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[Vincy25] Il Cataclisma Profetico [Cap. 1-3]


Vincy25

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Salve a tutti... questa è la mia prima fanfiction, spero vi piaccia (che ottimista...) ^^


 


Capitolo 1 - Habisix Island prima del Cataclisma



In un luogo misterioso...


... in un'epoca così remota da non essere nota quasi a nessuno...


... esiste un paradiso chiamato Habisix Island... un'isola sperduta nel nulla, che si cela dietro una nebbia perenne...


Al centro della meravigliosa isola vi è un gigantesco palazzo di roccia, il Castello Galattico, dove si dice abitino creature fuori dal comune dotate di poteri inimmaginabili.


Il castello è sormontato da sei torri che emanano fasci luminosi, i quali dividono Habisix Island in sei fette di terra, l'una diversa dall'altra.


Ed è in una di queste fette di terra che inizia la nostra storia...


---


La Berry Forest era famosa per essere una foresta colma di bacche di tutti i tipi - da qui il nome -, ma anche per i feroci predatori che si aggirano in essa.


Non poche erano le vittime di uno spietato Noivern giunto lì da poco; in un paio di giorni la sua reputazione era diventata famosissima, e tutto il bosco tremava al solo udire il suo nome.


Tuttavia Noivern non c'entrava nulla. Anzi, si mormorava che fosse rimasto tutto il giorno a riposare nella sua tana.


Di recente, alcuni coraggiosi Pokémon avevano formato un'alleanza: si erano divisi dei piccoli clan poi sparpagliati fra gli alberi per tenere a bada il drago-pipistrello gigante. Non c'era più sicurezza da quando era arrivato a seminare il panico.


In mezzo a una radura, c'era un Pokémon riccio, simile ad uno scoiattolino, con una buffa corazza verde che gli ricopriva la testa. Alcune spine spuntavano sul suo corpicino.


Il Pokémon dormiva beatamente fuori dalla tenda di accampamento del suo clan. Era stato incaricato di fare la guardia ma, piccolo com'era, si era addormentato subito.


Lo guardava attentamente un incrocio tra un lupo e una iena, un Pokémon dalla pelliccia folta e nera come la pece, dagli occhi rossi intimidatori, e dall'animo nobile e audace. Non avrebbe permesso che il cucciolo si fosse fatto male.


"Waaah!"


Tutt'a un tratto il Pokémon riccio si svegliò. "Guardia... io... Noivern... uh?"


Il lupo nero sorrise. "Va tutto bene, Chespin. Dormi ancora un po': è molto tardi."


Chespin si massaggiò la testa. "Ma... io dovevo controllare che Noivern non ci attaccasse!"


L'altro alzò lo sguardo. "Sceptile ha sbagliato ad incaricare te. Sei ancora troppo piccolo. Sono qui per questo: tu non preoccuparti, pensa a dormire... va bene?" disse, rivolgendogli uno dei suoi sguardi più amichevoli. Chespin annuì sbadigliando.


"Yaaawn... spero solo che quel cattivone non ti faccia del male..."


E detto questo si stese accanto a lui, cadendo ben presto in un sonno profondo.


---


Da un'altra parte dell'isola, intanto, qualcuno aveva a che fare con questioni ben diverse...


"Signora, glielo ripeto, noi non dobbiamo avere paura! E se i Pokémon che vivono oltre i confini fossero buoni, invece?"


Quella sbuffò scocciata. "Uff... sapevo che eri matto da legare... ma non fino a questo punto. Cos'è, la vecchiaia ti sta facendo perdere il tuo smalto, Torkoal?" 


Torkoal, un Pokémon dalle fattezze di una tartaruga arancione dal guscio di roccia, con dei getti di vapore acqueo che fuoriuscivano dai pori su esso, probabilmente un anziano, viste le rughe sul volto, arretrò lentamente. "Ah. Dovevo immaginarmelo... è inutile. Lei non cambierà  mai... e io non potrò dimostrarle che ha torto!"


La regina spalancò le palpebre. "Che... come osi, tu brutto...! Guardiano Camerupt!"


Il cammello rosso rispose, pronto. "Sì, mia signora?"


"Sbatti questo insulso Pokémon in cella! E chiudi bene a chiave!"


"Obbedisco." rispose lui, visibilmente impaurito, afferrò Torkoal per la coda e lo trascinò fino alla prigione.


Lo spinse in una delle tante celle, recuperò la chiave della serratura e lo chiuse lì dentro. "Torkoal... mi... mi dispiace..."


La saggia tartaruga scosse la testa. "Non importa... è solo questione di giorni. Poi, per me sarà  tutto finito."


Il Pokémon cammello sospirò, dopodiché spense le luci della prigione e tornò a malavoglia dalla regina Blaziken.


Ma qualcosa attirò l'attenzione di tutti...


E non solo lì al Dark Volcano. Tutta Habisix Island se ne accorse.


---


"Ma cosa... che sta succedendo?" si chiese Mightyena allarmato, stringendo Chespin tra le zampe.


Era... un rombo?


 


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Capitolo 2 - I primi segni



Passarono pochi secondi...


Dopodiché, una quantità  indefinita di disastri naturali cominciò a devastare l'isola: terremoti, tsunami, tifoni e incendi. Gli alberi si sradicavano, i mari inondavano tutto, venti gelidi invadevano anche i luoghi più caldi, e ogni tipo di catastrofe si manifestava. Che cosa stava succedendo ad Habisix Island?


---


"Chespin, sveglia!" esclamò il lupo nero. "Dai..."


Non appena il piccolo riccio aprì gli occhi, si guardò attorno. La foresta era in fiamme, e una coltre di nuvole nere si innalzava nel cielo.


"Yawn... Mightyena... cos'è tutto quel fumo?" domandò. Mightyena socchiuse gli occhi e ringhiò.


"Dev'essere lui... ne sono più che certo..." mormorò, pensando a una sua vecchia conoscenza che probabilmente c'entrava qualcosa.


Chespin inclinò il capo. "Cosa...? Di chi stai parlando?"


"Lascia perdere." tagliò corto lui. "Andiamo, vieni con me!"


Senza aggiungere altro, si caricò il Pokémon sul dorso e iniziò a correre all'impazzata.


Nel frattempo, in una caverna che probabilmente non aveva mai visto la luce del sole...


Qualcuno rideva sottovoce, materializzando una luminosa onda sonora a forma di anello che trapassò le pareti della grotta e si espandeva all'infinito, forse, in qualche modo, per contattare qualcosa o qualcuno.


---


"Devo... muovermi... devo avvisare tutti..."


A parlare era stato un Pokémon simile a un grosso felino. Aveva un pelo foltissimo, bianco e candido come la neve, più lungo intorno al collo e sul petto. Il viso era avvolto nell'ombra: nero, con come unico dettaglio visibile i due lucidi occhi rossi. Dalla parte destra della testa spuntava un fendente affilato.


Si era messo in viaggio per avvertire tutti dell'imminente pericolo che, grazie al suo incredibile potere di prevedere gli incidenti, aveva percepito... ma il suo cuore si fermò quando udì una forte scossa.


"Eh? Un... sisma?" si chiese, affannato. "Non può essere. Non può essere troppo tardi! Accidenti a me...! Mi rimane un'unica soluzione..."


Rapidamente, il Pokémon squarciò l'aria con i suoi acuminatissimi artigli... e si formò un piccolissimo buco nero, dal quale fuoriuscì una pietra luminosa. Era bianca, con una sinistra striscia nera che la attraversava al centro.


Senza ulteriore indugio, poggiò la zampa destra sulla pietra... e l'istante successivo fu avvolto da una capsula di roccia e da un roseo bagliore, bagliore che lo fece fluttuare per aria cambiandolo in dimensioni e in aspetto!


Quando la mutazione fu completa, egli distrusse la barriera che lo stava contenendo, e mostrò le sue nuove sembianze: gli era spuntato un grosso paio d'ali, mentre la falce che aveva sulla testa si era fatta più liscia, ma soprattutto più rassicurante...


"Perfetto. Ora dovrei farcela. Che io possa salvare l'isola, Arceus..."


E alzandosi in volo, riprese il suo lungo cammino.


---


Intanto, in un luogo che ancora non conosciamo, un simpatico Pokémon stava giocherellando nelle profondità  marine.


Era un Froakie - un Pokémon che ricordava un ranocchio blu dagli occhi gialli, la cui caratteristica più evidente era lo strato di schiuma che gli circondava il collo. Froakie era alle prese con uno dei suoi giochi preferiti: quello della corsa contro il tempo, un giochetto da lui inventato che spesso faceva in compagnia dei suoi amici per vedere quale fosse tra loro il più veloce.


"Dai, Seel, ce la puoi fare!"


Il goffo cucciolo di foca stava gareggiando contro una pesciolina azzurra dalla coda a forma di cuore, evidentemente un Finneon, che in quel momento sembrava essere in testa...


Ma in quel momento a Seel venne un'idea! "Seel non si arrende! Ventogelato!"


Il freddo soffio di Seel fece bloccare del tutto Finneon, che non poté toccare lo scoglio del traguardo... mentre Seel riuscì a toccarlo con una pinna, decretandosi vincitore della sfida! "Sì! Evviva!"


"Sei stato grande!" esclamò il ranocchio. Finneon arrivò protestante...


"Sì, certo! Gran bel lavoro... comunque non vale, voglio la rivincita e questa volta sarò io ad attaccare te!"


Ma ecco che anche sott'acqua cominciarono i terremoti... "Eh? L'avete sentito anche voi?" domandò Froakie. Seel e Finneon annuirono.


"Presto, in superficie! Andiamo a vedere cosa sta succedendo!" esclamò il Pokémon foca.


---


Habisix Island era ormai in preda al terrore. Purtroppo per lui, il Pokémon bianco non riuscì ad arrivare in tempo... ormai, il pericolo che aveva avvertito era già  arrivato!


Non ebbe altra scelta. Ormai era arrivato sulla cima del Castello Galattico - l'unico luogo dove tutta l'isola avrebbe potuto sentirlo... e amplificando il volume della sua voce con i poteri psichici, iniziò a parlare lentamente. "Fratelli! I nostri antenati avevano predetto questo giorno... e alla fine è arrivato! Cercate di difendervi, correte ai ripari... probabilmente mancano solo alcuni minuti prima che avvenga la grande unione!"


---


"Maledetto te, Absol...!" ringhiò Mightyena. "Lo sapevo! Lo sapevo che anche questa volta c'entravi tu!"


Chespin chiese, curioso... "Ma chi è Absol? E cos'è questa unione? Mi dici cosa sta succedendo?"


Il Pokémon lupo cercò di calmarsi. "Ah. D'accordo. Neropulsar!"


Un'ondata scura come le tenebre prese vita ai piedi di Mightyena e interruppe le scosse. "Allora. Devi sapere che, secondo alcune leggende, in passato gli antichi formularono una profezia: secondo di essa, un giorno molto lontano si sarebbe verificato il Cataclisma Profetico - una serie di catastrofi a non finire che avrebbe fatto scomparire i flussi magici che partono dalle torri del Castello Galattico. Questo avrebbe eliminato i confini che ci sono fra i vari regni... Ovviamente c'è chi crede a questa profezia, altri non la prendono nemmeno in considerazione. Io, invece, sono dell'idea che sia quell'Absol la causa del disastro. Ogni volta che succede qualcosa, spunta fuori lui!"


Il Pokémon riccio si grattò la nuca. "Ehm... mi fai un riassuntino?"


Mightyena abbassò lo sguardo, con fare esasperato... "Se quello che dice la profezia è vero, le torri del Castello Galattico perderanno il loro potere e tutti i regni di Habisix Island si unirebbero in un unica grande terra!"


Ancora una volta, Chespin era confuso... "E qual è il problema?!"


Il lupo nero stava per arrabbiarsi... ma si rese conto che il Neropulsar si era dissolto, e che il terremoto era ricominciato!


"Dobbiamo andarcene. Al rifugio!"


"Credi che Sceptile saprà  cosa fare?" domandò il Pokémon riccio.


"Non so... ma ora non ha importanza. Pensiamo a noi."


---


"Allora, è soddisfatto, capo? Tutta la Berry Forest mi teme... direi che ormai è sotto il nostro controllo! Restano ancora il Dark Volcano, l'Ice Village e poi..."


"So già  cosa resta." rispose l'altro Pokémon al messaggero. "Comunque voglio che tu rimanga nascosto ancora un po'. Non appena il Cataclisma si concluderà , entreremo in azione. Hai capito, Noivern?"


"Sì, capo! Tutto chiaro!"


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Capitolo 3 - Dove qualcosa finisce, qualcos'altro inizia

Un'enorme stanza di ghiaccio, dalle pareti lucide come specchi, piena in ogni angolo di coralli e cristalli luccicanti. La Corte degli Abissi: un luogo dove ogni anno si riunivano tutti gli abitanti dell'Ice Village per esporre i propri problemi al re Swampert.

Un Pokémon che ricordava un anfibio blu quadrupede, che poteva in ogni momento assumere la posizione eretta. Due membrane scure e affilate gli proteggevano la testa, e altre, arancioni e biforcute, gli facevano da proteggi gomiti. I suoi occhi erano arancioni, fieri e saggi.

Swampert sedeva sul suo trono di ghiaccio, ancora incredulo di ciò che stava accadendo: l'antica profezia era vera, dunque?

Guardò uno dei suoi sudditi: un buffissimo mostriciattolo a due teste che aveva la forma di quello che nel nostro mondo sarebbe stato un gelato a due gusti, due palline di gelato bianco, che fluttuavano per aria sostenute da una stalattite azzurra.

Da una delle due teste spuntava una cannuccia che emetteva piccoli sbuffi d'aria gelida.

"Vanilluxe. Va' a controllare cosa sta accadendo." disse il Pokémon d'Acqua con tono controllato.

"Vado, mio re!" affermò il gelato fluttuante, con una voce bizzarra che sembrava avere due tonalità  diverse. Si avvicinò levitando al portone del palazzo di Swampert, ma quando tentò di aprire vide che decine e decine di Pokémon terrorizzati si stavano avvicinando. "Oh! Quanta gente. Signore? Credo che abbia un bel po' di lavoro da fare..."

Swampert sospirò socchiudendo gli occhi. "Ci penso io. Ma con tutto questo vento che c'è, presto l'intero mare si ghiaccerà . Cerca di assorbire il freddo: non possiamo lasciare che l'Ice Village cada in rovina a causa di questa brutta tempesta."

"Certamente, re Swampert! Mi muovo!" esclamò l'altro, levitando velocemente fuori dall'edificio.

Swampert tuonò. "Entrate, amici miei! Venite a rifugiarvi qui alla Corte..."

Froakie, Seel e Finneon furono i primi ad entrare, seguiti dai loro genitori. "Uh... almeno qui saremo più protetti..." affermò la pesciolina azzurra.

---

"Da generazioni, i Pokémon di regni diversi qui ad Habisix Island sono rivali. Per questo non andiamo mai all'Ice Village o in posti simili!" aveva cominciato a raccontare Mightyena, di fronte alla curiosità  del piccolo Chespin.

"Beh, ma non mi sembra molto logico. Se non ci siamo mai incontrati come facciamo a dire che sono nostri nemici?"

Il riccio verde fu interrotto da qualcosa. La tranquillità  più totale. "Le scosse sono finite! Mitico!"

Il lupo nero scosse la testa tremante. "No... tieniti forte, Chespin!"

"Cosa?!"

Un altro terremoto: il più lungo e potente finora, l'ultima parte narrata nella profezia prima del grande momento. E fu allora che le cose si misero male.

Tuoni devastanti si sfracellarono sul Castello Galattico, radendo al suolo le torri dei confini e abolendo le magie prodotte da esse. I raggi luminosi si fermarono e persero il loro bagliore, e il meraviglioso Castello fu ridotto a un vecchio palazzo malandato.

Chespin era contento. Finalmente poteva camminare senza la paura di poter cadere. "Mightyena, non è fantastico? Finalmente è tutto finito!"

Mightyena si accorse che, in fondo alla stanza dove si trovavano, il grande Scpetile aveva fatto il suo ingresso. "Abbassa la voce. Eccolo."

Il re indiscusso della Berry Forest: un grosso rettile verde dalla coda composta da tante foglie sovrapposte una sull'altra, e le cui braccia ricoperte di foglioline affilate erano lame aguzze e acuminate capaci di lacerare la roccia.

Il Pokémon Foresta si schiarì la voce, poi parlò. "Salve, tribù della Berry Forest! Oggi sono qui per parlare con voi di qualcosa che avete appena visto e subito. Come i più informati di voi sapranno... oggi è il giorno del Cataclisma Profetico."

Alcune urla cominciarono a partire dalla folla. "Silenzio! ... Continuiamo. Il Cataclisma Profetico, secondo un'antica leggenda, è un cataclisma che porterà  l'isola alla morte: essendo adesso tutti i regni uniti in un unico territorio, ben presto cominceranno guerre per il dominio di Habisix Island... e purtroppo, nessuno di noi ne uscirà  vincitore!"

"Ma quello che dice è assurdo!" protestò Chespin. Mightyena cercò di fermarlo, ma il Pokémon era più determinato che mai. "Potremmo formare un unico popolo, un popolo comune per tutta l'isola! Così non ci sarebbe nessuna guerra e la pace sarebbe eterna!"

Il rettile verde guardò il riccio scioccato. Chi osava opporsi a lui? "Vedo che non sei d'accordo con le mie previsioni. Sfortunatamente, però, tra me e te io ho più potere e non puoi dirmi ciò che devo fare."

Chespin strinse i pugni. "Che antipatico..." sussurrò.

Il Pokémon lupo lo afferrò per il collo. "Si può sapere che ti salta in mente?! Avrebbe potuto condannarti, lo sai?!"

"Ah! Avrebbe dovuto vedersela con me! Gli avrei fatto assaggiare un paio di questi!" rispose il piccolo riccio, sferrando un pugno sulla zampa di Mightyena.

Per poco al lupo nero non scappò una risata, vista la debolezza di quel pugno... "Ehm... non credo che Sceptile soffra il solletico..."

"Quale solletico? Questo era il mio colpo migliore!" affermò fiero Chespin, con le zampe sui fianchi.

"E tu sei quello che avrebbe dovuto difendere il clan da Noivern..."

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Finalmente ce l'aveva fatta. Non riusciva ancora a crederci.

Dopo ore trascorse a farsi male per via di quei brutti terremoti, era giunta a destinazione. "Fino a pochi secondi fa, qui c'era il confine che divideva il Dark Volcano con la Berry Forest. E adesso, dopo tanto tempo... io potrò avventurarmici!"

Un Pokémon simile a un fennec giallo, con orecchie a punta da cui uscivano chiazze di peluria rosse, e un musetto color bianco latte.

Fennekin era arrivata alla fine del suo primo viaggio e all'inizio del secondo. Stava per conoscere un mondo del tutto nuovo che finora aveva sentito solo nominare.

Con gli occhi stupefatti per l'emozione, mosse la zampina...

E partì alla scoperta del secondo regno di Habisix Island!

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"Capo, sono io! Le catastrofi naturali sono finite! Posso uscire dalla grotta?" domandò Noivern, impaziente di rifarsi vedere dai Pokémon del bosco per spaventarli. Il misterioso capo rispose al messaggio con i suoi poteri soprannaturali.

"Certo. Solo un'altra notte: il cataclisma è appena finito. Facciamogli credere di essere al sicuro... e domani mattina gli farai una bella sorpresa."

"Va bene. Le comunicherò tutto con le mie onde sonore!" rispose infine Noivern, prima di interrompere improvvisamente la conversazione.

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