tutt'uno con le forze naturali mio caro alter ego, agli albori del nostro scontro io non stavo semplicemente utilizzando il fulmine, IO ero il fulmine.

Adesso hai capito quanto è ampio il divario fra di noi?>> le parole del nemico mi gettano nello sconforto più totale, allora la saetta all'inizio della nostra battaglia non era stata lanciata da lui, ma era lui stesso come avevo già sospettato.

Dopo aver finito di vantarsi delle sue abilità, il Lasair del futuro effettua uno scatto fulmineo verso di me.

La sua rapidità è tale da lasciare una scia bruciata dietro di sé, ed io non riesco nemmeno a difendermi, finendo per subire in pieno la potenza devastante del suo pugno carico di fulmini.

Vengo sbalzato ad alcuni metri di distanza a causa della forza soverchiante del colpo nemico, mentre assisto impotente alla mattanza delle mie compagne.

Rin, Selina, Reina, e per ultima Maya, rimangono travolte dalla forza del fulmine, con la conseguenza di perdere tutte quante i sensi l'attimo dopo.

Mentre sono ancora a mezz'aria vengo subito raggiunto dall'altro me, che prontamente mi colpisce sulla schiena con la forza di un martello.

Con velocità supersonica crollo al suolo, impattando con una violenza tale da scatenare un'altra piccola onda d'urto.

Sono a terra stremato, senza più la forza di reagire e con qualche osso fratturato, quando vengo raggiunto dal nemico, intanto liberatosi del potere usato poc'anzi.

<<Ne hai avuto abbastanza o devo continuare giovane me? Ti è finalmente chiaro che non potrai mai batterci?

Non sei riuscito ad imbastire uno scontro dignitoso nemmeno con il supporto di quattro potenti maghe, se non riesci a confrontarti con me pensi di poterlo fare con un dio del calibro di Ra?

Sai come recita il detto, se non puoi batterli, unisciti a loro.>> il Lasair del futuro si ostina a farmi la stessa offerta di sempre, sebbene sia conscio che continuerò a rifiutarla.

Debbo dargliene atto, è un tipo tenace e perseverante proprio come me.

Per quel poco che i miei occhi riescono a vedere, le mie compagne si stanno lentamente rialzando dopo il colpo di poc'anzi.

Tuttavia la loro stanchezza è dolorosamente palese, soprattutto quella di Selina, che era già debilitata dagli albori dello scontro a causa della precedente battaglia con il mio alter ego del futuro.

<<Siete tutti quanti stremati ormai, perciò non ha più senso continuare a combattere, poiché non è nel mio stile infierire su chi non può più fare alcunché.

Debbo complimentarmi per quell'attacco basato sulle radici giovanotto, lì mi hai colto davvero di sorpresa lo ammetto.

Nonostante tu sia ancora un principiante nell'uso della magia runica, hai già dimostrato un'inventiva notevole.

Provo quasi dispiacere nel vedere che i vostri sforzi congiunti, seppur ammirevoli, siano stati del tutto vani in questa lotta di oggi.

Mi sono molto divertito però, anche se non mi avete fatto usare che un decimo della mia piena forza.

Voglio augurarmi che in futuro saprete intrattenermi con uno spettacolo migliore, e tu intanto pensa molto bene alla mia offerta giovane Lasair, perché per adesso te lo sto ancora chiedendo con le buone maniere.>> il tono dell'altro me, soprattutto nell'ultima parte del suo discorso, mi suggerisce in modo piuttosto palese il fastidio che egli prova per i miei costanti rifiuti.

Più tempo passa e più si spazientisce, tanto da essere arrivato a minacciarmi, seppur in maniera sottile per il momento.

Ciò nonostante non mi piegherò al suo volere, anche se in tutta onestà ho paura di cosa potrà fare in futuro per convincermi.

<<E' stato uno scontro breve ma intenso ragazzi, ora è tempo di salutarci però.

Vi suggerirei di lasciarvi alle spalle Londra e dirigervi in Egitto, forse una volta lì aprirai finalmente gli occhi Lasair, ed a quel punto potresti riconsiderare seriamente la mia offerta.>> dopo quelle parole così sicure il mio alter ego del futuro fa qualche passo indietro, e poi si avvolge nelle fiamme.

Non capisco che cosa voglia fare, ma l'attimo dopo egli balza in cielo ancora ricoperto di fuoco.

A quel punto avviene l'impensabile, il Lasair del futuro cambia forma, fino ad assumere le fattezze...di un drago nero.

Le dimensioni della bestia volante sono a dir poco colossali, le sue ali sembrano oscurare il sole stesso, tornato a splendere dopo che le nubi evocate dal nemico lo avevano temporaneamente occultato.

Il drago emette un feroce ruggito che fa tremare persino la terra e poi, prima di volare via, mi rivolge un altro sguardo, di cui posso percepire l'intensità anche da questa enorme distanza.

Le mie compagne di battaglia sono scioccate quanto me, i loro occhi sono spalancati tanto da sembrare sul punto di uscire dalle orbite, ed anche la bocca è praticamente spalancata per il terrore e la sorpresa.

<<Sei ostinato mio alter ego del passato, vivi ancora nel mondo delle favole nonostante le cose che hai già visto nella tua breve vita, ma tutto questo presto cambierà.

Gli orrori che il futuro riserva sono ben peggiori di quelli a cui sei abituato, e quando ne avrai avuto un vero assaggio implorerai affinché Ra ti possieda.>> il Lasair del futuro mi ha appena parlato telepaticamente, e la sua voce è risultata immensamente più profonda a causa della metamorfosi che ha subito.

Dopo quelle inquietanti parole la bestia alata vola via, e nel giro di pochi istanti scompare all'orizzonte.

Non posso credere a quello che abbiamo appena visto, il nemico può addirittura trasformarsi in un drago, come se non fossi già scoraggiato abbastanza.

Io nel mentre sono ancora a terra, senza più la forza di rialzarmi, questa battaglia mi ha devastato.

Subito rivolgo il mio sguardo stanco alla piccola Eileen, che dorme ancora beata per fortuna, mentre le ragazze sono ancora scioccate da quanto visto poc'anzi.

Selina, ora che la lotta è finita, pensa a nostra figlia, e subito si fa prendere dal panico chiedendosi dove sia.

Con le poche forze che ho le indico la roccia sulla quale è stata adagiata dall'altro me.

Appena il suo sguardo si posa sulla piccola, la mia ex raccoglie ogni briciolo di forza residua per correrle incontro e assicurarsi che stia bene.

A differenza mia lei non sapeva della presenza della bambina, poiché appena sveglia si è ritrovata subito travolta dal caos dello scontro, mentre io invece ho potuto guardarmi intorno prima di iniziare a combattere.

Nel complesso qualche piccolo risultato in questo duello l'ho ottenuto, ma la strada per sconfiggere il mio alter ego è ancora lunga e tortuosa.

Qualunque cosa ci sia in Egitto, il nemico sembra essere sicuro che mi convincerà a passare dalla loro parte, perciò non posso che essere curioso e nel contempo spaventato.

Sembra proprio che l'oscuro futuro che incombe su di noi sia più cupo di quanto avessi preventivato.

 

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Capitolo 26

Spoiler

Un sentiero difficile da percorrere (punto di vista alternativo)

Due giorni sono ormai trascorsi dallo scontro con il mio alter ego del passato, ed il tutto mi ha turbato più di quanto credessi.

Vedere di nuovo Maya, molto più legata all'altro me rispetto agli eventi del tempio Ryuudou, mi ha riportato alla mente il tempo felice vissuto con lei.

Un tempo ormai perduto, e che rimpiango ogni giorno che passo su questa terra maledetta.

Mi torna sempre alla mente la terribile immagine del suo corpo esanime accanto a quello delle nostre due figlie.

E' passato molto da quel tragico giorno, eppure non smetto di essere tormentato da quelle orribili visioni.

Se poi penso che poco dopo quella tragedia seguì anche la perdita di Eileen, fu troppo da accettare.

Ero ad un passo dallo spezzarmi già prima di apprendere della morte della mia primogenita, l'ultima figlia che mi era rimasta peraltro, quindi quella fu la goccia che fece traboccare il vaso e che mi devastò completamente.

Vivevo in pace, avevo abbandonato il campo di battaglia ed ero felice, perché è dovuta finire così?

<<Lasair, mi spiace per il tuo dolore ed il tuo tormento, ma non lasciare che questo ti distragga dalla nostra missione.

Ho accettato che tu prendessi il controllo del corpo affinché io potessi riposare e riorganizzare le idee in vista delle prossime mosse, ma sono pronto a subentrare di nuovo qualora vedessi che sei troppo distratto.>> le parole di Ra suonano imperative, però ha ragione, mi sto lasciando andare al sentimentalismo, e non è proprio il momento adatto.

Mi converrà andare a vedere come sta Caster, così da schiarirmi le idee nel mentre.

Prima di andare da lei passo dalle cucine a prendere qualcosa da mangiare, poiché immagino che sarà affamata.

Dopodiché attraverso la porta che conduce ai sotterranei dell'abitazione e, torcia alla mano, scendo con prudenza le scale.

Il mio alter ego del passato non sarebbe tanto contento se sapesse che ho preso possesso del castello di famiglia, ma in qualunque epoca mi trovi è sempre casa mia.

Caster poi non è la mia unica ospite, visto che a farle compagnia ci sono i due capi dei Black Wolves...Alister e Amanda.

Di loro mi occuperò più tardi, adesso preferisco sincerarmi delle condizioni dell'incantatrice.

Dopo svariate rampe di scale, giungo infine alla porta della sua cella, poiché in passato questo luogo veniva destinato a molteplici usi, che spaziavano dal semplice rifugio alla vera e propria camera di tortura.

Ricordo ancora che, da ragazzino, quando scoprii questo luogo rimasi quasi traumatizzato.

Fu allora che capii che la mia famiglia aveva più segreti di quel che credevo, e mi sono sempre domandato se nella vita ho davvero scoperto tutto sugli Strathmore, oppure se c'è ancora qualche segreto che ignoro.

L'incantatrice è lì, rintanata in un angolo con una postura rannicchiata, le torture psicologiche a cui Ra l'ha sottoposta non sono state proprio uno scherzo.

Il dio egizio è molto interessato all'enorme conoscenza magica che Caster possiede, pertanto è ansioso di studiarla a fondo, e diciamo che non si fa problemi dinanzi alla ritrosia della donna.

<<Ti ho portato del cibo, sono due giorni che non mangi, se continui così morirai di fame.>> dopo aver detto ciò faccio passare il vassoio tra le sbarre, approfittando di un angolo più largo fra di esse, ricordo di uno degli ospiti del passato.

<<I Servant non hanno necessità di mangiare Lasair, e tu lo sai bene, perciò risparmiami questa scenetta da buon samaritano.

Ra ha un modo di fare molto regale ed altezzoso, perciò non è difficile capire che non sia lui a parlarmi, ed ora che ci penso è la prima volta che vedo davvero TE.>> le parole della donna sono intrise di risentimento, ma del resto posso capirla, essere tenuti rinchiusi e torturati come i peggiori criminali non è sicuramente piacevole.

Dopo aver parlato, l'incantatrice si alza e si avvicina alle sbarre, con l'immancabile cappuccio tirato su.

Dal mio punto di vista questa segretezza è del tutto inutile, poiché conosco il suo reale aspetto.

<<Io provengo dal futuro Caster, perciò potresti anche abbassare quel cappuccio.

Conosco già il tuo bel viso e trovo che sia un peccato nasconderlo sempre.>> il mio invito la sorprende ma, dopo un breve momento di riluttanza, alla fine accetta di rivelarsi.

Ora posso finalmente osservarla a viso scoperto, cielo avevo dimenticato quanto fosse bella.

La sua bellezza mi lascia sconcertato come la prima volta che la vidi senza cappuccio.

I suoi splendidi e lunghi capelli color indaco, che danno ulteriore risalto a quegli occhi brillanti come due zaffiri, mi colpiscono in particolar modo.

<<Ho sempre adorato questa tua treccia singola Medea, poiché crea uno splendido contrasto con il resto dei tuoi capelli lunghi e lisci.>> dicendo questo accarezzo i capelli della donna attraverso le sbarre, e la cosa la imbarazza visibilmente.

Nei suoi occhi vedo l'intenzione di tirarsi indietro ma, nonostante ciò, non si sottrae a quel contatto.

Il suo viso è tinto di un rosso acceso, e quel momento diventa ancora più intimo quando dai capelli passo ad accarezzarle la guancia.

<<I tuoi begli occhi azzurri sono velati da una profonda sofferenza Lasair, cosa ti è accaduto per cambiarti tanto?>> la domanda a bruciapelo di Caster mi turba leggermente.

<<Non voglio parlarne, è fin troppo doloroso anche il solo ricordarlo, figurarsi descrivere a voce quegli eventi.

Posso solo dirti che avevo tutto ciò che un uomo possa desiderare, e che nel giro di pochissimo ho perso ogni cosa.

Ho convissuto con la sofferenza ed il dolore per tutta la vita, credevo di esserci ormai abituato, ma si vede che la felicità mi aveva fatto dimenticare quelle spiacevoli sensazioni.>> dopo quelle parole interrompo il mio soliloquio, poiché sento di non essere in grado di proseguire.

<<Ma arrivare a voler eliminare la magia non ti pare un po' eccessivo? Il mondo potrà forse migliorare un po', ma rimarrà sempre imperfetto e tragedie come la tua continueranno ad accadere, poiché è l'uomo il vero male di questo mondo.

Non sarà che questa missione è solo un disperato tentativo di dare un senso alla tua esistenza dopo quei funesti eventi? Credo che tu ti senta responsabile della morte dei tuoi cari e voglia espiare in questo modo.>> le parole della donna forse non sono del tutto sbagliate, eppure non cambiano nulla.

<<Credi che io non lo sappia questo? Pensi forse che non mi domandi ogni singolo istante se la nostra missione sia giusta o in qualche modo risolutiva?

Sono perfettamente consapevole che il mondo non può diventare un paradiso terrestre, e non ho nemmeno una pretesa tanto infantile.

Tolta la magia dall'equazione questa terra rimarrà comunque popolata dagli esseri umani, creature tremendamente imperfette ed inclini al male, ne sono conscio.

E' vero che tragedie come la mia continueranno comunque ad avvenire, ma non stai considerando un aspetto fondamentale della vicenda, ossia l'evidente disparità fra umani e maghi.

Il futuro da cui provengo io è un luogo in cui la magia ha perso ogni regola, un luogo in cui chi possiede dei poteri si sente libero di poter prevaricare chi invece non ha alcuna capacità straordinaria.

Ti sembra forse giusto che i maghi credano di avere più diritto alla vita dei comuni esseri umani, e che di conseguenza si sentano legittimati ad uccidere le persone normali?>> la mia domanda a bruciapelo, formulata con un tono molto acceso, sembra sorprendere la mia interlocutrice.

Sul volto di Caster si dipinge improvvisamente un'espressione interrogativa, tipica di chi sta riflettendo sulle cose.

E' evidente che durante la sua permanenza in cella abbia pensato molto alla missione mia e di Ra, cercando di analizzarla al microscopio, eppure sento di averla sorpresa con le mie parole di poco fa.

<<Hai ragione, le persone dotate di poteri non hanno nessun diritto di reputarsi dei prescelti e di reputare inferiori gli ordinari, ma non per questo meritano di morire tutti quanti.

Il tuo piano potrebbe anche essere condivisibile, se non fosse che è molto estremista, poiché non si può fare di tutta l'erba un fascio.

E' vero che ci sono dei maghi davvero crudeli che meritano la morte, ma ci sono anche delle brave persone che non hanno colpe.

Quello che voi volete mettere in atto si chiama genocidio, ed è questo che vi pone dalla parte del torto.>> Caster comincia a farmi irritare, anche se il fastidio che le sue parole mi provocano può derivare dal fatto che forse possa avere ragione.

<<Indubbiamente non hai torto, il fatto di essere mago non rende automaticamente colpevole una persona, men che meno meritevole di morire.

Tuttavia sono certo che capirai quanto sia infattibile conoscere la vera natura di ogni singola persona dotata di poteri magici.

Il modo più rapido per ottenere un risultato rimarchevole è quello di sterminarli a tappeto, gli innocenti saranno ricordati come martiri, poiché avranno donato la vita per un bene superiore.

Senza più i maghi, gli uomini saranno un po' più vicini all'uguaglianza, quantomeno sul piano delle capacità personali.

E' fuori da ogni discussione che il mondo continuerà a produrre malvagità e dolore anche dopo, ed è proprio in questo disegno che si inserisce Ra.

Lui non è tornato solo per fare piazza pulita e poi svanire nel nulla, bensì per governare questa terra dominata dal caos.

C'era un tempo in cui la magia non esisteva, agli albori del mondo, ed è proprio quel tempo che vogliamo riportare.

Su quell'umanità Ra governerà in modo giusto, cercando di ridurre per quanto possibile le ingiustizie e le sofferenze, dopotutto egli era venerato come il guardiano dell'umanità nell'Antico Egitto.

Avere dei poteri non è che una maledizione.

La tua storia ne è un perfetto esempio, poiché hai vissuto un'esistenza in cui sei stata demonizzata ingiustamente a causa delle tue capacità.

Non pensi mai a come sarebbe stato nascere senza alcuna dote straordinaria?

Sai bene quanto me che non esiste un incantesimo in grado di privare una persona dei poteri, e questo perché la magia è racchiusa nell'essenza stessa dell'individuo, perciò esiste un'unica opzione per attuare il mio proposito.>> interrompo brevemente il mio monologo per bere dell'acqua.

Era da molto tempo che non parlavo così tanto, si potrebbe dire che non ci fossi più abituato.

La mia interlocutrice si è leggermente rabbuiata dopo le mie recenti affermazioni, eppure vedo in lei il desiderio che io continui il mio discorso, seppur sia consapevole che potrei dire cose spiacevoli.

<<Potrai reputarmi folle per il fatto di voler sterminare anche dei maghi innocenti, ma guardi la cosa da una prospettiva sbagliata, poiché la morte a volte può essere una liberazione.

Mi sono sempre considerato un uomo coraggioso, eppure ogni giorno maledico la mia codardia per non essere stato capace di porre fine alla mia vita quando ne ho avuto l'occasione.

Ho accettato il fardello di vivere, e per poterlo fare ho dovuto dare un nuovo scopo alla mia esistenza.

Alla fine ho capito di non voler morire prima di aver lasciato un segno tangibile.>> il mio discorso sembra aver suscitato nella mia interlocutrice molteplici stati d'animo, persino contrastanti oserei dire.

Nella prima parte, quella relativa al genocidio, sembrava sconcertata a dir poco, ma la parte conclusiva pareva quasi suscitarle un sentimento di comprensione, persino di commozione quando ho menzionato la sua storia e la mia.

Purtroppo questa giovane donna ha vissuto un'esistenza dannatamente infelice e tragica, qualcosa che nessuno dovrebbe mai passare.

Dal mio punto di vista non è sbagliato risparmiare una triste esistenza a quelle povere anime che vivono ostracizzate a causa delle loro capacità straordinarie, poiché nel mondo della magia c'è anche questa realtà, delle vittime persino tra i carnefici.

Non sono soltanto i maghi ad osteggiare gli umani, bensì la cosa a volte può essere reciproca, e questo perché ancora oggi l'uomo ha paura di ciò che è diverso e che non comprende.

<<Caster non m'importa di essere reputato l'incarnazione dei mali del mondo, io continuerò a percorrere il sentiero che ho scelto.

E' un percorso indubbiamente difficile, lastricato di dure prove, ma io sono pronto ad affrontare tutto questo per un bene superiore.

Comunque la si guardi la magia è una piaga dell'umanità, solo i senza poteri e quei poveri stolti che non hanno compreso a fondo quanto sia un fardello possono reputarla fantastica.

A me non importa affatto di essere demonizzato, poiché negli anni, nelle generazioni a venire, finalmente verrà compresa la nobiltà dei nostri propositi.>> tengo molto a questa conversazione con quella che un tempo fu la mia Servant, perciò non sto lesinando particolari relativi al mio ideale.

Ogni cosa che dico suscita nella mia interlocutrice le più svariate reazioni, più frequentemente sconcerto e a tratti anche comprensione.

Riesco a percepire chiaramente un'anima divisa a metà, da una parte i miei propositi vengono condannati, dall'altra compresi finanche ad essere quasi condivisi.

<<E che mi dici dei tuoi cari? Anche loro possiedono dei poteri, perciò se tu fossi coerente dovresti eliminare anche loro.>> l'osservazione di Caster è decisamente mirata, sta cercando in ogni modo di far vacillare le mie convinzioni.

A seguito di quella domanda rivolgo alla mia interlocutrice uno sguardo glaciale, che la mette immediatamente in soggezione.

La vedo anche muovere qualche passo indietro per l'inquietudine che le ho messo addosso, ma la cosa mi lascia indifferente.

<<In effetti hai ragione, per essere coerente con il mio ideale dovrei eliminare anche le persone a me care.

Tuttavia si tratta di individui di cui mi fido, che potrebbero divenire i paladini del nuovo mondo che vorrei creare.

A loro sarebbe concesso l'uso della magia perché hanno dimostrato di saperla gestire ed usare saggiamente, una cosa che non si può dire per la stragrande maggioranza degli altri maghi.

Ma posso garantirti una cosa mia cara Caster, se oseranno opporsi a me con la stessa veemenza di ora, dovrò mio malgrado decidere di escluderli dalla mia utopia.

Sono stato molto indulgente con loro fino a questo momento, ma la cosa non durerà in eterno.

E' ovvio che io voglia a tutti i costi risparmiarli, però nel contempo non posso permettermi alcun ostacolo sulla mia strada, ed è per questo che mi auguro di avere il loro supporto in questa crociata.>> le mie ultime parole raggelano l'incantatrice, che accenna un'espressione terrorizzata.

L'attimo dopo mi avvicino ulteriormente a lei per guardarla più da vicino, o per meglio dire ammirarla.

<<Comunque è sempre stato uno spreco nascondere cotanta bellezza dietro un cappuccio nero.>> e dopo quell'ultima frase lascio sola la donna per rivolgermi alla cella accanto, dove stanno alloggiando i miei due ex capi.

<<Allora, vi state godendo il soggiorno qui?>> la mia domanda, pronunciata con tono impertinente, scatena la collera di Alister e Amanda.

I due potenti maghi lanciano un'offensiva congiunta, composta da un getto d'acqua che veicola un potente fulmine.

Senza alcuna fatica rispedisco l'attacco ai mittenti, i quali rimangono folgorati in maniera seria dal loro stesso colpo.

L'attimo dopo la scossa, i miei due ospiti crollano al suolo quasi esausti, mi delude alquanto vederli ko con cosi poco.

<<Ma guardateli, i temuti capi dei Black Wolves, che pena vedervi ridotti in questo stato dopo un singolo attacco.

Vi sarete arrugginiti stando troppo a lungo dietro le vostre belle scrivanie, oppure siete sempre stati così deboli e la vostra leggenda è stata alquanto...”esagerata”?>> la domanda provocatoria, ulteriormente enfatizzata dal mio tono derisorio, fa arrabbiare ancora di più i miei interlocutori.

Tuttavia questi, consci di non avere alcuna speranza contro il sottoscritto, decidono di stringere i denti e mantenere la compostezza.

<<A quanto pare i vostri sottoposti non tengono così tanto a voi, difatti, nonostante il nostro cortese invito, nessuno si è presentato per togliervi le castagne dal fuoco.

Ed io che speravo di raggruppare quanti più maghi possibili per fare piazza pulita di un bel numero in una volta sola.

Nonostante questa piccola delusione, posso però garantirvi che vi lascerò in vita quanto basta per vedere i vostri amati Black Wolves morire uno dietro l'altro.

In un modo alquanto contorto tenete ai vostri soldati, certo a chi più e a chi meno, perciò godrò nell'ammazzarli uno dopo l'altro davanti ai vostri occhi.

E quando dell'organizzazione non sarà rimasto più nulla, beh allora sarà il vostro turno.>> l'odio mi pervade ad ogni singola parola che rivolgo a questi due rifiuti umani.

Nei loro volti non c'è traccia di paura, ma solo tanta rabbia, la stessa che io provo verso di loro, anzi non è nemmeno quantificabile il disprezzo che nutro per questi individui.

Tempo dopo la tragedia che mi colpì, io scoprii che Alister e Amanda erano i mandanti dell'assassinio dei miei cari, e di molti altri omicidi.

A farne le spese furono ovviamente moltissime persone, tra le quali anche Rin Tohsaka.

La madre della mia amica era da tempo ricoverata in una struttura ospedaliera a seguito di gravissime lesioni al cervello, provocate durante la guerra del Santo Graal degli anni novanta da uno dei nemici del padre di Rin, anch'esso partecipante a quel conflitto.

Era una povera donna indifesa che non avrebbe fatto male a una mosca nemmeno quand'era sana, stando a quanto mi ha raccontato la mia amica, figurarsi che male poteva fare nello stato in cui era ridotta dopo quella tremenda guerra.

Tuttavia i miei capi hanno voluto punire Rin per avergli messo i bastoni tra le ruote, mentre aiutava me per la precisione.

Nella mia linea temporale io non ho più avuto contatti con i Black Wolves dacché li ho lasciati, però ci fu un periodo in cui operai come mago freelance, mettendo i miei poteri al servizio dei bisognosi, ed è in quelle circostanze che purtroppo ebbi la sfortuna di incrociare nuovamente il cammino con loro.

All'epoca Rin si era unita a me come partner occasionale di missioni, ed ironia della sorte, fu proprio durante uno degli incarichi assieme a lei che sventammo un'operazione estremamente importante della mia vecchia organizzazione.

Inutile a dirsi, ma questo non piacque ai miei vecchi capi, i quali pensarono bene di lanciare un messaggio forte e chiaro alla ragazza, che dovette pagare un prezzo fin troppo alto per la sua involontaria intromissione nei loro affari.

Quello fu l'inizio della fine, poiché di lì a poco sarebbe poi toccato ai miei cari subire quella crudele rappresaglia.

Dopo la mia tragedia Rin fu l'unica a starmi vicina fino alla fine, nonostante abbia tentato in ogni modo di allontanarla.

Tutto questo lo sto facendo anche per lei, ed uccidendo i miei ex capi nel presente, sua madre si salverebbe per certo, non potendo dare l'ordine di assassinarla.

Inoltre quella povera donna non è nemmeno una maga, ne ha solo sposato uno, ed ecco un'altra vita spezzata a causa della magia.

Le mie riflessioni sono però interrotte dagli improperi che mi vengono rivolti dai miei due ospiti.

Io li ignoro e li lascio a leccarsi le ferite a vicenda, mentre con passo rapido me ne torno nella mia camera da letto.

Mi tormenta nuovamente il pensiero di dover spezzare anche vite innocenti nella realizzazione del mio piano ma, dopo aver a lungo cercato un'alternativa meno drastica, sono giunto infine alla conclusione che purtroppo non esiste.

La luna piena di stasera sembra ancora più grande del solito, riempie il cielo con la sua luce argentea e sembra che si possa quasi toccare con la mano.

Eppure, per quanto ci si provi, essa rimane lontana ed inafferrabile, mentre sulla terra che illumina, la vita scorre frenetica.

Chissà da lassù che ne penseranno Maya e le mie ragazze di ciò che sto facendo, conoscendole staranno condannando le mie azioni, hanno sempre avuto una morale ben più ferrea della mia.

I miei metodi sono molto estremi dopotutto, e pertanto non condivisibili dalla maggioranza delle persone.

Questo mondo non ha speranze se viene lasciato in mano agli uomini, è Ra che deve governarlo per potergli garantire un futuro.

La malvagità dell'uomo non avrà mai fine nemmeno una volta realizzati i nostri propositi, ma dei semplici umani saranno certamente più gestibili rispetto a dei maghi.

<<Ra, mi prometti che le persone a me care saranno risparmiate da questo genocidio che vuoi mettere in pratica?>> questa fu la domanda che feci al dio egizio poco prima di suggellare la nostra collaborazione.

<<Manterrai quella promessa vero Ra?>> domando ora con tono dubbioso all'altra parte di me, in pieno riposo nel mio subconscio.

<<Naturalmente, ti ho dato la mia parola e un dio mantiene le promesse.

Oltretutto lo faccio anche volentieri, poiché è vero che gli umani hanno dimostrato di essere incapaci di gestire a dovere la magia, ma ci sono delle eccezioni, e le persone a te care sono fra queste.

Quando la nostra utopia diventerà realtà sarà importante avere dei collaboratori che mi aiutino a tenere tutto sempre sotto controllo, e chi meglio di loro?>> le parole del dio egizio mi danno le conferme che cercavo, perciò torno alla realtà con l'animo rasserenato, almeno in parte.

Quanto altro sangue dovremo versare prima di avere pace, e la consapevolezza che non sarà mai del tutto risolutivo ammetto che fa vacillare il mio animo.

Gli umani sono per natura inclini all'errore e al male, con o senza magia purtroppo, e nessuna forma di controllo potrà mai garantire risultati assoluti.

Però un ordine tirannico ed una sorveglianza adeguata dovrebbero perlomeno rendere un minimo più decente questa terra maledetta.

Senza più la piaga della magia, c'è speranza per un futuro più luminoso per gli uomini.

All'improvviso la porta della mia stanza comincia a venire battuta con vigore, qualcuno sembra molto impaziente di entrare.

Tuttavia, prima che possa aprirla di persona, la porta crolla sul pavimento dopo i colpi vigorosi del mio misterioso visitatore.

Dinanzi a me appare un individuo che ricordo bene, ossia un giovane uomo di colore con cui collaborai occasionalmente durante la mia militanza nei Black Wolves.

Il suo nome è Jordan Williams, un ragazzo alto e piuttosto muscoloso, ma dal cuore profondamente buono.

Ricordo bene che ai tempi ritenevo impossibile che una persona tanto gentile e buona potesse far parte di un'organizzazione come quella.

La sua attitudine, il suo sincero e puro desiderio di aiutare il prossimo, mi colpirono profondamente.

<<Le informazioni raccolte dall'intelligence non mentivano a quanto pare, avevi davvero la tua base nel castello degli Strathmore.

All'inizio mi chiedevo perché scegliere proprio questo posto, poi l'atroce dubbio ha cominciato a farsi largo nella mia mente, ma speravo con tutto il cuore di sbagliarmi.

Quindi il più grande nemico della comunità magica sei proprio tu...Lasair.>> il rammarico nella voce del mio interlocutore è alquanto palese.

<<Prima che tu possa chiedermi perché, ti dico già che oggi ho parlato a sufficienza e non ne ho più voglia.

Non devo scusarmi con nessuno, né tanto meno cercare approvazione per la mia condotta.

Detto ciò hai commesso un grave errore a venire da solo nella tana del lupo, ma ti ringrazio per avermi risparmiato la fatica di sgominarti.>> le mie parole sembrano divertire Jordan, e la cosa mi lascia alquanto confuso.

<<Mi fa male pensare che fra tutti sia proprio tu il nemico anche se, a giudicare dal tuo aspetto, direi che vieni dal futuro, perciò non sei il Lasair con cui ho mangiato e parlato nel cuore della notte, o perlomeno non lo sei più.

In ogni caso, chi ti ha detto che sono solo?>> al termine di quelle eloquenti parole, il soffitto della mia stanza crolla, rivelando circa una decina di maghi soldati pronti all'assalto.

Grazie ai miei riflessi sovrumani, le azioni dei miei nemici mi appaiono al rallentatore, perciò ho tutto il tempo di reagire al meglio.

Con la velocità del fulmine mi muovo agilmente fra i miei assalitori, per poi fermarmi in un punto più distante della stanza.

Gli intrusi paiono confusi, poiché fino ad un istante prima mi trovavo proprio al centro del loro assalto combinato, ed è divertente farmi beffe di loro.

<<Sono grato a tutti voi per essere venuti qui questa notte, non prendetela sul personale, ma ora dovete bruciare.>> appena finito di parlare creo all'istante uno spazio separato.

L'attimo dopo, la mia aura fiammeggiante si sprigiona dal corpo, per poi prendere la forma di una fenice.

I miei nemici rimangono atterriti dinanzi alla mia manifestazione di potere, peccato che questo sia quasi un trucchetto da quattro soldi.

<<Vi impressionate per così poco? Provo sincera pena per voi, poiché questo dimostra che siete giunti fin qui senza avere la minima idea di cosa avreste affrontato.

La vostra sconsideratezza vi costerà cara amici miei.>> la mia mano subito dopo si apre, per accogliere le fiamme sprigionate dal mio corpo, ora tramutate in fenice.

Il mitologico uccello fiammeggiante, che non è altro che il mio fuoco in una forma diversa, si lancia in un lugubre canto che ha il sapore di morte, per poi volare via dalla mano a velocità supersonica sui miei nemici.

Durante il volo, il colore del fuoco passa dal consueto arancione al nero, segno che la temperatura si sta notevolmente innalzando.

Il calore esagerato incenerisce tutti gli assalitori nel giro di qualche istante, risparmiandogli la sofferenza di venire divorati lentamente dal fuoco.

L'attimo successivo faccio crollare lo spazio separato eretto poc'anzi.

Dopotutto la mia camera da letto è stata già devastata una volta, a causa dell'intrusione di Alister e Amanda, quindi non volevo che si ripetesse.

<<Prima sembrava che tu stessi un po' tentennando, invece hai ucciso questi maghi senza battere ciglio, me ne compiaccio Lasair.>> la voce di Ra scuote il mio animo, ed io mi preparo a rispondere alle sue parole.

<<Il sentiero che ho scelto di percorrere è molto impervio, dei momenti di difficoltà lungo la strada sono normali, ma ciò che conta è non fermarsi mai.>> la mia risposta pare compiacere il dio egizio, che dopo quel breve dialogo torna a riposo.

Subito dopo, la malinconia mi assale nuovamente e, dopo essermi seduto sul letto, mi perdo nella contemplazione del cielo stellato.

Per l'ennesima volta oggi, il mio pensiero va a Maya e alle mie figlie.

In questo preciso istante mi domando che penserebbero di me dopo ciò che ho appena fatto.

Probabilmente sarebbero inorridite dall'uomo che sono diventato, non potrei nemmeno biasimarle, dopotutto io stesso provo queste sensazioni verso la mia persona.

Ma non mi importa nemmeno più di tanto, poiché il Lasair di un tempo è morto con loro, ed ora non sono altro che un fantasma che si trascina faticosamente verso la morte.

Quella luna così vicina eppure così distante, in un certo senso simboleggia i miei cari.

Essi sono vicini, difatti li porto con me nel cuore e posso vederli ogni volta che desidero pensandoli, ma non è altro che un'effimera illusione.

Maya, Eileen, Sara e Zaira, sarete per sempre nel mio cuore, ed una volta che la missione sarà conclusa, mi ricongiungerò a voi.

Prima che me ne renda conto, le lacrime hanno già iniziato a solcare il mio volto, ma non ho intenzione di fermarle.

Dopotutto, è da quando sono rimasto solo che non smetto di piangere, perciò una volta in più non farà differenza.

Quando la missione sarà terminata, spero di poter finalmente trovare anche io la pace.

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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Capitolo 27

Spoiler

Bisogno di risposte

Ed ecco che, dopo una battaglia sfiancante, ci ritroviamo al punto di partenza nei confronti del nostro nemico.

Anzi, a dire il vero se possibile siamo messi pure peggio di prima, poiché adesso abbiamo compreso fino in fondo la potenza dell'avversario.

Abbiamo tutti quanti fatto enormi progressi con i nostri allenamenti, eppure il risultato non è mai sembrato così lontano come adesso.

Se poi ripenso a quanto detto dal mio alter ego del futuro, ossia che contro di noi ha usato solo una minima parte del suo pieno potere, lo scoraggiamento si impadronisce di me.

In vita mia non avevo mai incontrato un mago con capacità tanto sviluppate e devastanti, al punto da essere davvero equiparabile in potenza ad una divinità minore.

Il fatto che si tratti del me stesso del futuro dovrebbe darmi una carica assurda, poiché è la prova vivente della forza che posso raggiungere, ma non riesco a vedere il lato positivo in questo momento.

Dopotutto lui ha ventisei anni più di me, ed io non ho tutto quel tempo a mia disposizione per fermarlo e raggiungerlo.

Ora più che mai sento il bisogno di avere delle risposte, quelle stesse risposte che lui per primo vorrebbe che io trovassi in Egitto.

<<Lasair non puoi permetterti di abbatterti adesso.>> la suadente voce di Selina interrompe bruscamente il mio flusso di coscienza.

Mi volto con uno scatto rapido, e ad attendere il mio sguardo trovo un viso pieno di grinta e determinazione, qualcosa che nessuno dovrebbe avere dopo la batosta ricevuta durante la scorsa battaglia.

<<Mi chiedo come tu faccia a sfoggiare quell'espressione dopo uno scontro che abbiamo perso in maniera così vergognosa.

Quello non è un uomo, è quanto di più vicino al divino si possa trovare su questa terra.>> al suono delle mie parole intrise di amarezza, Selina risponde con un sonoro ceffone.

Quel gesto impetuoso scuote il mio animo con violenza ma, prima che io possa domandare il perché, è lei stessa a dirmelo.

<<Non devi neanche azzardarti a deprimerti in un momento come questo Lasair, io per prima non te lo permetto.

Sono pronta a prenderti a schiaffi da qui fino alla fine dei tempi se fosse necessario, tutto per rimettere un po' di buonsenso in quella tua zucca vuota.

E' vero che abbiamo perso in maniera vergognosa, ed il tutto diventa ancora peggiore se pensi che l'avversario non ha nemmeno fatto sul serio, ma non è questo il momento per abbattersi.

Potrà sembrare una frase terribilmente cliché, ma se c'è qualcuno che può fermare il Lasair del futuro, quello sei tu.

Nemmeno nei miei incubi peggiori avrei mai immaginato di vedere l'uomo che più ho amato nelle vesti del peggior nemico di sempre, eppure non mi lascio sopraffare dallo shock che ho provato sull'Isola di Skye.

L'altro te vuole che tu vada in Egitto per ottenere delle risposte, ed è convinto che quanto apprenderai ti potrebbe portare dalla sua parte, quindi che aspettiamo ad andarci?

La prima regola in guerra è conoscere il proprio nemico, o l'hai forse dimenticato?>> lo sguardo severo di Selina mi fa sentire molto piccolo, ed il suo tono di rimprovero aumenta a dismisura quella sensazione, ma ha ragione da vendere.

<<Ti chiedo scusa, mi sono lasciato sopraffare dallo sconforto, ma ti assicuro che anche io voglio delle risposte.

Voglio capire perché il mio alter ego del futuro crede che quanto apprenderò in Egitto possa portarmi dalla sua parte, e voglio fermarlo a tutti i costi, per quanto abbia capito che abbiamo bisogno di un'idea fuori dagli schemi per riuscire a batterlo.>> le mie parole sembrano riportare il sereno sul volto della mia interlocutrice, che accenna un sorriso in risposta a quell'atteggiamento di ritrovata determinazione.

La mia ultima frase in particolare ha però destato in lei una curiosità enorme, ma io tronco subito la conversazione dicendole che quando saprò come mettere in pratica le mie parole gliene parlerò più nel dettaglio, proprio prevedendo che di lì a breve sarei stato tempestato di domande.

Dopo aver smesso di parlare, riprendo a camminare per gli immensi corridoi del castello dei Whitmore, con la mia ex che non mi molla un istante.

Appena terminata la battaglia ci siamo rifugiati a casa Whitmore, poiché Selina e Reina si sono offerte di ospitare tutta l'allegra banda.

Mi sento a disagio ad essere di nuovo in questo posto, dopo ben cinque anni e in circostanze del tutto diverse dall'ultima volta che ci ho messo piede.

Passeggiando tra quegli ampi corridoi, una stanza in particolare attira la mia attenzione, e quindi freno nuovamente il mio incedere per osservare meglio.

Si tratta della stanza di Eileen, la cui porta è rimasta leggermente socchiusa, e ciò mi ha permesso di scorgere con la coda dell'occhio la sua minuta figura sotto le coperte del suo letto.

La sua espressione beata mentre è immersa nel sonno è irresistibile, mai avrei pensato di provare una simile tenerezza guardando una bambina.

<<Immaginavo che ti saresti fermato proprio qui, e non credo di averti mai visto guardare nessuno come adesso stai guardando nostra figlia.

Hai proprio lo sguardo di un padre, ed ora più che mai mi sento una miserabile per averti privato di tutto questo fino ad ora.

Prima dello scontro ero assolutamente certa di aver fatto la cosa giusta a tenerla lontana da te, ma poi quando ho visto l'altro Lasair ridotto in quel modo, non ho potuto fare a meno di iniziare a dubitare di quel che ho fatto.

Che cosa lo ha reso così? Ci hai parlato di lui per aggiornarci, ma hai sorvolato fino ad ora su cosa lo ha davvero cambiato.

Avendo interagito con lui molto più di tutti gli altri suppongo tu lo sappia, e ti prego di condividere anche questo con me adesso.>> mi aspettavo questa richiesta presto o tardi, ed ha senso la sua curiosità dopotutto.

<<A quanto mi ha detto, nel futuro ha perso la sua famiglia per colpa di alcuni maghi.

Aveva altre figlie oltre ad Eileen, anche una moglie, ed ha perso tutto quanto nel giro di pochissimo tempo.

Per farla breve, quello è ciò che diventerò se perderò tutto ciò che ho più a cuore, e questa cosa mi spaventa da morire.>> la mia risposta getta Selina in un silenzio carico di sconcerto, soprattutto per quanto riguarda la sorte di Eileen nel futuro.

<<Se la perdita degli affetti è in grado di cambiare tanto una persona, allora è certo che io abbia sbagliato a tenerti lontano da nostra figlia, perciò ti chiedo perdono.

Spero che da qui in avanti potremo lasciarci il passato alle spalle, per costruire un avvenire più luminoso per tutti.

Conoscere l'infausta sorte della nostra piccola mi terrorizza, ma sono certa che tu cambierai quell'oscuro futuro.>> aspettavo di sentire quelle parole da un po', e per ricambiare quella dichiarazione di pace e di fiducia tendo la mano destra, che la mia interlocutrice stringe senza esitare.

Tuttavia, ben presto sento altri occhi posarsi su di me, perciò volgo lo sguardo alle spalle di Selina.

Seppur fugacemente, i miei occhi incontrano quelli di Maya, ma quest'ultima se ne va senza avvicinarsi.

Io con un rapido scatto la raggiungo, e senza perdere tempo la abbraccio vigorosamente.

<<Non azzardarti a fare pensieri strani su quel che hai appena visto, sei troppo intelligente per trarre conclusioni così affrettate.

Tuttavia c'è una cosa di cui devo assolutamente parlarti, ma sarà meglio che tu ti sieda.>> le mie ultime parole gettano un'ombra di inquietudine sul volto di Maya, ma la ragazza fa come le chiedo e si accomoda sulla scalinata che conduce al piano inferiore del castello.

Senza tergiversare troppo vado subito al nocciolo della questione, dicendole che la figlia di Selina è anche mia.

Maya però non sembra esserne così sorpresa, anzi l'attimo dopo lei stessa mi conferma di averlo capito dalla prima volta che ha visto la bambina.

Il mio timore più grande è che questo possa rappresentare motivo di tensione fra di noi, ma è proprio la ragazza a rincuorarmi, dicendo che qualcosa accaduto ben prima che ci mettessimo insieme non può e non deve interferire con il presente.

Questo improvviso sfoggio di saggezza e maturità da parte sua mi stupisce molto, e mi sento anche un farabutto ad esserne così sorpreso.

Oltretutto lei stessa mi intima di essere un buon padre per la bambina, minacciandomi di punirmi a dovere se mi comporterò male.

Sono stupefatto, ma estremamente sollevato di non avere tensioni con Maya per via di questa faccenda.

In questo modo posso concentrarmi totalmente sul mio nemico, e sul pensare ad un modo per batterlo.

La recente battaglia ha reso palese che nemmeno un allenamento iper intensivo potrebbe portarmi anche solo vicino al me stesso del futuro, in termini di potenza pura.

Non sono tipo da reputare un avversario imbattibile, eppure in questo caso non riesco a vederla diversamente.

Inoltre Ra/Lasair del futuro ha ancora in ostaggio la povera Caster, a cui penso ogni singolo giorno, ma nelle mie condizioni attuali non ho la forza per salvarla.

Tuttavia debbo anche prepararmi all'eventualità che lei sia morta, considerando che il suo rapimento aveva un unico scopo...quello di indurmi a dare la caccia al mio nemico.

Dopo il nostro recente scontro ho già motivazioni a sufficienza anche senza pensare alla mia partner, perciò l'altro Lasair potrebbe aver fatto lo stesso ragionamento ed essersi già sbarazzato di lei, anche se non voglio pensarlo.

<<Via quel muso lungo Lasair, adesso non c'è tempo per deprimerci della nostra impotenza.

Dobbiamo andare alla svelta in Egitto e vedere coi nostri occhi quello che, almeno secondo il nostro nemico, potrebbe portarti dalla sua parte.

La curiosità mi uccide lo ammetto, ma aldilà di tutto ho bisogno di capire un po' di più di tutta questa intricata faccenda.>> le parole e il tono di Rin mi danno una carica inaspettata, e soprattutto ha pienamente ragione, l'Egitto è la nostra prossima meta.

Lì avrò le risposte che cerco, quelle stesse risposte che il mio alter ego del futuro vuole che io trovi, ed è proprio questa cosa a turbarmi.

Non mi viene in mente nulla che possa portarmi spontaneamente dalla sua parte, ma mille dubbi mi assalgono.

Possibile che il futuro sia tanto terribile da farmi decidere di rinunciare alla mia anima? Sono un uomo che ha sempre guardato al fine, curandosi poco dei mezzi utilizzati per arrivare al risultato, ma ho sempre evitato di superare determinati confini, quindi che cosa può esserci di tanto terrificante da portarmi a superare persino quelli?

Una panoramica mi è già stata data dal nemico, eppure ancora fatico a dipingere un quadro chiaro del futuro.

<<Hai ragione Rin, adesso è tempo di agire, per pensare ci sarà tempo.

Allora direi che con me in Egitto venite tu, Maya e Reina, se la sorella è d'accordo ovviamente.

Selina, voglio che tu rimanga qui a prenderti cura di nostra figlia, sarete entrambe più al sicuro qui, e poi tu sei ancora ferita e debilitata.>> la mia decisione lascia interdetta la mia ex ma, dopo una breve riflessione, questa accetta di rimanere a casa con la piccola, avendo compreso le mie ragioni.

Inoltre acconsente al fatto che Reina ci accompagni, seppure la affidi alle mie cure, con grande disappunto della giovane, che si vede presumibilmente trattata da ragazzina.

<<A-aspetta come sarebbe a dire vostra figlia? Perché nessuno mi tiene aggiornata? Questa è una notizia sconvolgente ed io sono l'ultima a saperlo.>> l'esternazione di Rin porta tutti quanti a sorridere, anche se lei invece mostra sul volto un'espressione furiosa, che però appare davvero buffa a tutti i presenti.

<<Scusate la domanda un po' sciocca, ma se Ra/Lasair ha bisogno di ricreare le circostanze che hanno portato al suo avvento per consolidare la sua esistenza nel mondo, non basterebbe semplicemente mettergli i bastoni tra le ruote finché questo non scomparirà? Immagino che abbia un tempo limite entro cui agire.>> la domanda di Reina, per quanto lei possa reputarla sciocca, in realtà è decisamente sensata e centrata.

Dopo il nostro arrivo al castello dei Whitmore ho aggiornato Selina e Reina su tutta la faccenda, sperando di continuare ad avere il loro aiuto in questa grande battaglia.

<<La tua domanda è tutt'altro che sciocca Reina, ed ora cercherò di spiegarti meglio la situazione.

Teoricamente basterebbe davvero fare quel che proponi tu, ma la realtà è ben più complicata, poiché nel futuro da cui proviene il nemico la possessione/fusione, ossia l'evento cardine che serve a consolidare la sua esistenza, è avvenuta molto più tardi rispetto a quanto vuole fare ora.

Tenendo di conto questo elemento cruciale, ne possiamo convenire che in linea teorica dovremmo trattenerlo per circa 26 anni prima che scompaia del tutto, o meglio prima che il tempo lo cancelli dall'esistenza in quanto paradosso.>> la mia risposta pare rabbuiare la sorella minore di Selina, ma era doveroso dire le cose come stanno.

Reina però non è la sola ad essere abbattuta dalla mia risposta, poiché anche Rin, Selina e Maya si mostrano chiaramente turbate dalla situazione.

<<Oltretutto il futuro è la dimensione temporale più instabile tra le tre, tanto che ogni singola decisione può portare ad una diramazione del tempo con un esito del tutto diverso dal precedente.

Ad esempio le lievi modifiche che il mio alter ego ha già operato nel presente potrebbero essere state più incisive di quanto pensiamo, ed a causa di ciò il futuro da cui lui proviene potrebbe pure essere drasticamente cambiato.

E' una faccenda davvero complicata, ed io non ho le competenze necessarie per districarmi in questa matassa che è il tempo.

Ad ogni modo cominciate a fare le valigie, non abbiamo un minuto da perdere, il nemico di certo non ci concederà troppo respiro, anche se è stato proprio lui ad indirizzarci verso la nostra meta attuale.>> le mie ultime parole chiudono definitivamente la conversazione sul nostro avversario, e con rinnovato spirito le ragazze si recano nelle rispettive stanze per finire i bagagli.

Il mio borsone marrone scuro, dall'aspetto vecchio e spartano, contiene l'essenziale, ossia vestiti di ricambio e prodotti per l'igiene personale, non mi serve altro.

<<A quanto pare ti sei dato molto da fare con le ragazze, non pensavo fossi un tipo simile a dire il vero, ma in fondo avrei dovuto aspettarmelo.>> la voce di Rin mi fa sobbalzare, ed il suo tono mi appare indecifrabile.

<<C-che vorresti dire scusa?>> la mia replica con un'ulteriore domanda, mista ad un tono quasi colpevole, confonde la ragazza, che però non esita a continuare la conversazione.

<<Al fatto che hai spiegato per bene a Selina e Reina la situazione, senza contare la grande dose di incoraggiamento che ci hai infuso durante il combattimento con il Lasair del futuro.

Eravamo perse e pronte alla resa finché tu non ci hai spronate a non arrenderci, tu stesso eri quasi sul punto di arrenderti, ma hai raccolto ogni briciolo di forza e determinazione nel tuo animo e hai rialzato la testa, facendola poi rialzare anche a noi.

In una situazione disperata come quella sarebbe stato molto più facile mollare, eppure tu non l'hai fatto, per me sei stato un vero eroe lì e anche un gran figo.>> la risposta esaustiva di Tohsaka mi rincuora e quasi mi commuove.

A quel punto, spinto dall'emozione del momento, la abbraccio con forza e questo porta la giovane ad imbarazzarsi visibilmente.

<<E-ehi che ti è preso con questo improvviso slancio d'affetto? Nessuno dei due è tipo da abbracci, perciò non cogliermi mai più alla sprovvista in questo modo.>> nonostante il tono di rimprovero, posso percepire che Rin è rimasta contenta di questo momento tra amici.

<<Hai ragione ti chiedo scusa, è che le tue parole mi hanno dato davvero una carica assurda e volevo esprimerti la mia riconoscenza.

Comunque ora finisci di prepararti, io vi aspetterò tutte quante all'aeroporto Heatrow di Londra tra un'ora circa, prima partiamo e prima arriviamo.

Non temete per la distanza dal luogo dell'incontro, Reina sa smaterializzarsi esattamente come me.>> finita la frase, chiudo bruscamente la conversazione per ultimare i preparativi della partenza.

Dopo aver attraversato il corridoio, mi dirigo nella stanza di Eileen per darle un bacio di arrivederci, ma lì trovo Selina e ne approfitto per salutare anche lei.

Appena rincontrati dopo anni c'è stata una grande ostilità fra noi, però adesso sono lieto di poter constatare che possiamo anche essere amici.

Entrambi abbiamo deciso di comune accordo di dire la verità ad Eileen una volta che tutta questa faccenda sarà finita, cosicché per allora potremo dedicarci esclusivamente a lei come un padre e una madre dovrebbero fare.

Sono contento che la mia ex mi abbia infine considerato degno di fare da padre alla piccola, noto con piacere che anche lei è maturata in questi anni, sebbene appena rincontrata avessi erroneamente creduto il contrario.

Dopo aver salutato amichevolmente Selina, ed aver informato Reina e Maya dell'incontro all'aeroporto, lascio la residenza dei Whitmore con animo in parte sereno e in parte afflitto.

Mi duole pensare di dover rimandare il salvataggio di Caster, se fosse viva immagino che starà pensando che l'avrò abbandonata e dimenticata.

Non so spiegarlo, ma sono convintissimo che sia ancora viva, sarà forse il nostro legame di Master e Servant a darmi questa sicurezza.

Credo fermamente che quella donna sia ancora tra noi, e a tempo debito la libererò dalla sua prigionia.

Dopo aver raggiunto l'aeroporto tramite la smaterializzazione, faccio una piccola telefonata a Fredrik, spinto dalla curiosità di sapere come se la passa.

<<Ciao giovanotto, sembra una vita che non ti sento, e invece è passato pochissimo dacché hai lasciato la Svezia.

Se hai chiamato per sapere come sto, ti dico già che io sto benissimo, anche se non posso dire lo stesso di alcuni miei cari amici.

A quanto pare Ra si sta dando parecchio da fare, ho saputo che ha massacrato parecchi soldati dei Black Wolves di recente, oltre ad alcuni miei amici per l'appunto.

Ho partecipato a più funerali in questi giorni che in tutta la mia vita, e sono stanco di piangere perdite di persone a me care, perciò sistema presto quel maledetto, visto che sembra abbia designato te come suo grande avversario.

Immagino inoltre che sia solo questione di tempo prima che bussi anche alla mia porta, ma se dovesse accadere morirò con onore cercando di portare con me quell'infame.>> le parole di Fredrik mi lasciano sconcertato, tanto che in un primo momento non riesco nemmeno a rispondergli a dovere.

Tuttavia, dopo aver assimilato le numerose novità, mi appresto a continuare la conversazione con il mio ex maestro.

<<Mi hai colto alla sprovvista con tutte queste brutte notizie Fredrik, le mie più sentite condoglianze per i tuoi amici, cavolo non pensavo che il nemico stesse agendo con una tale rapidità.

Spero davvero che tu non debba affrontarlo faccia a faccia perché credimi, significherebbe morte certa per te.>> il guerriero del nord non tarda a replicare ulteriormente.

<<Sarà quel che il cielo vorrà, ho vissuto abbastanza e mi sento soddisfatto della mia esistenza. Comunque Lasair ci tenevo a darti un'informazione che credo possa tornarti utile.

A quanto ne so, il massacro dei Black Wolves perpetrato la scorsa notte è avvenuto nel castello della tua famiglia.

Secondo quel che mi è stato riferito, quel luogo è stato preso d'assalto da alcuni uomini dell'intelligence della tua vecchia organizzazione, perciò immagino che questo significhi che il nemico ha la sua sede proprio lì.

Perché proprio quel posto tra tutti quelli in cui poteva insediarsi? C'è forse qualcosa che dovrei sapere Lasair?>> le notizie riferitemi da Fredrik mi turbano più del dovuto, davvero non pensavo che potesse essere tanto sfacciato da assediare la mia stessa casa.

Le domande del mio interlocutore inoltre sono più che legittime, ma io scelgo di mentire nuovamente e liquido la faccenda come una semplice provocazione rivolta verso di me.

Fredrik non è uno stupido e la sua risposta alle mie spiegazioni suonano tanto di falsa convinzione, ma per fortuna egli non continua con l'interrogatorio.

Seccato da quanto appreso e desideroso di evitare eventuali domande ulteriori, decido di chiudere sbrigativamente la conversazione con il mio ex maestro, augurandogli ogni bene e pregandolo di contattarmi in caso di guai.

Il guerriero del nord però replica prontamente, dicendomi che non si abbasserà mai a chiedermi aiuto.

Quell'ultima frecciatina mi strappa un sorriso, e subito dopo riaggancio il telefono.

Se dovessi seguire il mio primo istinto, andrei subito ad affrontare a muso duro il Lasair del futuro, ma la batosta che mi ha inflitto giorni addietro mi brucia ancora parecchio.

Non agirò per il momento, poiché adesso farei solo la figura dell'idiota che carica a testa bassa senza ragionare, e non voglio dargli ulteriori motivi per burlarsi di me.

Devo trovare assolutamente un modo per battermi alla pari con lui, ma come posso colmare un divario di quasi trent'anni prima che sia troppo tardi?

E' un peccato che non esista una Stanza dello Spirito e del Tempo come in Dragon Ball, o me ne servirei prima di subito.

Nel mondo della magia non esistono scorciatoie e, per quanto mi secchi ammetterlo, il nemico ha ottenuto con il sudore della fronte quel potere assurdo.

Pensavo che fosse Ra l'origine di quella forza immensa, ma a quanto pare il dio egizio non c'entra nulla in questo caso.

Nella mia vita ne ho affrontati di avversari ostici, ma mai quanto ora mi sembra di trovarmi di fronte ad un muro insormontabile.

Come ho accennato a Selina poco tempo fa, c'è bisogno di qualcosa fuori dagli schemi, ma non ho idea di cosa al momento.

Suppongo che adesso la priorità sia sapere di più del futuro che l'altro me cerca così disperatamente di cancellare, anche se mi inquieta sapere che stiamo facendo il suo gioco andando in Egitto.

Prima che io possa mettermi le mani nei capelli per il troppo pensare, le ragazze compaiono dinanzi a me, pronte con i bagagli comodamente rimpiccioliti grazie alla magia.

Un'ora è volata, grazie alla chiamata a Fredrik ed il lungo rimuginare che ne è conseguito, il tempo è passato molto velocemente, ed io che temevo di annoiarmi invece.

Dopo aver fatto il check in ed esserci imbarcati, comincia la nostra avventura in Egitto, meta che da tempo volevo rivisitare, ma non in queste circostanze.

In circa cinque ore raggiungiamo l'aeroporto del Cairo e, dopo essere finalmente atterrati, comincio ad informarmi su come raggiungere l'Oasi di Bahariya, ossia il luogo menzionato nella lettera che Ra mi ha fatto recapitare mentre ero in Svezia.

A fatica cerco di chiedere informazioni sulla nostra destinazione, e riesco a scoprire che esistono due possibilità per raggiungere la meta, una strada asfaltata da percorrere in auto oppure la linea ferroviaria che collega direttamente la città a quella specifica oasi.

Le ragazze, senza neanche pensarci, optano per lo spostamento in treno, probabilmente temendo il caldo asfissiante del deserto se lo avessimo percorso in macchina.

Dopo aver ringraziato l'informatore del posto, ci dirigiamo verso la stazione designata e ci prepariamo per la partenza.

La traversata in treno si rivela tutto sommato di breve durata, e il tempo nel mentre viene occupato con le chiacchiere più disparate tra me e le ragazze.

Maya, desiderosa di avvertire la sorella di Selina, si tiene per tutto il tempo aggrappata a me, come a voler implicitamente rimarcare che io sono suo.

Un classico comportamento da maschio Alpha, questa volta traslato al femminile, perciò da femmina Alpha.

Reina però sembra del tutto indifferente verso la cosa, ed il suo fastidio sembra derivare dal comportamento in sé più che dal suo significato.

Rin d'altro canto osserva le due con uno sguardo divertito ed un ghigno quasi diabolico, proprio di chi è certo che questo viaggio sarà alquanto movimentato e spassoso.

Menomale che tutto questo è durato poco, il disagio mi stava iniziando ad opprimere.

A quanto pare Bahariya è costituita da molteplici villaggi connessi fra loro, il maggiore dei quali è Bawiti, che funge anche da centro amministrativo.

Ora viene il difficile, trovare le persone che stiamo cercando nell'oasi vera e propria.

Tuttavia, prima che possiamo rendercene conto, veniamo sequestrati da alcuni individui, che ci attaccano al riparo da sguardi indiscreti mettendoci un cappuccio in testa.

Il rapimento è talmente rapido da impedirci qualsivoglia tentativo di autodifesa.

Una volta tornati a vedere, ci ritroviamo in una tomba antica recante un grosso affresco, il cui protagonista è un uomo dalla testa di falco.

Ra è solitamente rappresentato come una divinità antropomorfa con la testa di falco, indi per cui il collegamento viene da sé, è proprio Ra il protagonista di questa splendida illustrazione.

L'affresco mostra la figura umanoide su un'altura con il sole tra le mani, i cui raggi vanno ad inondare la terra e le persone sottostanti.

Un losco figuro dalla corporatura molto più impressionante degli altri si fa largo tra quei misteriosi adepti, i cui indumenti sono identici a quelli indossati dagli incappucciati che ho intravisto assieme a Maya nella visione del futuro.

Ciò significa che questi fanatici che ho davanti adesso sono gli stessi che eseguiranno il rituale per riportare Ra sulla terra.

<<Ti do il benvenuto prescelto, perdona i metodi bruschi dei miei sottoposti, ma abbiamo ritenuto che fossero più rapidi rispetto al farvi vagare per chissà quanto tempo in cerca di questo luogo.

Immagino che tu abbia un sacco domande, e noi siamo qui pronti a rispondere ad ogni cosa, come il nostro signore ci ha ordinato.>> dopo quelle parole dal tono così solenne, quello che pare essere il leader degli adepti si leva il cappuccio, rivelando un uomo arabo avanti con l'età, presumibilmente sui settant'anni, ma sorprendentemente ben piazzato.

E' come se il tempo non avesse minimamente inficiato sul suo fisico, che sembra ancora fare sfoggio del vigore tipico della gioventù.

I capelli bianchi e lunghi sono raccolti in una coda di cavallo, ed i lineamenti severi del suo volto evidenziano ancor di più quegli occhi color nocciola che si ritrova, e che paiono scrutare nei meandri della mia anima.

<<Per moltissimi secoli, fin dall'abbandono del nostro dio e la fine della gloria dell'Antico Egitto, abbiamo continuato a sperare che un giorno egli avrebbe fatto ritorno su questa terra, che ora più che mai ha bisogno del suo aiuto e della sua guida.

Che cosa sai tu delle divinità giovanotto? In generale intendo.>> la domanda dell'uomo, ancora senza nome, mi coglie alla sprovvista, ma dopo una pausa di alcuni secondi, in cui ho raccolto tutte le mie conoscenze sull'argomento, mi appresto a rispondere.

<<Nel mondo della magia l'esistenza del divino è sempre stata reputata una certezza, e moltissimi esperimenti nel corso dei secoli sono stati finalizzati ad invocare una divinità facendola incarnare nel corpo di un umano, purtroppo senza risultati, almeno fino ad ora.

Secondo quanto mi è stato insegnato dalla mia famiglia, la forza di un dio in terra deriva da quanto questo è adorato, più seguaci ha e più potente sarà, perciò una divinità pressoché dimenticata sarebbe perfettamente affrontabile, in linea teorica perlomeno, anche da un mago qualunque.

Fin dal mio primo incontro con Ra, ricordando queste nozioni, mi sono chiesto come potesse essere tanto potente un dio ormai decaduto, la cui gloria si è dissolta dalla fine dell'Antico Egitto in poi, ma ora comincio a capire da dove deriva la sua forza.

Nel corso dei secoli ha avuto un culto che ha continuato a venerarlo in segreto, e che si è espanso in maniera esponenziale nel corso della storia,all'ombra di essa.

Per quanto mi riguarda voi siete dei fanatici tanto quanto il vostro dio.>> le mie ultime parole, pronunciate in tono sprezzante, scatenano la collera del capo degli adepti, il cui atteggiamento era stato finora calmo e composto.

Con una rapidità impressionante vengo schiaffeggiato ed io, essendo legato ad una sedia come tutte le altre ragazze, non posso reagire.

Le corde che stanno usando bloccano la magia, ne ho sentito parlare spesso, ma non avevo mai potuto sperimentarne l'efficacia fino ad ora.

Maya, Reina e Rin osservano la scena furiose, come me si sentono dei leoni in gabbia, e la calma che avevano mantenuto fino ad ora sembra essere svanita come neve al sole.

<<Sei fortunato che io non possa recare troppe offese al tuo corpo ragazzo, essendo quello in cui si incarnerà il nostro luminoso signore Ra, che ci ha onorati della sua presenza una volta.

Tuttavia sarò pronto a punire la tua insolenza e blasfemia come ho fatto poc'anzi, ma ora è tempo delle presentazioni...il mio nome è Abdul, leader del culto degli adoratori del sole, lieto di fare la vostra conoscenza.>> la mutevolezza del tono di Abdul mi sorprende, appena iniziato il suo discorso era visibilmente irritato per la mia insolenza, ma sul finire del monologo invece il suo tono si è nuovamente disteso, recuperando la compostezza di poco fa.

L'inquietudine la fa da padrone nel mio animo e, sebbene io per primo volessi le risposte, adesso che sono ad un passo dall'ottenerle comincio ad avere paura.

 

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Capitolo 28

Spoiler

Un futuro costellato di dolore (parte 1)

Il momento che ho tanto atteso, e nel contempo temuto, pare sia finalmente giunto.

Dinanzi a me svetta l'imponente figura di Abdul, che con il suo sguardo severo riesce ad intimidirmi quasi come mio padre quando ero piccolo.

Nel tentativo di rifuggire quegli occhi inquisitori, rivolgo la mia attenzione verso le ragazze.

Sui loro volti riesco a vedere un'espressione di fastidio mista a timore, probabilmente sono nel mio stesso stato d'animo riguardo a ciò che stiamo per scoprire.

Il fatto poi che il leader del culto sia l'unico a viso scoperto mi mette un'inquietudine assurda addosso.

Ci saranno all'incirca venti facce incappucciate nella stanza, tutte con in mano una torcia, il cui unico scopo è illuminare il gigantesco affresco che svetta in quella tomba antica dominata dalle tenebre.

Abdul d'un tratto smette di fissarmi, ed ordina ad uno dei suoi subalterni di iniziare i preparativi per una qualche sorta di rituale.

Qualche istante dopo aver ricevuto l'ordine, il sottoposto torna con in mano quattro calici dorati, che prontamente porge al suo capo.

L'anziano e corpulento uomo versa al loro interno uno strano liquido nero, la cui consistenza sembra particolarmente viscosa, almeno a giudicare dal poco che vedo dalla mia postazione.

Senza che se ne rendessero conto, ho attivato il mio incantesimo Occhio del Predatore, e grazie ad esso riesco a vedere meglio la scena che si sta svolgendo a pochi passi da me.

<<Nostro signore Ra, benedici questi calici e conduci queste anime smarrite sulla retta via grazie alla tua divina luce.>> questa è la frase rituale che Abdul ha appena pronunciato, e che gli altri adepti hanno ripetuto per circa tre volte, chissà perché proprio quel numero poi.

<<Giovane curioso, immagino che tu ti stia domandando perché la nostra litania sia stata ripetuta proprio tre volte, ebbene ti risponderò subito.

Una volta per ogni fase del sole nell'arco della giornata: la prima rappresenta l'alba, la seconda il sole di mezzogiorno all'apice del suo splendore, che poi è anche ciò che rappresenta Ra, ed infine la terza volta che rappresenta la stella fiammeggiante al tramonto.>> è assurdo ciò che è appena successo, come ha fatto Abdul a capire che io fossi curioso proprio su quella cosa in particolare?

Qui non si tratta di una semplice intuizione, temo si tratti di telepatia vera e propria, un potere non alla portata di tutti.

E' un bel problema, poiché se i miei sospetti venissero confermati non potrei comunicare mentalmente con le ragazze per organizzare un piano di fuga al momento opportuno.

Non mi fido di questi tizi, pertanto non sono così sicuro che ci lasceranno andare una volta che ci avranno mostrato ciò che Ra vuole che vediamo.

Al momento propendo più per un sequestro forzato, lo vedo più nello stile di codesti invasati, specie se si considera come ci hanno condotto fin qui.

Se Abdul è davvero telepatico come credo, c'è il rischio che intercetti le mie comunicazioni mentali con le ragazze, d'altronde non posso nemmeno essere sicuro che non lo stia facendo già ora.

Tuttavia sono alquanto fiducioso che abbia scandagliato la mia mente per la prima ed unica volta poco fa, poiché credo che nel profondo la veda come una violazione verso colui che diverrà l'ospite del suo dio, quindi una mancanza di rispetto di proporzioni titaniche verso il signore a cui è tanto devoto.

<<E' quasi tempo della verità, perciò voi ragazze berrete questo liquido tutto d'un fiato.

Questo viaggio verso la luce deve farlo solo Lasair, voialtri invece finirete nel regno dei sogni per un po'.>> la rivelazione del capo della setta mi stupisce, ero convintissimo che questa cosa l'avremmo fatta tutti insieme, ma allora perché il liquido sembrava uguale per tutti quanti quando ho sbirciato grazie alla mia magia?

Che al mio calice sia stato, o debba essere aggiunto, un ingrediente rispetto al composto base che invece toccherà a Maya, Reina e Rin?

<<Il nostro dio è infinitamente misericordioso, e attraverso i suoi nobili emissari ci ha pregato di trattare le signorine con tutti i riguardi.

Per questo ho benedetto anche i calici che toccheranno a loro, poiché desidero per loro un meraviglioso sonno ristoratore, mi scuso per averti dato l'idea che avreste avuto tutti lo stesso trattamento.>> di primo impatto ho pensato di nuovo che l'uomo mi avesse letto nella mente per dirimere i miei dubbi ma, a differenza di prima, stavolta sono sicuro che abbia avuto solo un'intuizione.

Ho visto chiaramente il suo sguardo posato su di me, quando mi sono stupito alla notizia che avrei fatto il viaggio da solo, perciò le considerazioni vengono da sé dopo aver notato il mio stupore.

Questo sottile gioco psicologico che Abdul sta conducendo, sento che fa tutto parte del grande piano del nemico.

Penso che voglia minare la mia stabilità, cosicché poi ciò che vedrò potrà sconvolgermi ancor di più, ed è questo ad inquietarmi maggiormente.

<<Tu sai che cosa sto per vedere...non è così?>> la mia domanda non riceve risposta, se non uno sguardo gelido del capo della setta che vale più di mille parole.

<<Il nostro signore ci ha solo raccontato ciò che sarà il futuro, ma noi che abbiamo fede non abbiamo mai dubitato delle sue parole.

Quel che ci onora in particolar modo è sapere che avremo un ruolo di rilievo nel suo ritorno sulla terra, poiché egli ci ha svelato che saremo noi ad eseguire il rituale che lo farà incarnare in te e ci ha graziati con la sua conoscenza.

Tuttavia l'ubicazione della reliquia che custodisce la sua divina essenza è ancora un mistero, non ha voluto svelarla nemmeno a noi che in futuro dovremo usarla, perciò immagino che voglia che sia tu a trovarla.>> che razza di gioco perverso sta architettando Ra per tenere all'oscuro persino i suoi seguaci?

Quel maledetto mi dà sempre più sui nervi, non vedo l'ora di trovare il modo di dargli una bella lezione.

Con passo svelto Abdul si avvicina a me, e poi mi ficca in gola tutto il liquido nero contenuto nel calice dorato con un gesto irruento.

Questa strana bevanda nera è assolutamente disgustosa, ma per fortuna, avendola bevuta tutta d'un fiato, la tortura è finita presto.

<<Noi non abbiamo la conoscenza per viaggiare nel tempo a differenza del nostro signore, perciò l'incantesimo che ti proietterà nel futuro è un dono da parte sua che non dev'essere usato per altro scopo all'infuori di questo, pena il castigo divino.

Il nostro dio desidera che tu prima veda il futuro, e poi che ti venga narrata la leggenda che sta alla base del nostro culto.>> l'ultima frase di Abdul sulla leggenda mi incuriosisce oltremodo ma, prima che possa fare qualche domanda preliminare, comincio a sentirmi frastornato.

E' come se fossi sotto l'effetto di qualche strana sostanza allucinogena, non saprei come altro descriverlo.

Inoltre vedo di sfuggita gli sguardi preoccupati delle ragazze, mentre gridano forsennatamente il mio nome.

La mia testa diventa improvvisamente un macigno, ed il dolore è talmente acuto da impedirmi di sentire le parole dell'incantesimo di Abdul.

Dopo pochi secondi dall'inizio di quell'incomprensibile litania perdo i sensi, per poi svegliarmi in un luogo che ha il sapore della Fuyuki del presente, cosa alquanto strana.

Il mal di testa sembra andare decisamente meglio, non sarà che faceva tutto parte del “rituale” per spedirmi nel futuro?

A differenza dell'altra volta in cui vidi uno scorcio del futuro assieme a Ra, stavolta sento di essere qui in carne ed ossa.

In passato, sia quando vidi una parte del rituale che farà incarnare il dio egizio in me, sia quando vidi la Fuyuki del futuro in rovina, sentivo di essere in qualche modo etereo, come se fossi lì e nel contempo non ci fossi.

Adesso invece mi sento effettivamente presente in questo luogo ed in questo momento, ed anche toccandomi il petto ne ho la conferma.

Tuttavia la città che vedo davanti a me non ha nulla di diverso da quella del presente, perciò ho davvero viaggiato nel futuro?

Il sole è calato da un bel pezzo, il cielo è avvolto da uno scurissimo manto di stelle e perciò direi che come minimo è mezzanotte.

Intorno a me c'è una calma quasi spettrale, non v'è traccia della rovina che ho visto nello spazio separato del Lasair del futuro giorni fa.

Gli edifici sono perfettamente integri, non c'è assolutamente alcun segno di distruzione fin dove giungono i miei occhi, sono sempre più confuso.

<<Volevi sapere di più? Bene, allora vedrai anche il principio della fine.>> una voce assai familiare, quella di Ra/Lasair del futuro, mi riecheggia nella testa, quindi il farabutto non è stato del tutto in disparte a quanto pare.

Ho sempre più la certezza che lui voglia giocare con la mia psiche, e questa breve capatina per darmi un indizio non fa che confermarmelo.

Mi inquieta l'idea di dover vivere per filo e per segno il futuro oscuro che ho temuto finora, ma è in questo contesto che si inserisce il mio pensiero su come si svolgerà questa scampagnata nel futuro. A parer mio il tutto avverrà come una sorta di tour guidato, con dei salti temporali ben programmati nei momenti chiave che hanno portato il futuro a tingersi di morte, rovina e distruzione.

Se la mia teoria dovesse essere giusta, allora questa è la proverbiale calma prima della tempesta, quella che è da considerarsi l'anticamera di tutto.

L'improvvisa comparsa di due voci mi costringe a mettere da parte per un momento le mie riflessioni, perciò con uno scatto rapido mi porto al di sopra di uno dei palazzi di Shinto per non essere visto da nessuno, considerando che non dovrei proprio essere qui in questo momento.

Da est vedo profilarsi all'orizzonte un uomo di bell'aspetto, alto coi capelli biondi lunghi e una corporatura snella, accompagnato da un misterioso uomo attempato, vestito in maniera simile ai nobili marinai del tardo 1400.

Ad una prima occhiata hanno tutta l'aria di essere Master e Servant, e sembra che stiano aspettando qualcuno.

L'istante dopo aver formulato quell'ipotesi capisco anche l'identità del Servant, è Cristoforo Colombo.

Ora si spiega anche perché mi era familiare, poiché ho studiato a fondo le sue imprese da piccolo ed ho visto numerosi ritratti postumi a lui dedicati.

Da ovest invece arriva la proprietaria dell'altra voce che ho sentito poc'anzi, una splendida donna alta e dal fisico slanciato, con dei lunghissimi capelli d'argento.

Ad accompagnarla un'altra bellissima donna dai capelli viola scuro, con un fisico altrettanto slanciato ed un abbigliamento vagamente riconducibile agli assassini dell'epoca medievale, armata di un paio di lance corte scarlatte.

Quel Servant non lo conosco per niente, ma è impossibile non restare stregati dalla sua bellezza, e l'aura di ferocia che emana la rende ancora più irresistibile.

I due spiriti eroici, incitati dai rispettivi Master, iniziano a darsi battaglia tra le strade di Shinto, che appare fin troppo calma, senza traccia di passanti da nessuna parte.

A questo punto devo essere stato proiettato direttamente all'interno di uno spazio separato, non c'è altra spiegazione.

La donna Servant cerca di chiudere la distanza con l'avversario attraverso un balzo felino, in modo da poter sfruttare il massimo potenziale delle sue lance corte, mentre l'uomo al contrario sfrutta una pistola per tenere la nemica quanto più lontana possibile, due stili di lotta diametralmente opposti.

Dall'altra parte i Master si sfidano con magie elementali legate alla terra e all'acqua.

Entrambe le sfide si protraggono per circa una decina di minuti, quando all'improvviso i maghi si fermano, come a voler stipulare una tregua.

Considerata la mia lontananza è impossibile sentire che cosa si dicono, per questo decido di attivare un incantesimo di potenziamento uditivo che non impiego quasi mai.

La conversazione fra l'uomo e la donna all'inizio ha toni accesi, con frasi dispregiative da ambo le parti, fino a che il biondino non chiede un timeout.

I due Servant perciò fermano il combattimento e si rivolgono occhiate d'odio, dopo che sono stati costretti dai rispettivi Master ad interrompersi al culmine dello scontro.

L'uomo all'improvviso comincia a fare discorsi sempre più disgustosi sul fatto che sia lui che la donna siano maghi privilegiati, a cui è stato concesso il controllo di creature quasi divine come i Servant, e che pertanto non dovrebbero farsi la guerra, poiché trarrebbero più benefici da un'alleanza fra loro che vada aldilà della competizione per il miracoloso calice.

Quanto detto da quel tizio va contro il fondamento stesso della guerra del Santo Graal, ed a rendere davvero disgustoso il tutto è la ragione per cui sotterrare l'ascia di guerra.

Se avesse detto che voleva smettere di lottare perché spinto da un animo pacifista e buono avrei anche potuto concordare, ma non posso approvare il ragionamento di quella persona.

La donna dai capelli argentati in un primo momento sembra basita dalle parole del suo nemico giurato, ma poi via via comincia ad essere persuasa da quel discorso, tanto che alla fine della conversazione arriva ad approvarlo pienamente.

<<Ed ecco dove la fine è cominciata, un piccolo germoglio di male che nel tempo ha originato un malefico albero, in senso metaforico naturalmente.

Sei effettivamente all'interno di uno Spazio Separato creato dall'uomo biondo, per questo la città è perfettamente intatta e deserta, ma è uno degli ultimi che verrà impiegato, poiché ben presto smetteranno di avere riguardi per la città e le persone che ci vivono.

Vedrai a brevissimo quanto la situazione muterà nel giro di pochissimi giorni a partire da oggi.

Quella che stai vedendo è Shinto fra dieci anni, mentre vive quella che è di fatto la sesta guerra del Santo Graal.

Ora è tempo di spostarsi alla fine di questo stesso conflitto, cosicché tu possa avere un assaggio degli orrori che il futuro riserva.>> certo di avere Ra alle mie spalle, mi volto per incrociare il suo sguardo, ma ad attendermi non c'è assolutamente nessuno.

Quindi lui è la guida turistica all'interno della mia testa? Mi inquieta terribilmente il pensiero di avere il nemico letteralmente dentro la testa, mi domando perché non si sia palesato di persona.

Non posso stare a pensare troppo a questo, perciò mio malgrado dovrò lasciarmi guidare da lui verso questa serie di scenari futuri.

Dopo un'altra intensa fitta alla testa, mi ritrovo in un momento successivo a quello che ho visto poc'anzi, e le differenze da prima cominciano a notarsi.

Le strade non sono più deserte, ma l'atmosfera stessa di Shinto è drasticamente cambiata rispetto a prima, con una decadenza che prende sempre più piede e comincia a divenire tristemente evidente.

I due Master che ho visto combattere, i cui nomi ho scoperto essere Kensuke Fujiwara e Mayumi Morikawa, sembrano aver massacrato gli altri avversari senza preoccuparsi di farlo all'oscuro degli abitanti di Shinto, che ora osservano con orrore la macabra ammucchiata di cadaveri in mezzo alla strada.

Dopo essere state testimoni di quell'orrore, le persone cominciano a correre e a disperdersi in preda al panico, temendo di venir massacrate a loro volta dai due Master malvagi, per non parlare poi dello sconcerto di averli visti sfoggiare poteri sovrannaturali.

Kensuke e Mayumi ridono di gusto all'idea della paura che suscitano, mentre dei due Servant loro compagni non v'è traccia, cosa alquanto strana.

Le strade, fino ad allora popolate e pullulanti di vita, diventano deserte nel giro di pochi istanti, lasciando solo un'inquietante silenzio di morte ad accompagnare i due assassini.

Quindi loro due sono i finalisti della guerra del Santo Graal che avverrà fra dieci anni, due giovani che hanno poco meno della mia età attuale.

La cosa più assurda è come possa essersi concluso il conflitto, se non c'è stato un vincitore assoluto, data la loro alleanza.

<<Ti starai domandando come sia finito il tutto, e scommetto che il tuo animo da cavaliere impavido ti stia imponendo di intervenire e fermare quei mostri travestiti da esseri umani, ma non puoi farlo, poiché sei solo uno spettatore in tutto questo.

Riesco a sentire il disgusto che si sta insinuando dentro di te, una sensazione di repulsione verso quella stessa magia che hai sempre adorato.

Questo perché sei consapevole che è proprio sua la colpa della corruzione di quei due giovani.

Loro sono stati deboli e si sono fatti accecare dal potere e dall'ambizione indubbiamente, ma se fossero stati normali esseri umani forse non si sarebbero autoproclamati dei scesi in terra.>> vorrei tanto dirgli che si sbaglia, ma Ra ha ragione da vendere stavolta.

Inoltre è stato un grandissimo furbone, questa sua voce nella mia testa è un metodo ancora più subdolo per insinuarsi nella mia psiche, ben più insidioso del vederlo di persona.

Sembra che abbia orchestrato tutto per bene a quanto pare, creando un collegamento telepatico con me tanto potente da trascendere il tempo stesso.

Pensarlo in panciolle in quello che è il MIO castello mentre mi sussurra all'orecchio, questa cosa fa montare in me una furia devastante.

Ma ripensando a quanto ha detto poc'anzi, non posso negare che abbia detto il vero, per la prima volta dacché ne ho memoria ho provato disgusto verso la magia.

Certo non voglio dare la colpa solo a lei, poiché non tutti i maghi sono dei pazzi schizzati, però è innegabile che Kensuke e Mayumi si siano fatti trasportare troppo dall'avere dei poteri, e questo può aver amplificato a dismisura un'indole già di per sé malvagia e oscura.

<<Fortunatamente per gli abitanti di Shinto, i due malfattori sono stati fermati poco dopo la scena che stai vedendo.

Uno squadrone mandato dalla Torre dell'Orologio li fermò prima che i danni diventassero incontenibili, e i migliori maghi specializzati negli incantesimi di memoria eliminarono ogni traccia dell'accaduto dalle menti dei numerosi testimoni di quel giorno.

Sfortunatamente però, il pensiero dei due Master sulla superiorità dei maghi si diffuse nella comunità magica come un cancro molto aggressivo, ed i risultati li vedrai di qui a breve.>> le notizie che sto apprendendo sono terribili, ma finora non c'è nulla di così sconcertante come credevo.

Che Ra abbia giocato con me tutto il tempo gonfiando l'entità dei problemi del futuro? O forse il peggio deve ancora venire? Mille dubbi mi assalgono.

Tuttavia un dubbio spodesta prepotentemente tutti gli altri, ossia perché la Torre dell'Orologio dovrebbe essere operativa, quando nel presente Ra l'ha distrutta interamente.

Che nell'arco di questi dieci anni l'abbiano ricostruita? Non troverei altre spiegazioni che giustifichino il tutto.

Prima che possa esprimere questi dubbi alla fastidiosa voce nella mia testa, il mio accompagnatore mentale mi precede.

<<Io sono un dio sciocco ragazzo, e nel mare del tempo nessuna timeline viene mai cancellata in modo definitivo.

Quello che stai vedendo è il futuro originale che volevo eliminare, e che anzi probabilmente ho già cambiato in modo alquanto consistente.

Tuttavia le mie modifiche non hanno sovrascritto il futuro originale, semplicemente hanno creato una diramazione degli eventi che diverge da quelli attuali.

Essendo ancora esistente, io che sono una divinità posso spostarmi agevolmente fra ogni timeline, e grazie al mio incantesimo, che Abdul ha eseguito in mia vece, ho dato la possibilità a te di fare la stessa cosa...C'è una ragione se sono il re degli dei egizi Lasair.

A dire il vero non ho ancora avuto modo di verificare l'entità dei cambiamenti che ho operato sul presente, perciò dovrò proprio fare una capatina nel futuro quanto prima per vedere le differenze.

Comunque non distrarti proprio adesso sul più bello.>> il suo tono così superbo mi dà sui nervi, ma se non altro non sto vagando alla cieca in questo viaggio nel futuro.

Mi ha molto incuriosito la sua ultima frase sul fatto che il bello debba arrivare, perciò torno a concentrarmi sull'orrendo spettacolo di prima.

I due Master sembrano desiderosi di scatenare ulteriormente la loro furia omicida, quando vengono bloccati da un fascio di fiamme giunto dall'alto che li tramortisce per breve tempo.

Sorpreso rivolgo il mio sguardo verso il grattacielo più imponente della zona, luogo da cui sono sicuro sia partito il colpo, ma purtroppo non riesco a distinguere con chiarezza la figura che svetta in cima ad esso.

Con il mio occhio potenziato aguzzo la vista, e finalmente riesco a vedere qualcosa.

Al contrario di quel che credevo, i misteriosi salvatori sembrano essere tre, due dei quali devono essere uomini, a giudicare dalla corporatura notevolmente più marcata rispetto alla terza figura.

L'ombra più esile compie un aggraziato balzo in aria, per poi scatenare una raffica di vento dalla potenza devastante, che i due maghi malvagi cercano di contrastare invano dopo essersi ripresi dall'attacco precedente.

Appena finiti in terra di nuovo, i bersagli vengono prontamente legati da alcune catene infuocate, che infliggono loro dolore e nel contempo ne sopprimono i poteri.

Finalmente uno dei tre salvatori esce dall'ombra e si rivela essere una mia vecchia conoscenza, nientemeno che il giovane Eric.

Quel ragazzino, ora decisamente molto più uomo rispetto ai tempi dei Black Wolves, ha messo su una bella massa muscolare.

I capelli neri un tempo lunghissimi sono ora molto corti, ed i suoi occhi dello stesso colore risultano in qualche modo severi e nel contempo gentili.

Ansioso di capire di più della situazione, acuisco ancora una volta il mio udito per sentire le conversazioni che avverranno di lì a breve.

<<Sembra che ci sia un bel mucchio di lavoro per me Capo, ma se serve per rimediare al casino fatto da questi due imbecilli lo faccio volentieri.>> il tono di Eric è decisamente contrariato, per quanto cerchi di mantenere un atteggiamento composto.

Sono proprio curioso di capire chi è il capo a cui si è rivolto un attimo fa, che peraltro osserva ancora tutto dall'alto, accompagnato dalla stessa esile figura che ha atterrato i due malfattori con quel vento portentoso poc'anzi.

Kensuke sembra essere sul punto di rivolgere improperi ad Eric, almeno a giudicare dalla bocca che si apre, quando una frustata di fuoco lo zittisce prontamente.

Il colpo risulta talmente forte da fargli anche schizzare via un dente, cosa che porta Mayumi a riconsiderare il suo proposito iniziale di unirsi agli insulti del compagno di malefatte.

Quell'attacco incredibile proveniva di nuovo dalla cima del grattacielo, ed il suo utilizzatore ha fatto sfoggio di una precisione assurda.

Voglio assolutamente sapere chi è quel tizio, ma il mio ruolo di mero spettatore mi impedisce di fare alcunché.

Se avessi potuto mi sarei già smaterializzato lassù, ma suppongo che Ra mi fermerebbe se tentassi di agire fuori dagli schemi.

La mia curiosità però sembra che verrà presto soddisfatta, poiché la figura ombrosa del Capo comincia a muovere qualche passo dalla sua postazione sopraelevata, segno che sta per scendere a terra.

Un accecante bagliore arancione mi costringe a chiudere gli occhi, e quando li riapro il misterioso uomo è già in piedi davanti ai maghi catturati.

Sfortunatamente la sua attuale posizione mi impedisce di vederlo bene in faccia, ma a giudicare dalla figura di spalle sembra uno tosto.

Il capello lungo nero, raccolto in un'ordinata coda di cavallo, sembra suggerire che si tratti di un uomo alquanto importante, forse facente parte dell'aristocrazia magica.

Ad avvalorare questa ipotesi è il lungo ed elegante cappotto nero, apparentemente identico a quello rosso indossato da Eric, non fosse per il colore appunto.

La differenza cromatica mi porta a pensare che il nero sottolinei il suo status di caposquadra o qualcosa del genere, per averne conferma dovrei vedere anche l'ultima figura misteriosa del trio, quella più esile e quasi sicuramente una donna.

Volgo nuovamente lo sguardo alla cima dell'altissimo grattacielo, ma non c'è traccia alcuna dell'ultimo salvatore.

Riporto gli occhi a terra sulle persone che mi interessano ed eccola lì, una figura femminile in piedi accanto al Capo...quando è arrivata?

Il colore del suo cappotto però differisce a sua volta da quello di Eric, poiché presenta una colorazione marrone scuro.

Perciò la mia ipotesi sui gradi differenti in base al colore potrebbe stare ancora in piedi, ed il marrone forse simboleggia un ruolo intermedio tra il rosso ed il nero.

D'un tratto il Capo si gira nella mia direzione, come se si fosse accorto di essere spiato, ma per fortuna io trovo riparo dietro il piccolo muro dell'edificio che ho usato per appostarmi.

Appena assicuratomi di non essere più scoperto, riporto lo sguardo sulla scena di prima e di sfuggita riesco a vedere in volto il Capo.

Non ci posso credere, quindi il boss di questa squadra di ripulitori...sono io.

Al fianco del me stesso del futuro riesco inoltre a riconoscere la donna, si tratta di Maya.

I due l'attimo dopo si baciano con passione, mettendo in imbarazzo il povero Eric, che finisce a fare lo spettatore scomodo.

<<Potreste concentrarvi sulla missione adesso? Una volta tornati a Londra potrete fare quello che volete, ma è assurdo che dopo tanti anni di lavoro assieme debba essere ancora io quello serio e responsabile.>> il tono di Eric più che di rimprovero pare invece alquanto ironico, tanto da suscitare

le risate del mio alter ego del futuro e di Maya.

Ad interrompere la leggerezza del momento ci pensano Kensuke e Mayumi che, con un tono di assoluto disprezzo, ordinano di essere liberati.

<<Non siete nella posizione di pretendere alcunché rifiuti della società magica, poiché una volta imboccata la via sbagliata avete perso ogni diritto alla dignità.

Perciò fate silenzio, o potrei venir meno al mio proposito iniziale di portarvi a Londra ancora in vita.>> la palese minaccia del Lasair del futuro raggela i due maghi ribelli, i quali tacciono all'istante, impauriti come se avessero appena incontrato un demone.

Dopodiché il caposquadra ordina a Maya un supporto per Eric, che nel frattempo sembra aver ultimo dei preparativi per un incantesimo di grossa portata.

Nel giro di un minuto, sul terreno ai piedi dei maghi si materializza un cerchio magico di proporzioni colossali.

Le strade fino ad allora deserte, abbandonate dopo che ogni testimone del massacro degli altri Master si era dato alla fuga impaurito, tornano a ripopolarsi nel giro di un istante.

Tutti i presenti a quell'orribile spettacolo sono stati teletrasportati nuovamente sul luogo del delitto, dopo che ogni prova di quel massacro è stata abilmente cancellata dai ripulitori, o quel che sono.

Prima che le persone possano farsi ulteriori domande sul come siano tornate lì, Eric intona una breve litania che evoca dal cerchio magico a terra un duplicato.

Il secondo cerchio si solleva dal terreno e avvolge tutti gli innocenti spettatori di quella tragedia in una meravigliosa luce azzurra che si fa più intensa col passare dei secondi.

Ancora una volta sono costretto a chiudere gli occhi per evitare l'abbagliamento, ed una volta riaperti non c'è più nessuno per strada...né i civili e né tanto meno i maghi.

<<Quel magnifico incantesimo a cui hai assistito poco fa era una combinazione di teletrasporto e cancellazione della memoria.

Maya ha preparato il cerchio del teletrasporto per riportare sul posto tutti i testimoni, mentre Eric ha evocato dallo stesso un suo duplicato che invece ha agito come cancella-memoria.

I ripulitori, potremmo chiamarli così in effetti, hanno sempre agito per tenere all'oscuro i civili dell'esistenza della magia.

Ogni qualvolta vi è una violazione di questa regola sacra del mondo magico, loro intervengono per sistemare tutto e punire i colpevoli della trasgressione, prendili come una sorta di polizia magica.

Lasair e Maya entrarono a far parte di questa speciale unità due anni dopo gli eventi del tuo presente, dopo alcune suppliche degli alti vertici della magia.

Ad essi si unirono in un secondo momento molte altre persone, tra cui il tuo vecchio conoscente Eric.

La loro base operativa era la Torre dell'Orologio e, nonostante le tensioni con i Black Wolves nate dopo il tuo abbandono, tu riuscisti abilmente a mantenere una sorta di pace con essi, portando addirittura dalla tua parte alcuni membri della tua vecchia organizzazione tra cui Eric.

Tra le due fazioni vigeva un patto fondato sul concetto del “tu fatti gli affari tuoi ed io mi farò i miei”.

Le cose andarono bene per molti anni, finché il tuo animo altruista non cominciò a creare grossi problemi.>> Ra interrompe la sua spiegazione proprio sul più bello e, nonostante i miei solleciti a continuare, il dio egizio mi risponde che per il momento non è necessario che io sappia altro.

Egli vuole innanzitutto che metabolizzi quanto ho visto finora, ed è proprio questa sua volontà a farmi temere per ciò che ancora devo vedere.

Lo scenario a cui ho assistito, parlando esclusivamente del voltafaccia di quei due Master, era indubbiamente tremendo, ma non in maniera esagerata.

Da come ho sempre sentito parlare del futuro, e basandomi anche su quello stesso scenario catastrofico visto nello spazio separato del mio alter ego, mi ero preparato a cose molto peggiori di questa.

Tuttavia, sono proprio questi particolari a rendere palese che i veri orrori debbano ancora arrivare.

Una fortissima inquietudine si fa largo nel mio animo dopo quelle considerazioni, ma non ho il tempo di abbandonarmi ad essa, poiché Ra mi richiama subito all'attenzione.

Sembra proprio che quanto visto fino adesso fosse solo una sorta di antipasto, mentre ora è il turno della portata principale.

 

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Capitolo 29

Spoiler

Un futuro costellato di dolore (parte 2)

A breve avrà inizio la seconda tappa del mio viaggio nel futuro, e l'inquietudine mi assale al solo pensiero di cosa potrei vedere.

<<Il tuo animo sembra essere parecchio turbato, ne deduco che tu sia in ansia per quel che vedrai tra non molto.

O forse stai ancora ripensando alla mia frase di poc'anzi sulla tua indole generosa?>> purtroppo Ra ha colto nel segno anche stavolta.

Dacché ho sentito quelle sue parole non smetto di pensare al loro significato, ed ho paura di cosa scoprirò da qui in avanti.

Fino ad ora non ho mai nemmeno contemplato l'idea di avere una parte di responsabilità nel disastro che il futuro riserva, anzi mi sono sempre adagiato nella convinzione di essere solo una vittima come tante altre.

Ora però tutto ciò in cui ho creduto finora deve essere messo in discussione, anche se ancora non so in quale misura.

Per quanto mi secchi ammetterlo, Ra sta riuscendo ad entrarmi dentro più di quanto pensassi, ma non devo lasciarmi spezzare da lui.

All'improvviso mi assale un'altra fitta alla testa, ed in risposta a questo porto istintivamente entrambe le mani sulle tempie.

Il dolore fa girare tutto intorno a me, tanto da costringermi a chiudere gli occhi per evitare di vomitare.

Trascorsi alcuni secondi che paiono interminabili, il mal di testa cessa all'istante, ed io mi ritrovo catapultato in quella che è senza alcun dubbio la Torre dell'Orologio.

Come prima, non ho nemmeno il tempo di metabolizzare, poiché un vociare sempre più crescente mi costringe a cercare un nascondiglio.

In momenti come questi rimpiango di non aver mai imparato degli incantesimi di invisibilità, ed il mio accompagnatore mentale suppongo che si diverta a vedermi faticare.

<<La lezione del professor Strathmore inizierà a breve, sbrigatevi ragazze che io non voglio perdermela.

Gli studi sulle magie offensive sono molto affascinanti, e a rendere perfetto il tutto c'è il fatto che il nostro insegnante sia un figo da paura, perciò non voglio rischiare di perdermi i posti in prima fila che mi permettono di ammirarlo da vicino.>> il monologo di una simpatica ragazza attira la mia attenzione, sono certo di averle sentito dire professor Strathmore.

Quella stessa voce femminile che ho udito poco fa inizia a farsi pericolosamente vicina, perciò mi devo sbrigare a nascondermi.

Di certo non mi aiuta il fatto di essermi ritrovato in un dannato corridoio costellato di aule in cui è rischioso entrare, poiché non posso sapere se c'è altra gente al loro interno.

Prima che mi venga una crisi di panico derivante dalla mancanza di idee sul nascondiglio, è il dio egizio a tirarmi fuori dai guai, materializzando nelle mie mani uno strano mantello.

Senza farmi troppe domande lo indosso, e nel giro di un secondo divento invisibile.

Da ovest vedo profilarsi una studentessa, seguita da un altro paio di ragazze, ed immediatamente riconosco nella capofila la proprietaria della voce che ho udito qualche secondo fa.

Mi metto schiena al muro per evitare di essere travolto dalla sua corsa sfrenata, poiché anche se invisibile non sono anche evanescente purtroppo.

La vedo passarmi di fianco un istante dopo essermi fatto da parte e, seppur di sfuggita, posso chiaramente ammirare la beltà della studentessa in questione.

Lunghi capelli biondi e due occhi verdi come smeraldi, il cui splendore non è offuscato nemmeno dai vistosi occhiali che indossa, questi sono i particolari che più mi colpiscono della ragazza sul momento.

Dopo essere stato sorpassato dalla piccola comitiva di giovani studentesse, decido di seguirle per sapere di più del “Professor Strathmore”.

Ra non sembra opporsi al mio desiderio, e la cosa mi fa pensare che faccia tutto parte di questa seconda tappa.

Percorro con passo svelto e deciso svariati corridoi, che divengono via via sempre più affollati di studenti e studentesse.

Le ragazze che sto seguendo non sono ancora arrivate alla lezione che vogliono così tanto frequentare, nonostante stiano correndo da almeno un paio di minuti, quanto è distante quell'aula?

Mentre sono impegnato in questo inseguimento, non posso fare a meno di venire attratto dal chiacchiericcio dei giovani che mi stanno intorno.

L'argomento di conversazione più frequente sono proprio i due Master malvagi fermati dal mio alter ego del futuro.

Sembra esserci una scissione alquanto netta fra coloro che simpatizzano per le idee di quei due pazzi, e coloro che invece le condannano duramente.

A sconcertarmi è il fatto che la fazione dei simpatizzanti sia molto più numerosa, con discorsi sempre più assurdi sulla superiorità innata di coloro che possiedono abilità magiche.

Sembra proprio che, come ha detto Ra, quelle idee malsane si stiano diffondendo a macchia d'olio nella nuova generazione di maghi.

Quindi quello che ho visto poc'anzi era davvero l'inizio della fine, è assurdo come le cose siano degenerate a partire da una coppia di pazzi con idee assurde.

D'un tratto mi rendo conto di aver perso le studentesse che stavo seguendo, poiché mi sono lasciato distrarre dai discorsi degli altri ragazzi.

Accelero il passo nell'ultima direzione che mi pare abbiano imboccato le ragazze, e percorro alla cieca l'ennesimo corridoio chilometrico.

Fortunatamente finisco per imbattermi nelle persone che cercavo, ma mi ritrovo dinanzi ad uno scenario piuttosto sgradevole.

La ragazza bionda che aveva attirato la mia attenzione poc'anzi è accerchiata da un gruppo di ragazzi alquanto irruenti.

Questi sembrano infastidirla solo verbalmente in un primo momento ma, dinanzi alle resistenze della giovane studentessa, uno di loro comincia ad usare le mani, finendo per darle uno schiaffo che le fa schizzare via dalla faccia gli occhiali.

Le amiche tentano di sottrarla a quei brutti ceffi, ma per tutta risposta vengono scagliate a terra da violenti spintoni.

Dinanzi ad una cosa del genere mi costa davvero una fatica immane non intervenire ma, prima che possa fare qualcosa di cui potrei pentirmi, è un'altra persona a far cessare quello spettacolo osceno.

Il mio alter ego del futuro si fa largo fra i giovani all'imbocco del corridoio con aria austera, tanto da suscitare il timore di tutti gli studenti presenti.

La marmaglia di giovani si riordina con sorprendente facilità, oserei dire di pari passo con l'incedere del professor Strathmore.

Per la prima volta dacché ho intrapreso questo viaggio posso vedermi da vicino.

In questi anni ho preferito farmi crescere per bene la barba a quanto pare, che rimane però molto curata, oltre ai capelli naturalmente.

Il mio aspetto fra dieci anni sembra essere pressoché identico a quello del Lasair cinquantenne, fatta eccezione per la barba e i capelli ancora neri rispetto alla mia versione più anziana.

Il gruppo di teppisti, dopo alcuni secondi di pausa dati dalla sorpresa di aver visto comparire il professore, riprende gli atti di bullismo sulla sventurata ragazza.

Tuttavia la musica cambia rapidamente quando, dopo un primo richiamo verbale, l'altro me passa ai fatti e comincia ad allontanare con la forza i bulli dalla studentessa.

In un primo momento egli si limita ad allontanarli con delle lievi spinte all'indietro, probabilmente cerca di non usare violenza eccessiva sugli studenti visto il suo ruolo, ma dinanzi all'insistenza dei teppisti il suo contegno va a farsi benedire.

Senza alcuna esitazione il mio alter ego del futuro mette al tappeto i suoi avversari con delle mosse di Jujitsu.

Dopo la dimostrazione di forza su alcuni di loro, il resto del gruppo di bulli decide saggiamente di cessare le ostilità verso la studentessa bionda.

<<Mi assicurerò di far avere a tutti i presenti, escluse le amiche della qui presente Alicia e lei stessa, una punizione esemplare, che sarà ovviamente ancor più severa per i diretti responsabili di questo spettacolo vergognoso.>> un'ondata di sconcerto si propaga rapidamente fra gli studenti, che sono ovviamente basiti dinanzi alla notizia che saranno tutti puniti senza distinzioni di sorta.

Io per primo rimango sorpreso dalla cosa, ma l'altro me procede rapidamente a spiegare le motivazioni dietro alla sua decisione.

<<Immagino che vi stiate chiedendo perché punirvi tutti, ebbene la ragione è piuttosto semplice e ve la illustrerò subito.

Non uno di voi, eccetto appunto le amiche di Alicia, ha mosso un dito per fermare quei vergognosi atti di bullismo, e pertanto siete tutti colpevoli quasi quanto i diretti responsabili.

Sono a dir poco disgustato dalla codardia e ignavia che avete sfoggiato tutti quanti oggi, voi siete la prossima generazione magica, ma vi assicuro che mi viene da vomitare se penso che il futuro verrà affidato alle vostre mani.>> parole durissime quelle del mio alter ego, che non sembrano trovare alcun tipo di replica da nessuno dei presenti.

Per un attimo, mentre ascoltavo me stesso, mi è sembrato di vedere Ignis.

La durezza del suo modo di esprimersi, il senso di vergogna che è riuscito ad instillare in tutti quelli che lo hanno ascoltato, tutto di quel momento mi ha ricordato mio padre.

Ad accentuare la sensazione c'è inoltre la somiglianza fisica sempre più marcata con lui, anche se rispetto al passato la cosa non mi infastidisce più.

Dopo aver ascoltato la predica del mio alter ego, la folla di studenti si disperde tra le varie aule su mio/suo ordine.

L'istante successivo il professore aiuta Alicia, questo il nome della ragazza bionda bullizzata, e le sue amiche a riprendersi, non prima di averle confortate.

<<Non so proprio come scusarmi per tutto questo, ma per fortuna non ero ancora in classe, o altrimenti non avrei potuto interrompere quanto stava accadendo qui in corridoio.

Alicia te l'ho chiesto altre volte e te lo chiederò per l'ennesima volta, da quanto va avanti questa storia? Finora hai sempre evitato di esporre a dovere la situazione, ma adesso è tempo di parlare, se non lo fai non posso aiutarti.>> le parole del professore mi sorprendono molto, quindi non è stato un fenomeno isolato.

<<Innanzitutto non si deve scusare professor Strathmore, lei mi ha salvata e, per rispondere alla sua domanda, è iniziato tutto al mio arrivo in questa scuola alcuni mesi fa.

Sono stata presa di mira fin dal principio dai mezzi maghi, a loro dire la mia colpa è quella di essere una maga purosangue proveniente da una famiglia macchiata dall'infamia.>> la risposta della ragazza sembra generare una collera silenziosa nell'altro me, che però cerca di contenersi il più possibile e di non dare a vedere il suo reale stato d'animo.

Di nuovo si ritorna alle differenze tra maghi e non maghi, anche se in questo caso si parla di gente che ha solo un genitore mago e che quindi lo è solo per metà, ma la sostanza cambia poco rispetto a coloro che sono completamente privi di poteri.

Nel tentativo di dissimulare la rabbia, il mio alter ego raccoglie con premura gli occhiali di Alicia, per poi porgerglieli con garbo.

La ragazza li prende con un'espressione profondamente afflitta, stato d'animo che la porta, dopo aver rimesso gli occhiali, ad abbracciare il professore con gran vigore.

Egli rimane sorpreso da questo improvviso slancio della studentessa, ma poi ricambia l'abbraccio.

Tra le braccia del professore la giovane si abbandona anche ad un pianto liberatorio, che affligge moltissimo sia l'uomo che le amiche.

<<E' una ragazza così innocente, così fragile, difficile credere che sarà l'araldo della rovina.>> la frase di Ra mi sconvolge nel profondo, tanto che in un primo momento temo anche di aver capito male.

Senza esitare mi rivolgo al dio nella mia testa, e gli chiedo conferma di quanto ha detto poc'anzi.

Ra non solo conferma e sottoscrive ogni parola, ma amplia anche il discorso spiegandomi che cosa intendesse nello specifico.

<<Se dovessi raccontarti tutto per filo e per segno perderemmo troppo tempo, perciò ti farò un riassunto alquanto conciso.

Alicia Silverstone, questo il nome completo della fanciulla che hai davanti, avrà un ruolo di rilievo nel portare la rovina che costellerà il futuro.

Quello che stai vedendo adesso è solo il suo primo anno alla torre, ma le angherie ad opera dei suoi compagni invidiosi si protrarranno fino al diploma, ed anzi questo è ancora niente rispetto a quel che le faranno.

Per tutti e cinque gli anni di formazione presso la Torre dell'Orologio questa sventurata ragazza, le cui uniche colpe sono quella di essere un aristocratica del mondo magico e di provenire da una famiglia marchiata dall'infamia, ne subirà di tutti i colori da parte dei maghi mezzosangue.

Questo avvelenerà lentamente ed inesorabilmente la sua anima, fino a trasformare un angelo in un demone.>> quanto detto da Ra mi sorprende, poiché mi riesce davvero difficile pensare che una ragazza tanto innocente possa cambiare in modo così radicale.

Nel frattempo la scena che stavo osservando prima del dialogo con il mio accompagnatore mentale è cambiata.

Adesso Alicia si è ricomposta un minimo, e non ha tardato a scusarsi con il professore per quello slancio improvviso di poc'anzi.

Il mio alter ego le dice prontamente di non preoccuparsene, ed anzi di rivolgersi ancora a lui d'ora in avanti.

Dopo averle detto quelle cose il professore riprende la sua marcia verso la classe, invitando le uniche alunne rimaste in corridoio a fare lo stesso, onde evitare di fare tardi proprio alla sua lezione.

Le ragazze accettano di buon grado di seguire l'insegnante, Alicia soprattutto ne sembra entusiasta.

<<Eccetto le sue amiche, tu sei stato l'unico che ha dimostrato di tenere a quella giovane, poiché persino il resto dei professori sembrava disinteressato o sprezzante nei suoi confronti.

A quanto pare, nonostante sia di nobile lignaggio, la famiglia di Alicia si è macchiata di crimini atroci in passato, crimini che ancora oggi pesano come un macigno.

Un'infamia incancellabile di cui lei in prima persona non ha alcuna colpa, e per la quale dovrà pagare per il resto della vita.

Ostracizzata dai mezzi maghi invidiosi, ed anche da coloro che invece avrebbero dovuto portarle rispetto per le sue origini, pensa a subire questo trattamento per anni.>> più il mio accompagnatore va avanti con il racconto, più la pena che provo verso quella ragazza aumenta.

Ad ogni nuova informazione rimango sempre più basito, da un lato non mi capacito di come quella fragile ragazza possa diventare un demonio ed avere un ruolo di rilievo nella devastazione del futuro, dall'altro non capisco tutte le ingiustizie che ha dovuto subire.

Pur sapendo che intraprenderà un cammino oscuro, non posso fare a meno di provare solo dispiacere per lei.

<<Tuttavia, quanto visto finora non è il problema maggiore secondo me.

L'innocente signorina con il passare del tempo si innamorerà perdutamente di te, con il risultato di cambiare anche il suo look nel tentativo di attirare la tua attenzione.

Via gli occhiali, più trucco e un atteggiamento da femme fatale, questi sono gli ingredienti principali che faranno da tappa intermedia prima della sua discesa senza ritorno nell'abisso.

Arriverà più volte a tentare di sedurti in modo plateale, senza nemmeno preoccuparsi di provarci in privato, nonostante l'ufficialità della tua relazione con Maya.

Questo ovviamente genererà tensioni fra te e la tua dolce metà, ma mai in maniera irreparabile per fortuna.

Tuttavia l'amore che Alicia proverà per te si tramuterà presto in un sentimento ben più oscuro e perverso.

Persino dopo il suo totale smarrimento nell'oscurità tenterà in ogni modo di portarti dalla sua parte, non rinuncerà mai ad averti al suo fianco, un'ossessione di intensità inaudita.

La cosa più incredibile poi è che minerà persino la tua fragile tregua con i Black Wolves, poiché loro fin dal suo ingresso alla torre la guarderanno con sospetto e diffidenza, ma tu ti opporrai ogni volta che tenteranno di farla espellere per non averla più tra i piedi.>> sono sempre più frastornato, troppe informazioni tutte insieme.

Ha dell'inverosimile quel che sto apprendendo sul conto di quella ragazza, e mi spaventa pensare a che razza di influenza arriverà ad avere quando imboccherà la via sbagliata.

<<Ma se è così perché il me stesso del futuro non l'ha uccisa? Sono sempre stato restio ad uccidere, ma non mi sono mai tirato indietro quando da una sola vita presa potevo ricavare la salvezza di molte altre.

Sto vedendo il futuro me stesso e perciò sono sicuro di essere ancora quell'uomo, quindi ci sono delle ragioni più profonde che mi hanno impedito di fare quel che andava fatto?>> la mia domanda diretta sembra in qualche modo divertire la voce nella mia testa.

<<In te si sta insinuando il dubbio che potessi provare qualcosa per lei, ed in virtù di quei sentimenti tu non abbia agito per tempo.

Forse in fondo non hai torto, eppure la verità è un'altra.

Tu alla fine l'hai uccisa, certo troppo tardi, ma lo hai fatto per un bene superiore e dalla sua morte alcune cose sono migliorate davvero.

La ragione per cui non la eliminasti prima è in realtà molto semplice, eri consapevole che eliminare una singola persona portatrice di una data ideologia non avrebbe risolto la situazione.

Lo avevi capito prima di chiunque altro, il cancro si era già diffuso ben oltre Alicia quando lei è divenuta un problema, perciò il massimo che potevi fare a quel punto era contenere i danni.

Eri consapevole che la sua morte non avrebbe avuto in realtà quella rilevanza che ci si poteva aspettare, e se alla fine l'hai uccisa è solo perché in quel determinato momento era la cosa giusta da fare, ma non quella risolutiva.

Alla fine lei è stata solo l'ennesima vittima di quell'ideale distorto e non la fonte di ogni male come molta gente ha erroneamente creduto.

La sua fragile psiche l'ha portata a cedere alle tenebre, la sua famiglia si era macchiata di crimini atroci e, a furia di essere demonizzata per questo, forse ha pensato che divenendo quel demone almeno la gente avrebbe avuto una ragione per odiarla.

Ucciderla fin da subito avrebbe indubbiamente eliminato la sua minaccia, ma decine di altre persone avrebbero potuto prendere il suo posto e portare al medesimo risultato.

Il futuro te stesso lo aveva capito, ed inoltre ha tentato fino all'ultimo di salvarla dall'oscurità, se per amore o per affetto diciamo paterno questo non l'ha mai compreso fino in fondo nemmeno lui.

E' quella consapevolezza che ti ha portato ad abbracciare la mia utopia Lasair, se non ci sono maghi, se non c'è alla base la magia stessa...quel cancro non può diffondersi.

Alicia è l'esempio perfetto di come anche la più pura delle anime possa essere contaminata.>> quindi è questo che mi ha portato ad allearmi con Ra, finalmente mi è tutto chiaro.

Dopo la lunghissima spiegazione del mio accompagnatore mentale, che pareva quasi interminabile anche se necessaria, adesso è tempo che io faccia delle riflessioni nuove alla luce di quanto ho appreso.

Un'ideologia oscura e distorta è un nemico contro cui non si può combattere o vincere, non con metodi ordinari almeno.

Persino le anime più pure possono venire corrotte dall'oscurità di certe idee, ed Alicia ne è l'esempio lampante come ha detto giustamente Ra.

L'idea del genocidio prima mi sembrava inconcepibile ed insensata, ma ora che so molte più cose riesco a comprendere come si sia arrivati ad elaborare una soluzione tanto drastica.

Nell'uccidere decine di migliaia, forse anche qualche miliardo di persone, è inevitabile che ci saranno molte vittime innocenti, ma se da questo atto abominevole si può ricavare un mondo migliore forse nessun prezzo è davvero troppo alto.

Il dio egizio non vuole portare morte perché vuole farlo, e nemmeno il mio alter ego, ora lo comprendo.

Adesso riesco a vedere la profonda sofferenza che l'altro me stesso deve provare dinanzi alla consapevolezza di quel che va fatto.

Ra è pur sempre un dio, un'entità superiore che guarda il mondo con una giusta distanza data dal suo status, ma il mio alter ego del futuro è soltanto un uomo.

Alicia alla fine non è stata altro che l'ennesima vittima, sebbene ad un occhio esterno potesse sembrare tutto il contrario.

Ed anche se non fosse stata quella specifica ideologia, avrebbe potuto benissimo essere qualcosa di altrettanto dannoso e cancerogeno.

L'animo umano, preda di passioni e desideri spesso fin troppo ambiziosi, quello è il vero nemico contro cui non possiamo competere.

E' vero che nel mondo ideale di Ra continuerebbero ad esistere gli esseri umani, ed è quindi vero che persino la sua utopia è imperfetta, ma un uomo normale è molto più controllabile di un mago.

Un uomo senza abilità speciali non si erge ad essere superiore perché non ne ha la presunzione, non ha niente che possa avvalorare quel tipo di convinzioni.

Certo la storia è piena di persone potenti che avevano un grande potere in termini di influenza o puramente economica, ma niente che trascendesse in concreto l'umano.

Al contrario un mago possiede doti particolari che lo distinguono dalla massa, ha qualcosa su cui fondare il proprio delirio, come nel caso di Kensuke e Mayumi.

Poteva esserci chiunque altro al posto di Alicia ed il risultato non sarebbe cambiato, forse il futuro non ha davvero speranze finché la magia esisterà.

<<E' una sensazione assai sgradevole per te, eppure così dolce per me.

Quell'istante in cui le certezze vacillano e cominci a mettere in dubbio tutto ciò in cui hai creduto finora.

In questo momento io sono nella tua mente, sono connesso intimamente al tuo essere, e riesco a sentire in modo chiaro quel che stai provando, alla fine ti stai arrendendo all'evidenza e stai vedendo la vera luce come il tuo alter ego del futuro ha già fatto.>> vorrei poter controbattere alle affermazioni di Ra, ma nel profondo so che ha ragione.

In questo momento non sono più sicuro di niente e mi mancano persino le forze di oppormi, so che devo riprendermi, ma adesso ho bisogno di un attimo di assestamento.

Senza nemmeno il tempo di metabolizzare quanto visto finora, un nuovo mal di testa mi assale all'improvviso.

Ormai è una prassi e mi sto quasi abituando al dolore acuto che questo mi provoca, ma non toglie che resti una sensazione estremamente sgradevole.

Facciamo un salto temporale stavolta, e d'un tratto mi trovo catapultato nella Torre dell'Orologio di cinque anni nel futuro rispetto al momento a cui ho assistito prima, o almeno questo è quanto mi dice Ra.

Dacché è iniziato questo viaggio, è la prima volta che vengo proiettato realmente ad anni di distanza nel futuro, poiché finora ho osservato degli eventi distanti pochi giorni gli uni dagli altri.

Ad una prima occhiata direi che ci troviamo nei sotterranei della torre, ed Alicia sembra essere a capo di questa sorta di comizio, avendo un posto sopraelevato rispetto ai presenti che affollano la stanza.

L'oscurità che permea il sotterraneo è molto fitta, con solo la flebile luce delle torce appese al muro a rischiararla.

<<Miei cari fratelli e sorelle, so che il vostro animo è pieno di dubbi, ma adesso è tempo di scegliere da che parte volete stare.

La comunità magica ci ha sempre raccontato un'immensa bugia, dicendo che l'esistenza dei maghi doveva restare segreta solo per la salvaguardia nostra e delle persone comuni.

Sulla mia pelle ho potuto sperimentare una realtà molto più cruda, una fatta di odio e di timore verso ciò che è diverso.

In sostanza noi non ci siamo mai nascosti per un bene superiore, ma per paura di cosa avrebbero fatto le persone comuni se avessero scoperto un mondo popolato da gente con capacità incredibili.

La storia purtroppo è piena di tristi esempi al riguardo, come la caccia alle streghe di Salem, basata in quel caso su sospetti infondati e che ha portato alla morte di moltissime donne.

Noi siamo sempre stati e siamo tuttora la gazzella che deve fuggire dal leone, abbiamo sempre vissuto in una bugia.

Ora io però dico basta, siamo NOI quelli che hanno capacità che trascendono l'umano, NOI siamo coloro che il mondo ha scelto, perciò dobbiamo smetterla di nasconderci e reclamare la nostra supremazia sui senza poteri...Chi è con me?>> il discorso infervorato di Alicia in un primo momento fa calare lo sconcerto generale, ma dopo una prima approvazione ne segue un'altra, e poi un'altra ancora, finché l'intera sala si unisce alla crociata della ragazza.

Come accennato in precedenza da Ra, la giovane donna che ho davanti adesso è molto diversa dalla fanciulla innocente che il professor Strathmore proteggeva dai bulli.

A partire dal suo aspetto, gli occhiali sono stati sostituiti dalle lenti a contatto, che ora permettono a quegli occhi smeraldini di sprigionare tutto il loro fascino ipnotico.

Inoltre il trucco è molto più marcato, da donna adulta, coadiuvato da un abbigliamento ed un atteggiamento da femme fatale.

Debbo ammettere che il look total black le si addice molto, con quella camicetta che evidenzia al punto giusto le sue modeste forme.

La minigonna di jeans nera, abbinata a quegli stivali che avranno come minimo tacco 15, le donano un'aura di sensualità incredibile.

A completare il tutto ci pensano dei lunghissimi capelli ricci di un biondo dorato, ancora più lunghi di un tempo e che ora arrivano fino al fondoschiena.

Se non sapessi di chi si tratta, penserei senza alcun dubbio di essere di fronte ad un'altra persona rispetto a quella studentessa bullizzata.

<<Te lo avevo detto che sarebbe cambiata in modo radicale, e pochi giorni dopo questo discorso giungerà il momento del diploma, quello che segnerà concretamente l'avvento dell'apocalisse.>> il tono del dio egizio sembra essersi incupito al pronunciare quelle parole, perciò adesso sono nella fase 2 di tutto, ma la morte e la devastazione devono ancora venire.

L'attimo dopo aver fatto queste considerazioni, la riunione segreta viene sciolta e tutti i presenti di disperdono in fretta.

Alicia si smaterializza con gran rapidità, ed io vengo proiettato da Ra al suo fianco per continuare a seguirne gli spostamenti.

La ragazza cammina con passo lento per gli immensi corridoi, mentre dalla finestra si intravede il cielo tinto di arancione.

Durante la camminata, ecco che da una delle aule emerge il professor Strathmore con la sua solita espressione seria.

Appena incrocia il suo sguardo severo, Alicia sembra improvvisamente perdere la grinta che ha sfoggiato poc'anzi, tornando quasi la studentessa indifesa di prima.

Il mio alter ego cammina lento ed inesorabile verso la ragazza, e non appena si ritrova faccia a faccia con lei le dice frasi alquanto eloquenti.

<<Sei fortunata che il mio ruolo di professore mi impedisca di intromettermi troppo nella vita dei miei studenti, perché altrimenti a quest'ora avrei già fermato qualunque cosa tu stia architettando, poiché sono sicuro che non sia niente di buono.

Sai bene che ruolo ho al di fuori di queste mura, perciò ti do solo un ultimo consiglio mia adorata studentessa, fermati prima che sia troppo tardi, o dovrò essere io a fermarti...in un modo o nell'altro.>> le parole dell'altro me hanno tutto il sapore di una palese minaccia, al quale Alicia replica prontamente.

<<E' il professore a parlare oppure l'uomo? L'ho visto come mi guardi ultimamente, non mi guardi più come una studentessa qualunque.

Forse i miei tentativi di sedurti alla fine non sono stati inutili e ti ho turbato più di quanto dai a vedere.>> il tono della ragazza si è fatto più basso e seducente mentre proferiva quelle parole all'orecchio del mio alter ego del futuro, ma quest'ultimo non si è scomposto ed ha ripreso la marcia senza più replicare alla giovane donna.

Anche Alicia riprende a camminare senza esitazione, ma prima di scomparire in fondo al corridoio rivolge un ultimo sguardo al professore, che però è di spalle e non può vederlo, al contrario del sottoscritto.

Quello sguardo l'ho già visto prima, Maya mi guarda così dacché ci siamo messi insieme.

Nonostante voglia fare la dura, ostentando una frivolezza che non le appartiene, è evidente che quella ragazza sia innamorata del suo professore e che voglia averlo al suo fianco.

Era chiaro fin dal principio, fin da quando parlava con le amiche dicendo quanto fosse figo.

Ad un'occhiata superficiale poteva sembrare la classica cotta di una studentessa, ma i suoi sentimenti erano molto forti già da allora, e nei cinque anni scolastici non sono mai cambiati.

La piccola lacrima che però le scende sul volto si accompagna alla consapevolezza che non potrà mai averlo, che non importa quali siano i suoi veri desideri, poiché alla fine è destino che lei e lui saranno per sempre schierati su fronti opposti.

 

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Capitolo 30

Spoiler

Un futuro costellato di dolore (ultima parte)

Il mio viaggio attraverso gli orrori del futuro è ormai prossimo alla sua conclusione, anche se purtroppo la parte peggiore arriva adesso.

Quanto ho appreso finora mi ha notevolmente destabilizzato, ogni mia certezza si è dissolta come neve al sole, tanto che adesso riesco quasi a comprendere le ragioni del mio alter ego del futuro.

In questo momento mi sento impotente, in balia di eventi che dalla mia prospettiva presente non sono ancora accaduti.

<<La bella Alicia inizialmente tentò di schiavizzare gli umani ma, dopo essersi scontrata più volte con l'impossibilità di realizzare il suo proposito originale, decise infine di passare direttamente all'assassinio della gente senza poteri.

Attraverso questa soluzione estrema intendeva creare un mondo popolato da soli maghi, e lo sai qual è l'aspetto più drammatico di tutto ciò?>> dopo avermi posto quella domanda a bruciapelo, Ra interrompe la sua spiegazione per lasciarmi il tempo di riflettere sulla risposta.

In un primo momento rimango infastidito dal suo desiderio che sia io a rispondere, ma poi comincio a pensare alla risposta del suo quesito.

<<Lei è sempre stata bullizzata ed emarginata per il fatto di essere una maga purosangue, laddove la stragrande maggioranza della comunità magica attuale è composta da “mezzosangue”, perciò i maghi puri come me e lei sono alquanto rari al giorno d'oggi.

Alla base di queste vessazioni da parte degli altri c'era la sua diversità di fondo, il suo essere straordinaria anche in mezzo allo straordinario stesso.

Perciò, attraverso la creazione di un mondo di soli maghi, avrebbe di fatto eliminato la più grande differenza esistente tra gli uomini fin dall'alba dei tempi, ossia quella fra gente con poteri e gente che invece ne è sprovvista.

Togliendo dall'equazione il normale essere umano anche il concetto di mago “mezzosangue” e “purosangue” sarebbe di fatto caduto, lasciando spazio alla definizione unitaria di “mago”, perciò quello che lei voleva in fondo era solo smettere di sentirsi diversa...questo è l'aspetto più drammatico delle sue oscure ambizioni.>> la mia esaustiva risposta fa calare un breve silenzio tra me e il mio interlocutore mentale.

<<Ancora una volta dimostri la tua intelligenza, me ne compiaccio Lasair.>> il dio egizio si congratula con me, ma stavolta la sua voce non la percepisco nella mia testa, bensì alle mie spalle.

Mi giro con uno scatto repentino e trovo ad aspettarmi nientemeno che Ra in persona, che mi osserva con uno sguardo pieno di compiacenza.

<<Per questa ultima tappa ho pensato di affiancarti di persona ma, siccome al momento un viaggio in carne ed ossa sarebbe troppo faticoso, ho optato per una più semplice proiezione astrale attraverso il tempo.>> mi ci mancava solo questa, ora devo sopportare questo angoscioso viaggio in compagnia del mio nemico.

Non so se sarò in grado di gestire questa situazione, considerando anche il mio attuale stato d'animo, ma farò del mio meglio per riuscirci.

All'improvviso Ra ci trasporta nell'ufficio del preside della Torre dell'Orologio, per poi raccomandarmi l'istante successivo di tenere su il mantello dell'invisibilità, poiché a differenza sua io sono fisicamente presente nel futuro.

Non posso rischiare di essere scoperto da qualcuno, men che meno dal mio alter ego del futuro, perciò farò meglio a seguire le direttive del mio accompagnatore.

Dinanzi a noi si stagliano due uomini dalla statura imponente, uno dei due è il famoso preside Kirk Langstrom, mentre l'altro è il professor Strathmore.

Kirk Langstrom è davvero un fenomeno, nonostante l'età che avanza inesorabile, ed è incredibile che sia ancora al comando dopo tanti anni, .

I capelli corti e brizzolati, che danno risalto alla vistosa cicatrice sotto l'occhio destro, gli donano un'aura più temibile rispetto ai suoi anni migliori.

Una volta trovavo quasi buffi i suoi baffi a manubrio, ma adesso, complice anche l'espressione iraconda che gli deforma il volto, non lo penso più.

I toni della discussione sono più accesi che mai, soprattutto dalla parte di Kirk, mentre il me stesso del futuro ascolta prima con aria indifferente, per poi replicare con tono furioso alle accuse del preside.

Sarà meglio che mi concentri sulla conversazione, così da capire cosa l'ha innescata e il motivo per cui Ra ha voluto che vedessi proprio questo momento.

<<Non puoi lavartene le mani proprio adesso Lasair, Alicia è una tua responsabilità, dopotutto sei stato tu a fare il diavolo a quattro per farla rimanere in questa scuola.

Se avessi lasciato che se ne andasse alla prima occasione probabilmente lei non sarebbe diventata ciò che è diventata, perciò è compito tuo fermare un mostro che hai indirettamente contribuito a creare.

Sei il capitano delle forze di polizia magiche adibite all'occultamento della magia, ed ora quella giovane donna con i suoi efferati delitti sta minacciando di rivelare al mondo intero l'esistenza di questa realtà, quindi devi agire e fermarla prima che sia troppo tardi.

Alicia ha già ucciso molte persone innocenti, e tutti coloro che ho mandato ad affrontarla sono morti a loro volta perché lei ormai è troppo forte.

Comprendo che per te sia difficile il pensiero di doverla uccidere, ma non c'è altra scelta, poiché lei è ormai al di sopra della maggior parte di noi e solo tu hai la forza per affrontarla...non a caso sei uno dei Paladini.>> l'ultima frase dell'anziano attira in particolar modo la mia attenzione.

Dunque nel futuro sarò uno dei Paladini? Nemmeno mio padre è mai arrivato fino a quel punto, nonostante fosse vicinissimo a diventarlo.

Nella comunità magica solo i maghi più forti al mondo possono fregiarsi di quel titolo, perciò se a differenza di Ignis io lo sono diventato...vuol dire che alla fine ce l'ho fatta a superarlo.

<<Hai detto bene, sono UNO dei Paladini, ma non l'unico.

Che mi dici di Reiner? O perché no anche Yukino, hai l'imbarazzo della scelta in termini di maghi potentissimi, quindi perché devi appioppare questa seccatura proprio a me?>> l'atteggiamento strafottente del mio alter ego del futuro, specie dinanzi alla notizia dei numerosi morti causati da Alicia, mi lascia spiazzato.

Non pensavo di poter diventare tanto insensibile dinanzi al dolore altrui, ma non voglio giudicare senza avere un quadro chiaro della situazione, perciò rimetterò le mie considerazioni a più tardi.

<<Comprendo che tu sia rimasto molto deluso e scottato dalla discesa di Alicia nell'oscurità, considerando che tu ti sei esposto moltissimo per lei e l'hai sempre difesa finché è stata una studentessa qui, ma non puoi lasciare che questo ti impedisca di agire.

Pensa alla tua famiglia Lasair, non dimenticare che quella ragazza ha un'ossessione malsana nei tuoi confronti, quindi pensa che cosa potrebbe fare a tua moglie e alle tue figlie.>> all'udire quelle parole il me stesso del futuro scatta all'improvviso, e con un gesto agile afferra per il colletto il preside, a quanto pare il vecchio ha toccato un tasto delicato.

Tuttavia sembra che fosse sua intenzione fin dall'inizio, considerando lo sguardo quasi compiaciuto che Kirk rivolge al professor Strathmore.

<<Razza di vecchiardo sapevi quali tasti toccare, va bene sarò io a fermare Alicia, ma dopodiché dovrai scordarti che esisto...questo è il mio ultimo incarico come mago affiliato alla Torre.>> le parole categoriche dell'altro me lasciano basito il preside ma, superato lo sconcerto iniziale, quest'ultimo cerca di far ragionare il suo testardo interlocutore.

Il Lasair maturo però si dimostra irremovibile, ed alla fine il vecchio accetta con rassegnazione la decisione del professore, ma non prima di averlo informato che non potrà ricevere l'aiuto degli altri Paladini, poiché questi ultimi sono diventati irrintracciabili per ragioni sconosciute.

<<Poco mi importa di aiuti vari, la risolverò anche da solo, mi basta che tu abbia recepito bene quanto ti ho detto poc'anzi...addio vecchio.>> dopo quelle parole, che hanno sapore di separazione definitiva, il professor Strathmore esce dall'ufficio del preside senza voltarsi indietro.

Una volta fuori l'altro me viene preso d'assalto da un paio di bambine, che lo abbracciano con un vigore quasi esagerato per la loro giovane età.

Sembra che lo stessero aspettando impazientemente nel grande corridoio all'esterno dell'ufficio di Kirk.

Prima che possa anche solo domandarmi chi siano quelle piccole, sono loro stesse a dissipare ogni dubbio chiamando l'altro me con una parola che non lascia spazio a fraintendimenti vari...papà.

Il Lasair del futuro ricambia quei gesti affettuosi con il medesimo vigore, e l'espressione severa che gli ho visto sul volto dacché sono giunto nel futuro si scioglie come neve al sole alla presenza di quelle due piccolette.

Non credevo che avrei mai visto un'espressione simile sulla mia faccia, l'amore che il mio alter ego prova per le sue figlie è così palese ed intenso da essere spiazzante.

<<Ma guarda queste due piccole pesti, mi stavate forse tendendo un agguato qua fuori?>> ora il suo atteggiamento è addirittura scherzoso, tutto ciò ha dell'incredibile per me.

<<Se continuate a stringere vostro padre in quel modo lo soffocherete, dategli un po' di respiro.>> un'altra voce, assai familiare, si inserisce in quella cornice meravigliosa.

Maya, bella e raggiante al punto da sembrare quasi un'apparizione, dal fondo del corridoio si precipita accanto al marito per liberarlo dalla ferrea presa delle due bambine.

La felicità provata da tutti i membri della famiglia mi commuove sinceramente, ed a stento riesco a trattenere le lacrime dinanzi a quel quadretto magnifico.

Una vita normale ed una famiglia meravigliosa che amo e che mi ama alla follia, non riesco nemmeno ad immaginare cosa possa aver provato il mio alter ego del futuro a perdere tutto ciò.

<<Ora che hai visto con i tuoi occhi una scena del genere, che ti ha palesemente toccato nel profondo, riesci anche solo a concepire quanto possa essere atroce perdere tutto?>> la domanda a bruciapelo di Ra non necessita una risposta, poiché immagino che la mia stessa faccia sia in grado di fornirla, non ho nemmeno bisogno di uno specchio per rendermene conto.

<<Il futuro te ha iniziato a odiare profondamente i maghi sin dal disastro di Alicia, lo dimostra anche la reticenza con cui hai accettato l'incarico di fermare lei e tutti i suoi accoliti, nonostante i numerosi colleghi maghi morti per mano sua, e tutto ciò è poi esploso quando a causa dei Black Wolves hai perso quel che stai vedendo ora.>> il mio interlocutore frena nuovamente la sua parlantina, di certo sa sfruttare le pause a suo vantaggio per entrarmi dentro, ma adesso non sento il bisogno di contraddirlo....che stia cominciando a concordare davvero con lui?

<<Suppongo che tu debba andare a svolgere un incarico importante e pericoloso, perciò sarà meglio che ti affretti prima che io decida di fermarti.>> Maya dice queste parole con la bocca, ma lo sguardo ricolmo di rassegnazione non riesce a nascondere quanto sia angosciante per lei lasciar andare il suo amato, conscia che quest'ultimo si sta infilando in una battaglia da cui potrebbe anche non tornare.

La scena in cui la donna sottrae le figlie all'abbraccio del padre è straziante da vedere, lo è per me che sono un esterno, figurarsi cosa possono provare i due adulti nel dover rinunciare a quel meraviglioso momento familiare.

<<Per il futuro te fu molto doloroso rinunciare anche solo temporaneamente al calore dei suoi cari, il dolore della separazione che stai vedendo adesso riecheggia ancora nelle profondità della nostra anima.

Perciò immagina quanto possa far male doverlo fare in via definitiva, poiché la morte lo ha separato per sempre da coloro che ha più amato al mondo.

Il Lasair del futuro dopo l'assassinio della sua famiglia ha passato ogni giorno a meditare il suicidio, e sai perché non ha compiuto l'estremo gesto? Perché è stato frenato ogni volta dalla memoria di Maya che invece lo spronava ad andare avanti e trovare un nuovo scopo nella vita.

Alla fine, dopo una lunga ricerca, ha trovato qualcosa per cui continuare a vivere.>> più ascolto il dio egizio e più rimango turbato, in cuor mio sento di non avere più lo stesso vigore per oppormi alle sue parole.

Adesso che sto vedendo con i miei occhi il futuro, adesso che ho in mano la prova concreta che quanto ha detto finora è sempre stata la verità, il mio animo comincia a vacillare.

Una confusione sempre crescente si fa strada nel mio cuore, ed ancora non ho visto tutto quel che devo vedere.

Lo spazio intorno a me all'improvviso comincia a distorcersi in modo grottesco, e nel giro di qualche secondo mi ritrovo catapultato in quella che sembra a tutti gli effetti una zona di guerra.

Prima che possa domandarmi dove sono è Ra a chiarire ogni dubbio, affermando che ci troviamo nel quartiere di Covent Garden, uno dei quartieri più popolosi di Londra.

Dopo aver appreso quella notizia rimango spiazzato dalla desolazione che invece costella lo scenario dinanzi ai miei occhi, con le strade deserte ed un silenzio che regna sovrano.

D'un tratto alle mie orecchie giunge il clangore di svariate spade, il primo suono che spezza il lungo silenzio in cui era avvolto tutto ciò che mi sta intorno dacché sono arrivato.

Senza perdere tempo corro verso il rumore della battaglia, per trovarmi infine dinanzi ad un'autentica battle royale tra due fazioni contrapposte.

Da una parte il Lasair del futuro e alcuni dei suoi più fidati uomini, tra cui Eric, mentre dall'altra gli accoliti di Alicia.

<<In tutto questo ci fu un grandissimo lato positivo legato proprio alla tua ex alunna, che ti illustrerò subito.

Essendo fondamentalmente una ragazza timorosa e non un genio del male, la giovane donna passò fin troppo tempo ad agire in piccolo e quindi nel concreto le vittime che fece furono relativamente poche, ma non per questo meno importanti ovviamente.

Dopo il diploma ella agì discretamente, al di fuori dei radar dei pezzi grossi, dedicandosi a piccoli massacri e reclutamenti di nuovi seguaci nei paeselli più disparati, perciò Covent Garden fu il proverbiale passo più lungo della gamba.

Prima di allora era riuscita abilmente ad evitare conflitti con la sua vecchia scuola, difatti gli agenti della Torre moltissime volte non arrivarono in tempo per fermare le sue azioni efferate, limitandosi invece a raccogliere i cadaveri che la ragazza si lasciava dietro.

Tuttavia la sua prudenza andò a farsi benedire quando, ormai accecata dai suoi piccoli successi e dall'ambizione, la giovane decise scelleratamente di assaltare uno dei quartieri più importanti di Londra, la città in cui aveva sede la Torre, infilandosi praticamente nella tana del lupo.

Com'è andata a finire immagino che lo capirai da solo.

E' quasi ironico pensare che con un po' di furbizia in più sarebbe stata una minaccia molto più grande di quel che è stata in pratica.>> Ra si sta rivelando sorprendentemente prodigo di informazioni, ma ammetto che la cosa non mi dispiace, se non altro posso avere un quadro completo della situazione che vada aldilà di ciò che posso vedere con gli occhi.

Senza le sue spiegazioni non potrei capire fino in fondo cosa sto vedendo, grazie a lui invece ho un'adeguata contestualizzazione di ogni cosa.

Tornando a concentrarmi sulla battaglia in corso noto che la fazione di Alicia si trova in netta difficoltà, nessuno dei suoi accoliti riesce a prevalere sugli uomini del futuro me.

Parlando nello specifico del Lasair più maturo, posso constatare con piacere che la sua abilità in battaglia si è evoluta ulteriormente.

Con una facilità disarmante egli spazza via svariati maghi che lo assaltano in contemporanea, facendo prevalentemente uso del suo elemento originale...il fuoco.

Tuttavia sono molto affranto nel vedere l'abbandono di qualsiasi riserva in guerra, poiché il futuro me uccide indiscriminatamente qualsiasi nemico si frapponga tra lui e il suo obiettivo...Alicia.

<<Vieni fuori ragazzina, dimostra di essere la gran donna che dici di essere e affrontami in un duello all'ultimo sangue.>> il mio alter ego del futuro è chiaramente furioso per l'assenza della sua ex alunna sul campo di battaglia, ed a farne le spese sono gli accoliti della giovane, che vengono passati a fil di spada in rapida successione.

La lama del Lasair maturo è ormai totalmente insozzata del sangue dei numerosi caduti per mano sua, tanto che ad un occhio meno attento quella tinta cremisi potrebbe sembrare il colore originale.

All'improvviso, dal fumo della battaglia emerge un piccolo gruppetto di utilizzatori della magia bestiale, altri accoliti di Alicia.

Questi cercano di assaltare il nemico più forte sul campo, ossia il futuro me, ma non hanno idea di starsi lanciando tra le fauci del lupo.

<<Levatevi di mezzo insetti disgustosi, mi siete d'intralcio.>> dopo quelle parole ricolme di una ferocia inusuale per il sottoscritto, il Lasair adulto materializza dal corpo una strana creatura composta di fiamme variopinte e dalle fattezze riconducibili ad un demone.

I tratti distintivi di quella misteriosa creatura sono un paio di grandi ali e un'espressione diabolica dipinta sul volto che la rendono oltremodo inquietante, caratteristiche per giunta accentuate dalla sua fisionomia per larga parte indistinta.

L'entità di fuoco trucida brutalmente i nemici con una falce del medesimo elemento, per poi dissolversi in un turbinio di fiamme identico a quello che l'ha originata.

<<Quello cosa diavolo era?>> domando io attonito ad un imperturbabile Ra, che si gode la scena con la piena consapevolezza di poter essere visto solo da me.

<<Non ha un nome effettivo quella tecnica, ti basti sapere che il futuro te è riuscito nella rimarchevole impresa di creare un'entità spirituale con le sue sole forze...un prodigio che è attribuibile solo a lui, e che gli è valso la gloria eterna al fianco dei grandi stregoni che hanno compiuto le Grandi Magie o Stregonerie che dir si voglia.

Il suo aspetto così marcatamente demoniaco e feroce è stato voluto da lui, in pratica ha scelto di dare forma alla parte più brutale e sanguinaria di sé, rimasuglio di quando era conosciuto come “il demone di fuoco” e che ora è perfettamente incarnato in quella creatura.

Suppongo che da quell'appellativo abbia preso l'ispirazione per le fattezze di quella specie di avatar fiammeggiante.

Tuttavia, nonostante lo abbia creato volutamente, non lo ha usato spesso nel corso degli anni, impiegandolo solo in situazioni in cui la collera lo dominava...come adesso.>> sono incredulo dinanzi a questa ulteriore notizia, nemmeno nei miei sogni più belli avrei potuto immaginare di diventare tanto potente.

Ma la felicità dinanzi alla mia futura forza lascia ben presto spazio allo sconcerto per la ferocia di cui sono stato testimone.

Credevo di aver seppellito il demone di fuoco da molto tempo, ed invece quel che sto vedendo mi dimostra che quella parte di me è ancora viva.

Nonostante questa spiacevole consapevolezza sento però che stavolta a muovermi è qualcosa di molto più profondo rispetto al passato.

Un tempo soffocavo le mie emozioni per servire un bene superiore, affinché non mi intralciassero nello svolgimento della mia missione, ma era tutto fine a se stesso in un certo qual modo.

Stavolta invece percepisco che il mio alter ego del futuro sta combattendo per tornare a casa dalla sua famiglia, sebbene continui a non approvare l'eccesso di violenza.

Dopo aver sbaragliato anche l'ultimo accolito di Alicia, il Lasair più maturo comincia a guardarsi intorno, come se percepisse la presenza della sua rivale.

La sua intuizione si rivela corretta quando, da un angolo sopraelevato, vedo materializzarsi l'intrigante figura di Alicia.

Il viso della giovane tradisce una grande afflizione, scaturita dalla consapevolezza di non potersi più sottrarre allo scontro con la persona di cui è innamorata, nonostante i tentativi fatti per evitarlo.

D'altro canto l'uomo sfoggia un'espressione assolutamente stoica e glaciale che ricordo fin troppo bene, è come se si trovasse di fronte ad un'estranea.

<<Hai creato un bel caos ragazzina, al punto da far intervenire me per ripulire i disastri che hai causato, ma tutto questo finisce oggi.....preparati a combattere.>> dopo quelle parole così dure, l'altro me solleva la spada e punta la lama in direzione della giovane donna, in segno di sfida.

La ragazza però non accenna a fare la prima mossa, al contrario si limita soltanto a sfoggiare un'espressione addolorata.

Non capisco, in una battaglia che si suppone sia all'ultimo sangue il vantaggio della prima mossa può spesso rivelarsi decisivo.

Tuttavia bisogna anche tenere conto dei sentimenti di Alicia, che fin dall'inizio ho sempre sospettato andare ben aldilà della semplice cotta della studentessa per il prof, sensazione di cui peraltro ho avuto conferma non molto tempo fa.

E' veramente triste dover assistere a questo spettacolo indegno, ancor di più sapendo già come va a finire.

Entrambi i contendenti sono ancora lì fermi a osservarsi e, se dal lato della ragazza la cosa non mi sorprende, lo stesso non si può dire per il me stesso del futuro.

Considerando la dichiarazione di intenti di un paio di minuti fa, mi stranisce oltremodo che il Lasair più maturo non abbia ancora sferrato il primo attacco.

Anche qui suppongo che il fattore affettivo entri prepotentemente in gioco, sebbene debba ammettere che i sentimenti del me stesso adulto verso la ragazza rimangono ancora poco chiari.

Da quel poco che ho visto non credo ci sia alcun sentimento romantico da parte dell'uomo, ma non posso esimermi dal constatare un certo trasporto da parte sua quando si parlava della sua ex alunna, ed è proprio questo dettaglio a gettare ambiguità sui suoi sentimenti verso la ragazza.

Quale che sia la vera natura del loro rapporto una cosa è certa, niente fermerà l'altro Lasair dal portare a termine la sua missione.

<<Una volta eri il mio professore, ed anche quando ho abbracciato il cambiamento ho cercato di portarti dalla mia parte perché ti amavo e mi rifiutavo di combattere contro di te, ma purtroppo non sono mai riuscita a convincerti.

Se davvero è così che deve finire, allora non vedo il senso di lottare quando l'esito della battaglia è già scritto, fai quel che devi Lasair.>> con mia grande sorpresa Alicia, dopo aver pronunciato alcune frasi in tono rassegnato, spalanca le braccia come ad invitare il nemico.

Pur conoscendo l'epilogo della battaglia non mi sarei mai immaginato un risvolto simile, addirittura arrivare a rifiutare lo scontro.....fin dove possono arrivare i sentimenti della giovane?

Ha abbracciato il sentiero oscuro, eppure la forza dei suoi sentimenti non si è mai affievolita, costituendo di fatto l'unica luce in quel mare di tenebre che era diventata la sua vita.

Una lacrima scalda la mia guancia destra, ma cerco di frenare la commozione per poter continuare ad osservare la tragedia che si consumerà nel giro di pochi istanti.

Con una freddezza glaciale ed una rapidità altrettanto sconcertante, il Lasair del futuro passa Alicia da parte a parte con la lama della sua spada.

Prima che potessi rendermene conto l'altro me è scattato da una parte all'altra del campo di battaglia ed ha concluso l'opera.

<<Perché non hai cercato di andare avanti con la tua vita invece di farti schiacciare dal peso dei traumi ricevuti durante i tuoi anni di scuola?

Se solo avessi cercato aiuto, se solo avessi avuto la forza ed il coraggio di affidarti alle persone che ti volevano bene, forse avremmo potuto evitare tutto questo, ora invece farai ricadere su di me il peso della colpa per non averti potuta salvare.

Purtroppo adesso non posso darti nient'altro che il conforto della morte e la liberazione da tutte le tue sofferenze....riposa in pace piccoletta.>> dopo quelle parole ricolme di amarezza e che la giovane non ha potuto udire, l'altro Lasair bacia dolcemente sulla fronte l'ormai defunta Alicia, per poi lasciarsi andare ad un grido straziante rivolto verso il cielo.

Quella scena terribile mi porta a versare lacrime amare, poiché non ero pronto a vedere quel che ho visto.

Nella mia mente si era già profilato lo scenario finale, ma nel pratico è stato tutto molto più forte e struggente di quanto potessi immaginare.

<<Se dovessimo rintracciare nella storia di Lasair il momento preciso in cui ha cominciato a maturare ideali simili ai miei...direi che è proprio questo.

Essendo stato partecipe della tragedia appena consumatasi, il tuo alter ego del futuro cominciò a pensare di non voler più vedere cose simili, ma allo stesso tempo era ben consapevole che per realizzare quel desiderio impossibile sarebbe stato necessario macchiarsi di un ultimo grande peccato.

Egli cercò con tutto se stesso di scacciare dalla mente quei pensieri abominevoli, e ci riuscì per molto tempo, finché non si consumò la tragedia definitiva che spezzò definitivamente il suo animo già logoro...la morte della sua famiglia per mano dei maghi.

Un Lasair che già da tempo covava dentro di sé un odio verso il mondo magico e che ha perso tutto ciò che amava di più al mondo proprio per colpa della magia...puoi ancora biasimarlo per le sue idee dopo aver appreso queste cose?>> ed ecco che Ra mi porge la fatal domanda proprio in un momento delicatissimo.

In questo viaggio attraverso il futuro sto scoprendo che l'aspetto più pericoloso di Ra non è legato alla sua forza in quanto divinità, bensì alla sua capacità di insinuarsi nel cuore per minare anche le tue convinzioni più ferree.

La cosa più sconvolgente di tutta questa faccenda è che non sta manipolando la verità a suo favore, me la sta soltanto mostrando nella sua forma più autentica.

Ed è proprio questa consapevolezza a farmi tanta paura, perché adesso non riesco più ad oppormi al mio nemico con la stessa veemenza di prima?

Dopo aver visto tutta questa oscurità e questo dolore non mi è più possibile vedere il me stesso del futuro come il cattivo, o almeno non del tutto.

Il suo proposito di sterminare ogni mago presente sulla faccia della terra rimane folle, ma allo stesso tempo riesco a vedere una ragione più profonda dietro questa barbarie, non è un massacro che vuole perpetrare per puro divertimento.

Prima di toccare con mano questo avvenire disastroso mi ero convinto che le parole del futuro me stesso fossero solo vuote giustificazioni, ma ora mi rendo conto che non è mai stato così.

<<Stai finalmente cominciando a capire Lasair, il tuo cuore non può mentire ed è come un libro aperto per me.

Sei sempre stato un uomo razionale, ti rifiuti di credere ciecamente a qualcosa senza averla prima vista coi tuoi occhi.

Questa scampagnata nel futuro aveva lo scopo di darti le risposte che cercavi e dirimere i tuoi dubbi, e da quanto vedo ha centrato l'obiettivo.

La morte di Alicia è la tappa finale del nostro viaggio, poiché costituisce l'evento che ha cambiato per sempre qualcosa nel te stesso del futuro, quello che lo ha predisposto ad abbracciare il mio ideale di epurare il mondo dalla magia.

Sarebbe una crudeltà ingiustificata mostrarti la morte della sua/tua famiglia negli anni a venire, gradirei risparmiartela, perciò il nostro piccolo tour può dirsi concluso.....adesso sta a te decidere cosa fare.

Come ho ribadito in più di un'occasione potrei forzare gli eventi e prendere possesso del tuo corpo anche senza il tuo consenso, ma sono sempre stato un fermo sostenitore del libero arbitrio e non tradirò mai ciò che sono, nemmeno per la mia nobile causa.>> quanto detto da Ra mi turba ancora di più, in particolar modo mi sorprende il suo riguardo verso la mia persona ed i miei sentimenti.

Fin dal mio primo incontro con lui ho sempre creduto di trovarmi di fronte ad una vera e propria divinità, ossia qualcuno di molto al di sopra dell'uomo e, come tale, indifferente e distante anni luce dalle problematiche del mondo.

Tuttavia, ora che sono stato a stretto contatto con lui per un po' di tempo, riesco a capire perché nell'antichità fosse conosciuto e venerato come il protettore dell'umanità.

Per quanto possa sembrare paradossale, il genocidio che vuole mettere in atto si potrebbe quasi considerare come una sorta di atto d'amore, certo non verso il mondo della magia, bensì verso quello umano di cui è sempre stato il custode e protettore.

<<Se sei pronto, direi che è il momento di tornare indietro.>> la voce del dio egizio mi riporta alla realtà e mi strappa violentemente ai miei pensieri.

Con un semplice cenno di assenso segnalo di essere pronto a partire, perciò il mio accompagnatore comincia ad intonare la solita breve litania per riportarci indietro.

Dopo essere stato abbagliato per alcuni secondi da una luce accecante, mi ritrovo infine seduto su una scomodissima sedia, nel tempio dei seguaci del sole dov'ero prima che iniziasse il mio excursus attraverso gli orrori del futuro.

La cosa più strana al mio risveglio è la totale assenza degli adoratori di Ra, nella stanza che ha ospitato il rituale ci sono solo io e le mie compagne di viaggio.

Ancora intontito mi alzo per sgranchirmi, le mie gambe sono un po' intorpidite ed è probabile che ciò sia dovuto all'incantesimo che mi ha riportato al presente.

Le ragazze invece sono ancora nel mondo dei sogni poiché, a differenza mia, non hanno fatto alcun viaggio nel futuro.

Loro si stanno semplicemente facendo un bel sonnellino e invidio pure il fatto che stiano avendo bei sogni, o almeno è ciò che sono portato a pensare giudicando l'espressione beata di tutte quante.

I miei pensieri e la mia mente sono però catalizzati da ciò che ho visto nel futuro, perché Ra e i suoi accoliti non sono qui dopo il mio risveglio nel presente?

<<Ora che hai visto tutto ciò che c'era da vedere è tempo che tu faccia una scelta ponderata Lasair. Hai 72 ore e, all'alba del terzo giorno, verrò a sentire la tua risposta.

Mi auguro che, alla luce di quello di cui sei stato testimone, tu prenda la decisione giusta.

Nel frattempo riposa e prenditi il tempo di assimilare tutte le informazioni che hai appreso.>> la voce di Ra riecheggia nella mia testa e mi scuote dal mio torpore post risveglio.

Ho tre giorni appena per decidere il corso della mia intera esistenza e, possibilmente, quello del mondo intero.

Prima di questo viaggio la risposta l'avrei data senza bisogno di pensarci nemmeno per un secondo, ma adesso non ho più alcuna certezza.

 

Modificato da MoonlightUmbreon

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