Condivido completamente il tuo discorso. Io ciò che ho sempre amato dei Pokémon è proprio la costruzione di un universo narrativo che strizza l'occhio alla biologia e cerca di preservare un immenso amore per la natura. La coerenza sotto questo punto di vista per me è basilare, tuttavia non trovo sia mai stata mantenuta. Già le Megaevoluzioni sono state un'intuizione geniale per espandere l'universo Pokémon senza ricorrere all'aggiunta di centinaia di mostriciattoli a gioco, tuttavia a livello di lore non trovo siano state inserite bene. Le forme regionali, invece, si introducono perfettamente ed è un peccato che ci abbiano messo 7 generazioni a capirlo. Banalmente già nei giochi di terza generazione i Pokémon di Kanto e Johto presenti nel dex regionale potevano essere trattati come forme alternative piuttosto che riproposti nella loro versione base.
Io temo che "forme regionali" come in settima generazione, purtroppo, non le vedremo più. È lapalissiano però che pokémon vecchi (dalla sesta gen. in poi) vengano ciclicamente riprodotti con nuove meccaniche peculiare della regione. La così tanto paventata "armor evolution" potrebbe banalmente trattarsi di uno strumento (leghe di diversi metalli o lastre tipo quelle di Arceus) che, come la Mega, evolve temporaneamente il pokémon cambiandone statistiche e tipi.
Io personalmente, considerando che il riproporre pokémon vecchi sarà molto probabilmente una costante, manterrei sempre le forme regionali perché sono le più coerenti e interessanti. Detto questo, se si preferisce optare per una nuova meccanica in stile Megaevoluzione, è importante che sia ben inserita nella lore e oltremodo caratterizzata: insomma non una spiegazione del tipo "la Megaevoluzione è un segreto ancora incompreso (etc.)" ma qualcosa come "è una dinamica che posso solamente fare a Galar perché c'è una tradizione artigianale risalente ai tempi antichi in cui si utilizzavano dei metalli specifici per potenziare i propri Pokémon (etc.)".