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[AceGrovyle97] Il Caso Aristide.


AceGrovyle97

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Con il tempo in tangenziale, torniamo a pubblicare

Ok, torno seria.

Questo testo in origine l'ho redatto per la prova di scrittura del GDR Delta's Mystery, iniziativa di @The_Karp che potete trovare in Iniziative e Giochi degli Utenti. Purtroppo non ho potuto finirla in tempo, e di conseguenza io e i miei compagni di squadra non abbiamo potuto sostenere la prova a causa mia, e di questo mi dispiace. Per tale motivo non ho la stessa bella sensazione di quamdo pubblico un capitolo di Esploratori dello Spazio; questa mia azione potrebbe essere vista come un atto di sfacciataggine. Ma ci tengo a puntualizzare che non è così, e gli unici motivi per cui pubblico questa storia sono due: non volevo lasciare la storia dimenticata negli appunti del mio cellulare, perché ci ho comunque messo impegno, giorni e fatica per scriverla; desidero migliorare nel genere giallo/poliziesco.

Sì, questo è un racconto giallo. È la mia seconda esperienza in questo genere, quindi non so davvero se la storia possa piacere, spero di sì, ma forse si troveranno delle incongruenze, o qualche errore, spero di no. Ah, e visto che ho avuto la malsana idea di scrivere tutto il testo al cellulare, potrebbero risultare delle stranezze nell'impaginazione del testo, e qualche maiuscola fuori posto (ricontrollerò comunque il tutto).

Ok, ho finito questa lunghissima premessa. Spero che appreziate soprattutto voi, i miei compagni di gruppo Enemy, Groudon e Wen, ma anche chiunque sia arrivato qui.

Ah, e il racconto è parecchio lungo, quindi prendetevi un po' di tempo ^^

 

 

 

 


Iniziò tutto in una serena giornata di febbraio, a Mistralopoli. Spirava una brezza fredda, ma la luce del sole, seppur debole, ci irradiava di un piacevole calore. Io e i miei amici Enemy, Wen e Groudon eravamo vicino al mulino, nella neve, e lottavamo con i nostri Pokémon; stavamo aiutando Groudon ad allenarsi, perché aveva intenzione di sfidare Aristide e ottenere la Medaglia di Boreduopoli.
Intanto il tempo passava, e il sole iniziava a tramontare, proiettando lunghe ombre blu sul niveo terreno.
Dopo un po' iniziammo a sentire freddo, e notammo che il sole era tramontato. Consultai l'orologio.<<Ragazzi, sono quasi le sei, che ne dite di avviarci al Centro Pokémon?>>
<<Sì, buona idea; in effetti inizia a fare freddo.>> concordò Wen.
<<Andiamoci! Non c'è nulla di meglio del calduccio di un Centro Pokémon d'inverno!>> esclamò Enemy.
<<Sì, un po' di riposo e calore ci farà bene! E domani potremo partire subito alla volta di Boreduopoli: mi sento pronta per sfidare Aristide!>> declamò Groudon.
<<Va benissimo!>>

Passammo la serata al Centro, cenando, chiacchierando e giocando a carte. Poi chiedemmo le camere e andammo a dormire.
Era stata una giornata stancante, e non ebbi problemi ad addormentarmi. Mi svegliai allegra, totalmente inconsapevole di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Io e Groudon ci preparammo e uscimmo dalla camera, scendendo al piano terra per fare colazione.
Wen era seduto su uno dei divani della hall e giocherellava con il suo Charizard.
<<'Giorno Wen!>>
<<'Giorno a voi! Dormito bene?>>
<<Come sassi. Enemy?>>
Wen sorrise. <<Mi ha detto che arrivava tra cinque minuti, ma probabilmente intende cinque ore.>>
<<Vai a chiamarlo, dobbiamo mangiare e andare in Palestra, sono impaziente!>> disse Groudon.
Il ragazzo sospirò e tornò al piano superiore. Noi due intanto iniziammo a mangiare, guardando la TV sopra il banco dell'Infermiera: c'era una replica di un programma della sera prima, quello con la ragazza e il Watchog Watchy, che spiegavano l'utilità di uno strumento in lotta per ogni puntata. A volte lo guardavo anche da piccola, quando venivo a Unima d'inverno, come adesso.
<<È arrivato Enemy, finalmente!>> mi disse Groudon, distogliendomi dai miei ricordi.
Enemy aveva un'espressione molto assonnata, e quando si sedette sul divano riuscì appena a pronunciare un "ciao". È sempre così la mattina, ma dopo diventa molto più sveglio.
<<R-ragazzi...>> balbettò Wen.
Noi lo guardammo confusi, e lui indicò la TV.

"Aristide, su mandato del procuratore di Austropoli, è stato arrestato stamattina nella sua Palestra con l'accusa di pluriomicidio. Stando agli inquirenti, anche l'omicidio di due notti fa sarebbe da implicare al famoso Capopalestra. Abbiamo cercato di ottenere ulteriori informazioni dal commissario della polizia di Austropoli Fluvio, ma ci è stato negato in quanto a detta sua sarebbero informazioni riservate. Rimanete sintonizzati per conoscere ulteriori sviluppi della vicenda."

Ci guardammo scioccati.
<<P-Papà... Non è possibile! Io non ci voglio credere!!>> sbottò Enemy, alzandosi in piedi.
Wen si alzò pure, cercando però di calmare l'amico.
<<Andiamo ad Austropoli. Ora.>> sentenziò Enemy.
<<Enemy...>>
Il ragazzo si era già avviato verso l'uscita del Centro Pokémon, e noi non potemmo far altro che seguirlo, lasciando la nostra colazione a metà.
Fuori il cielo era grigio, faceva freddo e nevicava leggermente; Mistralopoli non era certo conosciuta per il tempo clemente, soprattutto d'inverno.
A Enemy però non importava: sarebbe andato a cercare la verità su suo padre anche nella peggior tempesta. Prese una Poké Ball dalla cintura ed esclamò: <<Swinnhì, vieni fuori!>>
Salì sullo Swanna e spiccò il volo, verso sud.
Noi lo imitammo: io con il mio fidato Archeops, Wen su Charizard e Groudon su Flygon. "Aristide non è tipo da fare certe cose, lo so." pensai io.
"E se ci stessimo sbagliando? E se ci fossimo sempre sbagliati sul conto di Aristide? No, non devono nemmeno venirmi in mente certe cose." pensò Wen.
In poco tempo riuscimmo a vedere i grattacieli della città, avvolti dalla foschia mattutina. Almeno non nevicava.
Enemy era atterrato sul Molo Principale e aveva ritirato il suo Swanna. Facemmo altrettanto e lo seguimmo nella città. Lui era l'unico a conoscere l'ubicazione del commissariato di polizia; in passato ci era già stato con suo padre, amico di Fluvio prima degli eventi del giorno prima. Adesso invece era là in arresto: ironia della sorte.
Enemy ci portò in una via secondaria in cui non ero mai stata prima, e a giudicare dai loro sguardi nemmeno Groudon e Wen. A un certo punto notammo alla nostra sinistra un palazzo di marmo bianco, che contrastava con gli edifici accanto, di un semplice grigio. Di guardia all'entrata c'erano due agenti. Groudon prese il braccio di Enemy per fermarlo. <<Lasciami!!>> ribatté lui.
<<Come pretendi di entrare?>> replicò la ragazza.
<<...>>
<<Ragazzi, quello non è...?>> feci io, notando un uomo che usciva dall'edificio. Gli altri si voltarono, ed Enemy chiamò: <<Commissario Fluvio!>> E iniziò a correre: noi non potemmo far altro che seguirlo. Fluvio si girò, sorpreso di vedere Enemy che correva verso di lui. Era un uomo sulla quarantina, capelli castani corti e occhi blu che ispiravano calma, con barba e baffi appena accennati. <<Enemy! Quanto tempo, ti vedo cresciuto...>>
<<Commissario, perché avete arrestato mio padre?!>> sbottò il ragazzo saltando i convenevoli. <<Eravate amici!!>>
Fluvio sospirò. <<Enemy, lo so che eravamo amici, e anch'io non riesco a credere a quello che sta succedendo... Ma vedi, abbiamo trovato delle prove... prove che incriminerebbero tuo padre su tre scene del crimine diverse; crimini compiuti tutti qui ad Austropoli solo in questo mese. E scusami se te lo dico,>> sentenziò il commissario, guardando addolorato il volto sconsolato del ragazzo <<ma le prove non mentono.>>
<<Ci dev'essere stato un errore!>> soggiunse Groudon.
<<Appunto!>> rincarò Enemy arrabbiato.
<<Commissario, ci mostri queste prove: potremmo aiutarla nelle indagini!>> proposi io.
<<Sì, ottima idea! Così dimostreremo che è innocente!>> concordò Wen.
<<Giusto. Mio padre non ha ucciso nessuno, non ci crederò mai!>> esclamò Enemy
<<Calma, calma ragazzi. Le prove posso mostrarle solo ai parenti, e agli amici stretti solo se lo permette un parente.>> spiegò Fluvio.
<<Li autorizzo! Mi fido ciecamente di loro!>> dichiarò Enemy. <<E mio padre? Dov'è adesso?>>
<<È qui in arresto preventivo, in attesa di essere trasferito nel penitenziario vero e proprio... Se non viene scagionato.>>
A Enemy iniziò a battere forte il cuore. <<P-posso vederlo?>>
Fluvio si girò e disse solo: <<Seguitemi.>>
Entrammo, e lui ci scortò fino a una porta chiusa a chiave. Tirò fuori una chiave dalla tasca e aprì la porta. <<È la seconda cella a destra. Hai cinque minuti.>> disse, rivolto a Enemy.
Il ragazzo si fiondò dentro, e trovò suo padre, di spalle. <<Papà!>>
Aristide si girò, molto sorpreso di trovare il figlio lì. <<Enemy, figlio mio! Cosa ci fai qui?>>
<<Potrei farti la stessa domanda.>> replicò lui. <<Papà, dimmi che non hai fatto nulla di tutto questo!>>
<<No, assolutamente no! Stanno cercando di incastrarmi, solo che non so chi e per quale motivo.>>
<<Io, Wen, Ace e Groudon ti crediamo, e siamo venuti qui per cercare di provare la tua innocenza.>>
<<Fluvio non vi lascerà collaborare alle indagini, figliolo.>>
Enemy fece una smorfia. "Accidenti..." Poi però gli venne un'idea. <<Forse sì papà, forse sì.>> Il padre lo guardò confuso.
<<Enemy!>> chiamò Fluvio dall'entrata. <<Tempo scaduto.>>
<<Stammi bene Enemy, e vedi di non cacciarti nei guai.>> raccomandò Aristide.
<<Solo se sarà necessario.>> sorrise il ragazzo.<<Ciao papà, a presto!>> salutò, congedandosi.

<<Commissario, qualcuno sta cercando di incastrare mio padre!>> disse Enemy.
<<È un'ipotesi che consideriamo, ma se questa persona non salta fuori Aristide dovrà andare in carcere. Ora aspettatemi qui, vado a prendere il fascicolo del caso.>> si congedò Fluvio.
Dopo un po' lo vedemmo tornare con una cartella gialla in mano. La aprì su un tavolo: la prima pagina era occupata da una foto di Aristide e dai suoi dati personali. Fluvio girò la pagina, e sotto la scritta "Caso 1" comparvero alcune foto e degli appunti. La prima foto mostrava una donna uccisa con un colpo di pistola proprio al centro della fronte. <<È stata uccisa con un colpo solo di una revolver Arbok calibro 35.>>
<<Ok... e quindi?>> fece Wen.
<<La stessa pistola è stata usata in tutti e tre gli omicidi e la vittima è sempre stata uccisa in un colpo solo.>>
<<Uhm... E Aristide cosa c'entra allora?>> chiese Groudon.
<<È una pistola molto rara, e Aristide ne possedeva un esemplare. Inoltre è un ottimo tiratore.>> spiegò Fluvio.
Noi quattro ci guardammo inquieti.
Il commissario prese la seconda foto: un taglio su un muro di mattoni.
<<Vi abbiamo trovato le tracce di DNA dell'Haxorus di Aristide.>>
<<Be', forse Aristide era lì a combattere l'assassino. Forse stava cercando di difendere la donna.>> ipotizzai.
<<Certo, ma mi pare molto improbabile che si trovino faccia a faccia due possessori di una pistola così rara. Pensate che in tutta Unima ce n'è un solo esemplare.>>
"Oh mamma." pensai.
"Ok, non voglio dubitare di Aristide, ma con quest'ultima affermazione..." pensò Wen.
"No... dev'esserci uno sbaglio... deve esserci..." si disse preoccupato Enemy. <<E i suoi Pokémon?>>
<<Ce li abbiamo in custodia noi.>> rispose Fluvio.<<Oh, sei tornato, finalmente!>>
Ci staccammo dai nostri pensieri per vedere il commissario che stringeva la mano di un uomo con un mantello marrone, dai capelli e occhi neri.
<<Ragazzi, questo è Bellocchio, detective dell'Interpol originario di Sinnoh. Bellocchio, questi sono Enemy, Groudon, Ace e Wen.>>
<<Bellocchio!>> esclamò sorpreso Enemy.<<Io...Io la ammiro molto. Ragazzi, conoscete Bellocchio?>> disse poi voltandosi verso di noi. Scuotemmo la testa.<<Bellocchio è il detective migliore dell'Interpol! Ha risolto i casi più difficili e arrestato i criminali più pericolosi. Lui->>
<<Non esageriamo,>> lo interruppe Bellocchio arrossendo. <<Comunque piacere ragazzi, sono Bellocchio, come già sapete. Affiancherò Fluvio nelle indagini.>>
Noi lo guardammo meravigliati. <<Non ci credo! Con l'aiuto di Bellocchio riusciremo a stanare il colpevole in men che non si dica!>> proruppe Enemy.
<<Ehi, un momento. Non c'è nessun "noi". Io vi faccio vedere le prove e poi ve ne andate. Non vi è permesso partecipare alle indagini in quanto non facenti parte del corpo di polizia. E potrebbe essere pericoloso. Se scopriremo qualcosa ve lo diremo, e basta; mi dispiace dirvelo ragazzi, ma dovete rimanerne fuori.>> disse Fluvio.
<<Sapevo che avrebbe detto così>> sorrise Enemy<<Ace, a te la parola.>>
<<Vede commissario, prima, quando era andato a prendere il dossier, ho fatto tramite telefono alcune domande a mia madre, avvocato, riguardo alla Legge sulle Investigazioni Giudiziarie di Unima. Mi ha riferito che nell'articolo 46 c'è scritto chiaramente che la polizia non può impedire la collaborazione alle indagini di parenti del sospettato e di suoi amici fidati a patto che essi siano puliti. Quindi, possiamo partecipare alle indagini.>> spiegai.
<<Accidenti. Lo dicevo io che quella ridicola legge devono cambiarla!>> sbottò Fluvio. <<Vabbe', ora continuiamo con le prove. Non ho più foto del primo caso, passiamo al secondo caso.>>
<<Un attimo, non c'è nient'altro sul primo caso? Cosa sono quelle scritte?>> chiese Wen indicando gli scarabocchi sul foglio.
<<Oh... Be', sono alcune informazioni sulla vittima: si chiamava Flora Nori e aveva 46 anni. Era una gelataia della Gelateria di Austropoli. È stata uccisa un sabato notte, tra il 4 e il 5 febbraio, nella Via Magra, accanto ai cassonetti della spazzatura.>>
Noi annuimmo, poi Enemy disse: <<Ok, ma oltre alla pistola non avete nient'altro che incrimini mio padre, mi sembra di vedere.>>
<<Infatti essendo il primo omicidio non avevamo idea che potesse esserci sotto Aristide, pensavamo che fosse stato qualcun altro. Poi quando abbiamo identificato il proiettile e siamo risaliti al possessore di quella pistola.... E inoltre gli omicidi successivi ci hanno convinto ancora di più.>> dichiarò Fluvio, lasciando noi quattro col fiato sospeso mentre sfogliava il dossier. <<Ecco, il secondo caso. Stessa pistola, stesso colpo alla fronte; la vittima è un ragazzo, Alex Rubino, di 30 anni, uno sviluppatore di videogiochi, il cui corpo è stato occultato dietro ad alcuni sacchi della spazzatura, in un vicoletto nella Via Superiore, sempre ad Austropoli. Ah, e l'assassinio risale alla notte tra il 9 e il 10 febbraio. Questa volta la traccia di DNA, trovata su un mattone per terra, appartiene a un Fraxure che purtroppo abbiamo appurato essere quello di Aristide.>>
<<Uhm... Però non capisco il senso di portarsi dietro i Pokémon: sono meno accorti di noi a nascondere le loro tracce. Noi per esempio indossiamo guanti, loro, be' direi di no...>> disse Bellocchio.
<<In effetti hai ragione collega, ma visto che tutti al giorno d'oggi hanno un Pokémon, le vittime avranno notato l'aggressore e usato i loro Pokémon per difendersi, e Aristide -ammesso che sia lui- abbia contrattaccato con i suoi, per poi ucciderle.>>
<<Ma avrebbero potuto chiamare la polizia!>> obiettò Groudon.
<<Ne avrebbero avuto il tempo solo se i loro Pokémon fossero stati più forti di quelli di Aristide, così da tenergli testa; ma non è così: in tutti e tre i casi le vittime avevano Pokémon deboli. Ovvio, dobbiamo ancora considerare che non sia Aristide l'assassino, ma anche in quel caso i Pokémon degli uccisi sarebbero stati facilmente sconfitti: erano tutti appena intorno al livello 20.>> spiegò Bellocchio.
<<Avanzo un'altra versione: l'assassino sfida la vittima, e mentre essa è distratta a lottare lui tira fuori e le spara.>> ipotizzò Fluvio. Bellocchio ponderò la cosa e annuì. <<Comunque, continuiamo con il terzo caso. Vittima un uomo di 54 anni, tale Armando Nobile, uomo d'affari. Stesso modus operandi, come vi ho già detto, solo che è stato ucciso nelle Fogne di Austropoli, nella notte tra il 12 e il 13 febbraio e questa volta non ci sono tracce di DNA di Pokémon.>>
<<Un momento, le Fogne sono sempre molto frequentate, soprattutto di notte; nessuno ha sentito lo sparo? Laggiù c'è l'eco.>> obiettò Enemy, che conosceva molto bene la città.
<<Infatti quando l'abbiamo chiesto alle persone presenti quella notte nessuno l'ha sentito. Quindi abbiamo dedotto che l'assassino dovrebbe aver usato un silenziatore per attutire il rumore del colpo.>> spiegò Bellocchio.
<<Esatto>> concordò Fluvio. <<Comunque, c'è un'altra cosa che non ci è ben chiara: il movente. Le tre vittime non risultavano in alcun modo collegate tra di loro, e tantomeno con Aristide, che conoscevano solo di nome.>>
<<Avete arrestato mio padre senza nemmeno avere un movente?!>> si adirò Enemy.
<<Calmati Enemy, abbiamo comunque le prove che ci hanno fatto sospettare di lui, e questo basta per il carcere preventivo; se fosse davvero lui l'omicida, credi che sarebbe saggio lasciarlo a piede libero nonostante avessimo prove contro di lui? Io direi di no.>> ribatté Fluvio con sguardo severo. Il ragazzo non seppe controbattere.
<<Anche qui si è cercato di nascondere il corpo?>> chiesi io, per cambiare argomento.
<<Sì, e in modo particolarmente ingegnoso: è stato legato con del nastro adesivo nella parte inferiore di uno dei ponti che sovrastano i corsi d'acqua fognari. Non vi dico quanto ci abbiamo messo a trovarlo, abbiami dovuto perlustrare le fogne in lungo e in largo!>> esclamò Bellocchio sospirando.
Ci fu un momento di silenzio dove tutti pensarono alla prossima mossa.
<<Potremmo andare a vedere le scene del crimine? Potrebbe esserci d'aiuto>> chiese Wen.
<<Ottima idea!>> disse Groudon.
<<Sì, anche se ormai le abbiamo analizzate nei minimi dettagli... Vabbe', vi firmo questo lasciapassare. NON perdetelo, mi raccomando.>> disse il commissario porgendoci un foglio. Io lo presi e lo misi nella mia tracolla.

Girammo per Austropoli tutto il giorno andando a visitare le scene del delitto, che non ci diedero alcun suggerimento, e mangiando in due diversi ristoranti per il pranzo e la cena. Alla sera tornammo al commissariato: Fluvio ci disse di non avere novità, e noi idem. Allora uscimmo e andammo al Centro Pokémon a chiedere le camere.

Quella notte però accadde qualcosa di interessante.

Controllai l'orologio nella camera: segnava le 00.21. Non riuscivo a prendere sonno, stavo ripensando agli eventi di quel giorno. Mi alzai dal letto e mi sedetti sulla sedia accanto alla finestra, guardando fuori: nevicava un po', non c'era molto traffico, ma molte luci erano ancora accese e girava ancora gente: come tutte le metropoli anche Austropoli non dormiva mai. In lontananza si vedeva l'enorme sagoma nera del maestoso Ponte Freccialuce, occasionalmente illuminato dalle automobili che passavano su di esso.
Adesso mi sentivo tranquilla, quindi feci per alzarmi, ma il mio gomito urtò qualcosa di piccolo e nero sul davanzale. Presi l'oggetto tra le dita, e notai che era un comune bottone nero.
Normalmente avrei lasciato perdere, ma quella volta l'istinto mi disse di tenermi quel bottone.

La mattina facemmo colazione in fretta e furia e ci dirigemmo subito al commissariato, calpestando la fresca neve sotto ai nostri piedi.
Appena arrivati ci accolsero subito le facce spente di Fluvio e Bellocchio, segno che non avevano alcuna nuova pista.
<<Immagino che neppure voi abbiate scoperto qualcosa, vero ragazzi?>> chiese il commissario.
<<No...>> risposimo noi chinando la testa sconsolati. In quel momento notai qualcosa di strano nel mantello di Bellocchio: l'ultimo bottone, quello più in basso, era leggermente più chiaro degli altri; tendeva al marrone. <<Ehm... Signor Bellocchio, non è per caso suo questo bottone?>> chiesi porgendoglielo.
<<Sì!>> esclamò lui sbigottito. <<Dove l'hai trovato?>>
<<Nella camera in cui abbiamo pernottato al Centro Pokémon.>> I miei amici mi guardarono stupiti.
<<Ma scusa, cosa ci facevi in una camera del Centro Pokémon? Lo sai che se hai un bisogno di un posto in cui dormire puoi sempre venire da me>> disse Fluvio rivolgendosi al collega.
<<Lo so, ma ho dovuto fare così perché si trattava di una missione top secret, e avrei potuto metterti in pericolo.>> spiegò paziente l'investigatore.
<<Wow... E ce l'ha fatta a portare a termine la missione?>> domandò Groudon.
<<Sì, io e la mia squadra siamo riusciti ad arrestare un pericoloso boss mafioso, ricercato in tutto il Paese!>> esclamò Bellocchio con una punta d'orgoglio. Noi lo guardammo ammirati.
<<Mi è venuta un'idea su come procedere nel caso ragazzi!>> irruppe improvvisamente Fluvio.<<Potremmo cercare nei vari archivi della regione per vedere se ci sono stati mai casi simili. Chissà, potremmo trovare una nuova pista!>> Annuimmo tutti eccitati. <<Bene. Allora io e i ragazzi consultiamo gli archivi del commissariato, tu Bellocchio puoi andare alla biblioteca del Museo di Zefiropoli.>>
<<Ok, perfetto. Vi informo se scopro qualcosa.>> si congedò il detective.

<<Allora... andiamo negli archivi?>> chiese Enemy.
<<Un momento>> feci io.<<Commissario, forse è un'idiozia... Però potremmo sapere chi ha pernottato al Centro Pokémon le notti degli omicidi?>> domandai. A Fluvio balenò un lampo negli occhi.
<<Giusto, buona idea, così magari troveremo dei nuovi sospettati!>>esclamò Wen. Anche Enemy e Groudon espressero la loro approvazione, ma non avevano capito dove volessi arrivare. Per fortuna il commissario invece si rivelò perspicace.<<Ace... Tu credi... credi che sia stato Bellocchio, non è così?>>
<<COOSAAA?!?>> esclamarono gli altri sobbalzando.
<<Be', non dico di sospettarlo, però ci sono certi indizi che porterebbero a lui.>> puntualizzai.
<<In effetti il fatto che fosse così gentile con noi... Oppure che stando qui avrebbe potuto prendere le Poké Ball di mio padre, dopotutto nessuno si sarebbe insospettito...>> constatò Enemy.
Fluvio sorrise. <<Sì, e la storia della missione top secret di prima poteva essere un'ottima scusa per lui che lavora anche sotto copertura, e un buon modo per far deviare i nostri dubbi da lui. E il fatto che abbia voluto aiutarci nel caso, esponendosi quindi nel modo più pericoloso e all'apparenza più stupido di tutti. Ma lui è esperto e saprebbe come muoversi in un campo minato del genere. Inoltre, venendo da un'altra regione ed essendo un agente di ottimo livello sicuramente ha anche una Arbok nel suo vasto arsenale.>> Al commissario si illuminarono gli occhi; finalmente sembravano aver trovato un proseguimento del caso.
<<Però alla fine sono solo congetture; davvero Bellocchio? Insomma, uno che ha sempre lottato per la giustizia... Perché avrebbe fatto una cosa del genere?>> chiese Groudon.
<<Già... Bellocchio è una persona fantastica... Come potrebbe...?>>disse Enemy sottovoce. Un altro mito gli stava crollando davanti.
<<Non so perché, ma posso sapere se sia stato davvero lui.>> sentenziò all'improvviso Fluvio, dirigendosi nel suo ufficio seguito da noi.
Iniziò a cercare freneticamente nei cassetti della scrivania, fin quando non trovò un foglio che mise sulla scrivania. Inforcò il telefono e digitò rapidamente una sequenza di numeri. <<Buongiorno, sono Fluvio, commissario di Austropoli. Potreste perquisirmi la casa 4A nel Settore Ovest dell'Area 7? Cercate qualcosa che abbia a che fare con i tre omicidi di questo febbraio, e fate in fretta per favore. Grazie.>> E riattaccò.
<<Vuole far perquisire la casa di Bellocchio per trovare delle prove, geniale!>> esclamò Wen.
<<Sì, ma ci metteranno circa un'ora per farlo, e altrettanto ci potrebbe mettere Bellocchio per tornare. Quindi adesso subito al Centro Pokémon con Volo, arriveremo in men che non si dica.>>spiegò Fluvio, accompagnandoci rapidamente fuori dal commissariato dove tirò fuori il suo Braviary, gli salì in groppa e spiccò il volo. Noi lo imitammo e in circa trenta secondi arrivammo all'entrata del Centro Pokémon. Ritirammo i nostri mostriciattoli e varcammo in fretta la porta dirigendoci subito verso l'Infermiera.
<<Infermiera, mi scusi; Commissario Fluvio della Polizia di Austropoli. Potrebbe->>

<<CRASH!!!>>

Facemmo appena in tempo a voltarci e vedere gente in panico che correva dappertutto, polvere, schegge di vetro e finestre rotte.
<<Ma che diamine...>>fece Fluvio.
<<Empoleon, Cannonflash!>> ordinò una voce familiare nel polverone. Facemmo appena in tempo a vedere una sagoma, prima che ci venisse addosso un fortissimo raggio di luce.<<Charizard, Lanciafiamme!>>urlò Wen, che miracolosamente riuscì a far uscire il Pokémon dalla Poké Ball e a dargli l'ordine prima che il raggio ci colpisse. I due attacchi si scontrarono, ma il Lanciafiamme mangiò letteralmente il Cannonflash, calando su Empoleon e provocando un esplosione.
<<Presto, tutti dietro al bancone!!>>ordinò l'Infermiera. Non ce lo facemmo ripetere due volte, e in men che non si dica ci trovammo tutti, anche i venditori del Pokémon Market e la gente nel Centro, accalcati gli uni accanto agli altri in quella che era la nostra trincea di fortuna. Improvvisamente si sentì lo scatto di una rivoltella.
<<Vogliamo giocare a nascondino eh? Va bene, verrò da voi e vi farò fuori uno a uno.>>disse la voce di prima. Ora l'avevano riconosciuta.
Fluvio preparò la sua pistola, e la alzò fin quasi al bordo del bancone. <<Allora ci sarà la mia polvere ad aspettarti qui. Non mi costringere, Bellocchio.>> Tutti guardarono stupiti il commissario.
<<È il famoso Bellocchio... che ha fatto tutto questo?!>>domandò con un filo di voce un ragazzo dai capelli arancioni.
In tutta risposta un colpo di pistola si ficcò nel tabellone sopra il bancone, che per l'impatto si staccò dal sostegno e iniziò a cadere su di noi. <<Leafstorm!!>>feci uscire il mio Sceptile dalla Ball, che riuscì ad afferrare in tempo lo schermo. <<Lancialo addosso a lui!>>ordinai indicando Bellocchio. Leafstorm eseguì, ma Empoleon bloccò il lancio con un Ferrartigli, rompendo lo schermo in mille pezzi. <<Tsk, pessima idea.>>commentò Bellocchio, e sparò un colpo di pistola verso il mio Sceptile. <<Leafstorm giù subito!!>> Per fortuna il Foresta fu abbastanza veloce, e il proiettile si conficcò in un armadietto.
<<Ragazzi, dobbiamo paralizzare lui e il suo Empoleon, è l'unica soluzione. Oppure moriremo tutti. Allora, chi ha un Pokémon Elettro in grado di mimetizzarsi?>>domandò sottovoce.
<<Il mio Stunfisk è l'ideale. Sarà un vero piacere.>>sorrise Enemy, facendo uscire piano il Pokémon dalla Poké Ball. <<Allora Stunfisk, mimetizzati con quest'ambiente e cerca di arrivare dal tizio col mantello e il suo Empoleon. Quando sei lì, paralizzali. Poi torna indietro. Coraggio, mi fido di te!>>gli sussurrò. Stunfisk eseguì, e un attimo dopo non lo vedemmo più. Fluvio cercò intanto di distrarre Bellocchio. <<Bellocchio... perché? Perché l'hai fatto?>>
<<Questo l'ho fatto per impedirvi di ottenere la prova che io sia stato qui; vi ucciderò tutti, e mi spaccerò per l'unico testimone sopravvissuto in un attacco suicida. Toglierò ogni prova che si possa ricollegare a me.>>rispose il detective.
<<Ma se ti hanno visto fuori...>> replicò il commissario "E inoltre troveremo altre prove a casa tua..."
Bellocchio sparò un colpo in aria. <<Silenzio!!>> Respirò profondamente, e si calmò. <<Ho scelto il momento in cui non c'era nessuno, fidati. E se intendi gli omicidi, be' è per il mio odio, la mia invidia nei confronti di Aristide.>> Ci guardammo confusi. <<Vedete, quando ero piccolo, nel periodo in cui ho vissuto a Unima, c'era un tale di nome Aristide. Era un bullo: ogni volta che tornavo a casa da scuola mi riempiva di botte. Lo dissi ai miei genitori, ma loro non poterono fare nulla: la famiglia di Aristide era troppo potente. Erano molto ricchi, vivevano nella lussuria, e grazie a tutti quei soldi potevano corrompere chiunque; ciò li rendeva praticamente immuni da ogni guaio con la legge -legge che a Unima quasi nessuno di coloro che lavoravano nel ramo giustiziario rispettava. Quindi, non rimaneva altro da fare se non trasferirsi. Ma il rancore rimase, e per vendetta decisi di diventare poliziotto. Scalando i gradi riuscii anche a modificare il sistema corrotto che vigeva in quegli anni, a Unima così come nelle altre regioni. Ma non mi sono mai dimenticato del motivo per cui sono entrato nel corpo di polizia; aspettai solo l'occasione giusta, ed eccola qua. Avrei anche potuto uccidere subito Aristide, ma ho voluto prima farlo soffrire un po'.>>
A quel punto Enemy, che ne aveva sentite di tutti i colori, non riuscì a fare a meno di alzarsi accecato dalla rabbia, mentre noi cercammo di tirarlo giù.

*ZZZTT!!*

*ZZZTT!!*

Stunfisk ce l'aveva fatta! A quel punto tutti, dopo aver dato un'occhiata timorosa ed aver visto Bellocchio e Empoleon immobili, scossi solo da tremiti di tanto in tanto, scavalcammo il bancone e tornammo nell'atrio verso i due, che ci lanciavano sguardi di ghiaccio, ma erano impossibilitati a muoversi velocemente; Bellocchio stava fermo, invece Empoleon avanzava lentamente verso di noi. Ordinai a Sceptile di attaccarlo con Fendifoglia, e andò KO. Stunfisk tornò a balzi dal suo allenatore, che lo abbracciò felice.

 Fluvio invece con un sospiro tirò fuori un paio di manette. <<Bellocchio, ti dichiaro in arresto per pluriomicidio, atti di vandalismo a strutture pubbliche, messa in pericolo di civili e appropriazione indebita di Pokémon altrui. Hai il diritto di rimanere in silenzio, ogni parola che dirai potrà essere usata contro di te in tribunale.>> pronunciò la classica frase ammanettandolo. L'ex-detective però non moriva proprio dalla voglia di parlare; era impossibilitato a farlo. Il commissario chiamò la polizia, che venne in pochissimo tempo e caricò Bellocchio e il suo Empoleon su una delle auto del corpo.
Quando la situazione si tranquillizzò e tutti se ne furono andati, noi tornammo al commissariato, dove ad attenderci c'era Aristide con i suoi Pokémon, sorridenti. Enemy si fiondò ad abbracciare suo padre, lui ci ringraziò tutti di quello che avevamo fatto per lui, poi si prese un momento con il figlio, dove Aristide raccontò il suo torbido passato. Ma il passato era passato, e adesso lui era il sindaco e il Capopalestra della città più futurustica di Unima.
Bellocchio andò in prigione, e ci rimase per un sacco di tempo. Noi rimanemmo a casa di Fluvio per tutto il giorno, a parlare, a ridere e a ringraziarci a vicenda, come fanno le persone che sono appena state a un passo dalla morte, ma sono sopravvissute.

 

 

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Spoiler

No vabbè, l'ho divorata.

Questa storia mi ha preso davvero un sacco, perfetta anche nei particolari. Complimentoni, Ace! :D
Inoltre ohi, sono figlio di Aristide e.e E ho Stunfisk... FRITTELLAAAA <3 (Non conoscete la storia di Frittella? Un giorno ve la racconterò).

Bellocchio il colpevole... devo dire che non me lo aspettavo, e gli hai anche dato una personalità che mi sono piaciute, complimenti. Anche se mi chiedo, quel pulsante alla fine a cosa serviva?

Ripeto, davvero fantastica, mi è piaciuta. Non sarebbe male leggere, in futuro, altre storielle del genere, devo ammetterlo!

 

Inoltre "cinque minuti, probabilmente cinque ore" è un tocco di classe ed è pure vero u.u

 

Ecco solo gli errori:

Spoiler

"guardando fuori: nevicava un po', non c'era molto traffico, ma molte luci erano ancora accese e girava ancora gente: come tutte le metropoli anche Austropoli non dormiva mai"

Questo non è proprio un errore, però hai messo i due punti dopo altri due punti. Poi boh (?)

E alla fine hai ripetuta la parte dove torniamo da Aristide.

 

 

Quindi ancora fantastica u.u

Taggo @Wendrew e @GROUDON17

- But even the sun sets in paradise -

 

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35 minuti fa, Enemy ha scritto:

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No vabbè, l'ho divorata.

Questa storia mi ha preso davvero un sacco, perfetta anche nei particolari. Complimentoni, Ace! :D
Inoltre ohi, sono figlio di Aristide e.e E ho Stunfisk... FRITTELLAAAA <3 (Non conoscete la storia di Frittella? Un giorno ve la racconterò).

Bellocchio il colpevole... devo dire che non me lo aspettavo, e gli hai anche dato una personalità che mi sono piaciute, complimenti. Anche se mi chiedo, quel pulsante alla fine a cosa serviva?

Ripeto, davvero fantastica, mi è piaciuta. Non sarebbe male leggere, in futuro, altre storielle del genere, devo ammetterlo!

 

Inoltre "cinque minuti, probabilmente cinque ore" è un tocco di classe ed è pure vero u.u

 

Ecco solo gli errori:

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"guardando fuori: nevicava un po', non c'era molto traffico, ma molte luci erano ancora accese e girava ancora gente: come tutte le metropoli anche Austropoli non dormiva mai"

Questo non è proprio un errore, però hai messo i due punti dopo altri due punti. Poi boh (?)

E alla fine hai ripetuta la parte dove torniamo da Aristide.

 

 

Quindi ancora fantastica u.u

Taggo @Wendrew e @GROUDON17

Grazie mille Enemy, felicissima che l'abbia apprezzata <3

Frittella? Interessante...

Era un bottone, il bottone della giacca di Bellocchio che ha fatto sospettare alla me della storia di lui ;)

Ehm credo si possa fare, anche se è poco comune, ma magari mi sbaglio:look:

Ah, ecco, a furia di fare copia-incolla dagli appunti poteva capitare xD

Grazie mille ancora del commento, davvero *^*

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