Vai al commento

Icarus

Premium Member
  • Messaggi

    4.089
  • Punti Fedeltà

    100 
  • Iscrizione

  • Vittorie

    4
  • Feedback

    100%
  • PokéPoints

    PP 2617.39

Tutti i messaggi di Icarus

  1. Vien da chiedersi chi sarà la nuova mascotte pokémon!?
  2. Spero che su Switch riesca a girare decentemente, anche se ho i miei dubbi... Ad ogni modo penso che aspetterò un'edizione definitiva per la nuova console Nintendo.
  3. Molto interessante, peccato solo non poter controllare direttamente i mostri. :S Sicuramente lo recupererò più avanti.
  4. Auguri!

      Apri contenuto nascosto

     

    Leggi di più  
    1. MoonlightUmbreon

      MoonlightUmbreon

      @IcarusGrazie mille davvero e bellissima la fanart, anche se c'è un espeon in mezzo xD

    2. evilespeon

      evilespeon

      Ma che mi metti in mezzo te XD @Icarus

  5. Ma è una notizia di due mesi fa!
  6. Sì, certo. Speriamo solo che questa volta gli NPC alleati utilizzino pokémon utili e non roba come Solrock con Lucidatura o Magikarp col Focalnastro.
  7. Finalmente dei bonus carini.
  8. Figurati se non trovavano un modo per dare una nuova forma a Charizard! In un modo o nell'altro lo devono per forza inserire in ogni titolo!
  9. Alla faccia della bomba! @RealTruth
  10. Ad una settimana dal rilascio ufficiali non mi aspetto chissà cosa...
  11. Ed io che pensavo nel 2024!
  12. Non mi fa impazzire, sebbene la forma scrigno sia ben ispirata...
  13. È il mondo di gioco. Intendevo dire che pare non ci siano più gli incontri casuali, perciò gli esclusivi avranno più valore di prima, dato che potrai interagirci mentre esplori Paldea.
  14. Sì ovvio, ma da questa generazione tutti i pokémon catturabili saranno visibili nell'overworld, per cui sarebbe bello poter avere maggior interazione con quelli che ci piacciono di più.
  15. Farigiraf continua ad apparire solo nella versione Scarlatto.
  16. Questo Blaines in passato si è rivelato poco affidabile, sostenendo ad esempio che Farigiraf fosse Psico Puro...
  17. È un banale cane! Non basta una candela in testa per renderlo un Pokémon! Fa degna compagnia a Fidough: sì...nelle pattumiere di Paldea!
  18. Auguri, Malefica!

      Apri contenuto nascosto

     

    Leggi di più  
  19. Auguri pipistrello! 🦇

      Apri contenuto nascosto

     

    Leggi di più  
  20. Il mercato videoludico è ormai una realtà affermata, nonché fonte di guadagno per molte aziende, che da anni se ne contendono il primato. Anno dopo anno nascono nuove console d’avanguardia per stare al passo con i tempi e vengono offerti software sempre più complessi, grazie al supporto di diversi editori di grandi dimensioni. Piano piano, però, sta prendendo piede un nuovo servizio di diffusione: il cloud gaming. Esso consiste nel trasmettere su qualsiasi dispositivo un videogioco scaricato su un server remoto, senza che sia necessaria una vera e propria installazione, permettendo a tutti di godere della stessa esperienza ludica. Sulla carta si preannuncia come una funzionalità esclusiva, favorendo l’interazione tra una miriade di utenti ed il gioco multipiattaforma, superando le barriere poste dai limiti tecnici di alcuni hardware e al tempo stesso facendo perdere meno tempo agli sviluppatori, che non sono più obbligati a riadattare le loro creazioni per le diverse piattaforme (Nintendo in particolare sta adoperando tale metodo per distribuire titoli altrimenti troppo potenti per la Switch, come Kingdom Hearts 3 o Marvels’Guardian of the Galaxy). Un’idea nobile, ma che si scontra con varie problematiche, prima fra tutte la necessità di un’ottima connessione ad Internet, in assenza della quale si rischia di comprometterne l’utilizzo per via di lag vertiginosi e crash improvvisi, specie in giochi come Picchiaduro e Sparatutto, che richiedono una rapida risposta dal sistema. Purtroppo sono pochi i Paesi con strutture adatte per garantire una certa stabilità, perciò al momento c’è ancora molta diffidenza verso questo meccanismo, sebbene stia crescendo esponenzialmente, data la diffusione dei giochi digitali ed il fatto che, a differenza di questi ultimi, non richieda un ingente spazio di archiviazione, consentendo ai consumatori di acquistare un’infinità di titoli…o quasi. Attualmente, infatti, esistono vari cataloghi di giochi compatibili con il cloud gaming, molti dei quali, però, si celano dietro abbonamenti mensili. Tutto ciò non può che porre dei limiti ad un sistema nato per abbatterli, senza contare il fatto che una volta chiusi i server non si avrà più la possibilità di giocare ad un dato titolo. È come se tu stessi noleggiando un videogioco, dopodiché, una volta scaduto il tempo a disposizione, lo riportassi indietro dal negoziante. Se i costi fossero convenienti non sarebbe nemmeno male come idea, dato che non tutti sono soliti rigiocare ai videogames, ma il rapporto qualità prezzo è attualmente svantaggioso per gli acquirenti, che si ritrovano a stipulare un contratto a tempo determinato che non gli garantisce alcuna sicurezza. Penso quindi che sia necessario rilasciare ampie sessioni di prova, in modo da poter testare personalmente l’efficacia del servizio e valutarne in seguito l’acquisto, renderlo più economico e rimborsare i clienti insoddisfatti, almeno fino a che non si potenzieranno le infrastrutture dedicate e si abbasserà la latenza del segnale di trasmissione, fondamentale per una maggiore fluidità di gameplay. È comunque innegabile che il cloud gaming sia un progetto ambizioso e che rappresenterà il futuro dei videogiochi, andando prima o poi ad abbattere definitivamente le console, dimezzando i costi di produzione hardware per gli sviluppatori, ampliando il numero di utenti e accrescendo i guadagni tramite inserzioni pubblicitarie e librerie sempre più vaste. In aggiunta ad esso stanno avanzando sempre di più i giochi indie, progettati da studi indipendenti e con budget modesti, ma che riescono ad attirare vaste fette di pubblico. Cuphead, Shovel Knight e Undertale sono solo alcuni tra gli esempi più noti, presentandosi come prodotti semplici ma efficaci, in linea con la società odierna, dove la gente non ha tempo da perdere e desidera immergersi senza troppe pretese in un titolo con meccaniche chiare ed intuitive, capace di stimolare la loro creatività e soddisfarli per qualche minuto. Si tratta infatti di giochi tecnicamente inferiori ai tripla A, non dotati di grafiche eccezionali né di profondità di trama, ma che comunque riescono ad intrattenerti per brevi sessioni di gioco grazie a dei gameplay originali, rispondendo ai gusti di una società iperattiva e impaziente. Molti di essi nascono come app per dispositivi mobili, per poi approdare con insistenza sulle varie console in formato quasi esclusivamente digitale, dato che hanno un peso stimabile in qualche centinaia di megabyte e non sarebbe produttivi rilasciarli anche in versione fisica, per via degli eccessivi costi di produzione che uno sviluppatore slegato dalle grandi softwarehouse non può ovviamente sostenere; risultano tuttavia essere piuttosto proficui, sia per i loro generi differenti che per il fatto che venendo venduti a prezzi accessibili e presentando un’offerta videoludica diversificata, attirano l’attenzione di diverse tipologie di consumatori. Inoltre, proprio per il fatto di essere indipendenti, tali sviluppatori hanno una certa libertà nell’adattare i loro giochi, andando spesso ad ascoltare le critiche dei fan e rilasciando in tempi brevi patch e aggiornamenti vari per correggere eventuali bug o migliorare alcune prestazioni. È come se la community di videogiocatori facesse parte integrante del titolo, data l’eccellente comunicazione con i propri clienti e la trasparenza generale. Questo permette inoltre di creare dei sequel sempre rispettosi nei confronti del proprio pubblico, che vede soddisfatte le sue richieste e riesce a fidelizzarsi più facilmente. Tra i successi più clamorosi non si può non citare Minecraft, che dal lontano 2011 è stato pubblicato su ogni piattaforma esistente, affermandosi sempre di più come uno tra i videogiochi più famosi e poliedrici, in grado di appassionare tutt’oggi milioni di fan, con il quale possono ricreare- attraverso blocchi 3D di varia natura- le loro fantasie più sfrenate. Per non parlare di Rocket League, che offre delle sfide multiplayer sensazionali, unendo due tra gli sport più apprezzati, ossia il calcio e l’automobilismo, in partite al cardiopalma, dove la tattica è tutto e la prontezza di riflessi è messi a dura prova. Questi due titoli, data la loro estrema notorietà, pur nascendo come indie, sono stati successivamente acquistati da aziende come Microsoft ed Epic Games, che ne hanno moltiplicate ulteriormente le vendite, portando con sé DLC e Season Pass e andando parzialmente a snaturarne la loro purezza. Non c’è comunque da stupirsi, in quanto in ogni ambito a comandare è chi ha più capitale e sa fare i giusti investimenti. Il rischio di un prodotto di fama mondiale è che prima o poi qualche pezzo da novanta ci punterà gli occhi sopra e al potere dei soldi difficilmente si cede; questo è valido anche nel mondo dei videogiochi, dove un indie con una crescita esponenziale verrà prima o poi incorporato in una bighouse, piegandosi alle spietate leggi del mercato. Ritengo dunque che i giochi indipendenti siano destinati a crescere col tempo, ma spero vivamente che a prodotti di bassa qualità tecnica ne vengano affiancati altri leggermente più complessi, finanziati magari da introiti pubblicitari e promossi da youtuber specifici, in modo tale da favorire creator emergenti senza andare a scontrarsi con i titoli delle grandi case editrici. A differenza dei cloud gaming, che rivoluzioneranno prima o poi l’intero mondo videoludico, non è difficile comprendere che indie e tripla A viaggeranno sempre su due binari opposti, rappresentando un binomio perfetto in grado di rispondere ad una domanda digitale sempre più insistente.
  21. Nickname: Icarus Donazione: 2.00 Ci siamo quasi! Un ultimo sforzo!
  22. Ciao, vorrei dirti una cosa:

      Apri contenuto nascosto

     

    Leggi di più  
    1. Stills

      Stills

      Dai Icarus, sono contento alla fine che ti sia servita la sfera, e grazie ancora:cuore:

  23. Nickname: Icarus Donazione: 2.00 Avanti tutta per il livello 3!
  24. La serie dei Pokémon ha ormai raggiunto il 26esimo anno di età e, oltre ad arricchirsi di nuovi titoli, vanta anche numerosi remake di opere passate, dai lontani Rosso/Blu fino ai più recenti Diamante Brillante/Perla Splendente. C’è chi si presta a rivivere un’avventura dopo oltre un decennio e chi si accinge per la prima volta alla scoperta di una generazione passata: in entrambi i casi si cercherà di assaporare un’esperienza unica ed indimenticabile, perciò TPC deve badare bene a come strutturare certe sottocategorie di videogiochi, provando a non deludere nessun tipo di acquirente. Innanzitutto è necessario che un remake venga rilasciato successivamente al nuovo titolo della serie principale, in modo tale da poterne riprendere l’architettura grafica ed espanderla adeguatamente secondo il giusto contesto. Il comparto grafico rappresenta indubbiamente il primo ostacolo che uno sviluppatore deve superare per poter dare nuova linfa ad ambientazioni e modelli datati, permettendo a tutti di godere di una qualità visiva in linea con i tempi, colorata e vivace: quanti di noi avrebbero voluto esplorare i percorsi di Sinnoh in 3D, con la possibilità di ruotare la telecamera a 360 gradi in ogni momento e gustarsi il panorama mozzafiato del ricco ecosistema della regione? Uno dei problemi di tale giochi è stato infatti il pessimo stile artistico, che ne ha sia abbassato le aspettative che ridotto il coinvolgimento globale, costringendoci a scorrazzare tra un percorso e un altro nella nostra versione in miniatura, che magicamente si allunga durante le sfide con altri allenatori, facendo perdere credibilità al tutto. Un altro fattore determinante è la ricchezza di contenuti, che non dovranno limitarsi alla semplice riproposizione della storia originale, bensì ampliarla con dei risvolti interessanti, una maggiore caratterizzazione dei personaggi ed una campagna single player longeva e variegata. Da questo punto di vista non posso che prendere ad esempio l’eccezionale HeartGold/SoulSilver, che hanno saputo ben coniugare gli elementi di Oro/Argento con diverse attività secondarie quali il Pokeathlon, il Parco Lotta (seppure ripreso da Platino), la possibilità di farti seguire dal pokémon al primo posto in squadra e l’introduzione di una nuova feature quale quella del Pokéwalker. Game Freak per il suo futuro deve puntare proprio su questo tipo di innovazioni, andando quindi a svecchiare il gameplay ed offrendo agli utenti diversi approcci di gioco. Una valida opzione sarebbe quella di creare una nuova modalità in cui poter controllare liberamente il proprio pokémon, dandogli la facoltà di interagire con l’ambiente circostante e con noi stessi: mi piacerebbe cavalcare un Rapidash, solcare i cieli su di un Dragonite e surfare sopra dei Mantine. Mi chiedo cosa stiano aspettando ad implementare un tale funzionalità, piuttosto che ricorrere ad animazioni fisse per azioni come la corsa, il volo o il nuoto. Su Let’s Go Pikachu/Eevee quantomeno eri in grado di salire in groppa ad una manciata di pokémon, ma non penso sia impossibile aumentarne il numero, soprattutto visto il continuo taglio del Pokédex, che dovrebbe permettere a TPCI di concentrarsi anche su questi dettagli cruciali. Oltre a ciò, per invogliare sempre più gente a comprare il tuo titolo, è bene introdurre una nuova attività alla stregua delle Palestre, come erano un tempo le Gare Pokémon: affiancare le dure battaglie ad un passatempo più leggero ma appagante sarebbe un buon metodo per spezzare la monotonia dell’avventura, divertirsi con gli amici e magari venir ricompensati con strumenti ed accessori rari. Anche qui di idee ce ne sarebbero a mille: dalle corse coi pokémon, ai combattimenti in tempo reale, alle coreografie realizzate dalle diverse combinazioni di mosse. Per non rendere tutto troppo competitivo, inserirei poi la possibilità di giocare in cooperativa, scontrandosi contro la CPU in sfide decisamente più entusiasmanti dei noiosi Raid di Spada/Scudo e aggiungendo altri obiettivi oltre al superamento della solita Lega. Sul lato più hardcore sarà invece necessario facilitare l’allevamento di pokémon attraverso nuove tecniche di breeding, l’inserimento di mosse tutor esclusive e capaci di creare avvincenti strategie, una valida struttura lotta nel postgame con l’opzione multiplayer, l’introduzione di nuovi pokémon o forme alternative. Quest’ultimo punto in realtà andrebbe a conquistare anche quella fascia di pubblico più occasionale, che vedrà nel titolo una sorta di “generazione di mezzo”, un po' come è successo con le MegaEvoluzioni introdotte in Rubino Omega/Zaffiro Alfa: in tal senso sarà fondamentale concentrarsi in particolar modo sugli starter, da sempre amati da tutti i pokéfan, donandogli un’estetica convincente e delle abilità performanti, capaci di farli rivalutare anche ai più scettici. Sul versante spin off, invece, abbiamo assistito recentemente al primo rifacimento del Mystery Dungeon per Game Boy Advance/DS, segnale del fatto che TPC vuole espandersi anche in questo settore ed allargare ulteriormente il suo bacino di utenza. La serie sopracitata è sicuramente tra le migliori dei “side games”, ma non per questa priva di difetti, quali livelli ripetitivi e lunghi, difficoltà a reclutare nuovi pokémon ed assenza di checkpoint dopo aver raggiunto un sufficiente numero di piani. Dal remake mi sarei aspettato il superamento della maggior parte di questi problemi, mentre ho scorto solo l’implementazione di qualche meccanica inedita, che lo rende senz’altro aggiornato ma non al passo con i tempi, oltre che scelte tecniche e logistiche discutibili, come l’autosalvataggio non disattivabile, che ne limita indubbiamente l’esplorazione. Essendo la serie Mystery Dungeon alquanto longeva, sarei andato a modificarne il gameplay, eliminando gli spostamenti “a turni” e permettendo a ciascun pokémon di muoversi liberamente, con i selvatici che verrebbero comunque attirati dalla tua presenza. Inoltre faciliterei notevolmente il livellaggio di più pokémon alla volta, permettendo di godersi l’avventura con un sacco di mostriciattoli diversi, piuttosto che solo con quelli iniziali: sarebbe un vero peccato non rendere giustizia a tutte le animazioni programmate! Perché poi non dare la possibilità a più giocatori di aiutarsi a vicenda o creare delle gilde con cui addentrarsi nei vari dungeon, con tanto di missioni speciali e premi specifici? Si andrebbero certamente a creare delle solide community, oltre che nuove amicizie. Le potenzialità di espansione sono infinite e mi auguro che in futuro questa serie sappia rinnovarsi totalmente, senza perdere il suo classico fascino. In definitiva nel progettare un buon remake TPC dovrebbe tornare ad essere più ambiziosa e non ridursi a proporre la copia carbone del gioco originale, ingannando tanti fan e deludendo le aspettative di chi vuole ritornare bambino e ripercorrere esperienze passate ma con un tocco di originalità. I due target principali sono infatti sia i giocatori storici che le “nuove leve”, perciò per accontentare entrambi è necessario ricorrere a diversi compromessi, cercando di proporre un titolo innovativo, variegato e profondo, senza perdere la semplicità e la freschezza che ne è alla base. In tal senso aggiungerei la possibilità di selezionare il livello di difficoltà, il “New Game Plus “ (con cui si potrà ricominciare la storia da capo, portandosi appresso tutti i pokémon già catturati), una colonna sonora ben arrangiata e impregnata di un sapore nostalgico, diverse sequenze animate con riferimenti anche all’anime, una maggiore espressività dei personaggi e un mondo pieno di segreti e attività di contorno, così da valorizzare il passato con uno sguardo al futuro.
×
×
  • Crea...