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[Vinnie] Un giudice [Racconto]


Snorlax

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La settimana scorsa, a scuola, la professoressa mi ha assegnato un tema che mi ha subito ricordato il nostro Inspired Contest. Ora, considerando la ritrosia che molti professori hanno verso i temi di narrativa, questa novità  mi ha abbastanza attirato, e ho deciso di scrivere questo racconto.

Traccia: Scrivi, traendo ispirazione dal testo di una canzone, un racconto.

Io ho scelto "Un giudice" di Fabrizio de Andrè.

"Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura,

ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente,

o la curiosità  di una ragazza irriverente,

che li avvicina solo per un suo dubbio impertinente:

vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani,

che siano i più forniti della virtù meno apparente,

fra tutte le virtù la più indecente.

Passano gli anni i mesi, e se li conti anche i minuti.

È triste trovarsi adulti senza essere cresciuti,

la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo,

fino a dire che un nano è una carogna di sicuro,

perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore

che preparai gli esami, diventai procuratore,

per imboccare la strada che dalle panche di una cattedrale

porta alla sacrestia quindi alla cattedra di un tribunale:

giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura non dispensò più buonumore

a chi alla sbarra in piedi mi diceva "Vostro Onore"

e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio,

prima di genuflettermi nell'ora dell'addio,

non conoscendo affatto la statura di Dio."

“Sa, padre? Il fatto che lei sia qui, in qualche modo, mi soddisfa” sussurrai, trepidante.

“E’ la sua domestica che ha insistito per farmi venir qui, Vostro Onore”

“Immagino che dopo la condanna a suo fratello la sua confessione sia sofferta, Padre”

“Di certo lei non è una persona a me particolarmente simpatica, ma agisco sempre e solo nel volere dell’Altissimo”

A quell’ultima parola, sulla mia bocca apparve un ghigno, che cercai di celare.

“Altissimo... Così lo chiamate?” scoppiai a ridere “Un’ulteriore prova che il male durante la mia esistenza terrena provenga da Dio”

“Ma Vostro Onore...”

“Mi lasci parlare. D’altra parte Lei è giunto fin qui per donarmi l’Estrema Unzione, e voglio approfittarmi di questa occasione per dilettare ancora una volta Dio con i miei misfatti”

“Son qui per questo, Vostro Onore”

“La smetta di chiamarmi in questo modo, Padre. Non c’è essere vivente in questa contea che ad oggi non mi disprezzi, non crede? Non risponda. Non saprei che farmene delle sue fandonie, ma anche delle fandonie del Signore. Tutti uguali, tutti amati allo stesso modo... Che beffa. Mi guardi, Padre. Sono uno scherzo della natura, un errore”

“No, guardi...”

“Padre, non cercate di mentirmi. Non sa...”

“Io...”

“Padre, cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura? Lei lo sa? Non penso, non penso. Ma il vero significato risiede nelle parole e negli occhi della gente che mi guarda, mi teme, mi passa distante”

“La gente è ignorante, Vostro Onore, la gente parla, giudica, ma...”

Sorrisi sguaiatamente, per poi ritrovarmi a tossire come mi accadeva spesso in quei giorni.

“Padre, si ricorda di Ella Hills? Quella dolce fanciullina?”

“Quella che lei...”

“Si, Padre, quella che io ho fatto uccidere senza alcuna pietà , impedendole persino di ammirare per l’ultima volta il tenero faccino del suo bimbo appena nato. La ricorda? Sa, Padre, cosa mi disse un giorno? Sarò stato quindicenne o sedicenne, e lei mi si avvicinò, con fare malizioso. Non indovinerà  mai cosa mi chiese, Padre... Mi chiese se fosse vera la diceria su noi nani, per la quale dovremmo avere l’attributo più robusto del resto del popolo...”

“Era anche lei una ragazzina, e...”

“Si, ma una candida ragazzina come avrebbe mai potuto venire a conoscenza di tale diceria, se non tramite forbiti discorsi maliziosi con i suoi amichetti d’un tempo? Lei non sa, Padre... Lei non sa quanta fu la mia gioia nel vedere il suo corpo penzolare esanime dal castagno della piazzetta antistante il tribunale”

“Era comunque un’adultera...”

“Ne è sicuro, Padre? Ne è davvero sicuro? E si ricorda della Vedova Jones? Quella simpatica vecchietta morta di crepacuore al vedere il suo primo figlio al patibolo?”

“Si...” disse, con un evidente groppo alla gola.

“Quella dolce, innocente vecchietta e i suoi saggi proverbi...” sorrisi “Diceva anche che i nani fossero cattivi per la loro statura, avendo il cuore troppo, troppo vicino all’orifizio del deretano. Forse non aveva tutti i torti... Quante offese, nella mia vita, quanti patimenti! Ah, ma io ripagai tutti con la stessa moneta”

“Lei, quindi... Vostro Onore ha...”

“Si, Padre, “Vostro Onore” ha scelto di diventare giudice solo per vendetta. Non le pare bizzarro? Anni e anni di studio solo per qualche misero trauma infantile. Eppure... Eppure non ha idea di quanto mi abbia ripagato la vista della gente al mio cospetto nell’inutile atto di chiedermi aiuto. Così, la mia statura non ha più suscitato buonumore, ma terrore, soggezione, odio”

“Ma guardi, lei poteva anche guadagnarsi la fiducia della gente facendo del bene”

“Ne è davvero convinto? No, Padre, lei ha torto. La gente avrebbe ancora sparlato di me. Almeno adesso la gente ha un vero motivo per odiarmi, e questo è molto divertente. Quante persone verranno a donarmi l’ultimo saluto? Quante a posare crisantemi sulla mia lapide? Nessuno, e ciò ricorderà  alla gente di questo paese il male che ho fatto e che mi ha fatto. Ora, Padre, mi dica. Con quale coraggio intende confessarmi? Con quale coraggio intende confessare questo maldicente nano con il cuore di pietra?”

Silenzio. L’uomo era inginocchiato al mio fianco, tremante. Non aveva risposta, ovviamente. Nessuno aveva mai avuto risposte per me.

“Padre... Sa una cosa? Se la gente avesse ragione su di me ora, in punto di morte, posso dire con certezza che Dio è un nano”

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Si, la tematica è molto profonda, però... non so.. non mi piace tanto il fatto che questo racconto sia oslo un botta e risposta, avresti potuto inserirci qualcosa di più, almeno il tono di ovce con cui si esprimenvano, oppure i gesti che facevano, i loro stati d'animo...

non so... è povero...

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assolutamente attinente al testo della canzone ^^ però manca qualcosa... i personaggi, trapelano emozioni certo, ma queste non sono ben definite. forse aiuterebbe qualche pausa di didascalia, o comunque una divisione tra le battute e risposte del prete e del "protagonista" con aggiunta, come detto da vulpah, di stati d'animo, gesticolazioni (importanti per capire meglio la situazione) o i toni di voce.

Comunque è un testo très fantastique come solo il caro winnie sa fare ^o^

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Un testo davvero ben scritto, complimenti.

Io non mi trovo per niente d`accordo con i due utenti sopra di me per il semplice fatto che inserendo descrizioni e quant`altro si sarebbe andati ad interrompere il ritmo del racconto, ritmo che dona significato e realismo al testo.

Ancora complimenti. :D

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