Vai al commento



[Cherrim93]La volontà  di un cuore puro [Parte 1 - 4]


Cherrim93

Post raccomandati

"Tutti noi sappiamo quanto può essere forte il legame della famiglia: per essa, per l'amore verso essa, saremmo disposti a rischiare tutto, anche la nostra stessa vita... soprattutto se tale, possibile sacrificio serve a salvare qualcuno a cui si tiene molto"

Capitolo 1: La bufera

- "Bianco... Nient'altro che bianco..." così diceva una misteriosa figura in ombra con voce stanca e tremolante, probabilmente per il freddo o per l'aver gridato a perdifiato fino ad allora, durante la bufera.

- "Ancora solo bianco" ripeteva ella nel mezzo di tutta quella neve, finché non si accasciò lentamente a terra, esausta, fino a cadere completamente su quel candido e pericoloso manto: tutto quel bianco che aveva finora visto, cambiò poco a poco tonalità  sinché non divenne completamente nero...

- "Ehi... Ehi! Come stai?" disse una voce dolce e femminile, da parte di una giovane ragazza dai capelli castani e dagli occhi zaffirei, accompagnata dal suono dello scoppiettio del fuoco che si sentiva in sotto fondo - "Allora? Tutto bene?" insistette, finché la nota figura non aprì gli occhi e riprese conoscenza: si trattava di un ragazzo alto e magro, dalla pelle pallida, quasi grigiastra, ma la cosa che più colpiva erano gli occhi; di un colore rosso scarlatto, che sembravano esser capaci di penetrare nell'animo di chiunque li guardasse, in contrasto con i capelli dai colori freddi, sull'azzurro, con dei curiosi ciuffi che sporgevano verso l'alto, a mo' di Kemonomimi... ricordavano molto delle ali.

"Meno male... Mi è preso un colpo quando ti ho visto lì, in mezzo alla neve, svenuto. Ero preoccupata che non ti riprendessi più: addormentarsi nel bel mezzo di una bufera è una delle cose più sconsiderate che si possano fare!" disse lei con un sospiro di sollievo misto ad un tono di rimprovero - "Lo so benissimo, figurati se l'avessi fatto apposta" rispose il ragazzo ironicamente scocciato, ma mostrando anche un briciolo di gratitudine verso colei che lo aveva portato in salvo - "Per di più io e il freddo non andiamo per niente d'accordo: la mia specie non l'ha mai tollerato!".

- "Ah... Specie?!" chiese l'altra incuriosita - "Sì... la mia famiglia insomma, è per essa che sono in viaggio: devo ritrovare qualcuno di importante!" confessò lui, quasi pentito per ciò che aveva appena detto, abbassando lo sguardo pensieroso, lasciando la ragazza per un attimo senza parole, mentre la stanza venne invasa da un profondo silenzio, fino a quando non venne rotto da un leggero verso acuto.

- "Oh, questa è la mia Espeon! E' stata lei a trovarti dopo la bufera" riprese la ragazza.

- "Oddio, che maleducata, non mi sono ancora presentata! Piacere, mi chiamo Sakura!" continuò lei sorridente, facendo avanzare la propria mano verso l'altro - "Io invece sono... Talios. Sì, chiamami Talios!" rispose lui, mentre le stringeva la mano - "Talios, eh? Certamente un nome molto particolare!" commentò Sakura, leggermente divertita, ma sempre mostrando lo stesso sorriso sincero e solare di poco prima, mentre si alzava, per poi allontanarsi lentamente da Talios, assieme alla sua Espeon - "Noi andiamo alla ricerca di qualcosa da mangiare, tu riposati nel frattempo" concluse ella mentre attraversò l'uscio della porta ancora in compagnia del Pokémon Sole.

Dopo che le due uscirono, Talios prese una piccola sfera di vetro, più o meno della stessa grandezza di una biglia, la quale risplendeva di un blu intenso e animato, che neppure le pietre più preziose avrebbero potuto eguagliare, e si mise ad osservarla pensieroso, per poi voltare lo sguardo verso la finestra: si mise ad analizzare per un po' il suo riflesso e poi chiuse gli occhi, sospirando, come se volesse ottenere un po' di fiducia in se stesso.

- "Ti ritroverò... Latias!".

Capitolo 2: Memorie di un non così lontano passato

Alzò un attimo lo sguardo e, nel vedere quel cielo, ora sereno, chiaro e luminoso, la mente di Talios venne invasa dai ricordi, soprattutto di quando giocava allegramente sotto, o meglio, in quello stesso cielo insieme alla sua adorata sorellina, la stessa che stava cercando per mari e monti, Latias.

Ricordava quel magnifico posto, il Bosco Speranza, dove erano cresciuti pacificamente assieme agli altri Pokémon; quel rinfrescante specchio d'acqua cristallina che rifletteva sempre un cielo terso e dove spesso adoravano bagnarsi e giocherellare; quel fresco praticello sempre verde coperto dai fiori, i quali sarebbero troppi da elencare, più belli mai visti; quegli alberi, rifugio per i Pokémon più piccoli e fonte d'ombra durante i giorni più afosi, e luogo dove si poteva udire il dolce canto degli Swablu accompagnato da quelle stupende voci da soprano degli Altaria: insomma, un vero e proprio locus amoenus.

Purtroppo riemersero non solo ricordi felici, ma anche quelli più crudi e dolorosi per il povero Talios: la distruzione di quel paradiso terrestre e la separazione da Latias.

Accadde tutto non molto tempo prima, i due Pokémon Eone stavano eseguendo delle acrobazie in cielo aperto, seguendo il ritmo delle canzoni dei Pokémon Volanti, divertendo loro stessi e gli altri Pokémon che vivevano nella foresta, si trattava della solita festa di tutti i giorni, fino a quando il vento non iniziò a soffiare più forte, la pressione diminuì, mentre l'umidità  aumentava, e il cielo iniziò ad oscurarsi... la conclusione era ovvia: stava arrivando un temporale. Ma non si trattava un temporale come gli altri, era qualcosa di molto, molto peggio...

Tutto ad un tratto un forte bagliore invase il cielo e, pochi secondi dopo, un fulmine cadde a terra, colpendo uno degli alberi più grossi della foresta e provocando l'inizio di un distruttivo incendio.

Quel fulmine non era certamente di origini naturali, era fin troppo potente e preciso per esserlo... allora il Pokémon Eone blu iniziò a riflettere: chi mai era capace di provocare tale caos?

Non ci volle molto per capire che il responsabile di tutto ciò si trattava del Fulminante Thundurus, ma perché mai dover venire a distruggere quel luogo di pace così ad un tratto?

No, non poteva essere il solo responsabile della situazione, ci doveva essere per forza lo zampino di qualcun'altro...

- "Avanti uomini! Catturate quanti più Pokémon potete!" urlò un'ombra dalla voce roca, standosene bella comoda sopra una piattaforma che sorvolava la zona - "Saranno i nostri nuovi alleati per completare la nobile missione del Team Lighting!" continuò.

- "Ricevuto Generale!" risposero in coro diversi uomini e donne in divisa, mentre distruggevano la foresta e intrappolando quanti più poveri Pokémon potevano, per poi catturarli uno ad uno senza lasciargli possibilità  di fuga.

In sintesi, la situazione era la seguente: un Team stava sfruttando il potere distruttivo di Thundurus, polverizzando tutto ciò che incontravano sul percorso e catturando, o forse sarebbe più corretto dire schiavizzando, dei Pokémon indifesi.

Come potevano chiamare tutto ciò "nobile missione"? I due leggendari fratelli erano increduli nel vedere, e nel sentire, una cosa del genere... Non potevano rimanersene lì a guardare, dovevano subito intervenire!

Il maggiore non si ripensò due volte e si precipitò a salvare i sopravvissuti da quella che oramai stava diventando una vera e propria tragedia, seguito dalla sorella. Ma non fecero in tempo... purtroppo qualcuno li aveva avvistati.

- "Generale! Guardi!" gridò un uomo in uniforme - "Quelli non sono i leggendari Latios e Latias?".

L'uomo che chiamavano "Generale" alzò lo sguardo verso i due Pokémon e disse - "Bene Team Lighting, vedo che abbiamo dei volontari" mentre cercava con la mano qualcosa nella tasca, dalla quale prese una minuscola sfera rossa e bianca, con un piccolo pulsante esattamente al centro, dove le due parti colorate confinavano l'una dall'altra, del piccolo oggetto sferico: una Pokéball.

Il Generale premette il pulsante al centro, facendo così moltiplicare le dimensioni della Pokéball e la lanciò: essa si aprì e dal suo interno uscì uno dei Pokémon più temibili finora conosciuti, tanto da meritarsi il titolo di "Pokémon Brutale", si trattava di un ferocissimo Hydreigon!

(Se pensate che i fulmini di Thundurus erano già  abbastanza, vi sbagliate di grosso.)

Hydreigon era capace di distruggere qualunque cosa gli capitasse a tiro, le sue tre teste erano capaci di lanciare attacchi simultanei contro alberi e Pokémon, tanto potenti da atterrare dei Leggendari, infatti Latios venne subito preso in pieno da un attacco Tripletta, che lo paralizzò, rendendogli difficile poter schivare le altre mosse da parte dell'Idra e i fulmini di Thundurus.

Gli attacchi dei due, e dei Pokémon delle reclute, non fecero altro che divampare ancora di più le fiamme, polverizzando tutto quello che restava del Bosco Speranza, il quale sembrava più un ossimoro che un nome, e ferendo sempre più i due fratelli, custodi di quel luogo che stava finendo in miseria.

I due fratelli, però, non volevano darla vinta, continuarono a lottare con le unghie e coi denti, ma servì a poco.

Latios, che era già  paralizzato, cercò di usare una serie di attacchi Dragopulsar contro Hydreigon, mentre Latias sfruttò il suo Geloraggio nel tentativo di fermare Thundurus, ma entrambi attacchi non diedero i risultati voluti: Hydreigon contrastò il Dragopulsar di Latios con la medesima mossa, mentre i tuoni di Thundurus lo proteggevano dal Geloraggio di Latias. Oramai i Pokémon Eone erano allo stremo delle forze.

- "Coraggio Team Lighting! E' giunto il momento di catturarli" riprese il Generale, ma stavolta non ebbe intenzione di frugare nelle sue tasche alla ricerca di qualche Pokéball, ordinò invece ai suoi uomini di prendere quella "cosa" e poco dopo venne allo scoperto un gruppetto di persone con in mano una specie di Bazooka grande almeno cinque volte il normale; presero la mira e spararono.

Da quell'arma uscì fuori una gigantesca rete elettrificata, anzi, erano due, ed erano dirette contro Latios e Latias, ma entrambi riuscirono a scansarle per un soffio. Ma, poco dopo, un albero cadde sopra Latios, ferendogli l'ala destra: non bastava la paralizi, ora non poteva nemmeno volare decentemente per quell'ala fratturata.

Un altro colpo e una nuova rete venne lanciata contro Latios... oramai non poteva fare più niente per evitarla, quindi chiuse gli occhi, irritato, e si lasciò catturare, o meglio, lo avrebbe stupidamente fatto, se solo sua sorella non si fosse messa tra lui e la rete: Latias si era fatta catturare al posto del fratello, si era sacrificata per lui.

Latios rimase a bocca aperta quando vide cosa sua sorella aveva fatto, non riusciva a crederci; finora, era sempre stato lui a proteggerla e mai il contrario, almeno sino a quel momento.

- "Bene bene" commentò ancora una volta il Generale - "Preso uno, ora tocca all'al... *ring* *ring* " si interruppe all'improvviso.

- "Sì, pronto? Mhh mhh, sì certo, ricevuto! Benissimo! Operazione conclusa, torniamo alla base" ordinò il Generale alle reclute, un po' sbigottite per l'ordine, visto che stavano per lasciarsi sfuggire un'opportunità  più unica che rara, ma seguirono il Generale senza contraddirlo.

La piattaforma iniziò ad allontanarsi, assieme alle truppe e a quei Pokémon distruttivi che avevano causato non pochi problemi, portandosi con sé la povera Latias imprigionata nella rete. Ma Latios, nonostante l'immenso dolore che stava provando, sia fisicamente che psicologicamente, provò con le poche forze rimaste a seguirli, ma invano; ormai erano già  scomparsi, al di là  del cielo, che era tornato limpido come sempre, senza però infondere maggiore speranza a Latios, il quale riuscì a vedere nient'altro che le figure sfocate di quello che era rimasto, poi solo le ombre, sinchè non divenne tutto completamente buio...

- "... Talios svegliati, su Talios apri gli occhi! Talios... Talios... Sveglia LATIOS!".

Capitolo 3: L'inizio di un'interessante amicizia

- "... Talios svegliati, su Talios apri gli occhi! Talios... Talios... Sveglia LATIOS!".

No, non aveva sentito male... qualcuno l'aveva chiamato con il suo vero nome, la stessa persona che lo aveva salvato da quella probabile morte fredda: Sakura aveva detto proprio Latios.

Talios si svegliò di soprassalto, con gli occhi lucidi, bagnati da amare lacrime, lacrime che venivano dal profondo del suo cuore, ricolmo di tristezza, per aver ricordato quel dolore che gli aveva invaso corpo e mente.

- "Oh, perdonami... Ma ho visto come ti agitavi nel sonno e ho pensato che fosse meglio svegliarti... poi, sono tornata della ricerca: ho trovato più cibo di quanto immaginassi".

Sakura, insieme ad Espeon, era riuscita a trovare molta frutta e diverse bacche, cosa molto difficile da fare dopo una bufera.

- "Ma come..?" iniziò a domandare Talios con il viso più pallido del solito.

- "Ti riferisci al cibo? Beh..."

- "No, non mi sto riferendo a quello, ma al... cioè, come mi hai chiamato".

- "Ah, per 'Latios' quindi? Ma non ci vuole molto per capire che sei un Latios".

Talios era diventato ancora più pallido, si vedeva il sudore freddo che gli gocciolava giù dalla fronte, non riusciva a capire come avesse fatto a mascherarlo così in fretta.

- "Ahh, ho capito..." riprese Sakura sospirando - "Se non si fosse trattato di me, forse la tua maschera non sarebbe stata così evidente agli occhi di un altra persona, ma io ho intuito riguardo certe cose: diciamo che sono una giovane Detective".

Talios era leggermente incredulo alle parole della ragazza, ma in fin dei conti era riuscita a capire in breve tempo chi veramente fosse, quindi decise di chiarire meglio come l'avesse smascherato così facilmente.

- "Allora, grande Detective, quali sono stati gli indizi che ti hanno rivelato la mia identità ?" le chiese sorridendo, come se la cosa in qualche maniera lo stesse divertendo innocentemente.

- "Semplice mio caro" iniziò a rispondergli Sakura, anche lei divertita allo stesso modo - "Iniziamo subito dal nome 'Talios', non ci vuole certamente un genio per capire che è solo l'anagramma di Latios".

Effettivamente la fantasia per i nomi non era mai stato il punto forte di Latios; aveva detto il primo nome che gli era venuto in mente, uno abbastanza simile all'originale: dopo tutto, gli bastava sfruttare un finto nome sinché sarebbe rimasto sotto aspetto umano e non oltre, quindi non si vedeva il bisogno di pensarci troppo.

- "Ok, questa te la do per buona, ma il resto?".

- "Facile" rispose nuovamente la ragazza - "L'aspetto! I lineamenti del viso, quei colori freddi... e gli occhi! Gli stessi occhi di un rosso vivo e penetrante, che solo un Pokémon Leggendario può avere: c'è una tale determinazione, voglia di una sfida, in occhi del genere che attira le persone, soprattutto gli allenatori!".

- "Esattamente come gli occhi un forte e determinato allenatore attirano noi Pokémon..." sussurrò piano Talios.

- "Ma oltre a questo, c'è un'ultima cosa che mi ha fatto capire la tua vera identità : prima mi hai confessato che stai cercando qualcuno di importante. Quel 'qualcuno' si tratta di Latias, giusto?".

La faccia di Talios tornò a mostrarsi cupa.

- "Oh scusa, forse era meglio che non ne facessi parola".

- "No no, non importa".

- "Ok... comunque deve essere successo qualcosa di terribile se vi siete separati; non potresti spiegarmi cosa è successo?

Se sapessi com'è andata, forse potrei essere d'aiuto, in qualche modo..." concluse Sakura, con gli occhi che osservavano insistentemente Talios.

Il Latios dalle umane sembianze allora, non riuscendo a resistere a quel dolce sguardo di interesse e curiosità , raccontò dell'accaduto a Sakura, anche se un po' a mal in cuore, ma le riferì tutto; dall'inizio fino al loro incontro.

- "Oddio..." intervenne compassionevole la ragazza dagli occhi zaffirei - "Non pensavo che fosse così tanto doloroso quello che hai provato, cioè, sapevo che non era uno scherzo ciò che hai passato, ma...".

- "Ma?" domandò Talios.

- "Niente... solo mi è venuto un dubbio: per quello che è accaduto, per quello che hai vissuto, non dovresti odiare gli esseri umani? Eppure, con me non sembri essere molto ostile"

- "Non ho mai detto di odiare gli esseri umani" le disse Talios.

- "Ma...".

- "Oh, non odio gli umani: sono abbastanza intelligente per capire che non tutti siete così; loro erano solo un gruppo, non hanno moralmente agito bene per niente, ma si trattava solo di un numero, certo elevato, ma allo stesso modo limitato di persone... poi sento che di te mi posso fidare! C'è qualcosa in te che mi permette di dirti tutto questo; il tuo animo è gentile, mi hai salvato la vita, e ti ringrazio, per questo non odio il genere umano. Al massimo, posso dire che non tutti mi siete graditi".

Sakura tirò un sospiro di sollievo, ma sembrò ugualmente sorpresa: Latios le aveva in qualche modo fatto un complimento, il che la rese particolarmente felice... forse anche un po' imbarazzata.

- "Ahh, che male..." si lamentò Talios - "la mia spalla non è ancora guarita".

Già  da prima si poteva notare, nei movimenti del 'ragazzo', che l'arto destro non era messo molto bene.

- "E' lì che ti ha ferito l'albero, vero?".

- "Già ... e continua a fare male, come sempre... Per questo non posso continuare il viaggio nella mia vera forma: posso, sì, levitare, ma non posso in alcun modo volare come prima; sarebbe solo una perdita di tempo se provassi a cercare Latias così".

- "Ma non hai provato ad autoguarirti? Cioè, non hai provato ad usare attacchi come Rinfrescata o Ripresa?".

- "Allora, è passato molto tempo dall'ultima volta che ho usato Rinfrescata, poi è sempre stata mia sorella ad usare quella mossa... per quel che riguarda Ripresa, beh... ho provato ad usarla, ma non è servito a molto" concluse rattristato.

- "Umhhh, aspetta, forse so come aiutarti!" cercò di rassicurarlo Sakura, mentre correva nuovamente verso la porta.

Non erano passati neanche un paio di minuti che la giovane ragazza tornò nella stanza accompagnata da due Pokémon...

- "Audino audì".

- "Blisseyyy".

Erano un Audino e una Blissey: due Pokémon legatissimi l'uno dall'altra, nonché i custodi di quel rifugio che era stato la salvezza del Pokémon Eone.

- "E loro due?" domandò Talios.

- "Degli amici, che mi, cioè, ci hanno offerto ospitalità  in questa casa" rispose Sakura - "Penso che loro due siano rimasti a custodirla per tutto questo tempo anche dopo la morte dei loro proprietari".

Talios rimase nuovamente stupito dalle teorie, molto realistiche, di Sakura: a lui bastava comunicare telepaticamente con gli altri Pokémon per capire cosa era successo: la crudeltà  degli anni, la fedeltà  che legava quei due Pokémon ai loro anziani allenatori, anche dopo la morte di questi ultimi, l'ospitalità  che offrivano a chi ne aveva bisogno... mentre a lei bastava una rapida occhiata e il buon senso per arrivare alle stesse conclusioni del Leggendario.

- "Meglio che ti scopri la ferita, così possono guarirla...".

- "Ma ti ho già  detto che ci ho già  provato!".

- "Sì, ma prova a lasciarli fare, potrebbe anche funzionare".

Allora, non riuscendo a ribattere, Talios acconsentì e si spogliò, mostrando la schiena e la spalla: una contusione degna di lode, capace di impallidire anche qualche medico (se mai l'avesse vista), che copriva tutta la spalla destra, compresa la scapola, rendendola di un viola rossiccio tutt'altro che bello da vedere.

- "Ahh..." esclamò Sakura poco entusiasta - "Sapevo che era ridotta male, anzi, parecchio male, ma non così tanto".

- "E prima era anche peggio" sbuffò sincero Talios.

- "O-ok, allora Audino, Blissey, potete usare Ondasana e Rintoccasana su di lui?".

Entrambi i Pokémon annuirono e un istante dopo un raggio luminoso dai colori brillanti e caldi, accompagnato da un piacevole suono, simile al rintocco di una piccola campana, rivestiva il ragazzo Eone, in particolare la spalla, che iniziò pian piano a cambiare tonalità , tornando ad un normale color pelle.

- "Ah però... a quanto pare ha funzionato".

- "Già , visto che non costava nulla provarci?" commentò Sakura, con quel sorriso sempre solare, che sembrava capace di sciogliere anche i cuori più freddi.

- "Vero, avevi perfettamente ragione" le rispose Talios, mentre si rinfilava la maglia, ma facendo notare a Sakura un altro interessante particolare...

Proprio sul ventre di Talios, c'era un curioso segno rosso a triangolo che circondava l'ombellico, o meglio, dove doveva esserci l'ombellico... infatti, era, o almeno sembrava, privo di ombellico.

- "Mhhh, interessante, vuoi vedere che..." riflettè la ragazza.

- "Cosa?".

- "Uh? Ah, niente niente, solo ho notato che non hai l'ombellico".

- "Allora?".

- "Nulla, solo lo trovo interessante".

Latios per un po' la guardò sbigottito, dopo di che scoppiò in una pura e semplice, anche se fragorosa, risata.

- "Che c'è da ridere così tanto?".

- "Niente, solo mi pare che voi umani, il più delle volte, vi perdiate in particolari inutili" disse lui quasi con le lacrime agli occhi.

- "Non sono inutili! E poi si tratta di semplice curiosità , non c'è mica niente di male in questo" controbattè lei invece quasi irritata, ma non riuscì a rimanere seria tanto a lungo che, anche lei, scoppiò in dolci e innocenti risa.

- "Comunque" cercò di tornare serio Talios - "Se vuoi proprio saperlo, non ho l'ombellico perché non ho motivo per averlo: a differenza di voi umani, noi Pokémon, o almeno buona parte di noi, ci schiudiamo dalle uova, perciò non abbiamo mai avuto il vostro famoso cordone da tagliare e quindi non abbiamo cicatrici... neanche in forma umana".

- "Ah, allora era come sospettavo" fece con aria soddisfatta la ragazza.

- "Ahah, mi incuriosisci ogni minuto che passa, sei un tipo davvero interessante".

- "Veramente?!" chiese incredula, ma contenta Sakura - "Ah grazie, anche tu... " venne interrotta da un coro di strani rumori.

- "Ops, era il mio stomaco".

- "Gh, il mio stomaco...".

Si guardarono silenziosamente negli occhi, dopo di che sbuffarono e infine risero a cuor leggero, con le lacrime agli occhi, come se niente potesse fermarli da quel momento di semplice allegria.

- "Abbiamo parlato così a lungo, che ci siamo dimenticati di mettere qualcosa sotto i denti".

- "Vero, cerchiamo di rimediare subito".

Così iniziarono finalmente a mangiare, acquistando le forze e l'energia che gli sarebbero serviti più avanti...

- "Ottimo! Ora sto molto meglio: è il caso che mi rimetta subito in viaggio, devo proseguire la ricerca" disse soddisfatto Talios pieno di determinazione, avvicinandosi verso l'uscio della porta.

- "Aspetta!" lo fermò decisa Sakura - "Pensavo che forse potrei aiutarti; se ti accadesse qualcosa, come prima, forse potresti non farcela... Invece, potremmo cooperare, proseguire insieme la ricerca, voglio aiutarti a ritrovare tua sorella".

Latios, sotto le spoglie del suo alter ego Talios, la osservò, come sempre curioso, sempre interessato; lei era capace di catturare ogni volta la sua attenzione, sollevandogli il cuore, come se tutte le preoccupazioni del Pokémon Eone scomparissero in un istante, lasciando spazio solo a dolci pensieri, raramente tristi, ma spesso innocenti e felici, come se non ci fosse niente di cui preoccuparsi; allora, il ragazzo dagli occhi scarlatti annuì e, volgendo lo sguardo verso la ragazza, le disse - "Ok, puoi venire con me".

Sakura esultò e, insieme al nuovo compagno di viaggio leggendario, salutò i due gentili Pokémon che gli avevano offerto ospitalità  e aiuto, proseguendo il cammino che gli avrebbe portati verso la città  più vicina, parlando del più e del meno per passare il tempo.

Intanto, in un luogo lontano...

- "Generale! Le truppe stanno marciando come ha ordinato".

- "Ottimo ottimo".

- "Emhh".

- "Che c'è soldato?".

- "Ecco, mi stavo chiedendo, come tutti del resto, come mai non ha catturato anche lui...".

- "Eh?! Ah! Beh, molto semplice soldato! Non c'era alcun bisogno di catturarlo, poiché sarà  lui a venire qui da noi di sua spontanea volontà " volse lo sguardo verso una particolare gabbia ad anelli - "Non è vero... Latias?".

Capitolo 4: La prima battaglia

- "Allora, se ho ben capito, l'oggetto che ti porti appresso è un Cuorugiada, dico bene?".

- "Esatto; era ciò che rendeva la mia... cioè, la nostra casa un luogo di assoluta serenità , ma dopo quello che è successo, non sarebbe servito quasi a niente il suo potere, quindi ho preferito portarla con me... anche per aiutarmi nella ricerca".

- "Aiutarti nella ricerca?! Come?".

- "Semplice: vedi la luce fredda che brilla al suo interno? Quella 'luce' sono io, o meglio, indica che sono nelle vicinanze, e nel caso Latias, se si trovasse non troppo lontano da qui, la luce inizierebbe a brillare anche con colori più caldi".

- "Ah, ma scusami, so che siete capaci di comunicare telepaticamente, quindi perché non hai provato a rintracciarla in questo modo?".

- "Avrei voluto fare così se mi fosse stato possibile, ma, putroppo, coloro che l'hanno catturata avevano con sé molti Pokémon di tipo Buio, i quali rendono nullo qualsiasi potere psichico".

- "Ho capito...".

Detto questo, i due compari continuarono il loro cammino verso la città  di Ambrosia, anche se in modo differente da come avevano lasciato l'ormai famoso rifugio del Monte Vanilla: il loro vestiario, dapprima invernale, era diventato più leggero e estivo; Sakura, che prima portava un piumino candido, ora portava invece una maglietta bianca con qualche motivo floreale e una giacchetta molto fine, dello stesso materiale dei suoi pantaloncini in jeans, mentre Talios, che si era finora limitato ad un semplice maglione e jeans, ora indossava una felpa blu, anch'essa leggera, ma a maniche lunghe, con tanto di cappuccio e un paio di occhiali da sole, sotto consiglio di Sakura, per nascondere i magnetici occhi scarlatti.

Non ci volle molto prima che i due raggiunsero l'entrata di Ambrosia; una città  che, come evoca il nome, era di per sé considerata un luogo 'divino': i colori dorati e luminosi rivestivano le abitazioni e le piazze, che risplendevano quasi come il sole; era semplicemente bellissima.

Talios e Sakura girovagarono un po' all'interno di essa, nel tentativo di raccogliere qualche informazione sul Team Lighting, ma il telegiornale dava solo il Meteo. Fermarono spesso la gente nei dintorni, ma senza buoni risultati. Ormai stavano per perdere le speranze di poter ottenere qualche notizia in quella città , fino a quando...

- "Ehi! Hai sentito l'ultima sul Team Lighting?".

- "Sì, pare che il loro ultimo colpo sia stato fatto nei pressi di...".

- "Dove?! Dove sono apparsi?" il secondo non riuscì nemmeno a terminare la frase che intervenne Talios.

- "Ehi! Ma sei idiota o cosa? Sta' lontano!".

Purtroppo, poiché Ambrosia era già  considerata come una città  magnifica, superiore alle altre, anche gli abitanti di essa si ritenevano, a loro volta, come esseri 'divini' e perciò si comportavano come tali, quasi sempre snobbando chiunque non fosse della città .

- "Te ne prego, dimmelo! Ho bisogno di sapere dove si trovano" supplicò Talios al ragazzo.

- "Cosa?! Ma allora, oltre ad essere un emerito idiota, sei anche sordo; HO DETTO DI STARMI LONTANO!".

La faccia di Talio iniziò a farsi cupa, mentre gli occhi, da dietro gli occhiali, iniziarono a diventare sempre più intensi e furiosi, una luce scintillava al loro interno, stavano risplendendo dalla rabbia: Talios stava per usare uno dei suoi attacchi contro la presuntuosa vittima.

- "Fermo!" intervenne Sakura, nel tentativo di calmare Talios - "Non c'è bisogno di combattere".

Talios, grazie all'amica, tornò in sé.

- "Mhhh, un combattimento hai detto, eh? Ma certo! Ti sfido in una lotta Pokémon".

Talios sembrò in un primo momento determinato ad accettare, ma poi dovette ricordarsi che non poteva combattere in una lotta: in quel momento, non poteva mostrarsi nella sua vera forma... e non aveva nemmeno alleati da far scendere in campo al suo posto.

- "Aspetta!" cercò di convincere l'avversario Sakura - "Se è una lotta quella che vuoi, lascia che sia io a combattere contro di te; lui non...".

- "No! E' stato lui a provocarmi. Non ho la benché minima intenzione di accettare che sia qualcun'altro a lottare: deve essere LUI! Oppure... non ha nemmeno un Pokémon con sè da far lottare? Patetico, decisamente patetico!" continuò a provocare il ragazzo, mentre sbeffeggiava Talios.

Talios continuò a stringere di denti, nel tentativo di non tirargli, come minimo, un pugno dritto in faccia, ma la cosa era più difficile di quel che potesse pensare.

- "E se invece trovassimo un compromesso? Che ne dite di una lotta doppia?" suggerì Sakura volgendo lo sguardo allo sfidante e al ragazzo accanto - "Io e Talios contro te e il tuo amico" poi diede una rapida occhiata a Talios in segno che non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla. Il Pokémon Eone si sentì più sollevato.

Intanto il ragazzo aveva chiesto all'altro se stava alla richesta; quest'ultimo fece spalluccie per acconsentire. A quel punto era deciso: stava per iniziare una lotta 2 VS 2.

Prima che la battaglia avesse inizio, Sakura, prontamente, tornò da Talios e gli diede una delle sue Pokéball - "Ecco, con lui non dovresti avere problemi".

- "Ma...".

- "Unghiaguzze, Aeroassalto, Rocciotomba e Volo; ricorda" e tornò a prendere posto per la sfida, lasciando Talios solo con la Pokéball.

- "Allora, siete pronti o no?" chiese irritato lo sfidante, sostenuto dal compagno.

- "Sì sì, siamo pronti".

- "Ok, allora si dia inizio alla lotta!".

I due ragazzi di Ambrosia lanciarono subito le loro Pokéball in aria: prima fuoriuscì un lieve bagliore, poi due Pokémon erano apparsi in campo: un Krokorok e un Weavile.

Talios osservò perplesso i due Pokémon; erano entrambi dei tipi Buio, come gli 'alleati' del Team che stava disperatamente ricercando, e uno di loro era per l'aggiunta anche di tipo Ghiaccio: insomma, una combinazione perfetta da sfidare per la prima volta.

Dopo aver meditato un po' sulla situazione, il ragazzo Eone si decise, anche se con timore, a lanciare la Pokéball che gli aveva dato l'amica; un piccolo Pokémon ricoperto di piume, bianche e grigie, ed una rossa davanti al capo, iniziò a sbattere le ali svolazzando per il campo: Sakura gli aveva prestato il suo Rufflet.

Talios analizzò il Pokémon Aquilotto, il quale, nonostante fosse molto giovane, dimostrava una grande forza d'animo e un ottimo potenziale; poi volse lo sguardo verso Sakura: non aveva ancora fatto scendere in campo il suo Pokémon, ma i partecipanti, come gli spettatori, non dovettero aspettare ancora molto prima che lei si decise a lanciare la famosa sfera rossa e bianca...

Un Cherrim, forma Nuvola, scese in campo. Anche se... la colorazione era totalmente diversa rispetto a uno normale!

I colori erano più brillanti e i petali, anziché essere viola, erano azzurri: si trattava di un Pokémon Cromatico.

La luce del sole ad Ambrosia era talmente intensa che poco dopo che il piccolo Pokémon Bocciolo era sceso in campo, riuscì a mutare la propria forma, passando da quella Nuvola a quella Splendore; ora tutti i Pokémon erano pronti alla lotta.

- "Ahah! Pensate veramente di batterci con quei due?!" commentò l'allenatore del Pokémon Lamartigli - "Poveri illusi... Vai Weavile, Geloscheggia!".

- "Seguilo Krokorok, Sgranocchio!".

Il primo scagliò contro gli avversari una serie di schegge di puro ghiaccio ad una velocità  impressionante, seguito dal compagno Terra/Buio, che si slanciò in avanti con le fauci aperte.

- "Evitali Cherrim! Poi usa Pallaclima su Weavile" gridò Sakura.

Cherrim evitò entrambi gli attacchi abbastanza facilmente, riuscendo così a contrattaccare, come le aveva detto la sua allenatrice, il Pokémon Ghiaccio: dal nulla, iniziò a formarsi una piccola sfera incolore, che divenne poco a poco più grande, colorandosi di colori talmente caldi, che sembravano infuocarla, poi venne lanciata contro l'avversario scelto, prendendolo in pieno, il quale risentì di non poco gli effetti dell'attacco.

Purtroppo, Talios non era riuscito ad essere sufficientemente preparato come la compagna; l'attacco Geloscheggia di Weavile aveva colpito in pieno il piccolo Rufflet, mentre Talios stava cercando, in tutti i modi, di resistere a non attaccare il Pokémon Lamartigi al posto del piccolo compagno Volante.

Per fortuna, Rufflet era parecchio resistente, infatti continuò a svolazzare per il campo più determinato di prima, infondendo un po' di quella determinazione anche nel novello allenatore.

- "Mhh, aveva detto Volo, Unghiaguzze, Aeroassalto e..." rifletté un attimo Talios - "Vai Rufflet! Rocciotomba su Weavile!".

Immediatamente, delle rocce disposte a cerchio intrappolarono Weavile, che era già  stato indebolito dall'attacco Pallaclima, facendolo cadere a terra esausto.

"Tutto qui?" pensò quasi deluso talios: onestamente si aspettava un potenziale un po' più elevato da quel minaccioso Pokémon. Ma la battaglia non era ancora finita; rimaneva ancora Krokorok in campo...

- "Vai Krokorok, Pietrataglio!" gridò nuovamente l'allenatore del Pokémon Sabbiadrillo.

Immediatamente, Krokorok venne circondato da piccole pietre fluttuanti che scagliò contro il Cherrim brillante e il resistente Rufflet, ma l'attacco, per quanto potente, venne evitato con non molta difficoltà .

- "Vai Cherrim, Solaraggio!" - "Rufflet, Aeroassalto!" gridarono all'unisono i due giovani allenatori e poco dopo il Pokémon Aquilotto iniziò a planare a gran velocità  verso Krokorok, seguito dalla luce accecante del Solaraggio scagliato dal Pokémon Bocciolo. Dopo questi attacchi, anche Krokorok era andato al tappeto.

- "Ma...".

- "No! Non può essere possibile..!".

Gli arroganti avversari erano distrutti.

_ "Mhh" riflettè un attimo Sakura - "e pensare che sono anche dei Pokémon potenti... ma non sono stati curati a dovere".

- "C-come?! Come osi?" ringhiò uno dei due, mentre si portava in avanti verso la ragazza, seguito dall'altro, come se volesse punirla per l'ispida osservazione. Ma prontamente intervenne Talios.

- "Ehi! Abbiamo vinto noi: piuttosto che cercare ancora la rissa, perché non ci rivelate il luogo di cui stavate discutendo?".

- "Zitto novellino! Non penserai che te la diamo vinta solo perché ci hai casualmente battuti in una lotta? Sei sempre più ridicolo, ah!".

A questo punto, niente avrebbe potuto placare l'ira di Talios, non dopo tutto quello che aveva sentito uscire da quelle presuntuosissime bocche. Gli occhi tornarono a brillare di rabbia, mentre le mani si chiusero in pugni... Talios mostrò un attimo in denti, poi sorrise in maniera beffarda.

- "Talios, no!" cercò di calmare l'amico - "Non fargli del ma... *fiuuu* ".

Dal nulla, i pantaloni dei due ragazzi erano calati, lasciando questi in mutande: uno dei due aveva anche dei simpaticissimi motivi a 'Luvdisc' sui boxer.

- "Eh..?!".

Un attimo di silenzio, poi l'intera piazza si riempì delle risa degli spettatori per l'imbarazzante spettacolo dei due giovani sventurati.

"M-ma... ma... ma come?!?! AHHH!!!" gridarono entrambi rossi per l'imbarazzo, correndo a gambe levate, il più lontano possibile dalla folla.

- "Ahh... alla fine non ci hanno detto niente di utile" sospirò annoiato Talios, mentre Sakura l'osservò incredula, poi sghignazzò.

- "Uh?" - "No no, niente".

Anche Talios si unì al sorriso, fino a quando...

- "Scusate" disse un ragazzo - "Sbaglio o volevate delle informazioni riguardo il Team Lighting? Se vi posso essere utile...".

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Archiviata

La discussione è ora archiviata e chiusa ad ulteriori risposte.

Visitatore
Questa discussione è stata chiusa, non è possibile aggiungere nuove risposte.
  • Utenti nella discussione   0 utenti

    • Nessun utente registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea...