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[~Blue] Le avventure di Nicholas [Capitoli 1-12]


Frablue

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Mi cimento anche io in una FanFiction , la prima per me! Il protagonista è Nicholas. Ho voluto che Nicholas rispecchiasse i problemi di adolescenti "reali" in un mondo fantastico che è quello dei pokémon.

Potete trovare, inoltre:

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Capitolo 1 - Una pessima giornata!

Nicholas Moseby (comunemente chiamato Nick) è un ragazzo molto timido, insicuro. A scuola è deriso da tutti per varie ragioni: è imbranato con le ragazze, un "secchione", osano i compagni definirlo. Ma il motivo principale è un altro: Nick ha paura dei Pokemon. Difatti, Nick resta sempre rintanato in casa, per paura che qualche Stoutland (il pokemon di cui ha maggior fifa) possa aggredirlo, o perché qualche Pidgeotto possa beccarlo. Potrebbe perfino incontrare un Ekans, che potrebbe attorcigliarsi al suo collo, e strangolarlo. Nick ha persino paura del mare: un Krabby potrebbe pizzicarlo, o un Octillery potrebbe, con le sue ventose, appiccicarsi alla sua gamba. In sedici anni di vita, Nick, un ragazzo mediamente alto, snello, capelli rosso fuoco e occhi verde smeraldo, le ha provate tutte, ma la paura non è mai passata. Il giovane vive con la madre: il padre è fuori per lavoro.

<< Sono un cretino, l' unico ragazzo, in tutta Karakura, o peggio, di tutta la regione di Almia che ha paura di questi esseri così insignificanti e ripugnanti>>

pensava tra sé e sé. Un giorno, dovette tornare da scuola a piedi: la casa non è molto vicina! Durante il tragitto, Nicholas vide i tre bulli della sua classe, Cheren, Max e Joshua, che si avvicinavano a lui, con aria minacciosa. Ciò preoccupò molto Nick, il quale iniziò a scappare; i tre bulli, purtroppo, lo stavano inseguendo, e sogghignavano. Correva,correva all' impazzata, le sue tempie grondavano sudore, e cominciava ad avere cenni di affanno.

<<Fine della corsa>>,

gridò Cheren, il "capobanda" : Nick si trovava in un vicolo cieco; ma c' era di peggio: posati su dei cartoni, vide due Stoutland che proteggevano un piccolo Lillipup maschio, quasi certamente loro figlio. Nicholas non sapeva se avere più paura dei bulli o della famiglia di Stoutland:

<<Sono spacciato,ormai!>>.

Nick chiuse gli occhi.

Capitolo 2 - E' il Pokemon che fa per me?

<<Rrrroaaar!>>, era tutto ciò che Nick sentì. Non vide niente, ma nella sua testa affluivano soltanto pensieri negativi. Non sentendo alcun dolore fisico, dopo un po' di tempo Nick, d' impulso, aprì gli occhi: Cheren e i suoi erano in fuga. I morsi degli Stoutland, di cui aveva sempre avuto tanta paura, lo avevano salvato. Il piccolo Lillipup lo leccava, come per chiedergli se stesse bene; Nick rideva, accarezzava il cucciolo: aveva dimenticato il suo terrore. Dopo esser stato un po' di tempo con i pokémon, Nick si accorse che il sole stava tramontando:

<<Si è fatto tardi, devo andare, la mamma sarà  preoccupata! Ciao amici, e grazie!>>.

Nick sentì un gemito proveniente dal vicolo, ma non gli diede peso:poteva essere la sua immaginazione. Per la strada, Nick era felice, rideva come un matto (attirando su di sé sguardi stupiti dei passanti), non credeva a ciò che gli era capitato: non solo i pokémon, quegli esseri che lui tanto odiava, lo avevano salvato, ma aveva anche avuto un contatto con loro. Si fece ora di cena; Nick e la mamma si sedettero a tavola:

<< Sai, mamma, oggi degli Stoutland e un Lillipup mi hanno salvato da..>>. S' interruppe.

Non voleva far sapere alla madre della sua condizione con i compagni di classe.

<< Da?>>, chiese interrogativa la giovane Lavinia, di origini italiane. Quando ebbe Nicholas, lei aveva 15 anni, il suo ragazzo 20. Tutto sommato lei continuò gli studi, e si laureò.

<< Da un Arbok molto aggressivo! Grosso, enorme! Non ne avevo mai visto uno tanto grande!>>.

<< Un Arbok gigante a Karakura? Strano che io non l' abbia saputo, dato che il mio lavoro consiste proprio nel salvare esemplari di pokémon speciali; strano che la centrale non abbia ricevuto nessuna chiamata>>.

A questo, Nicholas non aveva minimamente pensato.

<< Oh, a proposito>> - continuò Lavinia- <<sai che oggi abbiamo salvato un Metagross argenteo con la X dorata dalle grinfie di alcuni bricconieri? è uno spettacolo! Nick? Nicholas?? Mi ascolti?!>>.

<<Oh? Sì certo, laverò io i piatti stasera. Ora scusami, vado a fare una doccia!>>. La mamma era perplessa.

Nick non riusciva a pensare ad altro: si sentiva legato, affezionato, a quel piccolo Lillipup che conosceva appena. Era mattina, e Nick doveva andare a scuola:

<<Aspetto l' autobus fuori, ma', buona giornata!>>.

<< Wof! Wof!>>.

Nick sentì ciò mentre apriva la porta. Sobbalzò. Ma poi, ebbe un felice desiderio, desiderio che poi si rivelò realtà : sull' uscio della porta vi era il Lillipup del giorno precedente: scodinzolava e gli girava intorno.

<< E tu che ci fa qui, piccolo? I tuoi genitori sanno che sei da me? E poi, come hai fatto a trovarmi? Grazie al tuo fiuto? Scusami, troppe domande! Te ne pongo una sola: perché sei qui?>>.

<< Penso che questo tipetto voglia stare al tuo fianco!>>,

sentì Nicholas: una voce che gli sembrava così dolce e angelica, una voce che non gli era per niente nuova: era Penny, sua vicina di casa. La sua unica, vera amica sin dall' infanzia. E Nick, pur non volendolo ammettere, aveva anche una cotta segreta per lei, da sempre. Ma i fattori che lo bloccavano erano vari: la sua timidezza, la paura di rovinare un' amicizia, ma soprattutto, era la ragazza di Cheren.

<< Come dici?>> ribatté, imbarazzato.

<< Penso che tu e Lillipup facciate un' ottima accoppiata!>>.

<< Oh, ehm... dove è la tua cartella? Non vieni oggi a scuola?>> le rispose, volendo cambiare discorso.

<< Ero venuta da te proprio a questo proposito. Non è che saresti disposto a saltare la scuola oggi? Dai, fallo per me!>>. Nick acconsentì. I ragazzi e Lillipup andarono al parco.

<< Sai...>> - iniziò Penny- << ieri ho catturato una bellissima Skitty; quindi possiedo Piplup e Skitty. Ora mi sento davvero pronta!>>.

<< Pronta per cosa?>> chiese Nick. In realtà  Nick già  intuiva la risposta, ma non voleva neanche pensarci.

<< Pronta per partire! Per andare in giro per Issen, per diventare poi una coordinatrice. è sempre stato il mio sogno ed ora, insieme a Piplup e Skitty, potrei realizzarlo>>. Sorrise. Nick si sentì crollare il mondo addosso, ma quando la vide così felice, non poté fare a meno di esserlo anch' egli.

<< Se ne sei convinta, e, soprattutto, ne sei felice, io ti appoggio, ma ad un' unica condizione: non sparire! E chiamami almeno una volta la giorno!>>.

<< Ok, rispose lei>>, sorridendo.

<< Lillipup, Penny, che ne dite di andare al PokèPark dove lavora mia madre? Non corriamo nessun pericolo, oggi è il suo giorno libero!>>. Al parco, i tre amici si divertirono un mondo; videro pokemon di ogni stranezza: un Braviary blu, un Metagross argento, un Pichu dall' orecchio dentellato (che loro avevano soprannominato spunzorek), un Caterpie minuscolo, più del normale, e un Tranquill gigante. Il sole, intanto, tramontava.

<< Sai cosa ci vorrebbe per completare al meglio la giornata? Una bella lotta!>> propose Penny.

<< Bene, ma dimentichi che io non posseggo pokémon. Sai che sono...ehm... allergico!>>.

Penny in realtà  aveva capito fin dall' inizio che la sua non era allergia, ma pura paura.

<< Non so che dirti, riguardo alla tua "allergia", ma sul fatto che tu non possegga pokémon avrei da ridire. Lillipup, anche se non l' hai ancora catturato ufficialmente, è il tuo primo pokèmon. Suvvia, proviamoci!>>.

<< E va bene, se proprio insisti... Lillipup scelgo ... ehm... te!>>

<< Sii più deciso quando scegli un pokèmon! Vai, Piplup!>> ribattè Penny. Nicholas notò uno sguardo un po' minaccioso di Piplup, o meglio, se lo immaginò, ma non poteva lasciar trasparire alcun segno di paura. Era la sua prima lotta, contro Penny per di più. L' adrenalina è a mille!

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Capitolo 3 - Aiutami a non avere più paura, Lillipup!

<< Vai Piplup, attacca con Beccata!>>. Lillipup viene attaccato ripetutamente dal becco di Piplup.

<< Dannazione, Nick>>, ribattè penny << Ordina al tuo Lillipup di fare qualcosa! Attaccare, schivare!>>.

<< Ma se non so nemmeno che mosse conosce! E poi, io di lotte non so niente, non sono capace, non avrei mai dovuto provarci!>>.

<< Beh, allora lasciamo fare al caso. Ma intanto.. Piplup, Bolla!>>

<< Pup! Pup! >> gridò Lillipup di dolore. Al che, Lillup prese una rincorsa e attacca violentemente Piplup.

<< Questa è la mossa Azione >> gli spiegò Penny << Il cuccioletto è molto energico. Ma vediamo se resiste al prossimo attacco: Piplup, usa Ritorno!>>. Nick chiuse gli occhi.

<< Lillipup, schiva!>> gridò Nick. Lillipup obbedì repentinamente. << Ed ora, attacca con Azione!>>

<< Contrattacca con Bolla, Piplup!>>. Entrambi gli attacchi andarono a segno. Nick ci stava prendendo gusto. Ma l' ansia era molta: sapeva che la sola Azione non poteva bastare. Doveva conoscere qualche altra mossa.

<< Che fai, sogni ad occhi aperti? >>. Penny notò un sorrisetto sulle labbra dell' amico.

<< Lillipup, hai una mossa che possa bloccare Piplup? Non una mossa d' attacco, una che lo renda incapace di muoversi! >>. Lillipup era sicuro di sé. Lanciò verso l' avversario una raffica di cuoricini: era Attrazione. Ma i cuoricini si spezzarono raggiungendo Piplup.

<< Ehi! Piplup è un maschio! Attrazione ha effetto solo contro i pokemon di sesso opposto! Ora basta, finiamola con Beccata!! >>. Questa volta la Beccata era molto più forte della prima. Lillipup resistette a malapena. Il pokemon cagnolino lanciò un urlo, e poi, dalla sua bocca aperta, lanciò una palla carica di energia, e oscura: era Palla Ombra! La palla colpì in pieno Piplup, mandandolo KO!

<< W... wow... WOW! Lillipup ha messo KO Piplup! Se non fosse quasi tuo lo catturerei! Piplup, ritorna nella sfera! >>.

<< Grande Lillipup! Sei un vero portento! >>. Corse verso il Pokemon, lo prese in braccio, e lo coccolò: stava per la seconda volta toccando un pokemon. Ma questa volta con più decisione; questa volta, non aveva dimenticato la sua paura,era consapevole di quello che faceva!

<< Oh, quanto si è fatto tardi! Torniamo a casa, domani è il giorno della partenza! >>. I tre si incamminarono verso casa. Quella sera, Lillipup cenò con Nick e Lavinia, e subito si rese simpatico a quest' ultima. Nick raccontò alla mamma tutto: Penny l' indomani sarebbe partita, ma soprattutto, le raccontò della lotta da cui era uscito vincitore

<< Però! Che giornata entusiasmante. Soprattutto, sei riuscito a vincere con Lillipup, pur essendo la tua primissima lotta! Ascolta... perché non parti insieme a Penny? Potresti vivere tante avventure, fare nuove esperienze, nuove conoscenze, ma soprattutto.. superare la tua paura! E poi, chi lo sa.. potresti arrivare da papà ! >>. Lillipup saltava e scodinzolava allegramente: era entusiasta all' idea di dover affrontare un viaggio con Nick. Ma quest' ultimo, fece crollare al pokemon tutte le speranze:

<< Non se ne parla! Dover rischiare la propria vita per metterti in viaggio. Potrei cadere nei burroni, o affogare in acqua. Che senso avrebbe?! E non dimentichiamo che io ho paura dei pokemon selvatici di questa città , figuriamoci se dovessi incamminarmi! Che idea assurda! >>. Prima di andare a letto, Nicholas regolò la sveglia alle 6.00, doveva a tutti i costi salutare Penny. La mattina dopo, il ragazzo aprì gli occhi: erano le 7.15!!

<< Cooooooosa??? La sveglia non ha suonato! Lillipup, svegliati! Dobbiamo andare a salutare Penny, prima che parta! >>. I due corsero fuori. Nick era a scalzo, ancora con il pigiama, ma correva, correva all' impazzata: doveva vederla un' ultima volta!

<< Nick! sei arrivato! pensavo non venissi più! >>. Penny era ancora fuori casa.

<< Pant, pant! Scusa Penny, la sveglia non ha suonato! Come ti senti? Emozionata immagino! >>. Nick, al contrario, non era affatto emozionato. Era solo triste al pensiero di perdere l' unica amica che aveva.

<< Sì, sono molto emozionata! E non ti nascondo che ho anche un po' di paura! Ma finché ci saranno Piplup e Skitty con me non ho di cui preoccuparmi! Ah quasi dimenticavo! >>, Penny mise le mani in tasca: << Voglio farti un regalo, prima della mia partenza. è una pokèball, serve a contenere i pokèmon! >>.

<< So a cosa serve una pokèball! >> - ribatté Nicholas- << Ma non capisco a cosa possa servirmi!>>

<< Spero che un giorno questa sfera contenga il tuo Lillipup! Tu e lui dovete cercare di avere successo... Provate a conquistare tante medaglie, e sfondare nella Lega Pokemon! Insieme siete una bomba, andate all' avventura! >>

<< Ora pensa alla tua di avventura, mia cara Penny. Devi diventare una coordinatrice master! Ma, prima di partire avrei ancora un' altra cosa da dirti..>>. Nick era deciso: voleva dirgli della sua attrazione per lei! << Io...>>

<< Ehilà , chi abbiamo qui!>>. Nick udì dalle sue spalle questa voce. Era una voce alquanto familiare, una voce che non gli piaceva affatto. Era il suo rivale di sempre: Cheren!

<< Oggi, per paura dell' acqua, non sei neanche riuscito a lavarti, secchione? Almeno un paio di pantofole potevi metterle però! E.. Oh! Chi abbiamo qui?! Un pidocchioso Lillipup! Nick, non hai paura che questa pulce possa aggredirti e sbranarti? Ahr ahr ahr! >>

<< Smettila, Cheren! >> rispose Penny.

<< Calma Penny, non sono qui per litigare, sono qui per te, per salutarti! >>, I due si baciarono. a Nick diventò iracondo, ma non poté dimostrare la sua rabbia verso Cheren, ne era terrorizzato! Il bullo continuò: << Sai Penny, ho deciso di partire anche io per un viaggio. Sconfiggerò tutti i capopalestra di Issen e diventerò campione! Così ti starò sempre vicino! >>. Nick diventava sempre più geloso.

<< Che bello! Ci potremo vedere sempre più spesso. ma solo una cosa: io e te viaggeremo separati. Se fossimo insieme, non ci concentreremmo sui nostri obiettivi..>> Nick apparve molto più sollevato.

<< Ah sai che allora avrai un rivale? Anche Nick partirà , insieme al suo Lillipup! E anche lui cercherà  di conquistare la lega pokemon! >>. Il sentimento di Nick mutò da gelosia a paura, ora.

<< Ahr ahr ahr! Davvero il secchione pauroso vuole mettersi all' avventura? Attenzione allora, un Bellsprout potrebbe mangiarti! E ancora, vorresti affrontarmi con un misero Lillipup? I miei Zubat e Zangoose non hanno rivali! Non puoi farcela! >>.

<< S..sì invece! Sì, posso e voglio farcela! >>. Tutti, Nick compreso, erano stupiti! Aveva risposto brutalmente a Cheren. Nicholas capì immediatamente cosa, o meglio, chi era la fonte di tutto quel coraggio: era Lillipup! Ma subito battè in ritirata: << Ora scusami, vado a prepararmi.. sai, mi aspetta un lungo viaggio. Penny, ci becchiamo in giro.... in qualche città  di Issen! In gamba! >>. nick tornò in fretta e furia a casa. Prese lo zainetto, iniziò in fretta e furia a scavare nell' armadio, per prendere lo stretto necessario per il viaggio.

<< Nick.. Nick! Che stai facendo! Mai messo tutta la stanza a soqquadro! >>, intervenne la mamma.

<< Parto mamma, parto per un viaggio. Vincerò 8 medaglie ad Issen, e conquisterò la lega pokemon! Oh si, devo farlo! E lo farò insieme a Lillipup! A proposito Lillipup... Io devo ancora catturarti! >>.

<< Aspetta Nick>> -rispose Lavinia- << Fai le cose con calma. Rilassati oggi, chiedi il nullaosta alla scuola, dormi, e domattina parti. Ah, e poi penso che dovreste anche andare dai genitori di Lillipup. penso che il cucciolo voglia salutarli un' ultima volta! >>.

<< A questo non avevo pensato! Ma in compenso, ho riflettuto su una cosa: potrei andare dallo zio Lucas, per chiedere un po' di equipaggiamento. Pokeball, Pokedex. E poi mi farei insegnare qualcosa di più sulla cattura e sull' allevamento dei pokemon! >>. Lo zio Lucas, meglio conosciuto come "professor Moseby", è il principale professore pokemon della regione di Almia. è colui che distribuisce i pokemon iniziali ai neo-allenatori. la scelta è fra Chimchar, Mudkip e Bulbasaur.

<< Ottima idea!>> -acconsentì la mamma- <<Allora sbrigati, vai! >>. Nick corse subito fuori. Andò subito a scuola, per avvertire che non avrebbe più frequentato quell' indirizzo. Ora, era il momento di cui aveva maggior paura: andare dagli Stoutland. Entrò nel vicolo in cui li incontrò per la prima volta, ma non c' era anima viva. << N.. non c' è nessuno qui, possiamo andar via Lillipup! >>. Ma Lillipup non si mosse. D' un tratto, Nick vide correre verso di sé due sagome, sagome enormi! Nick non riuscì ad urlare, e nemmeno a muoversi. Era paralizzato dalla paura. Una delle due sagome corse in braccio a Nick, facendolo brutalmente cadere. Erano i due Stoutland.

<< Ahia, scendi di dosso, per favore! >>. Stoutland obbedì repentinamente. << Ascoltate amici.. io e Lillipup abbiamo deciso di intraprendere un viaggio, visitare la regione di Issen. Questo non significherà  che non lo vedrete più, significa solo che lo vedrete molto più raramente... Vi prego di accettare, è un qualcosa di molto importante per noi! >>

<< Pup! Pup! >>, pregò anche Lillipup. I due Stoutland rifletterono per un po', ma poi, con un sorriso, annuirono: avevano dato ai due giovani la loro benedizione: << Wof! Wof!>>

<< W...wow! Grazie, grazie mille! Quando torneremo dal nostro viaggio, ci vedrete forti e cresciuti!>>. Così dopo la benedizione, i due uscirono, in procinto di andare al laboratorio, ma si era fatto tardi ormai!

<< Lillipup, che ne dici di rimandare la nostra visita al laboratorio a domani? A scuola ci hanno fatto perdere tanto tempo, e non ci siamo nemmeno accorti di che ora sia! >>. Quella notte, né Nicholas, né Lillipup riuscivano a dormire: << Ci pensi, Lillipup.. >>- erano le 3.00; Nick era supino sul letto, ammirando il soffitto - << Da domani inizia una nuova vita per noi! Una vita fatta di nuove avventure, nuove conoscenze, amicizie. Oh, mi sono ricordato che non ti ho ancora catturato! Ma vabè, penso che si possa rimandare qualche altra ora... Lillipup.. io ho paura! >>.

<< Wof? >>

<< Si, paura di questo viaggio, di questa nuova vita. Ho paura del mondo che mi circonda, dei pokemon che lo vivono, ma quando tu mi sei vicino, mi sento più forte! Come se potessi dominare il mondo! Aiutami a non avere più paura, Lillipup, aiutami a non aver... *ZZZ* >>. I due caddero in un profondo sonno, impazienti di vivere nuove e fantastiche avventure.

Capitolo 4 - L' inizio di una grande avventura!

<< Nick? Nick sveglia! è ora di alzarsi! >>

<< Oh, mamma, buongiorno! Che stanchezza! >> Nick buttò lo sguardo fuori dalla finestra. << Ehi ma.. stanotte ha nevicato? Proprio oggi! Oh a proposito, hai avvertito lo zio Lucas che oggi sarei andato da lui? >>.

<< è tutto a posto, tesoro! >>, la mamma gli diede un bacio sulla fronte, << Ed ora scendete, è in serbo per voi una speciale colazione! >>.

<< Scendiamo subito, mamma! >>. Nick diede un ultimo sguardo alla sua camera, l' avrebbe rivista tra troppo tempo. Era di un azzurro vivo, ma le pareti erano quasi interamente coperte da poster di attori, cantanti che lui amava tanto. Ma i soggetti principali erano allenatori, allenatori che avevano con il tempo acquisito rispetto, che erano entrati tra 'coloro che contano' Poster di Top ranger, ex campioni, capopalestra. In un poster erano rappresentati Yasmina, Neville, Ronald e Sarah, i Super4 di Almia. Aveva sempre invidiato la loro forza e il loro coraggio. Sul soffitto era dipinta la scena di un combattimento tra i leggendari Groudon e Kyogre, con Rayquaza, portatore di pace, raffigurato al centro. Nick inspirò intensamente, voleva sentire per l' ultima volta l' odore di casa.

<< Ehi Lillipup, sei pronto? Questa volta è davvero giunto il momento. >> Lillipup, non rispose, ma Nick intuì la sua risposta da quel suo sguardo così sicuro di sé.

<< Hai messo tutto nello zainetto, tesoro? Hai preso lo spazzolino? Qualche vestito di ricambio? Oh, la tuta! Hai scordato la tuta! Hai una borraccia con te? Potresti aver bisogno di un po' d' acqua di emergenza! >>

<< Mamma, stai tranquilla! Ho tutto, non ho dimenticato niente! >>. L' abbracciò. Non lo facevano da tempo, ormai. Prima di partire, le diede un grande, intenso, bacio sulla guancia. La mamma scoppiò in lacrime, ma Nicholas non aveva niente da dirle. Si salutarono così: senza parole. Ma forse, un abbraccio vale più di mille parole. Nick cercò di tornare allegro, doveva farlo soprattutto per Lillipup, che intanto lo seguiva a ruota, saltellando allegramente. Il cammino fino al laboratorio fu facile, senza troppi intoppi, ostacoli da superare.. Aprì la porta del laboratorio. L' aria suonava sulle note di La vie en rose, così da rendere più dolce l' atmosfera.

<< Zio, sono Nick! >> si annunciò il ragazzo.

*BUUUUUUUUUM*. Vi fu una violenta, o così sembrava, esplosione in una delle stanze del laboratorio. E proprio da quella stanza uscì il professor Moseby, tutto bruciacchiato e fumante.

<< Nicholas, nipotino mio! Qual buon vento ti porta qui? >>

<< Emh.. mamma mi ha detto di averti chiamato. >>.

<< Oh, sì, sì, mi ricordo. Tua mamma mi ha detto che stai per intraprendere un viaggio, i miei complimenti! E così ce l' hai fatta a superare la tua paura! >>. Lo zio era uno dei pochi con cui Nick si era confessato.

<< Non proprio. Diciamo che questo piccolo amico mi sta facendo diventare più coraggioso. Lui mi aiuterà  a superare le mie paure, e io lo aiuterò a diventare più forte. Vogliamo vincere le 8 medaglie di Almia per sbaragliare la lega pokemon! >>

<< Siete ambiziosi! Bene, vi auguro di realizzare i vostri sogni. Ora, che ne dici di conoscere i miei pokemon starter? >>.

<< Emh... devo proprio? >>. Infondo, aveva ancora paura. Ma si ricordo il suo obiettivo: non aver timore. Infatti, non sarebbe arrivato a conquistare la lega, con la paura. A malincuore, riuscì a fare solo un accenno. Zio e nipote si recarono vicino a un tavolo in legno, dove vi erano poggiate scartoffie varie, e, al centro, tre Pokeball.

<< Il primo, e un pacato tipo erba! Bulbasaur! >>. La Pokeball si aprì, emettendo una luce 'bluastra', e poi un suono, quasi uno schiocco, e subito dopo apparve il pokemon Seme. Era carino, piccolo e sorridente,e le chiazze sulla sua fronte erano sparse secondo un ordine sparso. Nicholas si fece coraggio, e lo accarezzò: Lillipup lo avrebbe indubbiamente protetto. Bulbasaur sorrise, e, per ricambiare la cortesia, lo strinse con le liane. Con questo gesto, il pokemon intendeva abbracciarlo. Ma il gesto venne frainteso:

<< Aaah! Questo pokemon vuole strangolarmi! Ritiralo subito, zio! >>. E, con un' aria alquanto imbronciata, lo zio obbedì.

<< è il turno dell' incandescente tipo fuoco, Chimchar! >>. Ma il pokemon stava schiacciando un pisolino, e non si svegliò nemmeno dopo esser chiamato fuori.

<< Beh, incandescente non credo proprio, zio! >>, affermò Nick con aria quasi delusa.

<< Emh, passiamo oltre! Il piccolo e coraggioso tipo acqua, Mudkip! >>. Questo sembrava il più affabile. Nicholas non ci mise molto ad affezionarsi al pokemon Fango Pesce.

<< Voglio regalarti qualcuno di questi pokemon: quale vuoi? >>. Nick era lusingato, ma: << Nessuno zio, grazie. Ho deciso che tutti i pokemon che avrò, saranno catturati da me, e non regalati! >>. Mudkip aveva un' aria triste.

<< Come preferisci, ma passiamo altrove. Donald, puoi portare qui il carrello? >>. Donald era l' assistente del prof. Moseby. Era di carnagione scura,aveva venti anni, alto e snello. Era davvero un tipo in gamba. Donald obbedì all' istante. Sul carrello c' erano cinque Pokeball vuote e un Pokedex.

<< Sai già  tutto su come si usa il Pokedex, vero? Quanto alle Pokeball, adesso ti spiegherò un paio di cosette: per catturare un Pokemon, bisogna prima indebolirlo. Quando è esausto, prendi bene la mira, e lanciagli una Pokeball. Ma ricorda: la cattura non sarà  mai certa, a meno che non userai una Masterball. Mentre invece, per chiamare un Pokemon fuori dalla sfera, fai come ho fatto io: lanciala semplicemente, e il Pokemon uscirà : attenzione a non far scontrare la sfera contro altri ostacoli! >>. Nick pensava, stava dimenticando qualcosa: Penny! Doveva raggiungerla il più in fretta possibile!

<< Ora, ti parlerò della combinazione dei tipi! Devi sapere che... >>

<< Tranquillo zio, farò sperimentazioni sul campo! Ora devo proprio scappare! prima parto, prima finisco! Ciao! E grazie per tutto l' equipaggiamento! >>. Moseby e Donald erano esterrefatti. Nick correva, correva, e Lillipup lo seguiva a ruota. Il giovane era perfino incurante dei Pokemon selvatici, di cui, solitamente, sarebbe stato terrorizzato. Nel cielo volavano stormi di Wingull, da cui il piccolo Lillipup era stranamente attratto. Così, Lillipup spiccò un balzo. Saltò molto in alto, suscitando riso in Nick. Ovviamente non raggiunse il cielo, ma Nick notò, con grande paura, che il cucciolo stava per schiantarsi contro un masso enorme.

<< Oh no, Lillipup! Fai attenzione! >>. Ma ormai Lillipup non poteva più far niente. Chiuse gli occhi, e guaì.

<<Pensa, Nicholas, pensa! >>. E il colpo di genio arrivò. Tirò fuori qualcosa dalla sua tasca: era la Pokeball che gli aveva regalato Penny!

<< Lillipup, entra nella sfera! >>. Un raggio di luce rossa ingoiò la sagoma di Lillipup. Nicholas teneva la Pokeball nella mano. Il pulsante al centro lampeggiava, e l' intera sfera di muoveva. Si mosse per circa tre volte, poi s' interruppe, e il pulsante al centro si spense: aveva finalmente catturato Lillipup!

<< Ehi, piccolo, hai già  puntato in alto, alle stelle, vero? Ti prometto che un giorno ci arriveremo, insieme! >>. Nick sorrise, soddisfatto di questa prima esperienza. Il giovane decise di fermarsi al Centro Pokemon.

<< Il tuo Lillipup è sano come un pesce, e molto energico. >>. I due si accolsero con un grande sorriso, e Lillipup saltò tra le braccia di Nick.

Era il crepuscolo. Le foglie secche, che simboleggiavano l' autunno, cadevano dagli alberi, e le Ghicocche finivano sulla grondaia dell' edificio, emettendo un rumore rilassante, ma fastidioso al tempo stesso.

<< Vai, Lillipup! >>, disse Nick quasi sotto voce. << Questa notte dormiremo qui, al centro. Continueremo la ricerca di Penny domani. Dovremmo anche iniziare ad allenarci un po'. Ehi, ci pensi? Domani potrei catturare anche un nuovo Pokemon! Si prospetta una giornata vulcanica domani, meglio andare a dormire. >>. I due si recarono in stanza, coscienti che l' indomani sarebbe stato faticoso. Ma loro erano felici, questa fatica avrebbe portato al successo. è l' inizio di una grande avventura.

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Capitolo 5 - Una nuova amicizia

Era mattina. Il canto dei Taillow produceva un suono rilassante, e rendeva meno faticoso il risveglio dei nostri eroi. La stanza era piccola, con una finestra che rifletteva il paesaggio circostante. Il letto era soffice e comodo, e le lenzuola profumavano di lavanda.

<< Buongiorno Lillipup, ben svegliato! Sbrighiamoci a fare colazione, ci tocca una giornata molto intensa oggi! >>

<< Pup! Pup!>> esultò Lillipup. I due fecero colazione in un battibaleno e, ringrazia l' infermiera Joy per l' ospitalità , partirono. I due amici camminavano allegramente, Lillipup era fuori dalla sua sfera. Faceva freddo: la notte precedente aveva nevicato di nuovo, e un manto bianco ricopriva tutto il paesaggio circostante. Lillipup vedeva per la prima volta la neve, ed era affascinato da tutti quei tetti imbiancati.

<< Accidenti, siamo in autunno e già  nevica? Ci aspetta un inverno gelido, Lillipup! E... >>. Il discorso di Nick fu bloccato repentinamente da un fruscio: un cespuglio si muoveva in modo sinistro, tanto da spaventare il giovane. Lillipup se ne accorse, e gli si porse davanti. Intanto il movimento aumentava: la 'cosa' si stava apprestando ad uscire. Lillipup ringhiava.

<< Kiiiiiiip!>>. Era l' urlo gioioso di un Pokemon, un Pokemon che i due amici conoscevano bene: era il Mudkip dello zio Lucas!

<< Oh, e tu che ci fai qui, Mudkip? >>

<< E' incredibile come tu non riesca mai a capire quanto i Pokemon si affezionino a te! >>. Nick sentì, con grande gioia, questa voce. Era la voce della persona che stavano cercando da tempo: Penny!

<< Penny! Che piacere rivederti! Da quanto tem... >>.

<< Perché non mi hai avvertito? Ti avrei aspettato al centro medico! Devo venire a sapere della tua partenza da tua mamma? >>

<< Mamma ti ha chiamata? >>. Penny non rispose, con aria indignata. Nick sorrise.

<< E' bello rivederti, Nick! >> aggiunse poi la ragazza, con un sorriso di compiacimento. Così Nick, Penny, Lillipup e Mudkip si incamminarono.

<< Cosa aspetti a catturare questo Mudkip, Nicholas? >>.

<< Oh? catturare Mudkip? Non so... >>

<< E dai Nick, si vede lontano un miglio che questo Mudkip vuole far parte del tuo team! È un Pokemon davvero raro e forte, che aspetti a catturarlo? >>

<< Vorrei prima chiedere a zio Lucas! Cerchiamo un telefono nelle vicinanze!>>. I due entrarono in un pub. Nell' aria vi era la travolgente musica di Everybody need somebody.

<< Mi scusi, avete un videotelefono qui? >> chiese Nick all' oste, con voce alta. L' uomo, alto e massiccio, lo condusse alla postazione.

<< Ciao zio, che piacere rivederti! >>

<< Nicholas! Il piacere È tutto mio! Qual buon vento? >>.

<< Ascolta zio, ho incontrato il tuo Mudkip in strada! >>.

<< Se ami qualcuno, lascialo libero, mi son detto. E, vedendo che Mudkip voleva stare con te, ho agito di conseguenza. Oh, ma c' È anche Penny! Ciao Penny! >>. Penny ricambiò.

<< Oh, e così anche tu pensi che questo Pokemon voglia stare con me? >>.

<< Se lo penso? Ne sono più che sicuro, testone! Ora devo andare, un nuovo futuro allenatore È qui per scegliere il suo Pokemon. Vi saluto! >>. La connessione si chiuse. I due giovani si recarono fuori.

<< Ehi Mudkip, devi sapere che io e Lillipup ci siamo ripromessi che ogni Pokemon dovrà  essere catturarto a seguito di una lotta... ebbene, sei pronto? >>. Penny si sorprese di vedere tutto quell' entusiasmo in Nick. La lotta inizò.

<< Diamo a te l' onore di iniziare, Mudkip! >>. Mudkip non se lo fece ripetere due volte e attaccò con Pistolacqua, che colpì immediatamente Lillipup.

<< Lillipup, È ora di contrattaccare! Usa Azione! >> Lillipup attaccò, colpendo Mudkip. Quest' ultimo usò immediatamente Fangosberla, ma ora Lillipup schivò.

<< Lillipup, proviamo con Attrazione! >>. Una raffica di cuoricini rosa circondò Lillipup, ma i cuori si ruppero.

<< È evidente che Mudkip È un maschio. Facesti lo stesso errore con il mio Piplup >>. Mudkip attaccò nuovamente con Pistolacqua, assestando a Lillipup un colpo quasi micidiale. Ma Lillipup resistette.

<< Giochiamoci il tutto e per tutto Lillipup, Palla Ombra! >>. Una palla carica di energia sinistra attaccò bruscamente il Pokemon Fangopesce, generando un grosso polverone.

<< Benissimo, Lillipup, l' abbiamo messo KO. Ora È il momento della Pokeb... COSA??? >>. Mudkip uscì ancora in piedi da quel grosso polverone, seppur malconcio. Ora Lillipup era stufo, e si lanciò alla carica. Lillipup correva velocemente, ma non era la mossa Azione.

<< È Riduttore! >>, esclamò sorpresa Penny. Lillipup attaccò con violenza il povero Mudkip, mettendolo definitivamente KO.

<< Ed ora, È il momento della Pokeball! >>. Nicholas scagliò la sfera rossa e bianca contro Mudkip. Il pokemon entrò nella sfera. Questa si mosse per un po' di tempo, ma poi si fermo, spegnendo il pulsante al centro.

<< Evvai, ho catturato Mudkip! >>, esclamò tutto soddisfatto Nick.

<< Ma complimenti, hai catturato un grande Pokemon, Nick. Che ne dici di concedermi la rivincita? Questa volta un due contro due, però! >>. I due amici si schierarono uno di fronte all' altro.

<< È il turno di Skitty! Vai! >>

<< Vai, Lillipup! >> esclamò Nick, con grande stupore dell' amica

<< Uh? Usi Lillipup? E poi contro Piplup schiererai Mudkip? Sai che l' acqua non È molto efficace contro l' acqua? >>

<< Intendi quello che tutti chiamano 'Combinazioni dei tipi'? Oh, non ne so niente! >>

<< Ma come vuoi aspirare a conquistare qualche medaglia, senza conoscere combinazioni fra tipi? Sarà  meglio interrompere questa lotta. Vieni, sarò la tua 'insegnante per un giorno >>. I due interruppero la lotta: 'bisogna prima imparare la teoria, e poi metterla in pratica', affermava Penny. E così, anche oggi niente allenamento, ma Nick e Lillipup erano felici lo stesso, perché avevano un nuovo amico!

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Capitolo 6 - La tagliente capopalestra coleottero: Clitia!

<<... E Infine, il tipo acciaio e debole contro il fuoco. Mi hai capita?>>. Penny così concluse la sua spiegazione.

<< Tutto chiaro, Penny! >> rispose così Nicholas. Intanto il sole era tramontato da un pezzo, e così i due amici decisero di rimandare la lotta all' indomani. Nick cacciò fuori dalla sua sfera i suoi due pokémon, preferiva tenerli fuori:

<< Ragazzi, domani si fa la prima e propria lotta di squadra! Siete pronti a darmi una mano? I due pokémon emisero i loro versi in segno di accenno, si rannicchiarono sul letto e caddero in un sonno profondo. Nick non fece lo stesso. Nella camera di fronte c' era Penny: non avevano mai dormito tanto vicini! Alla fine, Nick decise di andare nella camera della ragazza, a darle un ultimo saluto. Camminò in punta di piedi, e quando fece per aprire la porta sentì Penny parlare. Non sentiva risposte: la ragazza era a telefono.

<< Sì, sì mi manchi anche tu, ma vedrai che ci rivedremo presto. 'Notte Cheren, ti amo>>.

A-M-O. Nella testa di Nicholas, queste tre lettere risuonarono lentamente, con un non so che di cattivo. Una parola, che avrebbe dovuto suscitare dolcezza e allegria, aveva provocato sofferenza. L' indomani i due fecero colazione, e Penny si accingeva alla lotta:

<< Ehi, Nick, sei pronto per la sfida?>>.

<< Non ho voglia di lottare. >>, ribattè Nicholas

<< Ma come? Devi allenarti per la tua lotta in palestra! Hai un Mudkip che non ha mai fatto una lotta! >>.

<< In bocca al lupo per la tua gara, Penny. Io mi avvio da solo. Ti seguirò in TV domani, vedrai! >>. E così, Nick si avviò, da solo, lasciando Penny allibita, negandole persino il tempo di controbattere.

<< Lillipup, Mudkip: la nostra meta è Ginger Town. Il capopalestra è Clitia, che usa il tipo Coleottero.

<< Oh, e così vorresti sfidare la capopalestra di Ginger Town? Attenzione, è un osso duro! Hihihi>>. A parlare era una donna giovane, magra e bassina, Aveva due trecce di color nero pece, legate da nastrini rossi. Aveva inoltre degli occhiali grandi, e neri. Indossava un vestitino blu notte che terminava gonfio.

*Suonata come al solito, e la sua solita risatina malvagia con il risucchio finale non è cambiata di una virgola. Mi chiedo come abbia fatto a diventare capopalestra.*, pensò Nick tra sé e sé.

<< Clitia, ti conosco bene, sono io, Nicholas! Nicholas Moseby! >>

<< Niiiiick, tesoro! Non ti avevo riconosciuto per niente! Hihihihi! Non mi aspettavo che mi avresti riconosciuta, dopo tutto, tu conosci tutti i capopalestra. Essendo figlio di un padre come il tuo, avrai sicuramente già  molte medaglie, pokémon potenti... >>

<< La mia avventura è cominciata pochi giorni fa, e per il momento ho solo un Lillipup e un Mudkip quasi mai allenati. Accetterai comunque la mia sfida, una volta arrivati in città ? >>.

<< Non vuoi allenarti neanche un pochino, prima della lotta? >>.

<< No, non voglio. >>. Silenzio.

<< Perfetto! >>. Clitia era alquanto seria. << Perché non fare subito la lotta? Se vincerai ti concederò all' istante la medaglia, altrimenti non accetterò la sfida fino a quando non ti sarai allenato a sufficienza! >>. E concluse con la sua ridicola risata, quasi come se fosse ritornata quella di prima. sarebbe stato un 2 vs 2, in cui l' allenatore a cui sarebbero stati sconfitti tutti i pokémon, avrebbe perso la sfida. La lotta iniziò: Nicholas iniziò con Mudkip, Clitia iniziò con Anorith.

Descrizione Pokémon: Anorith, pokémon Primaceo. Di tipo primitivo, questo pokémon usa i lunghi artigli per catturare prede nascoste tra le rocce in fondo al mare. La moneta decise che il primo ad iniziare sarebbe stato Nick. Anorith era piccolo, ma con grossi artigli, grandi tanto da suscitare la paura di Nick

*Non è il momento di avere paura* cercò di auto convincersi il ragazzo.

<< Siamo in vantaggio, Mudkip, attacca con Pistolacqua! >>. Mudkip attaccò.

<< Vai con Fossa, Anorith!>>. Anorith scavò velocemente la fossa, schivando il potente Pistolacqua.

<< Esci, e attacca con Forbice X >>. Con grande sorpresa da parte di Nicholas e Mudkip, Anorith uscì fuori dalla Fossa, e attaccò bruscamente il pokémon FangoPesce.

<< Mudkip, ce la fai a lottare ancora? >>

<<-Kiiip !>>, esclamò Mudkip a gran fatica. Ma era comunque un verso di consenso. << Bene Mudkip, attacca nuovamente con Pistolacqua! >>

<< Il piccoletto è tenace! Ma non ci fa paura! Anorith, contrattacca anche tu con Pistolacqua! >>

<< -Riiiith!>>. I due getti d' acqua, si scontrarono, generando una violenta esplosione.

<< Bene, Anorith, vai con Forbice X! >>. Anorith, nel gran caos provocato dal botto, attaccò repentinamente, non dando nepure la possibilità  a Mudkip e al suo allenatore di guardarlo: Mudkip era ora KO.

<< Argh! Bene, Mudkip, ritorna! >>.

<< Anche se non allenato, Mudkip è forte! Con un po' di allenamento in più, con lui potrai puntare davvero in alto! >>.

<< Grazie, Clitia! Effettivamente Mudkip è molto forte, ma ora saggerai la potenza del mio Lillipup! >>, e lanciò la relativa sfera, che si schiuse, mostrando la piccola figura di Lillipup.

<< Bene, ma ora è il nostro turno! Anorith, attacca con Ferrartigli! >>.

<<- Riiiiith!>>. E Anortih si lanciò contro Lillipup per graffiarlo.

<< Lillipup, schiva, e poi attacca con PallaOmbra! >>. Detto, fatto. Le sfere di energia oscura colpirono in pieno Anorith.

<< Bene, PallaOmbra ha provocato notevoli danni, ora attacca con Azione! >>. Azione andò a segno, ma riuscì appena a scalfire la corazza di Anorith.

<< Ora tocca a noi, Anorith! Attacca ripetutamente con Ferrartigli >>. Gli artigli di Anorith tentavano di colpire Lillipup, che però, per schivarli, avvicinava sé stesso e il pokémon avversario verso Nick.

<< Chiudiamola qui, attacca con Forbice X! >>. E quando Anorith e Lillipup furono vicinissimi a Nicholas, il pokémon Primaceo saltò, per poi scagliarsi contro Lillipup. >> In quel preciso istante, Nick ebbe molta, troppa paura, e l' unica cosa che riuscì a fare, fu chiudere gli occhi, e gridare.

<< Aaaaah! >>. Buio.

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Capitolo 7 - Eustace!

Era ormai il crepuscolo. Il centro medico era invaso di un caloroso colore rossastro. Nick sentì in lontananza uno stridio. Era un carrello, trainato da un Chansey. Le ruote erano difettose, e spesso il carrello traballava. Ma non era il carrello che interessava a Nick: su di esso, vi erano Lillipup e Mudkip, completamente guariti.I due scesero dal carrello, e Chansey se ne andò.

<< Scusatemi, ragazzi. Ho voluto fare tutto di corsa, e, pensando troppo a me stesso, ho finito per ferire voi. Perdonatemi, se volete! >>.

<< Nella vita si vince e si perde. È questo il bello delle lotte: l' imprevedibilità ! >>. Nick si voltò, per capire chi fosse stato a parlare. Dietro di lui, probabilmente era appena entrato nel centro, vi era un ragazzo, dai capelli neri come la pece e lunghi fino alle spalle. Naso perfetto, labbra leggermente sottili. Indossava una giacca lunga, avvitata dalla cintura della stessa, e un paio di pantaloni semplici ed eleganti.

<< Perdonami, ho sparato sentenze, e non mi sono neanche presentato. Mi chiamo Eustace , e anche io alleno pokémon. Voglio conquistare 8 medaglie, e vincere la lega di Arumia, Il tuo nome È..? >>

<< Oh, il mio nome È Nicholas, ma per gli, ehm, "amici" (Nick su questo punto era titubante: lui non aveva amici, se non Penny, ma aveva deluso anche lei) sono Nick! Per un attimo ti avevo scambiato per il Top Ranger Settimo, gli assomigli molto! >>.

<< Beh, sì, non sei il primo e non sarai neanche l' ultimo. Sono in molti a scambiarmi per mio fratello maggiore>> disse Eustace con una certa nonchalance.

<< Cooosa? Sei davvero il fratello di Settimo? Ne sarai entusiasta, presumo! I Top Ranger sono i miei idoli, amo quello che fanno, e... >>.

<< Sì, effettivamente siamo molto fieri di Settimo, in famiglia. Ma, come al solito, finisco sempre a parlare di lui>>, lo interruppe Eustace.

<< Sì, scusami hai ragione, non È carino. Dimmi, hai già  qualche medaglia? >>.

<< Due, per la precisione. Il cammino È ancora lungo e tortuoso. Ma ritorniamo a te. Chiedevi scusa ai tuoi pokémon, per una sconfitta!>>.

<< Oh, già ! Ti presento Lillipup e Mudkip, i miei pokémon. Abbiamo iniziato questa avventura da pochissimi giorni, e pretendevo già  di battere Clitia, la capopalestra. Pensavo fosse facile batterla, conoscendola. Ma, senza un minimo di allenamento, non si giunge sa nessuna parte. E... >>. Nick si interruppe, o meglio, si pietrificò. Vide qualcuno che non avrebbe mai voluto vedere: Cheren, insieme a Penny.

<< Eeeeeehilà ! Guarda chi abbiamo qui! Il tipo forte, coraggioso! Che c'È, hai già  sbaragliato la Lega PokÈmon? E quell' altro chi È? Il tuo fidanzatino? Ahr ahr ahr! >>. Mentre Cheren parlava, Penny abbassò lo sguardo, come segno di imbarazzo.

<< La mia famiglia mi ha insegnato l' educazione, sarebbe buona cosa prima presentarsi, E dopo, poter parlare!>> affermò Eustace con molta calma.

<< Ohohoh! Ma sentitelo, il damerino! Cerchi guai, cocco? >>. Eustace zittì un momento, ma poi:

<<... Che bestia >>, affermò, sorridendo. Cheren si imbestialì, e caricò contro Eustace, a una velocità  minima. Ma la sua corsa fu bloccata da un unico, semplice pugno, sferratogli da Eustace in piena faccia.

<< Ricorda, bifolco, che non contano solo i muscoli, ma anche il cervello. E poi, non mi sembra questo il luogo più adatto per discutere. Potremmo andare fuori, e discutere in un modo meno violento: una lotta pokémon, per esempio>>. I quattro si recarono sul retro. Cheren e Eustace si misero agli estremi del campo di lotta, Penny e Nicholas su una panchina, a guardare la lotta, che sarebbe stata un 2vs2.

<< Penny, senti, io... >> iniziò Nick, ma si sentì mancare le parole. Penny non rispose.

<< È il tuo turno, Zangoose! >>. Dalla pokéball di Cheren uscì Zangoose.

<< Peccato che un così nobil pokémon sia nelle tue manacce sudice. Esci, Riolu! >>. Riolu uscì dalla sfera di Eustace. Nick prese il pokédex:

Riolu, il pokémon Emanazione.È in grado di vedere emozioni come rabbia e gioia sotto forma di onde. Può correre un’intera notte senza stancarsi.

<< Che bellissimo pokémon! >>, esclamò stupita Penny.

<< Che pokémon ridicolo, vorrai dire! >>. Ma mentre esclamava ciò, Riolu aveva già  colpito Zangoose con Palmoforza.

<< Ehi, non vale, ero distratto! >>, esclamò Cheren.

<< In lotta bisogna saper cogliere certi momenti. Bene, Riolu, Finisci con Attacco Rapido!>>. Quest' attacco fu talmente veloce, che a Cheren fu impossibile gridare a Zangoose di schivarlo. Zangoose ero K.O.

<< Ehi, hai visto che velocità ? Eustace È davvero fortissimo! >>. Esclamò Nihcolas, ma Penny non rispose ancora.

<< Semplice fortuna del principiante! Ritirati, se sei in tempo: ho già  perfino una medaglia! >>. Nick fu sorpreso dalla notizia, Eustace un po' meno.

<< Non È dalla quantità  di medagli che si giudica un buon allenatore. Ah, per tua informazione, io ho due medaglie. Riolu, rientra!>>. Cheren era completamente in balia dell' ira.

<< Zubat, diamo una lezione a questo pallone gonfiato! >>. Zubat uscì dalla sfera di Cheren.

<< Bene, la fortuna È dalla mia! Vai Shinx! >>.

Descrizione pokédex: Shinx, il pokémon Baleno. Produce elettricità  contraendo e rilassando i muscoli. Quando si sente minacciato si illumina.

<< Ehi, Nick. Sai che questo È il figlio del Luxray di Settimo? >>

<< Non mi interessano i legami di parentela, ma la lotta! >>.

<< Non parlavo conte, non È richiesto il tuo interessamento. Shinx, attacca con Scintilla! >>

<< Brutto presuntuoso e insolente! Zubat, schiva e attacca con Morso! >>.

<< Complimenti, il tuo Zubat È davvero veloce! Shinx, usa Fulmindenti! Ma Shinx non fece in tempo, e subì il morso di Zubat.

<< Mh, complimenti, questo Zubat mi piace! Shinx, Sottocarica! >>

....................................

<< Nick, senti... >>, iniziò Penny.

<< Ti sei decisa a parlare, finalmente. Penny, ti prego, scusami, non sarei dovuto fuggire, e lasciarti così, da sola. Mi spiace!>>.

<< Tranquillo, È acqua passata! Sei fortunato: non sono permalosa! >>. Entrambi risero.

<< Dopo domani ho una gara: la mia prima gara. E si terrà  proprio in questa città ! >> annunciò Penny <<Ci terrei che ci fossi anche tu a vedermi. Come io sarò lì, a vederti lottare in palestra. A proposito, come mai eri al centro medico? >>

<< Per quanto riguarda la gara, puoi giurarci: ci sarò! Non mancherei mai a una tua gara. Per quanto riguarda il motivo della mia presenza qui, beh.. >> Nick le raccontò tutto.

..................................

<< Citrullo, pensa ad attaccare, invece si caricarti! >>, esclamò Cheren. Ma Eustace non rispose, rimanendo con il sorriso fisso sulle labbra.

<< Ok, ci pensiamo noi a fari parlare! Zubat, vai di nuovo con Morso! >>. Zubat si lanciò alla carica. Quando il pokémon Pipisterllo fu vicinissimo a Shinx:

<< Shinx, riproviamo con Fulmindenti! >>. Questa volta Fulmindenti andò a segno: un attacco di estrema potenza, dovuta al caricamento precedente. In un unico attacco, Zubat fu messo K.O. Nick temette per l' incolumità  di Eustace: Cheren avrebbe potuto innervosirsi nuovamente, e picchiare l' amico. Ma la reazione del rivale fu diversa.

<< A quanto pare ho trovato qualcuno alla mia altezza! Bene, io e i miei compagni ci alleneremo di più, e ti sconfiggeremo, damerino. Penny, ci vediamo alla gara, allenati anche tu! E quanto a te, pivello (riferendosi a Nick), beh... auguri per i tuoi incontri in palestra! Ahr ahr ahr! Detto ciò, Cheren uscì da centro medico.

Era notte fonda, e Nick, Penny e Eustace decisero di rimanere al centro. I tre conversarono molto, mostrando le affinità  tra i loro caratteri.

<< Ehi, Eustace! Un giorno anche io lotterò contro di te! È sempre meglio confrontarmi contro qualcuno migliore di me! >>

<< Ottima idea! Sarebbe un buon allenamento per entrambi. Che ne dici di domani? Qui i miei nonni gestiscono una pensione, potremmo allenarci tutto il tempo lì! >>.

<< Perfetto, ci sto! >>, esclamò Nick.

<< E l' indomani, tutti a vedere la mia gara! L' invito È rivolto anche a te, Glliustas! >>.

<< Veramente la pronuncia esatta sarebbe Iustas (pronunciando il suo nome, Eustace si soffermò particolarmente sulla u,"Iuuustas" ), ma chiamami come vuoi! >>.

<< Sei troppo pignolo, Iuuuuustas! >> esclamò Penny. I tre risero e scherzarono per un po' , ma poi decisero di andare a dormire, in vista degli allenamenti dell' indomani.

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Ahimè, dopo una lunga riflessione ho deciso di interrompere la mia FanFiction, un po' per mancanza di tempo, un po' per mancanza di ispirazione. Forse un giorno (se si puo') vi chiederò di riaprirla, o ne scriverò una nuova, ma per il momento sono costretto a rinunciare ad essa. Quindi, chiudete pure

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Come non detto, rieccomi!

Capitolo 8 - Supera le tue paure!

Era l’ alba, le 5.30 circa, quando Nick si svegliò. Penny era già  andata via, chissà  da quanto. Era troppo emozionato, non ce la faceva proprio a dormire. I suoi rumori svegliarono anche Eustace, il quale, sonnolento, si alzò immediatamente dal letto, senza indugiare.

“Preparati per belle lotte!” fu l’ unica cosa che Eustace disse. Circa mezz’ ora dopo, entrambi erano già  pronti e carichi per la lotta. Fuori c’ era una lieve brezzolina, che accarezzava delicatamente i visi dei giovani. Il cielo era ancora grigio con sfumature arancio, non aveva ancora acquisito il suo caratteristico color azzurro. Per strada si sentivano rumori di saracinesche che si aprivano, lo scrosciare dell’ acqua, lievi aromi di frutta fresca e verdura di stagione. I due, lungo il cammino, ebbero modo di conoscere anche uno strambo postino in bici, che annoiò Nick ed Eustace con lunghissime litanie che riguardavano la sua vita da giovane, energico ed arzillo.

“ Siamo arrivati, finalmente! ” -annunciò Eustace – “ Questa è la pensione dei miei nonni, dove vengo ad allenarmi molto spesso ”. Eustace, con un paio di giri di chiavi, aprì la porta d’ ingresso. Se dall’esterno a Nick la costruzione sembrò estremamente piccola, l’ interno dovette farlo ricredere: il complesso si presentava interamente in legno, povero di finestre e, quindi, con poca luce diffusa. Il pavimento era rivestito di una moquette rosso carminio che, a causa della sua lieve allergia, pizzicava lievemente il naso di Nicholas. Sovente si sentiva lo scoppiettare di alcuni tizzoni ardenti provenienti dal camino, i quali lanciavano al pavimento scintille roventi. L’ unica fonte di calore proveniva appunto dal comignolo già  acceso: i nonni dovevano già  essere svegli. Nick e Eustace si recarono nel giardino dietro casa: uno spazio enorme, dove il marrone e il giallo, classici colori autunnali, regnavano incontrastati: gli alberi, ormai, avevano perduto quasi completamente quelle belle foglie vive, per dare spazio a foglie secche e marroni, che spesso cadevano dalle piante e giacevano beatamente al suolo.

“ Sai, Nick, da bambino ho sempre adorato lo scricchiolare delle foglie autunnali sotto i piedi. Produce un suono così gradevole, che placa l’ animo e i sensi. Non credi anche tu? ”. Ma Nick non rispose, era come paralizzato dal terrore. Il cuore gli batteva a mille, diventò bianco in viso e, nonostante il fresco, iniziò a sudare. Il giardino, al contrario dell’ interno, brulicava di Pokémon di ogni genere. Eustace non sapeva della fobia dell’ amico, ma ebbe modo di accorgersene.

“ C’ è qualcosa che non va, Nick? Sei diventato pallido! “

“ è tutto ok, e s-solo che…”

“ Eustace, tesoro! “. Nick fu interrotto da una voce femminile e anziana, che proveniva dalle spalle dei due giovani: erano il nonno e la nonna, due personaggi dall’ aria veramente simpatica. La nonna era bassa e un po’ ricurva, il viso molto grande, carico di rughe. Aveva un sorriso fisso sulle labbra, il che la dipingeva come una donna estremamente gentile e cordiale. Capelli bianchi, raccolti a cipolla. Il nonno, invece, era più alto, ma doveva camminare con un bastone. Era quasi completamente calvo, con pochi capelli bianchi ai lati. Un viso colmo di rughe anche lui, con una leggera barba canuta , e aveva un’ espressione molto più burbera rispetto a quella della moglie.

“Nonno, nonna, ciao! Che bello rivedervi! Lui è Nick, amico conosciuto da poco. Siamo qui per allenarci, ci concederesti il giardino? ”

“ Certo, ragazzi” – acconsentì la nonna- “ I Pokémon si sono allenati abbastanza, oggi li avrei comunque fatti riposare. Ma vi chiederei di far assistere loro alle vostre lotte. “

“Per me va bene, nonna! Nick, tu che ne pensi? “. Nick si limitò ad annuire, senza emettere alcun fiato.

Per circa un’ ora, Nick collezionava sconfitte dopo sconfitte, ma non sembrava crucciarsene. L’ unica cosa che gli riusciva era scrutare continuamente il territorio e tremare come una foglia.

“ Nick, c’ è qualcosa che non va? “ chiese interrogativo Eustace. Egli conosceva la risposta a quella domanda, ma voleva strapparla di bocca all’ amico.

“ Eustace, che ne dici di prenderci una pausa dagli allenamenti? Continueremo dopo! “. Eustace non ebbe la risposta desiderata, ma acconsentì comunque. All’ uscita, Nick e Eustace si imbatterono in un giovane che stava entrando nella pensione: un giovane che Nick conosceva molto bene.

“ Toh, guarda chi c’ è! Ciao, Nicholas, è da un po’ che non ci si vede! “

“ C-ciao, J-Joshua! “ esclamò impaurito Nick.

Joshua, uno dei migliori amici di Cheren, era un tipico ragazzo “ricco e figo”. Alto 1,80 m circa, muscoloso al punto giusto. Capelli castano chiaro, occhi azzurri, quasi sempre con occhiali da sole alla testa. Indossava sempre abiti eleganti ed estremamente costosi, anche se spesso adorava pavoneggiarsi a torso nudo.

“Cosa ti porta qui, Nick? Io sono venuto qui per ritirare un Pokémon che userò per la Gara Pokémon di domani. Io e Penny saremo rivali, e… Nick, che ti prende? “.

Nick ascoltava titubante: Joshua non era mai stato suo amico, ed ora gli parlava come fosse suo compagno da sempre!

“ Oh, capisco, Penny non te l’ ha detto? Ho litigato con Cheren e Max, il loro modo di fare non mi piace più. Comunque ora entro, sono già  in ritardo. A dopo!” , ed entrò, correndo, nella pensione.

“ Il suo atteggiamento mi sembra alquanto strano, non puo’ essersi ravveduto come se nulla fosse! “, osservò Nick. “ Comunque, che ne dici di allenarci al Centro Pokémon? La pensione, ehm…”

“ è piena zeppa di Pokémon, vero? “, continuò Eustace. Al sentire quella domanda, a Nick venne un nodo alla gola. Era davvero così prevedibile?

“ Ora, Nick, entreremo in giardino e ci alleneremo in mezzo a tutti quei Pokémon. Come pretendi di diventare un buon allenatore, se hai paura perfino di un minuscolo Pidgey? ”. Queste parole risuonarono molto dure a Nick, ma capì che erano dette a fin di bene.

“ …Ok, hai pienamente ragione! Entriamo, e alleniamoci! ”. I due entrarono in giardino, ma vi trovarono Joshua che preparava coreografie mozzafiato in vista della gara.

“ Ehi, Joshua!” – intervenne Eustace – “Che ne dici di allenarti con noi? Dovrai lottare anche tu domani, dopotutto! “. Nick guardò Eustace in cagnesco: perché lo aveva fatto? Forse, per fargli superare quest’ altra paura?

“ Per me va benissimo! Nick, che ne dici di una sfida? “. Nicholas non rispose repentinamente. Accettando la sfida, sarebbe stato alle prese con le sue più grandi paure: lottare con uno dei suoi peggior nemici tra un branco di Pokémon. Ci pensò su, ma alla fine affermò, con estremo vigore:

“ Sì! Accetto volentieri! “. Sia Joshua che Eustace si sorpresero nel vedere l’ amico così sicuro di sé. La lotta iniziò. Nick schierò Lillipup, Joshua schierò un Machop. La sorte volle che la prima mossa toccasse a Nick. “ Lillipup, vai con Azione! “ . Il Pokémon cagnolino si scagliò immediatamente contro Machop.

“ Machop, contrattacca con Colpokarate! “. Machop, come da ordine, attaccò Lillipup, interrompendo bruscamente la sua corsa. Nonostante ciò, Lillipup non andò KO, e aveva ancora moltissima energia. “ “Lillipup, attacca con Pallaombra! “. Questo attacco colpì violentemente Machop, provocandogli seri danni. Il polverone provocato rendeva difficile la visuale di Machop, e Nick ne approfittò:

“ Lillipup, finisci con Riduttore! “. Lillipup sfrecciò all’ attacco, colpendo in pieno l’ avversario, mandandolo definitivamente KO.

“ Uh, il piccoletto è tenace, vediamo se riuscirà  a resistere al mio Larvitar! Vai! “ . Un piccolo Larvitar uscì dalla sfera di Joshua. Lillipup era ormai stremato: aveva subito molti danni dal Colpokarate di Machop, e il contraccolpo del Riduttore lo aveva quasi definitivamente messo fuori gioco.

“ Larvitar, vai con Frana! “. Immediatamente, una Frana si abbatté sul corpo inerme di Lillipup, mandandolo al tappeto.

“ Argh, Lillipup, ritorna! Bella lotta, grazie.Vai, Mudkip! “ . Ora erano uno contro uno: stava per iniziare la battaglia decisiva. “ Larvitar, attacca con Morso! “. Larvitar si lanciò contro Mudkip.

“ Tsk, troppo lento! Mudkip, Pistolacqua! “. Un getto d’ acqua scrosciante colpì in pieno volto Larvitar. “ Che c’ è, Joshua, sei in difficoltà ? “. Il rivale era sempre più sorpreso del coraggio del ragazzo, che in precedenza lo temeva. Ma, forse, tutto sommato ne era felice. Infondo lo aveva sempre trattato male, era giusto che potesse controbattere.

“ Fangosberla! “ . Quell’ urlo ruppe lo stato di momentanea pausa di Joshua, che non poté ordinare in tempo al suo Pokémon di difendersi, il quale fu danneggiato gravemente dal getto di fango.

“ Larvitar, vai con Fossa! “. Il Pokémon scavò repentinamente una buca, poi vi si tuffò al suo interno. Il Pokémon Peldisasso era imprevedibile, sarebbe potuto sbucare da ogni parte del campo, quando a Nick venne un’ idea.

“ Mudkip, usa Pistolacqua nella fossa di Larvitar! “ Immediatamente, Mudkip si posò davanti la fosse, e scagliò al suo interno un potentissimo Pistolacqua. Larvitar uscì violentemente da un enorme squarcio nella parte opposta a Mudkip: Nick aveva vinto! Egli si sorprese tanto di sé stesso: aveva trovato una grinta e un coraggio che non gli erano mai appartenuti.

“ Beh, Nick, devo farti i miei complimenti! Hai iniziato il tuo viaggio da poco, eppure sei cambiato tantissimo! “

“ Grazie, Joshua! Ma il merito è di Lillipup e Mudkip: sono loro che mi infondono coraggio! “. Dopo una lunga giornata di allenamenti, i tre ragazzi decisero di dormire alla pensione. Dopo qualche ora di sonno, finalmente arrivò il giorno della Gara. Quando si svegliarono, Nick e Eustace si accorsero che Joshua non c’ era.

“ Nonna, noi andiamo! Grazie di tutto! “. I due si apprestarono ad uscire, quando:

“ Eustace, Nick, aspettate! Ho qui qualcosa per voi! “. La nonna porse due Uova Pokémon ai ragazzi. “ Prendetene uno ciascuno, e trattate il vostro Uovo con cura. Così nascerà  un Pokémon felice! “ .

“Wow! Grazie mille, nonna! “ , esclamarono contemporaneamente Eustace e Nick, e, felici, si diressero all’ Arena delle Virtù. All’ ingresso incontrarono Penny e Joshua.

“Però, ragazzi! State benissimo! “, esclamò Eustace.

“ Finalmente siete arrivati, ragazzi! “ – ammonì Penny – “ Noi ora dobbiamo andare dentro, vi cercherò fra il pubblico. Ciao!” . E, subito, tutti i partecipanti corsero dentro. Nick e Eustace presero subito posto, ma il caso volle che capitassero non lontani da una persona che non piaceva affatto loro: Cheren, che guardò immediatamente con aria minacciosa i rivali. D’ un tratto, i riflettori si accesero.

“ Salve, amici! Benvenuti ad un’ altra emozionante Gara Pokémon! “

…

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Capitolo 9 - Il primo fiocco.

L' arena delle virtù era una grossa costruzione circolare, le cui parete esterno erano di un bel rosa pesca. Le finestre erano grosse e bifore, che producevano piccoli spiragli di luce all' interno. Luce aumentata da quella artificiale dei riflettori, che, in quel preciso istante, erano puntati tutti sulla presentatrice. Lei parlava, presentava i concorrenti, e spiegava agli spettatori come si sarebbe svolta la giornata. Tutti erano felici, fremevano per l' inizio della gara.

" Ed ora, presentiamo il nostro concorrente " - incominciò la presentatrice - " Joshua! "

" Ehi, Joshua è il primo! Chi userà , secondo te, Eustace? Machop o Larvitar? "

" Non so, confido che ci riserverà  grandi sorprese! "

" Bene, Totodile, scelgo te! ". Un piccolo, tenero ed estremamente vivace Totodile.

" Oh, e così ha un Totodile. Come ti dicevo, Joshua è un ragazzo dalle mille sorprese!".

" Totodile, vai con Surf! ". Il piccolo Pokémon produsse una grossa onda d' acqua cristallina, che successivamente congelò con un Geloraggio, sotto ordine del suo allenatore. Il getto di ghiaccio fu talmente veloce che l’ onda non mutò la sua forma.

“ E infine, Totodile, vai con Breccia! “. Totodile prese una forte rincorsa, caricò un fortissimo pugno che, successivamente, scaricò sull’ onda ghiacciata. L’ effetto ottenuto fu strabiliante: l’ onda si frantumò in tantissimi piccoli pezzetti di ghiaccio, che luccicavano davanti agli occhi allibiti degli spettatori.

“ E questa era l’ esibizione del nostro Joshua! “. Il pubblico era entusiasta: gli applausi sembravano non finire più.

“ Esibizione a dir poco sublime! Joshua è stato veramente bravo! “,esclamò Eustace. Nick rimase impassibile: era davvero stupefatto, ma non poteva tifare per lui: Penny doveva essere la vincitrice. Quasi fosse stato un richiamo, la concorrente successiva fu la sua amica. Si leggeva chiaramente l’ emozione nei suoi occhi: guardava pietrificata il pubblico, che acclamava con fragore la sua esibizione, che tardava a mostrare. Le acclamazioni si trasformarono, ben presto, in fischi ed insulti. Penny non sapeva che fare, si guardava attorno, cercando qualcuno che la incoraggiasse, che la faceva stare bene. Tra il pubblico, scrutò Cheren, il suo ragazzo, ma lo temeva: se avesse fatto qualche errore, avrebbe potuto deriderla. Poco distanti, però, c’ erano Eustace e Nick: Nick, l’ unico che davvero la faceva stare bene al sol vederlo. Nick le sorrise, lei ricambiò; era completamente calma.

“ Bene, partiamo! Vai, mia piccola Vulpix! “. Una piccola, dolce Vulpix uscì dalla Pokéball di Penny.

“ Anche Penny ci ha riservato una sorpresa! Che carina, quella Vulpix! “ esclamò Nick, tutto contento. Cheren sogghignò.

“ Vulpix, usa Doppioteam! “. E Vulpix si sdoppiò in tanti volpini, che si disposero a cerchio.

“ Vai con Turbofuoco, ora! “. Tutti i piccoli cloni scagliarono Turbofuoco verso l’ alto. Le fiamme parevano danzare festosamente, il che coinvolgeva straordinariamente il pubblico.

“ E per finire, usa Energipalla al centro dei turbini! “. Repentinamente, il Pokémon Volpe obbedì. La sfera d’ erba fluttuava all’ interno dei turbini, muovendosi in direzione opposta a quella delle fiammelle.

“ Mossa finale, Vulpix! Fate scontrare i vostri Turbofuoco! “. L’ ordine imposto dall’ allenatrice fu obbedito. I Turbofuoco crearono una grossa X infuocata, e, sopra di essa, vi era un’ enorme Energipalla fluttuante.

“ Vulpix, rilascia il Turbofuoco”. Immediatamente, Vulpix cessò di produrlo. Le fiamme si scontrarono con l’ enorme Energipalla; la collisione creò una nuvola grigiastra, che produsse un calore confortante e rilassante, adatto al clima invernale dell’ esterno. Il pubblico era esterrefatto: di certo, non si aspettavano di vedere un’ esibizione così ben fatta, dopo un inizio così insoddisfacente.

“ Eh, eh. Avete visto come è stata forte la MIA ragazza?” chiese Cheren, soddisfatto. Si soffermò particolarmente su “MIA”, come se volesse incutere invidia in Nicholas. Gli altri allenatori che si susseguirono furono molto bravi, quando, finalmente, le esibizioni giunsero al termine. Nick ed Eustace raggiunsero gli amici nella stanza riservata ai coordinatori.

“ Ragazzi, siete stati fenomenali! Non mi aspettavo davvero esibizioni del genere! “, intervenne Eustace.

“ Concordo, siete stati entrambi grandissimi! “, continuò Nick, guardando, però, solo Penny, la quale arrossì.

“ Grazie ad entrambi, vi è piaciuto il mio Totodile? “. Gli amici non fecero neanche in tempo a rispondere, quando furono interrotti dallo speaker.

“ Pubblico, concorrenti, vi comunico che abbiamo i nomi di coloro che hanno passato questo turno! Saranno mostrati sul tabellone alle mie spalle! Pronti? “. Il tabellone fu inquadrato, e, uno ala volta, vennero mostrati i volti dei concorrenti che avevano passato il turno. Joshua e Penny ce l’ avevano fatta!

“ Sì! Joshua, siamo passati! “

“ Dici davvero? Cosa te lo fa pensare? “- Joshua rise – “ Complimenti, Penny! Spero di incontrarci in finale! “

“ Spero che tu non arrivi nemmeno in finale! Ahr ahr ahr! “. Si sentì provenire questa voce dall’ ingresso.

“ Risata sempre alquanto snervante, vero, Cheren? “ – rispose Joshua – “ Comunque, devo andare. La prima lotta è la mia! “. E, dopo detto ciò, uscì, incurante di quell’ ingombrante presenza.

“ Grrr” ringhiò Lillipup.

“ Ehi! Che ha questo sacco di pulci da ringhiare? ” chiese Cheren, sarcastico.

“ Cheren, dovresti essere più gentile, eravate pur sempre amici! “, intervenne Penny.

“ Bah, non che mi interessi. Guardalo, lui e quella mezza calzetta di Larvitar hanno già  vinto! “. Dal monitor, tutti osservarono, sorpresi, che Joshua aveva sconfitto il suo avversario in un tempo relativamente breve. Nick, Cheren e Eustace ritornarono sugli spalti per ammirare le lotte. Penny, con Piplup, e Joshua, con Larvitar, se la cavarono egregiamente. Riuscendo a giungere perfino in semifinale. E proprio in questo round, a un passo dalla finale, il fato volle farli scontrare. Così, i due amici si trovarono l’ uno davanti all’ altro. Nei loro occhi bruciava ardentemente una fiamma, un fiamma che simboleggiava la loro impazienza di lottare. Penny schierò Piplup, Joshua usò Totodile.

“ Lotta tra starter d’ acqua… interessantissimo! “ esclamò Eustace con vigore.

“ Vai, Piplup, attacca con Beccata! “. Il Pokémon Pinguino si scagliò contro Totodile, ma questi schivò facilmente il suo attacco.

“ Totodile, Breccia! “. Questo attacco, invece, andò a segno, e colpì Piplup sul dorso. Penny perse punti.

“ Piplup, attacca subito con Aeroassalto!” . L’ attacco fu talmente veloce che Totodile non ebbe il tempo di schivare. I due amici erano nuovamente alla pari. Era un continuo attacca e proteggi, il tempo sembrava non trascorrere mai, e i rivali erano sempre alla pari.

………………………………………………………………………………………………………………………

“ Oh, il mio uovo ha vibrato! “, esclamò, improvvisamente, Nick.

“ Fantastico, Nick! “ – esultò Eustace – “ Questo significa che, tra poco, l’ uovo si schiuderà , e avrai il tuo terzo Pokémon! “.

“ Non vedo l’ ora di scoprire quale Pokémon uscirà  dall’ uovo! “.

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Sia Piplup che Totodile erano stanchissimi. Lottavano con tutte le loro forze, ma, quando l’ attacco andava a segno, l’ avversario repentinamente ribatteva.

“ Piplup, giochiamoci tutto su Pazienza! “. Penny cambiò tattica: durante quella lotta non aveva mai usato Pazienza. I danni subiti da Piplup erano molti, e quell’ attacco avrebbe potuto mettere Totodile al tappeto.

“ Totodile, colpisci Piplup con Breccia e Morso a raffica! “. Joshua aveva capito che non poteva stare fermo: ormai, Piplup aveva già  avuto seri danni, Pazienza sarebbe comunque stata fortissima. Totodile lo attaccava ripetutamente, ma Piplup non accennava ad andare KO. Piplup, libera energia! Questi era in procinto di attaccare, quando scattò il gong: il tempo era finito, e nessuno dei due era accasciato al tappeto. Avrebbe vinto chi aveva più punti, chi aveva avuto meno danni: Joshua era il vincitore! Infatti, i ripetuti attacchi di Totodile avevano fatto perdere a Penny molti punti.

“ Complimenti, Penny, sei stata bravissima. Hai saputo tenermi testa egregiamente, non avrei mai pensato di vincere! “

“ Complimenti a te, Joshua! Hai davvero meritato la vittoria, tiferò per te in finale”. E i due si strinsero la mano. Il pubblico apprezzò tantissimo questo segno di sportività , e lo accolse con un grande applauso. La finale, per Joshua, fu sicuramente più facile, infatti riuscì a vincere facilmente: aveva appena ottenuto il primo fiocco. Nell’ Arena delle Virtù, la festa fu grande, e Joshua si emozionò un po’ alla cerimonia della consegna del fiocco. Cheren, invece, fu davvero deluso dalla vittoria dell’ ex amico, e se ne andò, senza neppure salutare Penny. Era ormai il crepuscolo. Il cielo era dipinto di un arancio vivo, misto a sfumature di rosso. In cielo volava e gracchiava qualche Murkrow. Qualche Hoothoot, invece, si apprestava a svegliarsi, in vista della notte. Davanti all’ ingresso dell’ Arena c’erano Nick, Lillipup ed Eustace, aspettando l’ arrivo dei loro amici. La porta automatica, di una bella tonalità  di verde, si aprì, e uscirono Joshua e Penny.

“ Eccovi qui, finalmente! Pensavamo che non voleste uscire più! “, esclamò Nick, ridendo.

“ E invece, eccoci qui! “, esclamò Joshua. Entrambi erano tornati nei loro panni, non indossavano più i vestiti della gara.

“ Bene, Nick, domani è il tuo giorno, finalmente! Ti senti pronto? Dovrai scontrarti con Clitia! “ affermò Eustace.

“ Sì, sono pronto! Lillipup e Mud… “ d’ un tratto si bloccò. L’ uovo si Nick si agitava freneticamente, segno che stava per schiudersi. Nick e gli altri corsero verso il Centro Pokémon, per garantire al nascente una schiusa più sana e controllata, ma non arrivarono in tempo, e l’ uovo si schiuse in mano a Nicholas. Tutti erano felici per la nuova nascita, Penny era anche commossa. Solo Nick sembrava alquanto impaurito dal suo nuovo Pokémon:

“ N-no, non può essere! Non lui! “

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Capitolo 10 - La rivincita in Palestra

Nick guardava con terrore il suo nuovo Pokémon. Era così piccolo, ma così spaventoso. Sembrava sempre che si sciogliesse a momenti, quella fiammella che ardeva sulla sua testa era così cupa e spettrale. A detta degli altri, il suo sorrisetto era tanto dolce, ma a Nick sembrava estremamente malvagio. Penny si divertiva a farsi rincorrere, lei e il Pokémon ridevano di gusto, e Eustace e Cheren sorridevano divertiti. Solo Nick, colui che sarebbe dovuto essere il più felice per quella nascita, non riusciva a far altro che battere i denti dalla paura. Si sentiva così stupido.

" Haha, Nick, che aspetti a venire? La tua Litwick è così simpatica!" . Nick non rispose. Rimase immobile, impassibile a quelle parole. Anche Litwick se ne accorse, e la cosa non le piaceva affatto. Si sarebbe vendicata del suo allenatore, molto presto. Nick ritirò i Pokémon all’ interno della sua Pokéball, e si incamminò verso la palestra di Clitia, dove avrebbe dovuto conquistare la sua prima medaglia. Nell’aria vi era un grande fermento: in lontananza, si sentivano rintocchi di campane festose, e una folla camminava in direzioni opposte a quella di Nick e degli altri.

“ Oh, già , quasi scordavo! “, iniziò Eustace, “ Oggi c’è la cerimonia di consegna dei diplomi per i nuovi Ranger, Settimo mi aveva avvertito! Manca ancora qualche ora all’incontro in palestra di Nick, che ne dite di andare ad assistere?”. I quattro dovettero attraversare un piccolo boschetto per giungere l’ Accademia, dal retro. In molti erano all’esterno, avevano sguardi impauriti, mormoravano e piangevano.

“ Cosa sta succedendo, qui? “, chiese Nick, preoccupato.

“ Durante la cerimonia, improvvisamente sono apparsi due Tangrowth minacciosi. Cosa succederà ? “, disse una donna, e scoppiò, successivamente, in lacrime. Dopo un po’ di tempo, si udirono le campane suonare e, dopo un po’ di tempo, uscì dalla grande struttura in legno una donna, chiamata da tutti “Professoressa Anna”, la quale annunciò che la cerimonia era stata portata a termine, e che i due Tangrowth erano stati catturati e domati da due diplomandi, di nome Primo e Alex.

“ Accidenti, abbiamo perso un grande spettacolo, ragazzi! “ esclamò deluso Nick. Il suo sogno è sempre stato quello di vedere un Ranger entrare in modalità  cattura, per poi vedere la sua esultanza per la “Missione completata”. Forse, un giorno avrebbe incontrato Primo ed Alex, sarebbero potuti divenire grandi Ranger.

“ Ehi, Nick! Dobbiamo andare da Clitia per il tuo incontro in Palestra, ricordi? Spera solo che non sia troppo tardi! “ esclamò Penny. Il sonno di Nick fu rotto. Aveva quasi scordato il suo incontro in Palestra.

“ Oh no, ragazzi cari, non è troppo tardi! “. Nick riconobbe all’istante quella vocina, così gracile e fastidiosa: era la voce di Clitia. Per fortuna, ella si trovava lì, all’Accademia, quindi il viaggio verso la Palestra sarebbe stato meno scomodo e frettoloso.

“ Clitia! Come mai ti trovi qui? “.

“ Non mi sarei mai sognata di perdere questa cerimonia! Da quando ho assistito al Diploma del Ranger Ilario, divenuto poi un Ranger famoso, la mia presenza è diventata quasi un portafortuna per l’ Accademia. Piuttosto, ti sei allenato abbastanza per il tuo incontro in Palestra? “

“ Sì, Clitia, ora mi sento veramente pronto! Andiamo in Palestra? “ . Il viaggio dall’ Accademia alla Palestra fu un vero strazio: Clitia non smetteva mai di blaterare, spesso diceva anche cose inutili e senza senso. Nick si chiedeva come un tipo del genere fosse diventato un Capopalestra così forte. Per Nick e gli altri, l’ arrivo in Palestra fu altamente confortante. Erano così confusi e rintontiti, quasi come se un Pokémon avesse usato Supersuono su di loro.

La Palestra era un grande spazio circolare, povera di decorazioni esterne. La porta d’ingresso, per essere aperta, necessitava di una buona forza muscolare. L’ interno si presentava come un ambiente grosso e poco luminoso, dove, qua e là , bazzicavano alcuni coleotteri da grossi alberi situati in Palestra. Sovente, penzolavano alcune ragnatele sulle teste dei nostri amici. Penny usava chiedersi se queste erano causate da una mancanza di igiene, oppure stavano a simboleggiare il tipo usato dalla Capopalestra. Lo spazio circolare era aperto in alto: infatti, non vi era un tetto, in quanto l’ intera struttura era scoperchiata, forse per favorire l’ingresso della luce, o forse per favorire i Pokémon Coleottero. Penny, Eustace e Joshua presero posto sugli spalti, se così potevano essere definiti: in realtà , erano piccoli sgabelli senza schienale in legno, eccessivamente scomodi. Nick, però, non si crucciò di questi piccoli intoppi. Erano l’ansia, la voglia di vincere, a prevalere in lui. Tra tutti i Pokémon che zampettavano in Palestra, Nicholas ne riconobbe anche uno che aveva precedentemente avuto modo di conoscere: Anorith. Quell’ Anorith che, durante la prima lotta, aveva sconfitto Mudkip e Lillipup come nonnulla. La presenza di quel Pokémon lì, era segno evidente che, in Palestra, Clitia non teneva i Pokémon nelle Pokéball, ma all’esterno. La Capopalestra stramba avrebbe potuto usare qualsiasi Pokémon fra quelli presenti lì.

“ Bene, Nick. Puoi dirmi che tipologia di lotta vuoi fare? Ti va bene ancora un 2 contro 2, oppure hai qualche nuovo Pokémon? “.

“ No, un 2 contro 2 va benissimo, Clitia! “. Certo, ormai Nicholas aveva tre Pokémon, ma non se la sentiva ancora di usare Litwick. Era un Pokémon appena nato, quindi, sicuramente debole. Poi, quella piccola candela, con il suo aspetto spettrale, gli incuteva un grandissimo timore. Infine, la rivincita non doveva essere esclusivamente sua: il desiderio di riscatto era anche di Lillipup e Mudkip, i quali, in precedenza, avevano subito una sonora sconfitta.

“ Ok, allora, se è tutto pronto, che entri l’ arbitro! “, annunciò Clitia, soffermandosi particolarmente sulla “o” finale. La porta si aprì, ma nessuno varcò la soglia.

“ Oh cielo, quasi dimenticavo! L’ arbitro è in ferie, hihihi! “. Lo sconvolgimento di tutti era perfettamente dipinto sui loro volti. L’ aspetto gotico di Clitia, combinato alla sua risatina maligna, le davano un aspetto veramente malefico. Eppure, come si suole dire, “l’abito non fa il monaco”: Clitia, al contrario delle apparenze, era davvero una persona buona e generosa, anche se, a tratti, stramba. Ma in fondo, era quello il suo segno di riconoscimento.

“ Bene, ragazzi cari: qualcuno fra voi è disposto a fare da arbitro? “, chiese Clitia, allegramente. Eustace, sempre più sconvolto, si offrì volontario.

“ Allora, iniziamo! Vai, Anorith! “. Anorith, a grandi passi, arrivò da Clitia. Aveva già  usato Anorith, il Pokémon che Nick credeva fosse il suo asso nella manica. Evidentemente, Anorith non era il Pokémon più forte di Clitia. Nick deglutì, ma poi fece la sua scelta:

“ Bene, scelgo te, Mud-“. Nick s’interrupe. Prima ancora che riuscisse a scagliare Mudkip, dalla sua tasca si aprì una Pokéball, dalla quale uscì Litwick. Questa rideva allegramente, e godeva alla vista del volto allibito del suo allenatore. Lo odiava, e avrebbe fatto di tutto per contrastarlo nelle sue scelte. Eppure, aveva una reputazione da difendere, doveva diventare una famosa combattente, quindi, avrebbe obbedito a Nick durante le lotte.

“ L-Litwick? E tu che ci fai qui? Perché sei uscita dalla sfera?! “. Litwick gli mostro la lingua, in segno di beffa.

“ Beh, Nick, ormai la tua scelta è Litwick, e non puoi più tirarti indietro”, annunciò fieramente Eustace. Si sentiva enormemente portato a fare l’ arbitro.

“ Beh, tutto sommato, Litwick non potrebbe necessariamente essere una cattiva scelta” osservò Penny. “ Infatti, Litwick è molto resistente al tipo Coleottero e Acciaio: Forbice X e Ferrartigli quasi non la scalfirebbero! “.

“ Beh, ma ricorda che Anorith conosce anche Fossa e Pistolacqua, mosse superefficaci contro Litwick! “ disse Eustace, demolendo completamente la tesi di Penny. Difatti, la prima mossa che Clitia ordinò di usare a Anorith fu Pistolacqua, che Litwick schivò facilmente, grazie alla sua capacità  di fluttuare. Nick osservò le mosse del suo Pokémon grazie al Pokedex, e rimase stupefatto di una di queste.

“ Litwick, attacca con Sgomento! “. Sgomento andò a segno: non provocò grandi danni ad Anorith, ma questi tentennò, così Litwick poté nuovamente attaccare:

“ Ed ora, attacca con Braciere! “. Una piccola fiammella avvolse violentemente Anorith, che non uscì illeso. Il Braciere provocò un grosso polverone, il quale, quando si dissipò, rivelò che Anorith non c’era più. Repentinamente, Nick capì che stava usando Fossa, e si preparò alla difesa. All’ improvviso, Anorith sbucò alle spalle di Litwick. Fortunatamente, i riflessi di Nick furono veloci:

“ Litwick, Ondacalda, ORA! “ . E subito Litwick obbedì. Il Pokémon candela andò immediatamente al tappeto a causa di Fossa, ma Ondacalda aveva seriamente danneggiato Anorith. Tutti furono sorpresi nel vedere che Litwick, un Pokémon appena nato, conoscesse già  una mossa così potente.

“ Evidentemente “ -iniziò a spiegare Eustace- “ Litwick con Ondacalda deriva da una catena di accoppiamenti. Nick è stato veramente fortunato! “. E Eustace non poteva essere smentito. Grazie all’ abilità  Corpodifuoco di Litwick, Anorith si scottò, venendo gradatamente danneggiato.

“ Ok, Lillipup, scelgo te! “. La scelta cadde su Lillipup, il suo asso nella manica. Il Pokémon Cagnolino era svantaggiato contro Anorith, ma Nick parve molto sicuro di sé.

“ Vai, Lillipup, usa Pallaombra! “

“ Contrattacca con Pistolacqua, Anorith! “. I due attacchi si scontrarono. Ma il Pistolacqua fu estremamente debole, segno che Anorith era sfinito. E così fu: infatti, bastò un semplice Pallaombra a mettere il Pokémon Primaceo K.O. E così, Nick e Clitia avevano a disposizione un solo Pokémon ciascuno. Nick ora si guardava intorno: vi erano così tanti Pokémon che Clitia avrebbe potuto osservare! Tra gli altri, osservò un Sedinja, un Joltik, un Dustox.

“ Shuckle, vieni a lottare! “. Lentamente, arrivò un piccolo Shuckle dall’ aria innocua. Nick, però, aveva imparato a non giudicare dalle apparenze.

“ Bene, Shuckle, attacca con Pietrataglio! “ . Una potente scarica si rocce aguzze si scagliò su Lillipup, che sembrò spacciato. In realtà , però, i danni furono relativamente pochi.

“ Ma certo! “ - ricordò Nick - “ Gli Shuckle hanno un Attacco debolissimo, al contrario della Difesa! “. Clitia non rispose, ma si limitò a sorridere.

“ Bene, è il nostro turno! Vai, Lillipup, attacca con Pallaombra! “. La sfera oscura colpì in pieno Shuckle, ma questi ne uscì indenne. La lotta proseguì di questo passo per molti turni, e Lillipup e Shuckle apparivano molto stanchi.

“ Bene, Shuckle, vai con Ingannoforza! “ . Nick non capì cosa fosse successo. Una luce avvolse Shucke, ma dopo questi non appariva per nulla cambiato.

“ Shuckle, attacca con Abbattimento! “ . Questa volta, Abbattimento fu molto potente, tanto da mandare Lillipup quasi K.O.

“ Ti vedo sorpreso, Nick! Forse non sai che Ingannoforza inverte l’ Attacco con la Difesa. Ciò sta a significare che ora Shuckle ha un Attacco micidiale! “. Ora Nick era davvero preoccupato. Non poteva, e non voleva, permettersi una seconda sconfitta: un ultimo attacco di Shuckle avrebbe mandato Lillipup al tappeto.

“ Shuckle, finisci con Pietrataglio! “. Nick ebbe, come d’improvviso, un lampo di genio.

“ Vai, Lillipup, usa Attrazione! “. Lillipu fu più lesto di Shuckle e, con grande stupore di tutti, Attrazione ebbe effetto: Shuckle era femmina!

“ Lillipup, Pallaombra! “ . La sfera fluttuò in aria per un tempo che a Nick sembrò illimitato, ma poi colpì Shuckle, mandandolo K.O. Nick aveva ottenuto la sua prima medaglia! Tutti esultavano, e Nick ebbe anche il coraggio di abbracciare Litwick: forse, ora odiava di meno il suo allenatore, ma non voleva ammetterlo, quindi preferì ignorarlo. Clitia, con un tono festoso, consegnò a Nick la bella e luccicante Medaglia Ragnatela tanto agognata. Dopo festeggiamenti vari, i quattro amici uscirono dalla Palestra:

“ Bene, ragazzi, dove si va stavolta? “ , chiese Nick, entusiasta.

“ Beh, Nick “ – iniziò Eustace, il quale si fece portavoce del gruppo – “ Io, Penny e Joshua abbiamo deciso che viaggeremo separatamente, prenderemo quattro strade diverse. Tutti noi ambiamo a sogni diversi, indi per cui non possiamo viaggiare insieme. Ma ci incontreremo spesso durante la nostra avventura, vedrai! “. Nick osservava i volti sorridenti e consolatori degli amici. Egli confidava nei suoi compagni di viaggio, credeva che l’avrebbero aiutato con la sua paura. Invece, ora è venuto a conoscenza che deve cavarsela da solo, con le sue forze. Nick trasalì. Il sole, ormai, stava tramontando, segno che tutti avrebbero dovuto trovare un riparo per la notte. I quattro arrivarono a un bivio, e, dopo lunghe chiacchierate, promesse e raccomandazioni, si separarono. Nick arrivò in una città , chiamata Città  di Vienn, e trovò riparo in una grande fattoria, dove non vi era, per fortuna di Nick, alcun Pokémon, se non un’ innocua Miltank. L’intera città  era in fermento, poiché, l’ indomani, sarebbe arrivato un nuovo Ranger. Nick decise che avrebbe contribuito anche lui al benvenuto generale.

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Capitolo 11 – La minaccia della Foresta

Era arrivata l’alba. Dalla piccola finestra della stanza entravano lievemente dei raggi solari, che fecero svegliare dolcemente Nick. Un pungente odore di paglia entrava nelle narici del ragazzo, pizzicandolo e facendolo starnutire un paio di volte. Nick scese in cucina, stanza dalla quale era possibile annusare un odore di latte fresco appena munto. Chissà  cosa avrebbe mangiato a colazione! Luisona, in città , era famosa per il suo ottimo budino al latte, e Nick avrebbe con piacere assaggiato quella delizia. Mentre scendeva le scale, Nick sentì un leggero solletico ai piedi, proveniente da dietro:

“ Ah, Lillipup, buongiorno! Vedo che ti sei finalmente svegliato! “. Lillipup annuì, sorridendo e abbaiando allegramente. La cucina era un caos: mobili spostati , pentole e posate per terra, pareti e tavoli macchiati di latte e formine di ogni genere ripiene di budino sul tavolo:

“ Buongiorno, Nicholas! “ – iniziò Luisona, con la sua voce squillante e assordante – “ Scusa il disordine, ho preparato i budini per i Ranger. Assaggiane uno anche tu! “. Nick e Lillipup mangiarono un budino ciascuno: un sapore sublime e delicato entrò in contatto con i loro palati, donando loro una sensazione paradisiaca. Dal cortile all’esterno, vi era un Miltank, che correva freneticamente qua e là . Forse era molto agitato, e Nick aveva paura che potesse entrare in cucina da un momento all’altro.

“ Ultimamente la nostra Miltank è alquanto agitata… Non vorrei le fosse successo qualcosa! “. Nick quasi non udì quelle parole. Così, egli decise di uscire, infondo, avrebbe dovuto conoscere il nuovo Ranger, Primo.

“ Mi dispiace, ragazzo, arrivi tardi: gli abbiamo già  affidato la missione di consegnare il Corriere di Vienn in città  â€œ - gli annunciò Brando, il capo del Centro – “ Ma puoi sempre fare un giro turistico, e magari allenarti un po’! “. Nick seguì il consiglio di Brando. Non ne fu tantissimo deluso, aveva comunque conosciuto un Ranger di alto grado. In giro, Nick lottò contro molti allenatori: che strano, non aveva mai lottato contro nessuno, se non contro i suoi amici e la Capopalestra.

Già , i suoi amici… chissà  cosa stavano facendo in quel preciso istante. Magari, Eustace stava vincendo qualce medaglia, Penny o Joshua qualche fiocco.

Quella era una giornata strana: tutti i Pokémon sembravano a Nick molto più irrequieti e terrificanti del solito. E, certamente, non era solo un’impressione: bastava ricordare la Miltank di Luisona e gli occhi impauriti delle persone in strada. Anche il cielo sembrava più cupo, quasi tinto di un viola malinconico. Che i due fattori fossero collegati fra loro?

Intanto, aspettare Primo gli sarebbe costato troppo tempo e fatica, così, decise di avviarsi alla prossima Palestra. Secondo le voci di alcuni passanti, nella Foresta vicino Città  di Vienn, detta appunto Foresta di Vienn, vi sarebbe dovuta essere una grossa Palestra, molto famosa e fuori dal normale. Chissà  cosa aveva di tanto diverso!

La Foresta di Vienn era un labirinto intricato. Piante di ogni genere dominavano incontaminate la Foresta. L’ambiente era puntellato di licheni multicolori, offrendo una sorta di arcobaleno vegetale allo spettatore. Il clima era decisamente crudo e freddo. Un vento potente soffiava senza tregua: un bel fuocherello sarebbe stato veramente comodo! Certo, avrebbe potuto usare la sua Litwick, ma avrebbe potuto avere qualche spiacevole reazione. La cosa strana, però, era la mancanza di Pokémon. Ciò non dispiaceva affatto a Nick, che si sentiva molto più tranquillo, ma era qualcosa di paranormale: qualcuno li avrà  fatti scappare? Nick preferì non pensarci, tutto ciò gli incuterebbe soltanto timore.

Era sopraggiunta la notte. Era incredibile come Nick, pur avendo perlustrato ogni singolo meandro della Foresta, ed essendosi addirittura diviso le zone da perlustrare con Mudkip e Litwick, non avesse trovato la Palestra.

“A questo punto, ragazzi…” –iniziò Nick- “Temo che qui non vi sia alcuna Palestra. Ognuno di noi ha esplorato anche l’angolo più remoto di questa Foresta, ma nessuno ha scoperto niente” . Litwick sorrise beffardamente, con aria soddisfatta.

“Litwick, tu sai qualcosa, vero?”. Ella sdegnò la domanda di Nick, continuando a sogghignare. Così, il ragazzo, dopo aver ritirato tutti i Pokémon, ad eccezione di Lillipup, decise di montare la tenda e dormire all’aperto. Egli era un esperto campeggista, sapeva montare alla perfezione la tenda: da piccolo, aveva fatto tantissime escursioni col il padre, dormendo all’ aperto o, come diceva scherzosamente il padre, nell’ “Albergo a mille stelle”. E anche quella notte, caratterizzata da un cielo con una luna piena splendete e puntellato da tantissime piccole stelle, gli ricordava lui.

Le prime luci soffuse dell’alba faticavano a farsi vedere. Il cielo era completamente viola, e un assordantissimo rumore di ingranaggi svegliò brutalmente Nick:

“Lillipup, che succede?! “, chiese preoccupato. Ma non ricevette alcuna risposta. Si guardò intorno, ma nella tenda non vi era alcuna traccia dell’amico. Nicholas deglutì. Un atroce sospetto si impadronì della sua mente. Inoltre, dall’esterno, si udivano versi di ogni genere di Pokémon. Sarebbe dovuto uscire per cercare l’amico, ma la paura lo frenava.

“Mudkip, Litwick, uscite! “. E i due uscirono. Anche loro furono assordati da quel rumore e dai versi dei Pokémon all’esterno.

“Amici” – disse Nick – “Lillipup è sparito, e temo che la sua scomparsa possa c’entrare con queste anomalie. Voi mi aiuterete con qualsiasi cosa stia succedendo all’esterno? “. Entrambi annuirono. Addirittura, Litwich salì sulla spalla di Nick, con uno sguardo ardente e alzando la mano sinistra con aria soddisfatta. Nella destra, invece, teneva la cioccolata, cibo di cui non avrebbe mai fatto a meno.

Nick sfilò delicatamente la zip per aprire la porta della tenda. Un ultimo sospiro, e, tutto d’un fiato, il ragazzo aprì il resto della porta. Uno spettacolo terrificante si prostrò davanti agli occhi suoi e quelli dei suoi Pokémon.

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Capitolo 12 – La macchina dell’aggressività .

La foresta brulicava di Pokémon selvatici, i quali erano come impazziti: gironzolavano in tondo, emanavano versi minacciosi, o sofferenti, a seconda degli stati d’animo dei Pokémon. Correvano, saltavamo, litigavano e lottavano fra di loro. Tutto sembrava dipendere da quel cielo così cupo e violaceo, che quasi opprimeva i Pokémon con rumori estremamente assordanti. Questo, però, non pareva minimamente toccare umani o Pokémon non selvatici: Nick, Mudkip e Litwick erano incolumi. Di Lillipup, però, nemmeno l’ombra. La squadra avrebbe dovuto avventurarsi nel cuore della foresta, fonte di timore per tutti: era in quella zona in cui si registrava maggior concentrazione di fauna, prevalentemente composta da Pokémon Erba e Veleno.

“Che diavolo succede qui?” -disse qualcuno, alle spalle di Nick- “Ehi, tu, ragazzino! Sei stato tu a provocare tutto ciò?”. Nick si girò di soppiatto:

“Ehi, io non ho fatto proprio un bel…- ERICK?”

Erick, Capopalestra e maestro dei Pokémon di tipo Erba, era un tipo alto e muscoloso. Testa rasata, dau cui si intravedevano pochi capelli rossastri, occhi marroni, naso regolare e labbra leporine. Indossava una sorta di Karate-gi di colore verde scuro, chiuso da una grossa cintura nera. Costui è sempre stato il migliore amico del padre, ed è sempre stato presente nella vita di Nick, quasi come fosse un secondo padre.

“Uh, NICK? Perché sei qui?”

“Non mi sembra il tempo e il luogo di parlarne, dobbiamo capire cosa succede e trovare il mio Lillipup!!”.

“Che grinta, che forza d’animo!” –pensò Erick fra sé e sé- “Decisamente cambiato, direi”. Durante il tragitto, Nick e Erick dovettero fronteggiare tante lotte con svariate specie di Pokémon. Il Capopalestra faceva usare ai suoi compagni mosse di tipo Erba in modo aggressivo, ma allo stesso tempo aggraziato. Anche Mudkip e, soprattutto, Litwick, se la cavarono egregiamente durante la lotta, guadagnandosi il rispetto di Erick e dei suoi Pokémon. Il cuore della foresta sembrava, però, solo una meta irraggiungibile. Ma, a quanto diceva, Erick (o zio Erick, come lo chiamava sovente Nicholas) conosceva la Foresta di Vienn: il Capopalestra della Foresta era proprio lui!

“Erick, come mai non ho trovato la tua Palestra? Ieri ho esplorato ogni singolo meandro, ma, di edifici, neanche l’ombra!“

“Beh, Nick… La foresta è l’intera Palestra!”. La foresta è l’intera Palestra? Voleva dire che si poteva lottare in tutto il perimetro dell’ intrico?

Finalmente, si poteva intravedere il cuore della Foresta di Vienn: quanti Pokémon erano presenti lì!

“Uhm, Nick… hai notato che qui i Pokémon soffrono meno, rispetto ai Pokémon dell’entrata? Dev’esserci qualcosa di esterno alla Foresta che affligge la fauna”. In effetti, Erick aveva ragione. I Pokémon tormentati erano davvero esigui. Ma, anche qui, non vi era minima traccia del povero Lillipup. Una lacrima sfiorò il volto di Nicholas. Aveva perso per sempre il compagno di mille avventure, colui che lo ha sempre incoraggiato e lo ha spronato durante il viaggio?

“Allontaniamoci da qui, Erick. Devo continuare a esplorare l’intera foresta, fin quando non riuscirò a trovare Lillipup. Dovessi vagare a vuoto in eterno! “. Nick singhiozzò.

Un piccolo Starly assistette a tutto il dialogo fra i due umani. In particolare, ammirò le parole di Nick. Doveva seguire quel giovane dai capelli rossi, era curioso di assistere al ritrovamento del Pokémon Cagnolino. Così, svolazzando silenziosamente, il piccoletto seguì tacitamente il gruppo.

Più e più volte, la foresta fu esplorata da Nick e dal gruppo, ma Lillipup non si fece minimamente vedere.

“Ehi, ragazzo” – Erick poggiò una mano sulla spalla di Nick, in segno di conforto – “Abbiamo setacciato tutte le zone della foresta. Comincio a temere che Lillipup si sia allontanato dalla selva. Che ne dici di uscire, e recarci alla Città  di Vienn? Magari, qualche abitante del posto lo ha visto! “. A malincuore, Nick accettò.

Un primo spiraglio di luce si intravedeva da un punto prossimo a Nick e Erick.

“Ci siamo, quella è l’uscita!”, annunciò soddisfatto Erick. Ma, improvvisamente, un fruscio, seguito da un ringhio minaccioso, fece sobbalzare il gruppo: alle loro spalle, con grande stupore di tutti, vi era Lillipup!

“Oh, Lillipup, amico mio! Che bello rivederti!”. E così, Nick corse incontro a Lillipup. Erick, però, si accorse che qualcosa non andava:

“NICK, FERMO!”.

Troppo tardi. Lillipu colpì con estrema violenza lo stomaco di Nick, il quale cadde a terra inerme e dolorante. Mudkip e Litwick, accecati dalla rabbia, si scagliarono impetuosamente contro il compagno, ma invano. Evidentemente, quell’improvvisa aggressività  rendeva il Pokémon Cagnolino estremamente forte. Con un Palla Ombra, infatti, mise al tappeto i poveri Pokémon.

“Ora tocca a noi, andiamo, Grotle!”. Furiosamente, Erick cacciò fuori dalla sua Pokéball un bellissimo esemplare di Grotle.

“Forza, Grotle, attacca con Foglielama!”. Il Pokémon Boschetto non fece neanche in tempo a scagliare contro Lillipup le foglie taglienti, quando s’intromise il piccolo Starly. Costui, emise, con estremo sgomento di tutti i presenti, un lucentissimo bagliore, quando scese in campo.

“Non ci credo, quello è… Un Pokémon Cromatico! Nella mia carriera da allenatore, non ne avevo mai visto uno, fino ad ora. Sono a dir poco estasiato!”. E in effetti, vedere quello Starly di colore rossastro tutto luccicante era uno spettacolo mozzafiato. Egli lottava furiosamente contro Lillipup, tenendo testa egregiamente al pericoloso avversario. Una serie di Attacco D’Ala, Attacco Rapido e Azione, flagellavano brutalmente Lillipup, che sì si era indebolito, ma non calmato.

“Quello Starly è fortissimo e velocissimo!”, esclamò Nick, con voce mozzata, “Forse qualche speranza che si calmi c’è!”. Ma la speranza svanì immediatamente dopo le parole di Nick. Difatti, un potentissimo Sgranocchio colpì Starly. Per finire, Lillipup caricò un attacco Riduttore, che aveva tutta l’aria di essere micidiale. Starly era a terra, indifeso: era davvero la fine?

Il Pokémon Cagnolino intraprese una velocissima corsa che, improvvisamente, bloccò lui stesso. D’un tratto, tutti i Pokémon della Foresta si calmarono. Che si fosse rotta la fonte di quel rumore assordante? Anche il cielo tornò azzurro, e la flora sembrò come rinascere. Lillipup aveva rimosso tutti gli episodi successi quando era feroce, quasi come cadesse dalle nuvole.

“Lillipup, tutto bene?”, chiese Nick, in stato di tensione. Lillipup lo guardò con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, basito. Proprio non riusciva a ricordare cosa fosse successo in quelle ore. Nick preferì non indagare oltre, e si avvicinò a Starly:

“Grazie mille, Starly! Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui hai combattuto per difenderci, sei stato un grande eroe!”. Starly si sentì adulato da quelle parole così lusinghiere, e arrossì.

“Ma dimmi, Starly… Perché lo hai fatto?”. Dopo questa domanda, Starly si imbarazzò più che mai, entrando in panico. Battendo furiosamente le ali e cinguettando dalla paura, fuggì alla velocità  della luce.

“C-cosa ho detto di male?”, chiese interrogativo Nick. Erick si limitò solamente a sorridere. Sotto suggerimento di quest’ultimo, il gruppo si recò al Centro Ranger di Città  di Vienn.

“Anche a Città  di Vienn sono stati riscontrati questi problemi, Erick”, dichiarò Brando. “Ho mandato Primo alla spiaggia per indagare su questo fenomeno. Si sospetta che la fonte derivi proprio da una grotta nelle vicinanze. Ma è strano che abbia avuto effetto anche su Lillipup, Pokémon non selvatico. E…-“. La porta automatica si aprì. Tutti video, con stupore, entrare una grossa macchina rossa. Ma, in realtà , questa era stata trasportata da Luisona, sotto invito di Primo e del compagno Ranger.

“Oooof, ecco la causa di tutti i problemi”. Luisona sbatté violentemente la macchina a terra. “Ehi, Nick! Hai avuto anche tu problemi con Pokémon selvatici?” .

“Non proprio, Luisona. Non proprio…”. Così, anche la donna massiccia venne a conoscenza dell’accaduto.

“Beh, la causa è stata questa macchina dell’aggressività , o almeno così la chiamo io. Su, la missione è compiuta e il piano sventato: stasera fatevi trovare tutti qui, al Centro Ranger! Ci saranno budini all’ananas per tutti!”. La gioia di tutti era indescrivibile. Era quasi una ricompensa per il duro lavoro da loro svolto.

Di sera, la Città  di Vienn era stupenda: le luci sembravano, dall’alto, tante piccole lucciole gialle che puntellavano una tela su cui era raffigurato un paesaggio. Eh sì, dal tetto del Centro Ranger, Starly ammirava uno spettacolo emozionante, misto anche alle risa degli amici. Il cielo, però, era parco di stelle, quasi come se una nube coprisse quegli splendidi puntini luminosi.

Era calata la notte, tutti, dopo lo squisito budino all’ananas e la festa, crollarono dal sonno. Tutte le luci si spensero, segno che tutti erano tra le braccia di Orfeo. Nella Foresta, però, qualcuno era ancora vigile e sveglio…

“Perfetto, ci siamo. Il momento… è arrivato!”

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