Sul fatto che la Nintendo abbia fatto bene a bannare chi possedeva una copia pirata di Pokemon Luna non penso ci sia molto da discutere: tu, pirata, hai letteralmente rubato il gioco, il fatto che lo comprerai (eventualmente) quando uscirà legalmente non allevia in nessun modo il reato commesso prima. Considerando che migliaia di persone (se non di più) hanno commesso questo reato, considero intelligente e "veloce" operare in quel modo, piuttosto che mandare tutti in tribunale.
Sulla rottura del Day One ho dei dubbi invece: dato che stai comprando il gioco in una catena di rivenditori affidabile a livello mondiale (o locale) e non dal bangladino sotto casa non vedo come tu, cliente, possa sospettare di illegalità la vendita che hai effettuato. Non capisco tutto questo astio nel confronto del povero bambino (ormai famoso tra i commenti del post) il cui unico male sarà stato quello di spillare soldi al padre. Poi, nel caso (improbabile) che il ban arrivi, il padre del bimbo potrà mandare una email di spiegazione alla società produttrice con tanto di scontrino annesso e vedrete che la cosa si risolve. Penso che la società che impone il ban debba per forza ascoltare la tua versione dei fatti, sarebbe sennò un processo senza possibilità di difesa.
Chiudo con un pensiero: la rottura del day one, legale o illegale che sia, da parte del venditore e del cliente che sapeva della vera data di uscita la trovo in primo luogo una mancanza di rispetto nei confronti della società produttrice, la quale ha sicuramente un motivo a fronte della scelta di ritardare o no l'uscita di un gioco (in questo caso credo sia stato per evitare il sovraccarico dei server dovuto a milioni di utenti online, stessa cosa che li aveva messi in difficoltà con Pokemon go) . Ma, a conti fatti, chi non si lascerebbe scappare un'occasione del genere? Bisogna solo stare attenti a non confondere quello che eticamente e legalmente è giusto o sbagliato (e non è semplice per quanto riguarda l'etica) da quello che vorremmo fare. Ma, se seguiamo i nostri desideri, dobbiamo essere pronti ad affrontarne le conseguenze