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[MasterOctillery] Le avventure del Team Morsa


Fallen`

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...e questo è il Team Morsa, la leggendaria ed instancabile squadra d'esplorazione che ha fatto del suo lavoro un punto di riferimento per la nostra comunità . Dalle origini umili, fino all' odierno splendore, una sola è la chiave dei loro successi: amicizia e passione. "Quando parto alla volta di Dungeon sconosciuti, mi si gela il sangue: la tensione è altissima!" spiega il capo del team: il valoroso Octillery al nostro intervistatore "non sai mai cosa ti attende, ed hai l'impressione di non essere mai preparato abbastanza. Ma quando mi volto vedo i miei compagni. Nei loro occhi vedo me, da giovane, tutti i miei sogni e il desiderio che mi ha spinto a fare questo mestiere. Vedo il passato dei miei compagni, che hanno sempre creduto in me; credo che senza di loro e il loro sostegno, oggi non sarei qua".

Parole toccanti, scritte da un ormai esperto e navigato esploratore d'altri tempi: possessore del rango master, detentore di tre titoli nazionali per "Miglior Esploratore e Soccorritore dell'anno" e membro onorario della Federazione Statale di Esplorazione. Da oggi, allegato al nostro giornale, riceverete dei volumi contenenti le avventure e le esplorazioni del team Morsa. Ci saranno contenuti inediti e dichiarazioni personali dei suoi membri! Non lasciatevelo sfuggire, solo per la modica cifra di ...

*****Edizione 1******

L'esplorazione della

Valle Malsana

Era un caldo Martedì di Giugno e il sole arrostiva con la sua luce intensa, la sabbia della Spiaggia Cuorlucente, luogo che ha dato i natali al sottoscritto. Vivevo un periodo di ozio completo, ero in congedo temporaneo per una ferita al mio tentacolo (credo fosse il quinto, ma non ricordo bene) dopo aver inseguito un Ferrothorn che aveva derubato un bazar dei fratelli Keclon in un dungeon dell' est. Quei pokèmon non amano essere colti di sorpresa e mio malgrado per diversi giorni ho avuto un promemoria tangibile che me lo fece tenere a mente: "non si smette mai di imparare", è proprio vero.

Mi piace molto giacere in riva al mare, senza pensieri, senza preoccupazione, senza pensare al resoconto settimanale che deve essere fatto al più presto, ai colloqui con le aspiranti reclute, alla catalogazione degli strumenti nel deposito...

L'unica preoccupazione che avevo era quella di idratarmi ogni tanto per non perdere il mio stupendo colorito rosso intenso, che altrimenti diverrebbe scialbo e atono. Alla burocrazia della Gilda pensava Cradily. Lei ci sa fare riguardo l'organizzazione e la struttura logica e amministrativa della Gilda: spesso infatti mi rimprovera per la mia negligenza e il povero impegno che ci metto nello svolgere questo genere di mansioni. Ma, personalmente, al sottoscritto interessano molto poco le questioni amministrative e perciò credo che per il bene della Gilda, fosse stato meglio che io non le sia stato tra i piedi in quel periodo!

Una miriade di Finneon solcavano maestosamente le acque traslucide tinteggiandole di una luce ad intermittenza dal tono verde-magnetico facendo contrasto con il roseo anello che è il sole ai vespri ...

"Ehi ma, quello sembra essere Chimecho! Sono anni che non lo vedo, chissà  cosa lo spinge a solcare i mari sopportando le costanti bonacce di questa stagione? Deve essere distrutto!"

E' mezzogiorno e le acque sono abbastanza calde per raggiungere il largo, magari riesco ad essere rapido e non incontrare Pokèmon ostili...

Trovai Chimecho a circa tre chilometri dalla costa era zuppo fradicio, aveva gli occhi socchiusi e incredibilmente smorzati: sembrava quasi assorto in un delirio incosciente dovuto da stanchezza.

Il tempismo a volte è sbalorditivo, non mi voglio nemmeno chiedere cosa sarebbe successo se avessi tardato qualche minuto a causa di contrattempi durante l'attraversamento del Dungeon "Mare Cuorlucente" che mi divideva dal povero naufrago (fortunatamente i piani sono una decina e i pokèmon, anche se abbastanza pericolosi, possono essere affrontati senza peculiari problemi grazie alla presenza di moltissime Baccacedro). Appena mi avvicinai a Chimecho, egli cadde con un tonfo profondo nell'acqua salmastra abbandonato dalle forze. Rinvenne sulla costa quando una leggera brezza marina premette sulla sua campanella. Ne scaturì un suono melodioso, un Rintoccasana che disperse le sue note armoniose per tutta la spiaggia: un Ludicolo cominciò a ballare ed a cantare a ritmo di quella musica e molto presto fu circondato da moltitudini di Pokèmon marini che gli danzavano in torno in un'allegra coreografia colorita. Feci portare da alcune reclute, un bel cesto assortito con Melagrande e Gommadoro che Chimecho divorò di gusto.

“I miei omaggi Chimecho della Gilda di Wigglytuff, cosa ti spinge ad attraversare gli infiniti meandri del mare che separa le nostra scuole di esplorazione?†disse il gazzettino della gilda di Octillery, Tangela, non appena il naufrago si fu saziato del cibo. “Salute a te, arguto Tangela, vengo da lontano, attraversando infiniti flutti marini per chiedere di incontrare il Capitano Octillery, il grande cecchino. Questo è il volere dell’ intrepido Wigglytuff di cui sono degno portavoce.†annunciò con timbro solenne Chimecho.

Ero in riva al mare, seduto, con lo sguardo rivolto al crepuscolo attendendo ancora una volta “la danza dei Finneon†che di solito aveva luogo a verso quell’ora. Ed attendevo lì, finche non scorsi Tangela accompagnato dal naufrago dirigersi verso di me.

-“Capitano, il qui presente Chimecho, membro della Gilda di Wigglytuff, le chiede udienzaâ€

- “Benvenuto Chimecho, è da tempo che non ci vediamo! Cosa ti spinge a giungere presso questo luogo remoto, da solo?â€

-“Buonasera Octillery, vengo presso te per ordine di Wigglytuff, il quale ti chiede umilmente aiuto.â€

-“Uhm, vediamo… posso mandare una delle mie squadre…â€

-“No, il Capitano chiede proprio l’intervento del team Morsa, è una faccenda molto seria!â€

Chissà  cosa spinge Wigglytuff a chiedermi aiuto, la sua Gilda è una della più rinomate! Inoltre lui stesso è un esploratore incredibilmente forte e preparato. Lo sapevo per certo, perché lui stesso era un mio compagno di Gilda tanti anni fa: è proprio un mistero!

Pensavo, ma riflettevo anche su questioni logistiche. Il team Morsa non intraprendeva una missione al completo da una vita. Io partecipavo ogni tanto a qualche missione di grado “Sâ€, ma dal racconto di Chimecho mi veniva spontaneo assegnarle un grado superiore. A quanto pare la missione consisteva nell’ esplorazione di un Dungeon di cui non avevo mai sentito parlare: la Valle Malsana. Lì vi era un tesoro inestimabile chiamato Pistilgracidea dai poteri misteriosi e rivendicati da molta gente. Altro Chimecho non mi disse, avrebbe approfondito una volta messi in viaggio. Ma come spiegargli che il Team Morsa non esisteva più, o meglio, non era più quello di un tempo?

Solo io, come detto in precedenza, svolgevo un, seppur irrisorio, ruolo nelle esplorazioni della Gilda. Infatti Cradily era impegnata dalle faccende burocratiche e amministrative, mente il mio amico Tentacruel era l’addetto all’addestamento delle reclute.

Era un pasticcio e lo feci presente all’ambasciatore della Gilda di Wigglytuff, gli dissi che solo io ero disponibile ad intraprendere questo incarico, magari facendomi accompagnare da una delle squadre più preparate della mia scuola di esplorazione. Di suo malgrado accettò.

Partimmo immediatamente (tempo di fare provviste di revitalseme e baccacedro e contattare la squadra che mi avrebbe accompagnto, il team Artiglio), col favor della notte e potemmo vedere l’alba dalla terraferma.

Facemmo una breve sosta nei pressi della Grotta Marina su una spiaggia che guardava al sol nascente. Chimecho ci disse che al tramonto i Krabby facevano le bolle ed era uno spettacolo meraviglioso , peccato che noi siamo solo di passaggio…

Mi ero portato un altro cesto di Melagrande e Gommadoro e Chimecho ne fu visibilmente entusiasta. Non fu avaro, dopo aver spiluccato qualche gomma tirò fuori da non so dove un Mixer e in men che non si dica frullò le mele con qualche gomma aggiungendo dell’ ottimo latte Mumu fresco di giornata, che aveva comprato a Borgo Tesoro qualche minuto prima. Non metto in dubbio la qualità  di quel frullato, anzi sembrava una vivanda molto raffinata nel suo complesso, ma le Gommadoro gli hanno dato un sapore incredibilmente dolce, che personalmente mi disgusta ma ai miei allievi non dispiaceva.

Riprendemmo immediatamente la marcia e verso mezzogiorno eravamo in vista di una landa nebbiosa, ma non di una nebbia fresca e acquosa, ma sembrava più una coltre di gas denso di scarico. Durante il nostro viaggio Chimecho ci informò minuziosamente riguardo laValle Malsana.

Era un bassopiano a 200 mt sotto il livello del mare. La vegetazione era rada e spoglia, non c’era la presenza di acqua potabile e nemmeno di cibarie (appunto per l’assenza di vegetazione rigogliosa). Non erano rare delle pozze di liquido non dissimile dal liquame che secernano le fabbriche che ovviamente emettevano insopportabili olezzi che bruciano la pelle e i tessuti polmonari. I pokèmon, prevalentemente del tipo veleno, hanno livelli che vanno dal 16 al 60 e possono essere molto temibili. Il dungeon non è ancora stato esplorato completamente, gli altri esploratori sono arrivati al 6 piano, alcuni sono svenuti per la fame, altri per gli olezzi, altri sono andati KO. Inoltre Chimecho ci ha spiegato che Wigglytuff ha chiesto l’aiuto alla Gilda di Octillery, perché non aveva apprendisti disponibili, perché c’era in programma un esame di promozione per due reclute, verso la Foresta Inganno e molto presto anche Chimecho avrebbe dovuto dirigersi lì.

Giungemmo alle porte del Dungeon, Chimecho si congedò e ci accingemmo ad entrare, facendoci largo tra la nebbia violetta.

Non ero stato ingenuo. Il nome Valle Malsana mi ricondusse alla ovvia presenza di Pokèmon veleno, sicché scelsi un Team di Pokemon Psico (potevate dedurlo dalla loro passione per l’ intruglio di Chimecho). Erano: il sagace Metang, molto intelligente e molto forte: è il motore della squadra; il rapido Swoobat, incredibilmente veloce, i suoi colpi sono invisibili ad occhio nudo: è l’arma segreta della squadra; il leder Ralts, molto giovane ma è già  un famoso esploratore. E’ la combinazione di potenza e ingegno: è il pilastro della squadra. In questo modo ero perfettamente sicuro di poter attraversare il Dungeon.

E così continuai a pensare. Infatti per una ventina di piani, anche se molto stanchi, riuscivamo a spuntarla egregiamente.

Arrivammo in uno spiazzo di terra circondato da due risorgive di liquami tossici. Tutto sembrava tranquillo, finché sentii una scossa provenire da sotto i nostri piedi. La terra si frantumò con un tonfo sordo e da lì spuntò un gigantesco Nidoking infuriato. Immediatamente altri otto Drapion ci circondarono di soprassalto ringhiando minacciosi.

“Ghishaaaaa!!! Verrete annientati, spavaldi invasori!â€

Facendo due rapidi calcoli ci si accorge di quando fosse grave la situazione: in pochi minuti la nostra riserva di Revitalsemi e buona parte delle Baccadedrosi prosciugò.

Molto presto Swoobat fu agguantato dai costanti Neropulsar dei Drapion ed andò KO. Un fascio di luce lo avvolse: la targhetta di soccorso ebbe effetto.

Anche Ralts e Metang non se la cavavano gran che: erano prossimi ad essere sconfitti. “Se solo avessi accanto i miei compagni†pensai.

-“Ciao Tentacruel , sei anche tu in pausa?â€

-“Sissignora, oggi le reclute hanno finito in anticipo il loro addestramento, così mi sono preso un’ ora di libertà  signora!â€

-“Hai visto il Capitano?â€

-“Nossignora, le stavo per fare la stessa domanda, signoraâ€

-“Ehi Tangela, sai dov’è il Capitano?â€

-“E’ andato in missione alla Valle Malsana, però… il team che lo accompagnava è stato mandato a KO: sono molto preoccupatoâ€

Metang si ritirò per non sprecare eccessivamente le risorse (bacche, elisir ecc…) e credo fosse stata la cosa piu giusta: lo stesso fece anche Ralts.

Prima di lasciarmi, fecero qualcosa che sicuramente evitò il mioinevitabile KO: Metang usò agilità  e Ralts usò mimica e subito dopo agilità : ciò gli permise di aumentare la mia velocità  di moltissimo in poco tempo.

Mangiai un Teleseme e mi ritrovai teletrasportato verso il perimetro della sala. Grazie alla mia velocità  riuscii a accaparrarmi un angolino da cui riuscivo a puntare i miei avversari. Mi misi Mirino davanti agli occhi e usai focalenergia: il cecchino era pronto.

Con solo octazooka finii Nidoking, fu brutto colpo. Grazie alla mia abilità  (Cecchino) i brutti colpi diventarono ancora più potenti, sicché il Boss non potè fare nulla per difendersi. Con un susseguirsi di geloraggio, attaccai i Drapion, parte di loro soccombé ai miei attacchi, altri se la diedero a gambe levate.

Mi nutrii degli Elisir Max e delle Baccacedro rimanenti, mangiai anche una mela: ero tornato in splendida forma. Ma ero solo.

Il dungeon sembrava finito. Avevo ucciso un Boss ed era impossibile proseguire, ma non c’era nessuna traccia del Pistilgracidea.

Mi tolsi la polvere di dosso e feci per tornarmene indietro. Ad un tratto, mentre stavo camminando, mi accorsi che sotto il terriccio giaceva sepolta una placca metallica rilucente: ottone mi sembra.

Feci un po’ di pulizia e la scoprii interamente, era una splendente placca iridea che sembrava brillare di luce propria fra tutta quella sporcizia.

C’ erano dei bellissimi bassorilievi che rappresentavano un prato fiorito dove moltissimi Pokèmon simili a ricci giocavano allegramente in piena spensieratezza. Al c’entro c’era una circonferenza di un paio di metri di diametro scavata per un centimetro nella placca. Dentro, c’erano delle iscrizioni nella lingua degli Unown:

Colui che è di cuore puro, lo dimostri sottoponendosi alla prova!

Quale prova? In che senso cuore puro? Mi avvicinai al cerchio per leggere meglio. Prova? Provai a mettere una Mela al centro del cerchio, non successe nulla. Ci posi la mia targhetta di esploratore, niente. Camminavo e pensavo, quale sarà  mai la prova? Mentre camminavo inciampai e caddi dolorante riaprendo la mia vecchia ferita. Subito mi accorsi che l’aria prese un tono diverso, più elettrico: stava per succedere qualcosa. Il cerchio si illuminò e subito un fascio di luce mi avvolse.

Cosa succede? Solo dopo mi accorsi che ero dentro alla circonferenza. Che la prova sia io? O meglio, il mio cuore, le mie intenzioni pacifiche siano la prova?

Mi parve di sentire una folata di aria fresca all’ aroma di erbe e fiori di campo soffiarmi addosso, com’è possibile ciò in una fetida palude? La luce smise di irradiarmi e per un secondo fu silenzio. D’un tratto, dall’ estremità  settentrionale di quella specie di penisola nella fanghiglia in cui mi trovavo, spuntarono sei germogli. Una musica angelica cominciò a suonare, con un ritmo colorato e stuzzicante: le piccole piantine sembravano ballare a quel ritmo. Ed a ogni volteggio che compivano, crescevano, sempre più , sempre più. Notai che da quando la musica cominciò, la nebbia violacea mano a mano andava diradandosi: sicché scorsi una terra in lontananza, oltre il lago di liquami, le piante nella loro crescita sembravano puntare proprio a quella terra in lontananza.

E le liane di quelle piante andavano ad intrecciarsi, in un reticolato preciso e logico creando una lunghissima striscia di tessuto che andava fino a quella terra oltre il lago. Era un opera maestosa! Lunga 3-4 km e larga circa un centinaio di metri, era un ponte degno di Da Vinci e Giulio Cesare!

Attraversai con fretta moderata il ponte che chiamai “Ponte Gratitudineâ€, lo chiamai così perché ero grato alla buona sorte e alla fortuna, per avermi fatto rinvenire la placca di ottone. In un’ ora ero già  in vista della terra che vedevo all’orizzonte.

Se la Valle Malsana era una discarica, l’ Isola Folataviola (la ho chiamata così per le raffiche di vento violetto che spiravano senza tregua sull’ isola, mozzandomi il fiato) era un immersione in una vasca di acido muriatico.

La pelle mi bruciava e la gola era rossa dalle escoriazioni che si erano create a causa di quelle nebbie acide. I Pokèmon poi, erano fortissimi, forse al livello 70 ma non ne sono certo. Garbodor e Muk a perdita d’occhio. Stavo addirittura per essere mandato KO: tre Seviper mi hanno accerchiato ed erano intenzionati ad attaccare. Mi misi a cercare freneticamente qualcosa nella mia sacca dei tesori, trovai una Telesfera, la usai e i miei nemici furono teletrasportati altrove.

Raggiunsi verso il crepuscolo la parte più interna del’ isola: era uno strano bosco formato da funghi velenosi di vario genere. Da est e da ovest due polle di acqua fetida sgorgavano placidamente. C’era uno spiazzo di diametro di circa mezzo km: una vera e propria arena!

Mi chinai un secondo per aprire la sacca dei tesori per prendere il Mirino. Mi accorsi che quella che credevo erba, era una miriade di piccoli funghetti piccolissimi. Erano migliaia, milioni, miliardi…

-“AHHHHH!!!â€

-“GWEHEHEHEH…â€

Rinvenni che era notte fonda. Avevo un terribile mal di testa, risultato della botta ricevuta. Avevo la vista sfocata comunque riuscii a distinguere tre sagome tetre che rimestavano nella mia sacca in cerca di tesori.

Videro che mi stavo riprendendo, così due di loro si diressero verso di me.

Uno mi prese per i un tentacolo e mi strattonava con violenza, l' altro sghignazzava.

Lo stesso che mi teneva mi scagliò in aria ed entrambi saltarono con l' intento di colpirmi con un Velenpuntura.

Rimasi paralizzato dal dolore, ma ora mi era tornata la vista e potei vedere in faccia i criminali.

Era il Team Crudele, una banda di malfattori senza scrupoli ricercata da molti anni dalla Federazione degli Esploratori per furtie azioni vandaliche: i due pokèmon che mi hanno schernito poco fa erano i fratelli Toxicroak, un duo di briganti famosi per la loro avarizia; e l'altro era il loro capitano: Lord Breelom. Si dice che fosse un grandissimo esploratore famoso per tutti i meadri del globo.

Si dice che un giorno a causa di un torto subito da un suo compagno, si sia chiuso in se stesso e abbia fondato un organizzazione criminale. E' estremamente perfido, ma allo stesso tempo intelligente e capace di sfruttare le situazioni a suo vantaggio.

Trovò la mia targhetta di soccorso. Capì che ero un esploratore. Si avvicinò. Mi insultò apertamente scagliandomi percosse su tutto il corpo. Non potevo muovermi. In quel momento lo odiavo con tutte le mie forze. Usai Bollaraggio su di lui. Si adirò moltissimo. Era pronto per scagliarmi uno Stramontante...

-"Dove soffia il vento..."

-"Dove c'è acqua..."

-"Dove c'è vita..."

-"NOI CI SAREMO!!!"

-"Team Morsa, pronto all' azione!"

-"Come sta, capitano?"

"N-niente di grave..."

-" Ci ha fatto prendere un brutto spavento, signorsì!"

Cradily mi diede una baccacedro e tornai come nuovo. I miei compagni appena saputo del pericolo che correvo, sono corsi in mio aiuto lasciando i loro impegni. "La nostra squadra è la cosa più importante" disse Cradily. "Signorsì"

Cradily aveva usato Fangobomba su Breloom che fu scaraventato a metri di distanza.

Infuriati, i membri del Team Crudele ci attaccarono, ma prontamente noi li rispingemmo con una combinazione tra Fangobomba, Idropompa e Semitraglia. Esausto il team Crudele usò luminosfera e fuggì.

Ci dirigemmo verso la scatola che avrebbe dovuto contenere il Pistilgracidea. Così era infatti. Era una piccola sfera di poche cm di diametro che però sembrava emanare una potenza mistica.

D'un tratto la sfera comincio a brillare di una luce azzurrognola. Era incandescente, non riuscivo a tenerla in mano. Cadde e si frantumò in mille pezzi. Che guaio!

Invece no, la luce continuava ad essere emessa dalla poltiglia di vetro. Ci fu un momento in cui la luce arrivò ad una magnitudine incredibilmente alta, e poi tutto si calmò.

Dove era caduta la sfera c'era un fiore: un fiore a quattro petali, violaceo e molto profumato.

Di nuovo la musica angelica risuonò e il fiore ballava al suo ritmo . Piano, piano crebbe, sempre di più e dieci minuti dopo era alto già  circa 20 mt. Il fiore seccò e i suoi petali caddero a terra, ma dal suo corpo in decomposizione migliaia e migliaia di semi si formarono e caddero in un perimetro molto largo. Dieci minuti dopo, grazie alla musica, i fiori che si formarono dopo la decomposizione del fiore originale erano alti come il fiore originale stesso. Essi a loro volta si sfaldarono e formarono migliaia di altri semi che si insediarono nel terreno paludoso. Questo ciclo si ripetè altre tre volte, alla quarta la musica si fermò a circa 2 minuti dalla germinazione dei fiori di quarta generazione poi si dileguò, sicchè i fiori di quinta non erano alti più di 20 cm.

Non potete immaginare come sia cambiata la Valle Malsana da quel momento! La terra, grazie all' opera drenante dei fiori, era ritornata fertile e non più ricoperta da liquami o funghi. Ogni centimetro di quella terra era coperto da miriadi di fiori di 5 generazione, tanti quante le stelle.

Ma non è finita qui! Durante la musica i fiori antenati di quelli di 5 generazione, anche se non fiorivano, crescevano, sottoterra. Le loro radici erano immense e perciò fu risultato che tutta la Valle Malsana fu sospinta verso l'alto dalle radici di questi fiori, perciò da un putrido bassopiano, diventò un fresco e ventoso altopiano.

Rimanemmo a bocca aperta per molto tempo a fissare ciò che da una piccola sfera di pochi cm di diametro potesse nascere.

Passammo lì la notte, cullati da una brezza piacevole e profumata e di buon ora la mattina seguente ci avviammo alla Gilda di Wigglytuff per comunicargli il resoconto della missione, ovviamente positivo.

Arrivati là  Wigglytuff ci spiego (come solo lui sa fare...) che la Valle Malsana una cinquantina di anni fà  si chiamava Colle Gratitudine, un posto idilliaco dove viveva una grandissima colonia di Pokèmon chiamati Shaymin.

Un brutto giorno però il Team Crudele vi potrò una colonia di migliaia di capi di Muk e Garbodor i quali (inconsciamente, sono pokemon veleno) avevano inquinato quel paradiso cacciando gli Shaymin che si sono trasferiti altrove: così il Colle diventò una conca (a causa delle sostanze tossiche che avevano sciolto le rocce basilari) dove si insediò Breloom e i suoi. Anche le Gracidee (così si chiamano i fiori di cui parlavo prima) erano appassite, ma un coraggioso gruppo di Shaymin sacrificarono la loro vita per creare una sfera (Pistilgracidea) che racchiudeva la potenza della mossa più potente degli Shaymin: Infuriaseme.

Pistilgracidea aveva il compito di , un giorno attivata da una persona dal cuore gentile, di riportare il colle al suo antico splendore, ma se qualcuno con un cuore malvagio avesse provato a sbarazzarsene, essa avrebbe liberato la potenza di centinaia di Infuriaseme. Perciò Breelom le stava alla larga (ma allo stesso tempo impediva ai viaggiatori onesti di attivare il suo potere benevolo).

Missione compiuta! Ricevemmo come premio... una... scorta a vita di Mela Perfetta...

Ma non fa niente! L' importante è che gli Shaymin sono potuti tornare a casa e che noi eravamo ritornati, il terrore del crimine!

Fine...

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******Edizione 2*******

L’origine dei miti

La mia vita, la mia, è stata sempre un qualcosa che non sentivo come proprio.

Per un lungo periodo, non riuscivo a capire chi ero e cosa avrei fatto nel futuro: insomma, mi sembrava di vivere la vita di qualcun altro.

Nacqui in una famiglia molto povera: quinto di dieci fratelli. Sin da piccolo mi è stata impartita la dottrina dell' educazione e del rispetto. Sembra strano, ma quando non hai nulla, quel poco che ti ritrovi tra le mani diventa il tuo più inestimabile tesoro. Una di queste poche cose che hai è la famiglia: le uniche persone che hai vicino e rimarranno lì, qualunque decisione tu prenda, qualsiasi sia la strada che ti voglia percorrere sono e rimarranno la tua unica ancora di salvataggio. Per non parlare del cibo! Non che non ne avessimo a sufficienza (perché bene o male qualche Baccarancia, anche se ottenuta con metodi che vi risulteranno poco ortodossi, lascio a voi le considerazioni, c’era sempre): il problema è che se riuscivamo ad ottenere a fine giornata circa 6 Baccarancia, un bel gruzzoletto, dovevano bastare per sfamare l’intera famiglia. Sebbene noi “anziani†potevamo di malavoglia accontentarci di pochi spicchi, non potevamo certo tenere i nostri fratelli più piccoli a regime di carestia!

Con la graduale maturazione, compresi un’ importante verità : io ero solo di peso alla mia famiglia. Volevo troppo bene ai miei parenti per essergli di intralcio e peggiorare ulteriormente la loro triste situazione, sicchè decisi che la cosa migliore fosse lasciare la mia casa.

Girando in città  alla ricerca di qualche povero babbeo da raggirare come-solo-io-sapevo-fare, notai un inserto sulla bacheca esterna della rinomata Accademia di Conkeldurr:

“Gentili… ehm… Pokemon, grazie per la vostra attenzione. N-non sono un gran che con le parole perciò sarò breve… L’accademia del sottoscritto cerca nuove reclute volenterose che vogliono fare della loro esistenza, qualcosa di eccezionale e importante. Per permettere a chiunque di poter almento tentare a far parte del gruppo dei migliori esploratori del domani saranno indette selezioni gratuite e aperte a tutti. Solo dieci fra tutti i pretendenti, quindi date il massimo; con questo chiudo. Conkeldurrâ€

Le selezioni consistevano in un esame aerobico-ginnico: per i pokemon di tipo Terra, o meglio, Pokèmon che vivevano sulla terra ferma la prova consisteva in una corsa ad ostacoli attraverso una boscaglia stepposa e arida, nella quale solevano comparire simpatici Skorupi e Trapinch. La zona semidesertica copriva all’ incirca un’area di cinque chilometri quadrati e il percorso seguiva sinuosamente le linee irregolari definite dalla conformazione della zona per circa una decina di chilometri. I corsi d’acqua erano radi e alle volte putridi e stagnanti, per non parlare dell’aridità  in generale che si nutriva, instancabile, dell’ essenza della vita. Non credo che, anche il più impavido e schietto esploratore avrebbe potuto completare in meno di una mezza giornata l’ arduo percorso, resta il fatto che solo i primi tre maratoneti superavano la prova.

Per i Pokemon Volanti e affini (Drago, coleottero ecc…) la prova consisteva nell’ esplorazione di un Dungeon: Picco Radente che, a noialtri comuni mortali, non era fisicamente possibile sicchè si dovevano scalare pendii scoscesi e immense voragini naturali che rendevano il percorso accidentato. Non dico che la prova fosse vietata agli altri Pokemon: tutt’ altro. Molti Deerling o Stantler facendo ragionevole sfoggio delle loro naturali doti di scalatori di pareti montuose e diversi Geodude impavidi, che non esitavano lanciarsi dal Canyon più alto, per rotolare come palle di cannone fino a valle senza scalfirsi e nemmeno graffiarsi la loro armatura. E gli altri concorrenti erano Pokemon che sapevano volare. Ma non per questo era una passeggiata! Alcuni Pokemon con cui ho fatto conoscenza mi hanno detto, una volta tornati dalla convalescenza di una mesata, che a causa dell’ altezza degli scogli e dei pendii le correnti d’aria erano sballate e soffiavano con un incredibile potenza e quando si passava sopra le voragini delle improvvise correnti placide rendevano impossibile un volo tranquillo e perciò soleva che molti Pokemon cadevano nei crateri andando KO: si pensi che su un centinaio di Pokemon della categoria “celeste†solo 4 riuscirono a qualificarsi e non si dica che sia stata una passeggiata! Invece nella categoria, molto più contenuta, dei “non celesti†che hanno tentato l’impresa, solo un Geodude che a differenza degli altri che non hanno potuto tenersi in equilibrio sui precari pendii di selci estremamente fragili, lui invece è riuscito a balzare da uno scoglio all’altro prima che esso franasse.

Molto più interessante (almeno per mio conto) è stata la prova dei Pokemon acqua alla quale io stesso mi sono sottoposto. Consisteva sempre nell’esporazione di un dungeon chiamato Mare Vorticoso. Il bello è che era una gara a coppie e quindi si avvicinava molto all’idea di una squadra d’esplorazione. Eravamo all’ incirca una trentina di Pokemon di tipo acqua (o ghiaccio) divisi per categorie affini di due componenti: quindici squadre. Forse per lontana similitudine tra di noi, fui accostato ad un Octillery un tipo… non molto sveglio: aveva lo sguardo assonnato e assente. Spesso, chiamandolo, si voltava verso di te lentamente tre secondi, ti guardava come se ti avesse incontrato per la prima volta e poi rispondeva biascicando in una lingua quasi incomprensibile (mi capitò di fingere di aver capito col classico “annuisci e rimani in silenzioâ€. I suoi movimenti erano lenti e sinistri: il suo tronco corporeo rimaneva immobile e grave sul fondo roccioso mentre i suoi otto tentacoletti avviluppavano il suolo trascinando in un ammirevole lavoro di squadra il resto del corpo. Il supervisore Suicune dopo aver pronunciato le palesi considerazioni sulla prova che ci aspettava ci accompagnò scortandoci con tutela verso quello che sarebbe stato il nostro campo di battaglia. Tutti eravamo nemici: eravamo tutti rivali. Non ci si poteva nemmeno fidare dei propri compagni perché, da un momento all’ altro avrebbero potuto… non era certo il mio caso!

Nel ciò che si preannunciava uno scontro spietato e bislacco, Octillery rimaneva mite e pacato, assente, ancorato nel suo mondo idilliaco lontano dalla realtà . Mi chiedo ancora oggi quale buona stella mi abbia permesso di avere lui come compagno!

Sono entrato. Che freddo però…

Il Mare Vorticoso è uno dei Dungeon più ardui nei quali ebbi la sfortuna di capitare. Ma è stata una delle migliori esperienze costruttive che hanno suscitato in me il piacere di esplorare e di vivere la mia vita all’ insegna dell’ avventura. Sentire l’odore del mistero, lo scorrere dell’ adrenalina nelle vene, il rabbrividire sentendo i passi foschi del pericolo che incombe alle tue spalle… ti fa… sentire vivo e degno di respirare l’aria, di ascoltare il canto degli uccelli, di ripagare l’amore della società  in cui vivi… Da un senso alla tua vita. Tutti noi prima o poi troveremo, il motivo e la ragione che ci permette di guardare all’alba di un nuovo giorno, di lasciarsi alle spalle il passato e di concentrarsi con amore e passione su un presente che, prima che ce ne possiamo accorgere è già  domani! Io tutto ciò lo ho trovato nell’ esporazione e nell’ avventura.

Il Mare Vorticoso è un Dungeon antico e sinistro. Si trova a Sud-Ovest dell’ Isola Tormenta dove pochi e coraggiosi esploratori hanno avuto il fegato di spingeri alla ricerca dell’ ignoto. Il Dungeon è composto da due parti: la prima la possiamo considerare come un’ immersione verso gli antri del vero labirinto. Da ciò che il supervisor Suicune ci aveva detto,doveva essere una grotta estesa per una trentina di ettari. Nei suoi meandri era nascosto un tesoro di inestimabile valore che la squadra vincitrice doveva riportare in superficie.

Attraversammo i venti piani del Mare Vorticoso senza notevoli allerte: se non le non rare volte in cui correvo in aiuto del povero Octillery che era sempre più distante e distaccato.

Io so tutto della vita.

Vivi in un mondo in cui ci sei solo tu, solo, abbandonato. Devi iniziare a muovere i tuoi primi incerti passi in società , facendo leva sugli altri finchè ti sono utili e appena ne hai acquisito la completa fiducia li abbandoni per poi ricominciare ciò con altre persone: tutto per tornaconto personale.Solo la famiglia. Sono le uniche persone che ti amano davvero e ti rispettano per ciò che sei. Non ti puoi fidare degli altri o meglio la fiducia che provi nei loro confronti non potrà  mai essere paragonata a quella che provi nei confronti dei tuoi consanguigni. AHAHAH! Se solo le persone che ho raggirato in passato avessero saputo ciò, come sarebbe stata la mia vita? In cosa avrei creduto? Nella fratellanza e nel falso affetto della società 

Mmm… oddio che cosa stavo pensando… Dove stavo andando? Non oso nemmeno immaginarmi che Tentacruel sarei oggi se avessi continuato a credere in questo tipo di convinzioni che mi sono state dettate dalla realtà  in cui vivevo!

Raggiungemmo il fondo della voragine marina. L’acqua era salata e più oleosa che in precedenza… chissà  perché…

Ogni tanto mi voltavo per vedere se Octillery mi stava ancora seguendo: non sempre mi seguiva a ruota, sebbene non superasse la soglia di dieci metri di distanza. Non si può dire che mi desse più sicurezza averlo vicino, ma la situzione prendeva sempre di più un tono misterioso e fosco…

Si apriva un tunnel largo circa 1 km. Era meraviglioso, semplicemente meraviglioso.

C’era un buio incredibile che avviluppava i nostri (almeno il mio...) spiriti, ma un bagliore aureo riluceva dall’ opaco granito e come un faro che manda costantemente una bagliore chiaro che fende la nebbia, come un Volbeat che attira in un valzer celeste decine di Illumise nella notte beata, esso ci richiamava a se.

La grotta si chiamava Antro Lavico, un nome davvero singolare, date le circostanze (eravamo a 500 mt sotto il mare). Facemmo una breve sosta all’ “ombra†di uno scoglio sottomarino dove redigemmo una lista dettagliata su tutti gli strumenti che ci erano rimasti.

-“Ti è caduto… ehi ma quello è…â€

-“Dovresti tenere a bada le mani†e riprese l’ “oggettoâ€.

L’ oggetto era un Mirino; ma che dico? E’ il re dei Mirini: lo JE-skop.

La leggenda narra che lo JE-skop fosse un utensile antichissimo creato dai mastri artigiani della casata dei J.E. Si dice che la lente sia stata ricavata da alcuni frammenti di Adamasfera e la guarnizione finemente lavorata. Come faceva un semplice apprendista ad avere una simile rarità  fra le sue mani inesperte.

Appena presi in mano il suo Mirino si trasformò; abbandonando la sua aria sempliciotta e scialba si mostrò sotto una luce diversa… quella Octillery si dimostrerà  più complessa di quello che si può cogliere dalle apparenze; ma ora dobbiamo ripartire.

L’ Antro Lavico è un condotto intricato di gallerie che a grandi linee, sembrerebbero nate a seguito di una violenta eruzione di materiale incandescente. I tunnel erano interamente ricoperti di granito nero come la pece rovente, che, seppur a molti metri di profondità , dove la luce del sole si perdeva tra un muro di tonnellate e tonnellate d’acqua, riluceva costantemente di una luce pallida e sinistra proveniente dall’ interno; mosso da una puerile ricerca di risposte alle mille domande che quello strano contesto mi porgeva, tesi un tentacolo alla cortina nero-traslucida.

Prontamente una carica elettrica di notevole intensità  mi assalì, facendomi trasalire e cadere supino a terra per qualche secondo. Era una sensazione strana…

In tutta la mia vita, che già  potevo definire ricca di avventure e di avvenimenti, mi è capitato di sottrarmi alle grinfie di Pokemon di tipo Elettro e sapevo molto bene cosa si prova ad essere colpito da scariche.

Ma questa volta era diverso: non era né un’ energia che scaturisce da un Fuococarica o da un Fulmine, il danno non è stato fisico, piuttosto mi sentivo scosso nell’ intimità  dei miei pensieri. In quei tre-quattro secondi di agonia, entrai in uno stato confusionale che posso paragonare a… ma non ne sono molto sicuro. Proseguimmo.

Come mi aspettavo, Octillery non mi degnò nemmeno di un minimo senso di apprensione, sempre lì, assorta nella sua sfera emotiva fuori dal mondo…

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Scusate, il seguito ve lo posto nei prossimi giorni :P

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