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[Corviknight] La ribellione di Dantte [Saint Seya]


Garchomp

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Fanfiction dei Cavalieri dello Zodiaco a tema Divina Commedia.

 

Trama:

 

Firenze, 1280 d.C. il mondo è sull'orlo di una nuova Guerra Sacra Mentre gli esseri umani sono logorati da conflitti e tensioni politiche, Lucifero ne approfitta per sferrare il suo attacco contro i Gold Saint del paradiso, riversando le sue armate delle tenebre sulla penisola Italica. Dante, un giovane Fiorentino, ritrova una misteriosa armatura perduta dagli antichi poteri sopiti. Riuscirà il nuovo cavaliere con l'aiuto del suo maestro Virgilio a salvare il Regno di Firenze e la sua amata Beatrice dall'invasione infernale?

 

Genere: Azione, Mitologico

Stato: in Corso
Personaggi: Dante, Beatrice, Virgilio, Filippo Argenti, Lucifero
Note: OC, AU

 

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Capitolo 1-Nel mezzo del cammin di nostra vita

 

 


Fin dai tempi antichi quando gli dei si muovono guerra l'un l'altro, si scatena nel mondo una Guerra Sacra. Ma proprio in questi momenti bui si narra dell'arrivo di cavalieri leggendari dagli incredibili poteri che con le loro armature scintillanti   avrebbero salvato l'umanità. Secondo le leggende questi antichi guerrieri venivano chiamati Saint.

 

La prima Guerra Sacra avvenne quando Lucifero, l'angelo più vicino al Dio Creatore, guidò una ribellione contro il Paradiso. La rivolta fallì ,Lucifero venne sconfitto e imprigionato negli inferi come carceriere dei dannati. Tuttavia una profezia narra che quando le porte dell'inferno si apriranno e i morti torneranno a camminare sulla terra, una nuova Guerra Sacra avrà inizio e i cieli e la terra sprofonderanno nell'oscurità. Allora il Dio Creatore fece forgiare dai suoi arcangeli sette armature d'oro da consegnare a Sette Gold Saint che avrebbero vegliato sul mondo per scongiurare l'avvento delle tenebre. Nel corso dei secoli la Chiesa finanziò diverse spedizioni e rinvenne numerose armature d'argento e di bronzo di un'antica era perduta, grazie a scavi condotti in Grecia. Tutto al fine di preparasi all'arrivo della prossima Guerra Sacra imminente.

 

Firenze, 1280 d.C, morte e devastazione aleggiano per le strade della cittadina Italica. Gli avvoltoi banchettano tra i bracieri spenti di una sanguinosa battaglia. Una figura incappucciata si fa largo passando per la porta cittadina mentre delle creature , incuranti dell'uomo, banchettano con le carcasse disseminate per i borghi. Questi esseri raccapriccianti dalla corporatura esile e la pelle grigiastra, sebbene appaiano umanoidi hanno gli arti mostruosamente allungati rispetto ad un essere umano, in testa hanno due corna, la bocca ricorda quella di un cane, gli occhi sono privi di iridi e sulla schiena  hanno un grosso paio di ali da pipistrello. Oltre a questi esseri le strade sono presidiate da cavalieri in armature nere come l'ebano, che si avventano sui pochi sopravvissuti giustiziandoli a fil di spada. I pochi soldati oscuri privi di elmo rivelavano: volti scheletrici, carnagioni bianche cadaveriche e occhi cremisi dallo sguardo inumano. L'uomo avvolto dal manto nero non si curo di loro né dello scempio che stavano facendo della sua città ma guardo e passò oltre camminando in mezzo ai soldati non morti. Questi si voltarono increduli e uno di loro si abbandonò ad una sinistra risata.

 

-Tu devi essere pazzo umano! Avresti fatto meglio a scappare o a startene nascosto, preparati a morire tra atroci sofferenze!

 

Un manipolo di dieci legionari si fiondarono sull'uomo, il quale senza troppo scomporsi  si tolse il mantello, rivelando un'armatura rossa dalla sfavillante lucentezza bronzea. 


In una frazione di secondo echeggiarono urla e rumori di arti spezzati. Gli assalitori caddero come corpo morto cadde ed emerse vittoriosa la figura di un giovane cavaliere in armatura rossa. Il comandante non morto indietreggiò visibilmente intimorito.

 

-Cosa? Ma che storia è questa? Come può un semplice umano avere la meglio contro dieci Specter dei gironi infernali?

 

Il cavaliere rosso avanzò verso il demone con passo fermo e sguardo glaciale.

 

-Sai, fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza. Ma un porco in brago come te dubito che possa afferrare. Sembra che tocchi a me fare un po' di pulizia e rispedirvi tutti all'inferno

-*censura*! Ti farò pentire della tua superbia! Gli imp banchetteranno con le tue carni!

 

Con un ruggito il nero cavaliere richiamò a sé i demoni alati, i quali subito si scagliarono contro il misterioso vendicatore. Con un movimento d'aria quasi impercettibile, il ragazzo fece comparire una spada di luce dilaniando di netto le carni delle empie creature.

 

-No! Tu non puoi essere un semplice umano! Chi sei!

Il Cavaliere cremisi infine affondò un ultimo fendente trapassando il cranio del soldato infernale.

-Non siete neanche degni di lordare la mia lama del vostro sangue

 

Dopo aver eliminato gli empi esseri, il cavaliere si diresse verso una grande chiesa inghiottita da quella che sembrava essere una folta vegetazione. Come se l'edificio fosse in stato di abbandono, ma quelle piante avevano evidentemente qualcosa di sovrannaturale. All'interno del Duomo oltre ai corpi di qualche sventurata guardia e al degrado vegetale, vi era un enorme buco nella pavimentazione dove era situato l'altare. Un imponente figuro dal fisico possente era fermo immobile al centro della sala. 
L'armatura era di un nero molto più oscuro del metallo dei guerrieri non-morti che infestavano le strade. Su uno spallaccio era raffigurato un lupo, l'elmo era a forma di leone e sul petto era incisa l'immagine di una Lonza. L'inumano energumeno si parò davanti al giovine cavaliere.

 

-Ti faccio i miei complimenti per esser arrivato fin qui cavaliere. Certamente un'impresa degna per un semplice mortale. Io sono Veltro cavaliere delle tre Fiere. Colui che presidia le porte degli inferi. Dimmi, ,prima che ti uccida, posso sapere il tuo nome?

-Il mio nome è Dante.

-Ah sì tu sei quel Fiorentino che è sopravvissuto. 
Ora capisco, sei tornato qui per morire finalmente nella città che ti ha esiliato?

Alla mente del Fiorentino tornarono dei ricordi. Una battaglia, gli Ottomani, le bugie della Chiesa, una ragazza dai capelli d'oro, un tradimento e infine fiamme. L'avevano portata via, doveva salvarla e doveva sbrigarsi.

-No, demonio. Sono venuto qui per rimandarvi all'inferno. La vostra permanenza in questo mondo è effimera come un fiore che nasce e muore e si secca allo stesso sole che gli ha dato vita dall'acerba terra. Dunque lasciate ogni speranza!

-Haha! Abbiamo un poeta qui. Ti ringrazio di aver rotto la monotonia in questo noiosissimo massacro. Adesso però è tempo che tu ti riunisca con tuoi fratelli. Hell Howling Wolf!

 

Dal nemico si alzò una folata di vento tagliente che investì in pieno Dante, facendolo cadere a terra dolorante.

 

-Dimmi pensavi che io fossi come quegli Specter di infimo livello o quegli Imp? Io sono un autentico Cavaliere degli Inferi, quell'armatura di bronzo non ti servirà a molto se non sai nemmeno evitare un attacco del genere.

 

-Taci miserabile essere!

 

Dante balzò addosso a Veltro sfoderando la sua spada di luce ma il nemico riuscì ad evitare il colpo.

 

-Pensavi davvero che un attacco così lento potesse avere effetto su di me? Dark Loin Claws!

Dall'armatura del demone emersero degli artigli d'acciaio che lacerarono l'armatura del cavaliere Fiorentino, lasciandolo a terra in una pozza di sangue. Veltro infierì sull'avversario ormai inerme con dei calci in pieno petto.

-È giunta la tua ora umano. Riunisciti con la tua meretrice nelle fiamme degli inferi!

 

Prima che Veltro potesse dare il colpo di grazia a Dante improvvisamente un raggio di luce travolse il demone che venne scaraventato all'indietro. Ecco quindi comparire un anziano cavaliere dall'armatura argentea frapporsi davanti a Dante.

 

-Maledetto ! Come hai osato colpirmi mentre stavo per assestate il colpo di grazia?

-Sono Virgilio, Silver Saint di Enea e sarò io il tuo avversario vile creatura.

-Va bene vecchio! Visto che ci tieni tanto seguirai la sorte del tuo amico! Empio Leo!

 

Veltro si scagliò contro Virgilio con la furia di un leone, sferrando una serie di pugni velocissimi e impossibili da seguire ad occhio nudo. La violenza dei colpi causò delle crepe nelle pareti dell'edificio. Tuttavia l'anziano Cavaliere d'Argento riuscì ad evitare tutti i colpi.

 

-Pugno di Chirone!

 

Virgilio assestò un singolo pugno che squarciò il petto del Cavaliere Oscuro, il quale cadde urlando nell'abisso. L'anziano Lombardo con un bagliore si tolse l'armatura riponendola in un grosso zaino d'argento. L'uomo era piuttosto corpulento per la sua età e pieno di cicatrici, probabilmente lasciti di numerose battaglie combattute. Il vecchio si chinò e impose le mani verso Dante fermando l'emorragia.

 

-Chi sei vecchio? Perché mi hai aiutato?

-Se non impari a bruciare il tuo Cosmo, non avrai nessuna possibilità contro questi esseri.

-Cosa hai detto? Bruciare il cosmo?

-Ascolta, molto tempo fa ero un Saint, ho combattuto sotto Augusto l'ultima Guerra Sacra. 

 

La tua Chiesa ora ha riesumato queste antiche armature, ma esse sono completamente inutili senza un'adeguata padronanza del cosmo. Se mi seguirai posso insegnarti tale arte perduta e fare di te un vero Saint, ma dovrai intraprendere un lungo viaggio giovane cavaliere.

 

 

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