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(Poképasta)


Guest DarkMoon

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Guest DarkMoon

"Ho sbagliato ad abbandonare i miei sogni. Ho sbagliato a perdere il controllo delle mie azioni...sono andato troppo oltre."


 


Ero sdraiato sul sentiero piccolo e cupo del bosco.


Il vento era l'unico rumore percepibile nel silenzio della notte,e le nuvole oscuravano la luna rendendo quasi impossibile vedere il terreno attorno a me.


Ormai non avevo più speranze,la mia mente era andata. I miei occhi erano neri e vuoti,con un inquietante luccichio di lacrime a renderli cupi.


i miei vestiti erano sporchi,di terra e di sangue. Il mio sangue.


 


Mi trovavo in quella situazione per i miei errori. Avevo poco tempo,e cercai di ricordare.


 


 


- Due giorni prima -


 


"E' arrivato il mio momento. Sfiderò Diantha,la campionessa,e realizzerò il mio sogno. Io e la mia squadra siamo pronti...nulla ci impedirà  di vincere."


 


Eh sì,era una splendida giornata per me.


La mia squadra era più forte che mai,composta da


Greninja,il mio primissimo e fidato Pokémon;


Charizard,un potente guerriero che conosce il segreto della Megaevoluzione X;


Umbreon,che allevavo fin da quando era un piccolo Eevee selvatico;


Luxray,pronto a fulminare qualunque avversario col suo potentissimo Tuono;


Milotic,catturato dopo tanta fatica;


Yveltal,il potente leggendario che aveva scelto di seguirmi in viaggio.


 


Eravamo così determinati,così coraggiosi. Non sapevamo che sarebbe stata l'ultima lotta.


Entrammo nella Via Vittoria,buia e umida,senza una strada e una meta precise.


Faceva così freddo che richiamai Charizard e gli chiesi di riscaldare l'ambiente con la coda.


Un po' di luce proveniente dalla sua fiamma mi consentì di leggere la mappa,sperando di trovare qualche indicazione,ma niente da fare.


Allora mi rassegnai e mi misi a camminare verso il sentiero più ripido.


Stranamente,non vedevo nessun altro allenatore nella grotta... eppure la Via Vittoria doveva essere piena di allenatori da sfidare o sbaglio? Bah.


Comunque,la strada doveva essere quella.


Sulle pareti della grotta c'erano evidenti segni di combattimento,quindi qualcuno mi aveva preceduto: buon segno.


La strada era lunga,le rocce sembravano sempre più alte e spaventose man mano che procedevo,le loro ombre si distorcevano alla fiamma di Charizard.


Dopo mezz'ora di cammino,eravamo veramente stanchi e deboli.


Avevamo lottato contro più di venti Pokémon,e la metà  della mia squadra era senza forze.


Dovevamo continuare.


A un certo punto,la luce del tramonto investì i nostri occhi,e l'uscita della grotta diventò ben visibile.


Ero così felice,abbracciai Charizard e sorrisi.


Poi lo richiamai nella Ball per farlo riposare un po'.


Corsi fuori e respirai a pieni polmoni l'aria fresca. Era sera,circa le sei del pomeriggio.


Notai un Pokémon Center,e andai a far curare i miei Pokémon. Mentre mi dirigevo verso il centro,osservai il panorama: ero davvero in alto,la regione di Kalos si estendeva ai miei piedi. 


Con un sorriso soddisfatto entrai nella struttura,sempre molto moderna,e diedi i miei Pokémon all'infermiera Joey.


Nel frattempo feci scorta di pozioni e poi mi misi sul divanetto in un angolo della stanza,a pensare alle strategie che avrei usato contro la campionessa.


Joey mi consegnò i Pokémon poco dopo,e io decisi di fermarmi per la notte per cercare di elaborare una tattica e risparmiare energie.


Una delle camere per gli ospiti mi fu assegnata,erano 10,numerate da 660 a 670.


La mia era la 666. Mi ricordava qualcosa...ma sicuramente nulla di importante.


Era vecchia e squallida,con un piccolo letto di legno d'acero in un angolo,un vecchio comodino,una televisione alquanto scassata (si accendeva appena) e il pavimento...il pavimento NON C'ERA. Solo della terra.


Strano,ma tanto era solo per una notte,e l'importante era avere un letto caldo.


Dopo la cena delle otto mi coricai sul letto che produceva sinistri scricchiolii a ogni mio movimento,e spensi la luce.


Sussurrai "Buonanotte" a tutti i miei amici e chiusi gli occhi.


 


- Tre del mattino -


 


Mi sono svegliato. Dei rumori sinistri invadono la stanza,non mi sento sicuro.


Provo a riprendere sonno,ma quello che ottengo è uno spavento ancora maggiore.


Riapro quindi gli occhi...ma ci sono due luci rosse che mi fissano.


Sono di un rosso fuoco intenso. Un rosso sangue,direi.


Tremo,ma non perdo la calma. Dev'esserci una spiegazione.


Provo ad accendere la luce,ma qualcosa mi graffia. La mia mano si bagna di sangue rapidamente.


Guardo meglio,e distinguo delle forme bianche poco sotto le luci rosse.


Che siano denti? Non capisco. Devo riuscire ad accendere la luce.


Provo di nuovo,ma il risultato è un altro graffio profondo.


La mia ultima possibilità  è il cellulare.


Lo tiro fuori dalla tasca della giacca appesa vicino al letto,e lo accendo.


La luce rischiara l'angolo di stanza in cui si trovavano le luci,e l'unica cosa che vedo è un essere magro e decomposto dai lunghi artigli,con due occhi rossi e dei denti affilati quanto quelli di uno Sharpedo.


E' mostruoso,sono pietrificato. Sento il mio cuore battere sempre più forte,le mie vene pulsare.


Illumino la mia mano che perde sangue a vista d'occhio,e uso un fazzoletto per cercare di fermare l'emorragia.


La strana creatura si avvicina a me,poi mi prende per un braccio con un profondo squarcio tra il gomito e la spalla,e mi sbatte contro al muro violentemente.


Prima di perdere i sensi,vedo l'essere trasformarsi in cenere.


 


- La mattina dopo...-


 


Questa nottata infernale mi ha confuso,non so se si tratti di una semplice allucinazione.


Gli squarci sono spariti misteriosamente,ma il dolore è rimasto.


Non voglio che l'infermiera Joey si spaventi,ma devo dirglielo. Mi vesto e lascio quella stanza maledetta.


Dopo aver spiegato tutto all'infermiera,che riamane sconvolta,esco dal Pokémon Center in fretta e furia,col mio berretto da baseball in testa e le mie Pokéball in tasca.


Riprendo il sentiero,che si fa sempre più bello e curato mentre mi avvicino alla Lega.


Dopo circa un''ora di cammino mi ritrovo in un parco alberato,fontane e rose a perdita d'occhio,una splendida pineta tutto attorno.


Al centro,però,non c'è una casa o una struttura comune.


C'è un cimitero.


Ospita solo tre lapidi. Mi avvicino,il profumo di lavanda e pini mi avvolge.


Il sentiero di ghiaia mi porta al cospetto della prima lapide,la foto reca l'immagine di una bambina di circa 7 anni. Sotto alla foto c'era scritto "Diantha".


Guardai meglio. Non era possibile,non era certo QUELLA Diantha.


Andai alla seconda lapide,più piccola.


C'era la foto di una ragazza sui 16 anni,e sotto il nome: "Diantha".


Ok,qui era successo qualche cavolo di casino. Senza pensarci,controllai l'ultima lapide.


Immagine rovinata di una donna di 40 anni,la scritta recitava ancora "Diantha".


 


Qui era successo qualcosa di strano. Iniziavo ad aver paura,le persone ritratte avevano gli stessi occhi e lo stesso colore di capelli.


Inoltre,vicino alla Diantha "bambina" c'era un Ralts,vicino a quella adolescente un Krilia, e vicino alla Diantha adulta una bellissima Gardevoir. Ancora più strano.


Analizzando attentamente le foto e le lapidi,notavo lo sporco su qest'ultime...ma quella della bambina era stranamente bianca e lucida.


Le foto erano sbiadite e leggermente rovinate,ombrose e dal bordo color seppia.


Le date di nascita e morte erano illeggibili,e contornate da scritte Unown.


Collegai le forme evolutive di Ralts a un periodo di vita della proprietaria,notando una certa somiglianza.


 


Nonostante tutto,decisi di andarmene. La situazione era troppo strana per i miei gusti.


Lanciai in aria la UltraBall di Yveltal,e gli chiesi di seguirmi; quel posto non mi faceva buona impressione.


Dopo esserci allontanati dalle lapidi,proseguimmo per la stradina.


Erano circa le tre del pomeriggio,Yveltal volava sopra di me e io procedevo di buon passo cercando una soluzione al mistero di poco prima.


Guardandomi attorno notai che le rose andavano appassendosi mentre camminavo,piegandosi e seccando.


Il terreno si faceva friabile,e gli alberi grandi e rigogliosi,andando avanti,venivano sostituiti da pini secchi e ricurvi,


Più avanti,una grande siepe segnava l'accesso a un labirinto.


Entrai e mi guardai attorno. Due sentieri uguali e precisi,di una precisione maniacale che stava iniziando a spaventarmi,andavano in direzioni opposte.


Due enormi colonne di marmo sostenevano due statue raffiguranti un Gengar e uno scheletro umano.


Il Gengar era allegro,e indicava la destra. Lo scheletro era straziato,e indicava la sinistra.


Senza pensarci due volte,presi la strada di destra.


Yveltal si fece cupo e silenzioso tutto d'un tratto. Planò in velocità  fulminea dal cielo e iniziò a seguirmi.


Avevo paura,ma sembrava l'unica strada possibile.


Dopo un numero interminabile di deviazioni,statue inquietanti e lapidi,arrivai in un vicolo cieco.


Una scaletta portava sotto terra,e la cosa non mi piaceva. Chiesi a Yveltal di volare in alto e cercare l'uscita,ma lui tornò con una brutta notizia: mi comunicò telepaticamente che tutte le uscite erano sparite,sostituite da resti umani e rose secche.


Mi veniva da piangere. Abbracciai il mio Pokémon e insieme scendemmo nei sotterranei.


Tutto d'un tratto,una lastra di pietra scese chiudendomi lì sotto.


Lo spettacolo che trovai lì sotto era una collezione di scheletri di umani e Pokémon mutilati,sangue e Pokéball sporche di terra abbandonate.


Alcuni Bidoof si muovevano indisturbati nel terriccio,smuovendolo e rilevando altri teschi mal seppelliti.


Corsi via,seguendo l'unico corridoio disponibile,stringendo i pugni e tirando calci a qualunque cosa mi finisse tra i piedi.


Ero arrabbiato,confuso e solo. Avevo i miei Pokémon,i miei migliori amici...ma non avevo la mia famiglia.


Una lacrima mi rigò la guancia,mentre correvo con gli occhi socchiusi sempre più avanti.


Yveltal mi stava accanto cercando di farmi divertire,ma in quel momento nessuno ci sarebbe riuscito.


 


Quanto tempo era passato? Minuti? Ore? O forse dei giorni?


Continuavo a camminare senza fermarmi,senza pensare.


Dopo almeno un'altra ora,arrivai in un luogo stranissimo.


 


Ero già  spaventato,ma qui stavo per svenire.


Una stanza viola,illuminata dalle candele dei Litwick e di un grande Chandelure al centro; una melodia triste e solitaria risuonava senza fermarsi.


Una parte della stanza era oscurata. Mi avvicinai lentamente e liberai tutti i miei Pokémon dalle loro Ball,ordinandogli di non guardare le fiamme dei Litwick perché come tutti sanno sono dannosi per l'anima.


Delle voci iniziarono a risuonare nella stanza,sembravano dire "tradita" e "addio".


Tutti i miei compagni si misero in posizione difensiva,pronti ad attaccare.


La parte della sala rimasta nell'ombra rivelo' due occhi color ambra che mi fissavano.


Io avevo paura. Avevo davvero paura.


Il cuore a mille,la testa mi girava.


I due occhi sembrarono incupirsi per pochi secondi,poi si sollevarono rivelando un viso pallido,dei capelli grigio/nero e un delicato vestito.


Una voce dolce e persuasiva iniziò a parlare:


 


"Sono stata io a condurti qui,questa è la verità ..."


La mia mente andò in black out.


Un filmato partì nella mia mente.


Una bambina di sette anni,nel prato di casa sua,che giocava con una bella Ralts.


Si stava divertendo così tanto,saltavano e correvano sulla ghiaia annusando le rose.


Quel posto dove lui aveva visto le lapidi...lì c'era una grande casa bianca.


A un certo punto,un fulmine colpì un albero.


Questo cadde. E la bambina rimase schiacciata sotto ad esso.


L'inquadratura era sulla povera Ralts che cercava di rianimare la bambina,che tossiva e sputava sangue.


Poi chiuse gli occhi per l'ultima volta...in sottofondo la voce di una donna ripeteva: "Diantha! Diantha...."


 


Poco dopo,partì un altro filmato. I genitori della bambina,anni dopo,che piangevano sulla sua tomba.


Allora,una mostruosa creatura simile a quella che gli era apparsa durante la notte trascorsa al Pokémon Center,risalì dalla tomba e si offrì di riportare in vita la figlia in cambio dell'anima dei genitori.


Loro lo fecero. E Diantha tornò a vivere come una normale ragazza di 17 anni.


Intanto,la sua Kirilia la stava aspettando.


Aveva sofferto così tanto che si mise a piangere di gioia quando la rivide.


Ma Diantha scoprì che fine avevano fato i suoi genitori,e si diede per morta; ecco la seconda lapide.


Continuò ad allenare Kirlia fino a quando non si evolse in una Gardevoir...e questo per decine di anni.


Poi,mise un'ultima lapide e provò a farla finita,ma non poteva più morire...era immortale.


Quindi decise di andare alla Lega per chiudersi nella sala della campionessa e non incontrare più nessuno.


Era diventata fortissima.


Nessuno sapeva la verità ,ma una volta ogni 100 anni qualcuno deve pagare per le sue sofferenze; quel qualcuno sono forse io?


 


-Rieccoci così alla serata dell'inizio -


 


Questa è la mia storia. Mi sono risvegliato da quell'incubo pochi minuti fa.


E sono qui,sul sentiero del boschetto,ferito da Diantha.


Aspetto solo la mia fine,solo la morte può salvarmi.


I miei Pokémon sono spariti,le Pokéball non ci sono più...aiuto...


Sto cercando di gridare,ma non posso.


Sto cercando di muovermi,ma non posso.


Sto cercando di morire...ma non posso.


Ormai ho visto troppo. La mia vita dipende da lei...


Cos'è questo suono che sento? E'una voce.Non sono solo...


E'lei. E' Diantha.


Una figura spettrale corre accanto a me,accompagnata dall'ombra di un Pokémon fluttuante. Gardevoir...


Ormai la mia vita non conta più. Sta ordinando al suo Gardevoir  di usare Pallaombra...


Ecco le mie Pokéball,le tiene in tasca... sento degli urli provenire dall'interno. I miei poveri amici.


Ormai non riesco più a pensare...perdo troppo sangue.


Gardevoir sta per scagliare la sua mossa...


 


-...Addio...-


 


 


 


Anni dopo....


 


"Ciao! Voglio sfidare la campionessa Diantha! Sono sicuro di farcela...."


 


 


 


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